Tabula

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INFORMA

Anno VI - n.12/2019 - Poste Italiane s.p.a. - Sped.abb.post. D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 c. 1, copia: 0,10

N.96 - luglio 2019

PERIODICO DELLA FNP CISL MONZA BRIANZA LECCO

DATECI RETTA


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EDITORIALE

DATECI RETTA…… PIU’ DIRITTI E MENO ROVESCI Il 1° giugno eravamo a Roma alla manifestazione nazionale unitaria dei pensionati per dire al Governo, non solo che si è dimenticato di noi, ma di smetterla di trattarci come un bancomat con cui prelevare soldi dalle nostre pensioni. Ai pensionati, nei prossimi tre anni, vengono scippati 3,5 miliardi perchè il governo ha deciso di bloccare la rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo, per finanziare le promesse elettorali. La pensione, frutto del lavoro di una vita, recupera il suo potere d’acquisto con la rivalutazione…questo diritto sacrosanto ci è stato negato. Ognuno può vedere che a giugno, sulla pensione, è scattato il conguaglio dei mesi di gennaio, febbraio e marzo, mentre da aprile era già operante la diminuzione. Oltre al danno anche la beffa …Il presidente Conte ci ha detto che siamo avari se protestiamo per questa manovra. Ma il Presidente del Consiglio ha dimenticato che la pensione non è una rendita, ma salario differito e come tale va trattato. Molti cartelli dei manifestanti chiedevano e chiedono meno tasse sulle pensioni: in Europa siamo il paese con la più alta tassazione…..sfido chiunque a sostenere che ciò è colpa dell’ Europa!! Pensioni e stipendi hanno bisogno di una boccata d’ ossigeno, con una riforma fiscale seria che preveda la revisione di aliquote, detrazioni e deduzioni, contestualmente all’ individuazione di un nuovo assegno familiare che potenzi il sostegno ai carichi familiari. Si parla tanto di flat-tax, la tassazione piatta che, presumibilmente, vedrà la nostra opposizione, se non terrà conto della progressività. Ognuno deve pagare in base alla propria ricchezza. Non siamo tutti uguali e bisogna ridistribuire in misura più equa il peso fiscale tra i contribuenti. Con ogni Governo ci siamo sempre confrontati sul tema, adesso questo diritto ci è negato. Dateci retta: rappresentiamo 16 milioni di pensionati!!

Vorremmo anche discutere dell’evasione fiscale e riteniamo di averne il diritto perchè chi paga, come noi, il dovuto, non può subire l’iniquità dell’evasione che è pari a 130 miliardi….Triste primato in Europa del made in Italy. L’ allungamento della vita procede spedito. In Giappone il 33,5 % della popolazione ha oltre sessant’anni, Segue a ruota l’Italia con il 29,5 % e vogliamo discutere per poter invecchiare in modo attivo e in salute. Al governo chiediamo di darci retta: abbiamo 16miloni di ragioni per farlo. Rivendichiamo pure un confronto per il diritto a curarci senza subire i rovesci delle lunghe liste di attesa. del personale che manca e dei finanziamenti sulla sanità che calano. Nel nostro paese non abbiamo ancora una legge sulla autosufficienza, mentre i poveri aumentano di numero e le persone non autosufficienti non sono ancora adeguatamente considerate. C’ è molto da discutere, c’è molto da fare, ma il governo vuole fare da solo…dateci retta lo chiediamo noi, nell’interesse del Paese. Come Sindacato unitario abbiamo presentato una piattaforma al Governo con al primo posto il lavoro e la ripresa economica del paese. Abbiamo idee e vogliamo contribuire al confronto….Dateci retta. Il debito pubblico non scende e siamo sotto osservazione. L’occupazione non cresce, gli investimenti pubblici, strumento per vivacizzare l’economia, mancano. Ci sono 600 infrastrutture pubbliche ferme, pur con un fondo già finanziato di 100 miliardi. DATECI RETTA, BISOGNA MUOVERSI …..sarà un’ estate calda per il Governo, ma anche per noi che non rinunciamo alla nostra piattaforma con cgil cisl e uil e non mancheremo di mobilitarci a sostegno. C’ è chi dice che la vita è come andare in bicicletta: per stare in equilibrio bisogna pedalare.. Giorgio Galbusera Segretario generale Fnp Cisl MBL

INFORMA - Periodico - Aut. Trib. n° 7 del 20/11/04 - Dir. resp.: Barbara L. - Stampa: Nuova Grafica


DATECI RETTA

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A ROMA PER ESSERE PARTE ATTIVA DEL PROCESSO DI CAMBIAMENTO DELLA NAZIONE ITALIA

La testimonianza di uno dei partecipanti alla manifestazione del 1° giugno

Al mattino presto di venerdì 31 maggio I pullman delle sezioni di Monza Brianza-Lecco sono già in autostrada per raggiungere Roma. Le persone tutte sedute al loro posto, in un clima cordiale, parlano tra di loro. Si incrociano i quotidiani problemi familiari con le tematiche politiche sindacali del momento. Il risultato delle elezioni mette in moto alcune divergenze di opinioni sulla eventuale proposta di una Europa a due velocità senza però soffermarsi sulla politica partitica. In un altro capannello si affrontano le questioni del reddito di cittadinanza e del debito pubblico. Qui qualcuno si avventura in un excursus storico che principia dal governo Amato, che per evitare il default fece tassare i conti correnti degli italiani, si sofferma sull’avallo della riforma della pensioni (da retributiva a contributiva) e inevitabilmente termina con la legge Fornero e l’attuale “quota cento”. Altro

tema caldo delle discussioni è la riduzione delle tasse. Dare a chi investe e crea benessere, oppure diminuire i servizi, aumentando l’Iva, l’Imu. Proporre la Flat tax al 15% o avallare una contribuzione proporzionale al reddito personale? Finalmente si imbocca l’Aurelia e il residence Parco Tirreno ci accoglie. Il pomeriggio è dedicato al giro turistico della città di Roma, sempre affascinante, accogliente e con un clima ideale. Il mattino dopo tutti in piazza San Giovanni. Una visita alla stupenda basilica maggiore e subito in piazza dietro al nostro striscione. È una festa unica contrassegnata dallo sventolare di bandiere, dalla musica della banda, dal sibilo dei fischietti e dal battito di mani del composito, composto e numeroso popolo dei pensionati di tutta l’Italia. Iniziano i comizi e per essere sinceri quello del nostro segretario pensionati (Fnp Cisl) Gigi Bonfanti è stato quello che

ho apprezzato. Poco spazio allo scontro politico e molto dedicato ai temi della manifestazione. In primis la rivalutazione delle pensioni il vero ed unico modo per recuperare il potere d’acqui-


4 sto. Non siamo il bancomat del governo dove si possa prelevare soldi senza offrire nulla in cambio. In secondo, promuovere una legge sulla non autosufficienza, che venga incontro a quelle famiglie con anziani malati a carico. Nel terzo punto Bonfanti richiama il

DATECI RETTA governo all’avvio delle commissioni sui lavori usuranti. Il nostro segretario al termine del comizio avverte il Governo che, in caso di mancate risposte: «Insieme ai lavoratori possiamo arrivare ad uno sciopero generale. Lavoratori e pensionati insieme, giovani e anziani». Alla fine della mani-

festazione lasciamo in ordine la piazza e ci dirigiamo ai pullman per il ritorno a casa fiduciosi di aver dato un giusto apporto a questa nostra Italia. Felice Asnaghi Cisl Meda

I ringraziamenti del segretario generale Gigi Bonfanti “Con la manifestazione di oggi abbiamo dimostrato al governo e al Paese tutto quanto sia considerevole e rappresentativa la voce dei pensionati In Italia. Il nostro impegno di oggi rappresenta il punto di partenza e non di arrivo per noi. Siamo scesi in piazza per ricordare al governo che le pensioni sono un diritto sancito dalla Costituzione, sono red-

dito differito, frutto dei contributi versati durante la vita lavorativa: non sono il regalo di nessuno. La piazza di oggi ha chiesto al governo di poter avere una vita dignitosa, una sanità che dia risposte a tutti e una legge nazionale per la non autosufficienza da troppi anni chiusa nei cassetti del potere. Grazie a tutti voi che siete stati presenti a questo grande evento. Grazie a voi pensionate e pensionati che da anni avete con noi iniziato un percorso nel lungo cammino per riconquistare la dignità a volte calpestata da provvedimenti governativi iniqui. Noi pensionati siamo in campo e ci resteremo per avere un futuro migliore, incentrato su diritti inalienabili, sul welfare per giovani ed anziani, sul lavoro dignitoso e sulla lotta alle disuguaglianze. Grazie di cuore, grazie a tutti, alla nostra grande Cisl e a tutti i nostri pensionati.” Il Segretario generale Gigi Bonfanti


