REACH ITALIA NOTIZIE

Page 1

Sostegno a distanza e cooperazione internazionale OGNI ANNO L’ISTITUTO ITALIANO DELLA DONAZIONE VERIFICA IL CORRETTO UTILIZZO DEI FONDI RACCOLTI


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZ Sommario Messaggio del presidente di Reach Italia ...............................................................(pag. 3) SOS: Una scuola per Badala ...............................................................................(pag. 5) Niger: formazione continua degli insegnanti ..........................................................(pag. 6) Una nuova mensa scolastica in Mali ......................................................................(pag. 7) Burkina Faso: attacco ai jihadisti Il container per Ouagadougou .............................................................................(pag. 8) La lotteria di Torino: i biglietti vincenti .................................................................(pag. 9) Alla scoperta della Bottega del Dono ..................................................................(pag. 10) Intervento UNIGE 2019 ....................................................................................(pag. 11)

Anno XXIX n.1 gennaio-marzo 2019 - Editrice Reach Italia ONLUS Sede legale: Milano, Via Ceriani 4 - Sede operativa: Milano, Piazza Bertarelli 2 tel: 02.660.400.62/02.61.75.579 www.reachitalia.it news@reachitalia.it C.F. 97061580151 - R.O.C. 12429 del 14/02/2004 Aut. n. 88 del 23.02.90 Tribunale di Milano - Organo trimestrale di Reach Italia ONLUS - Sped. in a. p. art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Milano - Direttore responsabile: Carlo Schino - Redazione: Fabrizio Fratus Per donazioni: C/C POSTALE: 59692202 - BANCA POPOLARE DI SONDRIO ag. 29 Cinisello Balsamo IBAN: IT54I0569632930000004444X70 - BANCA PROSSIMA filiale 05000 di Milano IBAN: IT48E0335901600100000008708

www.reachitalia.it

2


ZIE REACH ITALIA NOTIZIE Messaggio del presidente di Reach Italia in occasione dell’incontro dibattito

la Redazione chi vuole attuare un’azione reale e concreta nella cooperazione internazionale. A molti non piace lo slogan “aiutiamoli a casa loro”, credo sia una questione politica e non di realtà oggettiva. La nostra organizzazione, che in Italia è attiva da oltre 30 anni e nel mondo da maggiore tempo, agisce nei territori più poveri e disagiati cercando di aiutare le popolazioni nelle loro comunità, se alla parola comunità si sostituisce con a casa loro, certamente si fa un’operazione di propaganda, un messaggio politico ma si dice quello che normalmente facciamo, da sempre. Noi come ONG non siamo interessati alle polemiche sulle parole ma alle soluzioni concrete. Reali e positive, che migliorino la vita a tutte le persone in difficoltà. Questo è il nostro intento, non è quello di porci a discutere in un ambito non nostro, quello della dialettica politica. Lo specifico perché voglio che sia ben chiaro come la pensiamo e come agiamo. L’immigrazione è una realtà del nostro Paese, un fenomeno in espansione che finora non ha trovato risposte efficaci sotto il profilo della gestione da parte delle istituzioni. La questione migratoria non può essere assolutamente considerata solo in caso di eventi tragici oppure, come fa il Governo Italiano, affrontata senza investire sulla solidarietà ma soltanto sul controllo dell’immigrazione.

Aiutiamoli a casa loro organizzato alla Regione Lombardia Buongiorno a voi e grazie per l’invito, questo incontro è molto importante, le ONG e le istituzioni si devono incontrare, devono parlare e devono assolutamente trovare il migliore modo per promuovere la solidarietà e l’azione concreta verso una società e un mondo migliore. È su questi presupposti che dobbiamo iniziare un/il confronto senza farci tirare in polemiche sterili ed inutili che producono solamente disagi e problemi. Si deve essere concreti e agire nei rispettivi ruoli sociali. Reach Italia, ONG che rappresento, non crede alle polemiche ma alla cooperazione, per questo motivo noi partiamo da un dato: in Italia ci sono circa 2 milioni di persone che donano per la cooperazione internazionale, sono donazioni private verso il sostegno a distanza, una metodologia che quando supportata da progetti paralleli di co-sviluppo ritengo sia la migliore per creare le condizioni del futuro di popolazioni in paesi in difficoltà economica.

Pensare di risolvere il fenomeno dei flussi migratori in arrivo nel nostro Paese senza un approccio globale è fallimentare, equivale a credere di mettere a punto una realtà gigantesca intervenendo solo a valle e non a monte. La strada è il sostegno a distanza unito a strategie per il co-sviluppo, Reach Italia, infatti, lavora con progetti concreti in Africa.

Oggi la malnutrizione dei bambini e l’analfabetismo sono emergenze attuali, la risposta non può essere che il SaD.

E ribadisco che il punto di partenza deve essere l’alfabetizzazione. Se l’Europa, nell’ultimo secolo, è cresciuta economicamente, politicamente e umanamente, lo deve principalmente ad un’istruzione sempre più diffusa anche nei ceti più poveri che ha fatto si che il benessere generale fosse su larga scala. La cultura e quindi la scuola e la formazione sono i primi presupposti fondamentali per una crescita futura. Sostenere, divulgare, ampliare il sostegno a distanza significa proprio questo: dare ai ragazzi le fondamenta su cui poter costruire un futuro diverso per le popolazioni in difficoltà.

Perché? In primo luogo con il SaD interveniamo garantendo cibo ai bambini e quindi reagendo concretamente a un problema come la malnutrizione. In secondo luogo perché tramite il SaD creiamo i presupposti per una società i cui cittadini sono in grado di leggere e scrivere; questo passaggio è fondamentale, l’analfabetismo è uno dei maggiori ostacoli alla crescita culturale di una popolazione e quindi alla possibilità di formare una democrazia partecipativa. I Governi, in questa direzione, non si sono mai mossi. Sviluppare progetti con le ONG virtuose in questo campo dovrebbe essere il nuovo percorso per

Dobbiamo agire in questa direzione: scolarizzazione, alimentazione, cure mediche.

