Comunità in dialogo - Settembre 2022

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CALVISANO - MALPAGA MEZZANE VIADANA

Racconta un vaticanista ormai in pensione che, pochi mesi dopo la Sua elezione al Soglio Pontificio, Giovanni PaoloII, mentre si recava in visita ad una Parrocchia romana, fu vivacemente interpellato da un giovane che, superate le barriere di sicurezza, cercò di avvicinarsi gridando: “Papa, Papa, io non credo in Dio, perché dovrei credere?”. Il giovane fu subito allontanato dalla sorveglianza, ma il giorno successivo, Giovanni Paolo II ricordando l’accaduto, avrebbe confidato ai suoi stretti collaboratori: “Eppure una risposta a quel giovane, la dobbiamo dare”. Pare sia stato questo uno dei fatti che ispirarono al Papa l’istituzione delle Giornate Mondiali della Gioventù. Fu quella di Giovanni Paolo II un’intuizione profetica che nel corso degli anni ha dato a milioni di giovani la possibilità di vivere un’esperienza unica. Sì, conquistati.

Perché la GMG non è altro che esperienza di coinvolgi mento, offerto e ricevuto. E’ l’esperien za che lascia il segno, un’appartenen za ricordata spesso con la lapidaria espressione: “Io l’ho fatta, la GMG”. Parole che accolgono il più profondo significato: “Ho osato; ho avuto il coraggio di andare oltre me stesso, di lasciarmi toccare, di dimenticare chi sono per ritrovarmi davvero… di sperimentare il cammino, la sete, la fatica, di sperimentarmi lontano da qui; di conoscere una gioia diversa, di vivere la preghiera non come faccio sempre; di trascorrere notti senza dormire, ma in adorazione dell’Eucarestia; di mettermi in ascolto di altri (anche sconosciuti), di accogliere le lacrime altrui… Tutto questo mai da solo, ma nella condivisione”.

Un turbine di momenti e di eventi in cui dalle frange più critiche si alza il commento che etichetta come “festa” o come “baldoria” la GMG, eppure da quel vortice di emozioni, di parole e di silenzi, alla fine di quella settimana emerge chiaro l’essenziale: un Vangelo e un Volto, quello di Cristo, ormai tratteggiato a chiare linee destinato a rimanere per sempre. Nonostante la sua identità cattolica sia ben evidente, la GMG apre le sue porte a tutti, non importa quanto vicini o lontani dalla Chiesa essi siano. Tutti! Un termine che è bene ricordare, perché nella Chiesa c’è posto per tutti, ci ricorda Papa Francesco. “Molte volte diventiamo una Chiesa aperta, ma per conge dare, per giudicare, soprattutto i giovani. Ma per la Chiesa non è il tempo dei congedi, ma dell’accoglienza”. Continua il Papa: ”Non sono venuti al banchetto, all’incontro…? Andate voi ai crocicchi e invitate tutti!” “Ma come? Anche i non credenti, i peccatori, i lontani?”

“TUTTI!”

La GMG, specie per chi arriva da lontano, è innanzitutto una scuola, un’immensa classe che parla tutte le lingue del mondo, dove le materie da studiare sono i volti di altri giovani. Teoria e pratica insieme per imparare che nessuno basta a se stesso, che non si può fare a meno della comunità, che il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza. Si tratta per qualcuno di partire, per altri di accelerare il cammino, per tutti di usare il cemento della Parola per dare pareti solide alla casa comune per renderla ogni giorno più larga e luminosa… senza perdere tempo perché il futuro è ora. E i giovani non rappresentano più il domani, ma già l’oggi. Sono, per usare una bellissima immagine del Papa, «l’adesso di Dio», che li cerca per realizzare il sogno che ha su di loro.

Franco Bellini CAMMINO VERSO LISBONA

Editore don Tarcisio Capuzzi - Dir resp Gabriele Filippini - Aut Trib Bs n 31/97 del 7/8/97 - Anno XXXVI - N° 281 - Fotocomposizione e Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS) SETTEMBRE 2022
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GMG 2023: IN

IL SIGNORE LI INVIÒ A DUE A DUE DAVANTI A SÉ

Col mese di settembre riprendono le attività dell’unità pa storale “Beata Cristina” iniziando a porre al centro del nuovo cammino di comunità le priorità che, ricordo, sono emerse, per ogni parrocchia, nell’ultimo consiglio tenutosi a Mezzane nel mese di giugno:

Calvisano: istituzione Consiglio Oratorio con rappresentanti dei vari ambiti e con deleghe riconosciute; accompagnamen to ad accostare la Parola di Dio alle persone, come la lettera pastorale chiede

Viadana: incontri con preadolescenti/adolescenti e terza età Mezzane: istituzione del Consiglio di Oratorio con presenza dei giovani ed incontri con le famiglie, con attenzione a quelle fragili

Malpaga: incontri con i giovani e le famiglie

Passi importanti da fare, che ci animano di buona volontà e voglia di impegnarsi a realizzarli, ma anche un po’ di preoc cupazione per il coinvolgimento personale che queste priorità richiedono: non si tratta di organizzare semplicemente delle iniziative o programmare conferenze, ma di intessere relazio ni nuove e approfondire quelle che già si vivono, non soltanto per fare qualcosa, ma al fine di camminare insieme. Emerge ancora una volta l’importanza e la necessità di non dimenticare il mandato del vangelo di andare in missione a due a due e mai da soli. Credo che il Risorto sia apparso ai due discepoli di Emmaus e non ad altri perché almeno in questo erano rimasti autentici discepoli del vangelo: camminavano, pur nella tristezza e difficoltà a capire gli avvenimenti della

Pasqua, insieme, in due e ancora in due, sono poi corsi, nella notte a Gerusalemme ad annunciare agli altri che avevano incontrato il Risorto. Quindi da dove partiamo? Dal camminare in due e non da soli. Chi ci aiuterà a farlo? Condivido con voi il pensiero di padre Piergiordano Capra: l’ho trovato significativo e attuale per le nostre comunità in cammino nell'unità pastorale.

ABBIAMO BISOGNO DI ENERGIA

Il problema dell’energia è uno dei più urgenti per la vita e lo sviluppo del mondo. L’invasione dell’Ucraina ha messo in ri salto quanto sia rilevante e decisiva la questione energetica. Tutte le fonti di energia vengono utilizzate, riprese, rivalutate. Si pensi alla inevitabile ripresa del carbone e di altre fonti fossili, pur inquinanti, la seduzione del nucleare, assieme alle fonti pulite dell’eolico, del fotovoltaico, del biologico… Ma c’è un’altra energia di cui il cristiano e la Chiesa hanno assolutamente bisogno. Lo Spirito Santo è presente negli Atti, come “dynamis”, vento e fuoco, energia che spinge alla missione, trasforma uomini timidi e senza conoscenza del mondo in coraggiosi annunciatori. Il problema nella Chiesa, oggi, sembra dato dalla esiguità delle fonti tradizionali che immettono Spirito Santo nel suo corpo, quali la preghiera, la risposta alla chiamata alla sequela, la dimenticanza della conversione personale. Cominciamo con l’eolico, il vento che spinge le navi al largo, il vento divino, che viene dato a chi lo invoca in fraternità e senza stancarsi. E, qualche cosa si muoverà.

