giornalino novembre 2011

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MENSILE DELL’ORATORIO SALESIANO DI BOVA MARINA

Numero 6, anno III, Novembre 2011

SOMMARIO

Sos Genova

2012 anno della fede

Ottobre Missionario

Don Rua day

Peregrinatio Urna Madre Mazzarello

V anniversario Cine-Teatro Don Bosco

Zeppolata

Rubriche

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice celebra il 140° anniversario di fondazione. Fu , infatti, nel 1872 che Don Bosco iniziò ufficialmente, insieme a Madre Mazzarello, l’opera a favore della gioventù femminile affidata alle Figlie di Maria Ausil i a t r i c e . Maria Domenica Mazzarello fu la prima superiora generale di questa nuova congregazione. In occasione della celebrazione di questo 140° anniversario una reliquia della Santa visiterà in questi giorni la nostra comunità. Santa Maria Domenica Mazzarello, canonizzata il 24 giugno 1951, conobbe don Bosco nel 1864, e fu subito affascinata dalla sua santità, tanto da esclamare: “Don Don Bosco è un santo e io lo sento”. sento Fu poi coinvolta da Don Bosco in questo grandioso progetto a favore delle giovani che seppe guidare con saggezza e santità di vita. Accogliere la reliquia della Santa significa ac-

cogliere Santa Maria Domenica Mazzarello in mezzo a noi, significa ringraziare il Signore facendo memoria del lavoro pastorale di tante Figlie di Maria Ausiliatrice che hanno operato, in quasi un secolo, a Bova Mari-

mente e spiritualmente alle nostre suore e per pregare Santa Maria Domenica Mazzarello. Ella ci incoraggia a confidare nel Signore e a riprendere nuove energie per vivere più profondamente la nostra fede e la

na, significa essere riconoscenti a quanto ancora fanno le suore presenti nel nostro paese. E’ una gioia grande accogliere la reliquia della santa in mezzo a noi, anche se questa visita ci coglie un po’ amareggiati e dispiaciuti per la notizia della prossima chiusura della presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Bova Marina. Cogliamo però l’occasione per essere vicini umana-

nostra missione nel mondo. In una delle sue lettere Madre Mazzarello scrive: “Fatevi Fatevi coraggio,

mie buone suore, Gesù deve essere tutta la vostra forza, con Gesù i pesi diventeranno leggeri, le fatiche soavi, le spine si convertiranno in dolcezze...” cezze... E’ una parola di incoraggiamento che vale per tutti. Don Natalino


L'alluvione di Genova del 4 novembre 2011 si è verificata a seguito a fortissime precipitazioni. Ne è scaturita l'esondazione dei fiumi Bisagno e Fereggiano e la piena dei fiumi Sturla, Scrivia e Entella. L'ultimo precedente grave di alluvione genovese è quella del 7-8 ottobre 1970, quando morirono 44 persone nelle stesse zone colpite nel 2011 per la caduta di quasi 900 mm d'acqua in poco più di 24 ore. Le piogge eccezionali, già previste da qualche giorno, sono iniziate la sera del 3 novembre, e alle 13:00 del 4 novembre erano già caduti circa 300 mm d'acqua con l'acqua del Fereggiano passata da 1 a 4 metri di altezza. A metà mattinata il livello dell'acqua del Bisagno è arrivato a livello di guardia ed è iniziata l'evacuazione dei piani bassi in diversi edifici, come scuole e negozi. Alle 13:50 il Bisagno è esondato allagando diverse zone della città, in particolare Brignole e Borgo Incrociati, travolgendo auto e cassonetti e allagando gli androni dei palazzi. Le vittime ufficiali sono 6, tutte decedute in via Fereggiano: una donna albanese con le sue due bambine di 1 e 8 anni e la vicina di casa, una 19enne rimasta schiacciata da una macchina e un'altra donna arrivata esanime all'ospedale. Più di un migliaio di persone sono state sfollate da Genova e dai centri limitrofi. Nonostante l'evidente eccezionalità delle piogge che hanno causato l'alluvione, i loro effetti disastrosi hanno aperto molte questioni sull'assetto idrogeologico del territorio soprattutto in relazione alla cosiddetta "Messa in sicurezza dei rii della città di Genova" al momento ben lungi dall'essere completata. Per questo dal giorno dopo l'alluvione il sindaco della città Marta Vincenzi è stata duramente contestata da alcuni cittadini. Il giorno dopo, intervenendo a Domenica in e Pomeriggio Cinque, ha dichiarato:

« Porterò per sempre le vittime di questo disastro sulla coscienza. La responsabilità ce la prendiamo tutti e io per prima. L'angoscia per quello che è accaduto in questi giorni rimarrà per sempre. Sarà un segno dal quale non potrà più prescindere la mia vita personale. Quello che è accaduto non ha avuto eguali per i modi e per i tempi. D'ora in poi ogni allarme 2 lo trasformo nella chiusura di tutta la città. » Serve davvero l'aiuto di tutti! Stretti Al Vento si unisce alla campagna per la raccolta fondi "Un aiuto subito" . Inviando un SMS solidale da tutti gli operatori mobili o chiamando da rete fissa il numero 45500, è possibile donare 2 euro. Chi volesse contribuire maggiormente può farlo tramite bonifico verso il conto corrente IT80O0306905061100000000567 indicando come beneficiario "Un aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana" presso Banca Intesa Sanpaolo, filiale di Roma, viale Lina Cavalieri 236. PAG. 2


Benedetto XVI: “ il 2012 sarà l'«Anno Anno della Fede» Fede “ “La missione della Chiesa, come quella di Cristo, è essenzialmente parlare di Dio” Benedetto XVI annuncia ufficialmente la nuova iniziativa "non celebrativa, ma missionaria" che inizierà l'11 ottobre 2012 - 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II - e si concluderà il 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re dell'Universo. «Trascorso mezzo secolo dall'apertura del Concilio», per Benedetto XVI è giunto il momento «opportuno» di «richiamare la bellezza e la centralità della fede, l'esigenza di rafforzarla e approfondirla a livello personale e comunitario». Dobbiamo farlo, ha spiegato commentando all'Angelus l'annuncio di un «Anno della Fede» che aveva fatto poco prima nell'omelia pronunciata in San Pietro, «in prospettiva non tanto celebrativa, ma piuttosto missionaria, nella prospettiva, appunto, della missione ad gentes e della nuova evangelizzazione». Rivolgendosi ai 40mila fedeli presenti in piazza San Pietro, il pontefice ha annunciato che l'«Anno della Fede» sarà celebrato dal 12 ottobre 2012 al 24 novembre dell'anno successivo, e vedrà un grande fermento di iniziative per la Nuova Evangelizzazione «Le motivazioni, le finalità e le linee direttrici di questo speciale Anno le ho esposte in una Lettera Apostolica che verrà pubblicata nei prossimi giorni», ha precisato il Papa teologo citando poi i suoi predecessori, il beato Giovanni XXIII che aprì l'assise, il Servo di Dio Paolo VI che indisse un analogo Anno della fede nel 1968, in oc-

