Inchiostro Fresco - Giugno 2015

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l’inchiostro fresco CONTIENE UN INSERTO SULLA FESTA PATRONALE DI SAN PIETRO AD URBE Giugno 2015

Fondato nel 1985

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La voce del tuo territorio

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Distribuito gratuitamente

ANNO XXX / N. 5 - GIUGNO 2015

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

Storie di ieri ma non di domani: un focus su un disastro (avvenuto) e su uno ipotetico (sperando non s’avveri)

Tarinè: un’altra ACNA di Cengio? L’

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segue a pag. 11

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notizia di aprile quella secondo cui una società piemontese CET (tra l’altro con capitale di “soli” 10.400 Euro) ha avanzato la proposta di campionamenti sul monte Tarinè, la conformazione rocciosa che domina, come un silente guardiano, la Valle dell’Olba, da Sassello ad Urbe, poco distante da Savona. Già nei decenni scorsi, più volte, sono state avanzate proposte di sfruttamento, tutte rifiutate a causa del grande impatto ambientale (leggasi inquinamento) che una simile operazione porterebbe con sé. Infatti il Tarinè è composto da rocce di rutilio e graniti (non titanio allo stato “puro”), con presenza, soprattutto nell’area di Piampaludo, di un anfibolo, chiamato crocidolite, che al momento dell’estrazione, si separa sotto forma di fibra la quale è cento volte più cancerogena delle famigerate “polveri di Eternit”. La notizia di una nuova possibile

“estrazione” ha gettato allarme tra la popolazione locale che, non solo si è organizzata sui social network aprendo la pagina Facebook Gruppo Spontaneo Monte Tarinè, ma ha anche lanciato una petizione on-line, per bloccare le operazioni, sul famoso sito www.change.org. Urbe è “strategicamente fondamentale” non solo per la presenza del Tarinè, nel suo territorio, ma anche e soprattutto, perché dalle viscere del monte i sviluppano le falde acquifere che alimentano il torrente Orba (che nasce alle pendici del Faiallo). L’Orba attraversa tutta una serie di Comuni tra Liguria e Piemonte, interessando un bacino di utenza di oltre 50.000 persone. Logico che un inquinamento “a monte” porterebbe pericolosissime ripercussione “a valle”. Noi de “l’inchiostro fresco” siamo andati a constatare direttamente la situazione, raggiungendo il Sindaco di Urbe, Fabrizio Antoci. “Mercoledì 20 maggio – ci dice Antoci – assieme a Daniele

Rocca Grimalda

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Oro verde contro oro blu @Mattia Nesto

Molare

OVADA

La parola al Sindaco di Urbe, Fabrizio Antoci sulla miniera

MATTIA NESTO

Olbicella

Laghi di Ortiglieto

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Le rossastre acque della Bormida quando l’ACNA era in piena produzione

Nella foto in alto il monte Tarinè nelle cui viscere è conservato il titanio, a fianco il percorso dell’Orba le cui sorgenti attingono dalle falde acquifere di questo sito e a lato le acque della Bormida così com’erano negli anni dell’ACNA di Cengio

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ACNA di Cengio, acronimo di Azienda Coloranti Nazionali e Affini, era un’azienda chimica che, sulle ceneri di uno stabilimento nato nel 1882 per la produzione di dinamite, dal 1929 al 1999, aveva prodotto coloranti industriali. Il fiume Bormida era stato utilizzato come “strumento” per il processo produttivo di questa fabbrica, la quale, ben presto, divenne sinonimo di morte e distruzione. La Bormida infatti si trasformò in un fiume inquinatissimo, a tal punto che anche le colture dei campi a valle, tra Acqui Terme e Alessandria, furono duramente compromesse. Nei primi anni del suo insediamento, i politici dell’epoca si dimostrarono oltremodo favorevoli alla sua venuta ed anche una parte considerevole della popolazione, in nome dell’occupazione, dello sviluppo e del progresso, accolse di buon grado l’apertura della fabbrica. Ben presto però le acque della Bormida incominciarono a tingersi di un sinistro color sangue e qualcuno iniziò a temere il peggio. Il periodo bellico impegnò le coscienze su altre tragiche vicende e solo nel 1956, quando l’Italia era pervasa dalla “febbre della Ricostruzione”, l’attenzione verso quel fiume ritornò viva, mentre gli effetti nefasti di quell’insediamento si stavano ormai rivelando in tutta la loro drammaticità. Non solo l’ambiente si stava inesorabilmente compromettendo, ma venivano registrati anche aumenti esponenziali di decessi per cause tumorali. La popolazione iniziò a mobilitarsi ed ad insorgere. Ciò nonostante nel 1960 il Ministero dell’Ambiente concesse per altri 70 anni la derivazione dell’acque della Bormida per gli usi dell’ACNA con la conseguenza che i veleni trasportati dallo stesso corso d’acqua iniziarono a percolare ed ad inquinare tutte le falde acquifere del suo bacino fino ad avvelenare a chilometri di distanza i pozzi

dai quali attingeva l’acquedotto di Strevi, tanto che questi nel 1969 venne chiuso. Ci volle il disastro di Seveso del 1976 per vedere finalmente promulgata una legge che per prima stabiliva precise norme sulle emissioni inquinanti. Era la legge Merli. I dirigenti dell’Acna di Cengio in base a quella legge vennero denunciati per disastro ambientale da numerose Amministrazioni, in primo luogo da quella di Asti, perché l’inquinamento si era allargato sino a quella provincia. Si costituì un’associazione per la rinascita della Valle Bormida e nel 1988, quasi diecimila persone, in gran parte provenienti dal Piemonte, sfilarono per le vie della ligure Cengio, che ricadeva nella provincia di Savona, chiedendo la chiusura di quella fabbrica della morte. E sempre in quell’anno le proteste erano salite a tal punto che venne bloccata sul colle Don Bosco la tappa del Giro d’Italia. Dopo diverse traversie e una lunga battaglia a colpi di carta bollata tra le associazioni ambientaliste, le amministrazioni locali e l’ACNA, con in mezzo il Ministero dell’Ambiente e da una parte la Regione Liguria, che difendeva l’ACNA in nome dell’occupazione e dall’altra la Regione Piemonte, che si opponeva in nome della tutela ambientale e della salute, questa fabbrica ai suoi albori fortemente voluta quale volano per l’economia trans-regionale e poi negli anni sbandierata come “multinazionale portatrice di sviluppo” ed invece rivelatasi un moderno Leviatano, trovò il suo epilogo alla fine degli anni ’90, quando nel 1999 chiuse i battenti, dopo 117 anni, definitivamente. Oggi, mentre noi de “l’inchiostro fresco” scendiamo dal Sassello su Acqui per portare i nostri giornalini all’amico Gian Luca Ferrise che ci cura la nostra redazione acquese, bordeggiando segue a pag. 11


l’inchiostro fresco

LE SENTINELLE DEL TERRITORIO - IL TURISMO E LA CULTURA LOCALE Intervista a Giuseppe Teti, il Sindaco-alpino che vede nell’Unione dei Comuni il futuro della Val Borbera Piccoli Comuni, grandi Sindaci 2

Giugno 2015

Vignole Borbera: no al risparmio sui servizi! MATTIA NESTO

ad alluvioni, essendo terre posate su un sottofondo di tufo per sua natura impermeabile che non trattiene le acque, lasciandole defluire con irruenza, proprio come è avvenuto nella scorsa alluvione. Anche per questo, fermo restando l’eccezionalità dell’evento atmosferico, vorremmo dividere il canale in due rami, di modo che possa resistere ad una portata d’acqua maggiore”. Infine il Primo Cittadino ha ricordato che: “L’estate a Vignole sarà ricca di appun-

@Mattia Nesto

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aggiungiamo nel suo ufficio Giuseppe Teti, Sindaco di Vignole Borbera, “PD della prima ora ma non per questo acritico nei confronti dell’attuale Esecutivo” che ci accoglie ponendo subito l’accento su un’importante questione: “Vignole Borbera è un Comune di quasi 2300 abitanti e per questo motivo deve rispettare il Patto di Stabilità. Si dà il caso che possediamo un avanzo di cassa primaria (su un bilancio totale di 3 milioni di euro, ndr) di 500.000 euro. Ora il Patto non ci permetterebbe di spendere quest’importo ma, subito dopo l’alluvione dello scorso inverno, abbiamo parlato con l’ex Sottosegretario Graziano Delrio che si era dichiarato disponibile a farci usare queste risorse ulteriori. Adesso lo rincontreremo e vedremo il da farsi”. Da questo poche parole si capisce come ormai la figura del Sindaco, alla luce delle nuove norme amministrative, sia davvero sempre più “una figura delle Istituzioni in prima linea” nei confronti e dei cittadini e del territorio. “Proprio per presidiare ancora di più il territorio – ci fa quasi eco il Sindaco – sono un convinto fautore delle unioni dei Comuni. Attualmente Vignole Borbera – prosegue Giuseppe Teti – fa parte dell’Unione dei Comuni Val Borbera e Spinti, assieme a Borghetto Borbera, Stazzano e Grondona. Quattro realtà accumunate da un territorio molto bello ma anche difficile”. Dove si trova la sede di questa Unione? “Si trova al terzo piano del Comune di Borghetto – risponde il nostro interlocutore - Borghetto, come noi di Vignole, proprio nell’ottica di una razionalizzazione delle spese, ha sgombrato gli uffici dal terzo piano, concentrandoli nei due sottostanti, per liberare appunto una sala ideale per le riunioni intercomunali”. A proposito di “razionalizzazione degli edifici pubblici” il Primo Cittadino sottolinea come: “Siamo molto orgogliosi di poter offrire ai nostri ragazzi un’educazione completa dai 18 mesi ai 14 anni, offrendo loro edifici scolastici con costi energetici contenuti, grazie a pannelli solari che produrranno, con un intervento già predisposto, i 25 kw”. Domandiamo a Giuseppe Teti se il Comune abbia già pensato a come investire quel “tesoretto” di 500.000 euro: “Se Delrio ci concederà il permesso – afferma un po’ scherzosamente il Sindaco – avremmo l’intenzione di mettere in sicurezza il canale scolmatore, che si trova nell’area conosciuta in dialetto come dei mujeìn, ovvero degli acquitrini. Già i nostri nonni contadini – prosegue Teti – sapevano che erano zone soggette

tamenti, anticipata domenica 31 maggio con la corsa podistica “Giro dei Mocchi”. Il programma proseguirà poi con la Sagra del Fritto Misto (organizzata dal locale circolo PD, ndr), da venerdì 17 a domenica 18 giugno, la Sagra dello Stoccafisso, dal 24 al 25 luglio (A.S. Vignolese) per concludersi con la Festa Patronale: domenica 9 agosto con la Fiera di San Lorenzo e lunedì 10 con la solenne Processione. Un’estate insomma tutta da vivere e da partecipare!”.

Il Sindaco Nives Albertelli ci ha fatto da cicerone per le vie del Centro Storico

Molare: borgo antico, volto moderno MATTIA NESTO

@Mattia Nesto

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nrica Albertelli, da tutti conosciuta come “Nives”, Sindaco di Molare, è una persona “innamorata fino al midollo” della propria terra. Infatti, sin dalle iniziali battute della nostra intervista, ci ha confessato che: “Spesso e volentieri, quando si fermano in paese dei bus di turisti, sono io stessa ad accompagnarli, mostrandogli le bellezze del borgo. E quando dico che sono il Sindaco, rimangono tutti un po’ sorpresi. È divertente ma io non ci vedo nulla di strano, semmai tanto amore per i miei luoghi”. Un borgo che, nonostante si posi su un territorio collinare piuttosto scosceso, non ha risentito troppo del galoppante dissesto idrogeologico: “Esatto e anche per questo il tessuto commerciale è ancora integro, con nuove attività che aprono, come una fiorista e un’azienda vinicola, la Ghera, che proprio in questi giorni si sta insediando – conferma il Sindaco – Anche se non voglio dimenticare che Olbicella è stata rudemente colpita, soprattutto dall’esondazione dell’Orba. Molare non è solo

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na volta era tutto più semplice. Il compito del Sindaco di un piccolo Comune sino agli anni ’80 si esauriva nel firmare i principali documenti, dalla patente alla carta d’identità e presenziare, con una bella fascia tricolore, alle più importanti manifestazioni cittadine, dal 25 aprile al 2 giugno. Però, successivamente all’approvazione della Legge di riforma sulle autonomie locali dell’8 giugno 1990 e dopo le sue successive modificazioni (in particolare la legge del 25 aprile 1993 n. 81 sull’elezione diretta dei Sindaco), questo ruolo via via ha assunto sempre maggiori responsabilità. Infatti il Primo Cittadino deve fare, letteralmente, “i conti” con il bilancio, cercando di rispettare i vari “patti di stabilità” che nel corso degli anni si sono succeduti, senza altresì gravare troppo sulle “tasche dei suoi cittadini”. Un vero e proprio “esercizio da equilibrista”: per questo, soprattutto nei piccoli Comuni aventi ridotte risorse, occorrono, oggi più che mai, grandi Sindaci. O se vogliamo Sindaci-manager. Samuele Anastasio

Molare, mi si consenta questo gioco di parole: è anche Olbicella, anche San Luca, anche Battagliosi ed anche la Madonna delle Rocche”. A questo punto domandiamo a Nives Albertelli qualche spiegazione in più sulla recente asfaltatura della strada provinciale 207 tra Molare e Olbicella (fatto di cui già ci eravamo interessati sul sito de “l’inchiostro fresco”): “La messa in sicurezza è stata possibile grazie a numerosi e costanti solleciti nei confronti della Provincia di Alessandria – risponde pronta il Primo Cittadino – La Provincia ha stanziato le risorse, ma debbo dire un grazie a tutti gli Olbicellesi, i Molaresi ed anche agli Assessori, che si sono prodigati in maniera autonoma e personale per concor-

rere ai lavori, fornendo mezzi, benzina e supporto logistico. Un grande traguardo a livello sociale, oltre che un sicuro aiuto per la viabilità che in quel tratto di strada risultava oltremodo pericolosa”. Molare è un paese ricco di storia, con scorci pittoreschi e palazzi nobiliari: “Penso, e sono convinta, che Palazzo Tornielli e il Castello Gaioli Boidi siano due gemme difficilmente riscontrabili in altri luoghi – dice la nostra interlocutrice – Entrambi gli edifici storici sono abitazioni private che sono mantenute splendidamente in ordine e grazie all’ottimo rapporto intessuto tra la Civica Amministrazione ed i proprietari, sono diventati patrimonio comune. Addirittura Palazzo Torniel-

li, nella bella stagione, da fine giugno a fine settembre, è visitabile e fruibile per tutti. Una visita che vi consiglio, che vi lascerà davvero senza fiato”. Quali sono gli eventi principali previsti per l’estate? “Molare è conosciuta per la Sagra del Polentone, tradizione che continuerà e che richiama sempre tanta gente con in più la partecipazione dei Templari di Alessandria, gruppo storico che ogni anno ci allietano con un grandioso concerto – afferma Nives Albertelli – Ma non voglio tralasciare la Sagra del Focaccino di Battagliosi, un evento clou con molti ragazzi provenienti anche da Novi Ligure, Ovada, Acqui Terme, Pavia e Milano, letteralmente entusiasti della prelibatezza

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locale. Ma non finisce qui – prosegue il Sindaco – Da segnalare sicuramente la Sagra delle Tagliatelle ai funghi di San Luca, quei porcini nerissimi orgoglio del nostro territorio ed anche la Festa di San Lorenzo ad Olbicella, dove lo scorso anno il tema è stato l’età medioevale. Infine ad agosto ecco la Festa alla Madonna delle Rocche, con il caratteristico stracotto di cavallo”. Appuntamenti di oggi e storie di ieri a Molare si confondono, senza che il passato si trovi così distante dal presente. Anche il Sindaco è d’accordo e salutandoci ci dice: “Molare è un paese non soltanto bello da vedere, ma anche da ricordare, per questo vale la pena di ritornarci ancora e ancora e ancora…!”.

l’inchiostro fresco www.inchiostrofresco.it Direttore onorario: Rino

Vaccaro

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Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria al n° 226160 il 4/10/2005 P. IVA e C.F. 02096520065 Sede Legale: Piazza Garibaldi, 5 - 15076 Ovada (AL) “l'inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente Ass. Club F.lli Rosselli La raccolta pubblicitaria è curata in proprio tramite i soci dell’Associazione Club Fratelli Rosselli

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Ovada: quattro giorni di festeggiamenti dal 21 al 24 giugno tra momenti religiosi, gastronomici e musicali

La festa di San Giovanni Battista arricchisce il calendario del “Monferrato Expo 2015” Un sito internet dell’Oratorio L a patronale di San Giovanni Battista del 24 giugno di Ovada è stata individuata come momento di richiamo turistico e religioso ed inserita in una brochure degli eventi in Monferrato durante Expo 2015. Orgoglioso di questo riconoscimento il Confratello Ivo Ferrando che, a nome della Confraternita, ringrazia perchè la festa figura accanto ad altri eventi dell’Alessandrino e dell’Astigiano di spessore anche nazionale, grazie ad un impegno costante dei componenti dell’Oratorio nel conservare le tradizioni che sono state tramandate dagli antenati. Per la città si tratta di un appuntamento molto sentito, non solo dalla comunità ovadese, che per un giorno si ferma per scendere tra le vie del centro storico per applaudire e pregare San Giovanni Battista portato a spalla dai portatori. La solennità è caratterizzata da momenti religiosi, folcloristici, musicali ed enogastronomici. Per la parte religiosa il 21 giugno prende il via presso l’Oratorio il triduo in preparazione con S. Messa alle 8 nella giornata di domenica 21, mentre lunedì e martedì’ celebrazione della Messa alle 8.30; nelle sere dei tre giorni alle 20.45 recita del Rosario e Benedizione Eucaristica. Mercoledì 24 S. Messe alle 8.30, 10.30 e 17; seguirà per le 17.30 circa la solenne processione con le Confraternite e i gruppi lignei tra i quali la “cassa” dello scultore genovese Anton Maria Maragliano, raffigurante la decollazione del Bat-

C

’è anche un sito internet, attivato in occasione dei festeggiamenti in onore della patronale di San Giovanni Battista. Cliccando infatti su www.oratoriosangiovanniovada.it è possibile scoprire la storia della Veneranda Confraternita della SS. Trinità e S. Giovanni Battista in Ovada. Navigando troviamo la storia antichissima della Confraternita che si può far risalire all’Alto Medioevo e alle Compagnie dei Flagellanti e dei Penitenti, quindi le opere d’arte dal Crocefisso del Bissoni alla “macchina processionale” del Maragliano, ed infine la storia della processione del 24 giugno che intorno al 1600 allungò il percorso, seguito ancora oggi, per dar modo allora di transitare anche nei borghi nuovi. Un cenno anche alle celebrazioni che si festeggiano durante l’anno nell’Oratorio quali l’Epifania, la Trinità e la Commemorazione dei Defunti. Un viaggio di ricordi, emozioni perché San Giovanni per gli ovadesi veri è veramente festa di fede, folklore e tradizione. (l.r.)

tista e il gruppo ligneo più piccolo raffigurante il Battesimo. La celebrazione sarà anche accompagnata dal ricordo di tutti i Confratelli defunti e da un particolare pensiero per Paolo Bisio e Gian Luigi Maggio, scomparsi nel 2013 e da sempre testimoni e gelosi difensori della tradizione di fede che rappresenta lo spirito della Confraternita. Prima del rientro nell’Oratorio il grande momento in Piazza Assunta con il tradizionale saluto dei due gruppi lignei alzati dai portatori. Per la parte musicale Domenica 21 alle 21.30 nell’Oratorio concerto del Coro dei Padri Scolopi diretto da Patrizia Priarone, mentre il 24 giugno alle 21.30 in Piazza Assunta il consueto concerto del Corpo Bandistico “A. Rebora” diretto dal maestro G.B. Olivieri con un repertorio che comprende un contributo alla Grande Guerra, un ricordo di Frank Sinatra a cent’anni dalla nascita e brani latino americani. Raddoppia invece la sagra dei ravioli: già prima dell’accessione del falò in Piazza Assunta del 23 giugno, a partire dalle 20 in Piazza Garibaldi si potranno gustare gli anlotti “rustij” c’mè na vota, e nel tardo pomeriggio del 24 giugno, a conclusione della processione, in Piazza Garibaldi ravioli nel vino, con il ragù, trippa, arrosto e vino con ricavato devoluto per i lavori dell’Oratorio. Non mancheranno poi la vendita di magliette della Confraternita e vari gadget. Luisa Russo

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Tanti eventi nell’ovadese Calendario estivo ricco per l’area del Monferrato

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on c’è solo la festa religiosa di San Giovanni Battista nel “Monferrato Expo 2015”, ma il territorio ovadese è stato riconosciuto da altre manifestazioni. Oltre a “Paesi e Sapori” del maggio scorso, nel mese di giugno a Montaldo Bormida il 6 e 7 “Flora e Bacco”; ad Agosto il 7 a Carpeneto la Festa delle Streghe; a Mornese il 16 le celebrazioni per il Bicentenario di Don Bosco; a Rocca Grimalda dal 28 al 30 agosto la Sagra della Peirburiera e a Cremolino il Giubileo al Santuario della Bruceta; il 19 e 20 settembre a Tagliolo Monferrato la Gara na-

Esauriti i viaggi per Expo

zionale delle Botti ed infine il 25 ottobre a Trisobbio “Tarsoibi, tartufi e vino”. Il palinsesto degli eventi, avviati a maggio per concludersi a ottobre, dimostra la potenzialità del Monferrato ad un passo da Milano, la capacità di proporre una grande accoglienza con le bellezze del patrimonio storico artistico “Monferrato EXPO 2015” è una sfida ambiziosa per tutti gli Enti che hanno provveduto al progetto e ne curano la regia, per gli operatori economici e le associazioni che hanno aderito e per tutti coloro che condividono il progetto. (l.r.)

rimi viaggi al completo per la SAAMO verso l’EXPO 2015 di Milano con un vero successo per l’iniziativa proposta dall’Agenzia Orava Travel in collaborazione con la Società Autotrasporti Alto Monferrato Ovadese. Non ci sono però i viaggi solo verso il grande appuntamento enogastronomico mondiale, ma i servizi SAAMO in questo periodo sono particolarmente richiesti per il trasporto di pellegrini a Torino in occasione dell’Ostensione della Sacra Sindone e a Castelnuovo Don Bosco per il Bicentenario del Santo dei Giovani, il Giubileo Straordinario di Roma e verso la Liguria. I viaggi a Milano per l’EXPO continueranno fino a Ottobre con le varie proposte di quote che comprendono il viaggio più il biglietto: per un adulto la quota è di 50 Euro, per studenti dai 14 ai 25 anni 45 Euro; per gli Over 65 40 Euro, quindi il disabile 36 Euro; disabile più accompagnatore 51 Euro, famiglia con un adulto e un bambino 74 Euro, famiglia con due adulti e un bambino 120 Euro; famiglia con un adulto e due bambini 103 Euro; famiglia con due adulti e due bambini 150 Euro. I viaggi vengono prenotati presso l’Agenzia Viaggi e su richiesta sono fissate anche partenze da Masone, Campo Ligure, Rossiglione alle ore 8, mentre da Piazza xx Settembre ad Ovada il ritrovo è fissato alle 8.30 per un ritorno da Milano alle 19. Un aumento dei viaggi turistici che ha comportato per la SAAMO una diminuzione notevole del deficit dal 2013 al 2014 passando da 80.981 a 58.894 considerando i tagli dei trasporti per 100.000 Euro, una contrazione di biglietti per 20.000 Euro ed una riduzione delle spese che rispetto al 2010 hanno toccato il 29% con l’eliminazione di alcune corse. (l.r.)