Da sinistra: G.Stragapede, presidente di Reach Italia - S. Scurati, consigliere Lega Reg. Lombardia - A.Rizzi, sottosegretario rapporti internazionali Reg. Lombardia - V.Sofo, il Talebano - M.Del Ponte segretario generale Action Aid Italia - C.Oppedisano, presidente Forum SAD

3


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZ arricchirsi. Sono fatti, bene, oggi dobbiamo cambiare ed è per questo che ho specificato anche i precedenza in questo mio intervento la necessità che il governo si impegni a verificare le OnG virtuose.

Faccio un esempio: a Ouagadougou, Burkina Faso, siamo riusciti a realizzare una scuola di meccanica, i ragazzi imparano ad aggiustare auto, camion, trattori, alcuni allievi sono rimasti a lavorare nell’officina della scuola, altri ora insegnano ai nuovi arrivati, altri ancora hanno aperto piccole officine in proprio. Se non avessimo potuto dare loro la scuola primaria e quindi quelle fondamenta necessarie per capire, oggi, probabilmente sarebbero analfabeti e nulla facenti, non per volontà loro, ma per mancanza di qualsiasi sostentamento. Il SaD negli ultimi tempi è in diminuzione, ma credo che lo sia, oltre che per la crisi economica degli ultimi anni, anche perché c’è un grande disorientamento per ciò che accade con la migrazione e di conseguenza per il timore del “diverso”. E’ il momento di continuare su questa strada, senza timori e nazionalismi, senza “portare via nulla” ai nostri connazionali in difficoltà, ma gestendo, anche individualmente, in maniera più equilibrata, consapevole e cristiana le proprie risorse. NON SOLO PRIVATE MA ANCHE PUBBLICHE.

I migranti ci sono sempre stati e ci saranno sempre. La storia ci dimostra che le persone si spostano quando le loro condizioni di vita sono difficili, cercano un posto migliore dove vivere, credo anche sia giusto. Le migrazioni, quindi, ci saranno sempre. Vanno gestite. Certo è che non possiamo prendere tutti senza un’adeguata organizzazione. Questo è il primo errore. Noi non abbiamo attivato un sistema per accogliere e integrare realmente i migranti. Allo stesso modo non possiamo nemmeno permettere che persone muoiano in mare. Ma quindi cosa dobbiamo fare? Anche in questo caso è l’Europa la risposta. L’Europa deve organizzarsi con due soluzioni: La prima: un vero piano di accoglienza, di integrazione e sviluppo relativo ai migranti. Politiche che includano tutti i paesi dell’Unione Europea e che siano concrete. Dobbiamo attivare processi di integrazione veri, ma anche il migrante deve accettare la nostra società, la democrazia, la libertà degli individui e il pluralismo delle idee come delle religioni.

Il non profit italiano impiega circa 800.000 persone che lavorano per ong, onlus, cooperative, associazioni, enti caritatevoli che hanno legami con l’Africa. Poi Voglio anche ricordare come

abbiamo le decine di migliaia di persone che vivono e lavorano nel continente nero, solo in sud africa ci sono 35 mila persone iscritte all’anagrafe consolare. Imprenditori, commercianti, cooperanti, diplomatici, reporter, operatori turistici, dipendenti di aziende etc. sono da considerare migranti economici (espatriati). Cosa significa? Che la cooperazione internazionale è importante per l’economia del nostro paese e spesso i politici non conoscono numeri, interventi, iniziative… nulla. Ma i numeri lo dicono forte, è un ambito, quello della solidarietà e della cooperazione, dove il pubblico deve iniziare a fare la sua parte collaborando con le ONG virtuose ed è per questo che voglio ricordare come il principio della cooperazione internazionale sia quella di lavorare insieme per il bene comune e naturalmente aiutare i Paesi più poveri del mondo; la cooperazione non governativa ha lo scopo di migliorare attraverso progetti mirati le condizioni dei Paesi più poveri del mondo dopo aver individuato le necessità prioritarie: lotta alla fame, cure mediche, prevenzione e diritto all’istruzione.

credo sia necessaria un’azione forte, decisa, assoluta nei paesi da cui si migra. La seconda:

Solo migliorando le condizioni di vita di questi paesi avremo la diminuzione e la fine delle migrazioni. Come in passato noi europei migravamo nel nuovo mondo per migliorare le nostre condizioni di vita, oggi altri fanno lo stesso e arrivano in Europa. Noi, quindi, agendo e migliorando la qualità della vita dei paesi in Africa potremo diminuire i flussi naturali di migranti. E voglio fare una considerazione di cui nessuno parla. Se non decidiamo di contribuire a un reale sviluppo dei paesi africani dobbiamo anche prepararci all’aumentare del fondamentalismo, infatti pochi sanno che i jihadisti sono in forte ascesa in paesi come il Niger, il Burkina Faso, il Mali etc. Questo avviene anche a causa di un intervento sbagliato da parte nostra, un intervento di tipo colonialista e razzista e non certo di libertà e sviluppo. Ecco i risultati. Unitamente dobbiamo sollevare il problema della cooperazione internazionale per il co-sviluppo reale e concreto dei paesi africani. Non farlo significa due cose: migrazioni continue e destabilizzazione del continente europeo, aumento del fondamentalismo musulmano in Africa.

In questi ultimi anni si è parlato molto, a volte a sproposito, altre enfatizzando la questione di migranti. Non ho nessun timore a dire la verità, alcuni hanno utilizzato queste povere persone a scopi di propaganda e altri per

Con il progetto Anch’IO, REACH ITALIA La lotta contro la fame del mondo deve essereMangio una priorità: Circa 24.000 persone 1 milione di pasti scola- che muoiono ogni giorno per fame ogarantisce per motivazioni correlate. Unogni datoanno inquietante spinge tutti a mettersi in moto per combattere questa problematica cui sono stico ai bambini che frequentano le di scuole in vittima soprattutto i bambini. Reach Italia raccoglie questa sfida con il progetto “Mense Africa. Il cibo è un diritto di TUTTI! scolastiche in Africa”.

