Inchiostro Fresco - Settembre 2017

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ANNO XXXII / N. 8 - SETTEMBRE 2017

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“Le inglesi” e le altre tra i castelli

Sagre o business? Giacomo Oliveri - pag. 2

Intervista al sindaco Fabio Semino

& M t rir

Una riflessione sul proliferare delle sagre

Garbagna: un gioiellino di casa nostra

Umberto Cecchetto e Marta Calcagno - pag. 15

Un supplemento a “l’inchiostro fresco”

Il “Bollettino di Cartosio”

Marta Calcagno - pag. 25

Gian Battista Cassulo - pag. 3

L’editoriale di GB Cassulo

Ben quattro gli appuntamenti nell’entroterra genovese tra agosto e settembre

Fine estate, tempo di Expo

ari lettori con l’autunno, dopo le (non fatte) ferie estive, qui all’inchiostro ci prepariamo al grande balzo per concludere quest’anno terribile che, tra crisi vera e crisi enfatizzata, sta volgendo al termine. Certo che tenere in piedi un giornale come questo, senza partiti politici o potentati economici alle spalle, ma che vive solo di pubblicità minuta, ci vuole un bel coraggio o incoscienza. Certo è che sono anni che andiamo avanti così e ciò vuol dire che la formula da noi creata regge: infatti l’inchiostro per noi non è un lavoro, ma più semplicemente una molla che ci fa stare insieme. Infatti ciò che ci fa superare tutte le avversità è il volontariato culturale, che tuttavia è il più “schiavista” dei padroni perché non ti lascia spazio. Ti assorbe, ma ti fa sentire utile. E proprio al volontariato, il Comune di Novi dal 15 al 16 settembre ha dedicato una “due giorni”, indirizzata ai giovani per fare conoscere loro il mondo dell’associazionismo. Ovvero il mondo di quei corpi intermedi tra gente e Istituzioni che rende viva e vigile una società. E noi dell’inchiostro in questo mondo ci viviamo bene perché ci piace dire la nostra, semplicemente per sentirci vivi e non complici.

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uattro appuntamenti divenuti ormai “storici” per l’entroterra genovese. Stiamo parlando della rete Expo, le grandi fiere di promozione del territorio che rappresentano un importante volano per lo sviluppo economico e turistico dell’entroterra genovese. Una rete di eventi organizzata come sempre dall’agenzia di sviluppo GAL Genovese. Dai primi di agosto alla fine di settembre quattro appuntamenti in rappresentanza di quattro vallate diverse tra di loro per geografia, popolazione e tessuto economicosociale ma che rappresentano la naturale corona della città di Genova: la Val Trebbia, la Fontanabuona, la Valpolcevera e la Valle Stura. L’Expo della Val Trebbia Il primo Expo, quello della Vall Trebbia, è andato in scena neii primi giorni di agosto. Nella splen-dida e suggestiva cornice del Bo-sco della Giaia a Rovegno perr tre giorni si sono alternati prodottii

A Varazze il marchio De.Co. per un prodotto dalla lunga storia

I “Mandilli de Vaze”

il ritorno di una pasta antichissima

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a promozione di un territorio, di una città o anche di un piccolo paese passa per tante cose, dagli investimenti strutturali ed economici, alla cura dell’ambiente, al patrocinio di iniziative culturali o sportive, alla promozione del volontariato e della coscienza civica. Ma “un’arma

vincente” potrebbe, anzi senz’altro lo è, il settore agro-alimentare e in genere la buona cucina. Un esempio di ciò ci viene da Varazze (Sv), la bella cittadina ligure, adagiata ai bordi del mare e protetta alle spalle dalle aspre rocce del Beigua. Qui sono rinati i “mandilli”, una pasta le cui

origini si perdono nella notte dei tempi che, nei secoli passati, era una delle più diffuse a Genova e nei suoi dintorni: i “mandilli”, appunto.

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tipici del lato genovese e di quello piacentino, convegni sul territorio e la natura, eventi culturali, intrattenimento e promozione del territorio, con uno straordinario successo da parte del pubblico. Nato quasi per scommessa nel 2009, per iniziativa di un gruppo di giovani di Rovegno e Montebruno, l’Expo Val Trebbia rappresenta oggi una vetrina imperdibile per far conoscere questo polmone verde alle spalle di Genova. L’Expo della Val Fontanabuona Vero e proprio “decano” degli Expo genovesi è quello della Fontanabuona, che tagli quest’anno il ragguardevole traguardo della trentatreesima edizione. Nel parco esposizioni di San Colombano Certenoli per quattro giorni, dal 24 al 27 agosto, sono andate in scena tantissime curiosità: dalla scuola di cucina alle attività per bambini, dalle mostre fotogra-

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l’inchiostro fresco Settembre 2017

Le sagre stanno tradendo il loro originario spirito

Segue dalla prima pagina: Fine estate, tempo di Expo fiche alla promozione dei prodotti locali fino ad una gara ciclistica per rilanciare l’antica “Ciclovia dell’ardesia”. Grande soddisfazione è stata espressa da Marisa Bacigalupo, presidente del GAL Genovese “questa trentatreesima edizione propone un’ottima rappresentanza delle attività locali – ha detto la presidente – sia nell’ambito dell’artigianato, che in quelli dell’enogastronomia e dell’agricoltura”. L’Expo della Val Polcevera Festeggia quest’anno la sua ventesima edizione l’Expo Valpolcevera, nato nel 1998 come erede (in grande) della Fiera di Pontedecimo, manifestazione nata nel 1989. L’Expo Valpolcevera rappresenta il collegamento ideale tra il comune di Genova (con il Municipio V Valpolcevera) e l’immediato hinterland rappresentato dai cinque comuni dell’alta valle (Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant’Olcese e Serra Riccò). Stand espositivi, prodotti locali, enogastronomia e, soprattutto i due eventi clou, ovvero l’esposizione zootecnica ed il corteo storico, caratterizzano da sempre quest’evento che si svolgerà nella metà di settembre. L’Expo della Valle Stura Infine sempre nel mese di settembre, ma dal 28 al 30, ecco l’Expo della Valle Stura, che si terrà come sempre nell’area exFerriera di Rossiglione e che rappresenta simbolicamente la fine della stagione estiva. Un saluto all’estate si, ma non in modo triste, anzi. Nel comune più settentrionale della Provincia per tre giorni enogastronomia, artigianato, musica, eventi ed esposizione zootecnica allieteranno le giornate, insieme alla storica castagnata con padellone gigante. Evento clou sarà anche quest’anno il treno storico a vapore risalente agli anni ‘20 e proveniente dal Museo ferroviario nazionale di Roma che partirà dalla stazione di Genova Brignole e raggiungerà Rossiglione. Fabio Mazzari

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Federico Cabella • Capo redattore: Fabio Mazzari • Edizioni On-line: Matteo Clerici • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Luisa Russo (Ovada, Ovadese) Matteo Serlenga (Valle Stura, Val Leira) Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Marisa Pessino (Nuova Libarna)

Sagre o business? S

e è vero che le sagre dovrebbero rappresentare il modo per propagandare prodotti gastronomici locali, è altrettanto vero che negli ultimi anni ci si sia fatti prendere un po’ troppo la mano, sacrificando il concetto di sagra ad una generica offerta di cibo a costi più contenuti. Aggiungiamo poi alle sagre tutta una serie di eventi o di feste (patronali o di partito) dove l’aspetto gastronomico è appuntamento fisso ed ecco che si scopre che praticamente non ci sia un weekend estivo dove non ci si imbatta in qualche festa con servizio di ristorazione vero e proprio. Sicuramente il cibo attira persone e permette di finanziare tutta una serie di manifestazioni che ravvivano i paesi, in primis quelle musicali, ma forse è il caso che si inizino a mettere in atto una serie di regole chiare per poter tutelare sia chi organizza le feste stesse, sia le attività commerciali locali, in particolare i ristoranti e le pizzerie che contribuiscono a mantenere vivi i paesi per tutti i 12 mesi dell’anno.

festo”, ossia l’utilizzo di materiali riciclabili e compostabili.

La loro applicazione Come poter applicare questi punti a tutti gli eventi gastronomici e non solo alle sagre? • Chiedere un resoconto pubblico della manifestazione come alcune (poche) associazioni già fanno anche se non obbligate, specie quando un evento è patrocinato o supportato da un ente pubblico (anche solo per la concessione di spazi pubblici o un aiuto delle maestranze comunali), • coinvolgere gli operatori locali nell’evento in modo che la manifestazione sia anche in loro supporto e non sia una forma di concorrenza sleale (per motivi di adempimenti burocratici e fiscali), • avere una durata limitata e uno stacco temporale tra una festa e l’altra • ed infine, discorso a parte quello relativo alla produzione di rifiuti che non è affatto di poco conto, anche in considerazione di ciò che specificatamente richiede il “Mani-

Cosa accade sul territorio In valle Stura in passato ci fu chi provò già a far proprio questo principio, ma le difficoltà più grosse arrivarono proprio dal gestore della raccolta differenziata, non attrezzato allora per questo servizio. Ovviamente c’è da augurarsi che le cose possano cambiare in tal senso, ma sarebbe comunque sacrosanto chiedere a chi organizza manifestazioni di carattere gastronomico un contributo seppur forfettario sullo smaltimento dei rifiuti, modulato a seconda dei materiali utilizzati e di come vengono raccolti gli scarti del cibo e le vettovaglie utilizzate. Del resto, se foste un ristoratore che paga già una TARI elevata per la tipologia di attività svolta, sareste contenti di pagare una parte della spazzatura prodotta da una sagra? Giacomo Oliveri

Il “Manifesto per le sagre” Non è un caso che sia anche nato, a tal proposito, un “Manifesto delle sagre” elaborato dal FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), l’Associazione “Italia a Tavola”, Unipli (Unità Nazionale Pro Loco d’Italia) e FIEPET (Federazione Italiana Esercizi Pubblici e Turisti), riguardo ad una regolamentazione in tal senso. Manifesto che può essere per buona parte allargato ad ogni evento gastronomico. I punti salienti del manifesto • la sagra deve rappresentare tipicità gastronomiche locali, • i proventi devono essere resi pubblici ed usati per promuovere il territorio in cui si svolge, • deve essere organizzata con sinergia tra associazioni ed operatori locali ed avere una durata limitata (massimo una settimana), • deve rispettare l’ambiente attraverso l’uso di materiali riciclabili e compostabili ed infine deve

• Rubriche: Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

Pubblicità raccolta in proprio: geom.Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante Gian Battista Cassulo • Consiglio Direttivo: Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari • Collegio dei revisori dei Conti: Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985)

rispettare i requisiti igienico sanitari.

• Collegio dei Probi Viri: Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria al n° 226160 il 4/10/2005 P. IVA e C.F. 02096520065

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“Sagri-fizi”

n certi paesi ormai le sagre sono diventate veramente delle cucine a tempo pieno.

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Fritto misto una domenica, spaghetti al pesto la domenica successiva, e così via in un trionfo di piatti più o meno particolari, ma ormai non più caratteristici del territorio come l’antico spirito delle sagre vorrebbe. Eppure esempi virtuosi di come intendere le sagre ci sono. Basti pensare a quella del “Bollito misto” di Mantovana con i cui proventi i soci hanno eretto una sede degna di una città, con tanto di bocciodromo, bar e sale interne per trascorrere le fredde serate d’inverno e pista da ballo per divertirsi all’estate. Oppure quella dei “Salamini d’asino” di Castelferro i cui proventi servono a sostenere l’attività sportiva del posto in primo luogo la squadra di tamburello. O ancora quella di Isola del Cantone che con la sua

“Sagra della Nutella”, attirando centinaia di “cultori” di questa leccornia, finanzia la locale squadra di calcio. Per non parlare di quella di Gavazzana che addirittura si sostituisce al comune per finanziare e realizzare opere pubbliche con i proventi della sua attività. E la gente che va lì sa perché ci va: per passare una bella serata all’insegna della buona tavola, della buona musica e per contribuire a fare un qualcosa di utile. Ma è sempre così? Non ci sembra. In alcuni paesi le sagre sono diventate un’industria o una sorta di secondo lavoro e la cosa potrebbe andare anche bene se gli introiti si riversassero sul territorio, ma non ci risulta che nei dintorni siano state realizzate opere pubbliche o elargiti fondi a sostegno di qualche ente caritatevole grazie a questo tipo di sagre che definiremmo “industriali”. Nel caso ci sbagliassimo siamo a disposizione per qualsiasi precisazione, ma con dati alla mano. (g.b.c.)

Segue dalla prima pagina: I “Mandilli de Vaze”...

Cosa sono e come sono rinati i “mandilli” Come suggerisce il nome stesso i mandilli (fazzoletto in dialetto, ndr) sono di una pasta a forma quadrata di dimensioni 6 x 6 centimetri, che si adatta a moltissimi sughi e sono commercializzati con un packaging molto accattivante dai colori bianco e azzurro facilmente riconoscibile. Questi mandilli, però, non venivano prodotti da ormai lunghissimo tempo fino a quando il Pastificio Fiorini di Varazze, è riuscito a recuperarne la ricetta. Oggi, in seguito a questa iniziativa e all’intuizione dell’Amministrazione comunale di Varazze, che li ha fregiati del marchio De.Co. (Denominazione Comunale), i mandilli rappresentano il prodotto simbolo della bella cittadina balneare a due passi da Genova, tanto da essersi meritati anche il marchio “Gustosi per Natura”, il nuovo brand del Parco del Beigua che certifica le eccellenze agro-alimentari dei paesi all’interno della sua area protetta. La Denominazione Comunale (De.Co.) Con i mandilli del Pastificio Fiorini si porta dunque in tavola anche il logo ed il nome di Varazze, grazie appunto al De.Co, il marchio di Denominazione Comunale, a proposito del quale il Vicesindaco di Varazze, Filippo Piacentini, ci dice: “Il De.Co è un marchio di garanzia nato in seguito ad una legge nazionale (la 142/1990 ndr) che consente ai singoli comuni di valorizzare le proprie attività e i propri prodotti agro-alimentari, è una atto ufficiale che richiede un passaggio ed una votazione in Consiglio Comunale”. E ci spiega come è nata l’iniziativa: “Tutto risale da una vecchia delibera rimasta nel dimenticatoio dove si dava via libera al disciplinare per avere un prodotto tipico di Varazze – ricorda Piacentini – che abbiamo individuato nel “mandillo di Vaze” L’operazione condotta dal Comune di Varazze ha una valenza sociale, in quanto vorremmo creare un prodotto tipico che generi forza motrice per promuovere il nome di Varazze. È stato un successo trovare Federico Fiorini, l’unico che ha aderito da subito con entusiasmo a questo progetto e che sta avendo successo grazie ai

“mandilli” – conclude il vicesindaco – realizzati da uno chef, che, dopo diverse prove, ha individuato la tipologia di farina per il loro giusto impasto”... I segreti della ricetta Federico Fiorini ci spiega i segreti dei “suoi” mandilli: “Abbiamo preso la ricetta antica e l’abbiamo “trasformata” per venire incontro alle nuove esigenze – ci illustra Fiorini – abbiamo poi studiato le diverse farine e quelle che meglio si adattavano e la scelta è caduta sul farro che si è rivelata la più duttile. I nostri “mandilli” sono una miscela di farina di grano duro e farro, senza uova a differenza della ricetta genovese antica. La reinterpretazione che abbiamo fatto si adatta ai nuovi gusti del mercato, essendo adatta quindi ai vegani e ai vegetariani – prosegue Fiorini – la mancanza dell’uovo non incide assolutamente sul gusto, i “mandilli” si possono infatti anche gustare semplicemente con un po’ di olio”. Quindi un prodotto antico riproposto seguendo le nuove tendenze del mercato. Un esempio di promozione del territorio Ecco dunque un esempio “vivo” di come si possa promuovere un territorio tramite le su eccellenze “nascoste”, favorendone la conoscenza in ambiti anche sovra regionali. Recentemente infatti i “mandilli”, che stanno per entrare nel circuito di Slow Food sono stati i protagonisti di uno show cooking che si è tenuto proprio a Varazze alla presenza di Silvio Greco, dirigente dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e presidente di Slow Fish Italia che ha creato delle ricette miste liguri-calabresi utilizzando come pasta proprio i “mandilli”. Fabio Mazzari

AI LETTORI

Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom.Umberto Cecchetto socio dell'Associazione "Club F.lli Rosselli". Contattabile al:

328 60.87.969


Valle Stura e Val d’Orba Ad Eataly, grazie all’accordo con Slow Food “Gustosi per Natura� nel top dell’enogastronomia

Rossiglione: Cristianesimo Sociale

Le eccellenze della Valle Stura

Convegno diocesano V

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e produzioni lattiero-casearie della Valle Stura sono arrivate nella vetrina piĂš importante dell’enogastronomia di qualitĂ italiana: Eataly. Grazie all’accordo tra Slow Food Italia e il Parco del Beigua-Unesco Geopark i prodotti del marchio “Gustosi per Naturaâ€? - recentemente lanciato dal parco, che contraddistingue i prodotti delle aziende comprese nell’area protetta e con ingredienti provenienti dalla stessa (vedi numero di agosto de L’Inchiostro Fresco, ndr) – sono in vendita negli scaffali di Eataly Genova al Porto Antico. La partenza è avvenuta con due aziende agricole

entrambe di Rossiglione, “Cascina Batturaâ€? che ha presentato i propri prodotti nel week-end tra l’1 ed il 3 settembre e “Lavagèâ€? dall’8 al 10 settembre. Michela Cavallino di “Cascina Batturaâ€? ci spiega: “siamo entrati a far parte del marchio Gustosi per Natura lanciato dal Parco del Beigua per i prodotti a ďŹ liera cortissima, con produzione e trasformazione compresa interamente nel territorio del parco – fa presente Michela Cavallino – l’accoglienza che ci ha riservato Eataly è stata fantastica, sono stati tutti estremamente gentili e disponibili, è una bella vetrina che ha fatto conoscere il nostro

marchio e i prodotti lattiero-caseari della Valle Stura anche ai tanti turisti italiani e stranieri che passano di quiâ€?. Produzioni della Valle Stura e del territorio del Parco del Beigua che puntano sull’alta qualitĂ : “noi come altre omologhe nella zona siamo aziende familiari che, per ovvie ragioni, non possiamo garantire grandi quantitĂ - dice Michela Cavallino di Cascina Battura – produciamo yogurt sia bianco che alla frutta, formaggi freschi, budini, panne cotte, realizzati tutti interamente con il nostro latteâ€?. Il 16 e 17 settembre inoltre, sempre nel punto vendita Eataly di Genova, il Beigua Unesco Geopark ha

Presentiamo il supplemento a L’Inchiostro Fresco edito dalla Pubbliò

Il “Bollettino di Cartosio�

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on questo numero “l’inchiostro frescoâ€? tenterĂ di essere ancor piĂš vicino ai suoi lettori, dando spazio, non solo alle scelte politico-amministrative e alla vita economica dei vari comuni dell’Oltregiogo, all’associazionismo, alla cultura e allo sport, ma anche all’editoria proposta da altre realtĂ del territorio ove è letto. Da questo numero infatti “l’in-

chiostro frescoâ€? pubblicherĂ , di concerto con la Pubbliò di Ovada, vari supplementi che arricchiranno di molto la nostra offerta volta all’informazione locale. Con il mese di settembre iniziamo a pubblicare il Supplemento n.° 1 titolato “Il Bollettino di Cartosioâ€?, con il quale il nuovo parroco di Cartosio, don Domenico Pisano, si presenta ai suoi parrocchiani

e nel contempo presenta l’attivitĂ della sua parrocchia nonchĂŠ i programmi per il futuro. Don Pisano è un ingegnere meccanico di Campo Ligure (Ge), che a Genova, dopo dieci giorni dal conseguimento della laurea, ha sentito il richiamo della fede. Entrato in seminario ha preso, il 16 giugno 2007, i voti ed è stato ordinato sacerdote dal Vescovo di Acqui Terme, Mons. Pier Giorgio Micchiardi, il quale poi lo ha inviato in un primo tempo ad Ovada come vice parroco e ora dal 1° giugno 2017 lo ha promosso parroco di Cartosio (Al). Una bella storia di una persona che nell’Oltregiogo ha tutte le sue radici e che bene si ritaglia sia sul suo “Bollettino parrocchialeâ€? sia sulle nostre pagine dell’inchiostro!!!!

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organizzato una due giorni dove ha raccontato al pubblico presente il legame che unisce l’area protetta alle sue eccellenze agroalimentari. Fabio Mazzari

Firme per la RAI in corso una raccolta ďŹ rme nel territorio dei Comuni di Campo Ligure, Masone e Rossiglione per sostenere iniziative nei confronti di RaiWay afďŹ nchĂŠ possano essere resi visibili tutti i canali RAI La raccolta è organizzata dal Comitato Difesa Beni e Servizi Valle Stura che invita tutti i cittadini a ďŹ rmare la petizione popolare. Le ďŹ rme vengono raccolte in alcuni esercizi commerciali dei tre Comuni che si sono resi disponibili all’iniziativa e possono essere identiďŹ cati attraverso dedicata locandina posta in prossimitĂ del negozio. Di fatto in Valle Stura è dall’avvio del digitale terrestre (anno 2011) che i cittadini non usufruiscono della completa visione di tutti i canali del digitale terrestre. In particolare viene preclusa la visione del pacchetto completo della RAI comprendente i canali Rai sport 1 – Rai sport 2 – Rai Gulp – Rai Yoyo – Rai 4 – Rai movie – Rai premium – Rai 5 – Rai storia – Rai hd – Rai scuola. e questo nonostante i cittadini paghino regolare e completo canone tv. (m.c.)

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Gian Battista Cassulo

alutare l’azione del cristianesimo sociale a Rossiglione, riconoscendone i meriti del passato ma decisi a proiettare i suoi valori nel futuro. Questo l’argomento di un convegno tenutosi nel periodo estivo a Rossiglione, patrocinato dalla Cassa di Risparmio di Alessandria ed ispirato dal pensiero sociale della Diocesi di Acqui Terme. Ad animare l’incontro, il coordinatore, Dott. Gian Luigi Sfondrini ed un nutrito gruppo di relatori. Come il Prof. Vittorio Rapetti, ricercatore storico, giĂ responsabile dell’Azione Cattolica Diocesana. Assieme a lui, il dott. Ernesto Palummeri, direttore del Dipartimento di Geriatria degli Ospedali Galliera di Genova. Presente anche Suor Mariarosangela Sala, Madre Generale dell’Istituto Suore dell’Immacolata di Genova. Al prof. Rapetti il compito di iniziare il dibattito con un intervento sul cattolicesimo sociale nel territorio della Diocesi tra la ďŹ ne dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In un’epoca di cambiamenti, demograďŹ ci e sociali, nuovi problematiche richiedono interventi particolari. L’azione dei cattolici, guidati dai Vescovi Sciandra, Marello e Disma Marchese, porta alla creazione di quelle che diventeranno le SocietĂ di Mutuo Soccorso e le SocietĂ Operaie. Il Dott. Palumeri ha tracciato un percorso dalle realtĂ socio-assistenziali delle zone tra Piemonte e Liguria, con attenzione particolare alle piccole realtĂ ed alle zone interne del genovesato. Nelle sue parole, la necessitĂ di gestire una popolazione sempre piĂš anziana tramite la collaborazione tra i soggetti di settore, come Enti Locali, Asl, RSA e strutture private ed imitando le pratiche di successo, in Italia ed all’estero. A

suor Mariarosangela il compito di terminare la serata. La religiosa ha ricordato l’attivitĂ delle Suore dell’Immacolata a Rossiglione, dal 1919 ďŹ no al 1997, data del ritiro. Una presenza piĂš che decennale, che si concretizzata nel servizio in ospedale, nell’asilo infantile, nella casa di riposo e nelle opere parrocchiali. Al termine degli interventi, il sindaco di Rossiglione, Katya Piccardo, ha donato a Madre Mariarosangela Sala una targa ricordo per i tanti anni di attivitĂ svolta dall’Istituto nella comunitĂ . Matteo Clerici

perti i corsi di formazione per i nuovi volontari AVO presso l’ospedale di Novi Ligure e di Tortona, nonchĂŠ nella residenza per anziani a Tortona. Il corso è gratuito.