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l’inchiostro fresco

OVADA

Giugno 2015

Un videoclip per il Monferrato

C’

è anche la possibilità di assistere gratuitamente a una giornata sul set cinematografico oltre ad altri favolosi premi nel concorso per videoclip sul “Mio Monferrato: territorio, storia, personaggi, leggende e…”. È l’Associazione Ovada Due Stelle Onlus, organizzatrice già di altri eventi culturali, con la partecipazione della Film Commission Torino Piemonte, dei Rotaract Club della Provincia di Alessandria e con il patrocinio del Comune di Ovada a proporre questo appuntamento riservato alle ragazze e ai ragazzi di età compresa tra i 14 e 19 anni con l’obiettivo di promuovere il territorio del Monferrato in tutte le sue espressioni. Gli elaborati dovranno essere spediti entro e non oltre il 30 giugno 2015 ed accompagnati dal modulo di iscrizione debitamente compilato, mentre per i minorenni è necessario la firma di un genitore. La realizzazione può avvenire con qualsiasi strumento digitale, senza vincoli di genere, stile e budget, con allegato una breve descrizione del lavoro eseguito specificando il luogo e il periodo di svolgimento. È prevista una grandiosa manifestazione per l’autunno durante la quale avverrà la consegna dei premi. Sei i premiati, i primi due classificati del premio Film Commission Torino Piemonte (consistente nella partecipazione ad una giornata su un set cinematografico), quindi il premio Rotary e Comune di Ovada. Per partecipare al concorso i lavori dovranno essere realizzati in formato MPEG, riversati su DVD ed inviati per posta con raccomandata ricevuta di ritorno a Ovada Due Stelle Onlus Corso Saracco, 13-1/13 Ovada oppure inoltrati all’indirizzo e-mail: ovadaduestelle@libero.it Luisa Russo

Una simpatica iniziativa per combattere il momento difficile da parte del commercio ovadese

Dal Burlesque a “Degust’Azione” O gni iniziativa è buona per raccogliere consensi, turisti, per calamitare l’interesse e per parlare e far parlare di Ovada in modo positivo. I commercianti, e le associazioni ci provano, sperando che sia la ricetta giusta. In campo spettacolo - teatrale “ci si spoglia” per combattere o dimenticare questo momento di crisi, per trovare un po’ di ironia e nello stesso per fermarsi un attimo evitando di correre sempre di corsa e magari arrabbiati perché la vita del giorno d’oggi si fa difficile ed irta di ostacoli. Circa dieci rappresentanti del gentil sesso attraverso il “Burlesque” vanno alla ricerca di una femminilità in tanti casi perduta e dell’autonomia dove ogni donna trova il suo personaggio e ne esalta pregi e difetti. L’avvio, come tutte le cose belle, è nato casualmente, attraverso un incontro tra Marica Arancio non nuova a proporre qualcosa di ori-

Dopo il successo dello scorso anno, sono aperte fino al 15 giugno le iscrizioni

Settembre con “Ovada al massimo” A settembre torneranno a Ovada, per una settimana di laboratori aperti al pubblico, i 16 finalisti del concorso nazionale per autori di canzoni “Genova per voi”, prodotto e diretto dall’ovadese Gian Piero Alloisio. Patrocinato e sostenuto da SIAE, Universal Music Publishing, Comune di Genova, Comune di Ovada, Radio 19 e Hotmc/ Rockit, il talent è aperto agli autori delle categorie “Canzone” e “Rap - hip hop”. Ai vincitori un contratto con Universal Music Publishing Ricordi. Questo originale talent italiano dedicato agli autori di canzoni offre ai vincitori una concreta possibilità di lavoro. Le due precedenti edizioni hanno premiato quattro talentuosi autori: nel 2013 Federica Abbate e Claver Gold, nel 2014 Marta Moretti e Willie Peyote Tra questi, la milanese Federica Abbate è diventata coautrice con Fedez del brano “L’amore eternit”, con Marracash di “In Radio” (della quale è anche interprete insieme al rapper), oltre ad aver firmato tre brani presenti nell’EP d’esordio della vincitrice di Amici 2014 Deborah Iurato; tra i concorrenti della prima edizione poi, degno di nota è il varazzino Emanuele Dabbono che ora collabora con Tiziano Ferro con il quale ha scritto la hit “Incanto”. Il vincitore firmerà un contratto con Universal Music Publishing Ricordi e tutti i 16 finalisti (undici per categoria Canzone, cinque per la categoria Rap – Hip Hop) beneficeranno dell’i-

scrizione gratuita per un anno alla SIAE. L’iscrizione al concorso è gratuita, così come lo sarà - vitto e alloggio compresi - la partecipazione dei 16 finalisti ai seminari di perfezionamento delle canzoni in gara che si terranno a Ovada fra il 20 e il 25 settembre 2015 sotto la guida di autori professionisti (nelle scorse edizioni: Franco Fasano, Claudio Guidetti, Carlo Marrale, Oscar Prudente, Vittorio De Scalzi, Diego Mancino, Massimo Morini e Mario Cianchi): “Visto il buon risultato ottenuto l’anno scorso e la buona ricaduta mediatica avuta sul territorio – dichiara l’Assessore alla Pubblica Istruzione Roberta Pareto - l’Amministrazione Comunale intende investire fortemente in uno spettacolo del tutto nuovo ed insolito per Ovada, innanzitutto per riproporlo agli Ovadesi ma anche per confermare la vocazione di Ovada Città della musica, in grado di organizzare eventi di grande qualità. L’esperienza ovadese è stata molto apprezzata da tutti come ci hanno ribadito anche Claudio Buja (presidente di Universal Music Publishing) e Franco Zanetti (giornalista musicale) che torneranno anche quest’anno per seguire tutto l’iter lavorativo dei ragazzi. Per la prima volta sarà presente alla Factory anche la sezione dei rapper.” Regolamento e moduli d’iscrizione dal sito: www.genovapervoi.com (l.r.)

Shopping ad Ovada

ginale per Ovada e Martina Allia, maestra di danza classica e moderna di Alessandria. Dopo i primi contatti sono seguite le lezioni e l’avvicinamento di diverse signore desiderose di nuove emozioni. Il gruppo si sta piano piano formando, il mercoledì è il giorno di ritrovo presso la sede di “Favoloso Mondo” in Via S. Paolo con un’ora di seduta coinvolgente, mentre è già stata effettuata un’ esibizione della danza spettacolo presso il Bar del Circolo Ricreativo Ovadese incontrando la curiosità di molti. Nel settore gastronomico ha debuttato “Degust’Azione” ossia assapora, assaggia, gusta ideata da tre commercianti della città. Un qualcosa di originale non solo per combattere la crisi, ma anche per creare sinergia tra le attività commerciali durante particolari eventi. In pratica consiste in un viaggio in quattro tappe tra i sapori delle terre di origine dei titolari delle attività economiche: per degustazioni con posti a sedere il luogo individuato è in Via Lung’Orba presso la Gelateria che può ospitare fino a sessanta persone, mentre per degustazioni “mordi e fuggi” la location è in Via Cairoli presso l’Enoteca “5C”. All’esordio i titolari della Pizzeria al Taglio Ilio di Via Galliera Valentina Rapetti e Quennie Nicolas, Luca Marenco della Gelateria Lung’Orba e Porzia Cassatella dell’Enoteca 5C di Via Cairoli. C’è l’impegno per dimostrare che qualcosa si muove anche in città cercando di proporre l’appuntamento a cadenze regolari come durante i mercatini. Chiaramente è necessaria sempre la prenotazione. Infine è in cantiere la preparazione dei venerdì d’estate a cura della rinnovata “Vivi Ovada”; c’è la collaborazione con la Pro Loco per il Palio delle Balle di Paglia di fine luglio; il primo venerdì di agosto con il Capodanno estivo ed infine parte la “fidely card” nei negozi che aderiscono alla nuova associazione. In pratica si tratta di buoni sconto per coloro che acquistano nei negozi associati dopo aver completato una cartella con i bollini. Ma tanto altro bolle in pentola. Enzo Prato


l’inchiostro fresco

OVADA

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Il teatro appassiona, ma l’Abretti è in grado sempre di stupire: gli attori diventano manovali Nomina di prestigio per il Sindaco di Belforte

Inaugurato il piccolo teatrino Ravera all’Uncem C F on la mancanza di una sala stabile e a prezzi accessibili e con l’aumento dei costi di produzione della compagnia, l’Abretti ha trovato una soluzione alternativa, ovvero quella di trasformare la sala prove (ubicata nei locali dei P. Scolopi) in un piccolo teatrino dotato di 99 posti (le norme in vigore non permettono di superare questo limite). Pur essendo piccola, la sala è composta da un palco di 4x7 metri circa, di un video proiettore, di un sistema audio e sonoro. Tutto ciò è stato permesso grazie all’immane forza lavoro dei componenti della compagnia che, sacrificando il proprio tempo libero, si sono dedicati volontariamente alla ristrutturazione della sala terminando i lavori in tempi brevissimi e con costi ridotti (circa 1500 €) ricavati dagli incassi ottenuti grazie alle sei repliche dello spettacolo “il tempo” presentato della compagnia nel 2014. La sala sarà disponibile per ogni attività, culturale, ricreativa e relativa all’ambito della conoscenza. Tutti potranno accedervi ad un prezzo molto basso per coprire le spese. Dopo l’inaugurazione della sala del 9 maggio scorso e la posa di una targa a memoria di Padre Vittorio Panizzi, ad un anno dalla scomparsa, la Compagnia è andata in scena il 27 e 28 maggio allo Splendor con il “Gran Varietà”, scritto, diretto ed interpretato da Ian Bertolini, ispirato alla storia di un ipotetico cineteatro che, dopo la morte dello storico gestore, rischia di venire chiuso o destinato a supermercato. Sarà la tenacia e la curiosità del nipote del defunto a far sì che ciò non avvenga, tentando di rimettere in piedi il tutto, con nuove e vecchie glorie (ormai decrepite). Il 10 luglio a Casaleggio Boiro 3° edizione di “Dai Diamanti Non Nasce Niente”, spettacolo itinerante sui personaggi di Fabrizio de Andrè. Non si esclude la possibilità di ulteriori repliche nei dintorni dell’ovadese. (e.p.)

ranco Ravera, il dinamico Sindaco di Belforte Monferrato, presidente dell’Unione Montana “Dal Tobbio alla Colma,” nonché responsabile della “Comuni Riuniti” per la gestione dell’acqua, dopo essere entrato a far parte del Consiglio dell’Uncem Piemonte, ora è anche stato nominato nella Giunta della Delegazione che affiancherà il Presidente Lido Riba. Ravera rientra fra i quattordici componenti della Giunta e questa nomina rappresenta non solo un premio, ma un maggior impegno a difesa dei piccoli Comuni. Già dopo il Congresso Regionale, il Sindaco di Belforte aveva invitato per un confronto presso il Palazzo Comunale il riconfermato Presidente Lido Riba con i sindaci di Tagliolo

Dalle quattro sale del 1900, resta il solo Splendor, ma il teatro vive

Teatro ovadese: una lunga storia Insieme a teatro I l teatro ovadese è ricco di storia per le sue compagnie, le recite, gli aneddoti divertenti e per i suoi personaggi ancora oggi ricordati con emozione . L’Abretti, unica compagnia ancor’oggi in attività, nasce dalle ceneri dell’antica “Filodrammatica Juventus”, attiva già dal 1903. Dopo il buio completo degli anni ‘70 il teatro ovadese inizia a rinascere ed è proprio da questo desiderio di rinascita che un gruppo di ragazzi, discendenti dell’antica filodrammatica, decidono di fondare una nuova compagnia. Non sapendo che nome attribuire al nuovo gruppo nascente, dopo ore ed ore di accese discussioni, un membro del gruppo, ormai esausto, disse che l’unica soluzione sarebbe stata quella di mettere un nome “abretti”, che tradotto dal dialetto significa “a caso”. Nacque

così la nuova compagnia, che dagli anni ‘80 ad oggi rimane sulle scene dell’ovadese e non solo. L’unico scopo della compagnia è quello di divertire e devolvere il ricavato in beneficenza (in genere alle missioni dei Padri Scolopi). Gli ultimi anni sono stati scanditi da un rinnovo generazionale all’interno della compagnia, le vecchie glorie sono rimaste, ma ad esse si è aggiunto un gruppo giovanile tra cui il giovane regista Ian Bertolini che affianca lo storico Guido Ravera. Gli spettacoli si sono rinnovati, riuscendo a mischiare il vecchio al nuovo e rafforzando così i rapporti tra i componenti fino a creare una vera e propria famiglia. E’ però mutato il panorama ovadese: delle quattro sale attive del 1900 con lo Splendor, il Lux, il Moderno e il Torrielli, ne è rimasta una sola, lo

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a passione degli ovadesi per il teatro si estende non solo alle Compagnie che si sono costituite negli anni, ma si misura anche nella partecipazione alle manifestazioni non solo locali. Anche quest’anno infatti la Biblioteca Civica “Coniugi Marie ed Eraldo Ighina” ha avviato con successo l’iniziativa “Insieme a Teatro” che comprendeva la partecipazione alla Stagione del Teatro Stabile di Genova. Sono stati otto spettacoli di qualità, che hanno coinvolto i partecipanti grazie anche alla perfetta organizzazione. (e.p.)

Splendor, salvatasi grazie alla Parrocchia, a molti contributi di piccole realtà ovadesi ed anche della compagnia “Abretti” Il Cinema “Moderno” di Via Gilardini, vicino al rinato quartiere delle Aie e il cine teatro “Torrielli” nella centrale Via Cairoli, da tempo sono ormai edifici fatiscenti, forse anche in decadenza e per i quali non si è più parlato di un possibile utilizzo futuro. Diverso invece il discorso per il Cinema Teatro Comunale di Corso Libertà per il quale sono state avanzate diverse ipotesi di utilizzo, la cifra a carico dell’Amministrazione è imponente con la conseguenza che sono trascorsi oltre 1000 giorni senza una sala capiente e il suo ingresso è stato oscurato da una struttura metallica a servizio del bar quasi a significare che il teatro è scomparso. (l.r.)

Monferrato, Lerma, Casaleggio, Boiro, Mornese, Bosio, Montaldeo, Molare e Cremolino che rappresentano l’Unione “Dal Tobbio alla Colma”. Un dibattito costruttivo che ha esaltato il valore della montagna senza però dimenticare i problemi attuali, discussi poi durante la nomina della nuova Giunta di Delegazione. C’è infatti la necessità di un confronto e di un dialogo con la Regione Piemonte per risolvere il passaggio dalle Comunità Montane alle Unioni Montane che in Piemonte risulta più complesso per cui verranno effettuati incontri in tutti i territori e nelle Unioni Montane. “Ascolteremo i Sindaci – afferma il Presidente Regionale Uncem Lido Riba – garantiremo la disponibilità per gli amministratori ben consapevoli della fase difficile che attraversano gli Enti locali”. Grande sostenitore dell’UNCEM è naturalmente Franco Ravera: “Un nuovo percorso di lavoro in cui credo – soggiunge - dal momento che UNCEM è un Ente importante in Piemonte, operativo e portavoce in Regione per cui intendiamo continuare a supportare i colleghi che ogni giorno si impegnano sul territorio con grande fatica e passione”. Un ulteriore mobilitazione contri i tagli e i provvedimenti che penalizzano i Comuni si è poi svolta nel mese di maggio presso il Centro Incontri della Regione “Auspichiamo – dice il presidente Riba – che dal confronto, dallo scambio di esperienze, dall’analisi delle politiche attuali e future per gli Enti locali, ma anche dalle critiche verso i tagli e i provvedimenti negativi per i Comuni, si possano costruire nuove opportunità di crescita, per una montagna che crede nello sviluppo socio-economico e in migliori servizi per i cittadini”. Luisa Russo


l’inchiostro fresco

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DELL’OVADESE

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A Il Corriere delle quinte BC Scuola Primaria "Giovanni Paolo II" di Ovada

vada O

Gli alunni delle classi quinte

n giorno quando ero piccolina, sono andata al cimitero con mia nonna. Io stavo per morire su dalla salita e combinazione è passato un amico della nonna e ci ha chiesto se volevamo un passaggio ma lei ha risposto di no. Una volta arrivate, abbiamo girato dappertutto e un bel momento lei mi dice: “Stai lì e non ti muovere io vado a prendere l‛acqua per i fiori” Ma io “stranamente” non le ho dato retta e l‛ho seguita. Sfortunatamente sono scesa troppo tardi dal passeggino e mi sono persa. Ho girato tutto l‛edificio e mi faceva paura perchè pensavo che qualche “morto resuscitasse e mi mettesse nella sua tomba” e così mi sono armata di scopa e innaffiatoio, poi mi sono costruita una bellissima base scoperta e ovviamente ha iniziato a piovere e meno male che avevo un ombrello!! Alla fine mi sono fatta coraggio e sono andata a cercare la nonna ma al primo fulmine mi sono terrorizzata letteralmente e intanto pioveva sempre più forte .Così mi sono rassegnata e l‛ho aspettata al coperto. Dopo circa due ore è arrivata ed erano circa le due del pomeriggio . Abbiamo mangiato lì perché avevamo le borse della spesa nell‛attesa che smettesse di piovere, purtroppo ci siamo addormentate e verso le quattro siamo andati a casa . Che avventura terribile!!!

Rossiglione

A Molare la matematica è di casa...

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l programma europeo “Frutta nelle scuole”, finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura all‛intervallo, si è attuato anche quest‛anno, ma con grande sorpresa, gli alunni della Scuola Primaria Giovanni Paolo II, tra cui noi ragazzi delle quinte, sono stati invitati alla fattoria didattica “Podere La Rossa” di Morsasco dove abbiamo trascorso una mattinata particolare. Le maestre non ci hanno svelato subito il nostro laboratorio e quindi, giunti a destinazione un po‛ incuriositi, siamo entrati in un locale attrezzato con spianatoie di legno e ci siamo cimentati nella realizzazione di una crostata di frutta con mosto d‛uva e mele I.G.P. del Piemonte. Dobbiamo dire che alcuni di noi sono stati all‛altezza della situazione e si sono dimostrai “Pasticcieri da Prova del Cuoco”, ma non è certo mancata la fantasia nella decorazione delle torte. A questo momento pratico ne sono seguiti altri due: il gioco dei ”Prodotti del Territorio”, una specie di “Memory Card”, dove le conoscenze scientifiche si mescolavano con quelle geografiche e una passeggiata tra i vigneti del Monferrato, scoprendo le viti del Dolcetto (grappolo alato) e del Barbera (grappolo unito), immerse in un paesaggio collinare veramente invidiabile. Al nostro rientro le torte erano cotte e pronte per essere gustate, ma il pullman ci attendeva per il ritorno a scuola.

Un’avventura... ...da brivido U

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a Scuola Media di Molare ha partecipato, come ormai consuetudine, ai Campionati Internazionali di Giochi Matematici, organizzata in Italia dal centro PRISTEM dell‘Università “BOCCONI” di Milano. La gara è articolata in tre fasi:

• Le semifinali (tenute nelle diverse sedi provinciali) •La finale nazionale (che si svolgerà a Milano) • La finalissima internazionale (prevista a Parigi).

Agnese Ghiara, Rossiglione, classe quarta Gli iscritti devono affrontare un certo numero di quesiti da svolgere in un tempo relativamente breve. “Ho accompagnato il 21 Marzo alle semifinali di Alessandria sedici alunni”, dice la Prof.ssa Olivieri Delia “che hanno superato la selezione fatta in classe. Comunico con gioia che l‘alunno Parodi Andrea (III media, vincitore anche nelle edizioni 2013-2014) si è classificato per la finale nazionale che si terrà a Milano il 16 Maggio 2015 presso l‛Università Bocconi. Da segnalare l‘esito eccellente ottenuto dalla matricola di I media Tobia Francesco che è stato premiato, insieme a Parodi Andrea ad Alessandria il giorno 6 Maggio presso l‛Aula Magna dell‛Istituto Leonardo da Vinci. Hanno ottenuto ottimi piazzamenti in graduatoria: Masoni Daniele, Lessio Irene, Fortunato Anna (III media); Zangani Francesca, Gomulec Giulia (I media); Zunino Nicole, Guasta Giulia (II media)”. Samuele Anastasio


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Umberto Cecchetto Logistica

Reddito di cittadinanza trappolone sociale

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econdo voi in questo Paese sarebbero in grado di gestire in modo equo un sussidio come il cosiddetto assegno di cittadinanza? Sarebbe davvero un vantaggio o l’ennesima forma di assistenzialismo? Non si tagliano privilegi e sprechi, vitalizi e pensioni d’oro e di platino, abbiamo una macchina statale mastodontica che ci impone una miriade di tasse e balzelli per farsi mantenere, l’impresa è morta di tasse, la gente che fino a qualche anno fa stava benone ora annaspa per tirare avanti; in questo quadro chi lo paga l’assegno di cittadinanza? Forse i clandestini che il ministro Algerino Afgano, ehm volevo dire Angelino Alfano, vuole far lavorare gratis? Basterebbe pescare nei fondi europei inutilizzati, come suggerisce Maroni? La verità è che siamo in trappola, l’era del bengodi è finita e si è avverata la massima di chi un giorno disse: i comunisti amano talmente i poveri che li creano. In questa “Europa dei poveri” invece che dei popoli, ci vogliono tutti appianati, più o meno allo stesso livello, gente asservita, che ha sempre bisogno di chiedere allo Stato magnanimo il favore di vivere. Hai bisogno di acqua calda? Non hai i soldi per pagartela? Fai richiesta allo stato, produci l’adeguata documentazione ai burocrati di turno, dimostra che rientri nei parametri degli aventi diritto, umiliati davanti al mondo, abbassa la testa e fattela cospargere di cenere e forse, se risulterai nulla tenente, avrai un aiuto. Ma non si volevano eliminare le clientele? Ecco così pronti i nuovi servi della gleba, a disposizione di quei pochi e spregiudicati imprenditori sempre alla ricerca del minor costo della manodopera, una massa di questuanti, un popolino di cinesini sottopagati a cui lo stato lancia uno scarno osso in più da rosicchiare. Stiamo arretrando di brutto, cari miei, mentre pochi si arricchiscono in maniera spudorata. E poi pensiamo a che cosa accadrebbe in meridione: tutti disoccupati, con lavoro nero e assegno di cittadinanza! Altro che far emergere il sommerso! E’ questo il mondo che dovremo aspettarci di vedere prima di andarcene? E’ questa la futura patria dei nostri figli, la vita che li aspetta? Così non ci piace. Bisogna trovare modo e maniera di starne fuori. Ester Matis

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Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra?

Tracollo del Partito Democratico. Alla sua sinistra buona prova di Pastorino

Vince Toti ma avanzano Cinque Stelle e Lega Nord

Regionali 31 maggio 2015: nonostante che Giovanni Toti sia stato percepito come un “foresto”, l’ha spuntata da Levante a Ponente

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el suo piccolo anche la Liguria ha avuto il proprio terremoto politico, confermando la tendenza, ormai a livello europeo, della fine del tradizionale bipolarismo Centrodestra-Centrosinistra e il boom dei partiti antisistema: infatti il primo partito, se si esclude quello dell’astensionismo, è il Movimento Cinque Stelle. Nel gioco delle coalizioni però, a vincere la competizione è stato Giovanni Toti di Forza Italia, sostenuto dall’intero CentroDestra (da NCD a Lega Nord, caso unico in Italia), non riuscendo, per lo 0,5%, a giungere al quel 35% che gli avrebbe permesso di far scattare il premio di maggioranza. Il grande sconfitto A perdere le elezioni è stato lo schieramento guidato da Raffaella Paita che si è fermato al 27,9%, ma il grande sconfitto si è rivelato essere il Partito Democratico, che ha subito un tracollo mai registrato, scendendo al 25%, contro il 41,7% delle politiche. I vincitori Oltre a Giovanni Toti (nel cui schieramento, però, Forza Italia si ferma al 12,66% registrando un calo rispetto alle europee del

Un commento

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uali sono state le cause di questo terremoto elettorale? È presto per dirlo, ma si potrebbe affermare che a livello nazionale ha influito sul voto la crisi economica e il Governo Renzi che ha imposto politiche di austerity, purtroppo inevitabili, mentre a livello locale la candidatura incolore di Raffaella Paita, con le devastanti “primarie” di gennaio e con la “scissione” di una parte dei sostenitori di Cofferati, hanno portato al crac del PD a tutto vantaggio di Alice Salvatore e Giovanni Toti. (f.m.)

2014), il vincitore morale è il Movimento Cinque Stelle, che, con Alice Salvatore, classe 1982, ha sfiorato il 25%, dato più alto in Italia per Beppe Grillo. Ma non dobbiamo dimenticare la significativa affermazione della Lega Nord, passata con il giovane capolista Edoardo Rixi dal 5,6% delle europee dello scorso anno all’attuale 20,26%. . Cosa è successo negli altri schieramenti

Alla sinistra del Pd, il popolarissimo sindaco di Bogliasco, Luca Pastorino, con la coalizione “Rete a Sinistra”, formata da Sel-Verdi-Rifondazione Comunista, ha ottenuto il 9,3%. Mentre nell’area centrista, il Senatore Enrico Musso, sostenuto da Scelta Civica, Udc e Centro Democratico si è fermato ad un 1,6%, contro quasi il 10% ottenuto da questi partiti alle politiche del 2013. L’astensionismo Ultimo “vincitore” è l’astensione: a recarsi alle urne appena il 50,7% contro il 65% di cinque anni fa, un autentico crollo della partecipazione. Se negli anni ’50 a recarsi alle urne erano nove italiani su dieci oggi è uno su due, confermando una tendenza a livello europeo. Disaffezione alla politica, astensione come voto di protesta o semplice pigrizia? Le forze politiche dovranno riflettere anche su questo. Fabio Mazzari

Altri servizi sulle elezioni a pag. 8 e a pag. 11

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ra il 1994 quando Giorgio Gaber cantava “Ma cos’è la destra? Cos’è la sinistra?” e canzonava col suo ironico umorismo molti dei luoghi comuni sulle presunte differenze tra l’una e l’altra, una “diversità”, diceva, “che al momento dove è andata non si sa”. Già allora destra e sinistra cominciavano a sembrare parole un po’ antiquate. Oggi, vent’anni dopo, sanno decisamente di vecchio. La “morte” delle ideologie è ormai materia di letteratura politica, quelli di oggi sono partiti “pigliatutto”, che tentano – nei limiti del possibile – di rivolgersi al maggior numero di elettori e non più a una certa categoria o classe. Eppure i termini destra e sinistra si sentono ancora molto spesso nei dibattiti e sembra che queste espressioni siano in qualche modo sopravvissute al declino delle ideologie che rappresentavano da sempre. Ma siamo sicuri che vogliono dire quello che dicevano prima? Quando partiti come il PD adottano politiche economiche storicamente di destra e partiti come la Lega si rivolgono più agli operai che agli imprenditori, qualche vecchio elettore dovrà pur provare qualche perplessità! Chi sono gli innovatori, e chi i conservatori? La destra e la sinistra sono morte davvero o stanno solo diventando i contenitori di nuovi significati? In ogni caso, probabilmente, quel vecchio elettore dovrebbe smettere di tentare di leggere la politica con la stessa lente d’ingrandimento che usa da più di vent’anni. Arnaldo Liguori

Il caso: Carrega Ligure

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n questo piccolo comune dei tre pretendenti Sindaco, a spuntarla è stato Marco Guerrini, spodestando l’uscente, Guido Gozzano, omonimo e pronipote del poeta, che era in carica dal 2005. La terza candidata, Tiziana Servadio, villeggiante storica del paese, non ha raccolto consensi. Gli elettori sono 320 mentre la popolazione residente è di 89 persone. In lista vi erano 29 candidati, ovvero un candidato circa ogni 11 elettori! (f.m.)