PENSIONI

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A GIUGNO ANCORA UN CONGUAGLIO NEGATIVO PER LA RIVALUTAZIONE 2019. Cosa succede ai pensionati con assegni superiori a 1.522,00 Euro lordi mensili Già con la rata di pensione di aprile 2019 l’INPS ha operato il primo taglio, riducendo l’imponibile dell’assegno per 5,6 milioni di pensionati, ovvero per tutti quelli che ricevono un pagamento superiore a 1522,26 euro lordo al mese. Questo, per effetto della modifica alla rivalutazione delle pensioni disposta dal Governo per il 2019. Quindi, nel mese di aprile per tanti pensionati l’INPS ha posto in pagamento l’importo rettificato. Restava però da recuperare la quota eccedente per i mesi di gennaio, febbraio e marzo. A tal riguardo, con il messaggio n. 1926 del 20/5/2019, l’INPS ha reso noto che con la rata pensionistica di giugno 2019, avrebbe provveduto al recupero dell’importo eccedente e non dovuto per il 1° trimestre 2019. Infatti, sul cedolino analitico della pensione, scaricabile dal sito INPS mediante l’accesso con il proprio Pin, i pensionati interessati troveranno – solo per questo mese – una voce nuova: “DEBITO PER RICALCOLO PEREQUATIVO 2019”, seguito dall’importo relativo al conguaglio effettivo A questo punto, due esempi concreti possono aiu-

tare a comprendere meglio anche le conseguenze negative sul reale potere d’acquisto che ricadrà per il futuro sui pensionati interessati. Per una pensione mensile di euro 2053,00 lorde (netto 1541) a giugno il conguaglio è pari a euro 13,71. Pertanto la penalizzazione mensile 2019 sarà pari a euro 4,57 e euro 59,41 su base annua. Un pensionato, con più assegni ed un imponibile complessivo mensile lordo di euro 3.387,82 (netto euro 2.346,73), con il pagamento di giugno si vedrà un recupero di euro 42,60. Pertanto la penalizzazione mensile 2019 sarà pari a euro 14,20 e 184,60 (14,20 X 13) su base annua Questo importo rappresenta una perdita irreversibile e permanente, con ricadute negative importanti dovute all’effetto trascinamento nel tempo. Soldi sottratti ai pensionati che vanno ad aggiungersi agli altri tagli operati da Governi precedenti, e che non si recupereranno mai più. Questa operazione al netto degli effetti fiscali, per il triennio 2019/2021 sottrae ai pensionati 3,5miliardi di euro. Sempre con lo stesso messaggio del 20/5/2019,


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PENSIONI

l’INPS ha reso noto che nel mese di giugno 2019 procederà alla riduzione - dal 15 al 40% - delle pensioni “d’oro”, cioè quelle superiori a 100.000 euro lorde su base annua e quindi al recupero in tre rate di quanto attribuito in più tra il mese di gennaio a maggio. Questo provvedimento riguarderà poco più di 24.000 pensionati, con un risparmio per lo stato pari a 415,6milioni di euro. Ai fini del tetto su cui effettuare i calcoli si tiene conto di tutti i trattamenti liquidati dalle diverse gestioni Inps Anche per questi pensionati nel cedolino di giugno viene riportata la modalità di calcolo della riduzione effettuata. Con la rata di giugno si concludono gli interventi previsti dalla Finanziaria 2019 a carico dei pensionati. La Cisl, insieme alla Federazione Nazionale dei Pensionati, con una comunicazione diffusa a tutti gli organi di informazione, ritiene assolutamente negativa la scelta compiuta, anche da questo Governo, di penalizzare i pensionati. I ripetuti provvedimenti che incidono sulle pensioni in essere, producono effetti negativi sul potere d’acquisto dei pensionati, oltre a rappresentare una inaccettabile “imposizione aggiuntiva”. Rimane, quindi, sempre attuale la volontà di una piena rivalutazione delle pensioni, concetto per altro ripetutamente confermato da numerose sentenze della corte costituzionale, e da ultimo, in ordine di tempo, dalla sentenza C.C. n° 70 del 2015. La Cisl e la Fnp, ritengono non più rinviabile la definizione di un nuovo “paniere” per arrivare ad un indice di rivalutazione più equo tale da consentire il pieno recupero del potere d’acquisto sulle pensioni. A fronte di un Governo ”sordo e indifferente alle nostre richieste”, i Sindacati dei pensionati Spi/Cgil Fnp/Cisl e Uilp/Uil hanno il dovere di stare in campo, per difendere, con ogni mezzo, il reddito di tutti i pensionati. La manifestazione unitaria di sabato 1 giugno a Roma con oltre 100.000 persone, capeggiata dallo slogan “dateci retta” è stata la risposta più importante di protesta contro il Governo per il nuovo taglio delle pensioni. Nel suo intervento il Segretario Generale della Fnp-Cisl, Gigi Bonfanti, ha sottolineato che le pensioni non sono un regalo del Governo ma il frutto di una vita.

La loro rivalutazione equivale al rinnovo di un contratto ed è l’unico modo per recuperare il reale potere d’acquisto. Bonfanti ha poi proseguito: “al primo posto della nostra piattaforma c’è il lavoro e insieme a questo il taglio delle tasse per lavoratori dipendenti e pensionati, che da troppo tempo ne pagano anche troppe”. “Ancora una volta - rincara la leader della Cisl Anna Maria Furlan – si è fatto cassa sulle pensioni. Un cosa intollerabile: 3,5 miliardi sono stati scippati in tre anni ai pensionati per la mancata rivalutazione degli assegni. Ora è arrivato il momento di cambiare registro. La piazza strapiena costituisce un richiamo importante per dire “dateci retta”, che il Governo cambi la linea sulla politica economica e sociale. C’è il bisogno di mettere al centro la persona. Da tanti anni-sottolinea A.M.Furlan - vari governi hanno fatto cassa sulle pensioni. Almeno quelli precedenti quando lo facevano, piangevano. Qui invece siamo quasi all’insulto, quando i pensionati vengono paragonati agli avari” Stefano Buzzi


PENSIONI

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ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE COLLEGATO ALLE PENSIONI

Dal 1 luglio cambiano i livelli di reddito di riferimento Non sono pochi i pensionati che ricevono una quota per Assegno Nucleo Familiare (ANF) sulla propria pensione e sono altrettanto numerosi quelli che però non sanno di averne diritto. Infatti, gli ANF, come altre prestazioni rientrano tra i diritti inespressi, ovvero quei diritti che scattano solo a domanda dell’interessato. In questo articolo parleremo del diritto agli ANF spettante ai pensionati su pensioni liquidate con contribuzione da lavoro dipendente (VO – IO – SO). Non hanno diritto a questa misura aggiuntiva i titolari di pensioni liquidate nella gestione commercianti e artigiani. Considerato che dal 1° luglio 2019 entrano in vigore i nuovi limiti di reddito, pensiamo di fare cosa utile nel dare le indicazioni di base più importanti, sia per richiederli cosi come per mantenerli. Innanzitutto, per ottenere questa somma aggiuntiva, collegata alla pensione, occorre presentare domanda specifica all’Inps di competenza, esclusivamente per via telematica. Consigliamo comunque di avvalersi della competenza del nostro patronato Inas/Cisl o degli agenti sociali Fnp, anche per verificare i requisiti familiari e di reddito ad essi collegati. In caso di diritto agli arretrati il periodo di prescrizione è stabilito in 5 anni. Rivolgendoci ad una platea prevalentemente di pensionati, alcuni esempi possono aiutare a capire meglio il funzionamento dei requisiti soggettivi e reddi-