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l’inchiostro fresco Settembre 2017

VALLE STURA E VAL D’ORBA In seguito alle valutazioni politiche di Claudia Parodi

Mele, il Sindaco Mirco Ferrando risponde I

n seguito all’intervista, apparsa sul numero di luglio de “l’inchiostro fresco” alla Capogruppo della minoranza consiliare di Mele, Claudia Prodi, sentiamo come di dovere in questo numero il Sindaco Mirco Ferrando che risponde punto per punto alle affermazioni fatte dalla capogruppo e traccia un quadro generale su quanto fatto dall’amministrazione dal 2014 ad oggi. Il lavoro svolto: il Sindaco Mirco Ferrando ci descrive il bilancio su quanto fatto dall’Amministrazione comunale in questi tre anni di mandato. “Dopo pochi mesi dal nostro insediamento, come è noto, ci siamo trovati ad affrontare un grave evento alluvionale che ha creato due frane che hanno colpito la frazione di Biscaccia ed una strada interna. Oltre ad esso – prosegue il Sindaco – si è aggiunta la difficoltà nel far fronte ai pesanti tagli ai finanziamenti statali e la necessità di rispettare il famigerato ‘Patto di Stabilitò’. Questo – prosegue Mirco Ferrando – ci ha costretto ad inevitabili ridimensionamenti delle finanze comunali ma, in questo difficile contesto, abbiamo superato degnamente i problemi, tutelando e mantenendo i servizi comunali ad un livello egregio, sviluppando progetti su molte tematiche allo scopo di ottenere adeguati finanziamenti”. Tra le opere che verranno realizzate con i finanziamenti ottenuti il Sindaco Ferrando specifica: “18 mila Euro per convertire a LED l’illuminazione pubblica in alcune zone, l’installazione di ottanta pannelli fotovoltaici che abbatteranno i costi energetici del Palazzo Municipale, 75 mila Euro per rifare la pavimentazione stradale e ben 3.7 milioni di Euro nel progetto Aree Interne Beigua-Sol che verranno utilizzati per le tematiche sanità, scuola e trasporti”. Tensostruttura: una delle critiche lanciate dall’opposizione era

riguardo all’utilizzo della tensostruttura, a riguardo di questo il Sindaco risponde: “La gestione alla società di pattinaggio è stata affidata dal Comune dopo un apposito bando che, ovviamente, prevedeva dei requisiti – fa presente il primo cittadino melese – i bandi vengono predisposti dalla Segreteria comunale e non certo dal Sindaco o dalla Giunta e si basano su normative nazionali. Uno dei requisiti, ritenuto dalla minoranza ‘restrittivo’ era che le società avessero tra i loro atleti ragazzi residenti all’interno del nostro comune, non mi sembra una cosa assurda. Nella convenzione stipulata, inoltre, vi è un punto ben preciso che obbliga il gestore a concedere l’utilizzo della tensostruttura alle altre società del territorio che ne facciano richiesta”. Unione dei Comuni: riguardo invece alle osservazioni sollevate dalla minoranza sul tema Unione dei Comuni, Mirco Ferrando

tera ai dipendenti di tutti i cinque comuni dove ho fermamente ribadito di non aver mai detto questo e sono altresì convinto che i miei colleghi degli altri quattro comuni non abbiano mai affermato una simile assurdità”.

spiega: “Le Unioni non si sono purtroppo rivelate il toccasana che sembravano alcuni anni fa, esiste una situazione legislativa complessa e delicata. Tuttavia – e su questo punto il Sindaco ribadisce l’attenzione – respingo in toto l’accusa di aver sostenuto che sia il personale a boicottare il funzionamento dell’Unione. Sfido chiunque della minoranza, con cui

i rapporti sono cordiali e corretti, a dimostrare in quale occasione, pubblica o privata abbia sostenuto questo. Ho sempre detto, e non sono una persona che si nasconde dietro a un dito, che le difficoltà dell’Unione dipendano solamente da scelte politiche. Il giorno dopo aver letto l’intervista alla consigliera Claudia Parodi – fa presente il Sindaco – ho inviato una let-

Personale: l’Unione dei Comuni ha comportato, inevitabilmente, il dislocamento del personale e su questo tema Mirco Ferrando interviene: “La scelta di associare la Polizia Locale, come accusato dalla minoranza, non è una nostra scelta ma viene da lontano, dalla vecchia Comunità Montana. Oggi – spiega il primo cittadino – non abbiamo più un solo vigile urbano ma una vera e propria struttura di Polizia Locale, con sette vigili che girano sull’intero territorio da Mele a Tiglieto, questo ha dato ai cittadini la percezione, non veritiera, che i Vigili non siano presenti sul territorio”. Plesso scolastico: l’ultimo punto su cui il Sindaco Mirco Ferran-

Le api del Gorsexio, che passione!

E

x melle mihi nomen”, ovvero “dal miele il mio “ nome”: così recita il motto ufficiale del Comune di Mele, piccolo borgo della Val Leira, incastonato tra il mare e i monti, a guardia dell’imbocco dell’immediato entroterra genovese; di nome e di fatto, Mele vanta un’antica tradizione di apicoltura e produzione di miele, entrambe attività che attirano sempre più giovani volenterosi, che hanno deciso di dedicare il loro tempo e la loro passione per il loro territorio. Tra questi c’è Marco, crevarino “doc” ma di origini melesi, che ci apre le porte di casa sua, nella frazione di Gorsexio, una piccola borgata in una impervia gola a ridosso della strada del Turchino;

fresco di laurea in ingegneria, Marco ci racconta come è nata la sua passione per le api: “passo sempre volentieri il tempo nella casa dei miei nonni - ci spiega - e ho pensato a quale potrebbe essere il modo per sfruttare questo terreno impervio tipicamente ligure; ho deciso, nonostante il periodo brutto per le api, di dedicarmi all’apicoltura: dopo due corsi (base e avanzato) e la lettura di numerosi volumi da autodidatta ho iniziato con le prime arnie, che mi hanno dato molte soddisfazioni”. “Con le api puoi fare tantissime cose, non solo il miele (la “pastasciutta” delle api) - ci racconta Marco - ad esempio si può ottenere la pappa reale (l’alimento delle api regine), la propoli (il “disinfettante natura-

le” delle api), la cera, il polline (la “bistecca” delle api)”; un mondo in miniatura, quello delle api, organizzato e dinamico, come una piccola azienda, con dei ruoli e delle mansioni ben precise, con il quale Marco, da bravo ingegnere, ha trovato subito confidenza: “le api hanno un raggio di azione di oltre 3 chilometri quadrati - ci precisa - dove bottinano (cioè raccolgono il polline) e poi con una danza comunicano alle altre api la direzione e la distanza dei prati”. Sei arnie, tre portasciami per i nuovi arrivati, un amico con cui condividere la passione e naturalmente tutti i permessi e le pratiche per questo tipo di attività, “che al momento è solo un hobby, ma spero che al più presto, perché no, possa diventare una vera attivi-

tà: annate come l’anno scorso - ci confida Marco - con solo 14 chili di miele prodotto ti fanno quasi rinunciare; però è diventata una passione, e quando riesco vado dalle api: è un po’ come giocare a farmville, ma dal vivo!” ci confessa sorridendo. Non solo divertimento ma anche (e soprattutto) passione per il proprio territorio, che, come ci racconta Marco, va vissuto e tenuto sempre sotto osservazione: “bisogna tenere pulite queste valli - ci spiega - per evitare le alluvioni, soprattutto giù a Voltri; noi che viviamo il territorio (con l’apicoltura ma non solo) siamo un presidio fisso sul territorio, che va sorvegliato e amato”. Matteo Serlenga

do risponde alle annotazioni della minoranza è quello relativo al nuovo plesso scolastico: “Già l’amministrazione precedente aveva idea di costruire un nuovo plesso dove aggregare tutte le scuole melesi. Abbiamo cercato di sfruttare il canale di finanziamenti aperto dallo Stato. Il primo progetto – ci fa presente il primo cittadino melese – era in un luogo diverso, rivelatosi inadeguato. Abbiamo cercato un nuovo sito in una zona abbandonata e inutilizzata da tempo. L’area verrà utilizzata non solo per le nuove scuole ma verrà riqualificata, dando ai melesi la fruibilità di nuovi spazi verdi e sportivi. Per quanto riguarda i lavori di sbancamento è ovviamente necessaria una strada di collegamento”. Infine Mirco Ferrando interviene sul nuovo plesso scolastico di Voltri “mi domando perché mai le famiglie melesi dovrebbero mandare i propri figli nel nuovo plesso scolastico di Voltri che, tra parentesi, è ancora un’idea sulla carta. In questi anni – conclude Ferrando – è avvenuto il contrario, ovvero sono state le famiglie di Voltri a far richiesta di iscrivere i propri figli qui, avendo una scuola al passo con i tempi che utilizza la didattica digitale. Con il nuovo presidente del Municipio, Claudio Chiarotti, siamo in ottimi rapporti e non escludo una sinergia MeleVoltri per ricercare evenutali nuovi finanziamenti”. Fabio Mazzari Sul sito de l’inchiostro fresco, www.inchiostrofresco.it, potrete leggere l’intervista integrale che abbiamo dovuto sintetizzare, per ragioni di spazio.


VALLE STURA E VAL D’ORBA

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l’inchiostro fresco Settembre 2017

URBE, SASSELLO Urbe: a tu per tu con il Sindaco, Fabrizio Antoci

Al via il progetto dell’Area interna Beigua-Sol I

l periodo estivo non è solo momento di riposo ma anche di riflessione per il lavoro svolto e per programmare quello da fare con la ripresa delle attività produttive. Ciò vale sia per il settore pubblico come per il privato, ma a maggior ragione per il primo che ha responsabilità di carattere generale. In questo senso ci siamo recati ad Urbe (Sv) per sentire il Sindaco, Fabrizio Antoci e con lui tracciare il punto della situazione. “I mesi estivi sono stati molto intensi per il nostro Comune – ci dice il sindaco, raccogliendoci nel suo ufficio dalle cui finestre si vede spuntare inconfondibile il Tariné - l’Amministrazione infatti ha portato a termine alcuni progetti e migliorato alcuni servizi, anche se ha dovuto scontrarsi con altri Enti Locali o Istituzioni pubbliche che, invece di aiutare il nostro territorio, spesso rischiano di ledere gli interessi primari delle comunità dell’entroterra”.

Come è composta l’area interna del Beigua Sol?

L’

Area Interna Beigua Sol è composta da 8 Comuni: Mele, Masone, Campo Ligure, Rossiglione, Tiglieto (Unione dei Comuni SOL)compresi nella Città Metropolitana di Genova - Sassello, Urbe (Unione dei Comuni del Beigua) e Stella in Provincia di Savona. Aree

N°. comuni

Popolazione 2011

% Variazione popolazione 2001/2011

Superficie (km²)

Densità (ab. per Km²)

% Popolazione 0 - 16 anni

% Popolazione 65 anni e oltre

Liguria Beigua e Unione Sol

8

18.719

-2,2

318

58,9

12,5

28,1

contenere l’indicazione particolareggiata dei singoli interventi da attuare, in pratica i progetti “cantierabili”. Ci vorrà ancora qualche mese di lavoro perché bisognerà anche dimostrare, dati alla mano, la necessità degli interventi richiesti e i vantaggi raggiunti una volta adottati. Quando si parte con i progetti? Bisognerà attendere la firma dell’APQ, da parte dei Comuni interessati, della Regione e del Governo, e solo dopo potranno finalmente partire i vari progetti interamente coperti dal contributo statale. Spero che tutto si possa concludere entro il primo semestre 2018.

Cominciamo da quanto di positivo è successo a Urbe. Una notizia positiva è quella che alla fine giugno, la Commissione governativa ha approvato il Preliminare di Strategia per la nostra Area Interna. Che cosa vuol dire? Le Aree Interne rappresentano quell’ampia parte dell’Italia (ndr.:circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione) distante dai grandi centri urbani e con problemi demografici ma anche con forte potenziale di attrazione; per questo nel Piano Nazionale di Riforma (PNR), che il Governo ha adottato una Strategia per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste aree attraverso fondi ordinari della Legge di Stabilità e i fondi comunitari. Quanti i fondi stanziati per sostenere questo Piano? Ad ogni Area viene destinata una somma uguale pari a 3,74 milioni di euro, da ripartire fra interventi su scuola, salute e/o mobilità in relazione alla Strategia di Area che viene concordata dai Comuni con la Regio-

ne e la Commissione governativa. Dove è possibile visionare i criteri secondo i quali fondi verranno gestiti i fondi per l’Area Interna del Beigua – Sol, di cui Urbe fa parte? In pratica, dopo più di un anno di confronto e di elaborazione di idee, abbiamo sintetizzato il lavoro degli amministratori e dei tecnici degli otto comuni e degli enti che ci aiutano in questo progetto - Anci Liguria e Parco del Beigua - nelle 30 pagine del Preliminare di Strategia. Tale documento, visibile sul sito del Comune e dell’Unione, è stato approvato nei primi di luglio dalla Commissione governativa per le Aree Interne. Quindi? Adesso l’Area Interna può passare alla fase di attuazione con la predisposizione dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) che dovrà

In questo quadro, lei e il suo comune che responsabilità avete? Questo progetto mi trova particolarmente coinvolto in quanto, nella mia qualità di Sindaco di Urbe, sono stato nominato Referente politico dell’intera Area, cioè rappresentante degli otto sindaci nei confronti della Regione e della Commissione Governativa. Un ruolo nel quale mi sento fortemente responsabilizzato. Inoltre, come Sindaco, insieme al collega di Tiglieto, abbiamo proposto – all’interno della Strategia – un progetto, a cui teniamo moltissimo, per un distributore di carburante di proprietà comunale. Incrociamo le dita perché siamo la prima Area Interna a proporre un’idea simile. Accanto a questo impegno di carattere generale per l’Area Interna, quali le principali politiche pubbliche che sono state attuate o in via di attuazione per il comune di Urbe? Da oltre un mese è operativo nella frazione Olba San Pietro, in località Cascina, il nuovo impianto di fitodepurazione che sostituisce il vecchio depuratore irrimediabilmente danneggiato dall’alluvione del 2011. È un impianto all’avanguardia, uno dei pochi in funzione in Liguria assieme a quello di Tiglieto, che si basa sul principio della depurazione naturale da parte delle radici di piante allocate su un prato al di sotto del quale scorrono le acque reflue dopo un preliminare filtraggio da parte di nuove fosse Imhof. Quali sono i vantaggi derivati da questo tipo di impianto? La fitodepurazione garantisce minore impatto ambientale (ndr: alla vista è un campo senza alcuna costruzione), minori spese di manutenzione (ndr:

niente fanghi, bolletta elettrica ridotta al minimo) e soprattutto, gli abitanti delle case limitrofe non si sono accorti di nulla, in termini di fastidiosi miasmi, nonostante un agosto caldissimo. Io stesso abito a 40 metri dall’impianto.

Zunino, sindaco di Celle Ligure, sono state reperite le risorse per mettere in sicurezza il ponte entro il prossimo mese di settembre per cui, spero, affronteremo la stagione invernale senza ulteriori disagi.

E per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti urbani? Prosegue la nuova raccolta differenziata: al 5 settembre sarà un anno dall’avvio e i risultati sono confortanti. Molti, sia tra i residenti che tra i villeggianti, sono soddisfatti del servizio, ma non manca chi è infastidito dalla necessità di dover differenziare rispettando i giorni di conferimento.

Indubbiamente le strade sono fondamentali, soprattutto per favorire il turismo locale. A questo proposito, come sono andati gli appuntamenti estivi? È stata un’estate all’insegna delle sagre, delle manifestazioni musicali e sportive (ndr: una marcia non competitiva, il Lazo, con ben 70 partecipanti alla prima edizione e un torneo di calcio, lungo 20 oltre giorni e con finale arbitrata dal grande Graziano Cesari), tutte riuscite, grazie ai volontari delle varie associazioni e anche al tempo splendido di questi mesi.

Si sente di lanciare un appello? Ringrazio chi ci aiuta rispettando le regole, ricordo a chi ancora non si è uniformato che differenziare significa non far prendere multe al Comune che ci costringono poi ad aumentare il tributo, non prendere sanzioni individuali da parte dei Carabiniere Forestali e soprattutto significa non lasciare un’eredità di spazzatura ai nostri figli e nipoti. Altri lavori di pubblico interesse? Nei primi giorni di agosto sono state asfaltate alcune strade comunali per mettere in sicurezza la viabilità. Purtroppo i 40.000 euro stanziati quest’anno – il bilancio non ci consente di più nel 2017 – sono largamente insufficienti in relazione all’estensione dalla rete viabile comunale, pari ad oltre 50 chilometri. Cosa resterebbe da fare? Non abbiamo potuto migliorare le strade di Campè, Ferriera di San Pietro, Colla, Bricchetto, Vernin e Piani di Acquabianca, Via Dano, Fossoni e Maraschino: cercheremo di riparare il prossimo anno, in un quadro di interventi a rotazione, sull’intero territorio comunale. Per quest’anno non mi resta che scusarmi con residenti e villeggianti di queste zone che restano nel disagio. Altri problemi alla viabilità? La Provincia di Savona ha posizionato l’ennesimo semaforo e ha ridotto il tonnellaggio dei mezzi in transito sul ponte tra Martina e San Pietro, con disagi per il traffico pesante privato e per il trasporto pubblico. Grazie alle nostre immediate rimostranze e agli incontri avuti, già nei primi giorni di agosto, con la vice presidente della Provincia di Savona, Luana Isella e con il consigliere provinciale Renato

Per concludere quali le dolenti note più sofferte e risolte? Principalmente due: la “lotta” per il Centro Prelievi e la questione migranti. Cominciamo con la prima. La ASL, con la quale faticosamente abbiamo ottenuto l’accreditamento della farmacia di Urbe per la prenotazione e il pagamento dei prelievi del sangue, senza nessun preavviso ci ha informato, alla fine di luglio, che, dal 30 settembre, avrebbe sospeso il servizio quindicinale di prelievi presso l’ambulatorio di Urbe. La motivazione? Non siamo a norma con il bagno per disabili, peccato che questa norma regionale non sia ancora stata pubblicata e sia ancora in bozza! Personal-

mente ho scritto immediatamente alla Regione, all’Anci e alla Commissione governativa Aree Interne facendo notare l’insensatezza di voler combattere lo spopolamento con una mano ed eliminare servizi essenziali con l’altra. Devo dire che il mio “grido di dolore” è stato immediatamente raccolto da Anci, costringendo la ASL ad una retromarcia immediata. Nella riunione del 21/8 u.s. la decisione sulla chiusura è stata sospesa in attesa che vengano specificati gli interventi necessari per mettere definitivamente in regola l’ambulatorio di Urbe e che tali interventi vengano realizzati. E sulla questione migranti? Ad agosto, sono state finalmente accolte le nostre segnalazioni circa il sovraffollamento della struttura per profughi gestita in frazione Martina dalla cooperativa “La Strada Giusta”. A seguito di un sopralluogo congiunto con Procura di Savona e ASL 2 Savonese, con un’ordinanza comunale urgente, si è disposto il trasferimento di 13 dei 28 ragazzi presenti a Urbe. Adesso com’è la situazione? Ora la situazione è decisamente più accettabile e si spera di poter intraprendere finalmente, con i 15 migranti rimasti, un organico piano di lavori socialmente utili che consenta a loro di spendere utilmente il proprio tempo e di svolgere piccole attività a favore del territorio che li ospita. Due “bombe” disinnescate, dunque, ma la battaglia dei piccoli comuni per la sopravvivenza sta diventando sempre più aspra. Certo, ma queste battaglie, sempre più frequenti, si affronterebbero meglio se la nostra comunità si presentasse almeno unita, compatta e solidale e spero che il mio non sia il solito appello che cade nel vuoto. Gian Battista Cassulo Approfondimenti e servizi relativi al Parco del Beigua su: www.inchiostrofresco.it


l’inchiostro fresco

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URBE, SASSELLO

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Con un comunicato relativo all’O.d.g. sull’ingresso di Urbe nel Parco del Beigua

Daniele Buschiazzo ci scrive le predazioni del lupo. Per scelta, siamo l’unico parco regionale ligure senza aree contigue, perché riteniamo che non sia utile andare a gestire il territorio al di fuori dei nostri confini.

incolumità, affinché un Sindaco che deve pulire un rio per tutelare i propri cittadini non debba trovarsi in contrapposizione al parco.

Conclusioni

S

ull’ordine del giorno presentato dal Consigliere regionale Angelo Vaccarezza, in quanto presidente del Parco del Beigua, vorrei precisare alcuni aspetti.

Primo aspetto: i vincoli Il primo è che i proprietari di Urbe non avranno ulteriori vincoli, se non il divieto di caccia, sui loro terreni. In quanto la zona individuata dal Consiglio Comunale di Urbe ricade già in una Zona a Protezione Speciale e in un Sito di Importanza Comunitaria, in cui vincoli e confini non sono stati decisi dal Parco, ma dalla Regione agli inizi degli anni 2000. Per i proprietari, quindi non cambierebbe nulla rispetto ad oggi. Cambierebbe solo per lo svolgimento dell’attività venatoria.

Secondo aspetto: le attività del parco • Prodotti tipici ed escursionismo Siamo il primo parco della Regione Liguria che ha sviluppato un marchio di prodotto per promuovere i nostri prodotti in maniera unitaria. Abbiamo sviluppato un protocollo d’intesa sul turismo con tutti i Comuni del Parco e quelli limitrofi e per il primo anno siamo riusciti a fare un calendario annuale delle manifestazioni. Gestiamo sei centri visite (Sassello, Tiglieto, Varazze, Arenzano, Pratorotondo e Masone) che in molti casi funzionano anche da uffici IAT che i Comuni, dopo che le Province non li gestiscono più, avrebbero difficoltà a mantenere. Facciamo la manutenzione su oltre 400 km di sentieri inseriti nella rete escursionistica ligure che, senza la presenza del parco, difficilmente sarebbero mantenuti. Dal 2015 siamo diventati il terzo sito Unesco della Liguria. • Aziende agricole e ripopolamento Con gli Ambiti Territoriali di Caccia Genova 1 e Savona 1 abbiamo instaurato una proficua collaborazione, sia per quello che riguarda il pastore elettrico da fornire alle aziende agricole (12 sono state fornite dal parco), sia per quello che riguarda i ripopolamenti della pernice. In un recente progetto Life (che è in attesa di approvazione) abbiamo inserito anche un’azione che riguarda la costituzione di un gregge del parco, affinché il parco possa avere un gregge per poter risarcire in capi

• Rimboschimenti Abbiamo fatto i piani di assestamento e la certificazione forestale sulla foresta della Deiva e presto metteremo a bando i tagli di miglioramento (utilizzando il dlgs 228/2001 per poterci rivolgere alle imprese agricole locali). I permessi legati alla valutazione d’incidenza (che riguardano SIC e ZPS cioè aree che ha individuato la Regione agli inizi degli anni 2000) sono rilasciati in una media di 10 giorni (inoltre di 23 pratiche pervenute nel 2016, 14 hanno fatto solo la pre-valutazione, una sorta di autocertificazione)

Sulla questione di Urbe, non è il Parco che ha cercato Urbe, ma il Comune di Urbe che ha espresso la volontà di entrare nel Parco con una sua porzione di territorio. È evidente che se un Comune bussa alla nostra porta non può che farci piacere, ma deve essere una decisione che coinvolga tutta la comunità. Posso capire che nel sentire comune, il parco è visto come un vincolo perché la sua funzione è quella di tutelare l’ambiente, ma al Parco del Beigua partiamo dal presupposto che se gestiamo un territorio di elevata qualità, lo dobbiamo all’Uomo che ha “coltivato” per secoli questi territori.

• Tutele giudiziarie Il nostro piano, in via di approvazione in Regione, sui piani di gestione di Sic e Zps pone sempre una clausola per motivi di pubblica

Il mare visto dal Monte Rama

Daniele Buschiazzo Presidente del Parco del Beigua

Casaleggio Boiro: un’iniziativa didattica di grande pregio storico/culturale

Miniere: operazione “porte aperte” N el parco regionale tra l’Alessandrino e la Liguria, in località Casaleggio Boiro, nel cuore dell’entroterra genovese, riapriranno a scopo didattico due delle dieci miniere d’oro presenti e ormai abbandonate. Nel XIX secolo, infatti, in questa località veniva estratto l’oro, tanto che presso la località Lavagnina, ora sommersa dall’invaso, venne costruito uno stabilimento metallurgico per la preparazione dei lingotti. Le miniere erano di proprietà della Societè Anonyme des Mines d’or du Gorzente con sede a Lione, in Francia; ma nel 1913, esaurita anche l’ultima miniera l’impianto venne abbandonato. La costruzione della diga, che cominciò in concomitanza con l’esaurimento

delle prime miniere, venne terminata nel 1887 per il lago superiore, mentre per il lago inferiore la costruzione cominciò nel 1911 e terminò nel 1917. Oggi, durante i periodi di siccità, all’interno del bacino artificiale dei laghi della Lavagnina, si riescono a scorgere sopra il pelo dell’acqua i resti degli antichi impianti minerari ormai sommersi costruiti nel 1850, testimonianza della passata attività estrattiva di questi luoghi, conclusasi appunto con la costruzione della diga. Ma l’attività di estrazione del prezioso minerale era praticata già da millenni a partire dalle antiche popolazioni dei liguri e successivamente dai romani fino ad arrivare al XIX secolo, quando furono costruiti gli ultimi impianti minerari. Questa ope-

razione di recupero sarà resa possibile grazie al parco dell’Appennino piemontese che interverrà su due dei dieci siti: quello nella Valle del Moncalero e quello in località Ferriere, tra Casaleggio Boiro, Mornese e Bosio, nell’Ovadese. “All’interno delle gallerie sono presenti ancora oggi le antiche strutture di sostegno delle volte e i binari che venivano utilizzati per il trasporto del prezioso minerale”. Come spiega Alessandro Panci, architetto firmatario del progetto per conto del parco. “I 60.000 euro messi a disposizione dell’impresa Bianchi Costruzioni di Novi Ligure, vincitrice dell’appalto, serviranno a mettere in sicurezza e ripulire le miniere. Sarà prestata particolare attenzione all’habitat animale pre-

sente all’interno delle stesse; infatti in queste cavità artificiali prolificano invertebrati come crostacei, aracnidi, insetti e vertebrati come pipistrelli e tritoni. È importante effettuare una riqualificazione delle miniere e delle gallerie artificiali”, afferma Panci, “perché rappresentano un enorme fattore di attrazione turistica. Inoltre queste miniere sono in un contesto paesaggistico con una forte valenza naturale. Entrare in una miniere vuol dire entrare nel cuore del tessuto geologico del territorio e vedere la montagna dal suo interno, per questo la messa in sicurezza delle gallerie è importante anche a scopo scientifico oltre che turistico”. Luca Serlenga

Sul parco è possibile il dissenso?

U

rbe nel Parco è ancora possibile dissentire? Sembra di no, infatti sulla pagina Facebook del Comune e in comunicati stampa successivi il Sindaco di Urbe definisce porcherie, giochi politici, eccetera, il libero pensiero e il dissenso sull’ingresso di Urbe nel Parco del Beigua da parte di una larga parte della popolazione residente dei Gruppi di opposizione e del Consigliere Regionale, Capo Gruppo Forza Italia, Angelo Vaccarezza, che da sempre si è dimostrato sensibile alle problematiche di chi vive nell’entroterra con molte difficoltá e anche in questo caso ha dato la sua disponibilità consapevole dell’inutilità dell’adesione ad un Parco che non porta nulla alla Comunità residente di Urbeforse giova a qualche a qualche attività privata? Inoltre il Sindaco scrive che la Sua Amministrazione è rigidamente civica, forse solo ora perché in Regione governa il Centro Destra? Colgo l’occasione per ringraziare in particolare l’amico Angelo Vaccarezza e gli altri Amministratori che ci sostengono in questa battaglia per la gente di Urbe che nulla hanno a che fare con le porcherie e intrighi, menzionate dal Sindaco Fabrizio Antoci.

Lorenzo Zunino Capo Gruppo “Insieme per Urbe” Consiglio Comunale di Urbe


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VALLE STURA E VAL D’ORBA Fausta Siri ci invia la sua versione su un episodio del secondo conflitto mondiale

“Basta con le bugie sul Manfrei”

La vicenda a vicenda del Manfrei ruota tutta attorno alla sorte dei circa 200 soldati “repubblichini” della San Marco stanziati tra Sassello e Giovo Ligure durante la fine della Seconda Guerra Mondiale: in una lettera ricevuta in redazione lo scorso anno, Bruno Pastorino di Rossiglione, figlio del partigiano Alberto detto “il Moro”, scrive, citando la testimonianza del tenente Giorgi in una rivista di reduci, che l’intero plotone si arrese nei presso di Palo, per essere poi condotto a Vara, e infine a Rossiglione, dove i soldati presero il treno per Sestri Ponente, tranne alcuni che furono fucilati per le loro violenze durante la guerra; secondo Pietro Oddone della associazione Caduti della RSI, in una lettera pubblicata nel numero successivo, citando l’autore Gianfranco Stella, invece, il plotone non raggiunse mai la stazione di Rossiglione, ma trovò la morte in varie esecuzioni sul territorio tra la località Dano e il Manfrei.

