Comunità in dialogo - Aprile 2022

Page 1

COMUNITÀ IN DIALOGO

CALVISANO - MALPAGA MEZZANE - VIADANA

Editore don Tarcisio Capuzzi - Dir. resp. Gabriele Filippini - Aut. Trib. Bs n. 31/97 del 7/8/97 - Anno XXXVI - N° 279 - Fotocomposizione e Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)

APRILE 2022

SOLTANTO LA CROCE ILLUMINA IL CAMMINO VERSO LA SANTA PASQUA Vangeli Scomodi, potrebbe essere una provocazione, peccato che sia una realtà. Cercare di porre in pratica i loro messaggi, nonostante il nostro impegno, diventa certamente scomodo, anche se giusto. Ne ha fatto una battaglia di vita Mons. Alessandro Pronzato. Ai suoi sermoni e scritti attingeva il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires dal 1998 al 2013, diventato poi Papa Francesco, il quale nel suo operato ministeriale non tralascia il richiamo a quei Vangeli Scomodi. In passato l’appuntamento con la confessione, non solo per i più ferventi, a Natale e Pasqua non mancava. La pandemia che per due anni ci ha dolorosamente invaso, ci ha in qualche misura allontanato dal partecipare più assiduamente alle funzioni religiose, compreso questo Sacramento. La partecipazione alla Santa Messa tramite You-tube del 2020, dopo i primi mesi molto infervorati, si è affievolita, così come il desiderio di essere presenti in chiesa. Tutti, compreso noi, avevamo pensato, che nulla sarebbe stato come prima. Certo non dimenticando il buio e il dolore, che più o meno abbiamo tutti vissuto, ma con la volontà e l’impegno di ritrovare le radici e la forza per andare avanti in modo diverso, ma migliori. Ognuno si faccia l’esame di coscienza. La Quaresima è sempre stata, per il cristiano uno dei momenti forti dell’anno liturgico. Periodo di meditazione per riscoprire il messaggio evangelico, cercando di viverlo. Nonostante le difficoltà sopra descritte, anche nelle nostre Parrocchie, “ora Unità Pastorale”, vi sono varie iniziative e opportunità per intensificare la nostra preparazione e nell’ascolto e nel dialogo riconciliarci verso la Santa Pasqua. La Quaresima era, più in passato che ai nostri giorni, periodo di penitenza, di sacrificio, di digiuno, una astinenza per togliere qualcosa dal troppo di cui il nostro corpo e il nostro vivere quotidiano ci aveva abituato. Nel 2020 ed in parte un anno fa, l’abbiamo vissuta in

quel modo, seppure impostaci da una tragedia impensata. Quest’anno resta a noi scegliere, affinché: “Il cristiano lo si riconosca come uno che porta la croce insieme a Cristo. La croce è la sua divisa, il suo segno distintivo. Non basta portare la croce. Bisogna che la croce esprima solidarietà, volontà di non appartenersi, capacità di perdere la propria vita a vantaggio degli altri”. La Quaresima è tempo favorevole di rinnovamento personale che ci conduce alla Pasqua. Papa Francesco dice di riflettere sull’esortazione di San Paolo ai Galati: «Non stanchiamoci di fare il bene… operiamo il bene verso tutti» (Gal 6,9-10a). Un cambiamento che non va archiviato dopo la Pasqua, ma che va concretizzato con le nostre azioni, che indicano e convincono che il nostro Dio è Dio della giustizia, della misericordia, della pace. Una pace offesa da uno incomprensibile nazionalismo, che autoritariamente opprime la libertà, con inconcepibili azioni di guerra, che uccidono persone, bambini, donne, anziani, distruggono paesi. Una follia umana, ignara dei già troppi morti per la pandemia in Ucraina e nella Russia. Un’altra croce da portare, per testimoniare il messaggio evangelico della verità e dell’amore. Da portare ovunque, specialmente fra coloro che fanno un vanto dell’indifferenza verso la Chiesa. Così come proporla e suggerirla ai e con i giovani, molti dei quali attratti dalle risse, dagli atti vandalici, che non riconoscono il confine tra il bene e il male. Soltanto la croce ci distingue, fa la diversità del cristiano. Ricominciare, per una concreta conversione che porta alla croce luminosa, confidando nell’infinita pazienza di Cristo Risorto, che la Santa Pasqua ci riconsegna per camminare insieme. “La sua croce continua a restare eretta sulla terra, come segno della verità divina e dello scandalo che essa costituisce per il mondo”. Buona e Santa Pasqua. Marino Marini

DON TARCISIO E PADRE ARTURO AUGURANO A TUTTI BUONA PASQUA

1


COMUNITÀ IN DIALOGO

2

UNITÀ PASTORALE: BEATA CRISTINA Nella serata di lunedì 14 febbraio, il nostro Vescovo, Mons. Pierantonio Tremolada ha celebrato la s. Messa in onore della Beata Cristina, nostra patrona religiosa e civile, chiamata a proteggere l’Unità Pastorale formata dalle quattro parrocchie del nostro Comune che, in questa celebrazione, viene formalmente istituita ed a lei opportunamente e saggiamente dedicata.

sostegno ai più giovani affinché siano parte attiva nella comunità dei fedeli.Nel cammino condiviso e coordinato che ci porta a consolidare questa Unità Pastorale, chiediamo al Signore che l’unione delle quattro parrocchie, pur mantenendo la loro identità, dia vita ad una pastorale unitaria di comunione e di corresponsabilità orientata alla missione ed a una migliore valorizzazione delle molteplici risorse presenti nelle comunità parrocchiali e nel territorio.Ringraziamo Monsignor Pierantonio Tremolada, oggi qui con noi, che con la sua presenza sostiene il nostro entusiasmo e il nostro desiderio di camminare insieme.”

“Le nostre comunità parrocchiali di Calvisano, Malpaga, Mezzane e Viadana, riunite in questo giorno, vivono un momento di particolare gioia e solennità. La celebrazione, presieduta da Mons. Pierantonio Tremolada, inaugurerà la nostra Unità Pastorale che porterà il nome “Beata Cristina”, nostra patrona, che proprio oggi ricordiamo. AI piedi dell’altare abbiamo posto i simboli delle quattro parrocchie, ognuno è segno di un’identità che andrà a formare la nuova realtà dell’unità pastorale. “Santa Maria della Rosa”, a cui è intitolata la parrocchia di Malpaga, è qui rappresentata dall’immagine della statua lignea della Madonna del Santissimo Rosario del 1720. Per Mezzane la parrocchia “Santa Maria Nascente” ha scelto come simbolo Maria Bambina, da sempre emblema della devozione per la Madre di Cristo. La fotografia dell’altare con l’Annunciazione rappresenta la parrocchia “Maria Annunciata” di Viadana: il giglio donato dall’Arcangelo Gabriele è immagine di purezza e grazia. Un’icona di San Silvestro Papa, patrono di Calvisano, è accompagnata da fuochi d’artificio, simbolo di una comunità vivace, pronta ad accogliere i cambiamenti con speranza ed entusiasmo. La Beata Cristina, che oggi festeggiamo, guiderà queste quattro parrocchie in un nuovo cammino, renderà le nostre comunità più accoglienti, vicine e collaborative. La comunità dei fedeli si apre a una visione più ampia, a intenti comuni da raggiungere sotto la protezione dei nostri patroni e della Vergine Maria. Iniziamo il nostro nuovo cammino con l’esempio concreto della nostra Beata Cristina, un esempio di amore gratuito verso il prossimo e di fede assoluta in Dio. La sua presenza nelle nostre comunità è per noi un modello da seguire. Ci auguriamo che possa ispirarci grandi virtù come la carità e la fratellanza e che sia di

