Inchiostro Fresco - Giugno 2017

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PateNte iN scadeNZa?

riNNovaLa da Noi (visita medica in sede)

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Distribuito gratuitamente

ANNO XXXII / N. 5 - GIUGNO 2017

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

Il Saggio sulla Costituzione

C.so Marenco, 47 15067 Novi Ligure (AL) 0143 743674 - 331 6760255 stasiservizi@gmail.com

Alessandria Intervista a Luca Brondelli Pres. prov. Confagricoltura di Fabio Mazzari

Pag. 2 Valle Stura Passaggi: intervista a Filippo Travo di Luca Serlenga

Pag. 3 Sassello L’Infiorata “petalosa” di Matteo Serlenga

Pag. 7 Acqui Terme

Libertà è Partecipazione da sudditi a Cittadini

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no tra i numerosi indicatori della salute di una società è il grado di partecipazione politica che la anima. Una partecipazione che può spaziare da quella istituzionalizzata, ovvero quella esercitata, ad esempio a livello locale, nei Consigli comunali, oppure diffusa, ovvero quella esercitata nei partiti, associazioni di varia natura e movimenti sociali. Ma vi è un altro tipo di partecipazione: quella che ognuno di noi fa ogni girono parlando in famiglia, sul posto di lavoro, tra amici al bar, oppure leggendo un giornale o seguendo un dibattito televisivo. È la cosiddetta partecipazione politica invisibile, perché non quantificabile ad esempio in tessere di partito, ma per questo non meno importante in quanto rappresenta l’opinione generale che poi si trasforma in voti. Affinché questo “controllo dal basso” non cada nella demagogia ma si rifletta alla luce di una matura convivenza civile, occorre però che nella gente vi sia una solida conoscenza delle cose,

a partire dalla consapevolezza sul come siamo giunti ad essere quello che siamo. Ed è solo dalla scuola, sin dai banchi delle elementari, che può venire l’aiuto per l’evoluzione dei singoli soggetti da individui a cittadini e quindi della società

intera. Proprio con queste intenzioni “l’inchiostro fresco”, sin dal 1998 ogni anno organizza con vari istituti scolasti incontri sulla Costituzione, per far comprendere agli alunni come sia possibile, onorando le regole, non essere comparse

ma protagonisti nella vita di tutti i giorni e soprattutto sentirsi liberi. In questo senso gli alunni della scuola primaria “Giuseppe Saracco” di Acqui Terme, mercoledì 24 maggio sono venuti in “trasferta” a Novi Ligure a Palazzo Dellepiane per la

L’Agricoltura, un’opportunità sociale

Sulla base di antiche radici, è possibile sviluppare un futuro rispettoso dell’ambiente

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econdo i dati ufficiali della Regione Piemonte sono state presentate 1244 domande per “Insediamento dei giovani in agricoltura”. 123 di esse sono state presentate nella sola Provincia di Alessandria. Complessivamente ne sono state finanziate 881 a livello regionale e 93 provinciale, per un valore complessivo di 37 milioni e 462 mila Euro. CIA Alessandria ha presentato 45 domande di insediamento e la Confederazione, come spiega il presidente Gian Piero Ameglio (nella foto), ha aperto in tutte le sedi zonali uno sportello per l’avvio delle attività dei giovani entro 41 anni di età. “Stimoliamo le aziende agricole a diventare impresa a tutto tondo, valutando investimenti e capitali.

I luoghi della Memoria di Giulia A. Cordasco

Pag. 8 Ovada In arrivo le Grandi Feste... di Luisa Russo

loro recita di “Fine Anno Scolastico” incentrata sulle origini delle moderne costituzioni. Accolti dagli alunni della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Novi Ligure e dagli studenti del “Ciampini-Boccardo”, i giovani attori, a bordo di una poderosa macchina del tempo, hanno spaziato dall’antica Grecia sino ai giorni nostri interpretando i vari personaggi delle varie epoche. Applausi a scena aperta anche per le maestre che hanno realizzato scenografie e colonna sonora di questo spettacolo, non a caso titolato “Libertà è partecipazione” perché “la libertà non è un dono piovuto dal cielo”, come ha citato anche il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, presente allo spettacolo, ma un bene da preservare ogni giorno. Gian Battista Cassulo A pag. 16 e 17 ampio servizio e all’interno del nostro sito: www.inchiostrofresco.it filmati e foto della recita

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Libertà è Partecipazione... e Visite in Redazione

Pagg. 15-18 Novi Ligure Si discute di Ferrovie di Mattia Nesto

Pag. 20 Busalla 15ª Festa delle Rose di Fabio Mazzari

Pag. 24 Parliamo di ciclismo di Autori vari

Pagg. 29-30

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l’inchiostro fresco Giugno 2017

La “Prima”

Cittadini si diventa

l fatto che ancora oggi in materia di cittadinanza si parli di ius sanguinis o ius soli ci mostra che è al mondo latino che dobbiamo guardare, ancora una volta, per meglio comprendere la situazione attuale. Quando, infatti, nel 212 d.C. l’imperatore Antonino Caracalla decise con un editto rimasto ormai celebre nella giurisprudenza di allargare la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’Impero si aprì un vivace dibattito, che è perdurato non solo fra i cronisti dell’epoca, ma anche fra gli storici attuali. C’è chi ha plaudito a un intelligente provvedimento che ha sancito un processo di progressiva trasformazione della società romana e chi ha riconosciuto in esso la nascita di un proto-moderno concetto di “nazione”. Dall’altra parte della barricata, alcuni detrattori dell’imperatore hanno ritenuto che l’editto avesse un carattere demagogico. In ogni caso, aldilà dell’agone politico, il provvedimento un sicuro successo lo ottenne: incrementò le entrate fiscali dell’Impero. Che si tratti di una società con un più o meno avanzato sistema capitalistico, in fondo, resta il dato che più di tutti conta. Dei nuovi “cives” alcuni tradirono, tornando negli antichi villaggi e combattendo contro l’imperialistica espansione di Roma, che tutto travolgeva, altri servirono, raggiungendo anche i più alti gradi militari, la nuova patria con un traspor-

to e un senso dell’istituzione che non era più comune tra i vecchi e fiacchi cittadini. Per la cronaca, Roma cadde definitivamente circa due secoli e mezzo dopo e ancora oggi non sappiamo in quale percentuale tale responsabilità possa essere attribuita alla spinta dei barbari, alla corruzione interna o al naturale processo di nascita, crescita, declino e morte che tutto investe. A distanza di quasi duemila anni immaginiamo che un provvedimento tale che allargasse la cittadinanza alle persone che nascono sul nostro suolo susciterebbe un non molto dissimile dibattito tra le forze progressiste e conservatrici, coll’ormai caratteristico e tristemente noto livellamento verso il basso. Ben lungi dal fornire risposte su questioni di simile portata e, anzi, sperando di aver suscitato ulteriori domande e spunti di riflessione, vogliamo tuttavia lasciare i nostri lettori con una certezza: che lo studio della storia e dell’educazione civica, nel caso specifico, (oltre che di tutte le materie in generale) sono l’unica soluzione percorribile. E l’iniziativa che, come leggete in questo giornale a pag. 16 e 17, ha visto coinvolta la scuola “Giuseppe Saracco” di Acqui Terme, inserita in tale contesto è, tra gli aspetti del nostro mestiere, quello che forse ci dà più soddisfazione.

Editoriale

Federico Cabella

Intervista con Luca Brondelli, presidente provinciale di Confagricoltura

Alessandrino, terra di eccellenze

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stato recentemente eletto nella giunta nazionale di Confagricoltura, Luca Brondelli, presidente provinciale di questa associazione. “È una soddisfazione personale ma soprattutto è un successo di Confagricoltura Alessandria. – ci dice Luca Brondelli - Questo risultato è stato ottenuto grazie ad alla nostra struttura organizzativa molto preparata, che, nel corso degli anni, ha egregiamente mantenuto i contatti con i nostri associati – sottolinea il nostro interlocutore – e proprio per questo ringrazio moltissimo l’intera Confagricoltura Alessandria”. Confagricoltura Alessandria conta attualmente 3.500 aziende agricole associate ed è capillarmente diffusa sul territorio: “Oltre alla sede centrale di Alessandria abbiamo cinque uffici zona: a Casale Monferrato, Acqui Terme, Novi Ligure e Tortona. Come Confagricoltura associamo le aziende agricole e non i singoli – ci spiega Luca Brondelli – le aziende associate spaziano da quelle unifamiliari alle grandi imprese agricole”. La Provincia di Alessandria, come ci spiega lo stesso Brondelli, è una delle più ricche a livello nazionale nel settore agricolo: “Grazie alla diversa morfologia dell’alessandrino, in loco coesistono quasi tutte le produzioni:, dal riso, al vino, ai cereali, all’orticoltura, fino all’allevamento da carne e da latte e, in alcune piccole realtà, abbiamo anche produzione di olio di oliva” ci precisa Luca Brondelli, rimarcando come i punti di forza rimangano ovviamente la viticoltura e la cerealicoltura.

Il momento attuale non è privo di problematiche, a cominciare dagli eventi legati alle complicazioni atmosferiche: “In questi primi mesi dell’anno abbiamo dovuto far fronte, dapprima ad un periodo di siccità e poi, soprattutto, al fenomeno delle gelate in aprile inoltrato associato a venti molto forti. Evento atmosferico questo, che non si ricordava da decenni – prosegue il presidente provinciale di Confagricoltura – tutto ciò ha portato diversi danni alle coltura, dai vigneti, alla frutta fino a quelle cerealicole”. I recenti fenomeni climatici vanno ad aggra-

Genny Notarianni

Parlamento Europeo, non dimentichiamoci – prosegue il presidente – che l’Italia è il primo produttore in Europa di riso che è un settore di esportazione”. La produzione agricola nella Provincia di Alessandria non negli ultimi anni non ha avuto l’auspicato incremento, soprattutto a causa del crollo dei prezzi sul mercato di alcuni prodotti, in promo luogo quelli cerealicoli quali il grano duro, il grano tenero ed il frumento. “L’anno scorso bloccammo la Borsa merci cercando di porre l’attenzione sui prezzi minimi degli ultimi anni e quest’anno la situazione si preannuncia ancora peggiore” fa presente, con una certa delusione, il presidente provinciale di Confagricoltura. Il settore viti-vinicolo, ci dice invece Brondelli, è in buona salute, grazie soprattutto all’export. Confagricoltura, insieme alle altre associazioni di categoria sta portando avanti un progetto tecnico per far coltivare il grano di qualità. Sono tre le varietà di grano individuate: Rebelde, Forcali e Bologna. Il consumo dei prodotti locali e a filiera corta è tornato molto di moda e, proprio per questo, Confagricoltura insieme a C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori) organizza mercati di vendita curati direttamente dai produttori della provincia, i quali per il grano hanno lanciato, di concerto con la Camera di Commercio, il progetto “Grano di Alessandria”, in quanto la provincia, malgrado sia una grande produttrice di grano, non sfruttava poi la trasformazione.

Per info: www.ciaal.it

Fabio Mazzari

vare una situazione di sofferenza nel comparto agricolo già di per se stesso colpito dalla globalizzazione: “Specialmente riguardo al riso la nostra agricoltura sta soffrendo le importazioni dai paesi dell’estremo oriente quali Birmania, Tailandia e Vietnam, che in questi ultimi anni sono aumentate del 500 per cento, creando enormi problemi ai nostri agricoltori che sono costretti a praticare prezzi al di sotto dei costi di produzione - spiega Luca Brondelli, che prosegue - ci stiamo muovendo insieme ad Ente Risi, chiedendo anche la clausola di salvaguardia al

Segue dalla pagina precedente

L’Agricoltura, un’opportunità... L’avviamento è un atto molto complesso a livello burocratico, gestionale, di scelte agronomiche e di mercato: la CIA lo facilita attraverso un unico riferimento che accompagna i giovani dalla nascita dell’attività fino al pieno sviluppo del progetto – fa presente il presidente Ameglio riguardo al supporto di CIA ai giovani - Forniamo le informazioni su redditività, progettazione del piano aziendale, produttività, costi di gestione, analisi di mercato, tempi di ammortamento, valutazione degli investimenti, opportunità connesse ai bandi pubblici secondo le prospettive economiche dell’attività stessa”. Ma nel frattempo è cambiato anche il concetto di imprenditore

agricolo, come spiega lo stesso Ameglio, per l’imprenditore moderno “non è più sufficiente sapere (solo) produrre, ma è necessario avere competenze trasversali, anche manageriali, che i giovani apprendono con velocità ma attraverso figure professionali per indirizzare le migliori scelte. Inoltre, riscontriamo in loro hanno una forte propensione alla valenza ambientale e all’impatto dell’agricoltura sul territorio: recuperano vecchi fabbricati e terreni, attribuiscono molta attenzione all’alimentazione e alla qualità della produzione degli alimenti”.


Le Valli del Sol e la Val Bormida Rossiglione: grandi opere in Valle Stura

Musica, sport, cibo: queste le tre eccellenze di una manifestazione pensata per il territorio

Passaggi: intervista a Filippo Travo

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er il risanamento ambientale e per riparare i danni provocati dal dissesto idrogeologico del territorio, 590.000 euro: questa è la cifra che, da una nota del Comune di Rossiglione, verrà stanziata per la sistemazione definitiva del dissesto alluvionale lungo il torrente Berlino, uno dei maggiori affluenti dello Stura; la richiesta della somma, che verrà utilizzata per consolidare gli argini e la manutenzione delle plateazioni già danneggiate dall’alluvione del 2014, è stata approvata integralmente dalla Regione Liguria nell’ambito del programma “Italia Sicura” del Governo. m.s.

Masone: per un parco pulito!

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ltimatum ai proprietari “maleducati” che fanno sporcare i propri cani nei giardini pubblici: se dovesse continuare questa situazione, il Comune di Masone proibirà l’ingresso ai cani in Villa Bagnara; questo è quanto si apprende da una nota del Comune, che, a seguito di numerose segnalazioni e lamentele, ha scelto la “via dura” per contrastare questi episodi di inciviltà. Entrambe le parti sperano nel buon senso e nella civiltà dei proprietari dei cani (e non), affinché i giardini possano rimanere aperti sempre a tutti e agli amici a quattro zampe. m.s.

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rande attesa per la terza edizione di Passaggi programmata per il 2 di luglio, manifestazione che coinvolgerà il territorio del comune di Rossiglione e di Tiglieto mettendo in mostra le eccellenze gastronomiche, culturali e paesaggistiche della Valle Stura. Come nelle scorse edizioni vi saranno tre percorsi tematici: uno enogastronomico, che è quello principale, che coinvolgerà le principali aziende locali e che si svolgerà nella zona dell’alta Valle Gargassa lungo la via panoramica Ciazze dove han sede le varie cascine che prendono parte alla manifestazione, un altro percorso tematico sarà dedicato invece agli appassionati di ciclismo: in particolare è stato organizzato un tracciato enduristico con partenza dal campo del Gargassino per giungere fino a Tiglieto nei pressi della zona delle vasche dell’acquedotto e da lì ritorno al Gargassino. Percorso bellissimo che passa attraverso il parco del Beigua e la Valle Gargassa; ed infine vi sarà la possibilità di fare un’ escursione a piedi della Valle Gargassa accompagnati da guide esperte del Parco del Beigua. Ampio spazio anche quest’anno alla musica che accontenterà sia i più grandi che i più giovani con

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Gastronomia, cultura e territorio: ecco il mix di “Passaggi” che, da un’idea di Filippo Travo, mette sul piatto le eccellenze della Valle Stura e della Val Gargassa. Coinvolte per questo evento, le principali aziende locali.

Tappa al Beiro

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mperdibile in questa edizione di Passaggi la tappa all’allevamento del Beiro che propone un programma di eventi molto ricco ed interessante a cominciare dal battesimo della sella per i più piccoli al giro a cavallo per i più grandi, per poi continuare a metà pomeriggio con lo spettacolo equestre dell’Ass. Mattalia Horsemanship che consisterà in una esibizione di freestyle e libertà dove cavalli e cavalieri giocheranno in armonia ed una dimostrazione di cowboy classic dressage: arte equestre di elevato livello tecnico. Per il pranzo invece si prevede un menù preparato da Stefano Rossi gestore del ristorante Altrimenti di Mele e medaglia di bronzo ai mondiali di pizza tenutesi recentemente a Parma, il tutto sarà servito con birra artigianale a volontà. Non mancherà la musica dal vivo, col gruppo musicale Out of Time, che suoneranno le migliori hit dagli anni ’70 in poi. l.s.

Allevamento bovini di sola razza piemontese Vendita carne aziendale Telefonare per prenotazioni

diverse postazioni dislocate nei vari punti di interesse, vi ricordiamo poi che a farvi ballare ci penserà alla sera la Noise Event, capitanata da un gruppo di ragazzi rossiglionesi che organizzano eventi di musica elettronica in tutta la valle Stura. Un’idea nata dalla volontà di Filippo Travo, autore ed organizzatore della manifestazione, per fare conoscere il suo amato territorio ed i prodotti locali: “ho voluto associare tre eccellenze la musica, lo sport ed il cibo per questo ho creato questi tre percorsi molto interessanti” afferma Filippo, “come dice il nome stesso della manifestazione, “passaggi” ricorda gli “assaggi” e le degustazioni di prodotti locali che si possono fare durante i vari percorsi soprattutto nel percorso gastronomico; si potranno acquistare dei ticket per effettuare le degustazioni nelle varie aziende che offriranno prodotti tipici locali e vino e birra artigianali”. Una manifestazione nata nel 2015 giunta ormai alla sua terza edizione e che fin dal suo esordio ha visto una notevole presenza di pubblico con un incremento maggiore di anno in anno, anche quest’anno ci si aspetta quindi una numerosa affluenza infatti saranno messe a disposizione dei partecipanti alcune navette dalle dieci del mattino fino a sera in modo tale da non creare problemi alla viabilità.

Estate: feste & sagre!

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on l’arrivo dell’estate, la voglia di evasione e di divertimento incontra la tradizione enogastronomica del nostro territorio, che, con la frescura dell’imbrunire, crea serate magiche all’insegna della compagnia, della musica e della buona tavola: stiamo parlando delle sagre di paese, numerosissime nei nostri comuni, pronte ad allietare la stagione estiva dopo un lungo inverno di lavoro; pro loco, parrocchie, associazioni di volontariato, daranno il meglio di loro per creare un calendario di eventi intrigante e appetibile a tutti, dai più grandi ai più piccini, ai giovani e agli anziani. Segnaliamo in particolare a Mele, dal 9 all’11 giugno, nella piazza vicina all’Oratorio della Confraternita Sant’Antonio Abate, si terrà la “Sagra du fugassin”, una tre giorni dedicata al “simbolo” del ponente genovese, il focaccino fritto; a seguire, a Masone, in Valle Stura, la seconda edizione della Festa dei “Barbari Cudini”, l’associazione nata l’anno scorso a San Pietro di Masone, “La Cu”, che si svolgerà il 1 luglio, a base di gastronomia tipica, “la pute”, e musica per tutti. Matteo Serlenga

Luca Serlenga

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l’inchiostro fresco

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Le valli del sol

Serena Siri ci racconta la sua professione a contatto con il territorio

“Caspita, ma che bella è questa valle”

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isogna fare rete sul territorio”: ne è sicura Serena Siri, 34 anni, guida ambientale escursionistica e “orbasca” doc; una professione a contatto con il territorio, nel quale ha investito, dopo ben 12 anni di escursioni in mare. “Dopo 12 anni di escursioni in mare ho deciso di investire nella mia valle, l’Alta Valle dell’Orba”, ci spiega Serena, “una valle che gli escursionisti hanno imparato a scoprire, perché le persone che la visitano si rendono conto di quanto la sua foresta e le sue montagne siano il luogo ideale dove immergersi nella natura, esplorarla nei sui tratti più selvaggi, incontrare volti ed ascoltare storie di gente vera, assaggiare sapori autentici”; creatrice del portale “escursioniliguria.com”, Serena promuove le sue escursioni sui social network, creando dei veri “prodotti” di marketing territoriale: “con il tempo abbiamo organizzato attività che il turista può fare ogni mese, come ad esempio l’anel-

Un’escursione con Serena Siri lo della Badia con gusto, nel magico scenario della Badia di Tiglieto, con abbinati i prodotti a km Zero della valle, nel regno del lupo in alta valle Orba, in collaborazione con il Parco del Beigua, dove studiamo le tracce del lupo”. Una professione, quindi, a stretto contatto con il territorio, un po’ come le “pedone” di una volta, al quale è dedicata, a queste antiche figure, una escursione che si terrà l’11 giugno, sui loro percorsi: “vogliamo far rivivere e raccontare queste figure femmini-

li, che facevano la spola tra l’Olba e il mare per scambiare beni”, ci spiega Serena, “siamo arrivati alla seconda edizione e ci sarà un’escursione anche a settembre”; grande la collaborazione logistica con il Comune di Urbe, che mette a disposizione il pulmino “tuffati nel verde” per le escursioni. Un lavoro sicuramente faticoso ma che riempie di soddisfazioni: “da due anni a questa parte ho accompagnato e conosciuto tante persone nuove, ognuna che mi ha arricchito” spiega Serena, “in par-

Sabato 22 luglio anteprima del film “il segreto della pedona” a Acquabuona

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persone che hanno partecipato al progetto, 10 ore di girato, 300 bottigliette d’acqua, litri e litri di benzina, una giornata di pioggia e 2 droni: questi i numeri del lungometraggio “Il segreto della pedona”, l’ultima fatica di Ermanno Africano, che sarà proiettato in anteprima sabato 22 luglio presso la tensostruttura di Acquabuona, a Tiglieto; “speriamo di replicare il successo delle 1000 persone dell’anno scorso, quando abbiamo presentato Vite Incrociate” ci racconta Ermanno, la “mente” dietro a questi film assieme al regista Carlo Martinotti della CDM Movie,

ticolare vorrei ringraziare chi della valle si è innamorato ed è diventato un escursionista affezionato di escursioniliguria.com, come Giuse, Monica, Letizia, Sonia, Bruno e Serena, solo per citarne alcuni. Quando gli escursionisti terminano i trekking” ci racconta Serena “ la frase che sento spesso è «caspita, ma che bella che è questa valle!»: ecco, quando un pezzo delle tua terra esce dalla bocca degli escursionisti in questi termini, arrivo a casa stanca, ma proprio contenta. Altro ringraziamento va a chi mi ha accompagnato nei sopralluoghi, nel controllare la condizione dei percorsi, e talvolta nel liberare tratti inagibili”. Matteo Serlenga

Due giorni di concerti e banchetti a “Forte Geremia”, sul Faiallo

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l Passo del Faiallo diventa protagonista con una due giorni di musica, banchetti e territorio: dal 30 giugno al 1° luglio si terrà infatti il “Geremia’s Burning Music Festival”, presso il Forte Geremia, nel comune di Masone; una location d’eccezione, pronta ad ospitare i numerosi artisti che si esibiranno, posta nelle immediate vicinanze dell’Alta Via dei Monti Liguri, sospesa a metà tra l’Appennino e il mare. Numerose infatti le esibizioni in programma, che, assieme ai banchetti dei prodotti tipici, locali e non, faranno diventare il territorio il vero protagonista di queste due giornate; ci sarà inoltre possibilità di campeggio, nel segno di solo due ma importanti regole: niente vetro, niente fuochi. Matteo Serlenga

Le serate d’arte di Ermanno Luzzani:

