La settimana n 21 del 25 maggio 2014

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I.R.

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIV - N. 21 - Una copia € 1,10 - Domenica 25 maggio 2014 - (Esce il giovedì)

EDITORIALE

Noi, Europei

Direttori Dei settimanali Diocesani Del triveneto

Quattrocento milioni di elettori dei 28 Paesi aderenti all’Unione Europea sono chiamati dal 22 al 25 maggio ad eleggere i propri 751 rappresentanti al Parlamento di Bruxelles. Un appuntamento che giunge, significativamente, a 100 anni dall’inizio di quell’”inutile strage” che fu “Grande” innanzitutto per il dolore e la distruzione che provocò nella quotidianità di milioni di uomini e donne e a 75 dallo scoppio del secondo conflitto mondiale. Due drammi dopo i quali sembrava impossibile che parole quali “pace” e “riconciliazione” potessero ancora risuonare nel Vecchio Continente: eppure la tenacia e la lungimiranza di un gruppo eterogeneo di persone, ispirate dagli stessi ideali, permise di riprendere il dialogo fra coloro che sembravano divisi per sempre dall’odio e dal sospetto. Una realtà che oggi diamo troppo facilmente per scontata, dimenticando la fatica che il raggiungere questo traguardo è costata. Un dato su cui riflettere soprattutto in un momento di crisi come l’attuale in cui pare inarrestabile l’ondata populista degli euroscettici: una situazione favorita dal ritorno impetuoso di nazionalismi alimentati in troppi casi dagli stessi governi, incapaci di farsi portatori di una vera “solidarietà europea” che sappia andare oltre gli interessi particolari. E questo lo vediamo, drammaticamente, nella non-volontà di affrontare insieme il dramma dell’immigrazione con il continuo rimpallo delle responsabilità fra i Governi. Oggi quasi il 70 per cento della legislazione nazionale italiana rappresenta il recepimento di quanto stabilito a Bruxelles. Già questo la dice lunga sull’importanza del gesto che siamo chiamati a compiere domenica 25 maggio tenuto per di più conto che il Trattato di Lisbona ha visto il Parlamento aumentare notevolmente i propri poteri. In queste settimane anche nel nostro Paese i maggiori leader si sono rincorsi nel prendere, con tutti i distinguo del caso, le distanze dall’Unione. Senza interrogarsi, peraltro, sulle reali cause dell’incapacità italiana di influire nei luoghi dove si decide il futuro del Continente: un dato che rimane costante pur (o

BIBLIoTeCA DeL SemInARIo Rovigo - Via Sichirollo, 74 - 1° piano - e-mail: biblioteca@lasettimana.ro.it La Biblioteca del Seminario Vescovile San Pio X di Rovigo è aperta per informazioni bibliografiche nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30. La lettura e la visione del materiale in sede sarà possibile, previo appuntamento, il lunedì dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Contatti Telefono 0425-360648 - Fax 0425-30608

ARCHIVIo DIoCeSAno Rovigo - Via Sichirollo 74 - Piano terra - e-mail: archiviocuria@diocesi.rovigo.it LUNEDì ore 15.00 - 18.00 MERCOLEDì ore 15.00 - 18.00 VENERDì ore 15.00 - 18.00 SABATO (solo su appuntamento telefonico) ore 10.00 - 12.30

Comitato scientifico: Cappato mons. Bruno mazzetti dott. Adriano Romanato prof. Gianpaolo

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proprio per) nel vorticoso susseguirsi di inquilini a Palazzo Chigi. Da mucca da mungere senza ritegno a matrigna disposta solo ad imporre sacrifici ai propri figli, l’Europa è sempre stata vista in chiave essenzialmente economica: l’Euro, quindi, è divenuto agli occhi della gente l’unica causa di quel tunnel in cui si sono infilate le famiglie italiane. La moneta unica doveva rappresentare il compimento di quell’unione politica che doveva trovare nei popoli – e non nell’economia - il proprio riferimento. E questo lo sappiamo bene noi abitanti del Nordest d’Italia. Nel Veneto, in Trentino Alto Adige, in Friuli Venezia Giulia. I nostri uomini e le nostre donne, sia detto senza retorica, sono europei da ben prima che l’Unione divenisse una realtà istituzionalizzata. E questo costituisce una ricchezza che è unica in tutto il continente. Come cattolici siamo chiamati ad un impegno ulteriore di presenza. Per fare in modo che l’Europa non continui a dimenticare, a partire dalla propria legislazione, le proprie radici cristiane e la reale portata dell’eredità religiosa trasmessale dalle generazioni passate. Diceva un politico che “fatta l’Europa, bisogna fare gli europei”. In verità gli europei sono già fatti. Ciascuno di noi lo è. Dobbiamo averne coscienza e prendere a cuore il futuro degli uomini e delle donne del nostro Continente. Il gesto di recarsi alle urne domenica può essere un altro importante passo in questa direzione.

Numerose scuole del Polesine hanno partecipato

Incontro degli studenti con Papa Francesco

La Bibbia in Accademia dei Concordi

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Tradizione e innovazione nella BiBlioTeca del Seminario di rovigo

Una biblioteca storica per il futuro Diocesi di Adria-Rovigo Biblioteca del Seminario Vescovile di Rovigo

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quADeRno numeRo 7

UADERNI della Biblioteca del Seminario

19-05-2014 17:14:14

Enrico Zerbinati

e nella Biblioteca del Seminario

Adriano Mazzetti


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la Settimana

comunità

Vescovi del Triveneto

I settori dell’impegno pastorale nelle diocesi Nomina dei responsabili delle Commissioni Si è aperto con la preghiera di suffragio e nel ricordo grato e commosso del Patriarca emerito di Venezia card. Marco Cè, deceduto ieri sera e per lungo tempo - circa 23 anni - amatissimo presidente della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet), l’incontro dei Vescovi del Nordest che si è svolto la scorsa settimana, come da calendario, presso il Centro pastorale card. Urbani di Zelarino (Venezia). Nel corso della riunione ordinaria della Cet i Vescovi del Triveneto hanno poi provveduto a completare il rinnovo quinquennale degli incarichi interni con la nomi-

na dei singoli Vescovi delegati per ciascun ambito di vita pastorale, come risulta dal prospetto di seguito evidenziato: Commissione Vescovo Delegato eletto Annuncio e Catechesi: Mons. Corrado Pizziolo Liturgia; Mons. Giuseppe Andrich Commissione Presbiterale Regionale; Mons. Andrea Bruno Mazzocato Seminari; Mons. Andrea Bruno Mazzocato Diaconato permanente; Mons. Andrea Bruno Mazzocato Vita Consacrata; Mons. Gianfranco Agostino Gardin

Avviso ai rev.di Sacerdoti

Scadenze Fiscali del 2014

• MODELLO 730: Presentazione al CAF: entro il 3 Giugno 2014; • UNICO Persone Fisiche: Versamento saldo ed eventuale acconto: entro 16 Giugno 2014. Presentazione modello: per via telematica entro 30 Settembre 2014. • UNICO Persone Giuridiche (Parrocchie): Versamento saldo ed eventuale acconto entro 16 Giugno 2014. Presentazione Modello: per via telematica entro 30 Settembre 2014 • Modello 770 (per chi nel 2013 si è avvalso di professionisti ed ha versato ritenuta d’acconto). Presentazione del Modello: per via telematica entro il 31 Luglio 2014 • IRAP versamento: entro 16 Giugno 2014. Presentazione del Modello: per via telematica entro il 30 Settembre 2014 • TASI per prima e seconda casa: versamento acconto entro il 16 Giugno 2014 . L’Ufficio Economato è a Vs. disposizione.

Consulta Aggregazioni Laicali; Mons. Beniamino Pizziol Pastorale della Famiglia; Mons. Giuseppe Zenti Pastorale Giovanile (e Past. Vocazionale); Mons. Giuseppe Pellegrini Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso; Mons. Ivo Muser Pastorale Scolastica (e Insegn. Relig. Catt.) Mons. Adriano Tessarollo Pastorale Sociale e del Lavoro; Mons. Giampaolo Crepaldi Evangelizzazione dei popoli; Mons. Giuseppe Pellegrini Delegazione Caritas Regionale; Mons. Carlo Roberto Maria Redaelli Pastorale della Salute; Mons. Corrado Pizziolo Pastorale dei Migranti; Mons. Luigi Bressan Comunicazioni Sociali; Mons. Luigi Bressan Delega per la Facoltà Teologica del Triveneto, gli Istituti Teologici Regionali, per gli Istituti Superiori di Scienze Religiose e per l’Osservatorio socio-religioso: mons. Eugenio Ravignani Delega per il Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto: mons. Dino De Antoni Delega per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo, Sport e dei Pellegrinaggi: mons. Dino De Antoni

Delega per la Consulta per i beni culturali ecclesiastici: mons. Giampaolo Crepaldi Delega per l'Osservatorio Giuridico Legislativo Veneto: mons. Giampaolo Crepaldi Delega per ''Sovvenire'': mons. Lucio Soravito de Franceschi Delega per la Commissione dei Rettori di Santuari del Triveneto: mons. Dino De Antoni Delega esercizi spirituali (Federazione italiana esercizi spirituali): mons. Beniamino Pizziol Incaricato per gli esorcisti: mons. Giuseppe Zenti I Vescovi hanno, inoltre, deciso di riattivare - dandone un nuovo impulso in chiave triveneta - lo strumento dell’Osservatorio giuridico e legislativo come prezioso supporto per l’azione pastorale in molti e importanti ambiti della vita sociale, culturale ed ecclesiale di queste Regioni. Nel corso della giornata, infine, hanno rivolto un saluto affettuoso e un caloroso ringraziamento a mons. Ezio Memo, presente ai lavori, che ha appena concluso il suo apprezzato servizio come Segretario Aggiunto della Conferenza Episcopale Triveneto.

VI Domenica di Pasqua - A

Il cammino della Chiesa

Atti 8, 5-8.14-17; 1Pietro 3, 15-18; Giovanni 14, 15-21

Si prepara la partenza di Gesù visibile da questo mondo, ma si prepara anche il cammino della comunità cristiana con tre tappe assicurate che si ripeteranno sempre e a cui la Chiesa dovrà riferirsi perché il cammino non sia mai un problema, ma una sfida: la sicurezza, il successo, le difficoltà. Il Vangelo ci dà la sicurezza: “Il Padre vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre... Non vi lascerò orfani... Chi mi ama sarà amato dal Padre mio”. Dio Trinità guida la Chiesa. Appare una nuova figura, quella del Paraclito, un termine greco che evoca il difensore in sede processuale, ma che può essere reso anche come “Consolatore”. Un’altra definizione è quella di “Spirito di verità”, cioè di rivelatore della parola divina. E’ questa la prima delle cinque promesse dello Spirito Santo che costelleranno i discorsi che Gesù sta pronunziando. Il dono dello Spirito, che sostiene nella lotta contro il male e che rivela la volontà divina, è riservato ai credenti e continuerà l’opera di Gesù dopo la sua risurrezione. Le parole di Gesù si sfrangiano in altri temi, alcuni già noti. Si ribadisce il ritorno al Padre, ma anche la costante presenza del Signore accanto ai suoi discepoli. Si esalta l’amore che deve unire Dio, Gesù e i fratelli. Si configura per questa via l’unione mistica tra il credente, Dio Padre e Cristo in un intreccio intenso e in una forma sempre più interiore.

Un bel testo sulla condizione del cristiano. Nella vita di ogni giorno, con i suoi problemi e interrogativi, egli rimane in una vera unione con il Cristo, continua la sua opera, esegue i suoi comandi e reca la testimonianza della salvezza e della verità. Questo amore, continuamente rinnovato è forza per tener testa e lottare contro gli assalti di quello che Giovanni chiama il “mondo”. In questo sforzo incessante, il credente è sostenuto da una nuova e costante presenza di Dio: lo Spirito; quello che Gesù ha ottenuto per gli Apostoli perché compissero la loro opera. Per mezzo suo, il cristiano sente la presenza divina nell’intimo del suo essere. Gli Atti ci presentano subito il successo: “Le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo... E vi fu una grande gioia in quella città... Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo”. La missione apre all’accoglienza di nuove comunità. La parola di Dio si diffonde come un seme. Ed è nella regione centrale della Samaria che il vangelo attecchisce e fiorisce per opera di uno dei sette incaricati per la carità, Filippo. Potenza della testimonianza della carità! Da Gerusalemme giungono intanto in ispezione due apostoli di grande rilievo, Pietro e Giovanni. Essi completano l’opera di Filippo consacrando nello Spirito Santo i battezzati: nei secoli successivi la tradizione ha visto in questo atto

la definizione del sacramento della confermazione. Pietro parla della condotta cristiana di fronte ai persecutori: “Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori... E’ meglio soffrire operando il bene che facendo il male... Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccatori, giusto per gli ingiusti”. La Chiesa, nelle difficoltà, ripropone la vita di Cristo. Certo, scegliere il bene e testimoniare la fede non è facile in un mondo ostile. Ma il cristiano deve conservare la sua serenità di fondo e deve, con coerenza e fermezza, ma anche con dolcezza e rispetto, rendere ragione agli altri della sua speranza, nonostante rifiuti o contestazioni. Il principio da seguire è soffrire operando il bene piuttosto che trionfare attraverso la prevaricazione. A questo atteggiamento ci conduce l’esempio di Cristo, che si è sacrificato per tutti e che Dio ha risuscitato dai morti, rendendolo “vivo nello spirito” per sempre. E’ interessante osservare che siamo in presenza di una specie di professione di fede o di insegnamento catechetico sul centro del mistero cristiano: la morte di Gesù, sorgente di salvezza universale. In poche frasi la visione di un mondo nuovo. La morte e la risurrezione di Cristo sono vittoria sul peccato: il Signore risorto domina l’universo e tutte le forze buone o malefiche che possono esservi riconosciute. d. Dante

domenica 25 maggio 2014

POPOLO DI DIO IN MISSIONE

La parrocchia in un mondo che cambia Dieci anni fa, nel maggio 2004 usciva la Nota CEI: “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”. Molti furono i commenti, le pubblicazioni: “La parrocchia oggi: o cambia o presto morirà... Il mondo è cambiato: cambiamo la pastorale...”. Quando il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, s’infilò concretamente in un tempo e in uno spazio circoscritto, databile e visibile nella storia mondana. Così oggi, quando la Chiesa, corpo di Cristo, nella sua dimensione temporale e spaziale, lungo i secoli e nella vicinanza degli uomini, pur essendo universale, si fa carne, essa pure viene ad abitare in un territorio circoscritto e si lega ad un’epoca precisa: diventa chiesa locale, come il Verbo diventò Gesù di Nazareth. La sua visibilità appare nella comunione con il vescovo diocesano, nel Vangelo proclamato, nell’Eucaristia celebrata. La chiesa locale, incarnata nel tempo e nello spazio – le due dimensioni essenziali dell’incarnazione e della visibilità terrena – si struttura così secondo la logica culturale dell’epoca in cui si stabilisce. Si organizza alla maniera umana, perché ne sposa la forma visibile e temporale. Papa Francesco scrive (EG 222-223) che “emerge un primo principio per progredire nella costruzione di un popolo: il tempo è superiore allo spazio... Questo principio permette di lavorare a lunga scadenza, senza l’ossessione dei risultati immediati... Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi (unità pastorali?)”. Molte analisi sono state fatte sulla parrocchia da cui derivano conclusioni evidenti e condivise anche dal documento CEI: I compiti della parrocchia: legittimi nel passato, inadeguati oggi. La parrocchia non è più punto di riferimento religioso unico e abituale per la gente del territorio; continua a offrire quasi soltanto servizi religiosi “sacramentali” per quelli che dimostrano di essere “brave persone”; è luogo di riferimento per una vita cristiana che nel passato nasceva e si sviluppava in famiglia e sul lavoro. La parrocchia rischia il collasso, causato dalla scarsità dei preti e dalla loro sempre più avanzata età, di non adempiere i suoi compiti istituzionali: si pesa l’importanza della parrocchia in base al numero degli abitanti, ma questo avvalla un equivoco, cioè, la convinzione che quegli abitanti siano automaticamente cristiani, mentre sono solo ipotetici destinatari dell’azione ecclesiale.

La parrocchia rifugio sicuro per coltivare rapporti ravvicinati e rassicuranti, nel senso che l’appartenenza di molti non è motivata primariamente dalla fede in Cristo, ma da un rapporto di vicinanza affettiva al parroco, animatori, gruppi, iniziative. La parrocchia tarda a diventare figura di chiesa ministeriale in cui ognuno ha il suo carisma da esprimere e il suo servizio da svolgere: molti preti sono stati formati per essere “pastori” unici e indiscussi, gli organi di partecipazione laicale sono puramente “consultivi”, la parrocchia rimane la casa del parroco, i cambiamenti sono ritardati dall’abitudine che il permanere in servizio fino a tarda età di molti preti e laici fatalmente porta con sé. La parrocchia della tradizione e dell’immaginario collettivo offre occasioni, apre le porte a tutti nella solidarietà, cura i bambini al posto dei genitori, esibisce tradizioni che sollecitano la partecipazione in momenti particolari (Natale, Pasqua, i Morti... funerali, matrimoni) con intensa carica emotiva... Ma la gente viene, morde e fugge. Conserva nell’immaginario collettivo la tradizione, l’infanzia, il bisogno di sacro, il campanile, l’oratorio, le recite natalizie, la premura, i ricordi; il luogo in cui abbiamo vissuto con emozione la Prima Comunione, i primi calci al pallone, la funzione di chierichetti... e tutto ciò rimarrà molto marginale e nostalgico nelle scelte dell’età adulta, quando “manca il tempo” per viverle ancora (o la fede non è sufficientemente adulta per viverle?). L’esigenza di una “nuova” parrocchia. Ci siamo affezionati così tanto alla nostra gente e al tempo passato in questo luogo, divenuto anche casa nostra, che abbiamo lasciato in ombra il Figlio di Dio da amare, annunciare, proporre. La parrocchia ha fatto molti discepoli del parroco, ma che ne è stato del nostro compito di incarnare in questo spazio di tempo e di territorio la presenza del Signore risorto? La parrocchia divaga, sfavilla, riempie calendari e bollettini, ma stenta ad evangelizzare e a convertire. La sterilità catecumenale, la contrazione delle vocazioni sono la spia di una pastorale inadeguata. d. Dante Bellinati

sostieni

e

diffondi


la Settimana 3

attualità

domenica 25 maggio 2014

Martedì 20 Maggio 2014 - Assemblea dei Vescovi

“Chi ha possibilità con coraggio torni a investire”

Verona - Centro Carraro

XV Congresso Nazionale del CTG

E’ Congresso città e in provinper il Centro Tucia per la messa ristico Giovaniin pratica delle Centro Turistico Giovanile le, una delle più metodologie di Migranti, monsofferti, il tessuto antiche e prestianimazione e codo del lavoro, famisociale mantiene giose associazionoscenza del terglia: sono i tre “luo-Per motivi logistici e organizzativi, è necessario che tutti una propria stabi- ni nazionali di ritorio che il Ctg coloro che intendono partecipare al’intera fase ghi”, indicati ieri congressuale o a parte di essa, provvedano alla relativa lità”. “Essa genera turismo sociale ha ormai da anni sera da Papa Franquel ‘capitale uma- e giovanile, fonpre-iscrizione presso la segreteria. nel suo bagaglio cesco aprendo i lano’ senza il quale data nel 1949 da di competenze e e visite guidate in programma si effettueranno vori dell’assembleaLe escursioni non solo non vi è Carlo Carretto, capacità se viene raggiunto il numero minimo di iscrizioni. generale dei vescovi possibilità di benes- allora presidente Ugualmenitaliani in Vaticano,Aggiornamenti, modalità, quote di partecipazione, richieste sere, ma – prima an- della Gioventù di te non potranno di servizi (pernottamenti, pasti, navette, ecc), schede di che questa mattinaiscrizione e altre notizie sono disponibili sul sito nazionale cora – di società e di Azione Cattolica. essere assenti i il presidente della futuro”, ha aggiunwww.ctg.it L’ a p p u n t a e sugCei cardinale Anto, “costituendo un mento è per il 30 …per noi è sempre CTG riferimenti gerimenti in mePer ulteriori ed eventuali informazioni e/o gelo Bagnasco ha riincalcolabile fattore di maggio presso rito alla recente richieste sono disponibili: preso nel suo interdi risparmio per il Centro Carraro, proposta govervento nell’aula del lo Stato; ma, ancor nella storica cornativa di riforma Segreteria Generale Sinodo. Temi tutti prima e più ancora, nice di Verona, del Terzo Settore, c/o Presidenza Nazionale CTG “sensibili”, sui quali in essa ognuno ri- dove le assisi naVia della Pigna, 13/A - 00186 Roma considerato che il il Papa aveva partitrova valori, fiducia zionali dell’assowww.ctg.it Ctg è pienamente ctg@ctg.it colarmente insistito, esortando l’episcopa- e coraggio per portare la vita”. Quindi la ciazione si ritroparte di questo tel. 06 679 5077 politica ha il dovere di sostenerla, rendento italiano a un coraggioso coinvolgimento, vano per la prima importante seg338 526 3492 pena il rischio di divenire “irrilevanti”. E la done “meno gravosa la formazione” e non volta in questa mento. Esso è infax 06 679 5078 (fino al 30.5) risposta del cardinale è stata all’altezza di va “messa sotto scacco da una cultura insi- q u i n d i c e s i m a fatti iscritto come questo invito. Parlando dei migranti, ha stente Segreteria Operativa localee monocorde, che pretende di ‘ridefi- edizione. Finora Associazione di subito notato che “sottoc/oi nostri sguardi si CTG nire’ il volto stesso dell’amare favorendone il Congresso, a Comitato Provinciale Verona Promozione SoVia Santache Maria in Chiavicaa7 – 37121 Verona col rischio di “sciogliere la perconsuma l’esodo di popoli guardano la fragilità”, dire il vero, non ciale nel Registro info@ctgverona.it noi come alla terra promessa: pur di giun- sona dentro a rapporti liquidi e insicuri”. si era mai tenudel Ministero del tel. 045 800 4592 gervi, non esitano a mettersi nelle mani di Scuola ed educazione, no al gioco to nemmeno in Lavoro e delle mercanti di morte. A fronte didurante quanto sta d’azzardo. Verso la conclusione del suo in- Veneto, una terra il congresso: Politiche Sociali, accadendo - sciagure e drammi rispetto ai tervento, il cardinale ha poi toccato i temi che negli ultimi 338 526 3492 e gli è attribuito quali nessuno può rimanere indifferente - della scuola, richiamando il grande incon- come si è conferil titolo di Ente La presente vale anni Sede Ricettiva e Congressuale non basta l’indignazione occasionale. La tro con il Papa del 10 maggio in piazza SanCONGRESSUALI INVITO AI LAVORI mata molto fertile Nazionale con CENTRO CARRARO nostra gente - ha proseguito - lo sa e rispon- Pietro e il servizio al Paese svolto dalla collegati. e agli EVENTI per la crescita e la Finalità Assistenlungadige Attiraglio 45, 37124 Verona de con la generosità del cuore”. Ha voluto scuola cattolica che – ha notato - dovrebbe presenza associatel. 045 915 877 ziali con provanche offrire un pubblico riconoscimento fax 045 830 1929essere “giustamente riconosciuta e sostetiva, soprattutto del Verona Centro Carraro vedimento alle strutture caritative qualiinfo@centrocarraro.it parrocchie, nuta”. Sul gioco d’azzardo ha poi afferma- nella provincia Ministero dell’InCaritas, Migrantes, associazioni che offro- to che esso “guarda specialmente al mondo scaligera. 30 MAGGIO 2 GIUGNO 2014 terno. Non sono Una no “un’accoglienza semplice e cordiale, fat- giovanile come a un pascolo succulento” e presenza che si è peraltro gli unici ta di gesti concreti”, una testimonianza che “consuma molto di più di quanto porti alle tradotta però non riconoscimenti, da sola supera “le paure ingiustificate” da- casse dello Stato, basti pensare alla disintos- solo in rilevanti dati nu- particolare l’argomento considerato che l’associavanti all’arrivo di migranti. Ha anche avuto sicazione da questa dipendenza”. Ha volu- merici, ma anche in una dello sviluppo qualita- zione ha anche un protoparole quasi di “rimprovero” per l’Europa to poi aggiungere “il danno che ne deriva serie di importanti e si- tivo del turismo sociale, collo di Intesa con il Miche – ha detto – “se vuole presentarsi come da una concezione della vita e dei rapporti gnificative azioni e attivi- in una particolare sessio- nistero dell’Istruzione ed ‘casa comune’, e non un insieme d’interessi sociali in termini di scommessa anziché di tà nel campo della forma- ne che ha ottenuto non è l’unica associazione del dove chi è più forte prevale, non può tirarsi quotidiano, onesto lavoro”. Infine, alcuni zione e pratica turistica, solo il patrocinio della settore turistico formalindietro e guardare infastidita”. pensieri sugli statuti Cei in via di definizio- culturale, ambientale, del Fitus (Federazione Italia- mente riconosciuta come La gente impoverita dalla mancanza ne (se ne parla in assemblea in questi gior- tempo libero e dei beni na del Turismo Sociale), ecclesiale dalla Conferendi lavoro. Quanto al secondo “luogo” indi- ni) e sugli “Orientamenti per l’annuncio e artistici e monumentali. dell’OITS (Organizza- za Episcopale Italiana. cato dal Papa, quello del lavoro, il cardinale la catechesi”, anch’essi all’ordine del giorI delegati e i dirigen- zione Internazionale del I lavori si prefiggono ha notato come “la congiuntura economica no. Da ultimo ha chiesto di accompagnare ti, presenti da ogni parte Turismo Sociale), del Di- anche l’intento di rinnodi questi anni abbia impoverito drammati- con la preghiera l’imminente viaggio del d’Italia, saranno i porta- partimento di Scienze So- vare e rinforzare la squacamente tanta gente, rubandole la dignità Papa “nel suo significativo pellegrinaggio voce di centinaia di Co- ciali ed Economiche della dra dirigente del Centro e rendendola bisognosa anche del pane ad Amman, Betlemme e Gerusalemme”, mitati, Gruppi di base, prestigiosa Università La Turistico Giovanile, riquotidiano”. L’esito è che “nel nostro Pa- carico come è di attese per la delicata situa- Circoli e Case per Ferie, Sapienza di Roma, ma lanciandola con forza in ese sta congelando un’intera generazione zione mediorientale. eletti in maniera demo- anche il contributo diret- un tempo nuovo come è e desertifica la società dai giovani”, ha poi Balcani, Turchia e Nigeria. Nella conti- cratica nelle fasi provin- to di suoi primari espo- quello attuale, carico di notato lanciando un appello “a chi ne ha nuità dei discorsi del cardinale, c’è sempre ciali e regionali in rappre- nenti dalla tribuna del incertezze e - insieme - di la possibilità di tornare a investire con co- stata una carrellata sui temi di più stringen- sentanza di alcune decine convegno. stimolanti sfide rivolte al raggio, accettando di affrontare i rischi di te attualità. Così anche in questa occasione, di migliaia di soci. Da qui sono previsti mondo dei giovani, ma questa stagione, senza attendersi - specie Bagnasco ha parlato di eventi drammatici Si confronteranno anche gli interventi di anche delle famiglie e denel breve tempo - grandi ritorni”. A que- quali le gravi inondazioni nei Balcani, le vit- su un tema accattivante esponenti di altre associa- gli adulti. sto riguardo ha aggiunto “che siano reali, time nella miniera in Turchia, il rapimento come quello indicato nel zioni, di organismi vari e Non si tratterà quindi efficaci e veloci le misure di agevolazione delle studentesse in Nigeria, sottolineando titolo congressuale “Ani- di Enti pubblici presenti solo di rinnovare le cafiscale agli imprenditori disposti a coinvol- poi la persecuzione contro i cristiani, che mare, radicare, incontrare, sia a livello locale che re- riche sociali, ma sopratgersi per creare lavoro”. “continua indisturbata in molte parti del accogliere...per noi è sempre gionale e nazionale. tutto di sterzare verso Famiglia garante della stabilità sociale. mondo”. A questo riguardo ha chiesto che Ctg” e avranno modo di Fino a lunedì 2 giugno programmi innovativi Parole coraggiose, da parte del cardinale, la comunità internazionale “trovi voce for- approfondire le varie te- non mancheranno poi le e prospettive ardite, nel anche sul terzo “luogo” indicato dal Papa, te e metta in campo azioni concrete per esi- matiche che oggi toccano esposizioni delle “buone quadro di un Futuro posquello della famiglia. È nota la posizione gere che si ponga fine a questa vergognosa nel concreto questo set- pratiche”, la valorizza- sibile di cui il Ctg vuole del presidente della Cei: è grazie alla fami- e pervicace inciviltà”. tore. zione di varie eccellenze continuare a essere proglia – ha detto – se “anche in questi anni Luigi Crimella Sarà approfondito in regionali, alcune uscite in tagonista.

