Inchiostro Fresco - Novembre 2017

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ANNO XXXII / N. 10 - NOVEMBRE 2017

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In occasione del centenario della morte del grande educatore

Fervono i preparativi per il

Presepe vivente di Cartosio

Masone ha ricordato Nicolò Garaventa

Marta Calcagno - pag. 6

Fabio Mazzari - pag. 10

Inaugurata una struttura utile al territorio

Torriglia: la caserma dei Carabinieri

Conosciamo i cavalli a partire dai Pony

Novi Ligure: il “battesimo della sella”

Fabio Mazzari - pag. 26

La redazione - pag. 31

Consegnate le targhe per il Municipio e Villa Duchessa di Galliera

Voltri “porta” del Beigua S

i consolida la collaborazione tra il Municipio VII Ponente e l’Ente Parco con nuove iniziative per valorizzare Voltri quale Porta di accesso al Parco del Beigua UNESCO Global Geopark, in attuazione di quanto già sancito dal Piano Integrato del Parco, recentemente aggiornato ed attualmente in fase di approvazione da parte della Regione Liguria. In tale contesto si è inserito l’evento di lunedì 23 ottobre quando, presso il Teatro del Ponente di Voltri, davanti ad una platea di studenti delle scuole primarie di Voltri, Fabbriche e Crevari, sono state consegnate le targhe commemorative da apporre nel Municipio e in Villa Duchessa di Galliera, come simbolo di questa sinergia tra il Municipio VII Ponente e il Beigua UNESCO Global Geopark. Il municipio più a ponente del comune di Genova, infatti, è a tutti gli effetti la “porta” sul mare di quello che è il comprensorio del Geoparco del Beigua, comprendente il complesso paesaggistico e naturalistico che, partendo da borgo costiero, arriva fino a Crevari, alla Val Cerusa e poi alle pendici del Monte Dente, in piena area protetta, raggiungibile grazie alla storica strada della Cannellona. Alla cerimonia erano inoltre presenti Matteo Frulio, assessore all’urbanistica del municipio di Ponente, Claudio Chiarotti, Presidente del municipio, Ugo Truffelli del PD di Voltri, già rappresentante del municipio presso l’Ente Parco, una guida del Parco del Beigua e i membri delle associazioni che partecipano alle attività in Villa Duchessa tra cui

L’editoriale di GB Cassulo

L’incredibile dittatura nella quale stiamo vivendo

È

incredibile la sottile dittatura nella quale siamo avvolti e che si infiltra ogni giorno nella nostra vita.

Parco dell’Antola: la magia del presepe di Pentema

P

entema, piccola frazione del Comune di Torriglia dal 1995 ha acquisito risonanza nazionale grazie al suo splendido presepe allestito nelle case e nelle cascine dell’antico borgo in pietra. Presepe che, ogni anno, attira sempre più visitatori che, da ogni angolo d’Italia, giungono in questa pittoresca località della Val Trebbia. La ventireesima edizione del presepe, allestito e realizzato come ogni anno grazie alla preziosa attività dei volontari del G.R.S. Amici di Pentema aprirà ufficialmente i battenti il giorno dell’Immacolata l’8 dicembre e sarà visitabile al pubblico sabato 9 e domenica 10, riapertura poi il fine settimana successivo (16 e 17 dicembre). Dal 23 dicembre al 7 gennaio poi il presepe

rimarrà aperto tutti i giorni con un ricco programma di iniziative collaterali attualmente in via di definizione. Come ci ha spiegato Rosa Vita, in rappresentanza del G.R.S. Amici di Pentema, un grande evento si terrà il giorno dell’Epifania con l’arrivo dei Re Magi pentemini in carne ed ossa vestiti in abiti contadini dell’Ot-

Continua a pag 25

Continua alla pagina seguente Matteo Serlenga

GIOCANDO CON I PONY

Strada del Turchino, 9 - Novi Ligure (AL) - tel. 320 43 67 088

tocento che porteranno come doni olio, stoffe e sale al posto dei tradizionali oro, incenso e mirra. Il Presepe di Pentema, diventato oggi un appuntamento imperdibile durante il periodo natalizio nell’entroterra genovese, nacque

Amistà e APS Sistema Paesaggio. Questa villa, per la sua posizione e per la sua importanza, è considerata la “porta di Voltri verso il Beigua Geopark”, perchè sita sulla discriminante geologica “VoltriVoltaggio”. Scopo del Geoparco, infatti, è quello di salvaguardare e promuovere le particolarità geologiche del territorio, che si trovano nelle valli alle spalle di Voltri. Dopo i Palazzi dei Rolli e il Centro Storico di Genova, il Parco del Beigua, tra Genova e Savona, è stato riconosciuto dall’UNESCO il 17 novembre 2015, e inserito nella lista dei Geoparchi Globali, che comprende attualmente 127 siti a livello internazionale, distribuiti in 38 paesi del mondo, di cui 70 in Europa e 10 in Italia: in questa prestigiosa lista compare, appunto, anche il comprensorio del Parco del Beigua, territorio tutelato dall’UNESCO per lo straordinario valore del patrimonio geologico e per gli strumenti di gestione applicati di concerto con le amministrazioni locali.

IL “MARCHIO” Se ad esempio ci scappa di dire: “Non se ne può più!!!”, dopo aver rifiutato di dare l’obolo al decimo che ti chiede qualcosa o al parcheggio o davanti a un forno o davanti ad una chiesa, oppure, mentre, seduto ad un tavolino del bar, ti stai sorseggiando un caffè, sei immediatamente additato come un razzista, un fascista, un menefreghista, un qualunquista e da oggi anche un populista, magari da quei radical-chic che scenograficamente, quando sono ben sicuri di essere visti nell’atto generoso, lasciano cadere la loro monetina nel cappello teso dal questuante di turno e poi magari evadono allegramente le tasse con l’aiuto di espertissimi commercialisti pratici dei meandri della nostra tortuosa legislazione fiscale!!!! Ed è un marchio quello del “razzista” che te lo porti dietro e che ti rimane indelebile facendoti sentire “marchiato” come gli schiavi nell’antica Roma. Eppure io come cittadino mi sento a posto con i migranti, perché contribuisco con il mio reddito alla fiscalità generale dalla quale vengono estratti i 37 euro

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Complimenti a Riccardo, che alla finale nazionale del Progetto Sport “Colonnello Nava”, si classifica al secondo posto nella sua categoria! www.facebook.com/ASD.Scuderia.La.Bellaria


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l’inchiostro fresco Novembre 2017

NOTIZIE DALL’OLTREGIOGO Una riflessione di Arnaldo Liguori sui persuasori occulti

Prosegue dalla pagina precedente: L’editoriale di Gian Battista Cassulo L’incredibile dittatura nella quale stiamo vivendo

Così come nel 1961 Hobbes vedeva nel Leviatano lo Stato, più umilmente noi nel 2012 vedemmo nel Napolisauro il suo demolitore.

giornalieri per il sostentamento pro capite di queste persone, per cui non ho nulla da vergognarmi. Ripeto: mi sento a posto. Semmai a “non sentirsi a posto” dovrebbe essere il governo centrale e locale che molto probabilmente, vedendo come sono gettati in strada e abbandonati a se stessi questi migranti, non usano molto bene i miei 37 euro giornalieri che do allo Stato per l’accoglienza!!!! Ma se esprimo questo mio pensiero ad alta voce, minimo mi dicono che sono un fascista e allora sto zitto. L’USO DELLE FOTO Un altro esempio di questa dittatura soft, che ci avvolge senza essere inquadrati con camicie nere, brune o altro ancora come nei tempi andati, la si può cogliere dalla lettura dei vari quotidiani per il 90% allineati e coperti con l’attuale potere. Ad esempio su “La Stampa” del 15 ottobre 2017 a pag. 8 e 9 si potevano leggere due reportage: l’uno dedicato ai 10 anni del PD e l’altro alla visita di Berlusconi alle zone terremotate di Ischia. Nella prima le foto sono seriose e “istituzionalizzate” mentre nella seconda non vi sono le macerie ancora lì a distanza di mesi fumanti e catastrofiche, ma un “fotone” di Berlusconi, finemente ridicolizzato, con calcato in testa un enorme elmo da vigile del fuoco. Una foto che fa passare in secondo piano le macerie ancora lì da rimuovere e che invece induce a pensare: “ecco costui non perde l’occasione per

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Federico Cabella • Capo redattore: Fabio Mazzari • Edizioni On-line: Luca Serlenga • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Luisa Russo (Ovada, Ovadese) Matteo Serlenga (Valle Stura, Val Leira) Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Marisa Pessino (Nuova Libarna)

farsi vedere!!!” L’USO DELLE PAROLE Ed anche leggendo i due pezzi traspare la dittatura mediatica che ci avvolge, perché se dal pezzo sul compleanno del PD si apprende in toni auilici che Veltroni “ricorda” gli inizi di quell’avventura, che “avrebbe dovuto nascere dieci anni prima”, nell’altro è più brutalmente riportato che Berlusconi “sciorina” i risultati da lui ottenuti nei soccorsi ai terremotati de l’Aquila. Ed ancora se nel primo pezzo si parla di “Padri fondatori”, nel secondo invece si citano i “Capi bastone”. GIORNALISMO DI REGIME Insomma, un modo di fare giornalismo molto efficace per mantenere in piedi questo Regime che ormai governa il Paese dal 2013 senza un effettivo consenso popolare e che, silenziosamente, ha proposto in sede di Commissione parlamentare una norma la quale, se tramutata in legge, porterà tutti noi ad essere schedati in Internet, perché, contro ogni disposizione europea, è stato addirittura allungato a sei anni il tempo di archiviazione di tutti i nostri traffici telematici in rete. Questo si chiama: controllo di massa sulla società. E a farlo, sostenuto dai suoi “persuasori occulti”, cioè la stampa di regime, è un governo di sinistra o che si professa tale!!! Gian Battista Cassulo

• Rubriche: Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

Pubblicità raccolta in proprio: geom. Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante Gian Battista Cassulo • Consiglio Direttivo: Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari • Collegio dei revisori dei Conti: Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985)

• Collegio dei Probi Viri: Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria al n° 226160 il 4/10/2005 P. IVA e C.F. 02096520065

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Il quarto potere

Ovvero come i mass media costruiscono la nostra realtà.

a realtà è ciò che accade o ciò che ci viene raccontato? È a questo interrogativo che tentiamo di rispondere in questa breve riflessione, ricorrendo ad uno studioso che molto si è speso sulla materia: Niklas Luhmann.

L

avvistato la colonna di fumo che li avvertiva che il villaggio dietro la collina era bruciato. Anzi, la nostra conoscenza diretta del mondo che ci circonda non è poi molto diversa da quella che avevano i nostri cugini nel paleolitico.

contadini si armavano e i cavalli venivano bardati per la guerra. Ed oggi, esattamente come ieri, quel fumo ha un impatto reale sulla realtà. I contadini sono diventati marines e i cavalli carri armati, ma il principio è lo stesso.

PROFESSORE E CONTADINI Niklas Luhmann è stato uno dei più grandi sociologi del nostro tempo. I suoi libri sono criptici e permeati di quell’oscuro linguaggio caro a molti filosofi, eppure è difficile trovare qualcuno che abbia chiarificato i profondi meccanismi della nostra età più del prof. Luhmann. Nell’accostarsi allo studio dei mass media egli parte da una interessante premessa, anche se scontata: “Ciò che sappiamo della nostra società, e in generale del mondo in cui viviamo, lo sappiamo dai mass media”. Ora, ammettiamo che in Giappone l’eruzione di un

IL POTERE SULLA REALTÀ Se accettiamo questa premessa è chiaro che i media non si limitano a raccontare la realtà, piuttosto la creano. Non per nulla il testo di Luhmann si intitola “La realtà dei mass media”. Ciò che viene creato ovviamente è solo uno specchio (spesso deformante) della realtà, un’illusione, una percezione, ma nel momento in cui noi modelliamo le nostre azioni sulla base di quelle percezioni ecco che facciamo diventare concreto qualcosa di astratto. Le nuove tecnologie massmediatiche sono come il fumo medievale, alla vista del quale i

IL QUARTO POTERE È su queste basi che il deputtato inglese Edmund Burke nel 1787 si rivolgeva alla tribuna della stampa dicendo: “Voi siete il quarto potere!”. Egli sapeva bene che al pari dei governi, dei giudici e del potere sovrano, quei cronisti potevano influire pesantemente sulla vita collettiva, non erano solo spettatori. L’informazione agisce. Essa modifica e condiziona l’oggetto che osserva, non importa che si tratti di un campionato di calcio, di una campagna elettorale o di una guerra.

vulcano provochi migliaia di morti; se non avessimo la televisione o internet non lo verremmo mai a sapere, esattamente come se non fosse mai accaduto. Ciò che non ci viene raccontato per noi non esiste. In questo senso, siamo come quei contadini medievali che sapevano di un’invasione solo dopo aver

Arnaldo Liguori

Una corsa podistica per ricordare la storia

È

in lavorazione un libro che senz’altro diventerà la pubblicazione cult per i podisti. Ennio Gattorna sta infatti per dare alle stampe un suo lavoro, frutto di accurate ricerche su una corsa podistica che negli anni Ottanta sino agli inizi del nuovo millennio (1982 – 2005) è stata la “prova di coraggio” di numerosissimi atleti, anche di fama internazionale. Si tratta della ricostruzione zio ionee storica sttoorriiica c ca di come nacque uee e ssii sviluppò nel ccoror-or so degli anni ni llaa StraBorbera, erra, a, una marcia rcciaa it ii-it competition, va e non, ovi vi da Novi Ligure a laa . Cabella. onn Ma non moo m vogliamo r vi anticiparvi

più di tanto. Come nei gialli che si rispettano anche qui il segreto è d’obbligo, perché questo libro vuole essere anche e soprattutto un omaggio e un riconoscimento a chi - macinando chilometri su chilometri, affrontando le salite più impervie, inoltrandosi nelle tortuose “strette”, che curva dopo curva, sfociano nella piana di Pertuso - dava il meglio di sé stesso, non tanto per vincere, ma per p mettersi alla prova. Perché pe loo ssappiamo tutti: il podista, il ap ap marciatore, quando corre è marci mar ma solo soolo o meglio è solo con la “sua” “ssua ua strada, dove là in fondo, fo ond nd al termine della gaara c’è il traguardo: gara, un traguardo esclusiun voo perché è solo ed e cl es cl esclusivamente il suo. La sua vittoria persoLa nal nal na nale. Gian Battista Cassulo G

Nel 1982 per coinvolgere anche i giovani nel ricordo del 25 Aprile, gli amici della Polisportiva Novese organizzarono la prima Straborbera, marcia non competitiva da Novi a Cabella articolata su quattro frazioni, i cui staffettisti, nei loro testimoni, portavano un pensiero sui fatti della Seconda Guerra Mondiale scritto dagli studenti delle scuole novesi.


Valle Stura e Val d’Orba Campo Ligure: le sorgenti “appese” e isolate del “Locco”

Salviamo le fonti, bene prezioso per tutti

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a storia locale ci racconta che sino agli inizi degli anni ‘80 la rete acquedottistica di Campo Ligure era praticamente tutta di proprietà privata. Con varie modalità poi gli acquedotti privati sono passati in gestione comunale mantenuta sino agli inizi degli anni 2000.

INVESTIMENTI PUBBLICI E NEO - PRIVATIZZAZIONE È durante gli anni di gestione comunale che sono stati rinnovati e riqualificati tutti gli impianti attraverso contributi statali e mutui a carico del Comune. Poi è subentrata la gestione attraverso

gli ATO (Ambiti Territoriali Omogenei) che nel nostro territorio si è concretizzata entrando a far parte della società AMTER (sostanzialmente IREN). Il contratto con AMTER/IREN scadrà ancora nel 2030 e sino ad allora di certo si continuerà a “spremere” i nostri impianti per ottenere il massimo guadagno per il socio privato ed investire il minimo necessario per mantenere in parziale efficienza la parte impiantistica di proprietà pubblica. LA QUESTIONE DELLE SORGENTI DEL “LOCCO” Questa breve premessa ci permet-

Protagonista il legno

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l castagno, uno degli alberi più presente nei nostri boschi e “simbolo” del nostro territorio, è stato protagonista di una giornata di studi a Campo Ligure sull’argomento: “Castagno e lamellare: innovazione e tradizione delle strutture lignee”, che si è tenuta il giorno giovedì 9 novembre presso la Sala Polivalente della Comunità Montana, ai piedi del monumentale castello Spinola; l’evento, organizzato e promosso dalla segheria Puppo, azienda attiva da più di centoventi anni nel piccolo borgo della Valle Stura, si è posto come obbiettivo la sensibilizzazione sull’utilizzo del legno come materiale di costruzione. Numerosi relatori hanno illustrato esempi e applicazioni sia per quanto le nuove costruzioni sia per quelle già esistenti: ad aprire i lavori il prof. Franco Laner dell’Università di Venezia, pioniere dell’utilizzo del legno lamellare in Italia (noto per il restauro della copertura del teatro La Fenice di Venezia), a cui è seguito poi l’intervento di Michele Zulini di Federlegno e del professor Marco Togni dell’Università di Firenze. L’Ing. Andrea Costa ha spie-

gato le tecniche costruttive degli edifici in legno mentre l’ingegner Stefano Podestà dell’Università di Genova si è focalizzato sui miglioramenti sismici su strutture esistenti (un argomento molto sentito di questi tempi); a seguire, nel pomeriggio, l’Arch. Bruno Repetto, noto in valle per i suoi interventi di recupero di importanti strutture sul nostro territorio come la Badia di Tiglieto e il forte Geremia, ha tenuto una lezione sull’impiego del legno negli interventi di restauro e valorizzazione ambientale. Anche il benessere è stato argomento di dibattito grazie agli interventi dell’Arch. Simone Paoletti, esperto di costruzione di saune e vasche in legno con una lezione sul legno e sul benessere e del Geom. Luca Grenghi del Collegio dei Geometri con un intervento sul legno come isolante termico e sul confort ambientale; in conclusione l’intervento dell’Ing. Virgilio Anselmo del Politecnico di Torino in merito a interventi di ingegneria naturalistica e paesaggistica, molto importanti per il nostro territorio. Matteo Serlenga

te di inquadrare e comprendere il caso puntuale, ma significativo, delle sorgenti del “Locco” La località “Locco” è sita sul lato sinistro della Valle Angassino a Campo Ligure, in una zona eccezionalmente ricca di acqua e di fatto si può considerare la principale fonte di approvvigionamento della rete idrica del Comune. Si tratta di 5/6 opere di presa realizzate negli anni ‘60 dai proprietari dell’acquedotto privato “Napoleone Rossi”. Sono opere idrauliche di altissima qualità che “penetrano” nel terreno per varie decine di metri in modo da raccogliere l’acqua direttamente dalla roccia, con vasche di raccolta e canalizzazioni in parte piastrellate e utilizzo di tubi in acciaio inox. Le opere idrauliche erano raggiungibili per le operazioni di manutenzione con una larga strada di collegamento dove potevano transitare anche mezzi meccanici di grandi dimensioni. Le sorgenti complessivamente sono in grado di erogare circa 320 lt di acqua al minuto. I DANNI DELL’ALLUVIONE DEL 2014 Tutto perfetto, se non fosse che gli eventi alluvionali del 2014 hanno messo a rischio strutturale alcune opere di presa che sono ora “appese” nel vuoto e ad alto rischio di smottamento. In aggiunta le sorgenti sono “isolate” in quanto non più raggiungibili con alcun mezzo meccanico a causa di una importante frana. Questa situazione perdura da tre anni e non si intravedono soluzioni. GLI INTERVENTI URGENTI Ovviamente servono soldi e questi devono essere messi a disposizione dell’Ente gestore (AMTER/IREN), ma soprattutto serve volontà e pressione da parte dell’Ammini-

strazione pubblica locale. In questo senso, investendo pochi soldi, si potrebbe intanto ripristinare la viabilità allargando la strada che hanno ricostruito a loro spese alcuni privati proprietari nella direttrice “Canarone-Rafera-Locco”. Ciò consentirebbe anche di collegare tra loro tutte le principali sorgenti della Valle Angassino. EVITARE IL MODELLO “COGOLETO” La manutenzione dell’impiantistica è troppo importante e non può essere delegata a chi non ha alcun interesse di eseguirla. Quanto accaduto a Cogoleto dovrebbe servirci da monito. A Cogoleto infatti, per evitare i costi di manutenzione, AMTER ha chiuso le sorgenti di Sciarborasca e si è collegata all’impianto di Arenzano comprando quindi l’acqua da IREN. I cittadini ci hanno rimesso in qualità e costi, il Comune ha perso gli impianti, il gestore invece ci guadagna 2 volte: non investendo su impianti che non sono di sua proprietà e vendendo acqua a costo superiore.

Taglio boschivo

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n riferimento all’articolo relativo al taglio boschivo: “Apertura della stagione di taglio” apparso a pag 6 de “l’inchiostro fresco” di ottobre 2017 a firma di Luca Serlenga, riportiamo, per completezza, la tabella indicante i periodi di taglio nei boschi cedui e a governo misto secondo il regolamento della regione Piemonte. La redazione Fino a 600 metri s.l.m.

Dal 1° ottobre al 15 aprile

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l’inchiostro fresco Novembre 2017

VALLE STURA E VAL D’ORBA - SPECIALE CACCIA

“Perché la caccia non si fa solo con il fucile ma anche con la testa e con il cuore”

Il ruolo della caccia oggi

A caccia con Sara

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’attività venatoria è una risorsa per l’ecologia e la comunità? Lo abbiamo chiesto al prof. Andrea Marsan, biologo e docente di zoologia applicata all’Università di Genova, che ci ha espresso la sua opinione sul ruolo che ha la caccia nella società odierna. “La caccia è un’attività ben radicata sul territorio e coinvolge con una passione indescrivibile migliaia di persone” afferma il professore, “che sia utile alle popolazioni animali che la subiscono o all’ambiente naturale è un dato discutibile. È certo però che la caccia agli ungulati selvatici, siano essi cinghiali o caprioli, ha sempre prodotto una aumento delle popolazioni così come è certo che con i soldi dei cacciatori si sia provveduto per anni al ristoro dei danni prodotti dalla fauna selvatica e alla messa in opera di sistemi di prevenzione” prosegue Marsan. “È anche vero che la squadra di caccia al cinghiale nelle piccole realtà rurali rappresenta uno dei pochi momenti di aggregazione spesso utili alla collettività: basti pensare ai lavori di pulizia dei sentieri o all’organizzazione delle sagre paesane che quasi sempre vedono i cacciatori al lavoro”. “Per quello che riguarda gli incidenti di caccia è inutile dire che è necessario lavorare continuamente per garantire a tutti i fruitori del bosco le condizioni di sicurezza” conclude il professore. “I cercatori di funghi o gli escursionisti devono potersi muovere nel bosco certi che i cacciatori si preoccupino prima della salvaguardia delle persone e poi della loro passione”. Luca Serlenga

a l b e r g o

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el nostro territorio, l’attività venatoria è una disciplina che fonda le sue radici in tempi remoti: basti ricordare, infatti, che in epoca altomedioevale la vastissima “selva dell’Orba”, come racconta Paolo Diacono, era la zona di caccia privilegiata dai re longobardi, in particolare del re Liutprando; questa tradizione, con il tempo, non si è mai estinta e ne abbiamo parlato con Sara Dimani, urbasca “doc” e cacciatrice specializzata nella caccia al cinghiale, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti nazionali. “La passione per la caccia è cresciuta assieme a me”, ci racconta Sara, “nella mia famiglia sono tutti cacciatori e fin da bambina mio papà mi ha portato nei boschi per insegnarmi i segreti del territorio, dove ho imparato a conoscere i boschi, ogni sentiero e ogni ruscello; quando ho com-

da seguire e rispettare, e anche un forte rapporto con il proprio territorio: curiamo i sentieri e abbiamo pulito tutto attorno alla zona della cappelletta della Gattazzè”. “La caccia si fa sì con il fucile” conclude Sara, “ma anche e soprattutto con il cuore e con la testa; sono contraria alle grandi mattanze, chi “ama” solo sparare può benissimo andare al poligono: a me la caccia non me l’hanno insegnata così”.

piuto diciotto anni, ho ottenuto il porto d’armi per uso venatorio: non potevo aspettare per quello che, negli anni, era diventata una vera vocazione”. “La caccia che preferisco”, ci spiega Sara, “è quella al cinghiale; faccio parte di una squadra nell’ambito di “Savona 1” e in questo tipo di caccia il rapporto con il cane è di totale empatia e di fiducia reciproca: ho venti cani, e con ognuno di loro ho un rapporto distinto, e parlo con loro come se fossero persone”. Secondo Sara, la caccia, in particolare quella al cinghiale, è una necessità per l’ecologia, per l’ambiente e per il territorio: “la Regione, dopo i censimenti della fauna selvatica, assegna dei contingenti alle diverse province; questo è molto importante per evitare un aumento dei capi che potrebbe essere dannoso per l’ambiente”, specifica Sara, “abbiamo delle regole ben precise

Matteo Serlenga

Aiuto ad Ovada! SMARRITO UN GATTO! Rudy è nero con un ciuffo bianco in fondo alla coda. Non è sterilizzato, ha una ciccatrice sulla zampa anteriore. Si è perso in via Molare nella zona Gulliver. Rosanna - Tel. 0143/86.450

Angelo Spanò commenta l’ultimo tragico incidente in provincia di Savona

Verdi: “troppi incidenti”

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e cronache ci hanno informato dell’ennesimo incidente di caccia, questa volta a farne le spese è stata una persona intenta a raccogliere castagne e che per mano di un cacciatore, ha perso la vita: oggi piangiamo e siamo vicini alla famiglia di questa ennesima vittima, ma quante altre vittime dovremmo piangere prima che termini la stagione venatoria?” Con questa riflessione, Angelo Spanò, portavoce dei Verdi a Genova, commenta il tragico fatto avvenuto il mese scorso a Bardineto, in provincia di Savona; “mi chiedo se non sia giunto il momento che il Governo prenda seri provvedimenti, emanando Leggi più severe, anche se, da sempre, sostengo con forza l’abolizione della caccia”. “Occorre da subito una maggiore sicurezza nell’esercizio dell’attività venatoria” continua Spanò, “invece alcuni politici,

pur di ricevere consensi elettorali, si guardano bene dal proporre leggi che vadano nella giusta dire-

zione e che diano la possibilità al comune cittadino di frequentare i boschi senza rischiare di incrociare

Fornaro interroga Martina

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l Sen. Federico Fornaro ha rivolto un’interpellanza la Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, per chiedere quali iniziative intenda assumere per sostenere le Regioni nell’opera di contenimento della fauna selvatica. Il sen. Fornaro, anche in considerazione della diminuzione del numero di cacciatori, chiede nella sua interrogazione cosa intenda fare il Ministro per allargare il numero

degli operatori abilitati per attuare i piani di controllo e di abbattimenti selettivi, a fronte dell’art. 19 della legge 157/1992, che limita tale numero di operatori. Questo anche alla luce di una recente sentenza della Corte Costituzionale, per la quale le guardie venatorie si possono avvalere tassativamente solo delle figure riportate nel citato art. 19.

pallottole vaganti. Altra questione che nessuno vuole affrontare, specialmente per quanto concerne la caccia agli ungulati, è che l’attività venatoria sta diventando un vero e proprio business” sostiene il portavoce dei Verdi, “poiché alcune squadre di cacciatori traggono anche un beneficio economico da queste carni: a conferma di ciò basta recarsi nelle trattorie dell’entroterra, dove nei menù si possono trovare piatti a base di cinghiale,capriolo e daino, queste carni non provengono certamente da allevamenti come prevede la Legge 157/92, bensì da cacciagione, tutto ciò in barba alle leggi sulla sanità e relative violazioni fiscali, a questo proposito sarebbe auspicabile un controllo delle ASL e della Guardia di Finanza”.

