PRIMO CICLO 24 2 LETTURE

ANNA ROSSI, DESIRÈE ROSSI

LETTURE

2

Si ringraziano per la preziosa consulenza le insegnanti Patrizia Melfi, Antonia Sarò, Piera Verrenti Coordinamento editoriale: Mauro Traversa Coordinamento redazionale: Giulia Gonzales, Remo Dolci Redazione e ricerca iconografica: Annalisa Bonfigli per Libra, Bologna Progetto grafico, elaborazione immagini e impaginazione: Ka Communications Disegni: Monica Bauleo, Stefania Colnaghi, Eleonora De Pieri, Valentina Fontana, Alessia Girasole, Elena Iarussi, Margherita Passarini, Richolly Rosazza Copertina: Ka Communications Illustrazione di copertina: Lisena Sabolo

L’Editore è presente su Internet all’indirizzo: http://www.rizzolieducation.it ISBN 978889159314-6 © 2024 Rizzoli Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati Prima edizione: gennaio 2024 Ristampe 2024 2025 2026 2027 01 23 45 67

2028 89

IL IM -S FA

C

Contenuti digitali Progettazione: Fabio Ferri, Nicola Barzagli Redazione e realizzazione: EICON s.r.l., Immagina s.r.l., Lumina Datamatics, Silvia Sferruzza

E

Stampato presso Rotolito S.p.A., Pioltello (MI)

I contenuti per la didattica inclusiva di Vola con Bob – Letture 2 sono a cura del gruppo di esperti della Ricerca e Sviluppo Erickson.

Il progetto “Obiettivo Parità!” intende promuovere la cultura della parità di genere attraverso il contrasto agli stereotipi e alle diseguaglianze di genere in ambito educativo. Tramite la scelta antologica, le attività operative e il linguaggio utilizzato nelle consegne didattiche viene fornita una rappresentazione equilibrata, corretta e variegata dei generi femminile e maschile negli ambiti personale, familiare e professionale. La supervisione scientifica del progetto è a cura di Irene Biemmi, professoressa associata di Pedagogia Generale e Sociale presso il Dipartimento FORLILPSI dell'Università di Firenze dove insegna Pedagogia di genere.

Progetto per il piacere di leggere (pp. 125-137): • Testo: riduzione e adattamento del volume Ugo e Poppy. Così diversi, così amici! di Matthew Cordell (traduzione di Sara Ragusa), Terre di mezzo Editore.

• Attività: Desirèe Rossi.

Progetto “ArtEmozioni” (contenuti e illustrazioni): Alessia Carli.

Testi facilitati e semplificati in HUB Kids e HUB Kit: Monica Attolini.

Coordinamento editoriale e redazionale: Francesco Zambotti e Chiara Golasseni. © 2024 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. Via del Pioppeto 24, 38121 Trento www.erickson.it

L’Editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare.

REFERENZE ICONOGRAFICHE Archivio Rizzoli Education – Inoltre: © Getty Images; p.31: Classic Picture Library / Alamy Stock Photo; p.87: Pacific Press Media Production Corp. / Alamy Stock Photo; p. 144 Mondadori Portfolio/Electa/Laurent Lecat L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarle alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: supporto@rizzolieducation.it I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www.bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it).

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.

Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail autorizzazioni@clearedi.org Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’editore è certificato UNI EN ISO 9001.

INDICE BENTORNATE E BENTORNATI!

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

Che cosa ci metto

3

Filastrocca degli incontri fortunati

42

Una nuova avventura

4

L’abbraccio

44

Il tesoro

6

Dora

45

Ursula Uragano

7

Una grande famiglia

46

L’ora di dormire

47

AUTUNNO

Il significato delle parole

Settembre

8

COMPRENDO

Le foglie

10

Le parole inventate La febbre mangina

48

ARTE E MUSICA Linee e suoni

11

La pallina rimbalzina

50

Halloween

12

Una buca nell’insalata

51

Specchio Quel che possiedono bimbe e bimbi La pulce Valentina La principessa che cacciava i draghi COMPRENDO Prima di leggere Titolo e immagini Bruno e Giovanni Il lupo Bambine e bambini COMPRENDO Il significato delle parole Le parole difficili Il posto segreto Il dizionario Irma Maiferma Pennablù e gli alberi SCOPRO Gli ingredienti del racconto Personaggi, fatti, luoghi e tempo Yo-Yo ASCOLTO Pippi Calzelunghe La strega turchina A CHE PUNTO SONO?

Mary Poppins

ASCOLTO

CHI SONO IO

Da grande

14 16 17 18 20 22 23 24 25 26

52

Filastrocca dell’amicizia

54

Fred, l’amico immaginario

55

SCOPRO

La struttura del racconto

Inizio, sviluppo, conclusione A casa di Agnan

56

Un nuovo amico

58

Le treccine

60

Una gigantessa

61

È arrivato Carnevale

62

Tutti a Venezia

63

Il Carnevale di Mamoiada

63

A CHE PUNTO SONO?

Marta al supermercato

64

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

28 30 32

Il grande viaggio

66

Quante case diverse!

68

34

Le pantofole

69

INVERNO

COMPRENDO

Come cercare le informazioni

Primo gelo

36

Le informazioni nel testo Le case di Adele

70

Aspettando Natale

38

Il grande muro rosso

72

ARTE E MUSICA Il ritmo dei colori

39

Il rondinino

73

Capodanno cinese

40

Quando sono nato

74

La bambina e l’armatura

75

Scarpe viaggiatrici

76

FARE PER APPRENDERE

Il dragone di Capodanno

41

Il maggiolino prepotente COMPRENDO

COMPRENDO

78

Le informazioni nascoste La casa sotto il pavimento

Le parole speciali

Le parole degli animali Quattro furbi animali SCOPRO

77

Le descrizioni

Descrivere animali, persone, cose Visita d’inverno

80

Descrivere animali, persone, cose La cesta misteriosa

81

Pensieri di Tatà

82

Se tu fossi

83

Hugo

84

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare ASCOLTO

A CHE PUNTO SONO?

Petros e Aikí

88

PRIMAVERA

Le avventure di Cipollino

SCOPRO

Filastrocche e poesie

90

L’albero Giovanni

92

ARTE E MUSICA Colori caldi e colori freddi

93

Caccia all’uovo

94

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

104

Strofe, versi e rime La libreria è un’isola

106

Strofe, versi e rime Le nuvole

107

La gita allo zoo

108

I merli

109

La corsa delle tartarughe

110

Il pennarello

111 Le parole speciali

Le onomatopee Arrivano i mostri

112

Disegnare mostri

114

A CHE PUNTO SONO?

Primavera

103

ASCOLTO

COMPRENDO

86

Come cercare le informazioni

Mostri in libreria

116

ESTATE

Filastrocca per correre

118

ARTE E MUSICA Colori e suoni •

Blu di montagna

120

Festa di mezza estate

122 La mostra delle parole 123

L’ascensore

96

COMPITO DI REALTÀ

Lucy entra nell’armadio

98

Ugo e Poppy. Così diversi, così amici!

Stefano Skeletro

100

ArtEmozioni

La casa sull’albero

102

La sorpresa…

138

… E la noia

142

125

Nella Guida insegnante: strategie e dettagli operativi per la didattica inclusiva.

BENTORNATE E BENTORNATI!

BRANI AUDIO

CHE COSA CI METTO Che cosa ci metto nel mio zaino di scuola?

Ci metto l’attenzione, un pizzico di fantasia e la concentrazione.

Due fogli per disegnare i colori dei sogni, dei libri per imparare le parole dei compagni e la voglia di giocare.

Paolo Callegari, in a cura di Paola Brodoloni, Senti senti che scuola!, Mondadori

Che cosa metteresti tu nello zaino per questo nuovo anno scolastico appena iniziato?

3

BENTORNATE E BENTORNATI!

UNA NUOVA AVVENTURA È un bel mattino di settembre.

Teresa scende dal letto prima che suoni la sveglia: oggi è un giorno importante!

Oggi infatti comincia una grande avventura e il papà le ha promesso di accompagnarla.

Mentre camminano, Teresa stringe forte la mano del papà.

– Quando eri piccolo ci sei andato anche tu? – gli chiede.

– Certo – risponde il papà. – È un posto che conosco bene.

– Raccontami com’è! – gli chiede Teresa saltellando sulle mattonelle del marciapiede.

– Immagina un posto con tante piantine di forme diverse, che vengono innaffiate e curate ogni giorno, finché mettono i fiori.

E ogni fiore è una sorpresa.

4

BENTORNATE E BENTORNATI!

– Ho capito: allora è un prato.

Il papà sorride.

– Lo è... e non lo è – risponde.

– E se mi annoio? – chiede Teresa.

– Impossibile. Immagina un posto dove tutto il giorno si scoprono nuovi mondi, si creano vite dal nulla, e si disegnano mappe preziose da conservare per sempre.

– Ho capito: allora è un nuovo pianeta da esplorare.

Il papà ci pensa su.

– Lo è... e non lo è!

– Ecco, Teresa: siamo arrivati – dice il papà.

– Ti presento la tua scuola.

Teresa e il papà si abbracciano forte.

– Buona avventura, Teresa.

– Buona avventura, papà!

Chiara Carminati, Lucia Scuderi, Immagina un posto, Lapis

comprendo

Dove sta andando Teresa con il papà?

Su un pianeta sconosciuto.

A scuola.

In un prato.

parlo

Continuate in classe il gioco di Teresa e del suo papà: come è secondo voi la scuola?

5

BENTORNATE E BENTORNATI!

IL TESORO – Allora, come sono andate le vacanze?

Mi ha chiesto l’insegnante.

Be’, so che sembrerà incredibile ma...

Ho trovato sulla spiaggia un messaggio in una bottiglia. E non era un messaggio qualsiasi. Era una mappa del tesoro.

Ma una gazza me l’ha rubata, ed è volata via.

Ho inseguito quel pennuto ovunque.

E ripeto, ovunque!

Alla fine ce l’ho fatta. Ho ripreso la mappa.

Una grande x indicava il punto del tesoro.

Ed era esattamente il punto da dove ero partito!

Ma la cosa più incredibile è che il tesoro era...

Davide Calì, Benjamin Chaud, La verità sulle mie incredibili vacanze, Rizzoli

disegno

Secondo te, qual era il tesoro? Pensa a una cosa bella che hai trovato in vacanza e disegnala sulla spiaggia.

6

BENTORNATE E BENTORNATI!

URSULA URAGANO La nuova alunna entrò a passi incerti.

Aveva una gran massa di capelli ricci e scuri, indossava una maglietta gialla con un fulmine rosso. Sembrava un po’ confusa.

– Noi stiamo andando a fare una lezione all’aria aperta. Unisciti a noi – spiegò il supplente, carico di entusiasmo.

– No! – rispose Ursula.

– C... come, scusa? – farfugliò l’insegnante, sorpreso.

– Sta per piovere – fece lei, seria.

– Ma no, guarda, c’è un sole magnific...

In quel momento, nuvole nere oscurarono il sole e un lampo squarciò il cielo. In un attimo, si scatenò un violentissimo temporale.

I bambini erano ancora incollati alle finestre quando una vocina risuonò alle loro spalle.

– Ve l’avevo detto che avrebbe piovuto.

Tutti si voltarono a guardare la nuova arrivata.

Si schiarì la voce.

– E comunque ciao, io sono Ursula Uragano!

comprendo

Come è Ursula?

Completa il disegno.

Igor De Amicis, Paola Luciani, Ursula Uragano e la tempesta perfetta, Lapis

life skills Perché secondo voi Ursula è un po’ confusa? Pensate a un bambino o a una bambina che arriva in una classe nuova: come può sentirsi? Parlatene in classe.

7

AUTUNNO

SETTEMBRE

BRANI AUDIO E CONTENUTI DIGITALI

E settembre adesso arriva con la sua faccia cattiva, con le sue belle giornate, a portarmi via l’estate.

E settembre arriva adesso con la frutta viva addosso, marmellate ci prepara e l’autunno mi regala.

Chiara Carminati e Bruno Tognolini, Rime chiaro scure, BUR Rizzoli, 2018

I CIBI

8

APPROFONDIMENTO Tempo d’autunno

AUTUNNO

I VESTITI

IL TEMPO

LA NATURA

scrivo

parlo

Pensa all’autunno e scrivi dentro le foglie alcune parole che ti vengono in mente.

Leggi le parole che hai scritto a un compagno o a una compagna.

Raccontate a turno perché le avete scelte.

9

AUTUNNO

LE FOGLIE Le foglie autunnali hanno bellissimi colori.

Non sono verdi, ma diventano gialle, rosse e arancioni.

All’inizio, le foglie sono attaccate agli alberi, ma non per molto.

Una leggera brezza le può far staccare e volteggiare nel cielo. Quindi, atterrano dolcemente a terra.

Gli alberi si trasformano in alberi da favola.

Mack, Le quattro stagioni, Clavis

10

AUTUNNO

arte e musica

LINEE E SUONI Disegna e colora i volteggi delle foglie. Osserva l’esempio.

• Fai scorrere la matita sul foglio e disegna i volteggi come vuoi.

• Colora con i colori dell’autunno le loro giravolte.

Ora usa delle linee dritte per disegnare le foglie.

• Puoi ricopiare gli esempi o inventare tu nuove foglie.

Pensa se le linee avessero un suono. Quale suono potrebbero avere i volteggi delle foglie? E le linee dritte delle foglie? Sperimenta i suoni con la tua voce.

Poi confrontatevi in gruppo, con l’aiuto dell’insegnante.

11

LE FESTE DELL’AUTUNNO

HALLOWEEN Un tempo in Irlanda viveva un vecchio chiamato Jack. Era così avaro e cattivo che quando morì fu mandato all’Inferno.

Nemmeno il diavolo però voleva averlo vicino, così gli diede una brace ardente e lo spedì via. Jack mise la brace all’interno di una rapa scavata, e così la rapa gli faceva luce lungo la strada.

Si racconta che Jack, uscito dall’Inferno, sia ancora in cammino, con la sua lanterna, alla ricerca di un luogo dove fermarsi...

comprendo

le parole

Osserva il disegno della rapa scavata con la brace dentro. Poi colora che cosa significa brace ardente..

12

pezzi di legno bruciato pezzi di legno caldo pezzi di legno bruciato ancora caldo

LE FESTE DELL’AUTUNNO

Da quel giorno, anche i bambini e le bambine costruiscono le loro lanterne per Halloween, ma usano le zucche invece delle rape. Oggi Halloween è diventata soprattutto una festa per loro. Ad Halloween possono travestirsi come vogliono, purché il travestimento faccia paura: da fantasmi, vampiri, mostri.

Christel Desmoinaux, Alla festa di Halloween, Emme Edizioni

Halloween:: la sua origine risale ai Celti, antico popolo che abitava l’ l’Irlanda. . Essi facevano una grande festa verso il 31 ottobre, perché segnava l’ingresso nella stagione fredda. Oggi Halloween è festeggiata negli Stati Uniti,, in Canada e nelle isole britanniche,, ma da qualche tempo anche in Francia e in Italia.

comprendo

Osserva questi travestimenti: quali potrebbero andare bene per Halloween? Segnali con una .

x

13

CHI SONO IO BRANI AUDIO E CONTENUTI DIGITALI

SPECCHIO Vetro riflesso d’argento prezioso provo a specchiarmi vanitoso Questo son io quello sei tu giochiamo insieme a fare cucù?

Incorniciato piccolo grande dentro un armadio o sul comodino mi strizzi l’occhio sei qui vicino Passo distratto e chissà com’è non so più quale dei due chi è.

Sabina Italiano, illustrazioni Noemi Viola, Filastrocche di vetro, Glass Rhymes, Corraini Edizioni

vanitoso: persona a cui piace ammirarsi.

14

CHI SONO IO

disegno

Disegna nello specchio il tuo viso. parlo

Racconta alla tua classe chi sei: come sei, che cosa ti piace fare, i posti che preferisci, di che cosa hai paura... tutto quello che vuoi raccontare di te.

Mettiti di fronte a un compagno o a una compagna e giocate allo specchio. A turno, fate dei movimenti o delle espressioni facciali: chi si trova di fronte dovrà ripeterli, come se fosse uno specchio.

15

CHI SONO IO

QUEL CHE POSSIEDONO BIMBE E BIMBI Due piedi lesti lesti per correre e saltare; due mani sempre in moto per prendere e per fare; la bocca chiacchierina per tutto domandare; due orecchi sempre all’erta intenti ad ascoltare; due occhioni spalancati per tutto investigare; e un cuoricino buono per molto, molto amare.

Lina Schwarz, Ancora... e poi basta, Hoepli

comprendo

le parole

Leggi nel cuoricino i significati delle parole colorate nella filastrocca.

Sono in ordine.

16

Divisi in sei gruppi, mentre l’insegnante legge la filastrocca, mimate le azioni che sono segnate con una accanto al testo.

CHI SONO IO

LA PULCE VALENTINA La pulce Valentina, iscrittasi alle gare, almeno una ventina di salti deve fare.

Atleta di valore della specialità, saltando con ardore onore si farà.

Si mette la sua tuta con l’alamaro rosso, si beve una spremuta, poi salta a più non posso per vincere il trofeo sul gatto Marameo.

Giorgio Matteotti, Animali sapienti, Nuages

alamaro: allacciatura per giacche, fatta da una cordicella dentro cui viene infilato un bottone di forma allungata.

comprendo

Dopo aver letto la definizione di alamaro,, colora il disegno giusto.

La pulce Valentina deve fare venti salti. Conosci altri animali che saltano?

Conosci anche animali che strisciano? In classe, a turno, mimate il movimento di un animale e indovinate qual è.

17

CHI SONO IO

LA PRINCIPESSA CHE CACCIAVA I DRAGHI Carlotta era una principessa rosa, con il suo vestito rosa, il suo armadio pieno di completini rosa e una stanza con letto, lenzuola e cuscino rosa.

Ma Carlotta non ne poteva più del rosa!

