12/11/2020 La pandemia era prevista e altre se ne prevedono

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SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

GIOVEDÌ 05 NOVEMBRE 2020 - ANNO 38 N. 11 - EURO 0,20

“Adeguamento delle scuole REDAZIONE per difendere le frazioni”

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ALSENO

Il sindaco Davide Zucchi racconta la cronaca e immagina il futuro di Alseno A PAGINA 7

Lo spirito d’intrapresa e il fattore personale nel nuovo mondo del dopo virus

La pandemia era prevista e altre se ne prevedono

Sospeso il Premio San Martino

A PAGINA 6

Stefano Zamagni: “Le grandi sofferenze insegnano, usiamo il post Covid per trasformare le cose che non funzionano” Si è concluso con una vera e propria lezione tenuta dal prof. Stefano Zamagni - con la consueta profondità di pensiero e capacità d’analisi - sul tema “Lo spirito d’intrapresa ed il fattore personale nel nuovo mondo del dopo virus”, il ciclo di conferenze organizzate dalla Banca di Piacenza a Palazzo Galli su come il virus Corona ci ha cambiato la vita. Il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali - presentato da Robert Gionelli - ha dapprima individuato due grandi

Progetto Pigotta in classe

San Francesco “con lo sguardo vero l’alto” A PAGINA 5

Sospese le mostre nel piacentino

A PAGINA 2

A PAGINA 5

ATTUALITÀ

ACLI: “Serve speranza e fiducia nel futuro” A PAGINA 4

ATTUALITÀ

Novara: “I bambini sono sempre gli ultimi” GHISONI A PAGINA 4

Unicef Piacenza: “Sosteniamo la scuola” A PAGINA 4

di Mirco Binelli

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05 novembre 2020

ATTUALITÀ

Per l’Avis di Piacenza presto una nuova “Casa del Donatore” in via Anguissola La disponibilità di spazi consentirà all’Azienda di istituire presso questa sede una vera e propria “Casa del Donatore”, mettendo a disposizione spazi destinati alle altre associazioni (Aido e Admo) che mirano a promuovere, nel piacentino, la cultura della donazione di sangue, di midollo osseo e di organi. Soddisfazione anche da parte di Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl di Piacenza: “Il nuovo punto prelievi e della Casa del Donatore sono una promessa fatta ai donatori da tanto tempo. Ora finalmente avremo le risorse per farlo. Sarà un modo per dire grazie ai tanti volontari che rendono l’Avis di Piacenza una delle realtà più attive in regione. Mi auguro che avere ambienti accoglienti dedicati non solo all’attività di prelievo ma anche alla vita sociale dei donatori costituisca un ulteriore motivo di attrazione per nuovi volontari e che possa permettere uno scambio sempre più proficuo anche con le altre associazioni della rete del Dono”.

La Conferenza territoriale socio-sanitaria di Piacenza e Provincia ha approvato all’unanimità il piano di investimenti per la realizzazione del nuovo punto prelievi dell’Ausl di cui beneficerà anche l’Avis trovando una nuova casa per le sue attività. Un progetto reso necessario dalle criticità strutturali più volte rilevate in sede di Accreditamento istituzionale: la carenza di spazi non garantisce la privacy dei donatori e limita le manovre. “Decisione opportuna, giusto cambiare. Con in media oltre 25 donazioni giornaliere fra sangue e plasma, è il punto di raccolta più importante del territorio perché riferimento per la città”, osserva Marco Ravarani, responsabile UdR di Avis Provinciale Piacenza. Il piano aziendale prevede l’assegnazione di una struttura dedicata presso un immobile, di proprietà dell’Ausl, in via Anguissola. L’edifico ospitava in passato la lavanderia ospedaliera ed è ora inutilizzato essendo il servizio esternalizzato.

“La pandemia era prevista e altre se ne prevedono”

Stefano Zamagni: “Le grandi sofferenze insegnano, usiamo il post Covid per trasformare le cose che non funzionano” Si è concluso con una vera e propria lezione tenuta dal prof. Stefano Zamagni - con la consueta profondità di pensiero e capacità d’analisi - sul tema “Lo spirito d’intrapresa ed il fattore personale nel nuovo mondo del dopo virus”, il ciclo di conferenze organizzate dalla Banca di Piacenza a Palazzo Galli su come il virus Corona ci ha cambiato la vita. Il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali - presentato da Robert Gionelli - ha dapprima individuato due grandi errori commessi (non solo da noi italiani, ma dal mondo intero) nella gestione della pandemia. Un primo legato alla mancanza di prudenza («la virtù che ci permette di anticipare gli eventi guardando

Alla Banca di Piacenza una conferenza sul tema “Lo spirito d’intrapresa e il fattore personale nel nuovo mondo del dopo virus”

avanti nel tempo»), perché uno studio americano aveva annunciato la pandemia già 7 anni fa. «Non solo - ha aggiunto l’economista -: un rapporto dell’Oms del 2019 aveva paventato al mondo intero un rischio contagio, invitando i Governi a premunirsi. Nessuno si è mosso per tempo e il risultato si è visto: ci siamo fatti trovare privi di mascherine, respiratori e via elencando. L’imprudenza ha detto il prof. Zamagni - è figlia della stupidità umana». L’altro grande errore è stato quello di aver ignorato il principio di sussidiarietà nell’affrontare la pandemia. «Si è cercato - ha spiegato il relatore - di gestirla a livello pubblico, senza collegamento con la società civile (mondo delle imprese e terzo settore). In questo modo il governo ha perso tempo e soldi per fare cose che altri soggetti avrebbero fatto meglio. C’è stata una gestione centralistica». Il prof. Zamagni ha quindi ricordato i quattro scenari che si aprono di fronte a noi nella fase post Covid. Il primo è disegnato da coloro che pensano che passata l’emergenza tutto torni come prima (si cita in questo caso la metafora del tunnel: stiamo vedendo l’uscita e torneremo alla fase precedente). «Non è così - ha commentato l’oratore - perché le pandemie non lasciano mai le cose uguali a prima. Il termine recovery

