Giornalino dicembre 2013

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Anno Iv, Numero 20 - dicembre 2013

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La candela del Natale Le quattro candele, bruciando, si consumavano lenta mente. Il luogo era talmente silenzioso,che si poteva ascoltare la loro conversazione. La prima diceva:'Io sono la Pace, ma gli uomini non mi vogliono:penso proprio che non mi resti altro da fareche spegnermi!' Così fu e, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente. La seconda disse: 'Io sono la Fede, purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non ne vogliono sapere di me, non ha senso che io resti accesa'. Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense. Triste triste, la terza candela a sua volta disse: 'Io sono l'Amore non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza. Troppe volte preferiscono odiare!'E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere. ...Un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente. 'Ma cosa fate? Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio! 'E così dicendo scoppiò in lacrime. Allora la quarta candela, impietositasi disse: 'Non temere, non piangere:finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele: IO SONO LA SPERANZA' Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime,il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre. Sì! Cari amici… la vita trascorre e inevitabilmente anche questo Natale è da vivere con slancio e rinnovata carica interiore. Sia la SPERANZA a ravvivare il desiderio di Pace: Pace non solo come assenza di guerre, di incomprensioni quotidiane, ma soprattutto fomenti il bisogno della pace del cuore!; a vivacizzare la Fede, Fede quella stanca, abitudinaria, scontata,… per aiutarci a leggere e accogliere la presenza dell’ “Emmanuele”: “il Dio con noi”; noi” a sostenere l’ardore di Amare, il saper farsi dono nell’ottica della gratuità…soprattutto quando costa! costa

“Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere.” (Paulo Coelho) L’aurora del Natale invada la nostra vita! Buone celebrazioni e festività natalizie! don Ga

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Il Natale per me

“Mai avere paura della tenerezza”: così Papa Francesco in un'intervista su "La Stampa" Il Natale per me è speranza e tenerezza...». Papa Francesco racconta a La Stampa il suo primo Natale da vescovo di Roma. Casa Santa Marta, martedì 10 dicembre, ore 12.50. Il Papa ci accoglie in una sala accanto al refettorio. L'incontro durerà un'ora e mezza. Per due volte, durante il colloquio, dal volto di Francesco sparisce la serenità che tutto il mondo ha imparato a conoscere, quando accenna alla sofferenza innocente dei bambini e parla della tragedia della fame nel mondo. Nell'intervista il Papa parla anche dei rapporti con le altre confessioni cristiane e dell'«ecumenismo del sangue» che le unisce nella persecuzione, accenna alle questioni del matrimonio e della famiglia che saranno trattate dal prossimo Sinodo, risponde a chi lo ha criticato dagli Usa definendolo «un marxista» e parla del rapporto tra Chiesa e politica. Che cosa significa per lei il Natale? «È l'incontro con Gesù. Dio ha sempre cercato il suo popolo, lo ha condotto, lo ha custodito, ha promesso di essergli sempre vicino. Nel Libro del Deuteronomio leggiamo che Dio cammina con noi, ci conduce per mano come un papà fa con il figlio. Questo è bello. Il Natale è l'incontro di Dio con il suo popolo. Ed è anche una consolazione, un mistero di consolazione. Tante volte, dopo la messa di mezzanotte, ho passato qualche ora solo, in cappel-

