Pensionati cisl tabula gennaio 2016

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N. 86 - Gennaio 2016

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In questo numero Assemblee organizzative pensioni e lavoro sanitĂ e welfare salute e cibo


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assemblee organizzative

Gigi Bonfanti: giù le mani dalle pensioni

Chiudendo i lavori dell’Assemblea Organizzativa Fnp Cisl, il Segretario Generale della Fnp Cisl Ermenegildo Bonfanti ha rilevato: “ Condivido tutto quello che ha detto la segreteria Cisl. L’ampio confronto e dibattito denota che la Fnp non teme la riflessione, ma è pronta alle sfide del XXI secolo. Il ripensamento stringente dell’agire sindacale è già in atto. Avvertiamo il bisogno di rappresentanza. La crisi di sistema maschera una crisi di identità.

Bisogna tenere la barra dritta sui valori e sulle strategie. La presenza della Fnp sul territorio è fondamentale per la consistenza della rete sociale. C’è bisogno di un nuovo patto confederale per tornare alle origini. L’età deve ritornare, per i sindacalisti attivi della Cisl,a 65 anni e per fare questo non bisogna aspettare il congresso. Noi siamo per i due mandati senza nessuna deroga. C’è tanto posto nell’Anteas. La Fnp, poi, è aperta a chi esce dalle categorie e va in pensione. Spesso, chi non arriva nella Fnp non sono gli iscritti Cisl, ma i dirigenti Cisl. C’è qualcosa che non va”. E rivolgendosi alla Cisl, lo stesso Bonfanti ha detto: “ Affidate i giovani a noi: facciamo da incubatori per creare nuovi gruppi dirigenti della Cisl”. Poi non è mancato il tema dei servizi

erogati dal sindacato, con il segretario generale che si è chiesto: “ Essi sono al servizio degli iscritti?I servizi devono essere al servizio degli iscritti. Chi si iscrive alla Cisl, con quella tessera deve andare ovunque. Ci sono una infinità di domande su cui chi usa i servizi non trova risposte; ma se perdiamo un pensionato perché non trova risposte, quell’iscritto non lo guadagnamo più”. Un altro grande impegno della Fnp, devono poi essere le pensioni. Bonfanti ha concluso infatti dicendo:” le pensioni sono reddito differito, non rendite finanziarie. Bisogna che creiamo le condizioni economico culturali per riflettere sulle pensioni. Del resto, può un sindacato non rendersi conto che la società del futuro avrà i 2/3 delle persone oltre i 60 anni?”.

FURLAN: OCCORRE UN SINDACATO IN LINEA CON I TEMPI

Intervenendo dopo lo studio di Demopolis, il segretario generale Cisl, Anna Maria Furlan, ha poi detto: “ Abbiamo scelto di riconvocare l’Assemblea Programmatica Organizzativa dopo oltre 8 anni che non si faceva, perché nel frattempo è cambiato il mondo. La nostra vecchia Europa non è più l’ombelico del mondo ed è cambiato il rapporto sociale tra le generazioni, nonché il valore del lavoro. E’ cambiato

il modo di produrre e ciò che si produce. I grandi assenti dalla Cisl sono i giovani, che in questi anni abbiamo rappresentato poco…Il nostro modo di lavorare deve essere attento, più motivato, coinvolgere tutte le categorie dell’organizzazione. Non è vero che siamo un’organizzazione accogliente per le nuove generazioni. Oggi i ragazzi si concentrano sul lavoro senza conoscere il sindacato. Il tema della comunicazione è importante. Il tema del contenuto è fondamentale. Dobbiamo creare un dialogo privilegiato con le nuove generazioni. La nostra presenza sul territorio deve avere un impegno diverso, molto più aperto verso le comu-

nità sociali. I nostri rappresentanti sul territorio devono essere visibili e determinare le scelte dell’organizzazione. E i nuovi posti, per crearli, bisogna ogni tanto liberarli. Quindi un dirigente che va in pensione deve andare alla Fnp, punto e a capo. Abbiamo troppe strutture con pensionati che fanno attività non da pensionati. Ci sono troppi pensionati nelle strutture confederali. Tre mandati sono più che sufficienti per favorire la nascita di nuovi gruppi dirigenti. Noi dobbiamo creare un meccanismo di mobilità interna che non crea traumi, e per creare mobilità interna ci vuole un’organizzazione meno ingessata”.


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guardando a ieri, viviamo il presente, progettando il domani

Pensando alle assemblee organizzative e programmatiche che la nostra organizzazione ha tenuto nel corso del 2015, dopo alcuni anni che non si tenevano più, mi sono messo a riflettere su cosa è avvenuto e se l’intero percorso di dibattito e discussioni ha lasciato traccia e ha in qualche modo inciso sul nostro modo di fare. Se devo essere sincero e darmi una risposta devo dire di si! Almeno per quanto riguarda i pensionati di Monza Brianza e Lecco. Sì, per quanto riguarda gli impegni assunti nella Conferenza Nazionale della CISL; perché molti dei contenuti nel documento finale si devono tradurre in pratiche operative, mentre per noi con le delibere dell’esecutivo del 27 novembre 2015 e direttivo del 9 Dicembre hanno già cominciato a trasformarsi in atti precisi e concreti di riorganizzazione. Invece, per quello che ho potuto constatare, non ho colto atti, volontà, iniziative, idee, da parte della maggior parte delle altre organizzazioni, sia di categoria che confederali (regionali o territoriali). Peccato, perché si sarebbe potuto usare al meglio questa opportunità, per dare una svolta ben più incisiva al nostro essere sindacato, in un contesto politico, sociale ed economico in profonda trasformazione, che ha necessariamente più bisogno di un sindacato più vicino alla gente e maggiormente radicato sul territorio. Un sindacato che si scrolli di dosso incrostazioni e ruggini di una stagione che lo ha visto poco protagonista,

legato a schemi di rappresentanza sociale, che oggettivamente non ci sono più o sono superati dai cambiamenti, ma anche da pericolose personalizzazioni e tendenze a guardarsi dentro piuttosto che osservare ed ascoltare ciò che ci circonda e chi rappresentiamo, (non ultime le difficoltà dei regolamenti non rispettati e dalle abitudini a ritagliarsi compensi poco coerenti con i nostri valori e la nostra etica). Per quanto ci riguarda, dopo il tempo della riflessione, discussione, progettazione, che ci ha visti impegnati dall’inizio della primavera sino al dicembre, il progetto di riorganizzazione che abbiamo deciso e che sta sviluppandosi, cambia radicalmente la nostra precedente impostazione organizzativa. Sono stati definite in modo più preciso le varie zone (Rappresentanze Locali Sindacali), con maggiore equilibrio fra le varie zone, con un rapporto di iscritti più omogeneo, e con una visone più organizzativa e più funzionale. Abbiamo deciso di procedere alla sperimentazione di una nuova figura di Agente Sociale, assumendo un giovane e superando la vecchia logica dei pensionati che ricoprivano questo ruolo. Sarà un Agente Sociale che avrà competenza su più campi (fiscale, sociale, patronato), presiederà il territorio e i recapiti, e si relazionerà in rete sia con il CAF che con INAS, ma anche con la figura del Segretariato Sociale, in modo da dare sempre più

risposte ai bisogni dei nostri iscritti e di chi rappresentiamo. Se la sperimentazione darà esiti positivi, il progetto prevede che anche in altre zone si procederà all’inserimento di queste figure, ovvio che sostituiranno gli agenti sociali pensionati. Anche a Monza nel corso del 2016 verrà inserita la figura del Segretariato sociale, a sostegno e in stretto rapporto con la rete degli agenti sociali, che dovrebbe migliorare notevolmente la nostra capacità di rispondere ai diversi bisogni e domande di assistenza che ci vengono sempre più spesso rivolte. Il nostro lavoro non sarà più caratterizzato dalla gestione di recapiti e di sedi sindacali, legati a figure storiche e molto centrata sulle personalità, ma un lavoro più di squadra e di rete che metterà tutti nella condizione di migliorare sia qualitativamente che operativamente, ma soprattutto qualificare in modo più diffuso la nostra presenza sul territorio. Queste scelte organizzative se confermate, dovrebbero riuscire anche a superare le difficoltà che si stanno incontrando nel mantenere i nostri servizi tradizionali, Patronato e CAF, di fronte alle scelte che il governo sta attuando con la riorganizzazione del sistema fiscale e dei patronati. Per quanto riguarda gli impegni che la Conferenza Nazionale Cisl ha assunto, devo dire onestamente che se attuati e resi operativi, daranno un’impronta molto diversa alla nostra organizzazione.


