PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE
85 MARZO 2017
GIGI PROIETTI
Intervista all’attore romano dopo il trionfo di pubblico e critica con il suo “Cavalli di battaglia”
ROCCO NORMANNO
Sgarbi lo ha definito “un caravaggesco vivente” per il realismo dei suoi quadri
IL CREDITO VALDINIEVOLE aderisce a Iccrea Banca
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L’editoriale del Presidente Alessandro Belloni
I
l Credito Valdinievole compie 60 anni e non li dimo-
partenenza e siamo diventati una Banca che ha accompa-
stra. Si dice spesso così e mai come stavolta è vero.
gnato passo dopo passo, investimento dopo investimento,
La Banca, la nostra Banca, festeggerà 60 anni tra
la crescita economica di un territorio sempre più allargato
meno di due mesi, perché sì l’Atto Costitutivo dell’allora
nel processo continuo di evoluzione, ben sintetizzata dal-
denominata Cassa Artigiana della Valdinievole è datato 15
la fusione con la Banca di Bientina nel 2010. Siamo stati
dicembre 1956, ma l’inaugurazione ufficiale della storica
al centro del boom economico che per noi ha significato
sede in via Don Minzoni a Montecatini Terme è avvenu-
nuovi sportelli a cavallo tra la fine degli anni Novanta e
ta il 5 maggio 1957, il giorno dopo la riunione del primo,
l’inizio degli anni Duemila, ma con lo stesso rigore e la
altrettanto storico Consiglio d’Amministrazione. E se oggi
stessa volontà abbiamo successivamente assecondato i
come ieri il Credito Valdinievole continua ad essere un
vari scenari di crisi che l’economia reale ci ha presentato
punto di riferimento del tessuto sociale in tutte le sfaccet-
davanti, sempre mettendo al centro i valori fondamentali e
tature di vita quotidiana, lo dobbiamo ai 35 Soci fondatori,
portanti del mondo cooperativo: il sostegno alle famiglie e
donne e uomini, espressione della forza imprenditoriale di
alle aziende.
una Montecatini capace, intelligente e lungimirante.
Il mio ringraziamento va a chi ha contribuito alla nasci-
Di quei benemeriti 35 Soci fondatori, due sono ancora tra
ta prima e allo sviluppo poi della Banca; va all’opera
noi e rappresentano l’elemento di continuità che testimo-
dei Presidenti e dei Direttori che si sono succeduti alla
nia l’efficienza e l’operosità del Credito Valdinievole meglio
guida della Banca; va al lavoro encomiabile dei dipen-
di qualsiasi parola. A Luigi Di Grazia e Alessandro Giorgetti
denti che con alto senso di professionalità e respon-
Giannessi, che ci seguono con affetto, va la mia e la no-
sabilità si sono messi nel passato e si mettono oggi al
stra stima unita ad un abbraccio colmo di riconoscenza.
servizio di Soci e clienti. E proprio ai Soci e ai clienti va
Sessant’anni sono tanti ma non ce li sentiamo, anche se
il mio grazie più sentito: senza di loro, noi non esiste-
sono successe tante cose dentro di noi e intorno a noi.
remmo.
Eravamo una Banca di Montecatini Terme, siamo diventati
Da montecatinese, essere presidente del Credito Valdinie-
una Banca locale e adesso siamo una Banca largamente
vole per i suoi 60 anni è per me motivo di grande onore.
radicata con 15 sportelli in 5 Province differenti della To-
Tanti auguri “Banchina”, con un arrivederci a presto per
scana. Eravamo una Banca circoscritta al territorio di ap-
festeggiare i nostri primi 60 anni.
SALVE 85 - MARZO 2017 PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE Via Ugo Foscolo, 16/2 - Montecatini Terme DISTRIBUZIONE GRATUITA Registrazione Tribunale di Pistoia n. 479 del 07.05.96 DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Gensini REDAZIONE Simona Giuliani CON LA COLLABORAZIONE DI Laura Cioni Andrea Fabiani Andrea Rindi Francesca Rossi Ilaria Sguazzoni Monica Turini
Simona Giuliani Responsabile Comunicazione Francesco Gensini Addetto Stampa
FOTOGRAFIE Credito Valdinievole Foto Silvestri Marco Borrelli Unione Ciclistica Larcianese
Francesca Rossi Consigliere Credito Valdinievole
L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte
Monica Turini Responsabile Filiale di Pontedera
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Traversagna Largo La Pira, 2 Tel.: 0572.911633 traversagna@creditovaldinievole.bcc.it
Larciano Corso Gramsci, 6 Tel.: 0573.83514 larciano@creditovaldinievole.bcc.it
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Sportelli ATM • Cascine di Buti • Montecatini Terme
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Sommario 1 4 10 12 18 20 23 26 28 30 33 34
L’editoriale del Presidente In copertina • Gigi Proietti: A me gli occhi, please
Focus • A lezione da Vittorio Sgarbi
34
Personaggi • Rocco Normanno: Il Caravaggio 2.0 Chi siamo • Conoscere la Banca: la Filiale di Pontedera Primo piano • Teatro Buonalaprima Musica • L’Angelo Biondo Club dei Soci • La rete che crea valore. Caseificio Busti Club dei Soci • La rete che crea valore. Toscana Distribuzione Area Banca • Insieme per fare la differenza Area Banca • Il Credito Valdinievole aderisce al Gruppo Iccrea Area Banca • Augusto dell’Erba al vertice di Federcasse
37 39 40 42 46 48
Solidarietà • Amore e Vita Area Banca • Un salto in Filiale Area Banca • L’Istituto Alberghiero Martini a Toscana 2020 L’impegno sociale • Gruppo Valdinievole Sì viaggiare • Maldive, Sri Lanka, India: la Banca in crociera Lo sport • Gran Premio Industria&Artigianato
IN COPERTINA
A me gli occhi, please Intervista esclusiva con Gigi Proietti reduce dallo straordinario successo di “Cavalli di battaglia�, portato in scena al Teatro Verdi di Montecatini Terme e seguito da milioni di spettatori nelle quattro serate trasmesse su Rai Uno al sabato sera di Francesco Gensini
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IN COPERTINA
P
rendete un gigante e mettetegli un palcoscenico
questa intervista in cui dimostra che Giganti sul palcosce-
a disposizione: l’effetto sarà straordinario e nul-
nico si è solo se si è Giganti nella vita.
la c’entrano gli effetti in questo caso comunque
Da dove cominciamo se non dal successo straordi-
speciali. C’entrano invece le capacità affabulatorie, il
nario che ha avuto “Cavalli di battaglia”?
carisma, la preparazione, la poliedricità del protagonista.
Al di là delle retoriche, ne siamo molto contenti e dico sia-
In un nome e un cognome, Gigi Proietti. Gigante con la
mo perché dietro gli spettacoli messi in scena c’è stato un
g maiuscola per spessore umano e artistico, autenti-
lavoro duro, costante, encomiabile di tante persone che
co mattatore a Montecatini con “Cavalli di battaglia” in
non hanno risparmiato la minima energia per realizzarlo.
quattro serate che hanno fatto il pieno al Teatro Verdi e
E poi io ero fiducioso già al momento in cui abbiamo de-
riscosso eccellenti risultati di pubblico e di share su Rai
ciso il titolo da dare allo spettacolo: a me i cavalli portano
Uno. Un successo straordinario che porta quasi esclusi-
fortuna.
vamente la firma dell’attore romano, anche se il diretto
Va bene che il marchio-Proietti era la garanzia so-
interessato dispensa e divide il risultato con la genero-
pra a tutto, ma il riscontro non era affatto scontato.
sità che è propria degli umili. Cioè, dei grandi. Sua la
Infatti, proprio per nulla scontato. C’era del materiale den-
firma, perché Proietti ha domato e dominato il palco con
tro che ci faceva un po’ tremare, me per primo. Parlare
la maestria che gli è consueta, nonostante un’influen-
di Shakespeare e Brecht il sabato sera rappresentava un
za cattiva l’abbia debilitato per l’intero periodo di lavoro
rischio, ma so per esperienza che il pubblico è curioso e
nella cittadina termale; sua la firma, perché gli ospiti di
mi fido del mio istinto. Sapevo che le contaminazioni di
altissimo livello hanno risposto presente proprio fidando-
genere possono funzionare e così ho proposto un format
si ciecamente di chi li aveva invitati. E così è venuto fuori
che somiglia molto a quello usato per i miei spettacoli.
uno show da applausi, in cui comicità e teatro allo stato
Proporre Shakespeare e Brecht accanto ai comici
puro, musica e recitazione, hanno riempito gli occhi e le
da battuta sulla tv generalista, e per di più appunto
orecchie degli spettatori presenti in teatro (ovviamente
il sabato sera, può sembrare un esercizio di mal-
sempre esaurito) e quelli dei milioni che da casa l’hanno
celata superiorità intellettuale se non si conoscesse
seguito in televisione.
la statura di chi l’ha fatto: per lei è stata esclusiva-
“Cavalli di battaglia” è stato soprattutto un tributo alla lun-
mente una questione di buon teatro, giusto?
ghissima e incredibile carriera di un artista forse unico per
Giustissimo. Coniugare l’alto con il basso per me non esi-
la completezza del repertorio personale e nulla le quat-
ste. E’ un concetto che nemmeno prendo in considerazio-
tro serate di Montecatini Terme hanno aggiunto per poter
ne per modo di pensare e per formazione professionale.
definire Gigi Proietti un fuoriclasse: questo lo è da anni.
Esiste invece il concetto di fare le cose fatte bene, che
Da sempre. Semmai la riprova vera sta nell’insegnamento
parte ovviamente dall’avere un’idea buona da sviluppa-
che, a suo modo, l’attore romano ha lasciato in eredità
re. Se un’idea funziona bisogna renderla appetibile, va
una volta spenti i riflettori, grazie al talento, alla passione
trasformata in uno strumento di comunicazione per farla
e allo studio che ci ha messo per preparare e portare in
arrivare al maggior numero di persone possibile. “Cavalli
scena uno spettacolo ricchissimo di temi e contenuti. E’
di battaglia” ha avuto questa origine e quello che ci abbia-
stato un regalo a Montecatini Terme, al pubblico della te-
mo inserito dentro fin dall’inizio, ma anche strada facendo
levisione che ormai rappresenta un mondo a sé stante, al
trovando conforto nelle critiche e nei numeri, ha sempre
teatro italiano. E il regalo Gigi Proietti, il maestro Proietti,
seguito questa linea di sviluppo. Mi sembra che siamo riu-
l’ha fatto al Credito Valdinievole regalandoci in esclusiva
sciti ad ottenere quello che volevamo. 5
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IN COPERTINA
Non bene, benissimo. Mai forse come stavolta il
figlie, i miei collaboratori, gli ospiti, le persone che han-
gradimento di critica e pubblico sono andati di pari
no contribuito fattivamente alla realizzazione di “Cavalli di
passo: il massimo per un artista.
battaglia”. E più di ogni altra cosa, la spinta mi veniva dal
Il massimo davvero. E ripeterò fino alla noia la mia soddi-
consenso del pubblico.
sfazione e quella di chi ha reso possibile lo spettacolo, ma
E’ stata la rivincita del teatro sulla televisione?
è stata una soddisfazione vera, tangibile. Il fatto che la Rai
In un certo senso sì, ma direi che è stata soprattutto la
avesse previsto tre puntate e poi ce ne abbia chiesta una
conferma che esiste la richiesta di un prodotto che ab-
quarta proprio sull’onda del successo, ci ha fatto faticare
bia certi contenuti. Si dice sempre che il teatro in tv non
molto, perché vi garantisco che alle spalle ci sono state
funziona e invece c’è modo e modo di proporlo prima e
ore e ore di studio, di prove e di applicazione, ma è stato
di verificarne il gradimento poi. Come nel nostro caso: i
tutto molto gratificante. Un attore vive per queste cose. Io
picchi di massimo ascolto sono stati registrati durante gli
vivo per questo.
sketch più lunghi e articolati, di derivazione teatrale per
Parlava dell’idea che deve essere alla base del pro-
tempi e dialoghi. Penso alla Signora delle Camelie, ai testi
getto: quali sono state a suo avviso le componenti
di Eduardo: è in quei momenti che la gente ha apprezzato
principali a cui si deve il pieno di ascolti e di con-
il teatro fatto in televisione. Non sembra possibile e invece
sensi?
è stato così.
Chiamare qualcuno a fare il suo cavallo di battaglia, vuol
Altro segreto-non segreto del successo: la qualità
dire assicurarsi un pezzo collaudato e quindi è più circo-
degli ospiti. Quanto ha inciso il nome Proietti?
scritta la possibilità che non venga accolto con favore dal
Non lo so e nemmeno sta a me dirlo, ma so invece che mi
pubblico. Idem se è un pezzo che sì non ha avuto gran-
sono rivolto a professionisti stimati e apprezzati che hanno
de successo, ma che l’artista “sente” suo e lo presenta
risposto sì venendo in una forma di amicizia che nemme-
al pubblico con passione e entusiasmo, e allora in que-
no potevo immaginare. Tutti quanti con la voglia di fare, di
sta maniera ci siamo potuti permettere di passare da una
partecipare, di dare un contributo vero. Ne ha beneficiato
canzone rock a un brano di jazz, da uno sketch all’insegna
lo show e ne ho beneficiato io, perché oltre all’esito positi-
della comicità più leggera alla poesia di Umberto Saba
vo dell’avventura condivisa, c’è stato non meno importan-
presentata nell’ultima serata. Credo che abbiamo avuto
te il gusto di incontrare tante persone che non ho modo
un’idea vincente sfruttando forse il traino di un prodotto
di frequentare quotidianamente. Piacevolissimi, tanto per
confezionato furbescamente, ma poi ci sono voluti tanto
fare un esempio tra i molti, sono stati Giuliano Sangiorgi
impegno e tanta volontà per ottenere i risultati sperati.
e i Negramaro.
Senza dimenticare che c’era una regìa sopra a tutto, però
Che cosa ne pensa Proietti della comicità oggi in
non c’era respiro tra un ospite e l’altro, tra una proposta
Italia?
e l’altra, e a quel punto la differenza la fa la fluidità che si
Non mi trovo spesso a ridere, anche se c’è qualcuno che
riesce a dare alla trama.
mi fa comunque ridere assistendo e guardando qua e là.
Si è rivisto in televisione?
