Kaire 10

Page 1

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia www.chiesaischia.it

2

IN PRIMO PIANO Gli alberghi sequestrati e la paura di perdere il lavoro

L’editoriale del Direttore Lorenzo Russo

QUELLA FORZA ROSA CHE MUOVE IL PAESE L’otto marzo è il giorno della rivendicazione dei diritti per le donne: quello a poter lavorare e a percepire uno stipendio pari a quello dei colleghi maschi. Quello ad essere più presenti nel mondo della politica e della istituzioni. Quello a veder garantita maggiore conciliabilità tra la professione e la vita in famiglia. Il segretario generale della Nazioni unite Ban KiMoon, ammette che «nonostante i progressi, il cammino è ancora lungo prima che si possa dire che donne e ragazze hanno pieno godimento dei diritti fondamentali di libertà e dignità». Un sogno però, per il gentil sesso, resta purtroppo anche la “pace”, visto che le donne sono sempre più spesso oggetto di violenza e soprusi. Secondo il Rapporto Eures, tra il 2000 e il 2012 in Italia sono state assassinate 2.220 donne, una media di 171 omicidi l'anno, uno ogni due giorni. Peggio della mafia. E il 70,7% dei delitti è avvenuto "nell'ambito familiare o affettivo". Il ruolo della donna nella società è essenziale. Anche il Papa ha spesso affermato che senza questa figura, la società è ferma e spenta. Negli ultimi decenni per le donne si sono aperti «nuovi spazi e responsabilità – commenta il Papa e auspico vivamente possano ulteriormente espandersi». L'apporto del «genio femminile» nel lavoro e nella sfera pubblica è «importante» ma il ruolo della donna nella famiglia è «insostituibile». Se deve crescere il ruolo della donna nel lavoro e nella società ma allo stesso tempo deve considerarsi «insostituibile» la sua presenza nella famiglia, «a questo punto - ha detto il Papa - viene spontaneo chiedersi: come è possibile crescere nella presenza efficace in tanti ambiti della sfera pubblica, nel mondo del lavoro e nei luoghi dove vengono adottate le decisioni più importanti, e al tempo stesso mantenere una presenza e un'attenzione preferenziale e del tutto speciale nella e per la famiglia?»

... continua a pag. 8

kaire@chiesaischia.it

3

LA VOCE DI PIETRO

6

La messa delle Ceneri e la lettera pastorale

PASTORALE SOCIALE La scuola Kosmopolis affronta il tema su politica e famiglia

Kaire ANNO 1 | NUMERO 10

€ 1,00

8 marzo 2014

8 MARZO: L’IMPORTANZA DELLA DONNA NELLA SOCIETA’ DI OGGI

7

SOCIALE E SALUTE

L’ufficio di piano interrompe i servizi di assistenza domiciliare

PARROCCHIE

11 39 nuovi cresimati nella Basilica di S. Maria Maddalena

VOCAZIONI

13

Ischia Voc Page. Dio ti chiama, rispondi

15

APPUNTAMENTI

Il progetto culturale “tutti d’accordo”


2

Kaire

|

8 marzo 2014 www.chiesaischia.it

IN PRIMO PIANO

L A PA U R A DI PE RD ERE I L L AVO RO

Il sequestro degli alberghi di Forio è un campanello d’allarme per i dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro | a cura della Redazione

D

opo le indagini della capitaneria di Porto, le terme del gruppo alberghiero “Forio Mare Terme” sono state poste sotto sequestro. Tre alberghi che cercano di lavorare 12 mesi l’anno per dare un offerta turistica più ampia e soprattutto dare lavoro NON stagionale a quasi 100 dipendenti. In attesa però di risolvere il problema (sembrerebbe che il gruppo alberghiero dovrebbe munirsi di una cisterna per poter raffreddare l’acqua delle piscine prima di immetterla in mare), ci si chiede cosa succederà a queste 100 famiglie. La famiglia Di Meglio, proprietaria del gruppo alberghiero, è sempre stata vicina ai propri dipendenti. Abbiamo ricevuto varie ‘note’ positive da parte di chi lavora in questi alberghi, affermando di sentirsi in una grande famiglia durante l’attività lavorativa. Certo, non saranno mancate delle scelte imprenditoriali che devono comunque stare alle regole e alle logiche di mercato. Ma vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno: non è un caso che molti dipendenti dei Di Meglio hanno una carriera lavorativa di svariati anni in questi alberghi. Qualche mese fa inoltre, la famiglia Di Meglio ha avuto un premio per avere i dipendenti più longevi in servizio. Persone cioè che lavorano da anni in questi alberghi. Segno tangibile di un clima

di lavoro più che tranquillo e sereno. Qualcuno è andato oltre, raccontandoci che i proprietari di questi alberghi spesso amano farsi il bagno nella vicina spiaggia di Citara. Se dunque avessero la coscienza sporca, scaricando in mare rifiuti e liquami, non penso che poi fossero così sciocchi da farsi il bagno nelle stesse acque sottostanti gli alberghi. C’è

comunque un’inchiesta in corso e siamo fiduciosi nella giustizia italiana. Quello che però vogliamo sottolineare è di cercare di fare di tutto per tutelare il lavoro dei dipendenti. E soprattutto che anche le istituzioni facciano la propria parte per risolvere il problema infinito delle fogne e degli impianti di depurazione sull’isola.

IL SANTO DELLA SETTIMANA

11 Marzo - San Costantino, re e martire |a cura di Francesco Schiano per l'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

I

n data odierna la Chiesa Cattolica festeggia il re San Costantino, che coronò la sua travagliata esistenza con la corona del martirio, grazie alla quale il suo nome emerse dalle fitte nebbie medievali per imporsi alla devozione dei cristiani, in particolar modo nell’arcipelago britannico. Questo santo non va confuso con il celeberrimo imperatore, anch’egli venerato come santo specialmente dalle Chiese Orientali e festeggiato al 21 maggio. Costantino, nato verso il 520, ascese probabilmente al trono nel 537 dopo la morte di suo padre Cado. Si narra come il primo periodo della sua vita fu a dir poco “scellerato”, anche per aver ripudiato sua moglie, figlia del sovrano bretone Armoricana, allo scopo di commettere indisturbato parecchi adulteri. Tuttavia non pochi nobili personaggi in quell’area e nel medesimo periodo portano il nome di Costantino, fattore che rende ardua

una netta distinzione fra di essi. Pare comunque cosa certa che il Costantino venerato come santo sarebbe quello convertitosi al cristianesimo grazie ad un incontro con San Petroc, anch’egli di nobile estrazione, dando così tangibile testimonianza della potenza del Vangelo di Cristo che può portare cambiamenti radicali nella vita di ogni uomo, anche del più accanito peccatore. In seguito alla conversione, morta la giovane moglie, abdicò in favore del figlio Bledric per dedicarsi alla vita religiosa. Fondò Chiese, attraversò il canale di Bristol e visse molti anni come monaco in Irlanda, cimentandosi nell’ascesi e nello studio delle Sacre Scritture, ricevendo addirittura dopo la dovuta preparazione l’ordinazione presbiterale. Si ritirò in eremitaggio a Costyneston (Cosmeston), nei pressi di Cardiff, e fu anche discepolo di San Columba di Iona e di San Kentingern. Spinto da questi grandi santi si spinse verso nord, ove fondò il

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice fiscale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale Società Cooperative Il settimanale di informazione Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a Mutualità Prevalente della Chiesa di Ischia Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it Proprietario ed editore pec: posta.kairos@pec.it COOPERATIVA SOCIALE Registrazione al Tribunale di Napoli KAIROS ONLUS con il n. 8 del 07/02/ 2014

Kaire

monastero di Govan, ne divenne primo abate ed intraprese l’evangelizzazione dei Pitti, popolazione indigena dell’odierna Scozia. Fu in questo periodo e grazie al suo apostolato che tale paese si convertì al cristianesimo, assumendo il nome di “Scotia”. Costantino, apostolo della Scozia, era destinato ad essere il primo martire a spargere il proprio sangue su quella terra per la sua fede nel Vangelo che andava predicando sulle pubbliche piazze: il 9 maggio 576 a Kintyre, infatti, fu trucidato da alcuni pagani fanatici e le rovine di un’antica chiesa a Kilchouslan segnano ancora oggi il luogo ove con ogni probabilità il santo spirò. Le sue spoglie mortali, ritrovate dai suoi discepoli, vennero traslate a Govon nella chiesa che prese a portare il suo nome. Nacque così una forte venerazione nei suoi confronti, che perdura sino ai giorni nostri.

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro

Direttore Ufficio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it

Tipografia: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (Na)

Copy-Editing & Pre-Press: Dott.ssa Maria Funiciello per Cooperativa Sociale Kairos Onlus

Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

Il settimanale è stampato su carta riciclata utilizzando inchiostri vegetali non inquinanti presso uno stabilimento le cui attività prelevano una quantità di energia minore di quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico (a ridotta emissione CO2).


8 marzo 2014 kaire@chiesaischia.it

LA VOCE DI PIETRO

|

Kaire

3

MERCOLEDì DELLE CENERI A SAN GIOVAN GIUSEPPE DELLA CROCE | a cura di Francesco Schiano per l’ufficio Comunicazioni sociali

I

l 5 marzo è solitamente per noi isolani un giorno di grande festa, è il giorno della nascita al Cielo del Santo Patrono e concittadino di Ischia, San Giovan Giuseppe della Croce. Quest’anno, coincidendo questa data con il Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima, la Solennità liturgica del Santo viene posticipata al giorno successivo, il 6 Mons. Vescovo, mercoledì 5 ha comunque presieduto la S. Messa solenne delle 9.30 alla presenza del clero diocesano, delle autorità civili e militari e di tutto il popolo di Dio, celebrando anche il rito dell’imposizione delle ceneri. Nella sua omelia mons. Pietro Lagnese ha voluto sottolineare la bellezza del tempo forte che si schiude davanti a noi: “Un tempo bello inizia oggi per noi. Nell’immaginario comune la Quaresima appare come un tempo di mestizia, quasi di lutto, di penitenza, ma la Parola del Signore sotto la quale vogliamo porci ci invita a scoprire questo tempo come un regalo che Dio ci fa per riprendere in

mano la nostra vita e permettere al Signore di farla nuova. ‘Ritornate a me con tutto il cuore’ ci dice oggi il Signore: è una battaglia quella che dobbiamo affrontare ma non siamo soli, un Altro combatte per noi, vince, anzi ha già vinto e ci chiede di accogliere l’invito del Padre di allearci con Lui per vivere questo tempo speciale che inizia ora e chiede ora, adesso a ciascuno di noi di ritornare a Lui con tutto il cuore. ‘Ritornate a me con tutto il cuore’, ma quando? Adesso, da questo momento, solo se incominceremo adesso a diventare Santi lo potremo diventare.Paolo

ci dice che ‘questo è il momento favorevole, ora è il giorno della salvezza’. Tutti abbiamo bisogno di essere salvati: nessuno può sentirsi escluso da questo bisogno di salvezza.Gioele nella prima lettura ci dice: indite un’assemblea, chiamate i giovani, i vecchi, i lattanti. Piangano i sacerdoti ministri del Signore e dicano: perdona Signore le colpe tuo popolo. I Sacerdoti portano al Signore i peccati del popolo loro affidato, ma hanno bisogno di chiedere perdono e piangere anche per i propri peccati. ‘Non esporre la tua eredità alla derisione delle genti. Perché si dovrebbe dire tra le genti dov’è il loro Dio?’Il mondo vuole vedere Dio non vuole più sentire parole, con le quali spesso abbiamo anche coperto la Parola! Soprattutto a noi ministri del Vangelo spetta il compito di mostrarLo. Il tempo della Quaresima è l’invito ad un’amicizia tutta speciale con un Dio che è Padre; c’è un

in questo cammino di conversione per celebrare queste nozze che il Signore è pronto a rinnovare con noi”.

