Bollettino 2009 03

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PARROCCHIA di

CASTELLO sopra Lecco Giornale della ComunitĂ Parrocchiale

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FESTA PATRONALE dei SS. MM. Gervaso e Protaso Venerdì 19 giugno 2009 ore 21.00 in chiesa parrocchiale preghiera e presentazione dell’ultima scheda a conclusione dei Gruppi d’Ascolto Sabato 20 giugno 2009 dalle ore 17.00 possibilità di confessioni ore 21.00 in chiesa parrocchiale concerto per organo a quattro mani organizzato dall'Associazione musicale "Annum per annum" Organisti: Mario Valsecchi e Luigi Panzeri

Domenica 21 giungo 2009 ore 10.00 S. Messa ricordando il 50° anniversario di sacerdozio di don Mario Proserpio

FESTA DEL CROCIFISSO venerdì 18 settembre 2009 ore 21.00 in chiesa parrocchiale riflessione in preparazione con don Marco Mauri

sabato 19 settembre 2009 dalle ore 17.00 possibilità di confessioni ore 21.00 in chiesa parrocchiale concerto d’organo organizzato dall'Associazione musicale "Annum per annum"

domenica 20 settembre 2009 ore 10.00 S. Messa ricordando il 10° anniversario di sacerdozio di don Marco Mauri


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DITORIALE

CARISSIMI AMICI è da poco terminata la grande festa di Pentecoste. Questa solennità è il momento conclusivo e più alto di tutto il cammino pasquale; è la festa dello Spirito Santo che agisce in modo misterioso, ma reale nella storia di ciascuno di noi. Non è facile cogliere i segni della presenza dello Spirito in mezzo a noi; tuttavia quasi a conclusione di un anno pastorale non mancano i segnali che lo Spirito del Signore è in mezzo a noi e ci stimola ad agire con rinnovata energia. Vorrei prima sottolineare due aspetti dell'opera dello Spirito. 1. "A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per la utilità comune". Ciascuno di noi ha tanti doni di Dio, talenti, doti, capacità di impegno, di fede. Noi siamo credenti e quindi sappiamo che tutto è dono, tutto "è manifestazione particolare dello Spirito". Dobbiamo far fruttare tutti questi doni e tutto acquista il suo valore e la sua pienezza quando è vissuto per l’"utilità comune". La nostra realizzazione e il nostro bene è il bene degli altri. La Pentecoste vuole darci questa forza dello Spirito Santo, per rinnovare la fede, il fervore e l'impegno per la missione della Chiesa. 2. Quando viene in noi lo Spirito? S. Paolo ci ha lasciato una serie di testi meravigliosi per la verifica della nostra vita davanti allo Spirito Santo. Scrive nella lettera ai Galati: Quando si manifesta la sua presenza? Con i frutti dello Spirito che sono: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza e bontà. Per comprendere meglio dove lo Spirito Santo ci sta portando, rileggo qualche paragrafo dell'intervento conclusivo del nostro Cardinale all'Assemblea Sinodale del Clero del 20 maggio 2009. Il cardinale parla della Chiesa di Antiochia, la prima grande comunità dopo Gerusalemme, e la mette a confronto con la nostra Chiesa ambrosiana, la chiesa di Milano, per arrivare ad alcuni suggerimenti importanti per tutti noi: 1. Nella Chiesa di Antiochia è presente in modo evidente che il Vangelo è per tutti e non solo per i " nostri", per quelli che ci sono più vicini. E' chiaro che qui veniamo interpellati sulla nostra passione missionaria verso i " lontani". La presenza di varie etnie nella nostra comunità ed anche il dialogo con gli ortodossi potrebbe favorire una maggior apertura e dialogo. 2. Il secondo messaggio riguarda il ruolo dei fedeli laici nella chiesa, i quali "devono sentirsi coinvolti nella edificazione della comunione in un'ottica di convinta e reale comunione - collaborazione - corresponsabilità. Questo ci tocca molto da vicino soprattutto per la pastorale giovanile dove, accanto all'entusiasmo dei catechisti ed educatori, non può mancare il confronto e il dialogo con la nostra Chiesa di Lecco che sta avviandosi a compiere un percorso di formazione per meglio comprendere le dinamiche del mondo giovanile e calare in esse la proposta evangelica. 3. Il terzo messaggio ci viene dalla vita della Comunità di Antiochia, una Chiesa fortemente animata dalla carità e dalla comunione con tutti i suoi membri. Anche la nostra comunità ha bisogno di maggiori energie da spendere su questo fronte con la riscoperta dell'unità e della comunione. Affidiamo allora all'apostolo Paolo, che in questo anno pastorale abbiamo conosciuto ancora meglio, il cammino della nostra Comunità cristiana perché sia sempre capace di servire il Signore e di donarlo ai fratelli. Un saluto cordiale dal vostro Parroco don Egidio Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO

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PAGINE DI FAMIGLIA Nella lettera pastorale "L'amore di Dio è in mezzo a noi" il nostro cardinale sottolinea che le nostre città sono contemporaneamente Babele e Gerusalemme. Babele rappresenta il tentativo dell'uomo di rendersi simile a Dio, è il segno del libero arbitrio dell'uomo che vuole affermarsi da solo. Gerusalemme è il luogo della Pasqua di Gesù, anticipo simbolico della vita celeste. In questa città si ha la presenza di Dio, si riceve lo Spirito e si impara la carità. Le famiglie abitano nella città, ne costituiscono il tessuto, sono chiamate a rendere la città luogo accogliente per tutti, dove la solidarietà viene vissuta quotidianamente. La famiglia è il luogo dove si impara inizialmente ad accogliere l'amore: quando uno nasce riceve amore e senza saperlo dona gioia, gratitudine; è il luogo dove si impara a fidarsi e ad affidarsi, dove l'io si riconosce perché possa poi riconoscere; ogni legame, ogni relazione trae dalla famiglia la sua forma. Se nelle nostre famiglie cerchiamo di vivere giorno per giorno, coi nostri figli, il valore della accoglienza, della attenzione all'altro, del prendersi cura, questa dimensione di vita si allargherà a macchia d'olio, coi nostri cari, coi vicini di casa, nella scuola… L'accoglienza si esprime attraverso mille forme originali e particolari, importante è che il cuore sia sempre aperto e pronto ad accogliere, a comprendere l'uomo, i suoi bisogni. Nella nostra città, spesso vicino a noi, vivono famiglie che vengono da paesi lontani, senza legami parentali; a volte sono donne sole con figli piccoli, a volte tutti e due i genitori sono costretti a lavorare per poter pagare l'affitto e tutte le spese che la vita comporta; alcune famiglie della nostra città, molte anche del nostro quartiere, si prendono cura di questi nuovi nuclei, aiutando le mamme ad accudire i bambini per alcune ore durante la giornata, in alcuni momenti durante la settimana, creando così un tessuto sociale dove uno si fa carico dell'altro, dove uno sa di non essere solo, ma di poter contare su un'altra famiglia. I nostri figli vivono con naturalezza l' accoglienza e comprendono che la diversità è una ricchezza per tutti. Le nostre famiglie cercano di riconoscere sempre nell'altro prima la persona, poi il bisogno, anche quando si incontra per la strada chi tende la mano per qualche moneta, il nostro sguardo cerca sempre di incontrare quello dell'altro, di scambiare un saluto, una parola perché il gesto che si compie diventi condivisione. Spesso la nostra società, i mezzi di comunicazione, creano un clima di sospetto, di diffidenza e la cultura della difesa emerge in maniera sempre più forte. La casa non diventa più un luogo di incontro. Perché le persone che vivono nella nostra città sentano un incrocio di relazioni, le porte delle nostre case non devono essere fatte per escludere, ma chi bussa deve avvertire la sorpresa di sentirsi atteso. Certo non è sempre facile la vita della famiglia, il compito educativo, per questo si sono creati legami tra le stesse famiglie, 'famiglia di famiglie', una rete solidale che sostiene ed allo stesso tempo disegna un pezzetto di città. Alcune famiglie

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Pellegrinaggio al Santuario diocesano della Famiglia Venerdì 1 maggio 2009: finalmente, dopo una settimana di pioggia e freddo, una giornata fantastica. Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino allora la giornata sarà davvero unica. Mesero è un piccolo paese vicino a Magenta che ha dato i natali a Santa Gianna Beretta Molla, morta all'età di 39 anni (28 aprile 1962) dopo la scelta coraggiosa e consapevole (era medico chirurgo specializzato nella cura dei bambini - quella che oggi chiamiamo pediatra) di portare a termine una gravidanza che si sarebbe rilevata, per lei, fatale. Ma non ha dubbi quando dice al marito "se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: sceglierete - e lo esigo - il bimbo. Salvate lui". Gianna è stata proclamata santa il 16 maggio 2005 da sua santità Giovanni Paolo II; la sua festa votiva è il 28 aprile. Studentessa instancabile, militante nell'Azione Cattolica, attenta alle necessità educative dei piccoli e dei ragazzi, Gianna matura dapprima una vocazione di missionaria laica pensandosi medico in un ospedale per bambini in Brasile (dove già il fratello sacerdote missionario si trovava), ma, a causa della sua salute cagionevole, non potrà realizzare questo desiderio. La sua santificazione, pur provata da miracoli, la si può attribuire a quella santità che tutti siamo chiamati a costruire e respirare tra le mura domestiche, giorno dopo giorno. E non a caso la diocesi ha scelto questo paese per dedicare il Santuario diocesano della Famiglia, anche se non è propriamente un santuario come siamo soliti intenderlo, essendo la stessa "vecchia" chiesa parrocchiale: è stato scelto il paese dove Gianna ha esercitato la sua professione di medico (c'è ancora l'ambulatorio), di moglie e di madre, dove Gianna ha vissuto la sua quotidianità. Mentre la guida parla di Gianna e della sua vita, a partire da alcune similitudini con san Francesco (a cominciare dal nome, Giovanna Francesca), non si può evitare di cogliere alcuni aspetti che, ripensati, sembrano delle "semplici" ricette necessarie e sufficienti per vivere a pieno la nostra vocazione di cristiani sul cammino verso la santità: modi di

essere e di vivere che Gianna ha fatto suoi e ha coltivato fin da piccola, con la sua "caparbietà" e voglia di vivere (lei stessa riconosceva di essere ostinata!). Questi aspetti sono: una grande fiducia nella Provvidenza e docilità allo Spirito nell'uniformarsi al disegno di Dio (più volte nella sua vita ha dovuto "cambiare rotta", anche sulla sua vocazione); l'attenzione e cura dei poveri e malati, con l'atteggiamento discreto che rende accetto il dono e l'aiuto (Gianna lasciava spesso anche dei soldi, oltre alle medicine, ai malati poveri che curava); la gioia e gusto della vita (amante della montagna, delle passeggiate; amante delle cose belle); amministratore prezioso e giusto della ricchezza (pur di famiglia benestante non ha mai custodito gelosamente i doni e le ricchezze ricevute). Insomma, a rendere vicini la figura della Santa alle nostre famiglie è che Gianna ha compiuto, giorno dopo giorno, i nostri stessi passi, ha avuto i nostri stessi problemi e le nostre difficoltà, mostrandoci che nella normalità ci si può santificare. Dopo la celebrazione della santa Messa ci siamo avviati all'oratorio maschile di Mesero per il pranzo (al sacco), condividendo soprattutto i dolci che le mamme avevano preparato. Il resto della giornata è trascorso tra giochi, chiacchiere e amicizia. Ma questo è un altro capitolo che vede le mamme e le signore tutte intente a chiacchierare, o a tenere sott'occhio i figli… vede altri seduti ad assaporare il primo caldo e i primi raggi di sole della primavera, mentre alcuni papà improvvisano una partita a pallone che li fa scoprire invecchiati (il fiato non c'è più… le gambe cedono, ...che fatica a quarant'anni!)… e vede don Egidio rivelarsi abile palleggiatore, retaggio di chi, - ai suoi vent'anni - era certamente un abile Pelè.

