Parole di Vita - Marzo 2012

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GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO

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Osanna al figlio di Davide! Osanna nel più alto dei cieli!


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QUARESIMALE ore 21.00 Venerdì 23 Marzo - Mons. Eros Monti ”Famiglia cellula della società” Venerdì 30 Marzo - Don Luca Violoni “Famiglia aperta al mondo” - Confessioni VIA CRUCIS DELL’ARCIVESCOVO Ore 20.30 Trasmessa su Telenova, Radio Marconi, Radio Mater e Sito Diocesi Martedì 20 Marzo - Meditazione Via Crucis del Card. Scola: “Fine o inizio?”

CINEFORUM SULLA FAMIGLIA al Cinema PALLADIUM Giovedì 22 Marzo ore 21.00 - “Filmfamily” - “Another year” Giovedì 29 Marzo ore 21.00 - “Filmfamily” - “Corpo celeste”

RITIRO Martedì 20 - 27 Marzo ore 8.30 - S. Messa - ore 9.00 - Riflessione

VIA CRUCIS BAMBINI Venerdì 23 - 30 Marzo ore 16.30 - Via Crucis per i bambini

S. MESSA DEI LAVORATORI Mercoledì 21 - 28 Marzo ore 6.30 - S. Messa per lavoratori

TRIDUO PASQUALE Giovedì SANTO 5 Aprile

- ore 16.00 S. Messa con lavanda dei piedi - ore 21.00 S. Messa in Coena Domini - ore 15.00 Riti del Venerdì Santo - ore 21.00 Via Crucis per le vie del quartiere Sabato SANTO 7 Aprile - ore 21.00 Veglia pasquale Domenica di PASQUA 8 Aprile - ore 10.00 S. Messa solenne

Venerdì SANTO 6 Aprile

CONFESSIONI Giovedì 29 Marzo Mercoledì 4 Aprile Venerdì santo 6 Aprile Sabato santo 7 Aprile

- ore 18.00 2 a e 3 a media - ore 16.00 - 18.00 per tutti - ore 16.30 - 18.30 per tutti - ore 15.00 - 18.30 per tutti

Impegno quaresimale per bambini e ragazzi: sostenere le spese dell’oratorio Impegno quaresimale per gli adulti: Fondo famiglia lavoro della Caritas di Lecco

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CARISSIMI PARROCCHIANI, questo numero di “Parole di Vita”, Giornale della nostra Comunità cristiana, vi giungerà sul finire di questo periodo particolare - la Quaresima - che ci prepara a vivere intensamente la Festa della Pasqua, l’evento centrale della nostra fede, il Cristo Risorto. La Quaresima che stiamo vivendo, ha un particolare respiro, ha una caratteristica familiare, che ci porterà ad accogliere, preparati, il Papa Benedetto XVI che sarà in mezzo a noi domenica 3 giugno a Milano per celebrare la Giornata Mondiale delle Famiglie. C’è un fermento di iniziative, di preparazione e di attesa non solo nella nostra Comunità cristiana, ma in tutta la nostra diocesi, in tutta Italia ed anche nel mondo intero. Devo veramente elogiare le persone della nostra parrocchia che come volontari si sono offerti generosamente, insieme agli altri 5.000, per realizzare questo straordinario evento. Ma anche le famiglie che si sono rese disponibili ad accogliere altre famiglie che giungeranno a Milano. Il nostro cammino spirituale di Quaresima, ben partecipato da molti, ci sta aiutando a riscoprire l’importanza e la bellezza della famiglia: numerose infatti sono state le occasioni per riflettere sulla famiglia (luogo di carità, luogo di fede, cellula della società e aperta al mondo); il Cineforum sul tema della famiglia; le domeniche della famiglia in oratorio; il sostegno caritativo per alcune famiglie; la preghiera, le celebrazioni eucaristiche e i ritiri spirituali ecc. Dunque tanti momenti di spiritualità e di festa segnati dal desiderio di rendere la nostra Comunità cristiana ricca di fede e di comunione fraterna, capace di fare anche invidia a chi ha chiuso le porte alla dimensione religiosa della vita. In questo modo noi ci stiamo preparando a vivere la Pasqua del Signore. E’ festa di resurrezione e tutti noi, alla luce del Cristo risorto, abbiamo bisogno di risorgere. Ne ha bisogno la nostra società; ne hanno bisogno le nostre famiglie; ne abbiamo un estremo bisogno anche noi. E allora Buona Pasqua, carissimi parrocchiani! La Resurrezione di Gesù è la grande notizia della nostra fede. E’ la grande notizia che la Chiesa annuncia da duemila anni: Gesù, il Salvatore nostro è risorto dai morti. Buona Pasqua a chi ha sperimentato la misericordia di Dio, facendo un cammino di conversione. Buona Pasqua a chi si è messo in attento ascolto della Parola di Dio, che è Parola di Salvezza. Buona Pasqua a chi ha fatto concreti gesti di riconciliazione. Buona Pasqua a chi ha saputo testimoniare la carità di Cristo. Buona Pasqua anche a chi, nonostante i buoni propositi, non è riuscito a vivere la fedeltà a Gesù Cristo, a causa della propria debolezza spirituale. Auguri. Il Cristo Risorto illumini la vostra vita. Un cordiale saluto ed un augurio dal vostro Parroco, don Egidio Casalone, don Paolo Ventura, don Mario Proserpio e don Contardo Mauri. don Egidio PAROLE di VITA

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Family 2012 Quando avremo modo di leggere questo articolo sul notiziario parrocchiale, mancheranno meno di novanta giorni al VII Incontro Mondiale delle Famiglie: la macchina organizzativa sarà a pieno regime e ogni realtà locale si sarà attivata per sensibilizzare, in modi diversi, la preparazione a questo grande appuntamento. Non possiamo di certo escludere, guardando all'evento con gli occhi della fede, che è e sarà un momento di grazia, comunque esso sia, comunque esso vada. A nostro avviso sarà anche ricordato come uno dei primi incontri mondiali dove il "word-wide" non abbraccerà le sole famiglie che potranno esserci, ma anche tutte quelle che lo vivranno virtualmente - appunto dal "web" - e che potranno acquisire già da oggi, anzi da "ieri", qualsiasi tipo di informazione: dalle catechesi alle riflessioni, ai films proposti; dalle testimonianze - anche in videoclips - agli eventi; dall'accoglienza alla partecipazione e al volontariato. Bastano infatti dei semplici click per trovarsi proiettati, diciamocelo, in uno dei migliori siti che la rete propone: www.family2012.com ha il potere di farci sentire già lì, sul posto, per vivere e prepararci fin d'ora all'incontro. Sì: "prepararci" all'incontro. Perché l'evento non è solo, pur significativo e accattivante, quello dell'appuntamento previsto il giorno 3 giugno con la S.Messa del Santo Padre. Ma molto di più: sono le catechesi proposte dalla Diocesi sul tema "La famiglia: il lavoro e la festa"; la

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serie di incontri a livello decanale che si stanno tenendo al "Cenacolo Francescano"; sono anche gli incontri a tema del cineforum e dei quaresimali in programma nella nostra parrocchia, tutti i giovedì e venerdì del mese di marzo. E per chi volesse osare di più, sono i congressi che si terranno in zona Fiera a Milano, cominciando dal giorno 30 maggio per tre giorni consecutivi, con relatori di alto livello, come il Card. Gianfranco Ravasi. Ed è proprio per far fronte a queste proposte che l'invito all'ospitalità si è fatto sentire dalla Diocesi fino alle nostre parrocchie. Anche a Castello alcune famiglie hanno dato la loro disponibilità all'accoglienza. Pur non sapendo ancora se questa disponibilità assumerà poi dei volti e delle voci concrete (lo sapremo solo nei primi giorni di maggio, quando la Diocesi valuterà la domanda/offerta e deciderà a seconda dell'opportunità - le destinazioni), già fin d'ora ringraziamo chi ha pensato di "far posto" nella propria casa ad altre persone per i giorni dell'evento. A livello cittadino, poi, la sera del 1° giugno è previsto un momento di Adorazione Eucaristica in Basilica S. Nicolò, vissuto in contemporanea in tutte le prin-

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cipali Chiese della Diocesi a simboleggiare una "comunione" con tutte le famiglie del mondo, presenti e non all'incontro. Ma ritornando all'appuntamento più "ricercato" - quello del 3 giugno per la S. Messa col Papa dove si stima ci saranno circa un 1.000.000 di persone da tutto il mondo - ricordiamo che è ancora possibile iscriversi dando il proprio nominativo in parrocchia: qualcuno lo ha già fatto, ma le iscrizioni sono aperte fino al

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riempimento dei posti sui pullman. Immaginiamo sarà un'esperienza bellissima, magari un po' faticosa quel giorno per il viaggio o per il fatto di doversi recare sul posto anche facendosi largo tra la folla di persone in cammino. E forse il Papa lo si vedrà solo da lontano, ma chi di noi avrà la possibilità di partecipare potrà dire che "insieme, a tutte le famiglie del mondo, quel giorno c'eravamo anche noi". Marco ed Emanuela

Programma provvisorio del VII Incontro Mondiale delle Famiglie

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Incontri del Decanato in preparazione al VII Incontro Mondiale delle Famiglie

Venerdì 20 gennaio si è tenuto l'incontro dal titolo "La famiglia: la scommessa educativa", con la presenza di mons. Franco Giulio Brambilla, neo eletto vescovo di Novara. Davanti ad una platea numerosissima, mons. Brambilla con la sua simpatia e con la sua carica emotiva ha saputo rendere viva e appassionante anche una lezione così impegnativa, esemplificando ogni concetto con la narrazione di fatti e con battute ironiche. Il primo punto lo ha definito così: I gesti della fede si trasmettono attraverso le forme pratiche della vita. Oggi purtroppo siamo in difficoltà a trasmettere le forme della vita buona e a indirizzare verso una meta. Il secondo punto è stato definito così: costruire l'identità della persona, attraverso l'aspetto relazionale. Il primo soggetto educatore è la famiglia, non semplicemente dal punto di vista affettivo, ma come elemento stimolante, esigente, che aiuta a "diventare grandi", a passare dal regime di dipendenza a quello della responsabilità. Oggi invece l'adolescenza è protratta, prorogata, interminabile. Inoltre l'accesso al lavoro sempre più dilazionato prolunga tale condizione anche

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nei giovani. La vita buona si trasmette in cinque forme: 1. la vita: è ricevuta come un dono, ma bisogna lasciare lo spazio perché il dono sia fatto proprio attraverso il rischio della libertà. 2. la casa: spazio dell'intimità e della protezione. 3. l'affetto: non è facile trovare la forma giusta ma si trasmette sempre nel rapporto con la madre e con il padre. 4. la lingua: con essa si coglie il senso delle cose, si racconta. La prima forma del bello, del bene e della legge si ascolta e si impara in casa. Non educhiamo più perché siamo diventati incapaci di esprimere o comprendere le parole. 5. la fede: la luce per vedere. Così si comunica la vita. I genitori devono avere attenzione alla persona, avere il coraggio di dare meno cose e più presenza, imparare a dirsi tante cose in poche parole, per creare una relazione distesa nel tempo. Un applauso forte e prolungato ha concluso l'incontro.

