Numero 9 Febbraio 2011 - periodico RonciglioneViva -inserto speciale

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www.tusciainjazz.it

Tuscia in Jazz Festival S P E C I A L E

D E C E N N A L E

Ronciglione Jazz S p r i n g

STAFF

F e s t i v a l

Direttore Artistico ed esecutivo Italo Leali

Ronciglione Jazz Spring Festival apre ufficialmente la decima edizione del Tuscia in Jazz.

Presidente Act Ronciglione Giorgio Rosciglione

*Grafica ed impaginazione del supplemento: studiozero graphics

Dal 21 aprile sera, giorno di raduno, al 25 aprile Ronciglione sarà

John Coltrane

All’interno: Giorgio e Gegè Di Italo Leali La nascita di un’etichetta Di Mauro Dolci Conta solo la musica Di Lucio Ferrara Let’s Party Di Gegè Telesforo “Jazz futuristico” Di Marco Petruccelli

Tuscia in Jazz 10 anni di concerti e musica. Correva l’anno 2002 quando Italo Leali, Alessandro Ferrari, Gianluca Iezzi ed un gruppo di commercianti costituivano l’associazione ACT Ronciglione con lo scopo di promuovere il terri-

invasa dalla musica jazz. Per il secondo anno consecutivo il Tuscia in Jazz in collaborazione con l’assessorato al Turismo del Comune organizza la seconda edizione del Ronciglione Jazz Spring Festival. Oltre 160 musicisti provenienti da tutta Italia e dal mondo, invaderanno la città lacustre della Tuscia, per partecipare ed insegnare ai seminari del festival. Concerti, clinic, jam session e incontri si susseguiranno incessantemente per quattro giorni. Importanti star del jazz come: Francesco Cafisio, Ben Sidran, Gegè Telesforo, Rick Margitza, Flavio Boltro, Francisco Mela, Doug Weiss, Antonio Ciacca, Fabio Zeppetella, Aldo Bassi, Pippo Matino, Alberto Marsico, Lucio Ferrara, Leonardo Corradi, Gegè Munari, Giorgio Rosciglione e altri si esibiranno sui palchi del festival. La chiesa del Collegio, bellissimo luogo di cultura, il teatro Ettore Petrolini, il Castello dei Torrioni e la scuola di musica saranno i luoghi di questa rinnovata manifestazione. Un’esperienza unica ed irripetibile che vi farà vivere a contatto con centinaia di musicisti ed amanti della musica provenienti da tutta Europa. In uno scambio culturale che arricchirà sia gli spettatori, che i ronciglionesi portandoli a contatto con persone e culture diverse. La mattina sarà riservata ai corsi di musica, riconosciuti in tutti i conservatori italiani come punteggio, mentre il pomeriggio dalle ore 16.30 Ben Sidran, musicista e musicologo tra i più importanti a livello internazionale, leggendarie le sue interviste per radio e tv Usa a Miles Davis e John Coltrane, terrà delle lezioni aperte a tutti sulla storia del jazz. Alle ore 18.30, sempre alla chiesa del Collegio, i grandi musicisti che insegneranno ai seminari, terranno degli incontri dibattito con gli spettatori. Dalle 19.30 si terrà l’aperitivo in jazz. Presso il bar Novo (di fronte al Liceo) si terranno durante tutte le giornate del festival dei concerti accompagnati dai famosi buffet di Roberto. Alle ore 21.30 presso il teatro Petrolini andranno in scena le esibizioni dei grandi musicisti presenti al festival. Il primo dei grandi concerti vedrà come protagonista la giovane star internazionale del jazz Francesco Cafisio (programma completo all’interno). Da mezzanotte invece si ritorna alla chiesa del Collegio dove gli allievi, gli insegnanti e gli avventori potranno partecipare alle storiche jam session del festival e degustare i prodotti della Tuscia. Il festival non sarà solo formazione musicale e musica ma anche altro. Davide Susa, importante fotografo del mondo musicale italiano, durante quei giorni terrà un Workshop sulla fotografia musicale a cui sono già iscritti oltre 15 allievi da tutta Italia. Anche un’altra importante realtà dell’editoria italiana parteciperà al festival, mandando gli iscritti ai loro corsi di organizzazione eventi al Ronciglione Jazz Spring Festival per lo stage di fine corso. Gli operatori turistici di Ronciglione, insieme agli organizzatori del festival, hanno creato appositi pacchetti che prevedono pernotto ed abbonamento a tutti i concerti a costi estremamente contenuti.