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PRIMA COMUNIONE Nel giorno della Prima Comunione Gesù è entrato nel mio cuore ed io mi sono sentito contento. In quel momento ho capito una cosa importante, che mi avevano già spiegato le mie catechiste, cioè che la vera felicità non dipende dalla quantità di giochi, dalla bellezza o dal denaro, ma dal fatto di essere amici di Gesù nella vita di tutti i giorni: solo così possiamo essere davvero felici, perché la felicità è dentro di noi. Grazie, Gesù! Andrea

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CRESIMA

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22 Maggio 2007: avete letto bene, 2007 non 2009! In quel giorno ho detto a Elvira che volevo che fosse la mia madrina di Cresima. Lei è rimasta molto sorpresa: era contenta, ma siccome avevo ricevuto la Prima Comunione solo da pochi giorni, le sembrava strano che io pensassi già alla Confermazione! Il tempo è passato e siamo arrivati al 2009. Nei dieci giorni che hanno preceduto la Cresima ho ricevuto una lettera al giorno da Elvira: mi ha accompagnata parlandomi in ogni scritto dei doni dello Spirito Santo e dei frutti di questi doni. Non c'era un'ora precisa in cui la lettera mi veniva recapitata e questo aumentava in me la curiosità… poi, quando arrivava, cercavo un momento adatto per leggerla con i miei genitori e così ora ho un mazzetto di ben dieci lettere che custodisco con affetto. In realtà il cammino spirituale che stavo facendo con lei e i miei genitori ha aiutato anche loro a riscoprire il significato profondo del dono che stavo per ricevere. 9 Maggio 2009: finalmente è arrivato il giorno tanto atteso! Eravamo tutti emozionati perché convinti di andare a ricevere un dono così speciale e questa convinzione era visibile in tutti coloro che hanno partecipato: ragazzi, genitori, madrine, padrini e catechiste, accompagnati da Monsignor Molinari, don Egidio e don Contardo, abbiamo vissuto la celebrazione così intensamente che il tempo è passato senza che ce ne accorgessimo. L’ultima tappa: il 2 giugno a Milano abbiamo incontrato il nostro arcivescovo e la nostra gioia è stata completa.

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VISITA PASTORALE - Breve storia della Parrocchia - (seconda parte) La chiesa parrocchiale, insufficiente ai bisogni della popolazione crescente, fu ampliata a partire dal 1614, per raggiungere una fisionomia molto simile all'attuale con la nuova facciata e portale in granito del 1704. L'altare maggiore risale al 1759-1760, mentre il campanile fu consolidato alla fine del '700. Nuovi ampliamenti, con incorporazione dell'adiacente torchio, furono effettuati intorno al 1870. La chiesa fu poi restaurata nel 1926, la nuova sacrestia fu edificata nel 1951, mentre l'interno della chiesa fu restaurato l'ultima volta nel 1986. Nel 1999 fu restaurato il concerto di campane, risalente ai lavori del 1926 e già restaurato negli anni '70. Nel 2002 è stato inaugurato l'Archivio Museo parrocchiale. Nel 2004 il restauro è stato completato con i tetti, gli esterni e il campanile. Il territorio di Castello vide, nei secoli successivi al '500, il grande sviluppo delle attività, artigianali prima e industriali poi, legate alla lavorazione del rame e del ferro, attività che erano cresciute col tempo nella valle del torrente Gerenzone e della sua diramazione, Fiumicella. Quando, nel 1923 il comune di Castello venne unito a Lecco, l'agricoltura era ormai un'attività minore sul territorio e gran parte dei terreni, prima impiegati per le coltivazioni, erano occupati da grandi e piccoli stabilimenti industriali che avevano unito urbanisticamente i vecchi nuclei, prima isolati. Le relazioni delle Visite pastorali dalla fine dell'800 in poi dicono che tutti i parrocchiani sono operai impiegati nelle industrie. Grazie alle fabbriche, a Castello non si conobbe il fenomeno dell'emigrazione, ma fu sempre centro di attrazione. Il capitolo successivo è legato all'immigrazione del secondo dopoguerra. Interi quartieri (Santo Stefano e Caleotto) sorsero sugli ultimi prati rimasti e la parrocchia di Castello, il cui territorio andava dai confini di Pescarenico (cioè dalle pertinenze della villa Manzoni) fino alle pendici del monte San Martino, giocoforza dovette accettare lo stato delle cose con la creazione delle nuove parrocchie. Le rettifiche dei confini con cessione di parti della cura a favore di Lecco, Acquate, Rancio, Olate e dello stesso Santo Stefano si conclusero solo all'inizio degli anni '80 del secolo scorso.

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Dieci sono state le Visite Pastorali nel corso del '900: due parte del cardinal Ferrari (1907, 1912); cinque da parte del beato cardinal Schuster (1930, 1936, 1942, 1947 e 1952), una da parte del cardinal Montini (1959), una da parte del cardinal Colombo (1971) e una da parte del cardinal Martini (1995).

Durante la Visita pastorale, che durava più giorni, il Vescovo amministrava il sacramento della Cresima.

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Il quadro della parrocchia è cambiato decisamente nel corso degli ultimi due decenni, quando in tutta la città si è verificato il fenomeno della terziarizzazione. Le aree industriali sono state rase al suolo e trasformate in zone residenziali, le tute blu sono scomparse, mentre la disponibilità di nuove forme di lavoro e la vicinanza dei nuovi insediamenti abitativi al centro e alla ferrovia, hanno favorito una nuova ondata di immigrazione, sia dall'estero che dall'interno. Sono queste alcune tra le sfide pastorali che la parrocchia è chiamata oggi ad affrontare. Matteo In occasione della VISITA PASTORALE Mons. Cecchin, come Decano, il 30 marzo, ha incontrato il Consiglio Pastorale e ha celebrato con la nostra comunità la S Messa sabato 4 aprile. Pubblichiamo una parte del’omelia della S. Messa

PREGHIERA in preparazione alla VISITA PASTORALE del Cardinal DIONIGI TETTAMANZI al DECANATO DI LECCO

Ottobre 2009

Nell'incontro con il Consiglio Pastorale mi è stata presentata la storia significativa della vostra parrocchia e mi è stata illustrata la vivacità delle vostre iniziative e la molteplicità dei vari gruppi esistenti nella vostra comunità. E' emersa l'esigenza di un maggior approfondimento della fede e dell'interiorità come motore della propria disponibilità e del proprio servizio. Si avverte inoltre il desiderio di una maggiore comunicazione tra i vari gruppi, valorizzando i carismi e le originalità di ciascuno. Tutti hanno espresso la necessità di una nuova apertura della parrocchia alle altre parrocchie della città e al Decanato, avendo di mira la creazione di una pastorale d'insieme con il timbro della missionarietà e con un'attenzione particolare a due categorie di persone: - alle famiglie giovani (sono infatti ben 260 i ragazzi che frequentano la catechesi dell'iniziazione cristiana e le loro famiglie hanno bisogno di un accompagnamento che le aiuti a riscoprire, accanto ai loro figli, il valore della fede cristiana e dei Sacramenti che essi ricevono) - ai giovani; è importante intercettarli là dove vivono, partendo da un ascolto dei loro veri bisogni....... Un'attenzione speciale va riservata infine ai progetti delle parrocchie della città riguardo alla pastorale giovanile con l’Equipe che già sta lavorando. Il mio augurio è che queste indicazioni costituiscano lo spunto per una riflessione, un confronto e un approfondimento. Con questa celebrazione vigiliare entriamo nella Settimana Santa; inseriamo con fiducia ogni passo del nostro cammino nella Pasqua di Cristo. Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO

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DAL CONSIGLIO PASTORALE

del 19 maggio del 5 giugno 2009

- Si riflette sul capitolo 5 della lettera pastorale: "Una famiglia per la città" dopo l’introduzione e relazione di Maria Calvetti. L’intervento è pubblicato su questo numero del Giornale della Comunità parrocchiale. - Si decide di festeggiare il 50° di sacerdozio di don Mario Proserpio durante la Festa Patronale il 21 giugno; il 10° anniversario di sacerdozio di don Marco Mauri durante la Festa del Crocifisso il 20 settembre e di solennizzare la Festa del S. Cuore il 19 giugno con la chiusura dei gruppi di ascolto alle ore 21 e la presentazione dell’ultima scheda: "Il testamento di Paolo". - Il Consiglio pastorale incontra l’incaricato del Seminario per ascoltare alcune testimonianze sul nostro seminarista Roberto Spreafico che ha fatto richiesta al Vescovo per essere ordinato diacono. - Vengono modificati gli orari delle S. Messe così come indicato nella penultima pagina.