Mons. Tremolada ci ha poi spronato con la sua profonda, paterna, incoraggiante omelia: “Mi piace non dimenticare che con noi, questa sera, è qui don Filippo, che ha amato con tanto cuore queste quattro comunità parrocchiali di Calvisano. Noi ci mettiamo in ascolto di questa Parola di Dio nelle letture che sono state scelte pensando alla Beata Cristina, patrona della Unità Pastorale che questa sera inauguriamo. La beata Cristina: fa parte del gruppo delle vergini sagge del Vangelo che abbiamo ascoltato: intelligenti perché hanno previsto che bisognava aspettare lo sposo che non sarebbe arrivato subito. Attendono la mezzanotte e quando lo sposo arriva, solo quelle con le lampade accese entrano al matrimonio. Cosa vuol dire Gesù con questa parabola? E in che senso dobbiamo dire che la Beata Cristina appartiene al gruppo delle vergini sagge che hanno portato con loro l’olio che tiene accese le lampade? Gesù, con le parabole, ci sollecita a pensare per la nostra vita: in che senso Signore, racconti a noi questo episodio? E perché possiamo dire che la Beata Cristina ha fatto come le vergini sagge? In altre pagine del Vangelo veniamo a capire che la lampada accesa è simbolo delle opere buone che la persona compie grazie alle quali questa persona diventa per gli altri, una luce. “Voi siete la luce del mondo, voi siete il sale della terra. Gli uomini vedano le vostre opere buone e rendano lode al Padre che è nei cieli”. La lampada con la sua luce è segno di una persona che fa opere buone. Vedendo queste opere buone, le altre persone sono illuminate, rallegrate. La luce dà gioia alla vita. Le opere buone sono testimonianze che rallegrano il cuore. Qual è il significato dell’olio che tiene viva la luce della lampada? Dal vangelo: l’olio è l’Amore di Dio, lo Spirito Santo riversato nei nostri cuori. Là dove c’è l’Amore di Dio si vedono le opere buone; quando il cuore è conquistato dalla Carità di Dio , tutto ciò che una persona pensa, fa o dice, ha la caratteristica della Luce. Così ha fatto la Beata Cristina. Dalla sua vita breve, 23 anni, conquistata dall’amore di Dio, ha servito i poveri, in particolare gli ammalati. Ha messo se stessa in secon-


3

COMUNITÀ IN DIALOGO

do piano perché non ha potuto fare diversamente: era come una lampada costantemente alimentata da un olio, dall’amore di Dio, di Cristo, che sentiva una vita profondamente consacrata a lui. Le persone che la incontravano ricevevano sempre del bene. Dunque: una Unità Pastorale che si pone sotto il nome della Beata Cristina che caratteristiche avrà? Dovrà essere una Unità Pastorale dove ci sono la fede e la carità: la fede è l’olio e la carità riassume tutte le opere di bene che si compiono; una Unità Pastorale che sarà una comunione tra parrocchie. Forse adesso comprendiamo che le parrocchie non sono dei piccoli mondi, ma sono chiamate a sentirsi parte della grande chiesa. Sul territorio, vicine, è bene che si aiutino di più tra di loro, che si amino di più tra di loro, nel rispetto della storia di ciascuno, perché non spariscono, mantengono la loro identità. Per capire questo, di solito, mi piace fare questo esempio: in una famiglia con quattro figli, in che rapporto stanno tra loro rispetto ai genitori? Sono uguali? No. Come fanno a stare insieme? Si vogliono bene, si accettano nella loro differenza. Però guai se manca uno, gli altri non stanno bene se succede qualcosa a qualcuno. Sono quattro, ma sono profondamente uniti tra loro. Le parrocchie diventano “sorelle”: non perdono la loro identità, ma forse si vogliono più bene, sentono che c’è un legame determinato dal fatto che sono vicine sul territorio e sono chiamate a vivere insieme un cammino di fede nella carità. Fanno diverse cose insieme. Lo faremo soprattutto per i nostri giovani e ragazzi, perché oggi non è più possibile vivere in un mondo dove non si stia insieme, dobbiamo abituarci a una visione aperta: di un mondo e di una chiesa che è universale. Abituarci a un modo di vivere la comunione che suppone la presenza di sacerdoti che accompagnano la comunità, con maggiore responsabilità di chi fa parte della parrocchia, dove tutti si chiedono: “io che cosa posso fare? Per la mia parrocchia? E perché queste parrocchie camminino insieme?” Ringrazio chi già fa

NATI ALLA GRAZIA

tutto questo perché si cammini insieme. Andiamo verso una visione di chiesa un po’ nuova ed è entusiasmante come prospettiva inedita, rinnovata, cercando di non aver nostalgia di ciò che si lascia. A me non dispiace una chiesa così e chiedo al Signore che la realtà che iniziate vada decisamente in questa direzione. L’intercessione della Beata Cristina diventi sostegno, sorgente a cui costantemente attingere. Che il Signore vi accompagni nel cammino che oggi intraprendete.” Lasciamoci coinvolgere dalle esortazioni del nostro Vescovo ed accogliamo, tutti, l’invito a collaborare insieme in questa nuova direzione. Don Tarcisio PREGHIERA PER LA PACE 24 Febbraio 2022

O Dio della pace, fonte di ogni bene, Padre della misericordia, tu che in Cristo Gesù ci hai benedetto e desideri per noi la pienezza della vita, liberaci dlle tenebre della guerra. Dona a tutti pensieri di pace, dona la sapienza del cuore, che tiene vivo il dialogo, che ricerca soluzioni eque e mira al bene di tutti. Il tuo Santo Spirito, sorgente d'amore, ci difenda dal male, dalla tentazione della violenza e dall'illusione della sua efficacia. Veglia, o padre onnipotente, sui destini del mondo, liberaci dall'ombra della morte e dirigi i nostri passi sulla via della pace.

Paganini Edoardo

Tu sei il nostro Dio, grande nell'amore, e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Migliorati Eva

Pierantonio, Vescovo di Brescia


COMUNITÀ IN DIALOGO

4

SALVAGUARDIA DEL CREATO

a cura di Fausto Accini

LA SPORCA GUERRA E L'AMBIENTE

I conflitti che insanguinano il mondo sono anche causa di gravissimi danni ambientali. Se non possiamo fermarli, almeno possiamo ridurne gli effetti inquinanti. Un aspetto che spesso non viene tenuto debitamente in conto nello studio e nell’analisi dei conflitti è il fatto che essi, oltre che essere catastrofi umane ed economico-sociali, sono anche un disastro ecologico. Basti pensare agli animali, alle piante e ai boschi distrutti, ai corsi d’acqua e all’aria inquinata, alla terra avvelenata. Non potrà mai esistere una guerra pulita e tantomeno giusta. La guerra FOLLE E INSENSATA, che stiamo vivendo in questi giorni, ha messo l’Occidente a nudo, evidenziando tutti i limiti del nostro vivere privilegiato e, illusoriamente, garantito. Abbiamo spesso “sponsorizzato” e qualcuno si è anche “arricchito”, con la vendita di armi spesso di distruzione di massa, ma ora che la guerra l’abbiamo a casa nostra, vicino a noi, questo ci fa paura e ci porta a riflettere su come la guerra sia sempre il male assoluto e la soluzione più sbagliata per risolvere le controversie. E’ inutile evocare scenari apocalittici che potrebbero portare alla nostra estinzione, siamo noi i principali artefici di questa fine. Il recente conflitto ha messo sotto gli occhi di tutti i gravi problemi legati al rischio di una catastrofe umanitaria, ambientale e nucleare; pensiamo alle centrali nucleari presenti nei territori del conflitto e in tutta Europa e alle conseguenze inimmaginabili se venissero colpite. Non ho ricette da suggerire, sarei troppo banale, ma sono certo che oggi non è più rinviabile, la transizione ecologica, anche se siamo in grande