tuali. Per un nucleo familiare composto da moglie e marito, senza figli, in cui nessuno dei componenti sia inabile, il reddito a cui far riferimento sarà quello del 2018, con validità per il periodo luglio 2019/giugno 2020. Pertanto con un reddito familiare complessivo fino a 13.894,19 si avrà diritto ad un assegno di euro 46,48 mensili. Per le altre fasce di reddito e l’importo corrispondente occorre consultare la Tabella 21a, sapendo che con un reddito superiore a euro 24.311,20, si perde comunque il diritto. Nel caso in cui, tra i coniugi, uno dei due fosse invalido al 100% con reddito 2018 fino a euro 25.469,94, l’assegno corrispondente sarà di euro 51,13 mensili. Per le altre fasce di reddito e l’assegno corrispondente occorre fare riferimento alla tabella 21c, sapendo che, anche in questo caso, oltre euro 35.855,55 non si ha alcun diritto. Da ricordare che l’assegno per nucleo familiare è esente da imposte, quindi non imponibile con pagamento per 12 mesi. L’importo dell’assegno non è soggetto a perequazione automatica mentre i livelli di reddito sono rivalutati con il 1° luglio di ciascun anno. Per gli importi corrispondenti alla situazione del nucleo familiare occorre fare riferimento alle 13 tabelle pubblicate dall’Inps e consultabili sul sito dello stesso Istituto alla voce: TABELLE ANF 2019/2020 Esiste un particolare caso in cui è possibile chiedere l’ANF per se stessi o per un nucleo familiare formato dal solo richiedente: un

pensionato titolare di pensione di riversibilità –SO- derivante da contribuzione da ex lavoratore dipendente, riconosciuto invalido civile al 100%, può aver diritto alla prestazione dell’ANF. In pratica una vedova o un vedovo, ma anche un maggiorenne, riconosciuto invalido al 100%, anche se ricoverato in RSA, può chiedere l’ANF per se stesso, nel rispetto dei limiti di reddito stabiliti dalla tabella 19. Per questi casi, l’importo dell’assegno varia da euro 52,91 mensili per redditi 2018 fino a 28.516,84. Mentre, con un reddito da euro 28.516,85 a 31.988,93 l’assegno sarà invece di euro 19,59 mensili (limiti di reddito valido fino al 30/06/2020, Tab. 19). Un’ avvertenza importante: i pensionati che già riscuotono gli assegni per nucleo familiare, sono tenuti alla presentazione del Mod. RED 2019 dal mese di settembre 2019 al marzo 2020, mentre non sono tenuti all’invio del Mod. RED 2019 tutti quei pensionati che provvedono alla compilazione della dichiarazione reddituale congiunta con Mod. 730/19 o Mod. Unico. Purtroppo, in questi ultimi anni, su questo punto si è creata molta confusione e incertezza, in quanto l’INPS non sempre invia la lettera di richiesta al pensionato. Quindi, al di la della richiesta o meno, i pensionati interessati dovranno agire personalmente. Trattandosi di prestazioni collegate al reddito, l’Inps procederà alla verifica dei requisiti e confermerà, ricalcolerà o revocherà la prestazione, proprio in base ai redditi dichiarati. Stefano Buzzi


PENSIONI

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A LUGLIO 2019 LA “QUATTORDICESIMA” O SOMMA AGGIUNTIVA PER I PENSIONATI A BASSO REDDITO Saranno oltre quattro milioni i pensionati che dal 1° luglio 2019 riceveranno dall’INPS/INPDAP e ENPALS (ente previdenziale spettacolo) la somma aggiuntiva annuale, meglio conosciuta come “Quattordicesima”. Si tratta di un beneficio economico introdotto con la legge 3/8/2007 n. 127 e destinata ai pensionati titolari di un reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo (minimo 2018 euro 507,42). Dopo l’accordo sindacale del 28/9/2016, con la legge n. 232 del 11/12/2016, art.1, comma 187, è stata allargata la platea dei beneficiari, innalzando il limite di reddito fino a due volte il trattamento minimo e aumentando gli importi per quelli che già la ricevevano.

Chi sono gli interessati? La legge 127/2007 ha previsto che i possibili beneficiari della “Quattordicesima” siano titolari di pensione ex lavoratori dipendenti e ex lavoratori autonomi che abbiano compiuto 64 anni di età con un reddito non superiore a due volte il minimo, differenziando l’importo della somma aggiuntiva in rapporto all’anzianità contributiva.

GLI IMPORTI PER IL 2019 Per redditi fino a 10.003,70 euro (minimo 2019 euro 513,01 x 13 x 1,5)

Lavoratori dipendenti (anni di contribuzione)

Lavoratori autonomi (anni di contribuzione)

Somma aggiuntiva

Fino a 15

Fino a 18

437,00 €

Sopra i 15 e fino a 25

Sopra i 18 e fino a 28

548,00 €

Oltre i 25

Oltre i 28

655,00 €

Per redditi da 10.003,70 euro a 13.3336,26 euro (minimo 2018 euro 513,42 x 13 x 2)

Lavoratori dipendenti (anni di contribuzione)

Lavoratori autonomi (anni di contribuzione)

Somma aggiuntiva

Fino a 15

Fino a 18

356,00 €

Sopra i 15 e fino a 25

Sopra i 18 e fino a 28

420,00 €

Oltre i 25

Oltre i 28

504,00 €

REQUISITI

Sono sostanzialmente due: quello anagrafico dei 64 anni, quindi per il 2018, i pensionati nati entro il 1955 e quello reddituale considerando, oltre alla pensione o pensioni, eventuali altri redditi personali al lordo delle ritenute fiscali. Non costituiscono reddito ai fini della quattordicesima: La casa di abitazione, gli importi relativi agli assegni nucleo familiare (ANF), l’indennità di accompa-


PENSIONI gnamento, i trattamenti di fine rapporto (TFR), i redditi soggetti a tassazione separata (arretrati). Ricordiamo che la quattordicesima, non costituisce reddito ai fini fiscali.

COME SI OTTIENE

La somma aggiuntiva normalmente viene riconosciuta d’ufficio dall’INPS quando le condizioni reddituali Mod. RED o dichiarazione fiscale, siano state inviate e verificate dall’Istituto Previdenziale. Può accadere che queste dichiarazioni (RED) non siano state presentate oppure compilate in modo errato. In questi casi l’INPS non provvede al pagamento e pertanto è necessario presentare domanda di ricostituzione, indicativamente dopo il mese di settembre . Per chi compie i 64 anni nel 2019 entro il mese di luglio l’INPS dovrebbe provvedere automaticamente sulla base dei dati presenti nel casellario in questione. La quota spettante sarà in dodicesimi.

tariffazione applicata dall’Inas/Cisl, queste domande sono totalmente gratuite per gli iscritti alla Fnp/Cisl e per coloro che si iscrivono, mentre sono a pagamento per i non iscritti. Quindi anche con questo servizio di tutela dei pensionati la Fnp/Cisl è in campo sostenuta anche dal Patronato e con tutta la rete dei suoi agenti sociali Fnp diffusi sul territorio. Essere iscritto o no, da quest’anno, la differenza c’è ed è verificabile.

IMPORTANTE

Tuttavia, dopo aver verificato il requisito anagrafico e la condizione reddituale in assenza del pagamento dovuto, occorre inoltrare domanda dopo il mese di settembre e comunque sempre dopo la data del perfezionamento del requisito anagrafico. Per gli arretrati il periodo di prescrizione è quello quinquennale. A partire dal gennaio 2018, per effetto della

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Stefano Buzzi


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WELFARE

STEREOTIPI E PREGIUDIZI: I PENSIONATI DELLA CISL SI INTERROGANO E’ ormai ben avviato il percorso Welfare Lab, un laboratorio formativo lungo, promosso dalla Fnp Monza Brianza Lecco che ha visto coinvolti oltre sessanta pensionati attivi nelle sedi sindacali ed interessati ad un coinvolgimento nelle attività degli sportelli sociali e della negoziazione sociale. Nell’ambito di questo percorso, si è tenuto un incontro finalizzato a riflettere nel merito delle dinamiche che ci coinvolgono, nell’ambito delle relazioni con le persone dentro la Cisl, ma anche come persone singole. In particolare la formatrice e consulente Margherita Forte ha accompagnato i partecipanti in un momento di autoriflessione sul tema degli stereotipi e dei pregiudizi. Viviamo in un tempo in cui, rispetto ai precedenti periodi storici, c’è senza dubbio più accettazione, più tolleranza, più uguaglianza. In realtà oggi nel nostro contesto sociale sono presenti una serie di pregiudizi apparentemente ragionevoli che rimangono impliciti e nascosti. “I migranti ci stanno invadendo”, “Se vedi uno zingaro metti mano al portafoglio”, “lo psicologo è per i matti”, “le donne sono meno intelligenti degli uomini”, sono solo alcuni esempi. Si assorbono fin dall’infanzia e condizionano il nostro modo di pensare e di interagire da adulti, sia nelle micro relazioni sociali, sia nelle macro-dinamiche del pensiero e dell’azione politica. E’ importante allora acquisire una consapevolezza di questi pregiudizi, per regolarne l’espressione nelle parole, negli atteggiamenti e nelle azioni. Il pregiudizio può avere

conseguenze discriminatorie, che portano le persone discriminate a ridurre la loro autostima, a limitare motivazione e impegno e ad aumentare chiusura e isolamento. Le nostre relazioni sono attraversate da diverse forme di pregiudizio, in base al fatto che sia discriminato un sesso rispetto all’altro (sessismo), oppure una persona in relazione alla sua provenienza etnica (razzismo), o alla sua convinzione politica o religiosa (settarismo), al suo orientamento sessuale (omofobia), alla sua abilità fisica o psichica (disabilità), alla sua età (ageismo). Abbiamo chiesto a due partecipanti al corso di condividere le riflessioni che l’esperienza ha suscitato in loro.

