Il Settimanale di Arezzo 191

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ANNO V NUMERO 191 • VENERDÌ 9 MAGGIO 2014 • COPIA GRATUITA FRANCESCO CIABATTI E ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Un bicchiere di vino non fa buon sangue 5 Arezzo Wave a Villa Severi: e la viabilità? 6 Scuola: alla volta di un sapere sempre più specialistico 28 DiversAmore: affettività e sessualità nelle persone con disabilità intellettiva

17 Il Tennistavolo Arezzo firma il IV Torneo Nazionale Predeterminato 18 Pattinare verso… l’azzurro! 19 L’Arci Pesca Fisa lancia il primo trofeo in notturna 20 Ilaria Badalotti, splendido bronzo all’Open di Toscana LE PELLEGRINE ARTUSI E… 21 …e le friselle

AREZZO’N’ROLL 8 Terrorhawk, i falchi su Arezzo! FACOLTÀ DI PAROLA 11 Premio Ethos 2014 al Comando Carabinieri AREZZO SPORT 13 Le ragazze della Chimera Nuoto prime in Italia nel Fondo 15 Downhill, in bici in discesa a tutta birra! 16 Alla Union Team Chimera arrivano i Camp estivi del Parma

A REGOLA D’ARTE 22 Clic.hè si rinnova nel segno di Arezzo 23 Quattro talentuose autrici alla Galleria 33 24 A Montevarchi due giorni all’insegna della ecosostenibilità 24 Spazio Seme celebra Luigi Malabrocca, il ciclista che voleva perdere 25 Lo spazio delle illusioni: le visioni di Leonblas in mostra ad Arezzo 26 Castelsecco, un patrimonio da riscoprire

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO V NUMERO 191 – VENERDÌ 9 MAGGIO 2014 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SADOTTI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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UN BICCHIERE DI VINO NON FA BUON SANGUE i solito si dice il contrario, ma proprio questa e molte altre credenze popolari i club A.C.A.T. cercano di scardinare, per indurre un vero e proprio cambio nello stile di vita delle persone con problemi alcol-correlati e delle loro famiglie. A.C.A.T. è l’acronimo di Associazione Club Alcolisti in Trattamento e, come si legge nel loro sito è “un’associazione privata che si riunisce una volta alla settimana secondo la metodologia del professor Hudolin […] è una porta aperta per le famiglie in difficoltà a causa dei problemi alcol-correlati e complessi, dove le famiglie si incontrano per smettere di bere e, soprattutto, per iniziare a consolidare il cambiamento del proprio stile di vita verso la sobrietà”. Ad Arezzo ci sono circa una decina dei 2000 club italiani, anche se il Metodo Hudolin ha respiro mondiale; grazie a un’annuale raccolta dati fatta in modo anonimo, si può affermare che circa l’83% delle famiglie che frequentano i Club Hudolin riescono ad allontanarsi dall’alcol. «Il Metodo Hudolin, dal fondatore Vladimir Hudolin – racconta uno dei volontari di Arezzo, Giovanni Bertoni, laureato in Psicologia – parte dal riconoscere che l’alcolismo non è una malattia o un vizio, ma uno stile di vita che si riflette sui rapporti che la persona ha quotidianamente». Questo è dovuto proprio all’approccio ecologico-sociale con cui il neuropsichiatra Hudolin ha affrontato il fenomeno; l’alcol è riconosciuto come droga anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci spiega Bertoni, poiché ne ha tutte le caratteristiche: ha un potere psicoattivo, ovvero modifica il funzionamento del cervello, e induce assuefazione cioè per ottenere lo stesso effetdi Elena to bisogna aumentare la Aiello dose. Di solito c’è un fattore scatenante che dà la misura del problema e generalmente si arriva al Club passando dal Ser.T., ma non è l’unico modo; una delle prime domandee hi è il che viene posta è “Di chi problema?” e la risposta contiene già parte porta come nasce il probledella soluzione: non importa

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ma, l’importante è che chi si rende conto della situazione faccia il primo passo. Il metodo prevede un approccio familiare ed è la coppia o tutta la famiglia a partecipare alle riunioni, per questo il Club viene detto anche “comunità multifamiliare”; nel caso in cui non ci sia nessun familiare disponibile si richiede la presenza di una persona amica o il Club stesso può assolvere la funzione di famiglia sostitutiva. I Club sono aperti alle famiglie che hanno problemi alcol correlati e nessun altro, escluso il servitore-insegnante, può entrarvi; il servitore-insegnante è colui che conosce il metodo e lo spiega: può essere chiunque abbia partecipato al corso di formazione detto “Settimana di Sensibilizzazione” e che partecipi sia alle riunioni mensili sia a occasionali giornate di aggiornamento. Le riunioni del Club durano un’ora e mezzo e sono territoriali, o almeno dovrebbero esserlo, per favorire il ristabilirsi di connessioni sociali tra persone che vivono nella stessa comunità e condividono uno stesso problema. Le regole sono semplici: si arriva puntuali, si legge il verbale e si parla a turno liberamente, perché non si giudica o danno consigli: si cerca di ristabilire la fiducia verso l’altro e la libertà di espressione del sé… Dopo un incontro con il servitore-insegnante che spiega regole e scopi del Club, si inizia a partecipare alle riunioni: «Nella prima fase è importante ascoltare famiglie che hanno lo stesso problema… Dopo accade una cosa che non è scontata per nessuno, né per chi beve né per chi non beve: il fatto di stare lì e ascoltarsi è una gran fatica… Viene voglia di intervenire, di ribattere, ma quello che ne viene fuori è bellissimo: pensiama alle famiglie dove non esiste più il dialogo, quanto è importante avere dei tempi in cui uno parla e l’altro ascolta e viceversa. Poi ognuno ha i suoi tempi e i cambiamenti non si vedono immediatamente, ma i modifiche del comportamento si hanno anche all’inizio con l’interruzione dell’uso di alcol. Per qualcuno arrivano dopo qualche anno, ma la frequenza al Club non ha scadenza: l’obiettivo è cambiare stile di vita, e si interrompe quando si crede di averlo fatto».

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AREZZO WAVE A VILLA SEVERI: MA QUANDO VERRÀ SISTEMATA LA VIABILITÀ DELLA ZONA? ove su dieci, i big dell’Arezzo Wave 2014, Elio e Le Storie Tese affiancati dagli Avion Travel si esibiranno nella sempre suggestiva location di Villa Severi. Un polmone verde recuperato per la città, che speriamo non esca troppo malconcio dl passaggio del festival più amato dagli aretini. Così tra raccolte firme antifestival tra i residenti e la voglia di portare un po’ di bella musica a due minuti dal centro di David Mattesini città, resta aperta su tutte una questione non di poco conto: la viabilità nella zona resta, a detta dei residenti, tutta da risolvere. Quale migliore occasione per il Comune per prendere in mano la situazione, quindi, se non con l’arrivo di Arezzo Wave? Il problema si fa più sentire infatti su entrambe le direttrici principali che dal centro portano all’esterno della città: ovvero sia su via Fonte Veneziana, che dal Tribunale scende verso Villa Severi, dove più che altro mancano i parcheggi, sia nel tratto che da via Trento Trieste sbuca su via Anconetana. Qui la protesta dei cittadini si è fatta infatti sentire con una petizione rivolta al Comune, che chiede che vengano messi sia i marciapiedi che mancano completamente nel primo tratto della via che arriva all’incrocio di Staggiano, sia i rallentatori, che impediscono alle auto di raggiungere velocità insostenibili in un centro abitato. In verità i residenti avrebbero chiesto di portare il primo tratto della strada a senso unico, realizzando in una corsia nuovi parcheggi per i residenti, in una zona dove posti auto non ce ne sono. Ma se intanto si mettessero un paio di rallentatori in prossimità degli attraversamenti pedonali presenti, con minore spesa per il Comune, sarebbe già un gran passo avanti. Nella zona infatti si sono verificati di recente non pochi sinistri, a causa principalmente dell’elevata velocità che raggiungono le auto di passaggio, che mettono a serio rischio l’incolumità dei pedoni. A questo punto la palla passa dunque al Comune: a volte con piccoli interventi ordinari, si potrebbero evitare polemiche quando arrivano belle manifestazioni come Arezzo Wave, a complicare la vita di cittadini già in difficoltà proprio per la viabilità sotto casa propria.

