Il Settimanale di Arezzo 194

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ANNO V NUMERO 194 • VENERDÌ 30 MAGGIO 2014 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI MANGIARE SANO + DIVERTIMENTO =

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LA CAROVANA ANTIM MA AFIA IN CITTÀ


IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Mafie, una questione aretina 5 Renzi convince gli elettori mentre si aprono i giochi per il post-Fanfani… 6 Un aretino a The Swiss Explorer 10 La Cdas trasporta in Toscana il gelato di qualità 11 Europee 2014: la distorsione del reale e il bisogno di serietà politica 26 Avere tre Vigili del Fuoco in famiglia NON PIÙ PAROLE OMAI 8 Giostra, scelti i bozzetti della Lance d’Oro AREZZO SPORT 13 Chimera Lotta, una storia lunga quarant’anni 15 Taekwondo, una grande festa per tutta la Toscana 16 Visite medico-sportive, nuovi servizi per generare fiducia 18 Un corso di nuoto estivo per sviluppare la sicurezza in acqua

19 Il CrossFit Arezzo scende nelle strade e nei parchi cittadini 20 Un altro anno in Purgatorio… A REGOLA D’ARTE 21 Ridicasentino 2014, dove il cabaret si unisce alla letteratura 22 Roberto Ghezzi presenta a Milano “subLimen” 23 Il Giappone ad Arezzo: Miyayama Hiroaki espone nella sede di Imago 24 “(ri)CICLI. Trasfigurazioni materiche”: le visioni di Sofia Sguerri in mostra ad Arezzo 25 Expo Canina & Dog Running: con Anima Animalis, al via una rassegna dedicata al miglior amico dell’uomo 25 “America and Italy lands I love”: Pinque Clark protagonista degli spazi di Via Cavour 85 L’ESPERTO RISPONDE 28 La nuova riforma del sistema penale

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO V NUMERO 194 – VENERDÌ 30 MAGGIO 2014 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SADOTTI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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MAFIE, UNA QUESTIONE ARETINA di Andrea Bardelli

e la declinazione comune è quella di fenomeno relativo alle regioni meridionali del Paese, in particolare alla Sicilia, in realtà con il termine “mafia” si è giunti a denotare, in termini generali, qualunque comportamento criminale che implichi una consorteria organizzata per perseguire finalità illecite, sovente a danno di soggetti in situazioni di bisogno. Questo il motivo per cui la Carovana Internazionale Antimafie, la cui origine nel 1994 è da ricercarsi nell’impegno di Arci Sicilia e Rita Borsellino, da movimento sorto come forma di ribellione all’illegalità mafiosa e circoscritto essenzialmente a un solo territorio, nel volgere di un ventennio è divenuto un appuntamento che interessa tutta la Penisola, allargandosi a livello europeo. «La mafia non è soltanto quella delle stragi o quella cinematografica trasmessa dalle fiction – spiega Elisa Viti, presidente di Arci Arezzo, – adesso il vocabolo significa sistema di poteri ed economie delinquenziali, anche nella nostra città, che non a caso lo scorso 16 maggio è stata una delle tappe incluse nel percorso della Carovana, insieme a tutte le altre province toscane». Significativo il numero dei soggetti coinvolti in occasione del passaggio aretino, a testimonianza di quanto l’argomento sia percepito trasversalmente dalla collettività intera. «Oltre agli storici promotori nazionali, ossia Arci, Libera e Avviso Pubblico affiancati da Cgil, Cisl e Uil, nel nostro territorio sono stati attivati alcuni partenariati che hanno esteso l’adesione a enti e associazioni anche estremamente diversificati, quali Acli, Sezione soci Coop Arezzo-Unicoop Firenze, Associazione “Pronto Donna”, Uisp, Coni, Unione Polisportiva Policiano, Ginnastica Petrarca, Panathlon Club Arezzo, Chimera Lotta, Sezione Arbitri, Consulta Provinciale degli Studenti, Università

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degli Studi di Arezzo, Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo, Arezzo Multiservizi srl e Ufficio Scolastico Provinciale». L’obiettivo della Carovana, soprattutto in quelle città come Arezzo non associate direttamente al concetto di mafia, è principalmente quello di sensibilizzare e denunciare le forme di illegalità a essa imputabili, nella speranza che politica ed enti locali sappiano ricavare misure concrete di intervento per fronteggiare i fenomeni criminali. «Nello specifico, la tematica dell’edizione 2014 è quella della tratta degli esseri umani, intendendo con questo termine il reclutamento, il trasporto o l’accoglienza di esseri umani con l’impiego della forza o di altre forme di coercizione per finalità di lucro e allo scopo di ottenere il controllo di una persona su un’altra, secondo una sintesi della definizione delle Nazioni Unite contenuta nel cosiddetto “Protocollo addizionale sulla Tratta”. Le forme in cui essa si traduce sono la prostituzione o le altre forme di sfruttamento sessuale, lo sfruttamento del lavoro, con specifico riferimento al caporalato, la schiavitù e l’asservimento». In tal senso sono impressionanti i dati 2013 riferiti all’Unione Europea: 25 miliardi di euro il profitto proveniente dalle attività di tratta, con 880 mila i lavoratori forzati dei quali 270 mila sono vittime di sfruttamento sessuale. Su scala nazionale uno degli esempi più rilevanti è quello del caporalato, vale a dire lo sfruttamento giornaliero di manodopera lavorativa non specializzata, che coinvolge all’incirca 100 mila lavoratori, principalmente stranieri, e produce oltre 600 milioni in termini di evasione fiscale, un aspetto che «a prescindere dalla questione della violazione dei diritti umani determina effetti deleteri sull’intera comunità». «La mafia insomma nasce dove lo Stato è assente – conclude Viti, – e dunque laddove per soddisfare le loro necessità di base le persone scelgono di rivolgersi a qualcuno che, seppure in condizioni disumane, è in grado di offrire loro una risposta nell’immediato. Per questo motivo, come emerso dal ricco calendario del 16 maggio, se è indispensabile il supporto delle Forze dell’ordine e della Magistratura attraverso le attività di contrasto e repressione, riteniamo che la vera sfida per una società sia quella di fornire alternative credibili nella risoluzione delle problematiche individuali, onde evitare la proliferazione di quelle situazioni di cui si nutrono le organizzazioni criminali».

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RENZI CONVINCE GLI ELETTORI MENTRE SI APRONO I GIOCHI PER IL POST-FANFANI… atteo Renzi, Maria Elena Boschi, Marco Donati, Matteo Bracciali. Un fil rouge di rinnovamento nella classe dirigente del centrosinistra che da Roma porta direttamente ad Arezzo, a quel 57,3% alle Europee che fanno della nostra provincia la quarta in Italia tra le più renziane, o comunque filo-Pd. Subito prima solo Firenze, Siena e Pisa, tutte in Toscana insomma. Che altro dire? I toni da resa dei di David Mattesini conti messi in campo da Grillo e Berlusconi non hanno pagato e non solo tra pensionati e cittadini che hanno bisogno di essere rassicurati, ma anche tra i giovani elettori che hanno voglia di credere che ancora si possa far qualcosa per muovere un sistema Paese immobile, senza per questo abbatterlo, senza mirare a sogni impossibili, perché adesso è il tempo di mettere dei punti fermi per il futuro dei nostri figli. Ecco che mentre in provincia Grillo cala al 15,9 e i berlusconiani raggiungono il minimo storico del 13,1, Sel in veste Tsipras mantiene il suo 3,2 al di sotto della media nazionale. Segnali che descrivono tutti un unico scenario: il “golpe” renziano ai danni di Enrico Letta non solo non è sembrato illegittimo all’occhio dell’elettorato di centrosinistra, ma è sembrato doveroso rispetto a un Governo che sulla scia del precedente di Monti, appariva immobile e unico garante dei poteri economici, bancari e finanziari. Il caso “Clini” lascia senza parole. Si è verificato poi un altro fenomeno che ha contribuito al successo renziano, che trova la sua più alta riprova proprio nel contesto toscano e aretino: una buona fetta di elettori storici della sinistra “radicale” si sono spostati sul Pd renziano come speranza della rinascita di una nuova concezione ideale e assieme pragmatica in grado di rappresentare una generazione triturata dalle trasformazioni radicali del mercato del lavoro. Quindi non solo i voti dei moderati per Matteo e i suoi. Eccoci infine alle ripercussioni in chiave locale. Su tutte un rafforzamento della componente renziana, già predominante nel Pd aretino, tale da portare alla successione come candidato sindaco nel post-Fanfani di un giovane esponente della nouvelle vague rottamatrice: Marco Donati e Matteo Bracciali potrebbero essere i primi nomi spendibili nel 2016? Certo a maggiori onori da adesso corrispondono nuove responsabilità in Italia (dove comunque ha pesato il tasso di astensione), così come ad Arezzo. Tradire attese così da sx, Matteo Bracciali, Stefano Gasperini e Marco Donati nitide significherà inevitabilmente “bruciarsi”.