del proprio bagaglio intellettuale e personale in assenza di una o di entrambe le variabili sopra indicate. Ogni modalità di stereotipo non concepita nella sua reale concezione diviene una causa di innesco di pregiudizio sia su individui, sia su gruppi. Ogni persona in se stessa è una realtà tutta da scoprire e il relazionarsi è sempre un confrontarsi in una vasta gamma di modalità di pensiero. Ogni pregiudizio toglie la serenità di un approccio spontaneo tra gli individui. Ritenere una persona non all’altezza delle proprie aspettative diviene a volte un alibi per screditare il valore della stessa. Con ciò il corso mi ha insegnato che:

Ecco cosa pensa Adele Nelle relazioni fra le persone esistono stereotipi e pregiudizi che interagiscono nell’agire delle stesse. Comunicare con qualsiasi persona è sempre un arricchimento

il valore del sapere che è la conoscenza ti implica il saper essere che è il valore del comportamento nel percepire e capire gli altri e il saper fare che è il valore del sapere dove arriva il proprio limi-


WELFARE te. La vita è piena di tanti valori ma la cosa per me importante è che le persone che abbiamo difronte le dobbiamo rispettare quanto valgono non per quanto vorremmo che fossero Ed ecco il parere di Maurizio L’idea di partecipare agli ultimi due incontri formativi su argomenti legati al comportamento

che abbiamo verso gli altri in ambito sindacale, ma anche non, mi ha interessato in quanto opportunità di crescita personale anche se non mi era chiara l’effettiva traduzione nei rapporti pratici con le persone. Cosa ho ottenuto , cosa mi è rimasto ? L’argomento è stato trattato in maniera chiara ma anche conviviale dalla relatrice Dott. Margherita per cui non è stato difficile seguire e interagire col gruppo . Utili sono state le simulazioni su concetti che ven-

11 gono maggiormente compresi quando messi in pratica. Io penso di non avere un abito mentale che ragiona per stereotipi , non di frequente, almeno. Anche se a volte è capitato, in ambito famigliare con i figli o in ambiente sindacale, con giudizi conclusivi un po’ pregiudiziali. Ma la maggior consapevolezza della loro presenza nell’agire quotidiano, penso mi faciliti nel coglierne la presenza e quindi di evitarli. Troppo ottimista ?

UN NUOVO NUMERO PER LA “GUARDIA MEDICA”: 840.500.092 Dal primo luglio, nelle province di Lecco e Monza, si dovrà utilizzare unicamente il numero 840.500.092 per contattare il servizio di continuità assistenziale (Guardia medica). Il numero unico, già attivo da tempo sulla provincia di Monza, ora coprirà anche il territorio lecchese, sostituendo i vecchi numeri diversi per ogni postazione. I vecchi numeri della provincia di Lecco rimarranno comunque attivi con un messaggio che indicherà di contattare il nuovo numero 840.500.092. Nulla cambierà invece, riguardo le modalità di attivazione del servizio, per il cittadino: • dal lunedì al venerdì, dalle ore 20 alle ore 8 del giorno successivo • sabato, domenica, prefestivi e festivi dalle ore 8 alle ore 8 del giorno successivo.


FNP

PENSIONATI

Monza Brianza Lecco

SPORTELLO SOCIALE

ASCOLTO, INFORMAZIONE E ORIENTAMENTO Servizi alla persona gestiti a livello comunale o distrettuale

Amministratore di sostegno

Servizi e agevolazioni per persone diversamente abili

Agevolazioni trasporti

Buoni sociali e agevolazioni erogati a livello nazionale, regionale, locale

Esenzioni farmaci e prestazioni ambulatoriali per patologia, reddito o condizione

Contributi a sostegno della genitorialità e della famiglia Dimissioni protette, RSA, centri diurni, e strutture di ricovero di sollievo

Orientamento ai servizi finalizzati all’assunzione di collaboratori domestici e assistenti familiari per persone non autosufficienti

Servizi per la domiciliarità

DOVE TROVARCI SEDE

ORARI

CONTATTI

BARZANÒ

Martedì 9-12.00

DESIO

Martedì 9.30-12.00

Sede Cisl Barzanò - Via Pirovano, 42 - Tel. 039.956539

GIUSSANO

Lunedì 15-17.30

LECCO

Lunedì, Mercoledì e Giovedì 15-17.30

LENTATE SUL SEVESO

Mercoledì 15-17.30

MERATE

Lunedì 9-12.00 e Venerdì 9-12.00

Sede Cisl Merate - Via Trento, 10 - Tel. 039.9905239

MONZA

Giovedì 14.30-17.00

Sede Cisl Monza - Via Dante, 17/A - Tel. 039.2399218

MUGGIÒ

Mercoledì 14.30-16.00

Sede Cisl Muggiò - Via S. Rocco, 34 - Tel. 039.2399540

SEREGNO

Giovedì 15-17.30

Sede Cisl Seregno - Via Ballerini, 10 - Tel. 039.2399450

SEVESO

Martedì 15-17.30

Sede Cisl Seveso - Via S. Martino, 27 - Tel. 039.2399591

VIMERCATE

Martedì 9.30-12.00 e Giovedì 9.30-12.00

Sede Cisl Desio - Via M. Cattaneo, 23 - Tel. 039.2399500 Sede Cisl Giussano - Via A. Da Giussano, 35 - Tel. 039.2399441 Sede Cisl Lecco - Via Besonda, 11 - Tel. 0341.275585 Sede Cisl Lentate sul Seveso - P.zza san Vito, 3- Tel. 039.2399590

Sede Cisl Vimercate - Via Rota, 9 - Numero diretto 039.2399361 - Centralino 039.6083383

MODALITÀ DI FRUIZIONE DEL SERVIZIO ★ Lo sportello è ad accesso libero senza appuntamento. ★ Il servizio si rivolge prioritariamente agli iscritti Cisl.


TEMPO LIBERO LECCO

MONZA

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MERATE

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WELFARE

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QUANDO SI DARÀ LA NECESSARIA ATTENZIONE ALLE RSA? E’ stato pubblicato il report relativo all’anno 2018 sulle RSA in Lombardia. Si tratta di una pubblicazione curata dalla FNP Lombardia che fotografa la situazione sia quantitativa che qualitativa del servizio prestato Sono state monitorate 688 strutture di cui 61 nel territorio ATS Brianza, con una disponibilità di 5591 posti letto autorizzati su un totale Lombardo di 63480 E’ utile sottolineare che nel nostro territorio la retta minima è di 67,97 euro e la retta media massima è di 76,26 euro. Siamo tra le realtà territoriali lombarde con rette più alte. Prima di noi solo Milano e ATS Insubria Ci limitiamo a questi semplici e sintetici dati, rimandando, a chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, a richiedere copia del rapporto alle sedi FNP Cisl E’ però opportuno fare qualche considerazione, a partire da recenti studi, che stimano che per mantenere costante il rapporto tra posti letto nelle Rsa e popolazione ultra 65enne, bisognerebbe aumentare di oltre 20000 i posti da qui al 2030. A riprova di ciò basti guardare il dato delle liste di attesa che, pur variando tra i territori, hanno tempi di attesa mediamente lunghi. Inoltre, il continuo e crescente fenomeno di carenza di posti determina un aggravio del peso dell’assistenza sulle famiglie e il continuo aumento, confermato nel rapporto Fnp, dei posti di solvenza. Nel nostro territorio stiamo inoltre osservando che, per rispondere al maggior bisogno nell’ambito di una minore capacità di risposta pubblica, nascono strutture totalmente private. Insomma: l’invecchiamento della società può diventare area di investimento del “libero mercato”. Sullo sfondo, l’immagine di Rsa vissute sempre più come luoghi di fine vita. Che cosa fare? Innanzi tutto il fare deve essere veloce. La tendenza demografica all’invecchiamento non si arresta: ogni 100 giovani ci sono 150 ultra 65enni. Le condizioni di reddito delle famiglie, stante le mutate condizioni del mondo del lavoro, diminuiscono cosi come diminuisce il potere d’acquisto di salari e pensioni. Se a questo quadro si aggiunge il blocco della remunerazione della quota sanitaria a carico del fondo sanitario regionale, ferma dal 2018, non abbiamo tempo da perdere. A fronte di questa situazione, in presenza di costi crescenti richiesti da cure sempre più specializzate anche dal punto di vista sanitario, alcuni gestori riversano sulla quota sociale una parte degli oneri che devono sostenere. Di conseguenza si alza il costo della quota alberghiera della retta che si traduce in aumento del