La redazione

Emergenza caprioli: scoppia la polemica

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a Provincia di Alessandria ha emanato un piano straordinario di abbattimento di caprioli a causa degli ingenti danni che questa specie sta provocando alle colture. Il Presidente, Gianfranco Baldi, lo ha annunciato nella sede del Consorzio tutela del Gavi, come si apprende da “La Stampa” di Alessandria. Come spiega il presidente della Provincia, il piano straordinario, sarà valutato dall’Ispra e dalla Regione e se approvato, si aggiungerà alle quote di abbattimento dei singoli ATC della provincia alessandrina. In caso di approvazione i sindaci dei comuni della Provincia potranno decidere o meno se avvalersi del piano suppletivo di gestione solamente nei casi di emergenza e solo in determinati luoghi e per periodi limitati. Ma i viticoltori non sono soddisfatti e durante l’assemblea di Gavi hanno chiesto a gran voce anche il prolungamento della stagione di caccia fino a gennaio compreso, perché affermano che i danni sono provocati dagli ungulati in generale, sia cinghiali che caprioli. Ma non tutti sono della stessa opinione: nel giro di poco più di una settimana dalla data dell’assemblea, in rete è stata emessa una petizione contro il provvedimento straordinario che ha già raccolto otre 10 mila firme. La “raccolta firme”, come si legge sempre dal quotidiano on-line La Stampa, è stata organizzata dall’associazione Rifugio Miletta di Agrate Conturbia (Novara), associazione animalista che vuole fermare il progetto della Provincia. Per chi fosse interessato ad aderire alla raccolta firme la petizione è pubblicata sul sito change.org. Luca Serlenga

Matteo Serlenga

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VALLE STURA E VAL D’ORBA

Monte Bunicca: e luce fu!

Resoconto dei congressi dei circoli nel nostro territorio

PD: novità dalle Valli del SOL N on solo politica, ma anche tante attività sul territorio e per la comunità: questi e molti altri argomenti sono stati discussi nei recenti congressi che, la settimana scorsa, si sono svolti nei circoli locali del Partito Democratico della Valle Stura, Orba e Leira, che hanno visto le elezioni dei segretari delle rispettive sedi, dei direttivi e del segretario provinciale, con la candidatura unitaria di Alberto Pandolfo. Una realtà, quella del Partito Democratico, molto radicata nel nostro territorio, come ci scrive Omar Peruzzo, il giovane segretario riconfermato a Rossiglione: “Sfruttiamo al meglio questa nostra organizzazione capillare sul territorio per mantenerci attivi politicamente: in questi anni”, ci scrive Omar, “abbiamo elaborato appelli ed iniziative rivolte

alla popolazione e continueremo a farlo nei prossimi mesi; cerchiamo inoltre di mantenere viva la tradizionale Festa de l’Unità, nostro fiore all’occhiello, una grande macchina che coinvolge tanti volontari con un impatto positivo sulla gente”; anche a Tiglieto, dove è stata rieletta Marina Pesce, il partito si impegna nell’organizzazione nella Festa

dell’Unità più famosa dell’Alta Valle Orba. “Largo ai giovani” a Masone, dove la sezione locale ha eletto segretario il venticinquenne Alessandro Porrata e altri due coetanei nel direttivo, mentre a Campo Ligure ritorna segretario Diego Baschiera; anche a Mele, in Val Leira, dove è stato eletto segretario Enrico Paro-

Un esempio di volontariato

C

abato 21 ottobre alcuni volontari hanno provveduto ad illuminare la croce che svetta sulla cima del monte Bunicca, nel territorio comunale di Masone, vicino al confine con Campo Ligure: la croce, di ben 9 metri di altezza per 5 di larghezza, è stata illuminata grazie all’installazione di quattro faretti a LED dalla potenza di 10 watt ciascuno, entrambi alimentati da pannelli fotovoltaici; un modo quindi ecologico e “green” per rendere il giusto omaggio ad una delle croci “simbolo” del nostro territorio. La cima del monte Bunicca, conteso tra Masone e Campo Ligure nel XVI secolo, fu il luogo di una apparizione miracolosa: secondo la tradizione, l’11 settembre del 1595, al termine di una lunga guerra fratricida tra i due paesi, che a lungo aveva

insanguinato la Valle Stura, vi apparve la Madonna; questo episodio, documentato dagli storici del tempo, riempì di fede i cuori dei campesi e dei masonesi, grati dell’intercessione della Vergine per la pace tra i due paesi paesi. Matteo Serlenga

Matteo Serlenga

Scuola di Musica a Rossiglione

Cardiologia i giunge in redazione questa bella nota, che vuole essere una comunicazione al pubblico e nel contempo un riconoscimento alla Croce Bianca di Tiglieto, che da più di un decennio ospita nei suoi locali un ambulatorio di cardiologia allestito grazie all’impegno del cardiologo Giorgio Leoncini. Il tutto fatto in termini gratuiti e nel più ampio spirito del

di, grande attenzione al sociale e alle feste: il circolo infatti si impegna ogni anno ad allestire una cena di autofinaziamento e quest’anno ha dato una grande mano nello stand delle celebri “Focaccette del Ponente” durante la Festa de l’Unità a Genova.

S

Fervono i preparativi per il presepe di

Cartosio

volontariato civile. E questo servizio è utile alla Valle Stura e al suo circondario, andando così a supplire gli intoppi burocratici degli enti che dovrebbero essere preposti alla cura della salute dei residenti. A noi de “l’inchiostro fresco” non ci resta che congratularci con il dott. Leoncini e la Croce Bianca di Tiglieto. Matteo Serlenga

Gentilissima Redazione,

A Tiglieto sono ormai undici anni che, presso la sede della P.A. Croce Bianca, ogni ultimo lunedì del mese viene fatto da me l’ambulatorio di cardiologia. Con mie risorse ho allestito un ambulatorio per visite ed elettrocardiogramma per tutta la popolazione della valle (arrivano pazienti anche da Urbe e Rossiglione) in accordo con il Medico di base. Tutte le prestazioni sono gratuite, ma i pazienti possono fare spontaneamente una oblazione a favore della PA Croce Bianca e questo è molto utile per un’associazione che si prodiga tra molte difficoltà sul nostro territorio. Un caro saluto, Giorgio Leoncini (sindaco di Tiglieto)

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L “

a vita senza la musica sarebbe un errore”: questa celebre frase del filosofo tedesco Nietzsche, amante della musica di Wagner, è il motto della Scuola di Musica “Faber” di Rossiglione sita in Piazza Matteotti 7, che propone svariate attività educativo-musicali attraverso una variegata offerta formativa organizzando percorsi adatti ad ogni età. La scuola di musica, patrocinata dal comune di Rossiglione, offre inoltre corsi dedicati allo studio dei principali strumenti musicali, un coro di voci bianche, un coro per gli adulti, e un corso di “music english”, che si propone di avvicinare i bambini tra i 3 e i 4 anni alla lingua inglese e alla musica in modo divertente grazie ad insegnanti qualificati. Matteo Serlenga

U

n gran da fare a Cartosio (Al) in questi giorni, perché il paese si sta mobilitando per organizzare la sua prima edizione di un Presepe Vivente che trasporterà, nelle vie del Centro Storico del paese, un pezzo di Betlemme. Il tutto grazie alla dinamicità dei suoi abitanti e della Parrocchia dove don Domenico Pisano potrà in tal modo celebrare la Messa

di Natale in un contesto ancor più vicino alla ricorrenza della natività. Ma non è finita qui perché per l’Epifania nel paese risuoneranno le note un grande concerto Gospel per l’allegria di grandi e piccini. Nel supplemento a questo numero troverete tutte le notizie. Marta Calcagno


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VALLE STURA E VAL D’ORBA

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Masone: non solo feste, ma anche azioni concrete

Urbe: fototrappole contro gli incivili

“Barbari per il sociale”

Operazione “boschi puliti!”

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on solo feste, ma anche azioni concrete per la comunità: la giovane associazione “Barbari Cudini”, nota sul territorio per le feste organizzate in località San Pietro, come la recente castagnata di ottobre e la festa di San Pietro a Luglio, la mattina di sabato 28 ottobre ha messo in ordine e ripristinato l’aiuola pubblica di fronte al “palazzo del Barone” all’inizio del Paese Vecchio, con il plauso del Comune e della comunità: “Io e un gruppo di soci abbiamo deciso di impiegare il nostro tempo libero per ripristinare il decoro di questa aiuola”, ci racconta Alarico Ottonello, “dopo un giro di telefonate ci siamo trovati qui al paese vecchio e abbiamo cominciato a lavorare: chi ha piantato una piantina, chi ha tolto l’erbacce, ognuno ha dato

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un piccolo contributo”; questo lavoro nasce dalla volontà dell’associazione di presentarsi, oltre che alle partecipatissime feste,

Il volontariato è un motore sociale che gratifica chi lo esercita

al sociale, con opere di piccolo recupero e ripristino di piccole aree. L’associazione, inoltre, cura il decoro della lapide del “caduto sovietico” lungo l’Alta Via, nei pressi del Passo del Turchino, al confine tra le municipalità di Mele e Masone.

abato 28 ottobre si è svolta ad Urbe la “Giornata della pulizia dei boschi”, che ha visto impegnati numerosi partecipanti nella pulizia del territorio: tra questi, i ragazzi ospiti presso le strutture della cooperativa “la Strada Giusta” e i volontari della protezione civile di Urbe; l’evento, organizzato dal Consorzio dei Funghi Valli Gargassa e Orba, è stato patrocinato dall’Amministrazione comunale di Urbe. “Una bellissima iniziativa”, ci dice il sindaco Fabrizio Antoci, “che abbiamo intenzione di replicare in primavera. Purtroppo la situazione di alcuni punti sotto la strada (soprattutto provinciali) è drammatica a causa dell’inciviltà di alcuni, ma attenzione” ammonisce il sindaco, “i carabinieri forestali hanno disseminato il territorio di fototrappole e hanno già comminato molte multe!”

Matteo Serlenga

Matteo Serlenga

Urbe deve ancora aspettare

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ove non è arrivata la burocrazia, ci ha pensato la politica a fermare, almeno temporaneamente, la pratica per l’annessione del comune di Urbe al parco della Beigua, all’interno di una delibera di Giunta del 18 ottobre con la quale viene ufficialmente rinviata la valutazione della variante del piano integrato, in attesa di ulteriori di approfondimenti”; con queste parole, in un comunicato stampa, il portavoce dei Cinque Stelle in Regione Liguria, Andrea Melis, interviene sulla questione dell’entrata del Comune di Urbe nel Parco del Beigua: “Non è difficile vedere dietro questa ultima forzatura la pressione di parte del centrodestra regionale per fermare quella che sarebbe una grande occasione economica e turistica per l’intero territorio e su cui tutti i pareri tecnici hanno espresso parere

sibili, evitabili, impugnative”.

Andrea Melis (m5s): “Toti rinvia la pratica dell’annessione al parco Beigua. forzatura politica incomprensibile”

favorevole”. L’ITER BUROCRATICO IN CORSO “La Regione Liguria”, continua Melis, “ha in mano questa pratica da inizio giugno e il procedimento di osservazioni si è concluso il 30 agosto. Da quel momento Toti ha 90 giorni per arrivare all’approvazione, con scadenza a

fine novembre. Il timore è che si stia cercando di fare tutto il possibile per far decadere i termini e vanificare così un percorso di annessione che rappresenterebbe un volano enorme in termini di potenziali ricadute turistiche ed economiche, grazie a un brand universale come quello dell’Unesco. In caso di stop, la Regione rischia di dover fare i conti con pos-

LA POSIZIONE DEI CINQUE STELLE “Come M5S ci siamo schierati da subito a favore dell’annessione”, conclude Melis, “non esistono ulteriori vincoli in grado di osteggiare una richiesta di buon senso, sposata dallo stesso ente Parco, in cui il comune di Urbe ha tutto da guadagnare senza togliere niente a nessuno. Anche perché, come abbiamo già detto, non vogliamo davvero pensare che il problema sia il vincolo sull’attività venatoria rispetto a un’area che rappresenta meno del 3 per cento del parco e, in ogni caso, non è mai stato terreno di caccia. Toti faccia al più presto chiarezza e ci dica qual è la posizione della Giunta su un tema così sentito dal territorio”. A cura di Matteo Serlenga

Mens Sana in Valle Sana

Forte Geremia: Si Vola!

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opo anni di assenza in Valle Stura di una palestra attrezzata, finalmente a Masone ha aperto il nuovo centro fitness Your Body. L’idea è nata da tre ragazzi di Voltri: Davide, Marco e Mario che ci hanno raccontato il perché della loro scelta. “La struttura, di proprietà della Croce Rossa, era inutilizzata da tempo – spiega Davide - e ci è sembrata ideale al nostro scopo; per questo abbiamo ristrutturato i locali e aperta qui la nostra attività”. Inoltre la zona, come ci spiega Mario: “ci è piaciuta perché facilmente raggiungibile e la popolazione sta rispondendo bene”. La palestra sta decollando perché ha una sala d’allenamento ben attrezzata e gode di un vasto bacino di utenza e numerosi corsi di aerobica e arti marziali. “Speriamo quindi - conclude Marco - di aver offerto un nuovo servizio che sia apprezzato dalla comunità locale”.

ue “tesori” del nostro territorio in un colpo solo! Nella giornata di sabato 19 novembre, infatti, la diga di Molare e il forte Geremia di Masone saranno più vicini del solito: grazie ad un’originale iniziativa di Stefano Podestà, gestore del forte, sarà possibile sorvolare in elicottero la celebre diga, rimasta ancora in piedi dopo il “disastro di Molare” del 1935, in un percorso mozzafiato che consentirà inoltre di godere dello splendido panorama di tutta la Valle Stura e le sue bellezze; a rendere ancora più “gustosa” questa giornata di esplorazione del nostro entroterra, ci penseranno i piatti tipici preparati per l’occasione dall’agriturismo “Cà du Ratto” di Fabio Musiari. Un’occasione quindi imperdibile per guardare il nostro territorio da un punto di vista inusuale, e per conoscere le vicende storiche di due strutture “simbolo” del nostro entroterra spesso dimenticato o lasciato da parte.

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l’inchiostro fresco Novembre 2017

VALLE STURA E VAL D’ORBA

La manutenzione dell’ambiente, a partire dalla pulizia degli alvei dei corsi d’acqua, è la miglior difesa

Rossiglione 1977 – 2017 “Cemento e Fango” I l 6 di Ottobre si è svolto a Rossiglione un’importante iniziativa in occasione dei 40 anni dell’alluvione del 1977 e della costruzione dell’Autostrada dei Trafori (la A26, da Genova ad Ovada), inaugurata nel medesimo anno. La manifestazione, dal titolo “Cemento e Fango” ha posto in primo piano due eventi che sono impressi nella memoria di chi vive la Valle Stura ancora oggi. L’evento è stato ricco di testimonianze e contenuti, non è mancata ampia documentazione, foto, video. Le diapositive sono state esposte il giorno 8 Ottobre al Museo Passatempo. È stata inoltre organizzata una gita alla frana dei “Flecchi” il giorno 7 Ottobre (frana da cui ebbe origine la devastazione della Valle Berlino – il Berlino è un’affluente dello Stura). Da notare la concomitanza tra il giorno dell’evento e l’alluvione, che avvenne esattamente il 6 Ottobre di quarant’anni fa… 1 - “CEMENTO”: L’AUTOSTRADA DEI TRAFORI Indispensabile nodo di collegamento tra Genova ed i trafori che dall’Italia segano il tratto alpino (ed il resto d’Italia), è l’Autostrada dei Trafori, chiamata così per l’ampia serie di galleria da cui è composto tutto il suo tragitto, inaugurata l’11 Agosto 1977.

solo perché facilmente raggiungibile dai mezzi.Ne hanno guadagnato certamente i villeggianti genovesi, risparmiandosi il Passo del Truchino e tutto il lungomare del ponente Genovese per raggiungere la Valle nei mesi estivi. UNA DOMANDA? Ad oggi quindi, era veramente necessaria questa operazione in cemento che si è prepotentemente inserita nel nostro territorio quarant’anni fa?

2 - “FANGO” L’ALLUVIONE DEL 1977

I bimbi e l’alluvione

O

ggi siamo andati a vedere dove l’alluvione del 1977 ha causato danni. Prima siamo andati nella sala poolivalente dove abbiamo ascoltato una guida del Parco del Beigua, di nome Giulia che ci ha spiegato le cause delle alluvioni poi il maestro Oliveri e il prof. Martini che hanno vissuto l’alluvione, ci hanno raccontato quell’esperienza. Il maestro Oliveri ci ha raccontato che lui e suo fratello con molti altri si sono rifugiati sul tetto della chiesa del Superiore. Dopo aver visto le immagini dell’alluvione proiettate sullo schermo e commentate dal prof. Guido, ci siamo diretti verso la chiesetta di Sant’Anna dove c’è una targa sul muro con la data dell’alluvione e il segno del livello raggiunto dall’acqua. Il signor Guido ci ha detto che hanno rotto un pezzo di muro vicino ai binari della ferrovia perché era l’unica via di fuga per raggiungere il paese, infatti si nota che in quel punto il muro è stato rifatto e il cemento è più chiaro. Il sig. Antonio ci ha detto che ai tempi dell’alluvione aveva due anni e che suo papà lo salvò portandolo in spalla in un posto più sicuro. Gli alunni della classe 4° della Scuola Primaria F.lli Puppo di Rossiglione

LE CARATTERISTICHE I suoi numeri: appena 10 km da meno di 70 m di altitudine dell’inizio a Genova Voltri, fino agli oltre 420 m s.l.m. dalla galleria del Turchino, dove supera lo spartiacque dell’Appennino Ligure. Entrambe le carreggiate sono sospese su grandi viadotti e sono presenti numerose trafori e per superare il forte dislivello in pochi km. La curiosità: è stato necessario creare un’ansa lunga 4 km per ridurre la pendenza, altrimenti proibitiva per i tir che dal

porto di Genova la percorrono in direzione nord. IL TRATTO IN VALLE STURA Per quanto riguarda la Valle Stura, l’Autostrada permette di raggiungere i comuni di Masone, Campo Ligure e Rossiglione tramite un unico casello localizzato a Masone. I viadotti e le gallerie percorrono però tutto l’intero territorio, passando “a vista” sui tre paesi e le relative località. L’obiettivo di collegamento con ciò che è oltre l’Appennino ligure è stato centrato; l’autostrada infatti oggi permette agevolmente il passaggio dall’irta Genova fino alle pianure piemontesi ed oltre. BENEFICI O ONERI? La domanda di chi invece vive in Valle Stura è: ha portato benefici? In che termini? Sicuramente l’autostrada ha permesso una più ampia viabilità. Ma certamente la “visibilità” ed il turismo sperato durante la costruzione negli anni ’70 non si è verificato, lasciando ad oggi sono un buon panorama di cui godere durante il passaggio sui viadotti. In termini economici invece non è certamente un’autostrada che, col suo passaggio, può sensibilmente cambiare l’economia della Valle Stura portando Aziende ed attività in territorio,

La pioggia che cadde il 6 Ottobre 1977 in Valle Stura, è un evento atmosferico che non si è mai più verificato, ad oggi, con quell’intensità. In numeri si parla di 48mm di pioggia in 48 ore. Il motivo però che rese quell’alluvione devastante fu il fiume: diretta conseguenza della pioggia che cadde nella notte tra il 6 ed il 7 Ottobre. LE PREMESSE Partiamo dalla perturbazione: la Valle Stura si trova in una zona sul versante nord dell’Appennino, al confine col basso Piemonte. Questa sua geolocalizzazione gioca un fattore predominante per meteo e venti. Proprio tra questi ultimi, lo scirocco è uno fra i più “patiti”, può far piovigginare il cielo (di quella pioggia leggera e sottile) anche per giorni, le nuvole che si addensano sono difficili da scalzare. I primi giorni dell’Ottobre 1977 il tempo non era buono ed il terreno era già intriso d’acqua. Altro fattore, quello predominante per i danni che l’alluvione arrecò, è lo Stura (torrente che da il nome alla vallata composta da Masone, Campo Ligure e Rossiglione). Lo Stura, per via della facilità di percorso poco tortuoso che segue (dalla sua nascita sul monte Orditano), della

pendenza e del tragitto di circa 30 km, è un fiume veloce rispetto ad altri e si carica di diversi affluenti lungo il suo percorso. LE PERTURBAZIONI Alle pioggerelline del 4-5 Ottobre, che avevano però già reso saturi i terreni, comincia, dopo il tramonto del 6 Ottobre, una pioggia sempre più intensa man mano che le ore passano. I terreno ormai intriso non permetteva drenaggio ed anzi, contribuì con smottamenti e riversamenti di materiale verso Valle. I vari torrenti acquistavano maggior violenza mentre alzavano vertiginosamente il loro livello trascinando con scarti, terra, fango e quant’altro. Nelle strade i tombini ormai rigettavano acqua ed i rivoli lungo la strada si gettavano negli scantinati. L’ALLUVIONE Lo Stura, torrente più grande e violento di altri, non permetteva l’ingresso degli affluenti ormai straripati, creando vicendevoli onde che si rovesciarono sui vari centri abitati. Il livello toccato dalla massa d’acqua fu di circa 8 metri d’altezza. Per lampi e fulmini, a causa della pioggia intensa quasi a sembrare una barriera, la luce andò via. Il giorno seguente, il 7 Ottobre, il tempo era ancora brutto, ma in via di miglioramento. I Paesi erano irriconoscibili. LE CONSEGUENZE Ci vollero più di due mesi per ripulirli ed una squadra di 250 volontari dotati di attrezzatura per evitare possibili infezioni. Altro avvenimento che si sommò all’alluvione fu la grande frana sul monte Pracaban, le dimensioni furono di circa 500 metri di ampiezza tra terra e alberi. Questa frana è ancora visibile oggi, la natura in 40 anni non ha ripreso possesso di quel pezzo di terra con la sua vegetazione, lasciandola calva. Maria Virginia Calissano


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Prosegue la serie di articoli dedicati ai luoghi della Memoria e della Resistenza nell’Oltregiogo, a firma di

Giulia Cordasco

Un amore Partigiano: storia di due giovani in tempo di guerra

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omenica 29 ottobre, nella splendida cornice della Sinagoga di Alessandria, è stato presentato al pubblico il libro della giornalista Donatella Alfonso e Nerella Sommariva “La ragazza nella foto: un amore partigiano”. Esso racconta la storia d’amore che unì la giovane Agata Maria Berchio, madre di Nerella, ed Ermanno Vitale, giovane ebreo partigiano di Alessandria che dopo l’8 settembre si nascose insieme a tutta la sua famiglia a Vesime, tra Langhe e Monferrato. Molti anni dopo la scomparsa di Maria, la figlia ha deciso che fosse arrivato il momento di raccontare a tutti quale fosse la vita di sua mamma prima durante la guerra, le sue paure, le sue insicurezze, e quell’amore che si dissolse in una gelida mattina di febbraio del 1945 ma la cui memoria l’accompagnò per tutta la vita. Maria ed Ermanno si incontrarono una sera di primavera del 1944, mentre lei tornava a casa da lavoro; il gruppo di partigiani l’aveva fermata perché voleva confiscarle la bicicletta: “Ma manco morta!” esclamò lei, quella bicicletta se l’era sudata ed era tutto quello che aveva. Sorpreso dall’esclamazione della ragazza si avvicinò e disse ai propri compagni di lasciarla andare. Quello fu soltanto il primo dei numerosi incontri che li videro protagonisti nei mesi a venire; notte dopo notte Maria attendeva il rumore dei sassolini contro la persiana della sua finestra: significava che Ermanno era ancora vivo ed era tornato da lei. Con le normali discussioni tra giovani innamorati, molte insicurezze ma con una proposta di matrimonio finita la guerra, con l’arrivo della neve gli incontri e la corrispondenza si fecero più radi, fino all’ultima lettera, datata 8 gennaio 1945. “Cara Maria, quasi un mese è trascorso da quando siamo stati assieme, un mese lungo e triste perché sempre ossessionato dal tuo pensiero, chiedendomi ogni momento dove potrai essere e con chi, e se ti ricordi qualche volta anche del tuo Manno che non desidera altro di rivederti (..) Non mi resta che salutarti e ricordarti il mio amore. Tuo, Manno.”

pensare, progettare realizzare...

