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DI VIAGGI, ERRORI E SORPRENDENTI SCOPERTE

Grandi teorie scientifiche sono nate, letteralmente, in viaggio. Quella di Charles Darwin è la più famosa: cinque anni di circumnavigazione del globo sul Beagle, raccogliendo minerali, fossili, campioni di piante e animali, e annotando sui taccuini di viaggio quei pensieri arditi che al ritorno diventeranno un modo completamente nuovo di pensare alla natura e al posto della specie umana in essa. Ma anche altri grandi naturalisti dell’Ottocento fecero viaggi avventurosi in oceani ancora poco esplorati: Alfred R. Wallace, Thomas H. Huxley, Joseph Hooker.

Fu un viaggio all’equatore, nelle isole di São Tomé e Príncipe, a permettere al grande astrofisico inglese Arthur Eddington di confermare (nonostante le nuvole) una delle predizioni della teoria della relatività generale di Albert Einstein. Mezzo secolo più tardi, un altro viaggio, immaginato tempo prima dalla fantasia di Ariosto e di Jules Verne, porterà i primi esseri umani sulla Luna. Il punto è che la scienza stessa è un viaggio, talvolta fisico, più spesso mentale. Si parte per una meta (la domanda di ricerca), si scelgono i mezzi di trasporto (ipotesi e teorie), si mette carburante (gli esperimenti, le osservazioni) e si parte, sapendo fin dal principio che si dovranno spesso cambiare il percorso e i mezzi.

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Il viaggio della scoperta termina raramente nel luogo che si era previsto in partenza, e ancor più raramente ci si arriva per la via che si era programmata. L’inatteso irrompe sempre, come in ogni viaggio degno di questo nome (il primo nemico del viaggio è il turismo di massa). Più frequentemente, ci si lascia affascinare da una deviazione, da un errore di calcolo, da un toponimo strano sulla mappa. Si insegue quella nuova pista inaspettata e, con un pizzico di fortuna, ci si imbatte in una delle meraviglie del metodo scientifico (ma anche dei viaggi della vita): scoprire ciò che non si stava cercando. Si chiama serendipità ed è un dono prezioso. Per trovarla, non vi resta che mettervi in viaggio nella scienza!

Telmo Pievani è filosofo della scienza specializzato in studi sull’evoluzione e nella comunicazione della scienza. Insegna all’Università di Padova, è autore di numerosi libri per adulti, per ragazze e ragazzi. Ha collaborato e collabora tutt’ora alla realizzazione di importanti progetti di comunicazione della scienza come il Festival della Scienza di Genova, il Museo delle Scienze di Trento (il Muse), il nuovo allestimento dell’Orto botanico di Padova, il Parco Natura Viva di Bussolengo (VR). Scrive per riviste come Le Scienze e Micromega; è direttore del magazine online dell’Università di Padova Il Bo Live. Insieme a Federico Taddia e alla Banda Osiris porta a teatro progetti teatrali e musicali a tema scientifico come Il maschio inutile. Sempre insieme a Federico Taddia ha realizzato il programma di Radio24 La Scienza e la tecnologia spiegate a mio figlio. Ha condotto La fabbrica del mondo con Marco Paolini, andata in onda su RAI 3.

PLaNCK! è nata nel 2013 da un’idea dell’associazione Accatagliato che si occupa di divulgazione scientifica per ragazzi e ragazze, scuole e famiglie in tutt’Italia (www.accatagliato.com). La redazione di PLaNCK! è composta da soci di Accatagliato che si occupano di ideare e realizzare i contenuti della rivista, e a cui si aggiungono collaboratori esterni esperti. Da sempre PLaNCK! ha un comitato scientifico composto da docenti e ricercatori dell’Università di Padova, a cui si aggiunge la consulenza di esperti a livello italiano e internazionale su temi specifici.