Dr.Quatermenga e mistero della terra cava

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✔ Note

Legalesi.

Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito nel testo una parodia in multitrama breve, di qualche racconto di fantascienza in stile anni cinquanta, narrazione ricca di cazzate tonanti, il cui obiettivo é divertire ed intrattenere il lettore, in una lettura non impegnativa. https://www.youtube.com/user/steamer111717/videos In nessun caso sono collegate le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purchè non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nd-nc) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.

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“Il dottor Quatermenga ed il mistero della Terra cava” stampato il 15/3/2017 release (v1.01) è in COPYLEFT(BY-ND-NC)

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Una nuova faccenda per il dottor Quatermenga. Nella stretta sala riunioni londinese del servizio segreto inglese dell’Mi6 il dottor Quatermenga era stato chiamato assieme a pochi altri scienziati, per discutere di un nuovo dossier segreto.

L’ammiragio Byrd dell’Us Navy, che era al seguito del capo della CIA, raccontò ai pochi presenti che il 5 dicembre del 1945 l’Us Navy ebbe a perdere la Squadriglia 19, ossia 5 aerosiluranti Avenger TBF. I velivoli scomparvero in un’esercitazione diurna, davanti alle coste di Fort Lauderdale. Fu inviato poi dalla base navale americana, nella notte in oceano Atlantico, un ricognitoreidrovolante TBM-Mariner, il quale scomparve anch’esso, senza lasciar traccia. Scattò il giorno successivo una possente operazione aeronavale di soccorso, ma non fu mai ritrovato niente!.

L’OSS ebbe a studiare il caso con degli elaboratori elettronici e concluse che la dinamica poteva essere compatibile con un atto di sabotaggio, compiuto da spie naziste, che probabilmente erano infiltrate alla base aeronavale di Fort Lauderdale. Dopo un’attenta analisi del personale militare della base, furono catturati due soggetti che lavoravano alla manutenzione: erano due americani e non due spie naziste. I due sabotatori erano invasati filo-nazisti, i quali confessarono il loro misfatto. Sul ricognitore a lungo raggio che era decollato nella notte, i due sabotatori collocarono una bomba con detonatore a tempo, la quale esplose di notte quando il TBM-Mariner era da qualche parte, nell’oceano Atlantico, mentre volava a bassa quota nella sua missione di ricerca e soccorso. La corrente del golfo, la grande profondità di quella zona, il mal tempo che ne ebbe a seguire nella notte e nella giornata successiva, resero veramente impossibile il recupero di rottami e salme. Restava tuttavia ancora aperto, il misterioso caso della Squadriglia 19 dato che i due sabotatori, non erano stati in servizio prima della partenza degli aerosiluranti.


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-Questo che c’entra con l’Mi6?- chiese il capo dei servizi segreti inglesi, che poi aggiuse –E’ un evento del 1945 ossia di ben 10 anni fa!-Il punto è che c’è dell’altro!- rispose preoccupato l’ammiragio Byrd – I due filonazisti avevano ricevuto ordini via radio da almeno due Uboat nazisti, che ancora navigavano silenziosi nell’Atlantico e provenivano dalla base segreta di Agartha. Lanciammo l’operazione “High Jump”: una possente flotta ebbe così a dirigersi prima in Groenlandia, poi alle Falklands e quindi al Polo Sud. Temevamo che qualche base segreta nazista fosse nascosta al polo Sud, per coordinare la lotta dei due sottomarini nazisti, contro ignari e pacifici cargo commerciali, al fine di prolungare la guerra, pur essendo la WWII ormai finita da mesi!.

