Inchiostro Fresco - Dicembre 2017

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Alberola A di Sassello

La corsa delle Befane

Continua ad essere accesa la discussione sul Lercaro ad Ovada

"Aumenta il debito"

Matteo Serlenga - pag. 6

Natale nell'entroterra genovese

“6 di Novi se…” la pagina facebook dedicata a Novi

I presepi e i mercatini

La Redazione - pag. 13

La maglietta del Giulè

a cura di Marta Calcagno - pagg. 19-23

Gian Battista Cassulo - pag. 25

Paolo Gentiloni ed Ermete Realacci ospiti d'onore in un convegno sui piccoli comuni

A Volpedo il “Salva borghi” È “

la prima volta che il presidente del Consiglio viene a Volpedo”, sottolinea il Sindaco Giancarlo Caldone, “ed è la prima volta che un Sindaco, con la sua amministrazione, vive un’esperienza così intensa e solenne. Oggi non è solo la giornata di un piccolo Comune, ma è la giornata di tutti i Sindaci dei piccoli Comuni”, prosegue e ne ha ben donde: sono quasi 200 i sindaci accorsi da tutt’Italia a Volpedo, il 20 novembre scorso, per la presentazione della Legge a loro destinata: la “Salva borghi” n. 158 del 6 ottobre 2017, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 2 novembre 2017. Il Premier Paolo Gentiloni in visita in Piemonte, dopo Vercelli e Pollenzo (Cn) ha raggiunto il Paese del Quarto Stato per presiedere al Convegno di presentazione della nuova legge insieme al primo firmatario on. Ermete Realacci e al presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani Antonio Decaro, che

considera la dimensione demografica non è un difetto, ma un valore e che ha individuato, citando il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nello spopolamento il vero problema dei piccoli Comuni e che considera la legge 158 una tappa d’inizio di un percorso. Volpedo ha un valore simbolico perché è il luogo in cui Giuseppe Pellizza ha dato vita all’immagine forse più evocativa che conosciamo, di lotta degli ultimi e dei più deboli. All’arrivo del Presidente del Consiglio i ragazzi delle scuole di Volpedo hanno cantato l’inno di Mameli. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, la casalese on. Cristina Bargero ed il Sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere, oltre al Sindaco di Tortona Gianluca Bardone che ha avuto un colloquio privato col premier per discutere la situazione dei lavoratori autostradali del gruppo Gavio. Claudio Cheirasco

Mirko Bardini: la voce dell'ANCI Liguria

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a Liguria per quasi l’ottanta per cento è coperta dai piccoli comuni, tuttavia queste realtà sono quelle che hanno maggiori problemi e minori risorse, dove il “mestiere” di Sindaco e assessore è puro volontariato. Proprio per venire incontro alle esigenze di questi enti è attivo l’ANCI Piccoli Comuni. Ente che, recentemente, ha rinnovato le proprie cariche eleggendo come coordinatore vicario il Sindaco di Masone, Enrico Piccardo, e come vicecoordinatore il Sindaco di Montebruno, Mirko Bardini. Abbiamo intervistato proprio quest’ultimo che ci ha parlato del suo ruolo e, in generale, delle piccole realtà.

CHE COS’È L’ANCI PICCOLI COMUNI “L’ANCI Piccoli Comuni è una propagazione dell’ANCI, l’ente che raggruppa tutti i comuni regionali e che è presieduta da Pierluigi Vinai – esordisce Bardini – si tratta di un ente apartitico e trasversale che si occupa delle esigenze dei piccoli centri”. Mirko Bardini ci spiega anche cosa si intende per piccolo comune “secondo la legislazione, recentemente approvata, per piccoli comuni si intendono tutti quegli enti con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, nella nostra regione essi sono quasi i quattro quinti del totale, per la maggior parte situati nelle zone interne

– fa presente Bardini – Anci Piccoli Comuni viene incontro a questi enti occupandosi della normativa e di diverse questioni come

Servizio di Fabio Mazzari

le manifestazioni pubbliche, l’assunzione delle responsabilità del Sindaco fuori dal comune e soprattutto degli spazi finanziari, di convenzioni ad hoc e del supporto tecnico agli enti stessi collaborando con altre realtà quali ad esempio i GAL”. ESIGENZE E RISORSE In Anci Piccoli Comuni le sono gratuite per tutti i comuni con popolazione inferiore ai cinquecento abitanti mentre per quelli superiori le quote vengono pagate in base alla popolazione. Purtroppo, come è ben noto, i tagli che vanno avanti ormai Continua alla pagina seguente

L’editoriale di GB Cassulo

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otto le luci dei media locali, recentemente un imprenditore della zona ha donato al reparto di Urologia di Novi Ligure un robot del valore di centomila euro, per eseguire biopsie di alta precisione alla prostata. Un gesto nobile dunque, perché ha dotato il nosocomio novese di un’apparecchiatura che, a detta di tutti gli “alti gradi” della sanità piemontese presenti alla cerimonia della consegna, sarà di grandissima importanza per ridurre le sofferenze ai pazienti e i tempi di ricovero per questo tipo di esame piuttosto invasivo. Ma allora sorge spontanea una domanda: se questa apparecchiatura era così importante per l’ospedale novese, come mai, per averla, si è dovuto attendere un gesto di generosità? Cento mila euro rispetto al bilancio milionario di una ASL non sono infatti una gran cifra. Qualcuno dirà che “la sanità pubblica annaspa” e forse è vero, anche perché non si riesce a capire come mai negli ambulatori privati gli esami te li fanno subito, mentre all’ospedale devi soggiacere a lunghe liste d’attesa. Una cosa per me comunque è certa: vorrei vivere in uno Stato dove il cittadino non debba ringraziare questo o quello, ma godere solo dei propri diritti (come quello alla salute), rispettando i propri doveri, come appunto si legge nell’art. 2 della nostra Carta costituzionale. Questo per me sarebbe il più bel regalo di Natale. Gian Battista Cassulo

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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

NOTIZIE DALL’OLTREGIOGO

A proposito di crisi: chi è causa del suo mal pianga sé stesso

Perché la nuova crisi può favorire antichi problemi

Soggetti consumatori La rivoluzione digitale S P iamo sotto Natale e quello che si vede tutti i giorni, in questo periodo si nota ancora di più. Code ai supermercati, assalto ai centri commerciali, luci delle vetrine accese sino al 24 dicembre e poi subito spente gettando in un deserto le città che, da gioiose, all’improvviso cadono nel buio. E già perché questa è la dura legge del consumismo, dove anche le feste che più dovrebbero farci sentire vicini e intimi, sono invece state trasformate in business dei pochi ai danni dei molti. È una eredità distorta del New Deal americano che, per superare la crisi del ’29, spingeva la società verso i consumi per favorire la redistribuzione dei redditi, al fine di oliare l’aumento della produzione e quindi dell’occupazione. I cittadini insomma, più che portatori di diritti e di doveri, diventavano dei soggetti consumatori. E questa teoria d’oltre oceano negli anni del boom economico si affermò anche da noi, ma nel nostro Paese i redditi delle famiglie, più che oliare la produzione, andavano a riversarsi, da un lato, nella fiscalità generale (tasse e imposte) e, dall’altro, nella grande evasione sistemica e pulviscolare. Da noi cioè, come con lungimiranza aveva fatto notare negli anni Ottanta anche il Prof. Pier Luigi Zampetti nel suo saggio: “La società partecipativa”, la redistribuzione dei redditi, più che alla produzione, serviva a mantenere uno Stato assistenziale. Ed oggi la crisi che ci investe, affonda le sue radici proprio in quegli anni del Boom, i mitici anni Sessanta e poi negli anni Ottanta della “Milano da bere”, quando la redistribuzione dei redditi operata dai cittadini/soggetti consumatori, più che negli ingranaggi del mondo della produzione, finiva nelle casse dello Stato o nei conti all’estero dei grandi e piccoli evasori fiscali. C’è stata poi la grande crisi innestata dalle speculazioni finanziarie della Lehman Brothers che, con i suoi traffici

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Federico Cabella • Capo redattore: Fabio Mazzari • Edizioni On-line: Luca Serlenga • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Luisa Russo (Ovada, Ovadese) Matteo Serlenga (Valle Stura, Val Leira) Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Marisa Pessino (Nuova Libarna)

sui mutui subprime (una vera truffa) nel 2008 annunciò la sua bancarotta gettando il mondo nel panico, e dalla Goldman Sachs, caduta al centro di uno scandalo finanziario internazionale scoppiato nel 2010 per frode nei confronti dei suoi stessi investitori e che è stata la “palestra” anche dei nostri “economisti” più in vista, quali Romano Prodi, Gianni Letta, Mario Draghi e Mario Monti. E tutto questo ci ha portato ad oggi, dove i redditi si sono improvvisamente contratti e la rete commerciale delle città praticamente desertificata, perché i consumi sia pure ristretti si sono rivolti là dove la convenienza è maggiore: nei supermercati e nei grandi centri commerciali. Ovvero oggi è la grande distribuzione a farla da padrone e così, proprio in questi giorni di festa, tutti noi ci ritroviamo con un carrello in mano a girare tra le corsie di un supermercato o di uno store alla ricerca del nostro prodotto per poi dirigersi alle casse dove si riversa un fiume di denaro nelle tasche di pochi “signori” che gestiscono i loro imperi da chissà dove. Ciò produce, da un lato, grandi ricchezze e, dall’altro, una vita ai limiti della sopravvivenza per la gran massa della gente e tra gli uni e gli altri, il cuscinetto della classe media che prima viveva sulla redistribuzione dei redditi dei “soggetti consumatori”, è sem-

• Rubriche: Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

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• Collegio dei Probi Viri: Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria al n° 226160 il 4/10/2005 P. IVA e C.F. 02096520065

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pre più ridotto E questo è il vero pericolo, perché una società dove tra ricchi e poveri il divario è alto è destinata ad un futuro drammatico. Come ci insegna la storia. Gian Battista Cassulo

overtà diffusa. Instabilità. Un senso comune d'ingiustizia. Queste le condizioni dell’Italia (e dell’intera Europa) alla fine della Prima Guerra Mondiale. La gente si sentiva vittima di una serie di fattori: da un conflitto che aveva gettato sullo stesso terreno vincitori e vinti, a una crisi economica che aveva reso poveri i ricchi e disperati i popoli. Da qui, il successo dei totalitarismi: nazismo e fascismo da una parte, socialismo reale dall’altra si mostrarono capaci di rispondere ai bisogni del popolo. L’epilogo fu la Seconda Guerra Mondiale, con il suo carico di devastazione. Ora, le cose si ripetono. L’economia è straziata da una crisi pluriennale e vede con timore, come ai tempi della Rivoluzione Industriale, l’attuale Rivoluzione Digitale, foriera di nuove libertà ma anche di nuova disoccupazione. Una società dunque sempre più

frammentata, che si vede vittima di cambiamenti epocali, come le ondate migratorie od il sorgere del radicalismo islamico. La politica viene percepita distante, intenta a perseguire agende particolari e non il bene comune. Ancora una volta, i cittadini si sentono lasciati soli. E, ancora una volta, antichi estremi-

smi ritornano con i loro fantasmi a guadagnare popolarità. E, ancora una volta, l’epilogo potrebbe essere tragico. A meno che la gente non si rimbocchi le maniche ed inizi a calarsi nel proprio ruolo che è quello della cittadinanza attiva. Matteo Clerici

Prosegue dalla pagina precedente:

Mirko Bardini: lla voce ddell'ANCI ll' ll'A Liguria da molti anni agli enti locali hanno colpito soprattutto i piccoli centri “i finanziamenti sono ridotti all’osso – fa presente Bardini – l’Anci sta portando avanti una battaglia nazionale per aumentare l’autonomia finanziaria dei piccoli centri, in particolare quelli situati nelle aree interne – prosegue il vicecoordinatore di Anci Piccoli Comuni – andare avanti è sempre più difficile, il Comune di cui sono Sindaco, Montebruno, ad esempio ha meno di trecento abitanti ed un solo dipendente, una situazione molto simile ad altre realtà. Dobbiamo lavorare per combattere lo spopolamento di questi centri, ma questo si può fare solo dando ai residenti una certezza dei servizi”. GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI Riguardo alle battaglie recentemente vinte da Anci Piccoli Comuni il vice coordinatore Bardini ci ricorda quella con Poste Italiane che ha visto finalmente lo stop alla chiusura di ulteriori uffici postali, ed altre battaglie sono in corso, come quella per tenere aperti i piccoli negozi di paese “stiamo lavorando per far si che si riveda la normativa ad esem-

pio sugli studi di settore, non è ammissibile che un negozio di alimentari della Val Trebbia sia equiparato ad un negozio del centro di Genova”. LE FUSIONI E LE UNIONI Infine Mirko Bardini ci parla della posizione di Anci Piccoli Comuni riguardo alle fu-

La legge "Salva Borghi" 100 milioni di euro e diverse misure per il recupero dei Centri storici in stato di abbandono: questo il pacchetto della legge n. 158 del 6 ottobre 2017, nota come legge “Salva borghi” approvata dal Parlamento che interesserà 5.585 piccoli comuni dove vivono circa dieci milioni di abitanti. Se bene applicata, questa legge rappresenterà un’opportunità per l’intero territorio nazionale e favorirà senz’altro il ripopolamento dei paesi abbandonati.

sioni ed alle unioni di comuni “la posizione di Anci è favorevole ad entrambe – dice il vicecoordinatore regionale – a livello normativo però la legge va rivista, riguardo alle fusioni bisogna passare per l’istituto del referendum mentre riguardo alle unioni trovo che un grande errore sia stata la soppressione delle Comunità Montane, questi enti andavano rivisti, togliendo magari quelle inutili, ma non tolti completamente. Abbiamo dovuto creare un ente ex-novo quale è appunto l’unione di comuni”. I COMUNI DELLA VAL TREBBIA Infine c’è anche spazio per parlare dell’Unione dei Comuni della Val Trebbia, di cui lo stesso Sindaco di Montebruno è stato eletto presidente “c’è stato un percorso travagliato, alla fine è stata trovata una quadra su di me come figura di mediazione. Abbiamo optato per un principio di turnazione, bisogna però lavorare assieme e non osteggiarci uno con l’altro, per non disperdere quella poca acqua vitale che è a disposizione dei nostri comuni”.

Gian Battista Cassulo Fabio Mazzari


Valle Stura e Val d’Orba Intervista a Claudio Garbarino, consigliere delegato ai trasporti

Genova per la “Ovada-Acqui”

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a linea ferroviaria aria “Gecqui Ternova-Ovada-Acqui me” è una delle più opantiche d’Italia, purtropni po, però, da molti anni è anche conosciu-ta come una delle peggiori del Paese: pochi treni, mezzi vecchi, ritardi e soprattutto la consueta soppressione agostana che tanti disagi encrea tra i numerosi pendolari. I problemi di questa linea sono diventati una questione politica. Abbiamo ascoltato in merito Claudio Garbarino, assessore del Comune di Torriglia e consigliere delegato della Città Metropolitana di Genova ai trasporti che, di recente, ha partecipato ad un incontro tenutosi ad Acqui Terme sui disagi di questa linea. L’incontro è stato organizzato dal Comitato dei Pendolari ed ha visto la partecipazione dei sindaci dei comuni coperti dalla linea, degli assessori regionali Francesco Balocco e Gianni Berrino e dei rappresentanti della Città Metropolitana di Genova e della Provincia di Alessandria. L’ASPETTO TURISTICO DELLA LINEA “La situazione non è facile, dobbiamo fare i conti con le Ferrovie dello Stato e con i fondi che sono messi a disposizione a livello nazionale – ci spiega Claudio Garbarino – come Città Metropolitana spingiamo l’acceleratore sull’aspetto turistico della linea “GenovaOvada-Acqui”. Esistono infatti realtà molto interessanti a livello culturale e paesaggistico,

agosto, il bus sostitutivo sia più economico del treno, questo però va a scapito dei numerosi pendolari che ogni giorno si recano per lavoro a Genova, ormai non è più come una volta e ,in agosto, la maggioranza delle attività sono aperte”.

Lo spettacolare viadotto dell'Acquasanta

i due stabilimenti termali di Acquasanta ed Acqui, particolarmente apprezzate dai turisti orientali, o il castello di Campo Ligure solo per citare i luoghi più celebri, purtroppo molto spesso queste realtà non sono conosciute ed adeguatamente valorizzate – prosegue Garbarino – c’è una carenza di promozione turistica, specialmente per quanto riguarda l’estero: perché non portare i numerosi pullman che si recano all’Outlet di Serravalle Scrivia in qualcuno dei luoghi lungo la linea ferroviaria?. Sempre riguardo al turismo ho proposto in Consiglio Metropolitano di un corso di inglese per i tassisti”. SOPPRESSIONE TRENI Riguardo invece al problema della soppressione treni durante il mese di agosto che crea ogni anno numerosi disagi ai pendolari il consigliere Garbarino spiega “è una situazione di disagio che è emersa durante l’incontro, le Ferrovie dello Stato ritengono che, durante il mese di

ALTRA QUESTIONE: LA VIABILITÀ Claudio Garbarino poi ci parla anche del passaggio delle Strade Provinciali ad ANAS, che probabilmente avverrà a gennaio “come Città Metropolitana dobbiamo vigilare, purtroppo il

passaggio dalla Provincia, ente strutturato alla Città Metropolitana, ente privo di coperture finanziarie non aiuta – spiega Garbarino – c’è il rischio che con il passaggio ad ANAS vi sia un declino della manutenzione delle strade, non per mancanza di competenza ma, bensì, perché distante da chi vive il territorio. Con il piano nazionale 2018/19 sono stati messi a disposizione quaranta milioni di Euro di finanziamento per le strade, questo ci fa ben sperare”. Fabio Mazzari

Masone si prepara al Natale

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ome si evince dal comunicato stampa della Arciconfraternita della Natività di Maria SS. e San Carlo di Masone, come ogni anno vengono proposte molteplici manifestazioni in occasione delle festività natalizie. Dall’8 dicembre al 21 gennaio, sabato, domenica, vigilie e festivi (31 dicembre escluso) dalle 15,30 alle 18,00 sarà visitabile il famoso “Presepe dell’Oratorio” presso la cripta dell’Oratorio della Natività di Maria SS., realizzato con circa sessanta statuine provenzali gentilmente concesse dagli eredi del Maestro presepista Gaetano Pareto di Fegino. Domenica 18 dicembre dalle ore 15,00, presso il Centro Storico di Masone, sarà organizzato il Presepe Vivente tra le suggestive vie del borgo. Si potranno osservare le scene

dell’adorazione dei pastori e gli antichi mestieri, ed i più piccoli potranno accarezzare animali da cortile di ogni genere; per i più grandi non mancheranno le degustazioni dei prodotti alimentari caratteristici della Valle; alle ore 17.00 è previsto l’arrivo della Sacra Famiglia e la rievocazione della nascita di Gesù Bambino. Nel pome-

riggio si terrà anche il consueto Mercatino di Natale lungo Via Podestà ed infine, alle ore 18,00, vi sarà l’esibizione del Coro Polifonico di Masone, diretto dal M° Veerle Essel. Dopo il concerto alle ore 19.00 Polenta per tutti nei locali dell’Arciconfraternita. Con il nuovo anno, si chiuderanno le festività natalizie con

la Festa di Sant’Antonio Abate, protettore delle cascine e degli allevatori, titolare della ultracentenaria Cooperativa Rurale di Masone. L’Albero di Natale allestito sul sagrato dell’Oratorio, sarà realizzato con gli addobbi confezionati dagli alunni delle scuole di Masone. Luca Serlenga

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VALLE STURA E VAL D’ORBA - NEWS DAL TERRITORIO Campo Ligure: la storia della croce sul monte Bunicca

La voce dei Partiti:

Una croce per la pace

Il PD sui fatti di Como

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fronte del crescente verificarsi di atti di chiara impronta nazifascista e razzista, come quello ultimamente messo in atto a Como, il Coordinamento dei circoli PD della Valle Stura Orba e Leira, esprime la più ferma condanna verso tali comportamenti. Queste pseudo forze politiche, approfittando della libertà di opinione sancita dalla nostra Carta Costituzionale, hanno ancora una volta esercitato violenza nei confronti degli attivisti di una libera associazione umanitaria. Vivo sconcerto e pari sentimento di condanna viene altresì espresso nei confronti di quei personaggi politici, rivestenti anche cariche istituzionali, per i tentativi di minimizzare tali fatti, utilizzandoli anche a fini speculativi. I Sindaci e i Consiglieri dei Comuni valligiani sono invitati a dibattere ed approvare apposite mozioni nei Consigli Comunali, volta ed evidenziare la medesima condanna. La storia mondiale del secolo scorso ci ha insegnato che è la violenza, dapprima velata poi più evidente, ma volutamente sottovalutata e, a volte, anche incoraggiata, che può portare alla fine delle democrazie e alle tragedie come quelle vissute dai nostri genitori e nonni. Il Coordinamento dei Circolo PD

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ello scorso numero di Novembre abbiamo parlato della croce sul monte Bunicca, recentemente fornita di illuminazione grazie all’opera di alcuni volontari che hanno provveduto all’installazione di quattro faretti a led: ma qual è la storia che si nasconde dietro a questa leggendaria croce? Alla fine del XVI secolo, la forte tensione esistente tra masonesi e campesi, determinata da questioni di confine, non accennava a diminuire, facendo soffrire le due popolazioni che non riuscivano ad intravedere nessun sbocco positivo alla questione; all’epoca dei fatti, presso la parrocchia di Campo, era presente come sacerdote e predicatore l’agostiniano padre Bonifacio da Parma, mentre a Masone, da alcuni anni, la parrocchia era retta da alcuni frati agostiniani di Genova.

Cacciatore aggredito da cinghiale durante una battuta di caccia

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ronto l’intervento della squadra primo soccorso di Rossiglione Brutto episodio avvenuto nel primo pomeriggio di domenica 19 novembre ai danni di un cacciatore sessantenne originario di Masone che è stato letteralmente aggredito da un cinghiale di grosse dimensioni durante una battuta di caccia. Pietro Puppo stava prendendo parte alla battuta al cinghiale in val Berlino nei pressi di Rossiglione quando improvvisamente è stato caricato dall’ungulato precedentemente ferito da un colpo di fucile mal assestato. L’animale in preda al panico si è avventato contro il malcapitato cacciatore che cadendo a terra ha riportato la frattura del braccio destro; Puppo ha anche riportato svariate ferite alle gambe causate dai morsi inferti dall’animale. Immediato l’intervento del primo soccorso rossiglionese che giunto in zona, avendo costatato le gravi condizioni del cacciatore, ha ritenuto necessario l’intervento dell’elisoccorso. L’uomo è stato trasferito d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di San Martino in codice rosso grazie all’impiego dell’elicottero dei vigili del fuoco. Luca Serlenga

La prima neve del 2017 a Campo Ligure. Foto di Silvia Del Genio

I frati agostiniani introdussero nella comunità di entrambi i paesi il culto di San Nicola da Tolentino, uno dei più grandi santi del loro ordine, la cui ricorrenza cade il 10 di settembre, e poiché era prossima tale data il proposito dei frati fu quello di invocare il santo Tolentino per la risoluzione del conflitto tramite la conces-

sione di un miracolo nel giorno della sua festa: quel giorno, infatti, durante la funzione religiosa, padre Bonifacio dal pulpito svolse una predica per smuovere gli animi dei concittadini rendendoli convinti della necessità di una pacificazione. Pertanto, al termine della celebrazione, due uomini andarono dal

condomino Gregorio Spinola per convincerlo a trattar la pace con quelli di Masone; furono inviati alcuni commissari per raggiungere un accordo con i frati agostiniani, il castellano ed i consoli e così, come si legge nel libro degli atti di battesimo di quell’anno riportati nel volume di Pasquale Pastorino “il giorno di San Nicola da Tolentino, che viene al dì 10 settembre 1595 si fece la pace fra què di Campo e Masone…” ma l’evento miracoloso, atteso per quel giorno si verificò invece il giorno seguente, “… e alli 11 del detto, viene il Signor Gregorio Spinola, signore di Campo, scalzo, colla corda al collo a Masone, e què di Campo in processione, e si vide la Madonna sopra il prato di Bonicca sul bricco alla vista da tutto il popolo più volte”. Luca Serlenga

Alla scoperta del Museo della Filigrana

L'oro di Campo Ligure

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a filigrana, l'arte di intrecciare sottili fili d'oro e d'argento che fonda le sue radici nell'antichità, è di casa in Valle Stura: grazie alla volontà e al lavoro di Piero Carlo Bosio (che durante la sua lunga vita ha raccolto monili e opere d'arte di filigrana da tutto il mondo), Campo Ligure ha il privilegio di ospitare una delle più grandi e belle collezioni di oggetti costruiti con questa particolare tecnica, che si può ammirare visitando il Museo Civico della filigrana, intitolato proprio al grande collezionista, che nel 1984 donò l'intera collezione al museo; la collezione, disposta su tre livelli, vanta circa 200 oggetti esposti provenienti da Africa, America, Europa ed Asia, che Piero Carlo Bosio raccolse durante i suoi viaggi o comprati in varie aste, ma anche superbe lavorazioni

creati dai maestri artigiani di Campo Ligure. Campo Ligure e la filigrana infatti sono indissolubilmente legati da quando, nel XIX Secolo, Antonio Oliveri aprì la prima bottega artigianale, alla quale ne seguirono molte altre in tutto il paese,

facendo diventare il piccolo borgo della Valle Stura uno dei più importanti centro di produzione di filigrana, dove ancora oggi tantissimi artigiani operano e portano avanti questa antica arte. Matteo Serlenga

Informazioni:

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abato 23 dicembre 2017 ci sarà una visita guidata al Museo alle ore 16 compresa nel biglietto d'ingresso: prezzo intero 4,00 €, prezzo ridotto 3,00 € (over 65, bambini e ragazzi tra 7 e 14 anni, gruppi min. 25 persone), gratuito per bambini tra 0 e 7 anni, disabili con accompagnatore, guide patentate in accompagnamento a gruppi; per informazioni e prenotazioni: scrivere una e-mail a museofiligrana@ coopitur.com, astorri@coopitur.com oppure chiamare il numero 349-0061821. Sul sito www.inchiostrofresco.it ampio servizio video

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VALLE STURA E VAL D’ORBA Il concorso che ha premiato gli apicoltori delle aree protette

Colletta Alimentare: la Valle c'è

Sulle tracce di Napoleone

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l Monte Beigua ed il territorio di Sassello, nell’aprile del 1800, sono stati teatro di violenti scontri tra le truppe Napoleoniche della Repubblica Francese e le Forze Imperiali Austriache dell’Armata d’Italia del generale Melas. La testimonianza di questi eventi oggi ci viene resa dai numerosi itinerari escursionistici tematici all’interno del parco che offrono la possibilità di percorrere gli stessi sentieri utilizzati dalle truppe dell’imperatore francese. A questo proposito il Parco Naturale Regionale del Beigua organizza un’escursione di fine anno all’insegna della storia: il 30 dicembre 2017 le guide del Parco porteranno chiunque vorrà ad effettuare un’escursione guidata tra le faggete e la natura incontaminata del Beigua che fu teatro di queste grandi e gloriose battaglie. Per informazioni consultare il sito www.parcobeigua.it (l.s.)