Buona la prima! a Masone con Modigliani T

“faremo certamente un angolo dedicato agli oggetti di scena (immancabili le automobili d’epoca), ci sarà mezz’ora di presentazione sul lavoro svolto, la proiezione e probabilmente la distribuzione del DVD”. Il lungometraggio, girato in gran parte nella Valle dell’Orba, narra delle vicende, in diverse epoche, delle “pedone”, ossia quelle donne che, nel nostro territorio, portavano le merci dal mare fino ai monti e viceversa, in un format originale, quello del “docufilm”, che il duo AfricanoMartinotti ha lanciato, e che sta andando molto in voga nel nostro territorio: “un lavoro faticoso ma gratificante, abbiamo girato una giornata intera a Castellania, cit-

tà natale di Fausto Coppi, per 9 minuti di film”, ci racconta Ermanno, “e ci è voluta un’altra giornata per montarlo”. Un lungo lavoro di produzione ma anche di post produzione, che vede alle musiche di nuovo Matteo Niniano, un giovane e talentuoso ragazzo di Acqui che studia al conservatorio di Torino, che ha composto il leit motiv del film. “Dopo ben due film”, chiediamo noi ad Ermanno, “ne farai un terzo, per completare così la “trilogia dell’Orba?”. “Non c’è due senza tre”, scherza Ermanno, lasciandoci però il beneficio del dubbio. Matteo Serlenga

re serate a diretto contatto con l’arte e la cultura, a Masone presso la Sala del Consiglio comunale, dal 5 al 12 maggio. Un relatore d’eccezione, il Maestro Ermanno Luzzani, acquarellista, maestro d’arte, studioso molto noto e stimato nel panorama artistico nazionale. Su invito del Club artistico masonese ed in collaborazione con l’Amministrazione comunale, Luzzani avvia un programma di formazione ed analisi sulla figura di uno tra i più grandi artisti dei primi del ‘900 europeo, Amedeo Modigliani e sviluppando con grande precisione biografica ed puntiglio critico uno studio sulla vita e le opere dell’artista. Il pro-

gramma delle serate è stato creato con grande maestria dal relatore per favorire la sensibilizzazione della conoscenza e dell’arte di Modigliani, delle sue opere e degli aspetti più singolari della sua esistenza, nonché come momento formativo, propedeutico alla visita guidata del 25 maggio all’esposizione artistica di Modigliani al Pa-

lazzo Ducale di Genova. Un appuntamento a Genova dal 16 marzo al 16 luglio, nell’appartamento del Doge del Palazzo permetterà di ammirare il percorso creativo di Modigliani e cogliere gli aspetti salienti della sua arte pittorica. Marta Calcagno

Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

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Le valli del sol

Dal sito: www.nms.ac.uk, ecco la foto che testimonia l’eccezionale ritrovamento

Un’ascia di Pietra Verde del Beigua trovata in Scozia R ecentemente, dei ricercatori hanno ritrovato in Scozia delle asce, antiche di circa 6000 anni, originarie delle Alpi italiane; ora, grazie ad un progetto che coinvolge il National Museum of Scotland, denominato “Projet Jade”, può essere raccontata la loro affascinante storia: queste asce sono state realizzate con diversi tipi di roccia alpina, per lo più giadeite, omfacite ed eclogite estratta dal Monviso e dal Monte Beigua. Ma perché erano così speciali queste asce? Non erano strumenti quotidiani per tagliare alberi o legname, bensì oggetti sacri e preziosi: nel neolitico infatti associavano le montagne al mondo degli dei, di conseguenza questi manufatti erano considerati come amuleti per proteggere e guarire, e venivano lucidati in modo da conferirgli più brillantezza, col fine di rafforzare le presunte qualità divine; il loro colore verde luminoso, infatti, simboleggiava l’immortalità. I creatori d’asce si arrampicavano

ad altezze di oltre 2.000 metri sulle Alpi italiane per estrarre i blocchi di pietra che venivano poi spinti fino ai loro villaggi per essere lavorati; le asce venivano poi esportate in tutta Europa e durante il loro viaggio verso nord-ovest, attraverso la Francia, subirono lucidature e mo-

difiche: le asce scoperte in Scozia infatti hanno percorso oltre 1.500 chilometri nel corso delle loro lunghe e complicate vite. Il National Museum of Scotland ha utilizzato la tecnica della spettroradiometria (una tecnica presa in prestito dall’esplorazione spaziale) per

Beigua, il “monte sacro” dei Liguri

Un viaggio nelle origini pagane dei nomi dei nostri monti

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a presenza dell’uomo sul massiccio del Beigua, il monte più importante del nostro territorio, vanta una storia antichissima e affascinante: a testimonianza di ciò vi sono le famose incisioni rupestri, che in abbondanza possiamo trovare nell’intero circondario del Beigua, e altri reperti e utensili che segnalano la presenza dell’attività dell’uomo in epoche remote. Prima della colonizzazione romana, il nostro territorio era infatti abitato dai Liguri (“Viturii”, in Valle Stura, e “Statielli”, in Alta Valle Orba), un popolo di agricoltori e allevatori dall’origine incerta, che, negli anni, subì sempre di più l’influenza dei Celti, al punto da assorbirne alcuni usi, costumi e pratiche religiose: il nome “Tarinè” (Il monte posto tra Urbe e Piampaludo, al centro di polemiche per via dei suoi giacimenti di titanio), ad esempio, sembra derivi dalla divinità celtica Taranis, mentre “Beigua” sembra derivi dal dio Baigorix. Il Beigua, quin-

di, per la sua centralità e caratteristiche geologiche, poteva essere quindi considerato un “monte sacro” da parte dei Liguri, e, proprio per la sua posizione, vi si respira ancora un po’ di quell’aria “magica” e si percepisce una forte concentrazione di energie: il massiccio, caratterizzato dalla presenza di rocce ofiolitiche (le famose “rocce verdi”), viene indicato dai geografi, a livello geologico, come lo spartiacque tra le Alpi e gli Appennini, considerando quindi il “gruppo di Voltri”, di cui il Beigua fa parte, il vero inizio delle Alpi; queste rocce verdi, inoltre, venivano lavorate e utilizzate come amuleti (di cui si è trovata traccia anche in Val Bormida) dai pastori liguri, come protezione contro i fulmini e le intemperie. Matteo Serlenga

identificare il tipo di roccia utilizzato in questi manufatti. I ricercatori, attraverso questo sofisticato metodo di analisi, hanno quindi potuto ricostruire il loro antico metodo di lavorazione: la roccia veniva estratta utilizzando il calore del fuoco per allentare le fibre dei vari blocchi, mentre l’effetto lucido vetroso potrebbe essere stato ottenuto in diversi modi, tra cui la macinazione con una pasta prodotta con la farina di tifa, una pianta di palude; si pensi che per creare un’ascia completamente lucida erano necessarie più di 1.000 ore di lavoro! Sembra poi che i contadini neolitici sentissero la necessità di restituire questi oggetti sacri e potenti al mondo degli dei depositandoli in luoghi speciali, spesso in prossimità di fiumi o corsi d’acqua; a volte invece venivano rotte o sepolte, probabilmente era un modo simbolico di restituire le pietre agli dei, rimuovendole dal mondo dei vivi. Luca Serlenga

L’Italia è al top nella graduatoria sul gioco d’azzardo in Europa ma solo l’11% degli incassi va allo Stato. E il resto?

Uomini, donne, giovani e anziani schiavi delle slot I numeri ormai parlano chiaro e dicono di una vera emergenza nazionale. Gli italiani nel 2016 hanno speso al gioco 95 miliardi di euro, più del doppio di quanto spendano per curarsi e otto volte di più di quanti ne spendano per istruirsi. Si stimano 800.000 persone dipendenti dal gioco e quasi due milioni sembrano essere quelle a rischio. La cosa preoccupante è che il fenomeno continua a crescere. Dal 2015 al 2016 c’è stata un’impennata del 7% delle giocate. Chiudono le fabbriche, cresce la disoccupazione, ma le slot, i gratta e vinci, le scommesse e le lotterie non conoscono la parola crisi.

Un po’ di numeri e categorie a rischio Altri numeri che spieghino meglio il fenomeno? 95 miliardi all’anno significano 260 milioni al giorno, più di 3000 euro al secondo. Ogni italiano (neonati compresi) spende in media 1583 euro ogni anno, la tredicesima di un buon operaio. Una stima vuole che più della metà di questi (55 miliardi su 95) finiscano nelle slot e nelle videolottery (VLT). La cosa che poi balza agli occhi leggendo le statistiche è il fatto che la categoria più a rischio è quella dei giovani tra i 14 e i 19 anni. Nonostante nell’ultimo anno ci sia stato un leggero calo tra i giovani che si sono avvicinati al gioco, resta il fatto che ancora il 49% di loro ha tentato la fortuna alle lotterie, ai gratta e vinci o alle macchinette almeno una volta.

Non si capisce se allo Stato facciano più gola le entrate derivanti dal gioco o vi sia più la voglia di assecondare gli interessi delle lobbies

A rischio sono 9 studenti su 100 e sono considerati problematici i comportamenti di 5 giovani su 100 che giocano almeno tre volte alla settimana, spendendo fino a 50 euro al mese. Ma neppure gli anziani se la passano bene. Pur giocando meno di giovani e di adulti, si tratta di una categoria a

rischio perché parliamo di persone con tempo libero da impegnare e disponibilità economiche certe (la pensione). Peccato che i soldi facciano presto a finire per chi è affetto da ludopatia ed in questo caso non si ha neppure un lavoro che valga come riscatto sociale.

Le ricadute sociali Tra gli altri problemi legati al gioco d’azzardo, L’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani sottolinea la crescita delle separazioni a causa della ludopatia. Nel 2016 il 10% dei matrimoni è finito per i debiti di gioco contratti da uno dei coniugi. E cresce anche

il denaro prestato ad usura a chi gioca d’azzardo. Maurizio Fiasco, presidente di ALEA (associazione per lo studio del gioco d’azzardo ed esperto della Consulta Antiusura) sottolinea come ormai la metà di coloro che chiedono aiuto alle associazioni anti usura, lo faccia perché strozzato dai debiti di gioco. Insomma, il quadro è decisamente preoccupante, ma nonostante questo a livello nazionale si stenta a fare passi indietro. L’Italia schiava delle Lobbies? Va ricordato che l’Italia è attualmente al vertice in Europa per il gioco d’azzardo e al terzo posto nel mondo. E questo nonostante lo stato incassi dal gioco (solo) cir-

ca l’11% del totale delle giocate. Non si capisce quindi se allo Stato facciano più gola le entrate derivanti dal gioco o vi sia più la voglia di assecondare qualche lobbies, come del resto farebbe pensare il condono di 2 miliardi che fece il governo Letta nel 2013 alle concessionarie delle slot. La pressione degli enti locali per arginare la ludopatia si è tradotta oggi in una proposta del governo per ridurre del 30% le slot e le VLT. Il come è ancora da vedersi, ma per contro, se molti dei regolamenti comunali già in vigore, vietano per le nuove licenze e per i rinnovi l’installazione di apparecchi nell’arco di 300 metri da scuole, strutture sanitarie e religiose, la proposta del governo porta questa distanza a soli 150 metri. Dando così l’idea che l’impostazione di fondo non sia esattamente quella di ridurre le macchinette, come denunciano molte associazioni anti slot. La situazione in Valle Stura La situazione in valle Stura e nel Basso Piemonte non è meno pesante. Nel prossimo numero parleremo dei regolamenti comunali di Campo Ligure e di Rossiglione, dell’ordinanza anti slot del comune di Ovada e dei recenti provvedimenti della Regione Liguria in materia. Giacomo Oliveri

Prosegue nel prossimo numero


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l’inchiostro fresco Giugno 2017

Le valli del sol Un gruppo di giovani, animati da una grande voglia di aiutare

Dal Circolo del PD di Masone riceviamo e pubblichiamo

La Croce Bianca di Tiglieto

Lettera aperta all’Amministrazione comunale

Al Signor Sindaco di Masone, ai Signori Assessori e Consiglieri comunali di Masone, alla Stampa locale

Con riferimento alle osservazioni in oggetto, espresse dalla Giunta comunale con nota prot.. 2240 del 21 aprile u.s., mentre si ringrazia per le delucidazioni fornite, s’informa che il Direttivo del Circolo scrivente, ha recentemente tratto le considerazioni che seguono. • Mutui Per onestà intellettuale, si deve ammettere che quanto affermato in relazione al bilancio e alla totale estinzione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, non corrisponde alla piena verità, poiché alcuni sono ancora attivi. Quanto alle considerazioni sui restanti argomenti, si prende atto dello sforzo profuso all’Amministrazione, che hanno di fatto evidenziato alcuni apprezzabili risultati (in parte conseguiti sulla base di quanto già impostato della precedente Amministrazione (ma ciò è comprensibile) o con il voto favorevole del Gruppo di Minoranza ed anche, talvolta, con la fattiva collaborazione di Consiglieri ed ex Amministratori della Giunta Ottonello). • Caldaia a biomassa forestale Circa la decisione per la messa in funzione della caldaia a biomassa forestale (che è auspicabile) nessuno in passato ha mai “lasciato perdere” la questione. Tuttavia si esprimono notevolissime preoccupazioni sul fatto di avere legato tutto quanto inerente al sistema energetico (illuminazione pubblica, estensione pannelli solari, riscaldamento edifici comunali) mediante affidamento, per ben 17 anni, ad un’unica società privata, rinunciando alla gestione diretta anche per la pubblica illuminazione. Ciò, a prescindere dal fatto che risulta prevista la sostituzione di tutti i corpi illuminanti ora in funzione (e di recente collocazione con ottimi

risultati) determinando un’inevitabile inutile dispersione di pubblico denaro. Quest’ultima operazione andrebbe eventualmente fatta a seguito della vetustà e mal funzionamento di quelli attuali. Non manca, per tale operazione, l’emergere di una palese incoerenza se paragonata al tanto criticato affidamento in gestione del servizio idrico integrato (acqua potabile e depurazione reflui) a livello comprensoriale, a suo tempo reso obbligatorio da norme di legge e comunque affidata ad una società partecipata dai Comuni valligiani. • Aree interne svantaggiate Per quanto attiene al finanziamento statale a beneficio delle aree interne svantaggiate, spiace dover precisare che non appare sufficiente avere affermato che anche altri due Comuni hanno ottenuto quanto Masone. Riteniamo che un’Amministrazione debba sempre esprimere il massimo impegno, programmando per tempo gli atti necessari, per acquisire i finanziamenti messi a disposizione dallo Stato... • Per concludere Ripetiamo che le nostre critiche vogliono essere costruttive, volte esclusivamente a spronare l’Amministrazione a fare di più e meglio per la nostra Collettività. Spiace, infine, nuovamente leggere tra le righe, una velata avversione verso i partiti politici. Noi continuiamo a credere che i partiti, tutti i partiti, che si possono anche denominare movimenti, leghe, associazioni, o gruppi di opinione, ecc. siano il sale della democrazia. Dove queste aggregazioni non esistono, dove viene impedita o limitata la loro voce o l’espressione di una loro “linea partitica” le cose, lo sappiamo fin troppo bene, vanno assai male. Per il Comitato direttivo del Circolo del PD di Masone Nino Macciò - segretario Masone, 15 maggio 2017

Il mistero del caduto masonese

S

i è ormai conclusa la ricerca dei caduti della II Guerra Mondiale originari o residenti nella frazione Gnocchetto d’Ovada e nelle località limitrofe. Grazie anche ad alcuni lettori de l’Inchiostro Fresco, è stato possibile reperire informazioni importanti su alcune persone morte nel secondo conflitto mondiale. Intanto prosegue la ricerca dei Caduti della Guerra ‘15‘18 durante la quale è stato trovato il nominativo di un caduto “misterioso” Pasquale Pastorino. L’unico soldato, morto nel primo conflitto mondiale, corrispondente a questo nominativo era Pasquale Pastorino, nato a Masone il 16 ottobre 1885 figlio di Pastorino Giuseppe e Pellegra Ottonello, contadino, residente nella cascina “Bedin” in Valle Vezzulla e marito di Pastorino Teresa originaria della cascina “Tacco” di Masone. Questo Pastorino Pasquale, nel 1925, era stato inserito nella lista dei caduti di Gnocchetto, ma non si riesce a sapere se era vissuto nella frazione. Peraltro non risultato altre persone con questo nome, morte nella guerra 15/18 che fossero originarie di Ovada e Belforte, comuni ai quali appartiene la zona di Gnocchetto. Chi fosse in grado di fornire informazioni su Pastorino Pasquale e sulla famiglia che viveva nella cascina “Bedin” di Masone o su qualunque altro caduto di Gnocchetto può rivolgersi al “Coordinamento Iniziative Frazione Gnocchetto”. l.r.

“S

arà che da piccolo mi sono rotto un po’ di ossa, ma l’idea di fare volontariato in ambulanza mi attirava, così, quando me lo hanno proposto, anche se avevo solo 15 anni (ed ero il più giovane) ho accettato: non potevo andare in turno ma potevo cominciare ad imparare. Poi ho iniziato ad uscire in compagnia a Tiglieto e siccome mi ero trovato bene con i grandi della Croce, ho proposto anche agli altri di partecipare: alcuni ci avevano già pensato, piano piano sono entrati tutti, adesso siamo circa 15 e ci hanno costituito come gruppo giovani della Croce Bianca”. Così si presenta Mattia Repetto, il presidente del suo gruppo “io in realtà smisto le comunicazioni”. “In un paese come questo che siamo in pochi, se non ti aiuti non c’è futuro, non c’è niente”, continua Mattia, “la prima volta in turno ho soccorso un uomo che si era mozzato un dito; ho visto un bel po’ di

sangue ma ho capito che potevo farcela. Ad un mio amico è andata peggio: la prima volta ha assistito ad un arresto cardiaco ma non è scappato. Il paese è la nostra casa, tutto intero è la nostra casa, per cui non ci bastava solo stare in Croce: aiutiamo la Pro Loco, serviamo ai tavoli alla festa del paese e ci rendiamo utili in ogni occasione, ciascuno secondo le cose che sa fare. Naturalmente ci divertiamo parecchio sia quando ci vediamo una volta alla settimana per fare formazione sia quando stiamo insieme e basta. A Natale abbiamo organizzato un apericena per fare gli auguri al paese e sono venuti in tanti non solo i nostri genitori; ci sembra che gli adulti siano contenti di noi: abbiamo in programma di organizzare per loro e per tutti dei tornei di biliardo e di calcetto anche per finanziare la Croce. L’impegno è tanto sia di tempo che di fatica, ognuno di noi lavora o studia, ma ne vale la pena: mi fa sentire soddisfatto quando qualcuno parla bene di noi; siamo un bel gruppo sia quando facciamo qualcosa sia quando non facciamo niente” . E davanti a questo racconto di un ventenne cosi lucido, sereno e appassionato, di fronte ad un idea di paese, di legami sociali, di responsabilità assunte e condivise cosi profondamente umana e preziosa non abbiamo proprio più nulla da aggiungere. Silvana Berzano

Chi è Silvana Berzano

S

ilvana Berzano, originaria di Genova, ha 50 anni e vive a Tiglieto. Di professione educatore, ha una laurea triennale in psicologia, in procinto di iscriversi alla specialistica di psicologia criminologica. Ha la passione per il giardinaggio, i romanzi gialli e i gatti.


l’inchiostro fresco

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Le valli del sol Il nuovo romanzo di Maria Teresa Valle

Infiorata nel centro storico, come a Bruxelles

I ragazzi di Ponte Carrega Sassello “petaloso”

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aria Viani fa nove. La serie della detective genovese nata dalla penna di Maria Teresa Valle ed alterego dell’autrice è giunta al suo nono capitolo con “I ragazzi di Ponte Carrega” edito, come gli altri capitoli, da Fratelli Frilli Editore. Anche per questo nuovo capitolo Maria Viani si “sposta” temporalmente, qui siamo nel 1990, un periodo di grandi trasformazioni per Genova, con i Mondiali di calcio che si svolgono durante quell’estate e due anni prima dell’Expo Universale in occasione dei Cinquecento anni dalla Scoperta delle Americhe.

Mele: campionessa di pattinaggio

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ongratulazioni da parte di tutta la Redazione a Greta Piccardo di Mele, pattinatrice, vicecampionessa europea dell’HP Voltri Mele, che diventa “Stella nello Sport” con 4642 voti, aggiudicandosi il titolo di atleta Junior dell’anno. m.s.

“In questo romanzo c’è una Maria Viani quarantenne, che lavora all’Ospedale di San Martino – spiega Maria Teresa Valle – è una donna sposata, con due figli. Ho scelto di ambientare il romanzo nel 1990 per cimentarmi con una Maria Viani che, questa volta, agisce nel mio vero ambiente di lavoro, ovvero il reparto trapianti del nosocomio. Gli antecedenti della storia però – prosegue l’autrice – nascono molto prima, nella seconda metà degli anni Cinquanta nella zona di Ponte Carrega, zona periferica che, nell’immediato dopoguerra vide la prima ondata di immigrazione, ovvero quella da Fiume e dall’Istria e, allo stesso tempo fu il quartiere popolare costruito per i cittadini che erano rimasti senza casa a seguito dei bombardamenti della guerra”. Il classico quartiere operaio di periferia dove, ci fa presente l’autrice “crescono alcuni bambini di famiglie povere che, negli anni compiono alcune cose e che, proprio nel 1990 vedranno le conseguenze di quanto fatto in quegli anni”. All’interno de “I ragazzi di Ponte Carrega” Maria Teresa Valle tratta, per la seconda volta dopo “Maria Viani e le ombre del ‘68” presentato lo scorso anno, tematiche relative alle situazioni politiche dell’epoca “un evento avvenuto realmente nel 1970 a Genova è stato di ispirazione alle vicende del mio ultimo romanzo - ci spiega l’autrice, ma la protagonista assoluta è ancora una volta Maria Viani - anche questa volta l’indagine parte per caso, da quando Maria Viani ha a che fare con un trapianto e il donatore degli orga-

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urante il Corpus Domini, la patria dell’amaretto diventerà uno dei borghi più allegri e “petalosi” del circondario: per un giorno, infatti, le vie principali del comune dell’entroterra savonese si riempiranno di fiori per la tradizionale “infiorata”, che ogni anno colora con migliaia di petali le vie di Sassello.

ni, un uomo morto suicida, è un nome che, apparentemente, sembra famigliare alla protagonista”. La vicenda del suicidio muoverà dei sospetti nella mente di Maria Viani, che la porterà ad indagare su un passato solo all’apparenza molto distante, con cui ci sarà un collegamento proprio con Ponte Carrega e con i ragazzi che, alla fine degli anni Cinquanta, vivevano in quel quartiere. “In questo nono romanzo riprendo un personaggio già presente nel precedente romanzo – spiega Maria Teresa Valle – ovvero l’ispettore Cantini con cui Maria Viani vent’anni prima ebbe un flirt e che avrà un ruolo importante nella storia”. Questo ultimo romanzo l’autrice l’ha dedicato alla memoria di Marco Frilli, fondatore dell’omonima casa editrice scomparso a marzo di quest’anno. Il romanzo è reperibile in tutte le principali librerie genovesi e anche tramite e-book. Fabio Mazzari

“Un fiore all’occhiello che ogni sassellese è fiero di portare”: così definisce la manifestazione Ilaria Nardi del consiglio direttivo della Pro Loco; una festa tra il sacro e il profano che coincide

con le celebrazioni del Corpus Domini e che riempirà le pavimentazioni del paese con disegni floreali a tema religioso e geometrico, attirando ogni anno decine e decine di turisti.

quella di Bruxelles, che, durante il weekend di ferragosto, riempie la Gran Place, la piazza più antica della capitale belga, con un milione di fiori per 1800 metri quadrati.