MATRIMONI

Fanny Savoldi con Davide Ghelfi Beatrice Castellucchio con Pedercini Gabriele Barbara Vitali con Bertazzoli Marco Sara Musinelli con Filippini Emanuele Martina Andrea Colli con Vezzosi Nicola
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LETTERA DEL VESCOVO

Il vietnamita François-Xavier Nguyen Van Thuân (1928-2002), durante il lungo isolamento, durato nove anni, era controllato a vista. In carcere c’erano due guardie che osservavano ogni suo minimo movimento. Non potendo tenere con sè la Bibbia, raccolse tutti i pezzetti di carta straccia che trovava attorno, riuscendo così a comporre un minuscolo libro sul quale tra scrisse più di 300 frasi del Vangelo che ricordava a memoria. Oggi non so in quanti di noi sarebbero capaci di un simile gesto: un po’ perché siamo ignoran ti in materia, un po’ perché, forse, fino in fondo non crediamo di trovare giovamento nelle pagine della Sacra Scrittura. La Parola che incontra la vita. Nella nostra comunità, nelle no stre famiglie, nei nostri luoghi di lavo ro riusciamo a stimolare dei momenti di dialogo e di scoperta del Vangelo? Siamo soliti pensare, purtroppo, che la Bibbia sia una questione “per i pre ti” o per gli specialisti del settore. Paul Claudel annotava che “il rispet to dei cattolici per la Sacra Scrittura è senza limiti, ma esso si manifesta soprattutto con lo starne lontani”. Ci siamo dimenticati, forse, quanto l’a scolto della Parola fosse l’elemento aggregante e distintivo delle prime comunità cristiane. Badate bene l’ascolto e la meditazione che cambia la vita, non la lettura. “Le vie del la Parola. Come la Sacra Scrittura incontra la nostra vita”, il titolo della lettera pastorale 2022-2023, prosegue il cammino iniziato lo scorso anno con “Il tesoro della Parola”. “È evidente – afferma il vicario generale, mons. Gaetano Fontana – che il Vescovo con questo scritto ribadisca l’importanza della Pa

rola per la vita delle nostre comunità. Il suo desiderio è che il nostro cuore venga riscaldato dalla lettura attenta delle Sacre Scritture e dalla loro comprensione. Con questo testo ci aiuta a favorire l’incontro tra la Sacra Scrittura e la nostra vita”. Nella parte finale, il Vescovo ha fatto anche esplicito riferi mento alle sue condizioni di salute (è stato sottoposto al trapianto di midollo nella seconda metà di luglio). “Quando il Vangelo – scrive – ci raggiunge nella sua verità, lascia in noi un segno indelebile. È il dono che vorrei chiedere al Signore per la no stra Chiesa: che la Parola di Dio ci raggiunga e ci conquisti, percorrendo le vie che ben conosce. Sia questa parola di salvezza il principio della nostra forza e il motivo della nostra speranza. Sia soprattutto la sorgente della nostra gioia. È una richiesta che rivolgo al Padre di ogni consolazione pensando anche al momento che mi appresto a vivere, di incertezza per la mia salute. Qualunque cosa il Signore disporrà per il mio futuro, sarà molto importante che la Chiesa di Brescia perseveri in questo cammino di ascol to assiduo della Parola di Dio”. Dun que per essere concreti vi proponiamo di ritagliarvi, se possi bile, 5 minuti e ascoltare e meditare il vangelo del giorno con l’aiuto e il commento di Padre Arturo, magari scopriremo che La PAROLA ci accompagnerà nei momenti di vita e ci sarà di aiuto e consolazione. Come diceva san Gregorio Magno: “Che cos'è la Sacra Scrittura, se non una specie di lettera dal Dio onnipotente alla sua creatura?”, una lettera che parla a me, a te oggi. a cura di A. Tomasoni

IL SALE DELLA TERRA a cura di Monica Gavazzi

Il tesoro nel campo

“Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo” (Matteo 13, 45). E sicuramente tutti l’hanno preso per matto. Sembra di sentir li, i discorsi dei compaesani, stupiti, divertiti, ironici, indignati, a seconda dell’età e della condizione, tutti a commentare la trovata di quel matto che ha venduto tutto per pochi palmi di terra. Tuttavia lui sa bene di non essere per nulla matto, lui sa del tesoro nascosto, lui sa che il valore di tutto ciò che ha venduto non si avvicina neppure lontanamente a quello del tesoro che ha trovato.

È una delle parabole con cui Gesù ci spiega cos’è il Regno dei cieli: mai definito con esattezza, sempre descritto co gliendo le persone nel loro vissuto quotidiano. E oggi di chi ci parla questa parabola? Di molte situazioni diverse: di chi fa una scelta radicale, lascia tutto ciò che ha e, come Abramo, segue fiducioso la chiamata di Dio, entrando in monastero, diventando missionario in luoghi sperduti, scegliendo il sacer dozio. Ci parla anche dei giovani che scelgono il matrimonio e formano una famiglia, magari numerosa, senza ascoltare chi dice loro che è una pazzia, che è meglio divertirsi, che

non è necessario legarsi, che la coppia e i figli sono un peso. Ci parla di chi lavora giorno e notte per un ideale religioso, politico, artistico, di chi svolge una professione con onestà e dedizione: di Michelangelo e di Einstein, del falegname e del muratore, dell’imprenditore, dell’insegnante, dell’agricoltore, dell’operaio… Tutte persone che hanno in comune la costan te passione per ciò che fanno, qualcosa che rende migliore la loro vita e quella degli altri, che costa sacrifici e fatiche e pensieri. E c’è sempre qualcuno che dice che non ne vale la pena, che è più facile accontentarsi della mediocrità, che non c’è bisogno di penare tanto.

Ma tutte queste persone hanno trovato il tesoro nel campo, ognuno il proprio, ognuno in modo diverso, e amano i fratelli e glorificano Dio non a parole, ma con ogni azione che com piono, in ogni istante della propria vita.

Con questa parabola Gesù ci invita a non vivere in superficie, ad avere il coraggio di gettare tutta la nostra vita nella nostra specifica vocazione, perché ciò che Dio vuole, il tesoro che ha preparato per noi, è che noi diventiamo esattamente ciò che Lui ha progettato. Ma non può farlo senza la nostra col laborazione.

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Nella società odierna sono venute meno tante certezze. Il futuro rimane una grande incognita e le preoccupazioni legate alla realizzazione personale e al mondo del lavoro spalancano le porte a sentimenti di grande incertezza. Pensiamo ai giovani che stanno progettando il loro futuro e che si trovano a dover affrontare emergenze che le generazioni precedenti hanno lasciato loro in eredità, ma che necessitano di soluzioni tempestive. Ricordo solo alcune di queste emergenze: dai cambiamenti climatici, al precariato, ai tanti conflitti in essere, alla violenza, al diffondersi dell’illegalità, alle tante diseguaglianze, all’aumento della povertà. Questa generazione ha vissuto, nel recente passato, un tempo in cui i rapporti umani più elementari e le relazioni sociali sono saltati; sono stati sbalzati prepotentemente in un mondo in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante in breve tempo e tutto questo in certa misura, alimentando in alcuni casi, disagio, ma anche solitudine e un senso di inadeguatezza, perché non riescono a governare tutto quello che quotidianamente si trovano a dover affrontare. Indietro non si può tornare, ma si devono trovare gli strumenti adatti per umanizzare il progresso. I giovani, in questo momento, non hanno nulla di solido sotto i loro piedi. Per riprendere un concetto caro a Zygmunt Bauman, (sociologo, filosofo e accademico polacco, 1925-2017) si trovano a vivere in una società “liquida”. La crisi sanitaria, con la pandemia, non ha fatto altro che aggravare la situazione. Il disagio psicologico sta diventando un problema esistenziale. Gli adolescenti ed i giovani vogliono essere ascoltati, coinvolti nel progettare il loro futuro, vogliono stabilità ed essere supportati, non assistiti. Malgrado la vita di oggi sia migliore rispetto a quella passata, perché offre maggiori possibilità di studio, di movimento, disponibilità di strumenti di comunicazione sempre più sofisticati, tanti giovani si trovano spesso insoddisfatti, fragili. Occorre responsabilizzare i giovani

I TRA ANSIE E PAURE, INCERTEZZE E SPERANZE ALLA GRAZIA

dando loro fiducia e contemporaneamente far crescere in loro una capacità critica e di discernimento. Far capire loro che essere responsabili significa rispondere a se stessi, saper prendere delle decisioni consapevoli e saper accettare i propri limiti e le proprie sconfitte. Comprendere che prendersi in carico un’attività o un impegno, può portare anche ad un fallimento; non deve passare il messaggio che bisogna essere sempre vincenti, sarebbe troppo illusorio. Come dicono gli psicologi e i pedagogisti si apprende attraverso prove ed errori. Non accontentarsi mai degli obiettivi raggiunti, ma puntare sempre a migliorare la propria condizione. Pensiamo agli scalatori che conquistata una vetta, non si sentono appagati e ripartono alla conquista della vetta ancora più alta. Ogni azione produce una conseguenza, quindi è necessario che ogni individuo impari a ragionare sulle conseguenze delle proprie azioni per vivere in maniera migliore e creare legami con l’altro. Domandarsi sempre a fronte di qualsiasi situazione si verifichi, cosa si potrebbe fare per rispondere al meglio con ciò che si è e con le risorse di cui si dispone. Il senso di responsabilità è qualcosa che va allenato fin da piccoli e ciascuno nelle proprie quotidianità perché diventi uno stile di vita.

