Rivista Società Solidale n. 1/2020

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DEL CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO SOCIETÀ SOLIDALE Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN

Anno XVIII - N. 1 Gennaio-Febbraio-Marzo 2020

In ricordo di Giorgio Groppo Speciale Carta dei servizi CSV 2020 Storie di Volontariato


GLI SPORTELLI DEL CSV “SOCIETÀ SOLIDALE” CUNEO - (sede) - Piazzale Croce Rossa Italiana, 1 - Orario: Lun. 8-18; Mar 8.30-18.30; Merc 13-18; Gio 8.30-18; Ven 8.30-16.30 - Tel. 0171-60.56.60 - Fax 0171-64.84.41 email: segreteria@csvsocsolidale.it ALBA - Corso Europa, 92 - Orario: Lun 8.30-13; Mart 8.30-18.30; Merc 15-18; Gio 10-14.30; Ven 8.30-13.00, 14.30-18.30. Tel. 0173-36.69.01 - Fax 0173-28.49.42 - Cell. 349-73.07.330 email: alba@csvsocsolidale.it, progettazione.alba@csvsocsolidale.it BRA - Via Magenta, 35 - Orario: Lun 9-13, 15-18.30; Gio 9.30-13, 13.30-17.30 Tel. 0172-43.92.36 - Cell. 349-73.07.330 - email: bra@csvsocsolidale.it FOSSANO - Via Roma, 94 - Orario: Lun 8.30-13; Gio 13.30-18 Tel. 339-76.23.653 - email: fossano@csvsocsolidale.it MONDOVÌ - Via Trona, 3/B - Orario: Lun 8.30-13; Mart 10-14.30; Gio 14-18.30 Cell. 348-12.87.944 - Tel/Fax 0174-55.47.86 - email: mondovi@csvsocsolidale.it SALUZZO - Piazza Vittorio Veneto, 3 - Orario: Mar 15.30-19; Ven 9.30-14 Tel/Fax 0175-21.75.32 - email: saluzzo@csvsocsolidale.it SAVIGLIANO - Piazza Schiaparelli, 10 (Palazzo di vetro quinto piano) Orario: Mar 13.30-18; Ven 9-13.30 Cell. 339-76.23.653 - email: savigliano@csvsocsolidale.it

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Editoriale N. 1 / 2020 | Società Solidale

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arissimi volontari e volontarie, Prima di qualsiasi altra parola un enorme grazie di cuore per tutto quello che state facendo e supportando in questo incredibile periodo storico. Ogni cittadino italiano sta vivendo un momento pressoché unico da diverse generazioni a questa parte, nessuno era preparato a tutto ciò e nessuno pensava di dover cambiare completamente il proprio stile di vita. In particolare, tantissimi di noi volontari hanno dovuto rivedere il modo di svolgere l’attività di volontariato tenendo presente nuove cautele sia per noi stessi e sia per gli utenti della nostra azione, per non amplificare questo terribile contagio. E stiamo ancora imparando a convivere con tutto ciò. Una cosa è certa! Il senso di Comunità all’interno della nostra provincia si sta manifestando in modo meraviglioso e fantastico, soprattutto nei confronti dei soggetti fragili: gli anziani, le persone affette da patologie croniche, le persone in disagio sia economico che sociale, il mondo animale e così via. Oggi impegniamo le nostre energie proprio per la nostra Comunità: cosa e come posso fare io volontario per aiutare il mio prossimo, sembra una frase scontata, ma mai come oggi devo unire la “testa” al “cuore”. Oggi il cuore da solo non basta e noi volontari abbiamo questa grossa ma fondamentale responsabilità per non compromettere nessuno. Per cui.... grazie ancora! Come immagino ben saprete gli adempimenti burocratici sono stati rinviati a quest’autunno: sul sito del CSV si trovano tutte le scadenze prorogate. Alla fine del mese di aprile scadranno i tre anni di mandato dell’attuale consiglio direttivo. È impensabile ad oggi programmare la futura assemblea elettiva per il nuovo presidente e i nuovi consiglieri; non appena la si potrà programmare vuol dire che l’emergenza sarà rientrata e allora sarà meraviglioso poterci riunire in assemblea per salutarci, abbracciarci e seguire un ordine del giorno. Fino ad allora io come presidente e i consiglieri tutti rimarremo in carica pro-tempore, e continueremo a testa bassa, come tutte le colleghe che non hanno mai interrotto il loro prezioso lavoro in smart working, ad impegnarci a 360° per la Comunità tutta. Concludo con un ringraziamento particolare a tutte le Associazioni che a fianco delle Istituzioni stanno garantendo non solo la nostra incolumità, ma anche il poter usufruire dei bisogni essenziali: la Protezione Civile, le Associazioni del Dono Sangue, la Croce Rossa, la Pubblica assistenza e tutti gli Enti. Un sincero augurio di buona Pasqua rispettando il #iorestoacasa! Mario Figoni Presidente CSV Società Solidale

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ocietà Solidale

Periodico d’informazione del Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Cuneo Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Cuneo: n. 564 del 6/05/2003

In questo numero

Direttore Editoriale Mario Figoni - presidenza@csvsocsolidale.it

Editoriale .................................................................................... Pag. 3 Sommario ................................................................................... » 4 In ricordo di Giorgio Groppo .............................................. » 5 Scrivilo a Società Solidale .................................................... » 12 Chiedilo a Società Solidale ................................................ » 14

Direttore Responsabile Giorgia Barile - redazione@csvsocsolidale.it

Notizie dal CSV ........................................................................ » 17 Libri Solidali .............................................................................. » 22 Speciale Carta dei Servizi 2020 .......................................... » 23

Coordinamento Redazione Debora Sattamino - rivista@csvsocsolidale.it

Un film per trasformare un lutto in un messaggio di speranza .............................................. » 30 Il ruolo strategico del volontariato per una cultura del recupero e del riciclo .......................

» 32

Giovani Scuola & Volontariato ............................................ » 34 Storie di volontariato: il racconto di Francesca, mamma di Giacomo .............................................................. » 38 Direzione, Amministrazione, Redazione Società Solidale - Piazzale Croce rossa italiana, 1 - Cuneo Tel. 0171-60.56.60 Fax 0171-64.84.41 E-mail: segreteria@csvsocsolidale.it Hanno collaborato Chiara Actis Grosso, Cinzia Allocco, Barbara Bedino, Manuela Biadene, Valentina Fida, Elisa Girardo, Clara Napoli, Susanna Ruffino, Samanta Silvestri, Noemi Tallone Impaginazione e stampa L’Artistica Savigliano S.r.l. - Gruppo Grafico Via Togliatti, 44 - 12038 Savigliano Tel. 0172-22.361 - Fax 0172-21.601 E-mail: info@lartisavi.it Copertina Foto Associazione di Protezione civile di Corneliano d’Alba La rivista viene inviata gratuitamente Questo numero, gennaio-febbraio-marzo, è stato chiuso in redazione venerdì 3 aprile 2020

Voce al volontariato: buone prassi e progetti ......................................................... » 40 Appuntamenti e News .......................................................... » 43 Comunicare nel sociale ........................................................ » 49


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IN RICORDO DEL PRESIDENTE GIORGIO GROPPO

Mercoledì 19 febbraio 2020 il Presidente, il Consiglio direttivo e il personale del CSV Società Solidale hanno pianto la prematura scomparsa di Giorgio Groppo. Aveva fondato, nel 2002, Società Solidale, ente gestore del Centro Servizi per il Volontariato in provincia di Cuneo. È stato il primo presidente del Centro Servizi a livello provinciale, dal 2003 fino al 2017. L’attuale presidente Mario Figoni, il direttivo e il personale: «Giorgio sarà sempre un’istituzione per il volontariato di Cuneo e non solo. Ha fondato e lavorato per anni alla storia del CSV cuneese, ponendo le basi e contribuendo con passione a costruire l’eccellenza che rappresenta oggi. Insieme a lui abbiamo realizzato tanti progetti e raggiunto traguardi importanti. Gli siamo grati per tutto quello che ha fatto. Il volontariato della Provincia non lo dimenticherà mai». Lo salutiamo con una frase di Papa

Paolo VI a cui era particolarmente devoto: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni

che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”.

Riportiamo l’elogio funebre letto da Antonio Ghigo, presidente Avis Madonna del Pilone e consigliere del Centro Servizi per il Volontariato “Società Solidale”, durante i funerali di Giorgio.

«Caro Giorgio, nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così presto e che oggi ci saremmo trovati qui, così tante persone, insieme, a ricordare ciò


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che tu sei stato per noi e quanto bene hai fatto nel tuo cammino di vita….. Quante volte Giorgio, quante volte con il tuo elogio funebre abbiamo portato l’ultimo saluto ad amici avisini che in questi anni ci hanno lasciato, ed ora siamo qui a ricordare te… …te ne sei andato accettando con umiltà e grande fede quello che Dio ti ha riservato. Un fardello difficile da portare sulle tue spalle, eppure lo hai fatto con dignità fino all’ultimo giorno……. Se ne va con Te il tuo modo di essere, di interpretare la vita con spirito di servizio, altruismo e impegno verso il prossimo. Ma non se ne andrà mai ciò che tu hai rappresentato per noi, tu che sapevi essere sempre ed intensamente te stesso. Noi tutti abbiamo avuto un importante privilegio, quello di conoscere e beneficiare della tua grandezza d’animo. Ti sei speso per il prossimo sin da giovanissimo, iniziando con la maggiore età i tuoi primi impegni avisini al fianco di colui che hai sempre considerato il Tuo maestro di vita solidale, il Maestro Rocca. Hai dedicato parte della tua vita al CSV implementando sul nostro territorio un nuovo modo di interpretare e fare volontariato, ma soprattutto trasmettendo, talvolta anche grazie al tuo carattere forte, competenza e passione in tutto ciò che occorreva fare. Hai saputo dare una lettura diversa delle situazioni… al di fuori dal coro,

grazie alla quale hai contribuito negli anni a stimolare le ns. coscienze che, talvolta assopite, si sono rivelate dapprima caute e timorose nei confronti dei tuoi modi, non sempre accondiscendenti, ma che poi abbiamo imparato a conoscere, ad apprezzare e ad ammirare per il Tuo spessore umano, la tua sensibilità e la tua disponibilità, in particolare verso le persone più deboli. Cosi ci avevi abituati caro Giorgio… Amavi definirti un uomo d’altri tempi, per noi eri una persona veramente speciale, eri soprattutto un grande amico. L’Avis era parte di Te, della tua vita, era la tua seconda famiglia come eri solito affermare: ognuno di noi ha ricevuto da te valori come l’amicizia, la generosità, la solidarietà; valori che rappresentano l’essenza del nostro impegno sociale, valo-

ri in cui tu credevi fortemente con l’entusiasmo che ti caratterizzava. Entusiasmo che ci hai trasmesso, donando a tutti noi un regalo prezioso: il valore solidale e l’impegno verso il prossimo. Grazie Giorgio, Con te siamo stati una grande famiglia avisina Grazie Giorgio, Grazie per il tempo e la disponibilità che ci hai donato e che siamo certi continuerai a donarci dal cielo. Ti ricorderemo così: tenace, appassionato e al contempo sensibile e generoso. Saprai trasmetterci tutta la forza per proseguire sulla giusta via in questo nostro impegno solidale, che attraverso il tuo esempio, abbiamo imparato ad amare. Ciao Presidente Buon viaggio». Antonio Ghigo


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Flavio Zunino è stato nominato nuovo presidente dell’Avis provinciale, di cui era già vice. In questa occasione ha detto: «Ho accettato di traghettare il sodalizio in questo anno di passaggio per onorare la memoria di Groppo. – spiega Zunino che ricorda anche che il rinnovo delle cariche di Avis Provinciale si svolgerà a Marzo 2021 – Io e Giorgio eravamo legati da un’amicizia profonda e costruttiva: ci siamo scontrati tante volte ma allo stesso tempo ci siamo sempre sostenuti e aiutati a vicenda. La prossima assemblea provinciale il 28 Marzo si svolgerà a Sommariva Bosco, come avevamo concordato con lui per permettergli di partecipare nonostante la malattia. Fisicamente non sarà con noi ma sono certo che da lassù continuerà a seguire tutti gli avisini». La rivista “Società Solidale” era stata sognata da Giorgio sin dal 2003. Ricordo una sera di marzo, credo, a Cuneo, in via Bassignano 21, la prima riunione di pre redazione con il giornalista Ilario Bruno, che sarebbe poi diventato il direttore per alcuni anni e altri potenziali collaboratori. Mancava allora un’informazione dedicata alla solidarietà in provincia e proprio con Società Solidale stava nascendo. Il lavoro di realizzazione di ogni numero si era rivelato sin da subito molto impegnativo, dalla fase della redazione, al coordinamento dei vari testi sino alla lunga e spesso un po’ nervosa correzione delle bozze. Ogni numero però era una sorta di creatura che prendeva forma ed era bello vedere la soddisfazione di Giorgio nello sfogliare le pagine finalmente stampate. Questa è la frase finale del suo primo editoriale, nel 2003: “Tutte le esigenze sono state accolte nel nostro programma che è stato implementato: ogni programma è perfettibile e migliorabile, ma solo se continueremo – anche attraverso le delegazioni che saranno presto operative – a monitorare il territorio, potremo migliorare il servizio, tenendo sempre presente i valori che ci hanno fatto incontrare e che ci devono guidare nel nostro cammino: concertazione, condivisione, compartecipazione con gli ideali e i valori di ogni singolo e di ogni associazione che sono alla base del volontariato”.

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Foto di Severino Marcato

Riportiamo il ricordo di Ilario Bruno, primo direttore della testata Società Solidale e amico di Groppo. Ricordare Giorgio Groppo attraverso la collaborazione durata credo tre anni con la direzione della rivista “Società Solidale” è un piacere, soprattutto perché mi offre lo spunto per mettere in risalto alcuni aspetti del carattere di un amico che ho conosciuto sui gradini dell’Aula Magna di Palazzo Nuovo, quando entrambi eravamo matricole di Giurispruden-

za. Una conoscenza che ben presto si trasforma in amicizia, di quelle vere tra persone che si dicono in faccia tutto senza tanti giri di parole. Un’amicizia che è durata nel tempo, fino all’ultimo saluto di venerdì 14 febbraio, in ospedale, quando prima che me ne andassi mi disse con un filo di voce «Che Dio mi benedica». Al CSV, prima di entrare nel direttivo, su nomina del Comitato di Gestione (Co. Ge.), avevo prestato la firma come direttore responsabile della rivista e, devo dire, mi ero divertito

La rivista “Società Solidale” partecipò al Premio nazionale Cento Stampa locale nel 2004, aggiudicandosi il secondo posto, nel 2008 quando vinse il primo posto e nel 2013, quando giunse terza.


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abbastanza scrivendo alcuni pezzi – soprattutto sotto forma di interviste – che permisero a me, digiuno di volontariato – se escludiamo un’esperienza da giovanissimo al Cottolengo – di entrare in punta di piedi in un mondo complesso, talvolta anche complicato, ma ricco di idee, di umanità, di persone pronte a dare senza mai chiedere nulla in cambio. Con Giorgio non mancarono le discussioni: io gli dicevo che era troppo autoreferenziale, contavo le sue foto pubblicate sulla rivista, gli dicevo di non sovraesporsi troppo. Alla fine riuscivo a strappare qualche concessione. Era una persona con un cuore grande, ma un bel caratterino. Credo di aver preso un po’ da lui nel tempo. È stata un’esperienza arricchente, per un cronista di provincia come me. Allora la rivista aveva soltanto la copertina a colori, l’interno era in bianco e nero. Conquistammo comunque il secondo premio al concorso sulla stampa locale bandi-

to dal comune di Cento. Più avanti arrivò il primo premio. Dopo tre anni lasciai quel piccolo impegno perché sento sempre bisogno di cambiare occupazione quando non mi diverto più. 35 anni di amicizia sono tanti; così i ricordi, da riempire un libro, ma il mio contributo su uno “spicchio” di quei sette lustri, finisce qui. Sono grato per l’opportunità che mi è stata offerta. Ilario Bruno

Chiudiamo con il commosso ricordo di Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Torino (Crt), già Presidente della Provincia di Cuneo ai tempi dell’attribuzione a “Società Solidale” del ruolo di Centro di Servizi per il Volontariato (CSV) nella Granda. «Ricordare un amico con il quale si è avuta una lunga e proficua frequentazione è, al tempo stesso, fonte di

dolcezza e di mestizia. A poco più di un mese dalla conclusione della Sua vita terrena, la memoria di Giorgio è viva non solo nel cuore della mamma e dei familiari, ma anche nel pensiero dei tanti collaboratori e amici che lo hanno conosciuto, stimato, apprezzato e che gli hanno voluto bene. Ho conosciuto Giorgio Groppo agli inizi degli anni Ottanta, durante l’avventura della mia segreteria provinciale, quando faceva parte del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana, ma la conoscenza si è trasformata in amicizia sincera e in forte intesa a partire dagli anni Novanta quando, nei miei successivi ruoli di Presidente della Provincia di Cuneo, di vice Presidente e poi Presidente di Fondazione Crt, ho avuto con lui un rapporto molto frequente e costruttivo. Sono stati gli anni in cui Giorgio ha operato con intensità, capacità e passione incredibili nel mondo del volontariato, quale Presidente provinciale e regionale, e poi dirigente


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nazionale dell’Avis, come Presidente della Consulta provinciale del Volontariato negli anni Novanta, e come primo Presidente del CSV “Società Solidale” (dalla costituzione del 2002 fino al 2017), Centro di servizi per il Volontariato fortemente voluto a Cuneo da Lui, da me e dall’allora Assessore alle politiche sociali, l’indimenticato Mario Riu. Mille idee, tante concrete iniziative si sviluppano in tutti gli ambiti sotto la Sua guida sapiente ed autorevole e gli consentono di entrare nel Consiglio della Compagnia di San Paolo dal 2008 al 2016, poi in Banca Prossima, finché nel 2012 – grazie alla sua presenza, in rappresentanza dell’Anci, nel Consiglio nazionale del Volontariato – viene nominato componente del Cnel, dove si impegna

nell’elaborare proposte di modifica, poi avvenuta, della legge quadro sul volontariato. Il suo impegno civico e sociale lo porta a ricoprire la carica di Assessore nel Suo comune di Sommariva del Bosco, di componente del locale Consorzio socio-assistenziale, di Presidente del Rotary di Bra e, nel biennio 2014-2015, di Governatore del distretto 2032 Piemonte e Liguria e ancora di componente dell’Associazione Italia-Israele. Non posso infine dimenticare la passione, l’impegno e la gioia con cui si è dedicato negli ultimi anni agli studi di teologia a Roma e, con quanta commozione, ha incontrato Papa Francesco e il Papa emerito Benedetto XVI nella sua residenza nei giardini vaticani. Carattere forte, volitivo, determinato, a volte un po’

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spigoloso, Giorgio è stato persona di una generosità straordinaria, che ha fatto dell’impegno e della dedizione agli altri la stella polare della Sua vita. È stato un vero eroe del magnifico mondo del volontariato! Conservo nell’anima tanti ricordi di questi quarant’anni di collaborazione, non privi di confronti e discussioni anche vivaci, ma sempre all’insegna della stima reciproca e dell’amicizia sincera. Credo di non valicare i confini della riservatezza se ricordo alcuni momenti e rendo di pubblico dominio alcuni messaggi inviati nelle ultime settimane di vita: danno al tempo stesso la misura della Sua grandezza d’animo e della Sua semplicità. Era felice, a fine novembre scorso, per l’intervento svolto all’inaugura-


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zione della nuova sede dell’Avis di Mondovì, rammaricato di non poter partecipare il 7 dicembre alla tradizionale festa del volontariato organizzata a Cavallermaggiore dall’amico Valentino (dove si è parlato praticamente solo di Lui!), contento di aver ascoltato il mio consiglio di fare tutto il possibile per andare a Cuneo, in Prefettura, il 18 dicembre, a ricevere l’onorificenza di Commendatore. A tale proposito il giorno

seguente, al mio messaggio «Complimenti! Hai fatto bene ad andare!», ha così risposto «Ma che fatica! Ha guidato mio fratello. Faccio sempre quello che mi dici… Qualche volta faccio di testa mia, ma poi ho imparato che la sbatto…». Ancora tanti messaggi, fino all’inizio di febbraio: domenica 2 mi scrive «Per me è finita. Ho i giorni contati. La mia vita è finita». Nei giorni seguenti, su consiglio del Suo grande

amico Ilario Bruno, che ha seguito con grande partecipazione e intensità il decorso della Sua malattia, ho inviato qualche messaggio tramite la sorella Marilena, fino al 19 febbraio, giorno della Sua partenza per il Cielo. Mi permetto di concludere questo ricordo, citando con commozione e gratitudine il messaggio di auguri che Giorgio mi ha inviato il giorno di Natale “Caro Giovanni, tanti auguri di Buon Natale! Se mio padre è


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stato il padre che mi ha educato, ti ho sempre considerato il mio papà politico. Ti voglio bene! Spero che il Natale ci porti luce e speranza!”. Grazie, caro Giorgio, come tanti altri,

Ti ho voluto e Ti voglio bene e Ti ringrazio per il Tuoi esempio, i Tuoi insegnamenti, la Tua vita, sicuro, come hanno scritto i Tuoi familiari sul ricordino, che “Chi ha dedicato

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la sua vita agli altri e il suo cuore al mondo resterà sempre nell’orizzonte dei nostri pensieri più cari”, e nella luce senza tramonto!». Giovanni Quaglia

Sui prossimi numeri daremo ancora spazio a chiunque voglia ricordare Giorgio Groppo con un testo o una fotografia. Scrivete a: redazione@csvsocsolidale.it, rivista@csvsocsolidale.it, ufficiostampa@csvsocsolidale.it.

Ciao Giorgio!


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Scrivilo a Società Solidale “Scrivilo a Società Solidale” è una rubrica di dialogo diretto tra redazione e volontari, uno spazio aperto per riflessioni, commenti, esigenze ed informazioni. Per inviare il proprio contributo: redazione@csvsocsolidale.it, rivista@csvsocsolidale.it.