L’infiorata è una tradizione tipica dei paesi cattolici: tra le più famose vale la pena ricordare

Matteo Serlenga

Domenica 18 giugno si terrà a Masone il “Memorial Giabbani”

Si corre in Valle Stura!

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opo il successo della gara “Cuore a 1000” che si è tenuta lo scorso mese a Urbe, il nostro territorio torna ad essere il percorso privilegiato (e più amato) di tantissimi podisti e corridori: si terrà infatti domenica 18 giugno il Memorial Giabbani, la storica gara di Masone, che

vedrà i partecipanti impegnati in dieci chilometri e mezzo di percorso su asfalto, misto e sterrato; l’appuntamento è alle ore 7.30 del mattino in piazza 75 Martiri a Masone e la partenza è prevista per le ore 9.30. La competizione, diciannovesima prova del Grand Prix UISP, se-

condo appuntamento del “Trofeo Valle Stura e Orba”, prevede un pacco gara per tutti gli iscritti, un omaggio in filigrana per le atlete donne e, come sempre, ricchi premi per tutti. Matteo Serlenga


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l’inchiostro fresco Giugno 2017

VAL BORMIDA, ACQUI e ACQUESE La Resistenza nella provincia di Alessandria

L’Eccidio della Benedicta

I Luoghi della Memoria

I

“ Dopo l’8 settembre 1943

Un particolare del Sacrario della Benedicta

Con questa azione punitiva i nazifascisti non vollero solamente smantellare le formazioni che minacciavano quotidianamente Genova e il basso alessandrino, ma soprattutto infliggere un duro colpo a tutti i ribelli resistenti.

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ll’indomani dell’8 settembre la zona collinare e montana dell’Oltregiogo costituì un’area di fondamentale importanza nella lotta antifascista: era adiacente ad arterie di comunicazione di rilievo strategico come la “camionale” GenovaSerravalle e numerosi nodi ferroviari ed era caratterizzata da una fitta distesa di boschi che permetteva ai partigiani di muoversi con sicurezza. In caso di grandi rastrellamenti però, la zona era estremamente vulnerabile, perché i nazisti avrebbero facilmente accerchiato e lasciato senza via di fuga i partigiani: questa fu una delle situazioni che si verificarono tra il 6 e l’11 aprile 1944 nelle Capanne di Marcarolo.

Lapide commemorativa e resti del Monastero che le truppe nazifasciste fecero saltare in aria con la dinamite

L’

Eccidio della Benedicta rappresenta uno degli episodi più tragici della Resistenza italiana. La notte tra il 5 e il 6 aprile 1944 le truppe nazifasciste decisero di accerchiare le truppe partigiane che si erano riunite sul Monte Tobbio: cinque colonne si mossero insieme da Lerma, Carrosio, Voltaggio, Masone, Rossiglione e Campomorone, mentre un aereo guidava la spedizione coordinando le truppe dall’alto. Queste, avanzando nel Parco delle Capanne di Marcarolo, mette-

Una delle zone più toccanti che formano il Sacrario della Benedicta

vano a ferro e fuoco tutti i paesi e i casolari che incontravano, e la ferocia con la quale si muovevano spinse numerosi gruppi di partigiani (per la maggior parte inesperti e disarmati), a nascondersi presso il Monastero della Benedicta, dove aveva sede il comando della III Brigata “Liguria”: fu un errore fatale. I più esperti riuscirono a salvarsi dal rastrellamento, ma per gli altri non ci fu scampo: il cascinale fu fatto esplodere e 93 partigiani vennero fucilati dal plotone d’esecuzione, ammassati poi in fosse

“Luoghi della Memoria” non sono soltanto luoghi fisici, spazi aperti o chiusi, pubblici o privati, riconducibili ad uno o più avvenimenti storici rimasti nella memoria di un popolo (es: Piazzale Loreto a Milano), ma anche allegorici, che hanno segnato un’identità nazionale e rimandano alle date significative in cui avvennero certi fatti (il 25 aprile), a oggetti e/o simboli che rinviano ad un’unità collettiva (il Tricolore), o ancora a figure storiche che hanno avuto un ruolo importante nella storia locale, nazionale o internazionale (Cavour, Garibaldi e Mazzini). Il luogo testimonia non soltanto l’evento al quale si fa riferimento, ma anche il passare del tempo, la cura (o la mancanza di tale) che le generazioni successive a quel particolare momento storico hanno voluto attribuirgli; un luogo può contenere una o più storie, e da più storie può essere attraversato e abitato, può interagire o confondersi, venire dal tempo trasformato o resistervi, o ancora finire preservato oppure dimenticato, toccando in tal modo differenti culture e sensibilità. Giulia A. Cordasco

comuni da loro stessi scavate poco prima. Altri 83, furono trucidati nelle settimane successive tra Masone, Voltaggio, Isoverde, Passo del Turchino e Passo Mezzano. Il rastrellamento proseguì con la deportazione di circa 400 uomini nel campo di concentramento di Mauthausen ma a Sesto San Giovanni quasi la metà di essi riuscì a scappare; dei restanti, pochi sopravvissero alla prigionia. Giulia A. Cordasco

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cqui Terme è una cittadina meravigliosa, immersa nel contesto altrettanto meraviglioso del Monferrato; nel 2016 il New York Times lo ha citato come uno dei luoghi da visitare assolutamente durante l’anno: al 31° posto spunta infatti Torino, come “punto di partenza per fare un salto nelle regioni del vino delle Langhe-Roero e del Monferrato, proclamate Patrimonio dell’Umanità”. In realtà Acqui Terme non rientra nelle “core zone” bensì nelle “buffer zone” o “zone cuscinetto”, ovvero non rappresenta un Patrimonio vero e proprio ma deve comunque osservare alcuni parametri per la tutela dell’ambiente. Acqui Terme potrebbe essere un museo a cielo aperto, nel senso della parola più bello, vero, vivo e spettacolare che ci possa essere. Possiede un centro storico raro, angoli che lasciano senza fiato, una fontana da cui sgorga acqua bollente in centro, il cibo, il buon vino, numerosi itinerari storici; abbiamo secoli di storia, di arte, di cultura, di poesia, di vita, che potrebbero far scoppiare le tasse comunali in qualsiasi modo. Gli appassionati di storia possono visitare il Museo Archeologico, situato all’interno del Castello dei Paleologi, gli amanti della natura si possono godere una passeggiata sulla pista ciclabile lungo il fiume Bormida, i buongustai hanno l’imbarazzo della scelta sul dove andare a stuzzicare qualcosa, e come non citare i centri benessere cittadini, in cui gli ospiti si possono lasciare trasportare dagli effetti curativi delle acque. Madre Natura con le nostre zone ha dato il meglio di sé: saremo noi capaci di conservare e preservare tutto questo? Vi lascio con questa riflessione.

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Ovada e ovadese S

abato 10 giugno sarà una data da segnare dato che andrà in scena la terza edizione del “Beat Circus”, la manifestazione musicale, enogastronomica e artistica promossa dall’associazione culturale “Peakbeat”. Per saperne di più abbiamo raggiunto Andrea De Berchi, uno dei soci fondatori dell’associazione: “L’associazione Peakbeat, donna già nel nome perché siamo convinti che le donne hanno una marcia in più, nasce nel novembre di quattro anni e mezzo fa – ci dice accogliendoci nella sede di via Gilardini in Ovada – dalla voglia di un gruppo di amici di organizzare un evento ad Ovada connaturato da una forte proposta culturale e musicale, qualcosa di nuovo nel panorama locale. L’inizio non è stato facile ma perseguendo la logica dei piccoli passi siamo riusciti ad ingranare”. De Berchi spiega infatti che un fondamentale aiuto alla nascente Peakbeat è stato dato

Abbiamo raggiunto Andrea De Berchi, membro dell’Associazione Culturale Peakbeat

Ovada: suoni, sapori e arti in mostra

dall’Associazione “Due Sotto L’Ombrello”: “Quest’associazione è una vera e propria istituzione ad Ovada – spiega il nostro interlocutore – e loro sono stati gentilissimi non soltanto a trovarci una

Ecco il progetto “Ovada partecipa”

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Amministrazione Comunale di Ovada informa che, anche per il 2017, sarà possibile partecipare attivamente alla pulizia e alla manutenzione ordinaria degli arredi urbani e di altri beni comunali, nell’ambito dell’iniziativa “Ovada Partecipa”. Il progetto è stato avviato lo scorso anno in forma sperimentale e si svolge a norma del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Comune per la cura e la valorizzazione dei beni comuni urbani”. Fino al 30 settembre i cittadini, singolarmente o riuniti in associazioni, possono presentare le loro proposte di collaborazione in carta semplice utilizzando un modello reperibile presso la Segreteria comunale o scaricato dal sito: www.comune.ovada.al.it. Per azioni finalizzate alla cura e alla valorizzazione dei beni comuni urbani si intendono: pulizia delle aree pubbliche comunali; manutenzione ordinaria dei beni comunali destinati all’utilizzo pubblico; manutenzione e pulizia degli arredi urbani. Come già accaduto lo scorso anno, riconoscendo l’utilità sociale del volontariato civico, su richiesta degli interessati ed entro i limiti dell’apposito stanziamento di bilancio, i cittadini al termine dello svolgimento completo e a regola d’arte dell’attività di collaborazione proposta potranno usufruire di una riduzione del tributo col.r. munale TARI.

sede ma anche prodighi di consigli dal punto di vista burocratico. Eravamo e siamo, fondamentalmente, un gruppo di ragazzi, quindi poco avvezzi alle carte bollate ed ai permessi. Due Sotto L’Ombrello ci

hanno fatto, letteralmente, scuola!”. Così, grazie a questa profonda collaborazione, nell’estate del 2015 è andata in scena la prima edizione del “BeatCircus”: “Diciamo che Giove Pluvio ci ha messo

a dura prova – ci dice sorridendo De Berchi – dato che la mattinata del giorno dell’evento Ovada è stata colpita da un violentissimo nubifragio. Eravamo quasi convinti di annullare tutto eppure ci siamo rimboccati le maniche e, stivali di gomma ai piedi, abbiamo risistemato il Parco Pertini. BeatCircus, per così come è oggi – afferma visibilmente emozionato l’intervistato – è nato all’una di notte di quell’edizione: la voglia dei ragazzi era tale che io mi sono messo a piangere. Poi il resto è stato, paradossalmente, in discesa”. Infatti l’edizione dello scorso anno ha registrato un notevole successo, con artisti di fama e band locali, accompagnate da un’abbondan-

L’Istituto Agrario “Barletti” di Ovada in trasferta ad Avellino per:

“Bacco & Minerva 2017”

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na delegazione di studenti del corso di Agraria del “Barletti” di Ovada hanno preso parte all’evento nazionale “Bacco & Minerva” dedicato alle Scuole Enologiche e agli Istituti Agrari di tutta Italia. L’edizione 2017 è stata curata dallo storico Istituto “De Sanctis” di Avellino, scuola vincitrice della edizione 2016 tenutasi a Todi. Un manipolo studenti della III C, classe pilota dell’indirizzo in Agraria dell’Istituto “Barletti”, partita da settembre con l’articolazione in Viticultura, ha preso parte alle coinvolgenti giornate di approfondimenti, informazioni, confronti e scambi culturali. Accompagnati dal Dirigente Felice Arlotta e dal Prof. Giuseppe

Vigo, gli studenti hanno anche potuto ascoltare la relazione del prof. Mastrobernardino titolare di un’Azienda di eccellenza della realtà enologica campana e visitare i vigneti, curati dalla stessa Azienda,

collocati all’interno del sito archeologico di Pompei. Vera e propria curiosità è infatti la ricostruzione di un impianto di vigneto sulla base di indicazioni provenienti dallo studio di calchi e reperti, in grado di ri-

velare le tecniche vitivinicole degli antichi Pompeiani. Anche l’Abbazia benedettina di Montevergine, sita sulle alture avellinesi, ha aperto le porte agli studenti offrendo uno spettacolo unico di arte e bellezza e mostrando il lavoro solerte dei monaci benedettini che si concretizza anche in una variegata produzione di amari e liquori d’eccellenza. L’esperienza di Avellino rappresenta un’importante momento socializzante, di arricchimento didattico e formativo per tutti gli studenti della delegazione del “Barletti”, composta da Carlotta Prato, Camilla Oddone, Danilo Repetto e Riccardo Galbiati. Mattia Nesto

te proposta enogastronomica e da numerosi stand artistici. E per l’edizione 2017?: “Oh beh ci saranno ancora più stand artistici, un settore su cui puntiamo molto, poi un’area attrezzata per i bimbi con due nostre socie che di lavoro fanno le educatrici e poi spazio alle esibizioni di fitness della palestra Be Good di Ovada – ci spiega Andrea De Berchi – mentre sul palco ci saranno gli Espana Circo Este, i Cronaca Nera, i Rootical Foundation, i Katiusha, Bruno Belissimo, Themorbelli e La Cosa. Sarà una grande festa, grazie anche ai direttori artistici Andrea Cavanna e Claudio Repetto, per di più realizzata – prosegue il nostro interlocutore – anche grazie al pieno appoggio del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale”. Non vediamo quindi l’ora sia il prossimo 10 giugno! Mattia Nesto

Le donne dell’ovadese scendono in campo

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e donne dell’Ovadese scendono in campo in nome del lavoro e dei diritti. L’appello, già firmato da molte donne impegnate in politica, nel sindacato, nel mondo dell’associazionismo, punta soprattutto sui temi del lavoro e dei diritti, con particolare attenzione alle donne e ai giovani. “Indignate dal clima politico – affermano - che si è venuto a creare nel nostro Paese, dove, da ogni parte, non sono più le idee e i principi a contare ma solo una sterile propaganda basata sul personalismo e sull’individualismo, crediamo sia venuto il momento di ridare alla politica dignità e decenza”. Con queste parole le firmatarie intendono, con chiarezza e fermezza, porsi come interlocutrici attive del Movimento Articolo 1 che sta facendo i suoi primi passi. La dimensione scelta è quella dell’Ovadese dove le donne sono sempre state le protagoniste, prima nella Resistenza e oggi in prima linea nella battaglia per la giustizia nell’ottica di una ripartenza, proprio dai territori. Tra le donne che hanno proposto l’appello troviamo l’avv. Silvia Ferrari, già assessore ad Ovada, la segretaria dello SPI CGIL Luisa Folli, la prof.ssa Sabrina Caneva, già vice sindaco di Ovada la vice sindaco di Castelletto d’Orba Amelia Maranzana, l’ass. Roberta Cazzulo e molte altre l.r. donne della zona.


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l’inchiostro fresco

Giugno 2017

OVADA L’angolo della politica: riceviamo e pubblichiamo

Clamoroso al Comune di Ovada!! I

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n un incontro per la sanità ovadese con i sindaci della zona, le associazioni ed i partiti rappresentati tenutosi lunedì 15 maggio presso il palazzo comunale in città il Sindaco di Ovada, Paolo Lantero, ha ufficialmente affermato di essere “democristiano”. Molti si chiederanno dove sta il I SI LE QU fatto clamoroso! Ebbene dal dopoguerra ad I SI LEG oggi sono sempre stati ininterrotti i governi QU di sinistra della città con Sindaci tutti rigoroINC samente “comunisti” e gli sparuti politici proHIOSTRO F venienti delle famiglie ovadesi democristiane I SI LEG INC QU erano quasi derisi per la loro appartenenza, HIOSTRO F tanto è vero che Ovada è sempre stata deI SI LEG nominata “La Stalingrado del Piemonte”. QU Evidentemente ad Ovada la “Balena bianINC HIOSTRO F ca” (come veniva denominata la D.C.), così come è successo in campo nazionale (vedi INC Mattarella, Renzi, De Mita ecc.) non solo è HIOSTRO F Ceramiche & Bomboniere risorta ma si è divorata gli indomiti comunisti!! Però, al di fuori delle (spero) simpatiche mie disquisizioni personali, per il sottoscritto, che da ormai quasi quarant’anni è stato coinvolto in vari modi sia nelle vicende politico-amministrative che di lavoro (per un decennio sono stato il Capo Stazione TitolaVia Cairoli, 92 - Ovada (AL) re delle F.S.) della città di Ovada, non posso Tel. 393 59 80 296 - 342 57 45 547 www.blupavone.com esimermi dal fare alcune serie considerazioni blupavone@live.it sulla situazione che sta vivendo la città. MenOVADA Seguici alla pagina Blu Pavone tre nel secolo scorso il Comune di Ovada era un buon esempio di corretta amministrazione, punto di riferimento per tutti i Comuni Vasta gamma della zona, quando nel 2004 fu data origine di vini sfusi da Romano Prodi la coalizione politica de o in bottiglia “l’Ulivo”, l’abbraccio in Ovada tra i partiti Oltre 20 birre di Sinistra con la Democrazia Cristiana artigianali ha portato via via nel tempo ad progressivo decadimento della città ed ad una sorta di e alla spina paralisi nella gestione della macchina ammiSi cena nistrativa comunale. Infatti mentre nell’ultimo alla grande ventennio del 1.900 venne costruito il nuovo con panini, ospedale e la cittadina visse una miriade di hamburger iniziative economiche, sociali, sportive, cule bagel turali e ricreative oggi purtroppo si assiste 347 2953748 non solo ad una quasi inesistente vitalità del tessuto socio-economico della città, ma cosa ancor più grave l’Amministrazione comunale o i si sta limitando ad esercitare il suo mandato stig e r con la stessa logica con cui si amministra un di per te i condominio di un palazzo. n io ra p z u l Nel merito si possono mettere in evidenza Via Roma, 31 So misu Via Roma, 29 almeno tre casi: Silvano d’Orba (AL) 408 9 Su 9 Silvano d’Orba (AL) 1 • Lercaro 85 1940 0143 1430342 9 4 La casa di riposo ha accumulato in pochi 5 3 lzo 349 8 a anni debiti per quasi un milione e mezzo c ro S Scalzo u di euro nei confronti della cooperativa che a M tteo . m a gestisce la struttura, frutto di una cattiva gegeo om. M stione clientelare del Comune di Ovada, ma ge

Bar Corso

fatto ancor più grave con un servizio fornito all’utenza di pessima qualità tanto che nel tempo i ricoveri sono sempre di più diminuiti perché gli stessi ovadesi preferivano rivolgersi ad altre strutture anche se localizzate a distanza dalla loro città. • Story Park di via Novi: L’incapacità di rendere efficiente e redditizia questa struttura finanziata a suon di milioni di euro dalla Comunità Europea e che quindi

sta chiudendo rivelandosi un enorme spreco di denaro pubblico. • Ospedale, SAAMO, Enoteca comunale A questi casi aggiungiamo poi le incertezze sul futuro dell’Ospedale, della SAAMO e dell’Enoteca comunale. Se poi ripensiamo ai circa 130.000 euro spariti in più anni dalle casse comunali dell’ufficio tecnico e di cui pare che la funzionaria indagata dell’indebita appropriazione abbia dichiarato la sua responsabilità per solo 20.000 euro, ci rendiamo conto di come sia precipitata in basso la credibilità di questa Amministrazione comunale. E il Sindaco cosa fa? Ritiene appagante la politica dei piccoli passi. Tace sulle gravi problematiche che coinvolgono il governo della città ed in risposta alle preoccupazioni sul futuro dell’Ospedale semplicemente esulta sia per aver conquistato la presenza di 16 ore mensile anziché le 6 di un ortopedico che per essere stati protagonisti di un esperimento che consente ad un malato grave di poter fare più esami in ospedale in un solo giorno con una specie di day ospital!! Il Segretario della Lega Nord di Ovada Pier Sandro Cassulo

Salvini confermato Segretario

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rande soddisfazione tra gli iscritti della Lega Nord della Provincia di Alessandria. Infatti Matteo Salvini ha ottenuto nella nostra provincia un risultato clamoroso: il 100% dei voti. Abbiamo sentito in merito Pier Sandro Cassulo, ex sindaco di Capriata d’Orba, per la Lega Nord responsabile provinciale degli Enti locali, nonché segretario della sezione di Ovada che ci ha detto: “Questa è la vittoria della gente per bene. La vittoria che va a merito dei giovani padani che dopo la vergogna del cerchio magico hanno fatto sì che i loro esponenti di maggior spicco assumessero la guida del movimento Matteo Salvini quello nazionale e Riccardo Molinari quello regionale. Oggi ne stiamo raccogliendo i frutti. Come giustamente dice Matteo, la Lega non può più essere solo del Nord, ma

Pier Sandro Cassulo e Matteo Salvini deve raccogliere le giuste istanze di tutta la gente per bene di tutta Italia che combatte ogni giorno, contro i soprusi, contro la criminalità organizzata e che vuol difendere tra l’altro i propri diritti, il proprio territorio e la propria storia da questa ingiustificabile migrazione, frutto di bassissimi interessi”. La redazione

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OVADA

Story Park ad Ovada

Poste Italiane premia l’Ufficio di Ovada

Ottime le performance del 2016 Q ualità del servizio, attenzione al cliente e affidabilità dei prodotti. Sono le parole–chiave che hanno permesso all’ufficio postale di Ovada, Via Monsignor Fiorello Cavanna 16, diretto da Renzo Caviglia, di ottenere risultati di eccellenza e di aggiudicarsi il riconoscimento che spetta a chi mette a segno le migliori performance nel corso dell’anno. La premiazione dei vincitori si è svolta a Genova, in occasione dell’incontro dell’Area Nord Ovest di Poste Italiane, che include Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e che ha riunito oltre 420 dipendenti tra dirigenti, personale di staff e di cui 335 Operatori di Sportello. Gli uffici di Ovada hanno conquistato i primi posti nell’offerta della vasta gamma di servizi e prodotti Postali, Finanziari (Pagamenti e Risparmio) e di Comunicazione, ciascuno nella propria categoria individuata sulla base del traffico di clientela. Durante la giornata, il Responsabile di Area, Francesco Bianchi,

colta risparmio conferma il ruolo fondamentale che Poste Italiane gioca sul territorio e nelle scelte dei risparmiatori”. Nel corso dell’incontro sono stati consegnati riconoscimenti anche all’ufficio postale di Casale - Piazza Cesare Battisti 23, di Acqui Terme in Via Ermenegildo Trucco 27 e a due uffici di Alessandria , in Piazza Libertà 23 e in Via Luigi Galvani 18/B che hanno raggiunto risultati di rilievo in specifiche categorie. A tutti i partecipanti è stato fatto omaggio di una cartolina speciale con annullo filatelico dedicato. Luisa Russo

ha sottolineato le sfide e le opportunità che Poste Italiane deve raccogliere: innovazione, semplificazione, accompagnare le famiglie e la Pubblica Amministrazione verso la nuova economia digitale. “I risultati conseguiti non solo dagli uffici postali premiati ma da tutta la rete attiva nell’area nord ovest dimostra che Poste Italiane anche

grazie alla sua capillarità resta la cassaforte sicura dei risparmi degli italiani – spiega il responsabile, Francesco Bianchi – Risultati ottenuti grazie alla grande qualità del lavoro di squadra svolto e alla capacità di porre sempre il cliente al centro dei nostri interessi per rispondere al meglio ad ogni sua esigenza. Il successo nella rac-

Il Senatore Fornaro presenta “Articolo 1-MDP” A Novi Ligure e ad Ovada conferenze stampa per illustrare i contenuti del nuovo “movimento”

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l nuovo movimento Articolo 1-MDP, che ha tra i suoi fondatori, il senatore Federico Fornaro, vice capogruppo e tesoriere del gruppo al Senato, si sta organizzando sul territorio della nostra provincia. Fornaro è stato dal 2004 al 2014 sindaco di Castelletto d’Orba e consigliere provinciale; dal 2003 al 2006 ha ricoperto il ruolo di segretario della federazione provinciale dei Democratici di Sinistra e dal 2009 al 2014 è stato vicesegretario regionale del PD del Piemonte. Nel PD, Fornaro ha combattuto una lunga battaglia interna al partito

per correggere alcune riforme del governo Renzi (per tutte, la “buona scuola”, il jobs act e l’Italicum) e si è schierato per il No al referendum costituzionale del dicembre scorso. La sua uscita dal PD è stata, quindi, un passaggio coerente con la cri-

Da due abiti un po’ “dimenticati”...

tica contro quella che è stata definita la progressiva trasformazione del PD nel PdR, ovvero da un partito plurale e inclusivo nel partito di Matteo Renzi. L’obiettivo di “Articolo 1-MDP” è quello di dare rappresentanza a quel popolo diffuso che non si

riconosceva più da tempo in un PD e che si sentiva orfano di un soggetto che possa essere interprete della domanda sempre attuale di uguaglianza e di giustizia sociale. “Il richiamo all’articolo 1 della Costituzione in cui è detto che l’Italia è una repubblica democratica, fondata su lavoro – ci ha detto il Sen. Fornaro - rappresenta la carta d’identità di un movimento che vuole dar vita a un nuovo inizio, per un nuovo centro sinistra che ponga il lavoro, la dignità del lavoro e la lotta alla disoccupazione giovanile e alla povertà al primo posto dell’agenda politica del Paese”. m.c.