costo diretto a carico delle famiglie. Insomma è ormai urgente realizzare quanto da noi richiesto nell’”agenda sanità”, un documento unitario che propone alcuni interventi che favoriscano la domiciliarità dell’assistenza e la prossimità e diffusione sul territorio di strutture alternative alla Rsa (es Centri diurni Integrati ). Il tutto con una particolare attenzione al tema della non autosufficienza, oggi affrontata prevalentemente con gli assistenti domiciliari. Solo per dimensionare il fenomeno, basti dire che in Lombardia risultano regolarmente assunti 59305 assistenti famigliari e si stimano altri 88958 irregolari. Considerando un costo per le famiglie pari a circa 15000 euro/lordi annui, il costo complessivo sarebbe pari a 2,2 miliardi di euro. Se a questi si aggiungono gli 1,4 miliardi spesi per ricoveri Rsa, possiamo dire che il costo complessivo delle famiglie, in Lombardia raggiunge i 3,6 miliardi di Euro. Potremmo proseguire con un altro grave e espansivo problema prodotto dall’invecchiamento: l’Alzheimer. Delicato e gravoso problema per i famigliari che, spesso, non trovano risposta nella residenzialità, sobbarcandosi condizioni di grave disagio. Anche in questo caso esistono buone prassi estendibili. La nostra non è una società amica dell’anziano fragile. Occorre ribaltare il paradigma che ne governa letture e strumenti. La FNP CISL fa queste parziali ma urgenti proposte: Razionalizzazione dell’offerta, a partire dall’utilizzo di una sola scala di valutazione e misurazione dei bisogni. Qualità e dimensioni delle RSA, fattori che influiscono sulla qualità delle prestazioni erogate. Compartecipazione della spesa: la Lombardia deve adeguare la quota sanitaria oggi erogata, che è inferiore a quanto previsto dalla legislazione vigente. Differenziazioni territoriali. Classificazione Sosia sono oggi anacronistiche e superate: si valuta la situazione sanitaria del singolo paziente con parametri sanitari non più aggiornati. Come si evince dal Rapporto 2018, siamo ancora nella fase dell’intervento tampone. Ciò aggrava la situazione di anno in anno. La FNP e la Cisl proseguiranno il lavoro sollecitando regione comuni e Ats, fiduciosi che, con l’apporto dei nostri associati, potremo rispondere di più e meglio ai bisogni dell’anziano e dei loro famigliari. Giuseppe Saronni


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CONTRATTAZIONE ANZIANI AL CENTRO DELLE POLITICHE SOCIALI Definito un protocollo d’intesa tra il comune di Monza e sindacato pensionati

L’invecchiamento della società italiana è un fenomeno ampiamente noto. Il Sindacato dei Pensionati si pone il compito di agevolare le iniziative dei decisori pubblici a favore di un servizio di assistenza alle persone anziane sia a livello di cura, sia a livello economico. I dati concernenti gli anziani a Monza ci dicono che sono 30.406 oltre i 65 anni, il 24,6% della popolazione. Abbiamo una situazione di 184 anziani ogni 100 giovani tra 0 e 14 anni. Le famiglie con almeno un anziano a Monza sono il 38,31% del totale. cioè ben 21.753 del quale 9.039 composte di un anziano solo. Gli anziani soli s’incrementano in nove anni di 1.093 unità. Per quanto riguarda le pensioni, secondo i dati Inps, quelle erogate sono 34.848 per un importo medio mensile di euro 1.174,98. I dati epidemiologici dimostrano che l’età avanzata comporta il rischio crescente di essere colpiti da più malattie assieme - comorbilità o polipatologia – e, contemporaneamente, di divenire disabili, e, quindi, di perdere la propria autonomia personale. Inoltre esiste il problema della solitudine nell’età anziana: “La solitudine degli anziani, in particolare delle donne che si sono sposate più giovani dei mariti, costituisce un fenomeno sempre più ampio nelle grandi città, dove la socializzazione può essere meno agevole”. Per questo motivo il Sindacato Pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil e l’Assessore ai Servizi Sociali del comune di Monza, Desirée Merlini, hanno definito una ipotesi di protocollo d’intesa, che verrà siglata il 16 settembre p.v., con l’obiettivo di costruire una rete tra i Servizi Sociali e i diversi soggetti che ope-

rano sul territorio a sostegno della popolazione anziana, valorizzandone le singole specificità. Tra gli scopi: fare tesoro delle buone prassi per migliorare la strategia degli interventi attraverso la ricostruzione di un tessuto di legami sociali e di collaborazione tra persone, in particolare dell’area della vulnerabilità, anche trovando una razionalizzazione tra le risorse umane ed economiche, ma soprattutto per qualificare gli interventi con l’obiettivo di una reale e possibile inclusione sociale. Le tematiche oggetto di approfondimento riguarderanno, tra l’altro: rilevazione dati di natura demografica; situazione economica e pensionistica degli anziani; rete dei servizi sociali del Comune di Monza; impatto sociale relativo agli interventi socio-sanitari integrati; collaborazioni con il volontariato; progetti sperimentali in corso. Per elaborare e sviluppare queste, ed altre tematiche relative alla popolazione anziana, si è concordato, quindi, la costituzione di un “Tavolo permanente sulla condizione degli Anziani a Monza” coinvolgendo figure di particolare competenza espresse dall’Amministrazione Comunale e dalle Organizzazioni Sindacali, e/o altre collaborazioni, valorizzando esperienze positive già presenti sul territorio, come l’Osservatorio provinciale Politiche sociali. Il protocollo stabilisce inoltre che gli incontri tra i firmatari del protocollo e un responsabile del settore servizi sociali, individuato dall’amministrazione comunale avranno una periodicità almeno quadrimestrale. Il responsabile, individuato dal dirigente, partecipa agli incontri periodici di approfondimento, dandone il supporto operativo necessario. Alle riunioni, oltre ai firmatari del protocollo, potranno partecipare i soggetti del territorio che, a vario titolo, realizzano servizi, attività, interventi e progettazioni a favore della popolazione anziana. Si dovrà integrare l’attività con i progetti Monza family e Monza dementia friendly già posti in atto dall’amministrazione comunale, unitamente al Terzo settore e al volontariato. Franco Montrasio


DALLA FNP

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UNA NUOVA SEDE SINDACALE A BEVERATE La Fnp Cisl Monza Brianza Lecco “in cantiere“

Nel mese di Giugno 2019, è iniziata la ristrutturazione della nuova sede Fnp Cisl, che aprirà i suoi uffici, in Provincia di Lecco a Beverate di Brivio , in via S.Sempliciano n 7. La nuova sede, lavori permettendo, sarà inaugurata nel mese di Settembre 2019, e potrà contare sulla presenza di nostri volontari della Fnp, che avranno il compito di far “vivere sindacalmente“ la sede con la loro presenza. Potranno pure avere spazio, oltre alle categorie degli attivi, che vorranno fare una loro presenza, anche i servizi della Cisl. Sicuramente ci sarà la presenza di Andrea, il nostro bravo “polivalente“ che si occupa sia di questioni fiscali che pensionistiche, e poi, in raccordo con la segreteria della Cisl, si valuteranno al meglio le possibilità, e i servizi , che la nuova sede potrà offrire. L'ubicazione nella frazione di Beverate, è stata scelta perchè si cercava una nuova sede Sindacale, che fosse collocata, più o meno a metà strada tra la sede di Merate e la sede centrale di Lecco. Ma si voleva essere vicini ai nostri pensionati e iscritti Cisl del Territorio e, nello stesso tempo, alleggerire il