I Paesi dove interveniamo sono ilDaNiger, il Burkina Faso sie impegna il Mali che garantire si collocano tra anni Reachalla Italia le aree geografiche più sensibili agli 25 aspetti legati nutrizione. Una pasto completo ai bambini dell’Africa dirittifare attraverso per tutti, è questa la nostra mission: cosa aspetti, il tuoi propri aiuto può la differenza. Aiutaci a raggiungere e magariil superare di pasti sostegno al’obiettivo distanza eprefissatoci: ai progetti 1dimilione cooperadurante l’anno scolastico. zione internazionale allo sviluppo DONA ORA! IBAN: IT54I0569632930000004444X70 4

4

Reach Italia ONLUS missione bambini www.reachitalia.it

Gesti di solidarietà

Reach Italia ONLUS missione bambini www.reachitalia.it

Giancarlo Stragapede Presidente di Reach Italia


ZIE REACH ITALIA NOTIZIE

dall’Africa e il 2019 si è recato li per ben tre volte), le capanne verranno ulteriormente protette dal vento.

SOS: una scuola per Badalà Le aule in muratura al posto delle aule di paglia In dialetto Dafing, Badala significa in riva al fiume. Il villaggio è stato creato negli anni ‘90 per volontà dei capi del comune di Biron e si trova ai margini del fiume Mohoun, una zona fertile per le coltivazioni. Gran parte della gioventù del comune di Biron ha organizzato una cooperativa per sfruttare la riva del Mohoun chiamata Soutoura, con l’obiettivo principale di produrre banane dolci, mais, sesamo, fagioli e altri vegetali.

Distribuzione di saponi ai bambini di Badala

Gli insegnanti vengono pagati con contributi offerti dalle famiglie del villaggio, ma le risorse sono poche e irregolari. L’obiettivo iniziale era che dopo due anni di scuola materna nella scuola di Badala, i bambini fossero in grado di proseguire nelle classi elementari presso la scuola di Soutoura, ma avendo costruito altre due “aule”, ora è possibile che i bimbi restino vicini ai genitori. Nel frattempo il responsabile si sta impegnando a reperire fondi per costruire delle vere aule in muratura.

All’inizio i bambini rimanevano a Biron, per frequentare le lezioni nella scuola di Soutoura, nata grazie agli sfozi del preside Amadu KONATE. Anche le donne rimanevano nel villaggio per badare a bambini e anziani, ma col passare del tempo le più robuste si sono unite ai loro mariti a Badala per dare una mano alle coltivazioni. Poi, poco a poco, i bambini che soggiornavano a Biron durante la settimana, si ricongiungevano alle famiglie per il fine settimana, dopo le lezioni del venerdì mattina. Ci sono 12 chilometri tra Biron e Badala, andata e ritorno. Per i più piccoli è un viaggio molto faticoso. Quindi sotto le direttive del signor Konate, presidente anche della cooperativa, il villaggio si è organizzato e ha costruito classi per questi piccolini della scuola materna. Nel 2019, verrà aperta una classe di prima elementare. Le aule sono semplici capanne di paglia e le lezioni sono impartite da un insegnante reclutato tra i giovani del villaggio.

Studenti e insegnanti nella scuola di Badala

Negli ultimi anni, la maggior parte delle organizzazioni non governative coinvolte nell’istruzione vivono una situazione finanziaria difficile; REACH ITALIA sostiene una dozzina di bambini di Badala che frequentano la scuola di Soutoura e si è presa carico della mensa scolastica per tutti gli allievi. Sfortunatamente permane ancora il problema dei locali, dei mobili e degli insegnanti. Nel 2018, a causa dell’incapacità di sostenere un quarto insegnante, gli studenti della prima classe che dovevano passare alla seconda, sono stati retrogradati.

Oggi esistono 3 capanne che fungono da classi e che si cerca costantemente di mantenere perché reggano le intemperie, il vento e la polvere.

La scuola di Badala diventa sempre più importante perché il villaggio sta crescendo e “il borgo di cultura” dista ben 6 chilometri, che i bambini percorrono quasi sempre a piedi. Insieme agli abitanti di Badala vogliamo lanciare un SOS alle persone di buona volontà per un gesto di solidarietà affinché questi bambini, che sono il nostro futuro, trovino un ambiente ideale per la loro educazione.

Su consiglio dell’ispettore capo della divisione istruzione di base (BEAC) di Bourasso, Dipartimento di Badala (tra il 2018

Adama Badolo Coordinatore progetto Burkina Faso

Una delle 3 “aule” di Badala

5


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZ Niger: formazione continua degli insegnanti

I mini CAPED implicano l’accompagnamento pedagogico del direttore scolastico. Questo permette non solo il controllo amministrativo, ma anche quello pedagogico degli insegnanti che sono sotto la loro responsabilità. Il direttore deve monitorare il mantenimento e il miglioramento del livello di qualifica professionale degli insegnanti. ll CAPED si compone in sessioni di formazione organizzate da consulenti e ispettori pedagogici che raggruppano le scuole per settore. I consulenti pedagogici e gli ispettori hanno la responsabilità di dare supporto a tutti gli insegnanti nei loro settori. Questo supporto è svolto principalmente attraverso visite di classe, animazione o supervisione di mini-CAPED e CAPED. Queste sessioni di formazione organizzate a livello del CAPED sono un momento di scambio di idee tra insegnanti, di apprendimento e formazione continua.

Il CAPED rappresenta il nucleo della formazione pedagogica. Nel 2003 il programma decennale dello sviluppo dell’istruzione ha rilevato numerose carenze nell’ambito della formazione continua e dell’insegnamento di supporto, tra cui: l’insufficienza di personale d’accompagnamento, la scarsità di insegnanti dovuta alla lontananza dei centri educativi e alle modeste risorse finanziarie, l’insufficienza di materiale didattico, la mancanza di programmi coerenti e adatti ai bisogni reali della formazione degli insegnanti, la mancanza di un quadro normativo che obblighi tutti gli attori del settore (Ispettorato di istruzione di base, progetti di ONG, associazioni, ecc.) a svolgere il lavoro previsto dagli indicatori di risultato utilizzati come base per la loro valutazione.

