Comunità in Dialogo - Dicembre 2022

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CALVISANO - MALPAGA MEZZANE - VIADANA

COMUNITÀ IN DIALOGO 1
Editore don Tarcisio Capuzzi - Dir resp Gabriele Filippini - Aut Trib Bs n 31/97 del 7/8/97 - Anno XXXVI - N° 282 - Fotocomposizione e Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)
DICEMBRE 2022
PER MEGLIO CAPIRE LA GMG CON MONS. DOMENICO SIGALINI
Don Tarcisio e Padre Arturo augurano a tutti un sereno Natale ed un anno nuovo ricco di pace, emozioni e prosperità

8 DICEMBRE festa dell'Immacolata Concezione

L'Immacolata Concezione celebra la figura della Vergine Maria, concepita senza macchia dai suoi genitori San Gioacchino e Sant'Anna, come si legge sulla bolla di Pio IX "Ineffabilis Deus" del 1854 "la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli"

A conferma del dogma ricordiamo quanto avvenuto a Lourdes nel 1858, quando la giovane Bernadette Soubirous riferì al suo parroco di aver visto in una grotta una "piccola signora giovane" che, alzando gli occhi al cielo e unendo le mani in segno di preghiera, le aveva detto “Io sono l'Immacolata Concezione”. Anche noi “tutti siamo predestinati”, tutti ricolmati di ogni benedizione, tutti scelti per essere santi e immacolati. La Vergine Maria, dunque, non va solo “ammirata” con tenerezza e stupore, ma chiede di essere “imitata” affinché la bellezza di Dio possa splendere sulla terra grazie ai tanti “sì” che uomini e donne d’oggi continuano sull’esempio e per intercessione di Maria, l’Immacolata, a pronunziare. Facciamo nostra questa bellissima preghiera di papa Francesco ed innalziamola con fede alla nostra Mamma Celeste:

Preghiera

Vergine Santa e Immacolata, a Te, che sei l’onore del nostro popolo e la custode premurosa della nostra città, ci rivolgiamo con confidenza e amore.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria! Il peccato non è in Te. Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità: nella nostra parola rifulga lo splendore della verità, nelle nostre opere risuoni il canto della carità, nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità, nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria! La Parola di Dio in Te si è fatta carne. Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore: il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti, la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti, la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano, ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata. Tu sei la Tutta Bella, o Maria!

In Te è la gioia piena della vita beata con Dio. Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno:

la luce gentile della fede illumini i nostri giorni, la forza consolante della speranza orienti i nostri passi, il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore, gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria! Ascolta la nostra preghiera, esaudisci la nostra supplica: sia in noi la bellezza dell’amore misericordioso di Dio in Gesù, sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero. Amen.

COMUNITÀ IN DIALOGO 2
(Papa Francesco)

L’URGENZA DI UNA BUONA NOTIZIA

Pensando a cosa augurare per le festività natalizie alle nostre comunità dell’unità pastorale Beata Cristina, raccolgo l’invito di mons Comastri che ha scritto, nel libretto pubblicato con Famiglia Cristiana alla fine di novembre: “ Oggi è particolarmente urgente aiutare i nostri contemporanei a percepire la presenza di Gesù. Dove? Nella vita di cristiani che profumano veramente di Gesù” .

…“aiutare a percepire la presenza di Gesù”---“cristiani che profumano veramente di Gesù”… Pensieri profondi e provocanti che invitano ad una riflessione calata nel nostro contesto: oggi, ancor più che in passato abbiamo bisogno di “cristiani che profumano veramente di Gesù” e diffondono questo profumo nelle nostre comunità con l’amore, lo spirito di servizio, l’impegno gratuito, la generosità. Nell’approssimarsi delle festività natalizie molti si affannano alla ricerca di regali e doni: oggetti particolari, capi d’abbigliamento, dolci e profumi da scambiare come segno di affetto con amici e familiari: una tradizione diffusa, carica di buoni sentimenti che, tuttavia, da sola, non esaurisce la grandezza della Nascita. Le nostre comunità cristiane, per vivere il Natale del Signore, hanno bisogno di sentire, accogliere e diffondere il profumo di Gesù, perché a Natale la Sua presenza s’incarna e continua nelle nostre vicende attuali. E tutti possiamo diffondere il profumo di Gesù, con la testimonianza e la disponibilità, fino al martirio, in un’epoca che si definisce post-cristiana, che dice di non aver bisogno né di Dio, né di Gesù per guardare avanti. Un‘ultima parola mi ha colpito della frase di Comastri: “dove?” Avevo ritagliato, e messo in parte, un articolo di Avvenire del 17 novembre 2022 di Giacomo Gambassi, inviato a Kharkiv, Ucraina, e pubblicato a pagina 6, la pagina della guerra in

Europa, un articolo che mi ha fatto sentire il profumo di Gesù e vorrei condividerlo con tutti voi.

Ve lo riassumo negli aspetti più “profumati di Gesù”: la storia di Kateryna, madre di due bambine, che non ha cibo, ma dona gli abiti dei figli.

Arriva davanti alla cattedrale greco cattolica con le sue due figlie, Sofia di quattro anni e Svetlana di due anni, nonostante la tem- peratura rasenti lo zero. È il giorno della distribuzione degli aiuti. E Katerina si mette in fila di prima mattina. Non si vergogna di essere uno dei troppi poveri di guerra che vivono nella seconda città dell’Ucraina, a meno di 50 km dal confine con la Russia. Marito malato che non può lavorare; lei ex insegnante della scuola dell’infanzia, chiusa per il pericolo dei bombardamenti e quindi niente lavoro, niente stipendio. “Vengo per prendere in particolare cibo. Lo porto anche ai vicini: sono anziani e fanno fatica a uscire” spiega. Con sé ha due grandi borse: una vuota e una piena: quella vuota la riempirà dopo un’ora con patate, pasta, carne in scatola e due maglioni per le piccole. L’altra già colma di vestiti per bambini “sono di Svetlana, ma è cresciuta. Allora li porto qui e li lascio per chi ha bisogno”. Non ha nulla o quasi Katryna, ma ciò che per lei è un di più lo dona agli altri. Perché chi è nell’indigenza sa quanto conti ricevere. E quindi condividere. “Quando riesco, mi faccio accompagnare anche nei villaggi liberati e consegno un po’ di prodotti da mangiare. “Non abbiamo alternativa – sospira – qui c’è la nostra casa. E, anche se i missili cadono ogni giorno, non ce ne andiamo” non si sa se per volontà o miseria. Ma anche questa è la resistenza in Ucraina: la resistenza degli ultimi. Buon Natale cristiano a tutte le famiglie.