L’epilogo della storia

La tragedia del ponte di Perletto

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contatti tra Maria ed Ermanno si interruppero poco dopo l’inizio del 1945, ma appena un mese dopo la giovane capì che non era lei il problema, non era la famiglia borghese di lui, che avrebbe desiderato una sposa della loro estrazione sociale, non c’era nessun’altra donna: il problema fu “l’Operazione Drago”. Essa fu un’azione che scattò il 12 febbraio per i repubblichini della Divisione San Marco acquartierati a Monastero Bormida partita da un ordine dell’Armata Liguria, guidato dal generale Rodolfo Graziani: come si legge nel libro, “i militari nazifascisti dovranno sgomberare il territorio dalle forze partigiane perché, se davvero gli angloamericani sbarcheranno in Liguria (..) le divisioni della Wehrmacht de-

vono poter contare su una via di fuga sicura”. Furono una ventina, i partigiani che scesero lungo la provinciale in direzione di Perletto. Avevano intercettato le intenzioni dei nazifascisti ed essendo consapevoli della pericolosità della zona stavano pattugliando insieme più divisioni. Una divisione della San Marco li stava aspettando, sventolando un fazzoletto rosso che avevano strappato a un partigiano ucciso a Roccaverano, qualche giorno prima: i partigiani li scambiarono per un’altra divisione di partigiani, e quando si accorsero dell’inganno fu ormai troppo tardi. Uno dietro l’altro caddero colpiti da una raffica di mitra, tranne un giovane, Sergio Barbieri, detto “Alì”: lui con gli occhi

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sbarrati dalla paura buttò il fucile e si tuffò nelle acque gelide del fiume, al riparo di un cespuglio. Si salvò così. Ermanno, esperto sabotatore, venne riconosciuto durante la lotta, e venne finito a sassate, mentre era già a terra. L’ONOREFICIENZA A lui, il 13 febbraio del 1953 venne concessa la medaglia d’argento al Valor Militare: “Ferito ripetutamente, esaurite le munizioni, avrebbe potuto mettersi in salvo ma non lo fece per non abbandonare i compagni, fidando in quel trattamento leale che Egli pensava avrebbero usato gli avversare verso un ferito. Invece fu messo inesorabilmente a morte e il suo corpo orribilmente straziato con altri venti compagni di lotta.”

La vita di Maria si spezzò in quella gelida mattina di febbraio, quando nel comando di Bistagno le misero sotto gli occhi gli scarponi infangati del suo amato. Soltanto l’incontro con Emilio Sommariva, qualche tempo dopo, sembrò riportare un po’ di felicità nella sua vita. Lei gli chiese tempo per lasciarsi andare, lui conosceva la sua storia, e accettò. Si sposarono il 26 giugno del 1947. Io li ho conosciuti Maria ed Emilio, quando purtroppo il morbo di Alzheimer aveva già iniziato a farsi strada nelle loro vite. Ho conosciuto Pierluigi, il loro primogenito, che è stato per me un uomo e un amico fondamentale. Li ha raggiunti in cielo un anno fa. Ho voluto dedicare a loro l’editoriale di questo mese, perché tutti dovrebbero avere la fortuna di avere nella loro vita “una famiglia Sommariva” come amici.

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l’inchiostro fresco

STORIA E MEMORIA

Novembre 2017

In occasione del centenario della morte del grande educatore

Masone ha ricordato Nicolò Garaventa

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a aperto i battenti sabato 28 ottobre al Museo Civico “Andrea Tubino” di Masone la mostra dedicata alla vita di Nicolò Garaventa, il celebre educatore, in occasione del centesimo anniversario della sua scomparsa. LA MOSTRA La mostra è stata allestita dall’Associazione Amici del Museo di Masone di Gianni Ottonello con la preziosa attività del giornalista e storico locale Piero Ottonello, organizzatore della mostra. Ma perché proprio Masone ha ricordato questa figura importante (e ancora poco conosciuta)? Nicolò Garaventa non era originario di Masone bensì di Uscio, piccola cittadina del Golfo Paradiso ma, nella località della Valle Stura era solito trascorrere le estati, specialmente durante gli anni della maturità. Il 4 settembre del 1917 mentre trascorreva la villeggiatura morì improvvisamente all’età di settantuno anni stroncato da un infarto. CHI ERA NICOLÒ GARAVENTA Nicolò Garaventa fu una figura importantissima e allo stesso tempo controversa. La mostra ci illustra la sua vita e soprattutto la sua opera, per la quale è ancora oggi ricordato. Nel 1883 infatti, egli abbandonò il suo posto di lavoro da insegnante per dedicarsi al recupero dei giovani più disagiati e sfortunati, fondando la navescuola chiamata dapprima “Redenzione” e che, dopo la sua morte, prese il suo nome. Garaventa si dedicò agli ultimi, prima con i giovani sbandati e poi aprendo la sua scuola agli orfani. ai senza famiglia e a tutti quei giovanissimi provenienti da famiglie estremamente povere che vivevano ai margini della società. Il metodo di insegnamento di Garaventa fu oggetto, all’epoca, di molte contestazioni ma, alla fine, si rivelò

un successo. Nei primi dieci anni di vita la scuola aveva già infatti formato centottanta giovani che si inserirono nella vita sociale e lavorativa. Alla sua morte questo numero aveva già superato i mille. Vi fu anche una lunga “guerra” tra Nicolò Garaventa e il criminologo

torinese Cesare Lombroso, quest’ultimo infatti sosteneva che i reietti non si potevano recuperare e che la scuola di Garaventa fosse un bluff. Ci fu una causa legale per diffamazione che vide l’educatore genovese vincere in tribunale.

I “GARAVENTINI” Piero Ottonello, storico e curatore della mostra ha ricordato l’importanza della figura di Nicolò Garaventa e la sua opera in favore dei ragazzi più poveri e disagiati e di come Masone abbia sempre portato avanti la sua memoria, come dimostra la grande cele-

brazione che venne fatta nel 1967 con tutti i “garaventini” di allora. Emilia Garaventa, pronipote di Nicolò e presidente della Fondazione omonima ha letto una lettera d’epoca del suo antenato ed ha ringraziato tutti gli organizzatori per l’allestimento della mostra. Infine vi sono stati gli interven-

Due interessanti mostre visitabili fino al 2 dicembre

Arte al Museo Tubino di Masone L e attività del Museo Civico “Andrea Tubino” di Masone però non si sono fermate alla mostra su Nicolò Garaventa. Nel pomeriggio di sabato 4 novembre è stata infatti inaugurata t la mostra collettiva di pittura realizzata dagli allievi del Club Artistico Masonese guidati dal celebre pittore e maestro d’arte Ermanno Luzzani. “Il tema che fa da filo conduttore della mostra di quest’anno è quello dell’acqua – ci spiega Gianni Ottonello presidente degli Amici

del Museo di Masone – gli allievi del maestro Luzzani,

giovani e meno giovani tutti provenienti dalla Valle Stura, si sono potuti sbizzarrire realizzando quadri che raffigurano i soggetti più disparati, dipinti in massima parta con la

Fabio Mazzari Emilia Garaventa con alle sue spalle Piero Ottonello e a fianco il sindaco di Masone Enrico Piccardo mentre inaugurano al Museo Tubino la mostra su Garaventa

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tecnica ad acquerello o in olio su tela ma in alcuni casi anche a matita”. Il gruppo pittorico di Masone, uno dei più attivi dell’entroterra genovese, ha già esposto in questi anni in diverse rassegne artistiche sia in Liguria che in Piemonte. La mostra al Museo Tubino rimarrà anch’essa visitabile fino al 2 dicembre con gli stessi orari della mostra su Garaventa. L’ingresso è come sempre libero ed un’offerta in favore del museo sarà comunque gradita.

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ti di due ex allievi della Scuola Garaventa che, con grande commozione, hanno ricordato quegli anni e di come la nave scuola riuscì a salvarli e indirizzarli alla vita. La nave fu attiva fino al 1975 ma il nome di Garaventa è rimasto impresso nella società al punto che, scherzosamente, ancora oggi molti genitori per minacciare i figli discoli sono soliti dire “ti mando alla Garaventa!”. Fabio Mazzari INFO La mostra sarà visitabile fino al 2 dicembre ogni fine settimana dalle ore 15:00 alle ore 19:00. Per scuole e gruppi è possibile anche la visita al di fuori dagli orari di apertura previo contatto telefonico al numero 347-149.68.02.


Ovada e ovadese La Compagnia Ovadese sul palco dello

“Splendor”

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ono ripresi gli appuntamenti al Teatro Splendor di Ovada con il “Teatro per la famiglia” e la “Rassegna teatrale Don Salvi” che coinvolgono numerose Compagnie tra le quali “I Ragazzi dello Splendor”. Si tratta di una Compagnia Teatrale Amatoriale locale nata nel 2006 che continua la tradizione del teatro in città e da allora si sono susseguiti al suo interno molte persone. Questi attori amanti del teatro, divertendosi cercano di far divertire chi viene a vederli al teatro. La Compagnia sotto la regia di Fabiana Parodi si occupa sia del teatro per adulti all’interno della “Rassegna Teatrale Don Salvi” che per bambini attraverso la mini rassegna “Teatro per la Famiglia” realizzata in collaborazione con il Comune di Ovada. Per quanto riguarda la rassegna “Don Salvi” alcuni lavori che hanno entusiasmato sono: “La Casa delle zie”, “Villa Magnolia…le apparenze ingannano”, “Lo strano testamento dei fratelli Pittaluga”, “Il Giorno del matrimonio”, “Delitto a Teatro” e nel calendario 2017/18 figura l’appuntamento di sabato 24 febbraio 2018 con “La Casa delle zie” liberamente tratto da “Arsenico e vecchi merletti” con l’adattamen-

to di Fabiana Parodi. Per quanto riguarda il “Teatro per la Famiglia” si parla invece di favole create e scritte per i bambini. È diventato da alcuni anni un piacevole appuntamento la favola con protagonista Babbo Natale e la consegna della letterina da scrivergli e spedirgli. Tra i lavori da ricordare: “Come far dimagrire Babbo Natale”, “Babbo Natale e il ladro di letterine”, “Un giorno con Babbo Natale”, “Buon Natale…Babbo Natale” e poi le altre favole, “Aladino e i geni smemorati”, “Il Giornalino di Gian Burrasca”, “Il Circo dei Clown”, “Il Castello incantato”. Per questa edizione, dopo l’appuntamento del 21 ottobre con “Il fantasma pauroso”, si prosegue sabato 25 novembre con “Babbo Natale e la renna famosa”, sabato 27 gennaio 2018 con “La famiglia dell’inventore pazzo”. Luisa Russo

Rassegna teatrale “Don Salvi”

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l prossimo appuntamento è per sabato 18 novembre alle ore 21 con “Ladri in Casa” di Vito Elio Petrucci, regia di Pier Luigi de Fraia. (l.r.)

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“Vela Onlus”: il nuovo direttivo

I Comitati discutono sul contratto Regione Liguria Trenitalia

Pendolari alla riscossa

È

convocata per il giorno 16 Novembre 2017 alle ore 17.30 presso il Salone “Padre Giancarlo” dei Cappuccini in Via Cairoli ad Ovada, l’Assemblea Ordinaria dell’Associazione Vela Onlus per il rinnovo delle cariche sociali. Ogni socio può presentare la propria candidatura alla carica di componente del Comitato Direttivo per il quadriennio 20172021, compilando l’apposito modulo reperibile presso il bancone all’ingresso del DH Oncologico dell’Ospedale di Ovada oppure presso gli uffici della segreteria del Convento dei Padri Cappuccini in Ovada sito Piazza dei Cappuccini n. 9. Il Socio Candidato deve essere in possesso dei diritti civili e politici; conoscere e condividere gli scopi, le finalità dello Statuto e le attività dell’Associazione; essere regolarmente iscritto da almeno dodici mesi all’Associazione e in regola con il pagamento delle quote associative annuali; aver svolto negli ultimi dodici mesi, attività di volontariato attivo e continuato nelle attività dell’Associazione. I Soci interessati devono far pervenire, entro e non oltre il 10 Novembre 2017, il “modulo di candidatura” alla sede dell’Associazione, in via Ruffini 22, 15076 Ovada per posta (raccomandata a/r) oppure via mail all’indirizzo vela@associazionevela.it oppure consegnando direttamente a mano presso i due punti di riferimento indicati sopra. Per informazioni e contatti telefonare al numero 0143 381355 - cellulare. 340 5253607. (l.r.)

Nella foto il sindaco di Ovada Paolo Lantero al microfono e il sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini che discutono con i rappresentanti dei Comitati

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omitato Pendolari del Levante, Comitato difesa Valle Stura ed Orba, Comitato Pendolari Savona – Genova, Comitato Cinque Terre e WWF Italia-Liguria/Genova città metropolitana lo scorso ottobre sono stati sentiti nella Commissione svoltasi in Regione Liguria, avente ad oggetto il nuovo Contratto di Servizio Regione Liguria-Trenitalia (CdS).

IL NUOVO CONTRATTO DI SERVIZIO La Regione Liguria si accinge a firmare un nuovo contratto di servizio con Trenitalia della durata di quindici anni, ma i comitati lamentano che non c’è stata né adeguata informazione ai cittadini né tantomeno partecipazione degli utenti alla costruzione dei contenuti del contratto e l’unico aspetto noto rilevante sembra essere quello del rinnovo del materiale rotabile. “Il rinnovo del materiale è senz’altro un punto importante – dicono gli esponenti dei Comitati - ma non può prevaricare ogni altra considerazione relativa al servizio”. Per i comitati comunque è essenziale che tale nuovo materiale sia di proprietà effettiva della Regio-

ne, per evidenti ragioni di autonomia dell’Ente rispetto all’impresa ferroviaria e di risparmio della Regione sul medio periodo. LA POSIZIONE DEI COMITATI Associazioni e comitati non vogliono ritrovarsi per quindici anni un contratto “fotocopia” di quello attuale, largamente insoddisfacente sia sul versante della qualità che della quantità di servizio offerto ed inadeguato rispetto alla tutela degli utenti. Chiedono quindi che la Commissione dell’ottobre scorso sia un primo passo e si apra finalmente una discussione approfondita in sede di Commissione e di Consiglio con l’istituzione di una sottocommissione sul “CdS” aperta alle Associazioni, che porti alla elaborazione di linee guida per la redazione dei contenuti del contratto. LE RICHIESTE DEI COMITATI In particolare i comitati chiedono che all’interno del nuovo CdS siano elementi di forza: • la responsabilità univoca del fornitore del servizio Trenitalia; • parametri completamente rivisti sul discorso penali e controlli e monitoraggio ripensati;

• una riduzione progressiva dei tempi di percorrenza come “target”, con tempi verificati dalla Regione; • programma di esercizio adeguato a coprire le carenze di servizio da tempo lamentate dagli utenti; interventi sulle infrastrutture esistenti per aumentarne prestazioni, capacità e qualità; • Composizione dei treni programmate e l’individuazione dei treni “straordinari” come ordinari periodici; • integrazione tariffaria e modale su scala regionale; • valutazione e bilancio degli investimenti mancati e dei mancati adempimenti dell’impresa ferroviaria. Pendolari, cittadini e ambientalisti si appellano ai Consiglieri di Maggioranza e Opposizione e all’Ass. Giovanni Berrino affinché li sostengano nella richiesta di regole diverse dal passato per il nuovo Contratto di Servizio con Trenitalia, considerato che la Regione non ha voluto prendere in considerazione l’ipotesi di apertura ad altri operatori. Luisa Russo


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l’inchiostro fresco Novembre 2017

OVADA E OVADESE

“Pertini”: incontro con l’autore

Dal 16 ottobre al 19 dicembre 2017

La giallista Gilda Piersanti “Rebora Festival”

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’incontro è stato molto informale, tra letture recitate dall’ultimo romanzo della scrittrice italo-francese “Roma enigma” e ricordi adolescenziali. Infatti il percorso è partito a ritroso ricordando come ha scelto di diventare scrittrice. È così che gli studenti della Pertini hanno incontrato Gilda Piersanti. I ragazzi delle classi III C, III E, II A della scuola media “Pertini” sono stati coinvolti a diverso titolo: gli alunni della classe seconda hanno preparato un’intervista, gli altri sono stati curiosi interlocutori: Cosa pensa quando scrive? Quando ha deciso di diventare scrittrice? Perché scrive romanzi gialli? Conosce i suoi personaggi? Quanto guadagna uno scrittore? Ecco alcune delle domande che spontaneamente sono nate dai ragazzi. Un filo invisibile ha legato la

capitale francese, meta desiderata da Gilda Piersanti bambina e poi raggiunta dopo gli studi, il lavoro di traduttrice e quello di scrittrice e Roma teatro di molte delle sue storie. Un incontro intenso, molti libri da leggere, un avvicinamento informato ad un evento televisivo. Infatti le storie della scrittrice, che ha creato il personaggio di una investigatrice donna: Mariella De Luca, sono diventate una serie di telefilm di grande successo in Francia e, da questo ottobre saranno visibili sul canale 139 di Sky nella serie “I colori del crimine”. Un grazie a Piero Spotti della Libreria Terme di Acqui sempre attento alle esigenze di una scuola che ricerca esperienze significative. Ora la lettura del romanzo per alcuni ragazzi proseguirà in classe e sarà l’occasione per riflettere sulla letteratura, sul miste-

Pavimentazione in Piazza Mazzini

Torna il porfido

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ono continuati a ritmo serrato i lavori in Piazza Mazzini e nelle vie linitrofe per il ripristino della pavimentazione in porfido. Il termine dei lavori, condizioni metereologiche permettendo, scadeva il 12 novembre. Durante i lavori sono stati ridotti al minimo i disagi legati alla modifica temporanea della viabilità nel centro storico. Molti residenti sono stati comunque attenti e sensibili al problema consapevoli

del fatto che viene restituita alla città e al centro storico in particolare, una piazza in condizioni finalmente decorose Erano infatti anni che questo angolo suggestivo del centro storico aveva bisogno di una sistemazione. Ancora una volta comunque l’Assessore ai Lavori Pubblici, Sergio Capello ha seguito con grande attenzione lo svolgimento dei lavori, cercando anche di spiegare problemi ed eventuali disagi. (e.p.)

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ro e sul fascino che da essa deriva. Luisa Russo

i è costituito il “Rebora Festival Ovada” per raggruppare e organizzare eventi musicali ad Ovada tra ottobre e dicembre. Doverosa la dedica al compositore Antonio Rebora, rimarca un legame alla tradizione musicale ovadese. Per questa ragione il programma del Festival, nella sua prima edizione si muoverà tra i generi musicali ponendosi l’obiettivo di proporre artisti e progetti di livello senza trascurare la valorizzazione dei giovani talenti e degli artisti che operano sul territorio. “Rebora Festival

La Scuola dell’infanzia delle Madri Pie conquista un titolo prestigioso

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restigioso riconoscimento per la Scuola dell’infanzia dell’Istituto Madri Pie di Ovada che si è aggiudicata il primo posto nella categoria “Infanzia” nel concorso nazionale “Guarda che bello”, progetto di educazione alla salute della vista promosso dal Consorzio Ottico Italiano – Gruppo Green Vision con il patrocinio dell’Associazione Italiana Medici Oculisti. Il concorso chiedeva alle classi di preparare elaborati creativi che raccontassero quello che i bambini hanno scoperto sul tema della visione nel percorso didattico e nel racconto “Guarda che bello”. Il “Gruppo dell’ultimo anno” dell’Istituto Madri Pie ha presentato un libro tattile che racconta la storia di Ricky con gli occhiali e verrà premiata con una dotazione di materiali per la scuola per un valore di 1-000 Euro. Al concorso hanno partecipato 625 classi di tutto il territorio nazionale realizzando 4.475 elaborati. “Guarda che bello” ha messo gratuitamente a disposizione delle famiglie e degli insegnanti attività giocose e strumenti didattici per portare l’attenzione dei bambini sul mondo di luce e colori che si apre ai loro occhi e sensibilizzarli sui corretti comportamenti visivi. Infatti non è facile comprendere ai bambini l’importanza della cura dei propri occhi e convincerli a tenere in ogni occasione comportamenti corretti. Luisa Russo

Lottero Segretario del Circolo P.D.

Ovada” nasce sotto l’egida della Città di Ovada in collaborazione con la Civica scuola di Musica “Antonio Rebora”, l’omonima Associazione Musicale e con il sostegno di Fondazione CRAL e Unicredit Banca. Il programma ha preso il via il 16 ottobre nella Chiesa di San Domenico con l’orchestra Sinfonica di Sanremo con Igor Riva al violino e Diego Ceretta alla direzione, quindi Mercoledì 1° novembre nella Chiesa di N.S. dell’Assunta l’Orchestra Sinfonica di Cuneo “Bartolomeo Bruni” con Ermir Abeshi al violino, Nikolay Shugaev al violoncello e Andrea Oddone alla direzione. Si prosegue venerdì 1° e sabato 2 dicembre alle ore 21 alla Loggia di San Sebastiano con Beppe Gambetta in concerto e presentazione in prima italiana del nuovo CD “Short Stories” con i “quadri di scena” di Sergio Bianco. Martedì 19 dicembre alle ore 21 al teatro Splendor, Vittorio De Scalzi in concerto “Cinquant’anni di musica dai New Trolls a Mina” con la partecipazione di Roberto Tiranti. Aprirà la serata l’ensemble del dipartimento Jazz, pop e Rock della Civica Scuola di Musica “A. Rebora” oltre alla consegna dell’Ancora d’argento all’ovadese dell’anno a cura del settimanale “L’Ancora”.

ario Lottero, noto artigiano della città, figura di spicco nel volontariato, è il neo segretario del Circolo del Partito Democratico di Ovada. Lottero subentra al Segretario uscente, Giovanni Battista Olivieri che rimane comunque nel Direttivo del Circolo. Mario Lottero eletto durante il Congresso Cittadino del P.D. tenutosi presso la Soms rappresenta una candidatura unitaria ottenendo 52 voti sui 56 votanti. Per quanto riguarda invece la zona per il Circolo di Tagliolo Monferrato il segretario è Federico Robbiano; nel Circolo di Rocca Grimalda segreteria Valeria Moccagatta, a Silvano d’Orba si è scelta la continuità e al posto del compianto Giorgio Arcella subentra la figlia Rosa. Infine nel nuovo Circolo della Val d’Orba che raggruppa Molare – Cassinelle, Cremolino, Trisobbio, Montaldo, Carpeneto è stato eletto Nino Caruana già Vice Sindaco di Cremolino. Anche i Giovani Democratici dell’Ovadese hanno preso parte con un documento consegnato al neo segretario di Ovada Mario Lottero.

Luisa Russo

Enzo Prato

Farmacia Gardelli Anche la Farmacia “Gardelli” di Corso Saracco effettua dallo scorso 2 ottobre l’orario continuato. Rimane aperta tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 7.45 alle ore 20 e nei giorni di turno osserverà anche l’orario notturno oltre alla giornata della domenica. Uno sforzo non indifferente che va incontro alle esigenze di un vasto territorio. Per la “Gardelli” sono anche in programma alcuni eventi legati ad una maggiore conoscenza delle malattie dell’era moderna. (e.p.)