Nell’immagine successiva si può vedere un insegnante della scuola REACH designato per presentare una lezione. Gli insegnanti sono ai banchi e il direttore del settore, il consulente pedagogico e il direttore della scuola REACH formano la giuria. La delibera, seguita dalle osservazioni, dagli emendamenti e dalle correzioni saranno fatte una volta terminata la presentazione. Una quindicina di studenti sono selezionati per accompagnare l’insegnante durante la presentazione della lezione. La scelta della sede della scuola è fatta tenendo conto dell’accessibilità e della disponibilità offerta dalla località che lo ospita per tenere sessioni CAPED. Il consigliere e i direttori delle scuole s’incontrano per stabilire il calendario annuale delle sessioni appartenenti al settore educativo, con una media di quattro. Ogni CAPED è tenuto ad svolgere cinque (5) giorni di sessioni di formazione durante l’anno scolastico. Il consulente pedagogico e i coordinatori CAPED sono tenuti ad aggiornare il calendario ogni trimestre facendo un piano pedagogico. La convocazione delle sessioni di ciascun CAPED è fatta dal suo coordinatore dopo l’approvazione del consulente.

Bambini della scuola Reach di Niamey inseriti nel programma CAPED

Per questo motivo nel 2006, il MEBA (Ministero dell’insegnamento di base) ha optato per un sostegno locale che vede la scuola come unità di base e il CAPED come il polo principale del processo di formazione degli insegnanti. A tal fine, è stato sviluppato e messo a disposizione dai vari attori un documento intitolato “Manuale per l’accompagnamento all’attuazione dell’istruzione permanente degli insegnanti” il cui obiettivo principale è quello di “facilitare l’attuazione delle attività di formazione continua”, servendo come quadro di riferimento e d’intervento per tutte le parti interessate. Una sessione CAPED svolta nel complesso scolastico Reach di Niamey

L’accompagnamento all’insegnante può facilitare una professionalità che sia collegata al mestiere, alle lezioni e di conseguenza correlato al “savoir faire” (esperienza) dell’insegnante, da qui la creazione del CAPED (il nucleo di formazione pedagogica).

Al fine di consentire ai CAPED di svolgere a pieno i loro ruoli, lo stato li supporta sia pedagogicamente che finanziariamente. Le risorse pedagogiche includono opere di riferimento e libri messi a disposizione dal Ministero della Pubblica Istruzione. Lo Stato e il Comitato di gestione delle scuole contribuiscono finanziariamente alla trasferta dei formatori.

Il programma segue una logica individuale che tiene conto della personalità dell’insegnante al fine di formarlo ulteriormente e di una logica collettiva nello sviluppo di risorse per risolvere i problemi sul campo attraverso il reimpiego degli insegnanti grazie a giornate pedagogiche mini CAPED e CAPED.

Dan Moudi Djibo coordinatore progetto Reach Niger 6


ZIE REACH ITALIA NOTIZIE Una nuova mensa scolastica in Mali Nell’ambito del progetto Mangio Anch’Io, in Mali funzionano 4 mense scolastiche (Sion Nossombougou, Eden, Douga e Diarrabougou) alle quali ultimamente si è aggiunta una nuova costruzione. La mensa scolastica di Dourako è all’inizio della sua attività ma è già di grande supporto all’attività scolastica del villaggi.

Personale scolastico e genitori davanti alla nuova mensa di Dourako

Le attività svolte negli ultimi 3 mesi del 2018 miravano al raggiungimento dei seguenti obiettivi: migliorare la frequenza scolastica e i risultati scolastici ottenuti; ridurre il tasso di assenteismo e di abbandono scolastico; offrire agli alunni un’alimentazione di qualità; coinvolgere le comunità che vivono intorno alle scuole in questo progetto; informare e sensibilizzare gli alunni sull’importanza di una sana alimentazione, della nutrizione, dell’igiene e della pulizia; rinforzare i rapporti sociali tra i bambini. Le attività svolte riguardano il rifornimento delle mense con derrate alimentari, il reclutamento e la remunerazione delle cuoche, il reclutamento di un infermiere che gestisca la programmazione e l’acquisto del materiale infermieristico e i medicinali per gli alunni.

dall’Africa Grazie al finanziamento della Tavola Valdese, anche dei bambini non facenti parte del progetto di sostegno a distanza possono beneficiare della mensa scolastica. Le relazioni sociali tra i bambini sono rafforzate e sia il tasso di frequenza scolastica, sia i risultati scolastici hanno registrato un netto miglioramento. Il villaggio di Dourako si trova a 15 km del capoluogo, il comune di Nossombougou e conta 559 abitanti di cui 254 uomini. La scuola comunitaria di Dourako è nata nel 1990 ed è sostenuta da Reach Italia da parecchi anni. Negli anni, grazie all’associazione Reach Italia, la scuola ha beneficiato di diverse migliorie come un terreno sportivo, la realizzazione di un pozzo e di una pompa, la riabilitazione di 3 aule, l’equipaggiamento con banchi e la costruzione dell’ufficio del direttore. Oggi la scuola conta 182 allievi di cui 73 femmine e 5 insegnanti. 60 alunni arrivano alla scuola dai villaggi di Bamba e N’Tjibougou, che distano rispettivamente 5 e 7 km dalla scuola. Questo gruppo passa l’intera giornata a scuola. La creazione della mensa scolastica è la risposta al bisogno espresso da anni dai genitori degli alunni e il finanziamento di questa opera è a beneficio dell’intera comunità. Ora si sta costruendo il refettorio con 8 tavoli e panche da 5 m per poter offrire ai bambini un ambiente ideale per il ristoro. Tutti i 182 bambini iscritti a scuola possono beneficiare del pasto. Fino ad ora sono stati serviti 4.320 pasti e questo servizio continua. L’impatto è visibile perché i bambini mangiano a sazietà. I genitori sono contentissimi per l’apertura di questa mensa che offre un valore aggiunto ai benefici che normalmente il sostegno a distanza garantisce con l’istruzione, il materiale scolastico, le cure sanitarie, i regali individuali ecc.

L’infermiere presenta alle famiglie del villaggio e agli alunni della scuola temi incentrati sull’igiene alimentare e la nutrizione indicando quali prodotti possono aiutare una dieta equilibrata e una buona pratica nutrizionale. Durante l’ultimo trimestre del 2018, nelle mense scolastiche del Mali sono stati utilizzati 5.184 kg di cereali distribuiti in 32.400 pasti, grazie ad un aumento delle entrate del budget che hanno permesso l’aumento delle derrate alimentari ma anche il miglioramento e la diversificazione dell’alimentazione dei bambini. La cucina è stata equipaggiata con pentole, piatti, secchi, cucchiai, kit lava mani, mortai, bacinelle. I risultati non si sono fatti attendere: la salute degli scolari è migliorato e si è subito registrato un incremento dei risultati scolastici positivi. Le comunità intorno alle scuole sono state mobilitate e le donne hanno partecipato attivamente alla vita delle mense scolastiche portando della legna da ardere, aiutando le cuoche e mantenendo pulito lo spazio dedicato alla mensa e alla cucina.