Noi adulti dobbiamo dare fiducia alle nuove generazioni e scopriremo che la loro voglia di cambiare potrà produrre risultati anche migliori di quelli che le generazioni precedenti hanno raggiunto.

Cosa serve fare subito: sradicare la povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo, garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti, promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, piena occupazione e il lavoro dignitoso per tutti. Programma ambizioso, ma che non può essere più rimandato.

Fausto Accini Berselli Emanuele Enrico Franzoni Ferrari Filippo Scaiola Selene
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GIOVANI
NATI

Ottobre è mese mariano e mis sionario. Questo periodo ci aiuta a vivere il fatto che la Chiesa è per sua natura missionaria ed ha culmine nella Giornata Missionaria Mondiale. Dal 1926 essa si celebra la penultima domenica di ottobre in tutte le comunità cattoliche del mondo, come Giornata di preghiera e di solidarietà universale tra Chie se sorelle. È il momento in cui ognuno di noi è chiamato a con frontarsi con la responsabilità che compete ad ogni battezzato e a ciascuna comunità cristia na, piccola o grande che sia, in risposta al mandato di Gesù “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). È posta all’inizio dell’anno pastorale per ricordare che la dimensione missionaria deve ispirare ogni momento della nostra vita e che “l’azione missionaria – ricorda papa Francesco – è il paradigma di ogni opera della Chiesa” (EG 15). Alla Gior nata è associata una raccolta di offerte con le quali le Pontifi

cie Opere Missionarie, espressione della sollecitudine del Papa verso tutte le comunità cristiane del mondo, vengono in aiuto alle giovani Chiese di missione, in particolare quelle in situazio ni difficili e di maggiore necessità, provvedendo ai loro bisogni pastorali fondamentali: formazione dei seminaristi, sacerdoti, religiosi/e, catechisti locali; costruzione e mantenimento dei luo ghi di culto, dei seminari e delle strutture parrocchiali; sostegno alle Tv, Radio e Stampa cattolica locale; fornitura dei mezzi di trasporto ai missionari (vetture, moto, biciclette, barche); soste gno all’istruzione, alla educazione e alla formazione cristiana dei bambini e dei ragazzi.

La Giornata Missionaria Mondiale 2022 trova il suo principale riferimento tematico nel messaggio di Papa Francesco, pubbli cato il 6 gennaio scorso, che porta il titolo «Di me sarete te stimoni» (At 1,8). Rinnoviamo a tutti l’invito di Papa Francesco nel suo messaggio: «ai discepoli è chiesto di vivere la loro vita personale in chiave di missione: sono inviati da Gesù al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione a loro affidata; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo».

ACCOGLIERE È VANGELO

A nome dell'Equipe Accoglienza della nostra Unità Pastorale, vogliamo condividere alcune informazioni e riflessioni. Attualmente nella nostra Unità Pastorale sono attive tre espe rienze di accoglienza; la prima a Calvisano, iniziata nel 2016 che vede attualmente ospitati, nell’abitazione resa disponibile dalla Caritas diocesana, 5 migranti. La parrocchia di Calvisano ha ospitato negli anni 18 giovani profughi, che dopo una ade guata permanenza, come da progetto, sono stati tutti accompa gnati ad una vita in autonomia, con documenti e posto di lavoro regolari, autosufficienza, senza alcuna necessità di sostegno economico né abitativo.

Ad aprile 2022 le parrocchie di Mezzane e Viadana hanno attivato una prima accoglienza legata “all'emergenza Ucraina” a seguito dello scoppio della guerra. La comunità di Mezzane ospita una famiglia di Ucraini composta da 4 persone e insieme a loro sono stati raggiunti importanti obiettivi di inclusione e socializzazione nella comunità.

La parrocchia di Viadana invece, dopo il rientro in patria degli 8 ospiti ucraini giunti ad aprile, ha accolto nei mesi scorsi, 7 mi granti originari della Costa d'Avorio, anch’essi già usciti dal pro getto e migrati in Francia. Attualmente ospita un nuovo nucleo familiare formato da una mamma tunisina con 4 figli. Volendo condividere ora alcune emozioni ci nascono dal cuore tre parole.

LAUREA

Concludiamo invitando chi desideri vivere con noi questa espe rienza, a non avere timore a proporre la sua disponibilità ai sa cerdoti o ai referenti di ogni parrocchia…c’è bisogno! Grazie. MESE MISSIONARIO: “DI ME SARETE TESTIMONI”

Necessità. Noi volontari, che abbiamo scelto di operare nell’am bito dei progetti accoglienza, sentiamo fortemente, dentro di noi, la necessità di dare risposta e sostegno ai bisogni di persone che si trovano a vivere una condizione di vita disagiata e sfavo revole; sentiamo questa urgenza come cristiani e come cittadi ni, uomini e donne, padri e madri, che vedono nei migranti, nei profughi e in quanti fuggono da guerra e povertà, fratelli e figli bisognosi di cure e vicinanza. Accoglienza. Sentimento profondo che nasce in noi quando di fronte ad una cultura diversa o di fronte alla difficoltà di comuni cazione, si vuole guardare a queste persone “straniere” con oc chi liberi dai pregiudizi, con il cuore aperto e pronto ad accoglie re soddisfazioni e delusioni di una relazione sempre complessa e talvolta insidiosa. Gratitudine. La sperimentiamo quando scopriamo nella diver sità, il bello e il buono che la vicinanza a queste persone ci sta dando. La sperimentiamo quando, nella gratuità del servizio, na scono legami di amicizia, al di là dei confini, del credo religioso e del colore della pelle.

Sarah Vaia, il 12 luglio scorso, si è brillantemente laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Verona, discutendo la tesi: “Cinema e Business Model. L’avvento dello streaming: il caso Walt Disney studios” e riportando la valutazione di 109/110. Relatore: prof. Alessandro Zardini.

Come comunità ci congratuliamo con Sarah per l’importante traguardo raggiunto, condividendo la gioia di tutti i suoi familiari e le auguriamo di continuare nello studio con la stessa determinazione mostrata finora.

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OTTOBRE

PRESENTAZIONE E CONSEGNA A PAPA FRANCESCO DEL LIBRO SU PADRE MARIO BELLINI (a cura di Pietro Treccani)

Al termine delle celebrazioni per il 150° anniversario dalla fon dazione dei Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione, comunità religiosa cui appartengono i “Padri di Borgosotto”, nello scorso mese di Gennaio 2022 il “nostro” conterraneo Padre Rinaldo Guarisco, attuale Superiore Generale di tale congregazione, ha consegnato al Papa alcuni doni, tra i quali il libro sulla vita e le opere di Padre Mario Bellini (altro nostro concittadino). Nella lettera accompagnatoria egli scrive: < Pensando di fare cosa a Lei gradita … (le faccio dono di) un libro sulla vita di un mio cugino missionario in Argentina per 50 anni, nella diocesi di Formosa, e deceduto il 1 marzo 2018 all’età di 77 anni. È stato salutato e benedetto da Lei al termine di una udienza del mercoledì, nel 2016 (cf. pag. 327328)>

In data 8 Febbraio 2022, attraverso la Segreteria di Stato nella persona di Mons. L. Roberto Cona, Assessore, è pervenuta una lettera di ringraziamento nella quale, tra l’altro, si legge: “Il Santo Padre esprime cordiale riconoscenza per tali doni e per i manifestati sentimenti di devozione e di comunione con il Suo magistero, e incoraggia ciascuno a proseguire nella testimonianza di fraterna carità e di amore alla verità”.