VANTAGGI E OPPORTUNITÀ PER I NOSTRI ISCRITTI

SUL SITO WWW.PENSIONATI.CISL.IT carico di lavoro e di presenze sulla sede di Merate, che, specialmente nei periodi di assistenza fiscale (730 e non solo ), è assai gravoso. La nuova sede Sindacale, è situata in una palazzina strutturata su tre piani e si affaccia nella piazzetta principale della frazione. Vi si può accedere sia dalla strada principale, che da una scala esterna che porta direttamente al primo piano, senza passare dal pianterreno. Tale opportunità potrà facilitare le eventuali persone che dovessero aver bisogno dei servizi delle categorie degli attivi, senza dover sostare all'ingresso della struttura. Come si accennava prima, la decisione dell'apertura della nuova sede, entra nell'ottica di una sempre miglior offerta, che la Fnp Cisl Monza Brianza Lecco, vuole dare ai suoi iscritti e non solo, facilitando l'accesso alle sedi e ai servizi Cisl portandoli più vicini ai luoghi di residenza. Con l’inaugurazione, che probabilmente avrà luogo a settembre, verranno meglio dettagliati gli aspetti della struttura e dei servizi. Già da ora i nostri iscritti, ma anche i cittadini in genere, possono cominciare ad apprezzare l’importanza di questo nuovo luogo che viene ad inserirsi nel tessuto sociale locale portando elementi di rinnovata vitalità. Enrico Civillini


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QUI ANTEAS

FAMIGLIE STRETTE TRA FIGLI E ANZIANI

Una ricerca Anteas su un tema cruciale del welfare “Non si può dire che il tema famiglia sia assente dal dibattito pubblico. Il problema è che il tema famiglia è sovraccarico politicamente e culturalmente. E’ diventato anche retorica robusta e fatica a confrontarsi con le condizioni pratiche che le famiglie vivono”. Così si è espresso il sociologo Massimiliano Colombi nel corso del convegno “Le famiglie sandwich”organizzato da Cisl, Fnp e Anteas Monza Brianza Lecco a Biassono lo scorso 3 giugno Lo scopo del seminario era dunque quello di evidenziare le situazioni delle famiglie che hanno doppio o triplo carico di cura (le famiglie sandwich). Dette famiglie si trovano schiacciate tra il carico di cura verso familiari anziani non autosufficienti o comunque grandi anziani, e contemporaneamente cura di figli e nipoti. La ricerca di Anteas Nazionale ha indagato questa problematica in sei regioni rapprentative del nord, centro e sud Italia. La presenza di assistenti sociali e operatori sanitari al convegno, oltre che di Pensionati e Cisl, ha permesso di focalizzare la questione da diversi punti di vista, cosa che è stata utile a tutti coloro che si occupano della “cura” Cosa ne è emerso? Si sono messe a fuoco mille storie diverse, ognuna con la sua specificità, ma col tema del lavoro che risalta in modo particolare. Situazioni con condizioni contrattuali molto differenti: ben diverso è avere, in queste situazioni, un lavoro precario o essere libero professionista, perché poi c’è magari da gestire l’assistente famigliare (badante) o la necessità di dover cambiare i turni di lavoro, ecc.. Di fronte a queste disparità di situazioni, il progetto di ricerca ha cercato di non raccogliere solo dati

in modo notarile, Gli intervistatori sono stati formati in modo che la loro attenzione durasse nel tempo e coinvolgesse anche i soggetti sociali che hanno a che fare con queste famiglie. I volontari di Anteas sono andati in giro nel fare le ricerche con un atteggiamento di comprensione, più che a voler risolvere i problemi. Volendo mettere in fila alcuni problemi emersi con chiarezza, possiamo dire, ad esempio, che in queste famiglie i figli rischiano di rimanere sullo sfondo, con i conseguenti problemi relativi alla genitorialità e quindi il necessario sostegno da mettere in campo. Diventano poi problematici gli aggravamenti di chi viene curato, con la necessaria ricerca dell’assistente famigliare: dove cercarlo, con quali criteri, ecc. Poi c’è la malattia, le urgenze…Anche le vacanze scolastiche e le malattie temporanee dei figli creano problemi. Insomma, la conciliazione tra famiglia e tempi di lavoro, in questi casi, non sembra avere molte possibilità di svilupparsi, se non si applicano criteri appropriati. C’è infatti, e il caso non è raro, chi si è licenziato per poter accudire il familiare. Un altro caso complesso riguarda chi deve prendersi cura del familiare avendo un lavoro lontano da casa. Con la maggiore mobilità lavorativa, sarà questa la futura scommessa. Già oggi, per esempio, vi è chi viene trasferito lontano per insegnare e utilizza mensilmente i giorni della legge 104 per verificare come procedono le situazioni. Chi aiuta queste famiglie? Spesso la stessa rete dei parenti e anche gli stessi anziani sono una risorsa per venire incontro alle difficoltà. Poi ci sono i vicini di casa, che, quando sono attenti, risultano decisivi. E,


QUI ANTEAS ovviamente, i servizi sanitari, socio assistenziali, ecc ma, in questi casi, gli intervistati segnalano che spesso c’è un muro burocratico da superare. D’altro canto, per gli operatori di questi servizi non è neppure facile capire ciò di cui le famiglie hanno bisogno. E il rischio è che gli interventi non si integrino, mancando così l’obiettivo dell’efficacia. Esistono anche numerose agevolazioni messe in campo dai soggetti istituzionali, ma, a volte, non arrivano a conoscenza di coloro per i quali sono state pensate. Ci sono poi i casi di coloro che, per una forma di vergogna nel mettere in pubblico i loro problemi, non osano chiedere aiuto. Massimiliano Colombi si è poi chiesto se, con gli anziani non stia succedendo quel che succede con gli immigrati. Ovvero, per dirla telegraficamente, “che la diversità diventa problema, il problema diventa minaccia e la minaccia diventa assedio”. Ora, per rifuggire da queste semplificazioni deleterie, è necessario che, a fronte di una complessità sociale, come quella che è stata posta in luce, che chiede il massimo di articolazione e flessibilità, non si proceda nel gestire le risorse nel modo rigido con cui sono organizzate attualmente. “C’è dunque – ha concluso -un grande lavoro da fare di accompagnamento ai servizi”. La tavola rotonda che ha concluso il convegno è servita a sottolineare il ruolo importante del volontariato nell’essere da supporto a queste famiglie. Non essendoci più distinzione tra un’epoca in cui mi preparo, un’epoca in cui lavoro e un’epoca in cui mi occupo dei genitori anziani, si rischia di disinvestire sull’educazione dei figli, di avere carriere lavorative discontinue e di non rispondere alle esigenze degli anziani. Col risultato, anche, di spremere come limoni coloro che si prendono il compito della cura. Il volontariato può, in qualche modo, concorrere a evitare che questi rischi prendano consistenza. A.M.

VIMERCATE RICCA DI STORIA Anteas Lecco, Gruppo Operativo di Merate, ha organizzato una visita Museo del Territorio di Vimercate. Un piccolo Museo aperto nel 2010 che racchiude i reperti rinvenuti nella zona risalenti a celti e romani, modellini di edifici di varie epoche, medievali e moderni. Il Museo è ospite di Villa Sottocasa, famiglia nobile che divenne proprietaria dopo la morte dei coniugi Ing. Luigi Ponti ed Elisabetta Sottocasa. Ora patrimonio del Comune che ne ha fatto un centro di vita culturale ed artistica. Interessante la storia dell’Ing. Ponti che fu un industriale illuminato che favorì la nascita di associazioni di mutua assistenza dei contadini e lavoratori, fondò una scuola popolare di disegno, avviò l’asilo infantile, infine divenne anche sindaco. Il ponte di San Rocco, unico edificio romano ancora funzionante scavalca il torrente Molgora e congiunge l’altra parte di Vimercate. La collegiata Santo Stefano è un gioiello romanico del V° secolo, ben conservata e purtroppo trovata chiusa. E’ sorprendente trovare tanta storia nei nostri borghi e città. Storie che è bene conoscere e da cui attingere consapevolezza del tempo che scorre; storie che testimoniano la fatica dei nostri avi; noi ne siamo gli eredi ora proiettati in un futuro incerto. Anteas Merate intende far conoscere e valorizzare la ricchezza del nostro territorio.