Nel cortile della scuola di Dourako alla consegna delle derrate alimentari

Infine, il coinvolgimento dei principali attori della comunità è completo, il direttore e gli insegnanti si impegnano nel buon andamento della mensa di Reach Italia a Dourako. Continuare le attività relative alla mensa è vantaggioso. Solleva le famiglie degli alunni dal loro mantenimento e migliora i risultati scolastici, la frequenza, lo stato nutrizionale dei bambini e le pratiche igieniche e nutrizionali familiari. La necessità di mangiare a mezzogiorno è assicurata, i bambini possono dedicarsi serenamente alle attività scolastiche.

Fadiala Dembelè coordinatore progetto Reach Mali

Gli articoli contrassegnati sono stati tradotti cercando di mantenere la 7 forma e l’autenticità dell’originale ricevuto dai nostri collaboratori in Africa


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZ Burkina Faso, attacco ai jihadisti

Il container per Ouagadougou Nel numero precedente di Reach Italia Notizie avevamo informato della partenza di un container con diverso materiale per le attrezzature agricole oltre a quaderni, penne, matite etc. per i bambini delle nostre scuole. Il container era partito dal porto di Ravenna a metà novembre del 2018 per giungere presso la sede della nostra scuola di formazione meccanica il 26 Febbraio scorso.

Le forze armate del Burkina Faso stanno passando all’offensiva contro i jihadisti. Il governo di Ouagadougou ha riferito che, la scorsa settimana, le forze per la difesa e la sicurezza hanno ucciso 29 estremisti in una operazione condotta nell’Est del Paese. Il portavoce delle forze armate Karim Ouili ha detto che l’operazione è stata portata a termine con mezzi aerei e di terra nelle località di Kompienbiga, Kabonga e un’area turistica dedicata alla caccia. Sono state sequestrate anche armi, munizioni e altri materiali. Il Burkina Faso ha visto un forte aumento di attacchi estremisti negli ultimi anni. Se inizialmente gli attacchi toccavano soprattutto la regione settentrionale del Sahel, ora la minaccia si è spostata verso le foreste ai confini con il Niger. È in questa regione che si presume possa essere detenuto Pierluigi Maccalli, 57 anni, missionario della Società delle missioni africane. Padre Maccalli è stato prelevato la sera di lunedì 17 settembre da otto banditi in motocicletta, che hanno fatto irruzione nella sua abitazione intorno alle 21 e prendendo i soldi trovati, un computer, un cellulare e il padre cremasco, che era tornato alla missione da qualche giorno dopo due mesi passati a Madignano, in compagnia dei familiari.

I ragazzi del centro di meccanica scaricano il container

Oltre 100 giorni, tanti, considerato che solitamente in poco più di due mesi il carico arriva a destinazione. Sicuramente la situazione di instabilità politica che sta attraversando il Burkina Faso ha contribuito nell’allungare ancora di più le pratiche burocratiche ed amministrative.

Dopo la visita di metà gennaio del premier Giuseppe Conte al capo dello Stato Mahamadou Issoufo, la situazione pareva essersi sbloccata. Erano state ordinate indagini più serrate, sembrava trovato un canale di comunicazione con i rapitori, che dovrebbero essere pastori fulani. Poi è seguito un lungo silenzio. Ora è stata segnalata questa operazione a vasto raggio delle forze armate burkinabè. Un’azione che mira a sradicare la presenza jihadista che troppo spesso si mescola al banditismo locale. La speranza è che queto attivismo porti anche a una veloce liberazione di padre Maccalli.

Ora guardiamo al futuro, nella speranza che tutto questo materiale venga utilizzato in tempi rapidi sia per la riparazione delle macchine agricole che operano per il recupero delle terre sia per lo sviluppo e la crescita del centro di meccanica. Ma in particolare ci terremmo che tutto il materiale scolastico raccolto per i ragazzi, compresi i giochi e le tante biciclette donate, contribuisca a garantire stabilità e crescita per i più giovani. Siamo certi che il personale di Reach Italia si adopererà per questo!

La redazione

CHIUSURA SCUOLA DI SALMOSSI La scuola di Salmossi (Burkina Faso) è stata bruciata dalle milizie jihadiste che stanno combattendo al Nord del Paese, terrorizzando gli abitanti dei villaggi del territorio. Fortunatamente, essendo accaduto di notte, i bambini e il personale scolastico non sono stati lesi. È molto difficile riuscire a ricostruire, anche parzialmente l’edificio, finché la situazione rimarrà così precaria. Faremo tutto il possibile per rintracciare i bambini della zona e comprendere se possibile sostenerli diversamente.

La direzione di Reach Italia 8


ZIE REACH ITALIA NOTIZIE La lotteria di Reach Torino

dalle Sezioni Gesti di solidarietà 9

Si è conclusa il 12 Gennaio presso il Centro sociale " La casa nel Parco" nella zona Mirafiori di Torino la raccolta fondi del 2018 legata all'iniziativa " Gesti di solidarietà 9". La nostra lotteria di Beneficienza!

BIGLIETTI VINCENTI 2003 1034 196 2769 3495 1130 3236 4449 4468 4681 4354 4417 2482 731 299 3126 2743 160 2015

I volontari di Torino uniti per aiutare la mensa di Dourako

Anche quest’anno buoni i risultati per la raccolta fondi ottenuta con la vendita dei biglietti portando una discreta somma 5.037,00 € . Il progetto sostenuto dai volontari è la realizzazione di una mensa scolastica accanto alla scuola elementare nella cittadina di Dourako. Grande la partecipazione di amici e sostenitori, tanti i bambini, che guidati da 2 animatori si sono alternati con i truccabimbi, giochi serali nell'aia, decorazione palloncini. Tanta musica, un attrezzato chiosco con la piadina romagnola, preparata e servita da alcuni volontari sopraggiunti appositamente da Cesena, e infine l'estrazione dei biglietti, momento centrale della giornata di festa e solidarietà.