Verso la luce della Parola di Dio

VEGLIA PASQUALE

Gruppo di ascolto. Che cos'è? Chi è? Cosa si fa? Queste le mie prime domande e perplessità quando mi hanno proposto di provare a partecipare. Avevo il timore di inciampare in qualche gruppo un po' strano (non è la prima volta!), ma la curiosità era tanta, e soprattutto ero e sono tutt'ora alla ricerca di un qualcosa che divenisse il mio punto di riferimento, una opportunità per rispondere alle mie domande, che mettesse ordine ai miei pensieri e sentimenti e che ampliasse la mia visuale verso quella luce che mi sembra tanto irraggiungibile Credo di averlo trovato. Con semplicità e chiarezza l'animatore spiega un brano della Parola di Dio, rendendola non più così anacronistica come spesso credo che sembri. Quest'anno, in occasione dell’anno paolino, ci hanno aiutato a conoscere meglio san Paolo attraverso la lettura di alcuni brani degli Atti degli Apostoli. Dalla lettura di questi testi nascono un sacco di spunti e riflessioni sulla nostra vita e sul nostro agire, che non è poi così diverso da quello che si racconta, appunto, all'epoca di Gesù. Rispetto al gruppo mi sento una formichina, infatti ci sono persone che hanno una carica spirituale grandiosa e soprattutto coinvolgente, persone molto semplici e umili che quando parlano sembra che mi diano una carezza (e vi assicuro che ogni tanto è bello riceverle)... ed io... io sto ad ascoltarle... e mentre le ascolto mi sento "scombussolata" dentro! E così poi mi butto e anch'io provo a farmi ascoltare! E' il secondo anno che partecipo, ho una famiglia, due bambini, una casa e un lavoro, mille impegni come tutti, ma questi incontri faccio di tutto per non perdermeli. Un suggerimento se posso permettermelo: PROVATECI ANCHE VOI! Maria

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con la presenza di P. Nicolay Makar (responsabile della Chiesa ortodossa della chiesa del Seminario) e di P. Oleg


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GESTI DI SOLIDARIETA La diocesi di Milano, quindi anche la nostra comunità, ha destinato le offerte della Messa della domenica di Pasqua, o quelle della domenica successiva, al quartiere di Paganica. (Abbiamo raccolto 6.320 euro) Le Caritas lombarde, infatti, sono gemellate con Paganica. Questo è quanto è stato stabilito al Centro di coordinamento nazionale di Caritas Italiana, che ha suddiviso l'area terremotata in otto zone omogenee e provveduto agli abbinamenti con le delegazioni regionali delle Caritas diocesane. Il compito dei volontari sarà quello di stare accanto agli sfollati, ascoltare i loro bisogni e dedicarsi in particolare ai più deboli. Con il loro aiuto saranno registrate anche le esigenze legate alla fase post-emergenza, un monitoraggio essenziale per preparare il terreno all'intervento successivo.

La situazione a Paganica: Importante frazione del Comune de L'Aquila, Paganica conta settemila abitanti. Il terremoto ha distrutto completamente il centro storico. Ma anche gli edifici più recenti, costruiti in periferia, sono stati gravemente danneggiati e risultano per lo più inagibili. Dal 6 aprile tutta la popolazione vive per strada. Circa 1.800 persone hanno trovato alloggio nel campo della Protezione civile, che con le sue 130 tende è il più grande tra quelli allestiti in tutta l'area terremotata. Almeno altri cinquemila cittadini vivono in tende, spesso fornite dalla stessa Protezione civile, davanti alla propria casa o in accampamenti improvvisati. Nonostante tutto c'è però molta voglia di ricominciare una vita normale. Certo, c'è ancora lo spavento dei crolli, il dolore per la perdita dei propri cari, il timore per un futuro incerto. Ma anche tanto entusiasmo, soprattutto tra i giovani.

La forza della comunità dei credenti è una testimonianza grande per tutti noi. Con Voi alle spalle troviamo ogni giorno il coraggio di essere per i poveri una piccola luce di speranza. Insieme a Voi vorremmo infondere in loro la consapevolezza che la solitudine non durerà ancora per molto. Solo così scopriranno che la solidarietà è un abbraccio concreto di fratelli pronti a consolare e soccorrere quanti gridano il desiderio di una vita migliore. Anche per questi motivi siamo lieti di precisare che la Vostra offerta di Euro 4.800,00 effettuata in data 23/04/09 verrà impiegata in favore di: PROGETTO QUARESIMA 2009 - REP.DEM.DEL CONGO. Nel ringraziarVi porgiamo vive cordialità. Il direttore della Caritas Ambrosiana

L’iniziativa del FONDO FAMIGLIE, a poco meno di cinque mesi dal suo varo ha permesso di raccogliere - alla data odierna - contributi per la cifra complessiva di 4.255.034,84 euro, con un totale di 1592 offerte ricevute dai privati. Anche la nostra Zona di Lecco si è attivata per individuare le situazioni di difficoltà presenti nel nostro territorio ed è riuscita a raggiungere una quindicina di famiglie.

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RITIRO QUARESIMALE Sabato 21 Marzo il Gruppo Chierichetti si è recato alla cappella della Rovinata per un momento formativo e di preghiera. Hanno aderito a questo mini ritiro quaresimale una quindicina persone. Siamo partiti alle ore 15.00 dall'oratorio di Castello e tutti insieme ci siamo incamminati per raggiungere la destinazione. Abbiamo iniziato il nostro breve cammino seguendo la Via Crucis che ci portava in cima. Durante il percorso, dopo aver letto e pregato insieme, dovevamo meditare gli spunti di riflessione di ciascuna stazione. In seguito, sul retro del foglio del nostro libretto, c'era uno spazio vuoto dove dovevamo rispondere ad una domanda: ciascuno di noi era invitato a scrivere in quale personaggio della Via

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Crucis si rispecchiava di più. Infine, alle ore 18.00, ci siamo recati di nuovo in oratorio e, per concludere, tutti insieme, abbiamo fatto merenda e giocato. Il ritiro quaresimale per i chierichetti è un'abitudine che da ormai alcuni anni è presente nel nostro gruppo. Penso che questa volta, in particolare, sia stato molto interessante, perché camminando per un sentiero, immersi nella natura, risulta più facile riflettere su quello che si legge: mi è sembrato quasi di essere realmente uno dei personaggi del Vangelo che compie in silenzio il cammino della Via Crucis, insieme a Gesù, fino al raggiungimento della meta. E' stata sicuramente un'ottima preparazione alla Pasqua. AleMaria

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HIERICHETTII

1 SACCO DI…CERRO!! Dopo una lunga settimana di scuola, finalmente arriva il week-end! Ma questo è stato ancora più speciale per noi chierichetti della parrocchia di Castello… Sabato 18 aprile siamo infatti partiti per la ormai tradizionale due giorni chierichetti, meglio nota da qualche anno come "Un sacco di...", questa volta con meta Cerro di Laveno, in provincia di Varese. Siamo stati ospitati presso la casa delle "Piccole Figlie del Sacro Cuore", dove abbiamo vissuto i momenti principali della nostra due giorni. Appena arrivati, nel tardo pomeriggio, ci siamo sistemati presso il nostro alloggio e abbiamo cominciato subito la nostra avventura! La direttrice della casa ci ha infatti subito guidati in un momento di riflessione che ci ha introdotti nel tema spirituale della due giorni, ovvero "Preghiera DOC", attraverso il quale abbiamo riflettuto insieme sui vari metodi che possiamo utilizzare per la nostra preghiera personale.

Subito dopo: la cena (anche se non troppo abbondante, ammettiamolo! O forse sono io che mangio troppo?) il giocone serale, organizzato da noi Confratelli. Svegliatici al mattino, dopo qualche ora di riposo (troppe le facce assonnate!), abbiamo trascorso la nostra seconda giornata insieme, iniziando con la S. Messa e trascorrendo il tempo rimanente visitando il posto, nonostante il brutto tempo che, purtroppo, ci ha sempre accompagnati (memorabile la temperatura quasi sotto zero sulle sponde del lago a Laveno!). Per concludere, nel pomeriggio, gioco finale, l'ormai tradizionale "caccia al tesoro" (vinta dalla squadra del Sommo Paolo!!), dopodiché un ultimo sguardo al posto, le ultime foto insieme sullo sfondo del lago Maggiore, e quindi via, ancora sul treno, questa volta però direzione… Lecco! Francy il Confra

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ASSISI 2009

In cammino con San Francesco

Salve a tutti. Cercherò di presentarmi il più velocemente possibile. Il mio nome è Francesco e sono nato molto tempo fa in una città dell'Umbria chiamata Assisi. Il mio sogno era quello di diventare cavaliere, come uno di quelli della tavola rotonda, per intenderci. Ero un ragazzo molto egocentrico e deciso, fino a quando, un giorno, fortunatamente, ho incontrato il Signore! In questo modo sono riuscito a realizzare il mio sogno di diventare cavaliere, ma in un modo un po' speciale: al servizio più completo di Dio e degli altri! Durante tutti questi anni ho continuato a girare per le strade di Assisi, d'Italia e del mondo, cercando di poter essere d'esempio e di aiuto per tutti coloro che scelgono di seguire la parola del mio Signore e che camminano sulla strada della fede. Durante questi ultimi otto secoli il mondo è sicuramente cambiato, sono successe talmente tante cose che voi non vi immaginate neanche! Oggi è più difficile ed impegnativo porre al centro del proprio cuore il nostro Dio, così io provo ad offrire il mio aiuto… Proprio durante il ponte del primo maggio di quest' ultimo anno, stavo passeggiando per le vie della mia città. Il cielo era di un azzurro intensissimo ed il sole era tanto luminoso, che le case tutte rosa e bianche, sembravano gli edifici più belli del mondo. Il calore, trasportato da una leggera e delicata brezza, accarezzava la pelle del viso ed una fiumana di pellegrini vociava in città, attraversando viottoli e stradine, visitando chiese e musei ed assaporando nuove ricette. Come dicevo prima, stavo passando pensieroso al di sotto di un piccolo porticato, quando ho visto un gruppo di ragazzi e ragazze, accompagnati da una suora, che si stavano incamminando verso la mia Basilica. Le loro facce erano sorridenti, i loro occhi racchiudevano grandi sogni, proprio quelli tipici dei giovani, avete presente? Tutte quelle speranze che pervadono il cuore di quando si è ragazzi… Comunque, ero troppo curioso! Così ho iniziato a seguirli per la durata del loro intero pellegrinaggio. Non ci crederete mai, ma durante questi tre giorni questi ragazzi stavano cercando proprio me! Sono

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passati ovunque; dalla Basilica a Santa Maria degli Angeli, Santa Chiara, San Damiano, sono arrivati fino all'eremo delle carceri! Hanno partecipato agli incontri con le suore, hanno cantato, pregato insieme, insomma, mi hanno cercato dappertutto. Sono contento proprio perché, mentre facevano tutto ciò, sperimentavano la gioia dello stare insieme divertendosi; inoltre è sempre bello che qualcuno mi scelga come testimone vivo del mio grande Padre all'interno della mia splendida cittadina. Sono ancora più contento anche perché, alla fine del loro cammino, questi ragazzi sono riusciti a trovarmi! In realtà non proprio dove credevano loro; hanno scoperto che io mi nascondo semplicemente nei loro cuori e, quando mi hanno trovato, il mio Amore, che è quello di Dio, è esploso ed ora divampa, non ha più paura di rimanere rinchiuso. Sono sicuro che loro se lo terranno stretto, lo porteranno come dono prezioso ovunque andranno ed avranno la coscienza di doverlo far crescere e fruttare. Il Signore li accompagnerà sempre. Io, purtroppo, li devo lasciar partire verso la loro città, che, da quel che ho capito, si chiama "Lecco". Però li controllerò, vigile ed attento, da qui, dalla mia città, dal mio tenero girovagare eterno, felicemente invidioso della loro fortunata e fenomenale esperienza.

