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Limiti e potenziali sviluppi futuri

mento prescrittivo del medico nella scelta della terapia, differenti caratteristiche cliniche dei pazienti, differenza nella gestione della presa in carico dei pazienti cronici, ecc.

Limiti e potenziali sviluppi futuri

I limiti dell’analisi sinteticamente riportata in queste pagine sono quelli legati alla distorsione “ecologica” e sono di entità difficilmente quantificabile. Tale distorsione potrebbe avere un effetto maggiore sugli aspetti di farmacoutilizzazione (quali aderenza e persistenza) che agiscono a livello individuale, a differenza di quanto si osserva per il consumo, su cui agiscono fattori socio-economici contestuali catturati dall’indice aggregato. Inoltre, il flusso della tessera sanitaria non consente di tracciare i farmaci utilizzati nelle strutture pubbliche, né quelli acquistati privatamente dal cittadino.

Quello che resta da fare è quindi ampliare le analisi, includendo anche farmaci erogati attraverso il flusso della distribuzione diretta o utilizzati in ambito ospedaliero, per capire quale sia l’effetto delle disuguaglianze in quel contesto. Inoltre potrebbero essere condotti ulteriori studi nell’ambito della rete degli studi longitudinali metropolitani, che dispongono di indicatori socio-economici individuali.

Il limite dello studio ecologico va dunque superato tramite l’interconnessione fra dati a livello individuale – che sarebbe un punto di svolta importante – e studi epidemiologici su coorti.

Un altro sviluppo futuro potrebbe riguardare le popolazioni difficili da raggiungere, come i migranti o le persone temporaneamente presenti.

Infine, quali sono le ricadute? Lo studio condotto dimostra che il farmaco è un ottimo punto di osservazione, ma si tratta di un “ultimo stadio” su cui intervenire. Dall’analisi emerge, infatti, che il nostro sistema universalistico garantisce a tutti il diritto all’assistenza farmaceutica relativamente alle principali patologie croniche; addirittura nelle regioni del Sud, se si potessero rimuovere le disuguaglianze e “uniformare” la popolazione a quella delle aree meno deprivate, si assisterebbe ad una forte riduzione dei tassi di consumo. La vera sfida per il nostro sistema sanitario, quindi, dovrebbe essere quella di agire a monte, a un livello precedente, con politiche di prevenzione e con politiche sociali.

Bibliografia

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