Aurhelio gennaio '15

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Centro Studi Aurhelio Il granaio spirituale di ispirazione tradizionale, in servizio permanente effettivo, sul litorale a nord di Roma. Bollettino delle attività nel mese di gennaio 2015

Campagna di raccolta farmaci per la Palestina. Aiutaci ad aiutare!

Il Centro Studi Aurhelio sostiene l’iniziativa di solidarietà per le popolazioni colpite dalla guerra in Palestina e mette a disposizione la propria sede, in via della Libertà 22 a Santa Marinella, quale punto di raccolta farmaci dove vi potete recare ogni Sabato dalle 15 alle 17 oppure su previo appuntamento al numero: +39 389 0606290. Nuovi punti di raccolta sono disponibili inoltre a Civitavecchia ai seguenti indirizzi di farmacie aderenti alla raccolta: Farmacia Palombo, Corso Centocelle 24 Farmacia Spurio, Corso Centocelle 52 Farmacia Sofi, Viale Guido Baccelli 22 Farmacia Rossi, Largo Cavour nr 5 Per maggiori informazioni sulla campagna di raccolta farmaci potete scrivere all’indirizzo di posta elettronica del Coordinamento per il Soccorso del popolo Palestinese: palestina.coordinamento@gmail.com Per essere sempre aggiornati sull’andamento della campagna di solidarietà e sull’appertura di nuovi punti di raccolta potete seguire la pagina facebook del Coordinamento di Soccorso per il Popolo Palestinese. Il 1 febbraio verrà organizzata a Civitavecchia una cena di solidarietà per la Palestina per maggiori informazioni continuate a seguirci sui canali sopra indicanti.


“Terra di Luce”, conferenza con Mario Polia – recensione (06.12.2014)

Sabato 6 Dicembre si è svolta, presso i locali di Raido, l’ormai consueta conferenza pre-solstiziale con il prof. Mario Polia, che ad ogni edizione sembra attirare l’attenzione di un pubblico sempre maggiore; segno forse che il tema del solstizio d’inverno rimane, anno dopo anno, una delle migliori occasioni per lumeggiare quel collegamento - simbolico quanto realissimo - tra micro e macrocosmo, tra noi e la natura, e che attraversa i ritmi ciclici del tempo e dello spazio. Dopo una breve introduzione, in cui si delinea l’argomento della conferenza e il significato del sottotitolo dato ad essa, la parola passa subito a Mario Polia che ci spiega la vicinanza semantica tra tutto ciò che anticamente si riferiva al Bello e all’Ordine, ed al Cosmo. L’universo infatti per le civiltà tradizionali non era una serie di momenti indifferenziati e caotici, ma un simbolo vivente e armonioso da cui trarre insegnamento. In quest’ottica ciclica e non lineare del tempo, quindi anche qualitativa, ogni momento era diverso e aveva un suo valore specifico; tra questi quattro erano i punti fondamentali dell’anno: gli equinozi e i solstizi. Durante l’equinozio di primavera il sole entra nel segno dell’Ariete, segno di fuoco, degli inizi; è il periodo in cui vengono concepiti dal fuoco sacro figure come, Agni e Buddha; è quando viene rifondata Roma nel sacro per volere di Numa; è quando il Cristo risorge trascendendo il suo stato umano. Ha quindi un senso di trasformazione. Il solstizio d’estate, da sempre festeggiato il 24 giugno in tutti i popoli che mai hanno avuto tra loro contatti, anziché il 21 come è effettivamente al giorno d’oggi, smentisce subito la tara storicista che vuole che tra le tradizioni ci sia una sorta di plagio dottrinario della civiltà successiva con quella precedente, quando in realtà gli uomini che giungono alla Verità unica, non possono che trovarsi in comune nei punti centrali delle loro dottrine. L’equinozio di autunno segna il continuo accorciarsi delle giornate; l’apparente vittoria delle tenebre che culminerà nel solstizio d’Inverno, la notte più lunga dell’anno, ma che segna la vittoria del Sole Invitto; invitto e non invincibile, perché il tempo verbale al passato chiarisce che ha già superato tutte le sue prove ed ha vinto. Durante il Solstizio di Inverno, entrambi in una grotta, nascono Mithra e il Cristo, poiché la loro nascita propizia la vittoria della luce sulle tenebre degli uomini. Ma così come l’universo (la cui etimologia rimanda all’uscita e al ritorno nell’Unità metafisica), anche l’uomo deve affrontare la sua battaglia interiore, deve vivere il suo solstizio per far trionfare la luce sacra che racchiude la sua “caverna del cuore”. Come l’immagine della caverna suggerisce l’oscurità non va però intesa solo come “male”, ma con il duplice significato di “celato, segreto” a suggerire un periodo di introspezione e raccoglimento per ravvivare quel fuoco sacro che veglia nelle tenebre dentro di noi (come suggerisce il Vitriol alchemico), e che nella nostra frenetica società appare quasi impossibile. C’è poi spazio per qualche domanda che chiarisce ancor meglio nel pratico l’azione di colui e colei che ambisce a mantenere viva la fiamma nel cuore pur trovandosi nelle condizioni di un mondo in preda alle tenebre più profonde; chiarimenti che apprezza ancora una volta il numeroso pubblico. Azionetradizionale.com