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UN ARETINO A THE UN COLLOQUIO CON SWISSAIR PA oco più di cinque giorni per passare da un desiderio a pubblicare il video che, al momento, è tra i primi 10 nella classifica di The Swiss Explorer; è questo il tempo che è passato da quando a Lima Filippo Menci, classe 1988 di Castiglion Fiorentino, ha letto del concorso e a quando ha di Elena Aiello inviato il video a Swiss International Air Lines. Il video, ironico e divertente, riporta sullo schermo tutte quelle qualità che nel classico curriculum vitae non riescono a emergere come dovrebbero: creatività, scorrevolezza nel parlare lingue straniere, personalità, interessi, passioni e lavoro di squadra. Lavoro di squadra? Il creativo CV di Filippo è frutto di tanti fattori: passione, sacrifici, fantasia, competenze e amicizia; infatti senza quest’ultima il simpatico protagonista del video non potrebbe essere tra i primi una scena del video che potete vedere 10 nella classifica dei filmati più popolari per The Swiss Explorer con più di 1300 voti. «Ci abbiamo lavorato in quattro persone: due ragazzi di Anghiari che ho conosciuto qui a Lima, Francesco De Iaco e Ariele Savini, con cui sto in casa adesso, e una ragazza del Perù, Katia Carillo…», ci racconta Filippo, orgoglioso, dalla cucina della casa di Lima. «Martedì notte ho visto l’annuncio, mercoledì s’è iniziato a girare… Abbiamo fatto tutto senza fermarsi, non abbiamo mangiato né dormito per quattro, cinque giorni… La parte dell’editing l’ha fatta Francesco, mentre quando compaio due volte o si vede una spalla, quello è Ariele». Uno dei motivi per cui i quattro creatori del video hanno cercato di puntare su qualcosa che alla gente piaccia vedere e permettesse loro di guadagnare qualche giorno di voto è che quando “Filippo M from Barranco” ha caricato il filmato per la candidatura il concorso era già iniziato e, inoltre, molti dei candidati in classifica sono già “mostri del web”, ovvero persone che in mesi o anni si sono costruiti una propria audience che li sostiene. Per tentare di ottenere il lavoro semestrale dei sogni Filippo doveva lasciare il segno: Swiss International Air Lines cerca un esploratore che per sei mesi viaggi per il mondo testando i suoi servizi, dando consigli

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E SWISS EXPLORER ASSA DA LIKE, AMICI E CREATIVITÀ sulle destinazioni e su cosa fare una volta atterrati, ovviamente pubblicando il tutto su i diversi social network e sul sito swiss.com. Filippo prima di arrivare a Lima, lo scorso settembre per lavoro, aveva già vissuto lontano da casa per lunghi periodi: ha studiato biologia marina a Londra, lavorato e vissuto a lungo in Portogallo, ha viaggiato molto e anche lavorato per qualche settimana in Africa; proprio questo suo errare per il globo, oltre a donargli tantissime storie da raccontare al ritorno e un punto di vista sul mondo decisamente particolare, gli hanno permesso di arrivare inaspettatamente così in alto in classifica. «Il video era l’occasione per mostrare la propria creatività, per fare qualcosa di diverso, quindi la scelta è stata puntare sui contenuti piuttosto che sui numeri… Speriamo renda!», continua Filippo, spiegandoci che la voglia di viaggiare l’ha sempre avuta e che a quee qui: http://youtu.be/0cpppGFkDww sta si sono aggiunte la passione per la fotografia e la scrittura… «Una delle cose che vorrei fare è una mappa di tutti i Paesi da cui mi hanno aiutato, che sono più di quelli in cui son stato: ne conterei 60 o 70… Un ragazzo messicano che mi aveva venduto la macchina in Nuova Zelanda, persone dall’Argentina o chi ho conosciuto in Mozambiuna foto di Filippo Menci co, tanta gente che non sentivo da anni, vecchi amici e conoscenti…». Tanti consigli utili glieli ha dati un’amica siciliana che vive a Londra, come quello di fare nomination per cercare nuovi voti e farsi conoscere: ecco che nasce il secondo video #FilippoSwissNomination, dove il personaggio protagonista è l’anziana zia. Il 2 giugno si chiudono le votazioni, chissà se i social network premieranno l’originale punto di vista di Filippo; una cosa è certa: viaggiare arricchisce la vita!

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

elezionati i bozzetti per le Lance d’Oro 2014. Il concorso di idee per la realizzazione dell’impugnatura del trofeo delle prossime edizioni della Giostra del Saracino è arrivato alla fase conclusiva. La commissione ha giudicato le 72 opere presentate dagli artisti all’Istituzione “Giostra del Saracino”: per la lancia in premio in occasione della giostra del 21 giugno dedicata alla Liberazione, a vincere è stato l’aretino Luca Squarcialupi, mentre per l’edizione del 7 settembre, tra i bozzetti ispirati all’Arma dei Carabinieri premiata l’opera di Erika Corsi. Le opere, 34 per giugno e 38 per settembre, sono state esaminate attentamente dalla giuria. Come di consueto a giudicare i bozzetti del concorso di idee per la realizzazione delle Lance d’Oro, oltre al sindaco Giuseppe Fanfani, sono stati Angiolo Agnolucci, presidente dell’Istituzione “Giostra del Saracino”, Luca Berti, consulente storico della rievocazione, Francesco Conti, maestro intagliatore delle Lance d’Oro e, in rappresentanza dei quartieri della Giostra, Angiolo Cirinei per Porta Crucifera, Sara Mafucci per Porta del Foro, Maria Chiara Gamurrini per Porta Sant’Andrea e Zanobi Bigazzi per Porta Santo Spirito. Adesso i bozzetti saranno consegnati all’intagliatore Francesco Conti che provvederà a scolpire gli ambiti trofei, premio per il Quartiere vincitore. Tra le numerose opere la giuria ha provveduto a

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GIOSTRA, SCELTI I BOZZETTI DELLA LANCE D’ORO LA GIOSTRA DEL SARACINO IN ESPOSIZIONE AD ABBIATEGRASSO arà inaugurata venerdì 6 giugno nelle Sale dei Sotterranei (ex Scuderie) del Castello Visconteo di Abbiategrasso (MI) l’edizione 2014 della mostra “Si dia Inizio al Torneamento – Giostre e Palii d’Italia”, che mette in esposizione le più importanti manifestazioni storiche cavalleresche italiane. La mostra è inserita nelle iniziativa collaterali della 35a edizione del Palio di San Pietro e gode del patrocinio della Regione Lombardia, del Consiglio regionale della Lombardia, della Provincia di Milano, del Comune di Abbiategrasso e dell’Associazione “Palio di San Pietro”. Tra le città e manifestazioni che hanno aderito pure Arezzo con la Giostra del Saracino che sarà rappresentata con le bandiere e i foulard dei quattro Quartieri, la lancia da gara e il tabellone del Buratto, i manifesti e altri oggetti legati al torneo. Ma non solo, poiché nella sala che sarà predisposta per le proiezioni di filmati vi sarà anche un video con le più belle e suggestive immagini del Saracino. La mostra resterà aperta fino al 15 giugno con orari dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.