Non trovammo niente e la storia fu archiviata. I due sottomarini nazisti, di cui avevamo avuto notizia dai due sabotatori, sospettiamo che probabilmente finirono auto-affondati davanti alle spiagge argentine, dove poi gli equipaggi ripararono, costruendosi una nuova vita in Argentina!-Che cosa avete scoperto di recente, da chiedere il parere dell’Mi6 dopo 10 anni?!- chiese il dottor Quatermenga, che silurò definitivamente la lunga e prolissa presentazione dell’ammiraglio Byrd. -Centrato ed affondato!- rise l’ammiraglio Byrd che continuò dicendo -Al polo sud mentre la CIA installava antenne radio per le nostre basi antartiche, è stato ritrovato un bunker nazista interrato e semi-nascosto nel ghiaccio!. Nei suoi locali ormai abbandonati da decenni, fu ritrovato un incompleto dossier segreto nazista, sul mito della Terra cava oltre che foto d’esseri alieni giganti!-

Questi ossari giganti, furono trovati dai nazisti: il primo a sinistra da qualche parte al Polo Sud, forse vicino alla costa non essendoci ghiaccio o neve nella foto!. Gli altri due giganti, furono rinvenuti da qualche parte in Ucraina, mentre i soldati della Wermacht stavano scavando trincee!. Il dossier nazista purtroppo è incompleto, non si capisce come, perché, tali documenti siano giunti in una base militare al polo Sud. Il rapporto cartaceo è rovinato dall’umidità, è


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chiaro che molte parti del dossier sono state bruciate e sono mancanti. Purtroppo il criptico dossier, non indica che fine abbiano fatto i misteriosi resti dei giganti. E’ tuttavia parere della CIA, che non sia utile informare i russi della faccenda. C’è la guerra fredda, i russi non ci crederebbero mai. Inoltre, se mai i due giganti fossero stati re-interrati in Ucraina, è opinione degli esperti della CIA, che tali esseri possano essere alieni. Quindi, è possibile che da qualche parte nella loro tomba, vi possano anche essere degli artefatti!. Oggetti alieni, che probabilmente sarebbero dispositivi molto tecnologici, da cui i sovietici potrebbero retro-ingegnerizzare nuove armi, da usare contro la NATO.

Nel frammentario dossier nazista, si discute del mito di Agartha, oltre che di una fantomatica civiltà di alieni giganti, che forse prolifererebbe sotto Terra, perché si dice che la Terra non sarebbe sferica, ma cava!. Agartha era il nome della base antartica da dove provenivano i due sottomarini nazisti, con cui erano in contatto i due sabotatori, che ebbero a colpire in Fort Lauderdale. E’ altamente probabile che la prima foto del gigante sia stata scattata da qualche parte al polo Sud, forse proprio quando i nazisti attivarono in segreto la loro base antartica. Inoltre, il dossier segreto, è stato ritrovato proprio dentro la base nazista al polo Sud. E’ parere della CIA, che ce ne sia abbastanza per attivare la missione “Deep Freeze 1956” e tornare in Antartide, alla ricerca dell’ossario alieno, per investigare sul mito della Terra Cava, nonché sulla civiltà dei giganti di Agartha che probabilmente è ancora sita in Antartide, altrimenti il dossier segreto nazista non sarebbe mai finito in una base al polo Sud!. E’ anche opinione della CIA che i nazisti ormai sicuri di perdere la guerra, nel tardo 1944 oppure ai primi mesi del 1945 abbiano attivato una disperata missione segreta al polo Sud, per cercare di recuperare tecnologia aliena ricercando il mito di Agartha, al fine di vincere la Guerra, usando armi aliene!. La missione nazista ebbe sicuramente a fallire, il dossier segreto fu disperso nella base antartica nazista, tutta la faccenda rimase taciuta, sino ad oggi!. Noi americani, partiremo il prossimo 31 Ottobre. Ci farebbe piacere che un importante esponente scientifico come il dr.Quatermenga, s’aggregasse alle ricerche, in nome e per conto del Mi6- concluse l’ammiraglio Byrd.