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l’inchiostro fresco

Elezioni nuovi Sindaci nell’Oltregiogo Liguria

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olamente cinque i Comuni che hanno visto il rinnovo delle amministrazioni nella Provincia di Genova, due nel Levante (Leivi e San Colombano) e tre nell’Oltregiogo: Ronco Scrivia, Torriglia e Vobbia. A Ronco Scrivia, in una serratissima sfida a quattro vince la lista appoggiata dal Pd, con Rosa Oliveri che, con 852 preferenze con la sua lista “Insieme per il Paese” è la nuova Sindaco, davanti a Michelina Gatto vicina al M5S, Natale Gatto appoggiata da Forza Italia e Alessandro Coppola di “L’alternativa per Ronco”. A Torriglia riconferma nettissima per il sindaco uscente Maurizio Beltrami, indipendente appoggiato dal locale Pd, che ottiene 981 voti, pari all’83,9% con la sua lista “Torriglia Insieme per il Futuro 2015”. Infine a Vobbia, risultato abbastanza clamoroso: Simone Franceschi, già sindaco di Ronco Scrivia, con la sua lista “Vobbia vuole vivere” ha vinto contro il favorito Enrico Mendace con la lista “Voce di Vobbia”. (f.m.)

Piemonte

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VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

Giugno 2015

iconferme per i Sindaci uscenti alle Comunali nell’Acquese. A Rivalta Bormida con un’affluenza pari al 68,12%, Claudio Pronzato, Vice Sindaco e reggente del Comune nell’ultimo anno dopo l’elezione di Walter Ottria in Regione, con 509 voti (55,81%) si aggiudica il confronto sullo sfidante Gian Franco Ferraris (già primo cittadino del paese dal ‘95 al 2004) attestatosi a 403 voti (44,18%). Tutti in piazza per festeggiare il neo eletto che dichiara: “E’ la vittoria del gruppo, conservare i servizi, agricoltura e ambiente sono priorità”. A Cassine con un affluenza pari al 61,45% larga riconferma per il Sindaco uscente Gianfranco Lorenzo Baldi (Lista Civica Progetto Cassine) con 1047 voti (64,15%) contro Noemi Podestà con 431 voti (26,40%) e Maurizio Lanza con 154 (9,43%). (l.r.)

Nella frazione di Isola del Cantone si mostra la vita arcaica che ha contraddistinto queste valli

Borlasca: un museo sulla civiltà contadina U n museo nato dalla passione di un residente del luogo, che fa rivivere le dure condizioni di vita che, per secoli, hanno contraddistinto le valli più remote dell’Oltregiogo. Accade a Borlasca, minuscolo borgo montano tra Isola del Cantone e Voltaggio dove Silvano Bottaro, ferroviere in pensione, ha trasformato l’antica casa (risale ai primi del Settecento) ereditata dai parenti in un museo della civiltà contadina locale. Grazie ad un minuzioso lavoro, durato più di tre anni, Bottaro ha catalogato e ristrutturato gli attrezzi ed i materiali ritrovati ed ha ricostruito la vita che, per interi secoli, ha segnato, giorno dopo giorno, la vita di questa vallata così isolata. E’ nato così questo “museo contadino” dell’entroterra genovese, un museo privato, utilizzando una forma molto diffusa negli Stati Uniti e nel nord Europa ma da noi ancora agli albori. Il museo, diviso in due locali, raccoglie tutti gli aspetti della vita arcaica nelle vallate, dettagliatamente spiegati dai pannelli per ogni sezione. Si inizia, con un po’ di sorpresa, da una raccolta di prese elettriche, spiegate dal fatto che la corrente elettrica a Borlasca non arrivò fino al 1939 (ma nessuna casa era adeguata agli impianti), così come per il telefono si dovette aspettare il dopoguerra e nemmeno la radio era presente. Possiamo dire che, a Borlasca, come in altri borghi montani dell’Oltregiogo, la vita fino agli anni ’30-’40 era pressoché identica al ‘500‘600! Il museo prosegue poi con gli attrezzi da cucina (pentole in rame, accessori per impastare), gli attrezzi per la raccolta e la lavorazione delle castagne, la principale risorsa economica che ha sfamato intere generazioni di queste valli, gli attrezzi agricoli, i mezzi per la lavorazione del legno come le pialle, le asce tutto costruito interamente a mano, fino alle sezioni più curiose, come la

polveriera, la bottega del calzolaio, il bagno dell’epoca e un’antica culla per neonati. La seconda parte del museo, quella inferiore, è invece dedicata agli attrezzi da lavoro “pesanti”, come il timone per i buoi, il ventilatore per le castagne, le rudimentali trebbiatrici e le arnie per l’apicoltura, altra importante fonte di ricchezza delle valli, fino al cimelio più particolare: i sacchi di caffè spediti dagli emigrati in Sud America con i francobolli attaccati direttamente sulla stoffa. Enorme fu, infatti,

Settima edizione delle eccellenze dell’entroterra ligure

Rovegno: Expo Val Trebbia

Il Volleyscrivia vola in Portogallo

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e avevamo parlato sul numero di aprile de L’Inchiostro Fresco, il Volleyscrivia, la squadra di pallavolo che unisce la Val Polcevera e la Valle Scrivia parteciperà al prestigiosissimo Torneo Internazionale di Lousa, in Portogallo, nei pressi di Coimbra dall’1 al 5 luglio. L’Inchiostro Fresco avrà l’onore di essere il media-partner ufficiale, pubblicando risultati e resoconti ogni giorno sul nostro sito ufficiale. (f.m.)

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itorna, puntuale come ogni anno, l’appuntamento con l’Expo Alta Val Trebbia, la tre giorni dedicata alla promozione e alla valorizzazione delle valli dell’Antola, del loro ecosistema, le loro bellezze naturali, la ricchezza gastronomica, la storia e molto altro ancora. Anche quest’anno la rassegna, che si terrà l’ultima settimana di luglio nella bellissima cornice del Bosco della Giaia, a Loco di Rovegno, sarà realizzata con il contributo dell’Amministrazione Comunale di Rovegno, del Circuito Expo Liguria, del GAL Appennino Genovese e di ANCI Liguria. I tre giorni dell’Expo Alta Val

Trebbia saranno quindi la cornice ideale per la promozione turistica di questa vallata e delle sue grandi potenzialità, una valle, la Trebbia, che dopo periodi di abbandono, dovuti al lungo processo di spopolamento, sta vivendo, in questi ultimi anni un’autentica rinascita, grazie alle numerose attività svolte non più solo durante il periodo estivo, quando grazie alle seconde case dei genovesi la valle si ripopola, ma ormai durante tutto l’anno, il recente passaggio della seconda tappa del Giro d’Italia ha contribuito inoltre a far conoscere questa valle, definita nientemeno che da Ernest Hemingway come “la più bella del mondo” in tutta Italia. Le star dell’Expo saranno, e non potrebbe essere altrimenti, le eccellenze agroalimentari del territorio: patate quarantine, canestrelli e canestrelletti, carne di vacche cabannine, salumi ed altro. Ma non mancheranno gli appuntamenti con lo sport, a cominciare dalla canoa sulle acque del trebbia, lo spettacolo, per grandi e piccini e gli stand istituzionali dei comuni della valle, con la loro storia, i monumenti ed i punti di forza.

l’emigrazione da queste valli poverissime sia verso le città che verso le Americhe, al punto che, ancora oggi, non è difficile trovare case in pietra abbandonate da decenni lungo la strada. Il museo ha riscosso l’entusiasmo delle amministrazioni comunali e delle scuole, ma, ci spiega Silvano Bottaro, anche delle persone più anziane che guardano, con una certa nostalgia, ad un’epoca che hanno in qualche modo vissuto. Fabio Mazzari

Giulio Viano, il metafisico di Sant’Olcese

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ive a Trensasco di Sant’Olcese uno degli esponenti della poesia metafisica e mitomodernista attuale, si tratta di Giulio Viano, che ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui la recentissima “Iridi artiche”. La poesia per Viano è un amore di vecchia data, la sua corrente, il mitomodernismo, si propone di tornare ai valori della bellezza classica dopo tante brutture, un romanticismo moderno che rielabora, in chiave attuale Shakespeare, Shelley ed altri autori. La poesia di Viano si inserisce nella dimensione metafisica dello spirito e dell’invisibile, citando le origini della sfinge o facendo riferimento all’universo senza scendere però nelle suggestioni “new age”. Attualmente, dopo la pubblicazione di “Iridi Artiche”, per cui l’autore ha espresso grande soddisfazione, Viano ha in cantiere la traduzione della “Ballata del Vecchio Marinaio” di Coleridge, un classico della poesia inglese, ma è il suo primo libro “Ala d’aquila si stende” quello che dice non scorderà mai. (f.m.)

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VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

Giugno 2015

L’Inchiostro Fresco alla scoperta della storia e della valorizzazione di questa fortezza

Porte aperte al castello di San Cipriano

Tra le mura del Castello di Borgo Fornari

a conoscenza di un probabile atto violento di distruzione durante una guerra. I reperti sono ora conservati nel Museo Archeologico di Isola del Cantone. Un tempo denominato “Castello di Vallescrivia”, come si è detto fu di proprietà di una delle famiglie più influenti del panorama genovese e non solo. I suoi componenti investirono cariche importanti nel governo, nel campo militare come condottieri e si rivelarono esperti navigatori e commercianti. Costruendo la loro fortuna attraverso il traffico delle merci, la finanza e lo sfruttamento delle terre, essi arrivarono con la loro influenza alle coste spagnole, corsiche, sarde, fino a quelle del nuovo continente. Pare che l’origine del nome Spinola abbia una storia molto curiosa: si racconta che il capostipite Guido fosse stato particolarmente generoso nello spinolare il vino per i suoi ospiti; da qui il nome che deriva dal verbo genovese spinuella, ovvero spillare il vino dalle botti. Sono molte le leggende che riguardano gli esponenti di questa famiglia, tra le quali ricordiamo quella di Tommasina Spinola, donna genovese considerata come una delle più belle donne d’Europa. Sposa di Battista Spinola, si in-

namorò di Luigi XII conosciuto ad un ricevimento, il quale le promise amore eterno. Tornato in patria egli si ammalò e Tommasina, credutolo morto, cadde malata anch’essa e morì, lasciando il re, ormai guarito, nel totale sconforto. Il Castello è ora molto attivo nell’organizzazione di eventi, spettacoli teatrali, apertura alle scuole, grazie alla gestione della Pro Loco di Ronco Scrivia sez. di Borgo Fornari. Nel casolare ottocentesco all’interno sono organizzati laboratori per bambini provenienti dalla Valle Scrivia ma anche da altre regioni d’Italia. Per chiunque fosse interessato a visitare la fortezza, domenica 14 giugno dalle 10:30 alle 14:30 ci sarà la settima edizione di “Una giornata medievale”, con i Balestrieri del Mandraccio e il gruppo di musica medievale i Moreianuensis. “Il castello è stato aperto al pubblico nel 2008 e la Giornata Medievale è l’evento ricorrente di apertura del calendario” ci spiega Carla Risso, responsabile della Pro Loco. “I nostri eventi, totalmente gratuiti, hanno tutti un filo conduttore che li lega per dare un apporto ludico e culturale ai visitatori, e anche culinario, infatti la Pro Loco organizza un menù me-

...a Borgo Fornari

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er risalire alla sua nascita dobbiamo tornare indietro fino al 1100, quando i territori della Valle Scrivia furono spesso oggetto di contesa tra i Marchesi di Gavi, il Comune di Tortona e quello di Genova. Il castello di Borgo Fornari fu di proprietà prima della famiglia Fornari e successivamente, a partire dagli anni 1253, degli Spinola che gli donarono un’epoca di grande splendore. Molti importanti nomi della storia furono ospitati al suo interno, da Ludovico il Moro a Luigi XII re di Francia, fino a Francesco I e al grande imperatore spagnolo Carlo V. La fortezza, che sorge su una collina ad un altitudine di 424 metri s.l.m, è stata ampliata e ristrutturata più volte; grazie ai restauri cofinanziati dalle Regione Liguria e dal Comune di Ronco Scrivia tramite l’utilizzo di fondi europei è stato possibile realizzare due campagne di scavo nella corte inferiore nel 2005 e nel 2006, gestite dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e dall’architetto Bruno Repetto, che ha seguito i lavori anche per il Castello di Pietra a Vobbia. Sono stati scoperti frammenti di ceramiche di pregio che mettono in luce lo stile di vita agiato degli abitanti del Castello e si è venuto

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al 22 al 24 maggio, il castello di San Cipriano, frazione di Serra Riccò, si è “aperto” al pubblico, con una festa di tre giorni che ha permesso al numeroso pubblico accorso, di poter visitare questo castello costruito in stile medioevale alla fine del XIX secolo dal commendator Angelo Parodi. Sfilate di abiti da sposi d’epoca, composizioni floreali, banchetti di prodotti tipici ed attività per bambini si sono susseguite nel week-end. Il castello oggi è un albergo per cerimonie ed eventi. (f.m.)

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Isola del Cantone: estate 2015

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dievale per l’occasione”. Ricordiamo che il Castello di Borgofornari è l’unico della Valle Scrivia aperto ogni domenica da otto anni. Il turista ha la possibilità di trovare il castello aperto dalle 10:30, e ha a sua disposizione un gruppo di personale esperto che lo accompagna nella visita. Inoltre, la forza e la voglia di proseguire nel progetto viene proprio dal territorio e dai suoi abitanti che personalmente si prendono cura della fortezza tenendola pulita e in ordine per accogliere al meglio i visitatori, che spesso arrivano anche da altre regioni come la Toscana o la Lombardia. Questo maniero non è stato solo un’abitazione nobile, ma anche un luogo di grande valore storiografico e il suo richiamo non può che essere forte.

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Panificio Ursino

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ome ogni estate Isola del Cantone si prepara ad accogliere paesani e turisti per partecipare ai numerosi eventi in programma. A metà giugno, nelle giornate di sabato 13 e domenica 14, ricordiamo una sagra particolarmente apprezzata dal pubblico, che giunge alla sua tredicesima edizione, quella della tagliatella. La tradizione di questa pasta fresca genovese incontra i sapori tipici dei sughi dell’entroterra ligure. La zona sportiva di via Ferrea ospita l’evento. Da lunedì 29 a sabato 4 luglio si svolgerà Isola Jazz, Bobby Durham’s Jazz Festival, una manifestazione fortemente voluta dagli abitanti di Isola che ha avuto un ampio richiamo a livello internazionale. Un festival dedicato al jazz quindi, ma anche un seminario condotto da importanti docenti del calibro di Sheila Jordan, Rodney Bradley o Kevin Mahogany. Nato nel 2005 il Festival ha più volte visto la partecipazione diretta di Bobby Durham, famoso batterista jazz di Filadelfia scomparso nel 2008, a cui è dedicato l’evento. Da venerdi 17 a domenica 19 luglio invece, per i più golosi impossibile mancare alla Sagra della Nutella, dove saranno preparati per l’occasione piatti dolci e salati accompagnati dall’amato alimento. (e.g.)

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l’inchiostro fresco

A SPASSO CON L’INCHIOSTRO: DALLA VALLE SCRIVIA ALLA VALLE STURA Quel fisico Tiglieto: Si è concluso ad Alessandria il “Giro d’Italia in solitaria” di Gianluca Bombara di Govi Vite incrociate Giugno 2015

Con “Sabrina” in viaggio per l’Italia 3

S

i terrà il 20 giugno all’aperto, ad Acquabuona di Tiglieto, la prima ufficiale del docu-film “Vite incrociate”, girato da Ermanno Africano, ambientato tra la Valle Stura e la Val d’Orba e recitato da attori non professionisti quasi tutti residenti nelle valli. Il film, di cui avevamo parlato in anteprima sul numero di dicembre, racconta le storie di quattro famiglie che, dal 1944 al 2014, si incrociano, per diversi fatti e vicende, in queste due vallate. Oltre alla parte recitata, il regista Ermanno Africano e Carlo Martinotti che ne ha curato il montaggio, hanno inserito diversi spezzoni d’epoca, delle feste e della vita nel corso dei decenni. Molto curata anche l’ambientazione, con arredamenti, vestiti, automobili ed altro originali dei periodi narrati, per i quali i realizzatori ringraziano le diverse famiglie ed i collezionisti che hanno aiutato la realizzazione del film. Sul nostro sito internet potete vedere, in anteprima, un trailer del docu-film. Fabio Mazzari

200 km in 38 giorni, un viaggio per l’Italia e un sogno realizzato. Questa è la storia di Gianluca Bombara, 24 anni, diplomato all’I.T.I.S “A. Volta” e fondatore della community “Bikylife”. Il 10 Aprile 2015 è partito da Alessandria, con la sua compagna a due ruote, “Sabrina”, per realizzare un progetto a cui pensava ormai da due anni. Un viaggio alla scoperta dell’Italia e alla riscoperta di sé. “L’Italia ha molto da offrire”, ci ha detto durante l’intervista. Per ogni tappa qualcosa da vedere, per ogni città qualche scorcio da ricordare, ma i paesaggi che lo hanno emozionato di più sono stati l’Appennino toscano e la Costiera amalfitana. Lungo il percorso si è fermato spesso a parlare con le persone, infatti il rapporto umano è stato uno degli aspetti che più gli ha dato soddisfazione. “Tutti si sono dimostrati molto ospitali. Appena arrivato a Napoli un ristoratore addirittura mi ha offerto una pizza e nello scambiare saluti e

impressioni ho impiegato 2 ore per 5 metri!!!”, ci racconta Gianluca con un pizzico d’orgoglio e tanta autoironia. Ha conosciuto persone che gli hanno dato ospitallità, offerto un pasto o donato qualcosa. Uno degli incontri più importanti di questo viaggio è stato quello con un altro cicloturista, Ottonello, in viaggio dal 2012. Si sono conosciuti nei pressi di Pavia e percorso un tratto di strada per Livorno insieme. Ottonello gli

to essere “ospedalizzata”, presso un buon ciclista, per poter proseguire. Durante il viaggio è sempre stato assistito da un’équipe, di cui faceva parte anche il trainer Giampiero Montecucco, direttore del Comitato Provinciale CSAIN Alessandria. A Bari, invece di augurare “buon viaggio”, sono soliti dire “fatti voler bene” e in questo Gianluca ci è di sicuro riuscito.

stato presentato il 7 maggio, nei locali della “Biblioteca dell’attore” di Genova il romanzo di Alberto Podestà, scrittore di Serra Riccò che, recentemente, ha già dato alla stampa “Il mistero della tavola bronzea”, dal titolo “Quel fisico di Govi”, che vede protagonista il grandissimo attore genovese Gilberto Govi nei suoi anni giovanili. L’evento letterario è avvenuto alla presenza, oltre che dell’autore, del presidente de “A Compagna” Franco Bampi, volto noto ai telespettatori locali, del direttore del Teatro Verdi, Giulio Lavezzari Cuneo, di Daniele Biello, in rappresentanza della Regione Liguria e di Sabrina Ribatto, blogger nota al pubblico della rete come “Dear Miss Fletcher”. L’autore Alberto Podestà ha ringraziando tutti e spiegando che il suo “non è un libro su Gilberto Govi, ma un libro con protagonista un inedito Govi giovane”. Fabio Mazzari

Federica Fossati e Davide Parodi

Nelle ricette di queste tre torte, Dalpian ci fa assaporare il mondo antico di Genova e dintorni

Storie di torte: saperi e sapori L

a bietola: verdura semplice quasi sempre disponibile, ma il meglio lo da in primavera. Piccola con poca costa, noi genovesi ne abbiamo fatto l’artefice principale di un piccolo capolavoro in cucina: la torta (torta de giacee). I nostri antenati erano molto attenti a

La torta de giacee è la più antica e la più semplice che i vecchi tortai genovesi (sciamadda) proponevano. In un tegame di rame, stesa una sfoglia di pasta matta (farina, acqua tiepida, olio extra vergine d’oliva) si mettono le bietole a crudo tagliate sottili, una presa di sale, un pugno di farina cosparso sulle verdure, uno strato consistente di cagliata e un bel giro di olio. Stendere un paio di sfoglie, arrotolare la pasta intorno ai bordi del tegame, ancora un giro d’olio ed informare.

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ha insegnato alcune tecniche di sopravvivenza, tra cui l’uso della cucina da campo. Ma ci sono state anche brutte esperienze. Scendendo dall’Appennino toscano ha avuto un incidente provocato dall’alta velocità e da un piccolo difetto ai freni, che gli ha causato una leggera contusione alla mano e una frattura al naso. Ciò lo ha costretto ad un giorno di ricovero presso l’Ospedale di Borgo San Lorenzo ed anche la bici ha avu-

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quei prodotti che in stagione erano abbondanti e ne approfittavano per creare ottimi piatti. e’ proprio nella torta di bietole che vengono messi insieme prodotti che in primavera abbondavano: bietole, uova e prescinsêua (cagliata).

La torta cappuccina: per questa ricetta le bietole si fanno lessare in acqua bollente salata e si strizzano bene. In una padella con olio si fa soffriggere una cipolla, si aggiungono le bietole tagliuzzate e si fanno cuocere per far evaporare bene l’acqua. Una volta raffreddate si aggiunge, rimescolando, uova, cagliata, parmigiano e prezzemolo tritato. Si stende una sfoglia sottile nel tegame, si spalma il composto e si copre il tutto con almeno sei sfoglie tirate sottilissime intercalate sempre da un filo d’olio. Arrotolare la pasta intorno ai bordi del tegame, soffiare in mezzo alla sfoglia in maniera da creare un bel cappuccio.

La torta Pasqualina, per Pasqua da qui il nome Pasqualina: stesso procedimento della cappuccina solo che prima di coprire con le sfoglie bisogna fare dei piccoli pozzetti sul ripieno distanziati in senso circolare per mettere all’interno un rosso d’uovo crudo e condirlo mettendo su ognuno un pezzetto di burro, sale, maggiorana ed una spolverata di parmigiano. Coprire con almeno dieci sfoglie, qualcuno diceva addirittura trentatré (gli anni di Cristo), ...altri tempi. Però ricordatevi la torta Pasqualina viene fatta esclusivamente con le bietole. Alla prossima! Giorgio Dalpian


Il Centrodestra conquista la Regione Liguria

Un focus su un progetto che speriamo non s’avveri mai

Auguri Presidente Toti! Tarinè: un’altra ACNA? A

ppena eletto, Giovanni Toti, ha annunciato le prime iniziative volte a “far ripartire la Liguria”: riduzione delle liste di attesa negli ospedali, con i laboratori aperti fino alle 23, il sabato e la domenica; immediati interventi sulle infrastrutture, dando impulso ai lavori del Terzo valico ferroviario; ripristino delle ronde dei militari nelle zone più problematiche, in particolar modo nel Centro Storico genovese. Infine regolamentare l’ingresso di immigrati nella nostra Regione. Sulle colonne dello scorso numero de “l’inchiostro” avevamo posto cinque domande ai due candidati alla presidenza della Regione Liguria, Raffaella Paita (Centrosinistra) e Giovanni Toti (Centrodestra), in merito alle principali problematiche delle valli Stura ed Orba. Riguardo alla linea ferroviaria GenovaOvada-Acqui Terme, il neo eletto Presidente assicurava il mantenimento dei collegamenti su rotaia e gomma e la revisione del contratto con Trenitalia per garantire un servizio efficiente e rispettoso delle esigenze dei pendolari. Sulla difesa del territorio Toti impegnava la Regione a farsi carico di acquisire le risorse economiche adeguate da redistribuire a ciascun Comune, per arginare il dissesto idrogeologico. Sulla sanità, il neo eletto Presidente, assicurava il potenziamento delle strutture esistenti sul territorio, garantendo al contempo la fruibilità degli ospedali del vicino Basso Piemonte con accordi interregionali. Pari dignità dei piccoli Comuni rispetto alla città di Genova, gestione autonoma o consorziata delle risorse, valorizzazione delle

attività artigianali, delle piccole imprese e del turismo, il tutto finalizzato al rilancio dell’occupazione. Questi erano gli altri punti dedicati all’Oltregiogo. I problemi sono tanti e le soluzioni non sempre a portata di mano. Ad oggi non ci resta che augurare al nuovo Presidente Giovanni Toti, un “buon lavoro” da parte della redazione e di tutti i lettori de “l’inchiostro fresco” con l’auspicio che non si dimentichi del nostro Entroterra, a partire dall’inglobare l’ovadese e il novese in Liguria! (m.c.) prosegue dalla prima pagina

prosegue dalla prima pagina

con la nostra macchina inchiostrifera le sinuose curve della Bormida e vedendola scorrere azzurra nel roccioso paesaggio che poi si apre, trionfale, nella maestosità della conca acquese, dove svettano ancora imponenti gli archi dell’acquedotto romano, noi, che sappiamo il passato di questa valle, altro non possiamo che essere grati a quelle persone che tanto si sono spese, spesso mettendosi contro chi voleva manipolarne le

coscienze, per tutelare la loro terra. Oggi si prospetta un pericolo analogo, sempre a cavallo tra Liguria e Piemonte, ed è un’altra valle ad essere messa in pericolo dalla Liguria: è la Valle dell’Orba, con i suoi quasi 50.000 abitanti distribuiti lungo i paesi di Vara Superiore, Vara Inferiore, Urbe, Tiglieto, Olbicella, Molare, Ovada, Rocca Grimalda, Silvano d’Orba, Castelletto d’Orba, Capriata d’Orba, Predosa, Retorto, Portanuova, Casal Cermelli e Castellazzo Bormida. Qual è il pericolo? Il pericolo è