CALENDARIO CELEBRAZIONI NATALIZIE

Confessioni: GIOVEDÌ 22 9:00 - 11:30 15.00 - 18:00

Confessioni: VENERDÌ 23 9:00 - 11:30 15.00 - 18:00 19:30 - 21:30 Giovani

Confessioni

15:00 - 16:00 ragazzi 20:00 - 21:30 15:00 - 16:00 ragazzi 20:00 - 21:30

SABATO 24

DOMENICA 25

LUNEDÌ 26: S.STEFANO

SABATO 31

DOMENICA 1 GENNAIO S.Maria, Madre di DIo

GIOVEDÌ

9:00 - 11:00 / 15.00 - 19:00 S.Messa di Natale ore 24,00

Solennità del Natale S.Messe 8:00-10:30-18:30

15:00 - 16:00 ragazzi 20:00 - 21:30

S.Messa di Natale ore 24,00 S.Messa di Natale ore 24,00 S.Messa di Natale ore 24,00

Solennità del Natale S.Messe 9:30 - 18:00

Solennità del Natale S.Messe 10:00 - 19:00

Solennità del Natale S.Messe 11:00 - 18:30

S.Messe 8:00 - 10:30 - 18:30 S.Messa 9:30 S.Messa 10:00 S.Messa 11:00

S.Messa 18:30

S.Messa 18:30

S.Messe 8:00-10:30-18:30 S.Messe 9:30 - 18:00 S.Messe 10:00 - 19:00 S.Messa 11:00

Prefestivo ore 18:30

5 GENNAIO

Prefestivo ore 18:30 VENERDÌ 6 GENNAIO Epifania

S. Messe: 8:00 - 10:30 - 18:30

S. Messe: 09:30-18:00 S. Messe: 10:00 - 19:00

S. Messa: 11:00

COMUNITÀ IN DIALOGO 3
Calvisano Malpaga Mezzane Viadana

LA DIGNITÀ DEL LAVORO

MATRIMONI

VOCI DI A.C... PER L’ADESIONE

E’ tempo di rinnovate scelte, per l’azione Cattolica. L’8 dicembre, giorno del “SI” di Maria, l’A.C. festeggia l’adesione e i laici rinnovano il loro “si” all’impegno e alla testimonianza della chiesa nel mondo. Non si tratta solo di “fare la tessera” ma di scegliere di essere protagonisti di un cammino di fede e di vita, condiviso e sostenuto dall’associazione. Un proverbio africano dice: “Da soli si va veloce, ma insieme si va lontano”. Lo spirito associativo ci chiama ad essere compagni di viaggio che condividono le sfide del percorso e le gioie dei traguardi, consapevoli che camminare insieme significa attendere talvolta i tempi dei nostri compagni e regolare il passo, ma che bello arrivare alla cima con i nostri amici!

Per Michela (14 anni) e Sara (16 anni) aderire all’Azione Cattolica significa “sentirsi parte di una grande e coloratissima famiglia: ogni persona è speciale ed importante per la nostra squadra”; e ancora “ è bello poter dire davvero il proprio sì e rispondere alla chiamata del Signore”. Irene (16 anni), dice: “aderisco perché mi piace mettermi in gioco e far parte di un’associazione che promuove valori che reputo vicini alla mia vita e che voglio approfondire. Inoltre mi è sempre piaciuto sentire l’affetto e la stima reciproca che c’è all’interno di questo gruppo”. Anche Chiara (16 anni) sceglie di aderire: “faccio parte dell’A.C. da quando sono piccola e la considero una grande famiglia. Con il mio contributo spero di donare dei bei ricordi ai ragazzi dell’A.C.R. che mi sono stati affidati e di spronarli a diventare gli educatori e gli associati del futuro”. La festa dell’adesione è un punto d’arrivo per l’anno trascorso, ma allo stesso tempo motivo di propositi buoni per l’anno che inizia. Affidiamo l’associazione e tutte le persone che ne fanno parte allo sguardo amorevole di Maria, esempio di coraggio e fede.

COMUNITÀ IN DIALOGO 4
LAURA ZANONI con MARCO BOCCHIO MARTINA DONINELLI con NICOLAS PILLITTERI SONIA PEDERCINI con CRISTIANO BODEI

IL SALE DELLA TERRA

La pagliuzza e la trave

Papa Francesco ci ha messi più volte in guardia contro il chiacchiericcio: a volte nobilitato sotto il nome di “gossip”, occupa spesso parte del nostro tempo. In fondo, ci dà un sottile piacere incontrare un amico ed esordire dicendo: “Ma hai sentito di…?”. E alla fine sospiriamo, scandalizzati e compiaciuti. “Che gente! Che tempi!”. Naturalmente, il bersaglio dei nostri discorsi non è mai un nostro caro. E già questo dovrebbe farci riflettere sulla vera natura di un’attività che non è un innocuo passatempo.

Quando il papa ci richiama in proposito, di solito non gli diamo tanta importanza. Ma sì, con tutte le cose che succedono… Le guerre, le stragi, le violenze… Cos’è qualche innocua chiacchiera? Il suo avvertimento ci pare un po’ frivolo, quasi più una questione di galateo che di morale.

Se però andiamo ad analizzare un po’ più in profondità i nostri moventi, scopriamo che non c’è nulla di frivolo, che non si tratta esattamente di un peccato veniale. Alla base sta innanzi tutto la superbia: quando parliamo male degli altri, siamo sempre assolutamente sicuri che noi non commetteremmo mai gli stessi errori. Certezza mal riposta, di solito: ammettiamolo, tutti siamo in realtà capaci di qualunque cosa, e non è mai saggio scommettere sulla propria assoluta integrità. Altro movente può essere l’invidia: distruggere a suon di pettegolezzi qualcuno che detestiamo perché lo sentiamo superiore a noi può essere un buon balsamo per il nostro ego ferito. Due peccati

(a cura di Monica Gavazzi)

capitali in una sola azione. Ma non basta. Gesù stesso ci mette in guardia contro il vizio di sparlare: “Come puoi dire al tuo fratello: «Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio», mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello”. Aggiungiamo quindi anche l’ipocrisia, alla lista dei peccati: condanniamo negli altri i difetti che non siamo capaci di vedere (o che fingiamo di non vedere) in noi stessi, e che magari sono peggiori.

E non raccontiamoci storie: in questo nostro comportamento non c’è nessuna ansia di bene, non è l’amore di verità che ci spinge al pettegolezzo. È mancanza di amore per il prossimo, che preferiamo condannare, piuttosto che aiutare; mancanza di fede in Dio, che vive e agisce in ciascuno di noi, perfino nei casi più disperati; e, aggiunge con grande acutezza sant’Agostino, mancanza di speranza: “Gli uomini privi di speranza, quanto meno badano ai propri peccati, tanto più si occupano di quelli altrui. Infatti cercano non che cosa correggere, ma che cosa biasimare. E siccome non possono scusare sé stessi, sono pronti ad accusare gli altri”.

Gli antichi dicevano che il padre Giove ci ha dato due bisacce: una davanti, con i peccati degli altri; una dietro, con i nostri. Impariamo quindi a valutare con un po’ più di attenzione i nostri difetti, prima di criticare quelli altrui, e specchiamoci negli occhi limpidi del Bambino che nasce. Buon Natale.