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-Il mito della Terra cava è una bufala!- esordì il dottor Quatermenga che poi aggiunse con tono sarcastico –Se la Terra fosse davvero cava, allora il pianeta Terra collasserebbe sotto il proprio peso, quindi la Terra si frantumerebbe, andando a creare un nuovo pianeta di dimensioni più piccole, circondato da varie altre Lune, che sarebbero brandelli del pianeta Terra, che non si sarebbero amalgamati con la nuova massa del pianeta!-Dottor Quatermenga!- disse il capo dell’Mi6 rivolgendosi al noto luminare britannico – la nomino consulente esterno dei servizi segreti britannici circa questa faccenda!. Decida con ponderazione, se ritiene opportuno aggregarsi agli americani seguendo la missione “Deep Freeze 1956”, oppure se invece declina la loro offerta, perché ritiene che sia solo un’enorme spreco di tempo e di risorse!-

Nel prossimo quarto d’ora

interpreterai virtualmente il ruolo del professor Quatermenga, prendendo decisioni sul campo: che cosa fai?! Accetti d’andare come consulente dell’Mi6 al seguito della C IA, a bordo della flotta americana nella “Missione Deep Freeze” al Polo Sud in cerca del mito della Terra Cava & Agartha, oppure rifiuti la richiesta perché il mito della terra cava è un delirio irrazionale che non merita d’essere approfondito?! Se parti aggregandoti alla missione “Deep Freeze 1956”, vai a pag.8 Se declini l’offerta, vai a pag.26


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L’attacco del sottomarino nazista all’Uss Gettysburg. La possente flotta navale americana con due portaerei classe Essex, due corazzate, varie navi logistiche e due petroliere, erano circondate da moltissimi caccia-torpedinieri di scorta e c’erano sparsi qua e là, anche alcuni sottomarini atomici americani. L’imponente formazione navale, osservava dai propri radar e sonar la costa ed il fondale dell’Antartide. Il tempo era pessimo, faceva freddo, il mare era ancora agitato, nonostante fosse imminente l’inizio della stagione estiva. La flotta procedeva lenta e guardinga, perché temeva la presenza di iceberg oppure di sottomarini e pescherecci spia russi.

All’improvviso il caccia torpediniere Uss Gettysburg che apriva la strada alla flotta, fu centrato da due siluri che esplosero sulla sua fiancata di babordo, in poco tempo il battello s’inclinò e prese ad affondare. Scattò l’allarme nella flotta americana, molti caccia-torpedinieri si dispiegarono in cerca del nemico, mentre il grosso della flotta americana fece una rapida virata a tribordo, contestualmente le due possenti corazzate che erano di scorta, si schierarono sul fianco per proteggere le navi petroliere, i trasporti, le due porta-aerei. Decollarono rapidamente vari caccia Panther a reazione armati di bombe di profondità, in poco tempo i radar ed i sonar della flotta, scovarono un sottomarino nemico, lo attaccarono massicciamente con bombe di profondità e siluri, affondandolo!.

Rottami di legno ed una grande chiazza nera di nafta, evidenziò nitidamente il punto d’affondamento del misterioso mezzo nemico. -Un sottomarino russo?!all’ammiraglio Byrd.

chiesi

con

tono

preoccupato,

rivolgendomi

-No!, il bersaglio cercava di sfuggire al nostro contro-attacco, ma per dimensioni, profondità e velocità, il misterioso sottomarino era probabilmente un


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vecchio Uboat nazista! Ce lo confermano i dati di tiro del Nautilus, il nostro sottomarino atomico lo ha scoperto, lanciandoli contro anche due siluri!.-Come è possibile, che ci siano ancora Uboat nazisti nel 1956 - esordii trasecolato – Ma queste genti, non hanno sentito i messaggi radio, che la seconda guerra mondiale è finita ormai da 11 anni?!L’ammiraglio Byrd pensoso, mi rispose – In molti atolli del pacifico, è frequente ancora oggi, trovare soldati giapponesi di fanteria che sopravvivono isolati dal mondo; furono lasciati a presidio di atolli. Questi disgraziati, ancora oggi, non si sa quanti siano, ma sono ancora convinti che nel mondo si stia combattendo la WWII. Forse quel sottomarino nazista non si è mai voluto arrendere, oppure è rimasto nascosto per tutti questi anni, nella base segreta di Agartha, dove forse non hanno delle radio moderne?!-Ma la base segreta nazista di Agartha, non era abbandonata e desolata, tanto che fu scoperta dalla CIA, qualche mese fa in Antartico?!- chiesi. -Sì!- rispose l’ammiraglio Byrd –Ma la base era molte miglia nell’entroterra dell’Antartide, io temo che il sottomarino che abbiamo affondato, dimostri che da qualche parte c’è un’altra base nazista sulla costa!. Una base che ci è sfuggita per tutto questo tempo, nonostante gli sforzi nella prima missione High Jump del 1945 mirasse a scovare e distruggere, proprio questi obiettivi!-Quanti marinai del destroyer americano affondato, sono morti?!- chiesi preoccupato. -Circa un terzo, gli altri sono riusciti a salire su gommoni e scialuppe, poi sono stati rapidamente tratti in salvo dalla nostra flotta!-