NUOVE MODALITÀ DI ACCESSO ALLE SEDI DECENTRATE INPS A partire da giugno si potrà accedere agli sportelli Inps di Cesano Maderno, Seregno, Desio e Vimercate solo prenotandosi con una delle seguenti modalità: • telefonando al numero verde 803.164(da fisso) o al n. 06.164.164 (da cellulare) • tramite APP INPS Mobile (gratuita) –servizio Sportelli di Sede • prenotazioni.cesanomaderno@inps.it, o, a seconda del caso, desio, seregno, vimercate • se si è in possesso di PIN si può prenotare anche da sito www.inps.it accedendo al servizio “Sportelli di Sede” Lo scopo è quello di evitare le code che spesso si formano agli sportelli e, nello stesso tempo, di meglio indirizzare l’utenza ai servizi appropriati

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QUI ANTEAS

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I pensionati della Fnp recuperano un’antica fonte a Maggianico

UNA INIZIATIVA SOLIDALE

Un’ antica fonte che sgorga presso la località di Maggianico di Lecco è stata rimessa a nuovo dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Monza Brianza Lecco. Una iniziativa realizzata anche nell'ottica di favorire i ragazzi richiedenti asilo, presenti nella struttura del “Centro Accoglienza Migranti“ gestiti e coordinati dalla fondazione “Sacra famiglia“. Il Progetto è consistito nel recuperare la fonte di acqua sulfurea, utilizzata un tempo anche dagli abitanti del quartiere, e, con essa, le zone circostanti. Sono state infatti effettuate le pulizie e l'ammodernamento della grotta della Madonna, della terrazza antistante, con la rimozione degli arbusti e il recupero delle panchine e dei tavoli già presenti sul luogo. La mano d’opera è stata prestata dal gruppo di pensionati della zona sindacale di Lecco, alcuni volontari della protezione Civile, e alcuni nostri iscritti pensionati, coordinati dal rappresentante dei pensionati della FNP Cisl Monza Brianza Lecco, della zona di Lecco e dintorni Pietro Sala e che si avvale della collaborazione del rappresentante di Introbio, Silvano Comi. Attraverso la preziosa collaborazione prestata dalle educatrici e dalla responsabile del Centro, si è potuto coinvolgere alcuni ragazzi, presenti nel Centro, per attuare il progetto di recupero della fonte sita nella

struttura ex convento, poi diventato casa di riposo per le suore dell'ordine delle Suore di Maria Bambina. L'inaugurazione è avvenuta lunedì 24 Giugno, con la presenza, oltre che dei volontari, dei ragazzi migranti della struttura, della Segreteria della Fnp, con il segretario generale Giorgio Galbusera, della segretaria generale della Cisl Rita Pavan. Molto colorita e festosa la partecipazione dei bambini dell'adiacente scuola dell'infanzia San Giuseppe della parrocchia Sant’ Andrea di Maggianico. Con loro, e attraverso la loro presenza e il contributo fornito, la Fnp ha voluto dare un messaggio di incontro con i ragazzi presenti nella struttura, ma anche un messaggio intergenerazionale, tra anziani e bambini sui valori dell'accoglienza e dell'integrazione. Un dovuto ringraziamento a suor Maria Rosa, che attraverso la sua approvazione ci ha dato la possibilità di portare a termine questo

progetto, che ha voluto essere una dimostrazione pratica di come, volendo, si può unire un lavoro di integrazione di questi ragazzi migranti con l'applicazione concreta di un recupero di aree del territorio, magari dimenticate, che hanno una storia interessante alle spalle. Un sentito grazie anche alla responsabile della Struttura della scuola materna, la signora Giovanna Fazzini che ci ha dato la possibilità di effettuare questo incontro. L’augurio è che, attraverso queste piccole iniziative a carattere locale, si possa contribuire a far comprendere che le diversità sono una risorsa e che dei ragazzi migranti, provenienti da lontano, con storie spesso dolorose alle spalle, possono trovare momenti di integrazione, se adeguatamente supportati da progetti che permettono l'interagire tra loro. In questo caso, i pensionati della Fnp Cisl Monza Brianza Lecco hanno raggiunto l’obiettivo.

UN PO’ DI STORIA DELLA FONTE (DA UN’ANTICA STAMPA) …La tranquillità del paesello fu turbata improvvisamente allorchè nel 1850 un contadino assetato, curvandosi per bere ad una sorgente smarrita fra gli arbusti, avvertì con disgusto che quell’acqua puzzava fortemente di uova marce. Dall’accorrere di chimici e di medici in seguito alla scoperta, ricevette il battesimo una fonte minerale con acqua dotata di zolfo, magnesia e salino-ferruginosa. Ciò risultò dall’analisi fatta da Padre

Nappi, ed un opuscolo del padre del Ghislanzoni, medico, propagandò l’acqua per la cura di malattie varie tra cui gastro-enterite, epatite, nevrite. Maggianico divenne conosciutissima stazione climatica, popolata di ridenti e graziose ville e frequentata da un nucleo di eletti artisti, che ne celebrarono, nei loro capolavori d’arte, le bellezze. L’illustre Gomez, l’immortale Ponchielli, poeti e giornalisti come Antonio Ghislanzoni, concertatori come

l’Appiani, violoncellisti come il Braga, pittori come il Bignami ed il Fontana, compositori come il Cagnoni, il Dall’olio ed il Petrella, dai primitivi convegni presso la trattoria del “Davide”, passarono a ville proprie, stabili centri estivi, portandovi quanto di più eletto vantava l’arte in quegli anni in Italia. Ogni ceto di persone popolava d’estate Maggianico, oramai nota in tutta Italia ed all’estero per l’esistenza di un’importante stazione balnearia e climatica….


DALLA FNP

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LA ZONA DESIO SEREGNO IN GITA A MODENA Partenza di buon mattino verso la meta: visita a Modena. In pullman riflettiamo sul ruolo che Fnp sta svolgendo in difesa dei diritti dei pensionati. Si ringrazia Fnp Monza Brianza Lecco che ogni anno favorisce questo momento conviviale, occasione per tutti partecipanti di scoprire le meraviglie e le eccellenze del nostro paese. Occasione anche per un giusto riposo dopo la campagna fiscale che a visto molti di noi protagonisti. Arrivo a Modena dove con aiuto della guida abbiamo ammirato la struttura architettonica del centro citta. Visita alla cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta in Cielo e San Geminiano. Il Duomo con la Torre Civica nel 1997 sono state inserite nel patrimonio Unesco….

VANTAGGI E OPPORTUNITÀ PER I NOSTRI ISCRITTI

SUL SITO

WWW.PENSIONATI.CISL.IT

Visita al mercato cittadino con colori e profumi. Trasferimento per il pranzo a Torre Maina di Maranello dove abbiamo gustato le eccellenze culinarie del territorio annaffiato dal un buon lambrusco e ……….. Visita alla acetaia Clara dove si è potuto apprendere tutto il percorso e la dedizione che permette di produrre questa eccellenza l’aceto balsamico. Con ancora i sapori dell’acetaia ci siamo trasferiti a Maranello dove abbiamo visitato il museo Ferrari. Vedere i prototipi e le macchine che hanno vinto diversi campionati mondiali, per molti è stata l’occasione di rivivere nella memoria i bei tempi passati. Ripartenza per ritorno a casa, in coincidenza con uscita di operai della Ferrari i quali, con le loro tute rosse dipingevano le strade come un campo di papaveri. Impressionante il fatto che la maggior parte fossero giovani: buono auspicio …..

