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Sommario Messaggio del presidente e del vicepresidente .............................................(pag. 3) La povertà in Italia aumenta, il servizio “Giocoscuola” per aiutare le famiglie Il saluto di Reach Italia a Giampietro Sacchi .............................................(pag. 4) Padri separati, un dramma sociale Crollo del sostegno a distanza: la colpa è del “mercato”..........................(pag. 5-6) Burkina Faso, inaugurazione di nuovi uffici a Gorom Foto-notizia: nuovi uffici per il recupero delle terre ..................................(pag. 7) Il Congo è in difficoltà, non ci abbandonate .............................................(pag. 8) Il sostegno a distanza in Rwanda: speranza contro la malnutrizione e le malattie ..(pag. 9) Viaggio in Burkina Faso, quante emozioni! Un’esperienza incredibile .........(pag. 10) Sostegno a distanza: il “miracolo” di Reach Italia nella R.D.Congo ............(pag. 11) Il progetto Recupero delle terre su “Il fatto quotidiano” ...........................(pag. 12) Il Natale a Genova, le iniziative di Reach Italia sul territorio......................(pag. 13) Reach Italia e “Te lo regalo se vieni a prenderlo”, i progetti che mi hanno ridato l’entusiasmo ............................................(pag. 14) La Bottega del Dono Solidale di Firenze, una realtà in costante crescita .....(pag. 15)

Anno XXIII n.4 ottobre-dicembre 2013 - Una copia 1,00 Euro compreso IVA assolta dall’editore - art.74/c D.P.R. 633 del 26-10-1972 Editrice Reach Italia ONLUS Sede legale: Milano, Via Ceriani 4 - Sede operativa: Milano, Piazza Bertarelli 2 - tel: 02.660.400.62/02.61.75.579 fax: 02.66.010.030 www.reachitalia.it news@reachitalia.it - C.F. 97061580151 P.IVA 04237030962 - R.O.C. 12429 del 14/02/2004 - Aut. n. 88 del 23.02.90 Tribunale di Milano - Organo trimestrale di Reach Italia ONLUS - Sped. in a. p. art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Milano - Direttore responsabile: Carlo Schino - Comitato di redazione: Carlo Schino, Fabrizio Fratus, Ciro Troise - Per donazioni: C/C POSTALE: 59692202 - BANCA POPOLARE DI SONDRIO ag. Cinisello Balsamo IBAN: IT54I0569632930000004444X70 - BANCA PROSSIMA filiale 05000 di Milano IBAN: IT48E0335901600100000008708 Si ringraziano gli amici di Reach Italia Notizie: GE.GRAF e 8 x mille della Chiesa Avventista

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In Africa c’è bisogno del nostro aiuto: non abbandoniamo il sostegno a distanza

LA REDAZIONE spinta per riaccendere la speranza. A numerose famiglie, grazie alla collaborazione tra Reach Italia e il PAM (World Food Program – programma per l’alimentazione mondiale), è stata donata una coppia di capre (maschio e femmina), in pochi anni si riprodurranno e grazie al latte prodotto e alla compravendita degli animali potranno migliorare la situazione economica di molte di queste famiglie. Continuiamo ad aiutare queste realtà, sosteniamo almeno un bambino a distanza, parliamo di queste iniziative ai nostri amici e parenti. Basta poco per fare molto.

Carlo Schino presidente di Reach Italia

Il grido d’aiuto raccolto nel recente viaggio in Burkina Faso, un paese tanto povero quanto ospitale: basta poco per fare molto Da poche settimane siamo rientrati dall’Africa, dove abbiamo trascorso alcuni giorni con i coordinatori dei progetti in favore dei bambini e delle popolazioni per le quali ci adoperiamo da tanti anni. E’ stata come sempre un’esperienza indimenticabile. In due, partiti da Milano, siamo giunti a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, che è ancora oggi un Paese tanto povero quanto ospitale. La gente vive in situazioni di estrema povertà ma è sempre cordiale. Il nostro ufficio di Ouagadougou è sempre un ottimo punto di appoggio per incontrare tutte le persone che si adoperano ogni giorno per il bene dei bambini che sosteniamo a distanza assieme a tutti Voi. I coordinatori dei progetti del Mali e del Niger, paesi confinanti con il Burkina Faso, ci hanno raggiunto e insieme abbiamo potuto fare il punto della situazione sul presente e sulle prospettive del prossimo futuro. Le popolazioni di questi paesi dell’Africa subiscono forti pressioni e in queste situazioni, dove è a rischio la sopravvivenza, si cerca talvolta di fuggire per cercare fortuna altrove. Rappresentano una priorità assoluta per noi i progetti di scolarizzazione dei bambini e il sostegno alle comunità locali; nel nostro viaggio abbiamo potuto inaugurare un nuovo centro di formazione per la tecnologia del recupero delle terre degradate. Lo abbiamo costruito e inaugurato a Gorom Gorom, nel nord del Burkina Faso, per diffondere la tecnologia messa a punto dall’Ing. Venanzio Vallerani che ha brevettato l’aratro delfino. Grazie a questo particolare aratro, alla collaborazione tra Reach Italia, le autorità del Burkina Faso e le popolazioni locali, è possibile recuperare ogni anno centinaia di ettari di terreno degradati ed abbandonati e riportarli ad essere terreno produttivo per l’alimentazione degli uomini e del gregge. Abbiamo incontrato nel nostro viaggio alcuni delle migliaia di bambini che sosteniamo a distanza. Ci hanno accolto con gioia e il loro ringraziamento va esteso a tutti VOI sostenitori di questi bambini straordinari. Alcuni di loro hanno perso il sostegno a causa della crisi finanziaria che investe l’Italia. Il mio appello è non rinunciare a sostenere un bambino a distanza se non per gravi motivi. Non rinunciamo a donare loro la speranza per un futuro migliore. Abbiamo visto come molte scuole che sosteniamo hanno bisogno di lavori di manutenzione, come molte famiglie hanno bisogno di sostegno professionale e di una piccola

Il vicepresidente si presenta Siamo giunti alla fine del 2013, anno difficile in cui la crisi non ha cessato di creare problemi alle famiglie e al “sistema” Italia, ma che ha visto i nostri sostenitori e amici sempre presenti per aiutare le persone in difficoltà. Sono Giancarlo Stragapede, il nuovo vice presidente di Reach Italia, eletto all’ultima assemblea di aprile e pronto a fare il mio dovere per aiutare a far crescere l’associazione. La mia disponibilità ad affiancare il presidente nasce da una volontà specifica: promuovere progetti ed iniziative solidali sul nostro territorio nazionale restando in linea con la mission della nostra organizzazione, cioè aiutare i bambini che rappresentano il futuro dell’umanità. Questo mio breve intervento è solo per dirvi che oggi Reach Italia ha una nuova persona su cui contare e sono a disposizione per idee o iniziative, scrivetemi direttamente alla mia email: g.stragapede@libero.it Grazie per tutto quello che fate.

Giancarlo Stragapede vicepresidente di Reach Italia

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nità locali. Un esempio interessante in tal senso è il progetto “Giocoscuola” di Reach Italia Onlus, in corso da mesi nelle città di Genova, Milano e Firenze e pronto ad estendersi anche su altri territori.

