Parole di Vita - Ottobre 2013

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GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO

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Il campo è il mondo: vie da percorrere incontro all’umano.


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E PROGRAMMA SS. QUARANTORE 2013 “Il Campo è il Mondo: da una Eucaristia celebrata ad una Eucaristia vissuta”

GIOVEDI 24 OTTOBRE Ore 16.00 Ore 16.45 Ore 17.45 Ore 18.20 Ore 18.30

Vespri solenni di apertura con predicazione. Adorazione personale Adorazione III, IV, V elementare e I media Adorazione II e III media Reposizione S. Messa

VENERDI 25 OTTOBRE Ore 8.30 S. Messa e esposizione dell’Eucaristia Ore 10.15 Celebrazione dell’Ora Media e reposizione Ore 17.00 Vespri con predicazione presieduti da P. LUIGI BOCCARDI, nuovo Parroco di S. Francesco Ore 17.45 Adorazione guidata dai Ministri dell’Eucaristia Ore 18.20 Reposizione Ore 18.30 S. Messa Ore 21.00 Adorazione comunitaria con particolare invito agli adolescenti, 18/19enni e giovani presieduta dal Vicario Episcopale Mons. MAURIZIO ROLLA

SABATO 26 OTTOBRE Ore 9.00 S. Messa con predicazione. Esposizione e adorazione personale Ore 10.00-11.00 Adorazione guidata dai Ministri dell’Eucaristia Ore 11.00 Celebrazione dell’Ora Media e reposizione Ore 17.00 Primi Vespri della Domenica. Adorazione personale Ore 17.30 Adorazione guidata con i Confratelli e recita del S. Rosario. Segue reposizione Ore 18.30 S. Messa vigiliare con predicazione presieduta da P. LUIGI BOCCARDI

DOMENICA 27 OTTOBRE Ore 10.00 S. Messa solenne Ore 16.00 Secondi Vespri solenni della Domenica con breve riflessione Benedizione eucaristica a conclusione delle SS. Quarantore

S. MESSE DI NOVEMBRE Giovedì 31 ottobre S. Messa ore 18.30 nella vigilia della solennità di TUTTI I SANTI Venerdì 1 novembre – SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI Ss. Messe ore 8.30 – 10.00 – 11.30 – 18.30 Sabato 2 novembre – COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI Ss. Messe ore 8.30 – 15.00 (Cimitero) – 18.30 (S. Messa Vigiliare) Lunedì 4 novembre – SOLENNITA’ DI SAN CARLO BORROMEO S. Messa ore 10.00 nella Chiesa di S. Carlo (è sospesa la S. Messa delle ore 8.30) Nel pomeriggio INIZIA LA VISITA NATALIZIA ALLE FAMIGLIE Martedì 5 novembre ore 20.45 S. Messa in suffragio dei defunti dell’ultimo anno (è sospesa la S. Messa delle ore 18.30

DITORIALE

CARISSIMI PARROCCHIANI,

questo nuovo anno pastorale si apre con due eventi importanti. 1. Lettera del Cardinale Arcivescovo Scola: “Il campo è il mondo”. Il mese di settembre segna sempre l’avvio di tutte le attività della vita sociale, ma anche quelle della vita spirituale e pastorale della nostra Comunità cristiana. Come ormai è consuetudine il nostro Arcivescovo Card. Angelo Scola nel giorno della natività di Maria, 8 settembre, ha presentato alle parrocchie della diocesi ambrosiana la sua lettera pastorale: un documento programmatico, con il quale ha invitato tutti a crescere spiritualmente nel solco da lui tracciato. Il titolo è: “Il campo è il mondo: vie da percorrere incontro all’umano”. Si intuisce subito il senso di quanto il vescovo ci vuole dire: andare incontro agli uomini, dovunque si trovino, per portare a tutti l’annuncio di salvezza di Gesù salvatore. Già mi sono espresso più volte sul notiziario domenicale sul significato e il valore di questo documento. Lo prenderemo in considerazione prossimamente anche con i membri del Consiglio pastorale parrocchiale. Ma lo stesso Arcivescovo ha messo ben in evidenza il cuore del documento quando, durante la celebrazione del 9 settembre in Duomo, disse: “Vorremmo, nonostante i nostri limiti, dare testimonianza che la Chiesa non ha altra ragion d’essere, se non l’annunciare a tutti gli uomini Gesù come l’Evangelo dell’umano, cioè come la buona notizia per tutto l’uomo e per tutti gli uomini”. In queste parole noi scopriamo lo stile nuovo che deve innervare il cristiano del nostro tempo: non un cristianesimo da “consumare” per se stessi, non una chiesa che si fa “recinto” e che si chiude su se stessa, ma una chiesa che entra in questo campo che è il mondo e che vi entra con la forza del vangelo e con la specificità dell’incontro e del dialogo. Dice Papa Francesco: “E’ Cristo stesso a porre la sua Chiesa ed i figli del Regno nel campo reale delle circostanze comuni a tutti gli uomini e a tutte le donne”. Molti sono dunque gli spunti di riflessione, ma tra i tanti mi pare che ce ne sia uno molto significativo: dobbiamo abituarci a guardare il mondo e la società intera come “campo” di Dio, cioè come una realtà buona, perchè è proprio lì, nella realtà di ogni giorno, che Dio si manifesta in modo sempre nuovo e sorprendente. 2. Lavori in oratorio: campo di calcio e di pallacanestro. Sembrava un sogno eppure si sta realizzando: tra un mese circa il nostro oratorio oltre ad essere dotato di spogliatoi nuovi, di sale accoglienti, di spazi dignitosi per tutte le attività di formazione cristiana, culturale e caritativa, avrà anche un campo di calcio in erba sintetica e una nuova sistemazione del campo di pallavolo - pallacanestro. Questo grazie all’impegno nella raccolta di contributi da parte della Società sportiva “Zanetti”, alle elargizioni di privati e alla disponibilità del Consiglio Affari Economici della Parrocchia. E’ un impegno economico non indifferente, ma reso necessario per permettere a tutti i nostri ragazzi di svolgere una sana attività sportiva nel contesto nella nostra Comunità parrocchiale. Ma se per realizzare un’opera di questo tipo servono solo delle risorse economiche, ben altre risorse sono necessarie per fare di questi ragazzi, bravi uomini e donne, ma soprattutto cristiani. PAROLE DI VITA

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Come diceva Massimo D’Azeglio: “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”; noi diciamo: “Abbiamo realizzato belle strutture sportive, ora dobbiamo fare uomini e donne capaci di crescere, mettendo a fondamento della loro esistenza quei valori umani e cristiani, che da sempre la chiesa ha insegnato nei suoi oratori. Noi ci auguriamo che questo avvenga anche da noi. Carissimi allenatori siate per tutti questi ragazzi educatori veri, amateli come se fossero vostri figli e rispettateli ed accompagnateli nel cammino di fede che i catechisti, i genitori e i sacerdoti fanno con loro e per loro. Buon anno sociale, scolastico, sportivo e catechetico a tutti voi ragazzi che frequentate il nostro oratorio. Con affetto don Egidio

IL CAMPO È IL MONDO La Lettera pastorale del Cardinale Angelo Scola, “Il campo è il mondo. Vie da percorrere incontro all’umano”, è articolata in sette capitoli e in un’appendice. Nel primo capitolo, “Preziose conferme”, guardando alla Chiesa ambrosiana l’Arcivescovo ne sottolinea la realtà popolare con profonde radici cristiane e i segni di vitalità (gli oratori, il Fondo famiglia-lavoro, l’afflusso di popolo per rendere omaggio alla salma del Cardinal Martini). Ma “anche tra i cristiani ambrosiani esiste il rischio di una sorta di ateismo anonimo, cioè di vivere di fatto come se Dio non ci fosse”. Il cattolicesimo di popolo, ancora vitale sul nostro territorio, è chiamato a rinnovarsi, “deve compiere tutto il tragitto che porta dalla convenzione alla convinzione”. Nel secondo capitolo, “Il buon seme del Vangelo”, viene presentato il Vangelo del

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buon seme e della zizzania. Il mondo è il luogo in cui Dio si manifesta gratuitamente agli uomini. Gesù ama la nostra libertà e la provoca chiamandola a decidersi per Lui e “la risposta personale della libertà che permette al buon seme di diventare grano maturo ha bisogno di tempo”. Il Cardinale avverte: “Non tocca a noi giudicare in modo definitivo, condannare senza appello; serve quello sguardo nuovo sul mondo che dona Gesù per essere capaci di non inoltrarsi sui sentieri della condanna, del lamento e del risentimento”.