casione del diciannovesimo centenario del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo, e in un periodo di grandi rivolgimenti culturali, e il beato Giovanni Paolo II che aveva chiaramente indicato la Nuova Evangelizzazione «come sfida urgente e appassionante». Proprio Papa Wojtyla, ha tenuto a ricordare Ratzinger, «nella scia del Concilio Vaticano II e di colui che ne ha avviato l'attuazione, il Papa Paolo VI, è stato infatti sia uno strenuo sostenitore della missione ad gentes, cioè ai popoli e ai territori dove il Vangelo non ha ancora posto radici, sia un araldo della nuova evangelizzazione». Per Benedetto XVI «sono, questi, aspetti dell'unica missione della Chiesa, ed è pertanto significativo considerarli insieme in questo mese di ottobre, caratterizzato dalla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale che cade, proprio domenica prossima». Nella omelia pronunciata questa mattina nella Basilica di San Pietro a conclusione dell'incontro internazionale promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, il Papa aveva detto: "La teologia della storia - aveva spiegato il Santo Padre - è un aspetto importante, essenziale della nuova evangelizzazione, perché gli uomini del nostro tempo, dopo la nefasta stagione degli imperi totalitari del XX secolo, hanno bisogno di ritrovare uno sguardo complessivo sul

"II rivolgimenti epocali, il succedersi delle grandi potenze stanno sotto il supremo dominio di Dio; nessun potere terreno può mettersi al suo posto".

mondo e sul tempo, uno sguardo veramente libero, pacifico, quello sguardo che il Concilio Vaticano II ha trasmesso nei suoi Documenti, e che i miei Predecessori, il Servo di Dio Paolo VI e il Beato Giovanni Paolo II, hanno illustrato con il loro Magistero". "La Chiesa - aveva ancora sottolineato il Pontefice - non si limita a ricordare agli uomini la giusta distinzione tra la sfera di autorità di Cesare e quella di Dio, tra l'ambito politico e quello religioso. Papa Ratzinger, come annunciato, era entrato a San Pietro sulla pedana mobile. Una decisione presa non per ragioni mediche, ma per non far affaticare eccessivamente il Papa e per consentirgli di essere visto da tutti, oltre che per garantire una maggiore sicurezza. Da “IME”, 25 ottobre 2011 P AG . 3


$

Ottobr missionario ottobr di Solidari t Di Mariagrazia Nucera

Come comunità cristiana e salesiana sentiamo il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contributo nell’azione di solidarietà che insieme al Gruppo Missionario, Orchidea Unicef rio tutti noi abbiamo svolto. Numerose sono state le iniziative: dall’Orchidea all’inizio del mese, con la quale abbiamo contribuito a dare un aiuto materiale alle popolazioni dell’Africa; la Pesca Missionaria presso le FMA; la passeggiata in bicicletta che ha visti coinvolti tutti i ragazzi nell’addobbare le loro biciclette con un concorso a premi; la vendita delle piantine da parte dei Salesiani Cooperatori e la Sagra delle Torte da parte dell’ADMA.

Abbiamo messo una piccola goccia in un grande oceano, ma è sempre molto!!!!

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“Quello che facciamo è soltanto una goccia

nell'oceano. ma se non ci fosse quella goccia all'oceano mancherebbe”. Madre Teresa di Calcutta


Sabato 15 Ottobre 2011 sono riprese le attività della catechesi che vedranno catechisti, bambini e ragazzi impegnati ogni sabato pomeriggio dalle 15.30 in poi nel loro cammino di crescita umana e spirituale. Il primo giorno, dopo il saluto del parroco e il benvenuto al gruppo di seconda elementare che inizia quest’anno il suo cammino, i bambini e ragazzi , con al seguito i loro genitori, hanno raggiunto i cortili dell’oratorio - umidi a causa di una lenta ma inesorabile pioggerellina che si è abbattuta sul nostro piccolo paese- per i classici giochi a stand preparati dallo staff animatori, anche se quest’anno ad accoglierli una sorpresa in più… Ma per il resoconto lasciamo la parola alla nostra “giornalista in erba”:

Bova Marina– 23 /10/2011 Cara Didy, sabato 15 ottobre è iniziato il catechismo; è stato bellissimo per tutti i bambini presenti, rivedere le catechiste e i catechisti e per i bambini di seconda elementare (come mio fratello) che iniziano quest'anno il loro cammino, è stato un benvenuto speciale. All'inizio siamo andati in Chiesa e abbiamo pregato,Don Natalino ci ha parlato dello svolgimento di questo nuovo anno di catechismo,dopo,siamo andati all'oratorio dove ci aspettavano dei giochimeravigliosi: I GONFIABILI A CASTELLO ! ! ! Una parte di bambini è andata nei giochi di abilità,ideati dalle nostre catechiste, ma la maggior parte era sui gonfiabili a divertirsi. Insomma è stato un pomeriggio magnifico per tutti, pure per i catechisti. I tre anni precedenti di catechismo sono stati la preparazione per la prima comunione, mentre quest'anno

è

solo

per

noi

e

le

nostre

catechiste:chissà

me ! ! !

quante

cose

belle

faremo

tutti

insie-

dalla tua carissima Valentina.

A rendere ancora più ufficiale l’inizio delle attività parrocchiali Domenica 16 ottobre, durante la S.Messa delle 9.30 al Tempio Don Bosco è stato consegnato il MANDATO AI CATECHISTI. Abbiamo pronunciato il nostro “Si” , con la promessa di prenderci cura dei bambini/ragazzi a noi affidati e l’impegno di guidarli nel loro cammino spirituale con un semplice ma significativo gesto, ognuno di noi si è avvicinato al Celebrante e ha baciato la Sacra Parola… un “Si” definitivo. Dunque buon cammino a tutti voi, anzi a tutti noi!! Daniela Clemenzi PAG. 5


VEGLIA DI PREGHIERA ORGANIZZATA DAL GRUPPO BIENNIO IN OCCASIONE DELLA

VIGILIA DELLA FESTA DI ORATORIO SALESIANO

OGNISSANTI

BOVA MARINA (RC)

di Francesca Surace Nel giorno in cui molti hanno “festeggiato” la notte delle tenebre,la sera del 31 Ottobre i ragazzi e i giovani dell’oratorio salesiano hanno voluto condividere un momento magico:

LA FESTA DELLA LUCE! LUCE

La nostra luce è Cristo, non possiamo e non dobbiamo scordarlo mai... con il suo aiuto possiamo camminare anche noi le stesse strade che anni prima hanno percorso Santi e Beati, possiamo anche noi vincere le tenebre e assaporare i caldi e gioiosi raggi di una luce divina. La veglia è stato un momento di preghiera personale, ma soprattutto l’abbiamo vissuta comunitariamente, per far salire a Dio i nostri

Tu non chiedi cose straordinarie:

inni, suppliche e canti spirituali, come comunità riunita nel Suo No-

Basta un fiocco di neve

me. Davanti all’Altissimo abbiamo pregato per divenire uomini nuovi in

per far nascere un fiume.