Venerdì 10 febbraio il percorso decanale è continuato con l'incontro dal titolo: "La famiglia: sofferenze, limiti e speranza", tenuto dai coniugi Mariateresa e Gilberto Gillini, membri della Consulta Nazionale della Famiglia CEI. I due relatori hanno rilevato che nella vita di coppia ci sono due tipi di dolore: 1) il dolore evitabile (affrontato dal dottor Gilberto). E' determinato dalle incomprensioni create da episodi della vita quotidiana, in sé banali, che però possono dar luogo a

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sofferenze, brontolii, lamentele, rotture. Occorre "imparare a desiderare ciò che si ha". Allora scatta la molla che trasforma, che fa vedere il lato positivo di ognuno, soprattutto quando entrambi si è chiamati in causa, ad esempio per il disagio o la sofferenza di un figlio. 2) il dolore inevitabile: la dott.ssa Mariateresa ha scelto uno stile un po' meditativo, rifacendosi al passo di Matteo (2,13-14. 1923) in cui si narra del viaggio in Egitto di Giuseppe, che obbedisce all'angelo. In questo tipo di dolore c'è una chiamata (l'angelo), ci sono precarietà, incognite, paure, dolori. Ciascuno di noi si può trovare in tale situazione di dolore imprevisto: che fare? Occorre rifarsi ad alcune convinzioni profonde: - il dolore non è un castigo né una punizione (idea pagana), occorre sollevare ogni situazione di dolore dal senso di colpa. - Il dolore non è un bene in se stesso. Dio è sempre dalla parte del bene, quando lottiamo per il bene siamo dalla parte di Dio.

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- Al dolore, soprattutto quello innocente, non c'è risposta. Di fronte al dolore occorre il silenzio, un silenzio partecipe e impotente, non giudicante, che non dà istruzioni su cosa fare. Di fronte al male innocente non c'è risposta razionale se non la vita del Figlio di Dio che ha pianto di fronte alla morte dell'amico Lazzaro e ha condiviso la nostra condizione umana con il dono di sé nel mistero della sua Pasqua. - Il dolore ha qualcosa da dirci? Il dolore ci offre il senso del limite, risveglia le nostre risorse, può diventare occasione di vera crescita, senza per questo trasformarsi in dolorismo. Il dolore scava gallerie di bontà dentro di noi, ci fa diventare più umani. Grazie al dolore scopriamo che diventiamo un po' parenti dell'Innocente che ha patito per noi. Nel dolore impariamo la compassione, la riconoscenza, la dipendenza. Un silenzio carico di riflessione ha concluso l'incontro. Laura

Il prossimo appuntamento sarà

venerdì 23 marzo "Famiglia e Lavoro".

con il dott. Francesco Belletti sul tema

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FESTA DELLA FAMIGLIA Farsi accoglienti per accogliere il mondo

L’accoglienza è uno dei temi centrali di tutta la Rivelazione: se nell’animo umano non si apre il movimento dell’accoglienza restiamo sequestrati da noi stessi, ogni relazione vitale con l’altro è perduta e perfino l’atto creativo di Dio va incontro all’inesorabile inutilità. Accogliersi gli uni gli altri diventa vitale per la famiglia che al suo interno tesse relazioni profonde e intime; esse trasformano e danno vita, a patto che siano segnate dalla disponi-

bilità a fare spazio all’altro nel nostro mondo interiore. La famiglia è il primo luogo in cui, nelle varie età della vita, si apprende questo movimento di distacco da sé e dai propri bisogni, per conoscere la bellezza dell’incontro con l’altro, a partire dall’alleanza coniugale per poi giungere alla relazione con i figli e dei figli tra di loro. Buona premessa perché divenga possibile l’accoglienza nella comunità, nella società e nel mondo.

Anniversari di matrimonio S. Messa ore 10.00

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GIORNATA PER LA VITA Accgliamo la vita, sempre!

Lancio dei palloncini dopo la S. Messa delle ore 10.00

PREGHIERA PER LA VITA O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita: guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall’indifferenza o da una presunta pietà. Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita. Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amore a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita. GIOVANNI PAOLO II PAROLE di VITA

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GIORNATA MONDIALE DEL MALATO Accogliere il malato in famiglia

È la fede che salva la vita. Quando la salute comincia a vacillare o è compromessa da disabilità o malattie anche gravi, è il momento di mettere in atto tutta una serie di attenzioni e risorse morali e spirituali, necessarie a dare coraggio e forza alla vita quotidiana. Anche la sofferenza ha una sua carica positiva da valorizzare e dobbiamo quindi educarci per affrontarla con fiducia e speranza. Ci sono famiglie che, coinvolte nella malattia, ne escono più forti e sperimentano la solidarietà e l’amore con grande intensità. Altre si abbattono e subiscono la prova, che investe e modifica lo stile di vita familiare e i comportamenti. Gesù, nel suo agire verso i malati, pone sempre molta attenzione alla loro fede, sottolineando in diversi casi che è appunto la fede dell’ammalato che lo ha salvato o invitando esplicitamente ad avere fede in Lui se si vuole ottenere la guarigione. Senza la fede non avviene alcun miracolo e la preghiera non viene esaudita. Bartimeo, il cieco di Gerico, riacquista la vista con la sua insistente preghiera e per questo Gesù gli dice: «Alzati e va’, la tua fede ti ha salvato» (Lc 7,9). È la fede intesa come fiducia, che esige quell’abbandono alla volontà di Dio che Gesù stesso ci mostra nell’orto del Getsemani e sulla croce. Dio comunque salva la vita dei suoi amici e dona loro la pienezza del suo amore, che vince anche la morte. Insieme a questo, Gesù chiede anche al malato un’esplicita volontà di venire guarito e di non scoraggiarsi mai nei confronti di se stesso e di Dio. A Bartimeo dice:

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«Che vuoi che io ti faccia?» e al paralitico della piscina di Betzatà chiede di buttarsi in acqua quando l’angelo la scuote (cfr. Gv 5,1-8). È dunque l’obbedienza alla parola del Signore che rende efficace il suo intervento. Si può affrontare la malattia sostenuti dalla fede e dalla preghiera, non considerandola una punizione di Dio, un’incomprensibile condanna del destino o una tragedia da cui non si può scampare, ma come un momento proprio della vita, ricco di amore e di purificazione, tempo di grazia per sé e per tutti, il tempo più prezioso per fare il bene e produrre frutti di vita e di amore. Chi è colpito dalla malattia, se credente, possiede quindi una risorsa più grande per affrontare la situazione difficile che sta vivendo. È naturale che, di fronte a malattie devastanti e prolungate, anche la fede possa vacillare e la preghiera sembrare inutile, ma se la perseveranza rimane, subentrano allora il conforto e la speranza che Dio suscita nel cuore, cui si aggiunge anche una speciale forza che non si pensava di possedere. Venite a me, voi affaticati e oppressi, e avrete ristoro. Davanti ad ogni malato, come ad ogni volontario, c’è la testimonianza di Gesù, i suoi atteggiamenti di profonda umanità e spiritualità verso le persone, che ricorrono a lui per ottenere la guarigione e avere la pienezza della vita fisica e spirituale. Gesù tocca il corpo malato, si accosta e solleva le persone prendendole per mano. Non ha paura di stendere la sua mano per toccare il corpo tumefatto del lebbroso, di

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toccare gli occhi del cieco nato, di prendere per mano la figlia di Giairo e sollevarla, come fa con la suocera di Pietro, di lasciarsi lavare i piedi dalla peccatrice e toccare il mantello dall’emorroissa. Questi comportamenti di Gesù sono la più grande novità che entra nella storia: Dio, che si fa non solo vicino, ma si comunica come uomo e usa del suo corpo per incontrare la persona: una presenza che non dice solo parole di consolazione e di speranza, ma fa gesti concreti di condivisione, anche fisica. Così, come fanno il medico e l’infermiere. E questo non è solo un fatto spontaneo, ma fa parte di quella spiritualità della sofferenza di cui ogni operatore sanitario, volontario, ministro della consolazione è chiamato ad avere: servo e strumento di grazia, sull’esempio di Gesù. I suoi gesti di vicinanza fisica mostrano la sua profonda e coinvolgente umanità verso la persona che soffre ed il suo corpo malato. Per il cristiano non esiste un corpo affetto anche dalle più devastanti malattie, che non sia tempio dello Spirito Santo e come tale espressione della bellezza e grandezza di cui l’ha rivestito Dio. Se il corpo è riflesso della gloria di Dio e destinato alla resurrezione e alla vita eterna, è sempre e comunque da rispettare, curare, amare, sostenere, soprattutto quando è sofferente, deforme, disabile e sembra, a volte, un carcere, come dicevano gli antichi, che imprigiona lo spirito. Per questo, l’unica cura doverosa, di cui necessita ogni persona, è l’amore che non spezza mai una vita, ma la protegge e la sostiene, perché in ogni sua condizione, anche la più estrema e considerata ormai perduta, resta un dono da accogliere e un richiamo potente per tutti ad amare. Gesù, mentre cura il corpo, stabilisce un rapporto diretto, faccia a faccia, con ogni perso-

