Parole di Vita - Dicembre 2012

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DICEMBRE 2012 N. 04 GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO

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Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia.


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Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia.

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Orari delle Celebrazioni del Periodo Natalizio Lunedì 17 Dicembre Venerdì 21 Dicembre

Novena di Natale per bambini in cappellina dell’oratorio e colazione

Giovedì 20 Dicembre

S. Confessioni in oratorio ore 18.00 per tutti i ragazzi di 2a e 3a media

Venerdì 21 Dicembre

Celebrazione comunitaria della Riconciliazione per tutti ore 21.00 in particolare per adolescenti,18/19enni e giovani

Domenica 23 Dicembre

S. Confessioni in chiesa per tutti dalle 17.00 alle 18.00

Lunedì 24 Dicembre

dalle 15.00 alle 18.00 S. Confessioni ore 18.30 S. Messa vigiliare ore 23.15 Veglia di preghiera ore 24.00 S. Messa di Natale

Martedì 25 Dicembre

S. Natale S. Messe ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

Mercoledì 26 Dicembre

Santo Stefano S. Messe ore 10.00 - 18.30

Lunedì 31 Dicembre

Ultimo dell’anno ore 18.30 S. Messa vigiliare con canto solenne del TE DEUM

Martedì 1 Gennaio

Ottava del Natale nella Circoncisione del Signore Giornata mondiale di preghiera per la pace S. Messe ore 10.00 - 11.30 - 18.30 (è sospesa la S. Messa delle ore 8.00)

Domenica 6 Gennaio

Epifania del Signore ore 15.00 Benedizione dei bambini con il bacio a Gesù Bambino

Domenica 13 Gennaio

Battesimo del Signore S. Messe nell’orario festivo


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CARISSIMI PARROCCHIANI, anche questa volta e con affetto Buon Natale! Mentre scrivo queste righe, penso a voi e soprattutto a quelle persone per le quali questo Natale non sarà buono. Un Natale carico di preoccupazioni, paure e sofferenze che, durante la nostra visita natalizia alle tante famiglie della parrocchia, abbiamo conosciuto ed anche condiviso. Ci rendiamo conto di vivere in un momento particolare della storia, dove si stanno manifestando sempre più le contraddizioni di questo nostro mondo e della sua logica mercantile, che non sa dare risposte alle esigenze dei giovani e alle famiglie che stentano ad arrivare alla fine del mese. Questo accade, perchè si cerca di curare il malato con la stessa logica del profitto e non con quella della giustizia, della fiducia, della generosità e con un’attenzione privilegiata ai più deboli. Noi vogliamo ricordare che questo Santo Natale viene celebrato nell’Anno della Fede. Un anno in cui credenti e non, sono sollecitati da molte occasioni a rinnovare la propria scelta, decidersi di nuovo per il Signore Gesù e rimettersi con più convinzione a seguire la sua proposta evangelica. E’ di questo che la nostra società ha bisogno. Celebrare il Natale è rivivere il momento in cui Dio ha preso casa nella nostra umanità, ma anche ravvivare il desiderio della sua venuta definitiva, alla fine dei tempi. Il Natale allora è stupore, è meraviglia perchè riscopriamo che è ancora e sempre il Buon Dio che fa il primo passo verso di noi e ci dona il Figlio suo Gesù, che ci ha parlato e ci ha svelato la benevolenza di Dio verso la nostra umanità. Nella luce del Natale la fede è l’opportunità che ci viene data, di trasfigurare la nostra vita, aprendoci all’insegnamento di Gesù. La fede allora non è solo una adesione al Signore Gesù in piena libertà; ma è anche motivo di liberazione. Quando nella fede si accoglie Gesù, questa adesione libera in noi delle potenzialità umane prima sconosciute: come la generosità, la capacità di rispondere al male con il bene, la possibilità di accordare fiducia, la compassione, la responsabilità, l’attenzione agli altri e la cura dei deboli. La celebrazione del Natale in questo anno della fede ci aiuta a comprendere che la fede non è qualcosa di superfluo, ma se è autentica, è capace di attivare azioni e pensieri veramente nuovi. Pensieri ed azioni che sono sempre a fondamento di ogni società rinnovata e di progetti di bene e di amore. Auguro a me ad a ciascuno di voi un vero Natale, che sia capace di sorreggere ogni speranza di bene e di far nascere progetti di solidarietà e di amore.

Un cordiale saluto dal vostro Parroco don Egidio PAROLE DI VITA

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Cercatori di DIO, cercati da DIO Nei mesi di ottobre e novembre si sono tenuti i primi due incontri dell’Anno della Fede promossi dalle parrocchie di Lecco e dal Centro Culturale S. Nicolò dal titolo “Cercatori di Dio, cercati da Dio”. Al primo hanno partecipato mons. Luigi Stucchi e il filosofo Salvatore Veca che hanno aiutato i numerosi presenti a riflettere sul tema: “Quale senso della vita?”. Ha iniziato mons. Stucchi sottolineando come il clima in cui viviamo non ci concede il tempo per rientrare in noi stessi e fare pace con le domande che assillano sul senso della vita. Invece occorre accettare questa ricerca, che deve partire da una grande umiltà e disponibilità. Allora si può giungere ad affermare: “Ho trovato qualcuno che prende il mio io” e “ Dio esiste e ama perché ogni creatura possa cogliere chi lo fa esistere, chi lo fa crescere, chi lo modella”. Dobbiamo avere la convinzione che se Dio cerca, non può fallire; si diventa capaci di recuperare una ragione più profonda, dove l’uomo e Dio non si cercano più perché sono un’unica cosa in Cristo Gesù, vero Dio e vero uomo. Il mistero arriva a parlare al nostro cuore affinché noi lo diffondiamo a tutti. Allora diventa ragionevole la fede. E’ poi intervenuto il prof. Veca, notando che le domande sul senso della vita intervengono quando la vita stessa è “messa a soqquadro” da un incontro, da qualcosa che ci mette alla prova e sospende la quotidianità abituale. Allora sorgono esigenze di metanoia (cambia-

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mento), perché senza relazioni non c’è più il significato della vita. Citando poi due figure per lui importanti, il cardinal Martini e il prof. Norberto Bobbio, Veca ha invitato a prendere sul serio l’atteggiamento riflessivo, a misurarsi con la quotidianità, ad aprirsi all’incontro, attraverso lo sguardo, l’amore, l’empatia, avendo sensibilità per il volto dell’altro. L’ospite atteso, cioè il cercato per eccellenza, potrà rivelarsi. Ringraziando gli ospiti, mons. Cecchin ha evidenziato come possa essere fecondo il dialogo tra credenti e non credenti sulle domande comuni sul senso della vita. Nel secondo incontro erano presenti mons. Carlo Ghidelli, arcivescovo emerito di Lanciano-Ortona e la dott.ssa Lidia Maggi, teologa e pastora battista, chiamati a confrontarsi sul tema: “Quale fede oggi?”. La pastora, parlando con grande passione, ha ricordato l’importanza dell’incontro ecumenico che cento anni fa riunì gente di diverse confessioni religiose per interrogarsi sul come testimoniare la propria fede nello scandalo delle divisioni. La fede non è più segnata dall’autosufficienza, ma ci si rende conto che la Verità che ci visita è più grande


