La Squilla - Anno XXXVIII - n° 4 Aprile 2011

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ANNO XXXVIII - N. 4 APRILE 2011 MENSILE D’INFORMAZIONE

RELIGIOSA, CULTURALE, SOCIALE

Direzione, Amministrazione, Redazione: SPELLO, Via dell’Ospedale, 11 - Autor. trib. di Perugia n. 431 del 15/1/1973 - Le Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) Art. 1 Comma 1, DCB Perugia - stampa Tip. Recchioni - Foto di testata: Marco Ronchetti

Unità Pastorale di S. Maria Maggiore e di S. Lorenzo M.

Celebrare la Pasqua

Programma

Solo la pace ci aiuterà SETTIMANA SANTA

Non so se quando il nostro giornale arriverà nelle vostre case il conflitto in Libia avrà avuto fine. Io non riesco oggi a pensare come andrà a finire ma credo fermamente che, se non si arriverà ad una vera pace, tutti ne subiremo pesanti conseguenze

MARTEDÌ (SANTO) 19 APRILE ore 21.00 Liturgia penitenziale comunitaria (Confessioni)

a cura del Direttore Mario Manini Le tante tensioni che stanno sconvolgendo diversi paesi del Nord Africa stanno facendo lievitare, e di tanto, le nostre spese quotidiane. Solo con il ripristino di una solida e duratura pace in quel martoriato spaccato del mondo si può sperare in un’adeguata soluzione dei nostri problemi, ridando contemporaneamente ai quei popoli schiavizzati quella dignità e quel rispetto che, senza ombra di dubbio, meritano ampiamente. Ritornando al succo del discorso, oltre all’aspetto umanitario e sociale che sicuramente sta al primo posto, in questo momento si constata che non passa giorno che il nostro salario falcidiato da marcati aumenti, riguardanti in principale modo i prodotti di prima necessità. Con i carburanti che registrano pazzesche impennate, tutta la filiera di distribuzione di conseguenza lievita la sua spesa, con la naturale conseguenza che tutto ciò che ci serve costa molto di più. E così pane, pasta, carne ed alimenti in genere segnano l’escalation dei rincari, determinando una netta perdita del nostro potere di acquisto. Sì, perché gli stipendi e le pensioni rimangono su per giù sullo stesso standard dell’anno scorso, mentre oggi, per andare a fare la spesa quotidiana, le nostre risorse economiche si riducono sempre di più. E questo sistema andrà ancora avanti così fino a quando i politici di tutto il mondo, e specialmente quelli il cui potere da tanti anni è configurabile con un sistema dittatoriale, non si decideranno di dare ai propri popoli la giusta libertà di idee e di pensiero, finendo di far prevalere la violenza e la crudeltà. Le immagini di questi tempi, che ci sono arrivate dall’Egitto, Tunisia e Libia, portano sotto i nostri occhi l’immensa sofferenza di tante gente che, pur di ritrovare un po’ di libertà e di pace, fugge dalla propria terra, andando incontro ad un futuro incerto e spesse volte senza una certa meta. Alla luce di quanto sopra detto, io credo che, quando si riuscirà a trovare un giusto equilibrio tra doveri dei politici al governo e diritti e doveri dei popoli interessati, un sistema democratico potrà essere creato in questi tessuti sociali, determinando pace, lavoro e stabilità economica. Se, invece, avranno il sopravvento, come tante volte è accaduto, l’arroganza del potere e l’egoismo dei governanti, allora sarà molto difficile prospettare un avvenire tranquillo. Speriamo bene!

GIOVEDÌ (SANTO) 21 APRILE In Cena Domini ore 21.00 Solenne Celebrazione Eucaristica nella Cena del Signore, con lavanda dei piedi e adorazione del SS. Sacramento

VENERDÌ (SANTO) 22 APRILE In Passione Domini ore 16.00 Liturgia della Passione del Signore con adorazione della Santa Croce ore 21.00 Via Crucis per le vie della Città

SABATO (SANTO) 23 APRILE In Risurrectione Domini ore 22.30 Veglia Pasquale nella Resurrezione del Signore

DOMENICA 24 APRILE De Resurrectione Domini ore 11.00 Solenne Celebrazione Eucaristica ore 17.30 S. Messa e processione del Cristo Risorto

LUNEDÌ 25 APRILE Festa della Madonna Incoronata ore 11.00 Solenne Celebrazione Eucaristica Presieduta dal nostro Vescovo Gualtiero

Carissimi, eccoci anche per quest’anno a vivere il tempo quaresimale che ci permette di prepararci come si conviene alle Feste Pasquali. Ogni anno la Liturgia mette in condizioni il credente di prepararsi, attraverso le pratiche penitenziali, a celebrare la Pasqua, centro della nostra Fede! Digiuno, preghiera, elemosina, scandiscono i ritmi dei Quaranta giorni che ricordano il tempo trascorso da Gesù nel deserto, tentato da Satana. Anche il discepolo di Cristo, intento a prepararsi con la penitenza a celebrare la Sua gloriosa Resurrezione, non è esente dalla tentazione. Ne facciamo esperienza ogni qualvolta che, intenti ad osservare le pratiche penitenziali, ci accorgiamo come siamo inclini a deviare da esse. Ad esempio, chi si dedica al digiuno, avrà più che mai voglia di mangiare! Chi si dedica alla preghiera, sarà distolto più che mai! E così via. Nonostante ciò è dovere del credente combattere la tentazione, sforzandosi di essere fedele alla penitenza! Il Signore ci invita a ciò perché possiamo rinnovarci interiormente sì da poter vivere il mistero Pasquale assaporandone la dolcezza. È il mistero della nostra Salvezza, non dimentichiamolo. È il mistero della rinascita alla vita immortale, non sottovalutiamolo. Il Cristo, morto e risorto, è la nostra Pasqua, il passaggio per l’uomo per accedere alla vita eterna, alla vita vera. Il digiuno quaresimale è lo strumento per ricordarci che, non solo possiamo fare a meno di tante cose che riteniamo indispensabili e invece sono superflue, ma anche per ricordare che la vera vita non è questa terrena, ma quella celeste: questa è destinata a finire, l’altra è eterna! Celebrare la Pasqua significa quindi volgere la nostra attenzione alle realtà del Cielo, dove Cristo regna Glorioso e dove per noi, battezzati in Lui, è stato preparato un posto. Considerando questo ci accorgiamo che tutta la vita deve essere una preparazione alla celebrazione Pasquale. Tutta la nostra esistenza

deve essere un tempo per il digiuno, per la preghiera e per le opere di carità. Seppure liturgicamente il tempo quaresimale rimane sempre un periodo ben delineato che va dal mercoledì delle ceneri al mercoledì santo, nel quale siamo chiamati, in modo del tutto speciale, a disintossicare lo spirito dal peccato, ciononostante non perdiamo di vista che l’impegno di conversione coinvolge il credente per tutta la durata della vita terrena. Per meglio celebrare la Pasqua, riprendiamo a vivere quello spirito penitenziale che, ahimè, riteniamo sia una usanza ormai superata, che appartiene ai tempi antichi, e designata perlopiù per i vecchi. Non è così! Digiuno, preghiera ed elemosina sono validi per l’uomo di tutti i tempi, e unico scopo di essi era quello di rendersi degni di comparire davanti a Dio. Fino a prova contraria, nessuno di noi è degno di comparire davanti al Signore, per questo tutti abbiano bisogno di penitenza, per togliere dalla nostra vita tutto quanto ci distrae e ci impedisce di concentrare l’attenzione a Dio: a questo è sempre servito il digiuno, sempre accompagnato dalla preghiera e dalle opere di carità. Ecco, carissimi, come conviene al cristiano prepararsi a celebrare la Pasqua, fissando lo sguardo su Cristo che, risorto dai morti, più non muore e che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Auguro a tutti voi, di cuore, una santa Pasqua. Don Diego Casini, Priore Parroco

La Redazione de “La Squilla” Augura a tutti i lettori una

Buona

Pasqua

Concorso Fotografico Per il settimo anno consecutivo è stato indetto il concorso fotografico organizzato da “La Squilla” in collaborazione con il Circolo Fotografico “Hispellum”. Il tema del concorso è “L’Attimo Fermato”. All’interno troverete allegato il regolamento del concorso. La Redazione

Info: 075 57 36 645

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Viva, viva Carnevale Dolceamaro da Annalisa Educare al sovvenire La chiesa di S. Gregorio Il mio viaggio Julia Spello La natura nostra alleata

Don D. Casini La Redazione S. Cruciani L. Sensi S. Pilli F. Fratini A. Mengarelli


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Viva, viva carnevale!!!

l’Arte di Vivere Insegnare ai figli il positivo

Giorni lieti segnalati dai lettori a cura di Giuseppe Del Dottore (tel. 0742.301992)

Battesimo

Valerio Brugnami

Il bellissimo Valerio ha ricevuto il Sacramento del Battesimo nella Chiesa di S. Lucia. Grande gioia per il papà Fabio, la mamma Chiara e la sorellina Veronica; felicissimi i nonni Francesco, Giuseppina, Enrico, Cinzia, le bisnonne Giannina, Severina e Clara. Valerio, il Signore ti faccia crescere in salute, cristianamente e protegga la tua bella famiglia.

