Inchiostro Fresco - Agosto 2017

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Matteo Frulio ci racconta la sua idea di territorio tra costa e Appennino

“Il Ponente Genovese, porta dell’Oltregiogo”

Masone La prima di “Vacche ribelli” di Luca Serlenga

Pag. 3 Sassello Convegni sulle piccole scuole di Matteo Serlenga

Pag. 4 Molare Reportage: I segreti della Diga di Luca Serlenga

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Da Voltri un tempo partiva il cammino di Santa Limbania che, tagliando l’Appennino, sfociava a Rocca Grimalda, unendo il mare alla pianura.

S

i narra che Giovanni d’Austria, dopo aver sconfitto la flotta turca a Lepanto, decise, per tornare nella sua corte, di attraccare nel punto più a nord del Mediterraneo Occidentale, in quel di Voltri. Una scelta non casuale, che il condottiero spagnolo, fratello più cauto del meno fortunato Filippo (che vide la sua “invincibile armada” sconfitta dalla furia del mare inglese), scelse per la sicurezza del litorale e per i suoi collegamenti con il Settentrione, garantiti fin dall’antichità grazie alle “vie del sale”, che consentivano il trasporto delle merci e delle persone dalla costa fino alla pianura. Secondo alcuni, il buon Giovanni percorse proprio una di queste vie, ossia la strada della Cannellona, che collega tutt’ora la costa con l’Oltregiogo, famosa anche per la famigerata “cà de anime”, la ex locanda infestata dagli spettri. “Genova ponente è la porta dell’Appennino, dell’Oltregiogo

e dell’Alta Via”: ha le idee chiare Matteo Frulio, autore e curatore di un volume sulle vie del sale e neoeletto assessore all’urbanistica, all’assetto e alla manutenzione del territorio, allo sviluppo eco-

Ovada Laura Tardito nuovo Presidente del Rotary Club Ovada di Luisa Russo

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Genova vista dal Faiallo nomico e del turismo, ai quartieri collinari e alla sicurezza e vivibilità del Municipio Settima Ponente, il municipio “più a ovest” del Comune di Genova, che vede l’unione di quelli che una volta erano i

comuni di Voltri, Pra’ e Pegli; una delegazione che, come le altre, ha sicuramente tanti problemi (porto, degrado, ecc..), ma anche tantissime potenzialità, con una forte vocazione sia verso il mare che

Il 4 agosto 1907 veniva eretta la Croce sull’Antola

Buon compleanno, Antola

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ll’inizio del ‘900 l’Antola era il fondamentale crocevia delle attività umane di questo tratto dell’Appennino. Dalle valli dello Scrivia, del Trebbia e del Borbera, lungo sentieri millenari, la gente dei paesi attraversava le giogaie del monte per le più svariate attività. Da poco si era anche aggiunta la borghesia genovese che aveva scoperto l’entroterra come meta di villeggiatura e di “avventura”. Poco sotto la cima, rifugi e osterie garantivano ristoro

1597 s.l.m.

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verso i monti alle sue spalle, e, da quanto è emerso ultimamente, una grande attrattiva turistica, grazie alle bellezze naturalistiche del territorio e dei numerosi “punti” di interesse storico e culturale come le ville storiche Villa Pallavicini e Villa Galliera. “Bisogna creare una rete che consideri non solo il centro storico di Genova, ma che colleghi il centro con le altre parti della città”, ci spiega Matteo, “nella fattispecie, nel ponente genovese è chiara l’attrattiva dei parchi storici, della sua spiaggia e dell’entroterra; con una promozione turistica adeguata, il turista, che giunge dal centro, passa dal caldo della spiaggia al fresco dell’entroterra della Cappelletta di Masone con poche ore di cammino”; un territorio quindi che fa da collante tra due mondi, “uno verde e uno blu, come i colori del nostro programma”, spiega Matteo, Continua alla pagina seguente

Novi Ligure Un nuovo “cuore verde” di Marta Calcagno

Pag. 19 Busalla Nozze d’argento nello Spazio di Fabio Mazzari

Pag. 24 Oltregiogo Le riserve idriche di Fabio Mazzari

Pag. 26 Novi-Castellania “Io voglio pedalare sicuro” di Fabio Mazzari

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l’inchiostro fresco

Agosto 2017

Segue dalla prima pagina: Il Ponente genovese... “in quanto dobbiamo scardinare l’idea che a ponente ci siano solo industrie e porto, ma un intero territorio ricco di tesori come Villa Duchessa di Galliera, una vera e propria “cintura” tra la città e il Geoparco del Beigua”. Infatti secondo Matteo non bisogna solo strizzare l’occhio a Genova, ma “bisogna fare rete coi comuni dell’immediato entroterra: una volta da qui partiva il “cammino di Santa Limbania”, che portava da Voltri a Rocca Grimalda; “non si può fare politica sul territorio senza guardare ai nostri immediati vicini come Mele, Masone, Urbe e Ceranesi, ricchi di attrazioni turistiche (religiose e non) come le Terme e il santuario dell’Acquasanta” spiega Matteo, “il nostro sguardo va dalla Val Varenna fino al Santuario della Guardia, da Voltri fino al Faiallo. Questa è la visione: prima una presa di coscienza che abbiamo tesori inestimabili, e poi, in stretto contatto con l’assessore Paola Bordilli, un piano di sviluppo per entrare nell’offerta turistica della città”, conclude Matteo, che ci ha accolto nel suo studio, abbellito da una collezione di libri sui percorsi dei partigiani sul nostro territorio e dai gagliardetti di Pegli, Prà e Voltri, “per non far nessun campanilismo”. Matteo Serlenga

Su

Gan giornata a Rocca Grimalda: Teresa Repetto vince e Andrea Chaves è secondo

L’Atletica Novese sul podio

Rocca Grimalda è il punto di arrivo del medievale “Cammino di Santa Limbania”, che partiva da Voltri e giungeva nella valle dell’Orba

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rande giornata per l’Atletica novese, quella di domenica 30 luglio dove una delle sue atlete di spicco, Teresa Repetto, ha messo per la sua società un altro sigillo a un’annata davvero super, imponendosi nella 40° edizione del Trofeo della Monferrina di Rocca Grimalda: vincere una gara con la storia e il prestigio della Monferrina ha un sapore diverso. Teresa Repetto ha coperto i 10,5 km del conosciutissimo e ostico percorso in 46’34’’ precedendo di pochi secondi Anna Bardelli (Trionfo Ligure) con Silvia Bolognesi (Cambiaso Risso) un po’ più indietro al terzo posto. In campo maschile Andrea Chaves ha trovato sulla sua strada un atleta in gran forma come Livio De Negri (Baia del Sole) che lo ha preceduto di una manciata di secondi. Per entrambi crono di poco sotto i 40’ con Andrea che dimostra ancora una volta di essere atleta capace di competere ai massimi livelli in

e t a t s e ’ d ccede

ogni occasione anche dopo un periodo non troppo fortunato per gli infortuni. Ottima prova anche per Mattia Grosso, ottavo assoluto in 42’05’’. Nelle classifiche di ca-

tegoria risalti importanti per molti atleti del sodalizio sportivo novese: in campo femminile sono andate sul podio Daniela Bertocchi (2°) e Annalisa Mazzarello (5°). In

Concerti estivi

Gli “AUDIO 80”, di cui il componente della band che suona il “basso”, è il nostro corrispondente per la Valle Stura, Matteo Serlenga, hanno riscosso un grande successo alla “Arena degli eventi” di Genova Pegli, il 15 luglio 2017. L’evento è stato organizzato dalla Proloco ed era presente l’Ass. al Turismo, Paola Bordilli, che si è complimentata con gli organizzatori per la riuscita della manifestazione.

campo maschile tre le vittorie di categoria: si impongono Gianni Tomaghelli, Beppe Tardito (che ha disputato questa gara per la 34° volta!) e Carlo Mazzarello. L’Atletica Novese ha inoltre conquistato il premio come gruppo più numeroso avendo schierato al via 34 atleti. Da ricordare inoltre il sesto posto di Hicham Dhimi in gara con i colori dei “Maratoneti genovesi” e i piazzamenti di prestigio di altri atleti quali: Andrea Molinari, Giacomo Tofalo, Rocco Longo, Armando Greco, Francesco Gavuglio e Camillo Pavese. Una bella giornata resa possibile anche dalla perfetta organizzazione che ha offerto ai 207 atleti in gara assistenza assidua su un percorso perfettamente presidiato, con premi e ristori molto ricchi. Gian Battista Cassulo

Segue dalla prima pagina: Buon compleanno, Antola e accoglienza. L’Antola divenne così anche “il monte dei genovesi”, il centro della “Svizzera Ligure” e decine di cartoline celebravano il suo paesaggio, spedite da Torriglia, Crocefieschi, Montoggio, Savignone, Cabella e ricevute in città da quanti sognavano di godere della frescura del monte, dei suoi paesaggi, delle sue preziose e splendide fioriture, delle albe e dei tramonti. Fu così che Ferdinando Maria Perrone, proprietario delle industrie Ansaldo e de Il Secolo XIX, decise di “regalare” al monte la grande croce di vetta, che venne benedetta dal vescovo di Tortona, Igino Bandi il 4 agosto 1907, alla presenza di oltre diecimila persone! Essa è così divenuta il simbolo del monte, fissata nella mente di tutti coloro che in 110 anni sono saliti in Antola. Sul suo basamento targhe e lapidi ricordano amici del’Antola, eventi, la guerra partigiana, caduti, visite di vescovi, restauri e molti che, pur percorrendo i sentieri del mondo hanno voluto fissare il loro ricordo lassù, tra il prato verde odoroso di narcisi, il cielo azzurro e la croce bianca, simbolo di fede ma anche di libertà e speranza. Buon Compleanno e 100 di questi giorni ! Alessio Schiavi Altri articoli sui Parchi dell’Antola, delle Capanne di Marcarolo e del Beigua, a pag. 5 e 25

Convergenze parallele: i casi della vita!!! “E

ra il 29 giugno del 2013, e stavo svolgendo la mia consueta attività di “fotografo ufficiale” per la nostra scuderia ( la “Scuderia La Bellaria” di Novi Ligure, n.d.r.): quel giorno, un gruppo di nostri cavalieri era impegnato in un trekking che li avrebbe condotti da Novi fino a Mornese, ed io ne seguivo le tappe iniziali per immortalare l’impresa. Ecco qui a lato, la foto fatta al guado del Lemme. Mentre stavo svolgendo il mio “lavoro”, una persona (Gian Battista Cassulo, n.d.r.) si avvicinò chieden-

domi informazioni su ciò che stava succedendo, presentandosi come il direttore de “l’inchiostro fresco” e proponendomi di scrivere due righe sul trekking, da pubblicare su quel giornale. Cosa che avvenne (vedere “l’inchiostro fresco”, agosto 2013, pag. 37 - “Il castello sotto assedio?”). Da lì ebbe inizio una amicizia ed una collaborazione, pur se a ritmi (miei) molto blandi, con l’inchiostro e sue dependance. Tutto qui? Ma no, la cosa curiosa è che abbiamo poi scoperto che nella vita ci eravamo già “incrociati”, ma

senza conoscerci, una ventina di anni prima! A Scienze Politiche, a Genova. Dal canto mio, in quanto matematico un po’ eterodosso, ero stato invitato a tenere (aggratis...) un corso di base di matematica in quella Facoltà. La proposta mi era stata formulata dall’allora Preside, Giuseppe Casale, e da un collega economista, Francesco Praussello, che avevo avuto occasione di conoscere in precedenza a causa della mia attività svolta per l’organizzazione del Colloquium Mathematicum. E già che c’ero, avevo an-

che fatto alcune ore di matematica (all’uopo pensate) per il Diploma di Giornalismo, che era organizzato congiuntamente dalle Facoltà di Scienze Politiche e di Magistero: ricordo come allievi un paio di volti noti delle TV locali genovesi, ma non Cassulo, anche lui in quella facoltà ma che era un po’ più avanti, come esperienza (stava seguendo i lavori del Consiglio comunale genovese)! Per poi ritrovarci in un guado sul Lemme. Quando si dice: “I casi della vita!!!” Fioravante Patrone

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Valle Stura e Val d’Orba G

Dopo la proiezione, una discussione interessante sulla distinzione giuridica tra animali selvatici e domestici

rande affluenza di pubblico venerdì 14 luglio al Teatro Mons. Macciò per la proiezione del film documentario Vacche Ribelli. Molti gli ospiti presenti che hanno avuto a che fare con la vicenda e che hanno partecipato ad un coinvolto dibattito dopo la proiezione del film; presenti in sala infatti vi era Eraldo Minetti della ex polizia provinciale che si è occupato del caso dal suo principio ad oggi; Andrea Marsan biologo e professore dell’Università di Genova; Fulvio Cambiaso veterinario locale, profondo conoscitore della questione ed il Sindaco di Masone Enrico Piccardo che ormai da anni si impegna fortemente per trovare una soluzione al problema. Gli spettatori in sala hanno domandato quali potranno essere le prossime mosse delle istituzioni per la salvaguardia della popolazione e le soluzioni proposte da sindaco ed esperti sembrano convergere in unico punto: l’abbattimento della mandria. Considerando però il fatto che il problema maggiore è la mancanza di risorse per trovare il personale qualificato per svolgere un compito così delicato, diventa estremamente complesso trovare una soluzione al dilemma. Infatti, come ha più volte ribadito Eraldo Minetti “ Non possiamo rischiare di mandare gente inesperta, ma dobbiamo avvalerci esclusivamente di tiratori altamente ed attentamente selezionati, se una mucca venisse disgraziatamente ferita e non abbattuta sul posto allora sì che ci sarebbe un concreto e reale pericolo per la popolazione. Purtroppo con lo scioglimento del corpo di polizia provinciale tutto si è arrestato, finanziamenti compresi.” Dal pubblico qualcuno chiede: “ Perché la gestione di questi animali non viene presa in carico dallo stato e non vengono considerati alla stregua di animali

Masone, la prima di “Vacche Ribelli” selvatici come i cinghiali ed i caprioli?”. A questo punto risponde il professore Andrea Marsan spiegando che non esiste una legge che permetta di considerare un animale domestico, come un bovino, benché rinselvatichito da più generazioni, allo stesso livello di un cinghiale o di un capriolo; la legge italiana distingue animali selvatici da animali domestici ed una vacca, benché ormai di domestico abbia più poco, resta sempre una vacca e quindi un animale domestico, che non rientra nel patrimonio faunistico indisponibile dello stato di cui fanno parte i selvatici. Di conseguenza non possiamo applicare quei piani di gestione previsti per cinghiali

Caro sig. Sindaco di Masone

H

o partecipato alla serata dedicata al “problema Vacche Ribelli”, si, ripeto “problema”, così ho interpretato la serata. Una serie di richieste per i danni causati dalle vacche in libertà e per “eliminare il problema”. Non abito qui e quindi non mi sono mai trovato di fronte a un toro, neanche mi sono trovato l’orto distrutto. Per me dunque è facile chiederle di avere coraggio e di non risolvere il “problema” come farebbe un qualsiasi politico. Non spari alla Vacca Ribelle. Abbia coraggio, Sig. Sindaco, ha una bella storia da raccontare a tutti i suoi concittadini, a quelli come me che amano la sua valle. Non mi dica che le vacche sono animali domestici e come tali devono essere regolamentate, non mi dica che sono solo un pericolo, trasformi il problema in “risorsa”, trasformi il film Vacche Ribelli nello spot della sua Valle, trasformi la sua valle in una oasi dove noi possiamo venire a cercare le Vacche Ribelli. R.C. - lettera scritta da un turista, ex allevatore di professione.

caprioli ecc alle mucche, ma bisogna predisporre piani d’azione ad hoc. Il sindaco Piccardo, da parte sua, ha rassicurato i concittadini promettendo una soluzione al problema ed ha affermato che sono stati effettuati dei recenti sopralluoghi in zona “Groppo” per tenere monitorata la mandria. Molto interessante e rassicurante l’affermazione del veterinario Fulvio Cambiaso, secondo la quale è tutto destinato a risolversi da solo, infatti, afferma Fulvio, “se non vi saranno, come si spera, ulteriori immissioni di capi all’interno del “branco”, il loro patrimonio genetico è destinato ad impoverirsi di anno in anno, determinando un indebolimento dei nuovi individui

La Valle Stura e l’alta Valle dell’Orba oggetto di una ricerca storica

In un libro, le antiche radici dell’Urba È

ancora fresco di stampa il libro “Alta Valle dell’Orba - Preistoria ed Età Romana” di Enrico Di Iorio. Chiediamo a lui qualche notizia. Come è nato questo libro?

Tutte le vacanze estive degli anni ‘60-’70 le ho passate nell’antica casa della bisnonna a Martina. Quando sono andato in pensione qualche anno fa, ho iniziato a fare ricerche sulla bisnonna risalendo poi alle vicende dei miei antenati che nel 1832, provenienti da Campo Ligure, avevano preso in gestione la ferriera di Badia. Consultando libri, cercando negli archivi e scoprendo cose che non conoscevo, mi sono pian

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piano appassionato alla storia del territorio dell’Urba. Contro ogni mia aspettativa ho scoperto che la valle d’Orba è stata frequentata fin dal Neolitico ed è stata teatro di molte vicende storiche, soprattutto dal XVI al XVII secolo. Ad un certo punto, avendo ormai raccolto una discreta mole di documentazione, ho pensato di metterla a disposizione di tutti, scrivendo un libro sulla storia della valle. Poi, dato che il materiale era tanto e non ne sarei mai venuto a capo ho deciso di spezzarlo in tre parti: l’età antica, l’epopea del popolamento della valle e l’epoca moderna. Questa è la prima parte che descrive la preistoria e l’età romana.

Quindi si tratta di un libro di storia? In effetti si tratta di storia, ma vista alla rovescia partendo dalle tracce che sono state trovate e ricostruendo quella che poteva essere

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la situazione dell’Urba. In particolare si parla degli utensili litici risalenti alla preistoria trovati in valle, delle incisioni sulle rocce, che in questo momento stanno ricevendo attenzione specie nell’ambito del Geopark del Beigua. Da queste tracce ho provato a ricostruire quale doveva essere la situazione della valle, frequentata da piccoli gruppi del popolo Ligure che sfruttavano le risorse disponibili: la pietra verde del Beigua per produrre le asce, l’erba dei crinali per pascolare le loro greggi in altura e l’abbondante selvaggina per la caccia. Ne viene fuori un Continua alla pagina seguente

che non saranno più adatti alla vita selvatica”. Non sono mancate le proposte di soluzioni incruente come l’istituzione di un’area recintata ad uso esclusivo della mandria. Ovviamente è un’idea di difficile attuazione, costosa e complessa, ma non per questo trascurata, perchè sembra che nonostante tutto vi sia, se non da parte di tutti, di molti, un sentimento inconfesso ma condiviso di simpatia e rispetto nei confronti di questi animali che con molta fatica ed ostinazione hanno ottenuto e mantenuto la tanto agognata libertà e forse per questo, ad oggi, non è ancora stata trovata una soluzione definitiva al problema. Luca Serlenga Servizi e approfondimenti su: www.inchiostrofresco.it

“Red carpet”

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annes? Portofino? No, Rossiglione: è arrivato anche qui il “famigerato” red carpet, ma non quello ufficiale della Regione Liguria per promuovere il territorio, bensì quello steso da un gruppo di cittadini “goliardi” che hanno deciso che anche Rossiglione, nel bene o nel male, avesse diritto ad avere il proprio tappeto rosso, che sta riscuotendo un grande successo grazie alla simpatia dell’iniziativa e alle numerose foto dei passanti raccolte nel gruppo facebook “il red carpet dei quasi vip”; alla simpatica iniziativa hanno preso parte anche gli amministratori locali di Rossiglione, Campo Ligure, Masone e Tiglieto, immortalati sul tappeto rosso “da doccia” più simpatico del nostro territorio. m.s.

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l’inchiostro fresco

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Segue dalla pagina precedente: In un libro, le antiche ... ritratto dei Liguri Montani che abitavano l’Appennino delle loro abitudini di vita. Il libro termina con la storia della sopraffazione dei Liguri da parte dei romani e dalla loro successiva integrazione nell’Impero. Insomma un libro per pochi appassionati. Pochi sicuramente, perché poche sono le persone che abitano o conoscono o frequentano l’Urba e meno ancora quelle interessate a queste cose. Ma spero di aver scritto un libro interessante per gli appassionati della valle che verrà distribuite solo localmente, anche se l’editore mi ha assicurato che si potrà acquistare anche tramite internet. Ci tengo però a specificare che non è una guida per andare a cercare le rocce incise. Chi vuole averne una idea può percorrere il sentiero che è stato allestito sulla strada Piampaludo-Pra Riondo con le riproduzioni delle rocce più significative. Ma le rocce autentiche sono disperse nel territorio, difficili da trovare e pericolosamente esposte ad atti di vandalismo. Diverso invece è il caso degli utensili litici che sono tutti custoditi nei musei, che però ne espongono solo la minima parte. Il mio sforzo è stato quello di identificare e pubblicare i reperti trovati proprio nei confini della valle. E poi? Vorrei approfondire le ricerche sulla preistoria, perché sono convinto che si possa trovare altro materiale interessante, anche se non so se ci sarà materia per un altro libro. Invece continuo la raccolta di materiale per la preparazione del libro che parla del graduale popolamento della valle avvenuto fra il 1500 e il 1600, descrivendo gli avvenimenti e utilizzando anche documenti poco conosciuti o inediti. Questo periodo secondo me è il più interessante perché ho scoperto che la gente dell’Orba era veramente molto “tosta”. Maria Virginia Calissano

Onorificienza al barbiere di Masone

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utti in paese conoscono “Figaro”, il barbiere di Masone e sicuramente dal suo negozio sono passate generazioni di masonesi a farsi dare una “spuntatina” ai capelli. Tomasino Pastorino, questo il suo vero nome, è ormai un personaggio simbolo. E infatti la sua arte è stata riconosciuta con una ulteriore onoreficienza da parte della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa: il Sig. Pastorino è stato investito della carica di socio emerito del CNA. Luca Serlenga

Valle stura e val d’orba

Didattica e territorio al centro di “atelier del meteo” e della “summer school” dell’Università Cattolica

Piccole scuole, convegni a Sassello L a prima settimana di luglio ha visto protagonista il borgo dell’entroterra Savonese nel dibattito sulle piccole realtà scolastiche, che ospitano ben 800 mila alunni in tutto il territorio nazionale, con ben due eventi specializzati: i giorni martedì 4 e mercoledì 5 luglio, presso i locali del Parco del Beigua nella foresta della Deiva, si è tenuto il convegno “Atelier del meteo: la forza della rete nella progettualità di mar@monti”, un progetto intrapreso dalle amministrazioni comunali di Sassello e Favignana (nelle isole Egadi, in provincia di Trapani) e dai rispettivi istituti comprensivi (con ausilio fondazione Agostino de Mari), mentre da mercoledì 5 a venerdì 7, nella stessa sede, si è svolta la prima edizione della summer school: “Insegnare e apprendere nelle piccole scuole”, un corso di formazione della Università Cattolica con numerosi workshop e dibattiti sull’insegnamento, sulla realtà e sulla storia delle piccole realtà scolastiche, con la presenza del prof. Pier Cesare Rivoltella, del Cremit (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia), dell’Indire (Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa) e di numerosi docenti da tutta la penisola. L’incontro “atelier del meteo” ha visto la collaborazione, ormai salda, tra i plessi di Favignana e Sassello, sancita nel 2014 quando al convegno a Genova delle Piccole Scuole, dall’idea del prof. Rivoltella, nasce il nome “mar@monti”, che unisce queste due piccole realtà marginali che hanno in comune un bellissimo (ma spesso ostile) territorio e la stessa voglia di crescere, che hanno realizzato un percorso in comune relativo al meteo, con appuntamenti e apprendimento in videoconferenza e iniziative di formazione, supportato a livello metodologico dall’Università Cattolica; i vantaggi per gli alunni sono stati maggiore moti-

vazione ad apprendere, uso delle nuove tecnologie in modo diretto, creatività e spirito di iniziativa e l’ampliamento dei loro orizzonti culturali, grazie all’ausilio di aule funzionali dotate di LIM, attrezzature per la videoconferenza e della piattaforma eTwinning, in una sorta di “nuova geografia immagi-

naria” dell’educazione, composta da luoghi fisici e virtuali, dove i ragazzi si ritrovano, che trasforma la scuola un crocevia di relazioni. “I ragazzi fin da piccoli devono imparare a leggere il territorio” sottolineano più volte Daniele Buschiazzo, sindaco di Sassello, e Lia Zunino, promotori degli in-

contri, in relazione al rapporto tra uomo e ambiente, che sarà anche l’argomento del prossimo progetto: “In viaggio tra il verde e il blu”, che vedrà nuovamente la partecipazione attiva dei comuni di Favignana e di Sassello per la promozione dei due ambienti, montano e marino, in collabo-

Comunicato sul Servizio trasporto a Piampaludo

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assello, 12 luglio 2017: sulla questione vorrei fare un minimo di chiarezza, dal momento che molto cose sono state dette e alcune inesatte. • La prima questione riguarda il fatto che il servizio di linea da Sassello a Piampaludo era interamente finanziato dal Comune di Sassello con 33.115 euro, con un’utenza che, se escludiamo gli abbonamenti degli studenti pagati dal Comune, purtroppo non arrivava forse ad una decina di persone a settimana. • Il Comune di Sassello, oltre a questa somma, spende 10.300 euro per la quota legata alla convenzione sul trasporto pubblico locale e cir-

ca 52.000 euro sul trasporto scolastico. In totale, sono circa 95.000 euro che un Comune come Sassello, di 100 kmq e 1800 abitanti, spende in materia di trasporti. La decisione di interrompere il servizio con TPL è derivata però dal fatto che quel servizio, per il costo che aveva, non era di nostra soddisfazione. Infatti, facevamo il servizio scuolabus per le zone alte di Sassello con un servizio di linea aperto a tutti e questa sicuramente non è una soluzione ottimale, perché per i bambini dovrebbe esserci un servizio dedicato. Per questa ragione con delibera di giunta n.° 51 del 26 maggio 2017 abbiamo acquistato la navetta del Parco. L’idea sarebbe di fare il servizio

razione con l’area protetta delle isole Egadi e del Parco del Beigua, con una riflessione condivisa sui cambiamenti climatici in atto e il conseguente sviluppo di migrazioni di popolazioni da sud a nord; “nel piccolo si può dare un servizio di qualità che in un contesto più ampio non si riesce a dare”, sostiene Buschiazzo durante l’apertura dei lavori della summer school, “dal dopoguerra in avanti le piccole scuole erano la regola e ne è emersa una classe dirigente più che all’altezza; avendo pochi allievi è più facile l’apprendimento e la qualità dell’insegnamento è migliore”: “La sfida è questa” ribatte il prof. Rivoltella, “ossia invertire il trend che possa portare a capire che “piccolo è bello”. La parola chiave deve essere “innovazione”, anche per la scuola “a distanza”.

