Inchiostro Fresco - Ottobre 2017

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ANNO XXXII / N. 9 - OTTOBRE 2017

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Due comuni insieme per un’opera molto richiesta

A raccolta di funghi nell’Oltregiogo

Tutte le notizie su permessi e tesserini

La pista ciclabile “Tortona - Viguzzolo”

Matteo e Luca Serlenga - pag. 3

Claudio Cheirasco - pag. 31

Novi Ligure: conversazioni a tema in dialetto

“E se faismu duü parole”

Parco dell’Antola: una sua struttura festeggia i 10 anni

Buon compleanno Rifugio

Marta Calcagno - pag. 17

Fabio Mazzari - pag. 21

L’editoriale di GB Cassulo

Rinsaldato uno storico legame tra Genova e la Svizzera per il 120° anniversario de

uando dovevo preparare un esame piuttosto difficile, salivo con i miei appunti al Righi prendendo la funicolare della Zecca, perché da lassù, guardando il Porto di Genova con le navi che sembravano entrare nel Centro storico, tutto era più lontano e più tranquillo: ideale per studiare. Su quelle carrozze fatte a scalini, passando in tunnel sotto i palazzi, sfiorando i caseggiati, quasi toccando la biancheria stesa, mi domandavo chi potesse avere avuto l’idea di realizzare questo capolavoro. Adesso lo so: gli svizzeri. Forse solo loro sanno apprezzare quello che noi qui in Italia abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi: il nostro ambiente. Un ambiente che noi non riusciamo a vedere e che lo massacriamo con un masochismo che non ha eguali. Abusivismi, degrado, privatizzazioni incomprensibili dove i beni pubblici diventano, non si sa come, privati in nome di una “competitività di mercato” che invece non è compito dello Stato, al quale in primo luogo dovrebbe competere, per il benessere dei cittadini, la corretta gestione del suo patrimonio. Che è appunto l’ambiente dove noi tutti viviamo e che invece, escludendo gli eroici sforzi di alcuni, nella gran parte è sacrificato sull’altare degli interessi dei pochi a danno dei molti.

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Gian Battista Cassulo

Valle Stura: il ritorno di un mito

La Funicolare Zecca-Righi he tra la città di Genova e la Svizzera esista un rapporto speciale non è certamente una cosa sconosciuta. Ma che tale rapporto sia così duraturo e profondo forse non tutti lo sanno. Genova, è il porto naturale della Confederazione Elvetica e questo ha fatto si che tra il capoluogo ligure e la nazione alpina esista un legame speciale. Occasione per rinsaldare questo storico legame è stata la celebrazione del 120° anniversario dell’apertura della storica funicolare che collega Largo della Zecca con il quartiere genovese del Righi. Cosa c’entra la Svizzera con la funicolare? È molto semplice, questo mezzo di trasporto, tanto caro ai genovesi, venne ideato da due ingegneri svizzeri che, per ragioni lavorative, trascorrevano molto tempo a Genova: Franz Joseph e Theodor Bücher, rispettivamente padre e figlio. I Bücher, innamorati dello splendido panorama che si poteva godere dalla collina del Castellaccio, presentarono al Comune di Genova nel 1890 il progetto per la costruzione di una funicolare che collegasse il centro cittadino con questo quartiere. Già, appunto il quartiere del Castellaccio. Nessuno sa che il cambio di denominazione avvenne proprio grazie ai Bücher, che videro una grande somiglianza tra la montagna svizzera del Rigi (situata nella parte centrale del Paese) e la collina alle spalle di Genova dove, nel 1875, venne costruita una funicolare simile progettata da Franz Joseph Bücher. Per riccordare questo importante anniversario, giovedì 28 settembre nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi (sede del Municipio) a Genova si sono tenuti i festeg-

Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi: i festeggiamenti ufficiali per i 120 anni della Funicolare

giamenti ufficiali della Funicolare, alla presenza di importanti autorità elvetiche quali il Console Generale della Svizzera in Italia, Felix Baumann ed il Console Onorario della Svizzera a Genova, René Rais. Un gemellaggio sancito anche dalla presenza dei due presidenti delle funicolari: Stefano Pesci di AMT Genova e Stefan Ötz. A fare gli onori di casa il Vicesindaco di Genova, Stefano Balleari. Un particolare ringraziamento da parte di tutti è stato fatto a Walter Finkbohner-Rosi, già presidente del Rotary Club GaviLibarna vero e proprio organizzatore della giornata. Il tutto davanti ad una

sala gremita fino all’inverosimile e con la presenza delle telecamere della R.S.I. (Radiotelevisione della Svizzera Italiana). L’apertura delle celebrazioni è avvenuta con il concerto musicale di corni alpini svizzeri eseguito da musicisti in abiti tradizionali e i saluti del Vicesindaco, che ha ricordato il lungo legame che unisce Genova alla Svizzera. La parola è successivamente passata a Felix Baumann, che parlando appunto dei lunghi rapporti tra la città di Genova ed il proprio paese ha ricordato di come “già alla fine del Settecento, durante gli ultimi anni di vita della Repubblica

di Genova vi furono diverse società elvetiche che scelsero di aprire sedi a Genova per poter commerciare via mare con l’estero – ha proseguito il Console Generale – questo rapporto si è progressivamente rinsaldato con gli anni, anche se, a partire dal Novecento, sono progressivamente modificati gli scambi internazionali ed il Mediterraneo ha perso importanza a favore dei porti sull’Atlantico, con cui declino che ha coinvolto anche Genova, questo legame non è mai venuto meno – ha fatto presente Baumann – infatti Genova e la Riviera Ligure sono diventati sempre di più la meta del turismo estivo e invernale svizzero, inizialmente dei ticinesi e poi soprattutto dalla Svizzera tedesca”. Le testimonianze di questo legame storico sono numerose: la Pasticceria Klanguti, fondata alla metà del Settecento da un pasticcere svizzero o la Scuola Svizzera, attiva per molti decenni a Genova. Il Console René Rais ha fatto presente di come i rapporti commerciali, grazie alle nuove infrastrutture, siano nuovamente in netta ripresa, a testimonianza di ciò Rais ha citato la costruzione della nuovissima Galleria del San Gottardo, che congiunge il cantone Uri con la città di Domodossola, la “porta” della Svizzera in Piemonte e il Terzo Valico Ferroviario ed il Treno ad Alta Velocità, che favoriranno gli scambi intercommerciali italo-svizzeri. Oggi l’Italia rappresenta il terzo partner commerciale della Svizzera, dopo Germania e Francia. In occasione di questo 120° anniversario è stato possibile utilizzare gratuitamente, previa prenotazione, la storica funicolare per un giorno. Fabio Mazzari

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i è parlato molto in queste ultime settimane di veri o presunti avvistamenti nel nostro territorio di alcuni esemplari di gatto selvatico (Felis silvestris silvestris): gli ultimi due sono stati effettuati uno nell’estremo ponente ligure alle pendici del Monte Toraggio, (sopra Pigna, da dove non si vedeva da più di quarant’anni), e un altro nel Genovesato, nei pressi della strada provinciale 456 del Turchino, vicino ad una piazzola dell’attigua autostrada, zona in cui storicamente non è mai stata segnalata la presenza di questa specie; i due esemplari sono stati rinvenuti già deceduti ma questi ritrovamenti lasciano ben sperare riguardo ad una suo ritorno nel nostro territorio. Si pensi che prima del 1977, anno in cui in Italia ne fu abolita la caccia, era considerato un animale nocivo e pericoloso e addirittura, con un Regio decreto del 1939, se ne autorizzava ed incentivava la caccia; inoltre, a causa della sua natura schiva e solitaria, il gatto selvatico è stato spesso perseguitato nei secoli rischiando l’estinzione: la sua presenza infatti era considerata come sinonimo di sventura e associata a presenze malefiche come streghe e demoni.

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Ma quali sono le principali caratteristiche di questo animale? E come riconoscerlo? Il gatto selvatico è elencato come Continua a pag 3

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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

NOTIZIE DALL’OLTREGIOGO

Una rassegna letteraria per scoprire le eccellenze locali

Oltregiogo: patrimonio dell’Umanità P A

settembre ha preso il via la rassegna letteraria “Radici in Oltregiogo”, un appuntamento importante con la letteratura e la scoperta del territorio, promossa dall’Associazione omonima. Questi i principali appuntamenti: PRATALBORATO A Pratalborato presso la Soms della frazione capriatese, Roberto Benso, noto saggista e scrittore il 17 settembre ha presentato il libro di Giovanni Leardi dal titolo “Una terra a più voci”, un testo di grande spessore culturale e valore documentario. Non si tratta soltanto di un racconto autobiografico che ripercorre le vicende di vita vissuta della famiglia e l’infanzia felice dell’autore, nonostante la durezza dei tempi, nella Bosio di metà secolo, ma rappresenta un importante e complesso lavoro di ricerca, di studio e di riflessione, che spazia tra più disparati ambiti culturali, l’arte, la letteratura, il paesaggio, la storiografia. Un libro in cui ogni pagina diventa una scoperta, un’occasione per riflettere sulla storia del nostro territorio e comprenderne il valore. BASALUZZO Il secondo appuntamento letterario presso la Soms di Basaluzzo è stato sabato 23 settembre, alla presenza del Senatore Federico Fornaro, autore di numerose pubblicazioni di carattere storico, ha presentato il libro di Paolo Mazzarello “L’elefante di Napoleone, un animale che voleva essere libero”. ARQUATA SCRIVIA Ad Arquata Scrivia, domenica 24 settembre, Paolo Mazzarello ha introdotto il volume di Maria Carla Garbarino e Valentina Cani: “La Sovrana delle scienze, Maria Teresa d’Austria e L’università di Pavia”. TASSAROLO Venerdì 29 settembre a Tassarolo ha avuto luogo la presentazione de: “I senza volto III” di Lorenzo Robbiano, introdotto da Andrea Vignoli, Direttore del settimanale “Il Novese”.

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Federico Cabella • Capo redattore: Fabio Mazzari • Edizioni On-line: Matteo Clerici • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Luisa Russo (Ovada, Ovadese) Matteo Serlenga (Valle Stura, Val Leira) Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Marisa Pessino (Nuova Libarna)

PARODI LIGURE La Rassegna si è conclusa sabato 30 settembre al Monastero di San Remigio di Parodi Ligure con la conferenza su uno dei personaggi più significativi dell’Oltregiogo genovese “Emilio Podestà”, con l’intervento di Dino Angelini, Paolo Mazzarello, il Sen. Federico Fornaro e Roberto Benso.

PATRIMONIO DELL’UMANITÀ? “Una proposta che segue un iter molto lungo – auspica Dino Angelini, Presidente dell’associazione Oltregiogo - che si spera forse presto troverà una sua concretizzazione”. In questo senso l’assessore regionale alla cultura, Antonella Parigi, sarà in visita ai luoghi storici del territorio, un tour che è iniziato in Settembre dal Museo dei Campionissimi, il teatro Romualdo Marenco e la Elah

“Terra e Vino” a Castelletto d’Orba tornata sabato 7 ottobre la tradizionale Kermesse musicale “Terra&Vino – Castelletto d’Orba Folk Festival”, presso il centro sportivo di Castelvero: un appuntamento annuale sempre molto atteso dagli appassionati della musica e le danze della tradizione popolare. La manifestazione – organizzata dal Comune di Castelletto d’Orba con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – si è svolta dalle ore 19 fino a notte inoltrata. L’evento è iniziato con una cena al coperto a base di piatti tipici del territorio e vini dell’Alto Monferrato, grazie all’impegno dei volontari di “Insieme per Castelletto” e “Polisportiva”. In serata musica con: Benoit Guerbigny, I Pitularita, Statale 45. (m.c.)

condo appuntamento con le terre dell’Oltregiogo, in Val Lemme, prima al geosito di Carrosio, agli oratori di Gavi, il castello Spinola di Tassarolo e la Casa lunga di San Cristoforo, per terminare con l’Abazia di San Remigio a Parodi. Marta Calcagno

Il compleanno di Fresonara

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• Rubriche: Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

Pubblicità raccolta in proprio: geom.Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante Gian Battista Cassulo • Consiglio Direttivo: Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari • Collegio dei revisori dei Conti: Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985)

Dofour di Novi Ligure, una visita alla Pinacoteca di Voltaggio e al Castello di Casaleggio Boiro fino ad arrivare al Museo della maschera di Roccagrimalda. Infine ad Ovada il percorso ha interessato la casa natale di San Paolo della Croce e il museo Maini. Nel mese di ottobre ci sarà un se-

• Collegio dei Probi Viri: Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria al n° 226160 il 4/10/2005 P. IVA e C.F. 02096520065

www.inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569

aggio 2001. Gli alunni della Scuola Primaria, guidati dall’insegnante Elisabetta Siri, inviano una lettera al Sindaco, proponendo che fosse istituita ufficialmente una data in cui festeggiare il Compleanno di Fresonara. Giugno 2001. Il Sindaco Massimo Bisio riceve i bambini in Comune per discutere sulla questione. All’unanimità viene scelta la data del 1° Ottobre. I motivi sono storici. Le origini del paese si perdono nel tempo, però esiste un diploma, datato Capua 1° Ottobre 981, nel quale Ottone II, Imperatore del Sacro Romano Impero, conferma la volontà della madre Adelaide di donare la curtis di Fresonara al monastero del S. Salvatore di Pavia. Unica condizione imposta dagli alunni: le manifestazioni, di qualsiasi genere siano, dovranno essere gratuite, affinché tutti i cittadini fresonaresi ne possano godere. Da quel giorno ben 70 appuntamenti culturali si sono susseguiti nei vari anni. Punto fisso il Concerto dedicato al compianto M° Don Angelo Fasciolo, che, organizzato anche quest’anno dall’Associazione Culturale Lo Scagno in collaborazione con il Comune, la Parrocchia e il M° Carlo Fortunato, raggiunge la 17ª edizione. Come sempre, anche per il prossimo sabato 14 ottobre, la sede sarà la Chiesa

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Parrocchiale. Questa volta, a esibirsi all’organo a partire dalle ore 21, il M° Mauro Faga, con musiche di Bach. Come vuole la tradizione, il concerto finirà comunque con Campane azzurre, la composizione del M° Don Fasciolo che fa venire i brividi e un senso di sincera commozione ogni qualvolta la si ascolta. Prete musicista, o musicista prete? I fresonaresi non si pongono questo capzioso sofisma. Per loro Don Angelo era una folta chioma bianca che sventolava al vento del ciclomotore sul quale sfrecciava per le strade del pianeta alla ricerca di un organo da far vibrare con le mani e con i piedi per scatenare la sua cristiana spiritualità attraverso la musica. E di strumenti ne trovò in tutto il mondo, dall’America latina agli stati europei. Per poi tornare alla sua cara Fresonara, dove, con l’umiltà del servitore di Dio, si metteva a disposizione della parrocchia. Seguirà, domenica 15 ottobre in Piazza Don Orione, la Castagnata, organizzata dalla Proloco: caldarroste, farinata, giochi e attrazioni per tutte le età. A data ancora da decidere causa i lavori di ristrutturazione del Teatro Comunale, andrà in scena lo spettacolo “Sei x sex = trenta sex”. Ad esibirsi la Compagnia Teatrale Il Carro di Tespi. Dom&Nico BISio

Il giusto mezzo

roblemi nel territorio dell’Oltregiogo riportano in primo piano il rapporto tra potere e cittadino: ovvero, quanta distanza deve esserci tra chi decide e chi subisce le decisioni. Nel caso delle “piccole patrie” o dei piccoli Comuni il sistema non funziona per la troppa vicinanza. Per i depositari del potere locale diventa difficile prendere decisioni sgradevoli, soprattutto quando il bilancio è ridotto al lumicino o il soggetto sul quale, per forza di cose, si deve riversare un’azione limitatoria è magari il vicino di casa del sindaco. In questi casi è anche comprensibile come il politico di turno possa perdere la necessaria imparzialità, trasformandosi come quel genitore che tenta di accontentare tutti i suoi figli, con il rischio poi di scontentarli tutti. Ma anche nelle realtà di più ampie dimensioni il rapporto potere/cittadino funziona male. Il cittadino diventa solo un numero, mentre il politico è costretto a ragionare sulla massa con quell’imparzialità che spesso viene percepita come freddezza istituzionale. In tal modo la lontananza tra governanti e governati può diventare incolmabile. Noi de “l’inchiostro fresco”, sia pure nel nostro piccolo e con molta umiltà, proporremmo, ad esempio nella Valle dell’Orba, come possibile soluzione al problema, la creazione di una “Città dei paesi”: Rondinaria. Ovvero un grande consorzio dei comuni compresi tra Novi e Ovada, che, sostituendosi alle micro realtà locali, dovrebbe rappresentare un nuovo modo di intendere la politica del territorio. Ovvero Rondinaria, a nostro modo di vedere, sarebbe il punto medio, l’ottimale anello di congiunzione tra “l’uomo della vita di tutti i giorni” ed i suoi rappresentanti, perché il potere politico locale sarebbe abbastanza distante da evitare la politica-famiglia, sviluppando quella giusta separazione tra rappresentanti (gli eletti alle cariche pubbliche) ed rappresentati (il corpo elettorale), garantendone pur sempre la prossimità, Ma sarebbe abbastanza

Rondinaria: un’idea di Città diffusa, la “Città dei paesi”, per risolvere i problemi di politica e vicinanza vicino, facilitando il controllo sociale dal basso verso l’alto per ricordare a chi comanda che le sue decisioni non ricadono su numeri impersonali ma su persone reali, con vite, necessità ed aspirazioni. Il giusto mezzo, insomma dove l’individuo, che nelle grandi realtà rischia, da un lato, di cadere nell’alienazione o, dall’altro, di rincorrere esageratamente un protagonismo sociale per combattere l’anonimato, nella “Città dei paesi” (la “Città diffusa”) invece potrebbe trovare l’equilibrio e la virtù, anche politica. Matteo Clerici

arà la seconda edizione quella di domenica 15 ottobre della “Merenda per ricordare Andrea”. Andrea Bergaglio era un ragazzo di San Cristoforo stroncato a 34 anni da un infarto cardiaco. La mamma Luisa e il papà Renzo ogni anno lo vogliono ricordare con una manifestazione benefica, una merenda, a cui partecipa tutto il paese preparando torte, panini e biscotti che verranno venduti e il ricavato andrò alla “Banda degli orsi”. Partecipare sarà un bel modo trascorrere un pomeriggio all’insegna della solidarietà. (m.c.)

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AI LETTORI

Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom.Umberto Cecchetto socio dell'Associazione "Club F.lli Rosselli". Contattabile al:

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Valle Stura e Val d’Orba Tutti i consigli per andar per boschi in sicurezza, nel rispetto delle norme e una “app” per i più tecnologici

A raccolta di funghi nell’Oltregiogo... B

uoni da mangiare, buoni da seccare; da farci il sugo quando viene Natale”, così Francesco De Gregori nella sua celeberrima canzone “Generale”, descrive i funghi, che si trovavano, assieme agli aghi di pini e al silenzio, “dietro la collina”; una “collina” che, con un po’ di fantasia, potrebbe essere una delle tante del nostro territorio, da sempre generoso di questi ambiti e ricercatissimi “tesori” del sottobosco: infatti, nonostante i fungaioli più bravi non svelino mai i loro “posti da funghi”, le nostri valli, Stura e Orba, sono famosissime in tutto il nord ovest per i numerosi funghi che vi si possono trovare, e ogni anno, in questa stagione, sono meta di numerosi ricercatori, anche da fuori regione. Certo, in questo articolo non sveleremo i nostri posti di raccolta preferiti, “ bensì vogliamo dare qualche indicazione che possa tornare utile a tutti coloro che hanno intenzione di raggiungere il nostro territorio alla ricerca di porcini, ovuli e quant’altro: infatti, la raccolta dei funghi è regolamentata da una legge regionale e ogni comune e parco ha le sue disposizioni in merito per la tutela del bosco e dell’ambiente e numerosi consorzi dedicati; inoltre, per la propria sicurezza, è sempre cosa buona e giusta seguire alcuni semplici accorgimenti per quanto riguarda l’avventurarsi nei boschi e una minima conoscenza dei funghi che ci apprestiamo a raccogliere, rivolgendosi agli esperti e ai professionisti. IN REGIONE LIGURIA Ma andiamo con ordine: la legge regionale 11 luglio 2014 disciplina i limiti quantitativi e le modalità della raccolta dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale; per quanto riguarda la quantità, si limita a 3 chili a persona (dei quali al massimo un chilo di ovuli), mentre per quanto riguarda le modalità, i funghi devono essere raccolti per intero, senza ausilio di rastrelli o altro (in quanto possono danneggiare l’ambiente dove crescono, mentre è consentito utilizzare un bastone durante la ricerca). Sono inoltre vietati i sacchetti di plastica (non disperdono le spore), è vietato raccogliere i funghi durante la notte ed è vietata la raccolta senza tesserino là dove è indicato. NEL PARCO DEL BEIGUA Il Parco del Beigua, dove i funghi si possono trovare in quantità, a sua volta, regolamenta la raccol-

ta nel suo territorio “nel rispetto dell’ambiente e delle regole stabilite da ciascun consorzio”, con l’ausilio dei famosi “tesserini”, acquistabili a vari prezzi e in diversi punti vendita distribuiti nei comuni facenti parte del Geoparco; sul sito del parco (http://www. parcobeigua.it) è possibile trovare una tabella, che riassume i costi dei tesserini (giornaliero, stagionale, per residenti e non) nei diversi comuni e nei diversi consorzi: ad esempio, per i comuni di Urbe, Sassello e Tiglieto vi sono ben 4 consorzi. In Valle Stura vi sono invece due consorzi: uno per Campo Ligure

e Masone (“Consorzio forestale Valle Stura e Orba”) e uno per Rossiglione (“Consorzio Agroforestale Rossiglione”).

Android, chiamata “per funghi a Sassello”. L’applicazione, gratuita, permette, anche senza connessione Inter-

net, di visualizzare, grazie ad un sistema di geolocalizzazione, una cartografia completa della zona. Matteo Serlenga

“PER FUNGHI A SASSELLO” Per la propria sicurezza, è bene addentrarsi nei boschi con un abbigliamento adeguato (scarponi da trekking o stivali) e con una cartina geografica del posto, onde evitare di perdersi; per i più tecnologici, da diversi anni, il comune di Sassello ha sviluppato un’originale applicazione per smartphone

I proventi dei tesserini “salveranno” i sentieri dei parchi

...e nell’Appennino piemontese N

on solo buoni da mangiare come dice il buon De Gregori: sembra che la raccolta funghi sia utile anche alla manutenzione del bosco stesso! Come si apprende dal comunicato stampa, l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese ha infatti rimesso a nuovo la linea sentieristica dei laghi del Gorzente grazie ai proventi della raccolta funghi; il sentiero numero 3, detto anche “Anello dei laghi del Gorzente”, ad esempio è stato risistemato e messo in sicurezza utilizzando i fondi introitati grazie ai famosi “tesserini” oggi ridefiniti dalla Legge Regionale n.7 dell’8 settembre 2014, Titoli per la raccolta dei funghi epigei: questa legge stabilisce che gli Enti parco siano deputati a introitare le quote dei titoli e, nel caso specifico, il finanziamento iniziale è stato integrato

NUOVA LEGGE PER LA RACCOLTA FUNGHI

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a Regione Piemonte, con la legge regionale 8/09/2014, n. 7 ha trasformato la precedente “autorizzazione” in “titolo per la raccolta” riducendone di fatto il costo della raccolta funghi; il titolo di raccolta continua a valere per l’intero territorio della Regione Piemonte, nel rispetto della vigente normativa in materia: con le modifiche introdotte il costo annuale sarà 30,00 € e sarà più conveniente anche la sola giornata di raccolta (5,00 €) o la settimana (10,00 €). Sono stati anche estesi gli Enti beneficiari degli introiti: anche i Parchi potranno “rilasciare tesserini”: per il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, valevole per tutto il territorio regionale, sarà possibile pagare la quota sul conto corrente bancario IBAN IT47U0200848310000103013498 (transazione T01 codice Ente 858100). La causale del versamento dovrà indicare: “L.R. n. 24/2007 Titolo raccolta funghi Regione Piemonte”, seguita da “giornaliera”; “settimanale” o “annuale” nel caso, rispettivamente, degli importi di 5€; 10€ o 30€. Il titolo di raccolta varrà per la persona che ha effettuato il versamento, la quale dovrà esibirlo al personale di vigilanza, unitamente a un documento d’identità. Fino a due minori di 14 anni possono raccogliere i funghi gratuitamente, purché accompagnati da una persona maggiorenne, titolare di Tesserino. (l.s)

di un 40% (circa 4mila euro su un totale di 10 mila euro di intervento) per la sistemazione delle due aree attrezzate di “Capanne Superiori” dalle quali è possibile partire per l’escursione sul monte Poggio che arriva ai laghi del Gorzente. La manutenzione ha interessato il primo tratto dell’Anello dei Laghi del Gorzente (ovvero il tratto del sentiero che da Cascina Salera raggiunge la Sella del Monte Moro, attraversando un’area naturale caratterizzata da un’alternanza di pascoli e aree boschive), che aveva subito alcuni intensi dilavamenti in occasione dell’alluvione dell’autunno 2014 e successivamente era stato danneggiato dall’alterazione della regimazione delle acque meteoriche che scendono dal versante nord del Monte Poggio. Luca Serlenga

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Prosegue dalla prima pagina: Valle Stura: il ritorno di un mito specie di interesse comunitario nella direttiva Habitat 92/43, questo a causa della sua fondamentale importanza ecologica: infatti la presenza di tale specie in un territorio è sinonimo di benessere naturale; essendo un predatore in cima alla catena alimentare la sua presenza presuppone un’elevata biodiversità e quindi un elevato stato di salute dell’ambiente circostante. Possiamo dire che si tratta di una “specie sentinella” come altri super predatori al vertice della catena alimentare come lupo e lince. Questo felino si caratterizza per una corporatura massiccia: arriva fino a 1,30 m di lunghezza compresa la coda, ha zampe forti e lunghe e muscolatura possente, la testa è corta e massiccia il pelo folto e morbido, di colore grigio-fulvo, più chiaro sul ventre, con fasce trasversali scure ed alcuni anelli di colore nero che ornano la coda. Ma se durante una passeggiata nei nostri boschi dovessimo avvistare un gatto come possiamo capire se si tratta di un normale gatto (Felis silvestris catus) che magari si è allontanato da qualche casa nei dintorni oppure di un autentico gatto selvatico? L’unico modo per aver una relativa certezza che un fugace avvistamento si possa riferire ad un gatto selvatico è aver distinto nettamente la stria nera dorsale, meglio se in abbinamento con almeno altri due caratteri dell’ornamentazione tipica della specie (ad esempio la grossa coda ad anelli separati, ecc.). Le impronte di gatto selvatico non sono distinguibili da quelle del gatto comune, come le feci; quindi gioca un ruolo importantissimo, nello studio di questa specie, la tecnica del fototrappolaggio: solo da immagini ben definite è possibile capire la presenza o meno del felino in una determinata area. Inoltre, se si dovesse rinvenire un gatto investito in una strada ai margini di un bosco, è sempre meglio segnalare il ritrovamento alle autorità in modo tale che chi di dovere possa sottoporre l’animale, anche se deceduto, ad accurate misurazioni esterne e interne, che consentano di ottenere dati numerici molto precisi (Indici craniali ed intestinali) utili per l’identificazione della specie. Perché è necessario segnalare questi rinvenimenti? Ogni avvistamento assume un valore scientifico: troppo a lungo questa specie è stata oggetto di segnalazioni incerte, di indizi vaghi o addirittura di leggende, alimentate proprio dalla elusività dell’animale. Ad oggi, nell’Italia Nord orientale il gatto selvatico è in costante espansione quindi imparare a riconoscerlo (e a conoscerlo) è di fondamentale importanza per tutelarlo e facilitarne la protezione. Luca Serlenga