Giovanni Benini responsabile sezioni di Reach Italia

3096 1470 825 4037 4407 3975 2834 1960 1179 924 3987 3030 4156 9

Viaggio per due persone sul Mediterraneo con Costa Crociere Soggiorno a pensione completa con percorso benessere presso Terme di Fratta di Bertinoro (FC) Soggiorno per 2 persone presso Hotel Sovran&Re aqva SPA, Rimini Baule “la befana” Cesto “Mulino Bianco” Bicicletta Confezione cesto natalizio Frigo auto Waeco Confezione “Sapori e dintorni” Aspirapolvere Samsung 50 kg frutta Barbecue De Longhi Trapano Bosh 30 kg frutta Serigrafia 140 x 60 Confezione Antico Pastificio Umbro Aspirapolvere Wattfor Ferro da stiro De Longhi Buono benzina € 300 IP Programmatore elettronico per giardino Strumenti musicali a percussione 12 tazze in ceramica 10 vasetti miele Set cacciaviti Serigrafia 60 x 40 Centro tavola in ferro battuto Serie peluches Borsa in pelle artigianato africano Confezione prodotti tipici pugliesi Contenitori in vetro Set condimenti Borsone trolley


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZ

SOSTEGNO A DISTANZA E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - REACHITALIA.IT

Alla scoperta della bottega del dono

da queste botteghe, non c’è solo Milano, viene devoluto per un progetto, ad esempio quest’anno il progetto scelto è ‘Mangio anch’io’, e quindi un contributo per la realizzazione e il mantenimento delle mense scolastiche, questo libretto le sarà utile per comprendere meglio il nostro operato”

Qualche giorno fa mi trovavo davanti alla Chiesetta di Sant’Apollinare perche dovevo scrivere un’articolo sul famoso organo, ma era chiusa e quindi niente organo e niente articolo; guardandomi intorno ho visto un’insegna che ha attirato la mia attenzione “Bottega del dono”, avevo tempo ed ero incuriosita, cosa significava? Avrei trovato regali per tutte le occasioni, gadget, oggetti strani, ma ciò che mi aveva colpito era l’insegna con i volti di tutti quei bambini, così, visto che almeno quella era aperta sono entrata. Mi è venuta incontro una signora sorridente, oggi non capita spesso, e: “posso esserle utile?”

Non era la prima volta che nel mio lavoro incrociavo una onlus, ma quella signora, peraltro volontaria, mi era piaciuta molto, non mi spingeva ad acquistare, ma mi raccontava di progetti, di eventi, ma soprattutto di bambini, dei loro bisogni, dei loro sogni e allora ho capito che l’insegna con i volti dei bimbi era perfetta! Sono uscita dal negozio con tanti regali per la famiglia, ma ovviamente anche per me, le collane erano troppo belle, e so che sicuramente troverò il tempo per tornare in questa bottega, oltretutto il pezzo sull’organo di Sant’Apollinare dovrò sicuramente farlo, quale scusa migliore? M.S.

“sono di passaggio per caso, dovevo andare in Sant’Apollinare ma è chiusa, volevo capire se e cosa vendete” “siamo una onlus, Reach Italia, e certo, tutto quello che lei vede può averlo facendo una donazione alla nostra associazione” Così, molto gentilmente mi ha raccontato che abbigliamento, scarpe ed accessori arrivavano da donazioni di negozi o aziende, mentre l’oggettistica è di fattura africana perché così si aiutano gli artigiani locali del Burkina Faso, Mali e Niger. Sono rimasta stupita dalla finezza della lavorazione dell’argento per collane e bracciali e colpita dai colori solari delle raffie abbinate alle pietre. Poi ha proseguito:” la Bottega del Dono non è solo quello che vede, ma molto altro; è un punto di incontro con i nostri sostenitori, un luogo dove promuovere iniziative differenti, ovviamente sempre volte al no profit e anche servizi di utilità sociale per il territorio circostante.” “E il ricavato delle donazioni?”ho chiesto curiosa di sapere il fine di tutto ciò “Reach Italia sviluppa progetti in Africa, precisamente in Burkina, Mali e Niger, quello che si ricava

10

Bomboniere solidali Comunioni, battesimi, matrimoni sono eventi indimenticabili della nostra vita. Sarebbe ancora più emozionante se questi avessero una missione solidale. Potete fare proprio voi la differenza, scegliendo di realizzare le pergamene dell’evento con Reach Italia. Contattateci allo 02.66040062 oppure scriveteci (sostegno@reachitalia.org) Inoltre le Botteghe del Dono vi stanno a disposizione a Firenze, Cesena, Genova e Milano. Per maggiori info visitate il sito reachitalia.it


ZIE REACH ITALIA NOTIZIE Intervento UNIGE 2019

la Redazione meglio comprendere la nuova società globale, diventa sempre più importante conoscere e non solo percepire i nuovi bisogni del pianeta. Un esempio ci arriva dalle società dei migranti. Comunità e identità in movimento che si rinnovano,: siamo genovesi, siamo Italiani/Europei, (Europei in costruzione o in decostruzione non saprei adesso definirlo con certezza) e il cosmopolitismo.

