giornalino marzo 2013

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Nell’anno della fede viviamo la quaresima come un’ occasione unica per convertici e riscoprire la fede. Sappiamo tutti che convertici vuol dire tornare al Signore. La conversione, ci ricorda Papa Benedetto è “cambiare totalmente la propria vita, andare “ contro-

corrente”, “dove la corrente è lo stile di vita superficiale, incoerente, illusorio che spesso ci trascina, ci domina e ci rende schiavi del male o comunque prigionieri della mediocrità morale”. Non è facile, oggi, andare controcorrente, è più facile seguire l’onda, lasciarsi trasportare dalla moda o dal pensiero comune. Il rischio è quello di non riuscire ad essere se stessi e di conseguenza non riuscire a dare il meglio di sé. Il conformismo è una dei grossi problemi della società odierna che ci priva della vera libertà e del coraggio di costruire il nuovo e il bene. L’assimilare, senza spirito critico, i contenuti di una cultura tanta volte lontana dai valori cristiani blocca qualsiasi spiraglio di rinnovamento per l’individuo e la società. E’ indispensabile, allora, la conversione di ognuno di noi, imparare ad andare controcorrente! Ma andare controcorrente per il cristiano non è fare di testa propria. E’, invece, ispirarsi e lasciarsi guidare da Gesù. Chi più di Lui ha avuto il coraggio di annunciare la novità della salvezza scontrandosi con le mentalità comune del tempo? Chi più di Lui, in qualsiasi situazione, ci offre sempre delle proposte alternative e di sicuro successo? Dunque convertirsi vuol dire “andare controcorrente” e andare controcorrente significa seguire Gesù. La quaresima è il tempo per imparare a seguire Gesù e, quindi imparare ad essere dei veri cristiani. Viviamo con intensità e con impegno questa quaresima e arriveremo alla Pasqua totalmente rinnovati per gustare la vera libertà e la vera gioia che ci viene dalla fede.

Rieccoci, cari amici! La madre Chiesa ci invita a ripartire nel nostro cammino di conversione con i quaranta giorni della Quaresima. Sono giorni preziosi, giorni per ritornare a Dio, per ricentrare tutta la nostra vita in Cristo e per superare la dispersione del cuore. Non so voi, ma io sono sempre felice quando arriva questo tempo forte. Perché è un tempo speciale, un tempo forte appunto! Perché sento di averne così bisogno? Continuamente, ogni giorno, mi ritrovo alla ricerca di qualcosa e qualcuno che sia in grado di dare un senso al mio tempo. Capita anche a voi? Non è così la nostra vita? Non siamo mendicanti di un tempo che sia riempito di qualcosa di vero, solido, duraturo? Succede, in certi periodi, di arrivare a fine giornata e dirsi, in modo un po' sconsolato: oggi ho perso tempo, ho sprecato la giornata. Forse perché intuiamo che talvolta riempiamo il nostro tempo di azioni che in realtà non corrispondono ai nostri veri desideri. A volte ci sentiamo un po' trainati dalla vita, più che protagonisti di essa! Ecco perché amo la quaresima: un tempo... che possa ridare senso al tempo! La liturgia ci invita a iniziare questo cammino dal deserto. Saremo compagni di viaggio del popolo di Israele, lotteremo con le tentazioni al fianco di Gesù, ci lasceremo educare dalla Parola che ci verrà donata in questo cammino alla scoperta della nostra autenticità. Attraverseremo il deserto e ci addestreremo all'essenzialità. Ritorneremo all'essenziale, a ciò che davvero conta e che può renderci felici. Faremo esperienza che l'amore di Dio è più forte del no-

Don Natalino Pag. 2

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stro peccato. Scopriremo che il suo perdono scioglie quei nodi del cuore che l'uomo non può disfare da sé. Ci accorgeremo che tutto questo è possibile, che davvero si può essere discepoli felici. Questo cammino di autenticità nel deserto richiede un ascolto costante della Parola di Dio. Dobbiamo davvero imparare a far tacere tutte le altre voci che da fuori e da dentro ci stordiscono e ci soffocano. Concediamo un tempo significativo alla Parola di Dio, non i ritagli tra una cosa e l'altra, non i rimasugli della giornata o il momento della "buona notte". Impariamo a non accontentarci, a non giocare al ribasso. E poi… silenzio! Solo in questa dimensione la Parola può trovare uno spazio significativo. Impariamo a creare e soprattutto a difendere i nostri spazi di silenzio. Silenzio per ridare limpidezza alla vita, per rimettere ordine, per svuotarci dai pensieri che assillano e dal frastuono che svuota. Silenzio per preparare un posto all'ascolto, per imparare ad accogliere l'altro nella sua pienezza, per percepire il soffio leggero dello Spirito. Un terzo elemento del nostro cammino nel deserto è il digiuno. Digiuno per sentire la fame, per scoprire che non basto a me stesso e che il mio egoismo non può nutrirmi. Ma attenzione! Se dico dei "no" è per dire dei "sì" che mi allargano il cuore, che mi riportano all'essenziale, che mi fanno scoprire che cosa mi nutre davvero. Buon cammino a tutti, cari amici. Lo Spirito soffia forte, alziamo le vele e lasciamoci portare!

La madre Chiesa ci invita a ripartire nel nostro cammino di conversione con i quaranta giorni della Quaresima. Sono giorni preziosi, giorni per ritornare a Dio, per ricentrare tutta la nostra vita. Lo Spirito soffia forte, alziamo le vele e lasciamoci portare!