ti gli ambiti dell’esistenza quotidiana (famiglie, quartieri, scuole, università, lavoro, modalità di riposo e di festa, luoghi di sofferenza, di fragilità, di emarginazione, luoghi di condivisione, ambiti di edificazione culturale, economica, politica, giuridica…). Nulla è estraneo al cristiano. Nel quarto capitolo, “Gesù Cristo Evangelo dell’umano”, si afferma che “non dobbiamo costruirci recinti separati in cui essere cristiani”. Ogni fedele e ogni realtà ecclesiale della Diocesi sono quindi chiamati a rileggere il senso dell’esistenza cristiana alla luce dell’urgenza “a uscire da se stessi per entrare in campo aperto attraverso la testimonianza, esponendo se stessi, in un confronto leale, a 360 gradi, con tutti e in tutti gli ambienti dell’umana esistenza”. Ecco dunque il senso di una verifica “non più rinviabile sulla propria testimonianza nelle tre dimensioni della comune ed elementare esperienza umana, affetti-lavoro-riposo”. Il quinto capitolo, “Uno strumento offerto a tutti”, rimarca come la Lettera pastorale sia offerta a tutti come strumento di riflessione sul senso, il significato e la direzione della vita: “la Lettera pastorale deve mettere in moto un confronto che aiuti ciascun fedele e ciascuna comunità a rivisitare la vita ordinaria, la

prassi abituale, le iniziative e i calendari”. Per questo, nel sesto capitolo, sono indicati “Tre criteri”: valorizzare l’esistente; assumere con decisione il criterio della “pluriformità nell’unità”, nell’accoglienza dei diversi carismi; ripensare l’attività della Curia e degli uffici diocesani. Il settimo e ultimo capitolo, “Una metropoli europea, una Chiesa presa a servizio”, parte dalla ambrosianità di Milano, nelle sue dimensioni civile e religiosa e chiede che i problemi vengano affrontati con “amicizia civica resa possibile da un incessante dialogo, teso al riconoscimento reciproco”. Poi lo sguardo si allarga all’Europa, dove “si riconosce in una fede religiosa ancora il 71% della popolazione, anche se l’esperienza religiosa tende a caratterizzarsi in modo spiccatamente individuale”. I nuovi orientamenti della società plurale vanno considerati “più che una minaccia, una opportunità per annunciare il Vangelo dell’umano”. I cristiani infatti “sono presi a servizio dal Seminatore e cercano, al di là dei loro limiti e peccati, di favorire la crescita del buon grano”. In questa luce e con questa speranza affrontiamo il cammino di quest’anno pastorale. Laura

Il terzo capitolo, “Il campo è il mondo”, pone in evidenza alcuni punti centrali: è Dio che viene incontro a noi, “la fede è riconoscerlo”; l’entrata di Dio nella storia ha cambiato la vita degli uomini attraverso “una trama di relazioni nata dall’incontro con Lui”; il mondo che Gesù chiama “il campo” è costituito da tutPAROLE DI VITA

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Francesco: Dio e‘ nella vita di ogni persona Pubblichiamo una sintesi dell’Intervista che il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, ha rivolto a Papa Francesco (Anna Maria Brogi - Avvenire del 19 settembre) «Sono un peccatore al quale il Signore ha guardato» Si definisce “un peccatore al quale il Signore ha guardato”. Rilegge la sua storia di gesuita. Parla delle sfide che attendono la Chiesa. Racconta le sue preferenze culturali. Più che un’intervista, è un intenso e toccante colloquio - condotto in tre giornate - quello che padre Antonio Spadaro, direttore della rivista dei gesuiti “Civiltà Cattolica”, ha avuto con il Papa. Il dialogo parte diretto, quasi intimo. “Chi è Jorge Mario Bergoglio?”. “Posso forse dire che sono un po’ furbo, so muovermi, ma è vero che sono anche un po’ ingenuo. Sì, ma la sintesi migliore, quella che mi viene più da dentro e che sento più vera, è proprio questa: ‘sono un peccatore al quale il Signore ha guardato’”. Per passare dall’uomo Bergoglio alla sua spiritualità. “Della Compagnia mi hanno colpito tre cose: la missionarietà, la comunità, la disciplina. Curioso, questo, perché io sono un indisciplinato nato”. “Il discernimento è una delle cose che più ha lavorato interiormente sant’Ignazio... Per sant’Ignazio i grandi principi devono essere incarnati nelle circostanze di luogo, di tempo e di persone... La sapienza del discernimento riscatta la necessaria ambiguità della vita e fa trovare i mezzi più opportuni”. Ma al centro del colloquio c’è la Chiesa. “L’immagine della Chiesa che mi piace è quella del santo popolo fedele di Dio... Nessuno si salva da solo, come individuo isolato... E l’insieme dei fedeli è infallibile

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nel credere, e manifesta questa sua infallibilitas in credendo mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il popolo che cammina”. “Io vedo la santità nel popolo di Dio paziente: una donna che fa crescere i figli, un uomo che lavora per portare a casa il pane, gli ammalati, i preti anziani che hanno tante ferite ma che hanno il sorriso... le suore”. “E la Chiesa è madre. La Chiesa è feconda, deve esserlo. Vedi, quando io mi accorgo di comportamenti negativi di ministri della Chiesa o di consacrati o consacrate, la prima cosa che mi viene in mente è: ‘ecco uno scapolone’, o ‘ecco una zitella’”. “La cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. E’ inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite”. “Il confessionale non è una sala di tortura, ma il luogo della misericordia... Penso anche alla situazione di una donna che ha avuto alle spalle un matrimonio fallito nel quale ha pure abortito. Poi questa donna si è risposata e adesso è serena con cinque figli. L’aborto le pesa enormemente ed è sinceramente pentita. Vorrebbe andare avanti nella vita cristiana. Che cosa fa il confessore?”. “Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omo-

sessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato”. Ma la Chiesa è fatta anche di dicasteri e di gerarchie... “I dicasteri romani sono al servizio del Papa e dei Vescovi: devono aiutare sia le Chiese particolari sia le Conferenze episcopali... Sono mediatori, non intermediari o gestori”. E il ruolo della donna nella Chiesa? “Il genio femminile è necessario nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti. La sfida oggi è proprio questa: riflettere sul posto specifico della donna anche proprio lì dove si esercita l’autorità nei vari ambiti della Chiesa”. Il dialogo vola verso temi ardui, “cercare e trovare Dio in tutte le cose”. “Dio lo si incontra camminando, nel cammino. E a questo punto qualcuno potrebbe dire che questo è relativismo. E’ relativismo? Sì, se è inteso male, come una specie di panteismo indistinto. No, se è inteso in senso biblico, per cui Dio è sempre una sorpresa... Per questo il discernimento è fondamentale”. “Io ho una certezza dogmatica: Dio è nella vita di ogni persona, Dio è nella vita di ciascuno. Anche se la vita di una persona è stata un disastro, se è distrutta dai vizi, dalla droga o da qualunque altra cosa, Dio è nella sua vita”. Il colloquio volge al termine, si affrontano ancora i temi dell’arte e della creatività. “Amo moltissimo Dostoevskij e Holderlin... Ho letto il libro “I Promessi Sposi” tre volte e ce l’ho adesso sul tavolo per rileggerlo. Manzoni mi ha dato

tanto… In pittura ammiro Caravaggio... In musica amo Mozart, ovviamente... E poi le Passioni di Bach... Poi, a un livello diverso, non intimo allo stesso modo, amo Wagner. Mi piace ascoltarlo, ma non sempre”. E poi il cinema. “La strada” di Fellini è il film che forse ho amato di più. Mi identifico con quel film, nel quale c’è un implicito riferimento a san Francesco... Un altro film che ho molto amato è “Roma città aperta”. Infine, la preghiera. “Ciò che preferisco è l’Adorazione serale... E la preghiera è per me sempre una preghiera ‘memoriosa’, piena di memoria, di ricordi, anche memoria della mia storia... La memoria fonda radicalmente il cuore di un gesuita... E’ questa memoria che mi fa figlio e che mi fa essere anche padre”.

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ENCICLICA A QUATTRO MANI La prima enciclica firmata da Papa Francesco, Lumen Fidei (“La luce della fede”) è quasi finita subito nel dimenticatoio. Complice l’uscita in piena estate (periodo in cui la vita pastorale ordinaria è sostanzialmente ferma) e che, di fatto, il testo è figlio del Papa emerito, Benedetto XVI, l’enciclica è stata quasi immediatamente archiviata, senza darle purtroppo l’importanza che merita. Al contrario, si tratta di un documento che va letto e meditato perché si aggiunge alle Encicliche di Benedetto XVI sulla carità e sulla speranza e completa il trittico sui fondamenti della fede cristiana. Quale lo scopo della Lumen Fidei? Lo spiega bene l’introduzione: recuperare il carattere proprio della fede, capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo e perciò in grado di aiutarlo a distinguere il bene dal male. Se questo è sempre stato vero lungo la storia, sottolinea il Papa, particolarmente vero si rivela oggi, in un’epoca, come quella attuale, in cui il credere si oppone al cercare e la fede è vista come un’illusione da “creduloni” che impedirebbe l’autentica libertà dell’uomo. L’enciclica, quindi, vuole restituire piena cittadinanza alla fede, come qualcosa che va incontro alla sua ragionevolezza, dal momento che “rende l’uomo più uomo” e non viceversa. In secondo luogo, la Lumen Fidei - a 50 anni dal Concilio Vaticano II - vuole aiutare i cristiani a rinvigorire la fede stessa. La fede, infatti, non è un presupposto scontato, qualcosa che, acquisito una volta si possiede per sempre, ma - piuttosto - un dono di Dio che va continuamente nutrito e alimentato perché non si tratta di un insieme di conoscenze intellettuali o dottrinali ma di una realtà che ha a che fare con la vita.