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omenica 26 novembre a Pieve di Teco, sulle alture di Sanremo, si è svolta l’edizione annuale del “Concorso Mieli dei Parchi Liguri”. Come ogni anno il concorso è stato organizzato dal Parco Nazionale delle Alpi Liguri che ha valutato le qualità organolettiche dei mieli presenti. Ben centoquarantuno i campioni del delizioso nettare pervenuti dai produttori delle diverse aree protette regionali. Purtroppo, come hanno già denunciato le diverse associazioni di categoria dell’agricoltura, anche la produzione di miele ha risentito negativamente delle condizioni climatiche che si sono susseguite dall’inizio dell’anno: dalle gelate primaverili alla lunga siccità estiva senza dimenticare l’emergenza incendi che, purtroppo, ha caratterizza-

Ligure per il miele di castagno, mentre l’“Apicoltura Bozzano” di Varazze ha ottenuto due apine d’oro per quanto riguarda il miele millefiori.

to la cronaca di quest’anno fino all’autunno inoltrato. Malgrado il clima sfavorevole, però, moltissimi apicoltori hanno aderito con entusiasmo al concorso. Se la quantità è stata scarsa, infatti, altrettanto non si può dire della qualità, certificata come ottima e, anzi, in crescita rispetto agli anni scorsi. LA PRESENZA DEL PARCO DEL BEIGUA A fare la parte del leone al concorso è stato sopratutto il Parco del Beigua. Diciassette dei diciotto campioni di miele prodotti dalle apicolture dell’area protetta del Parco sono stati infatti premiati, battendo il già eccellente risultato dello scorso anno quando furono tredici i campioni di miele premiati. Dei diciasette premiati ben sei mieli hanno ottenuto le “tre apine d’o-

ro” equivalenti alla valutazione massima di eccellenza, ai quali si sono aggiunti otto mieli premiati con due apine d’oro e tre con un’apina. I PREMIATI Tra i diversi premiati si sono distinti inoltre gli apicoltori che hanno aderito al disciplinare di produzione previsto dal Parco

Presepi dell’ Orba Selvosa

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DEL PARCO DEL BEIGUA “L’ottimo risultato ottenuto dai nostri apicoltori – spiega Daniele Buschiazzo Presidente dell’Ente Parco del Beigua – è una testimonianza di come l’impegno congiunto dei produttori e del Parco continui ad assicurare una straordinaria eccellenza delle produzioni, che il Parco del Beigua sostiene e valorizza con iniziative di promozione, valorizzazione e con un consolidamento del rapporto di collaborazione con gli apicoltori stessi”.

del Beigua. Un codice che valorizza le caratteristiche organolettiche del miele in termini produttivi e commerciali. In questa categoria ad aver ottenuto le tre apine d’oro sono state ottenute dall’apicoltura “La Bottinatrice” di Sassello per le produzioni di miele di castagno e millefiori, dall’apicoltura “Cascina Fornacia” di Campo

Fabio Mazzari

La sanità in Valle Stura

Alberola di Sassello

In mostra a Badia Corsa di Befane

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Foto tratta da "Escursioni Liguria"

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enerdì 8 dicembre, in occasione delle festività natalizie, L’associazione Amici dell’Abbazia Cistercense Santa Maria alla Croce di Tiglieto, con il patrocinio del Comune e la partecipazione della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo, ha presentato la quinta edizione dei Presepi dell’Orba Selvosa: sono stati esposti nei locali dell’Abbazia una serie di presepi realizzati rispettivamente dal Maestro Sandro

a befana vien di notte con le scarpe tutte rotte”: così recitava la filastrocca che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo cantato da bambini; il 6 gennaio, però, in occasione della festività dell’Epifania, nella frazione di Alberola, ex stazione sciistica nel comune di Sassello, alle ore 15 la befana verrà “di corsa” per una gara podistica “goliardica” di 2 chilometri, aperta a tutti (rigorosamente

vestiti da befana con tanto di scopa), organizzata dall’albergo rifugio Monte Cucco. Verranno premiate la befana più veloce, la befana “più bella”, quella “più brutta”, quella più giovane e quella più vecchia; ci si può iscrivere alla gara dalle ore 14 al costo di 8 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini, quota comprensiva di ristoro (cioccolata, vin brulè, focaccia, patatine, pop corn dolci e salati) e di una calza regalo per tutti. (m.s.)

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prirà a gennaio a Rossiglione, ospitato al secondo piano del polo ospedaliero, il Centro Alzheimer, un nucleo di assistenza per i malati di Alzheimer che costituirà una risposta seria e professionale a questa grave patologia, autorizzato dalla Regione Liguria e dall'ASL3. Non solo un aiuto concreto alla popolazione ma anche un'opportunità di lavoro: infatti la ditta che ha vinto il bando di gara per la gestione dell'attività ha indetto procedure di reclutamento del personale: le figure professionali richieste sono oss, infermiere, educatore sanitario e pscicologo.

Lorenzini (che ha presentato la sua rappresentazione della “Natività”), dagli amici del Morimundo, dai bimbi della Band degli Orsi e dagli amici della Badia di Tiglieto. Il periodo di esposizione dei presepi andrà dall’8 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018 con il seguente orario di visita: sabato domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 15:00 alle ore 17:00.

Matteo Serlenga Luca Serlenga

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abato 25 novembre, in occasione della Colletta Alimentare, la giornata di solidarietà organizzata ogni anno dal Banco Alimentare, più di 145.000 volontari hanno raccolto alimenti fuori da più di 12.000 supermercati in tutta Italia per i bisognosi, che nel 2017 hanno raggiunto l'altissimo numero di 5 milioni. Anche la Valle Stura ha fatto la sua parte: fuori dai supermercati locali, abbiamo incontrato i volontari delle sezioni locali degli Alpini e della Croce Rossa, sempre attivi sul territorio, che hanno raccolto la spesa donata da tanti clienti che hanno deciso di contribuire, consegnando ai volontari alimenti a lunga conservazione come scatolame, riso, pasta, olio e alimenti per l'infanzia. (m.s.)

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Dai parchi i mieli più buoni

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Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom.Umberto Cecchetto socio dell'Associazione sselli". "Club F.lli Rosselli". Contattabile al:

328 60.87.969 8 969 87.9

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VALLE STURA E VAL D’ORBA - FATTI E PERSONAGGI

Una comunità in lutto

l’inchiostro fresco

Dicembre 2017

Masone's Got Talent sul palco per i piccoli pazienti

Talenti della Valle per il Gaslini

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i ha lasciati un amico, un Presidente che ha scritto la storia della Croce Rossa nella nostra regione ricoprendo per molti anni il ruolo di Ispettore Provinciale VdS di Genova ed Ispettore Regionale. Uomo umile e dedito alla sua comunità che tutti hanno amato e rispettato. Un Volontario che come pochi altri ha saputo incarnare i 7 Principi con la Croce Rossa impressa nel cuore. Noi vogliamo ricordarti così: emozionato e felice mentre ricevevi la medaglia d’oro per i tuoi 50 anni di CRI” Con queste parole il Comitato Regionale della Croce Rossa ricorda Giuseppe Ottonello, figura storica della Croce Rossa di Masone e non solo: noi della redazione lo ricordiamo con simpatia per i suoi appassionanti racconti sulle vicende della Resistenza nel territorio, che ci hanno arricchito e di cui faremo tesoro. La Redazione

i arriva direttamente dal ventennio fascista uno dei numerosi appellativi dell’Informatore: “a me una nonna diede del “mediatore”, rivolgendosi al nipotino, in un paese dell’entroterra genovese. Aggiungendo che nella borsa avevo le posate d’argento per il medico!

Paolo Ottonello, pittore, artista, politico, giornalista ma soprattutto “Informatore Scientifico del Farmaco” (per ben 34 anni), ci racconta questo e molti altri aneddoti sulla professione del rappresentante farmaceutico nel suo nuovo volume “sorte del commesso informatore”, edito per Albatros, che verrà presentato in anteprima il 16 dicembre a Mele, presso il Museo Della Carta di Acquasanta, in collaborazione con l'associazione cul-

turale “Le Muse”; “non si tratta di un testo per specialisti” ci scrive Paolo, “pur trattando temi scientifici importanti, propongo anche alcuni siparietti autobiografici, spero divertenti e molto altro ancora intorno alle tanto discusse medicine”: con questo spirito, Paolo ci racconta la sua esperienza di rappresentante farmaceutico “diretta emanazione del viaggiatore, a sua volta discendente dal "pedone" ovvero chi riforniva i negozi di paese”. Parlantina sciolta, barzelletta sempre fresca e salace: queste sono le caratteristiche che il buon venditore farmaceutico, deve avere: una figura, quella del venditore, molto apprezzata nel mondo anglosassone e protestante, un po' bistratta nel nostro paese, a volte considerata alla stregua di un “imbonitore”; l'Informatore Scientifico del

Calendario dei “quasi VIP”!

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li artisti del Masone's Got Talent si sono esibiti per i piccoli pazienti in una edizione natalizia del loro spettacolo. “Squadra che vince non si cambia”, è questo uno dei motti preferiti dal poliedrico gruppo di ragazzi del “Masone's Got Talent” che a sei mesi di distanza dalla seconda edizione, che ha visto il teatro di Masone “sold out” e il sodalizio con

l'associazione “Noi genitori di tutti”, il gruppo di artisti valligiani si è di nuovo esibito con un edizione “natalizia” del loro spettacolo giovedì 7 dicembre presso l'Aula Magna dell'Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini di Genova, davanti ai piccoli pazienti ed ai loro genitori; lo spettacolo, in collaborazione con l'associazione “Band degli Orsi”, è stato trasmesso in diretta sulla

pagina facebook del Masone's Got Talent ed ha coinvolto ben 19 artisti in diverse discipline artistiche tra cui musica classica, rock, cabaret, canto e recitazione, il tutto accompagnato dalla presentatrice Serena Sartori, dalla supervisione tecnica di Mario Rollandini, e dalla partecipazione speciale del comico pistoiese di Italia's Got Talent, Mirko Bongi. (m.s.)

Il nuovo libro di Paolo Ottonello: "Sorte del commesso informatore"

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L'AUTORE

Farmaco (spesso abbreviato in “informatore scientifico” o “IS”), solitamente è laureato in farmacia o chimica, può essere dipendente oppure libero professionista e si occupa di presentare i nuovi farmaci delle industrie farmaceutiche ai propri clienti, perlopiù medici, farmacisti, dirigenti.

Paolo Ottonello è nato a Genova nel 1953 vive a Masone (GE). Ha conseguito le lauree in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e in Farmacia. Iscritto all’Albo Farmacisti di Genova, dopo aver lavorato in alcune farmacie private di Genova Pegli e Marassi, ha svolto la professione di Informatore Scientifico del Farmaco per la Chiesi Farmaceutici e Bristol-Myers Squibb. Amante del teatro e del cinema negli anni '80 è tra i fondatori del “Gruppo Teatro a Masone”. Partecipa al Cineforum-Cineclub di Masone è tra gli organizzatori delle dieci edizioni del Festival Cinematografico delle Valli Stura e Orba “In mezzo scorre il fiume”. Collaboratore giornalistico, volontario, del

settimanale diocesano “L'Ancora” di Acqui Terme (AL), TeleMasone-Rete Valle Stura e Teleturchino. Ha frequentato i corsi di pittura tenuti da Aldo Cestino e Piera Vegnuti. Frequenta il terzo anno del corso di Pittura presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, il suo film d’animazione d’autore “Little Chronicle from the bell tower” nel 2015 è stato selezionato per “Shoah Film Collection” di Wilfred Agricola de Cologne. E’ stato Assessore alla Cultura e Sindaco del Comune di Masone e ultimo Presidente della Comunità Montana Valli Stura Orba e Leira. Ha proposto e ottenuto il riconoscimento di “Giusti fra le Nazioni-Yad Vashem” alla memoria di due concittadini.

opo una torrida estate passata a sfilare sul Red Carpet dei quasi Vip”, ci scrivono gli autori dell'iniziativa in un simpatico comunicato, “vi potrete rivedere sul freschissimo di stampa Red Calendar “L’INUTILE 2018”, l’unico calendario fatto in casa come gli gnocchi. Potrete rivedere i vincitori degli scatti più belli, con gli ambiti premi assegnati dalla giuria presieduta da Vittorio Sgarbo e tutti i personaggi che hanno avuto l’onore di sfilare sul taumaturgico tappeto che ha raccolto ben 33.000 like sulla pagina di Repubblica.it." “L’INUTILE 2018” (questo il nome del simpatico calendario) lo trovate presso gli esercizi circonvenzionati di Rossiglione alla strepitosa cifra di: OFFERTA LIBERA! “I fondi raccolti” continua il comunicato, “verranno interamente devoluti alle scuole di Rossiglione, anche grazie all’anonimo benefattore che, miracolato dal tappeto e da Santa Pomposa, protettrice del Red Carpet, ha voluto sostenere in toto le spese di stampa. Ricordiamo che il calendario comprende numerose rubriche tra le quali “I consigli di Fra’ Menabelino da ColTubo”, “L’OrAscopo di Mago del Menga”, “Telefona con l’Uccello (Numeri di telefono inutili), le previsioni del tempo di “Meteo Il Brescia” ed “I detti regionali inutili del Contamusse”. Un'ottima idea regalo che aiuta la scuola e che ci farà sicuramente passare il nuovo anno con un sorriso.

a cura di Matteo Serlenga Matteo Serlenga


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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

VALLE STURA E VAL D’ORBA - MUSICA E TERRITORIO Storia di una band "beiguana"

Crevari Invade: una festa che “aiuta” il territorio e i piccoli pazienti

Dalle focaccine al... Sonopet Les Trois Téton M usica, focaccette e tanta solidarietà: questi sono i tre ingredienti di Crevari Invade, una delle feste più attese e partecipate di tutto il ponente genovese, che a giugno attira centinaia di ragazzi (e non) sulle colline di Campenave, la piccola frazione di Crevari sulle alture dove si può godere di una vista mozzafiato sul mare; anche quest'anno, grazie ai proventi delle famose focaccette e delle t-shirt, lo staff di Crevari Invade ha donato all'ospedale pediatrico di Genova Gaslini un macchinario altamente tecnologico, il Sonopet. Ma cos'è il Sonopet? “il Sonopet è un manipolo universale che seziona ad ultrasuoni estremamente preciso, per il reparto di neurochirurgia” ci spiega Stefano Gaggero, uno dei ragazzi di Crevari Invade, “il macchinario è stato già donato all'ospedale ed è in fase di collaudo, mentre la pre-

sentazione ufficiale arriverà a fine novembre”; il Sonopet è solo l'ultimo delle attrezzature all'avanguardia acquistate grazie ai proventi delle feste, che vengono utilizzati anche per il territorio: negli ultimi anni infatti sono stati donati un ecografo per l'ospedale di Voltri, un macchinario per diagnosi al San Martino di Genova e infine fondi per la creazione di un'aula multimediale per la scuola locale e per la riqualificazione delle strade, ampiamente danneggiate dagli eventi alluvionali. “Se ci riusciamo” ci confida in anteprima Stefano, “abbiamo in ballo un'altra donazione prima del prossimo Crevari Invade: l'idea è di aiutare sempre i giovani pazienti, questa volta con un apparecchio per la diagnostica di malattie oculistiche per l'ospedale di Sestri”.

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Matteo Serlenga

Trevor, frontman del gruppo Sadist di Rossiglione, ricorda Malcom Young

"Addio ad un chitarrista d’eccezione"

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opo poche settimane dalla notizia della morte del fratello George, è mancato anche Malcom Young, chitarra, voce corista e compositore del celeberrimo gruppo australiano hard rock gli AC/ DC. La notizia della sua scomparsa lascia un grande dispiacere e vuoto a tutti coloro che sono amanti della musica rock; Malcom era un chitarrista d'eccezione e la sua tecnica è stata di fondamentale importanza ed ispirazione per molti musicisti famosi e non, per questo, abbiamo chiesto a Trevor, musicista di Rossiglione e vocalist del gruppo death metal Sadist, nonché cantante di un gruppo tributo agli AC/DC, che ogni anno porta nel nostro territorio, tramite una serie di concerti, la musica di questa grande band e non solo, un ricordo di

questo eccellente artista. "Malcolm Young con tutta probabilità ha rappresentato una categoria di musicisti oggi in via d’estinzione, dove ha sempre più peso apparire mentre il lato passionale viene sempre meno. Se dovessi riassumere Malcolm in un’unica parola non avrei alcun dubbio, Malcolm è sinonimo di umiltà! Da sempre nelle retrovie, all’ombra del fratello Angus, nonostante questo la parola

passione ha sopperito al problema. Poco importa, a Malcolm interessa la band, conta scrivere musica, quella di band che di lì a breve diventerà un’icona del Rock mondiale. I suoi riffs sono storia, diventati indelebili e immortali, basti solo pensare alle note di una certa Back in Black. Come dico sempre se noi tutti suoniamo Hard Rock/Heavy Metal lo dobbiamo a personaggi come Malcolm Young che

in tempi remoti hanno deciso di dedicare la propria vita al Rock duro. Dalla sua mano, dalla sua mente sono nati tutti i dischi degli AC/DC contribuendo anche alla scrittura dell’ultimo “Rock or Bust”, nonostante Malcolm purtroppo fosse già malato. Ogni volta che mi trovo sul palco a proporre brani della band anglo australiana è un’emozione unica, rendere omaggio agli AC/ DC significa tornare indietro nel tempo, per uno come me che ha vissuto gli anni ottanta accompagnato da dischi quali “Highway to Hell”, “Back in Black”, “For Those About to Rock”. Non mi resta che ringraziare Malcolm Young per tutto quello che ci ha dato e lasciato, ciao Piccolo Grande Uomo… We salute You \m/" Luca Serlenga

i può dire che, già dal nome, il gruppo musicale rock & blues “Les Trois Tétons” (“I tre seni”), sia in qualche modo legato alle montagne: secondo Zac (all'anagrafe Roberto Giacchello), chitarrista e cantante, il nome trova la sua origine da una catena montuosa delle Montagne Rocciose, chiamata così dai primi esploratori francesi per la sua curiosa forma; questo è solo uno dei curiosi anedotti che il chitarrista ci ha raccontato durante la nostra intervista, in occasione dell'uscita del nuovo album “Red Scares Me” della band varazzina, che, negli anni, è diventata una delle più famose del circondario del monte Beigua. “I Trois Tétons nascono ben 25 anni fa, nel 1992, a Varazze”, ci racconta Zac; un territorio che, assieme alla passione per la musica rock e blues, ha fatto da “collante” alla prima formazione del gruppo: “venivamo tutti da Varazze e avevamo interessi in comune a livello musicale”, ci spiega Zac, “in particolare per il rock classico e per gruppi storici degli anni Settanta, e abbiamo cominciato a suonare cover e a fare i primi concerti”; nel 2005, anno di svolta, la band pubblica il primo album in studio “Sweet Dancer” (prodotto con la collaborazione del cantautore rivierasco Zibba), al quale poi seguiranno numerosi concerti e altri lavori fino ad arrivare ai giorni nostri, con la pubblicazione del loro ultimo lavoro “Red Scares Me”, “Il rosso mi spaventa”. Come mai questo strano nome? “Perché il rosso è un colore un po' strano”, ci spiega sorridendo Zac, “e, come dice il nostro

chitarrista Giorgio (super appassionato di funghi e abituè del Beigua), il rosso ricorda un po' l'amanita muscaria: è per questo motivo che spaventa!”; l'album, dalle sonorità classiche rock e blues, vanta numerose collaborazioni artistiche, tra cui il violino di Fabio Biale e le tastiere di Mark Harris, poliedrico musicista che noi dell'Inchiostro abbiamo conosciuto un anno fa in concerto a Rossiglione con Antonella Ruggero, con la quale collabora stabilmente. La formazione oggi vede Zac alla chitarra elettrica, alla voce e all'armonica, Alberto Bella al basso elettrico, Giorgio Somà detto “Barbon” alla chitarra elettrica e Davide Incorvaia alla batteria, e provano una volta a settimana in quel di Arenzano; i prossimi concerti si terranno l'8 dicembre a Pontinvrea, al Beer Room Pub, il 15 dicembre a Genova, al Kitchen, nei vicoli, e poi il 29 dicembre al Circolo Raindogs di Savona, per una grande jam session di fine anno. Il disco è in distribuzione digitale e si può acquistare ai concerti del gruppo, sempre numerosi nel nostro territorio, con il quale i Trois Tétons hanno un profondo rapporto: “Abbiamo suonato tante volte a Urbe e quest'estate abbiamo suonato al Banilla di Tiglieto: siamo contenti del rapporto che si è creato con questo territorio, possiamo dire che ci hanno un po' “adottato” e ci troviamo sempre bene quando andiamo su: queste piccole realtà (le feste, nda) e piccoli locali danno molto al territorio e anche alla musica”. Matteo Serlenga


l’inchiostro fresco

Dicembre 2017

VALLE STURA E VAL D’ORBA - URBE E SASSELLO Servizi, Aree interne, Parco del Beigua: il punto di fine anno con Fabrizio Antoci

"Urbe et Orba": progetti per il 2018

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l 2017 sta ormai volgendo a conclusione e anche per le Amministrazione Comunali è tempo di consuntivi e di propositi; il sindaco Fabrizio Antoci, nella consueta intervista di fine anno, fa il punto sull'anno passato e su quello che verrà, nel segno di grandi sfide, tra cui in primis la Strategia “Aree interne”, della quale è rappresentante dei sindaci per la nostra Area. LA SICCITÀ “È stato un semestre impegnativo per via della lunga siccità” sottolinea il sindaco per quanto riguarda la gestione idrica, “le pompe erano sempre attive, ma per fortuna queste ingenti spese di elettricità sono state a carico del CIRA a cui è stato affidata la gestione dell’acquedotto e della depurazione a partire dal 1° giugno scorso. Le continue spese causate dallo stato dell’acquedotto (90 km di tubi in gran parte in ferro, problemi alle numerose vasche e sorgenti) e dei depuratori (cinque impianti vecchi e superati, bisognosi di frequente manutenzione ordinaria e straordinaria) a bilancio pesavano per quasi il doppio dell’incasso delle bollette, per cui abbiamo preferito appoggiarci a CIRA, una società pubblica costituita da 26 comuni dell’entroterra savonese. Nonostante tutto, grazie anche all’impegno del manutentore, l’acqua, a Urbe, quest’estate non è mai mancata nemmeno per un’ora. Tre mesi fa, abbiamo poi inaugurato l'impianto di fitodepurazione: con quello di Tiglieto sono due impianti unici e innovativi in tutta la Liguria”.

GESTIONE RIFIUTI “Nel 2018 saremo impegnati su tanti fronti, ma l’obiettivo è uno solo: migliorare i servizi e le condizioni di chi con tantissime difficoltà, continua a vivere, lavorare e investire a Urbe. Per la gestione dei rifiuti, vogliamo diminuire la TARI” ci spiega il sindaco, “questo perché la nuo-

La nevicata del 01 Dicembre 2017 - foto webcam

va raccolta funziona bene (oltre il 70% di differenziata a settembre, uno dei risultati migliori della Liguria) e inoltre abbiamo recuperato parecchi contribuenti, grazie alla creazione del nuovo Ufficio Tributi nel quale abbiamo impegnato una nostra impiegata che si sta disimpegnando molto bene”.

PER QUANTO RIGUARDA IL PROGETTO AREE INTERNE? “Entro la fine del prossimo anno contiamo di avere un infermiere cosiddetto “di comunità” che si occuperà degli anziani e del monitoraggio di malattie croniche, inoltre stiamo lavorando affinché le prestazioni offerte dal camper CIDIMU (raggi, ecografie, ecc.)

vengano convenzionate dalla ASL; stiamo inoltre spingendo per il servizio di elisoccorso notturno. Avanzano intanto i progetti messi in pista da IC Sassello e IC Valle Stura per mantenere le nostre piccole scuole sempre aperte ma, soprattutto, di qualità. Per quanto riguarda invece i trasporti” continua il sindaco, “abbiamo chiesto alla Regione di concedere ai comuni del nostro entroterra, secondo l’art.23 della legge sulla Montagna, la possibilità di autogestire tratte e fasce orarie che il servizio pubblico non copre, utilizzando nuovi mezzi promiscui che facciano sia da scuolabus che da trasporto ordinario, in modo tale da fornire un servizio migliore mettendo in contatto frazioni e comuni secondo le vere esigenze delle nostre comunità. Provincia e Regione ci devono aiutare in questo percorso

di salvataggio dell’entroterra togliendo vincoli e lacciuoli.” E IL FUTURO DI URBE NEL PARCO DEL BEIGUA? “Il comune di Urbe continuerà a combattere”, promette il sindaco, “non ci sono motivazioni tecniche per l'esclusione, ma solo motivazioni politiche ed elettorali; Siamo pronti a ricorrere al TAR: è una battaglia anche culturale. Comunque noi andiamo avanti e già collaboriamo con il Parco per i progetti sulla sentieristica, manutenzione straordinaria e segnaletica dei sentieri, recupero della cappella della Gatazè e infine per il restyling dell'area picnic Faiallo che verrà raggiunta dalla rete idrica per creare servizi igienici, piazzole di sosta per i camper e idranti antincendio”. Matteo Serlenga

Viabilità: Savona sempre più lontana dal suo retroterra

Il Sassellese dimenticato?

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on è che mettendo i limiti di portata, si è risolto un problema, ci si è tolti solo una responsabilità, ma il problema è stato scaricato su chi vive sul territorio”, contesta il Comune di Sassello in un comunicato stampa riguardo ai divieti di transito ai veicoli di larghezza superiore ai 2,10 metri sui tratti della Strada Provinciale 31 e sul ponte dell'Orbarina e il divieto ai mezzi di massa superiore alle 10 tonnellate sul ponte in località Veirera (strade già segnate dal tempo e dal ghiaccio e messe a dura prova dalle forti piogge dello scorso novembre), “non si può pensare che uno che ha da portare un carro di legna a Sassello, debba fare 30 km di strada. È inaccettabile. Soprattutto, dopo anni di incuria. Inoltre, si tanga presente che nel 2012 alla stessa ordinanza sul ponte in Località Tripalda in Comune di Sas-

sello, la Provincia era intervenuta per eliminare il pericolo”; questa volta, però, a seguito delle due ordinanze per la messa in sicurezza dei ponti da parte del Comune, la risposta della Provincia è stata quella di impugnare le due ordinanze al TAR.

viabilità”, si spiega nella nota, “ciò non basta a giustificare un atteggiamento di questo tipo: questa vicenda è nota da anni, in quanto è stata segnalata da più amministrazioni comunali che si sono succedute, ma anche da cittadini preoccupati per la situazione che devono affrontare quotidianamente; in tanti anni, anche prima che venisse approvata la Legge Del Rio e quando le risorse c’erano”, continua il comunicato, “tali problemi non sono mai stati presi in considerazione sul serio; per la Provincia ci sono sempre state altre priorità, ma mai i ponti di Sassello, nonostante lì ci vivano e operino ben 11 imprese agricole e forestali”.

NUOVE COMPETENZE E ANTICHI PROBLEMI “Anche se la Legge Del Rio ha messo in crisi le Province sulla

I CONTENZIOSI GIURIDICI E LE MANCATE MANUTENZIONI “Un’altra questione lascia però

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sgomenti” si legge nel comunicato, “la Provincia di Savona, anziché impegnarsi nel reperire le risorse per ristrutturare i ponti al fine di eliminare un pericolo per la pubblica e privata incolumità e di non arrecare un danno ai cittadini e alle attività che risiedono in una porzione del suo territorio, decide di impugnare le ordinanze che chiedono di mettere in sicurezza i ponti: anziché pulire, ad esempio, un tratto di strada, si spendono i soldi per un ricorso al TAR. Nonostante le molteplici sollecitazioni verbali”, continua la nota, “nulla è stato fatto in termini di pulizia sulle SP 31 e 49. Non ci sono parole per commentare un tale atteggiamento”, conclude il comunicato, “in questa vicenda si è perso veramente di vista l’interesse pubblico”.

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Alla Scoperta dei Beig

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i fu un tempo in cui i Beig vivevano nelle foreste senza nome, poi avvenne l'incontro con il mitico Re Dan e le cose cambiarono decisamente; da quel giorno, i Beig vissero felici nel grande regno del Re Dan. Ma andiamo con ordine”: con questo incipit degno di Tolkien inizia il secondo capitolo de “I Beig – il popolo delle selve”, il nuovo libro di Dario Franchello, ex presidente del Parco del Beigua (carica che ha ricoperto dal 1998 al 2015) e da sempre impegnato nella difesa ambientale e nella divulgazione scientifica verso i più giovani; il volume, edito da Cordero Editore e presentato in anteprima sabato 4 novembre alla Libreria “tra le righe” di Varazze, narra le vicende dei piccoli abitanti delle foreste del Beigua (appunto, i Beig), e, nonostante esso si rivolga ai più piccoli, vanta tutte le caratteristiche di un vero e proprio romanzo “fantasy” per adulti (con tanto di cartina al seguito come nella migliore tradizione tolkeniana) e ha come intento quello di avvicinare i ragazzi alla scoperta del nostro territorio e ad amarlo. Un po' come un novello Manzoni, l'autore racconta di aver trovato in soffitta un polveroso volume che narra le avventure di Verdebruno, “il più saggio dei Beig”, alle quali poi seguono tutte le vicissitudini di questo “piccolo popolo” che ricorda gli gnomi dei miti nordici, o, per gli appassionati della saga del Signore degli Anelli, i piccoli Hobbit della Contea; l'area del Beigua, infatti, può essere paragonata ad una sorta di Contea “nostrana”, con riferimenti geografici reali, dove i piccoli protagonisti maturano seguendo dei percorsi di crescita, riti di passaggio (“il salto della Coicia”) e combattono per difendere il territorio: emblematico è il caso del monte Tariné, difeso dai Beig dalla cupidigia degli uomini, avidi di rutilio, dove un drago rischia di essere risvegliato, un po' come il Balrog di Moria, risvegliato dall'avidità dei nani della Terra di Mezzo. Matteo Serlenga

a cura di Matteo Serlenga


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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

Due a Novi Ligure, una ad Arquata, Basaluzzo, Serravalle Scrivia, Silvano e Capriata d’Orba... e ancora due a Tortona, una a Rivalta Bormida, Guazzora, Viguzzolo, Alzano, Castelnuovo e Carbonara Scrivia.

