Società Solidale

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DEL CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO SOCIETÀ SOLIDALE Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN

Anno XVII - N. 3 Luglio-Agosto-Settembre 2019

Gli Assessori al volontariato in provincia di Cuneo si presentano Speciale trasparenza, comunicazione sociale e qualità Storie solidali


GLI SPORTELLI DEL CSV “SOCIETÀ SOLIDALE” CUNEO - (sede) - Piazzale Croce Rossa Italiana, 1 - Orario: Lun. 8-18; Mar 8.30-18.30; Merc 13-18; Gio 8.30-18; Ven 8.30-16.30 - Tel. 0171-60.56.60 - Fax 0171-64.84.41 e-mail: segreteria@csvsocsolidale.it ALBA - Corso Europa, 92 - Orario: Lun 8.30-13; Mart 8.30-18.30; Merc 15-18; Gio 10-14.30; Ven 8.30-13.00, 14.30-18.30. Tel. 0173-36.69.01 - Fax 0173-28.49.42 - Cell. 349-73.07.330 e-mail: alba@csvsocsolidale.it, progettazione.alba@csvsocsolidale.it BRA - Via Magenta, 35 - Orario: Lun 9-13, 15-18.30; Gio 9.30-13, 13.30-17.30 Tel. 0172-43.92.36 - Cell. 349-73.07.330 - e-mail: bra@csvsocsolidale.it FOSSANO - Via Roma, 94 - Orario: Lun 8.30-13; Gio 13.30/18 Tel. 339-76.23.653 - e-mail: fossano@csvsocsolidale.it MONDOVÌ - Via Trona, 3/B - Orario: Lun 8.30-13; Mart 10-14.30; Gio 14-18.30 Cell. 348-12.87.944 - Tel/Fax 0174-55.47.86 - e-mail: mondovi@csvsocsolidale.it SALUZZO - Piazza Vittorio Veneto, 3 - Orario: Mar 15.30-19; Ven 9.30-14 Tel/Fax 0175-21.75.32 - e-mail: saluzzo@csvsocsolidale.it SAVIGLIANO - presso Enjoy Coworking - Via Roma, 87 - Orario: Mar 13.0-18; Ven 9-13.30 Cell. 339-76.23.653 - e-mail: savigliano@csvsocsolidale.it

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Editoriale N. 3 / 2019 | Società Solidale

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l 2019 sta volgendo al termine e si preannuncia un 2020 che sarà finalmente di “costruzione” del triennio 2021-23 in cui la riforma sarà finalmente a pieno regime: avremo tutti aggiornato il nostro statuto e le nostre associazioni saranno iscritte al nuovo Registro Unico Nazionale. Nel frattempo? Ancora transizione? Ma come, non si era detto che il 2020 sarebbe stato l’anno di partenza della riforma? Vero, ci eravamo lasciati con quelle parole; ma detto questo, i tempi istituzionali non possiamo governarli. Il 5 novembre si tiene la riunione di insediamento del nuovo Organo di Controllo regionale che doveva partire inizio 2019. La certezza è che nella meravigliosa provincia di Cuneo la nostra azione di Volontariato prosegue a prescindere da tutto ciò! I destinatari dei nostri statuti non hanno mai avvertito né cedimento né pause. È questa la forza del volontariato! L’anno 2020 ci servirà quindi per lavorare su noi stessi, su noi volontari all’interno delle nostre associazioni: dobbiamo accrescere in consapevolezza, in responsabilità e formazione ognuno nel suo ambito. Noi tutti insieme al nostro CSV: il “salto culturale” che la riforma richiede non può prescindere da quanto il CSV può offrirci in qualità di supporto motivazionale e formativo. Dobbiamo imparare ad utilizzare i social media e il web per far conoscere alla comunità quanto di meraviglioso facciamo. Formazione che il volontariato tutto deve assolutamente sfruttare per stare al passo con ciò che la riforma, ma soprattutto i nostri volontari si meritano: competenze, organizzazione sempre al passo con le necessità interne ed esterne, miglior accesso alle opportunità digitali per sfruttarle al massimo, miglior coinvolgimento dei giovani sia come nuove risorse di volontari sia come fucina di nuove idee ed iniziative. In tutto questo il CSV di Cuneo è assolutamente in grado di accompagnarci e sostenerci: infatti nel 2019 sono stati organizzati tanti corsi su questi temi. Corsi che devono continuare, e sempre più, ad essere partecipati dai volontari nonostante la grande mole di lavoro che come Associazioni abbiamo e dobbiamo sostenere per tutti i nuovi adeguamenti burocratici, e che, inoltre, ci devono far riflettere sul concetto di delega: se all’interno dei nostri direttivi, dei nostri volontari identifichiamo risorse umane che possono aiutarci con la partecipazione a momenti formativi, si acquisisce un enorme valore aggiunto per l’Associazione stessa! Vi anticipo che anche nel 2020 i corsi saranno tanti, di alto valore formativo e copriranno a 360 gradi quanto può essere utile sotto tutti i punti di vista per la vita e gli scopi associativi di ciascuna associazione. Un saluto a tutti Voi ricordando che il SORRISO è veramente la panacea di tutto quanto facciamo! Mario Figoni Presidente CSV Società Solidale

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ocietà Solidale

Periodico d’informazione del Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Cuneo Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Cuneo: n. 564 del 6/05/2003 Direttore Editoriale Mario Figoni - presidenza@csvsocsolidale.it

Direttore Responsabile Giorgia Barile - redazione@csvsocsolidale.it

Coordinamento Redazione Debora Sattamino - rivista@csvsocsolidale.it

Direzione, Amministrazione, Redazione Società Solidale - Piazzale Croce rossa italiana, 1 - Cuneo Tel. 0171-60.56.60 Fax 0171-64.84.41 E-mail: segreteria@csvsocsolidale.it Hanno collaborato Chiara Actis Grosso, Cinzia Allocco, Barbara Bedino, Manuela Biadene, Valentina Fida, Elisa Girardo, Clara Napoli, Susanna Ruffino, Samanta Silvestri, Noemi Tallone Impaginazione e stampa L’Artistica Savigliano S.r.l. - Gruppo Grafico Via Togliatti, 44 - 12038 Savigliano Tel. 0172-22.361 - Fax 0172-21.601 E-mail: info@lartisavi.it Copertina Il CSV partecipa al progetto “Viva Vittoria” Foto di Samanta Silvestri La rivista è stampata in 1150 copie e viene inviata gratuitamente Questo numero, luglio-agosto-settembre, è stato chiuso in redazione il 25 ottobre 2019

In questo numero Editoriale .................................................................................... Pag. 3 Sommario ................................................................................... » 4 Scrivilo a Società Solidale .................................................... » 5 Chiedilo a Società Solidale .................................................. » 6 Volontariato in Piazza 2019 ............................................... » 8 Presidente e Direttivo CSV incontrano le associazioni del territorio ................................................ » 10 Le interviste agli Assessori al Volontariato ...................... » 11 Ail Cuneo compie 20 anni ................................................... » 17 Notizie CSV ................................................................................ » 18 Il ruolo strategico del volontariato per una cultura del recupero e del riciclo ....................................... » 23 Sorveglianza sanitaria per ex-esposti all’amianto: ci sono novità ........................................................................... Speciale trasparenza comunicazione sociale e qualità ....................................... I progetti delle associazioni con il sostegno del CSV ........................................................ Storie solidali: Livia e Davide ..............................................

» 24 » 25 » 29 » 31

Scuola Giovani & Volontariato ............................................ » 34 Immigrati e volontariato: le iniziative del CSV ................................................................ » 36 Voce al volontariato: buone prassi e progetti ......................................................... » 38 News dalle associazioni e appuntamenti solidali ........................................................ » 42 Comunicare nel sociale ........................................................ » 50


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Scrivilo a Società Solidale “Scrivilo a Società Solidale” è una rubrica di dialogo diretto tra redazione e Organizzazioni di Volontariato, uno spazio aperto per riflessioni, commenti, esigenze ed informazioni. Per inviare il proprio contributo: redazione@csvsocsolidale.it

L’ANA MONREGALESE IN LUTTO È “andato avanti”, come dicono gli Alpini, nelle prime ore di domenica 22 settembre Mario Chionetti. Alpino e socio della Sezione Ana di Mondovì prestava da anni nel sodalizio la sua attività come volontario di protezione Civile. Così lo ricorda il presidente Gianpiero Gazzano «Sempre in prima fila, disponibile in ogni occasione durante emergenze, esercitazioni o a quanto gli si chiedeva, Mario rispondeva sempre allo stesso modo: presente. Umile e generoso lo distingueva la grande passione per la nostra Associazione. La perdita di addolora profondamente e lascia un vuoto incolmabile per tutti noi». Ai famigliari le condoglianze più sentite da parte di tutti gli iscritti. Sezione Ana di Mondovì

IN RICORDO DI VERA TERNAVASIO, PRESIDENTE DI SPORTIAMO Cari lettori l’associazione Sportiamo Asd ODV ricordando la Presidente Vera Ternavasio che ci ha lasciato prematuramente il 19 agosto scorso a causa di una malattia, intende condividerne la storia, le passioni e l’amore. Vera è stata presente nell’associazione dal 2011 come mamma di un’atleta e dal 2016 come volontaria comincia a frequentare le riunioni del direttivo; sin da subito molto attiva nelle varie discussioni e poco per volta entra sempre sempre di più nel vivo delle cose.

Apprezzata e stimata da molti viene eletta Presidente nel marzo 2017 e arriva in un periodo molto difficile per l’associazione dove ci sono tensioni, incomprensioni e screzi quindi un ambiente non sereno e all’inizio Vera fatica molto, soffre ma cerca di imparare in fretta e meglio che può i compiti di una Presidente, mansione che non conosceva. Ha avuto l’appoggio e l’apprezzamento da molti, ma anche critiche feroci da qualcuno sempre mantenendo il suo modo di fare educato, pacato che l’ha contraddistinto in tutta la sua vita che si è rivelato fondamentale per riportare armonia e serenità direttivo. Non senza difficoltà si è ripartiti con nuove persone, ma con tanta voglia di mettersi in gioco prendendo esempio da Vera che era sempre la prima a buttarsi in ogni nuova sfida sempre con il sorriso e con la consapevolezza di fare cose importanti per i nostri ragazzi e ragazze anche con qualche errore ma senza mai puntare il dito contro altri. Oggi grazie al suo lavoro prezioso la collaborazione e la condivisione del lavoro sono il marchio di Sportiamo. Vera collaborava anche con altre associazioni di volontariato, attiva in parrocchia e catechista è sempre stata disponibile con tutti. Il nostro ricordo non è un rimpianto, ma la consapevolezza di aver percorso un tratto del nostro cammino con una donna che ha lasciato un segno nelle nostre vite, dimostrandoci che si deve lottare fino all’ultimo respiro con umiltà ma con il sorriso che lei ci regalava. Abbiamo ricevuto un’eredità preziosa da Vera, ci impegneremo ogni giorno per mantenere e possibilmente migliorare quello che è un servizio alla comunità fornito da Sportiamo. Grazie. L’associazione Sportiamo Asd ODV

PENSIERO IN RICORDO DI VERA TERNAVASIO «Cara Vera, ti ricorderò sempre per il tuo lodevole e costante impegno come Presidente dell’associazione Sportiamo».

Cinzia CSV Società Solidale – sportello di Bra


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Chiedilo a Società Solidale ? ??? LAVORO DI PUBBLICA UTILITÀ NELL’AMBITO DELLA MESSA ALLA PROVA: OPPORTUNITÀ E LIMITI PER IL VOLONTARIATO Nell’ottica di privilegiare gli strumenti di dialogo, che anche una rivista cartacea può adottare, si propone la rubrica “Chiedilo a Società Solidale”. Il CSV raggruppa i quesiti più ricorrenti nel periodo di riferimento e lo staff del Centro Servizi provvede, di volta in volta, a rispondere. Su questo numero di Società Solidale pubblichiamo un approfondimento sul lavoro di pubblica utilità, nell’ambito della messa alla prova. L’Ufficio di esecuzione penale esterna di Cuneo, di recente, ha realizzato una mini guida rivolta anche agli Enti del Terzo settore (ETS) per sapere come fare a convenzionarsi con i tribunali ordinari per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità (Lpu) per accogliere, cioè, persone che debbano svolgere, su prescrizione del tribunale, lavori di pubblica utilità, sia nell’ambito della sospensione del procedimento con messa alla prova che nella sanzione penale del lavoro di pubblica utilità. L’opuscolo è disponibile presso tutti gli sportelli CSV. La messa alla prova è un istituto introdotto, per gli imputati maggiorenni, con la legge del 28 aprile 2014, n. 67. Prevede l’obbligo da parte dell’imputato dello svolgimento del Lpu ovvero: una prestazione lavorativa non retribuita in favore della collettività di durata non inferiore a 10 giorni, anche non continuativi, affidata tenendo conto anche delle specifiche professionalità e attitudini lavorative dell’interessato, sabilita dal giudice. Essa consiste, secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale 26 marzo 2001, in attività lavorative svolte: • nel settore della protezione civile, della tutela del patrimonio pubblico e ambientale; • in altri ambiti pertinenti alla specifica professionalità dell’interessato;

• a favore di persone affette da Hiv, portatori di handicap, malati, anziani, minori, ex detenuti o extracomunitari. Per convenzionarsi con il tribunale occorre contattare: - Tribunale di Cuneo: piazza Galimberti 7, segreteria Presidente 0171-60.76.24, tribunale.cuneo@giustizia.it - Tribunale di Asti: via Govone 6, centralino 0141-38.81.11, tribunale.asti@giustizia.it. Gli ETS hanno dunque la possibilità di attivare una convenzione con il tribunale per accogliere persone che debbano svolgere lavori di pubblica utilità: la risorsa è senz’altro un’opportunità considerando le spesso dichiarate difficoltà nel reperimento di volontari, ma occorre prestare attenzione ad alcuni punti fondamentali. Intanto i Lavori di Pubblica Utilità (Lpu) sono equiparati a prestazioni lavorative, seppur non retribuite, con tutti gli obblighi che ne conseguono: assicurazione Inail, sicurezza nei luoghi di lavoro. Istruzioni per attivare la copertura assicurativa Inail Per quanto riguarda l’assicurazione dei soggetti impegnati in lavori di pubblica utilità, come precisato sul sito www.inail.it: “L’art. 1, comma 312 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, così come integrato dall’art. 1, comma 86 del-

la legge 11 dicembre 2016, n. 232, prevede la copertura assicurativa a carico del Fondo sperimentale istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali dei soggetti ammessi al lavoro di pubblica utilità in quanto condannati per reati in materia di violazione del Codice della strada; condannati per i reati di lieve entità in materia di violazione della legge sugli stupefacenti e imputati con sospensione del processo per messa alla prova. Per effetto della legge di bilancio 2018, il Fondo, in via sperimentale, è stato finanziato nel limite di 3 milioni di euro anche per gli anni 2018 e 2019. Con la circolare n. 14 del 2 marzo 2018 è stato successivamente chiarito che sono ricompresi nella copertura assicurativa, anche altri soggetti. Precisamente: i beneficiari di ammortizzatori e di altre forme di integrazione e sostegno del reddito, coinvolti in attività di volontariato a fini di utilità sociale in favore di comuni o enti locali; i detenuti e gli internati impegnati in attività volontarie e gratuite; gli stranieri richiedenti asilo in possesso del relativo permesso di soggiorno. Meccanismo di finanziamento e modalità di attivazione della copertura assicurativa sono quelli stabiliti dal decreto ministeriale 19 dicembre 2014 e dal decreto ministeriale 22 dicembre 2014. L’attività prestata dai soggetti impegnati nei lavori di pubblica utilità, ai fini dell’assicurazione contro gli


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infortuni sul lavoro e le malattie professionali, è coperta dall’Inail e l’onere del relativo premio è posto direttamente a carico del Fondo istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La mancanza di disponibilità di risorse impedisce l’attivazione della copertura assicurativa Inail”. Modalità di richiesta ed erogazione Il promotore del progetto che intende utilizzare i soggetti impegnati nei lavori di pubblica utilità richiede all’Inail l’attivazione della copertura assicurativa per tali soggetti, a valere sulle risorse dell’apposito Fondo nazionale istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La richiesta di attivazione della copertura assicurativa deve essere inoltrata esclusivamente per via telematica almeno 10 giorni prima dell’inizio effettivo dell’attività”. Inoltre Essendo i Lavori di Pubblica Utilità (Lpu) assimilati a prestazione lavorativa, seppur non retribuita, ne conseguono gli adempimenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il CSV Società Solidale è a disposizione per fornire informazioni di base e valutare eventuali richieste di consulenza in materia. In quest’ottica sono stati organizzati sul tema due incontri informativi rivolti agli ETS e ai volontari: • Giovedì 21 novembre dalle 17.30 alle 19.30 presso la sede CSV in piazzale Croce rossa italiana 1, a Cuneo • Giovedì 28 novembre, dalle 17.30 alle 19.30, a Bra (sede da definire)

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La “Nota esplicativa sul Lavoro di Pubblica Utilità e obbligo di assicurazione Inail” del Ministero della Giustizia, pubblicata nel 2017 (Società Solidale n. 3/2017) spiega che i Lavori di Pubblica Utilità (Lpu) possono essere svolti preferibilmente presso le associazioni più strutturate poiché si tratta senza alcun dubbio di prestazione lavorativa, seppur non retribuita, con tutti gli obblighi che ne conseguono (assicurazione Inail, sicurezza nei luoghi di lavoro). Si dà invece indicazione affinché le associazioni più piccole siano coinvolte per attività di puro volontariato rientranti sempre in programmi di Messa alla Prova, ma non obbligatorie. Questa precisazione è molto utile, poiché molte associazioni ancora continuano ad usare la sola assicurazione privata, rischiando moltissimo. Finché la legge non cambia, è oggettivamente auspicabile che le piccole associazioni non vengano coinvolte negli Lpu. È importante che tutti gli Uepe lo comprendano, a tutela delle associazioni, e la nota in oggetto ha questo intento. La nota inoltre ricorda come gli enti che accolgono persone per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità possano accedere ad un Fondo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che copre le spese per l’assicurazione Inail. L’accesso a questo Fondo non è obbligatorio, ma si sottolinea chiaramente che l’assicurazione Inail lo è in ogni caso. Su questo fronte, grazie alle sollecitazioni di CSVnet, Inail si è reso disponibile, attraverso le proprie articolazioni territoriali, a dare il necessario supporto alle associazioni che ne facciano richiesta per agevolare l’attivazione della copertura assicurativa (allego la comunicazione del Direttore centrale Agatino Cariola alle Strutture territoriali). Infine esprimiamo alcune considerazioni a margine della nota (che sono state sottoposte anche all’attenzione della dottoressa Castellano e che saranno oggetto di prossimi confronti): 1. La nota non chiarisce che, oltre all’Inail, è necessaria anche l’assicurazione per responsabilità civile verso terzi (quindi: assicurazione Inail per infortuni sul lavoro e malattie professionali e responsabilità civile verso terzi tramite assicurazione privata). Questo obbligo è scritto nelle convenzioni che le associazioni sottoscrivono col Tribunale, ma gli Uepe non sempre lo chiariscono. 2. È necessario da parte nostra supportare le associazioni affinché rispettino le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e dare tutte le informazioni in modo che siano consapevoli degli obblighi a cui vanno incontro quando dichiarano di avere le sedi a norma. 3. Infine rimane il dubbio di cosa succederà una volta esaurito il fondo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la copertura dell’assicurazione Inail e che viene citato come soluzione ai problemi incontrati dalle associazioni per attivare questo tipo di assicurazione. (FONTE: CSVnet)

Numeri utili per informazioni: • Ufficio esecuzione penale esterna di Cuneo, via Bongioanni 32 (ingresso pedonale via S. Giovanni Bosco 13b) – Cuneo, tel. 017169.57.77/69.98.22/63.12.31; uepe.cuneo@giustizia.it • Uffici Inail sul territorio provinciale,

recapiti e contatti: www.inail.it/cs/ internet/istituto/struttura-organizzativa/uffici-territoriali/piemonte. html • CSV Società Solidale, tel. 017160.56.60, progettazione@csvsocsolidale.it

Come fare ad attivare l’assicurazione Inail • Collegarsi al sito www.inail.it • Registrarsi al sito come “Utente con credenziali dispositive” inserendo le credenziali richieste e i dati del legale rappresentante dell’ETS. Occorre prevedere un po’ di anticipo rispetto a quando si intende inserire il progetto poiché l’invio della password non è immediato. È necessario dotarsi di Pec per ricevere parte della password tramite questa modalità, mentre l’altra parte arriva tramite cellulare. I costi di attivazione di una casella di Posta elettronica certificata si sono notevolmente ridotti rispetto ad alcuni anni fa. Occorre rivolgersi a uno dei gestori autorizzati consultando l’elenco sul sito: www.agid.gov.it/it/piattaforme/posta-elettronica-certificata/elenco-gestori-pec. Nel caso in cui non arrivino le parti di password occorre contattare la sede Inail (www.inail.it) per risolvere il problema. L’abbinamento tra password e codice cliente richiede almeno un giorno; • accedere al portale Inail inserendo come username il codice fiscale del legale rappresentante e la password scelta; • aprire la posizione Inail Volontari, settore terziario, per accedere al Fondo sperimentale istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali almeno 10 giorni prima dell’inizio dell’attività. Seguendo questa procedure l’ETS non dovrà pagare l’assicurazione Inail che sarà sostenuta dal fondo ministeriale. Il CSV è a disposizione per assistenza nella registrazione e attivazione della posizione Inail. • Rimane a carico dell’ETS l’assicurazione per la responsabilità civile.


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VOLONTARIATO IN PIAZZA 2019

Sensibilizzare la cittadinanza all’azione solidaristica con l’obiettivo di instaurare reti sinergiche sul territorio Ecco “Volontariato in Piazza”e “Il filo di Arianna” Dal 3 all’8 ottobre si son svolte a Cuneo, Cervasca e Busca le iniziative “Volontariato in Piazza” e “Il filo di Arianna”. Giorni intensi all’interno dei quali sono state attivate azioni e relazioni con incontri, spettacoli e il volontariato in piazza: l’obiettivo è creare una rete sul territorio e promuovere la partecipazione e l’azione solidaristica per far crescere la città. Le iniziative sono state realizzate da Centro Servizi per il Volontariato Società Solidale, il Consorzio socioassistenziale del Cuneese, comuni

di Cuneo, Busca e Cervasca, compagnia teatrale “Il Melarancio” e con la collaborazione di molte realtà del territorio. Mario Figoni, Presidente CSV: «È un onore essere partner di questa serie di iniziative. Abbiamo voluto realizzare Volontariato in Piazza nell’ottica di instaurare e promuovere reti sinergiche sul territorio. Reti fondamentali per far crescere il volontariato e dare gambe alle idee e alla passione che caratterizzano il nostro essere volontari». Gimmi Basilotta, direttore del Mela-

rancio: «Il filo di Arianna è un lavoro avviato cinque anni fa per aprire i centri al territorio, un percorso che funziona perché il teatro è un elemento fondamentale per la scoperta di sé e per costruire relazioni profonde». L’Assessore del comune di Cuneo Patrizia Manassero ha evidenziato i passi avanti che ha fatto il progetto in questi ultimi anni dicendosi soddisfatta che quest’anno ci si possa confrontare anche con esperienze che arrivano da altri territori. Presente alla conferenza stampa


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anche Alessandra Broccardo in rappresentanza del Consorzio Socio assistenziale del cuneese che ha sottolineato come questi percorsi aiutino ad aprirsi alla disabilità. VOLONTARIATO IN PIAZZA Domenica 6 ottobre, in Piazza della Costituzione, 34 associazioni di Cu-

neo sono “scese in piazza” per una giornata di festa con l’obiettivo di far conoscere il proprio operato, le loro attività a favore della collettività e per sensibilizzare la cittadinanza al dono gratuito di sé e del proprio tempo. Per tutto il pomeriggio presenti: il Ludobus e i giochi della tradizione con l’associazione Respiro. Grande successo per Pompieropoli a cura dell’associazione Nazionale Vigili del fuoco del Corpo Nazionale, e animazione musicale di Tequila Band. Uno dei momenti più apprezzati e partecipati della giornata è stata la battaglia dei cuscini della Compagnia Il Melarancio: un colorato mix di emozioni e allegria. Un pomeriggio di intrecci di azioni, giochi, pensieri e storie di solidarietà tra musica e teatro. Elisa Girardo


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Il programma CSV: costruiamolo insieme Incontri sul territorio con il Presidente e il Consiglio direttivo Con l’inizio dell’operatività delle disposizioni contenute nel Codice del Terzo settore (Decreto legislativo 117/2017), il 2020 sarà il primo anno in cui i Centri di Servizio per il Volontariato saranno chiamati a programmare le proprie attività secondo gli indirizzi strategici e le linee definiti a livello nazionale dall’ONC (Organismo Nazionale di Controllo), sotto il controllo a livello locale degli OTC (Organismi Territoriali di Controllo) in sostituzione dei Co.Ge (Comitati di Gestione). Il Presidente e il Consiglio direttivo di Società Solidale invitano le associazioni a un ciclo di Incontri pubblici per raccogliere proposte, consigli, bisogni, criticità, utili per la redazione del programma 2020 (nei limiti dell’operatività dei CSV stabilita dalla normativa vigente). Sarà inoltre l’occasione per incontrarsi personalmente e rinnovare la comune volontà a costruire Insieme un volontariato locale che non sia

semplice erogatore di servizi a costo quasi zero, ma sia motore propulsivo per la costruzione della comunità locale e del bene comune. Attualmente si sono già svolti gli incontri a Cuneo, Mondovì e Savigliano.