AL TERMINE DELLA CELEBRAZIONE IL VESCOVO PIETRO HA COMUNICATO AI FEDELI CHE DOMENICA 16 MARZO USCIRA’ IN TUTTE LE PARROCCHIE UNA LETTERA PASTORALE.

Padre che vuole chiamarci a portarGli la nostra vita, ad accoglierLo nella nostra intimità per fare nuova la strada del nostro cuore.San Giovan Giuseppe, l’uomo fatto penitenza, ci incoraggia

foto di Andrea Di Massa e Mena Del Deo

AGENDA DEL VESCOVO dal 9 al 16 marzo 2014 Domenica 9 Ore 9:30 ritiro delle religiose Ore 10:00 SS. Messa in Cattedrale Ore 12:30 ora media con i diaconi permanenti in ritiro a Barano

Da Lunedì 10 a venerdì 14 Esercizi spirituali per tutti i vescovi della Campania a Mugnano del Cardinale

Domenica 16 Ore 10:00 SS Messa in Cattedrale


4

Kaire

|

8 marzo 2014 www.chiesaischia.it

SEGUIAMO FRANCESCO

MERCOLEDÌ DELLE CENERI

L

a Quaresima è un invito a tornare a Dio, perché “qualcosa non va bene in noi, nella società e nella Chiesa e abbiamo bisogno di convertirci”. Così il Papa celebrando presso la Basilica di santa Sabina sull’Aventino (Roma) il mercoledì delle Ceneri. “Viviamo in un mondo sempre più artificiale dove - ha detto il Pontefice senza accorgercene escludiamo Dio dal nostro orizzonte”. “La Quaresima – è stata l’esortazione - viene a risvegliarci dall’inerzia e dalla routine per “andare oltre il nostro orticello”. Preghiera, digiuno, elemosina per non farsi dominare dalle cose che appaiono, perché “quel che conta – spiega Papa Francesco - non è l’apparenza o il successo, ma quanto abbiamo dentro”: questi tre elementi caratterizzano il cammino quaresimale che comprende la croce e la rinuncia. Il Papa li ha indicati invitando ad “aprirsi a Dio e ai fratelli” in un mondo sempre più artificiale, in “una cultura del fare e dell’utile”, dove senza accorgercene “escludiamo Dio dal nostro orizzonte”. “La Quaresima – ha detto - ci chiama a riscuoterci, a ricordarci che siamo creature e non siamo Dio”. Quando io guardo nel piccolo ambiente quotidiano alcune lotte di potere per spazi, io penso: “Ma, questa gente gioca a Dio Creatore!”. Ancora non se ne sono accorti che non sono Dio! La preghiera – ha spiegato il Santo Padre- è la forza del cristiano e di ogni credente. Nella debolezza e nella fragilità della vita possiamo rivolgerci a Dio con la fiducia di figli con una preghiera “capace di farsi carico delle necessità dei fratelli” in povertà o sofferenza. Dinanzi a tante ferite che ci fanno male e

che ci potrebbero indurire il cuore, noi siamo chiamati a tuffarci nel mare della preghiera, che è il mare dell’amore sconfinato di Dio, per gustare la sua tenerezza. “Il digiuno – ha proseguito Papa Francesco – comporta la scelta di una vita sobria, che non spreca, non scarta”. “Digiunare aiuta ad allenare il cuore all’essenzialità e alla condivisione: è un segno di presa di coscienza e di responsabilità di fronte ad ingiustizie e so-

prusi specialmente nei confronti dei poveri e dei piccoli; è segno della fiducia riposta in Dio e nella provvidenza”.

UNZIONE DEGLI INFERMI E COMPASSIONE DI DIO PER GLI UOMINI | a cura dell’ Ordine Francescano Secolare di Forio

P

apa Francesco nell’omelia di mercoledì 28 febbraio ha parlato del Sacramento dell’Unzione degli infermi. Il Papa ci dice che questo Sacramento prima era chiamato Estrema Unzione perché destinato alle persone moribonde e quindi spaventava l’ammalato ritenendo che questo Sacramento annunciava la sua prossima morte. Adesso, invece, questo Sacramento serve per aiutare l’ammalato a guarire, se non fisicamente, ma almeno per dargli la speranza e sopportare con forza la malattia. Papa Francesco ci parla anche della parabola del Buon Samaritano perché con essa Gesù ci dice che i poveri, i malcapitati della vita, i colpiti dalla violenza che giacciono feriti ai margini della via sono il nostro prossimo, i nostri fratelli: come comportarci con loro? Possiamo far finta di non vederli e andare oltre dietro quello che ci interessa, che ci riempie di soddisfazione e ci fa vivere tranquilli. Oppure possiamo fermarci, dare tempo, attenzione, soldi e rischiare anche qualcosa. La parola di Gesù sono chiare: “va e anche tu fa lo stesso“ ( Lc 10.37 ). Anche per S. Francesco possiamo dire che la sua vita è un accorgersi dell’altro, un mettersi davanti all’altro con l’atteggiamento di Gesù Cristo che vede nell’altro un fratello, un figlio di Dio da amare e rispettare nella sua diversità, anche nella sua debolezza. L’altro non è un fratello perché simpatico, amabile; accoglierlo come è, diventa fonte di libertà e di gioia, fonte di dolcezza. Francesco bacia il lebbroso: questo gesto rivela la novità che inizia nel profondo della sua vita. Incontrare i lebbrosi non sarà un fatto singolo, eccezionale degli inizi: sarà un servizio costante di tutta la sua vita e dei suoi primi compagni. Fra tutti gli orrori della miseria umana, Francesco sentiva ripugnanza istintiva per i lebbrosi. Ma ecco, un giorno ne incontrò proprio uno, mentre era a cavallo nei pressi di Assisi. Ne provò grande fastidio e ribrezzo, ma per

non venir meno alla fedeltà promessa, come trasgredendo un ordine ricevuto, balzò da cavallo e corse a baciarlo. E il lebbroso, che gli aveva steso la mano come per ricevere qualcosa, ne ebbe contemporaneamente denaro e un bacio. Subito risalì a cavallo, guardò qua e là – la campagna era aperta e libera tutt’intorno da ostacoli - , ma non vide più il lebbroso. Pieno di gioia e di ammirazione, poco tempo dopo volle ripetere quel gesto; andò al lebbrosario e, dopo aver dato a ciascun malato del denaro, ne baciò la mano e la bocca. Così preferiva le cose amare alle dolci, e si preparava virilmente a mantenere gli altri propositi. ( FF. 592 ). Tutto quello che ha fatto S. Francesco per i poveri ci sembra particolarmente attuale: difatti parla del modo in cui comportarci di fronte a persone in difficoltà, a poveri, a persone ferite nel corpo e nello spirito. La carità ci suggerisce prima di tutto di riconoscerle persone piene di dignità, di fratelli da avvicinare con animo umile e cortese, con grande rispetto, senza giudicarle. Ai poveri che quotidianamente incontriamo forse non possiamo risolvere i problemi, raramente troviamo la possibilità di farli uscire dalla schiavitù che li opprime ma in umiltà, ognuno di noi farà quello che gli è possibile fare e in umiltà affiderà il resto al Signore. Mettersi al servizio degli altri vuol dire andare incontro ai poveri e diseredati. Soccorrerli nelle necessità spirituali e materiali. Il servizio, cioè il dono di sé che il cristiano deve presentare a Dio non è circoscritto a un particolare momento o determinate circostanze della sua vita, ma tutti i momenti e tutte le circostanze della vita devono essere un’offerta e un dono. San Francesco con la sua vita, nella perfetta imitazione di Cristo, ha incarnato questa teologia e ce l’ha trasmessa con tutti i mezzi che aveva a sua disposizione. Il Cantico di Frate Sole ne è la traduzione in linguaggio poetico e commovente.

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MARZO 2014 Città del Vaticano, 28 febbraio 2014 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di marzo affidate dal Papa all'apostolato della preghiera: Generale: "Perché in tutte le culture siano rispettati i diritti e la dignità delle donne".

Missionaria: "Perché numerosi giovani accolgano l'invito del Signore a consacrare la loro vita all'annuncio del Vangelo".

NECROLOGIE Il direttore e tutta la redazione di Kaire sono vicini al presbitero don Nello Pascale per la perdita del caro padre, nella certezza che, mentre per noi inizia il cammino quaresimale, per lui già si sono sciolte le campane della Pasqua di resurrezione


8 marzo 2014 kaire@chiesaischia.it

ARTE E LITURGIA |

Kaire

5

“Vattene satana! Sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto | a cura di Ernesta Mazzella

L

a tentazione di Cristo sul monte” è un dipinto autografo del senese Duccio di Buoninsegna, realizzata con tecnica a tempera su tavola nel 1308-11, appartenente originariamente alla pala d’altare con la Maestà ed oggi custodita nella Frik Collection di New York. L’opera, ben conservata, apparteneva alla Collezione Benson, successivamente passò presso Duveen, infine nel 1927 pervenne nella Frick Collectio. Fu Langton Douglas che per primo abbinò la tavola alla Maestà di Duccio, quando la vide esposta alla manifestazione della pittura senese svoltasi nel 1904 a Londra. Questo dipinto in origine costituiva uno degli scomparti della predella della pala d’altare con la Maestà, come già detto, ed ora conservata presso il Museo dell’Opera del Duomo di Siena e proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta di questa città, dove è rimasta esposta fino al 1506. La Maestà per il mutato gusto in fatto d’arte sacra nel 1771 fu trasferita nella Chiesa delle Carceri di Sant’Ansano in località Castelvecchio di Siena, dove fu smontata per essere ripartita tra due altari e divisa in più parti: in quell’occasione vari scomparti andarono dispersi. Mentre i pannelli più grandi tornarono in Duomo nel 1795 e da lì vennero musealizzati nel 1878, molti altri, appartenenti soprattutto alle parti accessorie come le predelle e le cuspidi, purtroppo vennero dispersi. Questa opera nella fronte principale mostra Maria in trono col Bambino tra santi ed angeli, mentre nel retro illustra diversi episodi della passione. La predella, fronte-retro, è la prima conosciuta nell’arte italiana. La Tentazione era inserita nella base della faccia posteriore, e quindi vista in rapporto alle raffigurazioni degli eventi di cui la liturgia farà memoria nella Settimana Santa. Più che una “tentazione” l’immagine rappresenta la vittoria di Cristo. L’opera coglie in pieno la portata teologica del tema di questa domenica. La scena del dipinto si svolge in un paesaggio, quasi surreale, caratterizzato da alcune montagne di un deserto, “grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni,

terra assetata, senza acqua” (Dt 8,5), con delle città, cinte da mura, simili a modellini. Duccio rappresenta satana e Cristo, l’angelo ribelle trasformato in demone e il Figlio di Dio obbediente sino alla morte. Lo studioso Timothy Verdon afferma: “Queste figure fuori scala, diventano archetipi, protagonisti di un dramma di dimensioni cosmiche: il <<prodigioso duello>> tra il Bene ed il Male, tra la vita e la morte di cui parlerà l’antica sequenza pasquale”. Il pittore raffigura qui l’apice dello scontro, quando, Cristo respingendo il diavolo con il comando: “Vattene!”, rifiuta di adorarlo e rammenta il principio enunciato nel Deuteronomio: “Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome” (Dt 6,13). L’esito dello scontro è comunicato anche dalla contrapposizione tra l’instabile movimento del diavolo, che cammina nel vuoto, e la stabilità di Cristo che ha i suoi piedi fermi, poggiati sulla roccia. Egli, in piedi sul monte, dal quale domina il paesaggio, è colto, mentre con il braccio destro allontana da se il diavolo: il gesto e l’espressione si riferiscono in modo esplicito al termine dell’episodio evangelico ed alla frase: “Vade retro, satana”. Il diavolo presentato nella sua essenza ultraterrena, ossia l’originaria condizione di angelo ribelle, si sta allontanando sotto la mano ferma e lo sguardo provato ma risoluto di Cristo. I due angeli, a destra, si accostano a Gesù per confortarlo e servirlo al termine della terza ed ultima prova contro il demonio. Il modellato delle figure è caratterizzato

da tocchi luminosi che creano intensi effetti chiaroscurali, effetti per i quali è stato evocato un parallelismo con la pittura paleologa coeva, anche se si deve ammettere che non è ancora chiaro se, e come, Duccio sia stato influenzato direttamente dall’arte bizantina. La morbidezza del modellato delle figure e del colorito corrisponde l’andamento ondulante delle vesti. L’orlo dorato del manto di Cristo forma quella linea tremula caratteristica della pittura di Duccio. All’iconografia dell’opera collaborò insieme all’Artista probabilmente il domenicano Ruggero da Casole, vescovo di Siena dal 1307 al 1317. La rappresentativa e poetica freschezza del dipinto, soprattutto nelle architetture, si riferisce ai modelli civili del XIV secolo. Duccio di Buoninsegna Tentazione di Cristo 1309-1311 Frick Collection New York.