Carlotta era una bambina e sognava di andare a caccia di draghi, cercare tesori perduti, e addestrare farfalle. Sognava di risolvere misteri, costruire aerei di carta, nuotare a cavallo di un delfino, seguire i piccioni viaggiatori e scoprire i confini della Terra viaggiando in una gigantesca mongolfiera.

– Perché sei così seria, Carlotta? – le chiese sua madre una mattina.

– Mamma, io voglio viaggiare, giocare, correre e saltare e voglio vestirmi di rosso, di verde o di violetto.

– Piccola mia, – le disse la regina – le principesse sono come le rose, fiori fragili i cui petali non resisterebbero nemmeno a un soffio di vento.

– Mamma, io non sono un fiore, sono una bambina!

La regina rifletté a lungo e poi rispose: – Beh... è vero!

Raquel Díaz Reguera, C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?, Settenove

18

CHI SONO IO parlo

Carlotta sogna di fare molte cose. Segna con una quelle che piacerebbe fare anche a te.

Poi confronta i tuoi sogni con quelli delle tue compagne e dei tuoi compagni.

x

19

COMPRENDO

Prima di leggere

TITOLO E IMMAGINI Il titolo di un racconto o di un libro è come la carta colorata di un regalo: incuriosisce e può far venire voglia di leggere.

Il titolo del racconto che leggerai nella pagina accanto è: Bruno e Giovanni.. Di che cosa potrebbe parlare la storia?

Rispondi con una .

x

Di due bambini, Bruno e Giovanni.

Di un bambino e del suo animale.

Di un bambino e del suo amico invisibile.

Le immagini (disegni, fotografie) che accompagnano un racconto ti aiutano a capire meglio la storia.

Ora osserva le immagini in queste due pagine.

Poi rispondi di nuovo con una alla domanda.

Di che cosa racconterà la storia?

x

Di due bambini, Bruno e Giovanni.

Di un bambino e del suo animale.

Di un bambino e del suo amico invisibile.

20

COMPRENDO

Titolo e immagini Adesso leggi il brano. Poi rispondi con una

x.

A Bruno piaceva fare il bagno...

Ma solo nelle pozzanghere!

Per questo i suoi amici, Irene, Elisa e Daniele, lo chiamavano “Bruno lo zozzo”.

Bruno aveva anche un amico invisibile che si chiamava Giovanni ed era perfettamente d’accordo con lui.

Anche prima di conoscere Giovanni, a Bruno non piaceva fare il bagno ma non sempre riusciva a scappare in tempo. Però da quando c’era Giovanni era tutto più semplice, perché l’udito dei maiali è molto fine, e appena papà apriva il rubinetto nel bagno, a Giovanni gli si drizzavano le orecchie.

– Come farà Bruno a scappare così veloce? – si domandava la mamma, trovando la camera vuota.

Simone Frasca, Bruno lo zozzo e la dieta mostruosa, Piemme Edizioni

zozzo: sporco.

Chi sono Bruno e Giovanni?

Due bambini.

Un bambino e il suo animale.

Un bambino e il suo amico invisibile.

21

CHI SONO IO

comprendo

Prima di leggere il racconto, leggi il titolo, osserva il disegno e completa la frase.

• Il brano racconterà di: un lupo che vuole mangiare una bambina. una bambina che ha paura di dormire al buio. un lupo.

IL LUPO Nina non riesce a dormire. [...] Questo Ha paura delle ombre che danzano sul muro segno, che davanti al suo letto. [...] C’è una strega a cavallo hai trovato più di una scopa! E poi [...], un orco con un coltellaccio! volte nel brano, Nina trema, Nina rabbrividisce. vuol dire che Ecco che adesso c’è un lupo! Un lupo notturno rispetto al libro originario manca con le orecchie a punta e una sciarpa intorno al collo. un pezzetto di Nina trema [...]. testo, una frase – Perché tremi così? – chiede il lupo. o una parola.

– Perché sei un lupo, e mi mangerai – dice Nina.

Il lupo scoppia a ridere.

– Ma no, io mangio le ombre che fanno paura ai bambini, divoro i brutti sogni. Dormi tranquilla. Senti, ti canto una ninna nanna... [...] La canzone è dolce, [...] così dolce che Nina si addormenta presto. E dorme tutta la notte, senza brutti sogni.

Bernard Friot, Ricette per racconti a testa in giù, Trad. di Rosa Vanina Pavone, Il Castoro, 2018

22

CHI SONO IO

BAMBINE E BAMBINI Erano due fratellini. Cioè due maschi?

No, erano un maschio e una femmina.

– Perché si dice fratellini? Non è giusto, – protestava la bambina. – Io non sono un maschio; allora diciamo “Erano due sorelline”!

– Non è giusto – protestava il bambino. – Io non sono una femmina, va bene dire fratellini!

– Va bene per te, ma non per me – protestava la bambina. – Non va bene nemmeno per chi non ci conosce, dalla parola fratellini non può capire cosa siamo.

Un bel problema. E non solo per loro. Una volta c’era una classe con diciannove femmine e un maschio.

Dicevano che era una classe di venti bambini.

– Non siamo bambini, siamo bambine – gridavano in coro quelle diciannove.

– Ma io no – gridava il bambino.

Un bel problema, vi pare? Forse ci vorrebbe una sesta vocale. Una i con un trattino della e? Oppure una e con il puntino della i? Ma come fare con la pronuncia?

Pensateci un po’, cari bambini, interrogate i vostri compagni stranieri e chiedete come fanno loro nella loro lingua.

Vivian Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo e altri bambini e bambine, Einaudi Ragazzi

comprendo

Scrivi quale potrebbe essere la sesta vocale e completa.

AMIC—

NONN—

PALLAVOLIST— 23

COMPRENDO

Il significato delle parole

LE PAROLE DIFFICILI Se vuoi comprendere bene un testo, devi capire il significato di tutte le parole..

IL POSTO SEGRETO Oggi Su e TieZhu hanno litigato.

Finita la scuola, Su se ne torna a casa solo e pensieroso. Mentre cammina, rimugina su ciò che è successo: la lite con TieZhu, le parole che si sono detti...

Su si sente solo e vorrebbe avere qualcuno con cui confidarsi. Appena finiti i compiti andrà nel suo posto segreto. Ama quel luogo. Gli piace arrivare in cima e poi, dall’alto, far finta di essere un eroe capace di scorgere per primo i nemici in arrivo.

Quel luogo trasmette un senso di forza e di pace.

Elena Bozzola, Io sono TieZhu e vivo in Cina, Touring Club Italiano

Le parole difficili del testo sono colorate in rosso.

Per capire il loro significato, prova a sostituirle con quelle seguenti. ripensa a • vedere in lontananza • a cui raccontare i propri segreti • Mentre cammina (rimugina su) .................................................................................. ciò che è successo.

• Vorrebbe qualcuno (con cui confidarsi) .........................................................................................................

• Un eroe capace di (scorgere) ..................................................................................................... i nemici.

24

COMPRENDO

Il significato delle parole

IL DIZIONARIO Quando non capisci il significato di una parola, puoi cercarlo su un dizionario adatto alla tua età. Il dizionario, infatti, è un libro che spiega le parole di una lingua.

IRMA MAIFERMA Questa è la storia di Irma Maiferma che non stava mai ferma. A scuola, e persino giocando alle belle statuine, una parte di lei si muoveva, fosse un piede, un braccio o tutto il corpo.

Cominciava con un sussulto che diventava un salto, continuava con un sobbalzo che preparava un balzo. E, in men che non si dica, Irma era già lì che faceva la ruota creando una gran confusione al suo passaggio.

Irma non stava ferma nemmeno mentre dormiva. A volte capitava che le sue compagne all’Istituto Perbene sentissero dei rumori nel cuore della notte. Allora sbirciavano da sotto le coperte e la vedevano ballare con gli occhi chiusi per tutto il dormitorio.

David Walliams, Tony Ross, I 10 bambini più cattivi del mondo, L’ippocampo

Leggi i significati di queste parole difficili, presi da un dizionario per bambini.

sussulto, sobbalzo: piccolo movimento improvviso che si fa quando ci spaventiamo o quando, per esempio, superiamo in bicicletta un rialzo della strada.

balzo: salto rapido e scattante.

Prova a muoverti anche tu come Irma Maiferma. Comincia con un piccolo sussulto e fallo diventare un salto, poi trasforma un sobbalzo in un balzo..

25

CHI SONO IO

PENNABLÙ E GLI ALBERI Pennablù se ne stava in piedi, abbracciato a un enorme abete rosso, e teneva l’orecchio appoggiato al tronco: stava parlando con l’albero!

O meglio, lo stava ascoltando. Questa faccenda di parlare con gli alberi aveva procurato a Pennablù un sacco di guai: era incompreso da suo padre, creduto matto dai grandi, e preso in giro dagli altri bambini del villaggio. Ma Pennablù se ne infischiava e, appena riusciva, scappava nella grande foresta e si metteva ad ascoltare la voce delle piante. Eh sì, perché per parlare con qualcuno bisogna prima saper ascoltare: stare zitti e ascoltare.

comprendo

le parole

parlo

Dopo aver letto il testo, segna con una il significato di queste parole.

x

se ne infischiava: si divertiva. non se ne preoccupava. fischiettava.

26

ammaccato: rovinato. triste, abbacchiato. ferito, sanguinante.

Anche tu sai fare qualcosa di speciale?

Confrontati con un compagno o una compagna e insieme trovate le vostre “specialità“.

Testo Più Facile

CHI SONO IO

E questo Pennablù sapeva farlo in modo specialissimo. Ecco perché riusciva a sentire gli alberi parlare e gli alberi parlavano volentieri con lui.

– Come va, abete rosso?

– Oh, sono tutto ammaccato! Un orso è venuto a grattarsi la schiena sulla mia corteccia e guarda qui come mi ha conciato.

– Oh, non è una cosa grave – rispose Pennablù e, impastando un po’ d’acqua e di argilla, fece all’abete un bell’impacco.

– Ah, che meraviglia! Grazie, figliolo.

– Prego, amico mio, vedrai che in un paio di giorni sarai guarito.

Roberto Pavanello, La tribù dei Variopinti, Piemme Edizioni

scrivo

Osserva gli amici di Pennablù.

Come potrebbero chiamarsi? Inventa e scrivi un nome adatto. ........................................................

........................................................

........................................................

27

SCOPRO

Gli ingredienti del racconto

PERSONAGGI, FATTI, LUOGHI E TEMPO Le storie raccontano di persone, animali o cose: sono i personaggi.. Il personaggio più importante è il protagonista.. Per trovare il protagonista e i personaggi di una storia devi chiederti: CHI??

Le cose che fanno i personaggi e le loro avventure sono i fatti.. Per riconoscerli devi chiederti: CHE COSA SUCCEDE?? I fatti accadono di solito secondo un ordine cronologico:: prima,, dopo,, infine..

I fatti avvengono in luoghi o ambienti..

Per riconoscerli devi chiederti: DOVE??

In molte storie si dice quando avvengono i fatti, in quale tempo.. Il tempo può cambiare durante il racconto. Per trovarlo devi chiederti: QUANDO??

YO-YO Leggi il brano. Le parole riquadrate rispondono alle domande CHI,, DOVE e QUANDO..

Colorale correttamente, come nell’esempio.

Yo-Yo era una bambina con la faccia paffuta, gli occhi color nocciola e il naso all’insù.

Una mattina , tornando da scuola, Yo-Yo vide un falegname che lavorava nel suo laboratorio .

– Posso prendere quella rotellina laggiù? – chiese al falegname.

– Certo, – rispose lui – ma che te ne fai?

28

APPROFONDIMENTO Il racconto

Testo Più Facile

Gli ingredienti del racconto

SCOPRO

– Arrotolo uno spago intorno alla rotellina, poi la faccio andare su e giù, sempre più veloce, sempre più veloce.

Yo-Yo si esercitava in camera e un giorno decise che era diventata molto brava, anzi: la più brava.

Andò dal suo papà e gli disse: – Guarda come sono in gamba! – e fece andar su e giù la rotellina.

– E che ci vuole, tesoro mio? – rispose papà.

Yo-Yo gli diede la rotellina e papà provò a muoverla con lo spago, ma smise appena si accorse che stava facendo una brutta figura.

Allora Yo-Yo andò dalla mamma, e poi dalla zia, dallo zio, dal lattaio, dal giornalaio e anche dalla verduraia.

Uno dopo l’altro fecero tutti brutta figura e Yo-Yo capì subito che la guardavano in un modo nuovo.

Presto il quartiere si riempì di rotelline e di pezzi di spago e qualcuno pensò di organizzare dei campionati. Dopo qualche mese Yo-Yo vinse le Olimpiadi.

Anna Vivarelli, Storie per gioco, Parapiglia

Rileggi i fatti della storia in ordine.

Cercali nel brano e sottolineali.

• Yo-Yo chiede al falegname una rotellina di legno.

• Yo-Yo vuole arrotolare uno spago intorno alla rotellina.

• Yo-Yo si esercita e diventa molto brava.

• Tutti fanno brutta figura e guardano Yo-Yo in modo nuovo.

• Yo-Yo vince le Olimpiadi.

29

ASCOLTO

Grandi scrittori per piccoli lettori

PIPPI CALZELUNGHE di Astrid Lindgren

DURANTE L’ASCOLTO Mettiti in una posizione comoda e ascolta il racconto. Fai attenzione a: • chi sono i protagonisti; • come sono i personaggi e i luoghi.

....................................... .......................................

.......................................

leggo di più

Pippi Calzelunghe è una bambina fuori dal comune: è forte, coraggiosa e libera. Vive in una grande villa in compagnia di un cavallo e di una scimmietta.

Nella casa accanto alla villa vivono Tommy e Annika, due fratelli che diventeranno presto suoi amici.

Se vuoi sapere quali fantastiche avventure vivranno insieme, leggi Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren.

30

Grandi scrittori per piccoli lettori

ASCOLTO

DOPO L’ASCOLTO Scrivi nel disegno il nome di ogni personaggio.

Rispondi.

• Qual è la cosa più eccezionale di Pippi Calzelunghe?

I vestiti.

La forza.

La casa.

• Come si chiama la villa di Pippi Calzelunghe?

Villa Piandelcolle.

Villa Villacolle.

Villa Sudalcolle.

• Dov’era Pippi prima di arrivare nella nuova casa? ...............................................................................................................................................................................................

• Dove sono Tommy e Annika quando Pippi arriva nella nuova casa? ...............................................................................................................................................................................................

• Che cosa desiderano Tommy e Annika?

Diventare amici di Pippi Calzelunghe.

Che qualcuno abiti la villa accanto a casa loro.

Che dei bambini abitino la villa accanto a casa loro.

• A quale dei personaggi ti sembra di assomigliare di più?

A Pippi.

A nessuno di loro.

Ad Annika e Tommy.

• Vorresti essere come qualcuno di loro?

Sì.

No.

L’autrice Astrid Lindgren è una scrittrice svedese, nata nel 1907 e morta nel 2002. Il suo vero nome era Astrid Anna Emilia Ericsson, detta “Bee” dal nome del cavallo preferito che aveva nella fattoria in cui è cresciuta. Astrid trascorse un’infanzia serena, piena di libertà e di giochi. Le piaceva molto ascoltare le storie che il padre le raccontava. I suoi giochi da bambina, la vita all’aria aperta, la libertà e la fantasia sono sempre presenti nei suoi libri.

31

CHI SONO IO

LA STREGA TURCHINA La strega turchina sembra di pessimo umore oggi.

“Potevo avere capelli rosso sangue, grigio-vomito, verde-moccio del naso, invece... azzurro-cielo! Come quella smielosa, dolce fatina. Bleah!”

Ma oggi la strega ha un’idea geniale. Dimostrerà a tutti quanto può essere stregonesca una strega, anche se ha i capelli azzurri.

Turchina si nasconde sull’albero del parco. Seduto sul prato c’è Lele, con delle bambole attorno.

La strega gli balza davanti e ghigna: – Ih, ih, ih! Ora ti rapisco!

– Perché? – chiede Lele.

– Perché le streghe sono streghe e devono fare le cose da streghe.

– E perché? – chiede Lele.

– Perché sì, sì e sì!

Turchina è così arrabbiata che lancia il cappello a terra.

I lunghi capelli turchini le scendono sulle spalle.

Lele si avvicina e prende una ciocca turchina tra le mani.

– Mhm, qui ci vorrebbe una spuntatina selvaggia, qualche codino di ala di pipistrello e delle trecce serpentifere...

Lele si mette al lavoro. Quando ha finito mette uno specchio davanti alla strega.

Lei sussurra sconvolta: – Ma... ma... è la cosa più stregonesca che abbia mai visto!

– Invece di fare le cose da strega per sentirti più strega potresti fare quello che più ti piace perché ti piace. – dice Lele.

32

CHI SONO IO

– Per esempio? – chiede la strega.

– Non lo so, a me piace fare le acconciature.

E a te, cosa ti piace?

Mariasole Brusa, Marta Sevilla, Turchina la strega, NubeOcho

comprendo

le parole

Collega le parole al loro significato.

turchina

smielosa

acconciatura

pettinatura

azzurrra

troppo dolce

comprendo

x

Rispondi con una .

• Che cosa ha fatto Lele alla strega?

Una magia.

Le ha pettinato i capelli.

• Lo hai capito dal testo o dai disegni?

Dal testo.

Dai disegni. scopro

Cerchia nel brano le risposte nel colore indicato.

CHI? I personaggi.

DOVE? Il luogo in cui si svolge la storia.

QUANDO? Il tempo in cui si svolge la storia.

life skills A te che cosa piace fare? Pensa a qualcosa che ti fa stare bene quando la fai.

33

CHI SONO IO

A CHE PUNTO SONO?

DA GRANDE – Da grande divento contadino – dice Madelief.

– Contadina – la corregge Roos. Jan-Willem ride.

– Cos’hai da ridere? – chiede Madelief.

– Diventare contadini – dice Jan-Willem – non è possibile.

5 – Ah no? – esclama Madelief arrabbiata. – E perché no?

– Non si può diventare contadini – dice Jan-Willem. – Contadini si nasce.

Madelief rimane qualche istante in silenzio.