La povertà in Italia aumenta, il servizio “Giocoscuola” per aiutare le famiglie “La crisi sta travolgendo le famiglie, proviamo ad aiutarle” La crisi è entrata nel vissuto quotidiano delle persone, è ormai una parola entrata anche nel lessico comune grazie all’attenzione mediatica che gli è stata riservata negli ultimi anni. Ormai lo riconoscono tutti: non si tratta di un fenomeno passeggero, di un problema congiunturale ma di una profonda situazione strutturale che difficilmente si supererà in tempi brevi. L’Italia, pur essendo tra i primi dieci paesi nella graduatoria mondiale del Pil, ha degli aspetti molto preoccupanti in termini di povertà. I dati dell’Istat presentano un quadro sociale molto complesso: il 12,7 delle famiglie vive in condizioni di povertà assoluta mentre il 15,8% è immerso in condizioni di povertà relativa, cioè misurata in relazione al livello economico medio della nazione. L’Italia vanta due tristi primati nell’Unione Europea: quello dei “working poor”, cioè di chi pur lavorando non supera il livello della povertà relativa, e quello della percentuale di minori poveri con un pesante 25% d’incidenza.

Si tratta di una fotografia disastrosa sulla condizione socio-economica dell’Italia che diventa poi ancora più dura soprattutto nel Sud del Paese. Un quadro che meriterebbe l’attenzione costante e quotidiana della politica che dovrebbe al più presto muoversi per promuovere soluzioni pratiche per migliorare le condizioni di vita delle persone piuttosto che perdersi in discorsi astratti, stucchevoli e poco efficaci. La risposta più forte alle difficoltà quotidiane arriva in Italia dal Terzo Settore con tante realtà capaci sia di dedicarsi a servizi alla persona che portare avanti progetti molto utili per le comu-

Lo studio è uno dei costi più esosi per le famiglie che, spesso oltre a dover sostenere le spese scolastiche, devono pagare anche il doposcuola affinchè i figli siano aiutati a superare le difficoltà dei percorsi formativi. Il progetto di Reach Italia va incontro a questo bisogno portando avanti un progetto che coinvolge figure professionali come insegnanti ed educatori naturalmente a titolo gratuito. La filosofia di “Giocoscuola” è più complessa del semplice ed importante “doposcuola”; esso punta all’inserimento sociale del bambino, un passaggio per niente automatico soprattutto nei quartieri con alti tassi d’immigrazione. Giocoscuola è anche integrazione, impegno concreto per lo sviluppo sociale delle comunità locali. “Educatori e insegnanti riescono a concentrarsi sia sulle difficoltà scolastiche e sociali dei bambini che a organizzare laboratori e attività ludiche finalizzate a potenziare le capacità cognitive. “Giocoscuola” parte dalla volontà di sostenere il “saper fare” di ogni bambino piuttosto che valutare “il non saper fare”. Si tratta di un approccio nuovo che punta a favorire anche l’integrazione dei bambini stranieri”, ha spiegato Fabrizio Fratus, responsabile comunicazione di Reach Italia Onlus. La politica prenda spunto dal Terzo Settore: c’è bisogno di azioni concrete e socialmente valide, non di chiacchiere da salotto televisivo.

Ciro Troise* Nel lontano 2004, Parfait, un piccolino del Burkina Faso, ebbe una bella notizia: avrebbe potuto frequentare la scuola elementare di Bobo Dioulasso, perché in un paese lontano, a Narni, in Italia, c’era Giampietro, un uomo che gli voleva tanto bene, a punto da donare una parte del suo denaro pur di aiutarlo. Non si conoscevano, ma l’amore si può sentire anche lontano migliaia di kilometri... Dopo 7 anni, Parfait ha finito gli studi, ma GIAMPIETRO non voleva cessare di fare del bene. è così che ha iniziato ad aiutare un’altra bambina, Vanusa, del Guinea Bissau. La piccolina è arrivata solamente alla seconda elementare, quando, lo scorso 26 ottobre è venuto a mancare Giampietro Sacchi, la persona che la portava nel cuore, nel lontano Narni, in Italia. Reach Italia ricorda la sua sensibilità e generosità, esprimendo profonda vicinanza alla famiglia Sacchi, e lo ringrazia per aver donato un regalo bellissimo ad due dei tanti bimbi che Reach Italia sostiene. Reach Italia desidera ringraziare di cuore anche DAVIDE, che ha aperto il suo cuore alla solidarietà, e desidera continuare l’opera iniziata dallo zio Giampietro. Da adesso in poi sarà Davide a provvedere all’aiuto per Vanusa. Grazie per questo magnifico regalo! “La scuola è un regalo per la vita.”

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Padri separati, un dramma sociale Reach Italia Onlus segue questa tematica, avendo come missione l’attenzione a tutte le fragilità I padri separati sono un dramma troppo spesso dimenticato, un problema sociale di cui nessuno si occupa realmente. Quando una coppia si separa, i problemi si moltiplicano e non solo in ambito economico ma anche e soprattutto sociale ed educativo. Si consideri che la figura del padre è importante ed indispensabile per quanto riguarda l’educazione completa di un figlio, con la separazione diviene naturale e automatico il moltiplicarsi dei compiti della donna che oltre a dovere lavorare (in molti casi) per contribuire anche lei alle cure del figlio ha il problema di doverlo anche educare nel poco tempo che dispone e il tutto

questione privata ed economica tra i due coniugi che si separano. Pensiamo al domani, a quali riferimenti avranno avuto i figli cresciuti; la nostra è già una società iper-individualista e, credo sia evidente, domani lo sarà ancora di più. Ogni genitore ha la responsabilità della formazione affettiva dei propri bambini, si dice spesso che debbano dare l’esempio, ma se proprio i genitori sono i primi a non essere responsabili e rispettosi, come possiamo pensare che domani i nostri figli saranno capaci di sacrificarsi e di fare crescere una famiglia? Se già precedentemente al periodo della crisi molti uomini separati hanno subito dei tracolli economici e hanno avuto necessità di fare ricorso alla Caritas o alle mense pubbliche oggi il problema si è aggravato, anche le stesse ex mogli in molti casi sono costrette a chiedere aiuto anche loro in quanto l’assegno di mantenimento non arriva più, la separazione porta ad un tracollo economico che riduce molti padri e molte madri a vivere con poco più di 300/400 euro al mese. Situazioni ormai insostenibili che hanno portato all’aumento di suicidi di genitori separati, oggi attorno ai 400 casi l’anno. Il contributo più importante su queste tematiche arriva dal Terzo Settore che cerca di interpretare le esigenze dei più deboli. Reach Italia Onlus, associazione attiva dal 1988 sul sostegno a distanza e sulla cooperazione internazionale, sta seguendo molto la tematica dei padri separati, avendo come missione l’attenzione a tutte le fragilità. I bambini sono le principali vittime della disgregazione familiare, perdono nella quotidianeità i punti di riferimento fondamentali per la loro crescita condizionata dalla lontananza di uno dei due genitori. L’aumento di padri che si rivolgono ai centri di aiuto, assistenti sociali, Caritas e quant’altro è costante e si calcola in un 5% annuo, un dato allarmante, la nuova povertà riferibile ai padri separati, un fenomeno di cui le istituzioni debbono assolutamente farsi carico quanto prima. L’esercito di “disperati” è sempre più numeroso e il tutto a causa di decisioni assurde prese dai giudici o per la situazione di crisi economica che non lascia speranza. il libro “Il delirio e la Speranza” punta a creare consapevolezza intorno a questo fenomeno, conoscere il problema è un passo avanti per comprenderne i risvolti drammatici di una situazione in continuo aumento.

