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STRADE INCASTRATE

Non riesco più perdermi per le strade incastrate della mia città, ora che il freddo si fa pungente. Inseguo qualche lucina sparsa.

Osservo la gente vuota qua e là ricoprirsi di questo finto buio. Mi sorprendo sugli stessi passi di sempre: che senso ha quest'alito brillo? Torno verso casa allora, dove palpita il caldo scomodo. Son scappato da quel cuore così lieto, cosi stanco, così bambino, così strozzato. Cercavo sogni perduti e nati orsono su queste lercie vie d'inverno, sotto la luce tenue di una seconda gioventù. Li ascolto volar via solo ora che mi accingo all'uscio. Li senti? Si dimenano alle mie spalle, soffusi nel chiarore di questa sera appesantita.

Lontano è il loro battito di ali nel tempo consumato addietro.

Lontano vola il cuore mio lieve.

Paroline

Sono una foglia al vento.

Sono un trifoglio ritorto nel prato.

Sono un ramo sul ruscello gelato.

Sono un fiore che sboccia lento.

Sento la vita, che di colore brilla, seguire la scia del sole che si posa sul mondo, mentre il mondo squilla.

Fanno l'amore un'ape e la sua rosa; esala nell'anima l'odore del mattino.

Sono la panna su una torta golosa; sono la palla rincorsa dal bambino.

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