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e che noi siamo i servitori della Verità. La fede della Scrittura rivela il Dio con noi ed è prima di tutto un atto di fiducia. Non è un Dio indifferente ma una Presenza discreta ed amorevole. La pastora ha poi esemplificato il concetto attraverso episodi biblici. L’esperienza del popolo di Israele in esilio è quella di chi scoprì di essere abitato da una Parola e su quella costruì la sua identità. E’ stata citata la fede di Abramo, la fede di Sara, di Elisabetta che partorisce Giovanni perché a Dio nulla è impossibile. Infine è stata indicata la fede di Maria alle nozze di Cana, quella della donna siro-fenicia che chiede a Gesù di liberare la figlioletta dal demonio e quella di Maria di Magdala. La pastora ha concluso sottolineando che dobbiamo custodire la fede per farci portatori di speranza in questo mondo così difficile. Mons. Ghidelli ha premesso che non dobbiamo meravigliarci della crisi di fede che caratterizza il tempo della secolarizzazione: c’è sempre stato e ci sarà un dopo, un tempo propizio per la conversione. Il vescovo ha condiviso l’idea che la fede si manifesta in atteggiamenti di fiducia e di speranza ma ha chiarito che si deve trasmettere anche in carità, cioè nella ricerca del bene del prossimo. I poveri sono i prediletti da Dio. E’ quindi importante che la fede cristiana, di tutte le Chiese, si traduca in carità. Ha poi citato un passo della “Dei verbum” che deve guidare il cristiano: “Abbandonare se stesso liberamente a Dio”. La fede è un abbandono totale, libero, gioioso a Dio, come quello di un bambino nelle braccia della madre. La fede è aperta al futuro, nella speranza che Dio ci rivisiterà con una luce nuova. Il prossimo incontro di questo ciclo di riflessioni stimolate dall’Anno della Fede si terrà venerdì 18 gennaio 2013 in sala Ticozzi alle ore 21.00 sul tema : “Quale famiglia oggi?”. Laura

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Fare Chiesa nell’anno della Fede La sera di sabato 10 novembre, presso l’oratorio, alcune famiglie della parrocchia hanno risposto all’invito fatto dalla Commissione Famiglia e si sono trovate per vivere insieme un momento di convivialità, di preghiera e condivisione nella fede. Insomma si sono ritrovate a “fare Chiesa”. Quest’anno, l’anno della fede, siamo invitati ad interrogarci sulla nostra fede, sulle scelte e motivazioni del nostro credere. Ed è per questo che la Commissione Famiglia con il Parroco don Egidio, in uno degli incontri di programmazione, ha pensato di “osare di più” e di proporre alcune serate - a tema - con lo scopo di facilitare momenti di riflessione sulla nostra fede, in famiglia, con o senza figli, tra coniugi, ma anche personalmente: in cosa crediamo? Qual è la nostra fede? Su cosa ha fondamento? Chi è per noi Gesù? Cosa significa per noi che Dio è Padre? Queste sono solo alcune delle domande sulle quali, riuniti in gruppi dopo una riflessione comune tenuta da don Egidio, ci siamo confrontati. L’adesione è andata oltre le aspettative, se pensiamo anche al tempo che – quella sera – non si è di certo mostrato clemente. Ma la pioggia e il freddo non hanno fermato chi, anche con bambini piccoli, ha voluto mettersi in gioco ed uscire di casa, lasciando il calore del focolare domestico, sfidando il freddo… per trovare poi un calore diverso, ma altrettanto accogliente. In tutti i presenti abbiamo visto che, prima ancora di cercare una cena riuscita bene - per quanto possa esserlo un pranzo al sacco - si è cercato “lo stare insieme”. Parafrasando la mensa dell’altare, quella cena frugale è stata un cercare di “fare la comunione”. PAROLE DI VITA

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“Quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme”, recita il salmo 132. Crediamo che, davvero, molti dei presenti siano tornati alle loro case contenti, con una gioia nel cuore e desiderosi di volersi trovare di nuovo insieme, magari ancora di più… e più numerosi. In questo senso possiamo dirci contenti di avere “osato” proporre qualcosa di diverso rispetto al cliché ormai collaudato. “Vola solo chi osa farlo”...(Luis Sepulveda): è il coraggio trovato dalla gabbianella che ha vinto la paura di spiccare il volo per la prima volta... Siamo contenti di avere “osato”, dicevamo, ma siamo consapevoli che c’è ancora molto cammino da fare insieme. A questo, come già anticipato, seguiranno altri momenti. Il tema di questo primo incontro, “Un Padre buono nei cieli”, ci ha portati ad interrogarci sull’immagine di “Dio Padre” che, per mezzo di Gesù Cristo che si rivela agli uomini, ricerca, incontra e si prende cura dell’uomo; diffonde il suo Spirito d’amore per accrescere nella sua creatura sentimenti di fede, di speranza e di carità: quell’amore e carità (charis) che spingono l’uomo a prendersi cura dell’uomo. Questa è la bellezza del messaggio contenuto anche nella meravigliosa (…e breve per chi volesse riprenderla e leggerla d’un fiato…) prima lettera di San Giovanni. Divisi in gruppi e aiutati da alcune domande, da un racconto esperienziale (Tracce della nostra

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storia: “L’insegnamento di un papà”) e dalla Parola di Dio (Vangelo Mt. 6,26-33), ciascuno ha poi potuto esternare meglio ciò che il cuore (… e lo Spirito) suggeriva di condividere con gli altri fratelli, confrontandosi e a volte mettendo in comune anche il proprio cammino di fede. E’ pur vero che più trascorreva il tempo e più ci si sentiva a proprio agio: cadevano le barriere, i timori di essere giudicati, consapevoli che si era lì insieme per ascoltare, accogliere e sentirsi accolti, per fermarsi “un attimo” insieme al di là di ogni pregiudizio e al fatto di essere famiglia, o coppia, più o meno giovane… Probabilmente per alcuni è stato “un osare” anche il mettersi in gioco nel momento in cui cresceva, dentro, la consapevolezza di appartenere ad una comunità con le stesse fatiche, le stesse debolezze, la stessa voglia di cercare quella fede che forse si è affievolita, e con il desiderio di riappropriarsene. Ma come si sa, il tempo è tiranno e alle ore 22 ci siamo riuniti di nuovo insieme, questa volta anche con i nostri figli, per la recita insieme del “Padre nostro”, e tornare alle nostre case più motivati di prima. Un ringraziamento, infine, ai ragazzi e ragazze che si sono presi cura dei nostri bambini, permettendoci di riunirci in preghiera, ascoltare “la parola”, la riflessione di don Egidio e la condivisione delle “risonanze” emerse dal nostro cuore, nei gruppi. La commissione famiglia


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Pellegrinaggio Diocesano a ROMA presieduto da S.E. Card. Angelo Scola Arcivescovo di Milano

1 - 3 APRILE 2013 LUNEDÌ 1 ° APRILE: LECCO - MILANO - ROMA Alle ore 5.00 ritrovo dei partecipanti in Piazza Carducci e partenza in pullman GT per Roma. Sosta per il pranzo in autogrill. Arrivo a Roma nel primo pomeriggio e visita delle Catacombe di S. Callisto (S. Messa) e della Basilica di San Paolo. Cena in ristorante e sistemazione in Istituto religioso; pernottamento. MARTEDÌ 2 APRILE: ROMA Mezza pensione in Istituto. Trasferimento in pullman in piazza S.Pietro. Alle ore 10.00 partecipazione alla Santa Messa presieduta da S.E. Cardinal Angelo Scola. Pranzo in ristorante nelle vicinanze. Nel pomeriggio visita guidata: Basilica di San Pietro, S. Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano, centro storico. MERCOLEDÌ 3 APRILE: ROMA - MILANO - LECCO Prima colazione in Istituto. S. Messa. In mattinata partecipazione all’Udienza Papale in Piazza San Pietro. Pranzo in ristorante e partenza per il rientro. Dopo le opportune soste lungo il percorso, arrivo in serata a Lecco. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 375,00 supplemento singola € 70,00 (disponibilità limitata) LA QUOTA COMPRENDE Viaggio in autopullman GT. - Soggiorno a Roma in casa religiosa con sistemazione in camere a 2 letti con servizi. - Trattamento di pensione completa come da programma. - Visite guidate di Roma come da programma (2 mezze giornate). - Ingresso alle Catacombe di San Callisto. - Assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio. - Materiale a supporto viaggio. LA QUOTA NON COMPRENDE Bevande, mance, ingressi non indicati nel programma, extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato sotto la voce “La Quota Comprende”. PAROLE DI VITA