ritardo a causa di posizioni ideologiche e strumentali che oggi presentano il conto: è necessario recuperare il tempo perduto investendo nelle rinnovabili, anche se questo richiederà inevitabilmente tempo e risorse. La pace non si impara sui libri, per costruirla e mantenerla occorre un’educazione permanente. “La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire” (A. Einstein). Sarebbe anche ora di prestare maggiore attenzione a certi tipi di inquinamento che sono di enorme impatto e che nell’immediato prevedono più costi che benefici, ma spesso finalizzati al profitto di pochi. Mi riferisco all’uso dissennato del territorio, all’emissione di gas tossici, all’inquinamento atmosferico, all’uso indiscriminato dell’acqua, al disboscamento selvaggio… Pensiamo ad una ecologia nuova più concreta, meno ideologica, pensare alle esigenze primarie, non al superfluo, come è stato, in Occidente, in questi ultimi decenni. Abbiamo la consapevolezza che: i carri armati, i cacciabombardieri, i sottomarini nucleari, le testate atomiche, inquinano più di qualsiasi altra cosa, anche se questa è l’ultima preoccupazione di chi li usa. Occorre fare presto e, se necessario, prendere anche decisioni drastiche, se vogliamo che il nostro pianeta possa sopravvivere ancora a lungo. “Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra”. (Gianni Rodari) “Nello sport si vince senza uccidere, in guerra si uccide senza vincere”. (Shimon Peres)

PREPARAZIONE ALLA PASQUA Lunedì 11 Aprile: Comunioni delle case delle 4 parrocchie, portando i rami di ulivo. Le confessioni avverranno secondo il calendario sotto riportato. I sacerdoti non potranno confessare durante le messe per non distrarre l'attenzione dei fedeli alle celebrazioni

PER LE PARROCCHIE DI MALPAGA, MEZZANE E VIADANA Mercoledì 13 Aprile: ● ore 15.00 – 16.00 ● ore 19.00 – 21.30

PER LA PARROCCHIA DI CALVISANO ● Giovedì

14 Aprile 9.00 – 11.30 15 Aprile 9.00 – 12.00 ● Sabato 16 Aprile 9.00 – 11.30

14.00 – 18.00

● Venerdì

15.00 – 18.00

MESSE E FUNZIONI DELLA SETTIMANA SANTA GIORNO

CALVISANO

MALPAGA

MEZZANE

VIADANA

LUNEDÌ 11 APRILE

8.30 Messa

MARTEDÌ 12 APRILE

8.30 Messa

MERCOLEDÌ 13 APRILE

8.30 Messa

GIOVEDÌ 14 APRILE Cena del Signore

20.00 Messa

20.00 Messa

20.00 Messa

20.00 Messa

VENERDÌ 15 APRILE

15.00 Passione 20.00 Via Crucis

15.00 Via Crucis 20.00 Passione

20.00 Via Crucis

15.00 Via Crucis 20.30 Passione

SABATO 16 APRILE

19.30 Veglia

20.00 Veglia

19.30 Veglia

20.00 Veglia

DOMENICA DI PASQUA

Orario festivo

Orario festivo

Orario festivo

Orario festivo

LUNEDÌ DI PASQUA

Ore 8.00 - 10.30

Ore 9.30

Ore 10

Ore 11

18.30 Messa 18.00 Messa


5

COMUNITÀ IN DIALOGO

CRISTO È RISORTO! SÌ, È VERAMENTE RISORTO! Una pietra rotolata all’entrata del sepolcro, poi il silenzio che inghiotte ogni speranza e il buio profondo dell’assenza e della tristezza. Tutto ha il sapore del fallimento dell’attesa, della promessa non mantenuta, della delusione… Il terzo giorno dopo la crocifissione, avviene qualcosa di indescrivibile che gli evangelisti ci riportano con diverse sfumature, ma in ogni narrazione appaiono gli stessi sentimenti di stupore e di paura. Matteo, Marco e Luca parlano di più donne che si recano al sepolcro per ungere il corpo di Gesù, Giovanni invece ne cita solo una. E’ singolare che siano proprio le donne le prime destinatarie di un annuncio tanto importante. Proprio loro, che nella cultura ebraica, ai tempi di Gesù, erano considerate marginali e acquistavano un po’ di significato sociale solamente quando diventavano madri. Le donne, considerate deboli e fragili dagli uomini, stanno sotto la croce per sostenere e condividere la passione di Gesù. Sono le donne le prime testimoni della risurrezione, loro che non potevano testimoniare nel tribunale ebraico; loro, considerate inattendibili, visionarie, troppo emotive, sono le elette da Dio per essere “apostole” per gli Apostoli e per tutta la Chiesa. «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui» (Mc 16,5). Questa è la lieta notizia che l’angelo riferisce loro. La tomba è vuota, ma questo è tutt’altro che un segno inequivocabile, tant’è vero che non basta a far intuire la verità, ma è sufficiente per insinuare il dubbio che il corpo sia stato trafugato. Maria di Magdala, piange e dice: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Giovanni, il discepolo amato, vede e crede. “Noi speravamo”, dicono i discepoli di Emmaus al pellegrino sconosciuto che li raggiunge mentre lasciano Gerusalemme, ma essi sono “stolti” e “duri” di cuore tanto da non credere alle parole dei profeti. I loro occhi non vedono, le loro orecchie non odono. Il cammino della fede non è stato facile per i primi discepoli, ma Gesù ha voluto dare fondamento alla sua resurrezione apparendo diverse volte e non si è arrabbiato con Tommaso che non voleva credere che egli fosse risorto, ma gliene ha dato dimostrazione per rinsaldare la sua fede. La speranza rinasce dunque da un incontro, da un “avvicinarsi” e da un “camminare insieme”. E Gesù si fa riconoscere attraverso i gesti e le parole, come “nello spezzare il pane”, un gesto che evoca la morte, ma una morte che, diventando dono, si trasforma in una nuova vita.

Gesù disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;" (Gv 11,25). Se per noi non ci fosse futuro, se non ci fosse una vita oltre la morte, allora il nostro esistere, scandito dall’inesorabile scorrere del tempo, sarebbe volto a soddisfare principalmente i nostri desideri umani e materiali, senza pensare al bene o al male perché di questo non dovremmo più renderne conto. Anche credere in Cristo non avrebbe alcun valore per noi, perché potrebbe volere dire solo sacrificio e persecuzione. Noi cristiani crediamo che Gesù è risorto e che anche i nostri morti risorgeranno, Questa è la nostra fede e noi la confermiamo ogni volta che partecipiamo all’Eucarestia, recitando il “Credo”: “… Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti … Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”. Credere nella resurrezione è vedere la morte in una nuova prospettiva, la morte non è più la fine di ogni cosa, noi vedremo di nuovo i nostri cari, e la vita che seguirà non avrà più fine. La Risurrezione apre la nostra vita e la vita del mondo al futuro eterno di Dio, alla felicità piena, alla certezza che il male, il peccato, la morte possono essere vinti. E questo porta a vivere con più fiducia le realtà quotidiane, ad affrontarle con coraggio e con impegno. Celebrare la Pasqua vuol dire attingere nuova linfa dal fondamento della nostra fede, che è la Resurrezione di Cristo. Infatti “se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede … Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini” (1Cor 15,17.19). Rinnoviamo l’accoglienza di quell’annuncio in forza del quale la fede è arrivata fino a noi e in essa siamo stati battezzati: lasciamo l’uomo vecchio schiavo del peccato e della morte e vestiamo l’abito della vita nuova e libera in Gesù. Portiamo nelle nostre case il lieto annuncio: “Cristo è risorto, sì, è veramente risorto!”. E noi siamo pieni di gioia. Mori Mariarosa

CONCORSO CANORO Onore e merito ai partecipanti del concorso “Il tuo canto biblico – A te canterò inni tra le genti”, indetto dalla “Famiglia Paolina – Italia”. Fra i migliori lavori scelti dalla giuria, il primo premio è stato assegnato al canto: “Signore, io cerco te” – Autrice testo, melodia e voce: Laura Fontana con la collaborazione di Pietro Treccani, Professore e Direttore del Coro “Il Cantico” e di Francesco Cielo, musicista ed arrangiatore. La comunità condivide la gioia di questi concorrenti e si complimenta con loro per il brillante risultato ottenuto. Per chi volesse ascoltare il brano, visiti il sito: Annobiblico.wordpress.com Oppure su YouTube digitando il titolo del canto. Avviso: Il Coro “Il Cantico” è alla ricerca di voci nuove. Chi fosse interessato a partecipare si rivolga al Professor Pietro Treccani.