100 anni

Anche quest’anno l’Oratorio Parrocchiale “San Filippo Neri” ha vissuto il suo “martedì grasso” con i festeggiamenti carnevaleschi ad opera di grandi e bambini. Come tradizione vuole, il carnevale torna ad essere ogni anno l’occasione in cui grandi e piccini sogliono fare festa con coriandoli, trombette, maschere, scherzi, grida di gioia … e non solo, con squisiti dolci e leccornie! Numerosi bambini, insieme ai loro genitori e nonni, hanno letteralmente invaso il complesso parrocchiale portando una ventata di allegria e vivacità. Di questo ha bisogno il nostro Oratorio: allegria e viva-

cità…e noi cerchiamo di mettercela tutta, affinché la Parrocchia diventi sempre più il luogo del ritrovo, focolare di comunione e di amicizia, spazio accogliente per tutti! Si ringrazia anche il Terziere “Porta Chiusa” per la preziosa collaborazione nella organizzazione dell’evento e soprattutto per aver arricchito la tavola con tante squisite cibarie! Grazie anche e soprattutto a tutti coloro che hanno partecipato, rendendo la festa ancor più bella e divertente!!!! Viva, viva, Carnevale!

“Manualità”

dell’Infanzia di Viale Poeta, Quadrano, e S. Luciola dell’Istituto Comprensivo “G. Ferraris” di Spello. “Oggi 22 Febbraio mio nonno Ennio mi è venuto a trovare mentre facevo tante palline di creta e mi divertivo un sacco” -dice Filippo che come tanti altri bambini si è molto divertito nel manipolare questa strana materia grigia e bianca che è la creta! Ringraziamo nonno Ennio, che ci ha scattato questa bellissima foto, gli operatori del centro Arcobaleno che hanno insegnato tante cose ai bambini e a noi maestre perché non si finisce mai di imparare!!!

Suor Maria Elida Picone

Suor Maria Elida, della famiglia delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria, ha raggiunto il bel traguardo dei 100 anni. La Santa Messa è stata concelebrata dal Vescovo diocesano, Gualtiero Sigismondi, dal Padre Pier Damiano, dai sacerdoti Padre Aldo, Padre Tiziano e Padre Claudio, dal cerimoniere Simone, alla presenza di Sandro Vitali, della Madre Generale Anna e di tutto il consiglio. Suor Maria Elide, gioiamo con te e ti ringraziamo per la preghiera che hai dedicato, nella tua vita religiosa, alla Comunità Spellana. IL Signore ti conceda altri felicissimi anni.

AVVISO AI LETTORI Si comunica che per la pubblicazione di foto ed articoli inerenti questa rubrica è necessario essere abbonati al nostro giornale. La Direzione

Anche quest’anno tanta piccole manine hanno incontrato la creta…..e da questo incontro sono nati tanti bellissimi oggetti come campane, ciotole e animaletti. Tutto questo nasce dal progetto “Manualità” curato con molta dedizione dagli operatori del centro Arcobaleno di Spello, che ormai da tanti anni collabora con la scuola

Don Diego Casini, Priore Parroco

Filippo e le insegnanti della Scuola dell’Infanzia di Viale Poeta

Consigli e Segreti

di Nonna Lalletta

L’odore della candeggina è rimasto sulle vostre mani? Eliminatelo un po’ alla volta usando una pasta dentifricia profumata invece del sapone. La piastra del vostro ferro da stiro si è sporcata? Passatela con una fettina di limone oppure

versate del sale grosso su uno straccio e passatevi sopra il ferro, premendo leggermente. Ci sono macchie di biro sul vostro vestito? Toglietele con l’alcool o con il latte unito ad aceto.

Avrei alcune cose da dire ai genitori che desiderano educare i figli a pensare e agire in modo positivo e coraggioso. Cambiate il vostro modo di pensare, prendete l’abitudine di discutere con i figli di ogni argomento, soprattutto di ciò che è più importante per un uomo. Parlate ai vostri figli dell’universo, della natura e della vita e insegnate loro a rispettarli. Ma più che insegnare loro, voi stessi per primi dovreste ricondurre il vostro cuore alla bellezza di una notte stellata, al vero soffio della vita, l’esistenza che serpeggia nel ritmico pulsare delle stagioni. Il figlio non è il prolungamento dei genitori, ma un essere ben distinto. Il nuovo germoglio richiede nuova terra, una terra in cui sia impiantata l’idea che egli non è solo il figlio del padre e della madre, ma anche il figlio della società e di tutta la razza umana. Forti di questa idea, i genitori potranno sviluppare nel figlio una mente aperta dalla quale nascerà naturalmente amore per gli esseri e per tutto il creato. Daisaku Ikeda

Laurea Le congratulazioni più vive vengono espresse da parte dei genitori, dei nonni e della nipotina Greta, alla neo dottoressa Marta Damiani, per il conseguimento della laurea in Scienza dei Beni Storici Artistici con la votazione di 110/110 con lode, discutendo una tesi dal titolo “Decorazione pittoresca nel complesso di San Girolamo di Spello tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500”. A Marta giungano sincere felicitazioni anche da tutta la redazione de La Squilla e dal direttore Mario Manini.

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Sui sentieri delle PAROLE DENARO l “denarius” dell’antica Roma era una moneta d’argento del valore di dieci assi (infatti “deni” significava dieci per volta). Nel medio evo il nome fu applicato a monete di vario valore in diverse regioni europee. Di conseguenza la parola “denaro” (con la variante “danaro”) passò a indicare, genericamente, ricchezza. Qui da noi ha come sinonimo il termine “soldi”. Numerose sono le espressioni collegate a questa parola, come è facile immaginare: per esempio, “bussare a denari” (chiedere un prestito), “buttare il denaro dalla finestra” (spenderlo in modo insensato)... - Ma vediamo qualche proverbio italiano sull’argomento: “L’amore fa molto, il denaro fa tutto”; “Con il denaro tutto si compra”; “Denaro sepolto non fa guadagno”; “Il mondo senza pace è il danaro del soldato”; “Pochi denari, e molto onore”; “Denari e amicizia rompon le braccia alla giustizia”; “Il tempo è denaro”; “I denari non bastano, bisogna saperli spendere”; “I denari vengon di passo, e se ne vanno via di galoppo”; “Val più avere amici in piazza che danari nella cassa”. Ce ne sono per tutti i gusti, ognuno scelga quelli che preferisce.

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Il pensiero nel cassetto CHE C’È DA RIDERE? entite questo aneddoto sul celebre romanziere Alberto Moravia (raccontato da Nello Aiello su “Repubblica”). Nel 1980, a Capri, stava dirigendosi a

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piedi verso la famosa villa di Curzio Malaparte per una commemorazione dello scrittore-giornalista toscano. Era una giornataccia, pioveva a dirotto. Un fotografo “gocciolante” lo pregò per un flash: “Maestro, sorrida!” E lui, tutto accigliato: “Sorrida lei!”. Moravia non mi è stato mai molto simpatico, ma in questo caso ha tutto il mio consenso e la mia ammirazione: non solo perché quell’invito al sorriso era inopportuno in quel contesto, ma anche e soprattutto perché l’obbligo del sorriso nelle fotografie è terribilmente banale e spesso addirittura falso. Una cosa è la gioiosa foto-ricordo di un gruppo in festa, dove il sorriso è l’espressione più naturale, un’altra cosa è la foto-documento di un momento della vita individuale o collettiva che deve avere un significato culturale, sociale, religioso, politico in cui il sorriso è del tutto superfluo se non contraddittorio. Osservate le foto e le strette di mani televisive dei personaggi “importanti”: partitanti (soprattutto governativi), imprenditori, artisti, attori che nel loro animo spesso non hanno proprio nulla da gioire, mettono in mostra la chiostra dei denti e stirano vistosamente le labbra per farci credere di essere al settimo cielo, magari contestando sulla superficie della medesima faccia due occhi grifagni che schizzano veleno. Guardate bene il sorriso del nostro superprotagonista governativo, e vedrete giustificate le reazioni dei nostri amici stranieri: “Come avete potuto ridurvi così? Come è stato possibile?” (L’ha riportato Michele Serra sulla “Repubblica” del 3 marzo.) Questa è, veramente, la “ridicola tragedia” nazionale italiana.