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OVADA, OVADESE E RONDINARIA

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News da Basaluzzo Lo “scagno” di Fresonara

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econdo dati statistici, risulta che la quantità dei rifiuti raccolti in zona sia sensibilmente diminuita. Ora non sappiamo se questo dato sia da addebitare alla crisi che ha ristretto i consumi, oppure a dinamiche demografiche o a nuovi comportamenti di consumatori più avveduti e attenti al tema ambientale. Fatto sta che anche i costi di raccolta in proporzione dovrebbero calare e con essi anche le tasse. Ma sembra non sia così. A Basaluzzo infatti, dove recentemente i cittadini hanno ricevuto l’avviso di pagamento per la TARI (Tassa sui rifiuti), sembra non abbiano avuto sconti, come si legge in una interrogazione consiliare presentata dal Capo gruppo di minoranza, Rosanna Borsa. In questa interrogazione, la Borsa, esprimendo preoccupazioni per il presunto e ventilato passaggio a nuovi gestori, dà voce alle lamentele dei basaluzzesi che si ritengono penalizzati per un lievitare dei costi per un servizio che, appunto stando ai dati, dovrebbe risultare meno oneroso. E per testimoniare tali richieste è stata fatta una raccolta firme dalla “Lista pensionati”, che fa capo appunto a Rosanna Borsa per chiedere a “Gestione Ambiente” un cambiamento delle tariffe, come ci dice la Borsa, sui locali sfitti o in disuso che: “da cinque anni a questa parte vengono ugualmente tassati pur non producendo rifiuti”. Gian Battista Cassulo

uëj ‘d Fërsnèra i pëjo o scägn e iss sèto an tèra”, sentenziava l’antica facezia, convertendo il glorioso popolo di Fresonara ad una etnia di stupidi bacecchi. Naturalmente i Fresonaresi sapevano rispondere, con frecciate altrettanto velenose, alle insinuazioni dei paesi circonvicini. E così tirava avanti quel mondo piccolo, tra la fatica dei campi, gli zoccoli ai piedi e l’allegra bevuta all’osteria davanti al piatto di trippa e dietro la bugia alla moglie. Le campane scandivano il tempo di alzarsi, mangiare, mettersi il vestito della festa, spegnere l’incendio, dare l’acqua alle viti e piangere l’amico spentosi sempre troppo presto. Ma le tradizioni spesso si fermano, mentre il tempo non mette freno al suo eterno cigolio. Per cui chi nasce dopo, non sa. Non sa perché non c’è più il nonno che racconta l’origine dell’origine. Anche lui è indaffarato a compilare il suo curriculum lavorativo on-line per ricevere la prima rata di

Luminarie a Novi Ligure

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ovi Ligure si sta preparando al Natale e, cogliendo l’occasione della Fiera di Santa Caterina del 25 novembre, ha già iniziato ad adornare le vie del Centro Storico con le luminarie. Quest’anno saranno le sfere il motivo conduttore di questi addobbi e comunque l’aria di festa inizia a farsi sentire, anche perché all’improvviso la temperatura è scesa e il tempo da neve sembra avvicinarsi. I commercianti sperano in una ripresa dei consumi, ma le aspettative sono buone. Tutto sta a proporre il meglio a costi contenuti. E gli affari, luminarie o non luminarie, non potranno che prosperare. (g.b.c.)

una pensione che scivola sempre alla prossima finestra. Così nel 1999 germoglia a Fresonara l’Associazione Culturale Lo Scagno. Lo Scagno, come quello che usavano le donne per andare a lavare i panni alla roggia. Lo stesso che i bacecchi prendevano per sedersi in terra. Ma non c’era più tempo per sedersi. Bisognava correre per ritrovare l’Antica Storia prima che anche l’ultimo dei testimoni se la portasse in Paradiso. Viene ritrovato, dopo 120 anni di oblio, il manoscritto del Cav. Pietro Vernetti, che, dato alle stampe, svela nel titolo la volontà dell’Autore: “Storia del Comune di Fresonara narrata al popolo”. Rivedono la luce, nell’attualità dei nostri giorni, le dimenticate tradizioni, la cultura, le abitudini, le usanze abbandonate. Si apprende che il dialetto non è la parlata degli incolti, ma la variante di una lingua che discende direttamente dal latino. I calcoli astronomici rivelarono come la notte in cui Ottone II, Imperatore del Sacro Romano

Impero, regalò Fresonara al Monastero del S. Salvatore, il cielo si fosse oscurato per un’eclisse di luna. Il computo della longitudine portò alla conclusione che quando in Italia per convenzione è mezzogiorno, a Fresonara sono le 11,34 e 44 secondi. Essere più giovani di 25 minuti e 16 secondi rispetto al resto della Nazione, dà lo stesso piacere del morbido maglione di lana. Si comprese che gli stringati ed incisivi proverbi svelavano spesso vicende storicamente accadute. Rimane il segreto della traduzione del gergale bacecchi. Ma i segreti sono tali perché li teniamo nascosti dentro di noi. Dunque qualcuno sa! Dom&Nico BISio

Molare: Gli alunni della classe V si sono trasformati in attori

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a loro aula si è improvvisata in teatro: in un batter d’occhio banchi, sedie e cattedra sono stati ammassati alle pareti e al centro della classe un ampio spazio è diventato il palcoscenico, attorno al quale sedie disposte in semicerchio hanno ospitato il giovane pubblico, ma che dico giovane! Giovanissimo! Gli alunni di 5 anni della Scuola dell’Infanzia di Molare hanno preso posto a sedere, entrando così in contatto con un ambiente scolastico a loro abbastanza sconosciuto ed esplorandolo in modo divertente e stimolante. Sì, perché non hanno solo assistito, ma sono stati coinvolti nella drammatizzazione della storia “La casetta di cioccolata” giocando e cantan-

“La casetta di cioccolata”

do sotto la sapiente guida degli alunni di quinta. E siccome ogni spettacolo apprezzato merita di essere conosciuto da un pubblico

ben più vasto, c’è stata poi la replica di fronte agli alunni della classe prima. Una magica atmosfera si è impadronita dei piccoli spettato-

ri che con grande entusiasmo si sono lasciati trascinare dagli attori in erba in allegre sequenze di balli, girotondi e giochi divertenti. Tutto si è concluso con una breve lettura della storia fatta individualmente da un alunno di V. Poi i bambini di sei anni a loro volta hanno provato a leggere la storia, aiutati dalle parole immagine. Morale della favola: bambini soddisfatti per i complimenti ricevuti e per l’entusiasmo loro tributato dai piccoli spettatori. E le maestre? Orgogliose naturalmente! Le maestre di Molare

IL PIUMINO DEL FUTURO E’ PRESENTE DA MARANZANA

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rriva dal mondo del surf l’idea che sta rivoluzionando la moda invernale. Nasce tutto dalla mente di Roberto Ricci, leader mondiale dell’attrezzatura e dell’abbigliamento da windsurf con l’azienda che porta il suo nome: “RRD”, che sta per Roberto Ricci Designs. Lavorando con maestria il neoprene, il materiale delle mute da surf, Roberto ha voluto utilizzarlo nel mondo dell’abbigliamento casual per creare un nuovo concetto di giacca. È nato così il Winter Storm (Temporale d’inverno) un capo che unisce quattro materiali diversi. Il primo strato esterno è una Lycra bielastica che dona al capo un comfort nel movimento difficile da immaginare in un capo così aderente al corpo. Il secondo strato all’in-

terno è una membrana sottilissima che garantisce una perfetta impermeabilità all’acqua unita alla traspirabilità. Il terzo strato è un micro-pile tecnologico che dà un alto isolamento termico. Questi tre strati formano un tessuto già molto performante, che è stato unito ad una sottile imbottitura in piumino d’oca per raggiungere l’eccellenza nelle caratteristiche tecniche. Strato dopo strato è nato questo materiale unico, capace di sfidare acqua, vento e freddo come mai nessuno ha fatto prima. “Siamo riusciti a sintetizzare tagli sartoriali e tessuti ad alto valore tecnologico – spiega Ricci -, linee glamour e performance dei materiali. Abbiamo realizzato capi a regola d’arte, capaci di raccontare una storia, di riassumere ricerca ed esperienza, cura del dettaglio e design d’autore”.. re


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OVADA, OVADESE E RONDINARIA

Silvano d’Orba: Giunto alla sua 18° edizione “L’armanàculu d’Sirvòu”

“Abilitando” P

Il calendario in dialetto

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o scorso 11 ottobre, nella sala consiliare del Comune di Silvano d’Orba, è stata presentata la diciottesima edizione de “L’Armanàculu d’Sirvòu”, il calendario in dialetto silvanese diventato un vero e proprio pezzo da collezione. Come ogni anno il calendario è stato edito dal Circolo Dialettale Silvanese “Ir Bagiu”. Si tratta di una pubblicazione molto richiesta, non solo dai residenti ma anche e soprattutto da quei silvanesi sparsi in giro per l’Italia e per il mondo (dall’Argentina agli Stati Uniti) e anche dai “foresti” cioè tutte quelle persone che non sono originarie di Silvano ma che vi risiedono da più o meno tempo. Il calendario è stato stampato, in edizione limitata, dalla storica Tipografia Pesce di Ovada. Il sindaco di Silvano d’Orba, Ivana Maggiolino ha detto “sono felice di poter ospitare la presentazione della nuova edizione del calendario del Circolo Ir Bagiu – ha spiegato il primo cittadino silvanese – un’opera che dimostra, anche in tempi di globalizzazione come quelli che viviamo, un vero, sincero e disinteressato amore per il proprio paese e le proprie radici”. Moderatore della serata è stato il socio de Ir Bagiu, Giovanni Calderone, coordinatore dell’intero calendario dialettale. Tra gli interventi della serata sono stati da segnalare quelli di Maria Ausilia Piano, di Marco Perasso, Giampiero Pesce e dell’amico de L’Inchiostro Fresco, Pierfranco Romero. Sergio Torrazza ha inoltre tributato una pagina ad un importante personaggio silvanese scomparso pochi mesi fa, Giorgio Arcella, indimenticabile calciatore ed allenatore. Claudio Passeri, presidente del circolo Ir Bagiu ha ricordato di come “il calendario compie quest’anno diciotto anni e diventa così maggiorenne – ha proseguito Passeri – è un onore per me poterlo offrire a tutti i silvanesi e non solo, ringrazio soprattutto Pierfran-

co Romero, Giovanni Calderone e tutti i soci che si danno da fare con spirito di abnegazione nonché ovviamente l’Amministrazione co-

Aiutiamo la Caritas

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volontari della Caritas di Ovada hanno fatto il punto sull’attività svolta presso lo Sportello di Via S. Teresa. Ancora una volta è emerso che l’attuale situazione di crisi ha diminuito sia le offerte dei sostenitori sia il quantitativo di alimenti forniti dal Banco Alimentare. Chiaramente il momento è difficile per tutti, ma i volontari lanciano un appello a chi ne ha la possibilità affinchè dia il suo contributo, che può essere in denaro, ma anche sotto forma di alimenti. I volontari ringraziano infine la SAOMS di Costa d’Ovada, che mette a disposizione le persone e il furgone per il carico e il trasporto degli alimenti, forniti dal Banco Alimentare di Novi Ligure. Luisa Russo SERVIZIO SPORTELLO Un invito viene anche rivolto a chi è disponibile a offrire il proprio tempo libero a servizio dello Sportello, nei giorni di Mercoledì o Sabato dalle ore 9,30 alle ore 11,30.

munale e le associazioni silvanesi tutte”. In conclusione alla serata il Circolo Ir Bagiu ha presentato anche il suo nuovo sito internet,

completamente rinnovato www. irbagiu.it Fabio Mazzari

Discussa una tesi quanto mai attuale

Religione e matrimonio

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aria Regina Pestarino di Mornese, docente di Religione presso gli Istituti Comprensivi di Molare, Urbe e Sassello, ha conseguito brillantemente la Laurea magistrale in Scienze Religiose presso l’Istituto di “Scienze Religiose” di Alessandria, con la massima votazione di 30/30. Maria Regina ha discusso una tesi quanto mai attuale nel mondo della globalizzazione e della multiculturalità dal titolo: “La dispensa dall’impedimento di disparitas cultus nei matrimoni cristiano islamici”; relatore Don Augusto Negri, direttore del centro “Federico Peirone” di Torino che si occupa del rapporto tra cristiani e islamici. Un argomento che si contestualizza nella situazione attuale: l’Italia, infatti, così come tutti gli stati europei, sta assistendo ad un aumento del fenomeno migratorio. Si trova, così, affrontare questioni di diverso tipo, dal controllo dei confini all’ospitalità dell’emergenza, dalla necessità abitativa ai problemi riguardo l’inserimento nel mondo del lavoro, dall’insediamento dei nuclei familiari stranieri fino alla questione dei matrimoni cristiano-islamici. La tesi, a partire dalle indicazioni offerte dalla Chiesa cattolica e dalle leggi canoniche per la celebrazione di matrimoni tra un cattolico e un musulmano ha voluto provare a rispondere ad alcuni interrogativi: un cattolico e un islamico si possono sposare in chiesa? il matrimonio è un sacramento? Uno dei due si deve convertire alla religione dell’altro? A quale religione saranno educati i figli? La Chiesa cattolica, in via generale, proibisce i matrimoni interreligiosi a motivo dell’impedimento. A Maria Regina, dinamica e intraprendente Docente, chiamata a confrontarsi con le giovani generazioni, gli auguri di un proficuo lavoro. (l.r.)

Da due abiti un po’ “dimenticati”...

Anche due robot a Santa Croce

resso il Complesso Monumentale di Santa Croce, a Bosco Marengo, si è svolta il 6 e 7 ottobre la seconda edizione di Abilitando. “Abilitando” è una manifestazione che si è articolata su due giorni illustrando come le nuove tecnologie siano in grado di aiutare la vita quotidiana delle persone con disabilità e limitazioni fisiche. Organizzata da Paolo Robutti e dal Cissaca, insieme ai Rotary di Gavi, Libarna e Alessandria ha visto un grande afflusso di pubblico attirato da un’area espositiva raddoppiata rispetto alla prima edizione del 2015, arrivando a coprire quasi la totalità dell’intero piano terreno del complesso monumentale. Il primo piano ha “mostrato” un’intera area dedicata all’accessibilità museale, con la presenza di molte realtà italiane: dal Museo del Mare di Genova al Parco Archeologico di Pompei, interessante il sistema studiato per il complesso pompeiano, che attraverso un braccialetto permette la visita ai non vedenti oltre che dalla presenza di Pepper e Nao, due robot in grado di interagire con il pubblico. Sia il braccialetto che i robot Pepper e Nao sono state due novità assolute presentate dalla multinazionale IBM tra gli ospiti della manifestazione che ha visto altre grandi aziende, ma anche centri di ricerca e università che hanno presentato le ultime soluzioni per confrontarsi direttamente con chi vive quotidianamente i problemi di avere una qualche forma di limitazione. I convegni di questa due giorni sono stati incentrati sulle nuove tecnologie, in particolare sulla robotica e, come sopra, appunto sull’accessibilità museale. “Abilitando” non è stato solo tecnologia ma anche spettacolo ed intrattenimento: la manifestazione infatti ha ospitato la quarta edizione di “divi per un giorno”, iniziative e spettacoli frutto della programmazione annuale dei servizi ETH e dei centri diurni del Cissaca. Daniele Cifalà

In difesa del Volontariato

È

stato pubblicato un nuovo numero della newsletter di Vedrai, Associazione di Volontariato che si occupa di gravi disabilità per ottenere, attraverso l’uso delle tecnologie informatiche, concreti miglioramenti nell’apprendimento, nell’autonomia e nella comunicazione. L’editoriale affronta l’argomento della difesa del volontariato rispetto alla nuova legge sul terzo settore. Gli argomenti principali riguardano le attività quotidiane che si svolgono nei laboratori organizzati per le specifiche tipologie di disabilità. Si parla della app IZI OZI utile per la comunicazione da parte di persone con gravi compromissioni del linguaggio. Si può gestire dal tablet e le caselle di comunicazione possono essere costruite facilmente e senza spesa. Si passa poi la parola alle volontarie che spiegano le motivazioni del loro impegno e fanno proposte per il futuro. Si presenta così il nuovo laboratorio della Valle Stura che si tiene due volte alla settimana a Rossiglione. Altri articoli completano le informazioni sulle molteplici attività. (l.r.) Per ricevere la newsletter inviare una mail a: vedrai@vedrai.it o visionarla dalla home del sito: www.vedrai.it

...con la nostra esperienza, riusciamo a realizzare un capo “nuovo” e ancora attuale


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Alla Fiera di Santa Caterina... Ritornano Davide Mengacci e Michela Coppa nell’Alto Monferrato

Acqui Terme location a cielo aperto D

opo cinque anni dalle prime riprese, il programma Ricette all’Italiana, dedicato alla scoperta degli angoli nascosti e delle lle buone ricette della nostra bella lla Italia, condotto da Davide Mengacci engacci e Michela Coppa, ritorna ad Acqui venerddì Terme. Nelle giornate di venerdì ca 22 ot20, sabato 21 e domenica puntobre sono state girate lee sei punsono tate della trasmissione che sono te 4 dal poi andate in onda su Rete 10 45 6 all’11 novembre, dalle ore 10.45 alle ore 11.30. Le registrazioni sono state rese possibili grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, volto alla valorizzazione della città termale in tutti i suoi aspetti, da quello enogastronomico a quello culturale, da quello termale a quello del tempo libero e dello shopping, attraverso un programma seguito quotidianamente da milioni di persone in

I tutta Italia. In un primo blocco di lavoro sono state girate le riprese dei “Diari di viaggio” di Michela Coppa, presso il Ristorante Osteria 46, Villa Ottolenghi, il Castello dei Paleologi e i reperti romani nascosti, i vigneti di Valle Bagnario e la Grande Panchina di Strevi, la Gipsoteca di Bistagno (prossima a festeggiare il centenario dalla scomparsa dello scultore

Giulio Monteverde) e l’Oratorio di Ponzone, che custodisce al suo interno opere di grande interesse artistico. In un secondo blocco di lavoro invece Davide Mengacci ha registrato sei ricette tipiche del Monferrato grazie a tre cuochi locali per passione, i tavoli di prodotti enogastronomici d’eccellenza del territorio (i prodotti del bosco, formaggi e mostarde, carni e sa-

lumi, vino, pasticceria e panetteria) e le interviste ad acquesi che per le loro attività e il loro lavoro si sono contraddistinti e si contraddistinguono quotidianamente nella città termale. Le riprese sono terminate giovedì 26 ottobre, con un drone che ha ripsrcorso dall’alto le strade percorse da Davide e Michela Giulia A. Cordasco

l 25 novembre di ogni anno Novi Ligure si popola di bancarelle e “baracconi”, che oggi sono super tecnologici e trasformano una parte della città in una piccola Disneyland. È la “Fiera di Santa Caterina”, le cui origini risalgono addirittura al XII secolo e che poi, su concessione del Senato della Repubblica di Genova, divenne uno dei più importanti mercati di bovini, equini e animali da cortile, nonché luogo di esposizione di merci e mezzi agricoli. Oggi al posto degli animali da tiro vi sono trattori, alcuni enormi con tanto di aria condizionata in cabina e Wi-Fi, e gli animali sono passati, poco a poco, in secondo ordine. Leggi e regolamenti per la loro esposizione hanno fatto il resto e così, sotto una montagna di burocrazia, si è realizzata una sorta di rimozione della memoria collettiva che di

fatto ha trasformato una fiera nata per l’agricoltura in una fiera per il divertimento e per un piccolo commercio, ormai quasi tutto in mano ad un popolo sempre più numeroso di migranti!!!! Noi vogliamo ricordare la vecchia Fiera, quella dedicata agli animali, mettendo in copertina di apertura di questo inserto dedicato ai prodotti della terra la foto di questa bella quadriglia scattata nel corso di una precedente edizione della Fiera quando, grazie anche alla consulenza del dott. Gian Carlo Bina, veterinario e grande appassionato di carrozze d’epoca, vi fu un grande raduno di tiri d’epoca. E fu un successone sentire nuovamente rimbombare il rumore degli zoccoli sul selciato delle strade del Centro Storico. Come si ripeterà anche quest’anno. Gian Battista Cassulo


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Valpolcevera: ritorna la mostra di Murta nata nel 1987

Trent’anni di zucche D opo aver festeggiato lo scorso anno l’edizione del trentennale, la Mostra della Zucca di Murta, in Valpolcevera, quest’anno entra definitivamente negli “-enta”. Questa fiera nacque infatti grazie alla scommessa di un gruppo di amici del luogo nel 1987 con il nome di “Dalla A alla Zucca”, il successo fu immediato al punto che, anno dopo anno, la mostra si è ingrandita ed attira sempre più visitatori anche da fuori Genova ed è anche stata oggetto di una puntata della trasmissione “Linea Verde” della Rai. Anche questa trentunesima edizione si svolgerà in due fine settimana, rispettivamente sabato 11 e

domenica 12 e sabato 18 e domenica 19 novembre, la location è, come sempre, l’aria adiacente alla Parrocchia di San Martino.

I CONCORSI Come ogni si terranno i concorsi che premieranno la zucca più grossa, quella più lunga, la più strana e la più bella, gli ultimi due premi verranno assegnati in base alle votazioni espresse dai visitatori alla mostra. Sempre il pubblico potrà scegliere il vincitore del concorso “forme e colori” al quale parteciperanno i fiorai della Valpolcevera (e non solo). Nei locali della scuola elementare saranno inoltre esposti i lavori degli alunni sul tema della zucca e tanti negozi della Valpolcevera addobberanno le vetrine a

tema con il concorso “Vetrine in festa”.

LA GASTRONOMIA Ma la Mostra della Zucca di Murta è soprattutto gastronomia, si potrà infatti degustare una ricca di varietà di piatti a base di zucca accompagnati dal vino bianco novello Valpolcevera della vendemmia di quest’anno. IL FILO CONDUTTORE Questa trentunesima edizione avrà come tema filo conduttore quello dell’ecologia e del riciclo, il titolo dell’edizione 2017 è infatti “Zucche, zucconi e cervelloni: riciclo totale dalla zucca alle bioplastiche”. LE INIZIATIVE COLLATERALI Come sempre ci saranno anche iniziative collaterali collegate, con gli stand dell’Osservatorio Astronomico di Genova, quello del Club Alpino Italiano, dell’Istituto Italiano di Tecnologia, nonché la musica classica con il concerto di violino e pianoforte sabato 11 ed il concerto d’organo domenica 19. Fabio Mazzari

Novi: Appuntamento a tavola

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on l’autunno a Novi Ligure sono iniziate anche le ormai tre consuete serate enogastronomiche dedicate alla tradizione e alla cultura legata alla storia A proporre questa iniziativa è stato il Caffè del Teatro che si affaccia sulla centralissima Via Girardengo, abituale appuntamento per lo shopping e per il passeggio pomeridiano dei novesi e non. Le serate, iniziate venerdì 27 ottobre e che si concluderanno venerdì 1° Dicembre, hanno proposto dei menù alcuni dei quali tratti dal noto libro di Lino Bottale “Novesi a tavola” edito dalla So-

cietà Storica del Novese. I piatti e vini tipici che sono stati serviti hanno rappresentato il meglio della produzione locale e delle vallate liguri/piemontesi e sono stati appositamente scelti e nei mercati di “Campagna Amica”.

Una bella iniziativa che bene si associa agli eventi collegati alla Fiera di Santa Caterina del 25 novembre e alle successive festività per il Natale. Giuseppe Cazzulo

Appuntamenti enogastronomici

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enerdì 27 ottobre, Venerdì 10 novembre, Venerdì 1° dicembre alle 21.00 presso il “Caffè del Teatro” - Novi Ligure. Per info: Tel. 0143.2689

Nei nostri boschi il “cinnipide” è solo un brutto ricordo. Ora bi

Bentornate castagne! I cane

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l raccolto delle castagne in tutta Italia, Liguria e Piemonte compresi, nel 2017 segna un 25% in più rispetto all’anno scorso, confermando la ripresa in atto dopo gli anni neri tra il 2011 ed il 2014 quando gli alberi vennero intaccati dal Cinipide e la produzione crollò verticalmente. LE CAUSE Il responsabile di questo crollo fu appunto il Cinipide Galligeno del Castagno, un insetto che arrivò quasi per caso dal Giappone in Europa, si dice a causa di alcune uova all’interno dei pallet che trasportavano merci dall’estremo oriente.