XV Congresso Nazionale Animare, radicare,

incontrare, accogliere

Non deludere la speranza e la fiducia dei giovani di Don Vittorio De Stefani E’ il terzo motivo di preghiera per questo mese di maggio. Il tema è immenso e ha già visto scorrere fiumi d’inchiostro per comprendere un pochino questo variegato mon-

do giovanile in logico ed inevitabile contino cambiamento. Ma che cosa sperano, effettivamente, i giovani? Che cosa, vorrei desiderare, come cristiano, che sperassero i giovani? Certamente la società capitalistica-consumistica ne ha fatto, in gran parte, una massa da manovrare nei gusti e negli interessi, pensandoli soprattutto come mercato su cui riversare i prodotti, non raramente, inutili ed anche devastanti. Ha creato pensieri, interessi; ha proposto miraggi e paradisi artificiali che, alla prova dei fatti, si rivelano fonte di delusione e di pauroso impoverimento umano. Potremmo fare elenchi infiniti di occasioni manca-

te, di non educazione ad ideali grandi e significativi, di orientamento verso mete di solitaria riuscita, di sostanziale disattenzione per tutto quello che si riferisce ad un progresso umano globale. E’ più che evidente che questo quadro è quello che emerge di più, quello che riempie certe cronache: siamo certi che non è esclusivo e che non si possono dimenticare tante presenze giovanili che fanno ben sperare. Rimane, comunque, il timore che la società consumistica, creata da noi adulti, mostri di vedere nei giovani soprattutto dei destinatari di certi prodotti. E in questo senso mette in campo tutta una serie di sistemi persuasivi per

omologare e standardizzare gusti e tendenze giovanili funzionali a certo tipo del produrre, dell’offerta commerciale, intesa nel significato più ampio. Che cosa sono indotti a sperare le future generazioni, da questo mondo che noi adulti abbiamo creato? Vi risparmio lunghi elenchi, che tutti possiamo fare, di cose, di prodotti verso cui i giovani sono più o meno inconsciamente spinti. Vorrei che fossero un po’ di più provocati a guardarsi attorno, a prendere atto dei problemi proprio e della società in cui viviamo, che allargassero lo sguardo al mondo più vasto continentale e mondiale, che guardassero in prospettiva i problemi che

il movimento dei popoli, il progresso tumultuoso di paesi fino a ieri in via di sviluppo, che insomma fossero meno provinciali e sempre più cosmopoliti. Sogno dei giovani, che, anche se in numero ancora troppo ridotto, non mancano, che s’impegnassero a costruire un mondo più degno d’essere abitato. Li vorrei sentire esprimere desideri e manifestare impegni per una società economica in cui il capitale, nelle sue varie forme, fosse sempre l’uomo, per tutto l’uomo, per ogni uomo. Li vorrei sentire sognatori d’una società in cui il possessi e l’uso delle risorse economiche fosse equamente ripartito per evitare il triste fenomeno, in spa-

ventosa crescita anche tra noi, dei pochi molto ricchi e ei troppi molto poveri. Lo vorrei costruttori, praticando la necessaria legge dell’amore, d’una società in cui il crescere in umanità sia volontà ed impegno fattivo di tutti. Vorrei vederli sognarsi giovani, che a differenza di troppi aduli assetati di potere, fanno del servizio agli ultimi e agli ideali grandi di piena emancipazione umana per tutti, l’impegno primo della loro volontà, l’anelito insopprimibile del loro animo. Vorrei sognare, in fine, che gli adulti, dessero sempre buon esempio per aiutare i giovani a pensare in grande per un mondo in cui sia belo vivere in pace e fraternità.


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la Settimana

società

Iniziativa del Gruppo Bachelet

Un voto per l’Europa e per il governo del paese

Nei giorni scorsi si è riunita l’assemblea del gruppo politico-culturale “V.Bachelet” di Rovigo che, accanto ad una valutazione sulla situazione del comune di Rovigo che ha portato ad un affollato incontro pubblico, ha discusso delle prossime elezioni europee, preparando un manifesto appello che invita ad andare a votare e a votare per l’Europa e per il governo del Paese. “Il nostro è un gruppo indipendente, orientato al cambiamento, europeista e per costruire. – dice Francesco Milan, presidente del gruppo - Il manifesto che proponiamo rispetta queste convinzioni. Da tempo non sospetto sosteniamo che i moderati, i cattolici devono scegliere, che le politiche di mezzo servono solo a garantire qualche posto ma sono inutili perché l’Italia è cambiata. Può anche non piacere ma le cose stanno così. Oggi un voto responsabile è a favore di chi vuole sistemare le

cose e non sfasciarle. Difronte ai populismi aggressivi e ai nazionalismi di ritorno, bisogna sostenere lo sforzo del governo Renzi”. Sollecitiamo gli elettori a dare un voto positivo a favore di chi lavora per uscire dalle difficoltà, di chi governa e non punta sulla sconfitta del Paese. “Inoltre, le prossime elezioni sono un voto pro o contro l’ideale europeo. – rimarca Andrea Borgato, consigliere comunale e vice presidente del Gruppo - Volutamente parliamo di ideale europeo perché l’Europa che conosciamo è ancora distante da quella che vorremmo. De Gasperi, Adenauer, Schumann ed altri veri statisti, guardavano al futuro, conoscendo il passato. Se il vecchio continente ha vissuto oltre sessanta anni di pace sostanziale, come mai era accaduto in precedenza, lo si deve alla loro lungimiranza”. “Dov’è la lungimiranza di chi oggi vorrebbe gettare

tutto alle ortiche? – continua Borgato - Di chi gioca su una crisi pesantissima che induce al rancore, all’egoismo, alla protesta a volte comprensibile, ma fine a sé stessa ed incapace di guardare avanti oltre il proprio naso?”. “Vorremmo una vera Banca Europea con politiche monetarie unitarie e di crescita; l’intervento deciso contro le speculazioni finanziarie e anche contro quei paesi europei che si comportano da cassaforte degli evasori fiscali; - sintetizza Milan - un disegno economico del continente per essere concorrenti sul mercato mondiale con le peculiarità delle nostre produzioni e dello stile europeo; politiche del lavoro uniformi che consentano di aprire il mercato del lavoro ai giovani ed alle professionalità in ingresso ed in uscita; uniformità delle regole fiscali e del peso fiscale; porte aperte alla cultura, all’istruzione, alla ricerca; misure comuni sulle politiche dell’immigrazione”.

Melara

“Un dono per la vita” Serata di beneficienza

Per venire incontro alle necessità delle associazioni ABE e ABEO a favore dei bambini ammalati nella Sala Verdolini del Comune di Melara, martedì 13 maggio è stata organizzata una serata dal titolo: “Un dono per la vita”. L’iniziativa del Comune di Melara è stata organizzata in collaborazione con le due citate organizzazioni e con l’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova. La serata si è incentrata sulla consegna all’ABE e all’ABEO del ricavato della vendita del libro “La principessa e il drago – Storia di Sara” della scrittrice Mariadele Orioli (Edizioni Parva). Il filo conduttore che ha animato e commosso la serata è stato il ricordo della piccola Sara, attraverso il libro di Mariadele Orioli. Nel suo libro, centrato sul dramma del dolore, la Orioli aveva descritto e raccolto le testimonianze della sofferenza e della morte di una bambina che ha scosso e accomunato tutta la cittadinanza melarese, raccoltasi poi nel pianto per l’ultimo saluto alla piccola Sara, venuta meno nel 2008 (il libro era stato presentato nella serata di Santa Lucia, il 13 dicembre 2008, organizzata dall’Amministrazione Comunale come “Un dono per Sara”). A prendere la parola per

primo è stato il sindaco Francesco Losi che, compiacendosi per l’iniziativa benefica, ha ringraziato il numeroso pubblico presente. Con non poca commozione si è addentrato nel dramma della sofferenza dei bambini ammalati, plaudendo quanti si prodigano per alleviarla. Successivamente è intervenuto Fausto Soffiatti delle Edizioni Parva, ricordando fra l’altro come il libro “La principessa e il drago” sia entrato in quasi tutte le famiglie di Melara. L’autrice Mariadele Orioli si è soffermata tra l’altro sulla figura fortemente simbolica del drago, che anche per Sara rappresentava il male, ma di cui lei non ha avuto paura e che ha combattuto coraggiosamente fino alla fine. Due responsabili del reparto di pediatria dell’ospedale di Pieve di Coriano, la dottoressa Paola Accorsi e l’infermiera professionale Gabriella Gambato hanno ricordato con grande commozione la degenza della piccola Sara e il loro dramma interiore nei mesi dell’accompagnamento di Sara e della sua famiglia verso l’amara conclusione. Era presente anche il professor Schumacher, direttore del reparto Pediatrico di Brescia. Anch’egli, dopo un commovente ricordo di Sara,

ha espresso l’auspicio che da tanto dramma la scienza possa progredire e trovare rimedio al fine di debellare tanta sofferenza. In seguito ha parlato un volontario dell’ABEO mantovana, che si è soffermato a dimostrare quanto le varie pediatrie ospedaliere mettono a disposizione dei bambini ammalati per alleviarne le sofferenze con momenti di svago e ricreazione. L’ultima testimonianza della sofferenza di Sara è stata data dalla Caposala della Pediatria di Pieve di Coriano, Gabriella Gambato, che ha descritto come nella sofferenza i bambini perdono la gioia tipica del loro vivere denunciando la tristezza nell’espressione del volto. A conclusione della commovente serata ai circa 5700 Euro ricavati dalla vendita del libro si sono aggiunti 200 Euro di offerta raccolti dal nostro ex barista Flaviano dai bambini di Bergantino che si apprestano a ricevere la Prima Comunione. Ultimo momento di grande commozione è stato quando il Vicesindaco dott. Paola Davì, dopo aver omaggiato con un mazzo di fiori le signore partecipanti, si è rivolta ad uno dei gemelli di Sara consegnandogli un mazzo di fiori da deporre sulla tomba della sorella. Ildo Testoni

Direttore Direttore responsabile responsabile BRUNO BRUNO CAPPATO CAPPATO DDirezione 74 74 - tel. 0425.34534 irezioneeerreDazione eDazione: :Rovigo, Rovigo,viaviaSichirollo, Sichirollo, - tel. 0425.34534 fax fax 0425.30608 0425.30608- -e-mail: e-mail:lasettimana@lasettimana.ro.it lasettimana@lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it www.lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it - www.lasettimana.ro.it Tipografia : SIT Società Industrie Tipolitografiche srl - Via L. Einaudi n. 2 Tipografia: Think Adv srl - via Levà,32 - 35026 Conselve (Pd) 31030 Dosson di Casier (TV) - Tel. 0422 634161 - E-mail: tipsit@tin.it RegistrazionealalTribunale TribunaledidiRovigo, Rovigo,decreto decretodeldel maggio 1948 Registrazione 2828 maggio 1948 al n.al6n.del6 del registro periodici. registro periodici. Abbonamenti2014: 2012:Annuale Annuale ordinario persemestrale il 2012 EE47,28;semestrale E 47, per l’esteAbbonamenti ordinario E 28; per Amico l’esteroE E100150; Amico 100 - c.c.p. n. 625343074--via SiE 150; - c.c.p. n. E 6253430 - via Sichirollo, 45100 ro chirollo,- N.74ROC - 45100 Rovigo 7848Rovigo - N. ROC 7848 oDiCi iiban ban:: CCoDiCi Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: • Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: IT65H0615512200000000009277 IT65H0615512200000000009277 • Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430 Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430

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UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA

FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI

domenica 25 maggio 2014

Le campane della B. V. del Soccorso

Tornano i rintocchi serali per i caduti della grande guerra

Gino Piva ci tramanda un rincorrersi di campane: “Quando a Rovigo i sona a la Rotonda / segno che San Bortolo gà finio. / Sant’Agostin pistando ghe va drio; / e ‘na volta i sonava a la Comenda… / San Roco, el povarin, no’ ghe n’a voja, / scampana inveze in pressia i Capuccini, / ghe manca a San Francesco dò cantini, / el campanon de Piaza l’è ‘na sveia. / El Domo po’ ‘l se dà de l’importanza, / San Domenico el xe na racoleta, / a la Madona dei Sabioni i speta / el mezogiorno i Morti e i gà pasienza”. Dalla fine di maggio 2013, le campane della Rotonda tacevano per restauri all’imponente campanile del Longhena, il più alto di Rovigo con i suoi 57 metri, più alto dei 50 metri della torre Donà. Terminati i lavori all’esterno, il suono delle campane è stato ripristinato dal gennaio di quest’anno da Kevin Biolcati. Il Sindacato della B. V. del Soccorso ha la fortuna di avere un sacrista esperto di campane. Kevin, 33 anni, di Lama, sa tutto sulle campane: nomi, storia, ditte di fusione, attivazione. Mi racconta che va a fare manutenzione di campane, spingendosi anche fuori provincia per passione. Nel granaio della Rotonda ha trovato e salvato una scatola di “passacorda”, cilindri di vetro di valore storico-etnografico, che servono a far scorrere le corde fra piano e piano, evitando l’usura che si avrebbe strisciando sui mattoni. Assieme all’amico Agnoletto ha catalogato tutte le campane del comune di Rovigo e frazioni, arrampicandosi su per i campanili, registrando nomi, iscrizioni, stemmi, caratteristiche di ogni campana. Intorno alla Rotonda, qualcuno si era lamentato per quei suoni serali che tacevano. Grazie a Kevin, dall’8 aprile, alle ore 19.30, nove rintocchi della campana maggiore Maria Elisabetta, cadenzati a tre a tre, ci ricordano ancora i caduti della grande guerra. Nel silenzio di Piazza XX Settembre si può udire quel triste suono e pensare ai nostri nonni, ai soldati morti in trincea e alle assurdità delle guerre. Alle ore 7 suona l’Ave Maria del mattino; alle 20 l’Ave Maria della sera; alle 12 l’Angelus; alle 8.45 la Messa e un minuto e trenta prima delle 9 il richiamo con la campanella. Nelle festività suonano le tre campane maggiori alle 10.15 e alle 10.28. Kevin mi spiega che l’Ave Maria è quella di Lourdes, che

viene suonata a carillon, cioè tramite percussione delle campane, ma mancano due note tanto da far sembrare stonate le campane. Ne occorrerebbero altre – mi dice - e lo spazio per collocarle ci sarebbe. Se la costruzione della chiesa avvenne in 14 anni, dal 1594 al 1608, la storia del campanile si svolse nell’arco dei secoli, con periodi di interruzione. Si cominciò nel 165556; si riprese nel 1671-72, nel 1675-76, nel 1769-1774, nel 1784. Costruito su disegno di Baldassare Longhena, architetto veneziano, fu innalzato fino al quarto finestrone da Antonio Ban-

derato. Il progetto originario è andato perduto ma ne abbiamo testimonianza in un disegno di Rinaldo Silvestri, datato 15 gennaio 1752, conservato presso la sacrestia del tempio, e in un dettaglio della sola cupola, conservato presso l’Accademia dei Concordi. Nel 1769 la fabbrica del campanile riprese sotto la direzione del capomastro Giacomo Pavanin da Villanova del Ghebbo. Le tre campane della Rotonda vennero pagate con i beni lasciati in eredità da Silvia Naranzi, con testamento 15 agosto 1766. Gettate da Alberto Soletti di Brescia, in ordine di grandezza furono chiamate Maria Elisabetta (fusa il 5 settembre 1768), Maria Silvia, in onore della benefattrice (fusa il 6), Maria Rosa (fusa il 7), e vennero benedette domenica 16 ottobre 1768 dal vescovo Arnaldo Speroni degli Alvarotti. Sabato santo, 10 maggio 1773, alle ore 23, si sciolse il suono delle campane mentre, nella chiesa gremita, il Coro di Musica intonava il “Sancta Maria” delle litanie, e fuori esplodeva una salva di artiglieria. Nel 1784, si continuò a salire sempre per opera del Pavanin, senza allontanarsi dal disegno del Longhena. Una quarta campana, più piccola, fu collocata nel 1889. Soletti, grande artista, in Rovigo fuse sei campane per il Santo di Padova. Un fulmine nel 1896

distrusse la cupola che fu rifatta nel 1898 con la supervisione di Luca Beltrami, seguendo i disegni del Silvestri. Intanto, intemperie e tarli avevano minato il castello di legno delle campane e nel 1899 fu necessario sospendere il suono. Nel 1923 il Consiglio comunale deliberava di ripristinare in ferro il castello delle campane. Il 24 maggio 1924 le campane riprendevano a suonare. Nel 1963 fu installato dalla ditta Meloncelli di Sermide un impianto elettrico con comando ad orologeria per il suono sia a distesa che a martello con carillon. Il campanile della Rotonda, se ricorda quello veneziano della Salute, lo supera in monumentalità e bellezza, esaltata dalla maggiore larghezza, dal basamento a piani inclinati, dall’isolamento, dai giochi cromatici e chiaroscurali dati dal bianco della pietra sullo sfondo rosso del laterizio. Così la cupola di rame a otto spicchi ci richiama quella che doveva essere la cupola della chiesa, abbattuta nel 1604 forse per ragioni di staticità. L’immagine venerata da oltre cinque secoli è chiamata B. Vergine del Soccorso. Una lapide ci ricorda che il tempio ospitò “turbe squallide di contadini” dopo la rotta dell’Adige, dal settembre 1882 al luglio 1883. Anche il campanile fu riparo di disperati: ebrei, come il dottor Guido Consigli, si nascosero fra le spirali delle sue scale, per sfuggire alle retate nazi-fasciste, e circa 400 persone vi trovarono rifugio, il 25 settembre 1944, durante il bombardamento degli alleati su Piazza XX Settembre. Nel 1943 anche a Rovigo furono rimosse molte campane per fabbricare armi. Quelle della Rotonda – kg 3500 di bronzo – furono risparmiate. [Riproduzione riservata] Graziella Andreotti


polesine

domenica 25 maggio 2014

Rovigo

la Settimana 5

3° Incontro Corso per Volontari Ospedalieri

La Rotonda è l’immagine “Farsi dono dà senso alla vita” Relatrice la Dott.ssa Elisabetta Spigolon della storia e della cultura del Polesine

Intervista al nuovo presidente del Sindacato Orazio Cappellari Orazio Cappellari è il nuovo presidente del sindacato del Tempio della Beata Vergine del soccorso di Rovigo detta La Rotonda, la nomina è avvenuta dal sindaco di Rovigo Bruno Piva, con decreto sindacale, a seguito delle dimissioni del presidente Giovanni Boschetti, che ha lasciato l’incarico, per sopraggiunti impegni personali, incompatibili con l’impegno quotidiano che si deve dedicare al Tempio de La Rotonda. Nello stesso momento con altro decreto sindacale è stato nominato Luciano Zanforlin componente dello stesso Sindacato. Il nuovo presidente è persona conosciuta e stimata in città e nel territorio, è dottore agronomo, libero professionista, dirigente d’azienda, nonché giornalista pubblicista, vanta numerose collaborazioni con testate giornalistiche locali, in particolare con Il Gazzettino, La Settimana e Nuova Scintilla, organi rispettivamente della Diocesi di Adria-Rovigo e della Diocesi di Chioggia. E’ componente del Consiglio direttivo dell’Associazione Culturale Minelliana, co-fondatore dell’Ucid rodigina (Unione cristiana imprenditori, dirigenti e professionisti), socio Ucsi – sezione di Rovigo, componente del Consiglio affari economici della Diocesi di Adria-Rovigo, è impegnato nel mondo del volontariato. Il Tempio cittadino de La Rotonda è uno dei luoghi più prestigiosi e ricchi di storia, arte e fede della città di Rovigo, del Polesine e del territorio del Veneto. La chiesa di Santa Maria del Soccorso, meglio conosciuta come La Rotonda, per la sua forma architettonica a pianta ottagonale, fu progettato nel 1594, la prima pietra venne posta il 13 ottobre 1594 fu costruita per accogliere una antica immagine sacra, mariana, che raffigura Maria che accoglie sulle sue ginocchia il Bambino Gesù. L’antica immagine, considerata miracolosa, era molto venerata dai fedeli che la invocavano con il titolo di Santa Maria del Soccorso. In questa nostra intervista abbiamo rivolto alcune domande al nuovo presidente.