Matteo Serlenga

Il Beigua brucia!

scuolabus con la navetta acquistata e poi sperimentare una sorta di servizio di taxi collettivo per le zone alte, come stiamo progettando nella strategia delle aree interne. Si tratta di un servizio di trasporto più flessibile che dovrebbe andare a gravare molto meno sulle casse comunale e dovrebbe, anche con una maggior elasticità di orari, andare ad intercettare una domanda maggiore rispetto al trasporto di linea. Il Sindaco di Sassello Daniele Buschiazzo

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ltre 200 ettari di praterie di montagna, pinete ed arbusteti in fumo. Questo il pesante bilancio dell’incendio che ha tenuto sotto scacco il Parco del Beigua per ben cinque giorni. Il fuoco si è propagato dalla località di Sambuco fino all’altezza del Monte Reixa raggiungendo l’Alta Via dei Monti Liguri che fortunatamente ha svolto la funzione di linea frangifuoco evitando l’ulteriore propagarsi delle fiamme. I danni al patrimonio naturale sono ingenti, l’habitat della zona dava ospitalità a molte specie di animali selvatici, soprattutto uccelli di prateria come la tottavilla, il calandro e la pernice rossa, e ad endemismi botanici di elevato interesse. Le autorità stanno cercando di capire le cause che hanno provocato questo grave disastro e la pista dolosa sembra la più plausibile in quanto in quelle ore sono stati segnalati altri due episodi di focolai: uno alla Vesima e la notte precedente è stato segnalato un fuoco incustodito in località Giutte. Luca Serlenga


l’inchiostro fresco Agosto 2017

Valle stura e val d’orba “Gustosi per Natura”, un marchio di eccellenze agroalimentari...

...per i prodotti del Parco del Beigua G iovedì 20 luglio, nella Sala della Trasparenza di Palazzo della Regione a Genova, è stato presentato ufficialmente al pubblico il brand “Gustosi per Natura”. Questo marchio, creato dal Parco del Beigua, identificherà e promuoverà i prodotti enogastronomici di eccellenza che vengono prodotti all’interno del territorio del Parco. Il Parco Naturale del Beigua-Unesco Geopark è il più vasto della Liguria, comprendendo dieci comuni, da Varazze a Tiglieto, con un ambiente che spazia dal mediterraneo all’alpino. Alla presentazione del brand “Gustosi per Natura” presenti in sala diversi esponenti istituzionali, il Sindaco di Rossiglione, Katia Piccardo, il consigliere di Campo Ligure, Cristina Pisano, il consigliere di Masone, Giuliano Pastorino e l’assessore di Arenzano, Daniela Tedeschi, che ricopre anche la carica di presidente della Comunità del Parco. Grandi protagonisti ovviamente i produttori locali, presenti tra gli altri “Lavagè” e “Cascina Battura” di Rossiglione, “Pastificio Fiorini” di Varazze, “Pasticceria Sambuco” di Masone, “Il Mulino” di Sassello e molti altri. Maurizio Burlando, direttore del Parco del Beigua ha spiegato “presentiamo qui il marchio Gustosi per Natura che rappresenta oltre venti produttori e più di cento prodotti del nostro territorio, che testimoniano la filiera agro-alimentare locale. Un progetto – ha proseguito Maurizio Burlando – che rappresenta un esempio di come sia possibile fare rete, coinvolgendo insieme le istituzioni ed i privati. I fondi europei PSR verranno utilizzati dai due GAL di riferimento, il GAL Valli Savonesi ed il GAL Appennino Genovese, che ci permetteranno di promuover questo brand. Il nostro obiettivo per l’immediato futuro è quello di distribuire e far conoscere i nostri prodotti del Parco al di fuori dei suoi confini locali”. Stefano Mai, assessore regionale alle politiche agricole ha detto “purtroppo non sempre i parchi vengono percepiti da chi vive sul territorio come un traino di sviluppo ma, a torto, come una fonte di vincoli e restrizioni

– ha fatto presente Stefano Mai – ad una realtà come il Parco del Beigua non si può che fare un plauso per come non solo ha creato questo marchio a tutela dei prodotti locali in un periodo dove la globalizzazione vede arrivare prodotti da ogni angolo del mondo a volte anche di dubbia qualità, ma anche di come questo parco sia estremamente ricettivo a tutte le innovazioni e possibilità”. Daniele Buschiazzo, presidente del Parco del Beigua e Sindaco di Sassello, l’ideatore del marchio “Gustosi per Natura” ha illustrato al pubblico l’iniziativa, ringraziando ovviamente in primis i produttori “non è stato un lavoro semplice coinvolgere così tanti

produttori – ha esordito Daniele Buschiazzo – questo è il frutto di un lavoro che va avanti ormai da quasi tre anni. Abbiamo creato questo marchio che certifica i prodotti ed i produttori di un territorio protetto in un momento in cui i consumatori, a causa dell’arrivo di prodotti da ogni parte del mondo, si trovano disorientati. Con Gustosi per Natura – ha proseguito il presidente del Parco - vogliamo rinsaldare il legame forte che esiste tra il Parco ed il suo territorio. I parchi devono fare il passo avanti, facendosi portatori di politiche di sviluppo, utilizzando al meglio tutti i progetti regionali e nazionali. Gustosi per Natura, non è cer-

tamente un traguardo ma, anzi, una partenza per realizzare ulteriori cose”. Infine Carlo Fidanza, commissario straordinario dell’Agenzia Turistica della Liguria ha anticipato quello che sarà il nuovo brand “la nuova idea – ha detto Carlo Fidanza – sarà la Milano-Sanremo del gusto un percorso che coinvolgerà ben quattro regioni: la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Piemonte e la Liguria seguendo il tracciato della celeberrima gara ciclistica. Nelle varie tappe saranno proposte le eccellenze enogastronomiche che caratterizzano il territorio”. Fabio Mazzari

Evento estivo al Sassello

“La Festa dei Bambini”

Dal nostro corrispondente, Umberto Cecchetto, una fotonotizia del simpatico evento

A Cremolino Teatro e Musica 2017

L’inciviltà di pochi danneggia tutti

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ontinua lo scarico abusivo di materiali di ogni genere nei pressi della vecchia galleria del Turchino e nei pressi della famosa Alta Via dei Monti Liguri; grazie ad una segnalazione sui social del vicesindaco di Masone, Lorenza Ottonello, che ha condiviso le foto della “discarica a cielo aperto”, siamo andati a verificare la situazione, e quello che ci siamo trovati di fronte ci ha lasciati senza parole: mobili, legni, marmi, materiale elettronico e di ogni genere abbandonato nottetempo da sconosciuti, nella completa inosservanza delle minime regole di civiltà. Un pessimo biglietto da visita per il nostro territorio, visto che la zona di scarico è proprio all’imbocco del grande percorso

escursionistico che attraversa tutta la Liguria (e che ogni anno è percorsa da tantissimi atleti, italiani e non) e della vecchia galleria del Turchino, dove, nonostante le continue segnalazioni, resta ancora uno dei punti di scarico “privilegiati” del territorio; “un problema che paghiamo tutti”, scrive la vicesindaco Ottonello, ricordando che i costi di bonifica, per colpa di qualche maleducato, gravano poi sulla comunità intera: per questo, la comunità sui social chiede a gran voce l’installazione di videocamere di sicurezza per dissuadere lo scarico abusivo di materiali, problema che si è manifestato nuovamente anche lungo la strada provinciale del Faiallo. Matteo Serlenga

Piazza San Bernardino, 3 - 15010 Cremolino (AL)

cell. 339 72 06 717

Vieni a trovarci su

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lapiccolaindia

Da sabato 5, fino a domenica 20 Agosto, a Cremolino, ritorna anche quest’anno la consueta rassegna di teatro e musica, con tanti spettacoli ed eventi in programma. Nella prima serata, si esibirà anche la cantante Madhura, accompagnata al pianoforte da Alessandro Toselli, presentando colonne sonore tratte da cartoni animati e film, con inizio alle ore 21.15.


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Valle stura e val d’orba

Abbiamo incontrato il Prof. Giuseppe Pipino, fondatore del Museo storico dell’Oro

L’oro di Rondinaria sul New York Times

Ha dato la notizia il New York Times del 29 giugno scorso: i fiumi Piemontesi per molti anni hanno attirato molti cercatori d’oro, nell’osservanza delle leggi regionali che regolamentano l’attività degli esploratori.

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orse sono pochi quelli che ricordano l’antica attività di ricerca dell’oro nei nostri fiumi, diffusa fino agli anni ’50 del Novecento, riportata a livello hobbistico dalle manifestazioni organizzate dal Prof. Giuseppe Pipino: la prima manifestazione amatoriale, intitolata “Corsa all’Oro nell’Orba” ebbe luogo proprio a Silvano, nel 1981. Da allora si susseguono le manifestazioni organizzate dall’Associazione Val d’Orba, in particolare la tradizionale “Pasquetta con i Cercatori d’Oro”, e vi parteciparono numerosi appassionati, che con febbrile desiderio di trovare preziose pagliuzze nel greto del torrente Orba si dedicavano all’appassionante ricerca. Un po’ di storia La storia racconta che il metallo venne tasportato nella piana del torrente Orba in epoca glaciale, dove è possibile trovare tracce di oro alluvionale proveniente dal disfacimento dei filoni di quarzo aurifero presenti nelle colline tra Piota e Gorzente, sopra i Laghi della Lavagnina. Sempre le fonti storiche riportano che l’antica area di “Rondinaria” di Silvano d’Orba fosse il luogo dei canali auriferi, e che già in epoca romana e per buona parte del Medioevo esistessero miniere d’oro (lat. Aurifodinae) e si praticasse lo sfruttamento o meglio la coltivazione del prezioso metallo. La parola all’esperto Per approfondire l’argomento abbiamo rivolto alcune domande ad uno dei maggiori studiosi italiani

(di cui pubblichiamo al centro una breve biografia) il Prof. Giuseppe Pipino, fondatore del Museo storico dell’Oro italiano, nonché dell’Associazione storico naturalistica “Cercatori d’Oro e della Val D’Orba”. È a lui che si debbono le attuali conoscenze sulla presenza dell’oro in Italia, nonché lo sviluppo della ricerca amatoriale degli ultimi cinquant’anni. Ad una voce così autorevole abbiamo chiesto di raccontarci brevemente le ragioni legate alla presenza e alla raccolta dell’oro in Italia, sottolineando l’importanza che ebbe nella storia la sua raccolta. • Di particolare interesse è la storia dei giacimenti auriferi in Italia. Dove si concentrano i maggiori giacimenti? Sono rimaste testimonianze importanti dell’attività estrattiva? In tutto l’arco alpino occidentale, comprendendovi anche le colline dell’Ovadese, si trovano linitate manifestazioni aurifere “primarie”, costituite da filoni di quarzo aurifero, e per disgregazione di questi, e

successivo trasporto ad opera della acque superficiali, vanno a formarsi i depositi auriferi alluvionali, dove l’oro è disperso, libero, nelle sabbie. Per quanto ci riguarda, filoni

di quarzo aurifero sono presenti nell’alta Valle del Gorzente, sopra i Laghi di Lavagnina, nell’odierno territorio del Parco delle Capanne di Marcarolo, e oro alluvionale

Biografia

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iuseppe Pipino (Napoli 1942). Dopo aver conseguito la Laurea in Scienze geologiche a Milano con una tesi su “I giacimenti auriferi dei Laghi della Lavagnina nel gruppo di Voltri Orientale” ha esteso i suoi studi come collaboratore del CNR, poi come consulente della Noranda, una delle maggiori compagnie minerarie del mondo. Nel 1982 è stato inserito nel Roster Internazionale dell’ONU, come esperto in “Geological end Geochermical Exploartion”. Dal 1977 è stato Amministratore tecnico della Teknogeo, ed ha eseguito prospezioni in varie zone d’Italia e all’estero con le maggiori compagnie minerarie internazionali. Dal 1986 è stato consulente dell’Agip Miniere. Dal 1980 redattore dalla “rivista Mineralogica italiana” ed ha collaborato attivamente con il Museo di Scienze Naturali di Torino per la compilazione dell’Inventario mineralogico Piemontese. È autore di numerose pubblicazioni a carattere mineralogico, idrogeologico, giacimentologico e storico minerario del territorio italiano e padano in particolare. Fondatore del Museo storico dell’Oro italiano e dell’Associazione storico naturalistica Cercatori d’oro della Val D’Orba.

si trova nel Gorzente, nel Piota e, soprattutto nell’Orba, a valle della confluenza del Piota, quindi a partire da Silvano d’Orba. Le testimonianze sono molteplici, documenti storici a partire dal Medioevo, pubblicazioni, strumenti utilizzati dagli ultimi cercatori d’oro professionisti, dei primi decenni del Novecento. In questi anni ho raccolta una mole di documentazione, che era servita per la costituzione del Museo Storico dell’Oro Italiano, ospitato, per qualche anno, prima a Predosa, poi a Silvano d’Orba, poi a Lerma. • L’attività di estrazione dell’oro ha trovato il consenso di molti appassionati prevalentemente negli anni 90, con la creazione dell’Associazione Storico Naturalistica Cercatori d’Oro della Val D’Orba, che ha una finalità meramente culturale, ossia volta allo studio e alla ricerca del minerale “oro”, nel rispetto della natura e dell’ambiente. Quali iniziative attualmente vengono promosse?

Tramonti a Fresonara F

resonara: 143 metri di altitudine media. Troppi per essere sul mare, troppo pochi per essere in collina. Adagiata al confine ovest della Pianura Padana, il territorio ondulato varia dai 160 metri di San Glicerio, ai 120 metri dell’arcaica piana scavata dall’Orba e dal Lemme, quando i due fiumi, mescolando le loro acque alluvionali, correvano paralleli sino a Bosco Marengo. Lasciate dunque l’automobile in Piazza Don Orione un’ora prima del tramonto, e raggiungete Piazza Italia. A destra l’Oratorio di San Rocco vi inviterà a visitare la delicata statua della Madonna delle

Grazie. A sinistra del Municipio la strada prosegue in direzione della Chiesa Parrocchiale. State viaggiando in leggera discesa, per cui la forza di gravità vi aiuterà nella deambulazione. Ecco: siete arrivati ad un piccolo slargo, dove Via Torino incrocia la Crosia, Vicolo Bisio, Vicolo Corti, Vicolo Toselli e a sinistra Via A. Manzoni, l’antica Bastëja, sede della guarnigione a difesa del medioevale castello. Avvicinatevi: ora siete davanti al maestoso gelso, promosso dalla Regione Piemonte quale Albero Monumentale. Il verde patriarca, 280 cm di circonferenza e 9,5

metri di altezza, è il più alto morione di tutta la Regione. Con la sua folta chioma che d’estate tocca terra, non disdegnerà certo di mettersi in posa per un selfie. Ritornate e proseguite guardando in alto. Il campanile che vedete è uno dei più maestosi della zona. Fratello di quello della Chiesa di Santa Croce a Bosco Marengo, tiene per sé il mistero dell’epigrafe incisa sotto l’orologio. Siete al bivio: scegliete alla vostra sinistra Via Discesa Prati. Da questo momento promettete solennemente a voi stessi di non voltarvi più indietro e scendete. Alla prima curva, la strada spiana sino alla prossima

svolta a destra. Contate 50 passi e adesso voltatevi. State sgranando gli occhi: normale! In altri posti lo spettacolo sarebbe stato a pagamento. Noi, il Castello e la Chiesa Parrocchiale nelle tinte pastello del tramonto fresonarese ve li offriamo gratuitamente. Ma non fate foto. Godetevi il dipinto della natura e impressionatelo nella vostra retina, con i piedi nell’antico letto del Lemme e la mente nella poesia del solitario vespro. Ora ritornate. Arriverete al parcheggio giusto in tempo per una gustosa pizza prima di ripartire sotto le stelle. Dom&Nico BISio

Siamo sempre disponibili, a richiesta, a portare curiosi e appassionati lungo i fiumi per provare l’ebbrezza dei primi ritrovamenti, grazie anche al fatto che, in collaborazione con il Parco del Po e dell’Orba, abbiamo istituito delle aree speciali riservate ai cercatori. Inoltre, in collaborazione col Parco delle Capanne di Marcarolo, possiamo portarli a visitare le antiche miniere del Gorzente. Ogni anno, dal 1987, iniziamo con la tradizionale manifestazione “Pasquetta con i cercatori d’oro” a cui partecipano numerosi appassionati, ma anche neofiti, soprattutto famiglie provenienti dal Piemonte, ma anche, e soprattutto, da Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, e anche da più lontano. Ogni anno ospitiamo anche famiglie provenienti dal nord Europa, soprattutto Germania, Danimarca e Svezia. • Il Museo dell’oro, di cui lei è il fondatore, ha alle spalle una lunga serie di attività di promozione dello studio del minerale con la fattiva collaborazione di importanti Università: Torino, Genova, Perugia, Madrid, Ginevra. Ha sempre svolto attività didattiche con le scolaresche e organizzato conferenze e mostre nazionali. Come prevede di continuare l’attività svolta? Noi siamo sempre alla ricerca di una sede stabile per il Museo, e non ci arrendiamo. Abbiamo, comunque una sede, a Ovada, dove l’Associazione ospita la Biblioteca e l’Archivio Storico e cura la pubblicazione di volumi propri. Abbiamo sempre molte richieste, da enti pubblici e privati, laureandi, tesisti, appassionati, per la consultazione del materiale, e cerchiamo di soddisfare sempre tutti. Curiamo anche la spedizione delle nostre pubblicazioni alle Biblioteche con cui siamo in rapporto. Nella Biblioteca Civica di Ovada, ad esempio, se ne possono trovare molte, ma anche in quelle di Alessandria, Vercelli, Torino, Milano, Bologna, Roma, ecc. Marta Calcagno


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Valle stura e val d’orba

13 agosto 1935, il “piccolo Vajont” nella valle dell’Orba: la diga secondaria cede alla enorme pressione della massa d’acqua. Inizia la tragedia

Alla scoperta dei segreti della diga di Molare

Il prossimo 13 agosto, saranno passati esattamente 82 anni dall’esondazione della diga di Molare, uno dei tanti disastri italiani dimenticati dovuti all’imperizia e all’avidità dell’uomo.

L’

impianto della diga di Molare è entrato in funzione nel 1925, come ci racconta Stefano Podestà, archeospeleologo e gestore del Forte Geremia, che ci ha accompagnato in questa escursione alla diga abbandonata. “Il problema è nato dalla diga secondaria di Bric Zerbino – prosegue Stefano – che fu progettata e costruita frettolosamente dopo aver approntanto una modifica al progetto originario. I lavori di costruzione di questo secondo sbarramento artificiale furono fatti fettolosamente e senza adeguate perizie geologiche che avrebbero sicuramente evidenziato la natura friabile della roccia circostante, non adatta alla costruzione di un’opera ingegnieristica simile”. Ci dirigiamo verso la scala di servizio che ci porterà al suo interno, mentre Stefano Podestà prosegue il suo racconto: “Quell’estate fu molto siccitosa e non ci si sarebbe mai aspettati un evento metereologico di quella portata, ma durante la giornata del 13 agosto cadde una pioggia incessante e fitta e si riversarono nel bacino dell’Orba ben 364 mm di acqua in meno di otto ore. Il guardiano della diga attivò subito i sifoni e lo scaricatore di superficie. Successivamente ritenne necessario aprire

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Federico Cabella • Capo redattore: Fabio Mazzari • Edizione on-line: Mattia Nesto • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Claudio Cheirasco (Tortona e Tortonese) Marisa Pessino (Nuova Libarna) Luisa Russo (Ovada e Ovadese) Matteo Serlenga (Valle Stura, Val Leira)

anche la valvola a campana che però funzionò solo per pochi minuti bloccandosi a causa del troppo fango e detriti che vi si erano accumulati. Alle 13.15, le due dighe erano ormai sovrastate da una lama d’acqua di ben 2,5 metri di altezza e la diga

secondaria collassò riversando a valle una massa enorme di acqua e fango che spazzò via tutto quello che incontrò nel suo tragitto”. Raggiunto l’ingresso cominciamo a scendere nelle viscere della diga che ci ricorda un gigante di pietra

e cemento addormentato. La scalinata è fatiscente e all’interno il buio è sovrano, siamo quindi costretti ad accendere le torce frontali. Alla nostra destra osserviamo le antiche targhe che indicano l’altezza sul livello del mare e le molte condutture

di ceramica invetriata che servivano allo scolo dell’acqua piovana. A metà discesa la temperatura è sensibilmente scesa rispetto all’esterno e dopo poco giungiamo nella stanza della valvola di fondo dove troviamo un laghetto concrezionale che come

A Silvano d’Orba, prosegue il cammino di una storica azienda dell’ovadese

La pasta Moccagatta diventa di Ceralto

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orreva l’anno 1908 quando Rocco Moccagatta, con l’aiuto della sorella Giuseppina, iniziò la produzione di pasta ad Ovada, un prodotto artigianale che prende il suo nome e grazie al suo ideatore e alle sue abilità imprenditoriali nel giro di pochi anni

• Rubriche: Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Stefano Rivara (La voce del binario) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: a cura di Guido Cappelletti grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

Pubblicità raccolta in proprio: geom.Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante • Collegio dei Probi Viri: Gian Battista Cassulo Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro • Consiglio Direttivo: fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari Club Fratelli Rosselli • Collegio dei revisori dei Conti: Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano al n° 226160 il 4/10/2005 (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985) P. IVA e C.F. 02096520065

www.inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569

viene conosciuta in tutto il Piemonte. Un pastificio che nel giro di un secolo amplia i mercati e trasforma continuamente la sua produzione sempre di alta qualità. Diventa necessario costruire un centro produttivo più grande. La soluzione perfetta viene trovata a Silvano d’Orba, a soli 10 km da Ovada. Un nuovo stabilimento, dotato delle ultime tecnologie contribuiscono a rendere la produzione sempre più varia e viene diffusa oltre i confini nazionali. Oggi un altro cambiamento: è avvenuta l’acquisizione del pastificio Moccagatta da parte della multinazionale alimentare “Cerealto”, una Compagnia multinazionale che fabbrica prodotti alimentari per grandi catene di distribuzione e aziende di alimentazione sotto il suo proprio marchio. La trasformazione si è completata dopo quattro anni di locazione, i lavoratori sono aumentati a più di 60, oltre all’aumento degli investimenti nelle sue linee di produzione e packaging. Analogamente, lo stabilimento ha sperimentato un crescente incremento del suo numero di clienti, della fatturazione e dei tipi di prodotto, il che ha contribuito a rafforzare, nei mercati

internazionali, la collocazione della pasta di alta qualità fatta in Italia. Oggi, l’azienda ribadisce il proprio impegno di conservare il 100% dei posti di lavoro, così come le condizioni lavorative del personale e i loro anni di anzianità. L’accordo contempla anche l’acquisto dei macchinari e delle linee di produzione. Senza lasciare da parte la fabbricazione della pasta a base di semola di grano duro 100% italiano, gli sforzi innovativi di Cerealto si incentrano attualmente nello sviluppo di una gamma di pasta di semola biologica, pasta integrale, pasta di spelta e pasta di grano khorasan. Cerealto continuerà a fabbricare il marchio di distribuzione (MDD) dei suoi clienti nel settore retail e continuerà a distribuire le sue proprie marche Moccagatta e Pastificio Mediterranea, con forti piani di espansione nei paesi in cui è già presente (Italia, Francia, Austria, Stati Uniti, Messico, Cile e paesi in Asia e Africa) e nell’apertura di nuovi mercati. “Aggiungiamo un’altra pagina alla lunga e straordinaria storia da protagonista della pasta Moccagatta, nel campo delle paste alimentari”,

sostiene il Sindaco di Silvano d’Orba, Ivana Maggiolino, che venerdì 7 luglio ha incontrato i nuovi proprietari, e ha potuto rendere nota la buona notizia, dopo un periodo “nero e triste” per alcune realtà della zona. Marta Calcagno

ci illustra Stefano è stato creato negli anni dai depositi di carbonato di calcio. Il terreno è tutto intriso di una melma rossastra dovuta al ferro che l’acqua ha trascinato con se dalle vecchie tubature di scolo. Dobbiamo muoverci con cautela per non sprofondare fino alle caviglie nel pantano. Risaliamo faticosamente in superficie e ritorniamo sul camminamento della diga. Tornando verso la macchina passiamo a fianco alla vecchia casa del custode abbandonata, ma ancora integra. Percorriamo un sentiero che attraversa la valle che altro non è che il bacino del vecchio lago ormai prosciugato e pensare che una volta sopra le nostre teste vi erano milioni di tonnellate d’acqua ci lascia sgomenti. Speriamo che in futuro questa straordinaria struttura non rimanga più abbandonata a se stessa come una cattedrale nel deserto, ma che sia presa in gestione per essere preservata ed utilizzata come meta escursionistica, in modo tale che la sua storia sia da monito a non compiere più simili errori.