Ecco i prossimi incontri in programma BRA – 12 novembre SALUZZO – 26 novembre ALBA – 9 dicembre


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Gli Assessori al volontariato in provincia di Cuneo si presentano Nell’ottica di avvicinare il CSV al territorio, come redazione abbiamo intervistato gli assessori con delega o competenza sul Volontariato nelle città principali della provincia di Cuneo. Su questo numero partiamo con Alba, Bra, Saluzzo. Sul prossimo concluderemo il ciclo di interviste. biamo coltivare e tenere come un gioellino.

ALBA Elisa Boschiazzo da quest’anno è Assessore della Giunta di Alba con le seguenti deleghe: Politiche familiari; Servizi sociali e assistenziali; Volontariato; Assistenza scolastica Istruzione e decentramento universitario. Può riassumerci il Suo personale percorso fino ad arrivare alla nomina di Assessore? Circa quattro anni fa sono subentrata al posto di Beppe Rossetto nel ruolo di consigliera di opposizione. In questo mio ruolo mi sono sempre avvicinata all’aspetto dei servizi sociali e delle associazioni essendo stata ed essendo ancora volontaria e parte di associazione. Sono gli abiti che mi sento meglio addosso. Sono stata volontaria, mi piace stare vicino alle persone. Subentrando quest’anno come Assessore ai servizi sociali ho conosciuto aspetti che prima non conoscevo e ho valorizzato ulteriormente il Terzo settore che conoscevo come volontaria, ma visto dall’altra parte ti fa rendere conto della grossa ricchezza che abbiamo. L’assessore è un ruolo importante che cerco di fare con lo stesso spirito che avevo prima con la consapevolezza di un volontario, un cittadino e di una persona che ha bisogno. Questo è lo spirito con cui sto affrontando questa nuova esperienza, di ascolto, di migliorare, di portare innovazione, di essere vicini alle persone. Lei è stata volontaria e lo è ancora?

Sono stata fondatrice dell’associazione di volontariato Genitori Montessori ODV, di cui sono stata presidente fino a poche settimane fa. Questo è stato quello che mi ha formato persone al nostro fianco che ci guidano in questo percorso perché oggi il Terzo settore non è così semplice e scontato come forse dovrebbe essere. È stata un’esperienza che mi ha arricchita e mi ha dato la possibilità di avere uno sguardo a 360 gradi sulle esigenze del settore di cui facevo parte, la scuola. Sono ancora volontaria del borgo e questo mi dà modo di vivere un altro aspetto di volontariato. La cosa bella che noi abbiamo sul territorio, ma forse gli italiani in generale, questa voglia di mettersi in gioco e di fare ancora senza ottenere denaro. Forse l’Italia oggi va avanti grazie a questo spirito: la volontà delle persone di mettersi in gioco nelle varie sfaccettature, la scuola, la protezione civile, il campo sanitario. Una ricchezza che dob-

Alba è una città turistica improntata all’enogastronomia. Qual è secondo Lei lo spazio che trova il volontariato albese? Lo spazio è tanto perché per fortuna essendo una città enogastronomica chiama molti turisti. La città, con l’Ente fiera, coinvolge il volontariato anche in questo aspetto. Per fortuna perché è giusto anche dare un riconoscimento a questo volontariato, non solo sempre chiedere, ma dare anche un riconoscimento. Quali sono i bisogni emergenti sul territorio? Forse la necessità di dare più informazioni. La città avrà sempre bisogno del volontariato. Tante iniziative anche di una certa rilevanza, sono sempre accerchiate dai volontari: penso al Vinum, al Baccanale. Certi eventi non potrebbero esistere senza. A noi amministratori spetta il ruolo di saperli coinvolgere e valorizzare. Forse manca questo oggi, dare qualche aspetto in più rispetto a tutto quello che fanno. Lei è Assessore anche ai Servizi sociali e assistenziali, alle Politiche familiari e all’Assistenza scolastica e istruzione. Come si intersecano queste tematiche con il volontariato? Si intrecciano in maniera molto forte, molto stretta. In base a questi primi mesi di esperienza di assessorato sia per quanto riguarda l’incontro con gli utenti la risposta è sempre ricaduta sulle strutture


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con l’aspetto del Terzo settore e del Volontariato. Lo stesso avviene con i progetti che prepariamo in condivisione con il Consorzio socio assistenziale: c’è sempre il supporto di un Ente del Terzo settore. Sono aspetti che si legano sempre fortemente insieme. Quali forme di collaborazione pensa si possano attuare con il Centro Servizi per il Volontariato e quali servizi sarebbero da potenziare secondo Lei sul territorio? Oggi come servizi, il CSV, gli enti e noi amministratori siamo già in rete. Dobbiamo lavorare su questo: dare un supporto in più e un coinvolgimento in più. La materia prima è ottima, bisogna rivalutarla un po’ di più. È in corso la Riforma del Terzo settore: quali sono secondo Lei i passi da compiere per far stare il Volontariato al passo con i tempi? Questo è uno degli aspetti più critici della Riforma. Si vedono delle associazioni un po’ stanche perché mancano i giovani. Credo che si debba ripartire da questo: stimolare il giovane magari con crediti formativi, coinvolgimenti pensati ad hoc per fare in modo che queste associazioni possano ripartire e stare al passo con i tempi. Le piccole realtà fanno un po’ fatica.

Esistono più consulte comunali (consulta del volontariato, consulta delle pari opportunità, consulta delle famiglie, consulta dei giovani) di cui una del volontariato. In questo mandato stiamo cercando di riconsiderare le consulte in generale. In questi anni hanno fatto un po’ fatica proprio perché ci sono associazioni un po’ “affaticate”. Con l’amministrazione stiamo cercando di dare un nuovo riassestamento. Cercheremo di confrontarci con il consiglio comunale per trovare una forma che sia produttiva per le associazioni stesse. L’assessore Boschiazzo riceve su appuntamento telefonando al Comune di Alba: 0173292.247/243 oppure inviando una email a e.boschiazzo@comune.alba.cn.it. Giorgia Barile

BRA Lucilla Ciravegna è da poco Assessore della Giunta di Bra con deleghe: Servizi sociali, Volontariato sociale, Politiche del lavoro, Formazione professionale, Integrazione e politiche abitative.

Quale sarà secondo Lei il ruolo futuro del Volontariato in ambito locale? Credo che possa essere disegnato solo coinvolgendo dei giovani perché queste associazioni non si sciolgano. Il giovane ha volontà e preparazione per dare un’innovazione e proprio anche per gestire l’ambito burocratico. Pensa che le forme di collaborazione tra Comune ed Enti del Terzo settore possano rafforzarsi, aumentare, differenziarsi nel tempo? Credo che noi amministratori abbiamo il dovere di supportare il Terzo settore. Personalmente mi sento in dovere di cercare di fare più rete con il Terzo settore. Ad Alba esiste una Consulta comunale del Volontariato. Ci può raccontare questa esperienza?

Può riassumerci il Suo personale percorso fino ad arrivare alla nomina come Assessore? Vivo a Pollenzo e da tempo collaboro con associazioni di volontariato del paese; lo scorso anno sono stata eletta nel comitato di frazione, incarico che ho lasciato per il nuovo ruolo.

L’impegno nell’associazionismo cattolico e nel volontariato ha radici negli anni della mia giovinezza. Sposata, abbiamo due figli ormai grandi e una nipotina che ci rende felici. Ho una laurea in scienze politiche e un master in politiche attive del lavoro. Dal 2000 ad oggi, dal punto di vista professionale, mi occupo di lavoro e orientamento: sono responsabile del Centro impiego Alba Bra. Mi sono candidata alle ultime elezioni amministrative nella lista “Impegno per Bra”, lista civica dei quartieri e delle frazioni, ricevendo un buon appoggio da parte di pollentini e braidesi (150 preferenze); ringrazio il coordinatore di lista e attuale assessore ai lavori pubblici, Luciano Messa e i colleghi candidati, che mi hanno contagiato con la loro energia di cittadini attivi. Ringrazio il sindaco Giovanni Fogliato per la fiducia accordata: questo incarico si aggiunge ad una vita già abbastanza piena, ma sono davvero entusiasta di poter mettere a disposizione la mia esperienza e le mie competenze, a servizio della città di Bra e della sua comunità. Come definisce la delega specifica “Volontariato sociale” e qual è secondo Lei la situazione del volontariato braidese? La delega al volontariato sociale rientra negli obiettivi di programma di questa amministrazione: riteniamo importante lavorare al fine di consolidare e potenziare il benessere sociale della nostra comunità, attivare iniziative per crescere in coesione sociale, come comunità solidale che non lascia indietro nessuno, che offre a ciascuno un senso di appartenenza e di etica civica. Abbiamo come finalità fondamentale il riconoscere, valorizzare ed essere di supporto alle molteplici realtà di volontariato sociale, che animano il nostro territorio e ne rappresentano linfa vitale. Proseguiremo nel progettare soluzioni per le emergenze sociali integrate fra ente pubblico, Caritas cittadina, associazioni di volontariato e privato sociale. Verranno articolati gli interventi di welfare locale con azioni complementari fra Comune,


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scuola, volontariato, agenzie educative, oratori cittadini e associazioni famigliari. Intendiamo mettere al centro “la persona” e in particolare le fasce deboli, la terza età e il tema della disabilità. Al riguardo porto alcuni esempi concreti. Con il sindaco abbiamo incontrato don Giorgio Garrone, parroco in Sant’Andrea, per analizzare gli esiti di un progetto attivato quest’anno, il doposcuola: oltre 60 ragazzi seguiti nel doposcuola, dalla mensa ai compiti pomeridiani, con standard elevati di competenza nei volontari e professionisti che hanno seguito i ragazzi; gli insegnanti dei ragazzi hanno dato una valutazione molto positiva sui risultati scolastici, che hanno avuto un netto miglioramento. Ha rappresentato un importante supporto a diversi nuclei famigliari seguiti dai servizi sociali territoriali. Al riguardo vorrei sottolineare l’importanza di un sostegno alla famiglia e la capacità della nostra città di attivare sinergie e risorse. “La cittadella della carità” della Caritas cittadina offre preziosi servizi di sostegno alla povertà e promozione umana: un centro di ascolto, la mensa per un pasto condiviso, la microcomunità, l’emporio solidale per una spesa sostenibile, l’housing sociale per l’emergenza abitativa e gli orti come luogo di attività socialmente utili. Sono progetti che hanno un grande impatto e valore sociale, con il coinvolgimento di molti volontari, sicuramente da sostenere e potenziare da parte della nostra amministrazione. Conosce il Centro Servizi per il Volontariato? Quali forme di collaborazione pensa si possano attuare? Conosco il CSV perché ho fatto parte di associazioni di volontariato e più volte abbiamo chiesto consulenza e supporto, su apertura e chiusura di un’associazione, per le pratiche relative al 5 per mille, per alcuni interessanti momenti formativi proposti. È un utile strumento di supporto e di confronto progettuale e formativo. È in corso la Riforma del Terzo settore: quali sono secondo Lei i passi

da compiere per far stare il Volontariato al passo con i tempi? Semplificazione amministrativa; definizione e distinzione nel confine fra il profit ed il no profit; supporto e risorse economiche a sostegno delle esperienze a seguito di valutazioni su qualità, serietà ed efficacia degli interventi. Lei pensa che le forme di collaborazione tra ente pubblico e privato (Enti del Terzo settore) possano rafforzarsi e incrementarsi nel tempo? Sarà necessaria una sempre maggiore integrazione che tuttavia ho già visto realizzarsi in questi ultimi anni; in realtà il pubblico da solo non può rispondere alle molteplici esigenze di una società complessa e variegata come quella attuale. Servono competenze, motivazioni e aggiornamento costante, innovazione: elementi questi che il privato può portare come valore aggiunto alle azioni sulle politiche sociali; il ruolo del volontariato è essenziale in una realtà dove il welfare pubblico non può rispondere a 360 gradi e non ha le risorse economiche per farlo, dove le istanze si moltiplicano, le disuguaglianze sono in aumento e rischiano di lasciare ai margini molti cittadini, se non si interviene a supporto. Quale sarà secondo Lei il ruolo futuro del Volontariato in ambito locale? A Bra è attiva una Consulta comunale del Volontariato. Può illustrarci questa realtà? Da molti anni è attiva una consulta comunale di volontariato molto vivace e dinamica. Il Comune ha istituito un fondo per il volontariato che mette a disposizione risorse economiche per le attività progettuali con apposito disciplinare per l’erogazione. Le proposte progettuali devono prevedere una quota di cofinanziamento a carico delle associazioni e si tende a favorire la costruzione di reti e sinergie fra associazioni, al fine di non disperdere gli interventi, ma aumentarne la loro efficacia. Alcuni esempi di progetti finanziati lo scorso anno, danno un’idea della concretezza e dell’utilità dell’impegno portato avanti dai volontari braidesi, che la

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nuova amministrazione intende valorizzare e sostenere: - “#io non spreco perché” promosso dalla Caritas parrocchiale di Bra, che si pone l’obiettivo di favorire il contrasto della cultura dello “scarto” mediante la creazione di una “app” di una piattaforma informatica per la gestione delle eccedenze alimentari e per la redistribuzione delle stesse; - “Aido alla Superstrabra – Un progetto di divulgazione sui corretti stili di vita” promosso dall’Aido gruppo comunale di Bra, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sui temi relativi ad una buona e sana alimentazione, al movimento e agli stili di vita attraverso il coinvolgimento attivo di due classi di un istituto secondario di primo grado; - “Gli strumenti dei grandi Cuori” promosso dall’associazione Clown Grandi Cuori che si pone l’obiettivo di acquisire e dotarsi di specifici ausili per alleviare il periodo di degenza ospedaliera dei ricoverati; - “Progetto Benessere” promosso dall’associazione Noi Come Te - Donne operate al seno che si pone l’obiettivo di attivare specifici corsi orientati a promuovere tecniche utili a coadiuvare l’efficacia delle cure farmacologiche, ad aiutare il rilassamento e a migliorare la capacità auto-immune dell’organismo. L’assessore Lucilla Ciravegna riceve su appuntamento telefonando al Comune di Bra: 017243.82.06 (segreteria ripartizione Servizi alla Persona). G.B.

SALUZZO Fiammetta Rosso quest’anno è Assessore della Giunta di Saluzzo con le seguenti deleghe: Istruzione; Servizi socio-sanitari; Politiche di integrazione; Educazione alla pace e alla legalità. Può riassumerci il Suo personale percorso fino ad arrivare alla nomina come assessore? Fin dal liceo, accanto e insieme alla formazione scolastica, ho fatto par-


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te di reti studentesche e associazioni politiche giovanili. L’interesse politico e le attività associative hanno accompagnato il mio percorso di formazione in misura importante, intrecciandosi allo studio e poi alla professione nel corso degli anni. Altro ancora è stata la scelta dell’impegno amministrativo, scelta determinata dall’amore per la mia città e dal desiderio di contribuire a costruire con altri una visione e un progetto di comunità. Non è prevista una delega specifica al Volontariato sociale, ma è comunque Lei che ne ha competenza? Non esiste una delega specifica, ma non per assenza di interesse, anzi, per il contrario. A Saluzzo le relazioni con il mondo del volontariato e dell’associazionismo sono consolidate da anni e molto proficue. La maggior parte dei progetti sociali, culturali e di politiche giovanili sono pensate e realizzate in concerto con il Terzo settore. Qual è secondo Lei la situazione del volontariato saluzzese? Come dicevo, la realtà saluzzese è solida. L’amministrazione è sensibile a diffondere una cultura di impegno e partecipazione a favore della collettività e riconosce il ruolo delle associazioni che operano in ambito culturale, sociale, sportivo attraverso collaborazioni, affidamento di gestioni, convenzioni e attivazioni di tavoli di lavoro. Lei ha mai prestato volontariato? Si, in più ambiti. Si tratta di un’esperienza complessiva di vita che dà molto più di ciò che chiede, in termini di strumenti per leggere la realtà, di capacità di collaborare, di cittadinanza attiva, di consapevolezza. Quali sono i punti da valorizzare? Lo spirito di cooperazione nell’interesse pubblico che caratterizza un progetto programmato ed attuato congiuntamente. Un coinvolgimento attivo nella defi-

maggiore efficacia, magari a scapito di uno storico spontaneismo non sempre positivo in assoluto, il riconoscimento che la riforma offre del ruolo e delle funzioni del terzo settore nelle costruzione delle politiche mi sembra molto rilevante.

nizione e nel raggiungimento di un obiettivo che diventa un atteggiamento di responsabilità diffusa nei confronti della propria comunità. Quali le eventuali criticità? La criticità si può manifestare quando l’ente pubblico dismetta o dimentichi il suo ruolo istituzionale di soggetto deputato alla decisione, alle scelte di indirizzo politico. I diversi livelli di responsabilità dei diversi soggetti non vanno confusi. A Saluzzo non avviene, l’amministrazione ha ben chiaro l’obiettivo che si prefigge e lo svolge fino in fondo. Conosce il Centro Servizi per il Volontariato? Quali forme di collaborazione pensa si possano attuare? Si, lo conosco. A Saluzzo c’è un distaccamento del Centro Servizi di Cuneo e il comune è invitato a partecipare all’assemblea annuale. Si deve continuare a far conoscere l’attività di sostegno ed orientamento che il Centro Servizi svolge per le associazioni del territorio. È in corso la Riforma del Terzo settore: quali sono secondo Lei i passi da compiere per far stare il Volontariato al passo con i tempi? La riforma, ha, tra gli altri, l’obiettivo di ridisegnare i rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i soggetti del Terzo settore. Se da un lato la richiesta è quella di andare verso una maggiore organizzazione, una

Lei pensa che le forme di collaborazione tra ente pubblico e privato (Enti del Terzo Settore) possano rafforzarsi e incrementarsi nel tempo? È in corso da tempo quel processo di avvicinamento e di collaborazione, perlomeno in alcuni territori come a Saluzzo. Il modello di welfare partecipativo basato sui principi di solidarietà sociale, di sussidiarietà, di equità che si vuole costruire è una grandissima opportunità di crescita collettiva, di garanzia di servizi e di esercizio di democrazia. Quale sarà secondo Lei il ruolo futuro del Volontariato in ambito locale? Auspico che continui ad essere attivo e propositivo come è attualmente: il lavoro che svolge Saluzzo Migrante, le convenzioni per la gestione del cinema teatro Magda Olivero e spazi culturali e museali, la convenzione con la Croce Verde, la convenzione per il trasporto dei disabili, consulta delle Pari opportunità, consulta delle persone in difficoltà, contributo ad associazioni sportive e culturali, la convenzione con l’Oratorio don Bosco, attività nelle scuole (alcuni volontari prestano anche assistenza al servizio mensa) patrocini del comune alle iniziative del mondo del volontariato… sono solo alcune delle forme della solidarietà e della partecipazione a Saluzzo. A Saluzzo esiste una Consulta comunale del Volontariato? Non specificatamente con quella denominazione e la ragione si capisce da quello che ho tratteggiato nelle risposte precedenti. La consulta delle Pari opportunità raggruppa e coordina alcune tra le diverse associazioni attive in città, ma il panorama è ancora più ampio. G.B.


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Nominato il sottosegretario che si occuperà di Terzo settore. È Stanislao Di Piazza.