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Anno della fede: alla scuola del Concilio Vaticano II In questo anno dedicato alla fede il Papa ci propone una rilettura dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II nel ricordo del 50° anniversario dell’apertura. Questo Concilio è un evento spirituale che continua a segnare la vita della comunità cristiana. Paolo VI invitò a porsi nel suo «cono di luce»; Giovanni Paolo II ne parlò come di una «bussola» per la Chiesa entrata nel terzo millennio; per Benedetto XVI «è stato e rimane un autentico segno di Dio per il nostro tempo». Rileggere, riflettere e pregare con i testi del Concilio è vivere il compito della Chiesa di dire anche oggi il vangelo di Gesù in un mondo che cambia continuamente. Papa Giovanni XXIII e il Concilio Papa Giovanni è arrivato a convocare un Concilio dopo aver vissuto tante esperienze di vita ecclesiale in vari luoghi d’Europa ed aver maturato alcune convinzioni pastorali: la prima che il mondo era molto cambiato e che la Chiesa aveva bisogno di un “aggiornamento”. Il compito del “suo” Concilio era così indicato: non doveva definire qualche dogma o condannare qualche errore ma essere, al contrario, un’assemblea dei vescovi di tutto il mondo riuniti per un rinnovato annuncio del vangelo al mondo

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moderno. Si trattava di interpretare in maniera diversa i segni dei tempi. Ciò rappresentava un’assoluta novità nella storia della Chiesa. La svolta era stata data: la barca della Chiesa lasciava il porto sicuro di un’epoca passata per prendere il largo verso un mondo del tutto nuovo. L’umile papa Roncalli la vide solo partire. Alla sua morte, dopo pochi mesi dall’inizio, il Concilio venne consegnato nelle mani di altri. È necessario che questa dottrina certa e immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in


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modo che risponda alle esigenze del nostro tempo. Altra cosa è infatti il deposito stesso della fede, vale a dire le verità contenute nella nostra dottrina, e altra cosa è la forma con cui quelle vengono enunciate, conservando ad esse tuttavia lo stesso senso e la stessa portata. (Mater Ecclesia) La liturgia La liturgia, il primo tema affrontato e approvato dai Padri conciliari accompagnò le prime grandi intuizioni del Concilio e aprì la strada a tutte le altre riforme. Il latino era segno dell’antica tradizione della Chiesa e della sua universalità ma come era possibile la “partecipazione attiva dei fedeli” se la maggior parte di essi non era in grado di comprenderne il significato? L’introduzione delle lingue locali nelle celebrazioni fu il passo decisivo e la prova che la riforma era possibile. La liturgia agli occhi dei fedeli non deve più apparire un rito devozionale per assolvere un obbligo ma essere l’azione sacramentale che realizza l’alleanza tra Dio e gli uomini. Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, e in modo speciale nelle azioni liturgiche. E’ presente nel sacrificio della Messa. E’ presente con la sua virtù nei sacramenti, al punto che quando uno battezza è Cristo stesso che battezza. È presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura. È presente infine quando la Chiesa prega e loda. (Sacrosanctum Concilium)

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La parola di Dio Tutta l’opera conciliare partiva dalla preoccupazione di un nuovo annuncio del Vangelo. La “rivelazione” cioè l’azione del parlare di Dio, non è più un insieme di verità dottrinali ma è Dio che rivela sé stesso definitivamente nella storia di Gesù. La rivelazione è Dio stesso nel suo donarsi all’uomo. La svolta conciliare sta nell’aver fatto entrare nell’idea di Rivelazione la storia. Dio parla attraverso il mondo e la storia, prima quella di Israele e di Gesù e poi la nostra storia: il che significa che tutta la storia è storia di rivelazione. Quella Parola scritta interpella ancora oggi ogni credente. Dopo aver a più riprese e in più modi, parlato per mezzo dei profeti, Dio alla fine, nei giorni nostri, ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Mandò infatti suo Figlio, cioè il Verbo eterno, che illumina tutti gli uomini, affinchè dimorasse tra gli uomini e spiegasse loro i segreti di Dio. Gesù Cristo dunque, Verbo fatto carne, mandato come uomo agli uomini, parla le parole di Dio e porta a compimento l’opera di salvezza affidatagli dal Padre. (Dei Verbum) Chiara

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LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE E URGENZA DEL MONDO Messaggio al popolo di Dio dal Sinodo dei vescovi (Radio Vaticana 26/10/12) È un applauso prolungato quello che risuona nell’Aula del Sinodo al termine della lettura, a più voci e in varie lingue, del “Messaggio al popolo di Dio”. E il popolo di Dio - definito spesso distratto e confuso, a rischio di delusioni rovinose - viene ritratto come la samaritana al pozzo narrata dal Vangelo di Giovanni: con un’anfora vuota. In lui c’è sete e nostalgia di Dio e a lui la Chiesa deve andare incontro per rendergli presente il Signore. E come la Samaritana - dice il messaggio del Sinodo - chi incontra Gesù non può fare a meno di diventare testimone dell’annuncio di salvezza e speranza del Vangelo: condurre l’umanità contemporanea a Gesù è un’urgenza di tutto il mondo. Tuttavia, la Chiesa ribadisce che per evangelizzare bisogna essere innanzitutto evangelizzati e lancia un appello - a cominciare da se stessa - alla conversione perché le debolezze e i peccati personali dei discepoli di Gesù pesano sulla credibilità della missione. I cristiani, però, vincano la paura con la fede e guardino il mondo con sereno coraggio perché, sebbene pieno di contraddizioni e di sfide, esso resta pur

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sempre il mondo che Dio ama. Niente pessimismo, dunque: globalizzazione, secolarizzazione, migrazioni, ateismo, crisi dell’egemonia della politica e dello Stato, pur con le difficoltà e le sofferenze che comportano, devono essere opportunità di evangelizzazione. Perché non si tratta di trovare nuove strategie per diffondere il Vangelo come un prodotto di mercato, ma di riscoprire i modi con cui le persone si accostano a Gesù. Il messaggio del Sinodo guarda, dunque, alla famiglia come luogo naturale dell’evangelizzazione e ribadisce che essa va sostenuta dalla Chiesa, dalla politica e dalla società. E all’interno della famiglia, si sottolinea il ruolo speciale delle donne, si ribadisce la responsabilità della figura paterna e si ricorda la situazione dolorosa dei conviventi, dei divorziati e risposati: pur nella riconfermata disciplina circa l’accesso ai sacramenti, si sottolinea che essi non sono abbandonati dal Signore e che la Chiesa è casa accogliente per tutti. Il documento sinodale cita poi le parrocchie come centri irrinunciabili di evangelizzazione e ricorda l’importanza della vita consacrata e della formazione permanente per i sacerdoti ed i religiosi, invitando anche i laici all’annuncio del Vangelo, in comunione con la Chiesa. Particolare attenzione viene rivolta ai giovani - presente e futuro dell’umanità e della Chiesa - in una prospettiva di ascolto e dialogo per riscattare, e non mortificare, il loro entusiasmo. La nuova evangelizzazione ha orizzonti larghi quanto il mondo, afferma il Sinodo, ed è quindi