...con la nostra esperienza, riusciamo a realizzare un capo “nuovo” e ancora attuale

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Contro il gioco d’azzardo

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o Story Park, la struttura di Via Novi ad Ovada che non è mai decollata, ha chiuso i battenti nel maggio scorso. La famiglia di Rossiglione che gestiva il locale adibito a ristorazione ha preferito non continuare anche se il contratto scadeva a novembre. Alla base di questa decisione la difficoltà a coprire le spese, il mancato afflusso di turisti nonostante il grande impegno dei gestori ad organizzare eventi. Lo Story Park è stato inaugurato nel 2013 con un costo pari a 1,4 milioni di Euro derivanti da fondi pubblici arrivati dall’Europa nell’ambito dei parchi tematici. La struttura oltre all’edificio possiede un’area esterna che racconta la storia del Monferrato attraverso pannelli e illustrazioni. Ora verrà pubblicato un altro bando.

ncora una volta Ovada si mobilita. Una quarantina di associazioni, in rappresentanza del volontariato cultura e sport si mobilitano a sostegno del Comune di Ovada, raggiunto dalla notifica di due ricorsi presentati da multinazionali del gioco d’azzardo contro l’ordinanza che limita gli orari in cui è possibile giocare ai videopoker e slot machine elettroniche in bar, tabaccherie e sale apposite. Tutti sono preoccupati delle conseguenze che il fenomeno della ludopatia ha assunto nel territorio negli ultimi anni per cui il mondo del volontariato locale ritiene doverosa questa presa posizione. “I dati – dice Emilio Delucchi, direttore del Consorzio Servizi Sociali – dei Comuni che hanno emesso ordinanze come quelle di Ovada testimoniano un calo significativo delle giocate”.

Luisa Russo

Luisa Russo

Una carta etica per l’Atletica Ovadese

Bullismo e ludopatie I n questi tempi di bullismo, ludopatia e altri poco edificanti esempi, una importante iniziativa è stata attuata dall’Atletica Ovadese Ormig con a capo il Presidente Giacomo Varone. Non è la prima società in assoluto, ma la notizia merita di essere sottolineata ed evidenziata. “La società di atletica Ovadese – ci ha detto il suo Presidente - si è data la carta etica che non vuole essere soltanto una raccolta di belle intenzioni, ma è stata letta, discussa, analizzata punto per punto da tutti i componenti della Società e fatta propria da tutti”. Il prossimo passo sarà poi quello di mettere a diretta conoscenza le famiglie del contesto della carta che, come si può leg-

gere, riguarda la società in primo luogo ma, in modo assolutamente paritetico, chiama in causa anche il comportamento dei familiari del giovane sportivo. Significativo l’esplicito riferimento al bullismo e al ricorso al gioco d’azzardo (prima ancora che diventi ludopatia!) come pratiche da sorvegliare e combattere al loro primo manifestarsi. L’Atletica Ovadese Ormig conta sulla diffusione di questa notizia anche per sottolineare il rifiuto da parte di tutti gli sportivi veri delle pratiche aberranti del bullismo, del gioco d’azzardo, del doping . Luisa Russo


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ACCADE TRA OVADA E NOVI

Prestigioso riconoscimento per la compagnia Un mese di giugno di richiamo per la Confraternita di San Giovanni Battista

“Sopra il Palco” Ovada si appresta per le grandi feste “M i sembra un sogno ma non lo è” Queste le parole di Maurizio Silvestri dopo aver appreso del prestigioso riconoscimento che è stato assegnato dalla Città di Fabrica di Roma alla Compagnia “Sopra il Palco” in occasione dell’11° rassegna nazionale del teatro amatoriale. “Abbiamo – continua Maurizio Silvestri – raggiunto un altro traguardo; grazie a tutta la mia compagnia per l’impegno, la pazienza e la professionalità che hanno messo durante l’allestimento di questa importante serata. È uno stimolo per continuare ad andare avanti e fare divertire il pubblico”. È stato il Sindaco Mario Scarnati di Fabrica di Roma ad assegnare il prestigioso riconoscimento per

il gradimento del pubblico alla Compagnia Ovadese che aveva proposto la commedia il 28 marzo scorso “Per maneggi per maritare una figlia” di Nicolò Bacigalupo. La motivazione: “spettacolo meraviglioso, perfetta interpretazione di un classico del teatro del grande Gilberto Govi. Magistrale interpretazione di Maurizio Silvestri e della sua consorte Cinzia che con gli altri bravi attori hanno entusiasmato il pubblico”. Intanto la Compagnia ha già un ricco calendario estivo e il debutto è l’11 giugno a Sant’Antonio di Basaluzzo con “Non è vero, ma ci credo” di Peppino De Filippo. Luisa Russo

La presidente provinciale incontra il gruppo di Ovada

Aido ovadese, una realtà

È

stato il gruppo comunale di Ovada dell’AIDO ad avere l’onore di ricevere per primo la visita della neo Presidente Provinciale, Nadia Biancato, in carica dal 1° Aprile scorso e da molti anni impegnata nel volontariato e nelle associazioni. Senz’altro un motivo di soddisfazione, ma anche di impegno per un tema sempre di grande attualità come la donazione degli organi. Nell’incontro di Ovada la presidente del gruppo locale, Ada Bovone, con la segretaria Maria Paola Giacchero, hanno presentato la realtà locale che è costituita da 650 iscritti. Da trent’anni l’Aido è presente nel territorio ovadese e molteplici sono stati gli appuntamenti tra i quali concorsi nelle scuole, stand pubblicitari e molto altro. l.r.

Tre appuntamenti importanti nel mese di Giugno per la Confraternita di San Giovanni Battista e della Santissima Trinità di Ovada.

Festa della Trinità e del Corpus Domini Domenica 11 giugno ricorre la festa della Trinità con S. Messa nell’Oratorio, domenica 18 la solennità del Corpus Domini alla quale la Confraternita ha sempre partecipato ed infine il 24 giugno la grande festa: al pomeriggio la grandiosa processione con le statue lignee e alla sera in Piazza Assunta il concerto del Corpo Bandistico “A. Rebora” di Ovada unitamente ad altre manifestazioni collaterali nei giorni precedenti. In vista della festa sono state oggetto di ripulitura e sistemazione le due casse processionali. Grazie al benestare delle Belle Arti i tecnici del Laboratorio “Restauri Nicola” di Aramengo una delle ditte più prestigiose per le opere d’arte e le casse processionali hanno controllato lo stato della cassa raffigurante la Decollazione del Battista di Anton Maria Maragliano e quella rappresentante il Battesimo di Gesù nel Giordano. Si è trattato di un lavoro di routine voluto dal Consiglio di Amministrazione della Confraternita, considerando che

le due casse ogni anno vengono portate a spalle dai portatori, devono scendere e salire sedici gradini per uscire ed entrare dalla Chiesa e sono soggette al ritmo della musica che accompagna durante la processione. Inoltre la Decollazione era già stata smontata e quindi rimontata in occasione della mostra presso la Loggia del 2005 “Han tutte l’aria del Paradiso” per cui era quanto mai

necessario un ritorno dei “medici delle opere d’arte”. Festa di San Giovanni Tutto è stato comunque trovato perfettamente in ordine e la Confraternita si appresta a ricordare il 24 giugno la festa di San Giovanni Battista, quest’anno poi con un motivo in più di orgoglio in quanto sono ben 190 anni che la Decollazione del Battista viene

Villa Gabrieli tra i parchi più belli

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l Parco di “Villa Gabrieli” situato in Via Carducci ad Ovada e il relativo progetto di Healing Garden, sono stati inseriti nel network nazionale “Il Parco più bello d’Italia”. Si tratta della guida on line ai parchi e giardini italiani che ha lo scopo di valorizzare il patrimonio architettonico e paesaggistico della nostra penisola, stimolando l’interesse e la sensibilità verso il verde nelle sue forme più eccelse. L’iniziativa ha il patrocino del Ministero dei Beni Culturali, dell’Ambiente, del Turismo, dell’Unesco, dell’Automobile Club d’Italia, del Touring Club Italiano e l’adesione del FAI (Fondo Ambiente Italiano), dell’AIAP (Associazione Italiana

Architettura del Paesaggio) e dell’ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane). Per Ovada si tratta di un prestigioso riconoscimento sperando in una sua sistemazione in quanto si tratta di un “polmone verde” nel centro della città non solo a disposizione dei cittadini, ma anche del vicino Ospedale.

portata in processione per le strade del centro storico tra due ali di folla festante. La Cassa venne infatti acquistata dalla Confraternita nel 1826 presso un rivenditore di legnami di Savona, Tommaso Lordone, che l’aveva prelevata dalla Confraternita di S. Giovanni Battista, Caterina Martire all’Acquasola di Genova. Il costo di tale opera fu pattuito in duemilacinquecento Lire e l’acquisto fu deciso di comune accordo tra la Confraternita, la Municipalità, la Parrocchia e tutta la popolazione, che con entusiasmo contribuì con generose offerte. Concluso l’affare, il trasporto da Genova ad Ovada fu molto più complesso: Il primo tratto da Genova a Voltri fu effettuato via mare; da Voltri ad Ovada la Cassa fu smontata pezzo per pezzo e caricata a dorso di mulo. Fu così una ben singolare carovana quella che nell’autunno del 1826 valicò l’Appennino e che recava in Ovada i pezzi di quella che sarà poi la più bella opera d’arte in essa custodita. Non solo, ma la Confraternita della SS.ma Trinità e San Giovanni Battista di Ovada risulta essere aggregata dal 1646 alla Veneranda Arciconfraternita della SS. Trinità dei Convalescenti e dei Pellegrini di Roma per cui è oggetto di studio questo legame storico.

Luisa Russo

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Sport, amicizia e divertimento: questi gli ingredienti del 1° Torneo Goliardico dell’Oratorio” La Scuola Media di Molare ai “Giochi Internazionali di Matematica”

Quando i numeri diventano Sport

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arlo Crescentini, della Scuola Media di Molare e Davide Como della Scuola Media di Silvano d’Orba, dopo aver superato brillantemente ad Alessandria le semifinali provinciali dei “Giochi Internazionali di Matematica”, hanno disputato sabato 13 maggio scorso la finale nazionale a Milano, presso l’Università Bocconi. I finalisti insieme a ben duemila loro coetanei provenienti dalle diverse province italiane, si sono cimentati nella soluzione di quesiti matematici da risolvere in un determinato limite di tempo. I giovani “geni matematici” hanno ottenuto un ottimo piazzamento nella graduatoria gene-

Una bella giornata a Silvano d’Orba

rale, dimostrando logica, intuizione e fantasia. Bravi ragazzi, congratulazioni! Purtroppo, solo i primi cinque classificati hanno avuto accesso alla finale internazionale, che si terrà a Parigi in agosto. In bocca al lupo per il prossimo anno! Da segnalare anche le eccellenti prove fornite nelle semifinali provinciali da: Thomas Passalacqua, Carlo Crescentini, Alessio Boschi, Laura Lavinia Buscemi, Francesco Tobia (Scuola Media di Molare) e Eleonora Maggiolino (Scuola Media di Silvano d’Orba). Le Insegnanti Olivieri Delia e Ferrando Elisa

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rande successo a Silvano d’Orba (Al) per il 1° torneo “Goliardico dell’Oratorio”, organizzato dal gruppo di “SilvanOggi” con il gruppo dell’Oratorio sotto l’occhio vigile del parroco don Sandro Cazzulo. Anima della manifestazione, Daniele Barca che ha curato l’evento al quale hanno partecipato i Boys Calcio di Ovada, anno 2004, che hanno arricchito la ma-

Davide Como e Eleonora Maggiolino

nifestazione con un combattuto triangolare con la locale squadra dell’Oratorio. In campo il capocannoniere Cadario in exequio con Mazzarello, mentre il giocatore più giovane è stato il bravissimo Andreacchio. Ma la giornata non è finita qui perché a scendere in campo sono state anche le mamme dei giocatori e quelle dei Boys ovadesi se la sono vista con quelle dei giocatori dell’Oratorio, e

proprio queste ultime, è il caso di dirlo, “l’hanno fatta da padrone”, vincendo alla grande con la capocannoniere Elena Polentes. A chiusura della bella giornata all’insegna dello sport, dell’amicizia e del divertimento è stato disputato un quadrangolare tra i ragazzi di Silvano, tra cui la “Soms”, “Real Silvano”, “Villareal” e “S.P.T.”. Vincitrice la squadra S.P.T, con capocannoniere Andrea Cetti del

Real Sivano, ma l’ambita “Coppa Maria” è andata a Busi del Villareal. La manifestazione è stata realizzata anche grazie alle attività imprenditoriali e commerciali silvanesi e alcune di Novi Ligure, che hanno contribuito all’acquisto dei Premi. Marta Calcagno

il caldo correvano dietro alla palla come tanti piccoli Maradona, quasi fossero allo stadio olimpico. La palla poi alla lunga arrivava, anche se a volte bisognava avere la pazienza di aspettarla un po’!! E così, anche per scusarci, ecco che nacque la Coppa Maria. Bei tempi quelli, quando ci si divertiva

con poco e il paese e l’Oratorio diventavano la scenografia delle nostre imprese.

La Coppa “Maria” “S

Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante • Collegio dei Probi Viri: Gian Battista Cassulo Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro fresco” • Consiglio Direttivo: voce di Rondinaria - 2005) Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari Club Fratelli Rosselli • Collegio dei revisori dei Conti: Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano al n° 226160 il 4/10/2005 (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985) P. IVA e C.F. 02096520065

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U • Rubriche: Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Stefano Rivara (La voce del binario) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: a cura di Guido Cappelletti grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

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Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Federico Cabella • Capo redattore: Fabio Mazzari • Edizione on-line: Mattia Nesto • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Claudio Cheirasco (Tortona e Tortonese) Marisa Pessino (Nuova Libarna) Luisa Russo (Ovada e Ovadese) Matteo Serlenga (Valle Stura, Val Leira)

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ignora è caduta la palla ridiana dei silvanesi, negli assolati nel suo giardino!! Possia- pomeriggi estivi, quando l’Oratomo venire a prenderla?”. “No rio era l’unica meta aperta per noi e imparate a giocare bene. La ragazzi. E già, perché dietro l’oraprossima volta non calciatela torio c’era, e c’è, la casa della Mauna simpatica signora che con SI LEGGcosì alta, che mi rompeteI Si Ive-LEGria, G fare burbero, ma tutto sommaDa sinistra: Thomas Passalaqua, Carlo Crescentini, UI U che un tri”. Questo era il motivetto Alessio Boschi, Laura Lavinia Buscemi, Francesco Tobia ogni tanto rompeva il silenzio to affettuoso, rimproverava quegli nelle ore della “siesta” pome- “scavezzacollo” che nonostante

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Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom.Umberto Cecchetto socio dell'Associazione "Club F.lli Rosselli". Contattabile al:

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RONDINARIA

Il Maggio Domenica 28 maggio si e` svolta la seconda edizione A Silvano, “Gusto e Tradizioni” di Pratalborato

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Festa Fiorita

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inalmente una giornata di Sole in mezzo a variabilità e pioggia, la Primavera è fatta così...

Domenica 7 maggio scorso, è arrivata tantissima gente, tanti Amici vecchi e nuovi! Il nostro impegno è stato premiato, grazie a tutti ed ancora e sempre un super ringraziamento alla solita Squadra di laboriosissime Cuoche, pasticcere chef e tuttofare, che senza di loro nulla sarebbe stato possibile! I molti tavoli affollati fanno capire perché... L’onore di avere avuto il Sindaco Daniele Poggio insieme a noi, la sempre disponibile presenza dell’Ente Manifestazioni e l’aiuto di tanti Volontari insieme alla presenza di Famiglie con i bambini al seguito ci ha reso felici e ci ha motivati a continuare l’opera di ricostruzione della nostra SoMS. Arrivederci al Maggio 2018 ed al prossimo Evento, per festeggiare l’inizio, speriamo, di una calda Estate...

omenica 28 maggio ha avuto luogo Silvano d’Orba la seconda edizione della kermesse “Gusto e tradizione”, ideata da un gruppo di amici silvanesi in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale e le associazioni di paese, un evento che si ripropone rinnovato ed arricchito rispetto alla scorsa edizione per attirare ancora di più l’attenzione dei visitatori e proporre un messaggio di qualificazione e valorizzazione dei paesi, luoghi ricchi di storia, tradizioni e cultura. Un albero con profonde ed intricate radici dipinto su un telo è stato esposto come simbolo grafico che ha rappresentato la filosofia della giornata; ce lo spiega Pino Coco, vicesindaco, uno degli ideatori e coordinatori della manifestazione: “l’albero è l’emblema della rigenerazione della terra, della ricerca di nuova linfa vitale, di una cultura che deve rinnovarsi sulle orme di un ricco bagaglio di tradizioni, perché a Silvano come nei dintorni non si perdano i valori della civiltà rurale contadina, che danno lustro all’identità dei luoghi conservandone le peculiarità. Di fronte alla globalizzazione che uniforma e omologa i mercati, che favorisce la mescolanza di culture differenti, vogliamo tuttavia tentare il recupero delle nostre tradizioni attraverso la riqualificazione del paesaggio, dei suoi prodotti artigianali e delle tipicità enogastronomiche. La rivalutazione dei paesi attraverso le loro ricchezze è del resto un’esigenza che si pone

all’attenzione di tutti, è la risposta ad una sfida che le nuove generazioni ci chiedono per far fronte alla crisi e per consentire loro un futuro volto al benessere”. A Silvano la giornata è stata ricca di eventi culturali, spazi dedicati alla cucina locale, cortili aperti per l’esposizione di prodotti tipici del territorio, un ricco mercatino dell’usato e tante idee per favorire la riscoperta delle tipicità locali. Dalla lavorazione dei vimini, alla produzione del miele, marmellate e sciroppi, delle eccellenze vinicole, la frutta e gli ortaggi a km zero, grappe, farine macinate al mulino, cereali e spezie. Alimenti prodotti

come una volta, nel rispetto delle tradizioni, con tecniche antiche, certamente più costosi rispetto a quelli smerciati dalla grande distribuzione ma sani e salutari.“Occorre diffondere l’informazione della “cultura del cibo”, ancora troppo debole, ci spiega Carla Ivaldi, organizzatrice della manifestazione - le produzioni tipiche locali potrebbero costituire il volano dello sviluppo dei nostri territori se crescesse l’attenzione dei cittadini verso la qualità dei prodotti alimentari, ed una più generale adesione ad uno stile di vita più semplice e naturale. Occorre andare alla ricerca di prodotti in grado di soddisfare esigenze di varietà, di novità e di elevati livelli di genuinità, se vogliamo preservare il benessere e la salute. Un ritorno alla genuinità che solo i pro-

dotti artigianali ci offrono. Questo è lo scopo della giornata. Tra le iniziative la scrittrice Ilaria Fioravanti con il suo libro “Rosa Rosae”, la declinazione della rosa in cucina, Sandro Lucca, botanico, e Paolo Bellingeri nutrizionista, con il suo motto “buon cibo, lunga vita”, laboratori di cucina con la blogger Vittoria Traverso, una serie di straordinari spunti di riflessione sull’importanza del cibo per la salute. E tra i cultori del jazz, lo yoga della risata e lo yoga, il corteo storico con cavalli e splendide carrozze a rappresentare il passato, le generazioni a confronto, quelle però che devono ritrovarsi unite per proseguire un progetto di vita sempre più sana e sostenibile. Marta Calcagno

Libretto delle vacanze

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ualche settimana, poi si lancerà verso le vacanze intelligenti. Tutti lo stesso giorno e la stessa ora. Così, l’estenuante coda sarà trasmessa dai notiziari che avviseranno delle partenze da bollino rosso quando ormai l’Italia (unita) avrà intasato ogni strada e a soffrirne saranno i vacanzieri sotto stress. L’equazione: spiaggia = sacrosanto riposo sarebbe già risolta in se stessa, se non fosse per l’incognita. Che così si chiama appunto perché è una grandezza non nota del problema, la cui determinazione è la soluzione del problema stesso. Perché se per la mami è chiaro che i 2 quintali tra giocattoli, asciugamani, costumi, creme, canotto gonfiabile con remi e oggettistica varia saranno compito giornaliero di papi trasportarli giù per i 300 metri di dislivello tra l’albergo e il mare stesso, è pur limpido che quando la puzzetta del più piccolo invaderà la spiaggia, sarà compito della mami riportare il sederino a condizioni di miglior igiene. Ma quando lei, sdraiata al sole delle 14:30 decide che se entro due minuti non metterà tra le labbra il fresco gusto al limone del ghiacciolo morirà, e lui, all’ombra della settimana enigmistica si sta eccitando alla risposta della 14 verticale di Bartezzaghi, due lettere, che da 45 minuti non ci sta nelle caselle, ecco spuntare le incognite. Chi immolerà i propri piedi alla causa della sabbia infuocata per raggiungere il gazebo sei stabilimenti più in là a comprare il ghiacciolo? E chi avrà il coraggio di dire a papi che la 14 verticale: “la metà di otto” non è quattro, ma “ot”? Siamo al secondo giorno e lei il calore del fuoco, oltre che disegnato sulla schiena, l’avrà nella sua dolce sensibilità, rimasta turbata dall’indifferenza del marito a salvarla da sicura disidratazione. E lui riparerà all’affronto di Bartezzaghi unendo i punti da 1 a 37. Che a dir la verità ce l’ha fatta, ma non ha capito cosa è venuto fuori. Ciò sarebbe niente, se non fosse per il libretto delle vacanze del figlio di quarta. Il quale non sa trovare l’area del rombo. La mami, più che altro incline alla poesia, lo manda da papi. E papi, che di area conosce soltanto quella dove se si tocca la palla con le mani è rigore, risponde che è un’incognita. Come si fa a sapere chi farà fallo se il mercato calciatori non è ancora finito? E si butta nell’enigmistica. Decide di colorare gli spazi col puntino, ma la biro si è scaricata. Accidenti che vacanze! Ancora 12 giorni di questo inferno e poi finalmente la coda dei rientri. Dom&Nico BISio


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Gli alunni delle classi IVª e Vª della Scuola F.lli Puppo di Rossiglione

Classe IVª

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ROSSIGLIONE - GE Borgata Inferiore DOMENICA 28 MAGGIO 2017 ore 14-18 in contemporanea 23ª FRAGOLATA - Fragole e Sport Organizzata da Pro Loco Rossiglione presso Area Ex-Ferriera

Classe Vª Ecco le foto che ci hanno inviato questi simpatici giornalisti in erba, i quali hanno composto il simpatico gioco di parole qui a lato, che pubblichiamo in anteprima, in attesa di poterci prossimamente incontrare in redazione con la loro maestra Francesca Cavanna

La Redazione


l’inchiostro fresco

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Giugno 2017

Anche le Scuole “Giovanni Pascoli” di Novi Ligure hanno partecipato all’evento. Le classi 4ª A, B, C e D, si sono preparate per tempo sulla Costituzione, studiandola all’aria aperta grazie ad una curiosa similitudine con il mondo del calcio... ARBITRO

ALLENATORE

POTERE GIUDIZIARIO (LA MAGISTRATURA)

POTERE ESECUTIVO (IL GOVERNO)

=

Libertà è Par da sudditi

Recita di Fine Anno Scolastic

=

TUTTI GLI SPETTATORI

=

LA SOCIETÀ (GLI ELETTORI)

CURVA B

=

ISCRITTI PARTITO POLITICO B

CURVA A

=

ISCRITTI PARTITO POLITICO A

SQUADRA A

TUTTI I GIOCATORI

PARTITO POLITICO A

POTERE LEGISLATIVO (IL PARLAMENTO)

=

=

SQUADRA B

=

PARTITO POLITICO B

Ecco alcun della bella giornata di me corte settecentesca di Palazzo De lo spettacolo “Libertà è partecipazione”, realizzato dagli alunni della Scuola Primaria “G per la splendida rappresentazione, alle insegn Patrizia Moretti, Mirella Pettinati, Luisella P alla prof.ssa di musica Mariangela Arena e

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rtecipazione

l’inchiostro fresco Giugno 2017

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a Cittadini

co degli alunni di Acqui Terme

ne immagini ercoledì 24 maggio: nella ellepiane a Novi Ligure si è svolto , sulle origini delle moderne costituzioni, Giuseppe Saracco” di Acqui Terme. Un plauso, nanti Maria Francesca Aluigi, Simona Fossati, Piana, Liliana Scaletta, Maria Paola Stelitano, e alla Dirigente Scolastica Silvia Miraglia.