I nostri maestri| René Guénon: Il rovesciamento dei simboli [dottrina] Talvolta ci si stupisce che ad uno stesso simbolo possano essere attribuiti due significati, almeno in apparenza, opposti l’uno all’altro: non si tratta qui semplicemente di quella molteplicità di significati che, in generale, ogni simbolo può presentare secondo il lato o il livello al quale viene considerato, e che del resto fa sì che il simbolismo non possa mai essere in alcun modo «sistematizzato», ma, più precisamente, di due aspetti legati tra loro da un certo rapporto di correlazione presentante la forma di un’opposizione, di modo che l’uno è per così dire l’inverso o il «negativo» dell’altro. Per comprendere ciò, occorre partire dal concetto di dualità quale presupposto di ogni manifestazione e quale elemento che la condiziona in tutti i suoi modi, nei quali essa deve sempre ritrovarsi sotto una forma o un’altra. Certamente questa dualità è, in verità, un complementarismo e non un’opposizione; ma due termini, che sono in realtà complementari, se vengono esaminati da un punto di vista più esteriore e contingente, possono anche apparire opposti. Ogni opposizione esiste come tale solo ad un certo livello, poiché un’opposizione irriducibile non può esistere: ad un livello più elevato essa si riduce ad un complementarismo, nel quale i due termini si trovano già conciliati ed armonizzati prima d’entrare infine nell’unità del principio comune donde entrambi procedono. Si può pertanto dire che la prospettiva del complementarismo è, in un certo senso, intermedia tra quella dell’opposizione e quella dell’unificazione; ognuna di queste prospettive ha la sua ragion d’essere ed un suo proprio valore nell’ordine in cui trova applicazione, anche se, evidentemente, esse non si situano nello stesso grado di realtà. Quel che è importante è dunque il saper mettere ogni aspetto al suo posto gerarchico e di non pretendere di trasporlo in un ambito ove non avrebbe più alcun significato accettabile. Si può così comprendere che il considerare in un simbolo due aspetti contrari è in queste condizioni del tutto legittimo, e che la considerazione di uno di questi aspetti non esclude affatto quella dell’altro, ognuno di essi essendo vero sotto un certo rapporto, e che, proprio a motivo della loro correlazione, la loro esistenza è in qualche modo solidale. È quindi un errore, del resto assai frequente, ritenere che la considerazione dell’uno o dell’altro di questi aspetti debba essere connessa a dottrine o scuole esse stesse in opposizione; tutto dipende dalla predominanza che può essere attribuita ad uno degli aspetti, o anche talvolta dallo scopo cui il simbolo è destinato, ad esempio come un elemento di certi riti oppure come mezzo di riconoscimento per i membri di particolari organizzazioni; ma è questo un punto sul quale ritorneremo ancora. I due aspetti possono trovarsi riuniti in una medesima figurazione simbolica complessa, e ciò dimostra che essi non si escludono affatto e che possono essere colti simultaneamente. A questo proposito, anche se è un punto che non possiamo qui svolgere completamente, è bene notare che una dualità, avente il carattere dell’opposizione o della complementarità a seconda della prospettiva assunta, può disporsi, quanto alla reciproca situazione dei suoi termini, in senso verticale oppure orizzontale; ciò risulta immediatamente dallo schema a forma di croce del quaternario, il quale può scomporsi in due dualità, l’una verticale e l’altra orizzontale. La dualità verticale può essere riferita alle due estremità di un asse, o alle due opposte direzioni secondo le quali questo asse può essere percorso; la dualità orizzontale è quella dei due elementi situati simmetricamente ai lati di questo stesso asse. Un esempio del primo caso è dato dai due triangoli che formano, il Sigillo di Salomone (ed anche da tutti quegli altri simboli dell’analogia che hanno una disposizione geometrica similare), mentre, quale esempio del secondo caso, abbiamo i due serpenti del Caduceo. Solo nella dualità verticale i due termini si distinguono nettamente l’uno dall’altro per la loro posizione invertita, mentre, nella dualità orizzontale, se li si considera separatamente, possono sembrare del tutto simili o equivalenti, anche se indicano pur sempre una opposizione. Possiamo ancora dire che, nell’ordine spaziale, la dualità verticale è quella costituita dall’alto e dal basso e la dualità orizzontale quella della destra e della sinistra. Questa osservazione sembrerà forse persin troppo evidente, ma ha nondimeno una sua importanza, perché, simbolicamente (e ciò ci riporta al valore propriamente qualitativo delle direzioni dello spazio), queste due coppie di termini sono in se stesse suscettibili di molteplici applicazioni, di cui non è difficile scoprire tracce perfino nel linguaggio corrente, il che dimostra che si tratta di cose di portata assai generale. (Continua a leggere su Aurhelio.it)


Novità Shoplab: Nuove creazioni, 1° anno di partecipazione ai mercatini di Natale Il mese di dicembre ha visto lo Shoplab impegnato a tempo pieno tra eventi e ordini da soddisfare. Per la prima volta il nostro laboratorio artigianale ha preso parte con un suo stand ai mercatini di Natale di Santa Marinella dove siamo stati accolti con curiosità e simpatia dalla cittadinanza. Pubblichiamo di seguito alcune foto del mercatino con la locandina natalizia insieme a qualche nuova creazione. Per ordini e informazioni ci potete scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: shoplabinfo@gmail.com

Centro Studi Aurhelio Via della Libertà, 22 - 00058 Santa Marinella (Roma) Tel: +39 389 0606290 - e-mail: cst.aurhelio@gmail.com www.aurhelio.it – Pagina Facebook: Centro Studi Aurhelio


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