Dopo una breve pausa, l’ammiraglio Byrd mi fece cenno d’avvicinarsi al tavolo delle operazioni e sentenziò –L’Antartide è diventato ormai un campo di battaglia, il nuovo contesto tattico cambia tutti gli obiettivi primari della nostra missione “Deep Freeze 1956”. Noi procederemo con la flotta a circumnavigare il continente Antartico durante tutto il periodo estivo, per cercare e distruggere sia eventuali sottomarini nazisti, quanto le basi naziste, ancora nascoste sulla costa che sono scampate alla nostra missione High Jump del 1945. Considerato il nuovo contesto tattico, Dr.Quatermenga le consiglio vivamente di rientrare a Londra e riferire della situazione; la CIA provvederà ad aggiornare l’Mi6 sugli eventuali sviluppi militari. Oppure se desidera, Dr.Quatermenga può salire a bordo di un nostro ricognitore a lungo raggio, per recarsi nell’interno dell’Antartide presso la base


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nazista abbandonata, che la CIA ebbe a scoprire. Una volta sul campo, Dr.Quatermenga, potrebbe provare a rintracciare ulteriori preziosi indizi, sulla leggendaria Agartha ed il mito degli alieni giganti, nella delirante storia della Terra cava. Potremo in tal caso, lanciare una ricognizione in forze dalle nostre porta-aerei, valutando il da farsi.

Tenga presente Dr.Quatermenga, che la nostra flotta ha solo 3 mesi, perché non potremo più operare in Antartide quando calerà il freddo e la notte polare. Per quella data, tutta la flotta dovrà già essere di ritorno negli USA. Dr.Quatemenga ha 90 giorni di tempo che possono sembrare molto tempo, se li osserviamo sulla carta, ma in realtà è molto poco, perché l’Antartide è un continente molto vasto, interamente coperto di ghiaccio, è molto ostile anche nel suo periodo estivo!. Nessuno ha una maledetta idea, di dove potrebbe essere l’entrata per la base aliena di Agartha!. Inoltre, se mai vi fossero davvero degli alieni giganti, potrebbero non essere pacifici, dato che difficilmente la lascerebbero andare, specie se fosse stato violato il segreto dell’accesso alla loro base aliena, che è sicuramente rimasto celato all’umanità per millenni!.

Se le informazioni sull’incompleto dossier nazista fossero vere, allora forse sarebbe opportuno salire a bordo del nostro sottomarino atomico Uss Nautilus, per cercare un accesso ad Agartha tramite una qualche grotta sottomarina. I dipinti, le mappe naziste, sembrano essere piuttosto chiare: anche se, sono vaghe e non forniscono le coordinate del sito di Agartha!-

C he cosa fai?! Accetti di tornare a Londra, oppure t’imbarchi sul sottomarino nucleare Nautilus oppure decolli a bordo di un ricognitore a lungo raggio, per investigare sul mito di Agartha & degli alieni giganti?! Se decolli con un aereo ricognitore a lungo raggio per visitare la base nazista abbandonta in Antartide cercando ulteriori indizi di Agartha & degli alieni giganti, vai a pag.16 Se t’imbarchi a bordo del sottomarino atomico americano Nautilus per andare in cerca di una grotta sottomarina che possa condurre all’entrata segreta di Agartha, vai a pag.12 Se torni a Londra, vai a pag.24


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Le ricerche di Agartha a bordo del sottomarino Uss Nautilus. Emerse rapidamente il possente sottomarino atomico Uss Nautilus, un mezzo di una nuova stirpe di potenti battelli molto più idrodinamici, molto veloci, tutti dotati di un’incredibile autonomia, in quanto alimentati da energia nucleare e quindi capaci di restare in occultamento sott’acqua, per lunghissimi mesi!.