Qui si condivide il fatto che il gesto di Padre Rinaldo e la risposta del Santo Padre hanno emozionato tutti i componenti del comitato di redazione del volume su Padre Mario (ricordiamoli -unitamente a Perlato Franco che finanziò l’opera: Arici Franca, Bellini Antonella, Bellini Roberta, Cavallari Gianni, Treccani Pietro).

Originario di Malpaga, Mario Bellini nacque il 6 ottobre del 1940 e morì l’1 marzo del 2018.

Per onorarne la memoria, riportiamo di seguito una testimonianza che per un mero nostro errore, non trovò spazio in quel volume.

TESTIMONIANZA di DELELMA GUARISCO Nell’agosto 2003, con mio marito Franco Brisadola, intrapresi “il viaggio”, il primo così lungo e impegnativo, verso la terra di missione di Padre Mario Bellini.

Eravamo un piccolo gruppetto di persone di Calvisano e

vita e la ricorderò per sempre, anche perché condivisa col mio povero marito. Egli stesso mi disse che sarebbe voluto tornare una volta in pensione, per poter “dare una mano”. Una opera tangibile in favore di Mario, sempre aggravato da mille incombenze. Questo non potè avverarsi perché purtroppo, l’anno successivo, morì improvvisamente. Mario, mio cugino, era un personaggio eclettico e bisognava saper interpretare le sue mosse e i suoi pensieri per essergli d’aiuto. Ma soprattutto bisognava saper accettare la sua imprevedibilità. Perciò oltre che avere un’ammirazione profonda per il suo operato, il mio essere là con lui e con il gruppo, consisteva nel fare quello che so fare meglio: la cuoca. Mentre gli uomini si occupavano dei lavori fisici, io mi occupavo della casetta del prete, delle mille faccende domestiche, e del mangiare, cucinando con quello che si riusciva a reperire, i piatti preferiti di Mario. Gli uomini del gruppo, Mario compreso, quell’anno si sono destreggiati a piantumare tutta la piazzetta davanti alla chiesa con alberi di palma. La seconda opera importante realizzata là è stata quella di controsoffittare tutta l’abitazione del prete con perline in legno. …e mi pareva giusto che questi lavori venissero premiati con un bel pranzetto e con del buon vino! Ciclicamente andavamo con Mario a visitare le comunità di indigeni (sparse anche a distanze di molti-molti chilometri) e portavamo con noi il cibo già cucinato per tutti. Spesso, durante i lunghi viaggi nella campagna, si incontrava della selvaggina da cacciare…. e a questo provvedeva mio marito. In quel caso si arrivava al villaggio portando di già la carne da cucinare, ed era una festa…Franco trovava il tempo anche di andare a pesca facendo sempre contenti tutti i commensali. Non lavorammo soltanto: Mario ci fece il regalo di accompagnarci in Paraguay per visitare la capitale Asuncion, le rive del fiume Paranà e il santuario della Madonna di Caacupe’. Ricorderò però sempre la serenità e la semplicità del popolo di San Martin Dos che riusciva a trasmettere la gioia della vita e dell’incontro. (Povera gente, priva di tutto, semplice, ma con una gran gioia di vivere). E la stessa cosa si respirava dalla personalità di Mario, ogni volta che tornava dalla famiglia a Malpaga: seminava a tutti e per tutti una parola (in dialetto bresciano o in castigliano), un sorriso, una battuta, un invito… Padre Mario grazie per la tua opera preziosa e da lassù mandaci la tua forza!!!

Sul fiume Paranà: gruppo con Padre Mario, durante la visita della cugina Delelma Guarisco, 2003 logo 150° di fondazione CRIC lettera con i ringraziamenti di Papa Francesco per i doni ricevuti.
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Passare molti pomeriggi insieme a bambini e ragazzi è stata un’emozione unica; riempivano il cuore di gioia anche quando vivevamo dei momenti complicati ed essere il punto di riferimento di alcuni di essi ci rendeva automaticamente fieri di noi stessi. Una delle cose più belle è stata che, oltre ad essere i loro animatori, eravamo anche i loro grandi amici ed è per questo che nonostante la responsabilità fosse alta, i ragazzi si sono sempre fidati di noi.

Il tema principale di quest’anno sono state le emozioni, sulla base delle quali abbiamo creato dei laboratori per età

Dove si potrebbe andare a cercare Nemo, il piccolo pesce pagliaccio disperso nell’Oceano? Naturalmente in montagna! Quaranta bambini della scuola primaria sono partiti dal 9 al 16 luglio alla sua ricerca a Obra (TN) per il campo estivo. Ad accompagnarli, insieme a Padre Arturo, cinque animatori (Annalisa, Alice, Antonio, Aurora, Irene) e due super cuoche (Annalisa B. e Adele B.). Giornate intense, scandite da preghiera, giochi, momenti di socializzazione, lunghe passeggiate e gli indispensabili lavori domestici. I bambini hanno potuto sperimentare una settimana lontano dai genitori, apprezzando i momenti di libertà, ma anche compiendo importanti passi sulla strada dell’autonomia e della responsabilità. Ognuno ha potuto esprimersi e mettersi in gioco attraverso attività divertenti (Talent Show, Just Dance, Quiz, Caccia al Tesoro per citarne alcuni) durante le quali i bambini hanno vissuto momenti di svago, confronto e condivisione. Attraverso il gioco si impara a comunicare e gestire le emozioni, la vita tra pari permette ai fanciulli di imparare a gestirsi e conoscersi meglio. Le lunghe passeggiate immersi nella natura (una anche serale, di grande effetto!) rigeneravano il corpo e lo spirito, lontano dall’afa che in quei giorni arroventava la Pianura Padana. I sentieri di Obra, lontani dalle mete turistiche abituali, hanno

AD OBRA CON...NEMO! NESSUN TROLL VERRÀ ABBANDONATO 2022... CHE BATTICUORE!

Quest'estate finalmente la casa di Obra si è nuovamente riempita con 56 ragazzi delle medie...unitamente alla loro voglia di stare insieme, al loro entusiasmo nel vivere il camposcuola e ai loro schiamazzi (per la gioia dei vicini di casa)!!

E' stata una settimana intensa in cui non sono mancati momenti di riflessione e di gioco e lunghe passeggiate tra le montagne. Con i ragazzi abbiamo parlato di felicità, di autostima e della bellezza del credere negli altri…

(elementari/medie) e dei giochi da fare insieme tra squadre di colore diverso. C’erano laboratori di vario tipo: arte, cucina, teatro e sport. Inoltre, abbiamo fatto anche delle bellissime gite al parco ‘’Pastore’’ di Castiglione delle Stiviere, a Boario Terme, al parco Acquatico di Ostiano e alle Vele. Il pomeriggio, prima che iniziasse il momento della preghiera, ci divertivamo moltissimo a cantare e ballare l’inno ‘’Batticuore’’ e durante la merenda cercavamo di conoscerci sempre meglio affinché vivessimo quest’esperienza con la massima serenità. Le emozioni sono una parte importante della nostra identità ed è per questo che è importante scoprirle e viverle. Anche Gesù, vero uomo, ha provato emozioni!