Roos si stende sull’erba. Guarda il cielo azzurro.

10 Nuvole bianche passano fluttuando lentamente.

– In realtà non possiamo sapere cosa diventeremo da grandi – dice. Ci pensano su.

– Un po’ sì – risponde Jan-Willem. – Se per esempio vuoi diventare veterinaria, magari invece diventi dentista.

15 – Non ci ho capito niente – dice Madelief.

– Beh, vuoi diventare contadino e per esempio diventi guardiano dello zoo.

A Madelief sembra un’idea niente male.

Guardiano dello zoo.

20 – Forse divento quello – dice contenta. Si stende accanto a Roos con un’espressione soddisfatta.

– E tu cosa vuoi diventare? – chiede a Jan-Willem.

Jan-Willem guarda timido per terra.

– Lo sai benissimo – dice piano.

25 – Ah sì, pilota, giusto?

Madelief si alza a sedere. Si tiene una mano sugli occhi, per via del sole. – Cosa ne diresti di venditore di palloncini?

Guus Kuijer, Madelief, Lanciare le bambole, Camelozampa

34

Testo Più Facile

CHI SONO IO

A CHE PUNTO SONO? comprendo

le parole

Che cosa significa che le nuvole si muovono fluttuando lentamente (riga 10)? Colora il significato giusto. Le nuvole si muovono:

andando a zigzag.

correndo dritte nel cielo.

come se fossero delle onde.

comprendo

Collega le frasi.

Se vuoi diventare...

magari diventi...

contadino

venditore di palloncini.

veterinario

dentista.

pilota

guardiano dello zoo.

scopro

Rispondi con una

x.

• Chi sono i personaggi protagonisti della storia?

3 bambini.

3 contadini.

3 adulti.

• Lo hai capito... dal disegno.

dal testo.

• Dove sono i personaggi della storia?

Su una panchina in un parco.

Su un prato.

Su un terrazzo.

dal testo e dal disegno.

• Quando si svolge la storia?

In una giornata nuvolosa.

Di notte.

In una giornata di sole.

mi confronto

Confronta il tuo lavoro con un compagno o una compagna e, se necessario, correggi.

35

INVERNO

PRIMO GELO Filastrocca del primo gelo, gela la neve caduta dal cielo, gela l’acqua del rubinetto, gela il fiore nel suo vasetto, gela la coda del cavallo, gela la statua sul piedistallo.

Nella vetrina il manichino trema di freddo, poverino; mettetegli addosso un bel cappotto, di quelli che costano un terno al lotto: finché qualcuno lo comprerà, per un bel pezzo si scalderà.

BRANI AUDIO E CONTENUTI DIGITALI

I CIBI

G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, © 1980, Maria Ferretti Rodari and Paola Rodari, © 1991, Edizioni EL S.r.l., Trieste

I VESTITI

LA NATURA

36

APPROFONDIMENTO Benvenuto inverno

INVERNO

IL TEMPO

scrivo

parlo

Pensa all’inverno e scrivi dentro le nuvole alcune parole che ti vengono in mente.

Leggi le parole che hai scritto a un compagno o a una compagna.

Raccontate a turno le vostre scelte.

37

LE FESTE DELL’INVERNO

ASPETTANDO NATALE Era la vigilia di Natale e Jimmy e Robbie volevano che quel giorno finisse subito, per andarsene a letto e svegliarsi la mattina dopo. Il giorno di Natale.

Il giorno più bello di tutto l’anno.

Erano mesi che non pensavano ad altro.

– Che cosa vuoi per colazione? – aveva chiesto la mamma a Jimmy in ottobre.

– Natale – aveva risposto Jimmy.

– Qual è la capitale della Francia? – aveva chiesto il maestro l’ultimo giorno prima delle vacanze.

– Regali – aveva risposto Robbie.

Robbie e Jimmy avevano appeso la calza. Avevano preparato ventisette tramezzini al formaggio per Babbo Natale e li avevano ammucchiati tutti sul caminetto. E avevano lasciato una carota per la renna Rudolph.

Ma mancava ancora un’eternità all’ora di andare a dormire.

– Quanto ci vuole ancora? – chiese Jimmy.

– Tredici ore e trentasette minuti – rispose Robbie.

– Magari preparo un altro tramezzino per Babbo Natale.

– E io magari sbuccio la carota di Rudolph.

Roddy Doyle, Rover salva il Natale, Adriano Salani Editore, Milano, 2015

38

comprendo

Quanti tramezzini troverà Babbo Natale?

E quante carote?

Rileggi le ultime righe prima di rispondere.

LE FESTE DELL’INVERNO

arte e musica

IL RITMO DEI COLORI Si ha un ritmo quando qualcosa si ripete sempre con lo stesso ordine. C’è il ritmo delle stagioni, che tornano ogni anno, il ritmo nella musica... e ci può essere ritmo anche nei colori e nelle forme.

Osserva il ritmo dei colori e delle forme delle palline di Natale, poi continua tu il disegno.

Possiamo tenere il ritmo anche con le mani e con i piedi.

• Batti le mani quando vedi un

e batti un piede quando vedi un

.

• Anche il silenzio può far parte di un ritmo. Resta in silenzio e conta 1 nella tua testa quando vedi un .

• Adesso esegui questo ritmo.

• Adesso disegna tu un ritmo con , e Poi eseguilo con le mani e con i piedi.

.

Scegliete con l’insegnante una musica natalizia, ascoltatela e accompagnatela a ritmo con le mani, i piedi e... i silenzi.

39

LE FESTE DELL’INVERNO

CAPODANNO CINESE Oggi Xiao Hong si è alzata molto presto: alle 6 e 30 era già pronta per partecipare alla preparazione della festa. Questa sera ci sarà il veglione del Capodanno cinese e Xiao Hong è molto eccitata, perché arriveranno i suoi zii, le zie e i cugini, che vivono dall’altra parte del Paese.

Il Capodanno è la festa più importante della Cina.

Xiao Hong ritaglia dei motivi nella carta per decorare le finestre. Poi aiuta i suoi genitori, Cheng e Li Mei, a confezionare piccoli dolci di riso cremoso, che offriranno il giorno dopo ai loro amici.

Vi sono molte cose da preparare perché la festa sia perfetta.

Estelle Vidard, Mayalen Goust, Le feste nel mondo, Edizioni Messaggero Padova (EMP)

parlo

Nella tua famiglia, c’è una festa che viene festeggiata con tanti parenti? Se sì, quale?

Che cosa si prepara?

In Cina il nuovo anno non inizia l’1 gennaio, ma alcune settimane più tardi. È la festa più importante dell’anno e i festeggiamenti durano almeno due settimane. Le città si dipingono di rosso, il colore portafortuna per il popolo cinese.

Ci sono dragoni e danze dappertutto.

Lo sai che i cinesi festeggiano tutti il loro compleanno in questo giorno? E non solo loro! Anche gli animali! I cinesi, però, festeggiano il compleanno anche il giorno in cui sono nati: che fortuna, festeggiano due volte!

Mack, Come festeggiano i popoli del mondo, Clavis

40

FARE PER APPRENDERE

IL DRAGONE DI CAPODANNO Osserva le immagini e costruisci il tuo dragone di Capodanno.

TI OCCORRE: • forbici dalla punta arrotondata

• matita • gomma

• colla • cartoncini colorati

Disegna, ritaglia e incolla.

Ritaglia due strisce colorate e piegale.

Incolla le due parti costruite e aggiungi una bella coda realizzata con strisce di carta colorata.

41

LA FAMIGLIA E GLI AMICI FILASTROCCA DEGLI INCONTRI FORTUNATI Lunga è la strada senza nessuno Ti senti solo, ti senti perso Poi finalmente ecco qualcuno Così lontano, così diverso Mentre cammini sotto il suo sole Lo hai già capito senza parole Lo dice il sole anche la luna Questo è un incontro di fortuna Non sei più solo, ma accompagnato da un grande amico appena nato.

Sabrina Giarratana, Pia Valentinis, Filastrocche in valigia, Parapiglia

42

BRANI AUDIO E CONTENUTI DIGITALI

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

disegno

Disegna due persone che incontri ogni giorno e che ti piacciono. parlo

Chi sono le persone con cui passi la giornata?

Come sono? Pensa agli amici, alla tua famiglia, alle persone che vivono con te e racconta.

Scrivete su dei foglietti i nomi di tutta la classe e metteteli in una scatola. Pescatene uno a testa senza farlo vedere, quindi scrivete su un altro foglietto tre parole che secondo voi rappresentano quella persona.

Mettete i nuovi foglietti nella scatola, pescatene uno e leggete le tre parole ad alta voce. Giocate a indovinare di chi si tratta.

43

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

L’ABBRACCIO – Sei dolcissimo – disse la mamma a Ben mentre facevano una passeggiata nei campi verso sera.

– Sei dolcissimo e tanto carino, non c’è nessuno al mondo come te!

– Davvero non c’è nessuno al mondo come me? – domandò Ben. – Certo che no – rispose la mamma. – Sei unico!

– Ma io non voglio che al mondo ci sia soltanto uno come me – protestò Ben. – Perché no? – si stupì la mamma. – È una cosa bellissima che tu sia unico e speciale!

– Perché così sono solo! – si lamentò Ben. – Tu non sei solo – gli spiegò la mamma. – Tu sei unico e anch’io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola. – Allora abbracciami – disse Ben stringendosi alla mamma.

Lei lo tenne stretto. Ben sentiva il cuore della mamma e l’abbracciò forte forte.

“Adesso non sono solo”, pensò mentre l’abbracciava.

David Grossman, Ruti vuole dormire e altre storie, Mondadori

44

Quale parte del corpo è “nascosta” dentro la parola ABBRACCIO? Colorala.

A B B R A C C I O parlo

E tu, tra le braccia di chi ti senti bene? Chi vorresti abbracciare?

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

DORA Dora faceva una bella vita da bambina: la mattina il suo papà la svegliava con una coccola, poi la prendeva in braccio e la portava in cucina a far colazione. Dora andava a lavarsi, si metteva i vestiti che il papà le aveva preparato sulla sedia la sera prima, si presentava pronta nell’ingresso, dove il papà la aiutava a infilarsi il grembiule e il giaccone, e insieme partivano per la scuola.

Alle quattro, quando finivano le lezioni, Dora usciva correndo per tuffarsi tra le braccia del papà. Insieme andavano a casa, dove Dora faceva i compiti, se li aveva, e se aveva qualche dubbio chiedeva al papà. Poi preparava lo zaino per l’indomani, giocava un po’.

Infine Dora andava a far compagnia al papà che le preparava la cena, anzi, spesso faceva delle cose anche lei per aiutarlo, cose non pericolose, senza lame. Cenavano, guardavano un cartone animato insieme, ed era ora di leggere un libro, e poi ora di dormire.

Insomma, era una bella vita per una bambina.

comprendo

Osserva i disegni e riordina i fatti della storia con i numeri da 1 a 4.

Beatrice Masini, Bambine!, Einaudi Ragazzi

45

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

UNA GRANDE FAMIGLIA Questo è mio papà. Io sono suo figlio.

Questo è mio fratello. Anche io sono suo fratello.

Mamma ha una sorella. È mia zia.

E io sono suo nipote.

La zia ha un marito. Anche lui è mio zio.

I miei zii hanno una figlia. È la nipote di papà, ma anche di mamma.

Lei è mia cugina.

Questa è la nonna. È la mamma della mamma.

Ed è anche la nonna dei miei cugini. È pure la suocera di papà.

La nonna ha un marito. Io lo chiamo nonno.

Ma non è il papà di mamma.

Anche il papà di mamma è mio nonno.

Ho chiesto a papà perché con i parenti diventa tutto complicato e tutti hanno un nome diverso.

Mi ha risposto: – Abbiamo tutti nomi diversi perché con ciascuno abbiamo un legame diverso.

Joe Lyward, La mia grande famiglia, Topipittori

comprendo

In ogni frase, colora la parola corretta.

• La mia mamma è la figlia • Mia cugina è

la figlia

la sorella

di mia zia.

• Mio nonno è

il papà

il marito

di mia mamma.

la mamma

la sorella

di mia mamma.

• Mia zia è 46

la sorella di mia nonna.

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

L’ORA DI DORMIRE Era l’ora di andare a letto, ma Jamie non voleva saperne. Lo zio Ed era venuto a trovarli e Jamie non voleva perdersi quella bella serata di chiacchiere e risate.

– Non ho sonno – diceva a tutti di continuo.

– Forse no – disse suo padre. – Però è l’ora di andare a dormire.

– Ti ci porto io – disse lo zio Ed. E così, Jamie diede il bacio della buonanotte al papà e alla mamma e prese per mano lo zio Ed. Quando furono in camera di Jamie, lo zio Ed si fermò sulla soglia e si sedette per terra.

– E ora che si fa?

– Mi leggi una storia – spiegò Jamie.

– Facciamo così, – disse lo zio Ed – testa o croce. Testa, ti leggo una storia.

Croce, la leggi tu a me.

– No – protestò Jamie. – Tu devi leggerla a me!

Allora lo zio Ed lesse la storia.

Poi spense la lampada.

– Ora io torno giù – disse. – Sei contento, ometto?

parlo

I parenti sono tutti i membri della tua famiglia e delle famiglie dei tuoi genitori. Scegli una persona fra i tuoi parenti e racconta che cosa fate insieme quando vi incontrate.

Anne Fine, Io e il mio amico, Einaudi Ragazzi

testa o croce: si gioca in due; ciascuno sceglie il lato di una monetina (testa o croce); si lancia in aria la moneta e la si fa cadere per terra o in mano; vince chi ha scelto il lato che rimane in su.

47

COMPRENDO

Il significato delle parole

LE PAROLE INVENTATE Nei racconti puoi incontrare parole inventate dall’autore.

Devi ricavare dal testo il loro significato. Certe volte si tratta di parole divertenti, usate per far ridere.

LA FEBBRE MANGINA Quando la bambina è malata anche le sue bambole devono ammalarsi per farle compagnia, il nonno le visita, prescrive le medicine del caso e fa loro moltissime iniezioni con una penna a sfera.

– Questo bambino è malato, dottore – dico al nonno.

– Vediamo un po’. Eh sì, eh già. Mi pare che abbia una buona brontolite.

– È grave?

– Gravissimo. Gli dia da bere questo sciroppo di matita blu e gli faccia dei massaggi con la carta di una caramella all’anice.

– E quest’altro bambino non le pare malaticcio anche lui!

– Malatissimo, si vede senza cannocchiale.

Nella fotografia, la bambina guarda attraverso un cannocchiale..

Osservalo e rispondi.

• Secondo te, a che cosa serve? ..............................................................................................................................

• Si può usare per capire se un bambino è malato?

48

Sì.

No.

Il significato delle parole

COMPRENDO

– E che cosa ha?

– Un po’ di raffreddore, un po’ di raffreddino e due etti di fragolite acuta.

– Mamma mia!

– Non c’è pericolo. Gli dia queste pastiglie di stupidina sciolte in un bicchiere di acqua sporca, però prenda un bicchiere verde perché i bicchieri rossi gli farebbero venire il maldidenti.

Una mattina la bambina si sveglia guarita, il dottore le dice che può alzarsi, ma il nonno vuole visitarla personalmente.

– Sentiamo un po’... dica trentatré... dica perepepè... provi a cantare... tutto a posto: una magnifica febbre mangina.

G. Rodari, Favole al telefono, © 1980, Maria Ferretti Rodari and Paola Rodari, © 1991, Edizioni EL S.r.l., Trieste

Alcune parole nel testo sono inventate dall’autore.

Completa i possibili significati con le parole date. mangiare • ridere • diventare rossi • starnutire • brontolare • brontolite: febbre che fa ...................................................................... tutto il giorno.

• raffreddino: raffreddore che fa ...................................................................... leggermente.

• fragolite: malattia rara che fa ...................................................................... come fragole.

• stupidina: pastiglie che fanno venir voglia di .......................................................................

• mangina: per curare questo tipo di febbre bisogna .................................................................... solo cose buone.

49

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

LA PALLINA RIMBALZINA

comprendo

le parole

Dopo cena, mio fratello Luca mi dice: – Birba, Come sarà la pallina chiudi gli occhi e apri la mano. rimbalzina? Segna con Anche prima di aprire gli occhi, so di che cosa una x il disegno corretto. si tratta: è la pallina rimbalzina.

– Puoi prenderla in prestito, Birba – dice mia sorella Viola.

– Davvero? – chiedo. – Davvero???

Abbraccio Luca e Viola. – Giochiamo! – dice Luca.

Gioco insieme a mio fratello e mia sorella con la pallina rimbalzina. Corro come una pazza per prenderla e urlo quando mi colpisce in testa.

Se sbatte al soffitto esplodiamo! Salto su e giù e faccio dei rumori fortissimi, quelli che dovrebbe fare la Terra quando scoppia. Balzo su Luca per proteggermi dalla lava bollente. Si sta spandendo su tutto il pavimento! Saltiamo sul divano, spostiamo i cuscini per fare una caverna segreta.

Siamo diventati cavernicoli! Viola è la mamma cavernicola e Luca è il papà cavernicolo, e indovina chi fa la bambina cavernicola? IO! E sono la bambina cavernicola più carina del mondo.

Abby Hanlon, Dory Fantasmagorica, Terre di mezzo Editore

50

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

UNA BUCA NELL’INSALATA sgranando gli occhi: – Oh, cielo! – sente Tom. La mano della aprendo tantissimo mamma bussa leggera sulla sua testa.

– Tom – dice seccata. – Che cosa credi di fare? gli occhi.

– Sto scavando – dice Tom. – Scavo una buca.

– Una buca? – domanda la mamma. – Nel mio bell’orticello per l’insalata?

Tom sussulta. Si guarda intorno sgranando gli occhi.

Sono rimaste solo due piantine. Il resto è buca e montagnetta. La mamma è molto arrabbiata.

– Sparisci! – fanno le sue labbra.

Tom, senza dire una parola, indietreggia di qualche passo. Striscia via lungo la siepe.

Poi va sulla strada.