RIFLESSIONI IN TEMPI DI CORONAVIRUS Nella difficile situazione in cui ci troviamo a causa dell’epidemia COVID-19, anche la nostra associazione Arasis (Associazione Rischio Amianto e Sostanze Inquinanti per la Salute di Mondovì e della Val Tanaro) riflette su alcuni aspetti di questa difficile situazione. Prima di tutto l’invito a rispettare rigorosamente le indicazioni ministeriali, per evitare con il contagio si diffonda a causa di “positivi asintomatici”. Come tutti, anche la nostra associazione ha posticipato i suoi appuntamenti dopo la fine dell’epidemia. Riflettiamo sulle difficoltà ad individuare le persone “positive” al virus dovute all’esame del tampone: sarebbe opportuno considerare la possibilità che questo esame venga fatto a categorie di anziani con patologie legate all’apparato respiratorio (esempio ex esposti all’amianto) in modo da prevenire casi di insufficienza respiratoria che conducono al ricovero in terapia intensiva. Ricordiamoci che le persone anziane con patologie sono le più direttamente colpite da questa infezione. Analogo commento può essere per l’utilizzo delle mascherine, oggi irreperibili e che mettono in difficoltà anche gli operatori sanitari. In questi casi si dovrebbe poter dotare tutti i cittadini di questo strumento di protezione per sé stessi e verso gli altri. Abbiamo da tempo avviato, con altre associazioni, un dialogo con la Regione Piemonte al fine si avere una sorveglianza sanitaria per gli ex-esposti all’amianto o esposti per la bonifica che doveva concretizzarsi questa primavera, andrà sicuramente posticipata ma ricordiamo che era un impegno della legge 257 del marzo 1992. Ma l’argomento che maggiormente vogliamo sollecitare è una riflessione sulla privatizzazione della Sanità: un processo già in corso da molti anni e il taglio di posti nella sanità pubblica, che ha visto alcuni servizi Asl come lo Spresal (servizio prevenzione sicurezza ambienti di lavoro) ridimensionarsi in

modo drastico. Ad esempio l’allora Asl Mondovì Ceva aveva due medici in organico, oggi un solo medico copre tutta l’Asl Cn1 (Cuneo-Mondovì-Savigliano-Fossano-Saluzzo). Non si mette in discussione che debba esistere una sanità privata, ma nel momento in cui è convenzionata con il Pubblico, per sopperire a carenze, il costo ricade su tutti i cittadini. Si invitano le forze politiche, sindacali e la società civile ad una attenta riflessione sul fatto che la sanità deve restare pubblica ed accessibile economicamente a tutti, anche alle categorie più svantaggiate. A cura di Arasis

IN RICORDO DI PIERO PIANO Madre Teresa si definiva una piccola matita nelle mani di Dio… Piero Piano, volontario del Centro Volontari assistenza – Cva – di Alba ci ha improvvisamente lasciati: con il suo umile, rispettoso, dolce operato quotidiano di volontario, nonno e anche collaboratore, per tanti anni, della rivista Società Solidale, con i disegni che realizzava appositamente per noi, era per tutti proprio una matita nelle mani di Dio. Niente cancellerà il dono di averlo conosciuto. Pubblichiamo alcuni suoi disegni e il ricordo del Cva.

La redazione di Società Solidale


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PENSIERO SU PIERO PIANO In una fredda notte di gennaio ci ha lasciato Piero Piano. Se n’è andato così, senza disturbare nessuno, come era nella sua indole. Si è addormentato tra le braccia del Signore, si è addormentato nelle nostre vite… ma rimarrà sveglio nei nostri cuori, ogni giorno, a raccontarci la bontà del suo animo, la sua saggezza, la sua generosità.

“Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata” Madre Teresa

La sua presenza al Cva è stata per noi un arricchimento: l’accoglienza servizievole, amichevole e familiare verso tutti i volontari che varcavano la porta dell’associazione era giornaliera. Di lui abbiamo apprezzato il costante sorriso, la sua umiltà quando raccontava degli avvenimenti della sua giovinezza e condiviso la sua gioia quando, con passione realizzava e ci mostrava i suoi disegni. ….per chi frequenta il Cva non sarà più come prima. Ci manca il suo carattere equilibrato e pacifico, i suoi consigli ponderati. Non amava fare discorsi, ma conosceva molto bene l’arte dell’ascolto; ha dato testimonianza del suo essere cristiano non tanto con le parole, bensì con le opere, con la sua umanità, con il coinvolgimento nelle vicende delle persone e dei volontari che ogni giorno incontrava. È bello incontrare e conoscere persone che come Piero non sono prese innanzitutto dai propri interessi, ma il proprio interesse è far star bene l’altro, dare una mano… Ora ci piace pensarlo nel suo bel cielo con la matita e il foglio mentre con il garbo delle sue battute scherzose realizza schizzi degli angeli che lo circondano. Cva Alba


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Chiedilo a Società Solidale ? ??? DONAZIONI IN NATURA: COME ACCEDERE AI BENEFICI FISCALI Nell’ottica di privilegiare gli strumenti di dialogo, che anche una rivista cartacea può adottare, si propone la rubrica “Chiedilo a Società Solidale”. Il CSV raggruppa i quesiti più ricorrenti nel periodo di riferimento e lo staff del Centro Servizi provvede, di volta in volta, a rispondere. Su questo numero di Società Solidale pubblichiamo un approfondimento sulle erogazioni liberali in natura. Il Codice del Terzo settore (art 83 del Decreto legislativo 117/17) ha, infatti, previsto la possibilità di detrarre/ dedurre le erogazioni liberali in natura effettuate nei confronti degli Enti di Terzo settore (ETS). Il Ministero del lavoro, con la pubblicazione del decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 28 novembre 2019 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 30 gennaio 2020 ha individuato: - le tipologie dei beni in natura che danno diritto al beneficio fiscale - i criteri e le modalità di valorizzazione di tali liberalità. CHI PUÒ USUFRUIRE DELLE AGEVOLAZIONI? È possibile accedere alle agevolazioni se si effettua un’erogazione liberale in natura destinata agli Enti del Terzo settore comprese le cooperative sociali, ma escluse le imprese sociali costituite in forma di società. L’obbligo è che le erogazioni siano utilizzate esclusivamente per lo svolgimento delle attività statutarie e per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. In questo periodo di transizione, in attesa dell’autorizzazione della Commissione europea sulle agevolazioni fiscali e dell’attivazione del registro unico nazionale del terzo settore, possono accedere a questi stessi benefici anche le Onlus, le ODV e le APS iscritte negli appositi registri, a patto che li utilizzino in conformità alle proprie finalità statutarie. QUALI BENI SI POSSONO DONARE? Il Decreto non individua beni specifi-

ci, dunque la donazione di qualsiasi bene risulta agevolabile. Il decreto si limita a quantificare l’importo della detrazione/deduzione per il donante in ragione della categoria in cui il bene si inquadra. Per completezza di informazione si segnala che rimane in vigore la legge 166/2016 per cui la donazione di alcune tipologie di beni a soggetti indicati dal legislatore (compresi gli enti del terzo settore) non opera la presunzione di cessione e i beni non si considerino destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa (articolo 85, comma 2, del Tuir). La donazione di tali beni, pertanto, non è considerata cessione e l’Iva relativa al loro acquisto, o ai costi sostenuti per la loro fabbricazione, non ha limiti di detrazione. I beni rientranti in tale norma agevolativa sono: • le eccedenze alimentari, alle condizioni normativamente previste dalla legge sovra citata, ovvero trattasi di “prodotti alimentari, agricoli e agro-alimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, sono, a titolo esemplificativo e non esaustivo: invenduti o non somministrati per carenza di domanda; ritirati dalla vendita in quanto non conformi ai requisiti aziendali di vendita; rimanenze di attività promozionali; prossimi al raggiungimento della data di scadenza; rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; invenduti a causa di danni provocati da eventi meteorologici; invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione; non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell’imballaggio seconda-

rio che non inficiano le idonee condizioni di conservazione”; • i medicinali “inutilizzati dotati di autorizzazione all’immissione in commercio (Aic), legittimamente in possesso del donatore, con confezionamento primario e secondario integro, in corso di validità, correttamente conservati secondo le indicazioni del produttore riportate negli stampati autorizzati del medicinale. Rientrano in questa categoria i medicinali soggetti a prescrizione, i medicinali senza obbligo di prescrizione, i medicinali da banco e i relativi campioni gratuiti. I farmaci che non sono commercializzati per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che non ne modificano l’idoneità all’utilizzo o per altri motivi similari, tali in ogni caso da non compromettere l’idoneità all’utilizzo con riguardo alla qualità, tracciabilità, sicurezza ed efficacia per il consumatore finale, possono essere donati alle associazioni che possono garantire, attraverso medici o farmacisti presso le stesse associazioni, l’efficacia dei medesimi medicinali. Possono altresì essere donati, nel rispetto dei principi stabiliti dal decreto del Ministro della sanità 11 febbraio 1997, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 72 del 27 marzo 1997, e con le modalità previste dalla circolare del Ministro della salute del 23 marzo 2017, i medicinali per i quali non è ancora stata autorizzata l’immissione in commercio in Italia”; • gli articoli di medicazione “di cui le farmacie devono obbligatoriamente essere dotate secondo la farmacopea ufficiale, non più commercializzati, purché in confezioni integre, correttamente conservati


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e ancora nel periodo di validità, in modo tale da garantire la qualità, la sicurezza e l’efficacia originarie”; • i prodotti destinati all’igiene e alla cura della persona, i prodotti per l’igiene e la pulizia della casa, gli integratori alimentari, i biocidi, i presìdi medico chirurgici, i prodotti di cartoleria e di cancelleria, non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che non ne modificano l’idoneità all’utilizzo o per altri motivi similari; • gli altri prodotti che verranno individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze. COME QUANTIFICARE IL VALORE DELLA DETRAZIONE O DEDUZIONE? Il decreto specifica che nel caso delle erogazioni liberali in natura l’ammontare è definito sulla base del valore normale del bene donato (art. 9 del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir). Previsti anche dei casi specifici: nel caso di beni strumentali, si fa riferimento al residuo valore fiscale dell’atto di trasferimento; nel caso di beni o servizi (art 85 comma 1 lettera a) e b) del Tuir), si fa riferimento al minor valore tra quello normale del bene e quello attribuito alle rimanenze (art. 92 del Tuir). OLTRE UNA CERTA SOGLIA È NECESSARIA UNA PERIZIA Se il valore della cessione supera i 30.000 euro e nel caso in cui non sia possibile definirne il valore con criteri oggettivi, il donatore dovrà dotarsi di una perizia giurata che ne attesti il valore riferita a non oltre 90 giorni prima del trasferimento del bene stesso. DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA Per essere legittima, la donazione deve essere accompagnata da una documentazione scritta da parte del donatore contenente la descrizione analitica dei beni e l’indicazione dei relativi valori. Nel caso di donazioni superiori a 30.000 euro, il donatore deve consegnare al beneficiario dell’erogazione copia della perizia giurata di stima. A sua volta, il ricevente deve predisporre una dichiarazione con l’impegno ad utilizzare direttamente i beni per lo svolgimento dell’attività statuta-

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Le erogazioni liberali in natura devono necessariamente risultare da atto scritto contenente la dichiarazione del: - Donante che riporti la descrizione analitica dei beni donati con l’indicazione dei relativi valori - Destinatario con l’impegno ad utilizzarli direttaemnte per lo svolgimento delle attività previste nello statuto per l’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

DONAZIONI A ETS E ONLUS/ODV/APS

DONANTE

ENTE DESTINATARIO

INDICAZIONE ANALITICA DEI BENI E LORO VALORE Donante

IMPRESA

IMPEGNO ALL’UTILIZZO ESCLUSIVAMENTE PER LE ATTIVITÀ STATUTARIE

Bene donato

Importo detrazione / deduzione per donante

Bene strumentale

residuo valore fiscale all’atto del trasferimento (costo storico al netto dell’ammortamento dedotto)

beni “merce“

IMPRESA

beni diversi dai precedenti

PRIVATI

qualsiasi

Minore tra:

a) il valore nominale

Obbligo perizia

mai

b) valore ex art. 92 TUIR (Lifo, media pond.) pari al valore normale ex art. 9 Tuir

ria e per l’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Per ottenere le detrazioni o deduzioni fiscali la donazione deve essere accompagnata da un atto scritto in cui: • il donatore descrive i beni donati, indica i relativi valori e, nel caso, allega la perizia giurata; • l’ente beneficiario si impegna ad utilizzare direttamente i beni ricevuti per le attività statutarie. QUALI SONO LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE DONAZIONI DELLE AZIENDE? Le agevolazioni fiscali per le donazioni delle aziende possono essere di diverso tipo. Le aziende possono dedurre l’importo donato senza limite assoluto ma entro il 10% del reddito complessivo dichiarato (senza il limite dei 70.000 euro, come precedentemente previsto). Inoltre, sempre nel limite del 10%, nel caso in cui la

se di valore > . 30.000 o non determinabile

deduzione superi il valore del reddito complessivo dichiarato al netto di altre deduzioni, la parte di deduzione non goduta può essere riportata nelle dichiarazioni successive, fino al quarto periodo d’imposta successivo (esempio, una donazione effettuata nel 2018 può essere scontata persino fino al 2023). Per l’azienda donatrice, l’erogazione liberale segue il principio di cassa. QUALI SONO LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE DONAZIONI DELLE PERSONE FISICHE? La detraibilità interviene sull’imposte: si procede attraverso la sottrazione di una quota parte dell’importo erogato a titolo di liberalità dall’imposta sui redditi da versare. Per cui una volta determinata l’imposta sul reddito imponibile, si sottrae dalla stessa una somma pari alla quota parte dell’erogazione liberale effettuata. La deducibilità interviene sul reddito: si procede attraverso la sottrazio-


16 | Società Solidale | N. 1 / 2020 BENEFICIARI ONLUS

APS

ODV

Dal 01/01/2018

Entrata in vigore

Persona fisica - de- Max 30% della erogazione liberale trazione e limite

Tutti gli altri ETS non commerciali Dal periodo di imposta successivo alla operatività del Registro Unico e della autorizzazione dell’Ue

Max 35% della erogazione liberale

Max 30% della erogazione liberale

Riduzione dell’imposta non oltre i 30.000 E/anno Donatore

Persona fisica deduzione

Max 10% del reddito

Società deduzione

Max 10% del reddito

ne dell’importo erogato direttamente dal reddito fiscalmente imponibile del soggetto erogatore. Per cui il reddito tassato sarà costituito dalla somma dei redditi di diversa natura percepiti nell’anno, e a quest’ultimo importo si andranno a sottrarre le erogazioni liberali effettuate, le quali pertanto andranno a diminuire la base imponibile fiscale. Per quanto riguarda le erogazioni effettuate da persone fisiche, la riforma prevede la possibilità di deduzione dal reddito o di detrazione dall’imposta, ma con modalità e a condizioni differenti: • Nel caso in cui il donatore “persona fisica” opti per la detrazione dall’imESEMPIO: PERSONA FISICA

Reddito imponibile complessivo: 50.000 euro Importo da versare: 3.000 euro Erogazione liberale effettuata: 200 euro % (es. 30%) di parte della erogazione liberale che può essere portata a diminuzione: = 60 euro Imposta al netto della detrazione: 3000 - 60 = 2940 euro.

posta della donazione effettuata all’ETS, tale detrazione ammonterà al 30% dell’importo della donazione stessa. Tale importo è aumentato al 35% laddove la donazione ESEMPIO: PERSONA FISICA Reddito imponibile complessivo: 50.000 euro Erogazione liberale effettuata: 200 euro Reddito imponibile: 50.000 - 200 = 48.800 euro

sia effettuata a favore di una Organizzazione di Volontariato (ODV). L’erogazione in oggetto può essere in denaro o in natura. Per quelle in denaro, la condizione per la detrazione è l’effettuazione della donazione attraverso banche, uffici postali ovvero altri sistemi che permettano la sua tracciabilità. È comunque previsto un limite: l’imposta non può essere ridotta di oltre i 30.000 euro annui. • Nel caso in cui, invece il donatore “persona fisica” opti per la deducibilità della donazione – in denaro o in natura – l’importo deducibile della donazione sarà al massimo pari al 10% del reddito complessivo, qualunque sia il suo importo. Qualora la deduzione sia di ammontare superiore al reddito complessivo dichiarato, diminuito di tutte le deduzioni, non oltre ¼ dell’eccedenza può essere computata negli anni successivi. Tra tutti gli enti, le ODV possono dunque far applicare ai propri donatori una detrazione del 35%, sempre per un massimo di 30.000 euro di donazione. Tra detrazione e deduzione si può affermare che chi ha un reddito maggiore di 30.000 euro ha maggior convenienza a dedurre. Si consideri il fatto che sarà la persona a scegliere quando compilerà la dichiarazione dei redditi del 2019 se applicare la deduzione o la detrazione: come per le aziende, in caso di applicazione della deduzione sarà possibile per il contribuente portare alle dichiarazioni future la parte di deduzione non goduta. QUALI AGEVOLAZIONI SONO PREVISTE PER LE QUOTE SOCIALI E LE DONAZIONI IN CONTANTI? • non sono deducibili né detraibili i

versamenti effettuati come quote sociali • non sono deducibili o detraibili le donazioni non tracciate e effettuate in contanti (lo sono, invece, le donazioni effettuate per banca, posta o altro mezzo tracciabile). COSA CAMBIA ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI CON L’INTRODUZIONE DEL RUNTS? Quando il RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) sarà operativo, le stesse agevolazioni varranno per chi dona agli Enti del Terzo Settore che saranno iscritti nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Le agevolazioni per le erogazioni liberali in natura non si applicano se il beneficiario della donazione è un’Impresa Sociale costituita in forma di società. ENTRATA IN VIGORE Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano in via transitoria e a decorrere dal 1 gennaio 2018 alle Onlus, alle Organizzazioni di Volontariato e alle Associazioni di Promozione sociale iscritte nelle apposite anagrafi, albi o registri (art. 104 Decreto legislativo 117/2017). Per tutti gli altri enti le disposizioni si applicheranno a decorrere dal periodo d’imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea e comunque non prima del periodo di imposta successivo a quello in cui il registro unico nazionale del terzo settore diventerà operativo. FONTI: www.cantiereterzosettore.it; www.redazionefiscale.it; https://italianonprofit.it/risorse/definizioni/ agevolazioni-fiscali-donazioni/?utm_ source=all&utm_medium=email&utm_ campaign=1_2020


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NOTIZIE CSV

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a cura di Giorgia Barile

Su questo numero non parliamo delle novità del periodo emergenziale, salvo un accenno alle scadenze fiscali prorogate. Gli aggiornamenti in tal senso si trovano sul sito www.csvsocsolidale.it.

NOVITÀ NORMATIVE BASE SOCIALE DEGLI ENTI DI TERZO SETTORE, SI ESPRIME IL MINISTERO

Così come indicato nella Costituzione, gli Enti del Terzo settore sono liberi di avere tra i propri soci non solo persone fisiche, ma anche soggetti collettivi. Ogni ente, infatti, è autonomo nell’identificare quale sia la struttura più adatta al perseguimento delle sue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Il Codice del Terzo settore prevede alcune restrizioni per alcune tipologie di enti ed è proprio su di esse che si è espresso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in una nota del 5 febbraio 2020 inviata in risposta ai quesiti di Regione Piemonte e Forum Nazionale Terzo settore e diffusa sul sito del ministero per la rilevanza del tema. Ecco le risposte su associazioni di promozione sociale (APS), organizzazioni di volontariato (ODV) e presenza delle imprese negli enti del terzo settore (ETS). Le limitazioni per Associazioni di Promozione sociale e organizzazioni di volontariato Come noto il codice del Terzo settore prevede che, nel caso delle APS che per le ODV, il numero di enti diversi dalla natura dell’associante non può essere superiore al 50% rispetto al numero di APS nel primo caso e delle ODV nel secondo (articoli 32, comma 2 e 35, comma 3 del Decreto legislativo 117/2017). La nota del Ministero precisa la natura qualitativa degli enti diversi, che debbono comunque essere esclusivamente altri enti iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) o comunque enti non lucrativi. Facendo un esempio, una ODV può avere nella sua base sociale 10 altre ODV e sino ad un massimo di cinque enti appartenenti ad altre tipologie di ETS o comunque altri enti non lucrativi di cui al Libro I Codice civile; viceversa, altro esempio, non si ritiene ammissibile che di una APS facciano parte solo persone fisiche ed Enti del Terzo settore o senza scopo di lucro diversi dalle APS. È ovvio che se un ente voglia superare questi vincoli può farlo liberamente perdendo, però, la qualifica di ODV e APS e dovendo richiedere l’iscrizione in altra sezione del Runts. Oltre a questi due limiti, non sono previsti ulteriori indicazioni. La Regione Piemonte ha chiesto ulteriori chiarimenti al Ministero sulle indicazioni da inserire nello statuto relative alla presenza nella compagine sociale di Aps e Odv sia di persone fisiche che di enti del terzo settore o senza scopo di lucro. Nella nota si ribadisce che la presenza in qualità di soci di enti non omogenei con la tipologia dell’associante, dovrebbe essere consentito solo se previsto dallo statuto e nel caso in cui nelle stesse basi associative siano presenti, in numero adeguato,

enti che abbiano la stessa natura dell’ente interessato (non superando, quindi, il limite del 50%). Quali sono le conseguenze in questa fase di passaggio? Sempre secondo quanto si legge nella nota, in previsione della trasmigrazione per le ODV e le APS oggi già iscritte nei relativi registri se non apertamente in contrasto con le disposizioni regionali attuative delle preesistenti disposizioni in materia, è possibile procedere con un avviso agli enti affinché adeguino i relativi statuti e la propria composizione. Se il mancato adeguamento alla norma dovesse emergere, invece, durante la fase di passaggio al registro unico nazionale del terzo settore, potrebbe diventare motivo di impedimento all’iscrizione alle sezioni APS o ODV, fatta salva, naturalmente, la possibilità, al ricorrere dei relativi presupposti, di iscriversi in altra sezione del registro unico. Come gestire la presenza di imprese negli ETS? La seconda questione su cui si è espresso il Ministero è stata sollevata dal Forum Nazionale del Terzo Settore che ha richiesto un chiarimento su eventuali vincoli per le imprese (comprese quelle for profit) che facciano parte della base associativa degli ETS. La richiesta si estende anche alla possibilità che ne possano detenere il controllo e, se così fosse, se possa essere esercitato da un’unica impresa o eventualmente in forma congiunta. Nel Decreto legislativo sulle Imprese sociali si ribadisce che gli enti for profit “non possono esercitare attività di direzione e coordinamento o detenere, in qualsiasi forma, anche analoga, congiunta o indiretta, il controllo di un’impresa sociale”. Nel Codice del Terzo settore, invece, le imprese non sono menzionate tra i soggetti esclusi dalla qualifica di ETS o che non possano esercitare sugli ETS stessi alcuna forma di direzione, coordinamento e controllo. Alla luce di questo, il ministero ha ribadito che – esclusi i già citati casi di ODV e APS – le imprese (comprese quelle for profit) possono “costituire o partecipare successivamente alla base alla base associativa degli ETS nonché detenerne il controllo, sia in forma singola (da parte di una unica impresa) che in forma congiunta tra due o più di esse”. L’importante, come in tutti gli altri casi, è che l’ente costituito persegua senza scopo di lucro le finalità civiche solidaristiche e di utilità sociale e lo svolgimento in via esclusiva o principale di una o più attività di interesse generale nelle forme (azione volontaria, erogazione gratuita di denaro, beni o servizi) proprie della tipologia di enti cui di volta in volta ci si riferisce e sia iscritto al registro unico. Ad esempio, una impresa profit può essere fondatrice e socio unico di una fondazione iscritta al Runts. Circa i controlli su vincoli e limiti previsti per gli ETS, gli uffici del Runts seguiranno gli aspetti relativi alla sussistenza e mantenimento dei requisiti necessari per diventare


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ETS, il perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e l’adempimento degli obblighi derivanti dall’iscrizione. L’amministrazione finanziaria, invece, farà la vigilanza sui profili fiscali al fine di evitare un uso strumentale ed elusivo delle disposizioni di vantaggio previste nel Codice medesimo per gli ETS. Lara Esposito, fonte www.csvnet.it.