Siamo certi che i ragazzi non si siano stancati delle attività svolte, poiché vedevamo in loro tanto entusiasmo e tanta gioia. Ad esempio, durante il tragitto verso le gite amavano cantare a squarciagola e non si annoiavano mai. Molti di loro non vedono l’ora che arrivi l’estate prossima per passare altri momenti come questi e spesso, quando li vediamo in giro per il paese, ci fermiamo a scambiare due parole con loro come dei veri e propri amici! Sofia e Biatris

offerto ai bambini il piacere della scoperta, la curiosità per nuovi paesaggi, il gusto di affrontare la fatica insieme per conquistare una meta (quanti cerotti per le vesciche e piedi indolenziti a fine serata!). La vacanza non è stata soltanto un momento di spasso: tutti i giorni i bambini, divisi in gruppi, si occupavano delle faccende domestiche, consapevoli del fatto che per star bene insieme ognuno deve dare il proprio contributo. Le numerose ed intense attività sono state supportate dal giusto nutrimento: le cuoche hanno saputo tenere a bada il vorace appetito dei bimbi in crescita e anche degli instancabili animatori con ricchi e deliziosi banchetti per tutti i gusti! I bambini stessi hanno potuto cimentarsi nell’arte culinaria con la preparazione di una grandissima (e gustosissima!) pizza con tanto di decorazione degna dei migliori pizzaioli.

Anche il momento della preghiera e della Messa è stato coinvolgente grazie ai canti e alla partecipazione attiva dei bambini che si sono immersi nei vari momenti (anche con balli e gesti), avvicinandosi a Gesù con entusiasmo e trasporto.

Con la speranza di vedere ancora l’anno prossimo questi sorrisi e questo entusiasmo, non possiamo che ringraziare tutti i partecipanti per aver reso questa esperienza unica e indimenticabile! Annalisa R.

“Cosa ci rende veramente felici nella nostra vita? Tu vali per quello che sei e non per quello che riesci a fare...nessuno basta a se stesso..” .sono state le provocazioni che ci hanno accompagnato in questa settimana. Momento fulcro del campo è sicuramente stata la gita di 2 giorni con notte in tenda al Pian delle Fugazze che ci ha permesso di vivere in prima persona il tema centrale del campo “NESSUN TROLL VERRA' ABBANDONATO”... camminare in montagna per tante ore ci ha ricordato di

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OBRA:
GREST

non lasciare in fondo al gruppo nessuno da solo perchè lo scoraggiamento di non farcela e la stanchezza potrebbero prendere il sopravvento...ci ha fatto sperimentare che non tutti abbiamo lo stesso passo, ma tutti con i nostri tempi arriviamo alla meta...che se il nostro bagaglio a un certo punto diventa pesante un amico ci può aiutare a portarlo...che con gli amici la fatica si dimentica.

La notte in tenda è stata sicuramente un'esperienza unica per ragazzi ed educatori che ha lasciato il segno e reso questo campo unico!!!

Grazie ragazzi per questa settimana vissuta con noi “anziani e giovani” educatori, per le risate fatte insieme e per i bei pensieri condivisi nei momenti seri...è sempre un privilegio essere parte di un pezzettino della vostra vita!!

Grazie Parrocchia di Calvisano per continuare a credere che queste attività siano importanti per i ragazzi!!

Grazie Don e Genitori tutti per avere fiducia in noi nell'affidarci il bene prezioso che sono i vostri figli!! Alla prossima!!!

Educatori campo medie

CAMPO ESTIVO ADOLESCENTI IN CAMMINO VERSO ASSISI CON SAN FRANCESCO VITA COMUNITARIA, SEMPLICITA’ E LETIZIA

Perché nell'estate appena trascorsa abbiamo proposto ai ra gazzi un pellegrinaggio ad Assisi? Riteniamo che per edu carci reciprocamente a vivere in Pace e per la Pace San Francesco ci sia d’esempio! I valori fondamentali della vita francescana, Spirito comunitario, Semplicità e Letizia, sono da porre alla base della Pace intesa come serenità in teriore e armonia con gli altri e con il creato. Tutto ciò che ab biamo vissuto nei sette giorni di campo estivo è stato all’inse gna della semplicità e sobrietà, (la consumazione dei pasti,

i luoghi in cui abbiamo soggiornato e dormito, l'essenzialità dell'abbigliamento) e nella condivisione di una vita comuni taria fatta di adattamento e sacrificio (le lunghe camminate, la cura degli ambienti, la cortesia e il rispetto nelle relazioni interpersonali). È stato un lento pellegrinaggio verso Assisi: abbiamo soggiornato a Rigutino (Ar), in un piccolo eremo, abbiamo camminato in riva al lago Trasimeno e visitato l'isola Maggiore, luogo francescano che rievoca il periodo di "de serto " e di purificazione di s. Francesco e poi abbiamo per Perugia-Assisi, conosciutissima nel mondo come Marcia per la Pace, percorsa ogni anno da migliaia di persone. Giunti ad Assisi abbiamo visitato i luoghi evocativi della vita del Santo e scoperto le relazioni umane e le scelte fondamentali della sua vita. Questa bella esperienza, vissuta in unità pastorale, ha visto la partecipazione di 34 ragazzi, 5 animatori, 3 accompa gnatori e Don Tarcisio. L'esperienza di amicizia e fraternità, la collaborazione tra animatori giovani e persone adulte di grande generosità, le suggestioni e le atmosfere dei luoghi Francescani, la preghiera e le riflessioni di Don Tarcisio, ci aiuteranno per sempre a coltivare e far crescere un nuovo concetto di PACE che è riappacificazione interiore ed este riore. Riappacificazione con sé, con gli altri, con il creato e il Creatore. A tutti i ragazzi che hanno partecipato va il nostro grazie! Per aver accettato questa sfida, per aver dimo strato di quanta tenacia siete capaci nel sopportare la fatica del camminare insieme e la fatica delle relazioni comunitarie. Ci siete stati d'esempio ed i protagonisti indiscussi di questa bella esperienza siete voi! Alla prossima!! Gli animatori

CENNI DI STORIA LOCALE

Con questo articolo concludo la parte relativa alle chiesette annesse alle cascine del nostro territorio. Con la trattazione progressiva siamo al numero 39 (di 44). Enciclopedia bresciana, alla voce Viadana segnala che: “nella contrada Vaso, in casa Rizzardi, esiste un oratorio dedicato a S. Maria detto anche S. Giovanni Nepomuceno”. Tale voce enciclopedica non è stata aggiornata, come invece ANDREBBE FATTO, anche se nella ripubblicazione del 2021 la proprietà è data correttamente ai sigg.ri Mancini-Chiarini. Per maggiore precisione riporto per intero quanto scritto in “Calvisano tra arte, architettura e paesaggio” (BAMS edizioni, pag. 64, anno 2019), volume cui ho collaborato relativamente ai testi, unitamente agli amici Antonella Busseni e Michele Guarisco (al coordinamento redazionale operarono Basilio Rodella e Pierferruccio Ravazzolo, mentre

le fotografie si devono a Matteo e Basilio Rodella e al gruppo fotografico Bradelle di Calvisano e gli acquarelli pubblicati sono del gruppo DCLA -dipingere con l’acqua- Calvisano). “Villa Vaso si trova poco distante da Calvisano. La struttura apparteneva alla famiglia Medici, originaria di Gavardo. Alcu ni esponenti ottennero il titolo nobiliare come riconoscimento dell’attività medica da loro tradizionalmente esercitata e a cui dovevano il nome. Alla fine del cinquecento Annibale II Me dici ottenne la proprietà del fondo Vaso nella contrada che allora era chiamata “Picalupo” (ndr: o “Peccalupo”): suo figlio Carlo gestiva una spezieria nel borgo di Calvisano (ndr, da wikipedia: la spezieria era una bottega-laboratorio dove anti camente si preparavano e si vendevano medicamenti a base naturale. Veniva gestita dallo speziale, personaggio alchemi co, profondo conoscitore di erbe medicinali con cui preparava

le quarantaquattro chiese di Calvisano (undicesimo articolo, quarta parte)
COMUNITÀ IN DIALOGO 8

elettuarî, unguenti e sciroppi. Famose sono le spezierie dei Monasteri). Nel settecento il Vaso divenne di proprietà dei Rizzardi, nota famiglia di tipografi ed editori di Brescia. Essi ampliarono il primitivo palazzo dotandolo dell’elegante faccia ta scandita da tre arcate centrali e fecero costruire nel 1740 la cappella dedicata alla Madonna (ndr: alla Beata Vergina Ma ria), su disegno di Giovambattista Marchetti. L’edificio sacro fu in seguito intitolato a San Giovanni Nepomuceno, invocato contro le alluvioni e venerato come protettore dei viandanti. Il palazzo fu poi dei Bozzi, dei Guindani e infine dal 1937 dei Mancini. Durante la prima guerra mondiale, nella villa fu aperto un ospedale da campo (numero 071). Il nome “Vaso” pare derivare da gens longobarda (ndr: tesi sempre sostenu ta dal compianto Mons. Balestrini). Nei campi prospicienti la villa sono state recentemente rinvenute numerose fosse ad incenerizione, e resti, risalenti all’epoca romana (ndr: ne ho scritto in precedenti bollettini parrocchiali: Maggio 2010, pag. 14, e Settembre 2010, pag. 5). Questo consente di asserire che l’area circostante, in origine leggermente sopraelevata ri spetto al paesaggio, era già da tempo abitata.”