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segnalare per la particolare creatività quelle di Enrico Banelli, Claudio Boncompagni, Roberto Brunetti, Lorenzo Nasi con Luca Stolzuoli, e Jacopo Truciolini per giugno, mentre per settembre quelle di Antonio Guarini, Marcello Mencagli, Roberta Paggini e Luca Squarcialupi. Infine, nel catalogo che sarà pubblicato in occasione della tradizionale mostra dei bozzetti, finiranno anche i modelli realizzati da Claudio Boncompagni, Francesca Droandi, Elisabetta Giannaccini, Simone Succhielli, Umberto Verecondi Scortecci e dal Liceo artistico “Piero della Francesca” ispirati all’Arma dei Carabinieri.

Aretini al Palio di San Secondo Parmense

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omenica 1° giugno due cavalieri aretini saranno impegnati nel Palio delle Contrade di San Secondo Parmense: Carlo Farsetti che correrà per la Contrada Trinità ed Enrico Giusti per la Contrada Dragonda. A contendere il palio, dipinto da Daniela Panfilo, ai nostri “portacolori” saranno Marco Remoli di Foligno (Contrada Bureg di Minen), Cristoforo Tarullo di Sulmona (Grillo), Luca Pizzi di Ascoli Piceno (Prevostura) e Matteo Puddu di Montisi (Castell’Aicardi). Domenica scorsa si è intanto corsa la prima edizione della giostra degli esordienti che ha visto vincere, dopo una tornata di spareggio e come miglior tempo, Luca Poli di Faenza per la Contrada Grillo. Giornata da dimenticare per l’unico aretino in gara ovvero Andrea Vernaccini (Contrada Dragonda) che ha chiuso all’ultimo posto con 2 punti.

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LA CDAS TRASPORTA IN TOSCANA IL GELATO DI QUALITÀ di Marco Cavini

on il ritorno del caldo diventa impossibile rinunciare al gelato. Le alte temperature e i fine settimana di sole hanno infatti permesso di registrare un aumento delle vendite in tutta la provincia di Arezzo, confermando la passione verso il gelato da parte di persone di tutte le età. A testimoniare questo trend positivo è la Cdas dei fratelli Mazzi, l’azienda aretina che si occupa della distribuzione di prodotti surgelati a gelaterie, bar, ristoranti e supermercati, servendo circa 2.500 clienti di gran parte della Toscana. Questa importante rete distributiva è frutto di 33 anni di un lavoro professionale e puntuale che ha permesso alla Cdas di diventare la leader nella distribuzione del gelato sull’intero territorio provinciale di Arezzo, Firenze, Pistoia e Prato. In questo settore l’azienda aretina detiene un altro importante primato perché è l’unica in Toscana e in Italia che può vantare nel proprio catalogo le delizie di Antica Gelateria del Corso, Motta e Perugina, tre marchi di gelato tra i più conosciuti al mondo. «La capillarità sul territorio è sempre stata uno dei nostri punti di forza – afferma Franco Mazzi. – Siamo riusciti a estendere la nostra rete commerciale su un territorio sempre più vasto, aumentando di anno in anno i nostri clienti con un servizio professionale, puntuale e di assoluta qualità». Per migliorare ulteriormente la qualità dei propri prodotti, la Cdas da quest’anno ha cambiato le modalità di distribuzione caricando sui propri camion non tutti i gelati in catalogo, ma solo quelli richiesti

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di volta in volta dai clienti. Questo implica un rapporto quotidiano con il mercato e un aumento di lavoro rispetto al passato perché richiede ogni sera il caricamento e lo scaricamento di tutti i mezzi, ma assicura ai gelati di arrivare direttamente a destinazione mantenendo un’elevata qualità nel sapore, nella cremosità e nella freschezza. La distribuzione della Cdas è affiancata dalla vendita diretta nello spaccio aziendale di Ceciliano. Qui i gelati e tutti gli altri surgelati sono venduti direttamente alle famiglie a un prezzo più conveniente perché la grande quantità di prodotti commercializzati dall’azienda permette di mantenere bassi i costi e di proporre settimanalmente offerte di acquisto mirate. «Lo spaccio è il nostro fiore all’occhiello – conclude Mazzi. – La qualità dei prodotti, il prezzo conveniente e l’attenzione rivolta ai clienti ci permettono di rivolgerci direttamente alle famiglie, garantendo loro la possibilità di conoscere e di provare i nostri surgelati».

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EUROPEE 2014: LA DISTORSIONE DEL REALE E IL BISOGNO DI SERIETÀ POLITICA udù. Hitler. Stalin. Ladri. Pregiudicati. Corrotti. #80euritiellite. Fino all’abusato vaffa e alle menzioni speciali al “lato B” di Angela Merkel. È il nuovo dizionario elettorale montato ad hoc dalle forze politiche in occasione di questa campagna europea che, come tutte le cose che partono lente, si è scaldata in fretta superando i toni del fa- di Carlotta Buracchi ceto per approdare al degradante. Pensare che una volta era in uso il detto “ricordati di votare perché, se non ti occupi di politica, la politica prima o poi si occuperà di te” per spingere al voto. Perché una volta la politica era una cosa seria. Sembra che da noi si voglia proprio far di tutto per aumentare il degrado della materia politica, scadendo in toni da stadio e vocabolario non proprio “da orsoline”, tanto per far disamorare ancor più i cittadini dalla cosa pubblica. Il problema però – almeno per quest’anno – è atavico e la “colpa” condivisa. Da una parte ci presentano le europee come “elezioni di Serie B”, coi partiti che spediscono i “trombati” a Bruxelles e molti eletti che Bruxelles non la vedranno mai; dall’altra i media le veicolano in chiave di “partita nazionale”, arrivando a presentare il risultato come una conferma o smentita del Governo in carica, distorcendo la realtà e il fine. Nel mezzo i leader, che invece di sciorinare proposte europee, si rincorrono a suon d’insulti, paragoni improbabili e sfondoni incredibili. E così anche quest’anno gli italiani sono stati al gioco, quel doppio gioco dei media e dei loro capi-bastone: hanno confermato la fiducia all’esecutivo Renzi, si sono goduti un dibattito di livello quasi pari a zero. Bene per il Governo, per carità. Peccato che le europee non siano né un test politico nazionale, né la fiera dello sfondone: sono un momento di fondamentale importanza perché ormai l’80% dei provvedimenti varati dal nostro Parlamento altro non sono che attuazione di regolamenti assunti in sede europea. Dunque dobbiamo star bene attenti a chi “spedire in UE”, visto che gli eurodeputati italici vantano il record di assenze, perché i problemi degli ultimi 10 anni provengono in maggior parte da una Europa assai distante dal disegno che ne tracciarono i padri fondatori. In tutta questa distorsione del reale un dato è confortante: urla, vaffa e insulti non premiano più di tanto. Che la politica stia timidamente tornando a essere qualcosa di serio?

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Chimera Lotta

a Chimera Lotta quest’anno compie quarant’anni. Quarant’anni di una storia costellata di vittorie che ha reso finora la Chimera Lotta un vero e proprio punto di riferimento per la disciplina all’interno del territorio aretino. Proprio pochi giorni fa, venerdì 16 maggio, la società ha festeggiato lo storico traguardo con una cena, alla quale hanno partecipato numerosi ex lottatori che hanno fatto la storia della Chimera Lotta, tutti accanto a Roberto Stopponi e a suo padre Piero, i quali stanno portando avanti la società con la stessa passione di sempre: «Senza dubbio gli elementi che ci hanno aiutato a portare la società fino a oggi sono stati la passione e l’abnegazione – afferma Piero. – Elementi che ci hanno aiutato e ci aiutano tuttora