torio ed il commercio nella città di Ronciglione. Nel Luglio di quell’anno, oltre ad un’altra serie di iniziative, l’associazione Act Ronciglione organizzava la prima edizione del Ronciglione Jazz che successivamente sarebbe diventato Tuscia in Jazz Festival. In quella prima edizione, malgrado i scarsi fondi a disposizione, l’associazione riuscì ad organizzare una prima serie di concerti dislocati nel centro storico di Ronciglione.

Direttore etichetta discografica Mauro Dolci Direttore dei seminari Lucio Ferrara Direttore di Produzione Deborah della Porta Direttore Creativo Marco Petruccelli Pubbliche relazioni Ernesto Bruziches Economy Dr. Alberto Meloni Fotografia Davide Susa Ufficio stampa estero Don Lucof Service audio Andrea Bitti Service luci Maurizio Alberti Tecnico del Suono Massimiliano De Amicis Stampe Alberto e Alessandro Santucci Tipografia Tipolito Spada Backline Pianoforti Di Marco Daila Percussion RV Drums

Visto il successo di spettatori venuti da fuori per l’evento si pensò da subito di investire sull’evento e di farlo diventare un appuntamento fisso annuale. Ma l’attesa dell’estate per ascoltare della buona musica era troppo lunga per gli organizzatori, che pensarono di realizzare un concerto durante il periodo di Natale. A suonare in quell’occasione fù invitato un grande maestro della musica italiana Giorgio Rosciglione. Continua all’interno.

“Vivere con Swing” di Italo Leali

Quando 10 anni fa con un gruppo di amici abbiamo iniziato questa avventura, mai avrei immaginato che la mia vita potesse cambiare cosi. Ho dato molto al jazz in questi anni, ma il jazz mi ha ripagato mille volte donandomi lo swing nella vita. Il Tuscia in Jazz ancora oggi vive di quella passione che l’ha fatto nascere. Certo, oggi rispetto a ieri, molte cose sono cambiate. A quella passione si è aggiunta una professionalità, fatta di persone ed esperienze differenti che rendono questo festival unico nel suo genere in Italia. Una professionalità “Made in Tuscia” che addirittura siamo riusciti ad esportare. Da quest’anno il sottoscritto insieme al gruppo di lavoro del festival avrà l’onore di curare la direzione artistica della 43° edizione del Festival Internazionale del Jazz della Spezia, il più longevo festival d’Italia. Ronciglione diventa dunque sinonimo di musica e grandi progetti. Ritornare poi, a realizzare il Tuscia in Jazz anche a Ronciglione, dove è nato e dove vivo, è stata per me una grande emozione. Sono grato per questo a “Peppino” Duranti per averlo voluto riportare nel 2010 e per il suo impegno che va ben oltre il suo ruolo istituzionale. Anche se oggi il Tuscia in Jazz si tiene a Soriano nel Cimino, Bagnoregio, Bagnaia e Canepina è qui a Ronciglione che è nato e diventato uno degli eventi culturali più importanti d’Italia. Ronciglione è una città dedita alla musica da sempre e forse questa sua vocazione andrebbe rafforzata ulteriormente. Un plauso va al Maestro De Santis che in questi anni ha formato tanti giovani musicisti tra mille difficoltà ma con grandi soddisfazioni. Noi da anni al Tuscia in Jazz ci occupiamo di formazione e presso di noi hanno studiato giovani musicisti di cui oggi parla tutta Italia. Marco Mengoni nel 2005, Karima nel 2006 e Jessica Brando nel 2007 sono solo alcuni degli esempi più lampanti. Ma tanti altri sono i giovani che dopo i nostri corsi sono entrati nel mondo del lavoro, perché quello dei musici-