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SCUOLA: ALLA VOL SEMPRE PIÙ SPECIA offerta formativa proposta dagli istituti aretini appare varia ed eterogenea, con proposte diversificate in grado di appagare le richieste dei molti studenti che, in questo periodo d’incertezza, chiedono sempre più garanzie sul futuro alle scuole secondarie di secondo grado. D’altra parte, però, vi sono molti istituti che presentano dei corsi con nomenclature particolarmente simili, come ad esempio gli indirizzi “linguistici” e quelli “scientifici”. Le scuole che offrono questi indirizzi analoghi sono di per sé abbastanza diverse e proprio per questo vogliamo chiederci se vi siano realmente tra i corsi proposti particolari differenze o se a distinguerli sia solo l’Istituto comprensorio che li ospita. Gli istituti che offrono una specializzazione orientata verso le Scienze Naturali sono l’ I.T.I.S. “Galileo Galilei”, il Liceo Scientifico “F. Redi” e l’Istituto d’Arte “Piero della Francesca”. Tutti i tre i corsi proposti garantiscono una formazione culturale ben bilanciata tra conoscenza umanistica e scientifica, strizzando però l’occhio a un particolare settore delle scienze. L’ambito biomedico – verso cui questi corsi indirizzano – è sicuramente uno dei pochi campi da considerarsi ancora in sviluppo nell’attuale periodo storico di effettiva stasi. L’I.T.I.S. propone il corso Biologico-Sanitario, caratterizzato da un forte orientamento verso la conoscenza specifica della biologia di base e in grado, quindi, di offrire la formazione più specialistica dei tre: questo corso infatti prevede un numero consistente di ore di materie d’indirizzo con annesse ore di laboratorio. Il Liceo Scientifico “F. Redi” offre, invece, l’opzione di Scienze Applicate, meno tecnica della precedente e con un numero inferiore di ore di studio di Scienze Naturali e di laboratorio, ma indubbiamente con un’offerta più ampia per ciò che concerne le altre materie. In più

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OLTA DI UN SAPERE ALISTICO il Liceo Scientifico presenta anche l’alternativa Liceo delle Scienze Applicate con opzione Latino. Anche l’Istituto d’Arte “Piero della Francesca” propone un indirizzo scientifico, Liceo Scientifico di Scienze Applicate: questo corso rappresenta un vero punto di svolta per l’istituto, che ha sempre puntato su campi di conoscenza completamente diversi. Tutti e tre i corsi, una volta terminati, rilasciano un diploma di Liceo Scientifico. Per quanto riguarda gli indirizzi “linguistici”, gli istituti a proporli sono i seguenti: Liceo Scientifico “F. Redi”, Liceo “V. Colonna” e I.P.A.C.L.E. “Buonarroti-Fossombroni”. Anche in questo caso, come detto precedentemente riguardo al sapere scientifico, indubbiamente lo studio delle lingue può puntare sulla sua forte attualità e spendibilità nel mondo lavorativo. Tra i tre corsi l’essenziale differenza è il diploma rilasciato una volta conseguita la maturità: se per i primi due istituti si tratta di diploma di Liceo Linguistico, per il terzo è un diploma di Perito Commerciale e Corrispondente in Lingue Estere. Il Liceo Scientifico e il Liceo “V. Colonna” propongono lo stesso corso, con un equivalente orario di studio; entrambi, quindi, assicurano l’acquisizione della padronanza comunicativa di tre lingue grazie al loro studio quinquennale. In aggiunta prevedono anche lo studio biennale della lingua latina. L’I.P.A.C.L.E. offre, invece, un corso maggiormente proteso verso il mondo del lavoro, fornendo – oltre

a una formazione culturale – anche una formazione professionale e unendo, così, lo studio di tre lingue a nozioni di Economia Aziendale. Quindi in alcuni casi le divergenze tra corsi similari vi sono e sono sostanziali, in altri casi a differenziare realmente i corsi è l’ubicazione. Ciò che senza dubbio lega tutti questi corsi è lo sguardo al mondo del lavoro e l’obiettivo di formare giovani di cui il mercato avrà presto bisogno. Chiara Sadotti

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di Lucio Massai

TERRORHAWK, I FALCHI SU AREZZO!

bbiamo visto i Terrorhawk al Rock Heat qualche mese fa e ci hanno colpiti per l’energia e la voglia di stare sul palco. Con loro si rafforza la scena musicale del punk-rock e derivazioni in tema emo. Ma sentiamo i ragazzi che ci dicono. Il significato del nome? «Il nostro nome riprende il titolo dell’album dei Bear vs. Shark, band americana che ascoltavamo alcuni anni fa, e saltò fuori casualmente fra un discorso e l’altro tra noi. Il nome significa letteralmente “Falco del Terrore” e semplicemente ci piacque». Come nasce la band? «I Terrorhawk nascono nell’aprile del 2012 dall’amicizia di tre persone. Nel corso degli anni ci siamo persi di vista e ognuno ha scelto di percorrere la propria strada con i propri sentieri. Dopo numerosi cambi di formazione abbiamo finalmente ritrovato una nuova stabilità. Terrorhawk sono Sam, Lore, Cozza, Alessandro, Eugenio e Alberto. Che ancora ci siano o no. Attualmente i componenti sono: Lorenzo Stiatti alla chitarra e voce, Lorenzo Diana al basso, Eugenio Gatti alla chitarra e Alberto Tirabosco alla batteria. Eugenio e Alberto frequentano assieme la stessa scuola con indirizzo musicale e da diversi anni suonano nei Punk Lobotomy.

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I due Lorenzo condividono da circa dieci anni la passione per la stessa musica, che li ha portati spesso a suonare insieme in diversi progetti musicali, lungo l’arco di questo tempo». Che genere suonate? «Il genere che facciamo va di pari passo alla musica che ascoltiamo al momento. Siamo partiti dal punk e dall’emo anni Novanta, differenziando i vari suoni con lo stile che influenza ognuno di noi». Live? «Purtroppo non abbiamo alle spalle una grande quantità di concerti. Quei pochi che abbiamo avuto, sono frammentati nell’arco dei tre anni trascorsi insieme, tra i palchi di Villa Severi, Rock Heat, Skatepark e quello più significativo di Arezzo Wave Winter». Progetti futuri? «Abbiamo in progetto di realizzare il nostro primo video musicale e stiamo lavorando alla stesura di un full length. In futuro ci piacerebbe portare il nuovo disco, sia in Italia sia all’estero». Due parole sul collettivo Ar.Core. «Nutriamo un profondo rispetto per l’impegno di tutto il collettivo ar.core dato che negli ultimi anni sono stati gli unici a portare avanti un progetto concreto riguardo la scena punk aretina e non solo, nonostante alcune idee differiscano da quelle a cui eravamo abituati in passato». E su Arezzo? «La scena musicale aretina non la seguiamo più da tempo, una scena che a nostro avviso da anni è morta, a differenza dei primi anni del 2000, in cui c’erano ancora persone con la voglia di ritrovarsi, condividere esperienze e organizzare concerti». Terrorhawkit@hotmail.it arezzonroll@gmail.com