Fabrizio Fratus*

Crollo del sostegno a distanza, la colpa è del “mercato” Una ricerca Eurisko presenta un quadro nero sul sostegno a distanza

senza il contributo del padre che, per ovvi motivi, nel migliore dei casi è presente di rado. La disgregazione familiare è un dramma reale e pochi ne hanno compreso realmente le problematiche sociali. Non è solo una

Il sostegno a distanza sbarca finalmente in Parlamento. Dovrebbe essere solamente una bella notizia, dovremmo raccontare come la prassi maggiormente riconosciuta nel campo della solidarietà sia riuscita a raccogliere l’interesse istituzionale, a diventare una questione politica meritevole d’attenzione; si tratta, invece, di una notizia positiva solo a metà. Il 2 Ottobre, durante un convegno dal titolo: “Sostegno senza distanza. Verso una nuova cultura del Sostegno… a distanza zero” è stata presentata una ricerca Eurisko, commissionata da Ai.Bi., da parte di Isabella Cecchini, membro del board di Gfk Eurisko. Il lavoro esprime un quadro

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veramente difficile dello stato del sostegno a distanza in Italia. Nulla di nuovo considerando i dati generali riguardo alla crisi del nostro Paese, ma dall’effetto drammatico pensando che si tratta di aiuto prestato ai bambini delle zone più povere del mondo. Un sostegno a distanza in meno significa spesso l’impossibilità di dare almeno un pasto caldo al giorno ad un bambino, la caduta di qualsiasi prospettiva di costruirsi un futuro attraverso l’istruzione sottraendosi a lavoro minorile, povertà e violenze di ogni tipo. I dati sono interessanti soprattutto se confrontati alla ricerca del 2007; sei anni fa il 50% degli intervistati dichiarava di non avere nessuna intenzione di attivare il sostegno a distanza, oggi la percentuale è salita al 71% e il 48% non vuole farlo per mancanza di fiducia. E’ questo il risultato più stimolante che dovrebbe far riflettere tutto il mondo del Terzo Settore. Durante il convegno, oltre alla dura critica da più parti alle “multinazionali della solidarietà”, è emersa anche la volontà di procedere quanto prima alla realizzazione di una legge sul sostegno a distanza al fine di regolamentarlo, superando i suoi limiti e valorizzando le sue tante virtù. La mancanza di fiducia nasce in un contesto dove la solidarietà è stata trasformata in un mercato, dove si cerca la “via facile” dello spot pubblicitario, della “pillola informativa” da presentare spesso in maniera ingannevole. Quanti banner abbiamo visto su Internet che parlano di adozione a distanza, non rispettando le principali linee guida del SaD; addirittura negli ultimi tempi sono state scoperte anche forme innovative di solidarietà e mercato, come i groupon o il vergognoso utilizzo d’immagini che mostrano bambini tristi e affamati per provocare il sentimento di pietà. Il sostegno a distanza è relazione, scambio culturale, solidarietà virtuosa che preferisce portare l’aiuto nelle comunità locali piuttosto che portare via un bambino dal proprio contesto o insegnare dei presunti modelli di sviluppo universali. C’è bisogno di una svolta culturale che svincoli il Terzo Settore dalle pratiche scorrette dei “colossi del settore” favorendo invece la buona informazione, la trasparenza e la condivisione delle attività delle associazioni. “Sono reduce da un viaggio in Burkina Faso, la mia associazione due volte l’an-

no va a verificare l’andamento dei progetti di cooperazione internazionale per cui chiede l’aiuto dei propri sostenitori e di chi vuole aiutarci nella missione dello sviluppo sociale dei paesi più poveri del mondo. Bisogna avere come priorità la trasparenza, negli ultimi anni sono state commesse varie irregolarità in questo settore tradendo la fiducia delle persone, un errore imperdonabile. Reach Italia Onlus è una delle circa settanta associazioni che vantano l’adesione all’Istituto Italiano della Donazione che attesta l’uso corretto e trasparente dei fondi raccolti. Chi è monitorato dall’Iid può usufruire del logo dell’istituto per il proprio materiale pubblicitario, invito tutti i donatori a stare attenti a questo marchio come discrimine di garanzia”, ha dichiarato Carlo Schino, presidente di Reach Italia Onlus. Non basta, però, l’impegno serio nei controlli e sull’etica dei comportamenti di tutte le realtà del Terzo Settore, ma è necessaria una profonda rivoluzione culturale per scegliere la via complessa e non quella facile partendo dalla comunicazione quotidiana, sempre più importante in una società molto mediatizzata. “Siamo molto attenti alle parole che usiamo sia sui nostri mezzi d’informazione che sui social network, una risorsa indispensabile. Noto invece molto spesso l’utilizzo di una terminologia superficiale che non porta il donatore alla comprensione reale del progetto da sostenere. E’ ovvio poi che il settore sia travolto dalla crisi quando, invece, è fondamentale a livello sociale che la solidarietà non perda colpi perché rappresenta uno strumento importante per tantissime comunità”, ha dichiarato Fabrizio Fratus, responsabile comunicazione di Reach Italia Onlus. Siamo immersi in una visione consumistica della solidarietà, rimettiamo al centro i valori dell’aiuto verso gli altri, del sostegno per chi ne ha più bisogno: un principio fondamentale per la tenuta sociale di qualsiasi comunità, anche di quella internazionale su larga scala.

Ciro Troise*

*Si ringrazia la “Voce d’Italia” per averci concesso la pubblicazione di quest’articolo e per lo spazio che concede alle nostre idee ed iniziative.

E’ Natale, scegli un dono solidale! S’avvicina il Natale, la festa dei doni. Piuttosto che perderti nelle vanità del consumismo, quest’anno scegli un dono solidale con Reach Italia e sostieni il progetto “Mangio anch’io” che punta a garantire almeno un milione di pasti durante l’anno scolastico. Con otto Euro puoi regalare la confezione baby con un panettoncino da 100 grammi e un pupazzo di circa 30 cm, con dieci Euro, invece, un gran panettone classico Maina di 750 grammi con uvetta e un dvd con lo spettacolo teatrale “L’uomo che piantava gli alberi”. “E’ Natale, è dono solidale”, aiuta i bambini più poveri del mondo con Reach Italia.

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Burkina Faso: inaugurazione di nuovi uffici a Gorom L’impegno di Reach Italia per il Sahel Burkinabè e i piani ambiziosi per il futuro L’ong Reach è riconosciuta ufficialmente dallo Stato del Burkina Faso dal 2003 e contribuisce molto allo sviluppo delle popolazioni locali attraverso diversi progetti. Oltre alle sue attività tradizionali di sostegno a distanza, Reach Italia interviene nella regione del Sahel nell’ambito della sicurezza alimentare, della protezione dell’ambiente e della salute.
Reach Italia sta aumentando la sua presenza in Burkina Faso; venerdì 18 Ottobre 2013 con il patronato dell’Alto-Commissario della provincia dell’Oudalan, si è tenuta l’inaugurazione dei nuovi uffici di Gorom con la partecipazione del presidente di Reach Italia Carlo Schino, del coordinatore di Reach Africa Allain Long, di quelli del Mali, del Niger e del Burkina Faso. La cerimonia d’inaugurazione, coordinata dal comune di Gorom-Gorom, è stata caratterizzata da quattro interventi, la visita guidata ed il pranzo.

Il primo a prendere la parola, il secondo segretario del sindaco di Gorom-Gorom, che rappresentava quest’ultimo in missione, ha manifestato la sua gioia nell’accogliere gli invitati a quest’inaugurazione. Ha ringraziato Reach Italia per i suoi sforzi nell’aiuto ai bambini in difficoltà in varie scuole del comune, per il recupero delle terre a fini agricolo-pastorali, ribadendo il rafforzamento dei rapporti tra Gorom e Reach Italia dopo la concessione dei

DALL’AFRICA nuovi uffici. Ha augurato un buon soggiorno alla delegazione e ha promesso che la porta del comune di Gorom-Gorom rimarrà sempre aperta per le esigenze di Reach Italia. Il direttore di Reach Africa ha ringraziato gli invitati ed in particolare le autorità comunali che hanno voluto dare questo spazio alla sua ong. Proseguendo il suo intervento, ha svelato un piano ambizioso di Reach per il Sahel. L’ambizione è costruire un centro di formazione con riferimento ai fini agricolo-pastorali per integrare al sostegno a distanza una visione più larga dello sviluppo per la regione del Sahel Burkinabè e ha chiesto il sostegno di tutti per la riuscita di questo progetto.