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è speranza e tenerezza… con papa Francesco “Facciamo fiorire il mondo con la SPERANZA” la, prima di celebrare la messa dell'aurora. Con questo sentimento di profonda consolazione e pace. Ricordo una volta qui a Roma, credo fosse il Natale del 1974, una notte di preghiera dopo la messa nella residenza del Centro Astalli. Per me il Natale è sempre stato questo: contemplare la visita di Dio al suo popolo». Che cosa dice il Natale all'uomo di oggi? «Ci parla della tenerezza e della speranza. Dio incontrandoci ci dice due cose. La prima è: abbiate speranza. Dio apre sempre le porte, mai le chiude. È il papà che ci apre le porte. Secondo: non abbiate paura della tenerezza. Quando i cristiani si dimenticano della speranza e della tenerezza, diventano una Chiesa fredda, che non sa dove andare e si imbriglia nelle ideologie, negli atteggiamenti mondani. Mentre la semplicità di Dio ti dice: vai avanti, io sono un Padre che ti accarezza. Ho paura quando i cristiani perdono la speranza e la capacità di abbracciare e accarezzare. Forse per questo, guardando al futuro, parlo spesso dei bambini e degli anziani, cioè dei più indifesi. Nella mia vita di prete, andando in parrocchia, ho sempre cercato di trasmettere questa tenerezza soprattutto ai bambini e agli anziani. Mi fa bene, e mi fa pensare alla tenerezza che Dio ha per noi». Quanto volte ci capita di gettare la spugna nelle situazioni più difficili. Quante volte lo sconforto per il buio che vediamo intorno a noi è più forte della voglia di andare avanti, di provarci di nuovo, di continuare a lottare per vincere la rassegnazione. Il Signore che viene è la nostra speranza! È colui che è capace di far fiorire il deserto, di far germogliare un tronco secco! Sì, il fidarsi di Lui cifa compiere cose inaspettate, che mai avremmo pensato. Non dobbiamo rassegnarci, perché nulla è impossibile a Dio! Allora la nostra vita sarà una vita di speranza, se non ci daremo per vinti, e anche le nostre fragilità, i nostri peccati, diventeranno rami verdeggianti grazie all’aiuto di Dio. (dalla novena in preparazione al Natale)

“ANDIAMO FINO A BETLEMME” Andiamo fino a Betlemme, come i pastori. L’importante è muoversi. Per Gesù Cristo vale la pena lasciare tutto: ve lo assicuro. E se, invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo nella fragilità di un bambino, con tutte le connotazioni della miseria, non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso. Perché, da quella notte, le fasce della debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti i simboli nuovi dell’onnipotenza di Dio. Anzi, da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici, l’amarezza di tutti gli ultimi della terra, sono divenuti il luogo dove egli continua a vivere in clandestinità. A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo riconoscere il tempo della sua visita. Mettiamoci in cammino, senza paura. Il Natale di quest’anno ci farà trovare Gesù e, con lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell’impegno storico, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera. Allora, finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima sarà libero di smog, privo di segni di morte, e illuminato di stelle. E dal nostro cuore cuore, non più pietrificato dalle delusioni, strariperà la speranza speranza. (don Tonino Bello)

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Carissimi Giovani, ogni anno la celebrazione del Natale ripropone a noi credenti la sfida della speranza: dovete rendere ragione della speranza che è in voi. E ciò per due motivi: ‐ Ci dà la possibilità di ripartire e ricominciare; ‐ Ci ricorda che Dio si è rivelato in Gesù come Dio per l’uomo, come il Dio che si accompagna a noi nel cammino della vita. In questo mio primo Natale come vostro Vescovo voglio consegnarvi questo dono straordinario della nostra fede: la scommessa della speranza, per cui vi grido con tutto il cuore: scommettete ancora sulla speranza. Nel contesto di una crisi che non accenna a diminuire e che vi sta rubando la speranza, chiudendovi nella sfiducia e nella rassegnazione, io vi invito ad andare controcorrente e a ripartire ancora con la speranza, ridisegnandovi voi il vostro futuro. E ciò alla vigilia dei grandi appuntamenti che ci interessano come cittadini e credenti. Vi propongo, pertanto, la celebrazione di un SINODO DEI GIOVANI, cioè, un incontro ecclesiale riservato tutto a voi. Lo celebreremo nel prossimo autunno. Il tema sarà: FEDE È SPERANZA: IL FUTURO CHE NOI VOGLIAMO. Non sarà un Sinodo per i giovani ma dei giovani, che vi dovrà vedere protagonisti sia nella fase preparatoria che in quella celebrativa. Sarete voi i protagonisti in assoluto; noi adulti vi saremo solo accanto per incoraggiarvi ad andare avanti. Mi auguro che tale iniziativa possa tornarvi gradita e possa essere l’annuncio di speranza natalizia che porterete ai vostri amici, che non hanno il dono della fede, per invitarli a partecipare a questo evento. La pace cantata sulla grotta di Betlemme inondi il vostro cuore. Vi abbraccio tutti, + p. Giuseppe Vostro Vescovo