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Due, mi sembrano, le parole-chiave del documento: vedere e trasformare. “Chi crede, vede”, scrive il Papa nell’esordio del documento, perché la luce della fede viene da Dio ed è, quindi, capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo. Di conseguenza, afferma il testo, il credente - illuminato dalla Parola - è trasformato dalla Parola e diventa “nuova creatura”. Detto in altri termini, è come se il Papa ci dicesse: se uno non vede nella sua vita cristiana dei cambiamenti reali, un diverso sguardo sull’esistenza, c’è forse da dubitare che la fede eserciti un impatto reale su di lui, limitandosi invece a toccare aspetti marginali della vita. Non a caso, il primo capitolo, intitolato “Abbiamo creduto all’amore”, propone come modello la figura biblica di Abramo, uno che ha scommesso tutta la sua vita su Dio. Abramo è l’icona del credente di ogni tempo: egli ascolta la Parola, accoglie la chiamata ad uscire dal proprio “io” per aprirsi ad una vita nuova e alla promessa di futuro di Dio. Abramo si fida di Dio, lo sente padre, non un estraneo, ma la sorgente di bontà che è all’origine di tutto e che sostiene tutto. La storia di Israele, che l’enciclica riprende, è una continua dialettica di fede e idolatria, di obbedienza a Dio e allontanamento dalla sua legge. Una storia che richiama la vita di ciascuno di noi, noi che continuamente, ogni giorno, oscilliamo tra l’essere “di Dio” e il seguire noi stessi e gli idoli della cultura in cui siamo immersi (egoismo, successo, soldi ecc.). La Lumen Fidei si sofferma, poi, sulla figura di Gesù, come colui che ci apre ad una verità più grande di noi, manifestazione di quell’amore di Dio che è il fondamento del-

la fede: “nella contemplazione della morte di Gesù, infatti, la fede si rafforza”, perché Egli vi rivela il suo amore incrollabile per l’uomo. In quanto risorto, inoltre, Cristo è “testimone affidabile”, “degno di fede”, attraverso il quale Dio opera veramente nella storia e ne determina il destino finale. Credere in Gesù significa - sottolinea il Papa - “partecipare al suo modo di vedere”. La fede, infatti, non solo guarda a Gesù, ma guarda anche dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi. E’, questo, un passaggio decisivo del documento. Usando un’analogia, il Papa spiega che come nella vita quotidiana ci affidiamo a “persone che conoscono le cose meglio di noi” - l’architetto, il farmacista, l’avvocato - così per la fede necessitiamo di qualcuno che sia affidabile ed esperto “nelle cose di Dio” e Gesù - nessun altro! - è “colui che ci spiega Dio”. Per questo, crediamo a Gesù quando accettiamo la sua Parola, e crediamo in Gesù quando Lo accogliamo nella nostra vita e ci affidiamo a Lui. La sua incarnazione, infatti, fa sì che la fede non ci separi dalla realtà, ma ci aiuti a coglierne il significato più profondo. Grazie alla fede, l’uomo si salva, perché si apre a un Amore che lo precede e lo trasforma dall’interno. E questa è l’azione propria dello Spirito Santo: “Il cristiano può avere gli occhi di Gesù, i suoi sentimenti, la sua disposizione filiale, perché viene reso partecipe del suo Amore, che è lo Spirito” (n. 21). Da qui alla Chiesa il passo è breve.

La Chiesa, infatti, altro non è che l’insieme di coloro che scommettono su Cristo: “l’esistenza credente diventa esistenza ecclesiale”, perché la fede si confessa all’interno del corpo della Chiesa, come “comunione concreta dei credenti”. I cristiani sono “uno” senza perdere la loro individualità. E “la fede non è un fatto privato, una concezione individualistica, un’opinione soggettiva”. Lo spazio limitato non ci permette di entrare più in profondità. Basterà, qui, ricordare solo un altro tema che Papa Francesco tocca nella Lumen Fidei e che riguarda lo stile dell’annuncio della fede agli altri. Se la verità cristiana coincide con l’amore di Dio, allora non si può imporre con la violenza. Per questo, la fede non è intransigente e il credente non può essere arrogante. Al contrario, la verità rende umili e porta al dialogo in tutti i campi. Forse dovremmo ricordarcene tutti, ogni volta che ci limitiamo a “parlare” della fede, invece di puntare sulla testimonianza trasparente del Vangelo, sola via credibile per l’annuncio ai nostri giorni.

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Va’ in una grande Babilonia e grida! Gli indirizzi pastorali della Chiesa ambrosiana per l’anno 20132014 hanno come obiettivo l’annuncio del Vangelo nella città. La Parola di Dio va innanzitutto creduta e accolta, poi non può essere trattenuta; non è riservata all’intimo dell’individuo; non può restare chiusa in poche stanze dove si incontrano gli amici o ridotta a ispirazione di iniziative, ma va annunciata, portata dappertutto, seminata con generosità nel campo del mondo. E ciò può avvenire quando la vita si lascia animare da essa. Come dice Papa Francesco nell’enciclica Lumen Fidei: È urgente recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore. La luce della fede possiede, infatti, un carattere singolare, essendo capace dì illuminare tutto l’esistenza dell’uomo. Attraverso l’esperienza dei profeti, nel dolore dell’esilio e nella speranza di un ritorno definitivo alla città santa, Israele ha intuito che questa verità di Dio si estendeva oltre la propria storia, per abbracciare la storia intera del mondo, a cominciare dalla creazione. La conoscenza della fede illumina non solo il percorso particolare di un popolo, ma il corso intero del mondo creato, dalla sua origine alla sua consumazione. Il percorso dei Gruppi di Ascolto che quest’anno viene proposto ha nella sua sostanza questa tensione missionaria: incontrare la Parola, condividerla, avvertirne la forza che spinge nella realtà della vita quotidiana, nel contesto concreto della propria città e del proprio quartiere, per diventarne annunciatori e testimoni.

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I testi biblici sono tratti dal Deutero-lsaia (che corrisponde ai capitoli 40-55 del libro del profeta Isaia). È una scelta di altissimo profilo e di grande fascino per la ricchezza dei contenuti, per la bellezza dei brani, per i moltissimi stimoli che vengono offerti. È come sentirsi compagni di strada di questo profeta che non si è tirato indietro ma che, in una situazione complessa e difficilissima, ha saputo leggere, vedere e comprendere il suo tempo alla luce della fede in Dio e lanciare un altissimo grido di speranza per poter essere ascoltato da molti. Egli si è sentito «dentro», e ha sentito che tutto il popolo era «dentro», ad una storia che affondava le radici nella fedeltà dì Dio all’Alleanza e che quella fedeltà di Dio non sarebbe venuta meno ma avrebbe salvato il popolo. Nella disponibilità ad essere annunciatori della Parola in città, la prima cosa di cui bisogna essere convinti, e i brani biblici proposti lo confermano in continuazione, è che Dio «vuole» la vita e la salvezza degli uomini. Il «grido» che ne nasce è perciò un’esortazione ad alzare il capo, è un rinfrancare i cuori smarriti, è un alto grido di liberazione da tutti i vincoli che tengono prigionieri. Assaporare con calma il fascino e la bellezza di questi brani e lasciamo che penetrino dentro, fino a raggiungere il cuore. La Parola passa per la nostra mente, ma deve arrivare fino al cuore perché è dal cuore, dal centro vitale del nostro essere, che prende corpo la conversione, la decisione di seguire il Signore. Non va mai tagliata la strada alla Parola (magari immaginando la sua «comprensione» solo come esercizio della mente) perché si taglierebbe la strada all’amore di Dio. bisogna lasciare che la Parola faccia il suo percorso: dalla mente al cuore e da questo alla vita quotidiana. Dalla prefazione della guida per i Gruppi di Ascolto della Parola

Don Mauro Barlassina (in alto) Don Marco Mauri (in basso)