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Una storia lunga quarant’anni La Chimera Lotta festeggia quest’anno il proprio quarantennale. Omero Una storia illuminata da numerose vittorie tricolori di Ortaggi [segue da pag. 13]

ad affrontare ogni sacrificio e a mantenere la “tradizione di famiglia”, adesso tenuta viva da mio figlio Roberto. Tradizione che, tra l’altro, sta andando avanti anche sulle gambe del nostro piccolo Francesco, che compie otto anni a ottobre». Nel corso degli anni numerose sono state le vittorie che hanno contribuito a impreziosire la bacheca della storica società aretina. Vittorie tra le quali spiccano i due titoli italiani vinti da Luca Paionni nel 1986 e nel 1988, il quarto posto raggiunto da Roberto Stopponi ai Campionati Mondiali Militari del 1993 e i tre titoli assoluti conquistati da Anna Romagnoli nel 2003, nel 2004 e nel 2009 – atleta, quest’ultima, convocata in Nazionale per gli Europei 2004. Durante la sua storia la Chimera Lotta ha cercato di guardare anche oltre gli obiettivi agonistici, ponendo l’attenzione su aspetti sociali sensibili come, ad esempio, l’integrazione multietnica: «Oltre all’aspetto sportivo, uno dei nostri obiettivi è stato sempre quello di far sì che la nostra disciplina diventasse per i nostri giovani un’opportunità per socializzare. Per questo, negli anni scorsi, abbiamo intrapreso una collaborazione con la Cittadella della Pace di Monte Sopra Rondine per aiutare i suoi ragazzi a integrarsi meglio, attraverso lo sport, all’interno della nostra città». Un’esperienza, quest’ultima, che va ad ampliare ancora di più il bagaglio odierno della Chimera Lotta. Un bagaglio che continua a essere pieno di

medaglie e che, tra l’altro, si è arricchito ulteriormente con le tre medaglie conquistate domenica scorsa al Gran Premio giovanissimi di Ostia, tra le quali brilla l’oro del figlio d’arte Riccardo Paionni. Medaglie che sono andate ad aggiungersi alle nove – delle quali sei d’oro – conquistate ai Campionati Regionali di Livorno. Come sappiamo, è il campo – in questo caso il tappeto – a dare il giudizio finale sul lavoro svolto da un allenatore e in questo caso le vittorie dimostrano la virtuosità dell’operato di Roberto Stopponi. Un Roberto Stopponi che sta curando la crescita di alcuni piccoli talenti come, appunto, Riccardo Paionni e i fratelli Glave, dei quali il plurivittorioso Riccardo è divenuto, il marzo scorso, campione italiano tra i 42 Kg. Talenti che saranno protagonisti il prossimo 8 giugno nel quartiere di Porta Sant’Andrea, in una gara regionale organizzata proprio dalla Chimera Lotta in occasione della Giornata Nazionale dello Sport del Coni.

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Taekwondo, una grande festa per tutta la Toscana e grida di incitamento, intimorimento e arbitraggio, le chiacchiere concitate, la tensione palpabile e l’eccitamento generale. Così in una piacevole e assolata giornata di maggio, il taekwondo toscano si è portato ad Arezzo per un campionato regionale a squadre che ha coinvolto più di un centinaio di atleti. Il torneo si è svolto attraverso una serie di eliminatorie divise in cinque fasce di età dai 10 anni in su, partendo da squadre di tre atleti che si sono sfidate in due round di lotta singola e libera. «È stato il primo evento tenutosi completamente all’aperto – hanno spiegato i maestri Andrea Rescigno e Antonino Cappello, organizzatori dell’evento, – per concessione dei campi del Vasari Rugby su cui abbiamo montato i tatami: si è dimostrata una piacevole novità perché svolgere le gare in quest’ambiente è piuttosto stimolante rispetto ad un luogo al chiuso». La grande partecipazione di atleti, così come del pubblico, è la prova evidente dello sviluppo del taekwondo, uno sport partito in Toscana nel 2000 da tre sole società per un totale di trenta atleti, che è oggi arrivato a circa trentacinque società e a migliaia di praticanti. L’evento, nato per chiudere l’anno sportivo e promuovere la disciplina, è stato organizzato da due società aretine, il Centro Taekwondo Arezzo e l’Nrgym di Pieve al Toppo, e si è rivelato un vero successo che ha soddisfatto partecipanti, promotori e lo stesso presidente della federazione toscana di taekwondo, Domenico Mazzocca. L’inaspettato bel tempo ha permesso il regolare svolgimento delle gare, garantendo un’atmosfera rilassata in cui gli atleti hanno avuto modo di fare esperienze e conoscersi senza mettere da parte l’adrenalina delle gare. «Abbiamo vissuto un evento in cui divertirsi e sentirsi parte di un’unica passione – ha dichiarato un atleta. – Rispetto alle solite competizioni, il clima è stato più piacevole e c’è stata meno tensione. Senza contare che al termine si è svolto un bel terzo tempo in cui abbiamo messo da parte la competizione e abbiamo socializzato tra di noi, equilibrando la serietà e l’impegno durante i combattimenti con il piacere di un evento di tale portata». Gli stessi spettatori si sono sentiti partecipi dell’evento e sono rimasti soddisfatti nel vedere la passione degli atleti in uno sport coinvolgente, basato sul rispetto e la voglia di mettersi alla prova, come traspariva dall’entusiasmo di tutti i presenti. D’altronde se il taekwondo è l’arte marziale più praticata al mondo, questo campionato ne ha fornito la spiegazione. Squadriglia Volpi, Prato 4

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[Quest’articolo è stato scritto da cinque ragazze di Prato dell’Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani, a cui ben volentieri abbiamo concesso spazio nel nostro “Settimanale” per una loro attività sul giornalismo]

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Visite medico-sportive, nuovi Un inedito programma di tecnologie informat a visita medico-sportiva d’idoneità agonistica è una tappa obbligata nel percorso annuale di tutti gli atleti. Non soltanto per quelli che affrontano competizioni di alto livello. Qualsiasi atleta, dai dilettanti a coloro che dello sport hanno fatto la propria vita e il proprio lavoro, hanno il diritto di essere il più possibile di Elettra consapevoli e informati sul proprio stato di salute Fiorini e sui rischi che la pratica di determinate discipline potrebbe comportare. È proprio questo lo scopo principe della visita medico-sportiva. Vigilare sull’atleta portando alla luce, tramite specifiche tipologie di analisi, la presenza di patologie, talvolta nascoste o latenti, che potrebbero acuirsi in concomitanza con la pratica sportiva. Gli atleti maggiorenni, che per legge non possono più conseguire l’idoneità agonistica gratuitamente negli ambulatori della Usl, si riversano in quelli che vengono denominati “istituti accreditati”. «Una simile strategia permette non soltanto lo snellimento dei tempi di attesa – spiega Maurizio Colica, responsabile del Dipartimento di Medicina Sportiva della Usl di Arezzo. – Ciò che veramente interessa alle società come ai medici del settore è la salute degli sportivi che diventano al tempo stesso agonisti e pazienti. Il fatto che le cliniche e gli istituti specializzati del territorio collaborino con

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il servizio sanitario pubblico e le singole società sportive va tutto a vantaggio degli atleti. Da un lato, grazie a queste convenzioni si riesce a fornire un servizio celere e non eccessivo a livello di costi; dall’altro si ottengono diagnosi e cure più scrupolose». Ad Arezzo, infatti, soltanto in ambito cittadino, sono diversi gli istituti che svolgono questo tipo di attività. Tra questi uno dei più quotati, insieme al San Giuseppe Hospital, è il “Beato Gregorio X” che da sempre dedica gran parte della propria attività al settore sportivo, promuovendo un’idea di medicina dello sport completa e inclusiva comprendente i campi della prevenzione, della traumatologia e della riabilitazione. Un’équipe medica composta da tre specialisti di medicina dello sport (Tommaso Regi, Bruno Calderini e Luciano Giangeri), costante-

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i servizi per generare fiducia tiche al servizio degli atleti e della loro salute mente coadiuvati da cardiologi e ortopedici) esegue sugli atleti i dovuti accertamenti cercando di dimostrarsi all’avanguardia non soltanto sul profilo medico, ma anche dal punto di vista meramente pratico e organizzativo. «Per snellire la burocrazia e le attese che i controlli sportivi comportano, la nostra struttura ha introdotto un servizio di certificazione basato sull’informatizzazione dei servizi agli utenti creato con l’ausilio della Facoltà di Economia di Siena e presto sottoposto all’attenzione dell’Ordine dei Medici – illustra lo staff del “Beato Gregorio X”. – Dopo due anni di studi e investimenti, tale progetto, a oggi unico sul nostro territorio, ha permesso la redazione di una banca dati costantemente aggiornata e conforme alle norme sulla sicurezza e la privacy. Oltre a permettere l’informatizzazione di tutte le fasi della visita dalla prenotazione all’accettazione, questo programma consente l’archiviazione automatica dei dati riguardanti la cartella clinica dei pazienti, la frequenza, la tipologia e i risultati degli esami svolti.