D - Con quale disponibilità, con quali sentimenti ha accolto questo importante incarico che ora lo vede nel ruolo di presidente del Tempio cittadino de La Rotonda? R - Con sincero spirito di servizio per la mia Città, per il suo patrimonio storico e artistico, in modo particolare il Tempio La Rotonda si presenta come un luogo straordinario dove da secoli storia arte e fede sono uniti in modo straordinario. D . Presidente, con quali parole possiamo definire il Tempio de La Rotonda? Cosa rappresenta questo luogo per la città e per il territorio? R - Il Tempio de La Rotonda si presenta e si definisce da solo e questo da oltre quattrocento anni di storia. La Città di Rovigo con il Polesine intero vi si identifica. D - La Rotonda si presenta al visitatore come un “ricco” museo di arte e fede, dove sono presenti numerose opere d’arte pittorica, scultura e architettura. Oggi questa bella ed importante realtà di cosa ha bisogno, quali sono le urgenze, le necessità alle quali lei intende far fronte? R - Non dobbiamo nasconderci, il Tempio de La Rotonda ha bisogno di “cure” e attenzioni particolari in virtù della sua vetustà, a partire dalle ordinarie manutenzioni sull’edificio e sugli impianti di servizio. Riguardo poi ai progetti futuri credo che oggi sia necessario attivare il lancio d’immagine in “rete” con tutte le strutture dedicate a partire dal web con un sistema coordinato. D - Il Tempio cittadino de La Rotonda è anzitutto una chiesa mariana, luogo di preghiera e di celebrazioni liturgiche, in futuro questo importante aspetto che ruolo avrà? R - Nel futuro il Tempio de La Rotonda continue-

rà a svolgere il ruolo che le è proprio, cioè luogo di preghiera e di celebrazioni liturgiche e mariane in quanto si tratta di una chiesa che conserva un aspetto tutto particolare, luogo sacro di devozione mariana, peraltro la devozione alla Madonna è qui particolarmente vivo. D - La Rotonda è considerata dalla città e dal territorio come luogo di cultura, di incontri, sede di numerosi concerti, pensando al futuro come sarà mantenuto questo ruolo così importante? R - Anche riguardo a questo importante aspetto La Rotonda continuerà ad essere luogo di arte e di cultura, come è avvenuto fino ad oggi, avendo sempre una particolare attenzione alla sacralità del luogo. D - Il fatto che il Tempio Cittadino de La Rotonda sia di proprietà del Comune di Rovigo cosa comporta? Quali sono i vantaggi o svantaggi? R - Il Tempio de La Rotonda è un caso di giurisdizione complessa. La sua “tenuta”, però, è acclarata da oltre quattrocento anni di storia. Nessun problema. D - Tra le varie opere d’arte che possiamo ammirare in Rotonda quale dipinto, quale opera le sta più a cuore? R - Mi trovo in imbarazzo. Direi tutte. D - Quali parole sente di rivolgere alla città di Rovigo e al suo territorio come invito a visitare La Rotonda, a scoprire questo grande patrimonio che il Polesine custodisce? R - La Terra che giace fra Adige e Po custodisce uno scrigno di storia, arte e fede, unico. Da visitare, da conoscere e da amare. Settimio Rigolin

Al terzo incontro del corso per volontari ospedalieri, tenutosi sabato 17 maggio, sul tema “Farsi dono dà senso alla vita”, è intervenuta la dr Tiziana Virgili, presidente della Provincia, che ha anzitutto espresso apprezzamento alla San Vincenzo per l’iniziativa e l’impegno profuso, oltreché nel campo delle povertà estreme, anche nel settore così delicato dell’assistenza al malato ed all’anziano ed ha elogiato i tanti giovani studenti dell’IPC presenti. Circa il tema dell’incontro, ha aggiunto quanto sia importante farsi dono in quanto non soltanto si dà senso alla propria vita ma anche a quella dell’altro se il dono è caratterizzato da gratuità, rispetto, attenzione, accoglienza, ascolto silenzioso. In particolare se il servizio è prestato nei reparti di Geriatria od Oncologia, dove regnano sofferenza, rassegnazione e disperazione, causa una situazione fisica compromessa, è fondamentale dare una mano per sollevare gli assistiti dalle loro paure ed angosce, con poche parole e piccoli gesti che facciano capire che si è vicini a loro, disponibili per loro. È quindi intervenuta la dr Elisabetta Spigolon, coordinatrice didattica del Corso di Laurea Infermieristica dell’Università di Padova, polo di Rovigo, la quale ha trattato il tema facendo leva sulla sua esperienza professionale ed alcune sue pubblicazioni sulla pianificazione dell’assistenza. Nella prima parte ha espresso delle riflessioni sul dono ed i legami sociali (dove le cose hanno un’anima) per cui prima ancora di poter assolvere a funzioni economiche, politiche o amministrative, i soggetti umani devono essere costituiti in persone. E questo avviene nel registro della socialità primaria: famiglia, vicinato, amicizie, volontariato … dove si stringono rapporti interpersonali. È in questi legami infatti che le persone affermano e creano la loro unicità, non nei legami astratti e secondari che rendono gli individui intercambiabili e anonimi. Beninteso che non si ha il minimo dubbio circa le virtù «liberatrici» del mercato e dello Stato di diritto moderno, tuttavia è il caso di osservare che nessuna Società può funzionare sul solo registro della socialità secondaria. L’errore della modernità non è certo quello di mirare all’autonomia degli individui e all’universalismo, è semmai quello di credere che il sistema del dono sia intrinsecamente legato alle società arcaiche, mentre il dono costituisce la trama dei rapporti sociali tra le persone. Si possono distinguere tre casi di dono, diversi per il rapporto tra ciò che circola e il legame: il tipo regalo, ovvero il dono rituale; il caso degli innumerevoli e quotidiani servizi resi a tutti coloro che ci sono cari

e vicini; il dono unilaterale agli sconosciuti (es il volontariato, fatto in nome della solidarietà, la cui ragion d’essere sta nella comune umanità che unisce donatore e donatario). Ci sono anche forme di restituzione del dono: la gratitudine che esso suscita, la riconoscenza, il piacere del dono; c’è anche una restituzione immediata di energia per colui che dona, il quale ne esce ingrandito, una restituzione che si situa completamente al di fuori del rapporto contabile, non c’è valutazione dei pro e dei contro in quanto il dono obbedisce a un moto dell’anima ed è il fondamento di una concezione della società fondata sulla libertà. Nella seconda parte la relatrice ha approfondito i temi della salute, malattia e del prendersi cura. Scontato che il concetto di salute è intrinsecamente soggettivo, tuttavia è fortemente legato a elementi culturali e valoriali e riguarda più dimensioni dell’esperienza umana: la vita di relazione, la vita spirituale, la vita lavorativa

e sociale, la malattia, la disabilità e dipende dalla capacità di soddisfare i propri bisogni, le proprie aspettative e aspirazioni, di vivere bene con sé stessi, con gli altri e con il mondo che ci circonda. La malattia è l’evento che mette in evidenza la nostra fragilità e determina una serie di adattamenti, temporanei o permanenti, necessari a individuare la nuova identità di personamalata. Il concetto di prendersi cura infine assume un significato congruente all’etimo stesso del termine “assistenza”, ad-sistere (stare), “stare accanto” agli assistiti, soddisfacimento di alcuni bisogni fondamentali dell’assistito (considerando ciò che può essere svolto dalle figure preposte all’assistenza). Oltre a dare l’operatore deve saper ricevere, deve cioè essere capace di capire i messaggi che l’altro gli invia. Ciò deve avvenire in un silenzio che non è indifferenza, ma uno spaziotempo di riposo, al riparo dalla minaccia, dalla fretta, dall’ansia di una quotidianità definita dalla malattia, per riflettere e per parlare. La relazione si è conclusa con diversi interventi dei corsisti che hanno permesso alla relatrice di fornire ulteriori indicazioni e puntualizzazioni sul delicato compito da svolgere. Giuseppe Amato

Unitalsi - Sottosezione di Adria

Ricordando Luigi

Con commossa partecipazione venerdì 16 maggio abbiamo accompagnato nella fede alla casa del Padre il nostro fratello e amico Luigi Guariento. In un clima di speranza e di abbandono a Dio abbiamo consegnato la sua vita all’amore misericordioso del Padre. Domandiamo al Signore luce e serenità per la famiglia e per quanti lo hanno amato e desideriamo pensare che lui dal cielo ci aiuterà a sentire con meno durezza la sua assenza fisica. Ciao Luigi, fra le braccia di Dio ora è iniziato il tuo pellegrinaggio eterno. Vanna, Maria Grazia, Paolo - Unitalsi Adria


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la Settimana

polesine

Rovigo - Palazzo Nodari

Le nuove povertà: prospettive e ruolo dei giovani L’assessore Saccardin relatore dell’iniziativa organizzata dai Maestri del Lavoro

“Le nuove povertà, prospettive e ruolo dei giovani”, è stato il tema affrontato nei giorni scorsi, dall’assessore ai Servizi sociali Antonio Saccardin, durante l’incontro organizzato nella sala consiliare di palazzo Nodari, con i ragazzi degli istituti cittadini Enaip e Scuola edile professionale. L’iniziativa rientrava nel progetto scuola-lavoro promosso dalla FederazioneMaestri del Lavoro d’Italia – Consolato provinciale di Rovigo e realizzato in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia di Rovigo e dell’Ufficio scolastico territoriale, con il patrocinio della Regione, della Provincia e del Comune di Rovigo e della Camera di Commercio. Dopo l’inno nazionale cantato da tutti i ragazzi e dagli intervenuti, il sindaco Bruno Piva, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato l’importanza del tema oggetto dell’incontro. “La povertà non ha più il significato di un tempo, ma sta assumendo risvolti anche inquietanti. Voi siete studenti ma soprattutto i cittadini che costruiranno il nostro futuro, per questo ringrazio gli organizzatori che, attraverso questo progetto vi permettono di collegarvi in maniera più concreta alla società che vi circonda”. Prima di entrare nel vivo della mattinata, è stato proiettato un filmato con la storia e l’attività dei Maestri del lavoro, seguito da un’introduzione di Paolo Pizzardo, Console provinciale dei Maestri del Lavoro, il quale ha evidenziato l’occasione di confronto e dialogo su temi di grande attualità, fornita dal progetto scuola-lavoro. “Siamo soddisfatti dell’interesse e della partecipazione riscontrati in queste occasioni, dove sono stati affrontati temi quali sicurezza, prevenzione e futuro. Oggi si parla di povertà e di che cosa si può fare per uscirne. Ringrazio chi ha collaborato e auguro a voi studenti di diventare tutti Maestri del lavoro”. Renzo Padoan, responsabile del progetto ha aggiunto. “Oggi ai giovani è richiesto studio, approfondimento e aggiornamento. Vivete ogni giorno come un nuovo inizio”. La parola è poi passata all’assessore Antonio Saccardin. Di seguito i principali contenuti della sua relazione. “Come assessore ai Servizi Sociali di una città di oltre 52.000 abitanti

mi capita oramai giorno dopo giorno, di incontrare e ascoltare molte persone che stanno vivendo momenti di grande difficoltà economica e sono famiglie, donne, uomini, giovani, anziani: gente di ogni categoria. Quando sentiamo parlare di povertà siamo più spesso portati a pensare a quelle lontane da noi; quelle procurate da guerre, da carestie, da inondazioni, dalle povertà endemiche del terzo e quarto mondo. Ma la povertà ormai è sempre più vicina. Sono tante le persone che ascolto ogni giorno e che vengono da me per cercare aiuto, una parola di speranza o una prospettiva che spesso non c’è. Questa situazione difficile si rasenta il più delle volte con il problema sfratti: mediamente 35-40 all’anno passano dai servizi sociali, ma nella realtà sono molti di più. Moltiplicate queste poche esperienze per i circa 2500 colloqui individuali con oltre 1250 persone diverse e avrete uno spaccato delle difficoltà di tanta gente che forse non si vede, ma che esiste. Pensate che oltre alla realtà che vedo io e che mi supera perché sono molte le persone che hanno contatti con le sole assistenti sociali, c’è tutta una realtà nel territorio fatto di associazioni che io riunisco ogni 1-2 mesi nel “Tavolo per la Marginalità” (oltre 15 Associazioni di Volontariato) che aiutano famiglie, che ospitano in alloggi notturni, che fanno funzionare mense, docce, centri di ascolto, che danno vestiario, cibo. Oltre a questo ci sono le Caritas e le S. Vincenzo parrocchiali (una ventina di realtà che operano anche loro a sostegno delle famiglie). Ebbene nel 2013 sono state seguite da queste realtà non meno di 2500 persone (che sono poi famiglie) nella consegna di cibo e vestiario; oltre 200 sono state ospitate in alloggi temporanei notturni e d’inverno; e circa 100 persone ogni giorno arri-

vano alle mense (dei Frati e Ozanam). Eppure questa realtà a volte non è sempre visibile. Per dignità, per tanti altri motivi le persone povere o in difficoltà non danno mostra di sé. Moltiplicate, adesso, queste esperienze per gli oltre 8000 comuni italiani, da quelli più piccoli alle grande città e avrete uno spaccato della povertà crescente: sono oltre 8 milioni i poveri che vivono una povertà relativa (che non riescono ad assicurarsi quei beni che rappresentano lo standard medio delle persone) secondo i dati Istat, di cui circa 4,5 milioni in povertà assoluta: questi ultimi sono coloro che non riescono a garantirsi neanche i beni essenziali come il cibo. Come avrete capito il centro di tutto è la mancanza di un lavoro, che fa precipitare molte persone in una condizione di povertà materiale, che trascina con se anche una condizione

di difficoltà esistenziale. La risposta più logica del come siamo arrivati a questo punto, ci porterebbe a invocare la crisi economica che dal settembre 2008, partita dall’America ha poi contagiato l’Europa ed oggi sta stringendo in una morsa sempre più stretta non poche nazioni europee tra cui l’Italia e questo è innegabile, ma è altrettanto innegabile che è in crisi un sistema e una modalità di vita che ci ha portato a vivere al di sopra delle nostre possibilità,a volte anche a scapito dei più deboli sia esse nazioni o persone. La crisi quindi è sopratutto una crisi “antropologica”, una parola difficile che parla dei comportamenti dell’uomo che si sta dimenticando degli altri, concentrato com’è a soddisfare se stesso. Questa e la malattia planetaria: l’egoismo che ci fa guardare agli altri con sospetto, presi come siamo a difendere i nostri interessi. Per risolvere questa crisi ognuno deve fare la propria parte e a voi giovani dico: non stancatevi di impegnare le vostre energie per un mondo più giusto e più solidale. Fate la vostra parte a scuola, in famiglia, tra gli amici. Distinguetevi per responsabilità e impegno. Amate l’onestà. Scommettete su ideali grandi e continuate a sognare. Siate umili nelle vostre cose, ma decisi e responsabili. E soprattutto come disse Steve Jobs: conservate lo stupore nei confronti della vita.

domenica 25 maggio 2014

Ricorrenza liturgica della Madonna di Fatima

Solenne 13 maggio

Al Tempio della Rotonda presente l’Abate di Lendinara Solenne celebrazione al cenacolo mariano, martedì 13 maggio nella cornice antica del Tempio della Rotonda, concelebrata da Mons. Girolamo Toffanin, Don Francesco della parrocchia di Stanghella (con i suoi cappati del Cuore di Gesù nel servizio della Santa Messa) e la partecipazione straordinaria di Dom Cristoforo Zielinky e di altri due frati olivetani fra cui il neo diacono Dom Benedetto Toglia del monastero degli Olivetani di Lendinara e di Don Giorgio, sacerdote africano che svolge il suo servizio presso la parrocchia di San Martino. Dal centro della chiesa è partita la processione, con la statua della Madonna di Fatima addobbata di fiori, che si è snodata attorno alla piazza antistante la chiesa, scandita dalla recita corale del Santo Rosario alternata ai canti mariani, un nastro di luci colorate dei flambeaux e sfociata con il canto finale Salve Regina, che ha preparato gli animi all’ascolto della Santa Messa, animata con calore dal coro “ambulante”, presente od ogni cenacolo con canti gioiosi, col sottofondo armonioso del “bastone della pioggia” e le note della chitarra e cadenzati dai battimani dei fedeli. Dopo le letture, l’assemblea avvolta da un silenzio mistico ed attento, ha assorbito con fede l’omelia di Dom Cristoforo, completamente soggiogata dalle parole del monaco: poche, sintetiche, profonde, che sono penetrate nel cuore di tutti. Ci ha invitati a mettere il nostro poco, il quasi niente, a servizio di Cristo perché è proprio quel poco unito agli altri che diventa il tutto, grande, immenso, che muove

ed accomuna gli uomini nel dono di condividere e camminare uniti sulla strada del bene e del perdono. Ci ha spronati a seguire le tre parole che la Madonna pronuncia ad ogni apparizione: pregate, pregate, pregate. Essa ci ha donato il Santo Rosario, l’arma più potente che, se recitata con vera fede e convinzione da tutti i cristiani, è l’unica che può sconfiggere, allontanare e scoraggiare il maligno nel suo intento maggiore di distruggere l’amore, la fede, la pace; quindi preghiamo sempre e dovunque portiamo con fierezza la parola di Gesù ad altre genti, certi che la Madonna ci suggerirà la parole giuste nel momento giusto, sempre pronta a proteggerci sotto il suo manto divino. Nella penombra della chiesa, illuminata solo dalla luce dell’ostensorio sull’altare, simbolo della centralità della fede, raccolti ed attenti, le ginocchia piegate ai piedi di Gesù, assorti in meditazione nell’adorazione dell’Eucaristia, accompagnati da canti sussurrati con dolcezza, pronti a rispondere alle invocazioni pacate di Mons. Girolamo ispirate dallo Spirito Santo, abbiamo accolto nei nostri cuori la benedizione seguendo attenti Gesù che passava fra noi, liberando infine la nostra gioia con il canto “Immacolato cuore di Maria” ed un fragoroso battimani al passaggio della statua della Madonna fra i Banchi gremiti di fedeli composti e felici per questo grande dono della nostra Mamma Celeste. Siamo tornati felici nelle nostre case, portando nel buio della notte la luce di Cristo e di Maria. (M.P.)

‘La Bordeghina’ - Presentato Ventaglio ‘90

Eventi di rilievo culturale

Una casa padronale del 1800 immersa in un’area verde di circa due ettari tra Pontecchio Polesine e Guarda Veneta, è la Bordeghina che ha fatto da cornice a tre iniziative: la presentazione della nota rivista semestrale Ventaglio 90, l’esposizione dell’artista Alberto Cristini ed al mattino, la consueta maratona fotografica. Il padrone di casa il dottor Enrico Maragno ha ringraziato in particolare il direttore di Ventaglio 90, Lino Segantin che con costanza e passione è arrivato alla presentazione del numero 48, un bel traguardo in 25 anni di attività. Il GAV (Gruppo Archeologico Veneto) di cui Maragno è presidente, è nato nel 1988, la rivista è nata nel 1990 però la gestazione è iniziata un anno prima nel 1989, periodo quindi uguale per entrambi nella divulgazione degli aspetti

del territorio. Il direttore Lino Segantin ha introdotto il libro con breve excursus degli argomenti trattati. La prima parte riguarda il Polesine ‘da vedere’, gli aspetti di visitazione ed il primo articolo è dedicato alla Mostra ‘L’ossessione nordica’ a palazzo Roverella aperta fino al 22 giugno, poi il Palazzo della Provincia realizzato all’inizio del ‘900, il museo delle acque a Crespino ed altri. Si passa poi dal Polesine ‘da vedere’ a quello ‘da sapere’ con

temi legati alla tradizione del territorio. La sezione dedicata all’arte parla del noto artista rodigino Alberto Cristini a Singapore, presente in sala. Graziano Zanin presidente del Circolo Culturale Athesis anch’egli presente in sala, è scritto del suo primo clic avvenuto alle elementari e come la passione per la foto si è poi evoluta ed espressa. A fatto seguito l’inaugurazione della mostra “Alberto Cristini 2014” con sculture acquerelli e

ceramiche nel granaio della casa padronale. “Un appuntamento che si rinnova oramai da 5 anni ma anche un’occasione per stare insieme” ha sottolineato il dottor Enrico Maragno. Una mostra di paesaggi a cui sono state associate alcune sculture e ad accogliere il visitatore all’entrata, un quadro figurativo dai toni caldi estivi, poi quadri materici dal titolo: Destino, Partita a scacchi ed altri ancora a catturare lo sguardo dei numerosi spettatori. Un tocco magico è stato dato da Franca Davì che con le note della sua viola ha rapito il pubblico e, sulla musica, Giulia ha letto alcune poesie sempre dell’artista Alberto Cristini. La Bordeghina, ha fatto da perfetta cornice a tre eventi di rilievo tesi a valorizzare la cultura del nostro territorio. Stefania Sgardiolo


la Settimana 7

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domenica 25 maggio 2014

Rovigo - Intervista al dott. Enrico Zerbinati

La Bibbia nelle raccolte librarie dell’Accademia dei Concordi La Bibbia istoriata padovana apre sulla vita quotidiana del trecento

Il testo sacro della Bibbia, che è Parola di Dio, è al centro del grande evento del Festival Biblico che si svolge a Rovigo da venerdì 23 a domenica 25 maggio, ogni momento del Festival ruota attorno all’antico libro dell’Alleanza, incontri, convegni , momenti di spiritualità, di preghiera e di cultura. Tutto questo ci fa comprendere il tema del Festival Biblico che recita: “Le Scritture, Dio e l’uomo si raccontano”. Il Festival Biblico di Rovigo è ufficialmente aperto nella serata di venerdì 23 maggio 2014, all’Accademia dei Concordi di Rovigo con una conferenza della professoressa Mariagrazia Migliorini riguardante la Bibbia istoriata padovana conservata proprio nella Biblioteca Concordiana. Accanto all’Accademia è presente a Rovigo la Bi-

blioteca del Seminario Vescovile, una realtà storica, ricca culturalmente, unica nel suo genere. Per meglio conoscere il rapporto tra queste due realtà culturali e il Festival, abbiamo intervistato il professore Enrico Zerbinati, attuale presidente dell’Accademia, e il professore Adriano Mazzetti, responsabile della Biblioteca del Seminario. Zerbinati, per vari anni è stato insegnante di italiano e latino al Liceo Scientifico “P. Paleocapa” di Rovigo. I suoi studi e le sue pubblicazioni riguardano l’archeologia, l’epigrafia, la topografia storica e il collezionismo archeologico. Ultimamente, con la collaborazione della dott. Michela Marangoni e della prof. Maria Grazia Migliorini, ha curato l’edizione di una antologia del vasto manoscritto intitolato Pe-

regrinazione, zibaldone autobiografico dell’erudito e letterato Baldassare Bonifacio, nel quale l’autore, tra l’altro, racconta i suoi viaggi in Austria, Germania e a Roma. D - Presidente, l’Accademia dei Concordi di Rovigo è da sempre il luogo della cultura più importante della città e del territorio polesano. Questa istituzione come ha accolto la presenza del Festival Biblico nella città di Rovigo? R - L’Accademia dei Concordi ha accolto con vero entusiasmo e con viva disponibilità l’iniziativa del Festival Biblico a Rovigo il 23-24-25 maggio, promosso dall’Ufficio Catechistico della Diocesi di Adria-Rovigo. Non poteva essere altrimenti, perché la Bibbia, oltre a essere il libro

Intervista al dott.Adriano Mazzetti

La Biblioteca del Seminario

Il dottor Adriano Mazzetti, oggi membro del Comitato scientifico della Biblioteca del Seminario, vanta una importante esperienza in questo campo. Per diversi anni ha ricoperto l’ incarico di Direttore della Biblioteca dell’Accademia dei Concordi. Oltre a questo suo impegno nel campo della cultura, Mazzetti è da sempre impegnato nel mondo ecclesiale diocesano, in modo particolare nell’Azione Cattolica. D - La prestigiosa Biblioteca del Seminario costituisce è nella città e nel territorio una rilevante presenza storica e culturale. Questa realtà oggi rinnovata come si colloca nel panorama culturale e bibliotecario della città di Rovigo e nel territorio ? R. La Biblioteca del Seminario, ricca di oltre 130.000 opere, recentemente tornata nel cuore della città, intende muoversi sulla linea della cooperazione e sinergia con le altre Biblioteche polesane, in particolare con la Biblioteca dei Concordi che svolge un servizio fondamentale per Rovigo e la Provincia. La catalogazione delle opere recentemente edite nei settori della religione, filosofia, storia locale e il prestito delle opere stesse direttamente agli utenti o tramite il Servizio Provinciale alla biblioteche polesane testimoniano la dimensione di servizio concreto alle persone, in particolare ai giovani studiosi, che sempre più la Biblioteca intende svolgere. D - La Biblioteca del Seminario come guarda all’evento del Festival Biblico di Rovigo?