L

Una guerra sui numeri? Il numero delle vittime della RSI a fine guerra tra Sassello e Urbe sono argomento di dibattito tra storici, scrittori e cultori locali: nonostante le numerose fonti (tra cui anche il celebre Don Berto, prete partigiano), il numero esatto dei morti tra Palo e Vara è ancora imprecisato; in questa pagina pubblichiamo la testimonianza di Fausta Siri, ex staffetta partigiana tra Sassello e Urbe, che si aggiunge alle altre che nel tempo abbiamo ospitato in queste pagine, per completezza di informazione e per cercare di fare luce sulla storia del nostro territorio. Come sempre, il nostro giornale darà spazio a chiunque voglia aggiungere qualcosa o dire la sua su questa vicenda “spinosa” del nostro territorio. (m.s.)

T

orna a far discutere il Manfrei: e la misteriosa fine dei 200 marò della R.I.S. detenuti a Sassello. Ma cos’è “il Manfrei”? La località Manfrei (posta su un’antica via del sale recuperata nel 2004 dalle Fiamme Bianche della San Marco) non è un monte, ma una specie di conca posta a ridosso della cresta appenninica tra il monte Faiallo e il Beigua, che però è più lontano” inizia così la lunga lettera arrivata in redazione, a firma di Fausta Siri di Sassello, ex staffetta partigiana, desiderosa di dire la sua sulle vicende che, a fine guerra, accaddero in questo luogo. Vicende dove il Manfrei fu, “durante l’inverno 1944/45, testimone di episodi violenti ed ospitò alcune vittime sia civili che militari caduti per la lotta fratricida generata dalla guerra civile”, dove oggi, a pochi chilometri di distanza dal sacrario del Turchino, sorge una grossa croce ed un altare.

Chi furono le vittime di questi episodi violenti? “Tali vittime - scrive la Siri - erano indiziate come spie o militari catturati durante le azioni di guerriglia dei partigiani lungo la Riviera tra Voltri e Varazze dove operavano. Alcune vittime ci furono sì - continua la Siri - ma non corrispondenti al numero gonfiato dai fascisti”. Il numero delle vittime, quindi, sembra essere il “casus belli” tra le varie fazioni che si sono occupate della vicenda (ai quali noi dell’Inchiostro Fresco abbiamo sempre dato spazio nei nostri numeri precedenti, creando un vivace dibattito sul territorio), che, secondo le diverse fonti, oscilla tra le tre, alle dieci, alle venti, alle sessanta, fino alle 200 vittime, che rappresenterebbero l’intero plotone di marò che era di stanza a Sassello.“Ciò che enfatizzano i neofascisti, approfittando di mancanza di testimoni, perché deceduti, è tutto falso - scrive la Siri - faccio appello allo scrittore Pansa, a Nicolick (scrittore di Sa-

posito la Siri su Vanni precisa che: “correva voce che fece trucidare una ventina di repubblichini che si erano consegnati soppressi per mancanza di viveri pochi giorni prima della liberazione: l’informazione ci giunse tramite alcuni abitanti di Sassello avallanti l’accaduto. Bisogna anche dire - aggiunge la Siri - che le Brigate non erano molto affiatate essendo di tendenza politica contraria: a questo proposito io penso che si sia generata la confusione scambiando i duecento salvi con i venti eliminati”.

Il Bric Manfrei in un reportage de L’Inchiostro Fresco il video è visibile sul sito www.inchiostrofresco.it e social ad esso collegati vona), all’Associazione S.Marco della R.S.I. e rassicuro loro che, a seguito di ricerche, posso affermare che all’Istituto Storico della R.S.I. non esiste nessun documento riguardante l’eccidio da loro descritto”: E l’ex staffetta partigiana aggiunge che: “la testimonianza rilasciata dal comandante Giorgi in data 20 giugno 1946 dalle carceri di Savona è sufficiente a smentire i bugiardi: li esorto affinché si documentino bene prima di scrivere e diffondere grossolanità storiche e creare una farsa appositamente orchestrata per stornare i massacri e le razzie perpetrate dai nazisti e dalle truppe di Salò”. Che fine fece dunque il plotone di ben 200 marò presenti a Sassello? Secondo Fausta Siri, “i duecento due marò comandati dal tenente Giorgi giunsero a S.Pietro d’Olba nel pomeriggio del 25 aprile alle ore 18, con tutto il loro equipaggiamento compresi i cavalli che furono il divertimento dei ragazzi del posto; stazionarono davanti al Municipio per parecchie ore dando modo a noi staffette ed ai nostri coetanei che erano usciti dalla clandestinità per vedere in faccia coloro che tanto avevano temuto,

di conversare a lungo. Dopo - continua la Siri - furono avviati verso Vara Inferiore per essere ospitati alla Romana, che è una cascina in fondo al Dano vicino al fiume Orba con attorno una grande pianura. Qui rimasero due giorni e ci fu la scelta, ossia cercarono tra di loro quelli che si erano macchiati di crimini durante i rastrellamenti: più o meno una decina che furono, malauguratamente fucilati”. Dove avvenne la fucilazione? “Non so dire dove esattamente avvenne l’esecuzione dei selezionati - scrive la Siri - senz’altro nella zona circostante la cascina o nel Dano; io in qualità di collaboratrice del comando sapevo tutto, ma si era trasferito pochi giorni prima del 25 aprile in città e perciò mi fu riferito il fatto solo quando lo raggiunsi per la sfilata in Piazza della Vittoria a Genova non preoccupandomi dove fosse stato perpetrato”. E quale fu la sorte degli altri? “Tutti gli altri militari ripartirono la mattina del 28 aprile per la stazione ferroviaria di Rossiglione, li abbiamo visti e salutati incolonnati e sorridenti sapendo di raggiungere i campi di concentramento alleati e quindi al riparo dalle ritorsioni.

Ho conosciuto personalmente il loro comandante tenente Giorgio Giorgi, che mi disse di essere abbruzzese e di avere 25 anni: non tanto alto, un po’ cicciottello con il basco calato sugli occhi; lo ricordo come fosse presente in questo istante!” E al Manfrei? “Tutti i prigionieri provenienti da Giovo e Sassello non videro mai il Manfrei - conclude la Siri - ripeto mai,perché dista dalla Romana circa due ore a piedi ed anche per i giustizieri era scomodo perdere tempo in quei giorni di fermento e di confusione”. Chi prese materialmente in consegna i Marò? “I duecento due marò arresisi da Giovo e Sassello sono stati consegnati alla Brigata Buranello che operava nel Comune di Urbe - precisa la Siri - il cui comandante era Bruno ed il Capo di Stato Maggiore, Gigi, un ex ufficiale dell’esercito italiano; ma essendo gli stessi già a Sestri Ponente li sostituiva Albano, intendente di Brigata, che non ha nulla da vedere con la Emilio Vecchia comandata da Vanni, sul quale circolavano notizie assai gravi”. A questo pro-

Per concludere? “Vorrei aggiungere un chiarimento ai sostenitori dell’eccidio - sottolinea la Siri nella sua lettera su questa vicenda, che, come ci confessa, fu per lungo tempo una spina nel fianco - al termine del conflitto il comando della Buranello informò tutte le famiglie dei caduti precisando il luogo della sepoltura. Non ebbero tale privilegio coloro privi di documenti, caduti in imboscate o per altre fatalità per i quali è stata difficile la loro identificazione. Deorum manium jura sancta sunto, così sta scritto nelle leggi delle dodici tavole: ritengo quindi opportuno che sia stato costruito un cippo in memoria delle poche vittime della località in questione, ma si poteva fare a meno di tanta pomposità a spese altrui e si farebbe meglio dire la verità, per dovere nei confronti della società futura”. Un “eccidio volutamente gonfiato”, dunque, come una sorta di “anti-Turchino”, posto tra l’altro a poca distanza? Nel ringraziare Fausta Siri per la sua testimonianza e tutti gli altri che su questa vicenda hanno scritto, questo forse non lo sapremo mai, sappiamo solo che la zona del Manfrei, continuerà a far parlare di sé, e non per le bellezze naturalistiche o per i funghi che vi si possono trovare in quantità A cura di Matteo Serlenga


Sergio Scolaro

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STORIA E MEMORIA TRA ACQUESE E OVADESE

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Prosegue la serie di articoli dedicati ai luoghi della Memoria e della Resistenza nell’Oltregiogo, a firma di

O

norificenze nelle Istituzioni, ulteriori fatti storici

L’eccidio di Cefalonia

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a Provincia di Alessandria non è la sola Istituzione dell’Oltregiogo ad aver ricevuto dalla Repubblica Italiana una decorazione riguardante la Resistenza; vi sono infatti altre città che per il loro contribuito vennero insignite di un’onorificenza, come ad esempio Cantalupo Ligure. Cantalupo Ligure è un comune di 552 abitanti situato sulla destra orografica del torrente Borbera; il motivo del conferimento della Medaglia di Bronzo al Valor Militare va a ricercarsi nel sacrificio dei suoi abitanti e alla loro forte lotta antifascista soprattutto nei giorni legati alla battaglia della vicina frazione di Pertuso, fatto che rappresenta uno degli episodi più noti della Resistenza del Piemonte meridionale. Tra il 24 e il 27 agosto 1944 gli abitanti del posto, sostenuti da un Distaccamento della Divisione Garibaldi “Pinan-Cichero”, riuscirono a tener testa ad un contingente di nazisti, GNR e mongoli che cercavano di entrare nella valle. La battaglia fu l’atto che segnò l’arrivo nel territorio alessandrino di una delle più importanti formazioni dell’intero schieramento partigiano italiano, protagonista di una storia che fu non solo militare ma caratterizzata da un complesso rapporto con il territorio montano delle Valli Borbera e Curone e con i suoi abitanti, il cui episodio più significativo fu la creazione (caso quasi unico in Italia) di una zona libera durata alcuni mesi. Partecipò a quello scontro anche Fedor Andrianovic Poletaev, detto “Fjodor”che poi cadde il 2 febbraio 1945 nella battaglia di Cantalupo Ligure.

I soldati in rotta e il Generale Antonio Gandin

L

’Eccidio di Cefalonia è uno degli episodi più tragici noti della Seconda Guerra Mondiale. Esso vide come protagonista la 33ª Divisione fanteria “Acqui” di stanza nell’isola greca di Cefalonia formata da 525 ufficiali e 11.500 soldati. Dopo l’8 settembre del 1943 i soldati italiani in Grecia si trovarono nella stessa situazione dei militari stanziati in Italia: come avrebbero dovuto comportarsi di fronte alla firma dell’Armistizio? Il generale italiano Antonio Gandin (1891 – 1943), consapevole che se non avessero ricevuto degli ordini ben precisi da lì a poco le truppe si sarebbero trovate allo sbando, cercò di svolgere delle trattative con il tenente colonnello tedesco Hans

Barge, anch’egli di stanza a Cefalonia, senza però sapere che lui, nel frattempo, consapevole della netta inferiorità numerica dell’esercito tedesco (il rapporto di forze era quasi 1 tedesco per 6 italiani a Cefalonia e 1 a 28 a Corfù) e la confusione a cui avrebbe a breve dovuto far fronte, aveva fatto affluire sull’isola ulteriori truppe naziste armate. Su quello che successe in quei giorni bui vi sono pareri molto contrastanti tra loro; si dice che Gandin propose ai soldati tre alternative: allearsi con i tedeschi, consegnare le armi o continuare a resistere, ma il soldato Alfredo Reppucci, del reggimento Fanteria, II reparto munizioni e viveri, in un’intervista dichiarò in seguito di non aver mai partecipato a quello

Cantalupo Ligure: il monumento a Fjodor

pensare, progettare realizzare...

Giulia Cordasco

che veniva chiamato “referendum”, per “il semplice motivo che non ci fu” e ancora: “Se non sono stato interpellato io che mi trovavo a pochi metri dal comando figuriamoci se risponde al vero che a tutti i soldati della Acqui (..) sia stato richiesto il loro parere.” Il bilancio finale delle battaglie fu terribile: 1.940 caduti negli scontri, 5.190 prigionieri di guerra passati per le armi, quasi 3.000 uomini morti durante l’affondamento delle navi che dovevano trasportare i prigionieri diretti ai campi di concentramento, circa 5.300 militari della Divisione Acqui sbarcarono sul continente e finirono internati nei Lager o nei Battaglioni ausiliari. Dei circa 1.100 militari superstiti 686 furono considerati prigionieri di guerra, 200 furono collaboratori d’autorità e i restanti non catturati si diedero alla macchia unendosi alle bande partigiane prima a Cefalonia e poi sul continente. Giulia A. Cordasco

Cosa avvenne realmente?

I

n tutti gli studi e le ricerche effettuate nel corso di questi settant’anni dal massacro appaiono cifre diverse l’una dall’altra; a Cefalonia, dove un monumento reca scolpito nel bronzo il numero delle vittime, si legge:”Caduti in battaglia 65 ufficiali e 1.250 sottoufficiali e soldati, fucilati 55 ufficiali e 5.000 soldati. Dispersi in mare 3.000 soldati”. Benché il numero esatto delle vittime non sarà mai accertato con esattezza, quello che è certo è che la 33ª Divisione fanteria Acqui fu annientata.

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a pag 28 un redazionale sulla Euroedil a firma di Giulia A. Cordasco


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l’inchiostro fresco Settembre 2017

STORIA E MEMORIA

“Quando soffiava il vento e urlava la bufera”

Molare ricorda i suoi caduti

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Ricordato un tragico evento consegnato alla storia

resso la sede della sezione ANPI di Molare è presente un espositore a giorno dove sono collocate le fotografie di sette partigiani caduti tra il 1944 e 1945. Ecco qui di seguito una sia pur breve e sintetica nota su questi giovani, raccolta a futura memoria della sezione A.N.P.I. di Molare. Andreino Oliveri

Domenico Lanza “Mingo” - Nato a Savona nel 1909. Capitano degli alpini. Vicecomandante della divisione “Doria” dislocata ad Olbicella, muore a Piancastagna di Ponzone il 10 ottobre 1944, durante il rastrellamento. Medaglia d’oro al valore militare.

Nel cimitero di Vigoponzo, una lapide p ricorda t nei boschi di N ti Nerchi erchi er i 29 militari della X Mas fucilati

Domenica, 17 settembre 20177 allee ore 11, 111, goopo o onzoo presso il Cimitero comunale dii Vig Vigoponzo (frazione di Dernice Al), r e-A rnice l), l) con una. Messa sono stati ricordati i 29 militari 2 mi m i tari ilit della Repubblica Sociale Italiana,del Gnr n deel na,d e Gn G nr e dell’esercito fucilati il 15 settembre m 194 mbre 11944. 44. Nel quadro di un ricordo storico complessivo m es mple essi sivvo vo di quanto accadde ai tempi della Guerra r a ci rra ccivile iviile le che segnò l’Italia dopo la caduta u a ddel uta el Regime fascista il 25 luglio 19 1943 943 e dopo le incertezze nate in seguito eggu uito all’armistizio dell’8 settembre 19 11943, 9433, ecco qui di seguito un documento estrapolato p ato pola po to da “il Giornale del 4 settembre 2005, 0055, a firma di Pietro G. Oddone” one” e”

Michele Bonaria “Laila” - Nato Genova-Borzoli il 15 settembre 1924. Partigiano della “Squadra volante” del “Gruppo di Mingo”, venne colpito a morte dai tedeschi il 1° ottobre 1944 alla periferia di Molare. Gli è stato intitolato il tratto di strada dove trovò la morte

Alfonso Ferraris “Luigi” - Nato a Savona nel 1906. Commissario politico della brigata “Michele Bonaria”, arrestato dai tedeschi venne fucilato in piazza Francesco Baracca a Sestri Ponente (GE).

I Bartolomeo Raffaghello “Piccio” - Nato a Molare il 24 agosto 1898. Partigiano della brigata “Michele Bonaria”, venne impiccato con altri cinque partigiani ad Olbicella il 10 ottobre 1944.

Brenta Nicola - Nato a Molare il 14 marzo 1924. A seguito debilitazione fisica conseguita durante il periodo bellico, venne a mancare per arresto cardiocircolatorio il 21 agosto 1945 in Molare.

Repetto Giuseppe “Notte” - Nato a Molare il 23 gennaio 1925. Fucilato a Bandita di Cassinelle il 7 ottobre 1944. A Molare gli è stata intitolata una via.

Pesce Dario “Walli” - Nato a Molare il 2 maggio 1922. Partigiano della brigata “Michele Bonaria”, deportato a Mauthausen in Austria e trasferito nel sottocampo di Gusen, vi morì per cause ignote il 3 febbraio 1945. Nel 1995, in occasione del 50° anniversario della Liberazione, venne intitolata alla sua memoria la sezione ANPI di Molare mentre il 18 giugno 2005, durante le celebrazioni del 60°, gli venne intitolata una piazza nel centro storico. Il 18 aprile 2007, una delegazione della locale sezione ANPI ha collocato presso l’edificio denominato “Memorial” di Gusen, una fotografia raffigurante ritra ratto. il suo ritratto.

Foto tratta dal sito de l’inchiostro fresco in occasione del 70° della Liberazione - 25 aprile 2015

l 13 settembre 1944, un gruppo di militari in borghese formato da militari della X Mas, da un distaccamento della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) e dell’Esercito, rispettivamente comandati dal maresciallo Peters, dal tenente Croner e dal sergente maggiore Angelo Rivera, si infiltrò tra i monti della Val Borbera per una azione di contro guerriglia ma furono individuati dai partigiani, in seguito alla confessione di un marinaio caduto prigioniero. Furono tutti passati per le armi il 15 settembre a Dernice, nei boschi di Nerchi in località Montebore, tranne il Peters, che riuscì a fuggire, il marinaio che aveva rivelato l’identità del gruppo e il tenente Croner successivamente scambiato con partigiani prigionieri. Erano ventinove, Significativa è la testimonianza di un testimone oculare allora undicenne, che vide come si svolsero i fatti. Accompagnati, a due a due legati, sull’orlo di 2 fosse scavate da loro stessi venivano falciati a colpi di mitra, 15 in una fossa, 14 nell’altra, coperti con poche palate di terra, vennero sentiti lamentarsi per ore, finché tutto fu silenzio. Le esecuzioni furono operate da uomi-

ni del distaccamento Castiglione tiglione ti li della Brigata «Oreste», comandata da Tigre (Gino Tasso), su ordine del Comando di Brigata, in presenza del Comandante Scrivia (Aurelio Ferrando) e del Vice Comandante Carlo (G.B. Lazagna). Furono riesumati l’8 novembre 1945 e sepolti nel cimitero di Vigoponzo l’8 dicembre successivo dove più tardi venne eretto dai parenti, un cippo a loro ricordo. Don Marino Basso, parroco di Vigoponzo, scrisse nel registro dei morti dell’anno 1945 quanto segue: “Dell’anno 1945 non ci fu in parrocchia nessun morto, però ad perpetuam rei memoriam faccio la presente nota. Il giorno 21 aprile, i partigiani hanno portato il cadavere di un maggiore (ucciso a Pontecurone) generale germanico che fu seppellito nell’angolo a destra in fondo al cimitero. Il giorno poi 8 dicembre furono seppellite le salme di 29 fucilati dai partigiani il 15 settembre 1944 in località Nerchi e sepolti nel nostro cimitero in una fossa comune dietro la croce centrale del cimitero. Questo a memoria degli avvenimenti succeduti in questa epoca”. Nel 1994 l’Associazione Nazionale “Famiglie

Caduti C d ti e Di Dispersii ddella ll R Rsi” i”” hha posto nel Cimitero Comunale di Vigoponzo, in accordo con l’Autorità Comunale del luogo, una lapide che ricorda il tragico evento. Essa recita: “I percorsi di 29 soldati della Rsi di diversa provenienza si sono indissolubilmente fusi con la memoria di queste colline in una giornata di fine estate, il 15 settembre 1944, qui le loro giovani esistenze hanno incontrato la storia. Il loro ultimo sguardo ha abbracciato la dolcezza di questo paesaggio, lo sguardo sgomento degli abitanti li ha accarezzati ed è nel ricordo di un bambino allora undicenne e in una fossa mai più rinchiusa nel bosco vicino. Dernice 15 settembre 1944 – 15 settembre 1994”. Ed ogni anno l’Associazione onora nei boschi di Nerchi questi caduti con una messa e la deposizione di fiori sulle fosse che contenevano i corpi (oggi sepolti al cimitero di Staglieno) sulle quali campeggia una semplice croce di legno a ricordo del fatto. Pietro G. Oddone

Fonte: il Giornale del 04/09/2005


Ovada e ovadese L’ass. Sergio Capello elenca tutti gli

Interventi in città

Molti ovadesi al Parco Gabrieli

Apprezzato il lavoro svolto dai volontari delle Associazioni Vela e Cigno

olte persone, accogliendo l’invito dei volontari delle Associazioni “Vela” e “Cigno”, visitano il Parco di “Villa Gabrieli” polmone verde della città, si soffermano e finalmente respirano un’aria nuova. Si è infatti conclusa la prima parte dei lavori e nell’arco di un mese di un mese e mezzo i risultati sono quanto mai evidenti. Oltre alla pulizia del laghetto ed alle operazioni di rimozione delle erbe infestanti dell’aree circostanti è stata quasi ultimata la stesura del nuovo strato di ghiaia lungo i vialetti, quindi ha preso il via il ripristino delle piante di glicine che abbelliscono il pergolato; sono iniziati i lavori di sistemazione delle siepi che contornano le aree verdi ed è stata effettuata una parziale pulitura dalle essenze infestanti delle aree circostanti il laghetto e delle sue isole ed è stata ripristinata la struttura che riparava il cigno e la fauna dalle intemperie. Durante la pulizia del laghetto è emersa anche la presenza di una statua risalente ai tempi della costruzione della villa del 1910. Prima dell’inverno sono previsti altri lavori quali la sistemazione di nuove panchine, di plance illustrative e nuovi contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti nonché l’ultimazione delle operazioni di sistemazione generale. Luisa Russo

M

N

on conoscono soste i Lavori Pubblici del Comune di Ovada. Come ci conferma l’Assessore Sergio Capello, presso il Centro di Committenza di Alessandria, si è svolta la gara di appalto per la ristrutturazione della pavimentazione di Piazza Mazzini. Si è aggiudicata il lavoro la Ditta Porfidi dell’Isola di Bergamo con un ribasso del 29,90% ed ora la ditta vincitrice ha un mese di tempo per presentare la documentazione richiesta per cui si prevede che il cantiere possa partire verso la metà di settembre sperando che siano completati i lavori dell’azienda del gas. Tra gli altri interventi, viene ripristinata la frana presso il ponte della “Veneta” a cura della Ditta Franco Eugenio di San

Damiano d’Asti con il rifacimento della sponda del torrente Orba, mentre sempre presso il Centro di Committenza di Alessandria è stata indetta la gara di appalto per Via Marconi con la nuova asfaltatura, i marciapiedi e il potenziamento dei punti luce. Continuando nella carrellata dei lavori, l’Assessore afferma che manca solo il collaudo per l’ascensore nel Cimitero Urbano, mentre proseguono i lavori di ampliamento con la costruzione dei nuovi loculi. Ci saranno poi da sistemare gli asfalti, mentre è stata accolta con soddisfazione la notizia del ripristino della fontana davanti alle Scuole Medie. Fu infatti, probabilmente, una delle prime in provincia ad essere costruita, con zampilli d’acqua a colori e molti erano color coloro che si sedevano nelle panchine at attigue per il refrigerio. Poi fu lasciat lasciata inattiva, con conseguente usura ddel meccanismo che ora dovrà essere sostituito. Il centro storicoo verrà completato co con altri 32 punti lucee a forma di lanterna. immi Infine, è imminente l’assunzione canto di un cantoniere, nonostante il personal non sia mai sufpersonale ciente ficiente. Luisa Russo

Ovada ricorda Alberto

“Scout e bravo ragazzo” È già trascorso oltre un mese da quando Alberto Marchelli, il giovane Scout di Ovada di 18 anni, ci ha lasciato per un arresto cardiaco mentre percorreva una route tra Assisi e Spello con il Branco Rover Scolte dell’Ovada 1, ma il vuoto lasciato tra la famiglia e i compagni di scuola nonché tra gli scout diventa sempre più incolmabile. Riprendono infatti con settembre tutte le attività e Alberto è sempre presente con quella grande carica umana che sapeva stringere legami forti e veri con i suoi compagni di scuola, con gli altri scout del Gruppo “Ovada 1” e con chiunque venisse in contatto con lui. Il giovane avrebbe dovuto frequentare il quinto anno dell’Istituto Madri Pie del Liceo delle Scienze Umane Economico Sociale e al termine del ciclo di studi intendeva iscriversi a un corso teatrale. “Uno studente dalla spiccata personalità, amante del cinema – spiega il coordinatore delle attività didattiche Luciana Repetto – con il passare degli anni aveva confermato il suo interesse per le materie umanistiche, in particolare Scienze Sociali e Storia.. Alla ripresa della scuola promuoveremo iniziative per ricordarlo con affetto, simpatia e stima”. Aggiunge una Docente dell’Istituto: “Alberto era un ragazzo speciale e non solo perchè il destino ha voluto che la sua vita s’interrompesse cosi precocemente, ma per le sue qualità. Grandissimo appassionato di film e della lettura di libri, aveva una cultura personale ampia, era in grado di sostenere posizioni e punti di vista personali e critici su vari argomenti. Amava il teatro e frequentava con costanza e impegno corsi teatrali. Per mezzo del

teatro esprimeva le sue potenzialità creando personaggi che interpretava con originalità. Era molto impegnato anche in ambito sociale e nel volontariato. Lascerà un grande vuoto nella classe e nella scuola”. La famiglia abitante in Via Novi è molto conosciuta: il padre, Giancarlo, è impegnato nel volontariato nella Croce Verde, già responsabile delle relazioni esterne, nonché autore della pubblicazione sulla Pubblica Assistenza Croce Verde, ha rifondato il gruppo AIDO, mentre la mamma, Maria