Si trascina dietro la pala. “Via”, pensa.

“Vado a cercare un altro posto per la mia buca.

La mia buca diventerà la mia casa.

E la mamma non mi rivedrà mai più.

O comunque quasi mai più.”

Bart Moeyaert, Coraggio per tre, Rizzoli

Mettiti di fronte a un compagno o a una compagna. A turno giocate con gli occhi: leggete i comandi, cercate di capire che cosa significano ed eseguite.

• Sgrana gli occhi più che puoi.

• Socchiudi gli occhi.

• Strizza gli occhi.

• Fai l’occhiolino.

51

ASCOLTO

Grandi scrittori per piccoli lettori

MARY POPPINS di Pamela Lyndon Travers

DURANTE L’ASCOLTO Mettiti in una posizione comoda e ascolta il racconto. Fai attenzione a: • chi sono i protagonisti; • come sono i personaggi; • dove vivono; • il significato delle parole.

leggo di più

Quando, un giorno, la vecchia tata se ne va, a casa della famiglia Banks arriva, portata dal vento dell’Est, Mary Poppins. Sarà una tata speciale, all’apparenza severa ed esigente, ma che si dimostrerà capace di mille magie, con tanti amici speciali che riempiranno le giornate dei bambini Banks. Se vuoi scoprire il mondo magico di Mary Poppins,, leggi il libro scritto da Pamela Lyndon Travers.

52

Grandi scrittori per piccoli lettori

ASCOLTO

DOPO L’ASCOLTO

x

Rispondi con una .

• Qual è il significato delle seguenti parole? bambinaia: persona a cui piace giocare con i bambini.

persona che si occupa dei bambini in una famiglia. maestra, insegnante. impiego: lavoro.

stanza.

magia.

• Quanti sono i fratellini a cui deve badare Mary Poppins?

2

3

4

• Quali oggetti Mary Poppins tira fuori dalla sua borsa?

Colora le parole adatte per Mary Poppins.

sorridente

magica

seria

esigente

L’autrice Pamela Lyndon Travers nacque in Australia nel 1899 e morì in Inghilterra nel 1996. Il suo vero nome era Helen Lyndon Goff. Iniziò a comporre poesie da ragazzina, poi, nel 1934, quando ormai viveva in Inghilterra da qualche anno, decise di cambiare genere e scrisse Mary Poppins.

Solo da anziana spiegò che aveva inventato Mary Poppins da piccola, per raccontare storie divertenti alle sorelline.

53

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

FILASTROCCA DELL’AMICIZIA Che caramella sarà l’amicizia?

Gusto di frutta o di liquirizia?

Gusto di gomme da masticare, prima più dolci ma dopo un po’ amare.

Sembra che scoppi come un pallone ma se la mastichi si ricompone.

Sembra che appiccichi come una colla ma se la allunghi ti fa tiramolla.

Insomma, assaggiala questa delizia giuggiola dell’amicizia.

Bruno Tognolini, Rime del fare e non fare, © 2018, Carlo Gallucci Editore srl

giuggiola: frutto dal sapore dolce, spesso usato per fare sciroppi e confetture. scrivo

Se le tue amiche e i tuoi amici fossero caramelle, che gusto avrebbero? Completa e scrivi tre loro nomi, che tipo di caramelle sarebbero e perché per te sono speciali.

54

Nome

Se fosse una caramella sarebbe...

È speciale perché...

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

...............................................................................

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

FRED, L’AMICO IMMAGINARIO Fred era un amico immaginario.

Fluttuava nel vento come una piuma, fino a quando un bambino non lo chiamava.

Fred era sempre felice di essere evocato da qualcuno.

E faceva davvero l’impossibile per essere il miglior amico immaginario che si potesse desiderare.

Ma ogni volta accadeva la stessa cosa: un giorno, il suo amico trovava un amico reale nel mondo reale.

E quando questo accadeva, e accadeva sempre, Fred si sentiva svanire un poco alla volta. Di solito, intorno all’ora di pranzo del secondo giorno, Fred era già quasi del tutto invisibile e, per la sera del quarto giorno, di Fred non erano rimaste che poche tracce, appena sufficienti al vento per acchiapparlo e soffiarlo in cielo... dove Fred sarebbe rimasto finché qualcuno non lo avesse chiamato di nuovo.

fluttuava: volava nell’aria. evocato: chiamato. comprendo

Chi è Fred, l’amico immaginario?

Un fantasma.

Un amico che esiste solo nella fantasia dei bambini e delle bambine che lo chiamano.

Un amico reale nel mondo reale.

Eoin Colfer, Olivier Jeffers, Fred. L’amico immaginario, Mondadori

55

SCOPRO

La struttura del racconto

INIZIO, SVILUPPO, CONCLUSIONE Le storie si possono dividere in tre parti: • l’inizio l’ introduce il racconto; a volte ti spiega il luogo, il tempo in cui si svolgono i fatti e presenta il protagonista o alcuni personaggi; • lo sviluppo narra i fatti che avvengono; • la conclusione ti spiega come finisce la storia.

A CASA DI AGNAN Ero stato invitato a merenda a casa di Agnan.

Agnan è il primo della classe e il cocco della maestra.

– Non fare quella faccia, Nicola – mi ha detto mamma – ti divertirai un mondo con Agnan! È venuta ad aprirci la mamma di Agnan.

Agnan non sembrava tanto contento di vedermi.

– Vengo a riprendere Nicola alle sei – ha detto mamma ed è andata via. Dopo aver fatto merenda, la mamma di Agnan ci ha detto che dovevamo andare a giocare in camera di Agnan, da bravi.

In camera, Agnan mi ha fatto vedere il mappamondo. È una grossa palla di metallo e sopra ci sono dipinti i mari e le terre. Agnan mi ha spiegato che serviva per imparare la Geografia e dove si trovano i Paesi.

Mi sa che sono stato io ad avere l’idea di giocarci...

Ci divertivamo a lanciarci il mappamondo, e Agnan si era tolto gli occhiali così non li rompeva, però senza occhiali lui non ci vede bene, allora ha mancato il mappamondo e il mappamondo è andato 56

APPROFONDIMENTO Inizio, sviluppo e conclusione

Testo Più Facile

SCOPRO

La struttura del racconto

a sbattere contro lo specchio dalla parte dell’Australia, e lo specchio si è rotto.

A quel punto è entrata la mamma di Agnan. Per un attimo non ha detto niente, poi ha spalancato gli occhi e la bocca e si è messa a urlare. È uscita di corsa e mi ha detto che telefonava alla mia mamma.

Mamma è venuta a prendermi subito.

Insomma, mamma ha avuto ragione come sempre: a casa di Agnan mi sono divertito un mondo.

René Goscinny, Jean-Jacques Sempé, Il piccolo Nicolas, Donzelli Editore

Cerca nell’inizio nell’ le informazioni e rispondi.

Dove (il luogo)? .............................................................. Quando (il tempo)? ..............................................................

Chi (i personaggi)? ........................................................................................................................................................................................

Indica con i colori se i fatti del racconto sono nell’ nell’inizio,, nello sviluppo o nella conclusione.. Poi mettili in ordine con i numeri da 1 a 6.

Il protagonista è stato invitato a giocare a casa di Agnan.

Nicola e Agnan giocano con il mappamondo.

Dopo merenda, Agnan fa vedere il mappamondo a Nicola.

La mamma di Nicola lo va a riprendere a casa di Agnan.

La mamma di Agnan si mette a urlare.

Il mappamondo finisce contro uno specchio e lo rompe.

57

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

UN NUOVO AMICO Da bambina andavo sempre a giocare ai giardini pubblici del Bobolino.

Facevo la mendicante tra i gruppi di ragazzi che giocavano: – Posso giocare con voi?

– No, tu no!

– Non è che vi serve un giocatore in più?

– Siamo al completo!

Finché, un giorno, un ragazzino più grande venne da me e chiese: – Senti, sai giocare a pallone? Siamo quattro contro cinque, ci serve uno in più.

Non sapevo niente di pallone. Ma se ci giocavano tutti, non doveva essere così difficile.

– Sono bravissima! – risposi quindi, con un sorriso a cento denti.

E cominciai a correre dietro alla palla come una scimmia impazzita, tirando calci a caso qua e là.

58

Facevo la mendicante: chiedevo con insistenza per impietosire.

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

“Sto facendo un figurone!” mi dicevo, tutta rossa e sudata per la corsa. “Mi guardano tutti!”

Alla fine della partita il ragazzino mi si avvicinò.

– Senti, ma com’è che ti chiami? – domandò, ancora col fiatone.

– Margherita.

– Va bene, Margherita. Da oggi giochi con noi. A pallone sei un macello, però almeno sei simpatica. Comunque, io mi chiamo Aldo.

Aldo fu il mio primo vero amico.

Sarah Rossi, Margherita Hack esploratrice delle stelle, Edizioni EL

comprendo

le parole

Qual è il significato delle seguenti espressioni?

Segnalo con una .

• Un sorriso a cento denti: • A pallone sei un macello: una risata allegra. non ti piace giocare a pallone.

x

un sorriso a bocca chiusa. un grande sorriso di felicità.

non sei capace di giocare a pallone. sei molto brava a giocare a pallone.

scopro

Scrivi accanto a ogni frase: inizio,, sviluppo o conclusione..

• Aldo diventa il primo vero amico di Margherita. ..................................................................................

• Margherita chiede ai gruppi di ragazzi ai giardini di poter giocare con loro. ..................................................................................

• Aldo invita Margherita a giocare a pallone nella sua squadra. ..................................................................................

• In quale parte del racconto viene indicato il luogo in cui si svolge la storia? .................................................................................

59

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

LE TRECCINE Quando Malaika entrò in classe, tutti si voltarono a guardarla: succede sempre, quando cambi scuola e sei quella nuova. La maestra le disse di sedersi vicino a Chiara.

– Che belle treccine – disse Chiara a Malaika.

Il giorno dopo, appena suonò la campanella dell’intervallo, Malaika aprì un sacchetto di stoffa e si versò sul palmo della mano un po’ del contenuto: perle colorate, identiche a quelle che fermavano le sue ventotto trecce.

– Le faccio a te – aggiunse. – Dopo.

“Dopo” poteva essere soltanto l’intervallo lungo, quello dopo la mensa. Uno sguardo d’intesa, e le due bambine, solo loro, tornarono in classe.

Chiara si sfilò gli elastici che fermavano le sue due trecce. E lasciò fare a Malaika.

Quando la classe tornò in aula, trovò due bambine con ventotto treccine per ciascuna.

– Mmm, niente male – disse la maestra. – Dovreste vedervi da dietro. Sembrate due gemelle.

Beatrice Masini, Amici per sempre, Einaudi Ragazzi

scopro

x

Segna con una se i fatti sono contenuti nell’inizio nell’ ( ), (I), nello sviluppo (S) ( ) o nella conclusione (C). ( ).

• Malaika entra nella nuova classe.

• A Chiara piacciono le treccine di Malaika.

• Dopo la mensa, Malaika fa ventotto treccine a Chiara.

• La maestra dice che viste da dietro sembrano due gemelle.

60

I I I I

S S S S

C C C C

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

UNA GIGANTESSA Quando da piccolo andavo dai nonni, giocavo sempre con Lu, una bambina che abitava nella fattoria accanto.

Vidi arrivare Lu come le altre volte dalla finestra della cucina, mentre facevo colazione. Lu apparve alla finestra di colpo, era diventata una gigantessa.

Salutò rispettosamente la nonna, poi mi disse: – Ciao. Andiamo?

Finii la colazione e andai. Tra noi era tutto come un anno prima, a parte il fatto che doveva guardare in basso per vedermi.

– Ho scoperto nuovi posti – mi disse.

Sorpassammo strisciando una barriera di rovi.

Camminammo per un bel po’; era davvero tutto nuovo per me.

Enzo Fileno Carabba, Fuga da Magopoli, Marcos Y Marcos, Milano 2017, pp. 52-53

comprendo

le parole

Lu “salutò rispettosamente la nonna”.

Secondo te, che cosa potrebbe aver detto? Segna con una

Ehi, nonna, come va?

Ciao, nonna!

x.

Buongiorno, signora.

comprendo

Segna con una i protagonisti della storia.

x

61

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

È ARRIVATO CARNEVALE È arrivato il Carnevale, scoppia come un temporale!

Canti, balli e improvvisate fra una pioggia di risate!

Con le maschere in tempesta tutto il mondo fa gran festa!

Scoppia come un temporale, è arrivato il Carnevale!

Carnevale vola via e la magica allegria di coriandoli e di stelle, con gli scherzi e le frittelle passa lenta goccia a goccia, vien lavata dalla pioggia.

Ma se prendi un poco fiato...

Carnevale è già tornato!

Frida Rella, Filastrocche di Carnevale, Giunti Junior

Carnevale è una festa molto amata dai bambini.

Si tiene nei mesi di gennaio o febbraio, prima dei 40 giorni che precedono la Pasqua cristiana.

A Carnevale i bambini si travestono con costumi dai colori vivaci o con le maschere dei propri eroi preferiti. La tradizione vuole che i bambini possano fare scherzi, prendersi in giro, tirarsi coriandoli e stelle filanti.

62

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

TUTTI A VENEZIA Il Carnevale di Venezia è uno dei più famosi nel mondo. Nei giorni “caldi” (il Giovedì e il Martedì grasso) sfilano, tra i carri e la folla in festa, anche le maschere tradizionali: Pulcinella per la città di Napoli, Arlecchino per Bergamo, Balanzone per Bologna, Burlamacco per Viareggio, Colombina per Venezia...

IL CARNEVALE DI MAMOIADA Uno dei Carnevali italiani più celebri è quello di Mamoiada, in Sardegna, dove sfilano personaggi un po’ paurosi: i Mamuthones, che indossano pelli di pecora, grossi campanacci e maschere di legno dal naso di strega. Insieme a loro, pastori con giubba rossa, pantaloni bianchi, stivaloni e berretto nero, prendono al lazo la gente con lunghe funi.

prendono al lazo: catturano con una corda.

Rossano Palazzeschi, Elisa Prati, I bambini del mondo, Giunti Junior

parlo

Nel luogo in cui vivi si festeggia il Carnevale? Come? Racconta.

63

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

A CHE PUNTO SONO?

MARTA AL SUPERMERCATO Un giovedì pomeriggio, di fronte al reparto surgelati del supermercato, gli occhi di Marta si riempirono di lacrime.

Marta si era persa.

5 Corse verso il banco degli affettati e da lì ai detersivi per i piatti. Niente da fare.

Mamma e carrello erano scomparsi.

A quel punto, Marta pensò che ci fosse una sola cosa da fare: ricostruirsi una vita dentro 10 il supermercato. Acqua e cibo non mancavano.

La cosa più urgente era trovarsi un’amica.

Marta si guardò attorno e, al banco macelleria, vide una gallina spennata che faceva al caso suo.

La prese dal frigorifero, e siccome sembrava 15 un po’ infreddolita, la avvolse in una foglia di lattuga. Decise di chiamarla Jennifer.

Marta raccontò a Jennifer la storia della sua vita, commuovendosi al ricordo dei vestiti bellissimi che aveva lasciato sul comodino per la sua 20 bambola. Ma Jennifer non mostrò il minimo interesse, e allora Marta stabilì che la sua amica era noiosa.

Così gli occhi le si riempirono di lacrime per la seconda volta e le venne nostalgia 25 della mamma.

Fu in quel momento che lei arrivò: con un sorriso così grande che Marta scoppiò a piangere dalla felicità.

Barbara Frandino, Che paura!, Fabbri

64

Testo Più Facile

LA FAMIGLIA E GLI AMICI

A CHE PUNTO SONO? comprendo

Segna con una

x le risposte corrette.

• Per Marta, che cosa è necessario per vivere?

Acqua e cibo.

• Che cosa significa ricostruirsi una vita (riga 9)?

Costruirsi una casa.

Acqua, cibo e un’amica.

Prepararsi a vivere in un posto nuovo.

Un’amica.

Cambiare le proprie abitudini.

comprendo

le parole

Sottolinea la parola con lo stesso significato della parola in rosso.

• Marta raccontò a Jennifer la storia della sua vita, commuovendosi (diventando triste/rallegrandosi) al ricordo dei vestiti bellissimi che aveva lasciato sul comodino per la sua bambola (righe 17-20).

• Marta stabilì (pensò/decise) che la sua amica era noiosa (righe 21-22). scopro

Ripassa il contorno di ogni riquadro del colore corrispondente.

INIZIO

SVILUPPO

Jennifer non mostra interesse ai suoi racconti. Marta ha nostalgia della mamma.

Marta non trova la mamma, allora decide di ricostruirsi una vita.

CONCLUSIONE

Marta prende dal frigorifero una gallina, la chiama Jennifer e le racconta la sua vita.

Improvvisamente la mamma arriva e abbraccia Marta.

Marta va al supermercato con la mamma, ma si perde.

mi confronto

Confronta il tuo lavoro con un compagno o una compagna e, se necessario, correggi.

65

ALLA SCOPERTA DEL MONDO IL GRANDE VIAGGIO Un giorno, un giorno forse tra poco, costruirò una nave grandissima.

Capace di stare sull’acqua come le navi e di volare come gli aerei, anche se è una nave.

Capace di andare sott’acqua e sulla terra, come una nave sottomarina, come una nave con le ruote.

Quando l’avrò finita, la parcheggerò sotto la finestra.

Una notte, mentre tutti dormono, spalancherò le persiane e ci salirò sopra.

Prenderò con me un golf di lana per i paesi freddi, una bottiglia d’acqua per il deserto [...].

Metterò tutto in un sacco, scavalcherò la finestra, spiegherò le vele e partirò!

Testo tratto da Il grande viaggio di Anna Castagnoli, illustrazioni di Gabriel Pacheco, #logosedizioni, 2010

66

BRANI AUDIO E CONTENUTI DIGITALI

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

disegno

Completa le due cartoline con le case, le persone o gli animali che potresti incontrare.

Puoi inventarli come vuoi tu. parlo

Se tu avessi una nave che può volare, navigare, viaggiare sulle ruote, dove vorresti andare? Racconta.