 Il presidente di Reach Italia Carlo Schino, il penultimo ad intervenire, ha condiviso quanto detto dal direttore di Reach Africa per ringraziare tutti coloro che operano sul territorio. Si è dato disponibile a dare ogni appoggio necessario affinchè l’operato dell’ong sia sempre più visibile e capace di aiutare una fetta sempre più ampia della popolazione.

 Il rappresentante dell’Alto Commissariato ha ribadito il valore dell’operato di Reach per il Sahel Burkinabè, in particolare per la provincia dell’Oudalan, lodando in particolare il recupero delle terre fortemente degradate ai fini agricolo-pastorali, per l’educazione, l’inserimento socio-professionale, la tutela della salute delle popolazioni rurali vulnerabili, la lotta conto l’Aids e soprattutto la sicurezza alimentare. Prima di procedere al taglio del nastro simbolico, il rappresentante dell’Alto-Commissariato ha tenuto a ringraziare ancora una volta Reach per tutte le azioni compiute a favore della provincia dell’Oudalan.

Dopo il taglio del nastro simbolico, gli invitati hanno fatto una visita guidata ai locali, composti da un grande ingresso, da due uffici, una sala per riunioni, un’aula studio, due dormitori, un alloggio e da trattori muniti di un aratro delfino.
La cerimonia è terminata con un pranzo offerto agli invitati da Reach Italia/ Ufficio Africa.

Badolo Adama

Recupero delle terre: fotonotizia Nel Sahel Burkinabè il progetto per il recupero delle terre rappresenta una speranza per la popolazione; la fertilità del terreno è una delle risorse più importanti per lo sviluppo socio-economico di una delle zone più povere del mondo. A Gorom, nel Sahel, il recupero delle terre è una realtà, grazie all’impegno di Reach Italia questo progetto è cresciuto sempre di più. Il presidente di Reach Italia Carlo Schino e la responsabile dei progetti Manuela Faedda, durante il viaggio di monitoraggio in Burkina Faso, hanno partecipato all’inaugurazione dei nuovi uffici. Ecco le foto che mostrano quest’importante evento:

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Il Congo è in difficoltà, non abbandonateci!

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La crisi può mettere in difficoltà il sostegno a distanza che per il nostro paese è indispensabile Le condizioni socio-economiche e politiche della Repubblica Democratica del Congo sono molto difficili, in particolare la provincia del Nord Kivu soffre per il cospicuo spostamento della popolazione locale, la mancanza di alimenti e le problematiche nell’accesso ai servizi sociali di base, come l’acqua, le cure mediche, l’istruzione. Il quadro sociale è veramente drammatico: il tasso di mortalità infantile è molto elevato, quello di scolarità veramente basso. Molti bambini non sono entrati mai a scuola, altri sono costretti ad abbandonarla. La tenuta sociale della comunità è a rischio, i bambini sono fragili e vulnerabili in virtù anche del pericolo Aids. Non c’è la minima percezione riguardo alla costruzione di un proprio futuro, con poche opportunità d’impiego e basso livello d’integrazione sociale. Non c’è un programma valido per la sicurezza dei bambini che diventano vittima di tante forme di sfruttamento: gruppi armati, prostituzione, lavori forzati. La risposta di Reach Italia a questo disastro sociale è il sostegno a distanza, un’ancora di salvezza, un aiuto fondamentale per i bambini della Repubblica Democratica del Congo e del Nord Kivu. Proviamo una profonda riconoscenza per le azioni di Reach Italia, di grande impatto soprattutto per i bambini delle scuole di Rwese, Lukanga e Beni. Ogni anno, all’inizio dell’anno scolastico, è puntuale la distribuzione di materiale scolastico (quaderni lavagne, penne stilografiche, matite, scatole di strumenti) e dei

Iniziamo il 2014 con “Gesti di solidarietà 4” Bastano Euro 2,50 per aiutare il progetto “Mangio Anch’IO” di Reach Italia e puoi vincere uno dei tantissimi premi in palio L’estrazione avrà luogo domenica 5 gennaio 2014 ore 18 presso il Centro Socio Culturale Ferro di Cavallo in via Gregorovius 11 Perugia. Tra i 29 premi in palio si possono vincere: la crociera sul Mediterraneo, weekend soggiorno, cesti con alimenti e mol-

Metti la tua firma per la solidarietà!

grembiuli di colore bianco e blu. Si tratta di un momento di gioia, le attività scolastiche vanno molto bene, la giornata-tipo assomiglia ad un alunno italiano con le lezioni dalle 7:45 alle 13:00 con due pause alle 10:00 e alle 11:30. L’impegno di Reach Italia ha fatto in modo che si arrivasse anche al 70% di bambini sostenuti, ciò ha avuto grande valore per la Repubblica Democratica del Congo che ha firmato la dichiarazione di Dakar sull’accesso all’educazione. In alcune zone la situazione è diventata molto complicata con la guerra e le violenze in strada. Consapevoli che la crisi potrebbe mettere in difficoltà i sostenitori italiani, vi lanciamo un appello: non abbandonateci! Il vostro aiuto è fondamentale per combattere la dispersione scolastica, l’esposizione dei bambini alle violenze nelle strade e migliorare la situazione delle scuole. L’accesso all’istruzione è fondamentale anche per garantire l’integrazione alimentare, un baluardo indispensabile contro la mortalità infantile. I bambini che hanno campi coltivabili riescono a sopravvivere, gli altri invece a volte devono accontentarsi di un pasto al giorno e rischiano col tempo di essere vittima della malnutrizione. Non abbandonateci, continuate ad aiutarci!

Maganda Kakule, coordinatore Reach Italia a Beni/Rwese, Congo Nord Kivu

Reach Italia ONLUS missione bambini www.reachitalia.it

Con il progetto Mangio Anch’IO, REACH ITALIA garantisce 1 milione di pasti ogni anno scolastico ai bambini che frequentano le scuole in Africa. Il cibo è un diritto di TUTTI! Da 25 anni Reach Italia si impegna a garantire ai bambini dell’Africa i propri diritti attraverso il sostegno a distanza e ai progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo

to altro. La vincita migliore però è rappresentata dalla solicarietà: il ricavato di questa iniziativa sarà destinato alla realizzazione del progetto Mangio Anch’IO che si prefigge di offrire ogni anno scolastico 1 milione di pasti ai bambini che frequentano le scuole in Africa. Per informazioni sulla lotteria: www.reachitalia.it oppure 3351240730

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DALL’AFRICA

Il sostegno a distanza in Rwanda: speranza contro la malnutrizione e le malattie Reach Italia sostiene circa 600 bambini in Rwanda La situazione in Rwanda sta peggiorando, non ci sono informazioni precise in merito all’indice di crescita dell’infezione del virus HIV. Il principale argine al difondersi dell’HIV è rappresentato dall’impegno delle ong in prima linea per aiutare uno dei paesi più poveri del mondo come il Rwanda. Tra questi soggetti si annovera anche REACH ITALIA, associazione alla quale va la mia speciale gratitudine. Il partenariato di Reach Italia con ADRA Rwanda ha

