Vangelo di luca liberio altea 1c

Page 1

Vangelo di

LUCA


LUCA • Luca (I secolo d.C.) è secondo la tradizione cristiana, autore degli Atti degli Apostoli e del terzo Vangelo canonico. • Luca è santo patrono dei medici e delle arti figurative. • È l'unico evangelista non ebreo. Il suo emblema era il toro, ovvero il vitello o il bue, secondo varie tradizioni e interpretazioni. • Le sue ossa furono trasportate a Costantinopoli nella famosa Basilica dei Santi Apostoli; le sue spoglie giunsero poi a Padova, dove tuttora si trovano nella Basilica di Santa Giustina. • La sua testa è stata traslata dalla Basilica di Santa Giustina alla Cattedrale di San Vito a Praga nel XIV secolo; infine una costola del corpo di San Luca è stata donata nel 2000 alla Chiesa greco-ortodossa di Tebe.


• Luca è raffigurato come bue alato, ovvero come un vitello, simbolo di tenerezza, dolcezza e mansuetudine, caratteri distintivi di questo Vangelo per descrizione e teologia


La vita • Luca era nato ad Antiochia da famiglia pagana. Esercitava la professione di medico. • Ad Antiochia aveva conosciuto Paolo di Tarso, giunto qui per formare alla fede la nuova comunità, composta da ebrei e pagani convertiti al cristianesimo. • Luca diventa discepolo degli apostoli e Paolo lo cita in alcune sue lettere, chiamandolo "compagno di lavoro" (nella lettera a Filemone, 24) e nella Lettera ai Colossesi 4,14 viene definito come "caro medico" • Mentre in carcere attende il supplizio, Paolo scrive a Timoteo che tutti ormai lo hanno abbandonato, eccetto uno: "solo Luca è con me" (4,11). E questa è l’ultima notizia certa dell’evangelista.


• Luca possiede una buona cultura; lo dimostrano il suo greco fluente ed elegante, la sua ottima conoscenza della Bibbia scritta in greco, detta «dei Settanta». • Inoltre affiorano punti di contatto con il modo di scrivere degli storici greci del suo tempo come la capacità di costruire discorsi verosimili, convincenti e diversificati in bocca a vari personaggi, soprattutto negli Atti.


• Il suo Vangelo, scritto probabilmente tra il 70-80 d.C., è dedicato a un certo Teòfilo. • questi fu probabilmente un eminente cristiano o un personaggio dell'amministrazione imperiale; • In ciò Luca segue l’uso degli scrittori classici, che appunto erano soliti dedicare le loro opere a personaggi illustri.


• Altra ipotesi è che egli intendesse dedicare il proprio vangelo a chi ama Dio (Teofilo = amante di Dio). • Ad ogni modo che il personaggio sia reale o fittizio, dal punto di vista letterario la cosa non è importante; la dedica infatti testimonia soprattutto la maggiore coscienza da parte dell'autore rispetto agli altri evangelisti nella volontà di fondare un'opera letteraria e storica, come dimostrano i tentativi di situare cronologicamente i fatti narrati. • Con tali ambizioni storiografiche, i testi di Luca segnano un salto di qualità nello stile rispetto all'opera di Marco.


• Luca sente parlare per la prima volta di Gesù nel 37 d.C., quindi non ha mai conosciuto Gesù se non tramite i racconti degli apostoli e di altri testimoni: tra questi ultimi dovette esserci Maria di Nazareth, poiché le informazioni sull'infanzia di Gesù che egli ci riporta sono troppo specifiche e quasi riservate per poterle considerare acquisite da terze persone. • Morì all'età di 84 anni e sarebbe stato sepolto a Tebe (Grecia), capitale della Beozia


L’incontro con san Paolo • Come sembra indicare l'uso della prima persona plurale negli Atti (16:10-17), Luca avrebbe incontrato Paolo a Troade, capitale della provincia romana d'Asia, e lo avrebbe successivamente accompagnato nel suo secondo viaggio missionario nell'antica città macedone di Filippi. • Qui Luca si fermò per molti anni, mentre Paolo viaggiava per la Grecia e la Macedonia, ma i due si riunirono nelle missioni apostolari a Gerusalemme e a Roma.


Vangelo secondo Luca • È la prima parte di un’opera di 2 volumi rivolta ai greci e ai romani colti (il secondo volume era costituito dagli atti degli apostoli). • È scritto tra il 60 e 80 d.c. il vangelo ha lo scopo di dimostrare che Gesù è venuto per esser il Salvatore di tutti gli uomini, giudei e non, e ne narra le azioni e le parole, ritraendolo come «figlio dell’ uomo». • Con Matteo e Marco, Luca forma il gruppo dei vangeli «sinottici», in quanto presentano la vita di Gesù in una prospettiva simile tra loro.