DI PIAZZA E LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE: ECCO LE SFIDE DEL VOLONTARIATO Il nuovo sottosegretario si trova davanti un impianto legislativo ancora monco, su cui è necessario lavorare al più presto per far uscire tanti enti dalle incertezze. Registro unico, fiscalità, raccolta fondi…. Ecco i principali provvedimenti attesi. Il riferimento del Terzo settore italiano in questo momento è Stanislao Di Piazza. È lui il nuovo sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con delega al Terzo settore del governo Conte 2. Insieme a lui, è stata nominata anche la ex senatrice del Pd Francesca Puglisi, in passato responsabile scuola del partito e nella parte finale della scorsa legislatura presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Titolare del dicastero, la pentastellata Nunzia Catalfo, conosciuta soprattutto per il suo contributo determinante alla realizzazione del reddito di cittadinanza. Di Piazza conta nella sua storia una certa vicinanza ai temi al mondo del non profit, un sistema in piena trasformazione e nel mezzo di una riforma ancora sospesa e mancante di una serie di provvedimenti che dovrebbero renderla funzionante. Senatore del Movimento 5 stelle, 62 anni, nato a Palermo, è laureato in giurisprudenza, è stato vicepresidente della Commissione Finanze al Senato e - tra l’altro - segretario della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Come si legge su Redattore sociale, Di Piazza è stato direttore della filiale di Banca Etica di Palermo e referente per il sud di Etica sgr, la società di gestione del risparmio del Gruppo di Banca Etica, che gestisce fondi comuni di investimento “socialmente responsabili”. Ha spesso mediato tra il governo M5S-Lega da una parte e il terzo settore dall’altra, soprattutto in alcuni momenti di tensione come nel caso dell’aumento dell’Ires per il non profit a dicembre 2018. Tanti i tasselli mancanti nella normativa approvata oltre tre anni fa. In primis, l’attivazione del Registro unico nazionale del terzo settore (Runts), il principale strumento per rendere operativi a cascata obblighi e opportunità previsti dalla riforma. È atteso per questo autunno il decreto che definisce il suo funzionamento. Dovranno essere indicate con precisione le procedure di iscrizione, l’individuazione dei documenti e la modalità di deposito degli atti, le regole per la predizione dei documenti di tenuta, conservazione e gestione degli stessi e la modalità di comunicazione dei dati al Runts previsto dall’art. 53 comma 1 del Codice del terzo settore. Registro unico, ma non solo. Tra le lacune più importanti, c’è poi l’approvazione dell’impianto fiscale da parte della Commissione europea, la cui richiesta non è ancora partita dal governo, e il raccordo con l’Agenzia delle Entrate sempre in ambito fiscale, per chiarire punti oscuri tra cui la definizione di ente commerciale o non. Mancano anche una serie di chiarimenti sul testo del decreto legislativo 117 del 2017 (Codice del terzo settore): non a caso

Il neo sottosegretario Stanislao Di Piazza


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negli scorsi mesi il ministero si è speso con una serie di circolari interpretative per fare chiarezza e dare indicazioni univoche. Ma quali sono i provvedimenti attesi soprattutto dal mondo del volontariato? Tra i testi in cantiere, l’individuazione dei meccanismi di assicurazione semplificati per i volontari. Si tratta di un pezzo importante considerando che il codice del terzo settore, ha reso obbligatoria la copertura assicurativa per i volontari, occasionali e non. Manca anche il decreto per definire i criteri di riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite in attività/percorsi di volontariato. La loro valutazione potrebbe essere in futuro uno dei volani per la promozione della cultura del volontariato, soprattutto nelle giovani generazioni. Su questo, anche i Centri di servizio per il volontariato (Csv) saranno chiamati a lavorare per la loro valorizzazione. Sempre in tema Csv, si attende il decreto previsto dall’articolo 96 del Codice sull’individuazione dei criteri, i requisiti e le procedure che reti associative e gli stessi centri dovranno seguire per esercitare le attività di controllo nei confronti degli enti del terzo settore. E in questa fase di fusioni e trasformazioni, dopo i decreti di nomina dei primi 9 Organismi territoriali di controllo, mancano ancora all’appello quelli di Campania e Molise, Marche e Umbria, Puglia e Basilicata, Sardegna, Trento e Bolzano, Veneto. In tempi di pubblicazione di linee guida – negli ultimi mesi sono stati licenziati i testi su bilancio e impatto sociale mancano ancora quelle sulla raccolta fondi, importante motore di autofinanziamento per moltissime realtà del terzo settore. Si lavora anche alla definizione dei modelli per la redazione del bilancio di esercizio per piccoli e grandi enti, altro decreto previsto dal codice del terzo settore. Si attende, inoltre, la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto che definisce “Criteri e limiti per esercizio attività diverse”, discusso in Cabina di regia lo scorso 7 marzo e rimasto finora sospeso. Le attività diverse devono essere indicate nello statuto e il loro “peso” nel computo delle attività complessive dell’ente determina importanti aspetti fiscali. Nella bozza approvata, inoltre, a determinare i “costi complessivi” c’è anche quello figurativo dell’impiego dei volontari. Manca infine tutto l’impianto relativo al 5 per mille e al servizio civile universale. Un lungo lavoro, quindi, oggi più che mai urgente e necessario per dare certezze a un mondo che attende ormai da anni le giuste indicazioni per continuare a operare per il bene comune. Inoltre, entro il 30 giugno 2020 – data ultima di scadenza per la modifica degli statuti – alcune scelte andranno comunque fatte ma, se le carte rimangono così coperte, sarà difficile farlo in modo pienamente consapevole. di Lara Esposito UNA RIFORMA DA FARE INSIEME: I CSV INCONTRANO DI PIAZZA «Per superare il clima di diffidenza che si è creato negli ultimi anni nei confronti del terzo settore è necessario raccontare tutto il bene che si fa anche con il volontariato». Con queste parole Stanislao di Piazza, neo sottosegretario al Ministero del Lavoro e alle Politiche sociali ha parlato alla platea dei 400 delegati riuniti a Trento per la XIX conferenza nazionale di CSVnet. Un dialogo positivo e partecipato con il presidente Stefano Tabò, sugli impegni che attendono l’attuale governo per il completamento della riforma del terzo settore al fine di renderla realmente “esecutiva ed efficace”; su questo Di Piazza ha ribadito l’importanza di un “confronto aperto e costante con tutto il terzo settore” per concludere il percorso insieme e nel modo migliore. «Occorre rilanciare l’impegno dei soggetti che si occupano del bene comune: associazioni e cooperative – ribadisce il sottosegretario – necessitano di un controllo reale, concreto e puntuale, che vigili sulla serietà ma allo stesso tempo ne valorizzi il lavoro e i servizi offerti». Sullo sfondo alcuni dei nodi cruciali per dare compimento alla riforma del terzo settore, dalla fiscalità al registro unico nazionale. L’intero impianto degli incentivi, infatti, per essere operativo dovrà essere sottoposto all’autorizzazione dell’Unione europea. Tra i punti caldi sollevati da Tabò a Di Piazza, l’urgenza di attivare il registro unico nazionale del terzo settore per portare a compimento il processo di accreditamento dei Csv. Il corto circuito possibile, infatti, riguarda l’impossibilità dei centri di diventare enti di terzo settore in tempo. «Il registro è uno strumento utile e di semplificazione – continua Tabò – in termini di trasparenza. Abbiamo incontrato UnionCamere che si occupa dello sviluppo tecnologico, consapevoli che questo delicato passaggio non sia automatico. Il sistema dei Csv è disponibile ad accompagnare gli enti in questo delicato percorso ed è necessaria l’attenzione e la collaborazione delle regioni». Dal tavolo di Trento è stata ribadita la necessità di evitare possibili fraintendimenti nella definizione di volontariato. «Bisogna distinguere l’impegno gratuito con il lavoro nel sociale – ha spiegato Di Piazza – ma senza creare conflitti: si tratta di ruoli entrambi necessari per cambiare le cose ma che viaggiano su binari diversi. Il valore è differente e l’obiettivo è comune». Una distinzione necessaria per rafforzare anche l’identità del volontariato, caratterizzata da libertà di scelta e gratuità. Il sottosegretario ha anche ribadito il ruolo della promozione del volontariato, così come indicato nell’art. 19 del Codice del terzo settore, certi che l’impegno gratuito sia anche una forma di reinserimento sociale e non solo perché “in Italia ci sono tanti giovani Neet, che non studiano e non lavorano e il volontariato può essere una strada per dare loro nuove prospettive”. FONTE: www.csvnet.it.


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I 20 anni di Ail Cuneo L’estate di Ail Cuneo è stata una vera festa di iniziative con cui le celebrazioni per i primi vent’anni della sezione sono entrate davvero nel vivo. Un posto speciale è rappresentato dalle iniziative sportive, tra cui merita citare la “Fausto Coppi” di fine giugno e la pedalata “Muntubin a Muntumal” di fine settembre che hanno visto scendere in campo fianco a fianco ex pazienti e i medici che li hanno curati, in un ideale e significativo passaggio di testimone. Lì in mezzo si sono succedute tante iniziative ormai diventate storiche: il ritorno del concerto “Pierolive” ad Alba in ricordo di Piero Laratore (giugno), la Festa delle bolle di Sampeyre, giunta alla quinta edizione in memoria della giovane Gabriella Munaro (luglio), e la “Camminata per la vita” di Dronero (settembre), che per il quarto anno, nel nome di Paolo Rubino e Anna Brignone, ha portato in strada oltre 3.800 persone.

Altri nuovi appuntamenti, invece, hanno portato il logo Ail in tante parti della provincia per incontrare in allegria i volontari e sostenitori che da sempre ci affiancano nella raccolta fondi sul territorio della “Granda”. Così è stato per la musica dei “Polifonici del marchesato” nell’affascinante scenario delle Terme di Lurisia (luglio), la pedalata notturna di “Bisalta by(ke) night” (luglio), la camminata con polentata a Ferrere per ricordare Giorgio Torassa (agosto) e la presenza a “Cortemilia in mostra” nell’ambito della “Sagra della nocciola” (agosto). Questa intensa stagione estiva si è completata con la giornata enogastronomica di Pollenzo presso l’Albergo dell’Agenzia (settembre), dove abbiamo salutato in particolare i nostri sostenitori della zona albese e braidese. Con l’autunno chiuderemo questo anno magico con alcuni appuntamenti già calendarizzati, ma

sappiamo che gli amici Ail stanno mettendo in cantiere altre novità che ancora non sono ben definite: vi invitiamo a tenervi aggiornati attraverso le nostre pagine social e il sito internet (www.ail.cuneo.it). L’Ail Cuneo è stata presente: il 12 ottobre al Santuario della Madonna dei Fiori con la Messa di ringraziamento celebrata da monsignor Derio Olivero, il 20 ottobre a Festiona per la tradizionale “Castagnata solidale” e il 25 ottobre all’auditorium “Varco” di Cuneo con il concerto dell’“Orchestra della centrale”. Il 9 novembre a Cussanio, presso l’hotel “Giardino dei Tigli”, dunque in una posizione centrale per tutta la provincia, si chiude con una festa per ringraziare le tante persone speciali che hanno reso possibili i progetti dei primi 20 anni e che, siamo certi, ci affiancheranno per tutti quelli che ancora verranno.

Alba Boves

Cortemilia

Ferrere

Lurisia

Ail Cuneo Montemale

Dronero

Sampeyre

Pollenzo

Fausto Coppi


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NOTIZIE CSV TERZO SETTORE, A PALAZZO CHIGI VERTICE TRA FORUM E IL PRESIDENTE CONTE Fra i temi affrontati l’attuazione della Riforma del Terzo settore e le proposte per la legge di bilancio. Roma, 25 ottobre 2019 – Il Forum Nazionale del Terzo Settore ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Durante l’incontro la portavoce del Forum, Claudia Fiaschi, ha portato all’attenzione del premier le esigenze e le proposte dell’organismo di rappresentanza del terzo settore, che attraverso 87 grandi reti rappresenta oltre il 40% degli enti non profit italiani. I principali punti discussi hanno riguardato le politiche di sostegno alla non autosufficienza, agli anziani, il contrasto alla povertà materiale e educativa, le politiche giovanili, l’accoglienza e la cooperazione allo sviluppo, la cultura: ovvero tutto ciò che va sotto il nome di “politiche sociali”, un settore che vede i cittadini impegnati (volontari e lavoratori) e in continua crescita, con un impatto significativo anche sul Pil del nostro Paese. Fra i temi affrontati, lo stato di attuazione della riforma del Terzo settore, la necessità di approntare un modello di gestione dei fenomeni migratori che vada oltre l’emergenza, per coniugare l’accoglienza con l’integrazione e la cooperazione allo sviluppo, l’esigenza di rafforzare ulteriormente le azioni di contrasto alla povertà con misure che consentano di raggiungere anche alcune categorie di persone ad oggi escluse, come ad esempio i senza dimora. Sul tavolo anche la la necessità di aumentare le risorse per il finanziamento delle attività del Terzo settore che hanno una grande ricaduta sul territorio, soprattutto nelle aree di maggior disagio sociale. «È stata un’occasione preziosa per presentare al presidente Conte, che ringraziamo per la sua attenzione, le proposte e le esperienze del Terzo settore su temi cruciali per la coesione sociale del Paese», ha dichiarato Claudia Fiaschi. Ufficio stampa Forum Nazionale del Terzo Settore, stampa@forumterzosettore.it

LA CRESCITA INARRESTABILE DEL NON PROFIT: +49% IN 16 ANNI Una crescita inarrestabile quella del non profit in Italia. Lo confermano ancora una volta i numeri dell’Istat aggiornati al 2017, che sono stati presentati alla 19ma edizione delle Giornate di Bertinoro (11 e 12 ottobre 2019). Nell’anno in questione le istituzioni non

a cura di Giorgia Barile

profit attive in Italia erano 350.492 - il 2,1% in più rispetto al 2016 in cui erano 343.432 - e impiegavano 844.775 dipendenti (+3,9% rispetto alle 812.706 dell’anno precedente). Si tratta di un aggiornamento dei dati del “Censimento permanente” (triennale) che l’Istituto compie attraverso il suo registro statistico ricorrendo a varie fonti amministrative. Le informazioni non includono quindi il volontariato il cui ultimo dato risale al 2015 (ultimo censimento), quando il fenomeno interessava 5 milioni e 528 mila persone. La fotografia fornita oggi dall’Istat parla dunque di un sistema che continua a evolversi, e a velocità maggiore rispetto alle imprese orientate al mercato: per averne un’idea basta ricordare che nel 2001 gli enti erano 235 mila e nel 2011 301 mila: in 16 anni si è verificata una crescita del 49%. Il non profit pesa oggi nel sistema complessivo di imprese e servizi per l’8% e il numero dei suoi dipendenti è il 7% del totale. In aumento soprattutto i lavoratori del Centro (+5,3%) e del Nord-Est (+5%), in particolare la provincia autonoma di Bolzano (+11,8%), il Molise (+9,3%) e la Toscana (+8,2%). Complessivamente, il numero degli impiegati risulta comunque più concentrato al Nord (57%). Il non profit, però, prende sempre più spazio nel Mezzogiorno. Se la maggioranza degli enti (oltre il 50%), infatti, è al Nord, il tasso di crescita maggiore è al Sud (+3,1%), seguito da Nord-Ovest (+2,4%) e Centro (+2,3%). LA CORSA DELLE ASSOCIAZIONI I tassi con il segno + si riferiscono a tutte le forme giuridiche eccetto le fondazioni, ma lo stacco maggiore è per le associazioni (+2%) che sono 298.149 (nel 2016 erano 292.174). Una grande famiglia che conta la quota maggiore di istituzioni (85,1%) complessive, seguite da altre forme giuridiche (29.138 per un 8,3%), dalle cooperative sociali (15.764 per un 4,5%) e le fondazioni (7.441 per il 2,1%). Ed è proprio in questo ramo che il numero di assunzioni aumenta di più. Basti pensare che nonostante le cooperative, con i suoi 441.178 dipendenti occupino il 52,2% del mercato del non profit, gli impiegati nelle associazioni in un anno sono cresciuti del 9,3% (se ne contano 169.303) e nelle fondazioni (+3,8% per 101.928 persone). Cultura, sport e ricreazione per due istituzioni su tre Nessuna sostanziale rivoluzione sulle attività svolte: il 64,5% degli enti per un numero di 225.935 occupa nel settore culturale, sportivo e ricreativo (+2,3 rispetto al 2016), un settore in crescita anche per il numero di


NOTIZIE CSV dipendenti assunti che aumenta del 16,1%. Tra le attività svolte, seguono a cascata l’assistenza sociale e protezione civile (il 9,2% e 32.245 istituzioni), relazioni sindacali e rappresentanza di interessi (il 6,5% del totale con 22.621 enti), religione (il 4,8% e 16.826 enti), istituzione e ricerca (4% e 13.915 realtà) e sanità (3,5% e 12.235 istituzioni). In aumento dipendenti a tempo determinato, stranieri e laureati I lavoratori dipendenti nel non profit sono 344.775. Si tratta soprattutto di donne che occupano il 71,7% per 605.601 assunzioni contro 28,3% dei 239.174 uomini. Crescono soprattutto i contratti a tempo determinato (+24,5%) e quelli over 50 (+7,9%) o con età inferiore ai 30 anni (+7,3%), gli stranieri (+7,0%) e i laureati (+6,3%). Complessivamente, i dipendenti delle istituzioni non profit hanno prevalentemente un contratto a tempo indeterminato (79,6%) e lavorano con un regime orario a tempo parziale (53,8%). Il livello di istruzione dei lavoratori è mediamente superiore rispetto al nazionale: i laureati sono il 31,9% e i diplomati di scuola secondaria superiore il 33,5% mentre il 2,2% ha al più un attestato di scuola primaria e il 21,8% un diploma di scuola secondaria di primo grado. Oltre la metà è impiegata nell’assistenza sociale (36,9%) e della sanità (21,9%). Cresce soprattutto il numero degli impiegati in cultura, sport e ricreazione (+16,1%) e della religione (+12,0%) mentre mostrano una lieve flessione in quelli delle altre attività (-1,2%) e dell’ambiente (-0,3%). Nel complesso, però l’85% delle istituzioni non profit opera senza dipendenti. Cooperative sociali, al Nord il vero motore economico Secondo i dati, i volumi di affari più elevati si riscontrano nelle cooperative del Nord ovest e Nord Est, non inferiori a 500mila euro rispettivamente per il 42,8% e il 42,5%. Due terzi delle realtà corrispondenti del Sud (69%) e delle Isole (64,8%) ha un volume di affari fino a 199mila euro. FONTE: www.redattoresociale.it.

EUROPA, LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE A RISCHIO: “PRIORITÀ DIFENDERE IL VOLONTARIATO” Intervista a Cristina Rigman, presidente uscente del Centro europeo per il volontariato: «Dobbiamo potenziare il volontariato nell’agenda europea perché l’avanzata delle destre sta penalizzando l’attivismo e le associazioni che si occupano di diritti». «Il mondo sta cambiando, l’Europa sta cambiando e anche noi dobbiamo cambiare per mantenere il volontariato nell’agenda delle istituzioni europee e per aiutare le nostre organizzazioni. Perché in alcuni paesi gli spazi di manovra si stanno restringendo e noi dobbiamo potenziare i volontari per aiutarli

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a mantenere la loro libertà di associazione, per continuare ad essere volontari». Esperta di sviluppo delle organizzazioni e di non profit, la rumena Cristina Rigman delinea il futuro del terzo settore nel vecchio continente. Ancora per qualche mese sarà lei la presidente del Cev, il Centro europeo del volontariato, che guida da quattro anni e il cui consiglio direttivo si è riunito a Cagliari il 27 e 28 agosto scorsi. A volere il meeting nell’isola è stato Giampiero Farru, presidente del Csv Sardegna Solidale e dall’ottobre di due anni fa unico componente italiano nel board del Cev. «A Cagliari abbiamo parlato delle nuove sfide che attendono il volontariato e abbiamo iniziato a delineare il piano strategico per i nostri prossimi dieci anni di attività», spiega Rigman in un fluente italiano, imparato guardando da giovanissima i nostri canali televisivi dopo la caduta della cortina di ferro. Il Cev rappresenta oltre sessanta organizzazioni di ventinove paesi e ha come compito principale quello di collegare il mondo della solidarietà alle istituzioni europee. Oggi il 19 per cento dei cittadini europei svolge un’attività di volontariato. Presidente Rigman, come ha iniziato ad occuparsi di volontariato? «Ero una studentessa di scienze politiche a Cluj-Napoca e ho visto il manifesto di una ong che cercava collaboratori e così mi sono proposta. L’anno seguente la “Pro Vobis” è diventata il primo centro di volontariato della Romania e con loro ho lavorato per quattordici anni. Ho seguito soprattutto il progetto di sviluppo per la nascita di centri di volontariato nei piccoli comuni. Contemporaneamente, ho fatto la volontaria per l’associazione “Pro Democrazia”, andando nelle scuole a spiegare ai ragazzi che si apprestavano a votare per la prima volta l’importanza del momento che stavano per vivere». Quanti tipi di volontariato esistono in Europa? «Mille! In ogni paese il volontariato può essere molto differente. A mio avviso, però, ovunque ogni volontario agisce seguendo le proprie convinzioni, senza un interesse diretto personale e senza una remunerazione economica. Ciò che i volontari devono guadagnare sono amici, esperienza, contatti, competenze, opportunità di sperimentare la diversità. Ho visto persone giovani ed anziane che sono uscite la prima volta dalla Romania grazie al volontariato. Ed è stato emozionante». Qual è in Europa in modello di volontariato più avanzato? «Risposta difficile, perché il modello migliore è quello è quello che meglio si adegua al territorio. Noi tutti guardiamo al nord e pensiamo, osservando le statistiche, che in Danimarca e in Svezia il volontariato sia migliore che altrove. Ma quel modello, calato in Romania, non avrebbe gli stessi risultati. Però se dobbiamo chiederci dove il volontariato funziona bene, allora sì, la risposta è sicuramente nei paesi del nord, in Inghilterra, e anche in Italia, dove ci sono esempi virtuosi».


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Che temi avete trattato nella due giorni a Cagliari?

Quale sarà il volontariato del futuro?

«Abbiamo gettato le basi per il nuovo piano strategico del Cev 2020-2029. Soprattutto dobbiamo potenziare le organizzazioni per aiutare i volontari a mantenere la loro libertà di associazione, perché in alcuni paesi questa si sta restringendo».

«Voglio pensare che sarà come il volontariato di sempre. Perché il volontariato è qualcosa che arriva dal cuore, a qualunque livello. Facciamo i volontari perché questo ci rende felici e perché possiamo aiutare gli altri. Questo non cambierà». Di Vito Biolchini

Dove, esattamente? «Penso soprattutto alla Romania, all’Ungheria e ai paesi balcanici. In generale, l’avanzata delle destre mette in difficoltà le associazioni che si battono a favore dei diritti umani e in diversi paesi ci sono organizzazioni che provano a modificare l’opinione pubblica, affermando che sui diritti umani si è andati troppo oltre e che si debba tornare ai valori tradizionali. Sì, in alcuni paesi lo spazio per le ong che proteggono i diritti umani si sta restringendo. E noi dobbiamo fare pressione presso le istituzioni europee perché questo non avvenga».

NOVITÀ NORMATIVE DDL 1461: ECCO COSA PREVEDE IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SUI CAREGIVER FAMILIARI DEPOSITATO IN SENATO Sono 11 gli articoli del Disegno di legge 1461 che introduce nomina da parete dell’assistito, contributi figurativi, detrazioni e riconoscimento di crediti formativi I caregiver familiari aspettano da tempo che si arrivi alla definizione di una legge che riconosca il loro lavoro e lo tuteli.

Al nuovo parlamento europeo avete proposto le 5 R, ovvero un impegno maggiore rispetto al volontariato e riguardante Real value (vero valore), Regolamentary framework (regolamentazione), Recognition (riconoscimento), Resources (risorse) e Refugees welcome (accoglienza). Come sono state accolte?

Da un punto di vista delle norme e delle leggi in vigore, ricordiamo che attualmente gli unici riferimenti al caregiver familiare e al suo lavoro si trovano nella Legge 27 dicembre, n. 205 (la legge di bilancio per il 2018):

«Ancora è troppo presto per avere le prime reazioni. Abbiamo piuttosto proposto la creazione di un intergruppo che si occupi di volontariato, in maniera da poter intervenire su temi che sono trasversali. In questo modo, l’azione dei parlamentari sarebbe facilitata, così come il collegamento tra le varie istituzioni nazionali ed europee».

- All’art. 1, comma 254 troviamo l’istituzione del Fondo per il sostegno e del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare, con una dotazione di 20milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2029, 2020, poi portato a 25 dalla legge di bilancio 2019.

Tra le 5 R c’è quella dell’accoglienza. Un tema in cui l’Italia chiede più aiuto all’Europa. «La questione è complessa, ma se sei un volontario pensi semplicemente che quelle persone hanno bisogno di te e le vuoi aiutare, non stai pensando alle politiche per l’accoglienza o alle risorse: aiuti e basta». Oggi spesso si sente dire “Noi abbiamo i nostri poveri, perché dobbiamo accogliere i migranti? Perché non lo fanno i paesi più sviluppati?”. «Anche in Romania in tanti dicono così ma io non sono d’accordo perché ogni paese deve aiutare chi ha bisogno. Non solo: noi siano stati aiutati fin troppo dai paesi che stanno meglio di noi e ora dobbiamo assumerci la responsabilità di sostenere chi è in difficoltà. Avere inserito nel trattato dell’Ue il tema della solidarietà e poi non praticarlo non è un bel messaggio per i giovani». A proposito, come è possibile far avvicinare maggiormente i giovani europei al volontariato? «I giovani hanno bisogno di sperimentare e di capire i valori di solidarietà. Sono chiamati a prendere decisioni che possono cambiare la loro vita per sempre ma spesso non sono pronti. Ecco, il volontariato può offrire loro uno spazio sicuro di sperimentazione e di decisione informata”.