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di don Francesco Magnelli,sdb

In Oratorio … per essere sempre pronti a dare ragione della Speranza che è in noi L’Oratorio Salesiano ha come sua unica missione il raggiungere i giovani con un intervento di Salvezza. Tale intervento si concretizza attraverso la possibilità di una proposta che ha come obiettivo un percorso personalizzato, capace di valorizzare i propri talenti; che ogni ragazzo, ogni giovane deve trovare in Oratorio. Il cammino di valorizzazione umana e cristiana mira a permettere al ragazzo, al giovane di oltrepassare il cancello del cortile da testimoni autenticamente cristiani, motivati, consapevoli e

personale

che

ha

come

fondamento

adeguatamente preparati. Una formazione che

l’insegnamento di San Paolo quando dice: “so

a sua volta non può non tenere conto di far ap-

in chi ho posto la mia fiducia”. I giovani devono

prezzare il valore dell’ambiente e del luogo. Il

sapere che pongono la fiducia in luogo:

gioco, i momenti di gruppo, la formazione, i

l’Oratorio, che è una forma di annuncio in un

tempi vissuti in cortile, le amicizie, i sentimenti,

tempo di nuova evangelizzazione, è strumento

il sorriso condiviso con gli amici, i colloqui con il

di unificazione tra la cultura e la vita in un tem-

don, i compiti affidati, le discussioni su qualche

po di frammentazione e pone l’esperienza cri-

intervento educativo; tutto, tutto in Oratorio è

stiana al centro dell’esistenza giovanile per for-

unito a Dio ed è un continuo agire per la Sal-

mare personalità robuste e non dicotomiche,

vezza propria e del prossimo. Attraverso queste

capaci di criticità costruttiva nell’ambito socio –

dinamiche che viene a delinearsi il mosaico

culturale e politico e saper proporre i valori cri-

personalizzato della Speranza, che il giovane

stiani soprattutto con la coerenza della vita, in-

ha la possibilità di apprezzare e fare proprio

nestata a quel sano orgoglio di aver avuto co-

grazie ad un’animazione di tipo esperienziale

me maestro: Don Bosco.

che aiuta a vivere la fede in un coinvolgimento

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"A inoltrarsi appena fra gli speroni dei monti, sulla striscia del torrente, si vede la montagna che nasce tra la valle animarsi della sua vita segreta, e sembra di udir le voci di tutte le sorgenti che scaturiscono da essa. Si rivelano i paesi coi loro fiocchi di fumo, le voci disperse, i suoni intermessi, la voce soprana delle capanne..." (Corrado Alvaro) La punta dello stivale, la Finis Terrae del continente europeo, corrisponde all’Area Grecanica (così definita in quanto culla secolare della minoranza linguistica ellenofona di Calabria). E’ un'area geografica della provincia di Reggio Calabria, localizzata attorno alla Vallata dell'Amendolea; si estende su circa 454 km² di superficie ed è compresa tra il basso Jonio reggino e l'Aspromonte. Attraversata dalla fiumara Amendolea e da altre minori, la Bovesìa (altro nome dell’area), comprende alcune zone costiere, pedemontane e montane. Il versante Jonico meridionale dell'Aspromonte custodisce immutate le tracce della sua antica natura di crocevia sul bacino del Mediterraneo. Quest'area ha assunto per molti secoli il ruolo di vera e propria isola e roccaforte culturale per la precarietà storica dei collegamenti ed un entroterra particolarmente impervio. Colonia al tempo dei Greci, roccaforte Bizantina nella difesa dalle incursioni islamiche, la Calabria meridionale è sempre stata una terra di frontiera e in quanto tale ha esaltato la sua identità territoriale anche a fronte delle numerose dominazioni straniere susseguitesi nei secoli. Negli ultimi decenni, l’Area Grecanica sembra però essersi addormentata nel cuscino ruvido dell’immobilità: il dissesto idro-geologico e la marginalità territoriale, la forte emigrazione, l'incomprensione umana che non ha reso completamente realizzabile l’opera delle amministrazioni politiche ed una natura ostile, hanno giocato un ruolo fondamentale nel mancato sviluppo sociale ed economico dell’area, ultimo avamposto del continente europeo. Ma tanti sono i punti di forza su cui poggiare la speranza per una risalita, praticamente a partire da subito. L’Area Grecanica ha la fortuna di sorgere in una sorta di “paradiso terrestre”: antichi riti scandiscono il tempo nel naturale svolgersi delle attività rurali, in uno scenario di monti inaccessibili e fiumare ora im-