Struttura • La struttura del Vangelo di Luca si modella su quella di Marco. • La narrazione è tuttavia arricchita da due cospicue interpolazioni (Luca 6:20-8:3, 9:51-18:14), derivate probabilmente da una raccolta dei discorsi di Cristo noti come “Q”, o “Logìa”, e da un corpus di tradizioni orali designate come “L”, raccolte da Luca o solo a lui note.


• Il Vangelo di Luca si suddivide in sette sezioni: 1. prologo (1:1-4); 2. nascita e vita nascosta di Giovanni Battista e di Gesù (1:5-2:52); 3. preparazione del ministero di Gesù (3:1-9:50); 4. salita verso Gerusalemme (9:51-19:27); 5. ministero di Gesù a Gerusalemme (19:28-21:37); 6. Passione (22:1-23:56); 7. avvenimenti successivi alla Resurrezione (24).


Il racconto di Luca • Il prologo è foggiato sul modello dei prologhi degli storiografi ellenistici e dà l’impressione che Luca fosse soprattutto uno storico, preoccupato di registrare i fatti solo dopo un’accurata indagine. • Inseriti nel racconto dei primi anni di Gesù si trovano due grandi e famosi inni: quello del Magnificat (1:46-55) e del Benedictus (1:68-79).


• I racconti familiari cominciano con l’Annunciazione (1:26-38) e terminano con il ritrovamento di Gesù dodicenne tra i dottori (2:4152). • Il racconto del ministero di Gesù in Galilea segue quello di Marco, salvo rare eccezioni; ad esempio, la versione del viaggio di Gesù dalla Samaria a Gerusalemme contiene materiale che non trova riscontro in Marco e in Matteo (probabilmente tratto dalla fonte “L”). • Vi sono alcune celebri parabole, come quelle del buon samaritano (10:29-37) o del figliol prodigo (15:11-32), nonché la versione più breve del Padre Nostro, priva però della dossologia presente in Matteo (6:9-15) e collocata in un contesto differente.


• La fonte è Marco anche per il ministero di Gesù a Gerusalemme e la sua Passione e Resurrezione. • Sono invece aggiunte le ultime parole di Gesù ai discepoli (22:21-38), le sue parole lungo la Via Crucis (23:28-31), quelle dei due ladroni crocifissi (23:39-43), le apparizioni di Cristo risorto sulla strada di Emmaus e a Gerusalemme (24:13-49), e la sua Ascensione (24:50-53).


Vangelo di tutte le genti • Il Vangelo di Luca fu scritto soprattutto per la divulgazione tra i gentili, benché Luca, più di Matteo e Marco, si sforzasse di delineare la persona e il ministero di Gesù in una prospettiva di storia universale. • L’attenzione di Luca verso i gentili o i samaritani, unita all’asserzione che il suo Vangelo precorre il giorno in cui la parola del Signore verrà predicata “a tutte le genti” (24:47), lo distingue dagli altri evangelisti. • Inoltre auspica giustizia sociale, mostra attenzione per i peccatori e gli emarginati e, unico tra gli evangelisti, riserva considerazione per le donne (7:11-17, 7:36-50, 8:1-3)


MAGNIFICAT • Il Magnificat è un cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo di Luca con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente degnato di liberare il suo popolo. Per questo è conosciuto anche come Cantico di Maria. • Il suo nome deriva dalla prima parola della traduzione latina «Magnificat anima mea Dominum.»


• • • • • • • • • • • • • • • • • •

Μεγαλφνει ἡ ψυχή μου τὸν Κφριον καὶ ἠγαλλίαςεν τὸ πνεῦμά μου ἐπὶ τῷ Θεῷ τῷ ςωτῆρί μου, ὅτι ἐπζβλεψεν ἐπὶ τὴν ταπείνωςιν τησ δοφλησ αυτοῦ. ἰδοφ γὰρ ἀπὸ τοῦ νῦν μακαριοῦςίν με πᾶςαι αἱ γενεαί, ὅτι ἐποίηςζν μοι μεγάλα ὁ δυνατόσ, καὶ ἅγιον τὸ ὄνομα αὐτοῦ, καὶ τὸ ἔλεοσ αὐτοῦ εἰσ γενεὰσ καὶ γενεὰσ τοῖσ φοβουμζνοῖσ αυτόν. Ἐποίηςεν κράτοσ ἐν βραχίονι αὐτοῦ, διεςκόρπιςεν ὑπερηφάνουσ διανοίᾳ καρδίασ αὐτῶν· καθεῖλεν δυνάςτασ ἀπὸ θρόνων καὶ ὕψωςεν ταπεινοφσ, πεινῶντασ ἐνζπληςεν ἀγαθῶν καὶ πλουτοῦντασ ἐξαπζςτειλεν κενοφσ. ἀντελάβετο Ἰςραὴλ παιδὸσ αὐτοῦ, μνηςθῆναι ἐλζουσ, καθὼσ ἐλάληςεν πρὸσ τοὺσ πατζρασ ἡμῶν τῷ Αβραὰμ καὶ τῷ ςπζρματι αὐτοῦ εἰσ τὸν αἰῶνα