Frassica è uno di questi e sul palco del Teatro Verdi, dove
Mi sono rivisto e ho ripensato subito all’influenza che
l’abbiamo avuto come ospite, si è notato il mio diverti-
poi mi sono portato dietro per tutta la durata dello spet-
mento genuino di fronte alle sue battute, anche perché io
tacolo. Avevo fisso 38,5 di febbre, ma il palcoscenico è
non so proprio fingere e non riesco a fare le cose a co-
terapeutico e ti dà la forza di fare quello di cui non credi
mando. Nino mi fa ridere perché riesce ad esprimere una
d’essere capace. Come tanta forza mi hanno dato le mie
comicità irreale, surreale, leggera, che permea di “non
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Chi è Gigi Proietti Di sicuro è un gigante del teatro italiano, ma anche del cinema e della televisione, senza dimenticare il contributo come cantante e doppiatore in un’attività artistica lunga 50 anni e disseminata da una fila ininterrotta di successi. Insomma, un gigante e basta. Nato a Roma il 2 novembre 1940, Gigi Proietti ha un curriculum forse inarrivabile per qualità e varietà del repertorio proposto in ogni campo dello spettacolo e della cultura, tanto che è impossibile elencare uno a uno tutti i lavori portati su un palcoscenico o interpretati sul piccolo e grande schermo. “Cavalli di battaglia” in scena tra gennaio e febbraio al Teatro Verdi di Montecatini Terme per quattro appuntamenti trasmessi in prima serata da Rai Uno, è stata solo l’ultima esibizione in ordine temporale, applauditissima e apprezzatissima, per condensare se possibile - e sicuramente non lo è - 50 anni di carriera che hanno visto Proietti protagonista in teatro, sia come attore specie agli inizi negli anni Sessanta e poi anche come attore-regista (il suo “A me gli occhi, please”, rappresentato in centinaia di repliche, nella capitale ha avuto oltre 500mila spettatori); al cinema (“Brancaleone alle Crociate” di Monicelli, il cult “Febbre da Cavallo”, “Casotto” con una Jodie Foster bambina, sono i film più conosciuti a cui ha preso parte di una lista che comprende oltre 40 titoli con debutto da comparsa datato addirittura 1955 e poi lanciato da Ettore Scola nel 1964); in televisione, sia in film che in serie tv (per dieci stagioni ha interpretato il Maresciallo Rocca dandogli fama e notorietà), e sia ancora nei varietà elevati al più alto livello grazie alle sue incredibili doti affabulatorie e di trasformista. Come cantante, ha all’attivo ben 11 album e 15 singoli, mentre come doppiatore ha fatto recitare in italiano mostri sacri del cinema internazionale: da Robert De Niro (il doppiaggio in “Casino” gli valse il Nastro d’Argento nel 1997) a Sylvester Stallone (Adriaaaana in “Rocky” è merito di Proietti), da Dustin Hoffman a Marlon Brando, da Paul Newman ad Anthony Hopkins. Una curiosità infine: è stato la “voce” del celeberrimo Gatto SilGigi Proietti con Claudia Gerini
vestro nei cartoni animati degli anni Sessanta e Settanta. Ha due figlie, avute da Sagitta Alter, svedese, ex guida turistica che è sua compagna di vita dal 1967: Susanna e Carlotta lo hanno accompagnato sul palcoscenico del Teatro Verdi. 7
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senso” quello che racconta alla gente. Ci vuole personalità
il fondamento del lavoro di un artista: non è vero che il
per proporla.
pubblico non vuole un certo tipo di teatro, mentre è vero
E allora quale suggerimento darebbe ai comici, ai
che il pubblico richiede proposte da scegliere. Ebbene: al
professionisti della risata, agli attori del buonumo-
Globe si va in scena da giugno a ottobre e ormai siamo
re?
alla 14esima stagione, con un incremento dalle 20.000
Quelli che sono venuti lì da me, e penso a Salemme e altri
presenze iniziali alle 56.000 dell’anno passato.
ancora, dovrebbero fare esperienza in altri campi convin-
Qual è il messaggio che si ricava da tutto questo?
cendosi di averne le qualità. La nostra cultura dello spet-
Il teatro può essere il collante nella società.
tacolo ti stabilizza dentro un’immagine, col risultato che
Proietti è uomo di teatro, ma che ruolo hanno avuto
tutti hanno paura a distaccarsi da essa. Invece, se uno si
la televisione e il cinema?
presenta con cose diverse viene apprezzato, perché intan-
Premessa: di cinema ne ho fatto poco, anche se “Febbre
to dimostra di avere il coraggio di farle e poi, conoscendo
da cavallo” rimane un cult che si tramanda di generazione
la preparazione e la cura che ci sono dietro al lavoro di
in generazione con i nostri nomi, le nostre battute, i nostri
tanti artisti, sono sicuro che riuscirebbe a realizzarle nella
personaggi, mentre alla televisione mi lega essenzialmen-
maniera giusta. In Italia esistono performers bravi e inte-
te il ruolo nella serie del Maresciallo Rocca, personaggio a
ressanti.
cui devo essere eternamente grato perché è ancora insu-
Aiuta il fatto che il palcoscenico sia specchio della
perato negli ascolti, e in altra maniera quello in San Filippo
vita?
Neri. Detto ciò, la mia vita ha avuto e ha a che fare soprat-
La vita è bella perché è avariata diceva Petrolini e il palco-
tutto con i teatri. Quelli frequentati per gli spettacoli, quelli
scenico è perfetto per rappresentarla.
aperti a Roma, come il Brancaccio, il Brancaccino, adesso
La cultura in Italia: problemi e prospettive?
il Globe, il Teatro Tenda, alla ricerca di tournée periferiche
Discorso lungo, lunghissimo. Discorso annoso. Con un
perché sono sempre stato tentato di fare un teatro popo-
dato di fatto: i problemi sono di natura strutturale. Io sono
lare. Nel senso nobile del termine, ovviamente.
sempre più convinto che gli artisti ci siano e basterebbe
Cosa le appartiene maggiormente di un repertorio
solo incentivarli con iniziative concrete, però dal punto
sterminato messo insieme in oltre 50 anni di carriera?
di vista delle istituzioni - e parlo per quello che concer-
Non si vive nel ricordo, ma nemmeno si può negare l’ef-
ne il teatro - c’è una latitanza che non è nemmeno più
fetto del ricordo in sé, quindi il riferimento a tutto quello
sospetta. E’ accertata. Penso alle realtà che conosco e
che è stato “A me gli occhi, please” è continuo. Vi sono
delle quali posso parlare con cognizione di causa. Penso
molto affezionato emotivamente e professionalmente, e
a Roma, quindi, e al Teatro Valle che è il più antico d’Italia.
difatti i miei spettacoli hanno sempre quella cifra lì.
Un teatro meraviglioso, eppure è chiuso e non c’è verso
Il consiglio che si sente di dare a un giovane che
che riapra.
vuole aprirsi una strada nello spettacolo?
Gigi Proietti fa il teatro e fa per il teatro: non a pa-
E’ la domanda più difficile e ha una risposta facile sol-
role.
tanto in apparenza. Me lo chiedono in tanti e a tutti ripe-
A Roma dirigo il Globe Theatre che si trova a Villa Borghe-
to sempre che nessuno ha la ricetta segreta per garan-
se e, come si evince dal nome, vi rappresentiamo soltanto
tire l’affermazione. I giovani che sono mossi da passione
opere di Shakespeare. Un teatro che consigliai diretta-
ed entusiasmo per questo lavoro non abbiano timore a
mente io all’allora sindaco di Roma, Veltroni, sulla spinta
fare qualsiasi cosa, cominciando in una cantina, con gli
di quello che ho già detto e che ripeto perché lo considero
amici, davanti a poche persone: serve per vedere di che
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cosa sono capaci e se s’immaginano di poter ripetere
plice mettersi alla prova, sbagliare e ripartire, ma se vai
tutto nel tempo. Accettando tutto quello che viene, più
avanti senza risultati la frustrazione è la cosa peggiore.
che altro. Quando avevo la scuola di teatro, facevo il
Che i giovani si interroghino, che si facciano delle do-
possibile per far capire a chi la frequentava, cercando
mande, che si diano un traguardo. Il mestiere dell’attore
una strada nello spettacolo, che a 20-21 anni è sem-
è affascinante ma durissimo.
Cavalli di battaglia
E’ il nome dello spettacolo di Gigi Proietti rappreLillo e Greg, insieme a molti altri ancora. Il Teatro Verdi ha sentato al Teatro Verdi di Montecatini Terme tra il 14 fatto registrare il tutto esaurito in ognuna delle quattro segennaio e il 4 febbraio, con la ripresa delle telecarate e clamorosi sono stati i dati di ascolto in televisione: mere di Rai Uno per quattro appuntamenti sempre in ben oltre i 4 milioni i telespettatori che di media si sono prima serata al sabato. Il format prevedeva originasintonizzati su Rai Uno per vedere “Cavalli di battaglia”, riamente tre puntate, ma poi il successo di pubblico con picco massimo i 5.043.000 spettatori della prima e di critica ha suggerito ai responsabili della Rai di puntata andata in onda il 14 gennaio (share del 21,46 per chiedere una quarta puntata all’attore che è andata cento). Chissà che gli straordinari risultati ottenuti non fain onda appunto il 4 febbraio scorso a voriscano la programmazioL’attore romano sul palco del Teatro Verdi chiudere uno show ne di un nuovo spettacolo di che ha raccolto unaniGigi Proietti a Montecatini mi consensi di pubbliTerme già il prossimo anno. co e di critica. Merito «Intanto mi ha fatto piacere di Gigi Proietti che ha tornare a Montecatini dopo alternato i personaggi qualche anno di assenza del proprio repertorio ha aggiunto l’attore romano - anche se purtroppo ai duetti con i tanti, ilme la sono goduta poco a lustri ospiti convenuti causa dell’influenza che mi sul palco del Teatro ha costretto a fare la spola Verdi, tra cui vanno ridal teatro all’hotel. E quindi cordati Renzo Arbore e poco spazio ho potuto deClaudio Baglioni, Renato Zero e Beppe Fiorello, i
dicare alle Terme che inve-
Negramaro e Vincenzo
ce ho frequentato spesso
Salemme, Claudia Gerini
in passato, quando la mia
e Alessandro Siani, Pa-
presenza al Teatro Verdi
olo Bonolis e Antonello
era ormai diventata una
Venditti, Teo Teocoli e
costante, sia per gli spet-
Corrado Guzzanti, Nino
tacoli miei e sia per quello
Frassica e Serena Dan-
che ho fatto con Milva, op-
dini, Enrico Brignano e
pure come ospite». 9
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Francesca Rossi, consigliere del Credito Valdinievole, seduta accanto a Sgarbi
FOCUS
A lezione da Vittorio Sgarbi
V
ittorio Sgarbi, oltre ad essere un critico d’arte eccellente, è anche un personaggio capace, proprio per il suo modo colorito ed inusuale di
porsi, non solo di catalizzare l’attenzione di tutto il pubblico, ma anche di far capire ciò che spiega in modo comprensibile e alla portata di tutti. E così una lezione di storia dell’arte diventa interessantissima e seguitissima, perché spiegata in modo semplice (rendere semplice la spiegazione di un’opera d’arte significa non soltanto avere un bagaglio immenso di conoscenze, che spazia-
Arte e politica, architettura e territorio: il professore ferrarese ha catturato l’attenzione dei cittadini pisani con un’approfondita analisi sui temi principali d’attualità
no dal mondo dell’arte in senso più ampio, abbracciando architettura, scultura, pittura, con richiami alla letteratura ed alla cultura generale, ma anche essere veramente un catalizzatore istrionico che sorprende continuamente per i suoi accostamenti talvolta irriverenti ed audaci), e integrata con riferimenti alla politica italiana ed estera (Grillo, il sindaco Raggi a Roma, la polemica con “il Volo”
di Francesca Rossi
per il rifiuto di partecipare all’insediamento di Trump), ed a eventi o fatti della quotidianità. Sgarbi ha poi letto uno scritto di Leopardi su Pisa in cui la
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Il critico d’arte intrattiene il pubblico pisano
FOCUS
città è descritta come unica “polis” che fa innamorare per il proprio aspetto e per il clima, unico esempio che esula dal pessimismo che contraddistingue Leopardi anche nella descrizione delle città visitate nei propri viaggi. “L’aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze. Questo Lung’arno è uno spettacolo così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente che innamora: non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma. E veramente non so se in tutta l’Europa si trovino
quasi sempre un’aria di primavera: sicché in certe ore del
molte vedute di questa sorta.
giorno quella contrada è piena di mondo, piena di carrozze
Vi si passeggia poi nell’inverno con gran piacere, perché v’è
e di pedoni: vi si sentono parlare dieci o venti lingue, vi brilla un sole bellissimo tra le dorature dei caffè, delle botteghe piene di galanterie e nelle invetriate dei palazzi e delle case, tutte di bella architettura. Nel resto poi, Pisa è un misto di città grande e di città piccola, di cittadino e di villereccio, un misto così romantico, che non ho veduto mai altrettanto. A tutte le alte bellezze, si aggiunge la bella lingua”. (Giacomo Leopardi, Pisa 12 novembre 1827)
Il Credito Valdinievole è stato sponsor dell’incontro con Vittorio Sgarbi, organizzato dal Comune di Pisa e dal Circolo Filippo Mazzei e svoltosi lo scorso 7 gennaio nella Sala del Capitolo della Chiesa di San Francesco: il celebre critico, invitato per parlare dei tesori della città della Torre, ha intrattenuto il pubblico con il suo eloquio forbito e incisivo. Tra gli ospiti chiamati sul palco era presente Francesca Rossi, consigliere del Credito Valdinievole. Questo il suo racconto di una serata particolare all’insegna della cultura e dell’impegno sociale. 11
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Rocco Normanno, disegno preparatorio
PERSONAGGI
Rocco Normanno, il Caravaggio 2.0 Alla scoperta dell’apprezzato artista salentino, abitante a Massa e Cozzile e toscano d’adozione, eccellente interprete del realismo figurativo grazie alle sue opere che sono insieme cupe e piene di vita. La rilettura del passato in chiave moderna con una abilità pittorica che stupisce, affascina e conquista - di Francesco Gensini -
U
n esempio è tale per definizione e presuppone
quell’idea ha stravolto il suo mondo, rinunciando a tanto o
un modello positivo. Ci sono tanti esempi: Rocco
forse a tutto per realizzarla, ma mai all’unica cosa che lo
Normanno è un esempio di volontà, prima anco-
faceva sentire d’esser vivo davvero: il sogno di fare quello
ra che di talento purissimo. Ha creduto in un’idea e per
che gli piaceva. Rocco Normanno è un pittore straordina-
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PERSONAGGI
rio. Dipinge da Dio e il riferimento non è solo alle storie
nomici per mandarmi in una scuola lontana 50 chilometri
della Bibbia che entrano spesso e volentieri nelle sue ope-
da casa e per comprarmi tutto quello che sarebbe servito
re con i volti e le sembianze degli uomini e delle donne dei
per frequentarla, dai colori al cavalletto e così via. Non lo
nostri giorni in una rivisitazione geniale. Guardi i suoi qua-
potevo permettere.
dri e pensi che siano foto, non possono non essere foto
E Ragioneria fu. Sempre con quel pensiero fisso,
tanto sono fedeli a ciò che rappresentano, e invece sulla
dalla prima alla quinta. Pensiero che l’avrebbe se-
tela ci sono impressi i colori, la tecnica, la mano, il cuore e
guito anche all’Università.
la passione di un uomo che racconta e interpreta il mondo
Giurisprudenza a Firenze. Così, senza un motivo preciso.
che circonda lui e tutti noi con una sensibilità avvolgente
Avvocato suona bene e Firenze è il posto giusto per vivere
e commovente. A volte cruda, perché è la società che ci
immersi nell’arte. Unisco l’uno all’altro, la professione alla
accoglie ad essere spesso cruda e non si può voltare la
passione, mi sono detto quando ho deciso di trasferirmi in
faccia dall’altra parte e far finta di nulla. Rocco Normanno
Toscana. Vana illusione. Non era facile ignorare il fascino
è pugliese, ma abita da tanti anni in Toscana: prima a Firenze per gli studi, adesso nel borgo medievale di Massa in una casa piena di luce e di quadri. Rocco Normanno è un avvocato mancato e prima ancora un ragioniere mancato, perché tutto ha inizio il giorno in cui, quattordicenne, decide il percorso delle scuole superiori. A 14 anni si è ragazzi, ma si comincia anche ad entrare nella vita dei grandi e il ragazzo Rocco sceglie una strada sapendo che non sarebbe mai
e il richiamo di quello che mi sta-
“Un caravaggesco vivente, l’ultimo dei caravaggeschi. Giacché Normanno traveste i personaggi delle storie bibliche in abiti contemporanei. E non è all’opera soltanto un virtuoso, ma un nuovo e autentico pittore della realtà”. (Vittorio Sgarbi)
stata la sua strada. Giusto?
va intorno. Da casa arrivavo in autobus alla stazione di Santa Maria Novella e poi a piedi mi spostavo in Piazza Santissima Annunziata. Capirai, la facevo tutta a testa insù. Estasiato. Logico che studiassi con la mente rivolta altrove, eppure studiavo, tanto che nelle prove con un insegnante che mi aiutava a preparare gli esami me la cavavo più che bene. Fino a quando ho dato l’esame di Diritto Privato. O almeno, ho provato a dare. Intanto avevo conosciuto Gianfranco Bonelli, insegnante di Storia dell’Arte e grafico,
Proprio così. Ho la passione dentro per il disegno, per la
persona fondamentale nella mia vita, che aveva visto un
pittura e per l’arte fin da bambino e ho sempre saputo che
po’ di disegni miei e aveva provato a convincermi a fare
avrei fatto quello che sto facendo. Capita però di essere
il test d’ammissione all’Accademia d’Arte: in realtà Franco
costretti a deviare quando si è chiamati a fare una scelta
all’inizio mi sconsigliava questa strada, salvo poi decidere
ed è quello che è successo a me quando mi sono iscritto
di aiutarmi toccando con mano la mia determinazione.
a Ragioneria. Volevo andare al Liceo Artistico, ma essendo
Eravamo rimasti a Diritto Privato.
un tipo pratico fin da ragazzo non avevo consapevolez-
La prima domanda del professore è praticamente sugli
za di cosa mi avrebbe riservato il futuro in quel caso, né
argomenti ripassati il giorno precedente con l’insegnante
soprattutto quali prospettive di lavoro. Così ha prevalso il
che è seduta lì al tavolo in qualità di assistente. Dovrebbe
senso di responsabilità nei confronti dei miei genitori che
essere un inizio in discesa. Invece, balbetto tre parole e
già me li immaginavo a dover fare enormi sacrifici eco-
mi blocco. Muto. Il meccanismo di rifiuto nei confronti di 13
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“Sacra Famiglia”, 2010, olio su tavola
PERSONAGGI
quello che stavo facendo e di difesa di quello che avrei
ci pistole contro, perché ti dicono che la tecnica è fredda.
voluto fare si era innescato. Implacabile, irreversibile.