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Più trasparenza nei comportamenti di chi ha cariche di responsabilità a tutti i livelli, maggiore rigore nell’applicazione delle norme statutarie, più controllo sulla gestione di tutte le strutture a tutti i livelli cominciando dal Nazionale, più strumenti di verifica e di gestione delle risorse a disposizione. Introduzione di un Codice Etico che deve poggiare su imprescindibili valori del rispetto delle norme dello Statuto Costitutivo, della legalità, della onestà che tutti i militanti della CISL sono impegnati a rispettare. Introduzione di conseguenti penalizzazioni per gli accertati casi di comportamenti che violano il codice etico. Verranno introdotte certificazioni di qualità da parte di società specializzate sui bilanci delle varie strutture Nazionali, Regionali e sia di Categoria che Cisl, tutti saranno tenuti a redigere un bilancio sociale, tenere con professionalità e trasparenza la gestione contabile, comprese anche la gestione delle buste paga. In poche parole maggiore trasparenza e precisione. Verranno introdotti a rotazione verifiche e controlli da parte di un apposito ufficio ispettivo che provvederà all’ispezione, questo anche nei confronti delle società degli enti Cisl e delle associazioni e non solo verso le Confederazioni si di categoria che Cisl a tutti i livelli. Tutti saranno tenuti a mettere on-line il quadro C del modello 730 inerente ai redditi da lavoro o pensioni, in modo particolare le Segreterie, Esecu-

tivi, Confederali e di Categoria, tutti i Consigli di Amministrazione degli Enti, Associazioni, e di tutte le società controllate dalla Cisl a qualsiasi livello. Si definirà inoltre un Unico Contratto Nazionale, questa decisione dovrà essere assunta dal Comitato Esecutivo Nazionale. Inoltre è previsto un piano di riorganizzazione complessivo che per ragioni di spazio indicherò a punti ma che sono contenuti nel documento approvato dalla Terza commissione: • Entro il prossimo congresso si dovrà completare l’accorpamento delle categorie • La Segreteria Nazionale dovrà essere composta da un massimo di 8 componenti • Riqualificazione, aggiornamento e riorganizzazione del personale in carico alla sede Nazionale • Favorire i percorsi di mobilita fra le varie categorie degli operatori sindacali • Definire un numero massimo dei componenti le segreterie a tutti i livelli • Limite invalicabile del terzo Mandato come dirigente a qualsiasi livello • Cessazione della carica al raggiungimento del 65° anno di età. • Nessuno che ha già ricoperto il ruolo di segretario generale potrà essere rieletto nella stessa segreteria • Per gli enti e associazioni i mandati non potranno essere superiori a due mandati congressuali • Stesse regole di semplificazione riguarderanno anche le strutture Regionali

• Viene confermato il livello Regionale come momento congressuale • Vengono introdotte norme e criteri per la composizione delle segreterie • Si conferma la scelta di centralizzazione in società regionali dei servizi • Vengono confermati gli accorpamenti dei vari territori • Le segreterie non potranno superare i tre componenti • Ci si dovrà articolare in zone (sulla falsariga di quanto abbiamo già realizzato come pensionati) • L’assemblea degli iscritti, dei delegati e un coordinamento territoriale di zona dovranno essere tenuti e avranno il compito consultivo e di iniziativa sul territorio • Al territorio dovrà ritornare una percentuale delle risorse non inferiore al 70 % • Unico programma e unica anagrafe nazionale degli iscritti • È prorogata per tutto il 2016 la tessera attuale con chip • Vene costituito l’ufficio Vertenze e Legale Nazionale Confederale a sostegno di tutte le strutture su tutti i tipi di contenzioso • Definizione di un unico tariffario per le convenzioni con i legali • Gli uffici vertenze assumeranno più rilevanza e attenzione dal punto di vista organizzativo Come si può vedere, la “carne al fuoco” non manca, anzi ce n’è ed in abbondanza, quello che è necessario fare è procedere al più presto a dare corpo e operatività a tutte queste proposte trasformandole, cosi come abbiamo fatto nel nostro territorio in azioni concrete. Non abbiamo alternativa, non è stando fermi o far finta che i problemi non esistono, non è che ciò che ci circonda è fermo o aspetta che noi ci scrolliamo di dosso il nostro torpore, se non adeguiamo al più presto il nostro modo di essere e fare sindacato, se non ricostruiamo un modello sindacale che sappia coniugare Rappresentanza e Servizi, rischiamo di “perdere il treno e non riuscire più a prenderlo”, PRIMA FACCIAMO E MEGLIO SARA’. Danilo Sanvito


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Cambiare le pensioni. Dare lavoro ai giovani. Adesso! 17 dicembre 2015. Attivi interregionali dei quadri e dei delegati di Cgil-CislUil a Torino, Firenze e Bari. Alla manifestazione di Torino, presente Anna Maria Furlan, che coinvolgeva varie Regioni del nord tra cui la Lombardia, è intervenuto Stefano Buzzi – Segreteria Fnp MB/Lecco - in rappresentanza dei pensionati lombardi. Questo l’intervento di Stefano che ha preceduto la relazione passionale e decisiva del Segretario Generale della Cisl Anna Maria Furlan. «Parlo in rappresentanza dei Pensionati della Lombardia. Oggi, questa manifestazione è un primo e importante segnale al Governo del Paese per dire che quello che ci è stato regalato con il provvedimento Salva Italia del 6 dicembre 2011, (Governo Monti) va respinto e cambiato perché inaccettabile anche per chi è già pensionato. Il contesto dei pensionati: In Italia sono quasi 17 milioni di pensionati (21 milioni le pensioni pagate, 17,2 milioni le prestazioni previdenziali e 3,8 milioni a carattere assistenziale per: assegni sociali, pensioni sociali, indennità e pensioni invalidità civile) Nel 2014, per i titolari di un’unica pensione, la media nazionale lorda mensile era di 916 euro per le donne e 1.307 euro per gli uomini. Un dato preoccupante, un pensionato su due percepisce una pensione inferiore a euro 1.000 mensili. Il 12% dei titolari al diritto di pensione non supera euro 500. Nel 2014 sono stati erogati n. 20.920.255 trattamenti pensionistici. Le nuove pensioni sono state n°1.097.939 di cui n°560.000 di natura previdenziale e 530.000 natura assistenziale. Le pensioni di anzianità o anticipate, nel 2014 sono diminuite dell’ 11,5% rispetto al 2013 – come conseguenza diretta determinata dalla legge Fornero. Le pensioni di vecchiaia segnano una

diminuzione del 12,6% e si potrebbe continuare oltre, ma già questi dati sono sufficienti per avere la fotografia reale del mondo dei pensionati e le conseguenze sociali immaginabili. Chiediamo, e ne abbiamo bisogno, una riforma sistemica della previdenza in grado di dare stabilità e certezza ma ancora di più per avere un quadro di riferimento che consenta di pianificare le proprie scelte per il dopo lavoro. Quindi: occorre introdurre il principio della flessibilità in uscita. Con questa mattina ci poniamo degli obiettivi nel confronto con il Governo: • Revisione del sistema perequativo • Rideterminazione del peso fiscale sulle pensioni • Diritto all’informazione, oggi il pensionato non ha più la possibilità se non attraverso il web, di conoscere la consistenza della sua pensione. Almeno una volta l’anno il pensionato ha diritto di essere informato direttamente dall’INPS e non dipendere da intermediari. C’è un unico strumento praticabile per tendere a questi obbiettivi: il dialogo e il confronto istituzionale che finora è stato debole e infruttuoso. Non vogliamo scrivere l’agenda al Governo, ma affermare alcuni obbiettivi di equità e giustizia sociale irrinunciabili, preceduti da un percorso unitario

interno al sindacato che giunge responsabilmente ad affermarli. 1) C’è un dovere di mantenere la DIGNITÀ degli assegni pensionistici giustamente richiamata dall’art. 38 della Costituzione Italiana e riaffermata nelle recenti sentenze della Suprema Corte, ovvero, l’Istituto della rivalutazione non può essere omesso né affidato alla discrezionalità del Governo. 2) Superare la rigidità del diritto all’accesso alla pensione che ha “ingessato” il ricambio generazionale nelle fabbriche impedendo di fatto l’opportunità di lavoro a molti giovani. 3) Il sistema di calcolo contributivo, così come concepito, è inadeguato e non pone prospettive di dignità alle pensioni di domani. La rigidità del sistema previdenziale determinatasi con la “Legge Fornero”, le discontinuità occupazionali e il sistema contributivo di calcolo rischiano di produrre un massacro sociale. La legge Fornero “salva Italia” Legge del 22/12/2011 n° 214 con l’art. 24 è una lenzuolata di nuove normative ora vigenti, che ha rivoluzionato e ingessato il sistema previdenziale, modificando i rapporti giuridici tra i soggetti di diritto previsti dall’art. 38 della Costituzione Italiana e per tanto va cambiata. Oggi siamo qui a manifestare che così come sono le norme previdenziali non sono né buone né eque. La nostra idea sindacale e le nostre sollecitazioni sono: accesso alla pensione a 41 anni per tutti si può fare ed è sostenibile. Flessibilità in uscita dal lavoro e annullamento delle penalizzioni di calcolo. Abbiamo la consapevolezza che senza il riconoscimento pieno del ruolo delle rappresentanze anche l’esigibilità dei diritti si fa più debole e incerta e a soffrirne è l’intero istituto della partecipazione quindi della democrazia». Stefano Buzzi


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LEGGE DI STABILITà 2016

ALCUNE NOVITA’ PREVIDENZIALI INTRODOTTE DALLA LEGGE Come accade ormai da alcuni anni, la legge di stabilità 2016 è stata approvata il 22 dicembre 2015, ovvero poco prima della pausa natalizia. La manovra complessivamente vale 35,4 miliardi di euro. Attraverso l’artificio di un unico emendamento che riassuma tutti i contenuti della legge, il Governo ha posto il voto di fiducia per la sua approvazione. Ciò ha determinato che tutta la manovra economica per il 2016 sia composta da un solo articolo con la declinazione di quasi mille commi. Di seguito riportiamo le novità più salienti che riguardano per l’appunto il tema previdenziale e fiscale.