La villa si presenta centralmente rispetto ad ulteriori due avancorpi, ad utilizzo rurale, ciascuno con corte/aia riservata.

La chiesetta è adesa all’avancorpo di sinistra, con facciata che si apre su pubblica via.

Come usava, nella richiesta di costruzione, insieme al parere favorevole del Parroco Don Pier Paolo Trombini, venne segnalato che la chiesa era voluta “per comodità degli abitanti della contrada” dato che la distanza dalla chiesa parrocchiale era superiore ad un miglio e le strade erano poco praticabili.

Si ebbe la necessaria, previa, concessione da parte del Doge di Venezia Aloisio Pisani, in data 16 marzo 1740. Il consenso vescovile alla costruzione si ebbe in data 30 marzo 1740. San Giovanni Nepomuceno, scrive il Prandini in “chiese e cappelle di Calvisano”, fu un “sacerdote boemo, martirizzato nel 1393 e canonizzato da Benedetto XIII nel 1729. È protettore dei sacerdoti confessori, dato il suo martirio: buttato dal ponte sulla Moldava a Praga perché non volle rivelare al re i peccati di sua moglie. È protettore dei viandanti e la sua immagine si trova sui ponti (ndr: o sui confessionali delle chiese). È

invocato come protettore contro le alluvioni e inondazioni. Nel bresciano il suo culto fu molto diffuso e al santo venne intitolata nel 1735 la Società di S. Giovanni Nepomuceno per il mutuo soccorso del clero”.

Gli attributi iconografici del Santo sono: abito talare, almuzia e berretta, palma del martirio e, talvolta, il crocifisso. Porta una aureola con cinque stelle in ricordo di quelle che, secondo la leggenda, apparvero quando venne gettato nella Moldava. In genere è raffigurato con il dito sulle labbra, a ricordare il sigillo sacramentale, o è accompagnato da un angelo nel medesimo atteggiamento.

Viene ricordato/venerato in data 16 maggio. Normalmente la chiesa fu tenuta bene, tranne che nel secondo ventennio del 1800 (forse anche per motivi derivanti dal periodo storico-politico). Dalle relazioni si evince che paramenti e arredi venivano portati dalla Parrocchiale, per le celebrazioni, e che l’unico altare era “vestito” (ovvero arredato di tutto punto). Personalmente ho visitato la chiesa e l’interno della villa una sola volta, accompagnando il Parroco Don Gabriele. Ricordo vagamente che nella chiesetta c’è la presenza di un altare ligneo (con tabernacolo e candelabri).

In alto, sopra l’altare, incorniciata in una struttura di gessi c’è la riproduzione di un ritratto della Madonna con Bambino. Il fondo della parete presenta tracce di decorazione parietale a motivi probabilmente settecenteschi. Nella villa padronale ho un ulteriore vago ricordo di belle e notevoli decorazioni pittoriche figurative, probabilmente a fresco. Non ho mai potuto approfondirne mano e datazione.

La presenza in villa dell’ospedale da campo numero 71, durante la prima guerra mondiale, è stata da me approfondita in “Calvisano e gli anni della grande guerra; 1915-2015: rilettura a 100 anni dall’inizio delle ostilità”, volume che scrissi nel 2015 con l’egida del Comune e grazie ad un contributo della Regione Lombardia. Ma molto altro si potrebbe fare/ studiare per ricostruirne vita e vissuto della struttura in quei momenti storici nonché i vissuti di chi transitò in essa e/o in essa trovò la morte.

Villa Vaso e chiesetta di S. Giovanni Nepomuceno Lla villa e le pertinenze rurali (foto aerea di BAMS) La chiesetta dalla strada antistante Statua di S Giovanni Nepomuceno presente sul ponte di Borghetto, a Valeggio sul Mincio ed interno della chiesa (come dal citato volume di Prandini)
COMUNITÀ IN DIALOGO9

Gli oratori si configurano da sempre come luogo di socializzazione e di crescita educativa. Negli ultimi due anni le attività del nostro piccolo oratorio di Malpaga sono state pesantemente limitate dalla presenza della pandemia, ma finalmente quest’ estate abbiamo riaperto le porte, nel pieno rispetto delle norme anti Covid, proponendo attività interessanti e coinvolgenti che hanno permesso a tutti di assaporare la “normalità” dello stare insieme. Scopo fondamentale è stato, infatti, favorire la socializzazione e offrire la possibilità alle famiglie rimaste “nel piccolo paesello” di ritrovarsi per un sano divertimento, per condividere esperienze di crescita e costituirsi come comunità viva e attiva.

Le proposte si sono sviluppate nei mesi di luglio ed agosto: si è spaziato da semplici serate all’insegna di giochi da tavolo, tombole sotto le stelle ad attività più articolate come green volley o calcio balilla umano. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di ogni evento e un arrivederci all’anno prossimo.

R-ESTATE IN RORATORIO -ESTATE IN ORATORIO tApeOratorio orneo green ovolley ratoriopoly Campeggio faló Cena comitato torneocalcio balilla messa all’oratorio tombola sotto le Cstelle amminata

Da Lunedì 10 a Mercoledì 12 ore 20 S.Rosario missionario

Giovedì 13 ore 16.30 S.Rosario - ore 17.00 S.Messa - ore 20 S.Rosario missionario Venerdì 14 ore 20 Fiaccolata mariana “statica”

Domenica 16 ore 9.30 S.Messa Solenne e processione - ore 18.00 S. Messa

Nella prima settimana di Ottobre potrete visionare il programma definitivo nella bacheca vicino alla chiesa e sul foglio degli avvisi.

CONGRATULAZIONI

La comunità si congratula con tutti i ragazzi e le ragazze che hanno superato brillantemente l’esame di terza media, l’esame di maturità alle scuole superiori, la laurea universi

PADRE VITALI

25/06/1972 - 26/06/2022

50° anniversario di sacerdozio di Padre Vittorio Vitali Abbiamo accolto il nostro caro Padre Vittorio con la stessa gioia di quel lontano 25 giugno 1972, con lo stesso entusiasmo. Continuiamo a pregare il Padre perché conceda sempre alla Sua Chiesa, sacerdoti generosi, umili e ricchi di fede.

Vi invitano sabato sera 15/10/2022 allo spettacolo di Teatro 7 e domenica mattina 16/10/2022, dopo la processione, all'APERTURA DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA del Gruppo fotografico Bradelle

Vi invitano SABATO sera 15/10/2022 allo Spettacolo di Teatro7

POMERIGGIO di DOMENICA 16 OTTOBRE 2022 Pomeriggio di domenica 16/10/2022

«Nei momenti di gioia e in quelli brutti, nella prova, quando an che la morte si avvicina, “ripetiamo come Giobbe: io so che il mio Redentore è vivo, e lo vedrò con i miei occhi”. Questa è la speranza cristiana, un dono che solo il Signore può darci, se glielo chiediamo. Oggi, “nel pensiero di tanti fratelli e sorelle che se ne sono andati, ci farà bene guardare i cimiteri e guardare su”, ripetendo le parole di Giobbe.»