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l’inchiostro fresco Giugno 2017

Il bambino Leonardo Siri, di 8 anni, ci ha inviato una sua poesia corredata con una bella foto, chiedendoci di pubblicarle

Gli alunni delle Scuole Primarie di Francavilla e San Cristoforo A ricordo dell’incontro avvenuto presso la nostra redazione mercoledì, 12 aprile 2017 alle ore 10.00 per raccontarci della loro bella esperienza in occasione della gita a Torino

su e noi, con piacere, esaudiamo il desiderio di questo piccolo poeta...

Gli alunni della scuola di Francavilla

Il bene, è l’unica cosa al mondo e il mondo è un pianeta che gira in tondo. Se il bene sa cosa fare, noi lo dovremmo ascoltare. Non dovremmo ascoltare il male, perchè ci fa cambiare. Ringraziamo chi ce l’ha donato, perchè nessuno ci avrebbe pensato. Spetta a noi sciegliere il bene o il male, ma il male ci fa svalvolare, e ci fa dimenticare quello che nella vita dovremmo cercare.

Gli alunni della scuola di San Cristoforo

Elezioni Consiglio comunale dei ragazzi Mignanego

I

l 25 maggio 2017, si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Mignanego, presso la scuola media Benedetto Croce.

Il nuovo CCR 2017/2019 è così composto: Sindaco: Salvatore Appice, Consiglieri: Nicoló Orgiana, Nicoló Gallino, Costa Elena, Alessia Teodoro, Andrea Pesce, Francesco Di Vara, Prà Elena, Gioele Bersanetti, Edoardo Barabino, Maria Porcellotti, tutti ragazzi di quinta elementare e prima media!

In foto, la proclamazione nell’Aula Magna con l’Assessore all’istruzione, Aldo Bertulla e la responsabile dei Servizi Sociali, dott.ssa Romina Ciaccia. Venerdi 9 giugno, alle 18.30 si terrà la cerimonia ufficiale di insediamento presso la Sala del Consiglio Comunale di Mignanego.

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Scrivia e Polcevera

Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi La Salute in Valle Scrivia: le voci delle P.A.

Dall’assemblea pubblica è emerso il malcontento dei cittadini

La Valpolcevera merita una sanità adeguata “I L’ assemblea pubblica organizzata dalle Organizzazioni Sindacali della Valpolcevera giovedì 4 maggio sul tema della “Casa della Salute” ha visto una partecipazione straordinaria di pubblico, con un Teatro “Rina e Gilberto Govi” quasi completamente pieno. Diversi esponenti politici erano presenti in quel di Bolzaneto (dal Vicesindaco di Genova, Stefano Bernini all’assessore regionale alla sanità, Sonia Viale) ma a riempire la sala sono stati i cittadini del Municipio Valpolcevera e dei cinque comuni della vallata.

Ad introdurre il convegno è stata Maria Pia Scandalo, segretario generale SLC-CGIL e presidente della Camera del Lavoro di Genova. I sindacati hanno chiesto, esplicitamente, alle istituzioni “Che fine hanno fatto le promesse alla cittadinanza su una nuova Casa della Salute in Valpolcevera?”. Promesse fatte ormai due anni fa e, ad oggi, non mantenute. Il Distretto socio-sanitario 10 comprende: il Municipio V Valpolcevera, i cinque comuni dell’Alta Valpolcevera (Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant’Olcese e Serra Riccò) e sette degli otto della Valle Scrivia (Busalla,

Alberto Podestà: “Albysola”

L

e ceramiche di Albissola “rivisitate” in chiave futurista. L’idea è del polceverasco Alberto Podestà: designer, illustratore, art director che si è cimentato anche nell’attività di scrittore (ricordiamo “Il mistero della Tavola Bronzea” e “Quel fisico di Govi”). Con il progetto “Albysola” presentato a Palazzo Ducale a Genova, Podestà ha ripreso l’idea della lito-latta, ideata negli anni ‘30 dal Cav. Vincenzo Nosenzo, produttore di scatole metalliche per alimenti. La lito-latta è un sistema di stampa di scatole in litografia, attraverso l’utilizzo di torchi aventi come matrici le pietre litografiche. Con questa tecnica si cimentarono celebri artisti del periodo futurista tra cui Filippo Tommaso Marinetti ed Umberto Boccioni. Con “Albysola”, Podestà ha sperimentato questa tecnica sulle celebri ceramiche di Albissola, conosciute in tutto il mondo. f.m.

Dida

Burlando trovò i soldi per ampliare il Galleria, la giunta Toti li ha trovati per restaurare il palazzo della Regione, perché per la Valpolcevera i fondi non si trovano mai?” si è chiesta amaramente il presidente Murruni.

Molto criticato invece l’intervento del presidente della ASL 3 Genovese, Luigi Carlo Bottaro, che ha lodato la struttura del Gallino di Pontedecimo. I cittadini hanno accusato il presidente della ASL di non conoscere la realtà del territorio che amministra, in quanto, come detto prima, il “Gallino” è una struttura assolutamente insufficiente per quest’area. Casella, Crocefieschi, Isola del Cantone, Ronco Scrivia, Savignone e Vobbia) per un totale di circa 130mila abitanti i quali, però, non beneficiano di servizi adeguati. Le chiusure avvenute negli anni di tre presidi ospedalieri (il “Pastorino” di Bolzaneto, il “Celesia” di Rivarolo ed il “Frugone” di Busalla) hanno fatto si che per l’intera area l’unica struttura attualmente operativa sia il piccolo “Natale Gallino” di Pontedecimo. Un ospedale inadeguato sia a livello di reparti (vi sono presenti solo medicina generale ed ortope-

dia) che di Pronto Soccorso (attivo sulle dodici ore solo per i codici bianchi e verdi). Ad aggravare una situazione già di per se carente vi è la mancanza di una “Casa della Salute”. I cittadini della Valpolcevera e della Valle Scrivia sono esausti, e non intendono più accettare questa disparità di servizi. I toni accesi del pubblico durante l’assemblea sono stati una chiara testimonianza di ciò. Le criticità di quest’area sono sta-

te espresse da Maria Pia Scandolo “siamo il territorio con la natalità più alta dell’intera Provincia e, allo stesso tempo, quella con il reddito più basso. Tutto questo impone una risposta da parte delle istituzioni alle esigenze dei cittadini”. Iole Murruni, presidente uscente (ha deciso da tempo di non ricandidarsi, ndr) del Municipio Valpolcevera ha denunciato che “la Valpolcevera da anni subisce servitù senza avere nulla in cambio. La riorganizzazione altro non è stata che un progressivo depauperamento dei servizi. La giunta

Il dibattito apertosi poi con il pubblico in sala ha dimostrato ancora una volta il clima teso, in due vallate dove i cittadini si sentono, non a torto, abbandonati dalle istituzioni. La Valpolcevera e la Valle Scrivia non possono essere sempre e solo l’area delle servitù rispetto al centro di Genova ed alla Riviera. Fabio Mazzari

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l 22 maggio abbiamo finalmente messo in servizio le due automediche” ci dice con orgoglio il presidente della Croce Verde Busallese, Giuseppe Coniglio che però non risparmia diverse frecciate, specialmente alle amministrazioni locali “devo ricordare che il progetto delle automediche è stato voluto esclusivamente dalla P.A. Croce Verde Busallese, siamo stati noi a raccogliere le firme per le strade cittadine – prosegue Coniglio – ogni volta che ci recavamo in Regione, per far sentire la nostra voce, nessun sindaco della Vallata si è mai presentato, ad eccezione di Antonio Bigotti di Savignone, la scusa additata dai primi cittadini è che dovevano essere convocati dalla Regione” racconta con una punta di amarezza Coniglio. “Questo atteggiamento da parte delle amministrazioni è, a mio parere, un voler dire che noi P.A. non contiamo nulla – accusa il presidente della Croce Verde Busallese – voglio ricordare che i soldi sono stati messi da noi P.A., dal 118 e dalla Regione, dai Comuni non è arrivato nulla. Oggi, gli stessi comuni hanno la faccia tosta di lasciarci fuori da ogni riunione - attacca Giuseppe Coniglio – non solo non ci ascoltano ma trovo che queste amministrazioni non abbiano alcun polso con la realtà locale”. Giuseppe Coniglio fa riferimento anche all’assemblea tenutasi al Teatro Govi di GenovaBolzaneto, di cui parliamo a fianco “trovo scandaloso che in un assemblea dove erano presenti il direttore generale della ASL, le Organizzazioni Sindacali e, soprattutto, tantissimi cittadini, non si siano presentati i sindaci ed in particolare il presidente dell’Unione, Loris Maieron – ci fa presente Coniglio – se oggi questi amministratori si arrogano il diritto di dire che quello che abbiamo ottenuto è merito loro noi non ci stiamo”. “Sono contento che l’Amministrazione Comunale di Busalla sia così attiva nel promuovere incontri culturali, ma gli voglio ricordare che l’associazione più importante presente sul territorio siamo noi della Croce Verde – precisa il presidente della P.A. – ricordando inoltre che i due terzi dei nostri interventi sono fatti al di fuori del territorio del Comune di Busalla – conclude Giuseppe Coniglio – siamo amareggiati del fatto che il Sindaco non ci abbia invitato, questo è non riconoscere il lavoro della P.A. per non darci il merito, ma i cittadini sanno molto bene come sono andate le cose”. Fabio Mazzari


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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Novi Ligure: a seguito dell’ufficialità della chiusura della tratta “Novi-Tortona” il prossimo agosto,

L’Associazione Pendolari Novesi prende posizione “Q

uando abbiamo saputo, va detto davvero con pochissimo se non con alcun preavviso, che dal prossimo agosto cesserà la circolazione di treni sulla tratta Novi – Tortona in qualità di Associazione Pendolari ci siamo sentiti subito in dovere di organizzare una riunione per stabilire il da farsi”. Con queste parole decise ma piene di preoccupazione Andrea Pernigotti, Presidente dell’Associazione Pendolari Novesi, ha introdotto l’Assemblea Straordinario di venerdì 12 maggio svoltasi nella Sala del Consiglio Comunale di Novi Ligure. Alla presenza dell’Assessore ai Trasporti, Simone Tedeschi, del Consigliere di Minoranza, Fabrizio Gallo e del Vicesindaco di Pozzolo Formigaro, Felice Pappadà un buon numero di pendolari e non ha animato l’assemblea, con numerose proposte volte a ridurre al minimo i possibili/plausibili disagi derivante la chiusura della linea. “Le nostre stelle polari sono, a seguito di due infruttuose riunioni di Trenitalia Li-

guria e Trenitalia Lombardia, quelle del mantenimento degli stessi servizi, con gli stessi orari, nel limite delle possibilità – spiega Pernigotti – ed anche senza nessun tipo di esborso in più da parte dell’utenza. Occorre ricordare la situazione unica di Novi Ligure, cittadina di 30.000 abitanti in Piemonte ma la cui linea con Tortona è per 9/10 di competenza di Trenitalia Liguria (l’altro decimo è ad appannaggio di Trenitalia Lombardia, grosso modo all’altezza di Rivalta Scrivia, ndr)

con treni gestiti da Trenord. Tutto questo non facilita le cose, per la pluralità dei soggetti in campo aggiunge il Presidente – tuttavia non per questo bisogna arrendersi”. Andrea Pernigotti ha sottolineato, in misura preliminare, di convocare al più presto una nuova assemblea, dove saranno invitati i rappresentanti di Regione Piemonte, Liguria e Lombardia, oltre che di Trenitalia, Trenord e Cociv (l’azienda che si occupa dei lavori sul Terzo Valico, ndr) sottolineando

che: “Quest’azione dovrà essere necessariamente un’azione collettiva perché la soppressione per quattro anni della Tortona- Novi non significherà problemi solo per i centinaia di pendolari lavorativi e per gli studenti ma per tutti quelli che si debbono recare a Milano per prendere un Frecciarossa ed andare a Roma o per prendere un aereo e viaggiare in tutto il mondo. Tra Pozzolo, Novi e Serravalle, senza considerare Stazzano e Cassano, quasi 50.000 persone

sarebbero isolate”. Le soluzioni suggerite dall’Associazione Pendolari, e che poi saranno sottoposte agli Enti competenti, come già detto sono state numerose. Forse la più interessante è stata quella denominata “tutto ferro” ovvero far partire i treni da Novi diretti per Arquata che, grazie ad un cambio di pilotine, riprenderebbero la marcia in direzione contraria, via Cassano e Villavernia, così da andare a Tortona e quindi Milano e servendo anche Serravalle Scri-

via; Pozzolo Formigaro verrebbe collegata a Novi Ligure da una navetta. Un’altra possibilità “tuttoferro” potrebbe far pertire i treni da Pozzolo Formigaro passando da Novi Ligure, Serravalle Scrivia e arrivo ad Arquata Scrivia con cambio direzione verso Milano. È stata avanzata anche l’ipotesi di rendere la stazione di Cassano Spinola, al momento non servita da treni ma in fase di riattivazione, una sorta di hub per Novi se non, come detto da un pendolare, tramutarla nella stazione di “Novi Cassano” (sulla scorta di esempi come la “Frugarolo – Bosco Marengo”) e potere così, nobilitando il grado della stazione, poter intercettare anche qualche treno “Genova – Milano”. Tante idee e soluzioni, anche di bus sostitutivi, per un tema che, anche dopo il pieno appoggio dell’Assessore Tedeschi di Novi e del Vicesindaco Pappadà per Pozzolo, certo non cesserà di far parlare di sé. Mattia Nesto

Abbiamo intervistato il Geom. Dario Ubaldeschi sulle conseguenze del passaggio in città del Terzo Valico

“R

ecentemente, come Comitato Contiamoci, abbiamo invitato nella Biblioteca Comunale i famigliari e parenti delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio: persone che hanno spiegato senza reticenze a quali rischi potrebbe incorrere Novi Ligure con il traffico ferroviario del Terzo Valico al suo interno”. Con queste parole il Geom. Dario Ubaldeschi, uno dei promotori del “Comitato Contiamoci”, riassume il senso di una giornata, a suo dire “davvero importante per l’intera città, soprattutto in merito ai futuri passaggi di treni merci a forte velocità nel bel mezzo di Novi”. Il tema dell’intervista a Ubaldeschi è proprio questo: ovvero i possibili rischi ai quali la cittadinanza di Novi potrebbe essere esposta a causa del transito in centro di questi convogli. “Si badi che la cosiddetta variante No shunt (ovvero il passaggio dei treni

crescente naturale kamut farro

“Cara Novi, non sai quello che rischi”

in centro città, ndr) non era prevista dal progetto originale – ci spiega il nostro interlocutore – che invece aveva il suo tracciato nel basso Pieve, e che si prestava per di più ad un futuro raccordo con il Parco smistamento di San Bovo. Invece l’attuale progetto, non ancora Progetto Esecutivo, – prosegue l’intervistato – prevede il passaggio dei treni direttamente in centro città con tutti i rischi annessi e connessi!”. E di quali rischi stiamo parlando?: “Innanzi tutto, nel corso dei lavori, ci saranno senza ombra di dubbio disagi sia per il sollevamento delle polveri sia per le continue e profonde escavazioni, con possibili danni agli acquedotti, alle fognature, alle condutture del gas e alle linee tele-

foniche, senza considerare l’ingente inquinamento acustico conseguente – dice il nostro interlocutore – Ma soprattutto le enormi paratie, da tre ad otto metri, che dovranno essere erette, comporteranno delle sovrastrutture di sostegno che occuperanno i sedimi ai lati dell’attuale linea ferroviaria con ulteriori fastidi per i cittadini quali possibili espropri oltre al deprezzamento de-

gli immobili”. Molti cittadini novesi, in special modo coloro i quali non abitano nelle immediate vicinanze della linea ferroviaria, non paiono troppo preoccupati dall’impatto della Grande Opera. Con quali argomenti si potrebbe pensare di focalizzare l’attenzione su tali ventilati pericoli?: “Presto detto. Ci rendiamo conto – risponde con decisione Dario Ubaldeschi – che per la rottura di

un’asse di un solo convoglio a Viareggio sono morte 32 persone e la devastazione ha coperto un’area di oltre 600 m di diametro? Facendo il paio con quanto potrebbe accadere a Novi, con l’aggravante di convogli di ben maggiori dimensioni – precisa il nostro interlocutore – i danni potrebbero essere enormi: praticamente più di metà della città risulterebbe condannata alla distruzione. Chi ha pensato a questa variante ha inventato, mi si passi la provocazione, la seconda Bomba Atomica”. Domandiamo al Geom. Ubaldeschi quale sarebbe una possibile soluzione: “Bisognerebbe tornare al progetto originale, nel quale era prevista la stazione di Novi Ligure nel Basso Pieve, probabilmen-

te nella zona tra Pozzolo e Novi, sulla strada per Cassano e quindi ottimale per servire ben tre centri urbani (Pozzolo, Novi, Cassano senza considerare la vicina Stazzano, ndr) – dichiara Ubaldeschi – Questo significherebbe una stazione a piano di campagna, in una zona praticamente sgombra da agglomerati urbani e perfettamente contigui allo snodo per San Bovo che ogni Amministrazione Comunale di Novi, e questa in particolare, ha detto di volere rilanciare. Questa non è una provocazione del Comitato Contiamoci - conclude l’intervistato – ma una sorta di dichiarazione d’amore di persone preoccupate per la sorte della loro città”. Ringraziando il Geom. Ubaldeschi, rimaniamo in attesa di ulteriori contributi sull’argomento. Mattia Nesto


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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Intervista ai membri della pagina Facebook “Novi Ligure, notizie e non solo…”

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Novi Ligure: Una serata all’insegna dello spettacolo

Un’Agorà online tra Comune e Cittadini I ragazzi della Bisarca

L

a redazione de “l’inchiostro fresco” vede sempre di buon occhio le nuove iniziative che nascono nei paesi e nelle città dell’Oltregiogo volte a ravvivare la pluralità del tessuto sociale e associativo del territorio. Una di queste iniziative, che negli ultimi mesi sta registrando un successo crescente, è la pagina Facebook “Novi Ligure, notizie e non solo…”, nata dalla volontà di un gruppo di novesi per creare una sorta di “camera di compensazione” tra Comune e cittadini. “Innanzi tutto ci piace sottolineare come questa pagina non ha colore politico ma è mossa dal più

puro spirito associativo – spiegano Matteo Pietro Gallo, Roberto Ambrosi, Marco Milanese e Simone Chiesa, i quattro “probi viri” amministratori della pagina – Detto ciò la nostra pagina vorrebbe porsi come una sorta di secondo sportello del cittadino di modo che gli utenti novesi e non solo possano, con grande immediatezza come la rete consente di fare, non soltanto comunicare i propri problemi ma anche ricevere delle adeguate risposte. Questo è uno spazio virtuale rivolto a tutti dove tutti possono contribuire – aggiungono – rispettando però le regole del civile convivere. Non sa-

Gli esercenti di Largo Valentina e Via Paolo Giacometti a Novi Ligure

ranno perciò tollerate in alcun modo insulti, offese, minacce rivolte a Enti pubblici o privati, in special modo a sfondo razziale”. Quali sono i temi più dibattuti a Novi e dintorni?: “Senza ombra di dubbio il tema dei questuanti è un argomento particolarmente caldo in città - ci rispondono prontamente gli intervistati – ma anche i disagi delle periferie, troppo spesso dimenticate dal Comune. Non vogliamo metterci in contrapposizione all’Amministrazione comunale né al suo servizio: ma essere semplicemente un collegamento tra Palazzo Dellepiane e la città”. Al termine della nostra intervista gli amministratori del gruppo, concedono un’ultima battuta: “Troviamo sia molto bella e costruttiva la vivacità degli utenti, in continua e costante crescita (vicino ai 2500) tra l’altro, spinti a commentare ed ad aiutarsi l’un l’altro in uno spirito genuino. I tanti giovani che partecipano alla nostra pagina – aggiungono – fanno ben sperare per una Novi del futuro migliore di quella del presente”.