A sud del Mediterraneo L’accoglienza oltre i confini del mare Inaugurazione del Corso in cooperazione internazionale allo sviluppo Università di Genova (Le Reti internazionali per lo sviluppo) Se l’obiettivo di questo incontro è rileggere in ottica globale i dati sulla migrazione e sull’ac¬coglienza, è d’obbligo guardare le dinamiche socioculturali, poiché l’esigenza crescente di cambiamento del pianeta impone una gestione articolata e complessa che necessita un riorientamento mentale – culturale tra le complessità del sistema pianeta e il disincanto dell’oggi”. L’abbandono di pregiudizi, funzionale a disporsi al nuovo che si pone in evidenza. Lo sviluppo non può che ruotare intorno a nuove competenze, più aderenti alla realtà di ogni area d intervento. Ma ancor prima deve caratterizzarsi per capacità di fronteggiare le nuove problematiche globali, l’innovazione, e la complessità delle aree regionali. La modernità, le trasformazioni, le metamorfosi, le emergenze che si sovrappongono ci riferiscono di un mondo che muta e cambia in più settori della società, e all’interno degli stessi oltre una prevedibile comprensione. Siamo dentro la modernità del nuovo millennio. Modernità che Zygmunt Bauman definisce “società liquida”. Che a mio parere bene aderisce alla crisi del concetto di comunità che discioglie i rapporti tra le persone e produce individualismo, dove nessuno è più compagno di strada. O peggio si trasforma in antagonista, da cui guardarsi. Questo soggettivismo (lo spiegò bene Umberto Eco – citando Bauman) ha minato le basi della modernità rendendola fragile per la mancanza di punti di riferimento e d’intermediazione, appunto “liquida”. Per dirla con le parole del sociologo polacco, “è la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza”. Apparire a tutti i costi in una sorta di bulimia del consumo - senza alcun scopo. Per

Concetti e realtà culturali di fronte a noi ogni giorno, che si mescolano e si confrontano con società sempre più rigide in difficoltà a tradurre le cittadinanze Europee e globali, il dialogo multiculturale, le scienze, la ricerca, le tecnologie, i bisogni e i saperi. Fenomeni che viaggiano veloci e a braccetto con una modalità comunicativa che ha stravolto il terzo millennio, nei contenuti e nella modalità espressiva, sbilanciandosi vorticosamente verso le sole immagini. Penso “all’homo videns citato da Giovanni Sartori che pone le basi per l’inizio della fine dell’uomo copernicano. L’uomo che legge non c’è quasi più, sopraggiunge l’uomo che conosce solo le immagini. Sa di quel che vede, non sa nulla o quasi di quel che non vede”. Cosicché la pratica della lettura analitica e dell’approfondimento che porta ad una migliore conoscenza, si impoverisce. Si allentano le testimonianze, Il dialogo, e l’opinione pubblica si trasforma in sondaggi. Una bulimia delle immagini senza discernimento. Eppure una società democratica evoluta cresce all’interno della sua pubblica opinione. Ma non si evolve se si affida ad un solo destino virtuale. Dico ad un solo destino, perché da un altro capo non possiamo non gradire una grande offerta tecnologica quando con il mio smartphon in qualche secondo posso visualizzare/comunicare con i documenti delle maggiori biblioteche del mondo, come la Loc, del Congresso americano, la London’s British, la Russian Accademy, la Kiev’s Vernadsky Ukraine. 300 milioni e oltre di documenti conservati in 450 lingue. Questa nuova ricchezza va accompagnata da una rinnovata intelligenza, da una coscienza critica, e da un serio lavoro di approfondimento che riconcili – approfondimento-conoscenza-discernimento, con la sconvolgente velocità della rete. Una tregua s’impone tra la vecchia biblioteca e il frenetico web. Una riconciliazione tra “complessità e disincanto” che ci richiama ad un pluralismo più dinamico. Ciò che noi chiamiamo cosmopolitismo solidale non è frenesia di racconto o desiderio di apparire. “E’ testimonianza, è la pluralità della

11


NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZIE REACH ITALIA NOTIZ rete”. E la rete è plurale se è imbevuta nella conoscenza di ciò che fa, di ciò che racconta, se collega i saperi, le differenze, i dati le testimonianze, le soluzioni tra cause ed effetti in termini globali. La questione posta oggi è la conoscenza della conoscenza. Ciò che oggi si tende a nascondere nella sola caccia all’errore è in realtà un sistema complesso e multidisciplinare di fenomeni globali, poco conosciuti, spesso rifiutati, poiché complessi. Altrimenti che significato avrebbe il successo temporale di “ognuno a casa propria”, “America first”, “prima noi poi voi”e via dicendo? Se non chiudersi, non affrontare le questioni globali e rinviarle, ad altra generazione. Edgar Morin impone una riflessione sostenendo che la complessità è metodo. Io ancora non ho compreso quale sia il metodo adottato dai governi sulle grandi migrazioni tra sicurezza e umanesimo. Il nostro (quello delle reti di cooperazione internazionale) si basa sulla conoscenza dei fatti, sulle testimonianze dirette, sui dati raccolti dalle Agenzia internazionali. Proprio da Genova abbiamo avviato particolari programmi di comunicazione e confronto -sul tema- con studenti docenti e istituzioni scolastiche e Università. Abbiamo utilizzato anche l’alternanza scuola lavoro a favore di una narrativa reale ufficiale/formale, quanto drammatica come le testimonianze raccolte durante la tragedia del canale di Sicilia del 2015. A seguire l’esperienza avviata con diversi Li-

sogna saper fare bene qualcosa per essere in grado di giudicare come la fanno gli altri. È la ragione per cui, gli studenti non hanno la facoltà di darsi da soli i voti agli esami. Dico a me stesso che è meglio studiare. Perché se imparo qualcosa su ciò che accade nel mondo, se mi impegno in un’attività globale, potrei rivedere/adeguare le mie valutazioni, partecipare a un confronto, un dialogo superando la logica del monologo. Ed eccoci qui all’Università di Genova, dove emerge in tutta la sua interezza l’esigenza dell’insegnamento Universitario che si confronta con le sfide epocali: un corso di laurea in cooperazione Internazionale oggi non è solo adeguato ai tempi ma consolida un importante processo di riforma della conoscenza dei fenomeni globali affinchè tutto ciò non resti incomprensibile. La possibilità di cogliere e affrontare questioni poste alle nuove generazioni con estremo realismo non è solo una sfida ma un dovere come la questione migratoria insegna - che - se non affrontata in termini globali e inclusivi, resterà irrisolta e in eredità passiva verso le prossime generazioni. Tra clima, povertà, guerre e terrorismo internazionale il mondo è in continuo fermento. Questo movimento irrefrenabile di milioni di persone è già in cammino. In testa i fantasmi dell’apolidia, sfollati dei conflitti del terrore, migranti climatici ed economici cercano pace. Pace per loro e per i loro figli. Mi associo a chi pensa che nessuna