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na che chiede la guarigione ed invoca aiuto nella malattia. Egli sa vedere, ascoltare il grido dei malati e dei poveri, anche se non parlano. Sa condividere insieme la loro anima interiore e non solo la sofferenza fisica. Ci sono delle parole che non si odono, perché il nostro prossimo non le pronuncia apertamente, ma che di fatto ci vengono rivolte da tante persone con cui abbiamo a che fare ogni giorno. Per accoglierle si deve entrare nella dimora della persona, farsi accanto per condividere una esperienza di gioia o di dolore, proprio come faceva Gesù. C’è una commensalità del dolore, che nasce dal saper condividere la sofferenza dell’anima, oltre che del corpo, quel mondo interiore carico di paure e di ansietà, come pure di umanità profonda e di spiritualità che sono una invocazione a Dio e al suo amore. Tratto dalla lettera dell’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia in occasione della XX Giornata Mondiale del Malato

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GIORNATA DELLA SOLIDARIETA Il lavoro per essere famiglie accoglienti

Tra le Parrocchie della nostra città, la Caritas e Consolida (consorzio delle cooperative sociali) si è sviluppata una collaborazione che, il 16.2.2011 ha dato vita a un nuovo Fondo denominato “Solidarietà al Lavoro” con l’immediata adesione attiva del Comune e della Fondazione della provincia. La creazione di questo nuovo strumento di solidarietà sociale nasce dalla volontà dei promotori di mettere a disposizione delle Cooperative sociali del Territorio lecchese uno strumento per favorire e sostenere con contributi economici, in maniera regolamentata, la stipulazione di contratti di lavoro a favore di persone disoccupate, residenti nella città di Lecco, prive di qualsiasi prestazione economica da parte dell’INPS, e con particolari situazioni di disagio, riguardanti la condizione di monoreddito, il numero di figli minori a carico ed ogni altro eventuale onere gravante sull’equilibrio familiare. Per tali persone viene ricercata e promossa una possibilità di assunzione, con regolare contratto di lavoro presso le cooperative sociali del territorio, che consente loro di accedere anche ai diritti legati al rapporto di lavoro, agli ammortizzatori sociali esistenti e/o raggiungere i requisiti della pensione. Questo intervento esce pertanto dalla logica del “contributo assistenziale” e diventa un gesto promozionale che tenta di dare un lavoro e con esso restituire piena dignità di lavoratore al beneficiario dell’iniziativa.

Ad oggi, dopo aver definito il regolamento del fondo “Solidarietà al Lavoro” - Si sono raccolti 145.000 Euro. - 35 persone rientranti nei requisiti previsti hanno fatto richiesta. - Le 20 situazioni prioritarie sono state prese in esame. - Tra queste, 13 persone sono state avviate al lavoro con contratti a tempo determinato (chi per un anno, chi per sei mesi). - Per le rimanenti persone sono in atto ulteriori verifiche relative alle specifiche situazioni e la ricerca di occupazione presso le cooperative sociali. Durante la gestione di questo percorso abbiamo toccato con mano la fatica, a volte drammatica, la vergogna di chiedere aiuto, la depressione di sentirsi inutile, la solitudine, la povertà, l’incertezza di molte persone che sono state espulse dal mondo del lavoro nello scorso anno e che stanno attraversando, ancora oggi, momenti estremamente difficili in quanto non si vedono ancora possibilità di reinserimento lavorativo e gli ammortizzatori sociali o sono finiti o sono in fase di esaurimento. Il Fondo Solidarietà al Lavoro non pretende di risolvere tutti i problemi, ma vuole essere, in un tempo di crisi economica così forte, testimonianza concreta della Solidarietà e strumento per partecipare, insieme a tutte le istituzioni preposte, a ridurre le difficoltà e restituire dignità alle persone attraverso il lavoro.

Anche quest’anno un gruppo di genitori ha preparato e venduto dolci per raccogliere fondi a favore del Fondo Famiglia Lavoro della Caritas di Lecco. Sono stati raccolti Euro 850,00 Grazie 10

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DAL CONSIGLIO PASTORALE

di giovedì 26 gennaio

Nella serata di giovedì 26 Gennaio si è svolto il Consiglio Pastorale Parrocchiale con il seguente argomento: "la Famiglia verso la giornata mondiale 2012 a Milano". Questa giornata, ha spiegato, Don Egidio coinvolge tutte le famiglie del mondo e sarà presente anche il Papa; molto sarà il lavoro da fare a sostegno di questo evento: offrirsi come volontari, accogliere le famiglie, lavoro di preparazione. Ogni comunità cristiana è un insieme di famiglie che vivono al loro interno la fede e dove hanno la possibilità e la bellezza di viverla insieme ad altri. Oggi la famiglia attraversa un momento difficile sia in campo sociale che religioso, con i figli e nel lavoro; è vero altresì che è anche cambiata la tipologia di famiglia che abbiamo a modello e allora: "Dove sta andando la famiglia oggi?” Si è cercato di dare una risposta commentando i dati statistici del comune di Lecco alla fine del 2010 dai quali risulta che nella nostra parrocchia si vive prevalentemente da soli o in coppia senza figli mentre le famiglie con più di un figlio costituiscono solo una minima parte dei nuclei famigliari parrocchiali. I coniugi Manzoni, responsabili della Commissione famiglia del decanato di Lecco, hanno preparato una riflessione sulla religiosità del quotidiano, nella famiglia come stile di vita, una scelta di prospettiva ma con un chiaro e preciso senso: il Vangelo e la Trinità. Scegliendo questo stile trinitario, Dio si presenta alla coppia con la quale Parla, Ascolta e Guida. La coppia deve impegnarsi a vivere e testimoniare il Vangelo nelle azioni quotidiane in famiglia, sul lavoro: ecco dove emerge la "religiosità" della famiglia e dove si trovano altre due parole importanti: la santità come dono da acquisire e la ferialità come tempo presente. Il Cardinale Martini usava questa espressione:"La famiglia ha una sua forza originaria, che viene da Dio per la sua grande capacità di resistere e adattarsi e continuamente rinnovarsi". La famiglia diventa colei che evangelizza, poiché è pagina viva del Vangelo. I membri della Commissione famiglia hanno poi esposto le varie iniziative che si sono svolte o si svolgeranno in parrocchia, alcune seguendo le proposte del decanato di Lecco, altre come il Torneo delle Famiglie grazie alla buona sinergia con l'oratorio. Un altro membro ha parlato del corso battesimale e del corso fidanzati: quest'ultimo con meno coppie ma motivate. Un'altra testimonianza è arrivata da un componente dell'Equipe Notre-Dame: una grande opportunità offerta alle coppie, per vivere in pienezza il sacramento del matrimonio e un aiuto nel superare i problemi della vita di oggi. In conclusione il referente per il Family 2012 ha esposto come si sta avviando la macchina dei preparativi alla giornata mondiale. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è terminato alle 23:15. PAROLE di VITA

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FAMIGLIA: GIOIA, FATICA, SPERANZA Il VII Incontro Mondiale delle Famiglie fa da sfondo anche alla proposta di riflessione e di preghiera comunitaria dei Quaresimali del venerdì, incentrati quest’anno sul tema “Famiglia: gioia, fatica, speranza”. Nel primo incontro don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, ci ha accompagnati a riflettere sulla famiglia come “LUOGO DI CARITÀ” a partire dal cap. 13 della lettera di S. Paolo ai Corinzi; la descrizione della carità contenuta in queste righe ci fa pensare subito alla persona di Gesù, come a dire che la carità non è cosa degli uomini, ma viene da Dio stesso... Può capitare allora che ci sentiamo troppo piccoli per vivere nel nostro quotidiano, dentro e fuori dalle nostre case, un’esperienza tanto grande, che è “cosa di Dio”. Eppure la famiglia è l’immagine più simile all’Amore trinitario del Dio dei Cristiani, perché è il luogo dove una relazione d’amore fra persone diverse le rende una cosa sola. Chi sperimenta la comunione, cioè una vera relazione d’amore all’interno della sua famiglia, può capire più facilmente la natura dell’Amore di Dio. Per fare questa esperienza e diventare a sua volta “soggetto” d’Amore, cioè capace di viverlo e donarlo, la famiglia deve essere però anche “oggetto” di questo stesso Amore, cioè essere sostenuta, incoraggiata, difesa. Questo è un compito della Comunità Cristiana, in una fase storica di impoverimento non solo economico ma anche di relazioni, in cui la struttura famigliare non riesce più ad essere antidoto alla solitudine e all’individualismo. Le difficoltà che attraversiamo possono però essere anche da stimolo per cambiamenti positivi; si pensi per esempio alla presenza di famiglie straniere nel nostro territorio, occasione di scambio reciproco e di crescita attraverso la “contaminazione” nelle cose buone di cui ciascuno è portatore, non solo di problemi e conflitti. Come già diceva Paolo VI, il vero pericolo di

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questi anni è la perdita del senso di fraternità che unisce gli esseri umani; la famiglia, se aiutata e sostenuta, potrebbe essere il luogo dove ricominciare a vivere questa fraternità... E ciò non significa solo stare bene dentro le proprie mura, ma compiere scelte coraggiose, perché la famiglia “non è un guscio, ma un trampolino”, dove ognuno deve crescere insieme agli altri secondo il progetto di Dio... come, già a 12 anni, Gesù aveva cercato di far capire ai suoi genitori. Nel secondo incontro Mons. Peppino Maffi, rettore del Seminario Arcivescovile di Milano, ci ha invece guidati nella riflessione sulla famiglia come “LUOGO DI FEDE” a partire dalla domanda che Gesù fa a Pietro “Mi ami più di costoro?” (Gv 21, 15-19), che sottende la necessità di un Amore intero, totale, non per una parte, un ritaglio... Gesù chiede però un Amore che sia concreto, non di facciata; non un “valore”, un generico ideale, ma qualcosa che la famiglia viva tutti i giorni. Amare Dio totalmente significa ispirarsi al modo con cui ci ama Lui: Dio non aspetta che noi lo cerchiamo e ne sentiamo l’esigenza, ma è Lui che ci viene a cercare, ci viene incontro come il Padre misericordioso, non si dimentica mai di noi: “Ho scritto il tuo nome nel palmo della mia mano” (Is, 49,16). Ogni mattina bussa alla porta delle nostre case, delle nostre famiglie, per volerci bene, rincuorarci, senza tener conto del nostro peccato e della nostra fragilità: “Tu sei prezioso ai miei occhi” (Is 43,4). La famiglia che ama Dio, quindi, fa un cammino che non è segnato dai principi, ma dalla sequela, da una risposta, da un mettersi in cammino. In questo cammino è importante lasciarsi abitare dalla Parola di Dio, frequentarLo, avere con Lui una consuetudine, come ha fatto Maria, che a differenza della sorella Marta occupata in mille faccende, si è messa in ascolto, quasi “bevendole”, delle parole di Gesù. La famiglia è luogo di fede quando si è capaci di parlare

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della propria spiritualità, di comunicarsela, di fare spazio a Dio e di stare con Lui; solo così diventa anche capace, come Lui, di carità, di misericordia e di perdono, di guardare agli altri non per vederne i limiti ma per scoprire quello che Dio vi ha lasciato di bello come traccia di Sé.

