REACH ITALIA NOTIZIE

Page 1

REACH ITALIA NOTIZIE www.reachitalia.it - reachitalia.wordpress.com


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH IT Sommario Reach Italia per l’Africa Aumenta la fame nel mondo ..............................................................................................(pag. 3) Luce per i compiti ............................................................................................................(pag. 4) Fare del bene è 5 volte più facile ........................................................................................(pag. 5) Niger - missionario rapito in una zona di guerra Bottega del dono di Cesena..............................................................................................(pag. 6) Stiamo progettando un Natale strepitoso Riempiamo il container ............................................................................................................(pag. 7) Tra Roma e Parigi è guerra d’Africa. E ora l’Italia sfida Macron in Niger ....................................(pag. 8) Burkina Faso: musulmani e cristiani insieme frenano il terrorismo ..........................................(pag. 9)

Anno XXVIII n.3 luglio-settembre 2018 - Editrice Reach Italia ONLUS Sede legale: Milano, Via Ceriani 4 - Sede operativa: Milano, Piazza Bertarelli 2 - tel: 02.660.400.62/02.61.75.579 www.reachitalia.it news@reachitalia.it - C.F. 97061580151 P.IVA 04237030962 - R.O.C. 12429 del 14/02/2004 - Aut. n. 88 del 23.02.90 Tribunale di Milano - Organo trimestrale di Reach Italia ONLUS - Sped. in a. p. art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Milano - Direttore responsabile: Carlo Schino - Redazione: Fabrizio Fratus - Per donazioni: C/C POSTALE: 59692202 - BANCA POPOLARE DI SONDRIO ag. 29 Cinisello Balsamo IBAN: IT54I0569632930000004444X70 - BANCA PROSSIMA filiale 05000 di Milano IBAN: IT48E0335901600100000008708

ww.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reac 2


TALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE R Reach Italia per l’Africa Trent’anni fa, quando è nata, Reach Italia aveva l’obbiettivo di aiutare i bambini dei paesi più poveri ad avere cibo, cure mediche , istruzione. Poi è arrivata la scuola di meccanica perché imparassero un mestiere, il recupero delle terre perché potessero produrre autonomamente foraggio e tanti altri progetti più circoscritti ma non meno importanti. Oggi con questa migrazione biblica ci chiediamo se dobbiamo spostare il nostro obbiettivo ad aiuti qui, in Italia, dove arrivano privi di tutto. La risposta è NO, siamo convinti che le problematiche si risolvano all’origine e quindi in Africa. Ovviamente è importante l’accoglienza, l’aiuto, ma ancora più importante è creare una situazione ambientale, sociale e politica più favorevole nei loro paesi di origine così da permettere a queste persone di vivere dignitosamente lì dove sono nati e dove hanno le loro radici. Facile a dirsi ma non a farsi, ci si scontra con realtà di guerre, dittature, terrorismo, corruzione da cui fuggono queste genti, ma c’è anche un’ampia fascia di popolazione che vuole e lotta per una società più moderna e vicina ai bisogni di tutti e che non perda il suo legame con la cultura dei padri. Reach Italia vuole aiutare queste persone a sviluppare quei progetti che consentano di non abbandonare le proprie terre favorendo la conoscenza, con la scolarizzazione, il lavoro, con la creazione anche di piccole imprese locali, e il recupero delle terre strappate all’avanzata del deserto; strumenti che possano renderli più consapevoli

LA REDAZIONE ed indipendenti e che restituiscano la dignità che appartiene a loro. Le migrazioni ci sono sempre state e continueranno ad esserci, ma poter vivere nel proprio paese con le tradizioni, gli usi e i costumi, la stessa lingua, anzi gli stessi dialetti, è la cosa più bella per qualsiasi essere umano. Aiutiamoli ed aiutateci a far si che possano rimanere nei loro territori di origine.