La parola al Sindaco di Urbe, Fabrizio Antoci sulla miniera di titanio

Oro verde contro oro blu Mele: festa

Buschiazzo (Primo Cittadino di Sassello, il quale ha scelto, molto oculatamente, come sede dell’incontro la frazione di Piampaludo, proprio al di alle pendici del Tarinè, ndr), ai rappresentanti dell’Ente Parco del Beigua, della comunità di Piampaludo e di alcune associazioni ambientaliste ci siamo incontrati per concordare le comuni osservazioni da portare in Regione Liguria”. Per

tutta una serie di vincoli legati al fatto che l’intero territorio interessato da questi sondaggi ricada, più o meno direttamente, sotto le ferree regolamentazioni delle aree protette (legge regionale 12 del 1995 e legge nazionale 3/94 del 1991) che non permettono nessun tipo di sfruttamento minerario, i Sindaci come le associazioni si sono espressi con un fermo “No” a tale proposta. “Un no che presto

si tramuterà in due delibere di identico tenore Urbe-Sassello – afferma Antoci – da portare in Regione Liguria”. Quindi possiamo dire che “l’oro verde” della natura, dell’artigianato locale e dell’agricoltura a chilometro zero sconfiggerà l’ “oro blu” del titanio? “Esattamente!!! – ci dice Antoci – e in più, grazie a numerosi pareri di esperti, anche internazionali, l’eventuale sfruttamento del giacimento sul Tarinè si rivelerebbe inattuabile dal punto di vista economico. Infatti – conclude il Sindaco – a fronte di milioni di tonnellate di materiale, circa 3 volte quello occorso per il tombinamento del mare per l’edificazione dell’aeroporto di Genova, vi sarebbe solo una resa del 5%, quindi con un buon 95% di materiale di risulta. Il tutto dopo aver triturato un’intera titanica montagna. Una cosa da fantascienza!”.

di primavera

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omenica 31 maggio è tornata, per la sua terza edizione, la grande “Festa di Primavera” a Mele, organizzata dalla Pro Loco Mele ex-Melle, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Mele e l’associazione “La giostra della fantasia”. La festa si è tenuta nell’area pic-nic di Via Ronco, in località Fado. La giornata ha visto la seconda edizione della fiera campestre, il mercatino artigianale e numerose attività dedicate ai più piccoli. Non è mancato neppure l’area musica: ad allietare il pubblico vi sono state le danze popolari delle regioni italiane eseguite dalla “Piccola Orchestra della Posta Vecchia” ed anche il gioco “old style” la ruota degli anni ’80. (f.m.)

conservato nelle viscere del monte Tarinè, nelle cui profondità è custodito il titanio, preziosissimo minerale per le moderne tecnologie, valutato più dell’oro. Ma come tutte le cose preziose, anche il titanio ha il rovescio della sua medaglia: per estrarlo si libererebbero sostanze ben più cancerogene delle fibre di eternit che hanno causato e ancora causano molti danni alla salute della gente. Gian Battista Cassulo

Errata Corrige Un asilo a misura di paese

N

el numero di maggio 2015 a pag. 15 avevamo pubblicato un pezzo titolato “Masone: un asilo a misura di paese”, dove si asseriva che l’asilo privato “Barone – Podestà” non sarebbe potuto essere accorpato al comparto pubblico. A tal proposito dall’amministrazione comunale di Masone ci giunge questa precisazione:

“Per ovviare alla difficile situazione in cui versa l’asilo Barone - Podestà si è pensato di accorpare l’asilo privato al comparto pubblico. Cosa fattibile per l’interessamento del locale dirigente scolastico Maria Garlando col Ministero della Pubblica Istruzione a Genova, di Enrico Piccardo e, soprattutto con uno stretto e fattivo rapporto con il consigliere Pippo Rossetti in Regione”. Ci scusiamo con i lettori e i diretti interessati. La Redazione

Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

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l’inchiostro fresco

FESTEGGIANDO SULL’APPENNINO LIGURE PIEMONTESE

Giugno 2015

Maria Virginia Calissano ci porta alla scoperta dei principali appuntamenti di una Valle piena di vita, cose belle e “da partecipare”

L’estate in Valle Stura e dintorni: una festa tira l’altra Ecco riportati per voi tutti gli eventi della Valle Stura di questa stagione estiva. Dalla cultura alla gastronomia passando per musica, teatro e sagre!

Tiglieto

21 Giugno etro

8 Agosto

“Green and blue Park Avviciniamoci al Golf” in collaborazione col Golf Club Arenzano;

“VI Tiglieto in festa” con mercatini di artigianato, organizzazione per i piccini e gastronomia;

20 Giugno

9 Agosto

Proiezione docufilm “Vite Incrociate 1944-2014 nelle Valle d’Olba” presso il teatro Acquabuona;

Esibizione di Trial su percorso naturale presso la Località Campo Sportivo;

18 Luglio

19 Agosto

Inaugurazione stagione 2015 del ballo liscio presso il Teatro Acquabuona con orchestra Lysa Maff;

Grande Serata di ballo liscio con l’orchestra Marianna Lanteri;

19 Luglio

Presso il teatro Acquabuona si tengono i “Festeggiamenti di San Gottardo” ballo liscio e gastronomia

25 Luglio

Festa della Mad del Carmine e gastronimia Serata di musica

27 Giugno Festa di attista San Giovanni B o nel Centro Storic lò e ioni storiche e fa az nt se con rappre gastronomia;

3-4-5 Luglio Rossa Italiana ce Festa della Cro a; ic us m Serata in

29-30 Agosto

31 Luglio

11-12-13 e bre 18-19-20 Settem

ini Festa degli Alp vo vi l da a con music giare; an m di e possibilità

o; Sagra del Fung

21-22-23 Agosto

Manifestazione gastronomica Sapori nel Borgo-Arte in Piazza nel Centro Storico;

Festa Patronale di Santa Maria Maddalena;

Festa Cappeletta Ramè, in Località Ramè (Via Valle Ponzema);

26-27-28 Giugno

19° rassegna di Musica Celtica “Campo Festival”;

31 Luglio

5 Settembre

18° Concerto Itinerante organizzato dal Comune con l’Associazione Voci in transito;

Grande Mangiata di Pesci presso il Teatro Acquabuona seguito da ballo liscio;

“XIX Stocafissata” presso il Teatro Acquabuona

10-11-12 Luglio

1-2-3 Agosto

12° Sagra del Minestrone con musica al Teatro Acquabuona

4 Luglio

Sagra della Lepre all’asado;

17-18 Luglio “Birrando in Campo” Il fermento dele birre artigianali con lo street food d’autore;

31 Luglio 1-2 Agosto 31 Luglio Sagra del Cinghiale;

1-2 Agosto CIBIO il Gusto in Pazza Una Festa Medievale con mercatino

7-8-9 Agosto

Festa Cappelletta Pian del Rosso;

30 Agosto Cammingiando Passeggiata gastronomica nella campagna di Campo (bisogna iscriversi dall’1 al 27 Agosto telefonando al numero 010921055)

6 Settembre

15 Agosto

Festa del Giardino di Tugnin

Festa dell’Assunta con focaccine, frittelle e musica;

l’autonegozio super attrezzato di Claudio è presente: * Basaluzzo lunedì mattina P.zza del mercato

* Urbe giovedì mattina a S. Pietro d’Olba

* Capriata d’Orba martedì mattina

* Rossiglione venerdì mattina P.zza della Stazione

* Sassello – mercoledì e ogni ultima domenica del mese

28-29-30 Agosto

Festa gastronomica ANPI;

SURGELATI CLAUDIO

TUTTI I I TIPI DI SURGELATI DALLA PASTA AI PESCI

Festa della Nativ con processioni;

24-25-26 Luglio

31 Agosto

Festa dell’Unità in Località Badia;

mbre 4-5-6 Setteità di Maria S.S.

14 Giugno

La Compagnia Teatrale di Govi presenta due commedie presso il Banilla;

12 Settembre

Ferragosto e Fe Assunta di Santa Maria ortive, sp con esibizioni imia; no musica e gastro

e r u g i L o p m Ca

Sagra dello Stocafisso con Concerto della Banda cittadina di Campo;

70° Sagra del Polentone la sagra più antica della Valle Stura!

gosto 14-15-16-17staAPa tronale

o 18-19 Luglion na

Festa di San Pi nomici; con stand gastro

20 Giugno

XVIII Raduno Itinerante di Auto e Moto d’epoca passando anche da Urbe;

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er quest’anno/ non cambiare / stessa spiaggia/ stesso mare”, questa è il ritornello di Piero Focaccia che negli anni’60 impazzava sulla riviera romagnola dove Raoul Casadei, il padre del “country italiano”, faceva innamorare le tedesche al suono delle mazurke e del liscio italiano. Ma anche nelle nostri valli dell’Oltregiogo non si era da meno. Tra i grilli e le lucciole che nelle profumate nottate estive riempivano l’aria con i loro canti e le loro fiammelle, vi erano frotte di “vitelloni” che come mandrie in transumanza da un paese all’altro, di balera in balera, vagavano alla ricerca delle loro “manzette”. E così se in Val Borbera era il mitico “Mulino” a richiamare i giovani (e i meno giovani), nella Valle dell’Orba la facevano da padrone il “Lido di Predosa” e il “La-


l’inchiostro fresco

FESTEGGIANDO SULL’APPENNINO LIGURE PIEMONTESE

Giugno 2015

13

Rossiglione 27-28 Giugno

16 Agosto

Cantacaruggio nella Borgata Inferiore;

Sagra del Fiazzin nella Frazione Garrone;

12-13 Luglio

29-30-31 Agosto

Festa di N.S. del Carmelo alla Cappelletta della Camera organizzata dal Gruppo Alpini;

Festa della Madonna della Guardia organizzata da Gruppo Alpini alla Cappelletta di Gamondino;

20 Luglio Festa del Transito di San Giuseppe sempre alla Borgata Inferiore;

24-25 Luglio Festa di Sant’Anna in Località Sant’Anna;

3 Agosto Fiera della Madonna degli Angeli in Borgata Superiore;

5-6 Settembre Festa della Madonna delle Grazie alla Cappelletta del Monte Poggio;

13 Settembre Polentata organizzata nella Frazione Garrone;

12-13-14 2-13-14 -1 -14 15-16-17 5-16-17 Agosto A osto vagello” di Castelletto d’Orba. Altro discorso per i paesi dell’ovadese che dall’alto dei loro castelli sapevano ogni sera offrire alle coppiette di innamorati location indimenticabili: una per tutte il belvedere di Rocca Grimalda. E in Valle Stura? Come ci si divertiva e ci si diverte? Qui di seguito, in queste pagine, la nostra Virginia Calissano ci fa una panoramica “paese per paese” dei principali appuntamenti della bella stagione che, praticamente, sono i “diretti eredi” di una storia locale ricca ed effervescente di iniziative. Tanto che, per parafrasare la canzone di Piero Focaccia, potremmo dire a tutti i voi, cari lettori de “l’inchiostro fresco”: “Per quest’anno/ non cambiare/ stessa valle/ tutta da amare!”. Samuele Anastasio

Festa sta dell’Unità del PD con n musica, eventi tii e gastronomia; asttro ron noomi m a;

Tre mesi da favola in compagnia dei Varelfi di Vara Inferiore A Vara Inferiore, frazione di Urbe, la bella stagione porta con se gustosi e sentiti appuntamenti, a dircelo è la signora Lorena, la simpaticissima titolare dell’Albergo Vara. Qui di seguito le date “da segnare sul calendario” che la signora Lorena ci ha gentilmente detto raggiunta al telefono.

12 Agosto 12 Luglio Festa Patronale di San Gualberto

Festa dell’AVIS

14 Agosto Gimcana per bambini e ragazzi

Shopping a Rossiglione


Primavera ad Acqui Terme

Metodi per far fronte all’emergenza abitativa

Acqui in pillole

Affresco dedicato alla vendemmia di Alzek Misheff

Social housing

Controlli mirati contro chi sfreccia in bicicletta

Arte dalla Bulgaria

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a stagione primaverile ha risvegliato Acqui Terme e l’Acquese dal torpore invernale con le presentazione di una serie d’iniziative che costituiranno il corollario della stagione estiva che si preannuncia particolarmente frizzante. Il Comune ha infatti predisposto un nutrito programma appuntamenti e manifestazioni. Si parte il 13 giugno con la rassegna “Impronte Jazz” con un concerto alle 21,30 di Dado Moroni. Sempre il 13 giugno sotto i portici di via XX Settembre vi sarà l’inaugurazione della mostra della 12° edizione della Biennale Internazionale dell’Incisione che terminerà il 7 luglio. Dal 22 al 26 giugno grande appuntamento per lo sport giovanile con il campo estivo del Real Madrid che ha già avuto molte adesioni da tutta Italia. Per gli amanti delle notti bianche, l’appuntamento è per il 27 giugno con la notte bianca “Bacco e Venere” dedicata all’antica Roma. Già lo scorso anno la notte bianca a tema aveva ottenuto un grande successo di pubblico ed aveva richiamato centinaia di persone provenienti dalla provincia di Alessandria e dalla vicina Liguria. Il 28 giugno sarà la volta della cerimonia conclusiva della decima edizione del Premio Acqui Ambiente che si terrà nella prestigiosa cornice di Villa Ottolenghi che si trova sulle alture di Monterosso. Sempre il 28 giugno alle 21.30 al teatro all’aperto Giuseppe Verdi di piazza della Conciliazione vi sarà la cerimonia di gala del festival di danza Acqui in Palcoscenico. Per gli amanti degli sport aerei, il 28 giugno si terrà all’aviosuperficie di regione Barbato una manifestazione con la presenza dei paracadutisti e di ultraleggeri. Il momento clou della stagione estiva acquese, sarà rappresentato dall’inaugurazione della mostra antologica “Picasso – Segni dialoganti” prevista per 11 luglio nell’area espositiva del Liceo Saracco di corso Bagni. Gli amanti della storia romana il 18 ed il 25 luglio potranno assaporare nel Castello dei Paleologi una dimostrazione di gladiatura organizzata dal gruppo di rievocazione storica “IX Regio”. Infine il primo agosto si terrà nelle vie del centro la seconda notte bianca acquese. (g.l.f.)

L’

amministrazione comunale di Acqui Terme ha deciso d’intensificare i controlli per quanto riguarda le biciclette che circolano ad alta velocità all’interno della zona a traffico limitato del centro storico. Si tratta di un provvedimento chiesto a gran voce sia dagli abitanti della zona che da parte dei molti acquesi e turisti che amano passeggiare in centro. (g.l.f.)

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n progetto di social housing per far fronte all’emergenza abitativa. E’ quello realizzato dalla Diocesi di Acqui con il “Nuovo Ricre – La Casa del Bene”. All’interno della moderna struttura polifunzionale che si trova in via Nizza ad Acqui Terme, sono ospitati circa trenta nuclei familiari di varie nazionalità. “Oggi la nostra Diocesi dispone di una struttura polifunzionale finalizzata a dare risposte concrete nel campo del sociale e della carità. Oltre ad alloggi e mini alloggi, nel Nuovo Ricre ha sede anche la Mensa della Fraternità della Caritas che ogni giorno, grazie ai molti volontari, prepara decine di pasti caldi per le persone indigenti” – spiega il Vescovo di Acqui Pier Giorgio Micchiardi. Da alcuni anni il Nuovo Ricre è anche sede del Centro d’ascolto e del Movimento per la vita. In tempi recenti, in collaborazione con i servizi socio assistenziali, gli istituti scolastici cittadini e la Società operaia di mutuo soccorso, è stato allestito anche un dopo scuola. Nel complesso di via Nizza, chi ha più bisogno, può anche trovare un moderno ed efficiente centro

unificato per la distribuzione dei generi alimentari ed anche l’armadio della fraternità dove vengono forniti indumenti per ogni età. Ad Acqui Terme, il problema dell’emergenza abitativa è molto sentito come anche nei Comuni limitrofi. Proprio nei giorni scorsi, viste le molte richieste da parte di molte famiglie in difficoltà, si è provveduto all’apertura di un bando Integrativo per l’assegnazione di alloggi popolari sul territorio di Acqui Terme. Il bando rimarrà aperto fino al prossimo 3 luglio. E’ utile ricordare che i requisiti previsti dal bando dovranno essere quelli posseduti alla data del 15 ottobre del 2012, data del primo bando che ha dato origine alla graduatoria attualmente vigente. Intanto sono allo studio da parte del Comune alcune ipotesi progettuali per mettere a disposizione nuovi alloggi di edilizia popolare. Tra questi il riutilizzo dell’ex dormitorio ferroviario di via Marenco da anni non più utilizzato dal personale delle ferrovie come anche il recupero dell’edificio dell’ex Istituto Fermi di via Moriondo. Gian Luca Ferrise

Vacanze in mandolino

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al 16 al 23 agosto si terrà ad Acqui Terme la decima Accademia internazionale italiana di mandolino. Avrà come tema l’Italia con le canzoni napoletane, la musica popolare italiana, polke, mazurke e valzer che hanno fatto la storia del Paese della musica, ma anche il repertorio classico internazionale. Tra i docenti Carlo Aonzo; Mimmo Epifani; Michele De Martino; Katsumi Nagaoka; Roberto Margaritella; Sabine Spath e Piero Lisci. (g.l.f.)

Cinema all’aperto

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al 18 giugno al 30 agosto si tiene al Teatro all’aperto “Giuseppe Verdi” di piazza della Conciliazione la rassegna “Cinemando sotto le Stelle” organizzata dal Comune di Acqui Terme. Il nutrito cartellone dei film in programma è reperibile sul sito www.cinemandosottolestelle.altervista.org. L’ingresso alle singole proiezioni è libero. Progettazione e realizzazione evento a cura di Ratto Vittorio www.rattovittorio. it; info@rattovittorio.it. (g.l.f.)

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n grande affresco dedicato alla vendemmia. E’ quello realizzato dall’artista bulgaro Alzek Misheff che si è stabilito ormai da anni con la propria famiglia ad Acqui Terme. L’affresco che misura 9 per 2,70 metri, è stato collocato all’interno dell’ex chiesa parrocchiale di Ponti che sovrasta il paese collinare dell’Alto Monferrato. Misheff, ha voluto rendere omaggio alla valle Bormida ed in particolare all’arte delle vendemmia, riproducendo un affresco di cui si conserva un pregevole frammento nel famoso monastero di Rila in Bulgaria. “Il soggetto dell’affresco rappresenta una scena costituita da quattordici figure, musicisti e danzatori impegnati nell’eterno rito della vendemmia che unisce l’arte e il lavoro – spiega Alzek Misheff che aggiunge - Parte dell’originale si trova in uno stretto corridoio che è anche la ripida rampa per accedere alla torre campanaria del monastero di Rila che è il più grande impianto architettonico ortodosso della penisola balcanica”. Di qui l’omaggio sia alla Bulgaria che all’Alto Monferrato dove Misheff ha già realizzato una serie d’importanti opere tra le quali spicca la tavola della grande orche-

stra collocata nella sala consiliare di Palazzo Levi ad Acqui Terme. La realizzazione e la collocazione dell’affresco nell’ex chiesa parrocchiale di Ponti è stata resa possibile grazie a tre mecenati Vanna Lebeau, Claudio Paroldi e S.M. di Milano il cui nome è inciso in un targa d’ottone a perenne memoria di che vuole conoscere i nomi delle persone che hanno voluto fare un regalo a Ponti e a tutta la Valle Bormida, riproponendo il suggestivo impatto scenico del prezioso affresco del monastero bulgaro. Alzek Misheff è nato a Dupniza l’8 ottobre del 1940. Laureatosi in pittura nel 1966 a Sofia presso l’Accademia di Belle Arti, nel 1971 fugge dal paese natio ed arriva a piedi in Italia, vivendo e lavorando a Milano. E’ conosciuto nell’ambiente artistico internazionale per il progetto “Swimming Across The Atlantic”, eseguito nella piscina del transatlantico Queen Elizabeth 2 nel 1982, in viaggio sulla rotta tra Londra e New York. Nel libro “Europa-America - The different avant-gardes” edito da Franco Maria Ricci nel 1976, Achille Bonito Oliva lo inserisce tra i trenta artisti più rappresentativi d’Europa. Tra le sue performance più significative spicca sicuramente “Musica del cielo”, concerto-installazione del 1979 nella Piazza del Duomo di Milano. Replica nello stesso anno anche al Mills College di San Francisco e alla Irvine University. Ha esposto alla Biennale di Venezia del 2000, dove ha realizzato “Proliferante verità del sentimento”: immerso in un cilindro trasparente pieno d’acqua ha suonato con Lightning II (un controller ad infrarossi) e ha diretto il quintetto The Swimmers. Nel maggio del 2005 al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano dirige il “Concerto per violino Stradivari, pianoforte Disklavier e quartetto di violini telefonini” con il violinista Eugene Sarbu, vincitore del premio Paganini. È stato invitato alla Biennale di Venezia del 2007, dove ha realizzato “Chalk portrait music of Joseph Beuys” e il 16 settembre dello stesso anno il concerto di chiusura “Harmonia mundi per Joseph Beuys” con l’orchestra italiana di flauti. Alzek Misheff vive ad Acqui Terme a Palazzo Thea nel cuore antico del quartiere Pisterna dove ha voluto realizzare un laboratorio dove nascono idee e rappresentazioni artistiche molto suggestive. Tra le tecniche che ha perfezionato nel corso degli anni vi è anche quella della pittura con il verderame che viene solitamente utilizzato nei vigneti. (f.b.)


Abbiamo intervistato Carlo Deprati, Presidente della Compagnia Teatrale Sassellese

Un borgo da sfogliare: il calendario di Sassello MATTIA NESTO

@Mattia Nesto

sue forme acerbe e magre, poteva entrare in quel vestito! I 13 quadri, se guardati con occhi e disposizione giusti, hanno ognuno una storia da raccontare, una storia legata a tutto ciò che li compone: location, abito, persona, atteggiamento.

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urante un “pit-stop” a base di cappuccio&brioche al Bar “Gina” di Sassello, i due inchiostriferi che rispondono al nome di Gian Battista Cassulo e Mattia Nesto hanno scorto un calendario dall’aspetto molto elegante e dalle foto curate, quasi provenienti da un mondo fantasy e medioevaleggiante. Volendo conoscere meglio la situazione, hanno chiesto lumi a Giuliano, titolare del bar Gina, che ha risposto: “Ma quello è il calendario del Teatro di Sassello, una vera e propria gloria locale. Adoro quelle fotografie, specie sfogliarle quando, al calare della sera le vie del borgo paiono essere tornate ai tempi dei viandanti e dei cavalieri. Se avete piacere – ha continuato Giuliano – posso mettervi in contatto con il Presidente del teatro, il signor Carlo Deprati”. I due inchiostriferi non se lo sono fatti ripetere due volte e quanto segue è il fedele resoconto della loro intervista. Come è nata l’idea di un calendario a Sassello, e quando? L’Associazione Teatro di Sassello vive soltanto grazie agli introiti delle serate di spettacolo presentate nel corso dell’anno, con le quali manteniamo attivo il Teatro Parrocchiale che abbiamo in gestione, provvedendo con i nostri mezzi a tutte le necessità, dalle utenze alla scenotecnica e alle attrezzature audio e luci. Abbiamo portato avanti per oltre quindici anni anche un’attività cinematografica che, purtroppo, negli ultimi tempi si è interrotta per l’avvento del digitale. Ora, grazie ad un contributo della Regione, c’è la possibilità di dotare la sala di un moderno proiettore digitale, ma resta a carico nostro oltre il 40% della spesa… e qui, invece, parliamo di tante migliaia di euro! Fra le iniziative che ci sono venute in mente per finanziare l’operazione, c’è anche il calendario.

Come vengono scelti i set per le foto? Negli ultimi 5 anni abbiamo portato avanti un lavoro - interessante e difficile - con una decina di adolescenti, che, cresciuti con noi, sono ora giovani ambosessi tra i 18 e i 22 anni e l’idea si è man mano sviluppata fino ad affidare ai ragazzi, in particolare a Matilde e Gaia – che di fotografia e grafica sono appassionate – questo progetto: fotografare Sassello privilegiando l’emozione anziché l’architettura e attingendo al parco costumi dell’associazione

Il calendario di Sassello è particolare perché ricorda un tempo medioevale assieme reale e fantastico. Una favola concreta lunga dodici mesi

per creare immagini che in qualche modo suggerissero storie e personaggi legati alle tante produzioni teatrali di oltre trent’anni di attività. Le idee sono venute fuori da chiacchierate, litigate, incontri fra i vari membri del gruppo, giovani e vecchi, dopodiché i ragazzi sono andati in giro per il paese e dintorni e hanno “guardato”: un bosco, un ponte, il sagrato di una chiesa, qualcosa che scatenasse un’emozione. Da lì si è passati alla costumeria del Teatro: aperti gli armadi, hanno cercato

tra i costumi più belli, e memori dei posti visti in precedenza, hanno liberato fantasia e creatività. E i protagonisti? Il “chi fa cosa” è stata una questione di immagine, di effetto, e anche – diciamolo - di misura dell’abito che sarebbe stato utilizzato. La ragazzina che apre il sipario del teatro e sembra invitare chi guarda a inoltrarsi in questo anno col Teatro di Sassello, indossa un costume d’epoca, preziosissimo: solo lei, con le

Quali sono le tematiche più trattate nelle raffigurazioni? A gennaio una scena di vita famigliare dell’800: la sorella più grande e seria scrive una lettera importante nello studio di casa, sotto lo sguardo della sorella più giovane e più maliziosa, nel suo abito elegante che scopre le spalle, mentre la giovane servetta porta i bicchieri con l’acqua chiesti dalle padrone. A febbraio due giovani cavalieri, forse già pronti a partire per un’impresa, salutano le dame, che resteranno ad attenderli al castello: una di loro già legata al suo signore; l’altra, forse più giovane, più staccata e ieratica nella sua posa ferma. A marzo una fuga d’amore, sul destriero del giovane signore che, cavallerescamente, tiene il morso dell’animale e lo guida con il suo carico prezioso. Ad aprile tre figure femminili inquietanti, ma belle come uccelli colorati posati sul parapetto di un ponte antico: possono essere tre apparizioni, tre angeli o tre demoni. A maggio

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una giovane coppia di signori del castello si concede un momento intimo tra il verde: lei con lo sguardo perso a osservare il movimento delle acque del ruscello che scorre canterino; lui solo col gesto delle mani che la allacciano alla vita, sembra confermare il suo legame con la giovane donna che gli sta accanto. A giugno una giovanissima dama, o un menestrello delicato, cerca un accordo sul mandolino, nei colori di un incipiente tramonto: sola e persa nelle sue emozioni. A luglio due giovani dame godono dell’ombra fresca di un albero antico, sul sagrato di una chiesa. Ad agosto due damigelle birichine sono tra i fiori colorati di un prato: forse attendono i loro cavalieri o semplicemente sono scappate dalle fredde stanze umide del castello per cogliere gli ultimi raggi del sole. A settembre siamo in un momento di vita vera: i lavoratori del mulino portano avanti la lavorazione e riempiono i sacchi della preziosa farina appena macinata. Sembra un quadro fiammingo, con i colori dello sfondo e dei costumi che richiamano i colori umili e caldi della terra. Per gli altri mesi vi invito a sfogliarlo: penso proprio ne valga la pena!!! Ci potrebbe descrivere una stagione teatrale “tipo” di Sassello? A Sassello da parecchio tempo non si fa più una vera e propria “stagione teatrale” ma l’appuntamento “per eccellenza” è quello con lo spettacolo satirico/musicale che va in scena i tre giorni di Natale, 25/26/27 dicembre, dove, ormai è una tradizione, si prendono in giro fatti e persone del posto che si sono resi un po’ ridicoli nel corso dell’anno appena trascorso. Gli altri impegni sono quasi sempre estivi: spettacoli teatrali, per lo più leggeri, varietà con cabaret, canzoni e coreografie e – ogni tanto – qualche “incursione” nelle cose più serie o più drammatiche, come “Nero come la notte”, un contenitore in cui si sono alternate letture di brani noir ottocenteschi (Edgar Allan Poe, Guy de Maupassant) a canzoni e coreografie. Se dovesse invitare un turista a visitare Sassello che cosa gli direbbe? Beh… gli direi che Sassello è un posto molto carino, con un bel centro storico antico che nasconde segreti e tesori che aspettano solo di essere trovati... Gli direi che ci sono gli Amaretti… e gli direi che c’è anche il Teatro di Sassello.