Paolo De Martino

Numero 9, anno IV, febbraio 2013

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IL PAPA SI DIMETTE: Benedetto XVI lascia il pontificato 11 febbraio - Ottantasei anni, Joseph Ratzinger era stato eletto dal conclave alla guida della Chiesa il 19 aprile 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II. Settimo pontefice tedesco, lascerà il soglio pontificio il 28 febbraio E' stato il pontefice stesso a comunicarlo, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. "Un fulmine a ciel sereno", ha detto il decano del collegio cardinalizio, cardinal Angelo Sodano ha commentato la decisione del Santo Padre. Il Papa ha indicato il 28 febbraio per il termine del pontificato e chiesto che si indica un conclave per l’elezione del successore. Tutti si chiedono: perché queste dimissioni? E' lo stesso Ratzinger a renderlo noto: il Papa ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa.

GMG 2011 "La Croce dà solamente frutti straordinari. Ha dato e darà sempre frutti straordinari. Appoggiamoci alla Croce!!"

GMG 2011 "L'incontro con Gesù non puo' avvenire fuori dalla Chiesa. Non si puo' credere senza appartenere. La fede non puo' compiacere solo le proprie tendenze...hobby… La fede si deve misurare con gli altri. La fede è per sua natura un esodo...un'uscire da se stessi. Quindi la Fede è un antidoto all'individualismo"

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GMG 2011 "E’ possibile che in molti di voi si sia manifestata timida o con forza una domanda molto semplice: Che cosa vuole Dio da me? Qual è il suo disegno sulla mia vita? Cristo mi chiama a seguirlo più da vicino? Non potrei spendere tutta la mia vita nella missione di annunciare al mondo la grandezza del suo amore attraverso il sacerdozio, la vita consacrata o il matrimonio?" (Dal discorso del Papa ai volontari)

Come Salesiani abbiamo una particolare devozione verso il Papa, come ci è stato insegnato da Don Bosco. Dopo un primo momento di smarrimento ho cercato di analizzare questo gesto inatteso di Papa Benedetto XVI. Ho riletto più volte e mi sono soffermato sulle sue parole in cui dice: “Ho analizzato con attenzione la mia coscienza davanti a Dio e sono giunto a questa decisione di ritirarmi per il bene della Chiesa”. Dal testo e dalle sue parole traspare chiaramente una volontà di voler favorire ed accelerare un processo, ormai necessario, di rinnovamento e di conversione della Chiesa in modo che Questa sia pronta ad affrontare questi tempi così difficili. È un gesto storico che cambierà il corso della Chiesa e aprirà una fase nuova per tutti i fedeli. Padre Federico Lombardi nella sala stampa Vaticana ha detto: “ho grande ammirazione per il gesto del Papa, un gesto limpido, puro, coraggioso che si verifica per la prima volta dopo secoli. È un gesto dovuto alla valutazione delle sue forze in rapporto alla missione e al servizio che gli viene richiesto”. Domenica 24 febbraio, di fronte a una Piazza San Pietro gremita di fedeli ha concluso il suo ultimo Agelus non come incomiato ma con delle parole cariche di speranza facendo intendere che la missione della Chiesa continua. Dice il Papa: “Il Signore mi chiama a ritirarmi, ma questo non significa abbandonare la Chiesa, ma servirla in un altro modo”. Noi come fedeli ed in particolare Salesiani, aspettiamo fiduciosi la convocazione del conclave sicuri che lo Spirito Santo guiderà e illuminerà il nuovo Papa che sicuramente continuerà il magistero di Benedetto XVI che aveva come punto di riferimento, per tutti i fedeli, la riscoperta della propria fede e l’ecumenismo. Salvatore Borrello

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La notizia ci ha colto all'improvviso, e ci ha anche spiazzato un pò... Il Papa lascia il Suo Pontificato!! E perchè mai? Dopo un attimo di sconcerto - forse anche più di un attimo!! e dopo aver "ascoltato" con il cuore le Sue motivazioni, non abbiamo potuto far altro che stimare ancora di più questo grande papa. Ha accolto con forza 8 anni fa l'eredità lasciata dal suo predecessore - e sicuramente non sarà stato facile tenergli testa! - e dopo essere entrato nel cuore di tutti, anche e soprattutto dei giovani, ecco che oggi lascia a tutti noi una nuova testimonianza di amore verso la chiesa e verso il mondo: seguire Dio e il Suo Progetto su ognuno di noi e non le dinamiche del potere e della fama.

Grazie, Santo Padre, anzi GRAZIE PAPA’, grazie per tutti i Tuoi insegnamenti, li terremo vivi nei nostri cuori, perchè sappiamo che se non Ti vedremo più affacciato da quella finestra dalla quale oggi ha salutato tutti noi, siamo sicuri che la tua preghiera non ci abbandonerà mai!!! La redazione

Dalla GMG 2011 "In questa veglia di preghiera, vi invito a chiedere a Dio che vi aiuti a riscoprire la vostra vocazione nella società e nella Chiesa e a perseverare in essa con allegria e fedeltà. Vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e a seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone!".