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petuose ora secche; le migrazioni, quanto il mancato sviluppo industriale del secolo scorso anno di fatto preservato il paesaggio aspromontano, favorendo lo sviluppo di un turismo rurale sempre più attratto da un microcosmo naturalistico dove racconto e storia si confondono e in cui la genuinità dei prodotti tipici è garantita dai metodi dell'agricoltura biologica. La Bovesìa come tutta la provincia di Reggio Calabria si caratterizza anche per il microclima particolarmente dolce, unico al mondo, che consente la coltura del bergamotto. Lungo i letti delle fiumare e sulle colline, tra le altre coltivazioni si stagliano i campi profumati di questo meraviglioso agrume, soprannominato l'"Oro Verde", dal quale si estrae l'essenza base naturale della più raffinata produzione profumiera mondiale. Nell’Area Grecanica c’è tutto il necessario per consentire uno sviluppo economico e sociale adeguato, uno sviluppo magari basato sull’agricoltura, l’allevamento, l’ittica e la relativa trasformazione dei prodotti, che vedrebbe nel turismo l’esposizione al mondo di tale gioiello. Che il Natale ormai solo da festeggiare e l’Anno nuovo che sta per arrivare, portino con loro un bagaglio pieno di speranza per il futuro di tutti noi…. Tanti Auguri. Angelo Scordo

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Carissimi amici di Bova Mariani, meditando sul Natale oramai prossimo ho trovato questa poesia che condivido con voi. Parla Gesù Natale è il mio compleanno. ma c'è qualcuno che sta creando confusione: dice che Natale è il giorno per fare e ricevere regali. che cosa strana non vi pare? se sono il festeggiato, sono io che devo ricevere regalia. E' io sono da per tutto, nel povero senza voce e senza terra, nel baraccato, nel malato,nell'anziano, nello straniero,nel bambino abbandonato.... A dire il vero,io non voglio regali, voglio amore, voglio te. Sii tu stesso un regalo, come io sono il regalo di Dio per te. Dà te stesso, dà la tua presenza: dove c'è una lacrima da asciugare, asciugala tu. Dove c'è un bambino da istruire, istruiscilo tu. Dove c'è un recinto da abbattere, abbattilo tu. Dove ci sono persone da unire, uniscile tu. cosi io sarò felice nella festa del mio compleanno. Tuo Gesù… Tantissimi auguri a tutti di un santo Natale. vostro Cristrian Filippo Scuderi sdb

Natale!! ri di buon u g ta u a i im ortare tan Tantiss le possa p ta oa zi a N tr o is st d o tante Che que tt u tt ra p ietà! gioia ma so nostra soc lla e d a zz te ni dalla tris angela Romeo Mari

i percepie il più bello. S pr m se è io liz e,si sente Il periodo nata gioia nella gent la el qu e ia or gabile odore sce quell'euf dine un inspie ra st le a tr te o profumo io continuamen eranza. Quest sp e ità lic fe ora che è Nadi biscotti, itualmente, ed ab iro sp re lo a è riuscire a all'oratorio o. La Speranz ns te in ù pi ra rsi rialzare dotale è anco se stessi, sape di io gl me il e ducia al prossi dare sempr ranza è dare fi pe S i. ut d ca forti! po essere sieme si è più mo, se si sta in e! al at nN A tutti, un Buo ri fe Giulia Modaf

Un augurio a tutte le persone ame care… Alla mia famiglia, ai amici, ai vicini e ai lon miei tani, a chi condivide con me ogni giorno, c’è sporadicamente, a chi un augurio a chi sta viaggiando con me! Un felice natale a tut ti e che il Signore ci dia la forza di affrontare con gioia ogni giornata! Mariagrazia Nucera