Nate alla Grazia

SACRAMENTO BATTESIMO

LAUREA

Matteo Brunelli, il 7 luglio scorso , ha conseguito la laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo la tesi: “Interazione tra acido urico sierico e parametri di funzionalità renale nel predire la mortalità su tutte le cause e su cause cardiovascolari.” relatore: Chiar.ma Prof.ssa Francesca Chiara Viazzi e riportando la valutazione di 110/110. Un traguardo meritato, frutto di impegno costante e fonte di grande soddisfazione per Matteo che ha già iniziato la specializzazione sempre a Genova in “Anestesia, rianimazione e terapia intensiva e del dolore”. Tutta la comunità partecipa alla gioia del neolaureato ed all’emozione dei suoi familiari ed augura a Matteo di raggiungere risultati altrettanto positivi nello studio ed in futuro in ambito professionale

COMUNITÀ IN DIALOGO 5
A partire dal mese di febbraio 2023 i battesimi saranno realizzati: mentre la FORMAZIONE avverrà nel GGIO dell'ULTIMA DOMENICA (di ogni se) presso l'oratorio di Calvisano del solo nella 1ª DOMENICA di ogni mese, La parrocchia informa:
MACCARINI FLORA SILINI GLORIA

MOSTRA FOTOGRAFICA

PER DIRE NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Il 25 novembre si è celebrata la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Questa ricorrenza è stata istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che invita tutti a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani.

Da anni l’Associazione Ideando promuove iniziative con l’intento di offrire, in particolare alle giovani generazioni, occasioni di riflessione sul tema. Con questo spirito nasce l’idea di realizzare una mostra fotografica in collaborazione con il “Gruppo fotografico Bradelle” e il Centro antiviolenza “Chiare

Acque" di Salò in particolare con due operatrici dello sportello di Carpenedolo. E’ stata allestita una mostra frutto della collaborazione fra abili fotografi in grado di cogliere, nella ricostruzione di scene interpretate da attrici e attori, i differenti volti della violenza di genere. Le immagini e i commenti affiancati hanno messo a fuoco determinati gesti, azioni ed atteggiamenti che evidenziano situazioni di drammatico disagio altrimenti vissute in silenzioso isolamento.Allo stesso tempo la mostra ha lo scopo di far conoscere al pubblico l’esistenza di risorse nel territorio in grado di aiutare concretamente tutte le donne che, purtroppo si imbattono nella loro esistenza in questo devastante e alquanto diffuso problema. Il progetto ha visto il coinvolgimento di tante realtà: truccatori, scenografi, attrici, attori, fotografi. La presenza del Centro Antiviolenza è stata una garanzia di poter trattare il tema in modo chiaro e rispettoso, senza cadere in facili stereotipi. L’esposizione, sostenuta dal patrocinio del Comune di Calvisano è stata inaugurata nella serata di venerdì 25 novembre con un breve incontro presso la biblioteca comunale e allestita presso la Sala delle Tele nelle giornate di sabato 26 e domenica 27. La mostra dal titolo “LIVIDI” verrà messa a disposizione, previa prenotazione, alle scuole, agli oratori e agli enti che ne faranno richiesta.

“FESTE BELLE” A BAGOLINO

Giovedì 22 settembre un nutrito gruppo di calvisanesi è si è recato a Bagolino. Motivo del viaggio, organizzato dalle signore Fernanda Berselli e Giuseppina Galuppini, era la visita del paese in occasione delle Feste della Madonna di S. Luca, un’antica icona raffigurante la Madonna, detta appunto di S. Luca. Nel 1926, a seguito degli scampati pericoli della prima guerra mondiale, la popolazione di Bagolino decise di incoronare la “sua” madonna per le Grazie concesse durante i difficili anni del conflitto. Da allora, ogni cinque anni, la sacra icona viene esposta per qualche giorno alla venerazione dei fedeli nell’altare laterale del rosario della Chiesa Parrocchiale di San Giorgio. Il paese per un’intera settimana si veste a festa: vie, piazze, persino le numerose fontane, vengono addobbate con fiori, manufatti, luminarie… un vero spettacolo. I nostri compaesani sono tornati a casa con il cuore rallegrato dalla bellezza che hanno ammirato e dalla fraternità del convivio di cui hanno goduto.

LAUREA

Il 28 settembre scorso, Elisa Rolfi, presso il Politecnico di Milano, ha conseguito la laurea di Primo Livello in Progettazione dell’Architettura, ottenendo una valutazione di 107/110, discutendo la tesi: “Il progetto dell’interno domestico in Italia: risposte architettoniche ai cambiamenti socio-culturali. La seconda metà del ‘900 e il post-covid.” Relatrice: Prof. ssa Mariella Brenna . Ci congratuliamo vivamente con Elisa e condividiamo la soddisfazione e la

gioia dei suoi familiari per il risultato raggiunto con l’augurio di conquistare altrettanti successi anche in ambito lavorativo

LAUREA

Aurora Berselli, il 17 ottobre scorso, ha felicemente concluso il suo percorso di studi presso la facoltà di Medicina, Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell’Università degli Studi di Brescia, conseguendo la laurea in Fisioterapia con una valutazione di 110 e lode. Tesi presentata: “La prevenzione delle riacutizzazioni di tendinopatie di spalla e gomito in rapporto all’attività lavorativa e all’esercizio fisico: analisi di una casistica.” Relatrice: Chiar.ma Prof.ssa Donatella Placidi Correlatore: Chiar.mo Prof. Francesco Ferraro.

Partecipiamo alla gioia ed alla soddisfazione della neolaureata e della sua famiglia con l’augurio che Aurora possa conseguire un altrettanto radioso futuro professionale.

COMUNITÀ IN DIALOGO 6

FOCUS SUGLI ANZIANI: DA PROGETTO “SI-CURA INSIEME” A “GRUPPO BEATA TERZA ETÀ”

Il progetto Si-Cura Insieme attivato nel dicembre 2021 ha raggiunto la sua maturazione e ha segnato un punto di svolta nel bel pomeriggio di domenica 18 settembre scorso, presso la sede degli amici Alpini. Nel corso poi dei mesi di ottobre e novembre, con cinque incontri pomeridiani nei quattro oratori dell’Unità Pastorale, l’impegno di vicinanza verso gli anziani è stato via via assunto in autonomia dal gruppo inter-parrocchiale dei volontari, arrivando a decidere - grazie all’input ricevuto dal coordinatore della Caritas diocesana e in accordo con don Tarcisio - di darsi un nuovo nome: “Gruppo Beata Terza Età”. Sono due le attenzioni che come gruppo desideriamo mantenere per operare ancora nel concreto della vita dell’Unità Pastorale:

1. prenderci cura delle relazioni con gli anziani che abbiamo incontrato in questo anno, ma anche conoscere nuovi anziani, magari grazie alla segnalazione di parenti o amici, consentendoci così di donare loro un poco di compagnia con visite a domicilio o con brevi telefonate.

2. impegnarci per organizzare qualche incontro pomeridiano negli oratori dell’Unità Pastorale a partire dai prossimi mesi primaverili. Questo servizio sarà proposto aprendo il dialogo con chi, a Calvisano e a Viadana, sta operando per questa fascia d’età: “Centro Culturale e Ricreativo per gli anziani” e “Gruppo Vivo”.