found è infatti sbagliato, si deve parlare di fondi per la next generation». Il secondo (scenario) prende le mosse da quanto accaduto in Cina, il Paese dove la pandemia è scoppiata e dove se ne è usciti prima perché lì c’è un regime oligarchico con un solo partito. «Il risultato è che nella scelta tra sicurezza e libertà vince sempre la prima. Episodi come le recenti proteste di Napoli e Roma, là sono impensabili. Ma mi chiedo: a che serve avere sicurezza se perdo la libertà?». C’è poi una servitù digitale che sta guadagnando terreno e che arriva dagli Stati Uniti: per difendere la nostra salute dobbiamo affidarci agli algoritmi, all’intelligenza artificiale. Nel quarto scenario individuato dal prof. Zamagni si parla di “resilienza trasformativa”: quali sono - si è domandato - le trasformazioni da attivare se vogliamo aumentare il nostro grado di resilienza, vale a dire la capacità di far fronte alle avversità, visto e considerato che il virus Corona non sarà l’ultima pandemia della storia? (la prossima, ha fatto sapere il relatore, è prevista fra una decina d’anni e nella primavera 2021 avremo una terza ondata del virus Corona, meno grave perché perderà potenza). Quattro i pezzi della macchina-Italia da trasformare per far fronte alla future avversità («ricordatevi che le riforme non servono a nulla, sono solo dei cerotti»). Prima di tutto va snellita la burocrazia (la nostra è la più inefficiente e costosa d’Europa): «Il peccato originale - ha argomentato l’economista - è che i burocrati italiani sono valutati per il rispetto delle procedure e non i risultati che ottengono, una vera bestemmia che offende il buon senso. Sapete quante sono in Italia le leggi, cioè il pane di cui si nutre la burocrazia? 160mila. In Germania siamo a 7mila. Cambiare è possibile, ma bisogna volerlo». Da

trasformare anche la filosofia del sistema fiscale, che non deve penalizzare i soggetti produttivi bensì coloro che vivono di rendita («la quota di rendita del nostro Pil è al 32%, a scapito delle imprese che non investono e delle famiglie che hanno una minor capacità di spesa»). Stesso processo trasformativo deve riguardare il modello di welfare, che da assistenzialistico va trasformato in generativo: uno strumento che non solo aiuti sul momento chi ha bisogno, ma che lo faccia uscire dal bisogno stesso. Dopo aver giudicato la sanità ospedalocentrica «profondamente sbagliata», il prof. Zamagni ha illustrato il quarto processo di trasformazione, che deve cambiare l’impostazione filosofica della scuola, dell’università e della ricerca. «E’ ora di finirla con il modello organizzativo taylorista, gerarchico. Gli studenti non devono essere trattati con arroganza. I giovani non vanno volentieri a scuola perché hanno la sensazione di entrare in un tribunale dove un giudice (il professore) li interroga. Gli studenti vanno coinvolti nel processo di apprendimento e il ruolo dell’insegnante è quello di aiutarli a comprendere, magari cercando di tirar fuori tutto quello che sanno, ma non riescono a esternalizzare. Imparare divertendosi è possibile». «Sono convinto - ha concluso il prof. Zamagni, che ha promesso di tornare, come ha già fatto altre volte dimostrando grande disponibilità, a Piacenza in presenza ed invitato la Banca a proseguire con queste iniziative perché la gente ha bisogno di spunti sui quali riflettere - che il prossimo anno queste trasformazioni saranno attuate, perché le grandi sofferenze insegnano».

Nella foto in alto il professor Stefano Zamegna. Sotto i partecipanti alla conferenza.


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PRIMO PIANO

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Statistiche: la provincia di Piacenza al primo posto per numero di stranieri In un mondo con sempre più migranti, il Dossier statistico immigrazione IDOS/Confronti 2020 presentato da “Africa e Mediterraneo” parte dai dati globali per arrivare ad analizzare il fenomeno dell’immigrazione in Italia. Al 31 dicembre 2019 le persone provenienti da altri Paesi e residenti in Emilia-Romagna erano in tutto 559.586 (di cui il 23,2% dalla Ue) e costituiscono il 12,5% della popolazione. Il dato è in leggero aumento rispetto all’anno precedente (12,3%) ed è nettamente sopra la media nazionale (8,8%), a sua volta in leggera crescita. Nel 2019 si contano circa 11.000 cittadini stranieri in più in Emilia-Romagna (+2%), un aumento determinato sia dal saldo naturale positivo, ossia la differenza tra nascite e decessi (+6.913), sia dal saldo migratorio (+23.220), che registra “consistenti flussi in entrata”

dall’estero e dalle altre regioni italiane. A livello provinciale, il territorio con una maggiore incidenza di cittadini stranieri è Piacenza (15%). Seguono Parma (14,7%), Modena (13,6%), Reggio Emilia (12,5%), Ravenna (12,3%), Bologna (12,1%), Forlì-Cesena e Rimini (11,2%) e Ferrara (9,8%). A livello comunale, la percentuale più alta la si riscontra a Castelsangiovanni (22,8%). Dal Dossier però risulta anche che per la prima volta, dopo diversi anni, nel 2019 è diminuito il numero degli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia: dai 3.717.000 dell’anno precedente a circa 3.615.000 (una quota sostanzialmente analoga a quella del 2011), per un calo di ben 101.600 unità (-2,7%).