Avvistato per la prima volta nella Provincia di Cuneo nel 2009 in meno di due anni questo insetto, che si nutre dei germogli dei castagni, si diffuse in tutto il Centronord Italia, in Francia, in Svizzera ed in Slovenia. Nel corso del 2014, grazie agli oltre mille lanci del Torymus, imenottero parassitodie antagonista naturale del Cinipde, fatti dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle associazioni castanicole, la guerra al Cinipide è stata vinta. LA SITUAZIONE ATTUALE Gli ottimi segnali si erano già avvertiti nella primavera dello scorso

87° Fiera del Tartufo di Alba 2017: po

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a Fiera Internazionale del Tartufo di Alba, giunta alla sua ottantasettesima edizione ha visto, quest’anno, una partecipazione record per quanto riguarda i visitatori. A partire dall’ 8 ottobre, giorno di inaugurazione, si è capito da subito che mai come quest’anno il termine “internazionale” era appropriato. Al Cortile della Maddalena, area di ingresso della fiera, erano infatti presenti visitatori non solo da ogni angolo d’Europa ma anche da Paesi lontani quali il Canada, gli Stati Uniti, il Giappone e addirittura la Nuova Zelanda. Una coda di visitatori lunga e

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multilingue in attesa dell’apertura del celebre mercato delle “trifole”. Purtroppo, come ben sappiamo, le condizioni climatiche di questo 2017 non sono state delle migliori: le gelate tardo-primaverili ed un estate che ha alternato lunghi periodi di siccità a violenti temporali ha fatto si che i tartufi (così come i funghi) stiano scarseggiando. E quando la quantità è poca i prezzi, inevitabilmente salgono, al punto che le quotazioni medie dei pregiati tuberi bianchi si aggirano attorno ai 450-500 Euro l’etto e che una “grattata” di tartufo sopra un piatto di tagliolini o di fonduta arrivi a 35 Euro.

La legge della domanda e dell’offerta. Il mercato e la fiera internazionale rimarranno aperti in quel di Alba fino al 26 novembre, nella speranza, purtroppo tardiva, che le sospirate piogge autunnali regalino qualche prodotto in più sul mercato. Ma nonostante i pochi tartufi la fiera rimane sempre la vetrina del top dell’enogastronomia locale, dove si possono vivere autentiche esperienze culinarie quali il “wine tasting experience” dedicato al mondo dei vini o i “foodies moment” in


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Novi Ligure: viaggio nei sapori di casa nostra

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isogna vigilare sulla salute e sull’equilibrio del nostro ambiente

estri sono nuovamente pieni anno quando, dopo diversi anni, gli alberi di castagno erano nuovamente in fiore. Buone notizie che si susseguono in tutto il Paese, non solo in Liguria e Piemonte ma anche in Toscana, nelle Marche e nel Triveneto si segnala la completa scomparsa di questo insetto nocivo. Produzione in netto recupero ma non ancora a livelli ottimali: “senza le condizioni climatiche sfavorevoli, in particolare il prolungato caldo estivo avremmo avuto una produzione ai livelli di quindici/venti anni fa – spiega Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Liguria – la raccolta è tornata a pieno regime ma a causa dell’estate particolarmente intensa le

chi tartufi ma tanti turisti compagnia dei più quotati chef italiani o ancora visitare il “Salotto dei gusti e dei profumi” il padiglione dedicato unicamente alle eccellenze agroalimentari piemontesi con i visitatori guidati a conoscere e scoprirle attraverso esperienze sensoriali, laboratori e percorsi didattici. La fiera nacque nel lontano 1928 come manifestazione collaterale alla Festa della Vendemmia che da tempo si teneva ad Alba, ideatore fu Giacomo Morra, noto ristoratore

locale che, nel 1933 venne intervistato addirittura dal prestigioso “The Times” di Londra dove venne definito il “re del tartufo”. Nel corso degli anni la Fiera del Tartufo è diventata un appuntamento di richiamo internazionale, tra i visitatori si possono ricordare Alfred Hitchcock, re Faruq I d’Egitto, l’ex presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, gli attori francesi Alain Delon e Gerard Depardieu e molti altri ancora. Nel 2007 la manifestazione ha ottenuto il riconoscimento di “fiera internazionale”. Fabio Mazzari

castagne sono piccole ma la qualità, come confermato dagli esperti è ottima”. La produzione nazionale per il 2017 è stimata intorno alle 25-30 mila tonnellate, un dato in crescita ma che, comunque, rimane poco più della metà dei raccolti medi che si avevano prima dell’arrivo del famigerato Cinipide. LA VOCE DELLA COLDIRETTI Coldiretti Liguria pone l’attenzione anche sulla provenienza geografica delle castagne “il rischio di trovare sui nostri piatti castagne non italiane è alto – fa presente il direttore regionale di Coldiretti Pagliano – perciò è sempre bene assicurarsi della provenienza e scegliere il prodotto nazionale – prosegue Enzo Pagliano – i castagneti rappresentano anche una risorsa importante da non sottovalutare per quanto la salvaguardia dell’ambiente e contro il dissesto idrogeologico”. LA CUCINA D’AUTUNNO Le castagne sono, insieme all’uva ed ai funghi, il simbolo per eccellenza dell’autunno e possiamo prepararle in tanti modi possibili: le caldarroste cotte nella tradizionale padella a fori, abbrustolite nel forno, bollite nell’acqua o nel latte senza dimenticare la farina di castagne ricca di fibre e povera di colesterolo, con cui possiamo preparare i dolci (su tutti il famoso castagnaccio) ma anche pasta e pane nonché creme e zuppe. Fabio Mazzari

iene prodotta dai panettieri sulla base di una ricetta molto antica che si è tramandata di generazione in generazione. Stiamo parlando della Focaccia Novese, una prelibatezza di casa nostra la cui preparazione segue una serie di regole. Innanzi tutto gli ingredienti sono farina di grano tenero tipo 00 (W300), acqua, olio extravergine di oliva, strutto, lievito compresso, estratto di malto e sale, il tutto senza l’aggiunta di altri additivi alimentari. Una volta acquistata la vera Focaccia Novese deve presentare le seguenti caratteristiche: la pezzatura è di 1 kg circa e deve essere spessa un centimetro, il colore della crosta deve essere dorato e simile a quello del grano maturo, avere un aroma simile a quello del pane casereccio arricchito dal profumo dell’olio di oliva, un sapore fragrante e un’umidità massima del 25%. Il tempo di impasto con impastatrice a forcella è di 30 minuti, mentre con spirale sarà di 15 minuti. La temperatura consigliata dell’impasto è di 22°C. La prima lievitazione vede un riposo di quindici minuti seguito dalla piegatura dell’impasto. La seconda lievitazione un riposo di ulteriori quindici minuti, seguiti dalla composizione delle pezzature proporzionate alle caratteristiche della teglia (normalmente di 40 cm x 60) che contiene un kg di impasto. Dopo aver reso elastica la pasta si procede con garbo e delicatezza alla striatura della stessa nelle teglie unte. Ungere anche la superficie della pasta e far riposare per 15 minuti, poi oliare ulteriormente e spruzzare leggermente di acqua e sale la pasta spianata. Adattarla alla teglia e far pressione con i polpastrelli in modo da lasciare traccia di alveoli senza bucare la lamella. Far riposare nuovamente per altri 20-30 minuti. Successivamente far cuocere a 230° per venti minuti e pennellare la focaccia appena sfornata con olio crudo. Assolutamente vietato l’uso di forni a microonde e vietato anche l’utilizzo di pasta

INGREDIENTI: - 1 kg di farina di grano tenero tipo 00 - 55 cl di acqua - 50 grammi di olio extravergine di oliva - 40 grammi di strutto commestibile

- dai 25 ai 50 grammi di lievito compresso selezionato - 20 grammi di sale - 10 grammi di estratto di malto L’impasto è da fare immediatamente prima della cottura.

refrigerata. In origine lo spessore della lamella di focaccia era molto sottile, cosa che è ancora oggi nonostante il processo di lavorazione si è leggermente modificato dopo l’introduzione del forno a riscaldamento indiretto nei panifici. Una caratteristiche che rende la Focaccia Novese diversa dalle altre focacce è la sua striatura e la bucatura, che trattiene al meglio l’olio pennellato sulla lamella al termine della cottura. La striatura viene resa possibile dall’elasticità della pasta, che il panificatore può ottenere solo tramite il processo di impasto e lievitazione appena descritto. L’immissione al consumo della Focaccia Novese avviene in pezzature di diverso taglio e forma, per essere venduta sfusa a peso. Questa focaccia non verrà mai commercializzata in modo preconfezionato, in contenitori sottovuoto e nemmeno in contenitori di plastica, in modo da non alterare il gusto del prodotto, che si consiglia caldamente di consumare appena sfornato. L’Associazione Panificatori della Provincia di Alessandria ha fatto richiesta di attestazione comunitaria IGP (Indicazione Geografica Protetta) per far riconoscere la Focaccia Novese come tale. Questa richiesta è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione. La zona di

produzione della Focaccia Novese comprende la città di Novi Ligure, i comuni limitrofi ed alcuni comuni nel comprensorio dell’Ovadese. La nascita della “Focaccia Novese” è da farsi risalire anche ad una necessità reale del panettiere: mitigare la temperatura del forno nel quale, poi, cuocere il pane. Infatti, l’uso del forno a legna non permetteva al panificatore un controllo costante delle temperature del forno stesso. Occorreva, perciò, trovare un sistema per verificare il crescere della temperatura che fosse in grado di stabilire quando la stessa aveva raggiunto il livello necessario per la cottura del pane, il quale necessita di una temperatura costante. La temperatura del forno a legna cresceva con il passare del tempo anche perché la struttura del forno, fatta di mattoni refrattari, tratteneva il calore senza disperderlo. Una spianata di pasta, la focaccia appunto, permetteva di accertare velocemente i tempi di cottura della pasta stessa e offriva la possibilità al panettiere di rendersi conto se la temperatura era al punto giusto, per cominciare ad infornare il pane. Le origini della Focaccia Novese: sono state allegate delle fatture antecedenti a venticinque anni. Giampiero Montecucco


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L’INCHIOSTRO FRESCO SPECIALE: MA CHE BONTÀ!

CANTINA SOCIALE DI MANTOVANA

I nostri vini e gli abbinamenti gastronomici Sta per arrivare la stagione invernale, e con esso il piacere di trovarsi in ottima compagnia, al caldo attorno ad una bella tavola imbandita, con i piatti della tradizione culinaria italiana, e Vi vogliamo suggerire alcuni accorgimenti, per scegliere il vino giusto da abbinare, della Cantina Sociale di Mantovana.

Piatti di Pesce o Crostacei

metta ai commensali di iniziare il pranzo in maniera “semplice”, in questo caso vediamo bene il Piemonte Bonarda d.o.c “Rovannina”., la cui naturale vivacità, aiuterà nella pulizia del palato. Per primi saporiti quali cannelloni ripieni, lasagne al forno o i cappelletti in brodo, è necessario un vino sempre rosso ma più corposo con media acidità, ad esempio il nostro Dolcetto di Ovada “Il Piaggio”, anche nella versione Ovada superiore D.O.C.G, che renderà ancor più deliziosi i vostri primi piatti. Per un secondo di arrosto o selvaggina possiamo salire ancora di corpo, scegliere un vino profumato che possa farci concludere al meglio il vostro tanto atteso pranzo, in questo caso vi consigliamo il nostro Barbera del Monferrato d.o.c. “Cerretta”, anche nella versione Barbera Monferrato d.o.c.g. superiore, molto indicato per secondi importanti e speziati

Dolci Per gli antipasti con crostacei e di pesce e vediamo particolarmente indicato il Piemonte Chardonnay d.o.c. “Rugiada” frizzante come da tendenza del momento che “obbliga” a pasteggiare cenare con le bolle. Il “Rugiada” è indicato perché si sposa anche con verdure e formaggi poco stagionati. Per i primi con pesce, vi consigliamo vini bianchi profumati o anche vini rossi ma di poco corpo. Guardando alla nostra selezione potreste proseguire con lo Chardonnay “Rugiada” o il Cortese dell’Alto Monferrato “Bandiasso”, oppure scegliere il nostro Piemonte Rosato d.o.c. “Fior di Rosa, che si sposa molto bene con i crostacei. i secondi ovviamente dipende, per i piatti a base di pesce Vi consigliamo il nostro Gavi d.o.c.g. “Sguardo”. Questi piatti tendono al dolce e quindi il vino non deve essere troppo alcolico. Se scegliete i crostacei l’ideale è l’ottimo Rosè Spumante “Frattina” in grado di sgrassare la pietanza. Se avete del pesce al forno o arrostito in padella potreste abbinare un vino bianco con buona struttura, come in ns. Monferrato Bianco “San Lorenzo”, in quanto il sapore di un vino troppo leggero potrebbe non reggere il sapore marcato del piatto.

Primi Piatti, Carne, Formaggi e, Salumi Per l’antipasto di formaggi e salumi possiamo portare a tavola un vino rosso non troppo corposo che per-

Per i dolci molto dipende dal gusto delle persone. A chi preferisce abbinare al dolce lo Spumante secco, consigliamo I nostri spumanti Brut “Marengo” o “Monteri”, entrambi di ottima qualità, dal fine perlage e dal piacevole sapore tipico di lievito. A chi preferisce abbinare i vini dolci, consigliamo “Giocoso”, vino Moscato dolce, delicato e profumato , oppure “San Biagio” Monferrato Freisa, amabile e con un piacevole profumo e aroma muschiato. Comunque per finire vi consigliamo di bere con moderazione, e bere vino di qualità, quindi il vino della Cantina Sociale di Mantovana, in questo modo potrete esaltare i sapori del cibo e comunque far del bene al vostro corpo!

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Scrivia e Polcevera Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi Nel caos del traffico cittadino le fermate delle autocorriere provocano ingorghi

Novi Ligure: studenti in mezzo ad una strada! Una città di prepotenti? E N cco, nella foto numero 1 , come normalmente si presenta Corso Romualdo Marenco a Novi Ligure alle ore 7,30: traffico caotico, corriere parcheggiate con spazi di manovra ridotti, studenti costretti a scendere senza una pur minima pensilina ove ripararsi in caso di pioggia e senza panchine da usarsi nell’attesa. Ma il servizio di trasporto pubblico non doveva essere concentrare tutto a Movicentro appositamente realizzato nella prima decade degli anni duemila, mentre alla stessa ora si presenta solo e abbandonato con si vede nella foto numero 2 ? Ci ricordiamo ancora di quando, dal 23 al 26 novembre 2006, il plastico del “Movicentro” fu esposto nel foyer del teatro Marenco come ottimale soluzione traffico. Nel plastico veniva riprodotta la nuova sistemazione della piazza di fronte alla stazione che, prendendo il nome di Piazza Falcone e Borsellino, avrebbe dovuto rappresentare uno snodo importantissimo tra trasporto su rotaia (la stazione ferroviaria) e trasporto su gomma (le autocorriere), con tanto di parcheggio sotterraneo e di un tocco culturale con la posa di un Monumento alla Costituzione, formato da dodici cippi riportanti i Principi fondamentali della nostra Carta costituzionale e fontana zampillante da terra con getti tricolori, che di per se stesso rappresenterebbe un ottimo omaggio alla educazione alla cittadinanza attiva, se fosse debitamente usato. Il tutto con una spesa di oltre un miliardo di euro, ma soprattutto con l’abbattimento di quattro alberi secolari e lo spostamento di una fontana

ovi Ligure città dei prepotenti? Sembra proprio così perchè chi più grida più ottiene. E così a rimetterci sono i cittadini, in questo caso gli studenti che sono stati letteralmente buttati in mezzo ad una strada perché le corriere, o di qua o di là, davano fastidio. Ed ecco allora che, nonostante le piazze disponibili, per non parlare di “Movicentro” solo e abbandonato, non si è trovato di meglio che allocare le fermate delle autocorriere lungo la strada, in questo caso il già molto trafficato Corso Marenco, con tutti i rischi annessi e connessi. E ringraziamo che il tempo ancora tiene. Cosa succederà quando pioverà a dirotto o verrà la neve? Eppure già da ora le possibili soluzioni ci sarebbero come potete leggere in questa pagina. (g.b.c.)

cara ai novesi, che era contornata da panchine all’ombra e luogo di ritrovo per grandi e piccini. Oggi Movicentro è vuoto e nelle ore di punta congestionato. Il parcheggio sottostante è semi deserto, il “Monumento alla Costituzione” è diventato luogo di traffici poco chiari e sta arrugginendo, mentre buona parte delle autocorriere sono state allocate altrove, ingombrando le carreggiate, con gli studenti costretti a correre di qua o di là quando piove, fa freddo o tira il vento in cerca di un riparo nell’attesa

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del proprio mezzo (foto numero 3 ). Oggi si dice che Movicentro è sotto dimensionato per soddisfare la domanda di interscambio “ferro/gomma” in quanto tutte le corriere lì non ci stanno. Ma non si poteva prevedere anzi tempo questa insufficienza di spazio? • Non si poteva, invece di realizzare il “Movicentro” di fronte alla stazione, crearlo ad esempio all’interno dell’area ferroviaria, in fregio Corso Marenco, dove ancora oggi c’è un vetusto magazzino merci e, così come ha fatto la vicina Tortona, ricavare lì la zona di intercambio tra corriere e treni? Gli spazi c’erano e, come dimostra il parcheggio per auto che vi è stato ricavato, con ottima accessibilità sia in entrata, sia in uscita. • Oppure non si poteva sfruttare la cadente “Cavallerizza” (oggi lasciata nel degrado più assoluto) sede dell’ex Mercato coperto, prospiciente la piazza dell’ex maneggio (che a Santa Caterina diventa il luogo dei divertimenti), ora Piazza F.lli Pernigotti? • Oppure non si poteva lasciare le autocorriere là dove sempre facevano capolinea, ovvero nella piazza in via Pietro Isola, ricavata dalla demolizione della stazione della storica tramvia “Novi – Ovada”, quando, sciaguratamente, nel 1952 fu deciso di smantellarla ed oggi diventata area ad uso parcheggio di fronte ad un supermercato? Ma così non è stato ed oggi il traffico cittadino rimane ancora nel caos!

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The Amaldi Conferences

Cultura e letteratura inglese al Liceo Amaldi Un ciclo di conferenze per conoscere ed amare la letteratura d’Oltremanica

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ornano “The Amaldi Conferences”, ciclo di conferenze promosse dal Liceo Amaldi e coordinate dal prof. Mauro Ferrari. Scopo dell’iniziativa, che ha preso il via il 23 ottobre, è duplice: diffondere la passione per cultura e letteratura inglese ed insegnare agli studenti ricerca e sintesi dei materiali e tecniche di esposizione. Gli incontri si terranno presso l’Aula Magna del Liceo e il Museo dei Campionissimi e saranno aperti agli studenti (che ne usufruiranno come approfondimento e ascolto in lingua), agli insegnanti (per cui vale come Corso di aggiornamento) e alla cittadinanza. Il primo appuntamento si è svolto lunedì 23 ottobre all’Aula Magna del Liceo Amaldi, dove si è discusso sul tema, “Society and Literature, 1600-1660”. Il secondo Appuntamento è stato lunedì 6 novembre 2017 al Museo dei Campionissim dove si è parlato di “Society and Social Reforms in Victorian England”. Matteo Clerici

Gian Battista Cassulo


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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Due studiosi novesi a un convegno di cultura classica

“Mastro Artigiano”: consegnato il premio

Circumnavigando l’antichità

“Lino Persano”

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abato 7 ottobre, presso la Gipsoteca di Arte Antica di Pisa, si è svolto il convegno annuale di antichistica organizzato dalla rivista on-line Senecio, in collaborazione con la locale delegazione dell’Associazione italiana di cultura classica, un sodalizio che raccoglie docenti, studenti e semplici cittadini e che da oltre un secolo si adopera per la salvaguardia e la diffusione del patrimonio lasciatoci in eredità dall’antica Grecia e da Roma. Quest’anno il convegno, dedicato come i precedenti ad Emilio Piccolo, fondatore della rivista precocemente scomparso, ha avuto come titolo Circumnavigando l’antichità e ha proposto percorsi tra realtà e immaginario concernenti il mondo classico. A questo appuntamento, giunto ormai alla quarta edizione, hanno partecipato il prof. Giovanni Caccia, docente di Lettere al Li-

ceo Amaldi e redattore di Senecio, e l’ing. Andrea Scotto, collaboratore della rivista e acuto ricercatore storico tra antichità e medioevo, che hanno organizzato la prima e la terza edizione del convegno,

svoltesi rispettivamente nel 2014 a Gavi e nel 2016 al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, quest’ultima in collaborazione con il Liceo Amaldi. Gianni Caccia ha illustrato un percorso sul

Al tavolo dei conferenzieri: il Professor Gianni Caccia. a lato: l’ingegner Andrea Scotto

tema del sogno nella letteratura greca, dai poemi omerici ad Artemidoro di Daldi, autore molti secoli prima di Freud di un’opera intitolata “L’interpretazione dei sogni”. Andrea Scotto ha tenuto un intervento sulla percezione dello spazio, illustrando viaggi e mezzi di trasporto dall’epoca romana agli albori dell’età industriale. Nel convegno, i cui atti saranno pubblicati sul sito della rivista, i due relatori novesi si sono potuti proficuamente confrontare con studiosi di ambito accademico e aspetti non sempre noti del mondo classico, a riprova di come l’antico sia una miniera inesauribile, da preservare a salvaguardia delle nostre radici e della nostra civiltà.

Erida Meminaj

Esce alle stampe “Albert Einstein: The Roads to Pacifism” di Claudio Giulio Anta

Un pacifismo attivo e pragmatico È di recentissima pubblicazione il nuovo saggio di Claudio Giulio Anta “Albert Einstein: The Roads to Pacifism”, un’opera in lingua inglese pubblicata recentemente da Peter Lang (Oxford, 2017). Il saggista ovadese, da anni si occupa di tematiche legate al pacifismo e all’europeismo, animato da grande puntiglio storiografico e rigore analitico. La sua nuovissima pubblicazione è legata alla figura del grande scienziato, Albert Einstein (1879-1955), universalmente noto come padre della teoria della relatività, ma anche come uno dei più prestigiosi pacifisti della prima metà del ‘900. Attraverso il suo pacifismo “attivo e pragmatico”, egli cercò di affrontare i problemi politici della sua epoca: l’inizio della grande guerra, la creazione e il seguente fallimento della Società delle Nazioni, la nascita dei regimi totalitari, la nascita dell’era atomica ed infine l’escalation della guerra fredda con la creazione delle Nazioni Unite. Einstein (fisico tedesco, naturalizzato americano) viene presentato nel testo come un intellettuale che dialoga con le più prestigiose personalità del mondo politico e culturale dell’epoca, da Romain Roland a Bertrand Russell, passando per Sigmund Freud, il re Alberto I del Belgio, Emery Reves e Franklin Delano Roosevelt. Il saggio è ulteriormente arricchito di una parte antologica finale, che raccoglie gli scritti e gli articoli di Einstein sul tema della pace, la cui pubblicazione è stata autorizzata dall’Università di Princeton. Un libro per chi ama la storia,

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I suoi libri Ecco le pubblicazioni di Claudio Anta. • “Il rilancio dell’Europa” Ed. Franco Angeli, Milano 2004. • “Padri dell’Europa, sette brevi ritratti”, Ed. Bruno Mondadori, Milano 2005, tradotta in lingua francese da Peter Lang 2007. • “Winston Churchill e l’dea dell’Europa Unita”, Ed. Bruno Mondadori, Milano 2007. • “The Europeism of Winston Churchill” Ed. Aracne, Roma 2009. • “Guerra alla guerra. La lezione di Coenobium” Ed Aracne, Roma 2010. Tradotta in francese e pubblicata da Peter Lang, Bruxelles 2012. • “Lord Lotian, the paths of federalim” Ed. Peter Lang, Bruxelles 2014.

per chi desidera approfondire la conoscenza della figura di un uomo a cui è saldamente legato il tema della pace. Viene scritto in lingua inglese, spiega Claudio Anta, perché la pubblicazione in

una lingua universalmente nota ne favorisce la diffusione, anche e soprattutto nelle biblioteche di tutto il mondo. Marta Calcagno

Un momento della consegna del premio “Lino Persano”

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aglio del nastro per la nuova edizione di “Mastro Artigiano”, la mostra mercato dell’artigianato piemontese d’eccellenza inaugurata dal Sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, sabato 21 ottobre presso il Centro fieristico “Dolci Terre di Novi”. Dopo un’interruzione di quattro anni si ripropone una manifestazione organizzata dal Comune di Novi Ligure in collaborazione con le due associazioni artigiane della Provincia di Alessandria, Confartigianato e CNA, e con il sostegno di Regione Piemonte, Camera di Commercio di Alessandria e Distretto del Novese. “Il nostro territorio vanta grandi industrie, importanti pilastri per l’economia territoriale – ha detto il Sindaco Rocchino Muliere, nel discorso di inaugurazione - ma senza l’artigianato locale, non avremmo retto al peso della crisi. Occorre valorizzare l’eccellenza, la qualità del lavoro delle piccole aziende artigiane, l’intelligenza creativa di coloro che si sono specializzati e hanno realizzato prodotti che costituiscono un richiamo verso la tradizione e al contempo un esempio di innovazione”. Tanti gli espositori locali, con i loro prodotti di qualità, dagli orologi a pendolo di Roberto Vivian di Novi Ligure, alla filatura delle calze lavorate a mano come una volta dell’antico calzificio Bianchi di San Cristoforo, alle pipe di legno pregiato, la filigrana di Campo Ligure i materassi della Scriviaflex di Serravalle, i mobili del Consorzio dell’artigianato di