No, la tecnica è lo strumento che permette di comunicare.
Mollo Giurisprudenza e mi affido a Franco che in quattro
L’arte è comunicazione. Non si può dipingere senza cono-
mesi mi prepara ai 9 giorni di esami necessari per en-
scere la tecnica pittorica.
trare all’Accademia d’Arte attraverso prove scritte e orali,
Rocco Normanno la conosce benissimo e la ripro-
facendo in parallelo i conti poi con una concorrenza duris-
duce nei quadri: ma come definirebbe la sua arte?
sima. Studio con un entusiasmo mai conosciuto.
Realismo. C’è chi l’ha definito ultra-realismo per
Disegno, ritraggo, coloro, assorbo, creo.
distinguerlo dal realismo del ‘600, ma è
Quattro mesi e il mio mondo si
semplicemente realismo. E’ la re-
capovolge: supero il test e
altà che si ripete, che si ripre-
vengo ammesso all’Acca-
senta, e che uno realizza
demia.
con i propri occhi offren-
Con una “missione”
done ogni volta una
da portare avanti.
versione nuova, tanto
L’arte deve essere
siamo sempre uguali
di tutti, deve essere
e sempre diversi l’u-
accessibile e com-
no dall’altro. La foto
prensibile
tecnicamente limita,
a
tutti,
efficace nel trasmet-
perché ha un unico
tere messaggi. Non tutti
punto di vista. L’uomo
hanno gli strumenti per
ne ha due e ha soprattut-
capire un taglio sulla tela.
to la capacità di percepire la
Secoli fa l’arte era cultura figu-
profondità. Quello che vedi con
rativa. Le persone che non potevano
gli occhi non è la stessa cosa di quello
leggere conoscevano la Bibbia, il Vangelo, la
che vedi attraverso la macchina: questa è la dif-
Divina Commedia, oppure eventi lontani, attraverso l’ar-
ferenza tra chi come me e altri che fanno caravaggismo
te. Erano fumetti, quelli, che gli permettevano di sapere
sfruttando la foto per fare una figurazione diversa, e chi fa
ciò che li circondava. A me piace il lavoro di qualità e se
iper-realismo copiando ciò che è riprodotto in foto.
io ti vendo un quadro, su quel quadro ci deve essere il
I pro e i contro dell’essere un pittore caravagge-
mio lavoro. L’arte mantiene ancora il legame etimologico
sco?
con artigianato, quindi prima viene il mestiere e poi vie-
Caravaggio non ha l’esclusiva di quella roba lì. E’ vero che
ne l’arte. Intanto devi essere un bravo artigiano, poi da lì
io mi rifaccio a lui, ma io non sono lui, né nei temi, né nel
puoi diventare un bravo artista, ma se parti con l’esse-
modo in cui li affronto, né nella tecnica. Però la differen-
re un bravo artista senza essere un bravo artigiano, non
za è talmente sottile che ai più non gliene importa niente,
sarai mai né l’uno e né l’altro. La materia di per sé non
mentre invece nel ‘600 una differenza seppur piccola che
ha valore, il valore viene dato dal tempo e dal lavoro che
si poteva vedere tra il lavoro di un artista e quello di Ca-
l’artista ci mette sopra a disegnare, a sfumare il colore, a
ravaggio già bastava a creare due entità completamente
fare le velature. L’arte sta nella tecnica, ma questo oggi è
distinte. Questo è un po’ limitante per il mio lavoro da una
un concetto che se solo lo proponi ti puntano almeno die-
parte, ma dall’altra è comodo, perché subito ti inquadra-
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“La badante”, 2010, olio su tela
PERSONAGGI
no, subito sanno con chi hanno a che fare, subito capiscono il tipo di figurazione. Quali sono le difficoltà di affermarsi definitivamente come invece meriterebbe la qualità delle sue opere? L’handicap sul mercato proviene spesso dai galleristi. Se hai il tuo giro di conoscenze, tu puoi fare qualunque cosa e il mercato ti dà spazio e ti accetta, altrimenti tu puoi essere Caravaggio in terra e non ti fila nessuno. A me i galleristi mi rifiutano. “Mandami cinque quadri”, mi dicono. Ti devi fidare, ma io non mi fido di uno che ho sentito due volte. Poi c’è il gallerista onesto che mi dice: “A me il tuo lavoro piace molto, ma io con te non ci posso lavorare. O mi dai 10 quadri al mese, oppure non rientriamo nelle spese nessuno dei due”. Come faccio a dipingere dieci quadri in un mese? La tecnica ti frega, richiede tempo. Tanto tempo. Per dire: una tela 120x120 cm significa minimo due mesi di lavoro. Così, il mercato in qualche modo ti rifiuta, dico il mercato fatto di grandi vendite. Ma io ho voluto questo. Ho fatto la fame quando non vendevo nem-
Partendo da religione e luce, i soggetti sono la rappre-
meno un francobollo, poi una mostra qua, una biennale là,
sentazione della realtà. La mamma che uccide il figlio, la
fai questo e fai quello, i premi, alla fine la gente ti cono-
Medea in questo caso, mi è venuta in mente con Anna
sce, vede quel tipo di lavoro e chi può se lo permette.
Maria Franzoni: io ci faccio il quadro con la Medea. Non
C’è un elemento a cui non può rinunciare per dipin-
mi sognerò mai di dare il titolo all’episodio di cronaca, ma
gere?
da questo risalgo ad un evento della Bibbia, della mito-
La luce. E’ fondamentale e da un punto di vista fisico non
logia, e giustifico il quadro attraverso un fatto esistente.
può mancare. Un oggetto non esiste se non è illuminato e
L’ispirazione mi viene dalla cronaca, dalla realtà, da quello
in funzione di come gestisci la luce quell’oggetto diven-
che succede, perché l’episodio religioso in sé mi interessa
ta una cosa anziché un’altra. Un viso illuminato con luce
solo come atto umano che si può manifestare nuovamen-
frontale ha un suo aspetto; un viso illuminato con luce
te, non come dogma. E’ un gioco intellettuale di ricollega-
radente evidenzia le rughe, un neo, un’imperfezione, cioè
re quello che accade oggi con quello che è accaduto un
i difetti o le caratteristiche belle vengono fuori. A me col-
secolo fa, tre secoli fa, dieci secoli fa, e lo ripropongo in
pisce quel tipo di luce lì perché è impietoso, perché da
chiave teatrale grazie a questa luce che per certi versi è
quella luce si vede chi sei. Dal punto di vista concettuale
falsa ma che serve per sdrammatizzare: gli sfondi scuri, la
la adoro: tu hai mezza faccia in luce, metà faccia in om-
luce radente, smorzano appunto il dramma.
bra. Quindi, il dualismo. Il bene e il male. La luce e l’om-
L’originalità sta nel reinterpretare il passato in pri-
bra rappresentano in qualche modo la vita e la morte, l’a-
mis, ma anche nel dare volti reali ai protagonisti di
more e l’odio.
oggi.
Come sceglie i soggetti delle opere?
I santi chi erano? Erano davvero dei santi? No. Cristo per 15
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PERSONAGGI
primo ce lo diceva. Raccontava doganieri, peccatori, non
o guardava le foto, o le confrontava, o le faceva vedere ai
proprio brava gente per certi versi. Persone comuni che a
suoi collaboratori. Cinque ore così. Al termine della visita
un certo punto scoprono qualcosa di più e riescono a tra-
mi guarda e mi dice di non andare via. Vicini all’autista
sformare il proprio comportamento fallace in un comporta-
che lo aspettava all’esterno della macchina, in mezzo ad
mento più alto. Il santo alla fine può essere il contadino, può
un sacco di gente che si proponeva, che si raccomanda-
essere chiunque, e può diventare un esempio. Ecco perché
va, mi guarda e mi fa. “Con te ci rivediamo”.
mi piace prendere gente vera a modello, senza dimenticare
Una promessa, non una minaccia. Mantenuta.
il gusto della sfida tecnica. Perché fare una faccia che non
Questo a ottobre. Rientrato a casa, ho preso le foto e glie-
esiste? Preferisco disegnare una faccia di una persona che
le ho spedite. A Natale mi ha chiamato e mi ha chiesto.
esiste con i suoi difetti, con le sue qualità. Siamo più umani,
“Che cosa vuoi fare di questa roba”? Vorrei abbandonare
più veri, portiamo un carico di emotività più forte.
il lavoro di grafica per dedicarmi solo alla pittura. A me
Torniamo al suo percorso artistico: ci sono un anno
piace dipingere. “Si vede che ti piace”, ha risposto. Mi
e una persona che rappresentano il punto di svolta.
ha presentato ad un gallerista e nel 2006 ho fatto la pri-
Nel 2005 conosco Sgarbi grazie all’aiuto di una mia ami-
ma mostra personale a Piacenza curata da Sgarbi, e nel
ca. All’epoca facevo il grafico e dipingevo ancora per pas-
2007, guarda i casi della vita, mi invita ad una grande col-
sione. La mia amica mi fa da tramite, mi dà il numero di
lettiva a Palazzo Reale a Milano. Da lì è nato tutto per me.
telefono di Sgarbi e mi convinco a mettermi sulle sue trac-
Questo è Vittorio Sgarbi. Come diceva la mia amica: c’è
ce. Dopo 2-3 mesi di tentativi, riesco a parlarci e la prima
uno Sgarbi pubblico e c’è uno Sgarbi privato.
cosa che mi dice è: “Fai cose caravaggesche? Bene, tra
Alcune mostre personali, una trentina quelle collet-
poco inauguro una mostra su Caravaggio a Palazzo Reale
tive: cosa espone Rocco Normanno?
a Milano, vieni lì e ci incontriamo”. Io mi presento a Milano
Io ho la venerazione per gli oggetti, non dico che siano
portandomi dietro una cartellina con quattro foto stampa-
importanti quanto le persone, ma un oggetto ha una sua
te a casa dei quadri che avevo fatto. Dopo tanta attesa,
dignità perché ci sono le tue mani sopra ed è l’espressio-
riesco a raggiungere Sgarbi e a presentarmi mentre è cir-
ne del fare umano. Quindi, ecco le nature morte accanto
condato da decine di persone. Lui mi fa sì con la testa
ai quadri configurati in generale che siano ritratti, scene di
senza guardarmi e prende e se ne va. Mi cade il mon-
genere, bibliche o evangeliche. La natura morta mi rilas-
do addosso, ma non mollo. Sfrutto la conferenza stampa
sa. Se un bicchiere lo faccio mezzo centimetro più largo
successiva per piazzarmi di fronte a lui in ogni maniera
nessuno si sconvolge, se io disegno un occhio mezzo cen-
e farmi notare, così ad un certo punto supera tutti, viene
timetro più su dell’altro se ne accorgono tutti. Ci sono re-
verso di me e dice: “Chi è questo ragazzo?”. Tiro su la
sponsabilità e tensioni differenti a rappresentare scene bi-
cartella col mio nome impresso sopra e dico sono Rocco
bliche, la natura morta è invece silenziosa. C’è una calma,
Normanno. Lui mi risponde, “ok aspetta”. Finisce di fare
c’è un silenzio in essa che mi scarica. Mi rilassa. Secondo
le sue cose, poi trascina tutti a vedere la mostra. Uscen-
punto: il mercato. La natura morta è molto più facile da
do, chiede: “Dov’è Rocco Normanno? Bene, seguici”. Alla
realizzare e da piazzare per dimensione e per tema, per-
seconda, terza stanza mi invita a mostrargli le foto. Con
ché sinceramente chi è che non si mette un canestro di
venti persone intorno, apre la cartella, tira fuori i miei la-
limoni appeso al muro di casa? Un quadro di una madre
vori e comincia a confrontarli con quelli alle pareti. “Sì sì,
che uccide il figlio non lo vuole nessuno. Il lavoro a volte è
sei un caravaggesco”. Avevo portato Giuditta e Oloferne,
la conseguenza non voluta di ciò che ho imparato.
mi ricordo. Dietro a lui passo passo, ogni due-tre stanze
Rimane il fatto che l’atto drammatico e il gesto ef-
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“San Gerolamo nello studio”, 2009, olio su tela
PERSONAGGI
ferato entrano spesso nei suoi quadri. Entra quello che ci circonda, ma tutto parte dalla Bibbia. Se uno legge la Bibbia si accorge che è tutto un ammazzare, tutto una violenza. La violenza è insita nell’uomo. Quando parlavo di luce e ombra, parlavo di doppiezza, di dualità. Dell’essere umano. Siamo tanto brave persone, ma poi ci scatta qualcosa che induce la psiche a fare cose orribili. La storia ne è piena. Fa parte di noi. Poi, è chiaro, che esiste il Bene e così ho disegnato la Madonna con Bambino, oppure la Sacra Famiglia, non c’è nulla di strano nel passare da un estremo all’altro. E la natura morta ha quel significato:
perché se è vero che ci sono sempre ragioni che portano
l’assenza dell’uomo è pace, è mancanza di violenza.
l’uomo ad essere cattivo, l’uomo non è cattivo per natura.
A che cosa si sta dedicando in questo periodo?