Cristo, insieme agli amici abbiamo scoperto che non conta l’età,la Basta una goccia d'acqua per forare una pietra. santità ci chiama dal primo momento in cui abbiamo fatto parte di questa splendida vita.

Basta una stella per illuminare il cielo. Basta un fiore per rallegrare il deserto.

Ma in che cosa consiste la santità? All’interrogativo si può rispondere in negativo: per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali. Viene poi la risposta in positivo: è necessario semplicemente ‘servire’ Gesù, ascoltarlo e seguirlo senza perdersi d’animo di fronte alle difficoltà (…) La santità esige uno sforzo costante, ma è possibile a tutti perché, più che opera dell’uomo, è anzitutto dono di Dio” (B16)

Basta un sorriso per dare vita all'amicizia. Basta un sì per consegnarsi alla persona amata. Basta una lacrima per cancellare una montagna di peccati. Basta uno spicciolo per far grande il tesoro. Tu sei un Dio straordinario, Signore, perché giudichi grande e meraviglioso ciò che è piccolo e ordinario, perché niente misuri

A veglia finita,il nostro spirito salesiano ci ha accompagnato durante la cena: buona musica,buon cibo e tanta allegria perché come diceva Don Bosco: “Noi facciamo consistere la Santità nello stare sempre allegri e fare sempre... e bene il nostro dovere.”

DI PIU ne P R SAP R ne dell’anglosasso una deformazio è n ee w "è llo Il nome Ha ti”, dove "Hallow gnissanti O di ia lia igi gil Vi “V ro , ovve ia. Allll Hallows’ Evee” “A "Eve" significa vigil nto (oggi Holy) e Sa r pe e in m ter tempo,noi non l’antico la valenza di un più ha n no no or gi lmente Anche se questo rché esso sia rea hiamo anche pe eg pr e ia uc fid perdiamo la vissuto!! PAG. 4

con il metro o la bilancia ma solo e sempre in base al silenzioso e nascosto battito del cuore. Aiutami, Signore ogni giorno a donarti il meglio di me, anche se è poco dal momento che non mi chiedi di fare cose straordinarie, ma soltanto che faccia cose ordinarie con cuore straordinario.


...Finchè Finch ce ne saranno ne distribuirò! distribuir ! ”

Di Mariagrazia Nucera

Ecco le parole di Don Bosco quando il giovane Giuseppe Buzzetti gli disse che le castagne non erano molte, visto che mamma Margherita ne aveva cotto solo un sacco, di non riempire il berretto fino al limite di ogni ragazzo. Ma don Bosco, testardo e fermo nelle sue decisioni, continuo’ a portare un po’ di felicita’ a quei fanciulli che altrimenti, sarebbero andati a dormire senza aver cenato. E’ grazie al carattere risoluto di questo grande santo se molti giovani di allora non restarono per le strade, e molti giovani d’oggi non prendono brutte strade.

Nel nostro Oratorio, co-

rato da una voce solista,

me ogni anno, abbiamo

ma quest’anno miei cari

ricordato nel giorno del

ci siamo evoluti.

ricordo di tutti i Santi,

Perche’ ridurci a un sem-

questo miracolo, detto

plice racconto quando

appunto delle castagne.

avremmo potuto sce-

Nel pomeriggio ci siamo

neggiarlo?

ritrovati con i ragazzi

Ed ecco che si apre il si-

per trascorrere delle ore

pario con i giovani pre-

in allegria e compagnia,

animatori che si sono

come voleva don Bosco;

cimentati nella realizza-

tempo allietato da diver-

zione dello spettacolino

si giochi preparati appo-

(con un don Bosco un

sitamente dagli anima-

poco agitato che corre-

tori.

va dietro ai ragazzi con

Dopo tanto divertimen-

un cucchiaio di legno).

to però, a serata conclu-

Dopo questo breve mo-

sa, noi tutti ci siamo riu-

mento di condivisione e’

niti nel cortile per ascol-

partita la corsa al primo

tare il racconto di que-

bicchiere, a quello più

sto miracoloso evento.

pieno, a quello con le

Solitamente veniva nar-

castagne migliori. PAG. 5


“Abbiamo festeggiato il Beato Michele Rua, il primo successore di don Bosco. La sua Vocazione e ideale furono la vita, le intenzioni, le opere, le virtù, la santità del Padre e Guida della sua esistenza giovanile, sacerdotale e religiosa. Don Rua rimane sempre di vitale attualità per l'autentico mondo salesiano”.

Questo è il messaggio che i bambini e le bambine hanno riportato ai genitori rientrando a casa dopo una giornata di sport e divertimento. Si è svolta ieri (domenica) il don Rua day , nell’Oratorio Salesiano “Don Bosco” di Bova Marina. In questa giornata, partita con un cielo plumbeo, l'Oratorio ha ospitato oltre 400 ragazzi tra organizzatori, Salesiani, bambini, giovani, animatori e collaboratori. Sono state presenti tutte le associazioni sportive dei paesi limitrofi (Pellaro, Palizzi, Condofuri, Africo, Melito P.S.) che hanno vissuto insieme alle loro famiglie una giornata all’insegna del divertimento e dello stare insieme come voleva don Bosco! La giornata per lo staff sportivo e gli per animatori bovesi è iniziata già nei giorni scorsi quando la squadra organizzativa, ha visto impegnati i giovani dell’oratorio nel rendere accogliente l'ambiente: le pulizie delle sale, montare le reti da calcio, affiggere l'immancabile striscione che domina la tribuna dell'Oratorio, "Benvenuti all’Oratorio di Bova Marina" La giornata festa ha avuto inizio alle 9:00. I ragazzi sono stati accolti a ritmo di bans, canti e balli di gruppo. Alle 9.30 c'è stata la Santa messa presieduta da don Natalino Carandente che ha rinnovato l'invito per uno sport che sia sempre più educativo e non commerciale. Durante l’omelia il celebrante ha ricordato la figura di don Rua, l’importanza per la Congregazione Salesiana di questa figura ed ovviamente il ringraziamento per la presenza dei salesiani a Bova Marina voluta appunto da don Rua. PAG. 10


Dopo la Santa Messa, la mattinata è continuata in oratorio dove, dopo una lauta colazione, è stato dato lo start alle attività sui campi con giochi e sport. Novità di quest’anno sono stati i laboratori: teatro, coro e balli sociali, che hanno offerto l’opportunità a chi non ama molto lo sport di divertirsi ugualmente in maniera costruttiva. A mezzogiorno è suonata la campanella per il pranzo e la benedizione del cibo. Il pranzo a base di pasta al forno grazie alle mamme e ai collaboratori dell’Oratorio diventa in ogni occasione un bellissimo momento di condivisione fraterna per tutti! La giornata si è conclusa con l’esibizione dei numeri preparati dai vari laboratori, dalle premiazioni e naturalmente con la buonanotte salesiana, proprio come voleva don Bosco. Quest’ultimo momento è stato guidato da don Natalino che ha invitato i partecipanti a continuare con impegno e spirito educativo le attività sportive. Enza Cavallaro

PULCINI 1.