AI LETTORI

Luca Serlenga

Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom.Umberto Cecchetto socio dell'Associazione "Club F.lli Rosselli". Contattabile al:

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Valle stura e val d’orba

Laura Tardito, nuovo Presidente del Rotary

Patto scellerato del governo Italiano? Si è parlato di immigrazione ed emigrazione

Il nuovo direttivo Al Gnocchetto, la festa della Lega sistente sarà l’acquisto delle tende per la Comunità Scout, di cui 8 da tre posti e due da 8 posti, che andranno a sostituire quelle distrutte in seguito all’incendio della Chiesa degli Scolopi che aveva intaccato anche la sede scout. Un altro contributo è indirizzato alla Caritas per contribuire all’acquisto di generi tipo burro, formaggio, olio che non riescono a reperire tramite il Banco alimentare. l.r. Ecco il nuovo direttivo: Laura tardito, presidente; Gianni Gatti, Segretario; Roberto Demanuelli, Tesoriere; Patrizia Chiappino, Prefetto e i Consiglieri: Enrico Ferrari, Gabriele Merlo, Dedo Piola, Roberto Roveta.

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i è insediato il nuovo Direttivo del Rotary Club Ovada del Centenario con l’elezione del Presidente Laura Tardito; la quale ha ricordato il lavoro dei suoi predecessori: “Un ringraziamento partecipato, a Celestino e soprattutto a Enrico – ha detto infatti Laura Tardito – che come Presidenti di questi ultimi due anni, hanno risollevato, con grande sacrificio le finanze del club e quindi mi danno la possibilità di condividere più service con la ns. Comunità. Avrei voluto condividere questi momenti alla presenza dell’amica Rinuccia Gaggero, che mi ha sempre incoraggiata e dimostrato la sua sincera amicizia, ma sono sicura che da lassù ci indicherà la strada più giusta”.Per quanto concerne l’attività del sodalizio, proseguiranno i service di Enrico Celestino, dal Pass che consiste nelle visite andrologiche ai ragazzi degli ultimi due anni delle Scuole Superiori, alle visite oculistiche per la prevenzione del glaucoma, grazie al prezioso contributo di Celestino e Piera Cerqueti e al premio Luigi Bovone con il contributo che la Socia Ada Bovone mette a disposizione da 18 anni per gli ultimi due anni delle Scuole Superiori, vincitori di un tema di carattere socio-economico. Tra i nuovi aiuti il Service più con-

I Presidenti delle Commissioni: Amministrazione di Club: Gianni Franza; Fondazione Rotary: Peppino Colombo; Pubbliche Relazioni: Franco Camera; Effettivo: Maddalena Boccaccio; Progetti di Azione: Pierluigi Orsi.

I

l 21 luglio durante la “Festa della Lega Nord” di Ovada si è svolta una tavola rotonda con importanti esponenti della politica provinciale, regionale e nazionale. Erano presenti: per Art. 1, il Sen. Federico Fornaro, per la Lega Nord, il Segr. Reg. Riccardo Molinari, per Forza Italia, il Cons. reg. Massimo Berutti, per Fratelli d’Italia, il Segr. Prov. Federico Riboldi, per il PD, il Segr. Prov. Fabio Scarsi, assente per motivi di famiglia il Segr. del M5S di Ovada, Emilio Braini. Moderatore è stato il neo Assessore del comune di Alessandria delegato

in materia, Alessandro Rolando (Lega). Gli interventi dei relatori, pur ribadendo sostanzialmente le posizioni nazionali dei rispettivi partiti di appartenenza, sono stati molto pacati ed articolati. Il Senatore Fornaro ha illustrato una lunga serie di dati attinti dal Ministero degli Esteri dai quali è emerso chiaramente che il fenomeno dell’emigrazione da paesi africani è solo all’inizio e le proiezioni parlano di milioni di persone, specie minori, pronti a raggiungere il continente europeo. Il segretario PD ha ribadito la necessità dell’accoglienza accompagnata da un impegno europeo ad investire risorse in Africa. Ovviamente i tre rappresentanti del Centro destra si sono trovati d’accordo, pur con considerazioni diversificate, sulla necessità di attuare una decisa politica di respingimenti soprattutto da parte delle navi della Marina Militare Italiana. Al termine abbiamo chiesto all’organizzatore della tavola rotonda, Pier Sandro Cassulo, Segretario della Lega Nord di Ovada, il suo parere in merito al tema

della tavola rotonda.“Non voglio soffermarmi sulle posizioni del mio partito, che sono ormai da tempo al centro del dibattito politico e che stasera il mio Segretario regionale ha illustrato ampiamente e con chiarezza – ci ha risposto Pier Sandro Cassulo - ma voglio sottolineare almeno due aspetti che coinvolgono le scelte del governo Gentiloni e che a mio parere sono veramente di una gravità assoluta in ordine a due motivi. Come primo motivo – sottolinea Cassulo - credo che il recente decreto del governo che ha stabilito che tutti i minori giunti sul nostro territorio non accompagnati debbano essere scolarizzati ed assistiti fino alla maggiore età al pari dei nostri giovani, sia una decisione che comporterà da un lato l’arrivo sempre più massiccio di tale tipologia d’immigrato e d’altro canto avremo dei costi spaventosi che ricadranno sui cittadini italiani, con il risultato di sottrarre risorse ad esempio al sistema pensionistico (già si parla di aumentare ancora l’aspettativa di vita di 7

mesi) e penalizzare in tal modo i giovani italiani che non trovando la possibilità di subentrare nel lavoro dovranno rimanere perennemente disoccupati oppure emigrare a loro volta. Poi, come secondo motivo - rimarca con forza Cassulo - se venisse ufficialmente alla luce quanto ventilato in più occasioni dal Centro destra, e larvatamente confermato anche dal Presidente del Parlamento Europeo Antonio Taiani, su un ipotetico accordo firmato tra il Governo Renzi e l’Europa per accogliere migranti africani in cambio di uno sforamento di bilancio servito ad erogare i famosi 80 euro, la cosa sarebbe di una gravità talmente inaudita al cui confronto la dichiarazione di Bettino Craxi sulle famose “risorse aggiuntive” risulterebbe cosa da educande”. E noi vorremmo ricordare ai nostri lettori che per qui fatti legati alla vicenda Enimont, Bettino Craxi, anche se le sentenze si devono accettare, fu lasciato morire “in contumacia” ad Hammamet. gb.c.

Le eccellenze della scuola ovadese

I cinque studenti “10 e lode” del “Pertini”...

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nche dagli Istituti Scolastici di Ovada, un’ondata di “centini”! Numerosi infatti gli studenti che agli esami finali hanno ottenuto il massimo dei voti. All’Istituto Comprensivo “Pertini” ben quattro si sono diplomati

con il “10 e lode” e cinque con il “10”. Un successo senza precedenti che premia gli studenti stessi per il percorso effettuato e riconosce il lavoro dei docenti che hanno saputo accompagnarli verso questo traguardo. Le quattro lodi sono Matilde Piana e Giovanni Danielli della 3ª C, Giulia Valentini della 3ª D e Aurora Barisione della 3ª E. Tutti hanno ricevuto durante i tre anni la lettera di merito per cui era quasi scontato il dieci e lode considerando la performance finale agli esami. Diplomati invece con dieci: Arlotta Camilla Giulia nella 3ª B, Parodi Jennifer e Zanellato Alice nella 3ª C, Ravera Silvia nella 3ª D e Rizzo Cristina nella 3ª E.

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ll’Istituto Superiore “Barletti” sette sono i centini della maturità. I fantastici sette sono Nicla Sciutto di Ovada e Marco Palumbo di Cassinelle della 5ª A liceo scientifico Pascal, Simone Ravera di Rossiglione e Marta Donati di Ovada della 5ª B del Liceo Scientifico, Alessandro Magno di Rossiglione della 5ª B liceo di Scienze Applicate, Viola Sbarbo di Molare e Martina Briata di Belforte rispettivamente della 5ª A e 5ª B dell’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing. Come sempre a conclusione degli esami soddisfazioni e delusioni hanno accompagnato l’uscita dei tabelloni. Anche questi risultati rappresentano le Eccellen-

...e i “magnifici 7 centini” del “Barletti” ze della Scuola Ovadese che si affiancano a numerosi riconoscimenti ottenuti durante l’anno scolastico. Ora per tutti un meritato riposo in attesa della ripresa che purtroppo non tarderà ad arrivare.


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Ha preso il via un nuovo corso nella storia del polmone verde nel centro della città

A Villa Gabrieli “il luogo del cuore” È

decollato il rilancio di Villa Gabrieli di Ovada. Dopo la chiusura temporanea del Parco nel luglio scorso resasi necessaria per gli interventi di manutenzione e per evitare ulteriori atti di vandalismo, ha preso il via un nuovo corso nella storia del Parco: la nascita di una rete trasversale di collaborazione tra il pubblico (ASLAL, proprietaria) e il volontariato di varia estrazione. Gli operatori della Cooperativa “Oltre il giardino”, che ha in appalto la cura del verde per conto di ASL AL, in attesa della formalizzazione di convenzioni ufficiali, sono stati affiancati dai volontari di Fondazione CIGNO e Vela, rifugiati delle tre Onlus presenti sul territorio Ovadese, singoli cittadini che hanno aderito al progetto, operatori del Servizio tecnico di ASL AL che hanno fornito il proprio supporto e posizionato una nuova fontana per l’ossigenazione dell’acqua. L’ASL AL ha pure provveduto alla stuccatura del fondo del laghetto; Fonda-

zione CIGNO ha donato una pompa per la filtrazione dell’acqua, 4 blocchi per la raccolta differenziata dei rifiuti, 5 panchine oltre a avere provveduto a acquistare tutto il materiale necessario per la pulizia. Tra i dipendenti della cooperativa “Oltre il giardino” e i volontari coordinati da Fondazione CIGNO si sono alternate nel Parco in 10 giorni 36 persone e la gioia più grande di questo tipo di neonata collaborazione è stata rappresentata dalla nuova disponibilità dei “vecchi volontari” “Amici del Parco di Villa Gabrieli” che hanno operato fino al 2012 apportando la propria esperienza e a stretta conoscenza degli angoli più reconditi del parco. Generosamente la Ditta Gollo spurghi si è fatta carico di riempire gratuitamente il laghetto di acqua in supporto a quanto previsto da ASLAL. In accordo con ASL AL ad opera dei Referenti provinciali sono state rimosse le 6 tartarughe “dalle orecchie rosse” (di cui qualcuno impropriamente si era

liberato portandole nel laghetto), specie alloctona, di cui è proibito il commercio e la detenzione, trattandosi di animali aggressivi che distruggono altre specie. Il risultato è ora sotto gli occhi di tutti: il laghetto ha recuperato il suo lontano splendore e si è ripopolato dei suoi naturali ospiti, le

siepi sono ordinate, i prati curati e, grazie alla fatica dei volontari, stanno venendo alla luce gli originari canali di scolo lungo i viali, che erano spariti, coperti da erba e terriccio. Lo staff di Fondazione CIGNO dedicato al progetto HEALING GARDEN è comunque in contatto costante con le Belle

Si allungano i lavori del parcheggio alla frazione “Sante Criste” di Belforte M.to

Arti per verificare preventivamente ogni singola azione o ipotesi di azione. Il lavoro è ancora molto e questo è solo all’inizio. VELA e CIGNO cercano altri volontari per realizzare altre azioni, tra cui anche una vigilanza durante gli orari di apertura. Verrà effettuata un’ispezione da parte delle Belle Arti

per valutare gli interventi futuri: l’abbattimento delle piante ormai secche e a rischio di caduta, nonchè il recupero di alcune strutture, a cominciare dal gazebo, il cui progetto di restauro verrà sottoposto a ASLAL da parte di Fondazione CIGNO. L’idea è di realizzare al suo interno una biblioteca stile book crossing. Ripartirà a breve la raccolta di adesioni al Fondo Ambiente Italiano (FAI) per portare avanti il progetto “Villa Gabrieli come luogo del cuore”, Fondazione CIGNO ha altresì avviato una partnership con la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano e attualmente sul progetto Healing garden in Villa Gabrieli si sta elaborando una tesi di Laurea sotto la supervisione del prof. Giulio Senes, uno dei massimi esperti in Italia di giardini terapeutici. Entro settembre sarà fruibile un masterplan di interventi che verrà proposto a ASLAL. Luisa Russo

Ovada: aperto in Via Lung’Orba Mazzini

Per la Valle Stura cambia la viabilità Il “Solimarket” S È tanno diventando lunghi i tempi di costruzione dell’ampio parcheggio che avrebbe dovuto servire per la sosta obbligata dei mezzi pesanti in particolari condizioni atmosferiche presso il ponte del “Sante Criste” di Belforte M.to per cui si è così provveduto a sistemare la viabilità che collega il ponte alla frazione “Sante Criste”, alla Parrocchia del Gnocchetto e a tutte le altre cascine del territorio che comprendono i Comuni di Ovada e Belforte M.to. È stato infatti realizzato un ampio parcheggio che offre la possibilità di sosta ai dipendenti delle due grandi aree di servizio “Stura Est” e “Stura Ovest” per raggiungere il posto di lavoro lungo la A/26 dei Trafori e così la viabilità dopo il ponte diventa più fluida e tranquilla, senza creare pericoli alle autovetture in sosta e a chi vi transita, oltre ad essere stata spostata la recinzione che delimita la larghezza della strada che porta alle frazioni. “Mi trovavo in dovere – afferma il Sindaco di Belforte M.to, Franco Ravera – di rivedere la situazione viabilità in quella zona visto che i tempi per la costruzione del grandioso parcheggio non sembrano repentini, per cui di comune accordo con le parti interessate, si è pensato a questa soluzione che offre anche una immagine non solo più ordinata, ma tranquilla del punto di vista della sicurezza evitando macchine parcheggiate sul ponte e in modo disordinato”. Tempo fa anche il battagliero Comitato del Gnocchetto, sempre attento ai problemi della frazione, aveva fatto

presente il problema parcheggio, ma la risposta della Società Autostrade non aveva per nulla soddisfatto i residenti che sarebbero ritornati sul problema. Una soluzione per la realtà del “Sante Criste” di Belforte M.to e del Gnocchetto d’Ovada definitiva in quanto rispecchia fedelmente il tracciato e le dimensioni della strada preesistente. Un mega parcheggio i cui lavori avrebbero dovuto iniziare dopo l’inaugurazione del ponte avvenuta nella primavera 2011, ma da allora esiste solo una recinzione che delimita la strada che conduce al Sante Criste e il terreno dove sarebbe dovuto sorgere l’ambiziosa area parking, ma nessun lavoro è stato effettuato. L’ampio parcheg-

LA QUALITÀ AL GIUSTO PREZZO. PRIMA VISITA GRATUITA!

Attraverso la promozione della cultura del dono, la domanda di beni a prezzi calmierati si incontra con l’offerta di coloro che vogliono donare beni dismessi, che altrimenti finirebbero in discarica, con la sicurezza che il proprio dono generi ricadute a forte impatto sociale sul territorio. In questo punto ovadese vestiti, mobili, elettrodomestici e altri oggetti che non servono più ai loro proprietari vengono riportati alla dignità di essere utili a qualcun altro grazie al lavoro di chi li raccoglie, li seleziona, li ripulisce e li espone, rendendoli pronti per essere acquistati o ricevuti grazie alla distribuzione di buoni d’acquisto gratuiti, nell’ambito dei programmi assistenziali della Caritas Parrocchiale e del Consorzio socio-assistenziale. Solimarket intende inoltre, attraverso l’organizzazione del servizio e la vendita del materiale recuperato, creare posti di lavoro per persone in situazione di svantaggio economico attivando anche percorsi di tirocinio e borse lavoro. Il negozio si aprirà anche a una serie di incontri e conferenza sui temi del dono, del riciclo e della sostenibilità in modo da diventare anche laboratorio di socialità e luogo di incontro per persone di provenienze diverse, accomunate dal desiderio di non sprecare, di fare un servizio alla propria comunità, di esprimere la propria creatività, di credere che per uscire dalla crisi occorre percorrere strade nuove.

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Luisa Russo

gio per la sosta obbligata dei mezzi pesanti, tra l’altro a ridosso dell’area di servizio e facilmente collegabile in quanto già raggiungibile a piedi, sarebbe stato utilizzato in condizioni di criticità e per le precipitazioni nevose, come previsto

dalle linee operative stabilite dalle Prefetture di Alessandria e di Genova con la Società Autostrade. Considerando che il parcheggio è pur sempre una specie di valvola di sfogo per l’allontanamento dall’autostrada dei mezzi in particolare pesanti, in condizioni di emergenza e in ogni avversa condizione metereologica e il ponte rappresenta un collegamento importante sicuro tra la viabilità extra urbana gestita dalla provincia e l’asse autostradale, tutti si augurano che il progetto non venga riposto nel cassetto ed accolgono favorevolmente questa soluzione. Enzo Prato

sbarcato anche ad Ovada Solimarket, grazie alla collaborazione con la Caritas Parrocchiale, il Consorzio dei Servizi Sociali, l’Associazione Social Domus, il supporto del Comune di Ovada e soprattutto il contributo della Compagnia San Paolo. Nei nuovi locali di Via Lung’Orba 103, Solimarket, dopo la consolidata esperienza di quattro anni con Acqui Terme, non è un normale negozio di merce usata, bensì un progetto che contiene al suo interno un’anima sociale volta alla lotta della povertà e ad un’equa ridistribuzione delle risorse ed una ecologica volta a ridurre gli sprechi, a promuovere una vita più sobria e a basso impatto ambientale.

Studio Dentistico Valle dell’Orba


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l’inchiostro fresco

Agosto 2017

Esperienza di stage lavoro per tre giovani ovadesi

In Gran Bretagna per conoscere il mondo

Da sinistra: Simone Torriglia, Filippo Giacobbe e Michele Sciutto

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ichele Sciutto, Filippo Giacobbe, Simone Torriglia, diciotto anni il primo frequentante il Liceo Classico, diciassette gli altri due impegnati allo Scientifico sono stati accomunati nello scorso luglio bollente

dall’idea di fare un’esperienza di stage lavorativo un po’ diverso in una cittadina del Kent poco distante da Londra. La loro permanenza in Gran Bretagna per quindici giorni dal 3 al 16 luglio 2017 li ha visti affrontare un corso di business

Valle stura e val d’orba english e 25 ore di lavoro. Michele e Simone sono stati impegnati in quelli che nel mondo anglosassone si chiamano Charity Shops, ossia negozi dell’usato mirati a particolari obiettivi od organizzazioni con gli enti inglesi di riferimento la Croce Rossa e Ricerca sul Cancro. Filippo, invece, ha dovuto confrontarsi con l’organizzazione delle attività di una scuola di lingue. Tutti e tre sono stati catapultati in ritmi da capogiro, a contatto diretto con la gente. Stare alla cassa, piuttosto che allestire il negozio, interagire con altri lavoratori, comprendere, eseguire mansioni di una certa responsabilità li ha portati a ripensare al proprio inglese, ad esercitarlo in maniera attiva. Questo tipo di esperienza forse richiede un pizzico di coraggio e certamente la voglia di mettersi in gioco e dei genitori a casa molto aperti e pronti a sostenere l’impegno e volontà. Michele, Filippo e Simone sono tornati ad Ovada forse un po’ diversi. Loro ci hanno davvero provato e con loro i loro compagni di viaggio, ragazzi e ragazze alessandrini con cui hanno condiviso paure, risate e soddisfazione… e tanto inglese. Luisa Russo

Ad Ovada e Ponzone i Punti Informativi Forestali (P.I.F.)

Salviamo i boschi

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ell’ambito delle iniziative d’informazione in campo forestale, finanziate dalla Misura 1 del PSR 2014-20, IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente) è stata incaricata dell’attivazione dei Punti Informativi Forestali (P.I.F.). Si tratta uffici a cui rivolgersi gratuitamente per ricevere informazioni sulla gestione del bosco e del territorio, ad integrazione dell’attività svolta dagli sportelli forestali. I P.I.F. sono stati attivati in collaborazione con i Comuni a vocazione forestale ma non adeguatamente serviti dalla rete regionale degli sportelli forestali: essi rappresentano un ulteriore punto di accesso alle informazioni in ambito forestale. I P.I.F. sono animati da liberi professionisti, esperti in campo forestale ed ambientale in strutture pubbliche messe a disposizione dalle amministrazioni comunali che si sono rese disponibili a sostenere tale iniziativa. Gli operatori forestali piemontesi possono rivolgersi ad uno qualsiasi dei P.I.F., indipen-

Dove trovare i P.I.F.

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ella zona l’iniziativa interesserà il Comune di Ovada (sportello operante dal 19 luglio ogni mercoledì con orario dalle 14 alle 17) e il Comune di Ponzone (sportello operante dal 19 luglio ogni mercoledì con orario dalle 10 alle 12,30). Il servizio osserverà una pausa nelle settimane centrali di agosto e a partire dall’autunno sarà raddoppiato con modalità e orari che saranno comunicati a settembre.

fornire informazioni e supporto ad esempio sulle opportunità del PSR (formazione, contributi e finanziamenti), sulla filiera legno energia e sull‘Albo delle imprese forestali; presentare e distribuire materiale informativo di pertinenza del settore forestale ed ambientale. Allo stato attuale l’iniziativa interessa 17 Comuni della Regione Piemonte e prevede il coinvolgimento di 11 liberi professionisti. L’attività dei PIF è finanziata fino a tutto il 2018. Luisa Russo

dentemente dal proprio luogo di residenza o dalla collocazione del bosco su cui intende effettuare interventi. In particolare i P.I.F. si occupano di: fornire informazioni relative alle norme forestali ed ambientali e un supporto alla loro applicazione; agevolare la raccolta delle informazioni sui tagli boschivi (comunicazione semplice);

Fiumi e... “laghetti”: fonte di turismo o di problemi?

I nostri fiumi presi d’assalto...

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uest’anno non cambiare: stessa spiaggia, stesso... fiume, direbbe la canzone se fosse stata scritta qui nell’Oltregiogo; con la calura estiva, sono infatti tantissimi gli abitanti del nostro territorio (e non solo) che numerosi cercano refrigerio lunghe le sponde dei nostri fiumi. Una tradizione che vuole essere un’alternativa al “week end” al mare, soprattutto per coloro che vogliono godersi

una giornata di relax nelle vicinanze senza finire imbottigliati nel traffico autostradale per raggiungere le rinomate località balneari della costa; una giornata al fiume infatti può essere una bella occasione per una gita “fuori porta” economica alla scoperta delle bellezze idrografiche del nostro territorio, che attira sempre di più turisti anche da fuori: sono infatti molti i turisti che dalle grandi città delle

vicinanze si spostano nell’entroterra per una domenica “ai laghetti”, lontano dallo stress della città all’insegna dell’aria buona di campagna. Orba, Stura, Gorzente, Cerusa e Varenna: sono solo alcuni dei fiumi che, grazie agli straordinari “canyon” che crea il loro corso, vengono presi d’assalto dai bagnanti, sempre più numerosi; corsi d’acqua sempre pieni e rigogliosi, che non sembrano,

almeno in parte, aver patito la grave siccità che negli ultimi giorni attanaglia molte regioni italiane. L’incremento del “turismo dei laghetti”, che negli ultimi anni è cresciuto, ha però portato anche delle problematiche sul territorio, in quanto sono numerose infatti segnalazioni di “bagnanti” che organizzano barbecue e festini improvvisati sui greti dei

fiumi, con il conseguente abbandono dei rifiuti: è balzata alle cronache la situazione sul torrente Varenna, che crea una bella valle sopra Pegli, dove i cittadini hanno fatto un esposto contro “l’invasione” di bagnanti maleducati, e una situazione analoga si è verificata a Rossiglione, dove, grazie all’intervento del Comune, sono state multate numerose persone,

...alla ricerca di relax e refrigerio

in conseguenza dell’abbandono dei rifiuti e dell’accensione di fuochi improvvisati, molto pericolosi in queste giornate secche; l’ambiente dei fiumi infatti è un ecosistema molto delicato, e tutti dobbiamo prestare attenzione e seguire le minime norme di civiltà per poterne godere e rispettarlo allo stesso tempo. Matteo Serlenga


l’inchiostro fresco Agosto 2017

Valle stura e val d’orba A Carpeneto, Trisobbio e Montaldo ricordati i Caduti

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ell’ambito delle celebrazioni per il centenario della Guerra Grande 1915/1918, promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia, si è svolta a Pocenia (prov. Udine), la cerimonia di conferimento di medaglia commemorativa i caduti dei Comuni di Trisobbio, Montaldo e Carpeneto ai famigliari diretti in linea di discendenza. L’onore e l’onere della organizzazione, che ha preso avvio fin dal mese di Gennaio di quest’anno, va ascritta alla tenacia e alla grande pazienza del Cav. Luigi Cattaneo, da Montaldo, a consultare con certosina costanza i faldoni degli Uffici Anagrafe e Stato Civile dei tre Comuni suddetti per recuperare tutti i datti relativi ai famigliari degli oltre 95 caduti complessivi, fino a risalire all’individuazione di oltre 53 discendenti. Coincidente la festa dell’Arma dei Bersaglieri d’Italia, in località Pocenia d’Udine, si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie ricordo, alla presenza del Sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi; Autorità militari locali; Sindaci e gonfaloni dei Comuni invitati (Carpeneto, Trisobbio, Grumo Appula, Montaldo), oltre a quelli delle Associazioni d’Arma. Lo scenario era quello del monumento alla memoria ai Bersaglieri Ciclisti e agli ultimi 3 militari italiani, caduti il 4 Novembre 1918, appena pochi minuti prima dell’avvio dell’armistizio tra le truppe Italiane e quelle Austro-Ungariche in ritirata; Successiva visita al sempre maestoso e imponente Sacrario di Redipuglia per rendersi conto, in modo assolutamente limitato e imperfetto, delle orrende vicissitudini in cui furono costretti i poveri fantaccini italiani,oltre a lasciare la vita i nostri 95 lontani parenti. Roberto Bobbio

AIDO - Anche Fresonara ha aderito al progetto “Una scelta in Comune”

Ora più facile la donazione di organi C resce il numero di Comuni virtuosi in provincia di Alessandria. Sono ben sedici ad essersi attivati per il servizio di raccolta della volontà di donazione di organi, tessuti e cellule derivante dal progetto “Una Scelta in Comune”. Dal 6 luglio a questi si aggiunge l’abilitazione di Fresonara. “A Fresonara ci sono tutti presupposti per una bella risposta: il Comune è piccolo, appena 706 abitanti ma 530 potenziali donatori tra cui 5 maggiorenni nel 2017” dice la vicesindaco Paola Penovi che nei giorni scorsi ha ricevuto la visita della presidente provinciale di AIDO, Nadia Biancato e della presidente del Gruppo Comunale AIDO di Novi Ligure, Isabella Sommo, di cui Fresonara fa parte. “Il Comune ha proceduto alla formazione del personale dell’Anagrafe grazie al corso tenutosi presso la Prefettura di Alessandria dal Coordinamento Regionale delle donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti (CRP). Ora – continua la

vicesindaco – l’amministrazione comunale è pronta a ricevere dichiarazioni di volontà e attiverà, anche grazie ad AIDO, tutte le forme di informazione per rendere consapevoli i fresonaresi sull’importanza della loro scelta”.