Questa banca dati sarà sempre consultabile dai medici del nostro staff, che potranno ricostruire in modo mirato la storia medica di ogni singolo atleta. È stato inoltre attivato un sistema di messaggistica che permetterà ai singoli di interagire con la struttura, grazie anche all’invio di notifiche riguardanti gli esiti delle visite, le scadenze e gli aggiornamenti sui nuovi servizi dell’istituto». Un legame a doppio filo, dunque, quello che si viene a creare tra la struttura medica e l’ambiente agonistico aretino, volto a ristabilire, in un momento delicato, un rapporto di fiducia tra la medicina e l’atleta.

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PRESSO

Un corso di nuoto estivo per sviluppare la sicurezza in acqua estate è il momento ideale per avvicinarsi al nuoto. Con questa consapevolezza la Chimera Nuoto ha organizzato una serie di corsi estivi rivolti a chi rimane in città e, soprattutto, a chi ha intenzione di prendere confidenza con l’ambiente acquatico in vista delle ormai prossime vacanze. Questi speciali corsi prenderanno il via da giovedì 12 giugno e si svilupperanno in sei settimane fino alla chiusura della piscina, il 27 luglio, un periodo sufficiente per apprendere le basi del nuoto e per acquisire sicurezza in acqua. La durata del corso, I CORSI ESTIVI aperto a chi ha tra gli 0 e i 100 anni, asseconderà le esigenze di ogni iscritto perché la Chimera Nuoto offrirà la possibilità di 0–3 anni: nuoto baby ridurre le settimane di lezione o di accorpare più lezioni in una 3–6 anni: laboratori acquatici sola settimana. 6–18 anni: scuola nuoto per ragazzi «Il corso estivo è strutturato in maniera diversa rispetto alla 18–100 anni: scuola nuoto per adulti tradizionale programmazione annuale – spiega il direttore tecnico Marco Magara. – Cerchiamo di condensare in poche lezioni le basi del nuoto per permettere a chi va al mare di partire con maggior sicurezza e a chi resta in città di praticare uno sport e di conoscere il nostro impianto e le nostre attività in un periodo più tranquillo rispetto al resto dell’anno». L’attività in piscina proposta dalla Chimera Nuoto racchiude numerosi vantaggi perché, oltre a sviluppare la sicurezza in acqua, permette di svolgere un’attività continuativa che fa star bene, divertirsi e scaricare lo stress e l’afa delle giornate estive. Di questo periodo può approfittare anche chi durante l’anno è impegnato in altri sport perché con i corsi estivi può imparare a nuotare e mantenersi in forma con una disciplina maggiormente adatta alla stagione. «Questi corsi si adattano alle più svariate esigenze – conclude Magara. – Si prestano infatti a chi ha bisogno di rimettersi in forma, a chi vuole apprendere le basi del nuoto e acquisire maggior sicurezza in acqua o, più semplicemente, a chi desidera sfuggire al caldo con un’attività rilassante e benefica». Per iscriversi o per ricevere ulteriori informazioni è possibile recarsi al Palazzetto del Nuoto (in viale Gramsci 7), scrivere una mail a info@centrosportchimera.com, chiamare lo 0575/35.33.15 o mandare un sms a Magara al 347/42.49.641.

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CrossFit Arezzo scende nelle strade e nei parchi cittadini

foto di Niccolò Simoncini

l CrossFit Arezzo scende nelle strade e nei parchi cittadini. La nuova società di Marco Cavini ha intenzione di sfruttare i mesi estivi per far conoscere agli aretini il CrossFit, la disciplina nata in California che trasforma il fitness in una vera e propria attività sportiva. CrossFit Arezzo è la prima società della provincia a entrare in una comunità di allenamento che vanta 4.000 palestre in 70 Paesi di tutto il mondo, proponendo un’attività che applica i principi dello sport alla tradizionale ginnastica funzionale, con movimenti ad alta intensità volti a garantire un buono stato di salute e a potenziare tutte le parti del corpo. Il CrossFit prevede esercizi a corpo libero o con attrezzi che, simulando le più svariate situazioni della vita quotidiana o sportiva, si prestano particolarmente a essere svolte in luoghi aperti: dunque l’arrivo della bella stagione ha spinto il CrossFit Arezzo a uscire dalle mura della palestra. La società ha infatti stretto un accordo con il Bsc Arezzo per utilizzare le strutture e il verde del campo da baseball e, da lunedì 16 giugno, proporrà a tutti i suoi atleti un allenamento estivo completamente all’aperto. «Questa opportunità promette una preparazione più gratificante e stimolante – spiega l’istruttore Alessio Piccolo. – In estate abbiamo deciso di non stare chiusi in palestra e la possibilità di utilizzare l’impianto del Bsc Arezzo ci permette di proporre all’aperto tutti i nostri esercizi di fitness: questi allenamenti possono rappresentare l’occasione per vincere la pigrizia tipica dei mesi più caldi e per far conoscere il CrossFit anche a chi durante l’anno pratica altri sport». Il CrossFit Arezzo continuerà questa opera di promozione con la presenza per due fine settimana nei giardini di Villa Severi: dal 12 al 15 giugno la società sarà al Festival del Territorio e dal 28 al 29 giugno al Festival del Fitness. In entrambe le occasioni sarà attrezzata una piccola palestra che permetterà a tutti gli interessati di provare un vero allenamento di CrossFit con una lezione introduttiva allo sport. Infine venerdì 6 giugno, a partire dalle ore 18.00, è in programma la festa per celebrare l’apertura ufficiale di CrossFit Arezzo: la palestra della società, situata in via Gobetti 23/f, ospiterà un buffet aperto all’intera cittadinanza e una presentazione della disciplina. Per informazioni è possibile chiamare Piccolo al 349/77.19.007, scrivere a crossfitarezzo@gmail.com o visitare il sito www.crossfitarezzo.com. Image Courtesy of CrossFit Inc.

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Un altro anno in Purgatorio…

di Omero Ortaggi

di Luca Stanganini

a lunga trasferta in terra sicana conclude l’avventura dell’Arezzo nei play-off di Serie D, speranzoso di proseguire il cammino fino alla finale dopo l’incoraggiante vittoria dello Iacovone a Taranto. Ma si sa, come nei conclavi, si entra papi e si esce (con) Cardinali, rigorosamente con la maiuscola poiché con il suo avvento l’Arezzo ha trovato quell’entusiasmo che forse era mancato nel resto della stagione. Così vanno avanti gli avversari, a tutto (Akra)gas mentre gli amaranto del presidente Ferretti rientrano ai box e scendono dalla macchina. Una monoposto con un cavallino rampante che, come da migliore tradizione, avrebbe dovuto rappresentare la squadra da battere, nei Gran Premi della Serie D, alla quale è mancato però lo spunto in rettilineo, mentre in curva sovente c’è stata qualche uscita di pista. Colpa del telaio (la squadra), colpa del pilota (l’allenatore), oppure colpa di chi questa fiammante F1 amaranto l’aveva progettata e fatta passare per una Ferrari dei tempi d’oro? La colpa, si sa, morì zitella poiché nessuno la voleva. Allora, salvo ripescaggi miracolosi, non resta che rimanere ancora almeno un anno a purga. Non esistono più le belle stagioni. Tantomeno nel calcio.