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Prosegue la serie di articoli dedicati ai luoghi della Memoria e della Resistenza nell’Oltregiogo, a firma di Giulia Cordasco

Aureliano "Miscel" Galeazzo: un atto eroico

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l partigiano Aureliano Galeazzo "Miscel", nacque ad Acqui Terme il 12 giugno 1928. Ancora liceale decise di trasferirsi da Genova nell'alessandrino per unirsi alle bande partigiane dell'acquese; il 23 dicembre del 1944 lui e i suoi compagni decisero di sganciarsi dal gruppo per spostarsi a Volpara, nel pavese, per trascorrere insieme il Natale. Mentre i compagni riposavano, si recò in una bottega per farsi riparare uno stivale; in quel momento sentì dei passi sul selciato diretti proprio alla cascina in cui erano i compagni, e decise di uscire nelle strade per affrontarli da solo, cadendo crivellato di colpi dopo pochi minuti. Con questo gesto però salvò da morte certa tutti coloro che sentendo gli spari si misero in salvo. I nazisti vietarono a chiunque di avvicinarsi alla sua salma minacciando di bruciare l'intero paese. Venne successivamente seppellito nel cimitero comunale di Volpara. Ricevette la Medaglia d'Oro al Valor Militare con le seguenti motivazioni: "Giovane studente animato dalla fiamma del sacro amore di Patria, abbandonava i banchi della scuola per divenire combattente della libertà. Ferito una prima volta in uno scontro con i nazifascisti rifiutava ogni soccorso per non distogliere i compagni dalla lotta e non appena le condizioni delle sue piaghe, non ancora completamente rimarginate, glielo permisero, spinto da giovanile entusiasmo, tornava al suo posto di combattimento. Durante una operazione di rastrellamento, avendo il nemico accerchiata la località ove era raccolto un nucleo di partigiani, conscio del sacrificio cui andava incontro, si scagliava da solo sparando con irruenza contro l'avversario per trattenerlo col suo epico impeto e dare l'allarme ai compagni dello incombente pericolo. Nel sublime gesto di eroica generosità, cadeva crivellato di colpi, ma il suo olocausto non fu vano perché salvò da sicura morte tutti i compagni che poterono sventare la sorpresa nemica. Fulgido esempio di eroismo, cosciente sprezzo del pericolo e sublime altruismo" Le motivazioni della medaglia sono incise anche sulla lapide situa ad Acqui Terme sulle mura della sua casa natale.

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Uno studente della Resistenza

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na delle ultime memorie del giovane è una lettera che riuscì a scrivere ai genitori alla fine dell'estate descritta nel libro a lui dedicato “Aureliano Galeazzo: uno studente della Resistenza”:

"10 settembre 1944. Carissimi Genitori, giorni fa mi portarono la Vostra lettera che scriveste all’Albina, essendomi spostato da quella zona; adorati Genitori vi chiedo perdono del male che vi ho procurato fuggendo da voi, e specialmente a te mammina mia che in ogni momento della giornata mi vieni in mente, ma credi che questa vita e proprio quella che papà desiderava che io provassi, ma nonostante i sacrifici il morale è altissimo, io sono contento di farli sapendo che sono per il bene della mia Patria e del mio ideale. Non ho bisogno di nulla, quello che mi farebbe piacere se consegnate al colui che vi consegnerà questo mio scritto una vostra risposta. Ricevete un bacio da vostro figlio Aureliano"

Il mese di dicembre e la ruota della storia 01 dicembre 1970: approvata la legge sul divorzio 02 dicembre 1989. Caso Mondadori. Formenton, rompe con De Benedetti, si accorda con la Fininvest. 03 dicembre 1922. Il Gran Consiglio del Fascismo affianca il Parlamento. 04 dicembre 1963: I socialisti entrano per la prima volta nel governo del Paese con il primo governo Moro. 06 dicembre 1994: Antonio Di Pietro dà le dimissioni dalla Magistratura. 07 dicembre 1970: Fallisce il tentativo di “golpe” di Junio Valerio Borghese, ex comandante della X Mas. 08 dicembre 1964: si conclude il Concilio Vaticano II. 08 dicembre 1981: muore Ferruccio Parri. 10 dicembre 1945: Primo governo De Gasperi (P.d.A., D.C., P.C.I., P.S.I., P.L.I., P.d.I.). 11 dicembre 1969: Il Parlamento approva lo Statuto dei Lavoratori. 12 dicembre 1969: Strage di Piazza Fontana. Attentato alla Banca dell’Agricoltura (16 morti e 90 feriti) 14 dicembre 1949: eccidio di Montescaglioso. 14 dicembre 1979: Legge Cossiga sull’ordine pubblico. 15 dicembre 1972: ammessa per legge l’obiezione di coscienza al servizio militare. 15 dicembre 1992: Bettino Craxi riceve il suo primo “avviso di garanzia”. 17 dicembre 1981: Liberazione del generale americano della NATO. Dozier . 21 dicembre 1962: viene istituita la scuola media unica. 22 dicembre 1947: La Costituzione viene approvata con 453 voti a favore e 62 contrari. 22 dicembre 1994: Silvio Berlusconi presenta le sue dimissioni al Capo dello Stato. 23 dicembre 1984: Strage di Natale. Una bomba esplode sul rapido “Napoli – Milano”. 15 morti, 61 feriti. 24 dicembre 1925: al Capo del governo vengono concesse speciali prerogative. Ciò consentirà nel 1930 e nel1931 l varo di un nuovo Codice penale e di procedura penale. È il Codice Rocco. 27 dicembre 1947: Nuova Costituzione repubblicana è promulgata dal capo dello Stato, Enrico De Nicola. 27 dicembre 1985: Strage di Fiumicino. Un commando di palestinesi provoca 16 morti e 75 feriti. 28 dicembre 1943: a Reggio Emilia eccidio dei fratelli Cervi 28 dicembre 1964: Giuseppe Saragat viene eletto Presidente della Repubblica. 29 dicembre 1972: Pietro Valpreda, accusato della strage di Piazza Fontana, è scarcerato. Appunti tratti dal “Calendario memorialistico” di Franco Astengo e Gian Battista Cassulo Anno accademico 2000/2001 – Facoltà di Scienze Politiche - Genova

Una riflessione sul Luoghi della Memoria I Luoghi della Memoria costituiscono un patrimonio di inestimabile valore che lega l'Italia da nord a sud, in grado di raccontare, ricordare e far rivivere le situazioni e gli avvenimenti che le generazioni prima di noi hanno vissuto. A distanza di settant'anni dalla Liberazione stanno scomparendo i Testimoni diretti della Resistenza e della Deportazione; di conseguenza, i luoghi e le tracce materiale che sono scenario di questi fatti devono essere conservate, al fine di mantenere la memoria di ciò che è stato e di diffondere una consapevolezza nuova per la tutela di queste testimonianze in quanto: "Niente è più forte di un racconto che ha non solo nomi e cognomi ma targhe, cippi, fotografie, diari, o che non ha riferimenti generali sul dove ma fucili, baracche, treni, sentieri e montagne."


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Ovada e ovadese Nel Consiglio Comunale di Ovada si è discusso sulla Casa di riposo Lercaro

Aumenta il debito

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i ritorna a parlare del problema Lercaro che insieme alla SAAMO rappresentano da sempre gli argomenti più spinosi dell’attuale Amministrazione di Ovada. Questa volta ad accendere nuovamente i riflettori sul Lercaro sono state le forze di minoranza in Consiglio Comunale rappresentate da Emilio Braini per il “Movimento Cinque Stelle”, Giorgio Bricola e Assunta Boccaccio per “Fare per Ovada”, Mauro Rasore, Annamaria Gaggero per “Essere Ovada”. “Nel gennaio 2016 – si legge nell’interpellanza presentata il 22 novembre in Consiglio Comunale - ad una nostra precedente interpellanza il Sindaco aveva assicurato il suo costante impegno nel trovare una soluzione alla persistente crisi dell'ente. Nel febbraio 2016 è stato nominato Direttore dell'IPAB di Lercaro il Dott. Paravidino per una prestazione di 8 ore settimanali ed un compenso di €.3.500,00 + IVA al mese; il 4 luglio 2016 il direttore dell'IPAB ha relazionato al Sindaco di Ovada sulla criticità della situazione in cui versa l'ente sia economici, finanziari e patrimoniali che gestionali, organizzativi e reputazionali. In data 5 settembre 2016 la Regione Piemonte, su segnalazione del Sindaco di Ovada, ha nominato Commissario Straordinario dell'IPAB di Lercaro l'Arch. Ghè, per una durata di sei mesi e con un compenso mensile di €.1.000, tuttora in carica. Tra i compiti del commissario vi è quello di “riorganizzare la gestione della casa di riposo in termini di efficacia e di miglioramento dell'offerta residenziale”, oltre a “predisporre un piano di risanamento pluriennale volto alla riduzione strutturale del debito”. Ad oltre un anno dall'insediamento dei nuovi vertici

Le opposizioni contestano la gestione targata PD.

voluti dal Sindaco, la situazione dell'ente è ulteriormente peggiorata arrivando al pignoramento, poi fortunatamente rientrato, del conto corrente e l'ammontare del debito è salito a circa 1,5 milioni; all'interno della stessa maggioranza in Consiglio Comunale ci sono voci critiche sulla gestione della vicenda da parte del Sindaco Lantero”. La Redazione

Il Castello di Lercaro e l'ingresso della casa di riposo

Presentata nel Consiglio comunale del 22 novembre ultimo scorso una interrogazione da parte di tutti i gruppi di minoranza sulla gestione deficitaria della Ipab ovadese che in pochi anni ha raggiunto una perdita di oltre un milione e mezzo di euro.

Lercaro: le minoranze consiliari chiedono un Consiglio comunale aperto

“Discutiamone alla luce del sole” Dalle segreterie politiche che sostengono la minoranza consiliare, riceviamo e pubblichiamo:

“L

a risposta interlocutoria del sindaco Paolo Lantero e l’atteggiamento arrogante della Capo gruppo di maggioranza, Elena Marchelli, hanno fortemente irritato tutti i componenti dei gruppi di minoranza, il tutto aggravato dal comportamento del sindaco che, accampando dubbi d’interpretazione su quanto previsto dallo Statuto comunale e dal Regolamento del Consiglio e vorremmo dire, indipendentemente da questi, da un benché minimo rispetto di democrazia e trasparenza, ha negato la parola

ai componenti delle minoranze che l’avevano richiesta. A nostro parere il forte indebitamento della struttura per anziani ha una matrice di carattere politico, infatti dal giorno in cui è stato donata tutta la proprietà composta da fabbricati e terreni il partito comunista ovadese ne ha sempre determinato le sorti nominandone gli organi dirigenti. Ma se fino al secolo scorso la gestione economica, seppur con difficoltà, era costituita da un passivo contenuto, l’incapacità della dirigenza nominata in questi ultimi anni ha fatto lievitare i debiti di gestione ad un livello incredibile. nel merito non si possono accettare le giustificazioni del sindaco riferite alla mancanza dell’occupazione dei posti letto

disponibili, perché a nostro parere sono venute meno, tra molto d’altro, iniziative socio-sanitarie che avrebbero potuto dare più produttività alla struttura. Le stesse nomine del Commissario e del Direttore decise dalla Regione Piemonte ma di fatto concordate con la Giunta comunale hanno costi che, rapportati alle ore impiegate nella struttura, raggiungono cifre ingiustificabili. Considerando la recente attuazione da parte del Consiglio Regionale del d.lgs. 207/2001 che prevede la trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche di servizi alla persona, persone giuridiche o fondazioni di diritto privato con la previsione di scioglimento in caso di dissesto finanziario sono più che giusti-

Da due abiti un po’ “dimenticati”...

ficate le preoccupazioni del personale operante nella casa e sono più che giustificate anche le nostre preoccupazioni per il rischio di allontanare ancora una volta dall’ovadese una struttura che rappresenta un prezioso punto di riferimento per gli anziani del territorio. Alla luce di quanto sopra detto abbiamo deciso di attivarci affinché il Sindaco convochi un consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza dove venga fatta chiarezza sull’intera vicenda. Le segreterie di Lega Nord Fratelli d’Italia Forza Italia Movimento 5 stelle sezioni di Ovada

Le strategie organizzative dell'IPAB

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seguite del dibattito sull’IPAB Lercaro, il Sindaco Paolo Lantero ha illustrato i due filoni d'intervento seguiti. Il primo filone riguarda l’ospitalità: sono stati sostituti dei letti, acquistati materassi anti decubito, studiato un ambiente in cucina per la preparazione dei pasti in loco ed infine inseriti infermieri, purtroppo non strutturati, ed aggiunto un medico non ovadese per dieci ore. Il secondo filone riguarda i conti dove sono state messe in luce tutte le voci in entrata con le caratteristiche di scarsa esigibilità, pulendo il bilancio che così presenta un disavanzo superiore a quello precedente. Sui risultati Paolo Lantero fa presente che il Direttore Paravidino ha preso in carica la struttura nel 2016 con 59 ospiti mentre oggi sono 88 anche se non sufficienti a garantire una tranquillità finanziaria dell’Ente. Su iniziativa del Sindaco è stato effettuato lo sblocco dei conti che avevano verificato un loro pignoramento per i debiti contratti con Proges e di conseguenza il blocco degli stipendi. Infine il perdurare della situazione di commissariamento dell’Ente è dovuta alla legge regionale di modifica delle IPAB che prevede la continuità di azione degli stessi commissari. C’è l’impegno di individuare un nuovo assetto giuridico dell’ente che prevede tre soluzioni: azienda pubblica di servizi alla persona, associazione di diritto privato, fondazione di diritto privato. (e.p.)

...con la nostra esperienza, riusciamo a realizzare un capo “nuovo” e ancora attuale


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OVADA E OVADESE

La compagnia “Sopra il palco” ha iniziato la tourné

Ditelo a noi... ECONET

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n elettricista ci ha segnalato che con il furgone della sua ditta non può entrare nelle isole ecologiche per scaricare materiali. “Con i tempi duri in atto, cerco di tenermi cara la mia clientela e quando mi chiamano per sostituire un televisore o un frigorifero, mi faccio in due anche per ritirare l’usato e portarlo alla discarica. E questo è anche l’unico modo per contrastare, sia pure nel mio piccolo, la grande distribuzione dove vai, compri e poi ti arrangi. Ma quando arrivo all’Isola ecologica per fare il mio dovere, mi sento dire che con il mezzo della ditta non posso entrare. Perché? E dove vado a scaricare il materiale che ho ritirato? Nei fossi?”. Giriamo le domande ad Econet e attendiamo che ci svelino l’arcano.

CIMITERO

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ll’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?” Se il Foscolo poteva porsi questa domanda all’indomani dell’editto di Saint Cloud del 1804, che imponeva le sepolture non più nelle chiese ma in cimiteri esterni alle città, sembra che oggi ad Ovada nei cimiteri non si possa nemmeno mettere un’urna cineraria, come ci segnala una signora che vorrebbe nella sua tomba di famiglia porre i resti di un suo caro estinto che, come ultimo viaggio, ha scelto la cremazione. Come mai? Giriamo la domanda a chi di dovere..

Un libro con aneddoti sul Borgo di Ovada

Maurizio Silvestri al top! “Da chi da l’eua”

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a Compagnia Teatrale Ovadese "Sopra il Palco", dopo aver partecipato alla Rassegna Teatrale organizzata da “la Fabrica” di Roma, presso il Teatro “Tenda”, ed essersi classificata al primo posto su 60 compagnie, ora, grazie al riconoscimento ricevuto è stata inserita in un calendario di appuntamenti. Il primo si è svolto sabato 18 novembre al Teatro “Politeama” di Cavaglià con Articolo V, si è proseguito sabato 25 novembre in Valle Stura presso il Teatro dell’ex Comunità Montana di Campo Ligure con “Non è vero, ma ci credo”, quindi il 16 dicembre al Teatro “Bibiena” di Mantova, venerdì 12 e sabato 13 gennaio 2018 al Teatro “Carignano” di Torino, sabato 27 gennaio al “Tetro Blu” di Milano, sabato 3 e domenica 4 febbraio al “Teatro Cantero” di Chiavari. Questa una prima parte del programma che poi proseguirà con altre tappe. Si respira

È

naturalmente aria di euforia nella Compagnia che ha in Maurizio Silvestri il fondatore e l’ideatore seguito naturalmente da tutti gli attori. “Abbiamo – afferma Maurizio Silvestri - raggiunto un altro traguardo, grazie a tutta la mia compagnia per l'impegno, la pazienza e la professionalità che hanno profuso. È uno stimolo per continuare ad andare avanti e fare divertire il pubblico. Ogni tra-

guardo a questo punto non è più irraggiugibile”. Era stato il Sindaco Mario Scarnati di Fabrica di Roma ad assegnare il prestigioso riconoscimento per il gradimento del pubblico alla Compagnia Ovadese che aveva proposto la commedia il 28 marzo scorso “Per maneggi per maritare una figlia” di Nicolò Bacigalupo. Luisa Russo

Tecnologia e disabilità S

i è svolto il 18 novembre in Alessandria, presso l’Istituto Santa Chiara (via Volturno 18) un seminario dal titolo “Informatica e disabilità: novità e conferme”, promosso dall’associazione di volontariato “Vedrai” con la collaborazione del CSVAA (Centro servizi volontariato Asti e Alessandria). Scopo quello di aiutare i disabili nell’uso delle moderne tecnologie. Il seminario, aperto a insegnanti, logopediste, operatori socio sanitari, genitori ha ottenuto un significativo riscontro, grazie anche alla professionalità dei relatori, Lucia Ferlino, ricercatrice ITD-CNR di Genova, Giovanni Caruso, anche lui ricercatore ITD-CNR di Genova, Pietro Moretti, associazione Vedrai di Ovada, Valter Scarfia, esperto di tecnologie per la nonvedenza, Martino Lessio e Sabastiano Pera, ricercatori informatici. Ha concluso i lavori Flavio Fogarolo, per anni referente Disabilità Ufficio scolastico Vicenza, con la presentazione del libro “Storie di scuola” edito da Erickson. Marta Calcagno

uscito un libro sul “Borgo” di Ovada, il quartiere della città che più di ogni altro porta dietro di sé tanti ricordi. Una zona che in questi ultimi anni ha ritrovato vitalità e voglia di vivere con diverse iniziative. Come afferma l’autore del libro, Diego Sciutto: “Lasciati alle spalle gli anni della gioventù, eccoci a quelli dei ricordi”. Capita infatti ormai sovente che, quando si radunano attorno ad un tavolo, gli ex ragazzi del Borgo di Ovada diano sfogo alla propria memoria per raccontare episodi capitati decine di anni prima. Nulla di particolare, ma comunque ricordi felici che meritano di essere raccontati per iscritto. È nato quindi con un duplice obiettivo: quello di raccontare come, grazie all’inventiva dei ragazzi, ci si poteva divertire con poco; e poi lo scopo benefico del libro il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Vela. Parole

Il direttivo del CAI

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’assemblea generale dei soci della Sezione di Ovada del Club Alpino Italiano ha eletto il nuovo presidente ed il consiglio direttivo per il triennio 2017- 2020. Alla presidenza è stato riconfermato Diego Cartasegna, mentre sono stati eletti nel consiglio direttivo Marco Bogino, che è stato nominato vice presidente, Franco Rolando, Giancarlo Berchi, Ilario Ferrando, Silvano Scotto, Giorgio Marenco, Mariuccia Puppo (con l’incarico di segretaria) e Silvia Torrielli (tesoriere). Per ciò che concerne invece il collegio dei Revisori dei conti, sono stati eletti: Brigitte Callegari, Angelo Viviano ed Andrea Bruzzone. Il nuovo consiglio direttivo si è messo immediatamente al lavoro per la stesura del programma delle iniziative previste per il 2018. (e.p.)

semplici che però riescono a far comprendere il perché della pubblicazione. Piccole storielle, che hanno avuto come protagonisti gli ex ragazzi del quartiere di Ovada. Un quartiere che, come si può leggere dal titolo “ovadesizzato”, è da sempre considerato dai “cittadini” al di la dell’acqua e, come tale, al di qua dell’acqua per coloro i quali vi risiedono. Tutti gli aneddoti hanno un contenuto divertente, frutto delle gesta che venivano improvvisate dai protagonisti. E tra questi non poteva mancare il compianto Aldo Baretto, titolare del Bar Roma naturale ritrovo degli abitanti del Borgo. Il libro edito da Anteprima Notizie è corredato da illustrazioni ad opera di Carlo Banchero che rendono ancora più spiritoso il contenuto. Come già specificato il ricavato della vendita andrà all’Associazione Vela, per cui coloro i quali vorranno contribuire allo scopo troveranno il libro presso l’ufficio IAT di via Cairoli e presso il Bar del Borgo. Luisa Russo

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l’inchiostro fresco

Dicembre 2017

OVADA, OVADESE E RONDINARIA Ancora d’Argento a Camilla Salvago Raggi

Premio Iris e Ateneo all’Istituto S. Caterina di Ovada

Ovadese dell’anno Due prestigiosi riconoscimenti

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’Ovadese dell’Anno è Camilla Salvago Raggi, grande poetessa, saggista e donna autoironica, genovese di nascita e ovadese di adozione. Vedova di Marcello Venturi (l’autore di “Bandiera bianca a Cefalonia”), si è imposta nel panorama letterario italiano ed estero per la sua produzione e lo stile brioso con cui ha caratterizzato i suoi personaggi. Ecco la motivazione: “L’Ancora d’argento del 2017 a Camilla Salvago Raggi, scrittrice molto apprezzata ed attivissima, che ha fatto di Campale e della terra altomonferrina la residenza di una vita. Scrittrice e donna di cultura, puntuale a promuovere, a giu¬gno di ogni anno, un convegno al Granaio di Campale con ospiti prestigiosi e di diversa provenienza extraterritoriale, dove protagonisti sono sempre i libri e la letteratura che è specchio di vita, come specu-

lari ai sentimenti, ai valori, alle emozioni ed alle vicende umane sono i suoi tanti libri, romanzi e racconti. Scrittrice dall’ispirazione feconda ed inesauribile, inserisce spesso nella sua vocazione letteraria quella sottile ironia sulla vita e sul mondo, che conquista i lettori e diventa elemento caratterizzante della sua vasta produzione, suggellata proprio quest’anno dal prestigioso “Premio Rapallo” alla carriera. Per questi significativi, importanti meriti letterari e culturali, viene attribuita a Camilla Salvago Raggi l’Ancora d’argento per il 2017.” Il riconoscimento verrà consegnato nella serata di martedì 19 dicembre, al Teatro Splendor, in occasione del concerto dei New Trolls per il Rebora Festival Ovada. Luisa Russo

to globale di tutti gli studenti iscritti anche ad altre facoltà. Premio speciale anche a Giulia Ravera, studentessa che ha ottenuto la migliore votazione nell’area linguistica rispetto al voto riportato all’Esame di maturità: un riconoscimento personale ed un incoraggiamento per tutti gli studenti. Le congratulazioni ovviamente sono rivolte in primis agli

a quest’anno presso la Civica Scuola di Musica “Antonio Rebora” sarà attivato il corso di Songwriting. Si tratta di una proposta unica nel panorama locale e non solo, dedicata a chi voglia imparare a

scrivere canzoni o voglia perfezionarsi nel farlo. Melodia, armonia, struttura generale, arrangiamento e parte letteraria saranno al centro dell’attenzione. A tenere le lezioni sarà chiamato Antonio Marangolo che porterà in dote la sua immensa esperienza maturata accanto ad autori di primario livello quali Paolo Conte, Francesco Guc-

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cini, Vinicio Capossela, Sergio Endrigo e moltissimi altri. Prosegue anche il corso di Improvvisazione Jazz, sempre affidato al maestro Marangolo, dedicato a tutti gli strumenti e rivolto a coloro i quali vogliano avvicinarsi all’affascinante linguaggio improvvisato. Luisa Russo

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studenti, quindi ai docenti tutti, in quanto la formazione integrale della persona richiede un progetto educativo condiviso. Luisa Russo Una foto della premiazione: la seconda da sinistra è la coordinatrice dell’Istituto Madri Pie, Prof.ssa Luciana Repetto

Ovada: Songwriting alla “Rebora”

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Amazon Locker a Mornese l Comune di Mornese ha attivato sul proprio territorio comunale il servizio Amazon Locker, ossia, la possibilità, per coloro che acquistano online sulla piattaforma e-commerce di Amazon, di ritirare i propri acquisti in un apposito punto di ritiro localizzato sotto il porticato dell’edificio municipale. Si tratta di una sorta di armadietto, dal colore giallo tipico di Amazon, in cui, inserendo un apposito codice (fornito al momento dell’acquisto online) è possibile ritirare, in totale autonomia, a qualsiasi ora e giorno della settimana, la propria merce acquistata. La scelta del nuovo punto di ritiro di Mornese (l’unico, tra l’altro, nella zona) potrà essere effettuata durante il processo di acquisto; una volta che l’ordine verrà consegnato all’Amazon Locker, l’utente riceverà un’e-mail di notifica con le istruzioni e un codice univoco da utilizzare per il ritiro. Una comodità in più per l’utenza mornesina, che, ha testimoniato di utilizzare molto la piattaforma e-commerce per i propri acquisti. E infine, due piccoli primati: il Comune di Mornese è stato il primo Ente Pubblico in tutta Italia a richiedere l’installazione di un Amazon Locker e, al momento, è il Comune più piccolo (per numero di abitanti) ad ospitarne uno.

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’Università degli Studi di Genova ha conferito all’Istituto S. Caterina il premio IRIS 2017 per l’area linguistica. È un riconoscimento prestigioso che vede la scuola delle Madri Pie classificata al primo posto per i brillanti risultati ottenuti dagli studenti diplomati nel 2015 e immatricolati all’Università nell’anno accademico 2015/2016. L’indicatore di rendimento delle studentesse e degli studenti della scuola immatricolati a Lingue e Culture moderne è salito al massimo punteggio. È stato anche l’unico istituto premiato dell’area piemontese. Lo scorso anno il premio era stato vinto dal Liceo Deledda di Genova. Oltre al Premio Iris ha ottenuto anche il Premio Ateneo che ha riconosciuto il rendimen-

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LA SCELTA DEL REGALO GIUSTO

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atale. Tempo di regali. Quando si avvicina il momento di scegliere cosa regalare agli amici e ai parenti, molti vanno nel panico per il timore di non azzeccare il gusto di chi riceve il dono. Proviamo a capire cosa può far piacere a lei o a lui partendo dalla sua personalità. Se lei o lui ha uno spiccato gusto estetico amerà la linea avvolgente e stilosa degli innovativi piumini RRD. Se ama sentirsi importante può essere perfetto un regalo esclusivo come un jeans Tramarossa, personalizzato con le sue iniziali e con una vestibilità impeccabile. Per una tipa originale si può scegliere una colorata pelliccia ecologica di Nenette, per un tipo originale una giacca a quadri grandi.

Se invece lei o lui valuta tutti gli aspetti di un capo, il giaccone Freedomday unisce la praticità del capo caldo e impermeabile all’estetica dell’interno coloratissimo. Per chi apprezza le cose utili si può scegliere tra un piccolo e leggero portafoglio I-CLIP e un simpatico portachiavi in cuoio fatto a mano. Se lei ama sentirsi coccolata cosa c’è di meglio dei caldi stivali con la pelliccia UGG? Se è lui il tipo affettuoso, si può regalargli una morbida maglia reversibile in lana cachemire e seta. Per chi vuole avere la sicurezza di un capo alla moda l’ideale è il piumino Colmar. Per gli amanti del tempo libero una scarpa Diadora garantisce sia l’utilizzo sportivo che più raffinato. Ad ognuno il giusto regalo.