GESÙ DIGIUNA PER QUARANTA GIORNI NEL DESERTO ED È TENTATO PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA: MATTEO 4, 1-11 | a cura di José Luis González. Prelatura dell´Opus Dei Il Vangelo di questa domenica di Quaresima ci lascia perplessi. Il Dio fatto uomo permette che una creatura, un angelo caduto, lo tenti. Ma allo stesso tempo siamo riconoscenti a Gesù Cristo perché il suo esempio ci mostra il modo nel quale possiamo superare ogni tentazione. Tre sono le insidie con le quali Satana cercò di far peccare a Gesù. La prima soddisfare una necessità materiale. Dopo quaranta giorni di digiuno, il Signore aveva fame. Il diavolo gli disse allora: “Se tu sei Figlio di Dio, di´ che queste pietre diventino pane”, cioè, fa un miracolo per te stesso, dimostrati che sei il più grande. E Gesù risponde che digiuna per amore al suo Padre e per la salvezza degli uomini: “Non di solo pane vivrà l´uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. La seconda tentazione desidera che Gesù cada nella superbia, che utilizzi la sua forza divina per cercare l´applauso degli uomini. Lo scenario è, come tutte le tentazioni, apparentemente attraente: get-

tarsi dal punto più alto del tempio ed essere preso da un gruppo di angeli che lo lasciano dolcemente davanti alla sorpresa ed ammirazione di tutto il popolo di Israele. Il Signore gli disse allora che non ammette nessuna trattativa sul uso della grazia al di fuori della salvezza degli uomini. Finalmente, nella terza prova il diavolo si gioca il tutto e promette il potere umano se riceve la sottomissione del Messia. Gli darà qualsiasi cosa che si trova sulla terra “se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Gesù lo respinse. Ormai il gioco è finito: “Vattene, Satana!”. Gesù è nostro modello. Ha voluto patire tentazioni per mostrarci che sempre è possibile dire di no al peccato che si presenta sotto una maschera di apparente verità, bellezza, o bontà. Infatti, se siamo sinceri con noi stessi e se chiediamo consiglio ai ministri della Chiesa, troviamo la falsità nascosta nella tentazione, la distruzione interiore che arriva dopo non essere stato forte quando arrivò la prova.

Con la grazia di Dio e seguendo l´esempio di Gesù, molte volte sarà facile dire di no alle tentazioni. Lui stesso ci ha consigliato di chiedere a Dio Padre la forza della grazia: “Non ci indurre in tentazione”, ripetiamo tutti i giorni nel Padrenostro. Ma, allo stesso tempo, come siamo deboli – anche il giusto cade sette volte al giorno ci dice la Scrittura – Dio ci ha dato il sacramento del Perdono, la Confessione, dove dobbiamo accostarci per ricominciare di nuovo la nostra vita cristiana. Il cristiano, il figlio di Dio, non è un uomo perfetto che non cade mai. È una persona che vive nella pace che dà la speranza perché, se è vero che tentazioni ne avremo fino al momento che il Signore ci chiamerà, è anche vero che la grazia di Dio sarà sempre con noi.


6

Kaire

|

PASTORALE SOCIALE E LAVORO

8 marzo 2014 www.chiesaischia.it

POLITICA E FAMIGLIA | a cura di Filippo Visone per l’ufficio di Pastorale sociale e del lavoro

S

abato 1° marzo, nella bella sala congressi dell’Hotel Re Ferdinando di Ischia, si è svolta la lezione su “Politica e famiglia” nell’ambito del programma di Kosmopolis, scuola di formazione politica della Diocesi di Ischia. Era attesa la dott.ssa Lucia Fronza Crepaz, già deputata al Parlamento, ma un imprevisto contrattempo le ha impedito di raggiungere la nostra isola. Pertanto il Prof. Alberto Lo Presti, direttore di Kosmopolis, si è proposto sul tema con

una serie di argomentazioni, forti ed innovative, che hanno sollecitato un fervido ed acuto dibattito. Il professor Lo Presti partiva, provocatoriamente, da una domanda: “E’ possibile coniugare Politica e Famiglia oggi in Italia”? Questo sul piano concreto dei riflessi e delle conseguenze dell’applicazione delle leggi sulla famiglia. In apertura il relatore chiariva che non intendeva soffermarsi a dibattere sul concetto di famiglia e sulle implicazioni che questo concetto inevitabilmente comporta nelle sue varie accezioni, tra famiglia tradizionale, coppie di fatto e coppie omosessuali. Non era questo il luogo per approfondire questi aspetti! Appariva, invece, opportuno stabilire ciò che la Politica non fa e che dovrebbe fare per la famiglia in tutte le sue estensioni. Se si prende in esame il programma, ad esempio, dell’attuale governo Renzi si potrà constatare, sosteneva

il Prof. Lo Presti, che esso prevede diversi interventi a favore delle fasce deboli: jobsact, investimento sui giovani,contratto a tutela progressiva, difesa del reddito minimo, riduzione del cuneo fiscale, pagamento dei debiti dello Stato, abbattimento della burocrazia,interventi a favore della scuola e così via. Eppure in un simile vaso di Pandora non è previsto alcun intervento per la famiglia nel suo insieme. In realtà la famiglia non viene considerata come soggetto politico. Di solito ci si preoccupa di aiutare i singoli, ma non la famiglia come tutt’uno. Non sempre infatti il benessere dei singoli corrisponde al benessere della famiglia. Basta pensare agli assegni familiari che vengono erogati alle famiglie con figli a carico. Ebbene essi vengono sospesi al compimento del diciottesimo anno dell’avente diritto, come se i diciottenni fossero in grado di provvedere a se stessi, senza tener conto delle spese che la famiglia deve affrontare ancora per gli studi e\o per l’avviamento al lavoro dei propri figli! E’ pur vero che esistono le detrazioni fiscali per i figli a carico, ma son ben poca cosa di fronte alle spese da sostenere. Né va sottovalutato l’impegno economico da sostenere per l’assistenza agli anziani, patrimonio affettivo e culturale delle famiglie. Questo quando naturalmente almeno un membro della famiglia abbia un reddito certo. Fanno venire i brividi le notizie di persone che, in questo terribile contesto di crisi, si suicidano per non essere in grado di mantenere la propria famiglia.Bisogna cambiare modo di pensare riguardo alla famiglia sul piano economico. Essa, affermava Lo Presti, è produttrice di beni!!!Infatti la serenità familiare produce serenità lavorativa e capacità di relazionalità solidale. La famiglia si propone come fucina di relazioni e di condivisione delle responsabilità. Solo eliminando gli ostacoli sulla via di un menage familiare improntato alla tranquillità, si pongono le basi di una società migliore. Cosa fare allora? Basta una semplice analisi, seppur cruda, della situazione della famiglia oggi in Italia? Certamente no, sosteneva il prof. Lo Presti, né tantomeno manifestazioni come il family day, dai discutibili aspetti etico-sociali, sono sufficienti a risolvere il pro-

blema alla base. Bisogna porre al centro dell’attenzione della Politica due proposte innovative: 1. La VIF (valutazione di impatto familiare- da non confondere con il vaffa di Grillo) per valutare la ricaduta sulla famiglia dell’applicazione delle leggi e delle iniziative socio politiche. Basta pensare alle implicazioni nelle relazioni familiari che può comportare l’organizzazione dell’orario di lavoro. Sono frequenti i casi in cui marito e moglie non riescono a stare insieme nemmeno di Domenica, per i differenti orari di servizio. Già la Rerum Novarum denunciava questo problema. 2. La creazione di una “No tax area” nell’intento di sottrarre al prelievo fiscale quelle risorse fa-

miliari destinate agli studi e alle spese sostenute per l’avviamento all’autonomia dei figli e per l’assistenza agli anziani. Sono due proposte che l’uditorio di studenti ha apprezzato moltissimo e ha condiviso proponendosi di arricchirle nel corso residuo di Kosmopolis. Il commento generale, comunque, è stato che ben vengano questi momenti di riflessione per i nostri giovani, perché solo la conoscenza profonda delle problematiche dei nostri tempi, può portare a soluzioni efficaci e condivise, al di là di ogni credo politico.

Foto di Andrea Di Massa


8 marzo 2014 kaire@chiesaischia.it

SOCIALE E SALUTE |

Kaire

7

DO VE E ’ F I NI TA L’ ASSI ST E NZ A ?

Improvvisa interruzione di servizi di assistenza domiciliare da parte dell’Ufficio di Piano Ambito Sociale n. 13

I

servizi di sostegno alla famiglia erogati dai comuni delle isole di Ischia e Procida per la cura di minori a rischio, persone anziane e diversamente abili sono stati sospesi senza preavviso dall’oggi al domani. Ci riferiamo al S.A.D. sevizio di assistenza domiciliare e Pollicino servizio di sostegno alla famiglia ed alla genitorialità. E quasi sicuramente a fine marzo si fermerà anche la specialistica scolastica, servizio previsto per i diversamente abili all’interno della scuola. Si tratta delle uniche forme di assistenza ormai presenti sul territorio isolano che sollevano le famiglie, almeno in parte e per poche ore settimanali, dal compito impegnativo e costante di cura di persone non autosufficienti o bisognose di aiuto. Bisogna tener presente che tali servizi sono già stati soggetti alla mannaia della “riduzione di spesa” che hanno ridotto all’assistenza a poche ore, che variano dalle due alle quattro ore di aiuto settimanale. Ulteriore limitazione che aveva già avuto il servizio SAD è dato dalla compresenza di più fattori per richiedere il servizio: l’in-

validità riconosciuta al 100/100 ed un bassissimo reddito. In poche parole molti anziani soli pur avendo patologie invalidanti con annesse difficoltà a condurre la propria vita quotidiana, nel compiere le cosiddette azioni essenziali come lavarsi, vestirsi, preparasi da mangiare, nutrirsi, etc., non si vedono riconosciuto il servizio pur esiguo, per la mancanza dei requisiti. Come abbiamo già detto all’inizio, quindi, dal primo marzo tali servizi sono stati sospesi e gli enti gestori, cioè le cooperative sociali, non sanno con quale motivazione giustificare tale interruzione sia agli utenti che agli operatori, visto che è mancata una comunicazione ufficiale da parte dell’Ufficio di Piano. Si vocifera che ciò è dovuto al mancato conferimento al comune d’Ischia (comune capofila) da parte dei comuni dell’Ambito Sociale N13 (Barano, Casamicciola, Forio, Lacco Ameno, Serrara Fontana e Procida) della quota comunale, altri parlano del mancato trasferimento della quota regionale, altri parlano di problemi burocratici.