Fulvia Santopietro Vicepresidente di Reach Italia

Aumenta la fame nel mondo La fame nel mondo è tornata a crescere: nel 2017 sono aumentate in modo incredibile le persone denutrite sino ad arrivare a oltre 821 milioni di persone, più di una persona su otto della popolazione mondiale. In numeri freddi fanno comprendere come si stia tornando ai livelli di 10 anni fa, ma dobbiamo ricordarci che i numeri, in questo caso, sono persone che soffrono, che non hanno cibo, che ogni giorno vivono di speranza. Basta leggere l’ultimo rapporto dell’Onu dal titolo: “Lo stato di sicurezza alimentare e nutrizione nel mondo”, presentato dalle agenzie delle Nazioni Unite, Fao, Ifad, Pam, Unicef e

chitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitali 3


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH IT Luce per i compiti Gli alunni della scuola Biron hanno ricevuto delle lampade nell’ambito del progetto “Una lampada per l’Africa”

Un pasto caldo e nutriente è per tutti nelle scuole Reach

Oms, per capire la drammaticità della situazione. Il continente in cui l’aumento delle difficoltà nel trovare cibo è in costante aumento è dall’Africa, la fame è cresciuta praticamente ovunque nel territorio africano. Anche in altre parti del mondo si registrano aumenti, in modo ridotto, ma di aumenti sempre si parla: in America Latina. Sembrano invece stabile la parte est dell’Europa e l’Asia.

Lo scorso aprile, gli alunni della scuola REACH di Biron hanno vissuto una giornata eccezionale. Grazie al progetto del Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il governo taiwanese, “Una lampada per l’Africa”, hanno ricevuto le lampade che sfruttano l’energia solare. Il progetto iniziato nel 2011 ha già risposto alle necessità di numerosi beneficiari in Burkina Faso. Alla quarta fase del progetto lanciato a gennaio 2017, che consisteva nella distribuzione di 78.000 lampade, la scuola di Biron è stata scelta tra i beneficiari. Il 5 marzo l’ispettorato dell’istruzione di base di Bourasso, a cui appartiene la scuola Reach di Biron, aveva invitato la direttrice della scuola e il presidente dell’Associazione dei genitori degli alunni (APE) per consegnarle le 218 lampade destinate a questa scuola.

Se si è fatto molto per diminuire la malnutrizione dei bambini va ben specificato che si deve fare di più, sono circa 151 milioni i bimbi sotto i cinque anni (22% nel mondo) colpiti da arresto della crescita per denutrizione. Sono diverse le cause per l’aumento della fame, tra queste troviamo indicato l’aumento dei conflitti, i rallentamenti economici, la variazione del clima. Il cambio del clima, nello specifico, ha causato notevoli problemi alla produzione di cibo in alcuni territorio, molti analisti prevedono un peggioramento e infatti nei prossimi anni, oltre alla fame, le proiezioni parlano di un aumento del problema dell’acqua, sia per dissetarsi come per produrre prodotti dalla terra. Se nei progetti delle organizzazioni internazionali la diminuzione della fame nel mondo era tra i principali obiettivi, oggi sappiamo con assoluta certezza del fallimento e, purtroppo, incombe un nuovo pericolo, la diminuzione all’accesso all’acqua. Servono politiche concrete per migliorare la situazione di tantissime persone e tra queste un numero crescente di bambini. Ogni nostra azione è importante, ecco perché il sostegno a distanza è il migliore modo per intervenire nei paesi in difficolta, grazie a questa metodologia non si hanno problemi burocratici come di organizzazione tra paesi differenti. Si aiutano bambini in modo diretto e assieme a loro anche le famiglie di appartenenza. Un metodo semplice, sicuro e unico.