sti è un lavoro, ed hanno potuto iniziare la loro carriera professionale. Questa è per me e per tutta l’organizzazione del festival, la soddisfazione più grande. Un grazie particolare va a tutte quelle persone che in questi anni hanno creduto in questo mio sogno, sostenendomi ed aiutandomi in tutte le occasioni. A partire da mia madre, vicina sempre ad un figlio matto che ama il jazz, a mia sorella che mi ha sempre coperto sul lavoro, a Deborah grazie alla quale il festival ha potuto fare un importante balzo in avanti, a Marco che con la sua creatività ha completato l’immagine di questo festival, a Luciano e Mauro per aver investito sul progetto creando un’ etichetta, ad Andrea e Maurizio pazienti e pronti con la loro preziosa professionalità, ad Ernesto sempre presente dal primo momento e a Giorgio e Gegè grandi uomini prima che grandi musicisti che mi hanno insegnato il rispetto per la musica e specialmente per chi la fa. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento ed a tutti voi la musica che durante le festività di Pasqua vogliamo regalarvi. Tanti auguri di buona Pasqua.

Italo Leali direttore artistico ed esecutivo Tuscia in Jazz e Festival internazionale del Jazz della Spezia.

L’opinione: di Giuseppe Duranti

Dopo il successo dello scorso anno di nuovo a Ronciglione il Jazz.

Il Jazz Spring Festival richiama da tutta Italia appassionati che amano le programmazioni di Rosciglione, la versatilità degli artisti proposti dalla direzione ed il lavoro incessante di “ patron Italo Leali ”, premiato come miglior direttore artistico per il Jazz in Italia. Questo assessorato al Turismo vede il Jazz Festival come un momento di forte valore culturale e turistico per l’intera Tuscia. La manifestazione non si ferma all’esecuzione, all’ ascolto musicale, ma diviene occasione per studiare il jazz, si apre a scuola, ospita ragazzi che possono incontrare i grandi del jazz, maestri altrimenti inavvicinabili. L’amministrazione Comunale e il Direttore del Festival Leali sapranno creare un palcoscenico naturale della Città, che attraverso la musica guiderà i visitatori alla scoperta dell’arte e della storia affascinando i turisti. L’assessorato al turismo crede a questa importante manifestazione musicale, augura un grande successo e si impegna con gli organizzatori per una continua e costante crescita del Jazz Spring Festival che si conferma tra gli eventi più significativi della primavera 2011. Geom. Giuseppe Duranti, Assessore al Turismo del Comune di Ronciglione.

Giorgio e Gegè L’inossidabile ritmica del Tuscia

di Italo Leali.

Giorgio Rosciglione e Gegè Munari cuore pulsante del festival. (Concerto a Ronciglione Jazz 2005)

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L’incontro con Giorgio Rosciglione fu fondamentale per la crescita e lo sviluppo del festival. Durante la cena, una pizzetta al bar perché quello permettevano i fondi di allora, fu chiesto al grande maestro di collaborare con l’associazione per la realizzazione di un festival. Giorgio subito accetto entusiasta l’invito ed entro a far parte dell’associazione e del gruppo di lavoro.