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VALLE STURA E VAL D’ORBA

Dal Tennis Club di Campo Ligure riceviamo

“L’emozione più bella? La mia famiglia ad attendermi all’arrivo”

2017: L’en plain Da Campo ai Giganti del Tor I U l Tennis Club Campo Ligure ha concluso una stagione record. Con 105 eventi-gara spalmati in circa 130 giornate lo storico circolo campese ha raggiunto, tra settembre 2016 ed agosto 2017, tra i vari risultati dell’attività, anche quello di portare a Campo quasi 2000 persone, esclusi i valligiani. In particolare 33 incontri giovanili e promozionali con 99 atleti, 5 eventi minitennis e Orange Cup con 70 ragazzi, la Festa dei Borghi dello Sport con 42 bambini, i circuiti Kinder e Challenger con altri 90 atleti ed ancora i Regionali Under 12 (34), poi i 45 incontri a squadre tra Serie D e Coppa Wingfield che hanno portato 225 giocatori. Infine i tornei individuali, 3 gare di quarta con 95 partecipanti e 4 di terza (110) e alcuni eventi speciali con altre 150 presenze. In totale 915 giocatori. Contando accompagnatori e spettatori sono arrivate a Campo 1750 persone. Questo dato si associa ad uno stato di salute testimoniato da 85 soci attivi di cui una quarantina sono allievi della scuola tennis riconosciuta FIT e diretta dai maestri Longato e Pesce. Nei campionati a squadre sono state schierate quest’anno 8 formazioni giovanili, 3 di minitennis e 5 nelle varie divisioni di serie D. Una è salita da D4 a D3, un’altra ha raggiunto la fase autunnale per salire in D2. Nel finale di stagione restano ancora eventi importanti per il circolo: non solo le finali del 42° Valle Stura, gara di terza e quarta categoria, abbinata alla festa sociale, ma soprattutto a novembre la giornata “Sport, giovani, cultura” in collaborazione con Nord di Genova. Il presidente del circolo Marco Preti sottolinea come questo sia un momento davvero centrale per il club. “Per noi è la sintesi di una filosofia, di un modo di intendere lo sport: c’è la borsa di studio Luca Oliveri

a l b e r g o

per l’eccellenza sportiva e scolastica, ci sono campioni dello sport come ospiti, ma non per parlare di vittorie, bensì di valori dello sport” L’autunno è anche la stagione della ripresa dei Corsi di Tennis che dureranno per tutto l’anno scolastico. La proposta parte dal “mini” ed arriva fino agli Under 18. L’Ufficio stampa del Tennis Club di Campo Ligure INFO: Marco Preti 347.7787816

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Matteo Serlenga

Una mostra per collezionisti di affrancature meccaniche

AAA Volontari Cercasi olete mettervi al servizio del vostro territorio e dei suoi abitanti, impegnando il vostro tempo libero per il sociale? “I want you”: Il Comune di Rossiglione e la Croce Rossa locale, con un comunicato, lanciano un appello a tutti i cittadini volenterosi affinché prendano in considerazione di diventare volontari del soccorso e donatori di sangue; un’esperienza sicuramente impegnativa, ma anche gratificante e di cittadinanza attiva. Tutti gli interessati possono rivolgersi al Comitato locale della Croce Rossa di Rossiglione entro il 22 ottobre, dove, nei mesi seguenti, sarà organizzato un corso per la preparazione dei nuovi militi, che si occuperanno di servizi di emergenza, servizi programmati (trasporto infermi), e presidio della sede. Matteo Serlenga

impervi e ore di sonno contate; il successo di questa epica impresa è dovuto al supporto fondamentale degli altri “trailers”, degli amici e soprattutto della sua famiglia, che lo ha sostenuto lungo tutto il percorso: “i momenti più belli - ci spiega Roberto - sono stati al rifugio Bonatti con mio figlio e all’arrivo a Courmayeur dove i miei amici e tutta la mia famiglia mi hanno festeggiato”. “Per fare il Tor ci vuole tanta preparazione fisica, ma anche la determinazione di volerlo fare e di arrivare in fondo”: questo è ciò che consiglia Roberto a tutti coloro che, in un futuro, intendano partecipare a questa gara tra i Giganti; una frase che non è solo un consiglio per tutti gli aspiranti trailers, ma anche un insegnamento di vita che un’esperienza come il Tor, sulle vette più alte d’Europa, può insegnare.

n’esperienza fantastica, si crea uno spirito di gruppo fuori dal comune: questo secondo me è il lato più bello del Tor”: con queste parole Roberto Cartasso, di origini masonesi ma residente a Campo Ligure, inizia il racconto della sua recente partecipazione al Tor des Géants, ovvero il “giro dei giganti”, che ogni anno richiama a settembre, in Valle d’Aosta, tra i monti più alti d’Europa, tantissimi atleti da tutto il mondo; con oltre 330 chilometri di tracciato e ben 24 mila metri di dislivello, il Tor è uno degli ultra-trail più famosi (e impegnativi) di sempre, che richiede una preparazione fisica e mentale fuori dal comune. Nonostante qualche malessere durante le prime tappe, Roberto è riuscito a concludere, con un ottimo tempo (sei giorni), l’intero percorso delle due alte vie della Valle d’Aosta, tra paesaggi spettacolari, sentieri

Le “rosse” a Campo Ligure N

ella storica cornice di Campo Ligure (Ge), dal 20 al 24 Settembre, si è tenuto il Congresso A.I.C.A.M. (Associazione Italiana Collezionisti Affrancature Meccaniche). Giorni ricchi di eventi che hanno mostrato il nostro territorio ai soci AICAM, i nostri musei e le prelibatezze culinarie. All’interno del Congresso, al Palazzo di Giustizia, è stata allestita una mostra particolare, che ha attirato l’attenzione di molti appassionati, dal titolo “Le Rosse a Campo Ligure”, ovvero le impronte rosse prodotte dalle macchine affrancatrici, in sostituzione dei francobolli. Un vero appuntamento per gli appassionati di filatelia! La scelta di Campo Ligure come borgo ospitante è stata presa grazie alla segnalazione del socio Lorenzo Oliveri e dalla calda accoglienza che la cittadina ha avuto fin dall’organizzazione. È stato un

L. Gobbi s.r.l. - Campo Ligure - Macchina affrancatrice Neopost

piacere venire a conoscenza delle “rosse”, esposte ed illustrate a tutti i cittadini incuriositi dal saperne di più sulle affrancature meccaniche. Una vera collezione che cresce con minuzia e volontà di preservare e far conoscere anche ai neofiti questo mondo. Diverse collezioni sono state esposte alla Mostra, grazie al contributo dei soci AICAM (ed alle loro collezioni ) e sono state messe a disposizione dei visitatori due impronte “SPECIMEN” raffiguranti rispettivamente il Castello di Campo Ligure e la filigrana. Nell’occasione sono stati presentati due vo-

lumi, uno dedicato alla stessa mostra “LE ROSSE A CAMPO LIGURE”, con la riproduzione di alcuni fogli delle collezioni esposte, e uno che illustra la collezione di Dario Perego “Enigmistica meccanofila”, l’ennesima fatica editoriale dell’AICAM che, ad oggi, ha in catalogo 404 pubblicazioni per più di 15.000 pagine. Lorenzo Oliveri inoltre segnala che quest’anno è stata resa disponibile una targhetta postale dedicata alla manifestazione, regolarmente spedibile per posta grazie ad un accordo con l’azienda L. Gobbi (azienda leader nel settore

dei regolatori di crescita e degli stimolanti fogliari), ditta rimasta unica in Valle Stura ad utilizzare una macchina affrancatrice. Dalla fine di luglio a fine settembre la Gobbi ha affrancato tutta la propria corrispondenza in partenza con questa taghetta commemorativa. Virginia Calissano Alcune annotazioni: • Il termine “le rosse” (ad) oggi (rappresenta qualcosa di ormai passato) in quanto recentemente le macchine affrancatrici sono passate all’inchiostro azzurro. • Da fine luglio la ditta Gobbi ha utilizzato per la propria corrispondenza una targhetta di propaganda in occasione del convegno A.I.C.A.M. e la stessa targhetta sarà in uso fino a settembre. Da notare l’inusuale tariffa di 79 centesimi.

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VALLE STURA E VAL D’ORBA

l’inchiostro fresco Ottobre 2017

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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

In arrivo fondi per il territorio razie ad un accordo tra ANCI, l’associazione dei comuni, e la Regione, 66 comuni liguri potranno beneficiare di ben 12 milioni di euro stanziati per interventi contro il dissesto idrogeologico e per la riqualificazione del territorio. In Valle Stura riceveranno fondi Rossiglione, Masone e Mele per la provincia di Genova e Urbe e Sassello in quel di Savona. Rossiglione, come si deduce da una nota del comune, riceverà ben 107.500 euro per progetti immediatamente cantierabili, su quattro distinti interventi: due per la lotta e la prevenzione del dissesto idrogeologico e due per il completamento di opere di riqualificazione urbana.

VALLE STURA E VAL D’ORBA Rossiglione: Per due fine settimana in mostra le eccellenze locali

Expo Valle Stura: nozze d’argento

Matteo Serlenga

Banda larga a Masone asone a banda larga! arriva in Valle Stura la fibra ottica: a partire dal mese di ottobre, arriva finalmente a Masone “l’alta velocità” di internet: grazie alla tecnologia della fibra ottica FTTC/VDSL, si potrà navigare e effettuare download fino alla velocità di 100 mega; la tecnologia VDSL (“Very High Speed Digital Subscriber Line”, ossia “DSL ad alta velocità”), di ultima generazione, è una sorta di ADSL potenziato, che, grazie al collegamento FTTC (“Fiber to the cabinet”, ossia “fibra dalla cabina”), porta la linea internet in un “cabinotto” grazie alla fibra ottica, per poi proseguire fino nelle nostre case con i collegamenti in rame, garantendo almeno 100 mega di velocità.

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(m.s.)

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’Expo della Valle Stura ha festeggiato in questo 2017 le sue nozze d’argento. Si è tenuta infatti, nei due fine settimana del 23 e 24 settembre e del 30 settembre e 1° ottobre la venticinquesima edizione (ventiquattresima se escludiamo l’edizione 2014 quando, per problemi amministrativi, la manifestazione si svolse sotto un altro nome, ndr) di questo evento. Un traguardo importante che pone l’esposizione di Rossiglione al secondo posto per longevità tra gli Expo dei GAL liguri, secondo solo alla storica manifestazione della Fontanabuona. In mostra tutte le eccellenze di questo territorio che congiunge, seguendo il corso del fiume omonimo, la città di Genova con l’Oltregiogo piemontese. La parte del leone l’hanno fatta, come sempre, le prelibatezze dell’enogastronomia locale: formaggi e derivati del latte delle aziende agricole rossiglionesi Lavagè e Cascina Battura (che nel mese di settembre hanno avuto l’onore di essere ospitate ad Eataly Genova, ndr), i dolci delle pasticcerie locali, i mieli, le confetture, i gelati prodotti a base di latte della Valle Stura dalla nuovissima gelateria Dolci Tentazioni, fino ai salumi, la birra artigianale, la farinata e l’ortofrutta a chilometri zero. Ma c’è stato spazio anche per espositori provenienti da fuori regione, precisamente dal Piemonte e dall’Emilia Romagna che hanno portato autentiche eccellenze quali il formaggio di Castelmagno, i salumi

Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

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partire da novembre, per tutti gli amanti dei “bei tempi che furono”, arriva nel centro storico di Mele, ogni quarto sabato del mese, il mercatino dell’antiquariato e del collezionismo, con tante bancarelle di antichità dove si potranno trovare tanti vecchi oggetti cari ai nostri nonni: l’evento, organizzato dalla Pro Loco di Mele, dal Comune e dalla locale squadra di calcio, avrà inizio dal mattino alle ore 8.30 e proseguirà per tutta la giornata fino alle ore 18; l’evento sarà una bella occasione di incontro e scambio tra collezionisti, antiquari e semplici appassionati, che potranno agilmente raggiungere la manifestazione grazie ai parcheggi gratuiti attorno al centro storico del piccolo borgo dell’entroterra di Genova.

acciamo chiarezza suun’altra occupazione tipica di questo periodo dell’anno, ovvero il taglio della legna, o meglio, il taglio del bosco ceduo. Quindi, prima di mettere mano alle motoseghe per fare scorta di legna per l’inverno, facciamo un po’ di chiarezza su alcune norme che disciplinano i tagli boschivi per evitare di incappare in spiacevoli sanzioni amministrative. In questo articolo prendiamo in considerazione il regolamento della regione Piemonte ma ricordiamo che in ogni caso è consigliabile consultare il Regolamento Forestale per fugare ogni possibile dubbio prima di mettersi all’opera. In base alle caratteristiche del bosco e dell’intervento di taglio sono previste diverse procedure: A meno che il bosco non ricada in situazioni speciali (Rete Natura 2000, Aree protette), non sono richieste comunicazioni o autorizzazioni per tagli quando il legname è destinato all’autoconsumo del proprietario, del possessore o dell’acquirente del bosco in piedi e si può raccogliere una quantità di legname pari e non superiore ai 150 quintali per anno solare. Se l’utilizzo del legname non è destinato all’autoconsumo personale ma a fini commerciali bisogna effettuare una comunicazione semplice alla Regione Piemonte da compilare direttamente on-line se la zona di taglio non supera i 5 ettari di estensione, viceversa, se l’intervento si effettua su una zona di estensione superiore, è d’obbligo avvalersi di una autorizzazione di intervento con un progetto redatto da un tecnico forestale. Si ricorda che il taglio dei boschi governati a fustaia può essere effettuato durante tutto l’anno, per i boschi cedui e per i boschi a governo misto è invece necessario rispettare determinati periodi di taglio indicati in tabella.

Matteo Serlenga

Luca Serlenga

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di Varzi ed i vini dell’Oltrepò Piacentino. Non solo enogastronomia però, sempre nello spazio espositivo dell’ex Ferriera c’è stato spazio per le proposte culturali del territorio, dal Museo della Carta di Mele che ha organizzato una dimostrazione della fabbricazione artigianale della carta ed esposto un abito da sposa realizzato interamente con carta lavorata ai

ferri, al Museo PassaTempo di Rossiglione che ha festeggiato i cinquant’anni del Ciao Piaggio, il celebre ciclomotore, “padre” dei moderni scooter proposto in tutte le versioni prodotte dal 1967 ad oggi. Diversi eventi si sono svolti anche nelle aree esterne, nel campo sportivo si è svolta, durante il primo fine settimana, la celebre esposizione bovina,

Mele, Antiquariato in centro

con la sfilata degli animali più belli delle diverse aziende agricole mentre nel secondo fine settimana spazio ai cavalli della scuderia Allevamento Beiro, che ha tenuto il battesimo della sella per i più piccoli con uno splendido pony e alcune dimostrazioni di salto con gli ostacoli e dressage. Nel secondo week-end l’evento clou è stata la rievocazione medioevale, con i tornei di tiro con l’arco, la simulazione dei combattimenti che ha entusiasmato i molti bambini e ragazzini presenti e, soprattutto, le esibizioni di falconeria a cura della compagnia Majestic Falconry di Grugliasco che ha portato una selezione dei suoi splendidi rapaci: barbagianni, avvoltoi, una poiana dalla coda rossa e l’aquila delle steppe. Sempre nel secondo fine settimana una nuova ricorrenza importante: la castagnata, organizzata dai volontari del locale comitato della Croce Rossa ha celebrato i suoi primi quarant’anni, essendo nata nell’ormai lontano 1977. Per l’occasione le caldarroste sono state cotte in uno speciale forno a forma di locomotiva! La grande conclusione di questo Expo del venticinquennale è avvenuta, come ogni anno, con il treno storico a vapore proveniente direttamente dal Museo Nazionale delle Ferrovie dello Stato di Pietrarsa e risalente alla fine degli anni Venti che ha percorso il tratto Genova Brignole-Rossiglione.

Apertura della stagione di taglio

Fabio Mazzari

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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

VALLE STURA E VAL D’ORBA Biblioteca... a suon di libri! a biblioteca comunale “N. Odone” di Rossiglione premia i suoi lettori più assidui. Non solo con un semplice concorso, ma con un vero e proprio “invito” alla scoperta del mondo dei libri: con un’originale iniziativa, la biblioteca comunale di Rossiglione incentiva la lettura premiando il più assiduo dei suoi lettori del trimestre settembre-dicembre 2017 con un libro scelto tra i primi dieci nella classifica del momento; per partecipare, bisogna prendere in prestito un libro dall’8 settembre all’8 dicembre. Il regolamento completo dell’iniziativa è consultabile presso i locali della (m.s.) biblioteca.

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Alla scoperta della nostra storia con il libro di Enrico Di Iorio

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Torna il decoro dalla vecchia Galleria

Liguri, romani e la nostra valle

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enerdì 29 settembre, presso la biblioteca “A. Guerrini” di Tiglieto, si è tenuta, organizzata dal Circolo Arci Val d’Orba e dal comune di Tiglieto, la presentazione del libro “Alta Val d’Orba: preistoria e età romana” di Enrico Di Iorio, un appassionato di storia locale con origini “urbasche”, che, dopo la pensione, ha deciso di dedicarsi alla storia della nostra valle: il volume, presentato da Massimo Calissano e dall’autore, narra le vicende del nostro territorio dagli albori fino alla dominazione romana, con un particolare accento sulla storia dei Liguri, i nostri antenati; i Liguri, che furono per molti secoli una “spina nel fianco” per i romani, lasciarono tracce indelebili nel nostro territorio, come testimoniano numerosi reperti e toponimi, come possiamo vedere dall’appendice iconografica del libro. Alla presentazione del volume (che probabilmente sarà il primo di una

I liguri erano un popolo bellicoso perchè dovevano difendere un territorio molto impervio ma snodo importante di transiti. serie di libri sulla storia dell’Alta Valle Orba), molto partecipata da appassionati e da semplici curiosi, è seguito un vivace dibattito, segno del crescente interesse dei residenti (e non) per la storia locale:

in particolare, ha suscitato molto interesse la vicenda dei “presunti menhir” di cui noi dell’Inchiostro ci eravamo occupati, che sarebbero stati rinvenuti in quantità sul Beigua; il volume, snello, agile e alla portata di tutti, saprà certamente rispondere a questo e a tanti altri interrogativi che si sono posti tutti gli amanti della nostra valle e della sua storia. Matteo Serlenga

opo un’estate segnata dal degrado, la piazzola antistante la vecchia galleria del Turchino, nel versante padano, grazie all’intervento del Comune di Masone e dell’AMIU, torna pulita e sgomberata dai numerosi rifiuti, in particolare mobili e residui di lavori di edilizia: in un video avevamo mostrato il particolare degrado in cui la zona, dove tra l’altro passa l’Alta Via dei Monti Liguri, era precipitata, con conseguente danno di immagine per il nostro territorio; come riportato dal settimanale “L’Ancora Online”, la bonifica non è pesata sulle casse del comune ma è stata interamente svolta dagli operatori AMIU. Nelle ultime settimane, la situazione era così drammatica che addirittura si era parlato di “spostare” il percorso dell’Alta Via aggirando la zona in questione: questa proposta aveva però suscitato alcune perplessità negli abitanti e negli esercenti locali. (m.s.)

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Fiocco rosa a Rossiglione e Masone si affaccia su Genova

Riceviamo e pubblichiamo. Trisobbio: un castello da visitare

Ecco due belle notizie

Una simpatica accoglienza

• La prima: Il sindaco di Rossiglione Katia Piccardo recentemente è diventata mamma di MARTA NADIA! A Marta e alla neo mamma Katia, che ci dicono sia già al suo posto di lavoro in Comune, i complimenti della redazione!!!!

• La seconda: Enrico Piccardo, sindaco di Masone, è stato nominato Consigliere della Città Metropolitana di Genova (che ha sostituito la vecchia amministrazione provincialle) e sarà a tutti gli effetti la voce della Valle Stura a Palazzo Spinola.

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pett. Direttore, sono Pasquale Sulpizio e le scrivo da Pinarolo Po. Ricevo il vostro giornale e sapendo che, a volte, pubblicate notizie inviate dai lettori volevo raccontarvi un simpatico aneddoto che mi è accaduto. Sabato 30 settembre ero ad Ovada per visitare la mostra mercato “Fiorissima”. Essendo in zona avevo programmato una visita al borgo di Trisobbio che sapevo essere interessante. La sera del 29 settembre nel locale castello c’era stata l’inaugurazione di un ristorante così, con mia moglie siamo andati a curiosare. Al nostro ingresso siamo stati accolti dallo staff quindi raggiunti dallo chef sig. Yuri che con estrema

cortesia ci ha offerto un aperitivo, volendo con aggiunta di stuzzichini. Una dipendente della struttura ci ha accompagnati a visitare le camere raccontandoci del loro lavoro. Il castello merita di essere visitato, i gestori, tutti giovani, meritano di

avere successo per il loro impegno. Colpiti dalla cortesia del personale e dalla bellezza del sito volevamo condividere con voi e con i lettori tutto questo. Cordiali saluti. Pasquale Sulpizio


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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

La storia non perdona “

ell’immediato dopoguerra, per l’abilità sia di De Gasperi sia di Togliatti, s’impose l’idea che l’Italia avesse partecipato al conflitto dalla parte dei vincitori. Si riuscì a far dimenticare che l’Italia la guerra l’aveva persa dimostrando il contrario. Come? Una strada fu quella di dire che gli italiani erano sempre stati antifascisti, ma non era vero. È un mito che abbiamo costruito noi, da una parte con la Resistenza, dall’altra con il comportamento di De Gasperi alla Conferenza di pace. Ma l’aver dimenticato di non essere stati antifascisti ha voluto dire cancellare anche altre cose della nostra storia. Con effetti negativi. Ci sono difetti che ci siamo trascinati dietro nel tempo. Una non sufficiente comprensione di che cosa è la legalità e in ultima analisi lo Stato. Si è creato un qualcosa di malato nell’unità nazionale. La mia è anche un’autocritica. Noi abbiamo lavorato fortemente per creare un’immagine dell’Itali del periodo fascista non compromessa con il regime. Questo è sicuramente un elemento mitologico, non corrispondente alla realtà, che siamo riusciti a fare entrare di prepotenza nella storia del dopoguerra”. Queste parole di Vittorio Foa, antifascista arrestato nel 1935, apparse su La Repubblica del 19 dicembre 2003 a firma di Goffredo De Marchis, spiegano perché, sia pure nel suo piccolo, “l’inchiostro fresco” riporta i fatti di ciò che accadde nell’Oltregiogo dopo l’8 settembre 1943, mettendo insieme i morti di una parte e dell’altra, perché l’Italia fu lasciata allo sbando in una guerra fratricida.

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Gian Battista Cassulo

VALLE STURA E VAL D’ORBA Storie di partigiani e di soldati tedeschi nel territorio dell’Oltregiogo

Ottobre 1944: i giorni drammatici di Molare 1 ° ottobre 1944, Molare. Alcuni partigiani arrivati da Olbicella si appostano in città. Tra loro, Michele Bonaria “Laila” (cl.1924), di sentinella sulla strada per Cremolino. È lui il primo a scorgere un camion telonato: a bordo alcuni militari tedeschi, di ritorno ad Arquata Scrivia dopo un esercitazione al poligono di Acqui Terme. Sono le 22: la scarsa illuminazione e la natura del mezzo fanno credere a Laila di avere davanti un veicolo di trasporto ma privo di scorta. Il giovane si piazza così in mezzo alla strada, intimando l’alt: il camion rallenta ma, quando il partigiano si avvicina, partono diversi colpi di fucile, che lo lasciano in strada morente. L’episodio del camion non era stata la prima schermaglia tra le forze occupanti e la Resistenza. A settembre, un gruppo di partigiani della Squadra Volante “Mingo”, aveva bloccato un’autovettura: i due occupanti, un capitano delle SS ed il suo attendente, erano stati fatti prigionieri e condotti ad Olbicella. Per i nazifascisti è necessario riaffermare il controllo sul territorio. Il 4 ottobre alle 8 circa, un numeroso gruppo di

Un rastrellamento a Bandita di Cassinelle porta alla morte del molarese Repetto Giuseppe “Notte”. Tre giorni dopo viene impiccato Raffaghello Bartolomeo “Piccio” insieme ad altri cinque compagni tra cui anche Mario Ghiglione “Aria” che viene lasciato in vita per la sua giovane età.