Mattia Nesto

“L

a Bisarca Musical LAB” ha tenuto il suo saggio di fine anno Mercoledì 24 maggio alle ore 21.00 La Bisarca è un laboratorio di musical per ragazzi dai 15 ai 18 anni dedicato agli alunni delle scuole superiori di Novi Ligure che hanno salutato il pubblico con uno spettacolo riassuntivo del corso che li ha visti protagonisti per la stagione 2016/2017. I giovani attori, cantanti e ballerini sono andati in scena con “Shakespeare’s Girls – ovvero molto rumore per nulla”, simpatica ed enigmatica vicenda in chiave musicale con protagonista, fra gli altri,

un’eccentrica Lady Macbeth. È stato uno spettacolo ricco di ironia, musica e colori, dove i giovani protagonisti hanno sorpreso il pubblico cimentandosi in passi di danza, duetti e interpretando i personaggi di uno dei più amati autori teatrali di tutti i tempi. Un particolare ringraziamento per la collaborazione è andato al Comune di Novi Ligure, agli insegnanti dell’Associazione Culturale “La Bisarca” e all’Associazione Di.A.Psi. di Novi Ligure, a cui è stato devoluto l’incasso della bella serata. Marta Calcagno

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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Nuovo Presidente all’Unitre

Serravalle Scrivia: corsi di italiano per residenti stranieri

Natale Spineto L’integrazione passa per la lingua N D atale Spineto è il nuovo presidente dell’Unitre Arquata-Grondona. Natale Spineto, professore presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, succede al dimissionario prof. Luciano Borghini, che ha ricoperto la carica per un anno. Le elezioni si sono svolte il 28 aprile 2017. Spineto è stato eletto all’unanimità, presenti i soci fondatori e il Consiglio Direttivo. Si apre così una nuova pagina per il sodalizio. Il neo presidente ha ringraziato per la fiducia accordatagli e ha espresso tutto il suo apprezzamento per il lavoro svolto in questi sei anni di vita dell’Unitre, ricordando l’importante funzione sociale e culturale svolta dall’associazione, cresciuta e rafforzatasi in modo davvero significativo. Ha quindi sottolineato la sua volontà di proseguire nella linea tracciata da chi lo ha preceduto, di potenziare i corsi e di incrementare la collaborazione con le altre associazioni del territorio. Le proposte dei corsi per il prossimo anno accademico

vedranno, oltre agli argomenti tradizionali e consolidati, nuove attività formative, principalmente nei campi dell’arte, dell’archeologia, della musica, della conoscenza del territorio. Una novità di rilievo sarà costituita dai corsi incentrati sul benessere psicofisico: in particolare verranno offerti corsi di Yoga e di tecniche di benessere orientali. Immutato il Consiglio Direttivo: il neo presidente sarà affiancato da Luisa Grosso, vicepresidente, dalla direttrice dei corsi Maura Pernigotti, dalla tesoriera Anna Massa, dalla segretaria Gabriella Tegaldo e dalle consigliere Angela Pastorino e Cristina Bisio. (M.p.) Sarà possibile iscriversi per il nuovo anno accademico all’Unitre Arquata-Grondona a partire dal 4 settembre 2017 e trovare informazioni sui giornali, su manifesti, su facebook e sul sito dell’Unitre (http\\unitrearquata-grondona.it). Marisa Pessino

odici anni di attività, quelli dei volontari dell’Auser “Insieme per Serravalle” che, nel 2005, cominciarono dalla sala di una vecchia bottega in disuso e pochi mezzi per dare il via ad un corso di Lingua Italiana per i cittadini stranieri residenti nel paese della bassa Valle Scrivia.

Pochi mezzi ma tanta voglia di fare, al punto che, nel tempo, dai primi dieci allievi iniziali si è arrivati ad oltre quattrocento! Di questi ben un centinaio ha superato gli esami, conseguendo il diploma di terza media e riportando ottimi voti. Un riconoscimento meritato dopo tanto impegno e fatica. I volontari Auser hanno insegnato la nostra lingua a persone giunte dagli angoli più disparati del pianeta: dall’Ecuador all’India, dal Nepal alla Nigeria, dal Perù alla Thailandia, fino ai gruppi molto numerosi di albanesi e marocchini, le comunità più presenti a Serravalle Scrivia. Non solo nazionalità ma

gratuito ed aperto a tutti.

L’Auser di Serravalle ha iniziato una stretta collaborazione con il CPIA 2 di Novi Ligure, con lezioni che si tengono sia la mattina che il pomeriggio con livelli A1 e A2, quest’ultimo richiesto per il Permesso di Lungo Soggiorno dell’Unione Europea. Alta è prevista infine la partecipazione dei diversi richiedenti asilo ospitati nei centri locali. Fabio Mazzari

anche culture, lingue e religioni differenti: Cristiani, Musulmani, Sikh, Buddhisti, Induisti, ecc.. che oltre alla nostra lingua hanno appreso i dodici principi fondamentali della Costituzione Italiana. Il metodo di insegnamento dei volontari “Auser - Insieme per Serravalle” è stato oggetto del libro “L’importante è capirsi” di

Maurizio Scordino, pubblicato nel 2011 con il patrocinio del Comune e della provincia di Alessandria e le lezioni sono state riprese dalla RAI e trasmesse nella rubrica “Oggi in parlamento” in un servizio dedicato al Centro Anziani Auser serravallese. Grazie al contributo di alcuni ex allievi lo scorso anno è stato promosso un corso di Lingua Russa

Intervista con la pittrice e scultrice Mozghan Ghassemi Rajaee

Da Arquata alla Galleria Vittorio Emanuele S

i chiama Mozhgan Ghassemi Rajaee ma per tutti, è “Moji”, pittrice e scultrice. Nel suo studio “Mamo Arte” di Via Libarna, nel centro storico di Arquata Scrivia, organizza corsi di disegno, pittura e scultura sia per adulti che per bambini. Come ci suggerisce il nome le origini dell’artista sono iraniane. “Vivo in Italia dal 2006 e qui ad Arquata mi trovo molto bene – ci dice l’artista –dove a settembre mi sono sposata, vivendo una storia romantica paragonabile ad un film di Hollywood. In Iran – prosegue Mozhgan – lavoravo già come pittrice e insegnavo all’Università di Teheran, addirittura sono stata intervistata in TV per ben due volte.

Devo ammettere però che inizialmente è stato uno shock, passare dal vivere in una metropoli come Teheran ad un piccolo paese come questo!”. Tre anni dopo il matrimonio e dopo aver imparato la lingua italiana, Mozhgan ha ripreso la sua attività artistica perché: “Mi è sembrato giusto essere indipendente senza pesare su mio marito – ci spiega la nostra interlocutrice - e ho ripreso i pennelli in mano”. Le opere di Mozhgan Ghassemi stanno riscuotendo molto successo in Italia con il secondo posto alla “Mostra Internazionale” di Torino e all’estero, con importanti riconoscimenti in Francia. L’artista è stata scelta dall’azienda di colori Sirca per un lavoro di pittura

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qualche anno tiene con grande riscontro di pubblico. “Ho allievi che vanno dai sette ai settantacinque anni che arrivano sin da Genova, oltre che dal circondario e addirittura ho un’allieva dalla Svizzera. I bambini in particolare danno enorme soddisfazione perché imparano divertendosi. Nei miei corsi ho deciso di non mettere mai mano a quello che fanno i miei allievi ma preferisco insegnare l’alfabeto del disegno, dove sono i miei allievi stessi ad accorgersi di quello che va bene e quello che non va”.

Fabio Mazzari

NOLEGGIO VEICOLI

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collettivo dal vivo che si è svolto sabato 20 maggio a Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, alla presenza del Console iraniano a Milano. Lo stile artistico di Mozhgan è moderno: “la scelta è nata qui in Italia, in occasione del concorso di Torino, quando feci un quadro di una donna seduta che a molti piaceva ma a me no, decisi allora di tagliarlo a strisce e riscosse un grandissimo successo. La mia tecnica – ci precisa l’artista – utilizza i materiali più disparati: pittura con olio su tela, acquerello, acrillico, matita, penna biro, carboncino e anche incisione su vetro”. Ma la più grande soddisfazione di Mozhgan sono i corsi di pittura e scultura che da

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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Terminato il corso gratuito di dialetto

Grande successo T G erminato a maggio il corso pilota di insegnamento gratuito di dialetto, aperto a tutti, promosso dall’Amministrazione Comunale di Arquata, per sensibilizzare e rilanciare la parlata locale. “Una lingua che muore è una stella che si spegne”. Partendo da questo presupposto ogni mercoledì sera tre docenti, Gabriella Boiani, Angelo Allegro, Angelo Quaglia, hanno insegnato ai partecipanti, giovani e meno giovani, la lingua parlata dalle nostre genti, che è ancora un cardine fondamentale dell’ identità che ci appartiene. Ne parliamo con gli insegnanti. “Il dialetto rappresenta un aspetto della cultura da salvaguardare. È fondamentale tenere viva la memoria delle tradizioni. Abbiamo utilizzato il patrimonio di conoscenze locali per far comprendere come si sia creato il contatto dialetto-lingua nazionale e quali siano i rapporti che intercorrono fra le varietà dei dialetti. In ogni lezione si è affrontato un tema: negozi, mestieri, abbigliamento, attrezzi da lavoro, alimenti , bevande, locazioni di case, chiese, cinema, campo sportivo e attività varie. All’inizio ci siamo concentrati sui verbi ausiliari e sulle diverse coniugazioni. Abbiamo portato attrezzi da campagna ormai in disuso e spiegato l’uso. Il vocabolario ci è servito per spiegare un certo numero di termini e la corrispondenza in italiano. Molto interessati gli studenti sui luoghi che non ci sono più e che non hanno chiaramente mai visto. Abbiamo dedicato l’ultima lezione ai soprannomi delle vecchie casate arquatesi. Un vero entusiasmo! Il nostro progetto ha puntato a mettere gradualmente gli studenti in condizione di parlare in dialetto, utilizzando il vocabolario contenente i principali termini del lessico arquatese”. A conclusione, l’ultima lezione, molto gradito l’intervento del sindaco Alberto Basso e dell’assessore alla cultura Nicoletta Cucinella, che ha commentato: “Insegnare il dialetto è un modo per salvarlo da una estinzione certa”. m.p.

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Un’estate da sogno in Val Borbera

Una città sempre più pulita con

“Arquatamica”

li Arquatesi hanno preso atto con piacere che la città sta diventando sempre più pulita, grazie all’impegno riservato all’ambiente urbano dall’assessore ai lavori pubblici Paolo Spineto e alla cura degli operai comunali, insieme ai profughi. Li vediamo lavorare insieme a spazzare le strade, le piazze, i marciapiedi e a occuparsi del verde pubblico. Il servizio di igiene urbana ci consegna una città pulita sia al centro che in periferia, senza cartacce o rifiuti a terra, con gli spazi verdi curati. Un’iniziativa utile a sensibilizzare i cittadini all’attenzione al territorio , partita recentemente, promossa dall’assessore alla cultura e turismo Nicoletta Cucinella “ArquatAmica”, ha appunto l’obiettivo di sviluppare cittadinanza attiva e volontariato autentico. Ne parliamo con l’Assessore. “Il nostro Comune intende proporre un cambiamento di tipo culturale per accrescere nel cittadino il senso civico – spiega Nicoletta Cucinella

– promuovendo occasioni di sensibilizzazione alle problematiche del paese, mediante progetti concreti e di varia natura che coinvolgano cittadini, istituzioni, scuole, associazioni, giovani. Ogni membro della comunità è un soggetto attivo, depositario di diritti e di doveri condivisi e come tale ha la possibilità di esercitare attivamente la cittadinanza per il miglioramento del proprio paese. È necessario favorire la formazione di una nuova coscienza di cittadinanza attiva, anche valorizzando l’azione sociale e solidale del volontariato”. Come è possibile in pratica promuovere il senso civico? “Creando un ecosistema sociale dove l’individuo può farsi valere per le proprie capacità. È questo il compito dei dirigenti pubblici, sindacali, delle istituzioni, il cui funzionamento, basato sul merito e reso trasparente, assicura il rispetto delle regole. All’interno della macchina burocratica è doverosa una maggiore attenzione al patrimonio pubblico, al rapporto con l’uten-

za, alla tempestività nel segnalare danni al patrimonio pubblico (buche nelle strade, telecamere guaste), alla rapidità nella risoluzione dei problemi segnalati dai cittadini”. Quali iniziative prevede il progetto ArquatAmica? “Convegni, conferenze, tavole rotonde, dibattiti – continua l’Assessore – che possano veicolare informazioni e orientare gli utenti. Attività con i cittadini volontari per ripulire muri o piazze o strade imbrattate, preparazione di volantini con atteggiamenti consapevoli da suggerire ( es. Parco Mairano dove si abbandonano i rifiuti), giornate solidali (spaghettata e cous cous con i profughi), momenti di promozione verso comportamenti corretti nei confronti dell’ambiente: come differenziare, non buttare cartacce”.

Arquata per Arquata e gatti, consegnati direttamente agli allevatori o famiglie e nei territori che il GRV ha operato: Arquata del Tronto, Trisungo, Faete, Spelonga e Accumoli. Inoltre, grazie ad iniziative quali “Babbo Natale”,

I Rangers che hanno partecipato alle missioni “Arquata per Arquata” sono: Gandini, Droghieri, Martins, Allegro, Vitaliano, Aiello, Scarsi, Acerbo, Veracchia, Fusaro e Marco Repetto

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a Val Borbera, già bella di per se stessa, si prepara alla stagione estiva con una serie di appuntamenti che hanno in Cabella Ligure uno dei suoi centri di eccellenza. La Pro Loco, infatti, di concerto con il comune ha predisposto un ricco programmi di eventi che dal 2 giugno accompagneranno villeggianti e residenti sino al 19 agosto andranno dalla zootecnia, alle feste danzanti e a quelle enogastronomiche, senza trascurare naturalmente la parte culturale e teatrale. Cabella Ligure e la Val Borbera dunque vi aspettano per trascorrere non tanto lontano da casa magnifici fine settimana all’insegna del relax e delle cose semplici. Gian Battista Cassulo

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Nel corso di quasi due anni, cementati rapporti di vera amicizia nel corso di varie missioni

Rangers di Arquata Scrivia, con la loro missione denominata “Arquata per Arquata”, continuano ad adoperarsi per le popolazioni terremotate del centro Italia. In particolare i Rangers Pierluigi Ponzano e Anna Maria Bisio si sono molto spesi nella raccolta di beni ed offerte, in particolar modo a beneficio di Arquata del Tronto, con la quale crediamo che alla lunga verrà creato un gemellaggio. Le missioni e i trasporti per la distribuzione di beni di prima necessità in loco sono stati quattro, percorrendo un totale di 8.100 Km: • 03/04 Settembre 2016 • 16/17 e 18 Settembre 2016 • 28/29 Dicembre 2016 • 12/13 Febbraio 2017 I beni trasportati andavano dai generatori, ai sacchi a pelo, giacche a vento, tende, prodotti per igiene personale, disinfettanti, medicinali e parafarmaci, mangime per cani

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progetto eseguito dal GRV e CVA, e cena della Proloco sono stati consegnati direttamente alla Proloco Arquatana 2000 euro, utilizzati per l’acquisto di Buoni di Benzina per le persone che da Ascoli Piceno, dove soggiornano provvisoriamente, devono ritornare ai loro luoghi per curare l’attività e allevamenti di Arquata del Tronto. Nel viaggio di Febbraio grazie alle offerte ricevute dal GRV, il Lions di Pozzolo, Arquata Costruzioni e Usam Karatè sono state consegnate tre turbine da neve “Un sincero ringraziamento – ci ha detto il Presidente del gruppo Rangers di Arquata Scrivia, dott. Paolo Gifra – va ai miei uomini che con l’altra Arquata hanno operato in modo esemplare cementando rapporti di vera amicizia”. Gian Battista Cassulo

Da Arquata a Novi. Un viaggio, un tormento

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ono arquatese e lavoro a Novi. Da anni per una tratta, che un tempo era di 12 minuti, oggi ne impiego più di 30. Paradossalmente se vado in treno a Genova ci metto di meno! Il problema, inizialmente legato all’attraversamento di Serravalle, si è moltiplicato. Il tragitto oggi è costellato da profonde buche che rischiano di provocare incidenti. I percorsi alternativi ci costringono a lunghe code. Nuove strade sempre chiuse, semafori interminabili: è questo il servizio che si dà ai cittadini?” Fernanda Demaestri

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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Conoscere la geologia locale: rocce “verdi” a Campomorone

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tudiare la geologia dei nostri luoghi per essere informati, al di la degli allarmismi. È ciò che è stato fatto a Palazzo Balbi di Campomorone, con una mostra dal titolo: “Un oceano tra i monti”, organizzata dal Comune con il contributo dell’Università di Genova e di Fibers Life, gruppo di lavoro che studia la trasformazione dei materiali nocivi. Linda Lomeo, geologa ci spiega: “il territorio dell’entroterra genovese è composto da una varietà di rocce estremamente differenti tra loro, con una complessità geologica che è oggetto di studio da tutta Italia – e prosegue precisando che – nelle fotografie qui esposte possiamo vedere le famose rocce verdi, che non sono niente di drammatico ma rocce contenenti materiale amiantifero, una forma di minerale che è molto diverso dalle fibre di amianto lavorate. Comunque, uno dei sistemi più efficaci per non far disperdere l’amianto nell’ambiente – fa presente Linda Lomeo – è il suo contenimento all’interno del cemento, che lo isola completamente”. Un particolare interesse, ha suscitato tra i visitatori la riproduzione ingrandita della fibra di amianto raffrontata con un capello: essa è almeno cento volte più piccola. Paola Guidi, Sindaco di Campomorone ci illustra le finalità della mostra: “Abbiamo accolto la proposta dell’Università di Genova e dell’Ordine nazionale dei Geologi, enti che garantiscono professionalità

e terzietà rispetto al problema dell’amianto – spiega il primo cittadino – con questa mostra non vogliamo assolutamente sminuire i pericoli, ma informare i cittadini su quelli che sono i rischi reali”. Laura Gaggero, docente del Dipartimento di Scienze della Terra-AmbienteVita dell’UniGe si è interrogata sulla presenza di amianto: “è presente e ben localizzato in alcune rocce del nostro territorio – chiarisce la dott.ssa Gaggero – è opportuno ricordare che l’amianto non viene più lavorato dal 1992, tuttavia se su un territorio vengono effettuati interventi che vanno dalla demolizione di una piccola costruzione fino alla realizzazione di grandi opere, c’è la possibilità che l’amianto naturale venga disperso nell’atmosfera. Ciò richiede lavorazioni molto accurate, con l’abbattimento delle polveri e il confezionamento dei materiali di risulta – prosegue la studiosa, che riguardo alla pericolosità dell’amianto, precisa – l’amianto è un materiale per il quale anche piccole quantità possono provocare, in determinate condizioni, danni alla salute. Ecco perché la gestione di questo materiale è fondamentale. C’è da tenere conto – conclude la dott.ssa Gaggero – che le rocce della Valpolcevera contengono materiale amiantifero suolo compreso. Prima di affidarsi all’allarmismo, però, è fondamentale la conoscenza delle cose”. Sempre la dottoressa Laura Gaggero ha accennato poi al progetto Fibers Life, coordinato dall’Università di Genova-DISTAV in collaborazione con Telerobotabs e Vico che, attraverso un processo altamente innovativo chiamato SHS, riesce a distruggere e cambiare la composizione delle fibre di amianto, rendendole completamente inerti. Fabio Mazzari

Busalla: in vetrina una delle eccellenze della Valle Scrivia

15ª Festa delle Rose A Busalla ritorna, per il quindicesimo anno, l’atteso appuntamento con la “Festa delle Rose”, manifestazione organizzata dall’Amministrazione Comunale di Busalla con la collaborazione della Pro Loco. Ideata nel 2003 con il nome di “Busalla è un fiore” la festa ha riscosso un successo crescente nel corso degli anni, sia da parte del pubblico che degli espositori. Appuntamento quindi per sabato 10 e domenica 11 giugno per le vie del capoluogo della Valle Scrivia Genovese. La Festa delle Rose è dedicata alla promozione e all’esposizione delle rose della valle e di tutti i prodotti derivati dalla sua lavorazione, dagli sciroppi alle conserve per arrivare ai cosmetici. Quindici anni sono un traguardo importante, come spiegano gli stessi organizzatori “abbiamo contribuito a valorizzare la rosa come prodotto caratterizzante del nostro territorio e, allo stesso tem-

angoli fioriti di Busalla: giardini, balconi, scorci, ecc.. per immortalare i punti più suggestivi di Busalla. Dal 19 al 21 maggio la Pro Loco Busalla ed i produttori di sciroppo di rose sono stati ospiti della Festa delle Rose di Venaria Reale, nella cittadina alle porte di Torino nota per la sua splendida reggia si svolge infatti una festa “gemella” giunta anch’essa alla quindicesima edizione. Un gemellaggio che, attraverso un prodotto di eccellenza, rinsalda i rapporti tra il Genovesato ed il Torinese.

po abbiamo promosso diversi settori quali la confetteria, la pasticceria, la gelateria e la cosmesi”. Le iniziative legate alla manifestazione sono comunque iniziate alcune settimane prima, il 19 maggio ha avuto inizio il concorso per le scuole elementari e medie dal titolo “La Rosa della Valle

Scrivia” il cui tema per questa edizione era “La Rosa nel Futuro”. È ritornato anche l’antico nome di “Busalla è un fiore” nella versione di concorso fotografico che si è tenuto tramite la piattaforma social Facebook. Tantissimi aspiranti fotografi hanno dato il via ad una caccia agli

Fabio Mazzari

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Isola del Cantone: inaugurata la struttura coperta a disposizione delle assocaiazioni locali

Un sogno diventato realtà

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abato 20 maggio, a Isola del Cantone, si è svolta l’inaugurazione della nuova struttura di Via Ferrea, completamente al coperto, che sarà impiegata dalle Associazioni locali per lo svolgimento delle proprie manifestazioni e iniziative. Il progetto è stato redatto lo scorso anno e il cantiere è stato aperto a fine ottobre. “Sono stati mesi di intenso lavoro - spiega chi ha seguito la costruzione del capannone – ma finalmente l’opera si è conclusa con enorme soddisfazione di tutti, esempio che il volontariato e la collaborazione possono portare a risultati che un tempo sembravano irrealizzabili”. Dopo la benedizione, la cerimonia ha visto il taglio del nastro da

parte delle Sig.ra Luigina Balbi, vedova dello storico Presidente dell’Unione Sportiva Isolese Carlo Zuccarino, cui è dedicata la zona sportiva, ora vera e propria Area Manifestazioni. Alla cena

inaugurale hanno partecipato oltre 250 persone, non solo membri delle diverse Associazioni Isolesi, ma tanti amici che hanno “dato una mano” per coprire i costi sostenuti. I diversi sodalizi locali

Veicoli storici a Rigoroso

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i è svolto a Rigoroso il XIII Raduno di auto e moto d’epoca organizzata dal Circolo Fratellanza di Isola del Cantone e dall’Associazione “G. Ponta”. Ogni anno gli iscritti raggiungono più o meno il centinaio. A tutti è donato dallo staff un ricordo, oltre ai premi sia ad estrazione che per merito. Rinomato quello conferito all’auto o moto rappresentativa del raduno. Quest’anno, per favorire i mezzi più datati e apprezzare quelli esposti, è stato preferito un raduno statico, ma nel 2018 riprenderà il classico tour con carovana. e.c.r.

hanno concorso, ciascuno in base alle proprie possibilità finanziarie, alla realizzazione della struttura offrendo manodopera e tempo, ma un notevole contributo è giunto anche dalle diverse imprese che hanno messo a disposizione materiali e mezzi a seconda delle necessità di chi prestava lavoro. Appuntamento quindi ai prossimi eventi e alle prossime sagre, fiduciosi che il sacrificio e le sudate saranno ricompensate da un’ottima riuscita!