SERVIZI SOCIALI E TERZO SETTORE, SI ESPRIME IL CONSIGLIO DI STATO

È stato pubblicato il 27 dicembre 2019 il parere n. 3235 del Consiglio di Stato in risposta alla richiesta di Anac di esprimersi sullo schema di nuove linee guida recanti “Indicazioni in materia di affidamenti di servizi sociali”. L’Anac rilevava la necessità di individuare dei criteri univoci per gli affidamenti di servizi sociali, e quindi delle linee guida ai sensi dell’art. 213, comma II, del d.lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice dei Contratti Pubblici), anche se non vincolanti. Il tema è quello di coordinare la normativa dei contratti pubblici con la disciplina del terzo settore e, in particolare, fornendo “delle indicazioni applicative in merito ad alcuni istituti previsti dal codice del terzo settore e dalla normativa speciale, in specie, alle convenzioni con le associazioni di volontariato e di promozione sociale ex articolo 56 del codice del terzo settore, ai provvedimenti di autorizzazione e accreditamento, alla co-programmazione e alla co-progettazione”. La proposta di Anac è di applicare alle concessioni sociali le disposizioni indicate dall’art. 164 del codice dei contratti pubblici. La risposta del Consiglio di Stato è andata in diversa direzione. Alla luce del mutato quadro normativo - sono state introdotte modifiche che riducono i compiti dell’Anac con dl n. 32/2019 convertito con Legge 55/2019 - la Sezione atti normativi del Consiglio di Stato ha ritenuto di dover restituire lo schema di Linee Guida all’Anac al fine di verificare la compatibilità delle stesse con il prossimo Regolamento unico sul Codice degli Appalti e invitando l’Autorità a “rivedere le linee guida … con riferimento alle norme e agli istituti disciplinati dal Codice del Terzo Settore che non possono rientrare nel campo di operatività delle linee guida non vincolanti”. Fonte: www.csvnet.it.

NOVITÀ FISCALI LAVORARE NEL TERZO SETTORE? “SÌ, SOLO SE NON È DISTRIBUZIONE DI UTILI”

Con la nota n. 2088 del 27 febbraio 2020 il ministero del Lavoro è intervenuto per fornire alcuni chiarimenti in merito alla portata e all’applicazione delle disposizioni su assenza di scopo di lucro e relativa gestione dei compensi (artt. 8, comma 3, lett. b), lavoro negli enti del terzo settore e (art. 16) e compatibilità con lo status di volontariato (art. 17). Il quadro normativo di riferimento L’articolo 8, comma 3, lett. b) introduce un tetto all’erogazione dei compensi ai lavoratori del terzo settore. Si considera distribuzione indiretta di utili (e pertanto è vietata) la corresponsione a lavoratori subordinati o autonomi di retribuzioni o compensi superiori del quaranta per cento rispetto a quelli previsti, per le medesime

NOTIZIE CSV qualifiche, dai contratti collettivi, salva la deroga che si esaminerà nel prosieguo. Altro limite è imposto, a tutela delle professionalità di questo mondo, dall’articolo 16: i lavoratori del terzo settore hanno infatti diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi territoriali, nazionali o aziendali sottoscritti da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; previsione a cui si aggiunge l’obbligo di garantire che la differenza retributiva tra lavoratori dipendenti non superi il rapporto uno a otto, da calcolarsi sulla base della retribuzione annua lorda. Da ultimo l’articolo 17 stabilisce l’incompatibilità tra la qualità di volontario e qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività volontaria. L’efficacia temporale delle disposizioni sui limiti retributivi Entrambe le disposizioni concernenti la determinazione del compenso negli Enti del Terzo settore (quindi tanto l’art. 8 quanto l’art. 16 del Cts) devono ritenersi immediatamente applicabili a decorrere dalla data di pubblicazione del Codice (3 agosto 2017). Resta fermo il principio generale di irretroattività delle leggi. Pertanto i limiti introdotti dagli artt. 8 e 16 del Codice del terzo settore troveranno applicazione soltanto in relazione ai nuovi rapporti di lavoro costituiti dopo il 03/08/2017, con esclusione dei rapporti in essere a tale data. Il canone interpretativo fornito dal ministero del Lavoro, già espresso con la circolare n. 12604 del 29/12/2017, è dunque quello di ritenere immediatamente applicabili nel periodo transitorio quelle disposizioni non direttamente connesse all’istituzione e all’operatività del registro unico nazionale del terzo settore (Runts). Tuttavia, con riguardo all’ambito soggettivo, il Ministero limita la portata di tale principio, precisando che gli artt. 8 e 16 del Codice debbano applicarsi con efficacia immediata soltanto alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale iscritte nei rispettivi registri. Per le Onlus, invece, nel periodo transitorio continua a trovare applicazione, fino al momento dell’abrogazione, la disciplina di cui al D.Lgs. 460/1997, che fissa all’art. 10, comma 6, lett. e) la misura differenziale alla più bassa soglia del 20%. Anche l’art. 16 del Codice non si applica in questo periodo alle Onlus, per le quali la necessità di rispettare il rapporto uno a otto è rimandata al momento dell’iscrizione nel Runts. La deroga al limite del 40% Altre precisazioni riguardano la possibilità di derogare il vincolo istituito dall’articolo 8 del Codice. Il tetto retributivo del 40% può infatti essere superato in ragione dell’esigenza di acquisire specifiche competenze ai fini dello svolgimento delle attività di interesse generale di cui alle lettere b), g) e h) dell’art. 5, comma 1, del Codice del terzo settore: - interventi e prestazioni sanitarie; - formazione universitaria e post-universitaria; - ricerca scientifica di particolare interesse sociale. L’indicazione delle tipologie di attività è da intendersi


NOTIZIE CSV tassativa, dovendosi pertanto escludere l’applicazione in via analogica a settori differenti da quelli espressamente menzionati. Al fine di beneficiare della deroga in esame, secondo le indicazioni fornite dal Ministero, è necessario che l’Ets contempli statutariamente nel proprio oggetto sociale almeno una delle tre attività di interesse generale sopra menzionate; occorre altresì che motivi con adeguata documentazione, a partire dal curriculum vitaedel lavoratore e dalla delibera assunta dal competente organo sociale, la necessità di acquisire specifiche professionalità ai fini dello svolgimento delle specifiche attività contemplate dalla deroga. I valori retributivi da prendere in considerazione In ragione del riferimento che gli artt. 8 e 16 del Cts fanno ai contratti collettivi, è emersa l’esigenza di un chiarimento riguardo i valori retributivi da prendere in considerazione ai fini del rispetto dei rapporti percentuali previsti da tali norme. Sul punto, la nota precisa innanzitutto che la contrattazione collettiva costituisce il riferimento anche per il lavoro autonomo, comprese le collaborazioni coordinate e continuative. Specifica inoltre che i valori retributivi da prendere in considerazione sono quelli derivanti dai diversi livelli della contrattazione collettiva (nazionale, territoriale o aziendale); in particolare, tenuto conto del generico riferimento al concetto di “retribuzione”, deve essere presa a riferimento anche la parte variabile della stessa, purché prevista nei contratti collettivi applicati all’ente. Il regime di incompatibilità tra lo status di volontario e quello di lavoratore Da ultimo il ministero del Lavoro si è pronunciato sulla possibilità di poter leggere l’art. 17 Cts nel senso di consentire al lavoratore di un ente del terzo settore di svolgere attività di volontariato presso il medesimo Ets in via occasionale e comunque con oggetto diverso dalla prestazione lavorativa. La posizione del ministero è indubbiamente restrittiva, in quanto dichiara sussistente una incompatibilità di portata ampia e generalizzata tra la qualità di volontario sic et simpliciter (senza distinzione tra volontario stabile e occasionale) e quella di lavoratore. Una riflessione finale Il ministero del Lavoro, con la nota in esame, assume una posizione estremamente prudenziale, ritenendo di escludere le Onlus dai soggetti che possono applicare con efficacia immediata i limiti retributivi di cui agli artt. 8 e 16 del Codice Terzo settore (Cts), essendo allo stato ancora in vigore la disciplina di cui al Decreto legislativo 460/1997. Tuttavia, non può escludersi l’auspicio di una soluzione di maggior apertura, in quanto da una parte è principio generale che l’applicabilità delle norme in questione non sia connessa all’operatività del registro; dall’altra il legislatore ha previsto per tutti gli Ets, comprese pertanto le Onlus, l’efficacia immediata anche di alcuni regimi fiscali di favore, previsti espressamente dalle disposizioni fiscali di legge (art. 104). Pertanto, fatto salvo ciò che necessita l’operativa del Registro unico nazionale Terzo settore (Runts), non si comprende il motivo per cui le Onlus dovrebbero essere escluse dalla applicazione dell’art. 8, comma 3, lett. b) e dell’art. 16 Cts, laddove invece sono già destinatarie di alcune disposizioni fiscal-tributarie introdotte dalla riforma.

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Analogamente pare potersi prospettare un’interpretazione meno restrittiva di quella resa dalla circolare in ordine all’attività di volontariato. Sarebbe infatti auspicabile che l’incompatibilità tra la qualità di volontario e quella di lavoratore subordinato o autonomo sia limitata, come già previsto dal primo comma del medesimo articolo 17 Cts, alle ipotesi in cui il volontario svolga attività in modo non occasionale e con oggetto identico alla prestazione lavorativa. In caso contrario, ad esempio, si impedirebbe a qualsiasi lavoratore del non profit di svolgere la vendita benefica persino in occasione del banchetto natalizio. Siffatta conclusione si profilerebbe evidentemente contraria alla stessa natura del terzo settore. Simona Bosisio e Silvia D’Angelo – Studio Legale Degani, Fonte: www.cantiereterzosettore.it.

ASSENZA DI LUCRO E USO DEL PATRIMONIO NEL TERZO SETTORE: UN NUOVO INSTANT BOOK

Il nuovo instant book della collana Le Bussole si intitola “L’assenza di scopo di lucro e la destinazione del patrimonio” e approfondisce uno degli aspetti più importanti delle disposizioni introdotte dalla riforma del terzo settore. La pubblicazione, curata da Paolo Pesticcio e realizzato da CSVnet Lombardia in collaborazione con CSVnet, inizia con una analisi panoramica delle disposizioni in materia per poi concentrarsi sul divieto di distribuzione degli utili per gli Ets - Enti di terzo settore (esaminando anche la distribuzione indiretta degli utili e gli aspetti sanzionatori) e sulla devoluzione del patrimonio degli Ets (soffermandosi sull’obbligo di devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento ed estinzione, e sulla perdita della qualifica di Ets senza scioglimento ed estinzione). L’instant book si conclude poi con alcune indicazioni circa le questioni legate al periodo transitorio. Il testo in formato pdf può essere scaricato gratuitamente all’indirizzo www.cantiereterzosettore.it/images/ phocadownload/Risorse/IB_11_assenza_scopo_lucro. pdf insieme a tutti i precedenti volumi della stessa collana. Il nuovo instant book fa parte di un più ampio progetto editoriale che prevede la pubblicazione di 16 volumi in totale, col fine di fornire strumenti utili alla comprensione delle novità introdotte dalla riforma. La pubblicazione si aggiunge alle precedenti uscite dedicate a “Chi sono gli enti di Terzo Settore”, “Per chi non è ETS: cosa succede?”, “Le ODV prima e dopo”, “Le APS prima e dopo”, “Saper ricevere le donazioni”, “Imposte indirette e tributi locali”, “Gli statuti degli ETS”, “Il volontario e le attività di volontariato”, “Il regime fiscale per gli enti esclusi dalla Riforma del Terzo Settore” e “Le attività di interesse generale e le attività diverse”. FONTE: www.cantiereterzosettore.it.

IL NONSENSE DELLA DISTINZIONE “COMMERCIALE VS NON COMMERCIALE”

Il superamento della nozione di attività commerciale e non commerciale doveva essere la sfida del nuovo codice. Le attività di interesse generale potevano essere de commercializzate. Le attività diverse da quelle di interesse generale oltre una ragionevole soglia potevano


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invece essere tassate nei termini ordinari. L’art 79 del Codice purtroppo ha scelto un’altra strada. Che mette a rischio il via libera da parte dell’Europa. L’architettura delle norme tributarie contenuta nel codice del Terzo Settore poggia su due pilastri ereditati entrambi dalla precedente normativa: il primo fa riferimento alla circostanza che ad essere agevolate siano le attività di interesse generale condotte dall’ente. È il concetto contenuto nel Dgls 460/97 che ha istituito le Onlus e che prevedeva che la qualifica di Onlus poteva essere acquisita dalle organizzazioni che operavano in determinati settori di attività a cui si attribuiva una rilevante finalità di interesse sociale. Il decreto chiariva inoltre che il perseguimento delle finalità di solidarietà sociale per le organizzazioni che operavano nei settori individuati si intendeva soddisfatto quando le prestazioni erano dirette ad arrecare benefici a: • a) persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari; • b) componenti collettività estere, limitatamente agli aiuti umanitari. A prescindere invece dai destinatari finali delle prestazioni, si consideravano comunque inerenti a finalità di solidarietà sociale le attività statutarie istituzionali svolte in altri determinati settori come ad esempio la tutela, promozione e valorizzazione delle cose d’interesse artistico e storico. Questa disciplina ha consentito a molte organizzazioni sia costituite sotto forma di enti associativi che Fondazioni, operanti nei settori indicati dalla normativa, di acquisire la qualifica di Onlus e di ottenere la completa de commercializzazione dei proventi realizzati nella propria attività. Le attività dovevano essere condotte nei confronti del pubblico e non nei confronti dei soci proprio in virtù della circostanza che ad essere agevolate erano le attività dirette ad arrecare benefici a soggetti svantaggiati e non ad una ristretta cerchia di associati. L’altro pilastro è quello contenuto nell’art. 143 del Tuir secondo il quale non si considerano attività commerciali le prestazioni di servizi rese in conformità alle finalità istituzionali dell’ente se realizzate senza specifica organizzazione e verso pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta imputazione. L’art. 79 del Codice del Terzo Settore da una parte intende agevolare le attività di interesse generale senza però ancorarle a specifici destinatari ma al pubblico in generale e dall’altra subordina le agevolazioni alla circostanza che i corrispettivi non eccedono i costi effettivi. Un fusione a freddo di due normative che oltre a generare i pasticci di cui abbiamo scritto recentemente su Vita esaspera i limiti contenute in entrambe le norme appena richiamate. Ed esaspera la vita anche delle organizzazioni costrette ad applicare una normativa complessa e che poggia la sua natura sulla distinzione tra attività commerciale e non commerciale che ha generato la stragrande maggioranza degli accertamenti fiscali, spesso con esiti nefasti, a carico delle organizzazioni non profit. Il recente parere del Consiglio di Stato,

NOTIZIE CSV commentato nell’articolo di Alessandro Mazzullo, nei fatti alimenta tutte le perplessità su cui è fondata questa architettura. Il superamento della nozione di attività commerciale e non commerciale doveva essere la sfida del nuovo codice. Le attività di interesse generale potevano essere, al pari delle Onlus, considerate interamente de commercializzate o soggette ad una imposizione molto agevolata. Le attività diverse da quelle di interesse generale oltre una ragionevole soglia potevano essere tassate nei termini ordinari. Se il cardine sul quale si è costruita la normativa fiscale è fondata sulla necessità di agevolare alcune precise attività in virtù delle finalità di pubblica utilità che esse concorrono a realizzare vuol dire che il presupposto è quello di considerare gli Enti del Terzo Settore delle particolari organizzazioni private che concorrono, per finalità non lucrative, insieme alla pubblica amministrazione, ad erogare i servizi di welfare già provati dalla pesante riduzione di spesa pubblica che negli ultimi vent’anni si è manifestata in Italia e in Europa. Su questi presupposti non ha alcun senso introdurre la distinzione tra attività commerciali e attività non commerciali ma la distinzione principale avrebbe dovuto reggersi proprio su attività di interesse generale agevolate e attività diverse non agevolate. Concetto questo peraltro espresso dalla Circolare 18/E emessa dalla Amministrazione finanziaria a proposito delle organizzazioni sportive dilettantistiche. Il principio contenuto nella circolare è che esistono alcune attività connesse a quelle istituzionali che meritano di essere agevolate per la particolare connessione e strumentalità a quelle principali ed altre che devono invece seguire il criterio dell’imposizione ordinaria. Questo limite chiaro avrebbe fatto anche superare i problemi di compatibilità tra la normativa prevista dal codice e i principi di concorrenza ai quale l’Unione Europea è molto sensibile. Se la normativa fiscale fosse stata improntata sulla necessità di agevolare alcune attività di interesse generale, anche il compito degli accertatori sarebbe stato facilitato. L’abuso delle agevolazioni fiscali si sarebbe configurato in due semplici circostanze: nel caso in cui l’ente avesse svolto con modalità lucrative le proprie attività o se avesse svolto attività diverse da quelle di interesse generale. Finalmente avremmo avuto accertamenti diretti a verificare la reale attività svolta dagli enti e la reale corrispondenza alle finalità di interesse generale e non la cervellotica ricerca dell’equilibrio tra costi e ricavi a cui è ancorata la normativa. Infine la riforma del Terzo Settore poteva essere l’occasione per rivedere la normativa dell’iva e recepire in un disegno organico le esenzioni previste dalla normativa europea. Per le attività socio-sanitarie, le attività sportive e le attività culturali sono previste nella Direttiva dell’Unione Europea del 28 novembre 2006 specifiche esenzioni che l’Italia o non ha recepito o lo ha fatto in modo confuso. Emblematico è l’esenzione iva prevista dall’art. 10 del DPR 633/72 per le prestazioni proprie delle


NOTIZIE CSV biblioteche, e quelle inerenti alla visita di musei, gallerie, pinacoteche, monumenti, ville, palazzi, parchi, giardini botanici e zoologici e simili. Si tratta di una norma concepita circa 50 anni fa, che ha generato molte incertezze e che soprattutto non considera la complessità delle prestazioni dei servizi culturali oggetto di una radicale trasformazione, anche normativa, negli ultimi 50 anni. Un disegno organico e chiaro della disciplina fiscale sia ai fini dell’imposizione diretta che indiretta era il sofisticato ma urgente intervento di cui abbiamo bisogno. Marco D’Isanto FONTE: www.vita.it.

CODICE DEL TERZO SETTORE E ATTIVITÀ DIVERSE: LO STOP DEL CONSIGLIO DI STATO PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI.

Nel corso dell’adunanza del 16 gennaio, il Consiglio di Stato ha formulato il parere interlocutorio relativo allo schema di decreto del Ministro del lavoro concernente l’individuazione di criteri e limiti delle attività diverse. Il Codice del Terzo settore (Decreto legislativo 117/2017) prevede che gli Enti del Terzo settore debbano svolgere le attività di interesse generale (ex art. 5), ma possano anche svolgere attività di natura diversa (ex art. 6) purché siano secondarie e strumentali rispetto alle attività di interesse generale. La definizione del concetto di secondarietà e strumentalità è rimessa al Decreto in esame. Al di là dei rilievi procedurali (lo schema di Decreto era sprovvisto di bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato e non era corredato dal formale atto di concerto del Ministro dell’economia delle finanze o “d’ordine” del Ministro), il Consiglio di Stato esprime la necessità che sia verificata la compatibilità comunitaria delle disposizioni in esame e quindi “ritiene necessario acquisire elementi informativi in ordine alla preventiva autorizzazione della Commissione. In particolare, si chiede all’Amministrazione competente di far conoscere se tale autorizzazione sia stata richiesta e quali siano stati gli eventuali esiti”. FONTE: Arsea Comunica n. 23 del 29/02/2020 https:// arseasrl.it/leggiNewsCompleta/2049.

REPORT CSV: UNA PRESENZA STABILE AL SERVIZIO DEL VOLONTARIATO

A fine 2019 è stato pubblicato il report sulle attività dei CSV 2018. Un altro anno “di passaggio”, in cui la rete dei CSV si riorganizza e si prepara al nuovo ruolo assegnatole dalla Riforma del Terzo settore. Così appare il 2018 leggendo i dati delle attività annuali appena diffusi da CSVnet. Il report fornisce solo gli elementi più tangibili, tra i tanti che caratterizzano la presenza dei Centri in tutto il territorio italiano; una presenza che è fatta soprattutto di relazioni e affidabilità. Alla rilevazione hanno partecipato 60 CSV sui 65 attivi nel 2018; anche per questo motivo sui risultati vengono fatti pochissimi raffronti con l’anno precedente (quando

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i dati erano riferiti a 70 su 71), oltre al fatto che non si segnalano particolari scostamenti. Si confermano gli oltre 200 mila servizi complessivi erogati a 48 mila associazioni (e a 62 mila cittadini) negli ambiti della promozione del volontariato, della formazione, della consulenza, della comunicazione, della ricerca e documentazione, del supporto logistico. Il personale retribuito resta attorno alle 800 unità (corrispondenti a 478 a tempo pieno), di cui l’84% con contratto da dipendente, coadiuvato da oltre 1.200 volontari che nell’anno considerato hanno dedicato ben 230 mila ore di lavoro gratuite. Come già comunicato, i CSV hanno vissuto nel biennio 2018-2019 una profonda riorganizzazione che, in base alla riforma del terzo settore, ne ridurrà il numero a 49 a partire dal 2020. Un processo che però non inciderà sulla diffusione capillare di sedi e sportelli, che nel 2018 restavano vicini a quota 400. Il lievissimo calo registrato in proposito viene più che compensato dall’incremento delle ore totali di apertura delle sedi (anche considerando i soli CSV rispondenti). Il compito assegnato ai CSV dalla riforma di “promuovere la presenza e il ruolo dei volontari” in tutti gli enti del terzo settore che saranno iscritti al futuro Registro nazionale allargando quindi sensibilmente la platea di riferimento prima limitata alla sole organizzazioni di volontariato (Odv) - sembra poi essere testimoniato dalle quasi 4.300 iniziative di animazione territoriale realizzate, con un aumento di circa il 30% rispetto all’anno precedente. Un dato coerente con la crescita rilevante dei soggetti non profit tra tutti quelli che usufruiscono dei servizi dei CSV: l’aumento interessa in particolare le associazioni di promozione sociale (APS) che passano da 3.900 a 5.650 con un +3% sul totale, le ODV (+1,6%) e le imprese sociali (+0,16%), mentre diminuiscono in modo rilevante gli altri soggetti non profit (-11%). Un dato che evidenzia anche il lavoro dei CSV nell’accompagnare le organizzazioni che lo richiedono nel processo per diventare ente di terzo settore. Dal punto di vista dei servizi più complessi, va segnalato l’ulteriore aumento di oltre 3.000 consulenze prestate a molti più ETS dell’anno precedente (26 mila contro 21 mila, sempre esclusi i CSV non rispondenti). Nell’area formazione si segnala infine la quasi triplicazione dei corsi sui temi giuridico-legali, da ascrivere ovviamente alle incombenze legate all’entrare in vigore della riforma. Fonte: www.csvnet.it.