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Da qualche anno la settimana di preparazione alla Festa del santo Crocifisso è divenuta un appuntamento obbligato con i Sacerdoti che, per nascita o per vocazione, hanno condiviso con noi il cammino di crescita nella fede. Chi ha avuto l’opportunità di partecipare a qualcuno di questi appuntamenti, o forse a tutti, ha potuto constatare l’innegabile legame di affetto che esiste, anche a distanza di anni, tra la gente di Castello e i “suoi” preti. Anche la comunità in queste occasioni pare risvegliarsi e ritrovare l’entusiasmo degli anni trascorsi e dei tanti ricordi legati alle persone che hanno segnato tappe importanti nella loro vita. Nella settimana abbiamo incontrato cinque sacerdoti tutti nati a Castello: don Mauro Barlassina ora responsabile di una Comunità, in zona di Varese, di ben sei parrocchie; don Marco Mauri alla sua seconda esperienza pastorale con i giovani e i ragazzi in una comunità pastorale di quattro parrocchie, che ci ha ricordato simpaticamente don Lino; don Roberto Spreafico che da Monza trasloca a Cinisello Balsamo dove fa conoscenza con un santo un po’ speciale… e, giacché siamo in tema di santità, ecco don Pierluigi Cameroni prete salesiano che a Roma si occupa delle cause dei Santi e che ci ha intrattenuto in modo interessante, nella serata trascorsa con noi, sulla prossima canonizzazione dei due Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Infine don Enzo Barbante che svolge il suo ministero in curia. Non è possibile dire qui quanto ci hanno saputo trasmettere e quanto ciascuno di noi li porta nel cuore, ma incontrarli, guardarli in faccia, stringere loro la mano, ascolPAROLE DI VITA

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Don Roberto Spreafico (in alto) Don Pierluigi Cameroni (in basso) Suor Francesca Anghileri (a destra)

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tarli parlare, ciascuno con il suo stile e la propria originalità, è stata una gioia grande, credo per tutti. Una novità assoluta di quest’anno è stata la presenza di Suor Francesca, una sorella dell’ordine Francescano Minore dell’Immacolata che ha pregato con noi e, in serata, ci ha offerto con semplicità la testimonianza della sua vita con i giovani della Maremma Toscana e le loro famiglie. Ci ha lasciato il testo della sua riflessione nella quale ringrazia per l’invito ricevuto e dice testualmente: “…sentivo il bisogno e la necessità di “restituire” alla Parrocchia quello che avevo ricevuto vivendoci”. Domenica, la comunità intera si è stretta attorno a don Fernando Pozzoli nel ricordo dei tanti anni di vita sacerdotale, in particolare di quelli trascorsi a Castello che Lui porta nel cuore come l’unica parrocchia affidata alle sue cure e che ha amato con tutto il suo cuore. Silvana

Don Enzo Barbante

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Don Fernando Pozzoli

Il coro Gospel di Valmadrera che ha cantato durante la S. Messa di sabato 14 settembre

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COLTIVARE LA MEMORIA DI DIO Anche alcune catechiste della nostra parrocchia hanno partecipato alla Giornata dei catechisti di tutto il mondo per celebrare l’Anno della Fede.

Appuntate nel nostro cuore di catechiste sono le parole che Papa Francesco ha pronunciato durante l’omelia della S. Messa. E’ una cosa viva la sollecitazione del Papa che ha richiamato a vivere una fede che faccia memoria della Parola di Dio per riscaldare i cuori. “Siamo memoria se ci fidiamo di Dio, se poniamo le nostre sicurezze in Lui, se siamo uniti, comprensivi, misericordiosi! Guai agli spensierati di Dio!”, ha detto Papa Francesco con tono fermo e deciso. “Il rischio del cristiano è che perdendo la memoria di Dio faccia cadere le attenzioni sul proprio io. Io divento il centro della mia vita e perdo l’essenzialità di uomo creato per donarmi agli altri e essere quindi immagine di Dio. Chi è il catechista? Colui che custodisce e alimenta la parola di Dio. Facendo tesoro di questo affascinante impegno invochiamo Maria come nostra ausiliatrice la quale, come ha detto il Santo Padre, “non ha mancato di far memoria di Dio andando sempre e comunque incontro agli altri.” Cristina 12

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CERCASI CATECHISTI ED AIUTO CATECHISTI L’intera comunità cristiana è chiamata in causa dal grande compito di condurre le nuove generazioni all’incontro con Cristo. (Benedetto XVI) E’ iniziata anche quest’anno la catechesi dell’Iniziazione cristiana dei nostri ragazzi ma con un numero minore di catechiste e catechisti in quanto alcuni di loro, per vari motivi, non hanno potuto proseguire il loro prezioso servizio. Il futuro è ancora più incerto in quanto gradualmente altre catechiste e catechisti lasceranno questo servizio, dopo anni di appassionata e zelante dedizione alla crescita umana e cristiana dei nostri ragazzi. Pertanto ci appelliamo a nuove leve perché accolgano questo invito di partecipazione al servizio alla vita della nostra comunità attraverso la catechesi per ragazzi. Chi fosse disponibile si faccia avanti coraggiosamente! Una Comunità che abbia in sè “respiro e gioia” per la buona aria del Vangelo cristiano non potrà certo rimanere impassibile dinanzi a questo appassionato appello. Forse qualcuno pensa che si nasca catechista, non è proprio così. I catechisti sono padri, madri e giovani cristiani che si mettono in gioco e accolgono, a volte con un po’ di timore, la proposta della parrocchia di vivere questa bellissima esperienza. È sottinteso che il catechista come ogni cristiano pratichi la fede nella propria vita, ma questa esperienza è senz’altro un’occasione di crescita nella fede. Accompagnando gli altri si cresce come cristiani. Nessuno - lo assicuriamo - si troverà solo dinanzi a un compito cosi delicato e prezioso. Ci vien da dire: provare per credere! Siamo in fiduciosa attesa, a braccia aperte. Don Egidio, don Paolo e i/le catechisti/e

i NUOVI LOCALI del CENTRO SOCIALE

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A TUTTO CAMPO In oratorio l’iniziativa pastorale di quest’anno «Il campo è il mondo - Vie da percorrere incontro all’umano» del nostro Arcivescovo trova la sua attuazione nella proposta A TUTTO CAMPO che renderà il nostro oratorio ancora più attento a «tutta la vita» dei ragazzi, imparando dalle loro esperienze, utilizzando il loro linguaggio, interpretando i loro bisogni e i loro desideri, e proponendo, con simpatia, l’incontro con il Signore Gesù, come strada per crescere e realizzare una vita buona e felice! Lo slogan di questo nuovo anno oratoriano 2013-2014 contiene la vivacità della proposta che si regge sul Vangelo e si apre al mondo per andare incontro all’umanità rinnovata dalla luce del Risorto, il Figlio dell’uomo che è venuto a seminare nuova vita perché come «buon grano» cresca e porti frutto. Un invito quindi ai ragazzi ad affrontare la vita consapevoli della loro personale ricchezza e bellezza: sono stati generati da Dio

per essere nel mondo portatori dell’amore. L’icona evangelica che fa da sfondo a questo anno è la parabola del buon grano e della zizzania (Mt,13,38 da cui è tratto il titolo della Lettera Pastorale del nostro Arcivescovo: “IL CAMPO È IL MONDO”). Essa aiuterà i nostri ragazzi e le loro famiglie a intraprendere un cammino nuovo in cui, da protagonisti, si impegnino a portare il Vangelo in ogni ambiente della loro vita. Durante questo anno poi una straordinaria figura di educatore A TUTTO CAMPO verrà a farci visita: S. GIOVANNI BOSCO. Avremo infatti dal 1 al 4 febbraio 2014 nella nostra Arcidiocesi ambrosiana il dono della peregrinazione dell’Urna che contiene le reliquie del Santo educatore torinese. Così davanti al Padre, Maestro e Amico della Gioventù, chi è impegnato nell’educazione dei ragazzi e dei giovani potrà rinnovare le sue motivazioni e ritrovare il senso e la direzione della sua testimonianza. Avanti, allora, vi aspettiamo: il campo è tanto vasto che c’è spazio anche per te! Don Paolo e Suor Victorine

Festa dell’Oratorio

Fe s d e ll ’O rata to

Fe s t a r i o to l d e l ’O r a

Calendario Oratorio 2013/2014 Domenica 20 Domenica 27 Domenica 24 Venerdì 13 Domenica 15 Domenica Domenica Domenica Domenica Domenica

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12 gennaio 16 febbraio 2 marzo 4 maggio 11 maggio

Domenica insieme ragazzi e famiglie Castagnata Domenica insieme ragazzi e famiglie Confessioni adolescenti - 18enni - giovani Domenica insieme ragazzi e famiglie e scambio di AUGURI natalizi Domenica insieme sulla neve (Resinelli) Domenica insieme ragazzi e famiglie Domenica GRASSA insieme ragazzi e famiglie Chiusura dell’anno oratoriano con ragazzi e famiglie Ore 10.00 S.Messa con firma della pergamena e Professione di Fede. Al termine Gita con l’oratorio a Pombia