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Tra Tiglieto e Sassello ci siamo anche noi di Urbe! MATTIA NESTO

Per la Festa Patronale quest’anno Olba San Pietro fa le cos in grande: accanto alla manifestazione religiosa vi sarann ricchi appuntamenti: la grande Fiera di San Pietro con bancarelle per grandi e piccini e buona musica per tutti

Il 27 e 28 giugno t

@Mattia Nesto

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aggiungiamo telefonicamente Stefania Verdino, membro della Pro Loco di Urbe, rappresentante di San Pietro, la quale ci ha fornito notizie in merito alla festa patronale del santo di questa frazione, esordisce con una frase che la dice lunga sulla voglia di “far rinascere” questi posti per noi bellissimi. “Quando si va nel savonese per spiegare dove si trova Urbe, diciamo dopo Sassello, nel genovese dopo Tiglieto. La festa è una specie di grido di gioia che lanciamo dalla nostra valle per dire noi ci siamo, venite in questi posti e vi innamorerete dei nostri monti, del nostro verde, della nostra gente e dell’immensa quiete”. Il membro della Pro Loco poi ricorda che “la festa di San Pietro, una volta festa nazionale cancellata nel 1977, è una celebrazione molto sentita qui da noi, che unisce giovani e meno giovani. Un’occasione per stare insieme nella nostra pista da ballo e nella nostra piazza e per fare festa”. Una festa ampliata per accontentare i gusti di tutti “Per questo abbiamo pensato di proporre il ballo liscio la prima sera ed un concerto rock la seconda, mentre al mattino del 28, tra le bancarelle a festa, si svolgerà la precessione con la statua del nostro Santo Patrono” conferma Verdino. “Cerchiamo di innovare nel solco della tradizione - afferma la nostra interlocutrice - Urbe è una terra sospesa tra monti e mari, con passato e presente che si toccano. Come i nostri ragazzi che il Venerdì Santo sono protagonisti della processione durante la quale la statua di Gesù Cristo viene portata per le vie del paese illuminate da piccoli lumini e si conclude con il tradizionale scuratta giudei”. Olba San Pietro e Urbe nella sua complessità si attesta a “laboratorio sociale”, nel quale si tenta di far restare in loco i giovani, anche i Parroci sono provenienti da terre lontane quali il martoriato Ruanda. Per questo il 1° giugno ad Urbe vi saranno ben due Vescovi contemporaneamente: il Vescovo della diocesi di Acqui Terme, Mons. Pier Giorgio Micchiardi e quello della diocesi ruandese di Ruhengeri, Mons. Vincent Harolimana. “In fondo – conclude la nostra interlocutrice - siamo tarozzi e se non sapete cosa vuol dire venite a chiedercelo!”

Il programma di sabato 27giugno La serata si aprirà alle 19.30 con la “Grande Cena” a base di polenta e cinghiale curata dal comitato festeggiamenti. Alle 21.30 “Gran Ballo” allietato dalle note dell’orchestra “Nino Morena”, sulla pista da ballo di San Pietro e “Budino Party”.

Ringraziamo per la realizzazione di questa pagina Mirko del


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se no

L’Amministrazione comunale ringrazia anticipatamente tutti i visitatori che verranno a Olba San Pietro per la Festa Patronale ed esprime la sua gratitudine alla cittadinanza e alle Associazioni che hanno collaborato all’allestimento di questa manifestazione. Il Sindaco Fabrizio Antoci

tutti ad Urbe per San Pietro S

an Pietro d’Olba non è solo la frazione principale del Comune di Urbe ma un po’ il suo “cuore pulsante”, con le numerose attività commerciali che si affacciano sulla centrale piazza, una sorta di agorà della valle dell’Olba. Ma come ogni cuore che si rispetti, non potrebbe vivere senza un corpo che funziona a dovere. Corpo incarnato dalle frazioni di Urbe: Martina, Vara Superiore, Vara Inferiore e Acquabuona. Il tutto “condito” da un “mare di verde”.

Un piccolo borgo dalla Grande Storia

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orge alla confluenza dell’Orbarina nell’Orba. Una zona estremamente importante e strategica perché crocevia di antichissimi sentieri, che, seguendo il percorso dei due fiumi, portano al Passo del Faiallo e al Beigua. Il centro storico della Piazza si articola con le sue antiche case, un tempo più basse e ricoperte di scandole, intorno alla Chiesa, dedicata a San Pietro, Parrocchia dal 1683. Nelle sue absidi è inglobata parte della primitiva cappella. In alto sulla destra, è stata restaurata la scritta “vade retro satanas”, che la tradizione vuole rivolta all’esercito sabaudo quando nel 1625 seminò rovina nella vallata. La Chiesa, un tempo “a capanna”, porta sulla facciata la statua del Santo Patrono; al suo interno si conserva un prezioso organo e il grande crocefisso ligneo, tipico della religiosità ligure, sovrasta l’altare. La sua unica grande navata è stata interamente affrescata nel 1909 dal pittore Stura di Troino. Quattro grandi tele sulle pareti riportano i momenti più significativi della vita di San Pietro. A lato della Chiesa, la Canonica con l’antica Madonna; al suo fianco l’elegante palazzo, un tempo affrescato, prima sede del Comune. Dalla piazza, lungo la “Rivetta”, prima di giungere alla Ferriera, troviamo l’Oratorio dedicato alla SS. Vergine Immacolata e ai Santi Apostoli Giacomo e Filippo. L’anno della sua costruzione risale al 1721 e termina il 1731. Danneggiato negli anni ’70

viene restaurato nella primavera del 1999 e restituito alla Comunità nella sua austera bellezza. Dall’Oratorio alle tipiche case di Villa di Mezzo e, finalmente, al Borgo della Ferriera: il centro storico più caratteristico dell’Alta Valle dell’Orba, grazie alla grande casa Vassallo che, imponente e affrescata, sovrasta le case, le quali racchiudono la Piazza, e grazie al grande ponte di pietra a tre arcate sull’Orba, parte integrante dello sviluppo urbanistico del borgo stesso. Dall’antica ferriera, in attività già nel XVI secolo e gestita poi da Nicolò Pizzorno, sono visibili e in buono stato perché recuperati i due archi di pietra, sotto i quali passavano le antiche canalizzazioni che portavano l’acqua dal lago artificiale, il “Beo”, alla Ferriera e che convogliavano l’acqua nella tromba idroeolica. Dal Maglietto rimane una parte del suo ingresso sotterrato nella sua posizione originaria il maglio. Domina il paese l’antica cappella della Montà a forma circolare, forse sorge sulle basi di un’antica torre di origine preistorica e poi longobarda. Dal piccolo sagrato, lo sguardo coglie tutto il paese: la Piazza, la Ferriera, i due ponti sull’Orba per raggiungere la Rocca della Marasca: altre emergenza naturale, che offre, a sua volta, un’ampia panoramica della vallata. da “Ricerca sull’insediamento Storico dell’Alta Valle dell’Orba” di Biancangela Pizzorno

Bar Ugo e Stefania Verdino della Pro Loco di Olba San Pietro

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La Calabria normanna

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orre del BaiolardoI normanni giunsero nel mezzogiorno italiano agli inizi dell’undicesimo secolo, chiamati dai principi longobardi e bizantini che erano in lotta tra di loro. Queste tensioni politiche ne favorirono il loro radicamento nel territorio e il loro inserimento nella rete dei poteri locali. Prendendo la strada che da Cutura conduce a Taverna, comune in provincia di Catanzaro si arriva alla cosiddetta Torre del Baiolardo. Il nome potrebbe derivare dal francese antico baloart, un’opera di fortificazione innalzata a completamento della cinta difensiva La piccola fortezza era costituita da un piano parapetto, da due baluardi, da una torre cilindrica e da circa quarantadue merli. Purtroppo, a seguito del distruttivo terremoto del 1783 la torre subì notevoli danni e per tale motivo fu abbandonata, diventando col tempo base e rifugio per i briganti. Oggi di questo pezzo di storia medievale calabrese altro non rimangono che ruderi del muro di cinta e della torre cilindrica. Samuele Anastasio

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PROFUMI D’ITALIA, ESPLORAZIONI E INVENTIVA La bottega Idee pulite Michele Gallini si prepara per un viaggio lungo 9000 km di Cristian all’Iris

Sulle orme di Marco Polo

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uando Michele Gallini, assicuratore dell’Ufficio Allianz di Novi Ligure, ci racconta l’impresa che lo attende, i suoi occhi si illuminano: “E’ un viaggio affascinante, da Novi ad Ulan Bator, dall’Italia alla Mongolia. Questo è il Mongol Rally, anche una corsa non competitiva, con macchine al di sotto dei 1000 di cilindrata, ma soprattutto, almeno per me, un’avventura”. Assieme ad

Alfredo Jegher, anch’egli novese e sodale amico d’infanzia, Gallini correrà per il Team Shamshir 1984 con una rombante Panda 4X4 del 1992. Al momento l’autovettura è in fase di “ristrutturazione totale” a livello meccanico presso un centro specializzato, così da essere pronta per un viaggio lungo quasi 9000 km. Infatti, come ci dice lo stesso Michele Gallini: “Il percorso è già stabilito. Partiremo da

Ortensia: bellezza e semplicità

ortensia, con i suoi splendidi fiori dalle mille sfumature, è una pianta di facile coltivazione ed è la soluzione perfetta per rendere deliziosi terrazzi e giardini non molto esposti alla luce solare. Questa pianta necessita di un terreno acidofilo e di molta acqua (soprattutto in fioritura), evitando ristagni; per una coltivazione ottimale, in questo periodo bisogna fertilizzare la pianta una volta a settimana con concime ricco di potassio. In autunno perderà tutte le foglie, per poi iniziare a vegetare dai primi di marzo e rifiorire intorno al mese di aprile. Piccola curiosità: i colori dell’ortensia (tranne il bianco) dipendono dal Ph del terreno: se si mescola limatura di ferro al terreno si ottiene la colorazione blu, mentre usando concimi ad alto contenuto di fosforo i fiori diventano rosa.

Novi il 19 luglio e passeremo per Slovenia, Croazia, Bosnia e Herzegovina, Kosovo, Macedonia, Grecia, Turchia, Armenia, Azerbaijan, Iran, Turkmenista, Kazakistan, Russia e Mongolia. Il tutto approssimativamente in 5 settimane. Non abbiamo nessuna prenotazione - continua il pilota - e un budget limitato, dormiremo perciò in tenda e in macchina e si spera in qualche decente ostello lungo la via”. Gli organizzatori, oltre ad aver creato un apposito ufficio per tutti i, numerosi, visti del caso ha realizzato anche un sito, dove poter seguire passo passo le imprese “al volante”: http:// www.theadventurists.com/. Prima della partenza il mezzo sarà esposto durante 3 notti bianche novesi dei “Venerdì di luglio”. C’è da dire che sia a Michele come a Alfredo il fegato non manchi e, soprattutto, lo spirito d’avventura: con Allianz non si è mai soli, neppure dall’altro capo del mondo! Scaramouche

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egli storici locali di via Dante 3 a Pasturana, sorge “La bottega di Cristian” dove il titolare, dopo avere ereditato l’arte dei fondatori di questo negozio, la famiglia Forlano, accoglie i clienti con la sua proverbiale gentilezza ed uno spirito volto al rinnovamento. Da Cristian si può trovare di tutto: da un’ampia selezione di articoli per la casa, ai giornali, passando per i tabacchi sino ad arrivare ad un banco dove sono esposti una vasta gamma di salumi e formaggi selezionati e sempre freschissimi. Non un semplice negozio “La bottega di Cristian”, ma un vero e proprio polo per la comunità di Pasturana che qui si ritrova, scambia due chiacchiere in allegria e dove può trovare tutto il necessario. In più i formaggi e i salumi selezionati personalmente da Cristian aggiungono una “nota gustosa” di cui ci si può scordare difficilmente. Eleuterio

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icordate il celeberrimo Carosello della Dash interpretato da un sempre elegantissimo Paolo Ferrari che tentava, vanamente, di convincere le signore incontrate nei supermercati a “scambiare il fustino di Dash con un altro qualsiasi”? Quest’idea creativa permise all’azienda di guadagnare enormemente in fatto di credibilità. Anche a Novi Ligure, presso la Lavanderia Iris di via De Ambrosis, le idee “sono più pulite e più belle”. Infatti il titolare Danilo propone per la sua clientela una pratica “postazione ricarica fustini”, dove chiunque, munito di un contenitore vuoto, può ricaricarlo grazie ad una sorta di “pompa di detersivo”. Un’ottima trovata che permette da un lato di eliminare gli innumerevoli fustini da gettare e dall’altro abbatte i costi”. Alla Lavanderia Iris di Novi Ligure si mettono in pratica “idee pulite per un mondo migliore”. Eleuterio

l'Orto di Marisa

Quanta salute nella natura!

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el periodo compreso tra le due Grandi Guerre Mondiali il caffè era troppo costoso e spesso introvabile, anche perché la pianta non si adattava ad una coltivazione nel nostro Paese. Per questo si sviluppò la selezione e la coltivazione di piante succedanee del caffè chiamati anche surrogati. Per preparare queste bevande (ricordiamo orzo e cicoria) si usavano sostanze in polvere estratte da ogni varietà di seme e da tantissime piante. Anche se il termine succedanee è usato per identificare un prodotto scadente, in realtà indica una varietà diversa da quella originale ma idonea a prenderne il posto, presentando qualità diverse ma non necessariamente inferiori, si sono usati e si usano ghiande, frumento, orzo, segale, radici varie etc. Vi propongo una bevanda antichissima: prendiamo una decina di petali di rosa, meglio se rossa, mettiamoli in un pentolino con un cucchiaio di zucchero, uno di succo di limone e quattro di acqua, facciamo sobbollire fino a che i petali saranno sciolti. Mettiamo in frigorifero e beviamo fredda. A proposito: la melissa è tranquillizzante e antispasmo… ai giorni nostri ne abbiamo forse molto bisogno! Buon Giugno!


Sergio Scolaro

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Nelle ristrettezze si vedono se gli amministratori sono validi o meno, ma a volte anche le capacità non bastano

Poveri Sindaci: sedotti e violentati! P “S indaci sedotti e violentati ma da chi? Forse da un maniaco seriale che si aggira tra i nostri Comuni? No, semplicemente da un Governo, falso e violento. Falso. Perché ha detto ai Sindaci: “Non vi restituisco neppure una piccola parte dell’IRPEF che i vostri cittadini mi hanno pagato perché dovete recuperarla con l’IMU, la TASI, la TARES, la TOSAP, l’imposta sulla pubblicità, la tassa sui cani ecc...”, e così i Sindaci fatti i debiti conti hanno dovuto alzare tutti i balzelli comunali. Violento. Perché quando si è accorto che in molti Comuni, specie nel centro sud, in virtù dell’ingiustificata spesa storica (chi non sa cos’è può documentarsi su internet) ricevendo somme di ben oltre la media, pur aumentando tasse ed imposte comunali non riuscivano a recuperare le differenze (anche perché purtroppo c’è una grossa fetta di cittadini che tradizionalmente non paga) cosa ha deciso di fare? Semplicemente si è inventato il Patto di solidarietà. In questo modo le tasse e le imposte pagate da quei cittadini rigorosi sono andati a compensare le tasse e le imposte non pagate in altri comuni. Il caso del Sindaco di Savignone che pochi giorni fa si è messo nella piazza del suo paese a chiedere l’elemosina ai suoi concittadini può sembrare cosa ridicola. Certamente è stata un’iniziativa estemporanea, ma senza dubbio molto significativa. Quest’Italia che tutti vogliamo unita specie quando gioca la nazionale di calcio non lo è affatto perché partendo da Predoi (Bolzano) per

arrivare a Ispica (Ragusa) presenta privilegi, enormi differenze nell’applicazione delle leggi nazionali e dei relativi controlli da parte delle Istituzioni. Per non dire poi dei Senatori ed Onorevoli che non solo non pensano ad adeguare il loro stipendio alla media delle altre Nazioni, ma che, fatto ancor più grave, penalizzano sempre i virtuosi e premiano i disonesti.

Pier Sandro Cassulo Membro (a titolo gratuito) dell’Anci e del Consiglio delle Autonomie della Regione Piemonte

ubblichiamo un articolo a firma di Pier Sandro Cassulo (ex storico Primo Cittadino di Capriata d’Orba e attualmente membro dell’Anci e del Consiglio delle Autonomie della Regione Piemonte) che denuncia le gravi difficoltà che i Sindaci (specie dei piccoli Comuni) debbono affrontare per far rispettare il Patto di Stabilità e il Fondo di Solidarietà. Nato nel 1997 in ambito europeo e ratificato dall’Italia nel 1999, per far fronte alla cronica situazione debitoria della Pubblica Amministrazione, il Patto di Stabilità obbliga i Comuni a rispettare il bilancio di previsione: ad esempio, se un dato paese approva spese per 200.000 euro dovrà incamerare dalle tasse comunali esattamente 200.000 euro: tanto ne esce, tanto ne entra. Il Fondo di Solidarietà è invece un contenitore, alimentato dal gettito IMU, volto a limare le disuguaglianze tra Comuni virtuosi e meno virtuosi. Numerosi Sindaci hanno protestato e protestano per questa situazione che non li rende liberi nelle scelte ma sostanzialmente schiavi di bilanci sempre redatti in maniera preliminare, senza che si vada a rispondere alle situazioni finali e senza la possibilità di gestire in forma autonoma le proprie risorse. La Redazione

I Comuni della Liguria e l’ANCI regionale denunciano la situazione

Fondo di solidarietà: una stangata S ale inevitabilmente la preoccupazione per i sindaci dei Comuni liguri, in particolar modo per quelli piccoli, dopo l’annuncio dei tagli ai fondi dell’IMU, previsto dal Governo, per via dell’ormai famoso “Patto di solidarietà”. Il Secolo XIX del 29 aprile titolava, senza tante metafore “Comuni alla canna del gas”. Il Fondo di Solidarietà, istituito nel 2010 dall’allora Ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, è stato avallato, senza modifiche governo dopo governo, dai Ministri Vittorio Grilli, Fabrizio Saccomanni e Piercarlo Padoan. Questo meccanismo, per cui lo Stato redistribuisce ai Comuni una parte del gettito fiscale, secondo le esigenze, ha creato, nel giro di cinque anni, enormi danni ai singoli enti, che si sono visti, progressivamente, tagliare le entrate, con inevitabili conseguenze per l’ordinaria amministrazione. Il 7 maggio, i primi cittadini di numerosi Comuni della Liguria si sono riuniti presso la sede regionale di ANCI dove il presidente, Pierluigi Vinai ha spiegato che “l’Anci ed i0 Comuni sono arrabbiati con le scelte del Governo, per la Liguria non è stato nemmeno tenuto conto degli eventi alluvionali dello scorso autunno” dice il numero uno di Anci Liguria “una delle cause di questi pesanti tagli è dovuta al fatto paradossale che, la Liguria, assieme ad altre regioni

è stata virtuosa, aggiornando le rendite catastali, siamo arrivati al punto che chi fa le cose correttamente e a norma di legge viene penalizzato?” si domanda Vinai. Penalizzati si i piccoli Comuni interni ma anche, e soprattutto, quelli rivieraschi, a nome dei quali ha parlato il Sindaco di Arenzano, Maria Luisa Biorci. “I tagli previsti dalla legge di stabilità penalizzano fortemente i comuni turistici, che hanno bisogno di risorse per essere competitivi, tutto ciò è inaccettabile” ha detto il primo cittadino arenzanese. La presa di posizione, trasversale sia a livello politico che territoriale, dei Comuni riunitesi a Genova è stata durissima, la nota stampa diffusa da Anci Liguria parla di “insoddisfazione unanime per la politica di finanza locale che ha tagliato 200 milioni di euro al fondo di solidarietà e che minaccia la stessa sopravvivenza dei comuni, in particolar modo di quelli più piccoli”. Gli stessi rappresentanti dei Comuni liguri hanno scritto all’Anci nazionale, chiedendo che venga attuato un sistema virtuoso, che tratti i comuni che hanno ben amministrato la finanza locale in modo diverso da quelli che hanno utilizzato male le risorse a loro disposizione. Fabio Mazzari

Buchi (di bilancio) e buche (di strada)

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ualche amministratore pubblico recentemente ha pensato di vietare il transito su alcune strade provinciali a moto e biciclette, a causa della pericolosità delle numerose buche che interrompono il manto d’asfalto. Un’esagerazione, evidentemente: al più bisognerebbe mettere dei cartelli di pericolo e imporre rigorosi limiti di velocità. Meglio sarebbe, ovviamente, riparare come si deve queste strade. Ma i soldi mancano, sono sempre meno. I tagli ai finanziamenti che hanno colpito soprattutto gli enti locali hanno ridotto più d’ogni altra cosa i finanziamenti alla manutenzione ordinaria delle strade. Con la conseguenza che poi si devono spendere più soldi per la manutenzione straordinaria. E, a volte, anche per i risarcimenti ai malcapitati che cadono e subiscono lesioni per colpa di buche mal segnalate. È in quest’ottica che si spiegherebbe il voler vietare parzialmente il traffico in alcune strade; ma non sembra questa una soluzione accettabile. Secondo qualche esperto, continuando di questo passo l’Italia rischia di diventare come la Romania, nota in Europa per il pessimo stato dell’asfalto delle proprie strade. Anche nelle nostre zone, ciascuno lo può notare, sono sempre meno i tratti, anche su strade importanti, asfaltati di recente. Aumentano invece i km rattoppati in maniera approssimativa o proprio abbandonati a se stessi. Se questo succede nelle strade più frequentate, figuriamoci in quelle secondarie. Ad esempio la strada tra Prato e Pallavicino, due frazioni della Val Borbera, sembra diventata un percorso di guerra. Se la situazione nelle strade extraurbane è critica, nei centri abitati non è migliore. Persino nei centri storici a volte la pavimentazione con sampietrini è trascurata e presenta buche pericolose. Con pericolo, oltre che per i veicoli a ruote, anche per i pedoni. Stefano Rivara


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RONDINARIA

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Prestigioso convegno alla SOMS di Capriata d’Orba sul vino

La scuola promuove la conoscenza dell’arte e della cultura sul territorio

In alto i “rossi calici” N

Studenti di Capriata in visita

ovità in campo vitivinicolo annunciate nel corso del dibattito che ha avuto luogo venerdì 8 maggio presso il salone della Soms di Capriata d’Orba, dal titolo “Il vino fa bene alla nostra economia”, alla presenza di alcune rappresentanze di rilievo, Massimo Florio Presidente della commissione agricoltura della Camera dei deputati, Luca Brondelli di Brondello, Presiente della Confartigianato di Alessandria, Roberto Paravidino, presidente Coldiretti di Alessandria, Carlo Ricagni Direttore Cia di Alessandria, Alessandro Moncalvo coordinatore del Circolo di Capriata d’Orba, con il coordinamento del Senatore Federico Fornaro, Presidente della Commissione Finanze. Si è parlato di vino, fiore all’occhiello del settore agroalimentare italiano, che grazie alle sue diverse tipicità, mantiene ancora un saldo attivo nel settore export, che è passato dal 2013 a 4,7 miliardi di euro al 2014 con oltre 5 miliardi. Un prodotto tuttavia soggetto ad una forte burocrazia e ad una diminuzione dei consumi. Due aspetti di crisi. Le normative ferree causano un rallentamento della produzione vinicola destinata alle vendite. Semplificazione amministrativa e lotta alla burocrazia sono diventate quindi delle priorità, per questo “è in fase di elaborazione da parte dei Parlamentari della Commissione Agricoltura della Camera e del Senato, il Testo Unico del vino - spiega il Ministro Florio - che si pone come obiettivo la razionalizzazione del sistema dei controlli e prevede una procedura che richiede a carico delle aziende vitivinicole circa 70 adempimenti l’anno e vede il coinvolgimento, in qualità di controllori, di circa 20 diversi soggetti”. Pertanto di fronte a una irregolarità, si farà ricorso alla “diffida”, prima di arrivare ad elevare la sanzione amministrativa. Questo nuovo

Il tavolo dei relatori

provvedimento è fondamentale per ridurre il peso degli adempimenti burocratici. Il Testo Unico, come ricordato dal Ministro, sarà il perno della strategia di semplificazione che potrà contare anche sulla digitalizzazione delle informazioni agricole. Il secondo aspetto di crisi: la diminuzione dei consumi. Il vino viene venduto e consumato ormai in tutto il mondo, il suo valore commerciale è passato infatti da meno di 7 miliardi, sul finire degli anni ’80, ad oltre 34 miliardi di dollari nel 2013. Tuttavia il panorama del mercato è disomogeneo, dati alla mano riferiscono che in Italia si evidenzia un calo nei consumi ormai strutturale al quale - è stato detto dagli esperti- si contrappone un mercato estero che invece mostra rilevanti tassi di crescita e prospettive future di ulteriore incremento. La riduzione dei consumi da cosa dipende? Principalmente dal fatto che nell’ultimo ventennio, il numero dei consumatori che bevono vino tutti i giorni è diminuito del 63%, passando da circa 4 a 1,5 milioni di individui. Le imprese italiane per mantenere inalterati i propri livelli produttivi e di redditività dovranno sempre più confrontarsi con consumatori appartenenti a paesi e culture alimentari lontane dalla nostra promuovendo la diffusione della cucina italiana nel mondo. Marta Calcagno

Le meraviglie della pinacoteca di Voltaggio si aprono alle giovani menti delle ragazze e dei ragazzi di Rondinaria La prof.ssa Maria Luisa Casaccia, illustra agli alunni le opere della pinacoteca.