• • • •

• • • • • • • • • • • • • • • • • •

L'anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. * D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.


BENEDICTUS • Il Benedictus è un cantico contenuto nel primo capitolo con il quale Zaccaria loda e ringrazia Dio perché nella sua fedeltà ha salvato il suo popolo. • Per questo è conosciuto anche come Cantico di Zaccaria. • Il cantico (Luca 1,68-79), scritto nell'originale in greco, deriva il suo nome dalla prima parola della traduzione latina (Benedictus Dominus, Deus Israel). • Il Benedictus è il cantico evangelico cantato ogni mattina alle Lodi Mattutine, nella Liturgia delle Ore.


• • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Εὐλογητὸσ κφριοσ ὁ θεὸσ τοῦ Ἰςραήλ, ὅτι ἐπεςκζψατο καὶ ἐποίηςεν λφτρωςιν τῷ λαῷ αὐτοῦ, καὶ ἤγειρεν κζρασ ςωτηρίασ ἡμῖν ἐν οἴκῳ Δαυὶδ παιδὸσ αὐτοῦ, καθὼσ ἐλάληςεν διὰ ςτόματοσ τῶν ἁγίων ἀπ' αἰῶνοσ προφητῶν αὐτοῦ, ςωτηρίαν ἐξ ἐχθρῶν ἡμῶν καὶ ἐκ χειρὸσ πάντων τῶν μιςοφντων ἡμᾶσ· ποιῆςαι ἔλεοσ μετὰ τῶν πατζρων ἡμῶν καὶ μνηςθῆναι διαθήκησ ἁγίασ αὐτοῦ, ὅρκον ὃν ὤμοςεν πρὸσ Ἀβραὰμ τὸν πατζρα ἡμῶν, τοῦ δοῦναι ἡμῖν ἀφόβωσ ἐκ χειρὸσ ἐχθρῶν ῥυςθζντασ λατρεφειν αὐτῷ ἐν ὁςιότητι καὶ δικαιοςφνῃ ἐνϊπιον αὐτοῦ πάςαισ ταῖσ ἡμζραισ ἡμῶν. Καὶ ςὺ δζ, παιδίον, προφήτησ ὑψίςτου κληθήςῃ, προπορεφςῃ γὰρ ἐνϊπιον κυρίου ἑτοιμάςαι ὁδοὺσ αὐτοῦ, τοῦ δοῦναι γνῶςιν ςωτηρίασ τῷ λαῷ αὐτοῦ ἐν ἀφζςει ἁμαρτιῶν αὐτῶν, διὰ ςπλάγχνα ἐλζουσ θεοῦ ἡμῶν, ἐν οἷσ ἐπιςκζψεται ἡμᾶσ ἀνατολὴ ἐξ ὕψουσ, ἐπιφᾶναι τοῖσ ἐν ςκότει καὶ ςκιᾷ θανάτου καθημζνοισ, τοῦ κατευθῦναι τοὺσ πόδασ ἡμῶν εἰσ ὁδὸν εἰρήνησ.

• • • • • • • • • • • • • • • • •

• • • • •

Benedetto il Signore, Dio di Israele,* perché ha visitato e redento il suo popolo e ha suscitato per noi una salvezza potente* nella casa di Davide suo servo, come aveva promesso* per bocca dei suoi santi profeti di un tempo, salvezza dai nostri nemici* e dalle mani di quanti ci odiano; così Egli ha concesso misericordia ai nostri padri* e si è ricordato della sua Santa Alleanza, del giuramento fatto ad Abramo nostro padre* di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore in santità e giustizia* al suo cospetto per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo,* perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza* nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,* per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte,* e dirigere i nostri passi sulla via della pace.


ALTEA LIBERIO

CLASSE I C LICEO CLASSICO «A. ORIANI»


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.