Garbagna. I mastri vetrai Milanese e il fabbro Mininno, ed ancora la Svm di Castelletto d’Orba, la Tipografia Litho di Novi Ligure e tante altre imprese artigiane di qualità. Le ditte che hanno partecipato alla manifestazione offrono al mercato l’indicazione che i loro prodotti sono realizzati attraverso specifiche lavorazioni e processi che contraddistinguono la capacità del “saper fare artigianato”. Tutto ciò significa scommettere sul domani mettendo al centro dell’attenzione la ricchezza delle nostre tradizioni. Non sono mancate le scuole, il Foral, la Casa di Carità Arte e mestieri e la Scuola San Carlo di Alessandria, che hanno realizzato “laboratori sul posto”, una fucina di attività che dimostrano l’alta valenza formativa delle nostre scuole piemontesi. Nel corso dell’inaugurazione si è svolta la cerimonia di consegna del Premio “Lino Persano”, un importante riconoscimento ad un’impresa artigiana eccellente del territorio novese, consegnato al falegname Alessandro Pasquale di Serravalle Scrivia. Parole di ricordo da parte del Sindaco Muliere a Lino, una figura che ci ha lasciato troppo presto e che merita un premio non solo per aver saputo valorizzare la qualità dell’artigianato locale, ma per essere stato promotore di tante importanti attività solidaristiche novesi. Un premio dunque al lavoro, ma anche e soprattutto all’uomo. Marta Calcagno


l’inchiostro fresco Novembre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Gent.ma Redazione de “L’inchiostro fresco”,

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orrei segnalarvi le condizioni di un luogo di straordinaria bellezza paesaggistica lasciato in uno stato di degrado. Parlo del parco Castello di Novi Ligure. Sui suoi viali si trovano escrementi di animali, ma anche di esseri umani, grossi rami, pezzi di legno che un tempo facevano parte di attrezzatura sportiva. In estate si vedono sulle panchine coppiette in atteggiamenti che sconfinano gli “atti osceni in luogo pubblico”, sullo spiazzo vicino al bar sono parcheggiate alcune automobili, rimosse solo dopo una segnalazione ai vigili urbani, per poi riapparire subito il giorno dopo. In questo periodo si sono viste fiorire solo le attività ed eventi a pagamento, come grigliate, sagre varie, giochi per bambini, serate di ballo. Tutto ciò dà la sensazione che questo luogo non sia in mano a un “buon padre di famiglia” che lo accudisce amorevolmente e lo fa fiorire ma a interessi meramente commerciali. Secondo la mia opinione, visto che l’Amministrazione comunale forse non ha fondi necessari per mantenerlo in ordine, potrebbe almeno garantire la sicurezza ai frequentatori del parco, con viste regolari dei vigili urbani, soprattutto in questo periodo, quando a volte ci si trova a passeggiare da soli ed si ha la sfortuna di incontrare qualche balordo che fa i propri comodi. Cordiali saluti, da una vostra assidua lettrice

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Da questo libro un messaggio per i giovani: lottare per i propri diritti

Pippo Carrubba: “Il volo della farfalla” È la nuova pubblicazione di Pippo Carrubba dal titolo “il volo della farfalla - operai e studenti uniti nella lotta”, l’ultimo di una serie di opere sulle lotte operaia, sui diritti dei lavoratori, sulla necessità di vivere in una società rispettosa della tutela della dignità del proletariato, di chi insomma non si è risparmiato, ma ha sempre lavorato con responsabilità e serietà. IL CONTESTO DEL RACCONTO “Il volo della farfalla” è un’opera autobiografica, la storia di un ragazzo che poco più di adolescente abbandona la sua terra, la Sicilia, alla ricerca di una vita migliore. È un giovane pieno di speranze e di volontà, capace di rimboccarsi le maniche, di lavorare per ottenere il tanto anelato posto fisso che gli consenta

di guadagnare quanto gli serve per vivere. Un sogno comune a tanti ragazzi di un’Italia dove, dopo la seconda guerra mondiale, con la ricostruzione si avvia un processo d’industrializzazione con la nascita, da un lato, di una borghesia imprenditoriale caratterizzata da un forte assistenzialismo statale e, dall’altro, di un proletariato che inizia a prendere coscienza dei propri diritti alla luce della nuova Carta Costituzionale. L’opera di Pippo Carrubba è dunque uno spaccato di storia nazionale, intrecciata con la sua storia d’immigrato e la presa di coscienza della necessità della lotta all’interno delle fabbriche per scongiurare lo sfruttamento e la perdita di dignità a cui i lavoratori sono stati spesso soggetti. Sono gli anni del mitico ’68, che diventa lo spartiacque di una coscienza giovanile sino a quel momento non an-

cora formata né politicizzata, sono gli anni in cui i giovani diventano protagonisti di nuovi fermenti culturali, di un grande impegno civile, in cui l’autore si riconosce appieno. LA SCRITTURA COME ARMA Il titolo del libro è molto significati-

vo, poiché rappresenta metaforicamente la sorte di quanti sono stati inermi come un bruco all’interno del bozzolo, ma poi sono diventati capaci gridare in nome della libertà e dell’uguaglianza dei diritti, operando una straordinaria metamorfosi, così da spiccare il volo, proprio come fa la farfalla. Oggi a distanza di parecchi anni, Pippo Carrubba è ancora attivo, scopre l’importanza della scrittura, come arma formidabile per rievocare quegli anni, dal 1960 al 1969, quando lavorò per la Fincantieri di Genova ed altre ditte private, in condizioni di precarietà e sfruttamento.

IL MESSAGGIO L’autore scrive ancora oggi, a distanza di tempo, per lanciare un importante messaggio ai giovani di oggi, quello di lottare, di combattere con ogni mezzo per far

Novi Ligure: Ancora distanza tra la le richieste sindacali e dell’azienda.

ILVA, nulla di fatto. Lavoratori in lotta

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uestione ILVA, le parti sono ancora distanti e l’accordo improbabile. È il risultato di una riunione, tenutasi lunedì 16 ottobre a Novi Ligure. La sala del Consiglio Comunale ha visto un faccia a faccia tra le Rsu dello stabilimento novese, le organizzazioni sindacali confederali, Parlamentari del territorio, Consiglieri regionali e rappresentanti della Provincia di Alessandria. L’incontro è stato incentrato sulla questione dell’acciaieria: punto di partenza, la situazione di rottura tra la compagine acquirente e le organizzazioni sindacali. In primis, i presenti hanno espresso approvazione per la decisione del Governo di interrompere le trattative con il Gruppo Arcelor Mittal – Marcegaglia. Le condizioni poste dall’azienda sono state ritenute inaccettabili ed è stata espressa solidarietà ai lavoratori ed alle lavoratrici. È

inoltre emersa la preoccupazione per l’eventuale esito negativo di una trattativa che coinvolgerebbe tanto lo stabilimento novese

quanto le aziende dell’indotto. La riunione si è chiusa con la manifestazione della solidarietà a lavoratori e sindacati che si è

concretizzata nella manifestazione pubblica del 19 ottobre in città. Grande sostegno dunque alla proposta dei sindacati con la quale si chiede al Governo di riaprire il tavolo delle trattative per la vendita dell’ILVA Spa in A.S., garantendo la continuità del rapporto di lavoro a tutti i lavoratori che transiteranno in AM InvestCo Italy Srl sia sugli aspetti retributivi, di anzianità e di inquadramento che sugli altri diritti, applicando il 2112 c.c. previsto dalla Legge 428/1990 art.47. Netta contrarietà è stata espressa naturalmente sulla dichiarazione di esuberi di 54 lavoratori per la sede di Novi Ligure, prevista dalla Comunicazione ufficiale di AM InvestCo Italy Srl, da tutti ritenuta non giustificata al netto della produzione e della capacità produttiva del sito cittadino.

valere il proprio diritto al lavoro, in un tempo in cui, l’autore stesso è consapevole tutto sia cambiato rispetto al suo tempo. Oggi il lavoro, sebbene garantito dalla Costituzione, diventa un privilegio solo di alcuni. Il messaggio di Pippo Carrubba rivolto ai giovani vuole essere un monito di speranza affinché lottino per conquistarsi un lavoro che sia garante della libertà e della dignità dei lavoratori stessi. Marta Calcagno

INFO: Il volume “Il volo della farfalla” è stato presentato dall’Associazione Vela di Ovada l’11 Novembre in Piazza San Francesco alle ore 15.30. È possibile acquistarlo online oppure nelle librerie Feltrinelli.

Tempi moderni

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egli anni Trenta, ai tempi di Charlie Chaplin, la catena di montaggio era descritta come un infernale ingranaggio che stritolava l’uomo, Charlot. In effetti era così, ma più che la parte fisica dell’uomo, stritolava il cervello e l’alienazione era diventata la malattia degli anni ‘60 che sfoceranno nella contestazione giovanile del ’68. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, i robot stanno sostituendo gli operai, liberandoli da quelle catene che per Karl Marx imprigionavano il proletariato. Adesso siamo tutti più liberi, ma senza lavoro e dobbiamo inventarcene uno nuovo!!! E la classe E adesso cosa faccio! operaia che prima andava in paradiso, ora è in quarantena! GB Cassulo

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l’inchiostro fresco Novembre 2017

ARQUATA SCRIVIA Tortona: l’assessore alle politiche giovanili Marzia Barbieri ha incontrato

Mazza, cavicchiula, spizzingulu: per noi è la “Lippa” di Giacomo Quaglia

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i può dire che ogni regione d’Italia abbia coniato un nome per questo gioco antichissimo. Alcuni autorevoli storici lo fanno risalire all’impero romano e oltre, ma nonostante le molteplici carte d’identità, per noi sarà sempre e comunque la lippa. Un gioco semplice da praticare, costituito da due pezzi di legno. Il primo, la mazza, era di solito ricavato da un manico di scopa in disuso, poteva avere una lunghezza fra i 40 e i 45 centimetri. Il secondo, la lippa stessa provenienza, era lungo 18/20 centimetri ed aveva le due estremità lavorate a punta. La perizia dei giocatori consisteva nel battere su una delle due punte della lippa posizionata a terra, in modo da farla sollevare, e poi con un micidiale secondo colpo al volo, degno dei migliori giocatori di baseball americani, spedirla il più lontano possibile. Ad Arquata Scrivia i terreni di gioco per eccellenza,neanche a farlo apposta erano la LEA, considerato un po’ corto, l’altro ideale via Inferiore. L’unico punto debole era costituito dalle finestre al piano strada, ma superabile con accorgimenti organizzativi. Era il classico gioco di tanti giocatori, singoli o coppie, ma soprattutto non finiva mai,contrariamente al detto che questo gioco nel tempo si è portato dietro: “correre più svelti di una lippa”.

Appuntamento al prossimo numero

I giovani del Servizio Civile Volontario Il calendario

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’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Tortona, Marzia Barbieri, ha incontrato sabato 7 ottobre, allo Chalet Castello, i giovani che hanno concluso il Servizio Civile Volontario iniziato l’autunno scorso. L’Assessore ha ringraziato gli oltre 30 ragazzi che hanno dimostrato grande disponibilità e impegno nel portare a compimento i progetti assegnati, che hanno spaziato dall’educazione alimentare con il progetto: “Expo 2015 – nutrire il pianeta”, ai servizi educativi con il progetto: “Big Cake: c’è posto per tutti”, ai servizi culturali con il progetto: “Tortona, terra di incontro”, ai servizi per anziani con il progetto: “Ancòra/àncora: im-patto tra generazioni” e ai servizi giovanili con il progetto “Youth Hub Tortona”, così come tutti i ragazzi che sono stati impegnati a supporto degli Uffici Comunali. L’As-

Il Servizio Civile Volontario è ripartito l’11 ottobre, con 4 progetti: • Bambini al Centro che riguarda l’area educativa bambini, • Storia e Arte in scena che riguarda l’area cultura e biblioteca, • #giovania360° @ youthhub che riguarda l’area politiche giovanili, • Generazioni solidali in re.te che interessa l’area assistenza agli anziani.

sessore Barbieri ha motivato ed incoraggiato i giovani a coltivare le loro passioni e a non rinunciare a questi momenti di condivisione e di cittadinanza attiva, che rappresentano una grande risorsa per la Comunità Tortonese. “L’incontro con i ragazzi che hanno partecipato all’ultimo Bando del Servizio Civile Volontario a

Tortona è stato molto partecipato e coinvolgente – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Giovanili, Marzia Barbieri. - Ovviamente il nostro è stato un arrivederci, perché questi ragazzi hanno un ruolo importante nella nostra Comunità e continueranno sicuramente a supportare iniziative e progetti di cittadinanza attiva.

Niente veleni all’Ics di Arquata Scrivia

Tutto OK dopo il sopralluogo

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opo il sopralluogo del 25 ottobre 2017 allo stabilimento Iciesse di Arquata Scrivia, mirato a verificare l’ottemperanza dell’ordinanza comunale fatta alla ditta per la caratterizzazione e lo smaltimento di alcune sostanze presenti nel sito, l’Amministrazione tira un sospiro di sollievo. Non è stato trovato nulla, nessun rifiuto tossico, nessun bidone sotterrato, solo residui di materiale edile di scarso significato. Contestualmente, su richiesta del Noe, si è scavato in un punto preciso, indicato da un residente nei pressi dall’ex stabilimento chimico dismesso nel 2008. Secondo la denuncia del cittadino erano stati interrati rifiuti tossici. Alla presenza di Arpa, del comune di Arquata, del Noe (Nucleo operativo ecologico) dei Carabinieri di

Arpa, Carabinieri del Noe e Comune hanno condotto un sopralluogo

Arquata, si è proceduto allo scavo nell’area indicata, ma non è stato trovato nulla. Si temeva che, oltre alle due discariche note, quella storica, concernente rifiuti interrati all’interno dell’area, per il confinamento dei quali è stato approvato il progetto di bonifica presentato dall’Iciesse nel 2009 e la caratterizzazione dei materiali presenti nei capannoni e nella aree pertinenziali, per i quali sono state emesse tre ordinanze inerenti la messa in sicurezza dello stabilimento e la presentazione del Piano di Monitoraggio e Controllo (ottemperata in parte e prorogata). Nel frattempo sono

state pubblicate notizie sulle intercettazioni dell’indagine Alchemia. Si pensava potesse esserci correlazione fra le due cose, anche se già la Questura aveva informato il Comune del fatto che i rifiuti di cui si parlava nelle intercettazioni erano quelli già noti e bonificati. “L’ordinanza sindacale è stata ottemperata – ci dice l’assessore all’ambiente, Stefania Pezzan -, tranne per la parte dello smaltimento e la ditta, presente anch’essa, ha fatto notare a tutti gli Enti preposti che, essendo in procedura fallimentare, non ha le risorse necessarie a adempiere, se non in minima parte. Ovviamente l’Amministrazione è consapevole dei problemi ambientali del sito e li segue da vicino da anni, al fine di tutelare la salute pubblica”. Marisa Pessino

L’augurio è che questa esperienza sia stata per loro preziosa e possa contribuire al loro orientamento anche nel mondo lavorativo. Ci tengo a ringraziare questi giovani per la disponibilità, l’impegno e la serietà con cui sono stati realizzati i progetti e ad assicurare loro il mio sostegno e la mia più sincera amicizia. Vorrei infine rivolgere

un riconoscimento agli Uffici Politiche Giovanili per la passione che dedicano a costruire nuovi progetti e per l’attenzione che riservano alla formazione dei volontari”. Claudio Cheirasco Nella foto: l’assessore Marzia Barbieri con il gruppo dei volontari

Arquata Scrivia: l’attività del nido “Emilia Morando”

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iprese in termini velocissimi al Nido “Emilia Morando” di Arquata le iscrizioni (60) e tutto è partito in regola il 6 settembre, con uno staff qualificato, come verificato il 28 ottobre nel corso di una visita, durante la quale, si è svolto un incontro genitori - insegnanti, dal titolo: “L’esperienza della separazione: dall’ambientamento al distacco quotidiano”, aperto dalla dott. ssa Anna Pisante, coordinatrice comunale. All’evento, organizzato in collaborazione Comune - società cooperativa sociale Marta, è intervenuta la pedagogista Paola Tosi, formatrice, consulente pedagogica in diversi servizi educativi per l’infanzia, e scrittrice in ambito pedagogico. Presente anche il personale educativo. “È questo il primo di una serie di appuntamenti genitori - scuola che mette al centro dell’azione il bambino – osserva Nicoletta Cucinella, assessore alla pubblica istruzione del Comune - Crediamo che l’intervento educativo debba essere inteso come ricerca- azione, in quanto ogni progetto deve contenere come punti imprescindibili i ruoli di ciascun componente, un percorso condiviso e obiettivi comuni da raggiungere”. (m.p.) L’Amministrazione comunale di Arquata ha indetto una selezione pubblica per titoli, al fine di stilare una graduatoria per assunzione a tempo determinato nel profilo professionale di istruttore educativo socio- culturale in supplenza al personale comunale, qualora si assentasse, così come succede negli altri ordini di scuola.


l’inchiostro fresco Novembre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

L’arte del colore di Sergio Fava

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prirà i battenti sabato 25 novembre alle ore 17:00 nei locali della Libreria Libropiù di Pontedecimo (Via Paolo Anfossi 228r) la mostra personale dal titolo “La semplice arte del colore” dell’artista novese Sergio Fava. La mostra, che sarà visitabile al pubblico tutti i giorni domenica esclusa fino al 10 dicembre, è patrocinata dai comuni di Tassarolo e Basaluzzo, dal Rotary Club Novi Ligure, dal Lions Club di Novi Ligure e dalla galleria d’arte “Il Castello” di Voltaggio. La mostra verrà curata da Paolo Repetto e sarà introdotta al pubblico dal professor Fa-

bio Gagliardi che spiegherà le opere al pubblico. Sergio Fava è nato e vive a Novi Ligure, città dove ha il suo studio artistico in Via Marconi. Ha esposto in mostre personali e collettive in tutta Italia a partire dal 1975, ottenendo diversi premi e riconoscimenti. Nel 2011 ha esposto le sue opere al prestigioso “Festival Arts” di Hebden Bridge in Gran Bretagna. Fava ha iniziato a dipingere nel 1968 come pittore figurativo paesaggista e, successivamente, negli anni Novanta si è avvicinato all’arte informale, per la quale ha ottenuto nel corso degli anni un consenso di pubblico e di critica sempre maggiore. La sua pittura è stata definita dalla critica come un caleidoscopio di suggestioni cromatiche dove la luce diventa l’incipit felice di un’ispirazione senza tempo e senza confini. Fabio Mazzari

Isola del Cantone: il Centro culturale compie 40 anni e

Inaugura la nuova sede È stata inaugurata sabato 4 novembre, con una cerimonia alla quale hanno partecipato le istituzioni locali, la nuova sede del Centro Culturale di Isola del Cantone in Piazza Giacomo Matteotti all’inizio del paese. Si tratta di una realtà importante per la Valle Scrivia, come ci spiega Raffaelle Rossetti, presidente dello stesso: “Il nostro Centro è stato inaugurato nel 1978 e quindi l’anno prossimo festeggerà i suoi quarant’anni di attività – speiga il presidente Rossetti – la nostra attività consiste in un continuo supporto allo sviluppo della cultura in paese e, in generale, in tutta la Valle Scrivia”. Attività culturali che uniscono la valorizzazione del territorio alla promozione del turismo. “Stiamo cercando di promuovere al meglio realtà locali quali il Castello della Pietra e l’antica Chiesa di Isola del Cantone, oggi in restauro” ci

dice infatti Raffaele Rossetti. Ma il Centro Culturale di Isola del Cantone cerca di promuovere la cultura a tutto tondo, per esempio con presentazioni di libri, sia di autori locali e non, focalizzati soprattutto sulla storia e la vita contadina, conferenze ed altre attività. Per festeggiare i primi quarant’anni di vita e la nuova sede, il Centro Culturale di Isola del Cantone farà un prestigioso omaggio alla cittadinanza: un antico libro stampato a Rocchetta Ligure nel 1676 per conto degli Spinola e ritrovato in Francia verrà donato ed esposto al pubblico. Il Centro di Isola, che è indipendente dal Comune e dalla Biblioteca locale collabora attivamente con gli altri centri culturali sparsi sul territorio, in primis quello molto attivo di Ronco Scrivia nonché con altre realtà culturali locali, ad esempio il Centro Studi Storici della Valle Scrivia. Proprio insieme a quest’ultimo

ha recuperato, grazie anche alla preziosa collaborazione dei Cavalieri di Malta, l’intera biblioteca storica del professor Lorenzo Tacchella, il più importante studioso della Valle Scrivia, i cui libri sono stati distribuiti a tutte le biblioteche locali del territorio compreso tra Busalla e Novi Ligure. Fabio Mazzari

Ceranesi: un edificio sconosciuto di grande valore storico che testimonia un passato glorioso

Sulle antiche vie del sale: il “Paxo di Torbi”

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Torbi, piccola frazione sulle alture del Comune di Ceranesi, esiste un edificio che rappresenta una delle testimonianze storiche meglio conservate dell’antica Repubblica di Genova. Stiamo parlando del “Paxo di Torbi”. Si tratta di un edificio dalla storia antichissima, la prima ala venne infatti costruita nel 1277 per venire poi ampliato successivamente nel XVI secolo nella forma e dimensioni che conosciamo attualmente. L’ORIGINE DEL NOME Prima di illustrare le funzioni dell’edificio è bene soffermarsi sul suo nome particolare, Paxo. Riguardo a questo nome esistono teorie diverse, la prima da un termine dialettale genovese che anticamente indicava un “luogo dove si stabilisce la pace” un’altra

teoria invece fa risalire il termine dal germanico “pagi” con cui, in epoca longobarda, si indicavano i palazzi dove si gestiva il potere nei singoli villaggi. LA FUNZIONE Entrambe le due teorie comunque ci introducono a quella che, per secoli, è stata la sua funzione. Il Paxo era infatti, all’epoca della Serenissima Repubblica di Genova, quello che oggi definiremmo come il Palazzo di Giustizia, dove esercitava le sue funzioni il Capitano del Popolo. All’interno del Paxo vi era l’ufficio del Capitano, le sale per le udienze, le abitazioni per chi vi lavorava, le carceri, nonché una stalla, i depositi di viveri e di armamenti. Il Paxo è costruito interamente in pietra, con alcune parti di pietra tufacea facilmente reperibile nei

passaggio delle merci.

corsi d’acqua circostanti. IL PAXO DI TORBI Quello di Torbi è l’unico “Paxo” di tutta la Valpolcevera che si è conservato quasi perfettamente fino ai nostri giorni, edifici identici esistevano infatti a Rivarolo, alla Gaiazza (Ceranesi), a Larvego

(Campomorone), San Cipriano (Serra Riccò) e Sant’Olcese. Nel caso di Torbi la scelta geografica non fu casuale. Questa frazione infatti si trovava in una posizione strategica per le vie di commercio che collegavano il porto di Genova con la Pianura Padana ed era una tappa obbligata per il

UN APPELLO Purtroppo questo fabbricato, malgrado la sua enorme importanza storica, è pressoché sconosciuto. In altri Paesi, come la Germania o la Gran Bretagna un edificio simile sarebbe un’attrazione turistica. Dal nostro piccolo giornale vogliamo fare un appello alle istituzioni locali ed ai privati perché si prendano a cuore l’interesse di questa preziosa testimonianza del passato e cerchino, malgrado le ben note difficoltà che viviamo, di farla rivivere.

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abato 21 e domenica 22 ottobre i colori ed i sapori della stagione sono stati protagonisti della Festa d’Autunno di Busalla, organizzata dalla Pro Loco. Il piatto forte, in tutti i sensi, sono state le troffie di castagne, prodotte artigianalmente da una nota gastronomia locale, che si sono potute gustare anche nella gustosa variante al tartufo. Non solo buona cucina ma anche cultura, l’architetto Roberta Chioni della FiberArt ha presentato la sua mostra di arazzi, tessuti ed installazioni, recentemente vincitrice del progetto Arthosipce di Alessandria. La giornata di domenica 22 ha visto la partecipazione del Gruppo Storico “San Giorgio” che, a partire dal mattino, ha intrattenuto il pubblico con dimostrazioni di tiro con la balestra antica e di Majestic Falconery che ha fatto conoscere i suoi splendidi rapaci e le loro tecniche di caccia al pubblico e, a tutti i bambini, è stato consegnato alla fine della giornata il diploma di “Aspirante Falconiere”. In entrambe le giornate infine attivissimo lo shopping, con tutti i negozi di Busalla aperti anche alla domenica.