ORATORIO BOVA MARINA

2.

AFRICO

3.

ASD MELITO “a”

4.

PALIZZI

5.

ASD MELITO “b”

6.

CONDOFURI

PRIMI CALCI 1.

PALIZZI

2.

ORATORIO BOVA MARINA “a”

3.

PELLARO

4.

ORATORIO “b”

5.

ASD MELITO

6.

CONDOFURI

ESORDIENTI 1.

AFRICO

2.

ORATORIO SALESIANO

3.

CONDOFURI PAG. 11


"Mie buone suore, desiderate sapere quando andrò a farvi una visita. Io vorrei poter partire subito..." Con queste parole tratte dalle lettere di Santa Maria Domenica Mazzarello la Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice hanno comunicato la visita, a Bova Marina dall'11 al 13 novembre 2011, di una reliquia della Santa Confondatrice , insieme a Don Bosco,della congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.L’arrivo della reliquia di madre Mazzarello è un evento straordinario proprio in questo momento che si teme per la chiusura dell’'Istituto bovese. L'ottimismo e la fiducia nell'Istituto delle "Figlie di Maria Ausiliatrice" che da sempre hanno contraddistinto la comunità bovese, portano però l'intera popolazione a sperare che una simile possibilità possa essere scongiurata. L’Opera di Bova Marina ebbe inizio il 5 febbraio del 1917. “Sono certo che accoglieremo la reliquia PAG. 6

Consegna della reliquia di Madre Mazzarello alla direttrice delle FMA di Bova Marina Suor Grazia

Altarino in onore di Madre Mazzarello presso la cappella elle FMA di Bova Marina

Urna contenente la reliquia — una vertebra — di Madre Mazzarello

della nostra Santa con grande spirito di fede e devozione” ha detto don Natalino Carandente, parroco e direttore della Casa Salesiana, di Bova Marina, nell’invitare i fedeli a partecipare ai vari momenti comunitari. Dopo l’arrivo di ieri pomeriggio il programma prevede per le ore 11.00 di oggi, la Messa con le famiglie d e i b a m b i n i dell’asilo, alle 15.30 ci sarà l’incontro con i ragazzi della catechesi, alle 17.00 Giochi e Zeppolata all’Oratorio, alle 21.00 è prevista la Veglia di preghiera nella cappella delle suore. Domani, domenica 13 ore 9.30 nel Tempio “Don Bosco” vi sarà una solenne conc e l e b r a z i o n e . Alle 16.00 concluderà la visita delle reliquie di Santa Maria Domenica Mazzarello un incontro di preghiera organizzato dalle Exallieve.


ma chi era domenica mazzarello? Maria Domenica Mazzarello nasce il 9 dero inizio all'Istituto "Società Salemaggio 1837 a Mornese (Alessandria) da siana delle Figlie di Maria Ausiliatripapà Giuseppe e mamma Maria Maddalena, ce" (la prima approvazione diocesana che infondono a lei e ai suoi otto fragiungerà nel 1876) consacrandosi a Dio telli la fede religiosa. La vita di Macon i voti.Nel Collegio di Mornese Madre ria è molto semplice: lavora nei campi Mazzarello accoglie le educande e dopo con i fratelli ed i genitori, presta poco tempo apre una scuola elementare. grandi opere di carità Comprende, inoltre, che entrando a far parte è necessario avere perdella Pia Unione delle sonale competente e Figlie dell'Immacolata. qualificato e per queNel 1860 il paese fu sto alcune novizie e colpito da un'epidemia giovani suore ottengono di tifo e il parroco il diploma magistrachiese a Maria di assile.Nel 1874 si apre la stere i parenti ammalacasa di Borgo San Marti. Dopo aver assistito tino. Nel 1876 è la Processione gli zii nella frazione volta di Torinocon l’Urna contenente la reliquia dei Mazzarelli, Maria Valdocco, all'ombra contrasse la malattia il della Basilica di Maria 15 agosto. Potè rialzarAusiliatrice e accanto si soltanto il 7 ottoa Don Bosco. Nel 1877, bre. Indebolita dalla agli occhi della giovamalattia, non poté più ne comunità, si spalanlavorare nei campi. Dopo cano altri orizzonti aver appreso il mestiere come Nizza (in Francia) di sarta, apre un piccoe le missioni in Amerilo laboratorio per inseca Latina. Nel 1879 la gnare a cucire alle gioCasa Madre venne travani del paese... insiesferita a Nizza Monferme all'amica Petronilla, rato. Qui Maria Domeniapre l'oratorio e poi ca Mazzarello muore il una piccola casa per ac14 maggio 1881, all'età cogliere le bambine i di 44 anni. La Chiesa Altarino in onore di Madre Mazzarello presso il Tempio Don Bosco cui genitori sono conel 1951 proclama Maria di Bova Marina stretti a un lavoro lonDomenica Mazzarello tano dal paese. L'8 ot"Santa di dimensione tobre del 1864 Maria Domenica incontra quotidiana e familiare, contemplativa Don Bosco, in visita ai paesi del Monoperosa, capace di generare figlie che ferrato insieme ai suoi giovani. già hanno raggiunto i confini del mondo. Nell'ottobre 1867 le giovani fondarono La sua opera continua e le Figlie di Mauna loro comunità che nel 1872 si traria Ausiliatrice fanno vivere ancora ogsferì al collegio di Mornese, destinato gi il suo sogno in tutto il mondo. loro da Don Bosco. Qui Maria Mazzarello Enza Cavallaro e 10 sue compagne il 5 agosto 1872 diePAG. 7


... ogni mosto diventa

MA PERCHE’ SI FESTEGGIA SAN MARTINO ? Era l'11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio mantello di guerriero. Ma ecco che lungo la strada c'è un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal vento e tremante per il freddo. Martino lo guarda e sente una stretta al cuore. "Poveretto, pensa - morirà per il gelo!" E pensa come fare per dargli un po' di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spicciolo. E allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto. "Dio ve ne renda merito!", balbetta il mendicante, e sparisce. San Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l'aria si fa mite. Il sole comincia a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello. Ecco l'estate di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare un bell'atto di carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio. Ma la storia di San Martino non finisce qui. Durante la notte, infatti, Martino sognò Gesù che lo ringraziava mostrandogli la metà del mantello, quasi per fargli capire che il mendicante incontrato era proprio lui in persona. PAG. 4

E anche quest’anno la festa di san Martino è stata un occasione per ritrovarsi in allegria presso i cortili del nostro oratorio… Giochi a stand, musica, risate e allegria hanno intrattenuto i bambini e ragazzi in attesa che l’oramai consolidato e—oserei dire!!_ veterano gruppo delle mamme dell’oratorio finissero di friggere le “zeppole”. Al countdown del direttore dell’oratorio tutti, dai più piccoli ai più grandi, con biglietti alla mano (vinti durante i giochi a stand) si sono precipitati per ritirare il loro pacchetto di zeppole… E così è passato un altro momento di puro e sano divertimento, non sappiamo se il mosto è diventato vino, ma di sicuro abbiamo respirato quel clima di convivialità così caro al nostro caro don Bosco. Alla prossima!! Alessandra Branca