CURA ITALIA & TERZO SETTORE: VERSAMENTI

Sul fronte tributario, va ricordato che a causa dell’emergenza sono sospesi tutti gli adempimenti (diversi dai versamenti) in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020. Potranno essere effettuati entro il 30 giugno senza applicazione di sanzioni (art. 62 del Decreto legge n. 18 del 2020 “Cura Italia”). Per approfondire visita il sito CSV www. csvsocsolidale.it, sezione “Approfondimenti Volontariato e coronavirus”. Fonte: www.vita.it


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LIBRI SOLIDALI IL RISCHIO DI ESSERE FELICE

Autobiografia di Don Silvio Mantelli, mago Sales, prefazione di Oscar Farinetti. Don Silvio è un prete salesiano con l’hobby della magia. Lui si definisce: prete per vocazione e mago per passione (mago Sales). Con una valigia piena di magie e un libro di poesie ha fatto più volte il giro del mondo. Ora dirige il Museo della Magia di Cherasco, il più grande d’Europa con più di 30.000 visitatori l’anno, dove ha iniziato una scuola di magia con decine di allievi. La sua magia più grande è il suo cuore di bambino che lo porta a vivere la propria vita a favore dell’infanzia, soprattutto quella più abbandonata, a cui regala costantemente sorrisi e solidarietà (attualmente aiuta più di 3.000 bambini nel mondo a vivere decorosamente il grande dono della vita). Il suo motto è “Chi salva un bambino, aiuta un pezzo di cielo a illuminare il mondo”. «In fondo la vita per me è stata ed è una stupenda avventura, vissuta tra sorprese e magie, a volte un po’ dolorose, ma sempre affascinanti. Confesso di aver usato più l’incoscienza che la sana preveggenza. Ho seguito più le vie del cuore che quelle della ragione. Sono stato insofferente di molte regole, a volte anche di quelle della vita religiosa, ma non ho mai rinunciato di aiutare un piccolo della terra, anche solo annullando, per un istante, la sua paura e il suo dolore sostituendolo con un sorriso per una magia donata. Se dovessi raccomandare qualche cosa a un mio amico, gli raccomanderei la mia vita, quella passata come quella

presente. Sono contento di aver scelto di “fare” l’artista mago e di aiutare così i piccoli della terra. Sono contento di “essere” prete e salesiano. Questa non è stata certo una mia scelta. È stata una grazia di Dio e di Don Bosco. Tutti due dovevano avere una grande incoscienza per scegliere me, ma poi le cose sono andate come sono andate. Sono ancora tentato di pensare che, per un inspiegabile patto con la sorte, il tempo della mia vita non sia mai passato. Sono nato piccolo e sono rimasto piccolo. Ricordo il mio primo gioco: una scatola di giuochi di prestigio. Ora, a distanza di molti anni sono ancora lì che gioco, e non mi pento. Sono contento di esistere e di vivere così. Amo la vita e tutto quello che ci sta attorno. La pensione può attendere, il Paradiso no. Se da questa vita nessuno esce mai vivo, spero che la morte mi trovi vivo più che mai. Questa è la felicità: la più grande magia che auguro a tutti voi». Per acquistarlo: offerta a partire da 12 euro più le spese postali attraverso il sito della Fondazione Mago Sales www. sales.it. Tutto il ricavato della vendita andrà per sostenere i progetti della Fondazione Mago Sales a favore dei bambini delle missioni salesiane di don Bosco.

LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE LETTA DAI SUOI PROTAGONISTI

Pubblicato il volume che ripercorre l’intero percorso legislativo e commenta gli articoli del Codice e del decreto sull’impresa sociale. Il testo edito da Laterza è curato dal Forum nazionale del Terzo Settore in collaborazione con CSVnet-Coordinamento nazionale CSV. È disponibile in libreria “Dalla parte del Terzo settore. La Riforma letta dai suoi protagonisti” di Antonio Fici, Emanuele Rossi, Gabriele Sepio, Paolo Venturi, edizioni Laterza, curato dal Forum nazionale del Terzo Settore in collaborazione con CSVnet. L’opera tenta, per la prima volta, di analizzare il percorso riformatore nel suo complesso e con il punto di vista di coloro che sono materialmente investiti dagli effetti della riforma, attraverso un’analisi di carattere storico, giuridico, sociologico ed economico. Il testo si articola in due sezioni. La prima raccoglie riflessioni e approfondimenti di firme autorevoli che hanno contribuito alla elaborazione dei testi della riforma e che offrono una panoramica completa sulle innovazioni introdotte dalla nuova legislazione. Nello specifico, Antonio Fici, professore di diritto privato e consulente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali esamina i principi e i profili generali della riforma; Emanuele Rossi, pro-

fessore di diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ripercorre la storia di questa legislazione; Gabriele Sepio, docente di Diritto tributario presso la scuola nazionale della PA, approfondisce le numerose innovazioni di natura tributaria e fiscale; Paolo Venturi, docente di imprenditorialità sociale e innovazione sociale presso l’Università di Bologna, si concentra sugli aspetti peculiari della riforma dell’impresa sociale. La seconda parte dell’opera offre un commento dettagliato, articolo per articolo, del Codice del Terzo Settore (D. lgs. 117/2017) e del decreto sull’impresa sociale D. lgs.112/2017). Un lavoro a più mani realizzato da 23 esperti della materia, quotidianamente impegnati in realtà di Terzo settore, coniugando così competenze rinvenibili sia dal mondo degli studi che “sul campo”.


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SPECIALE CARTA DEI SERVIZI 2020

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Il CSV Società Solidale propone un inserto staccabile come strumento per promuovere o dettagliare, di volta in volta, i servizi gratuiti che fornisce a tutte le associazioni della provincia di Cuneo oppure per approfondire un tema di particolare interesse.

TUTTI I SERVIZI 2020 AL CENTRO Su questo numero approfondiamo Ia Carta dei Servizi 2020 che presenta i servizi e le attività che Società Solidale realizza nell’ambito della sua funzione di Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) della provincia di Cuneo. È uno strumento utile che informa sulle modalità di accesso e sulle attività del Centro rendendole così trasparenti, linearie fruibili da parte di tutti gli Enti del Terzo settore (ETS) della provincia di Cuneo. Contiene le informazioni di base su tutti i servizi del Centro offrendo i rimandi necessari per accedere ai singoli servizi, rinviando per i dettagli rispetto ai servizi e in generale rispetto all’operato del CSV al sito web di Società Solidale www.csvsocsolidale.it. Su questo numero la prima parte della Carta dei Servizi 2020. Sulla base di quanto previsto dall’art. 63 del Decreto legislativo 117/2017, Società Solidale nella sua funzione di ente gestore del CSV della provincia di Cuneo, declina la propria programmazione previsionale secondo le seguenti 6 aree di attività di interesse generale: Area 1 -Servizi di promozione, orientamento e animazione territoriale finalizzati a dare visibilità ai valori del volontariato e all’impatto sociale dell’azione volontaria nella comunità locale, a promuovere la crescita della cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva in particolare tra i giovani e nelle scuole, istituti di istruzione, di formazione ed università, facilitando l’incontro degli enti di Terzo settore con i cittadini interessati a svolgere attività di volontariato, nonché con gli enti di natura pubblica e privata interessati a promuovere il volontariato. Area 2 - Servizi di consulenza, assistenza qualificata ed accompagnamento finalizzati a rafforzare competenze e tutele dei volontari negli ambiti giuridico, fiscale, assicurativo, del lavoro, progettuale, gestionale, organizzativo, della rendicontazione economico-sociale, della ricerca fondi, dell’accesso al credito, nonché strumenti per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai volontari medesimi.

Area 3- Servizi di formazione finalizzati a qualificare i volontari o coloro che aspirino ad esserlo, acquisendo maggiore consapevolezza dell’identitàe del ruolo del volontario e maggiori competenze trasversali, progettuali, organizzative a fronte dei bisogni della propria organizzazione e della comunità di riferimento. Area 4 - Servizi di informazione e comunicazione finalizzati a incrementare la qualitàe la quantitàdi informazioni utili al volontariato, a supportare la promozione delle iniziative di volontariato, a sostenere il lavoro di rete degli entidel Terzo settore tra loro e con gli altri soggetti della comunitàlocale per la cura dei beni comuni, ad accreditare il volontariato come interlocutore autorevole e competente. Area 5 - Servizi di ricerca e documentazione finalizzati a mettere a disposizione banche dati e conoscenze sul mondo del volontariato e del Terzo settore in ambito nazionale, comunitario e internazionale. Area 6 - Servizi di supporto tecnico-logistico finalizzati a facilitare o promuovere l’operatività dei volontari, attraverso la messa a disposizione temporanea di spazi, strumenti ed attrezzature. In conformità a quanto indicato all’art. 63 c. 3 del Decreto legislativo 117/2017, Società Solidale opera nel rispetto dei seguenti principi: qualità, economicità, territorialità e prossimità, universalità, integrazione, pubblicità e trasparenza. Come previsto dal D. Lgs. 117/2017, art. 63 c.1, Società Solidale garantisce un particolare riguardo nei confronti delle Organizzazioni di Volontariato (ODV) nell’erogazione di propri servizi. In particolare, Società Solidale attua tale principio esclusivamente nelle attività su richiesta degli ETS accreditati, prevendo limiti più elevati per le ODV rispetto alle altre tipologie di ETS. Il CSV, nella progettazione ed erogazione dei servizi si può avvalere della collaborazione di enti pubblici, scuole,


università, enti ed istituti di ricerca, soggetti profit, enti erogativi, professionisti, nonché delle loro reti di rappresentanza, propri soci, altri ETS che possono entrare in partenariato con il CSV per l’organizzazione di eventi, iniziative specifiche, lavoro di rete a favore del territorio o per la partecipazione e il finanziamento di progetti specifici.

i canali social del CSV. Gli operatori di Società Solidale sono inoltre a disposizione per fornire informazioni ed aiutare i cittadini, i volontari e gli ETS ad individuare il servizio o l’attività meglio rispondente alle specifiche esigenze. I servizi e le attività di Società Solidale, rientranti nelle sei aree previste del Codice del Terzo settore prima specificate, si dividono in due macro categorie:

DESTINATARI E PROCEDURA DI ACCREDITAMENTO Società Solidale eroga i propri servizi agli Enti del Terzo Settore che abbiano volontari e sede legale/operativa nella provincia di Cuneo, senza distinzione tra enti associati e enti non associati, e con particolare riguardo alle Organizzazioni di Volontariato. Per poter richiedere i servizi del CSV è necessario essere “accreditati” attraverso una procedura consolidata negli anni al termine della quale l’ETS è “autorizzato” a poter chiedere i servizi del CSV. Per essere accreditati al CSV della provincia di Cuneo occorre presentare la domanda corredata della necessaria documentazione.

1. Attività su richiesta degli ETS accreditati 2. Attività ad iniziativa del CSV.

ACCESSO AI SERVIZI Tutti i servizi e le attività di Società Solidale sono diffusi tramite la Carta dei Servizi, il sito web, la newsletter ed

ATTIVITÀ SU RICHIESTA DEGLI ETS ACCREDITATI Al fine di garantire il rispetto dei principi di universalità e pari opportunità di accesso, per cui i servizi del CSV devono essere organizzati in modo tale da raggiungere il maggior numero possibile di beneficiari, sono stati indicati alcuni limiti quantitativi per ogni tipologia di servizio erogabile dal CSV. Tali servizi sono erogati ai richiedenti (che dovranno essere previamente accreditati al CSV) nel rispetto dei limiti e delle condizioni stabiliti per ciascuna tipologia di servizio e fino all’esaurimento del budget previsto. Per richiedere tali servizi è necessario compilare il modulo presente in calce alla Carta dei Servizi e trasmetterlo agli indirizzi indicati nell’ultima pagina della Carta dei Servizi.

AREA 1 -SERVIZI DI PROMOZIONE, ORIENTAMENTO E ANIMAZIONE TERRITORIALE Supporto all’organizzazione di attività di promozione degli ETS Messa a disposizione di risorse umane e strumentali per attività di promozione organizzate dagli ETS tramite: Servizi

Destinatari

Modalità di erogazione

RELATORI Copertura dei costi inerenti la partecipazione di risorse umane in veste di relatori a convegni e simili ANIMATORI Copertura dei costi inerenti la partecipazione di risorse umane in veste di animatori (es. musicisti, testimonial, artisti) ad iniziative di promozione

ETS accreditati

NOLEGGIO MOSTRE NOLEGGIO FILM E ALTRI PRODOTTI MULTIMEDIALI

Criteri di accesso. L’attività è fruibile da tutti gli ETS accreditati fino ad esaurimento del budget o raggiungimento dei limiti individuali. Canali di accesso. Diffusione della Carta dei Servizi e delle specifiche modalità di accesso tramite pubblicazione su sito, newslet-

In caso di attivazione di professionisti esterni appositamente incaricati o altri fornitori esterni sono previsti i seguenti limiti totali di budget a disposizione di ciascun ETS richiedente (fino ad esaurimento del budget o al raggiungimento del limite individuale): • ODV -> € 1.100/anno • ETS -> € 750/anno

ter, canali social e presso sedi territoriali di schede illustrative, modulistica e contatti degli operatori referenti. Standard di erogazione. Verifica preliminare delle competenze professionali delle risorse umane per l’erogazione di un servizio “su misura”.


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AREA 2 - SERVIZI DI CONSULENZA, ASSISTENZA QUALIFICATA ED ACCOMPAGNAMENTO

Consulenza e percorsi di accompagnamento richiesti dagli ETS Consulenze e percorsi di tutoraggio su specifiche esigenze dell’ETS Consulenze richiedibili nei seguenti ambiti: • giuridico (legale, privacy, sicurezza) • fiscale (adempimenti fiscali, 5x1000) • assicurativo • del lavoro • progettuale • gestionale (gestione dell’ente, formazione, comunicazione, grafica, organizzazione eventi) • organizzativo (organizzazione dell’ente, people raising) • della rendicontazione economicosociale • della ricerca fondi • dell’accesso al credito; • strumenti per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai volontari medesimi

Destinatari

Modalità di erogazione

ETS accreditati: accedono alla totalità dei servizi previsti. Gruppi di cittadini interessati alla costituzione di ETS con volontari: accedono alla sola consulenza per costituzione di nuovi ETS con volontari.

In caso di attivazione di risorse umane interne al CSV non sono previsti limiti di accesso. In caso di attivazione di professionisti esterni appositamente incaricati sono previsti i seguenti limiti totali di budget a disposizione di ciascun ETS richiedente (limiti con maggior favore per le ODV): • ODV -> € 850/anno • ETS -> € 600/anno Le consulenze per la costituzione di nuovi ETS sono le uniche richiedibili da parte di soggetti diversi da ETS accreditati.

Criteri di accesso. L’attività è fruibile da tutti gli ETS accreditati fino ad esaurimento del budget o raggiungimento dei limiti individuali. Le consulenze erogate con personale interno al CSV sono apertamente fruibili dai destinatari senza limitazioni; le richieste vengono accolte secondo l’ordine cronologico di ricezione. Canali di accesso. Diffusione della Carta dei Servizi e delle specifiche mo-

dalità di accesso tramite pubblicazione su sito, newsletter, canali social e presso sedi territoriali di schede illustrative, modulistica e contatti degli operatori referenti. Standard di erogazione. Favorire l’organizzazione delle attività con calendarizzazione e orari che facilitino la fruizione da parte dei volontari. Verifica preliminare delle competenze professionali delle risorse umane per l’erogazione di un servizio “su misura”.

AREA 3 -SERVIZI DI FORMAZIONE

Consulenza e Supporto a corsi organizzati dagli ETS e alla partecipazione di volontari a corsi organizzati da altri soggetti Messa a disposizione di docenti qualificati per attività formative su richiesta degli ETS e copertura dei costi di iscrizione per la partecipazione di volontari a corsi organizzati da soggetti terzi. Servizi FORMATORI Messa a disposizione di docenti qualificati per attività formative su richiesta degli ETS COPERTURA COSTI DI ISCRIZIONE per la partecipazione di volontari a corsi organizzati da soggetti terzi

Destinatari

Volontari di ETS accreditati e aspiranti tali

Modalità di erogazione In caso di attivazione di professionisti esterni appositamente incaricati per le docenze e per la copertura dei costi di iscrizione a corsi organizzati da soggetti terzi, sono previsti i seguenti limiti totali di budget a disposizione di ciascun ETS richiedente (limiti con maggior favore per le ODV): • ODV -> € 1.100/anno • ETS -> € 750/anno


Criteri di accesso. L’attività è fruibile da tutti gli ETS accreditati fino ad esaurimento del budget o raggiungimento dei limiti individuali. Canali di accesso. Diffusione della Carta dei Servizi e delle specifiche modalità di accesso tramite pubblicazione su sito, newslet-

ter, canali social e presso sedi territoriali di schede illustrative, modulistica e contatti degli operatori referenti. Standard di erogazione. Verifica preliminare delle competenze professionali delle risorse umane per l’erogazione di un servizio “su misura”.

AREA 4 - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

Supporto a strumenti di comunicazione degli ETS Il CSV supporta la comunicazione dei volontari e la diffusone delle iniziative degli ETS tramite: Servizi

Destinatari

Modalità di erogazione

UFFICIO STAMPA REALIZZAZIONE E RESTYLING SITO WEB ACQUISTO SPAZI SU MEDIA ACQUISTO SPAZI AFFISSIONE

ETS accreditati

REALIZZAZIONE DI VIDEO PROMOZIONALI O INFORMATIVI REALIZZAZIONE DI CAMPAGNE PROMOZIONALI SU CANALI SOCIAL

Criteri di accesso. L’attività è fruibile da tutti gli ETS accreditati fino ad esaurimento del budget o raggiungimento dei limiti individuali. Canali di accesso. Diffusione della Carta dei Servizi e delle specifiche modalità di accesso tramite pubblicazione su sito, newsletter, canali social e presso sedi territoriali di schede illu-

In caso di attivazione di risorse umane interne al CSV non sono previsti limiti di accesso. In caso di attivazione di fornitori esterni sono previsti i seguenti limiti totali di budget a disposizione di ciascun ETS richiedente (limiti con maggior favore per le ODV): • ODV -> € 1.400/anno • ETS -> € 950/anno All’interno degli spazi e sul sito, deve comparire la dicitura: “questo prodotto è un servizio gratuito del CSV” e il logo del CSV. Il materiale prodotto non deve • contenere spazi/messaggi pubblicitari • riferirsi ad uno o più autori/curatori • prevedere un contenuto contrario alla legge • prevedere immagini o descrizione cruente, impressionanti o raccapriccianti • contenere riferimenti diretti e indiretti a iniziative partitiche e/o campagne elettorali. Per i siti web su dominio dell’ETS, i costi di registrazione e di mantenimento del dominio sono esclusivamente a carico dell’ETS.

strative, modulistica e contatti degli operatori referenti. Standard di erogazione. Favorire l’organizzazione delle attività con calendarizzazione e orari che facilitino la fruizione da parte dei volontari. Selezione di fornitori esterni che garantiscano adeguati standard qualitativi.


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AREA 6 - SERVIZI DI SUPPORTO TECNICO-LOGISTICO

Messa a disposizione temporanea di spazi, strumenti e attrezzature, nonché realizzazione di materiale promozionale e informativo degli ETS. Per supportare l’attività dei volontari degli ETS accreditati, il CSV mette a disposizione i seguenti servizi: Servizi

Destinatari

Modalità di erogazione

SPAZI sale per riunioni o incontri e postazioni ad uso ufficio presso le sedi del CSV di Cuneo, Alba, Bra, Mondovì, Saluzzo o tramite la messa a disposizione di sale esterne

ETS accreditati

In caso di impiego di spazi di proprietà del CSV non sono previsti specifici limiti di accesso se non l’ordine cronologico di arrivo delle richieste. In caso di attivazione di fornitori esterni sono previsti i seguenti limiti di budget a disposizione di ciascun ETS richiedente (limiti con maggior favore per le ODV): • ODV -> € 800/anno • ETS -> € 600/Anno L’erogazione del servizio è subordinata alla sottoscrizione da parte dell’ETS di apposita convenzione con il CSV, volta a regolamentare le modalità, i termini e le condizioni di fruizione del servizio. Il modello della convenzione è disponibile presso le sedi del CSV e sul sito web del CSV.

SEDE LEGALE PRESSO CSV sede/sportelli CSV di Cuneo, Alba, Bra, Mondovì, Saluzzo

ETS accreditati

Ordine cronologico di arrivo delle richieste.

DOMICILIAZIONE POSTALE PRESSO CSV recapito di corrispondenza presso sede/sportelli CSV di Cuneo, Alba, Bra, Mondovì, Saluzzo

ETS accreditati

Ordine cronologico di arrivo delle richieste.

FORNITURA DI CASELLA E-MAIL E PEC

ETS accreditati

Ordine cronologico di arrivo delle richieste.

ETS accreditati

In caso di impiego di attrezzature di proprietà del CSV non sono previsti specifici limiti di accesso se non l’ordine cronologico di arrivo delle richieste. In caso di attivazione di fornitori esterni sono previsti i seguenti limiti di budget a disposizione di ciascun ETS richiedente (limiti con maggior favore per le ODV): • ODV -> € 1.000/anno • ETS -> € 700/Anno L’erogazione del servizio è subordinata alla sottoscrizione da parte dell’ETS di apposito contratto di comodato con il CSV, volto a regolamentare le modalità d’uso e i termini e le condizioni di consegna e restituzione. Il modello del contratto di comodato è disponibile presso le sedi del CSV e sul sito web del CSV.

ATTREZZATURE di proprietà del CSV o noleggiabili presso terzi


Servizi

MEZZI DI TRASPORTO di proprietà del CSV o noleggiabili presso terzi

MATERIALE INFORMATIVO E PROMOZIONALE realizzato tramite servizio interno al CSV o tramite fornitori esterni

Destinatari

Modalità di erogazione

ETS accreditati

In caso di impiego di mezzi di proprietà del CSV non sono previsti specifici limiti di accesso se non l’ordine cronologico di arrivo delle richieste. In caso di attivazione di fornitori esterni sono previsti i seguenti limiti di budget a disposizione di ciascun ETS richiedente (limiti con maggior favore per le ODV): • ODV -> € 900/anno • ETS -> € 650/Anno L’erogazione del servizio è subordinata alla sottoscrizione da parte dell’ETS di apposito contratto di comodato con il CSV, volto a regolamentare le modalità d’uso e i termini e le condizioni di consegna e restituzione. Il modello del contratto di comodato è disponibile presso le sedi del CSV e sul sito web del CSV.

ETS accreditati

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Criteri di accesso. L’attività è fruibile da tutti gli ETS accreditati fino ad esaurimento del budget o raggiungimento dei limiti individuali. L’erogazione dei servizi in modalità interna al CSV (non fornitore esterno): è subordinata alle reali disponibilità del CSV al momento della richiesta; qualora il numero di richieste ecceda la disponibilità di spazi, attrezzature e mezzi disponibili, essi sono assegnati agli ETS richiedenti in base all’ordine cronologico di arrivo delle richieste; in caso di contemporaneità delle richieste, il servizio è erogato all’ETS che richiede il servizio per la prima volta nel corso dell’anno. Canali di accesso.