- All’art. 1, comma 255 ne troviamo una definizione e riconoscimento

A parte questo, siamo ancora fermi alle proposte di legge accorpate e presentate in Senato in questi ultimi anni. Ora qualcosa potrebbe sbloccarsi: è stato infatti depositato ad agosto scorso in Senato, per essere preso in esame in commissione, il disegno di legge 1461, a prima firma Nocerino. Il DDL prende le basi delle proposte già presentate in Senato, ampliandole e introducendo alcuni elementi, come la nomina, i contributi figurativi, le agevolazioni: vediamo articolo per articolo questo disegno di legge, e i commenti al riguardo. Articolo 1- RICONOSCIMENTO DEL CAREGIVER All’articolo 1, si ribadisce il valore sociale ed economico del’attività di cura svolta da parte del caregiver familiare. Articolo 2. – DEFINIZIONE DI CAREGIVER L’articolo modifica l’art. 2 della legge 205/2017 specificando, in particolare, che l’attività deve essere svolta a titolo gratuito: “Si definisce caregiver familiare la persona che gratuitamente assiste e si prende cura in modo continuativo del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n.76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo


NOTIZIE CSV 33, comma 3, della legge 5 feb-braio 1992, n.104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, anche oncologica, infermità o disabilità, anche cro-niche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.104 o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n.18” Articolo 3 – RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA A UN SOLO FAMILIARE L’articolo 3 precisa che la qualifica di caregiver familiare può essere assunta da un solo familiare dell’assistito. Inoltre, il riconoscimento della figura di un caregiver familiare preclude agli altri familiari lavoratori (ad eccezione dei genitori) di godere, in relazione al medesimo familiare assistito, delle agevolazioni previste dall’articolo 33 della legge 104 del 1992. Articolo 4 - DOCUMENTI E NOMINA DEL CAREGIVER Vengono elencati i documenti necessari per poter accedere ai benefici previsti dalla legge: 1. Atto di nomina del caregiver familiare, sottoscritta dallo stesso assistito (anche attraverso videoregistrazione o altro dispositivo) 2. Estremi del verbale di riconoscimento di handicap grave, ai sensi della Legge 104792, art. 3, comma 3 o del verbale di riconoscimento di invalidità dell’assistito ai sensi della Legge 18/90. 3. autocertificazione di residenza in un comune italiano 4. copia del permesso di soggiorno, in caso di cittadini extra UE Al comma 2, l’articolo 4 stabilisce che è l’assistito a nominare il caregiver. Tale nomina può essere revocata, da parte dell’assistito, in qualsiasi momento. La nomina,inoltre, cessa dallo stato giuridico e dalla funzione anche nei casi di decesso dell’assistito o qualora l’assistito non abbia più i riconoscimenti richiesti di stato di gravità o invalidità (in quest’ultimo caso, salvo i casi in cui sia affetto da patologie oncologiche). Articolo 5 – TUTELA PREVIDENZIALE Il DDL prevede che al caregiver familiare (non lavoratore) vengano riconosciuti, fino ad un massimo di tre anni, i contributi figurativi equiparati a quelli del lavoro domestico. Tali contributi possono aggiungersi a quelli eventualmente già versati precedentemente dal caregiver per altre attività lavorative. Il riconoscimento dei contributi figurativi a carico dello Stato avviene previa dichiarazione delle ore di assistenza, da presentare all’Inps ogni trimestre. Articolo 6 – ADEGUAMENTO LEA E LEP

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Al fine di sostenere le attività e la figura dei caregiver familiari, si prevede di definire i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) da garantire al caregiver nel campo sociale, tra cui: servizi ed interventi di sollievo ed emergenza o programmati erogati attraverso enti territoriali, ASL, mediante operatori socio-sanitari o socio-assistenziali; consulenze per l’adattamento domestico; formazione e informazione sulle competenze; supporto psicologico; percorsi preferenziali nelle strutture sanitarie per ridurre i tempi di attesa sia per l’assistito che per il caregiver; rilascio di tessera di riconoscimento per avere priorità nel disbrigo di pratiche amministrative. Con lo stesso obiettivo, si propone di inserire nei LEA nuovi servizi e prestazioni per i caregiver e gli assistiti, in particolare la domiciliarizzazione di visite e prestazioni specialistiche, permettendo al caregiver di sottoporsi a visite ed esami nel proprio domicilio. Articolo 7 – CONCILIAZIONE TRA ASSISTENZA E LAVORO Per i caregiver familiari lavoratori, si prevedono degli interventi per favorire la conciliazione tra le attività lavorative e di assistenza. Nel concreto, l’articolo prevede il diritto, per il caregiver lavoratore, di rimodulare l’orario di lavoro compatibilmente con l’attività di assistenza e il diritto prioritario di scelta della sede di lavoro tra quelle disponibili più vicine alla casa dell’assistito. Articolo 8 – RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE L’articolo prevede che l’esperienza maturata in qualità di caregiver possa essere riconosciuta, anche ai fini di un successivo accesso o reinserimento lavorativo, con una formalizzazione e certificazione, o come credito formativo per l’acquisizione della qualifica di operatore socio sanitario o figure simili. Articolo 9 – DETRAZIONI DEL 50% L’articolo introduce detrazioni fiscali del 50% riservate ai caregiver familiari sui una spesa massima di 10.000 euro annui per attività di cura e assistenza. Articolo 10 – RELAZIONE ANNUALE Si dispone che ogni anno, entro il 31 dicembre, venga presentata una relazione sullo stato di attuazione della legge. Articolo 11 – COPERTURA FINANZIARIA L’ultimo articolo chiude con la copertura finanziaria, a valere sul Fondo istituito dalla Legge 205/2017. FONTE: www.disabili.com.


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NOVITÀ CSV CAMBIO SEDE SPORTELLO DI SAVIGLIANO Da metà ottobre lo sportello CSV di Savigliano è stato trasferito presso Enjoy Coworking, in via Roma 87. Gli orari restano invariati: martedì 13.30/18; venerdì 9/13.30. Per informazioni: 339-76.23.653, savigliano@ csvsocsolidale.it.

FACEBOOK: ISTRUZIONI PER L’USO Sabato 30 novembre si terrà a Cuneo, nella sala della Cri, dove si trova la sede CSV, in piazzale Croce rossa italiana 1, il primo laboratorio Facebook rivolto ai volontari che vogliono imparare a gestire con efficacia un profilo sul social network più usato. Per iscriversi occorre compilare il form sul sito CSV (www.csvsocsolidale.it) all’indirizzo https://forms.gle/y2CwmED9HxxpUZXV9. Il laboratorio avrà inizio alle 9.30. Per informazioni: ufficiostampa@csvsocsolidale.it, formazione@csvsocsolidale.it.

CORSI DI FORMAZIONE CSV Il calendario formativo di novembre di Società Solidale è ricco di appuntamenti. Per partecipare occorre iscriversi online da tutti i dispositivi pc, smartphone e tablet in pochi clic. Sabato 16 novembre si terrà il corso “Comunicazione esterna per gli ETS” a Saluzzo, presso lo sportello CSV (via Vittorio Veneto 3), ma le iscrizioni sono già al completo.

• BILANCIO SOCIALE Sabato 9 Novembre - Mondovì c/o Sportello CSV Via Trona 3/B. Durata corso: 6 ore 9.30 - 13 e 14 - 16.30. Per iscriversi compilare il form: https://docs.google. com/forms/d/e/1FAIpQLSfJjLU4WLks-5HCFgu759YPz _6vQllbNLkjVfGh0IARVRuEdw/viewform

• ELEMENTI DI GRAFICA PER GLI ENTI DEL TERZO SETTORE dal 12 novembre al 12 dicembre c/o Infor Elea Cuneo (via Savigliano 37). Durata corso: martedì e giovedì 20 - 23. Per iscriversi compilare il form: https://docs.google.com/ forms/d/e/1FAIpQLScivEse0A26UNrNnmR8DexZ_ m6RngRdcbJ6fFMY8d-CllRQFg/viewform.

• PEOPLE RAISING Sabato 23 novembre c/o Sportello CSV Bra via Magenta, 35. Durata corso: 9 – 13. Per iscriversi compilare il form: https://docs.google. com/forms/d/e/1FAIpQLSeRZ93MB1UX2BuX1WR2tY vz75oL4Ej4FM9jN5Xx-ehI1v7jqg/viewform.

• DINAMICHE DI GRUPPO Sabato 7 Dicembre - Savigliano Enjoy Coworking, Corso Roma, 87. Durata corso: 9 - 13. Per iscriversi compilare il form: https://docs.google. com/forms/d/e/1FAIpQLScoDwz1OD1TptsKiUkh3wx Ci03cp34Md1G49xHHvkzQyrb9mw/viewform. I corsi di formazione CSV sono gratuiti per i volontari operanti in ETS - Enti del Terzo Settore - della provincia di Cuneo accreditati al CSV. Per informazioni 0171-60.56.60, formazione@csvsocsolidale.it.

PARTI CON IL PASSO GIUSTO! INCONTRI FORMATIVI GRATUITI PER COSTITUIRE UNA NUOVA ASSOCIAZIONE Hai intenzione di dare vita ad un’associazione non profit, ma non sai come fare? Il tuo gruppo informale vorrebbe costituirsi a tutti gli effetti per accedere a bandi e finanziamenti ed essere maggiormente riconosciuto sul territorio, ma dalle informazioni che hai trovato fino ad ora ti sembra un’impresa impossibile? Destreggiarsi nella normativa e capire come muoversi quando si decide di costituire un’associazione non è così facile: per questo motivo Società Solidale ha deciso di organizzare incontri periodici gratuiti rivolti a gruppi di persone interessate alla costituzione di una nuova associazione per fornire le informazioni di base necessarie per muovere i primi passi. Gli incontri, tenuti dal personale CSV, danno le informazioni per comprendere l’iter necessario e individuare la natura giuridica più adatta per costituire con successo un’associazione. I partecipanti sono coinvolti in una lezione frontale di due ore con alcuni momenti dedicati allo scambio e alle richieste specifiche dei partecipanti. Tra gli argomenti trattati: le basi normative, le principali tipologie giuridiche di Enti associativi del Terzo settore, i passaggi da compiere per costituire l’associazione, gli adempimenti da seguire (documenti, atti, libri sociali, registri, assicurazione). Sono, infine, trattati gli aspetti principali e le novità introdotte dal Codice del Terzo settore (D. Lgs 117/17). L’appuntamento è un primo step fondamentale per avere un quadro completo da cui partire, successivamente alla frequenza dell’incontro, l’associazione potrà fissare una consulenza personalizzata gratuita presso uno degli sportelli del CSV Società Solidale. Si sono svolti due incontri lunedì 21 ottobre a Cuneo e a Bra. Prossimamente saranno organizzati altri momenti formativi sul territorio provinciale.


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SPRECO E SALUTE

Il ruolo strategico del volontariato per una cultura del recupero e del riciclo Il Centro Servizi per il Volontariato, nell’ambito del Protocollo “Lotta allo spreco”, siglato con la Regione Piemonte (Assessorato alle Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, Sociale, Pari Opportunità) e gli altri CSV Piemontesi, ha organizzato un incontro informativo con la dottoressa Anna Lisa Ferraris, medico veterinario, Ministero della salute Uvac. L’incontro, che si è tenuto a Cuneo giovedì 17 ottobre presso il Centro Incontri La Guida, ha trattato la delicata tematica di trasformare lo spreco in un’opportunità per ridare valore a prodotti in eccedenza a partire dal cibo, ed è stato rivolto a volontari e operatori di ETS che si occupano di recupero e redistribuzione di eccedenze alimentari. Ogni anno in Italia vengono generati milioni di tonnellate di eccedenze, di queste meno del 10% è recupe-

rato in donazioni, il resto è spreco alimentare. Questi dati dimostrano quanto sia essenziale ampliare la cultura del consumo consapevole

dei beni (alimentari e non) e trasformare lo spreco in opportunità per i cittadini in stato di bisogno. La Legge Gadda (166/16) e la Legge Regionale n. 12 del 23/06/2015 forniscono un quadro normativo su tutto ciò che riguarda la donazione di beni in materia di fiscalità, chiarendo chi può fare cosa e con quali responsabilità. Recuperare significa dare nuova vita a quei beni che possono essere riutilizzati e questo comporta un grande impatto ambientale. Partendo da queste premesse la dottoressa Ferraris ha parlato delle strategie per ridurre lo spreco da parte di Enti pubblici e privati, ditte e cittadini e del ruolo strategico del volontariato per creare una cultura del recupero e del riciclo nell’ottica di restituire un futuro più sano e sostenibile al nostro pianeta. Tutto questo nell’ottica di trasformare lo spreco in un’opportunità per i cittadini in stato di bisogno. Per informazioni contattare il CSV 0171-60.56.60 progettazione@csvsocsolidale.it Elisa Girardo

“Spreco e salute” fa tappa anche ad Alba mercoledì 30 ottobre in sala Riolfo. Intervento di Alberto Cacciatore, medico veterinario dipartimento di prevenzione Asl Cn2 Alba-Bra.


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APPROFONDIMENTI

Sorveglianza sanitaria per ex-esposti all’amianto: ci sono novità La relazione dell’associazione Arasis di Mondovì e Aica di Savigliano Ricordiamo che la produzione, la lavorazione e la vendita dell’amianto sono fuori legge in Italia dal 1992. La legge n. 257 del 1992, oltre a stabilire termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti all’estrazione e alla lavorazione dell’asbesto (insieme di minerali del gruppo degli inosilicati e del gruppo dei fillosilicati di consistenza fibrosa e cancerogeni che per diventare amianto i minerali di partenza devono subire particolari processi idrotermali di bassa pressione e bassa temperatura), è stata la prima a occuparsi anche dei lavoratori esposti all’amianto. Fin da allora, era stata prevista una sorveglianza sanitaria per gli exesposti e le associazioni che seguono questo tema hanno sempre chiesto e sollecitato questa attività, convinti che la prevenzione sia sempre migliore della cura per le persone, ma anche sul piano economico. Ricordiamo che oltre al ben noto mesotelioma pleurico il cui l’amianto è quasi l’unico responsabile, è inoltre corresponsabile in altre patologie come il tumore al polmone, a altri organi come la vescica, ma anche di malattie croniche come l’asbestosi. Finalmente il 22 febbraio 2018 con il documento n° 39/CSR è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni province autonome di Trento e Bolzano il protocollo di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti all’amianto, che dette le linee guida della prevenzione da applicare su tutto il territorio nazionale, ma che lascia alle Regioni un buon spazio di manovra, considerando che il problema ha caratteristiche e numeri di esposti molto vari tra le diverse Regioni.

Il primo problema che si è posto in Piemonte è di avere un elenco preciso di tutti gli aventi diritto, ossia di chiunque sia stato esposto anche per un breve periodo. Le associazioni Aica di Savigliano e Arasis di Mondovì hanno mantenuto un dialogo stretto con la Regione e in questo caso preciso con l’assessorato alla sanità. Giovedì 3 ottobre, ci siamo incontrati con il nuovo l’Assessore Luigi Icardi, il responsabile del servizio Danilo Bono e il responsabile della prevenzione Gianfranco Corgiat. Rispetto ad un incontro precedente ci sono stati avanzamenti, si è ottenuto da Inail un elenco di circa 20.00 persone e con il Csi-Piemonte (Consorzio per il Sistema Informativo) si stanno incrociando questi dati con l’Aura – Archivio Unico Regionale degli Assistiti, per correlare ogni assistito con il suo medico curante, oggi chiamato medico di medicina di generale e sfoltire dall’elenco le persone non più viventi. Questa attività permetterà di aggiornare il Fascicolo Sanitario Elettronico, con l’introduzione dell’esenzione del ticket su esami specifici relativi all’esposizione all’amianto che il medico riterrà opportuno richiedere per l’assistito. Come Associazioni abbiamo sempre chiesto che la Sorveglianza Sanitaria fosse svolta dallo Spresal (Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) ritenuto l’ Ente più qualificato per la competenza in materia di Malattie Professionali che non potendo più essere operativo per mancanza di fondi, si concretizza per la fine del 2020 il percorso che il responsabile della Prevenzione Gianfranco Corgiat ci ha comunicato: che è in cor-

so una revisione della convenzione con questa figura professionale (il Medico di Medicina Generale) per garantire un adeguato servizio. Questo primo elenco sarà integrato con ex esposti non presenti in elenchi Inail e lavoratoti addetti ancora oggi alla manutenzione di manufatti contenenti amianto, si stima una ulteriore quantità di 20.000 altri esposti ed ex esposti. Il medico curante riceverà una formazione dalla Regione e successivamente un elenco degli ex esposti di sua pertinenza e dovrà valutare con una visita se sarà necessario fare degli approfondimenti (radiografia, spirometria e in casi estremi la Tac). Per avere una qualificata esperienza di medici specialisti competenti sono stati individuati 3 centri in Piemonte per svolgere questi approfondimenti: il Cto di Torino l’ospedale di Orbassano e quello di Novara. Auspichiamo che sia l’inizio di un processo che potrebbe diagnosticare alcune patologie in anticipo e quindi aumentare la speranza di vita di coloro che lavorando l’ amianto l’ anno respirato. Armando Vanotto (presidente Aica) e Sebastiano Sampò (presidente Arasis)

Per la zona di Mondovì, ma disponibile per tutto il monregalese, si ricorda lo sportello informativo amianto, in collaborazione con il Comune di Mondovì, il primo sabato di ogni mese dalle 9 alle 12, presso lo sportello del cittadino.


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Speciale TRASPARENZA, COMUNICAZIONE SOCIALE E QUALITÀ

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Il CSV Società Solidale propone un inserto staccabile come strumento per promuovere o dettagliare, di volta in volta, i servizi gratuiti che fornisce a tutte le associazioni della provincia di Cuneo oppure per approfondire un tema di particolare interesse. TRASPARENZA, COMUNICAZIONE SOCIALE E QUALITÀ - PARTE PRIMA Su questo numero approfondiamo il tema della trasparenza, della comunicazione sociale e della qualità partendo dai contenuti del modulo formativo di Capacit’Azione, progetto di formazione e informazione nazionale sulla Riforma del Terzo settore, a cui il CSV ha partecipato e dalla recente pubblicazione di due decreti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: il decreto del 4 luglio 2019 “Adozione delle Linee Guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo Settore” e il decreto 23 luglio 2019 “Linee guida per la realizzazione di sistemi di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore. I due documenti accompagnano la Riforma del Terzo settore e vanno nella stessa direzione delle “Linee guida per il codice di qualità e di autocontrollo” redatte due anni fa dal Forum nazionale del Terzo settore. Riportiamo un insieme di documenti che spiegano i punti principali delle indicazioni ministeriali per orientare gli Enti di Terzo settore verso la trasparenza e la rendicontazione non solo numerica del proprio operato. Su questo numero approfondiamo le Linee guida per la redazione del Bilancio sociale. Sul prossimo, parleremo di quelle sulla valutazione dell’impatto sociale. Dalle Linee guida si legge che il Bilancio sociale non va confuso con la relazione di missione che, insieme allo stato patrimoniale e al rendiconto finanziario forma il bilancio di esercizio degli enti e illustra le poste di bilancio, l’andamento economico e finanziario dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie. Il bilancio sociale deve essere visto non solo nella sua dimensione finale di atto, ma anche in una dimensione dinamica come processo di crescita della capacità dell’ente di rendicontare le proprie attività da un punto di vista sociale attraverso il coinvolgimento di diversi attori e interlocutori. All’articolo 2 delle Linee guida si trova la definizione di Bilancio sociale: “uno strumento di rendicontazione delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali, ambientali ed economici delle attività svolte da un’organizzazione. Ciò al fine di offrire un’informativa strutturata e puntuale a tutti i soggetti interessati non ottenibile a mezzo della sola informazione economica contenuta nel bilancio di esercizio. La locuzione «rendicontazione delle responsabilità dei comportamenti e dei risultati sociali ambientali ed economici» può essere sintetizzata utilizzando il termine anglosassone di «Accountability». Tale termine comprende e presuppone oltre ai concetti di responsabilità quelli di «trasparenza» e «compliance», «la prima. intesa come accesso alle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, fra cui gli indicatori gestionali e la predisposizione del bilancio e di

strumenti di comunicazione volti a rendere visibili decisioni, attività e risultati; la seconda si riferisce al rispetto delle norme sia come garanzia della legittimità dell’azione sia come adeguamento dell’azione agli standard stabiliti da leggi, regolamenti, linee guida etiche o codici di condotta»”. Da questa definizione, derivano alcune implicazioni, sempre citate dalle Linee guida: • la necessità di fornire informazioni ulteriori rispetto a quelle meramente economiche e finanziarie; • la possibilità data ai soggetti interessati, attraverso il bilancio sociale, di conoscere il valore generato dall’organizzazione ed effettuare comparazioni nel tempo dei risultati conseguiti. In questo modo il bilancio sociale si propone di: – fornire a tutti gli stakeholders un quadro complessivo delle attività, della loro natura e dei risultati dell’ente; – aprire un processo interattivo di comunicazione sociale; • favorire processi partecipativi interni ed esterni all’organizzazione; • fornire informazioni utili sulla qualità delle attività dell’ente per ampliare e migliorare le conoscenze e le possibilità di valutazione e di scelta degli stakeholders; • dare conto dell’identità e del sistema di valori di riferimento assunti dall’ente e della loro declinazione nelle scelte strategiche, nei comportamenti gestionali, nei loro risultati ed effetti; • fornire informazioni sul bilanciamento tra le aspettative degli stakeholders e indicare gli impegni assunti nei loro confronti; • rendere conto del grado di adempimento degli impegni in questione; • esporre gli obiettivi di miglioramento che l’ente si impegna a perseguire; • fornire indicazioni sulle interazioni tra l’ente e l’ambiente nel quale esso opera; • rappresentare il «valore aggiunto» creato nell’esercizio e la sua ripartizione”. Le Linee guida, all’articolo 3, chiariscono quali sono i soggetti obbligati alla redazione del bilancio sociale: – gli enti del Terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori ad 1 milione di euro (art. 14 comma 1 decreto legislativo n. 117/2017); – i Centri di Servizio per il Volontariato (art. 61, comma 1, lettera l, decreto legislativo n. 117/2017); – le imprese sociali (art. 9, comma 2, decreto legislativo n. 112/2017), ivi comprese le cooperative sociali; – i gruppi di imprese sociali (con l’obbligo, ai sensi dell’art. 4,


comma 2, decreto legislativo n. 112/2017, di redigerlo in forma consolidata)”. Tuttavia, anche nei casi in cui l’ente non sia tenuto per legge a redigere e pubblicare il Bilancio sociale, potrebbe scegliere comunque di utilizzare questo strumento “attraverso il quale l’ente stesso ha modo di rendere visibili i risultati raggiunti nel corso del tempo, aumentando il numero di terzi potenzialmente interessati ad associarsi o sostenerlo finanziariamente. Nulla vieta quindi che quanti non siano tenuti per legge decidano comunque di redigere e pubblicare, ad esempio sul proprio sito istituzionale, il bilancio sociale. Naturalmente in questo caso, il documento non dovrà necessariamente essere predisposto in conformità con le presenti linee guida e con la disciplina contenuta nelle disposizioni rinvenibili nei decreti legislativi sopra citati, pur invitando alla loro applicazione”. BILANCIO SOCIALE SEMPRE PIÙ AL CENTRO DELLA COMUNICAZIONE DEL NON PROFIT Pubblicate in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 agosto, le linee guida sono uno strumento che segna la strada a tutto il mondo non profit per rendere conto delle proprie attività e del modo in cui si svolgono. In linea con le esigenze di pubblicità e trasparenza richieste . dalla riforma del terzo settore. di Eleonora Cerulli – CSVnet. Gli Enti del terzo settore (Ets) che intendono predisporre e redigere un bilancio sociale, da oggi, possono contare su nuove linee guida. È stato infatti pubblicato il decreto del 4 luglio 2019 “Adozione delle Linee Guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo Settore” (in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto 2019), così come previsto dal Codice del terzo settore e dal decreto di revisione della disciplina dell’impresa sociale. La terminologia ‘sociale’ va considerata in senso ampio: il bilancio sociale è infatti definito nella norma come “strumento di rendicontazione delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati

TRASPARENZA

La trasparenza è uno dei temi ricorrenti del nuovo impianto normativo. Diventare ente del terzo settore (Ets) comporta una serie di agevolazioni che, per essere compensate e monitorate, richiedono maggiore rigore nelle procedure e nella gestione delle attività, con un occhio sempre aperto alla pubblicità all’esterno. Gli Ets, infatti, sono sottoposti a una serie di controlli per verificare la sussistenza dei requisiti di iscrizione al registro unico nazionale del terzo settore e l’adempimento di tutti gli obblighi connessi, il perseguimento delle attività civiche, solidaristiche e di utilità sociale, il corretto impiego delle risorse utilizzate. Tra i principali strumenti di trasparenza c’è il bilancio o rendiconto (a seconda della grandezza dell’ente) in cui vengono segnalati oneri e proventi e da cui è possibile “leggere” l’andamento economico e gestionale di un ente. Tra le novità introdotte, alcuni criteri di rendicontazione 5 per mille, uno degli strumenti di raccolta fondi più diffuso nel non profit italiano. Ma non solo. La riforma oltre a ridefinire il regime delle scritture contabili obbligatorie, valida un altro strumento fondamentale per comprendere l’efficacia dell’azione di un Ets: il bilancio sociale. Si tratta di uno strumento di rendicontazione che tiene conto dell’impatto sociale dell’ente e delle sue attività. FONTE: www.cantiereterzosettore.it.

sociali, ambientali ed economici delle attività svolte da una organizzazione”. Nel documento possono quindi essere rappresentate le diverse dimensioni della sostenibilità dell’ente. E per farlo in molti stanno già utilizzando i target degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu, come riferimento utile a evidenziare in che modo l’organizzazione contribuisca al loro raggiungimento. Il bilancio sociale è un importante strumento informativo, un documento pubblico annuale redatto a seguito del processo di rendicontazione. La normativa indica i soggetti obbligati a redigerlo ma le linee guida sono soprattutto un invito a tutto il mondo non profit a integrare tale documento tra gli strumenti di trasparenza. Il testo pone l’accento sui destinatari potenziali del documento, sottolineandone così il carattere comunicativo, ed elenca i principi che dovranno guidare l’approccio metodologico, gli strumenti di cui dotarsi, la selezione e la rappresentazione dei dati. Il bilancio sociale può inoltre contenere gli esiti della valutazione dell’impatto sociale (di cui si parlerà sul prossimo numero). IL BILANCIO SOCIALE DIVENTA GRANDE: DALLE PRIME INDICAZIONI ALLE LINEE GUIDA MINISTERIALI Quanto pubblicato con questo decreto non è certamente il primo documento che affronta il tema della rendicontazione sociale per il settore non profit, né il primo riferimento normativo a riguardo. Il decreto che dette origine alla qualifica di impresa sociale, nel 2006, introdusse infatti l’obbligo di redazione del bilancio sociale, ritenendo che il bilancio di esercizio non fosse uno strumento informativo sufficiente. Nel 2007 il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti diffuse, nel Codice unico delle aziende non profit, una raccomandazione su principi generali e linee guida per il bilancio sociale. L’Agenzia per le Onlus, nel 2008, nelle linee guida sui bilanci di esercizio degli enti non profit, inserì indicazioni per la redazione della relazione di missione. In quello stesso anno CSVnet, Iref e Fivol pubblicarono delle linee guida per la redazione del bilancio di missione e il bilancio sociale delle organizzazioni di volontariato. È sempre del 2008 il decreto ministeriale dove si pubblicarono le linee guida di riferimento per l’impresa sociale. Nel 2011 l’Agenzia per il terzo settore pubblicò un corposo lavoro che ha fatto scuola fino ad oggi, le linee guida e schemi per la redazione del bilancio sociale delle organizzazioni non profit. Tra i vari standard occorre inoltre ricordare il documento di ricerca del Gruppo bilancio sociale del 2009 che rimane un importante testo di supporto e gli standard del Global Report Initiative i cui indicatori possono essere integrati nella redazione, in particolare il Gri Ngo Sector. STRUTTURA E CONTENUTO L’armonizzazione che ha cercato di portare la riforma del terzo settore ha quindi riguardato anche questo importante strumento di pubblicità e trasparenza. Le linee guida sono infatti uniche per tutti gli Ets ai sensi del decreto 117/2017, comprese le imprese sociali ai sensi del decreto 112/2017. Quanto indicato al punto 6 “la struttura e il contenuto del bilancio sociale” si appresta ad essere un sommario di riferimento per la suddivisione dei contenuti del bilancio sociale, permettendo così la comparabilità temporale (dello stesso ente nel tempo) e spaziale (tra enti simili), a beneficio dei diversi destinatari. Per ognuna delle sezioni proposte, le linee guida indicano le informazioni da descrivere: 1) Metodologia adottata per la redazione; 2) Informazioni generali sull’ente; 3) Struttura, governo e amministrazione; 4) Persone che operano per l’ente, 5) Obiettivi e attività; 6) Situa-


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zione economico-finanziaria; 7) Altre informazioni; 8) Monitoraggio svolto dall’organo di controllo. Data l’eterogeneità dei diversi enti di terzo settore, il legislatore ha lasciato comunque un ampio margine di personalizzazione del bilancio sociale che possa tenere conto, tra gli altri elementi, della natura dell’attività esercitata e delle dimensioni dell’ente o dell’impresa sociale. Per contro ha indicato di inserire in un punto

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specifico le informazioni di tipo ambientale, qualora siano rilevanti. Le linee guida si prestano così ad essere un quadro di riferimento per la creazione di modelli di bilancio sociale per i diversi settori delle attività di interesse generale o per le diverse categorie di Ets. Con la pubblicazione delle linee guida diventa effettivo l’obbligo previsto dall’art. 9 del decreto legislativo 112/2017 e dagli artt. 14 e 61 del codice del terzo settore (dl 117/2017).

BILANCIO SOCIALE

COS’È Il bilancio sociale è uno strumento di informazione e trasparenza al quale sono tenute le imprese sociali ed altri Enti di Terzo settore (ETS) che mette a disposizione degli stakeholder (lavoratori, associati, cittadini, pubbliche amministrazioni), secondo modalità definite dalle linee guida, informazioni circa le attività svolte, dei risultati sociali conseguiti dall’ente nell’anno; è al tempo stesso uno strumento utile all’impresa sociale per la valutazione e controllo dei risultati conseguiti e che può quindi contribuire ad una gestione più efficace e coerente con i valori e la missione. CHI COINVOLGE/CHI ESCLUDE Tutte le imprese sociali sono tenute alla redazione e pubblicazione del bilancio sociale; tra queste, anche le cooperative sociali, pur con le specificità nei contenuti e nelle tempistiche più avanti specificati. Oltre alle imprese sociali, il codice del terzo settore prevede l’obbligatorietà del bilancio sociale per gli altri enti del terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori ad 1 milione di euro e per i centri di servizio per il volontariato, indipendentemente dalle dimensioni economiche della loro attività. Ovviamente anche altri ETS, pur non essendo tenuti, possono redigere e pubblicare il bilancio sociale (per propria autonoma scelta, perché richiesto da un finanziatore); se tali documenti volontari sono conformi alle linee guida potranno fregiarsi della dicitura «Bilancio sociale predisposto ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo n. 117/2017». COME FUNZIONA Il bilancio sociale è redatto dall’ETS secondo linee guida adottate con decreto Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 4 luglio 2019 “Adozione delle Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore”. Tali linee guida definiscono i seguenti principi di redazione del bilancio sociale: • completezza: vanno identificati tutti i principali stakeholder e quindi inserite le informazioni rilevanti di interesse di ciascuno; • rilevanza: inserire senza omissioni tutte le informazioni utili ad una valutazione da parte degli stakeholder; • trasparenza: vanno chiariti i criteri utilizzati per rilevare e classificare le informazioni; • neutralità: le informazioni vanno rappresentate in modo imparziale, documentando quindi aspetti positivi e negativi; • competenza di periodo: vanno documentati attività e risultati dell’anno di riferimento; • comparabilità: vanno inseriti per quanto possibile dati che consentano il confronto temporale (come un certo dato varia nel tempo) e spaziale (confrontando il dato con quello di altri territori / enti) • chiarezza: necessario un linguaggio accessibile anche a lettori privi di specifica competenza tecnica; • veridicità e verificabilità: va fatto riferimento alle fonti utilizzate; • attendibilità: bisogna evitare sovrastime o sottostime e non presentare dati incerti come se fossero certi; • autonomia: laddove sia richiesto a soggetti terzi di collaborare alla redazione del bilancio, ad essi va garantita autonomia e indipendenza nell’esprimere giudizi. Accanto ai principi, le linee guida individuano i contenuti minimi che ciascun bilancio sociale dovrà contenere, definendo così la struttura dei capitoli che lo compongono; rimandando al testo delle linee guida per i dettagli, in sintesi un bilancio sociale deve indicare: • metodologia adottata: criteri di redazione del bilancio ed eventuale modifica dei criteri rispetto agli anni precedenti; • informazioni generali sull’ente: anagrafica, area territoriale e ambito di attività, mission, relazione con altri enti e informazioni sul contesto di riferimento; • governance: dati su base sociale e organismi diretti e di controllo, aspetti relativi alla democraticità interna e alla partecipazione, identificazione degli stakeholder; alle imprese sociali diverse dagli enti religiosi e dalle cooperative a mutualità prevalente, è richiesto inoltre di descrivere le modalità di coinvolgimento dei lavoratori e degli utenti; le cooperative a mutualità prevalente (e quindi tutte le cooperative sociali) assolvono già di per sé questo obbligo attraverso i meccanismi di coinvolgimento tipici della forma cooperativa*; • persone: consistenza e dati di dettaglio su lavoratori e volontari, contratti di lavoro adottati, attività svolte, struttura dei compensi (tra cui i dati sui differenziali retributivi, documentando che la retribuzione più alta non è maggiore di più di otto volte rispetto alla più bassa*) e modalità di rimborso ai volontari. In particolare, sono previste forme di pubblicità specifica per i compensi ad amministratori e dirigenti. • attività: informazioni quantitative e qualitative sulle attività realizzate, sui destinatari diretti e indiretti e per quanto possibile sugli effetti, indicando il raggiungimento o meno degli obiettivi programmati e i fattori che ne hanno facilitato o reso difficile il conseguimento. Vanno indicati fattori che rischiano di compromettere le finalità dell’ente e le azioni messe in atto per contrastare tale evenienza;


• situazione economica e finanziaria: provenienza delle risorse separata per fonte pubblica e privata, informazioni sulle attività di raccolta fondi, eventuali criticità gestionali e azioni intraprese per mitigarle; • altre informazioni: contenziosi, impatto ambientale (se pertinente), informazioni su parità di genere, rispetto diritti umani, prevenzione della corruzione. [* Le disposizioni evidenziate con l’asterisco erano già contenute nei decreti legislativi 117/2017 o 112/2017 applicativi della Riforma del Terzo settore e sono ripresi nell’ambito delle linee guida.] CASI SPECIFICI I gruppi di imprese sociali debbono redigere e depositare il bilancio sociale (oltre che il bilancio di esercizio) in forma consolidata quindi rappresentando in modo unitario, a cura dell’impresa capogruppo, gli esiti sociali derivanti dall’azione dell’insieme delle imprese che lo compongono. OBBLIGHI E DIVIETI Le imprese sociali tenute alla redazione del bilancio sociale devono pubblicarlo sul proprio sito internet e lo depositano presso il Registro delle imprese contestualmente al bilancio di esercizio. I sindaci, organo di controllo interno, attestano che il bilancio sociale sia stato redatto in conformità alle linee guida del Ministero. Il bilancio sociale dà atto degli esiti del monitoraggio svolto dall’organo di controllo. Inoltre, l’impresa sociale deve dare conto, nell’ambito del bilancio sociale, del rispetto del limite massimo di differenza retributiva tra lavoratori dipendenti posto dalla legge. Tale differenza non può essere superiore al rapporto uno a otto, da calcolarsi sulla base della retribuzione annua lorda. Le imprese sociali devono dare altresì conto, nell’ambito del bilancio sociale, delle forme di coinvolgimento di lavoratori, utenti e altri stakeholder, da attuarsi in conformità al proprio statuto e/o regolamento. Tale incombenza diviene superflua per le imprese sociali costituite in forma di cooperativa a mutualità prevalente, dal momento che tale configurazione già di per sé assicura la piena partecipazione degli associati coinvolti nello scambio mutualistico. COSA CAMBIA/COSA INTRODUCE Per le imprese sociali diverse dalle cooperative sociali sono parzialmente modificate le informazioni da inserire nel bilancio sociale. Per le cooperative sociali, così come per tutti gli altri ETS interessati dalla norma, la redazione e pubblicazione del bilancio sociale rappresenta un obbligo prima non presente. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 4 luglio 2019 “Adozione delle Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore.”, G.U. Serie Generale n. 186 del 9 agosto 2019. Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112 “Revisione della disciplina in materia di impresa sociale”: artt. 9-10. Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 “Codice del terzo settore”: art. 14, 16, 30, 39, 60 ENTRATA IN VIGORE Le linee guida sono vigenti a partire dalla redazione del bilancio relativo all’esercizio 2020 (quindi nella primavera 2021), quando tutti gli ETS tenuti alla presentazione del bilancio dovranno farlo sulla base delle linee guida. Le imprese sociali (con l’esclusione delle società cooperative che lo diventano di diritto ai sensi della riforma) sono già tenute, in forza della precedente normativa, alla presentazione del bilancio sociale secondo le linee guida approvate nel 2008 dalla Agenzia per il terzo settore; a partire dalla redazione del bilancio relativo all’esercizio 2020 (quindi nella primavera 2021), le imprese sociali (comprese le cooperative sociali) dovranno presentare il bilancio sociale sulla base delle nuove linee guida contenute nel Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 4 luglio 2019. REGIME TRANSITORIO Come sopra evidenziato, a partire dalla chiusura del bilancio 2020 (primavera 2021) le imprese sociali e gli altri enti di terzo settore tenuti a presentare il bilancio sociale dovranno farlo strutturandolo secondo le linee guida contenute nel Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 4 luglio 2019. Sino a quel momento la situazione è la seguente: Imprese sociali diverse dalle cooperative sociali

Cooperative sociali (non già riconosciute come imprese sociali ai sensi del d. lgs. 155/2006) e altri Ets tenuti alla presentazione del bilancio sociale

Bilancio 2018 (chiuso nella primavera 2019)

Tenute a farlo secondo le linee guida Non tenute a redigere e pubblicare il del 2008 bilancio sociale

Bilancio 2019 (chiuso nella primavera 2020)

Tenute a farlo secondo le linee guida Non tenute a redigere e pubblicare il del 2008 (anche se ragionevolmente bilancio sociale potranno ache, se lo ritengono, adottare le linee guida del 2019)

Bilancio 2020 (chiuso nella primavera 2021)

Tenute a farlo secondo le linee guida Tenute a farlo secondo le linee guida del 2019 del 2019

La scheda è aggiornata al 24 settembre 2019. FONTE: www.cantiereterzosettore.it


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I progetti realizzati in collaborazione con il CSV “IO LA POSTO TUO” CON L’ASSOCIAZIONE ADHD “Io al posto tuo” è in progetto svolto dall’Associazione Famiglie Adhd Cuneo ODV e dalle coordinatrici della Rete Genitori Dsa di Cuneo. Questo progetto è stato pensato e realizzato per promuovere l’inclusione dei ragazzi con diagnosi di Adhd (disturbo dell’attenzione e dell’iperattività) e Dsa Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e per informare e abbattere i pregiudizi su questi disturbi da parte dei coetanei, degli insegnanti e della popolazione. Il progetto si è sviluppato per sei mesi da maggio a ottobre e si è svolto in tre fasi: a) Incontri nelle scuole superiori e scuole secondarie di primo grado con la spiegazione dei sintomi dei disturbi Adhd e Dsa attraverso il fumetto “Io al posto Tuo”. Rivolto ai ragazzi e agli insegnanti b) Serata informativa sull’utilizzo delle misure compensative e di-

spensative ad personam tenuto dalla psicologa psicoterapeuta dottoressa Marta del Duca presso La Guida di Cuneo, rivolta alle famiglie e agli insegnanti per informare sulle possibilità e strategie di studio dei ragazzi diagnosticati. c) Il fulcro del progetto è stato raggiunto attraverso il laboratorio teatrale tenuto a Saluzzo con la messa in scena dello spettacolo “Io al posto tuo” tratto dal fumetto scritto dalla Rete Genitori Dsa e realizzato magistralmente da Luca Vullo. Attraverso questo metodo innovativo e di altro impatto emotivo si è cercato di far mettere nei panni di una persona con Dsa i partecipanti agli spettacoli (a Saluzzo e a Mondovì) rivolto ai ragazzi delle scuole superiori al mattino e alla popolazione allo spettacolo serale. Il risultato è stato strepitoso: moltissime persone si sono emozionate e ritro-

vate nel loro vissuto. Con questo progetto abbiamo raggiunto circa 800 alunni e circa 500 adulti. Questo ci ha permesso di farci conoscere sul territorio e perseguire quelle che sono le nostre mission associative: informare e abbattere i pregiudizi sui disturbi. Durante le serate dei laboratori teatrali sono state distribuite le magliette finanziate dal progetto e questo ci ha permesso attraverso le offerte libere di raccogliere fondi per i futuri progetti. La complessità e l’originalità del progetto ci ha permesso di portare nuove energie dei volontari dell’associazione che si sono adoperati per l’organizzazione del progetto. Abbiamo anche coinvolto i ragazzi dell’istituto Giolitti Bellisario di Mondovì per l’accoglienza al teatro per far conoscere loro il mondo del volontariato e sperando in futuri aiuti. Cinzia Corradi Presidente Famiglie Adhd Cuneo ODV


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RI – ABILI: PROGETTO DI RIABILITAZIONE PSICO FISICA DEI VOLONTARI DELL’ANNUNZIATA Il progetto RI – ABILI dell’associazione Volontari dell’Annunziata, offre agli anziani residenti nei comuni di Busca, la possibilità di una riabilitazione psico-fisica gratuita a domicilio, per giungere al reinserimento nelle relazioni sociali, promuovendo la salute e il benessere per un invecchiamento attivo. Il progetto prevede l’attività a domicilio di due professioniste: la psicologa Michela Re e la fisioterapista Giulia Garelli. L’idea del progetto è nata dalla constatazione che alcuni anziani non riprendevano il corso di Geromotricità che si svolge da settembre a maggio a Busca presso la casa di Riposo SS Annunziata. La domiciliarità consente di eliminare le difficoltà pratiche che possono insorgere nell’uscire dalla propria abitazione, ma anche il rispetto e la valorizzazione della persona, delle sue risorse, della sua famiglia e del tessuto sociale in cui è inserita. La fisioterapia a domicilio prevede interventi individualizzati di riabilitazione, rieducazione postu-

rale, massofisioterapia; ma anche valutazione ambientale per favorire l’adozione di misure ambientali sicure e verifica degli ausili. Queste misure preventive possono ridurre la disabilità, favorire l’autonomia e diminuire il rischio di ulteriori cadute. «In alcuni casi – spiega la fisioterapista Giulia Garelli – ci limitiamo a fare esercizi per 15 20 minuti per poi passare il resto dell’ora ad educare il paziente e il carengiver per poter ripetere questo esercizio tutti i gironi. Questo consente di raggiungere gli obiettivi anche su pazienti più gravi. Oltre al trattamento diamo anche consigli pratici su come adattare l’abitazione alle nuove condizioni e su quali ausili utilizzare». L’idea di inserrire anche la figura dello psicologo nasce dalla consapevolezza dei volontari dell’associazione che, per gli anziani, alcuni eventi che presenta il quotidiano scorrere della vita possono essere molto difficili da superare: una caduta, il peggioramento delle condizioni di salute possono costringere a casa e di conseguenza a sentirsi un peso per la propria famiglia. Ci sono poi eventi che sono difficili

da superare come la separazione di un figlio da un coniuge, il lutto per una persona cara: chiudersi in casa, isolarsi possono essere causa di depressione e per questo confrontarsi con un professionista è particolarmente importante. Citati per ultimi, ma sicuramente non meno importanti, i volontari: che accompagnano il fisioterapista nei suoi incontri, e con l’occasione raccontano quali sono i progetti dell’associazione. Il confronto con i volontari è essenziale per coinvolgere gli anziani convincendoli che c’è ancora l’opportunità di sentirsi utili. Tra le possibilità fare una torta per le feste di compleanno, oppure realizzare a maglia dei semplici manufatti oppure semplicemente leggere e commentare insieme le notizie. L’obiettivo è un re-inserimento nel tessuto sociale di anziani che possono ancora avere delle capacità di autonomia o che comunque, possono allontanare lo spettro della non autosufficienza grazie ad interventi di aiuto dal punto di vista del fisico e della psiche: perchè diventare anziani è naturale ma sentirsi vecchi è opzionale! Elisa Girardo


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Storie solidali: Livia e Davide “Inter Aequalis”

Un anno di convivenza alla pari ad Alba

“Inter aequalis: insieme andiamo a vivere da soli” è un progetto di cooperativa Alice e dell’associazione di volontariato Lucio Grillo. Di recente è arrivata la comunicazione del sostegno di Regione Piemonte nell’ambito del bando “Finanziamenti per il sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, ai sensi degli articoli 72-73 del d.lgs. n. 117/2017”. Anche il CSV Società Solidale collabora al progetto. Livia e Davide, una coppia di fidanzati alla loro prima convivenza, e Ludovica e Sara, due ragazze con disabilità e tanta voglia di autonomia, da luglio 2019 vivono insieme in un alloggio nel centro di Alba. Martedì 23 luglio per i quattro coinquilini si è svolta una grande festa con famigliari, amici e condomini per brindare insieme il primo compleanno di Inter Aequalis, un innovativo progetto che propone la convivenza alla pari tra persone pronte per un’esperienza nel sociale e persone con disabilità desiderose di maggiore indipendenza e autonomia. Il progetto è promosso dalla cooperativa sociale Alice di Alba in collaborazione con il Consorzio socio assistenziale Alba-Langhe-Roero, Soc Servizi Sociali distretto di Bra, l’associazione di volontariato La Carovana, l’associazione di volontaria-

to Lucio Grillo e il liceo scientifico L. Cocito, patrocinato dall’Asl Cn2 e co-finanziato dalla Fondazione Crt. A marzo 2018 la cooperativa aveva lanciato le candidature e poco dopo i quattro sono stati selezionati per sperimentare per primi la convivenza. Livia e Davide sono due fidanzati che lo scorso anno hanno deciso che era tempo di andare a vivere insieme. Ludovica e Sara, hanno entrambe la sindrome di Down e hanno sempre vissuto con i loro genitori, ma tutte e due avevano voglia di avere una casa loro. Per alcuni mesi si è aggiunta anche Samuela che ha frequentato l’alloggio per un corso di cucina. «È bello tornare a casa ed avere qualcuno ad aspettarti – raccontano Livia e Davide che hanno dato la loro disponibilità fino a dicembre 2019 -. Abbiamo pensato che fosse un bel modo per iniziare la nostra

vita insieme e siamo molto soddisfatti della nostra scelta. Grazie a questo progetto si creano delle buone pratiche che possono diventare un valore aggiunto importante per la città di Alba». «Ci piace sentirci più libere e autonome, ma anche stare in compagnia e poter creare nuovi legami – dicono Ludovica e Sara -. Dormiamo in alloggio la maggior parte della settimana. Durante il giorno impariamo a fare la spesa, a cucinare, a fare le pulizie». Tre operatori della cooperativa sociale Alice quotidianamente seguono le ragazze perché possano diventare sempre più indipendenti, dalla gestione del denaro, a fare una lavatrice, a rispettare i turni di pulizia e le regole della convivenza. Mensilmente ci si incontra anche con i genitori. «Deve essere a tutti gli effetti una convivenza alla pari – spiega Emilianna Troiano, referente del progetto -. Stiamo cercando nuovi candidati, conviventi, volontari e persone con disabilità che abbiano voglia, per un anno, di creare queste famiglie allargate, ma anche nuovi finanziatori. Per questo lanciamo un appello non solo agli sponsor ma anche a chi, con un piccolo gesto, abbia voglia di aiutarci ad offrire la possibilità ai giovani con disabilità del territorio di spiccare il volo e lasciare il nido dei genitori, per provare l’esperienza di vivere da soli». Ad esempio, attraverso una raccolta fondi per un compleanno, un matrimonio o un’occasione speciale oppure scegliendo di fare una do-


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nazione al progetto al posto del regalo aziendale natalizio. La prospettiva futura sarà la creazione di una vera e propria comunità di città fatta di buone relazioni di vicinato. Per maggiori informazioni: Francesca Belloni ed Emilianna Troiano, disabili@coopalice.net, 337-10.05.710.