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OVADA, OVADESE E RONDINARIA In prossimità dl Natale arrivano anche buone notizie

A Predosa rinasce la Grafoplast N egli anni Sessanta Giovanni Piana, elettromeccanico genovese, per districarsi meglio e con più precisione nel suo lavoro, aveva inventato un dispositivo per marchiare i cavi elettrici e saperli così distinguerli nella grande matassa degli impianti civili e industriali. Con questo dispositivo, chiamato Trasp, nel 1963 fondò a Genova la Grafoplast, che negli anni Ottanta, ormai cresciuta e alla ricerca di nuovi spazi, trovò accoglienza a Predosa, dove in quei tempi sindaco era Ilde Ghio che, con lungimiranza, aveva avviato, in previsione dello sperato Casello autostradale della A/26 inaugurata l’11 agosto 1977, l’area industriale sulla quale si insediarono sin da subito la Rael, la Costruzioni Meccaniche Predosa, la Pizzorni, la Termignoni e successivamente la Grassano (ora Riccoboni). In quel contesto, dove molte erano le aspettative suscitate anche dalla sperata, ma purtroppo non avvenuta, realizzazione del casello autostradale, la Grafoplast radicò la sua attività imprenditoriale sul territorio, come ricorda anche un altro sindaco dell’epoca, Carlo Tagliafico che rimase in carica dal 1985 al 1999. “La famiglia Piana non solo portò qui questa fabbrica creando posti di lavoro – ci dice infatti Tagliafico – ma impostò con l’Amministrazione comunale un rapporto di grande levatura sociale che, ad esempio, si concretizzò – ricorda ancora Tagliafico – nella donazione nel 1986 di uno Scuolabus, oltreché ad altre sue innumerevoli iniziative soprattutto nel mondo dello sport locale”. Un impegno, questo, che ci viene confermato anche da un altro sindaco, Giancarlo Sardi, il quale, nella sua qualità di Presidente della Polisportiva Denegri, ci dice: “Con la famiglia Piana la nostra squadra di tamburello trovò quella sicurezza che la portò a grandi risultati. Sotto i colori della Grafoplast, che divenne il nostro sponsor ufficiale, in serie A - sottolinea Sardi con

un meritato orgoglio – diventammo sette volte Campioni d’Italia, vincemmo diverse Coppe Italia e la Super Coppa Italia”. Dopo Giovanni Piana, a prendere le redini dell’azienda fu il figlio Silvano, il quale nel 2008, quando le maestranze impiegate erano cresciute a circa un centinaio, la cedette, per darle prospettive più ampie, alla 3M, una multinazionale americana anch’essa specializzate nella produzione di cavi elettrici, pellicole, nastri e adesivi. Ma la crisi mondiale ancora in atto

ha portato la 3M a decretare il 29 giugno di quest’anno la chiusura della sua sede di Predosa e quando ormai sembrava segnata la fine di questa attività imprenditoriale, grazie anche ai buoni uffici del Prefetto di Alessandria, Romilda Tafuri, che ha seguito la vicenda, e dei sindacati, venerdì 1° dicembre, i figli di Silvano Piana, Giovanni e Valentina, hanno rilevato l’azienda facendola nuovamente diventare “di famiglia”. Giovanni Piana (che porta il nome del nonno) sarà l’ammini-

stratore delegato e Valentina Piana si occuperà del marketing. In tal modo i 38 dipendenti rimasti potranno continuare ad avere il loro lavoro e Predosa potrà continuare ad avere in questa azienda un suo punto di riferimento, come ci conferma ancora il Presidente della Polisportiva Denegri, Giancarlo Sardi, il quale ci dice: “È questa per il mio paese una buona notizia e il miglior regalo per Natale e altro non posso che accogliere con grande soddisfazione il ritorno della famiglia Piana alla guida della Grafoplast, grazie alla quale durante il mio mandato di sindaco ho potuto fare molte cose, come ad esempio, acquistare il secondo Scuolabus, per il quale abbiamo avuto un contributo anche dalla Regione Piemonte, realizzare nelle scuole un’aula di informatica, utile ai nostri ragazzi che devono diventare i cittadini del domai!” Gian Battista Cassulo

Capriata d'Orba: la crisi del Consorzio Irriguo

Rischio chiusura?

M

olte le preoccupazioni a Capriata d’Orba dopo che la Provincia nel 2015 ha revocato la concessione di derivazione dell’acqua dal torrente per l’alimentazione del canale irriguo consortile perché non è stato installato il misuratore del flusso del minimo vitale. Da alcune dichiarazioni abbiamo preso atto che il misuratore (il cui costo è di circa 40.000 euro) non è stato ancora installato a causa di difficoltà finanziarie per un forte indebitamento pregresso. La prematura scomparsa del presidente Stefano Norando, rimasto in carica per la gestione corrente essendo il Consiglio direttivo nel frattempo decaduto, non ha poi di fatto permesso alcuna decisone. Lo status

Il canale irriguo in località Panattiano

del Consorzio era già diventato precario dopo l’alluvione del 1977 perché in seguito ad interventi per estrazione di ghiaia in località Pedaggera l’Orba aveva deviato il suo corso e non alimentava più la presa del canale irriguo, dove era tratte-

nuta da una briglia a sfioramento. Negli anni successivi la deviazione dell’acqua era stata possibile grazie a interventi di mezzi meccanici che, operando nell’alveo del torrente, formavano barriere provvisorie di ghiaia, autorizzate di volta in volta con ordinanze del sindaco di Capriata d’Orba per motivi igienici sanitari. Tra l’altro oggi queste ordinanze non sono più adottabili perché l’Aipo (l’Ente di gestione del torrente Orba) ed il parco per il Po non consentono più di spostare ghiaia nell’alveo del torrente. Abbiamo saputo che probabilmente a gennaio sarà convocato l’Assemblea dei soci che dovrà prendere le opportune decisioni. Gian Battista Cassulo


l’inchiostro fresco

Dicembre 2017

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Il giornalino ornalino li delle d ll Scuole S l Primarie P i i dell'Oltregiogo d dell'Oltreg ll'Ol he emozione , dopo mezzo secolo, tornare in questa scuola che mi ha vista timida scolaretta! Le grandi aule luminose , i lunghi corridoi , i pavimenti in gettata genovese mi hanno riportato indietro nel tempo. Ed ora sono qui , “dall’altra parte”, con 40 pulcini spesso in lacrime e con il gravoso compito di insegnare loro le basi della nostra lingua. Con la mia collega Daniela Baiardi , simpatica ed elegante signora, auguro a tutti , ma proprio a tutti , un felicissimo e sereno Natale . Un grazie particolare al collega Natalino, sempre disponibile per i miei problemi con l’informatica! Buon Natale

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Maestra Tiziana Scuola "Gianni Rodari" Rodari", Novi Ligure

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La vigilia di Natale

anto tempo fa, in Lapponia, viveva un uomo burbero di nome Nonno Natale al quale non piacevano affatto i bambini. Abitava in una piccola casa di legno in una piccolissima città di nome Demere. Il figlio di Nonno Natale, che si chiamava Babbo Natale, amava molto i bambini e stava proprio leggendo le letterine. Sotto la sua casetta c’erano delle strane macchine che costruivano i regali per i bambini bravi. Gli elfi dipingevano e impacchettavano i doni. Babbo Natale chiamò le renne: “Rudolf, Rivela, Cometa, Stella, Briciola, Ruf, Riber e Jennifer, venite subito, abbiamo dei regali da consegnare!”. Mentre i folletti caricavano la slitta, Babbo Natale disse: “Via!” e tutte le renne partirono. Quando finì il giro per il mondo, tornò a casa sua. Sua moglie gli preparò latte e biscotti e lui premiò le renne con tante carote. Alla fine del pranzo disse: “Oh, oh, oh Buon Natale a tutti voi!!!!!” Lavoro di gruppo della classe 3° A Capo gruppo: Marta Floro

Un Elfo travestito da Babbo Natale

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’era la Festa degli Elfi che potevano essere Babbo Natale e Babbo Natale poteva essere un Elfo. Poi venne sera, erano partiti per portare i regali ma non sapevano come scendere dal camino perché avevano saltato le lezioni e stavano correndo come delle lumache. L’elfo Babbo Natale, visto che è un elfo, stava facendo una grande confusione per capire come si facesse, intanto la famiglia si stava divertendo anche senza regali guardando tutta questa confusione. Sebasian Capra

I

“Un pensierino di Natale”

piccoli della 1° A e della 1° B aspettano la notte di Natale perché arriva Babbo Natale a portare i regali. Ai bambini piace moltissimo addobbare l’albero e preparare il Presepe con la famiglia e mettere Gesù Bambino nella capanna la notte di Natale. Un aspetto che molti hanno rilevato è che l’illuminazione del periodo natalizio porta allegria nelle case. Anche il gatto che si arrampica sull’albero e lo fa cadere è motivo di ilarità! Un bambino ha detto: “Natale è una festa importante per tutti, anche per i cattivi, i ladri, i mafiosi, gli antipatici”. Detto dai bambini, allora, Buon Natale a tutti!! I piccoli della 1° A e della 1° B

Il Castello della Pietra

Benvenuto Autunno!

Filastrocca del Castello Che di tutti è il più bello. Che tra due rocciosi torrioni dona ai turisti magiche emozioni. Che appare davvero imponente, col sole, la neve, la pioggia battente. Che rimanda a leggende misteriose di prodi cavalieri e leggiadre spose. Che racconta un antica storia Che di molti è gradita memoria. Che della meravigliosa, inconsueta valle è l’emblema audace di donne e uomini a cui vivere con quotidiano coraggio piace, in una realtà non sempre facile e felice che al loro caparbio carattere però s’addice. Ratto Laura.- Vobbia

Benvenuto autunno, che le foglie fai cadere: marrone, rosso e giallo dappertutto puoi vedere. Benvenuto vento, che le foglie cogli e benvenuti alberi spogli. Benvenute giornate corte e freddine, buie serate e fredde mattine. Benvenuto autunno che fai sognare e al mattino non mi vuoi far svegliare! Benvenute castagne al posto dei fiori, lisce dentro, pungenti fuori. Buone castagne, caldarroste, a Rossiglione portano feste! Benvenuti funghi che crescon nei boschi, nascosti, profumati e belli freschi. In fondo l'autunno è una bella stagione, con funghi e castagne molto buone!

I disegni dei bambini della prima A (sopra) e della prima B (sotto) della Scuola

"Gianni Rodari" di Novi Ligure

Testo collettivo scritto dai bambini di 3° Scuola primaria “F.lli Puppo” Rossiglione (Ge)


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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

della scuola "F.lli Puppo" di Rossiglione

mbini ba e i ic at lv se i al m ni A : ne io Rossiglclasse quarta avvistano spesso animali nei pressi delle loro casebatt, infat ti abitano quasi tutti vicini uta di caccia al cinghiale, durante

G

ad una li alunni della enica scorsa, Riccardo ha assisotito Sofia che vede nel prato alla campagna. Ad esempio, dom hiale ferit ed inferocito, poi c'aèsopr cing un da o ferit e ato caric avvivere durante i mesi stato è rla aiuta per e uglio la quale il cacciatore cesp so gros che ha la casa in un sua abitazione e lì il rapace alla o vicin ro albe un su davanti a casa sua una fagianina falco il ta erbetta di semi. Jacopo avvis nei prati sopra casa sua, brucanole l'talpe freddi la bambina le dona un po' stra al mattino presto vede tanti caprioli vede ha anche un grosso nido. La maeEster ha visto un cucciolo di capriolo nascosto nell'erba, AlessanderoGiovanni alla sua no i ricci per l'inverno, anch quando lo vede autunnale e sono molto graziosi. nel giardino di Jacopo si nascondo casa sua ha uno scoiattolo che a o nel suo orto, Giorgia ha visto i ie.topi, vicin Riccardo dice che sull'albero i ghiri che cercano le ghiande. cascina vede volpi e cornacch e Marg pi herita vedono nei cam tira le ghiande. Alex, Emiliano Gli alunni della classe 4° di Rossiglione

Q

Cos'è per te l’amicizia?

uesto ci ha chiesto ieri la stra, noi l’abbiamo stupita (pia lei) scrivendo nei nostri testmae cevolmente dice puoi confidargli segreti che non i che avere un amico o un’amica è proprio bello, puo i dire a nes sun o, puo tanto sai che prima o poi i pace, puoi scambiare con iluiarrabbiarti e litigare se la tua non ti piace, puoifara o lei la merend fart i con sola re se hai preso un brutto voto. L’amicao vero ti dice anche quelle cose che a volt e non vuoi sentire, ti fa notare i tuoi sbagli, non di dà sempre one , però sai che quando hai biso rinfaccia la volta che ti haragi gno lui c’è ! Non ti aiut ato in que lla situazione spiacevole, non ti nasc ond e il l suo stato d’animo, ti sopporta ndo hai la luna storta, ti protegge dal bulloquache pallone, ti aiuta a raccontare la ti frega il alla mamma sapendo che poi marachella a casa sarà rà punito anche lui. Il nostro ami co/amica del cuore è proprio speciale, ma siam anche degli altri che mag non o amicii sono proprio del cuore. Qualcunari che “l’amicizia dà senso allao divitanoi ha scritto una frase che per bambini ” che è nove anni è bella “tosta”, sarà per casodiche che la maestra continua a farc i libri stiano dando i suoi frutti?. i leggere . però ho notato che insomma quest’. Mah scriviamo meglio quando ci impegniamanno o, speriamo dii continuare. La classe 4° della Primaria di Rossiglione

La pesca del tonno DOVE VIVE IL TONNO

TONNO OGGI

L’INDUSTRIA DEL ultimi vent' anni oceano Pacifico in La pesca del tonno rosso è presente in tuttoil l'mar Oggi la pesca del tonno è un industria globale .Negli il , rraneo fiche come Medite geogra aree sono altre zione in ta deposi di sposta è aree si Le li. pesca tropica della ia acque o. Il tonno rosso l'industrDove ci sono anche flotte pirata (pesca illegale). Pacific nel e Filippin le e o tlantic A l' o, Messic del golfo l'Asia. a profondità he dove il tonno vive nelle acque aperte come in quelle costiere fino Il secondo passaggio di questa filiera sono le fabbric o almeno I pescatori metri. scatola in trenta a messo ne volte a mantie si ato, solito prepar di to, ma sfiletta metri, o, di mille ndo sfrutta a della morte" o viene tagliat renza camer "la concor ano fanno chiam si si e che molte reti le sono con he tonni fabbric i o pescan surgelato. Le uomo. un di arti gli re rompe può tonni dei io. arsi precar e dimen Il agato "mattanza". lavoro sottop per cento del Invece i committenti sono pochi: in Thailandia l’80, due thaiwanesi O TONN trading di e DEL aziend ALE tre GIAN per ARTI passa A LA PESC tonno inscatolato i i, per mesi uomin di mare in o decine lgeva restan recci coinvo tonno, pesche del piccoli nale I . La pesca artigia e una statunitense grazie a “navi madre“ che fanno la spola. più, o anno un tonnaroti, sotto la guida di un rais. volte a a reti erano lunghe la tonnara Nelle tonnare siciliane e sarde, le reti in mare,lelemaglie E portano a riva i pesci. Con questo tipo di industria più strette. camera, in modo da sospingere i tonni verso presi con arpioni e issati artigianale è finita. cavallucci marini, polpi, squali, delfini, balene, cozze, I tonni, adulti da un centinaio di chili, erano pesca artigianale Nel mare ci sono: banchi di pesci, cernie, lumache di mare, coralli, sulle barche, tra colpi di coda e schizzi di sangue la grotte sottomarine, alghe, razze, è ormai un ricordo. 2007 ed era granchi, gamberi, pesce luna, pesce L' ultima mattanza a Favignana, in Sicilia, è delrosso palla, aragosta, spugne, mante, già cosa di altri tempi anche perché il tonno meduse, stelle marine e pesci del Mediterraneo è quasi scomparso. pietra. Alcune specie però stanno scomparendo. Il tonno rosso è stato pescato in modo così Jacopo - Classe 4° - Rossiglione i sono grandi e piccoli porti su tutta la costa e numerosa massiccio che ormai vicino a estinzione bandiere blu che indicano che si può fare il bagno. L'itinerario commerciale. La pesca industriale spazza dei porti della Liguria parte da Imperia. Nella soleggiata Rviera dei via i tonni e le tonnare artigianali fiori dove sorge il moderno porto turistico di Marina degli Aregai, dove la leggenda dice che il mare fosse mosso, cosi è stato progettato un porto in grado di contenere i venti che arrivano dall'est rendendolo un approdo sicuro. Nell'entroterra viene prodotto un olio ottimo che ben si sposa con il pane di trioria che è uno dei borghi più antichi d'Italia, dove nascono le leggende delle streghe del 1500. In provincia di Savona un ottimo punto di partenza è la marina di Loano, uno dei posti più belli della Liguria di ponente. Dal 1993 la marina è stata ampliata per poter raccogliere più barche esisteva un porto più piccolo che contava solo 500 posti. Esiste ancora una parte di banchina utilizzata dai vecchi pescatori. Nell'entroterra si giunge nel borgo di Triora con le 300 grotte calcaree testimonianza del paleolitico con stalattiti stalagmiti e tracce di homo sapiens e di vari animali. Nella Rviera di levante, in provincia di Genova, Santa Margherita ligure. località' banchera nel promontorio di Portofino prottetto da un molo foraneo che si protende verso nord- est, il suo porto presenta una caratteristica forma a ferro di cavallo, con sei banchine circondata da colline ricoperte di vegetazione mediterranea. Il porto di Lerici è storico e panoramico e ha un eccezionale museo storico nella sua rocca a picco sul mare.

I porti: Marina degli Aregai

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Marzia e Rossella cl 4°


l’inchiostro fresco

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Regalati un libro

Libri sotto l'Albero

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Una fiction, un mystery thriller tutta da leggere

Shakespeare al Castello della Pietra

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na ragazzina thailandese di nome Thani, la giovane protagonista tailandese, e Udon, un anziano professore di letteratura inglese, è ormai un uomo alla deriva, affrontano rischi di ogni sorta, attraversando praterie innevate, periferie metropolitane e orridi precipizi, per arrivare alle soglie di un misterioso castello, arroccato tra inaccessibili guglie di roccia. È il Castello della Pietra di Vobbia, dove troveranno William Shakespeare con la sua arte immortale. Questa in poche righe la trama del romanzo del valborberino Pier Luigi Coda, che è stato scritto in occasione

del 400° anniversario della morte di Shakespeare (1564 – 1616) e già presentato al “Salone del

Libro” di Torino, alla “Settimana della Cultura” patrocinata dalla Regione Piemonte e alla “Fiera dell’Editoria” di Roma. E il volume non a caso porta nel suo titolo,“William Shakespeare al Castello della Pietra”, perché sono gli elementi principi della narrazione che recentemente è stata illustrata anche agli studenti della prima media dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Voghera. L’incontro, coordinato dalle prof.sse Alessandra Casali e Elisabetta Migliorini, è stato introdotto dalla scrittrice prof. ssa Cristina Raddavero che, con la sua spiegazione, ha condotto i ragazzi nei meandri di questo

libro che si dipana tra indovinelli, rebus, misteri da chiarire, in un’avventurosa caccia al tesoro dove sogni e realtà si intrecciano con incontri sorprendenti, momenti paurosi, memorie lontane e la coraggiosa certezza di riuscire a superare tutte le difficoltà che ostacolano il successo dell’impresa. Dunque una fiction, un mystery thriller tutta da leggere.

È

“eravamo proprio poveri, ma non ci mancava niente”. Storie di vita, di stuzzicante interesse come quello intitolato “Le cicogne non portano più i bambini”, in cui l’autore analizza in punta di penna, il pudore quasi ancestrale con cui i genitori affrontavano con i figli i problemi

della sessualità, le premurose cicogne, il cavolo sotto cui si trovava il pargoletto, il ragazzetti maliziosi che pensavano di saperne più di altri sull’argomento, il pudore delle mamme durante la poppata, che si appartavano per non imbarazzare nessuno e non attirare attenzione. Momenti di un passato che sembra essersi dileguato, e che con sottile ironia Dino Bergaglio fa intuire. Un altro capitolo è dedicato all’organizzazione patriarcale delle famiglie contadine, essenza stessa della società, una struttura piramidale al cui vertice c’era il patriarca a cui i figli si rivolgevano con il VOI. Bergaglio analizza inoltre la figura della massaia, attorno alla quale ruotava la gestione risparmiosa della vita quotidiana, per passare a quella dei nonni, ammantati di una certa sacralità, a cui bisognava porre massimo rispetto. A questo propo-

enso a Natale e immagino di svegliarmi al calduccio della mia casa, vedere dalla finestra cadere la neve e già sentire il profumino del pranzo natalizio che, con tutta la famiglia, sarà l’occasione per stare insieme per una giornata intera senza lo stress dell’orologio. E poi pregusto il momento clou dell’apertura dei pacchi con i regali, che già tutti sanno cosa contengono ma che tutti, tra uno spacchettamento e l’altro, fanno finta di provare sorpresa. Sotto l’albero quest’anno, oltre a sciarpe, maglioni o guanti, che non stonano mai, mi piacerebbe trovare anche un bel libro di narrativa da “gustarmelo” il giorno di Santo Stefano, per sentirmi ancora di più a casa e chiudere, almeno per questi giorni di festa, il mondo fuori dalla porta e rifugiarmi nel “mio” mondo. Quello della mia casa sentendomi, da un lato, fortunato ad avere un tetto sul quale poter contare e, dall’altro, provando un certo senso di colpa verso chi è meno fortunato di me, nel non averne!!! Ma leggendo un libro mi allontano da questa realtà purtroppo così iniqua e cerco tra le pagine un mondo migliore. Gian Battista Cassulo

Samantha Brussolo INFO: per approfondimenti visionare il sito: www.dictamundi. net oppure contattare l’autore via mail all’indirizzo codapierluigi@ dictamundi.net

“Buono come il pane” la nuova pubblicazione di Dino Bergaglio: “Buono come il pane”, un titolo che simboleggia e caratterizza il contesto sociale a cui l’autore si ispira, quello di un passato non troppo lontano, in cui gran parte delle famiglie che vivevano nei nostri paesi erano di estrazione contadina e affrontavano la quotidianità facendosi bastare quel poco che possedevano, tra cui il pane. Oltre a quello avevano poco, ma un pezzo di pane c’era sempre sulla tavola al momento del desinare. I racconti che compongono il libro costituiscono infatti uno spaccato di vita contadina, in cui con spirito nostalgico Dino Bergaglio presenta coloro che si accontentavano di poco, ma stavano bene, “pur nella miseria erano felici”. Tanti capitoli, un salto nel passato, quando la vita era dura e la povertà dignitosa,

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sito il raffronto con il cambiamento epocale si fa più stringente, spesso la sacralità viene meno e gli anziani, se non servono più, vengono lasciati soli. Dino non fa mai paragoni tra le vecchie e nuove generazioni, non dà giudizi espliciti, lascia al lettore tirare le conclusioni, anche se la sua posizione emerge in modo inequivocabile. Nello sfondo, l’amore per Tassarolo, il paese natale, di cui da anni l’autore tratteggia storie, curiosità aneddoti, vicende, personaggi. Non poteva mancare il ricordo di due figure tanto amate dai tassarolesi, il medico di famiglia Nicola Azzarini e il Sindaco Luigi Cavriani, a cui Dino Bergaglio dedica pagine di grande suggestione. Una pubblicazione scorrevole e piacevole che aiuta a meditare sul passato e sul presente. Marta Calcagno

“Ieiettu”

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na storia che ci riporta in un mondo arcaico e dimenticato. È quella di “Ieiettu” racconto-romanzo dell’autore corso Guidu Benigni, pubblicato da Impressioni Grafiche di Acqui Terme, realizzato insieme al filosofo e insegnante arquatese Gianni Repetto, che ha curato la traduzione dalla lingua corsa all’italiano. Ambientato a Fiuminale, immaginaria località del centro della Corsica, questo romanzo racconta la storia di una sorta di un ragazzo sempliciotto e non molto sveglio, soprannominato in paese Ieiettu, di cui nessuno conosce il suo vero nome e che si narra essere nato in una notte di tempesta sotto la cattiva sorte. Il racconto spazia dall’infanzia, all’adolescenza fino alla gioventù di Ieiettu che, in breve tempo, diventa, per una ragione sorprendente, uno degli uomini più desiderati e ambiti dalle donne del paese. Ma “Ieiettu” è soprattutto il racconto di una Corsica arcaica e contadina, siamo nella prima metà del Novecento ma molte

cose sembrano rimaste uguali dal Medio Evo: le superstizioni, la paura del demonio, il fortissimo potere della chiesa e del parroco, le cure tradizionali in cui la stregoneria non era ancora stata soppiantata dalla medicina fino alla bonaria ignoranza delle persone. Un racconto che ci fa conoscere la società pre-industriale che, malgrado sia temporalmente vicina a noi, ci sembra oggi lontanissima. Fabio Mazzari

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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

Mele: organizzato dalla Confraternita Sant’Antonio Abate

Un concorso natalizio L a Confraternita di Sant’Antonio Abate di Mele organizza, come ogni anno, il concorso per le scuole, da quelle dell’infanzia fino alle scuole medie, dedicato ai presepi più belli che saranno esposti nel locale Oratorio e verranno votati dai visitatori tramite un’apposita scheda. Il tema scelto dalla Confraternita per il Natale 2017 è “Laudato sii, mio Signore per nostra sorella madre terra che ci nutre e ci governa e produce diversi frutti con fiori variopinti ed erba...” ovvero il celebre cantico con cui San Francesco d’Assisi lodava e ringraziava il Signore per le meravigliose creature della terra. Per sottolineare l’importanza che ognuno di noi dovrebbe avere verso la natura che ci circonda la Confraternita di Sant’Antonio Abate ha deciso che, quest’anno, i presepi dovranno essere realizzati utilizzando i prodotti della natura, essenziali e spontanei. Tutte le scuole che vorranno partecipare al concorso dovranno consegnare i presepi all’Oratorio di Sant’Antonio Abate prima del termine delle scuole per le vacanze natalizie, le opere verranno poi

restituite alle classi al termine del concorso. I presepi saranno visitabili da domenica 24 dicembre a domencia 14 gennaio dalle ore 14:30 alle ore 18:30, per l’occasione ad ogni visitatore verrà consegnata una scheda in cui potrà votare i presepi in concorso. Al termine vi sarà una classifica finale con premiazione. A tutte le classi partecipanti, comunque, verrà consegnato del materiale didattico indipendentemente dalla classifica. La premiazione finale dei presepi delle scuole si terrà presso

l’Oratorio di Sant’Antonio Abate sabato 20 gennaio alle ore 20:30 insieme al concorso “Vetrine in festa”, al quale, come ogni anno, partecipano i negozi del Comune di Mele, con un allestimento a tema. La novità di questo Natale è il concorso “L’albero più bello” aperto a tutti coloro che hanno la passione di addobbare l’albero di Natale a regola d’arte. Potranno partecipare tutti gli alberi, allestiti sia nelle case che nei terrazzi e giardini, addobbati con qualsiasi tipo di materiale e luce. Per par-

Quando le tasche sono vuote, la mente aguzza

UN NATALE tecipare sarà sufficiente scattare una fotografia dell’albero e portarla a scuola. Le fotografie saranno esposte su un cartellone e potranno essere votate dai visitatori della mostra dei presepi. Anche l’albero vincente verrà premiato nella sera di sabato 20 gennaio. Fabio Mazzari

Informazioni Confraternita di Sant’Antonio Abate di Mele oratoriomele@libero.it Anche su Facebook: oratoriomele

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rano rimaste 500 lire. La moglie gliele diede perché andasse a comprare qualcosa da mangiare. Il freddo era pungente, quel 24 dicembre del 1958, e l’uomo, indossato un corto cappotto, sfiorava i muri delle case per ripararsi dall’aria gelida che arrossava il naso e gli orecchi. La neve entrava ad ogni passo nelle leggere scarpe estive, aumentando la tosse che gli torturava la gola da mesi. Da quando, nell’autunno precedente, aveva preso tutta quell’acqua nei quindici chilometri in bicicletta che sepa-

Rossiglione si apre ai mercatini

D

al 7 al 10 dicembre, durante il ponte dell’Immacolata, si sono svolti, presso l’area Expo, i tradizionali mercatini di Natale, che, come ogni anno, hanno portato l’atmosfera natalizia dei grandi mercatini del nord Europa anche nella nostra valle; l’evento, organizzato dal Gruppo Operatori Economici di Rossiglione, è ormai giunto alla sua undicesima edizione, diventando uno degli appuntamenti più attesi del nostro territorio. Un calendario ricco di eventi che ha avuto inizio giovedì 7 dicembre alle ore 16 con l’inaugurazione e l’apertura degli stand all’interno dei locali

ravano la fabbrica dalla sua abitazione. La notte la febbre he il matera salita così alta che tino dopo non poté recarsi al lavoro. Il dottore ordinò sei giorni di opriposo assoluto. Troppi per uno stagionale come lui! Il licenziamento fu immediato e ormai i soldi dell’ultimo sti-otti pendio si erano ridotti icciata a quella carta stropicciata che teneva in tasca. re con 500 Cosa poteva comprare he a casa lire per dire che anche sua domani sarebbe stato Na-