In gruppo, costruite con i vostri corpi una nave.

La prima bambina o il primo bambino sceglie una posizione, per esempio seduto a terra, il resto del gruppo, uno alla volta, si unirà scegliendo una posizione, in modo da ricreare l’aspetto di una nave.

Potete inventare modi per rappresentare timoni, vele, ma anche ruote o ali.

67

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

QUANTE CASE DIVERSE! Ci sono tantissime case.

C’è la casa di Sindel, che non è una vera casa con i mattoni, le stanze e tutto. È una specie di capanna di legno e metallo vicino al fiume. Però Sindel dice sempre: “Vieni a casa mia”, “Andiamo a casa mia”, “Torno a casa mia”.

C’è la casa di Claudia che ha tutti i pavimenti di legno. Una stanza piena di fogli, pennelli, matite e colori, dove da grande lavorerà tutto il tempo. Inventerà storie, disegnerà bambini, case e adulti.

Vicinissimo c’è un lago. Per arrivarci bisogna percorrere un viale alberato.

E nel lago c’è un piccolo attracco e una barchetta. Claudia fa molte gite in barca.

Ma non ora. Perché non esiste questa casa, ora. Quando Claudia sarà grande, questa casa esisterà.

Luca Tortolini, Claudia Palmarucci, Le case degli altri bambini, Orecchio Acerbo editore

68

C’è la casa di Mimmo, che sa di cavolo lesso a tutte le ore.

Però è una bella casa. Grande.

C’è la stanza della musica dove il papà di Mimmo suona e lavora. Così nella casa di Mimmo, a tutte le ore, c’è odore di cavolo lesso e musica di sottofondo.

comprendo

Quale delle tre case non esiste ora? Aiutati con i disegni e segnala con una

x.

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

LE PANTOFOLE

Quando Paolo partì per il Giappone con tatami: tipico pavimento giapponese, con pannelli i suoi genitori, la nonna gli regalò nove paia in paglia intrecciata. di belle pantofole. Poi lo baciò e gli augurò buona fortuna. comprendo La nuova casa era bellissima, più bella di quanto Quante paia Paolo avesse sperato. Ma la cosa che più stupì di pantofole regala Paolo, che gli fece pensare alla nonna con tanta la nonna? Cerchiale. nostalgia, fu che all’ingresso occorreva togliersi le scarpe e indossare le pantofole.

Un bel paio di pantofole, da sfilare però subito dopo per entrare nella stanza del tatami, dove nessun tipo di calzatura era ammesso.

Usciti dalla stanza del tatami occorreva indossare le pantofole da casa e, giunti al gabinetto, bisognava togliere le pantofole da casa e quindi indossare quelle da gabinetto, che poi andavano di nuovo cambiate con quelle da casa.

– Guai a indossare le pantofole da gabinetto nelle altre stanze – disse la padrona di casa, sorridendo. – Pulizia significa bellezza! – aggiunse la signora. – Anche a scuola indosserai le pantofole.

Emanuela Nava, Bambini del mondo, Einaudi Ragazzi

69

COMPRENDO

Come cercare le informazioni

LE INFORMAZIONI NEL TESTO Per comprendere un racconto devi cercare e capire bene le informazioni presenti nel testo..

LE CASE DI ADELE La scoiattolina Adele abita su un’isola tutta verde. Un’isola piena di alberi, di liane e di felci.

Adele ha costruito la sua casa su un albero, vicino al cielo.

Da lì, può vedere gli uccelli volare, le nuvole viaggiare, il vento danzare.

Ma, un bel giorno, si mette a piovere.

E piove tanto, e tanto a lungo, che l’isola di Adele finisce per essere quasi inghiottita completamente dallo stagno.

Adele non ha scelta: deve abbandonare l’isola immediatamente.

E si mette in viaggio.

Il viaggio è lungo e faticoso.

Alla fine, Adele arriva su un’isola. È tutta gialla, piena di erbe e di fiori.

Sull’isola c’è l’orso Renato. È molto ospitale e fa visitare ad Adele l’isola.

“Beh... è davvero carino, qui”, pensa Adele.

Scende la sera ed è ora di tornare a casa.

Ma quando Renato le mostra la sua casa, Adele non può credere ai suoi occhi.

Renato abita in un buco!

70

Come cercare le informazioni

COMPRENDO

– Ma, Renato, – dice Adele – come fai a vedere volare gli uccelli, viaggiare le nuvole, danzare il vento?

Renato ride con gusto.

– Vedo altre cose, Adele: le radici spuntare, le formiche correre, la terra respirare.

Allora Adele entra nella casa di Renato e vede tutte le cose che vede Renato. E Adele si addormenta, quieta e felice.

Perrine Ledan, Lotte Bräuning, Il viaggio di Adele e altre storie del bosco, Topipittori

Cerca nel testo le informazioni che rispondono a queste domande e sottolineale con i colori indicati.

Dove ha costruito Adele la sua casa?

Che cosa vede Adele dalla sua casa?

Che cosa succede quando Adele deve lasciare la sua isola?

Di che colore è l’isola dove arriva?

Chi c’è sull’isola e dove abita questo personaggio?

Che cosa vede Renato dalla sua casa?

x

Segna con una le informazioni presenti nel testo (sì) e quelle che non sono presenti (no).

SÌ NO

Adele è una scoiattolina.

Adele fa un viaggio lungo e faticoso.

Renato è uno scoiattolo.

Il buco in cui vive Renato è una grotta.

71

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

IL GRANDE MURO ROSSO Il Grande Muro Rosso era lì da sempre.

Si stendeva a perdita d’occhio.

Nessuno sapeva dove cominciava, né dove finiva, e neppure perché era lì.

Sembrava addirittura che nessuno lo vedesse.

Ma Topino era curioso. “Chissà che cosa c’è dietro il Grande Muro Rosso”.

Topino incontrò Leone Senza Ruggito.

– Leone, che cosa c’è dietro il Grande Muro Rosso?

Leone sembrava triste. – Non c’è niente dietro il muro, solo un grande niente tutto nero! – rispose.

I suoi occhi si persero nel vuoto, come se Topino non esistesse.

Topino non si dava pace.

Poi un giorno arrivò in volo un uccello colorato.

– Oh! – gridò per lo stupore Topino.

– Da dove vieni, bellissimo Uccello Azzurro?

– Di là del muro – disse l’uccello.

Non poteva essere vero!

– Mi porti nel tuo mondo, Uccello Azzurro? – chiese Topino.

– Voglio vedere cosa c’è dietro il muro.

Topino e Uccello Azzurro volarono insieme al di là del muro... ... e trovarono una terra più bella e più variopinta di quanto Topino avesse mai immaginato.

Britta Teckentrup, Il Grande Muro Rosso, Carlo Gallucci Editore, 2014

72

comprendo

Che cosa c’è dietro al muro?

Una terra pitturata.

Un grande niente tutto nero.

Una terra di tanti colori.

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

IL RONDININO C’era una mamma rondine, con quattro rondinini che stavano imparando a volare.

Il rondinino più piccolo guardava i fratellini svolazzare, ma non aveva il coraggio di lanciarsi nel vuoto.

– Forza, piccolo, vola! Buttati e muovi le ali! – diceva la mamma.

Ma lui vedeva il vuoto, aveva paura, e non si lanciava.

Un giorno, la mamma pensò a un trucco.

Bisbigliò qualcosa agli altri rondinini, e poi disse: – Vado a caccia d’insetti.

Voi restate qui e aspettatemi.

I rondinini rimasero quieti, ma dopo un po’ all’improvviso i tre più grandi cominciarono a strillare.

– Guardate! Il gatto! Sta arrivando lungo la grondaia! Scappiamo!

Tutti e tre si lanciarono in volo.

Il piccolo tremava.

“Io mi butto...”, pensò.

Prese un gran respiro, spalancò le ali e si buttò giù dal nido.

Ma il gatto non c’era! Sul bordo del nido c’era la mamma, che rise.

scopro

Colora i accanto ai disegni come la parte del racconto corrispondente. inizio • sviluppo • conclusione

Forza, piccolo, vola!

Il gatto!

Scappiamo!

Voi restate qui e aspettatemi.

Allora l’uccellino capì che la mamma e i fratelli avevano fatto il trucco, ma era così contento di saper volare, che non si arrabbiò.

Roberto Piumini, Il rondinino, Emme Edizioni

73

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

QUANDO SONO NATO Quando sono nato, non sapevo ancora cosa fosse il mare, e che c’erano le foreste, e che nel mondo esistono spiagge e montagne.

Quando sono nato, non avevo ancora visto un uccellino, e non sapevo che ci sono animali con le piume, animali con le squame e animali con il pelo, come il mio cane.

Quando sono nato, non immaginavo che ci fosse un cielo, e che il cielo cambia colore, e che le nuvole sono così belle.

Quando sono nato, non sapevo quasi niente.

Ma adesso, qualcosa ho imparato.

C’è un mondo da scoprire, milioni e milioni di cose e di posti che le mie mani non hanno ancora toccato.

Milioni e milioni di colori che non ho mai visto.

E odori e rumori e sapori.

Ogni giorno, scopro qualcosa di nuovo.

E questa è la cosa più fantastica che c’è.

squame: nella pelle di alcuni animali, per esempio i coccodrilli, sono parti più spesse che ricoprono il corpo.

Isabel Minhós Martins, Madalena Matoso, Quando sono nato, Topipittori

comprendo

Che cosa ti serve per conoscere... collega con una freccia.

i rumori 74

i colori

gli odori

i sapori

il caldo e il freddo

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

LA BAMBINA E L’ARMATURA La bambina andò nel negozio di armature.

– Mi serve un’armatura – disse.

Il proprietario, sentendo solo la vocina senza vedere nessun cavaliere, si sporse dal bancone e vide la minuscola bambina che lo guardava a testa in su.

– Le armature sono per i guerrieri – le sussurrò, sorridendo.

Ma lei niente, non si lasciava convincere.

Allora il proprietario la portò nel magazzino che era pieno di armature di tutti i tipi: alcune brutte e spaventose per far fuggire i nemici, altre colorate per difendersi dal buio.

La bambina non sapeva decidersi, finché vide un’armatura molto allegra, con un grande sorriso che le attraversava l’elmo e solo un attento osservatore avrebbe riconosciuto l’acciaio di cui era fatta. Il proprietario fu stupito della scelta.

– Non è la più bella – le disse.

Ma la bambina era soddisfatta dell’armatura.

– È bella perché mi ricorda un sorriso che ho visto una volta – e si avviò decisa alla cassa per pagare.

Raffaella Pajalich, Alicia Baladan, La bambina e l’armatura, Topipittori

life skills Vorresti anche tu un’armatura?

Sì.

No.

Da che cosa vorresti essere protetto o protetta? ..........................................................................................................................................................................

75

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

SCARPE VIAGGIATRICI Scarpe che molto avete viaggiato sporche di fango, sporche di prato sporche di fiumi, sporche di mare.

Scarpe che ancora dovete viaggiare tornate nuove, lucenti, pulite tornate in strada, correte in tondo.

Tornate a casa ma poi ripartite perché c’è ancora tantissimo mondo!

comprendo

Come saranno le scarpe sporche di prato? E quelle di mare? Osserva i due disegni.

Poi disegna tu le altre scarpe.

Bruno Tognolini, Rime del fare e non fare, ©2018, Carlo Gallacci editore srl

Scarpe sporche di cielo

Scarpe sporche di gioco

76

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

IL MAGGIOLINO PREPOTENTE

comprendo

Numera i disegni da 1 a 4 e riordina i fatti del racconto.

Una colonia di maggiolini si era ritirata in un fienile durante l’inverno e lì tutti avevano dormito fino alla primavera.

Quando si svegliarono, il maggiolino più anziano disse ai giovani, nati nel fienile: – Miei cari ragazzi, è quasi il momento di partire, di volare tra i pioppi e tra i pini.

Prima, però, è necessario che vi spieghi un po’ che cosa vi aspetta là fuori, perché...

– Un momento – disse un maggiolino prepotente. – Io voglio partire subito!

Vedere il mondo senza ascoltare lezioni da nessuno.

– Tu vedrai molto poco – disse il vecchio maggiolino, – per vedere bisogna sapere.

Chi di più sa, di più vede...

– Tutte chiacchiere! Arrivederci.

Senza aspettare risposta, il maggiolino prepotente se ne andò.

Volò tra pioppi e pini.

Scese in un campo e vide una specie di buca, una caverna tra l’erba. Incuriosito, ci entrò e la caverna si richiuse.

Era la bocca di un rospo che fu molto contento di mangiarsi a colazione quel maggiolino prepotente e ignorante.

Ermanno Detti, Favole di campagna, ©2015, Carlo Gallucci editore srl

77

COMPRENDO

Le parole speciali

LE PAROLE DEGLI ANIMALI Le bambine e i bambini corrono, saltano... E gli animali?

Le bambine e i bambini parlano, cantano, urlano... E gli animali?

Esistono parole speciali per dire come si muovono i diversi animali e altre per indicare i versi che fanno.

QUATTRO FURBI ANIMALI Un asino, un cane, un gatto e un gallo, ormai anziani e diventati inutili per i loro padroni, un giorno si misero in cammino verso la città di Brema per entrare nella banda.

Trotta e zampetta, scese la sera e si trovarono in un bosco molto scuro.

– Fatemi dare un’occhiata in giro – disse il gallo e svolazzò su un albero.

– Vedo una luce laggiù – annunciò. – Deve essere una casa.

– Andiamo – propose il cane.

Quando arrivarono alla casa, l’asino si affacciò alla finestra e guardò: – Vedo una tavola piena di cose buone e vedo sette brutti briganti che se la spassano.

– Ah, se ci fossimo noi attorno a quella tavola – mormorò il gatto.

– Che cosa possiamo fare? – chiese il gallo.

Quando ebbero pensato, l’asino si appoggiò alla finestra, il cane gli saltò in groppa, il gatto salì sul cane, e in cima il gallo.

Poi si misero a strillare più forte che potevano: 78

COMPRENDO

Le parole speciali

ragli, abbaiamenti, miagolii e fortissimi chicchirichì.

I briganti, credendoli fantasmi, scapparono nel bosco. Subito i quattro furbi animali si misero a tavola e mangiarono tutto quello che c’era. Dopo pranzo scelsero un posto per dormire.

Poi, stanchi e sazi, si addormentarono.

E rimasero per sempre in quella casa, insieme, felici e contenti.

Jacob e Wilhelm Grimm, raccontata da Roberto Piumini, I musicanti di Brema. Una fiaba in tasca, Edizioni EL

Collega ogni verso all’animale corretto. Fai lo stesso con le parole che indicano come si muovono..

abbaiamenti

ragli

trotta

miagolii

zampetta

chicchirichì

svolazza

Gli altri animali che tipi di verso fanno?

Leggi, poi completa le tabelle con le parole date.

La rana • La mucca • Il leone

Nella fattoria ................................

muggisce.

Nella savana ................................

ruggisce.

Nel bosco ................................

gracida.

Il maiale grugnisce.

L’elefante barrisce.

Il grillo

frinisce.

L’asino

La iena

Il coniglio

ziga.

raglia.

ride.

79

SCOPRO

Le descrizioni

DESCRIVERE ANIMALI, PERSONE, COSE Nelle storie, per far “vedere” con le parole quello di cui si racconta si usano le descrizioni.. Le descrizioni ti dicono come sono le persone,, gli animali,, gli oggetti e i luoghi di cui si parla nel brano.

Nel caso di persone e animali, le descrizioni possono dire anche come si comportano.

VISITA D’INVERNO Per alcuni mesi un merlo si è posato sui rami del fico nel mio giardino: le sue piume erano di un nero lucido, vicino al blu, e il becco era il più giallo che avessi mai visto. Ogni mattina bastava che mi girassi in direzione del fico per vederlo lì, e sembrava salutarmi prima che prendessi l’autobus per andare a scuola. Saltellava di ramo in ramo come dicendomi “Comportati bene” oppure “Ascolta la maestra”. A volte lasciavo cadere alcune briciole di pane nelle sue vicinanze. Dopodiché mi allontanavo un po’ e lui accorreva goloso a prenderle.

Rimase nel mio giardino fino al mese d’ottobre, becchettando i fichi e svolazzando come una macchia d’inchiostro fra il giallo e il rosso delle foglie. Ma presto arrivò un duro inverno che coprì il giardino di neve.

Del merlo erano sparite le tracce.

Le frasi evidenziate in descrivono il merlo.

Quali informazioni riguardo al merlo contengono?

Segna con una .

x

Il colore delle piume.

Il suo odore.

Come si comporta.

Il colore del becco.

Lilith Moscon, Vedo, non vedo, vedo più in là. Piccole e grandi domande appese a una fiaba, Einaudi Ragazzi

80

APPROFONDIMENTO Le descrizioni

Testo Più Facile

Descrivere animali, persone, cose Le descrizioni ti permettono di vedere,, ascoltare,, toccare,, odorare e gustare mentre leggi.

Per descrivere, infatti, bisogna usare i cinque sensi.

LA CESTA MISTERIOSA

SCOPRO

Quale senso è stato usato per ogni descrizione sottolineata?

Ripassa le cornici con il colore corrispondente.

La gatta Alberta questa mattina ha trovato davanti al cancello del cortile una cesta misteriosa.

Probabilmente qualcuno l’ha da poco lasciata lì per Anna, la sua padrona. La cesta è ricoperta da una vecchia tovaglia a quadretti bianchi e rossi, che nascondono qua e là dei piccoli buchi.

La gatta Alberta si avvicina lentamente, attirata soprattutto da un dolce profumino invitante che sembra uscire dai piccoli forellini della tovaglia.

Con fare sospettoso allunga la zampina e tocca leggermente la tovaglia. Poi, con maggior sicurezza, sferra una zampata più decisa.

La tovaglia vola via sulla ghiaia del cortile. Alberta si avvicina e scopre il contenuto della cesta: una grossa ciotola con dentro qualcosa di bianco.

La gatta affonda la zampa nella soffice e morbida crema, e ne esce tutta bianca e profumata di latte.