Avviandoci alla conclusione possiamo dire che come volontari desideriamo essere strumenti a servizio delle quattro comunità parrocchiali per tessere relazioni di cura e di amicizia, per questo motivo aspettiamo nuovi volontari che vogliano mettersi in gioco con semplicità: gli anziani sono tanti e desiderano sentirsi

ricordati e visitati. È possibile raggiungerci dichiarando il proprio interesse e la propria disponibilità a don Tarcisio. Potete incontrarci partecipando al prossimo appuntamento prenatalizio presso l’oratorio di Calvisano, MERCOLEDì 21 DICEMBRE, dalle ore 15 alle ore 17 circa.

Prima di concludere desideriamo ringraziare il coordinatore della Caritas Diocesana FABIO TOSINI che nel corso del primo anno di progetto ci ha accompagnato e guidato con passione e competenza. Ora possiamo continuare godendo del suo incoraggiamento affinchè i semi gettati nel lavoro condiviso possano germinare facendo crescere la cultura della cura in modo deciso e robusto.

METTERSI AL SERVIZIO DEL PROSSIMO …NON HA ETÀ

Qualche settimana fa è venuto a mancare improvvisamente Gianfranco Tomasoni, un prezioso collaboratore della Caritas parrocchiale. Ma non solo, era a disposizione del gruppo Sidamo quando veniva coinvolto per raccogliere materiale ferroso in quanto era il “buon custode” del mezzo di trasporto utile per questi servizi e che da molti anni guidava nonostante le difficoltà dovute alla non facile manovrabilità del camion, vecchio e ingombrante. Non è semplice descrivere in poche righe la figura di Gianfranco all’interno del gruppo Caritas. Persona discreta, gioiosa, generosa e sempre disponibile quando chiedevamo di intervenire con il suo camion per ritirare, consegnare mobili o portare in discarica quanto non serviva. Se non poteva per impegni familiari, soprattutto con i nipoti, sembrava si sentisse in colpa anche se facilmente si trovava la soluzione.

Quando uscivamo per dei servizi, facevamo squadra con Gianfranco, io ed un altro volontario, Giuseppe, e scherzavamo

sulla sua età che non dimostrava affatto. Poiché Giuseppe aveva lavorato in Comune si proponeva di andare all’anagrafe ed annotare che sarebbe vissuto almeno altri 15 anni. Ma Gianfranco sorridendo diceva che se fossero stati alcuni in più non gli sarebbe dispiaciuto. Altro argomento che lo divertiva era relativo al suo camion quando gli dicevamo di rottamarlo in occasione della raccolta ferro del Sidamo.

In occasione di trasporti particolarmente pesanti chiedevamo l’aiuto dei ragazzi richiedenti asilo ospitati dalla nostra parrocchia e Gianfranco aveva la capacità di relazionarsi con i giovani con delle battute intelligenti, al momento giusto e sempre rispettose. La Caritas si auspica che un nuovo volontario possa prendere in “affido” il suo camion e sarebbe il modo più nobile per continuare la sua missione a favore delle famiglie più deboli e bisognose. Il gruppo Caritas e la nostra Comunità si sentono in dovere di ricordarlo per la sua generosità, disponibilità e soprattutto per il suo esempio.

CAMPI SCUOLA

I campi Invernali sono grandi occasioni di amicizia, scoperta, condivisione, preghiera, divertimento. In sintonia con i percorsi di Catechismo e Azione Cattolica, l’oratorio offre a bambini, ragazzi e adolescenti l’opportunità di vivere un’esperienza di vera vita comunitaria! Un luogo da riscoprire, una casa da condividere, nuovi temi originali attorno ai quali far ruotare tutte le proposte, un tempo per crescere insieme vincendo con il calore dell’amicizia il freddo dell’inverno.

• CAMPO MEDIE: partenza pomeriggio del 30/12, rientro tarda mattinata del 02/01, per ragazzi dalla prima alla terza media. Quota d’iscrizione: 95€

• CAMPO ELEMENTARI: partenza mattino del 02/01, rientro tarda mattinata del 04/01, per bambini dalla seconda alla quinta elementare. Quota d’iscrizione: 80€

• CAMPO ADOLESCENTI: partenza mattino del 04/06, rientro il 06/01, per adolescenti dalla prima alla quarta superiore. Quota d’iscrizione: 80€

I costi includono i viaggi di andata e ritorno. Le iscrizioni si raccolgono presso il bar dell’oratorio di Calvisano Domenica 4 e 11 Dicembre dalle 15.00 alle 16.00, versando una caparra di 30€. VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

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CENNI DI STORIA LOCALE

le quarantaquattro chiese di Calvisano (dodicesimo

In questo articolo mi soffermerò sulla chiesetta del R.S.A Beata Cristina (ricovero di Calvisano).

Con la trattazione progressiva siamo al numero 40. Non esiste, allo stato attuale, uno scritto che ne parli in modo specifico e le relative, scarne notizie, sono sparse tra le pagine e le note di poche pubblicazioni e/o ancora solo conservate in vari archivi.

Va però certamente ricordato il testo del prof. Prandini titolato “Calvisano. La Carità nei secoli e la Casa di Riposo Beata Cristina” (2004, Color Art, Rodengo Saiano) che riprende ed amplia la precedente sua opera “La Congregazione di Carità e la Casa di Riposo Beata Cristina” (1993, ed. La Rosa).

Nella “cronaca” del Parroco Don Vittorio Moretti (con nomina a Calvisano del 20 giugno 1903) si legge che “Calvisano, paese di quasi 5000 abitanti, non aveva né Ospitale né Ricovero per i poveri vecchi impotenti; e perciò appena qui venni, diedi un pensiero a quest’opera”. E in un primo momento pensò di eleggere alla bisogna la chiesa di S. Michele.

C’è qui almeno da ricordare, per la verità, che la chiesa di S. Michele era già stata trasformata, e da decenni, in “Istituto Bagni” per la cura balneare dei pellagrosi, creandovi nella parte destra sei stanzette con due bagni e quattro docce, e nella parte sinistra quattro stanzette atte ad ospitare i vecchi senza famiglia e senza risorse economiche sufficienti al proprio sostentamento. Vi erano inoltre alcuni ripostigli e una cucina utilizzata per scaldare -e poi distribuire- la minestra nei mesi invernali. (Di tali edifici, ormai demoliti, resta ancora una traccia leggibile nelle murature perimetrali interne della chiesa, soprattutto quelle della controfacciata). (La cura balneare e quella ai pellagrosi continuò in San Michele fino al 1916. L’8 ottobre di quell’anno la chiesa venne venduta al conte Teodoro Lechi).

Si frapposero al progetto diverse difficoltà burocratiche e Don Moretti optò allora per l’acquisto del “fondo Cerca”, di proprietà delle sorelle Carrera. Arrivarono sin da subito, da parte di privati e associazioni, numerose donazioni e lasciti (alcuni donatori, anche dei decenni successivi, sono ricordati tramite quadri-ritratto e lapidi presenti nel Ricovero nonchè negli atti e documentazioni site nell’archivio dello stesso) tanto che il 6 agosto 1906 si poneva la prima pietra e, su progetto dell’architetto bresciano Luigi Arcioni (1841-1918) l’edificio fu portato a termine nell’ottobre 1908 (essendo Sindaco Filippini Francesco).