Ultimo messaggio lanciato su Twitter. "In questo momento particolare, vi chiedo di pregare per me e per la Chiesa, confidando come sempre nella Provvidenza di Dio." (Benedetto XVI, ultimo messaggio lanciato su Twitter)

”Il Signore mi chiama a salire sul monte…a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede proprio questo è perché possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l'ho fatto finora, ma in un modo più adatto alle mie forze". Numero 9, anno IV, febbraio 2013

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BOVA MARINA, 31/01/2013 La festa di san Giovanni Bosco è un soffio di aria pura e di slancio apostolico perché egli ispirava e comunicava la gioia. Già da ragazzo aveva fondato una "società" con il motto "Guerra al peccato": la gioia viene dalla vittoria sul peccato. "Rallegratevi nel Signore sempre...". Dio è grande, e noi siamo come bambini bisognosi di tutto davanti a un Padre onnipotente che si occupa amorevolmente di noi. E la fiducia in lui che genera la gioia: fiducia e riconoscenza perché da Dio riceviamo tutto. Come possono dei bambini essere tristi quando sono colmati di doni? Fiducia e riconoscenza ci conducono alla conversione che Gesù chiede come condizione per entrare nel regno dei cieli: diventare come i bambini. San Paolo invitava gli educatori a farsi modello per i bambini tanto da poter dire: "Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me è quello ché dovete fare", e in molte pagine del Vangelo siamo esortati a imparare dai bambini a ricevere da loro. Sono i due aspetti dell'educazione. Un altro grande educatore Antonio Rosmini, diceva ai suoi confratelli: "Ricordatevi che ciò che ricevete dai bambini è molto di più di ciò che date" e questo è evangelico. Accogliamo questa lezione di gioia e di fiduciosa semplicità perché possiamo trasmettere e ricevere reciprocamente i doni di Dio. Padre Natale

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Ogni anno il nostro oratorio festeggia il grande padre, maestro e amico Don Bosco con un’accademia dedicata alla sua vita e al suo metodo educativo. Anche quest’anno tutti i gruppi della catechesi, la scuola materna, gli ex allievi e i pre-animatori si sono impegnati con recite, musical, video e poesie. Il pomeriggio è iniziato con la tradizionale fiaccolata che dal cortile dell'istituto delle suore ci ha condotto, a suon di canti, bans e cori, fino al tempio di Don Bosco. Nei sorrisi dei nostri ragazzi sembrava quasi fosse presente in mezzo a noi, accompagnandoci verso l’oratorio. Arrivati in chiesa ognuno ha fatto vedere l’impegno e la gioia messa nel realizzare il proprio numero. Alla fine, dopo i ringraziamenti di Don Natalino, ci sono stati distribuiti i panini con salame e mortadella come ormai vuole la tradizione. Don Bosco, fin da bambino, ha voluto seguire il progetto che Gesù aveva per lui, intratteneva i suoi compagni con giochi per

attirare la loro attenzione per poi pregare tutti insieme. Ha fatto in modo che i ragazzi avessero un luogo dove poter unire il divertimento e la fede. Il suo metodo educativo, la sua voglia di stare con i ragazzi, la sua virtù e umiltà sono gli insegnamenti più belli che un sacerdote, un uomo, un “sognatore con i piedi per terra” poteva offrirci. Proteggeva i giovani come fossero i suoi figli ed era costantemente preoccupato del loro bene. Festeggiare oggi Don Bosco non vuol dire ricordare e meravigliarsi di ciò che ha fatto, ma decidere di amare Dio ancora una volta, ancora e per sempre, come lui ha fatto. Infine, vorrei ricordare un messaggio che Don Bosco ha voluto lasciare a tutti i giovani: "Io ero una persona come te. Ho voluto dare un senso pieno alla mia vita. Con l'aiuto di Dio ho rinunciato ad avere una famiglia mia per diventare papà , fratello, amico di chi non aveva papà , fratelli, amici. […] Ma se anche non ti senti di rischiare la vita com'io l'ho rischiata, ti ricordo una verità importantissima: la vita, questo grande dono che Dio ci ha dato, bisogna spenderla, e spenderla bene. La spenderai bene non chiudendoti nell'egoismo, ma aprendoti all'amore, all'impegno per chi è più povero di te". Ludovica Minniti

Numero 9, anno IV, febbraio 2013

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Giovedì 31 Gennaio 2013, l’Istituto Comprensivo “Monsignor D. D’Andrea” ha voluto onorare il Santo dei giovani con uno straordinario concerto ad opera dei suoi giovani talenti musicali.

Dopo il concerto di “Don Bosco”, l’Istituto Comprensivo di Bova –Condofuri si fa notare ancora una volta per le sue iniziative in ambito musicale Giovedì 31 gennaio, nella prestigiosa cornice del

diana Jones, Pirati dei Caraibi, Norma, Calabrisella,

Tempio “Don Bosco”, si è svolto il concerto dell'or-

un medley napoletano e l’inno nazionale. Un mo-

chestra della sezione musicale dell’Istituto

Com-

mento di grandissima intensità c'è stato quando il

i cui proventi sono stati

pubblico ha intonato, insieme all'orchestra, il brano

prensivo Bova Condofuri

offerti per i lavori all’oratorio.

"Volare", un'emozione indimenticabile.

Più di settanta giovani musicisti si sono esibiti con

Da segnalare gli interventi del Dirigente Pietro Na-

successo e soddisfazione davanti a un numerosis-

toli e degli insegnanti di strumento, i quali hanno

simo pubblico: moltissima la gente che ha ascoltato

sottolineato i grandi risultati della scuola in ambito

il concerto in piedi poiché i posti a sedere si sono

musicale: alcuni alunni della sezione musicale fre-

velocemente esauriti. Sono stati eseguiti brani cele-

quentano anche il Conservatorio "F. Cilea" di Reg-

bri e brani di colonne sonore di films famosi. Giù

gio Calabria, o decidono di proseguire là i loro studi

dai colli, il canto tradizionale salesiano, conosciuto

musicali. Va segnalato che, a questo proposito, gli

come “don Bosco ritorna”, un omaggio alla comuni-

allievi prossimamente saranno ospiti del teatro

tà salesiana di Bova Marina ha aperto la serata.

“San Carlo “ di Napoli.