X papà Ivan A Natale quello che conta non lo troverai di certo sotto l'albero, non sarà incartato, non ha nemmeno un prezzo. Quello che conta lo troverai nelle persone che ti stanno attorno, che ti vogliono bene e che riusciranno a scaldarti il cuore anche in questo meraviglioso giorno che e' Natale ma che tu vivi con un pizzico di malincolia per la tua mamma che non cè piu...è un Natale diverso ma quello che mai cambierà è l amore che abbiamo per te Buon Natale papà . Sara e Agnese Zaccuri

ice guri x un Fel , i migliori au lle ie o gi co an ie m Alle insieme, 2014 ancora .B. Natale e un G ! più unite .S ra noi, ancora

“Ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto

il popolo:oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore" (Lc2, 10-11). Con queste parole dell'Angelo ai Pastori, vi auguro un Buon Natale e Felice Anno 2014. Dio vi benedica! Samuel Amaglo, sdb

Natale è aprire spazi infiniti nella nostra vita a cristo! Questo il mio augurio per ciascuno di voi in questo Santo Natale. Don Natalino ricea festa per n u e m o c atale ensiavedere il N tta forza! P i tu d a la o re m ia ia g Smett re e man ortanti xk per spende na delle feste più imp m e un vere regali, u è il natale co il natale re e e d ch ve e i c d ve o iam mo in ia di amadio! Cerch vare la vogl ro o st tr no fa il k e e simo, di ore nasc tare il pros alanca il cu iu a sp i k d , sa o o tt lc qua ante tu positivo… ere nonost RE… ma in E re, di sorrid C S A di RIN ra ngela cCa migliorare… Auguri… A

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Di Alessandra Branca L’8 Dicembre si celebra l’Immacolata Concezione per ricordare come la Vergine Maria non si sia macchiata del peccato originale sin dall’istante del suo concepimento. Questo giorno è importante per tutta la Chiesa Cattolica, ma in particolare per la Famiglia Salesiana poichè si ricorda un avvenimento importante della storia di Don Bosco! Infatti, l’8 Dicembre 1841, Don Bosco incontra quello che sarebbe stato il suo primo oratoriano: Bartolomeo Garelli. Un sacrestano lo stava cacciando, quando però intervenne Don Bosco in sua difesa. Tra i due iniziò un’amichevole conversazione che si concluse poi con la preghiera dell’Ave Maria “perchè gli facesse la grazia di poter salvare quell’anima”. Durante la Celebrazione Eucaristica, dopo aver lodato la Potenza che ha preservato

Maria dal peccato, ad ogni gruppo di catechesi-animazione sono state consegnate delle tessere, segno di appartenenza alla vita oratoriana. Dopo la messa, gli animatori hanno organizzato, presso la villa comunale, dei giochi che si sono conclusi con il tradizionale del “Cerchio Mariano”, in comunione con tutti gli oratori del mondo, per ricordare quel famoso incontro, attraverso la drammatizzazione curata da alcuni ragazzi dell’oratorio e attraverso la recita dell’Ave Maria. In seguito, alla comunità sono stati offerti degli aperitivi per festeggiare tutti insieme. Alle 16 per le vie del paese, si è tenuta una processione animata con canti e preghiere. A fare da prologo a questa festa, come ogni anno, presso il Tempio Don Bosco, è stato organizzato un momento di festa per rendere onore alla grazia della Vergine Maria. Ogni gruppo della Comunità ha contribuito alla realizzazione attraverso video, scenette, canti, balli e momenti di riflessione. Per quest’occasione, la Comunità è stata lieta di accogliere e ospitare Don Fabio Bellino, delegato della Pastorale Giovanile e coordina l’animazione dell’Ispettoria Meridionale.