Autunno d’oro... L’autunno è una stagione che, più di altre, presenta aspetti molto contrastanti: una prima parte ancora mite ed una seconda grigia e fredda . Le prime settimane autunnali invitano all’aria aperta: i colori sono nitidi e la loro varietà è amplissima, dal cielo alle foglie, ai frutti di stagione. C’è in autunno una vivacità nascosta, un agitarsi non chiassoso di uomini e cose, tutto da osservare e da scoprire. Il cadere delle foglie è un aspetto tipico di questa stagione di mezzo...in esso possiamo cogliere il simbolo di una universale caduta, che coinvolge uomini, cose e mondi, nel quale è evidente la lotta di una forza opposta che misteriosamente conserva la vita. Cadon le foglie… Cadono da lontano, sembra provengano da tutto l’universo, da boschi lontanissimi e che appassiscano attraverso i cieli… Questo avvenimento, può essere interpretato come un atto di distruzione, di morte... Lungo le notti la Terra, dall’insieme degli astri, scende nella fredda solitudine notturna… Tutti cadiamo...guardati intorno; e tutto intorno cade… Ma c’è uno qualcosa di misterioso che, con instancabile compassione, sorregge e fa vivere per sempre...

Lo sapevi che...

La prima decade di Novembre, detta Estate di San Martino per il tradizionale addolcirsi del clima, segna il confine tra i due volti della stagione. Durante questo periodo, un tempo, venivano rinnovati i contratti agricoli annuali; da qui deriva il detto “fare San Martino” cioè traslocare. Tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo, che solitamente viene abbinato alle prime castagne e, dalle nostre parti, alle zeppole! PAG. 5


Il 18 novembre 2006, in occasione dell’inaugurazione del “Cineteatro Don Bosco”, un noto quotidiano calabrese iniziò l’articolo scrivendo: “Apre i battenti ‘Il nuovo cinema paradiso’. A distanza di cinque anni, durante i quali sono stati apportati importanti lavori e continue verifiche, finalmente il cineteatro dei Padri Salesiani ha cambiato la sua immagine diventando CINEMA e TEATRO riconosciuto a livello nazionale sia come sala di comunità, sia come sala di cinema d’essai. Un’associazione, formata da alcuni giovani oratoriani e coadiuvata nel suo lavoro dall’opera dei Salesiani, si propone di gestire al meglio, con professionalità e carisma salesiano, questa struttura, per farla diventare “spazio comunicativo” in un territorio che, al giorno d’oggi, sembra essere stato dimenticato.

C.G.S. ELPIDA

La suddetta associazione, C.G.S. Elpida, è affiliata all’ associazione Ggs nazionale, ed è un cinecircolo locale che in piena autonomia svolge il suo lavoro di volontariato sul proprio territorio. Nata con lo scopo di promuovere e diffondere il cinema di qualità, finalizzando una continuativa opera di formazione educativa attraverso i mezzi di comunicazione sociale, l'Associazione C.G.S. propone cicli di proiezioni, cineforum, rassegne tematiche, retrospettive, presentazioni di libri, conferenze e seminari, iniziative teatrali, musicali e multimediali. Tali attività risultano rivolte ad un pubblico eterogeneo, anche se prevalentemente composto da giovani, il che legittima, peraltro, le manifestazioni che da anni realizza con le scuole di ogni

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Tra le molteplici attività proposte e già delineate, il posto più importante spetta al cinema che, pertanto, si si caratterizza come l’attività prevalente all’interno della quale si inserisce la programmazione teatrale che prevede vari spettacoli durante il corso dell’anno. Tra coloro che hanno calcato le scene sul nostro palco, durante questi cinque anni di attività, annoveriamo nomi importanti come Mario Porfito, i Musicofilia, Tony Cercola, il comico Andrea Perroni, don Giosy Cento, Il parto delle nuvole pesanti, l’attore Giorgio Tirabassi, il comico Claudio Batta, Trio Jazz, Pippo Franco, Palcoscenico ’91, Edoardo Siravo e Vanessa Gravina, Mario Versaci, il comico Max Pisu, Quartaumentata, Anna Mazzamauro e Corrado Tedeschi, Antonio Tallura. Inoltre, ugualmente degni di essere citati per l’impegno e il sacrificio con il quale sono stati realizzati, sono i Musical proposti dai ragazzi dell’oratorio come “Notre Dame” e “Siamo tutti burattini” e le performance del duo Persicara e Precopara, ormai diventate famose. Infine, un ringraziamento va a tutti gli sponsor che ci hanno sostenuto col loro contributo.

Riguardo l’imminente programmazione in uscita,il nostro cinema, nel mese di dicembre, proporrà come film “Il villaggio di cartone”, “Le avventure di Tintin”, “La kriptonite nella borsa”, “The twilight saga:Breaking dawn”, “Happy feet 2”, “Anche se amore non si vede” oltre

al

concerto

dei

giovani

dell’oratorio e la consueta Tombolata. L’anno nuovo inizierà con il film “Natale a Cortina”

L’associazione CGS ELPIDA spera di vedervi sempre piu’ numerosi.

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Ministranti : con gioia al servizio di Dio e dei Fratelli… La comunità cristiana dopo il Concilio Vaticano II diventa un’Assemblea, soggetto della celebrazione liturgica mediante la sua partecipazione attiva ai vari momenti dell’Eucaristia Eucaristia con servizi e uffici propri. In questa prospettiva, la Sacrosanctum Concilium sottolinea che “i ministranti,[…]svolgono un vero ministero liturgico”, invitandoli a esercitare “il proprio ufficio con quella sincera pietà e con quel buon ordine che conviene a un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente

MA CHI E’ IL MINISTRANTE? Oggi, i ministranti sono ragazzi o ragazze (dove il vescovo lo autorizza) delle elementari, medie e superiori che servono all’Altare e sono esempi di servizio e di preghiera, servendo il Signore nella gioia. Infatti, anche se oggi è diffusa l’usanza di chiamarli “chierichetti”, il termine

ministrante

deriva

dal

latino

"ministrans", cioè “chi serve”. I ministranti sono dunque “servi” non soltanto di Dio ma anche dei fratelli.

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L’Antico Testamento ci offre l’esempio del giovane Samuele che serviva il Signore alla presenza di Eli e in questa situazione di servizio era nata la sua vocazione che è quella di servire Dio e i fratelli (Cfr. 1sam3, 1-15). Nel Nuovo Testamento invece, è Gesù stesso il modello del ministrante, il servo dei servi, Lui che "non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Cfr. Mc10, 45; Mt20, 28).