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Mauro FERRETTI Se senti tuonare, prima o poi arriva il temporale. Così, dalla vicina

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Siena, arrivano minacciosi i cumulonembi carichi di grandine per il futuro dell’Arezzo, con il Presidente amaranto tentato dalle sirene bianconere. Quando piove, ferri e Ferretti fanno la ruggine. Per cui, per prevenire il futuro, meglio sgomberare il cielo dalle nubi. La posta in “palio” la cerchi qua. Thomas SCARPELLI All’“Esseneto” di Agrigento, scivola via una stagione come la palla dai suoi guanti, in occasione del gol che decide la sfida contro i biancoazzurri agrigentini. Un finale di stagione sotto gli standard mostrati nel resto dell’annata. Incidenti di percorso, possono capitare. Stefano CARDINALI Dalle sue parti, a Città di castello, dicono: Cèrqua più grossa, che mai non fa la ghianda. Tradotto, si è trovato a dover gestire una grande quercia, bella da vedere (l’Arezzo), che non ha dato i frutti sperati. Lui ha provato a dargli una annaffiatina e, a un certo punto, sembrava funzionare, prima che nell’afosa Sicilia il caldo ne seccasse le radici. Però, come giardiniere ha dimostrato di avere il pollice verde. Perché non riprovarci?


AREZZO

BELLE ARTI

RIDICASENTINO 2014, DOVE IL CABARET SI UNISCE ALLA LETTERATURA

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Ridicasentino 2014 il cabaret si unirà alla letteratura. Il festival casentinese, organizzato dai Noidellescarpediverse e giunto all’ottava edizione, proporrà per la prossima estate un’importante novità che va ad affiancarsi al tradizionale concorso dedicato alla comicità: il primo Premio letterario nazionale “Ridicasentino”. Potranno partecipare alla gara racconti a tema libero ma caratterizzati da leggerezza e di genere ironico, comico e divertente, scritti da autori che abbiano già compiuto il diciottesimo anno di età. «Siamo fieri di proporre questa bella novità – affermano Alan Bigiarini e Samuele Boncompagni dell’associazione Noidellescarpediverse. – Ridicasentino ogni anno porta il cabaret e la comicità nei borghi più belli della vallata, ma da questa edizione abbiamo deci-

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L’ASSOCIAZIONE NOIDELLESCARPEDIVERSE LANCIA IL PRIMO PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “RIDICASENTINO” di Marco Cavini so di arricchirlo con un concorso letterario che, ovviamente, non poteva far altro che assecondare la natura comica del nostro festival. Simpatia e comicità dovranno dunque essere alla base dei racconti che si contenderanno la prima edizione di questo premio». Ogni autore potrà presentare un massimo di tre racconti, anche già in gara in altri concorsi, inviando tutte le sue opere ai Noidellescarpediverse entro e non oltre venerdì 20 giugno 2014. I testi saranno giudicati da una commissione nominata dagli organizzatori di Ridicasentino e composta da esperti nei settori della cultura, del teatro e della letteratura. Al termine del festival, in calendario nel prossimo luglio, sarà in programma una serata dedicata esclusivamente al concorso letterario, con le letture dei migliori racconti da parte di alcuni attori professionisti e le successive

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premiazioni. Tra i ricchi premi previsti per il vincitore c’è un weekend per due persone in un hotel nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, la pubblicazione del racconto sul mensile “Casentino Più”, l’intervista con foto su “Il Settimanale di Arezzo” e una selezione di vini personalizzati della manifestazione. «Invitiamo scrittori o aspiranti scrittori – concludono Bigiarini e Boncompagni, – a non perdere l’occasione di partecipare a un concorso che abbiamo intenzione di far crescere e di far diventare un appuntamento sempre più importante nel mondo della letteratura comica nazionale». Ulteriori informazioni e il bando completo sono scaricabili dal sito internet www.ridicasentino. it; per qualsiasi comunicazione è possibile contattare Boncompagni al 338/900.17.99 o Bigiarini al 333/93.42.846. IL SETTIMANALE DI AREZZO

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ROBERTO GHEZZI PRESENTA A MILANO “SUBLIMEN” di Marco Botti

IL MUSEO FONDAZIONE “MATALON” OSPITA LE OPERE DELL’ARTISTA CORTONESE oberto Ghezzi sbarca a Milano. Quello che è ormai considerato all’unanimità uno dei più interessanti talenti pittorici del territorio aretino, esporrà dal 29 maggio al 28 giugno 2014 al Museo Fondazione “Luciana Matalon”, centro per la promozione, lo studio e la valorizzazione dell’arte contemporanea. Una nuova e prestigiosa tappa di una carriera in costante ascesa per il giovane pittore cortonese, che presenta nella città meneghina la personale subLimen, a cura di Giovanni Faccenda. Ghezzi frequenta fin da piccolo lo studio di scultura e pittura di famiglia e negli anni approfondisce le tecniche grazie alla scuola di Katarina Alivojvodic ad Arezzo e ai corsi di nudo, incisione e storia dell’arte presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Fin dagli anni Novanta espone con regolarità e puntuale successo in personali e collettive, sia in Italia sia all’estero, che lo portano a essere segnalato, nel 2014, come artista meritevole nell’edizione numero 50 del CAM – Catalogo dell’Arte Moderna (Editoriale Giorgio Mondadori). Il termine che dà il titolo alla mostra milanese – dal latino sub, “sotto” e limen, “soglia” – è anche quello scelto dal pittore per ognuna delle opere che compongono il suo ciclo. Protagonisti sono paesaggi sospesi nel sogno, pervasi da un’aurea intrigante, ma anche orizzonti marini, ebbri di essenze imperscrutabili e spiriti invisibili, che palesano un nuovo passaggio evolutivo. Ghezzi indaga le trame del creato tra il crepuscolo e l’aurora, tra la stasi e il prodigio, per oltrepassare l’ermetico confine di un “altrove”, rimasto ignoto per chissà quale incanto, e assaporare umori che erano stati fecondi per i maestri romantici che egli continua a guardare come modelli preferiti.

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Come difatti spiega il curatore della mostra Giovanni Faccenda, il cortonese è un raffinato interprete di quella tradizione volta a indagare i misteri ancestrali che sussistono nel rapporto tra uomo e natura: un connubio denso di enigmi, dove collimano l’armoniosa bellezza e il senso – sempre incombente – di oscure calamità sul punto di manifestarsi. L’artista dipingere la natura nei suoi più reconditi e intimi segreti. Emblematica diventa così la meditata rarità di colori che occupa la sua tavolozza in questa ultima fase, a significare il valore dell’assenza e della sensazione, quando diventano evocative di ataviche percezioni. www.robertoghezzi.it

IL GIAPPONE AD AREZZO Miyayama Hiroaki espone nella sede di Imago

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Associazione fotografica Imago ospita nella sua sede di via Vittorio Veneto 33/20, ad Arezzo, una mostra di caratura internazionale. Il Giappone è protagonista assoluto dell’iniziativa inaugurata sabato 24 maggio, grazie alla personale dell’artista Miyayama Hiroaki, che sarà visitabile fino al prossimo 8 giugno. Nato a Tokyo, Hiroaki presenta opere bellissime che varcano il confine asiatico per approdare in molte città europee, tra cui Arezzo. Fonte di ispirazione è il capolavoro letterario giapponese Genji Monogatari, a cui l’artista dedica le sue cinquantacinque calcografie, eseguite nel corso di molti anni e caratterizzate da un’infinita perizia. La tecnica compositiva usata, infatti, prevede la formazione di ogni colore attraverso il passaggio di cinque diverse lastre. Per ottenere lo sfondo dorato, invece, l’artista si affida di nuovo a una particolare tecnica, che prevede l’uso del ritaglio con contorni impercettibili delle immagini già presenti. www.imagoarezzo.com Sara Gnassi