Di Mariagrazia Nucera È il 15 di dicembre, si avvicina il Natale e con un piccolo ma motivato gruppo di giovani dell’Oratorio accompagnati da Don Francesco, ci troviamo a Paola, cittadina che ha dato i natali a San Francesco, esempio di umiltà e obbedienza e fondatore dell’Ordine dei Minimi. A convocare i giovani calabresi è Monsignor Giuseppe Fiornini Morosini, Vescovo della nostra diocesi di Reggio Calabria-Bova e incaricato della pastorale giovanile per la nostra regione. Il motivo della convocazione è urgente e la chiamata dev’essere pronta, lottare per i nostri ideali, per i nostri sogni, non smettere di sperare che la nostra terra, la nostra Bella terra possa, presto, risorgere da questo clima di scarso sviluppo, di illegalità e di insicurezza per noi giovani. Nella mattinata, Don Mimmo Madonna, incaricato della Pastorale Giovanile Salesiana per la Calabria, ci ha offerto delle “Propositiones” su cui riflettere, ed erano: Vita nello Spirito, Formazione, Evangelizzazione, Relazione, Cittadinanza, Tempo libero, Lavoro. Con l’aiuto di alcuni video, tratti da spezzoni di film, e le relazioni di alcuni esperti, ci è stato chiesto di riflettere su questi temi d’importanza fondamentale per la vita personale e per la vita comunitaria; di seguito ci è stato chiesto di stilare una top list delle sette propositiones,assegnando ad ognuna, secondo importanza, il posto che secondo

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noi le spettava. Dopo la Celebrazione Eucaristica, presieduta dal nostro Vescovo, abbiamo assistito alle testimonianze di alcuni giovani e di alcuni sacerdoti che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro. Da ognuno di loro traspariva la gioia di aver vissuto questa esperienza, di aver avuto scambi con giovani di altre nazioni, che come loro, come noi, vivono alla luce del Vangelo. L’invito è uno, ed è quello che già Papa Francesco ha rivolto ai giovani a Rio, farci portatori della Buona Notizia a tutti, ai nostri coetanei, ai nostri amici, nelle nostre famiglie, nei luoghi di studio o di lavoro, anche quando farlo non è poi così facile. E questo vuole essere anche il nostro augurio di Natale: riuscire a vivere sempre alla Luce della Sua Parola così da essere validi annunciatori e testimoni del suo Amore!

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Nonostante la pioggia,è stata davvero la Domenica della Gioia….. Domenica 15 dicembre a Soverato il nostro oratorio ha partecipato alla 2 festa regionale dello sport,che ancora una vota ci ha visto protagonisti di splendide vittorie. Partiti alle ore 7 da Bova, abbiamo affrontato un viaggio di 3 ore sotto un sole che pareva non volerci sorridere, ma non ci siamo abbattuti perché bastava il sorriso dei nostri ragazzi sul pulman a darci entusiasmo. Arrivati a Soverato il cielo si è fatto cupo e la pioggia ha messo l’unico neo ad una giornata indimenticabile. L’ accoglienza dei nostri amici soveratesi è stata gioiosa; ci hanno offerto una ricca colazione per rifocillarci e dopo aver salutato gli altri oratori partecipanti, ci siamo recati in Chiesa per partecipare alla Santa Messa. Una Chiesa gremita di ragazzi, con le loro tute sgargianti che, guardando il Tabernacolo, affidavano a Gesù il loro impegno, la loro forza, la loro voglia di fare bene e anche la speranza di vincere; senza dimenticare che era la Domenica della gioia che ci preparava alla venuta di Gesù. Ma il campo ci aspettava, il cortile ci chiamava… Usciti dalla chiesa abbiamo avuta la sorpresa di vedere e salutare caldamente il parroco di Soverato Don Pasquale Rondinelli che è stato direttore del nostro oratorio ben 20 anni fa. I primi a scendere in campo sono stati i ragazzi di mister Triolo che ci hanno regalato una partita emozionante; iniziata con lo svantaggio di 2 a zero, i nostri piccoli calciatori hanno subito pareggiato per poi vincere il mach con gol bellissimi frutto del gioco di squadra ma anche della spontaneità dei bambini che è davvero di insegnamento per noi animatori sportivi. Vittoria che si è poi replicata anche nel pomeriggio, facendoci così spiccare in classifica. Anche i ragazzi allenati da mister Autelitano hanno avuto un inizio barcollante incassando subito alcuni gol che purtroppo non sono stato altro che la goccia che ha fatto traboccare il vaso, anzi gli avversari hanno portato a casa il risultato di 9 a 2. Intanto la leggera pioggerellina ha allietato anche il