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A Torriglia, canestrelletti per tutti lungo le vie del capoluogo della Val Trebbia Genovese

Il 5° “Festival dõ Canestrelletto de Torriggia”

Il Sindaco, Maurizio Beltrami, intento a distribuire “Canestrelletti” ai visitatori

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rande successo per la quinta edizione del “Festival dõ Canestrelletto de Torriggia”, la grande sagra che celebra il prodotto più famoso della Val Trebbia, il canestrelletto, nel suo capoluogo della parte genovese, ovvero Torriglia. La manifestazione organizzata come sempre dall’Associazione “Il Canestrelletto di Torriglia”

e promossa dal Comune di Torriglia con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Regione Liguria e della Città Metropolitana di Genova ha visto i produttori del celebre biscotto locale partecipare con i propri stand per le strade del centro di Torriglia. I numerosi visitatori hanno potuto assaggiare, per le vie del paese, sia il canestrelletto tradizionale che, so-

prattutto, le diverse varianti sul tema che ogni produttore ha realizzato. Ad offrire i canestrelletti sono stati: Antico Forno di Maurizio Beltrami, Pasticceria Flavia, Pasticceria Guano, Il Canestrelletto di Guano Marco, Non Solo Pane, Panificio F.lli Zanardi, Gardella dal 1953 ed Alimentari Novella. La sagra è stata accompagnata dalla musica delle orchestre che si sono

esibite per le vie del paese e per i più piccoli c’è stato spazio per l’intrattenimento e l’animazione. Il canestrelletto di Torriglia si differenza dai canestrelli, diffusi su gran parte del territorio ligure (sono molto apprezzati ad esempio quelli di Acquasanta di Mele e di Sassello) per diverse particolarità, ad esempio le dimensioni più grandi, il maggior utilizzo di burro e la mancanza di zucchero a velo. L’origine di questi biscotti è molto antica, diversi documenti raccontano che il “canestrello” era già molto conosciuto su gran parte del territorio della Repubblica di Genova durante il XII secolo. Una testimonianza certa la abbiamo nel 1576, quando, dalle cronache dell’epoca, si legge di un furto di diversa merce ai danni di un povero mulattiere, in questa merce erano compresi “un cavagno di damasche e cannestrelletti”. Le varianti di ogni produttore sono ovviamente segrete, ma la ricetta base è sempre quella tratta da

un libro di cucina genovese del Seicento ovvero “farina in tot. Libbre, zucchero in tot. Once, burro in tot. Once, quattro rossi d’uovo, liquore e limone grattugiato”. Fabio Mazzari

Le vetrine a l l a s u B i d Un grande bis per il Premio “Solinas Donghi” Fanny U Tamagno A Serra Riccò, la seconda edizione del concorso per l’infanzia ha avuto un grande successo

na mattinata di grande festa e allegria, malgrado la pioggia, quella che si è tenuta a Serra Riccò, per la seconda edizione del Premio SolinasDonghi. Nella meravigliosa cornice del castello di San Cipriano, all’interno dell’evento “Invito al Castello” sono state premiate le fiabe scritte dai bambini e dai ragazzi per onorare la memoria di Beatrice Solinas-Donghi (1923-2015) la più importante autrice per l’infanzia contemporanea che nacque proprio nel paese dell’Alta Valpolcevera. Ancora più numerose, rispetto allo scorso anno, le scuole, suddivise in materna, elementare e media, che hanno partecipato al concorso. Tema conduttore di questa seconda edizione il romanzo “La spada di Isadora” dello scrittore genovese Anselmo Roveda, ospite d’onore del Premio. Per la categoria riservata alle scuole materne è stata premiata la fiaba “Pino il cavaliere e i mostri amici” realizzata dai piccoli allievi della Scuola dell’infanzia “Conti Colleoni” di Bergamo. Alla premiazione presente il Vicesindaco Mirella Preda. I bambini della scuola materna lombarda hanno poi passato l’intera giornata tra il castello di San Cipriano e Serra

Riccò, visitando le realtà locali. Nella categoria delle scuole elementari un successo locale, a vincere infatti è stata la classe quarta della Scuola “Anna Frank” di Serra Riccò con la fiaba “Il messaggero reale”. Infine per la categoria riservata alle scuole medie il premio è andato al raccon-

to dal titolo “Come è andata a finire?” della classe 1°D della Scuola “Alice Noli” di Campomorone. Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori del Premio, il Sindaco di Serra Riccò, Rosario Amico ha detto “siamo alla terza edizione dell’Invito al Castello e alla seconda del

premio dedicato a Beatrice Solinas-Donghi, abbiamo avuto una grande partecipazione e questa bellissima location sicuramente è perfetta”, l’assessore alla cultura del Comune, Marco Torre, ideatore del premio dice “abbiamo avuto una partecipazione oltre alle aspettative, con adesioni di scuole provenienti da tutta Italia”. Infine Marina Solinas, figlia di Beatrice Solinas-Donghi ha ringraziato Serra Riccò per la grande considerazione alla figura della madre “mia madre nacque proprio qui a Serra Riccò – ha sottolineato Marina Solinas – la mia impressione riguardo al Premio è ottima, tutto iniziò dalla Fondazione Solinas-Donghi, mia madre, già da viva, donò tantissime cose alla biblioteca di Serra Riccò. Io e mia sorella abbiamo donato volentieri al Comune di Serra Riccò, non solo i libri ma anche manoscritti, quadri ed altro. Grazie anche all’interesse del Comune mia madre oggi riposa al cimitero di Serra – conclude Marina Solinas – Beatrice fu sempre attenta durante la sua vita alle scuole e al mondo dell’infanzia e la grande considerazione che ha avuto il Comune di Serra Riccò non può che farci onore”. f.m.

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Con il caldo, attenzione ai sali minerali È

arrivato, puntuale come sempre, il primo caldo di stagione. Se da un lato le belle giornate fanno piacere per chi va al mare o cerca il rinfresco della montagna, dall’altra la nostra salute rischia di risentire subito del cambio di temperatura improvviso. Il nostro organismo si termoregola attraverso l’evaporazione del sudore, mantenendo così una temperatura di sicurezza. Quando viene più caldo, come si sa, si suda di più ma, fatto ancora più importante, il sudore è maggiormente ricco di sali minerali, che vengono così “persi” dal nostro organismo. Una perdita di queste importanti sostante può provarci malesseri quali stanchezza, debolezza e anche problemi a stomaco e intestino. È necessario quindi recuperare i Sali minerali persi, in particolar modo per chi svolge attività fisica, ma anche per le persone anziane o deboli. Alla Farmacia Lasagna di Busalla lo staff sarà a vostra disposizione per consigliarvi i migliori prodotti per stare sempre in salute anche durante la calda stagione estiva.

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“ANTOLALLMOUNTAIN” ...si parte dal Garitta

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8 luglio a Torriglia si terrà il raduno cicloturisico “ALLMOUNTAIN” sul Monte Antola. Il programma prevede il ritiro del cartellino alle ore 8:30 presso il Garitta Bar di Torriglia e la partenza (con mezzo proprio) alle ore 9:00 con direzione Casa del Romano (Fascia). Alle ore 10:00 si partirà per l’Antola, non prima di aver scattato una foto di gruppo. Al termine del raduno ci sarà il rinfresco presso il Rifugio del Par-

co, con sorteggio per un giorno di corso con la Gravity School. Con il ritorno a Torriglia, il Garitta Bar di Marco & co., offrirà a tutti i partecipanti un pacco ricordo e custodirà le biciclette dei partecipanti, che avranno a disposizione un pulmino per tornare alla propria auto a Casa del Romano. Il costo complessivo è di 25 Euro con pagamento entro e non oltre il 30 giugno. Per tutti i dettagli, potete seguire la pagina Facebook ufficiale MTB Antola. f.m.

VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE L’iniziativa accompagna la “valle più bella del mondo” per tutto il 2017

“Borghi, un viaggio in Val Trebbia” I contenuti del progetto “I l 2017 anno dei borghi e anno internazionale del turismo ecosostenibile è un’occasione che non possiamo perdere”. Questo in sintesi le considerazioni che il Consorzio di promozione territoriale Val Trebbia ha posto alla base del suo progetto. Grazie alla disponibilità di diversi Enti locali, associazioni, aziende consorziate, il neonato Consorzio Val Trebbia, ha varato infatti un programma per promuovere l’alta Val Trebbia, inserendola nelle iniziative dell’anno dei borghi. E da qui nasce l’iniziativa “Borghi, un viaggio in Val Trebbia”, nata appunto per valorizzare i diversi borghi e località presenti nella Val Trebbia ligure. Le iniziative di questo marchio partiranno il 18 Giugno (data dell’evento inaugurativo), per una promozione coordinata e valorizzare il patrimonio storico-ambientale, sviluppare un turismo fondato sull’autenticità, le tradizioni e i prodotti tipici. L’evento inaugurativo, che si terrà

I il 18 giugno, sarà “Feudi in Festa” a Torriglia, manifestazione in onore del nobile passato del borgo, con la possibilità di effettuare visite al meraviglioso Centro Storico, dove si terrà una rassegna d’arte, e al Castello del Fieschi. Il “Regno del Canestrelletto” per l’occasione diventerà zona pedonale con espositori fieristici, hobbisti, prodotti artigianali, gastronomia e musica medievale lungo le vie per salutare insieme l’inizio dell’anno dei borghi nella Valle più bella del mondo.

Daniele F. Barbieri

l progetto del Consorzio di promozione territoriale Val Trebbia prevedere: logo coordinato, campagna comunicativa mirata, materiali dedicati, portale web come vetrina virtuale, promozione attraverso i social network, newsletter periodiche e un ricco circuito di eventi con manifestazioni, convegni e spettacoli dalle molteplici sfaccettature: culturali, artistiche, storiche, sportive ambientali fino a quelle gastronomiche e commerciali, alcune direttamente gestite dal Consorzio, altre da importanti partner quali Expo Alta Val Trebbia, la neonata agenzia Trebbia Viaggi, che si occuperà delle visite in tutta la Valle, e le varie Proloco. L’iniziativa si propone di far vivere all’ospite una genuina esperienza, fondata sulla riscoperta di luoghi, eventi e itinerari con al centro una nobile cultura del viaggio. Il parlare di tradizioni non ha però frenato dal proporre un format per il progetto fortemente innovativo, innanzitutto con un portale ad hoc: www.viaggioinvaltrebbia.wordpress.com, dove sarà presente una vasta cartina interattiva, disponibile per qualsiasi dispositivo, che raccoglierà gli eventi del circuito e diversi contenuti emozionali sui borghi e la Natura della Val Trebbia, consentendo allo stesso tempo di orientare il visitatore. Per la realizzazione di questo è stata fondamentale la collaborazione di fotografi, videomaker e blogger amanti della Val Trebbia e attivamente parte dei progetti del Consorzio Val Trebbia.

Domenica 4 giugno la Giornata nazionale dello sport

Terre di sport & cultura L’ Alta Val Trebbia il 4 giugno è stata protagonista di una serie di iniziative all’insegna dello sport. Ai partecipanti, è stato consegnato un tesserino da timbrare in almeno quattro località diverse, per “costringere” gli sportivi a meglio conoscere ti luoghi di quest’’area di grande pregio naturalistico alle spalle di Genova, raccolta attorno al lago del Brugneto Acanto a ciò la “Trebbia Viaggi”, la neonata agenzia di Montebruno, ha programmato visite gratuite ad alcuni importanti edifici storici locali, coinvolgendo i comuni di Fontanigorda, Davagna, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Rovegno e Torriglia, il Parco dell’Antola, il “Festival del Cane-

Torriglia Visita al Castello dei Fieschi, gare il tiro alla balestra,di Mountain bike, battesimo.della sella nel “Mulino del Lupo” e partite di tennis, esibizione di moto da trial e il V° Festival del Canestrelletto..

strelletto di Torriglia”, il CONI Liguria che con il “Consorzio di Promozione Territoriale Val Trebbia” e l’Associazione Valli Dell’Antola concorrerà a promuovere questi luoghi ancor tutti da valorizzare.

Davagna Il Comune di Davagna ha offerto diverse attività sportive al campo di Sottocolle e con Trebbia Viaggi ed è stata data l’opportunità di visitare lo straordinario Castello Becchi di Tercesi. Montebruno Proseguendo lungo la Strada Statale 45 a Montebruno si è potuto visitare gratuitamente il celebre

Museo Contadino presso i locali del Santuario. Lago di Brugneto I Comuni di Propata, Rondanina e Torriglia hanno dato vita al Brugneto Sport Day, per testare gli sport acquatici più importanti come: canoa, kayak, vela e pesca sportiva.. Nei restanti comuni non sono mancate le occasioni di svago tra sport e cultura con Gorreto e Rovegno impegnati nella Pesca sportiva e, per il Comune di Gorreto, nella visita alla Chiesa “saracena” di Santo Stefano nel borgo di Fontanarossa. Per finire a Fontanigorda è stata garantita l’apertura del Museo Caproni e della mostra fotografica “Bocce a Fontanigorda”, mentre gli sport sono stati l’orienteering e le bocce. Daniele F. Barbieri

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 Le vetrine de Liti tra vicini Le distanze Dalla vostra parte

U

na normativa che risulta sovente coinvolta nelle liti tra vicini è quella delle distanze legali. Le norme sulle distanze hanno la finalità di assicurare ai proprietari di fabbricati e terreni la possibilità di goderne nelle migliori condizioni di vivibilità, comodità e sicurezza. È questa infatti la ratio sottesa alla disciplina delle distanze tra le costruzioni su fondi confinanti, che prevede che esse, se non unite o aderenti, debbano essere

tenute a distanza non minore di tre metri tra loro: è evidente che il fine è quello di impedire che si creino delle anguste intercapedini. È tuttavia possibile che i regolamenti locali stabiliscano una distanza maggiore. Qual è la tutela offerta al vicino leso da una costruzione troppo vicina al suo confine? Costui può tutelarsi in due modi: ottenere un risarcimento del danno e la demolizione dell’opera.

La psicologia, in una società complessa

come la nostra, è materia indispensabile

La rubrica per conoscerci meglio d o t t . s s a Alberta Ponte

Quanto tempo ha il vicino per far valere i suoi diritti? Trattandosi di un illecito permanente, ossia che si reitera ogni giorno, non decorre alcun termine di prescrizione per ricorrere in Tribunale, salva l’eventuale usucapione.

I

Come potrebbe il vicino che non ha rispettato le distanze usucapire il diritto a costruire ad una distanza inferiore al minimo? La Cassazione ha chiarito che costui potrebbe dimostrare di aver goduto per almeno 20 anni di un uso indisturbato dello spazio, senza che siano intervenute contestazioni del vicino.

Chi è la dott.ssa Alberta Ponte La dott.ssa Ponte ha conseguito con lode la Laurea in “Psicologia Clinica e Comunità” presso l’Università di Torino ed ha seguito due Master, uno in Terapia Breve Strategica tenuto dal Prof. Nardone presso il CTS di Arezzo e l’altro in ADHD e DOP presso FORePSY - Formazione e Psicologia, a Roma Inoltre la dott.ssa Ponte è esperta in Mindfulness Psicosomatica e PNEI formata presso il Villaggio Global, a Bagni di Lucca (LU).

Avv. Fabiana Rovegno

La sua attività professionale In ambito Neuropsicologico si occupa di valutazione e riabilitazione di persone con deterioramento cognitivo attraverso l’organizzazione di programmi individuali e cura, in ambito scolastico, progetti volti alla promozione del benessere di allievi ed insegnanti, al riconoscimento

nizierà con noi, dal prossimo mese, una nuova rubrica dedicata alla psicologia. Sarà curata dalla dott.ssa Alberta Ponte, Psicologa Clinica esperta in Neuropsicologia e Terapia Breve Strategica, che svolge attività clinica in ambito privato per bambini, adolescenti, adulti e coppie, ed all’interno di RSA convenzionate con ASL3 Genovese.

Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

Viaggetto nei lavori che gli italiani non vogliono più fare ...Seconda puntata

A

non apre la porta a chicchessia facilmente. Qualcuno chiama anche i Carabinieri che ti schedano come un individuo pericoloso. Ti assumi i rischi del viaggio, mangi panini ogni dì, portati da casa per spendere meno. Consumi le suole delle scarpe, ti vengono le vesciche ai piedi, ti compri anche una batteria di riserva per il cellulare, altrimenti non arrivi a fine giornata con le letture: il gps sempre acceso per rilevare la tua effettiva presenza sul campo consuma alla grande! Devi anche farti il navigatore... senza saresti fregato! Speri che ti anticipino almeno il rimbor-

Le sue iniziative Organizza percorsi di formazione per genitori ed insegnanti su tematiche di promozione del benessere, di riduzione del rischio e di prevenzione del disagio giovanile, di sostegno alla genitorialità e di Parent Training specifici per disturbi quali DSA, ADHD, DOP. Nell’ambito della psicologia perinatale si occupa della pianificazione e della conduzione di percorsi di preparazione al parto per coppie. La rubrica tenuta dalla dott.ssa Ponte sarà dunque ricca di spunti e utile ai lettori de “l’inchiostro fresco” dai più piccoli agli adulti. La redazione

L’erba gatta

Ester… nando…!!!

parte quello di mandare gli italiani a versare due euro nelle casse del PD per esprimere una preferenza su un leader che non li rappresenterà mai, ecco un altro bel lavoretto che rende solo a chi lo offre (modesta opinione personale e di qualcuno che lo ha provato) : una GROSSA SOCIETÀ di distribuzione energia elettrica appalta a ditte esterne di servizi, la lettura dei contatori luce. Inizia la selezione del personale. Richiesta disponibilità a viaggiare con mezzo proprio (e figurati!), buon uso del cellulare, sistema Android, Internet, buona conoscenza del territorio. Fin qui, a sangue caldo, le pretese paiono accettabili, a parte quella di avere un iban e un auto (cose che per chi non ha mai lavorato potrebbero essere un problema!). Ammettiamo che ti fai prestare l’auto e i soldi per il carburante. Vieni assunto con contratto a tempo determinato (meno male) come operaio di infimo livello, per poche settimane. Cominci a girare come un trottolone in lungo e in largo per tutta la tua provincia e oltre. Fai rifornimento e chilometri a gogò. Ti prendi qualche insulto perché coi tempi che corrono la gente

e gestione delle emozioni ed alla consapevolezza corporea attraverso la conduzione di seminari sulla Mindfulness Psicosomatica per adulti e bambini.

so del carburante perché stai finendo il tuo budget...macché! Nel frattempo come vivi? Boh! Finisci il periodo di lavoro e aspetti lo stipendio, ma ti arriva solo la busta via e mail...Magari dopo un mese, con somma calma ti telefonano per farsi comunicare nuovamente l’iban che misteriosamente avevano perso. Ricominci l’attesa. Ergo: tu, povero, misero, hai contribuito ad ingrassare qualcuno che se sgarri a non pagare una bolletta, il giorno dopo ti taglia i fili! ... Salute!

F

ortunati sono i gatti che hanno la possibilità di uscire e poter mangiare un po’ di erba... ma per gli altri, che contrariamente non hanno questo privilegio, dobbiamo pensarci noi dando loro da mangiare “l’erba gatta” (Nepeta cataria). La più comune è l’erba gatta filiforme facilmente coltivabile in giardino e terrazzi. In commercio si può trovare in bulbi, semi, essiccata e spray. Ricca di vitamine A, B, C, B 29 e di alcuni oli essenziali molto importanti per la salute del nostro gatto, è utile per espellere boli di pelo nel periodo della muta, che si accumulano nello stomaco, per migliorare la peristalsi (contrazione del tubo digerente per facilitare il vomito) e la funzione digestiva. È un’attrazione irresistibile per il nostro micio per il suo contenuto di nepetalattone, il principio attivo simile ai feromoni del gatto, uno stimolo sensoriale sano che farà felici i nostri amici a quattro zampe.


...continua

 Le vetrine de

Dal dialetto all’interlingua

È

tardo pomeriggio quando in un pub di Barcellona si affaccia un ragazzo italiano. Ha l’aria sperduta. – Speak english? – chiede alla cameriera. Lei esita, poi – Yes – si affretta a dire. Sta bluffando e ne è perfettamente cosciente. Tant’è vero che la conversazione si arena subito tra l’improbabile pronuncia del giovane e la scarsa attitudine della sua omologa spagnola a comprendere l’idioma della terra d’Oltre Manica. Una breve scena per introdurre una breve riflessione. Come comunicavano i nostri avi? Come comunicavano i nostri avi quando si spostavano da un paesello all’altro? Non certo in italiano, lingua che pochi conoscevano. Semplicemente usavano la propria lingua madre, il dialetto, cui gli interlocutori “foresti” rispondevano con un’altra lingua madre, cioè un altro dialetto. I pic-

coli spostamenti garantivano il dialogo, perché, ad esempio, un novese che si fosse recato a Genova avrebbe potuto essere compreso e comprendere i liguri. Oggi che il dialetto langue e ogni tentativo di riportarlo in vita sembra rivelarsi inutile, dal momento che è stato in breve tempo liquidato il mondo che l’aveva creato, stiamo ripetendo lo stesso errore con l’italiano. Tuttavia negli ultimi anni sono stati sviluppati alcuni nuovi approcci sull’argomento, alcuni dei quali fanno ricorso all’interlingua. In soldoni:

perché un ragazzo italiano per comunicare con una cameriera spagnola deve ricorrere a una lingua terza, l’inglese, che poco c’entra con le altre due?

L'angolo del direttore

e... sa faismü duü parole...

L

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G

iovedì 18 maggio al Circolo ILVA di Novi Ligure (Al) si è parlato di ferrovia. Il tutto in dialetto novese (o lingua?). Ma non solo: si è mangiato anche in novese, gustando i prelibati “corzetti” rigorosamente fatti “a stampa” dalla signora Raddavero, che ha usato il timbro ormai introvabile realizzato da un indimenticabile novese: il falegname Ravera. Il notaio Gian Luigi Bailo insieme al Dott. Enzo De Cicco, hanno illustrato la storia

Campanula: bellezza spontanea

a Campanula è una pianta erbacea molto diffusa nelle nostre zone, dove alcune varietà crescono spontaneamente. È una pianta di facile coltivazione sia in giardino che in vaso: perfetta per bordure e per abbellire terrazzi con piccoli fiori lilla e bianchi dalla caratteristica forma a campana. Esistono più di 300 varietà di Campanule: diverse per portamento (eretto, strisciante o arrampicante) ma tutte con caratteristiche di coltivazioni simili. Necessitano di una posizione semi ombreggiata; si adatta bene a tutti i tipi di terreni, ma meglio prediligerne uno fertile, con un misto di sabbia e torba. per un buon drenaggio. Richiede un’innaffiatura regolare, abbondante in estate (meglio se acqua calcarea): ogni due o tre settimane in primavera ed estate è meglio aggiungere all’acqua anche del concime liquido per ottenere una fioritura rigogliosa e abbondante.