L’allegro saluto dei bambini di Kigali

come mission il miglioramento della vita sociale dei bambini attraverso l’educazione, garantendo la fornitura di materiale scolastico e l’assistenza sanitaria anche per i bambini orfani e per i più vulnerabili. Ci sono circa 600 bambini aiutati attraverso Reach Italia che hanno completato il ciclo scolastico secondario. Essi ringraziano di cuore l’organizzazione per aver loro offerto la speranza che qualcosa di buono è ancora possibile fare. Tanti bambini sono anche migliorati nel rendimento scolastico apprezzando la possibilità di poter studiare e arricchire la propria personalità. Il Rwanda ha dinamiche sociali molto complesse, ci sono

varie tipologie di bambini in difficoltà: quelli che vivono in “case famiglia” gestite da bambini (autogestite), in case di cura, o in strada, in strutture specializzate, in conflitto con la legge, che hanno subito abusi sessuali, bambini lavoratori, affetti dall’AIDS/HIV, figli di mamme detenute o di famiglie molto bisognose, rifugiati e profughi, figli di mamme single, bambine che si sono sposate prematuramente. Tanti figli di famiglie povere hanno migliorato la loro vita attraverso il sostegno a distanza. Ricevendo un supporto per l’accesso all’educazione, le famiglie sono riuscite a risparmiare per l’acquisto di piccoli animali utili per la sopravvivenza, ma tanti bambini ancora restano malnutriti. A nome di tutti I bambini sostenuti a distanza, voglio esprimere il nostro ringraziamento per il supporto economico che mese dopo mese riceviamo attraverso l’associazione Reach Italia.

Aurea Kagwesage coordinatrice ADRA Rwanda

In Africa c’è bisogno del nostro aiuto, coinvolgi un amico a Natale I bambini dei paesi più poveri del mondo hanno bisogno del nostro aiuto. Il sostegno a distanza è un aiuto fondamentale per garantire l’istruzione, l’integrazione alimentare e le necessarie cure mediche ai bambini. Bisogna vivere il Natale lontano dalle tentazioni del consumismo e nei valori della solidarietà, dell’aiuto ai più deboli. Reach Italia riesce ad aiutare molti bambini grazie al vostro impegno che potrebbe diventare ancora più grande e importante coinvolgendo parenti ed amici nell’avventura del sostegno a distanza. Esso, oltre a donare la gioia di donare la felicità ai più piccoli, è uno straordinario strumento di scambio culturale, favorendo il confronto, l’arricchimento culturale anche per i nostri figli. Non c’è cosa più bella della corrispondenza con il bambino sostenuto che cresce a scuola grazie al nostro contributo. Cosa aspettate a trasmettere queste emozioni anche ai vostri amici?

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Viaggio in Burkina Faso, quante emozioni! Un’esperienza incredibile La visita agli uffici del progetto per il recupero delle terre ed i tanti stimoli del Burkina Faso Di ritorno dal mio ultimo viaggio a Ouagadougou non posso che pensare a quanto lascio ogni volta in quella terra lontana. Un pezzetto del mio cuore rimane rapito dalle sensazioni trasmesse dalla vita quotidiana in Burkina Faso. E’ passato ormai quasi un mese da quando nella realtà di Milano sono tornata a svolgere i miei compiti di tutti i giorni, sempre più convinta che bisogna fare di più per aiutare paesi e popolazioni piene di bisogni. E’ il 14 ottobre, giorno della partenza tanto atteso. Molto meno emozionata della prima volta, stavolta sai dove vai, cosa incontri, conosci chi devi incontrare, e non c’è più quell’ansia che ti prende la prima volta che affronti un viaggio in questi paesi. Ora a prendere il sopravvento è la voglia di tornare, di rivedere, di sperare con loro. Siamo in due, io e Carlo Schino, il presidente di Reach Italia. Il nostro soggiorno a Ouagadougou inizia con l’incontro dell’equipe dell’ufficio di coordinamento Reach in Africa: il direttore Allain Long, il capo contabile Olivier ed il responsabile dei progetti. Lo scopo è fornire il maggior sostegno possibile ai nostri collaboratori in loco volto al miglioramento dell’organizzazione ed al rafforzamento della cooperazione Italia-Africa.

Carlo Schino, presidente di Reach Italia controlla personalmente l’andamento del progetto

di aiutare. Parlare con loro, ma soprattutto ascoltarli (perché purtroppo di francese conosco molto poco), mi ha fatto molto riflettere; cercano sempre di cogliere il meglio da ogni situazione, si confrontano fra di loro dandosi consigli su come gestire alcune situazioni di disagio e colgono idee su progetti già esistenti in altri paesi per trasferirle, se possibile, anche nel loro. Abbiamo avuto il piacere di visitare insieme a loro il progetto “Recupero delle terre” a Gorom Gorom. Questo progetto, che coinvolge un territorio vastissimo dell’area saheliana del Burkina Faso, ha subito destato interesse anche per Mali e Niger. Sia Moudì che Dembele sono rimasti entusiasti nel vedere da vicino e dal vivo come una terra arida, ormai priva di ogni forma di vegetazione, possa tornare a produrre erba e piante per il pascolo. Hanno osservato con attenzione ogni singolo processo, i semi che queste nuove piante producono per la crescita della vegetazione dell’anno successivo e hanno subito pensato a quanto sarebbe meraviglioso poter coinvolgere anche i loro paesi. Insomma l’entusiasmo da parte loro non manca mai. Abbiamo molto da imparare da un atteggiamento così positivo e intraprendente! Approfittando della presenza di Carlo, è stata organizzata a Gorom Gorom l’inaugurazione della nuova sede degli uffici del progetto, che è stato possibile costruire grazie ai finanziamenti stanziati per l’anno 2012/2013 dalla Fondazione LUXDEV su un terreno donato dal comune di Gorom. E’ stata sicuramente un’ottima occasione per rincontrare tutta l’equipe del progetto e alcune autorità locali. L’inaugurazione si è conclusa con il classico taglio del nastro e la visita di tutti i locali. Da li poi la visita alla scuola di Gorom Est, qui ho provato le emozioni più forti del viaggio. I settanta bambini di ogni

Da sinistra: Adama Badolo, Fadiala Dembele e Moudì Dan Djibo all’incontro con la delegazione di Reach Italia in Burkina Faso

Ci raggiungono il giorno seguente i coordinatori dei progetti in Mali, Niger e Burkina, rispettivamente i signori Fadiala Dembele, Moudì Dan Djibo e Adama Badolo. Devo ammettere che Reach Italia ha dei collaboratori veramente fantastici. Quello che più mi colpisce di questi uomini è che sono animati da una passione indescrivibile nell’aiutare i bambini ed il loro paese. Nonostante le difficoltà non manchino, sono sempre spinti dal desiderio di fare, di costruire,

Allain Long, direttore Reach Afrique e Carlo Schino assieme ai rappresentanti di Reach Niger, Mali e Burkina Faso

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classe, per accoglierci, erano subito pronti ad intonare un canto di benvenuto e a regalarci sorrisi stupendi. E come rimanere insensibili davanti a tanta tenerezza? Come non farsi prendere dall’emozione quando un bimbo ti guarda negli occhi e dall’espressione dei suoi occhi capisci che per lui sei un’ancora di salvezza? In questi giorni trascorsi con i nostri amici e collaboratori e con questi bambini, ho avuto molto da imparare. Dai più grandi sicuramente che il desiderio di realizzare i “sogni” per il bene di altri non deve mai venire meno. Siamo partiti per Ouagadougou con l’idea di incoraggiare e stimolare i nostri collaboratori, ma vi assicuro che sono stati loro a stimolare me. Dai più piccoli invece l’ingenuità e la spontaneità che nella nostra realtà talvolta si perde. Sono rientrata a malincuore, ma ci ritorno anche per bere quel tè, che ad ogni ora del giorno sono sempre pronti ad offrirti nei loro “bicchierini” e che rigorosamente si prepara per strada! Arrivederci al prossimo viaggio.