Alberta comincia a leccarla con gusto. Che dolce sapore... delicato, spumoso... sembra di mangiare una nuvola! Improvvisamente, dalla casa arriva un urlo acuto e minaccioso. La padrona deve aver visto Alberta e la cesta lasciata fuori dalla vicina.

A malincuore, Alberta lancia un ultimo sguardo alla crema e poi... via! Veloce fugge tra i rami sicuri del grande cespuglio.

81

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

PENSIERI DI TATÀ Si chiama Ruggero, ha cinque anni, pelo biondo sulla testa, un buon odore e porta morbide ciabattine con le orecchie, che mi assomigliano un po’. Quando era piccolo gli ho insegnato io a spostarsi per casa sulle quattro zampe. Le sue esplorazioni finivano sempre nella mia cuccia. Tante cose sono cambiate da allora, a cominciare da come mi chiamo: prima ero “Tassos”, ora sono “Tatà” per tutti. Sarà meno raffinato ma è più d’effetto: Tatà-vieni-qua!

A parte il guinzaglio un po’ corto, sto molto bene con Ruggero. Il momento più emozionante è la mattina, quando si alza, esce in corridoio e, con quel viso pallido, il pelo biondo tutto scompigliato, mi sorride e dice: – Ciao, Tatà!

E allora coda e cuore iniziano a sbattere di qua e di là.

comprendo

Chi è Ruggero?

Chi è Tatà?

Scrivi il nome corretto sotto ciascun ritratto.

..............................................................................

Chiara Lombardo, Matteo Boato, 5 minuti sul lettone, Silvy edizioni

scopro

x

Segna con una a chi si riferiscono le informazioni.

Ruggero Tatà Ha il pelo biondo.

Ha un buon odore.

Ha insegnato a gattonare.

La mattina si alza e sorride.

82

..............................................................................

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

SE TU FOSSI Se tu fossi una capretta ti prenderei per la barbetta, ti guarderei fisso negli occhi...

Attenzione! Non si ride!

Il primo che ride prende uno schiaffetto!

Se tu fossi un elefantino metterei il mio naso contro il tuo e poi li strofineremmo dicendo: – Naso, nasino, che bell’elefantino!

Se tu fossi un leoncino, io passerei le dita dentro la tua criniera, e tu per spaventarmi faresti un ruggito e mostreresti i denti.

Se tu fossi il mio bambino, ti prenderei fra le braccia e tu ti lasceresti coccolare gentilmente perché ti voglio tanto bene e sei il mio bambino caro veramente!

Marie Aubinais, Anita Jeram, Raccontini strampalati e divertenti, Einaudi Ragazzi

Osserva i disegni. Poi, scegli un compagno o una compagna e insieme mimate la filastrocca. Potete impararla a memoria e recitarla mentre vi muovete.

83

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

HUGO C’era una bambina di nome Irene che aveva un desiderio: avere un piccolo animale domestico tutto per sé.

Il problema era che i suoi genitori non volevano nemmeno sentir parlare di animali, di qualunque taglia, pelo, colore.

– Gli animali portano malattie – diceva la mamma, e per lei il discorso si chiudeva lì.

Insomma, era chiaro che dai suoi genitori non sarebbe arrivato proprio nessun animale.

Così Irene decise che il suo animale se lo sarebbe immaginato. Per prima cosa gli scattò una fotografia.

– Mamma, papà, – disse – ecco Hugo.

La foto ritraeva un cuscino rettangolare, bello grande.

– Visto che carino? Adesso che l’avete conosciuto, sono sicura che gli vorrete bene anche voi – disse Irene.

La mamma e il papà si scambiarono occhiate intenerite e comprensive. Così annuirono.

La mamma guardò bene la foto e disse: – È proprio grazioso, hai ragione. Ma sì, penso che possiamo tenerlo. Ah... di che razza hai detto che è?

– È un cane – rispose Irene tranquillamente. – La razza non è importante. È un cane e basta.

Il papà sorrise, e fu deciso: Hugo era entrato a far parte della loro vita.

Beatrice Masini, Amici per sempre, Einaudi Ragazzi

84

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

disegno

Come immagini il cane Hugo? Disegnalo sul cuscino. Poi confronta il tuo disegno con quello dei compagni e delle compagne. scrivo

Completa la tabella: descrivi il cane Hugo come lo hai immaginato.

Se vuoi, puoi aiutarti con le parole date.

folto • arruffato • lunga • morbido • espressivi • dolci • lunghe • appuntite • nere • bianca • marroni • furbi

Com’è.../Come sono... il suo pelo

...............................................................................................................

le sue orecchie

...............................................................................................................

la sua coda

...............................................................................................................

i suoi occhi

...............................................................................................................

85

ASCOLTO

Grandi scrittori per piccoli lettori

STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE LE INSEGNÒ A VOLARE di Luis Sepúlveda

DURANTE L’ASCOLTO Mettiti in una posizione comoda e ascolta il racconto. Fai attenzione a: • chi sono i protagonisti; • la descrizione dei personaggi; • quello che fanno i personaggi; • il significato delle parole.

leggo di più

Un giorno la gabbiana Kengah, in volo sul mare, viene colpita da un’onda di petrolio. Capendo che non potrà sopravvivere, raggiunge un balcone, dove incontra il gatto Zorba. Kengah, prima di morire, riesce a deporre un uovo e lo affida a Zorba facendosi promettere che non lo mangerà, ne avrà cura e insegnerà a volare al piccolo che nascerà.

Per scoprire se Zorba riuscirà a mantenere le promesse fatte, leggi il libro Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare scritto da Luis Sepúlveda.

86

Grandi scrittori per piccoli lettori

ASCOLTO

DOPO L’ASCOLTO

x

Rispondi con una .

• Quale pulcino è quello della storia?

• “Il piccolo becco giallo toccò la buccia, si piegò come fosse stato di gomma e, quando poi si raddrizzò di nuovo, catapultò il pulcino all’indietro facendolo cadere.”

Qual è il significato di catapultò?

Fece rimbalzare.

Saltò.

Lanciò.

• Che cosa mangia il piccolo pulcino?

Rifletti. Secondo te, perché il pulcino chiama Zorba “mamma”? ............................................................................................................................................................................................

L’autore Luis Sepúlveda nasce in Cile, in Sud America, nel 1949 e muore nel 2020. A causa delle sue idee, è costretto a lasciare il Cile nel 1977. È giornalista, scrittore, regista e ha vissuto in molti Paesi in Sud America e in Europa. Ha viaggiato tantissimo, ed è stato anche per sette anni su una nave di Greenpeace, associazione che protegge gli animali e difende il mare dall’inquinamento.

87

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

A CHE PUNTO SONO?

PETROS E AIKÍ Il giorno in cui Petros compì otto anni, un vecchissimo zio gli regalò Aikí, un asino dal pelo grigio e dai grandi occhi dallo sguardo un po’ triste.

Da quel giorno Petros non dovette più camminare 5 per mezza giornata, fra andata e ritorno, per andare a prendere l’acqua in un pozzo molto distante.

Il bambino abitava in un piccolo paese, fra deserti e montagne. Oltre ad andare a scuola, i bambini aiutavano in piccoli lavori gli adulti, o andavano fino al lontano pozzo 10 a prendere l’acqua. In quel paese non pioveva quasi mai.

L’acqua che Petros portava dal pozzo serviva per lavarsi, cucinare, innaffiare le piante e, per bere.

Petros andava a scuola, il mattino.

Non una scuola come tante altre, con un tetto, le aule, 15 la palestra, ma un albero. Uno degli alberi più grandi che esistono: il sicomoro.

Il sicomoro aveva più di seicento anni, e un immenso ombrello di rami e di foglie. Fra quei rami abitavano uccellini di tutti i colori, che andavano e venivano 20 cinguettando e costruendosi i nidi.

I bambini sedevano sotto il grande albero e stavano molto attenti, mentre il maestro spiegava, o raccontava le storie del loro paese.

Per Petros, Aikí era davvero un amico prezioso.

25 Gli saliva in groppa, dopo avere sistemato le due borse da riempire d’acqua, che l’asino portava legate ai fianchi.

– Andiamo, amico.

Insieme si avviavano verso il pozzo lontano.

Erminia Dell’Oro, La scimmietta Gratta Gratta e altre storielle, Einaudi Ragazzi

88

Testo Più Facile

A CHE PUNTO SONO? comprendo

ALLA SCOPERTA DEL MONDO

le parole

Nel testo è presente la descrizione di un albero, il sicomoro (righe 15-18). Leggila, poi segna con una la fotografia corrispondente.

x

comprendo

Collega ciuascun personaggio alla descrizione corrispondente. È un bambino di otto anni.

Petros È un vecchissimo zio.

Aikí È un asino.

Perché Aikí è un amico prezioso per Petros?

Perché è stato regalato da un vecchio zio.

Perché ha lo sguardo triste.

Perché lo aiuta a trasportare l’acqua. scopro

Sottolinea nel testo con i colori indicati.

La descrizione di Aikí.

La descrizione della scuola. mi confronto

Confronta il tuo lavoro con un compagno o una compagna e, se necessario, correggi.

89

PRIMAVERA

PRIMAVERA L’oca-postina migratrice è tornata dall’Africa con una splendida notizia: l’altro ieri, portata dal respiro del vento della sera, di colpo è tornata la primavera.

BRANI AUDIO E CONTENUTI DIGITALI

LA NATURA

Stefano Bordiglioni, in Terra gentile aria azzurrina, a cura di Daniela Marcheschi, Einaudi Ragazzi

I CIBI

I VESTITI

90

APPROFONDIMENTO Le meraviglie della primavera

PRIMAVERA

IL TEMPO

scrivo

parlo

Pensa alla primavera e scrivi dentro nuvole e fiori le parole che ti vengono in mente.

Leggi le parole che hai scritto a un compagno o a una compagna. Raccontate a turno le vostre scelte.

91

PRIMAVERA

L’ALBERO GIOVANNI L’albero Giovanni non ama l’inverno.

Le notti d’inverno sono lunghe e fredde.

L’albero Giovanni si sente solo. Quando arriva il sole, l’albero Giovanni è felice. Con l’aria tiepida gli spuntano le gemme.

Che meraviglia!

Dopo le gemme, crescono le foglioline tenere e delicate.

Stanno ritornando gli uccellini che erano andati in vacanza. L’albero Giovanni non vede l’ora di rivedere i suoi amici. Ecco, sono arrivati! L’albero Giovanni è molto contento.

Bisogna festeggiare! Il gatto corre a chiamare tutti quanti. Tutti fanno i complimenti all’albero Giovanni per le sue foglie nuove e i suoi fiori.

Comincia la festa di primavera.

Nicoletta Costa, L’albero Giovanni e i suoi amici, Einaudi Ragazzi

comprendo

Riordina i momenti della storia con i numeri da 1 a 4..

92

PRIMAVERA

arte e musica

COLORI CALDI E COLORI FREDDI Il giallo, il rosso, l’arancione, il marrone e il rosa si chiamano colori caldi. Sono i colori delle foglie in autunno, del sole e dei campi di grano in estate.

Il blu, il verde, l’azzurro e il grigio sono i colori dell’inverno, quelli del cielo quando nevica, dell’acqua fresca, dei torrenti e si chiamano colori freddi.

E in primavera? In primavera ci sono colori caldi e colori freddi: il cielo è azzurro, i prati sono verdi, i fiori sono rosa, rossi e gialli.

Usa i colori caldi dell’estate per completare il primo disegno, quelli freddi dell’inverno per il secondo e i colori caldi e freddi della primavera per il terzo disegno.

Osserva ora i tre disegni colorati: quale differenze noti? Parlatene in classe.

93

LE FESTE DELLA PRIMAVERA

CACCIA ALL’UOVO Arrivò il giorno di Pasqua e Isabella non vedeva l’ora di scartare il suo uovo di cioccolato. Si alzò presto dal letto, infilò le sue pantofole e corse in cucina.

In cucina trovò la sua mamma che preparava la colazione con il latte, il pane e la marmellata... ma il suo uovo non c’era!

Intanto arrivarono anche i suoi fratelli e... ohibò, la mamma diede a ciascuno di loro un enorme uovo di cioccolato!

Le uova erano impacchettate in una carta argentata piena di stelline gialle e chiuse con un enorme fiocco rosso.

– E a me? – domandò Isabella.

– Beh... il tuo è quasi pronto – le rispose la mamma, e dopo alcuni minuti le diede un bell’uovo sodo!

– Che scherzo è questo?! – disse Isabella, triste e arrabbiata.

Si alzò di scatto dalla sedia, e corse piangendo nella sua cameretta. Si distese nel letto a pancia in giù e abbracciò il cuscino.

– Ecco, anche un cuscino durissimo mi tocca avere! – singhiozzò la bambina.

Poi si asciugò gli occhi, si mise a sedere sul letto e alzò piano piano il cuscino: non voleva mica trovare un mostro, eh!

Scoprì invece un uovo grandissimo!

94

LE FESTE DELLA PRIMAVERA

Lo scartò: era ricoperto di cioccolata bianca e di tanti cuoricini rossi di zucchero.

C’era anche una scritta, fatta con la crema: “Buona Pasqua”. E la sorpresa?

– Beh... più bella di questa! – rise Isabella.

Piera Dalla Barba, Cinzia Ghigliano, in «Pimpa» (aprile 2018), Franco Cosimo Panini

comprendo

Segna con una

x l’uovo di Isabella.

parlo

Che cosa ti piacerebbe trovare in un uovo di Pasqua? Perché?

L’uovo,, per tutte le culture antiche, era il simbolo della vita e della rinascita. Nel periodo del Medioevo, cominciò a diffondersi in Germania e nei Paesi scandinavi l’abitudine di regalare uova colorate la domenica di Pasqua.. Le origini dell’uovo di cioccolato sono invece francesi: il re Sole, Luigi XIV di Francia, fu il primo, a inizio Settecento, a far realizzare un uovo in crema di cacao. Sembra che all’inizio le uova fossero completamente ripiene di cioccolata, e solo in seguito si diffuse l’uovo vuoto. Probabilmente le prime uova di cioccolata con la sorpresa furono realizzate a Torino.. Potrebbero essere stati i piemontesi, maestri nell’arte del cioccolato, a lanciare la moda della sorpresa.

95

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA L’ASCENSORE Io so che un giorno l’ascensore al quarto piano non si fermerà, continuando la sua corsa il soffitto bucherà, salirà tra due comignoli più su delle nuvole e del vento e prima di tornare a casa farà il giro del firmamento.

G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, © 1980, Maria Ferretti Rodari and Paola Rodari, © 1991, Edizioni EL S.r.l., Trieste

96

BRANI AUDIO E CONTENUTI DIGITALI

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

disegno

Dove finirà l’ascensore? Che cosa incontrerà nel suo viaggio nel cielo? Disegnalo nei pianeti. parlo

Dove ti piacerebbe andare se potessi salire sull’ascensore? Chi vorresti incontrare?

Dividetevi in squadre. Ogni squadra ha quattro cartoncini per disegnare oggetti o personaggi inventati. Dietro ogni cartoncino scrivete a che cosa serve l’oggetto oppure, per i personaggi, che cosa fa. Per esempio, potete disegnare un ventaglio che scaccia la noia o un pastore di nuvole. A turno, ogni squadra mostra i propri cartoncini e le altre squadre dovranno indovinare di chi o di che cosa si tratta.

97

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

LUCY ENTRA NELL’ARMADIO Lucy si era fermata davanti all’armadione chiedendosi che cosa contenesse.

Toccò la maniglia e con sorpresa la porta si aprì subito. Il guardaroba conteneva cappotti e pellicce.

Dietro la prima fila ce n’era un’altra.

Lucy fece qualche passo, tenendo le braccia tese: non voleva sbattere improvvisamente contro la parete dell’armadio.

Un passo, due, un altro.

“Questo armadione è enorme” disse tra sé, continuando ad avanzare e scostando le pellicce.

Poi cominciò a sentire qualcosa che scricchiolava sotto le scarpe.

Si chinò per sentire con le mani.

I polpastrelli rivelarono qualcosa di morbido, sottile come sabbia e freddissimo.

– Molto strano, sembra neve – mormorò Lucy. Un attimo dopo sentì contro il corpo e il viso qualcosa di duro e ruvido, perfino pungente.

– Sembrerebbero rami d’albero – bisbigliò.

E allora vide una piccola luce che brillava lontano, dritto davanti a lei.

98

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

Lucy si rese conto che dove avrebbe dovuto esserci la parete di fondo dell’armadio c’erano invece alberi. Quello era un bosco.

C.S. Lewis, Il leone, la strega e l’armadio. Le cronache di Narnia, Mondadori

scopro

Le due frasi evidenziate nel brano sono descrizioni. Che cosa descrivono? ...........................................................

...........................................................

Quale dei cinque sensi è stato utilizzato per fare le due descrizioni? Segna con una

vista

olfatto

udito

tatto

x.

gusto

Provate a fare come Lucy nell’armadio. Mettetevi in cerchio.

Uno di voi sarà al centro bendato.

Ogni compagno o compagna in cerchio avrà un oggetto in mano.

Chi è al centro dovrà avvicinarsi a un compagno o a una compagna e solo con le mani dovrà capire qual è l’oggetto.

Se indovina, andrà al centro chi aveva l’oggetto e verrà bendato, gli altri e le altre si scambieranno gli oggetti e il gioco ricomincia.

99

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

STEFANO SKELETRO Il piccolo Stefano Skeletro ha un grande sogno: volare. Stefano Skeletro è fragile, fatto di sole ossa, ma è tenace e pieno di fantasia. Passa notti intere affacciato alla finestra della sua stanza in cima alla torre a guardare le acrobazie alate dei suoi amici che abitano con lui nel castello: la famiglia Pipistrelli, il Fantasma della Torre, Jack il vampiro e le sorelle De Streghis.

“Come sono fortunati!” pensa Stefano Skeletro. “Vorrei tanto poter giocare lassù con loro, e in un modo o nell’altro ci riuscirò anche se non ho ali, né una scopa e neppure un mantello.”