Come si svolgerà la registrazione delle volontà Al cittadino maggiorenne che si reca presso gli uffici dell’anagrafe per il rilascio/rinnovo della carta di identità sarà chiesto se desidera dichiarare la propria posizione rispetto alla donazione dei propri organi dopo la morte. Il cittadino potrà decidere liberamente se rilasciare o meno una dichiarazione. In caso

affermativo gli sarà consegnato un modulo sul quale dichiarerà la propria posizione; l’operatore inserirà tale posizione sulla maschera informatica predisposta e stamperà due ricevute, una delle quali verrà consegnata al cittadino che potrà in tal modo controllare la correttezza dei dati inseriti; la posizione del cittadi-

no verrà trasmessa al SIT (Sistema Informativo Trapianti), affinché sia registrata in modo permanente. Il modulo compilato dal cittadino e la seconda copia della ricevuta saranno conservati presso gli uffici dell’anagrafe.

Italiani nel mondo: da una nostra lettrice “dall’altra parte del mondo”, riceviamo e pubblichiamo

Predosini in Argentina

Ecco la bella lettera che, dopo aver visto la foto della nostra redazione, ci ha inviato una nostra affezionata lettrice, Marggie Zunini, originaria di Predosa, ma ormai di terra Argentina!!!!! La redazione

Ciao Gian Battista!! Ho visto su facebook la foto della vostra nuova redazione. Quanto siete belli. Anche l’ufficio è bellissimo. Ti spedisco delle foto così anche voi conoscete la mia famiglia (i discendenti di Nonna Marietta e Giovanni ). Magari se un giorno verrete in Argentina, sarò felice di conoscervi. Finché non succede, io continuerò a leggere “l’inchiostro fresco”! Un caro bacio a tutti e per favore, scusate il mio povero italiano. Marggie Zunini

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Un gagliardetto a Roberto Gemme

S

i è svolta a Capriata d’Orba il 9 luglio la seconda manifestazione degli Alpini dal titolo “Gli Alpini a Capriata... un anno dopo”. organizzata dal neo costituito Gruppo Alpini. Alla manifestazione hanno partecipato numerosi gruppi alpini provenienti da paesi vicini, che si sono affiancati al gruppo capriatese; la sfilata iniziata dopo la deposizione della corona in Memoria dei Caduti, è stata accompagnata per tutto il percorso dalla Fanfara Alpina Valle Bormida. Prima di entrare in chiesa, con una breve e suggestiva cerimonia è stato depositato un mazzo di fiori sotto la lapide dedicata all’Alpino capriatese, il Sottotenente, Genovese “Nico”, caduto in servizio nel giugno 1970 e ricordato nella manifestazione dello scorso anno. La successiva messa è stata celebrata in Parrocchia da padre Ennio Bellocchi, e dal parroco don Aldo Dolermo. Prima della funzione è stato benedetto il Gagliardetto del Gruppo di Capriata, sorretto dalla madrina dell’evento la Prof.ssa Alda Terreni Massone, che visibilmente emozionata l’ha quindi passato al presidente della Sezione di Alessandria Bruno Pavese, per la definitiva consegna al Capogruppo Roberto Gemme. Nel corso della manifestazione con una commovente cerimonia è stato consegnata una onorificenza all’Alpino Ennio Pizzorno, classe 1921. Dopo il pranzo gli Alpini capriatesi hanno salutato gli ospiti con un arrivederci al 2018. Marta Calcagno Errata corrige: diversamente da quanto riportato sul n. 6/ luglio 2017 de “l’inchiostro fresco” a pag.12, il “capogruppo” degli Alpini capriatesi è il sig. Gemme Roberto, il sig. Pio Milanese è stato eletto Consigliere.

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l’inchiostro fresco

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Valle stura e val d’orba

A Silvano la leva del ‘47, festeggia i primi 70 anni! A tüte ir màte e a tüci i fiöi che a Muntebèlu i fòu ra fèsta di... setòunta! E an vurùma nëin ∫menciò quéi ch’i gni sóu pü, e quéi chi n’òu nëin pusü èse ansème a niòtri!

Domenica 18 giugno 2017, presso la Tenuta Montebello, la classe Silvanese del 1947 ha festeggiato i suoi primi 70 anni! È stata un’occasione per ritrovarsi e brindare assieme ai giorni felici, sia del passato, sia del futuro. Luigina Repetto, che a Silvano d’Orba è conosciuta meglio come “Luigìna ra Lèincia”, ha anche scritto, per l’occasione, una breve poesia dialettale:

La rassegna internazionale dei formaggi di Slow Food

W il 1947

Cheese, le forme del latte a Bra Battesimo della sella B ra, splendida località della Provincia di Cuneo, nota in tutta Italia e non solo per le sue eccellenze enogastronomiche ospiterà, dal 15 al 18 settembre, la ventesima edizione di “Cheese” la rassegna internazionale dedicata al mondo del formaggio organizzata da Slow Food Italia. Lungo le vie e le piazze della città si festeggerà il ventesimo compleanno dell’esposizione del mondo lattierocaseario. Non sarà però solo una semplice ricorrenza, ma sarà l’occasione per riunire gli “Stati generali del latte crudo”. Carlo Petrini, gastronomo di fama internazionale e fondatore di Slow Food spiega “la sfida del latte crudo è tutta da vincere, vent’anni fa, in occasione della prima edizione di “Cheese” – ricorda Carlo Petrini – non esistevano formaggi a latte crudo in mostra, oggi, grazie al nostro impegno, questi formaggi stanno conquistando fette di mercato sempre più importanti”. Molto è stato fatto ma molto è ancora da fare, come fa presente Petrini “dobbiamo dissipare le troppe diffidenze ed i lacci legali e burocratici che, in molte parti del mondo continuano a mettere ostacoli in nome di una visione iperigienista che impedisce di realizzare uno dei tratti fondamentali della biodiversità”. La ventesima edizione di “Cheese” lancia anche un preciso messaggio politico, organizzando una raccolta fondi in favore di due contee del Kenya colpite dall’aumento delle temperature, che hanno coinvolto oltre l’80% del patrimonio animale “Non dimentichiamo il nostro retroterra, quello degli stessi produttori e allevatori che fanno grandi le nostre manifestazioni” ha detto Carlo Petrini. Gaetano Pascale, presidente di Slow Food spiega che “Cheese” non è una semplice fiera ma “una grande occasione per fare il punto sul mondo del latte e dei formaggi, per orientarlo attraverso la sensibilizzazione non solo dei produttori ma anche e soprattutto dei consumatori”. Molti errori, però, ha sottolineato Pascale, sono stati fatti negli scorsi anni “negli ultimi

trent’anni – ha spiegato il presidente di Slow Food – gli allevatori si sono dimezzati ogni decennio, crescendo però nelle dimensioni. Questo ha inevitabilmente penalizzato le produzioni più attente alla biodiversità ed al benessere animale, cercando sempre di più di convergere sui bassi costi per fronteggiare la concorrenza internazionale”. Giorgio Ferrero, assessore regionale all’agricoltura punta moltissimo sulla scommessa del latte crudo “si tratta di una scelta di qualità che aiuta i nostri formaggi a proiettarsi sui mercati internazionali, un patrimonio alimentare – sottolinea Ferrero – da difendere e valorizzare, che non teme il confronto con formaggi e territori dai nomi prestigiosi”.

Bruna Sibille, Sindaco di Bra ricorda il profondo legame che unisce la manifestazione con la città “Cheese, in questi vent’anni ci ha permesso di sperimentare buone pratiche che sono entrate a far parte del sistema Bra, in una sorta di “Slow Life” condivisa da molti – prosegue il primo cittadino – a sancire il successo di Cheese anche il sistema di mobilità sostenibile, con una parte del centro storico permanentemente vietata alle auto ed il presidio del rifiuto, nato proprio in occasione di Cheese, che ha permesso a Bra di superare ampiamente il 65% di raccolta differenziata”. Fabio Mazzari

Grandinata!

I pony in Largo Valentina, a Novi Ligure

Grazie ai pony della scuderia “La Bellaria” di Novi Ligure, venerdì 21 luglio in Largo Valentina, di fronte alla redazione de “l’inchiostro fresco” - con il sostegno di Erbaflor (che ha offerto lo sciroppo di rose di sua produzione “da sogno”), Ottica Foto Rebora e Tima biancheria per la casa che hanno dato un aiuto logistico non indifferenrte - i bambini di Novi hanno potuto realizzare un piccolo sogno: “salire a cavallo”. Ma tra loro c’era anche un grandicello!!!!! Veramente una bella e semplice giornata!!!! La Redazione.

In ginocchio le colture già provate dalle gelate tardive

I

tecnici della Cia sono al lavoro per stimare i danni a seguito della grandinata del 24 luglio ultimo scorso in quasi tutta la provincia di Alessandria (con eccezione del Novese e Ovadese, dove non si registrano danni), con chicchi di ghiaccio grandi come noci e anche più. Danneggiati anche porticati, tettoie, strutture e macchinari agricoli. A subire il contraccolpo, in particolar modo: noccioleti, frutteti, seminativi e produzioni orticole principalmente nelle zone di Quattordio, Masio, Acqui Terme, Terzo, Strevi, Alice Bel Colle, Ricaldone e Cassine. Marco Beria, produttore e trasformatore di nocciole di Acqui Terme ha detto: “Stimo la perdita del 70% della mia produzione. È stato un anno davvero pessimo per le condizioni meteo, non rimane che pensare al 2018”. E il presidente provinciale della CIA, Gian Piero Ameglio, commenta: “ È ancora difficile fare una conta precisa dei danni ma in alcune zone si parla di grandinata mista ad acqua con danno lieve; altri imprenditori riferiscono un danno più grave che arriva addirittura all’80%. Tutto questo si verifica in un momento molto delicato per l’agricoltura, determinato dalla fase di raccolta per l’ortofrutta e dagli ultimi passaggi prima della vendemmia. La grandinata si somma agli eventi insoliti e dannosi per il comparto agricolo verificati negli ultimi mesi, come le esondazioni di novembre e la gelata di aprile”. Genny Notarianni


STORIA E MEMORIA tra acquese e ovadese

l’inchiostro fresco Agosto 2017

Prosegue la serie di articoli dedicati ai luoghi della Memoria e della Resistenza nell’Oltregiogo, a firma di

“I

I luoghi della Memoria della Resistenza nell’Oltregiogo

n questa pagina vengono ricordati gli avvenimenti che caratterizzarono quest’area, a partire dalla caduta di Mussolini fino alla fine del 1943.

• Il 26 luglio si costituì il comitato interpartitico provinciale, dal quale dopo la firma dell’armistizio nacque il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) provinciale; • Il 9 settembre iniziarono gli scontri tra l’esercito nazifascista e gli anti-fascisti locali e nacquero le prime bande partigiane della provincia; ad Alessandria, i Ferrovieri e la popolazione permisero di sabotare i convogli ferroviari diretti verso la Germania, e allo stesso tempo numerosi militari italiani rastrellati dai tedeschi nei giorni dell’armistizio riuscirono a fuggire; • Il 29 settembre i fascisti si riorganizzarono, venne inaugurata a Novi Ligure la sede del fascio; • Nei mesi di ottobre e novembre si costituirono i CLN di Novi Ligure, Tortona, Ovada e Casale Monferrato; ad Alessandria si costituì un Gruppo di Azione Patriottica (GAP); • Il 2 dicembre i partigiani della banda Merlo attaccarono il Forte di Gavi e liberarono numerosi prigionieri, tra cui alti ufficiali inglesi; • L’11 dicembre il giornale fascista “Il Lavoro casalese” riconobbe che Ovada era la città dell’alessandrino in cui i bandi nazifascisti di richiamo alle armi andavano incontro ad un fallimento quasi completo; • Il 13 dicembre i gappisti di Alessandria uccisero in pieno centro il tenente colonnello della GNR Salvatore Ruggeri mentre il giorno successivo i fascisti assaltarono il tempio ebraico di Alessandria che venne completamente devastato. Vennero distrutti ricchi e antichi manoscritti e rubata tutta l’argenteria; • Il 28 dicembre si costituì il Comitato militare del CLN provinciale. Giulia A. Cordasco

Parco della Rimembranza, Vignale Monferrato, via M. D’Azeglio

pensare, progettare realizzare...

Giulia Cordasco

Il 25 luglio 1943: la caduta di Mussolini

È opportuno specificare che un elenco completo ed esaustivo sarebbe quasi impossibile da realizzare, tuttavia, una panoramica dei fatti più importanti e che hanno interessato maggiormente la popolazione è necessaria per poter comprendere al meglio ciò che l’Oltregiogo ha vissuto nel periodo seguente l’alleanza anglo-americana.

Monumento “Ora e sempre Resistenza” Acqui Terme, giardini di via Monteverde

L

a caduta di Mussolini, il 25 luglio 1943, fu il risultato di una lotta antifascista implacabile durata quasi vent’anni; a far precipitare la situazione che portò al crollo del regime mussoliniano, furono senza dubbio i grandi scioperi della classe operaia e dei lavoratori che ebbero un peso decisivo nello sviluppo degli avvenimenti. In tutta la provincia, la fine della dittatura fu salutata con entusiasmo e con sollievo dalla grande maggioranza della popolazione, che subito iniziò a distruggere tutti gli elementi e i simboli che riconducevano al Regime: gli emblemi del fascio, i ritratti del Duce, e gli arredi ed i mobili delle sedi fasciste: queste manifestazioni scatenarono, in più di un’occasione, la feroce ira nazifascista. Durante l’estate fino alla firma dell’armistizio di settembre, mol-

teplici furono le contraddizioni che portarono a quella completa confusione caratterizzante l’Italia intera a partire dall’8 settembre 1943. Nella provincia alessandrina, come nel resto della penisola, mancò qualsiasi forma di difesa coordinata, e il debole movimento antifascista non ebbe la forza di imporsi e di imporre istantaneamente un altro governo capace di rompere con la Germania e di costruire quella pace a cui tutto il popolo aspirava con la firma dell’Armistizio. In particolare, nella città di Alessandria, il Comandante della Difesa rifiutò categoricamente qualsiasi intesa, benché numerosi antifascisti locali avessero proposto alle autorità militari numerose offerte di collaborazione. Le forze tedesche occuparono il Monferrato poche ore dopo la firma dell’armistizio per due ragioni principali: la prima perché la zona

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La guerriglia

rappresentava l’immediato entroterra della costa ligure, un’area esposta al rischio di possibili sbarchi delle forze anglo-americane, e la seconda perché costituiva un anello della linea di comunicazione est-ovest che collegava i territori meridionali del Reich alla Francia del sud, zona in cui la difesa dei ponti stradali e ferroviari sul Po e i suoi affluenti era giudicata fondamentale per garantire il flusso regolare delle truppe. (Questa zona era così importante che venne anche scelta come base da numerose missioni alleate che si installarono in val Borbera). Inoltre, tutto il territorio era disseminato di magazzini, polveriere, depositi di viveri e di munizioni e di fabbriche operanti, di vitale importanza sia per l’esercito nemico sia per le forze alleate durante tutto il periodo di guerra. L’occupazione tedesca in Italia coincise con la ri-scoperta dell’identità nazionale dei giovani alessandrini, svincolati dagli ideali fascisti che avevano caratterizzato la loro vita fino a quel momento.

“Q

uasi ogni giorno si verificarono, più che grandi battaglie, azioni di guerriglia, di disturbo, sabotaggi, che tenevano impegnate le forze in campo e rendevano nervosi i reparti tedeschi. I rastrellamenti, gli incendi, le retate, le perquisizioni e purtroppo anche oscure azioni di vendetta erano all’ordine del giorno: la lettura delle vicende dei nostri paesi potrà quasi apparire ripetitiva, ma serve per dare il senso di come, a macchia d’olio, questo stato di tensione fosse diffuso, come nessuna zona poté considerarsi immune dalla violenza.”

Monsignor Galliano

Giulia A. Cordasco

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l’inchiostro fresco

Agosto 2017

La democrazia, la governabilità e la “dittatura” della minoranza

Governare vuol dire “operare con spirito di servizio” S i sa, la politica è l’arte (nobile) del possibile. Coniugare le esigenze dei cittadini in una prospettiva di migliori condizioni di vita è un principio inalienabile che va sempre difeso e perseguito. La democrazia è lo “strumento” migliore (finora) conosciuto per gestirla. La partecipazione dei cittadini chiamati a concorrere al buon andamento del governo della “cosa pubblica” è sicuramente una delle massime espressioni di civiltà che le società occidentali hanno saputo darsi nel corso dei secoli. Le origini storiche “Democrazia: regime politico fondato sul potere del popolo”. Il termine greco designa il potere del popolo, ma una tale forma di governo, allo stato puro, ha scarsi esempi nella storia. Anche ad Atene, modello tradizionale del regime democratico, gli aventi diritto a partecipare all’assemblea, cioè i cittadini, non comprendevano la totalità della popolazione e la democrazia diretta assembleare era affiancata da organi elettivi. Come tutte le grandi conquiste civili, anche la democrazia va però sempre difesa e alimentata. E la partecipazione alla vita democratica non può essere semplicemente una “delega in bianco”. La partecipazione politica Il diritto di tutti a partecipare e concorrere, non garantisce però che vadano i “migliori” i più onesti, i più preparati. Ecco perché la democrazia da sola non basta. Assistiamo, non solo in Italia, a un continuo e sempre più preoccupante distacco della “gente comune” dalla politica, con il risultato che se ne avvantaggia chi ritiene che “governare” sia sempre più un fatto privato. E la scarsa affluenza alle urne va proprio in questa direzione. Astensionismo e rappresentanza Se si considera che spesso gli elettori sono una minoranza (nelle elezioni amministrative di domenica

11 giugno 2017, ha votato il 49% degli aventi diritto) chi viene eletto rappresenta meno della metà della popolazione che è chiamato a governare. Certo, si può obbiettare che è responsabilità di chi non si reca alle urne. Ma è un dato di fatto che chi governa è espressione di una minoranza. Coloro che sono chiamati a governare un qualunque ente pubblico (comuni, provincie, regioni) quando va bene, sono espressione di un 20 - 25% degli aventi diritto. Purtroppo, non è solo un problema italiano. In Francia l’11 giugno il partito di Macron ha vinto con il 32%. Se si considera che in quella circostanza si sono recati alle urne solo il 48% degli elettori, vuol dire che la maggioranza del Parlamento francese è di fatto espressione del 16% circa degli aventi diritto. Certo, non è facile trovare soluzioni concrete, immediate e durature, per una corretta applicazione e partecipazione alla vita democratica di una comunità, sia essa uno Stato con milioni di cittadini, o un piccolo

Ecco un uomo politico che ha ricoperto i suoi incarichi con “spirito di servizio”

Giorgio La Pira (1904 – 1977), siciliano di nascita, ma fiorentino d’adozione. Di formazione politica dossettiana, fu Padre costituente e membro della Commissione dei 75. A lui si devono i contenuti dell’Art. 2 dei Principi fondamentali, dove si sottolinea l’impegno del singolo sui doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Ovvero sul dovere, per il singolo cittadino, di partecipare attivamente alla vita del Paese.

comune con qualche centinaio di abitanti. Le ricadute sul sistema democratico La democrazia, quindi, è il sistema politico che dà la possibilità a tutti di partecipare alle scelte dei candidati alla gestione del bene comune, ma è altrettanto certo che non garantisce che vengano chiamati a gestire la “cosa pubblica” i migliori. Spesso avviene anche il contrario. Se questi sono i fatti, allora non c’è via di uscita? Ci si deve arrendere e lasciare che se ne occupi chi è più interessato? Allora bisogna arrendersi a questa situazione di fatto? Certo che no! Si può e si deve cambiare atteggiamento nella gestione della “cosa pubblica”. La mancanza del senso della cosa pubblica Quello che manca (non solo per la governabilità) è un concetto molto semplice: è “il Timor di Dio”. Dove, si badi bene, timore non vuol dire paura, ma rispetto. Ed è quello che spesso manca nella politica (e non

L’Italia, umiliata e derisa

Un po’ di chiarezza sulla Libia I

4) mettere finalmente la parola “fine” sul nostro passato coloniale con la realizzazione dell’autostrada “Tripoli – Bengasi”. 5) impedire lo scandaloso commercio di uomini, donne e bambini che oggi invece sta producendo morte e disperazione.

1) controllare il Mediterraneo, 2) approvvigionarsi tramite l’ENI di gas e petrolio, 3) permettere alle nostre imprese impegnate sul territorio libico di lavorare in sicurezza,

L’Italia con quel trattato si era ritagliata uno spazio politico non indifferente e una certa tranquillità per il suo futuro (anche in considerazione degli accordi già pattuiti con la Russia di Putin), visto che noi dipendiamo per il 90% dai paesi esteri per le risorse energetiche. Troppo bello per essere vero: Francia (Sarkozy) e Inghilterra (Cameron), con il consenso statunitense

l 10 giugno 2009 l’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, firmò a Roma un “Trattato di amicizia” con il governo libico, allora presieduto dal rais Mu’ammar Gheddafi, che, oltre a siglare numerosi accordi commerciali, poneva il nostro Paese in condizioni tali da potere:

(Obama), da sempre gelose della loro predominanza sulla sponda sud del Mediterraneo, vedendo in quell’accordo italo-libico una “lesa maestà”, in nome di una non meglio precisata “Primavera araba”, non ci pensarono due volte a bombardare la Libia (19 marzo 2011), con i risultati molto bene riassunti in una nota di Paolo Mieli apparsa sul “Corriere della Sera” del 6 marzo 2016. E chi era qui in Italia il più fervente alletato dei anglo- francesi in quella disgraziata guerra che ha destabilizzato tutto il maghreb? Niente popò di meno che Giorgio Napolitano, in quell’epoca Presidente della Repubblica, il quale, travalicando i suoi compiti costituzionali, senza avvisare per tempo il

Presidente del Consiglio in carica, Silvio Berlusconi, convocò il Consiglio supremo di difesa per porsi al fianco degli alleati di oltre alpe, costringendo di fatto il nostro Paese ad entrare in una guerra che andava contro i nostri interessi. Mi ricordo ancora una frase quasi detta tra i denti da Giorgio Napolitano durante una delle sue numerose comparsate televisive a proposito dei nostri bombardamenti sul suolo libico: “Avremmo dovuto farlo prima!” E mi ricordo anche le risatine degli anchorman televisivi alla Lilly Gruber, quando ai tempi degli accordi Berlusconi/Gheddafi ridicolizzavano la figura del colonnello libico, che d’altra parte, con il suo caravanserraglio di amazzoni, cammelli e ten-

solo). Anche dal Parlamento (di casa nostra) la diversità di opinione non deve mai essere espressa con arroganza e maleducazione, come spesso assistiamo. Manca il rispetto per la “cosa” e le cose pubbliche. Ma soprattutto c’è l’arroganza e la prepotenza di chi pensa che le proprie idee siano sempre le migliori e quindi le più giuste, calpestando di fatto le opinioni e le proposte degli altri. Ecco dove la democrazia viene sacrificata. Per concludere La partecipare alla vita democratica non può essere la tutela di interessi di casta o di gruppo, o peggio di interessi personali individuali. Anteporre i desideri di pochi agli interessi della collettività è una mistificazione che la “Politica”, deve saper prevenire, e se il caso impedire. Governare vuol dire “servire” e non “servirsi”. Francesco Mascolo

de, non faceva altro che fomentare quelle stilettate. E adesso, dopo tutto il casino che francesi, inglesi e americani, sostenuti qui da noi dalla grande stampa e dagli italici demagoghi (sempre pronti ad invocare l’art. 11 della Costituzione e a quei tempi improvvisamente diventati muti), hanno combinato in Libia e non solo (vedere Siria), questi stessi vorrebbero, con la Francia in testa, pacificare l’area, magari mandando noi a presidiare in pieno deserto i confini meridionali della Libia, quando là c’è già la Legione Straniera che fa finta di non vedere le carovane di nuovi schiavi che transita sotto il suo naso? Ma che ci vadano loro a fare le guerre puniche. L’Italia con la Libia aveva un accordo che con la forza è stato stracciato sotto gli occhi dell’Europa e quel che è peggio, con il compiacimento di chi allora sedeva al Quirinale. Gian Battista Cassulo

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Dagli Egizi a noi: tutti pazzi per il gelato L’