Manuela Faedda responsabile ufficio progetti

Sostegno a distanza: il “miracolo” di Reach Italia nella Repubblica Democratica del Congo Il 2 Settembre è iniziato l’anno scolastico, rinnovato il sostegno a distanza per circa 800 bambini tra Nord Kivu e Katanga Circa 4 milioni di bambini in età scolastica sono privati dell’educazione nella Repubblica Democratica del Congo. Fra le cause principali di questa difficoltà figurano la povertà delle famiglie, la distruzione delle infrastrutture scolastiche di base negli ambienti rurali durante i confliti armati, la carenza di materiale scolastico, le difficoltà nell’usufruire delle cure mediche e tanti altri problemi che caratterizzano uno dei paesi più poveri del mondo. L’immagine sottostante mostra i bambini in età scolastica che vendono funghi e frutta per la sopravvivenza delle loro famiglie a detrimento della loro educazione. Grazie al programma di sostegno realizzato da Reach Italia nella Repubblica Democratica del Congo durante l’anno 2013, circa 763 bambini in età scolastica hanno potuto accedere all’istruzione tra Katanga e Nord Kivu. Reach Italia ha fornito loro il materiale

DALL’AFRICA

Bambini in età scolare costretti a vivere in strada, vendendo funghi e frutta per sopravvivere

scolastico necessario e sostenuto il pagamento delle tasse scolastiche. L’intervento dell’associazione è compiuto nella provincia del Katanga, più precisamente a Lubumbashi, nel distretto dell’alto Katanga e in quello dell’alto Lomami mentre nel Nord Kivu riguarda i territori del Lubero e del Beni. Da gennaio 2013, le attività si svolgono senza incidenti di rilievo, a parte qualche caso d’intemperanza causato da bande armate nelle città di Goma e di Beni nel Nord Kivu, a Mitwaba, Pweto, Kalemie e Lubumbashi nella provincia del Katanga.

I bambini della scuola materna di Lukanda, Congo Nord Kivu, mandano il loro saluto ai sostenitori italiani

La situazione è sempre, però, molto tesa; il lavoro di Reach Italia è chiamato a fronteggiare la disperazione sociale che colpisce la Repubblica Democratica del Congo. La guerra e il banditismo rendono le condizioni di vita sempre più difficili nel Congo democratico, dove regna l’insicurezza e la povertà, visto il declino dell’agricoltura come contributo per l’autosussistenza, con il timore che ci siano poi i combattimenti dei gruppi armati. In questo contesto il tasso d’analfabetismo aumenta vertiginosamente, perciò la risposta più importante è fare in modo che i giovani vadano a scuola, sfuggano a violenze e povertà e possano immaginare un futuro diverso attraverso la cultura. E’ questo il “miracolo” che prova a fare Reach Italia nella Repubblica Democratica del Congo; per riuscirci, abbiamo bisogno del vostro aiuto, del sostegno a distanza ai bambini.

Godefroid Chalwe coordinatore Reach R.D.Congo

Tutti gli articoli della sezione Dall’Africa sono stati tradotti cercando di mantenere la forma e l’autenticità dell’originale ricevuto dai nostri collaboratori in Africa

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Il progetto per il recupero delle terre su “Il Fatto Quotidiano” L’aratura a mezze lune, la tecnica di Venanzio Vallerani e il recupero delle terre nel Sahel Burkinabè La fertilità del terreno per dare una prospettiva allo sviluppo sociale ed economico dei paesi più poveri del mondo; è questa la filosofia alla base del progetto per il recupero delle terre di Reach Italia in Burkina Faso. Questo progetto ha migliorato la condizione socio-economica di uno dei paesi più poveri del mondo, benefici che hanno colpito anche Jacopo Fo de “Il Fatto Quotidiano” che ha dedicato al recupero delle terre un bellissimo articolo dal titolo “Il contadino nero che fermò il deserto”:

le autorità, invece di aiutarlo, iniziano a perseguitarlo perché scava le buche senza autorizzazione su terreni pubblici e privati. Sawadogo è costretto a fuggire nella savana per evitare l’arresto. Ma pur vivendo in clandestinità continua a scavare buche e a riempirle di cacca e vegetali. Passano gli anni e i contadini della zona si rendono conto che grazie al lavoro di Sawadogo centinaia di ettari sono tornati a essere produttivi e così si mettono anche loro a scavare buche. La storia di quest’uomo ricorda Elzéard Bouffier il pastore francese che piantando alberi ogni giorno per decenni fa ricrescere una foresta, fa rinascere le fonti d’acqua e fa tornare gli abitanti sulle pendici inaridite di una montagna disboscata. Vedi L’uomo che piantava gli alberi, di Jean Giono, ma non è chiaro se sia una storia vera o inventata… L’Associazione svizzera Deserto Verde, a qualche centinaio di chilometri dal villaggio dove vive Yacouba Sawadogo, ha lanciato 10 anni fa un’iniziativa altrettanto eroica. Seguendo la stessa linea di pensiero i ragazzi dell’Associazione hanno deciso di rendere fertili 3.0000 ettari di deserto (30 milioni di mq). Ma poi hanno esagerato e sono arrivati a 3.500 ettari, al costo di 80-120 euro a ettaro. La tecnica utilizzata è l’aratura a mezze lune, inventata dall’agronomo Venanzio Vallerani di Perugia che ha costruito un aratro molto particolare, enorme (video). Invece di produrre un solco lineare l’aratro rovescia il terreno creando un solco formato da una fila buche a forma di mezza luna. Si piantano quindi piante spinose striscianti nel punto più profondo e quindi più umido. Piante scelte per la loro capacità di sviluppare rapidamente le radici in profondità. Ma non vengono piantati semi ma escrementi di capre che hanno pascolato dove queste piante crescono spontaneamente. Questi escrementi contengono i semi, che non vengono rubati da animali e insetti proprio perché sono coperti dagli escrementi e hanno un sapore un po’ caccoso che perfino alle formiche rosse gli vien da vomitare (per saperne di più: sito/libro).

Yacouba Sawadogo è un contadino povero che vive in un’area tra le più arretrate del mondo, in Burkina Faso. All’inizio degli anni Ottanta Sawadogo si accorge che il deserto continua ad avanzare e decide di fare qualche cosa per fermarlo. Inizia a scavare buche e a riempirle con sterco e pezzetti di legno e foglie. Quando piove l’acqua si accumula nella fenditura e penetra in profondità nel terreno. Nel giro di tre anni la vegetazione cresce, piante striscianti appositamente piantate escono dal buco e coprono il terreno tra un buco e l’altro. In questo modo si crea una protezione del suolo dal vento e dal sole, aumenta l’umidità, arrivano gli insetti, nascono altre piante, il vento ruba meno sostanze al terreno e anzi le foglie bloccano polvere e sabbia trasportata dal vento che arricchiscono il terreno… così si riforma l’humus. Sawadogo lavora da solo e ben presto

Ora questi baldi svizzeri di Deserto Verde hanno iniziato un progetto analogo in Mongolia. Avete presente il Deserto Mongolo? Andate a vederlo adesso perché entro 10 anni non ci sarà più. Le domande che mi vengono alla mente sono 5: 1) Quanti ettari potremmo recuperare con il costo di un giorno della guerra in Iraq e in Afghanistan? 2) Quante onlus non conoscono e quindi non utilizzano queste tecniche straordinarie? 3) Quanti giornali italiani hanno raccontato che grazie idee come quelle di Sawadogo, di Vallerai e degli altri arrestatori di deserti, si stanno recuperando grandi estensioni di terreno? 4) Come facciamo a contribuire alla diffusione di queste tecniche? 5) Quanti altri sistemi rivoluzionari e utili per il terzo mondo vengono utilizzati con successo ma sono poco diffusi? Stiamo vivendo una grande rivoluzione che sta liberando milioni di persone dalla miseria. Un balzo in avanti che segue decenni di lento miglioramento (vedi gli studi statistici di Hans Rosling: “Un nuovo sguardo sulla povertà” un video oltretutto divertente). Questa rivoluzione cammina su nuove idee sociali e produttive e un diverso modo di concepire la cooperazione.