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ORATORIO ESTIVO 2013 Anche quest’anno abbiamo vissuto la bellissima esperienza dell’ oratorio estivo. Inizialmente è stato necessario un impegno energico per entrare nel ritmo giornaliero, soprattutto per l’elevato numero di iscrizioni. Superata (velocemente) questa fase, le settimane successive sono volate, tra attività manuali la mattina, laboratori il pomeriggio, che ogni bambino ha potuto scegliere secondo le proprie capacità (cucina, ballo, canto, recitazione, scenografia, giocoleria) in preparazione alla serata finale, ed infine i moltissimi giochi: sempre i più richiesti dai bambini! Non sono mancate le gite: tutti insieme ci siamo recati con fatica a Pian Sciresa e con entusiasmo alle piscine di Nibionno… con tante soddisfazioni. Fondamentale è stata la presenza di suor Victorine e di don Paolo che ci sono sempre stati vicini e ci hanno appoggiato in ogni decisione. Ai protagonisti più importanti di questa avventura, gli splendidi animatori, rivolgiamo il nostro ringraziamento più grande. Con il vostro entusiasmo ci avete coinvolto, aiutate sempre, sostenute, contagiate con la vostra allegria. Grazie a tutti ragazzi! Grazie davvero di cuore! Ringraziamo le mamme che con pazienza ed interessamento ci hanno aiutate durante pranzi e merende. E ultimi, ma non meno importanti, grazie a tutti i bambini che sono venuti con entusiasmo ogni giorno e con i loro sorrisi, e anche con i loro dispetti, ci hanno fatto divertire. Grazie infine a tutti i genitori che riponendo la loro fiducia in noi ci hanno affidato i propri figli. Rivolgiamo a tutti un invito, di ritrovarci a settembre con l’inizio dell’oratorio domenicale e proseguire così l’avventura tra laboratori, gite e giochi. È talmente entusiasmante vedere l’oratorio così vivo che vorremmo che ciò durasse tutto l’anno: aspettiamo quindi le famiglie e tanti, tanti bambini, ragazzi, adolescenti e anche i giovani naturalmente in oratorio per divertirci everybody! A presto Giulia e Giulia

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BarBaTorneo di Volleyball Seconda edizione del torneo di pallavolo, ove assieme alla serata di amicizia e goliardia sportiva abbiamo associato una causa di beneficenza. Abbiamo voluto devolvere l’interno incasso della serata a un nostro amico, Andrea Gentileschi, per l’acquisto di una pedana che possa favorirgli la salita e discesa dall’automobile.

Festa di fine estate Con l’autunno ormai alle porte non si poteva che salutare l’estate con una grandiosa festa dai sapori esotici. Infradito, occhiali da sole e, perché no, anche materassini e ombrellone hanno abbellito le nostre sale. Gustosi spiedini fruttati, rinfrescanti cocktails e, per i più golosi, palline al cacao e cocco ci hanno fatto ritornare almeno con la mente agli assolati “pomeriggissimi” sulle spiagge o a bordo piscina. Bye bye summer and welcome autumn! Pronti ad immergerci in una nuova e spumeggiante stagione di domeniche sere targate BarBatrucco! Continuate a seguirci numerosi sulla nostra pagina Facebook dove troverete in tempo reale aggiornamenti sulle nostre future e prossime attività! Francesca

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Cena con delitto La veste dell’assassino

In una sera di mezza estate, in una prestigiosa location di Castello sopra Lecco, viene allestita una sfilata alla quale partecipano ospiti illustri: due modelle di fama internazionale, il loro manager, lo stilista che vuole esporre al pubblico la sua collezione, la sarta che ha cucito con minuziosa attenzione gli abiti della serata e il fotografo che con i suoi scatti immortala il défilé. Il banchetto raffinato, postumo all’evento, si tinge di giallo: una delle modelle muore improvvisamente. Gli spettatori devono mettere alla prova le loro doti investigative, fiutare gli indizi, non lasciarsi ingannare dai depistaggi, individuare il movente con l’arma e infine indicare l’assassino. La Compagnia del Domani ringrazia calorosamente il folto numero di ospiti accorsi in aiuto dei nostri investigatori!

La Compagnia del Domani ha bisogno anche di te per portare in scena musical, commedie, cene con delitto, karaoke, serate di balli di gruppo e tanto altro! Puoi mandarci un video che mostra le tue prodezze artistiche.

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CASP…ITA, INSIEME E’ MEGLIO! CASPOGGIO 2013: VACANZA ESTIVA RAGAZZI/E MEDIE - ADOLESCENTI “INSIEME E’ MEGLIO!” E’ questa la conclusione alla quale siamo giunti dopo la settimana trascorsa a Caspoggio; già lo sapevamo, ma quello che abbiamo fatto e vissuto ce lo hanno ribadito e fissato nella mente e nel cuore. “L’Amicizia”, quella con la “A” maiuscola è stato il valore che ha caratterizzato le nostre giornate e, tutti, dai più piccoli ai più grandi, ci siamo impegnati a capire meglio il significato di questa parola e a metterlo in pratica. Ogni mattina dopo la colazione, durante il momento dedicato alla preghiera (alzasole), uno spezzone di alcuni minuti del film di animazione “CARS”, ci ha aiutato a riflettere sugli atteggiamenti tipici della vera amicizia. Il gioco e le gite, favorite dal bel tempo e dallo stupendo paesaggio naturale, ci hanno permesso di diventare più amici tra di noi: i più grandi si sono presi cura dei più piccoli, abbiamo dato fiducia a tutti e ci siamo fidati gli uni degli altri, ci siamo impegnati

nel servizio a tavola e abbiamo cercato di guardare gli amici e ciò che ci circondava con gli occhi nuovi del vangelo di Gesù. La compilazione del “CASPBOOK” (diario giornaliero) ci ha consentito di scrivere le nostre riflessioni, e, ogni sera, durante la preghiera (alzaluna), a turno, gli educatori hanno condiviso il loro pensiero particolare su quanto vissuto durante la giornata. La S. Messa, celebrata ogni giorno da Don Paolo, è sempre stata il momento principale: abbiamo ringraziato e pregato Gesù per tutti i suoi doni, ma soprattutto, abbiamo capito che LUI è il nostro migliore amico.

Ci siamo amalgamati ed affiatati giorno dopo giorno e, nel cuore di ciascuno si è impresso il pensiero che “i veri amici restano legati per sempre”; così ritornati a Lecco, la tristezza del doverci separare, si è tramutata in gioia e ci siamo detti: “sentiamoci ancora”, “ritroviamoci a settembre in oratorio”, “dai vieni anche tu… insieme è meglio!” Desidero a questo punto ringraziare don Paolo che ci ha ricordato e fatto vivere PAROLE DI VITA

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l’amicizia tra noi e con Gesù, suor Victorine che ha animato le S. Messe e le preghiere con il canto ed ha sviluppato la nostra creatività con i bellissimi laboratori, Massimiliano che con entusiasmo e passione è sempre stato vicino a tutti e ci ha coinvolto nelle gite; un ringraziamento speciale naturalmente al nostro parroco don Egidio che ha sempre creduto e sostenuto la vacanza estiva dei ragazzi/e, a tutti i ragazzi che hanno partecipato e ai loro genitori, a Giulia, Francesca, Lorenzo e Luca che hanno preparato i giochi e le attività ricreative, con impegno, fantasia e intelligenza facendoci vivere attimi di allegria in amicizia. Giorgio

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Esperienza strepitosa e straordinaria! E’ così che definirei, l’esperienza del campeggio estivo vissuto con i ragazzi dell’oratorio in quel di Caspoggio. Erano un po’ di anni che, per motivi personali, saltavo la partecipazione alla vacanza oratoriana, ma devo dire che è stato davvero emozionante salire quel sabato mattina 29 giugno sul pullman e ritrovarmi in mezzo a una quarantina di ragazzi dai 9 ai 18 anni: le aspettative alla partenza erano tante e anche la curiosità di ciò che sarebbe potuto accadere e di come sarebbe andata la settimana si faceva sentire nei miei pensieri. Eppure tutto ciò non è nemmeno salito sul pullman con me: c’era solo tanta voglia di stare con i ragazzi! E così siamo partiti, dopo lunghe sere di preparazione e organizzazione: la gioia, l’entusiasmo e l’allegria dei ragazzi riecheggiava nel pullman, anche se alcune canzoni trasmesse con i vari lettori MP3 non erano propriamente adeguate al clima! L’esperienza che abbiamo organizzato era incentrata sul tentativo di conoscere più approfonditamente il significato dell’amicizia: quella tra noi e, in primis e in maggior intensità, quella con Gesù, l’unico e il solo amico fidato che non tradisce mai! E allora ecco il coloratissimo slogan “Chi trova un amico trova un tesoro” che ha “campeggiato” nella nostra saletta; e poi l’inno “Amico è” di Bembo, canzone un po’ passata, ma che i ragazzi ogni giorno cantavano, e non solo all’inizio della giornata ma anche nei loro momenti liberi; e la classifica individuale giornaliera fatta dagli animatori e… insomma devo dire che è stato fantastico e ben più emo-

zionante di quanto avessi potuto immaginarmi e pensare prima. Credo che anche i ragazzi, alla fine dell’esperienza, abbiamo ben appreso e impresso nel loro cuore quanto sia importante l’amicizia, quella vera tra le persone, ma soprattutto quella ancora più vera e grande che non si sfalderà mai con il Signore Gesù; infatti al ritorno, sul pullman, non si respirava un’aria di tristezza e di malinconia, ma piuttosto la gioia per l’esperienza vissuta e la consapevolezza che ci si ritroverà tutti dopo le vacanze e che si può stare uniti nell’amicizia anche se fisicamente ci si trova in posti distanti: e in questo la tecnologia aiuta a mantenere i rapporti... Vorrei concludere questa breve sintesi con i ringraziamenti di rito: in primis ai ragazzi, dal più piccolo al più grande, che con grande entusiasmo e affetto, hanno vissuto questa esperienza e hanno creato un gruppo affiatato e allegro, capace di accogliermi; in seconda battuta un grazie a Don Paolo, Suor Victorine e Giorgio che mi hanno accolto nel team educatori e mi hanno dato grande fiducia e sempre stimoli nuovi e positivi per stare sempre in modo migliore con i ragazzi; e infine i quattro moschettieri del divertimento (Giulia, Francesca, Lorenzo e Luca) e i vari animatori delle squadre che hanno animato attivamente le giornate e si sono sempre messi in gioco per la miglior riuscita di tutto il campeggio. L’augurio per tutti è quello raccolto nello slogan della settimana “Chi trova un amico trova un tesoro”, con la speranza che quell’amico sia quello con la A maiuscola e che nell’amicizia tutti possano crescere positivamente come persone. Massimiliano