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Stare con Dio è specchiarsi nel suo Amore e nella sua misericordia e, di conseguenza, lasciare segni di Amore e di misericordia nella vita di chi ci cammina accanto. ...Possiamo farlo perché Lui per primo ci vuole bene e noi vogliamo bene a Lui. Costanza

QUARESIMA CON LE VIRTU Il cammino quaresimale di quest'anno vede impegnati i nostri ragazzi della catechesi nella riflessione sulle VIRTU'. Come già l'anno scorso nelle domeniche di quaresima ci si ritrova nella cappellina dell'oratorio per la prima parte della S. Messa che si conclude con lo scambio della pace, per poi riunirci con l'intera assemblea in Chiesa parrocchiale per continuare la celebrazione. Durante la liturgia della Parola, dopo la lettura dialogata dei vangeli della quaresima, la riflessione proposta si concentra sulle VIRTU'. Abbiamo cominciato con la FORTEZZA per proseguire poi con la PRUDENZA, la FEDE, la CARITA', la SPERANZA. Ciascuna di queste virtù traspare proprio dai vangeli domenicali della quaresima ambrosiana. E' una proposta coinvolgente che permette non solo ai nostri ragazzi, ma anche alle loro catechiste e ai loro catechisti di riscoprire i fondamenti della nostra fede. Ci prepariamo così a vivere con entusiasmo e serietà l'ANNO DELLA FEDE indetto dal Santo Padre Benedetto XVI con la Lettera apostolica PORTA FIDEI che avrà inizio l'11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anniversario dell'apertura del

Concilio Ecumenico Vaticano II, e terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo. Questo anno sarà un'occasione propizia perché tutti i fedeli comprendano più profondamente che il fondamento della fede cristiana è - come scrive il Papa - "l'incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva". Fondata sull'incontro con Gesù Cristo risorto, la fede potrà essere riscoperta nella sua integrità e in tutto il suo splendore. "Anche ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare", perché il Signore "conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell'essere cristiani". Don Paolo

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Suggestioni Pasquali Un ramo di mandorlo La Bibbia presenta molti scenari desolanti, ma parla anche di un ramo di mandorlo che annuncia la primavera. È molto conosciuto questo passo di Geremia: “Mi fu rivolta questa parola dal Signore; ‘Che cosa vedi Geremia?’ Risposi: ‘Vedo un ramo di mandorlo’. Il Signore soggiunse: ‘Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla’ ” (Ger 1,11-12). Mandorlo in ebraico significa “io vigilo” perché, a causa della sua precoce fioritura, sembra che in inverno non dorma per essere il primo ad annunciare la primavera. II mandorlo per eccellenza, il primo vegliante e il primo risvegliante, è Dio stesso che sta accanto ad ogni creatura per chiamarla ad una vita nuova. E mandorlo dovrebbe essere ogni credente, un mandorlo fiorito in mezzo ad una società che ancora patisce i rigori dell’inverno. Ho letto di una mamma la quale, una mattina che il cielo era ancora buio e appena si percepiva, nel silenzio più profondo, il richiamo sommesso di un piccolo uccello, si è sentita chiamare dalla propria bambina con queste parole: “Ascolta, mamma, il giorno...”. Era, quella bambina, come un mandorlo fiorito: anch’essa annunciava la vittoria della luce e della vita su ogni immagine di morte. Nella Bibbia ci sono tante altre immagini che suggeriscono l’attesa e la speranza, soprattutto nei racconti pasquali che tra poco ci sarà dato di riascoltare. Pensiamo: agli aromi destinati al sepolcro si mescolano i profumi di un giardino che rifiorisce; un soffio di aria pasquale, penetrando in una sala dalle porte chiuse, scioglie l’inverno che irrigidiva i cuori; sulla riva di un lago, dopo tante tristezze, c’è gente che consuma un picnic in una cornice di primavera. Chi

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legge questi racconti non può che dissetarsi alla fonte della speranza. Il mondo che prima era opprimente si fa leggero, pervaso da un soffio di vita. La primavera del Vangelo si chiama resurrezione. Il mandorlo fiorito si chiama Cristo Risorto. La Pasqua come primavera Mi domando che ne è della nostra avventura di credenti se non siamo più capaci di annunciare la primavera. La Chiesa si affanna a predisporre nuovi piani pastorali ma il problema primo è questo: come ritrovare la fede nella vita che non muore. Fino a quando saremo di quelli che altro non sanno contemplare se non le foglie che cadono in autunno, non faremo che coltivare tristezza e seminare tristezza. Penso a quei giovani che si ritrovano a vivere accanto a genitori pieni di risentimento per il mondo: se l’immagine che ricevono è sempre quella del disagio e della frustrazione, come possono aprirsi a una visione positiva e fiduciosa della vita? C’è solo da augurarsi che, meglio di quanto non riescano a fare i padri, siano attenti a percepire le brezze leggere che, accarezzando gli alberi inariditi, fanno salire dal profondo la fecondità segreta della linfa. Perché non accostare assieme a loro l’orecchio a cogliere il fremito della vita là dove prima dominava la morte? È il miracolo della resurrezione che germina incessantemente nei gesti più semplici di tutti coloro che amano: che amano se stessi, gli altri, le creature umili e grandi, la bellezza indicibile di un fiore o di un sorriso, l’appassionante ricerca di un mondo più giusto e di un avvenire più luminoso. È la presenza di tutti quegli “esseri di resurrezione” rami di mandorlo in fiore - che anche nei momenti di fatica sanno guardare con stupore alla prodigiosa ricchezza della vita e consegnarsi ogni giorno alla speranza più grande “Vedo un ramo di mandorlo” di Luigi Pozzoli

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Per bambini della classe quarta

PRIMA COMUNIONE

Mercoledì 25 Aprile alle ore 10.00 Per bambini della classe terza

PRIMA CONFESSIONE

Domenica 13 Maggio alle ore 15.00

MESE DI MAGGIO: mese mariano Domenica 29 Aprile Giovedì 31 Maggio ore 21.00

inizio e conclusione del mese mariano - Ogni Mercoledì sera alle ore 21.00 nel giardino della casa parrocchiale

reciteremo il S. Rosario. - Tutti i Venerdì di Maggio (4, 11, 18, 25) alle ore 8.30 presso la chiesa di San Carlo celebrazione della S. Messa.

12 Maggio 2012

RACCOLTA DIOCESANA DI INDUMENTI USATI Organizzata dalla Caritas Ambrosiana e dal Servizio Giovani. La raccolta quest’anno finanzierà un particolare progetto diocesano rivolto ai giovani lavoratori. I sacchi (gialli: per indumenti riutilizzabili; azzurri: per indumenti in ottimo stato)

si potranno ritirare domenica 6 maggio e dovranno essere restituiti sabato 12 maggio con le modalità che verranno comunicate in seguito

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Finalmente, ecco il grande giorno... 15 gennaio 2012. E' giunto finalmente il giorno dell'inaugurazione e benedizione dei nuovi spogliatoi e servizi del campo di calcio dell'Oratorio. Giovanni Mauri ha raccontato un po' della storia di quello che, fino agli anni '20, era il giardino segreto di Palazzo Secchi, circondato dalle alte mura in pietra che esistono ancora oggi. Quando il palazzo fu ereditato dalla Parrocchia, si decise di fare in esso l'oratorio maschile, con annesso campetto per i giochi e le attività ricreative, anche se una striscia di terreno, proprio quella occupata dalle strutture attualmente rinnovate, fino al 1949 era destinata a orto per i coadiutori, circondato

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da una rete invalicabile e guai a chi si avvicinava ad essa! La parte del campo verso San Carlo, invece, era occupata addirittura da una distilleria di grappa. Gli orti furono trasformati in campetto di gioco per i bambini più piccoli, mentre, nel 1948, viene fondato il G.S. Zanetti. Alla fine del decennio successivo, l'intuizione di Eugenio Ravasi, appoggiato dai coadiutori don Giovanni e don Gaetano, dà il via ai palii calcistici notturni e, per ospitare il pubblico, squadre di volontari montano tribune costruite su una struttura di tubi Innocenti, che poi venivano smantellate. Passano gli anni e, con il nuovo coadiutore don Lino Maggioni, quando gli spogliatoi per i giocatori avevano già trovato posto nei locali al di sotto della sacrestia della cappella del nuovo oratorio, si pensò di costruire una tribuna fissa, con servizi adeguati ai tempi.

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Si è arrivati così ai nostri giorni con una struttura che ormai mostrava tutti i suoi anni. Delle nuove strutture godranno soprattutto gli oltre duecento atleti della Zanetti. «La parrocchia è come una famiglia» ha detto il vice presidente del G.S., Franco Castelli, «e dopo il Palladium e la Scuola Materna è arrivato il momento dell'Oratorio. La Zanetti vive grazie all'impegno gratuito e notevole di tante persone che donano il loro tempo libero, ma servono anche strutture e servizi adeguati. La Zanetti è sempre stata nell'Oratorio, fin dalla sua costituzione, però è stato solo con don Domenico che si riconosce formalmente la sua funzione educativa e che viene inserita nel Progetto Educativo dell'Oratorio. L'attività del G. S. Zanetti è un momento aggregante che educa alla collaborazione e alla solidarietà nella parrocchia e in tutto il quartiere». Oltre che Eugenio Ravasi sono stati ricordati Luigi Caielli e tutti gli altri volontari che per tanti anni hanno aiutato la Zanetti.