R - Si sente direttamente interpellata per la quantità ed il valore delle opere sulla Bibbia presenti nella raccolta. Sono opere giunte alla Biblioteca grazie a donazioni e lasciti di sacerdoti appassionati della cultura e della Bibbia, dal vescovo mons. Arnaldo Speroni a mons. Ramello, da mons. Bonincontro a mons. Manlio Felice Turrini, bibliotecario a metà del Novecento e autore del primo saggio critico sulla Bibbia Istoriata padovana dell’Accademia. D - In che modo la Biblioteca del Seminario si rende partecipe del Festival Biblico? R - La piena adesione ed effettiva partecipazione al Festival Biblico da parte della Biblioteca del Seminario è rappresentata da una rassegna sui libri e le stampe su tema biblico presenti nella raccolta libraria. Si tratta di un lavoro non facile considerate le migliaia di volumi sulla Bibbia che la Biblioteca conserva, svolto da un gruppo di operatori coordinati dal Comitato scientifico con il direttore della Biblioteca don Bruno Cappato. Si è quindi privilegiata, accanto al criterio storico e bibliografico, l’attenzione alle immagini con un sintetico excursus sulle riproduzioni di eventi e figure della Bibbia nei volumi dal Cinquecento al Novecento. Accanto alla Mostra è stato realizzato un numero

speciale dei Quaderni della Biblioteca che presenta saggi che si riferiscono ai temi del Festival Biblico e alle raccolte librarie ed artistiche del Seminario ad opera di Elisabetta Baesso, Maria Grazia Migliorini, Emanuele Stievano, Ida Fuggetta, Marco Maran, Severino Mora e del sottoscritto. D - Il Festival Biblico è l’occasione giusta per la Biblioteca del Seminario per aprire le sue porte e mostrare ai visitatori del Festival tutti i suoi beni storici e culturali? R - Soprattutto costituisce l’occasione per evidenziare la dimensione di servizio verso le persone, i gruppi, le comunità e le istituzioni locali che la Biblioteca intende svolgere. Infatti la Mostra sulla Bibbia nei volumi e nelle stampe della Biblioteca del Seminario, realizzata su adeguati supporti, avrà carattere itinerante e potrà essere ospitata da Parrocchie, Biblioteche, Associazioni locali che intendono proporre al pubblico una riflessione sulla Bibbia e il rapporto lontano e recente della nostra terra con la Sacra Scrittura. Sarà anche un modo per continuare nei prossimi mesi la forte riflessione sulla Bibbia avviata dal Festival.

per eccellenza dei cristiani, costituisce il testo fondamentale e basilare, per credenti e non credenti, della civiltà e della cultura occidentale e non solo occidentale. La letteratura, le arti figurative, la musica, il cinema hanno trovato motivi, stimoli di ispirazione, soggetti nei libri dell’Antico e del Nuovo Testamento.La mia asserzione è talmente scontata che non ha bisogno di essere supportata da analisi esemplificative. Comunque, senza andare lontano, basta ricordare alcuni codici e manoscritti conservati nella Biblioteca dell’Accademia e i quadri delle Pinacoteche dei Concordi e del Seminario riunite a Palazzo Roverella: cito la tavola dipinta del Cristo portacroce di Giovanni Bellini e quella di Davide e Golia dello Scarsellino; le tele con la Flagellazione di Cristo di Palma il Vecchio, Il tributo della moneta di Bernardo Strozzi, Il casto Giuseppe di Giromamo Forabosco, Loth e le figlie di Sebastiano Mazzoni, Cristo e l’adultera di Giulio Carpioni, San Giovanni Battista del Piazzetta, La Natività e La Visitazione di Giovan Battista Pittoni, L’adorazione dei Magi di Felice Cignaroli. E se vogliamo allargare lo sguardo alle chiese della nostra Diocesi, mi limito a menzionare la chiesa parrocchiale del mio paese di Fiesso Umbertiano che, oltre ad avere un meraviglioso soffitto a cassettoni e una Via Crucis di scuola tiepolesca, accoglie una vera e propria pinacoteca: sulle pareti della navata centrale sono esposti quadri di pittori del Seicento ferrarese e bolognese con soggetti ripresi dalla Sacre Scritture. D - Sarà proprio l’Accademia dei Concordi ad aprire le giornate del Festival Biblico presentando la Bibbia istoriata padovana con una conferenza dal titolo “Visibile parlare”. R - L’Accademia aveva il dovere di inaugurare il Festival Biblico, perché custodisce quel monumento dell’arte tardotrecentesca composto dalle miniature della cosiddetta Bibbia istoriata padovana. La prof. Maria Grazia Migliorini, socia della nostra Accademia, a suo tempo ha compilato la tesi di laurea - relatore Gianfranco Folena - sulla Bibbia istoriata padovana. Nella relazione introduttiva al Festival, la prof. Migliorini spiegherà con efficacia e competenza i problemi, le tematiche e l’ambiente artistico padovano che ha prodotto questa Bibbia. Le miniature ritraggono episodi dei libri

della Genesi e di Ruth e sono commentate da didascalie in volgare padovano. Ma, si badi, le scene veterotestamentarie sono rivissute e raffigurate come summa della vita quotidiana e socio-economica di Padova nel tardo periodo della dominazione carrarese (ultimo decennio del Trecento). D - La Bibbia è il libro della Parola di Dio; è un testo antico che da sempre parla allo spirito dell’uomo. Dal suo punto di vista è possibile intravedere un legame tra Parola di Dio, arte, cultura e fede? R - In parte ho già risposto a questa domanda. Ma, se vogliamo approfondire l’argomento, dobbiamo affermare che la Bibbia è la narrazione avvincente e appassionata del dialogo continuo tra Dio e gli uomini. Questo dialogo viene declinato in varie forme: come racconto che sottende o riferisce verità e fatti storici (Libri di Samuele, Libri dei Re, Libri delle Cronache, Libri dei Maccabei); come composizioni poetiche e sapienziali (Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei Cantici, ecc.); come passi profetici che guidano, ammaestrano, illuminano, folgorano, rimproverano, consolano con potenza e autorevolezza l’animo degli uomini (Isaia, Geremia e le sue Lamentazioni, Ezechiele, Daniele, Michea, ecc.); come pagine sublimi di forza rivoluzionaria e, al tempo stesso, di mitezza e misericordia che troviamo nei Vangeli; come alta sapienza pedagogica nelle Lettere degli Apostoli. Per chi crede e ha fede la Parola di Dio aiuta a vivere noi uomini comuni, ma può diventare in individui dotati di intelligenza e capacità, oltre che di fede, fonte di opere letterarie e artistiche mirabili. Pensiamo a Dante, a Michelangelo, a Manzoni, a Thomas Stearns Eliot (1888-1965), il maggior poeta del Novecento, premio Nobel della Letteratura nel 1948. Ma anche personalità non credenti sono state influenzate dalla Parola di Dio quale si manifesta nella Bibbia. Faccio un nome soltanto: Leopardi non si capirebbe appieno senza la lettura di Giobbe, dell’Ecclesiaste, del Vangelo di Giovanni.

D - Nel mondo di oggi, dentro la cultura di oggi la Bibbia che funzione può avere? R - Anche se tutto concorre nella nostra società condizionata da tanti falsi valori (materialismo, arrivismo, consumismo, idolatria del denaro, ecc.) ad allontanare gli uomini dalle esperienze e dagli ideali affermati e difesi nelle pagine della Bibbia, pur tuttavia esse hanno la funzione e il compito di richiamarci a condurre la nostra vita sotto il segno di una moralità illuminata dal Decalogo (Deuteronomio, 5, 1-22), completato e superato dalle parole di Cristo nei Vangeli. Il Cristo con le Beatitudini (Matteo, 5, 1-12; Luca, 6, 20-23) ha impresso una svolta radicale rispetto a tutto ciò che egli chiama il “mondo”. E il Cristo, dopo aver pronunciato il Discorso della montagna e scanditi innovativi e decisamente originali insegnamenti , a buon diritto può dire: «Tutti quelli che son venuti prima di me, sono ladri e assassini» (Giovanni, 10, 8) e «Io sono la via, la verità e la vita» (Giovanni, 14, 6). Non credo che si possa prescindere, soprattutto nella società attuale, dalla riaffermazione di questo messaggio. L’uomo d’oggi ha ancora la necessità di trovare risposte ai suoi interrogativi sulle finalità della vita e sul dramma della sofferenza e della morte; percepisce l’urgenza delle sfide che egli è costretto a sostenere in un mondo globalizzato sempre più complesso; si chiede quale sia il suo ruolo nei confronti del cosmo, della natura, della tecnica; si domanda se l’ambito delle comunicazioni in incessante progresso gli possa giovare o, invece, possa trasformarsi in una torre di Babele innalzata a suo danno, ecc. Ecco, di fronte a un tale aggrovigliato contesto storico, le pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento racchiudono un prezioso ‘giacimento’ di eterna saggezza. A noi non resta che affidarci a un “pensiero” di Blaise Pascal (1623-1662). Il grande pensatore e scienziato francese asseriva: «Così senza la Scrittura, il cui unico oggetto è Gesù Cristo, non conosciamo nulla e non vediamo se non oscurità e confusione nella natura di Dio e nella nostra propria natura». Interviste a cura di Settimio Rigolin


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la Settimana

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domenica 25 maggio 2014

Rovigo - San Domenico

S. Messa per la glorificazione di Sr. Baseggio

Lusia - Concerto di primavera

Nella cornice di “Concerti di Primavera”, sabato sera con inizio alle ore 21.00, nella chiesa parrocchiale dei SS Vito e Modesto vi sarà un concerto vocale – strumentale. Ne saranno protagonisti e il soprano Paola Sen, ben conosciuta per essere del paese ed apprezzata non solo per la sua preparazione, m a pure per la sua bella voce. All’organo vi sarà il m° Carlo Barbierato, che è una dei promotori dell’organizzazione e che è noto e conosciuto non solo a Lusia, ma apprezzato nell’intera Italia.

Arquà Polesine - I quattro … candidati

Venerdì 16 u.s., nella sala della Comunità “G. Sichirollo”, i quattro candidati sindaci di Arquà Polesine, hanno incontrato i componenti i gruppi parrocchiali e paesani, ed hanno presentato loro i rispettivi programmi che si proponevano di realizzare nel caso venissero eletti. E’ stata una idea felice, che ha permesso ai presenti il confronto e il giudizio su programmi e proposte. I quattro candidati primi cittadini hanno potuto discutere le tante idee e proposte messe nei loro programmi. Ci si augura hanno affermato varie persone presenti, che esse possano essere realizzate nei prossimi anni. Arquà Polesine è per certi aspetti un’isola felice con le sue imprese e la sua agricoltura. Gli arquatesi sapranno certamente continuare a realizzare il bene comune.

Villamarzana - “Gatti … avvelenati”

E’ una notizia riportata dalla stampa locale in questi giorni! Sarebbe un giovane ad affermarlo: “… è questa la sesta volta che mi … avvelenano il gatto!” Spiace anche per la morte dei gatti che sono spesso compagni di gioco dei più piccoli ed una affettuosa compagnia per … anziani. Anche i gatti muoiono. Ci sono grossi problemi e altri aspetti della vita, di cui occuparsi e spendere il proprio tempo e denaro.

Polesine - “Mamme creative”

“Mamme creative” è il nome di un nuovo gruppo sorto nell’aprile scorso su Facebook! E’ nato dal cuore e dalla mente di tre nostre donne. La fantasia, l’amore e la necessità fanno nascere solidarietà che sostiene in questo tempo di crisi non solo economica. Esse ritornano sulla strada antica e allargando le mura domestiche si scambiano prodotti, abitini dei bambini consigli e quant’altro aiuta. Una buona sintesi che conservando l’autonomia del nucleo famiiare costruiscono e donano solidarietà. Insomma quanto si faceva un tempo nelle “numerose” nostre famiglie. Ora lo si realizza tra gli aderenti al gruppo, spesso dello stesso condominio, sfruttando quanto la tecnica ha messo a disposizione.

Polesine - Nessun comune

Nessun comune del Polesine ha adottato il “registro delle unioni civili”. E’ la notizia riportata sulla stampa locale in questi giorni. Buon senso ed esperienza di sempre. C’è da augurarsi che Sindaci e Civiche amministrazioni si impegnino a risolvere i problemi delle famiglie, della scarsità di abitazioni popolari, di nuovi posti di lavoro. Non è ne un disonore ne una arretratezza impegnarci per le famiglie – uomo, donna e figli – per i giovani e le ragazze che intendono sposarsi, creando per loro condizioni ottimali per formare nuove famiglie. Così si creano le condizioni per un vivere sereno delle nuove generazioni.

Canaro - Nuova sede per Scout e Caritas

Nei giorni scorsi, S.E mons. Lucio Soravito, nella chiesa parrocchiale di Canaro ha presieduta la concelebrazione dell’Eucaristia con il parroco don Mario Turatti. Dopo il rito l’Assemblea, il Parroco ed il Vescovo si sono portati in corteo in via Vittorio Emanuele, ove vi è stata la benedizione e il taglio del nastro per gli ambienti che saranno la Sede degli Scout e della Caritas parrocchiale. Il Sindaco Nicola Garbellini si è detto onorato che le due realtà della parrocchia abbiano una signorile sistemazione per le loro attività a beneficio dei giovani e dei bisognosi di Canaro.

Castelnovo Bariano - Incendio con … furto!

Ancora una volta le nostre chiese sono nel … mirino dei ladri. Questa volta è l’occasione di Castelnovo Bariano. Una chiesa quella di Castelnovo, voluta progettata e costruita dalla gente Una chiesa ancora in completamento. Nella notte tra giovedì e venerdì u.s., ladri, ben attrezzai hanno preso di mira l’edificio ed hanno applicato fuoco alla porta della sacrestia. Hanno alleggerito la cassella delle offerte … e il resto l’ha fatto il fuoco. Domenica 18 le celebrazioni sono state fatte nel teatro comunale. La chiesa sarà ben presto rimessa in ordine. Ma nel cuore dei cittadini di Castelnovo resterà per un poco di tempo l’offesa nel loro cuore.

Nella vita di quelle persone che consegnò il suo scritto a Don Pietro hanno scelto di aderire totalmente Bonifacio, sacerdote di Rovigo, il a Dio e di lasciarsi guidare da Lui quale ha lasciato, in proposito, a sua vi sono infiniti episodi di uomini volta una preziosa testimonianza e donne sofferenti che chiedono la scritta: egli dice di avere consegnaloro intercessione presso Dio. Circa to la lettera a suor Baseggio mentre la Serva di Dio suor questa “si trovava in Giovedì 29 Maggio un estasi grandissima M. Felicita Baseggio, che già in vita gode- 2014 nella Chiesa di San e Dio Signore le dice va fama di santità, ci Domenico in Rovigo alle di chi era la lettera e sono giunte numero- ore 18,30 sarà celebrata una cosa conteneva ed essa sissime attestazioni S. Messa per chiedere alla fece una preghiera al di grazie e miracoli SS. Trinità la glorificazio- Signore per la suddetottenuti per mezzo ne della Serva di Dio Suor ta religiosa nello stesso delle sue preghiere. Maria Felicita Baseggio. istante dell’estase.” In una lettera, datata C’è poi un altro Padova 18 Agosto 1818, suor Maria scritto lasciato da Don Andrea ProFortunata, della antica famiglia ro- sdocimi, parroco di Grignano e didigina dei Casalini, già consorella rettore spirituale della Baseggio, il della Baseggio in Rovigo, racconta quale afferma di avere interpellato la di averle scritto di pregare per suor suora, “quasi scherzando”, per sapere Maria Regina Zanoli: la religiosa come fosse andata l’operazione. Suor doveva subire un secondo delicato M. Felicita gli rispose che invece di intervento al cervello. Suor Casalini lunedì, giorno stabilito, l’operazione

Grignano - Auditorium San Rocco

“La Preara” di Lubiara chiude i “Concerti di Primavera”

Ultimo appuntamento con i concerti di primavera all’auditorium S.Rocco di Grignano Polesine, sabato 24 maggio prossimo, ore 21. La Rassegna, promossa da ormai 14 anni dal coro “Monte Pasubio Rovigo Banca”, diretto da Pierangelo Tempesta, si concluderà con l’intervento del coro alpino “La Preara” di Lubiara, Caprino Veronese, diretto da Raffaele Nicolis. Sorto nel 1979 per iniziativa di alcuni appassionati di canti di montagna, sostenuti dal locale Gruppo Alpino, il coro veronese assai presto, dopo l’iniziale percorso di canti alpini, ha impresso un orientamento nuovo al proprio repertorio, rivolgendo la sua attenzione alla sua terra e alle tradizioni della vallata caprinese. Radicato in profondità nel proprio territorio, ha assunto il nome della cava di marmo della vallata, “La Preara” in dialetto veronese. Dal 1982 si è iscritto

nate nazionali degli alpini e le quasi 40 rassegne promosse a Caprino Veronese, che registrano la presenza dei più noti cori popolari in circolazione. Attualmente il coro è composto da 34 elementi, diretti dal giovane maestro Raffaele Nicolis. Programma della serata: in apertura, il coro “Monte Pasubio” con una breve antologia di repertorio; a seguire, il coro ospite presenteraà: “Da Udin siam partiti” (arm. Dodero), “Alpini Italiani” (arm. Giavina), “Monte Pasubio”

(De Marzi), “Sui monti Scarpazi” (arm. A. Pedrotti), “C’ero anch’io” (arm. Giavina), “Rifugio Ianco” (De Marzi), “Bianche cime” (Fulgoni-Lanaro), “Quanto sei bella Roma” (arm. Pigarelli), “Rapsodia popolare” (arm. Lanaro), “C’è un passo alpino” (Verner-A. Zardini), “Valore alpino 33” (arm. Lanaro), “La ballata del soldato” (arm. Donadoni), “Ceseta ‘en montagna” (ar. Sandri-Malini). L’ingresso è libero. Nella foto il coro “La Preara di Lubiara”

Prima Comunione

Don Giorgio: «La comunione deve avvenire anche tra noi» Gianluca Merlo, Filippo Rossatti, Cristian Melloni, Matilde Barattini, Anna Pelà, Luca Ballestriero, Nicholas Lanzoni, Diego Albertin, Giacomo Visentin, Marco Lanza, Jan Maestri, Alyssa Mazzetti, Alberto Brognara, Nicole Mora, Sara Maglione, Luca Zambonin, Vittorio Chinaglia, Sara Nale sono i 18 bam-

In visita alla mostra del Roverella direttrice della Pinacoteca di Palazzo Roverella. Nel ringraziare la Fondazione per l’ospitalità e soprattutto per l’impegno profuso anche in questa mostra, ha sottolineato Avezzù, è da rilevare come Rovigo stia rispondendo finalmente in modo positivo sia nei numeri dei visitatori (quest’anno una mostra da record!) come pure nelle

fra i cori ufficiali dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini), a suggello di una proficua collaborazione con il Gruppo Alpino locale e quello di Verona. Tra le tante tournèes all’estero, si segnalano quelle in Francia, Germania, Svizzera, Slovenia e Croazia; all’attivo, inoltre, un buon piazzamento nell’importante Concorso Nazionale di canti popolari di Ivrea, nonchèil CD che compendia i 35 anni di attività. Va segnalata ancora la partecipazione a numerose adu-

Fiesso Umbertiano

Rovigo

Un gruppo di consiglieri comunali di Rovigo, accompagnati dal loro Presidente Paolo Avezzù, si è recato in visita alla mostra di Palazzo Roverella “L’ossessione nordica”, accolti dal consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo dott. Virgilio Borgato ed avendo come guida d’eccezione la d.ssa Alessia Vedova,

fu fatta il martedì con buon risultato. Poiché nessuna notizia era arrivata da Padova, don Prosdocimi scrive che quanto sentito dalla Baseggio lo assicurò che fu “una evidente grazia”. La stessa suor M. Zanobi e suor Fortunata Casalini in un’altra lettera del 20 settembre 1823 indirizzata a don A. Prosdocimi affermano che, a Padova con loro, viveva una suora “in età avanzata” che aveva avuto un cancro al petto che causava “ dolori acerrimi” e guarì perfettamente (“ne rimase qualche picciolo segno”) grazie alle preghiere di suor M. Felicita Baseggio. Questi comportamenti della Serva di Dio bene corrispondono a quanto scrive Papa Francesco nella esortazione “Evangelii gaudium”: “Il Vangelo invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e che ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da se stessi per cercare il bene di tutti.”

iniziative collaterali degli operatori del commercio, coordinati dall’intelligente azione della Camera di Commercio e delle associazioni di categoria”. Dai commenti entusiasti dei consiglieri è emerso un convinto giudizio di come le mostre di Palazzo Roverella siano ormai un valore aggiunto che qualifica la città di Rovigo.

bini della 4° elementare di Fiesso Umbertiano che nella mattinata di domenica 18 maggio sono stati i “Beati invitati alla cena del Signore” ricevendo la Prima Comunione, dopo il percorso seguito insieme ai catechisti Stefania Lanzoni e Massimiliano e Darina Maestri. Novità introdotte da Don Giorgio sono state il tenere i bambini sull’ altare per tutta la durata della celebrazione e la ripresa del simbolo battesimale della candela, che i catechisti hanno accesso al cero pasquale e i genitori hanno portato ai figli. Insieme poi hanno posto la candela ad illuminare l’ altare. «La comunione che noi riceviamo durante la messa avviene con Gesù ma deve avvenire anche tra noi» ha affermato Don Giorgio « Se si è uniti nessuno deve avere paura, nemmeno in questi momenti di crisi». Lucia Bianchini


Fiesso Umbertiano

Anche noi da Papa Francesco

Sabato 10 maggio siamo andati... da Papa Francesco. Si sotto un cielo terso e un sole raggiante piazza SPietro e via della Conciliazione si sono trasformate in una immensa aula che accoglieva bambini, giovani, insegnanti, genitori e chiunque voleva essere presente a quell’evento importante che è stato LA CHIESA PER LA SCUOLA. Anche noi, un bel gruppo della parrocchia di Fiesso Umbertiano siamo partiti di mattino presto per poterci radunare il pomeriggio attorno a Papa Francesco, che ha iniziato il suo giro in jeep verso le 16.15, ha salutato e benedetto tutti. Abbiamo acclamato al Papa con straordinario entusiasmo,l’emozione era tale da farci anche commuovere. Ci siamo sentiti protagonisti di un’avventura bellissima,ci siamo sentiti felici abbiamo avuto tanta carica dai messaggi del

la Settimana 9

polesine

domenica 25 maggio 2014

Papa. Davanti a 300mila ha parlato di una festa per la scuola.A scuola si imparano non solo conoscenze e contenuti, ma anche valori. Educare è un atto d’amore, è dare vita. I momenti di quella giornata sono stati unici, belle le testimonianze degli ospiti, dal cardinale Bagnasco, al ministro dell’istruzione, insegnanti, cantanti e personaggi dello spettacolo. Sempre il Papa ci ha detto che la scuola è un luogo

di incontro di tante figure e abbiamo bisogno tutti della cultura dell’incontro per collaborare nel rispetto reciproco... tutto questo fa pensare al proverbio africano che dice: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. E ancora, nell’educazione è più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca, e questo ci farà bene per la vita. Alla fine ha salutato augurando a tutti di fare un cammino ricco per crescere e amare la VITA anche in mezzo ai problemi, di crescere sapendo parlare le tre lingue, quella della mente, quella del cuore, quella delle mani... E’ stato organizzato tutto bene e resterà per noi una giornata indimenticabile. Per favore non lasciamoci rubare l’amore per la scuola. Sofia

Rovigo - Palazzo Celio

Una canzone per la pace

Sabato scorso giornata conclusiva con le scuole e le associazioni I lavori di un anno sono stati raccolti in un cd, a ricordo del loro impegno sui banchi di scuola in occasione delle iniziative per la nona settimana di sensibilizzazione sui temi della solidarietà internazionale, cooperazione decentrata e pace, con gli alunni della primaria di Villamarzana a presentare una canzone tutta loro “Grazie Unicef” su base di un brano noto dei Modà. La presidente Tiziana Virgili, l’assessore Gugliel-

mo Brusco ed il vescovo Lucio Soravito de Franceschi, hanno partecipato all’incontro conclusivo con esposizione dei disegni e teli e consegna degli attestati e ricordo realizzato dai ragazzi di Pianeta Handicap con un riconoscimento anche a Luca Giacobbe ideatore del logo riportato sui cd. Oltre 1400 gli alunni coinvolti quest’anno nell’iniziativa che ha inte-

ressato le scuole Scardona di Villamarzana, San Ga-

etano di Fenil del Turco, Bonifacio e Casalini di Rovigo, Gronchi di Rosolina, Baccari di Lendinara, la primaria di Arquà e le associazioni Emergency, Famiglia missionaria della redenzione, Comunità missionaria di Villaregia, Unicef, Croce Rossa Italiana e Arcisolidarietà. A ricordo della giornata per tutta la settimana rimarranno esposti sui corridoi di Palazzo Celio ed in sala consiglio i disegni ed i teli dei ragazzi.

S. Apollinare - Trigesimo di Sr Barbarina Zeni

Una poesia dai bimbi del fioretto

Domenica 11 maggio durante la Celebrazione Eucaristica la comunità cristiana di Sant’Apollinare insieme a Don Bernardo ha ricordato Suor Barbarina Zeni, nel suo trigesimo. La partecipazione è stata accolta da molti fedeli, in particolare i bambini della scuola d’infanzia e i ragazzi del catechismo hanno pregato per lei e ringraziato del bene ricevuto. Al termine della S. Messa è stata consegnata ad ogni famiglia la foto in ricordo come testimonianza

dell’affetto condiviso. I bambini del fioretto di maggio, a lei tanto caro, la ricordano con questa poesia: Cara Suor Barbarina, la tua misericordia è stata una medicina, a tanti ammalati di questa comunità l’hai donata insieme alla carità. Nelle tue tasche per i piccolini c’erano caramelle e cioccolatini, se per la via incontravi la gente, per tutti avevi un saluto e una parola benedicente. Ad ogni festa la tua presenza discreta metteva le cose a posto senza fretta. Eri come una formichina, instan-

cabile, laboriosa e perfettina, sull’altare di lino immacolato il pane con il vino non è mai mancato. Fra le tue sorelle della comunità c’erano stima, rispetto e tanta bontà, ti han voluto bene ogni giorno di più, fino al momento che sei andata lassù. Ed ora il bene si è moltiplicato perché nel cielo tutto è fatto, sei con Nostro Signore, con Maria, i Santi Fondatori, con tutti gli amici e i tuoi cari genitori. Suor Barbarina non sei andata via, al fioretto stai pregando con noi e così sia! La catechista Marisa

25 maggio

Una domenica per scegliere

Questa domenica la viviamo all’insegna del silenzio e del riordino delle nostre idee, del ragionarci su e del superare le varie tentazioni, che ci vorrebbero fuori degli impegni e delle scelte! Ricordiamo le parole vere di Papa Francesco nella Evangelii gaudium che affermano “che l’essere fedele cittadino è una virtù e la partecipazione alla vita politica è una obbligazione morale” (220). Il Papa inserisce il tema nel trattare il problema della pace” che non può essere invocata come irenismo o come mera assenza di violenza ottenuta mediante l’imposizione di una parte sopra l’altre. Sarebbe comunque una falsa pace quella che servisse come scusa per giustificare una organizzazione sociale che metta a tacere o tranquillizzi i più poveri, in modo che quelli che godono dei maggiori benefici possano mantenere il loro stile di vita senza scosse, mentre gli altri sopravvivono come possono …” Il riflettere oggi, deve servire per individuare che possiamo fare e come scegliere uomini dalle idee che si impegnano ad operare per costruire una pace tra tutti i cittadini, nel rispetto della libertà e della dignità di tutti.