No tax area. Comma 290 e seguenti

Nuove detrazioni fiscali più favorevoli per gli assegni pensionistici più bassi. L’intervento di fatto amplia l’area reddituale per fruire di un’esenzione fiscale (no tax area) portandola da 7.500 euro a 7.750 euro per i pensionati con

un’età inferiore a 75 anni, e da 7.750 euro a 8.000 euro per i titolari di prestazioni con almeno 75 anni, pareggiandola di fatto alla detrazione spettante ai lavoratori dipendenti. In buona sostanza, senza richiamare tutta la complessa normativa riguardante le detrazioni, si tratta di un incremento che per i pensionati, con assegno superiore al minimo e di poco superiore ai mille euro, si traduce in un risparmio Irpef piuttosto contenuto, ma utile, che decresce con l’aumentare del reddito complessivo fino al limite di 15.000 euro annuo. Con l’elevazione della non tax area, se il beneficio Irpef è modesto, assai più importante è il beneficio relativo alle addizionali regionali e comunali che in questi anni non hanno mai smesso di crescere. Infatti: Il sistema fiscale stabilisce che chi è esente Irpef è esente anche dal pagamento delle addizionali e ciò è significativo soprattutto per i pensionati a maggior fragilità economica che con questa

norma vengono maggiormente tutelati. Oltre la soglia di 15.000 euro fino a 55.000 euro di reddito le detrazioni per il 2016 non riportano variazioni rispetto il 2015.

Indicizzazioni e conguagli

La novità è che gli assegni non potranno diminuire, ma solo dal 2017. Per la prima volta si esclude l’applicazione di una indicizzazione negativa finalizzata alla rivalutazione delle prestazioni previdenziali e assistenziali. Infatti la norma introdotta con la legge di stabilità 2016 dispone che la percentuale di adeguamento degli importi pensionistici, corrispondente alla variazione dei prezzi al consumo accertati dall’Istat, non può essere inferiore a zero. Si tratta di un operazione un po’ complicata che investe l’istituto della rivalutazione che brevemente ripercorriamo per cogliere anche il significato della norma introdotta. a) Indice di riferimento - cos’è? La rivalutazione dell’importo


pensioni degli assegni previdenziali in pagamento all’inizio di ciascun anno è legato all’andamento della rivalutazione dell’indice dei prezzi (FOI - indice Istat per Famiglie Operai e Impiegati)rilevato dall’Istat. Detta rivalutazione viene applicata agli assegni dell’anno successivo, nel 2015 gli assegni sono stati adeguati all’indicizzazione rilevata nel 2014. b) Importi provvisori e definitivi Poiché l’ adeguamento avviene con il pagamento di gennaio, ma il valore definitivo della variazione tendenziale su base annuale dell’indice Foi, si ha solo a metà gennaio, le pensioni vengono pagate tutto l’anno con un “indice provvisorio” calcolato utilizzando i valori definitivi dei primi nove mesi dell’anno usando invece l’indice previsionale per gli altri tre mesi. (ottobre / dicembre). c) Conguaglio positivo o negativo In caso di differenza tra l’indice provvisorio e quello definitivo, sull’assegno pensionistico di gennaio dell’anno successivo, viene effettuato il conguaglio positivo o negativo. Quindi, nel 2015 sono stati pagati gli assegni sulla base dell’inflazione provvisoria del 2014 pari a + 0,3%. A gennaio 2016 è previsto il conguaglio sulla base dell’inflazione definitiva 2014 pari a più 0,2%. Il conguaglio negativo 2014 è pari a meno 0,1% da effettuarsi nella mensilità di gennaio 2016, determinando di fatto una diminuzione dell’importo lordo di molti assegni, pensionati al minimo compreso (da 502,39 del gennaio 2015 a 501,88 del gen-

naio 2016). Il recupero del conguaglio dicembre 2015 è stato solo rinviato (forse nel 2017) per tutelare in particolare i titolari di importi inferiori a 3 volte il minimo (euro 1.505,60) che a gennaio 2016 oltre a non trovare alcuna rivalutazione avrebbero dovuto restituire le somme derivanti dal conguaglio. In realtà fino al 2013, poiché i prezzi sono sempre aumentati, anche gli assegni pensionistici sono cresciuti per effetto della rivalutazione. Pur tuttavia in una fase di deflazione ma anche per le variazioni del metodo di applicazione dell’indice, che si avvale di un calcolo meno generoso per le pensioni superiori a tre volte il minimo (provv. Letta 2013 legge di stabilità n° 147/2013 tuttora in corso), l’indice di riferimento può diventare negativo con una conseguente ricaduta sfavorevole sulle pensioni. Un eventualità che probabilmente si potrebbe verificare da gennaio 2017 quando verrà effettuato il conguaglio dell’indicizzazione definitiva 2015 e applicata nel 2016. Infatti i valori dei primi nove mesi del 2015 elaborati dall’Istat rilevano un indice negativo pari a meno 0,2%. D’ora in avanti anche a fronte di una variazione negativa dei prezzi, l’indicizzazione delle pensioni non potrà essere inferiore a zero, cioè il valore dell’assegno non potrà essere diminuito ma ciò solo dal 2017 sul 2016. E’ proprio su questo argomento della rivalutazione e dei conguagli che il Sindacato dovrà osare di più verso il Governo e attrezzarsi per modificare questo si-

7 stema complesso e inadeguato perché non salvaguarda nel tempo il potere reale d’acquisto delle pensioni nè nel breve termine e tanto meno nel lungo termine. Inoltre l’attuale norma relativa alle rivalutazioni – Legge Letta (147/13) verrà prorogata per altri due anni cioè fino al 2018. Inoltre va denunciato in modo chiaro il nostro totale dissenso sindacale rispetto alla scelta di finanziare la proroga della cosiddetta “opzione donna” con il prolungamento delle penalizzazioni della rivalutazione sulle pensioni. SINDACALMENTE UNA DECISIONE DA RIVEDERE E CONTRASTARE

Opzione Donna – comma 281

Più tempo per maturare il diritto all’assegno pensionistico anticipato. Con questo provvedimento, per la verità molto atteso e sollecitato dal Sindacato, è stato deciso che è necessario maturare i requisiti di contribuzione pari almeno a 35 anni di contributi ed anagrafici pari o superiori a 57 anni e 3 mesi per le donne dipendenti e 58anni e 3 mesi per le donne lavoratrici autonome, requisiti da perfezionare entro il 31/12/2015 rispettando le modalità delle finestre mobili. Per questi aspetti riguardanti il diritto è indispensabile avvalersi della competenza del patronato Inas/Cisl. Inoltre l’opzione donna prevede che l’assegno pensionistico sia calcolato applicando il metodo “contributivo” con la conseguenza di una riduzione defini-

ATTENZIONE! informiamo gli iscritti che è in fase di preparazione la campagna fiscale 730/2016. Esendo al momento incerta la data di avvio, ci riserviamo di darne completa informazione in tempo utile con tutti i dettagli del caso.