L’Inno alla Gioia di Beethoven, il valzer imperiale di

In un periodo di grande difficoltà generale fa bene a

Strauss, buongiorno principessa e la vita è bella di

tutti trovare un esempio di eccellenza scolastica.

Piovani, dolce sentire di Ritz Ortolani, Ave Maria si Schubert, volare di Modugno, Colonel Boogey, inPag. 8

Enza Cavallaro QUELLI DE… L’ORATORIO


Anche quest’anno è arrivata una di quelle giornate tanto attese da tutti, grandi e piccini: naturalmente stiamo parlando del DON BOSCO DAY!! È DON BOSCO che, soprattutto nel giorno dedicato a lui, ci regala quell’ “ingrediente segreto” con il quale lui affrontava ogni giornata: “la santa allegria”. Il nostro oratorio si è riempito della gioia dei prediletti di Don Bosco, cioè dei bambini e dei ragazzi che hanno avuto come unico intento quello di divertirsi, giocare e trascorrere tante ore nella genuina gioia di vivere. Quest’anno i partecipanti sono raddoppiati, 400 ragazzi

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provenienti da Palizzi , Condofuri, MelitoP.S., Calcistica Spinella, scuola calcio Mirabella… e naturalmente i nostri campioni, hanno animato e condiviso insieme questo bellissimo app u n t a m e n t o . Ma i numeri non spaventano le nostre mamme che, al raddoppiare dei ragazzi, hanno raddoppiato le dosi delle lasagne e della pasta al forno.

Un ringraziamento va alle nostre mamme che si sono cimentate nell’arte culinaria, agli efficientissimi animatori che provano gioia nel vedere gli occhi soddisfatti e allegri dei più piccoli e, più di tutti, un grazie va a DON NATALINO che fa tanto per il nostro oratorio. E naturalmente un grazie particolare va al nostro GRANDE amico DON BOSCO, senza la sua geniale niente di tutto questo sarebbe stato possibile !! Seby Modaffari

Il programma della festa si è articolato cosi: -ore 9:30 Santa Messa - ore 10:30 colazioneore 11:00 inizio delle partite di calcio e pallavolo, giochi a stand in ogni angolo dell’oratorio - ore 13:00 pranzo - e subito dopo, per favorire la digestione, la novità di questa edizione: il “ballo dello spaghetto” e… effetto a sorpresa IL FLASH MOB.

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Come Don Bosco educatore, offriamo ai giovani il Vangelo della gioia attraverso la pedagogia della bontà

BOVA MARINA

ciale del Rettor Maggiore in apertura della ses-

Giovedì 14 alle 18.00 nel Tempio “Don Bosco”

sione plenaria estiva del Consiglio generale è

a Bova Marina, a cura dei Cooperatori Salesiani

stato la presentazione del tema della Strenna

è stata commentata la “Strenna del Rettor Mag-

2013. A spiegarne il contenuto, le scelte di cam-

giore per il 2013”.

po e le prospettive è lo stesso Don Pascual

La “Strenna” è un’indicazione del percorso for-

Chávez che ricorda una duplice esigenza: “da

mativo salesiano offerta dal Superiore Generale

una parte, uno studio approfondito della peda-

della Società Salesiana.

gogia salesiana, per aggiornarla secondo la

È dono esaltante e impegno esigente quello che

sensibilità e le esigenze del nostro tempo” e

il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pascual

dall’altra “fare nostro il contenuto e il metodo

Chávez,offre ai membri della Famiglia Salesia-

della sua offerta educativa e pastorale”.Tre le

na, attraverso la tradizionale Strenna, che inten-

prospettive indicate, e brevemente approfondite,

de costituire l’orizzonte e il punto di riferimento

per avviare un processo di modernizzazione: Il

delle iniziative pastorali, da realizzare nei diversi

rilancio dell’ “onesto cittadino” e del “buon cri-

luoghi dove la Società e la Famiglia Salesiana

stiano”, Il ritorno ai giovani con maggior qualifi-

svolgono il loro servizio alla Chiesa e ai giova-

cazione e un’educazione di cuore.

ni.La Strenna 2013 è, come annunciato nel

Consapevoli, della grandezza della vocazione e

cammino di preparazione al bicentenario della

del dono che hanno ricevuto nella pedagogia di

nascita di Don Bosco, un invito a conoscere il

Don Bosco, i bovesi vogliono impegnarSi a far

suo volto di educatore. “Come Don Bosco edu-

diventare realtà “oggi” le parole del Santo dei

catore, offriamo ai giovani il Vangelo della gioia

giovani .

attraverso la pedagogia della bontà”. Una occasione per approfondire ed aggiornare il Sistema Preventivo. Anche quest’anno il primo atto uffi-

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ENZACAVALLARO

QUELLI DE… L’ORATORIO


L’educazione è cosa di… cuore Come don Bosco, educatori della gioia Come Famiglia voluta e “creata” da Don Bosco, ci siamo ritrovati insieme presso la chiesa di San Giovanni Bosco, giovedì 3 Febbraio insieme per rendere grazie al nostro Padre Mestro ed Amico per il dono fatto alla Chiesa e a noi tutti. In linea con gli orientamenti del Rettor Maggiore, Don Pasqual Chavez, in questo secondo anno che ci avvicina speditamente al 2015, bicentenario della nascita di nostro “papà”, abbiamo voluto centrare la nostra attenzione sul metodo e sulla proposta educativa di Don Bosco, accostandoci concretamente a lui come educatore dei giovani, chiedendogli di rinnovare ancora una volta in ogni casa salesiana ed in particolare nella nostra quel sogno, del quale tutti sentiamo di essere parte: trasformare i lupi in agnelli! Gli animatori