Stefano Skeletro non si arrende di fronte alle prime difficoltà.

Osserva, studia, pensa e ripensa: i suoi pensieri si trasformano in idee e le idee si trasformano in progetti.

Dopo due giorni di duro lavoro, il progetto “Stef 1” è pronto per il collaudo.

Stefano Skeletro fissa con la corda a gambe e braccia un paio di ali di pipistrello fatte su misura per lui, montate su stecche di legno.

Sale sul punto più alto della torre e...

“Partito, sto volando! Guardate, amici; è meraviglioso, il mondo, visto da quassù!”

Riske Lemmens, Stefano Skeletro vuole volare, Ape Junior

100

tenace: ostinato, che fa tutto per raggiungere l’obiettivo. collaudo: prima prova di qualcosa per verificare che funzioni come progettato.

APPROFONDIMENTO Personaggi fantastici

Testo Più Facile

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

comprendo

Com’è il protagonista del racconto?

Sottolinea nel brano la frase che te lo fa capire, poi colora la risposta corretta.

Un bambino scheletro.

Un bambino in carne e ossa.

Un pipistrello.

x

Rispondi con una .

• Qual è il progetto “Stef 1”?

• Chi abita con Stefano?

101

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

LA CASA SULL’ALBERO Io sono Andy. Con il mio amico Terry abitiamo su un albero.

Be’, voglio dire, in una casa sull’albero. E per “casa sull’albero” non intendo nessuna catapecchia traballante.

La nostra è una casa sull’albero di ben tredici piani!

Abbiamo una pista da bowling, una piscina trasparente, una vasca piena di squali affamati, liane con cui ti puoi lanciare, una stanza dei giochi, un laboratorio sotterraneo segreto, una fontana di limonata, un disintegratore di verdure e una macchina spara‑marshmallow che ti segue sempre e ti spara i marshmallow automaticamente in bocca ogni volta che ti viene fame.

Oltre a essere casa nostra, la casa sull’albero è il posto in cui creiamo nuovi libri insieme.

Io scrivo le parole, Terry disegna le figure.

Andy Griffiths, Terry Denton, La casa sull’albero di tredici piani, Salani

comprendo

parlo

Com’è la tua casa dei sogni? Che cosa vorresti ci fosse? Disegnala e poi racconta.

le parole

Collega ogni parola all’immagine corrispondente.

bowling

102

marshmallow

COMPRENDO

Come cercare le informazioni

LE INFORMAZIONI NASCOSTE Per comprendere un racconto, spesso, devi cercare e capire bene alcune informazioni nascoste che non vengono dette chiaramente nel testo, ma si capiscono solo dall’insieme del brano.

LA CASA SOTTO IL PAVIMENTO L’orologio a pendolo era l’ingresso della casa di Pod. Sua moglie Casilia e sua figlia Arietta conducevano una vita molto ritirata e al sicuro negli appartamenti che si trovavano dritti sotto il pavimento della cucina, ben lontani dai rischi e dai pericoli della temutissima casa soprastante. Casilia era molto orgogliosa del suo soggiorno: c’era un portagioielli in lacca, imbottito e con il coperchio alzato, che serviva da divano; e poi un cassettone fatto con scatole da fiammiferi. E una tavola rotonda che Pod aveva fatto con il fondo in legno di una scatolina da pillole, montato sul piedistallo di un cavallo degli scacchi. Il suo busto si trovava ora nell’angolo della stanza, sopra una colonnina, dove faceva un bellissimo effetto.

Mary Norton, Sotto il pavimento. La prima avventura degli Sgraffìgnoli, Adriano Salani Editore, 1993

comprendo

Rispondi con una

x.

• Come potrebbero essere Pod e la sua famiglia?

• Dove si trova la casa di Pod? Sotto il pavimento di una cucina.

Dentro un orologio a pendolo.

Dentro una cucina.

103

ASCOLTO

Grandi scrittori per piccoli lettori

LE AVVENTURE DI CIPOLLINO di Gianni Rodari

DURANTE L’ASCOLTO Mettiti in una posizione comoda e ascolta il racconto. Fai attenzione a: • chi sono i protagonisti; • la descrizione dei personaggi; • dove si trovano; • qual è il loro problema.

leggo di più

Il giorno che Cipollone viene imprigionato per ordine del prepotente Principe Limone, suo figlio Cipollino rimane solo. Così decide di mettersi in viaggio alla scoperta del mondo. Incontrerà tanti personaggi, tutti frutta o verdura, che aiuterà contro i prepotenti, con astuzia e fantasia. Se vuoi conoscere meglio Cipollino,, le sue avventure, i suoi amici e i suoi nemici, leggi il libro scritto da Gianni Rodari.

104

Grandi scrittori per piccoli lettori

ASCOLTO

DOPO L’ASCOLTO Chi sono i personaggi della storia? ...................................................................................................................................................................................................

Nel testo che hai ascoltato ci sono alcune parole difficili.

Secondo te, qual è il loro significato? Scrivilo.

infiltrazione d’acqua:: ........................................................................................................................... la compiango:: ....................................................................................................................................................

x

Rispondi con una .

• Cipollino capisce che l’animale arrivato è una talpa dopo che dice: “Se fosse un po’ più buio non avrei bisogno di chiederglielo, lo vedrei da sola”. Questa frase nasconde una informazione: quale?

Le talpe vivono al buio.

Le talpe ci vedono benissimo.

Le talpe amano il sole.

• Perché la Talpa dice che ha riconosciuto Cipollino dall’odore?

Perché le talpe “sentono benissimo gli odori”.

Perché è una cipolla e le cipolle hanno un forte odore.

Perché Cipollino non si lava.

• Chi tiene rinchiuso Cipollino?

La Talpa.

Il Cavalier Pomodoro.

Non si sa.

L’autore Gianni Rodari è uno dei più grandi scrittori italiani per ragazzi. È nato nel 1920 ed è morto nel 1980. Rodari studiò per fare il maestro, infatti insegnò in alcune scuole elementari prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.

Poi divenne giornalista e quasi per caso cominciò a scrivere storie per bambini. Le sue filastrocche e i suoi racconti sono molto famosi: ne troverai qualcuno anche in questo libro!

105

SCOPRO

Filastrocche e poesie

STROFE, VERSI E RIME Le filastrocche e le poesie raccontano con fantasia quello che vediamo, udiamo, tocchiamo... ma soprattutto ciò che proviamo. Se lette ad alta voce sembrano canzoni, perché giocano con le parole e con i suoni: hanno ritmo.

I gruppi di righe che le compongono, separati tra loro, si chiamano strofe..

LA LIBRERIA È UN’ISOLA La libreria è un’isola in città, un’isola di vera tranquillità.

Quando il sole risplende invitante i libri bisbigliano, insieme, all’istante: “Inutile illudersi e aprire i cuori invano aspettiamo i nostri lettori”.

Quando l’inverno arriva coi venti i libri dicono, invece, contenti: “Li incontreremo, cari signori, incanteremo i nostri lettori”.

La libreria è un’isola in città, un’isola di vera tranquillità.

Jo Hoestlandt, Filastrocche dell’alfabeto, Motta Junior

Quante strofe ci sono nella poesia che hai letto?

4.

106

2.

3.

APPROFONDIMENTO Capire le filastrocche

Strofe, versi e rime

SCOPRO

Nelle filastrocche e nelle poesie, ogni riga è un verso.. Spesso i versi fanno rima tra loro, cioè finiscono con lo stesso suono.

LE NUVOLE Il cielo è un teatro sopra il tetto: a ogni nuvola un nuovo effetto.

Dragoni che cavalcano elefanti, caproni in lotta contro giganti, leoni inseguiti da strani briganti e lumaconi rosa volanti.

Ogni nuvola racconta solo per te le avventure di un mondo che non c’è.

Christian Broutin, Filastrocche del tempo che fa, Motta Junior

Sottolinea con colori diversi tutte le parole in rima tra loro.

Osservate le immagini delle nuvole. In gruppo o a coppie, scrivete due versi in rima per raccontare quello che vedete.

Seguite l’esempio.

Vedo nel cielo un cane affamato Che corre felice in un prato.

107

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

LA GITA ALLO ZOO Il maestro Lapo aveva accompagnato gli alunni della sua classe al parco naturale.

Era stata una gita rocambolesca... e un po’ magica: i bambini si erano imbattuti in alcuni animali davvero particolari e da quel giorno, durante l’ora di arte, non facevano altro che disegnare creature fantastiche e bizzarre.

Dalla fantasia di Carla era nato lo Zapanda, una creatura metà zaino e metà panda.

Da quella di Tommaso il Forbicillo, occhi tondi tondi, becco lungo e appuntito.

– Mi ricorda qualcosa. Assomiglia a un paio di... – disse il maestro Lapo osservando il disegno.

– Forbici! – esclamò Tommaso.

Michele D’Ignazio, Storia di una matita a casa, Rizzoli

108

rocambolesca: avventurosa. scrivo

Osserva le fotografie di animali e oggetti.

Poi inventa tu un nuovo animale e scrivi il suo nome.

Il mio animale fantastico si chiama .............................................................................................

e assomiglia a ............................................................................................. .............................................................................................

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

I MERLI Un grasso merlo di Saluzzo si mise a dieta, diventò un merluzzo.

Un altro grasso merlo di Pecetto si mise a dieta, diventò un merletto.

Un altro merlo ancora, stavolta di Torino, si mise a dieta diventò un merlino.

Il mago con quel nome lo seppe e s’arrabbiò.

E in un grasso merlo lo trasformò.

Pino Pace, Davide Panizza, Animalicomio, Edizioni Gruppo Abele

scopro

Cerca nel testo le parole in rima tra loro e sottolineale con lo stesso colore. comprendo

le parole

Collega le parole al disegno corretto.

merluzzo merletto Merlino Giocate con le parole e in classe completate le frasi.

• Un mulo di Torino si mise a dieta e diventò un ..................................................................................

• Un bullo di Lissone, si gonfiò tanto e diventò un ...........................................................................

109

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

LA CORSA DELLE TARTARUGHE Alle tartarughe un giorno venne voglia di correre in bicicletta.

Comperarono delle biciclette, con molti sforzi impararono a suonare il campanello e a montare in sella e, quanto al pedalare, ci misero un po’ di più, ma alla fine ci riuscirono.

Figuratevi che festa, il giorno della partenza!

Fu dato il segnale della partenza e i corridori cominciarono a correre, il più piano possibile per non stancarsi.

Fatti pochi passi, si dispersero nel bosco a cercare qualche mucchietto di foglie secche per riposare.

Il pubblico, non vedendo arrivare la corsa, si stancò di aspettare e si addormentò.

Per farla breve, dieci minuti dopo il segnale di partenza dormivano tutti quanti.

E non si seppe mai chi avesse vinto la corsa, perché al traguardo non arrivò nessuno.

G. Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, © 1980, Maria Ferretti Rodari and Paola Rodari, © 1991, Edizioni EL S.r.l., Trieste

110

comprendo

Osserva i disegni riferiti al testo che hai letto. Uno di questi è sbagliato. Segnalo con una .

x

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

IL PENNARELLO Un pennarello capriccioso strapazzati: si divertiva tanto maltrattati. a disegnare le cose cambiandole però alquanto.

Se disegnava un cane, fingendosi distratto, gli faceva la barba da capra e la coda da gatto.

Sulle piante ci metteva, invece dei soliti frutti, paste, orologi svizzeri, salami e prosciutti.

I soggetti così strapazzati borbottavano: – Che stravaganza!

Nei nostri ritratti non c’è la minima somiglianza.

Il pennarello rispose: – Ma su, un po’ d’immaginazione.

Ora vi farò un topo con la criniera da leone...

Le cose che esistono già non c’è bisogno di disegnarle.

Io ne disegno delle nuove e mi diverto a guardarle.

G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, © 1980, Maria Ferretti Rodari and Paola Rodari, © 1991, Edizioni EL S.r.l., Trieste

scopro

In ogni strofa di questa poesia ci sono sempre due versi in rima tra loro. Cercali e sottolinea le rime.

111

COMPRENDO

Le parole speciali

LE ONOMATOPEE Nei racconti, come nei fumetti, puoi incontrare parole divertenti: se le leggi ad alta voce, riproducono un suono, un rumore, il verso di un animale. Si chiamano onomatopee o parole onomatopeiche..

ARRIVANO I MOSTRI In una terra lontana, in un tempo lontano, c’era un mondo in bianco e nero. Una mattina il gallo Berardo annunciò l’arrivo in paese di tante strane creature, tutte coloratissime e rumorosissime.

Il primo ad arrivare fu il mostro forzuto. Era grande, grosso e vestito con tutti i colori del mondo. Ai piedi portava degli zoccoli così pesanti che a ogni passo si sentiva: Poco dopo giunse il mostro tontolone.

Portava con sé il suo pupazzo preferito, che guardava con occhi accesi, vividi e dolci. Dalla testa gli uscivano sempre dei piccoli cuori rossi che sembrava avessero il potere di trasmettere gioia a chi gli stava vicino. E tutti si muovevano al ritmo del rumore dei suoi passi:

112

COMPRENDO

Come cercare le informazioni Poi fu il turno del mostro viaggiatore, che arrivò con un sacco sulle spalle e con delle pantofole consumate per tutta la strada che aveva percorso.

A ogni passo risuonava questo rumore: .

Fu allora che successe una cosa molto strana. Nel paese del bianco e del nero qualche colore stava comparendo. Una bambina si stava colorando di rosso, azzurro e giallo!

Hadis Lazar Gholami, Negin Ehtesabian, Arrivano i mostri, Valentina Edizioni

Nella terra di cui si parla nel brano, ci sono altri mostri che, producono suoni con i loro passi.

Collega ogni parola onomatopeica al tipo di scarpa che potrebbero indossare i mostri.

FLOP FLOP

una scarpa e un bastone

TAC TAC

TIC BUM ‑ TIC BUM

CIC CIAC

scarpe con il tacco

soffici pantofole

scarpe con suola appiccicosa

113

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

DISEGNARE MOSTRI A John piaceva disegnare i mostri.

Disegnava mostri squamosi, mostri pelosi, mostri sassosi, mostri verdurosi e mostri talmente mostruosi che se si fossero visti allo specchio si sarebbero spaventati a morte!

Disegnava mostri rossi, gialli, verdi e viola.

Disegnava anche mostri a pallini e chiazzati di vari colori.

I mostri di John erano tutt’altro che buoni.

Aggredivano gli sconosciuti e le astronavi di passaggio. Litigavano e quando erano soli facevano versi minacciosi in attesa che arrivasse qualche creatura feroce con cui combattere.

Facevano grrrrr, facevano arrrrghhh e persino ghyuuuummmm!

I mostri creati da John soffiavano fumo e fiamme e combattevano con gli artigli e con i denti.

La mamma e il papà andarono a parlare al maestro d’arte di John, il signor Scrap.

– Cosa pensa dei disegni di John? – chiese il papà.

– Oh, i mostri di John sono fantastici! Li ho esposti tutti insieme in un’aula – disse il signor Scrap. – Se fossi in lei non mi preoccuperei. I ragazzi hanno una inclinazione naturale per i mostri...

Russell Hoban, Quentin Blake, Mostri, Nord‑Sud Edizioni

comprendo

Nel testo ci sono tre onomatopee. Sottolineale e prova a leggerle ad alta voce.

114

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

comprendo

disegno

Osserva i disegni di John e scrivi sotto ciascuno che mostro è. squamoso • peloso • sassoso • verduroso

Disegna il tuo mostro. Poi scrivi come si chiama e che verso fa.

.................................................

.................................................

.................................................

.................................................

Si chiama .........................................................................

Fa questo verso: ..................................................

115

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

A CHE PUNTO SONO?

MOSTRI IN LIBERIA Io vado spesso in libreria e quando entro mi viene sempre un po’ da ridere, perché c’è un buon odore di libri, di storie e di avventure...

A me ne è capitata una davvero grande, al profumo di 5 frittata! Già, avete capito bene, profumo di FRITTATA! Ho seguito la scia e indovinate che cosa ho visto?

Un MOSTRO che si stava mangiando un gigantesco panino con la frittata!

– Io sono Luigi. Non so come ho fatto a finire qui! – 10 mi ha detto il mostro. Povero Luigi, non aveva mai visto un posto così.

Ho pensato di farglielo conoscere.

– Questi sono libri, pieni zeppi di lettere, di scritte e di storie... I libri non si mangiano, 15 non servono per nuotare, non si usano per camminare. Si prendono in mano e si leggono.

Quando li leggi, tutto cambia attorno a te.

Mentre stavamo chiacchierando ho sentito che qualcuno si stava avvicinando.

20 – Oh, oh! Il libraio! – Non sapevo cosa dire e nemmeno cosa fare. Nascondere il mostro sarebbe stato impossibile!

Ma si sa che in libreria ne capitano sempre delle belle e forse i librai sono abituati.

25 – Io sarei pronto per leggere una storia – ha detto il libraio. – Se il tuo amico vuol venire...

Non vi dico la felicità di Luigi.

E POI DICONO CHE I LIBRI sono NOIOSI! UAUU! Chiara Cavallaro, Francesca Cavallaro, Mostràz, Camelozampa

116

Testo Più Facile

I MIEI SOGNI E LA FANTASIA

A CHE PUNTO SONO? comprendo

le parole

Alla fine del brano c’è una parola onomatopeica:: sottolineala. Che cosa esprime?

Spavento.

Felicità.

Sorpresa.

comprendo

Riordina i fatti della storia con i numeri da 1 a 4..

Che cosa vuol dire: “Ma si sa che in libreria ne capitano sempre delle belle e forse i librai sono abituati” (righe 23-24)?

Il libraio legge tante storie ricche di fantasia e non si stupisce che il bambino parli con un mostro.

Il libraio è abituato a trovare mostri tra i libri.

In libreria capitano fatti sempre molto strani. scopro

x

Segna con una dove inizia lo svolgimento e con una la conclusione del racconto.

x

mi confronto

Confronta il tuo lavoro con un compagno o una compagna e, se necessario, correggi.