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8 tiva in molti casi, di circa il 25/35 % in meno rispetto al sistema retributivo. Questo è il prezzo che le lavoratrici dovranno sostenere per lasciare in anticipo il lavoro. Secondo le stime contenute nella relazione tecnica alla legge di stabilità, saranno N° 32.800 le donne finora escluse che potrebbero sfruttare questa possibilità. Per queste ragioni, verrà istitui-

to dal Ministero un monitoraggio sulla sperimentazione con lo scopo di prolungare ulteriormente la disposizione. Certamente questo provvedimento corrisponde ad un bisogno di flessibilità in uscita anche per correggere la pesantezza della legge Fornero in merito all’accesso alla pensione anticipata o di vecchiaia. Ciò che non va e non è condivisibile, quindi da cambiare, è la

penalizzazione economica eccessiva legata al calcolo puro e definitivo del sistema contributivo. Ma questo tema sarà approfondito con il Governo nel capitolo: “flessibilità in uscita dal lavoro”, in particolare dovranno essere ridefiniti: criteri di calcolo, superamento delle penalizzazioni, requisiti soggettivi e destinatari del provvedimento. Stefano Buzzi

Tabella riepilogativa Autonome

Dipendenti Privato

Dipendenti Pubblico

35 anni

35 anni

35 anni

31/12/2015

31/12/2015

31/12/2015

58 anni 3 mesi

57 anni 3 mesi

57 anni 3 mesi

30/09/1957

30/09/1958

30/09/1958

18 mesi

12 mesi

12 mesi

Requisito contributivo Ultima data per maturazione requisito contributivo Età necessaria Ultima data di nascita utile Finestra mobile per decorrenza pensione da conteggiare dalla data di maturazione di tutti i requisiti

CANONE RAI

Riduzione canone Rai e modalità di pagamento art. 1, commi 152 e 153. Viene stabilito che per il 2016 l’importo del canone di abbonamento alla televisione per uso privato sia pari a 100 euro, prevedendo così una riduzione, rispetto al 2015 di circa 13 euro. Il pagamento è dovuto in presenza della fornitura di energia elettrica nel luogo dove è fissata la residenza ed è dovuta una sola volta in relazione agli strumenti detenuti ed utilizzati dai diversi componenti della famiglia anagrafica. L’importo viene addebitato sulle fatture relative alla fornitura elettrica con importi distinti e non soggetti ad imposizione fiscale. Restano in vigore le attuali esenzioni che riguardano gli over 75 con un reddito unitamente a quello del proprio coniuge convivente non superiore a 516,46 euro per tredici mensilità (6.713,98) nel reddito vanno considerati anche eventuali interessi sugli investimenti – non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge. E’ positivo che le eventuali maggiori somme incassate siano destinate all’esenzione per gli anziani a basso reddito e al fondo per la riduzione della pressione fiscale. Nostro compito sindacale saranno le verifiche sugli obiettivi e la puntuale destinazione delle risorse.

Periodico di informazione Numero 86

Registrazione: n. 1.198 del 5 ottobre 1996 presso il tribunale di Monza

Coord. redazionale: Gianfranco Colombo

Editore: Ust Cisl Brianza

Stampa: RDS Webprint - Arcore (MB)

Direttore responsabile: Sergio Gianni

Organizzazione editoriale: CSE Colombo Servizi Editoriali

Una copia:  0,52 Abbonamenti: annuo  10,00 sostenitore  25,00 Chiuso in tipografia il 25.01.2016 Tiratura: 50.000 copie

Consultateci sui siti: www.cisl.lecco.it/fnp • www.cislbrianza.it/fnp • www.fnp.cisl.it • www.fnplombardia.cisl.it


sanità

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TEMPI D’ATTESA: I CRITERI DI PRIORITà PER VISITE ED ESAMI Nel corso dell’anno 2015, all’interno dell’attività di contrattazione sociale nei confronti dei soggetti maggiormente rappresentativi del territorio lecchese, la Cisl e la Fnp hanno richiesto all’Asl alcuni incontri di confronto rispetto ai problemi maggiormente rilevanti per la salute dei cittadini. Si sono affrontati i temi dei tempi di attesa, del funzionamento di alcuni servizi come Creg e assistenza domiciliare integrata, della valutazione multidimensionale del bisogno, della riforma dell’attuale sistema socio-sanitario. Uno dei risultati di questi momenti di confronto è la definizione di una informativa dettagliata rispetto alle priorità di accesso a prestazioni diagnostiche e ambulatoriali (visite ed esami), criteri che sono comunque validi su tutto il territorio nazionale; una maggiore consapevolezza dei tempi adeguati rispetto al bisogno di salute può permettere anche una migliore gestione delle liste di attesa.

In particolare è importante ricordare che:

Nel caso di prenotazione di prima visita (quando il proble-

ma del paziente viene affrontato la prima volta o si ha l’insorgenza di un nuovo problema o una riacutizzazione nel caso di malattie croniche), il medico che prescrive l’accertamento segnala sulla ricetta se la visita o la prestazione è urgente e deve essere effettuata entro 72 ore (barrando la casella U), se deve essere erogata entro 10 giorni (barrando la casella B), oppure se è differibile e può essere eseguita entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per le prestazioni strumentali (barrando la casella D);

Nel caso di prenotazione di visita o esame di controllo

(prestazioni successive alla prima visita e programmate dallo specialista che ha già preso in carico il paziente), il medico prescrittore indica che l’accertamento deve essere effettuato entro 180 giorni (barrando la categoria P); tale

indicazione vale anche nel caso in cui il medico non compili nessuna casella di priorità.

Nel caso di visite ad accesso diretto (ginecologiche, odonto-

iatriche e psichiatriche), non viene richiesta impegnativa al momento della prenotazione e il cittadino può accedere direttamente alle strutture pubbliche e private accreditate.

Prenotazioni on-line

Oltre alle consuete modalità di prenotazione delle visite (direttamente presso le strutture o le farmacie convenzionate oppure telefonicamente ai numeri 800.638.638 da rete fissa o 02.99.95.99 da rete mobile), è ora possibile prenotare on-line sul sito www.crs.lombardia.it attraverso una semplice procedura di accesso tramite credenziali richiedibili presso le strutture sanitarie pubbliche o private accreditate oppure direttamente on-line autenticandosi con carta nazionale dei servizi. Anna Fumagalli


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sanità

LA RIFORMA SANITARIA IN LOMBARDIA Consulta Anziani FNP MBL 3 dicembre 2015 La consulta anziani della Fnp Monza Brianza Lecco ha voluto affrontare il tema dell’evoluzione del nuovo sistema socio-sanitario lombardo chiedendo al consigliere regionale Carlo Borghetti una lettura rispetto alla portata e alle eventuali luci e ombre di questo nuovo processo. Nel corso della mattinata sono emerse alcune riflessioni che vorremmo condividere con i nostri iscritti. Il motivo principale di questa riforma - a fronte di un sistema sanitario regionale che rappresenta comunque un’eccellenza all’interno del panorama italiano ed europeo - consiste nella volontà di passare dalla cura al “prendersi cura”, realizzando una presa in carico del paziente che si concretizza in un reale accompagnamento della persona in tutto il suo percorso fino alla riabilitazione. Ecco un piccolo glossario delle nuove strutture: ATS - Agenzia Territoriale della Salute (ex ASL) con compiti di governo e programmazione ASST - Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ex Aziende Ospedaliere) POT - Presidi Sanitari Territoriali PreSST - Presidi Socio Sanitari Territoriali. L’intreccio tra il sanitario e i compiti di assistenza dei Comuni potrebbe avvenire nelle strutture di cui sopra, esclusa l’ATS. Carlo Borghetti ha esordito facendo alcune valutazioni rispetto ai cambiamenti sociali ed epidemiologici in atto. Infatti stanno emergendo i problemi delle nuove fragilità sociali (gioco di azzardo, famiglie in difficoltà, padri separati, disabilità in generale) che richiedono un investimento particolare su un’adeguata prevenzione per evitare che si trasformino in problemi di tipo sanitario, i quali avrebbero costi ben maggiori per la sanità. Nonostante le condivisibili intenzioni della legge, Borghetti ha evidenziato alcuni punti critici della legge che andranno affrontati al più presto.

Il ruolo dei comuni

I Comuni non sono coinvolti nella distribuzione delle risorse, né la legge regionale fa alcun riferimento ai servizi SAD (Servizio di assistenza domiciliare) e ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), quindi non è ancora chiaro come questi servizi si inseriranno nel sistema.

Il territorio

La legge non prevede spostamento di risorse sul capitolo dei servizi territoriali se non il 10%, mentre il 90% va all’ospedale. Dato che la centralità dei servizi territoriali è il cuore della riforma, è importante tenere presente che al momento non è chiaro con quali risorse si manterranno i servizi territoriali. Il testo della legge prevede che i servizi territoriali saranno finanziati dai risparmi derivanti dalla riforma; ne consegue che se con le nuove strutture non si realizzeranno risparmi, il rischio è che non ci siano risorse da destinare ai servizi territoriali.

Le rette Rsa

Per ridurre la retta delle Rsa occorre che la quota sanitaria a carico della Regione sia aumentata, in modo che la restante quota a carico delle famiglie si abbassi. La legge però non determina precisamente questo passaggio, così si rischia che per ridurre i costi verranno utilizzate risorse del fondo sociale e non di quello sanitario; finora ha funzionato così.