Cioè nel creare le condizioni e nel migliorarle perché tutti abbiano a realizzarsi, ad avere il lavoro, le possibilità concrete di una famiglie e poter partecipare alla edificazione della città e della nazione. A differenza di chi non si sente discepolo del Vangelo, il cristiano sente di dover scomodarsi e impegnarsi per testimoniare nella vita politica. Non va dimenticato che le azioni dei discepoli del Signore “possono con efficacia incidere anche nelle complesse situazioni odierne”. (EG) E non si tratta solo di questioni economiche, non indifferenti per la vita della gente, ma pure dei grandi temi vitali attuali : la vita, la famiglia, la donna , la libertà, la democrazia vera il rispetto del creato tutto, uomo compreso. L’intervento di ognuno diviene non solo importate, ma pure determinate per poter realizzare quella visone del mondo che trova le sue radici nel Vangelo. Oggi nelle chiese italiane si prega anche perché ognuno compia la sua parte. Apriamoci allo Spirito perché ci aiuti a far scelte rispettose della nostra civiltà, della nostra cultura e della nostra adesione a Cristo . A.G.

Rovigo

“Servizio civile degli anziani” Aperto il bando per 8 persone

Il Comune cerca 8 persone anziane come collaboratori nel Settore Politiche Sociali e nel Settore Opere Pubbliche per attività di carattere ecologico, con particolare riguardo ad attività di vigilanza sul buon utilizzo dei parchi pubblici cittadini. Lo ha annunciato l’assessore ai Servizi sociali Antonio Saccardin, spiegando che il progetto è cofinanziato dalla Regione Veneto ed ha l’obiettivo di voler riconoscere il ruolo che le persone anziane svolgono nella società e la loro partecipazione alla vita sociale, civile e culturale, a garanzia di una migliore qualità della vita nella comunità. Il progetto prevede circa 2 mesi di servizio per un minimo di 90 ore complessive per ciascun volontario. Le mansioni previste sono il mantenimento della pulizia, della sicurezza e del decoro dei Parchi pubblici. Per l’attività svolta il compenso previsto mediante sistema voucher è 900 euro lordi per ciascun volontario (netti € 675,00) . Le domande dovranno essere presentate entro le ore 14 del 26 maggio 2014 e indirizzate a Comune di Rovigo Settore Politiche Sociali, Viale Trieste, 18 45100 Rovigo. Le domande potranno pervenire per posta certificata all’indirizzo servizisociali.comune.rovigo@pecve-

neto.it, via fax al n. 0425/206476, o consegnate a mano presso il Settore Politiche Sociali, Viale Trieste, 18 45100 Rovigo, sempre entro le ore 14 del 26 maggio. Requisiti e modalità di ammissione Possono partecipare alla selezione i cittadini italiani e comunitari, senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto 60 anni e che sono titolari di pensione ovvero non sono lavoratori, subordinati o autonomi, o soggetti equiparati ai sensi della normativa vigente. · essere cittadini italiani o comunitari, residenti a Rovigo; · non aver riportato condanne penali · essere in possesso di idoneità fisica, certificata dagli organi del servizio sanitario nazionale, con riferimento allo specifico settore d’impiego per cui si intende concorrere (da produrre dopo la selezione in caso di collocamento utile in graduatoria); · buona attitudine alle mansioni richieste e capacità di osservazione, capacità di relazioni per rapportarsi positivamente con gli utenti delle strutture. I requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande e, ad eccezione del limite di età, mantenuti sino al termine del servizio.


10 la Settimana

scuola

domenica 25 maggio 2014

La chiesa per la scuola - Incontro con Papa Francesco

Una cosa proprio bella!

per le amicizie fatte con gli altri componenti della nostra corriera che venivano da altre scuole della provincia. Se fosse possibile, sono sicuro che tutti lo rifarebbero. Nicolò Ragazzi, 5D

Una festa di piazza, un incontro atte-

so, una festa tra amici, una mobilitazione di massa, una speciale effusione dello Spirito: sono queste le parole che, in modo sintetico, possono descrivere l’evento che si è svolto a Roma sabato 10 maggio scorso e che ha visto protagonisti la scuola italiana da un lato e papa Francesco dall’altro. L’incontro della scuola con papa Francesco si colloca nel decennio che la Chiesa italiana ha deciso di dedicare al tema dell’educazione e dell’urgenza educativa. All’invito di papa Francesco il mondo della scuola, seppur tra tante diffidenze e perplessità, ha risposto positivamente affluendo in massa in piazza San Pietro e nelle vie circostanti: trecentomila persone rispetto alle centocinquantamila previste, “una cosa proprio bella”, come l’ha definita Francesco. Un vero successo se si pensa che, in quel pomeriggio, è stata la scuola tutta a rendersi presente, la scuola pubblica e quella privata, la scuola primaria e quella secondaria, la scuola del nord e quella del sud. Dei quindici pullman partiti all’alba dalla nostra diocesi per il viaggio in giornata ben tredici trasportavano gli studenti e qualche genitore delle scuole superiori statali! Un ringraziamento speciale va all’ufficio scuola della diocesi e ai tanti docenti di religione delle nostre scuole che, con coraggio e sacrificio, si sono fatti promotori di questo così speciale invito agli studenti. Il viaggio lungo ed impegnativo, la calura del pomeriggio romano, l’organizzazione non sempre esemplare della capitale non hanno inciso sulla forza e sull’eccezionalità di questo evento: quanti sono accorsi per ascoltare Francesco l’hanno fatto per ascoltare una parola di fiducia nei giovani, di speranza per il futuro. Non un’occasione di polemica o di rivendicazioni “lo sappiamo bene che ci sono problemi e cose che non vanno, lo sappiamo” ha ripetuto più volte papa Francesco, “ma noi siamo qui perché amiamo la scuola”. Leggere le testimonianze di alcuni dei quasi seicento studenti partecipanti, della nostra diocesi, credo tochi il cuore di tutti, credenti e non, spingendoci ad una seria riflessione sul nostro essere adulti e particolarmente educatori: i nostri studenti, i giovani in generale, hanno grandi sogni nei loro cuori e ci chiedono di essere testimoni coraggiosi, oggi, di questi loro ideali. Ci chiedono di essere “aperti alla realtà… con la mente sempre aperta a imparare”, aperti al dubbio, alla collaborazione, all’errore… aperti alla persona nella sua totalità e contraddittorietà. I giovani che così poco spazio trovano nelle nostre realtà civili, scolastiche ed ecclesiali sono stati, almeno per un giorno, gli interlocutori privilegiati di Francesco che li ha esortati più volte a far propria un nuovo stile di vita: “è sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca”. L’essere educatori, come ha esortato Francesco, non è qualcosa di neutro come spesso si vorrebbe far credere: “l’educazione o è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime”. La centralità della persona è l’insegnamento più grande di questa giornata, rimettere il volto dell’altro come oggetto delle nostre priorità, così come ciascuno di noi, seppur lontano, ha sentito anche per sè lo sguardo gioioso e fraterno di Francesco durante i suoi passaggi tra i partecipanti. Scoprire nello studente, nel collega, nel docente il volto umano troppo spesso celato dal rapporto banco/cattedra è la risposta all’emergenza educativa. La festa della scuola con papa Francesco è stata infine un modo per “uscire allo scoperto”, per “stanare” una sensibilità, o semplicemente simpatia, religiosa ancora presente nel cuore di tanti giovani studenti e docenti ma troppo spesso segregata nell’intimità o nel privatistico

L’

opportunità di questo incontro con Papa Francesco mi ha dato una grande gioia che ho potuto condividere insieme ai miei compagni e a nuovi amici della mia e delle altre scuole di tutta Italia. Il suo messaggio mi ha dato la forza per affrontare al meglio gli esami di maturità e di continuare poi il mio percorso scolastico senza lasciarmi mai scoraggiare. Marta Bernardinello

L’

operando una grave dicotomia tra vita cristiana e vita sociale. Il grosso compito di raccogliere e far maturare i frutti di questo incontro spetta ora a noi educatori. Marco Menabò, Ipsia Enzo Bari, Badia Polesine

S

ono Davide Chiarion, alunno della 5D dell’istituto IPSIA Enzo Bari di Badia Polesine: il giorno 10 maggio 2014 sono andato a Roma assieme ad alcuni miei compagni di classe, e non, e con il professor Marco Menabò (organizzatore del viaggio) per assistere all’incontro tenutosi in piazza San Pietro con Papa Francesco. Siamo partiti alle cinque di mattina in corriera e dopo qualche sosta, siamo arrivati a Roma. Giunti alla stazione della metropolitana, dopo alcuni minuti di camminata, siamo saliti sul treno che partiva da Anagnina e siamo arrivati ad Ottaviano senza alcun problema. Ci siamo messi in cammino il più veloce possibile per raggiungere i nostri “compagni” del triveneto ma nulla da fare: piazza San Pietro era già strapiena! Cosi siamo andati alla ricerca di un posto in Via della Conciliazione e dopo averlo trovato abbiamo aspettato il momento in cui Papa Francesco ci fosse passato davanti con la papamobile: riuscire a vederlo per la prima volta in mezzo a quella folla di gente è stato davvero emozionante. Poi abbiamo potuto seguire il suo discorso grazie ai maxischermi che avevamo vicino. Alcune sue parole che mi hanno colpito sono state “sempre meglio una sconfitta pulita, che una vittoria sporca”. Terminato l’incontro, siamo tornati alla corriera con molta fatica, dato il numero altissimo di partecipanti che ha paralizzato quella parte di Roma. Verso le cinque della mattina seguente siamo arrivati a Badia. E’ stata un’esperienza molto appagante, che almeno una volta nella propria vita consiglio a tutti di provare così, quando verrà ricordato quel giorno, ciascuno potrà dire: “io c’ero!” Davide Chiarion, 5D

I

l viaggio in giornata per essere presenti all’incontro con papa Francesco ed il mondo della scuola è stato semplicemente fantastico. Con la guida del prof. Menabò ci siamo fatti spazio tra la confusione generale e dopo tanto caldo e spazi angusti siamo riusciti a vedere il tanto atteso Santo Padre che ci ha onorati con la sua presenza ed il suo discorso. Ne è valsa la pena, nonostante la tanta fatica è stata un’esperienza memorabile anche

esperienza di Roma per vedere il Papa e sentire il suo discorso riguardo la scuola è stato molto costruttivo ed interessante. è stata una opportunità per conoscere nuove persone. Il suo discorso è stato molto vero e sincero, e vederlo passare davanti a me è stata l’esperienza più bella della mia vita. è stato un sabato alternativo, passato insieme a persone molto simpatiche, una visita decisamente positiva. Agnieszka Derejczyk

I

momenti che più ricorderò dell’esperienza vissuta a Roma saranno certamente l’emozione di vedere il Papa e la carica che mi ha trasmesso il suo discorso per gli esami di maturità. è stato molto divertente e mi ha permesso di conoscere persone nuove. Ersilia Caniato

L’

incontro con il Santo Padre, anche se solo alle porte di Piazza San Pietro, ci ha regalato gioie ed emozioni grandi. Le sue parole ci hanno trasmesso una grande forza e la volontà di continuare al meglio il nostro percorso di studi e quella che fuori sarà poi la vita. Sara Arzaretti

L’

esperienza di Roma è stata fantastica, una giornata per conoscere nuove persone e stare in compagnia nonostante il viaggio sia stato lungo e stancante. L’incontro con il Santo Padre è stato significativo, ha raccontato un episodio della sua infanzia, del buon rapporto che aveva con la scuola e la sua maestra. Mi è rimasto impresso anche il messaggio rivolto agli insegnanti. Quello che mi è piaciuto di più però è come parlava Papa Francesco, le sue parole erano dolci e piene di vitalità capaci di arrivare ad ogni persona e lasciare un messaggio davvero profondo. Frau Michela

L’

incontro con il Papa ci ha caricati di entusiasmo e di felicità. Nonostante il lungo viaggio e la tantissima gente, è stato per noi un momento importante che porteremo sempre nel nostro cuore. In questo grande giorno di festa, dedicato a noi giovani, ci siamo uniti come fossimo tutti fratelli, ricordando anche quelli che per vari motivi, non hanno potuto partecipare a questo incontro. Durante la Santa Benedizione noi ragazzi abbiamo percepito un’energia così grande, come se Papa Francesco avesse messo la mano sul capo di ognuno di noi, per accompagnarci nel lungo cammino della nostra vita, e pieni di gioia lo abbiamo salutato non con un addio ma con un semplice “Arrivederci a presto!!”. Miriam Duò, Adria



12 la Settimana

attualità

Intervista a don Gabriele Fantinati

Dalle comunità del Brasile una lezione di corresponsabilità

La fisionomia di una comunità che vive il Vangelo nella gioia Il Vescovo Lucio ha affidato la cura pastorale della parrocchia di sant’Antonio in Rovigo a don Gabriele Fantinati, una comunità del Vicariato di Rovigo, sorta da diversi anni nel quartiere Commenda, oggi conta circa 1700 abitanti, una realtà viva situata nella zona di Porta Adige, che accoglie nel suo territorio Casa Serena, una grande realtà che accoglie diversi anziani. Don Fantinati succede a don Giampietro Ziviani scomparso prematuramente. Don Gabriele è un sacerdote molto conosciuto e amato in Diocesi e tra i confratelli presbiteri per la sua generosità di ministero e pastorale, infatti è sacerdote missionario Fidei donum, ha trascorso vari anni nella missione diocesana nella Chiesa sorella di Caetitè Brasile, dalla quale è ritornato in Diocesi da qualche mese. D - Dopo la lunga e importante esperienza di sacerdote missionario Fidei donum i superiori le hanno affidato il compito di guidare la comunità di sant’Antonio in Rovigo. Con quale spirito ha accolto questo nuovo impegno pastorale? R - Anzitutto è sorto in me un senso di gratitudine ai sacerdoti che mi hanno preceduto in questa chiesa, a don Giampietro che è sempre presente nel ricordo commosso di tutti e a don Bruno che si è offerto a continuare la sua preziosa presenza. Ho accolto con gioia e serenità la proposta dei miei superiori. Credo nella loro umanità e nella presenza dello Spirito Santo nelle loro scelte. A pochi giorni di distanza mi hanno chiesto di coordinare la Pastorale diocesana del malato e farmi presente nel cammino di fede della comunità parrocchiale di Santo Antonio. Quindi i primi passi saranno nel cercare, con questa comunità, di seguire il Cristo, vicino, in primo luogo, alle persone sofferenti. Leggiamo nel cap. 10 del Vangelo secondo Matteo: “ Andate ed annunciate: il Regno di Dio è vicino. Curate gli ammalati, resuscitate i morti, purificate i lebbrosi e scacciate i demoni” (Mt. 10, 7-8). A volte diamo troppa enfasi al versetto 7 (l’annuncio) e poca al versetto 8 (il prendersi cura). D - Dal suo punto di vista quale deve essere oggi il ruolo del sacerdote, meglio del parroco nella comunità parrocchiale? R - Rispondo con le parole di papa Francesco nell’omelia alla Messa Crismale dello scorso anno: “Il buon sacerdote si riconosce da come viene unto il suo popolo; questa è una prova

chiara. Quando la nostra gente viene unta con olio di gioia lo si nota: per esempio, quando esce dalla Messa con il volto di chi ha ricevuto una buona notizia. La nostra gente gradisce il Vangelo predicato con l’unzione, gradisce quando il Vangelo che predichiamo giunge alla sua vita quotidiana, quando scende come l’olio di Aronne fino ai bordi della realtà, quando illumina le situazioni limite, “le periferie” dove il popolo fedele è più esposto all’invasione di quanti vogliono saccheggiare la sua fede. La gente ci ringrazia perché sente che abbiamo pregato con le realtà della sua vita di ogni giorno, le sue pene e le sue gioie, le sue angustie e le sue speranze. E quando sente che il profumo dell’Unto, di Cristo, giunge attraverso di noi, è incoraggiata ad affidarci tutto quello che desidera arrivi al Signore: “preghi per me, padre, perché ho questo problema”, “mi benedica, padre”, “preghi per me”, sono il segno che l’unzione è arrivata all’orlo del mantello, perché viene trasformata in supplica, supplica del Popolo di Dio. D - Ripensando alla sua esperienza missionaria come vede oggi il ruolo della parrocchia, è ancora attuale, è ancora importante la comunità parrocchiale, oppure è giunto il tempo per la Chiesa di rivedere il ruolo di questa antica realtà? R - Riflettiamo su un testo di San Paolo: “Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo battezzati nella sua morte? Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a Lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Lettera ai Romani 6, 3-4). Notiamo subito che “siamo stati battezzati” è un passivo. Nessun può battezzare se stesso, ha bisogno dell’altro. Nessuno può farsi cristiano da se stesso. Divenire cristiani è un processo passivo. Solo da un altro possiamo essere fatti cristiani. E questo “altro” che ci fa cristiani, ci dà il dono della fede, è in prima istanza la comunità dei credenti, la Chiesa, cioè il primo nucleo di

Chiesa che è la parrocchia. Dalla Chiesa riceviamo la fede, il Battesimo. Senza lasciarci formare da questa comunità non diventiamo cristiani. Un cristianesimo autonomo, autoprodotto, è una contraddizione in sé. In prima istanza, questo altro è la comunità dei credenti, la Chiesa, ma in seconda istanza anche questa comunità non agisce da sé, secondo le proprie idee e desideri. Anche la comunità vive nello stesso processo passivo: solo Cristo può costituire la Chiesa. Cristo è il vero donatore dei Sacramenti. Questo è il primo punto: nessuno battezza se stesso, nessuno fa se stesso cristiano. Cristiani lo diventiamo. E lo diventiamo, normalmente, dentro una parrocchia. D - Il mondo del laicato cattolico quale ruolo dovrebbe avere oggi all’interno della parrocchia? R - Non basta, senza dubbio, il donarsi generoso del parroco. Bisogna che tutti i fedeli laici si sentano corresponsabili nella formazione e nella missione. Il parroco si impegnerà nell’animazione dei diversi servizi all’interno della comunità e questo si darà non solo nel partecipare alle varie riunioni, che ben conosciamo, ma anche in un fedele impegno nel sacramento della Riconciliazione. Una parrocchia rinnovata moltiplica le persone che si mettono a servizio e fa crescere i ministeri. La realtà odierna richiede alla Chiesa immaginazione per incontrare risposte adeguate. D - Quali i primi passi? R - Seguendo l’esempio degli inizi della nostra chiesa (Atti 2,46-47), la comunità parrocchiale si riunisce per condividere il pane della Parola e dell’Eucarestia, perseverare nella catechesi, nella vita sacramentale e nella pratica della carità. Nella celebrazione eucaristica rinnoviamo la nostra vita. La comunità prende forza dall’Eucarestia, fedelmente domenicale, viva, gioiosa e concelebrata, vera scuola di vita. Attraverso di essa, dell’adorazione Eucaristica e del Sacramento della Penitenza i membri della comunità si preparano a dare frutti permanenti di carità, riconciliazione e giustizia nel mondo. Questo è il nostro primo proposito. Settimio Rigolin

domenica 25 maggio 2014

Concadirame

La Prima Comunione A sette bambini della comunità

Domenica scorsa a Concadirame sette bambini hanno ricevuto il sacramento della prima comunione. A presiedere il rito eucaristico è stato il parroco don Andrea Lovato, accanto a lui il diacono permanente don Mino Zampollo. Questi i nomi dei bambini che hanno vissuto con gioia l’accostamento all’Eucaristia: Davide Bovo, Rossella Canti, Angela Di Simone, Annachiara Gozzo, Sofia Rizzo, Thomas Sartori ed Enrico Zanella. Ad accompagnarli e ad assisterli in questo giorno importante le loro catechiste, Alessandra Cavallaro ed Alice Costanzo. I bambini appena entrati in chiesa si sono diretti al battistero e dai loro papà hanno ricevuto una candela accesa, simbolo del passaggio della fede dai padri ai figli. «Oggi è uno dei giorni

più belli della vostra vita – ha ricordato don Andrea durante nell’omelia – non perché ci sono i regali che tra qualche anno non guarderete neanche più, ma perché ricevete Gesù. Diventate amici di Gesù, per-

ché lui è un amico che non vi abbandonerà mai». La Santa messa è stata accompagnata con i canti della Corale di Concadirame, diretta dal maestro Filippo Salvan. r.g.

Fenil del Turco

Ti passo la palla Sabato 24 maggio

Seconda tappa del tour “Ti passo la palla”. Sabato 24 maggio nella piastra polivalente di Fenil del Turco, alle 16.30, si svolgerà un altro momento di aggregazione e sport per i giovani. Basket, kick boxing, zumba, calcio, pallavolo. Tante attività per giocare e divertirsi. Il progetto, finanziato dalla Regione e seguito dall’assessorato allo Sport e Politiche giovanili, in collaborazione con le associazioni locali e i ragazzi residenti

a Fenil del Turco, ha lo scopo di educare i ragazzi ad una cittadinanza attiva e di appartenenza al territorio, attraverso il gioco e lo sport. Soddisfazione da parte dell’assessore allo Sport Andrea Bimbatti, che ha sottolineato la valenza di queste iniziative per i giovani, volte a creare occasioni di incontro, scambio di esperienze e formazione di nuove amicizie, all’insegna dei valori che lo sport sa trasmettere.

Dalla Scuola di Teologia

Vi aspettiamo al Festival biblico! Ormai dovrebbe essere noto a tutti che il 23, 24 e 25 maggio si svolgerà la decima edizione del Festival Biblico. Il battage pubblicitario e il passaparola, sono stati capillari. Ma forse vale la pena sottolineare per il “perché” dell’evento: lo facciamo con le parole di don Andrea Varliero, che trovate anche sul retro dei depliant con il programma del Festival Biblico a Rovigo. “Dedicato a chi non crede e si è stancato, all’impegnato e al bestemmiatore, all’adulto e al bambino, alla famiglia e al single, all’uomo e alla donna di cultura e al semplice, al curioso e allo scettico, al professionista e all’artista, al cattolico e all’ortodosso, al protestante, all’ebreo e al mussulmano. A tutti. Per far dialogare idee, condividere valori sociali, conoscere e stimare se stessi e gli altri, seminare speranza per guardare al futuro. E tutto questo viverlo insieme, seduti idealmente al fuoco della Parola. Descrivere il Festival Biblico riesce difficile, meglio è narrare un’essenza che parla di emozioni, relazioni e sguardi in alto e condivisi. Dio e l’uomo si raccontano, ne fanno Scrittura, in un incontro che porta a riscoprire le radici della propria identità, in una ricerca di senso a quello che si chiama comunemente vivere. Un traguardo realizzabile, grazie al dialogo tra fede e cultura, tra cultura e culture, tra culture ed economia, tra economia e società. Non è difficile credere che questo sia possibile, neanche per chi non ha mai creduto.

