75 giornalino dicembre 2015 pub

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Carissimi... non potevamo mancare… è Natale! In questi giorni sicuramente saranno risuonate nelle vostre orecchi le note della canzone:

“A natale puoi... fare quello che non puoi

Le suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore porgono i migliori Auguri per un Santo Natale e per l’Anno Giubilare all’intera comunità, perché possa gustare appieno

fare mai... riprendere a sognare... riprendere a sperare...” A pensarci bene è proprio così! Quante cose, situazioni, tempi, relazioni ci si ritrova a rivalutare e a dover gestire in questo periodo dettato dal Natale, sia per mancanza di tempo - presi dai “1000 da farsi” - sia perché demoralizzati, demotivati da qualcosa che non è andato come avremmo voluto - o non siamo stati capaci di gestire e abbiamo accantonato - ed eccoli riemergere a Natale!! Ed eccoci indaffarati ad addobbare abitazioni, negozi, strade con luci e simboli natalizi, qualcuno fa il presepe, immancabile l’albero di Natale! Si gira per negozi e grandi magazzini per acquistare pensierini per

“Non c’era posto per Lui

nella locanda”

quell’amico o quel parente o addirittura ci si ritrova a scrivere e inviare quei bigliettini di augurio pieni di frasi dolci! ... e il vero senso del Natale? …Gesù, in tutto, questo dove è? Sembrerà strano... ma Gesù potrebbe esserci anche in tutto questo. Se… stacchiamo dalla solita routine per abbellire le nostre case, non è forse per preparare un luogo festoso dove poter accogliere Gesù?

“Chi sa costruire Agli incroci del mondo L’albergo senza registri

Se ci affanniamo da un negozio all’altro alla ricerca di un dono per chi

E senza prezzi

ci sta vicino, non è forse perché vogliamo fargli sapere che è impor-

Vede l’estraneo diventare fratello

tante per noi? E allora ben vengano le luminarie, ben vengano gli angioletti in giro

E il Verbo farsi carne

per casa e le varie natività, ben vengano i regali (meglio se modesti!),

Per abitare in mezzo ai suoi…

se riescono ad introdurci nel Mistero del Natale… Se servono a spa-

(M.Delbrél)

lancare le nostre menti e i nostri cuori al “fratello” bisognoso affettivamente, economicamente, socialmente… che è “il nostro prossimo” evangelico: marito, moglie, figli, parenti; le persone della porta accanto, l’ammalato, l’anziano, il carcerato, … ben vengano!!!

Auguri Don Gaetano, don Lindo e don Natale

Perché? Perché quando Dio entra nella nostra vita, anche solo se con il pretesto di un nuovo Natale, non può lasciarci inerti, insensibili, vuoti…e difficilmente ne esce… In quest’anno Giubilare la sua venuta riveste ancor più un valore, perché ci sprona a diventare “NOI STESSI..UN DONO PER GLI ALTRI”! BUON NATALE, BUON ANNO 2016, BUONE FESTIVITÀ NATALIZIE!!! La redazione

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Quelli de… l’Oratorio


Il cammino d’Avvento, proposto dalla nostra Parrocchia alla comunità in queste qua ro se mane che ci hanno preparato al Natale, richiama il tema della Misericordia. Nella Bolla di indizione del Giubileo scrive papa Francesco: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della Misericordia. E’ fonte di gioia, di serenità e di pace. (…) Misericordia è l’a o ul mo e supremo con il quale Dio ci viene incontro”. (n. 2 - Misericordiae Vultus) “La parola Misericordia è una delle più belle del dizionario. E’ una espressione che usiamo spesso; ma senza renderci ben conto del significato. ... misericordia è sen re nel proprio cuore la miseria dell’altro, me ersi, immaginarsi al posto di chi soffre. Più ancora, è lasciarsi portare verso la miseria altrui sapendo che siamo fa

della stessa polvere, della stessa

natura. Essere misericordioso significa spogliarsi di ogni preconce o e percepire che siamo fragili quanto la persona che

Misericordia che ci insegnano a me erci in rapporto con il

abbiamo davan agli occhi.” (Pag. 58 - “8 vie per la felicità –

nostro prossimo.