Madonnina boschese

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Estate a Frugarolo

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on tutti lo sanno ma anche Bosco Marengo ha la sua Madonnina che “domina” il paese. Non sarà d’oro e piccina e non è nemmeno posizionata su Santa Croce ma è comunque sul punto più alto del paese, ovvero l’acquedotto. Da 63 anni, esattamente dall’11 febbraio del 1952, sovrasta e “osserva” il borgo di papa Pio V, precisamente da quando, dopo il suo insediamento come prete del paese, Monsignor Ugo Guarona la acquistò e la tenne in Parrocchia per 15 giorni dando modo a chiunque di vederla e, dopo una processione inaugurale, posizionarla dove si trova tutt’ora in cima all’acquedotto rivolta verso la popolazione. Da allora, fino alla fine del mandato di monsignor Ugo Guarona, ogni 11 febbraio si è celebrata una Messa e una processione per commemorare l’evento. Vedetta del paese, di notte illuminata perfettamente, per me è stata, è, e sarà come un “faro” che illumina, al calare delle tenebre, la via del ritorno da ogni viaggio data la sua visibilità a chilometri di distanza che segnalerà la mia vicinanza a casa. Un plauso va alla nuova amministrazione comunale guidata dal Sindaco Gianfranco Gazzaniga che ha fatto riparare la sua illuminazione dopo anni di “buio”.

nche quest’anno il Comune di Frugarolo si prepara ad affrontare la bella stagione con una serie di interessanti iniziative organizzate dal Circolo Parrocchiale S.M.S. e dalla Pro Loco, che già nelle scorse edizioni hanno radunato centinaia di persone lungo le vie del paese e nelle aree appositamente predisposte per i festeggiamenti. Secondo il calendario, il primo appuntamento estivo è previsto per il 12, 13 e 14 giugno con la tradizionale Sagra della Selvaggina, per poi proseguire sabato 20 e domenica 21 con il debutto dei diciottenni frugarolesi e con la prova speciale della XXV Rievocazione Circuito Bordino, quest’ultima organizzata con il patrocinio comunale. A conclusione del mese di giugno, più precisamente nelle giornate del 26, 27 e 28, riproposizione, dopo il successo degli anni passati, della Sagra del Bufalo, con cene e serate danzanti nella zona dell’Area Verde. A seguire infine, nei mesi di luglio e agosto, grande ritorno della Festa della Birra, organizzata dal gruppo “Il Capanno”, Festa Patronale di San Felice e Sagra Ferragosto Insieme. Numerosi a ben vedere gli eventi in programma che nei prossimi mesi contribuiranno ad animare il territorio alessandrino e che potrebbero essere incrementati da nuove ed ulteriori iniziative.

Daniele Cifalà

Samantha Brussolo

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roseguono le attività culturali alla scuola Media di Capriata d’Orba, gli alunni della classe 2D, accompagnati dalla Prof. ssa di arte M. Luisa Casaccia, hanno recentemente visitato la Pinacoteca di Voltaggio, situata all’interno dell’antico convento dei Padri Cappuccini, fatto edificare dai Voltaggini nel 1575, per ospitare i religiosi pellegrini che si spostavano verso Genova o Milano ed attraversavano quell’area di confine che vede Voltaggio luogo di passaggio. Il convento è oggi disabitato dal 1987, ma conserva un tesoro di inestimabile valore, la quadreria, istituita verso la fine dell’800 da Padre Pietro Repetto, originario proprio del paese, il quale nell’arco della sua vita, raccolse più di duecentocinquanta dipinti, aiutato probabilmente anche dalla Duchessa di Galliera, con lo scopo di conservarli all’interno del convento, affinchè le immagini ispirassero i monaci alla preghiera e al sacrificio. Nacque così la pinacoteca, che conserva oggi dipinti di arte sacra di grande pregio, opere di importanti pittori genovesi del 600, come Bernardo Strozzi, Luca Cambiaso, Andrea e Ottavio Semino, Gioacchino Assereto e Andrea De Ferrari. La pinacoteca è visitabile al pubblico su appuntamento, grazie all’attività di promozione svolta dall’Associazione culture Arcangelo, che organizza appuntamenti musicali ed artistici di grande bellezza. (Di seguito in dettaglio gli appuntamenti della stagione estiva. Marta Calcagno

Il calendario 2015 • Venerdì 24 luglio - Rassegna Concertistica e Masterclass “Voltaggio classica 2015” ore 21: c concerto per quartetto di clarinetti Silvia Manfredi, Giulia Magnanego, Eleonora Delapi, Giorgia Mammi. • Lunedì 10 agosto - Voltaggio in Jazz 2015, ore 21 Chiostro del Convento, concerto con il gruppo “Betty and the Swingers” • Venerdì 21 agosto - La notte bianca dell’arte, ore 21-23 apertura serale straordinaria pinacoteca con visita guidata. • Domenica 20 settembre Festa del Padre Santo 2015, ore 17 Santa Messa celebrata da Padre Luca Simoncini • Natale: Mostra “L’arte dei presepi 2015” dal 20 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016

Ultim’ora

“Q

uattro Chiacchiere”, il simpatico Giornalino delle Scuole di Molare, festeggia la sua 11° edizione con un riconoscimento: si è aggiudicato infatti il Premio Nazionale “Giornalista per un giorno” 2015, essendosi posizionato tra i primi 100 giornali scolastici a livello nazionale su 2325 monitorati sul web e carta stampata. I complimenti della nostra Redazione.


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RONDINARIA

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Fresonara: una serata al Teatro Comunale

Capriata: premiata una studentessa

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Domenico Bisio: i segreti di Fërsnèra

Tango&Poesia No alcool, sì party L’Antico libro È “P oesia a passi di tango”, si chiama così il tema della serata che si svolgerà al teatro comunale di Fresonara, giovedì 14 giugno alle ore 21.15, dove da anni il ballo argentino e la poesia d’autore dominano le scene e animano le serate, con ospiti di grande prestigio. Un momento all’insegna del ballo e della musica; salgono sul palcoscenico i “Conjunto Tanguera” di Carlo Fortunato, la coppia di ballerini vincitori del campionato mondiale edizione 2014 di Rimini Mauro Taricco e Rita Panebianco, che si esibiranno in un’atmosfera di surreale magia, che richiama la sfrenata passionalità della musica, l’eleganza del movimento e la spettacolarità del ritmo. Grande protagonista della serata sarà la poesia, in perfetta simbiosi con il tema musicale, verrà presentata l’opera “Il mendicante di sguardi” di Gerry Melucci, con la recensione di Clara Demarchi.. E’ un omaggio alla vita, una lode alla bellezza, all’amore, al bisogno di sentirsi guardati per affermare se stessi, nel perenne tentativo di rincorrere gli sguardi di chi è disposto a donarli, come un mendicante, che cerca negli altri se

stesso ed è pronto a diventare cacciatore. Cacciatore di sorrisi - per usare le parole dell’autore - mendicante di parole piene di senso, di baci pieni di gioia. L’autore scrive il Mendicante di sguardi a completamento di un percorso interiore, che è iniziato da diversi anni e che approda ora all’analisi introspettiva di sentimenti personali, ma contemporaneamente universali; è così che Gerry Melucci scruta il suo animo che si fa specchio dei drammi e delle passioni umane, emblema del paradosso, che intrappola l’uomo e lo rende schiavo del caso, come fosse una marionetta in un teatro, dove le parti sono già assegnate e non resta che recitare. Va in scena la fragilità della natura umana e il suo bisogno di consensi e accettazione, di ricerca di sé, portata all’eccesso con l’immagine del mendicante. In questo vagabondaggio errabondo il cacciatore ritrova la vita, l’allegria, l’amore. Poesie da leggere e da vivere attraverso l’interpretazione critica di Francesco Parise, maestro di teatro, grande regista e attore. Marta Calcagno

G

rande partecipazione per la nona edizione del Concorso regionale “Creativamente senz’alcool”, promosso dal Lions Club di Alessandria, col sostegno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e rivolto agli studenti della seconda classe delle scuole medie inferiori della provincia. Quest’anno hanno aderito all’iniziativa ben 18 Club Lions di zona, 25 scuole, 99 classi per un totale di 2025 ragazzi, un numero elevatissimo, che testimonia la volontà di sensibilizzazione verso un tema tanto importante, soprattutto per gli adolescenti, che troppo frequentemente fanno uso di alcol in maniera smodata. Gli psicologi e gli

Terza e ultima puntata del tour tra le bellezze di Ovada

La mia Rondinaria Romero o c n a r f r Pie

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on questo numero concludo il mio percorso sul territorio di Rondinaria. Ad Ovada in piazzetta San Francesco va visitata la chiesa dell’Immacolata Concezione con il convento dei Padri Cappuccini. Fu costruita tra il 1640 e il 1662 a seguito di un voto fatto dagli Ovadesi perché la Madonna liberasse la città dalla peste (1631). Presente

all’interno opere di Geronimo Buffa, Giuseppe Palmieri, Emilio Ravera e Sergio Bersi. Sepolti all’interno Ortensio dei Marchesi Faà di Bruno, “tristemente noto” come abate di Carentino e il generale Niccolò Vela. Qui mi fermo perché penso di non poter più abusare della vostra pazienza ma, voglio ricordare ancora due cose: Ovada è ricca di palazzi storici che abbelliscono le vie e le piazze e ne cito solo alcuni: in via Torino Palazzo Delfino (Municipio), in via Cairoli il Teatro Torielli (col vicino il Pa-

lazzo Torielli), Palazzo Maineri che ospita la Biblioteca Civica e l’Accademia Urbense. In via Girardini la casa natale di F. Girardini e più avanti la casa natale di Domenico Buffa. In piazza Assunta Palazzo Pesci. Grazie, infine, all’Accademia Urbense ed alle sue guide, validissime per chi vuole visitare il territorio dell’ovadese, guide che mi sono state fondamentali per questo mio “volo” sul territorio di Rondinaria e sulle sue bellezze. Pierfranco Romero

operatori del Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell’ASL di Alessandria, hanno tenuto alcune lezioni informative sui rischi connessi all’abuso di alcol, al termine dei quali è stato realizzato un prodotto grafico da parte degli studenti. Sono stati premiati il 7 maggio al Teatro Alessandrino i primi 10 classificati, selezionati da un’apposita giuria Lions. Ad ognuno è stato consegnato un e-book e un assegno di euro 250 per la scuola di appartenenza. Sul podio tra i primi 10, una studentessa della classe 2D della scuola media di Capriata d’Orba, Gaia Stranieri che ha realizzato un prodotto grafico originale e di grande suggestione. (m.c.)

La “Borsalino” vive

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anti parlano di debiti vari, crack finanziari ecc. ma non tutti sanno che la Borsalino, storica casa Alessandrina, produttrice di copricapi coinvolta nella bancarotta del finanziere Astigiano Marco Marenco, ormai ex patron del gruppo, non molla e rialza la testa tanto che grazie alla nuova amministrazione ha inaugurato il primo e unico spaccio outlet. Si tratta di un “factory shop” con collezioni attuali e degli anni precedenti incastonato nello stabilimento di Spinetta Marengo aperto dal lunedì al venerdì mattino e pomeriggio. (d.c.)

come l’Araba Fenice: che ci sia lo dicono tutti, dove sia nessuno lo sa. Scritta dal cav. Pietro Vernetti intorno alla fine del 1800 e rilegata sul libro dei misteri, la Storia del Comune di Fresonara ha errato più di Don Chisciotte, scomparendo definitivamente proprio quando la locale Associazione Culturale Lo Scagno si preoccupa di riportare alla luce e divulgare le vicende, le tradizioni e la cultura del paese. Stanchi per l’età ormai pensionabile nonostante la Fornero, non riusciamo mai a raggiungere l’agognata massima soglia della nostra meraviglia. È sempre impossibile affermare con certezza che la crisi di predisposizione all’intelligenza dell’antico popolo dei bacecchi sia finita e stia cominciando la fase di ricrescita. Si hanno nelle mani documenti storici rarissimi, se non unici, e si riesce a perderne le tracce con la stessa facilità con cui spariscono le impronte sulla neve al sole. E così, tolte le copie delle fotocopie di una

parziale ricostruzione della storia di Fresonara, pubblicata qualche anno fa, altro non si ha per incuria e negligenza. Ovvero, di ciò ne hanno approfittato i marpioni per rastrellare quegli importanti documenti, guardandosi poi bene dal riportarne il contenuto alla memoria collettiva. Parafrasando, ci sorgono spontanee le domande: perché volete tenere nascosti nei tiretti del vostro solaio quei preziosi manoscritti? Non sarebbe vostro dovere consegnarli a qualcuno che li renda pubblici, così da far in modo che gli amanti della storia locale possano conoscere le antiche vicende del paese? Spesso ci siamo lamentati di aver trovato in vendita straordinari documenti fresonaresi su Ebay, ma forse meglio lì che tra le ragnatele della vostra avarizia culturale. Per lo meno chi desidera renderli pubblici li può acquistare e poi divulgarli. Nei vostri segreti cassetti gli unici beneficiari sono i topi. Dom&Nico BISio

Bosco Marengo: ricco programma culturale

Tutti a Santa Croce C i eravamo lasciati con l’articolo “Santacroce e poi…” che parlava del fatto che il complesso monumentale fosse diventato di proprietà del Comune Boschese e di come si sarebbe potuto valorizzare. Oggi sono qui a raccontarvi delle prossime attività che si svolgeranno nello stesso. Dal 30 Maggio al 14 Giugno spazio all’Arte infatti il complesso Monumentale ospiterà una mostra retrospettiva dedicata al pittore Frugarolese Paolo Lorenzotti. Dal giorno dell’inaugurazione, la retrospettiva sarà visibile nei giorni di sabato e domenica con

orari dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; il 2 giugno sarà visitabile con gli stessi orari. Il 31 maggio da segnalare la presentazione del libro “La Figlia Sbagliata” scritto da Raffaella Romagnolo. Il 2 giugno la voglia di Arte e Cultura è stata placata dalla manifestazione “Libri In…Chiostro” con un’apprezzata mostra mercato di libri, oggettistica e cancelleria. Un programma ricco dunque che dobbiamo principalmente all’impegno dell’Associazione Amici di Santa Croce e al patrocinio del comune di Bosco Marengo. Che dire... Partecipate Numerosi! (d.c.)


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Domenica 28 giugno prestigioso convegno a Gavi in località Cheirasca Storico avvenimento tra due paesi uniti da una comune fede

Il cavallo: un “mondo” Gemellaggio tra Mornese e Castelnuovo Don Bosco di cui prendersi cura M L’ associazione sportiva dilettantistica “La Dolce Vita” di Gavi ha organizzato per domenica 28 giugno un convegno con un titolo che la dice lunga sulla finalità dell’operazione: “La care. Dalla cura al prendersi cura. Pensieri, parole, azioni”. Quindi il tema centrale sarà la “care”, ovvero la cura, nella doppia veste di curarsi e prendere cura di qualcosa o di qualcuno. E chi meglio del cavallo, simbolo stesso dell’intimo binomio e unione tra uomo e natura, poteva incarnare tutto ciò? Ce lo hanno spiegato meglio, raggiungendoci in redazione, due socie de “La Dolce Vita”, Gabriella Calorì e Giulia Oddone, le quali hanno affermato che “il convegno è pensato ed aperto a tutti coloro i quali siano interessanti al mondo del cavallo e non, esteso anche a persone esterne o non addette ai lavori, soprattutto è rivolto a persone curiose”. Gabriella Calorì, da cui mesi orsono è “scattata” l’idea, ha parlato a lungo dell’attenzione avuto per la selezione degli ospiti che si avvicenderanno sul palco: “Basta scorrere i nomi per vedere come si tratti di persone altamente qualificate, veterinari, istruttori, dottori in psicologia, studenti universitari, neuropsicomotricisti e fisioterapisti – afferma Calorì – Insomma una proposta di qualità ma che non vuole essere elitaria. Il nostro obbiettivo, speranza e finalità è quelli di risultare professionali nella semplicità dell’esposizione, di modo che al massimo delle persone possibili arrivi il nostro messaggio. Prima di ogni intervento una ragazza reciterà una poesia o un passo che ben si sposano con essi”. Messaggio che sarà declinato, partendo dal concetto-base di care, in molteplici modi: “Ci sarà chi farà un’esposizione un po’ più tecnica oppure chi, ad esempio, parlerà dell’importanza del contatto per i bambini affetti da autismo con il corpo e il linguaggio materiale del cavallo – ci dice Giulia Oddone - Poi durante la conferenze, con gli spettori accomodati su semplici balle di fieno, uno o due cavalli saranno lasciati liberi, così da creare un scambievole rapporto”. Una giornata ricca e densa, e di appuntamenti e di spunti per la riflessione: “Abbiamo pensato ad un evento di qualità ma non elitario – sottolinea Gabriella Calorì – Per questo, anche grazie al Patrocinio del Comune di Gavi, abbiamo scelto una quota di iscrizione bassa, di venti euro, proprio perché questo convegno non ha scopo di lucro e la quota serve soltanto per coprire le spese organizzative”. Al termine della

nostra intervista Giulia Oddone, studentessa di Lettere e Filosofia presso l’Università di Genova e in possesso del primo grado di monta western specialità reining, ci ha detto: “Tutti i conferenzieri sono venuti per puro spirito di servizio. Se potremo almeno ri-

pagargli le spese meglio, ma non è questo quello che conta. Ciò che davvero conta che loro come noi e come il pubblico ci prenderemo cura gli uni degli altri, in compagnia dei nostri amici cavalli”. Eleuterio

ornese in festa per il gemellaggio tra Castelnuovo Don Bosco e il centro dell’ovadese. La delegazione astigiana con l’Amministrazione Comunale, il Parroco Don Edoardo, i rappresentanti della Pro Loco e degli Alpini, dopo essere stati ricevuti in Comune a Mornese dall’Amministrazione, hanno assistito alla funzione della S. Messa concelebrata dai due Parroci Don Piero e Don Edoardo. Al termine nuovamente in Comune per la sigla del gemellaggio tra i due centri del Monferrato, famosi in tutto il mondo per aver dato i natali a San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello, oltre allo scambio di doni caratteristici dei luoghi. “Per Mornese - come ha sottolineato il Sindaco Simone Pestarino – è una giornata storica: per la prima volta nella sua storia sigla un atto di gemellaggio con un altro paese, due comunità che possono fregiarsi di essere “il paese dei Santi”: Castelnuovo ha dato

i natali anche a San Giuseppe Cafasso, al Beato Giuseppe Allamano, e nella frazione di Mondonio morì il giovane San Domenico Savio; Mornese, oltre a Madre Mazzarello, è terra natale di Don Domenico Pestarino e Don Luigi Mazzarello, quest’ultimo da poco

riconosciuto dalla Comunità Internazionale come Giusto tra le Nazioni, perché durante la Seconda Guerra Mondiale riuscì a salvare dall’orrore dell’Olocausto due famiglie di Ebrei, tenendole nascoste nel Santuario dove era sacerdote. Non dimentichiamo poi che una via di Mornese è intitolata a Don Bosco, così le Scuole Elementari portano la sua denominazione e il Centro Sportivo è intitolato al Santo Castelnovese, proprio a significare il collegamento alla storia del Santo della gioventù e di conseguenza a Madre Mazzarello. Non solo l’aspetto religioso unisce i due Comuni, ma anche le origini contadine con le terre di vini: ai Malvasia e Freisa rispondiamo con i nostri Dolcetto d’Ovada e Cortese Alto Monferrato. Castelnuovo Don Bosco fa parte di un’Unione Collinare, così come Mornese è membro attivo di un’Unione Montana, elementi che al di là degli obblighi amministrativi, devono essere spunto di costruzione e di cooperazione”. Anche il Sindaco di Castelnuovo Giorgio Musso ha auspicato una maggiore attenzione alla cultura e al lavoro della terra, ricordando che questo gemellaggio dia un senso di comunità, di apertura per promuovere i territori e le ricchezze che li costituiscono. “L’idea che sta alla base di questo gemellaggio – conclude Simone Pestarino – è proprio il senso di comunità che dobbiamo fare nostro; aprirci agli altri e renderci disponibili e pronti a un confronto costruttivo; questo rafforza la nostra unione, ci rende più solidali e più forti per promuovere e far conoscere i nostri territori e le ricchezze che li costituiscono”. Luisa Russo


L’Agorà di Arquata

1915-2015: grandi festeggiamenti per il compleanno del Sottocomitato novese

Croce Rossa di Novi: 100 di questi giorni S abato 9 maggio nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Pallavicini (sede del Municipio) si è svolta la Cerimonia ufficiale in onore dei 100 anni di vita della Croce Rossa novese, alla presenza del Sindaco, Rocchino Muliere, la Presidente della CRI, Sandra Mantero Negrini, il Prefetto di Alessandria Romilda Cafuri, il Dott. T. Caliano, massima rappresentanza regionale CRI e numerose autorità del territorio. Una scelta non casuale, quella festeggiare il centesimo anniversario nel salone Pallavicini, in quanto proprio in quella sede, il giorno 2 maggio 1915 venne costituito il “Comitato distrettuale sezione femminile della Croce Rossa novese”, che suggellò ufficialmente la nascita dell’Associazione. Un momento storico, che è stato ricordato dal Sindaco di Novi, il quale ha sottolineato l’importanza del forte legame tra la CRI e il territorio novese considerandolo il motivo propulsore per impostare un’azione di soccorso continua ed efficace. Il Sindaco Muliere ha messo in luce la grande valenza sociale e civile rivestita dalla Croce Rossa novese, manifestando grande orgoglio, stima ed ammirazione per i volontari, che operano secondo principi di fondamentale importanza, umanità, imparzialità, volontarietà e unità. Parole di ringraziamento e ammirazione sono state pronunciate anche dal Prefetto di Alessandria, che ha ricordato la difficoltà sempre maggiore in cui si trova ad operare la Croce Rossa a seguito delle sciagure ambientali che hanno minato il nostro territorio, verso le quali però non è mancato mai l’intervento pronto ed efficace dei militi. L’associazione lavora in contesti difficili, ma ha saputo “modernizzarsi” e far fronte alle più disparate circostanze – ha detto la Presidente della Cri Sandra Mantero - che ha voluto ribadire l’importanza del rapporto con le istituzioni, alla base della sinergia operativa. Ed è proprio su questo importante tema che è stato pubblicato un libro dal titolo “Soccorso e non solo, 100 anni per Novi”, curato da Lorenzo Robbiano. “Un filo rosso” lega i principi che costituiscono l’etica della Croce Rossa Italiana, ed è lo stesso filo che lega indissolubilmente l’Associazione con il suo paese, un cordone che rafforza i contatti tra la Croce Rossa e i cittadini, non solo coloro che hanno bisogno di soccorso immediato, ma tutti, quelli

che soffrono, gli ammalati, gli indigenti, gli anziani soli, gli orfani, i disabili. Cento lunghi e fattivi anni di attività a favore del paese e certamente sarà così per gli altri cento che verranno. Marta Calcagno

Foto di Federica Fossati

Il Gruppo Rangers Volontari di Arquata Scrivia ad ottobre compirà 30 anni di attività

Un servizio civile permanente L o scorso ottobre e novembre il Gruppo Rangers Volontari arquatesi ha operato durante l’alluvione che ha colpito Arquata Scrivia e zone limitrofe, dando supporto al COM 14, eseguendo 40 uscite operative: da evacuazioni di persone bloccate dall’acqua in via Villini, taglio urgente di alberi su frane, pulizia strade dal fango, sgombero urgente dal legname dal rio Montaldero e i tratti coperti di Via Fondega e Via Regonca, eseguendo più di 31 giorni di servizi operativi, per un totale di 646 ore di interventi distribuite tra i Volontari del G.R.V. che hanno operato a rotazione per coprire i servizi operativi. Il Gruppo Rangers durante questi anni ha eseguito sia Emergenze Locali

anno dalla fondazione, vi sarà l’inaugurazione della Sede operativa in Piazza dell Musica concessa dall’Amministrazione Comunale in comodato d’uso gratuito. La Presidenza vuole ringraziare sia le ditte e le persone che con offerte hanno contribuito fattivamente alla gestione e alla continuità della nostra Associazione, non dimenticando quei Volontari del G.R.V che si mettono a disposizione della nostra Organizzazione per il nostro territorio e popolazione.

che Nazionali con l’assegnazione di Benemerenze dal Ministero dell’Interno, quando gestiva la procivile, e dalla Protezione Civile Provinciale e Nazionale. Numerosi in questi anni anche intervento di estinzione Incendi Boschivi

per l’incolumità pubblica vicino ad abitazioni e ricerca persone smarrite servizi di prevenzione incendi o controllo livelli aste fluviali durante le piogge intense. Prima della fine dell’anno, in data da destinarsi, in occasione del 30°

Vittorio Gifra Sul nostro sito www.inchiostrofresco.it ampio servizio fotografico

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iore all’occhiello di Arquata e centro sociale per eccellenza la nuova “Piazza della Libertà” e la sala pubblica polifunzionale è stata inaugurata sabato 6 giugno 2015 alla presenza delle autorità civili, religiose, militari e i ragazzi delle scuole cittadine. È stato necessario qualche anno di trattative, progettazioni e tempi esecutivi, perché l’interesse pubblico e l’attività privata trovassero un equilibrio finanziario e realizzativo per la riqualificazione architettonica ed urbana della nuova piazza multifunzionale in project financing, (finanza di progetto), a ridosso del centro storico del Comune di Arquata Scrivia. L’intervento raccoglie la sfida, in un momento così difficile per la sopravvivenza dei nuclei urbani, della rigenerazione sostenibile delle città: usi civici, commerciali e direzionali ricercano, tra tradizione e modernità, forme semplici ed efficaci di convivenza e vitalità sociale ed economica. La Piazza della Libertà definisce una “nuova centralità”, attestandosi sulla via provinciale (Via Roma), accoglie un’area parcheggio per le auto, è dotata di abbondanti superfici e sistemazioni a verde al contorno e al centro piazza, la formazione dello spazio collettivo quotidiano è costituita da una seduta lineare e continua e da un palco fisso e sopraelevato: è così garantita, anche nel caso di significative affluenze di pubblico, la riuscita in qualità ed in sicurezza di qualsiasi festa, manifestazione e spettacolo pubblico, diurno o serale. L’inaugurazione ha visto anche la partecipazione dei giovani della scuola secondaria “L. Da Vinci” di Arquata che hanno elaborato 150 progetti per la decorazione della nuova Piazza. Ne sono stati selezionati 40 per la trasposizione in ceramica a cura della “casa dell’arte” del maestro Danilo Troqu di Albisola 2014. Le formelle decorano il muro esterno dell’edificio prospiciente Via Roma. Il concorso “Spazi, luoghi e forme di Arquata” ha coinvolto i giovani, futuro tessuto sociale della cittadina, operando un connubio fra opera d’arte, architettura del nuovo centro e pregevole luogo sociale. Tutti i disegni dei ragazzi saranno esposti e gratificati da un attestato, i tre più significativi otterranno un premio speciale. (m.p.)