117

ESTATE

FILASTROCCA PER CORRERE

BRANI AUDIO E CONTENUTI DIGITALI

Piedi correte, passi scappate Io corro fino in fondo all’estate Io corro fino alla fine del giorno Poi corro indietro girandogli intorno Ed il mio cuore è contento perché Vento, tu corri con me!

Bruno Tognolini, Rime del fare e non fare, ©2018, Carlo Gallucci srl

I CIBI

118

I VESTITI

APPROFONDIMENTO Finalmente estate

ESTATE scrivo

parlo

Pensa all’estate e scrivi dentro i ghiaccioli alcune parole che ti vengono in mente.

Leggi le parole che hai scritto a un compagno o a una compagna.

Raccontatevi a turno perché le avete scelte.

LA NATURA

IL TEMPO

119

ESTATE

arte e musica

COLORI E SUONI I colori sono tantissimi: esistono molti tipi di rosso, di giallo, di blu. Precisamente, si dice che esistono tante tonalità di colore.

Anche i suoni sono moltissimi. Ogni suono ha il suo timbro che lo distingue da tutti gli altri. I suoni possono essere acuti (alti, come un fischio) o gravi (bassi, come il muggito di una mucca).

E se i colori avessero un suono?

Leggi la poesia.

BLU DI MONTAGNA Quanto parla il verde Giada quando incontra il grigio topo, quante chiacchiere fa il viola tra il granata e l’oro antico!

Il marrone è un timbro grave mentre il giallo sole squilla canta il grigio in molte ottave e soave flauta e il lilla.

E gorgheggiano gli azzurri, i turchesi, gli oltremare, che sia in coro o in un assolo tutti i blu sanno cantare.

120

ESTATE

arte e musica Ma senti il suono di blu di montagna quando compare laggiù all’orizzonte: il suo sussurro una musica pura che chiama il mondo, e il mondo risponde.

Chiara Carminati, Alessandro Sanna, Rosso di cielo, Lapis

Secondo te, quali suoni potrebbero fare i colori?

Colora le macchie con i colori che ti piacciono.

Poi scrivi di che colore si tratta e che suono potrebbe avere secondo te. Segui l’esempio.

• giallo sole • squilla

• ..............................................................

• ..............................................................

• ..............................................................

• ..............................................................

• ..............................................................

• ..............................................................

121

LE FESTE DELL’ESTATE

FESTA DI MEZZA ESTATE Quando scesi in cucina la mattina del giorno della Festa di Mezza Estate, ci trovai la zia-nonna. Lei abita a venti chilometri di distanza e viene a trovarci nelle occasioni speciali, Natale, Pasqua, i compleanni, la festa nazionale e via dicendo. Anche il 24 giugno viene, per la Festa di Mezza Estate. La nostra vera nonna, quella sposata con il nonno, è morta quando aveva solo trentacinque anni. La zia-nonna è la nonna di riserva.

Quando la vidi mi si scaldò subito il cuore.

Lei sorride sempre e le rughette del viso formano dei disegni bellissimi. E poi lei fa i waffel, quelle dolci cialde morbide dentro e croccanti fuori che si cuociono negli stampi a forma di cuore, come fossero petali di un fiore.

Alle sei la mamma batté le mani e disse che era arrivato il momento di accendere il falò.

Tutti gli abitanti della Baia di Martinfranta erano riuniti sulla spiaggia.

Tra le rocce della riva c’era la pira più alta e più ben fatta che avessi mai visto.

parlo

Ti è capitato di partecipare a una festa d’estate?

Che cosa si festeggiava?

Racconta.

Maria Parr, Cuori di waffel, Beisler Editore

La festa di mezza estate è una delle feste più importanti dell’anno in Svezia e in Finlandia. Si festeggia la stagione in cui il sole brilla a lungo nel cielo, in quei paesi freddi, anche di notte.

122

COMPITO DI REALTÀ

LA MOSTRA DELLE PAROLE Per la festa di fine anno della scuola decidete con l’insegnante di allestire la “mostra delle parole”.

IL PROGETTO

1 Ognuno di voi cercherà, tra i testi letti quest’anno nel libro di Letture, il racconto, la poesia o il testo che ha preferito.

3 Fate un disegno che rappresenti ciò che avete scritto.

4 Poi scrivete perché questo

testo vi è piaciuto. Cercate di spiegare le emozioni che vi ha suscitato: se vi ha fatto ridere o piangere, se vi ha fatto scoprire cose nuove...

2 Ognuno trascriverà il testo

preferito su un grande cartoncino colorato, usando un colore a scelta.

Potete scegliere di scrivere l’intero brano o l’intera poesia, oppure anche solo una frase o una strofa.

5 Attaccate il disegno e la spiegazione sul cartoncino colorato.

Che caramella sarà l’amicizia?

Gusto di frutta o di liquirizia?

Gusto di gomme da masticare, prima più dolci ma dopo un po’ amare.

123

COMPITO DI REALTÀ L’ALLESTIMENTO Decidete come e dove allestire la vostra mostra.

• Potete appendere i cartoncini in classe usando delle corde.

• Potete attaccarli a un muro.

• Potete disporre i cartoncini su alcuni banchi.

Fate attenzione che nella disposizione dei cartoncini ci siano un inizio e una fine, cioè che i visitatori e le visitatrici seguano nel leggerli lo stesso percorso che avete progettato.

L’APERTURA AL PUBBLICO Il giorno della festa aprirete la vostra mostra al pubblico.

1 Fate in modo che ogni visitatrice o visitatore possa giocare con le vostre parole.

2 Preparate una scatola con una fessura, alcuni cartoncini colorati e dei pennarelli.

3 Mettete i cartoncini e i pennarelli all’inizio del percorso della mostra e la scatola alla fine.

4 Quindi chiedete a ogni visitatore e visitatrice di scrivere sul cartoncino una parola o una frase che è piaciuta, e di lasciare il cartoncino nella scatola alla fine della visita.

124

Matthew Cordell

UGO E POPPY •RACCONTO SONORO

Traduzione di Sara Ragusa

Ugo e Poppy sono due topini molto differenti tra loro ma anche molto amici. Ugo è un tipo previdente, si preoccupa sempre in anticipo di preparare e organizzare provviste per l’inverno. Invece Poppy non si preoccupa di nulla, ama l’avventura, le passeggiate e andare in bicicletta. Pensa sempre all’ultimo alle provviste, ma l’inverno è arrivato.

Quando Poppy bussa alla porta di Ugo perché non ha nulla, lui ricorda a Poppy che è tardi e che non c’è più cibo nel paese.

125

Poppy andò alla finestra. Guardò la città e la vallata, dove tutto il cibo era già stato raccolto.

Quindi guardò la montagna.

“Potrebbe esserci qualcosa… lassù sul Monte Strillo”, disse Poppy.

“Nessuno sale sul Monte Strillo!” gridò Ugo. Era vero. Nessuno osava scalare quella montagna.

Si affacciarono entrambi a guardare la cima.

E rabbrividirono. “È ripido e ci sono le rocce scivolose sul Monte Strillo.

Potresti cadere!” disse Ugo. “Lo so”, rispose Poppy.

“Ci sono i gufi sul Monte Strillo! E i gufi mangiano i topi!”

“Lo so”, disse Poppy.

126

“La signorina Ruthie è partita per il Monte Strillo in cerca di cibo.

E non è mai tornata indietro!”

“Lo so”, disse Poppy.

Che storia triste. La signorina Ruthie era l’unica ad aver tentato la scalata del Monte Strillo. Era successo anni prima, e da allora non si era mai più vista né sentita.

Nessun altro aveva più osato salire sulla montagna. “È l’unica soluzione”, disse Poppy.

“L’unica soluzione?” chiese Ugo. “Allora vengo con te.”

127

Si infagottarono in sciarpe, berretti e giacconi.

E cominciarono a scalare la montagna.

Salivano, salivano e salivano.

Poi era cominciata una forte nevicata.

128

Proprio in quel momento, una grande ombra passò sopra di loro.

Alzarono gli occhi.

“Un gufo!” gridarono.

Mollarono il carretto e corsero verso il cespuglio più vicino.

129

Sniff… sniff… “È profumo di topi quello che sento?” disse una voce.

“Mi piacciono i topi!” disse la voce.

Poppy afferrò un sasso e si alzò.

“Ti salvo io Ugo, scappa!”

Lanciò il sasso sulla zampa del gufo.

“Ahia! Perché l’hai fatto?” gridò il gufo. “A me piacciono i topi.

Sono miei amici.”

“Be’… pensavamo che ai gufi i topi piacessero… da mangiare”, disse Poppy.

“A me no”, rispose il gufo.

“Sono vegetariano.”

“Mi chiamo Bernard”, disse.

“Cosa ci fate qui in montagna?” chiese Bernard. “Qua in giro non si vedono spesso i topi.”

“Cerchiamo delle provviste”, spiegò Ugo. 130

“Conosco un posto dove ne potete trovare, e parecchie!” disse Bernard.

“Ci puoi indicare la strada?” chiese Poppy recuperando il carretto.

“Certo che sì. Ma se mi saltate in groppa facciamo prima!” disse Bernard.

131

Qualche attimo dopo, atterrarono davanti una casetta di legno.

Scricchiolando, la porta della casetta si aprì lentamente, e un’anziana topa uscì a salutarli.

“Signorina Ruthie! Ma come?

Vi conoscete?” dissero all’unisono Bernard, Ugo e Poppy.

“Ugo! Poppy! Che sorpresa!

Sono secoli che non ci vediamo!” disse la signorina Ruthie.

“Venite dentro a scaldarvi.”

“Arrivederci amici!” li salutò Bernard.

“Signorina Ruthie, pensavamo che fosse… andata”, disse Ugo. “Be’, me ne sono andata, è vero. Ma a vivere in montagna. Mi piace stare da sola!” disse la signorina Ruthie. “Però ora sono felice di avere qui un paio di topini che mi tengono un po’ di compagnia.

Che cosa vi ha spinti fin quassù?”

132

“Bernard ci ha detto che lei potrebbe avere un po’ di cibo da condividere”, disse Poppy imbarazzata.

“Oh, ma certo!” rispose la signorina Ruthie.

“Sono anni che metto da parte le conserve!

Sono l’unico topo che raccoglie cibo qui sul Monte Strillo. Prendete quello che volete!”

La signorina Ruthie aiutò Ugo e Poppy a caricare le provviste. Prima della partenza, diede loro anche un barattolo delle sue speciali foglie di tè.

“Grazie mille, signorina Ruthie!” disse Poppy.

“Mi ha davvero salvato la vita. Come potrò mai ripagarla?”

“Tornate a trovarmi qualche volta, basta questo!” rispose la signorina Ruthie.

133

Con gli sci, Ugo e Poppy sfrecciarono giù per la montagna.

Ovviamente, Poppy si divertì un mondo.

Ugo invece era sorpreso, perché piacque anche a lui.

Era stata una bella avventura.

A casa di Poppy, scaricarono e misero a posto tutte le provviste.

Era già scesa molta neve, allora Ugo aiutò Poppy a spalare il vialetto.

Si prepararono una tazza del tè della signorina Ruthie, come ricompensa per il lavoro ben fatto.

134

“Andiamo ancora un po’ a sciare!” propose Ugo. “Non dovremmo andare a spalare il vialetto di casa tua? È quasi buio.”

“Naa, lo farò dopo!”

135

Rifletto e immagino con Ugo e Poppy Leggi le domande e racconta a un compagno o a una compagna.

La storia di Ugo e Poppy è una storia di amicizia tra due topolini molto diversi, che però si aiutano per cercare del cibo per l’inverno.

Tu hai un amico o un’amica a cui chiedere aiuto quando sei in difficoltà? Racconta un episodio che ti è capitato.

Anche il gufo Bernard e la signora Ruthie si dimostrano amici generosi. Infatti Bernard porta Ugo e Poppy in montagna e la signorina Ruthie offre le provviste che ha raccolto per sé.

E tu hai mai fatto un gesto generoso nei confronti di qualcuno?

Qual è il personaggio della storia che ti è piaciuto di più?

Ora lavorate in gruppi di quattro: ognuno di voi è un personaggio.

Immaginate che Bernard non trovi più il suo nido.

Che cosa dice Bernard?

Che cosa fa Poppy?

Come lo aiuta Ugo?

Che cosa gli dà Ruthie?

Prendete un foglio ciascuno e scrivete una frase sul vostro personaggio.

Poi, sempre sul foglio, disegnate la scena. Infine, mettete insieme le frasi sui vostri fogli e leggete alla classe la storia, come in una piccola recita!

136 136

Ti piace leggere?

Quanto ti è piaciuta la storia di “Ugo e Poppy”?

Segna con una la casella corrispondente.

per nulla

poco

abbastanza

tanto

tantissimo

Che cosa ti è piaciuto di più? Puoi segnare anche più risposte. i personaggi

l’ambiente

la storia

le immagini

Che cosa hai provato mentre leggevi?

sorpresa

noia

tristezza

felicità

paura

fatica

Leggeresti un’altra storia di Ugo e Poppy?

Sì, che bello!

No, non mi è piaciuta tanto.

137 137

di Alessia Carli ArtEmozioni AUDIO

LA SORPRESA...

Nel Bosco delle Emozioni la Signora Lepre vede un fiore dalla forma strana e si stupisce: OHHH! Persino l’Orso Felix dal suo letargo ha sentito la Signora Lepre. Ma che cosa è successo?

La Regina Pesce lo sa. Quando vediamo qualcosa che ci sorprende diciamo: OHHH! Il nostro cervello si ferma un attimo e fa molta attenzione.

Poi si accende di curiosità e di entusiasmo.

E allora... pronti via: stupisciti come la Signora Lepre!

Esci con la tua classe in cortile o vai a fare una passeggiata.

Osserva e, quando puoi, raccogli piccole cose che non hai mai notato prima.

Possono essere le pietre, la corteccia degli alberi o i fiori.

A volte anche una semplice conchiglia può creare grande stupore.

Aguzza la vista, dunque!

138

Sorpresa e noia

Un oggetto, tanti oggetti Ora trasforma i tuoi oggetti in qualcosa di sorprendente.

Ecco di che cosa hai bisogno: un foglio da disegno una matita o una penna nera nessuna gomma perché ogni errore è il benvenuto!

• Disegna l’oggetto che hai trovato.

• Prova a ripetere il disegno tante volte, in fila o in modo casuale, ogni volta aggiungendo e migliorando dei particolari.

• Puoi appoggiare l’oggetto sul foglio e tracciarne il contorno oppure ricalcarne l’ombra.

• Ripeti il disegno, anche dieci volte se riesci, con concentrazione.

Ora fai anche tu:

139

ArtEmozioni

Il gioco delle trasformazioni Sai che cosa dice la Regina Pesce alla Signora Lepre?

«Ogni cosa, se ripetuta, diventa una formula magica e, con un pizzico di sorpresa, si può anche trasformare il mondo!».

Quindi è il momento di giocare al gioco delle trasformazioni.

Ecco di che cosa hai bisogno: un paio di forbici con la punta arrotondata fogli una penna o un pennarello nero • Osserva bene le forbici e prova a disegnarle.

Piccole o grandi, come vuoi.

• Aggiungi dei particolari: a che cosa assomigliano le tue forbici? Sono forse piccoli insetti? O strani animali?

• Se vuoi, puoi disegnare una forbice soffice per tagliare le nuvole. Una forbice affamata con tanto di denti aguzzi. Una forbice aperta come un ventaglio...

Oppure con le orecchie e con gli occhi.

140

Sorpresa e noia

Disegno... a sorpresa Ora sorprenditi ancora di più. Mettiti alla prova!

Disegna le forbici in modi diversi: 1. a occhi chiusi (senza guardare il foglio) oppure...

2. con la mano sinistra (o destra, se sei mancino) oppure...

3. senza mai sollevare la penna dal foglio, cioè con un’unica linea.

Non preoccuparti del risultato: non esistono disegni sbagliati, ma solo esperienze che sorprendono.

141

ArtEmozioni

... E LA NOIA Che fatica tutte queste sorprese!

La Signora Lepre ha bisogno di riposo. La Regina Pesce allora le propone di avvolgersi un po’... nella noia!

La noia è un tempo lento durante il quale possiamo riposare o anche pensare tanto. Nei momenti di noia si può accendere la fantasia e possono nascere grandi idee!

Quindi, la prossima volta che la noia viene a visitarti, non mandarla via, accoglila e difendila!

Quando hai provato noia l’ultima volta?

Eri solo tu o in compagnia?

Come ti sentivi?

Racconta ai tuoi compagni e alle tue compagne.

142

Sorpresa e noia

La Nuvola della Noia La Signora Lepre ha deciso di difendere il diritto alla noia di ogni bambino e bambina. Aiutala a realizzare... la Nuvola della Noia!

Usa la fantasia e immagina la noia come se fosse una nuvola. Che colore ha? Che forma ha?

Ecco di che cosa hai bisogno: un foglio quadrato di circa 10 x 10 cm fogli colorati da ritagliare (anche fogli di riviste e giornali vecchi) • Prendi il foglio quadrato.

• Ritaglia i fogli colorati in piccoli pezzi e incollali sul foglio quadrato.

• Crea la tua nuvola come vuoi, senza indicazioni né regole.

Appendi la tua Nuvola della Noia sul muro della classe con quelle dei tuoi compagni e delle tue compagne. Ci saranno tante forme e colori che creeranno un cielo intorno a voi!

143

ArtEmozioni

Tante emozioni insieme La Regina Pesce ama i quadri dei grandi pittori, perché le danno grandi emozioni.

Guardate questo quadro, per qualche minuto in silenzio.

Paul Gauguin, Aréaréa (Joyeusetés), 1892, Parigi, Musée d’Orsay.

Ora, insieme alla classe, rispondete a queste domande.

1. Che cosa avete notato come prima cosa?

Dite con parole vostre ciò che vi ha colpito.

2. Che cosa, invece, secondo voi, è meno importante? Perché?

3. Secondo voi, quali emozioni provano i protagonisti del quadro? E quali emozioni il quadro suscita in voi?

144