Fabio Mazzari

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l’inchiostro fresco Novembre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Il più bello arriva dalla Val Polcevera

Inaugurata la legislatura del nuovo Ente

Il bracco Ercole La “Città Metropolitana” S

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l cane più bello d’Italia vive in Val Polcevera. Si tratta di “Ercole”, un magnifico bracco italiano che ha vinto il primo premio al Raduno Mondiale del Bracco Italiano che si è tenuto ad Arezzo nello scorso settembre. Il concorso, organizzato dalla S.A.B.I. (Società Amatori del Bracco Italiano) ha visto partecipare oltre duecento cani di questa antichissima razza provenienti da ogni parte del mondo. A vincere nella categoria “maschi” è stato appunto Ercole, autentico campione dell’Allevamento Polcevera’s di Maurizio Sodini che, dal 1981 alleva cani da caccia a Murta in Valpolcevera. Sodini porta avanti una lunga tradizione di famiglia, che ha unito la passione per la caccia con l’amore per i cani. Il bracco italiano è una razza molto antica, essendo stata selezionata per la prima volta nell’Italia centrale durante l’alto medioevo. Si tratta di un cane da ferma, particolarmente adatto per la caccia agli uccelli. Del bracco italiano ne parlò addirittura Dante Alighieri nel suo sonetto “Sonar bracchetti”. Nel corso del Rinascimento il bracco italiano, grazie alle sue qualità, venne particolarmente apprezzato nelle corti nobiliari, in particolar modo in Francia. Tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento questa razza visse un declino ma, a partire dagli anni ‘50 iniziò fortunatamente ad essere riscoperta ed oggi è nuovamente apprezzata dai cacciatori

ma non solo, grazie al suo ottimo carattere infatti viene spesso utilizzato come cane da compagnia e per la pet therapy. La redazione di Inchiostro Fresco rinnova i complimenti a Maurizio Sodini e al suo Ercole! (f.m.)

Gatti ad Ovada

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al 28 al 29 Ottobre nel complesso sportivo del Geirino i “Gatti più belli del mondo” si sono dati appuntamento. Abissini, faraoni, certosini, e il più comune gatto europeo tutti a farsi vedere.

i sono svolte domenica 8 ottobre le votazioni per il rinnovo del Consiglio della Città Metropolitana di Genova, l’ente che, di fatto, ha sostituito le funzioni della vecchia Provincia. Come è noto si è trattato di elezioni di secondo grado, ovvero indirette, dove a votare non sono stati i cittadini, bensì i consiglieri ed i sindaci dei sessantasette comuni geograficamente compresi tra Varazze e Sestri Levante che componevano l’ex Provincia di Genova. Per la verità hanno votato in sessantasei in quanto il comune di Lavagna è retto da una Commissario Straordinario dopo le vicende giudiziarie che hanno portato alla caduta della giunta retta da Pino Sanguinetti. La sottorappresentanza di Genova Una Città Metropolitana che, per il triennio 2017-2020 vedrà il capoluogo decisamente sottorappresentato, sono infatti solamente quattro i consiglieri del Comune di Genova eletti: Stefano Anzalone (Direzione Italia), Simone Ferrero (Forza Italia), Enrico Pignone (Movimento Democratico e Progressista) e Claudio Villa (Partito Democratico). La sottorappresentanza di Genova non è l’unica anomalia territoriale, dopo il caso di Recco che nella passata legislatura con

L’Inchiostro in Val Polcevera

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er non perdervi mai un numero de “l’inchiostro fresco” vi ricordiamo che in Val Polcevera potete trovarlo, oltre che in tutti i Muncipi, nei seguenti luoghi: a Ceranesi nel bar Carbone e all’associazione Vie del Sale. A Campomorone al Caffè della Piazza, bar pasticceria Ferrante, galleria d’arte Il Crocicchio, panificio Verardo e pizzeria Il Bunker. A Mignanego nell’edicola della stazione, nel bar latteria Angela, nel supermercato Speedy Market e presso la S.O.C. San Giuseppe. A Serra Riccò nel panificio Autra, nel bar Tavola Bronzea, bar caffè Gilda, bar Coccodrink e circolo Arci Croce Bianca. A Sant’Olcese presso il bar trattoria Emy, bar tabaccheria Gaggero, trattoria Le Due Zie, ingresso di Villa Serra, salumificio Parodi e S.O.C. Sacra Famiglia. A Pontedecimo presso libreria Libropiù, orologeria e gioielleria AD, bar pasticceria Poldo, bar pasticceria Dolci Tentazioni. (red)

ficamente appartenente all Regione Toscana. Una nota sulla Città metropolitana La Città Metropolitana è un ente locale territoriale la cui origine nasce con la legge n.142 del 8 giugno 1990 e presente nella Costituzione Italiana (art. 114) in seguito alla riforma cosituzionale n.3 del 2001. L’istituzione effettiva di questo ente è avvenuto in seguito alla legge n.135 del 7 agosto 2012 che ha altresì eliminato le Provincie. Le città metropolitane in Italia sono dodici: Torino, Milano, Genova, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari. Fabio Mazzari

Palazzo Spinola in una foto durante una manifestazione sindacale

Alcuni numeri

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a Città Metropolitana di Genova si estende per 1839 kmq e conta una popolazione di 856 mila abitanti suddivisi in 67 comuni, corrispondente in toto alla soppressa Provincia. Dopo la fase istitutiva, il 19 dicembre 2014 è stato approvato all’unanimità lo Statuto dalla Conferenza Metropolitana e il 1° gennaio 2015 il nuovo ente è entrato definitivamente a regime. (f.m.)

appena diecimila residenti ottenne due consiglieri a beneficiarne questa volta sarà Arenzano (12 mila residenti) che è riuscita ad avere due suoi rappresentanti a Palazzo Spinola, si tratta di Salvatore Muscatello e Daniela Tedeschi. La rivincita dei piccoli centri Un bel colpo per Arenzano, reso ancor più sonoro grazie alla vicina Cogoleto che elegge anch’essa un consigliere, Stefano Damonte, sempre a Ponente anche la Valle Stura viene rappresentanta grazie all’elezione del sindaco di Masone, Enrico Piccardo. Due rappresentanti per il Golfo Paradiso, ovvero Adolfo Olcese, primo cittadino di Pieve Ligure riconfermato Vicesindaco e Agostino Bozzo, consi-

gliere di Camogli. Le due cittadine del Tigullio, ovvero Chiavari e Rapallo eleggono rispettivamente un consigliere: si tratta di Antonino Segalerba e Carlo Bagnasco, quest’ultimo sindaco della città ruentina. Due sindaci eletti anche per la Val Fontanabuona: Elvio Cuneo di Coreglia Ligure e Guido Guelfo di Lumarzo. La Val d’Aveto ha eletto Roberto Cella, consigliere di Rezzoaglio. Veniamo infine all’hinterland genovese, i consiglieri eletti passano da tre a due. Siederanno infatti nei banchi di Palazzo Spinola il consigliere comunale di Torriglia, Claudio Garbarino per la Val Trebbia ed il sindaco di Mignanego, Maria Grazia Grondona per la Val Polcevera. I PENALIZZATI A secco, malgrado venticinquemila residenti rimane la Valle Scrivia, che per la prima volta dal 1951 non avrà rappresentanti nell’ente provinciale. A causare questo “buco” ha contribuito sicuramente il fatto che vi erano ben tre candidati di riferimento della Valle in tre liste differenti, con conseguente dispersione dei voti. UNA CHICCA Per ragioni economico-geografiche, sono comuni onorari della Città Metropolitana di Genova: Fraconalto e Voltaggio che continuano a far parte della Regione Piemonte, e per ragioni storiche Carloforte, appartenente alla Città metropolitana di Cagliari e Capraia, geogra-

Barriere antirumore

A

partire dal 13 ottobre scorso fino al 9 dicembre sono in programma interventi per la realizzazione di barriere antirumore, a cura della Società Autostrade, nel tratto dell’autostrada A7 sud, tra gli svincoli di Isola del Cantone e Ronco Scrivia, adiacente i binari. Per consentire le attività del cantiere, dal 13 ottobre al 9 dicembre, è sospesa la circolazione ferroviaria su uno dei due binari tra Ronco Scrivia e Busalla. Dieci treni regionali della relazione “Genova Brignol - Arquata Scrivia” (cinque per senso di marcia) faranno capolinea a Ronco Scrivia mentre due collegamenti potranno allungare i tempi di percorrenza fino a 10 minuti. Per garantire la mobilità, Trenitalia attiverà un servizio sostitutivo con bus con fermate intermedie a Isola del Cantone e Pietrabissara. Le informazioni di dettaglio sulle modifiche al servizio sono consultabili sulle locandine esposte nelle stazioni interessate. Luisa Russo

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Sant’Olcese allo specchio l’inchiostro fresco Novembre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Villa Serra: progetti didattici e lezioni all’aria aperta

Prosegue dalla prima: Presepe di Pentema

quasi per caso nel 1995 grazie all’iniziativa di un gruppo di amici che trascorrevano da anni l’estate in questa frazione montana. Appena due anni dopo, nel 1997, il presepe iniziò ad avere risonanza nazionale e il gruppo degli Amici di Pentema fu ospite nella trasmissione della Rai “Domenica In”. La partecipazione televisiva fu il vero e proprio trampolino di lancio del presepe, durante l’inverno 1997-98 si registrò in quel di Pentema la bellezza di ventimila visitatori provenienti non solo da Genova ma anche da Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Umbria! Il presepe di Pentema si distingue dai numerosi presepi che vengono allestiti durante il periodo natalizio perché esso si struttura come un vero e proprio museo etnografico. Attraverso più di quaranta scene, allestite negli antichi edifici in pietra, si ricostruisce con grande dovizia di particolari, la vita contadina nei monti dell’Appennino tra l’Ottocento ed i primi decenni del Novecento. I personaggi, dei manichini a grandezza naturale vestiti con costumi d’epoca, “interpretano” i momenti della vita quotidiana e, fatto ancora più di pregio, sono collocati lungo i punti del borgo dove hanno realmente vissuto ed operato. Alcuni abiti e utensili, addirittura, sono quelli originali ritrovati nelle case che vennero abbandonate nel corso degli anni con lo spopolamento delle campagne e l’emigrazione verso i grandi centri urbani. Sono possibili anche delle visite al presepe durante i giorni di chiusura da parte di gruppi organizzati previo contatto con gli organizzatori. Fabio Mazzari

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Mignanego: L’ex Biscottificio Delfino

“Biblioteca Ambientale” Palazzo fantasma

Foto: Stefano Spadacini

I

l 2018 sarà un anno importante per il Parco di Villa Serra di Sant’Olcese. È notizia ufficiale infatti che nascerà, nei primissimi mesi dell’anno prossimo, la “Biblioteca Ambientale”. Si tratta di un’iniziativa, come spiegano dall’amministrazione comunale, che era in cantiere ormai da diverso tempo. A darne

l’ufficialità è stato lo stesso presidente del Consorzio di Villa Serra, Michele Cassissa, ai microfoni dell’emittente Telenord. “Abbiamo già acquistato libri e scaffali ed è in corso la catalogazione – ha spiegato Cassissa – il nostro obiettivo è quello non solo di sfruttare al meglio l’area ludico-ricreativa come stiamo già facendo con l’area giochi ed il palco – ha proseguito

il presidente del Consorzio – ma, dato che rappresentiamo un parco storico, è nata in noi l’idea di creare una biblioteca interamente a carattere ambientale”. All’interno di questa biblioteca saranno presenti libri che parlano di piante, fiori, parchi, natura, ecc. per contribuire al meglio allo sviluppo dell’educazione ambientale. Da anni il Parco di Villa Serra propone progetti educativi dedicati alle scuole e, proprio nella nuova biblioteca, saranno svolte lezioni didattiche con gli istituti scolastici, ai quali il Parco chiederà disponibilità e collaborazione. Riguardo ai tempi il Consorzio del Parco spiega che entro la fine dell’anno sarà tutto pronto mentre per quanto riguarda l’apertura ufficiale bisognerà aspettare i primi mesi del 2018. (f.m.)

P

ercorrendo la Strada Statale dei Giovi all’altezza di Ponterosso, (Mignanego) sorge un edificio abbandonato, che fino ad una decina di anni fa ospitava il Biscottificio Delfino, storica fabbrica dolciaria della zona che non resse all’incessante concorrenza nel settore e dovette cessare l’attività. L’edificio interessò fin da subito ad una ditta di costruzioni. Nell’aprile

Attività didattica con l’uso di laboratori

Famiglie al museo a Campomorone ed il secondo agli alunni della scuola elementare, “Va in scena il Natale” sabato 2 dicembre al Museo delle marionette e la grande conclusione (ma solamente per quanto riguarda la stagione autunnale) con lo spettacolo “Animal’s got talent” mercoledì 27 dicembre al Museo di Paleontologia. f.m.

Informazioni

I

l Comune di Campomorone di concerto con l’Associazione Didattica Museale di Genova propongono, per tutto l’autunno, una serie di laboratori per le famiglie al museo. Si tratta di una bella iniziativa per coinvolgere e avvicinare bambini e ragazzi al mondo della cul-

tura, attraverso visite ludiche ai musei ed attività rivolte alla loro fascia di età. Protagonisti saranno il Museo delle Marionette – Collezione Angelo Cenderelli ed il Museo Civico di Paleontologia e Minrealogia entrambi siti in Palazzo Balbi (sede del Municipio). Dopo gli eventi inizia-

ti alla fine del mese di ottobre, con il laboratorio sulle rocce e quello sulle marionette in occasione della festa di Halloween ecco “Caccia al fossile” sabato 11 novembre, “Facciamo luce” e “Luce dal passato” domenica 19, rivolti rispettivamente il primo ai bambini delle scuola materna

Costo per laboratorio didattico 5 Euro a testa, prenotazione obbligatoria. Le attività si svolgeranno al raggiungimento di un numero minimo di dieci partecipanti. Per info: 334-8053212.

del 2012 il Comune di Mignanego approvò, tramite una variante al Piano Regolatore Generale, il cambio di destinazione d’uso del fabbricato, da edificio industriale ad uso abitativo. Pochi mesi dopo sulla facciata dell’edificio comparve uno striscione, “Il Ponterosso”, che pubblicizzava la realizzazione, nei locali dell’ex biscottificio, di un “palazzo del futuro”. Lo striscione riportava anche un sito internet dove si illustravano i nuovi appartamenti domotici, le cosiddette “case intelligenti”, dotate di sistemi di controllo per l’impianto elettrico, la climatizzazione, la sicurezza e l’automazione domestica. Tuttavia sorsero subito dubbi, specialmente dai residenti: la posizione era abbastanza infelice (sopra un corso d’acqua e posizionato in una zona che non vede praticamente mai il sole) e lo stesso aspetto esteriore faceva storcere il naso, al punto che più di uno l’aveva ribattezzato “il carcere”, senza dimenticare la scomodità riguardo i mezzi pubblici. Nel giro di poco tempo, a ristrutturazione quasi completata, la ditta “Il Ponterosso” fallì e venne rimosso anche il sito internet. Oggi, a distanza di otlre due anni da quel fallimento rimane un “palazzo fantasma”, praticamente pronto ma completamente vuoto e abbandonato, con un beffardo cartello all’entrata che avvisa dei lavori in corso. Una brutta pagina di speculazione edilizia come tante, troppe, viste negli ultimi anni. Fabio Mazzari


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l’inchiostro fresco Novembre 2017

CULTURA IN VAL TREBBIA

Torriglia: la nuova caserma dei

Incontro storico: dalla Val Trebbia alla Valle d’Aosta

Carabinieri

Rovegno e Courmayeur

S

L

unedì 9 ottobre, dopo diversi mesi di lavori di ristrutturazione, è stata ufficialmente inaugurata la nuova stazione dei Carabinieri a Torriglia. La nuova caserma si trova in Via Nostra Signora della Provvidenza 39, all’ingresso del paese per chi arriva da Genova ed è ubicata in un ex proprietà privata acquistata alla fine del 2014 dal Comune di Torriglia e concessa dallo stesso in comodato gratuito all’Arma. Il progetto della nuova caserma è stato realizzato dal vicesindaco del paese dell’alta Val Trebbia, l’arch. Raffaella Musante. Lo spostamento della stazione dei Carabinieri di Torriglia si è reso necessario dopo l’acquisto da parte di privati della precedente caserma, situata di fronte al palazzo municipale (vedi nostro articolo del mese di maggio 2014 “Torriglia, la gente vuole i suoi Carabinieri”, ndr). Al taglio del nastro erano presenti diverse autorità, tra i quali il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il comandante dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette nonché tutti i sindaci degli otto comuni della Val Trebbia genovese. Proprio nell’occasione dell’inaugurazione della nuova sede il comandante Tullio Del Sette ha annunciato che saranno in arrivo nuovi Carabinieri in Liguria ed in tutto il nord Italia. La stazione di Torriglia dipende dalla Compagnia di Chiavari e

copre un territorio di 198 kmq complessivi (quasi pari alla città di Genova, ndr) ed una popolazione di 4100 abitanti. Il legame tra Torriglia ed i Carabinieri è storico, nel capoluogo della Val Trebbia genovese la stazione dell’Arma è presente sin dal 1816. Fabio Mazzari

abato 14 Ottobre si è tenuto un incontro storico tra la Val Trebbia e la Valle d’Aosta presso il ristorante “La Taverna” alle Fontanelle di Rovegno. L’evento organizzato e promosso dal Consorzio di promozione territoriale Val Trebbia e dal portale 101giteinliguria.it ha visto la presentazione di due libri sullo sport in montagna “Girigiritondi bimbi in gita su per i monti” di Cesare Lombardo e Manuele Vecchi, Erga edizioni e “Oggi il cielo è blu trail” di Giorgio Macchiavello, giornalista e caporedattore dell’edizione di Aosta de “La Stampa”, edito da Musumeci editore. La principale tematica affrontata con il primo libro è stata l’educazione al praticare sport in montagna per bambini e famiglie, che permette di conoscere luoghi meravigliosi facendo crescere i bambini sani e passando così giornate indimenticabili. Mentre in relazione

al secondo non sono mancati i racconti sulle grandi competizioni valdostane come il Tor Des Geants e le vette raggiungibili dagli ultratrailer. In rappresentanza

Quando piove, piove troppo!

U

na notottte “buia e tempestosa” saa” come nei fumetti ttii quella che, la notte tte tee tra sabato 4 e domemeenica 5 novembre, ha ha vissuto l’Alta Valle lle lee dell’Orba, coinvolollgendo i comuni unni di Tiglieto, Urbe bee e Sassello, dove llaa frazione di Piampaaludo ha visto le sue uee strade messe a dura urra arre prova, in particolare raa-la cosiddetta “straa”,, a” da dell’antenna”, udove una conduttuha ra danneggiato ha mee riversato un fiume ottd’acqua: “la condothe ta idrica privata che alle porta alla centrale

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idroelettrica si era id d racconta il aaperta” p di Urbe, ssindaco i FFabrizio Antoci, ai microfoni di Primom “ma è stata ccanale, a a monte e la cchiusa h è stata poi sstrada t riaperta; per ssubito u fortuna la situazione fo nnon è stata di emere speriamo ggenza, e cche h la Regione ci aaiuti a ripristinare i ddanni”. A Anche la strada del ““Dano” D è stata dannneggiata e l’Orba, a T Tiglieto, in una sola nnotte ha raggiunto e superato i 4 metri dd’altezza. La diga dell’Antenna (Urbe) - foto di Sonia Pesce

Matteo Serlenga

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della Valle d’Aosta è stata presente la Sindaco di Courmayeur Fabrizia Derriard che ha ricevuto il p g Tallero di Bronzo,, prestigioso riconoscimento cimento assegnato dal Sin-

il Meteo de

daco di Rovegno, Giuseppe Isola. Per il Territorio della Val Trebbia molte sono state le presenze istituzionali quali Daniela Segale dal Presidente del Parco regionale dell’Antola e del GAL Verdemare, Margherita Asquasciati, Sindaco di Fontanigorda e Coordinatrice Aree Interne Antola-Tigullio, passando per Silvia Rocca, Assessore allo Sport del Comune di Torriglia e dal Presidente del Consorzio di promozione territoriale Val Trebbia. A completare le presenze Cristiano Fiore ideatore di 101giteinliguria.it, l’atleta e testimonial ALVI TRAIL Marco Kanobelj, Carlo Malerba della CNA di Genova, l’editore Marco Merli e lo chef padrone di casa, Luca Pirrello, che ha deliziato tutti con una degustazione di prodotti locali abbinati a quelli valdostani. Daniele F. Barbieri Barbier


 Le rubriche de

l’inchiostro fresco Novembre 2017

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Cosa fare in caso La psicologia, in una società complessa di incindente come la nostra, è materia indispensabile La rubrica per conoscerci meglioo tradale? d o t t . s s a A l b e r t a P o n t e

Dalla vostra parte Mi sono preposta di trattare brevemente, in questo e in altri prossimi numeri del giornale, il tema dei sinistri stradali, in quanto l’alta incidentalità costituisce purtroppo un dato oggettivo riscontrabile nei dati Istat. Basti pensare che solo nel 2016 si sono verificati 175.791 incidenti stradali con lesioni alle persone. Ma cosa è opportuno fare in caso di incidente? Anzitutto occorre chiamare i soccorsi nel caso vi siano feriti ed assicurarsi che veicoli o persone coinvolte non si trovino in una posizione tale da poter costituire un ulteriore pericolo per la circolazione, provvedendo in tal caso a segnalare agli altri utenti della strada la presenza del sinistro. È bene rammentare che prestare soccorso agli eventuali feriti costituisce un dovere anche per chiunque assista all’incidente e che l’omissione di soccorso costituisce un reato. Quando la situazione si presenta grave, quindi in presenza di feriti, occorre chiamare le Forze dell’Ordine. Vediamo ora il caso di incidente con soli danni ai veicoli. Qualora si verifichino solo danni alle vetture occorre procedere alla compilazione del modulo di constatazione amichevole, ma in caso di dissenso tra le parti coinvolte è bene chiedere l’intervento dell’Autorità Pubblica. Inoltre è opportuno segnalare a quest’ultima l’eventuale presenza di testimoni indicandone le generalità. Occorre poi denunciare il sinistro alla compagnia assicurativa entro 3 giorni.

L’intervento di un legale L’intervento di un legale è possibile anche successivamente alla denuncia all’assicurazione ed è finalizzato alla trattazione del sinistro. Occorre conservare documentazione comprovante le spese sostenute per la riparazione del veicolo, al fine di provare l’entità del danno subito. Il legale provvederà quindi a trattare il sinistro con il liquidatore della compagnia, per individuare le responsabilità dei conducenti dei veicoli coinvolti e le somme dovute a titolo di risarcimento da parte dell’assicurazione. Un appuntamento ai prossimi numeri per rispondere ad altri quesiti Nei prossimi numeri avrò cura di prendere in esame ulteriori aspetti relativi ai sinistri stradali, per spiegare le principali norme che disciplinano tale materia e chiarire come di prassi si ottiene un risarcimento del danno. Sono molti infatti i dubbi che possono sorgere: ad esempio, posso ottenere un risarcimento se il veicolo responsabile di un sinistro a mio danno non è assicurato o se è immatricolato all’estero? Che tutela ha il passeggero? Chi ottiene il risarcimento in caso di decesso in conseguenza di un sinistro? Cosa succede in caso di guida in stato d’ebbrezza? A queste e ad altre domande offrirò una risposta nei prossimi numeri.

L’Autostima

L

’autostima è l’ insieme dei giudizi che l’individuo dà di se stesso Possedere un’alta autostima significa saper riconoscere di avere sia pregi che difetti, impegnarsi per migliorare le proprie debolezze, apprezzando i propri punti di forza. Tutto ciò favorisce una maggiore apertura all’ambiente, una maggiore autonomia e una maggiore fiducia nelle proprie capacità Al contrario, una bassa autostima può condurre ad una ridotta partecipazione e a uno scarso entusiasmo, che si concretizzano in situazioni di demotivazione in cui predominano disimpegno e disinteresse. Vengono riconosciute esclusivamente le proprie debolezze mentre vengono trascurati i propri punti di forza. Spesso si tende a evadere anche dalle situazioni più banali per timore di un rifiuto da parte degli altri. Si è più vulnerabili e meno autonomi. Per acquisire una maggiore autostima dobbiamo lavorare sui se-

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Ester… nando…!!!