La cura dell’istituto venne affidata alle Ancelle della Carità (vi rimasero fino a circa il 1990 -ritiratesi a causa delle carenze vocazionali nell’Ordine-) che vennero accolte il 30 agosto 1908, alla stazione di Calvisano, “in pompa magna” e tra ovazioni di popolo. L’opera di ospitalità verso l’utenza iniziò …da subito.

L’edificio constava allora di due ali sporgenti rispetto ad un corpo centrale ed era distribuito su due piani. Al piano terra c’erano cucina e sala da pranzo, ufficio di segreteria e cappella. Al secondo piano c’erano una sala grande “capace di otto letti” e una sala piccola con quattro letti, nonché tre stanzette ad uso delle suore.

Esiste una ulteriore prova documentale che ci consente di datare la prima chiesetta della nostra RSA: nella relazione di

Don Vittorio Moretti scritta in occasione della Visita Pastorale del Vescovo Giacinto Gaggia (1914), si fa cenno ai due piccoli “oratori” del Ricovero (1908) e della Casa delle Canossiane (1880), dicendo che in essi si conserva il Santissimo “già da allora”. Si trattava di chiese “vive”, e di già dalle date segnalate.

Possiamo quindi datare la cappella della nostra RSA al 1908 e mi risulta facile pensare che l’edificazione della stessa venne fatta e pensata anche per comodità delle suore. Ma tale cappella è la stessa che oggi possiamo frequentare? Nel merito ho più di un dubbio. Numeriamola quindi col n° 40 A.

Nel 1918 il Ricovero venne requisito ed adibito a lazzaretto, causa lo scoppio di una epidemia in paese (ascrivibile, penso, alla “spagnola”). Successivamente l’Ente donò una parte del suo terreno (a sud-est) per l’erezione di un nuovo stabilimento bagni (1924-1927 circa; venne edificato il solo piano terra). Acquisita anche tale edificazione, si rese necessario cintare la proprietà del Ricovero con una nuova muraglia.

Nel 1934 il Comune costruì due camerone sopra lo stesso istituto bagni, utilizzabili dal Ricovero a servizio degli anziani bisognosi, ma riservandosi la possibilità di una loro requisizione in caso di nuova epidemia, per ospitarvi i civili eventualmente ammalatisi.

In tutto questo rincorrersi di date trovo interessante una nota, che traggo dal Prandini (pag. 65): “nel 1932, ora che il Ricovero accoglie costantemente dai 20 ai 25 cronici, si deliberò di costruire una Cappella… L’anno seguente la Cappella venne costruita… La spesa compreso l’arredamento, fu di 25.657,06 lire…”

Eccola la nuova Cappella! Data al 1933 e la segnalo col n° 40 B.

Perché indicare le due cappelle col solo n° 40 e non con numeri diversi? In effetti avrei potuto anche farlo. Persistendo però alcune lacune documentali ho preferito segnalare la chiesa con un solo numero, in 2 parti.

Al riguardo, tra le cose che certamente “non tornano” è di rilievo la seguente informazione: nel 1939, i locali dell’Istituto Bagni furono convertiti ad altro uso (consultorio ONMI e Ambulatorio Comunale). Nell’occasione si provvedette al rifacimento del tetto della chiesetta e alla riparazione dei cancelli esterni in ferro del ricovero, per una spesa di lire 2.500.

Possibile che a distanza di soli 6 anni fosse necessario tale intervento, relativamente al tetto?

Osservando la struttura esterna della chiesa si può notare come la sua absidiola fuoriesca rispetto al disegno del perimetro murario complessivo. È inoltre evidente come sia più bassa in altezza rispetto al corpo della navata. Forse navata e absidiola sono il frutto di due edificazioni distinte, completamento di una sola chiesa?

Non ho documentazione al riguardo, ma ciò darebbe senso compiuto alle due diverse datazioni di cui ho scritto e al segnalato intervento al tetto.

Il perimetro dell’edificio e sue pertinenze, compresi i giardini, le aree verdi e i parcheggi esterni, corrispondono al “fondo Cerca” acquisito dal Parroco don Vittorio Moretti nel 1904 (e 1905?) per lire 2.000.

COMUNITÀ IN DIALOGO 8
articolo, prima parte)

CALCIO IN ORATORIO

In pochi probabilmente ci conoscono e in questo articolo vorremmo presentarci. Siamo la squadra di calcio a 7 dell’Oratorio di Calvisano. L’AVIS Calvisano F.C. nasce cinque anni fa, evolvendosi dalla precedente società. Lo scheletro della neonata società è composto dalla vecchia guardia, un residuo dell’USO Calvisano, e da un gruppo di giovani che hanno concluso il loro percorso nelle giovanili della Calvina e decidono di buttarsi in questa nuova avventura. A guidare il gruppo si lanciano due amici di Calvisano: Giuseppe e Fabio. I due hanno alle spalle molti anni di calcio giocato, ma sono entrambi alla prima esperienza da allenatori. La risposta della comunità è molto positiva: molti ragazzi decidono di prendere parte al progetto e anche la tifoseria non si fa attendere. Come ogni transizione anche nel nostro caso i primi anni risultano essere quelli più movimentati. C’è una squadra da costruire e un’identità da definire. Sono diversi i ragazzi che si alternano nelle fila della squadra e si fatica a trovare continuità. I risultati calcistici dei primi anni ne risentono: - Stagione 2018/2019: 19 punti - Stagione 2019/2020: 11 punti (prematuramente interrotta per COVID-19) - Stagione 2020/2021: non disputata per COVID-19 Alcuni segni di miglioramento arrivano dall’ultima stagione (2021/2022). L’AVIS Calvisano ottiene il suo miglior piazzamento con 22 punti e l’ottava posizione conquistata. Oltre ai risultati, i rimpianti sono tanti per aver “sprecato” diverse partite: un segnale che c’era ancora del potenziale nascosto.

Arriviamo a quest’anno, la squadra è partita forte e ad oggi (23/11/2022) la classifica recita un secondo posto in solitaria con 21 punti conquistati e il miglior attacco del campionato con cinquantuno gol segnati. Il cammino è ancora lungo e le insidie sicuramente

tante. Il nostro punto di forza sono le partite in casa: davanti al nostro pubblico abbiamo sempre vinto quest’anno. Una delle più grandi soddisfazioni quest’anno è data dal grande gruppo che si è creato: la rosa è composta da ben ventidue ragazzi! Un numero veramente alto per una squadra di calcio a 7. Vi invitiamo a venire a vedere le nostre partite per contribuire a supportarci in questa nostra avventura: lo spettacolo è garantito e l’ingresso è sempre gratuito grazie ai diversi sponsor che ci sostengono.

Ci teniamo a ringraziarli tutti, partendo dallo sponsor principale la sezione di Calvisano dell’AVIS, passando per CML GYM SOLUTION, G.M. TECNOLOGY, PUB NUMERO UNO e il nostro sponsor “idrico” ORTOFRUTTA FAVAGROSSA. Tutte realtà della nostra comunità che ci permettono di vivere questa bella avventura!