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fondamentale il dialogo, declinato in vari modi: con la cultura, che ha bisogno di una nuova alleanza tra fede e ragione; con l’educazione, per una formazione integrale della persona; con le comunicazioni sociali, luogo in cui spesso si formano le coscienze e che offrono un’opportunità nuova per raggiungere il cuore dell’uomo; con la scienza che, quando non chiude la persona nel materialismo diventa un’alleata nell’umanizzazione della vita. E ancora: centrale il dialogo con l’arte, che esprime la spiritualità attraverso la bellezza; con il mondo dell’economia e del lavoro, affinchè quest’ultimo non sia un peso insopportabile o una prospettiva incerta, ma promuova lo sviluppo umano; con la politica, alla quale si chiede una cura disinteressata e trasparente del bene comune, nel rispetto della dignità della persona, della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, della libertà educativa e religiosa, nella rimozione delle cause di ingiustizie e disuguaglianze. Fondamentale poi il dialogo interreligioso che contribuisce alla pace, rifiuta il fondamentalismo e denuncia la violenza contro i credenti, grave violazione dei diritti umani. Due espressioni della vita di fede sono inoltre particolarmente significative per la nuova evangelizzazione: la contemplazione, dove il silenzio permette di accogliere al meglio la Parola di Dio, e il servizio ai poveri, nell’ottica di riconoscere Cristo nei loro volti. Nell’ultima parte, il messaggio guarda alle Chiese delle diverse regioni del mondo e ad ognuna di esse rivolge parole di incoraggiamento per l’annuncio del Vangelo: alle Chiese d’Oriente auspica di poter praticare la fede in condizioni di pace e di libertà religiosa; alla Chiesa d’Africa chiede di sviluppare l’evangelizzazione nell’incontro con le antiche e nuove culture, appellandosi poi ai governi perché cessino

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i conflitti e le violenze. I cristiani dell’America del Nord, che vivono in una cultura con molte espressioni lontane dal Vangelo, devono guardare alla conversione, ed essere aperti all’accoglienza di immigrati e rifugiati. L’America Latina è invitata a vivere la missione permanente per affrontare le sfide del presente come la povertà, la violenza, anche nelle nuove condizioni di pluralismo religioso. La Chiesa in Asia, anche se è una piccola minoranza, spesso posta ai margini della società e perseguitata, viene incoraggiata ed esortata alla saldezza della fede e si esprime vicinanza ai cristiani del continente sul quale, nella Terra Santa, Gesù è nato, morto e risorto. L’Europa, segnata da una secolarizzazione anche aggressiva e ferita dai decenni di regimi e ideologie nemiche di Dio e dell’uomo, ha però creato - dice il Sinodo una cultura umanistica capace di dare un volto alla dignità della persona e alla costruzione del bene comune; le difficoltà del presente non devono quindi abbattere i cristiani europei, ma devono essere percepite come una sfida. All’Oceania, infine, si chiede di avvertire ancora l’impegno di predicare il Vangelo. Il messaggio si chiude quindi con l’affidamento a Maria, Stella della nuova evangelizzazione. A concludere i lavori, è stato poi l’intervento del vescovo del Patriarcato ortodosso serbo, Irinej, presente al Sinodo in veste di delegato fraterno. Nelle sue parole, il richiamo all’importanza dell’ecumenismo, perché - ha detto - la nuova evangelizzazione arriva ovunque se c’è uno sforzo comune e un supporto reciproco tra i cristiani. L’unità della testimonianza su questioni che toccano tutti i credenti, come la bioetica o la promozione della pace, ha aggiunto il vescovo del Patriarcato ortodosso serbo, Irinej, non mette in pericolo le verità di fede. PAROLE DI VITA

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In dialogo con l’Arcivescovo Angelo Scola

Lo scorso 20 ottobre ho avuto l’opportunità di partecipare al momento di dialogo, ripreso da diversi media, tra il cardinale Scola e noi giovani. Questo dialogo, fortemente voluto dal cardinale, si è svolto presso l’appartamento dell’Arcivescovo in un clima molto informale e colloquiale ed ha visto la partecipazione di dieci ragazzi, uno per ciascuna zona pastorale e tre rappresentanti di movimenti (AC, CL e Rinnovamento dello Spirito) ed ha avuto per oggetto la lettera pastorale “Alla ricerca del Dio vicino”. L’Arcivescovo nel corso dell’incontro, che si è concentrato sulla lettera pastorale, ha risposto ad alcune domande su temi molto delicati per la Chiesa di oggi (si pensi agli scandali che hanno colpito la Chiesa o alle posizioni della Chiesa su alcuni questioni morali) trovando il modo di chiarire le veri radici delle posizioni della Chiesa e cercando di spiegarci il nostro ruolo all’interno di questa Chiesa. Mi ha colpito, dell’Arcivescovo, la capacità

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di stabilire un dialogo sempre semplice e diretto con noi ragazzi riuscendo, nelle risposte, ad essere coinvolgente, semplice, mai distante e sempre efficace ricorrendo, spesso, ad esempi e riferimenti alle esperienze, siano esse positive o negative, della quotidianità ed in grado di declinare, in questa quotidianità, l’insegnamento evangelico e l’esperienza cristiana. Personalmente credo che l’esperienza che ho avuto l’opportunità di vivere sia stata arricchente e preziosa sia perché, nella sua preparazione, mi ha spinto a riflettere in maniera più approfondita su alcuni dei temi e delle sfide che la Chiesa di oggi deve affrontare, e che l’Arcivescovo ci ha proposto nella sua lettera pastorale, sia perché ho avuto l’opportunità di avere dalla viva voce del Cardinale una risposta ai miei dubbi, ai miei quesiti. Credo, inoltre, che per tutti i giovani sia importante il gesto di estrema fiducia che il cardinale ha voluto fare scegliendoci come interlocutori di questo suo dialogo. Giacomo


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“Maria: il sì della nostra Fede” Facendo eco all’esigenza del Papa di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia e il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo, noi Catechiste dell’iniziazione cristiana abbiamo scelto come percorso per l’Avvento di riflettere su: “La Fede dei personaggi del presepio”. Nelle domeniche passate durante la S. Messa delle ore 10.00, assieme a don Paolo, abbiamo meditato sulla figura di Maria e la Sua fede nella Parola di Dio, sulla fiducia dimostrata da San Giuseppe, sullo stupore dei pastori, sulla ricerca dei Re Magi e, nell’ultima domenica di Avvento, rifletteremo su tutti noi chiedendoci a che punto è la nostra fede. Come ogni anno i nostri bambini e ragazzi dell’Iniziazione cristiana hanno accolto con estrema semplicità e immediatezza ogni proposta di riflessione e il loro entusiasmo è sempre molto gratificante. Speriamo che questo cammino susciti in loro il desiderio di confessare la propria fede in pienezza e con rinnovata convinzio-

ne, fiducia e speranza. Ogni domenica di questo tempo di Avvento ciascuna classe è stata protagonista, con la propria famiglia, della giornata, con l’animazione della S. Messa e la partecipazione ad altri momenti comunitari. Per i bambini di quarta elementare e per noi genitori, la domenica 2 dicembre è infatti proseguita con una giornata trascorsa interamente all’oratorio dove abbiamo continuato, sempre con l’aiuto di don Paolo, la riflessione sulla fede, sull’Avvento e sul cammino in preparazione alla Prima Comunione. Ma non solo… Noi genitori siamo stati coinvolti nell’organizzazione del pranzo e i bambini si sono divertiti con bellissimi giochi organizzati dagli animatori dell’oratorio. La giornata si è conclusa alle 16.00 con la merenda per tutti. La nostra preghiera e il nostro augurio è che l’anno della fede sostenga la Fede di tanti, di tutti i credenti, perché nella fatica quotidiana non cessino di affidare con convinzione e coraggio la propria esistenza al Signore Gesù iniziando proprio da questo periodo di attesa del Natale. Una mamma catechista

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CRESIMA 2012

MartedĂŹ 18 Dicembre alle ore 21.00 presso il Palladium

Invito tutti i volontari della parrocchia per gli auguri di

Buon Natale

PROGRAMMA

Spettacolo natalizio preparato dalla Compagnia del Domani a seguire breve riflessione sul Natale e scambio di auguri. Vi attendo e vi saluto don Egidio