Paola, è segretaria nell’AIDO. I genitori hanno piacere che Alberto sia ricordato con donazioni anche di un solo euro perché ogni contributo darà grandi frutti in memoria del loro ragazzo. Non donazioni alle associazioni di cui loro sono sostenitori da sempre, come AIDO appunto, ma rivolte a quegli istituti che facevano parte della quotidianità di Alberto, all’interno dei quali il loro ragazzo è cresciuto diventando la bella persona che era. Luisa Russo

Per volontà della famiglia, tutti coloro che vorranno ricordare Alberto potranno farlo con donazioni a: CASA GENERALIZIA DELL’ISTITUTO MADRI PIE IBAN: IT05Q0335901600100000114233 (o con rimesse dirette all’Istituto Santa Caterina Madri Pie in Ovada); AGESCI GRUPPO OVADA 1 IBAN: IT02X0335901600100000141466 SETEM Provincia Ligure Padri Scolopi IBAN: IT94B0200848423000040698460 descrizione: in ricordo di Alberto Marchelli

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l’inchiostro fresco Settembre 2017

OVADA E OVADESE

Una stagione veramente eccezionale per la piscina del Geirino e per il Polisportivo

Una nuova storia è iniziata a Tagliolo

Per la prima volta il bilancio in utile Oasi agrisolidale P er la prima volta dopo l’apertura della piscina, il bilancio chiude con degli utili. È questa la notizia dell’estate che si aggiunge all’avvio della “Geirino Card” per tutte le società sportive e dei singoli utenti che utilizzano il Polisportivo. Intanto l’impianto natatorio continua ad aumentare le affluenze dal 2015 al 2016 con una conferma nei primi mesi di quest’anno. “Tra l’altro - sottolinea il Presidente della Servizi Sportivi, Mirco Bottero – abbiamo anticipato l’apertura della piscina di quindici giorni e la decisione si è rilevata strategica dal momento che molti hanno scoperto per la prima volta la piscina. Anche il periodo invernale è stato positivo con un lieve calo sui corsi di nuoto, ma bisogna considerare che molte persone si sono già avvicinate al nuoto per cui frequentano in modo autonomo. Un grande successo dunque se consideriamo che la nostra città non ha mai avuto una

vocazione per gli sport d’acqua”. Ora si guarda avanti grazie ad un lavoro oculato e di equipe del direttivo della Cooperativa coordinato appunto dal Presidente Mirco Bottero che si avvale di collaboratori capaci quali Pier Mario Salis, Maurizio Alverino, Leopoldo Barzi. “Dopo la pianificazione dei tagli che abbiamo portato a termine – continua Bottero – passiamo agli investimenti. Dovremo cercare di incrementare ancora le presen-

ze all’interno del centro sportivo facendo conoscere l’impianto ancora fuori Ovada e con la nuova stagione diventa operativa la “Geirino Card”, una tessera annuale del costo di 5 Euro per i minori e di 10 Euro per i maggiorenni che comprende una assicurazione ed una serie di sconti. In tal modo vengono anche monitorate le persone che frequentano il Polisportivo per una maggiore sicurezza e tranquillità”. Fino a settembre la

Servizi Sportivi sta gestendo anche l’Ostello dopo la gara di appalto andata deserta. “Come Servizi Sportivi – continua Mirco Bottero - non avevamo partecipato alla gara perché risultava onerosa per i vincoli europei, ma siamo subentrati per un periodo temporaneo per garantire il servizio dell’estate”. Un impegno da non sottovalutare come ci conferma Pier Mario Salis: “La Servizi Sportivi è un’attività complessa, bella, ma faticosa. Cercheremo ancora di promuovere l’attività sportiva in più settori, mentre è in fase avanzata una collaborazione con l’Acsi che ha in Enrico Uccello il Presidente Provinciale”. Infine durante l’ultima assemblea, su proposta dell’Atletica è stato firmato all’unanimità un documento che sarà presentato in Comune per l’abbattimento delle barriere architettoniche ancora presenti tra gli impianti del Geirino, Luisa Russo

Lavori in Via Gramsci in vista dell’apertura della nuova gestione fissata per settembre

Da “Giulio” arrivano i cinesi H

a chiuso il Ristorante “Giulio” di Via Gramsci ed arriva una nuova gestione con cucina cinese e giapponese. Così dopo ben 38 anni di attività il popolare Luciano Pizzi con la moglie Flora Castellari e tutta la famiglia hanno deciso di lasciare soprattutto per motivi di salute. Un addio che non si dimentica in fretta perché il Ristorante “Giulio” ha rappresentato la storia della ristorazione in Ovada insieme a tante altre realtà tuttora in piena attività. Originariamente infatti il Ristorante gestito da Giulio Giacobbe aveva il punto di riferimento in Voltegna, per poi spostarsi in Via Gramsci sempre con il titolare che lo gestì per una decina di anni di cui si è sempre conservato il nome. Luciano e la moglie Flora arrivarono ad Ovada giovanissimi e subentrano il 1° settembre del 79, lui 31 anni e

lei 19 anni, con alle spalle esperienze a Milano alla Trattoria “Idroscalo” e a Fontanelice in provincia di Imola alla “Ruota”. Tanti sono i ricordi che sfiorano alla mente Luciano e Flora con l’arrivo in Ovada e la numerosa clientela che avevano saputo coinvolgere con quello slogan “pance piene e poche spese” e la cucina bolognese ma soprattutto la nasci-

ta delle figlie Pamela e Renata. “Dobbiamo ringraziare veramente tutti – afferma Flora – per la fiducia che ci è stata data e l’apprezzamento della nostra cucina”. Dopo i lavori dei nuovi titolari cinesi, in Ovada da circa due mesi. il nuovo ristorante apre ad una cucina cinese e giapponese. Il titolare Liu Ianmin proviene da un’esperienza anche come cuoco di venticinque anni a Firenze, con lui in servizio Francesco Liu e il socio Dai Bisheng. Per Ovada si chiude naturalmente un’epoca che apre a nuove esperienze culinarie per la verità di moda dal momento che in città funziona già un altro ristorante cinese in Piazza Mazzini. L’addio del Ristorante Giulio segue altre chiusure seppur per motivi differenti: ricordiamo il negozio di giocattoli di Elio Briata di Corso Libertà, Rebora di Via Cairoli,

lo “Scrigno” di Mina Allosio e il “Nido” di Orietta di Via S. Paolo, Benetton di Piazza xx Settembre, I “Fiori di Valentina” di Via Ruffini, “Frutta 3000” di Corso Italia. A livello commerciale si spostano il negozio di Pasta Fresca di Piazza Mazzini, angolo Via S. Sebastiano in una posizione più adeguata sempre in Piazza Mazzini e la Clinica Veterinaria di Corso Italia sempre nello stesso Viale; hanno aperto Parisi di Via Gea, la nuova Pizzeria nelle Aie, il punto Solimarket di Via Lung’Orba Mazzini, un negozio di abbigliamento in Via Cairoli al posto di Rebora; prossima apertura di una capsuleria delle migliori marche di caffè in Corso Libertà. C’è insomma movimento nel settore, con sempre tante speranze.

Da due abiti un po’ “dimenticati”...

Luisa Russo

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ivive la Cascina “Rondinaria” dove nel 2015 furono scoperti venti cani senza vita. Di quella triste vicenda non è più rimasto nulla grazie alla Cooperativa Sociale “Agrisolidale” con i soci Andrea, Carlo e Katiuscia. Dopo quasi un anno di lavoro senza sosta e sacrifici, lo scorso giugno si è svolta l’inaugurazione e per questa estate è stato allestito anche un calendario di intrattenimenti non solo musicali che riscuote il successo di molti desiderosi di riavvicinarsi a questo luogo che risale all’epoca romana. Quella che i tre soci della Cooperativa Sociale “Agrisolidale” di Multiservizi hanno aperto non è

“Le quattro chitarre” in “Emigranti della risata” rande successo di pubblico per il concerto de “Le quattro chitarre” organizzato da “L’inchiostro fresco” il 19 agosto a Basaluzzo. Incassati 1.640 euro a favore dell’Associazione Di.A.Psi di Novi Ligure. Un ringraziamento agli sponsor.

G

soltanto un’attività di ristorazione sorta in un’area di forti flussi turistici lungo la “Caraffa”, insediata su terreni e una struttura di proprietà del Marchese di Tagliolo Monferrato, ma la Cooperativa Sociale ha lo scopo di raccogliere fondi per progetti finalizzati ad aiutare malati di cancro, i familiari e persone disagiate, con particolare attenzione ai bambini ed alla ricerca oncologica. In collaborazione con l’Associazione “Aiutaci ad Aiutare” si svolge la coltivazione, secondo i disciplinari dell’agricoltura naturale, di una serie di terreni nel Comune di Tagliolo Monferrato e la relativa vendita di ortaggi e frutta, nonché l’allevamento di galline ovaiole con vendita di uova. Il progetto, articolato per fasi, ha già avuto uno step di avanzamento con l’insediamento di dieci famiglie di api per avviare una produzione di miele e suoi derivati; per gli anni a venire, sono in previsione l’apertura di una zona di agricampeggio con piscina e la realizzazione di altre stanze per B&B, con una tempistica legata anche alla possibilità di riuscire ad aggiudicarsi bandi di finanziamento legati al Piano Sviluppo Rurale della Regione Piemonte e ad altri che possano mettere a disposizione fondi europei destinati all’agricoltura ed alle attività affini. Insomma una nuova storia è già iniziata con lo slogan: “Agrisolidale, la realtà in cui l’agricoltura… si unisce al sociale”. Luisa Russo

...con la nostra esperienza, riusciamo a realizzare un capo “nuovo” e ancora attuale


l’inchiostro fresco

Settembre 2017

OVADA E OVADESE Fresonara: storia di due artigiani

Settembre all’insegna dell’arte con il maestro Ermanno Luzzani

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Francavilla: Oltregiogo Letteratura

Tempi comici addio Nell’ovadese cultura per tutti L A U I

vederla da fuori la si poteva scambiare per un’officina meccanica. Ma appena entrati si capiva subito, dal carrello porta utensili alla cinghia di trasmissione appesa al chiodo, che tutto faceva parte della scenografia di un teatro stabile. In quotidiana replica, di fronte al pubblico partecipante, Mario e Remo. Il primo carrozziere, il secondo meccanico. Affidare la propria automobile alle loro mani significava andare a piedi per almeno due mesi. Ai clienti, però, non interessavano i tempi di lavoro, ma i tempi comici dei due attori. Che potevano sbagliare la verniciatura o la messa a punto del motore, ma certo non fallivano l’attimo propizio per sparare pungenti frecciate sugli astanti rei di non pensarla come loro riguardo i piloti di Formula Uno, il motociclismo e soprattutto le donne. A turno spalla e comico, Mario e Remo non erano mai d’accordo su niente già di loro. Figurarsi con gli spettatori. Per cui, finito di insultarsi anticipatamente a vicenda, partivano a turno, secondo il consueto canovaccio, all’assalto di coloro che, presenti ai fatti, avevano l’ardire di parteggiare, nell’accaldata discussione, per l’altro. Le scommesse erano all’ordine del giorno e naturalmente Mario vinceva sempre, anche quando perdeva. Agli spettacoli potevano partecipare tutti, gratuitamente. Unico obbligo, rimanere rigorosamente in piedi. Perché soltanto il Carlei aveva il diritto, per la veneranda età, di fruire della

sedia vicino al ronfante siluro che, tra una fiammata e l’eterna puzza di nafta, era il mezzo di riscaldamento invernale per attori e platea. Ora Remo è andato in pensione e Mario continua da solo a battere lamiere contorte con il ferro a ciabatta. Ma tra un colpo e l’altro non c’è più il vociare dei contendenti, l’imprecazione, il sorriso sdentato del Carlei. Tra una martellata e l’altra c’è il silenzio dei social network. Che sono social, ma ognuno fa per conto suo e non ha nemmeno tempo di alzare lo sguardo per socializzare con chi ha di fianco. Buona parte di quell’antico pubblico è salito in cielo, e coloro che in quei periodi erano giovani, portano già da tempo abbondanti macchie di alopecia. Ma quando si ritrovano al bar, il discorso finisce sempre nel ricordo dell’officinateatro, dove tutti hanno imparato qualcosa per diventare attori della propria vita. Dom&Nico BISio

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AD OVADA n ampio ventaglio di appuntamenti con l’arte e la cultura sta caratterizzando il mese di settembre. Ad Ovada dal 9 sino al 27 settembre presso la Loggia di San Sebastiano è in corso un ampio programma letterario - artistico dedicato alla figura del Maestro “Nino” Natale Proto, promosso dall’Accademia Urbense con il patrocinio dell’amministrazione comunale, un riconoscimento importante a vent’anni dalla scomparsa di un artista che fu nell’ambito della sua carriera un testimone dell’Arte del ‘900. Curatore della mostra e del catalogo antologico delle opere dell’autore sarà il Maestro Ermanno Luzzani, stimato studioso molarese, affermato critico d’arte, paesaggista. Nell’ambito della mostra, Ermanno Luzzani ha tenuto il 16 settembre una conferenza dal tema “Nino Natale Proto: la formazione e la prima maturità”, alla quale seguirà il 23 settembre alle ore 17, un altro incontro dal tema “Nino Natale Proto: l’evoluzione di una carriera nell’arte di un testimone del ‘900”. Due appuntamenti importanti per approfondire l’evoluzione artistica del perso-

gistico, un’esposizione di opere realizzate con tecniche ad acqua.

naggio. Il programma avrà in previsione anche un filmato dedicato all’evoluzione umana ed artistica di Natale Proto, curato da Paolo Bavazzano dell’Accademia Urbense, a sua volta testimone e figura partecipe agli eventi della vita privata ed artistica protiana. A SPINETTA MARENGO empre nel mese di settembre il Maestro Luzzani, dal 2 al 9 a Spinetta Marengo ha tenuto una mostra personale di pittura del dal titolo “Paesaggi dell’anima…attimi ed atmosfere senza tempo”, un percorso fra impressionismo e realismo paesag-

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A BOSCO MARENGO niziata il 2 settembre, sino al 17 settembre presso la Basilica di Bosco Marengo si è svolta la X° edizione della rassegna “Arte in S. Croce”, che ha visto la partecipazione degli allievi del corso di pittura di Ermanno Luzzani di Ovada, Masone e Bosco Marengo e le loro opere dedicate al tema dell’Acqua. Il giorno 10 settembre presso la sala conferenze, del Complesso Monumentale di Santa Croce, il maestro Luzzani ha intrattenuto gli ospiti con uno studio sul tema: “L’acqua ed il suo fascino nella pittura impressionista”.

A MOLARE nfine dal 17 al 24 settembre è in corso a Molare, nell’ambito della festa dell’Uva, una mostra curata dal gruppo allievi del corso di pittura di Ovada dal tema: “Suggestioni pittoriche …fra vitigni e paesaggi monferrini. Acquerelli, tecniche ad acqua e disegni”.

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Marta Calcagno

Mornese: una nuova fontanella in piazza Doria razie all’Assessore Claudio Mazzarello è stata realizzata una fontanella in P.zza Gustavo Doria a Mornese. L’opera, che va a sostituire la precedente vetusta, è stata costruita dai cantonieri comunali, il quale ha anche fornito il materiale utile alla realizzazione. La nuova fontana ha già riscontrato l’apprezzamento della comunità di Mornese, la

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quale, soprattutto d’estate, è solita riunirsi la sera e nelle giornate di festa in Piazza G. Doria, un grande piazzale, il cui nome ricorda il Marchese precedente proprietario e che comunemente viene chiamato in dialetto mornesino “zsogu”. Una realizzazione importante soprattutto dal lato estetico e quanto mai utile in questa calda estate L.R.

a rassegna Oltregiogo Letteratura 2017 – “Momenti di cultura”, iniziata nel Maggio scorso e che terminerà ad Ottobre, continua anche quest’anno con la “Giornata della cultura americana (Usaday 2017)”, quest’anno giunta alla X edizione. Sabato 16 settembre a Francavilla Bisio si è svolta la presentazione del nuovo fondo librario frutto delle donazioni private Marenco e Bacigalupo che, ricchi di autorevoli pubblicazioni internazionali, sono andate ad arricchire il Fondo Kennedy, già di per sé unico nel suo genere. È stata allestita anche la mostra bibliografica: “Il Presidente letterato: i libri di JFK” curata da Alberto Giordano nella sala “La Società” della SOMS. Poi, nel tradizionale incontro al PUB 1340, Luca Briasco ha illustrato la sua pubblicazione “Americana. Libri, autori e storie dell’America contemporanea”. Le letture di alcuni brani saranno a cura di Francesco Parise. Dopo un ricco buffet, la serata si è conclusa nella sala “La Società” con un dibattito con proiezioni su Jackie Kennedy, introdotto e commentato da Mathias Balbi e Alberto Giordano. (m.c.)

L’ABITO DA SPOSO? È SU MISURA. LA SCELTA MIGLIORE È DA MARANZANA

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e strade bagnate di pioggia, i rintocchi del Big Ben, l’atmosfera cosmopolita e affollata di Oxford Street. Londra non è solo una città, ma un’atmosfera, uno stile di vita. Dove la moda gioca da protagonista. Per trovare un angolo di stile british, senza dover attraversare la Manica, l’indirizzo giusto è quello della boutique Maranzana, in via Fontana a Silvano. È qui che quest’anno gli appassionati della moda che nasce all’ombra della Union Jack potranno trovare pane per i loro denti, con le ultime collezioni dei marchi più iconici dell’abbigliamento inglese. Chi ama il giubbotto troverà lo storico Baracuta, nato nel 1937, e che da allora ha vestito diverse generazioni. Con un capo di culto: il giubbotto G9, con la carattesistica fodera rossa in Tartan, da cui si sono lasciati conquistare star come Elvis Presley, Steve McQueen, Frank Sinatra e David Bowie, trasformandolo nel simbolo di un preciso stile di vita, elegante

e coraggioso. I giacconi sono quelli di Camplin, con lo storico modello Peacoat, che sposa l’eleganza del cappotto alla praticità della giacca, nato da un’intuizione di Charles Camplin, che lo introdusse nelle divise dei sottoufficiali della Royal Navy. Un indumento ideato per proteggere dal freddo i marinai del Mare del Nord, in lana antipioggia, caldo e resistente, e oggi capo di tendenza. Un altro mito della moda di Sua Maestà sono le Clarks Desert Boot. Ispirate alle comode calzature dei soldati inglesi impegnati nel deserto africano durante la Seconda guerra mondiale e diventate simbolo per i giovani dal 1968 ad oggi. Almeno quanto le grintose Dr. Martens, un anfibio che ha fatto la storia, anche sociale, prima come scarpa della classi operaie, poi icona underground e oggi accessorio alla moda. Le si trova da Maranzana, dove quest’anno l’atmosfera è quella del Tamigi e sembra di poter sentire i rintocchi di Westmister.


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l’inchiostro fresco Settembre 2017

OVADA E OVADESE

Quindici giorni indimenticabili con la Docente Enrica Secondino Terminato con successo il Centro estivo con “Bimbi estate 2017”

Una vacanza studio per studenti ovadesi e novesi A TORTONA, 6 settimane per 65 bambini tutti felici

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acanza studio per un gruppo di studenti del “Barletti” di Ovada e dell’Amaldi di Novi Ligure accompagnati dalla docente Enrica Secondino dal prossimo anno scolastico allo Scientifico di Ovada dopo gli anni indimenticabili trascorsi all’Amaldi di Novi Ligure.

S Il gruppo degli studenti con i diplomi finali

La Secondino ogni estate propone un qualcosa di particolare ed originale per i giovani della zona ed anche quest’anno la vacanza studio si è rivelata fantastica. Così in una quindicina di giorni gli studenti hanno seguito alla Rider University nel New Jersey un corso di potenziamento della lingua inglese tenuto da docenti madre lingua, con obiettivo principale sull’attività di tipo comunicativo orientato all’esercizio delle abilità audio orali. Nel pomeriggio invece, con un pullman privato, il gruppo ha raggiunto una zona diversa di New York, mentre i week end sono stati dedicati alle escursioni. Nel primo, alle Cascate del Niagara, hanno trascorso una notte a Buffalo ammirando la potenza della natura rappresentata dalle meravigliose cascate sia dal versante americano, sia da quello canadese grazie all’entusiasmante esperienza del battello “The Maid of The Mist”.

Un bel gruppetto dei “65”, in un momento di attività

I bambini giocando, guardano al futuro gli amici di Largo Valentina

LL’elettromoto... elet

Nel secondo fine settimana, hanno visitato Washington e per gli studenti è stato emozionante passeggiare per i viali dell’Università di Princeton, dove ha insegnato A. Einstein. Durante l’escursione, hanno anche potuto intravedere in lontananza Tom Hanks e Meryl Streep che giravano alcune scene del film “The Paper” diretto da S. Spielberg, sulla scalinata della biblioteca della Columbia University. Ora tutti sono pronti a ritornare sui banchi della scuola portando dietro di se un bagaglio di grande esperienza.

entre Marchionne è ancora lì a pensarci due volte se fare o non fare le auto elettriche, non tanto perché non abbia gli ingegneri pronti all’uso, ma perché ha paura di mettersi contro “le sette sorelle” (i magnati del petrolio) e gli arabi, ad Ovava c’è invece chi il futuro lo ha già in casa. Come ci dimostra Samuele che, inforcando la sua fiammante moto elettrica, con grande disinvoltura e padronanza, sta posteggiando davanti alla Oleoenoteca di Via Roma nel bel Centro storico della ancor più bella Ovada, senza inquinare l’aria e senza sottrarre nulla alla natura!!!! Impariamo dai bambini, che ne sanno molto, ma molto più di noi adulti!!!! Ciao Samuele!!!!

Luisa Russo

Gian Battista Cassulo

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Novi sempre più spesso si vedono bambini di non più di dieci o dodici anni andare in giro già con le più cattive abitudini degli adulti: pantaloni sbrindellati, cuffiette alle orecchie e l’immancabile telefonino sempre acceso. Una sera ad esempio mi è capitato di vederne tre seduti su una panchina, ognuno dei quali intento a guardare il proprio smartphone e a smanettarci sopra, in silenzio e in completa solitudine. Tre ragazzini seduti sulla stessa panchina ma ognuno nel proprio mondo, soli. A Novi Ligure però c’è un’isola felice dove il tempo sembra si sia fermato agli anni Sessanta, quando i bimbi erano i bimbi e gli adulti “facevano gli uomini”: in Largo Valentina infatti c’è un gruppo di vivaci ragazzini che del telefonino o della moda proprio non ne san-

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no nulla e, dopo i compiti o il riposino pomeridiano, proprio come si faceva una volta “scendono in cortile”, nel nostro caso in piazza e si scatenano. Giocano a pallone e per delimitare le poste usano due bottiglie d’acqua minerale oppure si rincorrono mimando le guardie e i ladri o si divertono inseguendosi “a rimpiattino”. A volte i loro schiamazzi superano i decibel consentiti e allora qualcuno mugugna, ma quell’aria di spensieratezza mette allegria anche quando una pallonata sbagliata entra in qualche negozio. Un pomeriggio hanno un po’ esagerato e allora sono stati ripresi ed eccoli tutti mogi, mogi seduti su una panchina nell’attesa che la bufera passi. Ma si sa, domani è un altro giorno e si vedrà... Gian Battista Cassulo

... e il drone

ovi Ligure - Largo Valentina non finisce mai di stupire. Nell’estate che si sta concludendo sede di mostre d’arte, di concerti e anche di…. “battesimi della sella” con i pony della scuderia “La Bellaria”, ed ora sul finire delle vacanze anche di zona giochi di un simpatico gruppetto di scatenati ragazzini, a volte “rimproverati” per i loro schiamazzi sopra le righe. Ma a questa bella collana di eventi e di vitalità oggi si aggiunge un altro anello: la scuola guida per “droni”!!!!! Ecco qui infatti nella foto un papà intento ad insegnare al figlio l’uso di questo marchingegno del futuro, che silenziosamente e senza inquinare - come la moto elettrica che abbiamo visto scorazzare nel Centro storico di Ovada con ai comandi il piccolo Simone - può sorvolare paesi e città e, non solo scattare belle foto, ma monitorarle dall’alto tenendole

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i sono concluse venerdì 11 agosto le sei settimane del centro estivo “Bimbi estate 2017”, dedicato ai piccoli in età compresa tra i 3 e i 5 anni e realizzato dal Comune di Tortona presso la Scuola dell’infanzia “Mary Poppins” di Viale Kennedy. Sono stati complessivamente 65 i bambini, provenienti da vari Istituti, principalmente Mary Poppins, Regina Margherita e Sarina, che con allegria ed entusiasmo hanno partecipato a questa esperienza. I bambini sono stati impegnati in varie attività, hanno trascorso diverse ore in piscina al Dellepiane, a Volpeglino e a Castelnuovo Scrivia, sono stati accompagnati ad esplorare il Giardino Botanico di Alessandria e a conoscere il Parco del Castello. Inoltre hanno partecipato ad interessanti laboratori di lettura presso il Parco della Lucciola e sono stati guidati nelle realizzazione di casette per ospitare gli uccellini. Non è mancato il coinvolgimento dei genitori, che hanno contribuito ad animare le feste a tema, come quella molto gradita dai piccoli a tema maghi e bolle di sapone. “La gioia e la positività con cui questi bambini hanno partecipato al centro estivo realizzato dal Comune – ha dichiarato l’Assessore Marcella Graziano – hanno confermato la bontà di questa iniziativa, che anche nell’edizione 2017 è stata valorizzata e premiata dall’adesione di tante famiglie”. Daniela Raschia

anche sotto controllo. Con i tempi che stiamo vivendo anche le Forze dell’Ordine potrebbero stabilmente impiegarli, come già normalmente stanno impiegando sulle strade i loro mezzi in dotazione e non sarebbe poi così male anche perché, al di là di chi obietterebbe su una interferenza della pivacy, personalmente non mi sentirei sotto l’occhio di un grande fratello, perché non ho nulla da temere per i miei comportamenti. Gian Battista Cassulo


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Ru te M t ri Jaguar, Rolls Royce, Spider, Triumph e Benttley tra le colline del novese