Che dire… hanno già detto tutto e bene Giorgio e Massimiliano. Anche per noi è stata una settimana davvero speciale, ricca di tanti stimoli ma soprattutto ci siamo sentiti una grande famiglia che ha saputo giocare, camminare e pregare con tanto entusiasmo, tanta gioia e tanta serenità. Grazie davvero di cuore a Giorgio e a Massimiliano, a Giulia, Francesca, Lorenzo e Luca e a tutti i meravigliosi ragazzi che hanno partecipato. Ora ci aspetta l’oratorio domenicale. Vi aspettiamo tutti a braccia aperte!!! Don Paolo e Suor Victorine PAROLE DI VITA

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GMG: UN’ESPERIENZA DI FEDE E DI VITA Come alcuni di voi sapranno quest’estate, dal 23 al 28 luglio, ho preso parte alla XXVIII° Giornata Mondiale della Gioventù, tenutasi in Brasile a Rio de Janeiro e presieduta da papa Francesco. Colgo l’occasione di questo spazio per raccontare in poche righe quella che è stata sicuramente una delle esperienze più significative della mia vita: sono passati ormai più di due mesi ma il ricordo di quelle settimane e il volto dei ragazzi che ho incontrato è ancora più vivo che mai, oserei dire che non passa giorno in cui io non mi guardi indietro per rivivere quei momenti! Il mio viaggio in Sud America è cominciato ufficialmente martedì 16 luglio con destinazione San Paolo, dove ho trascorso con alcuni ragazzi della Diocesi di Mi-

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lano tutta la settimana all’interno di una comunità locale, la parrocchia di “Nostra Signora delle Grazie”, durante quella che viene chiamata la “Settimana Missionaria”: cinque giorni di eventi e incontri per prepararsi al grande evento attraverso catechesi, amicizia con ragazzi/e brasiliani e scoperta della cultura del posto. Terminata la Settimana Missionaria mi sono trasferito a Rio de Janeiro per partecipare alla GMG (prima una sosta al Santuario di Nostra Signora di Aparecida): sia a San Paolo che a Rio ho alloggiato presso due famiglie delle rispettive comunità in cui ero inserito, che mi hanno accolto a braccia aperte, con grande dimostrazione di affetto e benvenuto. A Rio ho quindi preso parte a tutti gli eventi e iniziative in programma: la messa di apertura, la festa degli italiani, la Via Crucis con papa Francesco, la veglia sul-

la spiaggia di Copacabana e la S. Messa conclusiva. Come più volte ho sottolineato e come molti sanno, la GMG non è un viaggio di turismo, ma è prima di tutto un’esperienza di fede e di vita: si dorme poco, si mangia poco, ore e ore in piedi, sei schiacciato in mezzo a decine di centinaia di persone, caldo e pioggia, sei a due chilometri dal palco e non vedi nulla se non un maxischermo in fondo e la voce agli altoparlanti, ma semplicemente tu ci sei. Tu sei lì, presente, in mezzo a tre milioni e mezzo di giovani provenienti da tutto il mondo, vivi quei momenti in prima persona e capisci che nessuno può farlo con quella intensità se non essendo proprio lì, in quel luogo in quel momento, e questo cambia tutto: la pioggia o la stanchezza che siano non contano più nulla. La GMG Rio2013, e non la “vacanza in Brasile”, è stata

un’esperienza unica e indimenticabile, che ho vissuto a pieno oltre ogni proposito:sono partito un po’ stanco di questa vita e sono tornato sentendomi cambiato e rinnovato nel mio piccolo; senti che qualcosa di speciale è rimasto in te e dura ancora oggi, senti che davvero si può essere testimoni di Gesù Cristo nella vita di tutti i giorni. Ma il Brasile è stato anche altro: ho avuto infatti anche modo di vivere alcune esperienze particolari, per conoscere meglio questo paese e la sua cultura, la sua gente. Sono rimasto colpito dalle tantissime persone che vivono per strada: le vedi sotto i tuoi occhi rovistare i sacchi dell’immondizia alla ricerca di qualche avanzo di cibo; vedi i bambini che corrono a piedi scalzi nei vicoli stretti di una favela calpestando l’acqua sporca; tante persone che qui definiresti “vestite male” e baracche che in realtà sono abitazioni. Sono stato in una nazione dove la povertà convive a fianco della ricchezza: le case che cadono a pezzi e i cavi elettrici non isolati da una parte, le banche e i grattacieli dall’altra: è impossibile non notare tutto questo perché è sotto gli occhi di tutti. Ma ho capito che c’è qualcosa che la povertà non potrà mai distruggere lì: il carisma e l’umiltà di persone che sono felici di donare nonostante il poco che hanno, PAROLE DI VITA

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ragazzi e ragazze che pur non conoscendoti ti accolgono come un loro caro amico e non come uno straniero, l’orgoglio e la testimonianza viva “ad alta voce” della fede in Gesù Cristo, vissuta senza paura o vergogna. Tutto questo ha rappresentato per me un’esperienza intensa e una riscoperta della fede in un modo nuovo, anche grazie alle parole semplici e profonde di papa Francesco. Questo pontefice è stato il vero protagonista di Rio2013: una presenza e una testimonianza forte la sua, un uomo prima che un papa che vive il Vangelo nel suo lato più vero e più bello, cioè non solo a parole ma anche e soprattutto con piccoli grandi gesti, come lo stare in mezzo alla folla, abbracciare i bambini o regalare un sorriso ai più poveri e a chi ne ha bisogno. Papa Francesco parla in modo chiaro e diretto ai giovani: “Il vero Campo della Fede è il cuore di ognuno di voi, è la vostra vita […] Lasciate che Cristo e la sua Parola entrino nella vostra vita, possano germogliare e crescere! […] Sono certo che voi volete essere terreno buono, cristiani non part-time, non “inamidati”,

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di facciata, ma autentici! […] Cari amici, non dimenticate: siete il campo della fede! Siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore!” Il tema di questa Giornata Mondiale della Gioventù era “Andate e fate discepoli tutti i popoli”: quello che voglio ora è che questa esperienza continui, piano piano nelle piccole cose e nei piccoli gesti della vita quotidiana, con la fatica e l’umiltà che servono. Come ha detto con queste belle parole proprio papa Francesco, “Le GMG non sono fuochi d’artificio, ma tappe di un cammino per affrontare la vanità quotidiana”. Ora tocca a noi: a me, a te, decidere cosa vogliamo fare del nostro campo che è la vita, decidere se gettare il seme buono oppure quello cattivo. Tu cosa scegli? [Per chi desidera scoprire di più sulla mia esperienza alla GMG Rio2013, è possibile leggere il diario di viaggio che ho tenuto in Brasile sul mio blog personale giorno per giorno: per consultarlo visitare l’indirizzo: “www.thefrancioeffect.com/gmg-rio2013/”] Francesco

ALTA VALFURVA

In Alta Valfurva, a 1800 metri, a S. Caterina, circondata da alte vette, c’è una casa del COE: La Benedicta. E’ una grande e bella casa, con saloni per gli incontri, sale giochi per i bambini, aulette per i laboratori e tanto spazio... Qui, nella settimana di ferragosto, circa 25 famiglie hanno vissuto insieme una vacanza speciale con don Egidio. La sveglia ‘sonora’ alle ore otto invitava tutti ad alzarsi e recarsi in sala da pranzo per la colazione. Alle 9 e 15 la preghiera insieme con alcune frasi di papa Francesco, dava l’avvio alla giornata. Passeggiate, chiacchierate, momenti di relax, giochi, serate speciali hanno riempito la settimana. Durante gli incontri degli adulti con don Egidio, la serata d’adorazione eucaristica, il rosario a ferrago-

sto, i ‘tantissimi’ bambini avevano chi li faceva divertire. Ogni momento però non era imposto, era una possibilità che veniva offerta, alla quale liberamente si poteva aderire. Le celebrazioni eucaristiche, vissute nella luminosa cappella della casa o all’aperto a più di 2000 metri, sono sempre state curate e pregate con gioia ed intensità. E’ stata una vacanza vissuta nella semplicità, ricca di umanità, dove ognuno si è fatto custode dell’altro, dove sono nate nuove amicizie e altre si sono rinforzate, dove tutti hanno cercato di rendere bello ogni momento. La presenza di tanti bambini di ogni età, di un gruppo di adolescenti e tanti adulti, ha creato un clima di attenzione reciproca, di stupore e di comunione. E’ stato un momento significativo ed importante anche per tutti i nostri figli che hanno sperimentato la bellezza del vivere in armonia, del non chiudersi, del comprendere che ognuno è un dono per l’altro. Le famiglie partecipanti