Il luogo dello scontro fra tedeschi e Partigiani

Giuseppina Ghersi: vittima innocente di un conflitto più grande di lei

Una Targa ricordo che divide

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ompagni, perdete sempre un occasione per tacere e in questo caso, per tenere le mani in tasca”. Questa la dichiarazione di Angelo Vaccarezza, esponente di Forza Italia, già presidente della Provincia di Savona e oggi Consigliere regionale, dopo aver appreso la notizia delle scritte ingiuriose rivolte a Enrico Pollero, Consigliere Comunale di Noli, per l’apposizione di una targa ricordo dedicata a Giuseppina Ghersi, tredicenne savonese rapita, violentata e uccisa “forse” dai partigiani nel 1945, pochi giorni dopo la Liberazione, come si legge in un articolo di Mario De Fazio apparso il 13 settem-

bre sulle pagine savonesi de “La Stampa”. Contro l’apposizione di questa targa (nella foto il momento della posa avvenuta il 30 settembre 2017) come riporta in una sua nota Michele Serra di “La mia Liguria”, si era levata la voce dell’ANPI di Savona, aprendo un forte polemica non solo in città, ma in tutta la provincia e non solo, tanto da suscitare le critiche anche di Piero Sansonetti, direttore del quotidiano “Il Dubbio” e notoriamente uomo di sinistra, che ha scritto: “Per favore, chiudete l’Anpi di Savona”. La morte di Giuseppina Ghersi è uno dei tanti episodi oscuri perpetrati negli anni di quel tragico periodo che seguì l’8 settembre 1943,

quando il nostro Paese fu lasciato allo sbando, senza ordini precisi da una monarchia in fuga dalle sue responsabilità. Un periodo che l’Italia visse, tra atti di eroismo e di viltà, tra trasformismi e fedeltà assoluta, uno dei suoi periodi più bui, le cui conseguenze pesano ancora sul presente, condizionando l’attuale dibattito politico e sociale all’ombra di una demagogia che invece dovrebbe lasciare spazio ad una rigorosa analisi storica. Gian Battista Cassulo Il sindaco di Noli Giuseppe Niccoli e Angelo Vaccarezza

Giuseppina Ghersi era nata a Savona il 12 luglio 1931 ed è morta a Noli il 27 aprile 1945

tedeschi, spalleggiati dagli italiani della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) giunge a Molare, perquisendo case, in cerca di armi o di uomini della Resistenza. Alla fine delle operazioni, vengono fermati circa 30 uomini. Di questi, 10 sono trasferiti ad Acqui Terme, dove vengono trattenuti alcuni giorni poi liberati grazie all’intercessione del vescovo Giuseppe dell’Omo, gli altri vengono trasferiti al castello di Silvano D’Orba. Il palazzo è occupato da una guarnigione di soldati della Wermacht, ed i partigiani di Molare trascorrono lì alcuni giorni. Nel mentre, continuano i combattimenti in Oltregiogo. Un rastrellamento tedesco a Bandita di Cassinelle porta alla morte del molarese Repetto Giuseppe “Notte” (cl. 1925). Tre giorni dopo viene impiccato Raffaghello Bartolomeo “Piccio” (cl. 1898) insieme ad altri cinque compagni: con loro vi è anche Mario Ghiglione “Aria”, un sedicenne di Pontedecimo, che per la giovane età non viene condannato a morte ma bastonato. Nei pressi del lago di Ortiglieto, una squadra di partigiani a bordo di un corriera si scontra con una pattuglia della Wermacht: alcuni soldati tedeschi vengono feriti, la Resistenza perde sei uomini. Durante queste operazioni, il castello di Silvano è prigione, ospedale e caserma: i partigiani molaresi assistono all’arrivo di soldati feriti, al passaggio delle pattuglie, all’incarcerazione di prigionieri. Il loro destino è diverso: alcuni vengono deportati nei campi di lavoro in Germania, pochi riescono a scappare. Ma una storia della lotta al nazifascismo nell’Oltregiogo deve ricordare Sandro Fallarino. Di origine molarese, fu partigiano attivo nei Gruppi Armati Partigiani e venne fucilato presso il passo del Turchino il 19 maggio del ‘44, durante la rappresaglia tedesca per l’attentato al Cinema Odeon di Genova. Articolo tratto da una nota pervenuta in redazione a firma di Ar. Oliveri. Andreino Oliveri


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Prosegue la serie di articoli dedicati ai luoghi della Memoria e della Resistenza nell’Oltregiogo, a firma di

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empre all’indomani dell’8 settembre: Mafalda di Savoia

“La Banda Lenti”

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a principessa Mafalda di Savoia era la secondogenita di re Vittorio Emanuele III e Elena del Montenegro; era di indole gentile ed ereditò dalla madre i valori umani e il senso della famiglia. Il 23 settembre 1925 si sposò a Racconigi con il principe tedesco Filippo Langravio d’Assia-Kassel, dal quale ebbe quattro figli. All’indomani dell’8 settembre 1943 si trovava in Bulgaria ospite dalla sorella, e appresa la notizia della resa, dopo i funerali del cognato, si mise in viaggio per tornare dai figli rimasti a Roma, per paura di eventuali ritorsioni per il fatto che il padre era agli ordini di Hitler, anche se nel frattempo erano stati nascosti in Vaticano sotto la protezione del cardinal Montini, futuro Paolo VI. Il 22 settembre riuscì a raggiungere la capitale, e riuscì appena a rivederli quando venne portata con inganno nell’Ambasciata tedesca, e venne arrestata dai nazisti di Kesselring. La principessa venne subito deportata sotto falso nome nel campo di concentramento di Buchenwald, fino al 24 agosto 1944, giorno in cui il campo fu bombardato dagli alleati. Le bombe colpirono anche la sua baracca, che andò distrutta e lei rimase gravemente ferita; dopo giorni di sofferenza e di agonia, e probabilmente anche di cure totalmente inadeguate, morì il 28 agosto e venne gettata in una fossa comune. La principessa Mafalda riposa oggi nel piccolo cimitero degli Assia, nel castello di Kronberg im Taunus vicino a Francoforte sul Meno. La città di Alessandria ha dedicato alla principessa un monumento, situato in una piazza che reca il suo nome.

Stefania Rocca in “Mafalda di Savoia - Il coraggio di una principessa”

Giulia Cordasco

Valenza: la targa ricordo ad Agostino Lenti nel luogo in cui venne assassinato il Comandante della Brigata, l’odierna Viale Vicenza

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a Banda Lenti fu una brigata comandata dal partigiano Agostino Lenti attiva durante la guerra di Liberazione nella provincia di Alessandria. LA SUA ATTIVITÀ Le prime azioni dei suoi componenti iniziarono nel giugno 1944, e rappresentarono fin da subito un grande problema per i nazifascisti; infatti, i giovani partigiani, oltre a creare disagi alle truppe sulle vie di comunicazione, incitavano i contadini al sabotaggio degli ammassi di grano, riuscendo così ad avere il controllo della trebbiatura della zona: nella notte tra il 21 e il 22 luglio diverse squadre partigiane fecero irruzione negli uffici comunali di Camagna Monferrato e di nove paesi limitrofi per distruggere i documenti relativi agli accertamenti agricoli. Diedero fuoco anche i registri di leva, mentre manifesti e volantini, che incitavano la popolazione a non consegnare il grano, vennero diffusi in tutto il circondario. Contemporaneamente fu istituito un ufficio per la prenotazione del

grano e per la regolamentazione delle tariffe di macina, mentre la panetteria della famiglia di Mario Manassero, il vice-comandante della formazione partigiana, iniziò ad essere un centro di cottura del pane bianco, all’epoca una rarità. LA CONTROFFENSIVA L’offensiva contro la Banda Lenti iniziò il 31 luglio: fortunatamente, il servizio di sentinelle appostate a turno sulla cupola della Chiesa di Camagna Monferrato riuscì ad intercettare gli spostamenti dell’esercito nazifascista, permettendo ai ribelli di nascondersi nelle campagne circostanti; uno dei componenti fu catturato e costretto ad arruolarsi nella Guardia Repubblicana, in cui continuò a svolgere un importante lavoro d’informazione. Conseguentemente al rastrellamento, il capo della brigata, Agostino Lenti, decise di trasferire la formazione nei dintorni di Ottiglio, in località Madonna dei Monti, in un cascinale abbandonato, da dove uscivano solamente per mettere a segno rapidi assalti.

L’EPILOGO All’alba del 12 settembre la vecchia cascina fu circondata e i partigiani furono sorpresi nel sonno; furono trasportati fino a Valenza, presso la sede del Kommandatur 1014 (uno dei più importanti di tutta l’Italia settentrionale), il comandante rimase ucciso durante la fuga mentre il resto della formazione fu giustiziato nel pomeriggio dello stesso giorno nel Cimitero comunale. L’unico sopravvissuto alla strage, Nicola Marchis “Niko”, morirà poco prima della Liberazione, il 12 aprile 1945, nei pressi di Vignale Monferrato. Numerosi sono i luoghi della Memoria in onore della Banda Lenti; ad esempio un obelisco è situato nel luogo di cattura mentre un grande monumento è situato a Valenza dove venne fucilato il comandante. Giulia A. Cordasco

Lo sapevi che ad Acqui... • .. Il 3 febbraio 1915 Cesare Battisti tenne ad Acqui Terme, nei locali del cinema all’epoCristallo, ca Cinema Timossi, uno dei suoi ultimi comizi prima di essere giustiziato? • .. Nel 1926 le Terme godevano di tale fama da “rendere superflua ogni pubblicazione che si prefigga di vantarne le meravigliose proprietà curative”? • .. Nel 1943 la Salita San Guido si chiamava Viale della ed Rimembranza ad ogni albero presente era fissa una targa in onore di un caduto acquese della Prima Guerra Mondiale? • .. Ancora oggi sul sito dell’Istituto Luce, fondato nel 1924 a Roma da Mussolini, uno dei più potenti strumenti di propaganda del Regime Fascista, è ancora presente il video di inaugurazione della piscina comunale?

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a pag 28 un redazionale sulla Euroedil a firma di Giulia A. Cordasco


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l’inchiostro fresco

STORIA E MEMORIA

Ottobre 2017

Ogni conflitto genera un conflitto successivo come la storia ci insegna

Riflettendo sulla battaglia in vista dell’anniversario

Perchè non vi siano più guerre Caporetto di ieri e di oggi A Il colonialismo ha creato uno scompenso epocale nel mondo dividendolo tra “chi ha” e “chi non ha”, dove “chi NON ha” è l’Europa, che ha sottratto a “chi ha”, in primis i paesi dell’Africa e del Medio Oriente, risorse e ricchezze, ponendo le premesse per guerre e massacri che oggi, ironia della sorte, si stanno ritorcendo sul vecchio continente, in primis su Francia e Inghilterra che, con la “grandeur”, la prima, e l’impero, la seconda, hanno messo le loro mani ovunque. “Aiutarli a casa loro”, come scrive qui di seguito Arnaldo Liguori, rappresenterebbe dunque un atto di pentimento per chi del colonialismo, nell’Ottocento e nel Novecento, ne ha fatto una spietata dottrina. Gian Battista Cassulo

La nobiltà di aiutarli a casa loro

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iutiamoli a casa loro” è diventata un’espressione ricorrente e famosa, manifesto di alcune parti politiche e possibile soluzione alle criticità che la questione migratoria porta con sé. Definire il significato di queste quattro parole è difficile, ma dando per scontate le migliori intenzioni e volendo azzardare un’interpretazione nobile dell’espressione, si può affermare che “aiutiamoli a casa loro” voglia dire almeno qualcuna di queste cose: promuovere la stabilità politica e sociale dei paesi d’origine dei migranti; favorire l’indipendenza economica di quei paesi rispetto alle imprese occidentali;

rinunciare alla vendita di armi nella regione (l’Italia è l’ottavo maggiore esportatore al mondo); combattere i trafficanti; ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali e dei lavoratori impiegati in quel mercato; pagare il giusto prezzo per quelle risorse; investire direttamente in ospedali, scuole e infrastrutture. In altre parole, “aiutiamoli a casa loro” vuol dire fare in modo che le persone che vivono nelle aree più svantaggiate del pianeta possano godere dei nostri stessi diritti, significa combattere le disuguaglianze globali e rinunciare ai privilegi che il nostro comune passato coloniale ci ha con-

cesso. Un cittadino democratico disposto a contribuire per creare quel mondo, e a pagarne il prezzo, si potrebbe accusare soltanto di esprimere i più grandi valori di solidarietà e mutuo soccorso che contraddistinguono la nostra storia e la nostra Costituzione. E sulla base di questi stessi valori, sapendo che nei paesi d’origine dei migranti non c’è né stabilità né benessere ma spesso guerra e miseria, quello stesso cittadino non potrebbe che dire: “aiutiamoli a casa loro, costruiamo insieme a loro un mondo migliore, e fino ad allora, aiutiamoli a casa nostra”. Arnaldo Liguori

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Riceviamo Pubblichiamo

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entilissima Redazione,

ho ricevuto, in data giovedì 28 settembre, la copia delle edizioni di agosto e settembre del vostro sempre interessantissimo giornale. Sono rimasto stupito, ed amareggiato, dalla presenza - a pagina 10 dell’ultimo numero, nella sezione “Storia e memoria” - di un articolo, ripreso da il Giornale del 4 settembre 2005, riguardante 29 militi fascisti della X Mas giustiziati dai partigiani il 15 settembre 1944, seppelliti nel cimitro di Vigoponzo. Trovo molto originale che una testata che vanta, con giusta ragione, di essere emanazione del Club Fratelli Rosselli - che furono ammazzati dai fascisti - la scelta di rendere in qualche modo omaggio ad alcuni dei peggiori assassini agli ordini del Puzzone. Con immutata stima, porgo distinti saluti. Stefano Ghio Proletari Comunisti Alessandria/Genova

nniversari di guerra. Il prossimo 24 Ottobre sarà tempo di ricordare la battaglia di Caporetto, probabilmente la più tragica (e più famosa) sconfitta dell’esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale. Chiamata anche 12° battaglia dell’Isonzo, vide l’esercito italiano, al comando dei generali Luigi Cadorna, Luigi Capello e Pietro Badoglio, contrapposto agli eserciti tedesco ed austro-ungarico guidati da Otto von Below, Konrad Krafft von Dellmensingen, Svetozar Borojevic von Bojna ed Ferdinand Kosak. Furono loro a dare iniziò alle ostilità: gli attacchi iniziarono alle due del mattino del 24 ottobre per terminare il 28 ottobre (fonte: il “Corriere della Sera” del 24 settembre 2017, “Caporetto” di Aldo Cazzullo). Sotto pressione da ore, i soldati italiani crollano: la penetrazione del nemico in più punti del fronte, il cattivo funzionamento delle comunicazione ed il mancato uso dei reparti di riserva (pochi e distanti) portano ad una sconfitta, seguita da una ritirata disordinata e caotica. Le cifre della disfatta sono impressionanti: il solo esercito italiano conta più di 10.000 morti, 30.000 feriti e più di 260.000 prigionieri. A questi vanno aggiunti circa un milione di profughi civili, friulani e veneti, costretti a lasciare le proprie abitazioni ed a rifugiarsi in un Italia impreparata ad accoglierli. LE CAUSE DELLA SCONFITTA Molto è stato scritto sulla battaglia di Caporetto, il cui esito è scaturito dalla somma di più fattori.

• La maggiore preparazione dell’esercito tedesco, capace di recepire innovazioni tattiche, come l’uso delle Sturmpatrouillen: squadre d’assalto formate da 11 uomini: sette fucilieri, due portamunizioni e due addetti alle mitragliatrici, particolarmente efficaci nella guerra di trincea. • I limiti dell’artiglieria italiana,

con gli addetti ai cannoni poco addestrati, sottoposti a comandi confusii e non protetti dalla fanteria. • Il tempo atmosferico: la neve e la pioggia in pianura e le nevicate in quota favorirono l’avanzata delle truppe germaniche e l’attacco di sorpresa alle linee italiane. L’INADEGUATEZZA DEGLI ALTI COMANDI ITALIANI Ma, più di tutto, Caporetto è passata alla storia come un grande caso di incompetenza militare degli ufficiali. Fin da subito, le loro scelte sono state inadeguate e contraddittorie. La visione offensiva del generale Luigi Capello, comandante d’armata, non s’integrava con le scelte del pari grado Cadorna, troppo decisionista ed individualista. Al comandante Alberto Cavaciocchi, del IV Corpo d’Armata, viene imputata la cattiva disposizione sul terreno dei reparti comandati ed il disastroso uso delle riserve Accusa simile per Badoglio, considerato il più colpevole. A lui viene rimprove-

rato l’insufficiente difesa del suo settore, la riva destra dell’Isonzo, nonostante le informazioni indicassero proprio in questa zona la direttrice dell’attacco nemico. CAPORETTO, UN SIMBOLO Nonostante la sua tragicità, Caporetto è diventato così un simbolo dell’Italia, con i cittadini-soldati lasciati in balia di comandantipolitici incapaci. Con una grande differenza: nell’esercito, i superiori sono imposti; nella democrazia, i cittadini possono scegliere i politici. È allora bene ricordare gli errori degli eletti, ma è ancora meglio pensare alle decisioni degli elettori. Perché, in caso di decisioni errate, il risultato è una Caporetto nella vita civile. Matteo Clerici

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Ovada e ovadese Partito Democratico e Lega più che mai attive anche durante l’estate. Abbiamo intervistato Pier Sandro Cassulo

Accordo sul programma e non sul candidato S caldano i motori le forze politiche di Ovada in vista delle amministrative. Il Partito Democratico si prepara verso il congresso ed ha organizzato quattro incontri presso la sede del Circolo di Via Roma con temi diversi che hanno toccato il futuro del PD, I profughi, i giovani e un incontro con l’Amministrazione Lantero. La Lega è più che mai viva nella sua sede di Via Gilardini, ma è prematura la candidatura di Pier Sandro Cassulo a Sindaco del Lega o del Centro Destra come ci conferma l’interessato “Ritengo però molto prematura e per certi aspetti riduttiva l’affermazione che io sarei il candidato a sindaco per la Lega. Devo premettere che in questi ultimi due anni la crescita della sezione di Ovada del nostro partito è stata veramente sorprendente, quando sono stato eletto segretario mi ritrovavo in riunioni di sezione al massimo con 4 o 5 partecipanti, oggi tra militanti e simpatizzanti siamo quasi una trentina. È quindi ovvio che ci stiamo ponendo seriamente il tema di come entrare a far parte, dopo molti anni, della vita amministrativa della città di Ovada. L’opinione della sezione è quella di pensare ad una lista della sola Lega Nord come l’ultima delle soluzioni. Infatti l’idea prevalente è quella di dare vita ad una lista di centro destra e indipendenti ed in questo caso l’accordo dovrà essere basato non tanto sul candidato a sindaco ma su un programma condiviso”. Come dovrebbe contenere questo programma? “Per noi ci sono punti irrinunciabili. – risponde Cassulo - Vediamone sinteticamente i più importanti.

• Una visione della gestione e del futuro della città completamente diverso da quello che viene attuato oggi dal partito democratico, puramente conservativo, mentre noi pensiamo che Ovada debba aprirsi a tutte le possibilità imprenditoriali nazionali ed internazionali legate alla valorizzazione del territorio e di ogni iniziativa compatibile con la tutela dell’ambiente che porti lavoro e crescita economica. • La riduzione drastica del numero degli immigrati assegnati

Molte le iniziative del Comitato Pendolari Valli Orba e Stura

Partita la raccolta firme S i protrarrà fino alla fine dell’anno la raccolta firme promossa dal Comitato Pendolari Difesa Trasporti Valli Orba e Stura per presentare alla Regione Liguria una richiesta di sospensione dell’interruzione estiva della linea “Genova – Ovada – Acqui Terme”. Questo quanto emerso dalla riunione del 4 settembre scorso presso la Loggia di San Sebastiano ad Ovada alla presenza di un centinaio di persone tra cui anche amministratori locali e regionali della Liguria e del Piemonte. “Infatti – confermano i rappresentanti del Comitato - sappiamo già con ragionevole certezza che il prossimo anno la chiusura verrà riproposta dalla Regione Liguria sia per motivi economici e non solo di manutenzione, ma anche perché ci è già stato comunicato che la chiusura di cinque settimane di quest’anno rappresenta un’eccezionalità e dal prossimo anno

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e fino a fine anno, per presentare alla Regione Liguria una richiesta di so-

Per concludere, quale messaggio agli elettori? La Lega Nord di Ovada, forte anche della unanime adesione alla linea politica del segretario regionale Riccardo Molinari e del segretario nazionale Matteo Salvini, sarà sempre in prima fila per sensibilizzare i cittadini ovadesi su tutti i temi interessanti la città, la regione, lo stato nazionale.

Continua alla pagina seguente

Enzo Prato

la raccolta di firme e la gente alla Loggia di San Sebastiano La raccolta firme alla Loggia di San Sebastiano Per sottoscrivere la richiesta di sospensione dell’interruzione estiva è possibile procedere: • on line accedendo al seguente form: https://goo.gl/forms/jsjIIJ0fmd1ZjlIp1 https://goo.gl/forms/jsjIIJ0fmd1ZjlIp1 • in maniera cartacea scaricando il modulo e riconsegnandocelo (si può anticiparne copia scannerizzata via mail all’indirizzo comitatodtvseo@libero.it comitatodtvso@libero.it).

si tornerà alle consuete quattro settimane di interruzione. Per queste ragioni abbiamo deciso già da subito di attivare una raccolta firme, da ora

alla città che rispettando il parametro stabilito dal Governo dovrebbe essere non superiore alla trentina, mentre ora abbiamo superato ormai il centinaio. Nonché una gestione diversa della loro permanenza in città. • Un deciso snellimento delle procedure burocratiche della gestione degli uffici comunali, che oggi hanno modi e tempi inaccettabili, attraverso l’adozione di specifici regolamenti che permettano ai cittadini di avere rapide risposte alle loro esigenze. • Una attenta revisione dell’organizzazione degli uffici stessi per evitare che si ripresentino situazioni incredibili come quelle che hanno permesso ad un dipendente di appropriarsi anno dopo anno di soldi versati nella casse comunali. • La messa in opera di un piano di gestione sulla sicurezza, specie notturna, della città che partendo da un preciso impegno della polizia urbana preveda un accordo con tutte le forze di polizia presenti in città, non escludendo anche la partecipazione, nei modi previsti dalla legge, delle associazioni di volontariato.

Politica ovadese in fermento ’è movimento nella politica ovadese anche se apparentemente tutto sembra tranquillo Il Partito Democratico è impegnato in Ovada e nella zona con il congresso nei Circoli dove verranno eletti i segretari. Un lavoro di preparazione che ha portato anche alla costituzione del Circolo della Val d’Orba che si affianca a quelli storici di Silvano d’Orba, Rocca Grimalda, Tagliolo Monferrato. Si muove anche il Movimento di Democrazia Popolare che in zona fa capo a Federico Fornaro che ha presentato un incontro sulla Scuola, tema quanto mai dibattuto e scottante, mentre si preparerà a organizzare altri appuntamenti con argomenti di attualità che hanno ripercussioni anche sul locale. Il Movimento 5 Stelle che ad Ovada fa capo ad Emilio Braini è sempre puntuale a punzecchiare la maggioranza con i problemi di sempre attraverso la bacheca di Piazza XX Settembre, mentre gli altri due gruppi di minoranza in Consiglio Comunale che fanno capo a Mauro Rasore e Giorgio Bricola si stanno preparando per la ripresa. I tempi di discussione sono tanti e sempre gli stessi. Vediamo quali soprese ci attendono.

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( l.r.)


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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

Una preziosa ricerca dello storico Renzo Pastorino

I Caduti nelle due Guerre Mondiali

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n occasione della patronale al Gnocchetto d’Ovada con la festa dell’Esaltazione della Croce sono stati esposti in attesa poi di una lapide commemorativa, i nomi dei caduti delle due guerre mondiali delle frazioni Gnocchetto d’Ovada e Sante Criste di Belforte Monferrato e delle cascine dei Comuni di Belforte Monferrato, Ovada e Tagliolo Monferrato situate nel versante occidentale del Monte Colma, nella zona del Termo, nella valle di Pian del Merlo e lungo la strada del Turchino. Grazie alle ricerche condotte da Renzo Pastorino, appassionato di storia locale ed abitante nella frazione, i nominativi dei caduti sono accompagnati da quelli dei loro genitori, dalla località o cascina di origine e residenza, dalla località o nazione in cui morirono, dalle date di nascita e morte. Ecco i nomi dei caduti: PRIMA GUERRA MONDIALE Francesco Pastorino, Giovanni Puppo, Antonio Sciutto, Andrea Caneva, Stefano Piccardo, Stefano Oddone, Giovanni Battista Ottonello, Giuseppe Barisione, Enrico Sobrero, Gerolamo Salvatore Barisione, Simone Pastorino, Pasquale Pastorino, Antonio Luigi Gaggero, Bernardo Giovanni Gaggero, Giovanni Battista Gaggero. SECONDA GUERRA MONDIALE Giulio Subrero, Dario Leveratto, Pietro Repetto, Angelo Luigi Subrero, Renato Bruzzo, Andrea Barisione, Tommaso Pastorino, Andrea Odone, Paolo Sobrero, Santino Olivieri, Bartolomeo Caneva, Francesco Subrero, Giacomo Barisione. (e.p.)

OVADA E OVADESE Piazza XX Settembre: uno degli ingressi di Ovada rinnovato per il 2018

Viabilità: la rotonda presto realtà È arrivato il momento della rotonda di Piazza XX Settembre, la cui realizzazione e potrebbe diventare il simbolo della giunta Lantero, come è stata la scalinata di Piazza Castello per il compianto Andrea Oddone. Il progetto, illustrato a Palazzo Delfino dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Sergio Capello e dal capo dell’Ufficio Tecnico, Guido Chiappone, è stato inviato in Provincia per la procedura della gara di appalto, poi sarà necessario circa un mese e mezzo per verificare le generalità dell’impresa vincitrice prima di avviare i lavori. Come ha sottolineato l’Ass. Capello, anche a fronte di

qualche critica apparsa sui social, il progetto non interessa solo la rotonda, ma anche le vie collegate con una serie di interventi che si concluderanno con la fresatura e riasfaltatura di tutti i collegamenti con Via Carducci, Corso Saracco, Via Lung’Orba Mazzini e Corso Martiri

per rendere più sicura la viabilità e un miglioramento del lato estetico. Sono stati fissati 75 giorni lavorativi per cui si pensa che la rotonda sia pronta per la primavera del 2018. Tra le innovazioni verrà eliminata la sosta selvaggia all’inizio di Corso Saracco prima dell’attraversamen-

CONSERVATA L’ANTICA STRUTTURA La Ditta Zunino è intervenuta solo sul tetto, mentre è stata conservata la forma di chiglia di una nave rovesciata, realizzata dall’ingegner Campostrini di Genova, che si rifà ai tempi passati quando anche nelle grandi città si scelse questa tecnica per le coperture dei palazzi nobili. “Una costruzione davvero particolare – sottolinea ancora Configliacco – in quanto le scolaresche venivamo in passato a visitare la struttura del tetto”. Ancora oggi la Soms rappresenta un punto importante nella vita cittadina con i suoi numerosi soci anche se il ruolo non è più quello originario. Ricordiamo la presenza della sala bar, il salone delle conferenze, i corsi di ballo, mentre il locale attiguo dove un tempo c’era la sala da ballo è stato concesso in convenzione al Comune dove ha sede Jovanet e le associazioni di volontariato che ne fanno richiesta.

spensione dell’interruzione estiva”. È stata anche ribadita la disponibilità a rivalutare la possibilità di agire tramite una “class action” sempre in merito all’interruzione estiva, opzione tra l’altro che era già stata vagliata dal Comitato circa tre anni fa ma accantonata per vari motivi, in primis per il fatto che il comitato non è un’associazione regolarmente riconosciuta e registrata. “Ciò ha rappresentato un primo problema perché la costituzione e la registrazione come associazione comportano anche il problema di dover sostenere spese legali e amministrative per la registrazione, per cui – dicono i rappresentanti del Comitato - si stanno valutando nuovamente i presupposti di una class action, chiedendo gentilmente l’aiuto e la collaborazione di chiunque abbia competenze in materia legale”. Inoltre il Comitato sta presentando una serie di reclami a Trenitalia in merito ai principali disservizi registrati durante l’attivazione del servizio sostitutivo, come attività propedeutica “per poter successivamente agire – precisa il Comitato - presso l’Autorità di Regolazione dei Trasporti che rappresenta un organismo di seconda istanza che istruisce e valuta i reclami ai fini dell’accertamento dell’infrazione, da parte dell’impresa di trasporto, alle disposizioni dei Regolamenti europei sui diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario e con autobus”. Infine il Comitato sta collaborando con altre associazioni liguri di pendolari per cercare di intervenire a livello regionale sul dibattito in merito al rinnovo del contratto di servizio tra la Regione Liguria e Trenitalia per i prossimi quindici anni, al fine di poter ottenere ulteriori risorse per integrare e potenziare l’attuale offerta di collegamenti. Infatti la lunghezza quindicinale del nuovo contratto dovrebbe prevedere l’impegno di Trenitalia ad ammodernare il parco treni dell’intera regione. Tuttavia recentemente sono emersi a livello statale dei fondi a cui possono accedere le Regioni (tramite co-finanziamento) per investimenti sull’acquisto di nuovo materiale rotabile.