“Le inglesi”, e le altre, tra i castelli U

n percorso tra le dolci colline del Monferrato e tra gli antichi castelli medievali, quello organizzato sabato 26 agosto dall’associazione “Novinterzapagina”, per la terza edizione della sfilata d’auto d’epoca non convenzionale: “Le inglesi e le altre tra i castelli ”. Quarantasei i driver a bordo di fantastci modelli: Jaguar, Rolls Royce, Spider, Triumph, Benttley, le case automobilistiche inglesi nei primi del ‘900 produssero auto dal fascino irresistibile, che anche a distanza di anni sono sempre indiscutibile sinonimo di stile e classe. Hanno sfilato lungo un percorso di circa 20 km a partire dal centro storico di Novi Ligure, attraversando Pasturana, Francavilla, Tassarolo, San Cristoforo e Gavi, sotto gli sguardi curiosi dei passanti, forse richiamano alla mente il mondo dei grandi marchi dell’automobilismo inglese attraverso il ricordo delle note serie televisive di James Bond, sempre a bordo delle più spettacolari auto dai marchi prestigiosi. Una tappa al Castello di San Cristoforo per un brindisi, con l’accoglienza del Sindaco Monica Ghio e i driver riprendono per l’Azienda agricola Valditerra per una degustazione enogastronomica delle eccellenze del territorio. “Una manifestazione che vuole essere un omaggio alla cultura motoristica e un tributo doveroso alle tante eccellenze di cui si pregia il nostro territorio – ha detto il Presidente dell’Associazione Novinterzapagina, Marco Colombo - questo è uno dei numerosi eventi che la nostra associazione promuove durante il corso dell’anno. Novinterzapagina nasce infatti con l’intento di valorizzare i beni culturali del territorio, favorire la cultura e la conoscenza delle risorse di cui esso dispone. Il ventaglio di iniziative riguardano l’ambito delle arti figurative, la fotografia, l’architettura e il territorio, la musica, il motorismo storico e il ciclismo d’epoca”. Un appassionante tentativo di dar valore alla cultura e ai nostri luoghi. Marta Calcagno

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Da Cabella Ligure g a Cosola,, un susseguirs g

L’alta Val Borbera in festa, tra N ell’estate che si sta concludendo, caldissima e afosa come da anni non ci si ricordava, la Val Borbera ha offerto accoglienza e, soprattutto, frescura ai villeggianti e ai turisti della domenica. Lungo la strada provinciale che da Vignole, aprendosi un varco tra l’affascinante e impervio scenario delle “strette”, arriva Cabella Ligure, ogni piccola piazzuola si è trasformata infatti in un parcheggio per i bagnanti che, scendendo per i ripidi sentieri, hanno trasformato i laghetti del Borbera in una serie di spiagge e spiaggette, per la felicità di famiglie e comitive di amici. E per gli appassionati dell’escursionismo,

i numerosi sentieri ben segnati hanno rappresentato il motivo di grandi camminate su quelle che una volta erano le “vie del sale” tra il mare della Liguria e il suo retroterra. Ma la Val Borbera non è stata solo questo. Le Pro Loco infatti si sono date da fare per organizzare eventi e attrarre l’interesse sia dei residenti come dei “vacanzieri”, anche quelli “modi e fuggi”. Cosola Ad esempio Cosola, frazione di Cabella Ligure, dall’alto dei suoi 928 metri s.l.m. ha dato vita una serie di iniziative che hanno richiamato moltissima gente. La locale Associazione Ricreati-

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va Culturale, nell’ambito delle attività di “Estate a Cosola”, ha difatti organizzato a luglio con i Vespa club “Luca nel cuore” (Tortona), “Orso Grigio” (Alessandria), “Genova Nervi”, “Vallescrivia”, “Asti”, “Villanova d’Asti”, “Genova”, “Castellazzo Bormida”, più i “vespisti” del posto, un tour da Vignole a Cosola, che ha visto la presenza di 70 motoveicoli e 100 partecipanti, che si è concluso con una raviolata nel Centro Sportivo cosolese. Le manifestazioni

Un momento del dibattito con il vice direttore del Corriere

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ra le belle montagne della Val Borbera, rocciose sentinelle, sabato 19 agosto si è svolto un concerto che ha acceso gli animi. Organizzato dall’Amministrazione comunale e dalla Pro Loco, nella racchiusa cornice di Piazza Repetti, alla presenza di un folto pubblico e delle autorità cittadine e della valle, si è esibita infatti la Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia”. La Fanfara, magistralmente diretta dal Maresciallo ordinario, Andrea Bagnolo, con in prima fila il Maggiore Carlo Giordano, a cui sono stati riservati gli onori, il Capitano Marzia La Piana e il Comandante della locale Stazione dei Carabinieri, Nicola Razzini, si

Sempre a Cabella, una vedut del 3° Reggimento Carabinieri “Lom

è esibita in numerosi brani, molti dei quali arrangiati dal M.tro Bagnolo stesso, anche impiegando inusuali strumenti musicali, quali una macchina da scrivere.


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l’inchiostro fresco

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si di iniziative p per ffavorire il turismo localee

a “ronzio”

tenutosi a Cabella Ligure, della Sera, Massimo Gramellini

sono poi proseguite il 4 agosto con un “Concerto in chiesa” (Chiesa di Santa Maria Assunta a Cosola, maestro Andrea Negruzzo) e il 5 agosto, presso Albergo Cacciatori, con la rappresentazione teatrale “Sei x sex, trentasex” interpretata dalla compagnia teatrale “Carro dei Tespi”.

Cosola, è stata il 12 agosto la “cena itinerante” per i cortili di Aie di Cosola (altra frazione di Cabella), dove in ogni giardino era possibile gustare una specialità tipica del posto: qui si poteva assaggiare un buon aperitivo, là un ottimo “primo” e in un altro cortile ancora un buon piatto di contorno o un dessert!!!!

Aie di Cosola Una iniziativa molto simpatica, sempre organizzata dall’Associazione Ricreativa Culturale

Cabella Ligure E poi in Val Borbera non sono mancati gli appuntamenti culturali quali quello a Cabella organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che ha visto un bel dibattito con il vice direttore ed editorialista del “Corriere della

Sera”, Massimo Gramellini, al quale hanno assistito più di 500 persone e il grande concerto della Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia”, che ha infiammato gli animi e del quale, qui di seguito, ne diamo ampia notizia!!!!! Una estate dunque “di fuoco”, in tutti i sensi, in Val Borbera per “farla vivere!” come dicono gli infaticabili amici delle Pro Loco che, con i sindaci del posto, non stanno certo “con le mani in mano”.

Applausi a scena aperta per questo complesso bandistico e per i Carabinieri, ormai entrati nel cuore della gente che in essi vede prendere forma lo Stato, diventando, soprattutto in questi

A voi dunque, nell’attesa di montare il filmato complessivo, questo prima assaggio ripreso, per gentile concessione, dal poggiolo della famiglia Daglio che con estrema cortesia ha ospitato le videocamere de “l’inchiostro fresco”!!! Gian Battista Cassulo

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E il prossimo anno forse ci sarà di nuovo la StraBorbera!!!! Gian Battista Cassulo

tempi di incertezza, un sicuro riferimento sociale. Un bel pomeriggio, quindi, da ripetere senz’altro anche il prossimo anno e i complimenti di chi scrive non possono che andare che al sindaco di Cabella, Roberta Daglio, e al Presidente della Pro Loco, Caterina Fasolini Di Martino.

ta del concerto della Fanfara bardia”, seguito da un folto pubblico

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Scrivia e Polcevera Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi Valerio Sala, presidente provinciale di Coldiretti ci parla di luci e ombre

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uando si pensa a Genova ed al suo hinterland è difficile che lo si colleghi all’agricoltura, ritenuta, erroneamente, un settore secondario per l’economia locale. Il territorio infatti, grazie alla sua varietà geografica e climatica, è ricco di eccellenze agroalimentari. Produzioni sicuramente non di grandi quantità, come ci spiega in questa intervista Valerio Sala, presidente provinciale di Coldiretti Genova, ma dall’indubbia qualità. Nel territorio della Provincia di Genova sono più di mille le aziende agricole, che vanno da quelle unifamiliari fino alle grandi aziende, che sono iscritte a Coldiretti. Luci ed ombre del settore primario locale, cominciando dalle “cattive notizie” non si può non fare il punto sulle pessime condizioni climatiche che hanno caratterizzato questi primi otto mesi dell’anno e che avranno indubbie ripercussioni sulle produzioni locali. “Dall’inizio dell’anno si sono verificate condizioni climatiche sfavorevoli – esordisce il presidente provinciale di Coldiretti – cominciando dalle gelate tardive primaverili per arrivare all’ondata di caldo e di siccità che ha caratterizzato l’estate fino ai numerosi incendi”. Proprio riguardo a quest’ultimo punto Valerio Sala spiega “il nostro territorio ha la maggiore percentuale boschiva d’Italia e presentiamo il doppio della massa necrotica rispetto alla media nazionale, ovvero i boschi sono in stato di abbandono e non vengono più curati, questo si ripercuote sia sul pericolo degli incendi d’estate che sul rischio idrogeologico in autunno e primavera. Dove è coltivato – prosegue Sala – le acque sono irreggimentate e i fossi sono puliti, con rischi nettamente minori”. Possiamo già quantificare

i danni provocati dalla siccità, che non riguarda solo la Provincia di Genova ma la quasi totalità del territorio nazionale? “Per il momento – fa presente Valerio Sala – dato che buona parte delle coltivazioni orticole sono in serra grandi problemi non ne abbiamo visti, tuttavia possiamo già lanciare un grosso campanello d’allarme per quanto riguarda la produzione di olio, in quanto le fioriture sono state molto forti e, con il caldo estivo, le piante non hanno tenuto, con l’arrivo delle piogge ci sarà un grosso rischio dell’esplosione della mosca olearia. Un’altra produzione che ha fortemente patito le condizioni climatiche avverse – prosegue il presidente di Coldiretti Genova – è quella del miele, con una produzione in netto calo rispetto agli anni scorsi”. Non solo problematiche, comunque, ma anche tante eccellenze. A cominciare dalla produzione vitivinicola “certamente, a livello di quantità, non possiamo competere con le aree vinicole del Piemonte e della Toscana, ma ab-

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A Valleregia, a Serra Riccò

L’orto di Sant’Egidio

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Valleregia, bella località sulle alture di Serra Riccò l’agricoltura e la solidarietà si uniscono per creare un esperimento sociale molto interessante. Protagonista di questo progetto di agricoltura solidale è “Terre Nuove”, iniziativa lanciata dalla Comunità di Sant’Egidio. Questo progetto è nato l’anno scorso a Genova, recuperando una piccola porzione di terreno non coltivata nel quartiere di Apparizione, con lo scopo di fornire un lavoro a persone che hanno delle problematiche economico-sociali. Ad aderire da subito con entusiasmo a questo progetto è stato Armando Noli, di Serra Riccò che ci spiega: “ho della terra qui in località Surgella, presso Valleregia; dopo aver letto di questo progetto – dice Noli – sono andato subito ad informarmi per offrire i miei terreni, ereditati dalla famiglia e da

tempo non più coltivati. L’iniziativa sta funzionando benissimo – prosegue Armando Noli – il nostro scopo è quello di rendere quest’angolo di entroterra, il giardino di Valleregia”. La frazione di Valleregia è caratterizzata, grazie alla sua particolare conformazione orografica, da un microclima abbastanza insolito per l’entroterra genovese. La sua posizione a circa 500 metri di altitudine ma chiusa da una serie di montagne più alte fa sì che il clima sia costantemente temperato, mai troppo caldo in estate e mai troppo freddo in inverno, come ci dimostra una palma presente a ridosso dell’orto. “Questa palma la piantò mia madre nel 1942 ed è ancora lì, a dimostrazione del fatto che qui d’inverno non gela mai” ci spiega Noli. Continua alla pagina seguente

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biamo produzioni di alta qualità – ci dice il nostro interlocutore – con la particolarità di avere coltivazioni vitivinicole ‘urbane’ cioè all’interno del territorio cittadino, specialmente in Valpolcevera, dove sono stati recuperati vitigni antichi, nonché nell’immediato interno del Golfo Paradiso. Nel territorio provinciale abbiamo vitigni autoctoni come la Bianchetta, il Coronata, il Vermentino, il Ciliegiolo che come qualità non hanno nulla da invidiare ad altri vini più famosi”. Parlando di eccellenze genovesi non si può non citare la coltivazione del basilico “il basilico di Prà è l’unico ad aver ottenuto la certificazione DOP”. Passando poi all’area montana dell’entroterra il presidente provinciale di Coldiretti ci parla della filiera relativa al latte dove sono stati risolti i problemi di cui, anche sul nostro giornale, abbiamo parlato nei mesi scorsi “grazie ad una battaglia partita da qui e che ha assunto carattere nazionale abbiamo fatto conoscere il problema. Grazie ad un accordo

con il Caseificio Pugliese di Torino e la Latte Alberti di Imperia la questione è stata risolta” riguardo a questo Valerio Sala ci parla dell’impegno della Coldiretti nazionale a favore del latte italiano “siamo riusciti ad arrivare ad ottenere, dal Ministero delle Politiche Agricole, l’etichettatura della provenienza del latte”. Le zone dove si concentra la produzione sia di latte che di carne sono due: la Valle Stura e la Val d’Aveto, le uniche ad avere aree di pascolo abbastanza ampie. Coldiretti Genova è estremamente attiva anche nel settore della pesca “abbiamo numerosi pescatori tesserati tramite ‘Impresa Pesca’ e organizziamo il mercato dei pescatori alla Darsena di Genova dove avviene la vendita diretta dalle barche – ci fa presente Valerio Sala – la pesca sul Mar Tirreno, rispetto a quella dell’Adriatico è di piccole quantità ma più sostenibile, ci sono diversi problemi anche qui con la presenza di finti dilettanti che pescano con le stesse attrezzature dei professionisti e vendono in nero a ristoranti e altre attività, danneggiando chi lo fa di mestiere”. Parlando di mercatini dei produttori non si può non citare Campagna Amica, le bancarelle di Coldiretti, ben identificabili dai gazebo gialli, che vengono allestiti in diversi punti di Genova e, in particolare, ogni giovedì nella centralissima Piazza De Ferrari “con Campagna Amica il produttore ci mette direttamente la faccia – spiega il presidente di Coldiretti Liguria – costruendo un rapporto di fiducia tra il produttore ed il consumatore. Nei mercatini di Campagna Amica si può trovare di tutto: ortaggi, latticini, miele, carne, piante aromatiche e molto altro”. Fabio Mazzari


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Il 7 settembre, il Consiglio di Stato si è pronunciato sul ricorso presentato per la gara

Segue dalla pagina precedente: L’orto di Sant’Egidio Il terreno per l’orto messo a disposizione da Armando Noli per il progetto “Terre Nuove” di Sant’Egidio è uno straordinario esempio di riutilizzazione di un’area abbandonata che, in poco tempo, ha ripreso nuova vita. Dimostrazione di ciò è la grande varietà di coltivazioni presenti: pomodori, melanzane, pesche, albicocche, fichi, meloni, girasoli, piante odorose ma anche colture insolite per la zona quali i carciofi, da semenze arrivate direttamente dalla Sardegna e addirittura le angurie. Il tutto con un’agricoltura biologica (o come si preferisce dire da queste parti, contadina) senza l’utilizzo di concimi e fitosanitari chimici. A gestire il tutto è Bey, un agronomo di origine turca da quasi trent’anni in Italia, che ha unito le conoscenze del proprio paese alle nostre, ottenendo prodotti di altissima qualità. Questo progetto è stato subito accolto con molto favore dal Comune di Serra Riccò come ci fa presente Armando Noli: “In particolare con l’assessore Angela Negri che ci ha convinto a partecipare ai ‘mercatini del contadino’ che si tengono due sabati al mese a Pedemonte, davanti al Palazzo Municipale”. f.m.

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Venduta la Farmacia comunale di Novi Cronologia

S

ui due più importanti giornali cittadini, “Il Novese” e “Panorama di Novi”, il tema che recentemente ha maggiormente tenuto banco è stata la questione della vendita della farmacia comunale. Per riassumere, l’Amministrazione comunale di Novi Ligure già da tempo aveva deciso l’alienazione di questo bene pubblico, ponendolo il 3 aprile 2017, sulla base di una perizia redatta dal Dott. Marino Mascheroni, in vendita al miglior offerente con base d’asta pari a 1.243.000 Euro. Due i concorrenti: la “Società Farmacia Valletta” con un’offerta di 1.301.000 Euro e la “Farmacia Pieve” con un’offerta di 1.555.000 Euro. Ad aggiudicarsi la gara, che si è svolta il 2 maggio 2017, è stata dunque la seconda società, formata dalla dott.ssa Francesca Ravera e dal dott. Gianluca Ludovici, perché ha presentato

l’offerta più appetibile.

• 3 aprile 2017: pubblicazione sul sito del Comune di Novi Ligure della “Gara pubblica alienazione Farmacia comunale”. Prezzo base di gara soggetto a rialzo Euro 1.243.000 • 28 aprile 2017: scadenza ore 12 presentazione offerte • 02 maggio 2017: apertura ore 10,00 delle buste contenenti le offerte. Due le società in gara, la “Società Farmacia Pieve” e la “Società Farmacia Valletta”. • Giugno 2017: si apre il contenzioso tra Amministrazione comunale e “Società Frmacia Valletta” che ha presentato ricorso al T.A.R. • 26 luglio 2017: la Camera di consiglio del T.A.R. rifiuta la sospensiva della gara invocata dalla “Società Farmacia Valletta”, la quale fa ricorso al Consiglio di Stato. • 31 luglio 2017: Nello studio del Notaio Gianluigi Bailo viene firmato l’atto di assegnazione della Farmacia Comunale alla “Società Farmacia Pieve”. • 2 agosto 2017: Il Consiglio di Stato si pronuncia e non riconosce la sospensiva richiesta ma fissa la data della discussione sul ricorso al 7 settembre 2017, dove respinge il ricorso.

ULTIM’ORA

Il Consiglio di Stato si è pronunciato A

pprendiamo in questo momento che il Consiglio di Stato non ha accolto il ricorso presentato da uno dei concorrenti per l’acquisizione della Farmacia Comunale, posta in vendita dalla civica amministrazione novese. La gara quindi esperita il 2 maggio 2017 resta valida e la nuova gestione, già da settembre operativa, potrà a tutti gli effetti subentrare come proprietà privata a quella che sino a poco tempo fa era un patrimonio pubblico. Aldilà della vicenda, a noi de “l’inchiostro fresco” dispiace vedere la serie di dismissioni di proprietà pubbliche che la civica amministrazione comunale sta conducendo in nome di una non meglio precisata privatizzazione. E questo

non solo perché il “mattone” resta mentre i “soldi” volano, ma anche perché una città vive di simboli, che sono i punti di riferimento di una società, grande o piccola che sia. Se poi queste dismissioni vengono effettuate da un’amministrazione il cui colore è quello della Sinistra, la cosa dispiace ancora di più. Più che dismettere a nostro parere un’amministrazione di Sinistra dovrebbe acquisire

beni per il pubblico interesse. Ad esempio uno di questi beni da acquisire a Novi Ligure sarebbe il complesso dell’ex caserma del 157° battaglione Leoni di Liguria, oggi usato nemmeno per la sua metà e sede, nel pieno centro cittadino, di grande degrado. Qui, sull’esempio di quanto già fatto dalla vicina Tortona, si potrebbero allocare tutti gli uffici pubblici della città, oggi invece sparpagliati ovunque (l’INPS addirittura è stata allocata

davanti all’ILVA, obbligando pensionati e disabili a fare chilometri per raggiungerla!!!!) con grande dispendio di affitti e quant’altro. Ma per tornare alla ormai ex Farmacia comunale, con la sua vendita si è certamente realizzata una liquidità per le casse comunali, con la quale sarebbe bello sapere che tipo d’investimento verrà fatto, ma sulle spalle del Comune resteranno comunque i tre stipendi dei personale sino a poco tempo fa lì operativo, ma soprattutto si priva il Comune di uno strumento utile per la creazione di un Centro servizi sanitari, come accade in altre realtà, per l’assistenza ai meno abbienti. Gian Battista Cassulo

Argomentando anomalie procedurali, la “Società Farmacia Valletta” presenta ricorso al T.A.R. Piemonte (Tribunale Amministrativo Regionale) chiedendo la sospensiva della gara, che con sentenza in data 26 luglio 2017 viene però respinta e così il 29 luglio 2017, come si legge su “Panorama di Novi” a pag. 2 nel pezzo titolato “Ricorso respinto: firmato l’atto notarile per la Farmacia comunale”, i legali della “Società Farmacia Valletta” preannunciano un ricorso al Consiglio di Stato ribadendo la richiesta della sospensiva della vendita, che invece avviene il 31 luglio 2017 con la stipula dell’atto nello studio del Notaio Gianluigi Bailo, come appunto si legge sempre nel sopra citato articolo. Dagli atti risulta che il Segretario generale del Comune di Novi Ligure, Angelo Lo Destro, prima della firma del contratto di compra/vendita, ha prodotto un parere legale dello studio dell’Avv. Carlo Emanuele Gallo di Torino, che sostanzialmente lascia libera l’Amministrazione comunale di procedere nella vendita, e informa che la “Società Farmacia Valletta” ha manifestato l’intenzione di interporre appello “avverso l’ordinanza cautelare del T.A.R. Piemonte”, ma che sino alle ore 13 del 31 luglio tale ricorso non era ancora agli atti del protocollo. Il ricorso da parte della “Società Farmacia Valletta” comunque è stato presentato, in quanto il 2 agosto 2017 il Consiglio di Stato si pronuncia sul contenzioso e, pur non riconoscendo la sospensiva richiesta, fissa la discussione finale per il 7 settembre 2017. Questa vicenda portata avanti a colpi di carta bollata e che ci lascia perplessi per diversi motivi. In primo luogo per l’amarezza nel vedere l’alienazione di un bene pubblico, quale la Farma-

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cia comunale a forte valenza sociale, in quanto nelle intenzioni di chi sin dal 1888 (Legge CrispiPagliani) aveva istituito su tutto il territorio dell’allora Regno d’Italia tale servizio doveva - sia pure con le più recenti modificazioni di legge del 1991 sul riordino del servizio farmaceutico - essere utilizzato per garantire al cittadino, in primo luogo ai meno abbienti, la possibilità di accedere alla dispensazione dei farmaci. In secondo luogo per costatare che il Comune, anche se introiterà la bella cifra di 1.555.000 Euro, avrà pur sempre l’onere di mantenere in carico l’attuale personale dipendente dell’ex Farmacia comunale, nelle figure della dott. ssa Loretta Mirabelli, che andrà agli Uffici Finanziari, della dott.ssa Rosa Armella, che andrà agli Affari Sociali, della dott.ssa Maria Luisa Borghero, che andrà alla Segreteria generale. Figure professionali queste che originariamente erano state assunte per “fare le farmaciste” mentre adesso saranno impiegate certamente in incarichi di prestigio ma non per quello che originariamente dovevano fare anche in ordine al loro titolo di studio. Tre stipendi dunque per lavori di ripiego a carico dei cittadini novesi. E infine per vedere un’incomprensibile fretta nell’assegnazione avvenuta con l’atto notarile del 31 luglio, quando ancora sulla gara pendeva un ricorso, sul quale si è pronunciato il Consiglio di Stato nei primi giorno di settembre. Ricorso respinto la cui notizia è giunta in Redazione al momento di andare in stampa. Una fretta comunque cheha denotato a nostro avviso una deplorevole mancanza di rispetto istituzionale verso un organo di rilevanza costituzionale, quale appunto è il Consiglio di Stato stesso che ancora doveva esprimersi. Gian Battista Cassulo

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Ospitiamo un contributo critico su un tema molto attuale. Siamo disponibili per raccogliere altri interventi su questo argomento molto discusso

Vaccini obbligatori: quello che il decreto non dice L’ argomento suscita particolare attenzione. Il decreto (approvato dal Parlamento) ha certamente il merito di aver sollevato il dibattito, ma non ha affrontato il tema della sicurezza dei vaccini. Infatti l’urgenza del decreto, non ha fatto emergere tutte le problematiche legate alla sicurezza dei vaccini stessi. Viene dunque da domandarsi: perché?

La voce dei “NO VAX” Non si tratta, quindi di essere contrari ai vaccini, ci mancherebbe altro, ma di approfondire le conoscenze e gli effetti collaterali che ne possono scaturire. I “No Vax” chiedono che i vaccini siano sempre più sicuri. Si chiede che i vaccini prodotti siano privi di sostanze contaminate e non contaminanti. Ma occorre anche conoscere clinicamente la persona a cui il vaccino è destinato. Ogni persona umana è unica nel suo genere, anche sul piano fisico-biologico-genetico. A maggior ragione, quando si tratta di un bambino o neonato, ancorché fragile e privo degli anticorpi necessari. Sostenere che i vaccini non sono mai causa di

effetti collaterali, è una grande falsità. E questo i medici lo sanno molto bene. Può succedere (e succede) che, ci siano “soggetti” portatori di patologia che a contatto con alcuni vaccini sviluppano danni i cui effetti collaterali spesso non sono noti, o sottovalutati. Per esempio: un bambino (o un adulto) portatore di epatite ha l’obbligo di sottoporsi a tutti i vaccini previsti da decreto senza incorrere in possibili conseguenze? Chi risponde a queste domande? Questi sono interrogativi a cui il decreto non fa riferimento. Ecco perché, quella dei vaccini, è una materia da non sottovalutare.