Unicef Piacenza: “Sosteniamo la scuola” La presidente Lidia Pastorini: “Didattica a distanza accessibile a tutti e supporto emotivo ai piccoli per affrontare i cambiamenti”

Il rientro a scuola dopo il lockdown e i nuovi cambiamenti imposti dall’emergenza sanitaria da covid -19, stanno mettendo a dura prova il mondo dei più piccoli. Per questi motivi Unicef ha realizzato una proposta educativa mirata a sostenere gli studenti e gli insegnanti che stanno affrontando l’anno scolastico con non poche difficoltà. In queste settimane, sono stati individuati diversi progetti volti a garantire il diritto all’istruzione dei bambini e a supportare i più piccoli dal punto di vista emotivo: “In questo momento di particolare criticità è fondamentale garantire una didattica a distanza accessibile a tutti”, afferma la presidente di Unicef Piacenza, Lidia Pastorini. “Come Comitato locale – aggiunge – stiamo coinvolgendo le aziende del territorio in un nuovo progetto avente come obiettivo la donazione di tablet e di strumentazioni informatiche agli alunni che ne sono sprovvisti. Come sempre – sottolinea la presidente Pastorini – la risposta del tessuto economico piacentino è stata immediata. In questi giorni abbiamo avviato una raccolta fondi da destinare alle scuole (prevalentemente medie e superiori) di città e provincia”. Sempre in ambito scolastico, il Comitato piacentino di Unicef ha elaborato diverse proposte educative pensate per alleggerire l’impatto che l’emergenza sanitaria provoca sull’apprendimento e sulla dimensione emotiva: “Unicef e Ministero dell’Istruzione hanno propo-

sto per l’a.s. 2020-2021 una versione speciale del progetto “Scuola Amica” (finalizzato a promuovere la conoscenza e l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza) con tematiche pensate per aiutare i bambini a comprendere la situazione di emergenza covid, attraverso modalità innovative, quali: laboratori creativi, diari di bordo (dove raccogliere emozioni e paure) video-lezioni (su come combattere il coronavirus) e molto altro ancora (Info: www.unicef.it /scuola)”. Nel mese di ottobre – inoltre Unicef (Comitato nazionale e regionale) e Garante per l’infanzia e l’adolescenza hanno stipulato un protocollo di intesa per sviluppare azioni di interesse comune a favore dei bambini e dei ragazzi che vivono all’interno del nostro territorio regionale. Il team ha realizzato un primo progetto

frutto del lavoro di squadra tra i soggetti firmatari: “Tutto il materiale raccolto nell’ambito del progetto “Scuola Amica” (durante il lockdown e nei mesi di settembre e ottobre), - anticipa la presidente Pastorini - sarà esposto a Bologna in occasione della Giornata nazionale per l’infanzia del 20 novembre”. La presidente di Unicef Piacenza evidenzia, inoltre, la costante ed attiva collaborazione con la Polizia di Stato e la realizzazione nei prossimi mesi - di nuovi progetti sul territorio piacentino, tra i quali, la possibilità di “programmare giornate sugli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza”. Altra novità che interesserà il territorio nel breve periodo sarà la promozione di iniziative di scambio intergenerazionale: “Abbiamo pensato di coinvolgere il Centro anziani della Madonna della Bomba (una struttura che ha al suo interno

anche un nido di infanzia) in alcuni laboratori della Pigotta (amata bambola di pezza che salva milioni di vite) e nella proposta di video-racconti sulle favole per bambini ”. Pastorini ricorda – infine – il proseguimento delle consuete campagne di sensibilizzazione ai diritti dell’infanzia e dell’istruzione: “Grazie all’iniziativa ‘Adotta una Pigotta.. di Classe’, i bambini diventano i protagonisti dell’acquisto collettivo di un kit di vaccinazioni. I 20 euro dell’offerta - che impegnano i piccoli ad una rinuncia di un euro a testa - corrispondono alla salvezza di un bambino, garantendogli il ciclo di vaccinazione completa a vita”. Il ritorno a scuola è stato caratterizzato – infine - da una bella sorpresa: “Le scuole del V Circolo di Piacenza hanno destinato i 1.200 euro – raccolti tramite la proposta ad offerta del Calendario autoprodotto 2020

sulla sostenibilità ambientale – all’allestimento di ben 6 aule mobili (dotate di materiale scolastico per 40 alunni ciascuna) nelle zone di emergenza (attraverso il progetto “Tutti a Scuola – School in the Box)”. Ancora una volta – ha concluso la presidente di Unicef - le scuole hanno dimostrato sensibilità e generosità: un grazie sentito ai docenti delle scuole Infanzia

Dante, Collodi ,Vittorino da Feltre e alla Dirigente Monica Caiazzo”. Parte della generosa offerta sarà utilizzata da Unicef Italia per l’invio di dispositivi di protezione anticovid per mamme e bambini delle zone a rischio. Nella foto in alto a destra il Laboratorio sui diritti dei bambini della classe 4 di Bobbio. Nelle altre foto, il progetto Pigotta di classe (Bobbio).