Enzo Prato

Luisa Russo

to pedonale con un allargamento dell’aiuola già esistente e una migliore illuminazione delle zebre e un’altra area verde verrà realizzata tra Via Cairoli e Via Lung’Orba Mazzini per il problema della sosta. Verrà poi creato con autobloccanti un percorso pedonale tra Via Cairoli e il marciapiede al centro di Piazza XX Settembre. Il diametro della rotonda rimane invariato, verrà eliminata la torre faro che sarà sostituita da cinque punti luce a led e sarà abbellito da piante di Laegerstroemia già presenti in Piazza Castello. Costo del progetto 180 mila Euro, lavori sottoposti a ribasso fino a 120 mila Euro. (e.p.)

Soms di Ovada: Terminati i lavori. Stilato un nuovo programma per coprire i costi

Nuove iniziative: una cena etnica

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i sarà anche una cena etnica preparata dalla Comunità Marocchina presente in Ovada con le loro specialità nel calendario degli appuntamenti allestito dal Direttivo della Soms di Ovada per coprire le spese sostenute per il rifacimento del tetto dello storico edificio di Via Piave. Come spiega il Presidente della Soms, Augusto Configliacco, è stato approntato con il Direttivo il calendario dei nuovi eventi per coprire i costi relativi al rifacimento del tetto, dopo i primi appuntamenti della primavera.

di pasta e fagioli, mentre è da definire la cena etnica con la Comunità Marocchina.

GLI APPUNTAMENTI Si è svolta lo scorso 30 settembre la cena a base di trippa, quindi la festa del Socio tradizionalmente sempre svolta l’8 Dicembre, quest’anno viene anticipata al 15 ottobre; si proseguirà il 22 ottobre con il raduno delle Auto Storiche con prove di regolarità, il 29 ottobre il pranzo con le Soms della Consulta che raggruppano tredici Società Operaie di Mutuo Soccorso. Il 5 Novembre sarà previsto un pranzo a base

PER IL 150° Ci si avvicina infatti ai 150 anni di fondazione della Soms di Ovada e l’attuale Direttivo ha provveduto a far effettuare il rifacimento del tetto e un ritocco alle due facciate principali affidandoli alla Ditta Zunino. I lavori sono già terminati, ma chiaramente ora bisogna coprire le spese che si aggirano attorno ai 56 mila Euro più IVA. “Abbiamo ricevuto un contributo dalla Cassa di Risparmio di Alessandria – spiega Augusto Confi-

gliacco, presidente della Società di Mutuo Soccorso Ovadese - di 10 mila Euro oltre a quello del Comune di Ovada che non ha fatto pagare la tassa sul suolo pubblico. Al momento il direttivo ha raccolto oltre il 60% dei costi per cui con gli ultimi appuntamenti si dovrebbe saldare il tutto. «Era un lavoro che da tempo cercavamo di effettuare – prosegue Configliacco – ma dovevamo sempre fare i conti con il bilancio. Ora è arrivato il momento di intervenire e per completare l’intervento sistemeremo anche la terza facciata su Via Piave per dare un senso completo alla storica struttura”

Da due abiti un po’ “dimenticati”...

Prosegue dalla pagina precedente: Raccolta firme per la “Genova-Ovada - Acqui Terme”

...con la nostra esperienza, riusciamo a realizzare un capo “nuovo” e ancora attuale


l’inchiostro fresco Ottobre 2017

OVADA E OVADESE

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Ovada: A settembre è ripresa l’attività dopo la sosta estiva Pubblicato il bando di concorso

Un autunno ricco per l’Enoteca È

ripartita lo scorso ottobre, con una nuova gestione, l’avventura del ramo commerciale dell’Enoteca Regionale di Ovada e dopo quasi un anno di lavoro è possibile fare un primo bilancio di questi mesi ricchi di eventi e novità. L’associazione Enoteca ha lavorato alacremente nei primi mesi del 2016, per formalizzare il bando e permettere alla nuova gestione una partenza senza ostacoli e problematiche; questo importante lavoro ha permesso di poter iniziare a lavorare sulla promozione dei vini del territorio. Nell’ultimo anno sono aumentati in maniera considerevole i soci aderenti all’Enoteca e si sono aggiunte numerose aziende provenienti da tutto il Piemonte, aumentando in modo considerevole la possibilità di scelta delle tipologie di vini presenti e la possibilità, per i clienti, di degustare vini sempre nuovi e particolari. Dopo la pausa estiva l’autunno si preannuncia carico di novità ed iniziative “Durante i mesi di luglio e agosto – dice Francesco Bianchi gestore del locale - abbiamo sospeso l’attività di ristorazione, ma abbiamo continuato con la vendita delle bottiglie: molti turisti sono venuti a trovarci e hanno acquistato i vini locali, c’è grande curiosità di conoscere i nostri prodotti, questo è il nostro impegno e la nostra volontà”. L’autunno si preannuncia dedicato ad una maggiore sensibilizzazione sulle tematiche del vino, con appuntamenti ad hoc per le aziende ma anche corsi di formazione, con personale specializzato, per gli appassionati e i curiosi su questo mondo in continua crescita. “Il compito dell’Enoteca Regiona-

Da sinistra: Angelo Bianchi, il Presidente Massimiliano Olivieri, il titolare Francesco Bianchi, il consigliere Zago e il Vice Presidente Stefano Ferrando

le – continua Stefano Ferrando vice presidente dell’Enoteca - è anche la diffusione della conoscenza sulle tematiche relative al vino e sarà proprio

questo il focus che abbiamo scelto per la prossima stagione. Per questo stiamo studiando convenzioni con enti di alto livello e di respiro regio-

nale; solo così potremo diventare un vero e proprio catalizzatore di esperienze relative al vino e al territorio in generale”. Il 15 settembre scorso è ricominciata la ristorazione ed è allo studio un calendario di eventi. L’Enoteca Regionale di Ovada sta quindi programmando il prossimo futuro, partendo però da una base associativa in ampliamento, sono quasi 70 i soci aderenti e da una vasta gamma di etichette presenti nel locale, ormai più di 250; numeri che testimoniano una buona vitalità dell’ente e un’alleanza proficua tra le due anime di questa realtà. Luisa Russo

Il servizio si rivolge ai bambini dai 13 mesi ai 3 anni

Il Baby Parking dell’Azimut L a gestione del progetto “Baby-Parking per l’Ovadese” è stato affidato per il periodo Settembre 2017 Agosto 2018 alla Cooperativa Sociale Azimut di Alessandria. Il servizio è promosso dal Comune di Ovada con i Comuni di Castelletto d’Orba, Rocca Grimalda, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato e Trisobbio. Per l’Anno Educativo 2016/2017 è stato possibile proseguire le attività progettuali, avviate negli anni precedenti, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ha permesso di dare continuità ai servizi e soddisfare i bisogni

emersi sul territorio. Il servizio si rivolge ai bambini di età tra i 13 mesi ed i 3 anni e ai loro familiari, offrendo ai bambini l’opportunità di vivere esperienze ludiche e formative in un ambiente appositamente strutturato e alle famiglie opportunità di confronto e di consulenza a livello psico-pedagogico. L’inserimento dei bambini avviene attraverso una lista di accesso, compilata secondo un ordine decrescente di età, partendo dai più grandi e scendendo ai più piccoli. Le richieste di iscrizione possono essere presentate una volta che il bambino ha compiuto 6 mesi

di età. Le liste di accesso sono stilate due volte l’anno e occorre presentare richiesta di iscrizione al Comune di Ovada - Via Torino 69 entro il 31 maggio per essere inseriti nella lista di giugno; entro il 30 novembre per essere inseriti nella lista di dicembre. l.r.

Edilizia sociale L

’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Sud, per delega del Comune di Ovada, in data 1° settembre 2017 ha pubblicato il bando integrativo di concorso, ai sensi dell’art. 5 comma 5 della Legge Regionale 17 febbraio 2010 n. 3, per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale che si renderanno disponibili nel periodo di efficacia della graduatoria definitiva aggiornata nel Comune di Ovada. Durante l’apertura del bando integrativo possono essere presentate nuove domande di assegnazione alloggio nonché richieste di modificazione del punteggio attribuito, conseguenti a variazioni delle condizioni originariamente prese a riferimento per le domande già inserite nella graduatoria definitiva. Il termine utile per la presentazione della domanda scadrà improrogabilmente il 30 novembre 2017 mentre per i lavoratori emigrati all’estero la scadenza sarà il 30 dicembre 2017. Le domande dovranno essere consegnate con le seguenti modalità: • presentate personalmente dall’interessato all’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Sud – sportello Utenza – in Via Milano 79, Alessandria, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30; • presentate personalmente dall’interessato, previo appuntamento (tel.0143/836.217-836.311), allo Sportello Utenza dell’A.T.C. presso il Comune di Ovada in Via Torino 69 (I piano ammezzato), aperto al pubblico nelle seguenti date: Giovedì 12 ottobre 2017, dalle ore 9.00 alle ore 11.00; Giovedì 9 novembre 2017, dalle ore 9.00 alle ore 11.00; • inviate a mezzo posta, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Per la validità delle domande, si tiene conto del timbro postale di spedizione che comparirà sulla busta, oppure della data di rilascio della ricevuta in caso di consegna a mano. Per il ritiro dei moduli di domanda ed informazioni inerenti alla presentazione dei documenti utili al corredo della stessa i cittadini potranno rivolgersi all’A.T.C. PIEMONTE SUD in Via Milano 79 – Alessandria (tel. 0131 3191) o allo Sportello Utenza dell’A.T.C. presso il Comune di Ovada in Via Torino 69 (I piano ammezzato) aperto al pubblico nelle date suddette. La redazione

IL PIUMINO DEL FUTURO E’ PRESENTE DA MARANZANA

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rriva dal mondo del surf l’idea che sta rivoluzionando la moda invernale. Nasce tutto dalla mente di Roberto Ricci, leader mondiale dell’attrezzatura e dell’abbigliamento da windsurf con l’azienda che porta il suo nome: “RRD”, che sta per Roberto Ricci Designs. Lavorando con maestria il neoprene, il materiale delle mute da surf, Roberto ha voluto utilizzarlo nel mondo dell’abbigliamento casual per creare un nuovo concetto di giacca. È nato così il Winter Storm (Temporale d’inverno) un capo che unisce quattro materiali diversi. Il primo strato esterno è una Lycra bielastica che dona al capo un comfort nel movimento difficile da immaginare in un capo così aderente al corpo. Il secondo strato all’in-

terno è una membrana sottilissima che garantisce una perfetta impermeabilità all’acqua unita alla traspirabilità. Il terzo strato è un micro-pile tecnologico che dà un alto isolamento termico. Questi tre strati formano un tessuto già molto performante, che è stato unito ad una sottile imbottitura in piumino d’oca per raggiungere l’eccellenza nelle caratteristiche tecniche. Strato dopo strato è nato questo materiale unico, capace di sfidare acqua, vento e freddo come mai nessuno ha fatto prima. “Siamo riusciti a sintetizzare tagli sartoriali e tessuti ad alto valore tecnologico – spiega Ricci -, linee glamour e performance dei materiali. Abbiamo realizzato capi a regola d’arte, capaci di raccontare una storia, di riassumere ricerca ed esperienza, cura del dettaglio e design d’autore re”..


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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

NOTIZIE IN BREVE... E QUALCHE COMMENTO

Scuola di Musica “Rebora”

Festa alla “Pietra Grossa” di Silvano d’Orba

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errà riproposta anche nella prossima primavera a Silvano d’Orba una giornata presso la “Pietra Grossa” (in una foto cult) organizzata dal Gruppo “Silvanoggi”, dopo il successo della 4° edizione del settembre scorso. Una giornata volta al recupero, pulizia e valorizzazione del sito tanto caro ai silvanesi che ha visto una grande partecipazione con giochi e divertimenti per grandi e piccini, prelibatezze locali con prodotti tipici enogastronomici silvanesi, merenda con hot dog, patatine, sangria, le mitiche frittelle di Franco e Zita, l’immancabile grappa locale con l’aggiunta musicale degli “Zoo Radio” . La giornata è proseguita con la 3° edizione della sfilata cinofila organizzata dal Gruppo di Silvanoggi, dove, da tutta la provincia di Alessandria e Genova, è accorsa tanta gente con al seguito i fedeli amici a quattro zampe. Premiazione di tutti i partecipanti grazie anche alla

collaborazione di Fortesan Ovada, dello Studio Tecnico Geom. Barca Daniele e Cristiano di Silvano d’Orba e della CMA Scuola di Moda e Sartoria su misura di Novi Ligure. Tra gli altri eventi in programma, Silvanoggi proporrà l’8 Dicembre in Piazza Padre Dionisio a Silvano d’Orba l’accensione dell’albero di Natale con giochi per bambini e stand gastronomici, mentre il 16 dicembre presso il Teatro Saoms una serata benefica “Telethon” in memoria di Stefania Olivieri per poter aiutare concretamente le persone colpite da malattie genetiche e rare. La serata sarà a tema musicale con una and esclusiva gli Appaloosa. Daniele Barca

OVADA E OVADESE

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a Civica Scuola di Musica “Antonio Rebora” di Ovada anche quest’anno apre le iscrizioni ai propri corsi musicali. La storica istituzione culturale ovadese ha ampliato ormai da alcuni anni la propria offerta didattica avviando i corsi jazz pop e rock (chitarra elettrica, basso elettrico, batteria, canto moderno e improvvisazione jazz) e potenziando notevolmente quelli di musica classica (flauto, clarinetto, sax, tromba, trombone, euphonium, chitarra, pianoforte, violino, violoncello). Un grande successo è stato ottenuto dai complessi della scuola quali la Junior Band del progetto “OrchestranDo”, l’orchestra giovanile e l’ensemble di musica leggera la cui attività permette ai giovani di fare musica insieme. É stata rinnovata la convenzione col Conservatorio “G. Verdi” di Torino per consentire a tutti gli allievi interessati di certificare le proprie competenze e sono state confermate le due borse di studio (una concessa dal Rotary Club Ovada-del centenario e l’altra dalla Pro Loco di Ovada e del Monferrato ovadese) in favore dei giovani più meritevoli. Le lezioni avranno inizio lunedì 16 ottobre e lo stesso giorno, alle ore 21:00, l’anno accademico verrà ufficialmente inaugurato con un concerto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo presso la Chiesa di San Domenico (sita nell’omonima piazza di Ovada) gentilmente concessa dai Padri Scolopi. Le attività della Civica Scuola di Musica “Antonio Rebora” si svolgono in collaborazione con l’omonima Associazione Musicale e con l’associazione musicale “A. F. Lavagnino” di Gavi. (e.p.)

Un mozzicone di sigaretta e… arrivano i Vigili del Fuoco

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d agosto di buon’ora mi ero recato ad Ovada per raccogliere pubblicità per “l’inchiostro fresco” e come al solito, venendo da Novi Ligure, ho parcheggiato l’auto nel piccolo posteggio alberato all’ingresso della città, “là dove si vede l’Orba che si beve lo Stura”, frase non mia ma dell’indimenticabile prof. Sergio Basso del circolo culturale “ir bagiu” di Silvano d’Orba. La mattinata era andata bene perché, nonostante le numerose chiusure estive e la “crisi”, la raccolta pubblicitaria era stata del tutto soddisfacente. Segno questo che il giornale sta godendo ottima salute, come mi ha confermato anche la nostra corrispondente in zona, non che già Direttore responsabile, Luisa Russo che avevo incontrato davanti al Gulliver e con la quale ci siamo gustati un buon caffè all’Officina del gusto, un bel bar con un comodo dehors affacciato su Via Torino. Ma al ritorno ho avuto una brutta sorpresa: avvicinadomi al parcheggio ho visto sollevarsi fumo e fiamme e tra di esse ho scordo i lampeggianti blu dei Vigile del Fuoco, proprio dove c’era la mia

auto “inchiostri fera”!!! Col cuore in gola mi misi a correre, anche per avvisare i Vigili che la mia auto è a gas e che avevo appena fatto il pieno dal Distributore Ratti di Novi!!!! Fortunatamente però l’incendio era già stato circoscritto. Una sterpaglia della riva alla confluenza dei due torrenti era andata a fuoco, molto probabilmente per un mozzicone di sigaretta gettata là in mezzo da un “intelligentone”. E così

Carabinieri e guardie forestali

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oi consideriamo i Carabinieri l’Arma per eccellenza, sia per la loro ramificazione sul territorio, sia per la loro apprezzata professionalità, ma non abbiamo mai “digerito” l’inglobamento nei loro ranghi della Guardia Forestale (15 ottobre 1822 - 20 gennaio 2016) e a suo tempo già lo avevamo scritto. Sono due tipi di servizio completamente diversi che richiedono professionalità diverse e che agiscono in contesti profondamente differenti: quello sociale i primi, quello dell’ambiente i secondi. E quindi richiedono

comandi separati atti a recepire tecniche d’intervento completamente diverse. Un comandante dei Carabinieri infatti non ha la stessa mentalità di quella di un Comandante delle Guardie forestali perché i contesti ove agiscono i due corpi, anche per questioni prettamente geografiche, sono agli antipodi. Il disastro degli incendi di questa estate appena archiviata sono sotto gli occhi di tutti. Un comunicato stampa del COSIP (Sindacato di Polizia) ci conferma questa nostra vecchia presa di posizione. In questo comunicato, datato 17 agosto

per colpa di uno (o una?) che al mattino prima di uscire di casa si era dimenticato (o dimenticata) di “mettere in moto il cervello”, un’intera squadra di vigili si è ritrovata a corre a sirene spiegate ad impedire che il danno facesse ancor più danni!!! Bravi i Vigili del Fuoco e bravi anche i Vigili urbani di Ovada prontamente accorsi. Gian Battista Cassulo

Congressi PD

2017, viene infatti evidenziato che il T.A.R. dell’Abruzzo ha rilevato vari profili di incostituzionalità nella parte della legge Madia che ha previsto l’accorpamento dei Forestali nell’Arma dei Carabinieri. Confidiamo dunque in un ripensamento che porti a ripristinare nella sua autonomia il Corpo delle Guardie forestali e conseguentemente a tutto quell’interscambio con il mondo del volontariato, come ad esempio l’OIPA, che gravitava attorno ad esso. Gian Battista Cassulo

l PD a congresso nell’ovadese con cinque appuntamenti: il 18 ottobre a Rocca Grimalda, il 19 a Cremolino per il Circolo Val d’Orba che raggruppa i paesi di Molare, Cassinelle, Trisobbio, Carpeneto, Montaldo e Cremolino, il 20 a Tagliolo con la partecipazione del vice Ministro Enrico Morando, il 21 a Silvano d’Orba e l’appuntamento del centro zona fissato per Sabato 21 alle ore 10 presso la SOMS di Ovada. ( e.p.)

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La “Coperta”

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a “Coperta della solidarietà” presentata a Tagliolo Monferrato durante l’edizione de “Le Storie del Vino” dello scorso settembre non solo è stata ammirata lungo il muraglione del Castello, ma le singole coperte sono state donate all’Associazione “Solimarket” per essere destinate tramite gli assistenti sociali a famiglie bisognose della zona ovadese. Da un’idea di Daniela Tosti e Donatella Audisio, la “coperta della solidarietà” è nata da tanti quadretti bianco e rossi, provenienti da tutta Italia e anche dalla Svizzera, dalle maestre della Scuola Primaria di Tagliolo Monferrato, Associazioni come la “Banca del Tempo” di Ovada, mercerie, negozi creativi. Poi grazie ad Internet e alla condivisione dell’evento, sono riusciti a creare oltre venti coperte da 50 quadretti l’una, cucite con passione da Daniela Tosti con 53.000 punti. L.R.

Ovada - Matera

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’Amministrazione Comunale di Ovada, nell’ambito della partecipazione, ha curato, tra le altre cose, un progetto specifico volto a coinvolgere i concittadini in lavori di manutenzione. Il progetto è stato avviato e nei giorni scorsi l’Amministrazione ha avuto la possibilità di portare al di fuori dei propri confini comunali e in un’occasione prestigiosa l’esperienza riguardante il Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione comunale per la cura e valorizzazione dei beni comuni urbani. Infatti l’Assessore Grazia Dipalma, che con l’Assessore Roberta Pareto ha proposto ed elaborato il progetto di partecipazione, è stata ospite al tavolo di presentazione del progetto Gardentopia di Agrinetural nella città di Matera. Siederà al tavolo Talk con le associazioni coinvolte nel progetto, i relatori del Comune di Matera, della Regione Basilicata, della Fondazione Matera 2019 per relazionare l’esperienza ovadese che, grazie alla partecipazione della cittadinanza, sta ottenendo risultati significativi. (e.p.)


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Artigianato Cultura locale A Bra oltre quattrocento espositori da tutta Europa

Cheese 2017, l’edizione dei record D

al 15 al 18 settembre è andata in scena a Bra, bella cittadina alle porte di Cuneo, “Cheese 2017”, la grande manifestazione internazionale dedicata al mondo del formaggio e dei prodotti lattiero-caseari organizzata da Slow Food Italia. Quest’anno “Cheese” ha festeggiato l’importante traguardo del ventennale con numeri di tutto rispetto: quattrocento espositori provenienti da ogni angolo d’Italia e da diverse nazioni d’Europa che hanno portato in questo angolo delle Langhe le loro eccellenze. Numeri straordinari anche per quanto riguarda i visitatori: ben trecentomila visitatori nell’arco di quattro giorni. Non era difficile, per le vie braidensi, ascoltare accenti di ogni angolo della nostra penisola e sentir parlare in svariate lingue del vecchio continente, una vera e propria unità d’Europa fatta attraverso il cibo! Il centro storico di Bra fa splendida cornice a questa manifestazione. La città, pulita e curata è essa stessa un emblema della “slow life”: dal centro storico interamente pedonalizzato e valorizzato da numerosi locali chic e antiche botteghe di prodotti tipici, una raccolta differenziata altissima e un grande rispetto e valorizzazione delle tradizioni. Ogni angolo della nostra penisola è stato degnamente rappresentato dalle sue eccellenze: la Fontina della Valle d’Aosta, la Toma delle Alpi e il Montebore dal Piemonte, il Parmigiano Reggiano con tutte le sue stagionature dall’Emilia Romagna, i formaggi invecchiati nelle erbe della Toscana, i caci e le ricotte del Lazio, il Pecorino di Farindola dall’Abruzzo, le trecce dal Molise, il Provolone del Monaco

dalla Campania, la Burrata dalla Puglia, il Caciocavallo Podolico dalla Basilicata e il Caciocavallo Silano dalla Calabria, fino al Ragusano dalla Sicilia ed al Fiore Sardo, solo per citare alcune delle eccellenze che ci fanno fare un giro virtuale della nostra penisola. Non solo Italia ma tutto il vecchio continente era ben rappresentato, a cominciare dalla Francia con la sua sterminata varietà di formaggi che caratterizzano regioni e territori tra cui spicca il celebre Roquefort, alla Spagna con i formaggi dei Paesi Baschi, il Portogallo con il Cuco, indicato tra i formaggi più buoni del mondo, formaggi ovini come il Boeren Leyden dell’Olanda e il Branza de Burduf dalla Romania, il Cheddar artigianale aromatizzato al cardo e il Cornish Blue dalla Gran Bretagna, il Tète de Moin dalla Svizzera, l’Oscypek formaggio affumicato dalle forme artisti-

che della Polonia, il Patranica dalla Slovacchia, il Butul dalla Slovacchia, il Saint James dall’Irlanda, il Domacjia alle erbe dalla Slovenia fino a particolarità assolute come il Sognefjord, formaggio di fiordo dalla Norvegia o il Rogue River Blue, un formaggio degli Stati Uniti dalle particolari venature blu. La particolarità di questa edizione è stata che tutti i formaggi in mostra sono prodotti dal latte crudo. Una scelta “politica” fatta dagli organizzatori per evidenziare e far presente i problemi e le difficoltà che i produttori caseari di formaggi a latte crudo incontrano in tutto il mondo a causa delle normative internazionali sempre più restrittive. Carlo Petrini, presidente di Slow Food ha ribadito “Possiamo già dire che l’undicesima edizione di Cheese è stata la più riuscita non solo per i numeri, ma anche per la

qualità e la determinazione con cui abbiamo portato avanti le nostre scelte, come il riservare gli spazi espositivi ai formaggi a latte crudo è stata coraggiosa e ha pagato”. Bruna Sibille, Sindaco di Bra ha parlato dell’ottima riuscita della manifestazione “Dall’ultima edizione sono cambiate le condizioni della sicurezza e, di conseguenza, l’impostazione della manifestazione - ha osservato Bruna Sibille – un particolare ringraziamento va alle forze dell’ordine e le centinaia di volontari che hanno permesso a questo evento di mantenere la sua autentica gioiosità. In ‘Cheese’ c’è l’orgoglio di una città che ha ospitato un’edizione cresciuta sotto il profilo delle aree coinvolte, dei numeri e della qualità, e che ha saputo crescere insieme a Cheese”. Fabio Mazzari e Giampiero Montecucco

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Novi Ligure: artigiani in mostra

Torna la rassegna Mastro Artigiano D opo otto edizioni e una sospensione di alcuni anni, sabato 21 e domenica 22 ottobre a Novi Ligure (Al) torna Mastro Artigiano 2017, rassegna improntata sull’artigianato di qualità. La manifestazione si svolgerà presso il Centro Fieristico “Dolci Terre di Novi”, dove verrà proposto il meglio della produzione di settore presente in Provincia di Alessandria e non solo. Questa nuova edizione, patrocinata dall’Amministrazione Comunale, vedrà la partecipazione di espositori dal denominatore comune “qualità”. Oltre alle positive ricadute connesse alle occasioni di mercato che l’iniziativa Mastro Artigiano renderà possibile facendo conoscere l’artigianato di qualità, questa manifestazione: “vuole puntare anche sulla formazione – dicono gli organizzatori - coinvolgendo, come per le passate edizioni alcune scuole presenti sul territorio che

svolgono attività educativa di settore”. Anche nelle passate edizioni infatti “Mastro artigiano” ha suscitato interesse tra i giovani in cerca di opportunità di lavoro che hanno avuto modo di farsi conoscere in laboratori appositamente realizzati, dove hanno dimostrato la loro abilità nel “realizzare” direttamente sul posto i oggetti di vero artigianato. “Le imprese che partecipano alla manifestazione – precisano ancora gli organizzatori – avranno l’occasione di offrire ai visitatori e al mercato l’indicazione che i loro prodotti sono realizzati attraverso specifiche lavorazioni e processi che contraddistinguono la capacità del saper fare artigianato”. Una iniziativa dunque che torna con il preciso scopo di scommettere sul domani mettendo al centro dell’attenzione la ricchezza delle tradizioni locali. Gian Battista Cassulo


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“Musicamaestro” e si dia inizio agli spettacoli!!!