Piccoli pensieri da donare C

guenti aspetti: amarci per ciò che siamo e sentiamo, accettarci per i nostri limiti, provare un affetto sincero per noi stessi e prestare attenzione ai nostri bisogni Spesso ci riteniamo degni d’amore solo se ricopriamo ruoli ai vertici, se siamo figli/compagni/amici perfetti, se abbiamo un corpo da copertina, se non commettiamo mai errori. Dovremmo, invece, imparare ad accettarci per come siamo. Questo è il segreto per una buona autostima e per una buona vita. La stima di sé passa per una crescita personale che ci fa vedere le nostre qualità interiori quelle che troppo spesso non vediamo, non valorizziamo o diamo per scontate L’autostima è l’atteggiamento che ciascuno di noi ha nei confronti di se stesso. Comprende un aspetto cognitivo, ossia le opinioni che ognuno ha di sé e che riguardano: l’ aspetto fisico, le emozioni, la vita affettiva e sociale, le conoscenze, la professione, la moralità, il raggiungimento degli obiettivi prefissati La frase chiave di una persona che si stima potrebbe essere: “Amo me stessa per quello che sono e mi perdono per non essermi voluta abbastanza

on la festa di Santa Caterina si apre la stagione dei regali, ma come possiamo decorare i nostri doni per renderli ancora più speciali? Con i fiori, ovviamente! Una rosa singola, ben confezionata, sopra il pacchetto è sempre una scelta fine ed elegante. Il tuo regalo è un gioiellino? Legato insieme al fiocco sarà una piacevole sorpresa. Se vuoi qualcosa di particolare, un centrotavola personalizzato è la scelta migliore: puoi chiedere consiglio al tuo fiorista di fiducia, oppure divertirti a realizzarlo personalmente con ciò che la stagione offre: fiori, bacche, foglie autunnali, ma anche peperoncini, cannella, spezie e tutto quello che la fantasia ti suggerisce: un accompagnamento profumatissimo e fatto con amore! Se, invece, il tuo regalo è una pianta, chiedi consiglio sempre al fiorista, in modo da fare la scelta più indicata; le piante sono esseri viventi che necessitano di cura e manutenzione: non bisogna dimenticarlo!

Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

Il “Margherita”, quel teatro cancellato

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iamo nell’era in cui per fare quadrato su qualcosa si “lanciano” gli “hashtag” in rete. Io invece voglio approfittare del fatto che questo giornale viene letto anche nel territorio del genovese per lanciare un appello. Parte tutto da una curiosità, sia personale che condivisa. La domanda è questa: come mai del “fu” Teatro Margherita di Genova, centrale in via XX Settembre, poi trasformato in un grande magazzino Coin, non si trovano più documenti di nessun tipo? Strano che nella grande rete nessuno abbia pubblicato nulla o quasi. Non ci sono fotografie d’epoca che lo ritraggano, se non qualche immagine poco chiara di un palcoscenico, qualche articolo di giornale che non ne parla benissimo e ne saluta lo smantellamento quasi con un sospiro di sollievo (se spontaneo o interessato non è dato saperlo). Eppure scommetto che sono molte le persone semplici che lo ricordano con nostalgia, che lo hanno frequentato, che ricordano le serate d’opera con i grandi nomi della lirica che vi hanno cantato. C’è chi dice che addirit-

tura avesse poltroncine più belle e comode di quelle dell’odierno Carlo Felice, che l’acustica fosse migliore, vi fosse un foyer molto elegante e arredi di pregio. Per questo ci chiediamo come possa un pezzo di storia della città e della cultura essere stato lasciato cadere in un simile buco nero. E perché. Se qualcuno vo-

lesse dire la sua per portare una testimonianza sarebbe interessante, carino e anche doveroso riaprire uno spiraglio su un sipario storico come quello del Margherita che personalmente sarei tentata di annoverare tra gli emblemi delle “vittime” di un certo affarismo megalomane tutto italiano.


l’inchiostro fresco

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 Le rubriche de

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Prosegue dalla pagina precedente: L’autostima bene! Posso sempre migliorare”. La persona che ha stima di sé sa di non essere perfetta e non ha paura di cadere, di sbagliare, di affrontare le difficoltà e gli insuccessi della vita, non dipende dal giudizio degli altri e sa farsi rispettare. Non si può amare se stessi se non si impara ad accettare il proprio modo di sentire, le proprie fragilità, le proprie emozioni negative La nostra cultura ci propone il mito della perfezione e ci spinge a negare o reprimere tristezza, paura, insicurezza, ansia, dolore, rabbia. È invece molto importante imparare ad accettare debolezze, limiti e insuccessi. Chi accetta se stesso si riconosce come essere umano imperfetto e degno di amore, riconosce i propri errori, gli aspetti spiacevoli della propria personalità, si assume la responsabilità delle sue azioni, senza dare la colpa agli altri o al destino e senza sentirsi in colpa più del dovuto Per accrescere l’autostima occorre imparare ad essere compassionevoli, amichevoli, comprensivi e benevoli verso se stessi.

A Torriglia arrivano i mercatini

C

erto a Natale adesso manca ancora molto ma, se ci pensiamo bene non moltissimo. A Torriglia, infatti, nei locali della storica “Torriglietta” l’ultimo fine settimana di novembre (sabato 25 e domenica 26) inizieranno i tradizionali mercatini di Natale, organizzati, come ogni anno, dall’Associazione Tralantolaeilmare di Mauro Mantilero, dove potete scegliere i vostri regali per amici e parenti o semplicemente acquistare qualche simpatico gadget. Dopo una visita ai mercatini però cosa è meglio che una bella sosta al bar, riscaldandosi piacevolmente con in compagnia di una bella tazza fumante di thè o cioccolata? Appuntamento quindi al Garitta Bar di Via Matteotti dove Marco Besutti ed il suo staff insieme ai prodotti di alta qualità vi riserveranno sempre qualche piacevole e simpatica sorpresa per grandi e piccini ancora di più in vista del Natale! (f.m.)

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I

n attesa di Santa

Ingredienti: 600 gr. circa di spinacio selvatico 300 gr di ricotta 1 uovo, 2 cucchiai di parmigiano e 1 di pecorino grattugiati un trito di aromatiche (erba amara, nepitella...), sale, pepe e noce moscata

Per le crespelle: 200 gr di farina bianca 1 uovo, latte q.b. e sale

Preparare la pastella per le crespelle, lasciar riposare almeno un’ora e confezionarle (vedi ricetta papavero). Far appassire gli spinaci in poca acqua coperti per pochi rninuti e far raffreddare. Disfare la ricotta con 1’uovo, aggiungere i formaggi, le aromatiche, sale, pepe, noce moscata e da ultimo gli spinaci interi un poco strizzati. Allargare le crespelle sul piano di cucina, spalmarvi un cucchiaio abbondante di ripieno e rotolarle a cannellone. Disporle in una teglia imburrata, aggiungere fiocchetti di burro e infornare per 20 minuti a 180°, devono formare una crosticina dorata. … e a tutti Buon appetito... e Buona Fiera!!!!

o iand g g e ss Pa ... iara h C con

A

Caterina, eccoo un bel piatto semplice ma sostanzioso!!!

Novi Ligure, già dalla prima metà dell’Ottocento, vengono costruite alcune residenze destinate alla villeggiatura delle più note famiglie nobili genovesi ma anche locali. Questa “colonizzazione territoriale” riguarda prevalentemente la zona collinare e i luoghi vengono prescelti per bellezza, espansione e vista. Qui, sulle colline a ridosso della città, in rifugi capaci di offrire solitudine e tranquillità nel verde, sorgono le quattro ville che sono

Le antiche residenze

della nobilta’à genovese

state oggetto di visita nella Giornata Fai d’Autunno (Campanetta, Lina, Pernigotta e Ricarda). Infatti, anche quest’anno, grazie al Fai, a Novi è stato possibile affacciarsi alla cultura e scoprire quanta bellezza riservi il territorio locale. Domenica 15 Ottobre si è tenuta la Giornata Fai d’Autunno, il cui tema centrale riguardava gli splendidi giardini e parchi, resi ancora più affascinanti dai colori autunnali e dalla giornata soleggiata, di queste altrettanto

maestose dimore. La grandissima affluenza è stata per tutti una piacevole sorpresa, possibile non solo grazie all’ottimo tempo, ma soprattutto grazie all’impegno messo da ciascun membro del Fai di Novi Ligure e all’aiuto di un enorme numero di ciceroni, che hanno saputo guidare con entusiasmo i visitatori nel loro percorso. Ci auguriamo quindi un continuo e futuro trionfo della cultura! Chiara Frisone

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Castelletto D’Orba: tante novità alla Polisportiva Castellettese

Andrea e Serena Benetti

Rinnovato il Consiglio Direttivo C ambio di guardia alla Polisportiva castellettese, lascia l’incarico di Presidente della società Mario Ozzano, che per anni ha guidato il team di volontari con rigore e competenza, per lasciare il posto a Stefano Cavanna. Un cambiamento legato al naturale decorso delle cariche, che ha previsto un turn over dei membri e l’ingresso di alcuni nuovi collaboratori.

CHI È STEFANO CAVANNA Conosciamo meglio Stefano Cavanna: castellettese, 47 anni, da un anno consigliere della Polisportiva, dipendente pubblico della Provincia di Alessandria, con numerose esperienze nel settore amministrativo contabile. “Sarà una nuova stagione ricca di appuntamenti rivolti ai giovani, - esordisce con queste parole il Presidente Cavanna, - poiché la nostra squadra affiatatissima e motivata si adopererà per continuare nell’ottica della valorizzazione dello sport, in funzione della promozione del benessere e della salute dei giovani e non solo, anche e soprattutto con l’intento di promuovere lo sport nel nostro territorio a 360 gradi, affinché non venga mai a mancare quel filo inossidabile che lega i giovani al loro paese, che permette di trovare in esso un collante importante per viverci bene”. I PROGETTI PER LA STAGIONE 2017-18 I mercatini di Natale, che si svolgeranno al Campo sportivo di Castelvero nei giorni 8-9-10 dicembre, sono una novità assoluta. Non si tratterà di una semplice esposizione di oggettistica dell’artigianato locale, ma di una vera e propria “vetrina dello sport”,

Nella foto il nuovo consiglio direttivo della Polisportiva Castellettese

Chiusi i bandi indetti dall’U.N.V.S. in attesa della nomina

Atleta e dirigente sportivo 2017

È

terminata il 30 ottobre la presentazione delle domande per il bando, indetto dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport – sezione di Novi Ligure “Costante Girardengo”, per l’assegnazione del prestigioso titolo di “Atleta dell’anno” nella stagione sportiva 2016/17. Il premio, giunto alla sua ventesima edizione, vuole continuare a promuovere ed incentivare tra gli atleti delle diverse soceità sportive novesi, la pratica dello sport quale valore formativo della persona, premiando chi dimostra di saper coniugare la dedizione e la serietà nella vita all’impegno nello sport. Il premio per il vincitore consiste in una medaglia smaltata che riproduce un’anfora greca del V°Secolo a.C., epoca d’inizio delle Olimpiadi dell’antichità, of-

ferta dalla presidenza nazionale dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport ed un relativo attestato. Per quanto riguarda invece il bando del dirigente sportivo, verranno prese in considerazione le valutazioni rilasciate al candidato con alle spalle almeno cinque anni in una o più società del-

la medesima disciplina sportiva, con la relativa attestazione della o delle società dove ha svolto la propria opera. Il periodo di valutazione è compreso tra le stagioni sportive 2011/12 e 2016/17. Riguardo ad entrambi i bandi le domande saranno esaminate da un’apposita commissione, formata dal Sindaco di Novi Ligure, dall’assessore allo sport del medesimo comune, da un delegato provinciale del C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale), dal presidente della sezione U.N.V.S. di Novi Ligure e da un giornalista che si riuniranno il 28 novembre. La premiazione è fissata per sabato 16 dicembre alle ore 16:00 nei locali del Salone di Rappresentanza del Comune di Novi Ligure (Palazzo Pallavicini). (g.p.m.)

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avverrà l‘esibizione di tutte le specialità sportive che potranno essere praticate a Castelletto, dal pattinaggio a rotelle, che vanta anni di attività e squadre di alto livello, al Jujutsu, alla nuova scuola calcio per chi vuole imparare a giocare al pallone divertendosi e ancora il tamburello, il Penkat cilat i nuovissimi corsi di Zumba e ginnastica dolce per disabili. Una vera e propria palestra, dove lo sport regna sovrano. LE BANCARELLE Fuori dalla struttura 40 bancarelle esporranno prodotti dell’artigianato locale e tipicità enogastronomiche. Tornei di spada e rievocazioni storiche animeranno i pomeriggi, con la rinomata compagnia Fratelli d’Arme di Castelletto d’Orba. PER BIMBI E STUDENTI Per i più piccini Babbo Natale in persona aspetterà all’ingresso le lettere con la richiesta dei doni. Non mancherà il Concorso a premi rivolto agli studenti delle scuole primarie e medie inferiori dell’Istituto comprensivo di Molare dal titolo “Colora il Natale”, che prevede premi per chi invierà produzioni grafico pittoriche di particolare originalità e suggestione su temi natalizi, che verrà valutata da un’apposita commissione giudicatrice scelta tra il pubblico. Marta Calcagno

i è svolta a La Spezia la giornata delle premiazioni della stagione 2016/2017 organizzata dalla Federazione Italiana Sport Invernali (FISI). Due riconoscimenti anche per le Ovadesi, Serena e Andrea Benetti. La piccola Serena Benetti anno 2006 si è aggiudicata un ottimo quarto posto nella coppa Liguria trofeo Az sport. Grande soddisfazione per Andrea Benetti anno 2002 che si è laureata campionessa regionale in slalom speciale ed in slalom gigante e si è largamente imposta sui propri avversari vincendo anche la coppa liguria trofeo Alpstation. Gli ottimi risultati raggiunti hanno catapultato entrambe verso una nuova avventura che le vedrà gareggiare nella prossima stagione con i colori del prestigioso sci club Aosta (secondo sci club in italia non militare e sesto assoluto). La prossima stagione che le vedrà protagoniste sulle nevi valdostane, sarà un anno difficile visto che entrambe ripartiranno dal fondo delle classifiche, ma ricco di stimoli e nuove esperienze. Enzo Prato


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SPORT

Tamburello: la “12 ore” continua fino al 31 dicembre

Già raccolti 5.000 Euro

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anno già raggiunto quota 5.000 Euro le offerte pervenute dalla “12 ore di tamburello” svoltasi lo scorso 7 ottobre allo Sferisterio Comunale di Ovada. Il Comitato organizzatore coordinato da Wanda Vignolo e Marco Barisione e gli “Amici di Roby” comunica comunque che si accettano offerte almeno fino alla fine del 2017, per cui è rivolto un caloroso invito a chi lo desidera di effettuare la donazione. Le offerte raccolte sono destinate all’Associazione Vela Onlus che opera all’interno dell’Ospedale Civile di Ovada nella cura dei malati oncologici. In questi ultimi sei anni la cifra donata a Vela ha superato la quota di 40.000 Euro e questa gara di solidarietà davvero encomiabile dimostra come anche attraverso lo sport si possono effettuare manifestazioni che non solo coinvolgono e divertono. Molti sono stati gli interventi effettuati all’interno dell’Ospedale

Equitazione d’alto livello

educe dalla vittoria in coppa del mondo a Tallinn di sabato 21 ottobre 2017, la campionessa italiana di spada, Mara Navarria, ha visitato i boschi e i calanchi di Rigoroso, ospite della famiglia di Stefania Pezzan, il cui padre è di Carlino (UD), paese di Mara. “È rimasta molto colpita dai calanchi – ci dice Stefania Pezzan -. Per noi è stato un grande onore ospitare un’atleta del suo calibro, ma soprattutto una ragazza stupenda, come il marito Andrea, suo preparatore atletico e il loro bimbo Samuele”. Parte alla grande la stagione della spada italiana al femminile in Coppa del Mondo. Mara Navarria trionfa nella tappa estone di Tallinn con una marcia fantastica fino alla vittoria finale. L’atleta friulana ha messo in mostra una condizione psicofisica straordinaria fino alla finalissima, dove

Paradase

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iccardo Lanero, della Scuderia “La Bellaria” di Novi Ligure, conquista con Utrecht il 2° posto a Verona nella finale nazionale del “Progetto Sport Col. Nava” di salto ostacoli, organizzato dalla FISE, le cui selezioni hanno visto impegnati cavalli e cavalieri nell’arco di tutto l’anno.

l’organizzatrice Wanda Vignolo dona la prima parte di cifra a Mauro Corazza, Presidente di Vela

grazie alla “12 ore” e ultimamente ricordiamo l’acquisto di tre letti particolari per i pazienti sotto-

Mario Bertuccio

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posti a terapia dal costo di 3.000 Euro ciascuno. (e.p.)

l Paradase, l’associazione di Ronco Scrivia dedicata a far conoscere la bellezza e l’importanza degli asini ha festeggiato il suo decimo compleanno. Per celebrare questo importante traguardo, davvero notevole per un’associazione, nata quasi per caso grazie all’idea di un gruppo di amici uniti dall’amore per la natura, è stata organizzata una bella passeggiata… a passo di

Le donazioni

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ello specifico la “12 ore di tamburello” ha donato Euro 5.170 nel 2011, 7.000 nel 2012, 6.500 nel 2013, 10.500 nel 2014, 7.200 nel 2015 e 5.065 nel 2016. Nel 2017 la quota ha già raggiunto 5.000 Euro, ma la raccolta continua ed è destinata ancora una volta a lasciare il segno, perché il cuore è davvero grande.

Mara Navarria in visita a Rigoroso

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Busalla: dieci anni di

l’azzurra ha battuto la russa Tatiana Gudkova, campionessa del Mondo 2017, col punteggio di 15-12. Per la Navarria è il

quarto successo in Coppa del Mondo della sua carriera. L’atleta 32enne, da due anni trasferitasi da Roma a Rapallo, era appro-

asino dalla località Chiappari, sede del Paradase fino alla località Salvaega, alle porte della Val Trebbia. Anche questa camminata è stata un grande successo di pubblico, con i posti esauriti con diversi giorni in anticipo. Dal nostro giornale tanti auguri a questa simpatica associazione! (f.m.)

Addio a Giuseppe Spalla

data in finale dopo la stoccata del 15-13 in semifinale contro la campionessa olimpica di Rio 2016, l’ungherese Emese Szasz. Un percorso da applausi. “Meglio di così – ci dice Mara Navarria dopo la vittoria in Estonia - Non potevo sperare in un inizio migliore. Dopo aver vinto tutti gli assalti del girone ed essere approdata al main draw, sono uscita dal palazzetto e prima di rientrare in hotel, sono andata sul mar Baltico. Lì ho cercato la concentrazione e un po’ di ispirazione che mi sono state utilissime. Ho avuto buone sensazioni sin dal primo match. Ho provato a cambiare spesso la mia scherma nel corso degli assalti e questo ha creato difficoltà alle mie avversarie. Sono davvero felicissima, perché è un successo che avevo inseguito a lungo”. Marisa Pessino

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n grave lutto per il mondo del ciclismo alessandrino. Lo scorso 15 ottobre è mancato Giuseppe Spalla, 84 anni, lo storico presidente della Società Ciclistica di Pontecurone. La passione per questo nobile sport accompagnò Spalla per tutta la sua vita, fin da bambino quando conobbe di persona i grandi campioni come Fausto Coppi e Costante Girardengo. “La mia vita l’ho spesa nel ciclismo, non è stata una semplice passione ma una vera e propria ragione di vita” disse lo storico patron nell’ultima intervista rilasciata in occasione della gara giovanile svoltasi ad aprile a Pontecurone. Nel corso della sua carriera organizzò diverse gare tra cui il prestigioso Trofeo della Valle Scrivia. Ai funerali presenti tantissimi sportivi locali e non per ricordare uno degli ultimi “patron” del ciclismo. (f.m.)

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SPORT

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Andrea Mantero ci racconta la sua passione

Cavalli e cavalieri: il barrel racing

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na particolare disciplina equestre di origine americana di cui non si sente parlare molto: stiamo parlando del barrel racing, e abbiamo incontrato Andrea Mantero, giovane atleta che ci ha raccontato in cosa consiste questa specialità e la sua storia agonistica. “Ho cominciato ad andare a cavallo fin da piccolo” afferma Andrea. “All’inizio avevo un po’ di paura, però col tempo mi è passata e mi sono interessato sempre di più a questa disciplina dato che in gioventù la praticava anche mio padre. Inizialmente ho fatto pratica e mosso i primi passi qui attorno a casa in modo del tutto amatoriale sotto la supervisione di mio papà. A tredici anni mi sono iscritto al centro ippico di Tagliolo e ho iniziato gli allenamenti assieme al mio istruttore Stefano La Rosa cominciando a gareggiare nelle categorie più basse. Nel 2014 ho vinto il campionato regionale e

Pallanuoto in Valle Scrivia

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a pallanuoto ritorna finalmente in Valle Scrivia. Si tratta di un ritorno e non di un debutto in quanto, come molti appassionati di questo sport ricorderanno per molti anni a Ronco Scrivia fu attiva l’US Nuoto Vallescrivia compagine che, tra la stagione 2000/01 e 2007/08 militò per otto stagioni consecutive in serie A, raggiungendo un incredibile secondo posto nel 2006/07. Purtroppo la squadra, a causa di scelte economiche poco lungimiranti fallì. Oggi però questo sport rivive in valle grazie all’Aquarium Novi che ha “trasferito” alcune attività nella piscina di Ronco Scrivia, in particolare la pallanuoto che viene svolta nei campionati giovanili e in quelli amatoriali Uisp. L’obiettivo, però, è quello di tornare ad avere una squadra professionista entro pochi anni. (f.m.)

una fisionomia adatta agli scatti brucianti e sono dotati di grande forza esplosiva, i nostri cavalli li alleniamo costantemente durante l’anno in modo da arrivare alle competizioni preparati al meglio”. Una passione familiare che unisce padre e figlio e viene portata avanti con sempre maggiore entusiasmo da parte di entrambi. Facciamo quindi i nostri auguri a questo giovane atleta che tra l’altro in questi giorni sta disputando a Verona il campionato europeo Open. Luca Serlenga sono arrivato 3 al campionato europeo. Nel 2015 e nel 2017 invece ho vinto il campionato invernale e il regionale. A maggio di quest’anno ho partecipato ad una ‘special event’ piazzandomi terzo a Cremona al salone del cavallo americano.” Ma in cosa consiste questa attività? Lo chiediamo ad Andrea

e a suo padre Giovanni: “Il Barrel Racing consiste in una gara di velocità in cui cavallo e cavaliere devono compiere un percorso nel minor tempo passando a fianco a dei barili (da qui il nome) disposti a triangolo isoscele” ci spiega Giovanni “Utilizziamo cavalli di razza Quarter Horse perchè hanno

Nel Prossimo numero appuntamento con un ricordo della Stra Borbera

Conosciamo i cavalli a partire dai Pony

“Battesimo della sella”

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’inchiostro fresco, assieme alla scuderia “La Bellaria” di Novi Ligure, invita i bambini e ragazzi sino a 12 anni a venire domenica 26 novembre dalle ore 10 sino alle 17,30 in Largo Valentina a Novi Ligure, dove un gruppo di Pony, nell’ambito dei festeggiamenti per la Fiera di Santa Caterina, saranno disponibili per un “Bat-

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tesimo della sella”. Vi saranno gli istruttori de “La Bellaria” che insegneranno come stare in sella e spiegheranno le particolarità di questi cavallini. I commercianti di Largo Valentina si occuperanno dell’accoglienza e la Erbaflor proporrà le sue gustosissime tisane. Il tutto è gratuito e serve solo per avvicinare i giovani al mondo degli animali, nell’am-

CAVALLI E DINTORNI

Marengo Il nome probabilmente evoca il paese (Spinetta Marengo, o magari... Bosco Marengo), o la battaglia omonima (1800, l’anno dopo della Battaglia di Novi). Potrebbe essere che a persone più anziane ricordi il nome di una moneta, il marengo appunto, che non a caso portò questo nome, visto che fu creata per celebrare (dal punto di vista francese) la vittoria di Marengo. Visto che con questo nome vennero coniate monete anche da altri Stati, fra cui l’Italia, e visto che nel nostro Paese ciò si protrasse fino al 1897, in qualche casa sarà stato conservato per anni qualche “tesoretto” costituito da queste monete d’oro. No, nulla di tutto questo. Per carità, tutte cose interessanti quelle cui si è accennato sopra, ma che c’entrano i cavalli? E infatti, qui Marengo è il nome di un cavallo. Avete presente quello stupido indovinello: “di che colore è il cavallo bianco di Napoleone?”. Naturalmente c’è chi, intendendosi di cavalli, fa il saputo e risponde: “grigio!”. Infatti, i cavalli dal manto bianco vengono detti abitualmente “grigi”. Non per sfizio, ma perché la loro pelle è di colore scuro, praticamente nero, e per distinguerli dai cavalli albini che vengono detti per l’appunto “bianchi”. Resta però una curiosità: il cavallo di Napoleone, quello che compare in suoi famosi ritratti, avrà avuto un nome, no? Sì. E il nome era, naturalmente, Marengo. E il nome gli venne dato proprio a seguito della battaglia, visto che Napoleone lo usò per l’appunto lungo tutta la durata di questo scontro, avvenuto un anno dopo che quel cavallo era stato importato dall’Egitto. Questo cavallo fu usato da Napoleone in tutte le più importanti battaglie, fino a Waterloo. In questa occasione, venne catturato da William Henry Francis, 11° Barone Petre, e trasferito in Inghilterra dove visse ancora per molti anni (pare che morì all’età di 38 anni). Fioravante Patrone

bito di una Fiera che era nata proprio per mettere in mostra buoi, mucche, cavalli muli, asini e animali da cortile in occasione della chiusura dell’anno agricolo. A questo punto non ci resta che dire: “Buona cavalcata e buon divertimento a tutti!!!” La redazione de “l’inchiostro fresco”

Napoleone al Gran S. Bernardo


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