Giorgio Rosciglione e Gegè Munari la storia della musica italiana. Chi non conosce questa storica coppia “artistica” del jazz e non solo, made in Italy? Da anni, ossia da quando è nato il festival, frequentano con regolarità Ronciglione. Giorgio è un signore distinto, un gigante buono dalle grandi mani ed il grande cuore. Gegè è un furetto bianco, la gioia di vivere, lo swing miscelati con la sua “essenza napoletana”. Entrambi adorano gli agnolotti di Preziosa. Li voglio descrivere cosi, come sono. Parlare della loro storia professionale sarebbe un’impresa. Troppe e troppo grandi le cose che questi due signori hanno realizzato nella loro carriera. Basta solo citare Ennio Morricone o Mina. Nel jazz ci sarebbe bisogno di dieci pagine per raccontare le loro collaborazioni. E molte di queste pagine appartengono alla storia. Per quarantadue anni insieme, più di molti matrimoni, hanno accompagnato tutti i grandi musicisti d’oltre oceano sulla nostra vecchia e rimpianta Tv. Che cosa c’entrano questi signori con Tuscia in Jazz? Loro sono la nostra solida e inossidabile sezione ritmica. Sono la solidità sui cui ogni band si appoggia. Per questo Giorgio Rosciglione è il presidente del festival e Gegè Munari uno dei suoi più importanti consiglieri. Ebbene si! Questi due signori da dieci anni, non solo suonano al nostro festival, e ci regalano la loro classe cristallina, ma fanno anche volontariato per lo sviluppo del festival e della Tuscia. Loro sono gli insegnanti da cui abbiamo appreso i segreti e le regole di questo mondo. Loro sono chi credendo nelle nostre potenzialità e nella nostra gioventù ci ha sostenuto e inserito nel mondo del jazz. Oggi se questo festival rappresenta un punto di riferimento nel panorama nazionale è a loro che dobbiamo essere grati. E’ stato lo spirito, l’educazione ed il rispetto per la musica ed i musicisti che ci hanno trasmesso a rendere questo festival unico. A farci credere in quello che facevamo. Sicuri che se qualche volta fossimo andati fuori tempo, potevamo stare tranquilli perché dietro di noi c’erano loro con il loro beat, con il loro swing. Tutti i grandi solisti per essere tali hanno bisogno di una solida e complice ritmica. Grazie Giorgio e grazie Gegè da parte di tutti noi.

Nel 2003, proprio grazie alle conoscenze di Rosciglione, il festival presentò un programma di qualità con musicisti di fama come Rosario Giuliani, Eddy Palermo per citarne alcuni. I concerti furono realizzati in varie location tra cui: Corso Umberto, Piazza della Nave, Via Solferino, Piazza degli Angeli e Via del Rosario. Nel 2004 il festival cresce ancora ed arrivano a Ronciglione musicisti come: Stefano Di Battista, Steve Grossman, Shawnn Monteiro, Baraonna ed il grande Bruno Lauzi. Nascono in quell’anno anche le jam session dopo i concerti. Il 2005 rappresenterà poi la svolta definitiva del festival. Da quell’anno iniziano le masterclass del festival. Grandi musicisti come: Kenny Barron, una leggenda del jazz, Sonny Fortune, l’indimenticabile Bobby

Come nasce un’etichetta I concerti infatti, nascono sempre dalla collaborazione di grandi star internazionali del jazz con giovani emergenti del panorama jazz italiano. Addirittura in alcuni casi con giovani messisi in luce durante lo svolgimento del “Jimmy Woode Award”, un premio riservato alle giovani band e solisti legato al nostro festival.

Questo

Mauro Dolci direttore dell’etichetta Tuscia in Jazz Live.

L’esperienza di creare un’etichetta discografica legata a un’importante jazz festival si è aperta sulla nostra strada tre anni orsono. Il nostro consolidato rapporto di stima ed amicizia col direttore di “Tuscia In Jazz”, Italo Leali, ci ha dato la spinta dal passare da una collaborazione solamente emotiva ad una brillante idea di realizzare delle registrazioni live effettuate nei luoghi dei concerti di questo importante festival. Un ulteriore fatto ci ha inoltre invogliato a perseguire questo scopo.