Al cinema in compagnia M usica e cinema sono stati e sono indubbiamente dei potenti mezzi di aggregazione che danno il loro massimo in ogni stagione: o al chiuso di appositi locali o sotto le stelle delle feste e delle sagre

estive. Ma è all’inverno che più si apprezza lo stare insieme in locali ove si può ballare, bere qualcosa (con moderazione) in compagnia o godersi uno spettacolo teatrale o cinematografico, perché si sa, il grande schermo, anche nell’e-

poca di Internet affascina ancora come si legge nell’articolo qui sotto dove a Pontecurone si è svolta la 10ª edizione di “Autunniamo”. Gian Battista Cassulo

Pontecurone: una rassegna sui film di un’epoca cruciale

Ovada: Esperienza alle “Notti Nere” per la 3° E della scu

Gli irriverenti anni Ottanta Un “enigma” irrisolto , ma ta S L abato 7 e domenica 8 ottobre si è svolta a Pontecurone (Al) la 10ª edizione di “Autunniamo”, quest’anno dedicata agli anni Ottanta, con eventi di musica, costume e curiosità di quel decennio indimenticabile. Tutto il paese è stato coinvolto con iniziative a tema e al “Palascuola”, tra le varie mostre, sarà allestito uno spazio intitolato “The time of our lives” - curato da Sofia Falchetto e Davide Novello, noti cinefili tortonesi - dedicato al rapporto tra cinema e musica. Col supporto di strumenti multimediali Sofia e Davide hanno condotto il pubblico in un percorso articolato in quattro fasi: la prima aveva per protagonista i film che si avvalgono della musica all’interno della narrazione; la seconda ha messo al centro le colonne sonore originali realizzate per il cinema da alcuni dei più grandi compositori; la terza si è occupata della diffusione dei video musicali, conseguentemente alla nascita di canali televisivi a tema, mentre l’ultima sezione ha fatto vedere come ai nostri giorni il cinema e la televisione affrontano gli anni Ottanta sotto la chiave di lettura del rapporto tra musica e film. Un’ottima iniziativa, quella proposta dai curatori, che ha fatto ricordare molti momenti felici a chi ha vissuto quegli anni, incuriosendo anche i giovani che ne hanno solo sentito parlare o che li hanno conosciuti solo marginalmente attraverso la visione dei film di quel periodo. (c.g.b.)

Le marionette di Silvano

T

orna, come da tradizione, la tredicesima rassegna di teatro di burattini “Sipario d’Orba” 2017, un’avvincente serie di spettacoli e teatro di figura, promossa dalla Associazione Amici dei burattini e dall’amministrazione comunale di Silvano d’Orba, con l’organizzazione artistica del Teatro del Corvo e di Allegra Brigata/ Sine Tema. Al teatro Teatro SOMS di Silvano, da sabato 23 settembre sono in corso sino a sabato 4 novembre spettacoli di grande qualità, dai temi più divertenti. Il 7 ottobre è andata in scena “Le stagioni” di Gino Balestrino, burattinaio genovese che racconta attraverso un linguaggio poetico e visivo molto originale il trascorrere della natura, che è anche metafora dell’esistenza. Musica e dialoghi serrati semplificano senza banalizzare il tema, e offrono ai bambini la possibilità di riflettere sul mondo che li circonda. Il 21 ottobre sarà la volta della compagnia milanese “I 4 gatti” che proporrà “Piccole storie smarrite”, un delizioso viaggio dentro una stanza che custodisce oggetti smarriti dal cuore degli uomini. Concluderà la rassegna il 4 novembre Mauro Pagan con lo spettacolo “I tre porcellini – Ovvero chi la fa l’aspetti lupo, questo è il motto di ogni pupo!”. (m.c.)

a classe 3° E della Secondaria di I grado “Pertini” di Ovada ha partecipato al Castello dei Paleologi di Acqui Terme, in occasione del festival “Notti Nere”. Gli scrittori Giada Trebeschi, Alex Connor e Daniel Cole, che insieme ad altri si sono avvicendati nella tre giorni letteraria, culinaria e culturale, hanno presentato e autografato i loro libri. Con i ragazzi hanno parlato di cosa amano, cosa leggono e come scrivono. Gli studenti della terza E hanno condiviso le loro fatiche, le loro letture e le loro difficoltà a scrivere provando anche loro a essere scrittori, ma questa è un’altra storia. Il libraio Piero Spotti della Libreria Terme, artefice della manifestazione, per permettere ai ragazzi di consegnare i loro testi, come da regolamento del concorso per giovani scrittori annesso al festival, li ha sottoposti ad una prova: risolvere un enigma cercando indizi all’interno del vecchio carcere abbandonato di Acqui. Tra tutti quei corridoi, scale, stanze e “rumori inquietanti”, c’era il pensiero costante di poter fare un incontro indesiderato o di perdersi in celle sconosciute. Il timore che qualcuno apparisse dal nulla e cominciasse a correrti incontro si sentiva nell’aria. Non c’era nessun laboratorio di dottori psicopatici o nessun assassino, ma l’ambientazione era davvero “gialla” I magnifici ventuno della terza E sono

riemersi dal “carcere” con molte domande e consapevoli di avere vissuto un’atmosfera surreale degna di essere teatro di racconti horror e di aver comunque imparato. Non sono riusciti a risolvere l’enigma, ma si sono portati a casa libri e consigli. “Notti nere” è continuata con numerosi eventi e proverà ancora ad entusiasmare bambini, ragazzi e adulti con i libri e le loro storie. Per gli alunni questa esperienza ha rafforzato due competenze fortemente volute dalla Scuola, dalle famiglie e dalla società: amare il leggere e diventare abili nello scrivere. “Sul come esercitarle o coltivarle – afferma

Ovada: Due giorni tra educatori, associazioni e i

Campus giornalistico:

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l Campus Giornalistico “Roberto Morrione” riservato a giovani e studenti giunto alla 6° edizione, organizzato dal Presidio di Libera in programma il 21 e 22 ottobre2017 presso la Casa di Carità Arti e Mestieri di Ovada di Via Gramsci, si suddivide in due giornate. La prima di sabato 21 sarà dedicata durante la mattinata alle relazioni-interventi del Gruppo Abele/Università della Strada e nel pomeriggio all’Associazione ACMOS oltre ad un inter-

vento di Valeria Zavan dell’ASL AL. Ovviamente, nella mattina del sabato presentazione dei temi del campus: “Dalla dipendenza alla libertà – l’inganno droga” oltre ai saluti delle Autorità, in rappresentanza del Comune di Ovada, del Consorzio Servizi Sociali di Ovada e del Direttore

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Gorreto: Tra le montagne di Gorreto, un concerto d’archi

“Ma se ghe penso”

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on l’autunno ormai iniziato, piace ricordare un evento culturale dell’estate appena conclusa, auspicando possa ripetersi negli anni a venire. Si tratta del concerto tenuto il 14 agosto a Gorreto (Ge) da

uola Secondaria “Sandro Pertini”

un eccellente Quartetto d’Archi per la VI Edizione di “Classica a Gorreto”, fortemente voluta dal Sindaco, Sergio Capelli, appassionato di “buona musica” e condivisa dai suoi collaboratori. L’iniziativa, ormai diventata tradi-

Novi Ligure: al via le conversazioni a tema libero in dialetto

anti libri da leggere

“E se faismu duü parole”

la Docente degli alunni Patrizia Priano della “Pertini” - si apre un mondo infinito fatto di metodi, vicinanza culturale, condivisione di esperienze con i propri alunni, se si è insegnanti, di collaborazione, invenzione, proposte e dello “stare al gioco”, se si è studenti. Quando i docenti di una scuola si confrontano sulla didattica di solito meditano sulle esperienze significative da poter proporre. Spesso servono esercizio e duro lavoro, è innegabile, talvolta, però, non c’è solo esercizio e studio, ma anche divertimento”. Enzo Prato

istituzioni. Un incontro educativo ed interessante

l’inganno della droga della Casa di Carità Arti e Mestieri. Domenica 22 ottobre in programma lavori di gruppo, coordinati e “stimolati” da operatori/educatori delle locali associazioni, enti, istituzioni che si occupano di dipendenze quali la Comunità di San Benedetto al Porto – Casa

di Quartiere, operatori/educatori dei SERD locali, insegnanti, giornalisti. Verrà anche preso in esame con almeno un gruppo, l’argomento del narcotraffico nella zona Basso Piemonte/Liguria. I due giorni si concluderanno con la consegna degli attestati. (e.p.) Per info: bisioanna16@gmail.com liberaovada@gmail.com

È

iniziato ufficialmente venerdì 29 settembre presso la galleria Pagetto di via Girardengo, un ciclo di conversazioni a tema libero in dialetto novese, tra chi il dialetto ancora lo parla e chi vorrebbe migliorarlo o impararlo. Insieme agli ideatori, tanti novesi e personaggi che hanno fatto la storia della città. Un sodalizio cittadino dunque, voluto per uno scopo importante: valorizzare il dialetto, le nostre radici, quelle di una lingua che pian piano si sta perdendo, sopraffatta da neologismi, inglesismi, francesismi e una congerie di termini tratti dal gergo giovanile. Persone che si incontrano, per parlare, scambiarsi idee, confrontarsi, presentare novità, aneddoti, fatti accaduti, curiosità. “Nessuno escluso - ribadisce uno degli ideatori, Luigi

Bailo, notaio novese, grande cultore della lingua dialettale - l’associazione nasce grazie al contributo di quanti vorranno esserci, riunirsi, come si faceva una volta, quando a Novi le persone si ritrovavano per conversare, tenendo saldo lo spirito della comunità, rafforzando l’unità della lingua e l’appartenenza alla città. Oggi non è più così - prosegue Bailo - si è persa la volontà di aggregazione, di preservare la storia, conservare le radici che nel dialetto trovano la loro autentica affermazione”. “Per questo, con alcuni amici – ci spiega Bailo - abbiamo pensato di ricreare l’antico sentimento di “Novesità”, un richiamo al passato, autentico, spontaneo”. “Un ‘associazione di persone libera e democratica - dice Enzo de Cicco, coideatore dell’iniziativa - un luogo

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pensato per raccontare e conversare”. Grazie al gruppo fb “6 di novi se” di cui il dott. De Cicco è amministratore (gruppo che conta circa 7500 iscritti) si vuole creare una grande rete di persone, unite nel comune intento di parlare di Novi e di storie novesi. Importante il contributo di “Novinterzapagina” che promuove da tempo iniziative ed eventi per la città. Venerdì, è stato presentato anche un libro dal titolo: “Dialetu..e sa faismu duu parole” (Dialetto …e se facessimo due parole”) Editore Epokè, che raccoglie alcuni racconti in dialetto. Marta Calcagno Info: Il volumetto “Dialetu..e sa faismu duu parole” è in vendita nelle librerie cittadine ad euro 10.

zione, nata come una “scommessa”, è giunta felicemente alla VI Edizione, a riprova che anche in luoghi non certo noti per eventi di grande richiamo è possibile realizzare manifestazioni di vero spessore culturale che onorano la Val Trebbia. Il Quartetto, composto dalla violinista-solista Elena Aiello – che ha suonato con celebri orchestre, tra le quali quelle del Carlo Felice di Genova e della Scala di Milano - dai Laura Sillitti e Daniele Guerci, rispettivamente violino e viola, ha visto la partecipazione del violoncellista Nevio Zanardi, caro amico originario di Alpe. I quattro musicisti hanno offerto una magnifica esecuzione delle “Quattro Stagioni”, capolavoro di Antonio Vivaldi, ottenendo un entusiastico consenso dal folto pubblico che, come per le passate edizioni, ha gremito la Chiesa di Santa Caterina. Un particolare plauso ad Elena Aiello nell’impegnativo ruolo di solista che, ancora una volta, ha dato prova del suo talento, tale da meritarsi un’autentica ovazione. Infine, come da tradizione, assai gradito è stato l’omaggio ai presenti dello struggente “Ma se ghe penso” interpretato da Nevio Zanardi. Molto apprezzata la presenza di Autorità e del Prof. Mauro Caproni (figlio dell’illustre poeta) che, prima dell’esecuzione di ogni “Stagione”, ha letto i Sonetti scritti da Vivaldi stesso. Rosa Paoli


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Che cos’è il Vino Novello

“ Il 1 Novembre di ogni anno inizia la commercializzazione del vino novello, e negli ultimi dieci anni, la moda del “novello” si è diffusa oltremodo fra consumatori e produttori, italiani e mondiali. Ma molti ancora oggi confondono il Vino Nuovo con il Vino Novello, prodotti invece distinti, perché ottenuti con metodi di vinificazione diversi, che incidono fortemente sui costi di produzione e sul prezzo finale al consumatore. Il metodo usato per la vinificazione del Novello, è stato ideato da un’équipe di ricercatori francesi nel lontano 1934; in uno dei tanti esperimenti era stata attuata la conservazione di grappoli d’uva a bassa temperatura a contatto con anidride carbonica. Dopo due mesi, i ricercatori constatarono,

Mi presento... sono Il Novello 2017, e sono appena trascorsi 40 giorni, da quando sono state raccolte e conferite, alla cantina, le uve che mi formano. Sono il risultato di un felice connubio tra innovazione tecnologica e tradizione. Esprimo l’Amore per il territorio, e la Passione per la vite, dei viticultori della Cantina Sociale di Mantovana

che i grappoli erano diventati gassosi e frizzanti, dal sapore decisamente particolare, naturalmente l’uva non erano più adatta per la vendita e pertanto decisero di vinificarla; il vino che ne uscì risultò certamente “nuovo”, le cui caratteristiche erano alquanto piacevoli. Dopo poche settimane dalla raccolta delle uve, il vino novello è già pronto, attraverso la macerazione carbonica. Per la produzione del nostro Vino Monferrato Rosso Novello doc 2017, abbiamo utilizzato uve nere di di Dolcetto, e di Pinot Nero che donano rispettivamente, struttura, morbidezza e

profumi. Queste uve, conferite in ceste, e quindi assolutamente integre e non ancora pigiate, vengono introdotte in un apposito serbatoio in acciaio inox, assistito da un gruppo frigorifero per la macerazione carbonica a temperatura controllata. Questo gas satura rapidamente l’ambiente, per cui le cellule intatte dell’uva intera sono costrette a modificare il loro metabolismo, effettuando un tipo di fermentazione intracellulare, detta anche autofermentazione, nel corso della quale si formano glicerolo, acetaldeidi e aminoacidi e, modificando la permeabilità delle bucce,

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queste cedono i pigmenti coloranti alla polpa. L’uva, così contiene una quantità d’acidi inferiore rispetto all’origine, inoltre si sviluppano nuovi componenti odorosi, che ricordano principalmente la fragola, il lampone ed il mirtillo, oltre ad un intenso profumo fruttato. Tutta la massa è stata successivamente pigiata sofficemente e posta nel tino di fermentazione a temperatura controllata dove, in tre giorni, ha terminato la trasformazione degli zuccheri in alcool. Il vino che ne è risultato si presenta con un colore particolarmente vivo, con tonalità che ricordano il porpora, ed al gusto predomina la fragrante freschezza. I novelli italiani hanno maggiore ricchezza d’acido carbonico, rispetto agli altri, questa caratteristica, quasi sempre piace al nostro gusto, ma non al consumatore straniero. Per assaporarne appieno proprio la freschezza e la fragranza, il novello deve essere consumato entro la primavera successiva alla vendemmia, accostandolo perfettamente con primi piatti leggeri, salumi, carni delicate bianche o rosse e formaggi freschi. Con la speranza di aver fatto un po’ di chiarezza in merito, Vi invitiamo a partire dai primi giorni di Novembre a degustare questo particolare vino presso il nostro accogliente punto vendita in Cantina a Mantovana. Sarà in commercio sia sfuso che imbottigliato pronto a soddisfare i vostri palati e a donarvi una piacevole ebrezza autunnale.


Scrivia e Polcevera Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi ...ai lettori

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i è svolta sabato 23 settembre a Busalla la terza edizione di “Pompieropoli”, la manfiestazione organizzata dall’amministrazione comunale con la preziosa collaborazione e assistenza dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco. Per tutta la giornata, dalla mattina alle ore 10:00 fino al tardo pomeriggio alle ore 18:00 nella centralissima Piazza Macciò, i vigili del fuoco hanno allestito un percorso ludico dove i bambini hanno appreso le nozioni fondamentali per difendersi dagli incendi e dai rischi che si corrono quotidianamente a scuola e in casa. A tutti i partecipanti, al termine dell’evento è stato consegnato un diploma ufficiale di “Piccolo Pompiere”. Camp dimostrativo della attivita VV.FF con percorso attrezzato per bambini dai 3 ai 13 anni

Presentiamo in questa pagina di apertura della sezione del giornare dedicata alla Valle Scrivia e all’Oltreappennino, una serie di “brevi” redatte dal nostro corrispondente per l’Oltregiogo, Fabio Mazzari, per offrire ai lettori in un un’unico colpo d’occhio la vitalità e le numerose iniziative che in questa zona, a cavallo tra Liguria e Piemonte, si stanno svolgendo. E, come si può vedere, numerosi sono i legami che contraddistinguono l’unicità di questo territorio diviso amministrativamente ma unico per cultura e tradizioni. E la dimostrazione sta in primo luogo nei suoi sentieri, che sono poi le “antiche vie del sale” le quali mettevano in diretta comunicazione il Mar Ligure con il suo retroterra: la Pianura Padana.

In collaborazione con

Associazione Nazionale Vigili del Fuoco

Gian Battista Cassulo

Serra Riccò: tutti all’opera

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al 22 al 24 settembre anche l’amministrazione comunale di Serra Riccò ha partecipato all’iniziativa di Legambiente “Puliamo il Mondo”. Le tre giornate sono state dedicate la prima, quella di venerdì 22 ai bambini dell’ultimo anno delle scuole elementari di Serra Riccò mentre durante le giornate di sabato 23 e domenica 24 i protagonisti

L’anci della Liguria

Quizzy Teatro “Paleo-Day”

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Bistagno con il sostegno di “Piemonte Vivo” e in collaborazione con la Soms, è partita la stagione teatrale 2017/18 diretta da “Quizzy Teatro”. Quasi tutti gli spettacoli sono al sabato sera ma per saperne di più è possibile sentire la direzione artistica (Monica Massone - 348.4024894).

N

el mese di agosto i vertici liguri di ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani sono stati, come ogni biennio rinnovati. Alla carica di presidente del Consiglio delle Autonomie Locali è stato eletto Alessio Piana, consigliere comunale di Genova mentre come vicepresidente e rappresentante dei piccoli comuni è stato eletto Egidio Banti, sindaco di Zeri. Nomine come sempre bipartisan

in quanto Piana è espressione del centrodestra e Banti del centrosinistra. Anche per quanto riguarda la delegazione ligure di ANCI le nomine sono state bipartisan: il nuovo presidente è Marco Bucci, sindaco di Genova (Forza Italia) mentre vicepresidente è Fabio Natta presidente della provincia di Imperia-Sanremo (Partito Democratico) che succedono rispettivamente a Luigi Vinai e Michele Malfatti.

Foto di Raffaella Vismara

“I sentieri liguri”

sono stati i numerosi volontari che, insieme alle associazioni del territorio hanno pulito aree e sentieri. Oggetto del prezioso lavoro dei volontari sono stati tra gli altri il campo di calcio e il parco giochi di Orero ed il campo da bocce di San Cipriano, nonché altri luoghi come il sentiero che va da Pernecco a Ciaè e l’anello tra Pedemonte e Valleregia.

I

l Museo Civico di Paleontologia e Mineralogia di Campomorone (Ge) ha festeggiato sabato 7 ottobre i suoi primi trent’anni di laboratori didattici con il “Paleo-Day” un’iniziativa tenutasi all’aperto e destinata a bambini e ragazzi di tutte le età. Il Museo campomoronese nacque dopo la donazione al Comune, avvenuta nel 1977, della collezione personale di campioni di rocce e minerali di Giorgio Agnoletto (futuro sindaco dal 1990 al 2004). L’inaugurazione ufficiale della struttura avvenne nel settembre del 1980 mentre dal 1987 si sono aperti i laboratori didattici destinati agli studenti delle scuole dell’obbligo e dei licei. Nel corso degli anni il museo si è ampliato, con riproduzioni in scala di animali preistorici, testimonianze della vita degli uomini preistorici e reperti archeologici raccolti in tutta Europa.

Un pittore di grido

E

T

ra il 23 e il 24 settembre si è svolta, sotto l’egida della Federparchi, una manifestazione dedicata alle escursioni sui sentieri liguri, con esperti accompagnatori quali le Guide Ambientali, gente del

CAI e della FIE. Una iniziativa sicuramente importante per far conoscere ancor meglio il patrimonio naturalistico alle spalle della Liguria e anello di congiunzione con la Pianura Padana alle sue spalle.

manuele Mura è nato nel 1943 ad Acqui Terme (Alessandria). Dal 1970 svolge un’intensa attività artistica, partecipando a concorsi nazionali e internazionali, ottenendo lusinghieri giudizi critici e affermazioni professionali. In merito alla sua opera hanno scritto molte prestigiose riviste d’arte e importanti quotidiani italiani e stranieri. Nel 1982 si trasferisce in Olanda dove svolge la sua attività pittorica a livello professionistico, esponendo le proprie opere in molte importanti gallerie d’arte in città quali Amsterdam, Rotterdam, Breda e altri importanti centri. Dal 1990 è tornato a vivere e a

operare in Italia ed oggi espone le sue più recenti opere nello spazio espositivo della Galleria d’Arte Il Crocicchio, in Campomorone (Genova) con una mostra inaugurata il 7 ottobre e che resterà aperta sino 20 ottobre.

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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

L’Avvio dell’anno formativo 2017/18

Novi Ligure: apertura di un nuovo sportello al pubblico e nuove linee di trasporto

Arti & Mestieri “Un CIT che si apre ai cittadini” M La casa di carità di Novi Ligure

C

’è anche un corso di Istruzione Formazione Tecnico Superiore riservato a diplomati e che annovera tra i partner l’Università Avogrado di Alessandria, l’Istituto Marconi di Tortona e la Ditta Marenzana di Novi Ligure, nell’offerta formativa della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri di Novi Ligure per l’anno 2017/18. Un’attività sempre in aumento per il Centro di Formazione novese dopo la chiusura nell’agosto scorso del Centro di Tortona e il trasferimento di gran parte dei corsi al centro di Strada Boscomarengo. I CORSI DELL’OBBLIGO ISTRUZIONE Ben sei sono le annualità rientranti nell’Obbligo Istruzione a partire dalle conferme dello scorso anno quali il secondo anno di Operatore del Benessere, il primo, secondo e terzo anno di Operatore Amministrativo Segretariale, il primo anno del triennale Operatore riparazione veicoli a motore e dal Centro di Tortona la seconda annualità dell’Operatore riparazione veicoli a motore. I CORSI PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI ALESSANDRIA L’attività nel mercato del lavoro è caratterizzata anche da corsi in svolgimento presso la Casa Circondariale di Alessandria con l’Addetto Falegnameria di 600 ore, Addetto Impianti Elettrici Civili di 500 ore e presso la Casa di Reclusione di Alessandria

con l’Addetto al giardinaggio e Ortofrutticoltura di 600 ore, Addetto di falegnameria di 600 ore, Operatore di cucina di 600 ore. I CORSI SERALI Confermati i corsi serali in svolgimento presso la Casa di Carità di Novi Ligure con Operatore Magazzino e Logistica di 200 ore, Addetto Amministrativo Segretariale di 250 ore e l’Operatore Paghe e Contributi di 300 ore oltre all’Aiutante vendita grande distribuzione di 400 ore diurno riservato alle categorie protette. UN’IMPORTANTE NOVITÀ Ma l’innovazione è rappresentata dal percorso Tecniche per la Programmazione della produzione e la logistica di 800 ore di cui 400 di lezione frontale ed altrettante di alternanza Scuola Lavoro con il rilascio della Specializzazione Tecnica Superiore e riservato a Diplomati. L’attività si caratterizza anche per l’orientamento e per i Servizi al Lavoro con vari progetti tra cui Buoni per Servizi al lavoro oltre i corsi di apprendistato da anni punto di riferimento del Centro. Si apre quindi una nuova pagina per il Centro di Novi Ligure che per adeguarsi ai nuovi corsi è stato sottoposto durante l’estate ad una ristrutturazione delle aule per ospitare il corso di veicoli a motore oltre ad una sistemazione generale dell’intera struttura. Matteo Clerici

ostrare ai cittadini un Consorzio Intercomunale Trasporti rinnovato, con più offerta e maggiore attenzione al rapporto con gli utenti. Questo lo scopo di una conferenza tenutasi il 25 settembre a Palazzo municipale, con relatori, il presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’azienda, Giuseppe Licata, il sindaco Rocchino Muliere, e l’Assessore Simone Tedeschi. Tra le novità in evidenza, lo sportello di prossimità. Situato nel nei pressi del parcheggio sotterraneo “Novicentro” vicino alla stazione ferroviaria, servirà a mettere in contatto l’azienda con i pubblico. Sarà aperto dal lunedì al sabato (9.00-12.00). È il primo passo di quello che il Presidente del Consiglio d’Amministrazione definisce come “Un CIT che si apre ai cittadini”, con iniziative come l’autobus decorato con i disegni dei

bambini: in circolazione da settembre, sarà decorato con le opere dei vincitori del concorso “Disegna l’autobus della tua città”. Da non trascurare il nuovo assetto, con la creazione di quattro nuove linee, per servire i “Poli di domanda” a maggiore richiesta di servizi: il G3, che diventa Linea Rossa, il quartiere Pinan Cichero (Linea Blu), il

Lodolino (Linea Verde), il quartiere Merella (Linea Gialla). Il capolinea comune sarà alla Stazione ferroviaria, destinata ad essere Più servizi, ma anche più fermezza: come ricordato dai presenti, il CIT offre biglietti a condizioni particolari per i soggetti in difficoltà economica o gli studenti, ma sarà altrettanto fermo nella lotta alle per-

sone senza biglietto e sui controlli nei parcheggi di superficie I politici hanno presentato un nuovo pullman, pensato per le attività private dell’azienda (Noleggio pullman Gran Turismo ed Onoranze funebri), con lo scopo di generare utili e ridurre le quote annuali dei Comuni soci. Matteo Clerici

Il Gruppo Rangers di Arquata festeggia il suo 32° anno di fondazione

Dedicato a Fulvio Barbieri un mezzo operativo

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el festeggiare il suo 32° di fondazione, il Gruppo Rangers Volontari di Arquata Scrivia. alla presenza di Autorità civili e militari, associazioni del territorio, ha inaugurato, la sua sede opertiva, messa a disposizione dall’Amministrazione comunale arquatese dove è anche sede del COM n.° 14. Inoltre il GRV ha fatto benedire un suo mezzo con sigla A6, che è stato utilizzato in tutte le emergenze nazionali eseguite in questi ultimi

anni. intestandolo a Fulvio Barbieri (MAVC), socio dell’Organizzazione di Protezione Civile e Antincendio Incolumità Pubblica “GRV”, che nel 1990 cercando di soccorrere colleghi di lavoro che erano in pericolo di vita, periva lui stesso. Ospiti d’onore della giornata vi erano i volontari della Pro Loco di Arquata del Tronto tra cui Emily Chiesa e Andrea Angelini che erano i contatti sul posto per coordinare i Rangers e i materiali dove setvivano, venuti appositamente per

ringraziare i Rangers che hanno partecipato ai Viaggi di trasporto di generi di prima necessita durante l’emergenza Sisma Centro Italia. Gli amici Arquatani oltre a portare gli attestati di merito ai Rangers, hanno offerto un rinfresco presso la sede del GRV con prodotti Arquatani quale ringraziamento e dimostrazione di amicizia e stima verso i Rangers Arquatesi. I Rangers Arquatesi anche nel periodo di Agosto sono stati in prima linea per i roghi scoppiati in zona, affiancando i

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VVF di Novi, Alessandria e Tortona, la Polizia Locale e i Carabinieri. In alcuni casi lì’intervento tempestivo dell’unità mobile antincendio ha risolto positivamente, salvando manufatti civili e pubblici, ricordando l’incendio di Vignole Borbera del 24 agosto e quello di Località Pradella di Arquata Scrivia. dove sono state messe in sicurezza abitazioni e anche un B&B la Pradellina con cavalli e cani. Il Presidente G.Paolo Gifra

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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Ceranesi (Ge): vaccinazioni obbligatorie

Parco dell’Antola: una struttura che festeggia il suo decennale

Quanti dubbi!!!