Magister Sine Registro in festa L’associazione ha festeggiato il terzo premio del concorso “Spello in Presepe”

Al centro la presidente Fanny Morosini

Una bella serata in compagnia, a base di una buona cena presso il ristorante Il Cacciatore, quella organizzata dall’associazione Magister Sine Registro. L’occasione il tesseramento per l’anno 2011, i festeggiamenti per la vincita del terzo premio del concorso “Spello in presepe” e la ripresa della presidenza di Fanny Morosini. Alla cena hanno partecipato anche il sindaco, Sandro Vitali e il parroco dell’Unità Pastorale di S. Maria Maggiore e di S. Lorenzo Martire, Diego Casini. L’associazione, composta da una sessanti-

na di docenti in pensione, insegnanti della scuola materna, della scuola elementare, della media inferiore e superiore, spellani o che hanno prestato il proprio servizio nelle scuole di Spello, organizza annualmente incontri su vari argomenti culturali e gite di approfondimento. “La nostra associazione – spiega la presidente Fanny Morosini – non solo ha lo scopo ricreativo di parlare dei vecchi tempi e di ricordare con nostalgia il periodo in cui abbiamo insegnato, ma vuole essere anche un valido punto di riferimento per coloro che hanno a cuore la valorizzazione culturale e turistica della città di Spello”. “Il terzo premio assegnato al nostro presepe – continua – ha un valore particolare”. La giuria lo ha premiato “per aver proposto una natività ambientata a Spello, non più in un contesto ambientale–paesaggistico, ma artistico, quello rinascimentale rappresentato dal Ciborio della Collegiata di Santa Maria Maggiore. Una natività essenziale nel suo impianto

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Dolceamaro da Annalisa A Spello è stata recentemente inaugurata una nuova attività commerciale

Dolceamaro da Annalisa nasce da un’idea di Annalisa Baldinelli. È una attività commerciale al dettaglio nel settore dolciario - alimentare che nasce riprendendo in modo moderno il concetto di “drogheria”, esistente ancora in Italia. “Dolceamaro – afferma Annalisa - reinterpreta il concetto ispirandosi anche alle esperienze europee del Deli shop. Nei prodotti offerti si integrano con armonia i concetti di innovazione, novità e tradizione; evitando la connotazione di “prodotti tipici” propone delizie per tutte le età, per il consumo familiare e per il regalo: il caffè artigianale secondo la vera tradizione napoletana, tante varietà di pregiati caffè aromatizzati, cioccolato artigianale di tutti i tipi, un’ampia scelta di caramelle di finissima qualità senza conservanti né coloranti, mieli pregiati e confetture da abbinare ai formaggi, decorazioni per torte, le più curiose fantasie di zuccheri aromatizzati dal mondo, farine biologiche macinate a pietra per gustose preparazioni (polenta, focacce, pizze, biscotti e torte dolci), la liquirizia più pura (dalla polvere, alle tradizionali forme, ai biscotti aromatiz-

zati, ai liquori e alle creme), i nostri consigli e le nostre ricette”. Abbiamo dato uno sguardo a questo accattivante negozio, la prima impressione è stata quella di trovarci di fronte ad un ambiente gradevole, simpatico ed accogliente. La professionalità di Annalisa, poi, completa il quadro. Dolceamaro vi propone anche confezioni regalo con assortimento dei suoi prodotti per tutte le occasioni, festività e ricorrenze. Dolceamaro è anche negozio vetrina per Pompadour e Sir Winston, azienda leader nel settore dei tè, degli infusi e delle tisane, dei quali offre tutte le varietà. L’idea imprenditoriale si ispira al “modello” di punti vendita “Delikatessen”: il cibo ed i suoi ingredienti hanno non solo una funzione alimentare, ma anche una funzione di soddisfazione del gusto (e del palato) ed una di “regaloricordo”, con tanta attenzione al “mangiare bene e sano” alla scoperta per l’uso familiare (e non solo) di nuovi sapori e combinazioni nell’uso alimentare di prodotti storicamente solo dolciari o di occasione. Questo concetto calato nella realtà umbra, che offre tante eccellenze dolciarie, ed integrato da prodotti “scoperti” fuori regione o in Europa, ma sempre di eccellenza, è il fondamento di Dolceamaro da Annalisa. Le nostre tradizioni, molto attente alla scelta del cibo sano, scopriranno sapori nuovi o ritroveranno sapori dimenticati nel valore delle pietanze preparate secondo le regole del “fai da te”. La Redazione

Concluso il Corso di potatura degli olivi

I partecipanti al corso

Come di consueto si è svolto al centro sociale “San Felice” il corso di potatura degli olivi e degli innesti, organizzato in collaborazione con il Vivaio regionale Umbra Flor, l’Agenzia Regionale Umbra per lo Sviluppo e l’Innovazione in Agricoltura e il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli studi di Perugia. Quest’anno ben 62 i partecipanti, tra cui sei donne. Il corso, svoltosi in 5 lezioni, ha trattato i temi della potatura degli ulivi, de-

gli innesti, della concimazione e della degustazione dell’olio. Il tutto si è concluso con una prova pratica di potatura direttamente sul campo, in un oliveto di Spello. Nella serata finale, dopo un gradito momento conviviale, c’è stata la consegna degli attestati. L’appuntamento è per il prossimo anno, sempre nel mese di febbraio. Emanuele De Santis


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Gli Stuzzichini di Giuliano Sozi

Il suo nome, nel panorama letterario contemporaneo, è importante. Riporto soltanto una sua breve riflessione sulla figura dello scrittore: “L’importanza civile dello scrittore è andata diminuendo fino a sparire. Oggi l’unico impegno, vero e necessario per lo scrittore, è l’impegno verso se stesso: credere nel proprio mondo poetico e nel fatto che le parole possano contare, perché attraverso le parole abbiamo la libertà di comunicare con tutti.” Sacrosanto. Anche Roberto Saviano è di questa opinione, e i fatti gli dànno ragione.

Educare al Sovvenire Corresponsabilità e Trasparenza nella Chiesa di oggi

Il Paese della cuccagna

Un parroco in crisi Antrosano è un paesino del Fucino (Abruzzo), il cui parroco, don Aldo Antonelli, scrive (su “Repubblica” del 28.11.2010): “Avevo mandato al cardinale Bagnasco una lettera piena di dubbi alla quale non ha mai risposto. Si va ingrossando la valanga di volgarità e di oscenità che investe il paese cancellando ogni traccia di pudore, di dignità. Il disorientamento è forte. Soprattutto quando vediamo i più alti dignitari della Chiesa banchettare allegramente in tempi così grami, quando anche le bestemmie vengono “contestualizzate”. Cosa altro deve avvenire perché finalmente si oda il grido della condanna? Quale maledizione perché i Vescovi finalmente parlino? Il disagio, alla base, è grande. Ci possono essere situazioni nelle quali la bestemmia diventa lecita? Noi parroci vorremmo conoscerle. Perché questa “accortezza cautelativa” è stata usata per il presidente del Consiglio...? Forse anche nella Chiesa esistono corsie preferenziali per l’imperatore ed impraticabili ai comuni mortali? Questi silenzi non saranno segno di un baratto con vantaggi concreti, per esempio il finanziamento delle scuole cattoliche? Sono un semplice parroco e a queste domande non so più rispondere.” Se la sente di rispondere il lettore della “Squilla”?...

Le parole contano È morta, a 82 anni, la scrittrice Francesca Sanvitale. Ebbi con lei, nei primi anni ’80, una breve corrispondenza epistolare. Ero rimasto folgorato dalla sconvolgente bellezza del romanzo “Madre e figlia” e le avevo scritto una lettera piena di entusiasmo. Fu molto gentile con me. Ora leggo (“Messaggero” del 10 febbraio 2011) che se ne è andata, dopo una lunga malattia.

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Magister Sine Registro in festa scenografico, di grande suggestione e forte impatto emotivo costruita intorno ad un elemento, il Ciborio di Rocco da Vicenza, che richiama il tema dell’arte, della valorizzazione del nostro patrimonio culturale e dell’identità della nostra comunità che, nel corso dei secoli, attorno ad esso si è raccolta e riconosciuta”. Un particolare ringraziamento per l’impegno nella realizzazione del presepe agli ex studenti Fabrizio

Ci consoliamo al ristorante e in pizzeria? Pare di sì. Di fronte a un calo generale di occupazione e di redditi, aumenta, invece di diminuire, la spesa italiana per la ristorazione. Un’indagine della Fipe-Confcommercio accerta che, mentre i consumi fuori casa sono stabili o in contrazione nei maggiori Paesi Ue negli ultimi 10 anni, l’Italia “allarga la borsa” con un aumento del 13,6% nella spesa al bar e nel ristorante. “Non c’è crisi - dice il “Messaggero” - che fiacchi la propensione italiana per la cena al ristorante o in pizzeria.” E prosegue: “Per l’Italia il mercato alimentare fuori casa è stato, è e sarà l’àncora di salvezza per molte imprese.” Il nostro Paese va a catafascio? La corruzione dilaga? Chi se ne frega, andiamo tutti a bisbocciare!

Il fumo e la preghiera Corrado Augias (“Repubblica” del 27.2.11) racconta una barzelletta americana: “Un fedele chiede al sacerdote: - Padre, posso fumare mentre prego? – No, risponde il ministro, sarebbe offensivo. Al che il fedele replica: - Ma posso pregare mentre fumo? – In questo caso sì, è la risposta. - Sotto lo scherzo” prosegue Augias “si nasconde l’intrinseca volubilità di molti precetti. Una faccenda seria è per esempio l’attuale difesa della vita dal concepimento alla morte naturale. La “fine naturale della vita” nessuno sa bene cosa voglia dire. Infatti ho posto più volte la domanda, mai ricevendo una risposta comprensibile. La morte di Giovanni Paolo II è stata naturale? Quel povero Papa tormentato dal male è stato tenuto in vita artificialmente fino a quando lui stesso ha implorato la fine.” E Augias conclude: “Dobbiamo rassegnarci all’evidenza che naturalezza e moralità variano con il mutare dei tempi, quindi sarebbe auspicabile una maggiore umiltà e una più grande misericordia quando si è tentati di imporre a tutti una morale.”