Le bea tudini” – Luís Erlin – Ci à Nuova Ed.)

Ad introdurci nel periodo d’Avvento sono sta i ragazzi della

E proprio queste parole hanno suggerito lo slogan che, du-

terza elementare, che hanno acceso la prima candela della

rante questo periodo, ha campeggiato sull’altare della nostra

corona d’Avvento e hanno invitato i presen a vegliare , la

Chiesa: “Beato chi ha fame e sete di gius zia”.

seconda domenica è stata la volta dei ragazzi di 4 elementare

In questo cammino siamo sta guida , con semplicità, dai

che hanno condiviso l’animazione con i salesiani cooperatori,

ragazzi più piccoli della nostra comunità. Proprio loro, appar-

che hanno rinnovato la loro promessa di servire Gesù da sale-

tenen alla fascia elementare della catechesi e accompagna

siani laici con lo stesso carisma del loro Padre don Bosco. La

dai loro genitori, ci hanno fa o scoprire le varie facce della

terza domenica è toccato ai ragazzi di 5 elementare , e dulcis in fundo, i bambini di seconda elementare che si sono presenta alla comunità insieme alle loro intenzione di iniziare il loro cammino di formazione e di conoscenza di Gesù. Tra poco vivremo la gioia del Natale, la gioia di questo Dio che si fa Bambino per noi tu . In queste ore che ci separano da questo incontro col Lui, riviviamo questo periodo di Avvento con l’ATTESA OPEROSA, ripetendo ogni giorno il nostro ECCOMI, pron ad essere veri TESTIMONI e vivendo la FIDUCIA totale nel Signore che viene per donarci la GIOIA, la LUCE, la PACE e la SALVEZZA. Se vogliamo incontrare e accogliere il Bambino nella no e e nel giorno di Natale, dobbiamo essere capaci di vivere ques giorni con la purezza nel cuore, che scaturisce nell’incontro con il Sacramento dell’Amore e del Perdono, cioè nella Riconciliazione o Confessione. Questo deve essere per noi tu

l’impegno da prendere e da vivere

pienamente giorno dopo giorno, per poter comprendere al meglio il mistero dell’Incarnazione, capace di cambiare e trasformare la nostra vita e la Storia di questa umanità. Sara Zaccuri

Anno VII, numero 8 - Dicembre 2015

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Di chi stiamo parlando?? Ma del nostro oratorio… Sono passati infatti ben 174 da quel 8 dicembre 1841, quando don Bosco incontrò Bartolomeo Garelli, uno dei tanti ragazzi sbandati nella Torino di allora, che il sacrestano stava cacciando, e che invece don Bosco difese dicendo che era un suo amico. Dopo un’amichevole conversazione, gli fece un po’ di catechismo. Dicono le Memorie Biografiche: "Prima di incominciare don Bosco recitò un’Ave Maria perché la Madonna gli facesse la grazia di poter salvare quell’anima. Quell’Ave fervorosa fu feconda di grandi cose”.

della parola Immacolata e i numeri presentati in maniera originale e personalizzata da tutte le fasce della nostra comunità, dai più piccoli delle scuole materne, che per l’occasione hanno unito le loro voci all’unisono, fino ai più veterani, gli ex allievi e le allieve. Martedì 8 dicembre, invece, è stata la volta dei festeggiamenti religiosi. Ad attendere i ragazzi e gli animatori/ catechisti all’ingresso della Chiesa un telo azzurro simboleggiante le parole di don Bosco “….. “ , sotto il quale ognuno di essi è passato. A celebrare la messa Don Angelo Draisci, vicario Ispe oriale, il quale ci ha fatto riflettere sulla forza e la determinazione del “si” di Maria: la mamma di Gesù, la Maestra di Don Bosco e la materna protettrice di tutti i suoi ragazzi. L'Immacolata che insegna ai giovani la bellezza della purezza e del farsi dono. Durante la Santa Messa sono state distribuite anche le tessere del nostro oratorio ad un rappresentate per gruppo. A conclusione, i giochi in oratorio e la rappresentazione scenica dell’incontro fra don Bosco e Bartolomeo Garelli ad opera dei ragazzi del Biennio ha fatto da prologo all’ormai consueto Cerchio Mariano. Insieme a tutti gli oratori del mondo, la nostra Casa si è unita in preghiera, , con un'Ave Maria per celebrare nel nome di questa meravigliosa Donna il compleanno dell'oratorio che ci ha donato. Nel pomeriggio, la processione lungo le vie del nostro paese in compagnia di Maria Immacolata, ha concluso i festeggiamenti in suo onore.