Mi piace questo aspetto laico ma di grande bontà che c’è
Sto tornando a fare non solo quadri su commissione, ma
in De André. Lo adoro.
soprattutto tele mie con temi nuovi sempre miei, cercando
Quali riflessioni ha l’uomo Rocco che dipinge in
di staccarmi dalle scene della Bibbia, del Vangelo, della
Toscana e pensa al ragazzo Rocco che a Taurisano
mitologia e anche dalle scene di genere, perché sono in-
sognava di fare il pittore?
venzioni vere e proprie. La cosa bella è che mi è ripartito
Mai pentito, e mai mi pentirò delle mie scelte. Sincera-
l’ingranaggio dentro al cervello. Quando passi anni in cui
mente, nel gioco di tornare indietro con la coscienza di poi,
i risultati non sono pari all’impegno e alle attese, ti viene
rifarei tutto quello che ho fatto. Sono sempre il Rocco Nor-
il dubbio che quello che stai facendo sia tempo perso. Dio
manno che ero a dieci anni, perché l’artista deve restare
ha voluto che abbia venduto una cosa, poi un’altra, quindi
bambino: le emozioni vengono da lì. Quando arrivi a fine
ho fatto una mostra e così piano piano mi sono sbloccato
giornata e quello che hai realizzato è realizzato bene, dormi
e adesso ho delle idee. Il periodo è buono fortunatamente.
sereno. Il mio lavoro è fortemente individuale, eppure ha
Con un modello speciale.
sempre bisogno di qualcuno che lo sostenga e di questo
Fabrizio De André sarebbe il mio maestro. I momenti più
mi piacerebbe che uno ne fosse consapevole. L’artista
difficili quando sono in studio li supero mettendo un disco
ha gran parte del merito, ma a gente come Sgarbi, come
di De André. Mi insegna a non essere cattivo con gli al-
Langone, come il gallerista occasionale, come chi viene a
tri, mi insegna a vedere umanità in tutti i comportamenti,
comprare il mio quadro, devo dire grazie centomila volte. 17
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Il direttore Rindi, il presidente Belloni, il sindaco di Pontedera Millozzi, la responsabile Turini al taglio del nastro della nuova Filiale
CHI SIAMO
SCOPRIRE LA BANCA LA NUOVA FILIALE DI PONTEDERA
D
Un viaggio a puntate tra le Filiali del Credito per conoscere meglio l’Istituto e le persone che ci lavorano
al 23 gennaio scorso, il Credito Valdinievole ha
nel territorio e nella comunità; l’attenzione verso i giovani,
spostato la propria Filiale di Pontedera in Piazza
perché il Credito Valdinievole crede nei giovani e li valo-
Martiri della Libertà, il cosiddetto “piazzone” così
rizza attraverso promozioni dedicate, quali conti correnti
caro agli abitanti. Monica Turini è la responsabile della Fi-
specifici, sconti sui libri, alternanza scuola-lavoro, premi;
liale che conta 260 Soci e quasi 1300 clienti.
la promozione dello sviluppo locale con massima atten-
Qual è la filosofia della Filiale?
zione all’area Valdera e alle aziende che vi operano, con
La filosofia della Filiale si fonda sui principi fondamentali
interventi mirati e specifici e assistenza alle persone che
del movimento del Credito Cooperativo: la centralità della
vivono e lavorano a Pontedera e zone limitrofe.
persona; l’impegno nel soddisfare i bisogni finanziari dei
E’ un’opera articolata che si basa su alcuni punti di
Soci e dei clienti con una continua ricerca di miglioramen-
forza. Quali sono?
to dei prodotti e dei servizi offerti; la cooperazione, l’u-
In concerto con la funzione del Credito Valdinievole, i punti
nione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale
di forza della nostra squadra sono: conoscenza del cliente
degli obiettivi; la centralità dei Soci, dal momento che il
e del territorio; accoglienza e gentilezza; professionalità,
Credito Cooperativo grazie ai propri Soci cresce e investe
correttezza e tempestività nelle risposte.
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CHI SIAMO
Responsabile Monica Turini
Vice responsabile gestore impresa Luca Cetti
Gestore Privati Alessia Fanteria
Gestore Family Elisa Pachetti
Operatrice di sportello Valentina Albicocchi
Se fosse dall’altra parte, cosa chiederebbe alla sua
castello medioevale, ma dalla fine del ‘700 è diventa-
Banca?
ta un centro industriale di valenza storica, prima con le
Chiederei trasparenza nelle informazioni, lealtà, assistenza
industrie manifatturiere e i commerci che si svolgevano
nella risoluzione delle problematiche, nonché la possibilità
lungo l’Arno, poi con la Piaggio che nel 1924 comprò
di essere messa di fronte a scelte consapevoli con la do-
una piccola fabbrica in città e infine con la costruzione di
vuta, chiara e approfondita informazione, ad esempio per
aerei e motocicli ha assunto importanza mondiale. Tra le
la scelta di un mutuo, di un investimento finanziario.
fabbriche più importanti dell’800 la Morini (manifatturiero
Di conseguenza, quali sono le richieste più frequen-
nel settore tessile) aveva sede nell’omonimo palazzo con
ti da parte della clientela?
uno stabilimento che arrivava fino alla stazione ferrovia-
Il target della clientela della nostra Filiale, anche in con-
ria, unico vincolato alla Soprintendenza come palazzo di
siderazione del trasferimento in centro a Pontedera, va-
interesse nazionale e dove si è ora insediata la Filiale. In
ria dal privato alle attività commerciali quali negozi, bar,
questo palazzo ha operato anche l’azienda della famiglia
tabaccherie, oppure alle aziende che operano nella zona
Bocelli che commercializzava macchinari agricoli già ne-
della Valdera, nella zona industriale di Gello. Da parte del-
gli anni Cinquanta.
le famiglie abbiamo richieste di mutuo per l’acquisto della
Qual è il valore aggiunto che offrite a Soci e clienti?
prima casa, finanziamenti per acquisto di vetture, sotto-
Una Banca in grado di accompagnarli in un percorso di
scrizione di investimenti sicuri, piani di accumulo e polizze
vita comune facendo leva sulla conoscenza del territorio.
di salvaguardia. Le aziende ci richiedono assistenza nella
Progetti futuri?
gestione delle scelte in questo momento di difficoltà, con
Con la nuova Filiale in Centro sul ”piazzone”, come viene
gli strumenti opportuni e mirati al soddisfacimento degli
definito dai pontederesi, il nostro Istituto vuol essere più vi-
obiettivi.
cino al “cuore” di Pontedera, famiglie, attività commerciali,
Quali sono le caratteristiche più significative del
studi di professionisti, aziende che operano e vivono nel
territorio a cui vi riferite?
territorio con soluzioni ad hoc per ogni esigenza.
Pontedera è un comune di circa 30.000 abitanti ed è il punto di riferimento, se vogliamo il capoluogo, di una va-
INDIRIZZO E RECAPITI
sta zona che comprende la Valdera ma non solo. Stori-
Piazza Martiri della Libertà 28 - Pontedera (PI)
camente Pontedera è infatti un centro di riferimento di
Tel.: 0587.52076 - Fax: 0587.53296
un circondario che comprende anche le zone sulla riva
Email: pontedera@creditovaldinievole.bcc.it
destra dell’Arno (Bientina, Calcinaia, Buti) e in parte di
ORARI DI APERTURA
alcuni comuni del comprensorio del cuoio. E’ stata un
Dal Lunedì al Venerdì 8.20 - 13.20 / 14.45 - 15.45 19
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PRIMO PIANO
Teatro “Buonalaprima” Attrice, regista e insegnante, Eleonora Franchi quattro mesi fa è riuscita a coronare il sogno di creare una struttura ad hoc tutta sua, trasformando così la passione per il palcoscenico in un lavoro da condividere con bambini e adulti L’attrice e regista, di spalle, con la sua compagnia
di Francesco Gensini
C
i sono teatro e cultura anche dove non t’aspet-
Eleonora e gli insegnanti che lavorano con lei ci stanno
ti, perché la passione è più forte di qualsiasi
facendo un sacco di cose buone, dividendo l’attività tra
ostacolo. Ci sono teatro e cultura a Borgo a
il cartellone classico con registi e attori che si alternano
Buggiano, in località Pittini, in una strada disseminata
per offrire lavori di qualità, e l’accademia vera e propria
di aziende e abitazioni, concessionarie d’auto e offici-
per i corsi di recitazione, regìa, canto, strumentistica. Ci
ne, perché Eleonora Franchi e chi ha condiviso il suo
sono teatro e cultura anche dove non t’aspetti: basta
ideale diventato realtà li hanno voluti più di ogni altra
che qualcuno abbia il coraggio e la capacità di propor-
cosa. “Buonalaprima” si chiama il teatro. Rosso fuori e
li, come Eleonora, poi le persone apprezzeranno. La
caldo dentro, accogliente, curato. Come dice il nome,
sponda del Credito Valdinievole è stata il passo decisivo
in un teatro non esiste ciak, non c’è azione e stop:
per trasformare il sogno in rappresentazione di vita.
quello che si fa è quello che conta. E lì sopra quel palco
Perché lei, Eleonora, ha sempre saputo che tutto
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Eleonora Franchi
PRIMO PIANO
questo sarebbe successo prima o poi, non è vero? Ho la passione per il teatro fin da bambina, anzi tutte le volte ripeto che il teatro, oltre ad aver cambiato e rivoluzionato la mia vita, mi ha salvato da qualsiasi naufragio. Nei momenti di crisi, era l’àncora che mi aiutava a superare quei momenti. Poi, al Liceo, i laboratori teatrali al pomeriggio mi hanno fatto capire che questa sarebbe la strada da percorrere. La mia strada. Idee chiare prima, idee chiare dopo. Mi sono trasferita a Roma per frequentare lo Studio Internazionale dell’Attore con docenti come Laura Jacobbi, Massimiliano Milesi, Kadour Naimi, Igor Grcko, ma anche César Corrales, Hal Yamanouchi e Cathy Marchand. Tre anni di scuola seguiti da esperienze lavorative nella capitale. La mia ambizione è sempre stata quella di insegnare recitazione e di curare la regìa degli spettacoli,
precedenza di un suolificio, e insieme a mia madre Stefa-
e per arrivare a tutto ciò ho ovviamente frequentato corsi
nia lo abbiamo trasformato in un vero e proprio teatro da
specifici in modo da allargare le mie competenze nei vari
175 posti con un palco di quasi 100 metri quadri. L’inau-
ambiti teatrali. Modelli di riferimento? Gli artisti nati e cre-
gurazione è stata il 19 novembre 2016, dopo tre lunghi
sciuti dentro un teatro, certo non quelli dediti a lavorare
anni di percorso difficile a causa della burocrazia. Entusia-
più sull’immagine che sui contenuti. Amo i vecchi artisti e
smo e volontà hanno preso il sopravvento su ansie e vo-
ho sempre cercato di assorbire come una spugna gli in-
glia di mollare grazie ad un gruppo di professionisti che è
segnamenti dei docenti e dei registi con cui ho lavorato.
stato capace di appoggiarmi sotto l’aspetto professionale
Amo e perseguo il teatro sociale, il teatro civile, con scelte
e soprattutto morale. Architetti, ingegneri, geometri: ognu-
di qualità e mai commerciali anche a scapito del successo
no di loro è riuscito ad accollarsi responsabilità precise e
economico.
importanti. E fondamentale è stato l’apporto del Credito
E così il teatro è diventato la sua professione. Tea-
Valdinievole, unica Banca ad aver creduto in un progetto
tro amato di un amore ricambiato.
apparentemente folle, ma in realtà molto concreto.
Ormai da oltre 15 anni, perché come ho detto il teatro è
“Buonalaprima” è sì soprattutto un teatro, ma è an-
da sempre la mia passione e a mano a mano è cresciuto
che molto di più. Intanto: perché è stato scelto que-
in me il desiderio di avvicinare le persone al palcosceni-
sto nome?
co per trasmettere questa mia passione agli altri. Bambi-
Nel teatro è sempre buona la prima. Ci sono le prove, è
ni, adolescenti, adulti, tutti compresi e nessuno escluso.
vero, ma davanti al pubblico non puoi sbagliare e torna-
Volevo e voglio far capire che attraverso il teatro si può
re indietro non è possibile, a differenza di tv e cinema. Il
diventare più consapevoli di se stessi, ci si può liberare di
nome inoltre deriva dall’Associazione culturale composta
tanti freni inibitori, si possono esprimere le emozioni.
da un gruppo di ragazzi e ragazze che facevano per diletto
La recitazione e la regìa non bastavano più e così il
ciò che poi è diventato una professione.
sogno più grande ha cominciato a prendere forma.
La cosa che conta è essere quello che si sente di
Abbiamo individuato un capannone artigianale, sede in
essere. 21
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PRIMO PIANO
Eleonora tra gli attori Serena Carradori e Dario Polmonari fotografia, di sartoria, di illuminotecnica, di scenografia. E in ultimo, non in ordine d’importanza, il bar come punto d’incontro per la presentazione di un libro, per l’ascolto di musica, per fare conoscenza col cabaret nel momento dell’aperitivo in una serata diversa all’insegna dello stare insieme e del divertirsi. La passione va bene, ma non si vive solo di
Volevamo creare un centro culturale che non fosse solo
quella. Materialmente parlando.
teatro, ma che fosse anche Accademia di Spettacolo at-
Nonostante il netto ritardo sulla stagione teatrale e su
traverso cui mettersi in gioco, sia per chi sale sul palco-
quella accademica, che di solito iniziano a settembre-ot-
scenico e sia anche per chi ama stare dietro le quinte.
tobre, abbiamo fatto più di 100 iscritti in un solo mese
Il teatro di solito s’intende come posto austero, freddo,
per i vari corsi, mentre per quanto riguarda il teatro ab-
distante, invece tutte le persone che entrano nel nostro
biamo registrato una media di 90-100 spettatori a sera
teatro dicono di trovare un’atmosfera familiare: qui si re-
nei sei spettacoli proposti finora, dal varietà alla prosa, dal
spirano amore e passione. La stessa filosofia architettoni-
concerto alla rappresentazione per bambini. Il segnale,
ca è ispirata ad un’idea di condivisione: il foyer ha le sem-
questo, che c’è una richiesta precisa e che mancava un
bianze di un locale della Bella Epoque, che è stato periodo
ambiente che racchiudesse teatro, accademia e salotto
di massima espressione artistica e culturale. Quando una
culturale. Siamo sospinti da un grande entusiasmo che va
persona viene nel nostro teatro, come attore, fotografo,
oltre perfino le difficoltà, prima tra tutte l’investimento che
cantante o musicista, si deve sentire libero di esprimere le
al momento è una preoccupazione, ma spero che negli
proprie qualità e le proprie emozioni.
anni il riscontro sia sempre maggiore così da incanalare
Per farlo, il bambino, l’adolescente e l’adulto hanno
la preoccupazione stessa nel percorso naturale delle cose.
a disposizione tutte le forme possibili.
Come ogni storia che si rispetti, anche quella di Ele-
Io mi alterno tra il lavoro di attrice e quello di regista, col
onora Franchi e del Teatro “Buonalaprima” ha un
supporto di uno staff di insegnanti altamente qualificati in
messaggio da trasmettere.
Italia e all’estero. Poi c’è l’attività del teatro che prevede
E’ il messaggio che ripeto sempre alla fine di ogni spetta-
una serie di spettacoli in cartellone e, infine, c’è la par-
colo: il teatro è vita, è passione, è condivisione. Significa
te dell’Accademia con corsi di recitazione, musical, canto
elevarsi al livello di comprensione reciproca. Bisogna an-
e strumenti per le persone di tutte le età, tenuti sempre
dare a teatro e provare a farlo, perché quando ti avvicini
da professionisti riconosciuti. Senza dimenticare i corsi di
ad esso difficilmente non te ne innamori.