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re, don Egidio ha ricordato il principale scopo educativo dell'Oratorio, creato sì da don Bosco attorno ad una cappellina, un oratorio appunto, ma dotato di tutto quello che serve al ragazzo per crescere: preghiera, educazione, attività sportive e ricreative, in cui si impara a stare, vivere e lavorare insieme, sin da piccoli. Come disse il Cardinal Martini, «nella vita vince chi gioca in squadra». Alla cerimonia hanno partecipato anche il consigliere provinciale Filippo Boscagli e il consigliere comunale Pierino Locatelli (che per 17 anni è stato un collaboratore della Zanetti) che hanno portato il proprio saluto, ringraziamento e sostegno per un'attività educativa a favore non solo della parrocchia di Castello, ma di tutta la città di Lecco. Matteo

Don Egidio ha ringraziato tutti quelli che, anche se rimarranno sconosciuti, hanno contribuito a sostenere questa opera e tutti quelli che contribuiranno a pagare i debiti assunti per questo motivo dalla parrocchia di Castello. «Mi chiedono se ci fermiamo qui.» ha continuato don Egidio. «Il campo in erba sintetica è sicuramente nei nostri pensieri, ma ora non abbiamo i soldi per farlo!». Prima della benedizione e visita delle nuove struttu-

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RENDICONTO Importi entrate Offerte festive e feriali Offerte (S. Messe e Sacramenti) Offerte diverse (S. Crocifisso, candele ecc.) Offerte natalizie Offerte per Giornale parrocchiale Offerte poveri e Fondo Famiglia Lavoro Incasso periodici e sussidi Attività oratorio Fiera parrocchiale Rendite fabbricati Contributi straordinari privati e pubblici Totale entrate Come è consuetudine, presentiamo il rendiconto del 2011 relativo all’attività istituzionale della Parrocchia. L’osservazione di carattere generale si ripete ormai di anno in anno e riguarda la crisi che attraversa tutta l’economia della nostra società e non solo. Questo preoccupa evidentemente tutti: le famiglie, il mondo del lavoro e le attività educative e religiose che sono parte della vita della nostra Comunità cristiana. Ma osservando il rendiconto, devo subito esprimere il mio sincero ringraziamento per tutti coloro (e sono tanti) che, in modo a volte molto discreto, ci sostengono economicamente e si avvicinano alla nostra Comunità, per condividerne le preoccupazioni ed i progetti. E’ gente di chiesa e anche non di chiesa, ma con l’animo sereno di chi capisce gli sforzi che si fanno per il bene di tutti; ben consapevoli che nè il Vaticano, nè la Curia versano soldi nelle casse della nostra parrocchia, ma solo la generosità di chi si sente parte di una comunità e ne condivide le preoccupazioni, così come si fa in una buona famiglia. Come si vede dal prospetto, i debiti non mancano e quest’anno ne abbiamo fatti tanti, soprattutto donando ai nostri e vostri ragazzi ambienti nuovi e dignitosi, per l’attività sportiva. Ne siamo orgogliosi, perchè ci volevano

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62.881,00 39.312,00 10.379,00 24.830,00 5.700,00 7.923,00 926,00 10.939,00 24.758,00 18.764,00 54.232,00 260.644,00 questi spazi e ce l’abbiamo fatta. Per l’aspetto caritativo un elogio va alla S. Vincenzo e ai volontari che prestano servizio nel Centro di Ascolto. Le persone che chiedono un aiuto sono sempre tante; normalmente cerchiamo di capire la loro provenienza, le loro richieste, dando a tutti almeno un po’ di cibo, soldi solo in casi precisi e indirizzando le persone ai servizi competenti. Tramite il Fondo Famiglia Lavoro della nostra Diocesi abbiamo potuto consegnare significativi contributi ad alcune persone senza lavoro e con grosse difficoltà economiche. A conclusione i debiti ci sono ancora – prestiti da restituire € 32.500,00 – debiti per fatture da ricevere per opere eseguite € 77.540,00 – per un totale di € 110.040,00 - e non sono pochi. Ma andiamo avanti, sapendo di non essere soli. Un grazie sincero a tutti, a chi ci sostiene economicamente, a chi ci sostiene con la stima e l’affetto e a chi sa capire le nostre preoccupazioni. Ma non dimentichiamoci mai che il fine primario della Comunità cristiana è quello dell’annuncio del Vangelo e della testimonianza della carità. Noi ci impegniamo e ci mettiamo nelle mani del Signore Gesù e di Maria sua madre. don Egidio

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ECONOMICO 2011 Importi uscite Compensi sacerdoti e collaboratori Giornale e sussidi diversi Attività Oratorio Famiglia - Lavoro Spese di culto Assicurazioni Imposte e Tasse Curia e Decanato Spese generali diverse Riscaldamento - luce - acqua Manutenzioni Manutenzioni straordinarie Totale uscite Disavanzo 2011

53.640,00 5.917,00 13.595,00 2.500,00 19.950,00 6.462,00 21.853,00 1.186,00 8.841,00 35.883,00 28.407,00 85.850,00 284.084,00 -23.440,00

N.B. Rimangono a debito della Parrocchia € 32.500,00 per residuo prestiti parrocchiani e € 77.540,00 per opere su immobili per un totale di € 110.040,00.

“CASTELLO SOLIDALE” e il 5 per mille

Nell’ambito dell’attività di volontariato la nostra Parrocchia ha costituito una Associazione non lucrativa di utilità sociale denominata “CASTELLO SOLIDALE”. L’Associazione, avvalendosi in modo determinante e prevalente dei volontari che gratuitamente prestano la propria opera per la Parrocchia, ha come scopo il sostegno fisico, morale e materiale della persona e in particolare: Famiglia: realizzare attività che siano di sostegno e aiuto alle famiglie; Infanzia, minori, giovani: favorire e realizzare attività educative e ricreative per l’aggregazione e lo sviluppo degli adolescenti e dei giovani; Scuola: attivare forme di collaborazione, compresa l’attività di doposcuola, con le realtà scolastiche al fine di sostenere la

crescita socio-culturale dei minori; Anziani: attivare forme di aiuto per l’assistenza agli anziani; Sport e Cultura: realizzare attività e iniziative di carattere sportivo, culturale, artistico, teatrale, musicale; Lavoro: attivare l’istituzione di attività di formazione e di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Naturalmente l’Associazione necessita, oltre che di persone e di idee, anche di sostegno finanziario. A tale scopo chiede di scegliere, al momento della dichiarazione dei redditi, la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF alla nostra Associazione, apponendo nell’apposito riquadro di “sostegno al volontariato” il seguente: codice fiscale: 92015410134 PAROLE di VITA

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UN NUOVO SERVIZIO ALL’ALTARE

L'8 dicembre noi, Francesca dell'Oro, Elisabetta Dell'Oro, Letizia Callao e Lorenzo Buratti siamo diventati consorelle e confratello durante la Messa delle ore 10.00. Dopo la promessa in cui abbiamo confermato di impegnarci a continuare il nostro servizio all'altare, abbiamo ricevuto la veste rossa e una croce con inciso sul retro il nostro nome. Con questo passo siamo entrati a far parte della Congregazione dei Ministranti. Nel pomeriggio ci siamo riuniti per il tradizionale addobbo della sede e per la merenda. Ăˆ stata una giornata intensa che non dimenticheremo mai. Ringraziamo i nostri cerimonieri e tutti gli altri confratelli per averci sostenuti e per esserci stati vicini.

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X Festa del Chierichetto Sabato 11 e Domenica 12 Febbraio i chierichetti, con confratelli e cerimonieri si sono trovati per festeggiare la X Festa del Chierichetto. Il sabato sera è stato dedicato a un momento di preghiera, con una sorta di "rito della luce" in cui ciascuno scriveva su delle candeline una qualità, un dono che aveva. Dopodiché ci siamo scambiati le candeline, e ciascuno doveva "accendere il dono" che aveva ricevuto. Domenica invece, ci siamo trovati alle 9.30 per iniziare la nostra domenica insieme con la S. Messa. Dopo Messa ci siamo ritrovati per l'inaugurazione della nuova sede. Dopo mooooolta suspence finalmente è stato tagliato il nastro e la curiosità generale è stata soddisfatta, e a tutti è stato offerto un buon rinfresco! Siamo poi andati in oratorio dove alcuni genitori e confratelli hanno apparecchiato e preparato da mangiare. Quando i ragazzi si sono saziati, ci siamo avviati di nuovo verso la nuova sede per vedere il Tgchieri (fantastico come sempre) e un video sui lavori svolti da noi nella sede durante un anno e passa di lavoro. Siamo infine tornati in oratorio per il gioco organizzato da noi due oltre che da Francesca, Irene, Letizia. Nel fantastico gioco ha trionfato la squadra dei "Supereroi" (capi-

tanata da Gotti), dopodichè i ragazzi hanno cominciato ad andare a casa mentre noi siamo rimasti a sistemare. E' stata una giornata bellissima, nonostante alcuni di noi siano rimasti chiusi in oratorio come dei carcerati (chi ha orecchi per intendere intenda) e nonostante la preoccupazione per il gioco organizzato all'ultimo ma venuto benissimo lo stesso (viva la modestia!). Adoriamo queste giornate con i ragazzi, ci fanno sentire realizzate e felici di far parte di questo stupendo gruppo di chierichetti. Alessia e Maristella

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COMPAGNIA DEL DOMANI ABBATTIMENTO CAMPANILISMO + LAVORI IN CORSO! Periodo di nuovi progetti per la Compagnia teatrale made in Castello, che conta circa una sessantina di giovani tra le sue fila: dopo le audizioni di settembre e il relativo ingresso di new entries all'interno del gruppo, la grossa sfida è stata quella di costruire in soli due mesi un piccolo spettacolo basato sul celeberrimo "Canto di Natale" di Charles Dickens, che per l'occasione è stato trasformato in un vero e proprio musical, dotato di canti natalizi e qualche ballo e presentato all'interno della serata natalizia per i volontari, tenutasi il 22 dicembre 2011. L'occasione ha permesso di far lavorare subito tutti i nuovi entrati su un progetto a breve termine, ma soprattutto ha spalancato le porte al futuro, attraverso la singolare scelta del protagonista. A recitare la parte dell'avaro Scrooge, infatti, c'è Andrea, un ragazzo della vicina parrocchia S. Francesco recentemente unitosi al gruppo, il quale, insieme a Silvia e Lucia, ci ha dato l'esempio più bello di cosa voglia dire essere cristiani al giorno d'oggi, lon-