Fuso, Stefano Cruciani e Roberto Penna, ai volontari Geltrude Lanciatrave, Anna Maria Renzini, Giovanna Fiorucci, Rita Francesca Grimaldi, all’azienda florovivaistica Gervasi Sandro per aver fornito l’addobbo floreale e naturalmente a tutti gli insegnanti dell’associazione che hanno contribuito al progetto. A breve il presepe verrà allestito permanentemente nell’ex cappella del SS. Sacramento della chiesa di S. Maria Maggiore. Mariarita Crisanti

“Sostenere la Chiesa per servire tutti” …. Con questa frase il Cardinal Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha inaugurato il Convegno Nazionale CEI degli Incaricati Diocesani del “Sovvenire - Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa”, svoltosi a Roma nel mese di febbraio. Il Servizio Centrale CEI ha basato i 4 giorni di intenso lavoro su tre argomenti chiave da approfondire insieme agli Incaricati Diocesani per creare una rete di sensibilizzazione attiva nelle parrocchie italiane. Il primo tema trattato è stato quello della corresponsabilità, in quanto ogni fedele deve essere consapevole che si riesce a far fronte alla necessità della chiesa anche grazie alla sua piccola offerta. Non è importante ricevere grandi offerte da pochi, ma sono le piccole offerte di molti che possono fare la differenza. Con questo spirito sarà attivato nei prossimi mesi un progetto, per sostenere i nostri sacerdoti, basato sulla partecipazione attiva delle parrocchie. Il secondo tema affrontato è stato quello della trasparenza, perché è giusto che la gente sappia come vengono utilizzate le offerte.

A questo scopo sarà visibile su internet dal mese di maggio il sito www.chiediloaloro.it, dove chiunque potrà vedere come vengono utilizzati i fondi nella propria Diocesi. “Una limpida trasparenza nell’uso del denaro è condizione imprescindibile per la credibilità generale della chiesa (…) i fedeli vedendo come sono utilizzate le risorse, saranno sempre più motivati e consapevoli dell’importanza della loro condivisione economica che sostiene la Chiesa nella realizzazione delle sue opere e della sua missione per il bene di tutti, specialmente dei più deboli. (Cardinal Bagnasco) Fondamentale è anche educare i fedeli ai valori del “Sovvenire”, in quanto non bisogna dimenticare che l’8 X 1000 è una forma di provvidenza e non deve essere dato per scontato che esiste un meccanismo quasi automatico che assicura a clero e fedeli le risorse necessarie per lo svolgimento della loro missione”. Da fine Febbraio si è attivata anche una collaborazione con la Pastorale giovanile nazionale grazie al Progetto “I feel CUD”, iniziativa nata per sensibilizzare i ragazzi e farli ragionare su tematiche spesso lontane da loro che, grazie ad un piccolo aiuto nel raccogliere CUD, potranno partecipare ad un concorso dove il premio consiste in un viaggio gratis alla GMG di Madrid per il loro gruppo ed il proprio parroco. Creare rete con i diversi gruppi, istituzioni e Pastorali, è un altro modo per fare sensibilizzazione e indirettamente aiutare la Chiesa ed il prossimo. Stefano Cruciani Incaricato Diocesano

Quando la protagonista è la tv Sempre più frequentemente vengono trasmesse immagini violente non adatte ai bambini Tv, due lettere, un mondo intorno a loro, che gira intorno a noi, positivamente e negativamente. Senza orari, senza inizi né fine, sempre. Tv spazzatura, tv violenta, tv noiosa, tv rissosa. C’è qualsiasi cosa e noi incantati come i bambini a guardare di tutto e di più. Ho letto i pezzi che hanno scritto il direttore Manini e il professor Sozi, riscontrando in quelle parole verità assolute. Vedo con i bambini i cartoni animati: alcuni sono bruttissimi, mostri, streghe, ma nonostante i miei sforzi per indirizzarli verso immagini più normali loro preferiscono comunque quelli peggiori. Se sei a pranzo, la tv è protagonista al punto che, se passi col piatto di pasta davanti allo schermo, si leva sempre una voce di protesta. Purtroppo il cattivo tempo ci costringe a rimanere in casa e, mentre cucini o stiri, uno sguardo anche distratto alla televisione lo dai ugualmente. Ma la pubblicità “gratuita” ti entra nel cervello e ti frulla sempre in testa. Invece, ci sarebbero tante cose interessanti e tanti problemi seri, che ci affliggono ogni giorno, che richiedono una soluzione difficile e complessa, come quelli relativi allo studio e al lavoro. I giovani sono sempre più soli, più annoiati, ma soprattutto dimenticati perché, se lo strumento tv c’è, basterebbe farlo utilizzare alle persone giuste. Noi tutti, nonni e genitori, ci lamentiamo di come vanno le cose

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che ci circondano, eppure siamo pieni di programmi (compresi i cartoni animati) in cui l’unica cosa gratuita è la violenza continua. Nonostante ci siano anche delle trasmissioni adatte ai nostri bambini, forse i troppi momenti passati davanti alla tv, a causa anche della mancanza di tempo dei genitori, fa sì che essi vedano anche quello che sarebbe meglio non vedessero in quel momento della loro vita. Sembra di avere, per casa, una o più persone che non stanno mai zitte, mentre tu hai solo l’onore o l’onere di starle ad ascoltare in silenzio. Lo so, le notizie che dà la tv sono molto importanti, altrimenti saremmo un popolo povero, senza progresso, ma davvero questo è troppo. Se sei sola, puoi compiere un solo gesto utile: spegnerla! Alba Romani

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n. 4 APRILE 2011

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L’angolo del pensionato

Angolo del Cittadino

(a cura di Alvaro Bucci per FNP/CISL)

Commenti, curiosità, segnalazioni e consigli sulla nostra città per questa rubrica scrivici a: lasquilla@smariamaggiore.com

La chiesa di S. Gregorio

La chiesa di S. Gregorio e l’annesso Oratorio del Crocefisso si aprono all’inizio di via Giulia e, come ricorda nella sua Historia Fausto Gentile Donnola, vennero sistemati negli ultimi anni del sec. XVI nell’area delle case che Lorenzo di Passaro aveva lasciato in eredità alla Confraternita della Morte. Una fraternità laicale questa istituita a Spello nel 1550 sotto il titolo de “la Pietà”, in seguito aggregata nel 1568 alla Confraternita della Morte di Roma che aveva, come finalità, quella di assicurare una degna sepoltura a tutti, senza distinzione di classe e censo. La sede primitiva di questo sodalizio era stata organizzata nell’area del cimitero della chiesa di S. Lorenzo e successivamente nell’oratorio di S. Antonio in via Giulia. La costruzione della chiesa di S. Gregorio venne verosimilmente completata verso il 1591 come lascia riconoscere la data apposta sulla pala dell’Annunciazione di Maria Vergine, nell’altare di sinistra, fatto erigere da don Tommaso Iacobieri pievano della stessa confraternita, mentre la decorazione pittorica del contiguo Oratorio si protrasse più a lungo, almeno fino all’aprile del 1604, quando Ottavio Fioravanti fece dipingere sulla parete di destra, tra le immagini dei santi offerte dagli altri confratelli, l’immagine del suo santo protettore. Come ricorda Fausto Gentile Donnola, uno dei promotori della nuova realizzazione, tra le manifestazioni più importanti organizzate da questa Confraternita era la processione del Cristo Risorto che si svolgeva “la sera del sabato santo portando per la terra un Christo resuscitato, con musiche e lumi in gran copia, accompagnata da tutte le altre confraternite, magistrato et

homini e donne “ una cerimonia articolata negli ultimi decenni del secolo XX, in base alle nuove normative liturgiche, in tre diversi momenti con la corsa della statua di Cristo Risorto a mezzanotte, in concomitanza della messa Pasquale; la processione nel pomeriggio della Domenica di Pasqua e l’esposizione della statua di culto in San Gregorio. La chiesa di S. Gregorio ha subito danni a seguito degli episodi sismici del 1997 ma, recentemente, è stato oggetto di un attento recupero con lavori di risanamento che si sono conclusi ormai da qualche tempo e hanno reso fruibile l’intero complesso, tuttavia l’edificio ancora non è stato ancora restituito al culto. La processione di mezzanotte, con la statua del Cristo Risorto che esce dalla chiesa della Morte ed entra in S. Lorenzo, al canto del Gloria, durante la messa della Veglia di Pasqua, è una tradizione cara alla popolazione locale e molto sentita è anche l’esposizione della statua del Cristo nei quaranta giorni dopo Pasqua, nella stessa chiesa di san Gregorio con l’omaggio, in particolare, dei primi narcisi che spuntano sulle cime del Subasio, la cui fioritura annuncia la festa dell’Ascensione e la riposizione della statua. Ma, dopo questa cerimonia, l’Oratorio rimaneva aperto anche tutto il mese di maggio per la recita pomeridiana del Rosario. Sono momenti liturgici e popolari che certamente non meritano di essere trascurati e di cadere nell’oblio, in quanto parte di antiche tradizioni popolari, vecchie di oltre quattrocento anni, elementi di un tessuto connettivo e d’integrazione tra gli abitanti di Spello. Due attenti osservatori delle tradizioni locali John e Adeline Hartcup, i quali hanno soggiornato a Spello un lungo periodo negli anni ottanta del novecento, descrivono questi momenti in pagine assai vive e toccanti nel loro lavoro: “Spello. Life today in ancient Umbria”, pubblicato a Londra nel 1985. In particolare nel capitolo “Easter and other Festas” individuano in queste tradizioni uno dei tratti caratterizzanti che meglio connotano il profilo della comunità locale di Spello e la distinguono dall’anonimato che sempre più avanza. Luigi Sensi