Italia è l’unico Paese al mondo dove il gelato artigianale copre il 55% del mercato, grazie alla tradizione che vede ancora la vecchia abitudine di gustarlo passeggiando e soprattutto per la professionalità degli addetti. Non è facile definire a chi appartenga l’invenzione del gelato, in quanto non esistono documenti certi che ne attestino la vera nascita: esistono infatti vari miti che raccontano di un suo antenato sia in Egitto che in Cina. Infatti, in Egitto è stata ritrovata quella che potrebbe definirsi la prima “coppa da gelato” dentro una tomba della seconda dinastia. Si trattava di due coppe d’argento le quali contenevano, una la neve e l’altra la frutta cotta; in Cina invece si preparava una specie di impasto con riso molto cotto, spezie e latte, il tutto successivamente mescolato nella neve affinché solidificasse. La storia che probabilmente ha il maggior indice di verità racconta che Caterina de’ Medici organizzò un concorso per i piatti più originali, questo venne vinto da Ruggeri di Firenze, il quale si presentò con una ricetta di un composto raffreddato di acqua, zucchero e frutta che somigliava molto al gelato odierno. Altra leggenda in bilico con la realtà è quella dell’architetto Bernardo Buontalenti e la sua firma su un dessert ghiacciato offerto a Carlo V, re di Spagna, per una celebre festa di inaugurazione. Per questo fatto, alcuni reputano il Buontalenti il vero inventore del gelato: una crema fredda a base di latte, miele, tuorlo d’uovo, un tocco di vino, aromatizzata con bergamotto, limoni ed arance. Inizialmente si trattava di un prodotto che poteva essere consumato solamente dai ricchi in quanto era difficile da congelare, ma quando si scoprì che aggiungendo del sale al ghiaccio poteva essere conservato molto più facilmente, il gelato ebbe una grande diffusione. Ad oggi il gelato è uno degli alimenti più amati e considerati nel mondo. La

storia moderna di questa prelibatezza comincia nel momento in cui l’italiano Filippo Lenzi aprì la prima gelateria in America. Accanto al gelato tradizionale nasce poi nel 1948 anche un’altra specialità: il gelato su stecco. Due anni più tardi arriva anche il primo “cornetto”. Negli anni ’70 invece, con la diffusione del frezeer, viene battezzato il primo secchiello formato famiglia, detto anche “barattolino”. Notizie certe che riguardano il gelato come “impresa” provengono da Parigi, nella quale il Siciliano Francesco Procopio dei Coltelli riuscì a preparare la miscela che tutti noi conosciamo, sostituendo il miele con lo zucchero e aggiungendo il sale mischiato con il ghiaccio e aprendo un locale chiamato “Cafè Procope“ di fronte alla “Comèdie Française”. La diffusione su scala “industriale” del gelato nel mondo partì dunque dalla Sicilia e più precisamente da Catania. Martina Solari

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inalmente arriva la bella stagione e di conseguenza le vacanze, o meglio una nuova opportunità per viaggiare e scoprire sia l’Italia che l’estero. Ho sempre amato viaggiare e scoprire. Mi piace la sensazione che si prova preparando le valigie o il momento in cui l’aereo sta per decollare (orecchie tappate comprese). Nonostante io abbia solo diciotto anni ho avuto, per mia grande fortuna, la possibilità di visitare luoghi che si trovano dall’altra parte del mondo. Infatti, fin da piccolina le vacanze con la mia famiglia le ho trascorse, quasi sempre, mangiando ananas sulle spiagge di Santo Domingo, bevendo latte di cocco a Capo Verde o guardando zebre e leoni passare a fianco al pulmino durante un safari in Kenya. Nonostante sia stata in molti posti differenti (e abbia amato ognuno di loro) porto

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nel cuore Cuba, più precisamente Cayo Largo. Si tratta di un luogo che, a mio parere, ha molto a che vedere con il paradiso. Distese immense di sabbia bianchissima affacciate su un mare cristallino. Oltre a questo però, Cuba ha una capitale che è magnifica. Infatti, l’Havana assomiglia ad uno scenario estrapolato dalle favole, con le sue strade ingombre di caratteristiche auto d’epoca degli anni ’50; con gli edifici a tinte decisamente sgargianti,con facciate ognuna differente dalla precedente e con la musica che risuona ad ogni ora del giorno. In pratica, sembra che il tempo si sia fermato agli indiavolati anni di “Grease”. Volendo però “spezzare una lancia” in favore della mia terra, devo ammettere che l’Italia ospita luoghi che hanno una storia lunghissima e la capacità di lasciare senza fiato; basti pensare al paesaggio

magnifico che descrivono i Sassi di Matera, in Basilicata o come la Cinta di San Teodoro in Sardegna. Ma soprattutto è da sottolineare che l’ospitalità offerta dagli Italiani, soprattutto al sud, che nessun altro Paese al mondo è in grado di eguagliarla. Infine, la nostra cucina è considerata come la migliore in assoluto; non per altro è la più amata, invidiata e imitata di tutte. Insomma, è bello lasciare la propria terra per scoprirne altre, ma tornare a casa lo è sempre di più. Martina Solari

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Raduno delle 500 a Piampaludo (Sassello) e il classico raduno delle “mitiche” a San Pietro (Urbe)

Veicoli d’epoca e Swing in Alta Valle Orba

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omenica 16 luglio per l’Alta valle dell’Orba è stata una giornata all’insegna dei veicoli d’epoca, con ben due eventi: il raduno delle 500 sulle note di una “giornata dello swing” a Piam-

paludo e l’ormai classico raduno delle automobili e moto d’epoca e di interesse storico in quel di San Pietro d’Olba, frazione di Urbe; un salto indietro nel tempo, quindi, per tutti gli appassionati dei anni ’60.

A San Pietro, Urbe: Il raduno auto e moto di interesse storico I

n collaborazione con il Comune di Urbe e di Tiglieto, il gruppo “Amici auto storiche Alta Valle dell’Olba” ha organizzato l’ormai classica giornata dedicata al raduno delle auto e moto d’epoca (e quest’anno anche autocarri), giunta alla sua ventesima edizione. Un appuntamento molto sentito e partecipato in tutta la valle: la giornata è iniziata alle 8.30 con iscrizione e focaccia per tutti, a cui ha fatto seguito, alle 11, la benedizione dei veicoli presenti; alle ore 11.30 è partito il giro turistico della valle, un anello (Vara Inferiore, Vara Superiore, Acquabianca, Tiglieto, Martina) che ha toccato tutte le frazioni

e i punti di interesse del territorio, con aperitivo a Tiglieto. Successivamente, rientro in quel di San Pietro, pranzo presso il ristorante “l’Alpino” e nel pomeriggio

brindisi di saluto; durante il pranzo, estrazione di premi e “gioco dei cruscotti”. Luca Serlenga

A Piampaludo, Sassello: La giornata dello Swing e raduno 500 mania

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opo il successo della sagra della porchetta di domenica 7 luglio, la Polisportiva Piampaludo ha fatto il “bis” domenica 16 luglio con una giornata dal sapore vintage interamente dedicata allo

swing e all’automobile più amata dagli italiani: stiamo parlando della Fiat 500, “l’ovetto” simbolo del boom economico degli anni Sessanta e molto apprezzata in tutto il mondo come “portabandiera”

dell’italianità all’estero; le 500 hanno sfilato per il paese concludendo il loro tour con un aperitivo “500 style” Alle 13 poi “tutti con le gambe sotto i tavoli” dello stand gastronomico con ravioli al ragù e tanto altro, mentre nel pomeriggio si è svolta la premiazione della “signora 500” conclusa con balli a passo swing, accompagnati dalle note dei ragazzi di “Swingin’Genova”, che hanno tenuto a battesimo l’evento “Swingin’ Beigua”, con esibizioni e lezioni gratuite conclusosi con la festa swing e gran ballo per tutti. Luca Serlenga

più brillante l’autolavaggio a

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Ru te M t ri d’Agosto

Rombano i motori per tutto l’Oltregiogo: un viaggio con il vento tra i capelli...

l’inchiostro fresco Agosto 2017

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In “Vespa e Moto” da Vignole Borbera fino a Cosola RENT CAR

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na gran bella giornata trascorsa col vento fra i capelli”. È questo l’entusiastico riassunto che ci ha fatto Maurizio Graffione, Presidente del “Moto Club Valle Scrivia” che ha organizzato un suggestivo viaggio in moto e in vespa da Vignole Borbera a Cosola. “Abbiamo pensato ad un giro così particolare perché la val Borbera merita sempre una visita ed ancora più bello attraversarla in ve-

spa”. Oltre cento i partecipanti per 75 motocicli che hanno partecipato all’evento: “Oltre agli storici componenti del Club Valle Scrivia hanno preso parte anche motociclisti e vespisti di Tortona, Nervi, Genova ed Asti, segno del grande amore e per il territorio e per i giri in vespa. Sono stati quaranta chilometri di strade di montagna durante una splendente domenica di luglio - prosegue il Presidente – con-

clusasi poi alla grande con una succulente spaghettata tra tutti i partecipanti. Ci siamo divertiti e abbiamo goduto di un pranzo con i fiocchi alle Capanne di Cosola: l’Oltregiogo è proprio gustosissimo!”. Questo l’entusiasmo del Presidente Graffione, a seguito di una giornata indimenticabile. Mattia Nesto

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l’inchiostro fresco

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...le Feste d’Estate

Buona tavola, musica e tanta allegria per passare insieme le calde serate nei nostri paesi, sempre più luoghi di villeggiatura

Le Sagre impazzano nell’Oltregiogo A Mantovana i pentoloni bollono

e è passata di acqua sotto i ponti e “N siamo felici di essere arrivati ad essere quello che siamo: un gruppo di amici che da 42 anni lavora per mantenere vivo il senso della comunità di questo antico borgo”. Questo in sintesi, secondo Claudio Gandini, lo spirito che anima i soci della Proloco di Mantovana che ormai dal lontano 1975 si danno da fare con il loro “Bollito misto” che attrae i buongustai da tutto l’Oltregiogo e, in primo luogo, da Rondinaria. “Quando abbiamo iniziato noi – ricorda Gandini, che è il Presidente della Proloco – c’erano solo i “Bacchetti” di Silvano d’Orba a proporre questo tipo di feste semplici e conviviali. Oggi possiamo dire vi sia l’inflazione e in molti casi le sagre si sono trasformate in veri e propri business. Per quanto ci riguarda qui a Mantovana abbiamo deciso di mantenere il nostro vecchio stile e l’originario spirito – conclude Gandini – ovvero quello di proporre un’unica sagra per finanziare l’attività della Proloco e mantenere in vita la sua sede associativa”. Lodevole impegno questo che qui a Mantovana denota anche quell’onestà culturale per la quale il volontariato non dovrebbe mai cadere “nel mondo degli affari”, ma restare nell’alveo di quanto previsto dalla nostra Costituzione all’art. 4 secondo comma e all’art. 18. Il tutto per concorrere a rendere migliore il luogo nel quale il destino ci ha mandato a vivere.

Castelferro e la sua “maratona” a tavola la Polisportiva “Mario Denegri” che a È Castelferro, ormai anche qui da 42 anni, si occupa di tenere viva la “Sagra dei salamini

d’asino”. Una sagra nata “per rilanciare nel 1975 la locale squadra di tamburello – ci ricorda Giancarlo Sardi, già sindaco di Predosa e attuale presidente della Polisportiva – ma anche per far conoscere e mantenere l’identità di Castelferro che sino al 1929 è stato, come Mantovana, un comune autonomo da Predosa”. E i risultati di quell’idea si sono visti nel tempo perché la squadra di tamburello, che qui in zona è lo sport del cuore come il calcio a livello nazionale, dopo alcune fasi controverse, come accade un po’ da tutte le parti, è giunta a militare addirittura in serie D con ottimi risultati. Ma accanto al dato sportivo, vi è il dato sociale. “Oggi attorno alla Polisportiva – ci dice infatti Sardi – ruotano un gruppo di ragazzi sempre più numerosi e motivati che si i dedicano alla organizzazione della Sagra dei salamini d’asino a 360 gradi, occupandosi di tutto, dalla pubblicità dell’evento sino a servire ai tavoli e a proporre ogni anno motivi in più di attrazione”. Ecco questo secondo noi è il vero valore di queste sagre, quando rimangono nell’alveo del volontariato puro, ovvero quello di ricreare senso di partecipazione e di mantenere viva l’identità collettiva, facendo sentire ognuno utile a tutti.


Scrivia e Polcevera

Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi

“I

Nasce la Pro Loco “Parco Castello” con la missione di rivitalizzare il sito

l cuore verde batte forte”, questo è lo slogan creato dalla neo nata Pro loco del “Parco Catello” di Novi Ligure, un’area verde di grande suggestione e bellezza, situata proprio sulla cima della collinetta dove anticamente sorgeva l’antico maniero novese, di cui oggi resta solo la torre. “Uno slogan - dice il Presidente Marco Barbagelata - che richiama perfettamente l’idea che ci troviamo nel cuore della città, ricca di piante antichissime, di sentieri e slarghi, un angolo verde lontano dal traffico delle strade e dalla vita quotidiana, in cui i bambini, gli sportivi, la cittadinanza tutta possono trovare pace e tranquillità”. Anticamente il parco Castello era un’area viva e pulsante di vita, dove i giovani si ritrovavano la domenica per ballare e divertirsi, poi l’abbandono. Tante cose sono cambiate e l’area

Un nuovo “cuore verde” per Novi

si è spopolata. Il parco Castello è stato da molti dimenticato, poco frequentato, forse anche perché è poco agevole il percorso che con-

duce alla cima. Oggi però, grazie alla collaborazione ed al sostegno dell’Amministrazione comunale di Novi Ligure e alla volontà di alcuni

di riferimento per i novesi. All’inaugurazione di sabato 15 luglio alla presenza del Sindaco, Rocchino Muliere, dell’Assessore alla cultura, Cecilia Bergaglio, e del Vice Sindaco, Felicia Broda, è stata confermata la volontà di rendere questo angolo della città un vero cuore verde pulsante, dove i giovani possono trovare un nuovo punto d’incontro e sentirsi nuovamente parte integrante di una città che li accoglie, viceversa possano adoperarsi per la cura e la tutela del loro territorio. Conferma il sostegno dell’Amministrazione comunale il Primo cittadino nel suo discorso inaugurale, mentre riceve la prima tessera di iscrizione e la maglietta verde del Parco Castello.

volontari novesi è nata la nuova Proloco del Parco Castello, con l’intento di far diventare di nuovo l’area verde un importante punto

Marta Calcagno

Intervista a Giacomo Perocchio, Segretario Cittadino della Lega Nord - Novi Ligure

Replicare il modello di Alessandria e Genova Congratulazioni, “L Dottore e elezioni amministrative hanno fornito risultati che sono sotto gli occhi di tutti: laddove il Centrodestra, e segnatamente Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, si è presentato unito è andato sempre al ballottaggio e ha vinto in storiche roccaforti della Sinistra, come Alessandria e Genova: questa è la strada”. Ha le idee chiare Giacomo Perocchio, Segretario Cittadino della Lega Nord di Novi Ligure da noi raggiunto per un’intervista sulle prossime “mosse” del partito. Un partito che, oltre a lusinghieri risultati anche in termini percentuali registrati in provincia di Alessandria e Genova, pare essere sempre più aperto nei confronti dei giovani e della società civile: “Va detto che storicamente a Novi come a Capriata passando per la provincia di Alessandria, Lega Nord vuol dire gioventù - ci dice Perocchio – Io stesso ho 24 anni ma il neo responsabile dell’immigrazione, Mike Jeli, ne ha 23 anni e la nostra sede di via Amendola è frequentata da tantissime ragazze e ragazzi. Noi non abbiamo l’obbligatorietà della tessera – prosegue il Segretario – e siamo aperti, anzi apertissimi ai contributi della società civile e a quelli dei semplici simpatizzanti”. Domandiamo a Perocchio come mai abbiano deciso di puntare sulla figura di Mike Jeli per quest’importante ruolo: “La risposta è semplice: Mike è nato in Italia da genitori albanesi: chi meglio di lui può comprendere lo IUS SOLI. In più, cosa da non sottovalutare – ci dice il neolaureato cum laude in

Medicina e Chirurgia – Mike, che abbiamo avuto modo di conoscere benissimo perché frequenta la nostra sede da oltre un anno, ha scritto un commento ad un post di Salvini che è diventato virale. L’abbiamo quindi candidato proprio per le sue competenze e perché può interpretare un ruolo importante come portavoce dei tanti cittadini stranieri, provenienti dalla stessa Albania ma anche dalla Romania o dall’Ecuador, e che sono forti simpatizzanti della Lega”. L’argomento poi si sposta sulla politica cittadina: a due anni e mezzo dalle prossime elezioni municipali quali sono le “tattiche” della Lega su questo versante? “Già da tempo abbiamo preso contatti con i nostri storici

alleati, da Forza Italia a Fratelli d’Italia, per esprimere un programma comune e un candidato unico, scelto non sulla base di giochi di consorterie ma attraverso una precisa selezione basata sul merito – afferma Giacomo Perocchio con decisione – Seguendo l’illuminato esempio di Marco Bucci a Genova, si potrebbe anche sceglierlo tra la cosiddetta società civile: la cosa importante è mettere nero su bianco, proprio come in Liguria, un programma unitario assolutamente alternativo alla Sinistra. Troppi anni di malgoverno – continua il nostro interlocutore – hanno rovinato i nostri paesi e territori”. Quale sarebbe la prima cosa da farsi a Novi?: “Sicuramente opporsi in tutti i modi

al passaggio dei treni veloci in città e di scegliere la cosiddetta opzione Ubaldeschi, ovvero optare per una stazione a piano di campagna fuori dal Centro Storico, liberando Novi dalle catene della ferrovia. Inoltre sarebbe l’ora – dichiara Perocchio – di prestare maggiore attenzione al decoro urbano, troppo spesso dimenticato. Un Centrodestra unito e con le idee chiare, di programma e di alleanze, non teme confronti con nessuno. Neppure a Novi o a Tortona”.

Mattia Nesto

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lteriore soddisfazione per Giacomo Perocchio, che si è laureato con il massimo dei voti in Medicina e Chirugia presso l’Università degli Studi di Genova. A lui vanno tutti i complimenti da parte della nostra redazione.

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La BB Orchestra a Novi Ligure

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omenica 16 luglio, presso l’arena di Corte Solferino, si è svolto il concerto della B.B. ORCHESTRA, “What a wonderful Swing!”. La serata, a favore delle sezioni cittadine della Associazione Sclerosi Multipla e per l’Assistenza agli Spastici, ha visto l’affluenza del pubblico delle grandi occasioni e l’incasso è stato devoluto per all’acquisto di un lettino manovrabile elettricamente ad uso dei disabili da dare in dotazione alla piscina della città. L’evento è stato strettamente legato anche ad un’altra iniziativa che ha visto protagoniste le magliette lanciate da “6 di Novi ligure se...” e che raffigurano il gelataio Giúle. m.c.

Un Esempio di volontariato

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razie Fiorella!

Se alla mattina passi per Viale Rimembranza vedrai sicuramente una persona speciale. Vestita con gli indumenti da lavoro giallo-neri la Signora Fiorella sta dando un esempio di educazione civica e disponibilità verso gli altri, non comune al giorno d’oggi. Da alcuni anni il viale infatti è il suo campo d’azione. Abitando nella zona dei frati un bel giorno si è svegliata e, visto il degrado in cui versava la zona davanti a casa sua (cartacce e altre immondizie dappertutto), ha deciso di darsi da fare: non ha parlato, come facciamo tutti noi, col suo vicino lamentandosi per la situazione, ma ha preso scopa e attrezzature varie e si è detta “d’ora in avanti questa zona la terrò pulita come se fosse casa mia”. In effetti non si pretende che tutti si comportino in questo modo ma si vorrebbe che tutti i cittadini avessero un minimo di questo senso civico e facessero nel loro piccolo un’azione di civiltà e di intelligenza considerando la città e le cose pubbliche come una parte della loro casa. Dobbiamo ricordarci che le cose pubbliche sono le nostre, le paghiamo coi nostri soldi e quindi dobbiamo conservarle il meglio possibile e se necessario difenderle dal degrado e dal vandalismo. Grazie Fiorella! Tutti i giorni con il tuo esempio ci ricordi questi semplici, piccoli ma fondamentali concetti. g.n.


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l’inchiostro fresco

Agosto 2017

Estate arquatese Musica, Cultura e Sport

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ontinua la rassegna di eventi che il Comune di Arquata propone per l’estate 2017: Agosto È il mese delle feste patronali: la prima è la festa di S. Eusebio a Varinella. Il 15 - 16, ferragosto arquatese con la festa dell’Assunta e di San Rocco, che verrà celebrata anche a Rigoroso, con serata danzante e menù gastronomico. Il 4-5-6, la Sagra delle frittelle a Sottovalle, le gare agonistiche di MTB e AICS il 19, sempre a Sottovalle, per terminare agosto. Settembre Sarà il mese dei “Favolosi anni 60”, con I ragazzi di strada il primo settembre. Il 3, l’antica fiera di San Bartolomeo “Semi & cultura”. Il 16, Viva lo Sport, giornata di promozione dello sport, per chiudere il 23- 24 con l’11ª edizione di AR.QUA. TRA, artigianato, qualità, tradizione. “Arquata Estate si conferma quindi con un palinsesto creativo, per un’estate unica con tanti ospiti e proposte, capaci di soddisfare e divertire una larghissima fascia di pubblico”, commenta l’assessore alla cultura, Nicoletta Cucinella. Marisa Pessino

I Rangers di Arquata Scrivia sempre presenti sul territorio

P

roponiamo qui di seguito un resoconto per i nostri lettori sull’attività del Gruppo Rangers volontari di Arquata Scrivia, ricordando che questo sodalizio è iscritto alla “Protezione civile & antincendio boschivo” con D.P.G.R. 802 del 20-02-1995 e che è una ONLUS di Diritto ai sensi dell’Art 10 D.Lgs. 460/1997 presieduta da. G. Paolo Gifra. La sua sede operativa è in Piazza Della Musica, 14 ad Arquata Scrivia (AL), tel. 335-7462592 oppure 335-7462681. Ha il suo sito Web (www.rangersarquata.it mail: presidenzagrv@libero.it) dove è possibile visionare in tempo reale la sua giornaliera attività.

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Texani ad Arquata Turismo locale: una risorsa

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urante la “Notte delle candele” del 6 luglio 2017, un gruppo di ragazzi texani accompagnati dalla sig. na Cazzulo ha visitato la mostra di Arquator presepi onlus ad Arquata Scrivia. L’associazione ringrazia il sindaco Alberto Basso, l’assessore Nicoletta Cucinella e per aver sponsorizzato questo evento questi studenti della “Texas Tech University” e della “Boise

Calendario attività Operativa e Preventiva svolta nell’ultimo trimestre 2017: • 01-05 Supporto a Fiera con 16 Volontari e due automezzi. • 13-05 Monitoraggio del territorio ed Esercitazione Squadra Recupero e Soccorso • 02-06 Pulizia ordinaria Parco torre con raccolta rifiuti e sfalcio erba, liberati due lampioni da arbusti e ramaglie che oscuravano gli stessi in via Carrara. • 16-06 Monitoraggio territorio con prevenzione incendi. • 17-06 Servizio Antincendio durante tradizionale spettacolo pirotecnico. • 28-06 Si appronta il Comu-

• Aiuto domestico, sanificazione ambienti • Aiuto al bagno ed igiene personale • Servizi infermieristici e fisioterapia a domicilio

• Accompagnamento

presso studi medici, uffici, ambulatori, negozi, banche, ecc. ed ecoscooter in collaborazione con Senior Life

State University” che si stanno interessando anche al sito dell’area archeologica di Libarna con indagini e prospezioni non invasive per mappare la parte dell’antica città romana nell’ambito del programma “Libarna archaeological project”.

Alfredo Bossi

A Cabella, il mese di agosto si aprirà all’insegna della cultura e dello spettacolo • Sabato 5 agosto, alle ore 18, incontro con il giornalista del Corriere della Sera, Massimo Gramellini che sarà intervistato da Silvano Balestreri, al Pala Vittoria. • Domenica 6 agosto, in Piazza della Vittoria a Cabella torna il mercatino dell’Antiquariato, artigianato ed hobbistica a cura dell’Associazione “Roba da Streije”. • Martedì 8 agosto, Torneo di bocce presso il campo bocce in paese e alle ore 21.15 al Pala Vittoria spunti educativi sull’educazione “Che cavolo mangio?”, a seguire il Teatro per bambini di Marco Perni. • Mercoledì 9 agosto, aspettando San Lorenzo, la Sagra dello Gnocco fritto, musica e Karaoke con Xegen Djs e alle 23.30 attesissimi i fuochi d’artificio. • Giovedì 10 agosto, Festra Patronale di S. Lorenzo, con la Messa e la corale Alta Val Borbera a cui seguirà la processione per le vie del paese. In serata alle ore 21 musica anni 60/80/90 e dalle 23 disco dance. • Venerdì 11 agosto, serata con i Pifferi, Stefano Valla e Daniele Scurati, canti e danze tradizionali delle quattro province. • Domenica 13 agosto è la volta del Cabaret, con lo spettacolo “50 sfumature di grigio (Grigio è mio marito),con Simonetta Guarino e la partecipazione di Mauro Bozzini, a cura dell’Associazione “Roba da Streije”. • Lunedì 14 agosto, la settimana di ferragosto inizia con il Tombolino per bambini, gratuito a premi, presso il Pala Vittoria e per i grandi, il torneo di Cirulla alle ore 21 nella frazione Teo. • Martedì 15 agosto, il tanto atteso Tombolone di Ferragosto, tradizionale appuntamento con ricchi premi si terrà alle 18 al Pala Vittoria. • Mercoledì 16 e giovedì 17 agosto, per la festa di San Rocco a Dava inferiore, Torneo di Burraco al Ristorante Appennino. •V enerdì 18 agosto, Concerto musicale di Marco Cambri, al Pala Vittoria alle 21.30. •S abato 19 Concerto della Fanfara del 3° reggimento dei Carabinieri Lombardia alle 18.30 al Pala Vittoria . •D omenica 20 agosto, si terrà la Festa della Nostra Montagna •M artedì 29 agosto sarà la volta della Festa della Madonna della Guardia, al Santuario di Rosano. Ancora qualche evento nei mesi di settembre ed ottobre • Domenica 24 settembre, Mostra mercato interregionale dei conigli, con l’esposizione di animali e mercatino di prodotti ortofrutticoli, latticini salumi e frutta. Pranzo con Polenta e cinghiale e degustazione di vini e bitta artigianale. • Domenica 15 ottobre, l’autunno saluterà i villeggianti, pronti a ripartire per la città con la Castagnata in Piazza e il pranzo con Polenta e funghi.

Il volontariato non va in ferie

Assistenza alla persona diurna e notturna domiciliare e ospedaliera

• Fornitura montascale

Cabella organizza un variegato programma di intrattenimento estivo

Arquator: presepi ONLUS

ne di Arquata Scrivia, dove è ubicata la sede del GRV, con brandine da Campo per la permanenza degli Archeologi della Boise State University, consegnateci dalla Protezione Civile della Provincia nelle persone di Dante Ferraris e Andrea Ottonello. • 07-07 Monitoraggio del territorio per prevenzione incendi. • 10-07 Monitoraggio del territorio da parte della Squadra Recupero e Soccorso. • 12-07 Supporto per gara podistica nel Centro Storico di Arquata Scrivia.