COMUNITÀ IN DIALOGO

6

DAL GIARDINO DEI GIUSTI

Dopo la pausa forzata del 2020 e la celebrazione in forma ridotta del 2021 a causa della pandemia, sabato 5 marzo scorso alle ore 10,30 presso il Giardino dei Giusti di Calvisano, alla presenza delle Autorità civili, delle Associazioni, dei Corpi d’Arma, di Padre Arturo e di una rappresentanza degli alunni della Scuola media, sono stati dedicati due nuovi alberi: Il primo ai “Giovani Giusti al di là dei muri” (Le scolare di Rorschach e gli studenti del “Tunnel 29” Domenico Sesta e Luigi Spina), il secondo al Capitano dei Carabinieri Massimo Tosti. Per approfondire la conoscenza di quest’ultimo sono state preziose le testimonianze del figlio Giancarlo Tosti e dello scrittore Giuseppe Altamore che ne ha curato la biografia. Anche quest’anno è stato coinvolto l’Istituto Comprensivo di Calvisano che ha aderito al progetto di pace proposto dalla Associaz. Ideando e dal Comitato: “Dal male al bene per abbattere i muri di ieri e di oggi”. Gli studenti si sono resi protagonisti scrivendo alcune lettere per denunciare le ingiustizie dei nostri tempi e attraverso un lavoro artistico su carta: i “Murales di Pace”. Una novità arricchirà il Giardino: verranno posizionati sulle targhe

UNA NUOVA VITA AL CENTRO Il nostro Centro di Aiuto alla Vita tempo fa ha aderito al Progetto Gemma. Con il Progetto Gemma è possibile aiutare una donna in difficoltà che ha scelto di non abortire. Questa mamma riceve un aiuto economico sicuro dal 4° mese di gravidanza fino al 1° compleanno del bimbo che nascerà. Ebbene, è con immensa gioia e un pizzico di orgoglio che vogliamo annunciare alla nostra comunità che abbiamo “adottato” una mamma e il suo bambino/a che nascerà a luglio ad Agrigento. E soprattutto vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contributo donando, sostenendo le nostre iniziative e attività, credendo nel valore della Vita! GRAZIE DI CUORE!

che ricordano i Giusti dei QR Code che permetteranno di approfondire la loro storia. Inquadrando il codice con lo smartphone, si attiveranno delle video-storie narrate dai ragazzi della scuola. L’esempio dei Giusti onorati quest’anno, promotori di PACE e di accoglienza in difesa della LIBERTA’, ci sprona a sperare in un mondo senza muri, fisici e ideologici e ci ricorda che ognuno di noi ne può essere protagonista anche nei piccoli gesti del vissuto quotidiano che concorre ad alimentare una concreta responsabilità collettiva.


7

COMUNITÀ IN DIALOGO

IL SALE DELLA TERRA

a cura di Monica Gavazzi

Ci hai fatti per Te, ed il nostro cuore è inquieto, finchè non riposa in Te

L’insoddisfazione accompagna ogni giorno la nostra vita. Viviamo infatti in una società che ci programma per essere insoddisfatti: la pubblicità ci mostra visi giovani, corpi scattanti, auto di lusso, case sontuose, abiti eleganti… tutto per spingerci a comprare, ovviamente, nell’illusione che acquistando quello smartphone, quel profumo o quella merendina finalmente la nostra vita sarà completa. E noi, paragonando tanta perfezione alla nostra realtà, non possiamo che sentirci incompleti, imperfetti, monchi. E corriamo a comprare, salvo poi renderci subito conto che si trattava di un’illusione. E l’insoddisfazione torna. Per non parlare poi delle vite degli altri, che spesso ci sembrano tanto migliori della nostra: più denaro, più allegria, figli migliori, coniugi più attenti… E ci riempiamo di desideri insoddisfatti, di disillusione, di rabbia. Sarebbe forse ora di capovolgere la prospettiva: siamo davvero sicuri che il vuoto, l’insoddisfazione, il desiderio siano così negativi che dobbiamo per forza correre a colmarli con qualunque cosa? Sant’Agostino, dottore della Chiesa e, per molti versi, anticipatore della moderna psicologia, nel suo commento alla prima lettera di san Giovanni, scrive: “L’intera vita del fervente cristiano è un santo desiderio. Ciò che poi desideri, ancora non lo vedi, ma vivendo di sante aspirazioni ti rendi capace di essere riempito quando arriverà il tempo della visione. Se tu devi riempire un recipiente e sai che sarà molto abbondante quanto ti verrà dato, cerchi di aumentare la capacità del sacco, dell’otre o di qualsiasi altro contenitore

adottato. Ampliandolo lo rendi più capace. Allo stesso modo si comporta Dio. Facendoci attendere, intensifica il nostro desiderio, col desiderio dilata l’animo e, dilatandolo, lo rende più capace. Cerchiamo, quindi, di vivere in un clima di desiderio perché dobbiamo essere riempiti. La nostra vita è una ginnastica del desiderio”. Una ginnastica del desiderio: immagine di una chiarezza impressionante per descrivere la nostra vita come una lunga attesa che non può essere saziata dai beni terreni, ma che si compirà totalmente solo nell’incontro con Dio. E nel frattempo? Non dobbiamo certo restare con le mani in mano, ma ripulire il recipiente dalle incrostazioni dei vizi, dell’egoismo, del peccato: “Il santo desiderio sarà tanto più efficace quanto più strapperemo le radici della vanità ai nostri desideri. Già abbiamo detto altre volte che per essere riempiti bisogna prima svuotarsi. Tu devi essere riempito dal bene, e quindi devi liberarti dal male. Supponi che Dio voglia riempirti di miele. Se sei pieno di aceto, dove metterai il miele? Bisogna liberare il vaso da quello che conteneva, anzi occorre pulirlo. Bisogna pulirlo magari con fatica e impegno, se occorre, perché sia idoneo a ricevere qualche cosa”. L’inquietudine e l’insoddisfazione come un mezzo per arrivare a Dio: senza sant’Agostino, difficilmente ci saremmo arrivati. Accogliamole dunque con pazienza operosa, e trasformiamoci in recipienti pronti ad essere riempiti della Grazia Divina.

CARNEVALE IN ORATORIO Nel pomeriggio di domenica 27 febbraio tanti bambini e ragazzi, rigorosamente in maschera, con numerosi genitori, si sono trovati nel nostro oratorio per festeggiare in allegria il carnevale 2022. A causa della ben nota situazione pandemica e delle relative restrizioni, non si è svolta la tradizionale sfilata dei carri e dei gruppi mascherati, così come è mancato il concorso per la mascherina più bella ed originale…poco male, il desiderio di giocare insieme, mascherarsi e divertirsi fra coriandoli e stelle filanti ha prevalso rendendo il pomeriggio molto simpatico e … gustoso, grazie al the caldo, alle frittelle ed ai dolcetti sapientemente preparati da alcuni cuochi mascherati. E per qualche ora le mascherine colorate

e vivaci hanno sostituito quelle sanitarie. Lo spettacolo del mago Gian ha coinvolto i più piccoli, ma non solo, con i suoi numeri di magia e di illusionismo e l’abilità nel modellare i palloncini per creare forme e sculture di tutti i tipi. La festa è continuata nella serata di lunedì 28 febbraio “Sport in maschera” con i preadolescenti e gli adolescenti, chiamati a misurarsi, sempre in maschera, in partite di calcio, pallavolo, pallacanestro. La serata era piuttosto gelida, con un vento freddissimo che pungeva il viso e penetrava sotto il costume, ma un bel fuoco acceso per arrostire e caramellare i marshmallows ha intiepidito l’aria e diffuso un gradevole, dolce profumo.