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DALLE SEZIONI Dove arrivano le tecnologie morbide cambiano radicalmente le condizioni di vita delle persone. Ma queste conoscenze stentano a diffondersi. Il Nuovo Comitato Nobel per i Disabili lancia un censimento di queste tecniche e una campagna di informazione rivolta alle onlus e alle associazioni locali impegnate nello sviluppo. Raccogliere informazioni e diffonderle è la cosa che sappiamo fare meglio e ci pare un’iniziativa che può avere utilità concreta… Amiamo la tecnologia intelligente.

Fonte: Jacopo Fo per “Il Fatto Quotidiano”, articolo pubblicato il 14 Settembre 2013

Natale a Genova, le iniziative di Reach Italia sul territorio

La bottega del dono solidale di Piazza dei Truogoli è sempre più un punto di riferimento per la città Natale s’avvicina e anche a Genova sono tante le iniziative di Reach Italia in programma. Va avanti senza sosta il progetto “Creagioco” nella bottega del dono di Piazza dei Truogoli di Santa Brigida. Ha raccolto molta partecipazione nelle ultime settimane il laboratorio “Crea il tuo giocattolo” organizzato con l’associazione “Il Pentolino”. Il Pentolino è un’organizzazione di educatori e psicologi nata a Genova dall’esigenza e volontà di creare alternative culturali ed educative, mettendo a disposizione formazione, professionalità e fantasia. Tutto è iniziato due anni fa dalla città e dai quartieri, con attività su tematiche d’interesse sociale per grandi e piccini: giochi e compiti in piazza, feste e momenti d’incontro, laboratori. I’intento è quello di scavalcare i limiti dell’individualismo attraverso la partecipazione, l’autorganizzazione per la solidarietà. A marzo

Natalia Balanuti collabora con Reach Italia per il progetto CREAGIOCO a Genova

REACH ITALIA CAMBIA SEDE Cari sostenitori e amici, vi comunichiamo che la sede centrale dell’associazione Reach Italia si è trasferita a Milano, in Piazza Bertarelli 2. I numeri di telefono sono rimasti invariati. l’iniziativa si è costituita Associazione di Promozione Sociale per poter continuare, realizzare e migliorare i progetti sul territorio. Lo scopo è quello di creare nuove opportunità di vita, per costruire insieme alle persone un percorso che ponga profonda attenzione alla realtà concreta in cui si vive con particolare interesse alle difficoltà che quotidianamente si incontrano in particolare verso i più piccoli. Grazie all’adesione di Colgate s.p.a e del Cenacolo Odontostomatologico Ligure ONLUS, alcune giornate nell’ambito del progetto “Creagioco” sono state dedicate alla prevenzione dentale. Colgate ha fornito kit utili ai bambini in forma gioco con test adesivi e didattici sulla prevenzione orale e dentale. I medici, gli amici di Reach Italia del Cenacolo ligure, in particolare i Dott.ri Armanino, Sadeghi e Rapetti dell’Ordine di Genova presenzieranno agli incontri con interventi, approfondimenti sul tema, oltre alla presenza del Dott. Marco Ventura, psicoterapeuta, e della dott.ssa Angela Burlando, curatrice del progetto. I bambini dei centri interessati, dopo i compiti e la merenda, si confrontano con i medici presenti rispetto le tematiche legate alla cura e alla salute dei loro denti e non solo. La dimensione dell’incontro, del confronto anima la bottega del dono solidale di Genova; così dal 22 Novembre Reach Italia organizza “Vieni a prendere il thè in bottega”, iniziativa curata da Marina Grondona. Gli incontri si stanno tenendo nella sala thè interna ed esterna del ristorante; i sostenitori di Reach Italia potranno conoscersi e confrontarsi. Dal 1 al 23 Dicembre dalle ore 10:00 alle ore 19:00 la bottega del dono solidale di Reach Italia espone al mercatino di San Nicola, in zona Piccapietra, nel cuore della città, a soli 50 metri dal teatro “Carlo Felice” di Genova e dalla Galleria Mazzini. Dal 6 Dicembre, invece, è ripresa in bottega la rassegna “Arte e solidarietà” con le esposizioni di artisti amici di Reach Italia: Nicola Soriani, Ruxi Dalmazio, Stefanie Schroll, Adriana Romeo, Schiram Elisabetta, Fulvio Antonino.

Ciro Troise

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Reach Italia e “Te lo regalo se vieni a prenderlo”, i progetti che mi hanno ridato l’entusiasmo La giornalista Johann Rossi Mason racconta l’esperienza con Reach Italia e con il gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo” C’è un detto che dice La vita è quello che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti. Ed è anche vero che non è possibile controllare tutto, nonostante ci sforziamo. Esistono molti momenti nell’esistenza di ognuno in cui forse sarebbe meglio fermarsi e attendere che la vita ci sorprenda. Ecco allora che sulla tua strada arrivano in maniera apparentemente casuale progetti, scopi e soprattutto persone. Questa è la storia di una casa, ma soprattutto di tanti cuori. E’ la storia di una mamma che scompare improvvisamente e troppo presto e di una figlia unica che rimane a guardare attonita gli oggetti raccolti in una vita. Oggetti che lei desidera abbiano una nuova vita, che non siano gettati o chiusi in una soffitta ma che possano far felici altre persone, centinaia di persone, studenti, collezionisti, artigiane, persone qualunque e speciali. Ecco come comincia questa storia, possibile grazie ad internet e al social network Facebook che ospita il gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo”. Per giorni e giorni ho postato oggetti e accolto persone, ognuna, come una formichina laboriosa, mi ha aiutata a liberare la casa, ognuna sta facendo rivivere la memoria di mia mamma. E poi un giorno è arrivata una donna, il Generale la chiamo io, l’energia pura, la voglia di fare, la dedizione ai bambini che Reach Italia sostiene. Era forse ciò che aspettavo, qualcosa a cui aderire, mia madre era stata sempre molto generosa con chi aveva meno, tra le sue carte ho trovato decine di bollettini postali alle più svariate associazioni benefiche. Era lo scopo giusto, sentivo che lei avrebbe approvato. Ho così contribuito alle attività di Reach Italia ma soprattutto ho trovato un’amica e una donna capace di essere materna. Credo che nessuno l’abbia mai abbracciata quanto me, ogni occasione è buona per stringerla. Sono diventata un habitué dei mercatini romani ma il cuore della storia è che ognuno nel proprio piccolo può dare qualcosa di sé, cose di lusso come il tempo, l’affetto, uno scopo. Nel frattempo il gruppo, fondato da Salvatore Benvenuto, ha continuato ad aiutarmi. Mi hanno ringraziata tante volte ma non sanno ciò che loro hanno fatto per me in un momento in cui riuscire