fatto non solo premia lo sforzo di promuovere le nuove leve del jazz italiano, ma da ai concerti una qualità fondamentale: l’unicità. Se infatti i grandi jazzman che vengono nei festival estivi in tutt’Europa solitamente utilizzano dei sideman abituali, nel nostro festival suonano con i musicisti da noi invitati per i seminari e con alcuni giovani che vengono dal nostro importante e qualificante premio. Così dal 2008 con i CD di Rick Margitza col trio di Domenico Sanna, Tony Monaco con Flavio Boltro, Shawnn Monteiro col trio di Francesco Marziani, siamo andati al 2009 con i lavori di Giorgio Rosciglione quintet, Hot Interplay di Gianni Giudici con Fabrizio

Lucio Ferrara direttore dei seminari

Avevo già sentito parlare di Tuscia

in Jazz quando ho conosciuto Italo Leali a New York nel 2009. E’ nata un amicizia e una collaborazione che mi ha portato l'anno scorso per la prima volta a Soriano per il Festival. Sono stato lì due settimane: un concorso per giovani musicisti, un seminario con musicisti internazionali straordinari, musicisti italiani

altrettanto straordinari, studenti giovani e non, provenienti da tutto il mondo. Lezioni di strumento, masterclass, Jam Session, Premi, momenti di aggregazione. Cerco di indagare sempre sul significato dell’insegnamento del Jazz e mi chiedo continuamente cosa significa insegnare Jazz e se c’è bisogno di un ulteriore seminario, e la risposta è sempre la stessa: se i seminari hanno le caratteristiche che ha Tuscia in jazz, allora non solo vale la pena ma è obbligatorio prenderne parte. Sono stato studente, sono stato insegnate di conservatorio, ho seguito seminari come studente e ho insegnato in seminari in Italia e all'estero, sono direttore dei seminari nel Festival piu longevo della puglia, nato 23 anni fà. Credo di aver attraversato tutte le stagioni.

L'unica strada che puoi percorrere

è quella che conduce all'entusiasmo e all'amore per la musica, per il jazz e per quelli che la suonano. Ecco perchè Tuscia in Jazz in pochi anni ha raggiunto un posto di rilievo nel panorama nazionale e internazionale. Perchè c'è amore e rispetto per i musicisti famosi e affetto e inco-

del Tuscia in Jazz. Oltre al nuovo premio dedicato alla memoria di Jimmy Woode ed i seminari, si esibiranno a Ronciglione artisti come: Mulgrew Miller, Eddie Gomez, David Murray, Steve Kuhn, Jimmy Cobb, Bobby Durham, Billy Drummond, Archie Shepp, Buster Williams, Joe Locke, Bennie Golson, Rosario Giuliani, Flavio

PROGRAMMA

di Mauro Dolci

Bosso, Latin Jazz Explosion con il quintetto di Ray Mantilla/Edy Martinez e Leonardo Corradi and Friends ospiti Abraham Burton e Tony Monaco. Nel 2010 W.O.S.T. Massimo D’Avola trio, poi il quartetto/quintetto del grande Dave Liebman per finire con il magnifico trio di Eddy Gomez con Dado Moroni e Marco Valeri. Ora nel 2011 è di prossima uscita il quintetto di Lucio Ferrara ospite Lee Konitz. Con orgoglio siamo menzionati nella classifica delle migliori etichette jazz italiane della rivista “JAZZ IT” e Leonardo Corradi, uscito dal nostro Award eletto miglior “hammond player”, Massimo D’Avola 2° miglior tenor sax, il suo CD 3° miglior classificato, Italo Leali miglior organizzatore e il Festival, come manifestazione, 2° classificato solo dopo Umbria jazz. Ancora avanti, quindi, questa estate con il previsto CD del quartetto di George Garzone e con il trio di Buster Williams, avanti con professionalità, avanti con capacità ma soprattutto avanti con passione.