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05 novembre 2020

ATTUALITÀ

ACLI: “Serve speranza e fiducia nel futuro”

Il nuovo presidente Alessandro Candido sottolinea il principio di sussidiarietà sociale che trova origine nella dottrina della Chiesa “Ci troviamo in un momento storico molto particolare, dove numerose libertà vengono compresse in nome del diritto alla tutela della salute, che è l’unico diritto che la nostra Costituzione qualifica come ‘fondamentale’. Il punto è che, oltre alla crisi sanitaria, questa pandemia sta generando una crisi economica di cui in tempi brevi pagheremo le conseguenze”. Non è una sfida facile quella che attende Alessandro Candido, avvocato e professore universitario, da neanche un mese alla guida delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) della provincia di Piacenza. Candido, che nel corso dell’ultimo consiglio provinciale è stato eletto al posto di Roberto Agosti - scadeva il suo secondo mandato - assume questo incarico in un quadro socio-economico già fortemente segnato dal lockdown primaverile e che - con le nuove restrizioni imposte dall’arrivo della seconda ondata del virus - rischia nei prossimi mesi di superare la soglia critica. E del resto, quello delle Acli - per la natura dei suoi servizi di promozione sociale, assistenza e formazione professionale - è un osservatorio privilegiato per indagare in tempo reale l’evoluzione delle ricadute del virus sul tessuto commerciale e produttivo di Piacenza. “Le attività che stanno chiudendo i battenti sono davvero tantissime - sottolinea Candido -. Per questo, mi impegnerò a proseguire il lavoro ben avviato da Roberto Agosti, volgendo il mio sguardo in particolare a quanti si trovano in con-

dizione di emarginazione o a rischio di esclusione sociale. Occorre infondere nelle persone speranza e fiducia nel futuro - aggiunge il presidente Acli -, perché senza speranza non può nemmeno esserci futuro. In secondo luogo - e qui penso agli scontri che stanno avvenendo in diverse città italiane - bisogna mantenere viva la coesione sociale, senza la quale una democrazia pluralista e costituzionale come la nostra non può sopravvivere. Ma affinché vi sia una società in cui lo sviluppo della persona sia assicurato, occorre costruire un sistema economico efficiente e giusto, che sia in grado di abbattere i costi sociali, distribuendoli con un criterio di giustizia selettiva secondo il quale i più deboli vanno maggiormente difesi”. I SERVIZI DURANTE L’EMERGENZA Pandemia non significa però solo difficoltà materiali, il clima di incertezza generale causa infatti paura e ansia. Per questo Acli, con un’iniziativa lanciata nei mesi scorsi, ha deciso di intervenire, provando a dare sollievo alle preoccupazioni di tanti piacentini. “Si tratta - spiega Candido - di un servizio telefonico di supporto psicologico gratuito, pensato in virtù delle condizioni di vita dettate dall’emergenza, che hanno generato un aumento dei livelli di ansia e stress, in alcuni casi molto significativi. Anche per questo autunno abbiamo deciso di rinnova-

re questa assistenza a distanza utilizzando i fondi del 5xmille: funziona molto bene - la sua constatazione - perché le persone si sentono più libere di comunicare i propri problemi e le due psicoterapeute coinvolte sono molto preparate ed esperte”. Candido fornisce una panoramica anche sugli altri capisaldi “storici” del mondo Acli: Patronato, Caf ed ente di formazione professionale. Nonostante una riorganizzazione forzata sul piano operativo, l’attività prosegue incessante. “I servizi del Patronato e dei Caf sono particolarmente sollecitati in questo periodo - racconta -. Siamo infatti inondati di richieste relative alle diverse misure a sostegno del reddito. In questo caso si fa tutto online o per appuntamento. L’Enaip - prosegue - ha invece lavorato molto sia in presenza, dimezzando le classi al fine di poter garantire il distanziamento nelle aule, che con la formazione a distanza. Per il periodo 2020-2022 sono previsti corsi nei settori delle cure estetiche ed acconciatura; operatore delle vendite; servizi logistici e magazzino merci; operatore meccatronico dell’autoriparazione. Ma non solo - fa presente Candido -. Sono tantissime le iniziative di formazione per adulti, come ad esempio lezioni di informatica, lingue, corsi a libero mercato - si pensi a quello di Operatore Socio Sanitario - e tirocini formativi”. Presidii fondamentali contro lo spopolamento dei territori periferici o montani, non sono stati

risparmiati dalle chiusure degli ultimi giorni i circoli Acli. In provincia di Piacenza se ne contano dieci con più di mille soci. “Nel rispetto delle ultime disposizioni, abbiamo chiesto a tutti i circoli di sospendere le proprie attività - informa dispiaciuto il presidente Candido -. Auspichiamo che il governo possa prevedere misure di sostegno anche in favore di realtà associative come queste. Purtroppo, infatti, il Decreto Ristori subordina gli interventi di sostegno al possesso della partita iva”. “CREARE RETI RELAZIONALI” E se guarda al futuro, Candido ha le idee chiare per il proprio mandato. “La missione delle Acli piacentine - sottolinea - deve essere quella di adottare ogni iniziativa idonea a sviluppare quel principio di sussidiarietà sociale che le contraddistingue. Principio che trova le sue origini nella dottrina sociale della Chiesa e che fa leva sull’importanza di creare reti relazionali, tenuto conto che una delle caratteristiche distintive del sistema di welfare italiano è la posizione centrale assegnata non solo alla famiglia, ma anche al mondo dell’associazionismo e del terzo settore, che assumono un’importanza fondamentale nella redistribuzione delle risorse - economiche, relazionali, di cura - ai soggetti più deboli”. Nella foto il presidente Alessandro Candido