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LE VISIONI DI SOFIA SGUERRI IN MOSTRA AD AREZZO

(RI)CICLI. TRASFIGURAZIONI MATERICHE di Cecilia Falchi

al 29 maggio al 21 giugno 2014 il Centro benessere “Corpo e Mente” di via Tanucci 21, ad Arezzo, ospita (ri)CICLI. Trasfigurazioni materiche, un nuovo capitolo nella carriera artistica di Sofia Sguerri, che nella sua attuale ricerca dà libero sfogo a una sperimentazione senza limiti, dove fotografia, pittura e danza si fondono come non mai. I lavori di Sofia sono un connubio di stili differenti non solo grazie all’uso della fotografia e della pittura, ma anche grazie all’utilizzo di materiali di recupero, “riciclati” a nuova vita. Lo studio della figura umana e il ritorno alla natura trasportano l’artista e l’osservatore verso mondi onirici privi di confini spazio-temporali, in un’indagine introspettiva e intima dove i nudi rispecchiano gli stati d’animo che nel tempo si evolvono e si trasformano. Come ha già sottolineato Silvia Rossi di ExpArt, le linee grafiche naturali dei corpi che Sofia raffigura sono esaltate ed estraniate al tempo stesso, così da lasciare una visione parziale della scena, trasfigurando – attraverso la materia – le immagini in micro-narrazioni. Sofia Sguerri, classe 1989, è un’artista aretina a tutto tondo: fotografa, pittrice e performer, appassionata di danza fin da piccola. Conosciuta per la sua attività all’interno di Spazio Seme, di cui è fotografa ufficiale e con cui collabora a workshop e progetti, vanta importanti esibizioni artistiche in Brasile e Messico. Il 26 aprile 2014 ha ricevuto, con l’opera Tree Time, una menzione speciale al III Premio internazionale di Arte Contemporanea Primal Energy di Orbetello. (ri)CICLI. Trasfigurazioni materiche è il quarto appuntamento di L’incanto dell’essere tra corpo e mente, un progetto curato da Marco Botti che vedrà coinvolti fino al 13 dicembre 2014 otto talentuosi artisti. Giovedì 29 maggio l’inaugurazione della personale è stata impreziosita da una performance ideata ed eseguita da Sofia Sguerri assieme a Leonardo Lambruschini di Spazio Seme, dove sono state messe in scena le fasi del processo creativo dell’artista aretina. Nel corso del vernissage il pubblico presente ha potuto ascoltare anche gli Sciapò in concerto e apprezzare la consueta degustazione di vini, questa volta proposta dalla Fattoria “Santa Vittoria” di Pozzo della Chiana.

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EXPO CANINA & DOG RUNNING Con Anima Animalis, al via una rassegna dedicata al miglior amico dell’uomo

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abato 31 maggio il Parco Giotto di Arezzo ospita Anima Animalis, una manifestazione organizzata dalla Nardone Watzlawick Onlus per promuovere i benefici sociali della relazione tra esseri umani, animali e ambiente. L’evento affronterà temi quali alimentazione, salute, benessere, ma anche informazione grazie agli esperti presenti e sensibilizzazione su argomenti come l’abbandono estivo dei cani, con l’obiettivo di disincentivare tale fenomeno. Oltre alla mostra canina per cani di razza e meticci e la mini maratona sono tante le iniziative della giornata. A cominciare dalla mattina alle 10.30, con gli educatori dell’Akademia Cinofila. Protagonisti anche i cani salvati da canili lager, quelli che si esibiranno in agility dog e quelli che vengono utilizzati per missioni di salvataggio e ricerca di dispersi in collaborazione con il Gruppo unità cinofile di soccorso G.U.C.S. Valdarno. Spazio infine ai cani da pet therapy, insieme all’associazione G.A.I.A. di Arezzo. In questo caso conduttori e psicologi illustreranno i molteplici benefici del rapporto uomo animale anche per scopi terapeutici nei confronti di bambini, anziani, malati e disabili. www.animaanimalis.it Cecilia Falchi

AMERICA AND ITALY LANDS I LOVE Pinque Clark protagonista degli spazi di Via Cavour 85 ia Cavour 85, ad Arezzo, presenta la mostra personale di fotografia dell’artista americana Pinque Clark dal titolo America and Italy lands I love. L’esposizione, a cura del professor Mario Belardi, ospita circa settanta foto, inedite in Europa ed esposte per la prima volta ad Arezzo: un’ampia selezione di scatti recenti dell’artista americana, eseguiti negli Stati Uniti e in Italia. Molte delle foto in mostra catturano poetici e silenziosi paesaggi del Colorado, spesso accarezzati dalla neve. Terre maestose che zampillano di vita. Non a caso fiori, alberi, laghi, montagne, uccelli, oche migratorie, mucche e cavalli sono presenti nelle opere della Clark, assieme a tante altre eclettiche visioni, che vanno dalle architetture alla pittoresca popolazione locale. La mostra proseguirà, a ingresso gratuito, fino a martedì 10 giugno. Tra gli eventi collaterali si segnala, sabato 31 maggio alle ore 18, un incontro tra l’artista e alcuni noti fotografi di Arezzo come Enrico Borgogni, Bruno Tavanti, Paolo Caponi, Claudio Vinci, Fabio Civitelli, Fabiana Laurenzi, Luigi Torreggiani, Federica Malentacchi, Luca De Pasquale ed Enrico Fico. www.villicanadannibale.com Serena Capponi

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AVERE TRE VIG FAMIGLIA a nascita dei Vigili del Fuoco risale addirittura ai tempi dell’imperatore Augusto, ma solamente dal 1935 diviene ufficialmente Corpo Nazionale. Oggi i pompieri fanno parte del personale del pubblico impiego: dal gattino da salvare alla vecchietta rimasta fuori, fino a incidenti e operazioni pericolosissime, per i quali vien da dire

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che il loro stipendio non di Ivana Marianna vale il rischio. Il precaria- Pattavina to persiste e il personale scarseggia, quindi il loro impegno è maggiore: le mogli, le madri, i figli, i familiari di questi eroi sono consapevoli delle difficoltà. Abbiamo incontrato la signora Manola, sposata da 35 anni con un ex Vigile del Fuoco (nucleo operativo di terra) in pensione. Vigile è anche il cognato e, sembra proprio destino, pure suo figlio trentenne svolge questa professione! La signora Manola ci dice: «Bisogna avere spirito di gruppo, una certa vocazione e predisposizione caratteriale ad aiutare il prossimo. Riguardo a mio marito, questa professione – per cui è necessaria una specifica formazione – gli ha insegnato a rimanere calmo e freddo nel momento più critico, il crollo semmai viene dopo». Qual è un evento che ha segnato suo marito? «Di solito non racconta del suo lavoro, ma sono i bambini in pericolo che straziano il cuore, non solo suo. Spesso la squadra viene chiamata da genitori i cui figli vivono da soli e non rispondono al telefono o al campanello di casa. Ricordo bene quell’unica volta in cui mio marito si sfogò con me: trovò una ragazza indifesa, davvero bellissima, senza vita in una vasca da bagno, ha pianto… Pensava a nostra figlia». L’altro suo figlio è pure lui Vigile del Fuoco… «All’inizio, finito il periodo – ben 6 anni – di pre-

Osteria dé Cenci

Cucina tipica toscana via dé Cenci 11, Arezzo tel. 0575 24572 osteriadecenci@gmail.com 26

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GILI DEL FUOCO IN cariato e assunto definitivamente, fu mandato nel Nord Italia: un ragazzo così giovane in una città così lontana… poi finalmente, dopo tre anni, ottenne il trasferimento ad Arezzo e ritornò ad abitare con noi. Però le parole mie e di tutte le madri, le più significative, rimangono sempre le stesse: “Stai attento!”. Anche perché per le emergenze viene chiamato pure di notte… e per un periodo è stato in Abruzzo durante il terremoto, la mia ansia era alle stelle». I Vigili del Fuoco dal 1989 sono ambasciatori Unicef. «Questo è un grande onore, nella divisa c’è lo stemma, il logo di questa importantissima associazione umanitaria». Il ruolo della fede in questa sua famiglia speciale? «Per la mia famiglia ha un valore incredibile, in particolare per mio marito e suo fratello dopo la scomparsa del loro papà». Vogliamo ringraziare i Vigili del Fuoco a nome del signor Giuseppe, purtroppo invalido e non autosufficiente: era la notte del 24 dicembre e nessun operaio sarebbe venuto per rimettergli in funzione la caldaia andata in blocco e ripristinare la corrente elettrica saltata. Viste le basse temperature, infermo in un letto, senza riscaldamento, questo nonnino in precarie condizioni di salute in attesa di riparare il tutto, per evitare una polmonite avrebbe dovuto essere trasportato in un ospedale. Ma l’intervento dei

Vigili del Fuoco è risultato provvidenziale: è così potuto rimanere nella propria casa, con figli e nipotini intorno, a mangiare il panettone. Signora Manola, cosa le viene in mente a questo proposito? «Mi viene in mente – guarda caso – che conosco anche io questo signor Giuseppe e ricordo che mio figlio mi raccontò questa cosa. Quella sera era in servizio e mi fa piacere che proprio lui, insieme ai suoi compagni, gli abbiano portato un bel regalo di solidarietà nella notte del Santo Natale».