Il capitano Newman era socievole e simpatico, forse dal colore della pelle troppo bianca e con un aspetto quasi malaticcio, così come tutto l’equipaggio. A differenza di tutti i classici marinai, non si potevano definire tipi robusti ed abbronzati ossia i classici “amici del sole”. Newman m’accolse cordialmente, offrendomi un posto letto presso la bella cabina del secondo ufficiale di bordo, dato che l’abitacolo era dotato di un letto a castello. Il comandante era già stato informato dall’ammiraglio Byrd tramite un dossier, quindi m’invitò nel quadrato ufficiali, per discutere i dettagli del piano di ricerca di Agartha. La direzione di ricerca attorno al continente Antartico, sarebbe stata parallela alla flotta, tuttavia mentre la forza principale poteva sostare solo 90 giorni in Antartico, effettuando solo delle rapide ricognizioni, il sottomarino Uss Nautilus aveva un compito più oneroso. Grazie all’energia atomica, il sottomarino sarebbe rimasto in immersione, quindi avrebbe ispezionato meticolosamente con il proprio sonar tutte le insenature del continente Antartico, redigendo una puntuale carta nautica sottomarina. Questa missione, sarebbe durata per lo meno un anno, ma era l’unico mezzo per scovare, se mai ce ne fossero state, tutte le possibili grotte e passaggi sottomarini, che avrebbero potuto celarsi sotto il perenne pack ghiacciato antartico. __________ Le ore scorrevano lente e noiose, i giorni erano tutti uguali, per fortuna il sottomarino Uss Nautilus aveva un ottimo comfort di bordo: sala cinema, una buona libreria e sopratutto una buona cucina che sfornava ottimi pasti. L’equipaggio era socievole, professionale e molto educato, il capitano e gli ufficiali erano tutti cordiali ed affabili, m’invitarono una volta alla settimana a fornire in modo collegiale un mini-corso d’astronomia, ragionando anche sui possibili mondi alieni. La flotta principale ebbe poi a lasciare l’Antartide, a causa del clima ostile che prese d’assalto il continente con gelide notti perenni.


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Tuttavia, dentro il caldo e comodo habitat del Uss Nautilus, la vita scorreva tranquilla e monotona, le ricerche con il sonar continuavano meticolose, mappando costa e fondo marino. I risultati erano sempre gli stessi: molti banchi di pesci, pinguini, balene, plancton, insomma niente d’anomalo fu scoperto nei 7 mesi di circumnavigazione lenta e silenziosa, del continente Antartico.

Finii per trascorrere quasi un anno a bordo del Uss Nautilus, ciclicamente le stagioni ebbero a ripetere il loro ritmo, così accadde che un giorno ritornò l’estate antartica, la missione del sottomarino era quasi terminata; mancavano solo poche aree della costa antartica da mappare. Il battello emerse per dare la posizione e spedire un laconico rapporto via radio ad una corazzata americana che navigava lenta a qualche miglia più a nord. Il grande mezzo militare, era stato spedito in Antartide per giungervi in tempo all’inizio dell’estate artica, per riprendere contatto con il Nautilus. Mentre ero salito in torretta per rivedere il sole, respirando della fredda e salata aria di mare, udii all’improvviso il capitano Newman che dal ponte inferiore ebbe a chiamarmi con un tono di voce alquanto insolito!. Possibile che dopo un’anno trascorso a navigare silenziosi a bassa velocità intorno all’Antartide, girando a vuoto, finalmente era stato trovato quello che stavamo cercando?!. Il sonar aveva scovato una grossa grotta, che era poco distante da un icerberg, che vagava solitario, lento ed apatico, allontanandosi dalla banchisa antartica.