Daniele Novara: ”I bambini sono sempre gli ultimi”

di Micaela Ghisoni Avere un figlio è una questione privata o sociale? A partire da questa semplice, ma fondamentale domanda-” pro-vocatoria” nel senso latino del termine-, che chiama in causa tutti noi membri della società contemporanea, si sviluppa “I bambini sono sempre gli ultimi” (Rizzoli, Bur): libro più recente di Daniele Novara, noto pedagogista piacentino e direttore del CPP, Centro Pedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti. La visione del professore appare chiara fin dal sottotitolo del suo saggio, “come le istituzioni si stanno dimenticando del nostro futuro”. “In un Paese come l’Italia”- denuncia il pedagogista- , dove negli ultimi vent’anni l’infanzia non è più considerata una risorsa in cui investire, a livello scolastico, famigliare, statale, ma un peso ingombrante da gestire, i bambini sono sempre gli ultimi. E la loro crescita diventa un onere privato, esclusivo dei genitori, piuttosto che, come in

passato, una sentita responsabilità collettiva verso il futuro”. Che il nostro non sia un Paese per piccoli siamo d’accordo. E neppure per giovani: basti pensare a quanto poco tempo e spazio sia dedicato dall’agenda politica alla loro formazione, o all’inserimento qualificato dei ragazzi nel mondo del lavoro, attraverso esperienze sul campo e preparazione adeguata. Quanto scarsamente si investa in Italia sulla gratuità di asili nidi, scuole dell’infanzia, servizi d’assistenza genitoriale è noto, tanto che i nonni, quando presenti, costituiscono una colonna portante della rete famigliare, dal punto di vista economico e sociale. Ma quando non ci sono, i genitori vengono spesso lasciati soli ad allevare i figli, emotivamente e finanziariamente. Un compito non facile. Forse anche per questo una donna su quattro in Italia decide di non diventare madre, secondo le statistiche. Senza dimenticare che nella società narcisistica di oggi, dove l’affermazione individuale ha as-

sunto un ruolo centrale a scapito del benessere collettivo, per il bambino c’è poco spazio. La sua rilevanza sociale come soggetto da formare ed educare con sacrificio oblativo si perde: il figlio diventa un problema da parcheggiare in contenitori a sé stanti- la scuola, la famiglia, il telefono, la tv-, senza un’ autentica valorizzazione del pensiero e dei bisogni infantili. Tutto questo lo racconta bene tra le sue pagine Daniele Novara, basandosi su esperienze

personali e dati raccolti, e non si può che essere d’accordo: basti pensare che, durante il lockdown per Covid 19, situazione da cui è nata l’idea di questo libro, ci si è preoccupati prima di portare fuori i cani e poi dei bambini. E anche in questo periodo le scuole sono state tra le prime a subire maggiori restrizioni. Il periodo di quarantena è stato solo lo spunto di scrittura, poiché il saggio evidenzia almeno vent’anni di assenza pedagogi-

ca e dimenticanza istituzionale nei confronti dell’infanzia. Ma c’è altro, un interessante paradosso va sottolineato: ultimi sul piano sociale, poco o affatto considerati come cittadini del domani, su bambini e ragazzi di oggi è riversata un’attenzione che non trova riscontro in nessuna generazione precedente. Iper-accuditi sul piano materiale e iper-protetti in famiglia, gli ultimi diventano spesso i primi, ma nel modo sbagliato. Il risultato è un puerocentrismo spesso dilagante e distorto tra le quattro mura di casa, con ragazzi che faticano a diventare adulti perché mamma e papà pensano sempre a tutto, o viceversa bambini troppo adulti per la loro età. Gioielli preziosi da conservare o plasmare con l’amore famigliare, più che variegate personalità da aiutare a svilupparsi. Il meccanismo si ripete simile: genitori fragili, lasciati senza validi punti di riferimento in una società dove chiunque si sente in diritto di dire tutto e il suo contrario su qualunque argomento, vedono nei figli una

narcisistica proiezione di sé, piuttosto che individui autonomi. Cuccioli che non devono soffrire, non possono sbagliare, non riescono a sopportare stress, frustrazioni, negazioni. E così spesso diventano primi e padroni, della casa e dei genitori. La soluzione? Le istituzioni devono tornare a pensare al mondo giovanile e Novara propone incentivi concreti: bonus pedagogico ai genitori per sostegno alla formazione e a consulenze educative, scuola dell’infanzia obbligatoria, presidio pedagogico nelle scuole in aiuto a insegnanti e dirigenti sono solo alcuni possibili. Ma i genitori devono fare la propria parte: accertare figli diversi da loro, riuscire ad essere vicini senza impedire ogni caduta o sconforto; solo così i ragazzi impareranno a vivere. Come si diceva negli anni Novanta, “Una città dove stanno bene i bambini stanno bene tutti” e questo vale anche per la nostra società”.


05 novembre 2020

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CULTURA

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Sospesa, allo spazio XNL “La rivoluzione siamo noi” LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI, curata da Alberto Fiz, organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, col patrocinio del MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione EmiliaRomagna, con un progetto di allestimento di Michele De Lucchi e AMDL CIRCLE e la consulenza scientifica del Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, presenta oltre 150 opere, tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni di autori quali Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramovic, Tomás Saraceno, Andy Warhol, Bill Viola, Dan Flavin, provenienti da 18 collezioni d’arte, tra le più importanti in Italia, che indagano trasversalmente movimenti, stili e tendenze della

contemporaneità. Il percorso si completa alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi – i cui locali sono attigui a quelli di XNL – dove una serie di lavori di artisti tra cui Ettore Spalletti, Wolfgang Laib, Fabio Mauri, Gregor Schneider, Pietro Roccasalva, dialoga con i capolavori dell’Ottocento e del Novecento, raccolti dall’imprenditore e collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi che costituisce un fondamentale modello di riferimento. La mostra, a seguito del recente decreto emanato in seguito all’emergenza sanitaria, è posticipata a data da destinarsi.