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Corresponsione per l’anno 2011 somma aggiuntiva (c.d. quattordicesima mensilità) pensionati INPDAP Come ogni anno, l’Inpdap ha fornito indicazioni in merito alla corresponsione per l’anno 2011 della somma aggiuntiva (c.d. quattordicesima mensilità) ai titolari di trattamento di pensione INPDAP. Tali disposizioni prevedono che, ai pensionati con 64 anni di età o che li compiranno nel corso del corrente anno, con un reddito complessivo individuale pari o inferiore ad una volta e mezzo il trattamento minimo Inps (che per l’anno 2011 è di euro 9.114,89, corrispondente ad un importo mensile di euro 701,15) venga corrisposta, con il rateo di pensione relativo al mese di luglio, una

ricordo che il progetto e quindi i lavori che sono in fase di completamento, prevedono una chiara ed utile definizione tra le molteplici aree di diversa tipologia ed utilizzo. E più precisamente: - area a prato 1500 metriquadrati; - area giochi 630 metriquadrati suddivisi in diverse zone, ognuna con una specifica tipologia; - due aree sosta: una centrale vicino alla fontana e l’altra nella parte più ampia dei giardini: “la piazzetta”; - percorsi pedonali pavimentati con apposite graniglie spazzolate per rendere più agibile il passaggio di carrozzine e passeggini; inoltre i vari percorsi sono privi di barriere architettoniche. In particolare “la piazzetta” di-

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A seguito del trasferimento dell’IPOST all’INPS, i pensionati della CISL sono tempestivamente intervenuti nei confronti della Direzione Generale dell’INPS, la quale ha precisato che le questioni saranno oggetto di una specifica circolare che verrà emessa prossimamente. Nel frattempo, è stato anticipato che, entro il corrente mese, i pensionati ex postelegrafonici riceveranno il modello CUD 2010, il modello delle detrazioni ed il RED (per coloro che ne sono interessati), direttamente dall’INPS. Il modello DETR. e il RED dovranno essere compilati e restituiti attraverso il Caf. Inoltre, è stato comunicato che, nel corso del corrente anno, la corresponsione dell’importo della pensione sarà accreditato il primo giorno di ogni mese. Altresì, coloro che hanno perfezionato il requisito contributivo

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somma aggiuntiva (c.d. quattordicesima mensilità), il cui importo è differenziato in funzione dell’anzianità contributiva posseduta. I pensionati interessati al trattamento della c.d. “quattordicesima mensilità” riceveranno, allegato al Cud 2011, una dichiarazione che dovranno compilare indicando i redditi presunti per l’anno 2011, diversi da pensione Inpdap in quanto già noti all’Istituto. Tale dichiarazione dovrà essere presentata, compilata in ogni sua parte, datata e sottoscritta, alla sede Inpdap competente, entro il 27 maggio 2011, anche per il tramite del CAF-CISL.

e non anagrafico, per il diritto alla pensione di anzianità con il rapporto di lavoro cessato, possono presentare la relativa domanda al compimento dell’età, senza dover versare il contributo volontario richiesto in precedenza, per il mantenimento dell’iscrizione al fondo. Anche per questo problema ci sarà un’apposita circolare Inps. Comunque, per questa fase di transizione, i pensionati ex IPOST potranno rivolgersi presso le strutture della FNP-CISL per avere contatti con i funzionari preposti all’Ufficio relazioni, appositamente costituito, per tutte le questioni che vi vengono poste. Si ricorda, infine, che tutta la corrispondenza diretta all’ex IPOST va ancora inoltrata presso gli Uffici di Viale Asia, 67 – 00144 ROMA.

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l’ammontare spettante al coniuge superstite. Inoltre, va ricordato che l’entità del contributo versato dai lavoratori per l’invalidità, la vecchiaia e la morte, all’atto della erogazione della prestazione, viene utilizzato limitatamente al 60%”. Per tali motivi, la Fnp, nella piattaforma rivendicativa, propone l’innalzamento dell’attuale percentuale del 60% al 100% a favore del coniuge superstite, quando questo viene a trovarsi senza alcun altro reddito. Un’ulteriore proposta dei Pensionati Cisl è quella di introdurre l’integrazione al trattamento minimo anche per le pensioni di reversibilità liquidate con il sistema contributivo che produce importi irrisori rispetto alle esigenze minime familiari. “Pertanto - conclude la nota – a nostro avviso ben altri dovrebbero essere gli interventi da proporre in tema di reversibilità, specie quando il soggetto interessato è privo di qualunque altro reddito, pur avendo, il lavoratore defunto, versato una contribuzione previdenziale lunga negli anni e di importo significativo”.

Pensionati Ex IPOST

A proposito, rispondo a ……………. In seguito all’attenta lettura della lettera inviata dal Sig. Umberto Piasentin riguardante l’articolo “I giardini di Borgo pronti con l’arrivo della primavera” pubblicato nel giornale “La Squilla” nel numero di febbraio 2011, rispondo con l’intento di informare che la consegna dei lavori avverrà nei tempi previsti, cioè nel periodo compreso fra l’equinozio di primavera e il solstizio d’estate. E più precisamente la cerimonia di inaugurazione avrà luogo il prossimo 11 giugno. In quell’occasione, in ricordo del maresciallo Andrea Angelucci, verrà anche collocata una stele dedicata alle “vittime del dovere”. Tale cerimonia sarà inserita nel programma di manifestazioni proposte dal comune di Spello in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Pur raccogliendo la critica riguardante “la cementificazione”,

Reversibilità: Pensionati Cisl contro ipotesi di nuove restrizioni Ancora una volta le pensioni di reversibilità sono nell’occhio del ciclone per effetto dell’aumento della platea dei beneficiari. Ma i Pensionati Cisl stoppano immediatamente ogni ipotesi di nuove restrizioni. Con l’aumento dei matrimoni tra badanti, in larga misura provenienti da altri Paesi, ed i loro “badati” - si legge in una nota della Fnp - il numero delle pensionate di reversibilità, spesso in età non ancora matura, è notevolmente aumentato. Di fronte a questa nuova realtà - prosegue la nota - stanno venendo avanti proposte ed iniziative, fortunatamente poco condivise, con le quali si vorrebbe arginare il fenomeno, riproponendo, a distanza di anni, il requisito minimo di 10 anni di matrimonio per poter aver diritto alla prestazione previdenziale. “Senza entrare nel merito di queste iniziative - è scritto nella nota Fnp esprimiamo forti riserve sui tentativi di limitare l’accesso all’istituto della reversibilità che, già in passato, è stato oggetto di diverse restrizioni. Tra queste ricordiamo quella sancita dalla legge n. 335/ 1995 la quale, in presenza di un reddito personale di medio livello, può ridurre fino al 50%

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n. 4 APRILE 2011

Il mio viaggio

Lorenzo Lotto alle Scuderie del Quirinale

Ogni esperienza collezionata rende unica la nostra esistenza

Le opere del grande artista del Rinascimento esposte fino al prossimo 12 giugno

Dal 7 gennaio al 9 febbraio 2011 sono stata a Londra! Un periodo molto difficile che a volte sembrava eterno ed insormontabile, ma anche ricco di novità, esperienze e forti emozioni, che non dimenticherò per il resto della vita e che saranno richiuse come preziosi tesori nel profondo della mia memoria. Non è facile lasciare i tuoi cari, i tuoi affetti, la tua vita, prendere e partire senza sapere cosa farai, se ti troverai bene o se non vedrai l’ora di tornare, chi ti sarà vicino se avrai bisogno di aiuto….Eppure poco prima di Natale ho deciso di partire per un mese per vivere una meravigliosa esperienza lavorativa, ma anche e soprattutto per la vita, per cercare me stessa, cosa realmente voglio, staccare da tutto e da tutti per poi guardare da lontano la mia realtà e saperla criticare e magari anche riflettere su come poterla migliorare. Ho lavorato esattamente 31 giorni presso un hotel nel cuore della città londinese, rivestendo il ruolo di “Guest Stylist”, una professione inesistente in Italia ed in molti altri paesi, tipica di questa catena di alberghi. Perciò, quando a dicembre mi hanno offerto un periodo di stage con questo ruolo, io, receptionist inesperta, che non aveva mai lavorato all’estero ma era sempre rimasta nella realtà della piccola azienda umbra, ero molto spaventata e preoccupata. Inizialmente non sapevo se accettare o no la proposta, ma poi il mio spirito di intraprendenza ed il desiderio di fare qualcosa che sconvolgesse la mia vita mi hanno spinto a dire “Sì”! Ho lavorato tanto, quasi tutti i giorni, dalla mattina alla sera, anche fuori orario, perché un mese è veramente poco per imparare; tornavo stanca la sera nella casetta di periferia dove i miei zii, così gentili, mi hanno ospitato. Eppure la notte, prima di andare a dormire, pensavo eccitata già al giorno seguente, quando dopo aver fatto colazione avrei preso il treno per andare di nuovo a lavoro!!! Lavorare all’estero è bellissimo! Non si finisce mai di imparare, di crescere professionalmente e maturare come persona. Si incontrano tante culture interessanti e talmente diverse