Buon compleanno Rifugio

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i è tenuto giovedì 12 ottobre, presso il teatro parrocchiale di Ceranesi l’incontro pubblico dal titolo “Obbligati o informati?” dedicato alla tematica delle vaccinazioni obbligatorie, diventata di stretta attualità dopo la legge 119/2017 che ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico dieci vaccinazioni obbligatorie per bambini e ragazzi fino a sedici anni di età. Presenti all’incontro i rappresentanti delle amministrazioni di Ceranesi, Campomorone e del V Municipio Valpolcevera. Gabriele Pisani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle ha parlato della legge Lorenzin alla luce dei diritti costituzionali degli individui. Si sono poi confrontati i punti di vista di Marco Briganti, medico e collaboratore sanitario presso l’Ospedale Galliera

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di Genova ed il dott. Roberto Zappa, pediatra, che ha dato un punto di vista scientifico. Al termine delle relazioni si è aperto un dibattito fra il numeroso pubblico presente e gli esperti del settore, che hanno risposto alle domande, specialmente dei genitori, su questo delicatissimo tema. (f.m.)

l Rifugio del Parco dell’Antola ha festeggiato, domenica 1° ottobre, i suoi primi dieci anni di vita. Per questa importante occasione il Parco ed il Club Alpino Italiano hanno organizzato una grande festa che ha visto la partecipazione di oltre centocinquanta persone che, malgrado il maltempo che ha caratterizzato la giornata, sono “saliti in Antola” per festeggiare questo importante traguardo. Alla cerimonia erano presenti numerose autorità tra cui il Sindaco di Genova, dott. Marco Bucci, il Sindaco di Propata, ing. Renato Cogorno ed il presidente nazionale della Commissione Centrale Rifugi ed Opere Alpine del C.A.I., Giacomo Benedetti. Presenti anche il presidente dell’Ente Parco, Daniela Segale con il suo predecessore ed attuale presidente di Federparchi Liguria, Roberto Costa. Ospite d’onore è stato però

il giornalista Marco Albino Ferrari, direttore della rivista “Meridiani Magazine” che, insieme all’alpinista Alessio Schiavi, ha intrattenuto il numeroso pubblico presente sul tema, molto sentito nell’Appennino, del ritorno del lupo e della sua pacifica convivenza con l’uomo. Numerosi i giovani ed i giovanissimi al Rifugio, tra cui gli allievi della Scuola di alpinismo giovanile del C.A.I. ed una classe terza della scuola media di Campomorone accompagnata dal prof. Stefano Piana. Giacomo Benedetti ha sottolineato la grande importanza che riveste il Rifugio del Parco dell’Antola e, soprattutto, la capacità, da parte degli organizzatori di saper offrire accoglienza, professionalità ed il clima giusto per “vivere la montagna”. Daniela Segale e Roberto Costa hanno fatto presente di come questa struttura, nei suoi primi dieci anni di vita, sia diventa-

ta il simbolo ed il riferimento per le nuove generazioni che “salgono in Antola” e di come, piano, piano, sia riuscita a conquistare anche il cuore dei camminatori più “attempati”. Al termine delle presentazioni è stata tagliata una torta commemorativa del decennale e, a tutti i partecipanti, è stato donato un simpatico gadget a ricordo della giornata. (f.m.)

Francobolli a Genova La scuola ricorda Renato Martini

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enerdì 6 e sabato 7 ottobre, nell’area espositiva dei “Magazzini del Cotone” di Genova si è tenuta l’edizione 2017 di “Italiafil”, la più importante manifestazione nazionale dedicata al mondo della filatelia e del collezionismo di francobolli. Organizzata da Poste Italiane e dalla Società Filatelica Italiana, “Italiafil” ha richiamato appassionati di filatelia ed espositori sia nazionali (erano presenti stand tra gli altri di Milano, Napoli, San Marino e Torino) che internazionali, con presenze dall’Austria, dalla Francia, dall’Ungheria e dalla Grecia, quest’ultima presente direttamente in veste ufficiale con uno stand allestito dall’ELTA, il servizio postale nazionale ellenico, a livello di associazioni si segnalava la presenza della Federazione Scoutistica Internazionale.

Molto variegato il pubblico presente, dai giovanissimi collezionisti alle prime armi fino agli esperti in cerca di pezzi rari per completare le proprie serie fino a molti semplici curiosi. Oltre agli stand di vendita erano presenti diverse collezioni tematiche in esposizione, con francobolli e cartoline postali dedicate a particolari eventi quali i voli spaziali, i luoghi di culto in Europa, i grandi della musica, le crociere di una volta, i Giochi Olimpici e soprattutto l’arte e la filatelia, tema portante di questa edizione 2017. Prossimo appuntamento con “Italiafil” è per il mese di marzo a Milano, in attesa della manifestazione internazionale che si terrà ad agosto a Praga al quale parteciperanno espositori filatelici da tutto il mondo.

(f.m.)

Tante feste e allegria a Novi Ligure n occasione del Choco day tradizionale appuntamento della città di Novi che si è svolto il 13/14 Ottobre, la Pro Loco è stata impegnata nel Centro storico cittadino con un paio di iniziative rivolte soprattutto ai bambini. “Il Comune ci ha chiesto la disponibilità a partecipare in alcune vie del centro storico - ha dichiarato il presidente della Pro Loco, Marco Barbagelata - affiancando il Cuore di Novi per le vie principali e così, in accordo con alcuni commercianti di Via Roma e Largo Valentina, abbiamo preparato due interventi che, parlando di cioccolato, ma non solo, hanno coinvolto famiglie e bambini.” In tal modo tra molte sorprese gratuite, come il truccabimbi, i tatuaggi delebili, lo zucchero filato, animazioni per piccoli e grandi, tutto rigorosamente “al cioccolato”, anche zone della città, che di solito sono poco frequentate durante i grandi eventi, si sono simpaticamente animate. Nel contempo la Pro Loco prosegue nel suo programma di iniziative nel Parco castello con gli appuntamenti di Halloween e i “sabati novembrini” all’insegna dello sport con i Cinghiali della Montain Bike e con sorprese per il prossimo Natale.

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Gli studenti delle scuole novesi parlano di atletica

Poste Italiane e Società Filatelica in mostra

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Gian Battista Cassulo Per info: proloconoviligure@gmail.com

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li studenti del Liceo Amaldi e dell’IIS Ciampini-Boccardo in collaborazione con Atletica Novese si sono ritrovati al Museo dei Campionissimi per ricordare Renato Martini: con una conferenza incentrata sull’atletica e sullo sport in generale. I relatori sono stati il prof. Giuseppe Gazzotti e il prof. Diego Maranetto, entrambi impegnati per anni alla guida delle compagini nazionali di sci di fondo

e profondi conoscitori del settore, che si sono soffermati sulle metodologie di allenamento e sul come sono variate nel corso degli anni, sugli aspetti motivazionali ed agonistici, sull’evoluzione della lotta alle pratiche dopanti. La figura di Renato Martini, atleta e docente, è stata ricordata da Stefano Berrino, in qualità di amico personale e presidente di Atletica Novese, da Mara Scagni, presidente UISP, da Maddalena Grassano, ex atleta

e delegata FIDAL. E un ricordo personale è venuto anche da Vincenzo Lacamera che di Renato e della sua famiglia è stato ed è grande amico. A Martini da quest’anno in avanti è dedicato un memorial, che, come prima edizione, è stato assegnato in occasione della Mezza maratona che si è svolta a Novi Ligure domenica 8 ottobre.

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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Turisti in visita a uno dei più bei borghi d’Italia

A Ronco Scrivia il nuovo slargo intitolato a Falcone e Borsellino

Le bellezze di Garbagna Piazza contro la mafia D omenica 1° ottobre sono giunti a Garbagna, definita “uno i borghi più belli d’Italia”, un gruppo di quaranta visitatori, provenienti da Limone Piemonte. Una giornata intera, per visitare la chiesa Parrocchiale, l’oratorio di San Rocco, le antiche contrade, il castello, i cortili e gli antichi palazzi che hanno caratterizzato la storia della città. Il tour, organizzato dall’Amministrazione comunale di Garbagna, Sindaco, Fabio Semino, con la collaborazione di due sapienti guide, Betti Remotti e Ivana Melloni, ha trovato la collaborazione di Giorgietta Alvigini, proprietaria di Palazzo Fieschi e guida per l’intera visita. I turisti hanno potuto sostare sotto i maestosi ippocastani di Piazza Principe Doria, per attendere l’ora di pranzo al ristorante “Il Caminetto”. Immancabile la visita alla macelleria Lasagna, per assistere alla legatura del salame appena prodotto e alla vecchia falegnameria Bellomo Remotti, in cui hanno osservato la lucidatura a mano di un pregiato mobile, a cura di Stefano Santamaria, abile artigiano restauratore. Nel pomeriggio il tour è proseguito con la visita al borgo di Volpedo e al Santuario della Madonna del Lago. Questo luogo è legato ad un’antica leggenda, che narra che anticamente la Madonna apparve ad una pastorella muta, che venne miracolata con il dono della parola. Al dì là del mito, il luogo si raggiunge attraverso un sentiero boscoso di circa 2 Km, al termine del quale si raggiunge l’antico Santuario del 1300. Una passeggiata incantevole nella natura consigliata a quanti vogliono venire a Garbagna per scoprile le sue bellezze artistiche , paesaggistiche e le tipicità enogastronomiche locali.

La Castagnata: appuntamento imperdibile

ttobre all’insegna delle castagne: a Garbagna (Al) domenica 8 in Piazza P. Doria dalle ore 12, si è svolta la 48° sagra delle castagne. Come da tradizione, l’Associazione Pro Loco si adopererà nell’organizzazione di una manifestazione che da anni ottiene grande partecipazione di pubblico. Ben 16 quintali di castagne e cinquanta tagliatori, esperti fuochisti si cimenteranno nell’opera di taglio e cottura delle caldarroste, per regalare una giornata in allegria, con vino, salamini e crema di marroni. Non è mancata l’animazione musicale di Deejays in tour e per i più piccoli pazzanimazione. Lungo il centro storico del paese inoltre sarà possibile acquistare prodotti tipici dell’artigianato locale ed oggetti d’arte.

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Marta Calcagno

Sul nostro sito www.inchiostrofresco.it è visibile un filmato su Garbagna girato da Gian Battista Cassulo e Giuseppina Croazzo con montaggio di Andrea Casellato e regia di Luca Garzone.

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icordare quello che è stato forse il momento più buio dal dopoguerra ad oggi per tramandare la cultura della legalità nelle nuove generazioni. È quanto ha fatto l’amministrazione comunale di Ronco Scrivia che, lo scorso 14 settembre ha intitolato la nuova piazza recentemente ristrutturata dietro alla chiesa parrocchiale a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte. Una scelta non casuale, che ricorre proprio nel venticinquesimo di quel buio 1992, anniversario delle stragi di Capaci (23 maggio) e Via d’Amelio (19 luglio). Un momento in cui realmente si arrivò a temere per la tenuta democratica dello Stato, minacciato dalla recrudescenza della criminalità organizzata. Un ondata di attentati di stampo mafioso che, tra il maggio del 1992 ed il luglio del 1993 provocò ventuno morti e oltre cento feriti. L’intitolazione della nuova piazza è stata frutto di una sinergia comune tra l’Amministrazione Comunale ronchese ed il Movimento delle Agende Rosse di Genova, associazione da sempre in prima

fila per denunciare le infiltrazioni mafiose anche nel nostro territorio. Alla cerimonia, tenutasi nel pomeriggio, è successivamente seguito un incontro pubblico con Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso da Cosa Nostra, che ha parlato di quel periodo terribile e risposto alle domande del pubblico presente al Cinema Columbia, un pubblico numerosissimo al punto che non bastavano i posti in piedi. “Tra le persone si percepisce una voglia di partecipazione e di società civile – ha spiegato Rosa Oliveri, Sindaco di Ronco Scrivia – e per dare una risposta a questa domanda è necessario

crescente naturale kamut farro

combattere la noncuranza e l’indifferenza – ha proseguito il primo cittadino ronchese – personalità come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono i testimoni ideali di integrità e sacrificio”. Una piazza dedicata a due autentici eroi della storia italiana in un territorio, la Valle Scrivia, da sempre impegnata a far conoscere le testimonianze della storia, come è avvenuto nei mesi scorsi a Busalla, dove si sono ricordati i tragici fatti del Ghetto di Lodz o a Savignone dove è stato recentemente ricordato Peppino Impastato. Oggi le mafie non sono più quelle delle stragi degli anni Ottanta e Novanta, ma la loro presenza sul territorio non è affatto diminuita, siamo infatti davanti ad un tipo di mafia diverso, che si infiltra nelle viscere del potere politico e lo infetta, ma non meno pericoloso. Ricordare chi ha dedicato la propria vita per la legalità è quindi doveroso soprattutto verso le nuove generazioni. Fabio Mazzari


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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

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Intervista a tutto campo con Gerardo Altosole, portavoce del MoVimento

Il M5S della Val Polcevera fa il punto C

on l’autunno tornano le discussioni relative alla politica, sia a livello nazionale che locale. Abbiamo ascoltato Gerardo Altosole, portavoce del MoVimento 5 Stelle della Val Polcevera e già candidato quest’anno alle elezioni amministrative di Ceranesi, che traccia alcune considerazioni e tratta alcune tematiche. “La prima con cui dobbiamo confrontarci è il crollo della partecipazione politica – esordisce Altosole – nel mio comune, Ceranesi, nel giro di cinque anni siamo passati dal 72 al 55% di votanti”. Un brutto segnale, sicuramente, che è diffuso in tutta Italia. Riguardo invece alla situazione locale, il portavoce del M5S spiega: “all’interno dell’ex Provincia di Genova la forza politica che si è presentata più volte con il proprio simbolo dal 2013 ad oggi è proprio il MoVimento 5 Stelle, in linea con la nostra scelta di non mascherarci dietro liste civiche dai nomi improbabili. Nei cinque comuni della Val Polcevera i sindaci, tutti iscritti o comunque vicini al Partito Democratico sono stati eletti con liste dai nomi diversi, ha senso una cosa del genere, quanto chiunque nei paesi sa da chi sono appoggiate queste liste? - si domanda Gerardo Altosole – a Ceranesi nonostante le diverse ‘manovre’ abbiamo preso appena cento voti in meno della lista vincitrice, a dimostrazione che i potentati locali sono sempre meno tali – prosegue il portavoce del M5S, che riguardo all’amministrazione di Emanuela Molinari dice – in questi tre mesi non abbiamo visto nulla, è una mera continuazione dell’amministrazione precedente, il fatto che l’ex Sindaco Mauro Vigo sia stato lo sponsor lo diceva già chiaramente. Sono del parere che, per l’equilibrio della Val Polcevera, una nostra vittoria avrebbe creato uno scombussolamento non da poco”. Gerardo

Altosole interviene poi riguardo a quanto è avvenuto nel Municipio Valpolcevera di Genova, dove il presidente eletto Federico Romeo (PD) ha ottenuto la maggioranza grazie all’appoggio esterno del MoVimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia, con Forza Italia e area a sinistra del Pd all’opposizione: “abbiamo fatto una valutazione, analizzando il programma e soprattutto ragionato che è meglio avere un presidente che un Commissario Prefettizio – chiarisce la vicenda, uscita anche sui giornali nazionali, Gerardo Altosole che invece si focalizza su un altro caso - viceversa trovo un errore quanto fatto a Chiavari, dove non è stata certificata la lista e

si è presentata invece una formazione (Partecip@ttiva, ndr) con molti militanti del meetup locale che alla fine ha vinto le elezioni ma si è dovuta accordare con liste formate da persone di centrosinistra e centrodestra, che negli ultimi vent’anni avevano amministrato non certo bene la città”. Riguardo ai problemi che il MoVimento 5 Stelle ha riscontrato nei livelli locali in questi anni, dove il risultato delle amministrative è sempre stato inferiore al corrispettivo nazionale, sintomo forse della mancanza di una classe dirigente locale, il portavoce Altosole fa presente: “sono contento di questa osservazione perché all’interno del M5S c’è un dibat-

tito. Il nucleo storico non vuole radicarsi come i partiti classici, invece altri militanti, più recenti, sono favorevoli. Se uno avesse fatto l’analisi dei candidati – fa presente il portavoce del M5S – sono molto simili a quelli che i partiti della Prima Repubblica esprimevano nelle realtà locali, persone semplici, oneste e stimate, i potentati in grado di spostare centinaia o migliaia di voti sono il vecchio, questo è stato il loro canto del cigno e in pochi anni spariranno. Dal 2013 in poi abbiamo eletto rappresentanti in tutti i comuni principali dell’area genovese e siamo in continua crescita”. Fabio Mazzari

Come un edificio in rovina diventò il parco di Genova

Villa Serra, la storia di un restauro V

illa Serra di Comago, situata nel Comune di Sant’Olcese è, da diversi anni, il parco per eccellenza dei genovesi. Tra chi vuole trascorrere un po’ di tempo lontano dal caos cittadino, portare i bambini all’aria aperta, praticare jogging o semplicemente fare due passi nel verde viene qui. Tuttavia questa “abitudine” è piuttosto recente infatti, fino a non molto tempo fa la villa e l’adiacente parco si trovavano in condizioni ben differenti da quelle attuali. A raccontarci la storia del restauro e della rinascita di Villa Serra è Giulio Torti, Sindaco di Sant’Olcese dal 1980 al 2004, che si occupò in prima persona dei lavori. “La Villa venne chiusa dopo l’alluvione dell’ottobre del 1970, che provocò l’esondazione del Rio Comago con conseguente devastazione del parco e gravi danni all’edificio stesso – esordisce Giulio Torti – dal 1938 al 1970 l’intero complesso venne

gestito dall’Opera Pia Sciallero-Mantero-Piccardo e veniva utilizzata, specialmente d’estate, come ritrovo per i seminaristi”. L’alluvione rese la Villa inaccessibile per molti anni fino a quando, nel 1982, si posero le basi per la sua rinascita: “finalmente, dopo molti anni di trattative, compresa un’offerta di acquisto da parte del Comune di Sant’Olcese a metà anni Settanta rifiutata dalla proprietà – spiega l’ex primo cittadino di Sant’Olcese – vi fu l’acquisto congiunto da parte dei tre comuni ovvero Sant’Olcese, Genova e Serra Riccò, insieme creammo un consorzio per ristrutturare e ridonare alla cittadinanza Villa Serra”. I lavori però non iniziarono subito, tuttavia, come ci spiega Giulio Torti “intorno al 1985-86 il parco venne in parte ripulito ed utilizzato per manifestazioni di equitazione”. Il grande volano per la rinascita avvenne però grazie ai fondi stanziati per celebrare il 1992,

Foto di Stefano Spadacini

anno del Cinquecentenario della Scoperta delle Americhe (le c.d. “Colombiane”). Grande “sponsor” della rinascita di Villa Serra fu l’indimenticato Sen. Paolo Emilio Taviani, a cui il Comune

di Sant’Olcese dedicò, qualche anno dopo la sua morte, una piazza nella frazione di Manesseno. “I lavori proseguirono alacremente dal 1988 al 1992 anno in cui il Parco venne finalmente

riaperto al pubblico – ci spiega l’ex sindaco Torti – l’interno complesso, con il giardino all’inglese venne curato dall’architetto Calvi e costò complessivamente quattro miliardi e mezzo di lire. Calvi seguì alla precisione il progetto urbanistico di metà Ottocento”. Tuttavia il restauro completo non era ancora terminato, mancava infatti l’edificio vero e proprio: “il secondo lotto dei lavori fu destinato a rinnovare l’antico splendore della Villa, i lavori avvennero sotto la supervisione dell’architetto Sisini, del Ministero dei Beni Culturali e permisero di riportare a nuova vita questa villa più unica che rara nel 2000” conclude Giulio Torti. Oggi Villa Serra, votata nel 2016 come il “parco più bello d’Italia” oltre ad ospitare ogni giorno centinaia di persone è anche luogo di molteplici manifestazioni culturali, fieristiche, museali, ecc… Fabio Mazzari

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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Lorenzo Robbiano tratteggia un sogno che diventò realtà in un libro presentato al Museo dei Campionissimi

Quando a Novi arrivò il mare: la piscina È

stato presentato venerdì 22 settembre presso il Museo dei Campionissimi il libro curato da Lorenzo Robbiano dal titolo: “Quando a Novi arrivò il mare”, dedicato al cinquantesimo anniversario della piscina comunale scoperta di Novi, inaugurata il 5 luglio 1967 ed aperta al pubblico il giorno successivo. Alla presenza del Sindaco, Rocchino Muliere, dell’Amministratore delegato dell’Acos s.p.a., Mauro D’Ascenzi e di Paolo Reppetti, Presidente di AquariumS.S.D.p.A, Società del gruppo Acos che gestisce la piscina di Novi, Lorenzo Robbiano ha ricostruito con grande puntiglio storiografico gli eventi storico sociali e politici che caratterizzarono la Novi di metà 900. Ha creato un libro, fortemente voluto da Aquarium e da Acos, dal titolo che fa sognare, ma che in realtà rappresenta davvero un grande e condiviso sogno di molti: quello di avere in città una pi-

sostenere la formazione dei giovani a 360°, riconoscendo il valore educativo e formativo delle attività sportive. Lo conferma con orgoglio il Sindaco di Novi, Rocchino Muliere.

scina e tuffarsi nell’acqua blu, bella e fresca come al mare… UN PO’ DI STORIA L’accurato lavoro di Robbiano, coadiuvato dalla preziosa collaborazione di Marzia Persi, Riccardo Daglio, Paolo Reppetti e Alberto Mallarino, tra i vari aspetti, indaga ed analizza il tessuto socio culturale della città novese, evidenziando come nel decennio che precedette la realizzazione dell’impianto natatorio mancavano luoghi di aggregazione sociale, per cui la sua realizzazione costituì l’occasione tanto attesa dai novesi per trovare finalmente uno svago, soprattutto per quanti non potevano recarsi al mare, diventando così un luogo di incontro e divertimento oltre che un centro sportivo. Novi era una città che stava registrando un forte incremento demografico, mai avuto prima, cui fece seguito una forte emergenza sociale, tutta da

gestire per l’Amministrazione comunale del tempo. Penuria di case, scuole, strutture assistenziali. Robbiano racconta che gli “anni ruggenti” della Novi della metà secolo scorso videro però l’istituzione delle più importanti infrastrutture quali lo stadio Girardengo, la scuola elementare Zucca, il liceo scientifico e vennero inaugurate nuove zone residenziali. E finalmente

“arrivò” anche la piscina, la prima vasca olimpionica da 50 metri, che diventò punto di riferimento per tutta l’area della provincia. LE TAPPE PRINCIPALI Robbiano ne ripercorre le vicende, snocciola una carrellata di nomi illustri del nuoto dell’epoca, la sezione nuoto subacqueo, la pallanuoto, con i loro campioni. Lo sport e l’educa-

zione fisica costituirono un volano di lancio per la città, ma anche e soprattutto iniziarono ad essere centro degli interessi dell’amministrazione comunale. Passarono molti anni prima della realizzazione della struttura coperta. Bisognerà attendere il 2004 e sarà un evento altrettanto straordinario. Da allora le amministrazioni comunali hanno dedicato risorse e attenzioni alla piscina, per

LA PISCINA OGGI Acquarium conta circa mille ingressi mensili, si allenano centinaia di atleti, basti pensare a Cristoforo Sommo che ha partecipato ai campionati assoluti italiani di nuoto nel 2015 e 2016. “La piscina non è solo un’infrastruttura che produce reddito e valorizza il territorio,ma è – spiega Paolo Reppetti - prima di tutto un’infrastruttura sociale, che genera valore”. Possiamo credere che la crescita dell’utenza e l’attenzione al mondo dello sport costituiscano dati importanti per proseguire un cammino di grande valore sociale e culturale. Marta Calcagno

Il Primo Premio alla Biennale d’arte Contemporanea va un giovane stazzanesenel libro di Maria Paola Repetto

Musinu: la pellicola è la mia tavolozza realizza sono frutto di uno studio molto accurato, sostituiscono perfettamente l’espressione comunicativa più comune, il linguaggio verbale, poiché diventano essi stessi linguaggio. Luoghi desolati, abbandonati al degrado, atmosfere sommesse e tristi suscitano un senso di solitudine e profonda tristezza, angoli di paesaggio volutamente scelti per esprimere l’inquietudine e il senso di pessimistico distacco da una realtà che Musinu depreca e da cui vorrebbe evadere. “Scelgo luoghi che sembrano irreali, in cui il tempo si è fermato - spiega Giorgio Musinu – in cui talvolta è anche pericoloso andare, ci sono vetri divelti, tetti pericolanti, pareti instabili, per questo vado da solo e mi ritraggo con gli stessi abiti, per tentare di contrapporre al tempo che incede

l’idea della fissità, dell’immutabilità delle cose”. Quella di Musinu è una ricerca, uno studio della realtà e di se stesso, che si realizza anche attraverso l’autoscatto, chi gli permette di immergersi nella vita e rivelare il suo stato d’animo. Musinu inizia il suo percorso ar-

tistico iscrivendosi all’Accademia professionale Area Domani a Genova, si impegna in seguito nel Master di alta formazione sull’immagine contemporanea presso Fondazione Fotografia Modena. Seguono una serie di esposizioni e Concorsi a

premi, tra cui “Rendere Visibile l’Invisibile” a Santa Margherita Ligure nel 2016 ottenendo il 1° posto, partecipa alla Rassegna d’Arte, Via Degli Artisti Naviglio Grande di Milano e si colloca al 3° posto, nel 2017 riceve la Menzione d’onore MonoVisions Photography, Awards, un concorso internazionale londinese, ed infine partecipa al The Summer Show, Mid-Term, una manifestazione curata da Filippo Maggia, presso la Fondazione Fotografia, Foro Boario Modena. I preziosi riconoscimenti costituiscono un importante incoraggiamento a proseguire il percorso artistico avviato, con vari

progetti per il futuro, come la realizzazione di video a pellicola, in cui le immagini scorrono seguendo la naturale evoluzione della fotografia che si anima e si articola. “Saranno sempre in bianco e nero, come le fotografie, perché il colore è di troppo – spiega Musinu – per rappresentare la realtà così com’è, meglio le immagini monocromatiche, senza sfoggi di colore, lontane dalla perfezione e dall’affettazione con cui spesso l’artista riproduce le cose”. Marta Calcagno