Un viaggio tra i musical più famosi Ad Arquata Scrivia l’Orange Summer Festival 2017

L’ Nota: il 24 settembre 2017 si svolgerà l’inaugurazione della Sede Operativa del GRV durante ArQUATRA, con la presenza, della Pro Loco di Arquata del Tronto (AP)

Orange Summer Festival, organizzato dal Teatro della Juta di Arquata Scrivia, ha celebrato l’estate il 29 luglio con lo spettacolo Musical party, in piazza Libertà, L’appuntamento teatrale nato dall’esperienza maturata con “L’Accademia delle Stelle”, è andato in scena, con l’organizzazione dell’’Associazione Culturale Commedia Community e il patrocinio del Comune di Arquata Scrivia, all’insegna del canto, della danza e della recitazione per un viaggio attraverso i più famosi musical mai prodotti: da Chicago a Grease, passando per Fame e The Rocky Horror Picture Show. La regia è stata di Giangi Surra mentre i testi, interpretati da Simone Guarino, sono di Enzo

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l’inchiostro fresco Agosto 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Organizzato da Simone Siri in un piccolo angolo di paradiso piemontese

Un sorprendente evento

Il poliedrico artista genovese ha presentato a Novi Ligure grandi successi musicali

Stefano D con il “Live Tour 2017”

Foto di Adriano Garavello

Da una nostra affezionata lettrice, riceviamo e pubblichiamo questa nota su uno dei tanti appuntamenti estivi dell’Oltregiogo e che tengono vive memoria, tradizioni e sentimenti

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difficile trovare, ancora una volta, le parole – senza essere ripetitivi – per descrivere l’evento di luci a cui abbiamo potuto assistere sabato 15 luglio ultimo scorso alla Festa della Trebbiatura, in quel della Merella, bella e rurale frazione di Novi Ligure (Al). Ancora una volta – dicevo – è stato uno spettacolo sorprendente ed esplosivo, che – ne sono certa – ha stupito ed emozionato tutti quanti gli spettatori, grandi e piccini. Tutti assistevamo a bocca aperta alla sequenza magistrale di video, proiezioni di vecchie foto d’epoca, improvvisi manifestarsi di fiamme, musiche ora struggenti ora martellanti, danze, e colori, tanti colori a dipingere il buio del “palcoscenico”. Palcoscenico costituito da un semplice prato, contornato da schermi bianchi e delimitato da un recinto, su cui campeggiava una storica macchina agricola, tema di fondo di tutta la festa campestre e dell’intera rappresentazione scenica. “Il passato che plasma il futuro”: questo il sottotitolo dello spettacolo tecno-poetico che ha dato vita, attraverso numerosi effetti speciali e diverse esibizioni artistiche, ad un sogno divenuto realtà, espressione visionaria di qualcosa di inimmaginabile e di indescrivibile a mezzo delle sole parole. Potrei solo, a rendere un poco lontanamente il tutto, descrivere la mia esperienza personale di spettatrice, ignara di quanto

avrei potuto vedere di lì a poco e carica di stupore alla fine di questo viaggio nella fantasia: dall’inizio dell’evento ho subito provato un’intensa felicità, mentre i miei sensi interi si immergevano in quel tripudio di colori, immagini, luci, suoni, suggestioni. La felicità che mi assale ogniqualvolta mi trovo al cospetto della pura bellezza, quale ne sia la manifestazione contingente. E in quel crescendo colmo di fascino, in quel delirio di poesia, alla fine sono stata assalita da brividi di commozione, al punto che avrei voluto piangere di gioia e di felicità. E poi, improvvisamente, il silenzio e il buio, per poter assaporare la grandezza di questa bellissima esperienza. Stordimento e gratitudine i sentimenti alla conclusione della serata. Grazie a Simone Siri, creatore di questo capolavoro ! Francesca D’Aquila

Grande successo in Largo Valentina per il concerto organizzato dai commercianti di Contrada Pallavicini nel contesto degli appuntamenti estivi dei “Venerdì di luglio”. Il cantautore genovese ha saputo raccogliere la simpatia dei novesi

V

enerdì 7 luglio, in Largo Valentina a Novi Ligure è arrivato il “Live Tour 2017” di Stefano D, un concerto per rivivere alcuni intramontabili successi della musica italiana, uniti ai brani più significativi della carriera del cantautore genovese. L’evento, organizzato dagli esercenti di Largo Valentina, faceva parte del “Live Tour 2017” dell’artista, un viaggio musicale attraverso Li-

Scatti d’autore

N

ell’ambito dei “Venerdì di luglio” il 21, presso la Galleria PagettoArte di via Girardengo, è stata inaugurata la mostra fotografica “In Castello” di Fausto Mogni. È questo il quarto appuntamento del mese di Luglio con gli appassionati di fotografia. Si è iniziato con “Novi d’intorno” di Elisabetta Goggi cui sono succedute le esposizioni “Terra” degli Amici della Frascheta e “Val Borbera: tra passato e presente” del gruppo fotografico valborberino. Mostre con un comune denominatore: l’interesse per la cultura e gli aspetti paesaggistici del territorio del novese. gb.c.

guria, Piemonte e Lombardia, ed è arrivato a Novi Ligure dopo due importanti tappe: il concerto per la Banca Carige nella sua nuova sede genovese e quello per i detenuti del Carcere di Marassi. “Quest’ultimo mi ha regalato una grande emozione – ricorda Stefano – sono stato il primo anni fa a calcare il palco del teatro dell’Arca davanti a detenuti e autorità. Sono tornato a cantare in carcere

un’altra volta perché credo che la musica non abbia barriere e debba arrivare ovunque”. La performance novese di Stefano D ha unito canto, danza e interpretazione, con grande coinvolgimento del pubblico. “ Mi sento soddisfatto – ci ha detto l’artista a fine concerto – perché ho sentito il calore del pubblico che ha compreso le mie sensazioni e preoccupazioni sul mondo e la vita quotidiana, soprattutto quando ho

proposto il mio brano non a caso titolato Passione”. Un concerto a piena voce, ricco di emozioni, colori e travestimenti, molto ricercati dall’artista, svolto nel quadro delle grandi manifestazioni dei “Venerdì di Luglio” di Novi Ligure, che senz’altro verrà ripetuto anche il prossimo anno. Gian Battista Cassulo

Raccolti 10.023 Euro grazie a C.R.I., Alpini e “Il Maglietto”

Novi per Arquata del Tronto

“I

l Comune di Novi Ligure ha deciso di aiutare Arquata del Tronto, anche perché, nonostante le sue 51 vittime, è stato spesso trascurato dall’attenzione dei media”. Questo ci ha detto l’Assessore al Volontariato e Protezione Civile, Stefano Gabriele, consegnando un assegno di 18.023 euro nelle zone terremotate, con l’auspicio che questi fondi possano venire investiti per la costruzione di centri aggregativi rivolti a giovani e anziani. Tutto ciò è stato

possibile grazie alla Croce Rossa, che si è preoccupata di fornire un conto corrente comune per la raccolta dei proventi, agli Alpini e all’Associazione “Il Maglietto”. “Siamo molto soddisfatti – ha sottolineato Gabriele – del traguardo raggiunto. Da parte di tutta l’Amministrazione un doveroso e sentito ringraziamento a tutti. Questo ci fa capire e ci dimostra che Novi quando riesce ad unire il mondo dell’associazionismo, è in grado fare grandi cose”.

A NOVI LIGURE MOTO D’EPOCA, MUSICA E ARTE IN MOSTRA

L

argo Valentina per l’ultimo “Venerdì di luglio” si è trasformata in un palcoscenico d’onore per le “moto d’epoca” della scuderia Peruzzo, che ha presentato sul “red carpet” di Via Paolo Giacometti di fronte alle illuminate vetrine della Erbaflor, pezzi veramente unici, ammirati, tra il fragore dei motori d’altri tempi, da un numeroso pubblico, sia di intenditori sia di semplici estimatori di cose antiche. Il tutto accompagnato dalla musica dei Lilium Clef e da un’esposizione di quadri di artisti locali molto apprezzati da un pubblico di visitatori che, nell’adiacente piazza di Largo Valentina, illuminata dai negozi di Tima, Rebora, Novi Arte, Soldani e dalla redazione de “l’inchiostro fresco”, hanno trascorso una bella serata sotto le stelle di un’estate torrida, dove la pioggia sarebbe la benvenuta. Gian Battista Cassulo


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l’inchiostro fresco

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DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI

Fauna selvatica

Sulle alture di Sant’Olcese un angolo di natura incontaminata

Un viaggio al Sentiero Botanico di Ciaè

Un’autentica invasione che sta mettendo in ginocchio i coltivatori

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l 2017 rischia seriamente di essere ricordato come un “annus horribilis” per l’agricoltura in Val Trebbia. A soffrire maggiormente di una serie di problematiche climatiche e non, sono soprattutto le coltivazioni della patata quarantina bianca, prodotto certificato dal Ministero dell’Agricoltura come DOP (Denominazione di Origine Protetta). Il presidente del Consorzio della Quarantina, Michele Ravera, ci fa presente che la situazione in questa valle, che abbraccia il territorio di quattro province (Genova, Parma, Piacenza e Alessandria) è davvero critica. “La situazione è attualmente fuori controllo, le condizioni climatiche da gennaio in poi sono state costantemente sfavorevoli, prima le gelate fuori stagione e poi la siccità che, da metà maggio, ha colpito le nostre vallate, intervallata solamente da brevi e forti temporali, più dannosi che altro – spiega il presidente Michele Ravera, specificando però che la vera emergenza è quella legata all’invasione di fauna selvatica – durante il periodo della semina, tra gennaio e febbraio, abbiamo avuto ripetute ‘visite’ da parte dei cinghiali, che hanno scavato enormi solchi nel terreno, seguite durante tutta la primavera da daini e caprioli e, cosa mai vista prima, è dall’inizio dell’estate che assistiamo ad un’invasione di istrici che mangiano le radici dei tuberi, provocando così la morte delle patate”. Una situazione critica, nella quale gli strumenti messi in campo per salvaguardare le coltivazioni sembrano essere inefficaci. Il Ministero dell’Agricoltura in accordo con le regioni lo scorso anno ha dotato gli agricoltori delle zone a rischio del pastore elettrico uno strumento che, come ci spiega Michele Ravera, è servito a poco “il pastore elettrico è utile per gli allevatori contro i lupi ma, nel caso di ungulati è praticamente inutile, una soluzione – dice il presidente del Consorzio della Quarantina – è quella della rete elettrosaldata che però è molto costosa e difficile da trasportare”. Il Consorzio della Quarantina e gli allevatori delle Quattro Province fanno un appello alle istituzioni, chiedono di essere ascoltati e soprattutto che chi si occupa di prevenzione fornisca loro gli strumenti adatti per far fronte a questa situazione di emergenza. Un territorio coltivato e curato è anche un deterrente contro il dissesto idrogeologico, viceversa il progressivo abbandono dei terreni favorisce, inevitabilmente, frane e alluvioni.

Fabio Mazzari

Le vetrine di Busalla

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asciamoci alle spalle il caldo e l’afa opprimente della città ed immergiamoci nel verde della natura più pura e incontaminata. Senza dover fare tanti chilometri, alle spalle di Genova, precisamente nel comune di Sant’Olcese, si trova il Sentiero Botanico di Ciaè, un piccolo tesoro naturalistico che vale la pena visitare. Situato in località Ronco, in uno spartiacque naturale che separa la Val Polcevera dalla Valle Scrivia, questo percorso botanico, nato grazie al lavoro dei volontari della Guardia Antincendi di Sant’Olcese nell’ormai lontano 1984, ci permette di scoprire la straordinaria biodiversità delle vallate dell’Entroterra Genovese. Il sentiero botanico di Ciaè è un percorso che si snoda attraverso cascine, frutteti e antiche costruzioni, in un ambiente incontaminato che, in ogni angolo, racconta la ricchezza e l’importanza che riveste il bosco. Boschi che per secoli hanno rappresentato la principale (e spesso unica) fonte di sostentamento delle popolazioni di queste vallate. Lungo il percorso sarà possibile osservare la vegetazione che caratterizza questo territorio, caratterizzato da un incontro tra

Una tappa imperdibile per tutti coloro che amano la natura e il verde. Un sentiero botanico che è adatto a tutti, bambini compresi, e che si può tranquillamente percorrere in estate, protetti dal fresco degli alberi. Non solo flora però, lungo il rio Ciaè vive infatti la salamandrina dagli occhiali, anfibio considerato a rischio e tutta l’area del sentiero è inserita all’interno della rete ecologica europea “Natura 2000” in quanto zona di nidificazione di diverse specie di uccelli.

tre diversi climi, quello mediterraneo della costa, quello montano e quello temperato delle pianure. Vegetazione che si compone di alberi di grandi dimensioni (pioppo, acero campestre, ontano nero, rovere, ecc…), piante da frutto (melo cotogno,

ciliegio, nespolo, nocciolo, melo selvatico, ecc…) e piccoli arbusti (agrifoglio, pungitopo, sambuco, ginepro, erica, ecc…). Ad ognuno di essi è stato apposto un cartello che ne spiega le caratteristiche e gli utilizzi.

Nato come detto prima nel 1984, il sentiero è stato ripristinato ed ampliato tra il 1990 e il 1991, a partire dal 1995 è stato collegato all’Alta Via dei Monti Liguri e, nel 2005, l’allora Provincia di Genova realizzò l’attuale percorso escursionistico ad anello, dedicandolo soprattutto all’educazione ambientale. Il Sentiero Botanico di Ciaè è facilmente raggiungibile anche con la Ferrovia Genova-Casella (meno di un chilometro di strada dalla stazione di Sant’Olcese-Tullo). L’ingresso è gratuito ed è visitabile in qualunque giorno dell’anno. Fabio Mazzari

Aziende agricole, bed & breakfast e prodotti tipici lungo tutta la Provincia

La “Strada del Castagno”

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anno fatto la loro comparsa a partire da questa primavera e, nel giro di poche settimane, hanno letteralmente “invaso” le strade di tutto il territorio della Città Metropolitana di Genova. Stiamo parlando dei cartelli della “Strada del Castagno – Itinerario dei prodotti delle Valli Genovesi”, una bellissima iniziativa lanciata dal GAL Agenzia di Sviluppo Genovese per far conoscere e promuovere il turismo enogastronomico e tutte le produzioni a chilometri zero dei nostri prodotti tipici attraverso, come spiegano gli stessi organizzatori del GAL, una sorta di visita guidata alla scoperta delle eccellenze ambientali e culturali del nostro territorio, così ricco e diversificato. “È stato un lavoro molto intenso – ci spiega Marisa Bacigalupo, presidente del GAL Agenzia di Sviluppo Genovese – nei mesi scorsi abbiamo dapprima catalogato tutte le aziende agricole, i produttori tipici, i bed & breakfast, gli agriturismi, le trattorie tradizionali, ecc… e poi abbiamo installato i cartelli stradali in tutto il territorio della Città Metropolitana”. Già, da Tiglieto a

Santo Stefano d’Aveto e da Varazze a Sestri Levante oggi è possibile vedere questi cartelli di colore marrone (evidente richiamo al castagno) che guidano il turista, e non solo esso, a scoprire e gustare le tante eccellenze che ci offre il nostro territorio. La scelta del nome già di per sé non è casuale, il castagno è forse la pianta più diffusa e soprattutto quella che, nel corso dei secoli, è stata tra le più importanti per l’alimentazione e la sussistenza delle vallate dell’entroterra e,

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ancora oggi, riveste un ruolo importantissimo per l’ecosistema. Insieme ai cartelli il GAL Agenzia di Sviluppo Genovese, che si è occupato della progettazione grafica, ha completato l’installazione, nel mese di giugno, delle bacheche turistiche “sono delle vere e proprie carte del territorio che mettono in evidenza i beni culturali e le aree di pregio naturalistico e paesaggistico delle diverse vallate” spiega Marisa Bacigalupo. Le bacheche turistiche sono

state installate nelle valli Stura, Aveto, Graveglia, Petronio, Polcevera, Scrivia, Trebbia e Fontanabuona. La proficua collaborazione tra il GAL ed i diversi comuni, che hanno provveduto all’installazione dei cartelli e delle bacheche, la Strada del Castagno diventerà sicuramente uno strumento importante per la valorizzazione del territorio, dei produttori e dei prodotti locali. Fabio Mazzari

Trattamento Split - Ender PRO per eliminare le doppie punte


DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Un’annata straordinaria per queste piante

l’inchiostro fresco Agosto 2017

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Il premio indetto da Coldiretti per l’agricoltura giovane e innovativa

Ortensie d’estate Assegnati gli “Oscar Green 2017” S

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ue valli: la Val Polcevera e la Valle Stura. Due ville: Villa Serra di Sant’Olcese e Villa Bagnara di Masone. Un fiore: l’ortensia. Queste splendide piante ornamentali, che furono introdotte in Europa dalla Cina nella metà del XVIII secolo grazie al naturalista francese Philibert Commerson, sono state le protagoniste di due eventi che si sono tenuti nel mese di luglio, ad una settimana l’uno dall’altro nei parchi delle due ville. La primavera particolarmente mite e soleggiata ha favorito, quest’anno, la fioritura delle ortensie che, lungo le strade e nei giardini, hanno dato uno spettacolo senza precedenti. Nel parco di Villa Serra si è tenuta la dodicesima edizione di “Ortensie in serra”, una grande mostra-mercato dedicata a queste piante (ma non solo) con una serie di eventi collaterali e la visita guidata al “percorso delle ortensie” situato all’interno del parco. La collezione di Villa Serra è infatti la prima collezione pubblica di ortensie in Italia. A Villa Bagnara, invece, si è tenuta per il quarto anno consecutivo la manifestazione “Due ville, un’unica passione: le ortensie” con la visita non solamente a Villa Ba-

gnara ma anche e soprattutto l’apertura straordinaria (che si tiene una volta all’anno) della collezione privata di Villa Piaggio, grazie alla signora Loly Pisano Marsano, vedova di Rinaldo Marsano che creò questa splendida collezione di ortensie. Proprio in quel di Masone un recente consiglio comunale ha votato a larghissima maggioranza la delibera che ha intitolato Masone “paese delle ortensie”. Ortensie che non sono solamente piante ornamentali, in entrambi gli eventi, sia a Villa Serra che a Villa Bagnara i visitatori hanno potuto assaporare il thè “Amacha”, un infuso realizzato essiccando le foglie di un tipo particolare di ortensia (Hydrangea amacha) originario delle montagne del Giappone. Si tratta di un infuso dal sapore particolarmente gradevole e dolce, che non ha bisogno di essere zuccherato. Fate molta attenzione però: le foglie delle ortensie comuni sono invece tossiche! Le ortensie delle due ville inoltre hanno avuto l’onore di apparire nel numero di giugno di “Gardenia”, il più famoso mensile dedicato al mondo dei fiori e del giardinaggio. Fabio Mazzari

ono stati assegnati il 13 luglio, presso la Sala della Trasparenza del palazzo della Regione Liguria a Genova, gli “Oscar Green 2017”. Si tratta di un premio istituito dalla Coldiretti Giovani Impresa nazionale, giunto ormai alla sua undicesima edizione, nato per valorizzare il lavoro dei giovani che, nelle venti regioni italiane, hanno scelto l’agricoltura come attività per il proprio futuro. Alla cerimonia di Genova erano presenti il presidente di Coldiretti Liguria, Gerolamo Calleri, l’assessore regionale all’agricoltura, Stefano Mai ed il delegato nazionale di Coldiretti-Giovani Impresa, Federico Allavena. Sei le categorie premiate con gli Oscar Green: Agri You, dedicata ai progetti di agricoltura sociale volti a rispondere ai bisogni della persona e della collettività; Impresa 2.terra, rivolta a tutti i progetti che coniugano l’agricoltura con i nuovi percorsi tecnologici; We Green, relativa ai progetti di sviluppo eco-sostenibile dove l’agricoltura diventa un mezzo basilare per il benessere generale; Crea, categoria istituita quest’anno da Coldiretti per premiare tutti i progetti che si distinguono per creatività e innovazione; Fare Rete rivolta a tutti i progetti che fanno “partership” dalle cooperative ai consorzi agrari fino alle nuove start-up che creano reti sinergiche massimizzando i vantaggi sia per le aziende che per il consumatore finale e infine Campagna Amica, dove rientrano tutti i progetti che valorizzano il “Made in Italy” attraverso il rapporto tra impresa e consumatori, dando lustro ai prodotti tipici italiani su scala locale, nazionale e internazionale. I vincitori degli Oscar Green 2017: Per la categoria Agri You il premio è andato all’azienda agricola “La fontana dell’olmo” di Triora di Matteo Oliva. Questa piccola azienda ha sfruttato al massimo le potenzialità offerte dalla multifunzionalità, con produzioni diversificate per rispondere alle esigenze della ristorazione e dell’agriturismo.

“I gestori hanno da subito iniziato un percorso di valorizzazione del territorio in cui vivono – hanno spiegato da Coldiretti – ristrutturando le antiche malghe in pietra e recuperando il territorio”. L’azienda è stata inoltre certificata come fattoria sociale, essa infatti realizza attività rivolte alle persone svantaggiate, in particolare malati psichici, che, una volta alla settimana, lavorano nella fattoria. Matteo Oliva ha spiegato che “la nostra è un’agricoltura di montagna, che affronta molte difficoltà e non garantisce ogni anno lo stesso quantitativo”. Nella categoria Crea ad essere premiata è stata l’azienda “La cascinella” di Sestri Levante, gestita da Emanuele Rocca. Il premio è stato assegnato per aver saputo riconvertire in biologico diversi terrazzamenti e vigneti abbandonati da anni e trasformati in coltivazioni di zafferano e apicoltura. Una sfida che valorizza il territorio nel pieno rispetto della natura. Emanuele Rocca ha detto “la nostra è una sfida che stiamo vincendo, stiamo ampliando la nostra superficie e vogliamo recuperare sempre maggiori aree abbandonate per riconvertire all’agricoltura biologica, tutto ciò – ha proseguito Rocca – è anche importante per prevenire il dissesto idrogeologico”. La categoria Impresa 2.terra ha visto come vincitrice “L’orto di Muma” di Imperia, gestita da Simona Brizio. Questa piccola azienda agricola famigliare, gestita da Simona e dal padre, rappresenta il classico orto di famiglia cittadino, riconvertito però in produzioni a km zero ed a basso impatto ambientale, producendo ortaggi e soprattutto fiori edibili che vengono venduti ai ristoranti della zona. “Ho lasciato l’attività di assicurazioni dove lavoravo da anni per riconvertire il nostro orto di famiglia – ha spiegato Simona Brizio – informandomi mi sono appassionata sempre di più alla coltivazione di fiori eduli, è necessaria però la conoscenza, senza didattica è impossibile avventurarsi in imprese come questa”. L’oscar di We Green è stato as-

segnato all’azienda agricola “La felicina” di Lorenzo Ighina di Calizzano. Si tratta di un’azienda biologica specializzata nella produzione di patate bio. Da qualche anno, però, l’azienda ha iniziato a coltivare un grano molto antico, l’Enkir, a basso contenuto di glutine che è stato scoperto e commercializzato. Questo grano, grazie alla sua robustezza e rusticità si adatta perfettamente ai terreni montani come quelli di Calizzano. “Ci siamo trovati davanti al problema della rotazione nell’agricoltura biologica – ha spiegato Lorenzo Ighina – abbiamo dapprima provato con il grano saraceno e poi abbiamo scoperto l’Enkir, questo grano antichissimo che non ha bisogno ad esempio di concimazione o di essere disinfettato”. Per quanto riguarda Fare Rete il premio è stato assegnato all’agriturismo “Cà du Ferrà” di Bonassola di Davide Zotti. Questo agriturismo ha iniziato una stretta collaborazione con il CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) di Torino, riscoprendo un vitigno antichissimo, il Ruzzese. “Siamo un’azienda di quasi quattro ettari di terreno a due passi dalle Cinque Terre – ha illustrato Zotti – abbiamo iniziato questo percorso di recupero del Ruzzese, vitigno che, nel XVI secolo era coltivato in queste zone e ve-

niva inviato direttamente alla Corte Vaticana ed era molto apprezzato da Papa Paolo III Farnese”. Infine per la categoria Campagna Amica il premio è andato all’azienda ittica di pesca professionale “Alalunga” di Savona gestita da Davide Busca. Questa azienda opera nel pieno rispetto delle tradizioni antiche, con un proprio peschereccio ed un laboratorio polifunzionale dove viene trasformato esclusivamente pesce a miglio zero. In questo modo vengono valorizzate tutte le specie di pesce poco commercializzate e poco conosciute ma delle quali il nostro mare è ricco. “Abbiamo creato una rete di conferimento, un vero e proprio nuovo mercato per i pescatori locali – ha detto Davide Busca – facendo conoscere ai consumatori il cosiddetto pesce povero, diffondendo un consumo consapevole del pescato”. L’azienda ittica “Alalunga” è stata inoltre scelta dalla Coldiretti per partecipare alle finali nazionali degli Oscar Green, che si terranno quest’autunno presso la sede centrale di Roma, alle quali parteciperanno venti imprese agricole, in rappresentanza delle venti regioni italiane. Fabio Mazzari


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l’inchiostro fresco

Agosto 2017

DA NOVI LIGURE ATTRAVERSO GLI APPENNINI, AD OLTRE I GIOVI Baikonur chiama, Busalla risponde

Busalla celebra il venticinquennale del volo di Franco Malerba

Nozze d’argento nello spazio

Una data che rimarrà impressa nella storia italiana, quella del 31 luglio del 1992. A scrivere quella pagina di storia fu un uomo proveniente dall’entroterra genovese, precisamente da Busalla: Franco Malerba.