Fabrizio Fratus responsabile comunicazioni di Reach Italia

Allievo e sua madre ricevono la lampada solare

Questo dono è molto importante in quanto migliora le condizioni in cui gli allievi preparano i loro compiti la sera, nelle capanne e rafforza la qualità dell’educazione a livello globale. Il 13 aprile, la scuola ha organizzato una cerimonia speciale per la consegna di questi kit. Con l’occasione erano presenti, oltre agli allievi, tutti gli insegnanti e numerosi genitori. La direttrice della scuola ha esposto il suo discorso in cui ha sottolineato l’importanza di questo dono per la riuscita scolastica degli alunni e ha sensibilizzato i genitori per il mantenimento di questo dono a uso esclusivo per la realizzazione dei compiti e il miglioramento dello studio. In questo senso, per aumentare il tempo d’utilizzo di questo dono nel tempo e per permettere a più promozioni di allievi di beneficiare di questo dono, durante le vacanze le lampade saranno custodite nel magazzino della scuola.

ww.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reac 4


TALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE R DALL’AFRICA

Fare del bene è 5 volte più facile Spesso non sappiamo come fare del bene e vorremmo aiutare i bambini, ecco che qualcuno ci sottopone l’idea del sostegno a distanza, ma perché il SaD è un ottimo modo per aiutare un bambino?

1.Cibo:

In questi ultimi anni la scarsità di cibo è aumentata progressivamente e nel continente Africano è una costante, i bambino sono coloro che subiscono maggiormente questa situazione. Nei paesi dove la nostra organizzazione agisce si vive con meno di un dollaro al giorno. Il Sostegno a distanza di Reach garantisce un pasto adeguato al bambino sostenuto e, grazie a diversi fattori, si potrà dare da cibo anche ad altri bambini senza un sostenitore. Un’allieva della scuola Biron con la sua lampada solare

Il presidente APE ha preso la parola e, a nome di tutti i genitori, ha ringraziato gli insegnanti e i donatori per tutti gli sforzi che essi compiono per aiutare gli alunni di Biron e si è preso l’impegno di vegliare per il buon funzionamento di queste lampade ricevute in dono.

2.Istruzione:

Molti bambini invece di andare a scuola iniziano a lavorare molto piccoli; grazia al sostegno a distanza si può evitare questa situazione dando a loro una formazione che gli permetterà di costruirsi un futuro. Infatti, in molti paesi dell’Africa, molte persone non sanno leggere e scrivere.

3.Salute:

Tra le grandi problematiche dell’Africa c’è quella della salute, ecco perché Reach Italia garantisce cure di base per i bambini che vanno a scuola.

4.Acqua:

La mancanza dell’acqua in Africa è risaputa, ma la nostra associazione promuove progetti per lo sviluppo di pozzi nelle scuole, i bambini grazie al sostegno a distanza hanno quindi l’acqua necessaria.

5.Un futuro: Insegnante e allunno della scuola di Biron

Il progetto « Una lampada per l’Africa » viene incontro anche alla necessità di Reach Italia di premiare i migliori alunni e insegnanti. Reach ha pianificato ed eseguito questa attività sin da febbraio 2017, iniziando dalle scuole Nemena e Biron. Il nostro più ardente desiderio è poter regalare i kit solari in tutte le scuole partner.

Responsabile progetto Burkina Faso Adama Badolo

Se vi state ancora chiedendo perché sostenere un bambino a distanza, ecco un ulteriore motivo: i progetti messi in atto non si rivolgono solo al bambino ma all’intera comunità in cui vive. Il tuo contributo significa regalare un futuro a chi sarebbe condannato alla fame e alla miseria. Significa regalare una speranza.

Non aspettare sostieni e fai sostenere un bambino, il migliore modo di aiutare le persone in difficoltà

chitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitali Gli articoli contrassegnati sono stati tradotti cercando di mantenere la forma e l’autenticità dell’originale ricevuto dai nostri collaboratori in Africa 5


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH IT Niger – «Missionario rapito in una zona di guerra»

Bottega del dono di Cesena La nostra bottega del dono, nel periodo estivo non è andata in vacanza, ma si è “trasferita” nei luoghi di festa e di convivialità organizzati nel territorio Cesenate. Eventi organizzati dai quartieri, dai centri sociali, nelle feste di partito o da altre associazioni di volontariato.

