Libro di tobia attilia di corato 1c

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Libro di

Tobia è un testo contenuto nella Bibbia cristiana tra i libri sapienziali ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh). Come gli altri libri deuterocanonici è considerato ispirato nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre la tradizione protestante lo considera apocrifo.

La trasmissione del testo e la lingua Ci è pervenuto in greco sulla base di un prototesto aramaico perduto, redatto in Giudea attorno al 200 a.C.; sono stati trovati dei frammenti in aramaico a Qumran. Il libro, infatti, è giunto in redazioni notevolmente differenti: la forma greca,che riflette meglio il testo primitivo, la forma latina e la forma semitica. Il nome del demone Asmodeo deriverebbe da quello di Aeshma Daeva, che nell'antica tradizione iranica era il “dio dell'ira”. Nella versione latina del testo padre e figlio hanno lo stesso nome, Tobias.

Contenuto Il libro, composto da 14 capitoli, è ambientato nel VII secolo a.C. e narra la storia di una famiglia ebraica della tribù di Neftali, deportata a Ninive, composta dal padre, Tobi, dalla madre Anna e dal figlio Tobia. Condotto prigioniero in Assiria, Tobi, un uomo timoroso di Dio, si prodiga ad alleviare le pene dei suoi connazionali in cattività. Nel corso delle varie vicende perde il suo patrimonio e, in seguito ad un atto di carità, anche la vista. Sentendo approssimarsi la propria fine, decide di mandare il figlio Tobia nella Media presso un parente, Gabael, a riscuotere dieci talenti d'argento lasciatigli in deposito. Prima di fare questo, si raccoglie in preghiera. Contemporaneamente ad Ecbatàna, Sara, una giovane donna, figlia del parente di Tobi Raguele, era posseduta dal demone Asmodeo che uccideva tutti gli uomini con cui si univa. Un giorno, una serva del padre della giovane, accusa la stessa di essere l'unica responsabile della morte dei mariti avuti. Sara, affranta per quanto accaduto, decide di togliersi la vita impiccandosi; però poi medita sul fatto che il suo suicidio comporterebbe un ulteriore dolore per i genitori e desiste.


In tale frangente Sara prega affinché Dio la faccia morire al più presto. Le preghiere di entrambe queste persone vengono accolte da Dio che invia sulla terra l'arcangelo Raffaele. Questi si presenterà agli occhi di Tobia, sotto mentite spoglie, nella veste di una guida di nome Azaria che conosce bene la strada. Ha inizio così il viaggio di Tobia. Durante la sosta presso il fiume Tigri Tobia viene assalito da un pesce. In tale circostanza, Azaria sprona Tobia a non scappare e ad afferrare il pesce per la testa. Così facendo il giovane sconfigge l'animale e, sempre su consiglio dell'angelo, estrae dal pesce il fiele, il cuore e il fegato. Giunto ad Ecbàtana chiede in sposa Sara, liberandola dal demone grazie alle indicazioni di Raffaele e utilizzando quanto prelevato dal pesce. L'Arcangelo poi provvede a legare il demone ad una montagna. Riscossi i talenti d'argento, Tobia fa ritorno dal padre. Giunto a casa, sempre grazie ad un consiglio di Raffaele, Tobia spalma sugli occhi del padre Tobi il fiele del pesce pescato durante il viaggio, facendogli così recuperare la vista. Solo alla fine del libro Raffaele mostra la sua vera identità e invita a ringraziare il Signore. Poi seguono: l’inno del vecchio Tobia, le parole di Tobia morente, Tobia il giovane che si stabilisce ad Ecbatàna e le sue ultime gesta.

Carattere letterario Il libro di Tobia pone un delicato problema di esegesi: la vicenda narrata deve considerarsi o no, come storia nel senso più rigoroso della parola? Le opinioni al riguardo possono raggrupparsi in tre distinte tendenze: due estreme e una che segue la via di mezzo; delle prime due, l’una asserisce il carattere strettamente storico del libro, l’altra invece afferma che tutto il libro di Tobia è un artificio letterario. La terza sostiene che il nucleo degli avvenimenti è storico e l’autore se n’è servito, con grande abilità artistica, per inculcare un insegnamento religioso e morale.

Da sapere che 

Il libro di Tobia ci è pervenuto nella lingua greca, siriaca e latina. Nell’elenco della Bibbia cattolica è deuterocanonico, riconosciuto ispirato in un secondo momento. Gli ebrei e i protestanti lo considerano un libro edificante. La prima parte della preghiera di lode di Tobi (cap. 13) è proposta nella liturgia delle Ore, come Cantico alle Lodi mattutine del martedì della prima settimana. La seconda parte si prega nell’Ufficio delle Letture della Festa di tutti i Santi e nella Dedicazione di una Chiesa.


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