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22
I giovani musicisti tutti insieme sul palco
MUSICA
L’
Associazione Amici di Niccolò nasce nel 2003 per volere dei genitori e dei tantissimi amici del piccolo Niccolò che il 9 febbraio di
quell’anno decise di salire in cielo e quindi essere un Angelo Biondo. L’Associazione si è prefissa lo scopo di fare attività, affinché piccoli musicisti (in età compresa dai 5 ai 14 anni) possano avere modo di amare la musica e continuare a studiarla. Il nostro simbolo infatti è la barchetta che parla di musica e di mare. Dal 2004, a
L’Angelo Biondo
seguito del trasferimento dei genitori di Niccolò, anche l’Associazione ha spostato i suoi riferimenti in Toscana e dal 2013 con la collaborazione del Comune di Bientina ha deciso di dar vita alla Rassegna Musicale per giovani talenti. Quella che si è svolta dal 7 al 9 febbraio scorsi è stata la IV edizione della Rassegna Bientinese e, come negli anni precedenti, ha avuto un grande successo di partecipanti: la Rassegna ha contato alla fine
A febbraio si è svolta la IV Rassegna Bientinese per giovani musicisti patrocinata dall’Associazione Amici di Niccolò: grande partecipazione e significativo successo di pubblico
ben 38 esibizioni appartenenti alle varie categorie. Nei giorni 7 e 8 febbraio, alla presenza della giuria, si sono svolte le audizioni presso la Sala della Torre Civica, nel corso delle quali si è decisa l’assegnazione delle borse di studio e dei gadget. La qualificata giuria era composta da: Anna Paola Fantozzi (docente e presidente), Auro Maggini (docente e direttore di coro), Giovanni Del
- di Andrea Fabiani -
Vecchio (pianista), Maria Grazia Caponnetto (pianista), Gloria Pozella (soprano), Laura Collamati (violinista), Anita Boni (flautista). Il 9 febbraio al Teatro delle Sfide di Bientina si è svolta la serata finale, in cui tutti i partecipanti hanno presentato un brano scelto dalla giuria tra quelli suonati nelle audizioni. La serata è stata una maratona di musica e di applausi con il teatro pieno fino all’inverosimile. Presenti per le premiazioni il sindaco di Bientina, l’assessore alla Cultura e la giuria al gran completo, oltre ai genitori di Niccolò, Anna Paola ed Andrea, gli animatori encomiabili della Associazione. Ha presentato la serata la simpatica e brava Carlotta Gualtieri, che con la semplicità che la distingue e con l’aiuto di Anna Paola, ha sempre messo a loro agio i giovani musicisti. 23
SALVE | MARZO 2017
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Ci parli della sua azienda. L’attività inizia 62 anni fa con Alessandro e Remo Busti, pastori originari dell’Alta Garfagnana. Il Caseificio si è rinnovato negli anni e in particolare il 2011 è stato un anno importante per l’azienda con il trasferimento nell’attuale sito produttivo di Acciaiolo, che si sviluppa su una superficie di circa 5.200 metri quadrati distribuiti su due livelli. Il piano terra è interamente dedicato alla “parte produttiva”, riservata alla produzione dei formaggi e delle ricotte, alla preparazione e al confezionamento; il piano primo è destinato alla stagionatura dei formaggi in celle frigorifere a temperature e umidità controllate. L’ausilio dei moderni impianti di processo e il forte investimento sull’innovativo sistema di climatizzazione dello stabilimento, in sinergia con la consolidata tradizionalità delle produzioni, contribuiscono a migliorare giorno dopo giorno la qualità dei nostri formaggi. Nella nuova struttura non c’è solo il Caseificio con la produzione dei formaggi, ma c’è anche un ristorante inaugurato nel settembre 2014, “Il Rifocillo”, che abbraccia la filosofia di Slow Food. Qui troverete il nostro chef che crea piatti unici e ricercati, pensati con i nostri prodotti in vendita anche al negozio sottostante. Quali sono i punti di forza della sua azienda? Siamo ancora artigiani nel rispetto delle tradizioni e dei metodi di lavorazione. Nel nuovo sito produttivo che, ci tengo a sottolineare, è aperto al pubblico con visite guidate alla produzione per poter vedere fin dalle prime fasi la creazione e la lavorazione del formaggio, abbiamo inserito un supporto tecnologico che ci ha permesso di aumentare notevolmente la produzione stessa. Il vero punto di forza è
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Stefano Busti nella sua azienda
CLUB DEI SOCI
la Toscana e fuori regione. Quali sono gli ingredienti per contrastare gli effetti della crisi? Non
smettere
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di pedalare per non perdere
l’equilibrio!
Le parole chiave sono innovazione,
essere
competitivi, dare qualità al giusto prezzo e mantenere l’unicità dei prodotti, dalla tracciabilità della materia prima alle particolarità produttive e stato quindi il connubio fra tradizione e innovazione: ogni
di affinamento del prodotto. Il Pecorino Roncione a Latte
fase, fin dalla selezione del latte, segue metodi di lavora-
Crudo, ad esempio, è uno dei pecorini più stagionati e
zione invariati da decenni, così come le produzioni tradi-
racconta una storia: stagiona infatti in una grotta tufacea
zionali e a latte crudo, la salatura a secco effettuata impie-
del ‘700 nella località del Roncione, adagiato su assi di
gando esclusivamente sale proveniente dalle vicine saline
legno e paglia in un microclima totalmente naturale che
di Volterra, la manualità nella formatura di alcuni formag-
lo rende originale ogni anno. Infine, per stare al passo
gi particolari, il trattamento in crosta con prodotti naturali
con i tempi rispondendo alle esigenze e ai gusti del con-
come l’olio extravergine d’oliva, il concentrato di pomodoro
sumatore, abbiamo prodotti con il caglio vegetale per chi
o i fondami d’olio d’oliva, e la stagionatura su assi di legno
segue un’alimentazione vegetariana, senza lattosio per
di abete in ambienti sia climatizzati che naturali.
chi è intollerante a questo zucchero e da poche settima-
Come è cambiato il suo lavoro in questi anni?
ne la linea biologica, presentata a Norimberga in occa-
Ovviamente da fare il pecorino in tutte le sue fasi (raccolta
sione del Biofach. Uno dei prodotti che ha riscosso più
latte, produzione e distribuzione) a fare l’imprenditore, ho
successo è stato il Pecorino Curcuma e Pepe a Caglio
vissuto tutti gli aspetti di un’attività casearia. Siamo partiti
Vegetale, dal sapore avvolgente e vivace grazie a questo
solo con un furgoncino per la raccolta latte già con mio
nuovo connubio. Una richiesta, quella del “Bio”, sempre
padre, Remo Busti, e mio nonno Alessandro nel 1955. La
più forte in Italia ma soprattutto nel Nord Europa, molto
posizione strategica del vecchio caseificio, a 500 metri
più sensibile alla filosofia del rispetto della natura.
dalla stazione ferroviaria di Acciaiolo, ci permetteva però
Il vantaggio di far parte del Club dei Soci?
di caricare sul treno merci i formaggi e anche la ricot-
Avere una Banca del territorio vicina alle aziende non solo
ta, confezionata in cassette di legno e mantenuta con il
nel lavoro, ma anche nel dopo lavoro con tante proposte e
ghiaccio, così da poter distribuire i nostri prodotti in tutta
iniziative interessanti. 27
SALVE | MARZO 2017
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Ci parli delle sue aziende. Il nostro progetto ha avuto origine nel 2006 da una azienda di distribuzione all’ingrosso denominata Toscana Distribuzione operante in tentata vendita. Oggi, a distanza di 11 anni, serviamo oltre 1.500 commercianti toscani del settore alimentare tradizionale e dell’HoReCa. Successivamente, dal 2014, abbiamo aggiunto valore ed esclusività al servizio distributivo. Per questo abbiamo creato una vera e propria filiera agroalimentare a partire dall’Azienda Agricola Santo Regolo che alleva circa 1.000 capi ovini da latte e approvvigiona i due nostri caseifici di San Martino a Monterotondo Marittimo in provincia di Grosseto e il Caseificio dei Barbi a Montalcino in provincia di Siena. Inoltre è stata acquisita una piccola azienda di produzione di mozzarella, la Cuor di Toscana, che oggi ci consente di servire i nostri numerosi clienti con un prodotto esclusivo, freschissimo e di qualità. Per ultima, ma non per importanza è nata la Formaggeria Toscana, un grossista fornitore in copia commissione per clienti medio grandi, sempre appartenenti al mercato tradizionale. Il giro d’affari di tutte le aziende nel 2016 ha toccato gli 11 milioni di euro. Quali sono i punti di forza della sua azienda? Il punto di forza delle nostre aziende sta nella loro struttura di filiera agroalimentare. Ciò consente alle singole imprese di approcciare individualmente il mercato con propri marchi e prodotti, ma al contempo collaborare con le altre aziende della filiera ottimizzando notevolmente i fattori produttivi. In pratica, abbiamo allo stesso tempo una azienda commerciale che viene rifornita a
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CLUB DEI SOCI
partire dalla materia prima (latte-formaggi-mozzarelle) da
della crisi?
altre aziende di Massimiliano Busti e contemporaneamente
Come sempre occorre essere veri imprenditori. Idee chiare
sei aziende che possono segmentare il mercato amplifi-
e semplici, programmazione, controllo, cura maniacale dei
cando le nostre strategie commerciali.
dettagli e tanto lavoro. Anche se un tempo era più facile
Come è cambiato il suo lavoro in questi anni?
perseguire il profitto, oggi ci sono strumenti nuovi ed enor-
Il contesto in cui oggi ci muoviamo è estremamente seletti-
memente potenti per entrare nel mercato. Basti pensare
vo e a nostro parere le condizioni macroeconomiche stan-
alla rivoluzione in atto delle vendite “on line” che stanno
no definendo due fronti di sviluppo nettamente distinti per
entrando velocemente anche nel settore del “Food”.
le imprese. Da un lato la spinta alla concentrazione dell’of-
Il vantaggio di far parte del Club dei Soci?
ferta per servire i mercati globalizzati e dall’altra la possi-
Ovviamente senza l’apporto delle Banche territoriali, le
bilità di “sfuggire alle grandi logiche” creando microattività
piccole imprese come la nostra non potrebbero lavorare e
di nicchia basate sul concetto di prodotto-servizio. In tale
crescere. Essere soci di una realtà come la Banca di Cre-
situazione, la qualità e la specificità sono fattori compe-
dito Cooperativo della Valdinievole vuol dire partecipare
titivi, risultando allora vincente organizzare le imprese in
attivamente alla vita della Banca che crede nelle capacità
filiera per garantire l’intero processo produttivo del prodot-
dell’imprenditore e nelle sue idee. Nel nostro caso, la Ban-
to-servizio a partire dalla materia.
ca lavora con tutte le nostre società della filiera finanzian-
Quali sono gli ingredienti per contrastare gli effetti
do il nostro sviluppo.
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AREA BANCA
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Insieme per fare la differenza
AREA BANCA
Iccrea Banca ha presentato la propria candidatura a capogruppo del costituendo Gruppo Bancario Cooperativo - di Simona Giuliani -
L
o scorso 8 febbraio, a Milano nei padiglioni degli
Gruppo Bancario Cooperativo già entro la fine dell’anno.
East End Studios, si sono svolti i cantieri di lavoro
Iccrea Banca detiene infatti tutti i requisiti previsti dalla
per la costituzione del Gruppo Bancario Coopera-
normativa di Riforma del Credito Cooperativo, a comincia-
tivo che sarà costruito proprio attorno alla capogruppo.
re dal patrimonio di 1,7 miliardi di euro (la soglia minima
L’avvio dell’attività è stato dato alla presenza di più di 150
richiesta dalla legge è di 1 miliardo).
Banche di Credito Cooperativo e circa 350 manager, tra
“È un grande giorno - ha commentato Giulio Magagni pre-
direttori generali e altri ruoli operativi, intervenuti all’even-
sidente di Iccrea Banca - perché cominciamo a costruire
to per conto delle Banche di Credito Cooperativo, delle Federazioni nazionale e locale, e di alcune società Giulio Magagni, presidente di Iccrea Banca
di servizio del Sistema. Questo evento rappresenta l’avvio di un percorso inclusivo pronto ad accogliere anche le altre Banche di Credito Cooperativo che, nel corso dell’anno, sceglieranno di aderire al progetto di Iccrea Banca. Il programma dei lavori si articolerà lungo tutto il 2017, con lo scopo di costituire le fondamenta del nuovo 31
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AREA BANCA
Leonardo Rubattu, direttore generale di Iccrea Banca do da alcuni principi ispiratori, tra cui la piena autonomia delle BCC nella relazione con i propri clienti (nell’ambito ovviamente di policy definite da Iccrea insieme alle Banche e coerenti con il contratto di coesione previsto dalla normativa). “Partiamo da una base molto solida - ha detto Leonardo Rubattu, direttore generale di Iccrea Banca - ora però dobbiamo accelerare i tempi e siamo entusiasti di poterlo fare insieme a tutte le componenti del Credito Cooperativo, dalle BCC, alle Federazioni, alle realtà informatiche, per creare un modello nuovo che possa declinare i valori del Credito Cooperativo con le esigenze di modernità e di evoluzione del modo di fare banca”. Il Gruppo Bancario Iccrea riunisce le aziende che forniscono alle Banche di Credito Cooperativo un sistema di offerta competitivo, predisposto per i loro 6 milioni di clienti. Iccrea Banca S.p.A. è la capogruppo e controlla le società che offrono prodotti e servizi per l’operatività delle BCC (segmento Institutional) e la loro clientela di elezione:
le fondamenta di un Gruppo Cooperativo che vuole esse-
piccole e medie imprese (segmento Corporate) e famiglie
re protagonista al fianco delle famiglie e delle piccole e
(segmento Retail). Iccrea Banca è, inoltre, l’Istituto Centra-
medie imprese che rappresentano il cuore economico del
le delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, ed
nostro Paese. Le Banche di Credito Cooperativo sono un
è membro dell’UNICO Banking Group, l’Associazione con
valore da preservare, di relazione oltre che economico”.
sede a Bruxelles che riunisce le principali banche centrali
Nel corso dell’evento sono stati illustrati i 14 “tavoli” a cui
cooperative europee.
siederanno anche i rappresentanti delle Banche di Credito
A gennaio 2017 operavano in Italia 317 Banche di Credito
Cooperativo: Risk governance e sistema dei controlli in-
Cooperativo e Casse Rurali, con 4.315 sportelli. A settem-
terni, Garanzie incrociate, Corporate Governance, Ammi-
bre 2016 la raccolta complessiva (da banche e clientela, a
nistrazione Segnalazioni di Vigilanza e fiscale, Pianificazio-
cui si aggiungono le obbligazioni) è stata di 193,1 miliardi
ne e controllo, Organizzazione e Processi e Back Office,
di euro; gli impieghi economici si attestavano a 133,2 mi-
Risorse Umane e Gestione del Cambiamento, ICT, Analisi
liardi di euro. Considerando anche gli impieghi delle ban-
degli attivi creditizi, Modello distributivo e commerciale,
che di secondo livello, la quota arriva a 147,6 miliardi di
Modello del credito, Modello della finanza, Retail, Sedi ter-
euro, per una quota di mercato dell’8%. Gli impieghi alle
ritoriali.
imprese erano a 82,3 miliardi di euro. Considerando an-
Le attività di questi i 14 tavoli, che per l’occasione han-
che i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello,
no visto la prima seduta ufficiale, saranno periodicamente
gli impieghi alle imprese si collocavano su 93,3 miliardi di
vagliate dal Comitato Guida del progetto. Sono 14 fronti
euro e la quota di mercato della categoria approssima il
su cui Iccrea, insieme alle BCC e agli altri soggetti interve-
10,7%. Il patrimonio (capitale e riserve) è di 19,9 miliardi
nuti, costruirà il piano industriale nei suoi dettagli parten-
di euro (-2%).