«È un’esperienza che consigliamo a chiunque abbia voglia di riscoprire le cose importanti (talvolta il lavoro e i piccoli problemi di ogni giorno ci schiacciano e perdiamo di vista le cose grandi), di mettersi in gioco e di ridere, ridere tanto!» Raccontiamo ora la storia solidale di Davide e Livia, testimoni attivi di questo progetto. • Mi chiamo Davide Barbero ho 30 anni, sono originario di Canale dove ho vissuto, con i miei genitori prima e poi da solo, fino a luglio dell’anno scorso. Ho studiato a Fossano all’Itis G. Vallauri, dove mi sono diplomato come perito meccanico nel 2008. Lavoro presso un’azienda di servizi sul territorio albese e mi occupo della gestione di alcuni impianti di cogenerazione e diverse caldaie. Nel tempo libero faccio il musicista

(suono le percussioni e canto) in due gruppi musicali, mi piace fare attività sportiva in particolare arrampicata e mountain bike. Inoltre sono scout da 22 anni e capo da 11 (nel gruppo scout Canale1), attualmente sono capo clan e seguo 20 ragazzi circa dai 16 ai 20 anni. Che cosa rappresenta per te il volontariato? Da quando ho compiuto 18 anni ho sempre cercato di fare qualcosa e spendermi per gli altri, faccio parte di un’associazione di volontari dell’ambulanza nella quale saltuariamente faccio turni di notte come autista/soccorritore. Il servizio è parte della mia vita e nonostante gli impegni cerco sempre di portarlo avanti. • Mi chiamo Livia Pasquero, ho 34 anni, vivo ad Alba e sto partecipando al progetto Inter Aequalis (fino a fine dicembre). Sono originaria di Priocca, ma per lavoro ho vissuto tre-quattro anni a Torino. Sono una freelance tessile (disegno tessuti per la moda) e ho un piccolo studio vicino ad Alba. Ho studiato arte, prima al Liceo Artistico di Alba e poi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 2010 ho fatto servizio civile nazionale all’Estero (che è leggermente diverso dallo Sve), a Berlino per sei mesi. Era un progetto sperimentale che prevedeva una parte lavorativa e una di ricerca.

Ho fatto molti altri lavori: commessa, cameriera, operaia, magazziniera, creativa, grafica, promoter... I miei hobby sono principalmente nel campo artistico-creativo: disegno, pittura, fai-da-te, xilografia. Ma amo anche il cinema e la lettura. Qual è il tuo rapporto con il volontariato? Sono scout dal 1994 (di questi circa 13 come capo) e quest’anno, dopo 25 anni, ho preso una pausa. Quindi direi che il volontariato e il servizio al prossimo mi accompagnano e mi coinvolgono da sempre. Come vi siete conosciuti e avvicinati tu e Davide? Io e Davide ci conosciamo, grazie


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alla famiglia e allo scoutismo, da tempo, ma ci siamo avvicinati circa cinque anni fa. Quando abbiamo saputo dell’esistenza del progetto Inter Aequalis stavamo già parlando di andare a vivere insieme e il progetto è stato un bel modo per unire questo desiderio alla voglia di mettersi in gioco con un’esperienza di servizio nuova! Abbiamo saputo del progetto perché le responsabili (Emilianna e Francesca) sono venute a parlarne nella mia Co.Ca. (Comunità Capi scout del mio gruppo, Alba e Roero1). Io ne sono rimasta molto affascinata ed incuriosita e ne ho parlato a Davide. Con un po’ di titubanza (come prima convivenza sapevamo sarebbe stata impegnativa) abbiamo cominciato ad informarci e a conoscere Ludovica (da cui è partita l’idea del progetto) e poi Sara. Verso maggio dell’anno scorso Emilianna e Pietro ci hanno detto che eravamo stati scelti e così dal 1 luglio ci siamo trasferiti in via Vernazza 5 ad Alba. Poi, poco alla volta, sono arrivate Ludovica e Sara. Prima qualche cena, poi qualche notte e ora la prima si ferma quattro giorni e la seconda tre a settimana. Abbiamo costruito tutto insieme con l’aiuto di Emi e Pietro (grande aiuto!). Poco alla volta abbiamo scritto le regole della casa (che pre-

vedono cucina, pulizia, spazzatura, spesa) e fatto i turni così che ognuno facesse la sua parte e lavorassimo tutti per un obiettivo comune. Con il nostro lavoro io e Davide non riusciamo ad esserci al pomeriggio, ma questa per Ludo e Sara è un’ottima palestra di autonomia (al pomeriggio fanno la spesa, le pulizie e cucinano) e in questo anno e mezzo sono cresciute tantissimo! Questa è un’ottima palestra anche per noi, come singoli e come

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coppia perché ci insegna il valore delle cose importanti, dello spendersi per gli altri, dell’amicizia e ci aiuta molto a vivere a pieno ogni momento. È un’esperienza che consigliamo a chiunque abbia voglia di riscoprire le cose importanti (talvolta il lavoro e i piccoli problemi di ogni giorno ci schiacciano e perdiamo di vista le cose grandi), di mettersi in gioco e di ridere, ridere tanto! Giorgia Barile


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Giovani Scuola e Volontariato Il progetto “Giovani Scuola e Volontariato” del CSV Società Solidale è un percorso educativo finalizzato a stimolare attività di collaborazione tra studenti e volontari, rafforzare e diffondere esperienze di promozione del volontariato per e con i giovani della provincia di Cuneo. Le organizzazioni di Volontariato interessate a candidarsi come partners per progetti o a proporne altri son invitate a contattare il CSV per valutare percorsi e intrecciare risorse e competenze. Per ulteriori informazioni contattare le Referenti Progetto Giovani Scuola Valentina Fida scuola.fida@csvsocsolidale.it; Chiara Actis Grosso cell. 339-76.21.756, scuola@csvsocsolidale.it.

IO, TU, NOI Il Centro Servizi per il Volontariato “Società Solidale” ha attivato il progetto “Io, tu, noi” che consiste nel promuovere percorsi formativi di educazione alla solidarietà a partire dal contesto scolastico, luogo privilegiato per la crescita e lo sviluppo di una cittadinanza attiva e si rivolge, in particolare, alle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia di Cuneo. Il percorso prevede, per ogni classe, un modulo di tre incontri da due ore ciascuno, con modalità laboratoriali, in cui si andranno ad osservare alcuni concetti: l’empatia, fattore importante per la buona riuscita dell’azione solidaristica e volontaria; l’altruismo come strumento di crescita collettivo; il volontariato come azione attuabile in qualsiasi contesto e fondamentale per il benessere della società. Il volontariato, infatti, è un aspetto vitale delle nostre comunità ed è importante far conoscere le forme attraverso cui si concretizza sul territorio, oltre che presentarlo come stile di vita non solo sano, ma anche possibile. Promuovere occasioni di incontro tra il mondo della scuola e quello del volontariato fornisce agli studenti un’occasione di crescita personale finalizzata ad acquisire maggior senso di responsabilità, senso critico e partecipazione attiva. Come tutti i servizi erogati dal CSV, i progetti “Scuola, Giovani & Volontariato” sono gratuiti e non prevedono costi a carico degli istituti scolastici. Per informazioni e contatti: scuola.fida@csvsocsolidale.it.

PERCORSI ALTERNATIVI ALLE SANZIONI DISCIPLINARI Riparte anche quest’anno il progetto CSV “Percorsi alternativi alle sanzioni disciplinari” rivolto, in particolare, agli studenti delle scuole superiori della provincia di Cuneo che dovrebbero essere sospesi. Grazie a questa iniziativa, negli istituti scolastici che hanno aderito alla convenzione proposta dal CSV, gli studenti hanno la possibilità di sperimentare azioni di solidarietà, in alternativa alla sospensione, in Enti del Terzo settore operanti sul territorio provinciale. Per informazioni: scuola@csvsocsolidale.it.


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PULIAMO IL MONDO In tutta la Penisola e con l’effetto Greta cresce la partecipazione di giovani e scuole alla 27esima edizione della campagna di Legambiente “Puliamo il mondo” che si è svolta il 20, 21 e 22 settembre. Oltre 700mila volontari, 38 associazioni laiche e cattoliche e la Commissione europea hanno ripulito tutti insieme gli angoli delle città dai rifiuti con semplici azioni concrete e ribadito il loro no a pregiudizi e discriminazioni. Dal Nord al Sud della Penisola iniziative di pulizia e diversi eventi di plogging.Tra i rifiuti più raccolti: bottiglie di plastica, vetro e mozziconi di sigaretta. Sono numerosi i plessi in provincia di Cuneo che hanno partecipato alla giornata “Puliamo il mondo” organizzata da Legambiente, in collaborazione con i Comuni e con le associazioni locali. Barge : Circolo Legambiente di Barge Barge : Comune di Barge Borgo San Dalmazzo : Comune di Borgo San Dalmazzo Bra : Comune di Bra Bra : Slow Food Italia Cervasca : Comune di Cervasca Corneliano d’Alba : Comune di Corneliano d’Alba Cuneo : Circolo Legambiente Cuneo Dogliani : Circolo Legambiente Braidese Dronero : Comune di Dronero Feisoglio : Comune di Feisoglio Magliano Alfieri : Comune di Magliano Alfieri Marene : Comune di Marene Monasterolo di Savigliano : Scuola primaria Beppe Fenoglio Monasterolo di Savigliano Paesana : Comune di Paesana Piobesi d’Alba : Comune di Piobesi d’Alba Roddino : Comune di Roddino Saluzzo : Ente di Gestione delle Aree Protette del Monviso San Michele Mondovì : Comune di San Michele Mondovì Santo Stefano Belbo : Comune di Santo Stefano Belbo Santo Stefano Belbo : Lions Club Santo Stefano Belbo - Vallebelbo Santo Stefano Belbo : Lions Club Santo Stefano Belbo - Vallebelbo Savigliano : Comune di Savigliano Vicoforte : Comune di Vicoforte A Corneliano d’Alba l’iniziativa si è svolta venerdì 20 settembre e ha coinvolto gli allievi della scuola primaria, dalla terza in su, in collaborazione con il Comune e i volontari dell’Associazione Protezione civile Corneliano d’Alba.


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IMMIGRATI E VOLONTARIATO: LE INIZIATIVE DEL CSV Il CSV Società Solidale partecipa al Protocollo di collaborazione tra Regione e Centri Servizi piemontesi, siglato nel 2018, nell’ambito del quale si promuovono azioni volte da un lato a processi di partecipazione attiva degli stranieri alla vita sociale e civile e dall’altro processi di conoscenza reciproca con le diverse realtà territoriali. In quest’ottica il volontariato rappresenta un’opportunità di dialogo e confronto ed è espressione di solidarietà, attraverso le associazioni costituite da stranieri e quelle che si occupano di tutela dei diritti dei cittadini. È stato realizzato nell’ambito del protocollo un volantino per il promuovere il volontariato e l’associazionismo tra gli stranieri, scritto in varie lingue e distribuito su tutto il territorio provinciale. zione Mano nella Mano di Cuneo, ecco la storia di Abdelghani Boumehdi di origini marocchine che ha fondato l’Associazione Mondoqui. “Interveniamo dove ci sono conflitti e differenze”, la storia di Abdel che ha trasformato la stazione della sua città, ormai in stato di degrato, in luogo di scambio culturale

Il Csv Società Solidale di Cuneo ha partecipato alla ricerca “Volontariato e immigrazione” avviata su tutto il territorio nazionale da CsvNet (Coordinamento nazionale dei CSV). In questo ambito abbiamo raccolto tre testimonianze di stranieri che hanno

fattivamente operato sul territorio cuneese nel mondo del volontariato distinguendosi per partecipazione, idee, senso di appartenenza e solidarietà, partecipando. Dopo aver pubblicato sullo scorso numero la storia di Moussa Sanou dell’Associa-

Un tè caldo o un caffè per chi attende il bus e per chi ha chiamato un taxi e lo sta aspettando magari al freddo. Due parole in compagnia con i pendolari per allontanare quella percezione di degrado che la Stazione ferroviaria di Mondovì (Cuneo) da qualche tempo aveva. Abdelghani Boumehdi, volontario originario del Marocco, ha pensato insieme a un gruppo di italiani e stranieri, che compongono l’associazione di volontariato MondoQui, di fare qualche cosa di concreto per rendere “migliore” uno dei luoghi di maggior passaggio della città e “riconsegnarlo” ai suoi cittadini. «Ci aveva colpito il reportage di un giornale locale – spiega – che poneva l’attenzione su come la nostra stazione ferroviaria fosse diventano un luogo di degrado, un posto dove le persone transitavano velocemente con timore. Ci è venuta l’idea, quasi in modo naturale e spontaneo, di fare qualche cosa di concreto, e farlo subito» Abdel, come lo chiamano tutti in città, ormai, è in Italia dal 2008 è socio fondatore, di MondoQui, real-


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tà nata circa 10 anni fa con scopo di andare a intervenire “dove ci sono conflitti e differenze culturali” dove immigrati e italiani agiscono concretamente, insieme, attraverso il volontariato e l’impegno sociale. Precisa: «Lavoriamo per il dialogo tra le culture, l’amicizia e l’integrazione a Mondovì (la città dove abito) e dintorni e per conoscersi e impegnarsi per costruire insieme una città migliore». Il senso civico, il “dovere” di fare qualche cosa per gli altri, il desiderio di migliorare il mondo partendo dalle piccole cose, gli è stato trasmesso quando era in Marocco, dai genitori, fin da giovane. E quando è arrivato in Italia, per cercare lavoro ecco che diventa subito volontario, in sinergia con altri stranieri e gli italiani del posto. I progetti messi in piedi in questi anni che hanno abbracciato culture

e messo in contatto diretto italiani e stranieri sono stati numerosi. Ma il fiore all’occhiello resta il progetto della Stazione. Una visione ambiziosa, ma concreta. Che ha avuto subito risultati. La Stazione in pochi mesi cambia. «Dal 2013 – racconta Abdel - disponiamo di locali in comodato all’interno della Stazione Fs di Mondovì Altipiano, trasformati in sede anche per altre associazioni, centro di culturale, luogo di aggregazione giovanile. Due locali sono stati risistemati e sono intensamente vissuti e ne seguiranno altri, con l’obiettivo di riqualificare un luogo simbolo del degrado urbano e sociale, attraverso la presenza del volontariato e della cultura, utilizzando come materia prima proprio quelle differenze culturali che da molti sono considerate un problema. Grazie anche alla sede a disposizione, MondoQui è

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diventata in un laboratorio di idee, in cui si progetta e si realizza innovazione sociale, basata sulla vocazione originale dell’Associazione: l’azione concreta e comune tra persone molto diverse. Da una “costola” di MondoQui è nata recentemente la Cooperativa Sociale “Franco Centro” che gestirà il bar della stazione, appena i lavori di ristrutturazione a cura delle Ferrovie saranno terminati».

L’IDEA LUNGIMIRANTE DEI VOLONTARI DI MONDOQUI HA PORTATO ALLA RIAPERTURA DEL BAR DELLA STAZIONE DI MONDOVÍ Se il bar della Stazione di Mondovì ha riaperto è grazie ai volontari dell’Associazione MondoQui e alla loro ambiziosa e lungimirante idea. Dopo 5 anni uno dei punti più importanti e nevralgici della città ha nuovamente un luogo dove incontrarsi e prendere un caffè. Il bar era chiuso dall’estate del 2014 e il cammino per la riapertura è stato lunghissimo. Oggi, finalmente, prende vita il “Caffè sociale”. E’ gestito dalla cooperativa “Franco Centro”, nata nell’ambito di MondoQui e mossa dagli stessi valori (parole e azioni tra diversi), dagli stessi obiettivi pratici (tra cui riqualificare la Stazione con i mattoni della convivenza interculturale), ma con in più la possibilità di creare inclusione sociale attraverso l’occupazione. Intensi sono stati i lavori nel vecchio bar che, dopo essere stato dotato di nuovi impianti, ripulito, restaurato, pitturato per valorizzare le antiche decorazioni del soffitto, è entrato pienamente in funzione lunedì 7 ottobre (orario dalle 6 del mattino alle 18 del pomeriggio). Il “Sociale” vuole essere un bar “etico”. Significa che non ci troverete slot machines, che l’uso della plastica sarà scoraggiato a favore di borracce

e contenitori riutilizzabili, che non ci saranno super-alcolici e che invece saranno disponibili prodotti di qualità a km zero. Insomma un “Caffè” un po’ speciale che vale la pena frequentare. Il percorso che ha portato all’apertura di questo speciale bar è stato lungo e costellato da altre importanti iniziative e eventi messi in atto dai volontari di MondoQui con l’intendo di riqualificare l’area della Stazione ferroviaria monregalese. «Ci aveva colpito il reportage di un giornale locale – spiega Abdelghani Boumedhi presidente di MondoQui – che poneva l’attenzione su come la nostra stazione ferroviaria fosse diventano un luogo di degrado, un posto dove le persone transitavano velocemente con timore. Ci è venuta l’idea, quasi in modo naturale e spontaneo, di fare qualche cosa di concreto, e farlo subito» Un tè caldo o un caffè per chi attende il bus e per chi ha chiamato un taxi e lo sta aspettando magari al freddo. Due parole in compagnia con i pendolari per allontanare quella percezione di degrado che la Stazione ferroviaria da qualche tempo aveva. Dal 2013 i volontari di Mon-

doQui, si occupano di varie iniziative per rendere “migliore” uno dei luoghi di maggior passaggio della città e “riconsegnarlo” ai suoi cittadini. «Da sei anni – raccontano i volontari - disponiamo di locali in comodato all’interno della Stazione Fs di Mondovì Altipiano, trasformati in sede anche per altre associazioni, centro di culturale, luogo di aggregazione giovanile. Oltre al locale bar, altri due locali sono stati risistemati e sono intensamente vissuti e ne seguiranno altri, con l’obiettivo di riqualificare un luogo simbolo del degrado urbano e sociale, attraverso la presenza del volontariato e della cultura, utilizzando come materia prima proprio quelle differenze culturali che da molti sono considerate un problema. Grazie anche alla sede a disposizione, MondoQui è diventata in un laboratorio di idee, in cui si progetta e si realizza innovazione sociale, basata sulla vocazione originale dell’Associazione: l’azione concreta e comune tra persone molto diverse. Da una “costola” di MondoQui è nata recentemente la Cooperativa Sociale “Franco Centro” che si occupa della gestione del bar». Debora Sattamino


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VOCE AL VOLONTARIATO: BUONE PRASSI E PROGETTI

Il lavoro dell’associazione Una zampa per la vita al canile di Chiusa Pesio per incentivare l’adozione degli amici a quattro zampe «Canili municipali come quello di Chiusa Pesio, o comunque piccoli, sono la soluzione ottimale per evitare sovraffollamenti, dal quale ne può derivare un minor benessere dei cani ospiti e conseguentemente una minore cura. Inoltre strutture di questo tipo portano all’adozione con più facilità». I volontari dell’associazione Una zampa per la vita ODV sostengono con fermezza da sempre questa idea. Trovare una famiglia in tempi brevi agli animali senza un padrone fa parte della loro mission e per concretizzare il più possibile questo intento la collaborazione con il canile di Chiusa Pesio (che è in corso da cinque anni) rappresenta un progetto in cui i volontari credono molto. In questi mesi alla struttura sono state effettuate molte migliorie con lavori di tinteggiatura e abbellimenti vari sostenuti dal Comune e in parte da “Una zampa per la vita”, grazie anche all’intesa trovata tra le due parti. Sabato 14 settembre al pomeriggio, il canile ha aperto le porte dove i volontari hanno organizzato un’occasione di incontro, aperta al pubblico, per poter incontrare gli ospiti a quattro zampe, vedere le migliorie apportate e inaugurare i nuovi box, avere informazioni su come diventare volontari per dare un aiuto concreto nel mantenere la struttura sempre al meglio e garantire coccole e affetto ai cani presenti. Il canile municipale di Chiusa Pesio, in provincia di Cuneo, si trova in Via Vigne Sottane. Viene gestito dal Comune con il supporto dei volontari di “Una Zampa per la Vita ODV” che si occupano del benessere dei cani ospiti garantendo loro cibo specifico, cucce adeguate, e la giusta dose di coccole e passeggiate. L’organizzazione inoltre si attiva per trovare casa a tutti i cani adottabili

presenti/transitanti nella struttura. Essendo un canile municipale, la struttura ospita esclusivamente i cani ritrovati vaganti nel comune di Chiusa Pesio. Per informazioni sul volontariato presso la struttura, per andare a trovare i cani ospiti, per maggiori informazioni su quelli adottabili, contattare Una Zampa per la Vita al 347-98.03.864 - 349-08.18.376 oppure a unazampaperlavitaonlus@gmail.com Per le segnalazioni di cani vaganti sul territorio di Chiusa Pesio contattare la Polizia Municipale al 0171735700. Una Zampa per la vita ODV in prevalenza si occupa di gatti (adozioni, sterilizzazioni e mantenimento colonie, cure per i malati, per i piccoli, degenze), ma aiuta anche i privati per la ricollocazione di cani soprattutto cuccioli. Ma essendo operativi anche

in canile a Chiusa Pesio, e seguendo le adozioni direttamente i volontari dell’associazione hanno fornito alcuni numeri a riguardo: 2015: 13 arrivi, 13 adozioni 2016: 9 arrivi, 9 adozioni 2017: 8 arrivi, 7 adozioni 2018: 16 arrivi, 17 adozioni 2019: 5 arrivi, 5 adozioni «A conti fatti, nessuno si è più “fermato” in struttura. E anche gli arrivi, per fortuna, non sono stati molti ultimamente: alcuni dei cani arrivati, sono stati ricongiunti con le proprie famiglie – spiegano i volontari - Ricordiamo che attualmente ci sono ancora quattro senior ospiti, non più giovanissimi, ma se qualcuno aprisse a loro il proprio cuore noi ne saremo molto felici. Sarebbe il nostro sogno». Debora Sattamino


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VOCE AL VOLONTARIATO: BUONE PRASSI E PROGETTI

Una cascina valore si può costruire: se i mattoni ci sono già servono la condivisione e la collaborazione “Cascina valore” è il nome di un’iniziativa di solidarietà che è l’incrocio tra due disponibilità: da una parte quella della cooperativa Alice di Alba che, insieme alle cooperative Momo e Fiordaliso di Cuneo e alla cooperativa Insieme a Voi di Busca, guidate dalla cooperativa La Tenda di Torino, vuole attuare il progetto per giovani vittime della tratta e per i loro bambini e dall’altra quella della parrocchia Madonna della Moretta di Alba che da alcuni anni, ha ricevuto in eredità, dalla famiglia Boffa – Giachino, un’abitazione da destinare a usi sociali. Le due intenzioni di aiuto si sono incontrate e hanno preso forma. La casa, ribattezzata “Cascina valore” è pronta da agosto.