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POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - ARQUATA E SERRAVALLE SCRIVIA

L’Associazione si occupa del canile e delle colonie feline cittadini

Tutti i mercoledì mattina a Novi Ligure

L’ARCA sicura per i cani e i gatti di Novi Mercato Contadino BENEDETTA ACRI

@FernGully89

e corsi per operatori e volontari. Sarebbe bello mettere in atto anche l’iniziativa “Un cane anziano per una persona anziana”: è importante mantenersi attivi prendendosi cura di un animale tranquillo e gestibile, oltre alla compagnia donata reciprocamente”. È molta la carne al fuoco, speriamo che venga “cotta” al più presto per il bene dei nostri amici a quattro zampe.

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vvicinandosi al canile municipale, in zona Cipian, nella tranquillità della campagna spicca l’abbaiare concitato e festoso dei suoi ospiti. Non pensiate di trovarvi in una struttura lugubre con cani tristi: è ben organizzata e pulita e gli animali sono affettuosi e giocherelloni. Il merito è dell’ARCA Novese, associazione che vanta persone preparate e appassionate come i dipendenti Silvana, Sandra e Franco. Volontari portano a spasso i cani, felici di socializzare ed “evadere” nella natura. La neopresidente Lucia Barbagallo ci spiega che “sono tante le proposte, come l’adozione a distanza dei cani e delle colonie feline. A stretto contatto con il Comune, in autunno vorremmo tenere dei corsi di educazione civica nelle scuole per sensibilizzare gli studenti alla cura del cane a 360°”. Il canile consortile per 33 comuni è diviso tra sanitario, 32 box per monitorare i nuovi arrivati, e rifugio con 22 box. Lo sgambatoio è indispensabile d’estate quando la calura rende impossibili le passeggiate. La struttura ospita 70 bastardini e cani di razza, di tutte le età, dimensioni e indoli. “Il 21 giugno ci sarà la Festa del Cane in Castello. Siamo sempre bisognosi di volontari per banchetti, passeggiate, cibo, lavaggio cucce e cani, in base agli interessi personali. Novi risponde bene con iscrizioni, colletta alimentare e donatori spontanei. All’IperDì è presente una cassetta per la raccolta di cibo: donate anche quello per gatti. Nella bella stagione sono molto graditi prodotti per le pulizie”. I cani sono animali splendidi che devono essere gestiti nel modo corretto: chi volesse adottarli può recarsi al canile, aperto al pubblico da martedì a domenica dalle 9 alle 12, a fronte di una decisione ponderata: “Dopo l’adozione continuiamo a monitorare il cane e vorremmo creare un registro informatico con schede sanitarie per ogni ospite. Sono in progetto il tesseramento online

Le dipendenti Silvana e Sandra, la presidente Lucia e la consigliera Manuela con Ada e Nerina, le dolci mascotte del canile di Novi Ligure.

Premio per quattro alunni dell’Istituto “Ciampini Boccardo”

BENEDETTA ACRI

Giovani europei crescono E P remiati venerdì 15 maggio quattro alunni del’IIS Ciampini Boccardo presso il Consiglio Regionale del Piemonte di Torino, per aver partecipato al Concorso promosso dalla Consulta Europea “Diventiamo cittadini europei”, grazie allo svolgimento di tre elaborati scritti particolarmente meritevoli. Si tratta di Francesca Dalla Cà, Lara Caruso, Alessandro Versuraro e Alice Fossati. Quest’anno hanno partecipato al concorso 1.300 studenti di 80 scuole di tutto il Piemonte: una grande partecipazione, che segna il successo di un’iniziativa che in 31 anni ha coinvolto 20 mila studenti. I ragazzi si sono confrontati su temi importanti per il loro futuro: i diritti e i doveri dei cittadini dell’Europa e la disoccupazione, che colpisce soprattutto i più giovani, temi che riguardano la vita di tutti noi e ci portano a riflettere sull’importanza di avere un’Europa unita che sia in grado di dare risposte concrete ai problemi comuni agli stati. Sarà offerto a due studenti novesi vincitori un viaggio a Bruxelles, agli altri, un seminario di studi a Bardonecchia di tre giorni e la partecipazione all’Expò in occasione della festa dell’Europa. (m.c.)

A Pozzolo la lettura vince! Premiati i vincitori del “Giocalibrando”. Gli studenti dell’intero ciclo della Scuola Primaria e delle Medie hanno risposto con entusiasmo. Un plauso alla Biblioteca Civica, alla Prto Loco e al Gruppo “Lions Club”.

@FernGully89

saltare i sapori locali e stagionali del territorio dando lustro ai prodotti delle aziende agricole della zona. È l’obiettivo principe del Mercato Contadino, iniziativa di Campagna Amica – Federazione Coldiretti Alessandria (per info: 0131.235891): tutti i mercoledì mattina in piazza XX Settembre angolo Corso Romualdo Marenco i produttori propongono direttamente ai clienti la loro merce: ortaggi e frutta freschi di stagione, colti in giornata, carni e formaggi. Referente degli espositori la sig. ra Paola dell’Azienda pozzolese Bovone Mirko, che coltiva la terra come una volta. Si tratta di un’iniziativa importante per i cittadini, che possono (ri)scoprire e gustare tipicità, e per il Comune che ha caldeggiato l’agrimercato: sito in una buona posizione, attira curiosi e clienti anche nelle attività e locali circostanti, diventando un efficace motore per i commercianti della zona. Le aziende che partecipano sono visitabili: effettuano vendita diretta e nel giorno del mercato anche consegne a domicilio su ordinazione. La merce “bella e buona”, esposta in modo impeccabile, giunge da tutta la provincia: tra gli altri, si trovano

la carne dell’Azienda Agricola Borchio di San Giuliano; la Pesca di Volpedo; l’ “agripane” di Marco Rabezzana; uova e ortaggi di Tagliolo; i prodotti dell’Azienda La Nocciola di Moncestino; il Montebore ValleNostra; “tutto il buono dell’oca” di Oca Volante; le fragole dell’Azienda Agricola Le Giuliandre. Un tripudio di profumi, colori e soprattutto sapori, un appuntamento che si spera continui ad animare i mercoledì mattina novesi per tutto l’anno, in nome del km zero, della qualità e della salute.

Ultime dal Terzo Valico

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unedì 25 maggio i Sindaci di Alessandria, Arquata Scrivia, Carrosio, Fraconalto, Gavi, Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Tortona, Vignole Borbera e Voltaggio hanno emanato un comunicato ufficiale in cui si sostiene che a causa dei silenzi da parta del Governo e di R.F.I. a fronte delle richieste di un incontro con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal 22 giugno disporranno la sospensione dei lavori presso i cantieri.

Cerimonie, Pranzi di nozze, Comunioni, Cresime, Battesimi, Feste di Compleanno, Feste di Laurea e... tutto quello che desideri festeggiare insieme alle persone a cui tieni. Un ampio spazio interno ed esterno, con un ampio parcheggio, per realizzare l'evento dei tuoi desideri.


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C’era una volta la stazione a Serravalle

Arquata Scrivia: intervista esclusiva di Marisa Pessino al Primo Cittadino di Arquata Scrivia

Spineto: utilizziamo al meglio le nostre risorse A “I l secondo mandato amministrativo si differenzia enormemente dal primo a causa dei problemi creati dal Governo centrale”. Questa la nota accorata che Paolo Spineto, sindaco di Arquata, comunica in apertura di intervista. “La crisi, legata ai soldi, dal 2008 in poi ha fatto sentire il suo peso. Come Amministratori abbiamo cercato di fare ciò che avrebbe dovuto attuare il Governo, cioè misure anticicliche, combinando politiche strutturali, fiscali e monetarie favorevoli alla crescita, attraverso una mobilitazione intelligente dei fondi pubblici”. Ci potrebbe fare alcuni esempi di questa “mobilitazione intelligente dei fondi?: Abbiamo realizzato il Movicentro, la Piscina, la Piazza della Libertà in projet financing, il Parco Mairano, il ponte di Vocemola, l’ampliamento del cimitero, la rotatoria e il controviale di Via Roma, le autorimesse della Croce Verde Arquatese, la messa in sicurezza delle scuole elementari e medie con isolamento termico, 13 impianti fotovoltaici nelle scuole, alla Juta, al Bocciodromo, al Palazzetto dello sport, alla piscina e in Campora, l’ampliamento del Nido, il parco giochi, la ristrutturazione della Biblioteca, il parcheggio autotreni videosorvegliato in Piaggio, il piano di recupero dell’ex Palazzina Enel, con parcheggi per il poliambulatorio, il rifacimento di Via Vescovi a Varinella, campetti di calcio a Rigoroso e Arquata”. In che ottica sono stati condotti questi interventi?: “Con questi interventi abbiamo cercato di mantenere viva l’economia di Arquata in un periodo di depressione. – prosegue il Primo Cittadino - Il piano di investimenti è stato pianificato con attenzione, perché avesse un ruolo chiave nel sostegno all’attività

economica, reperendo finanziamenti, senza pesare sui cittadini. Contestualmente si è cercato di diminuire i costi della spesa corrente, utilizzando ogni leva disponibile. Un esempio: investimenti nel settore energetico che hanno creato risorse. Purtroppo il Governo centrale e di riflesso la Regione si è comportato in modo diverso. Anziché stimolare l’investimento in aree fondamentali, quali infrastrutture, istruzione, ricerca, innovazione,energie rinnovabili, economia digitale, ha ridotto fortemente questo “riciclo” economico e quasi annullato i

Lettera aperta all’inchiostro fresco

Arquata in movimento I spirandosi ai principi degli art. 18 e 21 – Titolo I della Costituzione, nasce “Arquata in Movimento”, un gruppo di cittadini che, constatato un generale malcontento rispetto alla gestione amministrativa del paese ed al contempo una notevole disinformazione in riferimento a dinamiche e ricadute conseguenti ad alcune scelte discutibili operate dalla maggioranza ed alla latitanza dell’opposizione, si propone di dare diffusione ed approfondimento a tutte le criticità emerse, per restituire alla collettività, che sempre più spesso si percepisce esclusa e disaffezionata, una maggiore consapevolezza e partecipazione alle problematiche del proprio territorio. Avvalendosi dei toni pacati propri del confronto civile e della critica costruttiva, il movimento affronterà tematiche che spazieranno dallo stato di manutenzione del patrimonio comune, alle opere pubbliche, alla gestione delle risorse finanziarie, con l’intento di supplire, per quanto possibile, alla carenza di informazione che da troppo tempo sta connotando l’agire del Palazzo e di stimolare

l’interesse e le riflessioni della comunità. In quest’ottica il movimento sta valutando le modalità più idonee per dare concretamente voce ai cittadini, affinché sia loro consentito prossimamente di proporre argomenti di interesse o di esprimere la propria opinione in merito alle problematiche che verranno di volta in volta analizzate. Nel frattempo il seguente indirizzo di posta elettronica: arquatainmovimento@gmail.com è già a disposizione di coloro che, in sintonia con i principi del movimento, individuano nel cittadino il fulcro della polis ed il protagonista assoluto della res publica

Arquata in Movimento

m il.co a m o@g ent m i mov tain a u arq

trasferimenti agli Enti Locali, trasformando la sua inefficienza in nuove tasse. Il 50% dell’IMU (imposta municipale unica) va allo Stato e quella sui fabbricati industriali interamente. E’ evidente il forte incremento di tassazione verso i cittadini, senza che ciò abbia avuto una ricaduta reale sul bilancio comunale e soprattutto senza che i cittadini abbiano visto migliorare i servizi”.

Domandiamo a Paolo Spineto un commento sulla situazione legata al Terzo Valico: “Si è presentato il problema del terzo valico che non faceva parte del programma elettorale. L’agenda è davvero densa, molti gli incontri tenuti a tutti i livelli nel tentativo di tutelare prima di tutto la salute pubblica e le risorse idriche del territorio. A questo proposito ricordo che il progetto Terzo Valico non contemplava la presenza di rocce amiantifere, mentre ora, con l’azione svolta per primo da questo Comune e poi dalla rappresentanza dei Sindaci e dalla Regione Piemonte si è arrivati a due protocolli per la gestione delle rocce e del rischio amianto, sottoscritto dall’ ASL “POLO AMIANTO” e a breve sarà firmato il terzo protocollo. Forte è stato dunque in questi anni il nostro impegno in tutti i settori, basta ricordare i giorni delle tre alluvioni di ottobre e novembre, per le quali il Governo ha riconosciuto lo stato di calamità. Il Comune di Arquata, essendo Comune CAPO COM, ha fatto azione di coordinamento per altri Comuni. Si è agito con tempestività, con sopralluoghi, ordinanze e lavori di ripristino che hanno consentito di fronteggiare con efficacia una situazione difficile. Il lavoro è proseguito nei mesi successivi ,è ancora seguito per la messa in sicurezza del territorio, anche attraverso il supporto che gli uffici comunali hanno dato ai privati per la ricognizione dei danni e il coordina-

mento della messa in sicurezza dei versanti in proprietà privata. Gli Amministratori prima di tutto sono cittadini arquatesi sottolinea Paolo Spineto - la loro priorità è quella di far funzionare al meglio la macchina comunale e sono i primi a pagare le tasse. Non siamo come nel Governo centrale che applica nuove tasse, tanto qualcun altro le fa pagare. C’è in noi sofferenza nel far pagare ciò che noi stessi paghiamo. Utilizziamo al meglio i soldi dei cittadini” conclude il primo cittadino arquatese. Marisa Pessino

Centro Islamico a Serravalle

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abato 2 maggio alle ore 10,30 è stata inaugurata la nuova sede del Centro Culturale Islamico situata in Via Berthoud 35 a Serravalle Scrivia. E’ stata un’occasione di incontro molto significativa per la città di Serravalle, che ha visto la presenza e la partecipazione del Centro Culturale Islamico di Novi Ligure e dei rappresentati delle comunità dei comuni limitrofi. Il Centro si caratterizzerà per attività culturali quali: corso di arabo per bambini aperto a tutti, organizzazione di feste e eventi inerenti al calendario lunare islamico. La struttura del centro è composta da: sala preghiera per donne, sala preghiera per uomini, spazio arredato per la realizzazione di corsi e sala grande per riunioni. Si ringraziano le autorità intervenute Rachida Hasbane

Shopping ad Arquata

Serravalle Scrivia continuano a fermare i treni regionali veloci. La stazione ferroviaria è quindi considerata, giustamente, di media importanza. Però è anche stata declassificata a fermata. Il che comporta che non esiste più biglietteria, né personale di sorveglianza. Non solo: mentre l’ingresso dall’esterno appare ancora decoroso, arrivando ai binari lo spettacolo non è certo esaltante. Di fronte, oltre un campo di erbacce, si vedono i ruderi dell’ex distilleria Inga, testimone di un passato produttivo che fu. Di fianco al primo binario c’è ancora un capannone (un tempo usato per il carico-scarico dei vagoni merci) nel cui interno si vedono un vecchio argano arrugginito e uno strato notevole di guano, essendo lì il regno dei piccioni. Inoltre, non c’è neppure un’obliteratrice per i biglietti, che quindi non solo non si possono acquistare, ma neppure vidimare. Perciò, chi sale sul treno a Serravalle, anche se già in possesso del biglietto, deve andare a cercare il capotreno per farselo convalidare. E, come ho visto personalmente, ben pochi lo fanno. Per la cronaca una capotreno, interpellata in proposito, ha detto che le apposite macchinette mancano in questa stazione poiché “vandalizzate” già da diversi mesi. Anche questo è un problema di non facile soluzione. Forse servirebbero telecamere di sorveglianza; più in generale, sanzioni molto più severe di quanto accade attualmente per chi rovina i beni pubblici. Intanto, l’edificio dell’ex stazione di Serravalle rimane chiuso, inutilizzato e probabilmente destinato al degrado. Sarebbe bene che se ne trovasse un uso alternativo, come già è successo in altre stazioni declassate a fermate. Stefano Rivara


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Le radici di Toscanini in Val Borbera

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lle estreme propaggini della Val Borbera, dopo solo una manciata di chilometri dalla frazione di Capanne di Cosola, particolare per essere il punto di incrocio tra le quattro province di Alessandria, Genova, Piacenza e Pavia, sorge Bogli, un piccola frazione ai più tanti sconosciuta ma che merita di essere ricordata per avere dato i natali alla famiglia del grande Maestro Arturo Toscanini. Se è noto infatti che l’illustre artista nacque a Parma il 25 marzo 1867, non molti sanno che è proprio nella minuscola località montana che vide la luce, verso la fine del 700’, Pietro Toscanini, bisnonno di colui che è considerato uno dei più grandi di direttori d’orchestra di tutti i tempi per omogeneità ed intensità del suono, cura dei dettagli, instancabile perfezionismo e prodigiosa memoria visiva. E’ Bogli, dunque, il paese d’origine degli avi di Arturo Toscanini, dove la gran parte delle persone che vi risiedevano stabilmente portavano l’illustre cognome, tanto da far denominare la località “Paese dei Toscanini”, e dove ancora oggi esiste la casa del bisnonno. Nel piccolo cimitero situato accanto alla chiesa riposano infatti, ancora oggi, diversi familiari e discendenti del grande Maestro, per i quali non è possibile non notare una forte somiglianza con quest’ultimo. Nel 1954 il Consiglio Comunale intitolò la strada che da Capanne di Cosola giunge fino al paese “Strada della Resistenza – Via Arturo Toscanini”. Samantha Brussolo

Partita la decima edizione della celebre gara podistica “Le Porte di Pietra”. Di corsa per la Val Borbera

Cantalupo Ligure celebra il Trail Running ELEONORA GATTI

dell’autosufficienza alimentare. Si sono svolte quattro gare agonistiche: la 100 porte, le Porte di Pietra, le Finestre di Pietra, il Castello di Pietra; e tre eventi sportivi non competitivi: il Castello di Pietra, la Nordik Walking e il Kinder Trail. Al convegno tenutosi venerdi 15 maggio alle ore 18:00 al Palazzetto dello Sport di Cantalupo, l’organizzatore Fulvio Massa ha espresso il suo orgoglio per i risultati ottenuti. Nel 2006 anno della fondazione, non avrebbe mai immaginato, ci ha detto l’organizzatore, che la loro storia diventasse così conosciuta e duratura, ma grazie

@viaggiatrice191

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Cantalupo Ligure nelle giornate di venerdì 15 e sabato 16 maggio, si è tenuta la X edizione de “Le Porte di Pietra”, la manifestazione che celebra il Trail Running dedicata ad atleti e appassionati del settore. Dalla prima edizione nel 2006 la manifestazione si è subito distinta come evento unico nel suo genere e il numero di partecipanti è cresciuto di anno in anno. La gara di 70 km è molto dura, interessa sempre lo stesso percorso ed è l’unica che mantiene la formula

Sposi in cucina! Massimo Della Sala e Elisabetta Ciccolo ad Arquata uniscono le passioni

Quando si dice cucinare con amore… L ui è Massimo Della Sala, arredatore. Lei è Elisabetta Ciccolo e si occupa di celiachia. Entrambi sono di Arquata Scrivia. Sono sposati, e oltre al loro amore condividono una forte passione: la cucina. Dalla loro voglia di sperimentare nuove ricette, regionali e anche di paesi stranieri, nasce un blog dedicato al vivere quotidiano delle coppie ma anche dei single. “Perché cucinare è come una coccola verso l’altro” - ci spiega Elisabetta. Per loro realizzare un piatto è come fare un viaggio alla scoperta dei sapori: alla passione per la fotografia si unisce quella culinaria, immortalando i loro piatti, proprio perché la caratteristica del blog è quella di rivolgersi alle famiglie, alle coppie e a chiunque voglia cucinare in modo sano per tutti i giorni. Le ricette sono ispirate alla tradizio-

ne, soprattutto a quella piemontese, dato le origini arquatesi della sposa. “Vogliamo convincere chi ci segue che al Nord abbiamo una grande vastità di piatti buonissimi e gustosi che chiunque è in grado di realizzare”, ci spiega Massimo. Grazie al loro blog ora gli sposini cucinano con più attenzione selezionando prodotti di qualità che senza dubbio fanno la differenza per la nostra salute e anche la nostra linea. Perciò se Massimo trova un piatto invitante torna a casa e lo cucina per Elisabetta e stessa cosa fa lei, o entrambi prendono spunto da quello che mangiano nei ristoranti per poi rivisitarlo nella loro cucina. Quindi non vi resta che seguirli su Facebook: Forchetta&Coltello ricette di due sposini. (e.g.)

alla loro unione e al loro spirito di squadra sono riusciti a crescere e a imporsi come movimento in Italia e non solo, dato che la gara è arrivata a farsi conoscere fino nelle due Coree. Il gruppo si è distinto per le performance e sicuramente per il grande numero di partecipanti tra cui grandi atleti italiani di trail running. Immancabile l’azienda Salomon, leader nel mondo del trail running mondiale, che ha allestito per l’occasione degli stand, esponendo vestiario ed equipaggiamento per gli atleti. Al convegno sono stati ospiti per l’appunto Serge Chapuis e Patrick Leick, responsabili internazionali dei progetti di vestiario e calzature Salomon Trail Running, che hanno esposto le loro linee guida per un prodotto vincente. Precisione e stabilità sono i punti chiave che permettono una corsa ottimale. Serge Chapuis e Patrick Leick hanno spiegato che dieci anni fa l’abbigliamento non era così considerato, ma nel corso degli anni la sua importanza si è rivalutata. Il prodotto, che viene testato proprio sui corridori e quindi non è pensato sulla carta, è fondamentale per chi gareggia, e deve essere un aiuto in più per l’atleta che deve affrontare un cammino così arduo. Dopo una serie di test specifici realizzati in Francia, si può passare alla vendita al dettaglio. Alle ore 19 un Pasta Party ha allietato i presenti e alle ore 22:00 c’è stata la partenza della 100 porte. Il giorno dopo, invece, lo start delle altre gare.

Shopping a Novi Ligure


Nostra Signora della Cavallosa: un luogo di pace nel verde della natura

Un Santuario nella campagna tortonese BENEDETTA ACRI

@FernGully89

della Madonna; quello a destra è dedicato a San Domenico, raffigurato con una statua di pregio. Intorno al Santuario, oltre a fiori e piante di ogni genere, troviamo il gruppo della Pietà; il monumento a San Paolo della Croce, fondatore dei Padri Passionisti, nativo di Ovada; ed un crocifisso a ricordo della Missione (20-25 aprile 1976) predicata dai Padri Passionisti Ermanno Lodi ed Elia Trentin. Un luogo non solo di preghiera, ma pieno di storia e d’arte, una piccola perla nella quiete in cui il tempo sembra fermarsi.