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PREMIO ETHOS 2014 AL PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE

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l dipartimento aretino dell’Università di Siena ha al suo interno numerosi centri studi e laboratori che si occupano principalmente di ricerca e formazione: ad esempio il Laboratorio di Storia e Tecnica dell’Oreficeria (Lab.Or.), oppure il Laboratorio di Linguistica sperimentale (Lab.Lin.) o, ancora, il centro di Documentazione audiovisiva di Luca interculturale Digitale (Dav.Id.), solo per citarne alcuni. All’interno di questa vasta offerta Piervenanzi c’è anche l’Osservatorio Ethos. Obiettivo principale dell’Osservatorio, che ha come responsabile il professor Paolo Piccari, è quello di promuovere e realizzare studi e ricerche nel campo dell’etica pubblica, della bioetica e della responsabilità sociale. Inoltre l’Osservatorio si propone di operare in un contesto multidisciplinare nel quale temi e problemi di natura etico-sociale e politica vengono analizzati e studiati anche in relazione alla rilevanza che essi hanno all’interno dei processi economico-sociali. Le principali aree di ricerca vanno quindi dall’etica pubblica all’etica degli affari, ma anche etica del consumo, etica del management, etica d’impresa, etica sanitaria, passando poi per la bioetica, la responsabilità sociale d’impresa e della Pubblica Amministrazione, bilancio sociale e codici etici. In pratica l’Osservatorio svolge molteplici attività – come organizzare convegni e seminari, – elabora bilanci sociali e codici etici e assegna ogni anno il Premio Ethos. Ed è proprio lo scorso 28 aprile, in una cerimonia ufficiale all’interno del campus del Pionta, che questo riconoscimento è andato al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il Premio Ethos 2014 è stato consegnato al capitano Lanfranco Disibio, comandante del Nucleo di Firenze, “per l’encomiabile attività svolta – recita la motivazione – nella salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la pre-

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AL COMANDO CARABINIERI

venzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici”. Tale premio viene assegnato ogni anno a personalità o istituzioni che si siano particolarmente distinte nella tutela dei diritti dei cittadini o nella promozione della responsabilità sociale. Non è la prima volta che le Forze dell’ordine ricevono il premio Ethos: due anni fa, infatti, era stato il turno della Guardia di Finanza, con la motivazione di “aver tutelato i principi etici della responsabilità sociale e i diritti dei consumatori, con particolare riferimento alla costante azione di contrasto alle frodi e alle contraffazioni”. Dalla Finanza ai Carabinieri, dalla tutela dei consumatori a quella del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. Grazie a quest’occasione l’Osservatorio Ethos ha ricordato uno dei compiti fondamentali svolti dall’Arma. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nato nel 1969 e attivo attraverso 13 nuclei operativi sparsi sul territorio nazionale, si impegna infatti a fronteggiare i crimini legati al patrimonio artistico e culturale italiano. Un settore che raramente viene ricordato all’opinione pubblica, ma che in un paese come l’Italia ricopre un ruolo di fondamentale importanza. Nell’occasione il premio Ethos è stato consegnato al capitano Disibio da Paolo Piccari, responsabile dell’Osservatorio, e da Loretta Fabbri, direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze umane e della Comunicazione Interculturale di Arezzo.

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Chimera Nuoto

l nuoto aretino sale ai vertici dell’Italia. La Chimera Nuoto ha toccato una delle vette più alte della propria storia sportiva risultando come la prima società in assoluto nella categoria “Ragazzi-Femmine” ai Campionati Italiani Giovanili di Fondo Indoor di Riccione. Il prestigioso risultato è frutto di un gruppo di atlete aretine che, pur non avendo conquistato medaglie, hanno trovato gloria nella più importante manifestazione nazionale, riuscendo a piazzarsi ai primi posti di tutte le gare disputate e dimostrandosi nel complesso il miglior collettivo d’Italia. I piazzamenti più significativi portano la firma di Margherita Porro e di Daisy Bertelli, due atlete che, dopo gli argenti conquistati ai Campionati Toscani, si sono dimostrate competitive anche a livello italiano.

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Le ragazze della Chimera Nuoto prime in Italia nel Fondo di Marco Cavini

Le femmine della società aretina sono risultate le migliori ai Campionati Italiani Giovanili di Fondo [segue da pag. 13]

Classe 1998, Porro ha nuotato sulle distanze più lunghe ed è arrivata quinta nei 5000 Stile libero, riuscendo a bissare lo stesso piazzamento ottenuto nel 2012 e confermandosi, così, tra i prospetti più interessanti del Fondo nazionale. Non è stata da meno Bertelli (2001) che, al suo esordio nella manifestazione, è scesa in vasca nei 3000 Stile libero ed è riuscita a centrare un ottimo quinto posto; nella stessa gara era presente anche la sua coetanea Elisa Fazzuoli che, fresca vincitrice di due argenti ai Campionati Italiani nei 100 e nei 200 Stile libero, si è accontentata della settima piazza. Tra i maschi ha continuato a sorprendere Lorenzo Sestini (1999), che si è piazzato settimo nei 3000 Stile libero, dando seguito al bronzo ottenuto ai precedenti Campionati Toscani e dimostrando così la sua incessante crescita. «Abbiamo raggiunto un risultato incredibile – affermano, raggianti, i tecnici Marco Licastro e Marco Magara, – risultando come la miglior società italiana nella categoria “Ragazze” e portando quattro nostri atleti ai vertici delle classifiche nazionali.

da sx, Margherita Porro, Elisa Fazzuoli, Lorenzo Sestini e Daisy Bertelli

Questo incredibile exploit ci stimola a continuare a lavorare sul Fondo con l’obiettivo in futuro di portare ad Arezzo anche una prima storica medaglia italiana sulle lunghe distanze». Questo successo chiude una prima parte di stagione in cui la Chimera Nuoto ha raggiunto la consacrazione a livello regionale e nazionale. Ai Campionati Toscani la società ha stupito con tutti i suoi atleti, dagli Esordienti ai Master, centrando un totale di 58 medaglie divise tra 23 ori, 15 argenti e 20 bronzi, mentre ai Campionati Italiani Giovanili di Riccione la già citata Fazzuoli ha dato spettacolo con un doppio secondo posto. «Cogliamo i frutti del buon lavoro degli ultimi anni – aggiunge Magara. – Ora dobbiamo continuare a impegnarci per aumentare il numero dei nostri atleti in grado di conquistare medaglie e per confermarci ai massimi livelli del nuoto giovanile italiano».