Puntualmente, ogni anno, tutti gli oratori salesiani del mondo ricordano quel fortuito incontro con una serie di appuntamenti e di festeggiamenti, senza dimenticare di volgere un pensiero particolare alla Mamma del Cielo. Senza il Suo intervento nulla di tutto ciò che don Bosco è riuscito a realizzare durante la sua vita (e anche dopo) sarebbe stato possibile. E, naturalmente, anche i ragazzi del nostro oratorio non sono stati da meno e hanno voluto festeggiare e ringraziare la loro Mamma Celeste con una serata interamente dedicata a Lei. E così, lunedì 7 Dicembre, si è svolta la consueta Accademia all’Immacolata. A presentare i numeri dei vari gruppi della nostra Parrocchia due ospiti “particolari”: Cherubino e Cherubina. I due angeli speciali sono stati inviati da Dio con un compito particolare: raccontare di Maria, mediante l’anagramma

Alessandra D’Auguì e Silvia Minniti

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Quelli de… l’Oratorio


Sabato 13 Dicembre presso il Duomo di Reggio Calabria si è tenuta l’apertura della Porta Santa nell’Anno della Misericordia. Il Santo Padre, Papa Francesco ha voluto che ogni credente avesse la possibilità di vivere in pienezza il Giubileo che si terrà quest’anno; per questo mo vo, oltre alle qua ro Porte Sante di Roma: Basilica di San Pietro, San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore; in ogni parte del mondo è stata data l’opportunità di aprire una Porta Santa. Ogni diocesi italiana ne aprirà una e per la nostra diocesi di Reggio-Bova sarà una delle porte del Duomo. Per l’occasione il quadro della Madonna della Consolazione non ha ancora fa o ritorno nella chiesa dell’Eremo. Ci piace riportare una parte dell’omelia di Mons. Fiorini Morosini: “Dio vi offre l’occasione di mollare la presa che avete sulla nostra vita sociale, economica e poli ca.

Sappiatene approfi are: ecco ora il momento favorevole. Non crediate, pero’ che bas a raversare una porta (fosse pure la porta giubilare) e baciare un crocifisso perche’ tu o si ricomponga nella misericordia di Dio. Il Signore vi insegue e vi chiede un cambiamento di vita.” Per il nostro gruppo di preanimatori è stata una forte emozione a raversare insieme la Porta Santa e partecipare alla Celebrazione Eucaris ca, ci siamo sen parte di quei pellegrini che l’8 dicembre erano in Piazza San Pietro, a modo nostro c’eravamo anche noi. Vogliamo accogliere l’invito del nostro Vescovo a cambiare la ro a della nostra vita e vogliamo che questo sia anche il nostro augurio per il Natale: cogliamo l’occasione che ci viene data di fare esperienza della Misericordia di Dio Padre. #gruppobiennioinazione

Qual è il significato del Giubileo Straordinario della Misericordia? Il tema è stato ampiamente spiegato da Papa Francesco nella Bolla pon ficia Misericordiae Vultus e cara erizza il pon ficato di Bergoglio fin dalla sua elezione. «Sen re misericordia, questa parola cambia tu o. È il meglio che noi possiamo sen re: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo padre misericordioso che ha tanta pazienza» aveva de o il Papa durante il suo primo Angelus. La bolla Misericordiae Vultus chiarisce ulteriormente il conce o. Ed è anche un messaggio ecumenico: «La misericordia possiede una valenza che va oltre i confini della Chiesa. Essa ci relaziona all’Ebraismo e all’Islam, che la considerano uno degli a ribu più qualifican di Dio».