San Francesco “con lo sguardo verso il cielo” In occasione del cantiere di restauro del tetto della chiesa e del fronte su via XX Settembre, si è scelto di riproporre una salita per il pubblico, un cantiere “aperto” proprio come si fece per il restauro del campanile della Cattedrale nel 2015, allo scopo di sensibilizzare alla cura e custodia del patrimonio culturale. L’inizio del percorso sarà sul sagrato, dove i visitatori troveranno i comodi gradini del ponteggio sulla sinistra della facciata di San Francesco, toccando così con mano i suoi mattoni, lasciandosi stupire dalla sua mole, per poi dare uno sguardo dall’alto sulla meravigliosa piazza Cavalli, arricchita fino al 28 dicembre dall’ installazione di Mimmo Paladino, dove l’arte contemporanea dialoga con quella barocca sul filo dei monumenti equestri. Il percorso proseguirà per salire sul ballatoio in controfacciata a quasi 20metri di altezza, potendo così ammirare, da una posizione inedita, l’interno della chiesa e sfiorare il grande rosone con le sue caleidoscopiche vetrate colorate. Avviandosi verso la discesa si potrà lasciar correre lo sguardo sulla grande lunetta seicentesca raffigurante il “miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci”, opera di Benedetto Marini. Un’opera di quasi 10 metri di larghezza, anticamente collocata nel refettorio del convento, osservando la quale lo sguardo si perde nelle centinaia di volti raffigurati in un paesaggio sospeso. Il percorso si concluderà all’interno della basilica, scrigno di meravigliosi beni artistici.

Nella foto di Del Papa, il vescovo mons. Adriano Cevolotto e l’architetto Manuel Ferrari durante la salita alla basilica di san Francesco.

ORARI: Sabato e Domenica dalle 15.00 alle 18.00 (ultima salita 17:30) PREZZI: Biglietto unico: 4 € Riduzione under 16: 2 €

In Sant’Agostino sospesa “La scrittura come enigma” A causa delle limitazioni comprese nel nuovo Dpcm è stata sospesa, nell’ex chiesa di Sant’Agostino, la personaledi Giorgio Milani dal titolo “La scrittura come enigma”. L’esposizione, curata da Elena Pontiggia, propone 120 opere dell’artista piacentino, fra quadri e sculture in gran parte inedite, divise in dieci sezioni che documentano i suoi cicli più importanti, dalle Torri di Gutenberg alle Babeli e ai Poetari Oriente Occidente, dalle Sublimazioni alle Sindoni di Gutenberg e ai Canti ad Ombre Rare. La cifra espressiva di Giorgio Milani ruota attorno ad assemblaggi di caratteri mobili in legno per la stampa non più in uso che l’artista trova e raccoglie nei magazzini di vecchie tipografie e ricicla come materiali per l’arte. Sono caratteri che, idealmente, conservano la memoria di tutto quello che hanno stampato, la memoria di tutto il sapere umano. Quei legni intagliati, diversi per forma e misura, e anche per materia ed epoca di produzione, vengono usati non più come strumenti per lasciare sulla pagina l’impronta di lettere o altri segni, ma per costruire dei lavori tridimensionali; sono opere che non presentano parole e immagini stampate, quanto parole e immagini fisicamente reali, da toccare, oltre che da vedere.

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05 novembre 2020

ALSENO

Alseno celebra il Santo Patrono Sospeso il Premio San Martino

La messa solenne nella Chiesa Parrocchiale sarà officiata alle ore 18.00 di sabato 14 novembre

Pescegatto che passione: menù a tema all’Osteria “da Gianni”

All’insegna del pescegatto - marinato, fritto e in umido – potrebbe essere il vostro pranzo all’Osteria “Da Gianni” di Chiaravalle della Colomba (Alseno, PC), con un menu realizzato ad hoc che per protagonista ha proprio questo pesce dalla carne prelibata. Specialità della casa sono, infatti, il pescegatto e l’anguilla. Ecco così che sarà possibile gustare antipasti composti da pesce gatto marinato e frittura di alborelle; a seguire, pesce gatto fritto e in umido. Tripla versione per questo pesce saporito dalla carne tenera, caratterizzata dal fatto che si sfalda meno rispetto a quella di altri pesci bianchi, dando così più possibilità di scelta per la tipologia di cottura. I contorni, poi, non mancheranno: insalata mista e patatine fritte completano il menu che comprende anche vino, acqua e caffé. All’Osteria “Da Gianni” non solo pescegatto e anguilla: tra le specialità della casa spiccano i salumi piacentini e i primi piatti tipici della tradizione. Per informazioni e prenotazioni è attivo il numero 0523-940133 (chiuso il giovedì).

Alseno si appresta a celebrare il patrono San Martino, nella morigeratezza Covid, rinunciando ai tradizionali eventi che si sono succeduti nel tempo. Niente piatti tipici e musica sotto il tendone riscaldato, cancellata la tombolata e gli eventi di solito riservati ai bambini: letture e cartoni animati. La funzione religiosa si terrà sabato 14 novembre alle ore 18.00 nella chiesa parrocchiale e sarà celebrata dal parroco don Mimmo Pascariello. Sarà una cerimonia che si terrà rigidamente all’interno dei protocolli di sicurezza Covid. Anche in questo caso, alla fine Alseno rinuncerà all’assegnazione del tradizionale Premio San Martino. Per il comitato del premio decidere la sospensione non è stato facile, alla fine ha prevalso la tesi che non ci fossero le condizioni di serenità e gioia che hanno sempre accompagnato l’assegnazione del riconoscimento. Il Premio San Martino è nato per iniziativa del professor Tiziano Camoni: nel 2004 l’idea era quella, come già succedeva in altri comuni, di conferire un riconoscimento a chi nel corso degli anni era contraddistinto e speso per il bene del territorio. Si dovette decidere chi sarebbe stato l’ente ad occuparsi dell’organizzazione garantendo la massima competenza e imparzialità: fu così che si optò per la Parrocchia, e non per il Comune, per evitare speculazioni politiche. Si formò un comitato di una quindicina di componenti presieduto