Il Natale ovadese tra

Ex Ferfiera in Piazzale Deportati alla presenza delle autorità e ospiti, al quale è seguito uno spettacolo musicale dei Bambini delle scuole medie di Rossiglione. Il 10 dicembre alle ore 11 per tutta la giornata si è tenuto l’evento “Ripassi di Passaggi”, un percorso di degustazioni con prodotti tipici della tradizione Rossiglionese che ha riproposto il successo dell’edizione estiva dove si uniranno le vie del paese Borgata Inferiore all’Area dei mercatini il tutto accompagnato dalla musica itinerante del gruppo tradizionale folk “Quei de Rsciugni”. Matteo Serlenga

O

vada si prepara al Natale 2017 anche se i problemi economici si fanno sentire nelle famiglie e in tutta la Comunità. Non è la prima volta che i commercianti si riuniscono per allestire le luminarie non solo nel centro storico, ma estese anche alla periferia. Ci sarà poi spazio alla solidarietà di cui Ovada è sempre stata protagonista con la “Settimana della Carità” proposta dalla “S. Vincenzo” oltre allo sportello Caritas, mentre l’atmosfera magica del Natale verrà rappresentata dai Presepi allestiti nella Parrocchia, dai Padri Cappuccini nei due Oratori, al

Convento delle Passioniste, nelle frazioni di Costa d’Ovada, a San Lorenzo, al Gnocchetto ad opera della famiglia Pastorino, a Grillano e quello di attualità dei Padri Scolopi. Non mancheranno i calendari del nuovo anno proposti da diverse Associazioni che verranno messi in vendita a scopo benefico. Tre gli appuntamenti musicali di rilievo. Mercoledì 13 dicembre al Teatro Splendor alle ore 21 esibizione dei Cluster per una brillante iniziativa dei Lions Club Ovada. Infatti il ricavato del-

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Ovada: le iniziative della Pro Loco a dicembre e nel 2018

Mercatino e Presepi V l'ingegno e quello che si riesce ad ottenere è il miglior premio

DA 500 LIRE tale? Arrivò in Piazza Nuova. Nella casa ad angolo di Via Gualchi un bambino, dietro i vetri di una finestra con le tapparelle alzate, si divertiva a guardare le luci dell’abete addobbato che giocavano con lui ad accendersi e spegnersi con regolare intermittenza. La sua casa non aveva le tapparelle. E dalla finestra della cucina gli spifferi li aveva fermati impastando farina con

acqua. Ma anche in casa sua c’era un bambino che aveva voglia di giocare con l’alberello di Natale che non c’era. Salì sulla corriera che stava passando in quel momento. Ritornò nello stesso punto da dove era partito che ormai era buio. Nella tasca dei pantaloni non ballava più un solo spicciolo per fare la spesa. Ma sotto il braccio, legato con un nastrino che stringeva i rami, un abete alto come quel figlio che lo aspettava a casa per sedersi sulle sue ginocchia. Perché il suo grembo, a Natale, era la platea per assistere in prima fila alla

messaggi e speranza la manifestazione verrà devoluto alla Civica Scuola di Musica “A. Rebora” per l’acquisto di strumenti musicali a favore dei suoi allievi. Martedì 19 dicembre alle ore 21 sempre al Teatro Splendor in occasione dell’ultimo appuntamento con “Rebora Festival Ovada” un grande del rock italiano, il genovese Vittorio De Scalzi dei New Trolls in concerto. Apertura della serata con l’Ensamble del dipartimento, jazz, pop e rock della Civica Scuola di Musica A. Rebora coordinato da Nicola Bruno. Nel

corso della serata avrà luogo la consegna dell’Ancora d’Argento all’Ovadese dell’Anno 2017. Infine il tradizionale Concerto del Coro dei Padri Scolopi è in programma mercoledì 20 dicembre alle 21 nella settecentesca Chiesa di S. Domenico con il meglio della tradizione natalizia. La vigilia del Natale è caratterizzata dalle S. Messe di mezzanotte celebrate alle ore 21 al Gnocchetto; alle ore 22 Grillano e Passioniste; ore 22,30 a Costa; ore 24 Assunta, S. Paolo, Scolopi, S. Lorenzo. Enzo Prato

“devota comedia” del Gelindo. Dodici personaggi, un solo attore: papà! Nell’altra mano la scatoletta delle trasparenti casette con la stessa lucina gialla della cucina. Sotto il cappotto, riparato dagli urti, un puntale degno di un figlio di re. Perché, con un papà così io ero davvero un principe. E la mia mamma una regina che con la farina avanzata, un goccio d’olio e un pizzico di sale preparò per quel Natale, sulla piastra della stufa, la schiacciatina più buona del mondo.

enerdì 8 dicembre ultimo appuntamento con il Mercatino dell’Antiquariato e dell’usato a cura della Pro Loco di Ovada e dell’Alto Monferrato Ovadese. Fin dalle prime luci dell’alba sino a sera tante bancarelle affollano le piazze e le vie del centro storico della cittadina esponendo oggetti di antiquariato, gioielli, stampe, libri, oggettistica, modernariato, mobili ed oggetti da collezione. Tra l’altro si tratta di un appuntamento che coincide anche con un ponte per cui ci sono i presupposti per un grande successo

come l’edizione del 1° novembre scorso.

PRESEPI IN CITTÀ Dopo l’ultimo appuntamento del Mercatino dell’8 dicembre, un altro momento di festa è stato inserito dalla Pro Loco di Ovada e dell’Alto Monferrato Ovadese Dopo diverse edizioni di “Alberi in Piazza”, la Pro Loco di Ovada e dell’Alto Monferrato Ovadese ritorna con un appuntamento natalizio organizzando presso la Loggia di San Sebastiano dal 23 Dicembre 2017 al 7 Gennaio 2018 la Prima Mostra

Info: La Mostra “Presepi in città” sarà inaugurata il giorno 23 dicembre alle ore 10.30 e rimarrà aperta fino al 07.01.2018.

Espositiva di “Presepi in Ovada” riservata agli Asili Nido, alle Scuole dell’Infanzia e Primarie della città. Questo evento viene creato nell’ambito delle iniziative natalizie ovadesi ed intende valorizzare non solo l’arte creativa dei giovani ed il loro modo di vivere il Natale, ma vuole coniugare altresì la tradizione e la cultura di un territorio da sempre protagonista della vita della comunità. La partecipazione all'Esposizione “Presepi in Ovada” è gratuita e nella giornata conclusiva di domenica 7 gennaio 2018 verrà assegnato in occasione della festa finale un attestato di partecipazione ed un piccolo premio in denaro. IL PROGRAMMA 2018 Intanto sono già state rese note le date del 2018 con i sette appuntamenti. Si tratta del lunedì di Pasqua del 2 aprile; martedì 1° maggio festa dei lavoratori; sabato 2 giugno festa della Repubblica; mercoledì 15 agosto in coincidenza con il Ferragosto, domenica 7 ottobre, giovedì 1 novembre Solennità di tutti i Santi e sabato 8 dicembre festa dell’Immacolata. Luisa Russo

Dom&Nico BISio

Alessandria presenta il “suo” Natale

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atale è alle porte e la città fa del suo meglio per vestirsi a Festa. Le luminarie come lampadari della Belle Epoque scintillano nelle vie centrali in attesa di uno shopping che ricerca il regalo “giusto”e fa girare per vetrine senza comprare nulla fino all'ultimo momento, quando, ci si ritrova in coda un po' nervosi e stanchi, ma carichi, se non di compere, almeno di speranze e di qualche sorriso. In allestimento in questi giorni, davanti al Comune, la pista di pattinaggio, gioia e dolore di adulti e ragazzi. Si potrà passeggiare poi, tra i mercatini dell'artigianato, con articoli na-

talizi, oggettistica, idee regalo, bigiotteria, sotto i portici di Piazza Garibaldi dal 8 al 24 dicembre. Stesse giornate per la probabile apertura della “Nave di Alessandria”, nel centro città, (ex mercato coperto), dove una quarantina di espositori metteranno in mostra prodotti artigianali e del territorio. Di notevole levatura artistica gli spettacoli in cartellone nei giorni che precedono le Festività. Per il settimo anno, infatti, si rinnova l'appuntamento a favore della Casa Amica con la Fondazione Huspidalet Onlus. Al Teatro Alessandrino, il 1° dicembre le stelle della musica italiana che

hanno aderito al progetto, Noemi, Alexia, Francesco Guasti, Elisa Tomellini, Andrea di Marco animeranno lo spettacolo benefico “Spettacolo di Natale”. L'8 dicembre, sempre al Teatro Alessandrino, sarà di scena la danza di alta qualità, “Il Lago dei cigni" di Ciaikovski, nell'interpretazione del Moscow State Classical Ballet. Il 14 dicembre l'invito è al Parvum per una serata all'insegna della musica con il “Concerto di Natale dell' Ensamble Oltre Musica”, il programma c o mp r e n d e

brani di Bach, Manfredini e brani natalizi della tradizione. Il saluto al nuovo anno in Teatro con brindisi ed il musical “La Febbre del Sabato Sera” per un salto nei grandi successi della disco – music! Daniela Balestrero

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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

UN NATALE TRALETTURE SOTTO L'ALBERO...

Perché "Nati per leggere": per avvicinare i bambini alla lettura leggere? “

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te piace leggere?" sono la prima che spesso risponde: "Sì, ma sono sempre di corsa." E perché dovremmo ritagliarci il tempo per farlo? Vi faccio solo qualche esempio: leggere aiuta a coltivare l'immaginazione, abbassa il livello di stress, concilia il sonno e allarga i nostri orizzonti culturali. Umberto Eco una volta disse: "Chi non legge, a settant'anni avrà vissuto una vita sola, la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito.... Perché la lettura è un'immortalità all'indietro". Va benissimo qualsiasi lettura, l'importante è che ci aiuti a fare un po' più piccole le preoccupazioni quotidiane. AH! Quasi dimenticavo: mi raccomando, che sia accompagnato da una bella tazza di tisana fumante!

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ella settimana compresa tra il 18 ed il 26 novembre si è svolta l’interessante iniziativa “Nati per Leggere” patrocinata dalla Città Metropolitana di Genova e dal Centro Servizi Bibliotecari di Genova. “Nati per leggere” è nata per avvicinare i bambini, specialmente quelli in età pre-scolare, al mondo della lettura con presentazioni e incontri a tema. Sono diversi i comuni dell’entroterra genovese

che hanno partecipato a questa iniziativa.

CAMPOMORONE A Campomorone la biblioteca civica “Balbi” e l’assessorato alla cultura del Comune hanno aperto le porte del Museo delle Marionette-Collezione Angelo Cenderelli con l’evento “Storie a teatro”, una lettura che si è svolta nel piccolo teatro interno del museo con le letture del kamishibai,

un’antichissima forma di narrazione teatrale giapponese ideata dai monaci dei templi buddhisti.

BUSALLA Busalla, invece, riprendendo il successo del Festival dello Spazio che si è tenuto questa estate ha presentato “Con il naso all’insù: la luna” una serie di racconti sul nostro famoso ma sconosciuto satellite a cura di Dario Apicella.

MIGNANEGO La vicina Mignanego ha organizzato un atelier di lettura all’interno dell’asilo “Pollicino” dedicato ai bambini e alle loro famiglie.

RONCO SCRIVIA L’evento più articolato è stato quello di Ronco Scrivia dove, all’interno del Cinema Columbia, si sono tenuti gli incontri a tema “Pianeta Pianeta Bambino” Bambino dede dicati alla tutela ed al benessere

dell’infanzia, a cui hanno partecipato il dirigente scolastico Alessandro Clavarino e la pediatra dott.ssa Laura Di Febbraro. L’evento si è concluso con “Con-tatto tra musica e parole” un laboratorio per bambini e famiglie a cura della dott.ssa Valentina Merlo dedicato alla musica e alla lettura per i più piccoli. (f.m.)

Sant'Olcese: "Sentieri di carta"

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l Comune di Sant’Olcese, assessorato alla cultura, presenta la prima edizione dell’iniziativa culturale “Sentieri di carta – di libro in libro” che si svolgerà venerdì 12 gennaio alle ore 20:30 nei locali della Società di Comago (a due passi da Villa Serra). Si tratta di una serie di incontri che hanno come scopo quello di avvicinare adulti e bambini al mondo della lettura, tramite un percorso parallelo uno per adulti e uno per

Giulia A. Cordasco

Castellazzo Bormida

i bambini, di letture condivise e itineranti. Il primo incontro avrà come titolo “IncaRtesimo – la magia del viaggio tra le pagine di un libro”, nel corso della serata verranno presentati gli estratti da quattro libri che trattano il tema del viaggio, con i partecipanti che, a loro volta potranno proporre brani da libri e racconti a scelta personale. (f.m.)

Il ritorno del Presepe di Pentema

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ome ogni anno, nel corso delle festività natalizie numerosi sono i presepi organizzati dai Comuni dell’alessandrino. In questa sede si segnalano l’imperdibile presepe meccanizzato di Castellazzo Bormida, giunto alla 35° edizione e installato presso l’Oratorio della SS. Pietà, che ogni anno si arricchisce di movimenti meccanici e giochi di luci, presentandosi sempre differente e rinnovato nella sua struttura. Sempre a Castellazzo la sera del 24 dicembre, inoltre, presso la chiesa di S. Maria sarà di scena il presepe vivente, in concomitanza con il Concerto di Natale eseguito in collaborazione con il Conservatorio

Vivaldi di Alessandria diretto da Monica Elias. Il presepe vivente vedrà una replica, sempre presso la Chiesa di S. Maria, il 6 gennaio per l’arrivo dei Magi. Non da meno la vicina Frugarolo, come ogni anno, mette in scena la sera del 24 dicembre presso la parrocchia del paese il presepe vivente, rievocazione religiosa che da tempo ormai raduna numerosi visitatori, non solo della comunità frugarolese. Al termine della S. Messa la Pro Loco offrirà cioccolata calda e vin brulè, augurando a tutti Buon Natale. Samantha Brussolo

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l nome di Pentema è strettamente legato a quello del suo presepe. Dagli anni Novanta, in questa piccola frazione del Comune di Torriglia rivive l’atmosfera della Natività, ambientata all’interno del borgo antico, tra archi, viottoli, case, cortili, cantine. Il presepe, al-

lestito con statue a grandezza naturale, riproduce con estrema precisione la società contadina della fine del XIX secolo, attraverso un’accurata e attenta ricostruzione degli ambienti e degli antichi mestieri. Gli stessi personaggi sono abbigliati con costumi nella maggior parte dei

casi autentici e sono intenti a svolgere i mestieri tradizionali, negli stessi luoghi in cui essi hanno realmente operato. L’edizione 2017-18 del Presepe di Pentema sarà aperta nei giorni 8, 9 e 10 Dicembre, 16 e 17 Dicembre, dal 23 Dicembre al 7 Gennaio e i giorni 13 e 14

Gennaio. Nella Sala Trasparenza della Regione in Piazza De Ferrari inoltre, per tutto il mese di dicembre sarà possibile visitare un’interessante mostra fotografica su questo presepe e sulla sua storia. f.m.


l’inchiostro fresco

Dicembre 2017

...E VISITANDO PRESEPI E MERCATINI

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Il Natale nell'entroterra genovese e in Valle Scrivia

I presepi e...

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on solo mercatini, il simbolo della nostra tradizione del Natale sono sicuramente i presepi. Nell’entroterra genovese dall’Immacolata all’Epifania è possibile visitare una varietà di presepi che vanno dai più tradizionali fino ai più originali e particolari. BARGAGLI Il centro che congiunge Genova con la Val Trebbia è famoso per due allestimenti che, ogni Natale, attirano moltissimi visitatori. Il primo è il “Presepe nel Bosco” nella frazione di Viganego. Si tratta della riproduzione in miniatura di un antico borgo dell’Appennino genovese. Costruito negli anni ‘90 per iniziativa di Cosimo Tondo, in questo presepe, a differenza degli altri, non ci si limita a visitarlo ma si cammina all’interno del paese in miniatura, ammirando le casette splendidamente arredate con minuzia all’interno. Nel centro di Bargagli, invece, nell’Oratorio di San Rocco di Traso come ogni anno è allestito il presepe meccanizzato realizzato interamente con l’ardesia estratta dalle cave della vicina Val Fontanabuona. SERRA RICCÒ Nella frazione di Orero, passo appenninico che congiunge la Val Polcevera con la Valle Scrivia, nelle case del centro storico del borgo da alcuni anni si allestisce il “Presepe delle Favole”. Tra cortili, giardini e cantine delle abitazioni si potrà fare un tuffo direttamente nell’infanzia, incontrando i personaggi più amati delle fiabe, della letteratura per ragazzi, dei fumetti e dei cartoni animati con allestimenti a tema.

...i mercatini M

VALBREVENNA In questo piccolo centro montano, nella frazione di Pareto, il presepe rende omaggio ad uno dei più grandi artisti genovesi del Novecento: Emanuele Luzzati. In un’antica stalla, situata accanto alla duecentesca Chiesa di San Lorenzo Martire è possibile visitare la “Natività” di Emanuele Luzzati insieme ad allestimenti a grandezza naturale, realizzati dal grande illustratore, che raccontano la vita e le tradizioni contadine di una volta.

anca ormai pochissimo a Natale e, a ricordarcelo sono i tanti mercatini che si tengono in ogni angolo d’Italia, entroterra genovese compreso. Anzi, nella nostra zona sono tantissimi i mercatini caratteristici e curiosi che meritano una visita. Dalla Val Polcevera alla Valle Scrivia, fino alla Val Trebbia, ecco qualche consiglio su dove acquistare i regali del Natale 2017.

Il Presepe delle Favole

VILLA SERRA Nella villa di Sant’Olcese a partire da sabato 23 dicembre prenderà il via la quattordicesima edizione del concorso dei presepi allestiti dai soci dell’Associazione culturale “La Via del Sale”. I presepi saranno a tema libero e, come lo scorso anno, sarà presente una splendida ricostruzione in miniatura della linea della Ferrovia Genova-Casella con tanto di treno funzionante. SAVIGNONE Nella splendida cornice del Castello Fieschi da decenni si rinnova il presepe artistico, instalalto per la prima volta nel 1945 dal pittore Armando Merlo, questo presepe è, insieme a quello di Campo Ligure, il più antico meccanizzato dell’entroterra genovese e, ogni anno viene visitato da tantissime persone. I soggetti sono quelli classici: i mestieri antichi, le abitazioni contadine e la Natività.

Il Presepe di Luzzati

Infine ricordiamo il più famoso di tutti, il Presepe di Pentema, a Torriglia, di cui abbiamo parlato nel numero di novembre. Ampio spazio a questi presepi sul nostro sito ufficiale www. inchiostrofresco.it Il Presepe nel Bosco

Fabio Mazzari

RONCO SCRIVIA Il viaggio parte da Ronco Scrivia, nella location dell’antico rione Villavecchia. In Via Postumia a partire dal 3 dicembre i residenti hanno aperto le loro cantine ed i loro garages per ospitare oltre ottanta stand di espositori di ogni genere. L’edizione 2016 del mercatino di Natale di Ronco Scrivia è stata premiata, il 23 marzo 2017, come “Miglior mercatino di Natale d’Italia” da Italvie-Territorio dal Vivo, con la collaborazione della Società Autostrade per l’Italia. Quest’anno a Villavecchia si spazia dalle associazioni Onlus agli artigiani, fino ai numerosi produttori locali di specialità gastronomiche. Numerosi saranno anche gli appuntamenti collaterali: spettacoli itineranti, zampognari, battesimo della sella, gioco del ferro e la tradizionale visita ai presepi esposti lungo la via, ammirando l’antico ponte romano illuminato e si potranno degustare bevande calde nei punti di ristoro. CERANESI Se parliamo di Ceranesi non possiamo non parlare del Santuario di Nostra Signora della Guardia, per cui il paese polceverasco è conosciuto in tutta Italia. A partire dall’8 dicembre, giorno dell’Immacolata ha preso il via il “Mercatino dell’Avvento” che andrà avanti fino al 6 gennaio. Ogni fine settimana i visitatori potranno percorrere l’ultimo tratto che collega la strada al piazzale del Santuario come una volta sopra il carro trainato dai buoi. Le domeniche, invece saranno tutte dedicate ai più piccoli con gli spettacoli di clown a cura dell’Associazione Pagiassi Vip di Genova, i laboratori didattici ed il truccabimbi. In occasione dell’Epifania

ci sarà invece il presepe vivente presentato dalla Compagnia del Sale. TORRIGLIA Il capoluogo della Val Trebbia genovese ha battuto tutti sul tempo, aprendo il mercatino domenica 25 novembre. “Natale sotto le stelle”, questo il nome dell’evento torrigliese, è giunto alla sua nona edizione e, come sempre, è organizzato dall’Associazione Tralantolaeilmare all’interno e all’esterno dei locali della “Torriglietta”. Stand artigiani ed aziende agricole con i prodotti tipici locali hanno animato il mercatino torrigliese. L’8 dicembre, infine, si è tenuto un appuntamento molto atteso dai più golosi: la “Festa del Pandolce” con assaggio per tutti del dolce più tipico della tradizione natalizia genovese. … E NON SOLO Ma sono numerosi i mercatini di Natale un po’ in tutti i paesi dell’entroterra genovese. A Busalla, dall’8 al 24 dicembre nelle tradizionali casette in legno allestite nella centrale Piazza Macciò si tengono i mercatini organizzati dalla locale Pro Loco con spettacoli, animazione, degustazioni e shopping. Campomorone fa addirittura il bis, l’8 dicembre, come di consueto appuntamento con “Aspettando Natale” la grande festa per le vie del paese organizzata dal locale CIV con folletti, girotondi per bambini, canti natalizi, animazione e l’albero di Natale gigante allestito in Piazza Marconi. Nella frazione di Isoverde, invece sabato 16 dicembre si tiene la seconda edizione del mercatino di Natale organizzato dai commercianti locali con il patrocinio del Comune. A Isola del Cantone domenica 17 dicembre, oltre ai mercatini, ci sarà un grande raduno di Vespe. Infine a Sant’Olcese, nella frazione di Manesseno, domenica 3 dicembre si è tenuta la nuova edizione di “Tutti a Santo” con i tradizionali mercatini, il Christmas Village organizzato dalla Pro Loco, i laboratori e i giochi per i bambini e la buona cucina nella “Taverna degli elfi”. Fabio Mazzari


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Scrivia e Polcevera Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi “6 di Novi se…” la pagina facebook dedicata a Novi e a iniziative benefiche

La maglietta del Giulé: stimolo alla novesità A bbiamo incontrato il dott. Enzo De Cicco alla presentazione del libro del Notaio Gian Luigi Bailo, “Dialétu, dialétu, dialétu” e abbiamo colto l’occasione per chiedergli notizie sul suo sodalizio “6 di Novi se” molto attivo sia in città come in rete, dove sulla sua pagina facebook all’inizio di giugno ha lanciato un’ennesima iniziativa benefica: “l’operazione maglietta Giùle”. “Anche per questa volta ce l’abbiamo fatta - ci dice infatti con soddisfazione Enzo De Cicco – perché la gente ci sta seguendo sempre più numerosa!!!”. Ma andiamo con ordine e iniziamo a chiedere a De Cicco un breve riassunto cronologico dell’attività del sodalizio che presiede. “La nostra prima iniziativa – ricorda il nostro interlocutore – risale al 2014, anno in cui 6 di Novi Ligure se… è nata; innanzi tutto c’è da sottolineare che all’epoca un referendum “popolare” a suon di “mi piace” decretava che il mitico gelataio Giùle avrebbe dovuto rappresentarne il logo; le t-shirt con l’immagine del Giùle vennero qualche mese dopo e il ricavato della vendita fu utilizzato per comprare un sollevatore per l’ANFFAS. Ricordo circa 600 persone a Dolci Terre per assistere allo spettacolo che mi venne in mente di organizzare grazie all’aiuto della B.B. Orchestra, la big band di cui faccio parte, intitolato A Növe e pü lùcu u sòna eé swéing – Novesi Famosi; una carrellata di novesi che in qualche modo hanno dato lustro alla nostra città conquistandosi un posto d’onore tra i grandi dello spettacolo, dello sport, della cultura. E poi i rappresentanti delle Associazioni novesi di volontariato perché potessero finalmente spiegare ciò che

alcuni novesi fanno per altri novesi. L’anno successivo, la nostra pagina facebook è stata il volano per organizzare un altro spettacolo, un vero e proprio Musical ambientato nella Novi tra gli anni ’20 e gli anni ‘40: l’immancabile presenza della B.B. Orchestra unita alla bravura dei ragazzi della Compagnia “la Bisarca” hanno decretato il grande successo di “Era nato a Novi”, titolo preso in prestito e modificato da quello della famosa canzone Era nata a Novi di Milly, che ci ha permesso di donare al reparto di neonatologia dell’Ospedale cittadino un iniettore elettronico per la terapia intensiva dei neonati novesi”. Veniamo ad ora e all’operazione maglietta Giùle “La scorsa primavera, chiamati a raccolta Bruno Barbato, grafico per hobby, e Andrea Traversa commerciante di abbigliamento che si sarebbe occupato della stampa, è stato deciso di riproporre “l’operazione maglietta Giùle” versione 2017. In pochi giorni i bozzetti erano pronti e grazie a Bruno Ferretti, disability manager della città, è stata stabilita la destinazione di quanto si sarebbe ricavato: un lettino a elevazione elettrica da posizionare nello spogliatoio della piscina novese e usufruibile da chiunque abbia esigenze particolari per cambiarsi. La presentazione delle nuove magliette è avvenuta nel Salone della sede comunale di via Giacometti, alla presenza di Sindaco e Vice Sindaco che ringrazio ancora per l’accoglienza”. Al momento come procedono le cose? La vendita delle magliette presso

Un’idea regalo originale per Natale

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Novi Ligure, in piazza Carenzi, nel cuore del Centro storico ma anche commerciale della città, Stefania Gagliardone, giovane imprenditrice ed esperta orafa, ha aperto lo store Keep Out, dove è possibile trovare una serie di oggetti preziosi, che coniugano la classe del gusto italiano con il valore della tradizione: si tratta di una linea di gioielli in argento con zirconi di vario colore – ma anche realizzabili in oro e platino con pietre preziose - che propone un ditale, oggetto che nell’America Latina veniva regalato dalle nonne come simbolo di protezione da “tutto ciò che punge nella vita”. Il prezioso ditale veniva poi tramandato di generazione in generazione, aumentando il suo potere protettivo nel corso degli anni. La linea Keep Out comprende un’ampia scelta: bracciali, collane, ciondoli, orecchini, anelli, gemelli, accessori, gadget e articoli di cartoleria. Vale la pena una visita in cerca di un’idea preziosa ed originale in occasione delle feste natalizie. Marcella Traverso

Da sinistra: Enzo De Cicco, il vice sindaco Felicia Broda, il sindaco Rocchino Muliere e la nipote del Giulé, prof.ssa Paola Demicheli.

la merceria di Lucia Ferrando in via Girardengo (che non smetterò mai di ringraziare) sta andando alla grande e in quattro mesi abbiamo raggiunto la cifra necessaria per l’acquisto del lettino, che dovrebbe arrivare prima di Natale. E chi ha acquistato la maglietta è stato rigorosamente citato e ringraziato sulla nostra pagina di “6

di Novi se..”. A proposito della pagina di “6 di Novi se…”: sono tre anni che giornalmente viene pubblicata una foto d’epoca con una citazione sulla la “vecchia Novi”. Chi è il curatore di questa rubrica on line? È un compito che mi sono ritagliato personalmente sin dall’av-

vio della pagina facebook. La mia sveglia suona molto presto perché lavoro a Genova (ndr. Enzo De Cicco è medico radiologo presso il Policlinico Universitario San Martino) e la mia prima incombenza della giornata è quella di postare la “vecchia notizia del giorno”. Colgo l’occasione per precisare che non sono assolutamente uno storico né ho la velleità di esserlo: a Novi esistono almeno due importanti Associazioni che sono la Società Storica del Novese e In Novitate che da anni svolgono egregiamente questa “missione”. Io mi limito a fare un po' di informazione “local-popolare, in pillole” senza pretese, ma solo per dare il buon giorno ai novesi miei concittadini, tutto qui; mi sono accorto che molti non conoscono il passato della nostra Città, la sua importanza e che cosa Novi ha rappresentato. Una breve riflessione sulla Novi di ieri La nostra Novi è sempre stata molto bella, era chiamata la “piccola Parigi”, un vero gioiello. E allora mi sono chiesto se la visione delle foto della Novi che fu, avrebbe potuto stimolare nei novesi amore e rispetto per la città. Queste citazioni e le foto sono tratte da libri di autorevoli studiosi di storia locale come Mascherini, Cavazza, Repetti, Rescia. Le fotografie che pubblico in parte fanno parte della collezione Mori ma spesso “passatemi” direttamente dal Cav. Salvatore Acri. “Turi” è una persona squisita e disponibile e a differenza di molti collezionisti gelosi dei propri “pezzi”, mette volentieri a disposizione il suo enorme patrimonio affinché possa essere condiviso; Acri è un vero “patrimonio

della novesità!