I ticket sanitari

La Lombardia è la regione più cara in tema di ticket sanitari. Occorre introdurre il concetto di fasce di reddito dai 14 ai 75 anni prevedendo un’esenzione totale fino a 30 mila euro. Per la riduzione dei ticket non è previsto un finanziamento specifico. Per garantire una maggiore equità nell’accesso alle prestazioni sanitarie, sarebbe opportuno introdurre un criterio legato all’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).

Presidi Socio Sanitari Territoriali (PreSST)

I medici specialisti che operano nei Presst dovrebbero essere sempre gli stessi che sono presenti nei PreSST. Tra la struttura ospedaliera ed i Presst deve esserci uno stretto collegamento in modo che quando un paziente viene inviato all’ospedale le procedure siano semplificate, non dovrebbe rifare tutti gli esami, troverebbe lo stesso specialista e si eviterebbero sprechi di risorse sia per il paziente sia per l’ospedale.

Liste di attesa

Oggi i Direttori Generali hanno riconosciuto un premio elevato solo per coloro che hanno rispettato il budget a loro assegnato, non per aver migliorato l’organizzazione sanitaria e la salute, che sarebbe il vero obiettivo da raggiungere. Oggi il sistema è sbilanciato sul privato e privato convenzionato. Le liste di attesa del pubblico sono notevolmente superiori a quelle del privato. Per ovviare alle lunghe liste di attesa per prestazioni diagnostiche si dovrebbero aumentare gli orari di utilizzo delle apparecchiature. Per fare questo, però, il personale attualmente operante non è sufficiente e c’è rigidità sindacale nel concedere ulteriore ampliamento dell’orario.

Presidi Ospedalieri Territoriali (POT)

Questa nuova struttura sanitaria ideata deve essere ancora studiata in rapporto ai presidi oggi esistenti e all’utilizzo che se ne vuole fare. Non è ancora chiara la destinazione di alcuni ospedali medio-piccoli. Per questo occorre monitorare passo dopo passo gli sviluppi ulteriori. Alla luce di tali osservazioni, il consigliere Borghetti conclude sottolineando che la legge di riforma del sistema socio-sanitario non realizza una reale e lungimirante programmazione e a suo parere è mancato un pensiero politico che guarda lontano. Rachele Pennati e Anna Fumagalli


welfare sociosanitario

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Il sindacato impegnato ad affermare un nuovo ruolo del medico di famiglia Se ne è discusso in un convegno del 12 dicembre scorso a Monza Quando in una famiglia si presenta un problema relativo alla salute la prima persona alla quale si pensa di ricorrere è, appunto, il medico di famiglia, che per i bambini è il pediatra. È questa, in poche parole, la cosiddetta medicina di base, della quale fanno parte anche le guardie mediche che coprono i periodi festivi e notturni. Del proprio medico si ha generalmente fiducia e, se questa viene a mancare, c’è la possibilità di sostituirlo con un altro professionista. Quella del medico di famiglia è una realtà che, nell’ambito del sistema sanitario nazionale viene data sostanzialmente per scontata. Anzi, i riscontri che si hanno da parte di cittadini-utenti sono spesso assai positivi. È quanto si è riscontrato anche in una indagine che Cgil Cisl Uil hanno condotto in Brianza un paio di anni fa. Infatti i sindacati si erano allora proposti di fare un esame a tappeto su come andava il servizio sanitario in tale territorio cercando di portare le problematiche all’attenzione della gente comune, cosa che solitamente non accade. Non a caso l’iniziativa era stata chiamata “Salute in piazza” e uno dei numerosi risultati ottenuti era stato il riscontro della assoluta centralità della figura del medico di famiglia e del pediatra. Questa constatazione ci ha convinto a mantenere vivo il dialogo con alcuni rappresentanti di questi operatori della sanità ed anche con l’ordine dei medici, tanto che nel marzo del 2014 si è potuto sottoscrivere, assieme ai rappresentanti del terzo settore e delle amministrazioni locali, un

documento nel quale venivano riassunte le questioni e gli obiettivi che più ci stavano a cuore. Tutto bene? Non esattamente, perché in questo periodo si deve affrontare la realizzazione delle AFT. Cosa sono? Sono le “Aggregazioni funzionali territoriali”, previste sia dal vigente patto per la salute che dalla recente legge regionale di “evoluzione del servizio sanitario lombardo”, secondo le quali tutti i medici di base devono svolgere la loro funzione associandosi agli altri medici del territorio per far si che il cittadino abbia in ogni momento un professionista al quale rivolgersi. Come sindacato, riteniamo questo un passaggio decisivo verso una migliore organizzazione del servizio sanitario sul territorio. Crediamo infatti che da qui si possa arrivare a quel tanto desiderato riequilibrio tra ospedale e servizi territoriali. Il futuro, infatti, si gioca dando priorità all’integrazione socio-sanitaria. Insomma: qui sta il fulcro della ristrutturazione complessiva dell’organizzazione territoriale. Proprio per questo a metà dello scorso dicembre Cgil Cisl Uil della Brianza hanno voluto promuovere un conve-

gno assieme ai firmatari di quel documento. Non vogliamo infatti che la realizzazione delle AFT passi in modo quasi inosservato o addirittura rischi di essere una operazione solo di facciata. Come sindacato intendiamo infatti verificare, dati alla mano e discutendone criteri e metodi, i risultati che si conseguiranno sul territorio a seguito della realizzazione di tali forme organizzative. A maggior ragione ora che è in corso una non facile rimodulazione del servizio sanitario regionale. Noi infatti ci auguriamo un futuro dove la prevenzione si realizzi tramite un rapporto costante, anche attraverso gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione, con il proprio medico o con i componenti dell’associazione di cui esso fa parte, così che sia sempre minore l’utilizzo del pronto soccorso e della ospedalizzazione. È indispensabile questa riqualificazione delle forme e delle modalità dell’assistenza sanitaria, per venire incontro a domande nuove e più complesse, fortemente presenti e diffuse sul territorio. Ambrogio Meroni


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welfare sociosanitario

Una nuova stagione di contrattazione sociale all’insegna dell’equità La tassazione locale è, ormai da tempo, una delle questioni che la Cisl tiene sotto osservazione in modo attento e continuo. Non potrebbe essere altrimenti, perché i vari tributi, siano essi quelli che ricadono sulla casa, sui rifiuti o - ancor di più - sulla busta paga e sulle pensioni, vanno a colpire coloro che hanno un reddito fisso, cioè i lavoratori e i pensionati. E in questi anni gli incrementi sono stati costanti. Per questo il sindacato ha messo molte energie nel costruire un rapporto assiduo con le amministrazioni locali che hanno il potere di stabilire aliquote e tariffe da applicare. Se dovessimo dare una valutazione a questo lavoro capillare, al quale è stato dato il nome di “contrattazione sociale”, possiamo dire che in molti casi si è riusciti a mitigare il peso che questi prelievi hanno avuto sul reddito disponibile delle persone che fanno affidamento all’azione sindacale. Un esempio per tutti è l’introduzione di soglie al di sotto delle quali non operava il prelievo fiscale. Quasi tutti i comuni, infatti, applicano una esenzione all’addizionale irpef che si avvicina ai quindicimila euro e, in qualche caso come al Comune di Monza si è arrivati ai 18 mila. Ma è del tutto evidente che la partita non è stata fin qui facile e, probabilmente non lo sarà neppure per il futuro. Certamente i bilanci dei comuni non navigano in acque tranquille, sottoposti come sono a tagli sostanziosi e continue proroghe nelle scadenze. Per questo la vigilanza del sindacato è andata oltre la questio-

ne della tassazione e ha puntato la propria attenzione su come le risorse vengono spese. In particolare in questi anni si sono focalizzati i capitoli relativi alla spesa sociale che, com’è noto, sono i primi ad essere presi di mira quando si tratta di far quadrare il bilancio. In tal modo gli amministratori pubblici sanno che, quando decidono come ripartire le spese, c’è

chi va a spulciare quello che è accaduto negli anni precedenti e chiede conto del perché si sono usate le forbici sui servizi dedicati agli anziani o a chi si trova in difficoltà economiche, o altro. Si apre oggi un nuovo capitolo di questa disputa. I comuni si apprestano a definire i bilanci e, puntuale, sta arrivando a tutti la lettera con la quale Cgil Cisl Uil chiedono di essere incontrati per avere una illustrazione degli obiettivi che l’amministrazione intende perseguire e per presentare le proprie proposte. Neanche il 2016 sarà facile anche se qualche aspetto positivo lo si può in-