19 settembre 2018 «Il triangolo tra Niger, Burkina Faso e Mali è una zona off-limits dalla quale non filtrano informazioni ufficiali e dove Stati Uniti e Francia stanno combattendo una guerra silenziosa». Simone Teggi, cooperante dell’ong Cospe, parla con l’agenzia «Dire» dopo il rapimento di padre Pierluigi Maccalli. Secondo le informazioni disponibili, il religioso sarebbe stato sequestrato la notte scorsa nella località di Gourmancè, non lontano dalla frontiera con il Burkina Faso. «L’ultima volta che sono stato in quella zona, a Tera, ho visto i segni del conflitto che gli eserciti stranieri combattono con i gruppi islamisti – dice Teggi -: in un giorno solo ho incrociato 30 camion e blindati dell’esercito francese in arrivo dalla Costa d’Avorio». L’area è la stessa dove, nell’ottobre 2017, erano stati uccisi in un’imboscata quattro soldati statunitensi parte di un’unità anti-terrorismo. I militari sarebbero stati impegnati in una campagna contro Jamaa Nusrat ul-Islam wa al-Muslimin, un’alleanza nata dall’unione di gruppi armati come Ansar Dine, Fronte di liberazione Macina, Al-Mourabitoun e Al-Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi). Secondo Teggi, «dal gennaio scorso nei pressi del confine con il Burkina Faso sono stati bloccati gli spostamenti delle ong senza che sia stata fornita alcuna motivazione». Il contesto sarebbe quello di un conflitto con ricadute inevitabilmente negative per le comunità locali. «Le operazioni militari stanno peggiorando la situazione della popolazione – dice il cooperante – mentre su obiettivi, nemici e droni in decollo non è fornita alcuna informazione». Originario della Lombardia, padre Maccalli aveva come riferimento locale la diocesi di Niamey. I suoi confratelli hanno sottolineato che il missionario era impegnato in attività di evangelizzazione e promozione umana, con momenti di formazione nelle scuole e per giovani contadini. Stando alle prime ricostruzioni, alcune persone avrebbero fatto irruzione nella sua abitazione e lo avrebbero portato via a bordo di una moto sottraendo anche un computer e un cellulare.

Africa La rivista del continente nero

Lo stand della Bottega del dono di Cesena

La bottega del dono solidale promossa dalle associazioni Adra Romagna Onlus e Reach Italia, attraverso la vendita di oggetti di artigianato Africano proveniente dal Burkina Faso e da materiale usato offertoci da cittadini, promuove raccolte fondi per i progetti di cooperazione allo sviluppo in Burkina Faso. La sede della bottega del dono è anche luogo di incontro e di richiesta di informazioni per tutti coloro che sostengono un bambino a distanza del nostro territorio.

Giovanni Benini responsabile sezioni di Reach Italia

Bomboniere solidali Comunioni, battesimi, matrimoni sono eventi speciali della nostra vita, momenti che non dimentichiamo facilmente. Sarebbe ancora più emozionante se questi momenti avessero una missione solidale. Potete fare voi la differenza, scegliendo di realizzare le pergamene dell’evento con Reach Italia. Contattateci telefonicamente allo 02.66040062, 02.6175579 oppure tramite email (sostegno@reachitalia.org)

ww.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reac 6


TALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE R Stiamo progettando un Natale strepitoso Reach Italia pensa anche quest’anno alla confezione natalizia nel segno della solidarietà. È ormai diventata una tradizione e vorremmo che questa ricorrenza religiosa sempre di più si caretterizzasse ed esprimesse nel DONO, un concreto gesto nei confronti di coloro che vivono situazioni di disagio. Le problematiche nel nostro Appennino negli oltre cento comuni colpiti dalle scosse di terremoto del 2016 non sono risolte. REACH ITALIA desidera continuare la solidarietà nei confronti dei produttori agricoli e artigiani delle zone sismiche di Norcia, Amatrice e Visso. Una doppia solidarietà! I fondi raccolti con la vendita delle confezioni acquistate nelle zone terremotate andranno ad aiutare ed offrire ai bambini che seguiamo in Africa dei gesti concreti e significativi, che si concrettizzano nella costruzione di una mensa nella scuola di Dourako, in Mali.