Dal messaggio del Rettor Maggiore ai giovani del MGS Vorrei trovare le parole appropriate per correre lungo quel sentiero misterioso e complesso che giunge al vostro cuore, tante volte ferito dall’indifferenza degli adulti o dal fallimento di amori traditi. Guardando i giovani di oggi nella scuola, allievi talvolta annoiati e demotivati, o sulle strade, scanzonati zingari senza meta, ho l’impressione di un generale malessere, di un arrancare monotono nella quotidianità della loro vita. Scorgo alle volte, per analogia, lo stesso paesaggio che mi si presentò in sogno all’età di nove anni: una grande moltitudine di giovani bisognosi di aiuto, di comprensione, di opportunità, di amore. Dentro questa vostra moderna realtà ho la sensazione che, spesso, ai giovani manchi l’aria per respirare. Credo di poter dire che corrono il rischio di morire di asfissia spirituale. In questo contesto segnato da povertà di valori e da una cultura di basso profilo, chiedo a voi giovani un salto di qualità, un'energia nuova, un gesto profetico per annunciare ai vostri compagni, ai tanti amici "quiescenti", alle vostre famiglie talvolta “spente” o in difficoltà, un progetto di vita coraggioso, generato da profonde convinzioni umane e religiose. Non ripiegatevi su voi stessi, viandanti stanchi e rassegnati, ma interpretate la vostra condizione umana come “avventura divina”, coinvolgendovi ed integrandovi con tutti i figli di Dio sparsi nel mondo, nella splendida Storia della salvezza. Siate i nuovi profeti, uomini capaci di indicare nello smarrimento degli spiriti la via da percorrere, nell'incertezza del variabile il nuovo che Dio fa germogliare nel cuore e nella storia. Il senso della vita, come profezia e come missione, diventa un tesoro immenso per la società. Non c'è più tempo né spazio per la mediocrità, poiché la tiepidezza e il grigiore spirituale ci stanno forzando a nutrirci degli scarti culturali del nostro tempo. Non sciupate, cari giovani, la vostra giovinezza vivendola superficialmente, senza bussola e senza energia! Sognate in grande! Fate cose grandi nella vostra vita!

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Festa di San Francesco di Sales

Carissimo Rettor Maggiore, ho avuto modo di leggere la sua Omelia del 16/08/2012 in preparazione per il Bicentenario della nascita di Don Bosco ed ho riscoperto e approfondito alcuni tratti fondamentali del nostro carisma (L’Allegria, la gioia, la felicità) intesi come mezzo e non come fine. Mi ha molto colpito la frase: “Allegria come un cammino di autentica Santità”. Io sono Salesiano Cooperatore dal 1975 ed ho scritto questo libro (in un momento difficile della mia vita) che spero vorrà gradire che ho intitolato appunto: “LA SANTA ALLEGRIA”, prendendo spunto dalla vita Salesiana e dalla mia esperienza quotidiana . Ho riletto più volte la sua Omelia, e mi sono accorto che ho utilizzato molti mattoni acquistati da “Don Bosco”. Come uno scultore sceglie un pezzo di legno e poi trae la sua scultura, io ho utilizzato un pezzo di legno che è il carisma salesiano. Con questo libro ho cercato di comunicare la gioia e l’entusiasmo che si prova ad essere salesiano e che ho acquisito e sperimentato nella mia vita di Cooperatore. Spero di aver fatto cosa gradita inviandoLe questo libro e la saluto con devozione e affetto filiale, essendo Lei come ha voluto sottolineare nell’Omelia vero successore di Don Bosco. Le chiedo una preghiera per tutti i Salesiani Cooperatori e dal più profondo del mio cuore rinnovo il mio affetto per Lei e tutta la famiglia Salesiana.

Bova Marina, lì 24/01/2013

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DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO Via della Pisana, 1111 00163 – ROMA

Il Rettor Maggiore

Roma, 24 gennaio 2013 San Francesco di Sales Gent.mo Ing. Salvatore, ho ricevuto e rispondo alla sua lettera, nella quale mi fa dono e mi presenta il libro “La Santa Allegria” scaturito dalla sua esperienza quotidiana e prendendo spunto dalla vita salesiana; con la presente permettetemi di porgervi il mio più sentito grazie.

Mi complimento per la pubblicazione ed auguro che anche grazie alla stessa, i lettori possano vivere nella gioia e nell’entusiasmo, nell’ottimismo e nella speranza scaturite dall’incondizionato amore di Dio per noi e da una vita donata nella gioia agli altri.

Assicuro a Lei, il prossimo 31 festa del nostro amato Padre, un ricordo particolare presso l’altare di Maria Ausiliatrice e davanti l’urna del Santo dell’Allegria.

Nel salutarla con il cuore di Don Bosco, le chiedo di ricordarmi nella sua preghiera.

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Anche quest’anno è arrivato il tanto atteso Carnevale! E’ stata una ricorrenza che ci ha riempito di entusiasmo e che abbiamo vissuto con spensieratezza! Gli animatori dell’oratorio hanno iniziato ad organizzare questa festa già due settimane prima. Il protagonista di ogni Carnevale è sempre stato il carro e i ragazzi dell’oratorio si sono sbizzarriti per decidere qua-

contare il denaro che possedeva. Chi può esse-

le personaggio rappresentare. Tutti volevano

re? Solo Paperon de’ Paperoni, “il papero più

realizzare un carro che catturasse l’attenzione

ricco del mondo”, lo zio miliardario di Paperino

sia dei ragazzi che degli adulti e , per questo

che considerava morti di fame quelli che dove-

motivo, dopo tante idee, tutti d’accordo hanno

vano ancora saldare un debito che ammontava

deciso di far entrare in scena un personaggio

a due milioni di dollari! Zio Paperone rappresen-

immaginario dei fumetti e dei cartoni animati

ta l’avidità e l’avarizia proprio perché la sua atti-

Disney, una piovra che ha steso i suoi tentacoli

vità preferita era guadagnare e risparmiare; rap-

ovunque e che ha impiegato tredici anni per

presenta anche l’egoismo perchè pensava solo a se stesso. Zio Paperone sottolinea la natura della nostra società: a causa della crisi economica che ha toccato ogni famiglia italiana, tutti cercano di guadagnare di più e spendere di meno, senza però accorgersi di perdere il buon senso.