…come San Tarcisio! Il santo patrono dei ministranti è san Tarcisio, il protomartire dell'Eucaristia, ucciso mentre stava portando l'Eucaristia ai carcerati. Il contesto storico è quello dei primi secoli quando la Chiesa era perseguitata dalle autorità romane e il Santo Sacrificio veniva celebrato nelle catacombe.

Il giovane Tarcisio, che era appena battezzato, ha partecipato alla messa al termine della quale la comunità cristiana ricordava i fratelli lontani e assenti, alcuni i carcere. Giunto a questo momento, il Vecchio pontefice Damaso chiese: -“ Chi di voi, figli diletti, ha il coraggio e l’audacia di portare l’Eucaristia ai fratelli prigionieri che si trovano sul punto di perdere la vita? “ Tra quelli che si sono offerti per rendere questo nobile servizio, c’era anche Tarcisio, nonostante la sua giovane età: - “ Io, Padre, vado Io”. - “Tarcisio! - disse il Vegliardo, compreso di ammirazione - Tu, Tarcisio, figlio mio! Tu sei troppo giovane; hai pensato al pericolo che corre la tua giovane età?” - “Padre - risposte Tarcisio - la mia giovinezza sarà appunto la mia sicurezza! … Oh! Non mi negate questa grazia, padre. Concedetemi che Io porti ai fratelli, questo Dio che poco fa ricevetti nel mio cuore. Vi giuro, padre, di penetrare nel carcere con intatto il prezioso deposito che mi affiderete, o di morire”. (cfr. Ravina Tarcizio, s. Tarcisio martire, edizioni Paoline, Roma, 1979, pp.55-58).

Parlando ai ministranti, il Papa Benedetto XVI afferma che “la testimo-

Potremmo concludere dicendo che i ministran-

nianza di san Tarcisio e questa bella

ti sono ragazzi e ragazze ai quali il Signore dice

tradizione ci insegnano il profondo

ogni giorno: «Non vi chiamo più servi ma ami-

amore e la grande venerazione che dobbiamo avere verso l’Eucaristia: è un bene prezioso, un tesoro il cui

ci» (Gv 15, 15) e che, come amici di Gesù, portano la gioia del Risorto nella parrocchia, nelle

valore non si può misurare, è il Pa-

scuole, nel cortile e ovunque c’è bisogno di te-

ne della vita, è Gesù stesso che si

stimoniare che Dio è amore.

fa cibo, sostegno e forza per il nostro cammino di ogni giorno e strada aperta verso la vita eterna; è il dono

Samuel Amaglo, sdb

più grande che Gesù ci ha lasciato.” PAG. 11


A cura di Angela Zavettieri

(continua dal numero precedente…) Don Bosco racconta…

La fame di quell'anno stregato

Le persone che dovevano sopravvivere erano cinque, e proprio quell'anno i raccolti andarono perduti per una terribile siccità. I generi alimentari salirono a prezzi favolosi. Si dovette pagare fino a venticinque lire per un’emina (= 23 litri) di grano, e sedici lire per una di granoturco. Gente che ricorda bene quei tempi, mi ha raccontato che i poveri chiedevano in elemosina un pugno di crusca, per rendere più consistente la scarsa minestra di ceci o di fagioli. Si trovarono mendicanti morti nei prati, con la bocca piena d'erba: l'ultima risorsa con cui avevano cercato di nutrirsi. Mia madre mi raccontò molte volte che nutri la famiglia dando fondo ad ogni scorta. Poi raccolse il denaro che aveva in casa e lo diede ad un vicino, Bernardo Cavallo, perché cercasse di procurarci dei viveri. Era un nostro amico, si recò a vari mercati, ma non riuscì a combinare niente. Anche offrendo prezzi esorbitanti, non si riusciva a comprare. L'aspettavamo con ansia. Giunse alla sera del secondo giorno, ma a mani vuote. Ricordo che provammo una grande paura, perché già quel giorno non avevamo mangiato quasi niente. Mia madre provò anche a bussare alle case vicine, per avere in prestito qualcosa, ma nessuno fu in grado di aiutarci. Allora senza perdersi di coraggio ci disse: - Papà, morendo, mi disse di avere fiducia in Dio. Quindi inginocchiamoci e preghiamo. Dopo una breve preghiera si alzò e disse ancora: Nei casi estremi si devono usare estremi rimedi. Con l'aiuto di Bernardo Cavallo andò nella stalla, uccise un vitello, ne fece subito cuocere una parte e ci diede da cena. Eravamo affamati fino allo sfinimento. Nei giorni che seguirono riuscì a far arrivare del grano da paesi lontani, a carissimo prezzo. Una strana proposta per la mamma In quella durissima annata, mia madre soffrì e faticò moltissimo. Solo con un lavoro instancabile, una parsimonia continua, un risparmio spinto fino al centesimo, e qualche aiuto veramente provvidenziale, riuscimmo a superare la crisi. Questi fatti mi sono stati raccontati più volte da mia madre, e confermati da parenti e amici. Passato quel terribile momento e tornata l'economia domestica a un bilancio migliore, mia madre ricevette la proposta di risposarsi in maniera molto conveniente. Ma essa rispose con un costante rifiuto. - Dio mi ha dato un marito e me lo ha tolto. Morendo egli mi affidò tre figli, e sarei una madre crudele se li dimenticassi nel momento in cui hanno più bisogno di me. Le fecero notare che i suoi bambini sarebbero stati affidati ad un buon tutore, che ne avrebbe avuto ogni cura. Quella donna generosa rispose: - II tutore è un amico, io sono la madre dei miei figli. Non li abbandonerò mai, nemmeno per tutto l'oro del

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mondo. Le sue preoccupazioni più grandi furono: istruire i figli nella religione, educarli all'obbedienza, crescerli senza paura della fatica e del lavoro. La prima confessione Quand'ero ancora molto piccolo, mi insegnò le prime preghiere. Appena fui capace di unirmi ai miei fratelli, mi faceva inginocchiare con loro mattino e sera: recitavamo insieme le preghiere e la terza parte del Rosario. Ricordo che fu lei a prepararmi alla prima confessione. Mi accompagnò in chiesa, si confessò per prima, mi raccomandò al confessore, e dopo mi aiutò a fare il ringraziamento. Continuò ad aiutarmi fin quando mi credette capace di fare da solo una degna confessione. ( …. Continua…)

…a Cuore Scalzo (Mora Mora) Rivivo frammenti della mia infanzia: la musica, l’allegria, la voglia di stare insieme come in una famiglia, … la salesianità! Da osservatrice attenta e desiderosa di vivere quel clima, quale ero, mi ritrovo oggi, dopo non poca fatica, a rivivere finalmente quella gioia e di esserne travolta. Non sono più un’osservatrice e so di aver contribuito affinchè tutto questo TORNASSE : la musica, l’allegria, la famiglia, … la salesianità! Non che questo fosse mai mancato, ma ciò che vivo ora è qualcosa di più completo, qualcosa che ha un sapore più intenso! Il Signore ci vuole pronti a saper attendere: MORA MORA, dicono in Madagascar (piano, piano; adagio, adagio)…

l’arte d’attendere

richiede molto impegno. Una miriade

di dinamiche rischiano di innescarsi mentre speri che il seme porti frutto, che il sogno prenda vita! Che non sia un’attesa inoperosa! Il Signore ci vuole laboriosi, attivi, attenti, pronti! …e sceglie i momenti migliori per manifestarsi. I Suoi doni sono quelli giusti al momento giusto. Quell’attesa densa di desiderio, di gioia, di speranza ora si è compiuta e non per caso. Grazie a tutti i ragazzi e ai giovani che ogni giorno abbracciano il progetto di Don Bosco, ci credono, fanno vivere questo Oratorio e fanno vivere anche me. Grazie!