DALLE SEZIONI

Riempiamo il container La fine dell’anno coincide da diverso tempo con la partenza di un container per il nostro centro organizzativo ed amministrativo in Burkina Faso. Annualmente il progetto del Recupero delle Terre e la scuola di formazione meccanica richiedono diversi pezzi di ricambio. I nostri cinque trattori, gli aratri e tutte le attrezzature che operano nei vari villaggi per rendere fertile il terreno hanno bisogno di diversi pezzi di ricambio per la manutenzione. Anche il centro di formazione meccanica ha bisogno di attrezzature nuove e materiale per permettere ai meccanici di svolgere al meglio l’attività. Nell’occasione utilizziamo tutti gli spazi del container per inviare materiale per le nostre scuole. Giocattoli, materiale scolastico, abiti, biciclette, abbigliamento, ecc. Se il materiale è usato deve essere in uno stato di conservazione discreto.

Seguiteci su facebook e leggete le nostre newsletter per saperne di più e per poter prenotare i vostri regali di Natale perché questo Natale sarà strepitoso! Con il vostro dono farete contenti i vostri cari, aiuterete concretamente i bambini dell’Africa e i paesi italiani che stanno ancora percorrendo la lunga strada della ricostruzione.

REACH ITALIA RINGRAZIA VERAMENTE DI CUORE LE AZIENDE CHE SOSTENGONO I NOSTRI PROGETTI SOLIDALI Il container inviato lo scorso anno in Burkina Faso

Tutti coloro che desiderano aiutarci nella raccolta del materiale possono inviarlo presso il nostro deposito di Forli, previa comunicazione alla nostra associazione o comunicando al 335.1240730 la propria disponibilità. Vi ringraziamo per tutto quello che farete per aiutarci a riempire il conteiner perché siamo certi che con la solidarietà potremmo donare nuova vita a cose che per noi sono superflue ma delle quali tantissimi ne hanno veramente bisogno.

Giovanni Benini responsabile sezioni di Reach Italia

chitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitali 7


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH IT Tra Roma e Parigi è guerra d’Africa E ora l’Italia sfida Macron in Niger La guerra diplomatica fra Francia e Italia va ben al di là del confine della Libia. È più a sud, in Niger, che pulsa il cuore del fenomeno migratorio, ma anche il vero grande centro d’interesse europeo nel Sahel. Europeo ma anche americano. Gli Stati Uniti hanno da tempo i loro soldati in territorio nigerino (la morte dei quattro Berretti verdi lo ha dimostrato in maniera inequivocabile) e stanno costruendo una base per i droni nei pressi di Agadez, la Niger Air Base 201, per 110 milioni di dollari. L’Italia è sempre stata considerata una potenza marginale, se non del tutto esclusa, dal Niger. La Francia, sia per il passato coloniale sia per le migliaia di unità presenti in quel territorio conl’operazione Barkhane, ha sempre avuto il pieno controllo della situazione. Ma le cose stanno cambiando: gli europei hanno capito che per bloccare il flusso dei migranti e tutti i traffici che esso comporta, devono andare in Niger. Parigi ha più volte chiesto a Washington un aiuto: truppe francesi e quelle del G-5 Sahel non bastano. Ma su una missione italiana, hanno sempre posto il veto. Tanto che Macron ha preferito avere il supporto britannico piuttosto che quello italiano. Soltanto che adesso la situazione è cambiata. E l’Italia, che da molti mesi ha deciso di far partire una missione in Niger, sembra intenzionata a tirare dritto. La sfida per il controllo dei flussi migratori passa, inevitabilmente, per quel Paese. Avere la Libia dalla propria parte è un bene. Ma riuscire a controllare il flusso prima che migliaia di persone arrivino sul suo libico, sarebbe una conquista decisamente più importante.