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32
AREA BANCA
Il Credito Valdinievole aderisce al Gruppo Iccrea
Il Consiglio di Amministrazione del Credito Valdinievole ha deliberato la propria adesione al Gruppo Iccrea (Istituto Centrale del Credito Cooperativo). La riforma del sistema del Credito Cooperativo, avviata dal Governo e dalla Banca d’Italia, sta proseguendo il suo iter con la scelta da parte delle singole Bcc a quale gruppo aderire. Fallita infatti la possibilità di creare un gruppo unico bancario, ad oggi vi sono due holding: una appunto è Iccrea, la seconda invece fa capo alla trentina Cassa Centrale Banca. «Ho sperato fin da ultimo nella nascita di un gruppo bancario unico - afferma il Presidente del Credito Valdinievole, Alessandro Belloni - e ritengo che il nostro movimento abbia perso una grande occasione, che avrebbe permesso di diventare il terzo gruppo bancario a livello italiano. Soprattutto, occorre non disperdere una storia ultra centenaria, fatta di competenze e professionalità al servizio dei propri territori. L’adesione è per il momento non vincolante e sarà necessario attendere l’Assemblea dei Soci perché lo diventi. Iccrea è un Gruppo Bancario patrimonialmente solido, con il quale la nostra Banca opera da sempre». Aggiunge il Direttore Generale Andrea Rindi. «Scegliere Iccrea significa per noi proseguire con continuità e coerenza quanto portato avanti finora, all’interno di un gruppo solido e ben patrimonializzato». Le Bcc chiamate ad esprimere la propria adesione ad uno dei due gruppi sono 317. 33
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Augusto dell’Erba al vertice di Federcasse La nomina all’unanimità è avvenuta il 19 gennaio nel corso del Consiglio che si è svolto a Roma: prende il posto di Alessandro Azzi, le cui dimissioni contestualizzate nell’occasione chiudono un percorso lungo oltre 25 anni alla guida dell’Associazione nazionale di categoria
C
ambio al vertice di Federcasse: Augusto dell’Erba
con la Legge n.49; la seconda, il 3 novembre 2016, con
è il nuovo presidente in sostituzione di Alessandro
le Disposizioni di Vigilanza pubblicate dalla Banca d’Italia.
Azzi. Il Consiglio Nazionale dello scorso 19 gen-
Completato il percorso normativo di riforma del Credito
naio ha formalizzato una scelta che era maturata fin dal
Cooperativo, è avvenuta la nomina all’unanimità di Au-
giugno 2015, quando Azzi aveva annunciato le proprie
gusto dell’Erba alla presidenza di Federcasse e, contem-
dimissioni come “naturale conseguenza” al termine della
poraneamente, l’ormai ex presidente Alessandro Azzi ha
definizione del quadro normativo del progetto di autorifor-
confermato le proprie dimissioni dalla carica. Dell’Erba,
ma del Credito Cooperativo. Il progetto si è poi concretiz-
pugliese, era già vice presidente vicario di Federcasse dal
zato in due tappe successive: la prima, l’8 aprile 2016,
novembre 2012, mentre Azzi, all’interno del sistema del
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Credito Cooperativo, rimane al vertice della Bcc del Garda,
e mai dovranno essere in competizione tra loro, ma do-
della Federazione Lombarda delle Bcc e della Fondazione
vranno dare risposte che aiutino a ridurre le disuguaglian-
Tertio Millennio-Onlus.
ze e ad aumentare la coesione sociale, a frenare il declino
Particolarmente significativi i passaggi di Azzi durante il
demografico e a creare lavoro dignitoso e di qualità per i
suo intervento al Consiglio Nazionale. «Come annunciato
giovani che valgono, a valorizzare le eccellenze del mondo
- ha detto - lascio al termine di un percorso di riforma
imprenditoriale sempre in un’ottica di sostenibilità».
che aveva ed ha quale obiettivo il traghettamento effica-
Un messaggio chiaro e preciso che ha trovato conferma
ce e adeguato del Credito Cooperativo italiano nel nuovo
nelle parole di Augusto dell’Erba. Nella relazione program-
e non semplice scenario dell’Unione Bancaria. E lo fac-
matica, dopo aver ringraziato Alessandro Azzi per il gran-
ciamo avendo ottenuto una riforma che definirei buona e
de lavoro a favore della crescita del Credito Cooperativo
che non era per niente scontata, considerando il conte-
italiano e il Consiglio per l’unanimità espressa nella sua
sto regolamentare e istituzionale che si è venuto crean-
elezione, il nuovo presidente di Federcasse ha sottolinea-
do. Una riforma, che pur prevedendo un’integrazione a
to. «Il mio mandato sarà contraddistinto dalla ricerca della
sistema più forte e necessaria, salvaguarda l’autonomia
massima condivisione possibile, tenendo ben fissa davanti
delle Bcc e il loro principio fondativo di costituire Banche
a noi la possibilità di incidere sulle varie questioni che af-
mutualistiche. Autonomia, peraltro, modulata in base alla
fronteremo». E, infine, ha ribadito l’importanza del ruolo di
meritevolezza e al grado di rischio. E nelle Bcc continuerà
Federcasse come “casa comune” in questa delicata fase
a vigere il principio del voto capitario, con la destinazione
di attuazione della riforma epocale del Credito Cooperativo.
obbligatoria di almeno il 70 per cento degli utili a riserve non divisibili. Si conferma così la missione di Banche “non profit” a vocazione localistica. Le Bcc rappresentano una ricchezza per il Paese, perché accanto alle grandi Banche in forma di società per azioni, c’è bisogno di Banche medie e piccole caratterizzate da finalità mutualistiche, più vicine alle esigenze dei territori e da ora in avanti ancora più solide e competitive». Il 19 gennaio scorso si è davvero chiusa un’epoca lunga oltre 25 anni di presidenza Azzi, ricca di sviluppo, di innovazioni e di risultati per
Augusto dell’Erba
il Credito Cooperativo, anche se l’Assemblea straordinaria
Nato a Bari nell’agosto del 1954, avvocato civilista è
del 20 dicembre ha sancito l’impossibilità di costituire un
- dal 19 gennaio 2017 - presidente di Federcasse (la
Gruppo Bancario Cooperativo unico nazionale. «Ho lottato
Federazione Italiana delle BCC), della Cassa Rurale ed
con passione ed energia - ha aggiunto Azzi nell’interven-
Artigiana di Castellana Grotte e della Federazione del-
to in Consiglio - per una soluzione che fosse unitaria e
le BCC di Puglia e Basilicata. E’ altresì presidente del
che invece, in questo momento, non è possibile. Si tratta
Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Coope-
di un rammarico personale, ma chi sarà al comando del
rativo e del Fondo Temporaneo delle BCC, costituito ai
Credito Cooperativo da domani sa già di dover perseguire
sensi della Legge di riforma del Credito Cooperativo con
l’obiettivo dell’unità, che è tanto più auspicale in quanto
l’obiettivo di promuovere processi di consolidamento e
rappresenta il dna cooperativo di tutte le Bcc italiane. Le
concentrazione tra le singole banche, nella prospettiva
Bcc sono un patrimonio di inestimabile valore per il Paese
della costituzione dei Gruppi Bancari Cooperativi. 35
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I risultati del Credito Cooperativo nei 25 anni di presidenza Azzi Alessandro Azzi era stato eletto al vertice di Federcasse nel 1991 e in 25 anni di sua presidenza il Credito Cooperativo ha raggiunto uno sviluppo costante in termini sia di rilevanza nell’ambito dell’economia italiana, sia di innovazione organizzativa, affermandosi anche come brand conosciuto e riconosciuto nel mercato. Dall’entrata in vigore del nuovo Testo Unico Bancario (1993) ad oggi, pur essendo diminuito in assoluto il numero delle cooperative bancarie: • è aumentato il numero degli sportelli (da 2.226 a 4.315);
Alessandro Azzi
• il numero dei Soci è passato da 35mila ad oltre 1 mi-
Nato a Montichiari (Brescia) nel 1950, avvocato, è stato
lione e 240 mila (+257%);
dal 1991 al 2016 Presidente di Federcasse. E’ Presiden-
• la raccolta diretta da 33,4 miliardi a 158 miliardi
te della Banca di Credito Cooperativo “del Garda” di Mon-
(+373%);
tichiari (Brescia) e Presidente della Federazione Lombar-
• gli impieghi a famiglie e imprese da 17,5 miliardi ad
da delle Banche di Credito Cooperativo. E’ componente
oltre 133 miliardi (+660%);
del Consiglio di Amministrazione dell’Università Cattolica
• il patrimonio di sistema da 6,7 miliardi a circa 20 mi-
del Sacro Cuore. E’ stato nominato dal Presidente della
liardi (+198%) con un CET1 medio del 16,6%.
Repubblica, Giorgio Napolitano, Cavaliere del Lavoro.
Gli impieghi erogati dalle Bcc italiane rappresentano oggi il 22,5% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18,6% alle imprese del settore agro-industriale, il 18,4% della ristorazione e alloggio, il 13,1% alle imprese e istituzioni non profit. Alla presidenza Azzi si deve anche l’intuizione della costituzione di una società capogruppo del versante d’impresa del Credito Cooperativo e la definizione di strumenti originali e innovativi di tutela del risparmio resi possibili dalla solidarietà del sistema, come il Fondo di Garanzia dei Depositanti (1997) del Credito Cooperativo (fondo obbligatorio con peculiari connotati in coerenza con le finalità delle Bcc) e il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (2005) - unico nel suo genere in Italia - e, più recentemente, il Fondo di Garanzia Istituzionale che, soprattutto negli ultimi anni segnati da una profonda e gravissima crisi economica, hanno consentito con varie modalità di tutelare al meglio Soci e clienti delle Bcc prevenendo e risolvendo sempre al proprio interno, senza alcun contributo pubblico, situazioni di criticità. E facendo in modo che nessun cliente o depositante di una Bcc (anche titolare di obbligazioni subordinate) perdesse una lira o un euro. (fonte Credito Cooperativo) SALVE | MARZO 2017
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SOLIDARIETÀ
E’
veramente apprezzabile il gesto del Credito Valdinievole di aver dato vita ad una vera e propria catena di solidarietà, partita dal
sostegno ad aziende delle zone del Centro Italia colpite dal terremoto e arrivata, sotto forma di prodotti alimentari, alle famiglie bisognose della Valdinievole. “Amore e Vita” è un’Associazione Onlus senza fini di lucro e il suo presidente è Bruno Lenzini, storico volontario e promotore di importanti iniziative umanitarie. E’ costituita da volontari che hanno come fi-
Il Credito Valdinievole sostiene “Amore e Vita”
nalità quella di soccorrere, principalmente con generi alimentari, persone bisognose del nostro territorio, di nazionalità italiana o straniera, senza distinzione di razza, sesso, religione o fede politica. Purtroppo il costo della spesa quotidiana e la mancanza di lavoro mettono in difficoltà molte famiglie che sempre più spesso si rivolgono a realtà come la nostra per ricevere un aiuto. Siamo sostenuti principalmente dal Banco Alimentare della Toscana dove confluiscono gli Aiuti Europei (prodotti a lunga conservazione FEAD),
In un percorso virtuoso di solidarietà iniziato fuori dal territorio col sostegno alle zone del Centro Italia colpite dal terremoto, il CdA della Banca ha deliberato di destinare i beni di tipo alimentare non consegnati ai Soci in occasione del Natale 2016 alla onlus di Massa e Cozzile che da sempre è vicina alle famiglie bisognose della Valdinievole
ma molto importante è il contributo di alcune aziende locali che mettono a disposizione prodotti freschi a breve scadenza. Naturalmente il supporto della Diocesi di Pescia e del Credito Valdinievole è stato finora determinante per portare avanti questo lavoro di carità. Si rivolge ad “Amore e Vita” un numero sempre maggiore di famiglie indigenti - che ad oggi sono circa 90 - provenienti per la maggior parte dai comuni di Montecatini Terme e di Massa e Cozzile, e questa volta siamo stati ben lieti di arricchire il pacco di generi alimentari con i prodotti provenienti da Amatrice. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno voluto aiutarci e in modo particolare il presidente
- di Laura Cioni* -
del Credito Valdinievole, Alessandro Belloni, che da
segretaria e volontaria operativa
alcuni anni ci sostiene e ci incoraggia nel nostro la-
dell’Associazione “Amore e Vita” Onlus
voro. Per chi volesse sostenere l’attività di “Amore e Vita” Onlus, questo è il codice Iban da utilizzare per eventuali donazioni: IT18T0800370462000000507635 37
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24 FEBBRA IO
2017
GIORNATA DEL RISPARMIO ENERGETIC O Anche il Cre
dito Valdin ie promossa da vole aderisce all’inizi ativa M’illu lla trasmissi nell’ambito mino di m one Caterp della campa eno illar di RaiR gna di com Scatta un adio2 unicazione a foto men de l Cr ed tr ito Cooper e compi un e pubblical ativo. gesto da co a sulla pagi ndiVivere co na Facebook nt ro lo spreco Le più orig de lla Banca con di risorse inali sarann l’hashtag # o pubblicat condiVivo e sulla rivis . ta “Salve”.
CreditoVald
inievole
@bccvaldin
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www.credi
tovaldiniev
ole.it
Il Credito Cooperativo condivide sui social il Credito Valdinievole
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D
al 3 ottobre fino al 31 dicembre c’è stato “Insie-
Il rappresentante di Iccrea, Daniele Corradini, con i dipendenti della Filiale di Fucecchio: da sinistra, Samanta Arrigucci, Marco Galli, Guido Ghilardi e Francesco Bertelli
me per un salto in Filiale”, l’edizione 2016 del concorso di Iccrea Banca che premia le Banche
di Credito Cooperativo, in continuità al successo riscontrato nella precedente edizione. Come lo scorso anno, il contest è rivolto direttamente ai colleghi delle Filiali, premiati non solo per il numero di carte di credito collocate, ma anche per la capacità di presentare ai clienti i vantaggi di CartaBCC. L’operazione a premi ha svolgimento sull’intero territorio nazionale italiano ed è dedicata a tutte le Filiali delle Banche BCC, previa iscrizione da parte della propria Banca di
Un salto in Filiale
Credito Cooperativo. L’operazione a premi viene effettuata da Iccrea con l’intento di incentivare, da parte delle BCC attraverso le proprie Filiali, il collocamento delle carte di credito della gamma CartaBCC, nonché di incentivare le transazioni commerciali effettuate con le suddette carte da parte dei clienti finali anche attraverso il Portale Premiati. Ogni filiale appartenente ad uno specifico “cluster” dimen-
Le Filiali del Credito Valdinievole si sono aggiudicate per tre volte il concorso di Iccrea Banca
sionale è stata valutata settimanalmente per il numero di carte di credito collocate. Le nostre filiali hanno vinto per tre volte la classifica settimanale nazionale del proprio cluster
Qui accanto i dipendenti della Filiale di Pisa con il premio Iccrea: da sinistra, Alessandro Guelfi, Elena Bacciardi, Piergiorgio Romoli, Antonietta Trabona, Andrea Giovannelli, Alice Tognarelli e Claudia Tani 39
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Gli studenti dell’Istituto Alberghiero Martini con il Credito Valdinievole
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L’Istituto Alberghiero presente a Toscana 2020 Terza edizione del progetto promosso da Confcooperative Toscana e dalla Federazione Toscana delle Bcc, a cui gli studenti di alcune classi del “Martini” partecipano con una Associazione Cooperativa Scolastica denominata “Dolci pe’ davvero” - di Ilaria Sguazzoni -
L
a lunga tradizione delle Associazioni Cooperati-
pronta a soddisfare i gusti dei palati più esigenti.
ve Scolastiche all’interno dell’Istituto Alberghiero
Il Credito Valdinievole affianca i ragazzi delle classi 5ªA,
Martini di Montecatini Terme prosegue anche per
5ªF, 4ªA e 4ªF (sezione A enogastronomia, sezione F ven-
l’anno scolastico 2016-2017, grazie alla terza edizione
dite), che il 20 febbraio scorso hanno costituito, nella sede
del progetto “Toscana 2020 - Il Rinascimento della coo-
della Querceta, la loro ACS per mettere alla prova sia le
perazione” promosso da Confcooperative Toscana e dal-
abilità culinarie acquisite, sia le competenze nel marke-
la Federazione Toscana delle Banche di Credito Coope-
ting e nell’organizzazione degli eventi di promozione al
rativo. La simulazione della cooperativa prende il nome
pubblico (genitori, professori, altri alunni, ecc.) dei propri
di “Dolci pe’ davvero”, con una produzione dolciaria
prodotti. La presenza di soci dell’ACS di varia provenienza
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Il logo dell’ACS
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cooperative hanno nel proprio dna. I ragazzi sono accompagnati in questo percorso imprenditoriale, oltre che dal Credito Valdinievole, anche dalla tutor Giovanna Iaquinto della cooperativa La Fenice e dai professori Paolo Meduri, Daniele Cecchi, Maurizio Torrigiani e Valerio Nesti. In questi mesi, molte sono le nuove Associazioni Cooperative Scolastiche che stanno lavorando nell’ambito del progetto Toscana 2020: lo scorso 2 marzo, nel corso dell’Assemblea di Confcooperative Toscana, sono stati forniti i primi numeri relativi all’anno scolastico 2016-2017: 34
la produzione al confezionamento fino al contatto con il
nuove ACS, 897 studenti coinvolti, 41 insegnanti, 13 Ban-
cliente, proprio come in una reale attività economica. Le
che di Credito Cooperativo, 15 tutor e 22 cooperative che
specialità dell’ACS sono ricciarelli, brownies, cookies, bi-
si adoperano, in tutta la regione, nel facilitare i percorsi di
scotti al cocco e biscotti della fortuna; proprio in risposta
simulazione d’impresa cooperativa.
alle esigenze odierne del mercato, è organizzata anche
L’anno scolastico non è ancora finito e tante sono le sor-
una linea di prodotti senza glutine.
prese che l’ACS “Dolci pe’ davvero” ci riserverà: con l’au-
I ragazzi finalizzano le attività non solo alla verifica delle
gurio di un buon lavoro, la promessa è che vi seguiremo
proprie competenze ma anche ad un sostegno al contesto
altrettanto “pe’ davvero”, per supportare i ragazzi in que-
di riferimento, con quell’attenzione al “sociale” che tutte le
sta avventura di impresa simulata.