Sta di fatto che i cittadini beneficiari, dall’oggi al domani, si sono visti mancare il sevizio nonché la presenza preziosa degli operatori a casa propria. Grande difficoltà per le cooperative che da un lato devono contenere la delusione di quanti si sono visti sospendere il servizio di assistenza e dall’altro devono licenziare decine di operatori senza poterne spiegare l’esatto motivo. Una parola inoltre va spesa per gli operatori che per pochi euro donano il loro tempo con cure amorevoli svolgendo mansioni tanto umili quanto cariche di significato e valore umano! Aspetto quest’ultimo che non andrebbe trascurato visto che chi è nel bisogno e nella sofferenza spesso non chiede “aiuto” per dignità e vergogna ma che una società civile non dovrebbe mai trascurare e mettere in secondo ordine. Ebbene si… ci auspichiamo che si possa creare una maggiore sinergia fra enti pubblici e terzo settore in un’ottica di concertazione dove in modo strutturato possano essere pensati i servizi senza creare dei vuoti incolmabili che provocano precarietà sia per gli utenti che per gli operatori.

MALATI “RARI , PERSONE CHE VANNO AIUTATE Sono 110 mila gli italiani affetti da patologie per cui spesso non esiste alcun tipo di cura | a cura di Giuseppe Galano

L

a Giornata Mondiale delle Malattie Rare (Rare DeseasesDay 2014) che si è svolta lo scorso 28 febbraio, ha posto l’attenzione sul tema dell’assistenza. Lo slogan ufficiale della Giornata invita i partecipanti di tutto il mondo ad unirsi per un’assistenza migliore. Una giornata particolare che ha portato all’attenzione i moltissimi aspetti dell’assistenza alle persone affette e ricordato che al mondo vi sono tantissime persone che soffrono. Essere affetti da una malattia rara spesso significa trovarsi davanti ad una malattia non riconosciuta o difficile da diagnosticare.Si definiscono rare le malattie che colpiscono un numero ristretto di persone e di conseguenza generano problemi specifici dovuti alla loro rarità. Il limite stabilito in Europa per definire una malattia rara è di 1 persona affetta ogni 2000. Possono presentarsi alla nascita o durante l’infanzia (es

Atrofia Muscolo Spinale) oppure come avviene nel più del 50% dei casi nell’età adulta (es Corea di Huntington). Papa Francesco all’udienza dimercoledì 26 febbraio ha abbracciato molti malati rari, adulti e bambini, provenienti da tutta Italia. Ha poi chiesto che “i pazienti e le loro famiglie siano adeguatamente sostenuti nel loro non facile percorso, sia a livello medico che legislativo”. Vi sono pazienti che necessiterebbero di assistenza quotidiana, fatta di visite mediche continue, terapie riabilitative, servizi sociali e sofisticate attrezzature. Sono stati posti i riflettori sul tema della cura, incoraggiando tutti, nella comunità delle malattie rare, ad unirsi per una cura migliore. Esistono oltre 6000 diverse malattie rare in tutto il mondo che colpiscono oltre 6 milioni di persone. In Italia, secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità,

sono 110 mila i casi di malattia rara riconosciuta e segnalata e riguardano 485 patologie. La maggior parte di queste malattie sono fortemente debilitanti. Occorre sottolineare che seppur ogni malattia è diversa può influenzare le persone affette allo stesso modo. Il primo vero ostacolo è la diagnosi, non sempre le strutture sanitarie presenti sul nostro territorio hanno adeguati strumenti e competenze per il percorso diagnostico. La ricerca scientifica, pur tra tantissime difficoltà, sta avanzando. Le conoscenze sulle storie naturali di queste malattie sono in continuo progresso attraverso la creazione di un osservatorio ad esse dedicato. La sensibilità della politica nei confronti delle malattie rare sta aumentando e questo ha reso possibile la costituzione di network internazionali di ricerca.Punto cruciale è il sostegno ai ricercatori, ricor-

dando che da sola l’Italia, nonostante la crisi economica è in prima linea nella ricercae produce oltre il 10% di tutte le pubblicazioni scientifiche al mondo nell’ambito delle malattie rare. A breve in 10 ospedali di tutta Italia saranno messi a disposizione test genetici ed esami per verificare alcune malattie rare nei bambini. Grazie al progetto Colibrì, finanziato dal Ministero della Salute, sarà possibile mettere in rete, in modalità sicura a protetta, i dati di bimbi in cui la diagnosi è ancora in dubbio, per avere consulenze anche da parte di altri esperti. L’auspicio è che questo possa essere solo l’inizio di un percorso che possa consentire sempre di più alle persone affette da malattie rare di sentirsi meno sole.


8

Kaire

8 marzo 2014

|

|

Kaire 9

PROFILO DI DONNA

…continua da pagina 1

La risposta, per Bergoglio, deve essere rintracciata nel «campo del discernimento che, oltre alla riflessione sulla realtà della donna nella società, presuppone la preghiera assidua e perseverante». Senza le doti della donna la vocazione umana nella società odierna non può essere realizzata. Le doti di delicatezza, peculiare sensibilità e tenerezza, di cui è ricco l'animo femminile, rappresentano non solo una genuina forza per la vita delle famiglie, per l'irradiazione di un clima di serenità e di armonia, ma una realtà senza la quale la vocazione umana sarebbe irrealizzabile. E poi la famiglia, non è semplicemente un luogo privato ma quella sfera dove la presenza delle donne si rivela quanto mai necessaria per la trasmissione alle generazioni future di solidi principi morali. E’ quella marcia in più che la società ha bisogno. Quel pensiero, quel punto di vista, quella riflessione che ancora manca nella società perché troppo spesso gli uomini non vogliamo farla emergere. Ma non si capisce che per uscire dalla crisi, per aiutare il Paese, c’è bisogno del sostegno femminile. Pensiamo per un attimo alla Madonna, «nella Chiesa crea qualcosa che non possono fare né vescovi né Papi – ribadisce ancora Papa Francesco -. È lei il genio femminile». Se dovessi pensare alla nostra isola mi vengono in mente molte donne, mamme, imprenditrici, suore, che danno la propria vita ogni giorno per la nostra società. E lo fanno ‘a vele basse’, spesso in silenzio, di nascosto. E mi piace potervi dare l’esempio di una nostra professionista e donna impegnata nel sociale, ma anche mamma di un ragazzo diversamente abile. “Mio figlio ora compie 18 anni – ci racconta Ersilia Fortezza – ma quando scoprimmo le difficoltà di Tommaso nella disabilità, ho sentito una forza dentro nel cercare di aprirmi agli altri in questo problema. Confrontandomi, ho visto i ‘vuoti’ nelle politiche sociali, che non rispondevano ai problemi del territorio. Bisognava combattere ogni giorno con le istituzioni. E così ho capito che bisognava fare rete con le altre famiglie che vivevano una disabilità. Abbiamo iniziato nella scuola come coordinamento didattico per la battaglia per gli insegnanti di sostegno, poi ci siamo trasformati in associazione ISOLE D’AMORE, che copre le isole di Ischia e Procida. Aprendo questo sportello di ‘mutuo-aiuto’ si è aperta una voragine di assistenza sul territorio. Abbiamo iniziato poi a fare rete con le altre associazioni di volontariato e così è nato il forum del terzo settore per essere presente come unica voce nell’Ufficio di Piano. Le risorse ci sono, ma poche vengono distribuite nel territorio come intervento riabilitativo e migliorativo del disabile, o di assistenza agli anziani. E ancora, sono nate altre realtà come il progetto NoSlot, la scuola di formazione politica Kosmopolis della pastorale sociale e del lavoro. L’esperienza di Tommaso ha innescato la voglia di mettersi in gioco per gli altri. Non ci sarei riuscita senza la vicinanza di mio marito - commenta Ersilia – e credo che tutto questo non è per merito nostro, ma per aiuto Divino”. La storia di Ersilia ci deve aiutare a capire che dobbiamo fare rete ogni giorno per risolvere i nostri problemi in questa società, non dobbiamo chiuderci in noi stessi, ma buttarci fuori. La forza di questa donna, di questa mamma, è quello che serve oggi nella nostra società.

Lorenzo Russo

Rosa Di Iorio, impegnata nel sociale

Capitano Melissa Sipala, dalla bellissima Sicilia, studentessa di Medicina prima, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Ischia poi

L

’8 marzo è sicuramente una data importante in cui soffermarsi e riflettere più di quanto non si faccia normalmente sulla condizione delle donne oggi rispetto ad un prima neppure troppo lontano. Questo non significa che bisogna considerare questa data come un baluardo in cui ricordarsi ciò che noi donne facciamo, comunque, quotidianamente e che ci impegna sotto tutti i profili e gli aspetti della vita. Siamo, infatti, coinvolte a 360 gradi nel contesto sociale nel quale viviamo, che ci vede protagoniste, dall’essere mamma e moglie fino ad avere ruoli istituzionali e di responsabilità, come nel mio caso. La donna è diventata più forte, attiva e partecipativa, e spesso ha difficoltà a mostrare le proprie fragilità e sensibilità in un mondo in cui essere sensibili viene spesso equivocato come un segno di debolezza. Proprio per questo, accade spesso che le donne siano vittime di violenza psicologica più che fisica in ambito familiare più che lavorativo. Non ci si aspetta, ad esempio, che donne che abbiano maturato una certa professionalità, una determinata cultura possano imbattersi in vicende di questo tipo di violenza, ma succede. La donna, da sempre deputata a tutelare la famiglia e i figli, quando si trova in queste situazioni tenta di andare avanti salvando il salvabile, ed è giusto, bisogna però farlo con i dovuti modi, i dovuti presupposti, senza mai calpestare la propria dignità, cercando, anzi, di farsi aiutare per evitare problematiche peggiori.