Conta solo la musica

Durham, Shawnn Monteiro e Wayne Dockery si ritrovano a Ronciglione per insegnare ad oltre 130 allievi provenienti da tutta Europa tra loro anche un giovanissimo Marco Mengoni. Anche quell’edizione del festival sarà itinerante. Nell’inverno di quell’anno presso il Ristorante Fiorò prenderà via una sessione invernale del festival con cena di degustazione accompagnata da artisti come: Ben Riley, Jerry Bergonzi, Aaron Goldberg, Matt Wilson, Terrel Stafford, Ronnie Cuber, Bob Porcelli, Bobby Durham e tanti altri. Nel 2006 il festival si sposta da festival itinerante al parco di Ronciglione in pianta stabile. Qui viene realizzato un vero e proprio villaggio musicale con tanto di ristorante, bar e stand espositivi. In quell’anno viene realizzata una delle più belle

22 aprile Sala del Collegio ore 16.30 Jazz History Ben Sidran ore 18.30 Clinic con Rick Margitza Teatro Petrolini ore 21.30 Matteo Cidale Quintet ore 22.30 Francesco Cafisio and Flavio Boltro meet Leonardo Corradi ore 24.00 Jam Session Sala del Collegio 23 aprile Sala del Collegio ore 16.30 Jazz History Ben Sidran ore 18.30 Clinic con Doug Weiss Teatro Petrolini ore 21.30 Zeppetella, Corradi, Mela Hammond Trio ore 22.30 Ben Sidran and Gegè Telesforo quintet ore 24.00 Jam Session Sala del Collegio

di Lucio Ferrara

24 aprile Sala del Collegio

raggiamento per musicisti che non lo sono ancora e questa è una qualità rara, sopratutto in Italia. C’è un atmosfera al Festival di Tuscia che ricorda New York; vai nei club dove ci sono musicisti che non conosci e non sai se sono famosi, l'unico modo per apprezzarli è ascoltare la loro musica e fidarti del tuo istinto. Insomma….conta solo la musica.

ore 16.30 Jazz History Ben Sidran ore 18.30 Clinic con Francisco Mela Teatro Petrolini ore 21.30 Alberto Marsico, Lucio Ferrara, GegE’ Munari ore 22.30 Antonio Ciacca, Doug Weiss and Francisco Mela Trio ore 24.00 Jam Session Sala del Collegio

* Lucio Ferrara, chitarrista Pugliese, Bolognese d'adozione vive e lavora tra l'italia e New York. A New York suona al Jazz at Lincoln Center, al Miles Cafè, allo Smalls Jazz Club, al Mynton’s Playhouse con l’ Harlem Jazz Collective. Dal 2004 si esibisce come Leader con musicisti quali Andrea Pozza, Spike Wilner, Marco Panascia, Ulysses Owens, Doug Weiss. Nella sua carriera ha suonato con Lee Konitz, Benny Golson, Wess Anderson, Joey deFrancesco, Antonio Ciacca, Grant Stewart, Billy Harper, Rosario Giuliani. Direttore dei seminari internazionali di Orsara Jazz. Dal 2009 è direttore dei corsi a Tuscia in Jazz.. Ha insegnato nei concervatori di Cosenza e Rovigo.

25 aprile Villa Lina ore 12.00 jam Session all’aperto Sala del Collegio ore 18.30 Clinic con Gegè Telesforo Teatro Petrolini ore 21.30 Pippo Matino, Flavio Boltro, Aldo Bassi ore 22.30 Rick Margitza Quartet ore 24.00 Jam Session Sala del Collegio

Boltro, Shawnn Monteiro, Stefano di Battista, Dave Kikosky, Ray Mantilla e Jason Marsalis. Oltre 180 allievi da tutto il mondo parteciperanno ai seminari di quell’anno tra loro Karima finalista di amici. Ma purtroppo una serie di situazioni negative, il poco appoggio da parte dell’amministrazione di allora e alcuni comitati contro creati da politici in cerca di visibilità, porteranno gli organizzatori a trasferire il festival a Soriano nel Cimino.