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RACCONTO DI NATALE

Il pastore in ritardo

Tratto da “Il tuo posto nel presepe” di don Davide Caldirola e don Antonio Torresin

Sono arrivato di corsa anche quest’anno. È inesorabile. Malgrado tutti i buoni propositi vengo sempre risucchiato dalla frenesia del tempo, da false e vere urgenze, tra momenti persi e attimi rubati che mi tolgono il fiato. Ora cerco, non senza qualche affanno e senso di colpa, di recuperare in pochi giorni frammenti d’anima per non morire nell’anno che ricomincia. A volte mi domando se anche qualcuno dei pastori che sono andati alla grotta non abbia avuto per caso il mio stesso ritardo e la mia stessa fretta. Cerco di immaginarlo: magari era partito con buoni propositi, per andare a vedere quel segno promesso da voci celesti. Poi sarà successo a lui quello che capita a tutti: una pecora che si stava perdendo, una sistematina da dare all’ovile prima di partire, una raccomandazione al figlio che restava di guardia, o due parole con quello che aveva rinunciato a muoversi... ed ecco che si è trovato in maledetto ritardo. Corre, per raggiungere gli altri, ma sa che non ce la farà a recuperare il tempo perduto. E mentre si affretta pensa: «Magari non trovo più nessuno e perdo il treno anche stavolta. Non sarebbe la prima: ne ho una sfilza di occasioni sprecate. Certo non staranno lì ad aspettare proprio me. Gli altri faranno la loro bella figura ad arrivare per primi; diranno le parole di augurio che si devono dire, porteranno i doni per l’occasione. Poi bisognerà lasciare in pace quella famigliola, perché anche Maria e Giuseppe dovranno dormire. Io arriverò tardi e troverò la luce spenta e non avrò il coraggio di entrare; e rimarrò tagliato fuori un’altra volta! Non possono certo aspettare tutti quelli che arrivano in ritardo!». Anch’io mi sento così: un po’ come quel pa-

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store, in ritardo sulla vita, sempre a inseguire un tempo che corre troppo veloce. Non ce la faccio. Ma neppure riesco a fermarmi. Chissà perché corriamo così tanto, chissà da dove nasce questa frenesia della vita. Forse dalla paura a fare i conti con gli spazi vuoti, con le pagine bianche di un quaderno che è ancora da scrivere, con il silenzio che non sai come riempire. Ma poi immagino una scena inaspettata per il povero pastore in ritardo. Ecco che arriva e si accorge che la luce è ancora accesa. Allora entra in punta di piedi, per non fare rumore, per non disturbare nessuno. Tutti se ne sono andati, ma il bambino è ancora lì, con sua madre e tutto il resto. Sembra proprio aspettare lui, l’ultimo, il ritardatario. Sembra addirittura sorridere, come chi non può concedersi al sonno senza aver accolto anche l’ultimo visitatore. Non fa nulla come non fanno nulla i bambini se non esistere, nella pienezza della loro vita. Sorride contento di aver visto arrivare anche lui, quello che sembrava ormai fuori tempo massimo. Non ci sono tempi impossibili per quel bambino: ha tutto il tempo che serve per aspettare che ciascuno arrivi, finalmente. Aspetta dal principio della storia, e un po’ di ritardo non è nulla per lui. Lui è sempre in orario, nell’ora giusta per ogni uomo. Un sorriso del bambino scaccia via tutta la paura e la fretta dell’attesa. Non importa se nella frenesia il pastore si sia dimenticato del suo dono: non serve. Non deve fare nulla, come nulla chiede il bambino. Basta essere lì, basta restare incantati e contemplare; perdersi nel calore di quel sorriso, nella gioia di quegli occhi che lo attendono. Basta sostare un istante, per accorgersi che la vita non la si può perdere, perché Dio


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continua a farne dono. Allora anch’io, stasera, mi concedo la gioia di fermarmi a guardare. C’è tanta vita nel dono di questo bambino, che tutta la mia fretta non può cancellare. Mentre corro affannosamente dietro alle cose che cerco, sento la paura di tutte quelle che perdo. Ora che mi fermo a contemplare il dono della vita che mi è dato, sento che posso confidare ancora nella forza inesauribile della vita di Dio. C’è tanta vita che ancora mi è data in dono nel dono di questo bambino. Dio abita ogni frammento di tempo dei nostri giorni, Dio ci aspetta proprio là dove ci crediamo in inesorabile ritardo. Ci aspetta con calma, sorride e ci guarda. Aspetta di incrociare per un attimo il nostro sguardo, per catturarlo in un incanto, nella sorpresa della vita che

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riprende, che di nuovo comincia, nuova perché Dio ancora la rinnova. So che domani la vita riprenderà a correre veloce, e io con essa. Ma non importa. Sarà un bene anche questo. Cercherò di imparare a reggere la fatica del tempo che incalza, ma con un animo più pacificato. Perché credo che la vita continuerà a sorprendermi, che Dio continuerà ad aspettarmi negli angoli più inaspettati, nelle pieghe dell’esistenza quotidiana, nella grotta di Betlemme, dove la lampada è sempre accesa, e sempre si può entrare. E cercherò di fermarmi a vivere l’incanto di un incontro, a raccogliere i miei frammenti di vita davanti al Signore per non perderli, per ritrovare il tempo perduto, la forza di vivere.

Lorenzo Lotto, Adorazione dei pastori PAROLE DI VITA

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Autunno al BarBatrucco Resto di stucco: ho visto Mila e Shiro al BarBatrucco Enorme successo per il primo torneo di pallavolo organizzato dal BarBatrucco. Dieci squadre sono scese in campo e si sono affrontate a colpi di battute, bagher e schiacciate.

Prima squadra classificata: I Maper Show Seconda squadra classificata: I Puffi

Happy Hour Pastorale Giovanile

Al via di don Filippo Dotti (responsabile della Pastorale Giovanile del Decanato di Lecco), più di 120 giovani si sono riversati nella sala del BarBatrucco per l’happy hour. La serata è stata condita però non solo dal cibo, ma anche e soprattutto da tante chiacchierate tra amici vecchi e nuovi

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e dall’allegria portata dai balli di gruppo. Dopo essersi sfogati con la musica, c’è stato poi anche spazio per una breve carrellata sull’esperienza estiva in Terra Santa e per le parole di don Filippo, che ha presentato il nuovo anno di Pastorale Giovanile.


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BarBaHalloween “Un delitto si svolgerà nella sera delle mostruosità: investigatori voi sarete per una sera se vorrete. Non vi resta altro da fare, al BarBatrucco dovete andare! Un maggiordomo vi accoglierà e più indizi vi darà! Vi aspettiamo mascherati, agili, scattanti e preparati! Sempre pronti a giocare per un evento surreale”.

A chi ha risposto all’invito non abbiamo proprio fatto mancare niente, anche la farina nel naso!

Buon Compleanno, BarBatrucco! Grazie a tutti coloro che erano presenti alla festa. Grazie a chi ci ha sostenuto e a chi è sempre pronto a divertirsi con noi. Grazie per questo bellissimo anno insieme! Grazie a tutti! Resto di stucco...buon compleanno BarBatrucco!

BarBacalendario 2013

Il concorso fotografico è giunto al termine, abbiamo selezionato le migliori foto e le abbiamo inserite nel calendario 2013. Non vi resta che affrettarvi a comprarlo. Troverete noi, lo staff del BarBatrucco, sul sagrato della Chiesa in piazza Dell’Oro al PAROLE DI VITA 2012 N. 3 17 termine delle S. Messe del periodo natalizio.