Carmen Bagnoli 35 anni

sposata da 9 anni con Nicola e mamma a tempo pieno di 2 bambini

C

Molto spesso, invece, si travalica questo limite a discapito della propria dignità, si perde la fiducia in se stesse, danneggiando anche i figli, lì dove ci sono. Nella vita lavorativa, invece, vedo sempre meno espressioni di disagio femminile, oramai in tutti i settori della vita uomini e donne si confrontano continuamente. In questo campo non bisogna mai dimenticare di parlare di individui, di individualità, di gente che sa fare il proprio lavoro, che si impegna e che emerge, poi siano uomini o donne poco importa. Provengo da una famiglia molto semplice e mi è stato insegnato che ogni obiettivo va perseguito con sacrificio e perseveranza. E’ grazie a questo approccio che do poco peso alle difficoltà che, del resto, sono insite in ogni percorso e scelta di vita. Ricordo all’inizio della mia carriera, quando si parlava dei profili di impiego, mi dicevano: “Tu non potrai mai andare a comandare un nucleo operativo in una realtà disagiata”. Eppure ci sono andata, ed è stata un’esperienza bellissima. Auguro a tutte le donne di non perdersi mai di vista anche nei momenti difficili perché è giusto anche vivere le sofferenze e non cacciarle via, viverle perché solo dopo essere cadute ci si può rialzare più forti. L’importante è andare avanti e non

osa vorrei che fosse l’8 marzo?… Vorrei, semplicemente, che la donna non venisse più maltrattata, ma elogiata ed amata. In occidente, dopo anni di faticosa lotta, siamo riuscite a conquistare una situazione di parità con gli uomini, e parlo soprattutto dal punto di vista giuridico, ma in altri posti del mondo, soprattutto in oriente, la donna è ridotta ancora in situazioni di schiavitù, priva di dignità e di amore. Molto spesso, però, purtroppo, non bisogna andare tanto lontano perché, proprio tra le nostre mura domestiche avviene il peggio. Ci sono dei valori indispensabili ed importanti che si riflettono in azioni concrete come il rispetto e l’amore. Se imparassimo ad avere più rispetto e amore per noi stessi potremmo donarci in maniera sana e concreta. Sono fiera del mio lavoro di mamma a tempo pieno. Vedere i miei figli felici anche solo per un buon piatto a tavola, non ha prezzo. Non nego che a volte ci sono momenti di tensione per cui è necessario trovare continuamente nuovi equilibri tra i componenti della famiglia, reinventarsi e reinventare tutto con sorriso e serenità, qualità che solo l’Amore profonde. Essere mamma, poi, di una bambina con una disabilità è stato indubbiamente un grande dolore, ma posso dire di aver finalmente capito che la vera diversità è negli occhi di chi la vede. L’ansia del domani, che prima mi faceva preda, ora riesco a dominarla, avendo aperto le porte del mio cuore al Signore. E poi, va detto, dietro ogni grande donna c’è sempre un grande uomo: grazie Nicola. Auguro a tutte le donne di avere coraggio nella vita, non dobbiamo mai abbatterci, ma aggrapparci alla Croce quando c’è, lì solo c’è la salvezza. E a tutte le mamme che condividono la mia stessa situazione posso testimoniare che anche se non si vede la guarigione fisica, è nel cuore che avvengono i veri miracoli.

Q

ual è il significato dell’8 marzo per te? Tutte queste ricorrenze, anche se dovrebbero servire a sensibilizzare sulle tematiche proposte, mi sembrano un po’ scontate, e tante volte come in questo caso diventano un fatto meramente commerciale. Per me tutti i giorni sono “il giorno della donna” perché le donne su molti “fronti di guerra” quotidianamente combattono per migliorarsi e per migliorare la propria condizione sociale. Anche se è anche vero che non tutte le donne sono fatte della stesa pasta. I pregi e i difetti dell’essere donna nel settore in cui sei impegnata? Gli stessi pregi e difetti che si trovano in altri settori. Se pensi soltanto alle discriminazioni lavorative o a pregiudizi che ancora oggi incombono su tante, molte donne. Il settore sociale però, per la stessa caratteristica della donna, quella di essere creatrice e portatrice di vita, sembra più tagliato a misura della figura femminile. Un settore purtroppo molte volte ignorato e banalizzato, proprio perché è basato fondamentalmente sul volontariato, che s’intende come quel lavoro scelto e offerto gratuitamente. Ma, le azioni del volontariato

Dott.ssa Stefania Grasso, da Roma a Scampia fino ad Ischia in qualità di Vice Questore Aggiunto e Dirigente del Commissariato di Polizia di Stato

smarrire mai l’identità e la forza che abbiamo che è un dono ancestrale, un dono della vita e spesso ce ne dimentichiamo.

Maria Monte mamma imprenditrice alberghiera

S

posata, 42 Anni, 2 figli adolescenti, lavora nella azienda di famiglia, l’Hotel Providence di Forio (dove si occupa della promozione, delle vendite e delle prenotazioni), fa’ parte in modo attivo del direttivo di Federalberghi Ischia. Che cosa è per te 8 Marzo? L’8 Marzo, giornata Internazionale della Donna, è il giorno della Memoria, memoria di tutte quelle donne che hanno dato la vita per la conquista dei diritti sociali e politici. In questa data, più che andare a mangiare fuori con le amiche, sono solita soffermarmi a ricordare il perché si festeggia, a ricordare i sacrifici e le sofferenze per la conquista dei diritti raggiunti dalle donne a caro prezzo. E’ una giornata che meriterebbe di essere trascorsa più nella riflessione e nel dialogo costruttivo con iniziative mirate alla sensibilizzazione pubblica, che in maniera ludico goliardica visto che “c’è ancora tanto da conquistare” e viste le tante le donne vittime di femminicidio e di violenza spesso domestica. C’è ancora tanto, troppo, da fare per un cambiamento culturale…di mentalità. Vantaggi e Svantaggi di essere donna in questo ambito lavorativo: Nell’ambito della mia realtà il lavoro femminile

sono una risorsa economica rilevante per la società nel suo complesso. Un augurio ed un incoraggiamento che vorresti fare ad altre donne... L’augurio migliore è quello di non rinunciare mai alla propria autostima, alla crescita e a coltivare sempre la voglia di conoscere e apprendere, mettendosi ogni giorno in discussione, cercando di essere persone migliori. Solo così potremmo contribuire fattivamente alla costruzione di una società più umana e consona per tutti, senza differenze di genere, di età o di condizione.

è ancora molto nell’ombra. Infatti, ancora oggi, nella gestione alberghiera sono poche le posizioni di responsabilità di donne ufficialmente riconosciute. Per quello che mi riguarda credo che con l’approccio femminile si possa dimostrare anche agli uomini cosa vuol dire il “prendersi cura”. Noi donne ci prendiamo, infatti, giornaliermente, cura dei nostri figli,della nostra famiglia,del lavoro di cui siamo responsabili affinché questo possafiorire,crescere,continuare,migliorare sempre più. Facciamo tutto questo anche a costo di sminuire noi stesse o metterci da parte,e forse in questo dovremmo cambiare. In ambito lavorativo mi capita spesso di trovarmi in situazioni in cui gli uomini pur di non perdere il proprio potere e la propria posizione preferiscono l’immobilismo e talvolta la disgregazione a discapito di un bene comune. Cosa auguri alle Donne? L’augurio è che le donne escano allo scoperto e prendano consapevolezza del valore del proprio lavoro e dell’importanza che esse hanno nella tutela del bene comune lavorando e confidando nella coesione e nella condivisone con altre donne.

L

’8 marzo è la giornata simbolo in cui facciamo memoria, attraverso accaduti anche spiacevoli, delle tante conquiste che la donna ha ottenuto nella storia. Un percorso di rivincite che si è protratto negli anni, continua tutt’oggi, e fa sì che la donna sia protagonista nei tanti scenari della vita sociale con più serenità e tranquillità, alla pari dell’uomo. In Polizia, ad oggi, sono molte le donne impegnate anche con alti gradi. Ricordo che le mie prime esperienze lavorative quando, uscita dall’Accademia di Polizia, sono stata trasferita direttamente alla Questura di Napoli iniziando con i turni di volante, turni in quinta e mi sono trovata ad affrontare tante situazioni impegnative, dalla rissa all’omicidio di camorra (meglio, in ogni caso, assistere ad un morto per omicidio con arma da fuoco che una vittima di un brutto incidente stradale). Di notte ero spesso l’unico funzionario di turno e i marescialli più anziani non essendo abituati ad avere a che fare con una donna che impartiva ordini, per altro giovane d’età, hanno avuto qualche difficoltà iniziale nel rapportarsi a me ma dopo una fase pura-

mente di integrazione la barriera mentale è caduta. Dopo 22 anni di servizio ho sperimentato su me stessa che la donna deve spesso dimostrare le proprie qualità, mentre per l’uomo sembra tutto scontato. Posso dire che nel lavoro noi donne siamo molto più determinate, pazienti e quando siamo convinte di intraprendere un percorso lo facciamo senza indugi, sappiamo sacrificarci, dedicarci sia alla famiglia che al lavoro con determinazione, portando tutto avanti, anche se a volte non è semplice, anche se a volte purtroppo si sacrifica la famiglia a vantaggio del proprio lavoro-ideale-missione. Auguro a tutte le donne che con serenità possano trovare realizzazione nelle proprie scelte di vita e a chi è indecisa posso dire che fare un lavoro come il mio è di sicuro una bella esperienza nonostante delle sfumature non proprio piacevoli.


10

Kaire

|

DALLE PARROCCHIE

8 marzo 2014 www.chiesaischia.it

A Fiaiano è Carnival Party I | a cura di Giuseppe Galano

l Carnevale è da sempre la festa più amata dai bambini. A Fiaiano, nei locali sottostanti la Chiesa Parrocchiale è Carnival Party, giunto alla seconda edizione, dopo la bellissima esperienza dello scorso anno. E’ stato un evento all’insegna dell’allegria per tutti i bimbi della comunità fiaianese e non solo. La festa organizzata alla perfezione dai giovani della parrocchia ha coinvolto numerosi bambini che si sono divertiti tantissimo tra mascherine, coriandoli colorati e stelle filanti. Fin dal primo pomeriggio la sala, completamente addobbata per l’occasione con disegni colorati di personaggi del mondo dei cartoni animati, mascherine, palloncini e festoni, ha iniziato a gremirsi di bambini entusiasti nel poter mostrare il loro costume. Cavalieri, dame, regine, supereroi, fatine, di tutto di più; perfino un bambino vestito da Higuain, con tanto di maglia mimetica numero 9. Mascotte della serata un piccoletto di un anno e mezzo vestito da Batman. E’ stato un vero spettacolo poter vedere tutte quelle maschere così belle. I bimbi si sono divertiti tantissimo, hanno giocato, ballato, cantato e lanciato coriandoli fino a sera. Il divertimento è stato tanto anche per i numerosi genitori che

hanno accompagnato i loro figli alla festa, tanto da sembrare per qualche ora tornati anche essi bambini. La festa è stata animata da Teresa, Carmela, Chiara, Luisa e Rossella vestite per l’occasione da farfalle, Agnese vestita da girasole, Martina da gatta, Miriana da ape, Teresa da Trilly e Vincenzo da Peter Pan, che hanno intrattenuto tutti i bimbi con giochi e balli divertenti e coinvolgenti. Una saletta è stata allestita con personaggi del mondo dei cartoni animati e

proprio vicino queste sagome di cartone è stato possibile scattare una foto a tutte le maschere. Al termine della serata tutte i costumi hanno sfilato sul palco e d hanno raccolto

l’applauso di tutti i presenti in sala. La “giuria di qualità” composta da Miriana, Agnese Carmela e Teresa ha premiato alcune tra le maschere più belle con una medaglia. Il compito è stato molto arduo poiché tutti i bimbi erano così belli ed originali da meritare il premio. Tra i più piccoli sono stati premiati Giulia, vestita da dama ed Alessandro da pompiere; tra i più grandi Salvatore, vestito da Aladino e Rosa da principessa delle fiabe. E’ stato bello vedere come i bimbi apprezzano questi semplici momenti

per poter stare in compagnia e trascorrere insieme un pomeriggio in allegria e gioia.