NOVITÀ DA BARLASSINA Si avvisa che la sede fnp di Barlassina ha cambiato indirizzo. Ora è in via Milano 35 Gli orari di apertura sono invariati martedi dalle 10.00-alle 12.00 giovedi dalle 15.30-alle 17.30. Cogliamo occasione per un saluto a tutti iscritti


DALLA FNP

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LA RICORRENZA DEL DECIMO ANNIVERSARIO DELL’UCCISIONE DI LEA GAROFALO, TESTIMONE DI GIUSTIZIA Il Sindacato dei pensionati Fnp, Spi e Uilp, della Brianza insieme a “Libera, associazione contro le mafie” ha voluto dedicare una serata al ricordo di Lea Garofalo, giovane donna uccisa dalla ’ndrangheta il 24 novembre 2009. E’ stata così avviata una serie di momenti di riflessioni che ci porteranno nel prossimo autunno alla ricorrenza del decimo anniversario della morte di Lea. Lea Garofalo, lo ricordiamo, è stata uccisa a Milano dai membri della sua famiglia e ridotta poi in cenere in un campo nel quartiere san Fruttuoso a Monza. E’ una delle donne simbolo della lotta contro le mafie in Italia. Lea era nata a Petilia Policastro, in provincia di Crotone, nel 1974. Giovane, mamma della piccola Denise, Lea diventa testimone di giustizia allontanandosi dalla cultura e dalle abitudini criminali

della famiglia, il clan Garofalo. Alterne vicende fanno sì che Lea entri nel programma di protezione statale riservato ai pentiti e che poi ne esca. Lea muore il 24 novembre del 2009 a Milano, uccisa da membri della sua famiglia. Lea ha pagato con la vita la sua coraggiosa scelta per dare a sua figlia Denise un futuro di libertà e di giustizia fuori e senza le mafie. Il primo incontro del percorso commemorativo si è svolto venerdì 21 giugno nel quartiere di san Fruttuoso a Monza. Ospite d’onore della serata, Francesca Prestia, “una cantastorie calabrese che racconta la storia dei vinti”, come si definisce lei stessa. che ha animato la serata con ballate e canzoni nelle quali vengono spesso ricordate altre donne che hanno vissuto esperienze analoghe. I presenti, una cinquantina di persone, hanno molto apprezzato Francesca anche per il coraggio che traspare dai suoi testi. Ricordiamo che, a poche centinaia di metri dal luogo dove si con-

sumò il sacrificio di Lea Garofalo, presso il parco della Boscherona, i sindacati dei pensionati Fnp, Spi e UILP in collaborazione con l’associazione “Libera” e il Comune di Monza, hanno realizzato un orto botanico, che vuole essere un luogo di esperienze didattiche nella natura, realizzate in un contesto di collaborazione fra le nuove generazioni e l’esperienza maturata da chi è più anziano. L’orto botanico è specificatamente progettato per consentire alle scuole di incontrarsi con il mondo della natura, di prendere confidenza con gli ortaggi, con le piante da frutto e con altri arbusti che si trovano nelle nostre campagne. R.L.S. san Fruttuoso - Monza

FESTA DI PRIMAVERA A MANDELLO Lo scorso 24 maggio i pensionati della Fnp della zona di Mandello hanno organizzato, in collaborazione con il Centro diurno anziani “Giorgio e Irene Falk” una “festa di primavera”. Musica, canti e una tombolata “super” condotta da Silvano Comi hanno animato il pomeriggio del centro con grande partecipazione degli ospiti.


RICORDO

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FRANCO FUMAGALLI, COLONNA DEL SICET Franco Fumagalli ci ha lasciato. Ormai è più di un mese che se n’è andato, dopo una malattia crudelmente veloce. Era il pilastro del Sicet. Da quando, nei lontani anni ottanta, sono sorte le prime organizzazioni sindacali degli inquilini, ha percorso in lungo e in largo tutto il territorio per difendere le ragioni dei più deboli. Durante questa sua lunga militanza ha svolto un lavoro umile ma preziosissimo, con quella antica dedizione che oggi, purtroppo, è presente (pur con qualche lodevole eccezione) solo nei racconti dei vecchi sindacalisti. Il suo ricordo rimane saldo nel cuore di chi lo ha apprezzato e rispettato in vita. Parlare di lui suscita sempre grande commozione. Chi scrive ha sentito più volte raccontare episodi in cui un suo intervento o una sua presa di posizione sono stati decisivi per risolvere un problema. Si intratteneva sempre a lungo con chi veniva a chiedergli aiuto, persone spesso fragili ed emarginate, bisognose di aiuti psicologici ancor prima che di sostegno sindacale. Per tutti lui trovava parole rassicuranti. Si interessava a loro sempre con pazienza, consigliando e trasmettendo serenità. E con quel suo garbo e quel suo modo d’agire otteneva risultati sorprendenti. Anche la controparte veniva spesso conquistata dalla sua generosità e tenacia nel perseguire i suoi obiettivi. Pesava molto, nella relazione sindacale, quella sua caparbia sicurezza, frutto di una innata umanità e senso di abnegazione verso il prossimo. Era sicuramente un soggetto fuori dagli schemi. Io stesso, sul principio, ho faticato non poco a comprenderlo. Valga per tutti l’episodio della mia nomina a segretario del Sicet. Quando arrivai sul territorio monzese, ormai quasi vent’anni fa, si stava celebrando il quinto (credo) Congresso. L’allora segretario del Sicet (Franco Montrasio) aveva optato per un altro incarico ed era necessario scegliere un sostituto. Io ero convinto che quel ruolo spet-

tasse naturalmente a lui: aveva lavorato per molti anni nel settore e aveva maturato un bagaglio di esperienze come nessun altro nel territorio. Quando però, il segretario UST (Beppe Sala) gli propose di assumere la carica, lui rifiutò facendo presente che militava in una formazione politica e che non poteva, per questo motivo, essere anche il segretario del Sicet. Fu così che io venni catapultato al vertice della struttura senza avere la benché minima conoscenza del settore. Devo dire che allora fui piuttosto sorpreso da questa sua posizione. In fondo il suo ruolo politico era – a quell’epoca – abbastanza marginale, certamente non incompatibile con la funzione che gli veniva proposta. In tempi in cui spesso ci si azzuffava in modo feroce per ottenere riconoscimenti personali, anche modesti, la sua scelta mi stupì molto. Solo dopo, conoscendolo più da vicino, ho capito il vero significato della sua decisione. Aveva declinato l’offerta – che pure lo allettava – per un senso di grande coerenza, per una innata lealtà nei confronti della organizzazione e delle sue regole. Era uomo che non prendeva certo alla leggera le questioni di principio. E non demordeva mai. Nemmeno la malattia gli aveva impedito di continuare a lavorare per tentare di dare risposta alle numerose istanze che, come sempre, gli pervenivano da molte direzioni. Sola la morte, improvvisa e inaspettata, della moglie lo ha fiaccato. La morte di una persona cara è sempre inaccettabile, ma la scomparsa della sua Ceci, suo sostegno ed angelo custode, ha prodotto in lui un dolore così avvolgente e profondo da convincerlo che non era più il caso di continuare a vivere. Ed è stato come se tutte le forze gli fossero venute improvvisamente a mancare. E così, a poco a poco, nel giro di qualche settimana ci ha lasciato anche lui. Dino Pavesi


LA TESSERA CISL DA DIRITTO A CONVENZIONI TRA CUI: Polizza Infortuni La convenzione con la compagnia assicuratrice UNIPOLSAI offre agli iscritti FNP una polizza che prevede, in caso di ricovero a seguito di infortunio, con franchigia di due giorni: • un indennizzo giornaliero di € 30,00 per i primi 30 giorni e, nel caso di ricovero continuativo, di € 50,00 per i successivi fino al 60°giorno • una indennità aggiuntiva di € 15,00 in caso di sospensione dell’invalidità di accompagnamento • un rimborso pari al 50% e fino a un massimo di € 125,00 delle spese per acquisto o noleggio di carrozzelle ortopediche, di apparecchi protesici e terapeutici di qualsiasi tipo, sostenute entro i 90 giorni dalla data di dimissione dall’istituto di cura • una diaria di € 30,00 fino a 4 giorni, per terapie di riabilitazione e sostegno L’indennizzo si somma al rimborso delle altre coperture assicurative dell’iscritto ed è esente da qualsiasi tipo di tassazione. Fondo di solidarietà furti e scippi Il Fondo di Solidarietà non ha articolazioni assimilabili ad una assicurazione, in quanto il finanziamento è a totale carico della Federazione. Il Fondo interviene in caso di furto o scippo subito dall’iscritto che, entro 30 giorni dall’evento, si dovrà recare presso la sede FNP più vicina portando la denuncia in originale presentata all’autorità competente (Carabinieri o Polizia di Stato) entro 10 giorni dall’evento oltre a un documento di identità in corso di validità. Rimborsi: 1 - Furto di denaro contante fino a 150,00€ 2 - Furto del cellulare fino a 80,00€ 3 - Furto di oggetti d’oro 50,00€ cadauno (massimo 3 oggetti) 4 - Rifacimento a seguito del furto della carta di identità 20,00€, della patente 30,00€, chiavi e serrature 50,00€. Nel caso in cui il furto riguardi due o più voci sopra elencate, il massimale non potrà risultare superiore a 80 euro In caso di cumulo delle voci (1,2,3,4) il rimborso non può superare il massimale di 250 euro. Nel caso in cui venisse presentata una denuncia che riguarda più soggetti iscritti si potrà procedere al rimborso degli oggetti indicati dall’autorità competente come rubati riferiti a ciascun soggetto.

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