A dare il benvenuto al

Carnevale sono stati i giochi organizzati sabato pomeriggio; ogni ragazzo si è messo alla prova per cercare di superare l’avversario in tante gare: la lotta con i cuscini, il lancio della pallina

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le gonnelle. Le squadre erano composte sia da ragazzi che da ragazze, altrimenti sarebbero state troppo squilibrate; potevano, però, fare gol solo le ragazze. Alla fine della partita ci sono stati anche i rigori: i ragazzi sono riusciti a segnare, le ragazze un po’ meno!!! Per Martedì pomeriggio era stata proposta un’altra sfilata per le strade del paese, solo che (come quasi ogni anno!) il tempo non l’ha permesso. Però, quando con la scopa, la gara delle mollette. E’ stato

ha smesso di piovere, per tradizione, il carro è

poi proposto anche il gioco delle maschere:

stato bruciato, nella speranza che i lati negati-

ogni ragazzo doveva indossare dei vestiti di

vi della nostra società - che abbiamo voluto

Carnevale e poi sfilare per tutto l ‘oratorio. E’

rappresentare con l’allegoria del carro - scom-

stata un’emozione vedere i ragazzi con il sorri-

paiano. Era stato organizzato anche un ballo

so stampato sulle labbra, la loro allegria si leg-

in maschera, ma è stato rimandato all’anno

geva negli occhi. Domenica pomeriggio, inve-

prossimo!

ce, è stata organizzata la sfilata per le strade

Alessandra Branca

del paese che è stata animata dalla musica e dalle maschere. Tra gli animatori c’erano nonna Papera, Paperina, Qui Quo Qua, Topolino, Topolina; tra i bambini c’erano principesse, fate, streghe, spiderman, superman, conti. Lunedì pomeriggio si è tenuta all’oratorio la partita “pigiami e gonnelle”: le ragazze dovevano indossare i pigiami e i ragazzi

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Dopo le tappe di Locri,Corigliano,Soverato la giornata dello sport si è Svolta a Bova Marina. Domenica 17 febbraio l'Oratorio Salesiano ha avuto la gioia e l'onore di accogliere numerosissimi giovani provenienti dagli altri oratori della Calabria : Locri, Corigliano, Soverato. Tutti i ragazzi delle varie categorie sono stati impegnati nello svolgimento dei vari tornei, dai primi calci ai pulcini, dagli esordienti ai giovanissimi, dagli allievi alle ragazze del volley. È stato veramente entusiasmante vedere l'Oratorio cosi pieno di ragazzi e condividere con loro momenti di gioia e divertimento. Come di consueto l'attività sportiva è stata accompagnata dal momento di preghiera. Dopo la prima fase di tornei tutti i ragazzi insieme a genitori ed accompagnatori si sono recati presso la Chiesa di Don Bosco per la celebrazione della S. Messa. A seguire l'intera comunità salesiana si è riunita presso il cortile dell'oratorio. Come da tradizione del nostro oratorio tutti i ragazzi hanno pranzato insieme grazie alla disponibilità e generosità delle mamme che oltre ai dolci della colazione hanno offerto

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l’ormai “famosa pasta al forno” il pasto prelibato della domenica. Nella seconda parte della giornata si sono svolte le fasi finali dei tornei dove i ragazzi del nostro oratorio ancora una volta hanno primeggiato in quasi tutte le categorie. È seguita la premiazione dei vincitori delle varie categorie mentre il premio fair play questa volta è stato assegnato ai ragazzi di Corigliano. La giornata si è conclusa con tanta musica e tanta allegria e soprattutto con l'arrivederci all'ultimo appuntamento di aprile. Francesco Stelitano

QUELLI DE… L’ORATORIO


Il 13 luglio 2009 nel corso dell'incontro della Conferenza delle Ispettorie Salesiane d'Italia (CISI), in programma a Pacognano di Vico Equense, i superiori delle 6 Ispettorie italiane hanno firmato l'atto costitutivo della nuova associazione nazionale per lo sport. Con questo atto, già annunciato due mesi dopo la recessione e la presa di distanza dal coinvolgimento con la PGS nei livelli nazionale, regionale e provinciale, avvenuta il 26 maggio 2008, gli ispettori salesiani di Italia hanno voluto strutturare in modo organizzato, con valenza civile ed ecclesiale, la pastorale salesiana con i ragazzi e i giovani coinvolti nello sport. CNOS SPORT vuol dire "Centro Nazionale Opere Salesiane per lo sport" ed è l'espressione diretta e organizzata della presenza salesiana nel mondo dello sport giovanile, con intenti chiaramente educativi e pastorali. È associazione di promozione sociale (APS) iscritta nel registro nazionale con il n 164. Pastorale salesiana nello sport e CNOS SPORT non si identificano totalmente, essendo quest'ultima solo la punta di un iceberg che svolge la gran parte del suo servizio nelle singole Ispettorie di Italia e soprattutto nelle singole opere salesiane, dove si fa molto di più di quanto proposto e organizzato a livello nazionale. Quest'ultimo essendo un livello di coordinamento, è di supporto e di stimolo alle attività e ai percorsi formativi locali. A livello ispettoriale, e soprattutto a livello locale, si fa molto di più di quanto proposto e organizzato a livello nazionale, il quale, essendo un livello di coordinamento, deve essere di supporto e di stimolo alle attività e ai percorsi formativi locali. Il CNOS SPORT non è ente di promozione sportiva, per cui non fa opera di affiliazione di gruppi e società sportive, ma agisce tramite e in accordo con le case salesiane per coinvolgere le realtà sportive che si ispirano al progetto educativo pastorale locale. Essendo l’espressione organizzata della pastorale salesiana per lo sport, l'Associazione opera in sintonia con il CNOS, che ne è l’ente promotore. (fonte http://www.salesianiperlosport.org) Numero 9, anno IV, febbraio 2013