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tano dal campanilismo del quale troppo spesso siamo tutti imbevuti. Con la speranza che questo sia solo il primo germoglio nel contatto tra la nostra realtà giovanile e la loro, a maggior ragione visto il comune destino che ci accompagnerà nei prossimi anni. In seconda battuta, sempre lungo questo cammino di ampia comunione, sono stati poi mesi in cui abbiamo stretto un importante gemellaggio con la compagnia teatrale dell'oratorio di Monticello Brianza: dopo una replica del nostro "Mosaicol" presso la loro sala nel mese di novembre (alla quale era presente anche il nostro parroco don Egidio), il 4 marzo abbiamo ricambiato l'ospitalità facendo replicare al Palladium la loro nuova commedia, "Assassinate la zitella", che ci ha donato non solo tanta allegria, ma anche un bellissimo clima di comunione e condivisione. Ed ora? Ora ci aspettano mesi di intenso lavoro, perchè dopo diversi anni "La Compagnia del Domani" torna finalmente alla produzione di un musical totalmente nuovo: "La Bella e la Bestia", tratto dall'omonimo capolavoro disneyano. La data di messa in scena ancora non c'è, ma si parlerà dei primi mesi del 2013, in quanto ci sarà molto da lavorare sotto diversi aspetti: canto, ballo, recitazione, scenografie, promozione. Un lavoro non certo facile da mettere insieme - considerata l'estrema difficoltà della messa in scena - ma che, se verrà affrontato da tutti con l'energia e con l’entusiasmo che ci sono stati sinora, sarà senz'altro il nostro piccolo capolavoro!! Siete pronti a seguirci in questo nuovo viaggio? Tenetevi aggiornati mediante il nostro sito internet (www.compagniadeldomani.it) o attraverso la nostra pagina facebook. Sarà un'avventura magica, questo è più che sicuro.... Giovanni

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Stiamo cercando, per questo nuovo spettacolo, persone in grado di fare lavori di sartoria (taglia e cuci) e di scenografia, oltre che di giovani o adulti esperti di lavori manuali ed elettrici, in grado di aiutare durante la costruzione degli allestimenti e per i montaggi/smontaggi. Contattare:

info@compagniadeldomani.it

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"Resto di stucco... è un BarBatrucco!" Tutto è nato nelle calde e afose giornate madrilene della JMG 2011. I nostri ragazzi della parrocchia parlando e scambiando esperienze con gli altri provenienti da tutte le parti d'Italia e del mondo, hanno avuto un'illuminazione: "Perché non creare un centro di ritrovo in cui possiamo passare del tempo assieme divertendoci?". Ed ecco, ritornati in patria si raggruppano le prime idee per questo progetto che finalmente prende forma a metà novembre. Ogni domenica sera a partire dalle 20.30 si aprono le porte al BarBatrucco, situato in via Colombo, 2. Cosa si propone? Happy hour, tornei (briscola chiamata, scopone scientifico), boccette, posticipi delle partite di serie A in diretta sul nostro maxischermo, biliardo, musica, karaoke. Cosa aspettate a venirci a trovare? Al BarBatrucco è impossibile annoiarsi!

Karaoke Futuri aspiranti ad X Factor (con qualche stonatura) hanno dato vita ad una splendida serata all'insegna del divertimento al ritmo di canzoni e azzardando anche qualche ballo (memoriale la performance di Suor Victorine sulle note de "I Watussi"). Dai più piccoli ai meno giovani sfidando la timidezza si sono avvicendati sul palco sulle note di canzone dei cartoni, ultimi successi e canzoni degli scorsi decenni.

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Happy Hour- Derby Milan-Inter

Torneo di briscola chiamata

Guardando la fiumana di gente con bandieroni, magliette di giocatori, carica in corpo e cori di incitamento ci siamo chiesti se fossimo su una curva dello stadio di San Siro o al BarBatrucco. Non si poteva guardare la partita senza prima aver riempito la pancia con gustose pizzette e focacce, patatine e chi più ne ha più ne metta. Lo staff in prima fila (con una buona componente di tifosi) ha gestito il tutto con grande maestria. Tutti d'accordo sulla riuscita della serata, un pienone così non si vedeva dai tempi dei Mondiali 2006.

Chi dice che il gioco delle carte é solo per persone di una certa età? A giudicare dal numero di persone (soprattutto giovani e teenager) che si sono presentate al BarBatrucco nella serata del torneo ci si dovrebbe proprio ricredere. A colpi di assi, tre, re, regine, fanti e carte minori si sono avvicendate le varie partite (tra i tavoli si sono potuti notare anche Don Egidio e Don Paolo) e si é giunti a proclamare il vincitore: Alessio Sarno. Secondo e terzo classificato: Alberto Cesana e Matteo Sacchi.

Carnevale nel Paese delle Meraviglie "E' tardi, é tardi, é tardi" grida a gran voce il Bianconiglio ad un fantasioso pagliaccio imbattutosi sul suo cammino. Senza dargli il tempo di rispondere, riprende "Carnevale! Sono già in ritardo! non vedi che ora é?". Ma ecco irrompere una furibonda regina urlante: "Il Carnevale é una festa bandita! Non si può festeggiare". Come agire per farle cambiare idea? E' toccato ai ragazzi presenti alla serata il duro compito, i quali, utilizzando tutte le loro forze e fantasia, hanno reso la regina di cuori più buona ed accondiscende alla goliardica festa pre- quaresimale. Francesca

Per maggiori informazioni non esitare a contattarci alla nostra pagina Facebook "BarBatrucco" e sul nostro sito www.barbatrucco.org

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... anche noi in maschera

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fiera di Castello 2012 dal

... per i incontrars a e far fest insieme...

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Periodo di apertura: Lunedì - Martedì - Mercoledì - Venerdì: dalle ore 18,00 alle ore 23,00 Sabato e Giovedì: dalle ore 16,30 alle ore 23,00 Domenica: dalle ore 11,00 alle ore 23,00

PESCA DI BENEFICENZA Gli oggetti premio potranno essere consegnati presso locali della ex BIBLIOTECA (vicino all’oratorio) da MARTEDI’ 10 APRILE a GIOVEDI’ 10 MAGGIO ore: 9.30-11.00 - 15.00-16.30 - Verranno ritirati solo oggetti puliti e in buono stato. - Non saranno accettati oggetti con immagini sacre.

DOMENICA 27 MAGGIO - S. MESSA ore 10.00 - LANCIO DEI PALLONCINI (dopo la Messa)

- SGAMBATA per le vie di Castello sono previsti due tipi diversi di percorso: - 3 km (per famiglie) - 9 km (per tutti gli altri; età minima 14 anni) partenza alle ore 14.30 da piazza Dell’Oro

Tutti i giorni: ASSALTO AL CASTELLO!

GAZEBO con GIOCHI per ragazzi e giovani: freccette, tiro al barattolo, tiro al canestro, mini calcetto, minigolf Domenica 27 maggio alle ore 16.00 in occasione della chiusura della Fiera

ESTRAZIONE DEI BIGLIETTI DELLA SOTTOSCRIZIONE finalizzata al sostegno delle spese per gli interventi sulle strutture del campo di calcio Per questo motivo avete ricevuto o riceverete una busta con l’invito ad acquistare qualche biglietto della sottoscrizione.

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Educarsi alla vita santa di Gesù 2 febbraio 2012 - 16a Giornata mondiale della vita consacrata

Lo scorso anno abbiamo pubblicato la testimonianza di Benedetta Calvi (suor Chiara Beatrice Clarissa del Monastero in piazza Piccoli Martiri a Milano), una delle due religiose nate nella nostra comunità parrocchiale. In questo numero ricordiamo Francesca Anghileri, Sorella francescana minore dell'Immacolata.

La mia vocazione? Rispondere all'Amore si può! Ciao, mi chiamo Francesca… suor Francesca e sono una Sorella francescana minore dell'Immacolata. Non fate quella faccia da stralunati: avete ragione! il nome è un po' lungo ma, scherzando, potrei dire che qui c'è tutto il nome, il cognome e l'indirizzo! Sicuramente, da quando sono partita da Lecco, ormai tanti anni fa, qualcuno mi ha visto tornare a casa per qualche breve giorno di 'vacanza' vestita in modo un po' strano…un abito lungo e grigio, un cordile in vita con dei nodi e il velo molto diverso da quello che usualmente portano le Suore Betlemite. "La storia della mia vocazione? La conosce soprattutto Dio". Con queste parole Giovanni Paolo II ha iniziato a raccontare la storia della sua vocazione e io non faccio certo reato se gliele rubo per raccontare la mia. Proprio in questi giorni ho fatto memoria di

un giorno importante: era il 30 gennaio del 2005 e finalmente, dopo tanti anni di formazione ho finalmente indossato la mia tonaca francescana e sono diventata Sr Francesca. Chi sono i francescani sicuramente lo sapete, almeno sapete che sono figli di San Francesco d'Assisi. E' così che viene svelato il secondo tassello del mio nome: Francesca. La mia vocazione l'ho scoperta proprio ad Assisi, davanti a San Damiano. Francesco era un uomo semplice che si era innamorato di un Dio che lui chiamava 'cortese' ed è questa cortesia che ha lasciato in me la voglia e il bisogno di seguirLo come Francesco, senza nulla di proprio, facendomi ogni giorno pellegrina e forestiera. In questo pellegrinaggio ho incontrato delle Sorelle e con loro l'8 dicembre del 2003 abbiamo iniziato una fraternità per continuare il cammino insieme, amando e seguendo il Signore della nostra vita: per lui abbiamo lasciato ogni tutto e viviamo, nello spirito francescano, senza nulla di proprio e in semplicità. Come nelle più belle società si mette tutto insieme, il nostro capitale sociale è stato un sentire comune nel non voler possedere nessuna proprietà per essere 'libere' di accompagnare le persone, per accoglierle, per ascoltarle. Siamo ospiti di un Centro diocesano di Spiritualità della Diocesi di Massa Marittima Piombino che ha nella sua finalità l'accoglienza dei gruppi e la loro animazione spirituale. Prima di entrare in convento, educata al dono dai miei genitori, ho frequentato scuole cattoliche, ho seguito tutto il cammino scout PAROLE di VITA