Il sottomarino virò rapidamente, s’immerse, poi lentamente e con cautela il battello s’addentrò dentro ad una grande caverna larga un 1 km, che aveva un condotto lungo 1 km. Sbirciando dal proprio telescopio, il sottomarino che era emerso a quota periscopica, si ritrovò dentro una grande baia di quasi un 1 km di diametro. La


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struttura a parere del capitano doveva essere artificiale in quanto il fondale quanto il soffitto erano quasi perfettamente sferici. La grande bolla conteneva per metà acqua di mare che filtrava dal condotto, l’altra metà era occupata da aria ed era stata scavata nella roccia viva. Un’opera monumentale e decisamente artificiale, infatti ai bordi della grande vasca circolare, c’era una piccola penisola da cui il mare s’incuneava nella roccia, dove c’era solo il dominio del ghiaccio perenne ma da cui filtrava dal margine sinistro della grotta, una fioca luce biancastra. Ai piedi della bassa costa rocciosa, c’era una criptica costruzione che sembrava una sorta di cattedrale, che troneggiava silenziosa e misteriosa, dentro un gelido ambiente perenne di +1°C.

-E’ incredibile, è proprio Agartha, così come fu dipinta!- dissi scendendo dal gommone, assieme ad altri quattro marinai ed il vice-comandante Soyman, che mi scortavano nella ricognizione a terra. La struttura era illuminata dalle luci artificiali del sottomarino, che sostava in affioramento in mezzo alla baia circolare, in un’acqua freddissima ma tuttavia priva di ghiacci ed iceberg. Due marinai ritornarono indietro di passo svelto, dopo aver preso delle foto, dissero che il chiarore che proveniva dall’apparente uscita della grotta, era in realtà una falsa uscita. C’era infatti un enorme ghiacciaio che sbarrava la strada, ma da cui filtrava una lieve luce solare. La struttura in pietra non aveva iscrizioni, non c’erano teschi o resti umani, non c’erano artefatti alieni, non c’erano scheletri di giganti. La struttura artificiale in pietra aveva un grande corridoio laterale piastrellato che correva tra una fila di lisci e levigati colonnati in pietra. Centralmente troneggiava una grande falsa porta che terminava dopo qualche metro dentro le pareti di roccia viva. L’altezza dei corridoi e delle false porte erano di circa 2mt mentre le due statue, erano site ai lati ed erano incomplete, solo vagamente antropomorfe. Chi ebbe a costruire quella struttura?! Quando fu costruita?! Che funzione aveva?! Misteriose domande prive di risposta, in sala ufficiali evidenziai il fatto che il continente Antartico non era mai stato abitato da esseri umani. Quando il territorio raggiunse la sua attuale posizione a causa della deriva dei continenti, tutto l’intero continente era già ricoperto dai ghiacci perenni! Dopo aver preso varie foto e filmato la scoperta archeologica, il sottomarino fece rotta verso la Gran Bretagna, dove avrei riferito della scoperta, ad una riunione segreta con la CIA e l’Mi6. la storia finisce qui, torna a pag.3


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Le ricerche di Agartha a del ricognitore PMB Mariner.

Il grande idrovolante bimotore PBM-Mariner s’alzò lentamente dal mare, quasi compiendo una fatica erculea!. I serbatoi del velivolo erano stati riempiti di carburante sino all’orlo garantendo ben oltre i 4800km d’autonomia standard. A bordo c’erano i due piloti, il marconista/radarista, io, poi un medico esperto in assideramenti, due marines armati sino ai denti. Tutti erano dotati di pesanti equipaggiamenti invernali. Il resto del bagaglio era composto da fusti di benzina avio, che avrebbero permesso altri 4800km d’autonomia, sempre che si fosse trasferito il carburante nei serbatoi dell’aereo, usando almeno una delle tre pompe a mano, che erano state stivate alla rinfusa nel velivolo. Dopo due ore di volo, il capitano del velivolo mi chiamò e mi disse che purtroppo eravamo abbastanza nei guai. -Ci siamo persi?!- chiesi con un tono un po’ preoccupato. -Sì e no!- rispose ridendo il secondo pilota, che aggiunse –Sì!, ci siamo persi: stiamo volando alla cieca e non sappiamo più dove siamo, non siamo capaci di stimare un corretto punto nave. In realtà dovevamo essere già arrivati alla base nazista, da venti minuti. Tuttavia non c’è vento contrario, inoltre il paesaggio a terra è diverso da quello delle nostre mappe. La verità e che non sappiamo se dobbiamo virare a destra o sinistra, per poter raggiungere il nostro obiettivo.Poi prese la parola il capitano che aggiunse -No!, non è tutto FUBAR, tutte le due ore di volo le abbiamo fatte in linea retta: quindi anche se tutte le nostre bussole sembrano essersi guastate, per ritornare al mare e riprendere contatto con la nostra flotta, ci basterà fare una virata di 180°gradi e volare 2 ore in linea retta in direzione opposta, per tornare alla costa!-Come stiamo messi a carburante?- chiesi preoccupato. -Il carburante non è un problema- rispose il capitano sorridendo.