cei genovesi grazie alla collaborazione di Carlotta Sami e di tutta Reach e tanti altri soggetti istituzionali come Maeci Miur Dgcs Parlamento Europeo Comune di Genova Regione Liguria e Università di Genova prosegue dal 2015 ed ha coinvolto oltre 1500 studenti liceali. Cosa ci hanno detto gli studenti sulla mobilità internazionale:

persona possa accettare di essere violata, umiliata e senza futuro resti ferma a farsi schiacciare da ogni tipo di discriminazione e dai governi che respingono senza riflettere a ciò che ognuno di essi si porta dentro. Sponsorizziamo politiche coese dal volto umano a nord come a sud del Mediterraneo come il tema di oggi ricorre. L’approfondimento di uno studio/di una visione interdisciplinare dei fenomeni che avanzano, insieme alle loro cause, è il tempo di oggi. L’interdisciplinarietà è questione cocente. E’ positiva perché permette a persone che lavorano in campi diversi di dialogare, accresce, se prosegue nella direzione della trans-disciplinarietà, la sola capace di costruire le basi per una pace globale. La pluralità delle reti interagisce alla costruzione di una nuova forma mentis che incita l’arte dell’incoraggiamento, affinchè si possa comprendere il mondo nella sua complessità evitando la dispersione critica e culturale delle opinioni che, nelle società democratiche è un vero delitto non stimolare. Mettere insieme le coscienze individuali -cresciute e maturate come le nostre esperienze internazionali nelle zone di conflitto e

“approfondire per comprendere l’interdipendenza dei fenomeni globali, le cause dei conflitti, delle desertificazioni, le catastrofi climatiche ed economiche. Poi le culture di provenienza – tra dialoghi culturali e religiosi, le coerenze delle politiche di sviluppo degli stati. Tutto ciò per fuggire dall’abisso di mancanza di certezze e di conoscenza”. Per contro in queste riflessioni emerge il rischio di trovarci di fronte (a ciò che David Dunning e Justin Kruger - due psicologi della Cornell University) alla “dittatura dell’incompetenza”. Del resto nell’era delle immagini (l’homo videns di Sartori) il rischio della prolificazione della non conoscenza è alto. Dico a me stesso che bi-

12


ZIE REACH ITALIA NOTIZIE di povertà- nella disponibilità delle giovani generazioni degli studenti medi e universitari, della politica, stimola il cambiamento culturale, evita un triste destino, quello dell’Homo videns di Sartori. Il nostro messaggio si affianca a quello del Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres, quando alla risposta sui perchè “ad un certo punto le frontiere aperte si sono chiuse; perché si dovevano bloccare i rifugiati, dalla Grecia al Nord Europa; perché gli appelli all’accoglienza si sono trasformati in esclusioni; perché poveri rifugiati sono stati picchiati e respinti alle frontiere Europee; perché il senso di colpa per i bambini che affogavano nel Mediterraneo si è lasciato mescolare nell’indifferenza virale”

la Redazione violenze dell’odio. Alle vittime dell’Isis, come le migliaia di persone del popolo yazida, le prigioniere del califfato, soprattutto per donne e bambini, l’impegno della comunità internazionale imponga immediate risoluzioni ai conflitti. Nel caso contrario prevarrà la cultura dell’inutilità delle Agenzie Internazionale, delle istituzioni, della politica. Mentre ben sappiamo che in ambito internazionale la cooperazione guarda al Piano d’Azione di Addis Abeba per il finanziamento dello sviluppo e dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Nonostante le stravaganti azioni del presidente Americano l’azione di consolidamento per lo sviluppo ONU deve proseguire con il rafforzamento del Polo alimentare con le OO delle UN come FAO, PAM, IFAD, per una agricoltura sostenibile, soprattutto nelle regioni più colpite dal cambiamento climatico. “Il rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) pubblicato in questi giorni ha confermato che il cambiamento climatico richiede un’azione globale immediata essendo una delle concause di mobilità umana. L’Italia deve fare la sua parte in COP24 e nel Summit ONU sul clima di settembre 2019, rinnovando l’impegno della Cooperazione allo sviluppo italiana a favore dei paesi più vulnerabili come quelli senza sbocco al mare in Africa, Asia e America Latina e dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo. La crescita economica e lo sviluppo sostenibile dell’Africa costituiscono un capitolo prioritario per l’Italia, per l’Europa, per il pianeta.

Corrado Oppedisano

Antonio Guterres ha rimarcato “nessuno sia lasciato indietro” riaffermando la forza di una frase ricorrente nell’Europa post bellica con l’avvento del Welfar State il principio cardine contro ogni disuguaglianza socio-economica. Questo particolare valore deve ispirare maggiormente l’azione dell’Italia, nell’Europa per politiche internazionali di pace e sviluppo che trovano la massima valorizzazione nell’attuazione nell’Agenda 2030. Poi non mi è sfuggito il riferimento ai “testimoni della storia”. Un puro riferimento alle persecuzioni nuove e vecchie. Nell’umanità violata senza i testimonianze non saremmo qui a dialogare. Il testimone crea il terreno per la pace, il testimone è

Co Fondatore ForumSad Italia, Past President, Executive Vice President, Membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo sviluppo presso Ministero degli AA. Esteri – Consigliere Nazionale Associazione ONG Italiane, Membro del Consiglio permanente per la cooperazione internazionale presso il Comune di Genova.

“il vaccino più potente contro l’indifferenza, affinchè le tragedie del passato non si ripropongano più e l’uomo non debba ritornare a soffrire ma a vivere”. Inserisco sopra questi nobili concetti il conferimento del Premio Nobel per la Pace alla giovane Nadia Murad. Questo grande gesto evidenzia nella difesa dei diritti umani, l’esigenza di un disarmo globale per la pace per cambiare le basi di un dialogo internazionale senza la mediazione della forza, delle armi. Chi ha avuto l’opportunità di ascoltare Nadia, rimane profondamente colpito dalla sua storia, dalla sua voglia di testimoniare. Poi dall’incredibile determinazione con cui è riuscita a fuggire dalle atrocità cui è stata sottoposta tra Mosul e Raqqa. La voglia di vivere per testimoniare-raccontare le violazioni perpetrate a tante giovani donne, è stata più forte della morte. Noi le siamo vicini come saremo al fianco di tutte le ragazze vittime di atroci e assurde

13



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.