Da dieci anni il Festival vive nelle piazze delle città così come nelle periferie, è occasione di contaminazione, la Parola del Libro dei libri si muove nelle strade e le situazioni costruite dal civile, solcate dal sociale, animate dal dibattito economico, pulsanti di storia e arte. In Polesine, in questo confine tra terra, acqua e cielo, in questo confine di culture e di idee, in questo tempo di passaggi economici e sociali, anche Rovigo può raccontare e raccontarsi. Si narrerà come città a misura d’uomo, si sorprenderà nel riscoprire le sue radici ebraiche, sarà onorata di aprire le sue piazze e i suoi saloni d’onore, i suoi teatri e le sue biblioteche. A tutti. Farà festa e cultura e società, mostrandosi come sempre con quel sorriso accogliente e disponibile che ogni polesano porta nei suoi viaggi. IL Festival Biblico si farà esperienza a Rovigo attraverso parole e silenzi, testimonianze e musica, meditazioni e giochi, aperitivi e mercato, visite guidate e mostre, incontri e dibattiti. Per tutti. Scegliendo, ognuno potrà trovare un po’ di se stesso nei giorni del Festival. Perché la Bibbia è l’alfabeto di una città, anche quando sonnecchia. Perché l’alfabeto della bibbia è di tutti, è il codice con cui parliamo, amiamo, soffriamo, lavoriamo, imprechiamo e speriamo. Parole con cui raccontare e raccontarsi. Dedicato a tutti, liberi di crederci e di non crederci. Anche a Rovigo”. Vi aspettiamo numerosi.


la Settimana 13

polesine

domenica 25 maggio 2014

Pellegrinaggio

A Medjugorje per incontrare Maria La missione si fa pellegrinaggio

Giovedì 1 maggio 2014 è iniziato il nostro pellegrinaggio a Medjugorje, promosso dalle suore della Famiglia Missionaria della Redenzione di Rovigo. Diverse sono state le motivazioni che hanno spinto i partecipanti a recarsi in questo piccolo paese della Bosnia Erzegovina, che ha conosciuto negli anni ’90 la drammatica realtà della guerra civile e della conseguente pulizia etnica: alcuni cercavano un conforto nella sofferenza, altri sentivano il bisogno di rafforzare la propria fede, altri ancora desideravano ringraziare la Vergine Maria, altri erano spinti da semplice curiosità o desiderio di comprendere il mistero del divino. Penso che ciascuno di noi si sia chiesto se sia stato il caso o una “chiamata” a spingerlo ad affrontare un viaggio così impegnativo. Certamente è stato più facile dare una risposta per coloro che avevano già vissuto tale esperienza , mentre i dubbi nascevano in quelli che la intraprendevano per la prima volta. Già dal 2° giorno i partecipanti, alcuni dei quali non si conoscevano, hanno iniziato a relazionarsi, a comunicare le proprie

esperienze di vita e ad aiutarsi reciprocamente. La partecipazione al programma spirituale ha fatto nascere in ciascuno quella “gioia interiore” e quella dolcezza inesprimibile che appagano lo spirito dell’uomo. L’intensità e la bellezza dei riti liturgici hanno coinvolto profondamente tutti noi. L’incontro con Maria è avvenuto con semplicità e spontaneità e ci ha fatto riflettere su come spesso affrontiamo il credo religioso con superficialità e indifferenza: ostacoli che maggiormente ci impediscono di avvicinarci a Suo Figlio Gesù. In certi momenti ci siamo sentiti piccoli e fragili di fronte alla grandezza di Dio, ma ci siamo anche sentiti sempre accolti e amati da Lui. La preghiera, la meditazione, l’ascolto, il silenzio, i canti, l’at-

mosfera suggestiva del luogo, che ha visto nell’ultimo trentennio il moltiplicarsi delle apparizioni di Maria, sono stati aspetti significativi e determinanti nel nostro cammino di rinnovamento e di accostamento a Gesù. L’unicità dell’esperienza ha fatto dei partecipanti un gruppo, all’interno del quale alcuni hanno voluto testimoniare e condividere il cammino vissuto. Tutti si sono arricchiti spiritualmente, altri si sono sentiti rinnovati, altri ancora sono cresciuti nella fede e nella certezza che Maria è il tramite per la salvezza eterna. Una giovane ha affermato: ”Ora mi porrò piccoli obiettivi quotidiani e mi impegnerò a realizzarli”. A nome di tutti i partecipanti desidero esprimere un grazie doveroso e sentito a don Silvio, che è stato per tutti noi una guida sempre presente e a suor Pierina Bassani, per essere stata così sollecita, premurosa e comprensiva. Un ringraziamento speciale rivolgiamo alla Madonna che ci ha accompagnati e sostenuti durante il pellegrinaggio ed è stata per noi un porto sicuro nelle difficoltà e nelle incertezze. Meri Corinna Bego

Frassinelle in Festa

Festa della mamma nel segno della solidarietà e dell’allegria

Si è tenuto sabato 10 maggio e domenica 11 maggio 2014 a Frassinelle la tradizionale Festa della Mamma 2014 giunta alla sua III° edizione, organizzata dal gruppo Locomamas “le mamme più pazze di Frassinelle” con il patrocinio del Comune di Frassinelle e della Provincia di Rovigo. Nella serata di sabato sera, nel teatro parrocchiale di Chiesa, vi è stata la partecipazione dei bambini della scuola materna “M.A. Calzavarini” che hanno proposto con le loro insegnanti alcuni canti e poesie dedicati naturalmente alle mamme. Nel corso della stessa serata non sono mancati momenti di grande comicità ed allegria, con il comico Enzo Peratello, e le cantanti Olga Turban e Natalia Canella. Sullo stesso palco si sono poi esibite le ragazze della scuola di danza di Silvia Bellinello Melotto provenienti da Villadose e Granzette. Grande successo hanno avuto anche Martina e Ilaria due giovani sportive di ginnastica ritmica. Durante la serata si sono poi esibite sul palco le mamme più pazze di Frassinelle “Locomamas”. Il gruppo “Locomamas” che tra le altre cose sta riscuotendo un grande successo nei vari teatri del Veneto, ha presentato per l’occasione della Festa della mamma, una nuova ed originale coreografia. Durante la serata è stato inoltre assegnato un premio alla “mamma

migliore 2014”. A vincere il premio la signora Speme Guerra una donna semplice, silenziosa e generosa. A consegnare il premio la presidente del gruppo Locomamas signora Marina Baratella. La vincitrice del premio “mamma migliore 2014” ha ricevuto inoltre grandi apprezzamenti dall’assessore Donatella Giacobbe e dal parroco Don Licio. I festeggiamenti per la festa della mamma sono poi continuati anche domenica 11 maggio. Nel pomeriggio, infatti (sempre organizzato dalle Locomamas) si è svolta, sul piazzale della chiesa San Bartolomeo, una sfilata di moda con abiti da sposa. Una sfilata molto particolare visto che gli abiti indossati dalle modelle erano stati realizzati a partire dagli anni 50 fino ai giorni nostri. Durante la sfilata si sono visti inoltre sulla passerella abiti da sposa di Okidoki di Adria con i loro piccoli modelli e di Valentina sposa/sposo sempre di Adria. La musica è stata invece offerta dal musicista Elia Menon accompagnato dalla cantante Olga Turban. Quanto raccolto dagli eventi le Locomamas lo devolveranno alla locale scuola per l’infanzia di Frassinelle Polesine. Alberto Sattin

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14 la Settimana

missioni

domenica 25 maggio 2014

24-26 maggio

Viaggio missionario di Papa Francesco in Terra Santa

5 gennaio 1964: una data storica per il cristianesimo. Nella sede della delegazione apostolica della Santa Sede a Gerusalemme, sul Monte degli ulivi, Paolo VI incontra il Patriarca ortodosso Atenagora. Per la prima volta dopo il grande scisma della metà dell’Xl secolo, il capo della Chiesa cattolica e quello della Chiesa d’Oriente si abbracciano in segno di pace e di riconciliazione. Cinquant’anni dopo (24 - 26 maggio 2014), papa Francesco va in Terra Santa come pellegrino di pace: un’altra tappa storica. Una visita breve ma intensissima, carica di molteplici significati simbolici. Il viaggio parte da Amman, dove Francesco è accolto dai reali di Giordania. Poi la Messa nell’international Stadium e la visita al sito del battesimo di Gesù a Bethany Beyond the Jordan, dove il Papa incontra anche i rifugiati e i giovani disabili. La mattina di domenica 25 maggio l’arrivo in elicottero a Betlemme, la visita di cortesia al presidente palestinese Mahmoud Abbas e la Messa, con la recita del Regina Coeli, nella piazza della Mangiatoia. A Betlemme il Papa pranza con alcune famiglie della Palestina al convento francescano di Casa Nova, poi, dopo la visita in forma privata alla Grotta della Natività, uno degli appuntamenti più attesi: il saluto ai bambini dei campi profughi di Dheisheh, Aida e Beit Jibrin. Nel pomeriggio di domenica il trasferimento in elicottero in Israele, a Tel Aviv, e subito dopo, ancora in elicottero, la partenza per Gerusalemme, dove

il Papa incontra il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, per la firma di una dichiarazione congiunta, e presiede un incontro ecumenico al Santo Sepolcro. Altrettanto intenso il programma di lunedì 26, con tre importanti visite: al gran mufti di Gerusalemme, al Muro del pianto e al Memoriale dell’olocausto Yad Vashem. Il resto della mattinata è per gli incontri con le autorità israeliane, mentre nel pomeriggio, dopo un nuovo colloquio con Bartolomeo I, questa volta nella chiesa ortodossa sul Monte degli ulivi, è previsto l’incontro con il clero, seguito dalla Messa nella Sala del Cenacolo.

sempre più alla portata di coloro che convivono con diverse forme di disabilità motoria o sensoriale. In questo modo, commenta il vescovo Rodolfo Cetoloni, «la cattedrale è nuovamente al centro di un percorso d’integrazione e civiltà». Napoli: Andate in Città. È il sussidio, realizzato dall’arcidiocesi di Napoli, per evangelizzare, vivere meglio la fede nella quotidianità, creare e rafforzare un rapporto di comunione». Si tratta di un «nuovo catechismo», tutto napoletano, che «contestualizza e incarna la fede cristiana». info: www. chiesadinapoli.it

Gorizia: «Famiglie in salita». Si chiama così il Fondo straordinario istituito dalla diocesi di Gorizia per sostenere famiglie e persone che si sono impoverite a causa della crisi, offrendo loro occasioni di lavoro con gli strumenti del tirocinio formativo, dei voucher e delle borse lavoro. «Il Fondo - puntualizza la diocesi - vuol essere un piccolo segno per aiutare le famiglie e per ridare dignità». Info: www. gorizia.chiesacattolica.it Grosseto: Percorso tattile, audioguide e QR-code (codice a barre bidimensionaie). La diocesi di Grosseto rende sempre più «accessibile» la cattedrale di San Lorenzo grazie a «L’arte dell’invisibile». Obiettivo dei progetto è fare del duomo un luogo di culto

I numeri 20.772 kmq è la superficie di Israele. 8 milioni gli abitanti (2014). Nel 1948 erano 806 mila. 75,3% gli ebrei (6 milioni). 20,7% gli arabi-israeliani (1 milione 658 mila). 4% 318 mila, gli arabi cristiani e «gli altri» (ministero degli Interni). 33.433 dollari il Pil pro-capite. 5.655 kmq la superficie della West Bank (i territori palestinesi della vecchia Cisgiordania). 2 milioni 719 mila palestinesi che vivono nella West Bank. 360 kmq superficie di Gaza. 1 milione 701 mila i sui abitanti. 2.534 dollari il Pil pro-capite (tranne Gerusalemme Est) (Fonti Central Burlai of Statistics; FMI; Cia Fact Book e Passia; Unctad, 2013) (da Messaggero di S.Antonio – 05/2014)

Preghiera per i cristiani perseguitati

Tanti fratelli “Sono perseguitati per la fede. In alcuni Paesi non possono portare la croce: sono puniti se lo fanno. Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa dei martiri», di quelli che dicono come

Pietro e Giovanni: «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». E questo «ci dà forza, a noi, che alle volte abbiamo la fede un po’debole». Ci dà la forza di testimoniare con la vita la «fede che abbiamo

ricevuto, questa fede che è il dono che il Signore dà a tutti i popoli». Ma questo «non possiamo farlo da noi stessi: è una grazia. La grazia della fede. Dobbiamo chiederla, tutti i giorni”. Papa Francesco

Persecuzioni

Asia Bibi, le nigeriane e l’allarme della Ue

C’è Asia Bibi, la donna cattolica condannata a morte in Pakistan con l’accusa di blasfemia. Da 1.793 giorni (più di quattro anni e mezzo) aspetta nel carcere femminile di Multan che la magistratura di Lahore giudichi la sua “colpa”: quella di essere cristiana. I giudici, sottoposti alla pressione costante dei gruppi islamici radicali, hanno già rimandato più volte le udienze del processo di appello. Ogni rinvio è un pezzo di vita rubato ad Asia Bibi, 50 anni, ai suoi cinque figli, a suo marito. Ci sono, poi, 287 ragazze nigeriane, sequestrate un mese fa dagli estremisti di Boko Haram nel villaggio di Chibok, nel nord-est. Sono in prevalenza cristiane. Ostaggio di un gioco politico che punta a desta-

bilizzare il Paese, mettendo in luce le debolezze di un governo inefficace: quello del presidente Goodluck Jonathan. E ci sono decine di casi di discriminazione dei cristiani in Europa. Duecentoquarantuno solo nel 2013, secondo il Rapporto dell’“Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa”, ripreso ieri da “Fides”. Cristiani trattati come cittadini di serie B in ogni settore: diritti, politica, arti, mass media. L’Osservatorio ha censito 133 casi – documentati – di vandalismo contro luoghi cristiani avvenuti in 11 Paesi europei. Sotto il profilo dei diritti civili, invece, l’intolleranza ha il peso dei limite: nell’obiezione di coscienza, nella libertà di

Centro Missionario Diocesano

Bentornato don Giuliano

E’ arrivato lunedì 19 maggio don Giuliano prete fidei donum: l’ultimo dei preti diocesani donati alla Chiesa sorella di Caertitè in questi 41 anni di cooperazione. auguri di un buon rientro!

parola, nelle politiche di parità discriminatorie, nei diritti dei genitori in materia di educazione sessuale, nella libertà di riunione. Il Rapporto ha censito 41 leggi in 14 Paesi europei che ostacolano il libero esercizio della fede per i cristiani. Le espressioni artistiche e la vasta articolazione dei mass media, nonché i social media, stanno poi diventando un nuovo terreno di intolleranza contro i cristiani: l’Osservatorio ha registrato 15 casi in 6 Paesi nel 2013. Queste le conclusioni di Gudrun Kugler, direttore dell’Osservatorio: «La società sempre più secolarizzata in Europa ha sempre meno spazio per il cristianesimo. E alcuni governi e protagonisti della società civile cercano di escludere invece di accogliere». Barbara Uglietti (da Avvenire del 17.05.2014)

Signore Gesù, in questo momento vogliamo pregarti per tutti i nostri fratelli cristiani perseguitati, rapiti, imprigionati, torturati e costretti a lasciare il proprio paese a causa della fede. Ti presentiamo, o Signore, il loro dolore innocente; le persecuzioni cui sono sottoposti sono spesso la conseguenza di disposizioni legislative discriminatorie. Con profondo rammarico ci accorgiamo come assai frequentemente, gli atti discriminatori contro i cristiani sono considerati meno gravi e vengono ritenuti meno degni di attenzione da parte dei governi e dell’opinione pubblica. Signore ... custodiscila mia fede, falla crescere, che la mia fede sia forte, coraggiosa, e aiutami nei momenti in cui, come Pietro e Giovanni, devo renderla pubblica. Aiutaci, o Signore, a saper mantenere sempre desta l’attenzione delle nostre comunità parrocchiali verso tutti i nostri fratelli e sorelle nella fede, colpevoli solo di essere fedeli al Vangelo e di vivere la loro appartenenza alla Chiesa con uno stile di edificante coraggio. Con le parole della Liturgia ti chiediamo: “concedi a coloro che soffrono persecuzione a causa del tuo nome, lo spirito di pazienza e di amore, perché siano testimoni autentici e fedeli delle tue promesse”. Amen.

Sabato 24 maggio Maria Ausiliatrice

don Silvio per il CMD

Consiglio missionario diocesano

C.V.

Aldo Maria Valli

Esempio di 3 diocesi in missione

I nostri missionari ci scrivono da...

Preghiera per i nostri fratelli cristiani in Cina

In quest’ultimo fine settimana si è svolto il secondo incontro del COMIDI, Consiglio Missionario Diocesano, con la partecipazione di quindici persone, rappresentanti delle diverse vicarie della diocesi, nel centro di formazione di Caetité. Il venerdì pomeriggio è stato dedicato all’organizzazione interna del gruppo, in vista dell’impegno, il prossimo anno, dell’animazione missionaria in tutta la diocesi. Padre Helio, il coordinatore, aiutato da padre Paolo e dalla nostra sorella Letizia, missionaria della redenzione, ha coinvolto in maniera dinamica i presenti in un momento di formazione. I temi trattati sono stati: ecclesiologia della missione, pastorale missionaria, conversione pastorale e missione continentale alla luce del Documento di Aparecida. Il COMIDI ha davanti un grande impegno: animare missionariamente la diocesi in accordo con il progetto di pastorale. Infatti, nell’assemblea diocesana dell’anno scorso, è stato deciso che il 2015 sarà l’anno dell’animazione missionaria, con il ritorno alle missioni popolari e la fondazione, nelle parrocchie dei COMIPAs, Consiglio Missionario Parrocchiale, un consiglio che, come il CPP (Consiglio Pastorale Parrocchiale), ha come obiettivo appoggiare e coadiuvare il parroco nelle iniziative pastorali, in questo caso, nell’ambito della missione. Per questo è importante valorizzare quello che già è presente, come Infanzia Missionaria, gruppi missionari, Gioventù Missionaria, attività missionarie dei gruppi parrocchiali. Tutto in un clima di cooperazione e aiuto reciproco, favorendo l’integrazione delle pastorali dentro la propria parrocchia e della parrocchia con la vicaria e la diocesi. Il COMIDI deve preoccuparsi dell’animazione dell’Ottobre Missionario, in particolare con la celebrazione della giornata mondiale delle missioni, attraverso la diffusione del ricco materiale che tutti gli anni la POM offre gratuitamente alle diocesi. Si tratta di opuscoli per incontri di preghiera, volantini, posters e un DVD con testimonianze missionarie, legate al tema della Campagna della Fraternità della quaresima. La missione popolare, il prossimo anno, avrà come obiettivo aiutare i giovani della scuola di teologia diocesana a fare il loro tirocinio pastorale in maniera pratica sul territorio, in una parrocchia che non ha ancora ricevuto la visita dei missionari delle altre parrocchie. Ma, oltre a questo, l’obiettivo sarà fondare i COMIPAs perché, in futuro, molti laici possano essere preparati alla missione popolare con una ‘pre-missione’, un periodo di formazione intensiva. Infatti, negli anni passati, si è visto che la grande difficoltà dei laici è stata quella della preparazione: con la buona volontà si sono avuti buoni risultati, ma si é notato che con una adeguata preparazione le missioni sono più efficaci. Sabato sera il gruppo è uscito dal centro di formazione per recarsi alla comunità di Nossa Senhora Aparecida, periferia di Caetité, per una celebrazione missionaria, con canti, animazione, lettura del vangelo e preghiere, e infine una condivisione molto ricca. É stata una iniziativa ideata da padre Helio e abbracciata da tutti con molto entusiasmo. Speriamo che in futuro, altri gruppi che si incontreranno in diocesi per la formazione, possano uscire come noi per momenti di fraternità ed evangelizzazione più concreti. Missionarie della redenzione in Brasile


la Settimana 15

radio kolbe

domenica 25 maggio 2014

Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Polesine Coast to Coast - E’ uscito il nuovo bando

Un anno da Oste in casa GP2

E’ uscito il nuovo bando per il servizio di Oste alla casa GP2 della diocesi di Adria-Rovigo. Si tratta di un Anno di Volontariato Sociale (AVS). A presentarlo sono stati ospiti della rubrica Polesine Coast to Coast Davide Girotto della Caritas, Lorenzo e Fabio che attualmente stanno svolgendo proprio questo servizio. L’anno di volontariato sociale nasce come un’opportunità da offrire ai giovani: donare un anno della propria vita agli altri e a chi vive una difficoltà è un’occasione per fermarsi a riflettere su quali valori basare la propria vita, una “palestra” di vita, utile per imparare a condividere con gli altri le proprie idee e risorse, costruendo relazioni buone e significative. I giovani dell’AVS vivranno per un anno (settembre 2014 – giugno 2015) nella struttura denominata Casa GP2, quindi quotidianamente a contatto con le classi scolastiche e i gruppi organizzati che chiedono di essere ospitati. Ai giovani in AVS saranno richieste tre forme di servizio, in diversi giorni e orari nel corso della settimana e dell’anno di impegno: il servizio di Oste nella Casa GP2 durante i giorni di accoglienza dei gruppi; la partecipazione alle esperienze formative che la Ca-

ritas propone nelle scuole di secondo grado sui temi della cittadinanza e della nonviolenza; l’affiancamento dei volontari impegnati nei servizi segno della Caritas diocesana e della città. I destinatari del bando sono i giovani dai 24 ai 30 anni. I posti disponibili sono quattro. Le domande vanno presentate entro il 14 agosto 2014. Per tutte le informazioni si possono consulta-

re i siti della caritas diocesana: www.caritasrovigo. org oppure quello della pastorale giovanile della diocesi di Adria-Rovigo www.5pani2pesci.it r. g.

Quando?

Ogni martedì alle 10.00, il mercoledì alle 21.15, il giovedì alle 17.05 e il venerdì alle 22.30

Librando - Intervista a Massimo Franco

Il Vaticano secondo Francesco

Dante Cerati questa settimana nella sua rubrica Librando intervista Massimo Franco, autore del libro “Il Vaticano secondo Francesco”. Papa Francesco è un uomo del Nuovo Mondo. Viene dall’Argentina, che è Estremo Occidente, ed è un «prete urbano»: il primo pontefice figlio di una megalopoli, Buenos Aires, che con i suoi circa 15 milioni di abitanti ha vissuto in anticipo i problemi con i quali sono chiamati oggi a fare i conti la Chiesa cattolica e il mondo globalizzato. Cardinali del Nuovo Mondo sono stati i suoi grandi elettori in Conclave. E da portavoce del Nuovo Mondo è il suo approccio alla Roma curiale. Ma la novità di questo Papa rivoluzionario non sta soltanto nel fatto che è argentino, gesuita e «globale». L’elemento spiazzante è che si tratta di un autentico «straniero» per la mentalità della Curia romana, eletto dopo il trauma della rinuncia di Benedetto XVI. Il compito affidatogli è di smantellare la corte pontificia e una nomenklatura ecclesiastica spesso troppo autoreferenziale. Il suo viaggio da Buenos Aires a Casa Santa Marta, l’ex lazzaretto all’interno del Vaticano dove ha deciso di abitare, segna un epocale cambio di mentalità. Il Vaticano secondo Francesco deli-

nea i contorni di una sfida aperta e difficile. Per analizzarne le origini e i possibili approdi Massimo Franco è andato in Argentina e ha incontrato gli uomini più vicini a Jorge Mario Bergoglio. E racconta come è avvenuta l’esportazione di una visione radicalmente nuova del cattolicesimo nel cuore della Roma papale; e come il modello sudamericano, fino a ieri la «periferia», da eccentrico sia diventato centrale. Quello in atto, infatti, è anche un rivolgimento geopolitico. Da terra di missione, l’America Latina si è trasformata in continente missionario, chiamato a far risorgere la religiosità in un’Europa laicizzata e nella capitale di un papato a rischio di default etico. Massimo Franco, giornalista e scrittore è inviato politico del Corriere Della Sera, in precedenza ha lavorato come editorialista di Avvenire e inviato de Il Giorno e poi di Panorama. Nella foto al centro la copertina del libro In onda ogni lunedì alle 17.05, il Quando? giovedì alle 11.00 ed il sabato alle 17.40

Ponte Radio

Il mondo vive un crescendo di crudeltà

Nazzareno Pellegrini e Salvatore Filella, nella puntata di Ponte Radio in onda questa settimana analizzano le situazioni drammatiche che riguardano diverse parti del mondo in particolare in Africa. Fatti che spesso non vengono messi in rilievo dalla stampa nazionale, perché a noi lontani. Nazzareno che è stato poco tempo fa in Kenya, ha parlato degli attentati a dove la capitale Nairobi ha vissuto la scorsa settimana: «si tratta di ribelli somali legati al gruppo di Al Queda che dal 2011 stanno colpendo la capitale dove come sappiamo sono concentrate tante persone. E’ una popolazione mite che non ha bisogno di essere perseguitata da queste forme di cattiveria umana». Ma non solo il Kenya, ma anche in Libia, dove, come ha ricordato Salvatore: «era stato costituito un governo provvisorio ma in questi giorni c’è stato un attacco alla sede del parlamento. La situazione a Tripoli sta dunque sta degenerando con grande preoccupazione da parte della Comunità Europea. Anche Bengasi sta vivendo ore drammatiche. Nei giorni scorsi è finita sotto i bombardamenti aerei da parte di un ex generale, Kalife Haftar che ha causato circa 80 morti e molti feriti». E’ stato invece messo in evidenza, da tutte le televisioni ed ha sollevato lo scalpore da parte dell’opinione pubblica (addirittura a Cannes durante il festival del cinema gli attori tra cui Harrison Ford, Mel Gibson e Silvester Stallone si sono presentati con la scritta Bring back our

girls n.d.r.) il rapimento di duecento studentesse a Chibok sempre da parte di un gruppo terrorista islamico, che chiedono la liberazione di loro amici che sono detenuti nelle prigioni nigeriane». Un altro caso che ha suscitato indignazione è stata la condanna all’impiccagione di una ragazza del Sudan, di 27 anni, incinta di otto mesi, perché pur avendo il padre musulmano è stata accusata di apostasia e di adulterio per avere sposato un cristiano. Un fatto condannato anche da Amnesty International, in quanto si tratta di una evidente violazione di diritti umani. Infine in Colombia dove: «Almeno 31 bambini, appartenenti alla Chiesa Pentecostale sono morti nell’incendio del bus che li portava a scuola. Alla base dell’incendio starebbe un guasto meccanico. Secondo le indagini, l’autista trasportava benzina di contrabbando perché poco prima dell’incendio secondo alcuni testimoni era stato visto armeggiare una tanica di benzina». Tanti fatti crudeli, accomunati da un unico filo conduttore, la cattiveria e l’egoismo dell’uomo, che è lontano dagli insegnamenti del Vangelo. Sono fatti che accadono in luoghi lontani da noi ma che non possono essere vissuti con indifferenza. r. g.

Quando? Ponte Radio è in onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30

E’ possibile riascoltare e scaricare le nostre rubriche dal blog:

radiokolberovigo.blogspot.it

Le nostre rubriche LUNEDI

10.00 “La Vergine Maria e la nuova evangelizzazione” a cura del Centro Mariano; 11.30 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 17.05 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 18.20 “Ponte Radio”, a cura di Roberto Giannese; 21.30 “Radio Volontariato” a cura del Centro Servizi di Volontariato di Rovigo, con Francesco Casoni MARTEDI 10.00 “Polesine Coast to coast”con Thomas Paparella, Alberto Boldrini, Enrico De Stefani e Davide Trevisan; 11.00 “ArabRovigo” rubrica interculturale a cura dell’associazione Casa Marocco, in studio Dounia e Federico; 17.05 “Aspettando il Festival Biblico” in collaborazione con Radio Voce nel Deserto; 18.20 “Ritratto d’autore” a cura di don Bruno; 21.30 “Ponte Radio” ; MERCOLEDI 10.00 “Aspettando il Festival Biblico”; 11.00 “Ritrat-

to d’autore”; 18.20 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 21.15 “Polesine Coast to coast”; GIOVEDI

10.00 “Voce Francescana” a cura del Ordine Francescano Secolare del Polesine; 11.00 “Librando, libri in volo”; 17.05 “Polesine coast to coast” 18.20 “Radio Volontariato”; 21.30 “ArabRovigo” VENERDI

10.00 “La Vergine Maria e la nuova evangelizzazione” 11.00 “Radio Volontariato”; 17.05 “ArabRovigo” ; 18.20 “Ponte Radio”, 21.30 “Per un pugno di film” a cura di Simone Muraro e Denis Maragno; 22.30 “Polesine coast to coast”; SABATO

10.00 “Voce Francescana” 11.15 “Ritratto d’autore”; 11.45 “Con gli ultimi” 17.15 “Aspettando il Festival Biblico”; 17.40 “Librando” 18.20 “Buona Domenica”, riflessioni e commenti per la domenica a cura di Don Bruno; 21.30 “Per un pugno di film” ; DOMENICA

10.00 “Insieme per pregare”; 11.00 “Voce Francescana”; 17.30 “Per un pugno di film”; 18.20 “Buona Domenica” a cura di don Bruno; 22.00 “Aspettando il Festival Biblico” DAL LUNEDI’ AL VENERDI’

9.30 e 20.45 “Dall’alba al tramonto”, a cura di don Bruno Cappato; 8.30, 12.10, 20.00, 23.00 “La radio informa”; 19.00 Santa Messa in diretta dal Duomo di Rovigo; 12.15 e 20.15 “Rassegna stampa ecclesiale” a cura di Enzo Costa. 22.00 Preghiera della sera.