dividuare nel fatto che non ci sarà più la Tasi sulla prima casa e le aliquote dell’addizionale irpef non saranno certamente aumentate. E’ però vero che queste ultime potranno essere ridotte, ma se il ritornello continuerà ad essere quello della quadratura del bilancio, il sindacato non potrà fare a meno di chiedere una rimodulazione delle aliquote che penalizzi meno chi vive di busta paga o di pensione. Ma poi le questioni sul tappeto sono tante e vanno dalle tariffe applicate sui servizi locali (gas, acqua, ecc.), per passare attraverso la tassa sulla rimozione dei rifiuti, questa sì che potrà essere aumentata ma non più del suo costo reale e il sindacato vorrà verificarlo puntualmente. Come del resto lo stesso sindacato pretenderà che la lotta all’evasione venga esercitata anche al livello comunale e non solo da parte dello Stato. C’è poi un’incognita che riguarda il ruolo delle province che, come si sa, stanno dismettendo i propri compiti. Ma c’è almeno un problema immediato: non sembra che abbiano le risorse per garantire il trasporto pubblico. Ovvio che non si può pensare di far ricadere sull’utenza il peso di un taglio ingiustificato, col rischio di far tornare tutti alla propria autovettura… con i tassi di inquinamento registrati in questi tempi, non è proprio il caso. Insomma le questioni sono tante e sono complesse, ma c’è anche la possibilità di fare un buon lavoro, se gli amministratori locali non saranno troppo sordi. Ambrogio Meroni


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eventi

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SAPIENTI CURE in DIS-ABILITÀ CURANTI Famigliari in-esperti prendono la parola …la cura sa: sa che cosa serve a chi è curato qui e ora, in ogni circostanza diversa, in ogni epoca della vita, in ogni ora del giorno. Vi è dunque una sapienza della cura… (Maria Bettetini – inserto sole 24 Ore - 8/2/15)

Un piccolo gruppo di persone che si occupano (o si sono occupati) di famigliari malati, non autosufficienti, anziani, decidono di condividere questa esperienza trovandosi a parlarne. La parola, anzi le parole, sono le protagoniste di una riflessione che dall’intimità evolve in grandi questioni che riguardano la vita. Il filo conduttore è la cura: chi abbiamo in cura, come ne siamo coinvolti, quali sono le scelte e le responsabilità che sentiamo, a chi rispondiamo delle nostre azioni. E il discorso si impasta di emozioni, desideri, ansie, fatiche, speranze che non riguardano lui/lei ma noi, cioè come noi stiamo in una relazione di cura. Ci siamo definiti: famigliari inesperti, non tanto e comprensibilmente per distinguerci dai professionisti che ci affiancano nella cura della malattia dell’anziano, piuttosto perché abbiamo intravisto una sapienza popolare (culturale), che attiene all’esercizio del discernimento, del giudizio, della comprensione, sulle nostre azioni e sulle nostre ambivalenze. Molte sono le parole importanti che, come un ritornello, hanno collegato un incontro con l’altro: attese e disattese, desideri, obblighi, limiti, riconoscenza, intimità, doveri, libertà, riscoperta, ect. Quattro elementi hanno raccolto queste parole nel tentativo di sistemarle dentro involucri sacri del no-

stro profondo: l’ambivalenza, il tempo, la morte, gli affetti. Noi/ loro sono i soggetti che si rimandano continuamente gli elementi costitutivi della relazione (li abbiamo chiamati i “metalli pesanti”): sofferenza, violenza, piacere, valori, stima di sé, amore, premura, dedizione, sorveglianza. Ingredienti di un processo di cambiamento che ci riguarda, non facile e dagli esiti incerti. Cambiamento necessario però per un diverso modo di stare al mondo avendone cura. Di tutto ciò sentiamo il desiderio di parlarne in modo leggero (vedendo un film e bevendo un tè) per dar vita ad un dialogo, pubblico e aperto a tutte le persone interessate.

25 GENNAIO 2016

Sala Trentin – CGIL MONZA Via Premuda 17 ore 14,00: accoglienza e presentazione ore 14.30: proiezione del film “Tra cinque minuti in scena” di Laura Chiossone ore 16: pausa tè “Famigliari in-esperti prendono la parola” Partecipa Gianna Coletti (attrice protagonista e autrice del libro “Mamma a carico” dal quale è stato tratto il film)

Assegnazione di Benemerenza

Domenica 20 dicembre, presso l’Auditorium comunale di Nova Milanese, con la presenza delle autorità civili e religiose, l’Amministrazione Comunale ha celebrato la Cerimonia di Assegnazione Civiche Benemerenze per il 2015 rivolte ai cittadini che si sono contraddistinti per storie e testimonianze significative nel tempo, meritevoli di attenzione e degne di riferimento civico.Tra i quattro premiati spicca CARLO SIRONI da sempre iscritto alla Cisl ed ora alla Fnp, membro del direttivo Fnp, Monza e Brianza - Lecco, nonché volontario ANTEAS impegnato con il Comune di Nova Milanese per il trasporto sociale. Riportiamo di seguito la motivazione della commissione in merito alla decisione per l’assegnazione della benemerenza. Figura nota nella nostra città per il costante impegno nel mondo dell’associazione e del volontariato sia negli anni giovanili sia in quelli attuali; si distingue quale instancabile presenza verso i concittadini bisognosi di assistenza ed attivo collaboratore con il trasporto di anziani presso le strutture sanitarie della zona, è inoltre prezioso punto di riferimento sindacale per tanti pensionati novesi. Inutile nascondere il piacere e la fierezza di tutta la Segreteria Fnp Brianza per la grande stima pubblica attribuita a Carlo.


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EVENTI

MANIFESTAZIONI IN PIAZZA A SEVESO E BARLASSINA

Il giorno 8 dicembre alle ore 16.00 presso la RSA Cambiaghi di Monza si è svolto un concerto natalizio di beneficienza organizzato dal coordinamento donne SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL a favore della Associazione AIDO.

I pensionati incontrano la cittadinanza per far conoscere i nostri servizi


eventi E’ MORTA AMALIA COLOMBO

Nei primi giorni di ottobre 2015 si è spenta all’età di 91 anni la nostra cara Amalia Colombo, già Segretaria Generale della Fnp-Cisl Brianza. Amalia dopo una vita spesa ha rappresentare, come Cisl, i lavoratori e le lavoratrici della Bassetti di Vimercate, approda a meta degli anni 80 a Segretario Generale della Fnp Brianza. Fu la prima donna Segretario Generale della Lombardia, ruolo che allora era “riservato” ai soli uomini. Nei due mandati svolti la Federazione ha avuto un forte sviluppo di adesioni e grazie anche ad Amalia la Fnp iniziava ad essere una vera categoria determinante all’interno della Cisl Brianza. Basta ricordare che all’inizio del suo mandato comprensoriale gli iscritti del comprensorio Brianza non raggiungevano i cinquemila aderenti alla Fnp/Cisl, chiudendo il suo secondo mandato con una base d’iscritti di oltre ventimila adesioni. Il Parroco di Concorezzo nell’omelia funebre la ricordavano cosi: Amalia si è spesa nel Sindacato per lungo tempo con grinta, passione e forza per affermare anche attraverso il Sindacato, un profondo senso della giustizia, un valore importante per cui ha vissuto e lavorato.

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Acqua fonte di vita Anteas ed FNP, in occasione della presenza ad EXPO 2015 hanno indetto un concorso per le scuole secondarie della Lombardia inerente al tema dell’acqua. Sono state premiate la scuola “Cittadini” di Calolziocorte e la scuola media S. Dorotea di Arcore. Hanno vinto un personal computer con proiettore.

Corso di formazione per coordinatori

Il nuovo organismo statutario RLS (Rappresentanti Locali Sindacali), che ha sostituito quello della Lega, è stato illustrato in un corso di formazione ai Coordinatori di Monza Lecco insieme al territorio dei Laghi.


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EVENTI

ASSEMBLEE DI ZONA Durante il mese di dicembre si sono svolte le assemblee di rls seveso, seregno. Occasione per fare il punto sul lavoro svolto durante l’anno trascorso. Si è rilevata la bontà del progetto “un caff in tutte le sedi” auspicandone la continuità per il 2016. Non mancano i problemi ma è stata rinnovata la volontà di superarli. Con l’apporto di tutti è stato presentato il nuovo progetto “operatore polivalente” che prende il via nel mese di gennaio e sarà sicuramente di grande aiuto per rispondere a tutte le necessità che i nostri iscritti incontreranno. Paolo Collesei

MANIFESTAZIONE UNITARIA ZONA DESIO

Il tema dela manifestazione era presentazione nuova riforma sanitaria lombarda.