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INCONTRADO Tutti pazzi per Tettamanzi! "Ti ho scelto per me" è l'emblema, la frase simbolo dello stupendo pomeriggio che abbiamo vissuto noi, 4000 adolescenti della Diocesi di Milano domenica 5 Aprile. "Ti ho scelto per me", sì noi ti abbiamo scelto, abbiamo scelto di seguirti e ascoltarti. Tutto è iniziato nel primo pomeriggio, quando ci siamo dati appuntamento in oratorio. Recuperati mappa di Lecco e i pass, abbiamo raggiunto il luogo della prima testimonianza, il nostro oratorio, dove una madre ci ha illustrato la sua numerosa famiglia, composta da ragazzi e bambini di diverse nazioni. Poi ci siamo diretti alla seconda tappa: l'oratorio di Olate, dove l'incontro era incentrato sul COE e sul concetto di mondialità. I relatori erano quattro giovani ragazzi provenienti da Bangladesh, Cile, Congo e Nuova Guinea. Ma che cos'è la mondialità? La mondialità è l'attenzione ai problemi, alle piaghe sociali del mondo intero; consiste nel cercare di ridurre le enormi disparità fra nord e sud del mondo, paesi ricchi e paesi poveri, ma è anche l'intento di costruire nei paesi sottosviluppati sistemi che agevolino e rendano migliori le condizioni di vita delle popolazioni più povere. Dopo questa testimonianza ci siamo diretti in centro Lecco, alla "Piccola" per la veglia. Ad aspettarci c'erano centinaia di

ragazzi urlanti e impazienti di vedere ed ascoltare il nostro Arcivescovo Dionigi Tettamanzi. Lo abbiamo atteso ansiosi cantando e ballando e quando lo abbiamo visto arrivare abbiamo iniziato a pregare insieme. La Veglia era intercalata con canti e scenette riguardanti la vita di Saulo e la sua conversione, in cui un San Paolo in carne ed ossa ci ha aiutati a riflettere. Accanto al Cardinale che ci incitava a non aver paura di seguire Dio, c’erano dei chierichetti spettacolari (ovviamente di Castello). Al termine il Card. Tettamanzi ci ha donato due segnalibri, uno per noi stessi e uno da regalare ad un nostro amico. Dopo averlo salutato e avergli stretto la mano siamo tornati a casa con il sorriso e la consapevolezza che accanto a noi ci sarà sempre Dio, in qualunque situazione noi ci troveremo. Un grazie va a Claudia, Giovanni e Claudio (i catechisti), agli organizzatori della giornata, al gruppo di ragazzi e ragazze che è venuto e soprattutto al nostro arcivescovo Dionigi Tettamanzi. Una domenica bellissima! Greta e Elisa

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PELLEGRINAGGIO 2009 DEL GRUPPO CATECHESI DI III MEDIA A ROMA Che cosa ci fanno in giro undici ragazze e un accompagnatore alle 6.00 di mattina il 13 aprile, alla fermata del pullman? Non si stanno di certo preparando per la solita gita fuori porta del lunedì di pasquetta, bensì per una meta molto più importante: il consueto Pellegrinaggio a Roma in preparazione alla Professione di Fede! Dopo un viaggio tranquillo insieme agli altri gruppi delle parrocchie del Decanato di Lecco, appena arrivate, abbiamo cominciato subito le visite: la Basilica di San Paolo fuori le mura e quella delle Tre Fontane dove abbiamo partecipato alla Santa Messa. Il secondo giorno, per il nostro gruppo di Castello, è stato molto intenso, abbiamo praticamente girato in lungo e in largo, con la guida e nostro capo gruppo Giacomo (grazie!), per scoprire le bellezze artistiche e religiose della capitale: S. Maria Maggiore, Colosseo, Foro Romano, Piazza del Campidoglio, Altare della Patria, Pantheon, Montecitorio, Palazzo Chigi, Fontana di Trevi, Quirinale e Piazza di Spagna. Dopo la lunghissima scarpinata, ci siamo concessi il lusso della metropolitana per raggiungere il

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Vaticano e visitare la Basilica di San Pietro. Dopo cena abbiamo camminato e gustato un meritato gelato per le vie di Roma by night e finalmente una bella dormita… L'indomani la sveglia è suonata di buon'ora per cercare di accaparrarci un posto in piazza S. Pietro per l'udienza del Pontefice. Quando il Papa ha salutato i pellegrini della Diocesi di Milano c'è stato un grosso boato; ci siamo poi uniti al coretto del gruppo tedesco presente, per cantare "Tanti auguri a te" a Benedetto XVI che festeggiava il suo compleanno. Alla fine abbiamo ripreso il pullman per tornare a Lecco, pronti per raccontare la nostra fantastica esperienza che ci ha permesso di stare insieme per conoscerci meglio e approfondire l'amicizia del nostro gruppo, divertirci e ridere. Questo pellegrinaggio ci ha aiutato a capire che, dopo la Comunione e la Cresima, è importante fare un ulteriore passo in avanti per accrescere la nostra fede, ci ha insegnato a professarla davanti a tutta la comunità per dimostrare il nostro impegno a continuare il nostro cammino di Cristiani verso la luce del Vangelo. Irene N. 3


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Dal 15 giugno al 3 luglio tutti i giorni dalle ore 13,30 alle ore 17,30 Insieme per divertici con giochi, attività, passeggiate, nuotate.... “Nasinsù per contemplare le stelle e poi capire quanto si è importanti. Sì, l’universo è per noi. Nasinsù ma con i piedi per terra e finalmente noi saremo stelle sapremo amare di più”. (In anteprima il ritornello tratto da uno dei canti dell’Oratorio estivo 2009)

spettacolo a chiusura di un anno di catechismo

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la nostra Favola La fine di ogni anno scolastico ha una caratteristica incredibile: arriva sempre in un attimo, e in un attimo ci troviamo a guardarci negli occhi e a chiederci come sia possibile che succeda sempre così… come in una FAVOLA! Forse perché la favola è vedere i nostri bambini crescere, averli aiutati a diventare quello che sono, aver affrontato tutti insieme "avventure meravigliose"… forse perché il percorso scolastico di ogni singolo bambino è proprio un'avventura meravigliosa. Tra guai, risate, capitomboli, traguardi raggiunti, sgridate, coccole e lacrime, ogni anno scolastico finisce e racchiude in se tanta gioia e un pizzico di malinconia… proprio come in una favola; la gioia di raccogliere i frutti ormai maturi di tanto lavoro e la malinconia di dover lasciar spiccare il volo con amore a chi, anche quest'anno, ci saluterà per continuare la sua avventura… ma, ormai, senza di noi. Ooooohhh, quante cose abbiamo fatto anche quest'anno (chi ci ha seguito lo sa!) e quanto abbiamo imparato; siamo riusciti persino a

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visitare una "cappella degli Scrovegni" tutta per noi e poi laboratori, attività, creta, gesso, terra, pitture… ormai siamo diventati dei veri artisti e abbiamo imparato che ogni persona è libera di esprimersi nel modo che preferisce e che è meritevole di rispetto sempre e comunque. Ora, però, ci affacciamo ai mesi più importanti e divertenti per noi: abbiamo allestito una mostra il 24 maggio per esporre le nostre "opere d'arte", il 27 maggio abbiamo fatto la festa di conclusione dell'anno scolastico al Palladium, per mostrarvi il percorso fatto quest'anno alla nostra maniera e poi la gita e il consueto saluto con i grandoni che ci lasceranno (sempre se riusciranno a ricevere il loro diploma però!!!). Intanto cominciano già a frullare nuove idee per il prossimo anno, nuove proposte, cambiamenti, aggiornamenti… d'altra parte la nostra "missione" è proprio questa, cercare di rispondere sempre più e sempre meglio ai bisogni dei bambini; ed è proprio questo che riempie le nostre giornate, che dà colore alla nostra scuola, che dà voce alle nostre canzoni, che dà volti alle nostre storie, energia alle nostre giornate ed amore ai nostri bambini. Come in ogni conclusio-

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ne che si rispetti non si può che ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo; in primo luogo la coordinatrice e il presidente e tutti quelli che ruotano intorno a questa grande "macchina d'amore", ma anche i genitori e tutti i volontari che sono stati incredibilmente disponibili e collaborativi ed infine un GRANDE GRAZIE AI NOSTRI BAMBINI, vero motore di questa macchina che con la loro essenza riescono a motivarci, farci sorridere, emozionare e, a volte, sono proprio loro a farci crescere… GRAZIE E… ALLA PROSSIMA FAVOLA! Lo staff della scuola dell'infanzia Don G.Pozzi


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Pubblichiamo la lettera che ci ha inviato P. Luca Galimberti, il missionario del P.I.M.E. che è stato con noi nell’ottobre scorso, durante le sante Messe in occasione della Giornata missionaria mondiale.