Che cos’è una Porta Santa? La Porta Santa è la porta di una Basilica che viene murata e aperta solo in occasione di un Giubileo. A raversando la Porta Santa si o ene l’indulgenza plenaria. La prima Porta Santa del mondo è contenuta nella Basilica di Collemaggio a L’Aquila. Nel capoluogo abruzzese si ene ogni anno un Giubileo, la Perdonanza. A Roma, hanno una Porta Santa anche le basiliche di San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Per la prima volta nella storia del Giubileo, saranno aperte Porte della Misericordia in tu o il mondo.

Cos’è l’indulgenza plenaria? L’Indulgenza plenaria (dal la no plenus) è ovviamente quella che libera il peccatore dall’intero fardello della pena temporale. Si tra a di una concessione straordinaria che viene fa a in occasioni par colari quali il Giubileo, oppure anche per un’elezione papale come nel caso di Papa Francesco. Prima del 2000 per ricevere l’Indulgenza i fedeli dovevano essere fisicamente presen in Piazza San Pietro nel momento della benedizione del nuovo Papa, oppure recarsi a Roma in anno giubilare per visitare le Basiliche di Pietro e Paolo. Giovanni Paolo II ruppe questa consuetudine, garantendo Indulgenza plenaria anche a quan erano collega tramite Radio e Televisione. Indulgenza plenaria: come funziona? Per ricevere l’Indulgenza Plenaria bisogna ovviamente essere ca olici ba ezza e quindi essere sta libera dal peccato originale di Adamo. C’è inoltre bisogno di confessarsi e di prendere parte alla comunione eucaris ca al massimo 7 giorni dopo (o 7 giorni prima) il momento della concessione dell’Indulgenza Plenaria. Ovviamente è indispensabile anche la preghiera secondo le intenzioni del Papa.

Anno VII, numero 8 - Dicembre 2015

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Due giorni di inizia ve e

don Bosco e fondatore della nostra opera salesiana.

for emozioni, costella-

Dopo la Santa Messa, alla quale hanno preso parte anche le

te da fervore e allegria,

autorità civili, i ragazzi del biennio del nostro oratorio hanno

hanno cara erizzato la

magistralmente interpretato spezzoni del musical “Operaio di

chiusura del bicente-

Dio”, dis nguendosi per la loro bravura e lasciando gli spe a-

nario della nascita di

tori esterrefa

Don Bosco nella no-

scene della vita di Don Bosco. A conclusione della serata, tu

stra Comunità.

i ragazzi presen in sala hanno raggiunto i loro amici del bien-

A fare da prologo ai

nio per cantare e sceneggiare l’inno “Siamo noi don Bosco”

tan appuntamen ,

per poi lasciare spazio alla musica dell’orchestra dei flau di

la conferenza svoltasi

Delianova.

per la gioia con la quale hanno interpretato le

presso l’Is tuto superiore Euclide

Il giorno successivo è stata poi la volta della grande festa con

di Bova Marina dal tolo

il “don Rua Day”, al quale, come ormai consuetudine, hanno

"Incidenza e futuro" guidata dall’I-

preso parte le squadre di calcio delle zone limitrofe. Una gior-

spe ore dei Salesiani Ime, don

nata di sport, all’insegna del sano agonismo e dello spirito di

Pasquale Cris ani. Importan e

squadra, che ha avuto inizio con la celebrazione della santa

significa vi gli interven propos

Messa, preseduta dall’Ispe ore Don Pasquale, che più volte

dalla Dirigente Scolas ca,

ha so olineato l’importanza dell’ambiente oratoriano, come

do .ssa Carmen Lucisano,

luogo non solo di aggregazione, ma anche di crescita umana

dal Sindaco del nostro

e cris ana. La serata si è poi conclusa con lo spe acolo offer-

paese, avv. Vincenzo Cru-

to dagli sbandieratori. Un modo nuovo ed originale per con-

pi e dal Parroco della no-

cludere i festeggiamen in onore del Santo fondatore della

stra Comunità, don Gae-

famiglia salesiana di cui fac-

tano Nalesso.

ciamo, anzi, ci sen amo par-

L’incontro, improntato sul

te.