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Mentre volavamo alla cieca, il secondo pilota mi fece vedere una strana formazione di oggetti che sembravano sommersi nella neve. Non potevano essere rocce, sembravano più strutture artificiali, ma nessuna base internazionale s’era mai stabilita così nell’interno dell’Antartico sino ad oggi. Il capitano mi chiese se fosse stato il caso d’atterrare, per dare un’occhiata rapida, almeno a questi strani, mezzi annegati nella neve e nel ghiaccio.

C he

cosa fai?! Accetti di atterrare per dare un’occhiata a queste strane strutture e poi ritornare alla flotta, oppure è meglio tornare alla flotta e far riparare le bussole?! Se atterri per esplorare le strane strutture, vai a pag.21 Se fai virare il pilota di 180°gradi per tornare alla flotta, vai a pag.19


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I misteriosi avvistamenti a bordo del ricognitore PMB Mariner. Durante la via del ritorno, il radarista quanto il secondo pilota aggiunsero varie criptiche foto di sconosciute strutture artificiali, che non erano state osservate prima, a causa di un banco nuvole che stazionava in quota più bassa.

Cosa era la grande voragine fatta a scalini che silenziosa sbucava dai ghiacci antartici?! Cosa contenevano, chi le aveva costruite, che funzione avevano le due grandi gallerie costruite sui fianchi della montagna?!

Cosa era la strana formazione d’oggetti disposti sul terreno, che erano semiannegati nella neve e nel ghiaccio?! Nessuno di questi avvistamenti poteva essere descritto con delle coordinate certe, dato che tutte le bussole del velivolo erano guaste, tuttavia i piloti erano ragionevolmente sicuri che sarebbero stati capaci di ritrovare tali siti, perché avevano preso dei riferimenti visivi, in rapporto alla rotta iniziale percorsa dalricognitore, che aveva avuto origine da una baia della costa antartica. Di luoghi dove avrebbe potuto nascondersi la mitica base aliena di Agartha in Antartide, ce n’erano sicuramente diversi. Quante di queste strutture avevano a che fare con la leggenda degli alieni giganti?! Era imperativo tornare a Londra e riferire, adesso c’erano parecchie prove che necessitavano di un’analisi e le motivazioni di una nuova missione in Antartide, anche con la partecipazione diretta della Gran Bretagna!. la storia finisce qui, torna a pag.3


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La ricognizione nella misteriosa base aliena!

Gli oggetti che erano stati osservati dall’alto, erano in realtà dei dischi di metallo, probabilmente mezzi alieni, dato che nessuno sulla Terra aveva ancora stabilito una base perenne in Antartico, in un luogo così remoto ed isolato!.

I due piloti erano rimasti a bordo del grande aereo ricognitore, assieme al medico, mentre io ero scortato dai due marines, muovevamo in silenzio, a piedi, verso i misteriosi artefatti alieni, che cripitici e possenti s’ergevano fuori dalla neve e dal ghiaccio antartico!. Sul retro del disco trovammo una sorta di galleria, era certamente artificiale ed era stata scavata nel ghiaccio con grande maestria!.