Carissimi amici e amiche, il mio arrivo a Dhaka, la sera di lunedì 3 febbraio scorso, mi ha fatto pensare molto: la vista dall'aereo in atterraggio sulla capitale (14 milioni di abitanti), una distesa di palazzi mai ultimati, in continua crescita e accatastati l'uno sull'altro, le strade a tre corsie per lato ricoperte di auto, camion, bus ammaccati da ogni parte, una folla di persone che cercano di attraversare, taxi-baby, riksha, motocicli, vigili persi nello smog che cercano di districare il tutto e qua e là alcune enormi buche in mezzo alla strada con grossi bastoni che spuntano dal mezzo con appeso un pezzo di stoffa rossa per segnalarne il pericolo, credo, ...tutto ciò mi ha riportato alla concretezza di un mondo incredibile che vive parallelo al nostro e di cui neppure si potrebbe immaginare l'esistenza. Ho pensato a voi, all'Italia e a quella totale inesperienza che tutti abbiamo di luoghi simili a questo, del cui livello di vita anch'io, dopo soli quattro anni di assenza, resto incredulo! Probabilmente, tornando a vivere e a lavorare nel nostro bellissimo paese, avevo addolcito la durezza e il contrasto in cui si è immersi qui. Dalla precarietà all'evidente pericolosità del muoversi, dove ogni nostro standard di vita quotidiana è ancora una conquista da raggiungere; solo per fare qualche esempio: la corrente elettrica che ora c'è e tra un minuto se ne va via, la sommaria pulizia degli ambienti o la preparazione del cibo, l'igiene insufficiente dell'acqua da bere, i trasporti pubblici inesistenti o la malattia di molti ai bordi delle strade... Per fortuna dopo un mese trascorso in Bangladesh, ora, posso già dirvi che sono "curiosamente" contento di esserci. Cammino piano piano tra le numerose persone sempre indaffarate, molte delle quali, evidentemente, poverissime e altre ricche, vicino a bambini sorridenti lungo i marciapiedi, nella "avenue" del Parlamento dove poliziotti con enormi fucili degli anni '50 fanno la guardia. Mi fermo a parlare con gli uni e con gli altri, gustando l'uso delle parole in lingua bengalese e ascoltandone la scorrevolezza e l'intonazione di chi ho conosciuto o trovo per caso,... mangio papaya e riso, sapori lontani per me di anni, che ora riscopro nuovi e delicati. Sono in una fase d'incontri e questo mi piace molto; il sorprendermi è il sentimento che più mi accompagna in questo tempo. Qui di giorno fa già un bel caldo (33°), mentre, per ora, la notte, lasciando aperte porta e finestre, si torna a stare bene… il cielo è tutto un luccichio di stelle e questa sera con gli ultimi canti dei Muezzin dalle 1000 moschee di Dhaka è apparsa l'inizio della luna nuova, una sottilissima lama luminosa rivolta in su e una piccolissima stella vicina, diventati poi il segno della esperienza religiosa di Mohammed (Maometto). Abbiamo iniziato anche qui la quaresima e, curiosamente, più si è poveri e più si è capaci di digiuno: tutti i venerdì i pochi cristiani da mattina a sera non mangiano, partecipando alla Messa, alla Via Crucis e, infine aspettando il tramonto per la cena. Ho ancora un mese di tempo per studiare il bengalese e incontrare nuove situazioni, come la presenza di piccole comunità-famiglia, forme nuove di evangelizzazione nel paese e offro qualche ritiro… Un cosa che ho riscoperto tra questa povertà e in questa capitale-megalopoli dove bisogna saper districarsi per lavorare: ho imparato di nuovo la virtù della tolleranza cioè che: "a nessuno è proibito essere così come può e dove può, che in fondo c'è una ragione per tutti d'essere al mondo". Cosa c'è di meglio e di più rispettoso e in difesa della vita di questo?... La vita è davvero dura e a volte intollerabile se chi ci è davanti non rimane un fratello generoso. Così colgo l'occasione per ringraziare ancora tutti, anche voi che avete voluto condividere una parte del vostro benessere, dei vostri sentimenti, della vostra preghiera pensando anche al mio ritorno in Bangladesh. A ciascuno porgo il mio saluto di bene. vostro p. Luca Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO

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GRUPPI CARITATIVI L’ANGOLO DELLA SOLIDARIETÀ Il gruppo esiste in parrocchia dal febbraio 2004 ed è nato come servizio agli anziani nell'aiuto per le attività legate alla vita di tutti i giorni (spesa, visite mediche , pratiche da sbrigare…) Ogni tre mesi i volontari incontrano le persone anziane che compiono gli anni in quel periodo per un momento di festa insieme presso il centro parrocchiale. Attualmente "L'angolo della solidarietà" funziona anche come punto di riferimento per persone che cercano lavoro. I volontari si incontrano il martedì dalle 9.30 alle 10.30 presso la Buona Stampa. Per eventuali informazioni rivolgersi alla sig.ra Castoldi Evelina (tel. 0341369600)

NON PIU' VITTIME Per una relazione tra uomini e donne libera dalla violenza La tradizionale RACCOLTA DI INDUMENTI USATI del 9 maggio, promossa dalla Caritas ambrosiana, è stata preceduta da un incontro per i responsabili Caritas parrochiali e per gli operatori dei Centri di ascolto sul tema della violenza sulle donne. Il ricavato della raccolta, infatti, aiuterà i progetti sul territorio diocesano a sostegno di donne maltrattate e vittime di violenza. La Bibbia ci istruisce, fin dalle prime battute, che "Dio creò l'uomo a sua immagine"… maschio e femmina li creò (cfr Gen 1,27). È in questa parola del libro della Genesi, in questo atto creativo di Dio che si inscrive la dignità di ogni persona, maschio o femmina. La dignità è spesso calpestata nel mondo, tuttavia lo è in modo particolare per le tante donne del mondo. In tutti i continenti e lungo tutta la storia, il "genere" femminile ha sempre subito discriminazioni, abusi, violenze ed in modo diverso e maggiore da quello maschile, basti pensare allo stupro come ulteriore arma di guerra. Quando si parla di violenza di genere ci si riferisce a tutti quei comportamenti lesivi del-

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l'integrità psico - fisica delle donne, delle adolescenti e delle bambine. Le forme che questa violenza assume sono molteplici: le Nazioni Unite stimano che, nell'arco di una vita, una donna su cinque sarà vittima di stupro; una su tre sarà maltrattata, abusata o costretta a rapporti sessuali contro la propria volontà da parte di un membro della famiglia o di un conoscente; in alcune aree del mondo, inoltre, sopravvivono pratiche come le mutilazioni genitali, la selezione prenatale del feto e l'infanticidio delle bambine. Ogni anno, infine, centinaia di migliaia di donne bambine sono trafficate e ridotte in schiavitù. La violenza di genere, qualunque siano le

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modalità con le quali viene esercitata, ha come presupposto l'attribuzione alla donna di un ruolo subordinato rispetto all'uomo. In alcuni paesi questa sperequazione si traduce nel godimento da parte delle donne di minori diritti; altrove, pur essendo la parità sancita per legge, tradizioni e costumi di stampo patriarcale perpetuano un modello culturale che svilisce le donne e ne prescrive la sottomissione agli uomini, i quali ritengono di poter esercitare su di loro un potere arbitrario. Il rispetto dell'identità femminile e la presa di coscienza della dignità della donna sono


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le condizioni, come afferma anche Giovanni Paolo II nella "Lettera alle donne" del 1995, che permettono il superamento della violenza di genere; per quanto la denuncia della violenza e l'adozione di leggi per il suo contrasto, rappresentino un punto di partenza imprescindibile, un effettivo cambiamento nei rapporti tra uomo e donna è possibile solo attraverso un processo di messa in discussione dei meccanismi di prevaricazione. È un percorso lungo che interroga, sollecita e coinvolge sia le donne che gli uomini. Le donne spesso tollerano la violenza di cui sono fatte oggetto, perché mai messa in discussione all'interno della comunità di cui fanno parte. Molte forme di violenza si trasmettono attraverso usi e consuetudini che fanno rifermento ai concetti di onorabilità e virtù delle quali ci si aspetta che le donne siano portatrici. Opporsi a queste pratiche comporta, in molte situazioni e in vari Paesi, sanzioni molto pesanti che possono arrivare alla morte. Anche la violenza domestica viene spesso considerata un aspetto "normale" delle relazioni tra i generi. In molti Paesi le donne pensano che sia giustificata nel caso in cui mettano in atto comportamenti "sconvenienti", come uscire di casa senza informare il marito o parlare con altri uomini; in alcuni casi anche piccole mancanze, come servire in ritardo i pasti, sono considerate motivi validi per essere picchiate. Quella domestica

è una forma di violenza nei confronti delle donne ancora molto presente nei Paesi occidentali; la consapevolezza che non possa mai essere tollerata è una conquista relativamente recente e molte donne ancora resistono all'idea che possa essere motivo sufficiente per chiedere la separazione dal partner. La violenza domestica, inoltre, assume molteplici forme: se quella fisica è evidente e accertabile, la violenza psicologica (altrettanto grave in termini di danni e conseguenze) non sempre viene pienamente riconosciuta come una modalità disfunzionale di interazione all'interno della coppia. Questi esempi invitano a riflettere sulla complessità dell'intervento di contrasto alla violenza e sui tempi che occorrono perché possa realizzarsi un effettivo cambiamento; accanto a leggi di tutela (legge 66/1996, legge 154/2001) è necessario che ciascuno percepisca la aberrazione insita in questi comportamenti e si faccia promotore di modalità costruttive e rispettose di interazione tra i generi. Per questo motivo gli interventi di contrasto alla violenza sulle donne sono efficaci solo se coinvolgono attivamente anche gli uomini. Contrastare attivamente la violenza e la discriminazione non si traduce solo nel riconoscere alle donne la piena libertà di autodeterminarsi, di rifiutare pratiche degradanti e di denunciare la violenza; consiste anche nell'impegno per l'affermazione dell'equità di genere come

valore che rappresenta un vantaggio spirituale e materiale per tutta l'umanità. È all'interno di questo orizzonte che si colloca l'impegno della Caritas Ambrosiana, consapevole che il riconoscimento della dignità comune tra "maschio e femmina" è via "molto buona" per l'intera umanità. Gli interventi che la Caritas sta portando avanti si situano nel cercare di rimuovere ciò che stravolge il progetto di Dio e la Caritas riconosce, nella violenza di genere, primariamente una violazione della dignità umana e, pertanto, una violazione dei diritti umani. Violenza e discriminazione nei confronti delle donne sono diffusi anche nel nostro territorio. La Caritas Ambrosiana cerca di avere un'attenzione ad ampio spettro per quanto riguarda le situazioni di disagio che coinvolgono le donne, tuttavia ha scelto di intervenire rispetto a due aree: il maltrattamento intrafamiliare e la tratta/prostituzione, attraverso alcuni servizi specifici. La Caritas Ambrosiana, inoltre, invita le comunità parrocchiali ad affrontare il tema della violenza alle donne dentro e fuori la famiglia e, più in generale, nella "relazione di genere", affinché si crei una cultura della parità e del rispetto reciproco che pone le basi per una relazione paritaria, per rapporti di coppia più giusti, che si avvicinano maggiormente al progetto di Dio.. "a sua immagine li creò.. maschio e femmina li creò". Luisa