Diffusione della Carta dei Servizi e delle specifiche modalità di accesso tramite pubblicazione su sito, newsletter, canali social e presso sedi territoriali di schede illustrative, modulistica e contatti degli operatori referenti. Le tipologie di spazi, attrezzature e mezzi di trasporto di proprietà del CSV sono costantemente aggiornate e pubblicate in apposita sezione del sito internet. Standard di erogazione. Garantire un’adeguata manutenzione periodica a sale, mezzi di trasporto ed attrezzature di proprietà del CSV. Selezione di fornitori esterni che garantiscano adeguati standard qualitativi. (Continua sul prossimo numero)


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20 20 CARTA DEI SERVIZI

Consulenza Promozione Assistenza Orientamento e qualificata e Animazione Accompagnamento territoriale

Formazione

Informazione e Comunicazione

Ricerca e Documentazione

Supporto tecnico logistico

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L’INTERVISTA

UN FILM PER TRASFORMARE UN LUTTO IN UN MESSAGGIO DI SPERANZA Francesco Amato è un regista originario di Bra che, di recente, ha diretto il film “18 regali” presentato proprio nella sua città a inizi gennaio. Una storia struggente tratta da quella vera di Elisa Girotto. Francesco Amato: qual è stato il Suo percorso umano e artistico da Bra fino a “18 regali”? Ho passato qualche anno a Bologna, dove ho scoperto che l’Università non faceva per me. Io volevo distinguermi in un percorso più propositivo e personale. Inizialmente pensavo sarebbe stato la fotografia, disciplina artistica che mi aveva insegnato mio padre. Ma proprio attraverso la fotografia – inizialmente facevo il fotografo di scena – mi sono avvicinato concretamente al cinema e alle ragioni del racconto per immagini e suoni. Nel 2003 sono stato ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia, la scuola di cinema nazionale, con sede a Roma. In quell’anno e in quell’edificio fascista, dalle parti di Cinecittà, in cui buona parte della storia del cinema italiano è stata scritta, è cambiata la mia vita. Da lì non sono mai tornato indietro. Ho

realizzato per la prima volta nella storia del Centro Sperimentale un film lungometraggio come saggio di diploma, e poi altri film, documentari, televisione, come regista e come sceneggiatore. Nel 2007, alla Mostra del Cinema di Venezia, un altro evento epocale: ho conosciuto mia moglie Angelica, con cui stiamo crescendo tre figli. La prima dei quali, Susanna, ha recitato il ruolo della protagonista bambina in “18 Regali”. Come ha conosciuto la storia da cui è ispirato il Suo ultimo film? Come ha deciso di trasformarlo in un film? Ho conosciuto la storia di Elisa Girotto quando la notizia della sua morte e della sua originale eredità, i 18 regali appunto, arrivò sul mio cellulare, come su quello di moltissimi altri italiani. Non ebbi però una reazione positiva. Al contrario can-

cellai la notizia e rimossi del tutto la storia. Forse perché ho dei figli e la vicenda mi pareva davvero penosa, soprattutto per il padre, Alessio, che era rimasto solo con la piccola neonata. Il giorno successivo però vengo convocato da un importante produttore di cinema, il quale mi chiede se conoscevo la storia di Elisa, e se volevo provare a lavorarci, in prospettiva di un film per cinema… Ne fui sorpreso, turbato. Esitai: “Ma io faccio commedie…” Cinque minuti dopo mi trovavo già a scrivere sul mio computer il copione del film. Proprio il fatto che la storia, all’inizio, mi aveva suscitato quel sentimento così contrastante, era il segno che c’era qualcosa da capire, da “aggiustare”, come una sfida, anche personale, da compiere. La storia di Elisa sarebbe stata una risorsa per la vita, se fossi riuscito a farne un film positivo: si trattava di trasformare la cronaca di un lutto in un messaggio di speranza. Così è andata. La presentazione ufficiale del film è avvenuta a Bra. Pensa di riproporlo nella Sua città? Oltre la presentazione, che è stato un meraviglioso momento per me, dato che univa l’emozione del ritorno alla mia città con l’emozione di vedere per la prima volta il film con il pubblico, a Bra il film è stato in programmazione al cinema Vittoria per quattro settimane: un sacco di tempo per un film italiano, peraltro a gennaio, oggettivamente il periodo più “caldo” e insidioso per le produzioni nazionali contro i colossi


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Foto: Tino Gerbaldo

americani. Dunque bisognerà capire se c’è ancora qualcuno che non lo ha visto… Certamente nelle nostre zone le arene estive (due anni fa fui ospite a quella di Cherasco) sono un bel momento di condivisione, anche per la bellezza delle nostre piazze. Io spero sempre che le occasioni per “fare” cinema a Bra si moltiplichino. Sono cresciuto come spettatore al Polifunzionale con il cineforum, era un appuntamento fisso per me e per la mia famiglia. Lì è cominciata la mia formazione cinematografica, proseguita poi con

“Corto in Bra”, il mitico, indimenticabile festival di cortometraggi, tra i più prestigiosi in Italia, dove nel corso del tempo fui spettatore, giurato, selezionatore, partecipante al concorso. Mai premiato… Ma dopo la festa che mi è stata riservata per l’uscita di “18 regali”, non posso certo dire “nome profeta in patria”… Il film è senz’altro una storia di amore. L’amore guida l’agire quotidiano di tanti volontari. Lei che rapporto ha con il mondo del volontariato? Personalmente, sono molto grato a

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chi si dedica agli altri senza chiedere nulla indietro. È anche grazie a voi se l’Italia si regge ancora sulle sue gambe. Credo che la mia ricerca in ambito cinematografico parta dalla stessa urgenza di chi si applica nel volontariato. Per me è molto importante dare conto di chi soffre, di chi è svantaggiato. Offrire al pubblico una visione non consueta di chi si trova in una condizione di disagio, economico o morale. Sia in commedia, che nell’ambito di un film drammatico, far emergere la storia, con il suo corollario di emozioni, dalla vicenda di chi non se la sta passando troppo bene, è la vocazione del cinema che preferisco, sia da spettatore che da regista. Sua mamma è volontaria a Bra… Lei non ha mai pensato di attingere una storia dal mondo del volontariato? Aggiungerei che la mia mamma, oltre al volontariato di cui fa menzione, si applica in una forma di volontariato altrettanto essenziale: fa la nonna (…di cinque nipoti). Non ho mai immaginato di attingere una storia dalla realtà del volontariato, ma diciamo che se, tra un impegno e l’altro, mia mamma troverà il tempo di raccontarmi qualcosa, prenderò di sicuro qualche appunto! Giorgia Barile


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SPRECO E SALUTE

Il ruolo strategico del Volontariato per una cultura del recupero e del riciclo: continuano le iniziative del CSV Società Solidale, insieme agli altri CSV piemontesi, ha sottoscritto a febbraio 2019 un Protocollo con la Regione Piemonte avente ad oggetto interventi di sostegno a favore delle realtà organizzate che operano fattivamente nel settore del recupero e ridistribuzione di generi alimentari e non. Obiettivi del protocollo: • formare ed informare sulle tematiche specifiche della riduzione agli sprechi; • mappare le realtà del Terzo settore che lavorano in questo ambito; • sensibilizzare la comunità su questo aspetto della vita quotidiana. Negli ultimi mesi del 2019 il CSV ha attuato diverse azioni volte alla sensibilizzazione, perchè lo spreco oggi registra dati significativi e deve essere combattuto con efficacia: tonnellate di cibo, ad esempio, finiscono nella spazzatura, con gravi danni all’economia e all’ambiente. È stata attivata una campagna che ha veicolato il messaggio della lotta allo spreco attraverso diverse azioni: • sulla rete televisiva locale Telegranda e nei multisala di Cinelandia è andato in onda uno spot di sensibilizzazione; • nei self service delle sette città sorelle sono state distribuite tovagliette con i visual della campagna (realizzati in collaborazione con gli altri CSV piemontesi) • le grafiche sono passate anche sui pulman della provincia; • uscite pubblicitarie sui settimanali locali. Il CSV ha inoltre pensato ad azioni legate al mondo della cucina, da sempre efficace veicolo di integrazione, aggregazione e interesse. Sono stati realizzati degli Show cooking - in collaborazione con Enaip

Cuneo e Cfp Mondovì - nel corso dei quali sono state insegnate ricette interessanti con l’utilizzo degli avanzi. In collaborazione con l’Accademia della Castagna di Mondovì è stato ristampato un quaderno di ricette che venivano realizzate un tempo con gli avanzi: utile strumento con consigli e spunti per piatti invitanti a costo quasi pari a zero. Il CSV ha poi organizzato due incontri formativi - a Cuneo e Alba nel corso dei quali è stata trattata la delicata tematica di trasformare lo spreco in un’opportunità per rida-

re valore a prodotti in eccedenza a partire dal cibo, era rivolto a volontari e operatori di ETS che si occupano di recupero e redistribuzione di eccedenze alimentari. LA CUCINA COME EFFICACE VEICOLO DI PROMOZIONE PER LA LOTTA ALLO SPRECO Sono stati realizzati due eventi di sensibilizzazione in provincia di Cuneo aperti alla cittadinanza sul tema del consumo critico e riduzione dello spreco alimentare domestico. Uno a Cuneo il 14 dicembre con la collaborazione di Enaip Pimonte - Showcooking con avanzi


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chure del Banco Alimentare sulla differenza tra Termine Minimo di Conservazione dei cibi e scadenza, gli stampati riferiti alla campagna di sensibilizzazione per la riduzione degli sprechi. PRESENTATO IL REPORT FINALE DEL PROTOCOLLO A BIELLA Il 14 dicembre a Biella, con la partecipazione dell’Assessore Regionale Chiara Caucino, c’è stata la presentazione ufficiale del Report finale di monitoraggio delle realtà organizzate mappate su tutto il ter-

e scarti alimentari, dimostrazione di ricette a cura dello chef Marco Ghione del corso di operatore della ristorazione dell’Enaip Cuneo L’altro evento si è tenuto invece lunedì 16 dicembre a Mondovì in orario serale presso Sala attrezzata del Centro di Formazione Professionale Mondovì cura dello chef del corso ristorazione Cfp di Mondovì Paolo Pavarino. In entrambi gli eventi sono stati coinvolti i giovani studenti dei corsi di ristorazione ed ha partecipato la cittadinanza interessata di Cuneo e Mondovì a cui è stata distribuita gratuitamente la raccolta di ricette con scarti/avanzi alimentari, la bro-

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ritorio Regionale con l’adesione dei CSV Piemontesi coinvolti nel Protocollo di collaborazione e la Regione Piemonte. Il report è stato pubblicato ed scaricabile sul sito www.csvsocsolidale.it insieme ad altro materiale prodotto nell’ambito del Protocollo Lotta allo spreco: campagna di sensibilizzazione, documentazione specifica degli incontri formativi, pubblicazione della legislazione sul tema e documentazione utile alle realtà operanti nel settore specifico. Debora Sattamino

Il report “Lotta allo spreco e uso consapevole delle eccedenze in Piemonte: Mappatura 2019” è realizzato dai Centri di Servizio per il Volontariato del Piemonte.


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Giovani Scuola e Volontariato Il progetto “Giovani Scuola e Volontariato” del CSV Società Solidale è un percorso educativo finalizzato a stimolare attività di collaborazione tra studenti e volontari, rafforzare e diffondere esperienze di promozione del volontariato per e con i giovani della provincia di Cuneo. Le Organizzazioni di Volontariato interessate a candidarsi come partner per progetti o a proporne altri sono invitate a contattare il CSV per valutare percorsi e intrecciare risorse e competenze. Per ulteriori informazioni contattare le Referenti Progetto Giovani Scuola e Volontariato: Valentina Fida cell. 370-37.86.116, scuola.fida@csvsocsolidale.it; Chiara Actis Grosso cell. 339-76.21.756, scuola@csvsocsolidale.it (per i percorsi alternativi alle sanzioni disciplinari).

PORGI LA MANO QUALCUNO HA BISOGNO DI TE Si sono conclusi gli incontri dedicati alla promozione della cultura del “dono” di organi, sangue e midollo osseo, rivolto agli studenti delle classi V degli Istituti Superiori del territorio di Saluzzo, Verzuolo, Savigliano e Fossano all’interno del progetto “Porgi Una mano qualcuno ha bisogno di te” promosso dall’Asl Cn1 e Aso e per il quale al CSV Società Solidale è stata affidata la regia per l’organizzazione degli interventi delle associazioni. Le associazioni coinvolte sono state Admo, Aido, Avis, Fidas che, insieme al CSV, hanno lavorato per individuare un messaggio comune da poter trasmettere ai giovani durante gli incontri e le modalità con cui presentare tale messaggio ai giovani. Negli incontri si è quindi parlato di donazione come opportunità, per sè e per gli altri, un gesto di altruismo che riguarda tutti noi, sia come donatori che come possibili riceventi. Donare è un piccolo grande gesto e farlo potrebbe contribuire a salvare una vita umana e sicuramente a renderci dei cittadini attivi e consapevoli: questo il messaggio fondamentale che i giovani studenti hanno portato a casa a termine degli incontri. Il CSV ringrazia i volontari che hanno incontrato gli studenti e portato loro il prezioso messaggio: Ferruccio Beltramo (Nuova Adas Saluzzo - Fidas), Milena Bernardi (Admo), Angelo Caponnetto (Avo Saluzzo), Giovanni Disdero (Admo), Giuseppe Galliano (Aido), Elio Gatti (Avis Fossano),Giancarlo Somaglia (Aido), Giancarlo Verniano (Aido) e Bruno Vottero (Aido)

Inoltre vogliamo ringraziare chi ha condiviso la propria testimonianza: Lorenzo Becotto, Patrizia Gentile, Lorena Lorenzi, Bruna Poetto, Chiara Tuninetti e Giulia del IIS. Vallauri: donatori o persone sottoposte a trapianto che con la loro esperienza hanno raccontato ai ragazzi che donare è vita. Un contributo medico scientifico è stato portato negli Istituti di Fossano dal dottor Dario Panero e dal dottor Andrea Airaldi che ringraziamo per la loro professionalità. Nelle Scuole di Fossano, durante gli incontri, erano presenti anche due medici invitati dall’associazione di donazione sangue locale che hanno portato il loro sguardo da un punto di vista professionale. Il percorso, altre ad informare gli studenti, si è rivelato anche un’opportunità per costruire una rete di relazioni tra volontari, donatori, trapiantati, beneficiari di donazione, personale medico, professori e studenti. Una rete fondamentale che speriamo sia il punto di partenza per accrescere le fila di donatori. Le stesse associazioni di donazione di sangue, hanno ideato insieme al CSV una comunicazione per invitare le persone a donare durante questo momento di emergenza legato al Coranavirus Le scuole che hanno aderito all’iniziativa sono state: Liceo scientifico statale “G. Ancina” e Iis “G. Vallauri” di Fossano; Afp Agenzia di Formazione professionale, Itis “G. Rivoira” e Iis “Umberto I” di Verzuolo; Ipsia “Silvio Pellico”, Itg “Carlo Denina”, Liceo scientifico “G. B. Bodoni” e Iis “Soleri e Bertone di Saluzzo; Iis “Eula Arimondi” e Iis “Cravatta Marconi” di Savigliano. Di seguito alcune testimonianze legate al progetto Nei mesi di gennaio e febbraio mi è stata data la possibilità di partecipare al progetto di sensibilizzazione al dono del CSV in collaborazione con Aido, Admo e Avis, grazie al quale ho potuto raccontare la mia esperienza di donatrice di midollo. Appena mi è stato chiesto ho accettato di donare il mio tempo per questa attività, perché io avevo esattamente l’età di questi ragazzi, mi trovavo nella loro stessa posizione quando mi sono fermata a riflettere sulla possi-


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bilità di mettermi a disposizione per chi, a differenza di me, non poteva godere della salute. È stata un’esperienza personalmente molto forte: davanti a me ho trovato ragazzi attenti, occhi curiosi, insomma giovani adulti assolutamente capaci di pesare le mie parole e quelle degli altri attori di questi interventi per, consapevolmente, mettersi in gioco. La mia speranza è di aver “fatto scattare la molla” che era scattata a me quando ero seduta al loro posto, di aver suscitato in loro il desiderio di far realmente e concretamente parte del mondo in cui vivono, capendo che la malattia non è una cosa astratta e lontana da noi, ma purtroppo è spesso molto vicina e può colpirci quando meno ce lo aspettiamo. Il momento che mi ha coinvolta maggiormente è che secondo me ha maggiormente enfatizzato quest’ultimo concetto è stato l’incontro con la ragazza del Vallauri ricevente di una donazione di midollo: per quanto mi riguarda è stato come chiudere il cerchio apertosi con la mia donazione, perché davanti a me ho trovato una ragazza solare, in salute, felice ed è indescrivibile la sensazione che mi ha percorsa quando mi ha ringraziata, il grazie più colmo di reale gratitudine che io abbia mai sentito. Una volontaria

Si sono conclusi il 17 febbraio gli incontri di sensibilizzazione alla cultura della donazione per le classi quinte dell’Istituto “Denina Pellico Rivoira” di Saluzzo e Verzuolo. Questi appuntamenti costituiscono la tappa conclusiva e fondamentale dei progetti di educazione alla salute, svolti su tematiche diverse per ciascuno degli anni della scuola superiore in collaborazione con l’Asl Cn1 di Saluzzo Savigliano Fossano e le associazioni di volontariato del territorio “Porgi una mano, qualcuno ha bisogno di te”, che all’inizio poteva sembrare il solito titolo ad effetto per attirare l’attenzione degli studenti, si è rivelato invece come la sintesi più semplice ed efficace dell’incontro: tu hai la possibilità di fare la differenza con un gesto di generosità personale! Valentina Fida e Chiara Actis Grosso del Centro Servizi per il Volontariato hanno introdotto l’incontro aiutando i ragazzi a prendere consapevolezza del dono immenso della vita e della salute, dei problemi a cui si va incontro, del desiderio di vivere e guarire che sono in tutti noi, e ancor più nelle persone, tra cui moltissimi bambini, adolescenti e giovani che ogni anno si ammalano e hanno bisogno dell’aiuto indispensabile di altre persone per poter guarire. Mentre la scienza e la tecnologia fanno passi da gigante nell’offrire nuove soluzioni per molti problemi, non si è ancora giunti alla possibilità di creare in laboratorio il sangue, il midollo e gli organi necessari per la guarigione di malati affetti da leucemie, gravi insufficienze, patologie del sangue e degli organi. La sensibilità individuale e la disponibilità a mettersi in gioco donando una parte di sè diventano quindi indispensabili! Angelo Caponnetto, della sezione Avis di Saluzzo ha illustrato le motivazioni che possono spingere alla donazione di sangue, le caratteristiche necessarie e le modalità di iscrizione all’albo dei donatori. Il signor Giovanni Disdero, del gruppo Admo, ha spiegato in cosa consista la donazione di midollo, per quali patologie si riveli la risposta vincente, e l’iter della tipizza-

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zione per essere inseriti nella banca dati dell’Admo. Chiara Tuninetti di Lagnasco, che si era iscritta con convinzione all’Admo in quinta superiore dieci anni fa, ha raccontato la propria esperienza: ad agosto del 2019 è stata chiamata a donare il midollo, risultando compatibile con una persona malata in attesa di trapianto per poter sopravvivere ad una grave forma leucemica. Grande attenzione in sala e commozione in lei e negli studenti nel rendersi conto che questa compatibilità accade in una caso su 100.000 persone tra quanti non sono parenti stretti e che può accadere a ciascuno di essere nella posizione di donare, o di ricevere un dono così grande! Molte domande le sono state rivolte per capire come avviene la donazione, se sia dolorosa, quali conseguenze abbia. Marco Galliano del gruppo Aido “Marco Demaria” di Piasco-Saluzzo ha poi spiegato agli studenti come si debba manifestare la propria intenzione di diventare donatori e in cosa consista la donazione di organi; i ragazzi hanno potuto rendersi conto, grazie ai dati forniti, di quante persone negli ultimi anni abbiano ricevuto un organo che ha consentito loro di continuare a vivere e di quanto la disponibilità al dono stia aumentando, in modo però ancora non sufficiente a rispondere al numero di persone che sono attualmente in attesa di un trapianto. Bruno Vottero, infine, del gruppo Aido di Barge Bagnolo Valle Po ha raccontato la propria esperienza di persona che dopo anni di dialisi ha potuto ricevere per due volte un rene e tornare ad avere una buona qualità di vita. Quanti tra gli studenti, divenuti maggiorenni, stanno cercando di capire cosa fare per dare il proprio contributo al cambiamento positivo della società e per diventare cittadini attivi hanno potuto scoprire una forma a volte sconosciuta, semplice eppure fondamentale: la disponibilità concreta alla donazione! Quanti non si erano mai interessati all’argomento, con un atteggiamento a volte scaramantico, a volte preoccupati dalla propria sensibilità di fronte ai discorsi che riguardano la salute, hanno potuto prendere consapevolezza di poter fare una scelta civica, gratuita e solidale che ha un impatto forte e determinante nella vita di tutti noi, rendendoci fieri con grande umiltà. È bello aver riscontrato da subito la disponibilità di un bel numero di loro a informarsi sui tempi e i modi della donazione del sangue e per iniziare l’iter della tipizzazione per l’iscrizione all’Admo, che i medici effettueranno nelle prossime settimane. Un ringraziamento sentito a tutti i volontari e agli insegnanti che hanno permesso lo svolgimento degli incontri. Docente - Eliana Brizio

Mi chiamo Patrizia ho 48 anni e abito a Revello. La mia storia ha inizio circa 18 anni fa, quando mi viene diagnosticata una malattia autoimmune chiamata Les, anche comunemente detta Lupus. Quest’ultima, negli anni, mi ha dato diversi problemi, la gran parte di base infettiva, virus che mi hanno causato: polmoniti, bronchiti, otiti. Nel 2006 in seguito al parto, avendo fatto un cesareo, in sala operatoria prendo l’ennesima infezione. Qui mi viene diagnosticata una cardiomiopatia con trombo al cuore e versamento pleurico; si parlava già di un eventuale


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trapianto cardiaco, ma, per fortuna e bravura dei dottori della cardiologia e unità terapia intensiva cardiologica di Savigliano con tante cure e pazienza la cosa si risolse al meglio. Ritorno a casa e con calma, passo dopo passo riprendo in mano la mia vita, dopo un anno ricomincio a lavorare e mi godo la famiglia. Pensavo, in quanto alla malattia, di aver già dato abbastanza. Invece no!! L’8 novembre 2014 arriva la goccia che fa traboccare il vaso. In seguito ad una comune gastroenterite, questa volta, mi viene diagnosticata una miocardite: praticamente un virus che è andato ad intaccare il mio cuore. Mi ritrovo nuovamente ricoverata a Savigliano in Utic. Il primario che conoscevo bene, mi disse “cara Patrizia questa volta l’unica possibilità di salvezza per te è il trapianto di cuore”. D’istinto essendo sempre positiva, gli risposi: si questa volta sarà cosi! Ma cosa ne sapevo io, anni prima mi era andata bene.. perciò per me doveva essere di nuovo cosi! Ma gli organi non si trovano al supermercato, non fanno le svendite nei saldi al 50%..70%. Magari! Sono doni preziosissimi perchè ridanno la vita! Essendoci già passata, non nascondo che mi inondò un senso di smarrimento, la paura di non farcela, quante emozioni, sensazioni, era difficile gestirle tutte insieme. Ma dovevo andare avanti, sperare, io volevo vivere...per me, per la mia famiglia, nostro figlio aveva 8 anni, non potevo pensare di lasciarlo senza la sua mamma avevamo ancora troppe avventure da vivere insieme... Arrivano altre complicanze, per un collasso mi inseriscono un contro pulsatore, questa macchinetta aiutava a battere il mio cuore. La situazione si aggrava molto, quin-

di vengo trasferita al Santa Croce di Cuneo, in rianimazione cardio chirurgica, poi in Utic dove con tante cure e farmaci cercano di curare la miocardite, le hanno provate tutte, sembravo migliorare e invece no. Dopo circa un mese di ricovero decidono in collaborazione con Torino di ritrasferirmi d’urgenza al centro trapianti delle Molinette. Arrivata in ospedale a Torino nell’ennesimo reparto Utic, il 6 dicembre 2014, mi fanno tutti gli esami del caso per tipizzarmi. La tipizzazione è un iter che serve per vedere e studiare la compatibilità che ci deve essere tra donatore e ricevente, in quasi tutti i casi è lunghissimo fatto di esami, prelievi incontri con lo psicologo ecc.. io non avevo questo tempo! Sarei sopravvissuta pochissimi giorni. Al mattino del 10 dicembre 2014 mi mettono in lista attiva d’urgenza nazionale codice zero! Ero in cima alla lista, ma doveva esserci un cuore compatibile per me! Nella notte dell’11 dicembre vengo trapiantata, nemmeno 24 ore dopo! La cosa che ricordo di più dopo, è il battito del mio nuovo” Cuore”, era forte e intenso, mentre il mio cuore nativo non l’ho sentivo più. Sono Rinata l’11 dicembre 2014! Grazie al mio Angelo Donatore sono qui perché ha scelto di donare, senza questo atto di pura generosità ed altruismo, io non ci sarei più!! Mi godo ogni istaste e anche se non saprò mai chi è il mio Angelo non passa giorno che non ringrazi di esserci. Prima di questo evento, pensavo alla donazione ma non in modo così partecipe, invece ora, avendolo vissuto in prima persona, ho ben chiaro quanto sia fondamentale donare e so anche perchè: perchè il trapianto è vita.... Gli altri siamo noi!! Patrizia