Ed oggi come mai qui alla presentazione del libro di Bailo? Con il notaio Gian Luigi Bailo, novese DOC, ci siamo detti che sarebbe bello risentire parlare il dialetto novese per le strade di Novi. È nata così una serie di appuntamenti itineranti dal titolo “e sa fäismu düu parole?”, che stanno andando molto bene tant’è che è stato deciso di creare una “task force” di cultori del dialetto novese che dal mese di gennaio svolgerà “lezioni di dialetto” agli scolari delle Scuole Primarie. Il libro di Bailo “Dialétu, dialétu, dialétu” si inserisce in questo programma? Esatto e questo volumetto, presentato in occasione della fiera di Santa Caterina, contenente tanti simpatici aneddoti novesi ricordati durante gli incontri di “e sa fäismu düu parole?” potrebbe diventare una sorta di libro di testo per lo studio del dialetto. E in conclusione di questa nostra intervista mi piacerebbe ricordare che quanto verrà ricavato dalla sua vendita verrà donato alla San Vincenzo che da anni opera a Novi in favore dei più bisognosi.

A noi de “l’inchiostro fresco” non ci resta che ringraziare il dott. De Cicco per la sua disponibilità e vedendo il suo fervore e quello dei suoi amici per il senso civico che dimostrano in questa attività di promozione culturale non possiamo fare a meno di promettere loro il sostegno del nostro mensile anche per tutto l’anno che si sta tra poco aprendo. Gian Battista Cassulo


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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Vi proponiamo, sotto forma di intervista, un comunicato stampa del PD novese, giunto in redazione

L’Ilva nella morsa tra lavoro e ambiente

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i è giunto in redazione un comunicato del Pd di Novi Ligure sul ricorso al TAR, proposto dal Governatore della Puglia, Michele Emiliano, e dal Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, in merito alla questione Ilva, anche in considerazione che a Novi Ligure vi è uno stabilimento Ilva con forno a ricottura continua, direttamente collegato con quello di Taranto per le forniture di materiale grezzo da rilavorare. E così, trattandosi attori politici tutti appartenenti al PD, abbiamo sentito l’esigenza di capirci meglio e sentire il coordinatore cittadino di questo partito, il dott. Matteo Morando. “È considerato un errore politico – ci dice Matteo Morando - che può avere conseguenze devastanti per il futuro dell’acciaio nel nostro Paese e per i destini occupazionali di oltre 20.000 lavoratori”. Da quanto si comprende sembra vi sia una differenza di vedute nelle priorità tra salute e lavoro. “Il Pd di Novi Ligure rispetta la preoccupazione del Governatore della Puglia riguardo alla salute dei tarantini e all’uso del carbone negli impianti dello stabilimento di Taranto”, ci spiega Morando, “ma ritiene che simili questioni avrebbero dovuto essere discusse nell’apposito tavolo di trattativa e non in un tribunale che, nella migliore delle ipotesi, causerà un ritardo nel passaggio di proprietà, con conseguenze rilevanti sull’attuazione del piano industriale e finanziario presentato dall’acquirente”.

opportunità di salvare l’azienda e bonificare l’area in cui essa opera, inquinando, da decenni”.

dell’ILVA, sia quello di riaprire il tavolo di trattativa con Governo e Istituzioni Locali delle città che ospitano gli stabilimenti”. La nuova proprietà in pectore che posizione tiene in questa vicenda? “Grazie alle lotte dei Lavoratori dell’Ilva ed all’impegno del Go-

verno, l’acquirente Arcelor Mittal parrebbe intenzionata a mantenere gli attuali livelli retributivi dei dipendenti e a ridurre il numero degli esuberi previsti (condizione che, fin dall’inizio, abbiamo ritenuto imprescindibile). Inoltre, dal tavolo della trattativa presso il Ministero, dovrebbe essere emerso che oggi è possibile

porre in essere una straordinaria mole di investimenti (Ndr.: 2,4 mld oltre alle somme sequestrate alla famiglia Riva) - che, se ben utilizzata, potrà fornire allo stabilimento di Taranto le più moderne tecnologie antiinquinamento e di produzione. È, quindi, evidente che fermare l’ILVA significa rinunciare alla doppia

Le Pigotte sbarcano a Novi

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0 novembre 1989: a New York viene firmata la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Il documento, voluto fortemente dall’ONU, sancisce come inviolabili e universali i diritti dei minori: scuola, salute, gioco e protezione. Tuttavia, spesso questi diritti sono violati e la sezione UNICEF di Novi Ligure è pronta ad agire in loro difesa. Il ciclo d’i-

niziative è iniziato il 24 novembre. La biblioteca Civica di Novi Ligure ha ospitato un incontro di lettura di fiabe in lingue straniere. In collaborazione con l’UNICEF, i bibliotecari hanno raccontato a bambini ed adulti storie in lingue originali, rispettando la bellezza del racconto e la musica della lingua originale. Ai primi di dicembre, il FAI locale ha organizzato un laboratorio:

Un suo suggerimento? “Siamo consapevoli delle complesse problematiche ambientali che riguardano in particolare la città di Taranto, ma riteniamo che la strada per risolvere la situazione e, nello stesso tempo, salvaguardare il lavoro e l’occupazione degli stabilimenti

Per concludere? “Il PD di Novi si augura che il Governatore della Puglia ed il Sindaco di Taranto ritirino il

Il 5 dicembre il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, si è presentato a sorpresa nel Municipio di Taranto, dove ha incontrato il sindaco e dopo due ore di confronto sembra che le cose, forse, stiano trovando una possibile soluzione. Il tutto con la speranza che la salute dei cittadini venga tutelata imponendo le opportune misure anti inquinamento ambientale alla nuova proprietà dell'Ilva. Luca Serlenga

Feste di NATALE della PRO LOCO di NOVI • Il trenino di Babbo Natale a San silvestro e alla Befana Stazione Piazza Dellepiane 21/22/23/24/29/30/31 Dicembre 5/6 Gennaio

• Pesca di Beneficenza Via Roma Piazzetta San Pietro Dal 16 Dicembre al 30 Gennaio (fino ad esaurimento biglietti)

• Il laboratorio di Santa Claus di San Silvestro e della Befana Giochiamo creiamo e ascoltiamo. Bricolage, cantastorie e giochi … Galleria Perelli Via Girardengo 8/9/10/15/16/17/22/23/24/27 /28/29/30 Dicembre 2/3/4/5 Gennaio

• Proloco Happy Christmas Piazza Carenzi 8/9/10/15/16/17/22/23/24/29/3 0/31 Dicembre 5/6 Gennaio Vin Brulè, Caldarroste, Frittelle, Cioccolata Calda e il Donut come vuoi.

• La Fabbrica dei Regali Galleria Perelli Via Girardengo Manodopera ad offerta per la realizzazione dei pacchi regalo 8/9/10/15/16/17/22/23/24 Dicembre

• Le feste in giostra Via Roma Piazzetta San Pietro dall'8 Dicembre al 6 Gennaio Giostrina Vintage Cavalli • Mercatino di Via Roma Via Roma Piazzetta San Pietro 16 Dicembre

Matteo Clerici

Tanti auguri di Buone Feste! Via Trattato di Roma, 5 - Novi Ligure (AL) zona PIP, fronte stabilimento ILVA

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sono state invitate alcune classi delle scuole cittadine, tema l’albero, l’Albero dei diritti dei bambini, dell’UNICEF. Il FAI e i piccoli aiutanti hanno così creato un albero, addobbandolo dai cartoncini con i loro desideri. dal 2 dicembre, l’alberò è visibile nell’Oratorio SS. Trinità in Via Cavanna/Via Gramsci e poi alle Dolci Terre. Sempre a dicembre, il messaggio arriva assieme alla Pigotta, una bambola di stoffa, il cui ricavato aiuta l’UNICEF a portare cibo, medicinali ed altre risorse base ai bambini in difficoltà. A Novi Ligure, le Pigotte saranno presenti il Caffè del Teatro, a Via Girardengo nei giorni 6, 12, 14, 19 e 21 dicembre .Durante l’anno l’UNICEF, che ringrazia tutti i suoi sostenitori, propone incontri nelle scuole e collabora alle varie iniziative che mettono al centro dell’attività i bambini.

Le sue speranze? “Ci auguriamo che Il Governatore della Puglia e il Sindaco di Taranto abbiamo ponderato bene questa loro iniziativa e abbiano ben chiara nella mente la responsabilità che si stanno assumendo perché, se venisse accolto, il ricorso costringerebbe i commissari a fermare la produzione con conseguenze devastanti per i lavoratori di Taranto e degli altri stabilimenti, compreso quello di Novi ligure, senza considerare la possibile risoluzione del contratto da parte di Arcelor Mittal”.

ricorso e si rivolgano al Governo per riaprire subito il tavolo di trattativa ed ottenere, stragiudizialmente, le migliorie di carattere ambientale ritenute necessarie, senza pregiudicare la continuità aziendale e il posto di lavoro di migliaia di persone di ILVA e indotto”.

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Dicembre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Busalla: In Valle Scrivia è nato un comitato a tutela dell’ambiente

Contro la violenza, raccontano le donne

“Chi inquina, paghi!”

A convengo

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n gruppo di cittadini ha dato il via ad un comitato spontaneo per la tutela dell’ambiente nel proprio territorio con un concetto molto semplice: le aziende che operano su un territorio, di qualunque tipo esse siano, cioè non solo quelle inquinanti ma anche quelle che, cessando l’attività lasciano il manufatto in abbandono e degrado. Questo, spiegano dal comitato, è un danno per il luogo e l’ambiente e la cosa non deve più avvenire. OBBLIGO DELLA BONIFICA DEI SITI Le aziende, private o pubbliche che siano, esercitano la loro attività molto spesso su di un terreno demaniale. La normativa europea prevede che l’azienda che inquina, nel momento in

cui cessa la propria attività, deve restituire il territorio così come l’aveva trovato, cioè deve provvedere anche alla bonifica. Questa normativa riguarda non solo le attività industriali ma anche, ad esempio, l’edilizia, troppo spesso abbiamo visto infatti casi di imprese edili fallite che hanno lasciato in “eredità” costruzioni in abbandono, sprofondate poi nel degrado. IL COMITATO SPONTANEO Il comitato è formato soprattutto da cittadini della Valle Scrivia genovese e della Val Polcevera ma vi sono anche aderenti da Genova e dalla bassa Valle Scrivia alessandrina. La zona presa in considerazione è fortemente investita da problemi di inquinamento, per via della presenza di attività ad alto impatto am-

bientale, dalla raffineria Iplom di Busalla, al cementificio Cementir di Arquata Scrivia fino all’acciaieria Ilva di Novi Ligure, senza dimenticare i lavori per la realizzazione del Terzo Valico Ferroviario. LE RICHIESTE I rappresentanti del comitato chiedono alle aziende tre punti. Il primo riguarda l’obbligo dell’accantonamento tarato sul costo di bonifica stimato, i tecnici, tramite studi, stimeranno quanto potrà costare per esempio la bonifica a mq di una raffineria. Le aziende dovranno fare questo accantonamento in fondi vincolati pubblici, siano essi regionali, nazionali o comunali. Il comitato chiede inoltre che venga vietata la vendita delle aree dismesse non ancora bonificate, per evita-

re casi come quello della Iplom di Busalla che si è potuta ampiare nel tempo. Il terzo ed ultimo punto è quello della riconversione: spesso infatti le raffinerie si riconvertono in termovalizzatori, che producono energia con gas o altri combustibili puliti, queste autorizzazioni dovranno essere però subordinate alle bonifiche, si potrà fare quindi il termovalorizzatore al posto dei serbatoi della raffineria, ma previa bonifica dell’area circostante. Il concetto fondamentale, spiegano i rappresentanti del comitato, è quello che non vi siano cifre fisse di accantonamento, che potrebbero mettere in difficoltà le aziende, ma la somma dovrà essere tarata in percentuale sull’utile netto di esercizio di ogni anno. Fabio Mazzari

Serravalle Scrivia: Le preoccupazioni del Comitato per la bonifica di Ecolibarna

Il pericolo arriva dal Rio Negraro l sito ex Ecolibarna di Serravalle Scrivia fa ancora parlare di sé. Proseguono i lavori di messa in sicurezza dell’area dell'ex stabilimento e delle località di Fabbricone e Gambarato e della falda, ma con alcune difficoltà. È quanto dicono Gianluigi Gandini, Elio Pollero e Monica Baiardi, del Comitato per la bonifica dell’Ecolibarna. In Primavera sono partiti i lavori di costruzione di un argine lungo la sponda sinistra dello Scrivia, un’opera di contenimento progettata nel 2011 dall’Aipo (Agenzia interregionale per il Po), per un importo di circa 850.000 euro, che dovrebbe proteggere l’abitato da eventi alluvionali di grandi dimensioni. Però secondo il Comitato, il pericolo per il Fabbricone non arriva dallo Scrivia ma dal Rio Negraro, che scende dalla Bollina, attraversa l’Ecolibarna,

scorre a valle nei campi del Fabbricone e sfocia nello Scrivia. Quando esonda, allaga i terreni del Fabbricone. “La situazione ora diventa pericolosa - sostiene Monica Baiardi - perché il nuovo argine impedirebbe il normale deflusso delle acque, creando un lago con conseguente allagamento delle case”. La perplessità più grande da parte dei membri del

comitato inoltre è legata al fatto che nella zona, prima della costruzione dell’Outlet, i campi assorbivano le piogge decantando le acque, mentre oggi la cementificazione del centro commerciale le fa defluire a valle con irruenza. Il progetto di questo argine dunque andrebbe rivisto. In tal senso i rappresentanti del comitato hanno incontrato

i tecnici dell’Aipo per chiedere la realizzazione di un pennello nell’alveo dello Scrivia (ndr.: quello esistente è stato distrutto dall’alluvione) per deviarene il corso verso la sponda destra, area priva di edifici. Ma la questione sembra sia rimasta ancora aperta.. Marta Calcagno

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er la giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si è celebrata il 25 novembre, a Silvano d'Orba una voce è giunta forte ed incisiva dall’Amministrazione comunale, che da sempre promuove tante iniziative per sensibilizzare la cittadinanza su questo problema sociale grave e dilagante. In collaborazione con il Centro Antiviolenza di Alessandria Me.dea Onlus, al teatro Soms si è parlato di violenza a 360 gradi, il Sindaco, Ivana Maggiolino, ha introdotto il dialogo e lo ha fatto da donna sensibile e combattiva, che da anni difende le donne, la loro bellezza, i loro valori e i diritti, troppo spesso bistrattati e offesi. A Silvano le donne dicono basta al silenzio e lo fanno alzando la voce, sopita da secoli da una società meramente maschilista e patriarcale che ha marginalizzato il genere femminile e lo ha asservito, creando tante vittime innocenti. Parlano della loro esperienza donne maltrattate, raccontano le loro storie di molestie e isolamento davanti al pubblico, una volta tanto hanno il coraggio di denunciare gli abusi e le ingiustizie subite, con gli occhi lucidi e la voce che trema. Tanta commozione. Il lato oscuro dell’anima ora esce fuori più forte che mai, anche grazie alle parole di Maria Ausilia Piano, ex insegnante, una voce carica di solidarietà, di energia positiva, di fratellanza universale. Anche la

narrativa giunge in aiuto in questa allegorica battaglia contro la violenza, attraverso le letture della scrittrice Maria Elettra Maranetto, che con sottile ironia e sarcasmo colpisce al cuore gli uditori scatenando le più disparate riflessioni. La voce di Francesca Ragno e la musica dal vivo di Lorenzo Breda sono un favoloso corollario della serata. “La battaglia contro la violenza si combatte ogni giorno - sono le parole di Chiara, Direttrice del centro antiviolenza, casa rifugio di Alessandria – con dedizione, impegno e senso di responsabilità, se si vuole portare avanti un progetto di aiuto concreto. La nostra missione è di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignità e saggezza: una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarietà con le altre donne. Scegliamo come strumento strategico della nostra missione i Centri antiviolenza e Ii realizziamo come luoghi di protezione, valorizzazione e riprogettazione della vita delle donne che ospitiamo, ma anche di tutte coloro che si rivolgono a noi per un sostegno solidale in momenti di grande difficoltà”. Un’opera di estrema importanza, quella di Chiara e le volontarie del centro, un ente che finalmente concretizza tante parole che molto spesso restano solo parole. Marta Calcagno

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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

ARQUATA SCRIVIA Arquata Scrivia: la città si trasforma e si veste di luci, suoni e colori

Nuovi e antichi giochi di strada: Bilie e figurine

Scenografie per “Natale 2017”

di Giacomo Quaglia

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iochi universalmente conosciuti, per piccoli e meno piccoli. Con le bilie si poteva percorrere il Giro d'Italia, percorso ricavato con abilità sul terreno della Lea, con tanto di salite, discese, gallerie, oppure a “tanetta”, una sorta di minigolf giocato a “bicelate” o ancora detto in dialetto “a cianta e au pormo” dove vinceva chi riusciva a colpire la bilia avversaria, oppure chi riusciva, previo lancio di accostamento, a mettere la propria bilia vicina, ed entro un raggio misurabile fra pollice e mignolo di una mano, tesi all'inverosimile. Anche le figurine dei calciatori, dei corridori, a seconda della moda del momento, costituivano una specie di gioco d'azzardo di quei tempi,in quanto si potevano vincere, ma anche perdere ed era abbastanza frequente il pianto di qualche ragazzino più piccolo, che naturalmente, avendole perse tutte, non si voleva rassegnare. A questo punto scattava la solidarietà; fra i presenti si dava un rapido sguardo ai vari pacchetti,si estraevano le “doppie” per darle al piagnucoloso di turno, che il giorno dopo avrebbe pagato con l'esclusione dal gioco il suo comportamento.

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uove scenografie, nuove attrazioni e nuovi spettacoli sono la cornice di questo Natale 2017. Ai tradizionali concerti della Banda Musicale Arquatese il 2 dicembre, agli auguri natalizi in musica del Progetto Campofreddo del 17 nell’atrio del Palazzo Comunale, all’elevazione musicale di Natale

proposta dalla Corale Arquatese nella Chiesa Parrocchiale il 21, si aggiungono spettacoli per far sognare. Il Comune, il consorzio “Le Botteghe di Arquata”, la Pro Loco e gli esercenti di Piazza Repubblica, in sinergia, danno vita a un cartellone di eventi per tuffarci nella magica atmosfera natalizia.

Piazza S. Bertelli e Via Libarna ospitano l’8 dicembre il mercatino di hobbisti a carattere artigianale e nel pomeriggio alcuni cantanti di Star Voice per farci ascoltare tradizionali canti. Domenica 10 sono gli esercenti di Piazza Repubblica a organizzare il pomeriggio con musica, cibo e attività per bambini. Babbo Natale su un calesse trainato da cavalli porta i piccoli in giro per la piazza, offre loro un dono, il tutto nel sottofondo delle magiche note natalizie. Anche il laboratorio del riciclo dà la possibilità ai bambini di creare un oggetto da portare a casa. Evento clou di quest’anno il Circus. In Piazza S. Bertelli, domenica 17, uno spettacolo coinvolgente. Ballerini, figuranti, trampolieri, mangiafuoco si esibiscono al suono di tamburi africani, invitando gli spettatori a scatenarsi nella danza

accanto al fuoco. Un’ora per sognare, ridere, spezzare la quotidianità. Lo scambio di auguri fra studenti e docenti dell’Unitre Arquata – Grondona, il 15, presso i locali della Pro Loco, ci trasporta nel calore della festa, attraverso il concerto di canti popolari del gruppo di studenti del corso di canto. Per tutto il periodo è possibile visitare la mostra di presepi e diorami, curata dall’associazione Arquator Presepi alla Casa Gotica. Il consorzio “Le Botteghe di Arquata” si augura che la piccola ripresa economica di cui si parla si rifletta sui consumi e sullo shopping. Per questo anche quest’anno organizza il tradizionale “Concorso a premi” dal 25 novembre al 24 dicembre, riservato ai possessori della card.

Natale a Vignole

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omenica 10 Dicembre anche Vignole si è popoldi bancarelle per i tradizionali “Mercatini di Natale”. Inutile dire che i protagonisti sono stati i bambini. Il Mercatino di Natale si è svolto nel Palazzetto dello Sport con tanto di stand gastronomico della Pro loco e pranzo a base di Polenta con spezzatino o formaggi. Nel pomeriggio, tra una compera e l'altra tra i tradizionali banchetti di artigianato, si è gustata una golosa merenda a base di: panini, crepes, torte, cioccolata calda e vin brulè. Non sono mancati gli intrattenimenti come lo spettacolo di Magia per grandi e piccini, con truccabimbi, baby dance e palloncini di ogni genere. Roberta Petracca

Marisa Pessino

Tortona: si discute di integrazione

Arquata Scrivia: Palazzo Spinola si illumina di viola

Migranti

Incontro sulle neoplasie A

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corridoi umanitari: cosa sono, come funzionano, come possono essere la risposta alle imponenti migrazioni del presente Questo l’argomento di un incontro, aperto al pubblico, che si è svolto il 30 novembre a Tortona, nella Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Promossa dal MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), la conferenza (con inizio alle 20.45) vedrà come relatori il Vescovo locale, Mons. Vittorio Viola e la pastora della Chiesa Evangelica Metodista di Alessandria, Lucilla Peyrot. Cuore della serata, il progetto dei corridori umanitari, iniziativa della Comunità di Sant'Egidio, dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) e dalla Tavola Valdese in collaborazione con le autorità italiani. I corridoi

permettono a gruppi selezionati di profughi di venire in Italia, in sicurezza e legalmente, senza spesa per i cittadini grazie ad un sistema di autofinanziamento, promosso dai promotori. Entrati in vigore il 15 febbraio 2015, ad oggi i corridoi umanitari hanno portato in Italia 1000 persone. Oltre all’analisi del passato, la conferenza sarà un’occasione per discutere delle sfide del presente, in primis il rinnovo della convenzione con il Libano. In primis, forse, sarà occasione per parlare di quel sistema che Papa Bergolio definisce “l’ecumenismo della carità”, capace tra l’altro di trovare estimatori in Francia ed in Belgio e di dare risposte in un tempo di forti dubb.

nche il Comune di Arquata Scrivia ha aderito alla campagna di sensibilizzazione per la lotta al tumore al pancreas, il 5 novembre ha partecipato alla Corsa delle Città e il 26 novembre 2017 ha illuminato di viola il Palazzo Comunale.

Perché una corsa e l’illuminazione per il tumore al pancreas? Si parla poco di questa patologia e, nonostante l’alto tasso di mortalità, soltanto il 2% di fondi europei destinati alla ricerca viene destinato alla neoplasia. Si prevede che nel 2030 sia la seconda causa

di morte. In Italia colpisce più di 12.000 persone ogni anno. Viene definito il “killer silenzioso” perché la diagnosi avviene troppo tardi, in fase avanzata della malattia che per lungo tempo non dà sintomi. La sopravvivenza media dei pazienti è di 4/ 6 mesi. Sta migliorando l’efficacia delle cure, ma la ricerca per ottenere ulteriori progressi è estremamente necessaria. Per questo l’associazione senza fini di lucro “Nastro Viola” ha lanciato per il terzo anno consecutivo la campagna di sensibilizzazione, chiedendo di illuminare di viola, il colore della speranza, luoghi pubblici e privati, così da portare all’attenzione delle Istituzioni italiane le problematiche legate a questa patologia.

Matteo Clerici

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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

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Un viaggio alla scoperta delle eccellenze culturali dell’Oltregiogo

La Pinacoteca di Voltaggio

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n tesoro nascosto nell’Appennino Ligure, stiamo parlando della Pinacoteca dei Frati Cappuccini di Voltaggio. Questa pinacoteca è ospitata all’interno del Convento del Padre Santo, edificio costruito dai frati Cappuccini (appartenenti all’Ordine Francescano) nella seconda metà del XVI secolo e attivo sin dal 1603.

VOLTAGGIO, SNODO TRA MARE E PIANURA La scelta di Voltaggio non fu casuale, il paese della Val Lemme si trova infatti lungo quella che, prima dell’apertura dell’attuale Strada Statale dei Giovi, era la principale via di collegamento tra il Porto di Genova e la Pianura Padana. Voltaggio nel corso dei secoli diventò uno dei luoghi più importanti sia del passaggio delle merci che del transito dei religiosi. L’importanza del centro è testimoniata anche dal fatto che, fino al XVIII secolo in quel di Voltaggio, fatto insolito per un piccolo paese interno, era presente una comunità ebraica, poi in seguito trasferitasi in parte a Genova e in parte a Casale Monferrato, ancora oggi una piazza del centro storico viene chiamata in dialetto “Ciàssa Giudea”. IL CONVENTO Il convento dei Frati Cappuccini di Voltaggio, come ci spiega Luciano Bisio, presidente dell’Associazione “L’Arcangelo” che gestisce la Pinacoteca, svolse a lungo la funzione di “ospedale” dell’epoca, i frati si occupavano infatti di soccorrere e curare i malati ed i bisognosi, lavorando come “farmacisti” elaborando erbe curative. La struttura fu preda poi del corso degli eventi storici. Durante il periodo napoleonico, durante il quale cessò l’antica Repubblica di Genova, i frati vennero sfrattati ed il convento venne riadattato come carcere per i renitenti alla leva. Solamente nel 1821, con la Restaurazione avvenuta dopo il Congresso di Vienna

Lveetrine di Novi

l’immobile venne acquistato da Andrea De Ferrari, Duca di Galliera, che fece rientrare i religiosi. Tuttavia, nel 1866 il giovane Regno d’Italia sequestrò per legge i beni ecclesiastici, il convento di Voltaggio riuscì fortunatamente a salvarsi in quanto proprietà privata.

gio), ma anche Bernardo Strozzi, Andrea Del Sarto, Antonio Travi, Luca Cambiaso, Domenico Fiasella, Anton Maria Maragliano e molti altri, nonché molti “anonimi” che in realtà furono gli allievi dei suddetti artisti. Fabio Mazzari

L’ETÀ DEL DUCA DI GALLIERA Durante la seconda metà dell’Ottocento il convento venne retto da Padre Pietro Repetto, confessore di Maria Brignole Sale De Ferrari, Duchessa di Galliera. La nobildonna genovese oltre a possedere diverse proprietà nella zona di Voltaggio fu anche una grande collezionista d’arte. Al momento della sua morte, avvenuta nel 1888, lasciò, tramite testamento, la sua collezione al convento, precisando, nel testamento che tali quadri non dovevano essere venduti e, soprat-

Info:

L tutto, non dovevano essere spostati da Voltaggio. Nel corso degli anni le opere d’arte furono installate soprattutto nella chiesa e nel convento adiacente. Tra il 1967 ed il 1968 l’allora amministrazione comunale fece nascere la pinacoteca, occupandosi anche del restauro di numerose opere, da allora tutelate dalle Belle Arti.

L’ASSOCIAZIONE “L’ARCANGELO” Nel 1987, però l’ultimo frate cappuccino lasciò Voltaggio e il convento chiuse. Seguirono anni di abbandono fino a quando, dieci anni fa, l’Associazione L’Arcangelo prese in mano la struttura e rilanciò la pinacoteca, oggi visitabile al pubblico. All’interno del-

la Pinacoteca di Voltaggio sono presenti quadri, in maggioranza a carattere religioso, di alcuni dei più importanti esponenti della “Scuola genovese” del XVI e XVII secolo: in primis Sinibaldo Scorza, pittore nativo proprio di Voltaggio (a cui è stata dedicata questa primavera una mostra congiunta tra Genova e Voltag-

a Pinacoteca di Voltaggio, gestita dall’Associazione L’Arcangelo, è visitabile ogni sabato e domenica da maggio a ottobre dalle ore 15:30 alle ore 18:30 e, nel resto dell’anno tramite appuntamento. Durante il periodo estivo, inoltre, nel chiostro e nella chiesa si svolgono diverse manifestazioni collaterali quali concerti di musica classica, jazz e presentazioni di libri.