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n giovane talento varca i confini del “mondo della fotografia”. È Giorgio Musinu, 27 anni, originario di Genova, ma stazzanese di adozione, vince il primo premio alla Biennale internazionale d’arte contemporanea di Anzio e Nettuno Shingle22J, una manifestazione di grande prestigio dedicata all’arte, alla cultura e alla libera espressione, curata da Andrea Mingiacchi, che è il Direttore artistico. Musinu scopre la sua passione per la fotografia per caso, dopo aver trovato una vecchia Canon a pellicola, ne rimane affascinato e si accorge di potersi esprimere attraverso le immagini. Esse diventano subito un modo straordinario per comunicare la sua realtà interiore, i suoi pensieri, il suo sentire. I pochi scatti che


DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Sant’Olcese allo specchio

Racconto

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a storia di un paese contadino dell’Entroterra Genovese, nel periodo tra la fine dell’Ottocento e gli anni Cinquanta del XX Secolo, sono il soggetto del libro “La barca di San Pietro”, autore Alfredo Tavani. Si tratta di un viaggio in un mondo scomparso con l’industrializzazione avvenuta negli ultimi cinquanta-sessant’anni, ma che rimane vivo nella memoria dei residenti più anziani. La particolarità di Sant’Olcese, paese che abbraccia l’intera Valpolcevera, sconfinando ad est con la Val Bisagno e a nord con la Valle Scrivia, è articolato su diverse frazioni senza un vero e proprio centro. La frazione che dà il nome al comune è l’oggetto delle ricerche storiche de “La barca di San Pietro”. Fino agli anni ’50 questa località era priva di attività economiche che non fossero quelle agricole, ad eccezione delle botteghe e delle osterie, molto spesso gestite da persone che alternavano questo lavoro a quello tradizionale nei campi. Enorme è la documentazione fotografica raccolta da Alfredo Tavani, che ci fornisce un quadro molto chiaro e dettagliato sulla vita contadina dell’epoca: si va dalle aie e le cascine, con i lavori contadini fino alle festività patronali e la Messa della domenica, ma anche le prime corriere a motore, per lungo tempo, prima della motorizzazione di massa, l’unico mezzo di spostamento per molte persone, alle scene che scandivano lo scorrere delle stagioni: la trebbiatura estiva, la vendemmia settembrina, le battute di caccia e le castagnate in autunno, la preparazione per le festività natalizie. Tavani ha inoltre raccolto diverse fotografie che immortalano le prime trasformazioni del paese: dalla prima pietra della nuova strada provinciale fino alla costruzione della Ferrovia Genova-Casella e c’è anche spazio per il prodotto per cui il nome di Sant’Olcese è conosciuto in tutta Italia: il salame. Ma perché il titolo “La barca di San Pietro”? La risposta è in una tradizione antichissima: per lungo tempo in occasione della solennità di San Pietro e Paolo, il 30 giugno, i bambini del posto ponevano sul davanzale della finestra della cucina un barattolo di vetro pieno d’acqua in cui versavano un albume d’uovo. Durante la notte questo albume lievitava nell’acqua rassondandosi in filamenti e formando un’immagine che assomigliava vagamente a quella di una barca. Fabio Mazzari

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A Campomorone esiste un museo unico nel suo genere. Visitarlo è un susseguirsi di emozioni

La collezione “Angelo Cenderelli” U n museo unico nel suo genere, di questo tipo ne esistono solamente quattro in tutta Italia: a Palermo, Ravenna, Torino e, appunto a Campomorone. Stiamo parlando del Museo delle Marionette – collezione “Angelo Cenderelli”. Questo museo, inaugurato nel 1996, è un’autentica perla sconosciuta dell’immediato entroterra genovese. Situato nel piano inferiore del nobiliare Palazzo Balbi (che ospita anche il Municipio, la biblioteca civica ed il museo di paleontologia), è visitabile ogni martedì, giovedì e sabato pomeriggio nonché su prenotazione. Ma perché questo particolare museo si trova proprio in quel di Campomorone? Per scoprirlo bisogna innanzi tutto conoscere colui a cui il museo è intitolato, ovvero Angelo Cenderelli. Angelo Cenderelli nacque il 26

agosto del 1892 a Genova, da una famiglia dell’alta borghesia cittadina. Dopo essersi diplomato in studi tecnici nel 1916 abbandonò la facoltà di architettura in seguito alla nascita del figlio Renato e iniziò a lavorare come tecnico del Comune di Genova. Negli anni Venti e Trenta Cenderelli fece una rapida carriera fino a diventare dirigente dei lavori

pubblici, ottenendo, per il suo lavoro, l’onorificenza di Cavaliere del Regno dal Re Vittorio Emanuele III nel 1937. Ma accanto al suo lavoro Angelo Cenderelli ne sviluppò un altro, insieme alla moglie Iside creò, a livello dilettantistico, il “Teatro di Marionette Cenderelli” per divertire nipoti e amici, ispirandosi a luoghi lontani o opere teatrali. Que-

sta attività durò fino alla morte, avvenuta improvvisamente il 12 dicembre del 1959, proprio negli anni in cui la televisione era ormai diventata popolare anche in Italia ed il teatro delle marionette stava entrando in una spirale di declino. La famiglia decise di donare l’intera collezione di marionette ad un Opera religiosa sita a Campomorone che si occupava di orfani. Successivamente, nei primi anni Novanta, alla chiusura dell’istituto, venne donata al Comune di Campomorone che realizzò l’attuale museo. Il Museo “Angelo Cenderelli” è strutturato attraverso un percorso che ci fa scoprire il mondo magico e antico delle marionette. A darci il benvenuto è il “Baciccia” la tra-

Lucia Pozzo ha presentato il suo nuovo libro dal titolo

“Tempesta in pentola”

I

n occasione delle giornate del Salone Nautico Internazionale, che si sono svolte a Genova nella seconda metà di settembre, alla Libreria “Libropiù” di Pontedecimo è stato presentato, in anteprima, il nuovo libro di Lucia Pozzo dal titolo “Tempesta in pentola”. L’autrice, personaggio eclettico e interessante, ha presentato la sua nuova opera davanti ad un pubblico numeroso e attento, raccontando la propria storia personale che è alla base del libro stesso. LA BIOGRAFIA Lucia Pozzo è nata a Torino, dove ha vissuto fino al diploma, figlia di alpinisti ma sin da bambina si appassionò del mare grazie ad una pubblicità ambientata su una barca a vela. A sedici anni Lucia Pozzo decise di cimentarsi in questo sport, inizialmente su derive sportive sui laghi. Successivamente prese la patente nautica e

fece un corso presso la Lega Navale di Torino, dov’era l’unica ragazza su centocinquanta partecipanti, un fatto curioso che non passò inosservato alle telecamere di una nota televisione locale. Da lì in poi Lucia Pozzo, diventata skipper professionista, non ha mai smesso di solcare i mari di tutto il mondo, sempre con barche d’epoca.

UN’AVVENTURA INEDITA Nel 1985 lanciò un’idea di cui parlarono tutti i giornali: la creazione di un equipaggio formato da sole donne, che fece la regata Rimini-Corfù arrivando al secondo posto assoluto malgrado la forte diffidenza che serpeggiava tra la stampa e gli avversari. “Furono due stagioni bellissime – ha detto Lucia Pozzo – poi purtroppo, per ragioni personali, l’equipaggio si sciolse, ma da lì non mi sono più fermata”.

LE PUBBLICAZIONI Da quell’esperienza scrisse il primo libro dal titolo “Donne in mare” che raccontava la sua storia personale e dava consigli, spesso in chiave ironica, alle donne che si volevano avvicinare a questo affascinante sport. Da allora Lucia Pozzo ha sempre alternato la navigazione con la scrittura, pubblicando poi “Uomini e barche” dedicato alle storie degli anziani che hanno vissuto tutta la loro vita a contatto con le barche, dai maestri d’ascia ai comandanti. Seguono poi “La sfiga atlantica” dove l’autrice sotto l’alter ego del Comandante Charlie racconta una serie di disavventure in una traversata atlantica verso il Canada; “Penne nere sul mare” il racconto di un singolare viaggio organizzato dall’autrice e dal marito Luca Cassano (conosciuto durante una navigata nei Caraibi) che ha trasportato un equipaggio di Alpini da Genova ad Ancona attraversando

il Mediterraneo e, infine, l’ultimo romanzo “Tempesta in pentola”. LA “TEMPESTA IN PENTOLA” “Tempesta in pentola” è un romanzo che, in chiave ironica e frizzante, unisce le avventure vissute in prima persona dall’autrice con ricette esotiche (e non). Il libro ha unito anche la solidarietà, una parte del ricavato andrà infatti all’A.I.R.C. (Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro) di cui Lucia Pozzo è testimonial. Proprio l’A.I.R.C. lo scorso anno a Chiavari ha lanciato l’idea delle “Falchette”, un equipaggio tutto in rosa che attraversa i mari italiani per raccogliere fondi contro questa terribile malattia. Fabio Mazzari

dizione maschera del Carnevale genovese, un popolano allegro e sempre intento a fare scherzi. La prima sala del museo è dedicata ad illustrare l’enorme lavoro che c’è dietro alla preparazione delle marionette: la scelta e la realizzazione dei costumi, la costruzione delle marionette stesse fino alla selezione delle scenografie da rappresentare. Una sala enorme con tantissime chicche che ci fanno scoprire quest’arte antichissima. Successivamente si passa a quella che è la vera e propria perla del museo, ovvero il teatro in miniatura, con tanto di platea per gli spettatori che Angelo Cenderelli costruì nella sua abitazione. Un vero e proprio teatrino dove, saltuariamente, nel museo di Campomorone sono stati allestiti degli spettacoli con compagnie professioniste. Dopo aver ammirato il teatrino ecco che possiamo vedere le scenografie realizzate da Cenderelli nel corso degli anni. L’artista letteralmente si sbizzarrì ad immaginare luoghi e paesaggi lontani nel tempo e nello spazio. Passiamo infatti da una rappresentazione del fondale marino, liberamente ispirata a “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne, per la quale Cenderelli scrisse un apposito copione al villaggio africano, alla rappresentazione del paesaggio artico, fino alla misteriosa India dell’epoca dei Tughs, la Vienna dello splendore barocco, i cavalieri Ottomani fino alla danza macabra. In ognuno di questi scenari si nota l’incredibile minuzia dei particolari e la finezza delle scenografie che nulla avevano da invidiare a quelle realizzate professionalmente. Il teatro delle marionette ha percorso la storia, scandendone i mutamenti politici, sociali e culturali. Il periodo di massimo splendore per quest’arte è quello del Barocco (tra Seicento e Settecento) quando, nei palazzi nobiliari e nei teatri pubblici delle città si allestirono spettacoli di altissimo livello che non temevano la concorrenza di quelli con attori in carne e ossa. Nel corso dell’Ottocento le marionette imitarono sempre di più gli attori, intenti a rappresentare spazi e luoghi di fantasia laddove l’attore in carne e ossa non poteva. Proprio durante il XIX secolo il teatro delle marionette superò i confini delle grandi città grazie alle compagnie marionettistiche girovaghe che portarono i loro spettacoli nelle piazze delle città di provincia e dei piccoli paesi di campagna. La popolarità del teatro delle marionette andò avanti fino agli anni Cinquanta del XX secolo quando, per via dell’avvento della televisione, il genere andò in progressivo declino. Oggi in alcune zone, per esempio la Sicilia, questa forma di teatro è ancora adesso molto popolare. Fabio Mazzari


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CULTURA IN VAL TREBBIA

Gran Turismo in Val Trebbia

Le storie consumate da un frate avventuriero e da una nobildonna

Il Fiat Orlandi Tra Genova e Novi L U ’Alta Val Trebbia del dopoguerra è sinonimo di grande villeggiatura, un mezzo in particolare è stato il simbolo del periodo: il FIAT Orlandi rosso che partendo da Genova si recava a Fontanigorda attraversando la statale 45. Grazie alla testimonianza di Giovanni Balestra, a quei tempi un bambino residente a Loco di Rovegno, riviviamo qui di seguito le emozioni di quei momenti:

“È strano come a volte una frase, o semplicemente due parole, possano far tornare alla mente ricordi sopiti dal tempo e come, questi ricordi, a distanza di tanti anni, possano ancora far nascere vivide emozioni. Le parole in questione sono Gran Turismo. Io faccio l’autista delle corriere da quasi trent’anni e incontrando per caso Renato, un ex collega da molto in pensione che ha trascorso buona parte della sua vita lavorativa alle dipendenze di Autoguidovie Italiane, mi sono messo a parlare con lui, come capita spesso tra ex colleghi, dei tempi andati. Tra un discorso e l’altro sono venute fuori quelle due parole : Gran Turismo. Per un lungo momento sono ritornato bambino. Mi sono seduto

davanti al negozio dei miei genitori, lì, proprio all’altezza del bivio che da Loco porta a Fontanigorda. Ho rivissuto quei lunghi minuti di attesa e poi l’emozione di veder passare quella corriera rosso brillante. Da qui si vede bene perché deve quasi fermarsi per prendere la curva del bivio. Si sentono il rombo della doppietta e l’odore del fumo nero che esce dalla marmitta. L’autista indossa un’elegante divisa bianca, anche i passeggeri sono ben vestiti perché vanno a Fontanigorda, meta esclusiva di villeggiatura. Renato mi riporta al presente diventando fonte preziosa di informazioni. Il servizio Gran Turismo era istituito nei mesi estivi e consisteva in una linea speciale, appunto turistica, la Genova-Torriglia-Fontanigorda. Si effettuava con autobus FIAT 306 Orlandi e FIAT 309 Orlandi di colore rosso. Ebbe vita breve perché di li a poco l’auto privata divenne alla portata di tutti, ma ha lasciato un ricordo indelebile nei cuori di quanti hanno vissuto quell’epoca in cui Torriglia era la Svizzera ligure e Fontanigorda la Perla della Val Trebbia.” Daniele F. Barbieri

L’articolo, le immagini e la cartina interattiva con le tappe del gran turismo possono essere consultate su: https://viaggioinvaltrebbia.wordpress.com/2017/09/07/ quando-passava-il-gran-turismo/

na storia di umanità alle prese con i cambiamenti sociali di fine Settecento: ma anche una storia di cultura, ambientata tra Genova, Oltregiogo e Novi Ligure. Questo, “La Castellana di Ricolfago”, libro di Maria Paola Repetto presentato giovedì 21 settembre alla Biblioteca Civica di Novi Ligure. Ad introdurre l’evento, Roberto Piccinini, presidente di “In Novitate”, che ha tratteggiato il libro tramite i due personaggi principali. Il primo, Giovanni Ricolfi: prima frate benedettino, poi tra i capi della rivoluzione di Genova (1797) infine passato alla nobiltà. grazie al matrimonio con la marchesa Geronima Doria vedova Franzoni, il secondo Luisa Lazotti, sua nuora, poetessa arcadica molto apprezzata all’epoca, che dà il titolo al volume “La Castellana di Ricolfago”. Ha poi preso la parola Sergio Arecco, già professore di latino, critico cinematografico e collaboratore di varie case editrici. Dalle sue parole, un ritratto deciso della marchesa Luisa Ricolfi Doria nata Lazotti. Femminista in anticipo sui tempi e patriota italiana, ma anche amante della natura, della cultura e abile rimatrice Luisa Lazotti è stata donna di spessore umano e intellettuale, il cui salotto letterario è stato capace di attirare diversi studiosi, tra cui protagonisti della vita culturale novese del tempo come Marco Faustino Gagliuffi, latinista e poeta. e Paolo Giacometti, insigne drammaturgo. Come ricordato dal professore, proprio l’attività della nobildonna ha portato alla divisione del libro in due parti: una storica, con le vicende

ha concluso la serata evidenziando, in modo particolare, i legami della poetessa Luisa con Novi Ligure dovuti sia alle proprietà immobiliari di Campo Leone (che comprendeva Villa Gasparina e la Cattanietta) e di Palazzo Franzoni Ricolfi Doria, sia alle relazioni con gli intellettuali che si riunivano alla Lomellina, antica villa appartenuta in seguito ai conti Raggio ritrovo dell’aristocrazia genovese, nonché con il padre Buonfiglio, religioso somasco, insegnante e poi rettore dello storico Collegio San Giorgio.

di frate Giovanni e della marchesa Geronima ed una antologica, con gli scritti di Luisa Lazotti in edizione critica. Gli interventi sono stati cadenzati dalla lettura espressiva di alcuni sonetti eseguita con armoniosa eleganza dalla professoressa Raffaella Porotto L’autrice, Maria Paola Repetto,

Matteo Clerici

Il libro di Maria Paola Repetto rappresenta un tassello importante per ricordare la storia dell’Oltregiogo

Dove trovo l’inchiostro ad Arquata?

“Fattorie aperte” al Parco dell’Antola a serie di appuntamenti denominati “Estate in Fattoria” organizzati dal Parco dell’Antola nell’ambito dell’iniziativa dedicata alle famiglie “CamminAntola” si è conclusa domenica 10 settembre con la giornata delle fattorie aperte che ha riguardato una serie di aziende agricole, agriturismi e bed&breakfast situati sul territorio della Provincia di Genova. Per quanto riguarda il Parco dell’Antola ad essere coinvolta è stata l’Agriturismo “Pensa” situato nell’omonima località nel Comune di Torriglia. Tanti partecipanti, soprattutto bambini, hanno potuto scoprire come si allevano gli animali da cortile, che legame si instaura tra essi ed il territorio ma anche conoscere i problemi dell’agricoltura di montagna, in particolare il conflitto tra gli allevamenti e la presenza degli animali selvatici, in primis il lupo, capendo anche come si può arrivare ad un pacifica convivenza.

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in dal mese di Settembre “l’inchiostro fresco” ad Arquata Scrivia, oltre che al supermercato Basko, lo si può trovare presso il Discount EKOM. Ringraziamo per la disponibilità il Direttore e il personale della Ekom che ci ospitano nella loro nuova struttura!

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La Redazione


 Le rubriche de NOVITÀ

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La psicologia, in una società complessa come la nostra, è materia indispensabile

Pignoramenti La rubrica per conoscerci meglioo di stipendi e d o t t . s s a A l b e r t a P o n t e Dalla D llll vostra t parte pensioni Cosa posso fare per migliorarla?”

P

resupposti e limiti

Il rischio cui va incontro un soggetto indebitato che ha un rapporto di lavoro o che percepisce una pensione è certamente quello di subire dei pignoramenti. Vediamo in estrema sintesi quali sono i principali presupposti e limiti. Per attivare un pignoramento il creditore deve anzitutto avere un titolo esecutivo, che può essere costituito ad esempio da una sentenza o da un decreto ingiuntivo, ed inviare su assistenza di un legale e a mezzo di un ufficiale giudiziario un atto di precetto, in cui si intima al debitore di versare quanto dovuto entro 10 giorni, avvertendo che in difetto si procederà ad esecuzione forzata. Un tipo di pignoramento è il “pignoramento presso terzi”, così chiamato perché i beni pignorati si trovano nella disponibilità di un soggetto terzo rispetto al debitore. Nella maggior parte dei casi

si tratta di pignoramenti di conti correnti, stipendi o pensioni. Come funziona il pignoramento dello stipendio? Quando viene notificato un pignoramento al datore di lavoro, quest’ultimo deve dichiarare al creditore lo stipendio percepito dal lavoratore, che potrà essere pignorato nel limite di un quinto. A quel punto il datore dovrà trattenere tale importo dallo stipendio e versarlo direttamente al creditore, fino al saldo del debito. Qual è il limite per il pignoramento della pensione?

Anche tale pignoramento può estendersi fino ad un quinto, detratto però il c.d. “minimo vitale”, che attualmente è pari a circa 670 euro. Ma cosa significa in concreto? Mentre lo stipendio può sempre essere pignorato nel limite di un quinto, indipendentemente dalla sua entità, per la pensione il pignoramento nel limite di un quinto può essere effettuato solo sulla somma che eccede il minimo vitale. Avv. Fabiana Rovegno

Se non posso cambiare la situazione, posso cambiare la mia mente. ella vita capitano a tutti situazioni che non si possono cambiare ma abbiamo un’arma: cambiare la nostra mente: preferite la via della rassegnazione o dell’accettazione? La via della rassegnazione ci porta ad avere un pensiero tipo “ok, le cose stanno così, me ne faccio una ragione perché non posso fare nulla per cambiarle”. Questo atteggiamento equivale a scegliere la strada della frustrazione, della tristezza e del senso di impotenza: non potremo che vedere la vita senza più colori. La via dell’accettazione si esprime così: “ok, le cose stanno così: vorrei tanto che fossero diverse ma prendo atto che ora la situazione è questa.

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Pothos: il verde P a portata di tutti Il Pothos è una pianta verde rampicante o cascante originaria delle isole del Pacifico. Le sue foglie verde brillante e la sua facilità di coltivazione l’hanno resa una delle piante d’appartamento più diffuse: riesce, infatti, a sopravvivere anche al “pollice nero”, alla poca luce e alla prolungata siccità. Per una pianta rigogliosa e in salute sono davvero poche le cose da tenere a mente: non ama vasi grandi, preferisce terriccio universale e soffre sotto i 12°C. Sopravvive anche in luoghi bui, ma è meglio una posizione luminosa. Va innaffiato regolarmente, senza eccessi; da marzo a settembre ogni 15 giorni del concime per piante verdi renderà le nostre piante splendide. Può essere tranquillamente potato e si propaga per talea: le radici aeree poste sotto lee foglie, infatti, attecchiscono facilmente appena messe in terra! Curiosità: purifica l’aria. Bella, facile e utile!

Psicologa Clinica, Consulente in neuropsicologia Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte N° 7740/sez. A cell. 3470390020 Via Montevideo, 8/2 - Genova Via Marconi, 26/5 - Tagliolo Monferrato (AL) Via Marconi, 73/1 - Masone (GE)

Ester… nando…!!!

Nota storica

Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

Professori nel mirino

A

Grazie mille e buona giornata!

La via della non-accettazione ha molti effetti collaterali: ci blocca: il cercare di abbattere un muro senza riuscirci provoca frustrazione e spreco di energie; cercare di trovare altre soluzioni ci permette di andare avanti; ci rende infelici: il non riuscire a cambiare la situazione o il non vedere soddisfatte le nostre aspettative genera una crescente frustrazione; restare legati a questo problema ci impedisce di essere felici, è come se trascinassimo una grossa pietra, anche se in realtà ci piacerebbe lasciarla andare, ma non sappiamo come; ci impedisce di vedere le opportunità: non accettare uno stato di cose significa chiudersi alle opportunità, scegliendo di rimanere nel passato. Spesso confondiamo la realtà con le nostre reazioni: non è la situazione in se stessa che genera frustrazione, sofferenza e angoscia, queste sono solo le nostre risposte agli eventi che non possiamo o non vogliamo gestire.

G

uarda caso parlavamo la volta scorsa di professori universitari a proposito degli scioperi. Ancora v una volta la cronaca li riporta alla ribalta e non nella luce migliore. Pa che alcuni docenti abbiaPare n fatto i furbetti e “pilotato” no i concorsi per il dottorato nel ramo del diritto tributario. Sarebc sapere se hanno anche be fico fatto ssciopero! Battut a parte, a pochi giorni Battute dalla settima commemorazione di Norm Zarcone, suicidatosi nel Norman 2010 all’Università di Palermo, spuntano le denunce a Firenze di un altro ricercatore che non ci sta a subire il sistema mafioso. Bella figura di palta per il mondo accademico italiano! Ma secondo voi è una novità del 2017? Siamo diventati veramente un paese fuori controllo, dove per legge si fanno le pulci a che termini si usano per scrivere, per parlare, dove si misura a che altezza si alzano le mani per salutare (non sia mai che qualcuno possa interpretare male il gesto!), e poi “sfuggono” per anni malaffari macroscopici! Si fa come i bambini che pensa-

no di nascondersi alla vista altrui coprendosi gli occhi con le mani. Ormai il marciume è talmente dilagante che è difficile anche stargli dietro. E quando passa il principio dell’emulazione, ognuno si sente in diritto di non essere da meno. Lo vediamo anche nella vita di tutti i giorni come siamo ridotti: chi cerca di comportarsi correttamente viene considerato un pirla, uno che non arriverà mai da nessuna parte. I prepotenti e gli stronzi, quelli sì che valgono! E poi qualcuno si stupisce ancora delle fughe di cervelli? Ester Matis

A proposito di professori... Durante il fascismo il controllo diretto dello Stato sul mondo della cultura e dell’istruzione era pressante. La fascistizzazione del corpo sociale si concretizza nel 1931 quando Giovanni Gentile si fa promotore del giuramento di fedeltà al regime da parte dei docenti universitari. Di tutto il corpo accademico formato da 1200 cattedratici, come ricorda Giuliano Galletta in un suo articolo uscito su “Il Secolo XIX” del 12 marzo 2002, solo 13 docenti si rifiutarono di prestare giuramento perdendo la cattedra. Vale la pena ricordare i loro nomi: Ernesto Bonaiuti, Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Piero Martinetti, Vito Volterra, Antonio De Viti De Marco, Giorgio Errera, Giuseppe Antonio Borghese, Bortolo Nigrisoli, Edoardo Ruffini Avendo, Francesco Ruffini, Emanuele Orlando, Lionello Venturi. Questi 13 erano una minoranza che non attese l’8 settembre 1943 per dichiararsi antifascisti ed erano, come dice Galletta nel suo articolo, una minoranza che aveva ragione. (g.b.c.) Tratto da: “Le origini delle Costituzioni” di Gian Battista Cassulo- Ed. Traverso - anno 2006.


l’inchiostro fresco

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 Le rubriche de

Ottobre 2017

Farmacia Lasagna, per la vostra salute p

Siamo tutti viaggiatori

l'Orto di Marisa Ingredienti per una porzione:

ao, Cammino, Percorso, Traversata, Tragitto, Viaggio. Sono tante le parole utilizzate per descrivere l’azione che ci porta lontano dal luogo in cui ci si trova abitualmente. L’obbiettivo della pubblicazione “Il viaggio dentro” (curato da Debora Bergaglio e Alessandro Tavilla) è quello di aiutare il lettore a vedere il viaggio con occhi nuovi. Ed in effetti, ogni qualvolta desideriamo realizzare un obiettivo o vogliamo cambiare o migliorare una parte di noi, compiamo un viaggio. La nostra intera vita è un continuo viaggio alla ricerca della nostra affermazione spirituale, personale, sociale e professionale. Siamo quindi tutti viaggiatori; soltanto che alcuni lo sanno e guardano dal finestrino, altri rimangono chiusi nella carrozza della loro vita senza sapere dove sono e dove stanno andando. Per indagare meglio questa pulsione che spinge molti a partire, è nata una pubblicazione, www.buonviaggioitalia. it, magazine on line dedicato alla scoperta di un’Italia poco conosciuta e di un turismo esperienziale. “Il Viaggio dentro – racconti e riflessioni sul senso del viaggiare”, è stato presentato ad Alessandria, presso il Porto Idee. Erano presenti gli autori di quest’opera e i tre professionisti che hanno accompagnato il libro con riflessioni sul viaggio inteso come terapia dell’anima. Ed in effetti, quale migliore medicina del viaggio può aiutarci ad incontrare noi stessi? Si tratta di un lavoro corale, frutto delle esperienze e del vissuto di diversi autori sparsi tra Piemonte, Liguria e Lombardia, giornalisti e blogger, psicoterapeuti e coach che hanno voluto raccontare la propria idea di viaggio come momento di crescita e di evoluzione. Lo scopo di questa pubblicazione è quello di aiutare il lettore a vedere il viaggio con occhi nuovi. E in effetti, ogni qualvolta desideriamo realizzare un obiettivo o vogliamo cambiare o migliorare una parte di noi, compiamo un viaggio. La nostra intera vita è un continuo viaggio alla ricerca della nostra affermazione spirituale, personale, sociale e professionale. E quindi siamo tutti viaggiatori; soltanto che alcuni lo sanno e guardano dal finestrino, altri rimangono chiusi nella carrozza della loro vita senza sapere dove sono e dove stanno andando.