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anni fa l’ingegnere ed ufficiale della Marina Militare divenne infatti il primo italiano a volare nello spazio. Il battesimo avvenne con la missione STS-46, a bordo dello Space Shuttle Atlantis in una missione congiunta dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e della NASA (Agenzia Spaziale degli Stati Uniti). A bordo, insieme al nostro Franco Malerba vi erano l’astronauta svizzero Claude Nicollier (il primo astronauta elvetico), il costaricano Franklin Ra-

mon Diaz e gli statunitensi Loren Shirver, Andrew Allen, Jeffrey Hoffmann e Marsha Sue Ivins. Il volo spaziale partì da Cape Canaveral, in Florida appunto il 31 luglio ed atterrò nello stesso luogo l’8 agosto. Per celebrare le nozze d’argento nello spazio del suo concittadino più famoso, il Comune di Busalla ha organizzato, dal 27 al 30 luglio, la prima edizione del “Festival dello Spazio”, che ha avuto come sede centrale Villa Borzino, rimessa a nuovo dopo i recenti restauri, con

escursioni di osservazioni astronomiche al Santuario della Bastia. Evento clou della giornata di inaugurazione è stato il collegamento in diretta con l’astronauta Paolo Nespoli dalla stazione spaziale Baikonur, in Russia, nel giorno della vigilia del suo volo spaziale. Nespoli ha risposto alle domande del folto e curioso pubblico presente in sala. Durante tutte le quattro giornate si sono alternate conferenze, mostre e dibattiti con tema lo spazio e l’universo. Oltre al già citato ospite d’onore Franco Malerba

nelle conferenze di Villa Borzino si sono alternati diversi ospiti, massimi esperti del settore a livello nazionale: da Alessandro Coletta, responsabile di Cosmo SkyMed dell’Agenzia Spaziale italiana a Walter Cugno, vicepresidente di Thales Alenia Space e responsabile del centro di Torino, da Giancarlo Genta direttore del Dipartimento di meccanica del Politecnico di Torino a Michele Piana, rettore alla ricerca e al trasferimento tecnologico dell’Università di Genova. Dopo la missione del 1992 Franco

Malerba è stato uno dei fondatori della Società Spaziale Italiana, da diversi anni vive a Parigi dove s i occupa di net-economy e divulgazione scientifica per conto di Alenia Spazio. Sul sito ufficiale de l’inchiostro fresco potrete leggere un ampio reportage sulla prima edizione del Festival dello Spazio.

Nasce la Biblioteca di Piampaludo

Ansia da prestazione musicale M

in psicologia sperimentale e neuroscienze all’Università di Pavia e all’Università Bicocca di Milano e la dott.ssa Giulia Perasso, laureata in psicologia clinica all’Università di Pavia e reserach assistant presso la Middlesex University di Londra. L’idea di una conferenza sull’ansia da prestazione musicale nasce dalla tesi di laurea della stessa Sarah Ferrando - che è altresì pianista e concertista ed è docente presso il Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria, la Scuola di musica “A. Rebora” e l’Istituto Comprensivo “Sandro Pertini” di Ovada - incentrata sul

tema dell’ansia da prestazione artistica, un argomento di grande interesse in campo musicale. Le problematiche derivanti dalla professione di concertista si coniugano con le problematiche di tipo psicologico, neurobiologico e clinico. Alla tesi di Sarah Ferrando si sono interessati i due ricercatori e, grazie a loro, è stato possibile portare avanti un lavoro di approfondimento, tramite l’utilizzo di strumenti di analisi statistica. Un esperimento di ricerca psicologica che ha visto coinvolgere musicisti provenienti da ogni parte d’Italia e un’analisi critica finale della letteratura sul tema. La

n momento emozionante quello di giovedì 28 luglio quando, in occasione dell’apertura della prima edizione del Festival dello Spazio, i numerosi spettatori sono stati protagonisti di un evento memorabile. Da Villa Borzino, infatti, tramite un collegamento via satellite, il pubblico ha potuto dialogare in diretta video con Paolo Nespoli, alla vigilia della partenza dell’astronauta italiano avvenuta con successo il giorno successivo dalla stazione spaziale internazionale di Baikonur, in Russia. Nespoli ha dialogato con il pubblico, rispondendo alle domande e alle curiosità ed ha raccontato, con grande simpatia, molti aneddoti e segreti sulla professione dell’astronauta. f.m.

Fabio Mazzari

Se ne è parlato in una conferenza tenuta dalla dott.ssa Sarah Ferrando

ercoledì 21 giugno, al Conservatorio “Nicolò Paganini” di Genova si è tenuta, nell’ambito della Festa Internazionale della Musica e della Notte Bianca, un’interessante conferenza dal titolo “Psychological aspects of music performance anxiety”, incentrata sul tema della cosiddetta “ansia da prestazione musicale”. La conferenza ha visto l’intervento di tre relatori: la dott.ssa Sarah Ferrando, laureata in Scienze e tecniche psicologiche presso l’Università di Genova con una tesi sull’ansia da prestazione musicale, il ricercatore Jacopo De Angelis, laureato

U

conferenza del Conservatorio Paganini ha poi affrontato in modo ampio la definizione di “ansia da performance concertistica”, la sua sintomatologia somatica, cognitiva e comportamentale e le eventuali ricadute che essa ha sull’esecuzione e sulla vita stessa del musicista, affrontando anche argomenti quali le possibili terapie, i fattori predisponenti ed i tratti di personalità che possono rendere i musicisti più predisposti all’ansia da prestazione musicale. Fabio Mazzari

G

razie a comune di Sassello, Polisportiva Piampaludo, e alle biblioteche di Sassello e di Balestrino, anche Piampaludo ha ora la sua biblioteca! I libri vanno dalla narrativa alla storia, alla scienza, con sezione bambini/ragazzi e sezione sul Parco del Beigua, all’interno della quale troviamo il poema dialettale del 1897 “Er me paise”. La Biblioteca è nell’ex scuola di Piampaludo e in collaborazione con le mamme del paese, nei mercoledì di agosto, presso il Parco Giochi, si terranno pomeriggi di lettura per i bambini, seguiti da merenda. m.s.

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l’inchiostro fresco Agosto 2017

due passi nell’Oltregiogo tra cultura e solidarietà

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Ai confini dell’Oltregiogo tra iniziative culturali ed escursionismo Parco dell’Antola

In mezzo al verde di boscosi sentieri

Parco delle Capanne di Marcarolo

Parco del Beigua

Scarpinando tra mari e monti

info@areeprotetteappenninopiemontese.it

B

ella e suggestiva l’escursione che i nostri due inviati, Gianni e Giusy, hanno fatto scarpinando da Minceto, una caratteristica e molto ben tenuta frazione di Ronco Scrivia che domina dall’alto la Valle Scrivia, sino al Reopasso, sopra Busalla. I nostri due intrepidi camminatori, armati di panini, succhi di frutta e macchina fotografica, dopo aver parcheggiato l’auto nella zona feste di Minceto, dove ad agosto si tiene la famosissima Sagra dei pizzoccheri, si sono inoltrati sul sentiero del Reopasso. È stata un’escursione piena di sorprese perché ad ogni curva la visuale cambiava: dalla vista sul mare che all’improvviso appare tra gli squarci

Per la 19ª Giornata “Franca Cassola Pasquali” , che è in programma venerdì 8 settembre a Castelnuovo Scrivia, Giannino ed Helenio Pasquali, in questa nota, ci raccontano come è nata questa iniziativa:

T

utto risale da una promessa e quella promessa Dodi Battaglia non l’ha dimenticata. “È stata una trattativa lunga ed impegnativa - spiegano Giannino Pasquali, presidente dell’asso-

dei monti, al Castello della Pietra che dal versante opposto inaspettato sbuca tra il fitto fogliame, rivelando ancor meglio tutta la sua possanza da nido d’aquila. Per poi giungere dopo due ore abbondanti di cammino sul Reopasso dove provvidenziale è una ferrata alla quale ancorarsi. Ma la fatica ne è valsa la pena perché da lì la vista spazia dal mare ai monti e da una parte Vobbia, adagiata ai bordi del suo torrente, sembra quasi una disegno, mentre dall’altra Busalla si sfuma in una lunga prospettiva monopolizzata dal corso dello Scrivia.

D

omenica 13 agosto in località Capanne di Marcarolo, si svolgerà il Marcarolo film festival, la rassegna cinematografica ecososteninibile dedicata a tematiche ambientali nata nel 2008 ed ormai alla sua decima edizione: quest’anno sarà proiettato il documentario “My Wolfes” di Massimo Campora ed il film “Vacche Ribelli” dei giovani documentaristi genovesi che hanno raccontato e reso nota l’incredibile storia delle mucche delle Giutte. Inoltre durante la giornata si potrà visitare l’ecomuseo di Cascina Moglioni e sarà servito dalla sera un apericena equo-solidale a cura dell’associazione Equazione di Ovada. L’appuntamento per tutti è alle ore 15:00 presso l’ecomuseo per passare una giornata all’insegna del cinema e della natura.

Gian Battista Cassulo

Luca Serlenga

A

ltrettanto bella la scarpinata sull’Alta Via, dal Faiallo al rifugio Argentea e da lì al monte Rama. Un po’ dura per due “montagnini” di pianura (i nostri due soliti inviati: Gianni & Giusy), che da Novi Ligure, inforcata la loro Panda a gas nuova di zecca, hanno preso la A/26 per uscire a Masone e, passata la galleria del Turchino, si sono inerpicati sulla panoramica strada per il Faiallo, aperta a colpi di dinamite nel 1972, dove finalmente hanno parcheggiato l’auto davanti all’albergo “La Nuvola sul mare”. Da lì, gambe in spalla, verso la via dei monti, un’autostrada d’altri tempi sulla quale passavano solo carovane di muli per portare il sale dal

mare della Liguria alla pianura del Po. Così, di cresta in cresta, vedendo finalmente il panorama della frastagliata costa ligure perdersi all’orizzonte, i nostri due impavidi inviati sono giunti prima al Rifugio Argentea e da lì, dopo aver assistito ad uno spettacolare salvataggio di una escursionista infortunata con l’elicottero del Vigili del Fuoco di Genova, hanno proseguito per il monte Rama dove, conquistata la vetta e ristorati con due panini resi ancor più gustosi dalla fatica, si sono regalati uno dei momenti più belli della giornata: perdersi con lo sguardo in uno spazio senza fine!!!!! Gian Battista Cassulo

“La storia dei Pooh”, con Dodi Battaglia e la sua Band a Castelnuovo Scrivia ciazione ed il figlio Helenio - ma abbiamo trovato prima di tutto una persona di grande sensibilità oltre, ovviamente, uno straordinario artista. Ci permettiamo di raccontare un fatto che per noi è molto importante e significativo. Franca ha sempre avuto una grande passione per i Pooh ma in modo particolare per Dodi che ha anche avuto la possibilità di conoscere, prima casualmente in un autogrill e poi al termine di un concerto. Così, ad inizio anno abbiamo ricontattato direttamente Dodi che ci ha fatto una promessa: quest’anno o al massimo il prossimo per la vostra

La Dott.ssa Maria Grazia Pacquola Neo Presidente

Giovedì 7 settembre 2017 ore 19.00 a Villa Pomela - Novi Ligure (AL)

Conferenza stampa

del Rotary Club - Gavi Libarna

prestigiosa serata organizzeremo una tappa del mio tour. Sapevamo che la sua estate sarebbe stata strapiena e così lo è effetti-

vamente, ma è arrivata poi una telefonata e da lì si è messa in moto tutta la macchina organizzativa sino ad ottenere la conferma ufficiale”. Dodi Battaglia, accompagnato dalla sua band, porterà nella piazza di Castelnuovo Scrivia il suo tour 2017: “La storia dei Pooh”. Un grande colpo per un appuntamento che è ormai diventato un

grande evento e così, venerdì 8 settembre arriverà una leggenda vivente della musica italiana: oltre due ore di concerto passando in rassegna tutti i più grandi successi dei Pooh. Il bolognese Battaglia è stato il secondo autore delle musiche dei Pooh per quantità e la voce principale dei primi grandi successi come “Tanta voglia di lei”, “Noi due nel mondo e nell’anima”, “Infiniti noi” e così via. La redazione

Chi è Dodi Battaglia Nato in una famiglia di musicisti, Dodi Battaglia entrò a far parte dei Pooh nel 1968, a soli 17 anni. E così arriva a comporre anche le musiche di altri grandi straordinari successi oltre ad esserne la prima voce. E a Castelnuovo si potrà rivivere direttamente dalla sua voce e dalla sua band la storia infinita dei Pooh, un gruppo che ha fatto la leggenda della musica italiana ma non solo, abbracciando intere generazioni.

L’Associazione Franca Cassola Pasquali, A sostegno dell’Unità di Senologia dell’Ospedale di Tortona-AL

Vi invita

al Concerto di Dodi Battaglia e la sua band

“La Storia dei Pooh”

Venerdì 8 settembre 2017 alle ore 21.30 a Castelnuovo Scrivia in Piazza Vittorio Emanuele II (centro storico)


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l’inchiostro fresco

Agosto 2017

oltre appennino

Nella Provincia di Genova gli invasi, per ora, non destano grosse preoccupazioni

Riserve idriche, nessun problema? I cittadini del territorio della Provincia di Genova possono dormire sonni tranquilli: l’emergenza legata all’approvvigionamento idrico, che tante preoccupazioni sta destando in varie zone d’Italia, non c’è. Gli invasi artificiali che garantiscono l’acqua potabile ad oltre novecentomila cittadini da Varazze a Sestri Levante godono tutti di buona salute. Nessun incubo razionamento idrico quindi, merito di una serie di fattori, naturali e non. Il principale bacino idrico del territorio, ovvero il Lago del Brugneto in alta Val Trebbia ha superato indenne il lungo periodo siccitoso, che non ha visto cadere una goccia sul territorio per circa quaranta giorni, precisamente dal 19 maggio al 28 giugno. Proprio alla fine di giugno nel lago erano presenti 22 milioni di metri cubi d’acqua a fronte di una portata massima di 25 milioni. Grazie a questo si è anche attivata la solidarietà inter-provinciale, che ha visto conferire alle limitrofe province di Parma e Piacenza, dove la grande presenza di coltivazioni e allevamenti comporta grandi consumi di acqua, provate dalla siccità e in particolare dalla magra del Po, quattro milioni di mc di acqua destinati all’agricoltura. Anche gli altri invasi artificiali del territorio provinciale ovvero: il lago di Ortiglieto (tra Rossiglione e Tiglieto), i laghi del Gorzente (nel Comune di Ceranesi, oggetto di un lungo contenzioso con i limitrofi comuni di Bosio e Parodi, situati nella Provincia di Alessandria), il lago della Busalletta (tra Busalla e Mignanego), il lago di Val Noci (Montoggio), il lago di Giacopiane (Borzonasca) e anche l’unico lago naturale del territorio, il lago del-

Il bacino idrico del Lago del Brugneto

le Lame (Rezzoaglio) non destano alcuna preoccupazione, come si può tranquillamente vedere dalle webcam. Ma perché il territorio di Genova è rimasto immune dall’emergenza siccità? Bisogna dire innanzi tutto che la scarsità di piogge si è verificata anche qui, come dimostrano appunto i quaranta giorni completamente secchi tra maggio e giugno

“l

’inchiostro fresco” si legge da Torriglia sino a Sassello, da Novi Ligure ad Ovada, passando per le Valli Scrivia, Stura, Borbera e Val Lemme. Lo si può trovare anche sul Faiallo e all’Argentea. È presente nelle scuole “Saracco” di Acqui Terme e a Tortona, nell’atrio del Comune. Insomma “l’inchiostro fresco” è come il prezzemolo: cerca di dare sapore a questo territorio unico, purtroppo diviso tra due regioni (Piemonte e Liguria) e a cavallo di tre provincie (Alessandria, Genova e Savona), comunemente noto come l’Oltregiogo.

e, soprattutto la completa mancanza di precipitazioni nevose durante l’inverno (se si esclude un’unica nevicata avvenuta pochi giorni prima di Natale). I fattori sono da ricercare da una parte nel regime climatico dell’entroterra ligure, dove si verificano facilmente forti temporali, capaci di scaricare in poche ore grandi quantitativi di pioggia, dall’altra nel sistema di interconnessione de-

gli acquedotti provinciali effettuata tra il 2003 ed il 2004, a seguito di un’altra estate molto calda e secca, che provocò problemi di approvvigionamento nei comuni della Riviera. Fino ad allora, infatti, poteva succedere che dei comuni serviti da un invaso avessero problemi di razionamento, mentre comuni limitrofi, serviti da un altro lago, non riscontrassero tali problematicità.

È di questi giorni la battaglia per l’approvvigionamento idrico nella Capitale. Ma anche qui da noi ci si bisticcia per l’acqua, come succede nei laghi del Gorzente, dove vi è un contenzioso tra Genova e Bosio sulla captazione dei rispettivi acquedotti, come abbiamo scritto a pag. 13 nel numero di maggio scorso. Anche il lago del Brugneto, pur non essendo in allarme, ha il suo invaso ridotto. Il futuro ci riserverà la “guerra dell’acqua”?

Le precipitazioni: anche nel nostro territorio, comunque, gli accumuli sono stati inferiori alla media. Dalla fine di giugno al momento dell’articolo, però, sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia che hanno ridotto notevolmente il deficit idrico presente e portato nuova linfa ai bacini idrici. Fabio Mazzari

Dove si legge

La redazione de l’inchiostro fresco, augura a tutti Buone Vacanze! Un arrivederci a tutti gli affezionati lettori con la prossima edizione di settembre... Buon Ferragosto!

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Dova Superiore: si mangia bene e si balla meglio

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omenica 20 agosto a Dova Superiore, frazione di Cabella Ligure, posta a 950 metri di altitudine, si rinnoverà la tradizione ormai trentennale della “Festa della Nostra Montagna”, organizzata all’insegna dell’allegria e della buona cucina dalla Parrocchia di San Martino. Anche in caso di maltempo, verranno servite le specialità locali: il famoso “minestrone di Dova”, accompagnato da altri due “piatti forti” a pranzo un saporito spezzatino, e a cena, la “mitica” trippa con fagiolane. I proventi della festa, che vedrà con musiche e balli, al netto delle spese vive, verrà devoluto in beneficenza, e non solo per la Parrocchia di San Martino. Da alcuni anni, infatti, è attiva la collaborazione con altre Parrocchie della Valle che partecipano all’allestimento della Festa, con la Croce Rossa Italiana – Comitato Locale di Vignole Borbera, che garantisce l’assistenza alla manifestazione, e con la Comunità di Sant’Egidio, che in molti Paesi africani assicura un futuro dignitoso ai bambini, liberandoli dall’incubo di nascere già malati di AIDS. Paolo Ponta


 Le rubriche de NOVITÀ

La psicologia, in una società complessa

come la nostra, è materia indispensabile

Giustizia lenta: La rubrica per conoscerci meglio ecco alcuni rimedi d o t t . s s a A l b e r t a P o n t e

Dalla vostra parte

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a lentezza del sistema giudiziario italiano costituisce un fatto notorio, al punto che è anche prevista la possibilità, al ricorrere di certe condizioni, di ottenere un risarcimento per “l’irragionevole durata del processo”. Negli ultimi anni si sono susseguiti diversi interventi legislativi volti a far fronte a questo problema. Si pensi ad esempio all’introduzione di strumenti alternativi al processo, ossia la mediazione e la negoziazione assistita, il cui svolgimento prima dell’inizio di una causa è obbligatorio rispetto a talune materie. Ma non solo. In questo numero voglio dedicare alcuni brevi cenni ad uno strumento processuale nato con lo scopo di agevolare la conciliazione delle parti: la consulenza tecnica preventiva, disciplinata dall’art. 696 bis c.p.c. Cos’è la consulenza tecnica preventiva? È un istituto che consente ad un

L

soggetto che intende intraprendere una causa di chiedere che venga effettuata una relazione tecnica da parte di un consulente nominato dal Tribunale prima di intraprendere il processo ordinario.

coli, lesioni derivanti da responsabilità medica: questi sono solo alcune delle ipotesi in cui può risultare necessario precostituirsi delle prove per il successivo processo.

Perchè è utile? Perchè consente di ottenere una consulenza tecnica che potrebbe indurre la controparte ad una conciliazione o, in caso negativo, si può intraprendere la causa avendo già acquisito la relazione.

Qual è la differenza tra A.T.P. e consulenza tecnica preventiva? La consulenza tecnica preventiva può essere effettuata anche in assenza di motivi di urgenza.

La consulenza tecnica preventiva è stata affiancata al già presente A.T.P., ossia l’accertamento tecnico preventivo (art. 696 c.p.c.), molto utilizzato quando sussistono ragioni di urgenza.

Avv. Fabiana Rovegno

Cos’è l’A.T.P., ossia l’accertamento tecnico preventivo? Esso consente di fare degli accertamenti urgenti su cose o persone prima della causa. Vediamo alcuni esempi: Danni da infiltrazioni, danni a vei-

Vediamo insieme qualche luogo comune sulla figura dello psicologo… vagando qua e là per il web capita di imbattersi in siti, blog, forum e quant’altro nei quali le persone si esprimono sul suo ruolo, sulle sue mansioni e competenze, e, naturalmente, sulla sua utilità.

La psicologo, questo sconosciuto: quando e perché ricorrere al suo aiuto

L

o stare bene con se stessi e con gli altri non è sempre facile e troppo spesso ci si rassegna a vivere una vita carica di sofferenza, rabbia, delusioni, rancori, dolori e insuccessi. Molto spesso lo psicologo può aiutare a migliorare la propria vita, a trovare soluzioni che da soli non si riescono a focalizzare. Dovrebbero chiedere aiuto non solo quelle persone che presentano problemi così gravi da non poter fare a meno di un aiuto terapeutico specialistico, ma anche coloro che stanno “semplicemente” attraversando un momento difficile e doloroso e che possono trarre molto giovamento dall’avere un momento di riflessione e di riformulazione del problema con un professionista.

Dipladenia: il rampicante amante del sole

a Dipladenia, è un rigoglioso rampicante sempreverde amante del caldo (anche quello soffocante delle città) che in estate si riempie di splendidi fiori rossi, rosa, gialli o bianchi dalla caratteristica forma a campana. È amante del pieno sole ma anche in posizione di mezz’ombra, regala fioriture abbondanti senza bisogno di eccessive cure, al contrario delle più comuni Surfinie. Non ha bisogno di molta acqua (2 volte a settimana) ed è molto resistente anche al vento. Si adatta bene alla coltivazione in vaso ma ha una crescita rapida: scegliamo quindi vasi abbastanza spaziosi, optiamo per la varietà Sundaville (si adatta meglio a questo tipo di coltura) e usiamo spesso concime per piante fiorite per avere una bella fioritura. Non tollera il freddo, per cui, in inverno, è meglio portare la pianta all’interno di casa o, in caso di coltivazione a terra, coprire il terreno con un abbondante strato di pacciamatura. È una pianta rampicante, ma crea effetti molto belli anche lasciando i suoi rami senza sostegno, cascanti dalle balconette dei nostri terrazzi.

Talvolta però, emerge un panorama di opinioni e di credenze sconfortante per la psicologia italiana che evidenzia come la figura dello psicologo sia circondata da un alone di equivoci, frutto di un’informazione scorretta e frammentaria. Basta poco per rendersi conto che, nel migliore dei casi, lo psicologo viene vissuto come figura amichevole che presta ascolto e dà consigli. Molti infatti affermano di non avere bisogno dello psicologo perché possono rivolgersi a parenti o amici quando hanno bisogno di qualcuno con cui parlare.

Ester… nando…!!! Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

Continua alla pagina seguente

...prima parte

Lavori /3 (Ultime lamentele e poi bon!) Chi è causa del suo mal, pianga! E tanto!

C

omodo lamentarsi della crisi e poi pagare la badante 5 euro in nero l’ora, il bracciante 3 euro e il cameriere 1 euro e mezzo su chiamata! Con queste mie orecchie da elefantino Dumbo ho sentito un padre minacciare la figlia: “guai a te se accetti di lavorare in un bar a un euro e mezzo!”, e lo credo bene! Solo a muoversi ci rimetteva! Meglio se stava a casa a dormire! Guadagna di più il migrante a far niente davanti al supermercato! O, quasi quasi, conviene avere a che fare con la giustizia per un po’... così dopo ti trovano un bel lavoro socialmente utile o in base alle tue capacità... come quel pedofilo messo a guidare lo scuolabus o lo stupratore promosso a bidello. Avete voluto delocalizzare? Avete voluto la manodopera a basso costo? Avete voluto importare milioni di disperati? E adesso, con tre euro l’ora, chi si compra l’auto? E la casa? Chi va dal dentista? Chi dall’ottico? Chi compra il made in italy? Chi va in vacanza, al cinema, a teatro, al museo? Chi studia? Chi viaggia? Insomma, chi fa girare l’economia? Il famoso gatto che si morde la coda non lo fa mica perché ci

gode, come direbbe quel tale dalla metafora facile. Il problema è: prima che le grandi menti si accorgano di aver fatto un danno irreparabile, saremo tutti in braghe di tela, morti o espatriati... ammesso che qualcuno ci voglia! Ma la vita va avanti, the show must go on! Infatti, chissene frega se gli italiani sono in difficoltà, finché avranno anche solo un centesimo in tasca si studierà il modo per fregarglielo! GIA’ FATTO, in realtà: gli uno e due centesimi verranno eliminati! Ma sì, “che seccatura tutte ‘ste monetine!” Altruisticamente l’hanno fatto solo per noi,

per alleggerirci ...la borsa, mica per fare un’altra mini svalutazione in attesa di un nuovo bell’aumento dell’Iva! Detto tra noi: pensate che qualcuno arrotonderà i prezzi ai cinque centesimi? Secondo me si salterà subito ai dieci, tondi, tondi e per eccesso. Così sarà più facile, anche per i benzinai! Ma questa è un’altra storia. Buon lavoro a tutti! ...ma non è finita qui, segue nella pagina successiva...