16 la Settimana

rubriche

angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

Taunotizie

Giustizia, pace e perdono: una via di fraternità

Giornata Mariana dell’O.F.S. del Veneto 2014 a Chiampo (VI) Pace e bene carissimi lettori, ben ritrovati. Domenica 11 maggio, festa di tutte le mamme, le fraternità di Rovigo, Lendinara e Adria si sono incontrate con tutte le fraternità del Veneto a Chiampo per vivere insieme momenti di gioia, com’è sempre nel ritrovarci tra fratelli e sorelle in quel luogo sacro a Maria. All’annuale appuntamento abbiamo risposto veramente in gran numero tra fratelli dell’O.F.S., Giovani della Gifra e un gruppo di bambini, gli Araldini. Si è respirato uno speciale clima di festosa accoglienza, circondati dall’amore della nostra Mamma Celeste. Lo Spirito Santo ci ha accompagnato insieme al nostro Assistente spirituale, padre Andrea, la Ministra Regionale, Marina Mazzego, e le Ministre delle Fraternità di Rovigo, la carissima Romana Bregantin, la Ministra di Lendinara, Maria Francesca Micheletto e la Ministra di Adria Cecilia Ingegneri. Arrivati al Santuario abbiamo ammirato lo splendido presbiterio, da un paio d’anni ultimato, e reso magnifico dagli imponenti mosaici ricchissimi di simboli evangelici e francescani. Dopo tanti calorosi abbracci con i fratelli delle altre provincie, abbiamo iniziato il nostro incontro con canti e preghiere guidate da fra Mario Rama, Assistente Regionale dell’O.F.S. Quest’anno è stato scelto di celebrare particolarmente la nostra Regola di cui sono stati letti 19 articoli Quindi, Marina Mazzego ha rivolto caldi saluti a tutti i convenuti ed è seguita la relazione, molto interessante, tenuta con maestria dal fratello Livio Ferrari, responsabile del Centro Francescano di Ascolto di Rovigo. Il tema dell’incontro: “Giustizia, pace e perdono: una via di fraternita’”. Livio ci ha aperto le porte del carcere, dove lui svolge l’attività di volontario. Ci parlava di quanti fratelli, perché di questo si tratta, sono rinchiusi nelle carceri italiane colpevoli di non essere in

possesso del permesso di soggiorno, non hanno ucciso nessuno, hanno venduto quel poco che possedevano nei loro paesi attanagliati dalla guerra e dalla miseria, lasciando le loro famiglie di origine. Quanti stenti hanno dovuto affrontare, quanti NO ricevuti in faccia, quante porte chiuse e la propria dignità calpestata. Possiamo riflettere su quanta ipocrisia circola tra noi Cristiani. Il relatore raccontava che anni fa, quando era giovincello, entrò nel Centro d’Ascolto un uomo che gli chiese se era un frate, per via della barba folta che allora portava, perché doveva confessarsi. Sentendo che era un volontario sposato, volle lo stesso confidargli i suoi errori. Quanto era stato emarginato quest’uomo, questo fratello! Livio parlò a lungo. Ci suggerì di leggere ogni giorno il Vangelo, non per farci vedere, ammirare come più bravi di altri, ma per mettere veramente in pratica quello che Gesù ci dice. Ha menzionato il brano in cui Gesù fa uscire un invitato dalla sala di ricevimento perché non aveva il vestito della festa. Nella mia testa un pensiero è corso a S. Francesco, chiedendomi quanta luce egli avrà portato nel Paradiso con la sua veste brillante, lavata non in un lavatoio mondano, ma immersa nella giustizia, nella pace e nel perdono. E io come mi presenterò? Quanto mi sporco le mani per aiutare il mio prossimo? Un’altra testimonianza ci è stata donata da Giulia Ciclamini, appartenente ai Giovani Francescani di Lendinara, che con altre ragazze, ha fatto una breve esperienza di volontariato nel carcere minorile della Guidecca a Venezia. Giulia ci ha confidato la sua comprensibile difficoltà iniziale a contatto con questa realtà carceraria, tanto lontana da noi. Ci ha parlato di come si era stabilito un rapporto umano con queste carcerate, alcune giovani come lei. Ha ricordato quanto siano fortunati i giovani che hanno una famiglia solida alle spalle, dove c’è dialogo, armonia e pace. Al momento della separazione le volontarie erano così commosse che le ragazze recluse hanno dato loro conforto. Al termine delle interessanti testimonianze si è presenziati alla Solenne Concelebrazione Eucaristica concelebrata da Tutti gli Assistenti delle varie Fraternità. E’ seguita l’immancabile allegra condivisione conviviale in fraterna letizia. Infine la giornata è conclusa con la recita del Santo Rosario davanti alla Grotta, che ricorda Lourdes e la proclamazione dell’Atto di Consacrazione delle nostre persone e delle nostre fraternità al Cuore Immacolato della Vergine Maria. Al ritorno il cuore era veramente colmo di spirituale felicità. Oriana

In campagna

Oltre al meteo seguiamo anche altri settori

Il meteo si mantiene “vivo” con le sue manifestazioni intese come perturbazioni. Le temperature contenute in valori non eccessivi con lo stato dell’umidità relativa basso, concorrono ad ostacolare l’attacco delle patogenesi di origine fungina, mentre le avversità di origine animale per la diversa natura di queste creature seguono il calendario biologico proprio di ogni specie. In pratica su tutto il coltivato a cielo aperto e in serra, non bisogna abbassare la guardia. Appena si ristabiliscono condizioni caldo-umide, la pletora dei patogena è pronta a sferrare l’attacco. Laddove il meteo non influisce più di tanto nelle umane attività- salvo le sbavature personali dei metereopatici, categoria sempre presente e, tutto sommato innocua anche quando gli adepti hanno “…la luna par i corni”, come ama dire l’ineffabile amico coltivatore - si continua a lavorare per fare il buon servizio negli uffici preposti. Settore zoo L’Ue intende, finalmente, avviare la fase dell’etichettatura delle carni bovine “…lanciando un bando di

gara per una valutazione delle norme, la loro efficacia.… gli effetti sul mercato…” e via cantando. Se ne parla da anni perché il consumatore ha il sacrosanto diritto di sapere cosa mangia, soprattutto in queste produzioni che pur tutelate in Italia e nel resto dell’Ue da norme igienico-sanitarie considerate fra le più severe al mondo, deve fare i conti con prodotti d’importazione da paesi terzi che hanno una legislazione diversa, quando non di maniche larghe nei metodi di allevamento. E, sempre in ambito zootecnico, entrano in scena le vacche da latte. Finora la loro produzione è regolate

- CHE COS’È ? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna

in quantità da quote annuali che si trascinano una lunga storia da ben trent’anni a partire dal 1984 sulla quale stendiamo un velo pietoso per tutte le incongruenze che ha dato origine. Il lettore si ricorderà del letame sparso sull’autostrada A4 a Vancimuglio qualche anno fa, come protesta degli allevatori. Finalmente il regime quote-latte chiude a partire dal primo aprile de 2015. Il paradosso è che agli allevatori europei è stato messo un tetto di produzione, sforato il quale scatta la sanzione, mentre nel mondo la domanda di latte e latticini è elevata ed in aumento. Chissà quali interessi s’intrecciano sulla testa delle dirette interessate a loro insaputa: le vacche, appunto. Settore orto-frutta Buone notizie nell’attuazione del programma “Frutta e verdure nelle scuole”. I risultati sono incoraggianti e, secondo le organizzazioni dei produttori, esistono ancora margini di miglioramento per dare agli studenti – grandi e piccoli - “il cestino della salute”. Alla prossima. Orazio Cappellari

già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità. • ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1

domenica 25 maggio 2014

Orari Sante Messe Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 - 9.15 - 10.30 - 12.00 19.00; Feriali: 7.30 - 8.30 19.00; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 17.00. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 10.00; Prefestive: 18.30. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 7.00 - 8.00 - 10.00 - 19.00. SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 - 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato). Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 19.00 - Feriali: 7.00 - 19.00. Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 - 10.30 - 12.00 - 19.00 Feriali: 8.30 - 19.00.

S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras infermeria ore 10.00) - 12.00 - 19.00 - Feriali: 8.30 - 19.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45). S. Pio X: Festive: 8.30 10.00 - 11.30 - 18.00. Prefestiva: 18.00 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 18). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 18.30 - Prefestiva: 18.30 Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 - Feriale: 7.30. S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00; Prefestiva: 18.00. Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.

Rovigo - Palazzo Celio

Dona un sorriso

Raccolta di materiale scolastico e sanitario per il popolo siriano Con la volontà di sensibilizzare tutto il mondo della scuola, ambito in cui operano, Patrizia Rava, insegnante, Maria Luisa Botton dell’Ufficio scolastico provinciale e la Consulta studenti sono al lavoro per una raccolta di materiale sanitario, scolastico e alimentare a sostegno del popolo siriano. Bende, garze, cerotti, materiale scolastico,antidolorifici, antipiretici in compresse e pomate, disinfettanti, medicinali di qualsiasi genere, pannolini per bambini, riso sotto vuoto e latte in polvere andranno in soccorso alla popolazione più bisognosa e agli ospedali da campo gestiti dai volontari. L’appello lo rivolgono indistintamente a tutti, dal personale docente a quello tecnico, dagli studenti alle loro famiglie, dalle superiori alle materne “per

fronteggiare una situazione difficilissima e di estrema emergenza” come hanno ricordato nei giorni scorsi a Palazzo Celio nel corso della presentazione del progetto Patrizia Rava, Dachan Ahmad Amer e Zena Abram di Onsur, l’associazione no profit con fini di solidarietà sociale e di raccolta aiuti per la Siria ”Dear Syria” il nome del progetto vivrà il momento conclusivo domenica 1° giugno dalle 11 alle 13 in Pescheria Nuova dove confluiranno tutti i materiali raccolti per essere poi avviati in Siria. Il Paese da tre anni in rivolta dopo 50 anni di dittatura segna numeri “incredibili”: 150 mila morti, 2 mila quelli di fame, 2 milioni e mezzo di profughi, 200 mila carcerati, 9 milioni di sfollati, 12 mila bambini morti, 20 mila i dispersi.

Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dal 25 al 31 maggio 2014 Domenica 25 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo. Lunedì 26 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigoe. Martedì 27 - S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo. Mercoledì 28 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine. Giovedì 29 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare. Venerdì 30 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo; “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani. Sabato 31 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano; pomeriggio: Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo.

TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30 C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta

il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000 Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà


Adria - Sala Cordella

Don Giuseppe Tinello e il Cieco di Adria Originali scoperte sulla cultura del ‘500

Oltre ogni aspettativa la partecipazione di cittadini di Adria, Chioggia, Rovigo, Ca’ Emo e di altre zone alla presentazione della tesi di laurea di don Giuseppe Tinello sul tema “Luigi Groto, il Cieco d’Adria”. A dare particolare rilievo all’incontro in Sala Cordella è venuto il Sindaco di Pettorazza Grimani, Maurizio Tinello, pronipote di Maurizio Tinello a cui va una gran parte di merito per il ritrovamento del documento accademico del compianto Parroco di Ca’ Emo, docente nelle scuole secondarie locali. Dopo i saluti di Mara Bellettato per il Comune di Adria e del Sindaco di Pettorazza, il prof. Antonio Lodo, noto studioso di memorie adriesi e particolarmente dei nobili Bocchi e di Luigi Groto, ha intrattenuto il folto pubblico, interessatissimo, sulle vicende della vita e sulle opere del Cieco di Adria con ampi riferimenti ai temi sviluppati dallo studio di don Tinello. Lodo ne ha messo in rilievo in molti passaggi l’originalità, tenuto conto dello stato delle ricerche del tempo e degli strumenti allora disponibili. Sono così emersi i notevoli riferimenti alla cultura europea del 500, con alcuni significativi cenni ai grandi autori dell’epoca, come Shakespeare, che sono da richiamare per la cono-

la Settimana 17

cultura

domenica 25 maggio 2014

In libreria Angelo Scola

Il mistero nuziale Uomo-Donna , Matrimonio-Famiglia

Esce la terza edizione, per la prima volta in volume unico, de Il mistero nuziale, testo del Card. Angelo Scola, Arcivescovo di Milano. Il mistero nuziale si propone come un percorso lungo le ragioni del “bell’amore”, che sostiene il desiderio e il cammino di ogni donna e di ogni uomo. Si tratta di una proposta che intende anche rispondere all’immagine diffusa, spesso lontana dalla verità, dell’insegnamento della Chiesa sulle questioni legate all’amore, al matrimonio e alla famiglia. Si dice che a prevalere nell’esperienza e nella comprensione cristiane dell’amore sia la parola “no”, mentre la proposta del “bell’amore”, che la Chiesa compie da duemila anni, racchiude in sé il

scenza che essi ebbero del nostro autore. Lodo, richiamando la recente monumentale edizione critica delle Rime del

Stienta - Teatro Jubilaeum

Doppia presentazione

Di Boris Pahor & Tatjana Rojc e Giuseppe Sgarbi Sabato 24 maggio 2014 al Teatro Jubilaeum di Stienta alle ore 18.00 presentazione di “Così ho vissuto” di Boris Pahor & Tatjana Rojc e “Lungo l’argine del tempo” di Giuseppe Sgarbi. Doppia presentazione dei libri scritti da due uomini che hanno vissuto un secolo (101 anni Boris Pahor, 93 Giuseppe Sgarbi) partecipando ai grandi e piccoli eventi che hanno caratterizzato il ‘900. Il primo, sloveno, nato a Trieste nel cuore dell’Europa che cambiava a partire dall’esplosione della “Kakania” così ben descritta da Robert Musil, il secondo nato a Stienta, microscopico paese della pianura veneta, non immune dal passaggio della grande storia. I due autori sono accomunati da un legame con Stienta, il dottor Sgarbi per esservi nato e vissuto fino al matrimonio e averla cantata nel libro “Lungo l’argine del tempo” con affetto e velata nostalgia. Il professor Pahor a Stienta è legato per l’amicizia con Luciano Bombarda, fondatore dell’Associazione Il Fiume che in più occasione ospitò il professore a presentare le sue opere a Ferrara e intrecciò con lo scrittore, lucidissimo interprete del nostro tempo, una bella amicizia. Nel 24 maggio data simbolo della I Guerra Mondiale i due amici, Boris Pahor e Giuseppe Sgarbi, si incontrano a Stienta per salutare i 10 anni dell’Associazione Il Fiume che la tragica scomparsa del suo presidente non consentirà di festeggiare in modo tradizionale. L’occasione è unica per la Provincia di Rovigo e per un paese piccolo ma vivo come Stienta, e grazie all’interesse dimostrato da Elisabetta Sgarbi per la presentazione del libro del padre nel suo paese natale si è riusciti a mettere insieme degli ospiti così prestigiosi. A fare da sfondo alla presentazione ci sarà la presenza dell’artista Piermaria Romani che nel suo “Paese reale” dà il senso della storia fatta dagli uomini e, per l’occasione, fornirà la sua opera per il palco del teatro Jubilaeum. Chiara Fabian

Groto a cura di Barbara Spaggiari, studiosa svizzera di fama europea, ha auspicato che si sviluppi presso gli adriesi e i ricercatori anche delle Università l’interesse per Luigi Groto per riconoscergli il rilievo dovutogli nel quadro degli studi e della cultura rinascimentale. La presentazione ufficiale delle Rime del Groto nella edizione critica pubblicata da Apogeo di Paolo Spinello per iniziativa della Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e del Comune di Adria avverrà tra settembre e ottobre prossimi in Città.

grande “sì” di Dio all’umanità: sì al bene della differenza sessuale, sì al dono di sé che non si risparmia, sì alla consegna della propria esistenza per sempre, sì al dono della vita generata e accompagnata, in un paziente lavoro di educazione. Il testo si suddivide in quattro parti. La prima sezione (Il Fondamento biblico. A partire della Mulieris dignitatem) propone un’interpretazione del magistero di Papa Giovanni Paolo II sulla base della “Lettera apostolica Mulieris dignitatem”, L’autore: allo Angelo Scola nasce a Malgrate nel oltre 1941. Nel 1991 è ordinato Vescovo di studio del Grosseto. Nel 2002 Giovanni Paolo II lo significato dell’unionomina Patriarne “uomoca di Venezia. donna” e Creato Cardinale del nesso nel 2003, viene tra l’“Imago nominato da BeDei” e la sesnedetto XVI Arsualità umacivescovo di Mina. Nella selano nel 2011. Tra conda parte le sue numerose (Il mistero opere ricordianuziale. Una mo: Questioni di antropologia teologica, PUL-Mursia, 1997; prospettiva Il mistero nuziale, 2 voll. PUL-Mursia, teologica) il 1998-2000; Chi è la Chiesa? Una chiave Card. Scola antropologica e sacramentale per l’ecclesio- traccia una logia, Queriniana 2005; Una nuova laicità. prospettiva Temi per una società plurale, Marsilio 2007; t e o l o g i c a Maria, la donna, Cantagalli 2009; Buone del probleragioni per la vita in comune. Religione, po- ma, mentre litica, economia, Mondadori 2010; La pas- nella terza sione di educare, Marcianum Press 2012; sezione (MiNon dimentichiamoci di Dio. Libertà di fedi, stero nuziale di culture e politica, Rizzoli 2013; Cosa nu- e mutamenti culturali. tre la vita? Centro Ambrosiano 2013.

Compiti del MatrimonioFamiglia) l’autore entra nel vivo delle provocazioni che, in tema di matrimonio-famiglia, vengono sollevate dalla cultura contemporanea: crisi della libertà, bioetica, educazione, comunione di generazioni. La quarta parte (Il mistero nuziale: Matrimonio-Famiglia alla luce dei misteri cristiani) traccia la fisionomia del matrimonio-famiglia a partire dall’esperienza e dalla riflessione cristiana. Le precedenti due edizioni in lingua italiana sono state pubblicate in due volumi (1998 e 2000), tradotti in diverse lingue. L’edizione è arricchita da una nuova prefazione del Card. Scola. Collana: Studi teologici - Formato: 17X24 - Pagine: 296 - Prezzo: € 29,00 Per informazioni: Ufficio stampa Marcianum Press - Studio Calliandro Comunicazione Tel: 041.5232237 – 349.7708533, Email: press@studiocalliandro.it

Rovigo - Incontri con l’autore alla Biblioteca Carlizzi

Musica e cultura in Germania cantate e raccontate

Un nuovo ed emozionante appuntamento della rassegna ‘Incontri con l’autore’ ha abbracciato la straordinaria opera dell’artista Francesco Toso, che ieri pomeriggio ha presentato nella sede dell’associazione culturale ‘Barbujani’ ‘La ninna nanna del Führer’ – musica e cultura nel Terzo Reich. Accompagnato dalla voce delicata di Ana Victoria Pitzz, dalla tastiera suonata da Nicola Rigato e dal violino accarezzato dal professor Ramon Volpini, il giovane autore ha presentato la sua mirabile opera, raccogliendo l’applauso sincero da parte di una biblioteca ‘Carlizzi’ riempita in ogni ordine di posto. “Inizialmente il titolo del libro era ‘Orfeo alla corte del Terzo Reich’ – ha spiegato Francesco Toso -, che era anche il titolo della mia tesi di laurea. Poi per

diversi motivi è stato cambiato. Con questa opera abbiamo cercato di trovare una spiegazione alla Shoah, attraverso le testimonianze musicali e poetiche ritrovate nei campi di concentramento, dove la musica non mancava mai”. La presentazione, seguita da Natalia Periotto e da Roberta Fava è stata introdotta dalla scrittrice Romana Bonvento, che ha poi lasciato la parola al

presidente della Barbujani, Arnaldo Pavarin. “Avere qui un così giovane artista è per noi motivo di grande orgoglio – le parole di Pavarin -. Voglio ringraziare anche Natalia Periotto e Roberta Fava per la presentazione e tutti i presenti a questo importante momento culturale”. Tra canti in lingua tedesca e ceca e racconti del giovane Toso, moderati da Natalia Periotto, l’opera

del giovane artista ha suscitato grande emozione tra i presenti, che al termine della presentazione si sono lasciati andare ad un applauso caloroso e riconoscente. La giornata culturale in Barbujani è poi continuata in serata, quando la professoressa Donatella Ferraresi ha presentato le opere di Eugenia Arrighetti, specializzata nella tecnica dell’acquerello. Un altro momento artistico di spessore per l’associazione, che ha applaudito Eugenia Arrighetti per le sue grandi qualità di pittrice. Con le sue opere si è chiusa la rassegna ‘Conoscere l’Artista’, che anche quest’anno ha permesso di spaziare tra diverse tecniche artistiche, dall’affresco alla lavorazione dell’acciaio, dalle tecniche aerografe alla scultura del legno.


18 la Settimana

di don Dante Bellinati

“Pensavo...”

! !

Miseria come povertà esistenziale C'è una miseria come effetto della diseguaglianza. C'è poi una miseria, tutt'altro che minoritaria, che scaturisce proprio dalla non povertà: “il grande rischio del mondo attuale (…) è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro” (EG 2). Il giovane ricco se ne va da Gesù “triste, perché possedeva molte ricchezze” (Mt 19,22). Oggi la tristezza ha lasciato il posto ad altri sentimenti, meno nobili. E perdere la consapevolezza del limite (la povertà come metodo, come via) ha innescato p r o c e s s i , i n f a s e o r m a i av a n z a t a , potenzialmente distruttivi dell'umano. Varie sono le forme di miseria che scaturisce dalla ricchezza: • smemoratezza, noncuranza, globalizzazione dell’indifferenza; • barbarizzazione, che è l'effetto di quella tracotanza e arroganza da cui derivano esibizionismo, violenza, ricerca del godimento ad ogni costo, noia che porta a eccesso e trasgressione, uso dell'altro come oggetto… e • iperumanizzazione transumanizzazione. L'uomo che vuole essere padrone di se stesso, che nega Dio per mettersi al suo posto, passa facilmente dalla religione all'idolatria. Chiara Giaccardi

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caritas

domenica 25 maggio 2014

PRIMO PIANO - In vista delle elezioni Europee più voci ecclesiali sul tema dell’immigrazione.!