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Il periodo di volontariato che mi ha portato quest’estate a Cochabamba, in Bolivia è stato soprattutto un INCONTRO. Un INCONTRO che ho condiviso quotidianamente con i bambini di Casa San Josè, un hogar in cui vengono accolti bambini e ragazzi abbandonati dalle loro famiglie. I loro occhi, i loro sorrisi, la loro semplicità, la loro dedizione verso le faccende domestiche, le partite interminabili di calcio a piedi scalzi nel piccolo campetto della casa, i loro abbracci, ma anche le loro lacrime sono stati i compagni più fedeli di questa mia esperienza. Un INCONTRO con il carcere boliviano, un concentrato di stranezze e controversie. Basti pensare che ogni carcerato condivide il suo periodo di detenzione con le mogli e figli che convivono con lui nella piccola cella del carce-

re e dove lavora per potersi mantenere. Un INCONTRO con il dott. Pietro Gamba (www.pietrogambaonlus.org) che 27 anni fa lasciò l’Italia per trasferirsi ad Anzaldo, una piccola cittadina a 2 ore di macchina da Cochabamba, a stretto contatto con i campesinos, i contadini che con estrema fatica lavorano la secca terra delle alture boliviane. Il suo ospedale offre cure e accoglienza ai più bisognosi occupandosi anche di casi disperati a volte rifiutati dagli ospedali statali. Un INCONTRO con i volontari di Caritas e con i ragazzi della Pastoral Juvenil de Cochabamba che ogni giorno offrono un aiuto concreto e servizi ai loro concittadini più bisogni. Un INCONTRO con la religiosità di questo popolo che li porta ogni anno al santuario della Madonna di Urkupina, patrona della Bolivia. Per giorni e giorni si susseguono danze e sfilate per tutta la città e migliaia di persone raggiungono il santuario per ritrovarsi a pregare e chiedere grazie. Un INCONTRO con il fascino del territorio boliviano, dalla capitale La Paz alle miniere di Potosi, dal lago Titicaca all’impenetrabile foresta pluviale della regione del Chapare. Territori che evidenziano il fascino, ma al tempo stesso le enormi difficoltà di questo paese. Marco

Domenica 20 ottobre alle ore 21 siete invitati al Barbatrucco dove Marco racconterà più approfonditamente della sua esperienza.

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Da Sabato 19 a Domenica 27 Tradizionale Banco Vendita per raccolta fondi da destinare alle Missioni

Sabato 26 Veglia Missionaria Diocesana in Duomo a Milano

Domenica 27 Vendita torte casalinghe In occasione della Giornata Missionaria Mondiale, il Gruppo Missionario della Parrocchia vi attende per il consueto appuntamento presso il Banco Vendita, che verrà allestito nella cappellina situata a lato dell’ingresso della Chiesa Parrocchiale. Vi aspettiamo numerosi, anche semplicemente per una visita!

Sport che passione! UN 2014 CON TANTE BUONE NOVITÀ PER L’ASD O.ZANETTI L’ASD O.Zanetti inaugura il nuovo anno di attività sportiva con l’ottimo esordio della sua squadra nel campionato di calcio Prima categoria, facendo il pieno di risultati utili: chi ben comincia…! Complimenti ai ragazzi di mister Michele Cirillo e un caloroso benvenuto a tutti i nuovi iscritti per il 2013/14: in tutto 280 tesserati a cui vanno aggiunti 50 volontari tra allenatori, assistenti e accompagnatori, più 20 giocatori under 20 per il campionato Open CSI a 7. Per il 2014 la Zanetti, parte con il segno più davanti ai propri numeri: durante l’assemblea di settembre è stato approvato il bilancio che vede un saldo economico positivo, un incremento di una trentina di nuovi iscritti e 2 squadre di calcio in più rispetto all’anno appena trascorso. Ma la passione per lo sport e l’aggregazione

giovanile, va ben oltre i numeri, in occasione della Festa dell’Oratorio domenica 29 settembre, una squadra di calcio dei Pulcini e tutti gli allenatori della Zanetti hanno animato la giornata con le loro divise blu azzurre, a conferma della relazione profonda che lega le attività giovanili della Parrocchia di Castello con l’Associazione sportiva. Anche la squadra Zanetti di ginnastica ritmica ha ripreso la sua attività sotto l’esperta guida di Mara Miggiano (cell. 348.7365096 orari pasti o serali) con 40 iscritte. Richiedono invece sostegno e nuove iscrizioni, le ragazze della pallavolo Zanetti, che necessitano di atleti e assistenti allenatori per iniziare gli allenamenti: a loro il nostro affettuoso “in bocca al lupo”! Per contatti, Giorgia Marai (cell. 329.7248087). PAROLE DI VITA

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Tra le novità, visto il successo di pubblico dello scorso anno, dal 15 ottobre ha preso il via l’edizione 2013/14 del Percorso di formazione per Allenatori di calcio del settore giovanile previsto in 6 serate, tenuto da Daniele Tacchini, allenatore professionista ex Calcio Lecco e Carpi. Per informazioni contattare Pierangelo Bartesaghi (cell. 328.6765909), Responsabile Settore Giovanile. Altra novità di quest’anno è il corso di ginnastica per adulti a soli € 80, il martedì sera ore 20.00 presso la palestra del Liceo Artistico in via Calatafimi 5 (zona Seminario). Contattare Marisa Giordano (cell. 339.6128212). Per concludere, a fine settembre, dopo varie vicissitudini burocratiche, è stato finalmente aperto il cantiere per i lavori di rifacimento del Campo da calcio in erba sintetica. Consegna prevista per il mese di novembre, incrociamo le dita e attendiamo trepidanti il termine dei lavori. Nel frattempo invitiamo tutti a sostenere l’autofinanziamento dell’opera acquistando le tessera del puzzle TUTTI

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PER UNO, UN CAMPO PER TUTTI che si trovano presso la Casa parrocchiale o la sede Zanetti, al costo di soli € 25,00 cad. Mancano poche migliaia di euro per vedere realizzato un sogno, vi aspettiamo! In alternativa, è possibile versare il proprio contributo tramite i seguenti conti correnti: Parrocchia SS. MM. Gervaso e Protaso IBAN: IT04N 03104 22903 00000 0007240 Deutsche Bank agenzia di Castello - Lecco ASD O.Zanetti IBAN: IT43M 03104 22903 00000 0820005 Deutsche Bank agenzia di Castello – Lecco specificando la causale: PROGETTO “TUTTI PER UNO, UN CAMPO PER TUTTI!” Informazione di servizio: gli allenamenti degli iscritti alla Scuola Calcio (classi 2006/07/08), da settembre si tengono presso il campo dell’Istituto Don Guanella (zona Caleotto) ogni sabato alle ore 15.00, fino al termine dei lavori di rifacimento del campo da calcio. Per informazioni contattare Alberto Bacchi (cell. 347.2411151), Responsabile Scuola Calcio. Umberto