Allo sportello del Credito Valdinievole
d’indirizzo permette infatti di coprire l’intera filiera, dal-
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Una gita al mare per la comunità del Gruppo Valdinievole
L’IMPEGNO SOCIALE
Liberi di scegliere Liberi dalla droga Parola a Giovanni Moschini, fondatore del Gruppo Valdinievole che da oltre vent’anni si dedica al recupero dalle tossicodipendenze di vario genere - di Francesco Gensini Come racconterebbe chi è Giovanni Moschini a chi
voro in maniera appassionata.
non lo conosce?
Come è nata in lei l’idea di fondare una comunità di
Direi che è una persona concreta, onesta e di buon sen-
recupero dalle tossicodipendenze di vario genere?
so, direi che ha una moglie meravigliosa, che gli è stata
Mi sono sentito in dovere di restituire ciò che mi era sta-
sempre vicino soprattutto nei vent’anni trascorsi al Gruppo
to dato dal grande Vincenzo Muccioli e dalla sua famiglia.
Valdinievole, due figlie eccezionali che studiano all’Univer-
Con l’invito ricevuto da mio padre e da mia madre ho in-
sità. Aggiungerei che è un imprenditore che svolge un la-
trapreso questo difficile cammino di forte responsabilità
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Giovanni Moschini, fondatore del Gruppo Valdinievole, con la moglie Margherita
L’IMPEGNO SOCIALE
ed enorme impegno, ma che ha regalato anche grandi e numerose soddisfazioni. Cosa c’è dentro al Gruppo Valdinievole che rappresenta la sua vita? Mi auguro che ancora oggi, perché è da otto anni che non sono più attivo nel Gruppo, siano rimasti i valori che un tempo hanno visto metterci a disposizione del prossimo: senso di responsabilità, dignità, rispetto, amor proprio. Con la speranza che ci sia rimasta un po’ della nostra storia. A chi è affidata la vita quotidiana nella Comunità da lei fondata? Il 31 dicembre 2009, dopo 20 anni di impegno costante, festeggiammo l’arrivo del nuovo anno dando la responsabilità a coloro che per tanti anni mi avevano affian-
chi voleva delinquere.
cato nel portare avanti quest’impegno. Ad oggi il Presi-
Com’è la situazione attuale? Esiste un regresso del
dente della Cooperativa e del Gruppo Valdinievole è Fede-
fenomeno oppure no?
rico Bertocci, il quale è stato uno dei primi ragazzi che ha
Assolutamente no. Oltre alle droghe classiche di un tem-
risolto con grande determinazione la sua storia personale
po, si sono aggiunti migliaia di ritrovati schifosi, droghe
e che oggi è a disposizione con altri addetti e operatori,
sintetiche che stravolgono le menti e i fisici dei nostri ra-
come lo sono stato io in passato per gli altri.
gazzi.
Perché Montecatini Terme e la Valdinievole, a co-
Il problema più grande da affrontare, una volta tor-
minciare dagli anni Settanta, sono stati terreni così
nati alla vita “normale”, è quello del reinserimento
fertili per la diffusione delle droghe?
sociale: la situazione è migliorata rispetto ai tempi
Intanto direi che i casi di morte, purtroppo, sono più oggi
più duri, quando pregiudizio e scetticismo hanno
che un tempo, soltanto che fanno meno scalpore, spes-
spesso ostacolato il reintegro nel lavoro di molti
so non vengono neanche menzionati, a volte travisati con
giovani usciti dalla comunità?
altre malattie che in realtà nascondono la verità del fatto.
Direi che oggi, come per il punto precedente è più diffici-
Montecatini in quegli anni lì, lo ricordiamo tutti era un luo-
le, perché negli anni Settanta, Ottanta e Novanta c’era più
go ambito, dove venire a spendere soldi, dove si potevano
lavoro e magari qualcuno riusciva a reinserirsi. Il lavoro è
trovare donne compiacenti, dove c’erano le scommesse
fondamentale per la libertà e per la dignità di ogni indi-
dei cavalli, dove c’erano bische clandestine, dove c’era un
viduo, figuriamoci per quelli che escono da un problema
grande giro di denaro. E’ quindi facile capire perché Mon-
come quello della tossicodipendenza. Oggi sappiamo che
tecatini fosse diventata il punto nodale del centro Italia per
il 50 per cento dei nostri giovani, se non di più, non ha la43
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L’IMPEGNO SOCIALE
voro, quindi direi che la situazione è nettamente peggiore
della Cooperativa Valdinievole. Però, dalle informazioni
e quindi “si stava meglio quando si stava peggio”.
che mi giungono e che conosco, dire che le istituzioni
Quanto è importante il ruolo delle famiglie?
negli ultimi anni non fanno niente è dir poco. Esisteva
Il ruolo delle famiglie è fondamentale da quando si deci-
una consulta nazionale per le dipendenze che ha opera-
de di avere un figlio. La questione è che oggi, presi dai
to per diversi anni, che si occupava dell’andamento delle
problemi di lavoro e di mantenimento della famiglia stes-
comunità e delle varie problematiche inerenti le tossico-
sa, ci dimentichiamo di far sentire la nostra presenza e di
dipendenze. Non è stata più convocata. A parer mio le
educare i ragazzi. La famiglia è importante, laddove svol-
istituzioni si limitano a gestire la cosa senza partecipare
ge l’attività alla quale è chiamata. Oggi i nostri figli sono
in maniera attiva, senza fare nuove proposte, senza aiu-
sempre più sbandati, lasciati a se stessi e difficilmente
tare le comunità a dare più possibilità ai ragazzi e alle
viene detto loro un no.
loro famiglie, che sono sempre di più ad aver bisogno. In
Il miglior strumento è sicuramente la prevenzione:
questa fase le istituzioni non si impegnano a migliorare
quali sono i passi fondamentali da promuovere nel-
la situazione.
le scuole, nei centri di aggregazione, nelle società
Mille episodi sono sicuramente legati agli oltre
sportive e in tutti i luoghi di ritrovo per giovani?
vent’anni di attività del Gruppo Valdinievole: sen-
E’ chiaro che la prevenzione è fondamentale, ma il proble-
za volere fare preferenze o torti a nessuno, c’è una
ma è che nonostante venga fatta dalle istituzioni e da as-
storia che ama prendere ad esempio?
sociazioni come la nostra, purtroppo ci troviamo ad avere
Si, la storia che amo prendere ad esempio è proprio la
come controcampo la pubblicità, la musica, il marketing,
data storica del Gruppo Valdinievole, il succitato 31 di-
il falso progresso. Ciò che viene proposto ai nostri giova-
cembre 2009: insieme a tutti i ragazzi, con la mia fami-
ni, non avendo buoni riferimenti né esempi da seguire,
glia, decidemmo che fosse arrivato il momento di dare la
spesso va contro l’opera di prevenzione. Resta il fatto che
possibilità di gestire sia la comunità che la cooperativa a
la prevenzione è uno strumento fondamentale e non do-
questi signori che avevano dimostrato negli anni attacca-
vremmo mai stancarci di metterla in atto.
mento alla causa e al prossimo, e tanta responsabilità.
L’errore da non commettere nell’affrontare e recu-
Una cosa che io ritengo dovrebbero fare i nostri politici,
perare un caso di tossicodipendenza?
cioè lasciare anche agli altri la libertà di esprimersi, sen-
Direi, in maniera stringata, che non bisogna assolutamen-
za rimanere sopra di essi come un tappo. E’ essenziale
te essere complici: quando ci rendiamo conto che un ra-
dare l’opportunità a chi se la merita. Forse l’Italia andreb-
gazzo ha un problema, non si può far finta di niente e tira-
be meglio. Quello secondo me è stato l’episodio che ha
re avanti. E’ invece necessario correre ai ripari e rivolgersi
dimostrato la crescita e il vero insegnamento.
alle persone che conoscono l’argomento: e chi meglio di
Alla fine di tutti i discorsi, qual è il messaggio vero
persone che ci sono passate e lo hanno risolto?
che esce dalla comunità e da chi ha vissuto il per-
Cosa fanno le istituzioni e cosa devono ancora fare
corso difficile, doloroso, spesso drammatico della
sia per attuare un programma di prevenzione e di
tossicodipendenza sulla propria pelle?
contrasto alle droghe, e sia per aiutare chi come lei
Purtroppo l’errore è possibile, ma la perseveranza è vera-
e la sua struttura si dedica concretamente al recu-
mente da coglioni. La libertà non ha prezzo: tutti possono
pero dalle tossicodipendenze?
essere i veri attori della propria vita senza ricorrere a dro-
Come ho detto precedentemente, io dal 2009 non fac-
ghe o a menate varie. La vita è una sola e va vissuta. Un
cio più parte attivamente del Gruppo Valdinievole né
abbraccio a tutti da Giovanni Moschini.
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L’IMPEGNO SOCIALE
La storia e l’attività del Gruppo Valdinievole
IL
Gruppo Valdinievole è stato costituito nel
Riconoscendo in seguito l’importanza del lavoro svolto sul
1989 da un gruppo di famiglie che credeva-
territorio da parte dell’Associazione, il Gruppo Valdinievole,
no nel volontariato come risposta concreta al
grazie alla Legge 109/96 che sottrae beni alla criminalità
drammatico problema della tossicodipendenza. Il promo-
organizzata per destinarli ad iniziative con finalità sociali, è
tore ed il fondatore dell’Associazione è Giovanni Moschi-
stato il primo in Toscana ad usufruire di tale beneficio ri-
ni. Giovanni, inizialmente si adoperò da solo e personal-
cevendo nell’ottobre 1996 una colonica confiscata ad una
mente nel recuperare i ragazzi, seguendoli e facendoli
famiglia camorrista e abbandonata poi per una quindicina
disintossicare. Volontari, familiari e ragazzi che avevano
di anni all’incuria e alla rovina del tempo, in località Can-
vissuto il problema si rendevano disponibili con program-
nelleto nel Comune di Massa e Cozzile. In precedenza, nel
mi diurni per assistere le persone che chiedevano aiu-
1993, era stato deciso di costituire una Cooperativa So-
to. Gli stessi familiari, parenti e amici, attraverso riunioni
ciale per garantire un lavoro ai molti ragazzi che pur cer-
serali di gruppo (ancora esistenti), venivano consigliati su
candolo, vuoi per l’altissimo tasso di disoccupazione, vuoi
come affrontare questa piaga sociale e quindi preparati a
per la difficoltà insita nella condizione di tossicodipendenti,
una nuova mentalità e a nuovi comportamenti.
stentavano a trovare una qualsiasi situazione con il rischio
Il Gruppo Valdinievole è andato avanti per alcuni anni con
evidente di pesanti delusioni e fallimenti.
l’ausilio di una stanza e di una sala riunioni concesse
Dall’ottobre 2004, dopo l’iscrizione all’Albo delle Asso-
dalla Società di Soccorso Pubblico di Montecatini Terme
ciazioni di volontariato, il Gruppo Valdinievole è entrato a
(che è tuttora la sede della segreteria), e con un terreno
far parte degli Enti Ausiliari della Regione Toscana e dal
messo a disposizione da una delle famiglie stesse, poi
2005 del CEART (Coordinamento degli Enti Ausiliari della
con il passare del tempo è diventato una vera e propria
Regione Toscana), all’interno del quale, in collaborazione
comunità autonoma e indipendente. Diverse centinaia di
con la Regione, si individuano le linee di indirizzo nelle
ragazzi, finito il loro percorso, sono adesso perfettamen-
politiche antidroga.
te reinseriti in società; altri cento circa stanno svolgendo
La comunità fondata da Giovanni Moschini, attraver-
attualmente un programma di recupero, mentre migliaia
so i ragazzi e gli operatori, in collaborazione con alcuni
di famiglie associate e tantissimi Amici e Sostenitori del
Comuni e Istituti scolastici della Valdinievole, ha svolto
Gruppo Valdinievole sparsi in tutta Italia hanno dato vita
un’importante opera di prevenzione ed informazione fra
ad una Onlus. Da una prima struttura presa in affitto sul-
i ragazzi delle scuole, culminata alla fine dell’anno sco-
le colline del Comune di Pescia nel 1994, la comunità
lastico con la visita e il pranzo presso la nostra strut-
oggi conta complessivamente su tre abitazioni, locate
tura. Infine è stato stipulato un protocollo di intesa per
ed utilizzate come “residenza” per i ragazzi che vengo-
l’esercizio coordinato pubblico-privato sociale in materia
no seguiti ventiquattr’ore su ventiquattro da responsabili
di assistenza ai tossicodipendenti e alcol dipendenti; ad
e operatori nelle varie fasi del programma: l’accoglienza
oggi i risultati sono buoni e tanti ragazzi si sono sottopo-
da sempre riguarda persone provenienti da tutta Italia ma
sti al programma di riabilitazione previsto dall’art.75 DPR
anche da Croazia, Slovenia, Germania e Canada.
309/90. 45
SALVE | MARZO 2017
SÌ, VIAGGIARE
Maldive, Sri Lanka e India La Banca in crociera Guidati dal Direttore Generale, i Soci del Credito Valdinievole e i loro familiari hanno trascorso dieci giorni immersi nella storia, nella vita e nelle contraddizioni di una cultura così diversa dalla nostra e anche per questo così affascinante - di Andrea Rindi Bellissima. Questo è l’aggettivo che sento di utilizzare per
ci siamo imbarcati sulla nave che è rimasta ferma in rada
commentare questa crociera. E’ stato davvero un bel tour
per circa due giorni. Un caldo sole ci ha accolto alle Maldi-
in cui abbiamo incontrato storia, religione, cultura, para-
ve, dove abbiamo avuto la possibilità di visitare la capitale
disi naturali e molto altro ancora in un contesto sociale
e qualche atollo degli oltre mille che le compongono. Gli
estremamente variegato ed anche assai contraddittorio.
atolli somigliano a tanti piccoli bottoni di terraferma con una
Maldive.
folta vegetazione tropicale, caratterizzati da un mare dalle
Siamo partiti da Milano il 24 febbraio con un tempo grigio
trasparenze uniche con la barriera corallina che lo circonda.
e cupo, e dopo una sosta a Dubai siamo volati a Male, la
La capitale Male è una delle più piccole capitali del mon-
capitale delle Maldive, arrivando il giorno successivo, il 25,
do, essendo costruita su un’isola di soli 2 km quadrati, ma
considerando anche che tra le Maldive e l’Italia ci sono 4
è densamente abitata con circa 85mila abitanti: ci vive in
ore e mezza di fuso orario. Sbrigate le formalità doganali,
pratica un quarto della popolazione delle Maldive.