8 marzo 2014 kaire@chiesaischia.it

PARROCCHIE

Basilica di Santa Maria Maddalena

|

Kaire 11

39 N UOV I CR ES IMA TI | a cura di Francesco Schiano per l'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

D

omenica 2 marzo, ottava del Tempo Ordinario, il Vescovo Pietro si è recato a Casamicciola per amministrare il Sacramento della Confermazione a 39 giovani nella Basilica di Santa Maria Maddalena. Ad accoglierlo il parroco don Gino Ballirano, il diacono Pasquale Vetere, i ministranti e i suoi collaboratori oltre all’intera comunità parrocchiale. “Eccellenza Reverendissima, sono lieto di presentarVi, davanti alla comunità, questi 39 giovani – ha affermato il

parroco don Gino Ballirano - che desiderano ricevere il Sacramento della Cresima. Si sono preparati dal mese di ottobre, guidati dalla prof.ssa Marianna Piro e dalla sig.ra Rosa Morgera, che ringrazio cordialmente per il servizio svolto in questi mesi. Io credo che essi sono ormai coscienti del fatto che grazie a questo Sacramento do-

vranno vivere con maggiore intimità il Vangelo per testimoniare a tutti l’Amore infinito di Dio, che dà senso a tutta la vita. Ve li presento dunque orgoglioso di loro”. Nella sua omelia mons. Lagnese ha puntato l’attenzione sulla parola domenicale, in cui siamo stati invitati come cristiani a non lasciarci sopraffare dall’ansia e dalle preoccupazioni, gettandoci con fiducia tra le braccia di un Dio che si prende cura di noi: “Il Signore oggi ci dice: anche se una mamma di dimenticasse del proprio figlio, io invece non ti dimenticherò mai. Vedete questa notizia, se noi la facciamo nostra, questa sera deve portarci ad uscire da questa Chiesa con una gioia grande, una gioia che dovrebbe colpire quelli che in Chiesa non ci sono stati e questa Parola non l’hanno ascoltata! E questa Parola ci è stata donata come preparazione alla pagina del Vangelo in cui Gesù ci dice in maniera diversa la stessa cosa e cioè che Dio ci ama e che noi valiamo tanto! Tu sei prezioso ai suoi occhi! Gesù ci dice che Dio si prende cura degli uccelli del Cielo e li nutre e veste di bellezza i gigli dei campi: neanche Salomone con tutta la sua gloria può competere con loro. E se Dio veste i gigli dei campi e gli uccelli del Cielo come non si prenderà cura di voi dice Gesù! Prendersi cura: quando una cosa per noi è importante ce ne prendiamo cura; voi valete molto di più. Ecco la bella notizia, ecco perché il cristiano deve avere la gioia nel cuore, non per gli eventi della giornata che possono farci essere scostanti nell’umore. Questa gioia nasce da una consapevolezza che Dio ti ama sempre, a prescindere da quello che sei e

quello che fai. Sempre, anche se tu gli volti le spalle o te lo metti sotto i piedi. Questa è la bella notizia di oggi e se tu credi in questa parola diventa consequenziale quello che Gesù ci dice: non preoccupatevi! Chi crede in questa Parola non si preoccupa e non si fa prendere dall’ansia, non vive continuamente nella paura. Ci crediamo in questa Parola? Gesù non ci dice: non fate niente, state con le mani in mano, quasi come se fossimo dei rassegnati, a vivere nell’ozio, no! Si tratta di vivere la vita sapendo che noi siamo tra le braccia del Signore. Carissimi giovani, voi stasera ricevete il dono dello Spirito Santo perché possiate diventare annunciatori di belle notizie, perché siate a servizio di questa Parola che prima voi dovete accogliere e di cui vi dovete nutrire con una vita nuova e bella. Allora 39 giovani pensavo, potrebbero cambiare non solo il volto di Casamicciola, e neanche solo dell’isola d’Ischia, ma il mondo intero! Chiediamo che stasera lo Spirito Santo accenda in voi questo fuoco e vi faccia sentire la bellezza di appartenere a Lui, la bellezza del Vangelo, la bellezza di credere in questa Parola. Siate giovani che si mettono a servizio dei fratelli facendo la propria parte non per avere un tornaconto, o per ottenere chissà che cosa. Se tu credi che Dio ti ama non hai bisogno di altro, di fare successo, perché sei già al primo posto, tra le Sue braccia! Chiediamo per voi l’intercessione della Madonna, di

Santa Maria Maddalena, del venerabile Giuseppe Morgera, con l’aiuto di Dio, Amen”! Auguri dunque ai giovani che hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione perché la loro vita sia sempre segno e testimonianza viva dell’Amore di Dio per noi! foto di Antonio Mattera


12

Kaire

|

8 marzo 2014 www.chiesaischia.it

LA STORIA SIAMO NOI

GAUDIUM ET SPES: LA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO | a cura del prof. Domenico Mennella

L

a Costituzione pastorale “Gaudium et Spes” (“gioia e speranza”) fu emanata dal Concilio Vaticano II il 7 dicembre 1965 e contiene in sé l’esposizione più completa e dettagliata che la Chiesa abbia mai prodotto sul suo pensiero in merito alle grandi questioni dell’umanità. Ed era anche la prima volta che la Chiesa si confrontava in maniera aperta e coraggiosa - direi a trecentosessanta gradi - con tutta la realtà circostante. Archiviato il tempo degli anatemi, delle crociate e delle scomuniche, la Chiesa si lanciava a capofitto in una battaglia ad armi pari con le forze, positive e negative, presenti su questo nostro tormentato pianeta. Senza la “Gaudium et Spes” non si comprenderebbero i successivi interventi dei pontefici, e qui si potrebbero citare, soltanto come esempi, l’enciclica “Spe salvi” di Benedetto XVI, e la recentissima esortazione “Evangelii gaudium” di Papa Francesco: ancora gioia e ancora speranza, un messaggio controcorrente teso a contrastare la tristezza e la disperazione che dilagano nel mondo. Attenzione al sottotitolo della Costituzione: non “la Chiesa e il mondo”, ma “la Chiesa NEL mondo”, come a voler sottolineare che la Chiesa non guarda il mondo come da una trincea, ma essa stessa si sente parte del mondo e naviga nelle sue acque senza salvagente, impegnandosi CON gli uomini e PER gli uomini a spingere i remi per raggiungere la meta, quella terra promessa alla quale tutti, consapevolmente o meno, aspirano. Non si ha qui l’intenzione di esporre l’intera dottrina delineata nella Costituzione: occorrerebbe un numero di puntate tale da fare invidia alle “fiction” di Canale 5. Ma in questa prima carrellata è bene riportare per sommi capi gli argomenti trattati, per far comprendere la consistenza e l’estensione dell’intervento pastorale del Concilio. Iniziamo dall’introduzione: “Le gioie e le speranze, le tristezze e

le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. La loro comunità, infatti, è composta di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti.” Fa eco a queste parole Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium” al n.113: “Questa salvezza, che Dio realizza e che la Chiesa gioiosamente annuncia ora, è per TUTTI, e Dio ha dato origine a una via per unirsi a ciascuno degli esseri umani di tutti i tempi.” La Costituzione prosegue sviluppando i seguenti argomenti: 1) La condizione dell’uomo nel mondo contemporaneo; 2) La Chiesa e la vocazione dell’uomo; 3) La dignità della persona umana; 4) L’attività umana nell’universo; 5) La missione della Chiesa nel mondo contemporaneo; 6) Dignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazione; 7) La promozione della cultura; 8) Vita economico-sociale; 9) La vita della comunità politica; 10) La promozione della pace e la comunità delle nazioni. All’interno di questo schema, incredibilmente vasto e articolato e sicuramente innovativo per l’epoca, la Costituzione tocca problemi e argomenti di carattere morale, pastorale, sociale e psicologico di fondamentale importanza, dal dialogo interpersonale e internazionale, alla piaga della guerra e delle sue conseguenze, ai rapporti tra credenti e non credenti, alla condizione morale e materiale degli uomini e dei popoli, al senso del peccato ecc. Questo caleidoscopio di argomenti e di interventi si focalizza, per semplificare, intorno a due obiettivi fondamentali: la conservazione e la salvaguardia del creato e la progressiva costruzione di “cieli quanto

nuovi e terra nuova”. E’ un programma significativamente ambizioso, per la realizzazione del quale l’uomo, e il credente in modo speciale, è chiamato a prestare braccia, mente e cuore all’opera del Creatore, che come è noto guida e governa la storia nel pieno rispetto dell’autonomia e della libertà dell’uomo. Forse, se è lecito fare una timida osservazione, il Concilio, che pure dovette combattere contro la montante marea contestatrice che rinnegava per principio il “sistema”, in quanto potenziale minaccia alla libertà e alla creatività dell’individuo, non poté del resto prevedere l’assalto ben più subdolo del “pensiero debole”, che oggi si propone di minare alle fondamenta l’edificio della fede e della stessa dignità e moralità dell’uomo. Peraltro, la “Gaudium et Spes” conclude la sua esposizione mettendo le mani avanti per scongiurare l’immagine di una Chiesa paternalistica e “tuttologa”, e dichiara: “Dinanzi alla immensa varietà delle situazioni e delle forme di civiltà, questa presentazione non ha, volutamente, in numerosi punti che un carattere del tutto generale; anzi, quantunque venga presentata una dottrina già comune n e l l a Chiesa, siccome non raramente si tratta di realtà soggette a continua evoluzione, l’insegnamento presentato qui dovrà essere continuato ed ampliato.” Il Concilio propugna in sostanza un costante aggiornamento della formazione dei battezzati non soltanto nelle questioni

di fede e nelle proposte del Magistero, ma anche nell’essenza e nella sostanza dei singoli campi di azione, nelle scienze, nelle attività e nelle situazioni che il consorzio umano contempla, e ancora nelle modalità di comunicazione e diffusione del messaggio di salvezza, che non esclude, anzi abbraccia con carità e intelligenza lo sforzo di miglioramento della presente condizione dell’uomo sulla terra. Come faceva notare il “quasi Santo” Giovanni Paolo II, due sono gli interrogativi che la Costituzione pastorale poneva con forza: 1) Il progresso materiale può andare di pari passo con quello spirituale? 2) E’ possibile cogliere, al di là del mutare dei tempi e delle situazioni, un senso compiuto e soddisfacente sotteso alle vicende umane? Naturalmente sono interrogativi tuttora aperti, e lo saranno sempre fin quando la terra girerà, ma la “Gaudium et Spes” ha avuto il merito e il coraggio di indicare una strada, certamente impegnativa e tortuosa, per affrontare questa battaglia ardua, ma necessaria. Nelle prossime

settimane cercheremo di cogliere qualche aspetto particolare del programma tracciato dalla Costituzione conciliare.


8 marzo 2014 kaire@chiesaischia.it

PASTORALE VOCAZIONALE |

ISCHIA VOC PAGE

C

arissimo lettore, con entusiasmo raccolgo l’invito del nostro vescovo a lavorare per questa rubrica, che dal 9 marzo, prima domenica di quaresima, grazie a Kaire, organo ufficiale di comunicazione della chiesa di Ischia, si pone al servizio di Dio che continuamente chiama tutti ad una vita vera, piena e nella gioia, una vita che per chi crede è una vita vissuta nell’amicizia di Gesù. Se stai leggendo sappi che c’è una chiamata per te…. , non pensare che il Signore chiami solo alcuni, o, peggio ancora, non pensare mai che Dio chiami solo coloro che sono reputati “i migliori” dal metro di giudizio umano. Dio chiama chiunque perché ognuno è sua creatura, in modo particolare chiama chi è battezzato in quanto discepolo di Cristo, in modo particolarmente profondo chiama chi riesce a riconoscerLo vivo e risorto nella comunità riunita intorno a lui. Se ti riconosci creatura comprendi la tua vocazione alla vita, se ti riconosci tra i discepoli del Cristo comprendi la tua chiamata a vivere una vita santa. Ma se nel tuo cuore c’è qualcosa che ti muove nel desiderio di incontrarti con Cristo e per questo vivi la comunità cristiana è bello maturare la consapevolezza

della vocazione ad una vita santa in termini di donazione per amore. “Ischia voc page…” è a cura del CDV (centro diocesano vocazioni) e si propone di essere un aiuto al vescovo Pietro voce del Cristo pastore che chiama ad entrare nel suo gregge e a seguirlo sulle sue strade, uno strumento nelle mani del vescovo che fin dalle prime battute del suo ministero per la Chiesa che “vive in Ischia” ha voluto incontrare i giovani e dire loro che Gesù chiama, un vescovo che si è presentato con lo Slogan attraverso il quale Cristo ci chiede di prendere il largo. Ogni domenica rifletteremo insieme, attraverso la Parola di Dio proclamata nella liturgia della Chiesa, sull’esempio di tanti che hanno fatto della dimensione vocazionale il loro progetto di vita e la voce di coloro che Dio ha posto come guide e sentinelle della sua chiesa, su ciò che da sempre la comunità dei cristiani ha indicato come il “grande dono di grazia”. Il Vangelo nella prima domenica di quaresima ci conduce insieme a Cristo nel deserto, luogo dove Gesù ci insegna il primato che, nella vita dell’uomo, deve avere Dio e la sua Parola, primato che l’uomo vive

Kaire 13

nel dialogo con Dio. Il deserto quindi come luogo di dialogo con il Signore e perciò luogo di preghiera. Vero cristiano è chi prega, e una comunità cristiana può e deve esprimere la sua sensibilità alla dimensione vocazionale soprattutto nella preghiera, preghiera intesa, come ricordava il segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino al convegno nazionale sulle vocazioni, come impegno e soprattutto testimonianza quali ricetta vincente per una buona pastorale vocazionale. Buon cammino vocazionale e che ognuno di noi sappia ascoltare nel proprio cuore la parola di Dio come fonte di vita e proposta vocazionale.