Nuovo servizio dei volontari a Muggiò: pre e post scuola

E’ sempre interessante osservare come gli altri - in questo caso la redazione della pagina di Muggiò del “Giornale di Monza” - vedono i servizi che i volontari dell’Anteas Brianza, in questo caso quelli della locale sezione operativa, svolgono sul territorio.


riflessioni

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2015: un anno difficile Bataclan (Parigi), Ankara (Turchia), Museo del Bardo (Il Cairo), Charlie Hebdo (Parigi), Bokoaram (Baga - Nigeria), Mamasapano (Filippine), San Bernardino (Centro per disabili - Stati Uniti) ecc. ecc., solo per citarne alcuni. Questi nomi suscitano in noi immagini di stragi, centinaia di vittime innocenti di un fanatismo politico e religioso che di fede non ha nulla se non l’uso di Dio per assoggettare e imporre la loro legge a interi popoli. Da tutto il Medio Oriente e l’Africa infuocati si diparte un esodo massiccio di gente che scappa dal fuoco, dalle bombe, dai tagliagole, dalla fame, pagando cifre assurde ai trafficanti di esseri umani disperati. Caricati su sgangherate carrette del mare e fragili gommoni, vengono abbandonati in mare al loro destino. L’Organizzazione mondiale dei Migranti ha contato 3.771 vittime annegate nel Mediterraneo durante il 2015. I più fortunati che hanno raggiunto l’Europa sono stati 996.645. Per contro, stiamo assistendo al disfacimento politico della nostra Europa; nazioni che pensano a difendere le proprie ricchezze economiche e a proteggersi dalle “invasioni” dei migranti, talune alzando anche muri di cemento, anziché mettere insieme le forze ed affrontare il problema. Esse dimenticano che molti porti europei, nei secoli scorsi, hanno visto partire intere flotte armate per andare a conquistare, assoggettare, saccheggiare Africa, Oriente, America Latina. C’è un’assenza di di-

plomazia vergognosa, mancano figure carismatiche che si interpongano ai conflitti, manca la concezione del bene comune sovranazionale. Il risultato è l’inerzia, la “globalizzazione dell’indifferenza”, così come la chiama Papa Francesco nel messaggio del 1° gennaio 2016. Tutto questo mi fa pensare che

noi siamo dei fortunati, che godiamo pace da oltre sessant’anni in Europa. Cosa successa raramente nel recente passato. Ma proprio perchè godiamo di questo sommo bene, abbiamo molta più responsabilità nei confronti di coloro che pace non hanno e ne vanno in cerca peregrinando nel mondo. Abbiamo il dovere di un minimo di accoglienza, facendo solidarietà in molti modi. Palestina, Sirya, Califfato, Isis, terrorismo. Anche qui, confusione e ignoranza imperano, specie nei giovani. Ciò che è chiaro è che non si può fare violenza al proprio simile in nome di Dio, non si può mistificare la religione o la fede con quelle azioni. Molti immigrati di fede islamica, ormai nostri concittadini, sono contro la concezione del violento fanatismo islamico. Assodata

questa condanna, occorre rispettare e chiedere rispetto, favorire la conoscenza reciproca; se non si conosce si può rischiare di fare battute offensive, se si conosce non si ha paura e non si fanno barricate. Culture diverse possono creare problemi di comportamento ai vicini di casa, ma non è con le imprecazioni e la chiusura che li risolviamo. Gli immigrati possono invece essere portatori di ricchezza se facciamo in modo che possano esprimere il meglio di se stessi, come lo è per noi. E allora, al lavoro! Abbiamo davanti 365 giorni da riempire, informandoci, parlandoci e agendo, ciascuno nel campo dove si trova e lavora, con la curiosità dei bambini e la saggezza degli anziani. Ciascuno faccia la sua parte. Per questo i pensionati CISL di Monza Lecco il 9 ottobre parteciperanno alla Marcia della Pace Perugia Assisi. Vincere l’indifferenza! Conquistare la Pace! Riscoprire l’Umanità. Un gran bel lavoro per una vita.

Il clima

Il 2015 è stato l’anno più caldo da che mi ricordi; e quando piove fa gravi danni. Il clima è già cambiato, ne subiamo le conseguenze e, per molti aspetti, ne siamo anche responsabili. Lo sviluppo esagerato e il progresso incontrollato hanno determinato un inquinamento tale che ora è difficilmente controllabile, se non a prova di sacrifici e revisione dei modelli produttivi, degli stili di vita all’insegna della sobrietà ed essenzialità. Ciascuno faccia la sua parte. Rachele Pennati


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notizie in breve

I PATRONATI CHIUSI PER UN GIORNO I patronati ACLI, INAS CISL, INCA CGIL, ITALUIL UIL, hanno dovuto chiudere una giornata gli sportelli per significare al Governo la loro preoccupazione nei riguardi dei tagli perpetuati al Fondo dalla Legge di Stabilità 2016, oltre a quelli degli anni scorsi. Si legge nel comunicato: “Davanti all’ennesimo taglio al Fondo di Finanziamento dei patronati dal Governo, non ci è rimasto che dimostrare quali sarebbero le conseguenze e i disagi della nostra utenza se i nostri servizi dovessero essere chiusi o ridimensionati. Soltanto lo scorso anno, grazie al consenso dei nostri utenti, abbiamo raccolto più di UN MILIONE di firme contro i tagli al nostro fondo, che, oltretutto, è alimentato esclusivamente con i contributi di lavoratori dipendenti e autonomi.

Noi vorremmo che i nostri servizi rimanessero gratuiti, che l’eventuale tariffa a tuo carico fosse la più modesta possibile. Ci scusiamo di averti arrecato

FRINGE BENEFIT PENSIONATI EX-ENEL

In data 31.12.2015, la società ENEL SpA ha disdetto unilateralmente il fringe benefit riguardante il consumo di energia elettrica per gli ex dipendenti ed i loro superstiti. Il 27 novembre 2015 le Organizzazioni Sindacali di categoria e la società Enel SpA hanno siglato un Accordo Quadro in cui è previsto, in sostituzione del beneficio, la corresponsione di un importo una tantum, secondo quanto fissato dalla tabella allegata all’Accordo stesso in relazione all’età del beneficiario alla data del 31 dicembre. Poiché è facoltà individuale accettare o rifiutare i contenuti dell’Accordo Quadro, questa Federazione ti metterà a disposizione le proprie strutture per sottoscrivere, alla presenza di tutte le parti siglanti l’Accordo, un verbale di conciliazione e per avere tutte le informazioni e chiarimenti in merito. Per dimostrare il tuo interesse, puoi contattarci dalle 9 alle 12 ai seguenti numeri: Sede Lecco: Lorena Nava 0341/275667 - Sede Monza: Nancy Cozzetti 039/2399218

CAF: quanto tempo conservare i documenti dichiarazione 730: dichiarazione ISEE richiesta BONUS gas, elettr. Richiesta mod. RED Mod. ICRIC Mod. UNICO

gli ultimi 6 anni gli ultimi 4 anni gli ultimi 4 anni gli ultimi 10 anni gli ultimi 10 anni gli ultimi 10 anni

questo disagio e ti aspettiamo alla prossima apertura, MA TI INVITIAMO A SOSTENERE LA NOSTRA CAMPAGNA www.tituteliamo.it”.

Modelli INPS

A seguito della decisione INPS di sospendere l’invio delle certificazioni (Mod. CU e ObisM), al fine di semplificare le procedure, invitiamo i pensionati che avessero la necessità di avere detti documenti, a recarsi presso le proprie ASL con la CNS (Carta Nazionale dei Servizi ex tessera sanitaria) per chiedere il relativo codice PIN. Con questo codice e la Tessera CNS è possibile recarsi presso le nostre sedi e chiedere la stampa dei modelli.

importante

Invitiamo gli iscritti pensionati, che possiedono la posta elettronica, a segnalarci presso le nostre sedi la propria e-mail che sarà utilizzata per inviare informazioni ed approfondimenti riguardanti le problematiche dei pensionati.