Papa Francesco (dall’omelia della messa per i defunti del 2 /11 /2020)

SCROF GIULIANO, 79 1931

DOMENICA mattina 16/10/22, dopo la processione, all’APERTURA DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA del Gruppo Fotografico Bradelle

NATI ALLA GRAZIA

Turini Boldini Diana Ferrari Piergiorgio
COMUNITÀ IN DIALOGO11 SAGRA DELLA MADONNA DEL ROSARIO DAL 10 AL 16 OTTOBRE 2022
IN MEMORIA
Sarai sempre presente nel nostro cuore. Figli e nipoti RUGGERI GIOVANNI
– 27/08/2022

PARROCCHIA S. MARIA NASCENTE MEZZANE

Batticuore come titolo, come incontro con sé, gli altri e Dio. È stato proprio questo l’obiettivo del Cre-Grest 2022 “Batticuore: Gioia alla tua presenza”, conoscere il prossimo e la sua storia attraverso settimane di preparazione dell’animazione per bambini e ragazzi: giochi, attività, esperienze, balli e canti.

Il desiderio più grande era quello di mettere al centro il vissu to emotivo di ognuno valorizzandolo a pieno, dandogli signi ficato, così che bambini e ragazzi potessero sentirsi ascoltati e sostenuti.

È fondamentale vivere sin da piccoli le proprie emozioni a pieno, cercando di costruire un rapporto positivo con que ste, anche quelle più negative che tante volte risultano come un ospite complesso da gestire. Guidare al riconoscimento delle emozioni e conoscere quelle altrui è un servizio che possiamo offrire ai ragazzi, ma che, dopotutto, aiuta anche noi. Il Grest diventa quindi un’occasione ineguagliabile. Ci si riempie di vita e del vissuto emotivo che ogni età può dona re. È una sfida a cui non si può mancare. Chi ha partecipa

BATTICUORE - GIOIA PIENA ALLA TUA PRESENZA STRANIERO E MI AVETE ACCOLTO (Mt.25, 35)

Sarete tutti sicuramente informati, anche grazie agli articoli pubblicati sul nume ro precedente del giornalino parrocchia le, dei progetti di accoglienza in corso di attuazione nelle parrocchie della nostra Unità Pastorale “Beata Cristina”. Vorrei aggiornarvi su come procede quello della famiglia ucraina, venuta in Italia perchè in fuga dalla guerra e ospitata a Mezzane, nell’appartamento adiacente alle aule di catechismo. All’inizio c’è stata una gran de mobilitazione che ha visto il contributo di volontari anche delle altre parrocchie, per svuotare l’appartamento (sede del laboratorio di sartoria del Gruppo Mis sionario), tinteggiarlo (a cura del Gruppo Adolescenti) e arredarlo al meglio, grazie alla generosità di chi ha offerto i mobili e altro materiale. In seguito si è formato

un’estate significativa, capace di lasciare un segno nei ricordi che mai svaniscono. Il Grest, infatti, si rispecchia in un’espe rienza formativa in grado di far cogliere il significato autentico di essere fratelli, di vivere a fianco ad altre persone come noi che, anche inaspettatamente, sono in grado di donarci qual cosa di cui possiamo fare tesoro.

L'esperienza di questo Grest è stata un ritorno ad una con divisione piena, fra animatori e gli animati, di gioie, problemi, tempo e sorrisi. Ma nonostante la normalità ritrovata abbia mo provato a sperimentare e a rendere l’innovazione la forza trainante di questo Grest. Il risultato: un Grest coinvolgente, divertente ed in bilico fino all'ultimo gioco.

Anche il momento teatrale, del Mago di OZ, è stato un suc cesso, un’incredibile sorpresa che speriamo terrà i bambini con il fiato sospeso anche nei prossimi anni.

Anche se ovviamente guardiamo con speranza e ambizione al futuro, il bilancio finale è più che positivo, e lo si nota dal fatto che una volta finita questa avventura, un vuoto è rimasto per un bel po’ dentro di noi e per colmarlo è servito il ricor do dei sorrisi, delle risate, degli abbracci, semplicemente, dei bambini.

un gruppetto più ristretto di volontari, in collegamento con l’Equipe Accoglienza dell’Unità Pastorale, con il compito di as sistere, nelle necessità quotidiane e stra ordinarie, i profughi ucraini, arrivati la sera del 29 marzo. La famiglia è composta da Svitlana, dalle figlie Viktoriia e Veronika e dal loro zio materno, Serhii. Alcuni di noi hanno avuto modo di conoscere meglio la famigliola, grazie ai diversi servizi presta ti a titolo di volontariato: chi si offre per i trasporti, chi ha recuperato delle bici, in modo da renderli autonomi negli sposta menti, chi si occupa della connessione ed altro, chi aiuta a fare l’orto, chi provvede alle riparazioni e alla manutenzione, chi ha invitato le bambine nella propria pisci na, chi li accompagna alle visite mediche, chi interviene con la propria competenza

COMUNITÀ IN DIALOGO 12
ERO

quando serve assistenza infermieristica o fisioterapica, chi accompagna a fare la spesa settimanale al supermercato, chi porta gli alimenti forniti dalla Caritas, chi fa la rendiconta zione mensile (le spese sono a carico della Prefettura e del la Caritas, tramite la Cooperativa Kemay)… Tutta la famiglia ha partecipato, con entusiasmo e gradimento, nel mese di maggio, al corso di alfabetizzazione/socializzazione, tenuto a Calvisano per cinque giovedì consecutivi e rivolto a tutte le persone ucraine del paese. Le bambine hanno avuto la possi bilità di partecipare al Grest e di socializzare quindi con i loro coetanei. Veronika ha frequentato per due mesi la Scuola dell’Infanzia e il 12 settembre inizierà la classe prima, a Calvi sano; Viktoriia invece andrà alla Scuola Secondaria di Primo Grado. Auguriamo loro un buon percorso scolastico. Come si può dedurre, tanto è stato fatto e possiamo contare sulla disponibilità di molti. Superata la prima fase dell’accoglienza

COPERTURA CUCINA

Nel mese di aprile sono stati effettuati dei lavori di manuten zione straordinaria alla copertura della cucina dell’oratorio. Si erano presentate infatti delle infiltrazioni d’acqua ben visi bili all’interno della cucina.

L’intervento ha riguardato la posa in opera di una nuova guai na impermeabile e la stesura di ghiaia a protezione di essa. L’intervento ha avuto un costo di circa 5.000€

CONCERTO BANDA CIVICA

Il 26 Giugno, riprendendo una nostra tradizione ormai con solidata, si è tenuto presso la nostra chiesa, non essendo disponibile il Palazzo Brognoli, il “Concerto di Inizio Estate” della banda civica di Calvisano.

Il concerto, di ottimo livello, ha allietato i presenti con delle piacevoli suonate.

Un grazie alla banda per l’esibizione e per il prossimo anno speriamo in una maggiore partecipazione.

e della conoscenza reciproca, verificato che la famiglia Horo sho rimarrà tra noi per ancora del tempo, anche se non si sa di preciso per quanto, si rende necessario potenziare il pro getto di inserimento nella nostra piccola comunità. A tutti noi, in modi diversi e consoni ai propri ruoli e personalità, viene rivolto l’invito a collaborare per fare sentire i nostri ospiti sem pre più accolti e benvoluti. Come? Può essere un saluto se incontrati per strada, lo scambio di alcune parole (la diversità della lingua non deve diventare una barriera, si può superare in modi diversi), un invito a giocare, a fare una passeggiata, a mangiare un gelato, a partecipare ad eventi e momenti ri creativi, a fare i compiti in compagnia,… Ogni piccolo gesto, compiuto con attenzione, gentilezza e amore, contribuisce a creare una comunità accogliente. E’ nel volto dell’altro che noi incontriamo il volto di Dio Padre

MATRIMONIO

Riviera Valentina con Ceni Paolo

Per i volontari: Clara

BATTESIMO

Morzenti Francesco di anni 84 Zanella Gabriele di Matteo e Ilari Curziani.
COMUNITÀ IN DIALOGO13

PARROCCHIA S. MARIA ANNUNCIATA VIADANA

CREV 2022

Non è estate senza CREV all’Oratorio di Viadana!