Un animatrice PAG. 11


Abbiamo raccolto in questa pagina alcuni dei post inseriti nella nostra rubrica… rubrica Pensieri sparsi che però per hanno attirato la nostra attenzione… attenzione Buona lettura!! Il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo perché è lì,dentro di noi,che accogliamo Dio. Ma chi ha rifiutato e rifiuta Dio? Chi ha costruito un muro alto fino al cielo per non vederlo..Come ritiene il suo corpo? Come vede la sua anima? Domande che balzano nella mente dopo la notizia della morte di una ventiquattrenne. Una morte qualunque? NO,UCCISA DALLA SUA PERVERSIONE! Accade a Roma (cfr. 10 Settembre 2011) -ma non è la prima né l’ultima volta che i giornali ci fanno apprendere queste notizienotizie- una ragazza semplice,studentessa all’università di psicologia,perde la vita durante quello che è stato definito “un gioco erotico” . Giustificano l’accaduto:<< era un modo per uscire dalla realtà>>

... No, era un modo per morire mentre ancora stavi vivendo. Siamo nel ventunesimo secolo - è questa non è una novità - abbiamo le migliori tecnologie,abbiamo i migliori libri,i confort,abbiamo la possibilità di viaggiare,abbiamo molte porte aperte per arricchire il nostro bagaglio di cultura,di esperienza,di spiritualità ma, dimenticandoci della bussola che aveva illuminato l’uomo per secoli, ci siamo dimenticati anche della nostra dignità. La fede viene ridicolizzata e la Chiesa non creduta, non si è voluto comprendere che la chiesa ci ha imposto dei NO per elevare l’uomo ad una condizione tale da avvicinarsi il più possibile a Dio,per poterlo amare e per poterci amare. Il nostro Papa ci invita : "..non dimenticate, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione: a partire dall’attrazione iniziale e dal "sentirsi bene" con l’altro, educatevi a "volere bene" all’altro, a "volere il bene" dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio, di perdono e di rispetto dell’altro. Non riducetelo a fisicità, facendovi soggiogare dalla schiavitù della sessualità. Ricordate che bruciare le tappe finisce per "bruciare" anche l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni". Ricordate che Dio ci ha creato liberi,che la democrazia ci ha dato libertà e i diritti e che agire contro Dio,contro il nostro corpo,contro la società ci rende uomini di poco valore e senza amore! Francesca Surace

Il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, durante l'omelia : "Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra la gente che mi sarà vicino dirà è morto. cit. Don Oreste Benzi - In realta è una bugia, sono morto per chi mi vede ma in realtà la morte non esiste perchè appena chiudo gli occhi in questa vita li apro all'infinito di Dio". "Quando un nostro

"Che ne sarebbe di noi, di quelli che muoiono a vent’anni e di quelli che, come me, si trovano a scriverne, se per tutti noi tutti, proprio tutti - non ci fosse la speranza di un abbraccio, di una carezza consolatrice? Che tu ora possa essere amato, caro Marco, come mai nessuno ti ha potuto amare finora, nemmeno tuo padre e tua madre: questa è la sola speranza, questa è l’unica abilitazione, per me, a parlare di te. Io parlo di te e dei tuoi compagni di destino meno noti, morti di notte sull’autostrada, solo perché ho la certezza di essere fatto - e che tu sei fatto, e che tutti siamo fatti - unicamente per quell’abbraccio. La nostra carne è fatta per questo"... (da DONBOSCOLAND.IT Ottobre 2011 - Luca Doninelli)

E poi mi chiedo: perchè la morte del giovane Marco Simoncelli ci ha commosso così tanto? Perchè buona parte di noi ha condiviso sue foto o link che parlano di lui o addirittura impostato una sua immagine nel proprio profilo? Forse perchè era famoso? Perchè era un campione del mondo? O forse ancora xk ricorda un ns amico volato in cielo troppo presto? Quello che so di certo è che quel sorriso che ho imparato a conoscere solo ora che non c'è più farà parte di me... e allora oggi invece di chiedermi "Perchè Signore è successo, perchè non hai fatto niente per impedirlo? Perchè non fai niente per far cessare la morte, la sofferenza?", voglio continuare a vivere la mia vita con lo stesso sorriso che marco aveva sempre in viso, lo stesso che aveva quel mio amico venuto a mancare tanti anni fa... e assaporare attimo per attimo quello che la vita mi riserva ogni giorno, senza lasciare nulla... Perchè prima della morte c'è la vita, e solo una vita vissuta a pieno e con il sorriso sulle labbra resiste anche alla morte... e forse è per questo che la morte di marco non ci ha lasciato indifferenti!! Dolce Memole PAG. 14


Spazio Musicale Paolo Nutini tratto dall’Album “These street” Colonna sonora del film “La musica nel cuore”

Autumn leaves Autumn leaves under frozen soles, Hungry hands turning soft and old, My hero cried as we stood out their in the cold, Like these autumn leaves I don't have nothing to hold. Handsome smiles wearing handsome shoes, Too young to say, though I swear he knew, And i hear him singing while he sits there in his chair, Now these autumn leaves float around everywhere. And I look at you, and I see me, Making noise so restlessly, But now it's quiet and I can hear you saying, 'My little fish dont cry, my little fish dont cry.' Autumn leaves how faded now, that smile that i've lost, well i've found some how, Because you still live on in my fathers eyes,

TRADUZIONE Le foglie d'autunno sotto anime raggelate, mani affamate che diventano morbide e vecchie, Il mio eroe piangeva quando noi stavamo fuori al freddo, Come queste foglie d'autunno , non ho nulla a cui attaccarmi. Bei sorrisi che indossano belle scarpe, troppo giovane, direi, anche se ci giurerei che lo sapeva, e l'ho sentito cantare mentre sedeva sulla sua poltrona... Adesso tutte queste foglie d'autunno volano, vagano ovunque. E guardandoti, vedo me rumoreggiando senza sosta, ma ora tutto tace e riesco a sentirti dire, non piangere....' Le foglie d'autunno sono svanite ora, quel sorriso che ho perso, lo ritroverò in qualche modo perchè tu vivi ancora negli occhi di mio padre queste foglie autunnali, oh queste foglie autunnali stanotte sono tue... PAG. 15