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Downhill, in bici in discesa a tutta birra!

di Lucio Massai

elocità, stanchezza, adrenalina, soddisfazione quando superi un salto che prima non avevi mai fatto, il controllo del mezzo tramite i freni, seguire l’ammortizzamento, il controllo mentale, il salto: l’incognita, non sai mai prima come finirà. L’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale (www.uci.ch), prevede quattro specialità per le gare con la Mountain Bike, in breve MTB, e con biciclette adatte a percorsi fuoristrada – che siano strade di campagna, forestali o single track, cioè sentieri di larghezza ridotta, creati e mantenuti principalmenLorenzo Tenti, team La Bicicletteria Italiana te dal passaggio delle biciclette: il Cross Country (XC) e il Cross Country Marathon (XCM), e le due discipline cosiddette “Gravity” (dalla gravità della discesa in bici, nelle quali, dunque, non si pedala), ovvero la DownHill (DHI) e il Four Cross (4X). L’evoluzione degli stili in MTB ha portato anche ad altre specialità in cui competere, non ancora riconosciute dall’UCI, come l’Enduro, il Super Enduro, il Free Ride, il Dirt Jump, il Freestyle, lo Slopstyle, il Trial. La DHI in particolare è considerata da tutti la Formula Uno del mondo di MTB, viste le pendenze, le alte velocità raggiunte (con circa 60-80 km/h) e le difficoltà dei percorsi. Si tratta di una gara individuale di pochi minuti a cronometro, fra i 3 e i 5 km di tracciato, dove si è costretti a trovare i propri limiti senza cadere nella discesa, cercando di trovare le linee di passaggio più veloci. Per praticare questo sport sono necessari casco integrale e protezioni complete, biciclette specifiche, biammortizzate con ruote larghe e tassellate, caratterizzate da una geometria del telaio specifica per la discesa e da freni a disco idraulici super-performanti; inoltre c’è bisogno di una competenza e di una tecnica specifica che permettano di stare in piedi in equilibrio, leggeri, in posizione d’attacco, attutendo e molleggiandosi con le sospensioni. Infine, è necessaria una dose di coraggio nell’affrontare sia le difficoltà esteriori – come la velocità e le altezze fra rocce, radici, alberi, salti e curve paraboliche – sia quelle interiori come la paura, il furore e l’adrenalina che questo sport ti dà. Le stazioni sciistiche hanno bene accolto questa disciplina sportiva, permettendo di caricare le biciclette sugli impianti di risalita e costruendo percorsi adatti, chiamati Bike Park, sui pendii che d’inverno sono destinati allo sci, come Lorenzo Tenti, team La Bicicletteria Italiana sull’Abetone o sull’Amiata.

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l Parma sceglie la Union Team Chimera per i suoi Camp estivi. Da lunedì 16 a venerdì 27 giugno, infatti, il centro calcistico aretino della U.T. Chimera aprirà le porte a un grande appuntamento interamente dedicato al calcio giovanile. La Parma Academy ha individuato la struttura amaranto come sede di uno dei suoi Parma City Camp estivi, nel quale i tecnici del suo vivaio andranno alla ricerca di nuovi piccoli talenti, applicando il

Alla Union Team Chimera arrivano i Camp estivi del Parma Per due settimane i tecnici della Parma Football School faranno da maestri ai piccoli talenti aretini loro modello d’insegnamento a tutti i giovani partecipanti. La scelta della Parma Academy premia la struttura situata in via Darwin e il progetto virtuoso della società amaranto, ormai sempre più punto di riferimento per il calcio giovanile della provincia aretina. Il programma, che si svolgerà dal lunedì al venerdì per due settimane, vedrà i ragazzi al centro di allenamenti singoli e collettivi affidati all’attenta guida degli allenatori professionisti della Parma Football School. Inoltre, le giornate del Parma City Camp – che inizieranno alle ore 9.00 per concludersi alle 18.30 – saranno organizzate in modo da garantire un corretto equilibrio tra attività sportive, ludiche e di relax, con due sessioni di allenamento giornaliere (divise in fasce d’età) di Omero che saranno accompagnate da pranzi, merende e momenti di animazione. Al corso estivo Ortaggi potranno iscriversi tutti coloro che sono nati tra il 1997 e il 2008 e i giovani calciatori di tutte le società aretine. «Entrando a far parte del progetto Parma Camp Italia – spiega il presidente Andrea Tuzzi, – la Union Team Chimera si rende ancora protagonista del calcio giovanile, tornando a ospitare all’interno del proprio impianto un altro importante appuntamento dedicato ai giovani talenti». Il prezzo di partecipazione al campo sarà di 290 euro per una settimana e di 520 per tutto il corso, e sarà comprensivo di assicurazione, ristoro e kit di allenamento ufficiale del Parma Fc. Le iscrizioni, già aperte, saranno possibili fino a giovedì 15 maggio e si potranno effettuare chiedendo la scheda d’iscrizione presso la segreteria della UT Chimera o scaricandola direttamente dalla pagina facebook Parma City Camp Arezzo. È possibile inoltre ottenere maggiori informazioni contattando la stessa Union Team Chimera al numero 0575/38.29.65, oppure il presidente amaranto Tuzzi al 340/48.61.299.

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Il T.T. Arezzo firma il IV Torneo Nazionale Predeterminato nche quest’anno torna ad Arezzo un grande appuntamento con il tennistavolo italiano. Grazie all’organizzazione e al lavoro della società Tennistavolo Arezzo, questo fine settimana vedremo darsi battaglia, nella cornice del Palazzetto dello Sport “Mario d’Agata”, pongisti provenienti da tutta Italia per il IV Torneo Nazionale Predeterminato. Un impegno di rilievo per il T.T. Arezzo che ha ancora voglia di mettersi in gioco, dopo la brillante stagione sportiva di cui è stato protagonista. I campionati nazionali e regionali da poco conclusi hanno infatti sorriso alla società aretina che, proprio nelle scorse settimane, ha portato una delle sue formazioni ai play-off di C2 e ha conquistato ben due promozioni tra cui quella della squadra formata da Filippo Viviani, Francesco Papa e Fabrizio Sisi, risaliti in B2 dopo un solo anno di permanenza in C1. Ma le soddisfazioni sembrano non finire qui e il Torneo dei prossimi giorni ne è la prova. «Abbiamo appena tirato le somme dopo la chiusura delle iscrizioni e questo primo bilancio non può che essere positivo», spiega Luciano Della Giovampaola, presidente del T.T. Arezzo. «Nonostante un calo fisiologico di presenze dovuto a questo periodo generalizzato di crisi, possiamo vantare una buona affluenza. Anche questa volta porteremo in città circa 200 atleti tra maschi e femmine, un ottimo risultato se si pensa che certi tipi di trasferta possono scoraggiare dal punto di vista logistico e dei costi». Le danze si apriranno sabato 10 maggio alle 9.30 con il Singolo maschile Over Rank 2001, a cui parteciperanno gli atleti che, in classifica nazionale, occupano posizioni superiori alla numero 2000. «Le partite del Singolo maschile proseguiranno anche nella mattinata di domenica, se necessario, in

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di Elettra Fiorini

concomitanza con quelle del femminile, mentre il sabato pomeriggio sarà dedicato alle gare di Doppio maschile – continua Della Giovampaola. – Domenica 11 maggio, invece, si avvicineranno ai tavoli le giocatrici. Per loro è in programma un Singolo Over Rank 401 rivolto alle atlete con classifica nazionale oltre la posizione 400, e un Singolo Top Rank 201/400 che restringerà il campo alle pongiste classificate, a livello italiano, tra la posizione 201 e la 400, e alle prime otto classificate dell’Over Rank 401». Un appuntamento dunque, questo firmato Tennistavolo Arezzo che, ancora una volta, porta sul palcoscenico aretino il meglio dello sport italiano.