dalla tua che a volte ti lasciano perplessa, ti fanno riflettere, ti aprono la mente; è come conoscere un mondo nuovo che fino a quel momento non avresti mai pensato di incontrare nel corso della vita, che ti stupisce, con il quale sei costretta a vivere ogni giorno, in ogni momento a cooperare ed interagire o semplicemente ad incrociare lo sguardo con altre 50-100-1000-10000 infinite persone che in comune con te hanno quasi o praticamente nulla, se non lo stesso posto di lavoro o la stessa strada per tornare a casa, lo stesso treno per raggiungere la periferia dal centro della città. Tuttavia, quella che inizialmente può apparire come costrizione, poi con il tempo diviene piacere ed interesse fino a divenire gioia e desiderio di conoscere e condividere idee e modi di pensare, confrontarsi ed accettarsi per la nostra diversità. Sono stata accolta come se fossi entrata in una grande famiglia dai miei colleghi di lavoro, che ora, anche se lontani, sono amici con cui cercherò di mantenere i contatti il più possibile. Tutti sono stati ospitali, gentili, amichevoli, pazienti quando commettevo errori, soddisfatti ed orgogliosi quando apprendevo, pronti ad aiutarmi in ogni occasione. Lavorare fuori da quello che è il tuo mondo, circondata da persone che hanno il tuo stesso stile di vita, i tuoi stessi modi di fare, mi ha aperto la mente, mi ha fatto iniziare a comprendere l’importanza di conoscere, di esplorare, di vivere ogni esperienza possibile a pieno, con tutta la carica che una ragazza di 22 anni può avere, mi ha dato la possibilità di capire che la diversità non va allontanata, anzi va accettata e approfondita, perché rende ognuno di noi unico e degno di essere vissuto dagli altri come un mondo nuovo tutto da scoprire! Consiglio di non gettare ogni opportunità che capita solo perché sembra un’esperienza difficile e lontana dalla nostra realtà; se comporta dei sacrifici per la sua realizzazione, a maggior ragione sarà poi unica ed irripetibile! Gli amici, gli affetti, il lavoro ed ogni altro ostacolo che ci tiene legati rimarranno, saranno ad aspettarci al nostro ritorno e si dimostreranno più vivi e più stretti di quando siamo partiti! Per quanto riguarda il lavoro, non potrete altro che essere d’aiuto alla vostra piccola realtà, come un occhio che proviene dall’esterno attraverso il quale apportare nuovi modi di pensare, di svolgere attività, perché no stratagemmi e trucchetti per migliorare ed essere maggiormente aperti ad un mondo professionale che ormai sta divenendo internazionale! Almeno questo è ciò che è successo a me! Sara Pilli

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A proposito, rispondo a ……………. venterà anche luogo per manifestazioni, sia artistico - culturali che dedicate ai bambini: sempre più frequenti e numerose saranno le occasioni di socializzazione affinché i giardini continuino ad essere un piacevole luogo d’incontro. Desidero aggiungere che la “parte alta della città”, zona a me particolarmente cara, è molto bella e caratteristica sia dal punto di vista urbanistico che ambientale e paesaggistico. Ed è per volontà di questa Amministrazione che viene oggi offerta la possibilità di nuove aree di parcheggio, inserite attentamente nell’ambiente ed integrate da aree verdi olivate (progetti passati al vaglio delle commissioni di competenza e della Sovrintendenza). Esse sono sicuramente utili, o forse più precisamente necessarie, sia ai residenti che ai turisti. Occorre ora natural-

mente puntare sulla sensibilizzazione e conseguentemente dissuadere gli automobilisti riguardo la sosta selvaggia lungo la strada, comportamento che è di notevole ostacolo ai pedoni. A conclusione affermo che, per quanto riguarda la situazione dell’area verde di Vallegloria, sarà ulteriore impegno dell’Amministrazione, appena definita la ripresa in consegna dell’area verde pubblica sovrastante le nuove autorimesse (oggi in carico al consorzio privato costituitosi per la realizzazione dei garage) rendere fruibile questa panoramica area verde della città, indispensabile ai residenti, ma utile anche a tutta la cittadinanza e ai turisti. Assessore ai Lavori Pubblici Moreno Landrini

Un’opera di Lorenzo Lotto

A primavera, a Roma, fioriscono…le mostre d’arte. Le Scuderie del Quirinale, fino al 12 giugno prossimo, ci permettono di riscoprire Lorenzo Lotto, lo straordinario maestro del Rinascimento che, lasciata alle spalle la natìa Venezia, fa una vita errabonda fra Treviso, Bergamo e Roma e le Marche, dove si spegne, da oblato, nella Santa Casa di Loreto. Dopo le grandi esposizioni monografiche dedicategli nel 1953 a Venezia e nel 1998 a Bergamo, Parigi e Washington, la mostra romana, nata da un’occasione negativa, una serie di sopralluoghi da cui era emerso il cattivo stato di conservazione di alcune delle opere capitali del pittore (il Polittico di san Domenico di Recanati e il “San Nicola in gloria” di Santa Maria dei Carmini a Venezia, per es.), ci dà la possibilità di approfondire questo geniale artista, “solo, senza fedel governo e molto inquieto nella mente”. E’ lo stesso Lotto a definirsi così dettando il proprio testamento il 25 marzo 1546. Deve essere intorno ai sessantacinque anni (non si conosce esattamente l’anno di nascita), ma in quell’epoca, il pressoché coetaneo Tiziano, all’apice della fama, sta dipingendo i ritratti dei due uomini più potenti del mondo, il papa Paolo III e l’imperatore Carlo V. Lorenzo, invece, senza moglie e senza neppure un garzone, sta girovagando fra la sua città natale, Venezia, e Treviso, dicendosi vittima della maldicenza anche di chi gli dovrebbe essere amico. Eppure il pittore, aveva cominciato, giovanissimo, una carriera che sembrava davvero promettente. Venticinquenne, già “famosissimo” grazie al ritratto del vescovo di Treviso, Bernardo de’ Rossi di San Secondo, viene chiamato a Roma da papa Giulio II per affrescare le stanze dei suoi nuovi appartamenti in Vaticano, ma il prestigioso incarico si rivela un clamoroso insuccesso, perché qualche anno dopo il suoi dipinti sono cancellati per far posto al pennello del “divino” Raffaello e della sua scuola. Anche a Venezia le cose non vanno meglio: schiacciato da un artista del calibro di Tiziano, Lotto va a dipingere nella provincia bergamasca, a Trescore, proprio negli anni in cui in Europa imperversa il “ciclone Lutero” che ha un effetto dirompente sulla Chiesa di Roma. Nonostante sia attratto dagli studi alchemici ed abbia rapporti con personaggi tacciati di eresia, rimane un fedele cattolico, legato ai domenicani, i più rigorosi guardiani dell’ortodossia. Pietro Aretino, malignamente, essendo grande amico di Tiziano, sottolinea come la devozione di Lotto, “come la bontà buono e come la virtù virtuoso”, sia superiore alla sua arte, e lo stesso fa Vasari dedicandogli, nelle “Vite”, una misera paginetta, fra la biografia di Palma il Vecchio e quella di un tal Rondinello, oscuro seguace di Giovanni Bellini. Dal 1550, Lorenzo torna nelle Marche, terra dove aveva lavorato con successo ma, ormai sempre a corto di soldi e di clienti, non gli resta che entrare come oblato nel convento della Santa Casa di Loreto, dove muore nel 1556. “Ci guarda dalle tele come chiedesse

la carità di un po’ di simpatia”, scrive Bernard Berenson, il raffinato studioso che, nel 1894, riscopre l’artista, definendolo “il primo pittore italiano a essere sensibile ai mutevoli stati dell’animo umano”. Superbi sono, infatti, i ritratti, come quello di Andrea Odoni, eccezionalmente prestato dalla Regina Elisabetta, in cui il colto e facoltoso collezionista, amico dell’Aretino, ci mostra una statuetta di Artemide Efesia, allora considerata allegoria della Natura. Il volto, però, non esprime l’orgoglio del collezionista per i tesori raccolti nella casa affrescata da Girolamo da Treviso, ma, piuttosto, un’invincibile malinconia. Anche il ritratto di un giovane aristocratico veneziano, conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, mostra un uomo perso nei propri pensieri, forse rivolti all’anello e ai petali d’una rosa sfiorita, elementi di un segreto d’amore di cui, probabilmente, solo il pittore è a conoscenza. Grande estimatore di Lotto è Pietro Zampetti, docente universitario e per lunghi anni Soprintendente delle Marche morto recentemente, cui è dedicata l’esposizione romana, che mette in evidenza un’altra peculiarità del pittore, gli accordi cromatici “violenti, impensati, nuovissimi”. Sappiamo che otteneva i suoi rossi sfolgoranti alternando lacche di carminio e di robbia fino a sette velature, che macinava da sé i lapislazzuli per creare preziosi azzurri, che ricorreva ai solfuri di arsenico, altamente tossici, per rendere più smaglianti i gialli-arancio. Arrivava a mescolare i pigmenti con vetri macinati per ottenere effetti stupefacenti, come la tonalità argentea, quasi lunare della veste azzurra della Madonna, del dipinto ora al Kunsthistorisches Museum di Vienna: stando alla giornalista del “Corriere della Sera”, il giorno dell’inaugurazione della mostra, c’è stato chi ha creduto che dietro al quadro fosse stato posizionato un led! Secondo il curatore della mostra, Giovanni Carlo Federico Villa, l’artista riesce “in modo del tutto autonomo e originale, a conciliare gli elementi tradizionali della grande pittura della sua epoca con elementi anticipatori dell’età barocca. Partendo dalle suggestioni compositive di Giovanni Bellini, impara da Antonello da Messina a guardare l’animo umano e a narrarlo sulla tela”. Con i colori squillanti accentuati da violenti contrasti di luce e ombra, gli impianti compositivi che rifuggono l’ovvio e il banale, con panneggi svolazzanti per un improvviso vento turbinoso, Lotto rivoluziona, infatti, gli ideali rinascimentali di serenità ed