Anche quest’anno è tornato, nel rispetto di alcune norme ba silari anticovid, il tradizionale appuntamento con il centro esti vo, che ha tenuto impegnati 63 bambini e ragazzi (dalla prima elementare alla terza media) per tre settimane, dal 27 giugno

A conclusione ci si trovava tutti insieme per scoprire la clas sifica delle squadre. Sono state inserite alcune novità: i labo ratori sportivi di tennis, tiro con l’arco, rugby, padel e pallavolo con istruttori qualificati e il laboratorio creativo degli aquiloni: tutte attività molto apprezzate e partecipate. Non sono man cate le uscite e le gite, tra cui il Parco Avventura di Borno e l’immancabile Prato Blu. Tutto questo si è concluso con una bellissima serata finale partecipata dai bambini insieme alle loro famiglie.

Un sentito grazie ai nostri Sacerdoti, ai Coordinatori e agli animatori (i più alla prima esperienza) che hanno dato il loro meglio anche quest’anno. Vogliamo dire il nostro grazie: alle Signore del cucito che con il loro laboratorio hanno incuriosi to molti partecipanti, alle mamme che ci hanno preparato le merende, tenendo in ordine anche gli ambienti. Un ringrazia mento speciale alle Signore che ci hanno offerto i loro gustosi krapfen, assenti dal CREV ormai da quattro anni! Grazie a tutti i partecipanti che hanno animato il nostro Ora torio! Arrivederci al 2023!

NOTIZIE DAL CENTRO AIUTI ALLA VITA PROGETTO GEMMA: FIOCCO ROSA AL CAV

È NATA SARAH!Il nostro Centro tempo fa ha aderito al Pro getto Gemma, con il quale è possibile aiutare donne in diffi coltà che hanno scelto di non abortire. Il contributo consiste in un aiuto economico sicuro dal 4° mese di gravidanza fino al 1° compleanno del bimbo/a che nascerà. E’ con gioia che vi annunciamo la nascita di SARAH ad Agrigento, figlia di Kadija. Grazie al nostro contributo, Kadija, nonostante vari problemi, ha potuto scegliere di far nascere la sua bambina. Questo per noi è il “primo” Progetto Gemma realizzato. Ci auguriamo che sia l’inizio di una lunga serie. Tutto ciò è stato possibile grazie a tutti coloro che hanno dato il loro contributo donando, sostenendo le nostre iniziative e attività, credendo nel valore della VITA! Confidiamo sempre nella generosità di tanti. GRAZIE DI CUORE! Intanto noi volontarie, dopo la breve pausa estiva, abbiamo ripreso in pieno la nostra attività di aiuto e vicinanza alle nostre affezionate mamme.

Le nostre prossime iniziative sono la Seconda Edizione del PIC NIC a COLORI, il 18 Settembre e la Bancarella del Giocattolo la Prima Domenica di Ottobre.

Per informazioni potete chiamare il nostro numero 366 480 0150

ANCORA UNA VOLTA GRAZIE DI CUORE!

MATRIMONIO

Del Mosca Marika con Begni Ivan Taroni Ryan Chiarini Jackson Roncolato Gabriele
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26° TORNEO NOTTURNO DI CALCIO

Dopo due anni di pausa forzata (e molto sofferta), il Torneo Notturno di Calcio di Viadana è ripartito grazie al grande entusiasmo di tutti i collaboratori, che non vedevano l’ora di ridare vita a questo evento. Nonostante i due anni trascorsi abbiano cambiato le vite e le abitudini di molti, il desiderio di far ripartire questa tradizione viadanese ha riunito gli organizzatori, lo staff della cucina e i baristi e il resto l’hanno fatto le 16 squadre che hanno prontamente risposto al richiamo. Questa ventiseiesima edizione ha visto scendere in campo alcune squadre già molto affezionate al nostro Torneo ed altre invece che si sono avvicinate quest’anno, per la prima volta. Sul podio però si sono riconfermate le storiche Tinteggiature BesacchiIdraulica Costa al primo posto, seguita al secondo posto da Colorificio Capelloni-Termoidraulica Rivera. Il terzo posto è stato conquistato da Falegnameria Rosa mentre la squadra premiata con il quarto posto è stata Lattoneria Maccabiani.

Importante è stata l’affluenza del pubblico e dei tifosi che in ogni serata hanno riempito le tribune e hanno dato fondo a tutte le riserve di bar e cucina.

Hanno piacevolmente sorpreso tutti i “nuovi” organizzatori, ra gazzi dell’oratorio, che si sono resi disponibili per aiutare ed “im parare il mestiere” dagli organizzatori con esperienza.

La sinergia che si è creata è stata tanta e tutto lo Staff Senior è orgoglioso dello Staff Junior.

L’augurio, infatti, è che anche l’anno prossimo si continui a lavo rare insieme per unire le idee e le forze in modo da poter rinno vare continuamente il nostro amato Torneo.

Per restare aggiornati sui promossi appuntanti, vi invitiamo a seguirci sulle nostre pagine social, su Instagram: torneo_nottur no_Viadana e su Facebook: Torneo Notturno Viadana.

Grazie a tutti e all’anno prossimo!!!

LAUREA

Valentina Beltrami, il 21 luglio scorso, si è bril lantemente laureata in Mediazione Linguistica e Culturale presso l’Università Cattolica di Bre scia, discutendo la tesi: “L’educazione linguistica bilingue spagnolo-guaraní in Paraguay”. Relatri ce: prof.ssa Sonia Lucia Bailini. La comunità è lieta di porgere vivissime felicitazioni a Valentina per l’obiettivo raggiunto, con l’augurio di realiz zare ogni sua aspirazione.

Gnali Massimo, anni 48 Savardi Lucia Angela ved.Polesini, anni 93 Magli Pierina in Bresciani, anni 81 Cavagnini Angelo, anni 85
COMUNITÀ IN DIALOGO15

RICORDIAMO INSIEME

Rubrica dedicata a coloro che ci hanno lasciato in questi mesi per rinnovare il ricordo e la preghiera per questi nostri cittadini

IN MEMORIA

Un percorso di studi purtroppo poco conosciuto. È offerto sia a giovani che ad adulti che intendono formarsi nelle scienze teologiche, umane e pastorali ai fini dell'insegnamento della religione Cattolica nella scuola o allo svolgimento del proprio servizio pastorale in parrocchia.

L'ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE - ISSR è promosso dall'Università Cat tolica del Sacro Cuore di Milano, presso la sede del Campus di Brescia, in via Garzetta 48. I corsi di studio, collegaticon la facoltà Teologi ca dell'Italia Settentrionale - Milano, sono trien nale e biennale specialistico (3+2) Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito https://brescia.unicatt.it/facolta/issr

SPEDINI CARLO 04/11/2015 04/11/2022 i tuoi cari ti ricordano sempre.

RITA BIASIA 20/07/1995 20/07/2022

Sempre nei nostri cuori. I tuoi cari.

RINO ZANELLI 19/08/2021 19/08/2022

Il tuo ricordo è sempre vivo.

VENTURINI CELESTE 11/06/1987 11/06/2022

DOMENICA PAGANI 22/09/2012 22/09/2022

Siete sempre vicino a noi, il vostro ricordo vive nei nostri cuori. i vostri cari.

21 - PARATICO NATALINA 20 - FORMENTINI MARIA ROSA ved. INZOLI di anni 85 27 - ZANINI ELISABETTA Ved Tafelli 88
ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE
COMUNITÀ IN DIALOGO
di anni
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