M i g r a z i o n i : p ri o ri t à p e r l'Europa, oltre la sovranità "Risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta, non si ripeta per favore». Sono rimaste inascoltate purtroppo le parole di papa Francesco pronunciate lo scorso 8 luglio in occasione della sua visita a Lampedusa. La sua denuncia della "globalizzazione dell'indifferenza" è stata condivisa a parole, ma non ha prodotto cambiamenti. Ci troviamo di nuovo a piangere di fronte all'ennesima "strage vergognosa" in mare avvenuta tra il 12 e 13 maggio a 100 miglia da Lampedusa. Don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, ripete che "è una sconfitta di tutti e di ciascuno", perché "bisognerebbe mettere sempre in primo piano la vita di ognuno e il pieno rispetto dei diritti umani". Dal canto suo il Presidente di Caritas Italiana, S.E. Mons. Giuseppe Merisi denuncia la fatica di una politica comune, "perché a dettare le politiche dell’immigrazione in ambito europeo, sono ancora rigorose logiche di difesa della sovranità. Anche le ultime emergenze mostrano come la tensione tra la necessità di proteggere coloro che il diritto internazionale ci impone di accogliere e tutelare e la difficoltà di implementare sistemi di accoglienza e tutela sostenibili ed omogenei, crea una zona grigia nella quale si trovano a vagare, sempre più numerosi, i profughi che giungono sulle nostre coste. Spesso purtroppo trovando la morte". Visto che neanche Mare Nostrum è sufficiente, c'è da capire qual è il

Codice Fiscale

93029100299

dispositivo necessario da mettere in atto per salvare la vita a queste persone. Le tragedie di questi giorni ci danno la dimensione del fenomeno: ci fanno capire la forte spinta da questi paesi, di persone in fuga da guerre e violenze. Occorre una "riflessione di sistema", sia a livello europeo che tra il vecchio continente e i paesi africani. Oltre a Mare Nostrum, in tempi brevi è però difficile poter pensare ad altro. C'è solo

da ragionare su come garantire a chi riesce ad arrivare sulle nostre coste in questi mesi un'accoglienza dignitosa. Da un lato dunque serve - come chiesto lo scorso 27 marzo in una lettera aperta da Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), ARCI, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes - un tavolo di confronto per definire in tempi rapidi, un piano nazionale di accoglienza e integrazione. Non è accettabile che una questione come quella dell’arrivo dei rifugiati sul nostro territorio debba essere affrontata come se

fosse un’eterna emergenza. Dall'altro lato occorre che vi sia una chiara volontà politica non solo da parte dell'Italia, ma da parte di tutti i paesi europei. Anche per questo il 14 maggio si è svolto u n i n c o n t r o a l Vi m i n a l e c o n i l Sottosegretario Manzione e il prefetto Compagnucci, vice capodipartimento Libertà civili del Ministero dell’Interno, a cui hanno partecipato Caritas Italiana e ARCI. Il confronto si è svolto su invito del Sottosegretario, dopo il grido d’allarme lanciato da Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Centro Astalli di Roma, Fo n d a z i o n e M i s s i o e FOCSIV, in un appello aperto su Migrazioni e Cooperazione ai candidati alle prossime Elezioni Europee del 25 maggio. L'auspicio è che i Pa r l a m e n t a r i e l e t t i sappiano dare il loro contributo ad un'Europa coraggiosa, rivolta allo sviluppo umano integrale e al bene comune, dove i migranti costituiscono un valore aggiunto. Un’Europa che dovrà mettere al centro l’uomo e non la finanza, le comunità e non le lobby, i poveri e non i potenti. Anche i Vescovi europei della COMECE, in un documento in vista delle elezioni, hanno invitato a far sì che “il progetto europeo non venga messo a rischio o abbandonato”, ma a contribuire “in maniera costruttiva a plasmare il futuro dell’Europa”, insieme e in modo condiviso. Caritas Europa dal canto suo chiede un'Europa più sociale e solidale. Caritas Italiana

Braccianti indiani costretti a doparsi per poter sopravvivere al lavoro nei campi

Raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per 12 ore al giorno sotto il sole, subendo vessazioni e violenze di ogni tipo. Un lavoro usurante fatto anche sette giorni su sette sotto il sole cocente come sotto la pioggia. È questa la vita dei braccianti indiani nella zona agricola in provincia di Latina, che per reggere ai ritmi disumani imposti dai “padroni” e non sentire il dolore arrivano ad assumere sostanze dopanti e antidolorifiche. Una forma di doping vissuto con vergogna e praticato di nascosto perché contrario a l l a l o r o r e l i g i o n e e c u l t u ra e condannato dalla comunità. A denunciare le condizioni della comunità Sikh dell’agro pontino è “Inmigrazione”, che ha presentato a Latina il rapporto “Doparsi per lavorare come schiavi”. Scorrendo le testimonianze raccolte dalla onlus emergono chiari i contorni di una nuova forma di schiavitù. “Noi sfruttati e non possiamo dire a padrone ora basta – racconta un bracciante -, perché lui manda via. Allora

alcuni indiani pagano per piccola sostanza per non sentire dolore a braccia, a gambe e schiena. Padrone dice lavora ancora, lavora, lavora, forza, forza, e dopo 14 ore di lavoro nei c a m p i c o m e p o s s i b i l e l avo r a r e ancora?”. E un altro: “Io vergogno troppo perché mia religione dice no questo. È vietato da nostra bibbia. Ma padrone dice sempre lavora e io senza sostanze no posso lavorare da 6 di mattino alle 18 con una pausa solo a lavoro”. Il traffico delle sostanze è saldamente in mano a italiani organizzati con collegamenti, probabilmente, anche con l’estero. “L’auspicio – si legge nel rapporto - è che, insieme agli interventi repressivi delle forze dell’ordine si possa sviluppare una riflessione qualificata da parte di tutti i soggetti interessati, a partire dalla comunità sikh pontina, per promuovere politiche volte a sconfiggere lo sfruttamento, il caporalato, il sistema di tratta che caratterizza questa migrazione e i troppi speculatori che sulla vita dei

Diario • 26.27 mag gio, Chioggia (VE) delegazi Nord-Est. one direttor i Caritas • 26 maggio, Rovigo, presen tazione pros prevenzione ecuzione prog suicidio. etto • 28 maggio, Rovigo, tavolo comunale “sin • 30 maggio, goli”. Zelarino (VE) , formazione osservatorio .

In Bacheca “Alfabetizziamoci a vicenda..."

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braccianti indiani hanno fondato il loro lucroso business”. InMigrazione denuncia anche lo stato di isolamento della comunità Sikh, senza servizi se non quelli garantiti dal volontariato e dai sindacati: “Apprendimento della lingua italiana, conoscenza e fruizione dei servizi sanitari, anagrafici e sociali rappresentano ancora, troppo spesso, u n m i r a g g i o ” . Pe r c a m b i a r e l e condizioni di vita dei braccianti sikh dell’Agro pontino è necessario, per la onlus, agire su più fronti: contrasto dell’illegalità e dello sfruttamento sul lavoro, servizi territoriali per l’inclusione sociale, agricoltura competitiva che si basi sulla qualità dei prodotti unita al rispetto dei diritti umani, lotta alle eco-mafie e alle varie frodi alimentari elementi ineludibili da coordinare per sanare una ferita sociale e culturale incompatibile con un Paese come l’Italia. Redattore Sociale

Contattarci Sede: Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo Orari: Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00 Tel: Fax: e-mail: web:

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Adria - Carbonara

Amali come figli Incontro di sensibilizzazione all’affido

Lo scorso venerdì 16 Maggio 2014 presso il centro parrocchiale Carbonara Via Cengiaretto di Adria si è tenuto un incontro di sensibilizzazione all’affido. Il tema della serata, come dal depliant, aveva come tema: “Amarli come figli” . Per l’Associazione è stato molto importante poiché queste iniziative vengono inserite sotto il profilo di una sfida educativa continua e incessante. Ma la più grande sfida è tentare di aiutare le famiglie a capire che aprirsi alla vita e all’amore rientra in una visione ampia per la propria crescita personale e costruttiva della società. La serata ha visto impegnate diverse famiglie dell’associazione, Luciano e Giuliana Casellato nella presentazione e gestione dell’iniziativa, Anteo Guglielmo come presidente nella spiegazione di che cosa si occupa l’associazione, Silvia e Giovanni Mori per la realizzazione tecnica e commento di video e canzoni, Mattia ed Elena insie-

me a Debora e Umberto, Leonardo e Raffaella per l’esposizione della loro esperienza di famiglia affidataria. Le canzoni e i video sono stati molto determinanti, ad esempio le parole della canzone “IO CI STO’”( Dall’album “Mama” - Laboratorio del Suono Ensemble – Sermig , Testo: Ernesto Olivero - Musica: Mauro Tabasso) il ritornello di-

ceva: “Io ci sto, ci metto la faccia, ci metto la testa, ci metto il mio cuore”, è stato un monito per tutti noi che come famiglie dobbiamo, unite, camminare insieme condividendo le esperienze reciproche capire che si può allargare i propri orizzonti e far divenire quello che ora ci sembra straordinario un ordinario. Le esperienze , sempre molto semplici e forti, sono state incisive e hanno dimostrato che “SI PUO” vivere donando tempo e Amore a bambini che non hanno mai sperimentato il valore vero e reale della famiglia. La nostra associazione desidera con tutto il cuore portare queste iniziative di sensibilizzazione in tutte le parrocchie o associazioni della zona per poter comunicare a tutti la “BELLEZZA” e lo spessore di questa esperienza familiare. Nel caso ci fosse questa possibilità vi preghiamo di contattarci gruppofamiglieaccoglienza@ gmail.com oppure 347 4822153. Dosolina e Fabio

Rovigo - Teatro Studio

In scena “La Combriccola” Con la commedia “Immagini di Pin-occhio”

Presso il Teatro Studio di Rovigo, alla presenza di un numeroso ed entusiasta pubblico di cittadini, di rappresentanti istituzionali, di Cooperative, Associazioni e di genitori, è andata in scena la nuova pièce teatrale “Immagini di Pin-occhio”. Gli interpreti erano persone speciali della compagnia di Teatro “La combriccola”, composta da persone disabili dei Centri Diurni dell’Azienda ULSS 18. Lo spettacolo, che si basava su una rivisitazione della classica favola di Collodi, è stato allestito con la regia ed i testi di Claudio Moretti che ha saputo dare valore, calore ed arte al messaggio inviato dagli attori: “non lasciare che il vento ti porti via, nel ciclone del tempo c’è un mondo dove ancora esistono i sogni”. L’ambientazione scenografica, moderna, essenziale e molto suggestiva, è stata coordinata da Luca Marcello, Francesca Nagliato, Gloria Zuliani ed Andrea Mosca. “Emozionante” e “Strepitosa”, i commenti più frequenti tra il pubblico, per

la Settimana 19

rubriche

domenica 25 maggio 2014

una serata che ha espresso sicuramente le risorse artistiche degli attori, ma anche le risorse e la solidarietà di tutto il territorio, in particolare dei Club Service per il Polesine “Interclub per il Polesine”, rappresentato da Roberto Dolcetto, e Soroptimist Club di Rovigo, rappresentato da Gianna Pola, che hanno dedicato un generoso service alla realizzazione dell’evento, manifestando concreto apprezzamento e condivisione. Prima della rappresentazione, la Dirigente dei Servizi Sociali Dott.ssa

Manuela Baccarin, (nella foto)ha portato il saluto suo e dell’Azienda ULSS 18.

Villa Bartolomea

I “98anno0” al Festival della canzone Una serata di amicizia e di condivisione in musica

Sabato 17 Maggio i cantanti del gruppo 98anno0 (Christian, Anna, Lucia, Valentina, Marta) accompagnati da Elena (fotografa) e Marco hanno partecipato, su invito dell’organizzazione, al IX Festival della canzone di Villa Bartolomea (Vr). Si è trattata di una kermesse, presentata da Gilberto Galvan, dedicata alla musica leggera italiana sotto forma di concorso canoro a squadre. E’ stata l’occasione per i 98anno0 di far ascoltare al numeroso pubblico alcuni brani : Vacanze romane, Meraviglioso, Come foglie e La geografia del mio cammino tratti dal loro ultimo musical “Sulle tracce di Karol”; per l’occasione, poi, è sta-

to interpretato il brano dei Nomadi “L’ultima salita” dedicata al grande Marco Pantani. Una bella esperienza (la prima per i 98anno0) di amicizia, iniziata con la cena comunitaria presso il circolo NOI locale, e di condivisione della musica grazie alle tante canzoni che hanno colorato e animato la serata. Ricordiamo ancora se qualche parrocchia o associazione desiderasse ospitare il musical dei 98anno0 “Sulle tracce di Karol” può contattare il gruppo mandando una e-mail a 98anno0@ libero.it, visitare il sito www.98anno0.too.it, la pagina facebook.com/98anno0 oppure telefonare al numero 338/8647093. R. N.

Cartoline di viaggio Donato Sinigaglia

Trekking sull’Atlante

Modo insolito di scoprire il Marocco Tre le molteplici peculiarità con le quali il Marocco attrae e incanta i turisti, rientra anche la pratica del trekking in alta montagna. Nonostante la presenza di oltre 2.500 km di coste sul Mediterraneo e sull’Atlantico e di estese pianure centrali dove si concentrano le principali città e la maggior parte della popolazione il Marocco, è principalmente montuoso, attraversato da quattro distinte conosciute con il nome generico di Atlante: il Rif parallelo alla costa mediterranea, il Medio e l’Alto Atlante nel centro-sud e infine l’Antiatlante digradante sulle distese sahariane meridionali. Queste montagne, formate da rocce calcaree sovrastanti arenarie e graniti assai più antichi e intrusioni di rocce vulcaniche e metamorfiche, sono caratterizzate da imponenti falesie terrazzate con enormi scarpate e gole profondamente incassate, percorse da impetuosi torrenti. L’Alto Atlante, il maggiore dei quattro massicci, si allunga in diagonale per 1000 km dalla costa atlantica fin oltre il confine con l’Algeria, superando spesso i 3.000 metri di quota e culminando nel gebel Toubkal (4.167 m) e nell’Ighil Mgoun (4.071m), le più elevate cime del nord Africa. Sono le stesse montagne che per sei mesi all’anno si vedono imbiancate di neve alle spalle di Marrakesh. Solo quattro passi lo attraversano in tutta la sua lunghezza ad oltre 2.000 m di quota, tracciati di antiche carovaniere che collegavano il Sahara con le fertili pianure centrali, e molte vallate risultano ancora oggi accessibili soltanto a piedi. I fianchi sono ricoperti da foreste di lecci, di pini d’Aleppo, di cedri dell’Atlante, più in alto da boschetti di ginepro e di porcospini, arbusti spinosi dalle forme curiose, tra erbe aromatiche profumate come lavanda, rosmarino e timo. Ovunque paesaggi grandiosi, arcadici, mozzafiato. I fondovalle sono occupati da campi coltivati terrazzati. La fauna elenca mufloni, cinghiali, gazzelle idmi, pecore di Barberia, rari leopardi e bertucce, oltre a numerosi rapaci e vari tipi di farfalle. Ovunque si sviluppa una fitta rete di mulattiere e sentieri e l’importanza escursionistica viene attestata dalla presenza di 5 rifugi del Club alpino francese, oltre a quelli locali. Il massiccio dell’Ighil Mgoun, un po’isolato nell’Atlante centrale e seconda vetta del Marocco, costituisce una delle zone migliori per il trekking, con stupendi paesaggi caratterizzati da imponenti canyon dalle tonalità della roccia rossa e arancione e da graziosi villaggi fuori dal mondo di agricoltori e pastori berberi interamente costruiti con fango, paglia e sassi. Non a

caso in questa regione si trova la Valle delle Mille Kasbah e le famose gole del Dadès, percorribili in auto a fianco del fiume, e del Todra. Un trekking sull’Atlante offre la possibilità di entrare a stretto contatto nel loro habitat con una delle etnie più caratteristiche e peculiari del Marocco, i Berberi. Popolazione autoctona risalente alla preistoria, vennero chiamati berberi dagli arabi ma loro si definiscono Imazighen, cioè uomini liberi, ed infatti pur essendo stati costretti nel tempo a subire invasioni ed a mischiarsi con numerose genti diverse, essi sono sempre riusciti a mantenere vivo il loro carattere indomito e ribelle, disposti a riconoscere e ad accettare soltanto le antiche regole tribali. Il prezzo per la loro indipendenza è stato quello di ritirarsi a vivere nelle più impervie e inospitali regioni interne di montagna, in Marocco e in tutto il nord Africa, dove possono continuare a parlare la loro lingua, il tifinagh dei tuareg, ormai solo orale ma che disponeva di un alfabeto ben sei secoli prima di quello greco ed a mantenere vive la loro cultura e le tradizioni ancestrali, comprese sanguinose faide secolari. Convertiti un po’ forzatamente all’islam dagli arabi, mostrano anche in questo campo la loro diversità: sono monogami e le donne godono di una discreta libertà, possono uscire di casa con i loro abiti colorati di broccato e non portano il velo, anche se al mercato vanno gli uomini e non possono ereditare. Le donne portano sul volto i tatuaggi tribali, gli stessi che si ritrovano nelle abitazioni, nei tappeti, nelle ceramiche e nei pregiati gioielli d’argento. Per loro la musica non ha soltanto una funzione di intrattenimento, ma assieme ai canti e alle danze eseguite da uomini e donne in occasione di feste locali, pellegrinaggi, matrimoni o raduni serve a raccontare storie ed a tramandare la cultura orale ai giovani. Camminando sull’Atlante conviene scrutare attentamente il terreno: il Marocco infatti è un vero paradiso per i geologi ed uno scrigno per i collezionisti di minerali, rocce, cristalli e fossili, tanto da poter trovare con una certa facilità calciti, quarzi, ametiste e gessi, ma anche minerali più rari e pregiati come azzurrite, ematite, barite e fluorite. L’operatore milanese “I Viaggi di Maurizio Levi”, propone in Marocco un tour di 10 giorni che oltre alla visita di Ait Benhaddou, una delle più belle kasbah del sud marocchino, e di Marrakech, la folcloristica capitale degli Almoravidi, prevede un facile trekking di 5 giorni sull’Alto Atlante, nella regione dell’Ighil Mgoun. Info: www.deserti-viaggilevi.it.


la Settimana domenica 25 maggio 2014 - pagina 20

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FESTA Diocesana FESTA Diocesana delle Famiglie delle Famiglie

Diocesi di -Adria Diocesi di Adria rovigo - rovigo UfficiO fAmigliA UfficiO fAmigliA DiOcesAnODiOcesAnO

Lunedì 2 giugno locandina. presso gli spazi del D - Le famiglie soffroCenser Rovigo Fiere no per la crisi economiavrà luogo la trediceca, per la mancanza di sima Festa Diocesana lavoro, difficoltà, crisi delle Famiglie, orgadei matrimoni e tante nizzata dalla Diocesi di altre situazioni diffiAdria-Rovigo – Ufficio cili. Posso permetterFamiglia Diocesano. Il mi una osservazione, tema dell’incontro 2014 forse non erano questi recita: “Sessualità: retemi più urgenti, imlazione e dono”, molportanti, da affrontare to bello e significativo nella Festa Diocesana l’invito alla Festa che delle Famiglie? mostra un cuore aperto R - Sono tutte situacon due mani che con zioni che interessano tenerezza accolgono molto da vicino, ma il una piccola pianticella, giorno della Festa delle un fiore, a simboleggiaFamiglie è un giorno di re la vita. festa appunto, quindi La Festa delle Favorremmo regalare un miglie è un momento momento di gioia, una molto atteso da tutta la giornata in cui ognuChiesa che è in Adriano si possa prendere Rovigo, un appuntatempo per sé, per la mento che si rinnova propria coppia e per la saggio della Festa delle pubblicità, strumenti nelle da diversi anni, si tratta famiglia, per i rappor- Famiglie in ogni gruppo mani del Signore, semdi un incontro che per ti con gli altri, per poi vicariale! La missione è plicemente testimoniano svariati motivi è molto tornare alla vita quoti- anche nell’offrire con gio- e annunciano la Parola lunedì importante: anzitutto diana arricchito e con- ia momenti come la Festa ai loro figli, agli amici, ai perché i protagonisti sapevole di non essere delle Famiglie e tutti gli al- vicini di casa con amore 2 giugno 2014 principali sono proprio solo, qualsiasi sia la si- tri appuntamenti che l’Uf- e coerenza. E cosa c’è di Censer Rovigo Fiere loro le famiglie , infatti tuazione in cui si trova ficio Famiglie promuove; più bello che vedere nuovi Viale Porta Adige, 45 la festa è pensata e orgaa vivere. Questa gior- non serve andare lontano volti avvicinarsi alla Chienizzata dalle famiglie, nata vuole essere anche da casa, missionari si può sa perché toccati da questa rOvigO per le tematiche che di un nodo per creare rete essere anche nella propria testimonianza autentica? D - Con quali paroanno in anno sono statra varie realtà e unir- comunità, proprio come è le rivolgere l’invito a te affrontate, sempre le in una trama in cui nell’intenzione del nostro a partecipare alla Festa di grande attualità, per tutti si possano sentire Vescovo. Programma della giornat D - “Popolo di Dio in delle Famiglie? la presenza di imporaccolti e valorizzati. missione”, questo è il R - Alzatevi di buon’ora tanti personalità del D - Dal vostro punto di 16,30 Santa Messa • ore 9,00 Accoglienza • ore presieduta dal Vescovo Lucio ore 9,50 Tutti in sala! cammino pastorale in- e come per allestire il pranmondo ecclesiale, nel vista, cosaFiere chiedono in •Maschile Censer Rovigo e feMMinile: • ore 17,30 Conclusione dicato in questo tempo zo della domenica: tirate ruolo di esperti relatomomento le faiMpronte di uManità Viale Portaquesto Adige, 45 alla Dr. Dario Seghi, psicologo e psicoterapeuta ArriVederCi AL 2 giugno 2015! dal Vescovo Lucio alla fuori dal freezer l’entusiari che hanno sempre miglie alla Chiesa, a luMe di candela Diocesi di Adria-Ro- smo; preparate i figli ad esaffrontato importanti comunità cristiana? Sessualità e benessere nella coppia riflessione sulla parola ed esperienza vigo. L’invito, è rivolto sere impanati in una farina R - Chiediamo di tematiche di carattere dei coniugi davide e nicoletta oreglia - diocesi di Mondovì dal Vescovo al mondo di sorrisi, giochi e divertiessere veramente una relazionale, famigliare, • ore 13,00 Pranzo condiviso Per informazioni del laicato, ad essere mento; sistemate il tutto comunità, tutte pietre matrimoniale. Una reano dioces ia famigl ore 14,30 Concerto: “Alza le braccia, apri il tuo cuore” Al mattino: ufficio • Gruppo 09621 testimoni e annuncia- in una teglia da infornare famiglie della parrocchia di santa sofia che contribuiscono ad altà molto importante Via sichirollo, 18 - rovigo- tel. 0425.2 «accordi di luce» Ore serali: fam. pizzo - tel. 0425.476639 tori del Vangelo. Dal al Censer; lasciatevi ripoedificare lo stesso edie significativa riguarda 60825 0425.3 in alternativa, per chi vuole, scambio di esperienze tel. i fam Boldrin e riflessioni sul tema della festa con i relatori vostro punto di vista sare qualche ora in buona ficio. Come famiglie la presenza alla Festa le famiglie che vivono compagnia aggiungendo sentiamo il bisogno di dei Vescovi che in queore 9,00 Accoglienza 16,30 parrocchia di Bosaro, torna •aore casa ogniSanta voltaMessa con essere ascoltate e dissetate, nella Chiesa di Adria- dialogo quanto basta; il sti anni si sono• succeduti presieduta ore 9,50 Tuttisposati in sala! da 11 anni, dal loro qualcosa in più. dal Vescovo Lucio Rovigo sono disponi- risultato lo potrete gustaoltre che la necessità di troalla guida della Diocesi •Maschile 17,30 Conclusione matrimonio, il dono di tre D • -ore “Sessualità: rela- vare dei punti di raccordo bili a compiere questa re in dono e sarà servito questo a significare il ca- e feMMinile: iMpronte di uManità figlie: Veronica, Caterina zione e dono”, questo accompagnato da calorose missione? tra laici e sacerdoti per colrattere diocesano, ecclesiaDr. Dario Seghi, psicologo e psicoterapeuta ArriVederCi AL 2 giugno 2015! e Beatrice, e il quarto arè il tema della tredice- laborare in modo proficuo. R - Si, molte già lo fan- relazioni. le, comunitario dell’incona luMe di candela riverà tranella poco più di un sima festa delle FamiSe ne avanza si potrà D - Il Gruppo Dioce- no, con la propria vita quotro. C’è poi da sottolineare Sessualità e benessere coppia Enrico è consulente glie. Enrico e Alessia sano delle Famiglie tidiana, famiglie credenti condividere anche nei la presenza delle famigliesullamese. riflessione parola ed esperienza dei coniugi davide e nicoletta oreglia -Alessia diocesi dièMondovìperché avete scelto tecnico mentre come ha accolto l’in- quindi, ma anche credibili, giorni successivi con chi sempre più numeroso, insegnante. questo argomento? vito del Vescovo Lucio che danno l’esempio senza non ha potuto partecipare. provenienti dalle diverse ore 13,00 Pranzo condiviso • informazioni Per sano “Popolo di dioce liaad A livello diocesano EnR Il tema della Festa Grazie, …verrà appapretendere o ricevere nulla famig essere realtà della Diocesi, parrocufficio no: matti ore 14,30 Concerto: “ Alza le braccia, apri il tuo cuore” Al • Gruppo famiglierico .209621 tel. 0425 della parrocchiacollaborano di santa sofia è sempre ollo, 18 - rovigo- Dio e Alessia, in cambio. Forse non ci ac- recchiato per molti e ci in missione”? chie, Gruppi, Associazioni, sichirdecisione Viauna «accordi di luce» pizzo - tel. serali: fam.che con l’Ufficio Famiglia e condivisaOre dall’equipe R0425 - .4766 Con39l’impegno corgiamo di queste perso- sarà posto per tutti! Movimenti, e molte altre in alternativa, per chi vuole, scambio di esperienze - tel. 0425.360825 Boldrini fam con il Consultorio Famiorganizza l’evento: siamo Settimio Rigolin concreto di portare il mes- ne perché operano senza presenze provenienti dal e riflessioni sul tema della festa con i relatori territorio. C’è ancora una liare Diocesano, in più fre- un bel gruppo di famiglie importante e bella realtà quentano il corso di diplo- con il prezioso sostegno di da non tralasciare, a segui- ma in Pastorale Familiare don Vanni! E’ un argomento molto dell’esperienza vissuta organizzato dal Pontificio to attuale. Nel momento durante la Festa Diocesana Istituto Giovanni Paolo II. In parrocchia, Enrico in cui ci troviamo a vivere delle Famiglie è crescita l’attenzione verso questa è ministro straordinario c’è sempre più necessità di realtà nella comunità cri- dell’eucaristia e canta nel relazioni, molte persone si stiana e civile, c’è tutto un coro; insieme collaborano sentono sole e dimenticacammino pastorale che ha a vario titolo alle diverse te nella difficoltà. Partiacome centro la famiglia, in attività che vengono pro- mo dunque dalla coppia e dalla famiglia, luogo in diverse parrocchie della poste. D - Ritorna la Festa cui nasce la relazione e si Diocesi sono sorti Gruppi Diocesana delle Fami- matura la dimensione del Famiglia, sono stati proglie. Brevemente con dono gratuito. Migliorare mossi incontri, giornate di quali parole presenta- le nostre relazioni più intistudio, corsi di preparazio“ Ns. realizzazione re questo evento che si me è la via per aprirsi alla ne al matrimonio, incontri reliquia in tiglio rinnova da vari anni? vita e agli altri. 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Sessualità: relazione e dono

Sessualità: relazione e dono

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