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Perché la vostra gioia sia piena! Sembriamo un po’ uno spot pubblicitario questo mese nella nostra rubrica MGS, ma il prodotto che vi stiamo offrendo, anzi i prodotti, sono di ottima qualità, ideati dalle migliori menti e realizzati nelle migliori fabbriche! Stiamo parlando degli esercizi spirituali e degli stage preanimatori e animatori.

Immagino che alcuni di voi abbiano sentito parlare di Grumento! Un alone di mistero si cela dietro questo nome: cos’è, dov’è, cosa vuol dire… Una domanda alla volta ragazzi, con calma! Per i meno informati, Grumento Nova è un paesino di montagna in provincia di Potenza e lì si trova una casa residenziale salesiana. Dirvi cosa vuol dire è un po’ più complicato. Per noi animatori, un po’ vissuti, vuol dire l’esperienza più emozionante mai vissuta prima: parliamo degli esercizi spirituali, chiamati anche Quaresima Viva. Ora mi sembra giusto darvi qualche notizia in più, giusto per invogliarvi un po’ all’”acquisto” di questo nostro prodotto “made Salesiani”. Se chiedete ad alcuni li definiscono come un “carica batterie”, avete presente quando si hanno le pile scariche? Beh dopo ti senti un’energia così forte che potresti donarne agli alti una parte. Quando non si sa più che strada prendere e le domande diventano troppe, lì qualche risposta la si trova, e non piovono dal cielo, ma sono dentro di noi. Ora mi sembra

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giusto fermarmi. Non vi dirò tutto perché gli esercizi spirituali vanno scoperti giorno dopo giorno e vissuti esperienza dopo esperienza; sono un qualcosa che con la ragione non si possono spiegare, sono qualcosa di magico e inspiegabile. Vanno vissuti con l’animo aperto ad accogliere tutto, il bello e il cattivo tempo che ne verrà, e vi stupirete di come cambierete. Vi lascio una frase che forse mi avete sentito dire o vi è capitato di leggere, o forse sentirete lì durante gli esercizi, o forse no, “Temo il Signore che passa, se passa invano” (Sant’Agostino) e vi assicuro, cari ragazzi, che Gesù a Grumento “passa”, ascoltiamo la sua voce non restiamo indifferenti! Mariagrazia Nucera

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A me tocca un argomento meno spirituale ma non meno importante! Gli stage preanimatori e animatori. Per voi ragazzi forse sempre facile, ci vedete sempre pronti, propositivi, il gioco, la tecnica di gruppo, il bans, magari vi meravigliate anche del fatto che ci vedete pronti in prima linea e magari rimetterci anche la faccia, quante volte ci avete visti e giudicati forse un

po’ ridicoli? Cos’è essere animatori se non questo: mettersi in gioco per i nostri ragazzi? Fare di tutto per animare un loro pomeriggio e farcire il tutto con qualche messaggio educativo come guarnizione finale a questa magnifica torta? Vi dirò allora, che nonostante per alcuni di noi siano anni che siamo animatori non ci sentiamo affatto arrivati, abbiamo sempre nuove cose da imparare e nuove tecniche da scoprire. E quindi ci rivolgiamo ai nostri colleghi animatori e ai pre-animatori che si stanno avvicinando per la prima volta all’animazione salesiana: vi aspettano tante nuove avventure e tante cose da scoprire che vi, anzi ci aiuteranno in questo difficilissimo ma bellissimo compito di essere animatori del nostro oratorio salesiano. Alessandra Branca

Alcuni dei nostri ragazzi allo stage PrePre-Animatori svoltosi a Soverato dal 22 al 24 Febbraio 2013

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QUELLI DE… L’ORATORIO


Inizio la mia storia, ispirandomi ad una frase che don Bosco ha scritto come premessa nel suo trattato sul Sistema Preventivo. Più o meno con queste parole don Bosco scrive:"...non volevo scrivere, ma le pressioni di persone autorevoli, mi hanno spinto ad obbedire." Mi chiamo Simone Lavecchia, ho 29 anni e sono un salesiano diacono, vicino al sacerdozio, ma partiamo dall'inizio… Sono cresciuto a Potenza tra famiglia, neve e salesiani. Sì, perchè nel mio quartiere ci sono la parrocchia e l'oratorio salesiano. Come tutti i ragazzi frequentavo le attività e i gruppi che mi piacevano, ma spesso fuggivo quando c'erano quelle un pò più impegnative. Il rifugio era casa di mi a nonna, praticamente di fronte ai salesiani. Fino alla terza media, le mie giornate si coloravano così, con in più una spruzzatina di basket e rap. All’inizio delle superiori (avevo scelto il liceo classico), avevo conosciuto già molti salesiani e altri preti della città, a volte mi confrontavo con il direttore della casa e così mi sono chiesto come doveva essere una vita donata a Dio e agli altri. Presi la decisioni di entrare in seminario per sco-

