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CAPITOLOIII

MILANO,PIAZZADELDUOMO

Ilconfinetra l’ItaliaeSan Marinoè lungo 39km. Il confine non è stato più modificato dal1463, cioè dopo ipatti di Fossombrone, trattato di pace a conclusione della Guerra sammarinesetraSan Marino e i MalatestadiRimini.Il confine di stato inoltre è un confine esterno dell’Unione europea.GrazieatrattatitraItaliaeSanMarino,alconfinenon ci sono controlli doganali, in quanto San Marino è compreso nellospaziodoganaleitaliano.

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Milano,piazzadelDuomo.

Ai margini della corrente di traffico che cinge d’assedio la cattedrale, Luciano Ferrara resta a guardare meditabondo la grande macchina che, abbarbicata come un ragno mostruoso al lato dell’abside rivolto verso corso Vittorio Emanuele, sta stendendo in verticale enormi striscioni bianchi, a coprire gli enormi seni e le giunoniche cosce che campeggiano sulla facciata.Glisaltaallamenteunflashassurdo,attivatodachissà quale associazione mnemonica: un’immagine delle candide, burrose carni della gigantesca Anita Ekberg che uscendo da un cartellone stradale tormentava i sogni dello schizofrenico moralista interpretato da Peppino de Filippo, in un famoso episodio firmato da Fellini. Si intitolava, se la memoria non lo tradisce, Le tentazioni del dottor Antonio. Come faceva quell’ossessionante ritornello? Latte… bevete più latte… Ah, ecco: Bevetepiùlatte,il latteconviene.Bevetepiùlatte,illatte fabeneatutteleetà.

«Come hanno potuto consentirlo?» si sente chiedere a Franco Toselli.

«Zolder vantava grosse entrature in Curia» replica Franco. «E deve esserci stato un grosso passaggio di denaro. Per opere di bene, ovviamente. Non avevano però fatto i conti con la sezioneRCMdellaProcura.»

La denominazione ufficiale della sezione RCM è Reati Contro laMorale, ma tuttilachiamanola Buoncostume,comeilcorpo di polizia creato nel lontanissimo 1959 in applicazione della leggeMerlin,esopravvissutotraalternevicendefinoal2001. Corsi e ricorsi storici. Nessuno pensava, fino a pochi anni fa, che sarebbe stato necessario resuscitare un simile retaggio del passato. Ma nessuno pensava nemmeno che in Italia sarebbero nati o rinati certi valori: la difesa della morale e del senso del pudore contro una deriva millenaristica sempre più accelerata. E neppure che sarebbe stato possibile arruolare centinaia di uomini e donne come Luciano Ferrara e Franco Toselli in quellachepotevaapparirecomeunacrociataantistorica. Luciano ripensa alle recenti immagini di Roma facendo un confronto col cuore della civiltà meneghina. In fondo, per le strade dell’Urbe è quasi naturale vedere manifesti licenziosi strappati o coperti, antiche statue dalla nudità indecente e ostentata rimosse per ‘restauri’ oppure sottratte alla vista da avvolgenti impalcature che non verranno mai più tolte. Non fa quasi notizia leggere che le squadre di pronto intervento della RCM hanno fatto irruzione in qualche scantinato dove, con la scusa del teatro sperimentale, si portavano avanti spettacoli osceni o anche soltanto pruriginosi (per i film non ci sono problemi: vengono proiettati solo quelli che hanno ottenuto il visto di censura). In fondo, Roma ha sempre vissuto la propria condizione schizofrenica di entità duplice, città di Cesare e città di Dio, perché tutti sanno che l’influenza sociopolitica, culturale e morale del Vaticano non è mai rimasta realmente confinata entro leMura Leonine(d’altra parte, risulta che circa un quarto del patrimonio edilizio dell’Urbe sia in mano a istituzioni religiose) ed è abbastanza normale che la nuova ondata moralistica ispirata e sorretta dalla Chiesa cattolica si riverberisullepietredoratedell’exCaputMundi.

Ma Milano? La capitale morale d’Italia ha sempre rivendicato il proprio carattere laico, per non dire materialista. Ha sempre marcato i propri confini di indipendenza culturale, la propria alterità rispetto alla morale cattolica ufficiale della Repubblica, lanciando richiami alle grandi capitali del Nord Europa, caratterizzatedalpiùrigorosolaicismo.

Fino a oggi. Oggi, la locomotiva d’Italia sembra sia rimasta inghiottita dallo stesso diluvio moralistico che ha travolto il resto delle città italiane. Il morally correct, nuova e assolutistica versione del politically correct, domina tra la Madonnina, la Galleria Vittorio Emanuele e le torri di CityLife esattamente come a Torino e a Venezia, a Bologna, Firenze e Frosinone.

«La caccia continua» annuncia quella sera Luciano nella sua telefonata quotidiana ad Andrea. «Senza grandi sviluppi, fino a ora.»

«Una cosa non ho capito» replica lei in tono asciutto. «Era proprio necessario che ti fiondassi personalmente sulle tracce di questo Zolder? Non potevate affidarvi a una normale operazione di polizia utilizzando le sinergie con le strutture locali?Comefatepiùomenocontuttiglialtridelinquenti?»

«Zolder non è un delinquente come gli altri»controbatte lui un po’ scorbutico. «È un delinquente molto speciale. E inoltre noi della RCM non siamo poliziotti come gli altri. Dovresti saperlo. Per il semplice motivo che chi ruba dieci milioni in banca o intasca bustarelle o fa crollare un ponte o trucida una, dieci o cento persone non attenta alle basi della società, si muove mosso unicamente dalla cupidigia oppure dall’odio. Si limita a sottrarre alla società beni materiali, oppure persone. In altre parole fa una semplice operazione di sottrazione. Non ha nessun interesse ad abbattere la società, preferisce continuare a mungerla. Ma le persone come Alarico Zolder rappresentano una minaccia di tipo diverso. Il loro obiettivo è minare le fondamenta della nostra civiltà, al punto di metterne a rischio la sopravvivenza. Il danno che provocano non è quantitativo maqualitativo.»

«Mi sembra un punto di vista un po’ catastrofico. Magari lo fannoancheloropercupidigia»osservalei.

«Non è questo il punto, non è il perché lo fanno. Il punto è che rappresentano una minaccia inquietante proprio perché in apparenza meno grave. Le loro azioni provocano crepe sottili nella struttura sociale, pericolose perché meno visibili, ma profondeeinsidiose.Colrischiodifarcrollaretutto.»

«Secondo me tu e i tuoi capi date a lui e a quelli come lui troppaimportanza.»

«Questione di punti di vista. Ho accettato di condurre questa indagine e intendo portarla in fondo nel modo migliore. E a modomio.»

«Quand’è così» lei capisce che la discussione è arrivata sul fondo,unfondochenonpuòesserescalfito.