dialogo fra is tuzione e alunni, si è volto in un

E anche se i festeggiamen

clima conviviale e ha

si sono ormai conclusi, il

offerto mol ssimi spun

suo sogno con nua a vi-

di riflessione non solo per

vere nei cuori di tu

co-

i più giovani ma anche per

loro che con nuano a

gli adul presen .

tes moniare il Suo nome

Nel pomeriggio con un

vivendo l’ordinario con un

consiglio comunale aperto

cuore straordinario, come

a tu a la ci adinanza, in-

voleva don Bosco!!

de o proprio per l’occasione e svoltosi nei cor li del nostro

Valen na Serranò

oratorio, la giunta comunale ha conferito la ci adinanza ono-

e Sara Zaccuri

raria alla memoria al beato Michele Rua, primo successore di 6

Quelli de… l’Oratorio


Don Bosco ha fondato l’associazione dei salesiani Cooperatori per rispondere all’esigenza della presenza dei laici nella società. L’8 dicembre del 1975, nella Festa dell’Immacolata Concezione tanto cara a don Bosco, un gruppo entusiasta di ragazze e ragazzi ha fatto la scelta di diventare Cooperatore Salesiano; ed è stato un momento importante, indimenticabile. Forse mancava la piena consapevolezza del significato della strada intrapresa, ma nel tempo la ricchezza e la profondità del carisma Salesiano si sono disvelati e persistono. Negli anni successivi molti altri ragazzi hanno fatto la scelta di essere Salesiani Cooperatori, grazie anche alla visione lungimirante di don Ruggero Coin. Il 5 dicembre, i “giovani di allora” si sono incontrati, insieme alla famiglia Salesiana presso il Salone di Don Bosco, per dare valore e testimonianza a quell’evento di 40 anni orsono. È stato un incontro emozionante in modo speciale quando si sono proiettate le foto delle attività più significative, in particolar modo il campo di lavoro a Gallicianò nel 1973, il campo di lavoro a Castelgrande nel 1981 dopo il terremoto e le testimonianze di Tito Squillaci (nel 1982 è stato in Uganda come medico missionario) che ha ricordato che la scelta dell’obiezione di coscienza è nata proprio nei nostri ambienti salesiani.

Significativo è stato l’intervento di Maria Pia Battaglia che ha ringraziato Francesco Cilione promotore di tante attività teatrali. L’incontro si è aperto con l’intervento di Pepè Romeo che ha dato la parola ad Angela Zavettieri e Don Lindo Formato per i saluti di rito. Dopo la relazione di Salvatore Borrello che ha inquadrato l’opera di Don Bosco nel periodo storico, caratterizzato dal risorgimento e rivoluzione industriale, ci sono stati gli interventi di Gina ed Anna Scordo, Concetta Tuscano, Rocco Criseo, Giacomo Stelitano e le conclusioni del Parroco Don Gaetano. La serata si è conclusa con pizza e canti a Don Bosco. Salvatore Borrello

Emergenza danza ritorna sul palco del cineteatro "don bosco" Lunedì 21 Dicembre con il saggio di Natale "One Day". Le vere protagoniste sono state le 75 ragazze che con le varie coreografie sulle note di musiche allegre e malinconiche hanno interpretato i monologhi di presentazione, al fine di trasme ere un messaggio di speranza per un mondo che, oggi inondato dalla violenza, forse domani potrà essere migliore. È stato rappresentato il cammino di ogni uomo nella propria vita con gli elemen nega vi, come la la guerra, l'apparire invece dell'essere, le ossessioni che spesso costringono ad essere manipola come marione e, che il Natale deve eliminare e gli elemen posi vi, come il valore della vita, la bellezza della natura, il potere di un sorriso, il coraggio di osare e rischiare, l'essenza della felicità, che il Natale deve rinvigorire, nella speranza che sia Natale sempre, sopra u o nei nostri cuori, per poter credere che forse un giorno la realtà che ci circonda cambierà e che ci potremo chiamare tu fratelli! Buon Natale e buon 2016 da tu noi! Alessandra Branca

Anno VII, numero 8 - Dicembre 2015

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