Il 2007 è un vero anno di rinascita per il festival. Nella perla dei cimini il festival trova subito terreno fertile ed un forte appoggio dell’amministrazione comunale e dei commercianti di Soriano nel Cimino. E’ un vero successo 35.000 spettatori, 200 allievi ai seminari ed oltre 800 persone che prenderanno d’assalto le strutture ricettive della città decretando un successo incredibile. Al Jimmy Woode Award si aggiudica il premio miglior voce la tredicenne Jessica Brando che nel 2010 sarà la più giovane parteci-

Let’s Party

di GeGè Telesforo

Sono nato e cresciuto a Foggia, in una casa dove nei giorni di festa si annusava il profumo del

ragù di Mamma Clara. Alle 13 e 30 in punto questo delizioso magma con salsicce e costolette veniva colato con tutte le precauzioni del caso su un paio di kili di “troccoli”, una specialità locale di grano duro. Una specie di bucatino senza buco, a sezione quadrata, che ancora mi sogno la notte. Con mio Padre eravamo capaci di spazzolarci in due, in pochi attimi, un kilo abbondante di pasta con salsicce annesse, per poi scivolare distrutti sul divano come dopo un combattimento corpo a corpo. Credo di non avervi raccontato nulla di nuovo, se non che qui in Tuscia, dove vivo da alcuni anni, il vostro ragù non lo adagiate sui troccoli ma sulle fettuccine fatte da Maurizio Mengoni, padre di Marco! Comunque, la particolarità delle festività trascorse da ragazzo con la mia famiglia a Foggia stava nell’originale combinazione creata dalla proposta culinaria di mia Madre abbinata alla colonna sonora rigorosamente Jazz selezionata da mio Padre Roberto, Architetto con il perenne sogno di diventare da grande un sassofonista di fama mondiale. Che Jam Session! La migliore. Il suono del vinile di Papà e tutte quelle prelibatezze fatte da Mamma accompagnano ancora oggi i miei ricordi di adolescente affamato con la passione per la musica, il Jazz naturalmente. E’ per questo motivo che quest’anno a Pasqua ho invitato qui da me in Tuscia tutta la mia famiglia e qualche amico. Naturalmente ho chiesto a Mamma di portare tutto l’occorrente: troccoli, agnello, cardoncelli ( una tenace verdura foggiana tipica del periodo pasquale che si cucina con agnello e uova)….le salsicce, quelle no, la Norcineria della Tuscia è a un altro livello! E il Jazz? Beh, quello lo troviamo a Ronciglione. Dove certamente vi aspetto con tutti i meravigliosi musicisti coinvolti in questa splendida edizione di Tuscia in Jazz. Auguri.

Foto Sergio Petruccelli

Con swing, GeGè .

“Jazz futuristico” nello staff, sapendo che, se non l’avessi fatto, avrei tralasciato una preziosa occasione di crescita professionale e culturale. Successivamente, da una chiacchierata con Italo Leali durante la mia mostra al Palazzo delle Maestranze è infatti nata la nostra solida collaborazione. L’ambiente del festival è di grande stimolo per me, in quanto ho la possibilità di portare il mio lavoro all’attenzione di un pubblico che considero di pregio, un pubblico composto da artisti e personaggi, che vivono a stretto contatto con realtà importanti in ambito sia nazionale che internazionale. Per molti un decennale è un traguardo, per me è invece il punto di partenza per giungere a un nuovo step qualitativo, è l’identificazione coerente in un processo di crescita, consapevole di lavorare in un’organico composto da professionisti seri con i quali è sempre possibile intraprendere discussioni costruttive volte al miglioramento del risultato finale.

di Marco Petruccelli Conservando invece, spinta e fomento ideologico .

Tutto il mondo dell’arte si esprime attraverso mezzi diffe-

renti uniti da un criterio comune fatto di pensieri che vanno sulla stessa lunghezza d’onda, una sorta di equilibrio indispensabile che valorizza in maniera plurilaterale l’operato di tutti. E’ infatti questo il segreto del Tuscia in Jazz, essere consapevoli che un progetto per funzionare ha bisogno di tutto e come in una grande orchestra è necessario saper suonare la propria parte con attenzione, io la mia “la suono”, cercando di mettere quanto più Swing possibile nell’ideazione dei miei concept.