COMUNITÀ IN DIALOGO

8

L’angolo del libro

a cura di Liliana Chioda

IL MIRACOLO DENTRO

Il sentiero della Libertà, breve testo che H. Nouwen scrive dopo essersi ripreso dalle conseguenze di un incidente - investito da un furgone - a causa del quale si ritrova sulla soglia della morte. In quello stato avvertiva di sentirsi “chiamato dalla dolcezza dell’amore di Gesù risorto” - così descrive l’ingresso nella morte - ma qualcosa lo teneva legato alla vita. «Il Gesù risorto, che ora dimora con il Padre suo, stava dandomi il benvenuto a casa dopo un lungo viaggio. (…) Il giungere a casa aveva proprio la caratteristica reale del ritorno, un ritorno al grembo di Dio. Ciò che mi impediva di morire era la sensazione di avere ancora questioni incompiute, conflitti non risolti con persone con cui vivo o con cui ho vissuto. Il dolore del perdono negato, da me e a me, mi teneva aggrappato alla mia esistenza ferita». Questa esperienza drammatica e dolorosa gli ha dato una nuova conoscenza di Dio che ha riportato alla luce l’essenziale: il desiderio di avere una vita “piena” perché riconciliata, come quella vissuta da Gesù, vita umano-divina che ha sempre incluso, anche i peccatori, perfino il traditore e i suoi carnefici. «Il mio ritorno alla vita e alle sue tante lotte significa, credo, che sono chiamato a proclamare l’amore di Dio in un modo nuovo. (…) Ora so che le parole dette a Gesù “Tu sei il mio Figlio prediletto”, sono parole pronunciate anche per me e per tutti i miei fratelli e sorelle (…) posti nel mondo a parlare

e ad agire come ha fatto Gesù». Nouwen si rende conto di aver sperimentato, in modo nuovo e concreto, di essere “figlio amato” da Dio, di essere “figlio di Dio” come Gesù e perciò, di essere “come Dio”. Forse quest’ultima affermazione può disturbare se non si comprende cosa significhi essere “come Dio”. Gesù ci ha liberato dalla falsa immagine di Dio come di colui che, dotato di super poteri, avrebbe la possibilità di fare qualunque cosa, a sua discrezione o per nostra richiesta. La vicenda di Gesù ci ha mostrato che l’onnipotenza di Dio - l’unica - è l’onnipotenza dell’amore, manifestata fino alla fine, fino alla debolezza e alla vergogna della croce. In questa prospettiva, godere la gioia di una vita piena sarebbe il frutto inaspettato di un miracolo che avviene “dentro”, quello del nostro cambiamento: dal “non amore” che ci abita, con tutte le sfumature che può assumere, siamo resi capaci dello stesso amore che è di Dio, nelle sue molteplici espressioni, quali la benevolenza, saper perdere, custodire le relazioni, ricominciare, ridare fiducia, riconciliarsi, mettersi in gioco, lasciare le proprie comodità, uscire da se stessi, diventare tessitori di amicizie e di comunità … Prima ancora dei miracoli “fuori”, le diverse grazie che spesso chiediamo a Dio, forse ciò di cui abbiamo veramente bisogno è un miracolo dentro: che il Padre ci “tiri su” dalle nostre piccole morti interiori. Il Dio di Gesù non ci deruba di nulla, ci offre invece moltissimo, ci offre ciò che solo Lui può dare: la sua stessa capacità di amare per essere - già qui, ora - uomini e donne non ripiegati, bensì “in piedi”, finalmente risorti.

GLI ANZIANI SAREMO NOI: PER UNA PASTORALE DEGLI ANZIANI È partito il progetto “Terza età: si cura insieme”, sostenuto dalla Caritas diocesana di Brescia insieme alla parrocchia di Calvisano e rivolto a persone anziane in situazioni di fragilità che la pandemia Covid-19 ha reso più fragili. In questo tempo i nostri anziani sono stati oggetto di maggiore isolamento ed hanno bisogno di recuperare relazioni, di tornare a sentirsi parte della loro comunità. Volontari della parrocchia di Calvisano e operatori della Caritas diocesana hanno iniziato a fare visite a domicilio ad alcune persone anziane. Queste visite sono occasione di ascolto e di dialogo, occasione per raccogliere bi-sogni (bisogni ma anche sogni). Con l’aprirsi della stagione si stanno organizzando momenti di convivialità e socialità, sempre e comunque nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, fuori dalle mura domestiche: visite al cimitero per portare un fiore, in chiesa per una preghiera, al parco per respirare colori e profumi, in piazza per un caffè... Attraverso questo progetto con semplicità si vuole offrire uno spazio dove gli anziani possano raccontare e raccontarsi, esprimere i loro pensieri e le loro emozioni, anche in riferimento all’esperienza traumatica legata alla pandemia, fatta di interruzioni brusche di relazioni e lutti inaspettati ed improvvisi. Nel nostro piccolo cerchiamo di fare nostre le

parole espresse da papa Francesco: «Dobbiamo mutare le nostre abitudini pastorali per saper rispondere alla presenza di tante persone anziane nelle famiglie e nelle comunità. Andate loro incontro con il sorriso sul volto e il Vangelo tra le mani. Uscite per le strade delle vostre parrocchie e andate a cercare gli anziani che vivono soli. Spero che quella che oggi è la sensibilità di pochi diventi patrimonio di ogni comunità ecclesiale». L’auspicio è di provare a raggiungere più persone anziane che vivono in solitudine e che la cultura del “prendersi cura” (inteso come avere a cuore) e della prossimità diventi abituale e quotidiana e una sorta di provocazione per tutti noi. "Sì, perché, continua il Santo Padre, gli anziani sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna. Sono uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto. L’anziano siamo noi: fra poco, fra molto, inevitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo. E se noi non impariamo a trattare bene gli anziani, così tratteranno a noi". Se qualcuno ha un po’ di tempo che vuole dedicare a questo progetto può contattare Liliana Chioda al 349-2380243. Vi aspettiamo...