salute

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I NUMERI CHE CONTANO... PER LA TUA SALUTE Nel mese di dicembre 2015 è stata presentata una ricerca svolta da un gruppo di lavoro istituito dall’Asl di Lecco in materia di tumori e ambiente. Da una parte emergono alcuni dati eclatanti: 1.000 nuove diagnosi di tumore ogni giorno in Italia ed una probabilità di ammalarsi di tumore durante tutta la vita pari al 50% negli uomini (uno su due) e al 33 % nelle donne (una su tre); dati che si confermano anche a livello locale, dove i residenti nell’Asl di Lecco con diagnosi oncologica risultano pari al 4,22% di tutta la popolazione residente (2012). D’altra parte ci sono anche alcune buone notizie: i tumori sono sempre più curabili, si riduce la mortalità con un conseguente allungamento del tempo di vita e una cronicizzazione della patologia che richiede di rispondere alla sfida del miglioramento della qualità della vita della persona malata, prendendosi cura di tutti gli aspetti che fanno parte della persona (stato affettivo, cognitivo, supporto sociale, condizioni economiche, aspettative, situazione psicologica) e favorendo così la possibilità di una vita normale anche in presenza del cancro. Di fronte a tale scenario, è allora importante far crescere un atteggiamento di responsabilità verso la propria salute e verso l’ambiente. Nonostante la ricerca abbia prodotto miglioramenti impensabili anche solo nell’arco dell’ultimo triennio e si stiano diffondendo modalità di cura sempre più mirate e meno invasive, la migliore terapia ap-

pare comunque la prevenzione rispetto ai principali fattori di rischio per l’insorgere della patologia tumorale (fumo, scorretta alimentazione, alcol, inattività fisica, infezioni, radiazioni solari, inquinamento atmosferico); questi ultimi fattori, nella maggior parte dei casi, coincidono con gli elementi di rischio per altre patologie tra le più comuni (diabete, ipertensione, malattie respiratorie). Per questo motivo la Fnp Monza Brianza Lecco partecipa dall’anno 2013 al Comitato Provinciale di coordinamento della promozione della salute dell’Asl di Lecco (attuale Ats della Brianza), un organismo che ha l’obiettivo di riunire diversi soggetti (enti della pubblica amministrazione, istituzioni, associazioni di categoria, associazioni di volontariato) nella sfida comune di promuovere la tutela della salute dei cittadini lecchesi attraverso l’implementazione di stili di vita sani, di corrette abitudini alimentari, di un maggiore benessere della popolazione in tutti i campi. Una prima azione svolta dal Coordinamento è stata la

campagna di promozione della salute lanciata lo scorso settembre. La campagna è incentrata su tre slogan essenziali che illustriamo qui di seguito.

5… LE PORZIONI

DI FRUTTA E VERDURA AL GIORNO

• ti danno la FIBRA che protegge l’intestino e rallenta l’assorbimento di zuccheri e grassi; • ti danno gli ANTIOSSIDANTI che mantengono giovane e sana la cellula, contrastando l’accumulo di radicali liberi; • sono la principale fonte di VITAMINE, SALI MINERALI. Scegli FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE… non ha fatto il giro del mondo per arrivare sulla tua tavola; non spremere o frullare perché riduci la fibra.

Ulteriori consigli per una corretta alimentazione

1. Per i PRIMI PIATTI scegli pane, pasta, alimenti INTEGRALI, MULTICEREALI, ottieni più fibra, sei sazio prima e assumi meno calorie. Cerca i prodot-


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ti a BASSO CONTENUTO DI SALE. 2. Consuma ogni settimana 2-3 volte LEGUMI (lenticchie, fagioli, ceci…) al posto della carne. 3. Non mangiare sempre lo stesso alimento, ci vuole VARIETÀ nei secondi piatti tra CARNE, PESCE, LEGUMI, UOVA, LATTICINI. 4. Scegli OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA per condire. 5. Tieni sotto controllo il tuo PESO non eccedendo nella QUANTITÀ DEGLI ALIMENTI. 6. Modera cibi “infiammatori”: BEVANDE ZUCCHERATE, SNACKS DOLCI e SALATI; nel fuoripasto usa NOCI o ARACHIDI.

30… I MINUTI

DI ATTIVITA’ FISICA OGNI GIORNO

ATTIVITA’ FISICA MODERATA, MA REGOLARE: • deve essere compiuta regolarmente almeno 30 minuti tutti i giorni; • l’intensità è intesa come un modesto incremento del respiro (senza avere il “fiato corto”) che consente di parlare (o cantare) durante la sua pratica ( passeggiata, bicicletta, ballo…); • con uno sforzo che produca una modesta accelerazione del battito cardiaco e una lieve sudorazione; • con intensità crescente nel tempo.

salute A questo proposito segnaliamo, oltre alle note iniziative del piedibus e dei gruppi di cammino attivati in circa cinquanta comuni del lecchese, l’innovativo progetto “Pillole di salute”, che prevede la proposta di ore gratuite di attività fisica per le famiglie offerte da società sportive e associazioni ricreative. E’ possibile effettuare la prenotazione di tali pacchetti di prova di attività sportiva attraverso il sito www. pilloledisalute.com.

0… le sigarette

di cui hanno bisogno i tuoi polmoni

Smettendo di fumare, si ottengono i seguenti risultati: • dopo 20 minuti la pressione arteriosa torna ai livelli registrati prima di fumare; • dopo poche ore si abbattono i livelli di monossido di carbonio; • dopo pochi giorni l’olfatto e il gusto migliorano (si scioglie il catrame); • dopo 2-3 mesi la funzione polmonare migliora fino al 30%; • dopo 3 mesi la vitalità, il benessere psicologico e l’autocontrollo migliorano;

• dopo 1 anno il rischio di infarto miocardico e di morte coronarica si riduce del 50%; • dopo alcuni anni il rischio di tumore della vescica si riduce del 50%; • dopo 5 anni il rischio di tumori alla cavità orale e dell’esofago si riduce del 50%; • dopo 5-15 anni il rischio di ictus diventa simile a quello dei non fumatori; • dopo 10 anni il rischio di tumore al polmone si riduce del 5070%; • dopo 15 anni il rischio di infarto miocardico e di morte coronarica diventa simile a quello dei non fumatori. Anna Fumagalli


proposte viaggi la ricetta

Lenticchie speziate con polenta bianca alla piastra Preparare la polenta: mettere a bollire l’acqua, salare e versare a pioggia la farina, mescolando energicamente con una frusta. Abbassare il fuoco e continuare la cottura per circa 45 minuti, mescolando spesso. Trasferire subito in una piccola teglia e livellare bene. Lasciare freddare. In una casseruola versare l’olio, il masala e le verdure tritate molto finemente. Accendere il fuoco, salare leggermente e fare soffriggere un minuto. Sciacquare le lenticchie e aggiungerle al soffritto, lasciare insaporire e versare un paio di mestoli di acqua calda o brodo vegetale. Stufare per almeno 25 minuti, aggiungendo acqua calda se asciuga. Salare a metà cottura. Coppare la polenta, spolverare la superficie con un pizzico di coriandolo in polvere, poi passarla due minuti su una piastra molto calda con un filo d’olio. Impiattare con le lenticchie al masala e un ciuffo di cime di rapa o spinacino ripassato.

150 g di lenticchie bio 1 cl di masala indiano 2 cl di olio di sesamo ½ cipolla ½ carota 1 spicchio d’aglio un pizzico di sale integrale fino 250 g di farina di mais bianco per polenta 900 ml di acqua ½ C di sale grosso integrale un pizzico di coriandolo macinato Per finire: cime di rapa o spinacino ripassati in padella con olio e aglio (facoltativo)

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ISCRIVITI E FAI ISCRIVERE A FNP CISL La Tessera CISL dà diritto a convenzioni tra cui:

Assicurazione Unipol. Infortunio con ricovero in ospedale. Il risarcimento prevede indennità giornaliera di • 30,00 euro per ogni giorno di ricovero fino ad un massimo di 30 giorni (a partire dal 3° giorno, 2 giorni sono considerati di franchigia); • dal 31° giorno consecutivo al 60° sarà corrisposta un’indennità giornaliera di euro 50,00. • per le terapie di riabilitazione, in originale in corso di validità strutture di lungodegenza, verrà riconosciuta una diaria di 30,00 euro per 4 giorni complessivi all’anno. • È previsto il rimborso del 50% fino ad un massimo di euro 125,00 per evento, per spese effettivamente sostenute e documentate oltre al rimborso dell’indennità di accompagnamento non fruita durante il ricovero (dimostrando la sospensione) corrispondente a 15 euro al giorno. Fondo di solidarietà furti e scippi. Il fondo interviene in caso di furto o scippo subito dall’iscritto che, entro 30 giorni dall’evento, si dovrà recare presso la sede FNP più vicina portando la denuncia originale presentata all’autorità competente (Carabinieri o Polizia di Stato) entro 10 giorni dall’evento e un documento di identità in corso di validità. Rimborsi: • furto in denaro fino a 150,00 euro, • rifacimento di documenti e chiavi di casa (documentati) fino a 30,00 euro, • furto del cellulare fino a 80,00 euro, • furto di oggetti d’oro 50,00 euro cadauno (massimo 3 oggetti) • rifacimento di documenti e chiavi (documentati) fino a 40,00 euro In caso di cumulo di più voci sopra indicate, il massimale liquidabile sarà non superiore a euro 250,00. RIVOLGERSI ALLE NOSTRE SEDI PER CONOSCERE I DETTAGLI DELLE DELLE CONVENZIONI IN ESSERE.

LA TESSERA CISL IN POSSESSO DEGLI ISCRITTI con trattenuta previdenziale E’ VALIDA PER TUTTO IL 2016


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