«Sono da poco arrivate due donne che abitano lì. Abbiamo iniziato ad occuparci dei documenti e dell’ingresso a scuola di italiano al Centro provinciale istruzione adulti di Alba. Stiamo aspettando la segnalazione di altre persone da accogliere» ha detto Valentina Ambu, responsabile del progetto della coooperativa Alice. Poi si penserà alle attività e ai laboratori che coinvolgeranno anche i volontari del territorio. Valentina Ambu, come è nata Cascina Valore? «La parrocchia della Moretta aveva a disposizione una casa che intendeva destinare all’uso sociale come previsto da chi l’aveva lasciata, noi

abbiamo intercettato la notizia ed abbiamo contattato il parroco don Lino Mela che ci ha permesso di incontrare il consiglio parrocchiale in quanto interessato al progetto. Il consiglio ha scelto di destinare la casa, d’accordo con la Diocesi, in comodato d’uso gratuito al nostro progetto perché maggiormente strutturato e dettagliato rispetto alle proposte ricevute precedentemente». Chi realizzerà il progetto concretamente e quale sarà il ruolo dei volontari? «Ci sarà un’equipe multidisciplinare con tre operatori che seguiranno la parte educativa e di integrazione delle donne coadiuvata da specialisti


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della cooperativa Alice esterni al progetto e con i servizi presenti sul territorio. Inoltre opereranno sul campo i volontari che si occuperanno di gestire attività specifiche, laboratoriali. Saranno coinvolti anche i volontari del quartiere Moretta». Può descriverci sinteticamente il progetto? «Il progetto, messo a punto dalla cooperativa Progetto Tenda di Torino, coinvolge una rete di realtà della provincia di Cuneo impegnata ad accogliere 30 donne, in particolare vittime della tratta, presenti sul territorio regionale e individuate dalla Prefettura di Torino. Alba mette a disposizione sei posti letto a Cascina valore nel quartiere Moretta. Qui entra in gioco il ruolo della comunità e della parrocchia, che per prima cercherà di coinvolgere le giovani donne in alcune sue attività. Per creare un legame positivo con la città e il quartiere, ogni idea è ben accetta: proposte per coinvolgere le ospiti nella vita del quartiere, volontari per organizzare laboratori e per darci una mano ad avviare l’orto o, quando sarà in funzione, per creare un Gruppo di acquisto solidale. Il progetto di agricoltura sociale nel terreno intorno all’abitazione trasformato in un grande orto sociale si rivolgerà non solo alle donne della casa, ma a persone in difficoltà in carico a diversi servizi del territorio, come servizi sociali, accoglienze, emporio della solidarietà, nell’ambito dell’iniziativa We.Ca.Re, strategia regionale di innovazione sociale». Ci sono altri progetti ad Alba di questo tipo? «Ad Alba, sono in fase di avvio tre progetti: uno guidato dal Consorzio socio-assistenziale e due dalle cooperative sociali Alice ed Emmaus, con attività di animazione territoriale in alcune aree residenziali e attività di formazione e inclusione sociale in agricoltura. In particolare, i terreni di Cascina Valore saranno coltivati ad orto, con la realizzazione anche di alcune serre: parallelamente verranno organizzati corsi di formazione di viticoltura, corilicoltura, orticoltura per professionalizzare le persone e migliorare le loro possibilità di trovare un lavoro. La fase di accoglienza, accompagnamento, educazione durerà sei mesi. Poi le donne saranno indirizzate

verso altre strutture sul territorio per continuare l’integrazione». Abbiamo chiesto anche al parroco della Moretta don Lino Mela un commento a riguardo: «La cooperativa Alice ha presentato il progetto chiedendoci, in particolare, un supporto di volontari per attività varie, a Cascina Valore o nella parrocchia, per avere un dialogo affinché non sia un ghetto separato, ma integrato sul territorio». La risposta c’è stata, infatti alcuni hanno già dato la loro disponibilità. «Nessuno ha contestato. Come parrocchia non possiamo portare avanti un progetto sociale nel tempo, dobbiamo appoggiarci a enti con capa-

cità e responsabilità. Quindi, dopo averne parlato in consiglio parrocchiale, abbiamo accettato ben volentieri» ha detto don Lino. Cascina Valore, sarà dedicata alla memoria di Loredana Valsania, socio storico e a lungo presidente della cooperativa Alice. Un esempio di come nel campo della solidarietà sia possibile costruire ponti tra le esigenze delle persone in difficoltà e le disponibilità provenienti da enti di vario tipo anche con obiettivi diversi: l’importante è individuare chiaramente e condividere uno scopo comune. L’unione, si può proprio dire, fa la forza. Giorgia Barile

Per informazioni contattare la cooperativa Alice: www.coopalice.net oppure Valentina Ambu 338-71.29.101.


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VOCE AL VOLONTARIATO: BUONE PRASSI E PROGETTI

Apre a Priola uno sportello decentrato dell’associazione Futuro Donna di Ceva L’associazione Futuro Donna di Ceva ha inaugurato sabato 28 settembre uno sportello decentrato in Val Tanaro a Priola nei locali dell’ex scuola elementare in via Luigi Cadorna, 2. L’associazione ha partecipato al Bando della Regione Piemonte per l’accesso ai finanziamenti destinati alla creazione di nuovi sportelli nel territorio regionale. L’obiettivo è stato traguardato, grazie anche alla sensibilità dell’amministrazione comunale di Priola, che ha accolto favorevolmente il progetto dell’associazione, mettendo a disposizione della stessa, a titolo gratuito, i locali dell’ex scuola elementare. Nei termini dell’accordo, valido sino al 31 luglio 2022, “Futuro Donna” si impegna a versare una quota annua forfettaria di 120 euro nei confronti del comune a fronte del costo dei consumi delle utenze e delle spese generali. «Essere presenti con sportelli territoriali nelle vallate è molto importante per la nostra associazione – spiega Anna Ardissono presidente del sodalizio cebano - perché ci consente di arrivare nei territori e rispondere nel miglior modo possibile alle esigenze delle donne in difficoltà. Nelle zone

montane non è sempre facile spostarsi – continua la presidente – e se stai vivendo una situazione difficile e hai da poco deciso di chiedere aiuto può capitare che la distanza sia demotivante. Il nostro obiettivo è quello di svolgere al meglio il servizio di ascolto e assistenza alle donne e ai loro bambini in difficoltà, e pensiamo che una rete con sportelli decentrati possa essere un buon modo per ottimizzare la nostra azione di volontariato» L’associazione di volontariato Futuro Donna fornirà l’attività volontaria dei propri soci, individuati sulla base del curriculum formativo che ne attesta la competenza, opportunamente e costantemente formati, che saranno impegnati nell’erogazione dei servizi offerti dal Centro Antiviolenza Servizio Rosa - sportello decentrato di Priola, consistenti in attività di prima accoglienza, ascolto, informazione, risposta immediata ai bisogni delle donne vittime di violenza in situazioni di emergenza, consulenza sociale, consulenza legale, consulenza psicologica, organizzazione e conduzione dei gruppi di auto mutuo aiuto, orientamento per l’attività socio-lavorativa e abitativa, orientamento ai servizi

Il momento dell’inaugurazione dello sportello

competenti per la presa in carico. Le attività dello sportello priolese – aperto al pubblico da ottobre tutti i venerdì dalle 9.30 alle 10.30 telefono 373-50.88.683 - sono rivolte alle donne di tutte le età (e ai loro figli minorenni), che abbiano subìto violenza o, comunque, si trovino esposte alla minaccia di ogni forma di violenza, indipendentemente dal luogo di residenza. «L’apertura dello sportello – spiega ancora la presidente Ardissono – richiede il coinvolgimento di nuovi volontari. Il giorno dell’inaugurazione sarà l’occasione per conoscere nuovi aspiranti volontari e iniziare insieme un percorso condiviso».

I SERVIZI E LE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE FUTURO DONNA Le volontarie dell’associazione garantiscono una reperibilità continua per il servizio di assistenza al Pronto soccorso di Ceva. Il servizio è volto a mettere in atto un’azione di vicinanza empatica e di sostegno morale e psicologico alle donne vittime di violenza, se ne manifestano il bisogno, qualora debbano fruire del servizio di Pronto Soccorso presso l’Ospedale di Ceva. Vi sono altresì due soluzione abitative di sostegno per i casi più complessi e delicati di donne vittime di violenza. L’associazione porta avanti un’incessante attività di promozione e sensibilizzazione nelle scuole per educare i giovani alla non violenza fin dall’infanzia. Tra le altre attività vi sono corsi di autodifesa rivolti alle donne e corsi di formazione per offrire un servizio sempre puntuale e aggiornato.


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Appuntamenti CONSEGNATE LE BENEMERENZE 2019 DELL’AVIS DI CEVA Domenica 20 ottobre si è svolta la Festa annuale dell’Avis di Ceva durante la quale sono state consegnate le benemerenze 2019. Domenica Noceto è stata premiata per le 125 donazioni e Gianluca Amabile, Luciano Canavese e Maristella Fanton per le 50 donazioni; gli altri premiati: Rosario Annuzzi, Maria Arieta, Mario Barello, Alessandro Basso, Paolo Battaglia, Felicia Bitoi, Francesco Canavese, Laura Caramello, Nicola Conigliaro, Nicoletta Contegiacomo, Michele Dotta, Maria Gabriella Garelli, Marisa Gesso, Benedetta Lerda, Maurizio Lombardi, Giorgio Mao, Aldo Margheria, Furio Minetti, Irene Negrino, Filippo Nicolino, Anna Maria Piccolo, Denise Prato, Igor Prato, Alessio Ramini, Ivan Rosso, Daniele Sclavo, Enrico Suria e Romano Zunino.

NEWS


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Appuntamenti La mattinata di festa è iniziata con la visita al monumento del donatore in località Nosalini con la deposizione della corona di fiori. Poi è stata celebrata la messa alla chiesa dei Frati Cappuccini di Ceva. Spazio quindi al momento “istituzionale” con la consegna dei premi e gli interventi delle numerose autorità presenti presso la sala “Borsi” dll’Oratorio cebano. Tutti i partecipanti si sono poi ritrovati per il tradizionale momento conviviale presso L’Osteria delle Erbe di Sale San Giovanni.

PARTE A CEVA UN CORSO PER ASPIRANTI VOLONTARI DELLA CROCE BIANCA La Croce Bianca di Ceva organizza un corso per aspiranti volontari soccorritori. Le lezioni saranno aperte a tutta la popolazione maggiorenne. È prevista una presentazione ufficiale presso la sede della Croce Bianca di Ceva in via della Repubblica il 28 ottobre. «Saper soccorrere significa salvare un vita, aiutaci ad aiutare» spiega il presidente Filippo Dapino che invita tutti gli interessati a partecipare.

PILOTI IN VOLO CON LA PROTEZIONE CIVILE DI CUNEO Grande adesione al primo corso di formazione per piloti di volo creato e fortemente voluto dal Coordinamento Volontari di Protezione Civile di Cuneo. Progetto che permetterà a tutti gli allievi di ottenere abilitazioni Enac oltre a nuove tecnologie e nuove specializzazioni specifiche, che gli studenti potranno inserire nel loro curriculo operativo, valido per la ricerca di nuovi sbocchi lavorativi.

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NEWS

Il Progetto scuola-lavoro vede per la prima volta la Protezione civile come protagonista attiva, grazie al sostegno delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e di Cuneo. Gli allievi provengono dall’Istituto tecnico di Fossano e di Cuneo dall’Istituto Enologico di Alba e dall’Istituto Agrario di Ormea. Quest’importante progetto pilota della durata di cinque anni, consentirà la formazione di nuovi professionisti Sapr.

ANA MONDOVÍ - IL GRUPPO SALMERIE FESTEGGIA IL DECENNALE Domenica 22 settembre il Gruppo Salmerie della sezione Ana Mondovì coordinato dal consigliere Natale Manzo ha festeggiato il decennale della costituzione. Costituito a Rocca de’ Baldi il 4 giugno 2009, opera grazie alla collaborazione dei Gruppi Alpini dei paesi limitrofi: Pianfei, Trinità, Benevagienna, Carrù, Ceriolo, Beinette, Castelletto Stura e Morozzo. Sempre presente alle adunate nazionali, di Raggruppamento e alle varie manifestazioni Alpine, rappresenta un “museo storico itinerante” il cui obiettivo principale è quello di far conoscere a tutti, in particolar modo ai più giovani, lo stretto legame che univa l’Alpino al suo mulo. Resistenza, forza e tenacità sono le caratteristiche che accomunano il mulo e l’Alpino. «Non si può infatti parlare di Alpini – dice Natale Manzo - senza associare l’immagine del poderoso quadrupede che ha accompagnato i nostri soldati fin dalla nascita del Corpo. Nei racconti dei Reduci e sui libri di storia i muli, immersi nel fango o ricoperti di neve, testimoniano come questi animali diiventavano qualcosa di più che semplici compagni per il trasporto, dei veri e propri amici, i migliori amici in tante occasioni pianti, quando morivano, stremati dalla fame e dal freddo». Il reparto della sezione è composto da un veterinario, 1 maniscalco, 20 conducenti e serventi e da sei muli. «Siamo orgogliosi – dice il presidente della sezione Gianpiero Gazzano – del nostro Reparto che, con quello di Vittorio Veneto, rappresenta le uniche due realtà esistenti sul territorio nazionale». Il decennale ha previsto una camminata aperta a tutti partita da San Giacomo di Roburent fino al Rifugio La Maddalena in località Vernagli. Poi l’alzabandiera e la messa nella cappella con la deposizione di una statua della Madonna e di un quadro in ricordo delle mamme e delle spose che per anni hanno atteso chi non è più tornato.


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Appuntamenti I 30 ANNI DELL’AVO DI MONDOVÍ Domenica 15 settembre presso l’albergo dei Gelsi in località Beila a Mondovì, si è svolto il congresso celebrativo dei primi 30 anni di attività dell’Avo di Mondovì con la presenza di numerosi volontari, esponenti dell’Asl Cn1 e delle autorità convenute. Nell’interessante intervento introduttivo della presidente Amalia Teobaldi la stessa si è soffermata sulle finalità e sullo scopo dell’associazione rammentando le molteplici attività svolte da Avo Mondovì nei vari reparti degli Ospedali di Mondovì e Ceva, nelle case di riposo di S Michele e Mombasiglio. È intervenuta Lucetta Billò, socia fondatrice dell’associazione nel lontano 1989 e prima presidente della stessa. È quindi seguita una stimolante relazione a cura del presidente Federavo Massimo Silumbra che si è soffermato in particolare ad illustrare le prospettive future dell’associazione ed infine è intervenuto Felice Accornero, presidente Avo Piemonte, che ha illustrato la struttura delle diverse Avo che operano nel territorio piemontese. Molto apprezzati gli interventi del dottor Grillo dell’Asl Cuneo 1 e di Giuliana Turco portavoce della Fondazione Crc e socia fondatrice dell’associazione. Punto centrale della giornata è stato caratterizzato dalla costruttiva relazione tenuta dalla dott.sa Paola Brusa sul tema “Comunicazione non verbale. Il linguaggio attraverso il corpo”. Dopo la messa presieduta dal Vicario generale della diocesi di Mondovì don Flavio Begliatti è seguita una conviviale allietata dal concerto offerto dai Sixties Graffiti.

NEWS

LA PROTEZIONE CIVILE ANA DI MONDOVÍ IN VALLE D’AOSTA

Dal 13 al 15 settembre, il Comune di Fénis in Valle d’Aosta ha ospitato un’importante esercitazione alla quale, hanno partecipato circa 500 volontari dell’Associazione Nazionale Alpini e delle strutture di Protezione civile del Nord Ovest. I volontari sono stati impegnati in interventi di prevenzione idrogeologici, di elevata incidenza in termini di sicurezza, di bonifica ambientale con ripercussioni sullo sviluppo economico e di ripristino della sicurezza delle Aree. Attività di ripristino delle aree fluviali e torrentizie e interventi su sentieri e massicciate nel territorio hanno occupato, nella tre giorni, i numerosi partecipanti. ll campo base è stato collocato nell’area Tsanté de Bouva. . E’ stata inoltre simulata un’allerta nel villaggio di Pléod ed utilizzati i droni per diffondere il messaggio di allarme sul centro abitato. All’esercitazione, anche i componenti della Protezione Civile Ana di Mondovì guidati dal coordinatore Pietro Galleano. Nella foto alcuni volontari delle due squadre dell’Unità monregalese presenti con il presidente della sezione Gianpiero Gazzano durante la giornata conclusiva svoltasi domenica 15 settembre.

L’associazione è sempre alla ricerca di nuovi volontari: chi fosse interessato può presentarsi nell’ufficio Avo presso l’Ospedale di Mondovì il lunedì e il mercoledì dalle 10 alle 12 oppure comunicare per telefono al 334-11.12.372.

AUSER MONDOVÍ: PARTITO IL CORSO DI BASE E AVANZATO DI COMPUTER Giunto alla dodicesima edizione riprendono i corsi base ed avanzato di computer organizzati dall’Auser Volontariato Mondovì e Monregalese in collaborazione con l’Istituto Cigna di Mondovì dove gli allievi anziani avranno come insegnanti gli studenti del triennio dell’Istituto. Il corso di computer ha come obiettivo fornire le informazioni essenziali per poter saper agire con il computer ed avere le conoscenze sufficienti ad eseguire funzioni utili ad una persona anziana, e quindi non più inserita in un ambito professionale e produttivo. Si concentrerà sulla possibilità di usufruire dei servizi resi disponibili dall’uso di un computer, più che sulle logiche di funzionamento e sulla struttura interna del computer stesso. Quando di parla di servizi resi disponibili dal computer si intende, ad esempio: acquistare biglietti ferroviari pianificare e prenotare soggiorni e vacanze prenotare teatri e concerti usare i servizi della pubblica amministrazione: Inps, Agenzia delle Entrate, Regione Piemonte, comune… Il corso è destinato


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Appuntamenti anche a chi accede per la prima volta ad un computer. I computer vengono resi disponibili durante il corso dall’istituto Cigna di Mondovì. È comunque consigliabile che le nozioni apprese durante il corso vengano poi esercitate individualmente, in modo tale da acquisire consuetudine all’uso del computer analogamente a quanto abitualmente fanno i non anziani. Il corso è strutturato in due parti: la prima parte è propedeutica e serve per acquisire i concetti di base per poter interagire con un computer, ed è costituita da dieci lezioni, le prime cinque si svolgeranno nell’ultimo periodo del 2019 e le altre i primi mesi del 2020. Verrà illustrato e condiviso il programma, elencate le finalità e degli obiettivi del corso. Si passerà alle definizioni di notebook e computer, illustrazione dei vari componenti; il computer: come si accende e si spegne e l’interazione con esso, (mouse e tastiera), nomenclatura di base (desktop, browser, mouse), esercizi di utilizzo di mouse e tastiera., creazione di cartelle e tipi di scritture, internet: come usare internet e a cosa può servire, uso di uno dei browser tra i più comuni (chrome, firefox, edge, explorer), lettura giornali e utilizzo internet per rispondere a necessità e domande estemporanee (wiki, utube, ricette, google maps, meteo). La seconda parte, corso avanzato è per chi ha già dimestichezza con il computer ed il programma delle lezioni verrà definito sulla base dei risultati conseguiti durante la prima parte del corso nel secondo anno. Dopo un breve ripasso si procederà con programmi excel, powerpoint, Access, posta elettronica, vari sistemi operativi, e particolari attenzioni sui rischi derivanti dall’uso dei mezzi informatici. Chi fosse interessato a partecipare deve contattare telefonicamente Michele al numero 340-30.55.010. Previsto l’inizio del corso a novembre.

DONAZIONE MIDOLLO OSSEO: MATCH IT NOW! Passata anche dalla provincia di Cuneo l’appello dell’Admo, con le iniziative organizzate in concomitanza della Giornata Mondiale dei Donatori. Gli appuntamenti si sono svolti sul territorio a Cuneo (piazza Galimberti), Saluzzo (piazza Vineis), Alba (piazza Ferrero) il 21 settembre; Mondovì (corso Statuto) e Savigliano (piazza Santarosa) il 28 e Bra (via Cavour) il 5 ottobre. Insieme a Admo, i medici e biologi delle Aziende sanitarie e ospedaliere locali a disposizione per sciogliere dubbi e incertezze sul tema, i volontari delle altre associazioni del dono, i volontari Ail a testimoniare la loro attività nella lotta alla leucemia. Il tutto allietato dalla presenza dei Clown di Corsia di Vip Italia Onlus. La possibilità per i pazienti di trovare il donatore giusto è 1 a 100 mila. «Troppo bassa – dicono gli organizzatori dell’evento - servono più iscritti per salvare delle vite». Come fare? Basta digitare sul web “appello donazione” o visitare le pagine social dell’Admo per scoprire per quanti (troppi) pazienti, la sopravvivenza è esclusivamente legata al trovare un “donatore compatibile”.

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La sensibilizzazione che porta avanti ADdmo in questo contesto è fondamentale, dato che, spesso, è possibile guarirne grazie a chi, è disponibile a donare il midollo osseo. Questo il presupposto della campagna Match it now! le giornate dedicate alla sensibilizzazione della donazione delle cellule del midollo osseo e alla tipizzazione: una procedura che consente, attraverso un tampone salivare, di estrarre i dati genetici indispensabili per verificare la compatibilità con i pazienti. Informazioni che saranno successivamente inserite nel Registro Nazionale collegato con tutti i Registri del mondo, con la speranza di trovare maggiori compatibilità e aumentare il numero di pazienti guariti grazie al trapianto. Si tratta di un importante gesto di amore e civiltà per cercare di salvare pazienti che solo in Italia superano il numero di 1.800 per anno. Tanti di questi sono bambini, costretti a vivere la propria infanzia tra le mura di un ospedale in attesa di un donatore giusto. La possibilità statistica di essere compatibili è di 1:100.000. Per questa ragione è fondamentale arricchire il Registro del maggior numero di profili genetici, per dare maggiori possibilità di salvezza a chi non ha ancora trovato il proprio abbinamento (match). Non tutti sono idonei a iscriversi al Registro: occorre avere fra i 18 e i 35 anni, pesare più di 50 chili e godere di buona salute. Le caratteristiche di idoneità sono valutate con un questionario anamnestico e un colloquio medico e, se l’esito è positivo, si procede al tampone di saliva. Donare il midollo osseo non è pericoloso, non crea danno alla propria persona e lo si può fare presso l’ospedale di Cuneo con una delle due modalità previste: prelievo del midollo osseo dalle creste iliache del bacino (in anestesia) oppure prelievo delle Cellule Staminali Emopoietiche (Cse) dalle vene del braccio, utilizzato oggi nel 70% delle donazioni. In quest’ultimo caso, nei giorni precedenti al prelievo, occorrerà assumere un farmaco per aumentare le Cse presenti nel sangue. Sul sito www.admopiemonte.org tutte le informazioni sull’eventuale donazione con la possibilità di preregistrazione online per ricevere via email tutta la modulistica necessaria.

L’ALTRUISMO … SI VEDE A TAVOLA; IL SUCCESSO È DIVERTIMENTO E SOLIDARIETÀ Anche quest’anno è stato un successo! La sesta edizione di “Altruismo a tavola” che, come ogni anno si è tenuta a Sant’Anna Avagnina presso gli spazi parrocchiali, ha visto partecipare oltre 130 persone: Famiglie, adulti e bambini hanno riso insieme, cantato e degustato l’ottima “raviolata” preparata dai volontari dell’associazione Noi di Sant’Anna che, con sempre grande disponibilità e impegno hanno reso questa giornata meravigliosa! Il divertimento è l’ingrediente segreto di questa bella manifestazione; un mix perfetto fatto da una bella compagnia, dalla musica, diretta dal nostro amico dj Alain Vittone, dalle risate e quest’anno dalla creatività della talentuosa ‘body painting’ Morena Camilla.