9

COMUNITÀ IN DIALOGO

CHIESA DELLA DISCIPLINA I lavori per il rifacimento del manto di copertura della Chiesa della Disciplina di circa 300 mq, sono stati realizzati negli scorsi mesi di Dicembre e Gennaio nel rispetto del Progetto di restauro autorizzato dalla Soprintendenza ai Beni architettonici di Brescia. Dopo la chiusura della via Mazzucchelli al transito veicolare e l’installazione della gru di cantiere si è provveduto al montaggio dei ponteggi metallici lungo tutto il perimetro della Chiesa, realizzato grazie alla generosa disponibilità delle famiglie proprietarie delle abitazioni confinanti. Per le lavorazioni relative ai ponteggi ci si è affidati alla ditta specializzata Editech di Chiari, già incaricata della realizzazione dei ponteggi interni alla Chiesa parrocchiale nel restauro del ciclo decorativo del 2016. Per le opere edili i lavori sono stati aggiudicati alla ditta Cigolini Fratelli di Calvisano. Il rifacimento dell’intero manto di copertura si è reso necessario e non più rimandabile perché la Chiesa presentava ormai da tempo numerosi punti di infiltrazione diretta di acqua piovana dovuti alle diffuse fessurazioni dei coppi e del sottostante strato in tavelle di cotto. Si sono riscontrati anche fenomeni di disconnessione, scivolamento, fessurazione dei coppi e dei colmi fissati

con malta. I diversi tentativi di riparazione degli ultimi anni non erano più sufficienti a fermare le infiltrazioni di acqua dal tetto che si presentavano puntuali ad ogni giornata piovosa. Gli interventi realizzati per ripristinare il manto di copertura, garantendone la perfetta funzionalità, si rifanno ai sistemi costruttivi tradizionali e sono riconducibili al restauro conservativo. Queste in sintesi sono state le fasi di lavorazione: • Rimozione ed accatastamento dei coppi esistenti, con smaltimento di circa il 50% degli stessi perché rotti ed inutilizzabili; • Rimozione e smaltimento delle lastre bitumate sotto coppo esistenti, con pulitura del fondo in tavelle di cotto o legno per la porzione del presbiterio e sacrestia; • Ripristino parziale delle porzioni di struttura compromesse; • Posa di un nuovo strato di guaina impermeabilizzante bitumata sottocoppo; • Posa listoni in abete con guarnizione punto chiodo per sostegno dei nuovi coppi e posa parapasseri a pettine in lamiera sui perimetri di gronda; • Posa ganci flessibili anticaduta in acciaio inox fissati alla struttura portante; • Posa del manto di copertura con nuovi coppi canale con nasello agganciati ai listoni di sostegno e coppi di coperta e colmi in riuso fissati uno ad uno con ganci metallici. Per arch. Sandro Amedei

Il costo complessivo dei lavori è stato di 56.193,16€. Importo pagato grazie alla generosità dei nostri concittadini che hanno dimostrato anche in questa circostanza di aver a cuore il patrimonio religioso della nostra comunità. Grazie!


COMUNITÀ IN DIALOGO

COMUNITÀ IN DIALOGO

Epifania

Quaresima 2022 Raccolta alimentare per la CARITAS e CAV di Calvisano: grazie a tutti per il sostegno!

10

Lustri di Matrimonio

10

Si comunica che sullo scorso bollettino all’articolo “Malpaga’s got talent” è stata involontariamente omessa la firma di Mariangela a causa di un errore in fase di stampa. Ce ne scusiamo con l’autrice e con i lettori.

“La risposta che ogni vita fragile silenziosamente sollecita è quella della custodia. Come comunità cristiana facciamo continuamente l’esperienza che quando una persona è accolta, accompagnata, sostenuta, incoraggiata, ogni problema può essere superato o comunque fronteggiato con coraggio e speranza” (dal messaggio per Giornata Nazionale per la Vita celebrata domenica 6/02/22) In occasione della Festa per la Vita, è stato bello sostenere il Centro di Aiuto alla Vita di Calvisano alla bancarella delle bellissime primule.

27 Febbraio 2022 Vendita delle lattughe a sostegno della Parrocchia: grazie a quanti hanno aderito all’iniziativa!

LA PACE VERRÀ

Se tu credi che un sorriso è più forte di un'arma, Se tu credi alla forza di una mano tesa, Se tu credi che ciò che riunisce gli uomini è più importante di ciò che li divide, Se tu credi che essere diversi è una ricchezza e non un pericolo, Se tu sai scegliere tra la speranza o il timore, Se tu pensi che sei tu che devi fare il primo passo piuttosto che l'altro, allora... LA PACE VERRÀ. Se lo sguardo di un bambino disarma ancora il tuo cuore, Se tu sai gioire della gioia del tuo vicino, Se l'ingiustizia che colpisce gli altri ti rivolta come quella che subisci tu, Se per te lo straniero che incontri è un fratello, Se tu sai donare gratuitamente un po' del tuo tempo per amore, Se tu sai accettare che un altro, ti renda un servizio, Se tu dividi il tuo pane e sai aggiungere ad esso un pezzo del tuo cuore, allora... LA PACE VERRÀ. Se tu credi che il perdono ha più valore della vendetta, Se tu sai cantare la gioia degli altri e dividere la loro allegria, Se tu sai accogliere il misero che ti fa perdere tempo e guardarlo con dolcezza, Se tu sai accogliere e accettare un fare diverso dal tuo, Se tu credi che la pace è possibile, allora... LA PACE VERRÀ... (Charles de Foucauld)

IN RICORDO DEI NOSTRI DEFUNTI Raccolta Tappi per l’Ass. “amici di Devis” “Tutta l’oscurità del mondo non può spegnere la luce di una singola candela”

Battesimo Benedetta Cristani

Folloni Cristina 27/01/2022

Dona la pace Signore a chi ha sempre confidato in Te. Resti nel cuore dei tuoi cari.

Presepe in Chiesa

Braga Elisabetta Ved. Ambrosio

Treccani Clemente

19/01/2022

17/02/2022

Cara Lisa, desideriamo ricordarti con la tua preghiera del cuore, imparata da bambina: “Angioletto del Signore dona luce a questo cuore, fa’ che io veda la tua via, Angioletto così sia”.

Come la mamma, anche tu papà sei andato in silenzio con la stessa discrezione e riservatezza che in vita hai dedicato alla famiglia ed al lavoro. Continua a proteggerci dal Cielo. Le tue figlie.

Presepe Oratorio


11

COMUNITÀ IN DIALOGO

LE ORIGINI DEI SACRI TRIDUI E’ noto che in parecchie chiese della città e in molte, se non in tutte, le parrocchie della nostra diocesi si compie una pia e solenne commemorazione dei defunti, che si chiama il Sacro Triduo. E’ questa una funzione quasi esclusiva della diocesi bresciana, ignota alle vicine diocesi di Bergamo, Cremona e Mantova, e alla quale il popolo annette una certa importanza. Quali sono le origini di questa tradizionale commemorazione di suffragio, cosÌ tenacemente conservata nelle abitudini popolari? Lo storico Paolo Guerrini, dopo alcune attente ricerche, ha trovato che i Tridui sono un ricordo perenne di una grande guerra, aspramente combattuta per alcuni anni sul nostro territorio, cioè della lunga guerra per la successione di Spagna fra i Gallo-Ispani e gli Austro-Tedeschi che ebbe i suoi due più importanti episodi fra noi nelle battaglie di Chiari (1701) e di Calcinato (1703). Molte ne furono le vittime, soldati e borghesi, e gravissimi i danni che la popolazione civile ne ebbe a soffrire nel primo decennio del settecento. A suffragio di quelle vittime fu iniziata in Brescia, dai frati francescani Osservanti del convento di S. Giuseppe, la prima commemorazione triduana, che fu poi imitata da molte altre chiese. In un elegante e raro fascicoletto edito a Brescia nel 1827 da Niccolò Bettoni col titolo ” Orazione, Descrizione, Iscrizioni e Poesie, in occasione dell’anno secolare del Triduo

di S. Giuseppe – Brescia, per Niccolò Bettoni e compagni MDCCCXXVII», la data di fondazione del triduo sarebbe fissata all’anno 1727. Dalla città di Brescia la celebrazione di questo rito per i defunti si diffuse rapidamente in tutte le parrocchie della diocesi bresciana, sempre con maggiore solennità. Una cronista bresciano dell’epoca afferma che in una chiesa di Brescia “Si celebrarono in quei tre giorni da mille messe a trenta soldi l’una. Vi si consumarono 70 pesi di cera. La mattina vi era apparato da Morti. La sera vi si faceva l’esposizione del Santissimo. Vi furono chiamati tutti li musici di Brescia, quali erano da trenta, e quasi tutti li Suonatori. Vi erano al solo Altar maggiore più di 350 candele, sei altre a tutti gli altari, quattro torce per ogni colonna ed uno chiosco, con otto candele, o sei che fussero, di quà e di là tra ogni arcata delle colonne. Sarà stata la spesa da mille scudi. Vi fu un concorso di popolo innumerabile. La sera vi si facevano belli discorsi. (1727)”. Questa consuetudine è durata, in tutta la sua solennità con le famose “macchine del Triduo” presenti in tutte le parrocchie, sino agli anni ’70 del secolo scorso. In seguito la sacra tradizione andò lentamente scemando e sparirono pure le “macchine” fatta eccezione di pochissime parrocchie che le conservano ancora. Vivo rimane ancora il ricordo e la preghiera in suffragio dei nostri cari defunti. Franco B.