L’interlingua, il latino Basterebbero pochi accorgimenti e uno studio del latino per girare l’intera Europa “romanza” (Francia, Spagna e Portogallo) senza grosse difficoltà linguistiche. Questo tipo di conoscenze potrebbero essere il trampolino per un apprendimento di queste lingue oltre che un ottimo modo per salva-

dei collegamenti ferroviari tra Novi e Genova, realizzati da metà ‘800 a inizio ‘900, ricordando la figura di Edilio Raggio, un potente dell’epoca. Non sono mancate le poesie in novese recitate dall’amico Giuseppe De Carli e da una simpaticissima e spigliata signora. A seguire, la discussione sempre in dialetto, conclusasi poi con la grande abbuffata a base di corzetti. Un bella iniziativa che fa onore agli organizzatori, veri cultori di storia locale. gb.c.

guardare il nostro italiano che, secondo i linguisti, non gode di buona salute. Il tutto senza criminalizzare l’inglese, lingua internazionale molto utile per gli scambi di più lunga gittata. In questo modo forse potremmo anche imparare ad avere una maggiore sensibilità verso le specificità linguistiche, nostre e altrui, evitare l’abuso di forestierismi intollerabili quali “location” (la nostra lingua è ricca di termini equivalenti!) e recuperare le parlate in via di estinzione. Ma occorre un cambio di approccio alla materia. Conclusione Ah, per la cronaca, la conversazione tra il giovane italiano, che chiedeva informazioni stradali, e la cameriera spagnola alla fine si è conclusa positivamente grazie ad alcuni intermediari. Nessuno dei quali parlava inglese. Federico Cabella

l'Orto di Marisa P

Rigatoni con verdure grigliate (502 calorie a persona)

er una porzione: scottate 100 gr. di cavolfiori, 100 gr. di punte di asparagi, 100 gr. di carote, 100 gr. di cipolle o porro, 100 gr. di zucchine per tre minuti e scolatele bene, lasciatele raffreddare e poi grigliatele nel forno o sulla brace, tagliatele a dadini, mettetele nell’insalatiera e conditele con olio e aglio tritato. Coprite l’insalatiera e fate marinare il tutto nel frigo per un’ora. Nel frattempo lessate i rigatoni piuttosto al dente con abbondante acqua salata. Scolateli, conditeli con le verdure grigliate, salatele, pepate e…. Buon appetito!

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cco un piatto unico completo per la stagione calda, adatto a grandi e piccini!!!


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Fernando Ighina: si rimane “campioni” anche nelle più tragiche circostanze

Comunicato stampa: al Giro d’Italia...

Era una promessa del ciclismo La Pietro Fossati F

ernando Ighina, nato a Cremolino (AL), classe 1920, era una giovane promessa del ciclismo, ai livelli di Fausto Coppi che all’epoca era a sua volta un astro emergente. Di Fernando si parla nel libro “Ovadesi in bicicletta”, di Walter Secondino (edito a cura dell’Accademia Urbense, Ovada, 2006): “Corridore potente in tutte le specialità, fu degno antagonista di Fausto Coppi, che batté in diverse gare. Fernando il 30 aprile 1939 vinse la Coppa Lo Faro a Pontedecimo (GE) – scalando la Bocchetta, la Scoffera e la Castagnola – giungendo al traguardo con quattro minuti di vantaggio sul gruppo. Il 23 giugno vinse la Coppa Facciani a Torino. Corse con il Pedale Acquese e con il Dopolavoro Ansaldo di Genova. Fra i suoi successi si ricordano corse vinte a Ronco Scrivia, Cremolino ed Alessandria. In una Genova - Spezia arrivarono in volata Ighina, Ronca e Coppi. Vinse Ronca, secondo Ighina. Nel 1938 il giovanissimo Fausto Coppi vinse a Castelletto d’Orba la sua prima corsa su strada. Terzo si classificò Fernando Ighina. La tragedia del conflitto mondiale 1940’45 ha privato il ciclismo italiano di un probabile grande protagonista”. Nel libro menzionato vi sono pochi ulteriori dettagli su questo giovane. “Un particolare pieno di tristezza ci è stato raccontato da Riccardo Bruzzone, nativo di Ovada (AL),

La scheda

F

ernando Ighina partecipò alla Campagna di Russia con il 9° Raggruppamento Artiglieria d’Armata (Unità direttamente dipendente dall’8a Armata Italiana in Russia meglio conosciuta come ARMIR ), partendo dall’Italia il 25 giugno 1942. Il suo ultimo scritto indirizzato ai familiari fu spedito il 13 dicembre 1942. Risulta purtroppo scomparso dieci giorni dopo, il 23 dicembre. In riferimento alla data di morte di Fernando Ighina, seppur riconosciuta ufficialmente come avvenuta il 23 dicembre 1942 in località non nota, occorre un chiarimento. Innanzitutto la morte di Ighina è avvenuta durante i combattimenti noti come “Seconda battaglia difensiva del Don” sostenuti dagli italiani nel periodo compreso tra l’11 dicembre 1942 e il 13 gennaio 1943 coincidente con l’inizio

della ritirata per concludersi definitivamente il 31 gennaio quando i resti dell’esercito italiano uscirono dalla cosiddetta “sacca” dopo la battaglia di Nikolajewka. La dicitura “località non nota” significa che nessuno è in grado di porre una testimonianza su dove e quando aver visto Fernando privo di vita per cui l’accertamento della scomparsa potrebbe essere coincidente con l’appello del 23 dicembre considerando pure che gli appelli per contare le forze disponibili non avvenivano tutti i giorni per la difficile situazione ma solo quando era possibile. In relazione a tutto ciò, la data di morte di Fernando Ighina deve essere cronologicamente compresa tra l’11 e il 23 dicembre 1942 anche se la data di spedizione dell’ultima lettera inviata risulta essere il 13 dicembre ma Fernando poteva già essere morto. a.o.

anche lui coinvolto nella Campagna di Russia; vide Fernando, ferito, adagiato su un camion dell’Esercito; il Bruzzone incontrò il camion che aveva a bordo Fernando all’entrata di un paese. L’attese all’uscita ma il camion non arrivò mai”. Poco tempo fa, parlando con un conoscente (I. R. cl. 1932 di Molare), questi di Fernando Ighina fece notare un fatto: a differenza di altri campioni dell’epoca, sia il campionissimo (Coppi) sia il cremolinese (Ighina) furono chiamati alle armi ed inviati lontani dall’Italia. Il primo finì prigioniero degli inglesi in Africa ma riuscì, seppur minato dalla malaria, a ritornare a casa, mentre il secondo l’Italia non la rivide più. Inoltre questo mio conoscente mi riferì che, trovandosi nell’immediato dopoguerra a Cremolino a casa dei genitori dell’Ighina, casualmente passò in allenamento Fausto Coppi, il quale si fermò e chiese alla madre notizie del figlio ma appena ricevuto la notizia che non era più ritornato dalla Russia, cambiò espressione e senza dire una parola con le lacrime agli occhi risalì in bicicletta continuando l’allenamento. I grandi si vedono anche in queste tragiche circostanze quando qualsiasi parola è inutile. Parte di quanto scritto sopra è stato inviato al sito U.N.I.R.R., Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia. La collaboratrice del sito, sig.ra Patrizia Marchesini ha risposto nel seguente modo: “Un’altra storia, malinconica. Un altro tassello – piccolo e importante – per sottolineare che gli uomini non sono mai stati, non sono e non saranno mai soltanto numeri o nomi senza volto su elenchi ufficiali. Ciao, Fernando...” Andreino Oliveri

L

a società ciclistica novese Pietro Fossati ha partecipato, guidata dal vicepresidente Gian Paolo Ghelardi e dallo storico consigliere Piero Coscia, alla manifestazione che ha preceduto l’arrivo della tappa della 100ª edizione del Giro a Tortona. Una quarantina di ciclisti, organizzati in 7 squadre con maglie e bici d’epoca, hanno percorso il tratto Viguzzolo-Rivanazzano-Voghera. Dopo un ristoro, si sono diretti a Pontecurone, festeggiati dalla gente e fotografati vicino alle immagini di Fausto Coppi. Ricordiamo Il Circolo velocipedistico alessandrino, la Maino, la Wolsit, la Bianchi, la Legnano, la SIOF di Pozzolo ed altri singoli ciclisti con maglie gloriose come la Molteni, la Zonca, l’unione sportiva Pontedecimo, il Veloce Club Tortonese “Serse Coppi”. Si sono quindi presentati sul traguardo di tappa per la sfilata finale dove ogni compagine è stata presentata dai cronisti al pubblico presente. Piero Coscia ha ricordato la storia ciclistica di Novi, di Pietro Fossati e la presenza in città del Museo dei Campionissimi. Un grande successo per chi ha fortemente voluto questa manifestazione: Pietro Cordelli e Giampaolo Bovone, animatori della Mitica, la ormai famosa ciclo storica che quest’anno avrà vita il 2 luglio sui colli di Castellania e che vedrà protagonisti anche i rappresentanti della Pietro Fossati. la redazione

Onore ai vincitori del 100° Giro d’Italia

Domenica 28 maggio, si è concluso il 100° Giro d’Italia in Piazza Duomo a Milano. esto Onore ai vincitori, saliti sul podio: 1° Tom Dumoulin, 2° Nairo Quintana e 3° Vincenzo Nibali

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l’inchiostro fresco Giugno 2017

SPORT

Il Giro in festa a

Castellania

S

abato 20 maggio è partita la 14ª tappa del Giro d’Italia 2017 da Castellania. Fin dalle prime ore del mattino in tanti hanno invaso il borgo della Valle Ossona che ha dato i natali a Fausto Coppi. Tantissimi i ciclisti, che dopo aver fatto omaggio al Mausoleo dei fratelli Coppi, si sono dislocati lungo il percorso. Il traffico a motore quel giorno, è stato vietato in tutti i Colli di Coppi. Da Villalvernia, il servizio di bus navetta ha portato

tutti a destinazione. Intanto in paese cominciava la festa: piazza Serse Coppi era sempre più affollata così come il parterre Vip in piazza Candido Cannavò. Finalmente i ciclisti hanno incominciato a sfilare per recarsi al foglio firma salutando i tifosi. La partenza è stata data dal Sindaco Sergio Vallenzona sotto la torre della centrale elettrica, recentemente colorata di rosa. Claudio Cheirasco

Un disco per Fausto Coppi

L

unedì 19 giugno 2017 alle ore 11.00, nella Sala di rappresentanza del Comune di Novi Ligure, uno sportivo svizzero, Benito Gatti, tifoso di Fausto Coppi, consegnerà nelle mani del Sindaco un disco edito nel 1961 dalla “Gazzetta dello Sport”, nel quale sono incisi spezzoni di interviste fatte tra il 1939 e il 1956 a Fausto Coppi. La voce narrante è di Claudio Ferretti. Nel disco, un ricordo toccante: il saluto fatto da Fausto alla figlia Marina e alla sua mamma nel 1953 dal podio di Lugano, mentre ritirava la Coppa del Campionato mondiale su strada. Il disco sarà conservato nel “Museo del Ciclismo” cittadino. g.p.m. Un sentito grazie, all’impegno di Tiziano Gastaldi e Giam Piero Montecucco

Dall’Atletica Novese riceviamo

San Cristoforo ha il suo campione

StraNovi 2017: L’Ultramaratona Grazie Novi! O

“A

nche quest’anno l’appuntamento con la “StraNovi” non ha tradito le attese. Il clima incerto non ha fermato centinaia di appassionati che hanno letteralmente invaso il centro storico cittadino per festeggiare il podismo nella 36ª edizione della stracittadina. Questo appuntamento sportivo è ormai una tradizione molto sentita in città e mette assieme ragazzi con genitori, famigliari, insegnanti, amici che provano a misurarsi sul percorso di 4,5 km sinuosamente snodato per le vie del centro storico. E questo è l’intento primo che Atletica Novese si prefigge organizzando questo tipo di manifestazione. Per una sera hanno corso fianco a fianco atleti esperti e ragazzini alle prime armi, podisti avvezzi a disputare più di cento gare all’anno e signore che hanno calzato le scarpette da running proprio per questa occasione. Alla fine oltre 1500 gli iscritti e le T-shirt serigrafate per ricordare questa edizione sono andate letteralmente a ruba. Atletica Novese, che cura la realizzazione dell’evento, si è avvalsa quest’anno dell’aiuto dei ragazzi di “PazzAnimazione” che hanno saputo rendere la serata ancor più gioiosa specie per i più piccini e alcuni atleti biancocelesti si sono volentieri dedicati a fare da pacemaker per chi ha voluto correre a passo costante e misurato seguendo la scia dei palloncini multicolore che i nostri ragazzi portavano per guidare chi li ha seguiti. Alla partenza anche atleti di spicco che hanno dato onore alla StraNovi 2017. Con queste righe, Atletica Novese ringrazia tutti quelli che hanno collaborato alla buona riuscita della “36ª StraNovi”, in particolare il Sindaco Rocchino Muliere, il Vice Felicia Broda, l’Ass. allo Sport Stefano Gabriele, il Presidente della Consulta Sportiva Adriano Reale, l’Amm. Comunale ed i Vigili Urbani, i Carabinieri in congedo, il Gruppo Alpini di Novi sez. Aldo Zanotta, la Protezione Civile, la C.R.I., gli addetti alla segnalazione del percorso, al ristoro finale e alle iscrizioni ed infine tutti gli iscritti di Atletica Novese che si sono prodigati sia in corsa che nell’organizzazione. La Atletica Novese

Altre medaglie per la Vela Jump di Alessandria

B

uoni risultati per la Vela Jump, scuola di ginnastica di Alessandria. Nel campionato nazionale di specialità Serie A Confsport, tenutosi a Velletri il 13 e 14 maggio. Protagoniste della trasferta laziale sono state Chiara Giacomin con un 3° posto al cerchio ed un 5° alla fune, Sofia Accatino 10ª alle clavette e 12ª alla palla, nonché Chiara Albertoni, 4ª al nastro e 1ª alla fune. Con l’oro conquistato in quest’ultimo attrezzo, Chiara si è aggiudicata la qualificazione per la gara internazionale di Spoleto del 10-11 giugno. s.b.

ttimo piazzamento per Massimo Oliveri, 48 anni, che conclude la 3ª edizione della “Milano-San Remo”, questa volta in versione podistica. Dopo 48 ore di corsa senza soste, con partenza dalla Darsena di Milano, giunge al mare percorrendo ben 285 Km. Un grande traguardo per Massimo e per i 25 atleti, provenienti da ogni parte del mondo per affrontare l’Ultramaratona, che è una straordinaria prova di coraggio e di resistenza. Massimo Oliveri con il pettorale n.° 37 ce l’ha fatta, sostenuto dagli incitamenti della sua famiglia e di numerosissimi fans che l’hanno supportato per tutto il percorso. Un percorso lungo, a tratti insidioso, soggetto a notevoli sbalzi climatici che hanno messo a dura prova la sua resistenza fisica. Siamo di fronte ad uno sportivo con una elevata preparazione atletica, legata anche alle numerose attività che pratica da molti anni. Massimo è stato preparatore atletico della nazionale di tennis alle Paraolimpiadi del 2012, allenatore del settore giovanile del-

la Pozzolese volley femminile. l’Ultramaratona è la gara più lunga d’Europa, da qualcuno definita una sfida “quasi impossibile”. Ma per i runners “nulla è impossibile”!! Marta Calcagno

I partecipanti e i premiati della 36ª StraNovi

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er la cronaca, il primo uomo a sfrecciare sulla linea del traguardo è stato Diego Picollo (Maratoneti Genovesi) e la prima donna Ilaria Bergaglio per i colori di Atletica Novese. Moltissimi i gruppi presenti impegnati a contendersi il Trofeo FIDAS (Associazione novese donatori volontari sangue) per il gruppo più numeroso. La vittoria è andata per il nono anno consecutivo all’Istituto Scolastico Comprensivo 1 mentre al 2° posto si è piazzato il Liceo Amaldi ed al 3° il gruppo della Palestra Pathos. A seguire sono stati premiati la Novi Pallavolo maschile, i Campionissimi dell’Atletica, i Cinghiali

Mtb, la Scuola Primaria di Pasturana, il gruppo Quartiere G3, Iris (insieme ritroviamo il senso), il gruppo ortopedia Cla.Ro, il gruppo scolastico Ciampini-Boccardo, la palestra Cross Fit, il gruppo Novi Hockey, Salut e proloco Gavi, Fabulae Animazioni, il gruppo Acquarium Novi, la Novese Pulcini 2007, il gruppo Volley Arquata, il Leon d’Oro Novi e le Ragazze in forma di Gavi. Anche quest’anno la Stranovi ha voluto mantenere i suoi scopi benefici devolvendo una parte del ricavato delle iscrizioni al progetto “Novi per Arquata del Tronto”. La Atletica Novese

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l’inchiostro fresco Giugno 2017

SPORT

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Il “Tempio del Karate” per la 13ª volta campione d’Italia

Novi capitale del karate Nella foto da sinistra: Samuele Fiori, Francesco Fossati, Francesco Borriello, Maestro Giuseppe Vecchi, Anna Caroli, Valerio Bagnasco, Maestro Gimmo Borsoi, Francesco Scarsi, Andrea Chavez, Istruttore Alberto Gemma, Chiara Chiappuzzo

Per quanto riguarda il kumite il bottino è di cinque ori: Emanuele Scarsi (cint. verde bambini), Francesco Scarsi (cint. blu cadetti), Francesco Borriello (cint. marrone cadetti), Andrea Chaves (cint. nera seniores) e Maryna Charnova (cint. nera seniores) e due argenti: Francesco Fossati e Samuele Fiori.

in prima fila: Emanuele Scarsi, Istruttrice Marzia Canepari

Grande soddisfazione è stata espressa da Luca Patelli, istruttore e vera eminenza grigia della squadra, a cui va grande merito per i successi ottenuti. La squadra del Tempio del Karate è stata festeggiata a Novi Ligure il 30 maggio con una cena al ristorante “Ultima Spiaggia” alla presenza del Sindaco, Rocchino Muliere e dell’assessore allo sport, Stefano Gabriele.

L

a locale società “Tempio del Karate” si è riconfermata, per il secondo anno consecutivo, campione d’Italia di Karate.

nell’area sportiva di Arese (Milano), nelle finali nazionali italiane, un evento a cui hanno partecipato oltre seicento atleti provenienti da ogni angolo del nostro Paese.

Si tratta del tredicesimo titolo conquistato in trentacinque anni di attività per questa società, una delle più attive e dinamiche del Nord-Ovest nel campo delle arti marziali. Il titolo è stato conquistato domenica 14 maggio

Gli atleti del “Tempio del Karate” hanno conquistato ben cinque ori nel kata: Anna Caroli (cint. marrone cadetti), Maddalena Pizzo (cint. arancio bambini), Serena Piana (cint. gialla bambini) Alessio Tommasino (cint. Marrone

ragazzi) e Chiara Chiappuzzo (cint. nera juniores). Ben undici gli argenti: Valentina Olivieri, Melissa Mangione, Mirko De Maestri, Martino Bellone, Enes Balliu, Chiara Di Matteo, Riccardo Bianchi, Martin Semino, Valerio Bagnasco, Sofia Noè e Matilda Binasco. Quattro infine i bronzi in questa specialità: Giulia Moncalvi, Nathan Ganzarolli, Elena Bellora e Federica Tresin.

Fabio Mazzari

La Società dell’ovadese in evidenza nell’attività di base del calcio giovanile

I Boys Calcio eccellenza provinciale C ontinuano le soddisfazioni per l’A.S.D. Boys Calcio, il sodalizio di calcio giovanile che raggruppa le zone di Ovada, Silvano d’Orba, Castelletto d’Orba e Molare. La società rappresenta la provincia di Alessandria a livello regionale in ben tre categorie su quattro dell’attività di base. Precisamente per le leve 2010/2011 sabato 27 maggio ad Albiano di Ivrea (Torino) i Boys hanno preso parte alla Festa Regionale dei Piccoli Amici; sabato 10 giugno i Primi Calci 2008/2009 dei Boys parteciperanno alla Festa Regionale e domenica 11 giugno per la Categoria Esordienti 2004 prendono parte alla festa “FAIR PLAY”. Per quest’ultima manifestazione i Boys 2004 guidati da Biagio

Venerdì 2 giugno al campo sportivo “Castelvero” di Castelletto d’Orba ci sarà la festa dello Sport organizzata dalla Polisportiva Comunale Castellettese e poi si ricomincia, l’attività non conosce soste e per sabato 8 luglio, è già stata fissata la presentazione della stagione sportiva dei Boys 2017/18. Micale si sono qualificati presso il campo sportivo “Cattaneo” di Alessandria superando la Capriatese per 2-0, gli Orti per 6-0 e la Valenzana Mado per 1-0, mentre tra gli altri risultati “Valenzana Mado – Orti” 0-0;

“Valenzana Mado – Capriatese” 3-0; “Orti – Capriatese” 2-2. Nella classifica finale Boys al primo posto con 9 punti, seguita dalla Valenzana Mado con 4, Orti 2 e Capriatese 1. Intensa comunque l’attività anche

nel mese di maggio con il torneo Telethon a Castelletto d’Orba quindi il 31 maggio presso il Geirino l’Open Day dedicato alla conclusione del progetto scuole. e.p.

Cavalli e dintorni

Discipline olimpiche E Diomede vince!!! Al secondo posto si piazza Antiloco, davanti a Menelao. Ricordate? È l’ordine d’arrivo della gara di corsa coi carri, una fra le competizioni nei giochi funebri celebratisi per onorare la morte di Patroclo. Stiamo parlando dell’Iliade, canto XXIII. Insomma, l’uso sportivo del cavallo non è proprio recente. È stato, fin dall’antichità, uno dei modi per servirsi dei cavalli, dopo la loro domesticazione. Li vediamo usati per la mobilità, per la caccia e la produzione agro-pastorale, per la guerra e l’alimentazione, ma anche per divertimento e sport. D’altronde, volendo rendere omaggio al titolo della rubrica di questo mese, le corse coi carri (trainati da cavalli) fanno parte delle gare previste nelle olimpiadi antiche. Anzi, la corsa coi carri era la tradizionale gara di apertura. Per gli amanti delle curiosità, segnalo che la spartana Cinisca vinse per ben due volte una gara olimpica di corsa coi carri, nonostante che le gare fossero riservate solo agli uomini! Per chi voglia saperne di più su questo paradosso, basta una rapida ricerca in rete... Saltando un po’ di anni, e passando alle Olimpiadi moderne, le tre classiche discipline (salto ostacoli, dressage e completo) fanno la loro apparizione alle Olimpiadi del 1912, a Stoccolma. E da allora saranno le uniche gare equestri ammesse ai Giochi Olimpici (unica eccezione, il volteggio, solo nel 1920 ad Anversa). L’Italia ha ottenuto varie medaglie olimpiche, e probabilmente chi sta leggendo ha in mente i nomi dei fratelli D’Inzeo e di Mancinelli. Meno note sono, immagino, altre medaglie d’oro: la medaglia di Trissino nel salto in alto a Parigi nel 1900 , la vittoria nel salto ostacoli di Lequio nel 1920, le vittorie di Checcoli e di Roman nel completo (‘64 e ‘80 rispettivamente) e quella della squadra di completo a Tokio ‘64. Una buona tradizione, testimoniata dall’ottavo posto nella graduatoria per nazioni più medagliate, anche se nei tempi più recenti sono mancate medaglie olimpiche: nel salto ostacoli l’ultima è stata quella, d’oro, di Mancinelli nel ‘72, mentre la medaglia di Roman, già citata, è (assieme a quella d’argento nella gara a squadre, sempre nel completo) l’ultima in assoluto. Piccola nota finale: nelle gare di equitazione non c’è la divisione maschi/femmine, come in altri grandi sport olimpici. Non solo, cavalieri ed amazzoni si sfidano “ad armi pari” anche nella prova di completo, che è certamente la più faticosa delle tre discipline.

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Kleitias_e_vasaio_ ergotimos,_cratere_fran%C3%A7ois,_570_ac_ca._giochi_ funebri_per_patroclo_01.JPG, foto di “Sailko”

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