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Pattinare verso… l’azzurro! l primo vento primaverile soffia frizzante nel piazzale adiacente lo Stadio Comunale. Al di là della cortina variopinta e luccicante delle macchine posteggiate, si snoda, in un’area protetta al traffico, il lungo serpente delle pattinatrici dell’Arezzo Roller. Avvicinandosi, il tipico acciottolio dei pattini sull’asfalto riempie l’atmosfera. Nonostante la location non sia proprio quella che ci si aspetti pensando a questo sport, le veloci atlete nostrane, armate di elmetti, ginocchiere e tute, non sembrano curarsi di questo “piccolo” particolare e sembrano divertirsi davvero a sorpassarsi l’un l’altra o a tuffarsi a testa china, con un bel sorriso, nel prossimo rettilineo del circuito creato ad hoc per l’occasione. «Purtroppo è questo il destino che viene riservato agli sport “minori” e in un periodo come questo non si può avere di più»: sono queste le prime parole, un misto tra amareggiato, divertito, non privo di sfumature di rassegnazione, della factotum dell’Arezzo Roller, la veronese Elena Belotti. Ex pattinatrice, l’istruttrice naturalizzata aretina, da più di vent’anni si è prodigata a insegnare questa disciplina a decine e decine di giovani ragazze nella nostra provincia. «A oggi contiamo circa 70 iscritti. Le nostre attività sono differenziate per età e facciamo anche volontariato col centro di Agazzi. Purtroppo le strutture sono quelle che sono e dobbiamo settimanalmente recarci anche a Siena dove usufruiamo di una pista di pattinaggio di Giacomo specializzata, indispensabile per allenarci in vista di gare nazionali». Belli Elena non pare tuttavia una donna che ami piangersi addosso e, fatta di necessità virtù, ha saputo infatti trasmettere passione e grinta alle sue giovanissime atlete. Certo, questo grande impegno esige un costante dispendio di energie organizzative e mentali. Ma la volontà paga e i risultati lo testimoniano. «Già i più piccoli, impegnati in competizioni provinciali, regionali e alcuni trofei nazionali, hanno dimostrato di avere enormi potenzialità. Nella categoria Esordienti siamo impegnati nel campionato italiano. Gli atleti tra i 13 e i 14 anni accedono, se i risultati li premiano, anche a gare internazionali». Proprio Diletta Belloni e Letizia Sarchini (classi 1999 e 2000!), fresche rispettivamente di un primo e di un terzo posto alla maratona su pattini a Firenze, sono riuscite a conquistarsi la maglia azzurra della Nazionale. Dopo un grande campionato italiano ricco di podi le due atlete nostrane faranno parte della ristretta rosa che ci rappresenterà nella Coppa Europa in qualità di fondista e velocista: «Siamo soddisfatte di questa convocazione. I sacrifici che facciamo sono molti e i voti a scuola devono essere buoni per poter partecipare a queste gare – la Federazione ha sposato rigidamente la filosofia del mens sana in corpore sano: se si va male a scuola, niente Nazionale. – Il livello sarà altissimo ma ci prepareremo nel migliore dei modi. Intanto a giugno ci saranno gli Italiani su pista, un appuntamento importantissimo».

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L’Arci Pesca Fisa lancia il primo trofeo in notturna

di Marco Cavini

Arci Pesca Fisa di Arezzo sta vivendo una stagione quanto mai intensa. Le prime due manifestazioni proposte dall’associazione sportiva sono state i Campionati Provinciali Carpa-Lago e Feeder, due novità che tra i pescasportivi aretini hanno riscosso un eccezionale successo, dimostrato dal numero di iscrizioni molto superiore rispetto alle aspettative iniziali. A queste due iniziative se ne è aggiunta un’altra, organizzata dall’Arci Pesca Fisa in collaborazione con Eschilo Pesca Market: il primo Trofeo Provinciale Carpa-Lago in notturna a coppie. Il campionato, a cui sarà possibile iscriversi entro giovedì 15 maggio, si svolgerà interamente presso il Lago Scacciapensieri di Indicatore (Arezzo) con sei prove che prenderanno il via martedì 27 maggio e che premieranno la miglior coppia della provincia di Arezzo; le altre gare del trofeo, sempre di martedì, avranno luogo il 10 giugno, il 24 giugno, l’8 luglio, il 22 luglio e il 9 settembre. Il regolamento del torneo prevede il solo utilizzo di canne fisse e roubaisienne, due tecniche praticate dalla maggior parte degli appassionati di pesca. Al termine del campionato è in programma una tappa regionale in cui le migliori coppie sfideranno in gara unica i più forti pescatori delle altre province, arrivando così ad assegnare una sorta di titolo toscano. L’Arci Pesca Fisa ha deciso di organizzare questo torneo alla luce dell’interesse riscontrato dalla pesca in notturna, con tanti pescatori agonisti e amatoriali che hanno iniziato a sfidarsi nelle ore buie presso tutti i carpodromi della provincia di Arezzo. «Il fascino della pesca in notturna è innegabile – commenta Alfredo Rondoni, presidente dell’Arci Pesca Fisa. – In questo tipo di gare vengono realizzati i pescati di maggior peso e, a volte, in appena tre ore di competizione è possibile sollevare fino a 100 kg di pesce». Per partecipare al Trofeo Provinciale o per ottenere ulteriori informazioni è possibile telefonare allo stesso Rondoni al 335/63.63.847, recarsi da Eschilo Pesca Market in via Monte Falterona 26-28 o contattare Giovanni Salvi presso il Lago Scacciapensieri.

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Ilaria Badalotti, splendido bronzo all’Open di Toscana L’atleta dell’Arezzo Karate è salita sul podio all’importante manifestazione internazionale laria Badalotti torna con uno splendido bronzo dall’Open di Toscana. La giovane promessa dell’Arezzo Karate si è confermata tra le migliori d’Italia trovando gloria in una prestigiosa manifestazione internazionale che, giunta alla tredicesima edizione, ha visto sfidarsi 1500 atleti all’interno del Nelson Mandela Forum di Firenze. Classe 1996, Badalotti è scesa sul tatami nei 60 kg della categoria Under 21 di Kumite di Marco (combattimento), dimostrando immediatamente la propria forma con un 3-0 su AlessanCavini dra Corbi della Reale Società Ginnastica Torino e, soprattutto, con un 4-0 inflitto alla campionessa d’Italia Juniores Daria Pitta del Kodokan Firenze. Purtroppo l’aretina ha fallito l’accesso alla finale perdendo la semifinale contro la livornese Giada Fanciullo del Budokan Portuali, brava a vincere per 3-0 e a centrare l’argento. Questa sconfitta ha relegato Badalotti alla finalina per il bronzo, un incontro in cui l’atleta dell’Arezzo Karate ha compiuto una vera e propria impresa superando Eleonora Guaglianone, fortissima ragazza del gruppo sportivo della Polizia di Stato. «La nostra atleta ha potenzialità enormi – spiega Alessandro Balestrini, presidente dell’Arezzo Karate. – Le vittorie su Pitta e Guaglianone ottenute all’Open di Toscana dimostrano come Badalotti possa superare qualsiasi avversaria e piazzarsi stabilmente tra le migliori d’Italia. Ci complimentiamo con la nostra atleta e ci auguriamo che questo bel bronzo possa rappresentare il miglior avvio di una stagione ricca di successi». Tra gli altri atleti aretini in gara all’Open di Toscana è da citare l’ottimo piazzamento di Erika Galli che, tornata in gara dopo qualche anno di stop, ha combattuto nei 61 kg Seniors ottenendo un bel settimo posto dopo aver perso solo contro la medaglia d’argento Diletta Piattelli del Budokan Portuali. A chiudere la squadra dell’Arezzo Karate presente a Firenze c’erano anche Simone Benincasa, che ha combattuto nei 61 kg Juniors, Paolo Gallorini nei +76 kg Juniors e Giacomo Torini nei 78 kg Under 21.