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SÌ, VIAGGIARE
Sri Lanka. La sera del 26 partiamo alla volta di Colombo capitale dello Sri Lanka, dove arriviamo la mattina del 28 febbraio. Qui abbiamo potuto scegliere tra la visita alla città o un tour alle piantagioni del tè. La città di Colombo ha un ricco passato coloniale e ne sono presenti ampie tracce, così come forte è il contrasto con imponenti edifici di recente costruzione realizzati da imprese cinesi. Di notevole interesse è il tempio buddista di Gangaramaya, un luogo unico e suggestivo. Altro luogo interessante è il Cinnamon
che movimenta quasi la metà del traffico marittimo merci
Gardens un quartiere molto esclusivo dove è presente un
dell’intero Paese. Nell’immensa città possiamo ritrovare
bellissimo parco. A Colombo abbiamo fatto anche la cono-
ancora importanti tracce del passato coloniale sia por-
scenza dei tuk tuk che sono i tipici mezzi di locomozione a
toghese che inglese, anche se oggi è interessata da un
tre ruote usati come taxi e che pericolosamente sfreccia-
boom edilizio con la costruzione di moltissimi grattacieli.
no per le vie della capitale.
Mumbai incorpora tutte le contraddizioni dello stato in-
Interessante è stata la visita alle piantagioni di tè dove
diano, da una parte appunto grattacieli modernissimi
donne e ragazze in abiti colorati caricano il raccolto in
e dall’altra baracche accatastate insieme a cumuli di
ampi cestini e dove il verde brillante delle piantagioni si
immondizia. Da una parte una popolazione assai ricca,
fonde con il cielo azzurro. Il gusto del tè di Ceylon (così si
dall’altra una moltitudine che vive di stenti.
chiamava lo Sri Lanka) è unico e di qualità superiore.
Abbiamo visitato la città con la famosa porta dell’India co-
India.
struita dagli inglesi, la casa di Ghandi, la collina dei Parsi,
La sera siamo ripartiti con direzione India, dove siamo ar-
la stazione di Mumbai, Victoria Terminus, patrimonio mon-
rivati nel porto di Goa il 2 marzo dopo un giorno di navi-
diale dell’umanità, il caratteristico lungomare, i lavatoi che
gazione. Goa è nella costa occidentale ed è il più piccolo
sono la più grande lavanderia a cielo aperto del mondo.
e il più ricco degli Stati indiani. Reso famoso negli anni
Una parte dei soci ha visitato anche la grotta di Elephan-
Sessanta dal movimento hippie, rimane un luogo ideale
ta sull’omonima isola. Una serie di caverne scolpite che
per chi vuole una vacanza di sole e di mare nelle sue im-
risalgono ad oltre 1.500 anni fa e dedicate al Dio Shiva.
mense spiagge bianche a ridosso della foresta tropicale.
Il giorno successivo abbiamo intrapreso il viaggio di ritor-
Forti sono le tracce della lunghissima dominazione colo-
no via Dubai e rientro a Milano il giorno 5 marzo dove ab-
niale portoghese e anche gli aspetti religiosi ne hanno ri-
biamo incontrato nuovamente l’inverno. E’ stata una bella
sentito: a Goa vi sono più chiese cristiane che templi indù.
crociera, il bel tempo ci ha accompagnati e i servizi a bor-
Bellissima è la basilica di Bom Jesus come interessanti
do sono stati eccellenti. Voglio ringraziare a nome dell’I-
sono la Chiesa di San Francesco e la Cattedrale di Se.
stituto e mio personale tutti i Soci che hanno partecipato
La sera ripartiamo per Mumbai, la ex Bombay, dove arri-
e i loro familiari per l’amicizia e la cordialità dimostrate.
viamo il giorno seguente e dove assaporiamo la vera India.
Abbiamo costituito un ottimo gruppo e siamo stati bene
Mumbai, capitale dello Stato del Maharashtra, è la città
insieme. Infine un sincero ringraziamento alla nostra ac-
più popolosa dell’India con circa 18 milioni di abitanti e
compagnatrice Anna e alla Jedi Travel per l’ottima orga-
la prima del mondo per densità abitativa. E’ la capitale
nizzazione.
commerciale dell’India ed ha un profondo porto naturale
Vi aspettiamo alla prossima gita. 47
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L’arrivo vittorioso di Yates
LO SPORT
Yates fa il bis a Larciano Il corridore inglese si è aggiudicato il 40° Gran Premio Industria&Artigianato, ripetendo così il successo ottenuto tre anni fa nella stessa corsa. Grande successo di pubblico per l’ormai tradizionale appuntamento d’inizio stagione, di cui il Credito Valdinievole è stato ancora una volta sponsor principale
C
entonovantanove chilometri di battaglia, resa
5 marzo si è ripetuto regolando in volata l’ecuadoregno
ancora più dura dalla pioggia battente soprattut-
Carapaz e il colombiano Rigoberto Uran, dopo aver la-
to nella prima fase, e poi un degno, degnissimo
sciato che gli avversari spendessero energie e forze in
vincitore di questo 40° Gran Premio Industria&Artigia-
attacchi e contrattacchi sul Fornello e sul San Baron-
nato a Larciano: Adam Yates, inglese di Bury, 24 anni,
to: non a caso, la stessa tattica di gara che gli aveva
uno che ha un feeling particolare con la zona, perché
permesso di trionfare sul traguardo di Larciano anche
da queste parti aveva già vinto nel 2014. E domenica
tre anni fa. Grande soddisfazione per gli organizzatori
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LO SPORT
dell’Unione Ciclistica Larcianese, e per il Credito Valdinievole che è stato sponsor principale della competizione, per il successo tecnico e di pubblico di questa 40esima edizione di un appuntamento molto apprezzato nel panorama ciclistico nazionale, ancora di più in questo 2017 dopo la decisione dell’Unione Ciclistica Internazionale di “promuovere” il GP Industria&Artigianato a classica in linea, categoria 1HC: un buon motivo, tra gli altri, per confermare l’anticipo all’inizio di marzo anche nel calendario 2018. Eppoi, come detto, la differenza l’ha fatta ancora una volta il successo della corsa grazie al ricco e qualificato elenco di partecipanti, tra cui hanno spiccato su tutti il beniamino di casa Vincenzo Nibali, ma anche Nairo Quintana, l’altro idolo dei tifosi locali, Visconti, Vanmarcke,
gitivi sono stati gradualmente raggiunti ed è stata allora
Clarke e molti altri ancora. Il vero protagonista però è
la volta di Pelizzotti e Ballerini di tentare il contropiede.
stato Adam Yates, all’ottava vittoria in carriera tra i pro-
L’azione si è presto esaurita e tutto è stato rimandato
fessionisti, con un ottimo 2016 alle spalle (maglia bianca
all’ultimo passaggio comprendente l’ascesa del Fornello
di miglior giovane al Tour de France dove si è piazzato
prima di scollinare giù da San Baronto. Lo strappo l’han-
addirittura al quarto posto assoluto) e un 2017 che si an-
no dato Clarke, Valerio Conti, Cattaneo, Arredondo, Yates
nuncia così altrettanto importante se non di più. Il cor-
e Bernal, anche se poi la discesa verso Lamporecchio
ridore britannico ha vinto da campione un Gran Premio
ha di nuovo rimescolato le carte e ancora in sei si sono
Industria& Artigianato vivace fin dall’inizio per merito del-
presentati sul rettilineo finale: Yates, Carapaz, Uran, Cat-
la fuga organizzata da Orrico, Brogi, Raffaele e il tedesco
taneo, Bernal e Clarke, e dopo un tentativo senza esito
Politt, fuga che nei quattro giri pianeggianti è arrivata ad
di Cattaneo, questo è stato proprio l’ordine d’arrivo fina-
avere un vantaggio massimo di quasi dieci minuti. Ma nei
le nella volata conclusa trionfalmente dal portacolori del
successivi quattro giri del percorso, quelli decisivi, i fug-
team australiano Orica-Scott. Yates in questa stagione non parteciperà al Tour de France per dedicarsi al Giro d’Italia con annunciate
Una fase delle premiazioni con il sindaco di Larciano, Lisa Amidei
velleità di classifica generale e, anche se l’appuntamento in rosa è ancora lontano, è bene che i grandi favoriti tengano a mente il nome dell’inglesino tutto grinta e carattere, talento purissimo distribuito su 58 chili di esplosività atletica. Tornando infine al 40° Gran Premio Industria& Artigianato, soltanto 26esimo Nibali, mentre un po’ meglio ma lontano dal podio ha fatto Visconti con il 15esimo posto. 49
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I viaggi 2017 per i Soci 18 Giugno
28 Aprile/1º Maggio
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
28 Aprile/1º Maggio
18 Giugno
30 Settembre - 1° Ottobre
IL GOLFO DI NAPOLI
LA CITTA’ CHE MUORE
CASTEL GANDOLFO
Il golfo di Napoli è impreziosito dalla presenza di diverse isole che ne costituiscono le naturali propaggini, ideale proseguimento delle linee della costa in corrispondenza dei due estremi di Sorrento e di Pozzuoli. Tra queste, Capri, Ischia e Procida sono celebri in tutto il mondo per le proprie bellezze, i panorami suggestivi e le caratteristiche naturalistiche e culturali uniche al mondo. Mentre Capri, a sud di Napoli, è uno sperone roccioso distaccatosi in epoca preistorica dalla vicinissima penisola sorrentina, Ischia e Procida devono entrambe la loro genesi all’intensa attività vulcanica dei Campi Flegrei, ad ovest della città. La premessa indispensabile è che a Ischia non ci si annoia mai, ma è pur vero che l’isola è un’ottima base di partenza per una gita fuori porta sulle vicine Procida e Capri. Se Ischia è un’“isola di terra”, Procida è la “quintessenza” della località di mare, un’isola che vanta una secolare tradizione marinara e che solo in tempi relativamente recenti ha scoperto le virtù del turismo. Da qui, forse, parte del suo fascino. Se Ischia è l’“Isola Verde”, per la sua straripante vegetazione mediterranea, Capri è l’“Isola Azzurra”, per il colore smeraldo del suo mare, che avvolge i famosi Faraglioni quasi a volerli proteggere.
Situata sulla cima di un colle tra le vallate formate dai torrenti Chiaro e Torbido, Civita di Bagnoregio appare arroccata su uno sperone di roccia che sovrasta l’ampia conca increspata dai calanchi. La irrefrenabile erosione della collina e della vallata circostante questo borgo medievale rischia di far scomparire la frazione. 2.500 anni fa gli Etruschi non potevano immaginare che oggi Civita sarebbe stata la rinomata “città che muore”, un luogo incantato, dove il tempo sembra essersi fermato. Altra tappa della giornata sarà la visita della città di Viterbo, capoluogo di antica origine etrusca e di grandi tradizioni storiche, nota come la “Città dei Papi” in memoria del periodo in cui la sede papale fu appunto spostata in questa città che ancora porta i segni di quel fasto. In particolare sarà possibile ammirare l’esterno del Palazzo dei Papi, la cattedrale e il quartiere medievale.
Il centro abitato di Castel Gandolfo fa parte del circuito de “I borghi più belli d’Italia”. La città è conosciuta soprattutto per la presenza della residenza estiva dei papi. Fin dal pontificato di Urbano VIII, nel 1623, infatti, le Ville Pontificie furono frequentate per la villeggiatura dai papi che erano soliti recarsi a Castel Gandolfo almeno una volta l’anno. Il Palazzo Pontificio (o Palazzo Apostolico) di Castel Gandolfo è un museo appartenente alla Chiesa cattolica ed è parte integrante dell’area di oltre 55 ettari che costituisce il complesso delle Ville Pontificie. La chiesa e la fontana, collocata nello splendido giardino, sono opere del Bernini. La tradizione attribuisce la fondazione di Ostia ad Anco Marcio (Marzio), quarto re di Roma vissuto nella seconda metà del VII secolo a.C.. Anche se ad oggi sono scarse le evidenze archeologiche che consentono di corroborare questa indicazione storica, Ostia Antica è una delle più monumentali zone archeologiche d’Italia. La visita degli scavi permetterà di ammirare il Teatro, il Tempio di Augusto, il Foro, il Tempio di Roma e Augusto.
Ischia/Procida/Capri
Civita di Bagnoregio e Viterbo
e Ostia Antica
21 - 25 Ottobre
8-9-10 Dicembre
30 Settembre - 1° Ottobre
LUG
AGO
21 - 25 Ottobre Tour della
GRECIA CLASSICA
“Non c’è niente nella civiltà greca che non illumina la nostra”. Un’esperienza alla scoperta delle bellezze della Grecia Classica, dove il paesaggio ed i monasteri bizantini costruiti sulle rocce saranno la cornice di un itinerario ricco di storia e di cultura. Ad Atene sarà possibile ammirare i monumenti e le splendide testimonianze della civiltà ellenica: l’Acropoli, una delle zone archeologiche più suggestive al mondo, con i resti del Partenone, dell’Eretteo, del Teatro di Dionisio. E poi ancora l’Agorà ed i monumenti vicini: Thission, la Torre dei Venti, il monumento a Lisicrate, l’Olympion, lo Stadio, la Tomba del Milite Ignoto, il Palazzo del Parlamento e le Chiese Bizantine. Seconda tappa sarà Delfi, l’ombelico della Terra, dove pagato un tributo, gli antichi potevano interpellare l’oracolo. Potrai ammirare la fonte Castalia, il Tempio di Apollo, la via Sacra, l’Agorà Romana, il Grande Altare, il Teatro e visitare il Museo che racchiude la famosissima Auriga. La visita dei monasteri delle Meteore ti lascerà poi senza fiato. In un paesaggio affascinante e surreale, su enormi rupi, furono costruiti a partire dal XIV° secolo i monasteri “sospesi in aria”. Scrigni preziosi di arte bizantina, conservano oltre a meravigliosi affreschi, icone, manoscritti su pergamena, antichi vangeli ed impressionanti ossari.
SET
OTT
NOV
8-9-10 Dicembre
BOLZANO Il Trenino del Renon - Merano
Grazie alle sue due entità, Bolzano è capace di stupire i turisti provenienti da ogni dove. I due volti, uno Nord-Europeo e l’altro più Mediterraneo, costituiscono un connubio perfetto rintracciabile nelle bellezze storico-artistiche della città. Bolzano è anche sede del Museo Archeologico dell’Alto Adige, dedicato, per i suoi tre quarti, all’esposizione permanente dell’Uomo venuto dal ghiaccio. Il trenino del Renon, inaugurato nel 1907 fu un evento storico: finalmente era possibile raggiungere il Renon in soli 90 minuti, superando un dislivello di quasi 1.000 metri. Ancora oggi il trenino a scartamento ridotto che viaggia tra Soprabolzano e Collalbo, attraversando i vasti prati, i campi curati con la visuale sui masi, incastonati sulle bizzarre cime montuose delle Dolomiti, offre un’esperienza unica. Merano, considerata luogo di cura sin dal XIX secolo, ha un’antica tradizione turistica grazie alla sua varietà che spazia dalla fioritura dei meli a valle ai ghiacciai della Val Senales. Nei tre giorni potrai anche curiosare nei mercatini di Natale, dove il profumo di cannella e spezie, la calda luce delle casette di legno e degli alberi addobbati e l’alacrità degli artigiani che lavorano, fanno percepire il calore più vero e sincero del Natale.
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