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LA NUOVA RIFORM PENALE apparato sanzionatorio penale italiano è stato recentemente soggetto a modifiche di rilevante importanza, a seguito dell’entrata in vigore della Legge 28/04/2014 n. 67, recante “Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili”. La Legge Delega è stata emanata al fine di eliminare il carico eccessivo dei procedimenti penali e diminuire le persone detenute presso gli istituti penitenziari (per questo definita “svuota-carceri”). Moltissime sono le novità, ma solo alcune sono di immediata applicazione. Un primo gruppo di norme riguarda la delega al Governo in materia di pene detentive, i cui decreti legislativi dovranno essere adottati entro 8 mesi dall’entrata in vigore della Legge Delega: – introduzione della reclusione e dell’arresto domiciliari. Viene introdotta la pena detentiva non carceraria, ossia la reclusione o arresto presso il “domicilio” del condannato (per domicilio dovrà intendersi l’abitazione o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza o accoglienza), con durata continuativa o per singoli giorni della settimana o per fasce d’orario. Le pene detentive non carcerarie dovranno diventare pena principale da applicare in automatico a tutte le contravvenzioni colpite da arresto e a tutti i delitti il cui massimo di legge è sino a 3 anni. Se invece la reclusione va da 3 a 5 anni, sarà il giudice a decidere tenendo conto della gravità del reato e della capacità a delinquere. La norma non si applica però ai delinquenti abituali, professionali e per tendenza, oltre a chi venga a violare le prescrizioni per la reclusione o l’arresto domiciliare (evasione domiciliare). – I braccialetti elettronici diventeranno la norma e non più l’eccezione. Mentre oggi il giudice, nel momento in cui dispone gli arresti domiciliari, può imporre i braccialetti se ritenuti indispensabili, nel prossimo futuro il braccialetto elettronico dovrà essere sempre prescritto, salvo particolari eccezioni. – Lavori di pubblica utilità. Sempre per i reati per cui è prevista la reclusione domiciliare o l’arresto domiciliare, il giudice può applicare alla condanna anche la sanzione del lavoro di pubblica utilità (attività gra-

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MA DEL SISTEMA

a cura dell’avv. Giacomo Chiuchini

tuita in favore della collettività per una durata minima di 10 giorni). Un secondo gruppo di norme riguarda invece la delega al Governo per la riforma della disciplina sanzionatoria, i cui decreti legislativi dovranno essere adottati entro 18 mesi dall’entrata in vigore della Legge Delega: – depenalizzazione (ovvero trasformazione del reato in illecito amministrativo) per tutti quei reati: a) puniti con la pena della sola ammenda o multa, salvo i reati in materia di: 1) edilizia e urbanistica; 2) ambiente, territorio e paesaggio; 3) alimenti e bevande; 4) salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; 5) sicurezza pubblica; 6) giochi d’azzardo e scommesse; 7) armi ed esplosivi; 8) elezioni e finanziamento ai partiti; 9) proprietà intellettuale e industriale; b) alcune fattispecie di reato indicate espressamente dalla Legge Delega (ad esempio il reato di omesso contributo previdenziale non eccedente 10 mila euro, il reato di immigrazione clandestina, i reati di atti osceni e pubblicazioni oscene, il disturbo del riposo, ecc.). Tra l’ultimo gruppo di norme, di immediata applicazione a decorrere dal 17/05/2014, spicca sicuramente la seguente: – la sospensione del procedimento penale con messa alla prova. L’istituto giuridico della “messa alla prova”, che trova applicazione da tempo nel processo minorile, è stato adesso previsto anche per gli adulti. Nei procedimenti per reati puniti con la sola pena pecuniaria o con pena detentiva non superiore nel massimo a 4 anni, sola, congiunta o alternativa alla pena pecuniaria, nonché per i delitti con cui è prevista la citazione diretta a giudizio, l’imputato potrà chiedere la sospensione del processo con messa alla prova. Consiste, in pratica, nel sospendere il processo al fine di permettere all’imputato di svolgere un determinato servizio sociale e un lavoro di pubblica utilità, oltre a provvedere al risarcimento del danno provocato alla vittima. L’esito positivo della prova, che può essere concessa una sola volta, comporta l’estinzione del reato. Avv. Giacomo Chiuchini [Avvocato del Foro di Arezzo] Per porre domande inerenti all’inserto scrivete all’indirizzo di posta elettronica giacomochiuchini@gmail.com

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di Leonardo Zanelli

il sonetto

Sìndeco e Assessore, ormai perdenti, han fatto ghjètro fronte e han ripiegato, subendo smacco senza precedenti, sul campo ch’ai rubbìsti è riservato». «Ma quéla zona, Tónio, unn’è lontana da la Villa Sivèri e unn’è de fori ch’anco da lìe se sènteno i rumori,

chilometro zero

si soffia ’l vento che ’nn’è tramontana». «Senza pensare, Beppe, ch’anco lìe ce son le case… unn’è finita quìe!».

In molti stanno praticando jogging e passeggiate in questi giorni, complici le belle giornate e la necessità di ritrovare la forma fisica. Non di rado si vedono queste persone reintegrare energie e vitamine lungo il percorso scelto accuratamente. I migliori percorsi passano vicino ai ciliegi – sempre più spesso abbandonati – che, già sul finire di maggio, offrono i primi e ancora turgidi frutti. Nei prossimi giorni preparatevi a spingere sulle gambe, in quanto lungo il percorso potrete disporre di un numero maggiore di energie e i detti come “Di maggio ciliege per assaggio, di giugno ciliege a pugno” stanno a ridi Fabio cordarcelo. Mugelli

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Godzilla *** Tokyo, una centrale nucleare in tilt a causa di una scossa sismica di provenienza non identificata. Joe Brody, pur perdendo la moglie in questo tragico episodio, decide di non darsi per vinto e di indagare le ragioni di questo disastro. Dopo quindici anni di indagini emergerà una verità inaspettata e distruttiva. Reboot, Remake o Re-remake? Non è facile rispondere, visto che il Godzilla di Gareth Edwards si pone a cavallo di queste tre definizioni. Quello che è certo e che siamo distanti anni luce dal Godzilla di Roland Emmerich, la dimensione notturna, la fotografia livida e l’atmosfera nolaniana mettono su un piano riflesso quasi secondario l’azione. Un’operazione non per tutti, ma sicuramente interessante e mai banale, attenta ai dettagli micro piuttosto che alla macro preponderanza del bestione protagonista. Da non sottovalutare. Jacopo Fabbroni

cinema

«Stavolta, Beppe, han vinto i risidenti: el Comitato unn’ha mai mollato, lottando sempre co’ l’unghje e co’ denti, per fa capì quant’era ’ncavolato.

GASTROROCK 2014 Festa a Venere con stand enogastronomici, giochi e musica. I concerti cominceranno venerdì 30 maggio dalle ore 21.30 dove saliranno sul palco gli Umagroso, gruppo composto da 9 elementi che propone diversi generi musicali, dal funky al soul al blues, alla dance anni Settanta-Ottanta, mentre sabato 31 maggio toccherà ai Kabìla (Italia/Libano) che propongono un sound etno-pop in cui le lingue (arabo e italiano) e i suoni (strumenti etnici ed elettronici) si incontrano e si fondono. Kabìla in arabo significa tribù. Una tribù che rappresenta l’intera umanità nei suoi mille colori, lingue e culture. Special guest Kafela Femme con di Lucio Massai danze orientali.

l’evento

Braccio de ferro a Villa Sivèri

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