PERCORSI ALTERNATIVI ALLE SANZIONI DISCIPLINARI La testimonianza di Lorenzo allo Svaf di Fossano Fossano 24 gennaio 2020. Inizio dell’esperienza nella casa di riposo. Primo giorno. Ho iniziato la mia mattinata alla casa di riposo alle 8.50. inizialmente ho avuto modo di parlare con il sig. Mauro, e li ho detto i motivi per cui sono venuto alla casa di riposo, lui mi ha raccontato un po’ di cose, qualche esperienza di vita e l’ho trovato una persona molto cordiale, gentile e veramente molto simpatico. Dopo questo primo incontro ho avuto modo di capire qual è la vita che si fa all’ interno di una casa di riposo, ho avuto anche modo di parlare di con delle signore e sempre con la presenza del signor Mauro abbiamo accompagnato un ospite costretto in carrozzina, a prendere il caffè. Da quanto ho sentito da una ospite e da quello che ho visto con i miei occhi, la vita all’interno della casa di riposo è una vita non monotona e noiosa perché ci sono molte attività interessanti proposte ogni giorno. Oltre che a conoscere Mauro e alcuni anziani, ho conosciuto il magazziniere della casa, che mi ha fatto una buonissima impressione, e mi ha dato un lavoro da fare: ripulire un angolino con tutti gli attrezzi da giardino, che era stato preso di mira dai piccioni, ho preso il più possibile delle cose che sono riuscito a prendere e a lavarle sotto l’acqua, posso affer-

mare che è stato uno sporco lavoro… però è stato interessante fare una nuova esperienza. Una cosa che mi ha un po’ rattristato è stato vedere queste povere persone che dopo ver lavorato una vita intera ora si ritrovano qua con le sofferenze e i dolori che comporta la vecchiaia. Questo primo giorno mi è piaciuto e stato interessante e mi ha dato modo di riflettere su alcune di cose. Nei prossimi giorni spero di poter visitare la struttura perché mi ha interessato molto, e non ci sono mai stato, quindi sarebbe una buona occasione per arricchire le mie conoscenze. Sicuramente questa sarà una esperienza che mi segnerà e mi insegnerà sicuramente qualcosa. Una cosa già me l’ha insegnata, ovvero che le persone anziane non sono tanto diverse da me che sono un giovane, io avevo un pochettino di timore nell’ approcciarmi con le persone anziane perché pensavo che il distacco di età avrebbe influito molto sul modo di pensare di queste due diverse generazioni, invece è stato tutto smentito. Secondo giorno: Durante la giornata di sabato ho avuto di nuovo modo di parlare con delle ospiti e degli ospiti della casa e ho sentito delle belle esperienze di vita davvero interessanti. In particolare una signora nel reparto Alzheimer mi ha detto che sono un esempio e sono raro come una mosca bianca, perché le ho raccontato che durante la mattinata vado a scuola e nei pomeriggi vado a la-


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vorare con mia mamma e questa signora mi ha fatto i complimenti. Onestamente ho perso il conto di quante volte me lo ha detto… il motto di oggi può essere: raro come una mosca bianca… sono davvero contento di essere venuto a questa casa di riposo, è un avventura che mi sta piacendo molto, mi sta piacendo a tal punto da pensare di venire a fare volontariato qua nella casa più spesso, perché mi piace interagire con gli anziani e stare in loro compagnia perché sono dei pozzi di informazioni e di esperienze, esperienze che sono utili per la vita di tutti i giorni. Giusto oggi una signora mi ha dato raccomandazioni su come comportarmi con le persone. Sarò sincero, stare nella casa di riposo è un’esperienza davvero bella e gratificante, perché arrivo a casa sapendo di avere fatto qualcosa di utile, aver fatto compagnia a delle persone che durante la giornata non fanno nulla. Come “punizione” mi è servita a farmi fare questa nuova esperienza e sono deciso a iniziare a fare delle ore da volontario all’ interno di questa struttura. Queste persone penso che abbiano veramente bisogno di qualcuno che li faccia compagnia, perché stare tutta la giornata qua a fare niente non deve essere il massimo, infatti giusto stamattina una signora ha detto che la notte non dorme molto volentieri e non riposa bene, m credo sia ovvio, sta tutta la giornata a fare nulla, non si stanca ed è normale che non ha voglia di dormire. Io non dico che li faccio stancare al punto di farli dormire, ma almeno li tengo compagnia e non si annoiano tanto. Anche oggi come ieri esco da qua con un senso di felicità perché so che ho dato un po’ di compagna a qualcuno. Devo dire che come punizione mi piace, le punizioni servono a fare capire qualcosa, questa mi è servita da lezione. Terzo e ultimo giorno. Questa mattina sono arrivato alla solita ora e sono subito andato a trovare il signor Giorgio che è stato colpito da un aneurisma al cervello, e mi ha fatto vedere il punto della testa dove è stato operato. Stare qua dentro mi fa capire che deve essere molto brutto avere una vita apparentemente normale e poi cosi di punto in bianco per una malattia trovarsi su un letto e non potersi più muovere, deve essere una cosa bruttissima. Oppure vivere 70\80 anni e poi dopo che si è vissuto così a lungo, trovarsi ammalati sofferenti e allettati. È una cosa un Po’ ingiusta soffrire così ma non possiamo farci nulla, purtroppo per ora questa è la vita... poi dopo sono passato dal signor Michele che è una persona anziana che qui dentro era un volontario, ma dopo la morte della moglie è diventato un ospite della casa, ha raccontato che nella vita ha fatto l agricoltore e che era legato a questo mestiere, solo che poi per varie circostanze ha dovuto lavorare alla Michelin come operaio. Alla domanda: se potresti tornare indietro, decideresti di fare il contadino o l’operaio? Ha risposto che tornerebbe a fare il contadino perché: li piaceva, aveva due trattori, le mucche e una trentina di giornate di terreno è stata una storia interessante. In seguito dalle 10.50 alle 12 ho avuto modo di parlare con una signora che sta qua e mi ha raccontato molte cose. Questa signora ha circa 90 anni e mi ha raccontato la sua vita e la guerra, lei aveva 17 anni quando è iniziata la seconda guerra mondiale e mi ha raccontato molte cose, per esempio lei era a Centallo e ha saputo che mitragliavano a Madonna dell’Olmo, e la

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prima cosa che ha fatto quando lo ha saputo, è stato buttarsi nel fosso dei maiali in mezzo al fango perché aveva davvero tanta paura. Mi ha poi detto che da mangiare non c’era tanta roba, e la vera paura l’ha provata durante la guerra, una frase mi è rimasta impressa: ho capito cos’era la paura solo quando c’era la guerra. Questa donna era una contadina e durante la sua gioventù ha vissuto lavorando la campagna, per esempio piantava le pannocchie a mano, ed è vissuta con un padre padrone, duro ma comunque comprensivo perché la lasciava abbastanza libera. Poi mi sono state narrate altre esperienze di vita da lei e dice che era una donna forte, in tutti i sensi, sia fisicamente che moralmente. Io adesso la vedo una vecchietta molto graziosa ma si capisce da come parla che è una donna che non ha paura, una che ne ha viste tante. Durante questi giorni di esperienza ho sentito tante cose, e ho capito che qui dentro è un pozzo di esperienza e di saggezza, perché queste persone veramente ne hanno viste di tutti i colori, e io ho molto rispetto per loro si perché sono anziane ma perché hanno davvero vissuto una vita molto dura, che noi giovani di ora ce la possiamo solo immaginare, noi abbiamo tutte le comodità del mondo, vizi e sfizi a gogo, mentre loro anche per un pezzo di pane dovevano farsi un mazzo quadrato. Ho imparato delle cose molto importanti durante questa bellissima esperienza ovvero che: bisogna rispettare tutti grandi o piccoli che siano, non bisogna dare nulla per scontato, bisogna sudare per avere anche solo un pezzo di pane, e ho imparato che se si desidera qualcosa bisogna sudarsela, bisogna lavorarsela, fare di tutto perché se le cose sono lavorate le apprezziamo molto di più. Voglio impegnarmi per mettere in pratica tutto ciò ce ho imparato. Credo che sia un’ esperienza che debbano fare un po’ tutti nella vita. Io lo posso assicurare che cambia il modo di vedere le persone e cambia il modo di fare. In conclusione posso dire che con questa esperienza che doveva essere una punizione, e le punizioni servono a imparare, ho imparato queste cose: pazienza, mitezza, compassione, amore per il prossimo, rispetto, amore (perché per fare questo ci vuole amore) e ho sentito molte esperienze che mi hanno insegnato lezioni importanti. Ringrazio di tutto cuore le persone con le quali ho potuto parlare, le persone che mi hanno raccontato loro esperienze e che mi hanno dimostrato affetto. Ringrazio il signor Mauro che è stato il mio tutor e mi ha dato ottimi consigli. La mia scelta è quella di iniziare volontariato qua in modo da poter portare un po’ di gioventù qua dentro.


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STORIE DI VOLONTARIATO

«Ma poi guardi i nostri ragazzi e pensi: no, loro meritano di più! E combatti».

Il racconto di Francesca, mamma di Giacomo. Sono Francesca, ho 46 anni e da più di 25 lavoro in banca. Sono sposata da 20 con Mauro dal quale ho avuto due figli, Giacomo che a maggio ne compierà 19 ed Anna di 11. Quando devo raccontare la mia storia di mamma non posso fare a meno di far scorrere la penna sui ricordi, sulle emozioni e sui sentimenti più profondi che ne accompagnano la scrittura con grande responsabilità e rispetto verso chi mi leggerà o ascolterà. Parlare di sé non è affatto semplice in quanto richiede uno sforzo immane di verità mettendosi a nudo con parole che ti fanno uscire dal silenzio. Proverò a raccontare cosa significa per una madre affrontare il dono di avere un figlio come Giacomo. Primo figlio, gravidanza normale. La felicità tocca le stelle. Il desiderio di maternità si è finalmente concretizzato con il suo arrivo. Ma poi al quarto mese ti accorgi che qualcosa non quadra, il suo sviluppo non rientra nei parametri della norma. Inizia così l’inferno. Visite, ricoveri e poi l’esito della risonanza magnetica: “Lissencefalia grave con ritardo cognitivo e fisico che porterà ad una epilessia farmaco resistente”. Da qui inizia il mio viaggio nella vita reale, quella che ad un tratto, come nelle favole più brutte, ti fa svanire quell’ideale inconscio ove tutto sembrava perfetto. Il primo anno è stato costernato dalla disperazione più assoluta,dalla ricerca profonda di una ragione e di un perché. Tristezza, senso di impotenza, rabbia e dolore sono stati però mitigati dalla dolcezza di Giacomo,dai suoi sorrisi e dai suoi piccoli traguardi. L’impegno, la fatica e la dedizione totale hanno permes-

so al mio più intimo di provare a trasformare il negativo in positivo. I momenti di debolezza sono stati molti ma anche quelli di forza, quelli che solo uno spirito materno accogliente può provare. L’esperienza di avere un figlio con disabilità ti porta alla ricerca incessante di provare a vivere la vita nella normalità e nel fare le cose che fanno tutti. Avere un figlio come Giacomo non doveva per me significare l’annullare la mia e la sua vita. È stato proprio lui a farmi trovare

il coraggio ed il desiderio di riprovarci. Dopo cinque lunghi anni e con una diagnosi genetica finalmente sicura, la scoperta di poter avere altri figli. Ammetto che il destino come madre non è stato proprio benevolo nei miei confronti, perché con il secondo concepimento ho dovuto ricorrere ad un aborto terapeutico per un’altra malformazione congenita riscontrata sul feto. La voglia di allargare la famiglia era tanta che ad un certo punto abbiamo tentato an-


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che la strada dell’adozione. Tentativo messo da parte grazie all’arrivo del secondo dono della mia vita, Anna. Con lei la visione del tutto si è notevolmente trasformata in meglio. Forse, egoisticamente parlando, prima o poi con la perseveranza degli intenti certe aspettative vengono colmate e i tasselli del mosaico della tua esistenza vengono ricomposti. Nel frattempo Giacomo è cresciuto ed insieme abbiamo imparato a conoscerci così come ogni persona fa quando inizia il percorso nella sua nuova veste di genitore o di figlio. La sua diversità è diventata per entrambi una risorsa. In quanto donna ho dovuto fare delle scelte e delle rinunce importanti, sia a livello lavorativo che personale. Gli anni di Giacomo piccolo erano ancora tanto confusi rispetto alla presa in carico della disabilità e, per tale motivo, devo ammettere che per noi il percorso non è stato sempre lineare. Allora era tutto approssimativo, pionieristico, lasciato troppo all’interessamento della famiglia o del singolo specialista. Non si parlava ancora di rete, di percorso individualizzato o di qualità della vita. La famiglia doveva orientarsi da sola quasi ad essere una bussola impazzita nella ricerca della giusta direzione. Giacomo ha comunque frequentato la scuola primaria ed è stato supportato con tanta umanità da maestre, insegnanti ed assistenti alle autonomie uniche, sempre presenti con la loro dolcezza e inclusività. Ricordo sempre i loro nomi: Manuela, Debora, Sofia e Claudia. Per me e per Giacomo sono state davvero donne speciali, dalle quali ho avvertito oltre la capacità tecnica anche quella umana e di vicinanza. Mi hanno aiutato e supportato nonostante le istituzioni non fossero state sempre “dalla nostra parte”. Grazie al loro impegno ogni sforzo ed ogni ostacolo incontrati sono apparsi più lievi. Mio figlio riesce a terminare anche il percorso delle medie e qui il grande dilemma, il mio Giacomo dove finirà? La scelta ponderata è quella di evitare la frequenza di un centro diurno ed offrirgli l’opportunità di continuare ad essere inserito in un contesto tipico dei ragazzi della sua età. Viene accolto all’Istituto di Istruzione

Superiore “G. Baruffi” di Ceva. Certamente l’inizio non è stato facile in quanto non si è mai abbastanza preparati a prendere in carico una disabilità importante come quella di Giacomo. Grazie alla buona volontà e alla collaborazione di tutti si possono ottenere piccole o grandi conquiste come ad esempio la prima gita o l’integrazione con i compagni. La differenza poi come sempre la fanno le persone; a tal proposito devo molto alla sensibilità e alla professionalità dell’assistente alle autonomie Samuele. Il suo aiuto è stato fondamentale anche nella fase delicata del passaggio dalle medie alle superiori. Per noi Samuele sarà sempre speciale. Giacomo crescendo è diventato un ragazzo magro e alto e viste le sue compromissioni, l’impegno fisico per noi è sempre più difficile così come lo sono la stimolazione della comunicazione o l’attivazione degli interessi per rendere le sue giornate meno pesanti. Il problema dell’epilessia è sempre presente, non ci molla mai, scandisce le nostre giornate ed il nostro umore. Come nel migliore dei copioni, quando si ha a che fare con la difficoltà, si possono subire anche alcune ingiustizie e lacune più o meno importanti da parte di chi dovrebbe garantirti accompagnamento ed affiancamento in questo tuo percorso così doloroso. Questo delude sempre e scoraggia. Per fortuna però, sovente, ciò che viene tolto viene anche poi restituito e lungo il mio cammino ho fatto tesoro di persone meravigliose tra le quali la dottoressa Cecilia Marchisio e la dottoressa Natascia Curto che mi hanno fatto aprire la mente stimolandomi a combattere grazie al percorso “Vela”. Pensando alla vita come ad un sistema complesso di connessioni umane dopo molti anni ho rincontrato una vecchia compagna di pallavolo, Paola Bettega. In quell’occasione ci siamo riscoperte amiche e unite ancor di più dal percorso difficile di “mamme con figli speciali”. Il confronto quotidiano ci fa comprendere come le grandi delusioni e le piccole conquiste siano le stesse. L’unione, la solidarietà,il sostegno reciproco e l’esperienza acquisita negli anni ci hanno talmente rafforzate da alimentare

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alacremente le nostre aspettative e la nostra voglia di provare a cambiare il destino e la visione di chi vive la nostra situazione o di chi si approccia per la prima volta ad essa. Nulla è a caso. Dall’incontro con Paola si concretizza anche un sogno comune ossia la fondazione dell’ associazione “Centro gli Aquiloni”. Lotteremo come non mai affinché i nostri figli, così come quelli degli altri che consideriamo ormai parte integrante della nostra famiglia, possano vivere la loro vita a seconda delle loro particolarità, della loro natura e dei loro desideri. I nostri figli hanno diritto di essere provvisti di tutti gli strumenti e di tutte le risorse per condurre una qualità di vita il più possibile felice, serena e normalizzante. Non è sempre facile perché gli ostacoli sociali e culturali sono ancora fortemente radicati, ma sono sicura del divenire del nostro successo in quanto abbiamo trovato e troveremo ancora tanto amore e comprensione. I nostri ragazzi attirano solo belle persone. Come nel progresso evolutivo dell’esistenza umana anche io, Giacomo e tutta l’associazione “Centro gli Aquiloni” stiamo crescendo! Le attività dell’associazione iniziano a prendere forma e le famiglie aumentano. Il piccolo sogno sta diventato una realtà sempre più marcata e riconosciuta sul territorio. Ogni tanto la delusione ci porterebbe a mollare tutto. Ma poi guardi i nostri ragazzi e pensi, no loro meritano di più! E combatti. Francesca Berutti Vice presidente associazione di volontariato Centro Gli Aquiloni

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CENTRO GLI AQUILONI Sede legale via Regina Margherita - Garessio Sede operativa presso Unione Montana di Ceva Località San Bernardino - Ceva 347-98.43.892 Pagina Facebook “Centro Gli Aquiloni • Associazione di Volontariato”


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VOCE AL VOLONTARIATO: BUONE PRASSI E PROGETTI

Genitori Pro Handicap inaugura Spazio Libero: la casa delle persone con disabilità L’Associazione Genitori Pro Handicap ha inaugurato “Spazio libero”: una struttura di tre alloggi per 400 metri quadrati con oltre 15 posti letto. Messa a disposizione dalla generosità della Fondazione Orizzonte speranza, la struttura rappresenta un anello fondamentale per la realizzazione di un progetto a lungo caldeggiato dei genitori per il futuro dei loro figli con disabilità. Si potrebbe parlare di un sogno chi si avvera, ma è più corretto parlare del frutto del lavoro di tanti anni di impegno: l’associazione Genitori Pro Handicap è attiva dal 2003 e da sempre si adopera per realizzare attività rivolte ai ragazzi con disabilità. Teatro e danza per scoprire il proprio corpo, sviluppo delle intelligenze multiple, tennis, nuoto, collaborazioni con scuole di formazione professionale (parrucchiere, estetista), yoga, Karate. A fianco di queste attività settimanali vengono sviluppate anche le Estate ragazzi dedicate, le gite domenicali con mete dedicate e il campeggio sul lago di Garda. Dal 2018 poi l’associazione si è messa in gioco per lavorare a progetti e laboratori mirati al raggiungimento delle autonomie. Proprio in quest’ottica “Spazio libero” diventa particolarmente importante perché soddisfa l’esigenza di avere un posto dove realizzare Autonomia lab, laboratorio che fa parte del progetto Vela promosso dalla Fondazione Crc. Il laboratorio di autonomia vede la partecipazione dei ragazzi dalle 9 del sabato mattina al pomeriggio della domenica: nel corso di questi weekend i ragazzi pensano alla spesa per il pranzo e a tutte quelle piccole cose che fanno parte dell’organizzare la giornata. «Il problema più grande – spiegano i volontari dell’associazione – è quello del futuro dei nostri figli. Lavoriamo per prepararli al distacco dai genitori, quando avverrà e lo facciamo accre-

scendo le loro autonomie, abituandoli alla relazione con l’altro e alla costruzione di nuove amicizie. Un altro obiettivo è quello di lavorare per lasciare del tempo libero ai genitori, di dare sollievo alle famiglie. Ci teniamo a sottolineare – conclude l’associazione - che Spazio libero vuole diventare la casa di tutte le persone con disabilità». Elisa Girardo

#OPEGUATE 2020: 12 VOLONTARI CLOWN, 12 VALIGIE E L’IMMANCABILE NASO ROSSO #OPEGUATE 2020 è terminata l’8 febbraio con il rientro dei 12 volontari, ma la missione di Eso Es continua costantemente: l’istruzione è un diritto senza alcun tipo di confine,

GENITORI PRO HANDICAP L’associazione Pro Handicap è nata nel 2003 dall’incontro di un gruppo di famiglie con persone disabili. Dopo avere affrontato da soli un problema così grande hanno compreso che l’unico modo per non sentirsi impotenti era quello di condividere le difficoltà e ricercare insieme le soluzioni ai problemi. L’associazione Pro Handicap è nata nel 2003 dall’incontro di un gruppo di famiglie con persone disabili. Il nostro impegno per le persone disabili è volto a: • Creare attività per migliorare il benessere delle loro famiglie • Mantenere, migliorare e sviluppare le loro capacità • Predisporre attività dedicate alle specifiche necessità individuali • Individuare, formare e sviluppare le capacità lavorative • Permettere un inserimento lavorativo protetto • Progettare il loro futuro Per informazioni: 0171-63.42.30, prohcuneo@gmail.com, www.prohandicapcn.it.