Da quest’anno è partito anche un secondo progetto per una scuola calcio in Oratorio, rivolto ai bambini under 9. L’iniziativa ha riscosso molto successo riuscendo ad attrarre quasi 20 bambini. Per rimanere aggiornati sulle prossime partite seguiteci sui nostri canali Instagram e Facebook: @avis_calvisano_fc

COMUNITÀ IN DIALOGO 9
Esterno della chiesetta della RSA Beata Cristina, Ricovero di Calvisano Il Ricovero visto dall’alto. In basso, centralmente, è riconoscibile l’edificato della chiesetta (nei pressi, più sotto, il vaso Saugo).
Santa Messa Terza di Ottobre e processione 9/11 tombolata terza età Oratoriopark Terza di Ottobre Raccolta di San Martino 4 Novembre Commedia in dialetto

SANTO NATALE

“ (...)«Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). Queste parole, se ci pensiamo, contengono un paradosso. Mettono insieme due realtà opposte: il Verbo e la carne. “Verbo” indica che Gesù è la Parola eterna del Padre, Parola infinita, che esiste da sempre, prima di tutte le cose create; “carne” indica invece proprio la nostra realtà, realtà creata, fragile, limitata, mortale.

(…) Che cosa vuole annunciare il Vangelo con queste polarità? Una cosa splendida: il modo di agire di Dio. Di fronte alla nostra fragilità, il Signore non si tira indietro. Non rimane nella sua eternità beata e nella sua luce infinita, ma si fa vicino, si fa carne, si cala nelle tenebre, abita terre a Lui estranee. E perché fa questo Dio? Perché scende da noi? Lo fa perché non si rassegna al fatto che noi possiamo smarrirci andando lontani da Lui, lontani dall’eternità, lontani dalla luce. Ecco l’opera di Dio: venire in mezzo a noi. Se noi ci riteniamo indegni, questo non lo ferma, Lui viene. Se lo rifiutiamo, non si stanca di cercarci. Se non siamo pronti e ben disposti ad accoglierlo, preferisce comunque venire. E se noi gli chiudiamo la porta in faccia, Lui aspetta. È proprio il Buon Pastore. E l’immagine più bella del Buon Pastore? Il Verbo che si fa carne per condividere la nostra vita. Gesù è il Buon Pastore che viene a cercarci lì dove noi siamo: nei nostri problemi, nella nostra miseria. Lì viene Lui.

(…) In questi giorni natalizi ci farà bene accogliere il Signore proprio lì. Come? Ad esempio sostando davanti al presepe, perché esso mostra Gesù che viene ad abitare tutta la nostra vita concreta, ordinaria, dove non va tutto bene, ci sono tanti problemi – alcuni per colpa nostra, altri per colpa degli altri – e Gesù viene. Vediamo lì i pastori che lavorano duramente, Erode che minaccia gli innocenti, una grande povertà… Ma in mezzo a tutto questo, in mezzo a tanti problemi – e anche in mezzo ai nostri problemi – c’è Dio, c’è Dio che vuole abitare con noi. E attende che gli presentiamo le nostre situazioni, quello che viviamo. Allora, davanti al presepe, parliamo a Gesù delle nostre vicende concrete. Invitiamolo ufficialmente nella nostra vita, soprattutto nelle zone oscure: “Guarda, Signore, che lì non c’è luce, lì l’elettricità non arriva, ma per favore non toccare, perché non me la sento di lasciare questa situazione”. Parlare con chiarezza, concretezza. Le zone oscure, le nostre “stalle interiori”: ognuno di noi ne ha. E raccontiamogli senza paura anche i problemi sociali, i problemi ecclesiali del nostro tempo; i problemi personali, anche i più brutti: Dio ama abitare nella nostra stalla. La Madre di Dio, nella quale il Verbo si è fatto carne, ci aiuti a coltivare un’intimità maggiore con il Signore.”

Promuoviamo volentieri una recente iniziativa che sicuramente unirà nel progetto tante appassionate di lavoro a uncinetto e maglia per scopo benefico.

BUON LAVORO A TUTTE!

Per il 25 Novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, anche nel nostro Oratorio era visibile un segno per riflettere.

BUON ANNO

“Sogniamo noi forse quando parliamo di civiltà dell’amore? No, non sogniamo. Gli ideali, se autentici, se umani, non sono sogni: sono doveri. Per noi cristiani, specialmente. Anzi tanto più essi si fanno urgenti e affascinanti, quanto più rumori di temporali turbano gli orizzonti della nostra storia. E sono energie, sono speranze.”

San Paolo VI (1975)

“Continuate a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranza. (…) In questa atmosfera fraterna, lo Spirito Santo, che è creatore e creativo, e anche poeta, suggerirà idee nuove, adatte ai tempi che viviamo.”

COMUNITÀ IN DIALOGO 11
IN MEMORIA SOSSI ALDO, 1/11/2022 "Sarai sempre nel cuore di chi ti ama"
23/9/2022
TRECCANI GIOVANNI

UN MESSAGGIO DA: IL CENTRO AIUTI PER L’ETIOPIA

Dal 1983 lottiamo quotidianamente contro ogni forma di povertà in Etiopia promuovendo sviluppo, istruzione e assistenza socio-sanitaria. Cambiare il mondo è possibile. Se lo facciamo insieme. Il nostro impegno è volto a tradurre la solidarietà dei molti amici, in interventi concreti, verificabili e soprattutto rispondenti ai bisogni della popolazione locale. I nostri numeri: più di 50.000 bambini sostenuti, 100 villaggi e località assistite, 3 centri di accoglienza per bambini, 2 ospedali costruiti, 17 pozzi realizzati, 31 scuole costruite.

Grazie alle donazioni ricevute, in molti villaggi del Sud Etiopia abbiamo distribuito farina e mais alla popolazione affamata. La lettera del Presidente dell’Associazione: “Carissimi amici benefattori, da tanti anni ci state aiutando e in tanti anni abbiamo fatto grandissimi progetti a favore dei bambini, dei poveri e degli ammalati: cliniche e ospedali, scuole, mense, pozzi per l’acqua e centri di accoglienza. Milioni sono state le persone beneficiate dal Progetto Adozione a distanza che hanno potuto vivere bene grazie al vostro aiuto: non solo bambini, ma anche adulti e anziani. Purtroppo, negli ultimi due anni la situazione è precipitata a causa della guerra nel Wellega, zona dell’Oromia occidentale, e nel Tigray, conflitto ancora più devastante e a causa della siccità che da più di due anni colpisce profondamente tutta l’Etiopia poiché il cambiamento climatico ha portato alla continua mancanza di acqua. Inoltre, il coronavirus e altre malattie, come la

malaria e la febbre gialla, continuano a propagarsi. In particolare, la febbre gialla si diffonde in forme molto gravi e, mentre in passato i casi erano più rari, oggi sono aumentati di molto e quando si abbina alla malaria la maggioranza delle persone colpite, muore. (…) Preghiamo lo Spirito Santo che ci illumini e ci faccia prendere la decisione giusta e ci faccia divulgare il grido di aiuto dei poveri e il messaggio che l’adozione a distanza salva la vita, con le parole più giuste, più adatte e convincenti. Siamo in condizioni disperate la sofferenza di queste persone deve essere anche la nostra e poter dire “Io oggi ho mangiato e ho aiutato a mangiare anche i bambini in Etiopia”, ecco, questa è la vera felicità nella nostra vita terrena!