prire di più questa scelta e questa vita, ma forse ero troppo piccolo o forse non ero ancora pronto e l’esperienza durò poco. Qui ho imparato quanto è importante avere una guida spirituale a cui chiedere consiglio. Ho continuato il liceo classico e mi sono appassionato al cinema e alla letteratura. Fino a quando un salesiano mi ha proposto di partecipare ad un campo estivo vocazionale. Una settimana bellissima: vita fraterna, preghiera allegra, sport e passeggiate nella natura. Così bella che anche l’anno dopo ci sono andato. Ed è stato in questo secondo campo che è arrivato il momento unico della “chiamata”. Certamente non si può descrivere o pensare ad un sms ma quando arriva lo senti perché ti riempi tutto di gioia. Concludo e vi saluto, con la frase che mi disse un salesiano in quel campo e che avviò questa avventura fino ad oggi. Una sola frase, ma quella giusta: “E tu vorresti?” Simone Lavecchia

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QUELLI DE… L’ORATORIO


A cura di Carmen Altomonte

1 Febbraio: Febbraio Antonella Arconti, Manu Nicolò, Giovanna Petrulli 2 Febbraio: Febbraio Piera Iiriti, Francesco Vadalà, Natasha Palamara 3 Febbraio: Febbraio Don Lindo, Mauro Cuomo, Rossella Morabito, Giovanni Palamara 4 Febbraio: Febbraio Maria Grazia Paone 5 Febbraio: Febbraio Mimma Criseo , Vincenzo Ligato, Simone Natoli, Maria Benno, Samuela Tommasini 6 Febbraio: Febbraio Filippo Alagna, Carolina Bova, Giovanna Favasuli 7 Febbraio: Febbraio Alessia Tedesco, Antonia Fiumanò, Daniela Callea 8 Febbraio: Febbraio Domenico Callea, Domenico Squillaci, Carmela Legato, Laura Proietto, Martina Nucera, Gregorio Palamara, Piera Stelitano 9 Febbraio: Febbraio Carmelo Romeo, Filippo Rodà, Zuleika Palamara 11 Febbraio: Febbraio Loredana Marcianò, Giovanna Scorsa, Valentina Costanzi 12 Febbraio: Febbraio Valentina Dattola 13 Febbraio: Febbraio Giuseppe Tuscano, Alessia Tuscano, Caterina Iiriti 14 Febbraio: Febbraio Silvio Cacciatore, Giuseppe Spinella, Carmela Zavettieri, Veronica Petrulli, Orsola Modaffari 15 Febbraio: Febbraio Caterina Scordo, Fortunato Mentana, Isabella Dellavilla, 17 Febbraio: Febbraio Loredana Maisano, Beatrice Cara 18 Febbraio: Febbraio Tiziana Nucera, Sergio e Silvia Zavettieri, Mario Micheletta, Danilo Rubertà, Alessio Orlando 19 Febbraio: Febbraio Noemi Foti 20 Febbraio: Febbraio Antonio Serranò, Sabrina Serranò, Annunziato Zavettieri 21 Febbraio: Febbraio Valentina Carpentieri, Sabrina Ligato 22 Febbraio: Febbraio Aldo Gurnari, Seby Modaffari i Cargioia d la r e p erabetta i Coop a Elisa t n a ia n s ' le E stri Sa Leo no e la e m ca... elirances a vita f F n i u d i d e i tor augurio sco!! betta l' a s li E on Bo D i Ad d ardo o lo sgu t t o s e c

23 Febbraio: Febbraio Daniele G. Vadalà, Maria Zavettieri, Annunziato Saladino 24 Febbraio: Febbraio Carmen Altomonte, Giada Modaffari 25 Febbraio: Febbraio Davide Mafrica, Valeria Pangallo 26 Febbraio:Francesco Plutino, Carmen Pezzimenti Febbraio 27 Febbraio: Febbraio Chiara Ficara, Valeria Pangallo

28 Febbraio: Febbraio Giovanni Cilione, Gabriele Cimino,Marco Leuzzo, Marcella Criseo, Tuscano Concetta Numero 9, anno IV, febbraio 2013

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Mercoledì delle Ceneri S. Messe: ore 16.30 (chiesa Immacolata) ore 17.30 (chiesa Don Bosco)

Mercoledì 27 marzo Ore 18.30 Liturgia Penitenziale

Martedì 19 e Mercoledì 20 marzo QUARANTORE

Ogni Venerdì VIA CRUCIS ore 16.00 chiesa Immacolata Ore 18.00 chiesa Don Bosco

Venerdì 22 marzo VIA CRUCIS PER LE STRADE Domenica 24 marzo Domenica delle Palme

Credere nella carità suscita carità «Abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi» (1 Gv 4,16) TRIDUO SANTO Giovedì Santo (28 marzo) ore 18.00 Cena del Signore Adorazione personale ore 21.00 Adorazione comunitaria

Venerdì Santo (29 marzo) ore 8.00 Lodi e Ufficio delle letture ore 16.00 Passione del Signore ore 18.00 Processione

Domenica 31 marzo PASQUA DI RISURREZIONE

Sabato Santo (30 marzo) ore 8.00 Lodi e Ufficio delle letture ore 23.00 Veglia Pasquale Tabacchi - Giornali— Giornali—Ric.Lotto

TRIPEPI DAVID Piazza Stazione

FIORI E PIANTE ARTICOLI DA REGALO ISA FLOWERS di Dellavilla Isabella Via Nazionale, 104 89035 BOVA MARINA (RC)

BAR di

IRITI GIOVANNI Piazza stazione BOVA MARINA (RC)


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