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on la bella stagione la voglia di passeggiate a piedi o in bici immersi nel verde assale un po’ tutti. Perché non approfittarne per scoprire posti nuovi e suggestivi? Uno di questi è il Santuario di Nostra Signora della Cavallosa, poco distante da Tortona, tra le frazioni Passalacqua e Torre Garofoli. Ricercato per matrimoni e cerimonie, questo modesto Santuario si erge a margine di una stradina di campagna ed è dedicato alla Madonna “Vergine delle Grazie”. Le Feste tradizionali celebrate sono il Lunedì di Pasqua con la Processione e il Santo Natale con la Messa di Mezzanotte. La tradizione vuole che nel 1700 ad una fanciulla muta dispersa nei boschi apparve su di una pianta trasformata in trono di luce la Vergine Maria con il Bambino, che le sorrise e chiese di erigere in quel luogo una cappella, donandole la parola. L’evento è raffigurato nel mosaico dell’abside, opera di Piero Dalle Ceste con un mosaico di Odorico. Esso fa parte dei lavori di miglioramento voluti nel 1965 da don Amedeo Borasi, come il pavimento in marmo Botticino e il portone d’ingresso in rovere di Slavonia. La “Cavallosa” era la tenuta di Domenico Romagnoli: visto il sempre crescente afflusso di fedeli, decide di donare il terreno all’amico don Carlo Milanese per ampliare la cappella, inaugurata nel 1912 con il campanile a due campane. Nelle due navate troviamo i preziosi altari barocchi: quello a sinistra, circondato dagli Ex-Voto, proviene da Lu Monferrato e ha una cornice marmorea che racchiude l’immagine

Domenica 14 giugno 49ª Sagra delle Ciliegie nel cuore della Val Grue

La Bella di Garbagna tra arte e musica BENEDETTA ACRI

@FernGully89

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na bomboniera immersa nella natura di un’amena valle della provincia alessandrina. È Garbagna, paese della Val Grue che ogni anno ospita numerosi ed importanti appuntamenti. Abbiamo incontrato Paolo Nicolini, neopresidente della Pro Loco, attivissima sul territorio: “gli eventi clou della stagione saranno domenica 14 giugno 49ª Sagra delle Ciliegie e domenica 11 ottobre 46ª Sagra delle Castagne.”. Il paese vanta l’unico presidio Slow Food italiano inerente alla ciliegia: la “Bella di Garbagna”. Il borgo ha un’anima artistica: “riproporremo il 13 giugno il “Sabato del Villaggio” con mostre pittoriche nei cortili del centro storico. Focus l’inaugurazione della rassegna dell’artista Aldo Gentilini”. La Sa-

gra delle Ciliegie ha lo spirito delle feste paesane: “dalle 11 piazza Principe Doria, cuore del borgo, ospiterà stand gastronomici di tipicità: minestrone di verdure fresche, salamini alla piastra e varie prelibatezze a base di ciliegia, come le “Belle” cotte al Timorasso. I produttori locali venderanno direttamente i frutti. Inoltre, le vie di Garbagna saranno animate da stand enogastronomici e di artigianato, oltre che da musica: l’intrattenimento non mancherà”. Novità di quest’edizione uno speciale francobollo creato per l’occasione e l’annullo postale: “le cartoline vendute saranno annullate con timbro in loco da dei rappresentanti delle Poste Italiane, diventando così oggetti da collezione”. Alle 16.30 presso la chiesa parrocchiale di San Giovan-

ni Battista Decollato si terrà un concerto d’organo del maestro Fabio Re organizzato dal Lions Club Curone Grue. L’incasso sarà devoluto alla ristrutturazione della Tela della Peste. Oltre alle celebri sagre, si susseguiranno eventi di varia natura, tra cui il 28 giugno “Garbagna Trail Montebore”, gara sportiva per la prima volta nel paese; “Galeotto fu il libro”, letture dantesche il 12-20-27 giugno e il 4 luglio; il 15 agosto “Le Muse. Dal barocco al rock”, concerto diretto dal maestro Andrea Albertini; il 29 agosto serata di prosa dialettale della Compagnia Teatrale Garbagnola; il Mercatino delle Pulci il 21 giugno, il 26 luglio, il 23 agosto e il 20 settembre dalle ore 8 in Piazza Doria. È proprio vero che spesso sono le piccole realtà a dare le più grandi soddisfazioni.

#ioloraccolgo

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n giorno stavo leggendo un libro placidamente disteso su di un prato sul Lungo Ticino a Pavia. Ad un tratto ho alzato la testa e mi sono accorto di essere circondato da rifiuti: cartacce, cicche di sigaretta e bottigliette di bibite. Allora ho ripulito tutto e, prima di andarmene, ho scattato una foto, condividendola su Twitter con l’hahstag #ioloraccolgo. Da lì è partita l’idea di condividere questo gesto”. Ecco, come a volte, possono nascere le campagne virali: un po’ per caso e un po’ per un guizzo della mente. È questa la storia di Alessandro De Chirico, nato a Genova ma cresciuto a Ronco Scrivia, studente di Comunicazione Professionale e Commerciale all’Università di Pavia, che ci ha presentato la sua campagna social #ioloraccolgo, un’iniziativa volta a sensibilizzare le persone non solo a non inquinare, ma anche “a rimuovere i rifiuti altrui, condividendo poi la foto sui social network, così da essere protagonisti”. Un’idea quindi meritoria e praticamente a “costo zero” dunque? “Beh meritoria me lo auguro – dice il nostro interlocutore – Per il costo zero bisogna sfatare il mito che l’uso della rete sia assolutamente green”. Quindi hai pensato a una sorta di “onere di compensazione”? “Se il progetto prenderà piede, e sto notando molto interesse in giro per l’Italia, con tweet da Torino e anche da Roma – risponde Alessandro De Chirico – mi piacerebbe poter, grazie ai proventi raccolti con i banner, piantare degli alberi, così da combattere la CO2 che ho prodotto con l’attività sulla rete”. (m.n.)


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MAGAZINE - LA GRANDE GUERRA NELL’OLTREGIOGO

Con “l’incendio dei Balcani” in Europa scoppia la Grande Guerra che ben presto diventa mondiale: fu una carneficina di popoli

Il 24 maggio di un secolo fa: l’Italia scende in trincea I

n questa pagina, a firma di Luisa Russo, Mario Mandirola e Fabio Mazzari, raccogliamo tre articoli sulla Grande Guerra, che documentano le iniziative intraprese nella nostra zona per ricordare l’anniversario della discesa in campo dell’Italia nel Primo Conflitto Mondiale che alcuni studiosi ritengono abbia, per il nostro Paese, rappresentato la Quarta Guerra d’Indipendenza che ci consegnò il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. Sul nostro sito è possibile visionare un filmato sulla mostra di Bosco Marengo. Una sala espositiva di Bosco Marengo

L’ovadese durante la Grande Guerra

È

stata presentata presso la Loggia di San Sebastiano la Mostra “Ovada e l’Ovadese nella Grande Guerra” in programma dall’11 Ottobre al 4 novembre 2015. Nel corso della presentazione della Mostra rievocativa il presidente dell’Accademia Urbense Alessandro Laguzzi e l’Assessore alla Cultura Roberta Pareto hanno ricordato l’importanza del contributo di privati alla realizzazione di questa esposizione dedicata al ricordo dei Caduti che, con il loro sacrificio, completarono l’Unità d’Italia, dal Brennero alla Sicilia. Il Presidente Laguzzi ha sottolineato come i soldati di questa Guerra hanno avuto diversa considerazione da parte di coloro che li esaltava (Partito fascista) e chi li considerava colpevoli di aver fatto il loro dovere (Partito Socialista). Anche le lapidi commemorative non hanno dato fede ai militi, così come diverso è stato il trattamento dei prigionieri italiani in terra straniera per mancati accordi del Ministro degli Esteri Sonnino. Interessante lo studio storico di Ivo Gaggero che ha rilevato la presenza di 1600 ovadesi, circa il 13% della popolazione, nel conflitto; 170 le famiglie di Ovada che hanno perso i loro cari, ma solo 16 hanno la loro tomba in loco; di tutti gli altri sono in corso le ricerche della tomba per una degna commemorazione. Particolari anche gli aneddoti raccontati dallo storico Paolo Bavazzano tratti dalle lettere di alcuni Caporali come Ferrando Colombo, Domenico Alberti, Carosio Antonio, testimonianze vive sulla Grande Guerra. Nella serata una piéce commemorativa di Arturo Vercellino e le musiche della cantante – chitarrista Andreina Mexea hanno concluso la giornata. Luisa Russo

Dopo l’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914, nel quale l’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando venne assassinato dal rivoluzionario serbo, Gavrilo Princip, nel Vecchio Continente deflagra uno scontro epocale sulle cui ceneri nasceranno quei totalitarismi che porteranno a una seconda ancor più sanguinosa Guerra Mondiale.

Cimeli in mostra a Bosco Marengo I l 9 maggio 2015 si è inaugurata la mostra “Bosco e la Grande Guerra”, allestita nella sede del palazzo comunale di Bosco Marengo, promotori il Comune e l’Associazione Amici di Santa Croce. Molti cittadini boschesi hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento culturale mettendo a disposizione degli organizzatori documenti ufficiali, lettere private, giornali e riviste dell’epoca, fotografie, medaglie e oggetti legati alla guerra. La mostra, inserita nelle celebrazioni del centenario dello scoppio della guerra del ’15’18 ha rappresentato un’opportunità didattica per i giovani, per gli

appassionati di storia locale, e per tutti i boschesi che hanno apprezzato le qualità dei cimeli esposti e che hanno potuto approfondire un periodo che è stato determinante nel processo di costruzione dell’Italia. L’intento è stato quello di illustrare, in particolare alle giovani generazioni, in che modo vennero vissuti quei terribili anni di guerra che coinvolsero persone adulte, ma anche tanti ragazzi inviati al fronte e dal quale molti non fecero più ritorno. Anche a Bosco e nelle sue frazioni vi sono stati molti caduti, più di una sessantina, la maggior parte nelle zone di guerra, altri invece, come

il fratello della nonna di chi vi sta scrivendo, lo zio Giuseppe Verde, hanno fatto ritorno a casa gravemente ammalati e sono deceduti negli anni seguenti dopo lunghe e penose sofferenze. Il Sindaco di Bosco Marengo, Gianfranco Gazzaniga ha dichiarata che “questa è una mostra oltre che per Bosco e i boschesi per tutti coloro i quali non vogliono dimenticare la Storia”. Di grande aiuto Lorenzo Torielli, collezionista di Acqui Terme, che generosamente ha contribuito all’allestimento dell’esposizione con suggerimenti, consigli e con oggetti personali appartenenti alla sua collezione

privata. Una menzione speciale va a Fiorenza Verde e a suo marito Claudio Chiabotti senza l’aiuto dei quali non sarebbe stato possibile allestire la mostra. Infine voglio esprimere la mia personale gratitudine all’Associazione Amici di Santa Croce, alla presidente Piera Bonabello, al vice presidente Antonio Fasolo, a tutto il direttivo, a Gian Carlo Bodrati ad Alessandro Ferrari, Gianni Fonfone, Nicola Perfumo, Paolo Masini e a tutte le persone che hanno condiviso con me la preparazione della mostra. Mario Mandirola

Masone ricorda i suoi caduti

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l Museo Civico Andrea Tubino di Masone ha inaugurato il 16 maggio la mostra “I cent’anni dall’inutile strage”, dedicata al centenario del primo conflitto mondiale, intitolata usando le medesime parole usate dall’allora Papa, il pegliese Benedetto XV, in una nota del 1917. La mostra si inserisce all’interno delle diverse celebrazioni del centenario, ma, assume una connotazione prettamente locale. Il conservatore del Museo, Enrico Giannichedda ha spiegato: “Abbiamo voluto raccontare le storie della Grande Guerra in versione locale, grazie allo storico dell’Università di Genova, Aldo Catterino e lo storico locale Piero Ottonello, cercando di unire le testimonianze presenti nel Museo, con cimeli e ricordi, che ci sono stati donati o dati in prestito da collezioni private, alla ricostruzione, questa sì davvero impegnativa, della biografia di tutti i caduti masonesi durante il primo conflitto mondiale”. Anche Masone, come ogni paese, pagò duramente il suo tributo di sangue nel conflitto, in un comune di poco più di tremila abitanti all’epoca furono più di ottanta i caduti, con un’età compresa tra i 19 ed i 36 anni, falcidiando letteralmente una generazione. Piero Ottonello, storico locale, ha ribadito l’importanza del Museo Andrea Tubino: “Un museo unico nel suo genere, che nonostante le difficoltà ed i continui tagli alla cultura, riesce non solo ad andare avanti, ma a rinnovarsi ed ampliarsi nel tempo” e per ciò ha ringraziato l’amministrazione locale, con l’attuale sindaco Enrico Piccardo ed il precedente Paolo Ottonello, entrambi presenti all’inaugurazione della mostra, per l’impegno profuso negli anni a favore del Museo. Infine Aldo Caterino, storico dell’Università di Genova, ha fatto da guida ai visitatori presenti ed ha spiegato: “Noi abbiamo allestito questa mostra da gennaio ad aprile a Genova, ottenendo circa quattromila visitatori, ai turisti era piaciuto molto l’accostamento tra i tre elementi: le fotografie, i libri, e gli oggetti, questi ultimi provenienti proprio dal Museo Tubino”. Fabio Mazzari


Il 19 luglio prestigiosa manifestazione giovanile dello sport “nazionale” del Monferrato con campioni di grido

Tamburello: Ovada in Sport e il grande evento S i sta lavorando ad Ovada per una grande manifestazione di tamburello in svolgimento presso il glorioso Sferisterio di Via Lung’Orba Mazzini. Grazie infatti alla dirigenza di Ovada in Sport, sono già stati allacciati degli incontri con il non dimenticato Beppe Bonanate e Mauro Pagani per valutare la possibilità di organizzare un evento sul tamburello a carattere nazionale. Secondo il programma, che viene stilato in questi giorni, dovrebbero arrivare ad Ovada diverse squadre giovanili provenienti da tutta Italia, oltre alla presenza in campo di giocatori di livello assoluto quali Beltrami, Petroselli, Monzeglio ed altri che si alterneranno in partite dimostrative

Lo sferisterio di Ovada sia nella specialità del gioco libero sia a muro. Tra l’altro i due ospiti fanno parte del comitato organizzatore della manifestazione che ha nel sito “tambass. org” il loro punto di riferimento. Già il primo passo della scelta della città per questa grandiosa manifestazione giovanile rap-

presenta un successo in quanto prima dell’incontro i promotori avevano valutato ed incontrato rappresentati di altre località, ma alla fine la scelta è ricaduta su Ovada. Molti i punti di incontro: il passato tamburellistico, gli ottimi rapporti che esistono tra Ovada in Sport e Beppe

Bonanate, che già durante la presentazione delle squadre ovadesi non ha fatto mancare la sua presenza, una struttura che tutti invidiano ritornata ad essere utilizzata con i campionati. Al momento è ancora prematuro sbilanciarsi in un programma preciso che deve ancora essere

definito; sarà una grande occasione per cercare di rilanciare una disciplina che in passato ha portato in città molte soddisfazioni. Un’ulteriore ricaduta in termini di immagine è poi da ricercarsi nel turismo in quanto le squadre arriveranno già dal sabato, per cui verrà offerta loro la possibilità di visitare la zona con tutti i castelli. Chiaramente, per ulteriori successi della giornata, devono aggregarsi numerose componenti quali gli sponsor e il grande pubblico che da anni rappresenta solo un bel ricordo. Sul campo invece lo spettacolo è già assicurato perché le giovani leve del tamburello e i campioni rappresentano un legame e una continuità di questo sport. (l.r.)

Un campus di Tamburello

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In collaborazione con la Servizi Sportivi, l’ATD Paolo Campora organizza il primo campus di tamburello. Si tratta di una novità assoluta per Ovada nell’ottica di un rilancio di questa disciplina sportiva. Dal 22 al 26 giugno allo Sferisterio Comunale di Via Lung’Orba Mazzini dalle ore 9,00 alle ore 17,00 ragazzi appassionati di tamburello potranno giocare e divertirsi. Questa opportunità è resa possibile grazie al lavoro che in questi mesi è stato realizzato con i ragazzi delle Scuole Primarie di Ovada e dei paesi limitrofi. La parte relativa all’insegnamento del gioco sarà a cura del tecnico Michele Bello. Per informazioni e adesioni rivolgersi a: “Il Favoloso Mondo”, Via S. Paolo, 81 Ovada Tel. 335 1033807 (l.r.)

Il passaggio del Giro d’Italia è stato accolto con grande entusiasmo: i valligiani hanno creato delle scenografie hollywoodiane

Sulle ali dei ciclisti la Val Trebbia si è tinta di rosa L a Val Trebbia ha accolto, con un entusiasmo difficilmente riscontrato altrove, il passaggio della novantottesima edizione del Giro d’Italia. La tappa di lunedì 11 maggio, partita da Rapallo, ha raggiunto poi l’entroterra del Golfo Paradiso (Uscio e Avegno), salendo verso Lumarzo e Bargagli, è arrivata al Passo della Scoffera ed ha attraversato il centro abitato di Torriglia, dove, come dimostrato dal nostro reportage sul sito, per giorni si sono susseguiti i preparativi per accogliere al meglio il passaggio dell’importante gara ciclistica: vetrine addobbate a tema, bandiere rosa, e persino i tradizionali canestrelletti si sono vestiti con

il colore della maglia del vincitore! I corridori, dopo il passaggio per Torriglia hanno proseguito lungo la Statale 45, per Montebruno, che ha accolto il Giro con una mongolfiera (in omaggio alla storia di Sophie Blanchard) anch’essa rosa. Quindi i “girini” sono passati per il Lago del Brugneto e, successivamente hanno proseguito verso l’entroterra di Levante: Barbagelata, il Passo della Scoglina, la Val d’Aveto, con arrivo, dopo una gara durissima di montagna (la prima di questo giro), nuovamente in Riviera, nella splendida cornice della Baia del Silenzio di Sestri Levante. Decisamente numerosi gli spettatori lungo i bordi delle strade, a testimonianza che il cicli-

smo, dopo un periodo buio dovuto a storie di doping, è tornato ad essere lo sport da sempre amato dagli italiani e che ha dato lustro alla storia sportiva del nostro paese. Oltre alla cronaca sportiva, il passaggio del Giro d’Italia è stato indubbiamente una vetrina per la Val Trebbia e la Val d’Aveto che, grazie anche alle immagini mostrate dalle telecamere Rai (sia lungo la strada che dall’alto), ha potuto far ammirare all’Italia ed all’Europa le sue bellezze naturali ed il suo grande potenziale turistico, con alte montagne, verde e natura incontaminata a poche decine di minuti dal mare, oltre che la grande passione dei suoi abitanti per il territorio e la loro ospitalità. (f.m.)


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l’inchiostro fresco

SPORT

Giugno 2015

28 giugno: nelle terre di Fausto Coppi

Ippica: giocare a pallone cavalcando

Ottimi risultati per la squadra di ballo

Una ciclostorica L

L’Horseball

La “Mambo Rico” B

a prima è stata l’ “Eroica”, sulle terre del Chianti. Poi la Milano-Sanremo ciclostorica, che da alcuni anni percorre le nostre strade il giorno prima della classicissima per professionisti. Si tratta di manifestazioni cicloturistiche dette “ciclostoriche” perché i partecipanti sono invitati a partecipare con abbigliamento e biciclette d’epoca. Tra queste si è inserita, quest’anno alla terza edizione, “La Mitica”: in onore del mito del ciclismo Fausto Coppi, si svolge proprio nelle sue zone di allenamento, con partenza e arrivo nella sua Castellania. Organizzata dall’A.P.S. I Colli di Coppi, si svolgerà domenica 28 giugno. C’è la possibilità per i partecipanti di scegliere, secondo il grado di allenamento, fra tre percorsi, rispettivamente di 87, 58 e 45 km. Con il percorso completo si transiterà per Novi Ligure, Pozzolo, Tortona, Sarezzano e gli altri paesi della zona. Alcuni tratti sono sterrati, in omaggio alla tradizione. Nei due giorni precedenti sono organizzati vari eventi in tema, a Castellania e Tortona. Sono occasioni per promuovere un tipo di turismo di qualità e rispettoso dell’ambiente. I partecipanti a queste manifestazioni giungono, infatti, da tutta Europa; qualche volta arriva persino qualcuno da oltre oceano, cogliendo l’occasione per una vacanza in Italia. Un divertimento, magari un po’ faticoso, per chi partecipa; uno spettacolo per chi assiste al passaggio dei corridori. Stefano Rivara

Ciclismo: lotta contro il tempo 2015

Gare a cronometro S ono in svolgimento le cronometro denominate “Lotta contro il tempo 2015”, un calendario ciclistico di undici gare con classifica finale, aperto a tutti gli Enti. Grazie all’organizzazione dell’Asd Cicli Guizzardi Ovada con la Bicicletteria, la Costante Girardengo, il Comitato Provinciale di Alessandria e l’ACSI Ciclismo con altri sponsor ha preso avvio l’11 aprile scorso la prima cronometro di Francavilla Bisio, quindi la seconda prova del 25 aprile a Castelletto d’Orba, la terza prova del 1 maggio a Capriata d’Orba, nuovamente a Castelletto d’Orba il 9 maggio, il 17 maggio a Bistagno, quindi il 6 giugno a Mantovana, il 4 luglio a Pozzolo Formigaro, l’11 luglio ad Ovada, il 1 agosto a Cassano Spinola, il 12 settembre a Basaluzzo e finale il 10 ottobre a Capriata d’Orba. Le categorie

coinvolte sono i Debuttanti, Junior, Senior, Veterani, Gentlemen, SuperGentlemen A e B, Donne. La classifica finale sarà data dalla somma dei piazzamenti delle nove prove migliori e vengono assegnati punteggi dal primo al decimo classificato. La premiazione finale si svolgerà il giorno dell’ultima prova dopo la premiazione di tappa. Verranno premiati i primi otto di ogni categoria con premi in natura quali salami, dolci e vini. E’ possibile consultare le classifiche sul sito www.cicliguizzardi.it. (e.p.) Nelle classifiche provvisorie in testa due ciclisti della zona con possibilità di un successo finale: nei Gentlemen Angelo Dal Ponte del Caviriò Team, nei SuperGentlemen B Renato Priano del Guizzardi.

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ato in Francia negli anni Trenta, l’Horseball è una delle poche discipline di squadra nel campo dell’equitazione. Inizialmente pensato come un esercizio per acquisire dimestichezza in sella si è nel tempo evoluto in una vera e propria disciplina competitiva (nel 2008 i primi mondiali). In Italia arriva alla fine degli anni Novanta e il suo valore pedagogico e ludico viene subito apprezzato da diversi centri equestri del Nord. Scopro che nella nostra zona ci sono tre scuole: “La Selva” di Cassano Spinola, il “Circolo di Novi” e l’ex ippodromo novese Romanengo. Per scoprire questo sport ho intervistato il gestore dell’ex ippodromo, Righel Cinelli, il quale pratica l’Horseball da quando ha 11 anni e ha partecipato a diverse competizioni europee e mondiali. Come si gioca questo sport? “Una partita di Horseball è così strutturata: due squadre (nelle quali maschi e femmine giocano insieme) formate da quattro giocatori in sella a pony o cavalli devono lanciare una palla munita di sei cinghie all’interno di un canestro a 3,5 metri di altezza. Se la palla cade va ripresa senza mettere piede a terra (a questo servono le cinghie). Al contrario di come potrebbe sembrare non è affatto pericoloso e le regole sul contatto sono estremamente rigide.”

Perché l’Horseball? “È uno sport davvero collettivo, essere un giocatore è più complicato che essere solo un buon cavaliere, è una disciplina che crea spirito di corpo con la squadra e con il cavallo, con il quale va sviluppato un rapporto che può aiutare ad avere fiducia non solo nel cavallo ma anche in se stessi. A livello fisico insegna equilibrio, assetto, uso delle gambe e, come l’equitazione in generale, agevola ad assumere una postura corretta – non solo in sella.” Da chi è giocato? “Principalmente da giovani e giovanissimi, dai 6 anni in poi. È più facile avvicinare i giovani all’Horseball rispetto ad altre discipline a cavallo per il semplice fatto che in quanto sport di squadra è molto familiare, e poi”, aggiunge, “è spettacolare”. In effetti, assistendo anche solo a un semplice allenamento è difficile non rimanere affascinati da questo sport. Arnaldo Liguori

uoni risultati a Chiavari per l’A.S.D. Mambo Rico, l’associazione ovadese di Danza Sportiva che annovera un buon numero di iscritti. Vittoria del duo Salsa Shine nella categoria Under 15; primo posto su 15 atleti per Giulia Ravera e Giulia Adelfio, nella categoria Junior; terzo posto di Bachata per la coppia Davide Ferrarello e Giulia Adelfio, primo posto nella categoria 16/18 per Michele Cossu e Greta Ravera, e nella categoria 19/34 primo posto per la coppia Francisco Cosso e Isabella Greco e sempre nella categoria 19/34 un terzo posto al debutto per la coppia Stefano Nervi e Silvia Selmi; altra coppia che ha gareggiato nella categoria 19/34 in Bachata Emanuele Barbato e Chiara Adelfio. Infine i maestri Denis Pestarino e Aurora Diana hanno vinto il Campionato Italiano ANMB in Fida. La stagione però continua e per l’11 giugno alle 21 è in programma il saggio finale allo Splendor di Ovada e il 28 Giugno gli allievi disputeranno i Campionati Italiani a Cervia. (l.r.)

I maestri della Scuola di Ballo Denis Pestarino e Aurora Diana premiati dopo la manifestazione


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