(…) Io non sono un eroe. Sapete quasi tutti che ho quattro cancri ai polmoni e non dovrei essere qui in Etiopia, ma in Italia e vicino all’ospedale, ma io ho messo tutto nelle mani del Signore e sono pronto a offrire la vita per questi poveri! Non torno in Italia da due anni e voglio stare qui fino alla fine dei miei giorni per dare la vita per loro, come Gesù Cristo ha dato la vita per me. Vi auguro ogni bene nel Signore che conosce tutti i vostri cuori e i vostri bisogni e li esaudirà. Mettiamoci sulla strada giusta con l’aiuto di Maria Santissima e di nostro Signore dobbiamo tornare a loro per andare avanti nella Via giusta con la Santa Messa e la preghiera. Grazie, grazie, grazie e ancora grazie! “

PARROCCHIA S. MARIA ANNUNCIATA VIADANA

DOMENICA 9 OTTOBRE: SAGRA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

La Sagra della Madonna del Rosario è stata, come sempre, una bella occasione di aggregazione per la nostra comunità. La Santa Messa dedicata ai giovani ed alle famiglie celebrata in piazza il mercoledì sera è stato un significativo momento di raccoglimento e preghiera che ha coinvolto simbolicamente tutto il paese.

cantori e musicisti per il loro assiduo impegno.

Il sabato sera Don Arturo Balduzzi ha celebrato la Santa Messa anche per ricordare i 30 anni di fondazione del nuovo oratorio realizzato negli anni della sua presenza come parroco a Viadana. La domenica è sempre il giorno più vivo per la comunità : la Santa Messa del mattino è stata celebrata da Don Pierangelo Giorgi anche lui nostro ex parroco sempre in contatto con la nostra comunità. Nel tardo pomeriggio la processione con la statua della Madonna si è snodata per le vie del paese seguendo nuovi itinerari e transitando su diverse vie; il ritorno della banda dopo lunga assenza ha reso più solenne la cerimonia così come il concerto finale, sempre piacevole e gradito, sul sagrato a fine processione.

Le Sante Messe e le Cerimonie sono state completate armoniosamente dal coretto, perciò inviamo un doveroso Grazie ai

La sagra è sempre arricchita da eventi che coinvolgono le persone: i gonfiabili restano l’attrattiva preferita dei bambini, le famiglie hanno fatto comunella nel cortile dell’oratorio mentre gli adolescenti ed i giovani hanno dato manforte affinché tutto funzionasse al meglio; il sabato sera in teatro famiglie, giovani e compagnie di amici si sono ritrovati per gustare il tradizionale prelibato SPIEDO. Sempre interessanti le mostre che creano occasione di intrattenersi tra compaesani per confrontarsi e ricordare il passato; la pesca di beneficenza pro ABE è oramai un punto fermo e consolidato della festa, grazie ai volontari che la organizzano si raccolgono preziosi fondi che vanno a sostenere l’associazione con sede a Brescia, che gentilmente ha inviato una lettera di ringraziamento alla parrocchia. La Lotteria è sempre, insieme agli Sponsor che ringraziamo di cuore, un prezioso aiuto al sostentamento delle spese di manutenzione e mantenimento degli ambienti parrocchiali. Un grazie sentito a tutti i VOLONTARI che hanno reso possibili tutte le manifestazioni.

COMUNITÀ IN DIALOGO 12

Inizia il Catechismo! Domenica

6 novembre:

Come ormai consuetudine, da metà ottobre, sono ripresi gli incontri di catechismo per i bambini delle elementari ed i ragazzi delle medie. Quest’anno abbiamo voluto cogliere l’occasione per proporre alle famiglie alcune iniziative di convivialità. La prima è stata la “cena d’inizio catechismo” Poi, in occasione della festa dei Santi, abbiamo realizzato un incontro di catechismo/laboratorio sui Santi e a seguire una semplice cena con piadine e patatine. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le famiglie che hanno partecipato e hanno collaborato in vario modo: in cucina, al bar, servendo ai tavoli, apparecchiando e sparecchiando, pulendo e portando buonissimi dolci! Un grazie a tutti!

Festa del

Una catechista

Ringraziamento

Anche i bambini ed i ragazzi del catechismo hanno partecipato con entusiasmo alla Messa di ringraziamento: eccoli con alcuni “vestiti da contadini” e doni della terra portati da casa!

GRUPPO VIVO

Il GRUPPO VIVO ha ripreso l’attività con una uscita a Fontanellato (Pr).

Era da tempo che il gruppo attendeva questo momento e lo si è visto nella risposta che c’è stata, in pochi giorni l’autobus pieno con 48 partecipanti che hanno potuto ammirare la Rocca e il Santuario. Non è mancato il solito appuntamento con la merenda, che si è trasformata in un’apericena, resa possibile dalla generosità dei partecipanti agli incontri e dalla donazione al gruppo da parte dell’associazione “Viadana Eventi”. Giovedì 17 novembre abbiamo avuto la presenza di padre Arturo che è venuto a raccontarci le sue esperienze vissute in vari paesi del mondo, la sua testimonianza è stata molto apprezzata dai presenti. Il gruppo auspica che in futuro padre Arturo possa ritornare con i suoi

racconti a tenerci compagnia durante i nostri incontri. Ciò detto non rimane che sperare nella nuova prossima stagione ricca di salute e che ci permetta di ritrovarci. Con questo auspicio porto i saluti del GRUPPO VIVO a tutta la comunità e i migliori auguri di buone feste.

COMUNITÀ IN DIALOGO 13
LC

LA VERA STORIA DI “ASTRO DEL CIEL”

Come narrano le cronache del tempo, la melodia fu composta nel 1818 dal maestro Franz Xaver Gruber, originario dell'Innviertel in Alta Austria, organista di successo e insegnante di musica, che fu chiamato a intonarla dal giovane parroco ventiseienne, Joseph Mohr, autore del testo.

Le parole, per l'appunto: sono loro a costituire, da due secoli a questa parte, l'essenza del brano: sono cariche di significato, non solo natalizio: era il 1816 e l'Europa era quella della Restaurazione. Le cose erano cambiate dalla Rivoluzione francese in poi.

Vigevano tensioni, nuovi ideali di libertà e, soprattutto, le guerre appena terminate avevano lasciato strascichi funesti. C'era bisogno di pace e, probabilmente per questo, padre Mohr sentì il bisogno di comporre un inno in proposito, proprio in occasione della venuta di Cristo.

Dalle condizioni sociali dell'epoca della sua creazione, trovò espressione durante uno dei più cupi momenti della storia dell'umanità. Non è possibile affermarlo con certezza ma si racconta che, durante la cosiddetta "tregua di Natale" del 1914, in piena Prima guerra mondiale, dalle fronteggianti trincee inglesi e tedesche, si levò l'inno nelle rispettive versioni.