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hi di voi non ha mai portato in tavola un bel vassoio di friselle con pomodoro nelle belle serate estive? A me svariate volte hanno salvato la cena, un invito improvviso o semplicemente una merenda. Sì, perché l’accoppiata pane e pomodoro non stanca mai, piace a tutti e in casa mia ci deve essere sempre qualche pomodoro in dispensa (anche quando non sono proprio nel loro massimo splendore …). Il pane, però, mi capita spesso di non averlo fresco o addirittura di non averlo per niente perché mi sono dimenticata di comprarlo e qui entrano in gioco tutte le alternative: crostecci, crackers e friselle! Oggi vi voglio fare partecipi della mia ricetta delle friselle … in realtà non proprio mia, visto che mi è stata data da una amica, la signora Antonia, che è una vera maga in cucina e, oltre a pizze strepitose, mi ha fatto assaggiare queste friselle veramente deliziose. Ormai la mia è un’ossessione, se assaggio una cosa che mi piace penso al blog e a poterla condividere con voi; così è stato anche per queste … le ho assaggiate, rifatte e condivise! Provatele subito, la bella stagione si avvicina e, anche se dubito vi avanzeranno, le potrete tenere chiuse in un sacchetto di carta per diversi giorni.

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FRISELLE Ingredienti 500 grammi di farina 00 10 grammi di lievito di birra 10 grammi di sale Acqua quanto basta Procedimento In una ciotola mescolate la farina con il lievito sciolto in poca acqua tiepida. Aggiungete il sale e, quando l’impasto è diventato liscio e omogeneo, mettetelo a lievitare coperto da un canovaccio. Quando è quasi raddoppiato di volume, rilavora-

telo con le mani aggiungendo, se necessario, un cucchiaio di farina. Formate dei rotolini e congiungeteli a ciambellina. Infornate, nella parte bassa del forno, a una temperatura di 160-170° al massimo. Quando vedete che gonfiano un po’, tirate fuori le ciambelline e dividetele a metà con un coltello ben affilato; poi rimettetele in forno con la parte tagliata rivolta verso l’alto. Quando hanno preso un bel colorito dorato chiaro, le friselle sono pronte; sfornate e lasciate raffreddare.

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CLIC.HÈ SI RINNOVA NE LUIGI TORREGGIANI È IL NUOVO DIRETTO rezzo terra della fotografia”. Chissà se tutto il fermento intorno all’ottava arte porterà un giorno a definire così la nostra città. Intanto possiamo goderci la crescita di talenti, la consacrazione di autori dalla carriera ormai consolidata, le iniziative dei gruppi fotografici che ravvivano i weekend nel centro storico e – ultima in ordine di tempo – la scelta di Luigi Torreggiani come nuovo direttore respon- di Marco Botti sabile di Clic.hè, web magazine di fotografia. Parliamo della rivista con il fotografo e giornalista piacentino trapiantato ad Arezzo. «Clich.hè è un magazine trimestrale, aperto al contributo di autori esterni, nato nel 2010 ed edito da Deaphoto di Firenze, un’associazione culturale no profit che si occupa di fotografia con attività didattiche, espositive e di studio. A ogni uscita la rivista propone un tema, suggerendo ai fotografi di inviare dei portfolio che la redazione valuterà e quindi sceglierà di pubblicare nel numero successivo. Fino al 2013 Clich.hè era strutturato come un sito, ma quando sono diventato direttore ho voluto apportare delle novità. La principale è la possibilità di scaricare una versione pdf del magazine, che in questo modo può essere sfogliato sul pc o stampato». Il rinnovamento ha portato in dote una corposa componente aretina. «Il nuovo formato della rivista necessitava di un photo editor – ruolo assunto dalla fiorentina Giulia Sgherri – e di chi si occupasse del progetto grafico e dell’impaginazione. Per quest’ultima parte ho caldeggiato la scelta di Luciferi Visionibus, lo studio di ricerca e sperimentazione fotografica di via de’ Redi diretto da Luca De Pasquale ed Enrico Fico, poiché nel tempo ho potuto apprezzare la loro professionalità. Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: Clich.hè vanta una grafica moderna, essenziale ma allo stesso tempo ricercata, che ha già ricevuto riscontri positivi. In redazione è entrata anche la storica dell’arte Tiziana Tommei, titolare della Galleria 33 di via Garibaldi, che già in più di un’occasione ha dato spazio alla fotografia nelle sue iniziative espositive». Il tema del numero 15, il primo sfogliabile, era il “cambiamento”. E il prossimo? «La parola chiave di Clic.hè che uscirà a luglio sarà “Abito”, che può fare riferimento a un oggetto da indossare, a un luogo da vivere o a entrambi. L’obiettivo sarà indagare il rapporto intimo tra individuo, identità, spazio e tempo. Ne approfitto per invitare i fotografi aretini a mandarci i loro portfolio entro il 20 giugno. I migliori saranno pubblicati nel numero che verrà presentato a luglio in via de’ Redi, nel corso di un evento che stiamo pianificando proprio in questi giorni».

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www.clic-he.it

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NEL SEGNO DI AREZZO TORE DEL WEB MAGAZINE DI FOTOGRAFIA

MAY PHOTOGRAPHY Quattro talentuose autrici alla Galleria 33 a Galleria 33 di via Garibaldi 33, ad Arezzo, inaugura venerdì 9 maggio, alle 19, la mostra collettiva di fotografia May Photography di Melania del Leyva, Guen Fiore, Costanza Gianquinto e Anna Morosini, a cura di Tiziana Tommei e realizzata con la collaborazione di Luciferi Visionibus e il contributo di By Tacconi. Quattro artiste molto diverse tra loro, ognuna con una proprio visione del mondo, rappresentata attraverso l’obiettivo con una concezione nuova e fresca. Melania de Leyva crea set fotografici partendo da una forte immaginazione, ma anche da una riflessione critica sul reale, mettendo così in scena dei concetti in forma di opera illustrata. Guen Fiore presenta una selezione di scatti eterogenea sul piano cronologico e stilistico, ma unita nel modo di guardare e restituire quella che si può definire la libertà dell’essere. Costanza Gianquinto, attraverso stampe digitali da pellicola a colori 35 mm analogica, mostra una realtà rarefatta, restituita per sottrazione, che permette d’immergersi in una dimensione onirica. Infine Anna Morosini, indipendent photographer, con le sue foto presenta un viaggio di sperimentazione emozionale in Scandinavia e un progetto interamente dedicato alla polaroid. In occasione dell’inaugurazione, Atlantic Oil, birrificio artigianale di Porrena di Poppi (Ar), proporrà una degustazione della sua pregiata birra. May Photography proseguirà, con ingresso gratuito, fino a sabato 31 maggio. www.galleria33.it Serena Capponi

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LA MAGLIA NERA

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Spazio Seme celebra Luigi Malabrocca, il ciclista che voleva perdere