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geografico e temporale, e l’obiettivo è quello di proseguire, già dalla primavera, con nuove iniziative per condividere la propria esperienza e sostenere il progetto. Cieli nitidi conditi da nubi soffici, strade di terra e scuole nella polvere. Il Guatemala custodisce un’anima bellissima, paesaggi che incantano gli occhi e riempiono di vita. Un Paese unico, che si esprime con colorata e accogliente semplicità, pur costellato di tante ombre e contraddizioni dovute alla critica situazione sociale che vive da decenni. Camminando fra gli stretti vicoli di terra che dividono le umili baracche di lamiera arrugginita, si è costantemente accompagnati dai vulcani come sfondo di ogni paesaggio, dall’eco dei canti che animano le funzioni delle numerose chiese evangeliche presenti, da decine di cani randagi, dalle donne in abito tradizionale che camminano tenendo in equilibrio ceste giganti sulla testa o in coda ai lavatoi, da sguardi che ti scrutano e ti accolgono con generosità e decorosa dignità nella loro dimensione più privata. Nelle scuole, occhi neri e profondi di bambini che urlano di gioia per ogni bolla di sapone che prende il volo, e che non hanno nulla di diverso dai bambini che inseguono le bolle nella nostra “normalità” occidentale, se non fosse che sono nati in un contesto quotidiano che colloca il Guatemala, secondo il Word Food Programme e dati Unicef, come sesta nazione al mondo con il tasso di malnutrizione cronica più elevato (nelle zone rurali ne soffre l’80%), e registra il maggior indice di lavoro infantile dell’America Latina. Secondo le Ong che agiscono sul territorio, quasi 1 milione di bambini tra i cinque e i 14 anni lavora (il 70% dei quali nelle aree rurali del Paese) e il 43% non frequentano la scuola. È all’interno di questo scenario che si è svolta, dal 24 gennaio all’8 febbraio 2020 (dopo un anno intenso di progettazione, formazione, spettacoli e organizzazione), la missione di clownterapia #OpeGuate2020, che ha coinvolto 12 volontari dell’Associazione di solidarietà internazionale Eso Es OdV di Cuneo: Lucio Ariaudo (clown Spatagnau), Monica Rolfo (clown Sacucin), Giulia Bagnis (clown Citrullina), Luca Bertaina (clown Zapa, cantante del gruppo “John Way & Cosmic Blueser”), Corrado Cosa (clown

Rolando), Maura Fasoli (clown Dorina Fogliolina), Valter Forneris (clown Dinco), Marco Gribaudo (clown Gribo), Adele Marcone (clown Friciula), Marta Massa (clown Fluke), Cristiana Menarello (clown Tiramizù), Giulia Pellegrino (clown Giuligiù). Una missione di clownterapia è un’esperienza non comune: la finalità è quella di portare in zone fortemente disagiate la propria dimensione clown, organizzando attività, laboratori e spettacoli che coinvolgano bambini, adulti e anziani. Un’esperienza straordinaria, che permette di vivere l’incredibile nelle sue differenti sfumature. Essere clown in una missione umanitaria significa capovolgere il proprio punto di vista e guardare il mondo con uno sguardo diverso: mettere in discussione le proprie certezze, sospendere i giudizi, stupirsi usando gli occhi non per fotografare e analizzare la realtà ma per accogliere e cercare di comprendere anche le situazioni più complesse, avendo sempre a cuore gli altri in maniera

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rispettosa, grazie a quel privilegio unico che l’indossare un naso rosso regala. È la possibilità preziosa di coltivare speranza, cercando di portare con delicatezza risate nei posti più remoti e difficoltosi, nei luoghi alle estremità dove le persone vivono spesso ai margini, fisici e umani. “La bellezza dei margini” è stato infatti il tema che ha accompagnato il fittissimo programma di #OpeGuate, che nella prima settimana ha visto i clown impegnati al mattino in spettacoli nelle scuole rurali, nelle strutture per bimbi con abilità speciali e in quelle per anziani (nel circondario del Dipartimento di Chimaltenango), e al pomeriggio nelle attività (realizzate a Casa Payasitos), con i 27 bambini inseriti nel Progetto di Borse di Studio sostenuto dall’Associazione. Nella seconda settimana il gruppo di volontari si è spostato nel nord-ovest del Guatemala, attraversando il Dipartimento di San Marcos (una zona che vede la presenza di molti bimbi “basureros”, che lavorano e vivono


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nelle discariche di immondizia, e di bambini “pica-piedra”, che lavorano nelle cave di pietra), arrivando fino all’impattante e controversa frontiera con il Messico, sulle rive del Rio Suchiate dove i gommoni ogni giorno trasportano indistintamente migranti, merci e trafficanti, negli ultimi anni divenuto luogo strategico (quanto pericoloso per chi tenta questa sorte quotidianamente) per le tratte di persone disperate che dall’Honduras e dal Guatemala cercano fuga e speranza verso il Messico fino agli Stati Uniti. Più di 4.800, in totale, i bambini incontrati (e altrettanti gli abbracci spontanei ricevuti!), 25 gli spettacoli realizzati, 16 le scuole visitate, oltre a due case di riposo, tre strutture per bimbi con disabilità gravi e 1 servizio in una clinica ospedaliera (gestita da medici americani insieme a medici italiani, volontari dell’Associazione “Sulla strada”, che operano anche presso le strutture della Granadilla dove i clown sono stati ospiti per un’intera giornata, villaggio ad alta densità di pericolosità oltre che di indigenza, poiché è dove vivono numerose famiglie che per campare fabbricano nelle proprie baracche fuochi d’artificio). Sarebbero numerosi gli episodi da raccontare perché ogni luogo vissuto ha generato per i volontari una quantità davvero grande di sensazioni, istantanee, ricordi indelebili. Sicuramente uno dei momenti più attesi era la domenica in cui si è consegnato il Premio Ciapetta ai bambini del Progetto delle Borse di studio, e la giornata si è rivelata straordinaria oltre ogni aspettativa. Al mattino una task force di mamme si è radunata per seguire il laboratorio di cucina italiana a cui la clown Fluke, insieme a Dorina, Giuligiù e Friciula, hanno magistralmente dato vita: in questo parco luminoso e verdeggiante (in cui si è svolta la giornata) condividere il pranzo e questo momento di festa spensierata con i bimbi e i loro familiari ha rappresentato un momento di bellezza straordinaria, in cui si è respirata veramente la sensazione tangibile di essere un’unica grande famiglia. Il culmine toccante e coinvolgente si è vissuto, quel giorno, con la consegna delle medaglie relative al Premio Ciapetta, nato dalla volontà di continuare a far germogliare e diffondere l’approccio alla vita di Romina Barale, la clown Ciapetta, che ha ispirato questo riconoscimento. Tre categorie

ESO ES ODV

Associazione di Clownterapia e Solidarietà Internazionale Sede Legale: via Bartolomeo Bruni 15, Cuneo “Sosteniamo progetti a favore dell’istruzione, sempre alla ricerca di quell’istante di magia che stupisce e di un altro mondo ancora possibile” L’Associazione è composta da volontari e non ha fini di lucro, è apolitica, apartitica, aconfessionale, e intende operare prevalentemente nel campo della beneficenza attraverso la promozione e l’adozione di iniziative finalizzate al sostegno ed allo sviluppo sociale, economico e culturale dei paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione al Guatemala e paesi limitrofi del Centro e Sud America. Per il migliore raggiungimento degli scopi associativi l’Associazione potrà stipulare accordi con organizzazioni e/o istituzioni locali, nazionali e internazionali, partecipare a manifestazioni e fare quanto altro necessario e/o utile al fine del conseguimento dello scopo associativo. Partendo dalla consapevolezza che l’unico modo per cambiare davvero le cose sia quello di dare alla popolazione la formazione necessaria a costruire in autonomia il proprio futuro, Eso Es si prefigge di promuovere attività di sensibilizzazione ed educazione allo sviluppo per diffondere una cultura della solidarietà e per contribuire a migliorare le condizioni di vita di bambini estremamente svantaggiati. Eso Es intende raggiungere questi obiettivi tramite: • attività di clownterapia; • animazione ludica; • animazione socio-teatrale in contesti di disagio e attraverso • performance artistiche finalizzate a sostenere queste cause sociali. (Premio Esempio, Premio Impegno e Premio Altruismo) sono state destinate (grazie a un meticoloso lavoro di analisi e verifica da parte di Baudilio e Gladys, i fidati responsabili di Eso Es Guatemala), a quattro bambini tra i 27 del progetto (un ex equo di media scolastica ha visto “vincitrici” due bambine che si sono aggiudicate il premio destinato a chi più si sia impegnato nello studio). Una situazione particolarmente emozionante anche perché il tutto è avvenuto in collegamento con l’Italia e i familiari e gli amici di Romina (che per l’occasione si sono radunati presso il salone parrocchiale di Centallo), che hanno contribuito generosamente a istituire il Premio e a sostenerlo.

Un’occasione davvero toccante in cui la distanza fra Italia e Guatemala si è azzerata e tutti i partecipanti si sono trovati “legati” e uniti da un sottile ma resistentissimo filo rosso, lo stesso filo protagonista dello spettacolo “Las Maletas” che i clown hanno messo più volte in scena in questa missione: un filo che, racchiuso in una valigia, lega e non divide, e invita a guardare al di là del nostro limite, a toccare e allargare braccia e sguardi, per scoprire manine che hanno diritto di imparare a scrivere, bimbi che pur nella complessità hanno diritto di stupirsi e di sognare, donne e uomini di domani che hanno diritto a un futuro più luminoso.


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Appuntamenti CRESCONO LIEVEMENTE I DONATORI AVIS CEVA: DA 353 A 357, IN LEGGERO CALO IL NUMERO DI DONAZIONI Durante l’assemblea annuale, la sezione Avis di Ceva ha comunicato i dati relativi all’anno 2019 per quanto riguarda donatori e donazioni. Il numero di donatori si mantiene sostanzialmente stabile, anzi si incrementa lievemente passando da 353 a 357 donatori attivi, con l’ingresso di ben 19 nuovi giovani donatori che sono riusciti a compensare le defezioni registrate per ragioni di età, salute, trasferimento. «I donatori di sangue – spiega il presidente Mario Barra - al momento non mancano, ma è indubbio che nel Cebano la popolazione, come anche i donatori attivi, invecchia: ciò richiede la necessità di un continuo ricambio generazionale nonché di un maggiore coinvolgimento delle fasce di età più giovani, pena un calo per i prossimi anni dei donatori totali. In merito la nostra Sezione si prodiga in diversi campi ed ambiti per sensibilizzare e ricercare nuovi donatori ed in tal senso deve leggersi ed intendersi la partecipazione alle varie manifestazioni promesse in zona e più che altro l’attenzione da sempre riservata al mondo giovanile con iniziative che coinvolgono le Scuole con le quali si organizzano incontri e “borse di studio” e con le altre Associazioni locali, in particolar modo quelle legate del mondo sportivo. Un dato che voglio richiamare all’attenzione di tutti è quello che anche quest’anno la nostra sezione o meglio Voi donatori dimostrando particolare sensibilità e senso di responsabilità nel periodo estivo siete riusciti ad assicurare un costante apporto di sangue, rispondendo agli appelli del Direttivo e del Centro trasfusionale di Mondovì. Al riguardo colgo l’occasione per esprimere la mia riconoscenza al personale medico, infermieristico e di laboratorio dello Simt o meglio del Centro trasfusionale di Mondovì». Prima dell’apertura dell’Assembla l’Avis di Ceva ha ricordato il presidente provinciale e regionale Giorgio Groppo, mancato proprio due giorni prima l’incontro. «Siamo molto colpiti – hanno ricordato – ed esprimiamo il nostro cordoglio ed il dolore di tutto il mondo Avisino per la prematura scomparsa del nostro presidente Giorgio Groppo, deceduto nella giornata di mercoledì, di cui proprio oggi si sono celebrate le esequie funebri. Il suo impegno, la sua dedizione e la sua competenza sono ben

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NEWS

note. Ha dedicato la sua vita al volontariato che lo ha visto protagonista in molti campi e settori, in particolare nell’Avis e nel Centro Servizi per il Volontariato che ha contribuito a far nascere e crescere. Certamente la dipartita di Giorgio Groppo lascerà un vuoto che non sarà facile colmare». Hanno preso parte all’assemblea Avis anche il parroco don Franco Bernelli don Aldo Galleano cappellano di sezione. Ha concluso Barra: «Un ringraziamento sincero vada alle nostre sempre efficienti infermiere, a Daniele, Maria Chiara, Beppe, Primo, Giorgio che con professionalità, gentilezza e disponibilità assistono i donatori durante i prelievi presso la nostra sede. Infine un grazie a tutti i membri del direttivo che mi supportano e sopportano condividendo con me la direzione e la guida della nostra sezione. Le molte attività messe in campo nel corso del 2019 senza di loro non sarebbero riuscite. Concludendo voglio ricordare che ci apprestiamo a vivere un anno particolare, nel 2020 infatti cade il 65° anno di fondazione della nostra sezione. Un traguardo così significativo costituisce la miglior testimonianza del nostro e del vostro impegno volto a diffondere la cultura della donazione, segno tangibile di solidarietà e di altruismo, che nobilita la storia dei donatori e ne valorizza i modelli di organizzazione e di sviluppo». D.S.

SOLIDARIETÀ - REALIZZA E VENDE UNA CROSTATA, COL RICAVATO REGALA I GIOCHI ALLA PEDIATRIA Una crostata di marmellata all’albicocca che finisce all’asta su Facebook. Il piccolo Mattia Ghisolfi (10 anni) e papà Alessandro l’hanno preparata insieme, per poi decidere di venderla attraverso una sorta di asta on line e donare la cifra in beneficenza. L’intero ricavato è stato di 130 euro, la crostata è stata acquistata da un commerciante di Mondovì: la somma è stata donata all’Abio che ha acquistato giochi per la Pediatria dell’Ospedale di Mondovì. I giochi sono stati consegnati lunedì 20 gennaio: le volontarie Abio hanno voluto incontrare di persona Mattia e il papà per ringraziarli del bellissimo regalo. Tratto da L’Unione Monregalese


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Appuntamenti

NEWS

L’ASSOCIAZIONE GENITORI MONTESSORI DI ALBA ALL’OPEN DAY DELLE SCUOLE

10 ANNI DI DONO DELLA CORDATA DI BRA

L’Associazione Genitori Montessori (Agm) di Alba ha partecipato all’open day della scuola lo scorso 11 gennaio. La mattinata ha avuto successo. Le insegnanti hanno accompagnato genitori e futuri alunni a visitare la scuola, dotata di una nuova aula multimediale, creata grazie alla sinergia tra insegnanti, Istituto comprensivo, Fondazione Crc e Agm.

La sera dell’11 novembre 2019 i membri dell’associazione La Cordata Gruppo di amministratori di sostegno, tutori e curatori si sono riuniti per festeggiare i 10 anni dalla costituzione. Questa ricorrenza ha avuto come titolo “Dieci anni di dono”, per sottolineare che le persone impegnate nel gruppo, da dieci anni donano il proprio tempo, le proprie energie, il proprio affetto a persone fragili che necessitano di qualcuno che si interessi di loro e che li accompagni nel cammino della vita, per qualcuno particolarmente difficile. La presidente, Luigina Bima, coglie l’occasione per ripercorrere alcuni fatti salienti di questi dieci anni: – sono state stipulate fin dai primi tempi delle convenzioni (con il Movimento Consumatori, con i Servizi Sociali, con l’Ascom) in modo da avere dei supporti che facilitassero il ruolo degli amministratori di sostegno/tutori – un momento difficile è stato nel 2013 la chiusura del Tribunale di Alba e trasferimento di tutto ad Asti; con i Giudici Tutelari che si erano succeduti ad Alba negli ultimi anni si era costruito un legame di collaborazione e di fiducia, mentre con Asti è tutto molto più complicato – nel maggio 2013 è stato attivato uno sportello settimanale presso la sede dell’associazione (Corso Rosselli, 5 Bra) rivolto non solo ai soci, ma a tutta la cittadinanza, per offrire informazioni e aiuto nelle varie pratiche relative all’amministrazione di sostegno/tutela: il tutto assolutamente gratuito – da allora decine e decine di cittadini si sono rivolti a noi spontaneamente, o indirizzati dai servizi o da amici e conoscenti, a volte anche famiglie residenti in altre province – un fatto importante che ha segnato la nostra associazione è l’amicizia con il professor Paolo Cendon di Trieste, ideatore dell’amministrazione di sostegno, per noi maestro importante; è venuto a Bra già 3 volte (2010, 2014 e 2018) e ci segue con interesse e simpatia – la presenza sul territorio: si partecipa alla Consulta del volontariato, alla Consulta comunale delle famiglie, a Volontariamente (volontariato in piazza) e ultimamente presentando come associazione capofila un progetto importante: “Alzheimer Cafè” – un particolare impegno viene dedicato alla formazione e all’aggiornamento, rivolto sia ai soci, sia ai cittadini interessati: dal 2007 al 2019 sono stati organizzati ben quattro convegni pubblici e 41 incontri formativi; si intende continuare su questa strada – nel luglio 2019 l’associazione ha provveduto all’adeguamento dello statuto, come richiesto dalle nuove normative relative al Terzo settore; c’è stata un’assemblea straordinaria a questo scopo e in seguito la registrazione all’Agenzia per le Entrate e al Registro regionale – sempre nel luglio 2019 si è costituito un gruppo di cinque persone con l’obiettivo di scrivere un’ipotesi di regolamento, da sottoporre all’assemblea e da proporre a tutti coloro che chiedono di entrare a far parte dell’associazione. Il regolamento è stato predisposto, è stato approvato e si può dire che è un bel regolamento, anche se molto semplice.


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Appuntamenti I nostri obiettivi per il prossimo futuro: – continuare a dare la nostra testimonianza in modo da convincere altre persone che ciò che facciamo noi è possibile, non ti stravolge la vita, ma è utile ed importante per qualcuno – arrivare ad instaurare un dialogo con i Giudici Tutelari del Tribunale di Asti, poter contare sulla loro presenza nei nostri incontri formativi, essere in qualche modo riconosciuti – collaborare con le istituzioni locali in vista dell’organizzazione e dell’apertura anche a Bra di uno sportello di prossimità che sia veramente rispondente ai bisogni delle persone e alle esigenze del territorio.

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Per informazioni: www.associazionelacordata.com tel. 338-22.45.817, lacordata.ads@libero.it.

PARTECIPAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE ALPINI A PRATO NEVOSO La Protezione civile della Ana Cuneo ha partecipato come supporto logistico ai campionati mondiali di sci alpino per disabili, svoltisi recentemente a Prato Nevoso, dove partecipanti provenienti da trenta nazioni hanno gareggiato sulle nevi della località. Il supporto dato dagli Alpini a visto impegnati vari assetti dell’unità di Protezione civile, trasmissioni, logistico e multiruolo, che hanno montato e tenuto in esercizio per la durata dell’evento un campo attrezzato per dare ospitalità agli atleti presenti.

PROGETTO SOLIDARIETÀ E LA SCUOLA DI ARTE BIANCA IN NIGERIA Un’immagine della scuola professionale di arte bianca aperta in Nigeria da suor Ines, nel settembre scorso, in parte sostenuta dall’associazione Progetto solidarietà - Cristo Re di Alba. Un grazie al gruppo anziani Ferrero per l’apporto morale e (molto generoso) economico ricevuto per la realizzazione di questo progetto. Mimma Ladogana


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Appuntamenti AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI CUNEO: BOOM DI ADESIONI Come tradizione, l’inizio del nuovo anno pone a valutazioni, riflessioni ed attente analisi per delineare nuove strategie ed importanti iniziative ed eventi da concretizzare. Il 2019 è stato per la realtà di coordinamento cuneese legata alla donazione di organi, tessuti e cellule, un anno intenso improntato ad un’azione incisiva volta a dar cultura ed informazione utile occasione per vincere dubbi e timori sul “dono” e raccogliere così nuove adesioni. Ecco allora il risultato più sorprendente e significativo a premiare l’opera dei tanti gruppi comunali diffusi sulla Granda che, opportunamente stimolati, hanno saputo lavorare ed operare in particolare nel mondo della scuola e dello sport, mettendo così a segno un nuovo ed importante “record” per un autentico boom di adesioni. Sono infatti 558 i nuovi iscritti che generosamente hanno aderito al “dono”, un gesto nobile ed altruista che ridà una speranza di vita a chi malato è in lista d’attesa per un trapianto. «Siamo indubbiamente soddisfatti per un risultato che ci identifica in Piemonte come la realtà con la migliore performance, ma non possiamo assolutamente abbassare gli scudi» - commenta il presidente della sezione provinciale Aido di Cuneo Gianfranco Vergnano che aggiunge - «I malati in Italia sono ancora 8.800 e sul 2020 è imperativo proseguire una mission mirata e capace, profusa con professionalità ed impegno con un obbiettivo ben preciso: ridurre le liste d’attesa e permettere il ritorno a nuova vita a chi oggi soffre nella speranza di un trapianto”. Il nostro credo è tanto e faremo del nostro meglio per raggiungere quota 20.000 candidati donatori, un obbiettivo, uno stimolo per dire ancora una volta che Aido c’è»

In foto: la squadra Aido in occasione dell’inaugurazione della nuova sede provinciale aperta a Bra.

RINNOVATO IL TEAM DIRIGENTE AIDO DI BRA. NASCE IL GRUPPO GIOVANI In un momento nazionale particolarmente delicato, una bella e positiva notizia perché rivolta alla vita guardando positivamente al futuro. Venerdì 21 febbraio si è svolta l’assemblea ordinaria elettiva per il Gruppo Comunale Aido “Nicoletta Gorna” Bra. La nutrita presenza dei soci ha portato al rinnovo del team dirigente che rimarrà in carica nel quadriennio 2020-2023.

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Al di là dei ruoli apicali della realtà territoriale legata all’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule (riconfermato all’unanimità presidente Gianfranco Vergnano, vice presidente vicario Sergio Provera, amministratore Giuseppe Sibona, segretaria Paola Rinaldi, presidente revisore dei conti Paola Ballocco) la novità più importante e significativa per il nuovo mandato elettivo è indubbiamente la costituzione del Gruppo Giovani “under 30”. Ad iniziare l’innovativo nuovo percorso rivolto alle giovani leve ed al domani, Anna Vergnano che coordinerà, per volontà dell’assemblea dei soci Aido, i “compagni di viaggio” Vittoria Agnelli e Davide Mina nel promuovere, informare e dar cultura ad un argomento non sempre facile legato al “dono” per un utile occasione di speranza per i tanti malati, oltre 8.800, in lista d’attesa per un trapianto. A completare validamente i ranghi del Consiglio Direttivo la new entry Lorenzo Bastino che con i suoi 92 anni ha voluto rendere evidente che “il dono” e l’impegno al sociale non ha età. Entra in squadra, vista la fattiva collaborazione fornita ad Aido anche Paolo Carnevale, conosciuto ed apprezzato braidese del mondo dello sport, unitamente ai riconfermati Gianfranco Bertello, Massimo Borrelli, Massimo Somaglia e Rosangela Tibaldi.