confermato da Giuseppe Conte dopo l’incontro con Donald Trump. La missione italiana in Niger, come spiegava a giugno Fausto Biloslavo per Il Giornale, “è unamissione fantasma partita male, che sta proseguendo peggio in una specie di stallo soprattutto politico”. Questo stallo sembra essere finito in questi giorni, complice la volontà del governo di insidiare l’ascesa di Emmanuel Macron in Nordafrica. Ma è soprattutto la benedizione di Washington al ruolo di Roma in quell’area a poter essere il vero scatto per la missione. I soldati della Missione bilaterale di Supporto nella Repubblica del Niger (Misin), guidati dal generale di brigata Antonio Maggi, potrebbero quindi essere non più poche decine. E si torna a parlare di una vera base italiana, probabilmente a ridosso del confine con la Libia. Finora, le nostre truppe sono di stanza nella base statunitense. L’Italia intanto ha iniziato a tessera la sua trama con il governo del Niger attraverso una diplomazia particolare ma molto utile: quella degli aiuti umanitari. Ad aprile, un Boeing Kc-767 dell’Aeronautica Militare ha portato a Niamey il primo carico di medicinali. E pochi giorni fa è arrivato un altro aereo, un C-130J con un carico di circa sette tonnellate di farmaci, presidi medici e un sistema per la depurazione dell’acqua. Gli aiuti umanitari arrivati in questi giorni e donati dal ministero degli Esteri e dal ministero della Difesa sono parte degli accordi Roma e Niamey per l’emergenza colera, che sta colpendo la popolazione nigerina. La penetrazione nelle trame nigerine e del Sahel passa anche attraverso questo tipo di accordi, che sono politici prima ancora che umanitari. E per noi è fondamentale. L’arrivo della task force italiana a Ghat, città libica dove si incrociano i confini di Libia, Niger e Algeria, è un altro tassello. L’Italia si sta muovendo e questo, evidentemente, non piace a Parigi, che con i suoi 4mila uomini della Barkhane considera il Sahel terra di sua stretta sorveglianza. Ma le cose stanno cambiando. E Macron non è più apprezzato come un tempo a Washington.

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta lo ha ribadito alcuni giorni fa al Senato, sia in Commissione Esteri che in Commissione Difesa. “La missione in Niger è assolutamente importante, è da lì che passano i flussi migratori. Vorremmo riuscire a farla partire, abbiamo bisogno del consenso del governo, vorremmo essere sicuri di averlo, dopodiché siamo disponibili a settare la missione come ci viene richiesto”. È quello il fianco Sud della Nato: è lì il vero confine degli interessi europei. Ed è fino a lì che si estende il Mediterraneo allargato, quella grande area geopolitica di cui avremo la cabina di regia insieme agli Stati Uniti, come

ww.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reac 8


TALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE R LA REDAZIONE

Burkina Faso: musulmani e cristiani insieme frenano il terrorismo Don Etienne Kaboré, responsabile della Commissione per il dialogo cristiano-musulmano della diocesi di Ouagadougou: “Con i musulmani ci sentiamo fratelli: insieme impediamo ai fondamentalisti di distruggere la pace. Gli imam hanno sempre condannato gli attentati e isolato chi non vuole il dialogo” Il Burkina Faso, nell’Africa centrale subsahariana, è ancora uno dei paesi più poveri al mondo, ma mantiene la sua tradizione di convivenza pacifica tra la comunità musulmana, circa il 40 per cento degli abitanti e quella cristiana, che nelle varie confessioni raccoglie circa il 30 per cento dei burkinabé. Questo nonostante i tre gravissimi attentati, nel 2016, 2017 e il 2 marzo di quest’anno, rivendicati da gruppi vicini ad Al Qaeda, presenti in Mali e Niger, che confinano col nord del Paese. Musulmani e cristiani crescono insieme in concordia Quello che impedisce ai fondamentalisti di prendere piede in Burkina Faso, è l’amicizia tra musulmani e cristiani, che crescono insieme fin da piccoli e si aiutano e si sostengono a vicenda nelle difficoltà di un paese così povero, con un suolo arido e un clima ostile. Lo conferma negli studi di Vatican News don Etienne Kaboré, responsabile della Commissione per il dialogo cristianomusulmano della diocesi di Ouagadougou, la capitale del Paese. “Ci siamo dati la mano per raggiungere la pace” “I rapporti tra musulmani e cristiani sono buoni - dice - abbiamo una relazione di fratellanza, di tolleranza. Questa è una realtà. E questa relazione ha aiutato tante persone nel nostro Paese nei momenti di difficoltà. Cristiani e musulmani si sono dati la mano per raggiungere questa pace per il nostro Paese”: Questa lunga tradizione di tolleranza del Paese resiste anche alle infiltrazioni di fondamentalisti dal Mali che hanno provocato gli attentati in questi anni?