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Ad-ventum Come ogni anno, in oratorio la domenica mattina presto si vedono arrivare i chierichetti assonnati ma volonterosi di iniziare una bella giornata insieme. Dove si recano? La risposta è semplice: vanno nella cappellina per recitare le lodi insieme a don Paolo. Naturalmente non finisce tutto qui perché tutti sanno benissimo che dopo un momento più impegnativo li aspetta la magnifica colazione (panettone e cioccolata?). Questo è l’Ad-ventum. Lodare il Signore e pregarlo nell’ attesa del Natale. Per i chierichetti è ancora più significativo perché si avvicina una festa importante

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e la preghiera aiuta servire con gioia all’altare. Oltre a questi incontri settimanali i cerimonieri e i confratelli hanno organizzato altri eventi in preparazione al Natale. Il seguente è stato il Confra Day, durante il quale cinque chierichetti sono entrati a far parte della Congregazione dei Ministranti (Confratelli) e poi si è festeggiato con l’addobbo della sede chierichetti. Seguirà la cena di Natale insieme ai ragazzi dell’oratorio, momento che concluderà il nostro cammino in preparazione alla venuta del Signore. Cecilia


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Un giorno tanto atteso Il gran giorno è arrivato… ammetto di averlo atteso con ansia sia perché è il giorno dell’Immacolata, ma anche perché noi chierichetti di 1a superiore finalmente diventiamo confratelli! Questa mattina ero molto agitata… ancora poco e saremmo stati anche noi fra i “grandi”. Stavamo per diventare quei ragazzi che ammiravo tanto quando ero in quinta elementare ed ero appena entrata a far parte del gruppo chierichetti. Diventare confratelli è una grande responsabilità, me lo sono ripetuta mille volte prima di questo giorno! Il nostro compito, d’ora in poi, come “grandi”, è dare il buon esempio ai più piccoli. E’ un compito importante: insegnare a servire il Signore come i ragazzi più grandi hanno fatto con noi in questi quattro anni. Questa mattina, durante la celebrazione

aspettavo, con un po’ di agitazione ed emozione, che chiamassero il mio nome per mettere la veste da confratello e credo che anche i miei compagni condividessero con me gli stessi sentimenti. Il punto di vista della Messa, per un chierichetto e per un confratello è totalmente diverso rispetto a chi partecipa ad una celebrazione come assemblea: il servizio all’altare è davvero un privilegio perché si serve il Signore. Credo che l’esperienza di diventare uno di “quelli grandi” sia meravigliosa e rende ancora più consapevoli di questo privilegio. Da ora in avanti saremo anche noi a dover dare l’esempio ai più piccoli, a far capire quanto sia importante e bello servire il Signore, e a far comprendere quale fortuna sia l’essere chierichetto. Sara van den Boomgaard

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UN LAVORO IN RETE ATTRAVERSO IL METODO SCIENTIFICO Da quest’anno la scuola dell’infanzia “Don G. Pozzi” ha introdotto la presenza di una Coordinatrice nella persona della dottoressa Manuela Bianchin, già operante con lo stesso incarico presso la scuola d’infanzia Mazzucconi e presso il Piccolonido Carsana. Le abbiamo rivolto alcune domande. Quale è il ruolo di questa nuova figura che Lei riveste all’interno della scuola? La figura di coordinamento all’interno di un servizio o di una scuola è “l’anello” che “tiene insieme” tutte le professionalità all’interno del servizio stesso. Con tutta l’equipe educativa pensa a stendere il progetto che riguarda l’organizzazione in tutti i suoi aspetti: educativa e programmatica relativamente alla quotidianità del bambino/a a scuola o al nido. Con le insegnanti ed edu-

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catrici trova un terreno comune e concilia uno “sguardo comune” sul bambino. Ciò si lega ovviamente al percorso scelto per ogni anno. Ci può illustrare a grandi linee i punti principali del “metodo scientifico” in vigore da quest’anno anche nella nostra scuola? E’ la traduzione del pensiero scientifico che ogni bambino/a ha in sé rispetto alla sua realtà, alla sua storia e alla sua età. I bambini, sollecitati da alcune “domande” relativamente all’argomento scelto (quest’anno è “il teatro della crescita“) ci fanno procedere in un cammino dettato dalle loro risposte e sollecitazioni. L’insegnante raccoglie, rimanda e traduce i pensieri attraverso laboratori quotidiani o dedicati. E’ un


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S cammino che richiede molta cura e ascolto nella relazione con i bimbi. Attenzione al piccolo e al dettaglio. Il bambino ci conduce, ci traccia la strada. Si hanno chiari gli obiettivi ma sono i bimbi che ci indicano il cammino con la loro curiosità, il loro stupore, il loro pensiero… anche scientifico! Questo modo di lavorare è utilizzato da qualche anno all’interno delle scuole FISM (Federazione italiana scuole materne) e consente di lavorare guardando e mettendo in rete le esperienze di altre scuole favorendo lo scambio tra colleghe. Crea sicuramente un arricchimento per tutte. Quale è il compito dei genitori all’interno di questo progetto educativo? I genitori vengono sollecitati a collaborare

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nel tenere il filo scuola-casa attraverso richieste dirette, ma anche semplicemente tenendo vivo il discorso che i loro bambini stanno facendo a scuola. La cosa che ritiene più importante in questo percorso? Considerare il bambino come persona degna e meritevole di tutte le nostre attenzioni e cure, pensandolo come capace di insegnarci lui stesso il cammino. E’ un po’ come raccogliere l’invito che Gesù rivolge ai suoi discepoli quando dice loro: “lasciate che i bambini vengano a me”. E’ un richiamo che ci interpella come educatori e che ci chiede profondo amore e rispetto per questi piccoli che ci vengono affidati. Grazie e buon lavoro! Chiara

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C La comunità si fa vicina alle persone in difficoltà A R I TA S

Il nostro pellegrinare di famiglia in famiglia per portare la benedizione del Signore in vista del S. Natale, ci permette di incontrare tante e svariate situazioni di disagio e difficoltà presenti anche in molte famiglie della nostra parrocchia. L’ascolto di tante preoccupazioni, soprattutto sul fronte del lavoro, ci tocca veramente nel profondo del cuore, sapendo che le nostre risposte concrete sono sempre inadeguate alle esigenze manifestate. Tuttavia ecco alcune iniziative. 1. In questi giorni il nostro arcivescovo Card. Scola ha deciso di continuare la stupenda esperienza del Fondo Famiglia Lavoro, istituito dal Card. Tettamanzi per venire incontro a migliaia di situazioni di disagio e precarietà (7.000 famiglie sono state aiutate in precedenza e tra queste anche alcune della nostra Comunità). Ora il Fondo Famiglia Lavoro riprende la sua attività, anche se con modalità rivisitate e perfezionate, con un contributo di un milione di euro, che il Cardinale ha prelevato dall’8xmille e do-

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nato al Fondo Famiglia Lavoro. Quattro i pilastri di questa seconda fase: 1. erogazione di un contributo economico a fondo perduto per tamponare le situazione di estrema emergenza economica; 2. l’orientamento e la riqualificazione professionale; 3. il microcredito per l’avvio di piccole attività economiche; 4. lo start up di nuove imprese. Tutte le informazioni su questo si possono avere presso il CDA della parrocchia aperto ogni martedì ore 9.30 e giovedì ore 14.30. 2. La seconda iniziativa riguarda il Rifugio Notturno Caritas che la Caritas Ambrosiana e la Caritas zonale (con la collaborazione della Cooperativa l’ Arcobaleno) apriranno a breve fino alla fine dell’inverno presso alcuni locali di proprietà della Parrocchia San Nicolò (al n. 7 di via San Nicolò) per offrire un ricovero ai senza fissa dimora.


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M E’ un’esperienza già sperimentata lo scorso anno, molto necessaria per queste persone, ma anche delicata e difficile da gestire. Per maggiori informazioni e per eventuali disponibilità per collaborare come volontario, rivolgersi alla Caritas del Decanato di Lecco (0341363473).