Dopo aver proposto lo scorso anno un concept ispirato al

Marco Petruccelli direttore creativo Tuscia in Jazz Festival.

Quando ho iniziato a fare il lavoro di grafico mi sono guardato subito intorno, cercando realtà a me vicine che avrebbero potuto dare maggiore visibilità al mio operato. Una sera d’estate, nel 2005, ho assistito ad un concerto del festival e mentre ascoltavo l’ottima musica proveniente dal palco ho iniziato a riflettere attentamente e a ragionare su alcuni possibili arricchimenti scenici e di immagine dai quali la kermesse avrebbe potuto trarre miglioramento. E’ stato in quella occasione che mi sono ripromesso di entrare

fumetto americano degli anni 50 ho iniziato a lavorare alle bozze del decennale, al quale intendo prestare più che mai attenzione, cercando di raccontare la storia e il futuro di questa meravigliosa realtà artistica e culturale che è il Tuscia in Jazz Festival. Durante uno dei miei viaggi a La Spezia, ho potuto apprezzare l’impronta futurista che si mescola con l’urbanistica storica della cittadina Ligure, ed è proprio questo il tema che ho scelto per rappresentare la decima edizione del Tuscia in Jazz, il futurismo. Il futurismo inteso come criterio estetico ma anche come concetto personale, di pensiero e di sviluppo. Qualcosa che idealmente susciti coraggio e intraprendenza, qualcosa che sia “rivoluzionario” dentro e bello fuori, suggerendo identificazione, aggregamento collettivo, e forza. Trascurando ovviamente il “plauso bellico” che fù di Marinetti.

pante della storia a Sanremo. Il 2008 il festival si svolgerà di nuovo a Soriano nel Cimino, oramai sede definitiva del festival estivo, e si diffonderà in altri comuni come Nepi. Arrivano grandi artisti come: Kenny Barron, Francisco Mela, Kioski Kitagawa, la big band della Nato, Tony Monaco, Ray Mantillla, Fabri-

zio Bosso, Paolo Recchia, Max Ionata solo per citarne alcuni. Oltre 45.000 spettatori e 200 allievi partecipano al festival e le strutture del paese registrano il tutto esaurito. Oltre a Nepi si aggiunge all’evento anche l’Oj Festival di Vasanello e vengono realizzati durante l’anno concerti in molti paesi della Tuscia. Da quell’anno anche Gegè Telesforo inizia a collaborare con il Festival. Il 2009 oltre a Soriano nel Cimino dove ben 50.000 spettatori partecipano ai concerti, il festi-

val si diffonde oltre che a Nepi e Vasanello, a Barbarano Romano e Viterbo durante l’inverno. Ad ottobre il Tuscia in Jazz Festival è invitato a New York dal Jazz At Lincoln Center, la più importante istituzione al mondo per il jazz presieduta da Winton Marsalis, per rappresentare l’Italia ed il jazz Italiano durante l’Italian Jazz Days. Il 2010 è un altro importante anno di svolta per il festival. Grazie all’interessamento dell’assessore Duranti e dell’amministrazione comunale il Tuscia in Jazz ritorna nella sua sede originaria durante il periodo di Pasqua. Vengono realizzati oltre 30 concerti durante il periodo delle feste. L’ottima risposta, da parte degli amministratori e degli operatori commerciali coinvolti, porta l’organizzazione a riorganizzare una parte del Tuscia in Jazz a Ronciglione durante il periodo di Pasqua. Nell’estate a Soriano nel Cimino è un altro grande successo per il festival. Grandi nomi come: Kurt Rosenwinkel, Antonio Sanchez, Dave Liebman, Eddie Gomez, Antonio Ciacca, Tony Monaco, Flavio Boltro, Rosario Giuliani, Shawnn Monteiro e Dado Moroni regalano ai 60.000 spettatori intervenuti una grande estate di musica.


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