SAN VINCENZO DI CEVA: TANTE LE ATTIVITÀ NEL 2019. IL PREZIOSO E INTENSO LAVORO DELLE VOLONTARIE La San Vincenzo di Ceva nel 2019 è passata attraverso tre importanti momenti: il rinnovo dell’intero direttivo, per scadenza dei termini dei diversi incarichi, l’approvazione a luglio del nuovo statuto adeguando l’Associazione secondo la normativa e infine il saluto delle suore “Figlie della carità” trasferite in altre sedi per decisioni interne della “Casa Madre”. Questi eventi, alcuni di ordinaria amministrazione, altri inaspettati ci hanno stimolato ancor più a serrare le fila, unendo le forze e le diverse competenze per mirare insieme al fine comune di continuare nell’opera caritativa, anche rispondendo ai nuovi bisogni e aggiornando le tipologie di intervento. Per quanto riguarda le numerose attività si può dire che tutto procede, a volte con fatica perché si avverte l’assenza delle nostre suore, un tempo presenti a tempo pieno e sempre attente ai diversi bisogni. Prosegue la presenza settimanale delle volontarie al Centro di ascolto per accogliere e valutare le richieste che ci pervengono, così come la distribuzione di alimenti a famiglie in difficoltà, collaborato con l’iniziativa diocesana “Ora et Labora”, che vede impegnati giovani e adulti nella raccolta di alimenti casa per casa, nella zona di Ceva. Continuativa è sempre la presenza di volontarie che, in accordo con le Direzioni dell’Istituto Derossi, del “Napa” e del “Cim” visitano gli ospiti, fanno loro compagnia, accompagnano settimanalmente a passeggio e poi a messa chi ne fa richiesta. In rete poi con altre realtà locali si sono svolti e sono in programma altre iniziative: si è partecipato al bando Regionale, in un vasto progetto in rete con Associazioni del territorio, dal titolo “Dare dignità”. Questo ci ha consentito di continuare il “Pranzo in compagnia”, già avviato dal 2016 con il contributo della Fondazione Crc per l’accesso alla mensa scolastica e per un


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Appuntamenti miglior inserimento nel gruppo classe per chi si trova in difficoltà. In parallelo il nostro gruppo di volontariato aveva aderito al progetto “Brec” che vedeva come capofila la cooperativa “Valdocco” e che ha avuto il finanziamento della Fondazione Crc; l’approvazione del bando ha concesso al doposcuola, rivolto ai bambini della Primaria, di ripartire da novembre 2019 fino al termine dell’anno scolastico. Nell’anno in corso poi è partita la seconda parte del bando “Dare dignità: un percorso che continua” che terminerà a fine ottobre del 2020 che supporterà iniziative consolidate e innovative. Sempre in rete con i Servizi sociali del bacino del Cebano e Monregalese, il Gruppo vincenziano ha collaborato al progetto “In-out” per l’inclusione e la disabilità, intervenendo ai tavoli organizzativi degli eventi, finanziando alcune iniziative con i fondi ricevuti, partecipando come sponsor a eventi particolari, incontrando i gruppi in occasioni di laboratori o momenti liberi. Le volontarie si sono inoltre dedicate al mercatino: le uscite si sono verificate sempre all’interno di iniziative locali, in una rete di adesione alle varie realtà del sociale. Interessante per esempio la nostra presenza accanto ad altre Associazioni cebane durante la serata “Seva ca bugia” del 20 luglio, in cui sono stati offerti dolci tradizionali e stranieri ai passanti, che hanno avuto modo anche di conoscere le attività del Gruppo. Un “cantiere aperto” dunque quello della nostra Associazione dove ricordiamo che c’è spazio sempre per tutti, per nuove idee e ogni tipo di collaborazione, che va oltre la nostra zona. Significativo a questo proposito il legame con il “Gruppo amiche Missionarie della Valle Tanaro”: grazie infatti a casuali conoscenze (ma nelle attività caritative e di volontariato non si tratta mai di casualità) il nostro gruppo riesce a non sprecare maglie ormai vecchie e non più utilizzabili, perché il paziente lavoro di recupero di alcune signore, all’interno della casa di riposo, le restituisce in “coperte” nuove, utili per noi per ricavarne offerte. Aperti quindi a ogni proposta e a chi vuole inserirsi nella nostra attività di Volontariato, ricordiamo che il punto di riferimento resta sempre il Centro di via Sauli, 20 aperto ogni venerdì dalle 15 alle 17. In questo periodo di emergenza sarà difficile riuscire a mantenere i ritmi regolari delle attività; ma per ogni necessità si possono lasciare messaggi al centro o comunicare con tutte le volontarie. Franca Ascheri Presidente Volontariato Vincenziano di Ceva

A CEVA IL PROGETTO DI PET THERAPY: ATTIVITÀ DI INCLUSIONI ASSISTITE CON GLI ANIMALI

L’associazione Centro gli Aquiloni di Ceva ha organizzato un progetto di pet therapy nelle classi in cui sono inseriti alunni con disabilità: classe prima della Scuola primaria di Ceva, classe terza della Scuola primaria di Sale delle Langhe, classe terza della Scuola primaria di Lesegno, classe 3° B della Secondaria di primo grado di Ceva. Gli obiettivi di questo progetto: creare interazioni con un animale, osservare e apprendere il significato dei comportamenti animali, perfezionare dell’orientamento spazio-temporale, migliorare la capacità di focalizzare l’attenzione su un dato compito, migliorare le capacità di rispettare le regole, creare empatia,

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creare capacità di relazione, favorire il divertimento, stimolare la mente e socializzare. «Viene proposta – spiega la presidente Maria Paola Bettega - agli alunni un’attività didattica sulle abitudini e i comportamenti del cane realizzata attraverso giochi che coinvolgono l’animale (ricerca, attivazione mentale, riporti) e gli alunni stessi. Durante il primo incontro l’alunno con disabilità preparerà l’attività con l’esperto e durante i successivi incontri sarà lui il portatore di competenze ai compagni di classe». Conducono queste attività Francesca Vinai psicoterapeuta, referente e coadiutore del cane, Simona Gifra educatrice professionale e coadiutore del cane e Elena Borrione medico veterinario.

SPORTELLO DI CONSULENZA PSICOLOGICA ALL’INTERNO DELLA SCUOLA MEDIA DI CEVA ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE CENTRO GLI AQUILONI L’associazione di volontariato Centro gli Aquiloni ha ideato un progetto di sportello di consulenza psicologica che verrà attuato all’interno della Scuola media di Ceva. «La presenza di uno sportello di consulenza psicologica – spiega la presidente dell’Associazione Paola Bettega all’interno della Scuola può diventare un’opportunità per affrontare e risolvere comportamenti problema inerenti la crescita, le difficoltà personali oppure legate all’insuccesso, al bullismo, alla disabilità. In sinergia e collaborazione con l’Istituto abbiamo pensato a questo importante progetto. Il dirigente scolastico ha accolto molto bene la nostra iniziativa. Sarà uno spazio dedicato agli insegnanti per offrire un confronto costruttivo in situazioni di particolare difficoltà con gli alunni, agli alunni per offrire loro uno spazio dove poter esprimere dubbi, paure e indecisioni relative alle fasi di vita che attraversano e alle famiglie per garantire loro un momento di incontro per condividere eventuali difficoltà con i figli che crescono cercando, in assetto cooperativo, una strada da seguire». Lo psicologo scolastico, dunque, è a disposizione degli studenti, dei genitori, degli insegnanti che desiderino un confronto con un esperto di relazioni, comunicazione, disabilità, tenuto al segreto professionale. Le modalità di lavoro prevedono colloqui psicologici senza fini terapeutici ma di supporto, per aiutare chi ne usufruisce a individuare i problemi e le possibili soluzioni sempre in un assetto cooperativo. Lo psicologo si renderà disponibile al confronto anche con genitori, per mettere in atto modalità relazionali più funzionali al benessere dei ragazzi. I contenuti di ogni colloquio sono strettamente coperti dal segreto professionale (D. Lgs. 30 giugno 2003, n.196). Gli alunni che vogliono accedere individualmente al servizio devono presentare il previsto modulo di consenso informato debitamente compilato e firmato dai genitori. «Il servizio – spiega la vice presidente Francesca Berutti - offre principalmente una consultazione psicologica breve finalizzata a rispondere ai bisogni degli insegnanti per gestire le difficoltà sempre più differenti che possono emergere all’interno delle classi. Potranno essere proposte strategie psico-educative da inserire all’interno delle at-


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tività curriculari con un supporto agli alunni per ri-orientarli in caso di difficoltà. Un confronto in un ambiente privo di giudizio e coperto dal segreto professionale può ridurre ansie, confusioni e far emergere risorse; un sostegno alle famiglie per guidarli nelle tappe di sviluppo del figlio e capire, anticipare e gestire difficoltà comportamentali ed emotive. Se, invece, nel corso degli incontri dovessero emergere problematiche che necessitano un maggior approfondimento, lo psicologo si occuperà di indirizzare lo studente presso un servizio adeguato al proseguimento del lavoro coinvolgendo immediatamente la famiglia». Il progetto si articola in tre ore al mese presso l’Istituto secondario di primo grado di Ceva. Centro gli Aquiloni, in via sperimentale, coprirà le spese per cinque mesi e si avverrà della psicologa Chiara Rubino, già collaboratrice dell’associazione.

IL TEMPO STA SCADENDO. FATTI E SCELTE PER IL CLIMA CHE CAMBIA Il Centro culturale San Bernardino di Sommariva Perno ha organizzato, venerdì 7 febbraio, l’incontro con il professor Daniele Cane, fisico dell’ambiente e oggi insegnante di Fisica e Matematica in licei del torinese, sul tema “Il tempo sta scadendo. Fatti e scelte per il clima che cambia”. Abbiamo avuto l’occasione di porgli alcune domande. Professor Cane, il titolo dell’incontro preoccupa... la situazione è drammatica? «Il riscaldamento della Terra è un fatto accertato da almeno 20 anni, così come la sua causa: la grande quantità di gas serra emessi dagli esseri umani soprattutto con l’uso dei combustibili fossili e la deforestazione. Non è più tempo di discutere o tergiversare: gli scienziati, concordi, hanno indicato cause e conseguenze e anche una possibile cura del problema. Se continueremo ad emettere gas serra con questo ritmo, i cambiamenti diventeranno irreversibili e causeranno gravissimi problemi ambientali e sociali: aumento delle ondate di calore, spostamento verso nord delle malattie tropicali, aumento del livello dei mari con gravissime conseguenze per le città costiere (come non pensare alle recenti acque alte record a Venezia?), incendi, centinaia di milioni di profughi che cercheranno di migrare in aree dove l’agricoltura sarà ancora sostenibile. Il tempo di agire è adesso: o l’umanità riuscirà a diminuire (o meglio azzerare) il suo impatto entro il 2050, oppure sarà troppo tardi. I nuovi obiettivi dell’Unione Europea a tal proposito sono ambiziosi ma è il minimo che ci si possa aspettare dalla zona del mondo più avanzata dal punto di vista del rispetto dell’ambiente». Quali sono secondo Lei buone abitudini che ogni cittadino può intraprendere? «La prima azione riguarda il tipo di spesa e le scelte quotidiane: è possibile infatti premiare con l’acquisto i prodotti che sono veramente a basso impatto ambientale e a chilometro zero, scegliere prodotti di stagione (quand’è che smetteremo di cercare le fragole a gennaio?) e limitare il consumo di carne bovina. L’impatto più significativo avviene nei campi dell’energia e della mobilità: installare pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica e pompe di calore per il riscaldamento, coibentare la casa, acquistare l’auto elettrica o almeno ibrida plugin, limitare o eliminare viaggi aerei e crociere, che sono estremamente inquinanti. Non tutte queste attività possono essere fatte immediatamente, ma se una famiglia si dà un orizzonte temporale di 5-10 anni può ridurre in modo molto significativo il suo

impatto. In particolare in un’area ricca come l’Albese praticamente tutti possono fare una o più di queste azioni concrete e ad alto impatto. Infine i cittadini hanno diritto di voto: non tutti i partiti politici in Italia sono davvero interessati ad una rapida decarbonizzazione dell’economia, ma alcuni sono rivolti con la testa indietro a difendere un mondo che non c’è più e dei sistemi produttivi che non hanno futuro in questo contesto. Il passaggio alle tecnologie green, in accordo con gli altri paesi della Ue, potrebbe essere anche una grande occasione di sviluppo per l’Italia». Che cosa si può dire ai bambini e ai giovani per aiutarli ad avere ancora fiducia nel loro futuro? «Nella mia attività di insegnamento incontro molti giovani, che sono preoccupati e attivi nel manifestare a favore degli interventi di mitigazione del cambiamento climatico. Se fossero loro a decidere, non ho dubbi che le loro scelte sarebbero nella giusta direzione. Tocca però a noi adulti e agli anziani intervenire, perché non c’è più tempo da perdere: nostra la responsabilità della cura della casa comune, nostra la responsabilità di dare ai nostri figli e nipoti un pianeta in buone condizioni. I giovani devono smettere di ascoltare quei vecchi “gufacci” che dicono che non c’è più il “futuro di una volta”... e mettersi attivamente a costruire il loro futuro, insieme». Secondo Lei c’è bisogno di promuovere l’associazionismo ambientale? «La crisi che viviamo non è solo ambientale, è una crisi più profonda, di valori. Il capitalismo e il consumismo sfrenato producono devastazione, mancato rispetto dell’ambiente e delle persone. Il problema quindi non è solo “salvare” l’ambiente, ma cambiare i modi di comportarsi per una miaggiore giustizia (cf. Papa Francesco, Laudato Si’). Un’associazione il cui unico scopo fosse la difesa dell’ambiente, in questo contesto, non sarebbe veramente efficace». Lei è volontario? In quale ambito? «Sono stato volontario in ambito educativo e culturale per un lunghissimo tempo. Ora ho quattro figli piccoli per cui non ho moltissimo tempo da dedicare al volontariato, se escludiamo il mio contributo a serate di informazione scientifica come quella di venerdì scorso e poco altro (in un anno ne tengo una decina). Non appena potrò, sarò di nuovo attivo, senz’altro».

VISITA AMA RISPETTA L’associazione Protezione civile di Corneliano d’Alba ha partecipato alla terza edizione della campagna “Visita, ama, rispetta” domenica 8 marzo. Le pulizie di primavera sono state svolte nel concentrico e nelle frazioni grazie all’impegno dei volontari e dell’Amministrazione comunale.


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Comunicare nel Sociale

a cura di Giorgia Barile

Nel mondo della solidarietà attraverso i media È la rubrica dedicata alla comunicazione sociale, una navigazione nel mondo dei mass e social media locali, nazionali e internazionali, dal punto di vista della solidarietà. Ciò che qua e là, dunque, il Volontariato propone attraverso i diversi mezzi di comunicazione.

IL TG DEL VOLONTARIATO DALLE ZONE ROSSE

Tiziana Di Masi, attrice dello spettacolo “IoSiamo” promosso da CSVnet e impegnata sui temi sociali ha ideato e lanciato il “Tg del Volontariato - Cronache dalle zone rosse” per raccontare ogni giorno, in due minuti, dallo studio di casa sua, l’impegno dei volontari per aiutare chi è in difficoltà a causa del Coronavirus. I volontari ai tempi del coronavirus. Nasce il primo Tg del volontariato In questo momento così difficile per il nostro Paese, mi sono chiesta cosa avrei potuto fare per non cedere allo sconforto, dando voce a chi è impegnato in prima linea sostenendo i più deboli. È nata così l’idea, con il mio autore Andrea Guolo, del primo Tg del Volontariato - Cronache dalle zone rosse. Ogni giorno, dall’interno del mio studio (non televisivo, semplicemente lo studio di casa), racconto tramite video la storia di un volontario che opera nelle aree più colpite dal coronavirus, una situazione drammatica che la mia generazione non aveva mai vissuto. E anche ora, il cuore pulsante del volontariato continua a battere. Lo fa quando può e nel modo in cui può. Tutelando chi è in difficoltà ma nel rispetto dei limiti imposti per debellare questo terribile virus. È

una forza prorompente di umanità, speranza e solidarietà, proprio quando l’emergenza è massima e i più deboli non possono essere abbandonati. Ogni giorno, in poco più di 2 minuti, racconto una storia legata a una località che inizialmente era stata inserita nella cosiddetta “zona arancione”, limite ora superato dopo l’estensione a tutta Italia della zona protetta. La prima puntata è stata trasmessa ieri, lunedì 9 marzo, tramite youtube e sui miei canali social (Instagram, Facebook e Twitter). E ogni giorno ci sarà una nuova edizione, una nuova storia e una nuova città, per lanciare un appello quotidiano alla società civile ad aprire gli occhi alla bellezza del volontariato: a chi mette il noi al posto dell’io, sempre e comunque. Il Tg del Volontariato rientra nel progetto #Iosiamo, che dopo una trentina di date all’attivo, la presenza in Senato lo scorso 9 novembre per il Premio nazionale del volontariato, l’inaugurazione di Padova capitale del volontariato alla presenza del presidente Mattarella lo scorso 7 febbraio, continua il suo viaggio per mettere in luce l’Italia del bene. E di bene parla il mio Tg, perché l’amore non è mai inutile. Per informazioni: www.tizianadimasi.it, ufficiostampa@tizianadimasi.it, 338-27.12.616.

DENTRO TUTTI

Dentro Tutti è una testata multicanale (carta, rete e social) rivolta ai giovani sui temi della Costituzione, della cittadinanza e della sostenibilità sociale, culturale, ambientale. Una testata indirizzata in particolare ai giovani, attraverso una sperimentazione di linguaggi e format che li vedono protagonisti. È ai giovani che bisogna chiedere infatti di utilizzare le proprie chiavi di let¬tura per costruire uno spazio che li vedrà ‘redattore collettivo’ del grande progetto di cittadinanza, creando i contenuti, condividendoli, guidando gli adulti in un percorso comune. A partire dalla scuola fino a coinvolgere educatori e famiglie in percorsi di racconto, testimonianza, partecipazione. Realizzato con un interfaccia innovativo, pensato principalmente per gli smartphone, Dentro Tutti è a portata di un click su tutti i dispositivi. I suoi contenuti sono


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Creative Com¬mons, condivisibili e replicabili senza pagare diritti. Utilizzabili. Come una vetrina wiki in continuo sviluppo. Contenuti credibili, validati, che saranno messi a disposizione di insegnanti e genitori per dialogare coi figli su tematiche di cittadinanza responsa¬bile e di sostenibilità: sociale, ambientale, culturale. Dalla Costituzione ai “padiglioni” tematici. “Padiglioni” virtuali, da scorrere come in un social, in cui trovare contenuti accattivanti per pensare, per condividerli, per scoprire la faccia pulita della società e il senso del dovere e del diritto. Per scoprire i valori dell’inclusione contro l’esclusione e l’isolamento, della generosità contrapposta all’egoismo. Quattro padiglioni tematici saranno dedicati alla partecipazione attiva, alla sostenibilità, alla solidarietà, all’economia sociale e civile. Tra i materiali che verranno prodotti: Quaderni tematici interattivi per l’educazione civica e civile, Edubox (spazi di raccolta dei quaderni e dei materiali vari), Civic Games (laboratori per apprendere giocando), Social spot (la vetrina delle campagne sociali). www.dentrotutti.org

“CHE SCHIFO”, LA CAMPAGNA SHOCK CHE PROMUOVE LA SOLIDARIETÀ

Padova capitale europea del volontariato scommette sulla provocazione di frasi forti per smuovere le coscienze e sfidare i luoghi comuni. Raccontando in un sito le storie di chi ha fatto una “scelta diversa”: quella di essere d’aiuto agli altri. “Che schifo. Frugano nei cassonetti”, oppure “Che schifo. Perché non si lavano?” e ancora “Che schifo. Cosa sperano di trovare qui?”. Frasi forti come queste, che spesso sentiamo pronunciare in giro dalla “gente comune”, sono ora il cuore di una campagna di comunicazione che intende promuovere l’atteggiamento opposto: la solidarietà. A partire dal messaggio riportato sotto i caratteri cubitali di ciascuna di quelle frasi: “Pensarla così è una scelta. Essere d’aiuto è una scelta migliore. Scopri il volontariato”. A lanciare la provocazione è Padova capitale europea del volontariato, che ha scommesso sull’idea dell’agenzia Young digitals di puntare su un messaggio che fa rumore e sfida i luoghi comuni per raggiungere tutti i cittadini e far conoscere le iniziative dedicate al volontariato che caratterizzeranno la città per tutto l’anno. Oltre agli slogan, diffusi con pubblicità su stampa locale e nazionale, social network, affissioni e installazioni, lo strumento principale della campagna è la piattaforma web cheschifo.it, che ospita un vero e proprio progetto editoriale ricco di “Storie di impegno sociale, di empatia, di volontariato. Storie che non fanno schifo”, raccontate dagli stessi volontari.

«Il volontariato è uno stato mentale, un’attitudine, un modo di pensare. Non si nasce volontari, ma lo si può insegnare dopo essere stati sensibilizzati, - spiega in una nota il Csv di Padova. - ‘Che schifo’ è una reazione di disgusto, indignazione, un pensiero che rappresenta la via più facile e immediata di reagire ai contesti in cui c’è bisogno di aiuto, di aiuto volontario. La campagna ha voluto mettere a nudo queste scene, non per legittimarle, ma per isolarne la reazione. Per decolpevolizzare gli oppressi, sensibilizzare gli indifferenti, mettere gli indignati di fronte alle loro responsabilità». Una grafica della campagna La campagna insomma vuole indurre le persone a prendere una posizione: “sei dalla parte di chi si lamenta e giudica o dalla parte di chi si impegna?” E lo farà non solo attraverso le azioni citate, ma anche con flash-mob e performance che animeranno la città, sempre secondo la stessa logica, “Rappresentare una situazione di difficoltà per metterla in mostra, come in una sorta di presepe laico”, conclude il Csv. Clara Capponi

NUOVO PROGETTO DEL SERMIG ONLINE

Da quest’anno la Fraternità del Sermig ha scelto di investire ulteriormente sulla cultura e sulla formazione rendendo disponibile a tutti gratuitamente la versione digitale della rivista “Nuovo progetto”. Si può ricevere all’interno della newsletter del Sermig. La rivista è disponibile anche sul sito www.sermig.org e sulla app Sermig.


A O CHI È IL VOLONTARIO AVO

L’AVO è un’associazione di volontariato, per la umanizzazione delle strutture ospedaliere e di ricovero per anziani. Dove c’è sofferenza noi portiamo aiuto, ascolto, comprensione e sostegno. L’AVO Mondovì, con i suoi 120 volontari, è presente negli Ospedali e nei centri di salute mentale di Mondovì e Ceva, nelle case di riposo di Garessio, Mombasiglio, S. Michele e Vicoforte. L’attività viene prestata gratuitamente da ogni socio e si può sintetizzare nelle 5 A:

Ascoltare, Accogliere, Aiutare, Alleviare, Accompagnare. Il volontario è una persona che sa tacere perché parli l’altro, che abbia la capacità di sollecitare l’altro a parlare, la pazienza di attendere che l’altro parli consentendogli di esprimersi con le sue parole, con la sua lentezza senza interrompere, senza spazientirsi e senza sovrapporsi a ciò che dice l’ammalato. Sa accogliere il malato o l’ospite come persona amica, la aiuta alleviando la permanenza in ospedale o in casa di riposo con la propria presenza, con piccoli servizi quali trasporto in carrozzella, collaborazione con i fisioterapisti, assistenza ai pasti, senza mai sostituirsi al personale. Nessun Ammalato/ospite deve sentirsi escluso dall’attenzione e dalle cure del volontario: un saluto e un sorriso per tutti, un aiuto, un incoraggiamento ai depressi, una compagnia, senza interferire nella professionalità del medico o fare servizi senza l’autorizzazione del personale competente. Il volontario, in caso di necessità, conforta anche i parenti infondendo loro coraggio e fiducia. Insomma il volontario è una persona gradevole e cordiale, rispettosa del dolore altrui, che cerca di alleviare la permanenza nell’ospedale e nella casa di riposo non solo con la propria presenza, ma creando anche momenti di svago ove e quando è possibile.


#CONTASUIVOLONTARI:

LE TANTE ATTIVITÀ DEL VOLONTARIATO PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA SANITARIA L’emergenza sanitaria in Italia prevede una serie di limiti e indicazioni per tutti, per contenere il contagio da Covid-19. La rivista non ha la flessibilità di un sito web e di una pagina Facebook. Pertanto sulle pagine di questo numero non troverete notizie sul volontariato ai tempi del coronavirus a cui, a epidemia terminata, dedicheremo ampio spazio. Nella sezione del sito CSV #contasuivolontari raccogliamo e segnaliamo tutte le iniziative virtuose che il mondo del volontariato cuneese sta mettendo in atto per contrastare questa situazione di emergenza sanitaria e per sostenere le persone in difficoltà. Le notizie riportate sono in costante aggiornamento. Per segnalare eventuali modifiche oppure nuove iniziative contattare: Elisa Girardo Ufficio stampa CSV Società Solidale ufficiostampa@csvsocsolidale.it, cell. 347-30.91.945. Giorgia Barile – Ufficio comunicazione CSV Società Solidale redazione@csvsocsolidale.it. Debora Sattamino Ufficio comunicazione CSV Società Solidale rivista@csvsocsolidale.it, cell. 348-12.87.944. Alcune notizie vengono postate anche sulla pagina Facebook del CSV Società Solidale.

www.csvsocsolidale.it


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