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Appuntamento al “Garitta Bar”

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opo un viaggio lungo le strade della Val Trebbia una sosta al “Garitta Bar” di Torriglia è d’obbligo. Il titolare Marco Besutti e lo staff del locali vi accoglieranno con allegria e calore e, molto spesso, entrando potrete avere, a seconda del periodo dell’anno piacevoli sorprese grazie allo spirito allegro e scherzoso dei gestori: dall’Oktoberfest alla Befana torrigliese passando per la musica e gli eventi estivi. Ma il “Garitta Bar” è anche sinonimo di qualità, con prodotti di prima scelta e con attenzione alle eccellenze di questo splendido territorio che è la Val Trebbia. Quindi, dopo una visita alla natura e alla storia della “valle più verde del mondo” come la definì Ernest Hemingway, è d’obbligo una sosta in Via Matteotti a Torriglia per prendere un caffè o un aperitivo al Garitta Bar.

Per info: cell. 333.96.42.392

Garitta Bar - Via Matteotti, 49 - Torriglia

Marta Calcagno

I

Tempo di ceci

legumi, ricchi di proteine vegetali si abbinano a qualsiasi verdura verdura. Ne occorrono circa settanta grammi a testa di prodotto crudo. Nel novese si produce una varietà a buccia sottile tra le più buone e pregiate in Italia, ecco a voi una ricetta semplicissima. Ricetta per una persona: Lavare e lasciare in ammollo in acqua per dodici ore ottanta grammi di ceci. Cuocere in una pentola di terracotta i ceci con aglio tagliato a fettine, rosmarino e acqua pari a circa tre volte il volume dei ceci. Fare cuocere i ceci a fuoco molto moderato per circa un’ora. Nel frattempo pulire un piccolo cavolfiore e farlo cuocere a vapore per circa mezz’ora. Quando i ceci sono cotti, unetevi il cavolfiore e proseguite la cottura per qualche minuto. Passare il tutto al passaverdure e servire in tavola condito con dell’olio extravergine e accompagnando con dei dadini di pane abbrustolito leggermente. Buon appetito...

o iand g g e ss Pa a. . . hiar C con Novi Ligure:

Alla ricerca del

tombino pulito

cco che come ogni anno arriva l’autunno con i suoi colori e le sue feste, ma anche con i puntuali disagi provocati dal maltempo. È da qualche tempo ormai che pure nella nostra città, Novi Ligure, i cambiamenti climatici si fanno sentire, minacciando una serena quotidianità. È ormai dato quanto sia inutile sfuggire a questi mutamenti del clima, ma quanto sia invece valido combatterli adattandosi alle nuove condizioni. Purtroppo in molte città la lezione non viene imparata poiché sporco e degradazione regnano sovrani e ciò non nuoce solamente all’immagine estetica del luogo, ma pesa soprattutto sui cittadini quando, dopo una giornata di pioggia battente, l’acqua inizia a scorrere incessante lungo le strade. Causa principale di questo disagio è l’intasamento dei tombini, che dovrebbero essere periodicamente puliti e svuotati come servizio

E

garantito ai cittadini, permettendo loro maggiore viabilità. Facendo quattro passi per Novi e buttando un occhio nei tombini, si può facilmente notare come non vi si a traccia di manutenzione, poiché questi, in molte vie, sono ostruiti da fogliame secco, vegetazione e ogni tipo di rifiuto, dalle sigarette alle buste di plastica. Per non parlare degli strati “geologici” degli asfalti che trasformano i tom-

bini in vere e proprie buche per la gioia dei carrozzieri che si ritrovano con nuovi clienti a sostituire le balestre malconce delle loro auto!!!! Abbiamo fatto un piccolo reportage fotografico dal quale si può vedere come anche la nostra città non sia immune dalla triste problematica e rimanga vittima dell’incuria. Chiara Frisone


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Andrea Maestri: la moto in nome del padre, coltivando una passione per uno sport affascinante e a tutto gas

“Se non fosse per lui, non sarei qui” C

orrere in moto. Per passione, con la speranza di un futuro, per seguire le orme di papà. Questo è Andrea Maestri: 25 anni, di Novi Ligure, motociclista per passione e DNA familiare. Come racconta lo stesso Andrea, il primo contatto con il mondo delle due ruote è avvenuto grazie al papà “Buon motociclista, fino a quando per un infortunio non ha più potuto guidare”. Poi, l’adolescenza, in giro con il motorino, a provare con gli amici sulle strade dell’ovadese. Ora Andrea è adulto, e gareggia nel campionato Race Attak 1000,

carriera. Per fortuna, Andrea è seguito dal padre. La fidanzata, “Mi supporta, viene alle gare quando può, ma è sempre agitata prima”. E il padre, con la sua esperienza, passione ed affetto: “Se non fosse per lui, non sarei qui”. Difficoltà a parte, il motociclismo è uno sport affascinante, capace di attrarre i giovani appassionati. Per loro Andrea ha qualche consiglio: “Provate da soli, se necessario prendete qualche lezione. Il mondo delle gare è grande, ognuno ha il suo posto”.

categoria del Motoestate. Gli inizi non sono stati facili. Andrea e suo padre sono da soli, mentre gli avversari hanno un team che lavora con loro. Più di tutto, ricorda il motociclista, “quando fai la prima gara sei sempre nervoso, perché non conosci l’ambiente e non hai preso le misure degli altri”. Ma il giovane è capace, lo dimostra: alla sua prima esperienza, vince il campionato di categoria e progetta già il futuro: “Per il prossimo anno stiamo cercando sponsor, per salire di categoria”. Non è facile, ma la situazione spinge all’ottimismo. Oltre ai

buoni risultati, Maestri apprezza sia l’ambiente sia lo stile di gara. Infatti, “La Federazione non è severa: il regolamento è centrato sull’idoneità della moto e sulla salute del pilota”. Parole di stima anche per gli avversari: “Non ho mai visto scorrettezze, anche perché le nostre gare si basano su due manche sprint, che non invogliano alla tattica. Ho un rivale, Palladino: durante le gare facciamo spesso a sportellate, ma non siamo mai andati oltre” Non è sempre così facile: il mondo del motociclismo è competitivo, spesso duro con un pilota, talentuoso e all’inizio della sua

Tamburello: la squadra novese vince il Trofeo CONI a Senigallia

“Io voglio pedalare sicuro” nel ricordo di Fausto e Serse Coppi

Il Basaluzzo entra nella storia

La pedalata Novi-Castellania

N

ella splendida cornice del palazzetto del seminario vescovile di Senigallia la Società sportiva di Tamburello Basaluzzo entra nella storia: nella categoria “giovanissimi 2003/04/05” gli atleti novesi, rappresentanti l’intera Regione Piemonte, inseriti nel girone con Puglia e Sardegna, quest’ultima favorita per la vittoria finale, si facevano valere con i punteggi di 10-1 e 10-5. Nel girone di semifinale il team di Giampaolo Ragno trovavano il temibile Veneto e la Campania; anche qui due vittorie nette (entrambe per 10-4) ed in finale trovavano i padroni di casa delle Marche; la finalissima è stata a senso unico ed il punteggio di 10-3 testimonia la superiorità tecnica

Questi i nove protagonisti della cavalcata vittoriosa: Bersano Gloria (Grazzano Badoglio), Canepa Matteo (Ovada), Del Fitto Alex (Basaluzzo), Favalli Luca (Basaluzzo), Marchetti Cesare (Basaluzzo), Orsi Giulia (Basaluzzo), Ragno Martina (Basaluzzo), Rapetti Giorgia (Ovada): li hanno guidati con sapiente maestria i tecnici Arata Enrico di Silvano d’Orba e Ragno Giampaolo di Basaluzzo. dei novesi. Lo stesso mister Giampaolo Ragno, dopo la vittoria finale, commenta euforico: “È una vittoria doppia perché sul nostro cammino abbiamo affrontato regioni come il Veneto e la Sardegna, sulla carta favorite per la vittoria finale; per la nostra piccola

comunità è un risultato storico e spero che sia da volano affinchè tante altre famiglie si avvicinino a questo sport; al terzo tentativo finalmente abbiamo portato a casa un trofeo prestigioso”. Mario Bertuccio e Silvana Santarsiero

S

i è tenuta sabato 23 settembre la ventunesima edizione della pedalata da Novi Ligure a Castellania, in occasione del 98° anniversario della nascita del Campionissimo Fausto Coppi. La manifestazione, organizzata dalla sezione di Novi Ligure dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport ed il Comitato Provinciale di Alessandria dell’ente Centro Sportivo Aziendale Industriale (C.S.A.In.). Gli organizzatori ringraziano il Comando dei Vigili Urbani di Novi Ligure per il servizio di scorta, la Croce Verde di Villalvernia, il Sindaco Rocchino Muliere, l’assessore allo sport e la delegazione dell’AIDO. Questa ventunesima edizione della manifestazione, che si tiene lungo le strade che Fausto Coppi percorreva ogni

giorno per allenarsi. Il gruppo di atleti che hanno preso il via alle ore 10:00 dal Museo dei Campionissimi ha onorato al meglio la memoria del Campionissimo. Diversi atleti hanno dovuto ritirare la loro partecipazione per presenziare alle esequie di Mario Tassistro, il meccanico di parecchie società ciclistiche che è stato ricordato con un minuto di raccoglimento prima del via. Lo slogan della pedalata, lunga diciotto chilometri, era “Io voglio pedalare sicuro”. La stessa giornata con un tempo splendido e una temperatura gradevole ha fatto si che gli atleti hanno raggiunto Castellania in grande scioltezza. Una gustosa sorpresa li attendeva all’arrivo: lo spuntino con la focaccia novese ed un banchetto con piatti preparati dallo chef Federico. Gli organiz-

Matteo Clerici

zatori della pedalata ringraziano il gruppo torinese e il leggendario atleta di Pisa che custodisce gelosamente la firma di Fausto Coppi, che ha partecipato con la sua bicicletta Bianchi Coppi e la maglia Bianchi. Appuntamento quindi con la 22°edizione che si terrà nel 2018 mentre tantissime sorprese sono previste per l’edizione del 2019, quella che celebrerà il centenario della nascita di Fausto Coppi, in cui gli organizzatori predisporranno una freccia speciale nel loro arco per fare grande questa pedalata. Ricordare è importante, perché il ciclismo è uno sport sano, fatto di sudore e di fatica, e negli ultimi anni questi valori sono stati ingiustamente calpestati. Fabio Mazzari

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l’inchiostro fresco Ottobre 2017

SPORT

Ripresi i corsi di ginnastica dolce ad Arquata iniziato il 3 Ottobre ad Arquata Scrivia il corso di ginnastica dolce e benessere orientale per adulti organizzato dal Comune in collaborazione con l’associazione locale USAM Karate. Le lezioni dureranno da Ottobre a Maggio e si svolgeranno il Martedì e Venerdì dalle 20.30 alle 21.30 presso la palestra delle Scuole Medie locali. Il corso comprende esercizi semplici ma molto efficaci derivanti dalla tradizione orientale con allenamenti mirati per che hanno effetti benefici su articolazioni, postura, rilassamento e muscolatura profonda. Il 29 settembre si è svolta una lezione di prova gratuita. Giacomo Ponzano

È

INFO: Sarà possibile accedere alle lezioni effettuando l’iscrizione presso l’Ufficio Politiche Sociali del Comune di Arquata

Terzo posto dell’Amaldi ai Nazionali di Badminton a squadra del liceo “Amaldi” di Novi ha conquistato il terzo posto alla fase nazionale dei giochi studenteschi di badminton svoltisi a Campobasso. Ha quindi migliorato il quinto posto, ottenuto pure ai nazionali, dello scorso anno. Una notevole soddisfazione, questa volta in ambito sportivo, per la scuola di Via Mameli. Sconfitti in semifinale dalla compagine dell’Alto Adige che ha poi vinto la competizione, i ragazzi guidati dal docente di Educazione motoria, Marco Bagnasco, hanno battuto nella finale per il terzo posto la compagine della Lombardia con il punteggio di quattro ad uno. Notevole la prestazione della squadra composta da Alessia Delfitto, Federico Demicheli, Francesco Motta e Giada Perin. Marco Bagnasco ha rilasciato un commento entusiastico: “I ragazzi sono stati semplicemente eccezionali, si sono espressi al massimo delle loro possibilità ed hanno conseguito un risultato che conferma la scuola Amaldi di Novi ai vertici nazionali del badminton. Che cosa dire d’altro? Che ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini e che ci hanno permesso di lavorare per cogliere questa affermazione. Innanzitutto il dirigente scolastico del liceo, Giampaolo Bovone.”

L

Maurizio Priano

Calcio Derthona e HSL Derthona condividono il Fausto Coppi

Un accordo che soddisfa tutti

È

stato siglato questa mattina nell’Ufficio dell’Assessore allo Sport del Comune di Tortona, Vittoria Colacino, l’accordo per la sub concessione dello Stadio Fausto Coppi, in virtù del quale anche la Società HSL Derthona potrà disputare le proprie partite di Campionato nello stadio cittadino. Tale accordo, reso possibile dall’Amministrazione Comunale in sede di definizione del contratto di concessione del campo al Calcio Derthona e poi con l’individuazione dell’HSL Derthona quale squadra sub concessionaria, consentirà alle due squadre calcistiche tortonesi che militano nei campionati di livello più elevato di disputare le proprie gare casalinghe nell’esclusiva cornice del Fausto Coppi. “Sono felice di questo accordo che consente ad entrambe le squadre di usufruire del nostro Stadio e testimonia un importante segnale di collaborazione nel segno dello sport e della

U

Nella foto, da sinistra il presidente HSL Derthona Gianluca Sacchi, l’assessore Vittoria Colacino e l’A.D. Calcio Derthona Massimiliano Pro

passione calcistica – dichiara l’Assessore Vittoria Colacino - auspico che questo sia solo l’inizio di un percorso che avvicini sempre più le due Società, che mi piacerebbe vedere presto unite in un’unica realtà”. Daniela Raschia

Castelletto d’Orba: insediato il nuovo Consiglio direttivo

La Polisportiva pronta per il 2018

G

iovedì 28 settembre 2017 si è svolta l’elezione del presidente e il rinnovo del consiglio della Polisportiva Comunale Castellettese. Cambio di guardia, quindi, alla conduzione della Polisportiva: Stefano Cavanna sostituisce Mario Ozzano alla presidenza della storica Polisportiva Comunale Castellettese. Il presidente uscente ha guidato per tre anni la Polisportiva in modo occulato e severo riuscendo a risanare una situazione economica e sportiva in difficoltà. Con l’amministrazione Ozzano, infatti, molto si è fatto sia dal punto di vista delle attività che dal punto di vista amministrativo tanto da meritarsi il riconoscimento del primo cittadino Mario Pesce e da tutto il consiglio. Per quanto riguarda le attività sportive si è affiancato alla storica società di pattinaggio altri corsi sportivi

aperte ai ragazzi come il Ju jutsu, il tamburello, la scuola calcio, il silat. Per quanto riguarda invece le manifestazioni e attività come la

Il nuovo Consiglio • Presidente: Cavanna Stefano • Vice presidente e segreteria: La Vecchia Simona • Rappresentante comune: Pestarino Mauro • Consiglieri: Repetto Romina Scimemi Jessica Maranzana Simona Camera Daniela Cazzulo Ivan Gepayo Anolita • In affiancamento al consiglio: Viotti Elena

festa dello sport, tornei di calcio a favore di Telethon. Inoltre si sono donati contributi a favore degli alluvionati, terremotati e alla scuola. Per tutte queste attività si è cercato di collaborare in modo armonioso con tutte le associazioni comunali. L’entusiasmo e la voglia di fare del nuovo consiglio appena insediato è palpabile, tanto che si è deciso per la prima volta l’8/9/10 dicembre di organizzare il primo mercatino di Natale nel palazzetto di Castelvero ma con in cantiere molti progetti ed iniziative. (r.r.) Tutti i nuovi membri del direttivo si auspicano un nuovo rinnovato interesse da parte di tutti per far crescere ancora la situazione dello sport nel paese e vi aspetta nella splendida struttura del palazzetto castellettese

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Le ciclovie del Beigua: panoramiche!

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na bella novità per tutti gli amanti del ciclismo su strada: sono infatti nate ufficialmente le “ciclovie del Beigua”, due percorsi ad anello che, grazie all’installazione di totem segnaletici, porteranno i numerosi ciclisti che solcano le nostre strade alla scoperta del territorio del Geoparco del Beigua, raccontandone le bellezze naturalistiche e tanto altro; l’iniziativa, nata quest’estate, è stata premiata alla terza edizione del “Green Road Award”, l’oscar italiano del cicloturismo ideato da viaggioinbici.com, tenutosi a Verona a settembre. Turchino, Faiallo, Crocetta, Giovo Ligure e non solo: questi sono alcuni dei “passi” che i ciclisti potranno percorrere scegliendo tra due tracciati, l’Anello del Beigua e l’Anello delle Valli del SOL (Stura Orba Leira); percorribili in entrambi i sensi di marcia, i percorsi sono su strade asfaltate e connessi con la Rete Ciclabile Ligure, e porteranno alla scoperta delle bellezze naturalistiche e paesaggistiche del nostro territorio, percorrendo inoltre alcuni tratti già famosi nel mondo del ciclismo come il celebre Passo del Turchino, il punto più alto della classicissima di primavera. Le ciclovie, segnalate da numerosi cartelli lungo il percorso, con alcune salite impegnative, sono adatte a tutti; per i più atletici sarà possibile collegarsi ai tanti tracciati di mountain bike nel comprensorio del Beigua, mentre per tutti gli altri sarà possibile godere dei paesaggi e delle numerose attrazioni culturali, naturali e gastronomiche che offre il nostro territorio: l’iniziativa, infatti, si inserisce in un originale progetto strategico di collegamento tra la costa e l’entroterra, dove il nostro territorio ha sempre giocato un ruolo importante come crocevia tra il mare e il bacino padano. Matteo Serlenga


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SPORT

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Tortona e di Viguzzolo impegnati per la realizzazione un’opera molto richiesta

La pista ciclabile Tortona-Viguzzolo

B

uone notizie per la “pedociclabile Tortona-Viguzzolo”, l’infrastruttura promossa dal comitato Smart Land sotto l’hashtag #Vigu18. Il nostro giornale è molto fiero di aver seguito fin dalle prime fasi tutta la vicenda: dalla comparsa dei gruppi facebook, alla raccolta firme, alla costituzione del Comitato spontaneo che, ormai da più di un anno sta coinvolgendo cittadini e istituzioni per realizzare il sogno (condiviso con molti pendolari) di potersi muovere tra Tortona e Viguzzolo a piedi o in bicicletta in una corsia protetta, senza il rischio di essere investiti dalle decine di migliaia di mezzi a motore che percorrono quotidianamente questa importante arteria verso la val Curone e la Lombardia.

TORTONA Il mese di settembre 2017 ha segnato una svolta, sono successe due cose che con molta probabilità potranno trasformare il sogno in realtà. Da un lato il Comune di Tortona ha redatto lo studio di fattibilità per il tratto di sua competenza e dall’altro la Regione Piemonte ha istituito un bando proprio per le piste ciclabili, non solo quelle turistiche, ma anche quelle all’interno dei centri urbani, che saranno finanziate con contributi variabili a seconda della dimensione dei Comuni che ne faranno richiesta, dal 50% al 60%. Il tratto previsto dal Comune di Tortona è lungo 1100 metri e segue la Strada Provinciale n. 99 dalla rotonda del Green Bar fino alla punta di Garbagna/intersezione con via Silvio Pilotti. Da lì in poi la competenza è della Provincia di Alessandria (fino al ponte sul Grue) e del Comune di Viguzzolo.

cedere al Bando regionale, con la sinergia tra più comuni possiamo ottenere un punteggio più alto ed aumentare le probabilità di successo. Il prossimo passo sarà quello di incontrare la Provincia di Alessandria. L’ideale per noi è avere gli studi di fattibilità di tutti gli Enti interessati per competenza al passaggio della pedo/ciclabile.”

il comitato Smart Land con al centro il sindaco di Viguzzolo

Bando Regionale che potrebbe finanziare la realizzazione dell’opera. Dopo aver visionato lo studio di fattibilità esistente per il tratto tortonese si è detto disponibile a incaricare l’Ufficio Tecnico del Comune a redigere il progetto di massima anche per il tratto interessato dal Comune di Viguzzolo

LA VOCE DEL COMITATO “La partecipazione del Comune di Viguzzolo con il progetto per il tratto di sua competenza è un tassello importante, - ci dice Carmen Ciccone, portavoce con Enrico Pertusi del Comitato Smart Land, - anche se il tratto tortonese da solo risponde ai requisiti minimi per poter ac-

Claudio Cheirasco

Premiato l’impegno dall’Atletica Novese nell’organizzazione della

32° Mezza Maratona d’Autunno

Un momento della consegna del Memorial Renato Martini

VIGUZZOLO E qui vi è la terza novità: Giovedì 5 ottobre 2017 il Sindaco di Viguzzolo Giuseppe Chiesa ha ricevuto il Comitato Smart Land, con all’ordine del giorno la pista pedo/ciclabile Tortona-Viguzzolo. Il sindaco Chiesa è stato informato sullo stato dei lavori e sulla possibilità che offre l’imminente pubblicazione del

LA PAROLA ORA ALLA PROVINCIA Nei prossimi giorni, dunque, il Comitato Smart Land chiederà in incontro anche con l’ufficio tecnico della Provincia di Alessandria. Ma le sorprese non finiscono qua, secondo alcune indiscrezioni altri Comuni sono interessati al lavoro del Comitato ed hanno chiesto un incontro per discutere la possibilità di entrare a far parte del progetto, anche se per ora non c’è niente di ufficiale.

C

irca 450 partecipanti a Novi Ligure (Al) alla 32° Mezza Maratona d’Autunno, gara podistica d’alto livello che è vissuta sulla fuga in avanti di Loris Mandelli della Pod.Carugate fin oltre metà percorso. Poi l’azione di Tarik Bamaarouf della

Team Marathon lo ha superato in arrivo. Al terzo posto Marco Dassetto (Atl.Settimese). In campo femminile assolo di Elisa Stefani (Brancaleone Asti) che preceduto la compagna di colori Giovanna Caviglia e l’atleta dell’Olimpia Runners Debhora Li Sacchi.

Nelle classifiche di categoria vittorie per Teresa Repetto e Maria Luisa Marchese (per i colori di casa), Silvia Dondero, Gabriella Repetto, Daniela Vittoria, Maria Apicella e Daniela Bertocchi. In campo maschile Antonio Pantaleone, Gabriele Astorino, Diego Picollo, Maurizio Di Pietro, Massimo Galfrè, Giorgio Costa, Salvatore Campagnoli, Bartolomeo Bacigalupo e Carlo Mazzarello si sono aggiudicati le rispettive categorie di appartenenza. Il premio al gruppo più numeroso è andato alla Podistica Peralto davanti a Brancaleone Asti e Maratoneti Genovesi. Il primo Memorial Renato Martini è andato alla Brancaleone Asti che ha prevalso sulla Dragonero e la Cambiaso Risso. Gbc

CAVALLI E DINTORNI

Manuali di equitazione La domesticazione del cavallo viene fatta risalire all’incirca a 4 o 5 migliaia di anni fa, quindi in un periodo che viene a sovrapporsi (grosso modo!) con la nascita della scrittura. Ovviamente entrambe sono frutto di un lungo processo, di cui non è affatto semplice tracciare dei limiti temporali ben definiti. Pur se scrittura e domesticazione del cavallo sono sostanzialmente coevi, occorre aspettare un po’ di anni per trovare un primo manuale di equitazione. O, meglio, per trovare il primo di cui ci sia pervenuta traccia. Questa primizia risale a circa tremila anni fa, ed è opera di un ittita, di nome Kikkuli, che compila un manuale dedicato all’allenamento dei cavalli destinati a trainare i carri da guerra. È scritto in cuneiforme, e ne abbiamo a disposizione quattro tavolette più un frammento, per un totale di un migliaio di righe. Un aspetto sorprendente di queste note è la loro sintonia con approcci moderni alla preparazione del cavallo in discipline quali l’endurance ed il concorso completo. Dovranno passare molti anni prima di veder comparire un altro importante manuale di equitazione: Περὶ ἱππικῆς (Sull’equitazione) di Senofonte. Ricordo ancora il mio stupore quando appresi questo rilevante contributo all’equitazione da parte di un autore che conoscevo, dagli studi scolastici, per opere quali l’Anabasi, o La Costituzione di Sparta, non certo per istruzioni su cosa e come fare con i cavalli. Vale la pena di notare che si tratta di un manuale con intenti di (ragionevole) completezza, visto che si occupa della nutrizione, dell’allevamento, della doma e dell’addestramento del cavallo. E di altro ancora! A dire il vero, c’è un’altra opera di Senofonte in merito: Ἱππαρχικός (Il comandante della cavalleria), dedicata appunto alle funzioni di “comandante” di cavalleria. Si dovrà poi attendere più di un migliaio di anni per vedere comparire molti altri manuali di equitazione: dietro a questa fioritura di pubblicazioni, che avviene in epoca rinascimentale, vi è anche un banale fatto “tecnico” che porta un nome ben definito: Gutenberg. Fra i molti testi, il più famoso fra i primi è stato certamente il manuale Gli ordini di cavalcare (1571) di Grisone, allievo di Pignatelli. Ebbe un gran successo, fu tradotto in varie lingue, e videro la luce ben sedici edizioni sue tra la prima e il 1620! Non a caso, visto che nasce nell’Accademia napoletana, dove si recava la nobiltà di tutta Europa per prendere lezioni sull’arte di cavalcare! Ai giorni nostri è disponibile un’enorme quantità di manuali, anche (iper-)specializzati, che non è possibile provare ad elencare. Rinviamo a Google... Citiamo solo il testo base pubblicato dalla FISE: Manuale di equitazione. Fioravante Patrone Info: Per chi fosse interessato, le opere di Senofonte e di Grisone (assieme a molte altre) sono disponibili gratuitamente su wikisource. Anche il manuale FISE è disponibile in rete

L’immagine che illustra questo articolo proviene da commons: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Zwei_ von_insgesamt_vier_Tafeln_des_Kikkuli-Textes.jpg

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ASD SCUDERIA LA BELLARIA


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l’inchiostro fresco Ottobre 2017


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