Dopo cinque anni dallo switch-off ancora problemi nell’entroterra

Segnali televisivi a singhiozzo

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aghiamo il canone come in città ma non abbiamo in cambio lo stesso servizio”, è questo il leit-motiv che si sente nell’entroterra genovese riguardo alla ricezione della TV. A cinque anni dallo swtich-off, infatti, che nel 2012 ha definitivamente spento i vecchi segnali analogici per far posto a quelli digitali sono ancora tanti i problemi irrisolti. Disagi che iniziano proprio dalla RAI, il servizio pubblico, infatti, non garantisce a tutti i cittadini di usufruirne.

IN VALLE STURA Analizzando la situazione dei ripetitori sparsi sul territorio dell’entroterra genovese viene fuori che la Valle Stura (che pure conta quasi tredicimila residenti) riceve solamente il “mux 1” della RAI, proveniente

dal ripetitore di Bric Mondo, situato nel Comune di Rossiglione. Quindi solamente Rai 1, Rai 2, Rai 3 e Rai News senza alcuna possibilità di usufruire dei canali tematici (Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Premium, Rai Gulp, Rai Sport, ecc…).

in Val Trebbia non arrivano ad esempio i segnali Mediaset (il mux sui canali 36 e 37 non sono ricevibili), Discovery (canali 32 e 47) e Cairo (canali 42 e 59) e nemmeno i mux delle televisioni locali. Da Torriglia in su in pratica il servizio televisivo è rimasto come negli

IN VAL TREBBIA Se nella Valle Stura il problema però è limitato al solo servizio pubblico, altrove la situazione è peggiore. In Val Trebbia ad esempio la RAI copre il territorio con tutti e tre i “mux” grazie alla doppia ricezione di Monte Capenardo (Davagna) e Monte Laghicciolo (Fontanigorda). Il problema, però, è che in valle si riceve praticamente solo la Rai stessa! Secondo il sito OTG (il reportage aggiornato nazionale sulle frequenze di tutta Italia)

anni ‘50 e ‘60, solo la tv di Stato, a meno che non ci si doti di antenna parabolica e decoder (certamente non economici specie se si possiede più di un televisore). IN VALLE SCRIVIA In Valle Scrivia la situazione è leggermente migliore, arrivano ad esempio i segnali di Mediaset (seppure un mux solo, ovvero quello senza canali tematici), i due di Cairo e uno di Discovery nonché un paio di mux locali. Ma in questa valle, e soprattutto nella zona di Casella e Montoggio, a causa della posizione geografica vi sono spesso inteferenze di segnali provenienti dalla zona della Pianura Padana (Emilia Romagna e Lombardia) che creano grossi disagi alla ricezione del segnale.

LA “RACCOLTA FIRME” Da tempo nelle vallate genovesi sia gli amministratori locali che i cittadini stessi stanno portando avanti battaglie e raccolte firme per poter usufruire del servizio, fino ad oggi senza . Anche la proposta, fatta qualche tempo fa, di ridurre il canone alle zone malservite dal digitale terrestre non ha avuto buon esito. PER CONCLUDERE Una situazione dunque che se nei primi mesi dopo il cambio di segnale poteva essere giustificata oggi, dopo oltre cinque anni dallo switch-off è ai limiti dell’assurdo e, come emerso da articoli di giornale, non riguarda solamente la Liguria ma quasi tutte le zone d’Italia con territori montani e difficili da coprire con i segnali. (f.m.)

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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Val Trebbia: La cucina di una volta nell’entroterra genovese

Gorreto: La famiglia Centurione-Scotto in visita

I° Tour del Gusto

Il ritorno dei principi

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davvero un peccato che i sapori e le bontà della valle più bella del mondo siano ricordati solo durante le sagre” questo è quello che ha pensato il Consorzio di promozione territoriale Val Trebbia prima di creare la prima edizione del Tour del Gusto dell’omonima Valle. Un Tour che si propone di raggruppare diversi eventi nei locali degli ristoratori consor-

ziati, i quali potranno lavorare insieme con i produttori di prodotti tipici per la creazione di qualcosa di nuovo, non solo prodotti della tradizione, anche piatti moderni. Le location saranno rappresentate da diversi ristoranti e trattorie della zona, almeno sei, con appuntamenti nei diversi week-end per gustare i molteplici sapori del Territorio. L’evento inaugurativo

si è tenuto sabato 18 novembre alla “Taverna delle Fontanelle” di Rovegno con grandi protagonisti i ravioli fatti a mano, le nocciole direttamente dal bosco, prelibata carne e miele che andranno a comporre un primo, un secondo e un dolce. Negli appuntamenti successivi si susseguiranno diversi piatti in diversi ristoranti tra cui persino i giropizza nel borgo di Torriglia, oltre a tutto questo anche una serata all’insegna del pesce il 2 Dicembre a “La Taverna”, grazie alla collaborazione tra un ristorante e una pescheria locale. Il Tour 2017, sarà il primo, l’edizione pilota, e si svolgerà tra i mesi di Novembre, Dicembre e Gennaio nelle migliori località e borghi della Val Trebbia, ma si stanno già preparando altre edizioni, perché assaporare l’Alta Val Trebbia è il miglior modo per raccontarla! Daniele F. Barbieri

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principi Centurione Scotto sono ritornati a far visita a quello che, per diversi secoli, fu il loro feudo, ovvero Gorreto, piccolo centro della Val Trebbia, ultimo comune della Provincia di Genova prima dell’ingresso in quella di Piacenza. Sabato 25 novembre Carlo Centurione Scotto, erede dell’antichissima famiglia genovese che

Il comune della Val Borbera premiato a Comuni Fioriti 2017

Cabella Ligure si mostra all’Europa

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abella Ligure - centro turistico della Val Borbera e fiore all’occhiello della intera vallata che mette in comunicazione ben quattro provincie, Alessandria, Genova, Piacenza e Pavia - è stata scelta insieme al Comune di Ingria, in Provincia di Torino, per rappresentare l’Italia al Concorso Europeo Entente Floreale 2018. L’elezione di Cabella Ligure, alla presenza del Sindaco, Roberta Daglio, è avvenuta sabato 11 e domenica 12 novembre in Umbria, a Spello, nel corso della manifestazione Comuni Fioriti 2017, durante la quale il borgo alessandrino è stato premiato quale Comune virtuoso che si impegna ad incentivare e curare il verde sul proprio territorio. Il circuito nazionale dei Comuni Fioriti seleziona ogni anno i migliori villaggi e città fiorite sul territorio nazionale che condividono il motto “Fiorire è accogliere”

promosso da Asproflor, associazione dei produttori florovivaisti. Tra tutti i Comuni fioriti italiani ogni anno ne viene selezionato uno che va a rappresentare l’Italia al concorso Mondiale “Communities in Bloom” e due a quello europeo “Entente Floreale”. Proprio in quest’ultima cate-

goria nell’anno 2018 sarà presente il nostro Comune alessandrino di Cabella Ligure, che verrà dunque visitata da una giuria internazionale che emetterà un giudizio a seconda del risultato raggiunto. La partecipazione a questo concorso, quale elemento di miglioramento ambientale e di

promozione turistica del territorio, conferma l’attenzione di Cabella e dell’intera vallata alla cura del proprio territorio e all’accoglienza di coloro che decidono di visitare una natura quasi incontaminata. Samantha Brussolo

da tempo vive a Lucca, è arrivato in visita insieme alla sua famiglia, invitato dal Sindacoo di Gorreto, Gian Carlo Capelli. Per l’occasione il Principe ha visitato il palazzo che fu di proprietà della sua famiglia fino agli anni ‘50 ed oggi, purtroppo, si trova in uno stato di preoccupante abbandono. “La visita della famiglia Centurione Scotto – ha spiegato il sindaco Capelli – è stata l’occasione per sensibilizzare le istituzioni sul recupero di questo importante palazzo storico. Da qualche tempo stiamo lavorando insieme all’Università di Genova per riportare agli antchi splendori l’edificio. Il nostro obiettivo – ha fatto presente Gian Carlo Capelli – è di realizzare al primo piano del palazzo un centro studi gestito dalla facoltà di Scienze Naturali, grazie anche alla presenza del nostro comune inserito tra due parchi naturali, quello dell’Antola e quello Fluviale del Trebbia, mentre per il piano superiore abbiamo un progetto di strutture ricettive”. Il prossimo anno inoltre il Comune di Gorreto presenterà il libro sulla storia del paese, ricostruita minuziosamente da Attilio Carboni, noto storico della Val Trebbia insieme al professor Fabio Sardi dell’Università di Genova con la supervisione del sindaco Gian Carlo Capelli. Il Palazzo Centurione di Gorreto, dall’inconfondibile livrea a strisce bianche e nere, venne

costruito nel corso del XVII secolo ed diventò pienamente operativo dal 1635. Si trattava di un “palazzo di giustizia” dell’epoca dei Capitanati del Popolo dove, oltre che l’amministrazione della legge, vi era la presenza della guarnigione militare e vi erano installate diverse attività operative quali una cartiera (grazie alla presenza del vicino corso d’acqua), una conceria, una falegnameria, una fornace per calce e mattoni e, addirittura un pastificio. Ma l’attività indubbiamente più importante per il Palazzo Centurione di Gorreto era quella della zecca, esso fu, per diverso tempo, l’unico edificio della Val Trebbia in cui veniva battuta moneta. Abitato dalla famiglia Centurione fino al XIX secolo l’edificio subì poi diverse traversie, sede di un comando militare durante l’ultima guerra mondiale venne adibito poi a sede di un ente religioso, che lo rilevò e lo utilizzò fino agli anni Sessanta. Da allora, purtroppo, è stato completamente abbandonato e si trova in uno stato di evidente degrado. Il progetto del Comune di Gorreto punta a far rinascere questa importante realtà storica della valle. Fabio Mazzari


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Novi Ligure: Il FAI per gli studenti

Al via il progetto per tipicizzare una eccellenza locale

La “Rosa della Valle Scrivia” Scuole in visita L a Rosa della Valle Scrivia entro breve tempo potrebbe diventare un prodotto con Indicazione Geografia Protetta. Da qualche tempo, infatti, gli organizzatori della Festa delle Rose di Busalla, con in testa l’assessore alla cultura del Comune di Busalla, Fabrizio Fazzari, stanno portando avanti una battaglia per tipicizzare questo fiore. “Stiamo cercando di aggregare le aziende per ottenere un prestigioso riconoscimento – ci spiega Fabrizio Fazzari – la rosa della Valle Scrivia è un fiore unico che, nel corso del tempo si è autoibridato, creando questo ceppo autoctono ed unico nel suo genere. Stiamo lavorando insieme a docenti unviersitari ed agronomi – prosegue l’assessore del Comune di Busalla – per effettuare delle prove biologiche ed arrivare alla definizione dell’unicità, con una sorta di carta d’identità della rosa”.

LA RICHIESTA DI INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA Il passo successivo, ci fa presente Fazzari, è la richiesta di Indicazione Geografica Protetta per la rosa della Valle Scrivia “bisogna chiarire la differenza tra IGP e DOP – ci fa presente Fabrizio Fazzari – il marchio IGP ad esempio permette di produrre le rose in Valle Scrivia e, successivamente, trasformarle in qualunque luogo del mondo, come ad esempio accade con alcuni nomi di vini che vengono prodotti ovunque, invece la DOP, ovvero Denominazione di Origine Protetta è un riconoscimento molto più forte e permetterà non solo di produrre ma anche di trasformare la rosa della Valle Scrivia solamente nell’area circoscritta”. LA MAPPATURA DEL SITO DI PRODUZIONE L’area di produzione della Rosa della Valle Scrivia è stata mappata con precisione dal presidio di Slow Food Italia. Essa comprende i comuni di Busalla, Ronco Scrivia, Isola del Cantone, Savignone, Casella, Montoggio ed alcuni comuni delle

vallate limitrofe ovvero Sant’Olcese, Davagna, Bargagli e Torriglia. Sempre nel corso di quest’ultimo anno, ci informa sempre Fabrizio Fazzari, è stata effettuata una mappatura di tutti i roseti in cui viene coltivata questa rosa “il nostro obiettivo è quello di cercare di valorizzare sempre di più il prodotto, farlo conoscere e, allo stesso tempo tipicizzarlo come un prodotto unico al mondo

che cresce solamente qui”. IL DE.CO. E IL D.O.P. PER LA ROSA DELLA VALLE SCRIVIA Il Comune di Busalla sta inoltre lavorando per ottenere il De.Co (Denominazione Comunale) per la Rosa della Valle Scrivia “Il passo successivo – ci anticipa Fabrizio Fazzari – sarà quello di chiedere la DOP, una cosa che sarebbe importante an-

che per la Provincia di Genova che, attualmente ha pochissimi prodotti DOP. Per fare questo dobbiamo cercare di coinvolgere le aziende a lavorare insieme ed utilizzare i progetti europei orientati alle aziende stesse, come abbiamo spiegato nel workshop che si è tenuto a novembre a Busalla questo – conclude Fazzari – ci permetterà di lanciare il marchio producendo prodotti quali la birra alla rosa, la pasta alle rose ma anche dolci, cosmetici, profumi, ecc… a tema”. Attualmente a guidare la battaglia per ottenere il riconoscimento vi è un’azienda privata, la JB Rose di Ronco Scrivia. Il sogno dell’assessore Fabrizio Fazzari e degli organizzatori è quello che la rosa della Valle Scrivia, così particolare, venga piantata e coltivata nei filari delle colline della valle, per abbellire il paesaggio seguendo il modello dei vitigni delle Langhe e del Chianti. Fabio Mazzari

Agricoltura biologica, non business ma scelta convinta

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on dobbiamo considerare l’agricoltura biologica come un business, ma come una scelta imprenditoriale convinta e consapevole – ha esordito così il presidente provinciale di Confagricoltura, Luca Brondelli, al seminario informativo dal titolo Biologico Oggi che si è tenuto ad inizio dicembre ad Alessandria – la nostra posizione è che non c’è una contrapposizione tra l’agricoltura tradizionale e quella biologica ma che, anzi, le due tecniche possono benissimo coesistere tra di loro”. La richiesta da parte dei consumatori di prodotti provenienti dall’agricoltura biologica è in decisa espansione, è emerso dal seminario, e allo stesso tempo cresce il numero di ettari coltivati con le tecniche naturali.

Tuttavia c’è ancora molto da fare, come hanno sottolineato da Confagricoltura bisogna lavorare sugli aspetti legati alla formazione e alla ricerca, in particolar modo per quanto riguarda la lotta alle malerbe, una delle problematiche principali dell’agricoltura biologica. Attualmente il biologico rappresenta circa il tre per cento dei prodotti agroalimentari venduti in Italia, una percentuale destinata ad aumentare nei prossimi anni. La crescita maggiore si ha

nel settore dei vini e degli spumanti nonché nelle carni fresche e trasformate. Attualmente i prodotti certificati da agricoltura biologica non si trovano più solamente nei supermercati e discount ma anche e soprattutto tramite la vendita diretta nei mercatini. Al seminario di Alessandria ha partecipato anche l’On. Massimo Florio, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento e primo firmatario della legge che intende normare le disposizioni per lo sviluppo e la competitività agricola con metodo biologico, che ha posto l’accento sui temi legati ai controlli ed alle certificazioni nonché ai moderni meccanismi di mercato. Fabio Mazzari

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urante l’ultima settimana di novembre si sono svolte le “Mattinate FAI”, un evento promosso dal Fondo per l’Ambiente Italiano e dedicato interamente al mondo delle scuole. Nel corso dell’intera settimana i volontari del FAI di Novi Ligure hanno realizzato laboratori didattici sul tema della carta e della cartapesta destinati alle scuole elementari. Sono state otto le classi amiche del FAI. Per quanto riguarda la scuola primaria hanno partecipato la “Zucca” ed i “Martiri della Benedicta” di Novi Ligure, la “Da Vinci” di Pasturana e la “Mazzini” di Basaluzzo. Insieme alle scuole elementari hanno partecipato all’evento del FAI anche i ragazzi dei licei, che si sono cimentati nel progetto “Apprendisti Ciceroni”. Gli studenti delle scuole superiori “Amaldi” e “CiampiniBoccardo” hanno guidato i loro “colleghi” più piccoli alla scoperta dei tesori nascosti della città, quali l’Oratorio della Maddalena e l’Oratorio della Trinità. In quest’ultimo edificio sacro hanno potuto ammirare da vicino la grande statua settecentesca in cartapesta conservata. Sabato 2 dicembre la settimana del FAI si è conclusa con l’esposizione dei lavori degli alunni delle scuole elementari e, in contemporanea, con l’apertura al pubblico dell’Oratorio della Trinità, solitamente chiuso. L’Oratorio della Trinità di Novi Ligure è un interessante esempio di architettura religiosa

in stile Barocco. I volontari del Fondo per l’Ambiente Italiano hanno accompagnato i visitatori alla scoperta delle decorazioni a stucco e degli affreschi presenti all’interno dell’edificio. Per la realizzazione ed il successo della settimana del FAI gli organizzatori ringraziano oltre che il preziosissimo impegno dei volontari l’interessamento delle scuole e degli insegnanti che hanno aderito a questa importante iniziativa. Un ringraziamento va anche al Rotary Club di Novi Ligure, che ha fornito il materiale per i laboratori didattici, al Comune di Novi Ligure che ha reso disponibili i locali della biblioteca civica nonché il Priore dell’Oratorio e la signora Milena per la loro disponibilità.

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A Novi c’erano i Cavalli

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Il romanzo di Giada Campus nella Valle Scrivia degli anni ‘70

“Con le mani nel cotone”

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autore, Gianfranco Palmucci, racconta con passione e istintività, gli eventi e i personaggi che hanno accompagnato Almeida, il protagonista, a partire dai primi decenni del ‘900 fino agli inizi degli anni Sessanta. Frammenti di vita vissuta in diverse località dell’allora Regno d’Italia, prima della guerra, e in seguito nel pieno dello sviluppo economico. Al termine degli anni Cinquanta approda nell’allevamento di cavalli da trotto a Novi Ligure. Città affrescata durante la Festa della Madonna della Neve nell’agosto del 1962. In un viaggio di ricordi, sulle pagine si materializza la vita di quegli anni ricchi di aspettative ma anche di contraddizioni che poi sfoceranno nel ’68. Il libro sarà presentato sabato 16 dicembre alle ore 18, presso la libreria “Buone Letture” di Novi Ligure per voce della senatrice Emanuela Repetti con la moderazione della prof.ssa Marta Calcagno. Sarà presente l’autore. Gian Battista Cassulo

a Valle Scrivia dei primi anni Settanta, ed in particolare la frazione di Isorelle, tra Busalla e Savignone, con il suo storico Cotonificio De Ferrari, per tutti in zona “la filanda”, fa da sfondo al primo romanzo di Giada Campus, giornalista valligiana che, per conto di Pentagora Editore di Savona ha appena dato alle stampe “Con le mani nel cotone”. “Il racconto è di fantasia, ma trae ispirazione dai racconti delle persone, cominciando da mia nonna, che hanno lavorato nella filanda – ci spiega Giada Campus – mia nonna faceva parte, come i protagonisti del romanzo, della numerosa comunità sarda che si era trasferita in zona per lavoro”. LA TRAMA Il romanzo di Giada Campus parla di anni indietro nel tempo, precisamente tra il 1970 ed il 1971, ma tocca un argomento di stretta attualità, quello della violenza con-

tro le donne “è un argomento di cui oggi si parla molto, oggi molte donne hanno il coraggio di denunciare e, grazie ai mezzi di comunicazione le storie vengono fuori, una volta, come nell’epoca in cui è ambientato il mio romanzo, erano nascoste”. L’idea di Giada Campus è nata quasi per caso come ci spiega la stessa autrice “ho unito il tema del lavoro con quello dell’emancipazione delle donne. Il pe-

riodo scelto – ci fa presente l’autrice – è molto particolare, in quell’anno, il 1970, vennero approvate due leggi molto importanti per l’Italia ovvero lo Statuto dei Lavoratori e venne introdotto il divorzio”. LA PROTAGONISTA Protagonista di “Con le mani nel cotone” è Franzisca, una donna originaria di Mariposa, un paese im-

maginario della Sardegna interna, che giunge nell’entroterra insieme al marito Gavino, un uomo possessivo e violento “la storia di Franzisca è quella di molte donne della sua generazione, malgrado fosse sposata da quasi vent’anni era rimasta succube del marito, subiva violenza ed era incapace di ribellarsi, tuttavia, ad un certo punto – ci anticipa l’autrice – accade un qualcosa che porterà la donna al riscatto, il marito, Gavino, dopo l’ennesimo litigio improvvisamente scompare nel nulla e, tramite le donne della comunità sarda locale viene inserita all’interno del Cotonificio De Ferrari, inizia a lavorare e da lì inizia la sua crescita interiore, scopre nuove cose, inizia la sua vita sociale e prende coscienza di se stessa”. IL MESSAGGIO E GLI INTENTI Giada Campus spiega che il suo romanzo è “la storia di un riscatto attraverso il lavoro ed il perdono in varie forme che non è una storia di

rivalsa”. Riguardo all’idea di pubblicare il primo romanzo Giada Campus dice “ho sempre scritto ma, allo stesso tempo, ho sempre tenuto le cose per me, questa è la prima volta che decido di far leggere agli altri le mie idee. Lo scorso anno ho frequentato un corso di scrittura creativa e mi sono messa alla prova”. Il romanzo è uscito nelle librerie il 17 novembre ed è stato presentato in diverse biblioteche locali quali Casella, Savignone e Serra Riccò con una grande presenza ed un’ottima accoglienza da parte del pubblico. Fabio Mazzari L’autrice, Giada Campus, è giornalista professionista e vive ad Isorelle. Ha lavorato per diversi anni per l’emittente televisiva Telecity e, attualmente è addetta stampa per la UIL di Genova.

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VAL TREBBIA

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La storia dei vitigni genovesi in Argentina

Il vino nicoleño

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zionale di viticoltura argentino.

Rios, Santa Fe, La Pampa e Cordoba, sviluppandosi in tre direttrici. In particolare San Nicolas de los Arroyos venne benificiata dall’arrivo della ferrovia, tramite la linea che la collegava con Pergamino, altro importante porto per il commercio dei cereali. Con l’aumento della popolazione, l’espansione dell’agricoltura, dei consumi e dell’economia in genere cresceva anche la domanda di vino, i bodegueros (ovvero i cantinieri) locali non si fecero scappare l’occasione, ampliarono i loro vigneti ed adattarono le loro installazioni per soddisfare la sempre maggiore domanda.

VITICULTURA E INFRASTRUTTURE L’esplosione della viticultura a San Nicolas de los Arroyos va datata intorno al 1890 quando, grazie anche all’espansione dell’economia ceralicola argentina fu costruita la grande linea ferroviaria che collegava il porto di Buenos Aires con le province di Entre

L’ESPOSIZIONE VITIVINICOLA DEL 1902 Una data importante è quella del 21 settembre 1902 quando, a San Nicolas de los Arroyos, si realizzò l’Esposizione Vitivinicola nazionale alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Argentina, Julio Argentino Roca a cui parteciparono trenta

migrarono nella seconda metà dell’Ottocento da Casella, Campomorone, Ceranesi, Savignone, ecc… per cercare fortuna in quell’Argentina sterminata e ancora quasi spopolata. I loro cognomi erano quelli più diffusi tra la Val Polcevera e la Valle Scrivia: Campora, Ponte, Repetto, Montaldo, Vigo, Lagostena, Parodi… Per molti di loro fu una storia di successo. Questo è l’incipit dell’interessante libro “Il vino nicoleño” di cui è autore il giornalista argentino Walter Alvarez. UN PROFILO DELL’AUTORE Alvarez, classe 1964, da molti anni lavora a “El Trece”, seguitissimo canale televisivo argentino dove si occupa di programmi di informazione. In questo libro Alvarez ha raccolto la storia della cittadina di San Nicolàs de los Arroyos, il principale centro vitivinicolo del grande paese latinoamericano. L’autore, che fa parte della commissione nazionale per la tutela del Nicoleño, ha ripercorso, in dettaglio, oltre cent’anni di storia di questo vitigno e dei pionieri che lo portarono fin laggiù. L’ARGENTINA E GLI EMIGRANTI L’Argentina di fine XIX secolo era un Paese enorme, con pochissimi abitanti e desideroso di crescita economica. L’immigrazione dall’Europa era aperta soprattutto a chi aveva competenze in campo agricolo e poteva far sviluppare l’economia primaria locale. Proprio a un immigrato europeo in Argentina, il francese Eugene Terrason, si deve infatti un’invenzione destinata a rivoluzionare l’economia mondiale, nel 1883 Terrason brevettò proprio in quel di San Nicolas de los Arroyos il primo frigorifero della storia. Questa invenzione permise di far conquistare all’Argentina il primato mondiale nell’esportazione di carne congelata verso l’Europa e, nel giro di pochi anni la straordinaria invenzione si diffuse in tutto il nuovo continente, dal Canada alla Terra del Fuoco.