ONDO

3. Da ultimo stiamo preparando in parrocchia un centro di solidarietà, per offrire servizi e sostegno a situazioni di disagio. Sarà aperto nella sede della ex biblioteca dell’oratorio, che si affaccia sulla via Fogazzaro; lì diverse realtà parrocchiali offriranno il proprio servizio di solidarietà. don Egidio

Il gruppo missionario ringrazia tutti coloro che hanno collaborato, sia con il loro lavoro, sia acquistando i prodotti in esposizione, alla riuscita del Banco Vendita. Grazie.

Incasso banco vendita 2012 attivo

Incasso Banco vendita Offerte per Missionari Offere per Suor Chiara Offerte da S. Vincenzo Giornata dell’Associazionismo Suor Chiara - Armenia Padre Roberto Donghi - Guinea Bissau Suor Marcella - Haiti Suore Betlemite per le loro missioni Suor Benedetta Carnovali - Tailandia - “Casa accoglienza” In cassa per offerte a Missionari in partenza In cassa per acquisti Totale

passivo

1.398,90 323,00 318,00 200,00 420,50

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800,00 800,00 250,00 250,00 250,00 250,00 60,40 2.660,40

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, Una sala per la comunita e per la cittadinanza Essere una sala della comunità, a volte, non è semplice. Oltre a rivestire l’impegnativo ruolo di sala di prima visione, curandone la programmazione e la sua qualità, i contatti con i distributori e garantire la piena operatività della sala, si affacciano anche alcuni “doveri” nei confronti della comunità parrocchiale che vanno oltre i già gravosi impegni prima descritti. Nello scorso mese di ottobre il Palladium ha voluto offrire due omaggi alla cittadinanza, totalmente gratuiti e di grande qualità. Si è iniziato il 18 ottobre, con la serata organizzata dalla Diocesi di Milano e dalla Duomo Viaggi, con la proiezione di “The way – Il cammino per Santiago”, un film di Estevez che ha raccontato la storia di un padre che intende proseguire il cammino intrapreso dal figlio prematuramente scomparso in terra spagnola. La pellicola, alternando momenti di ironia, umorismo e struggente dolore ha catturato gli spettatori e ha narrato la secolare storia di uno dei più famosi luoghi di pellegrinaggio della cristianità, la via che conduce alla tomba di San Giacomo il maggiore, uno dei dodici apostoli, custodita presso l’imponente Cattedrale di Praza Obradoiro nella città galiziana. La serata ha avuto anche lo scopo di illustrare le iniziative condotte dall’Agenzia che organizza pellegrinaggi, fra cui spicca il viaggio in Terra Santa, in occasione della Pasqua 2013. Si è proseguito il 31 ottobre, con un’altra serata dedicata alla città con la quale condividere l’installazione della proiezione in digitale che, dall’inizio della stagione cinematografica, contraddistingue la nostra sala. Voluta da don Egidio e dalla Commis-

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sione cultura, dopo un’attenta valutazione, si è scelto di proiettare l’ultimo film del regista italo/americano Martin Scorsese, “Hugo Cabret”. L’opera si segnala per un uso attento delle immagini che, grazie al digitale, ci hanno condotto per mano in una Parigi degli anni “30, nei meandri della stazione ferroviaria di Montparnasse, con una storia che ha letteralmente avvinto gli spettatori, compresi i numerosi giovani presenti una sala che ha registrato il “tutto esaurito”. La serata è stata impreziosita dal commento di Beppe Musicco che ha saputo cogliere aspetti e particolari del lavoro. Altre iniziative bollono in pentola e tutte finalizzate a fornire un ruolo culturale alla sala, un luogo di aggregazione per l’intera comunità parrocchiale, attraverso lo svolgimento di eventi, incontri, rappresentazioni teatrali e musicali, magari privilegiando lavori a cura di associazioni operanti sul territorio. Su queste iniziative, ovviamente, saremo più precisi nel prossimo futuro. Claudio


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Sold o u t “ Tu t t o e s a u r i t o ”

La prevendita aveva bruciato tutti i posti disponibili in sala e un’ora abbondante prima dell’inizio della serata c’era una fila di persone al freddo che premeva per entrare al Palladium. Non c’era dubbio: quella del 6 dicembre sarebbe stata una serata da incorniciare e ricordare, l’incontro con Carlo Verdone, uno degli attori/registi più conosciuti, il “colpaccio” per festeggiare insieme la digitalizzazione della nostra sala della comunità. L’evento aveva messo a dura prova la macchina organizzativa dei volontari, ma tutto si è svolto nella massima tranquillità e la sala, stracolma di spettatori e di autorità, era davvero uno spettacolo. Verdone, accompagnato da mons. Dario Viganò (Responsabile Nazionale dell’Ente Spettacolo), da Angelo Chirico (ACEC di Milano) e da un emozionato don Egidio, è salito sul palco accolto da uno spontaneo e scrosciante applauso di simpatia tributatogli dal pubblico a cui lui, da consumato attore, ha risposto appoggiandosi una mano sul cuore e con un rispettoso inchino. Le sue parole di incoraggiamento e di sprone per le nuove iniziative che stanno interessando la nostra sala, a partire dall’investimento sulla proiezione in digitale, sono risultate ancor più gradite se inserite in uno scenario in cui le monosale stanno, invece, registrando numerose chiusure (quasi 900 negli ultimi dieci anni).

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Chiusure dolorose di sale che rappresentano storie decennali del territorio e della comunità locale. Le motivazioni sono disparate, a partire dalla crisi che morde, dalla distribuzione che privilegia le multisale, dalla visione in televisione o tramite PC dei film in circolazione. “Ma nulla” ha dichiarato con passione Carlo Verdone “potrà mai sostituire la visione in sala di un’opera cinematografica, una vera e propria medicina contro l’isolamento e la solitudine!”. Le risate scroscianti e ripetute della gente che ha assistito alla proiezione del suo “Posti in piedi in Paradiso” non sono state altro che una conferma alla sua tesi. Grazie Carlo per la magnifica serata; grazie alla Diocesi di Milano che ci ha consentito di avere l’artista; grazie alla stupenda rete di volontari che da anni permette alla sala di procedere e di operare con stagioni sempre più importanti e impegnative. La storia del Palladium continua alla grande e, per il momento, non ha la benché minima intenzione di rallentare. Claudio

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NATALE IN CASA ZANETTI:

SPORT, GIOIA E TANTA VOGLIA DI STARE insieme Il mese di dicembre vede l’ASD Zanetti impegnata in una serie di appuntamenti pre natalizi che vedono coinvolti tutti gli atleti, in momenti di condivisione e festa con le famiglie e i propri tifosi. Oggi, domenica 16 dicembre, si festeggia il Natale con la presenza di tutti i 250 atleti in divisa alla S. Messa delle 10.00, seguita da un momento conviviale tra squadre, familiari e simpatizzanti con un mega aperitivo presso l’oratorio S. Luigi. Lunedì 17 dicembre sempre in oratorio, cena con i dirigenti e allenatori delle squadre del settore giovanile e gli atleti della prima squadra, attualmente primi in classifica

in Seconda categoria, con scambio di auguri. Una grande soddisfazione per una società di origine oratoriana con allenatori e collaboratori tutti esclusivamente volontari. Il 10 dicembre è stata presentata la seconda lezione del corso di formazione “mister” del settore calcio giovanile, con Aldo Scandolara ex preparatore atletico del Milan; un’iniziativa, realizzata in collaborazione con Sersport, che sta riscuotendo grande successo con 40 iscritti. Nei prossimi mesi si terranno le ultime 2 lezioni, chi volesse informazioni può contattare Pierangelo Bartesaghi, responsabile del Settore Giovanile al cell. 328 6765 909.