A Montevarchi due giorni all’insegna della ecosostenibilità

i scivolare fra le ruote in volata di Coppi e Bartali o di mettersi in mezzo alla loro eterna rivalità a Luigi Malabrocca non interessava proprio. Diventato ciclista, come molti nel dopoguerra per salvarsi dalla fame nera della miseria, è rimasto famoso per l’obiettivo contrario che si poneva nelle corse, quello di arrivare ultimo e conquistarsi così la famosa maglia nera insieme a una bella somma di denaro. Amico e conterraneo di Fausto Coppi, con lui aveva in comune la passione per il ciclismo ma non certo la voglia di vincere, che il “campionissimo degli ultimi” lasciava volentieri ad altri per incarnare appieno l’immagine dell’eroe perdente. La strana voglia di perdere di Malabrocca sarà messa in scena sabato 10 maggio alle ore 21, a Spazio Seme in via del Pantano 36, con ingresso a 5 euro comprensivo di consumazione. Lo spettacolo teatrale di narrazione La Maglia Nera, che vedrà protagonisti attori del calibro di Massimo Poggio, Gualtiero Burzi e Matteo Marsan, racconterà le imprese del campione dei perdenti felici: ultimo nel Giro d’Italia del ’46 a quattro ore da Bartali, ultimo nel Giro del ’47 a quasi sei ore da Coppi, battuto nel ’49 solo da Carollo dopo una storica battaglia per arrivare ultimi! www.spazioseme.com Valentina Paggini

abato 10 e domenica 11 maggio 2014, a Montevarchi (Ar), si terrà l’evento Montevarchi Ethic Street. Due giorni dedicati alla promozione di uno stile di vita più etico e sostenibile. Associazioni, enti no profit, prodotti di enogastronomia vegana, ecoartigianato, street art, spazi musicali, conferenze e tanto altro in questa iniziativa nata dalla creatività di Francesco De Rosa ed Edoardo Calafiore, con la compartecipazione del Comune di Montevarchi e dell’Associazione Via dei Musei. L’idea vuole diffondere in maniera originale una sana cultura alimentare, con una riflessione sui consumi, per imparare a mangiare e consumare in maniera etica e a basso impatto ambientale. La manifestazione avrà luogo in via Poggio Bracciolini e in via Isidoro del Lungo, nel centro storico della cittadina valdarnese, dove aziende e attività artigianali esporranno i loro prodotti e le loro creazioni. Largo spazio sarà dedicato alle associazioni, in particolare a quelle per i diritti degli animali. Tanti, infine, gli ospiti d’eccezione – medici e nutrizionisti, scrittori e presidenti di associazioni – che interverranno per offrire un ampio ventaglio di tematiche su cui riflettere: alimentazione, diritti animali, etica vegan ed ecosostenibilità. ethicstreet.weebly.com Chiara Savarino

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LO SPAZIO DELLE ILLUSIONI

LE VISIONI DI LEONBLAS IN MOSTRA AD AREZZO ino al prossimo 8 giugno 2014 prosegue la personale di pittura di Leonblas Lo spazio delle illusioni all’interno di una serie di eventi curata dallo stesso artista e Anna Vigetti dal titolo A cena con l’Arte. Una mostra inaugurata il 23 aprile e ospitata dal ristorante “Tortello Divino” di via Cavour, dove si rinnova il connubio tra cucina e arte, tra cibo per il corpo e cibo per l’anima. Leonblas – pseudonimo di Leonardo Bloise – torna a esporre ad Arezzo dopo aver girato in lungo e in largo la penisola, e dopo puntate all’estero, compresa Parigi dove ha esposto nell’Atelier Gustave, nel cuore pulsante del quartiere Montparnasse. Questa personale diventa una sorta di excursus sulle varie fasi attraversate negli ultimi anni dall’artista italo-svizzero, e mette a disposizione dei visitatori una selezione di quindici quadri concentrata su una visione di spazi onirici, surreali, concettuali e simbolici. Per l’autore ogni quadro è una rappresentazione scenica, un percorso anche inconscio sul “chi siamo e dove andiamo”. Il mondo di Leonblas si potrebbe forse riassumere così: “L’Arte è quel manifesto dettato dalla propria voce interiore, che assume le sembianze di una nota, di un tratto di pennello, di un verso poetico”. Valeria Gudini

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PARCO ARCHEOLOGIC UN PATRIMONIO DA R randi novità per il Parco Archeologico di San Cornelio: l’Associazione Castelsecco, responsabile della sua gestione, ha infatti rinnovato la propria compagine sociale e intrapreso un percorso di valorizzazione dell’area attraverso un programma d’interventi e iniziative. Nonostante la sua vicinanza al centro di Arezzo, quello che si rivela essere uno dei complessi storiconaturalistici più importanti della provincia – con un

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allarmi filo

teatro e un santuario etrusco-romani, una ex chiesa recuperata e tanti percorsi immersi nel verde – non è affatto noto tra i nostri concittadini. Il nuovo presidente Fabio Mori e il suo Consiglio direttivo si sono pertanto posti come obiettivo una maggiore fruibilità del complesso e una sua rinnovata integrazione con il territorio, in linea con il ruolo storico-sociale rivestito in passato: qui sorse, ad esempio, il più importante santuario extraurbano dell’Arezzo antica, di cui sono tuttora conservate rilevanti testimonianze anche nel Museo Archeologico cittadino. La principale attrazione è il teatro: un incredibile punto d’osservazione paesaggistica, grazie al suo affacciarsi sulle vallate aretine dall’alto delle mura ciclopiche. L’Associazione si è presa l’impegno di valorizzarne la struttura, rendendola atta a ospitare spettacoli all’aperto o eventi storico-culturali. L’area è poi arricchita dalla presenza della restaurata ex chiesina “Giusti”, che svolge il doppio ruolo di punto di accoglienza turistico e di auditorium per conferenze e incontri. A corollario di questo complesso, il rigoglioso parco permette piacevoli passeggiate o una corroborante sosta per oziare. La multifunzionalità è una qualità fondamentale del luogo e per tale motivo l’Associazione sta allestendo un programma di eventi rivolti al maggior numero di persone possibili, che spaziano dalla di-

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ICO DI CASTELSECCO A RISCOPRIRE

gia a zio o

dattica alla cultura, fino ambiente. Per il periodo estivo sono già calendarizzati il doppio spettacolo teatrale del 16 e 23 giugno, dedicato alla musica, alla storia e alla filosofia, e il Vest Art Festival di musica rock del 31 agosto; nel frattempo, non mancheranno iniziative in collaborazione con Unicoop Firenzesezione Soci Arezzo, il Cai e il Nuovo Gruppo Astrofili, come passeggiate e notti sotto le stelle. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com

PARLA IL PRESIDENTE FABIO MORI astelsecco è un polo naturalistico-ambientale e un centro culturale-ricreativo che ha pochi pari in Europa. Ci stiamo dunque impegnando per rivalorizzare questa area archeologica e per mostrare attenzione alla conservazione di un enorme patrimonio paesaggistico, naturalistico, artistico e storico». Quali sono le specificità di Castelsecco? «È un’area che si presta a ogni attività didattica, culturale o ambientale. Per questo ci stiamo impegnando per promuovere un calendario di eventi rivolti all’intera cittadinanza, per portarla a Castelsecco e per farle vivere tutte le meraviglie del Parco Archeologico. Un parco che un giorno vorremmo riportare completamente alla luce per restituirlo alla città: Arezzo rientra nella Dodecapoli Etrusca e la riscoperta dell’area può essere una spinta in più per entrare tra i patrimoni dell’Unesco». Si sente di fare una promessa? «Offriremo tante occasioni per conoscere e visitare Castelsecco, un’area che deve diventare patrimonio di ogni aretino». Marco Cavini

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Osteria dé Cenci

Cucina tipica toscana via dé Cenci 11, Arezzo tel. 0575 24572 osteriadecenci@gmail.com 9 MAGGIO 2014