Alseno Gomme, cambio pneumatici anche per auto a noleggio Un nuovo servizio per Alseno Gomme: l’officina meccanica in via Emilia S.S: 9 ad Alseno (PC) da qualche tempo offre anche il servizio di cambio pneumatici per le auto a noleggio di tutte le compagnie.

dal parroco pro tempore del paese. Il comitato dovette subito affrontare il problema dell’autofinanziamento: la prima iniziative fu quella di dare alle stampe, a spese della Gas Sales, il libro “Alseno, vita paesana dal dopoguerra ad oggi” di Tiziano Camoni e Sergio Zagnoni. Il ricavato delle vendite costituì la prima dotazione finanziaria a beneficio dell’organizzazione del Premio. La prima edizione del Premio San Martino fu quella del 2006 che venne attribuito alla memoria del professor Tiziano Camoni nel frattempo scomparso. Successivamente i conferimenti furono attribuiti regolarmente ogni anno: (2007) Antonia Euno, (2008) alla Congregazione delle Figlie di Sant’Anna, (2009) Anna Arcari, (2010) Rosanna Vantadori e Roberto Barbieri in rappresentanza dei volontari al servizio dell Chiesa, (2011) Emilio Inzani, (2012) Sezione Avis di Alseno, (2013)Gianfranco Asveri, (2014) Ditta Fratelli Marzolini, (2015) Annunziata Cortesi, (2016) Renato Zanrei, (2017) Società Sportiva Alsenese, (2018) Franco Bacigalupi, (2019) Antonio Santi e Ditta Pavinord. I premiati hanno ricevuto una targa, opera di Giovanni Bergonzoni, consegnata alla presenza sia del sindaco che del parroco.

Nelle foto a lato, la copertina del libro su Alseno e la targa del Premio San Martino

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PIZZERIA


05 novembre 2020

Corriere Padano

ALSENO

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“Adeguamento delle scuole per difendere le frazioni” Il sindaco Davide Zucchi racconta la cronaca e immagina il futuro di Alseno sognando la piazza ed una tangenziale intelligente

DALLA REDAZIONE Quest’incontro con il sindaco di Alseno Davide Zucchi si ripropone nel mezzo dell’emergenza Covid condizionandone, nell’avvio, gli argomenti. Naturalmente non si sottrae, anzi espone in maniera articolata e precisa la situazione e tutto ciò che è stato possibile fare per organizzare soccorsi su tutto il territorio comunale. “Rispetto ad altri comuni della provincia abbiamo registrato numeri inferiori seppur nella loro gravità: circa 60 contagi e 15 decessi certamente riconducibile al virus. Il disagio sociale ed economico è grave come in tutto il Paese. La nostra amministrazione si è mossa in varie direzioni ad iniziare dalla prima distribuzione dei buoni spesa, alla predisposizione di un bando rivolto alle imprese, per un valore di 25mila euro, per nuove assunzioni di residenti ad Alseno: 2mila euro se a tempo indeterminato, 1000 euro se determinato. Ancora, per le famiglie bisognose una seconda distribuzione di buoni spesa, un bonus affitto ed uno per il pagamento delle utenze. Siamo intervenuti anche a favore delle società sportive con un contributo di 25mila euro….”. Lasciamo l’emergenza Covid

ed esaminiamo i progetti che sono già in cantiere e quelli che si propone almeno di avviare “Riguardano soprattutto l’edili-

zia scolastica. Sono terminati i lavori di adeguamento sismico della scuola primaria del paese capoluogo, muovendoci all’in-

terno di vincoli stringenti essendo un edificio vincolato. E’ più facile il completamento dell’adeguamento sismico per le scuole di Castelnuovo e Lusurasco dove i lavori pur essendo molto invasivi si sviluppano senza vincoli. Sono iniziati i lavori di riqualificazione del Parco Rossana Waid che consistono nella realizzazione di una struttura coperta polivalente per la pratica di sport diversi, il percorso corsa all’esterno e i nuovi spogliatoi. A Cortina, finalmente è stato possibile realizzare un campo da calcio in erba, questo grazie alla donazione del terreno da parte della famiglia Bacchetta. Stiamo avviando un progetto di rigenerazione urbana all’interno del maxi-progetto “Francigena in Comune” a cui siamo impegnati con altri cinque comuni: Calendasco, Gragnano, Pontenure, Cadeo e Fiorenzuola. Interverremo a Chiaravalle predisponendo un’area sosta per i camper e servizi igienici per i turisti. Ad Alseno invece è in programma la rigenerazione del tratto di Via Emilia tra il semaforo e il supermarket Conad…”. Sindaco, sta facendo un elenco apprezzabile di lavori pubblici, mattoni, asfalto…. “Capisco che la sua è una provocazione, gli interventi sono stati

tanti, ma ci sarei arrivato a ciò che lei intende. Ad esempio siamo riusciti ad organizzare i centri estivi per i bambini della durata di sei settimane, è stato uno sforzo enorme: a Lusurasco dove ci sono spazi più ampi per i più grandicelli e per i più piccoli, in età da scuola materna, nel Polo dell’Infanzia di Alseno. Abbiamo acquistato un nuovo pulmino a metano per il trasporto scolastico completamente da riorganizzare avendo dovuto chiudere le scuole di Castelnuovo e Lusurasco per realizzare l’adeguamento sismico. Gli studenti sono stati trasferiti parte nel castello e parte nelle scuole medie costringendoci a rivedere tutti i percorsi all’interno dei protocolli di sicurezza. Lo abbiamo fatto gestendo il trasporto scolastico in economia. Nelle scuole siamo poi riusciti ad organizzare il servizio mensa rispondendo a tutte le istanze. Vorrei tornare sulla distribuzione dei buoni spesa spiegando che abbiamo coinvolto tutti i commercianti che hanno voluto partecipare adattando il servizio alle varie realtà commerciali”. Proviamo a guardare avanti, come immagina il futuro di Alseno, qual è l’identità che lei e la sua maggioranza vuole consolidare o ricercare?