I due marines erano preoccupati, mi suggerirono di lasciar stare e rientrare all’aereo, per ritornare in un secondo momento, effettuando una ricognizione in forze. Io decisi che volevo almeno vedere cosa c’era oltre la curva cieca della galleria, perché era mia opinione che quando saremmo tornati per effettuare


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una ricognizione in forze, probabilmente non avremmo più ritrovato il disco alieno che stazionava sopra. Forse, non avremmo più nemmeno trovato la galleria!. Era bene almeno prendere qualche foto, per poter avere una mezza idea di cosa potevamo aver di fronte!.

La galleria era davvero molto lunga, forse almeno un chilometro, era molto fredda, all’improvviso spuntò un’intensa luce bianca e… __________ -Che cosa vi è successo?!- disse l’ammiraglio Byrd -Non lo so- risposi un po’ intontito, mentre m’accorsi d’essere stravaccato sul sedile di bordo del PBM-Mariner –l’ultima cosa che ricordo… è che ero seduto proprio quì, stavamo facendo rotta verso la costa Antartica, perché avevano avuto delle noie a tutte le bussole di bordo, ed era prudente tornare indietro!-E’ esattamente quello che dicono anche i piloti ed i due marines di scorta!disse l’ammiraglio Byrd –Come è possibile che tutti usiate le stesse identiche parole, ma che nessuno ricordi altro?!-Ma cosa è successo?!- chiesi, ancora un po’ intontito. -Vi ha scovato il radar dell’Uss Nautilus, il vostro aereo era atterrato nella baia più o meno nello stesso posto dove eravate decollati 5 ore fà. Fermi in mare, l’aereo galleggia inerte a pochi metri dalla costa. Tutte le persone a bordo erano addormentate come marmotte!. Nessuno ricorda niente di niente!. Lo sa che un classico sintomo delle adduzioni aliene, non avere memoria di varie ore che si sarebbero trascorse a vuoto?!- esordì l’ammiraglio Byrd. -Mboh?!- risposi mentre sorseggiavo con gusto una grossa tazza di caffè caldo, che mi era stata offerta dal termos di un militare che era aggregato al distaccamento dell’ammiraglio Byrd. -Sarà meglio che torni a Londra, dr.Quatermenga!- disse l’ammiraglio Byrd che poi aggiunse –Meglio lasciar stare l’Antartide per il momento! la storia finisce qui, torna a pag.3


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La minkiata della Terra cava!.

-Il mito della Terra cava è una minkiata, gli alieni giganti sono patacche!, probabilmente fotografie contraffatte dai nazisti- riferii così al capo dell’Mi6 ed al primo ministro inglese, circa il progetto di cui m’ero occupato in dettaglio. Poi aggiunsi –Ci sono soltanto due vecchi Uboat nazisti in Antartico, sono degli invasati e sparano a vista ai convogli, ma ne avranno ancora per poco, perché uno dei due sottomarini nazy è già stato affondato!. L’altro s’arrenderà oppure finirà fatto a pezzi dalla potente flotta americana!. La CIA informerà l’Mi6 dei particolari, circa l’esito degli sviluppi militari in Antartide!-Ottimo! Dottor Quatermenga, in effetti anche a noi ci sembrava che il mito della Terra Cava fosse solo una gran puttanata!- disse il primo ministro inglese ridendo soddisfatto. la storia finisce qui, torna a pag.3


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La puttanata della Terra cava!.

L’ammiraglio Byrd ed il capo della CIA lasciarono un po’ indispettiti la stanzetta dell’Mi6, mentre il capo dei servizi segreti inglesi ed il primo Lord, rimasero con te ancora per una diecina di minuti, per conferire in segreto. -Dr.Quatemenga, pensa davvero che il mito della Terra Cava sia una minkiata?!- chiese enigmatico il primo Lord -Sì, decisamente una grossa puttanata nazista, priva di fondamento!, non vale la pena nemmeno di spenderci un penny su questa stupida faccenda!-Ottimo! Dottor Quatermenga, in effetti anche a noi ci sembrava che il mito della Terra Cava fosse solo una patacca!. I problemi con Russi e la guerra fredda che imperversa in Europa- commentò laconico il primo Lord inglese mentre sorseggiava il Thè caldo – è certamente un grave problema, ben più complesso, di questi vecchi ed inutili deliri nazisti! la storia finisce qui, torna a pag.3


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