Predisposizione e analisi cliniche Non tutti i “soggetti” possono essere predisposti a ricevere quel “tipo di farmaco” (i vaccini sono farmaci), a maggior ragione quando i destinatari sono i bambini e gli anziani. Purtroppo, quando si ha a che fare con i grandi numeri, si rischia di sottovalutare l’aspetto individuale. Fa specie, e un po’ preoccupa, che alcuni medici non si pongano il dubbio, o sottovalutano le possibili conseguenze. Le certezze,

anche nel campo medico-scientifico, espresse con troppa sicurezza, un po’ allarmano. Il bisogno di verità e la continua ricerca, rappresentano la base formativa di un medico e di uno scienziato, anche nel campo della medicina. La medicina, infatti, come gli stessi medici sanno, non è una scienza esatta. Domanda (provocatoria?): se ad un “prodotto” (in questo caso i vaccini) viene garantita una totale e assoluta sicurezza, che necessità c’è di renderlo OBBLIGATORIO? La libertà di scelta Il tema però, è troppo serio per essere affrontato con la provocazione, e non riguarda solo “la libertà” di scelta ma principalmente la sicurezza dei vaccini. Ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal

Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, è prova di onestà etica, intellettuale e scientifica. In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure di produzione e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini. È questo che ci sprona, e ci sostiene, nella ricerca della verità. Sì, perché l’errore può capitare, è il non volerlo riconoscere, che preoccupa. La mancanza di responsabilità Ci rendiamo conto che il riconoscimento del danno da vaccino comporta una serie di considerazioni, e responsabilità: aprire le porte alle numerose richieste di risarcimento,

chiamare in causa anche le stesse case farmaceutiche che hanno prodotto quei vaccini, definire competenze e compiti delle ASL che devono applicare maggiori controlli, verificare che non ci siano controindicazioni con eventuali patologie di cui il destinatario dei vaccini potrebbe essere affetto. Ma di tutto questo non vi è traccia nel decreto. Richieste che non possono essere ignorate. La sensazione, è che alla base dell’urgenza dell’approvazione del decreto ci sia la mancanza di volontà di dare risposte a questi interrogativi. Perché? I possibili danni da vaccino sono temi che il Servizio Sanitario Nazionale deve affrontare e che non possono essere liquidati semplicemente trincerandosi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno, anche di fronte all’evidenza dei fatti, come il DNA. I danni dell’obbligatorietà Questi sono fatti, non opinioni. Auguriamo a tutti i componenti il Governo, a tutti i parlamentari, a tutti gli operatori sanitari, a tutti gli opinionisti, a tutti

i produttori di vaccini, che hanno votato e che condividono il decreto sulla obbligatorietà dei vaccini, di non dover mai cambiare la loro opinione su questo argomento. Perché, altrimenti vorrebbe dire che anche loro, direttamente o indirettamente, sono stati coinvolti dai danni da vaccini. Non è la scelta di un voto politico, o di una opinione, che garantisce la totale e assoluta incolumità dei vaccini. Dare per scontato che “ciò che va bene per cento persone va sicuramente bene per centouno”, oltre che falso è anche dannoso. Questo i medici scrupolosi lo sanno molto bene e sono tanti, anche se non lo dicono ad alta voce per timore di essere radiati. Applicare la legge è un diritto, ma cercare la verità è un dovere. Infatti: “La giustizia (del cristiano) non dipende dalla semplice osservanza della legge, ma dal fatto che è nel cuore che si decide l’atteggiamento più vero e più radicale dell’uomo, è lì che bisogna portare l’attenzione e la scelta. Questa è la superiore esigenza della legge”. Francesco Mascolo

FIDAS, l’amore nel sangue

Una panoramica delle professioni sanitarie e tecniche del settore salute, nel protocollo di alternanza scuola-lavoro tra Fidas ANDVS e gli istituti novesi , verranno illustrate nei seguenti giorni: 19 settembre 8:00-13:00 - Ciampini Boccardo 20 settembre 8:00-13:00 - Amaldi

L’

Associazione Novese Donatori Volontari Sangue (ANDVS) organizza due incontri al teatro Giacometti, per gli studenti delle classi IV e V degli istituti di istruzione superiore Ciampini Boccardo e Amaldi. ANDVS si racconta agli studenti dal punto di vista dell’impresa sociale che propone la pratica del dono del sangue, al contempo etica per chi la

compie, e altresì utile per permettere, al donatore stesso, di conservare un ottimale stato di salute. E racconta le professioni coinvolte nella “filiera” del sangue. L’associazione svolge molteplici attività oltre alla convocazione dei donatori abituali, attività che prevedono diverse conoscenze e competenze: mediche e sanitarie, informatiche, fiscali e commerciali, giuridiche, grafiche e

pubblicitarie. Ad esempio, occorre mantenere e gestire gli archivi informatici dei donatori, rispettando le normative sulla privacy e i principi dell’IT security, aggiornarsi continuamente attraverso corsi, congressi, seminari onde predisporre e rinnovare i materiali divulgativi, informativi e pubblicitari (radio, tv, giornali, brochure, ecc.). Bisogna costantemente relazionarsi con gli stakeholder (soggetto, o gruppo di soggetti, influente/i nei confronti di un’iniziativa economica, che sia un’azienda o un progetto-ndr.) del territorio novese, piemontese e nazionale, analizzare le questioni da discutere e risolvere, confrontarsi con il personale del centro trasfusionale e con la cittadinanza, organizzare

eventi e partnership con altre associazioni, … Sono finiti i tempi delle sole buone intenzioni: oggi il volontario è sempre più professionale e cerca collaborazioni con la società più colta e avanzata, con gli intellettuali, e con la scuola in particolare, per chiedere e offrire non soltanto la possibilità di partecipare alla grande famiglia dei donatori di sangue e plasma, ma anche di contribuire, con le proprie energie e competenze, alla costruzione di una cultura, quella del dono, che ha bisogno di parole e immagini per evocare emozioni e coinvolgere le persone migliori e più fortunate della società. Il segretario Fidas ANDVS Piero Scotto

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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

“La pietra nera”, omaggio a Igino Peruzzo

Maria Grazia Pacquola e la sua attività

Un libro di Maria Paola Repetto

Ecco la Erbaflor

Conferenza Rotary L

Due giornate dedicate ai festeggiamenti per i quarant’anni della operosa attività del laboratorio Erboristico “Erbaflor Peruzzo” di Novi Ligure e Basaluzzo, una ricorrenza importante legata alla figura del fondatore dell’attività Igino Peruzzo. Giovedì 7 settembre presso la sede di Novi è avvenuta la presentazione del libro “La pietra nera” di Poppi Posillipo e Irene Noli, e domenica 10 settembre presso l’opificio erboristico di Basaluzzo porte aperte per degustare i prodotti Erbaflor e visitare i laboratori. Un’attività che ripercorre la storia della famiglia Peruzzo, a partire dall’interesse di Igino per il mondo della natura e delle proprietà curative delle erbe, un universo ancora poco conosciuto quarant’anni fa ma affascinante da esplorare. Igino lo fa con la semplicità e l’umiltà di chi si mette al servizio degli altri e sfrutta le sue conoscenze per dare speranze di guarigione a chi cerca nelle erbe un rimedio. Il Libro “La pietra nera”, è un omaggio

The Jackal Mostri (di carta) Genova: a Villa Duchessa, con Voltri Comics arrivano i fumetti. Ma per vedere mostri, sgorbi e strambi basta uscire per strada.

alla figura di Igino Peruzzo, disegna l’immagine vera di un uomo umile, riservato, di poche parole, legato alla terra e alla sua campagna, alle tradizioni dei campi e alla natura. Quella natura che ha regolato sempre la sua vita, in cui ha creduto, tanto da trarne grandi insegnamenti. Un uomo di nobili ed elevate qualità morali, capace di ascoltare e comprendere e allo stesso tempo sentire, ha una sensibilità straordinaria, fuori dal comune. Un dono. Lo scopre attraverso l’uso di una pietra, che casualmente trova durante il lavoro nei campi, una pietra nera speciale, che gli dà energia e che terrà sempre con sé. Il libro “La pietra nera” è un accorato ricordo di Igino, una testimonianza dell’amore dei suoi figli Giampaolo e Nino e della sua famiglia tutta, la nuora Rosanna la nipote Irene e Stefano, una raccolta di preziose testimonianze della sua vita e della sua opera di curatore. I suoi figli hanno creduto e reso omaggio all’attività del padre attraverso l’impegno e lo studio delle erbe, hanno accresciuto l’attività erboristica allargandone i confini e facendo del marchio Erbaflor Peruzzo uno dei più conosciuti e più prestigiosi in Italia. Marta Calcagno

a letteratura si ferma a Novi Ligure. Giovedì 21 settembre, alle 18.30, la biblioteca pubblica di Novi Ligure ospita la presentazione de “La castellana di Ricolfano”, scritto da Maria Paola Repetto edito da Edizioni Culturali Internazionali Genova. Frutto di accurate ricerche negli archivi di Castellaro, il libro racconta la storia di Giovanni Ricolfi. Diventato frate a 16 anni, Ricolfi nel 1797 abbandona la tonaca per aderire agli ideali della rivoluzione Francese, arrivando a comandare un’ armata di rivoluzionari. Sposato con la ricca vedova Geronima Doria, desta scandalo per la scelta del rito civile ma sfida l’autorità ecclesiastica per ottenere la dispensa temporanea dai voti, necessaria per il rito religioso. Alla morte della moglie, decide di entrare nel clero secolare e di dedicarsi all’educazione del figlio,

per cui sceglie come educatrice la nuora Luisa Lanzotti Ricolfi Doria, poetessa e donna di lettere. Lettere, testi ed altro materiale d’archivio tracceranno un quadro della sua breve vita, dalla creazione di un salotto letterario nel salotto del castello di Ricolfano (da cui il titolo del volume) fino alla morte in giovane età La presentazione del libro sarà anche occasione per conoscere alcune poesie (presenti nel volume) della poetessa Doria, lette da un discendente del frate protagonista. In seguito, i presenti saranno accompagnati dagli organizzatori a visitare l’Archivio parrocchiale di Castellaro, con i suoi preziosi libri del ‘600, ed il vicino archivio parrocchiale. L’evento terminerà nella piazza della Chiesa, dove sarà offerto un rinfresco. Matteo Clerici

Il Parco castello torna a nuova vita e incorona

Il Re e la Regina C on le spettacolari esibizioni di Taiji e Qwan Ki do, sorpresa nello Yoga della risata, nel Nordic Walking e nella meditazione del labirinto, dove hanno anche trovato spazio le proposte tenute da Elisabetta Grosso, Paola Bava, Sara Salvatico, Renza Borello, e Guido Bergaglio, il Parco Castello tenta di riproporsi nuovamente come polmone verde della città. Questa serie di eventi è stata proposta dalla neo nata Pro Loco di Novi Ligure, la quale ha incontrato il Sindaco, Rocchino Muliere, per relazionare sui risultati e proporre un fitto programma di altre iniziative, quali gare di bocce, domeniche per bambini e terza età. Bella la Festa di Fine estate di domenica 17 settembre “MA

CHE BEL CASTELLO” che riportato i visitatori nel passato con figuranti della Compagnia della Pica e del Moschetto e il Team Tarantola che hanno incoronato il Re e la Regina del Castello. (m.c.)

I

l 7 Settembre il Rotary Club Gavi-Libarna ha indetto una conferenza stampa presso l’Hotel Relais Villa Pomela di Novi Ligure (Al) per presentare i progetti in corso. Moltissime le proposte in agenda, con elemento di punta, oltre alle numerose iniziative per la salute (prevenzione delle malattie andrologiche e del Glaucoma, congresso Abilitando su disabilità e tecnologia), il sostengono alla scuola ed alla formazione dei ragazzi. A partire dall’affermazione di Maurice da Montaigne “Meglio teste ben fatte che teste ben piene”, la Dott. ssa Maria Grazia Pacquola, presidente del club, ha spiegato gli strumenti con i quali verrà perseguito lo scopo: corsi di filosofia per bambini con Carlo M. Cirino, per le elementari laboratori teatrali con Federica Sassaroli, corsi di educazione ambientale per le medie con Antonio Scatassi, corsi di educazione musicale coordinati da Luciano Girardengo, corsi di arti marziali curati da USAM Karate e Quan Ki do, per ingegneri ed architetti meritevoli della zona premi di laurea, formazione ai giovani delle scuole superiori e universitari attraverso particolari iniziative del Rotary denominate Rypen e Ryla delle quali daremo notizia più avanti. Il Rotary Club sostiene e sponsorizza a sua volta Club destinati a

Nuova Radio Pieve a magia del suono dello strumento a fiato, del violoncello, del cembalo, del pianoforte e della voce, è stato il tema affrontati domenica 17 settembre nel Caleidoscopio di Nuova Radio Pieve (96.400 FM). Il conduttore, Andrea Bobbio, ha riproposto l’ascolto di alcuni brani eseguiti dal flautista Paolo Varetti, dalla violoncellista Consuelo Varetti, dal cembalista Massimo Carsana e da Cecilia Luce, pianista, cantante e compositrice dei brani da lei eseguiti. Replica martedì 19 settembre, sempre alle ore 20,30. (mat.cl.)

L CO CORSO ORSO D DII IINGLESE NGLESE CORSO CO ORSO D DII M MUSICA USICA PSICOMOTRICITÀ PSICOMOTRICITÀ PRE P R E E POST POST A ASILO SILO CUCINA C U C I N A INTERNA IN NTERNA GIA A R D IN N O C O N PA ARCO GIOCHI

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giovani che condividono, a livello umanitario e sociale, gli stessi ideali di servizio dei rotariani: il Club Rotarct, che comprende giovani tra i 18 ed i 30 anni ed il Club Interact, per i giovani di età tra i 14 e i 18 anni. Questi, oltre a collaborare alle iniziative del Rotary, danno vita a propri eventi sempre a sfondo benefico, culturale ed associativo. Presidente e staff del Roract hanno a illustrato i principali progetti messi in campo: orientamento scolastico presso i licei della zona, intrattenimento per i bambini al forte di Gavi con costumi d’epoca ed il rinomato torneo di calcio a 5 che si svolge ogni estate presso l’oratorio di Arquata Scrivia. I rappresentati dell’Interact Club hanno loro volta presentato i propri eventi: festa a tema per far conoscere il club ed attirare potenziali soci con annessa raccolta fondi, un evento sportivo in corso di definizione, ed un progetto di collaborazione con il FAI Giacomo Ponzano

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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Al Museo dei Campionissimi, una mostra

Spazio dedicato ai nostri amici animali

Sul cappello Una puledrina alla Bellaria N

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na bella iniziativa quella proposta dal Distretto del Novese ed inaugurata giovedì 14 settembre al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. Si tratta di una esposizione che illustra la storia del cappello intrecciata tra Novi e la storica fabbrica “Borsalino” di Alessandria grazie ad un tris rarissimo, eccezionalmente messo a disposizione da “Repetto” di Novi Ligure, storica bottega nata nel 1871, appunto come cappelleria dell’Antica Casa Borsalino. La mostra potrà essere visitata sino a domenica 29 ottobre, venerdì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 19.00 e sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore19.00 nella sala espositiva 1 del Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. “Il nuovo allestimento è stato possibile grazie alla proficua collaborazione che si è attivata in questi mesi tra Museo del Cappello Borsalino, Distretto del Novese, Comune di Alessandria e Comune di Novi Ligure”, hanno detto con soddisfazione gli organizzatori nel corso della Conferenza stampa tenuta il 5 settembre per presentare questa iniziativa inserita nel contesto della mostra più ampia titolata “Storie di Bici e Dintorni”, incentrata sulla storia bicentenaria della bicicletta (m-c.)

“Di Gavi in Gavi” con Carlo Cracco na manifestazione enogastronomica di sicuro successo, “Di Gavi in Gavi”, giunta alla quinta edizione, dopo le precedenti anch’esse molto apprezzate. Ospite d’onore lo chef stellato Carlo Cracco, che ha avuto il compito di giudicare i piatti delle undici proloco della zona impegnate nella sfida e sentenziare la vincitrice. Sul podio la Pro loco di Carrosio per il miglior abbinamento: la peperonata in un accoppiamento sopraffino con il bianco cortese di Gavi. Parole di lode di Cracco per tutte le preparazioni gastronomiche, un encomio ai ravioli simbolo della tradizione piemontese come pure gli amaretti. Le corti aperte di Gavi per le degustazioni delle eccellenze del territorio hanno attirato circa 10 mila visitatori, grazie all’organizzazione del Consorzio di tutela del Gavi che da anni promuove la conoscenza e la diffusione delle eccellenze del territorio.

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(m.c.)

ovi Ligure – il nostro carissimo amico, Fioravante Patrone della scuderia “La Bellaria”, la sera dell’11 agosto telefona: “Venite alla Bellaria con cineprese e fotocamere perché abbiamo avuto famiglia” e la mattina successiva di buon’ora eccoci al maneggio armati di tutto punto. Fioravante, tutto sussiegoso, ci apre allora un box e cosa vediamo? Una puledrina di nemmeno 24 ore, ma che già zampetta tutta felice, perdendo ogni tanto l’equilibrio, attorno alla sua mamma, una bellissima Pony pezzata di nome Giulietta, messa incinta da un Pony un po’ guascone dal manto nero di nome Romeo, capitato al maneggio in modo rocambolesco, accompagnato niente popo’ di meno che dalla Polizia Stradale di Serravalle, che circa un anno fa lo aveva salvato da una ben triste sorte. Questo Pony, amante della libertà, era infatti fuggito da un allevamento del luogo e ben presto, tutto disorientato, si era ritrovato nel bel mezzo del caos della A/7.

Fortunatamente automobilisti e gli agenti della Polstrada (bravissimi) prontamente accorsi sul posto erano riusciti ad imbrigliarlo ma, non sapendo di chi fosse, lo portarono in “affidamento” al primo maneggio disponibile. La Bellaria di Novi appunto, dove poi Romeo ci è rimasto e dove si è trovato talmente bene tanto da mettere su famiglia con la sua Giulietta!!!!!

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dove c’è chi nasce con il solco già tracciato e chi invece deve farselo da solo e con grande fatica, a volte senza riuscirci. È la vita ma se negli uomini chi nasce fortunato spesso ha la sfacciataggine di gettare in faccia alla gente la sua fortuna e

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Un bell’asinello!

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Il principio attivo dello star bene

Malandrino fu il Pony e chi l’ha trovato!!!! E noi eccoci ora a sgranare gli occhi di fronte a questo miracolo della natura, frutto di questa bella storia a lieto fine e a dire il vero non finiremmo mai di accarezzare il pelo di velluto di questa neo nata cavallina che ci guarda senza timore con degli occhi così dolci che sembrano due laghetti!!!!

...e dopo questa nascita la cicogna ritorna e porta...

dopo la puledrina, domenica 13 agosto, siamo nuovamente saliti al maneggio “La Bellaria” di Novi Ligure perché la cicogna ha fatto una improvvisa virata a 180° per portare questa volta un bell’asinello. La notte del 12 agosto la Bellaria è stata svegliata dai ragli del nuovo arrivato e così nell’arco di due notti sono nate due diverse creature, entrambe egualmente belle e tenere da vedersi, ma con due diversi destini. Infatti la prima nata, la puledrina, avrà il nobile destino di servire un cavaliere, mentre la seconda, l’asinello, aveva un tempo un compito più gravoso, quello di essere un animale da fatica anche se oggi ormai è diventato da compagnia. Un po’ come nella vita di noi umani

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di ostentarla e chi invece non l’ha avuta o si arrampica sugli specchi per conquistarla anche a costo di vendere l’anima oppure si rifugia nell’invidia, nel rancore o nell’apatia mentre ben pochi accettano di essere quello che sono, negli animali invece rimane innata la consapevolezza del loro ruolo, vivendo insieme, come appunto succede alla Bellaria, ognuno alla sua maniera. E vivono felici di essere quello che sono, asini o cavalli, ma anche cani o gatti che siano, perché sanno comunque di essere utili. Ma da cosa si può intuire questo loro stato d’animo, direte voi? Semplice, dai loro occhi che sono lo specchio della bontà.

Volontarie OIPA a Novi Ligure l 4 agosto a Novi sono stati “sparati” i fuochi per ricordare la “Madonna della neve”, patrona della città. E con i fuochi Novi si è riempita anche di bancarelle dove le migliaia di persone che ogni anno non si lasciano scappare l’evento (che da quest’anno ha avuto anche la sua “Notte bianca”) è possibile trovare di tutto. E tra queste bancarelle vi sono state anche quelle dedicate al volontariato. Una tra queste era quella dell’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), che ha una sua delegazione in Alessandria, ma che può contare su numerosi volontari e volontarie nella provincia, come queste due simpatiche ragazze, Tanja e Giusy, che in Viale Aurelio Saffi hanno allestito un banchetto di tutto punto, ricco di tante simpatiche cosine da comprare e il cui ricavato è servito a sostenere una campagna di adozione animali (in primis gattini e cagnolini)!!!

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La redazione

Sul nostro sito www.inchiostrofresco.it un filmato con una breve intervista a Tanja e una piccola rassegna di quanto esposto sul banchetto.

Gian Battista Cassulo

Levetrine di Novi


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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Dopo la “festa patronale”, una sagra storica

120 anni portati bene: la funicolare

Una catena di solidarietà in mostra

La castagnata Ar.Qua.Tra. a scelta del tema della solidarietà, come filo conduttore di AR.QUA.TRA. 2017, che si terrà il 23- 24 settembre ad Arquata Scrivia, non è casuale. L’Amministrazione comunale, in questa undicesima edizione della rassegna, presenta l’efficacia delle azioni delle Associazioni no profit operanti in città, attive nei diversi campi di intervento, con i principali servizi offerti, per sottolinearne lo sforzo attivo e gratuito, la disponibilità e l’impegno etico - sociale. E così vedremo la Chiesa, la Croce Verde Arquatese, i Rangers, le Confraternite, la S.O.M.S., l’Ospedale San Bartolomeo con la sua storia, gli Alpini, l’Unicef, l’Avis, l’Unitre, l’Anpi, il Rotari Gavi- Libarna, il Rol –Ap (Rotari- Lions), all’esterno e all’interno del Palazzo Comunale. L’evento percorre le vie cittadine, dove gli artigiani espongono i loro prodotti d’eccellenza, fa tappa alla S.O.M.S.per una tavola rotonda a livello regionale con nomi importanti, che parleranno della solidarietà di ieri e di oggi, si congiunge con Piazza della Libertà per la degustazione del menù della

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omenica 17 Settembre a Bavantorino (Al) si è svolta la Festa Patronale della Madonna della Mercede, con Santa. Messa solenne processione. La Pro Loco ha poi organizzato un intrattenimento musicale, offrendo la degustazione di panini imbottiti, dolci tipici e ottimi vini locali. Ma a Bavantorino vi sarà domenica 8 Ottobre 2017 un altro ormai tradizionale appuntamento. È quello per la 46a “Sagra delle Castagne: caldarroste, crepes e…. puciacrine”, organizzata sempre dalla Pro Loco, ormai attiva sin dal 1971. Caldarroste a volontà e contemporaneamente danze e balli nel Centro Sportivo del paese. Anche questo è un mezzo per tenere vivi i piccoli centri, i paesini e le frazioni che sono le vere sentinelle del territorio, salvando il paesaggio e tutelando l’ambiente. Soprattutto in questi tempi soggetti a disastri idrogeologici.

Bavantorino

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Enzo Imperiale

tradizione, a cura della Pro Loco e delle altre Associazioni. Molti altri appuntamenti accompagneranno la rassegna, l’esibizione del Gruppo musicale Campofreddo, le visite guidate al centro storico, la mostra di presepi e diorami alla Gasa Gotica, a cura di Arquator Presepi per tutta la durata dell’evento, così come la mostra di fotografie d’epoca all’Oratorio dell’Assunta, allestita dalla Confraternita San Carlo. Saranno presenti i rappresentanti di Arquata del Tronto. “Abbiamo presentato una panoramica sulle Associazioni del territorio – commenta Nicoletta Cucinella, assessore alla cultura – con i servizi offerti e l’orientamento sia laico che religioso. Le forme solidali scelgono la condivisione come modello, lo scambio di saperi e mettono al centro la relazione. Questo il filo che ci unisce, perché proprio attraverso le Associazioni i volontari sono impegnati ogni giorno in reti di solidarietà e partecipazione, dimostrando con le loro azioni, cosa significa farsi prossimo”. M.p.

Serravalle e Vignole: Università per ogni età

UNIDuevalli i sono voluti soltanto quattro mesi e tanto impegno da parte delle Amministrazioni comunali di Serravalle Scrivia e Vignole Borbera per far nascere l’Associazione culturale “UniDuevalli Borbera e Scrivia” - Libera Università di Ogni Età, già operante ad Arquata Scrivia da diversi anni. Parole di soddisfazione giungono dal Sindaco del comune serravallese Alberto Carbone venerdì 2 settembre, durante la presentazione dei corsi, come pure dal delegato del comune di Vignole Borbera Thomas. È grande il compiacimento per la realizzazione di un progetto culturale di così ampio respiro in un tessuto territoriale che raccoglie le valli Borbera e Scrivia con

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un massiccio numero di iscrizioni. Più di 50 i corsi previsti, quasi completamente gratuiti, un ampio ventaglio di proposte culturali. Corsi di Botanica, ballo, disegno, educazione alimentare, informatica, lingue straniere, storia, letteratura, musica, fotografia, archeologia, cucina e molti altri per soddisfare gli interessi più diversi. Parallelamente saranno organizzati salotti letterari mensili per condividere in un clima di amicizia il gusto della lettura, momenti per confrontarsi in gruppo intorno a romanzi di ieri e di oggi. Non mancherà l’organizzazione di viaggi e gite proposte dai docenti a completamento dei contenuti dei loro corsi. Marta Calcagno

iovedì 28 settembre presso Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, si celebra un compleanno speciale. La festeggiata è la storica Funicolare Zecca-Righi che compie i suoi primi 120 anni di vita, essendo nata nel settembre del 1897. La funicolare verrà celebrata con una grande manifestazione proposta da Walter Finkbohner-Rosi, già Presidente del Rotary Club Gavi Libarna, a cui parteciperanno, in testa, il Sindaco di Genova, dott. Marco Bucci e il Direttore Generale ATM, Stefano Pesci. Nel 1890 l’Avvocato Stefano Castagnola, allora Sindaco di Genova, approvò il progetto presentato da due imprenditori svizzeri, che trascorrevano diverso tempo in città per motivi di lavoro, Franz Josef e Theodor Bucher, per la realizzazione di un impianto di collegamento tra il centro città e la collina del Righi. La scelta cadde su Largo della Zecca. Il progetto prevedeva la divisione in due tronconi: uno in galleria nel tratto compreso tra Largo della Zecca e la Chiesa di San Nicola ed il secondo allo scoperto fino alla spianata del Righi. I lavori, dopo uno stop per ragioni burocratiche, iniziarono nel 1894 grazie a quella che oggi chiameremo una “holding” italo-austriaca tra la S.E.F.F. (Società Ferrovie Elettriche e Funicolari) di Luigi Mignacco e la AEG di Karl Pfalz. Nel 1901 la funicolare passò alla gestione pubblica tramite la U.I.T.E. (Unione Italiana Tram Elettrici) e nel 1930 venne creata la prima fermata intermedia, nel fossato di San Nicolò a cui seguirono quella di San Simone (1958) e quella della Madonnetta (1959). Tra il 1987 ed il 1990 vi furono infine importanti lavori per l’adeguamento alle nuove normative in materia di sicurezza e l’entrata in servizio delle nuove vetture, tuttora circolanti. In questa occasione si “stringerà” il gemellaggio tra il Righi genovese e lo storico Rigi, montagna sita nelle Prealpi Svizzere, che è un sito completamente privo di traffico privato e collegato solo con due cremagliere.