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"Dal Papa una nuova speranza per noi cristiani di Terra Santa" (Stralci dell'intervista di Luigi Geninazzi a Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode francescano della Terra Santa, pubblicata su Avvenire del 17/5/09) Il cuore di questo viaggio è stato religioso e la visita al Santo Sepolcro ne ha rappresentato il culmine. Ma certamente il Papa non si è mai tirato indietro di fronte alle implicazioni politiche del suo messaggio. Le ha dette appena arrivato in Israele e le ha ribadite alla partenza. E le ha sostenute con forza durante la visita a Betlemme. Ha mostrato un grande coraggio ma per me non è stata una sorpresa. […] Ha detto che il muro è una tragedia parlando ai palestinesi che ne soffrono le conseguenze e ha ripetuto lo stesso concetto davanti al premier israeliano Netanyahu che il muro l'ha voluto... il che ci conferma che Benedetto XVI non è un personaggio accomodante. Il suo garbo e la sua delicatezza non possono essere scambiate per remissività. Quel che ha da dire lo dice con grande chiarezza. E per quanto ho potuto notare questa sua franchezza è stata molto apprezzata, sia da parte palestinese che da parte israeliana. Anche da coloro che non sono d'accordo. Per la visita di Benedetto XVI a Yad Vashem c'erano molte

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aspettative intrecciate a pregiudizi ed a rancori. Insomma il copione era già stato scritto, solo che il Papa non l'ha rispettato. Ha svolto una bellissima riflessione sul nome, in senso biblico. Invece molti s'aspettavano le sue scuse come tedesco, come Capo della Chiesa cattolica e così via. Un clima di pretesa emotiva che ha perso di vista il fatto più importante, e cioè che il Papa in più occasioni,

prima e durante il viaggio in Israele, ha fatto dichiarazioni molto nette contro l'antisemitismo ed il negazionismo. Dopo le prime reazioni però i toni sono cambiati. […] L'affermazione fatta sul Monte Nebo secondo cui "c'è un

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legame inscindibile tra cristianesimo ed ebraismo" non è nuova ma l'averla ripetuta in modo così pubblico e solenne ha un grande significato. Finora il dialogo tra cristiani ed ebrei era una cosa di specialisti, di rabbini e teologi. Con questo viaggio il Papa si è assunto, per così dire, un compito di divulgazione. […] Ha tenuto ben distinto il dialogo con l'ebraismo, che riguarda le nostre radici ed ha un carattere teologico, da quello con il mondo musulmano che ha definito come alleanza di civiltà. Con il discorso pronunciato alla moschea di Amman il Papa ha fatto fare un passo in avanti al dialogo tra cristianesimo ed islam, richiamando il concetto di razionalità della fede religiosa. In Giordania questo discorso è stato capito. Qui a Gerusalemme invece tutto viene politicizzato, come si è visto durante l'incontro interreligioso a Notre Dame durante il quale c'è stato un intervento decisamente fuori luogo da parte di un leader


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islamico. […] Il pellegrinaggio del Papa ha spazzato via le perplessità e i timori che qualcuno aveva manifestato alla vigilia. Benedetto XVI non ha perso occasione per incoraggiarci facendo sentire tutta la sua personale vicinanza. Ha celebrato tre messe solenni che hanno fatto scoprire al grande pubblico d'Israele la realtà della Chiesa locale. Adesso spetta a noi, cristiani di Terra Santa, mettere da parte la tendenza al lamento ed al vittimismo per dare un contributo positivo alla società, costruendo ponti di pace. Il fatto d'essere sommersi da tanti problemi non vuol dire che ci dobbiamo annegare. Il Papa ha avuto parole di grande comprensione per le sofferenze dei cristiani ma al tempo stesso ci ha invitato a rialzare la testa, ci ha ridato speranza. […] Il Santo Padre è una persona molto schiva e riservata ma ha lasciato trapelare in più occasioni la sua grande gioia per gli incontri che ha avuto. Ha una grande libertà interiore, non si è lasciato spaventare dai tanti condizionamenti e dalle difficoltà oggettive della situazione. Standogli vicino ho capito che aveva un grande bisogno interiore di fare questo pellegrinaggio. Lo ha fatto prima di tutto per sé. Ma è riuscito a farlo diventare un segno di grande speranza per tutti.

Il sacerdozio comune del laico nella Chiesa Due sono state le serate su "Laici nella società e nella Chiesa di Lecco. Quale profilo di laico oggi?" organizzate dall'Azione Cattolica e dal decanato di Lecco in preparazione alla visita pastorale del cardinale Dionigi Tettamanzi il prossimo ottobre. A guidare gli incontri al Collegio Volta di Lecco il 21 aprile e il 5 maggio scorsi, è giunta Paola Bignardi, già presidente nazionale di Azione Cattolica fino al 2005.

"Cambiamo stile in parrocchia: la sera proponiamo argomenti che davvero ci coinvolgano, tocchino la nostra vita, tanto da farci uscire dopo una giornata di lavoro". Questa una delle tante provocazioni emerse in questi incontri. Nella prima serata sono stati lanciati alcuni spunti, il secondo appuntamento è stato un fuoco di fila di domande e approfondimenti Una formazione in parrocchia, più legata alla vita concreta, Consigli pastorali con ordini del giorno meno organizzativi ma più di discernimento, laici più coraggiosi nell'intervenire su alcune tematiche dell'oggi, sacerdoti e laici in stretta collaborazione, in una chiesa unitaria e non in perenne confronto o distinzione. "Un contributo dei cattolici alla vita del paese oggi - ha detto tra l'altro Paola Bignardi - deve essere nella direzione di su-

perare le banalità, le ovvietà da cui siamo travolti e puntare ad una formazione ed una spiritualità forte". Requisito fondamentale è quello che la Chiesa attualizzi sempre più lo spirito del Concilio: amare questo mondo, non come scelta acritica, ma come anelito spirituale, come Cristo che ha abbracciato dalla Croce l'intera umanità. Agli incontri hanno alternativamente assicurato la loro presenza, sia il prevosto di Lecco Mons. Franco Cecchin, che ha ringraziato l'Ac invitando le parrocchie a valorizzarla, sia il vicario episcopale don Bruno Molinari. "Non riteniamo il laico - ha detto il vicario concludendo con un proprio intervento le due serate - solo chi si impegna nella pastorale, rischiando quindi di confonderlo con il sacerdote; rilanciamo figure laicali cristiane presenti nel sociale".

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Il III libro del Nuovo Lezionario Ambrosiano è Il mistero della Pentecoste ed è il più esteso, coprendo l'arco di tempo che va dal lunedì dopo Pentecoste al sabato che precede la prima domenica di Avvento. Agli estremi di tale periodo stanno la solennità della SS. Trinità (domenica dopo Pentecoste) e la solennità di Cristo Re dell'Universo (ultima domenica dell'anno liturgico). E' la sezione che comprende quella parte del vecchio tempo ordinario, scandita dalle due feste del Martirio di Giovanni Battista e della Dedicazione del Duomo di Milano. Nel suo significato teologico-spirituale rappresenta l'insieme dei giorni che dall'evento della Pentecoste traggono la loro ragione d'essere. Questo lungo periodo di tempo dopo Pentecoste è dunque diviso in tre parti: Tempo dopo Pentecoste - Tempo dopo il Martirio di Giovanni il Precursore - Tempo dopo la Dedicazione.

Tempo dopo il martirio di Giovanni il Precursore Comprende al massimo un ciclo di 7 domeniche i cui temi mettono in luce l'identità di Giovanni quale ultimo profeta dell'Antica Alleanza, venuto per rendere testimonianza dell'adempimento di Cristo alle promesse di Dio. Viene anche messa in risalto l'azione dello Spirito Santo che suscita la testimonianza e vengono proclamate le parabole del Regno. Nei giorni feriali si leggono i brani del Nuovo Testamento che riguardano la testimonianza resa dagli apostoli e le direttive per le prime comunità cristiane. Questo periodo liturgico si conclude con la festa della Dedicazione. Nel rinnovato calendario ambrosiano si precisa che il Duomo di Milano è la Chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani. Quindi la domenica della Dedicazione è da considerare una solennità di grande importanza per tutte le comunità ambrosiane.

Tempo dopo Pentecoste Comprende un itinerario massimo di 15 domeniche (il numero può variare secondo la data della Pasqua) in cui si ripercorre tutta la storia della salvezza che, avendo avuto origine dalla comunicazione dell'amore trinitario, si è poi manifestato nella storia attraverso la creazione, l'alleanza, fino alle soglie dell'incarnazione. Spinta dal dono dello Spirito Santo, la Chiesa ripercorre così, alla luce del mistero pasquale, le grandi tappe del disegno d'amore di Dio per l'uomo, per riconoscere in ciascuna di esse la progressiva manifestazione dell'amore trinitario. Nei giorni feriali il Lezionario risulta complementare a quello festivo e propone letture tratte dal Pentateuco e dai libri storici del Vecchio Testamento. In questo periodo si celebrano le feste della Santissima Trinità (la prima domenica dopo Pentecoste), del SS. Corpo e Sangue del Signore (il giovedì seguente la domenica della SS. Trinità con la possibilità di ripetere la celebrazione la domenica seguente), del Sacratissimo cuore di Gesù e della Trasfigurazione del Signore.

Durante questi due tempi liturgici nel ciclo feriale si ha la lettura progressiva del vangelo di Luca, indicato dalla tradizione come testo a cui lo stesso sant'Ambrogio faceva riferimento per la sua predicazione.