BATTESIMI

Lo straordinario successo ottenuto davanti al povero pubblico di Oberndorf, però, non può spiegare, da solo, una fortuna musicale immutata da ben due secoli, repertorio di grandissimi autori e musicisti, del passato e del presente. Da quanto tramandato, sembra che fu un fabbricante di organi, tale Mauraher, dopo aver ascoltato la canzone, a portarla in Tirolo nel 1819, avviandone di fatto la diffusione sul continente. Nel 1822 fu suonata a Salisburgo, davanti al sovrano austriaco, Francesco II, e allo zar Alessandro di Russia. Successivamente, nel 1839, una versione fu intonata dai fratelli Rainer a New York, mentre la notizia della prima traduzione in inglese, dal titolo "Silent night" e operata dal prete John Freeman Young, si attesta al 1859. In appena venti anni la canzone natalizia, scritta dal parroco di uno sperduto villaggio austriaco, aveva già oltrepassato l'Oceano Atlantico.

Tantissime interpretazioni che l'hanno visto protagonista, dall'indimenticabile versione italiana scritta dal sacerdote bergamasco Angelo Meli e denominata "Astro del ciel", a quella di Bing Crosby, che la rese uno dei singoli più venduti di tutti i tempi.

Ogni giorno ricordiamoci di inviare dei messaggini anche a Dio

Come una pianta, che va nutrita con costanza ogni giorno («non possiamo inzupparla e poi lasciarla senz'acqua per settimane!»), allo stesso modo la preghiera «non si può vivere solo di momenti forti. per poi "entrare in letargo". La nostra fede si seccherà»: così si è espresso Francesco all'Angelus del 16 ottobre, commentando il Vangelo di Luca (18,1-8).

IN MEMORIA

La preghiera quotidiana, ha ribadito, è conciliabile con una vita di lavoro e impegni familiari. Un suggerimento? Le giaculatorie delle nonne, che sono come dei «messaggini» che inviamo alle persone che amiamo: «Brevissime preghiere, facili da memorizzare, che possiamo ripetere spesso per restare "sintonizzati" con il Signore». Appena svegliati? «Signore, ti ringrazio e ti offro questa giornata». Prima di un'attività? «Vieni, Spirito Santo»; e tra una cosa e l'altra, «Gesù, confido in te, Gesù, ti amo».

COMUNITÀ IN DIALOGO 14
Bottoglia Cristina, anni 94 Pesci Daniella, ved. Bregoli, anni 87 MUTTI JORDI PAGANINI DANIELE

PARROCCHIA S. MARIA NASCENTE MEZZANE

RIMESSA A NUOVO LA CHIESETTA DEL CIMITERO

La Santa Messa celebrata da Padre Arturo e la giornata di visita ai defunti, hanno dato modo nel pomeriggio di martedì 1 novembre di trovarsi in tantissimi al cimitero di Mezzane, dove si è inaugurata la rinnovata Chiesetta del Cimitero. Non è mancata nemmeno la pioggia dopo alcuni mesi di siccità e si è pensato subito: ”Chiesetta bagnata, chiesetta fortunata”. Luogo di visita e di devozione, il cimitero e la chiesetta, raccontano la storia degli ultimi cento anni di Mezzane, in simbiosi con il vissuto della Parrocchia. La Chiesetta ha preso il nome della statua della “Deposizione del Signore”, donata nel 1926 dal mezzanese don Andrea Galuppini, allora curato a Rovato. Il presidente del Comitato di Partecipazione Luciano Zeni, molto emozionato e soddisfatto, con il saluto ha ringraziato quanti hanno collaborato, la comunità che ha condiviso, sostenuto ed apprezzato l’intervento di portare a nuovo la Chiesetta, in particolare il suo interno. L’Amministrazione Comunale presente con il sindaco Angelo Formentini ed il nostro consigliere delegato Michael Lesioli, si è addossata i lavori ed i costi più elevati, quelli di muratura e imbiancatura. L’artista Michele Della Maestra ha restaurato la statua. Patrizia

MATRIMONIO

Marini con l’aiuto di Luciano Zeni hanno sistemata l’artistica cornice che racchiude la storica statua. Sono state rimesse a lettura le due grandi lapidi che vedono scolpiti i nomi dei Parroci succedutisi a Mezzane dal 1659 al 2003, e quella con i nomi dei combattenti caduti, nella prima e seconda guerra, alla quale si affianca, dal 2002, il Quadro con sessanta foto di Reduci della prima e seconda Guerra. Anche l’impianto elettrico è stato rinnovato così da offrire nuova luce e suggestiva atmosfera a tutto l’insieme. Una commozione specifica fa nascere, la collocazione di una nuova lapide, che ricorda i nostri compaesani vittime del covid-19. In essa si legge: “Ne sia per sempre memoria viva per la loro sofferenza quella dei loro cari e della comunità”. Probabilmente loro oggi, senza quella dolorosa strage, sarebbero qui con noi.

BATTESIMI

COMUNITÀ IN DIALOGO 15
Ruggeri Giada di Matteo e Fazzalari Anna Maghella Samuele di Federico e Jessica Begni Viviani Gloria di Roberto e Federica Asquino Salvi Veronica con Bianchetti Davide

RICORDIAMO INSIEME

DALLA REDAZIONE

Il nostro periodico interparrocchiale, da alcuni anni entra in tutte le famiglie di Calvisano condividendo catechesi, esperienze, riflessioni e stimoli: sicuramente è uno strumento Pastorale utile, formativo ed informativo, espressione della nostra Unità Pastorale.

Come già in passato, chiediamo a tutta la Comunità un contributo, ciascuno secondo le proprie possibilità, per sostenere i costi della pubblicazione.

1) Durante le messe delle domeniche del mese di pubblicazione dei vari numeri annuali, nelle quattro chiese saranno predisposti dei contenitori in cui inserire liberamente il proprio contributo

2) Chi, per qualsiasi ragione, non potesse partecipare alla messa, può consegnare la propria offerta alle signore incaricate di distribuire il bollettino Siamo certi che anche in questa circostanza potremo constatare la generosità delle nostre comunità che ci consentirà di continuare a distribuire “Comunità in dialogo” a tutti. Grazie

La redazione

COMUNITÀ IN DIALOGO 16
29
- CAUSETTI MARINO di anni 77
28
- FREATO ROSANNA di anni 64
31
- LOVATI CATERINA ved. Gagliardi di anni 91
30
- ALOISIO PASQUA ved. Marchetti di anni 86
34
- DE ROSSI ANGELA in D'Angelo di anni 78
39
- VENTURINI ZITA Ved. Venturini di anni 93
35
- TOMASONI GIANFRANCO di anni 81 36 - CORINI VIVIANA ved. Bresciani di anni 96
37
- BELLUCCO ADRIANA di anni 95
IN MEMORIA Siete sempre nei nostri cuori. i vostri cari. CIVETTINI ALBINO 01/03/1926 23/08/2014 POLONI VITTORIA 06/07/1926 16/10/2021
Rubrica dedicata a coloro che ci hanno lasciato in questi mesi per rinnovare il ricordo e la preghiera per questi nostri cittadini
Calvisano – Malpaga – Mezzane –Viadana COMUNITA’ IN DIALOGO
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