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avantorino è una frazione di Sardigliano e si raggiunge facilmente da Cassano Spinola, da cui dista 8 Km, percorrendo una bella valle molto panoramica. La patrona del paese è la Madonna della Mercede. Le origini di questo culto risalgono probabilmente al 1660, quando i superstiti della peste, che negli anni 1620-30 uccise buona parte della popolazione, eressero un Oratorio che in seguito andò distrutto, ma del quale fu rinvenuto un “coppo” recante appunto la data 1660. L’attuale Oratorio risale agli anni 1854-1872: questa datazione è testimoniata da un documento del Vescovo di Tortona che autorizza la celebrazione delle Sacre Funzioni. (e.i.)

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Zecca-Righi


l’inchiostro fresco

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Conosciamo uno dei “Borghi più belli d’Italia”

Garbagna: un gioiellino di casa nostra n piccolo paese adagiato sulle colline tortonesi, di poco più di 700 abitanti, Garbagna, a destra del fiume Scrivia, nella val Grue. Antico feudo imperiale in epoca Medioevale, successivamente di proprietà Savoia, oggi uno dei Borghi più belli d’Italia. Il paese si è meritato tale appellativo ed è stato inserito nel club omonimo, così spiega il primo cittadino Fabio Semino, che con una punta di orgoglio dichiara di avere l’onore di amministrare un luogo di grande bellezza paesaggistica ed importanza storico-culturale. “Ci siamo meritati di essere menzionati nella classifica degli undici Borghi più belli della regione Piemonte – spiega il Sindaco - e il secondo nella Provincia, questo certamente ci sprona a perseverare nell’opera, avviata da anni, di tutela e cura del patrimonio artistico, monumentale e paesaggistico del territorio. Si tratta di un obiettivo volto in primis alla valorizzazione delle bellezze storiche del paese e alla riscoperta delle peculiarità legate alla tradizione, la cultura, i cibi, le feste”. Sono molti infatti gli eventi che l’Amministrazione

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rivisitate in un’ottica moderna. Un clamoroso successo che ha raccolto più di 700 persone. A Garbagna vi è anche uno spiccato interesse per l’arte, “Camminiamo sull’arte”, è una sperimentazione che ha suscitato grande curiosità nei visitatori, ben 10 tele poste sulla pavimentazione del centro storico hanno reso l’idea di come l’arte possa influenzare realmente la nostra

le associazioni di paese per vivacizzare la vita del paese e completare l’opera d promozione del territorio. “Si – conferma Fabio Semino- insieme alle Associazioni “Libri in scena” e “Proloco” vengono promosse ogni anno, soprattutto nel periodo estivo molte iniziative di qualità. Vorrei menzionare la seconda edizione 2016-2017 del Festival Teatrale, in quattro serate, più di 12 spettacoli con attori professionisti che hanno

vita. Camminare sull’arte significa assimilare spunti, ricerche, suggerimenti che l’artista vuole trasmettere per renderci partecipi di un universo tematico unico e suggestivo. L’arte vissuta e consumata non può restare solo appesa al muro, ma può diventare parte della vita di tutti. E tra le tipicità non possiamo dimenticare la “Ciliegia bella di Garbagna”, la cui raccolta avviene manualmente, come una volta. Un prodotto ricercato, sia per le confetture che per la produzione di squisiti liquori, per onorarla da più di 50 anni si tiene nel mese di giugno la famosa Sagra della ciliegia. Tra le eccellenze del territorio anche le castagne e il “Salame del Giarolo”. Ma per gustare le squisitezze del territorio occorre fare un salto a Garbagna, dove l’accoglienza e l’ospitalità sono di casa. Marta Calcagno Nella foto: il Palazzo municipale e il sindaco Fabio Semino nel suo ufficio

A spasso per le antiche vie, dove le vecchie botteghe sono state recuperate, si respira un’aria d’altri tempi

Quattro passi nel Centro storico on ricordo quando sono stato a Garbagna, ma sicuramente dall’ultima volta saranno passati almeno trent’anni, da quando con l’amico Giovanni Traverso della Publirama facemmo uno speciale su questo paese che stava festeggiando la sua “sagra delle castagne”, apparso su Il Secolo XIX del 21 ottobre 1988. Sponsor di quella pagina furono il Cav. Uff. Giacomo Alvigini con il suo mobilificio, il ristorante “Al Caminetto”, “La Bottega” di antichità e ricamo a mano, Bellomo & Remotti e i loro mobili artigianali, nonché l’Azienda di promozione turistica alessandrina. Le “rustie” erano le regine di quella festa, ma tutto il paese era il vero protagonista con la sua bella

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piazza centrale protetta dall’ombra di due poderosi alberi. Alberi che ancora oggi ho incontrato lì, come mute sentinelle di un tempo che per essi non sembra passare mai, ma che per il paese ha fatto molto. Infatti Garbagna l’ho ritrovata ancora più bella di quanto non me la ricordassi, con le case in gran parte recuperate nel rispetto dell’ambiente e con i negozi e gli esercizi commerciali con ancora le vecchie vetrine lasciate integre. Anche attorno alla torre del IX secolo sono stati fatti lavori e recuperato l’antico sentiero dei mercanti. E strano a dirsi il caso della vita: trent’anni fa ero venuto qui per fare un sevizio promozionale per una festa e anche oggi, che per caso ho deciso di ritornare a Garbagna,

Trattamento Split - Ender PRO per eliminare le doppie punte

mi sono ritrovato in un’altra festa e nell’allegria della musica del “liscio non ti lascio”. E con Giusy, che come al solito mi ha fatto da buona scorta e che anche lei ha lavorato per

anni a “Il Secolo XIX”, abbiamo trascorso un bel pomeriggio all’insegna dei nostri ricordi. Gian Battista Cassulo

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Arquata Scrivia: Fiera di San Bartolomeo i è svolta domenica 3 settembre a Arquata Scrivia l’antica fiera di San Bartolomeo, diventata poi fiera delle cipolle. “Abbiamo deciso di recuperare l’antica fiera del bestiame, – ci dice Stefania Pezzan, assessore all’urbanistica del Comune –per riattivare una relazione di scambio materiale e immateriale tra la gente dei nostri territori, che si è mantenuta inalterata per secoli, ma che è andata sparendo negli ultimi decenni. Semi che hanno caratterizzato la cultura agricola e la tavola delle nostre famiglie, si sono man mano perduti, sostituiti da prodotti standard di origine industriale. La stessa cosa è avvenuta per saperi millenari che hanno custodito e ricamata la fertilità e l’assetto della terra. Oggi ci troviamo a un bivio: o perdere tutte queste cose, considerandole superate e ininfluenti per il futuro, o ripensare alle produzioni agricole tradizionali come a un’opportunità imprescindibile per un’economia che unisca conservazione del paesaggio, tutela dell’ambiente, salute alimentare e offerta turistica di qualità”. La fiera ha voluto essere una giornata di scambio e mercato di semi e prodotti e un confronto a carattere internazionale tra progetti, aziende agricole e tutti coloro che si riconoscono in questa prospettiva di vita. La manifestazione, che si è svolta in Piazza S. Bertelli, ha accolto molti eventi: convegno coordinato da Gianni Repetto “Confronto di culture e di saperi della tradizione locale ai confini del mondo”, con gli interventi del professore di scienze agrarie dell’università di Torino, Gabriele Beccaro, di Lino Verardo allevatore, di Gianni Schiavone, viticoltore e vinificatore, alla trebbiatura del granoturco, al pranzo con la Pro Loco “Cipolla amore mio”.

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OLTRE APPENNINO - VAL TREBBIA

Eventi autunnali in Val Trebbia tra tradizioni e sorprese

Valorizzare un poeta per valorizzare una Valle

GIORGIO CAPRONI, Dall’ufologia ai funghi: di tutto, di più eccellenza del territorio L D a Val Trebbia è celebre come meta di vacanze estive e per i tanti eventi che si succedono nella stagione, ma non si conclude tutto ad Agosto, l’autunno è altrettanto ricca di attività! Un primo appuntamento da non perdere è il 6° Meeting Nazionale di Ufologia che si è tenuto a Torriglia sabato 9 e domenica 10 settembre con conferenze, tavoli di lavoro e collegamenti con esperti internazionali di ufologia a cui si è aggiunto il sabato sera la visita all’osservatorio astronomico di Casa del Romano e lo sky whatching. Ottobre inizia con uno dei prodotti simbolo della Val Trebbia: la patata, celebrata domenica 1° ottobre a Rovegno con la 48ª edizione dell’omonima sagra.

Ottobre è anche il mese delle castagne con due tradizionali sagre, quella di Torriglia, domenica 15 e quello di Fontanigorda domenica 29. Sabato 14 ottobre prosegue il circuito “Girigiritondi in Val Trebbia” promosso dal Consorzio di promozione Territoriale Val Trebbia e giunto al quarto appuntamento, con una doppia degustazione con protagonisti i prodotti della Val Trebbia e

quelli della Valle d’Aosta a cui si accompagnerà una doppia presentazione a “La Taverna” in Loc. Fontanelle di Rovegno. L’occasione per conoscere tante gite per bambini con gli autori del libro “Girigiritondi bimbi in gita su per i monti”, Cesare Lombardo e Manuele Vecchi, e fare anche la conoscenza delle alte montagne valdaostane dove si possono

cimentare i più esperti con il libro “Oggi il cielo è blu trail” di Giorgio Macchiavello, anch’egli presente. Giunti a Novembre si potranno sperimentare le bontà della Valle con il “1° Tour del Gusto” ideato dal Consorzio Val Trebbia che coinvolgerà i locali e i produttori consorziati con diversi pranzi e cene a tema per valorizzare i prodotti tipici e la ristorazione della “valle più bella del mondo”. Infine da non perdere il giorno 2 Novembre la tradizionale Fiera dei funghi nel borgo di Montebruno, evento fieristico con tanti prodotti di tutti i generi e gastronomia. Daniele F. Barbieri

In mostra le opere della Fondazione Doria-Pamphili

Visioni d’estasi a Torriglia È stata allestita nel mese di agosto, nei locali della “Torriglietta” a Torriglia, realizzata dalla Fondazione Floridi Doria-Pamphilj di Guarcino (FR) la mostra intitolata “Visioni d’estasi”. Si tratta di una serie di quadri a tematica sacra che raccontano la storia feudale di Torriglia ed il lungo rapporto che lega il capoluogo della Val Trebbia con la famiglia nobiliare dei Doria. Questa storia iniziò nel 1164 quando Torriglia, fino ad allora facente parte dell’amministrazione abbaziale di Patrania (in Valle Staffora – Piacenza), entrò a far parte dei territori feudati di Federico I

di Svevia, attraverso la famiglia genovese dei Malaspina ad esso collegata. Nel corso del XIII secolo Torriglia passò successivamente ai conti Fieschi e, nel 1547 venne assegnata ad Andrea Doria ed eretta a Marchesato sotto il controllo dell’imperatore Carlo. Tale amministrazione durò fino al 1797, quando Napoleone Bonaparte invase il nord-ovest italiano e abolì quindi i feudi imperiali. Il castello venne completamente depredato e utilizzato successivamente come cava di pietre. Tra le opere prestate dalla Fondazione Floridi Doria-Pamphilj in mostra a Torriglia abbiamo potuto

ammirare uno splendido ritratto di “Sante Jeanne Frémyot de Chantal”, realizzato dall’artista francese Jean Restout nella seconda meta del ‘700 che ritrae la nobildonna francese, seguace di Francesco de Senales, canonizzata nel 1767 dopo aver dedicato la propria vita alla cura e all’assistenza dei malati attraverso una fondazione da lei stessa creata. Sempre risalente al ‘700 è il quadro che rappresenta “Santa Francesca Romana”, di un pittore anonimo, che ritrae Francesca Bossa de Leoni, nobildonna romana che esercitò la carità nel quartiere di Trastevere fondando

Santa Francesca Romana di Anonimo

l’ospedale nella chiesa di famiglia di Santa Maria in Cappella e che venne canonizzata da Papa Innocenzo IX. Estremamente espressivo è il ritratto di “Santa Luisa de Marillac”, anch’esso opera di un pittore anonimo, fondatrice della Compagnia delle Figlie della Carità ritratta con l’abito scuro

el poeta della Val Trebbia, Giorgio Caproni, non si parla mai a sufficienza. Con la traccia sulla sua poesia “Versetti ecologici” all’esame di maturità di quest’anno, il poeta ha avuto una nuova e notevole attenzione mediatica, ma in Alta Val Trebbia il sentimento di riconoscenza verso il grande “maestro” è tale, che, già da diversi anni, si è cercato di valorizzare la sua vita e le sue opere. Il 2017 ha rappresentato un anno importante per la valorizzazione di Giorgio Caproni, delle sue poesie e del rapporto tra lui e il Territorio, infatti, per celebrare il ventennale dal “Premio Nazionale di Poesia Giorgio Caproni”, tenutosi nel 1997

vescovile e la Bibbia tra le mani giunte. O ancora “Santa Veronica Giuliani”, conosciuta come la “Sposa del Crocifisso” dopo aver ricevuto le stimmate che visse per oltre cinquant’anni nel monastero delle Clarisse di Città di Castello. Ma in “Visioni d’estasi” hanno trovato spazio anche opere moderne, come l’installazione “Memorie” realizzata da Paola Romoli Venturi in marmo di Carrara composta da tre pietre che rappresentano rispettivamente l’energia dell’artista, la natura che ispira l’arte e il valore spirituale della stessa. Questa installazione, prestata dalla fondazione a Torriglia è esposta permanentemente nella Cappella Floridi di Guarcino. Fabio Mazzari

nel Comune di Rovegno, un’iniziativa del “Consorzio di promozione Territoriale Val Trebbia” ha portato allo sviluppo di nuovi materiali valorizzando ricerche precedenti in ottica innovativa. L’omaggio al “maestro” simbolo del borgo di Loco, è stato presentato ad Expo Alta Val Trebbia 2017 tenutosi nella medesima località, dove è stato possibile consultare diverse opere di Giorgio Caproni (alcune autografe) e di partecipanti al Premio di Poesia del 1997, oltre a una corposa raccolta di articoli di giornale e frammenti di pubblicazioni a tema. Le due grandi novità che hanno reso il tutto più attuale sono state: la raccolta “Frammenti su Caproni” a cura di Giovanni Parodi e frutto di oltre trent’anni di appunti e ricerche, e la geolocalizzazione delle poesie legate alla Val Trebbia. L’iniziativa è nata non solo per celebrare uno dei personaggi più illustri del Territorio, ma principalmente per far conoscere lui e i suoi luoghi agli amanti della Valle e ai tanti che non conoscono a sufficienza la sua figura. Tramite la raccolta è possibile conoscere frammenti della sua vita in relazione con il territorio e mediante la cartina interattiva è possibile leggere le poesie e allo stesso tempo conoscere le località alle quali sono riferite. Daniele F. Barbieri La raccolta è consultabile su: www. issuu.com/consorziovaltrebbia/ docs/frammenti-su-caproni, mentre la cartina è disponibile sul portale di “BORGHI – un viaggio in Val Trebbia” all’indirizzo www.viaggioinvaltrebbia. wordpress.com


 Le rubriche de NOVITÀ Dalla vostra parte

I

l risarcimento in base al codice del turismo e alle pronunce dei giudici. La crescita del fenomeno turistico ha indotto il legislatore ad introdurre nel 2011 il c.d. Codice del Turismo, che all’art. 47 prevede la possibilità per il turista di “chiedere, oltre ed indipendentemente dalla risoluzione del contratto, un risarcimento del danno correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso ed all’irripetibilità dell’occasione perduta”. Tale risarcimento può essere riconosciuto soltanto qualora l’inadempimento dell’organizzatore del viaggio sia di non scarsa importanza, dovendo pertanto escludersi tutti quei pregiudizi che non superino una certa soglia di tollerabilità. A titolo esemplificativo, la cancellazione del volo di rientro, che comporti però solo un contenuto ritardo sull’orario di arrivo previsto, è stato ritenuto dal Tribunale di Roma nel 2011 non integrante un caso di vacanza rovinata, così come non è stato qualificato come tale il mancato funzionamen-

La psicologia, in una società complessa come la nostra, è materia indispensabile

Danno da La rubrica per conoscerci meglioo vacanza rovinata d o t t . s s a A l b e r t a P o n t e

to dell’aria condizionata in albergo dal Tribunale di Bologna nel 2012. Quando può ottenersi un risarcimento? Non solo nelle ipotesi di assenza completa della vacanza (es. mancato imbarco in aeroporto), ma anche nei casi in cui il turista si trova in un contesto diverso e peggiore rispetto a quello descritto nel depliant informativo. Come deve attivarsi il turista? Anzitutto il codice del turismo prevede che il turista che intenda contestare una mancanza nell’esecuzione del contratto turistico debba presentare un tempestivo reclamo affinchè l’organizzatore possa porvi rimedio. Inoltre il turista può sporgere reclamo a mezzo raccomandata o di altri strumenti che comprovino l’avvenuto ricevimento entro 10 giorni lavorativi dalla data di rientro.

Quando non troviamo la persona “giusta”, il rapporto può trasformarsi in un incubo che finisce per renderci molto infelici. Pertanto, è importante non rassegnarci e continuare a cercare nel rapporto quelle cose che meritiamo veramente. Ovviamente, dobbiamo anche essere disposti a dare con la stessa intensità

pimento o l’inesatta esecuzione del contratto turistico, non dovendo altresì provare il disagio psicofisico conseguente alla mancata realizzazione in tutto o in parte della vacanza programmata.

Relazioni che durano una vita? Qual è il segreto?

Come si quantifica il danno da vacanza rovinata? A tal proposito vanno segnalati due orientamenti giurisprudenziali: il primo identifica il danno in una percentuale del costo del viaggio; il secondo si affida ad una valutazione equitativa, svincolata dal corrispettivo sostenuto per l’acquisto del pacchetto turistico.

lla fine di una storia, in un momento di crisi estrema vi sarà certamente capitato di pensare: Come riescono a stare insieme da così tanto tempo? Qual è il segreto delle storie d’amore che durano una vita? Siamo noi a fare in modo che questo amore nasca, cresca e duri in eterno. Certo non è facile, non lo è affatto. Le relazioni durature si basano su vere e proprie sfide quotidiane di cui non riusciamo a comprendere l’importanza da una prospettiva esterna. E proprio queste sfide creano una solita impalcatura in grado di resistere agli anni e agli imprevisti della vita, rendendo la coppia sempre più solida e intima.

A

Avv. Fabiana Rovegno

Cosa è tenuto a provare il turista per ottenere il risarcimento? Il turista deve dimostrare l’inadem-

Ma perché per alcuni funziona e per altri no?

AAnthurium: grande cclassico nelle nostre case

Anthurium è un’elegante pianta molto comune nelle nostre case. È di origine tropicale e richiede attenzioni particolari: ambiente molto umido, temperature elevate, terreno leggero e ricco di nutrimento. ra lum minosa La posizione migliore per la nostra pianta è la penombra luminosa (mai luce piena), al riparo da correnti d’aria e sbalzi di temperatura (non deve mai scendere sotto i 15°C). io Va annaffiato regolarmente, ma senza eccedere: è megl meglio teneere posizionare sotto il vaso dell’argilla espansa, per mantenere atto diretto un ambiente umido e proteggere le radici dal contatto el con l’acqua; concimare con fertilizzanti liquidi nel periodo estivo, con cadenza bisettimanale. Solitamentee la fioritura avviene in estate, ma se le condizioni di colturaa di sono ottimali può fiorire tutto l’anno, regalando splendidi angoli di colore all’interno delle nostre case.

L’

Cosa dovremmo cercare in un rapporto di coppia? 1. Qualcuno che ci offra sicurezza Non si tratta di sicurezza economica, ma della certezza che possiamo contare su quella persona quando ne abbiamo bisogno. È la sicurezza di sapere che abbiamo accanto qualcuno che non ci abbandonerà quando il gioco si farà duro 2. Qualcuno che si emozioni solo vedendoci Anche dopo anni di relazione dovremmo essere felici e contenti di vedere il nostro partner, i nostri occhi devono brillare quando lo vediamo. Il suo arrivo deve essere come il sole che illumina una brutta giornata, non come le nuvole che scaricano un acquazzone 3. Qualcuno con cui vivere delle avventure Ci sono luoghi molto interessanti da scoprire, nuove culture da esplorare, nuove persone da incontrare e nuove passioni da sviluppare. Scoprire cose nuove ci fa sentire vivi. E possiamo scoprirle da soli, ma sarebbe molto meglio se il nostro partner ci accompagnasse in queste avventure. Perché solo quando si condividono le esperienze si creano dei legami Continua alla pagina seguente

Ester… nando…!!! Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

Scioperi, diritti negati & C. i parla tanto di furbetti del cartellino e di false malattie che colpiscono a ridosso dei fine settimana (premesso che i virus non guardano mai il calendario!), ma poca attenzione è rivolta agli scioperi e alle ripercussioni sui diritti, le libertà e i doveri altrui. Siamo tutti d’accordo che lo sciopero serve a portare l’attenzione ai problemi o difficoltà di una certa categoria. Di solito si tratta di blocchi degli stipendi. Nessuno però dice che, primo, se scioperi sei già un privilegiato perché non tutte le fasce di lavoratori possono farlo e alcune specie sono meno visibili e hanno meno voce dei fantasmi; secondo, a mio parere manca una regolamentazione seria di questo diritto sacrosanto. Esempio: come mai nessuno (intendo chi di dovere) fa caso, tranne chi ne subisce il disagio e ne porta le dirette conseguenze, che gli scioperi dei treni cadono sempre, e qui i virus non c’entrano, a ridosso dei fine settimana (leggi venerdì o lunedì) e sono numerosi nel corso dell’anno? Generalmente l’opinione pubblica non ne conosce i motivi, chi non prende treni manco lo sa, il viaggiatore si incavola e basta oppure fini-

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sce per assuefarsi e considerarlo un dato di fatto, una delle tante piaghe sociali che ci affliggono. In questi giorni invece è esploso il caso dei docenti universitari. Si dà il caso che questa “agitazione” di settembre e forse ottobre fosse annunciata da mesi. Gli studenti già lo sapevano. Per parlarne, i media, dovevano proprio aspettare il ritorno dalle vacanze? Premesso che, sotto questi chiari di luna, alla maggioranza degli italiani può anche far sorridere che certi “baroni” universitari, magari col doppio lavoro, abbiano il coraggio di lamentarsi del proprio stipendio, ma non bisogna neppure essere così cinici: ognuno

vede le cose dalla sua prospettiva e le sfaccettature e i livelli sono molteplici. Il problema è che le libertà di ciascuno dovrebbero finire dove iniziano quelle degli altri. E allora se i genitori e gli studenti facessero lo sciopero della tassa universitaria? Dubito sarebbe possibile. E il diritto allo studio dove lo mettiamo? Chi ripaga gli studenti del tempo perduto? Il discorso è complesso, nel rispetto dei diritti di tutti, e per concludere bisogna ammettere che lo sciopero resta ancora simile a una di quelle armi ad aria compressa, ma al limite della legalità: non sparano esplosivi, ma possono già fare molto danno!


 Le rubriche de ...segue dalla pagina precedente che durano tutta la vita 4. Qualcuno che ci rispetti Non si tratta di trovare una persona che pensi e senta come noi, ma qualcuno sufficientemente flessibile per capire le nostre idee e sentimenti, anche se non li condivide. Il nostro partner non deve pretendere di cambiarci, ma deve rispettare le nostre decisioni e credenze, deve amarci così come siamo 5. Qualcuno che ci faccia crescere In un rapporto di coppia stabile e maturo ognuno ammira l’altro, ma, a sua volta, lo stimola e lo sostiene per aiutarlo a crescere. Meritiamo di avere accanto a noi una persona di mentalità aperta, che ci incoraggi sempre ad andare oltre e ci motivi a tirare fuori sempre il nostro “io” migliore 6. Qualcuno che ci allieti con dei piccoli gesti quotidiani I piccoli dettagli sono quelli che alimentano il rapporto giorno dopo giorno. Ci meritiamo una persona che sappia cosa ci piace e che cerchi di renderci felici attraverso quei piccoli particolari che valgono molto per noi 7. Qualcuno che ci ascolti Quando abbiamo avuto una brutta giornata e tutto è andato male abbiamo solo bisogno di una spalla su cui riposare, abbiamo bisogno di qualcuno che ci ascolti e ci conforti. Senza comunicazione ed empatia, nessuna coppia va molto lontano 8. Qualcuno che ci dia libertà In un rapporto sano, entrambe le parti sono consapevoli del fatto che l’altro è una persona indipendente che ha bisogno di libertà. Pertanto, abbiamo bisogno di qualcuno che ci ami, ma allo stesso tempo, che ci lasci liberi, una persona abbastanza matura da rispettare il nostro spazio 9. Qualcuno che si fidi di noi e di cui noi ci possiamo fidare Ogni relazione si basa sulla fiducia, quando uno dei due non si fida dell’altro, la relazione è destinata in anticipo al fallimento. Pertanto, abbiamo bisogno di qualcuno che non si preoccupi se siamo arrivati un po’ più tardi del solito e che non abbia paura di condividere il conto bancario 10. Qualcuno che sia anche il nostro migliore amico Ci meritiamo una persona che ci copra le spalle quando ci mettiamo nei guai, qualcuno a cui confidare i nostri segreti più profondi e al quale mostrarci come siamo, senza artifici. Qualcuno che rida con noi e capisca ciò che stiamo provando solo guardandoci, qualcuno che non sia solo un amante, ma anche un ottimo amico. Dott.ssa Alberta Ponte

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agliare 80 grammi di melanzane a fette spesse un dito, salarle e lasciarle lasc aasciarle asciar iarle le stoo punto riposare per qualche minuto. Asciugare l’acqua in eccesso e a questo spennellare le fette di melanzane con un goccio d’olio e cuocerle alla grigliaa o in forno per un quarto d’ora circa. aQuando saranno cotte, passarle nel frullatore con mezzo spicchio d’aglio e trasferirle in un pentolino insieme a 100 grammi di passata di pomodoro, due cucchiai d’olio ed un pizzico di peperoncino piccante, quindi far restringere il sugo a fuoco moderato per una decina di minuti. Far cuocere al dente 80 grammi di maccheroni, farli saltare in padella con la salsa per qualche Buon appetito... minuto, salare e servire ben calda.