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“The Wolf Pack Tour” ...si parte dal Garitta

I

l 10 settembre appuntamento con il secondo raduno organizzato da MTB Antola “The Wolf Pack Tour”. Per l’occasione ci sarà un nuovo percorso che partirà sempre da Torriglia ed attraverserà gli splendidi monti della Val Trebbia. Il via alle ore 8:30 con l’iscrizione dei partecipanti presso il Garitta Bar di Torriglia. Costo complessivo 15 € con pacco gara e carrello compresi. Al gruppo più numeroso iscritto ad entrambi gli eventi verrà offerto uno speciale premio partecipazione. Al termine

del raduno il Garitta Bar offrirà a tutti i partecipanti un rinfresco finale con birra e hamburger e un pomeriggio libero in compagnia con Mistery Trail. Per tutte le informazioni potete contattare Alberto, 328-5435170, Marco, 338-3681001, Marco Besutti 333-9642392 e Mauro, 3426262550. In più, a fine ottobre uscirà un film giallo girato tra la Val Trebbia genovese e quella piacentina dal titolo “Saturnales” con molte scene girate proprio in quel di Torriglia… f.m.

Per info: cell. 333.96.42.392

Garitta Bar - Via Matteotti, 49 - Torriglia

...segue dalla pagina precedente D’altra parte invece molte persone percepiscono lo psicologo come figura investigatrice e giudicante deputata a valutare cosa ci sia di giusto o sbagliato in loro e per questo vissuta come invadente ed intrusiva. Stando così le cose, è facile per molti giungere alla conclusione che la figura dello psicologo sia superflua e, per molti versi, spaventosa. Non sarebbe opportuno infatti dover pagare qualcuno solo perché resti seduto per un’oretta ad ascoltare i nostri piccoli problemi legati alla quotidianità, o peggio perché ci dica cosa non funziona in noi come se alla fine di un processo emettesse una sentenza. In realtà le cose non stanno proprio così…lo psicologo è una figura professionale che, in virtù delle competenze acquisite durante la propria formazione, aiuta le persone, attraverso il dialogo e l’ascolto, a fare chiarezza su se stesse e ad innescare processi di cambiamento in quelle situazioni che, protraendosi da lungo tempo, causano loro un disagio e/o una sofferenza o che comunque compromettono la buona qualità della vita, e che non riescono a superare da sé. L’intervento dello psicologo non consiste, dunque, nel limitarsi ad ascoltare con sollecitudine e ad offrire conforto e, per così dire, una spalla su cui piangere, né è compito dello psicologo dare consigli o suggerimenti o, peggio, esprimere pareri e/o giudizi sulla personalità, lo stile di vita, la condotta del proprio paziente. Lo psicologo favorisce, invece, l’acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé e agevola processi di cambiamento che conducono la persona (sufficientemente motivata ad intraprendere un simile percorso di crescita personale) verso la risoluzione degli aspetti problematici della propria esistenza. In ambito psichico è possibile distinguere una vasta gamma di circostanze che vanno dal disagio lieve fino ai disturbi veri e propri: è utile consultare uno psicologo quando si sperimentano situazioni di disagio che si manifestano attraverso un profondo senso di inadeguatezza, nella mancanza di motivazione o di progettualità, quando si è in preda a stati ansiosi e/o depressivi o si instaurano condizioni di malessere in risposta a eventi vitali traumatici quali situazioni di perdita o lutto, gravi difficoltà economiche e così via, o per ricevere sostegno nell’affrontare una grave malattia fisica. dott.ssa Alberta Ponte

l'Orto di Marisa

I Fagiolini

Calorie per persona: 155

Ingredienti per una porzione:

P

ortare ad ebollizione una pentola con un po’ di acqua salata e lessate 200 g di fagiolini. Lasciateli cuocere e scolateli croccanti. Tritate 2 spicchi d’aglio e una manciata di capperi sotto sale, metteteli a rosolare in 2 cucchiai di olio, unite 100 g di passata di pomodoro e lasciate che il “sughetto” si addensi, quindi mettetevi a insaporire i fagiolini, salate, pepate e….

Buon appetito...

seconda parte

... e auguri di buon ferragosto!

Ester… nando…!!!

Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

Deserti E

bbene sì, d’estate fa caldo!

E noi siamo sempre meno abituati a vivere all’aperto, rintanati negli uffici, nelle fabbriche, nelle case, nelle auto, veri altiforni se non si trova posto all’ombra. Persino l’abbronzatura sembra andare meno di moda. Il sole è cattivo, l’atmosfera rarefatta e poi piove poco, per ora. Mi dicono, però, che nel 1964 ci fu un luglio altrettanto terribile se non peggiore. Io invece ricordo che nel luglio 1993, al mattino alle nove faceva ancora un freddo porco! Ognuno ha i suoi ricordi! C’era il detto tanto tempo fa, “giugno la falce in pugno”. Poi c’è stato un periodo in cui quel motto non valeva più. Quest’anno a giugno il grano era già strasecco. Quindi? Intanto l’Italia brucia da nord a sud. Per la felicità di chi ci vorrebbe tutti all’inferno. Autocombustione? Pericolose disattenzioni? Mafia? Facciamo una media tra le cose e abbiamo gli italiani! Andiamo verso la desertificazione?

Può darsi, ma il deserto è già qui. Si fa largo dentro di noi. Una cosa però la possiamo ancora fare. Uscire, a piedi o in bici. Mollare l’auto per andare solo fino in piazza a comprare il latte. Un bel copricapo a larghe falde e riappropriamoci delle strade e dei borghi. Delle campagne e dei fiumi. Riscopriamo le nostre qualità e le nostre bellezze. Facciamolo tutti e torneremo padroni dei nostri spazi. In vacanza e non! A chilometro zero o quasi! Buona estate a tutti!


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A Ovada, celebrato il decennale con una grande festa per la grande società sportiva

Divertimento e beneficenza: è l’annuale Torneo di Calcio a 5 di Arquata

I primi 10 anni della Boys Calcio Tra divertimento e sport E T ra il 14 settembre del 2007 quando nacque l’A.S.D. Boys Ovada con le categorie Piccoli Amici e Pulcini 2007/2008/2009 grazie ad un’idea dell’allora presidente dell’Ovada Calcio Enrico Cavanna; figuravano nel nuovo organico oltre a Gianpaolo Piana, Gianni Bisso e per la parte tecnica Paolo Brenta e Vincenzo Avenoso. A distanza di dieci anni, l’A.S.D. Boys Calcio ha celebrato il decennale con la presentazione del cammino, i progetti futuri e l’organico tecnico della prossima stagione presso il Castello di Grillano, per poi spostarsi presso “Casa Parodi” per la riunione conviviale con il fatidico taglio della torta. Una festa preparata in tutti i particolari come si conviene per una grande società che ha compiuto passi importanti nel panorama provinciale tanto da essere considerata dai vertici della Federazione una delle migliori società giovanili come struttura e numero di iscritti. “Dieci anni di crescita – sottolinea Gian Paolo Piana primo presidente – ma anche di battaglie e di cambiamenti, un cammino non certamente semplice, ma con l’obiettivo di migliorare”. Un cammino importante che ha portato ad accorpare tutta l’attività giovanile sotto i Boys rilevando il settore giovanile del Due Valli ed estendendo l’attività a Silvano d’Orba, Castelletto d’Orba e Molare oltre che Ovada cambiando la denominazione in A.S.D. Boys Calcio. Un percorso anche di successi che ha coinciso con la partecipazione di formazioni ai campionati regionali, oltre all’organizzazione di tornei e la celebrazione del trentennale del torneo di Pasqua. Oggi tutte le giovanili dalla Scuola Calcio agli Allievi sono di competenze dell’A.S.D. Boys Calcio, mentre la Juniores e la formazione maggiore rientrano nella fusione Ovadese – Silvanese. Dal 1 luglio è entrato in vigore l’utilizzo del defibrillatore e grazie alla donazione di Mauro ed Elena Borsalino di Valenza, il campo sportivo “Moccagatta” viene dotato di questo strumento. Tra i progetti il glorioso “Moccagatta” che cambia vestito con la riqualificazione tuttora in corso, ha trovato in Acquaviva, un partner che ha deciso di investire con i Boys, quindi la psicologia nello sport con Dattilo Sabrina con il progetto di due fasi “Calcio allenamento di vita”, quindi il progetto “Nutrizione e Salute” con la biologa e nutrizionista Francesca Pareto, per il terzo anno il progetto nelle scuole con Marco Albertelli, il

ra il 27 giugno e il 9 luglio si è svolto, presso l’Oratorio S. Giovanni Bosco di Arquata Scrivia, l’ormai tradizionale Torneo benefico di Calcio a 5, giunto alla sua IX edizione. La novità di quest’anno è stata rappresentata dal passaggio di consegne del gruppo organizzativo delle passate edizioni, composto da Federico Bonaventura, Simone Carbone, Agostino Murano e Giacomo Ponzano, in favore dei nuovi responsabili: Gabriele Barbieri, Giampiero Murano e Umberto Semino. L’evento ha visto la partecipazione di 8 squadre, senza distinzione di categorie, la squadra vincitrice è stata Atel-Antennas. I giocatori, autori del successo sono stati Alessandra Braglia, Lorenzo Bruni, William Carrea, Alessio La Neve, Fabio La Neve, Roberto Massone, Domenico Monteleone, Andrea Pellegrino, Marko Perkovski e Ottavio Soffientini. Independiente si è classificata seconda e Bici-Arrosticini ha chiuso il terzetto del podio. Umberto Semino

nuovo sito internet con l’indirizzo info@boyscalcio.it a cura di Marco Recaneschi e la nuova Scuola Calcio a Castelletto d’Orba con Biagio Micale e la Polisportiva guidata da Stefano Cavanna e Mauro Pestarino. Per quanto riguarda gli organici, Franco Piana è il legale rappresentante, Laura Garbero segretaria, Barbara Caorsi tesoriera, responsabile del settore giovanile Paolo Brenta, Coordinatore del settore giovanile Carlo Ottonello, Responsabile tecnico attività di base Vincenzo Avenoso, responsabile dei tornei Carmelo Barca, addetto stampa Enzo Prato; le due new entry Armandino Nervi responsabile dell’attività agonistica e Massimo Coscia che rientra nello staff del presidente come direzione operativa dell’attività agonistica, responsabile dei regolamenti e coordinatore dei progetti. Per la parte tecnica i Piccoli Amici 2011/12 sono seguiti da Vincenzo Avenoso, Federico Fiorillo, Barbara Bonfiglio e Biagio

Micale a Castelletto d’Orba; Primi Calci 2010 da Marco Bisio; Primi Calci 2009 con Riccardo Mangini; i Pulcini 2008 Carlo Massa, Pulcini 2007 Vincenzo Avenoso; Esordienti 2006 Andrea Ottonello, Marcello Cioncoloni; Esordienti 2005: Mario Tamani, Giovanissimi 2004: Biagio Micale, Giovanissimi 2003: Silvio Pellegrini e Alessandro Barletto; Allievi 2002: Stefano Cartesegna e Ferdinando Prato; Allievi 2001: in corso le trattative. Individuati anche i dirigenti dell’attività agonistica con Paolo Bello nei 2001; Carlo Ottonello nei 2002, Ivo Ferrando nei 2003 e Carmelo Barca nei 2004. Infine i responsabili dei campi sono Paolo Brenta per il “Geirino”, Paolo Esposti per il “Moccagatta”, Gino Covacich per lo “Stefano Rapetti” di Silvano d’Orba, Canepa Corrado per Molare e Carmelo Barca per Castelletto d’Orba. Enzo Prato

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Gli organizzatori ringraziano Un ringraziamento particolare va agli arbitri volontari Giuseppe Nesci e ai fratelli Geli, ai gestori dell’oratorio Angelo ed Elena Murano e agli sponsor dell’evento: Sport o’clock e l’azienda agricola F.lli Quaglia. È stato inoltre fondamentale il sostegno di Federico Campasso, in quanto presidente del gruppo Rotaract Gavi-Libarna, grazie alla cui partnership il ricavato del torneo sarà devoluto in beneficienza. Un ulteriore ringraziamento va ai partecipanti per l’entusiasmo e la sportività dimostrata e al pubblico che ha animato le serate di questo evento, l’appuntamento è quindi per il prossimo giugno con la decima edizione. u.s.


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l’inchiostro fresco

Agosto 2017

SPORT

Ritorna la pedalata ecologica da Novi Ligure a Castellania

“Io voglio pedalare sicuro” Castellania

Vincenzo La Camera nuovamente Campione Italiano

Museo dei Campionissimi a Novi Ligure

Novi Ligure

A

nche quest’anno ritorna il tradizionale appuntamento con la “Pedalata ecologica” da Novi Ligure a Castellania. Un appuntamento giunto alla sua 21ª edizione che rappresenta ormai uno degli appuntamenti più attesi da parte dei ciclisti novesi e non. L’appuntamento è per sabato 23 settembre a partire dalle ore 10, con ritrovo davanti al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. Gli organizzatori di questa 21° edizione stanno perfezionando gli ultimi particolari per far sì che, anche quest’anno, il successo sia garantito, così come è stato negli anni scorsi. Un successo che si è fatto sempre più importante anno dopo anno, al punto che la “Pedalata ecologica” è ormai una delle manifestazioni più partecipate a livello nazionale. Insieme agli organizzatori novesi dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport si affiancherà il Comitato Provinciale di Alessandria dell’Ente di Promozione Sportiva C.S.A.In. “Il tema di quest’anno – spiegano gli organizzatori – è incentrato sulla sicurezza stradale dei ciclisti, i loro diritti e doveri nell’ambito del traffico cittadino, urbano ed extraurbano nonché alla sensibilizzazione di tutti gli utenti della strada per un rispetto

reciproco”. Un tema quanto mai di stretta attualità, dopo i tragici fatti di cronaca che, sulle nostre strade, hanno visto in poche settimane la morte di tre atleti di fama internazionale, investiti da automezzi mentre erano in bicicletta: il ciclista Michele Scarponi, il motociclista statunitense Nicky Hayden e la maratoneta tedesca Julia Villhemer. La “Pedalata ecologica” si correrà nel mese di settembre appunto da Novi Ligure a Castellania, località scelta non a caso in quanto ricorrono i 98 anni dalla nascita di Fausto Coppi. La gara si fregerà dello slogan “Io voglio pedalare sicuro” motto che tutti i partecipanti dovranno sostenere in questa importante manifestazione. Non solo diritti per gli amanti delle due ruote, ma anche una serie di raccomandazioni che verranno raccolte in una sorta di “decalogo”. La Pedalata, come già detto, partirà dal Museo dei Campionissimi, transiterà in Via Crispi (sede dell’UNVS), in Viale della Rimembranza (dove si trova la casa di Coppi), Via Manzoni, la frazione Merella, Villalvernia e l’arrivo finale a Castellania, dove i partecipanti potranno visitare la casa natale di Fausto Coppi. La manifestazione è ludico-ricreativa, a pedalata libera ed aperta a qualsiasi tipo di bicicletta.

La casa natale di Fausto Coppi, a Castellania “I ciclisti – ci spiegano gli organizzatori della Pedalata – dovrebbero conoscere il percorso di gara, provandolo prima nonché conoscere perfettamente il Codice della Strada e la cartellonistica”. Chi utilizza l’Autostrada A/26 uscita Casello di Novi Ligure direzione centro città alla terza rotonda svoltare a dx 200 metri Museo dei

Campionissimi. In questa edizione hanno aderito come patrocinatori: il CONI Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria, l’AIDO Regione Piemonte. Mossiere della medesima, il Sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere. Fabio Mazzari

INFO ISCRIZIONE È possibile iscriversi all’indirizzo e-mail: unvsnoviligure.al@gmail.com entro e non oltre le ore 24 del 16 settembre. I partecipanti devono fornire: data, luogo di nascita e indirizzo. È gradita la preiscrizione, la quota di iscrizione è di 5,00 € a persona e ad ogni partecipante, verrà consegnata una maglia della manifestazione.

Il podio di Vincenzo La Camera, dell’Atletica Novese

A

i Campionati Italiani Individuali su Pista Master ad Orvieto dal 7 al 9 luglio, Vincenzo la Camera ha conquistato l’ennesimo titolo di Campione Italiano nella prova di salto in lungo con la misura di 4,26 m. Con l’emozione dovuta a questo risultato l’atleta novese, ha detto: “Anche questa volta ce l’ho fatta: la misura è discreta ma contava vincere. Nell’ultimo salto, quando già le gambe erano stanche, ho fatto il 4,26”. Ottima prova di Vicenzo La Camera anche nelle gare di velocità sui 100 e 200 m, dove è arrivata una medaglia d’argento con riscontri cronometrici interessanti, specie nei 200 m. Gian Battista Cassulo

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l’inchiostro fresco Agosto 2017

SPORT

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Isola del Cantone: Concluso il torneo Saverio Perri, in campo...

Con lo spirito dello sport amatoriale A

nche quest’anno i giovani di Isola del Cantone in collaborazione con l’Associazione calcio Isolese ASDI hanno organizzato sul campo sportivo del Monte Moro, gestito dalla ASDI, il torneo Memorial Saverio Perri. “Questo torneo, lo abbiamo detto più volte, ha in se la particolarità di essere aperto a tutti, ragazzi e ragazze, uomini e donne, di età compresa tra i 16 e i 60 anni – ci dicono gli organizzatori - Chi si iscrive, in genere ha le caratteristiche tecniche e fisiche per affrontare le partite del torneo, tuttavia il requisito fondamentale per partecipare è, da sempre, la dichiarata voglia di giocare al calcio e divertirsi... indipendentemente dal risultato raggiunto in campo”. Un valore importante questo, ai quali gli organizzatori tengono molto perché, come ci è stato detto, lo sport praticato a livello amatoriale si deve basare sul “piacere dello stare insieme”. Con l’edizione memorial Saverio Perri 2017 “si è voluto tornare un po’ alle origini – ci dicono infatti gli organizzatori – cercando la disponibilità tra i risiedenti nel Comune di Isola o nelle sue frazioni”.Una formula che ha raccolto una quarantina di adesioni, che hanno permesso la costituzione di quattro formazioni cosi denominate; Massachen, Spegassin, Ferré, Villen. Ma ecco qui di seguito, la cronaca del torneo a firma di Renato Piras. La redazione

Il tabellone degli incontri Nelle prime serate del 13, 15 e 20 giugno si sono disputate le partite che hanno visto ogni squadra misurarsi man mano con una delle tre avversarie. Successivamente, nella serata delle semifinali di giovedi 25 giugno le formazioni con miglior punteggio hanno affrontato le due meno performanti e domenica 2 luglio i Massachen guidati dal giovane ma esperto Alessio Repetto e i Villen del veterano Alberto

Cavalli e dintorni

Ma quanti denti ha un cavallo? Come ben si sa, a caval donato non si guarda in bocca. L’origine di questo detto risiede nella possibilità di stimare, con buona approssimazione, l’età di un cavallo grazie all’osservazione dei suoi denti. E quindi se uno ha ricevuto in dono un cavallo non è carino andare a controllare quanti anni ha (ma a sua volta non è carino regalare un cavallo vecchio)!

Mignone si sono disputati la partita della finalissima. Mentre Ferré e Spegassin si sono contesi il terzo posto dando dato vita comunque a una buona gara con sprazzi di buon gioco e spettacolo. Ma sono stati i Ferré a tenere sempre in pugno la gara aggiudicandosela senza sorprese.

Ma i suoi compagni non si sono dati per vinti e dopo aver chiuso il primo tempo sull’uno a uno e subito due gol nei primi minuti del secondo tempo ad opera di Repetto, grazie alle invenzioni dell’astuto A. Mignone sono riusciti a chiudere la partita in pareggio. Stessa storia nei tempi supplementari con i Villen costretti a rimontare lo svantaggio e agguantando il pareggio negli ultimi minuti del secondo tempo supplementare. A quel punto la questione si è decisa con i calci di rigore .Purtroppo I Massachen non disponevano di un fenomeno nella propria porta mentre i Villen schieravano Gaiardo Alberto ormai vecchio volpone del calcio isolese e ottimo portiere. Tuttavia , per i primi 4 tiri il risultato è rimasto inchiodato sul pari. Poi un tiro fuori di Repetto e una parata

di Gaiardo hanno chiuso la partita decretando la clamorosa vittoria dei Villen sui Massachen.

Novi Ligure: nuove norme per lo Stadio

Per concludere Cinque serate partecipate in un posto poco comodo da raggiungere come il campo del Monte Moro non è cosa da poco. Manca in questa iniziativa di sport e amicizia forse un po’ di popolo di mezza età’ e manca di sicuro la presenza “attiva” delle Istituzioni specialmente nella serata di avvio e in quella di conclusione del torneo che darebbe all’evento quel tocco di attenzione e ufficialità che non guasta.

La cronaca delle partite torneo Nella partita per il primo e secondo posto le cose non sono state invece cosi scontate. Certamente pesava nella squadra dei Villen l’assenza dell’attaccante Simone Luminoso impegnato in una gara Nazionale di salto in alto. Gara che ha brillantemente concluso conquistando il quarto posto assoluto e stabilendo il suo nuovo primato personale superando l’asticella posta a metri 2,12.

I

l 19 luglio a Novi Ligure si è svolta una riunione organizzativa tra le 4 squadre calcistiche di Novi Ligure ed alcuni esponenti dell’amministrazione tra cui l’Assessore allo Sport, Stefano Gabriele, e il presidente della Consulta Sportiva di Novi Ligure, Adriano Reale, per utilizzo dello stadio comunale “Girardengo”. È emerso che nel regolamento della Consulta si dà la priorità, per quanto riguarda l’utilizzo dello stadio, alle società con categoria e “numeri” (intesi come numero di tesseramenti e ampiezza del proprio movimento giovanile) superiori. Per la prima volta queste due voci non appartengono alla stessa società, in quanto l’ A.S.D.S.G. Novese ha numeri superiori a tutte le altre società, ma la categoria dell’A.S.D. G3 Real Novi è la più alta della città (esclusa la Novese femminile). L’amministrazione ha deliberato che sarà l’ A.S.D.S.G. Novese ad utilizzare lo stadio comunale per le gare di campionato. gb.c.

Il valore del torneo Ma la vittoria più importante del torneo Saverio Perri è stata indubbiamente la partecipazione da parte dei giovani; le ragazze e i ragazzi che hanno allestito le squadre e organizzato nei minimi dettagli le serate curando in modo particolare la logistica e la ristorazione, e tutti quelli che componevano la stragrande maggioranza del pubblico Isolese durante il Torneo. Un altro importante aspetto che questo evento porta è l’offerta che questi ragazzi ogni anno riescono a proporre disponendo solo di un campo sportivo e della loro vulcanica fantasia.

Renato Piras

Anche se è un fatto piuttosto noto, dubito che tanti siano in grado di valutare l’età di un cavallo osservandone i denti, anche tra gli appassionati o perfino proprietari di uno di questi animali. Componente essenziale di questo metodo di stima è il modo in cui i denti si consumano, oltre al fatto che anche i denti permanenti continuano a crescere per parecchi anni. Ovviamente, per i cavalli giovani sono importanti le scadenze alle quali compaiono sia i denti da latte che quelli permanenti. Se qualcuno è interessato, in rete si trova parecchia informazione, tra cui segnalo: http://www.friesian.it/files/ dentizione-cavallo-e-determinazione-eta.pdf Ma occupiamoci ora del titolo di questa rubrica: quanti denti ha un cavallo? La risposta è... dipende! Tanto per cominciare, dipende se è maschio o femmina. Alle femmine tipicamente mancano i canini, per cui hanno normalmente 36 denti, rispetto ai 40 dei maschi: 12 incisivi, 4 canini e 24 tra molari e premolari E poi ci sono i denti di lupo, che di solito non ci sono... sarebbero dei premolari che non vengono conteggiati nel conto standard dei denti! Ma, a parte questo, possono essere una presenza fastidiosa perché si trovano proprio sulle “barre”, ovvero lo spazio tra i denti anteriori e il gruppo dei molari e premolari, spazio dove va ad appoggiarsi l’imboccatura, proprio perché è normalmente vuoto. In caso di fastidio i denti di lupo vengono asportati, con un intervento di estrazione molto semplice. Questi denti “strani”, nel senso che ci sono oppure no, hanno un’altra particolarità: una volta spuntati non crescono più, contrariamente agli altri. Annotazione finale: a cosa servono al cavallo i denti? I molari e premolari servono a triturare, molare il cibo che, una volta ingerito, non tornerà più su (il cavallo non è un ruminante!); i forti incisivi hanno, naturalmente, la funzione di strappare l’erba, dopo averla “tastata” con il labbro superiore...

...perché, il cavallo è un buongustaio!

È di Predosa il “Miglior sportivo dell’anno”

È

stato premiato il 21 luglio ad Ovada nell’ambito della “Serata dello sport”, Francesco Meloni, come Miglior sportivo dell’anno. Un giovane studente di Predosa, iscritto alla Facoltà di Ingegneria di Torino, molto impegnato nello studio e nello sport. Da anni ormai il pattinaggio è la sua passione, è stato convocato nel 2016 dai tecnici della FISR (Federazione Italiana Sport Rotellistici), per indossare la divisa della Nazionale italiana di pattinaggio, un un’esibizione in coppia con Alice Pezzuto, uno straordinario successo. Francesco Meloni è vice campione ai campionati regionali di

pattini a rotelle e medaglia di bronzo agli ultimi campionati nazionali UISP. “Un atleta pieno di talento – dice Simona Maranzana, allenatrice della squadra di pattinaggio artistico di Castelletto d’Orba – quest’ultimo titolo, accresce ancora di più il lustro della Polisportiva castellettese pattinaggio artistico, presso cui Francesco si allena costantemente ed con grande passione e dedizione”. Congratulazioni a Francesco per una carriera di successi.

Marta Calcagno

ASD SCUDERIA LA BELLARIA


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l’inchiostro fresco

Agosto 2017

Associazione “Difesa dell’Ammalato Psichico”

Di.A.Psi.

Comune di Basaluzzo

Invitano

Sabato 19 agosto 2017 a Basaluzzo (AL) nel Piazzale delle Feste, alle ore 21.30 per il grande concerto de

le quattro chitarre in

«EMIGRANTI DELLA RISATA»

Da sinistra a destra: Pasquale Dieni, Chitarra ritmica e seconda voce, Aldo Ascolese, Chitarra e voce solista, Gianluca Origone, Chitarra solista e arrangiamenti, Gianni Amore, Chitarra e arrangiamenti

Sponsor dell’evento:

L’area del Teatro, dopo 10 anni di concerti dedicati a Fabrizio De Andrè, verrà intitolata al grande cantautore genovese, con una targa commemorativa


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