Le attività saranno sospese per la pausa invernale, secondo il calendario: Campionati Calcio Chiusura Ritorno in campo Pulcini 2004/03/02 01.12.12 09.02.13 Esordienti 2001 18.11.12 23.02.13 Esordienti 2000 01.12.12 09.02.13 Giovanissimi 16.12.12 10.02.13 Allievi 16.12.12 27.01.13 Juniores 16.12.12 26.01.13 Prima squadra 08.12.12 26.01.13 Gli allenamenti si terranno a discrezione dei singoli preparatori. Pallavolo Avviamento Top junior Allieve

18.12.12 20.12.12 12.12.12

08.01.13 08.01.13 07.01.13

Ginnastica ritmica

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A tutti vanno i nostri migliori auguri di buon Natale e un sereno anno nuovo, in particolare a Mara in dolce attesa del piccolo Gabriele. Chi volesse informazioni in merito alle attività sportive giovanili, può contattare: Pierangelo Bartesaghi (responsabile del settore calcio giovanile) Giorgia Marai (responsabile della pallavolo) e-mail: giomar14@virgilio.it Mara Miggiano (responsabile della ginnastica ritmica) e-mail: maramiggiano@yahoo.it Approfondimenti e aggiornamenti si possono trovare sul sito www.asdzanetti.it Umberto

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Brenna Paolo di Nicola e Fabiano Agnese Brusco Iris di Marco e Gentileschi Francesca Costantini Alessio di Livio e Ventre Amelia De Francesco Simone di Luca e Ventre Debora Fernando Portuhotage Seymin Sandul di Fernando Portuhotage Gamini Robin e Senarath Achchige Priyadarshani

Quadroni Alessandro di Andrea e Tierano Veronica Binetti Thalita di Massimo e Souza Melo Liliana Trattenero Matteo Federico di Michele e Restivo Elisa Trattenero Emma Benedetta di Michele e Restivo Elisa Monti Ottavia di Sergio e Magnano Francesca Cipolla Leonardo di Ernesto e Isaketova Anna

Corbetta Giulio Valsecchi Carla Maurilia Crimella Marisa Pontiggia Silla Giordano Gaetano Frassoni Giulia Santamaria Severina

di anni 91 di anni 73 di anni 76 di anni 82 di anni 36 di anni 97 di anni 95


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Orari S. Messe vigiliari e festive in Lecco 16.00

Cappella ospedale

10.00 S. Nicolò - Castello* - S. Francesco Olate - Acquate - Germanedo - Santuario della Vittoria

17.00

Rancio - Chiuso - PIME

10.30

17.30

Germanedo - Bonacina

Belledo - Castello+

S. MESSE VIGILIARI

S. Giovanni - Laorca - Bonacina -

18.00 San Giovanni - Pescarenico - Olate Acquate - Caleotto - San Carlo al Porto Santuario della Vittoria

11.00 Pescarenico - S. Carlo al Porto Caleotto - Chiuso - Santuario della Vittoria Piani d’Erna+ - Rancio+

18.30 S. Nicolò - Castello - S. Francesco Maggianico

11.30

S. Nicolò - Castello* - S. Francesco**

16.00

Cappella Ospedale

17.00

Rancio* - PIME

20.30

Belledo

7.30

S. Nicolò** - Acquate* - Maggianico

18.00 S. Nicolò - Pescarenico - S. Giovanni Laorca* - Acquate - Bonacina - Germanedo Maggianico - Santuario della Vittoria

7.45

Cappella Ospedale

18.30

Castello - S. Francesco - Belledo*

8.00

Castello - S. Francesco* - Pescarenico

19.00

S. Nicolò - Cappella Ospedale

21.00

S. Francesco

S. MESSE FESTIVE

- Laorca - Acquate+ - Germanedo* - Santuario della Vittoria 8.30

S. Nicolò - Olate - Belledo - Chiuso

9.00

Caleotto

9.30

Maggianico

* S. Messa sospesa luglio e agosto ** S. Messa sospesa agosto + S. Messa solo luglio e agosto

CHIESA RUSSO ORTODOSSA p.zza XXV Aprile - ORARI DELLE CELEBRAZIONI Mercoledì ore 15.00 Sabato ore 15.00 Sabato e Domenica ore 10.00

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Liturgia dei doni presantificati Vesperi Divina liturgia


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S. MESSE FERIALI da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

S. MESSE FESTIVE Sabato : ore 18.30 (vigiliare) Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30 I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

BUONA STAMPA Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30 Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE Per problematiche familiari, assistenza alimentare, richieste di lavoro, patronato sociale, servizio medico, consulenza giuridica Martedì ore 9.30 - 10.00 e Giovedì ore 14.30 - 15.30 in casa parrocchiale Servizio medico, consulenza giuridica: solo su prenotazione

SAN VINCENZO Mercoledì ore 9.30 - 10.30 in oratorio

PER EVENTUALI OCCORRENZE Parroco (don Egidio) Don Mario Don Contardo Don Paolo Scuola Materna Abitazione Suore Betlemite

- Tel. e Fax 0341.36.41.38 - Tel. 0341.36.89.21 - Tel. 0341.28.55.57 - Tel. 339.5629229 - Tel. e Fax 0341.36.93.37 - Tel. 0341.28.37.24

Indirizzi E-mail: segreteria@parrocchiadicastello.it - donegidio@parrocchiadicastello.it Sito Internet: www.parrocchiadicastello.it

La redazione Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesca Galli, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, Laura Panzeri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della Comunità Parrocchiale.

PAROLE DI VITA

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N. 4

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SOMMARIO EDITORIALE .01 Carissimi parrocchiani

VITA PARROCCHIALE .0 2 .0 3 .0 5 .0 6 .08 .10 .11 .12 .13 .14

Cercatori di Dio, cercati da Dio Fare Chiesa nell’anno della Fede Pellegrinaggio Diocesano a ROMA Anno della fede: alla scuola del Concilio Vaticano II L a nuova evangelizzazione: è urgenza del mondo In dialogo con l’Arcivescovo Angelo Scola “Maria: il sì della nostr a Fede” I bambini di seconda elementare Cresima - Auguri di Natale Il pastore in ritardo

ORATORIO .16 Autunno al BarBatrucco

CHIERICHETTI .18 Ad-ventum .19 Un giorno tanto atteso

SCUOLA DELL’INFANZIA .20 Un lavoro in rete attraverso il metodo scientifico CARITAS .22 L a comunità si fa vicina alle persone in dif ficoltà

MONDO .23 Banco missionario

PALLADIUM .24 Una sala per la comunità e per la cittadinanza .25 Sold out - “Tutto esaurito”

ZANETTI .26 Natale in casa Zanetti: spor t, gioia e tanta voglia di stare insieme .27 Anagr afe parrocchiale .28 Or ari S. Messe vigiliari e festive in Lecco Or ari parrocchia di Castello

In coper tina: Presepe realizzato dai bambini dell a scuol a dell’infanzia.

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Lo avrete notato, questo numero di Parole di Vita non ha la solita copertina, ma ne ha ben due! A dire il vero, si tratta di una sovra-copertina, in cui, al posto della fotografia a colori e dell’indice trovate, in semplice tratto bianco e nero, due scene della Natività. È un segno dai molteplici significati. È simbolico, perché il tratto di matita o pennarello richiama alla semplicità e all’essenzialità del Natale, di Gesù che nasce povero in una mangiatoia. Non abbiamo risparmiato il colore per via della crisi! Anzi, siete proprio invitati a colorare queste scene! Se avete dei bambini in casa, appena

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visti i disegni, avranno già capito tutto senza bisogno di spiegazioni. Colorare significa rendere questa immagine, questo Natale, un po’ più nostro. Gesù, infatti, nasce per tutti e per ciascuno di noi, con la sua unicità. Che fare poi, di questo disegno? Beh, se lo conservaste come ricordo del Natale 2012, senz’altro ci farebbe piacere, ma, soprattutto, vi invitiamo a porlo ai piedi o accanto al vostro presepe o albero di Natale. È anche un modo perché ognuno, nella propria casa, si senta parte della comunità nel giorno della nascita di nostro Signore. Buon Natale! La redazione


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