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n. 4 APRILE 2011

Lo sport Julia Spello, zona play out ancora lontana Calcio femminile, Hispellum in ripresa A cinque giornate dalla fine del campionato la situazione di classifica della Julia Spello non può non preoccupare. Nonostante gli sforzi, tanta buona volontà e qualche prestazione di buon livello, la formazione di Moreno Felicetti si trova ancora a dover recuperare quattro punti nei confronti del Petrignano che attualmente occupa la penultima posizione della graduatoria, ovvero l’ultimo posto utile per la disputa del play out. Parlando di buone prestazioni, di rilievo è stato sicuramente il pareggio ottenuto in trasferta sul campo della capolista Real Virtus a conclusione di una partita di grande spessore agonistico dei biancorossi, un risultato di prestigio utile per la classifica ma soprattutto per il morale. Ci si aspettava dunque nel successivo match con il Campitello la conferma della precedente prestazione, ma così non è stato, e la squadra è stata costretta al pari dopo aver comunque recuperato con grande determinazione il doppio svantaggio degli ospiti che hanno sfruttato i soliti momenti di sbandamento dei biancorossi che non riescono a giocare con la dovuta tranquillità ed a scrollarsi di dosso paure ed ansie. Certo è che nella circostanza una eventuale vittoria avrebbe proietta-

Pagina 7 to la Julia a ridosso della penultima piazza della classifica con gli immaginabili benefici soprattutto di natura psicologica e mentale che avrebbe procurato. Purtroppo poi nella trasferta sul campo della F.Mosconi è arrivata, dopo quattro risultati utili consecutivi, una sconfitta che ha vanificato gli aspetti benefici prodotti dai precedenti risultati. Alla Julia, dunque, serve assolutamente una vittoria, tre punti indispensabili per recuperare il terreno perduto e dare una diversa dimensione alla classifica. Ed invece i biancorossi non sono riusciti a centrare l’obiettivo nell’ultima gara casalinga contro l’Attigliano, un pareggio finale conquistato in rimonta che non ha cambiato la situazione di classifica, ed ora le opportunità di risalita scendono sempre di più in chiave percentuale, viste le poche giornate da giocare. Notizie migliori, per fortuna, arrivano dal calcio “rosa” con la formazione femminile Hispellum che nel girone B della serie B sta risalendo la china dopo un periodo negativo che aveva fatto sprofondare la squadra nei bassifondi della graduatoria. Le ragazze di mister Alfredo Delbuontromboni hanno cominciato ad ottenere risultati importanti, vittoria in trasferta a Marsciano per 2 a 1, quella casalinga sul Vignola per 3 a 2 ed infine il pareggio per 2 a 2 in quel di Castelvecchio. Ora la classifica comincia ad assumere aspetti più rassicuranti, 17 punti all’attivo che per il momento tengono la squadra fuori dalla zona pericolosa, anche se è necessario restare concentrati nelle prossime ultime gare di campionato per non andare incontro a sgradite sorprese. Fausto Fratini

L’altra faccia della medaglia Quando mesi fa, mi proposero di fare il presidente della ASD Spello, in primis, declinai l’offerta nella convinzione che altri soggetti più preparati e organizzati di me avrebbero potuto offrire un contributo di esperienza e disponibilità maggiore di quanto avrei potuto dare io. Poi le cose sono andate diversamente ed ora sono pienamente soddisfatto di aver contribuito, insieme a Fabio Fuso (vero motore trainante della nuova gestione) e ad altri colleghi, alla riuscita di questa stagione sportiva. E’ stata un’occasione per conoscere nuove persone, stringere nuove amicizie e magari riallacciare rapporti con altre che avevo perso di vista. Dopo anni di militanza nella Polisportiva Julia Spello ho ritrovato, con rammarico, un ambiente profondamente modificato nella forma, nei modi e nella concezione dello sport da quando lo utilizzavo da atleta. Vero è che, da allora, sono trascorsi molti lustri ma le sensazioni e le emozioni che questo stesso ambiente mi aveva dato preludeva ad altre aspettative. Ciò nonostante, pur nella consapevolezza delle difficoltà che attraversa il calcio spellano, trovo assolutamente incomprensibile l’acrimonia con la quale molti soggetti, più o meno vicini a questo ambiente, esprimono a prescindere, pareri sempre negativi

e giudizi inappellabili. La cosa più triste è che le critiche più severe arrivano da persone che, magari per anni, hanno frequentato gli impianti sportivi e che oggi, nelle difficoltà altrui, trovano la loro principale fonte di ispirazione. L’altra faccia della medaglia è fatta invece di persone, che silenti e volenterose si impegnano ogni giorno per il bene della comunità, che creano i presupposti affinché gli atleti (di qualsiasi età e disciplina sportiva) trovino un ambiente sicuro e accogliente. Anzi, non va dimenticato che queste stesse persone sottraggono tempo e risorse alla loro vita privata e professionale per dedicarle alle attività sportive e ricreative fruite principalmente da altri. Il tutto sotto forma di assoluto volontariato. In queste ultime righe è racchiuso il messaggio positivo e propositivo che vorremmo inviare a tutti gli addetti ai lavori consigliando un approccio di maggiore consapevolezza e partecipazione attiva alla vita sportiva spellana. Spesso trasformare un problema in un’opportunità è un esercizio difficile e complicato ma non è impossibile e, riuscendoci, la soddisfazione sarà sicuramente molto più appagante del non averci provato. Giacomo Brunetti

San Francesco di Paola Nel calendario liturgico la ricorrenza viene festeggiata il 2 aprile Francesco nacque a Paola in Calabria, da piccoli agricoltori di mezzi modesti ancora senza figli dopo molti anni di matrimonio, dopo un voto a san Francesco di Assisi di dedicargli il dono di un figlio maschio qualora fosse nato. In adempimento al loro voto, a dodici anni lo portarono in una casa di frati conventuali affinché vi trascorresse un anno. Ancora adolescente, a Francesco fu riconosciuto una santità eccezionale per via dei miracoli da lui operati e in particolare per il potere della bilocazione: ad esempio lo si vedeva servire la messa e contemporaneamente aiutare in cucina. I suoi genitori lo portarono in pellegrinaggio a Roma,dove rimase scandalizzato dal lusso e dalla mondanità che vi riscontrò. Al suo ritorno a Paola, si ritirò a vivere da eremita, e fu presto attorniato da un gruppo di discepoli, che si facevano chiamare gli “eremiti di frate Francesco d’Assisi” e che costituirono il nucleo del suo nuovo ordine. Una chiesa e un monastero furono poi costruiti per loro con l’aiuto della gente del luogo e durante la costruzione risulta che Francesco abbia operato un certo numero di miracoli, finalizzati ora a sveltire la costruzione, ora a salvare gli operai da incidenti. Penitenza, carità e umiltà furono le basi della regola redatta da Francesco, che chiese ai suoi discepoli di fare un quarto voto, vale a dire di osservare un digiuno quaresimale continuo, astenendosi non solo dalle carni, ma anche dalle uova e da qualunque prodotto derivato dal latte. Considerava il digiuno il mezzo principale della conquista di sé e sperava che potesse essere uno strumento attraverso cui poter riparare alla tiepidezza di tanti cristiani. Nulla è rimasto nelle parole di Francesco riguardo al suo percorso spirituale o ai metodi di preghiera e di meditazione,

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Lorenzo Lotto alle Scuderie del Quirinale equilibrio. Sono indimenticabili gli angioletti, non creature immateriali ma fanciulli birichini accompagnati dalla propria ombra, con ali non stereotipate, ma ispirate a quelle reali di una ghiandaia o di un pavone, o, nella celebre “Annunciazione” di Recanati, l’atletico arcangelo Gabriele che irrompe nella cameretta della Vergine facendola sobbalzare e facendo scappare a pelo dritto il gatto al centro della scena. L’arte del Rinascimento è fonte di ispirazione per due pittori inglesi dell’Ottocento, Dante Gabriel Rossetti (figlio di un esule mazziniano riparato a Londra) ed Edward Burne-Jones, i più rappresentativi esponenti dei “Pre-raffaelliti”, confraternita ribelle al trito conformismo accademico ed innamorata dell’Italia, considerata la patria ideale, binomio perfetto di Bellezza e Natura. Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, fino al 12 giugno, visitando la mostra “Il mito dell’Italia nell’Inghilterra vittoriana”, che presenta più di 100 opere, alcune delle quali esposte per la prima volta nel nostro paese, si potranno ammirare i dipinti inglesi accanto alle opere di Carpaccio, Botticelli, Bernardino Luini e Sebastiano del Piombo, solo per citare alcuni dei pittori che hanno costituito