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OKTOBER FEST… FEST… torrigliese!

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aritta Bar di Marco Besutti di Torriglia si prepara per la nuova edizione di quello che è diventato ormai un appuntamento irrinunciabile per i frequentatori del locale di Torriglia: l’Oktober Fest. “Come i tedeschi… ma parliamo genovese!” lo slogan che ormai identifica questa festa. Appuntamento che, quest’anno, si è notevolmente ampliato. L’Oktoberfest andrà avanti infatti da lunedì 9 a sabato 14 ottobre, tutti i giorni e per tutta la

giornata. Nei meù del Garitta Bar saranno serviti piatti tipici della tradizione tirolese e bavarese come stinco di maiale, patate, würstel, goulash e, soprattutto, la birra Hofferbräu, quella originale dell’Oktoberfest di Monaco di Baviera. Spazio anche alla musica, venerdì 13 ci sarà una serata tributo a Fabrizio De Andrè con una cover band mentre sabato 14 spazio al divertimento e all’allegria degli Spunciaporchi. f.m.

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’Euroedil 3” di Acqui Terme in via Circonvallazione n.174 con l’arrivo dell’autunno ci accoglie nuovamente nel suo mondo. Azienda leader del settore, dove troverete persone qualificate che potranno offrire soluzioni in grado di accontentare le più svariate tipologie di clienti. Mancano tre mesi prima della fine dell’anno in corso, periodo in cui si possono ancora sfruttare le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie previste dalla legge di bilancio 2017 per le spese sostenute in questi anni; tra i beni detraibili figurano anche le stufe ed i camini, volti al miglioramento dell’efficienza energetica, ed è a loro che dedichiamo la rubrica di questo mese. I modelli che potete trovare visitando lo showroom dell’Euroedil, aperto anche la domenica pomeriggio, sono innumerevoli, dai più tradizionali a quelli moderni, in cui l’incontro con il design è tale da far dimenticare per un attimo che la loro bellezza è di secondaria importanza rispetto al ruolo principale che rivestono, ovvero scaldare la vostra casa. I camini di ultima generazione riducono le emissioni nocive, e ad esempio per co-

loro che non possono installare una canna fumaria possono dare un’occhiata ai modelli alimentati a bioetanolo. Quanto alle stufe, quelle a pellet risultano ancora prima in classifica per la loro capacità di scaldare nel rispetto dell’ambiente. E i radiatori? Ormai anch’essi sembrano delle vere e proprie sculture, adatte ad ogni tipo di ambiente. Per questo e tanto altro, l’Euroedil vi aspetta ad Acqui Terme! Giulia A. Cordasco

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La ventesima edizione del premio organizzato dall’U.N.V.S. di Novi Ligure

Si è spento improvvisamente ad agosto a Novi Ligure

Addio a Teresio Ferrari, l’artista dei ciclisti

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n grav ggrave ravee lutt llutto uttoo per per il mon mondo do del dell’a dell’arte l arte rte e que quello llo de dello llo sp sport ort novese. Il 19 agosto è infatti mancato improvvisamente Teresio Angelo Ferrari, noto come il “pittore dei ciclisti”. Ferrari, nacque nel 1932 in Lomellina, e si trasferì fin da giovanissimo a Novi Ligure. Già da ragazzo iniziò ad innamorarsi della bicicletta, ottenendo ottimi risultati nelle diverse gare dilettantistiche. Questi risultati non passarono inosservati, al punto che, nel 1955 Teresio Ferrari fu inserito nella lista degli “azzurrabili” per il Campionato Mondiale di Ciclismo che si sarebbe svolto di lì a poco a Frascati. La carriera sportiva di Teresio Ferrari tuttavia fu molto sfortunata, nello stesso anno, mentre correva il Gran Premio della Liberazione a Roma ed era ad un passo dalla vittoria fu vittima di un gravissimo incidente: una vettura dell’organizzazione lo colpì involontariamente provocandogli gravi fratture e lussazioni che compromisero per sempre la sua carriera sportiva. Teresio Ferrari iniziò da li però un’altra carriera, quella nel mondo dell’arte. Si cimentò dapprima con la scultura, dove ottenne ottimi risultati e poi con la pittura, spaziando dal ritratto al paesaggio e specializzandosi soprattutto nello sport, in particolare il ciclismo, tornando così al suo vecchio amore, al punto che venne soprannominato “il pittore dei ciclisti”, immortalando, in decine di ritratti i grandi campioni di ieri e di oggi: Eddy Merckx, Fausto Coppi, Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Bernard Hinault, Jacques Anquetil, Felice Gimondi e molti altri ancora. Il suo artista preferito era il fiammingo Pieter Paul Rubens e, verso l’arte moderna, Teresio Ferrari non nutriva una grande opinione “in questi anni si vedono troppo spesso scarabocchi fatti passare per opere d’arte dai critici e da acquirenti disposti a sborsare cifre esorbitanti”.

Fabio Mazzari e Giampiero Montecucco

2017: atleti e dirigenti sportivi È tutto pronto a Novi Ligure per la ventesima edizione dei premi all’Atleta ed al Dirigente sportivo dell’anno, prestigioso riconoscimento organizzato dalla sezione “Costante Girardengo” dell’U.N.V.S. (Unione Nazionale Veterani dello Sport). Questo premio è stato istituito per valorizzare la pratica sportiva quale valore formativo della persona, assegnando un riconoscimento a coloro che, con dedizione e serietà, hanno dimostrato di coniugare le esigenze della vita all’impegno nella pratica sportiva. La partecipazione a questo premio è molto semplice, è sufficiente infatti che gli atleti ed i dirigenti sportivi risiedano all’interno del territorio comunale

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di attività dirigenziale in una o più società della medesima disciplina sportiva. Saranno valutati i meriti sportivi ottenuti nell’arco di tempo compreso tra la stagione sportiva 2011-12 e quella 2016-17. Entrambe le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 ottobre. Esse possono essere consegnate manualmente ogni sabato presso la sede dell’U.N.V.S. “Costante Girardengo” in Via Francesco Crispi 27 oppure tramite mail a unvsnoviligure@gmail.com vincitori verranno scelti tramite una valutazione effettuata da un’apposita Commissione che sarà formata dal Sindaco di Novi Ligure, dall’assessore allo Sport, dal delegato Provinciale del

C.O.N.I., dal presidente della sezione U.N.V.S. e da un giornalista. L’atleta novese dell’anno riceverà in premio una medaglia smaltata che riproduce un’anfora greca del V°secolo a.C. (l’epoca di inizio delle Olimpiadi dell’antichità) offerta dalla Presidenza nazionale dell’U.N.V.S. mentre il dirigente dell’anno riceverà una targa conferita dalla Direzione della sezione di Novi Ligure dell’U.N.V.S.Le premiazioni saranno effettuate nella data e nel luogo comunicati il giorno stesso della proclamazione dei vincitori, con una cerimonia ufficiale nella quale verranno invitate le più importanti autorità pubbliche e sportive locali. Fabio Mazzari

Il tecnico Salvatore Quagliozzi: “Dai ragazzi mi aspetto più maturità”

Novi pallavolo, conferme e continuità

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ue settimane fa è stato svelato il girone di serie “B” maschile di cui fa parte anche la Novi Pallavolo; Moro e compagni ritrovano il Savigliano, l’Alba, il Cuneo, il S. Anna Torino, il Volley Parella, il Fossano, il Cerealterra, l’Albisola Volley, il Garlasco; quattro sono le new entry, l’Acqui dell’ex tecnico Dogliero, Pallavolo Saronno, Caronno Pertusella Varese e Malnate Varese. Proprio le lombarde potrebbero destabilizzare un girone dove lo scorso anno i biancocelesti riuscirono ad issarsi al quinto posto finale e lo stesso mister Quagliozzi mette tutti sull’avviso: “Da sempre le squadre lombarde giocano un pallavolo di qualità, Garlasco e so-

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della città di Novi Ligure oppure che svolgano l’attività sportiva e dirigenziale in una società la cui sede è a Novi Ligure. Sono ammessi atleti e dirigenti sportivi unicamente delle società iscritte nel Registro Nazionale del C.O.N.I.. Gli atleti verranno valutati in base alle valutazioni rilasciate dalle proprie società di appartenenza, dalle attestazioni ufficiali del risultati sportivi conseguiti e dall’attestazione di un corretto comportamento sportivo. Verranno valutate le prestazioni ottenute nell’arco della stagione sportiva 2016-17. Per quanto riguarda i dirigenti sportivi, invece, saranno prese in considerazione le valutazioni finali rilasciate a dirigenti con almeno cinque anni

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Salvatore Quagliozzi (a destra) con Mario Bertuccio in redazione

prattutto Saronno hanno poi giocatori di categoria superiore; per il resto direi che in prima fila par-

tono Fossano, Parella e S. Anna, formazioni che si sono attrezzate, le cuneesi si faranno rispettare,

insomma sarà un campionato tosto e dovremo giocarci ogni gara con la giusta umiltà”. Ma cosa si aspetta lo stesso mister Quagliozzi dopo il brillante quinto posto della passata stagione? “Innanzitutto vogliamo migliorare quanto fatto di buono l’anno scorso, dobbiamo però fare più punti in trasferta e confermarci in casa, questo lo possiamo fare perché i ragazzi hanno un anno di serie “B” in più; da loro mi aspetto un rendimento ad alti livelli”. Il mercato estivo dei biancocelesti ha registrato in uscita Repettino, un anno in prestito al Volley Parella, in entrata invece ecco dall’Albisola il centrale Zappavigna, nel ruolo di secondo libero troviamo Mirko Bonvini, lo scorso anno nell’”Under19”. L’attuale rosa comprende quindi Prato e Corrozzatto in palleggio, Moro e Matteo Repetto opposti, Semino, Capettini e Zappavigna centrali, Guido, Volpara e Romagnano di banda, Umberto Quaglieri e Mirko Bonvini nel ruolo di libero; due settimane prima dell’avvio del campionato (si inizia dalla trasferta di Malnate il 14 ottobre) i novesi giocheranno un torneo, ancora da definire luogo e avversari; non cambiano gli allenamenti, ossia lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 20:30 alle 22:30; lo stesso Quagliozzi è alla ricerca di un’altra banda: “Vedremo, per adesso c’è tempo, Volpara e Romagnano hanno fatto bene nella scorsa stagione ma due braccia in più servono sempre”. Mario Bertuccio


l’inchiostro fresco

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Settembre 2017

SPORT

Un periodo di prova per tutti con la nuova stagione sportiva

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Arquatese Valli Borbera

Porte aperte per il karate

Un sodalizio per i giovani

I

l “Tempio del Karate” di Novi Ligure, squadra sportiva al top da anni a livello nazionale con quattordici titoli di Campione d’Italia, dieci Coppe Italia e un titolo europeo apre le sue porte a chiunque sia interessato a praticare questo nobile sport di origine nipponica. Gli allenamenti, per gli atleti agonisti del “Tempio del Karate” sono proseguiti per tutta l’estate al Campus di Frugarolo, ma il team novese guidato dagli inossidabili maestri Borsoi, Vecchi e Bellora, coadiuvati dagli istruttori Patelli, Canepari e Gemma riapre i corsi destinati a bambini, ragazzi e adulti. “Il karate anche non agonistico – spiegano dal Tempio del Karate – è una disciplina completa, sana, adatta a qualunque età e sesso, nonché un validissimo metodo di difesa personale”. Il “Tempio del Karate” garantisce la sua assoluta competenza degli

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insegnanti, grazie ai quarant’anni di presenza sul territorio, sempre a contatto con atleti di ogni età. Attualmente sono 150 gli iscritti,

Giovanni Grupillo, un campione ovi Ligure, aprile 1989 Giovanni Grupillo trionfa al primo “Grand Prix Ifbb” di Novi Ligure categoria medi. Il miglior atleta di tutte le categorie. Si era preparato da solo nella sua palestra di Castelnuovo Scrivia (Al) e si portò a casa la medaglia d’oro. Un idolo per tutti i giovani atleti di quegli anni, appassionati di questo sport. Ora Giovanni si è ritirato dalle competizioni ed è un amorevole padre, dedito alla sua famiglia. Un amore che divide anche con un bellissimo cagnolino da poco arrivato. Ma il culturismo per Gruppillo è uno sport di casa. Infatti anche suo fratello Michele ha vinto quest’anno il prestigioso titolo di Mister Universo negli States. Un vero protagonista dello sport e della vita, l’amico che tutti vorremmo avere!!!

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Fabio Mazzari

provenienti da tutta la Provincia. Il livello tecnico è di prim’ordine e l’approccio psico-pedagogico sempre individualizzato, grazie ai maestri laureati in Scienze Motorie. Gimmo Borsoi, responsabile federale per il Piemonte garantisce la solidità della società. In occasione della partenza dell’anno sportivo 2017/18 l’A.S.D. Tempio del Karate accoglierà tutti i nuovi atleti per un periodo di prova. Chiunque voglia cimentarsi in questo sport avrà quindi l’opportunità di avvicinarsi ad esso, grazie a corsi differenziati per bambini ragazzi e adulti. I corsi si svolgeranno a Novi Ligure nella palestra delle scuole elementari “Martiri della Benedicta” ogni martedì e giovedì dalle ore 17 alle ore 20 (inizio attività 21 settembre); ad Alessandria nella palestra della scuola elementare “Morbelli” il lunedì e mercoledì dalle ore 18 alle ore 19,30 e a Tortona nella palestra “American Club”. Domenica 28 gennaio 2018 sarà la prima grande avventura per gli atleti del Tempio del Karate che disputeranno al Palasport di Novi Ligure il 14°Grand Prix. G.P.M.

Culturismo: uno sport duro che richiede costanza e passione

Per info: Per tutte le informazioni si può contattare il numero 348-8807623.

n’associazione sportiva può essere considerata un pezzo di cuore degli associati che l’hanno fondata e vista crescere. È nata così dall’unione tra U.S. ARQUATESE e A.S.D. VALLI BORBERA E SCRIVIA la nuova società A.S.D. per promuovere e potenziare la pratica sportiva di calcio dilettantistico e di settore giovanile della nostra zona. L’aggregazione tra le due Associazioni unisce le forze, individuando forme di sinergie territoriali che salvaguardano la presenza della realtà sportiva locale. La neonata società basa le proprie attività su principi fondamentali quali condivisione e partecipazione, mettendo al centro del progetto i ragazzi dai 5 ai 16 anni. “L’unione ha permesso di mostrare, grazie al determinante aiuto del Comune di Arquata Scrivia, una notevole miglioria agli impianti sportivi: sistemazione dello Stadio Garrone (terreno di gioco e locali spogliatoi) e realizzazione del manto sintetico alle VAIE, che rappresentano, per la Società, una novità importantissima, qualificandolo come servizio sportivo di eccellenza” ci dice Federico Patri, consigliere della società. A livello Prima Squadra affronta il Campionato di Promozione Regionale, unitamente alla Squadra Juniores e con il Settore Giovanile ha allestito le Squadre di tutte le Categorie previste dalla F.I.G.C. (Allievi-Giovanissimi-EsordientiPulcini-Primi Calci e Piccoli Amici). Inoltre 3 pulmini renderanno meno disagevoli gli spostamenti degli iscritti per recarsi alle sedute di allenamento. Le provate capacità di tutti i tecnici, collaboratori e dirigenti rendono la Società pronta e completa per affrontare al meglio la futura stagione sportiva. Questo lo staff dell’area amministrativa: Paolo Caviglia presidente, Gianni Mazzaccaro e Massimo Guido vice presidenti, Roberto Allegrotti segretario, Pier Luigi Paveto responsabile area tecnica. Gli allenamenti vengono effettuati nei campi di

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Arquata ( Garrone e Loc. Le Vaie in campo sintetico), Vignole e Borghetto. I colori sociali sono il bianco e il blu. Gli allenamenti per le categorie Pulcini, Piccoli amici e primi calci sono iniziati lunedì 11 settembre, prima di quella data hanno incominciato le categorie juniores allievi, giovanissimi e esordienti. “Credo fermamente in questo progetto e mi adopererò per la sua crescita”, dichiara con-

vinto Federico Patri. Si ringraziano le Amministrazioni Comunali di Arquata Scrivia, Vignole Borbera, Borghetto Borbera, Cabella Ligure e Villalvernia per aver messo a disposizione della Società i loro impianti, così da consentire alle squadre dell’A.S.D. di allenarsi e di disputare le partite di campionato per le varie categorie. Marisa Pessino

Castellazzo: Memorial Luca Cestaro d agosto Castellazzo ha ospitato il “Memorial Luca Cestaro”, che ha visto un raduno di ciclomotori, scooter e vespe da 50 cc in su, per un tour in ricordo del giovane castellazzese mancato quattro anni fa sulle strade della provincia. Il raduno, a scopo benefico, è stato preceduto da una cena solidale sotto le stelle, dove è stato presentato il programma “Settembre Castellazzese”. I due eventi hanno avuto come ritrovo l’area attrezzata e piazza Duca degli Abruzzi.

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Samantha Brussolo

Un settembre di pattinaggio a rotelle n gran settembre per la sezione di pattinaggio della Polisportiva Comunale Castellettese impegnata nel Memorial Giorgio Perinetti di Misano, nel Trofeo Nazionale AICS di Riccione e nel Memorial Roberta Gentilini, Trofeo nazionale ACSI. Ed ecco i nomi degli atleti: Eva Pomella (2010), Nicol Ravera ed Alessandro Montobbio (2009), Asia Primo e Azzurra Picasso (2008) Alessio Antonelli (2006) Alessia Appendino ed Arianna Torriani (2005) Gaia Meloni (2004) Sara Repetto (1999) Francesco Meloni (1997).

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(m.c.) Al centro polisportivo di Castelvero sono iniziati i corsi di pattinaggio a rotelle. dal 12 settembre, tutti i martedì e giovedì del mese (alle 17.30 o alle 18.30) le prove sono gratuite. (per info Simona 338.8449706)

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l’inchiostro fresco

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SPORT

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Un torneo di qualità per il calcio locale

L’Ovadese Silvanese pronta a giocare Le squadre della 1° categoria

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er la nuova realtà calcistica Ovadese Silvanese al via nella 1° categoria, l’avventura ha preso il via domenica 10 settembre con la casalinga contro il blasonato Libarna. Un torneo di qualità, in quanto vede al via il favorito HSL Derthona, accanto ad altre società dalla tradizione importante. Un campionato del tutto alessandrino (vedere la pattuglia alessandrina nel box) a quindici squadre per cui una osserva sempre il turno di riposo. L’Ovadese Silvanese affidata a Marco Tafuri - che ha come collaboratore atletico Michele Cumo, preparatore dei portieri Roberto Porciello e massaggiatore Alessandro Ricci - potrebbe rappresentare la sorpresa del campionato. Nella rosa i nuovi acquisti sono il

a pattuglia alessandrina è composta da: Ovadese Silvanese, Derthona, Bon Bon Luese, Canottieri Alessandria, Felizzano, Aurora Calcio Alessandria, Gaviese, Cassine, Libarna, Pozzolese, Fulvius, San Giuliano Nuovo Sexadium e Junior Pontestura. Unica astigiana risulta il Castelnuovo Belbo.

L I dirigenti ed i giocatori dell’Ovadese Silvanese

centrocampista Salvatore Di Balsamo dall’Aurora di Alessandria, la punta Mimmo Ruocco dalla Liguria, il portiere Baralis dal Castellazzo e la punta Jerad dal Pro Molare, mentre il resto è formato da un mix di giocatori dell’Ovadese e della Silvanese oltre a tanti

Appuntamento sportivo a scopo benefico

giovani promettenti della Juniores. Della vecchia Ovadese confermati il portiere Fiori, i difensori Sola e Oddone, il centrocampista Oliveri e la punta Ferraro; della Silvanese troviamo i difensori Canapa, Massone, Ravera, Diamè e Cairello; il centro campista Giannichedda, la

punta Fatigati, mentre tra i giovani promettono Perassolo, Barletto, Vaccarello, Bianchi. Sta riprendendo dall’operazione la punta Scarsi, mentre Krezic è sempre alle prese con problemi di lavoro. (e.p.)

Dal “Giro dei Calanchi” a “ Re Strasuoda”

Sabato 7 ottobre la Atletica e podismo: 12 ore di tamburello un agosto di sport

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iene anticipata a sabato 7 ottobre 2017 la “12 ore di tamburello”, manifestazione a scopo benefico presentata presso lo Sferisterio Comunale di Ovada. Ad annunciarlo sono gli infaticabili organizzatori Wanda e Marco che da anni presentano questo appuntamento, ora affiancati anche dagli Amici di Roby. “Abbiamo pensato al sabato – affermano gli organizzatori – sperando che si possa proseguire fino a tarda sera considerando che la domenica è di riposo”. Fissata la data e confidando nel tempo clemente, il comitato organizzatore è già in movimento contattando le varie formazioni tamburellistiche non solo del territorio, ma del Piemonte e oltre Regione, nonché i giocatori che hanno fatto la storia di questo sport. Lo spirito è quanto mai nobile in quanto l’incasso

verrà devoluto all’Associazione Vela che si occupa di malati oncologici presso l’Ospedale di Ovada. Sono in allestimento anche manifestazioni collaterali che sapranno coinvolgere gli spettatori e la città di Ovada. Una gara nella gara, perché ogni anno la cifra che Wanda e Marco riescono a raccogliere e a devolvere in beneficenza è sempre ragguardevole in una gara di solidarietà veramente ammirevole a favore di persone che affrontano un’altra gara, senz’altro più difficile, quella della malattia. Luisa Russo

32° Mezza Maratona d’Autunno Dedicata a Renato Martini, si correrà domenica 8 ottobre 2017 a Novi Ligure.

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n agosto di sport, impegno e passione per il territorio Il 20 agosto Castellania ha ospitato il “Giro dei Calanchi”, con 10 chilometri e 202 iscritti. Le condizioni climatiche, temperatura ed umidità elevata, hanno reso difficile un percorso già impegnativo, rendendo così ancora più significative le prestazioni positive. Al primo posto si è così classificato Diego Picollo, capace di vincere rimanendo sotto il muro dei 40’; per le donne si è invece distinta Katia Figini (una campionessa nella terra del Campionissimo) che con i suoi 44’12’’ ha stabilito la miglior crono di sempre Soddisfatto Gianni Tomaghelli, atleta ed organizzatore, insieme alla famiglia, della manifestazione. “Il Giro dei Calanchi” è infatti arrivato alla terza edizione, apprez-

zato tanto dagli sportivi quanto dal pubblico, mentre Tomaghelli ha ottenuto il terzo posto nella categoria, pur rinunciando al podio. Basaluzzo è stato invece teatro di “Re Strasuoda”. In calendario per la serata del 25 agosto, la gara podistica ha visto la presenza di 170 atleti più altri partecipanti non competitivi. La vittoria è andata a Mamadou Abdoulaye Yally che ha preceduto Gianluca Catalano (Marat. Genovesi) e Filippo Morale (Atl. Alessandria). In campo femminile, primo posto per Claudia Marchisa che regala la doppietta al G.P. Solvay e continua la sua annata trionfale. Dietro di lei sul podio, Iris Baretto (Trionfo Ligure) e Maria Luisa Marchese dell’Atletica Novese. Matteo Clerici

CAVALLI E DINTORNI

Eadweard Muybridge Fin da quando è stata creata, la pagina web della Scuderia La Bellaria, ha ospitato al fondo una immagine in movimento (in gergo, un animated gif) che mostra un cavallo mentre salta un ostacolo. Ovvio, no? Dopotutto si tratta di un maneggio in cui si praticano le discipline olimpiche, quindi in particolare il salto ostacoli. Una caratteristica però balza agli occhi, anche di un non esperto di equitazione: si tratta di vecchie immagini, come si intuisce dalla loro stessa qualità, ma soprattutto dall’abbigliamento del cavaliere! In effetti, le immagini risalgono al 1877. Banale robivecchi? No, proprio no. Muybridge è famoso per aver ripreso ed illustrato i movimenti del cavallo, in particolare al galoppo. Un lavoro scientifico sperimentale, intrapreso su invito di Leland Stanford (lo stesso cui è dovuta la fondazione dell’Università di Stanford, non so se mi spiego...), il cui esito ha mostrato come molte rappresentazioni pittoriche di cavalli al galoppo fossero semplicemente sbagliate. Persino Google ha celebrato questo studio, dedicandogli un doodle animato, il 9 aprile 2012: la descrizione di questo interessante doodle, assieme a qualche ulteriore elemento riferito all’opera di Muybridge, può essere comodamente trovata, sempre sulla pagina della Bellaria. A dirla tutta, il contributo di Muybridge non si “limita” allo studio dei movimenti del cavallo: a parte il fatto che si occupò anche di analizzare altri movimenti, egli ideò anche strumenti per la visualizzazione di immagini in movimento, quali lo zoopraxiscope, uno strumento importante fra i tanti precursori del cinematografo. E il doodle di Google celebrava, in modo molto carino, anche questo strumento! L’opera di Muybridge ha influenzato nientepopodimeno che Edgar Degas, il famoso pittore di ballerine, che era affascinato anche dai cavalli e dai loro movimenti, e che apprezzò particolarmente il lavoro di Muybridge, essenziale per uno studio rigoroso di come si muovano. Troviamo anche una raccolta di sue immagini come copertina di un disco, The Photographer, il cui autore, il minimalista Philip Glass, si ispira alla vita complessiva di Muybridge, incluso l’omicidio del maggiore Harry Larkyns, amante della moglie, e le susseguenti vicende processuali, che lo videro assolto! Ah, Eadweard Muybridge è uno pseudonimo: il suo vero nome era Edward James Muggeridge BREAKING NEWS! Quattro dei fotogrammi di Muybridge sono stati scelti per essere memorizzati nel DNA di un batterio vivo, usando la nuovissima e rivoluzionaria tecnologia CRISPR: Maggiori informazioni su Muybridge e CRISPR nel blog “Briciole”: http://www.inchiostrofresco.it/briciole/

fonte: Wikipedia Commons

ASD SCUDERIA LA BELLARIA


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l’inchiostro fresco Settembre 2017

Due a Novi Ligure, una ad Arquata, Basaluzzo, Serravalle Scrivia, Silvano e Capriata d’Orba... e ancora due a Tortona, una a Rivalta Bormida, Guazzora, Viguzzolo, Alzano, Castelnuovo e Carbonara Scrivia.

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