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Appuntamenti

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e francesi. L’inizio della manifestazione alle 12.30 con la partenza del corteo dal Forte Centrale a quota 1870 che ha visto presenti anche i tanti turisti che in questo periodo frequentano la zona; alle 13 presso il cippo eretto alla memoria l’alzabandiera italo-francese e l’esecuzione degli Inni Nazionali. È seguita la deposizione degli omaggi floreali presso il capitello dedicato alla Madonna del Colle recentemente restaurato dagli Alpini monregalesi e il saluto delle autorità presenti. Per la Delegazione francese il presidente Col. Jean Pierre Martin che ha ricordato il sacrificio dei soldati di montagna e gli episodi rilevanti avvenuti in quei luoghi; per la Delegazione italiana il presidente della Sezione Ana di Il ricavato della giornata verrà devoluto al fine di sostenere le famiglie nel percorso terapeutico dei propri figli con autismo; interventi individualizzati fondamentali per migliorare la loro autonomia e il loro futuro. Grazie a tutti da Autismo Help Cuneo. Il Direttivo di Autismo Help Cuneo

NUOVI VOLONTARI ABIO SAVIGLIANO

Lunedì 9 settembre i nuovi volontari Abio hanno ricevuto l’investitura ufficiale. Tutti e 12 hanno portato a termine con successo il processo formativo iniziato nel marzo scorso. È una grande gioia per Abio Savigliano aumentare il numero di volontari che portano gioia e sorrisi nel reparto di pediatria dell’ospedale. La responsabile comunicazione Abio Savigliano Patrizia Di Martino

Mondovì cav. Gianpiero Gazzano che ha testimoniato sull’impegno costante che le Associazioni d’Arma – in tempo di pace – offrono alla collettività, sull’importanza del ricordo e sulla necessità di passare il testimone alle giovani leve affinchè le tradizioni e la storia dei “soldati di montagna” non vengano dimenticati. Presenti all’incontro il vice sindaco del comune di Limone Piemonte e il Sindaco del comune di Tenda. I presenti hanno poi raggiunto il ristorante Le Marmotte per il ritrovo conviviale. La sezione monregalese ringrazia particolarmente le Sezioni Ana di Ceva e Cuneo per la graditissima partecipazione e i Consiglieri Marco Quaglia e Uberti Teresio per l’organizzazione. Nella foto le rappresentanze italo-francesi presenti.

LE BELLE INIZIATIVE ESTIVE DEL CENTRO GLI AQUILONI DI CEVA ALPINI DI MONDOVÍ E CHASSEURS ALPINS Si è tenuto domenica 1 settembre presso il Forte Centrale al Colle di Tenda l’incontro per l’anniversario del gemellaggio fra gli Alpini della Sezione di Mondovì e il 22° Bca Chasseurs Alpins di Nizza. Sulla linea di confine che visse i noti episodi bellici si sono ricordati i Caduti italiani

La scorsa estate per il secondo anno i nostri ragazzi hanno avuto il piacere di sperimentare alcune giornate di sport. Il Tennis Club Ceva ha voluto donare ai nostri ragazzi due giornate, regalando loro momenti di divertimento e svago. Vorremmo davvero ringraziare di cuore Paolo Marsiglio e con lui tutto il Tennis Club Ceva, Giorgio Facello e Pierpaolo Cossu per l’attenzione e l’affetto dedicatoci. Il loro esempio ha “contaminato” anche i loro amici. Infatti durante il torneo di doppio di Ferragosto i vincitori, Marcello


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Appuntamenti

Balocco e Pietro Barberis hanno deciso di devolvere il loro premio in denaro al Centro gli Aquiloni. Cuori speciali sempre accanto a noi La presidente Maria Paola Bettega

GITA SOCIALE AVIS COMUNALE CUNEO A TORINO Sabato 14 settembre donatori e soci dell’Avis comunale di Cuneo insieme ad alcuni simpatizzanti si sono recati in gita sociale presso il Museo della Lavazza a Torino, un innovativo museo d’impresa che permette di intraprendere un viaggio sensoriale ed emotivo nella cultura del caffè, intrecciando il racconto con la storia della Famiglia Lavazza e, attraverso di essa, con la storia industriale italiana del XX secolo. Al termine della mattinata, la comitiva si è diretta al ristorante e ha fatto onore al lauto pranzo preparato per l’occasione. Nel pomeriggio il gruppo si è spostato presso il Villaggio Leumann, un quartiere operaio nel comune di Collegno, alle porte di Torino, costruito alla fine dell’Ottocento insieme al Cotonificio (grande e prestigiosa azienda dell’epoca) per volere di Napoleone Leumann, importante imprenditore di origine svizzera. Il villaggio è uno splen-

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NEWS dido esempio di edilizia industriale trasformata in arte, un concentrato di storia, bellezza, cultura e vita quotidiana. Il pomeriggio si è concluso con la visita ad un gioiello dell’artigianalità piemontese, la Manifattura Massia, che dall’ottocento ad oggi ha fornito case reali, musei e teatri di tutto il mondo, con passamanerie e pregiati capolavori di fili intrecciati raffinatissimi. La giornata è stata inoltre vivacizzata dalle gradevoli note della fisarmonica dell’amico Tarcisio Piacenza. La presidente della sezione cuneese, Rosina De Luca, insieme al vice presidente Livio Griseri sono stati lieti di dare il benvenuto al gruppo di volontari partecipanti e hanno ringraziato Giorgio Baravalle e tutto lo staff di “In Terre di Granda Club” per l’impeccabile organizzazione della giornata. Iniziativa importante per creare aggregazione tra i donatori e le loro famiglie, la piacevole esperienza, trascorsa in amicizia, rimarrà a lungo negli animi dei partecipanti e servirà di stimolo per futuri momenti conviviali per questo nuovo anno associativo. Il ruolo dei donatori di sangue è infatti fondamentale: è di pochi giorni fa l’appello del Centro trasfusionale dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo di andare a donare per una momentanea urgenza di sangue di tutti i gruppi (in particolare gruppo 0 positivo e 0 negativo). Essere donatori di sangue è un semplice atto di generosità e solidarietà, che può fare la differenza permettendo di salvare molte vite.

LE TANTE FACCE DELL’ENDOMETRIOSI: PRESENTAZIONE DELL’E-BOOK E OPUSCOLO INFORMATIVO REALIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE ADES DI SAVIGLIANO

L’associazione Ades – Donne endometriosi e salute – ha organizzato sabato 26 ottobre a Savigliano un incontro di presentazione dell’e-book ed opuscolo “Le tante facce dell’endometriosi”. L’appuntamento era alle 9 presso la Sala Miretti. Dopo anni di lavoro dell’Associazione per sensibilizzare sull’endometriosi, e offrire sostegno alle donne che ne sono affette e alle loro famiglie, le volontarie hanno maturato l’idea di creare un opuscolo divulgativo sulla malattia, Il titolo Le tante facce dell’endometriosi vuole simboleggiare le varie manifestazioni della malattia e i vari volti di donne che possono essere molto giovani o anche nel pieno dell’età adulta.


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«Siamo partite dal presupposto che la malattia vada affrontata in modo multidisciplinare – spiega la Presidente del sodalizio Bruna Aragno – e così abbiamo raccolto i contenuti di vari professionisti. Abbiamo incontrato tante donne in questi anni ed ognuna di loro ha un volto, una storia, delle domande, il suo peculiare modo di affrontare la malattia, il bisogno di capire e di stare meglio. Questo opuscolo è uno strumento divulgativo, per le donne che sono in ricerca di informazioni, per chi vuole saperne di più sulla malattia, per tutti coloro che sono interessati a conoscere questo argomento. Spesso le giovani donne che ricevono la prima diagnosi non sanno bene di cosa si tratti, questo opuscolo può essere un primo testo informativo, con un linguaggio accessibile a tutti». L’opuscolo tratta la patologia dal punto di vista ginecologico, con due contributi molto interessati e poi si inoltra in tematiche relative all’agopuntura ed endometriosi, agli aspetti psicologici della malattia, alla riabilitazione del pavimento pelvico, all’osteopatia e agli aspetti giuridici. Una parte è dedicata alla nutrizione che, oltre agli approfondimenti sul tema, presenta anche ricette pensate ad hoc. Concludono la pubblicazione due diverse testimonianze di donne che convivono con la malattia. «La donna affetta da endometriosi non è un oggetto da studiare ma una persona con la sua storia, la sua sofferenza e il suo bagaglio di risorse. L’obiettivo dell’opuscolo è quello di raggiungere molte persone, offrire informazioni mirate, sensibilizzare sulla malattia e diminuire anche un po’ la distanza tra chi è affetto da endometriosi e chi non lo è» conclude la presidente Aragno. Il testo sarà disponibile come e-book, strumento molto

utilizzato ai nostri giorni ed è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano. Inoltre è stato realizzato un opuscolo, grazie al sostegno del CSV. Per maggiori informazioni contattare l’associazione: info@associazioneades.it , ww.associazioneades.it

I VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE DI CORNELIANO SEMPRE ATTIVI

Anche durante la bella stagione i volontari dell’Associazione di Protezione civile di Corneliano ODV non hanno chiuso per ferie continuando ad essere operativi a favore della collettività. Durante la festa patronale hanno presidiato la manifestazione per tutti i quattro giorni. Il giorno dell’Assunta, 15 agosto, hanno chiuso le strade per la processione con la statua della Madonna da Castellero alla chiesa parrocchiale, così come il 7 settembre per il ritorno. Domenica 15 settembre i volontari sono stati operativi al “Concerto ai piedi della Torre”. Per quanto riguarda le attività di tutela del paesaggio e dei beni culturali, si è provveduto al taglio dell’erba su strada Besouce per migliorare il paesaggio verso Lemonte. Inoltre l’associazione ha offerto il proprio sostegno in occasione della messa in sicurezza del tetto della chiesa parrocchiale. Con i bambini della scuola primaria i volontari hanno ripulito Corneliano nell’ambito dell’operazione

SE SI COMBATTE NULLA È PRECLUSO NELLA VITA: DUE STORIE DI SPERANZA, SOLIDARIETÀ E AMICIZIA TARGATE AIL Due vittorie della vita, due storie di speranze, di solidarietà di amicizia targate Ail. La prima è il grande risultato di Corrado Gallian, volontario Ail ed ex malato di mieloma ha corso una tripla Ironman in Austria, la seconda è staroia di Erik Rolando, ex paziente ematologico che ha corso alla Fausto Coppi con nicola Mordini, il medico che lo ha curato. Volontario dell’Ail di Cuneo Sezione “Paolo Rubino” all’Ospedale Santa Croce ed ex malato di mieloma, ha corso una tripla Ironman in Austria in meno di 60 ore. È l’incredibile impresa di Corrado Gallian, 53enne originario di Torre Pellice, sposato con Roberta e papà di Tazio. Corrado ha tagliato il traguardo della Ultra-Triathlon organizzata a Bad Blumau, cittadina che dista 100 km da Vienna, percorrendo 11,4 km a nuoto, 540 km in bicicletta e 126,6 km di corsa in 58 ore e 54 minuti. Il limite massimo per la categoria e per essere considerati dei finisher era di 61 ore. Alla competizione hanno preso parte atleti provenienti da tutto il mondo, tra i quali anche un altro italiano, in gara per accumulare punti in una speciale classifica mondiale prevista per queste distanze. «Devo innanzitutto ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato in questa sfida – commenta Corrado Gallian raggiunto nel viaggio di ritorno -. E per tutti intendo i miei familiari, ma anche i tanti amici e volontari dell’Ail che hanno coperto anche i miei turni di assistenza ai malati in ospedale. Se sono arrivato in fondo è grazie a loro, che seppur a distanza mi hanno sempre incoraggiato». Per prepararsi a competere su tali distanze, Corrado ha iniziato ad allenarsi lo scorso autunno. «La parte più difficile è stata proprio la preparazione alla gara, durata quasi un anno – continua -. Gli allenamenti sono entrati nel vivo con la Maratona di Venezia corsa il 28 ottobre 2018. Dopo aver recuperato ho iniziato una preparazione in palestra fatta di pesi per rafforzare i muscoli, aumentando via via i carichi e i tempi di allenamento. Ho fatto fondo in progressione per prepararmi alle tre discipline, arrivando a correre 50-60 km consecutivi, nuotando fino a 10 km alla volta e disputando una randonee in bici da 400 km. È stato un periodo molto impegnativo fisicamente, ma soprattutto mentalmente. Il corpo si abitua all’allenamento, la testa è più complicata, Voglio dimostrare a chi è chiuso in una camera sterile come lo sono stato io che se si combatte nulla è precluso nella vita. Me l’ha insegnato anche l’Ail». Un’altra bella esperienza di rinascita e rivalsa personale è stata vissuta nel corso della gara della Fausto Coppi, un appuntamento specialissimo per Ail Cuneo: Erik Rolando, ex paziente ematologico, ha corso insieme a Nicola Mordini, il medico che lo ha curato per una leucemia nel 2007. Con un emozionante “scambio di ruoli”, questa volta è stato il paziente a prendere per mano il medico e a portarlo al traguardo. «Il messaggio più importante che voglio dare è per chi è in ospedale: nonostante la malattia, si può sempre tornare a fare ciò che si ama. Basta crederci», commenta Erik. «Insieme siamo arrivati al traguardo della guarigione e allo striscione di piazza Galimberti», aggiunge il dottor Mordini.


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“Puliamo il mondo” venerdì 20 settembre: un esempio di come le braccia dei piccoli e degli adulti possano collaborare per l’interesse comune. Continua, intanto, la raccolta dei tappi in collaborazione con l’associazione Ampelos. Per quanto riguarda le prossime iniziative, durante la fiera di San Carlo il sodalizio allestirà il proprio stand e distribuirà cioccolato e vin brulé per raccogliere fondi per le varie attività. La testimonianza dei volontari di protezione civile ha contagiato nuove forze, uomini e donne, che sono entrate a far parte del gruppo rinvigorendone l’entusiasmo e le attività. A proposito di testimoni della solidarietà, in occasione dell’annuale giro pizza, organizzato il 20 settembre, il consiglio direttivo ha festeggiato e nominato presidente onorario Agostino Parusso, sempre presente alle iniziative a favore della comunità cornelianese.

L’associazione, inoltre, fa gli auguri al volontario Flavio diventato plurinonno con la nascita della nipotina Marika e accoglie con onore il rientro del volontario Bruno che a settembre è stato volontario in Kenya nell’ospedale missionario.Per adeguarsi alla Riforma del Terzo settore, infine, l’associazione ha adeguato lo statuto assumendo, nella denominazione, anche la dicitura “ODV” che indica “Organizzazione di Volontariato”. Le porte dell’Associazione di Protezione civile di Corneliano sono sempre aperte: si può seguire la pagina Facebook Associazione di Protezione civile “Corneliano d’Alba” oppure contattare claudio.isnardi.prot@gmail.com. Associazione di Protezione civile di Corneliano ODV

LA FESTA DI AMICI DI ZAMPA

La festa di domenica 29 settembre ha visto la partecipazione di numerose persone, già dal mattino l’affluenza è stata parecchia. Sono venuti a trovarci tanti cani adottati da noi nel corso degli anni, cosa che ci fa sempre molto piacere. Oltre al consueto banchetto che si è arricchito di nuovi gadget e abbigliamento rigorosamente griffato “Amicidizampa”, quest’anno si è aggiunto un vero e proprio set fotografico dove le persone avevano la possibilità di fotografarsi assieme ai loro cani o, perché no, ad un cane del canile! Nel pomeriggio ci hanno fatto visita il Sindaco di Alba, Carlo Bo, e l’assessore di riferimento, Carlotta Boffa, dimostrando sensibilità circa gli abbandoni che purtroppo non accennano a diminuire. A fine giornata eravamo tutti stanchi e stremati, ma decisamente soddisfatti della buona riuscita dell’evento, soprat-

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tutto perché alcuni nostri ospiti avevano trovato casa, nello specifico tre gatti e un cane. Amici di zampa

IL PICCOLO TEATRO DI BRA PROPONE UN RICCO CALENDARIO DI INIZIATIVE

Con settembre è iniziata una nuova stagione per il Piccolo teatro di Bra, ci eravamo lasciati all’inizio di luglio con i festeggiamenti per i 10 anni dell’associazione che hanno visto un palco vario con dibattiti, concerti e con la bellissima serata comica di Max Pisu un mattatore straordinario! Le vacanze però sono finite, con settembre, dicevamo, ripartono tutte le attività del Ptb che disegnano un calendario ricco e variegato. Partono infatti le attività formative di Piccolo Teatro di Bra: martedì 8 ottobre abbiamo iniziato con la serata di presentazione del Corso di Formazione Teatrale 2019-2020 presso la sede dell’Associazione Piccolo Teatro di Bra in via Cherasco, 97 a Bra. Il corso, realizzato da 10 anni dall’associazione in collaborazione con i professionisti del Teatro delle 10 di Torino, proseguirà per tutto l’anno sino al saggio finale previsto in primavera. Una formazione completa che tratterà argomenti come la dizione, la storia del teatro, le tecniche di recitazione, l’improvvisazione, la lettura espressiva e l’espressione corporea. Nello stesso periodo sono partite anche le attività del Piccolo Coro Multietnico che ha iniziato a incontrarsi nel mese di ottobre. Anche sul fronte degli spettacoli l’autunno è spumeggiante. Si è partiti il 5 ottobre con la rappresentazione di Filumena Marturano a Buriasco e con la partecipazione il giorno successivo alla manifestazione “Da cortile a Cortile” organizzata dalla Città di Bra. La settimana dopo, sabato 12 ottobre a Sommariva Bosco c’è stata l’ultima replica dello spettacolo “Tutta colpa del Diavolo!” che dopo 30 e più repliche chiude la sua storia proprio in uno dei teatri che lo aveva visto debuttare. Il 19 ottobre è stata la volta di “P di Pum” che è stato rappresentato nel teatro di Ceresole d’Alba mentre il 26 ottobre è toccato ancora a “Filumena Marturano” a Neive. Il tour de force di autunnale termina il 9 novembre al Politeama di Bra con la replica di Ephraim e Lia - Storia di una buona novella lo spettacolo teatrale musicale ispirato al concept album “La Buona Novella” di Fabrizio De André realizzato dal Piccolo Teatro di Bra insieme ad Artistica Music & Show con la collaborazione di Danzarte di Cherasco. Un calendario ricco di impegni e di proposte che impegnerà i volontari dell’associazione sino alle festività natalizie. Per informazioni: info@piccoloteatrobra.it, 334-80.70.138, 333-84.96.119, www.piccoloteatrobra.it. Piccolo teatro di Bra


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Comunicare nel Sociale

a cura di Giorgia Barile

Nel mondo della solidarietà attraverso i media È la rubrica dedicata alla comunicazione sociale, una navigazione nel mondo dei mass e social media locali, nazionali e internazionali, dal punto di vista della solidarietà. Ciò che qua e là, dunque, il Volontariato propone attraverso i diversi mezzi di comunicazione.

MOLINA: NECESSARIO PROMUOVERE UNA CULTURA DELL’INNOVAZIONE IN ITALIA Il direttore scientifico della Fondazione Mondo digitale Alfonso Molina è intervenuto alla conferenza di CSVnet 2019 (Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato) “La follia dei volontari” approfondendo un tema ancora poco esplorato dai Centri di servizio, quello dell’innovazione tecnologica e della sfida che può rappresentare per il Terzo settore in generale. Secondo il professor Molina si tratta sicuramente di un’opportunità da cogliere in quanto oggi sono disponibili tecnologie, gratuite o a basso costo, per tutta la catena di valori del lavoro dei CSV. La tecnologia sta permeando tutti gli ambiti della vita umana ormai e «non c’è scampo - dice Molina - per continuare a far bene il nostro compito abbiamo bisogno di innovazione». Nel suo intervento, il docente che per oltre 20 anni ha insegnato “technology strategies” all’università di Edinburgo, ha cercato di individuare le caratteristiche del sistema dei CSV da cui è possibile partire per avviare un percorso di innovazione, come la capacità di fare rete costruendo nuove modalità di erogazione dei servizi che ottimizzino costi e sprechi, grazie alla collaborazione interna ai CSV e tra CSV. Il professor Molina ha inoltre riconosciuto proprio nella rete dei centri, in grado di interagire con comunità, scuole, istituzioni, il potenziale per essere una vera forza di cambiamento per l’Italia. Di Alessia Ciccotti. FONTE: www.csvnet.it.

DALLA DISABILITÀ ALLE ADOZIONI: I FILM “SOCIALI” AL FESTIVAL DI VENEZIA Alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica anche i temi sociali hanno trovato uno spazio non marginale. Oltre una decina di titoli hanno affrontato questioni sociali: dal carcere alla disabilità, dalla violenza sulle donne alla malattia, senza dimenticare naturalmente il tema dell’immigrazione. IN CONCORSO “Perfect candidate”, di Haifaa Al Mansour (Arabia), racconta «la figura di una dottoressa saudita che, sfidando il sistema patriarcale, si candida alle elezioni del consiglio municipale con l’obiettivo di riparare la strada che conduce all’ospedale dove lavora – spiega la regista - Attraverso il suo percorso, voglio mostrare una visione ottimista del ruolo che le donne saudite possono ricoprire nella società unitamente al contributo che possono dare

nell’atto di forgiare il proprio destino. Voglio incoraggiare le donne saudite a cogliere un’opportunità e a liberarsi dal sistema che ci ha deliberatamente ostacolato così a lungo». “Gloria mundi”, di Robert Guédiguian (Francia) porta sullo schermo la relazione che si riallaccia tra un ex detenuto appena uscito dal carcere dopo una lunga condanna e la sua famiglia. Un «crudele racconto sociale attraverso la storia di una famiglia ricostituita, fragile come un castello di carte», spiega il regista. “Ema”, di Pablo Larraín (Cile), racconta il fallimento di un’adozione e di un rapporto d’amore, attraverso la storia di una giovane ballerina, che decide di separarsi da Gastón dopo aver rinunciato a Polo, il figlio adottato che non sono mai stati in grado di crescere. Premio Speciale della Giuria al film di Franco Maresco, “La mafia non è più quella di una volta” (Italia): nel 2017, a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, Franco Maresco decide di realizzare un nuovo film. Per farlo, trova impulso in un suo recente lavoro dedicato a Letizia Battaglia, fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia. “Babyteeth”, film australiano di Shannon Murphy, parla di amore, adolescenza e malattia. Ma anche di droga, perché Milla di innamora di uno spacciatore. E proprio quest’amore porta alla ragazza, gravemente malata una nuova brama di vita. FUORI CONCORSO Tra i film fuori concorso Gabriele Salvatores, “Tutto il mio folle amore” (Italia), ispirato al romanzo di Fulvio Ervas “Se ti abbraccio non aver paura”. È la storia di un padre, di un figlio, dell’autismo di questo e di un lungo viaggio in moto. Ma è la storia anche di una padre e di un padre adottivo. Ai diritti delle donne in ogni parte del mondo è dedicato “Women”, di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand (Francia), un progetto internazionale che dà voce a duemila donne di cinquanta paesi diversi. Teatro e carcere sono al centro di “45 seconds of laughter”, di Tim Robbins (Usa), che prende spunto dalla lunga esperienza del regista lavorare con “The Actors’ Gang”, con l’obiettivo di mettere a punto un programma riabilitativo nelle prigioni di Stato della California.


Società Solidale

prepara lo Speciale Natale

Il CSV Società Solidale dedicherà l’ultimo numero 2019 della rivista “Società Solidale” agli appuntamenti e alle iniziative delle associazioni di volontariato della provincia organizzati nel periodo natalizio. Si invitano le ODV e i volontari a collaborare per la realizzazione dello Speciale comunicando appuntamenti, iniziative, progetti alla redazione entro e non oltre il 28 novembre 2019 Si può segnalare o consegnare il materiale agli Sportelli o in Sede oppure inviare le informazioni tramite email agli indirizzi:

redazione@csvsocsolidale.it rivista@csvsocsolidale.it ufficiostampa@csvsocsolidale.it



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