nostro pranzo ricco di tante cose buone che le mamme dei nostri campioni hanno accuratamente preparato. Terminate le partite del pomeriggio, il teatro dell’ oratorio di Soverato ha ospitato la proclamazione della classifica che ci ha visti nettamente al primo posto. Ringraziando vivamente i nostri amici di Soverato per l ospitalità offertaci, siamo ripartiti per fare rientro a Bova stanchi si, ma con il cuore pieno di soddisfazione e gioia perché sul campo siamo riusciti a dare il meglio di noi stessi per gli altri ed è questa la cosa importante. Lo sport di squadra insegna a perseguire un risultato insieme ad altri, a giocare non per se stessi e per la propria affermazione, ma per un risultato da raggiungere insieme, nella misura in cui si sa costruire effettivamente una squadra. Mister Zaccuri Anno Iv, Numero 20 - dicembre 2013

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he il 9 dimma.....c a m ia m A anni <3. mpirà gli co re b m ce Mesiano a Palamara ri a m a n n A

Tantissimi auguri a mio fratello (19) e a mio papà (20) e alla piccola della nostra big family Sofia che 2 anni fa é arrivata nel giorno dell' Immacolata! Marinella Iiriti

02: Chiara Siclari 03: Dario cacciatore 05: Nucera Davide 06: Lillo Scordo, Tonia Tripodi, Emanuele Allotta,

ANNA FICARA, MARCO CRUPI 08: Giuseppe Di Rosolini 09: Alessandra Branca, Giovanni Criseo neeee lo el at fr io m i al 10: Sabrina Orlando, Eleonora Petrulli ni il Tanti augur mpie 26 an co e ch o in Agost tea 11: Luca Legato, Marco Fotia . Angelo Pa 14 dicembre 13: Daniela Vicini, Sara Zaccuri, Celeste Orlando, Karol Nucera, Marco Pangallo, ANTONINO SCORDO 14: Giuseppe Familiari, Agostino patea 15: Gabriele Iaria Auguriiiiiiii a Francesco mio figlio 16: Mary Dineri che il 2 dicembre compie 13 anni… e a mio marito che fa il compleanno 17: Emanuela Legato il 31. Pizzi Roberta 18: Carmelenzo Labate , Tonino Vadala’, Giuseppe Cuzzilla, agnese zaccuri 20: Francesca Zavettieri 21: Maria Luisa Ollio, Valentina Serranò, Pascal Palamara, Caterina Dieni 22: Don Mimmo Baldo, Martina Foti, vincenzo Stelitano rata o d a ia 23: RosaPia Neri, Matteo Napoli O alla m PLEANN na ELENA M O C E ti o !♥ ! ip e n FELIC n li a id 25: Giuseppe N. Autelitano 3 cande e splend spegnerà e r b m e dic 26: Stefano Violi rlando che il 12 Tanti auguri alle nostre Angela O catechiste Mimma Maisano ed Elona Pe27: Loredana Bertone ditto, continuino ad essere un punto di 28: Mimma Maisano riferimento per i ragazzi che don Bosco gli ha affidato e gli affiderà. 29: Elona Peditto, Domenico Zema La redazione 30: Mariaersilia Zirilli AUGURI alla mie adorate figlie che compiono gli anni: 31: Alessio VadalA’ SARA che il 13 dicembre compie 9 anni e Agnese che il 18 dicembre ne compie 5.... Sono nate in questo periodo splendido, che il Signore le custodisca sempre in salute bontà e rettitudine!!! Domenica Vadalà

A mio cognato e mia sorella ke questo mese compiono gli anni....auguriiiii. Antonella Altomonte Tantissimi augu ri a due persone speciali: al mio oggi 2 dicembr fidanzato Nino e festeggia il suo che co mpleanno il suo alla mia mamm compleanno ed a Anna che lo fe steggia giorno 20 !!! Elisabetta Stelita no

Tantissimi auguri di buon compleanno x mia suocera il 7 dic., il 14 auguri a mio suocero, a mio nipote Agostino e al piccolo Nino ,il 29 auguri a mio marito. Il 13 e' Santa Lucia e io faccio tanti auguri a mia sorella e a mia nipote Lucie. Vi voglio bene a tutti quanti bacioni. Giovanna Cuppari

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