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fino all'ultimo anno di clan e ho imparato a fare della vita un servizio soprattutto nel momento in cui mio papà è venuto a mancare. Non è che prima la mia vita non lo fosse, ma forse io non ero in sintonia con un progetto d'amore che Dio aveva preparato per me. Così, per raccogliere quell'eredità del vivere una vita buona come quella di Gesù e nel suo amore e che mio papà mi aveva lasciato andandosene, ho fatto un pochino di fatica a crescere dentro una vita che scorreva troppo velocemente e non mi faceva vedere il senso del dolore che provavo. Ma nel momento in cui ho scoperto che intorno a me c'erano tante persone che in qualche modo rispondevano a una chiamata all'amore semplicemente donandosi ho voluto provare a fare come loro per sentirmi almeno più serena. Da qui la mia esperienza si è notevolmente intensificata e ha cambiato rotta: tra Croce Rossa, Amici del Sidamo, vari piccoli servizi di ogni sorta per provare il mio tasso di gratuità e disponibilità, alla fine non avevo più tempo per me stessa e per ascoltare l'unica voce che avrei dovuto ascoltare: il Signore mi voleva parlare… ed io non c'ero! Non sto a raccontare il momento esatto di quella che è la mia vocazione particolare, mi interessa solo dirvi che ho risposto all'Amore quando finalmente mi sono fermata, quando ho cercato un padre spirituale, quando ho incominciato a vivere i sacramenti con più consapevolezza e a confessarmi con regolarità e far sì che in ciò che facevo Lui avesse il primo posto…. un po' è quello che ci contraddistingue come fraternità oggi…il mio oggi che sa sempre più di Dio, che mi fa essere madre di tante persone, oltre che sorella e sposa. Una maternità che mi fa vivere a San Guido, dove la mia fraternità è nata, nella dimensione dell'accoglienza, dell'ascolto e dell'accompagnamento di tutti coloro che Dio ci affida come figli suoi e per i quali ci facciamo carico della fatica del loro cammino.

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Una vita consegnata, una memoria grata, un amore senza limiti: questo è stato il vivere questi dieci anni incontrando tante storie di donne e di uomini che si sono affacciati alle porte del convento in cui viviamo, affidandoci le loro storie; tante storie sono passate in questo Centro di Spiritualità, tante storie abbiamo incrociato, abbiamo accolto e abbiamo accompagnato. Tante famiglie hanno camminato e lavorato con noi, tanti giovani si sono affidati per camminare con più sicurezza, tante persone che, come tutti, hanno tanta gente intorno ma che dentro sono sole e solo il fatto di averle ascoltate è aver dato loro l'occasione di respiro nelle loro giornate. A volte sono persone che non credono o sono persone che vivono altre religioni, a volte sono persone cariche di tanto dolore e sofferenza che hanno bisogno di poterle scaricare per poterle portare insieme sapendo di non essere più sole. In questi dieci anni le mie Sorelle ed io abbiamo cercato di vivere una Forma vitae che è una chiamata continua a contemplare, vivere e testimoniare il mistero della minorità che Dio ha scelto per rivelarsi all'uomo. Lo facciamo in tanti modi che passano dal-

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l'annuncio di quell'amore che in Gesù si è fatto carne in un modo molto concreto e semplice: al Centro di Spiritualità ogni venerdì ci prepariamo alla liturgia della domenica con la Lectio divina e con un percorso di formazione biblica letto al femminile, scrutando tutte le storie di donna che ci sono nella Bibbia e attualizzandole nella nostra vita con un percorso anche cinematografico. Ci impegniamo anche in un cammino di missioni al popolo: io, in particolare, ogni anno insieme ai frati minori della Toscana vado dieci giorni in una parrocchia diversa, dove mi faccio 'missionaria' di un amore che salva. Siamo impegnate poi nella catechesi parrocchiale e nelle varie commissioni diocesane soprattutto di pastorale vocazionale, giovanile e famigliare. Dall'anno scorso sto accompagnando anche un piccolo gruppetto di giovani che stanno aderendo all'Unitalsi: mi sono trovata anch'io davanti ad un piccolo ostacolo che ha rallentato il ritmo dei miei passi. Ora che mi sono ristabilita posso continuare a dare con più gioia e capire che anche la sofferenza può dare forza e senso a ciò che facciamo e viviamo. Lourdes è stata una tappa fondamentale di questo percorso di conversione e non ho potuto fare a meno di indicare ai giovani il centro del nostro vivere: il Cristo, servito e testimoniato nei più sofferenti. Ed è stato proprio dopo l'esperienza di questi dieci anni che è arrivato il momento di interrogarci se noi come sorelle francescane minori, essendo minori e quindi figlie di San Francesco, non avessimo da rispondere anche ad un ulteriore passo in questa chiamata cioè quella della minorità, l'ascolto e il grido dei più piccoli, dei più poveri, di quelli che non hanno voce. Dopo aver fatto questo percorso di accoglienza, di ascolto e di accompagnamento di tante e tante storie è arrivato il momento in cui ci siamo aperte a questo sogno nuovo che si chiama: IL FIORDALISO, un'associazione che desidera occuparsi delle donne

che sono nella fase della decisione se abortire o meno. Con la Casa di accoglienza per ragazze che desiderano portare avanti la gravidanza ci facciamo vicine a quella vita delicata e nascosta nel grembo della mamma, una vita che si può decidere di sopprimere e che se si decide non ci sarà più. Il Fiordaliso come la scelta di una fragilità da custodire, da accogliere e curare. La scelta del perché accompagnare queste donne nel momento della loro decisione è data dal fatto che il piccolo che si trova nel grembo della mamma è il primo povero, colui che non ha voce, colui al quale viene prima donata la vita e poi strappata e poi perché vogliamo stare accanto alla donna in questo momento di scelta e decisione così forte. Per tutte queste donne e per tutti coloro che vengono a San Guido noi ci siamo! La mia vocazione si incarna in questa fraternità e ogni giorno scopro sempre di più che è bello servire il Signore e lavorare nella sua vigna. Ho accettato di scrivere questa mia semplice storia perché c'è tanto bisogno di credere l'uno nell'altro, di essere grati del dono che noi siamo e al dono che ci possiamo fare, che possiamo offrire credendo fermamente a quello che siamo, a quello che il Signore ci chiede…ed è questo l'augurio che faccio a tutti con tanta semplicità ma con tanta sincerità. Sr Francesca Anghileri Loc. San Guido, 47 - 57022 Bolgheri (LI) www.sorelleminori.it

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"Educare i giovani

alla

Giustizia e alla Pace"

Certo che, se ci si pensa, si è scritto e parlato davvero tanto rispetto al tema della Pace! Si può dire che questa sia un grandissimo sentimento oltre che la giusta aspirazione di ogni uomo che abbia provato sofferenza, solitudine, ingiustizia e discordia, o che, comunque, riesca a commuoversi di fronte a queste situazioni. Eppure ribadire la propria adesione completa a questi sentimenti è sempre importante, così come è successo sabato 14 gennaio alla Marcia della Pace che si è svolta nella nostra città. "Educare i giovani alla Giustizia e alla Pace", questo è stato e sarà sempre uno degli obiettivi di Azione Cattolica, Caritas, Pax Christi, Pastorale sociale e del lavoro, Pastorale Giovanile, Agesci, Gruppo ecumenismo e dialogo, Comunità di via Gaggio, Centro Assalam, Coordinamento lecchese di Libera e di tutte le persone che hanno organizzato e partecipato a questa Marcia. Il pomeriggio di bel tempo ha sicuramente regalato tanta gioia in più all'evento, con un sole magnifico che ha accolto centinaia di persone in piazza Era a Pescarenico. Qui l'introduzione al tema della giornata, con balli, artisti e testimonianze, i quali hanno incorniciato in maniera davvero adeguata quello che era il vero scopo del pomeriggio,

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ovvero la Marcia. La prima ad intervenire è stata Walaa Ismaeel, giovane architetto egiziana trasferitasi da un anno in Italia, che durante la primavera araba si trovava insieme a tanti giovani in Piazza Tahrir al Cairo, per protestare contro Mubarak. Walaa, che ha vissuto in prima persona quello che significa la dittatura e la mancanza di libertà, ha voluto ricordare che il concetto di Pace ne racchiude in sé tanti altri, tra i quali quello di fratellanza fra i popoli e di giustizia sociale. Per completare i concetti introdotti dalla giovane, ha poi preso la parola l'artista tunisino Raouf Gharbia. Quest'altro ragazzo ha sottolineato, con un simpatico gioco di quadrati, pieghe e carta, che la parola "Pace" ha la grande capacità di racchiudere in sé stessa tantissime altre parole: conoscenza, tolleranza, etica, partecipazione, conoscenza, comprensione, rispetto … insomma, che la Pace è Amore! Subito si è poi partiti per le strade di Lecco, andando insieme a toccare i luoghi cari al tema della Legalità della città, tra i quali il carcere, l'ex pizzeria Gaggio, il Tribunale, il dormitorio, il Municipio e tanti altri. Ma ciò che più importa è che si è marciato tutti insieme, con tanti striscioni e grande voglia di dimostrare a tutti che la Pace è davvero possibile! Il tutto si è concluso nella chiesa di San Francesco in piazza Cappuccini con le ultime riflessioni ed interventi di ringraziamento. Ok, di Pace si è parlato proprio tanto, e se l'uomo vive davvero d'Amore, sono certo che continuerà a parlarne sempre… Stefano

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“Dal messaggio di Benedetto XVI per la 45ª Giornata Mondiale della Pace” «La pace non è la semplice assenza di guerra e non può ridursi ad assicurare l’equilibrio delle forze contrastanti. La pace non si può ottenere sulla terra senza la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l’assidua pratica della fratellanza. La pace è frutto della giustizia ed effetto della carità. La pace è anzitutto dono di Dio. Noi cristiani crediamo che Cristo è la nostra vera pace: in Lui, nella sua Croce, Dio ha riconciliato a Sé il mondo e ha distrutto le barriere che ci separavano gli uni dagli altri; in Lui c’è un’unica famiglia riconciliata nell’amore. Ma la pace non è soltanto dono da ricevere, bensì anche opera da costruire. Per essere veramente operatori di pace, dobbiamo educarci alla compassione, alla solida-

rietà, alla collaborazione, alla fraternità, essere attivi all’interno della comunità e vigili nel destare le coscienze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di ridistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti. «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio», dice Gesù nel discorso della montagna. La pace per tutti nasce dalla giustizia di ciascuno e nessuno può eludere questo impegno essenziale di promuovere la giustizia, secondo le proprie competenze e responsabilità. Invito in particolare i giovani, che hanno sempre viva la tensione verso gli ideali, ad avere la pazienza e la tenacia di ricercare la giustizia e la pace, di coltivare il gusto per ciò che è giusto e vero, anche quando ciò può comportare sacrificio e andare controcorrente».