R. - Sì. Questa collaborazione tra musulmani e cristiani è un grande aiuto per fermare l’entrata dei terroristi nel Paese. Musulmani e cristiani lavorano insieme; nel governo le due parti sono presenti e insieme lottano contro l’invasione dei terroristi. Non si tratta più di musulmani: si tratta di terrorismo e musulmani e cristiani, insieme, cercano di impedire a queste persone malvagie di distruggere la pace nel Paese. Quindi gli imam locali si sono sempre espressi contro la violenza nell’Islam? R. - Questa è una realtà. Un esempio; quattro anni fa l’Iman di Ouagadougou è andato salutare - come si fa da noi - il cardinale (Philippe Nakellentuba Ouédraogo, creato il 22 febbraio 2014, n.d.r). In seguito, un gruppo di ragazzi musulmani sono andati dall’Imam per dirgli: “No, non è normale: non si può andare da loro. Noi siamo musulmani, loro sono cristiani. Ciascuno deve rimane nel proprio luogo”. I musulmani, attraverso il comitato, hanno detto: “No, questi ragazzi non sono musulmani. Noi abbiamo sempre vissuto per la pace e sempre siamo andati dall’altro per portare il saluto per arrivare alla pace. Se questi ragazzi non vogliono la pace allora noi siamo contro loro”. Questo per dire che i musulmani sono contro i terroristi e contro queste persone che non vogliono la pace tra le religioni. Questa è una realtà e noi ringraziamo Dio per questo. Qual è oggi la situazione del Burkina Faso? Quali luci e quali ombre nel Paese? R. – Sappiamo che nel Paese c’è la povertà, da cui proviamo ad uscire, e problemi politici; queste sono le ombre. Ma le luci sono le persone che sanno che devono lavorare insieme per arrivare a questa pace che è un dono di Dio. L’autorità cristiana- i vescovi, la conferenza episcopale - e l’autorità musulmana - il grande imam e altri - lavorano insieme. Questa è una luce per il nostro Paese per poter avere la pace. La pace e anche lo sviluppo … R. - Lo sviluppo, sì. La Chiesa cattolica ha tante grandi università, tante grandi scuole superiori e luoghi di formazione. Questo aiuta la sviluppo del Paese. Cosa fa la Chiesa pe la promozione umana di una popolazione che vive in gran parte in povertà? R. - La Chiesa, sempre, come dappertutto, cerca di mettere avanti la carità. La Chiesa è chiamata a dare la cosa più bella: amare l’amore e amore vuol dire sacrificio, donare. Questo dono è prima di tutto il dono della persona, quindi essere capaci di ascoltare l’altro e poi cercare di nutrire l’altro. La Chiesa sempre, attraverso tanti organismi, cerca di aiutare la gente.

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

chitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitalia.it-reachitalia.wordpress.com-www.reachitali 9


5x1000 a REACH ITALIA è scuola, cibo, assistenza sanitaria,

speranza..

C.F. 97061580151

La scuola è un regalo per la vita!


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.