MARIA DISCEPOLA DELLO SPIRITO SANTO | a cura di Antonio Magaldi Discepoli e Apostoli dello Spirito Santo

M

aria è la prima in tutto: prima credente, contemplativa, redenta (nel senso di preservata), evangelizzata e prima evangelizzatrice. Tre sono gli aspetti principali della Sua relazione con lo Spirito Santo: DISCEPOLA COME ASCOLTATRICE DELLA PAROLA: ascoltò,visse,adempì e testimoniò la Parola, tutto ciò sotto l’ombra dello Spirito Santo che operava in Lei come in nessun altra. Maria è presentata mentre conserva e medita la Parola, da Nazaret fino al Calvario, lasciandosi guidare fedelmente. (Lc 2,19-51) DISCEPOLA COME ORANTE NELLO SPIRITO SANTO: Come pregava Maria? Abbandonata totalmente alla volontà del Padre, così al Magnificat lo stesso, al Suo intervento a Cana fino alla Sua presenza al Calvario, passando attraverso tutti gli avvenimenti di Cristo pregava nello Spirito. Negli Atti degli Apostoli, allorchè perseverava nella preghiera con gli Apostoli; allo stesso modo, oggi e fino alla fine del mondo continuera a pregare per la salvezza dell’umanita’. DISCEPOLA COME OFFERTA DI SE’STESSA E DEL SUO FIGLIO GESU’: presentandolo al Tempio, ove già si prefigura la Croce e nel contempo, Lei offriva sé stessa unitamente a Gesù. San Giovanni della Croce nei Sermoni ci dice: “In modo grandioso la Vegine è amica dello Spirito Santo e viceversa, Ella non pensò e non disse mai nulla che dispiacesse allo Spirito Santo; piacque in tutto a Lui e in tutto fece la Sua volontà” (Serm. 30,66) Maria è il capolavoro della creazione nell’umanità e nella Grazia. Ella è benedetta come Madre del Figlio nell’Incarnazione, affidata eternamente allo Spitrito Santo; unita a Cristo in modo eccezionale. Allo stesso modo Ella è amata dall’Amato. Quando più entriamo in questo mistero dello Spirito Santo più comprendiamo che Ella senza essere il centro, sta al centro della nostra fede, infatti è come la sintesi della rivelazione e lo specchio che riflette la verità della nostra fede. ”Onde anche nella Sua opera Apostolica la Chiesa giustamente guarda a Colei che generò Cristo, concepito appunto dallo Spirito Santo e nato dalla Vergine per nascere e crescere anche nel cuore dei fedeli per mezzo della Chiesa, La Vergine infatti nella Sua vita fu modello di quell’amore materno, del quale devono essere amati tutti quelli, che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini” (Lumen Gentium,65). Tutti i Movimenti, si caratterizzano per: preghiera personale e comunitaria, amore alla Parola, Sacramenti, fedeltà alla Chiesa e grande devozione alla Vergine. Concludo con Papa Francesco: “Maria è maestra di fede, carità e unione con Cristo, ci ricorda che agli altri non dobbiamo portare noi stessi ma l’Amore di Gesù”

Don Beato Scotti Resp del cdv


14

Kaire

8 marzo 2014 www.chiesaischia.it

| AGRICOLTURA

IL FICO, PIANTA BIBLICA E “ISCHITANA”

I

l fico è uno degli alberi più comuni della Palestina. E’ spesso piantato nelle vigne. “Dormire sicuri all’ombra delle proprie viti e del proprio fico” è un’espressione proverbiale per descrivere la pace e la serenità della vita contadina. (1Re 5,5; Michea 4,4; Zaccaria 3,10). Perciò insieme alla vite, all’ulivo e al melograno, il fico è uno degli alberi da frutto più menzionati nella Bibbia. Anche nel Nuovo Testamento il fico è spesso citato: nella “parabola del fico sterile” (Luca 13,69); quando Gesù domanda se sia possibile raccogliere fichi dai rovi (Matteo 7,14); nella maledizione del fico pronunciata da Gesù (Matteo 18,22). La fioritura del fico è uno dei segni dell’arrivo della primavera (Luca 21,29-31). Passiamo ora ad alcune notizie di botanica. Esistono 3 varietà di fichi: il caprificus (fico selvatico), il sativus (che produce due qualità di frutti: il primitivo in primavera e l’altro in estate) e il sativus munifero (che produce solo frutti estivi). L’impollinazione e la

formazione dei frutti è possibile con l’aiuto di un piccolo insetto (Blastofago psenes) e la presenza nei dintorni del caprificus, considerato come la forma maschile del fico coltivato. Le larve di questo insetto, poi, uscendo dal caprificus, si caricano di polline maschile e lo depongono sui fiori femminili del fico buono, il sativus (cfr. le Piante nella Bibbia, Gangemi editore, Roma 2013). Qualche altra notizia scientifica: il merito principale del fico è che non si lascia attaccare dai parassiti, forse a causa del fatto che riesce a tenere i suoi fiori nascosti dentro al frutto. Teme solo le avversità atmosferiche. Il fico poi è un albero molto utile perché i suoi frutti hanno un alto potere nutritivo. La sua conservazione, non solo non presenta problemi, potendo essere asciugato con facilità su un’apposita griglia e conservato secco, ma aumenta anche il contenuto zuccheroso e proteico della polpa. Ciò che forse non tutti sanno è l’uso terapeutico che si fa del fico. Nei problemi intestinali, nelle infiammazioni della gola, il fico secco, preparato in vari modi, possiede le stesse virtù della

prugna (Frate Indovino: l’orticello di casa, Perugia 1978). Ed eccomi al punto dolente: la pianta di fico oggi ad Ischia è stata ridotta ad una “Cenerentola”, a vantaggio delle piante cosiddette “turistiche”. Si, ci sono ancora persone che hanno cara questa antica pianta ischitana e ne conoscono le varietà, ci sono ancora quelli che “seccano” i nostri fichi al sole con la passione e la poesia di una volta, ma sono mosche bianche! Il consiglio che darei al lettore di Kaire è questo: se ancora nel tuo terreno o vicino casa tua c’è una pianta di fico, ti prego, non la tagliare, zappale attorno, concimala, potala, e dulcis in fundo, raccogline i preziosi frutti perché “n’ce sta niente e cchiu ddòce e na fica nerulella” don Vincenzo Avallone

I PRODOTTI DELLA TERRA COME MARCHIO DELL’EXPO 2015 CREATO DALLA DISNEY ITALIA, FOODY È STATO REALIZZATO CON UNDICI PRODOTTI AGRICOLI, TRA FRUTTA E VERDURA, PER RAPPRESENTARE IL TEMA SCELTO PER QUESTA EDIZIONE, CHE È “NUTRIRE IL PIANETA”

P

rendi l’aglio, l’anguria, l’arancia, la banana, il fico, il mais blu, il mango, la mela, il melograno, la pera e i ravanelli, mettili insieme con molta fantasia in modo da formare un volto, firmalo Disney Italia ed ecco la mascotte di Expo 2015. FOODY, ecco il nome di questo coloratissimo e allegro volto. E’ stato scelto dai bambini con un concorso online sul sito ufficiale dell’evento. Niente di più indovinato di questa creazione per rappresentare il tema dell’Expo: “‘Nutrire il pianeta”. Disney Italia ha vinto una gara lanciata dalla spa di gestione per lo sviluppo, la promozione e la commercializzazione di quella che tecnicamente si chiama ‘proprietà intellettuale’. Per il merchandising le varianti sono tantissime e i prodotti saranno in commercio a partire dal Natale del prossimo anno. Solo allora troveremo tutta quella serie di gadget come magliette, cappellini, tazze e articoli per la scuola, pupazzi, alimenti con su impresso questo volto allegro e “fruttuoso”. Oggetti che le migliori previsioni stimano potranno creare un giro d’affari da 150 milioni di euro. La Disney ha pensato inoltre di utilizzare ogni singolo pezzo di frutta e di verdura utilizzato per il volto, per creare dei personaggi diversificati che potrebbero diventare a loro volta protagonisti di storie animate, di cortometraggi o chissà quant’altro ancora. E così nasce Guagliò, l’aglio. E’ curioso, ficcanaso ed egocentrico. Si fregia di avere tre laure e sei dottorati ma il suo sogno rimane quello di stare sotto i riflettori. Single per scelta, non ama essere confuso con le cipolle. Oppure c’è Arabella, l’arancia. E’ timida, un po’ goffa e riservata. E’ in cerca del vero amore. E’ candida e innocente, gli amici dicono che non capisce le battute e si divertono a farle molti scherzi. E così via con la mela Pomina, Piera la Pera, Rodolfo il fico, etc. È

tutto quanto in evoluzione e si sa la fantasia di Disney abbonda. Soddisfatto il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala. «La comunicazione dell’evento - ha spiegato - si basa anche sul logo, su questa mascotte e sull’inno. In ogni caso, si tratta di portare un messaggio che trasmetta i nostri valori. Ci siamo trovati completamente d’accordo con questa idea della famiglia, che sottolinea la coralità, ma anche la diversità». D’accordo il direttore creativo di Disney Italia, Roberto Santillo, che spiega: «Il tema della diversità è il primo che la mascotte doveva rappresentare». E lo ha fatto con questa originalissima figura che senz’altro sarà gradita dalla maggior parte delle persone.