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Tempo dopo la Dedicazione Comprende un itinerario di 3 domeniche ed è il tempo che conclude l'anno liturgico. Le letture presentano i temi del mandato missionario, dell'universale vocazione dei popoli alla salvezza e della ricapitolazione di tutte le cose nella regalità di Cristo Re dell'universo. Nei giorni feriali si proclamano i Vangeli legati ai temi delle diverse domeniche: il ministero della Parola, la sequela di Gesù e le sue esigenze, Cristo nel suo rapporto col Padre, le parabole della vigile attesa del ritorno del Signore. I Vangeli sono preceduti dalla lettura dell'Apocalisse. In particolare l'annuncio "Verrò presto!", posto a conclusione dell'anno liturgico, è l'approdo cui anela la Chiesa, dopo aver ripercorso attraverso il succedersi dei vari tempi liturgici dell'anno l'intera storia della salvezza e averla rivissuta nelle celebrazioni. N. 3


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C CALENDARIO LITURGICO AMBROSIANO 2009

LUGLIO 2009 01 M 02 G 03 V 04 S 05 D 06 L 07M 08 M 09 G 10 V 11 S 12 D 13 L 14 M 15 M 16 G 17 V 18 S 19 D 20 L 21 M 22 M

Sett. della IV Domenica dopo la Pantecoste Sett. della IV Domenica dopo la Pantecoste S. Tommaso (f) S. Elisabetta del Portogallo (mf) V DOMENICA DOPO PENTECOSTE B Gv 12,35-50 S. Maria Goretti (mf) Sett. della V Domenica dopo Pentecoste Sett. della V Domenica dopo Pentecoste Sett. della V Domenica dopo Pentecoste SS. Agostino Zhao -Rong compagni (mf) Sett. della V Domenica dopo Pentecoste S. Benedetto - patrono d’Europa (f) Gv 15,1-8 VI DOMENICA DOPO PENTECOSTE Mt 11,27-30 S. Enrico (mf) S. Camillo de Lellis (mf) S. Bonaventura (m) B.V. del Monte Carmelo (mf) S. Marcellina (m) Sett. della VII Domenica dopo Pentecoste VII DOMENICA DOPO PENTECOSTE Gv 18,33-17,3 S. Apollinare (mf) S. Lorenzo da Brindisi (mf) S. Maria Maddalena (m)

S. BRIGIDA (f) S. Charbel Makhluf (mf) S. GIACOMO (f) VIII DOMENICA DOPO PENTECOSTE Mc 10,35-45 Sett. della VIII Domenica dopo Pentecoste SS. Nazaro e Celso (m) S. Marta (m) S. Pietro Crisologo (mf) S. Ignazio di Loyola (m)

01 S 02 D 03 L 04 M 05 M 06 G 07 V 08 S 09 D 10 L 11 M 12 M 13 G 14 V 15 S 16 D 17 L 18 M 19 M 20 G 21 V 22 S 23 D

S. Alfonso Maria de’ Liguori IX DOMENICA DOPO PENTECOSTE Mc 8,34-38 S. Pietro Giuliano Eymard (mf) S. Giovanni Maria Vianney (m) Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore (mf) TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE (f) S. Sisto II e compagni (mf); S. Gaetano (mf) S. Domenico (m) X DOMENICA DOPO PENTECOSTE Mt. 21,12-16 S. LORENZO (f) S. Chiara (m) Sett. della X Domenica dopo Pentecoste SS. Ponziano e Ippolito (mf) S. Simpliciano (m) ASSUNZIONE DELLA B.V. MARIA (s) Lc 1,39-56 XI DOMENICA DOPO PENTECOSTE Mt 21,33-46 S. Massimiliano Maria Kolbe (m) Sett. della XI Domenica dopo Pentecoste S. Giovanni Eudes (mf) S. Bernardo (m) S. Pio X (m) B.V. Maria Regina (m) DOMENICA CHE PRECEDE IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL PRECURSORE Mt 10,28-42 S. BARTOLOMEO (f) S. Ludovico (mf); S. Giuseppe Calasanzio (mf) S. Alessandro (mf) S. Monica (m)

AGOSTO 2009

24 L 25 M 26 M 27 G

DELLA

dal 15 al 18 Sett. della II Domenica dopo Pentecoste 19 V SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ (s) Gv 19,31-37 20 S Cuore Immacolato della B. V. Maria (m) 21 D III DOMENICA DOPO PENTECOSTE B Dio e l'uomo Mc 10,1-12 22 L S. Paolino da Nola, vescovo (mf) S. Giovanni Fisher vescovo e Thomas More, martiri (mf) 23 M Settimana della III Domenica dopo Pentecoste 24 M NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA (s) Lc 1,57-66.80 25 G Sett. della III Domenica dopo Pentecoste 26 V Sett. della III Domenica dopo Pentecoste S. Cirillo d'Alessandria, vescovo e martire (mf) 27 S S. Arialdo, diacono e martire (m) 28 D IV DOMENICA DOPO PENTECOSTE B La presenza del male nella storia dell'uomo Mt 22,1-14 29 L SS. PIETRO E PAOLO, APOSTOLI (s) Mt 16,13-19 30 M Sett. della IV Domenica dopo Pentecoste Ss. Protomartiri della Chiesa Romana (mf)

23 G 24 V 25 S 26 D 27 L 28 M 29 M 30 G 31 V

MISTERO

GIUGNO 2009

PENTECOSTE

HIESA

28 V S. Agostino (m) 29 S MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE (f) 30 D I DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE Gv 3,25-36 31 L SS. Abbondio e Felice (mf) Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO

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C MISTERO DELLA PENTECOSTE

HIESA

SETTEMBRE 2009 dall’ 1 al 4 I Settimana dopo il martirio di S. Giovanni il precursore 05 S B. Teresa di Calcutta (mf) 06 D II DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE Gv 5,37-46 07 L B. Eugenia Picco (mf) 08 M NATIVITA’ DELLA B.V.MARIA (f) 09 M S. Pietro Claver (mf) 10 G B. Giovanni Mazzucconi (m) 11 V Sett. II dopo il martirio di S. Giovanni il precursore 12 S Nome della B.V. Maria (m) 13 D III DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE Gv 3,1-13 14 L ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE (f) 15 M B.V. Maria Addolorata (m)

16 M 17 G 18 V 19 S 20 D 21 L 22 M 23 M 24 G 25 V 26 S 27 D 28 L 29 M 30 M

Ss. Cornelio e Cipriano (m) S. Satiro(m) S. Eustorgio (m) S. Gennaro (mf); S. Roberto Bellarmino (mf) IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE Gv 6,41-51 S. MATTEO (f) Ss. Maurizio e comapagni (mf); B.Luigi Monti (mf) S. Pio da Pietrelcina (m) S. Tecla (mf) S. ANATALO e tutti i vescovi milanesi (f) Ss. Cosms e Damiano (mf); S.Venceslao (mf) V DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE Lc 10,25-37 B. Luigi Monza (m) Ss. Arcangeli MICHELE, GABRIELE e RAFFAELE (f) S. Girolamo (m)

C.O.E.: 50 ANNI DI STORIA Cinquant'anni di storia non sono pochi. Nato dall'idea lungimirante di Don Francesco Pedretti, il CENTRO ORIENTAMENTO EDUCATIVO ha iniziato la sua attività nel 1959 in Valsassina, e con il tempo, è diventato Associazione, Fondazione, Comunità, Onlus ed Ong, impegnata in tutti i continenti con progetti di cooperazione allo sviluppo. In questi cinquant'anni non è mai mancata l'attenzione alla persona, la capacità di ascoltare la voce di tutti i popoli, sviluppare occasioni di incontro con altre realtà di volontariato internazionale e con i linguaggi espressivi di tutti i paesi. "Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina", mostre di artisti emergenti, progetti di educazione alla mondialità e alla pace, valorizzazione delle piante medicinali, formazione degli artisti,… sono solo alcuni dei mille e più progetti del COE, iniziative che hanno sempre saputo coinvolgere giovani e adulti di ogni paese del mondo, e tutti nati

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dal coraggio di don Francesco e dalla sua passione per l'uomo e per la Chiesa. Chi l'ha conosciuto, ma anche chi solo l'ha incontrato, potrà confermare questo suo amore per il creato, per la preghiera in ogni momento della giornata, per i rosari detti in macchina o in aero in attesa di incontrare gente e di parlare loro della bellezza del Mondo. I suoi scritti sono, ancora oggi, la testimonianza della sua fede e, allo stesso tempo, uno stimolo per i collaboratori e soci del COE ad agire con passione, mantenendo intatto il carisma di questa grande realtà. In occasione del 50° del COE e del 10° anno dalla scomparsa di don Francesco Pedretti, l'Associazione vuole riscoprire la ricchezza e la sorprendente attualità del patrimonio spirituale, culturale e sociale che egli ci ha trasmesso, per renderne partecipi uomini e donne vicini o appartenenti ad altre culture, "con fiducia e coraggio cerchiamo strade nuove per vivere il nostro impegno e renderlo sempre più condiviso e rispondente alle sfide di oggi". Alcuni momenti particolari segneranno i prossimi mesi. Chi fosse interessato può contattare: p.cattaneo@coeweb.org - www.coeweb.org 0341.996453 Prashanth N. 3


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IBLIOTECA

Il Padre Nostro

Sorella del mio cuore

Commento

Divakaruni Chitra Banerjee

Primo Mazzolari

Un romanzo avvolto come un "sari" attorno alla vita di due bambine che diventano donne perdendosi e ritrovandosi tra le tradizioni dell'India e le contraddizioni della vita. Anju e Sudha secondo le leggi del sangue non sono neanche cugine di primo grado ma sono amiche nel senso più profondo del termine, pronte a fare l'una per l'altra ogni sacrificio nella più grande riservatezza e con disinteressata generosità. Persino le crepe dei muri, nella enorme casa matriarcale in cui vivono, conoscono la natura preziosa della filigrana che da sempre le unisce. Crescono gioiosamente insieme affidate alle cure di tre donne che sono madri, zie, complici e consigliere mentre i padri sono scomparsi poco prima che nascessero. Crescono a Calcutta dove gli uomini sono informatici e ingegneri, viaggiano e si specializzano in America, occupano posizioni di rilievo ma, nella vita privata, continuano ad essere soggiogati ai voleri delle madri. E se per gli uomini decidono le madri, per le ragazze decidono le madri dei maschi e le loro stesse madri. Non ci si può sottrarre alla tradizione, il condizionamento della società è pesantissimo. Così, al di fuori del paradiso perduto della protezione della famiglia, le attendono i segreti del passato e le nebbie del futuro. A cercare di dividerle, ostacoli di ogni genere e persino due continenti distanti e diversissimi.

A 50 anni dalla morte di don Primo, vengono proposte queste pagine estratte dai testi, registrati e trascritti, di alcuni suoi interventi tenuti a Milano nel 1957, in occasione della "grande Missione" alla quale era stato invitato come predicatore dall'allora arcivescovo G.B. Montini, e a Ivrea nel 1958. Appartengono alle ultime predicazioni di Mazzolari e rappresentano una sorta di testamento pubblico, in cui sono contenuti i temi fondamentali della sua "teologia pastorale". Tra questi spiccano quelli del rapporto col Padre, del ritrovamento del Padre, del ritorno alla casa del Padre, del "Padre nostro", da cui il titolo della raccolta. Non meno importanti sono il tema del Vangelo come "parola che non passa", della Verità come conquista di vita, della Chiesa come "casa del Padre". E' stato scritto che Mazzolari non ha ideologie: la sua dottrina è il Vangelo, la sua arma è il Vangelo come vita, preso sul serio e vissuto prima in se stesso. Perciò diventa profeta, un uomo cioè che sa interpretare e denunciare il presente alla luce della Parola di Dio.