La nostra nuova rubrica, inaugurata lo scorso nmero con l’articolo sui neutrini, questo mese si occupa dei Premi nobel 2011… Nella speranza che le notizie da noi fornite possano essere utili soprattutto ai nostri lettori-studenti, vi auguriamo buona lettura... A cura di Francesca Autelitano

Nobel per la Mediciquello per la Chimica , con

La settimana dei Premi Nobel si è aperta lunedì 3 ottobre con l’assegnazione del

na, poi è proseguita martedì con il Premio Nobel per la Fisica , il Nobel per la Letteratura , con il Nobel per la Pace, per l’assegnazione dell’ultimo premio dell’anno, quello per l’Economia. Il premio Nobel 2011 per l’economia è stato assegnato a due econoSargent, 68 anni enmisti statunitensi, Christopher Sims e Thomas Sargent trambi, per la ”ricerca ricerca empirica sulla causa e l’effetto in macroeconomia”. Entrambe hanno collaborato per sviluppare un metodo basato mia sul cosiddetto ‘vettore autoregressione’ per analizzare come l’economia è influenzata dai cambiamenti temporanei nella politica economica e altri fattori.

Il Nobel per la Chimica 2011 è andato a David Shechtman. Le sue ricerche hanno permesso di gettare il primo sguardo sulla struttura più dettagliata della materia, rivelando l’esistenza esistenza di una simmetria a livello atomico che si riteneva impossibile da osservare. Gli studi che hanno valso il Nobel a Shechtman hanno permesso di osservare la straordinaria simmetria con la quale le strutture atomiche si ripetono.

con

terminare lunedì 10 ottobre con

Cos’ è un PREMIO NOBEL? E’ un'onorificenza di valore mondiale, attribuita annualmente a persone che si sono distinte nei diversi campi dello conoscibile, «apportando considerevoli benefici all'umanità, per le loro ricerche, scoperte ed invenzioni, per l'opera letteraria, per l'impegno in favore della pace mondiale. Viene all'unanimità considerato come il riconoscimento massimo dell'epoca contemporanea.

Il Nobel per la Medicina 2011 è andato a tre ricercatori che hanno chiarito i meccanismi del funzionamento del sistema immunitario, dalle prime linee di difesa che entrano in gioco non appena si presenta una minaccia esterna, alle cellule che entrano in azione successivamente per cacciare gli intrusi e che aiutano il sistema immunitario a ”ricordare” quali sono i suoi nemici. Si tratta di Bruce A. Beutler dello Scripps Research Institute e Jules A. Hoffmann Hoffmann, ex presidente dell' Accademia francese delle scienze, e Ralph Steinman Steinman, direttore del Center for Immunology and Immune Diseases della Rockefeller University, peccato che quest'ultimo, sia deceduto proprio tre giorni prima della consegna del Nobel. PAG. 12


Il Nobel per la Letteratura 2011 è andato a Tomas Transtromer, 80 anni, considerato il maggior poeta Transtromer svedese vivente. La sua opera si colloca tra modernismo, espressionismo e surrealismo. L’Accademia gli ha assegnato il premio perché ”attraverso le sue immagini dense, limpide, offre un nuovo accesso alla realtà”.

CURIOSITà : Non esiste il premio per la matematica. È diffusa una tesi secondo la quale Alfred Nobel non volle istituirlo perché un matematico svedese, Gösta Mittag-Leffler, sarebbe stato l'amante della moglie. La tesi però sembra essere infondata, anche perché Nobel non era sposato.

Il premio Nobel 2011 per la pace è stato assegnato alla presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf, Sirleaf alla connazionale Leymah Gbowee, Gbowee che ha mobilitato le donne contro la guerra civile nel Paese, e all’attivista per i diritti delle donne yemenite e per la democrazia Tawakkol Karman Karman, “per la loro lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace”. Il premio rappresenta un segnale forte a favore della responsabilizzazione delle donne, specie nei Paesi in via di sviluppo.

Il Nobel per la Fisica 2011 è stato assegnato quest’anno agli autori di una scoperta che ha rivoluzionato la cosmologia: Saul Perlmutter (52 anni), Brian Schmidt (44 anni) e Adam Riess (42 anni). Sono andati a cercare le esplosioni stellari più brillanti per costruire la mappa del cosmo, ma si sono accorti che è impossibile disegnare una volta per tutte tale mappa, perché l’universo continua costantemente ad espandersi. Le loro osservazioni sul grande tema dell’accelerazione e dell’espansione dell’universo hanno permesso di ”interpretarne” il destino, attraverso l’osservazione delle stelle più brillanti e lontane.

Le ricerche scientifiche più inutili e strampalate hanno il loro premio. Si chiama Ig Nobel ( e si legge ignobel!!) Prima di prendere una decisione importante, aspettate che vi scappi di fare la pipì e, solo in quel momento, decidete. Se state pensando di installare in casa un nuovo sistema anticendio, occhio alle sorprese, specie se non amate mangiare giapponese... E se vi capita di vedere uno scarafaggio dentro una bottiglia, non disturbatelo, potrebbe essere un po’ “preso”. Sono alcune delle indicazioni che si possono trarre dalla ventunesima edizione dei premi Ig Nobel (ma si può leggere ignobel...), i riconoscimenti assegnati a scienziati, inventori e altri personaggi "notevoli" , che si sono distinti per le loro ricerche inutili o per il comportamento bizzarro. A stabilire i vincitori è l’Improbable Research, un’organizzazione americana che ha lo scopo di “far sorridere le persone per farle anche pensare”. PAG. 13


1 - Claudio Orlando 2. - Renato Maisano, Desirée Micheletta, Sara Praticò, Antonino Altomonte 3 - Serena Vadalà, Damiano Rodà 4 - Elio Cotronei, Nina Trapani, 5 - Margherita D’Aguì, Andrea Tuscano, Angela Catanea, Mirco Ruggero 6 - Santo Violi, Beniamino Vitale, Lulù Familiari, Fulvio Fanigliulo, 7 - Giusy Guglielmini, Simone Mafrica, Simone Lavecchia 8 - Giusy Errante, Antonella Fiore, Mario Casile 9 - Claudia Ligato, Maria Letizia Cuppari 10 - Binda Polimeni, Antonino Neri, Annarita Minniti 11 -

Paolo D’Aguì

12 - Giusy Violi 13 - Alessia Ligato 14 - Domenico Sgrò, Carmelo Arcudi, Jonathan Tuscano 15 - Saverio Faenza, Sergio Cuppari 17 - Anita Coraggio, Rosy Guzzy, Valeria Vetere

18 - Valentina Spanò 19 - Licia Focà 20 - Leo Plutino 21 - Giuseppe Familiari, Teresa Marino 22 - Don Mario Delpiano 23 - Giusy Morello, Dominella Nicolò 24 - Roberta Zerino, Dario Pangallo, Simone Pangallo

25 - Don Gianpaolo Roma, Michela Zirilli, Daniela Natoli, Giuseppe Zema 27 - Dario Tuscano 29 - Angela Zavettieri, Francesca Neri 30 - Carmelo Violi


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