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DIVERSAMORE: AFFETTIVI PERSONE CON DISABILITÀ iversAmore è il titolo di un progetto organizzato dal Comune di Monte San Savino, assessorato alle Pari Opportunità, in collaborazione con Electra aps onlus, che si pone l’obiettivo di discutere e approfondire i temi dell’affettività e della sessualità nelle persone con disabilità, e in particolare con disabilità intellettiva. Queste tematiche, solitamente escluse dai progetti educativi destinati alle persone con disabilità, quotidianamente si presentano all’attenzione degli operatori e dei familiari. Le persone con disabilità in generale, e intellettiva in particolare, soffrono di una condizione esistenziale di pesante limitazione e restrizione in un’area fondamentale delle attività umane e della qualità della vita: la sessualità. La sessualità è parte integrante delle relazioni umane, strettamente collegata all’affettività di ogni persona, ne caratterizza la qualità di vita e l’interattività sociale: affrontare il tema della sessualità della persona con disabilità intellettiva significa parlare della persona nella sua globalità. Indubbiamente il tema è delicato e implica la responsabilità dell’individuo, il sostegno alla effettiva realizzazione della vita affettiva e sessuale, l’opportunità di prendere decisioni in merito alla propria esistenza. Sicuramente sono stati fatti molti passi in avanti per quanto riguarda l’integrazione delle persone con disabilità fisica e psichica ma rispetto all’autonomia sessuale e all’acquisizione di adeguate modalità di vivere ed agire la sessualità c’è ancora molto da fare. “Io penso che il sesso sia, è una cosa davvero importante ma bisogna viverlo in maniera matura, cioè se io sono disabile, anche se ho gli stessi diritti degli altri non posso fare come gli altri, nel senso che il sesso è un bisogno di tutti ma bisogna capire che noi disabili non possiamo viverlo come gli altri…” (“Universi Diver-

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DOVE TROVARE (GRATIS!) “IL SETTIMANALE” EDICOLA “KENNEDY” (VIA KENNEDY 1) EDICOLA DELL’OSPEDALE (VIA NENNI) EDICOLA SCOSCINI (VIA ALFIERI) “TIRAMOLLA” (VIA ROMANA 98/A) EDICOLA “ FAGIOLI” (BELVEDERE) EDICOLA “PANCI” (PIAZZA SAIONE) EDICOLA “CAMPO DI MARTE” (VIA VITTORIO VENETO) LIBRERIA “EDISON” (PIAZZA RISORGIMENTO 31) EDICOLA “SCARTONI” (P.ZZA SAN JACOPO) LIBRERIA “MONDADORI” (VIA ROMA) LIBRERIA UNIVERSITARIA “LEGGERE” (VIA CITTADINI)

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VITÀ E SESSUALITÀ NELLE TÀ INTELLETTIVA di Luciana Pastorelli

si”, fanzine di Electra aps onlus – CLA ). Nel Convegno organizzato nel 2007 da Cesvot ed Electra “L’Amore Tradotto” erano stati trattati i temi della sessualità nella disabilità, finalizzati all’incremento delle capacità di riconoscere le proprie emozioni e di gestire in modo il più possibile autonomo la propria vita affettivo/sessuale. “In alcune situazioni della vita normale è importante sapersi comportare se si vuole vivere bene. Anche se si forma una coppia tra due disabili, bisogna capire dove pensano di arrivare. Perché se pensano di vivere insieme ed hanno bisogno di avere sempre qualcuno con loro, forse non va tanto bene…” (“Universi Diversi”) Il progetto DiversAmore prevede la costituzione di gruppi omogenei – giovani e adulti disabili intellettivi, famiglie, operatori sociali – che attraverso la Peer Education (educazione tra pari) come metodo di condivisione delle esperienze sperimenteranno modelli educativi e metodologie per cercare di dare risposte alle domande e ai bisogni reali. Tutti gli incontri del percorso si svolgeranno presso il Museo del Cassero di Monte San Savino (piazza Gamurrini). 7 maggio: laboratorio di arteterapia per giovani e adulti con diverse abilità (ore 10-13) 14 maggio: World Cafè con le famiglie dei soggetti diversamente abili (ore 10-13) 21 maggio: Open Space con gli operatori sociali, educatori, psicologi e chiunque lavori con la disabilità (ore 10-13) 27 maggio: Seminario conclusivo aperto alla cittadinanza (ore 15-18). lu.pastorelli@libero.it

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di Leonardo Zanelli

il sonetto

de come oggi se tiene la scena. Ne raddùna più lùe de persone in piazza San Pietro, ch’è sempre piéna, che ’l pòro Duce afàccio a quel balcone». «Qual è ’l segreto, Tónio, de ’sta folla che li sta apiccicata e che ’n se scolla?» «È l’esempio che dà! Va tra la gente,

chilometro zero

abràccia tutti, se sporca le mani, capisce chj soffre e, te pare gnente, fa sentì fieri d’essere crischjani».

Ninotchka di Ernst Lubitsch *** ½ La storia d’amore tra il conte Léon e l’ispettrice Nina Yakushova, inviata da Mosca a Parigi per distogliere tre commissari sovietici dalle sirene del capitalismo. Una commedia briosa e raffinata, dove un cappello pesa più di tante parole e la poesia si scontra con qualsiasi stortura ideologica umana. Nonostante la sottotrama riflessiva, un’incredibile leggerezza pervade la pellicola, dileggia capitalismo e comunismo e riuscendo a far ridere la divina Garbo, nel suo unico ruolo del genere in carriera. Merito delle capacità registiche del maestro tedesco e della scrittura a sei mani di Brackett, Reisch e Wilder, la crème degli sceneggiatori europei futuri esuli di guerra. Un capolavoro restaurato a settantacinque anni dall’uscita, da non perdere in versione cinematografica. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com

cinema

«La Chiesa, Beppe, ce dàe pappa e cena! Mentre la pulìteca, a le persone che stàno male, gni volta la schjena, Papa Francesco ce dà ’na lezione

“Sexy Shop”, il Teatro “Pietro Aretino” apre il sipario sulla commedia sexy più esilarante dell’anno! Il film di Maria Erica Pacileo e Fernando Maraghini, arriva, in contemporanea all’uscita nazionale, sullo schermo del Teatro “Pietro Aretino”. Da venerdì 9 a domenica 11 maggio, ore 21.30, la domenica anche alle 18.30. Protagonisti principali Andrea Chimenti, Vincenzo Marega, Uberto Kovacevich, Giulia Mercati e amici come Garbo, Righeira, Sir Oliver Skardy (Pitura Freska), Sick Tamburo (Prozac+), Tre Allegri Ragazzi Morti, Ivan Cattaneo e Antonio Aiazzi (Litfiba). Ingresso euro 7, ridotdi Lucio Massai to 5. www.officinedellacultura.org

l’evento

El Papa dà l’esempio

Le giornate che hanno caratterizzato i primi giorni di maggio fanno pensare a un maggio “ortolano”. “Maggio ortolano, tanta paglia e poco grano” dicevano infatti i contadini che a quanto pare sapevano trarre il meglio dalle variabili della natura. Tutto il contrario di quanto si fa oggi, chiedendo alla natura la quantità, costi quel che costi. Una volta invece la si interpretava, traendo il meglio che la stagione in corso poteva dare. Così non preoccupatevi se in questo inizio di primavera dovesse continuare a piovigginare, vuol dire che avremo un po’ meno grano, ma di Fabio verdure migliori. Mugelli

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