IN VACANZA, SCEGLI IL LIBRO Che cosa c'è di meglio, durante le vacanze, che un bel libro per godersi il fresco dell'ombra di una pianta, o sotto l'ombrellone tra un bagno di mare e uno di sole? Le volontarie e i volontari della Biblioteca Parrocchiale di Castello saranno lieti di aiutarvi a scegliere i libri che accompagneranno le vostre ferie estive. Venite a trovarci, fino al 19 luglio, il martedì sera dopo le 21 e la domenica tra le 10 e 12. Ehi! La biblioteca si trova proprio dietro alla chiesa parrocchiale, accanto all'oratorio!

Vi aspettiamo! Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO

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RCHIVIO

UN’OFFICINA FORMATO FAMIGLIA Nella vecchia Lecco secoli di lavorazione del ferro proveniente dalla vicina Valsassina avevano accumulato esperienze, conoscenze e competenze tali da consentire, nel corso dell'800, il salto dall'artigianato all'industria: la città era all'avanguardia in Italia e conosciuta in tutta Europa. Era naturale, pertanto, che chiunque fosse interessato alle costruzioni meccaniche guardasse alla sponda orientale del Lario. E così fece Giovanni Battista Possenti, nato a Treviglio, nel 1847. Dopo aver studiato disegno a Brescia, tra il 1864 e il 1867, giunse a Castello, intorno al 1873, dove trovò casa e lavoro al numero 17 di via Garibaldi, oggi via Mentana, dove, di fronte al soppresso convento degli Zoccolanti, si trovava l'officina meccanica Scacchi. In pochi anni, tra il 1880 e 1881, gli subentrò nell'attività, fondando la ditta che portava il suo nome. Possenti capì che, per rispondere in maniera rapida alle esigenze della clientela, composta da altre imprese industriali e artigianali del territorio, era necessario accentrare all'interno della propria ditta tutte le fasi di realizzazione dei macchinari, dalla progettazione alla costruzione. Per questo motivo, nel 1895, quando la ditta

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dava lavoro a circa 30 operai, fu costruito un forno per la fusione di bronzo e ghisa. Lasciano stupiti la varietà e complessità della produzione che un'officina meccanica era in grado di far uscire dai propri cancelli. La ditta G.B. Possenti costruiva: setifici e macchine per la lavorazione della seta greggia; ruote idrauliche; impianti completi di segherie e torni per la lavorazione del legno; impianti per la fabbricazione delle candele di cera e surrogati; torchi e gramole per paste alimentari, per vinacce e per strutto; macchine per fabbricare reti metalliche in filo di ferro zincato e poi ruote idrauliche, trasmissioni, supporti, cuscinetti, pulegge, volani, ingranaggi fusi, stribbie e barbini di acciaio, fino ad oggetti di uso comune e personale come falciotti e coltelli. La specialità della ditta, però, era la costruzione di macchine per usi salsalimentari, cioè tritacarni ed insaccatrici, sia ad azionamento manuale che motorizzato. Durante la guerra la ditta partecipò allo sforzo bellico nazionale e l'esperienza accumulata nella fabbricazione di componenti per motori fu messa a frutto con la produzione di motori diesel, utilizzati anche quale fonte di forza motrice per gli impianti costruiti, quando una sorgente di N. 3


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ANETTI

energia alternativa non era disponibile. I figli Augusto, Primo, Andrea, Emilio e Giuseppe avevano già cominciato a lavorare in azienda e, nel luglio 1917, la ragione sociale della ditta cambiò, diventando Possenti Gio. Battista e Figli. Giovanni Battista morì il 27 agosto 1917, lasciando la moglie, nove figli ed una ditta ben avviata, ma che ormai stava stretta negli stabili di via Garibaldi. In una Castello ancora tanto verde lo spazio non mancava, soprattutto verso le zone periferiche del Seminario, della Ca' Rossa e della Galandra. Sì, la Galandra era il posto adatto: non troppo lontana dalla stazione ferroviaria, ci passava la nazionale dello Stelvio e proprio sulla strada (oggi via Pasubio), vicino al ponte sul Gerenzone, si affacciava una proprietà, già di Gaetano Colombo, costruttore edile, perfettamente adatta allo scopo. I Possenti l'acquistarono nel 1920 e lì trasferirono la loro attività, abbandonando per sempre il centro di Castello. Matteo

UNO SPORT DI SQUADRA Ho iniziato ad allenare a pallavolo le ragazze della scuola elementare e media a gennaio di quest'anno e ho subito notato tra loro uno spirito di squadra, molto sentito, in particolar modo fra le ragazze più grandi che iniziano a riconoscersi, durante l'allenamento, nel ruolo a loro più indicato in una futura partita. Tra le ragazze più piccole, sicuramente, spicca un forte senso di amicizia e desiderio di imparare uno sport nuovo, dove la solidarietà è fondamentale. Non manca tanta voglia di divertimento e crescita insieme praticando un'attività sportiva. Le mie impressioni sono sicuramente molto positive, non solo verso le due future squadre, ma anche verso gli allenatori. Una volta alla settimana ho avuto modo di seguire degli allenamenti gestiti da allenatori più esperti in modo da mettere in pratica le varie tecniche di allenamento anche al venerdì con le bambine più piccole. Questo metodo penso sia stata la cosa migliore sia, parlando in generale, per riuscire a capire meglio quali fossero gli esercizi più adatti per un allenamento, sia, nel mio caso, per aumentare le conoscenze su una squadra e quindi sugli allenamenti più adatti per bambine della scuola elementare. Tutto questo in un clima di amicizia e solidarietà che, come detto prima, sono elementi fondamentali in uno sport di squadra e non solo. Spero (università permettendo) di poter continuare questa bellissima esperienza anche l'anno prossimo! Isabella

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ARROCCHIALE

BATTESIMI Adamo Giulia di Gioacchino e Perillo Serena Colavita Alessio di Giacomo e Vergani Cinzia Giordano Fuilippo di Pierfrancesco e Tagliabue Veronica Milano Angelica di Gianfranco e Frigerio Nicoletta Rubinacci Camilla di Sergio e D’Angelo Serenella Sala Alessandro di Paolo e Frigerio Barbara Sorito Alessandro di Giovanni e Borghini Manuela Spreafico Filippo di Luca e Cappelletti Laura

MATRIMONI Sangalli Marco e Preziuso Silvia Galli Francesco e Crepaldi Anita Mammino Giorgio e Spreafico Anna Gallucci Lorenzo e Maffeis Marta

FUNERALI Forestan Letizia Radaelli Piergiorgio Bolis Anselmo Padis Luigi Bracchi Giovanni Cairoli Ernesto Gianola Luciano Colombo Anna Teresa Milesi Caolina Bresciani Liliana Ferri Alfredo Oralndi Clelia Galli Giovanni Battista Masoch Teresina Della Ventura Raffaella Bolis Giuseppe

di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni di anni

88 77 74 89 87 81 84 73 92 84 89 96 67 83 89 75

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FFERTE

Alle celebrazioni Quaresima missionaria

€ 3.415,00 € 2.073,00

Prima Comunione e Cresima Terremoto Abruzzo

€ 2.073,00 € 6.320,00

Valsecchi Luigi € 15,00 - Apostolato della Preghiera € 150,00 - NN. per opere parrocchiali € 250,00 - I condomini di ponte Alimasco in memoria di Luisa De Gennaro € 100,00. 28

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S. MESSE FERIALI da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 (Parrocchia)

ore 18.30 (Parrocchia)

Giovedì: ore 8.30 (S. Carlo) Nei mesi di Luglio e Agosto Lunedì - Mercoledì - Venerdì: ore 8.30 (Parrocchia) Martedì - Giovedì - Sabato:

ore 18.30 (Parrocchia)

S. MESSE FESTIVE Sabato

: ore 18.30 (vigiliare)

Domenica : ore

8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

Domenica: ore

Nei mesi di Luglio e Agosto 8.00 - 10.30 - 18.30 Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30 Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

BUONA STAMPA CENTRO DI ASCOLTO

Martedì dalle ore 9.30 alle ore 10.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE

da Lunedì a Venerdì ore 10.00 - 11.00 ore 16.00 - 17.00

I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

Per eventuali occorrenze:

Parroco Don Mario Don Contardo Scuola Materna Abitazione Suore Betlemite

- Tel. e Fax 0341.36.41.38 - Tel. 0341.36.89.21 - Tel. 0341.28.55.57 - Tel. 0341.36.93.37 - Tel. 0341.28.37.24

Indirizzo E-mail: posta@parrocchiadicastello.it Sito Internet: www.parrocchiadicastello.it La redazione Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Prashanth Cattaneo, Francesco D’Alessio, Paolo Longhi, Silvana Manzella, Mariolina Mauri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della Comunità Parrocchiale.


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PARROCCHIA di

CASTELLO sopra Lecco

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Giornale della Comunità Parrocchiale N. 3 - 2009

pag. 1 - Carissimi amici...

PASTORALE FAMILIARE

pag. 2 - Pagine di famiglia pag. 3 - Pellegrinaggio al al Santuario diocesano della Famiglia

VITA PARROCCHIALE

pag. pag. pag. pag. pag.

CHIERICHETTI

pag. 10 - Ritiro Quaresimale pag. 11 - 1 sacco di Cerro!

ORATORIO

pag. 12 - Assisi 2009: in cammino con S. Francesco pag. 13 - Incontrado. Tutti pazzi per Tettamanzi! pag. 14 - Pellegrinaggio 2009 del gruppo di catechesi di III media a Roma pag. 15 - Nasinsù: oratorio estivo 2009

SCUOLA DELL’INFANZIA

pag. 16 - La nostra favola

MONDO

pag. 17 - P. Luca Galimberti dal Bangladesh

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CARITAS

pag. 18 - Gruppi caritativi: l’angolo della solidarietà - Non più vittime

CHIESA

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BIBLIOTECA

pag. 25 - Il Padre Nostro - Commento di Primo Mazzolari - Sorella del mio cuore di Divakaruni Chitra Banerjee - In vacanza scegli il libro

ARCHIVIO

pag. 26 - Un’officina formato famiglia

ZANETTI

pag. 27 - Uno sport di squadra

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EDITORIALE

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2a cop. - Festa Patronale - Festa del Crocifisso

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- Prima Comunione - Cresima - Visita pastorale - Breve storia della parrocchia - Visita Pastolale - Verbale del Consiglio Pastorale - Verso la luce della Parola di Dio - Veglia Pasquale pag. 9 - Gesti di solidarietà

20 21 22 23 24

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Dal Papa una nuova speranza per i cristiani di Terra Santa Il sacerdozio comune del laico nella Chiesa Nuovo lezionario ambrosiano - Il mistero della Pentecoste Calendario liturgico ambrosiano 2009 C.E.O.: 50 anni di storia

ANAGRAFE PARROCCHIALE pag. 28 3a cop. - S. Messe


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