Lo scorso Febbraio si sono conclusi gli interventi di ristrutturazione della Cappella Maddalena Beducci e della Chiesa del Cimitero. Terminato il lavoro di tinteggiatura, è stato restituito alla Comunità un luogo importante per la frazione di Malpaga. La preghiera e la cura del luogo ove riposano i nostri cari hanno il grande valore simbolico di esprimere la fede nella Resurrezione della Santa Pasqua.

IN RICORDO DI BELTRAMINI GIUSEPPE N.06/09/1948 - M.05/02/2021 Stella più luminosa del cielo, sei stato figlio, sei diventato marito, poi papà e nel tempo sei diventato nonno, un uomo che nel suo silenzio ci pensava l'amore a parlare per te. A te che hai creato una famiglia così bella A te che hai fatto di tutto per noi A te che sei stato sempre la nostra spalla su cui appoggiarsi A te che sei lassù Sappi che non ti abbiamo dimenticato. Abbiamo solo cercato di convivere con il dolore della tua mancanza. I segni dal cielo li recepiamo tutti, come magari un merlo che ci mandi sul davanzale a salutarci: fischiettando i tuoi merli, quanto li amavi o come magari le verdure che crescono in qualche modo nel tuo orto ora e che non saranno mai buone come quando le coltivavi tu. Siamo a 13 mesi senza te, qua con noi, ci manchi tanto. Grazie di tutto grande guerriero, grande marito, grande papà, grandissimo nonno, sarai sempre nel nostro cuore. Quel giorno non è stato un Addio ma solo un Arrivederci TI AMIAMO


COMUNITÀ IN DIALOGO

12

PARROCCHIA S. MARIA NASCENTE MEZZANE SAI FISCHIARE?

Da venerdì 04 a domenica 06 marzo Aurora, Gloria e Nicola hanno partecipato a “Sai Fischiare?” un corso per animatori motivati che si è svolto a Borno. Ecco i loro pensieri: • Nicola: L'esperienza di Borno è stata rifiatante. Io non so se nelle altre comunità religiose accadano le medesime situazioni e ci sia lo stesso clima, tuttavia posso dire che ho conosciuto persone sempre con il sorriso sulla faccia, con una costante voglia di creare relazioni gli uni con gli altri. L'aria che si respirava era di felicità, di serenità e di sincerità, testimoniata dalle lacrime versate nei momenti di riflessione. Ho visto persone che non si conoscevano, ma erano unite dai valori dell'amore, ispirati dall'offerta di se stessi verso gli altri. Ed è per questo che ha funzionato, è per questo che alla conclusione dell'avventura nessuno avrebbe voluto andarsene, perché in un paio di giorni, si sono intrecciati tanti piccoli ramoscelli, fili invisibili che portano tutti ad una stessa origine: l'insegnamento di Dio, l'esempio di Gesù. • Aurora: La normalità manca a tutti, a qualsiasi età. A noi giovani

manca il senso di condivisione, di nuove esperienze e forti emozioni. Mai avrei pensato di commuovermi ascoltando le storie di ragazzi appena conosciuti o parlare di argomenti tanto profondi e personali. Eppure “Sai fischiare?” mi ha dato la possibilità di trovare delle persone a cui la mia storia interessa, che stanno vivendo i miei stessi problemi e che hanno uno scopo molto simile al mio. Ci siamo ritrovati per voler portare gioia e spensieratezza ai nostri bambini del Grest. Ancora una volta ho visto come il Signore sia in mezzo a noi nelle persone che ci circondano! • Gloria: È stata un’esperienza bellissima, la rifarei altre mille volte, ragazzi animatori che grazie a dei giochi hanno imparato molto anche sulla loro vita, oltre che al Grest. Ho scoperto nuove amicizie, ma non le solite amicizie, l'Amicizia quella che dopo un’ora senza esserci mai visti ci siamo messi a gesticolare e avere idee molto creative per vincere un gioco dove non si poteva parlare. Le amicizie con gli animatori che credono in te e nel tuo futuro dando per scontato che ce la possiamo fare. Tutto questo legato da una Fede in comune con domande e dubbi, ma con un obiettivo, credere in se stessi in quello che si fa e quello che puoi trasmettere agli altri. Ed è proprio questo che ci avete insegnato oltre naturalmente a come comportarci al Grest, a riflettere su noi stessi per passarlo ai bambini e ai ragazzi

ORATORIO Nelle prime settimane di gennaio il salone dell’oratorio ha “subito” un piccolo restyling con la posa di nuovi pannelli fonoassorbenti che consentono un migliore comfort acustico. Dalle valutazioni eseguite da tecnici specializzati era emerso che il tempo di riverbero del salone era il doppio rispetto agli standard di benessere acustico. L’intervento ha consentito di migliorare significativamente il valore del riverbero. L’intervento ha avuto un costo di circa 10.000€. Approfittando della chiusa del bar dell’oratorio si è colta l’occasione per tinteggiare e sistemare il magazzino. Nei prossimi mesi anche il salone ed il bar verranno tinteggiati.

che terremo al Grest. C’è una risposta per tutto. Per tutti. Ma non per chi non fa mai domande, né per chi crede di sapere sempre tutto. Il futuro della nostra parrocchia dipenderà dal vostro futuro. Nel solco aperto dalle generazioni precedenti, riprendiamo fiduciosi il nostro cammino con rinnovata consapevolezza. Lo facciamo con i nostri giovani e per i nostri giovani. Anzi, loro soprattutto lo fanno con noi. Tutto ciò non è null’altro che un germe, una semente destinata a produrre frutto. Quel che conta è ciò che riusciremo insieme a fare per grazia di Dio e con umile e generoso impegno, spronati da quanto solo insieme possiamo fare! “Cari giovani, sarò felice nel vedervi correre più velocemente di chi è lento e timoroso. […] La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci” [Papa Francesco – Christus Vivit, .299]


13

COMUNITÀ IN DIALOGO

CARNEVALE E CENA CON DELITTO

IN MEMORIA

Zaniboni Pierina Ved. Sambinelli di anni 97

Luigi Galuppini (Miro) di anni 80

Canedoli Mario di anni 71


COMUNITÀ IN DIALOGO

14

PARROCCHIA S. MARIA ANNUNCIATA VIADANA UN INCONTRO SPECIALE Durante l’ultimo periodo dell’Avvento i gruppi Missionari parrocchiali di Viadana e Calvisano hanno devoluto parte delle offerte raccolte dalla vendita dei ceri natalizi a Mons. Giovanni Battista Piccioli, che abbiamo conosciuto tramite il compianto Don Filippo che era stato suo compagno di studi in seminario. Come ringraziamento sabato 19 febbraio Mons. Giovanni ha celebrato per le nostre comunità la Santa Messa nella nostra parrocchiale. Dalla Franciacorta all’Ecuador Mons. Giovanni Battista Piccioli, nato il 10 luglio 1957 a Erbusco è diventato vescovo di Daule, in Ecuador. Ad affidargli il nuovo incarico è stato Papa Francesco che già nel 2013 lo aveva nominato vescovo di Patara e vescovo ausiliare di Guayaquil.