“Per spiegare meglio vorrei tornare alla scuola. E’ chiaro che investendo nelle scuole di Lusurasco e Castelnuovo abbiamo fatto una scelta: rinunciare ad un plesso scolastico unico e valorizzare invece le scuole delle frazioni. Altri comuni hanno optato per il plesso scolastico. Noi invece siamo convinti che rigenerando le scuole nelle frazioni difendiamo il piccolo commercio, l’ufficio postale i servizi che altrimenti sparirebbero mettendo a rischio non solo l’identità sociale, ma anche l’offerta abitativa verso le giovani coppie. E’ una scelta sociale…” Potrebbe però penalizzare l’offerta formativa che un nuovo plesso certamente svilupperebbe meglio “Ci siamo posti il problema ed abbiamo verificato che nelle nostre scuole sono iscritti numerosi studenti provenienti da comuni limitrofi. Ad esempio a Lusurasco provenienti nientemeno che da Fiorenzuola” La seconda parte dell’intervista, dove il sindaco Davide Zucchi spiega come una piazza e una tangenziale intelligente potrebbero favorire sensibilmente lo sviluppo di Alseno, potete leggerla sul sito www. corrierepadano.it

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Corriere Padano

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ATTUALITÀ

Il Covid? Colpa della distruzione foreste e allevamenti intensivi BOLOGNA - La distruzione dell’ambiente e lo sfruttamento intensivo degli animali sono la causa dei virus pandemici. “E proprio per non aver indagato sulle cause che hanno originato le precedenti epidemie, ci si è trovati impreparati di fronte al covid-19”. A ribadirlo è il ‘quasi’ premio Nobel Vincenzo Balzani, docente emerito di chimica dell’Alma Mater di Bologna, che invoca un’inversione di rotta a livello mondiale. “Speriamo che dopo l’avvertimento del Covid-19 si riesca a capire che è necessario vivere in armonia con tutto il carico che è a bordo dell’astronave Terra”, afferma Balzani, in un intervento pubblicato ieri da ‘Bologna7’, il settimanale di Avvenire. “La fauna selvatica e il bestiame– spiega lo scienziato- sono le fonti della maggior parte dei virus che infettano gli esseri umani e i fattori principali che favoriscono il salto di specie sono la deforestazione di ambienti tropicali e l’allevamento industriale di animali, in particolare suini e polli”. In Cina, ad esempio, “ci sono allevamenti intensivi di suini multipiano, alti come palazzi e muniti di ascensori, ideati per

far stare più animali nel minor spazio possibile”. Ma senza andare così lontano, avverte Balzani, nella vicina Lombardia “ci sono circa 180 suini per chilometro quadrato, in media quasi un suino ogni due abitanti. Stando alla Commissione europeaafferma il chimico- un territorio con una così alta densità di animali è esposto a elevati rischi ambientali“. In tutto il mondo, sottolinea Balzani, “si stanno esaminando le conseguenze, sanitarie ed economiche, del covid-19. La cosa più importante però sarebbe indagare a fondo sulle cause delle pandemie, per evitare che ne insorgano altre”. Le cosiddette epidemie zoonotiche, ossia provenienti dagli animali, “sono in aumento- segnala il docente Alma Matere, covid a parte, negli ultimi anni hanno causato la morte di circa due milioni di persone, soprattutto nei Paesi poveri. Proprio per non aver indagato sulle cause che hanno originato le precedenti epidemie, ci si è trovati impreparati di fronte al covid-19“. Secondo gli studi più recenti, cita il chimico, “le origini di queste epidemie sono nell’ambiente, nei sistemi alimentari e nella salute degli

animali”. Negli ultimi decenni, del resto, “è aumentata in modo esponenziale la produzione zootecnica globale, che nel 2018 è arrivata a superare 350 milioni di tonnellate annue con circa 80 miliardi di animali allevati in sistemi prevalentemente intensivi, rinchiusi in gabbie e spesso mutilati”, segnala Balzani. Nello stesso arco di tempo, sottolinea lo scienziato, “è aumentata la frequenza con cui nascono nuove zoonosi”. Infatti, spiega Balzani, “negli allevamenti in cui vivono ammassati decine, centinaia o migliaia di animali, selezionati geneticamente per motivi commerciali, un virus

Giornale indipendente: distribuito gratuitamente nella città di Piacenza e nei comuni limitrofi attraverso espositori posti nei luoghi di aggregazione e passaggio. Direttore responsabile: Giuseppe De Petro. g.depetro@corrierepadano.it

agisce indisturbato perché non incontra varianti genetiche che ne possano impedire la diffusione e quindi il rischio che venga trasmesso agli esseri umani aumenta molto”. Gli scienziati a livello mondiale “da tempo ammoniscono che salute umana, salute degli animali ed ecologia sono strettamente collegate– richiama il docente Alma Mater- ma, come ci ha ricordato papa Francesco il 27 marzo scorso nella surreale, deserta piazza San Pietro, ‘abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sani in un mondo malato’”, chiosa Balzani.

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05 novembre 2020


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