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UN TETTO PER TUTTI Il campo di accoglienza invernale "un tetto per tutti" è un' iniziativa promossa da Comune di Lecco e da Croce Rossa Italiana con il supporto di Protezione Civile e il sostegno della Parrocchia di San Nicolò, di Caritas Decanale e di numerose altre associazioni. L'obiettivo è quello di garantire un posto letto e servizi minimi a persone che, per scelta e/o condizioni personali non possono accedere ad altre forme abitative e di accoglienza. Come tutti abbiamo ben visto e provato sulla nostra pelle, le giornate invernali appena passate sono state caratterizzate da freddo e gelo che a detta degli esperti non sopraggiungevano da almeno una ottantina di anni. Ci sono stati disagi, scuole chiuse, polemiche, neve da spalare e ghiaccio da spaccare. E' stata una seccatura per la maggior parte di noi, ma pensandoci bene, non eravamo messi così male. Avevamo un posto caldo dove riposare e sorseggiare del tè mentre la televisione ci mostrava la morsa del gelo che colpiva l'Italia. Immaginiamoci per un attimo se avessimo dovuto passare tutta la giornata fuori. Cosa avremmo fatto? Dove ci saremmo potuti riparare? Facciamoci queste domande. Ci sono delle persone che neanche se le fanno, non perché a loro non importi, anzi, devono convivere ogni giorno con questa situazione. Sono senza tetto, “barboni” chiamati da noi in modo gergale. Sono uomini e donne che per sfortuna, decisione, obbligo fanno questa vita. Senza dimora, li troviamo agli angoli delle strade a chiedere la carità, in gruppi a farsi compagnia, qualcuno di essi ci fa anche un sorriso mentre passiamo. Questo per loro é il periodo più brutto dell'anno; quando le temperature calano notevolmente sfido ciascuno di noi ad addormentarsi su un gelida panchina con l'aria pungente che ti entra tra gli abiti e ti assidera il corpo. Per fortuna non sono lasciati soli. Ho avuto modo di partecipare a questa iniziativa chiamata "Un tetto

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per tutti". A fianco della Basilica di San Nicolò sono collocati tre moduli con posti branda con elementi letterecci necessari dove i senza dimora possono soggiornare dalle 20.00 alle 07.00. Il lavoro dei volontari consiste nell'accoglienza, registrazione delle presenze ed estremi del documento d'identità (molti si presentano anche con la tessera buoni pasto della Caritas), assegnazione del posto letto, distribuzione delle bevande calde e generi di conforto. Le persone che ho incontrato avevano diverse storie: una ragazza rifugiata politica che arrivava sempre con una pila di libri in mano, un ragazzo del Senegal in cerca di lavoro, un uomo del Kosovo che mi ha raccontato la guerra avvenuta nel suo paese negli anni '90, un italiano che per problemi familiari e lavorativi da un giorno all'altro ha perso tutto e si é trovato sulla strada e tanti altri. Al mattino quando ti alzi e vai a svegliarli per la colazione, ti viene un nodo allo stomaco: sembra quasi di cacciarli da un posto caldo ed accogliente. Purtroppo le risorse non sono tali da mantenere il campo aperto di giorno. E allora si concede anche una doppia razione di tè e brioche perche la giornata é lunga. Pregiudizi e indifferenza li rendono invisibili, ma i clochard esistono e vanno aiutati. Una tra le tante sfide ed emergenze sociali che non possiamo più ignorare nel nuovo millennio. Francesca

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Carsana Simone Bianchi Emma Maria Bongarzone Marco

di Nicola e Menaballi Sara di Andrea e Sanvito Laura di Massimo e Marchio Giuseppina

Molinari Palmira Bosisio Albina Cernuschi Nella Pigazzini Emma Benfatto Bruno Parrotta Divina Maria Panzeri Agnese Tentori Mariella Cristina Castagna Primo Casati Ernesto Castelli Angelina Riva Giuseppe Fiocchi Rosy Bracchi Angela Biffi Carola Bertarelli Claudio

di anni 98 di anni 82 di anni 91 di anni 87 di anni 91 di anni 86 di anni 91 di anni 63 di anni 89 di anni 89 di anni 81 di anni 92 di anni 79 di anni 96 di anni 87 di anni 60

Offerte alle celebrazioni di Battesimi, Matrimoni, Funerali

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€ 9.585,00

CONTRIBUTO per il Giornale della Comunità Il Giornale viene distribuito in tutte le famiglie gratuitamente. È possibile, però, contribuire alle spese di stampa con una libera offerta. Ringraziamo la vostra generosità che ci permette questa presenza in tutte le famiglie. PAROLE di VITA

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Orari S. Messe vigiliari e festive in Lecco 16.00

Cappella ospedale

10.00 S. Nicolò - Castello* - S. Francesco Olate - Acquate - Germanedo - Santuario della Vittoria

17.00

Rancio - Chiuso - PIME

10.30

17.30

Germanedo - Bonacina

Belledo - Castello+

S. MESSE VIGILIARI

S. Giovanni - Laorca - Bonacina -

18.00 San Giovanni - Pescarenico - Olate Acquate - Caleotto - San Carlo al Porto Santuario della Vittoria

11.00 Pescarenico - S. Carlo al Porto Caleotto - Chiuso - Santuario della Vittoria Piani d’Erna+ - Rancio+

18.30 S. Nicolò - Castello - S. Francesco Maggianico

11.30

S. Nicolò - Castello* - S. Francesco**

16.00

Cappella Ospedale

17.00

Rancio* - PIME

20.30

Belledo

S. MESSE FESTIVE 7.30

S. Nicolò** - Acquate* - Maggianico

18.00 S. Nicolò - Pescarenico - S. Giovanni Laorca* - Acquate - Bonacina - Germanedo Maggianico - Santuario della Vittoria

7.45

Cappella Ospedale

18.30

Castello - S. Francesco - Belledo*

8.00

Castello - S. Francesco* - Pescarenico

19.00

S. Nicolò - Cappella Ospedale

21.00

S. Francesco

- Laorca - Acquate+ - Germanedo* - Santuario della Vittoria 8.30

S. Nicolò - Olate - Belledo - Chiuso

9.00

Caleotto

9.30

Maggianico

* S. Messa sospesa luglio e agosto ** S. Messa sospesa agosto + S. Messa solo luglio e agosto

CHIESA RUSSO ORTODOSSA p.zza XXV Aprile - ORARI DELLE CELEBRAZIONI Mercoledì ore 15.00 Sabato ore 15.00 Sabato e Domenica ore 10.00

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Liturgia dei doni presantificati Vesperi Divina liturgia

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S. MESSE FERIALI da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

S. MESSE FESTIVE Sabato : ore 18.30 (vigiliare) Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30 I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

BUONA STAMPA Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30 Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE Per problematiche familiari, assistenza alimentare, richieste di lavoro, patronato sociale, servizio medico, consulenza giuridica Martedì ore 9.30 - 10.00 e Giovedì ore 14.30 - 15.30 in casa parrocchiale Servizio medico, consulenza giuridica: solo su prenotazione

SAN VINCENZO Mercoledì ore 9.30 - 10.30 in oratorio

PER EVENTUALI OCCORRENZE Parroco (don Egidio) Don Mario Don Contardo Don Paolo Scuola Materna Abitazione Suore Betlemite

- Tel. e Fax 0341.36.41.38 - Tel. 0341.36.89.21 - Tel. 0341.28.55.57 - Tel. 339.5629229 - Tel. e Fax 0341.36.93.37 - Tel. 0341.28.37.24

Indirizzi E-mail: segreteria@parrocchiadicastello.it - donegidio@parrocchiadicastello.it Sito Internet: www.parrocchiadicastello.it

La redazione Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesca Galli, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, Laura Panzeri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della Comunità Parrocchiale.

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SOMMARIO EDITORIALE .01 Carissimi parrocchiani

VITA PARROCCHIALE .02 .04 .06 .07 .08 .10 .11 .12 .13 .14 .15 .16 .18 .28

Family 2012 Incontri del decanato in preparazione al VII Incontro Mondiale delle famiglie Festa della famiglia Giornata per la vita Giornata mondiale del malato Giornata della solidarietà Dal Consiglio pastorale Famiglia: gioia, fatica, speranza Quaresima con le virtù Suggestioni pasquali Appuntamenti Finalmente, ecco il grande giorno Rendiconto economico Fiera di Castello

CHIERICHETTI .20 Un nuovo servizio all’altare .21 .21 X X Festa Festa del del chierichetto chierichetto

ORATORIO CARITAS

.22 Emergenza Compagnia del domani: abbattimento campanilismo +lavori in corso! .12 freddo .24 BarBatrucco .13 40 anni di Caritas in Italia. A fianco dei poveri verso la terra promessa

.26 Festa in maschera ORATORIO SCUOLA DELL’INFANZIA .22 Compagnia del domani: abbattimento campanilismo +lavori in corso! .27 noi in maschera .24 …anche BarBatrucco

CHIESA .26 Festa in maschera .29 Educarsi alla vita santa di Gesù SCUOLA DELL’INFANZIA

.32 Educarenoi i giovani alla giustizia e alla pace .27 …anche in maschera

VOLONTARIATO CHIESA

.34 tetto per .29 Un Educarsi allatutti vita santa di Gesù .32 Educare i giovani alla giustizia e alla pace .35 Anagrafe Parrocchiale VOLONTARIATO .36 Orari S. Messe vigiliari e festive in Lecco .34 Un tetto per tutti Orari parrocchia di Castello .35 Anagrafe Parrocchiale .36 Orari S. Messe vigiliari e festive in Lecco Orari parrocchia di Castello In copertina: ulivo nel giardino della casa Parrocchiale

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