8 marzo 2014 kaire@chiesaischia.it

SPORT E APPUNTAMENTI

|

Kaire 15

Festeggiamenti in onore di SAN GIUSEPPE al Fango NELLA SALA AUDITORIUM DELLA PARROCCHIA MARIA SS.MADRE DELLA CHIESA DI FIAIANO OGNI 09 - 19 marzo 2014 Programma GIORNATE EUCARISTICHE – S. Quarantore Domenica 9 Ore 9.00 S. Messa ed esposizione del SS. Sacramento Ore 12.00 Ora media e reposizione. Ore 15.30 Esposizione ed ora di adorazione. Ore 18.30 Rosario Eucaristico – Benedizione Eucaristica – S. Messa e Responsorio. Lunedì 10, Martedì 11 Ore 9.00 S. Messa ed esposizione del SS. Sacramento Ore 12.00 Ora media e reposizione. Ore 15.30 Esposizione ed ora di adorazione. Ore 18.30 Rosario Eucaristico – Vespri - Benedizione Eucaristica e Responsorio. (Martedì 11 dalle ore 18.00 Liturgia Penitenziale Comunitaria con confessioni) Mercoledì 12 Ore 9.00 S. Messa ed esposizione del SS. Sacramento Ore 12.00 Ora media e reposizione. Ore 15.30 Esposizione ed ora di adorazione. Ore 18.30 Rosario Eucaristico - Benedizione Eucaristica, Te Deum e atto di Consacrazione al Cuore di Gesù. A seguire S. Messa e Responsorio. Da giovedì 13 a lunedì 17 Ore 9.00 S. Messa. Ore 18.30 Rosario – Coroncina – S. Messa e Responsorio. Sabato 15 non ci sarà celebrazione. L’appuntamento è alle ore 18.00 in Parrocchia per la Stazione Quaresimale con il nostro Vescovo Pietro; in processione penitenziale ci recheremo nella Basilica di S. Restituta per la S. Messa. Domenica 16 durante la S. Messa delle ore 11.00, vi saranno le I Comunioni Martedì 18 Ore 9.00 S. Messa Ore 18.30 Rosario – Coroncina – S. Messa con I Vespri per la Solennità di S. Giuseppe e Responsorio. Mercoledì 19 – Solennità di San Giuseppe Ore 6.30 – 7.30 – 8.30 – 9.30 SS. Messe. Ore 11.00 S. Messa solenne celebrata dal nostro amato Vescovo Pietro. I canti saranno eseguiti dal Sop. Antonella Iacono. Ore 17.00 S. Messa. Ore 17.30 Processione per le strade della Contrada con la venerata immagine del Santo e al rientro S. Messa. Spettacolo musicale in Piazza. Ore 22,00 spettacolo di fuochi pirotecnici. Il Parroco Don Gioacchino Castaldi

MERCOLEDÌ SI FA MUSICA “TUTTI D’ACCORDO

L

a Fondazione Ischia In Itinere promotrice del progetto culturale “Tutti d’Accordo” finalizzato alla formazione di un’Orchestra e Coro multietnico giovanile, si rivolge a tutti i giovani studenti di canto e musica (musicisti e cantanti con un discreta conoscenza del canto o di uno strumento) che siano disposti a fare esperienza di musica d’insieme, per tracciare attraverso queste nobili arti un adeguato cammino di crescita civile, per sperimentare una convivenza fondata sulla pluralità, sul confronto, sul riconoscimento dei diritti di tutti all’esistenza, alla creatività, alla vita. La Musica dunque, proposta come strumento per percorrere la strada maestra per la pace e la condivisione, come occasione per promuovere l’integrazione e contribuire ai processi d’interazione e comunicazione tra giovani di età e culture differenti. I giovani coinvolti in questo progetto fin dalla tenera età hanno occasione di sperimentare che la musica è un vero e proprio mezzo di comunicazione ed espressione. Per Ischia In Itinere, il vero nucleo del processo didattico deve essere infatti la Musica

vista non come pratica astratta e fine a sé stessa, ma come esperienza, luogo produttivo del “fare”. Partendo dalle differenti individualità, le guide dei diversi laboratori, si impegnano a formare un gruppo omogeneo. Questo laboratorio armonico, ci racconta Pina Trani Presidente della Fondazione nonché Direttore Artistico del progetto, non insegna a suonare uno strumento, ma vuole mettere in risalto le conoscenze che ognuno già possiede, proponendosi ai giovani cantanti e musicisti come una vera e propria officina di socializzazione e di convivenza civile mentre si offre ai più piccoli come straordinario strumento pedagogico privilegiato che li educa all’accoglienza, alla cooperazione tra pari attraverso giochi musicali, dove il suono e la musica sono presentati in una dimensione piacevolmente operativa. I laboratori, si svolgono ogni mercoledì dalle 16,30 presso Auditorium della Parrocchia Maria SS.Madre della Chiesa di Fiaiano. Venite a trovarci o prenotate un incontro al 3478051898. Vi aspettiamo.

CSI Campionato Provinciale 2013/2014 Girone Isolano Tabellino GROUPAMA-EPOMEO CALCIO A 5 La sfida di cartello della settima giornata vede affrontarsi l’Epomeo C5 contro il Groupama, squadra sulla carta costruita per vincere ma che in questo inizio di campionato ha palesato evidenti problemi di formazione. Inizio gara che sorride all’Epomeo che approccia la gara in modo aggressivo e dopo pochi minuti si porta sul triplo vantaggio grazie a Mattera M., gran conclusione dal limite, Iacono A. con un ottimo inserimento sul secondo palo e Iacono F. che finalizza al meglio una giocata individuale. Il Groupama si accende nel finale della prima frazione grazie a Serpico I. e Buono N. che con due conclusioni da fuori area accorciano il parziale. Nella ripresa la partita si fa molto interessante con il Groupama che alza il baricentro, pressa a tutto campo e annulla il distacco con Onorato. L’Epomeo C5 si riprende e riesce a passare di nuovo in vantaggio con Scotti A. che tramuta in gol una bella trama offensiva. Groupama che non cede e sul concludere di gara raggiunge il pareggio con Serpico I. L’Epomeo C5 non riesce più a rendersi pericoloso e colleziona il secondo pareggio stagionale, perdendo così la testa della classifica. Groupama: Di Iorio A. - Onorato G. – Buono N. – Madonna N. – Serpico I. – Granito G. – Buono A. Allenatore : Vanacore V. Reti: Serpico I ( 1pt 23’ 2pt 26’) Onorato G. ( 2pt 9’ ) Buono N. ( 1pt 25’) Ammoniti: 0 Epomeo Calcio a 5: Di Meglio M. – Iacono A. - Mattera M. – Iacono S. – Scotti A. – Scotti L. – Iacono F. – D’Ambra G. – Iacono M. Allenatore: Finzi G. Reti: Iacono F. ( 1pt 2’ ) Scotti A. ( 1pt 11’ 2pt 13’ ) Mattera M ( 1pt 15’) Ammoniti: 0 Arbitro: Alfonso Vuoso FIAIANO-MATER ECCLESIAE Il Mater Ecclesiae si riprende la vetta della classifica, approfittando del passo falso dell’Epomeo C5 e avendo la meglio sui “cugini” del Fiaiano nel classico derby cittadino. Incontro che si incanala subito bene per il Mater Ecclesiae che nei primi quindici minuti, “nasconde” il pallone agli avversari, colpisce due legni e mette a segno tre reti con Di Paola, Schiano e Marena. Nel finale di tempo, scatto d’orgoglio del Fiaiano che accorcia le distanze, prima con Lauro G., in seguito ad uno svarione difensivo e poi con un gran tiro dalla distanza di Vitale C. Seconda frazione che si apre con l’allungo del Mater Ecclesiae ad opera ancora di Schiano, ma il Fiaiano è più che mai in partita e perviene al pareggio con un bel diagonale di Lauro e una rocambolesca autorete. Match che

sembra terminare in parità, ma nei minuti finali Patalano L. con un bel- rizzarsi verso un pari, ma gli ischitani ci credono di più e la sbloccano lissimo tiro a volo fissa il punteggio sul 5 a 4 finale. all’ultimo minuto di recupero, ancora con Barbieri che regala tre punti Fiaiano: Cuomo V. – Cuomo A. – Lauro G. – Balestrieri G. – Cenafondamentali alla sua squadra in ottica secondo posto, utile per la quatiempo C. – Cenatiempo F. - Lauro G. – Vuoso M. – Vitale C. Allenalificazione alle fasi finali. tore Buono F. Futsal Ischia S. Antuono: Barbieri P. – Di Iorio G. - Cuomo G. – La MoReti: Lauro G ( 1pt 23’ 2pt 9’) Vitale C ( 1pt 24’) Cenatiampo C. ( 2pt naca A. – Perozo A. – Barbieri C. - Castaldo M. – Pugliese D. – Napo10’) leone D. - Trani Allenatore: Agnese T. Ammoniti: 0 Reti: La Monaca ( 3 gol) Barbieri C. ( 2 gol) Castaldo M. ( 1 gol) Mater Ecclesiae: Capuano I. – Schiano A. – Mazzella G. – D’Andrea V. Ammoniti: 0 – Buono F. – Di Paola L. – Marena - G. - Barano E. – Patalano L. – Maz- Espulsi: Trani zella Allenatore: Buono V. Mater Ecclesiae Bianca: Di Meglio A. – Di Iorio S. – Buono M. – Picardi Reti: Di Paola L. ( 1pt 3’) Schiano A. ( 1pt 5’ 2pt 5’) Marena G. ( 1pt P. - Mattera F. – Di Iorio A. –Mattera E. – Messina G. – Allenatore: 10’ ) Patalano L. (2pt 18’) Mattera F. Ammoniti: 0 Reti: Mattera E. ( 3 gol) Casciello R. ( 1 gol) Messina ( 1 gol ) Arbitro: Attilio Valerio Ammoniti: 0 FUTSAL ISCHIA S. ANTUONO-MATER ECCLESIAE BIANCA Arbitro: Attilio Valerio Partita al cardiopalma quella messa in scena tra il Futsal S. Antuono e il Mater Ecclesiae Bianco, ricca di capovolgimenti di fronte e ritmi di gioco altissimi. Inizia subito forte la squadra fiaianese che pronti-via si porta in vantaggio con Messina G., imCampionato Provinciale 2013/2014 Girone Isolano mediatamente ragCATEGORIA Open giunta da Barbieri C. che finalizza una Risultati Gare 2° Giornata Ritorno bella azione corale e pareggia. “EcclesiaN° Gara Squadra A Squadra B Ris. stici” di nuovo in vanCas 19 4-4 Groupama Epomeo Calcio a 5 taggio grazie a Cas 20 4-5 Casciello R., che Fiaiano Mater Ecclesiae sfrutta al meglio una Cas 21 6-5 Futsal Ischia S. Antuono Mater Ecclesiae Bianca ripartenza, Futsal S. Antuono che reagisce CLASSIFICA TECNICA e impatta con Napoleone D. Il match, diSocietà Gare Gare Gare Gare Goal Goal Punti Giocate Vinte Perse Nulle Fatti Subiti ventato vibrante, con 19 7 6 0 1 36 16 Mater Ecclesiae azioni da gol che si susseguono, vede sa17 7 5 0 2 35 20 Epomeo Calcio a 5 lire in cattedra Mat12 7 4 3 0 30 33 Futsal Ischia S. Antuono tera per i fiaianesi e 10 7 3 3 1 31 34 Lamonaca per gli Groupama ischitani autori di tre 3 7 1 6 0 26 35 Fiaiano reti per parte. Risul0 7 0 7 0 16 44 Mater Ecclesiae Bianca tato che sembra indi-


Cerchiamo un progetto serio, che porti il sorriso tra la gente. Partecipa al concorso ifeelCUD, puoi vincere fino a 29.500€ per un progetto di solidarietà. Scopri come su www.ifeelcud.it Partecipare è semplicissimo. Insieme al tuo parroco, crea una squadra, raccogli le schede allegate ai modelli CUD e scrivi un progetto che abbia come obiettivo quello di migliorare la vita della tua parrocchia. Potrai vincere un contributo fino ad un massimo di 29.500€ per realizzare il tuo progetto di solidarietà. In più, se presenti anche un video, potrai ricevere un bonus del 10% sulla somma vinta. Partecipando, porterai un sorriso tra le persone a cui vuoi bene e contribuirai a sostenere anche i tanti progetti che la Chiesa cattolica porta avanti in Italia e nel Mondo.

Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica in collaborazione con il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della C.E.I. e con i Caf Acli.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.