L’AGRICOLTURA E LE INNOVAZIONI Ma, contemporaneamente, anche i proprietari terrieri giunti anch’essi dall’Europa stavano sperimentando coltivazioni adatte a quel clima. Fu un uomo di origine genovese, Carlos Campora, che, in un viaggio a Montevideo, scoprì che in loco veniva coltivata una vite che si adattava perfettamente al

clima argentino della zona di San Nicolas, del tutto simile a quello dell’entroterra genovese, zona di origine di numerose famiglie locali. La prima varietà a essere coltivata fu un “Pinot grigio” a partire dal 1886, chiamato Videlia che, negli anni Sessanta, venne riconosciuta come tipica grazie al lavoro di agronomi dell’Istituto na-

Recco: per San Giovanni Battista dalla prossima estate torna un’antica tradizione

Accenderà i suoi falò sul mare

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a notte più breve dell’anno in molti luoghi d’Italia è ancora oggi come un tempo illuminata dalle luci fiammeggianti dei tradizionali falò ma ciò da diversi anni non accadeva più a Recco, la bella città ligure che si affaccia sul mare del golfo, rinomata per le sue delizie gastronomiche quali la focaccia al formaggio, le trofie. Recentemente alcuni volenterosi recchesi, innamorati della loro città, hanno deciso di far rivivere l’antica tradizione della festa di San Giovanni Battista con la finalità di riportare a Recco, già dalla prossima estate, i tradizionali falò che dall’antichità celebrano il solstizio d’estate e la memoria del Santo, patrono tra l’altro della vicina Genova. Chiediamo a Maria Giovanna Basso e Stefano Picasso, rispettivamente Presidente e Vicepre-

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sidente del neonato comitato, da cosa sia scaturita l’ispirazione per questa nuova aggregazione “Erano almeno dieci anni, forse più, che a Recco, nel corso della celebrazione dei festeggiamenti del 23 e 24 giugno in onore di San Giovanni Battista, non si accendevano più i tradizionali falò che un

tempo coinvolgevano gli abitanti dei borghi ed in particolar modo i bambini ed i ragazzi, così durante una serata trascorsa a raccontare i ricordi più belli insieme ad alcuni amici l’idea proposta dal nostro comune amico Mimmo, conosciutissimo a Recco come “Mimmaccio” ci ha convinti a metterci in

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gioco per risvegliare questa antica tradizione” “Siamo certi” ci dice ancora Basso, prima donna Presidente di un comitato festeggiamenti a Recco “che anche oggi, nell’era tecnologica degli effetti speciali, l’antica magia del fuoco sarà ancora capace di attrarre intorno ad un falò tanta gente unita dal desiderio di partecipare ad un evento dalle origini remote ma dal fascino inalterato e con un alto significato propiziatorio legato ad un evento religioso”. Dal canto nostro non possiamo che trovarci d’accordo con loro e augurare tante soddisfazioni per questo impegno che contribuirà certamene alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni della loro città. Fausto Piombo

“bodegueros” nicoleñi, che furono insigniti di numerosi premi per la qualità dei loro vini. Nel corso degli anni la vitivinicoltura si sviluppò in molte altre città argentine, tra cui Concordia, Rosario e Arroyo Seco. LE CANTINE SOCIALI Nella seconda metà degli anni Venti, San Nicolas era ormai il più importante centro agricolo dell’Argentina, sia per il vino (nel 1929 se ne produssero nella sola area circostante tre milioni di litri) ma anche per il commercio della frutta. In questa fase di espansione nacquero le prime “Bodegas Cooperativas” ovvero le cantine sociali in cui i soci acquistavano beni di consumo e di capitale e, contemporaneamente, la “bodega cooperativa” commercializzava la loro produzione. Nel febbraio 1930 venne inaugurata la prima grande cantina sociale di San Nicolas, installata nei pressi della stazione ferroviaria. Tuttavia la gioia era destinata a durare poco, nel 1941 in Argentina avvenne un colpo di Stato che portò alla destituzione del governo in carica di Ramon Castillo e l’instaurazione di una dittatura militare, di cui divenne presidente il generale Juan Domingo Peron. IL PERONISMO E L’INDUSTRIALIZZAZIONE Il nuovo governo vietò le cooperative, quindi anche la cantina sociale di San Nicolas de los Arroyos venne sciolta e venduta a società private. Nel 1948, con il piano di sviluppo industriale, iniziò il declino della produzione vitivinicola, il governo di Peron puntò sulla costruzione di acciaierie e molti appezzamenti agricoli furono espropriati. La produzione vitivinicola crollò al minimo e tra il 1982 e il 1983 chiusero le ultime bodegas. La produzione era ormai limitata al consumo famigliare fino a quando, nel 2004, il vitigno venne riscoperto ed oggi, seppure con numeri di gran lunga inferiori a quelli degli anni d’oro, è ripartito. Fabio Mazzar


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 Le rubriche de Gli animali nel diritto tto

Dalla D llll vostra t parte

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ella realtà che ci circonda l'uomo molto spesso si interfaccia con situazioni in cui sono coinvolti gli animali, per cui nel nostro ordinamento giuridico vi sono molteplici norme che li riguardano, talvolta per farne un oggetto di tutela, talaltra per disciplinarne i rapporti con l'uomo. Senza alcuna pretesa di esaustività, in quanto gli esempi potrebbero andare avanti all'infinito, ecco alcuni casi in cui la legge prende in considerazione gli animali. Anzitutto vi è tutta una disciplina riguardante gli animali d'affezione. La legge prevede delle banche dati regionali, che confluiscono in una banca dati nazionale, che è l'Anagrafe degli animali d'affezione, ossia il registro nazionale dei cani, gatti e furetti identificati con il microchip. L'iscrizione all'anagrafe è obbligatoria per i cani e l'omissione di tale adempimento è sanzionata con una multa, mentre l'iscrizione è volontaria per i gatti. La detenzione di animali domestici è altresì oggetto di una norma che riguarda la vita condominiale: l'art. 1138 c.c. stabilisce infatti che i regolamenti condominiali non possono vietare di possedere o detenere animali domestici. Tuttavia la presenza di animali all'interno di un condominio non può arrecare disturbo ai vicini. Ad esempio, qualora l'abbaiare del cane superi la normale soglia di tollerabilità, valutata dal giudice caso per caso, il proprietario potrebbe incorrere in una re-

sponsabilità civile: ci sono ono infatti pronunce che chee concon dannano il proprietario a prendere provvedimenti e a risarcire il danno. L'eventuale responsabilità penale, riconducibile al reato di Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, richiede che l'intensità del rumore raggiunga diversi condomini. Interessante a tal proposito è una recente sentenza della Cassazione che ha statuito che perché possa essere integrato il reato occorre che i rumori siano tali da recare disturbo ad una consistente parte degli occupanti il medesimo edificio. Vi sono poi alcune norme contenute nel codice penale a tutela degli animali, d'affezione e non: tra le più importanti vi sono i reati di uccisione e di maltrattamento di animali, puniti il primo con la reclusione da 4 mesi a 2 anni ed il secondo con la reclusione da 3 a 18 mesi o con multa da 5.000 a 30.000 euro. CURIOSITÀ Concludo con una norma presente nel codice civile che suscita simpatia sia per la sua particolarità sia per le sue vecchie origini: l'art. 924 c.c. attribuisce al proprietario di uno sciame d'api il diritto di inseguirlo sul fondo altrui, salvo corrispondere un'indennità per l'eventuale danno procurato al terreno in cui lo recupera. Attenzione però: qualora non riesca nell'intento entro due giorni, il proprietario del fondo in cui lo sciame si è spostato avrà diritto di ritenerlo.

l Natale è tra i periodi dell'anno che preferisco: colori e profumi che riscaldano l'ambiente, palline colorate e decorazioni varie per abbellire le nostre case. Le idee e gli stili da seguire sono sempre tantissimi, ma quello che sicuramente amo di più è lo stile nordico: bianco, legno ed elementi naturali (pigne, ma anche cannella, anice stellato, arance secche, chiodi di garofano e tutto quello che la fantasia vi suggerisce..) con piccoli dettagli dorati o argentati per impreziosire il tutto. Sempre valido ed elegante l'addobbo in rosso e oro, nastri decorati e classiche palline di vetro. Per un animo romantico, lo stile "shabby": addobbi bianchi e colori tenui abbinati a pizzo e merletti. Di tendenza, anche, la decorazione in argento e rosa antico: abbinando nastri e addobbi in diversi toni di grigio l'effetto è assicurato! Simona e Renata - Gemma fiori e...

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La psicologia, in una società complessa come la nostra, è materia indispensabile

La rubrica per conoscerci meglioo d o t t . s s a Alberta Ponte

Il Natale, un connubio di gioie e dolori

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hi dice che il Natale sia solo gioia e felicità? Non sempre l’aria di festa, di allegria e di famiglia viene vissuta con spirito gioioso e, spesso, le persone si trovano a fare i conti con sensazioni interiori di tristezza e solitudine, di ansia e senso di soffocamento. Tali sono le risposte emotive ad un clima di forzata ed imposta felicità. Sentimenti di malinconia, sensazione di abbandono e di solitudine, ansia, panico, disagio sociale, senso di inadeguatezza sono i principali vissuti che talune persone possono provare in previsione di e durante questo periodo. Chi vive questi stati d’animo non sempre ne riconosce il motivo e, spesso, non se ne capacita poiché, come vuole la logica,

Natale: addobbi per tutti i gusti! I

l’inchiostro fresco

ci si aspetterebbe un adeguamento automatico all’atmosfera spensierata circostante. Non riconoscendone la motivazione, si fatica anche ad ammettere a sé stessi che possa esserci una correlazione tra il proprio disagio e la festività. È così strano provare sentimenti negativi di fronte ad un evento gioioso, perché succede? Nella cultura occidentale, il Natale assume il significato della festa della famiglia poiché, secondo tradizione, ci si riunisce insieme ai propri congiunti ritrovando e fortificando il senso di unione ed affetto. Per le persone che si trovano ad affrontare una situazione particolarmente difficile come coloro che hanno subito una perdita dei legami familiari, per gli emarginati, per chi vive una separazione matrimoniale e chi una lontananza fisica o affettiva, oppure ancora per coloro che si trovano nella situazione di famiglia allargata in cui, talvolta, viene a mancare il senso di intimità e di raccoglimento, il vissuto di solitudine può rendere maggiormente evidente una condizione di disagio psichico. Continua alla pagina seguente Psicologa Clinica, Consulente in neuropsicologia Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte N° 7740/sez. A cell. 3470390020 Genova - Masone (GE) - Tagliolo Monferrato (AL)

Ester… nando…!!! Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

The End

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siamo quasi in fondo al 2017. Volato! Una cosa ci consola: forse questa volta si vota! Oh bella! Notato quante assonanze in sole due righe? Magari è una combinazione di buon auspicio. Magari ci lasceranno votare sul serio! Per questo nostro maledetto vizio (quando si danno certi vizi, poi è dura toglierli) di avere la presunzione di voler contare qualcosa, di poter decidere noi, di poter scegliere (come per i mandarini al supermercato!), ansiosi di veder vincere la “squadra del cuore”. Sì perché, eternamente divisi su tutto, “maratoniamo” su ogni evento ed elezione con tifo da stadio… Ma chi? Siamo proprio sicuri? Qualcuno già mi sta guardando con aria interrogativa e mi dice che sono un’illusa: guarda che c’è il Grande Fratello e… tutte le sue varianti. Quelli sì che fanno audience. Ma cosa vuoi che importi alla gente di votare se ancora c’è da capire quante “molestie” ha nel suo carnet Kevin Spacey e se la Parietti è stata mai baciata da qualcuno senza il suo consenso (prima o dopo aver siliconato le

...ma siamo tutti italiani! labbra?). A qualcuno interesserebbe se fosse scoppiato qualche reattore nucleare e ce lo dicessero solo dopo anni? Dopo aver mangiato anni di insalate condite ai raggi x? Ma chissene frega! Lasciateci concentrare, che adesso c’è il Black Friday a cui pensare: ha un bel nome americano, deve essere furbo e interessante per forza! Mica vorrai chiamarlo “svendite fuori stagione”? Va bene, sì, ci vuole il rilancio dei consumi. Così si potrà continuare a dire che la colpa dei guai dell’Italia è dei commercianti che

non si adeguano agli “indicatori di affidabilità” (eufemismo renziforme degli studi di settore); colpa dei barbieri e dei fiorai, per non parlare dei giornalai che si alzano alle cinque del mattino e vivono la giornata in un chiosco ai quattro venti! Soggetti pericolosi ed eversivi! Adesso però basta chiacchiere, che tra poco inizia The Wall e poi cambi canale e trovi Guess my Age! E poi parlano di astensionismo di protesta? Tutto chiaro no?


l’inchiostro fresco

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 Le rubriche de

Dicembre 2017

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Prosegue dalla pagina precedente: L’autostima Se di base è già presente una lieve depressione dovuta ad una particolare situazione che si sta vivendo, questa potrebbe diventare più acuta proprio nel momento in cui ci si trova a contatto con il Natale, ricorrenza che ci viene trasmessa come la festa in cui devono obbligatoriamente trionfare la famiglia, gli affetti e l’unione. Ciò ci fa rendere conto di quanto noi tendiamo a subire i significati proposti dalla cultura in cui siamo inseriti senza poterci permettere una nostra personale elaborazione. E’ importantissimo cogliere le proprie emozioni. Darsi il tempo per capire e riflettere senza mai sottovalutare il disagio che si prova, chiedere aiuto ad uno specialista che con le sue competenze permette di entrare maggiormente a contatto con sé stessi significa darsi una grande opportunità: significa potersi liberare di certi stati d’animo sgradevoli e opprimenti per poter ridimensionare o eliminare certi vissuti di depressione e angoscia e per poter vivere meglio e più liberamente, anche il Natale!

Appuntamento al "Garitta Bar"

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opo un viaggio alla visita dei mercatini di Natale e dei presepi della Val Trebbia una sosta al “Garitta Bar” di Torriglia è d’obbligo. Il titolare Marco Besutti e lo staff del locali vi accoglieranno con allegria e calore e, molto spesso, entrando potrete avere, a seconda del periodo dell’anno piacevoli sorprese grazie allo spirito allegro e scherzoso dei gestori: dall’Oktoberfest alla Befana torrigliese passando per la musica e gli eventi estivi. Ma il “Garitta Bar” è anche sinonimo di qualità, con prodotti di prima scelta e con attenzione alle eccellenze di questo splendido territorio che è la Val Trebbia. Quindi, dopo una visita alla natura e alla storia della “valle più verde del mondo” come la definì Ernest Hemingway, è d’obbligo una sosta in Via Matteotti a Torriglia per prendere un caffè o un aperitivo al Garitta Bar. Marco Besutti e tutto lo staff del “Garitta Bar” augurano a tutti i lettori de L’Inchiostro Fresco i migliori auguri di un Buon Natale e un felice anno nuovo! (f.m.)

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pezzi in acqua salata e scolateli al dente, poi lasciateli sgocciolare. Mescolate la ricotta insieme alla maggiorana tritata e a un pizzico di sale e farcite i pezzi di cardo, disponeteli in una pirofila unta d’olio e cosparsa di pan grattato, bagnate il tutto ancora con un filo d’olio. Infornate in forno già caldo per una ventina di minuti, quindi servite come piatto unico o come contorno di piatti a base di carne!!! Un grazie di cuore ail lettori de “l’inchiostro fresco” per avermi seguito in tutto il 2017 e un appuntamento al prossimo 2018. … e a tutti Buone Feste!

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Buon Natale con... I cardi gobbi

ari lettori, come potete notare dal titolo parleremo di una novità che sarà gradita a tutti i novesi e non; nuove aperture ed iniziative coinvolgeranno proprio il centro storico di Novi Ligure per iniziare con entusiasmo il nuovo anno! In data 20 novembre 2017 si è tenuta un’assemblea, in cui sono stati presenti i commercianti del Centro storico e le associazioni di categoria, durante la quale è stato presentato dalla Giunta Comunale di Novi

Il centro storico ritorna protagonista della citta'?

(presieduta dal Sig. sindaco Rocchino Muliere) il progetto per il rilancio del centro storico della città. Tale progetto si sviluppa su diversi punti, dal decoro urbano (riqualificazione dei negozi sfitti, decoro dei dehors degli esercizi pubblici ecc.) alle iniziative che saranno messe in campo a partire dall’anno nuovo, volte a far ritornare le persone, soprattutto i novesi, a frequentare con interesse le vie del centro storico. I punti di forza del programma si basano

sia sulla prospettata apertura di un cinema, che dovrebbe ospitare tre sale, sia sulla riapertura del teatro Romualdo Marenco, prevista per ottobre 2018. ell’attesa di un 2018 da protagonisti il Centro storico e i suoi “attori” si preparano, come sempre, vestiti a festa per accogliere i novesi e tutti coloro che vorranno far visita a questa galleria commerciale a cielo aperto, in mezzo alle bellezze della città.

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Novi Ligure: Si svolgerà domenica 28 gennaio la sezione karate del

16° Grand Prix di Arti Marziali

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ovi Ligure domenica 28 gennaio diventerà per un giorno capitale dello sport. Saranno numerosissime infatti le società e gli atleti che parteciperanno al 16° Grand Prix di Arti Marziali – settore karate organizzato dal Comitato Provinciale di Alessandria C.S.A. In. con la collaborazione della società ASD "Il Tempio del Karate". LE CARATTERISTICHE DELLA 16° EDIZIONE Questa sedicesima edizione, che si svolgerà al Palazzetto dello Sport, si fregia del patrocinio del Mini-

stero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Piemonte, del CONI Regionale Piemonte, della Provincia di Alessandria, del Comune di Novi Ligure, dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport, del giornale L'Inchiostro Fresco e dell'emittente televisiva Telecity 7 Gold. La manifestazione ha carattere internazionale, nazionale, interregionale e regionale, e sarà valevole per il 2° Trofeo "Raffaele Montecucco", uomo di sport. Quest'anno verrà ricordato un giovanissimo atleta del Tempio del Karate, Andrea Chaves, che ci ha lasciato quest'estate in un tragico incidente di montagna.

I riconoscimenti dell’U.N.V.S. S

abato 16 dicembre, presso il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, si terrà la cerimonia di premiazione del Miglior atleta novese e Miglior dirigente sportivo novese dell’anno 2017. Il premio è stato istituito dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport di Novi Ligure, sezione “Costante Girardengo” per valorizzare e promuovere il valore della pratica sportiva nelle nuove generazioni. La cerimonia ufficiale, alla presenza delle autorità e della Commissione valutatrice, si terrà alle ore 14:45. Ad essere premiati, con una medaglia che raffigura un’anfora greca dell’epoca delle Olimpiadi dell’antichità, saranno due figure altamente rappresentative per lo sport novese e non solo. Tuttavia, come fa notare l’U.N.V.S., per l’allestimento di questa edizione 2017 sono sorti

la presentazione alla stampa dei due bandi. “Non vogliamo fare polemiche sterili – ci spiegano dall’U.N.V.S sezione Costante Girardengo – ma come è possibile che nel 2017, con tutta la tecnologia a nostra disposizione debbano ancora accadere inconvenienti come questo?”. f.m.

I MEMBRI DELLA COMMISSIONE

alcuni intralci. Ad esempio la sede scelta per la premiazione (il Museo dei Campionissimi) nella stessa giornata è stata assegnata ad altre due organiz-

zazioni, nonostante che l’Unione Nazionale Veterani dello Sport avesse inoltrato la richiesta sin dal mese di maggio e per la precisione il giorno stesso del-

La Commissione valutatrice è formata dal Sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, dall’Assessore allo sport, Stefano Gabriele, dal Presidente dell’U.N.V.S. Francesco Melone, della Delegata provinciale del C.O.N.I., Bruna Ballossino e di un giornalista de “l’inchiostro fresco”.

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L’ORGANIZZAZIONE E I SUOI IDEATORI Giampiero Montecucco, ideatore e organizzatore della manifestazione, che ha dedicato allo sport la sua vita, insignito nel giugno di quest'anno dell'onorificenza di Grande Ufficiale per i suoi meriti prima come alteta e poi come dirigente sportivo ci spiega "Anche quest'anno, come da tradizione, il Comitato provinciale del C.S.A.In. organizza questa manifestazione. Sono lieto, come presidente provinciale dell'Ente – prosegue Montecucco – di promuovere questa manifestazine dagli alti valori umani, sociali e sportivi. È un motivo di grande orgoglio poter condividere insieme al comitato organizzatore ed agli atleti quest'esperienza che vuole evidenziare il grande valore dello sport che – fa presente Giampiero Montecucco – non deve mai essere strumentalizzato per fini che non hanno nulla a che vedere con al dignità e la crescita della persona. Lo sport – continua il presidente provinciale del C.S.A. In. - è una vera e propria scuola

di vita, grazie al grande aiuto che offre a coloro che hanno la necessità di riscoprire le proprie capacità e potenzialità, consentendo all'individuo l'accettazione piena della propria persona, trampolino di lancio della vita". Riguardo a questa sedicesima edizione Giampiero Montecucco spiega "sarà l'espressione dello sport come momento di amicizia, festa, conquista, coraggio e pazienza e riempierà di obiettivi e speranza il percorso sociale e sportivo degli atleti". Infine un pensiero "in comune accordo con Il Tempio del Karate abbiamo dedicato l'edizione ad un noto personaggio novese che purtroppo ci ha lasciato". Gli organizzatori ringraziano di cuore tutti: dai genitori, al pubblico, dagli arbitri ai dirigenti sportivi fino alle società partecipanti. IL MESSAGGIO SPORTIVO Gimmo Borsoi, presidente de Il Tempio del Karate ci spiega "questo evento è il messaggio che lo sport può dare forza anche nei momenti pesanti della vita – fa presente Borsoi – lo sport è unione, condivisione e, tramite i suoi valori, può far ricordare con gioia anche una persona che non c'è più ovvero Raffaele Montecucco, il padre di Giampiero. Il ricordo di Raffaele – conclude il presidente de Il Tempio del Karate - sarà sempre vivo in tutti noi, l’affetto che ci circonda è la prova che nessuno mai la dimenticherà. Ricordiamo anche Andrea, il nostro atleta da poco scomparso, la sua passione per lo sport che iniziò con noi all'età di sei anni e per l'alpinismo, che ci ha lasciato ad agosto durante un tragico incidente di montagna ma che resterà sempre nei nostri cuori". Fabio Mazzari

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l’inchiostro fresco Dicembre 2017

SPORT

La Gavinovese: una storia di calcio

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I “Sette Saggi” per il “Lotra”, Comitato Provvisorio No Profit con sede in Via XXV Aprile a Pozzolo Formigaro in collaborazione con la “Pozzolo d’Argento”, organizzano venerdì 8 dicembre alle ore 15 presso le Cantine del Castello di Pozzolo Formigaro, la presentazione al pubblico del volumetto “La Gavinovese S.C.G.A. 1973/74”. Si tratta della storia del calcio locale in quanto la Gavinovese serie C, nacque dalla fusione tra la Gaviese di Gavi vincitrice del campionato di serie D e la Novese di Novi Ligure. Questa fusione durò solo un anno e al termine ritornò Novese. L’operazione, allora unica nel suo genere, destò scalpore a Gavi, venutasi a privare della sua squadra. Essendo il “Lotra”, ovvero Lorenzo Traverso, all’epoca il segretario della Società,

ha ritenuto opportuno svelare i segreti rimasti coperti di polvere negli armadi. Si tratta dell’unica pubblicazione in 44 anni. Anche questa pubblicazione sarà ad offerta e l’utile, dedotta una quota destinata ai Volontari Donatori del Sangue di Novi, sarà destinato all’U.S. Pozzolese della quale Lorenzo Traverso ne è attualmente Presidente Onorario. Presenta Luciano Asborno. Ma scopriamo i “Sette Saggi”, coloro i quali Lorenzo Traverso ha voluto con sé e per i quali nutre non solo ammirazione, ma amicizia : Maffieri Giulio di Ovada, Carmelo Barca di Silvano d’Orba, Gianni Ghio di Serravalle Scrivia, Ugo Bagnasco di Gavi, Claudio Benso di Novi Ligure, Fausto Cannonero di Parodi Ligure, Giorgio Mazzarello di Mornese. Enzo Prato

Lutto nel ciclismo: è mancato Carlo Bottazzi

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Memorial Carando

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n nuovo lutto ha colpito il mondo del ciclismo novese. Il 28 novembre scorso è infatti mancato, all’età di ottant’anni, Carlo Bottazzi. Appassionato di questo sport per tutta la vita, Bottazzi partecipò a diverse gare da dilettante ed era un amico dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport – sezione “Costante Girardengo” di Novi Ligure. Dalla redazione de L’Inchiostro Fresco e dalla dirigenza dell’U.N.V.S. le più sentite condoglianze ai famigliari. (f.m.)

UN ANEDDOTO Questa foto è stata scattata da un passante che ha chiesto: “A che livello siete?” e Bottazzi rispose: “Vede questo ciclista al mio fianco? Ebbene ieri ha fatto il Passo della Bocchetta senza alzarsi sulla sella. Quindi valuti lei il nostro livello!”

Nella foto: da sinistra: Franco Gallo, “Gino”, Vittorio Gola allievo di Fausto Coppi, Umberto Cecchetto e Carlo Bottazzi

d Arquata Scrivia il Memorial “Carando” riservato a formazioni di calcio giovanile e per ricordare un dirigente dell’Arquatese, giunge quest’anno alla 20° edizione. Un appuntamento di rilievo per tutta la Valle Scrivia e che nel mese di dicembre vede la partecipazione di circa 400 bambini dai 5 ai 9 anni. Il torneo ha preso il via presso il Palazzetto dello Sport di Arquata Scrivia nel week-end del 2 e 3 dicembre con i Piccoli Amici 2011/12 e i Primi Calci 2009/10. Si proseguirà nel week-end del 16 e 17 dicembre rispettivamente con i Pulcini 2007 e Pulcini 2008.

Foto scattata in località Dernice

(e.p.)

Pattinaggio Artistico: Alessandria si classifica terza

Torneo di Natale e feste con le squadre giovanili

Trofeo delle Provincie

A.S.D. Boys Calcio

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n occasione del “Trofeo delle province” di pattinaggio svoltosi a Vercelli domenica 27 novembre, la provincia di Alessandria si è classificata in terza posizione dietro le province di Novara e Vercelli, raggiungendo un ottimo risultato, grazie alla bravura degli atleti che provengono da diverse categorie della Castellettese e del Monleale. All’iniziativa, organizzata in collaborazione con la società “Skating Vercelli”, hanno partecipato 45 atleti suddivisi per rappresentative provinciali da tutto il Piemonte. Matteo Serlenga

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Le pattinatrici e l'alllenatrice della Polisportiva Comunale Castellettese

’A.S.D. Boys Calcio organizza il “Torneoo di Natale 2017” dal 20 al 23 dicembree 2017 e riservato alle categorie Pulcini 2007 e 2008, Primi Calci 2009 e 2010. Il torneo con la classica formula del calcetto con 5+1, si svolgerà nelle seguenti strutture al coperto: Palazzetto dello Sport del Geirino di Ovada e Palazzetto dello Sport in Regione Castelvero a Castelletto d’Orba. Tra le altre iniziative collegate al Natale la festa dei Boys è in programma sabato 16 dicembre presso il Santuario di San Paolo della Croce di

Corso Italia ad Ovada con S. Messa e festa nel Salone sottostante, mentre l’Ovadese Silvanese con la Juniores e la formazione maggiore di 1° categoria si ritroverà domenica 17 dicembre per la cena di Natale. il calendario del torneo sarà scaricabile dal sito internet www.boyscalcio.it a partire dal 12/12/2017 Enzo Prato

Calendario • 20/12 qualificazione dei Primi Calci ‘09 e ‘10 a Castelletto d’O.; • 21/12 qualificazione Pulcini ‘08 al Palazzetto dello sport di Ovada; • 22/12 qualificazione Pulcini ‘07 Palazzetto dello sport di Ovada; • 23 dicembre finali di tutte le categorie al Palazzetto dello sport di Ovada.

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Novi Ligure: Belle affermazioni al Criterium internazionale strada 2017

Ok per l’Atletica novese

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i è concluso il Criterium Istituzionale Strada 2017 (ex Corripiemonte), campionato regionale di corsa su strada. L’Atletica Novese maschile conquista un rilevante risultato piazzandosi al secondo posto alle spalle della “corazzata” Brancaleone Asti. Al femminile la classifica finale non regala il podio al sodali-

zio novese, ma il quarto posto. In campo individuale l’Atletica porta a casa la vittoria assoluta di Franco Dossena nella classifica over60 e al terzo posto il piazzamento di Camillo Pavese. Al femminile la classifica assoluta mette ancora una volta in risalto Daniela Bertocchi, approdata al secondo gradino del podio e alla quale sfugge la

vittoria per un nonnulla. Nelle classifiche di categoria quattro vittorie con Dossena e Bertocchi a cui si vanno ad aggiungere Monica Tamagno (nella SF50) e Massimo Giacobbe nella SM60. Piazzamenti di prestigio per Annalisa Mazzarello, Andrea Molinari e Fulvio Giacobbe. Ennio Gattorna

Serra Riccò-New York! Ovada: il "Giro Rosa”

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a portato in alto il nome di Serra Riccò alla quarantadue chilometri più famosa del mondo, la Maratona di New York. Si tratta di Paola Noli, atleta del “Gruppo Città di Genova” che, lo scorso trenta ottobre ha partecipato alla 47° edizione della corsa annuale nata nell’ormai lontano 1970.

ganizzato per l’atleta di casa una festa a sorpresa sabato 18 novembre, nel Palazzo Municipale, presentata dal Sindaco, Rosario Amico. Paola Noli, felicissima per l’ottimo risultato di New York ha dichiarato per l’occasione che si sta allenando per potersi qualificare alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

CHI È PAOLA NOLI Paola Noli, trentadue anni, ha ottenuto un ottimo risultato. L’atleta della Valpolcevera si è classificata all’ottavo posto tra le atlete italiane. Il primo posto per i colori azzurri è andato ad un’altra atelta genovese, l’olimpionica Emma Quaglia, una delle maratonete italiane attualmente più forti che ha partecipato ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro lo scorso anno.

Fabio Mazzari

I FESTEGGIAMENTI Il Comune di Serra Riccò ha or-

Dalla redazione de L’Inchiostro Fresco rinnoviamo i complimenti a Paola Noli.

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a notizia era nell’aria da alcune settimane, ma ora si è avuta l’ufficialità. Il Giro d’Italia femminile o Giro Rosa farà tappa ad Ovada sabato 7 luglio 2018. Si tratta del più grande Giro del ciclismo femminile ed è l’unico evento a fregiarsi del titolo di Gara Ciclistica Internazionale a Tappe di categoria Women’s World Tour. Al Giro Rosa saranno presenti la “Top ten” di squadre (i primi 15 team e le prime 5 squadre nazionali del Ranking UCI), con le migliori atlete del mondo che rappresentano i 5 continenti e 25 nazioni. L’accordo con la società 4 Erre, che organizza l’evento, è stato stipulato dalla Servizi Sportivi Scsd di Ovada in rappresentanza di un comitato organizzatore che racchiude Enti, Associazioni e Società ciclistiche operanti in Città. Il lavoro svolto per raggiungere l’obiettivo non è stato semplice, in quanto si è trattato di dover superare alcune

offerte giunte agli organizzatori da altri comuni interessati ad ospitare la manifestazione. “Siamo riusciti nell’intento - afferma il Vice Sindaco di Ovada, Giacomo Pastorino - in quanto ci siamo mossi per tempo trovando l’adesione dell’Ass. reg. allo sport, Giovanni Maria Ferraris e coinvolgendo 27 comuni nell’evento”. La carovana composta da 450 unità, come spiega Diego Sciutto, Presidente del comitato organizzatore, arriverà il venerdì e alloggerà negli alberghi della zona. Partenza e arrivo in corso Martiri della Libertà. Enzo Prato Il percorso, partendo da Ovada si snoderà in 120 chilometrie toccherà Acqui Terme e Novi Ligure (sedi di Traguardo Volante), Belforte Mon.to (Gran Premio della Montagna). rifornimento tra Casaleggio Boiro e Mornese.

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