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ma la rappresentazione fornita dai suoi contemporanei mostra una persona completamente dedita a una vita di austerità e di solitudine, costantemente in preghiera. Nel 1483, su ordine del Papa, accettò con molta riluttanza un invito del re di Francia a visitare la sua corte. Viaggiò a piedi scalzi, rifiutando qualunque tipo d’ospitalità privilegiata durante il percorso e pregando per gran parte del tempo, trasformando il viaggio in una sorta d’umile marcia. A corte continuò a vivere un’esistenza il più semplice e solitaria possibile: passava diverse ore in preghiera e spesso sembrava in estasi; digiunava per vari giorni di seguito, camminava sempre scalzo e dormiva su una tavola. A seguito dei contatti avuti a corte, fu invitato ad aprire case del suo ordine in Francia, Spagna e Germania. Nel 1492 trasformò il nome dell’ordine da Eremiti di san Francesco a Frati Minimi, indicando pubblicamente come fossero i più piccoli tra tutti i religiosi. L’ordine ebbe la massima espansione nella prima metà del XVI secolo diminuendo poi dalla fine del XVIII secolo: ora è solo presente in Spagna ed in Italia. Francesco morì in Francia a Plessis-lès-Tours il 2 aprile 1507, il giorno di venerdì santo. Noto come santo e riformatore, fu anche considerato uno dei più grandi taumaturghi del tempo. Beatificato nel 1513, fu canonizzato nel 1519. Nel 1943 papa Pio XII lo dichiarò patrono dei naviganti, dato che molti suoi miracoli erano stati operati a favore di chi si trovava in mare e per l’efficacia della sua intercessione da parte dei marinai; invocato anche dalle coppie desiderose di avere figli e impossibilitate per sterilità e altri problemi. La Chiesa lo festeggia nel calendario liturgico il 2 aprile. a cura di Giuliana Chiucchi

Ampio menù, piatti tipici umbri e... una vasta scelta di pizze!

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il fondamentale modello iconografico per i preraffaelliti. Diafane donne angelicate ed opulente bellezze dalle chiome rosso fuoco diventano, a loro volta, fonte di ispirazione per i pittori italiani fra Decadentismo e Liberty, da Gaetano Previati ad Adolfo De Carolis, incisore prediletto di Gabriele D’Annunzio. Una donna emancipata, indipendente, trasgressiva, con le labbra scarlatte e le braccia cariche di gioielli, simbolo dei ruggenti Anni Venti-Trenta del Novecento, è quella che compare nei dipinti di Tamara de Lempicka, pittrice polacca che da San Pietroburgo, approda a Parigi, in Italia, negli Stati Uniti per concludere la sua esistenza in Messico. Le splendide opere di quest’artista cosmopolita, “donna moderna” per eccellenza, anche nei disinibiti comportamenti sessuali, esposte al Complesso del Vittoriano fino al 3 luglio, sono anche un documento di un’epoca, perché vi compare tutto ciò che, in quel periodo, è nuovo e alla moda, dal telefono, ai grattacieli, dalle barche a vela alle località di villeggiatura più “glamour”. Cari lettori, non avete che l’imbarazzo della scelta! Angela Nocchi


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n. 4 APRILE 2011

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per ricordare ✿ ✿ ✿ ✿ ✿ ✿ ✿

Pierino Fuso Ci sono nostri concittadini che ebbero il coraggio e la forza di varcare i confini nazionali per ricercare altrove forme più dignitose di vita, riscattando una iniziale condizione di necessità con uno stile di vita e di lavoro che nel tempo hanno raccolto rispetto e riconoscimento dai paesi che li hanno ospitati. Tu Pietro, o meglio “Pierino”, eri uno di loro. Negli anni ’50 sei partito dalla tua amata Spello per le periferie di Parigi, col cuore a pezzi, ma armato delle doti che avrebbero caratterizzato tutta la tua lunga esistenza: l’onestà, la serietà nello svolgere il tuo lavoro e il rispetto verso gli atri. Ma soprattutto, Pierino, eri una persona buona e di animo mite e nella vita hai avuto un solo desiderio: il bene delle persone a te care. In verità avevi anche un altro desiderio: far ritorno, un giorno, al tuo paese. La vita, purtroppo, non ti ha offerto le condizioni perché questo sogno si potesse realizzare. Le tue spoglie, invece, come da tua volontà, hanno fatto ritorno a Spello ed ora riposano fra i nostri olivi vicino a quelle di tanti tuoi parenti ed amici. Te ne sei andato così, senza che nessuno di noi potesse salutarti, così, in punta di piedi, il 14 febbraio, lasciando il vuoto nei nostri cuori. Addirittura hai scelto il giorno di San Valentino per andartene, il giorno degli innamorati. Forse per sottolineare che tu innamorato lo eri davvero: di tua moglie, dei tuoi figli, dei tuoi nipoti e pronipoti e del tuo paese dal quale, con la mente e col cuore, non ti sei mai allontanato. I tuoi familiari

Lena Filena ved. Ciancaleoni Cara nonna Lena, hai lasciato questo mondo offrendoci uno spaccato di grande sofferenza. Tu hai fatto parte di coloro che con passione raccontavano dei patimenti

e delle privazioni che gli anni della guerra avevano colpito gli uomini di quel periodo storico. La vita ti aveva riservato prove tanto difficili da superare, essendo rimasta vedova a quarantacinque anni con quattro figli sulle tue spalle. La tua saggezza, maturata tra difficoltà così pesanti da superare, si esprimeva con una sola frase, spesso ripetuta “l’importante è che vi vogliate sempre bene”. Con questa semplice locuzione ci hai consegnato tante piccole verità e ci mancheranno tanto quei racconti arcani di una cultura e di un mondo così ormai lontani. Ci resterà quel tuo incancellabile monito “l’interessante è che vi vogliate bene”. Che il sorriso radioso che in questi ultimi tempi consegnavi ai tuoi piccoli pronipoti, ci riscaldi nel tuo ricordo. Cara nonna Lena, proteggici dalla tua nuova dimora. I nipoti

La natura nostra alleata (a cura di Adriana Mengarelli)

Arnica tabacco di montagna Il nome deriva dal greco “ptarmikè” che significa pianta che fa starnutire. L’arnica

montana è una pianta che vive oltre i 1000 metri. Applicata in forma di gel e pomata, possiede proprietà antinfiammatorie utili a risolvere “ecchimosi ed edemi”dovuti a contusioni e slogature. Unica, importante accortezza è quella di non metterla su ferite. Per preparare una tintura di arnica contro slogature o contusioni è bene usare soltanto i fiori. Per la preparazione della tintura mettere 10 grammi di fiori in 100 ml di alcol a 70°a macerare per 5 giorni. Il preparato non va usato puro, ma diluito, un cucchiaio di tintura in 11 cucchiai di acqua. Con questa soluzione si imbevono delle compresse di garza da applicare sulla zona contusa 3 o 4 volte al giorno.

L’Angolo della cucina

Numeri Utili • CHIESA DI S. MARIA MAGGIORE 0742/301792

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0742/651441 COMUNE DI SPELLO 0742/30001 - Fax 0742/300044 SPELLO RISPONDE NUMERO VERDE 800-550955 SPORTELLO DEL CITTADINO 0742/300050 - fax 0742/300070 PRO-LOCO IAT www.prospello.it - 0742/301009 CARABINIERI 0742/651115 POLIZIA MUNICIPALE 0742/300028 CROCE ROSSA ITALIANA DI SPELLO 0742/301050 ASL-DISTRETTO SANITARIO 0742/302016 GUARDIA MEDICA 0742/302016 - 0742/339010 FARMACIA BARTOLI 0742/301488 FARMACIA SOZI 0742/651148 V.U.S. - PRONTO INTERVENTO ACQUA 800-663036 V.U.S. - PRONTO INTERVENTO GAS 800-904366 PROTEZIONE CIVILE DI SPELLO 334/6050102 TAXI 334/5704218

Colomba farcita alle fragole di Adriana Mengarelli

Ingredienti: 1 colomba classica, 700 g. di fragole, 50 g. di zucchero, mezzo litro di crema pasticcera. Esecuzione: tagliare la colomba in tre parti orizzontali, spalmare la base di crema pasticcera, coprire con la seconda fetta orizzontale di colomba, farcire con 500 g. di fragole zuccherate e frullate, unite alle altre fatte a pezzetti. Coprire con l’ultimo strato di colomba, se volete potete decorare con qualche pezzetto di fragola.

Cannelloni di ricotta e spinaci gratinati al Montasio de La Pasta Julia

Ingredienti per 4 persone: 500 g. di cannelloni ricotta e spinaci Pasta Julia, 400 g. circa di besciamella, 100 g. di formaggio Montasio, latte. Esecuzione: versare in una pirofila da forno una parte di besciamella e diluirla con del latte per non farla asciugare in cottura, adagiarci i cannelloni in un unico strato, ricoprire con la restante besciamella e il Montasio a pezzettini, infornare a forno caldo a 180°/190° per 15/20 minuti. Ai sensi del Testo Unico sulla Privacy D. Lgv. 196/2003, si comunica agli abbonati che i dati da loro forniti all’atto della sottoscrizione sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, per le sole finalità di spedizione del giornale e dei suoi supplementi.

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