GRUPPO ADOLESCENTI Eccoci qua! Dopo tanta attesa e tanti stop dettati dalla situazione pandemica, da alcuni mesi siamo finalmente ripartiti con il “Gruppo adolescenti” di Viadana! Dal mese di dicembre, infatti, è ripartita la proposta educativa per i ragazzi delle scuole superiori, che si concretizza in un incontro bimensile, al mercoledì, dalle 20.30 alle 22.00, presso l’Oratorio. Se la pandemia ci ha tenuti spesso lontani, distanti e raggiungibili spesso solo “a distanza”, esperienze come il Grest estivo ci hanno permesso di cogliere in maniera distinta il desiderio e il bisogno dei ragazzi di riprendere a vedersi, di fare attività con i propri amici, di creare e vivere momenti di aggregazione e di lavorare insieme e “in presenza”. Quando è arrivata la proposta di ripartire i ragazzi non si sono fatti dunque attendere e hanno accolto subito l’invito, dimostrandosi entusiasti e collaborativi nel partecipare agli incontri e nel provare a coinvolgere amici e conoscenti che ancora non facevano parte del gruppo. Cosa si fa durante le serate del gruppo adolescenti? Beh, un sacco di cose… si organizzano attività in oratorio, si lavora e si riflette su tematiche importanti e che stanno a cuore ai ragazzi, ci si dà del tempo per confrontarsi ed ascoltarsi, ma oltre a questo si gioca, si vedono film, ci si diverte, si chiacchiera e si passano dei momenti insieme, alla presenza di un’educatrice e di volontari che guidano e stimolano il gruppo. E perché no, talvolta si strutturano insieme attività e proposte al di fuori dell’Oratorio, per fare esperienze con altre Parrocchie o semplicemente per fare qualche gita fuori porta, che permetta ai ragazzi di trascorrere esperienze nuove e stimolanti. La presenza media ad oggi, dopo qualche mese dall’inizio, è di circa 10-12 ragazzi, che speriamo possa via via aumentare, anche grazie ai ragazzi stessi, che sono i primi ad essere convinti che sia importante riempire

l’Oratorio di energia, di voglia di fare e di stare insieme, di idee e proposte che diano forza e vitalità all’Oratorio e alla Comunità. È sempre possibile partecipare alle attività del gruppo!! Se qualche ragazzo e/o la sua famiglia desidera contattarci per venire al gruppo o per maggiori informazioni, siamo a disposizione ai seguenti numeri: 340-5008161 (Sara) 334-2475661 (Ivan). A presto!

26° Si gioca ogni Martedì - Giovedì - Sabato

INIZIO TORNEO 7/6/2022 ORE 20,45

Iscrizione: €250,00 + €50,00 di cauzione (entro il 29/5/2022) Età minima 16 anni compiuti SORTEGGI: martedì 31/5/2022 alle ore 21 presso bar dell’Oratorio

FINALE 9/7/2022

1°class. 2°class. 3°class. 4°class.

buono buono buono buono

PREMI valore valore valore valore

€2000 + €800 + €400 + €200 +

TROFEO TROFEO TROFEO TROFEO

(garantiti al raggiungimento delle 16 squadre)

Per maggiori info: Mattia 333 2488288 follow us torneo_notturno_viadana


15

COMUNITÀ IN DIALOGO

CARNEVALE IN ORATORIO

LE PILLOLE DEL PAPA

Nel pomeriggio di sabato 26 febbraio, l’oratorio di Viadana si è riempito di famiglie che hanno festeggiato assieme il carnevale. Vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, e hanno contribuito alla realizzazione della festa. In particolare, vogliamo ringraziare le ragazze delle superiori che hanno preparato il materiale necessario ai giochi e i ragazzi delle medie che han fatto da “giudici” e che hanno animato con i palloncini modellabili e con la musica. GRAZIE A TUTTI!

BATTESIMO

Ginevra Elia

IN MEMORIA

Celestina Maffi ved. Vanni di anni 92

Chiappani Salvatore (Alpino) di anni 94

Beffa Maria (Marietta) ved. Folloni di anni 92

Moreni Mario di anni 68

Pierro Leonardo di anni 82

Capelli Palmiro di anni 85

Accini Natalina in Pellini di anni 73


COMUNITÀ IN DIALOGO

16

AVIS CALVISANO: 55 ANNI DI ATTIVITÀ La sezione calvisanese dell’AVIS, fondata il 31 luglio 1967, si appresta a compiere 55 anni in ottimo stato di forma: infatti, nonostante le difficoltà degli ultimi due anni, legate alla pandemia, le donazioni annuali hanno continuato ad attestarsi attorno alle 500. I soci sono 362, di cui 161 sotto i 45 anni. Una realtà quindi estremamente vitale, ed ora proiettata verso il futuro con l’adozione della app AvisNet che ha molteplici funzioni: permette di prenotare giorno e ora della donazione, in modo da evitare code e assembramenti; consente di gestire l’esame anche se il donatore effettua una donazione in una sede AVIS diversa rispetto a quella di provenienza; produce un referto dell’esame e si occupa della sua corretta archiviazione; dà la possibilità a tutti i donatori di poter ricevere messaggi di notifiche dalla propria Avis: esami disponibili online, promemoria del giorno del prelievo, inizio e fine sospensione e molto altro. La donazione di sangue è estremamente importante per una serie di motivi: il sangue e gli emocomponenti sono un’esigenza quotidiana che diventa tragica ogni volta che il sangue manca, non solo in caso di eventi eccezionali quali terremoti, disastri o incidenti, ma anche e soprattutto nella gestione ordinaria dell’attività sanitaria: nell’esecuzione di trapianti e di vari interventi chirurgici, nei servizi di primo soccorso, nelle terapie oncologiche contro tumori e leucemie, nella combinazione dei farmaci plasmaderivati, chiamati non a caso anche farmaci salvavita, utilizzati per contrastare patologie importanti quali anemie croniche, emofilia, malattie del fegato, de-

ficit immunologici o nella profilassi di infezioni come il tetano e l’epatite B. Il sangue e i suoi componenti sono quindi indispensabili per la vita e purtroppo non sono riproducibili in laboratorio. Ciò significa che non esistono ad oggi alternative possibili alla donazione. L’AVIS è formata solo da donatori periodici, che cioè ad intervalli di tempo regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue. A differenza dei donatori occasionali, i donatori periodici sono molto più controllati dal punto di vista medico. Ad ogni donazione vengono infatti sottoposti ad un’accurata visita di idoneità fisica e il loro sangue, prima di essere validato, viene attentamente analizzato per tenere sotto controllo la qualità del sangue. Tutto ciò rappresenta una garanzia per la salute di chi riceve il sangue, ma anche per chi lo dona. Iscriversi è facile: basterà recarsi presso la sede di via Raffaello Sanzio in occasione della prossima donazione, il 28 e 29 maggio. Chi vuole donare il sangue deve avere un'età compresa fra i 18 e i 65 anni ed un peso non inferiore a 50 kg. La pressione arteriosa sistolica deve essere compresa tra 110 e 180 e quella diastolica tra 60 e 100. Se si desiderano altre informazioni, si può inviare un’email: aviscalvisano@icloud.com. Monica Gavazzi

RICORDIAMO INSIEME

05 - COLOSIO ALFREDO di anni 83

06 - ZILETTI RENATO di anni 83

07 - SCARPELLA MARISA ved. Feroldi di anni 78

IN MEMORIA

ARRIVABENE IOLE 30/10/2018-30/10/2022 Ti Ricordiamo Sempre

REFFO BRUNO 01/03/2021-01/03/2022 Sempre Nei Nostri Cuori

BUSON GIUSEPPE 17/04/1997-17/04/2022 25 anni...Ti ricordiamo con amore


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.