nell’impresa mi sembrava impossibile. E’ così, nel momento in cui ti senti impotente, il Signore ti invia le sue forze. La mia è un’altra donna, un’altra mamma, Pamela Priore, una degli amministratori del gruppo del Lazio e ora sorella, migliore amica, tutto. Insieme come due sorelle, pronte a sorreggersi in ogni momento, anche quando l’idea sembra troppo folle: dimostrare che con i regali degli utenti è possibile arredare una casa, senza comprare un solo chiodo, una tenda della doccia, men che meno la cucina. Dimostrare che è possibile grazie alla solidarietà e alla voglia di essere più ecologici, trasformare cose che potrebbero finire nel cassonetto in oggetti di arredamento “shabby” per creare un ambiente funzionale e delizioso. In ventiquattro ore Pamela trova una volontaria che ci mette a disposizione l’immobile, un piccolo appartamento completamente vuoto da arredare a nostro piacimento. Un atto di disponibilità ma anche di follia, ma a noi le persone piacciono così. Nasce così il Progetto Casa dei Regali, due mesi per trovare il necessario, sistemarlo e arredare la casa che tornerà poi nella disponibilità della proprietaria, comprensiva degli oggetti che le sono stati regalati e che ha provveduto personalmente a ritirare, rispettando in pieno lo spirito del nostro gruppo. Progetto che accoglie da subito l’entusiasmo di tutti; ci offrono il loro aiuto falegnami, elettricisti, architetti e soprattutto persone disposte a donare gli oggetti da noi richiesti cercando nelle loro credenze, cantine e soffitte.

Johann e un caro amico di Reach Italia a Roma, Gianni D’amato

Maria Ester Profumo e Francesco Traversa donano la libreria e il divano, un azzurro delicato che da il via allo stile del salotto, ispirato ai colori del Lago di Castel Gandolfo che si vede dalle romantiche finestre. La coppia aggiunge all’atto già generoso anche una serie di oggetti etnici per il mercatino del Reach Italia. L’amica Agnese dona lenzuola e asciugamani, altri i bicchieri, chi il tavolo, chi il piumino per il letto, chi addirittura l’intera cucina… Io e Pamela insieme ai nostri generosi figli doniamo oggetti ma soprattutto il nostro tempo, forse la risorsa più preziosa di questa epoca frenetica. Ci segue costantemente, anche ai mercatini, la piccola Maggie, la cagnolina di mia madre ormai nominata ‘mascotte’ di tutte le attività, anche lei cane generoso e paziente che nelle varie operazioni è stata pitturata per sbaglio. E, mentre facciamo progetti ambiziosi, talora dimentichiamo che per fare qualcosa di bello che ci fa stare bene ci vuole poco, pochissimo e che le persone hanno davvero voglia di rendersi utili, di partecipare a qualcosa e che non tutto può essere comprato. L’entusiasmo, ad esempio, non ha prezzo.

Johann Rossi Mason

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La Bottega del Dono Solidale di Firenze, una realtà in costante crescita! Una realtà con il principio della trasparenza al primo posto

La Bottega del Dono Solidale di Firenze nasce nel novembre del 2008 grazie all’impegno di alcuni volontari e soci di Reach Italia Onlus, un’associazione che si occupa principalmente di sostegno a distanza di bambini in difficoltà in varie parti del mondo. Il principale scopo della Bottega del Dono Solidale è la raccolta di fondi per finanziare i progetti di Reach Italia Onlus (vedi sito www.reachitalia.it). Tale scopo è perseguito attraverso la vendita di oggettistica africana, di prodotti dell’artigianato locale fiorentino, di vari oggetti usati (vestiario, accessori d’abbigliamento, biancheria, oggettistica, ecc.), di prodotti nuovi invenduti provenienti da varie aziende che collaborano con la bottega, di piccola mobilia, di manufatti forgiati dai propri volontari e di quant’altro venga donato alla bottega. Naturalmente tale lavoro si basa su una fitta rete di collaboratori e amici che vogliono donare qualcosa, senza ricevere in cambio nessun compenso economico. Particolare importanza, pertanto, assume l’operato di cernita che deve essere fatto a monte di tutti gli oggetti e prodotti che vengono donati: solo quelli in buono stato e con un mercato potenziale vengono poi proposti ai “clienti” della Bottega del Dono Solidale. Gli altri sono donati, qualora ancora di una certa utilità, ad associazioni che operano sul territorio per l’assistenza agli indigenti. Nel perseguire il suo scopo principale di raccolta fondi, la Bottega del Dono Solidale divulga e fa conoscere ai propri fruitori l’operato di Reach Italia Onlus e con lei le altre associazioni o organizzazioni che collaborano alle attività della bottega: si promuove il sostegno a distan-

za dei bambini (SaD) e si fa conoscere al pubblico i vari progetti che Reach Italia porta avanti nel mondo. Tutto ciò avviene attraverso la consegna di volantini informativi e la comunicazione d’iniziative che si svolgono durante l’anno, anche sul territorio fiorentino. Dietro la supervisione di Reach Italia Onlus, le attività della Bottega del Dono Solidale sono attuate grazie al servizio volontario di collaboratori e soci che operano in turni settimanali, facendo in modo che la stessa bottega possa essere aperta per buona parte della settimana. Naturalmente tale lavoro non può essere affidato esclusivamente al volontariato, per cui tra le spese necessarie per far funzionare la bottega c’è quella di un dipendente part-time che opera, coordina e sovraintende il tutto. Per tutto questo i “clienti” esprimono il loro apprezzamento, non solo a parole, ma anche con i fatti, preferendo fare acquisti presso la “bottega” in Via Guelfa n. 28r a Firenze, invece che nei tradizionali negozi. Ciò si vede anche dall’andamento delle entrate che dal 2009 (€. 10.860) sono costantemente cresciute negli anni successivi arrivando agli €. 32.247 dello scorso anno (2012). Per quest’anno (2013) si prevede di chiudere con un leggero calo delle entrate, dovuto probabilmente alla crisi, che colpisce anche il settore della solidarietà. Comunque alla fine di ottobre le entrate si sono attestate su €. 25.569. La Bottega del Dono Solidale ha, in questi primi dieci mesi dell’anno (da gennaio a ottobre), rilasciato 1572 ricevute, che testimoniano un costante afflusso di clienti che hanno fatto acquisti solidali, oltre ad almeno altrettanti che hanno visitato la bottega e ai quali sono stati distribuiti volantini illustrativi e spiegato i progetti di Reach Italia Onlus. Tutto questo fa della Bottega del Dono Solidale non un negozio commerciale, ma uno spazio nel quale la merce è offerta al pubblico in cambio di un corrispettivo economico che va ad alimentare direttamente i fondi che Reach Italia Onlus destina al finanziamento dei propri progetti solidali e di alto spessore etico. La merce offerta assume allora il carattere di “oggetto solidale”, che viene sempre spiegato ai “clienti” fruitori della bottega, anche attraverso appositi cartelli e volantini che illustrano tutti i destinatari della raccolta fondi, sia diretti che indiretti perché il principio di trasparenza è sempre messo al primo posto, sia da parte del personale dipendente che da parte dei volontari.

Paola C. Papini

SOSTIENI A DISTANZA UN BAMBINO, RITAGLIA QUESTO MODULO E SPEDISCICELO via email all’indirizzo: sostegno@reachitalia.org oppure via fax allo 02.66010030 Ti contatteremo al più presto e ti invieremo la carta d’identità con la fotografia del TUO bambino e l’indirizzo per corrispondere direttamente con lui. Nome ........................................................................ Cognome........................................................................ Telefono/cellulare ........................................................ Indrizzo email ................................................................

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SOSTEGNO A DISTANZA significa scuola, cibo, assistenza sanitaria, speranza...

La scuola è un regalo per la vita!


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