ICORDI

UNA GRANDE SPERANZA Per circa una decina d’anni (fino all’anno scorso) sono stata animatrice di un Gruppo d’Ascolto della Parola a casa sua, una volta al mese. Lamberto e Gianna gli ospiti, io l’animatrice: tante volte gli ho chiesto di prendere il mio posto... ma a lui piaceva che fossi io a guidare gli incontri. Tra dialoghi, confronti (e anche qualche scontro! con Gianna che lo tirava per la manica, quando si lasciava trasportare dal suo carattere impetuoso… ma lui non si lasciava mica trattenere, doveva dire il suo pensiero fino in fondo, e con tutto il calore e l’entusiasmo che sempre metteva nelle discussioni), col tempo, avevamo imparato a conoscerci e a capirci: insomma, eravamo entrati molto in sintonia. Lui era una persona meravigliosa, di una sincerità rara. Nonostante la sua cultura fosse molto superiore a quella di tutti noi, si esprimeva sempre con molta chiarezza, per poter essere compreso da tutti; una volta sola, ricordo, si è lasciato tentare ed è scivolato in un discorso filosofico che ha lasciato i più a bocca aperta: e ricordo molto bene con quanta umiltà se ne è scusato in seguito. Una persona molto attenta agli altri e senza darlo a vedere: l’animatrice sarei stata io, ma lui era molto più bravo di me nel valorizzare gli interventi di ciascuno, a volte completandoli o riprendendoli in modo da svilupparne meglio il pensiero. Era anche un uomo affettuosissimo: gli brillavano gli occhi appena iniziava a raccontare qualche aneddoto sui suoi amatissimi nipoti e poi rideva e ci

comunicava la sua allegria. In tanti anni la nostra conoscenza è diventata profonda amicizia: anche perché i nostri non erano incontri, in cui si parlava del più e del meno... E oltre alle serate intense che condividevamo a casa sua, c’erano le innumerevoli volte in cui lo vedevo spuntare in fondo ad una via o nel mezzo del supermercato e subito mi sorrideva con affetto e mi doveva sempre dire la sua su questo o quell’avvenimento, o su di un libro che aveva letto e che mi consigliava, o su un articolo che mi avrebbe spedito; a volte era arrabbiatissimo contro qualcosa di ingiusto, ma spesso rideva, perché sapeva sempre vedere il lato divertente delle cose. Ho in mente, nitidissimo, un momento in cui scendevamo i gradini della via Fiumicella e commentavamo insieme l’omelia di un sacerdote. Tu dicevi “Davanti al mistero della morte non ci sono spiegazioni che siano convincenti, non ci sono parole che non siano inconsistenti; soprattutto, non ci sono certezze. Il mistero della morte è proprio un mistero davanti al quale ci fermiamo, senza sapere nulla. E io davvero non ho nessuna certezza: ho solo una grande speranza”. Caro, caro Lamberto! Mi commuove ripensare adesso quelle tue parole. E spero che oltre il compimento della tua vita, così bella e così piena, ci sia una gioia più grande ancora della tua speranza. Maria Giovanna PAROLE DI VITA

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Una vita insieme Tiny e Salvatore Bonalumi sono tornati alla Casa del Padre a distanza di due mesi dopo cinquantanove anni passati insieme, una vita tutta dedicata alla famiglia al lavoro e all’aiuto al prossimo. Tiny la sua principale opera di volontariato l’ha svolta per quarantacinque anni di cui 30 come Presidente nella Conferenza San Vincenzo de’ Paoli di Castello. Una lunga storia al servizio dei poveri, tra alterne vicende a volte liete e a volte tristi che hanno visto l’alternarsi di consorelle che si son sempre fatte carico dei bisogni, sia morali che materiali, delle persone in difficoltà che si rivolgevano a loro. Per tutto il tempo che è stata alla guida della Conferenza di Castello Tiny ha indicato alle Consorelle il cammino nell’esercizio della carità accompagnato sempre dall’umiltà, dalla sobrietà e dal

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rispetto del povero indipendentemente dal credo religioso e dalla nazionalità. Tiny sarà sempre nel cuore di tutte le consorelle della Conferenza di Castello (la sua “seconda famiglia”), degli anziani che ricordava in particolare in occasione della festività di Natale e Pasqua e dei senza fissa dimora, i suoi “barba”, che suonavano alla porta della sua casa e per i quali c’erano sempre pronti dei viveri oltre ad una calda accoglienza. Le consorelle vogliono anche ricordare Tiny quando, durante i momenti di festa nelle sale del Convegno parrocchiale, passava fra i tavoli a salutare tutti e ad offrire ai festeggiati il vino imbottigliato espressamente per il dottor. Bonalumi che nel frattempo giocava a carte con gli amici del Convegno di cui era stato presidente. A Castello molti pazienti ricordano ancora il “loro dottore”, sempre disponibile, che ha saputo unire la sua lunga professione di medico ad una intensa attività politica e di volontariato all’Istituto don Guanella dove con Tiny, entrambi cooperatori, si prendevano cura dei giovani. Marisa

Sesana Elisabetta di Ramon e Mekrizvani Alkeza Turrisi Giorgio di Giuseppe e Sangalli Giulia

Sacchi Davide e Cuzzacrea Chiara Fanciulli Carlo e Rigamonti Daniela

Locatelli Amleto Longhi Angelina Bonalumi Salvatore Palezzato Attilio Fedeli Lidia Gugliuzzo Angelo Celli Remo Sabadini Bruno Monterossi Enzo Ziche Francesco Rocca Giuseppe Bonacina Ersilia Delsante Silvio Merlini Teodoro

di anni 85 di anni 94 di anni 89 di anni 89 di anni 87 di anni 87 di anni 81 di anni 89 di anni 36 di anni 69 di anni 76 di anni 86 di anni 82 di anni 64


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MI I I NO TUTT CITORI IN DEI V NCORSO CO N. 2 . DEL

GR ANDE CONCORSO

CASTELLO COM’ERA, COM’È, DOV’È?

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IN PALIO 40 INGRESSI GRATUITI AL PALLADIUM

La risposta esatta al concorso di giugno è: “Via Pozzoli” - Guido Buratti, Marisa Caseri, Graziella Gentile, Cristina Moro, Laura Caspani, Gisella Caseri, Piera Manzella, Laura e Luca Paggi, Barbara Bartolozzi, Maria Riva sono stati estratti tra tutti i partecipanti che hanno risposto correttamente al concorso n. 2, aggiudicandosi ciascuno 4 ingressi gratuiti al Cinema Palladium da ritirare presso la Casa Parrocchiale. Complimenti ai 10 vincitori del GRANDE CONCORSO ”CASTELLO COM’ERA, COM’È, DOV’È?”

S. MESSE FERIALI da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

S. MESSE FESTIVE Sabato : ore 18.30 (vigiliare) Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30 I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

BUONA STAMPA

CONCORSO N. 3

Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30 Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE Per problematiche familiari, assistenza alimentare, richieste di lavoro, patronato sociale, servizio medico, consulenza giuridica Martedì ore 9.30 - 10.00 e Giovedì ore 14.30 - 15.30 in casa parrocchiale Servizio medico, consulenza giuridica: solo su prenotazione

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COM’ERA

SAN VINCENZO

COM’È

Hai riconosciuto questo angolo di Castello? Seleziona una delle 3 risposte indicate nel coupon qui sotto, compilalo con i tuoi dati, ritaglialo e imbucalo entro il 30 novembre nella cassetta postale della Casa Parrocchiale: tra tutti quelli che avranno risposto correttamente, saranno estratti 10 vincitori che riceveranno in premio 4 ingressi gratuiti al Cinema Palladium ciascuno. Ogni lettore potrà partecipare con un solo tagliando e saranno considerati validi solo i tagliandi originali (escluse fotocopie o altro). L’estrazione sarà effettuata l’8 dicembre, i nomi dei vincitori saranno pubblicati sul sito www.parrocchiadicastello.it nella pagina Pubblicazioni/Parole di Vita, su Parole di Vita n. 4, La voce di Castello e su alcuni giornali locali. I biglietti ingresso gratuiti potranno essere ritirati presso la Casa Parrocchiale, buona ricerca e .... buona fortuna!

1 Via Cellini

DOV’È? C.so Matteotti

NOME e COGNOME TEL. O CELL.

E-MAIL

Mercoledì ore 9.30 - 10.30 in oratorio

CINETEATRO PALLADIUM Tel. e Fax 0341.361533 - www.cinemapalladium.com

PER EVENTUALI OCCORRENZE Parroco (don Egidio) Don Mario Don Contardo Don Paolo Scuola Materna Abitazione Suore Betlemite

- Tel. e Fax 0341.36.41.38 - Tel. 0341.36.89.21 - Tel. 0341.28.55.57 - Tel. 339.5629229 - Tel. e Fax 0341.36.93.37 - Tel. 0341.28.37.24

Indirizzi E-mail: segreteria@parrocchiadicastello.it - donegidio@parrocchiadicastello.it Sito Internet: www.parrocchiadicastello.it Via C. Colombo

La redazione Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesca Galli, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, Laura Panzeri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della Comunità Parrocchiale.


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SOMMARIO EDITORIALE .01 Carissimi parrocchiani

CHIESA .02 Il campo è il mondo .04 Francesco, Dio è nella vita di ogni persona .06 Enciclica a quattro mani

VITA PARROCCHIALE .08 .09 .12 .13

Và in una grande Babilonia e grida! Festa del crocifisso Coltivare la memoria di Dio Cercasi catechisti e aiuto catechisti

ORATORIO .14 .15 .16 .17 .18 .19

A tutto campo - Festa dell’Oratorio Festa dell’oratorio - calendario oratorio 2013-2014 Oratorio estivo 2013 BarBatorneo di Volleyball - Festa di fine estate La compagnia del Domani: cena con delitto Casp…ita, insieme è meglio!

ESTATE .22 GMG: un’esperienza di fede e di vita .25 Alta Valfurva

MONDO .26 Un incontro con la Bolivia .27 Ottobre missionario

ZANETTI .28 Sport che passione!

RICORDO I .29 Una grande speranza .30 Una vita insieme .31 Anagrafe parrocchiale .32 Grande Concorso - Castello com’era, com’è, dov’è? Orari parrocchia di Castello

Foto di copertina: il solco tracciato per la semina

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