Pocket Salute ottobre 2016

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PocketSalute - Periodico mensile - Sanicomunica srls editore - Reg. Tribunale - Pescara n. 24/08 del 77/11/2008

EDIZIONE ABRUZZO MARCHE ANDROLOGIA

L’INFERTILITÀ DI COPPIA CHIRURGIA BARIATRICA

IL SISTEMA ENDOBARRIER CHIRURGIA GENERALE

IL PIEDE DIABETICO

OTTOBRE 2016 - COPIA OMAGGIO

NEWS DALL’ OSPEDALE RIUNITI DI ANCONA

OSTEOPATIA: LA TESTA DEFORMATA NEL LATTANTE

COS’È LA TERAPIA ANTI-AGING




INDICE ANNO VIII EDIZIONE OTTOBRE 2016 Edizione Marche Abruzzo

8 La fibrillazione atriale Prevenire e curare l’aritmia cardiaca

PocketSalute - Periodico mensile Sanicomunica srls editore (in fase di cambio editore) Reg. Tribunale Pescara n. 24/08 del 77/11/2008 PoketSalute è un marchio registrato

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21 La schiena a scuola Mettiamola in movimento 23 La testa deformata Il mio bebè ha la testa deformata…aiuto all’osteopatia

25 Terapia o trattamento anti aging 27 La balbuzia a scuola La balbuzia nella scuola e la sfera emotiva dell’alunno

11 L’infertilità di coppia L’infertilità di coppia da fattore maschile

12 UNICH corsi dipartimento n scienze mediche, orali e biotecnologiche

28 L’azienda ospedaliero universitaria “Ospedali Riuniti Ancona Umberto I G. Lancisi - Salesi

15 L’Ambliopia Cos’è l’ambliopia, quali sono le cause e i rimedi

Patrocinii e Partnership

30 Lipoemulsione sottocutanea 17 Il sistema Endobarrier Controllare il peso e le patologie dell’obesità 18 Il dolore alla spalla La patologia della cuffia dei rotatori è la causa più comune

31 Fisiomed: prevenzione, diagnosi e cura Venti anni di esperienza al servizio del cittadino

33 Un valido sostegno ai malati di Alzheimer: Il centro Pegaso


34 Il piede diabetico Trattamenti, cause e rimedi

Gli specialisti di POCKET SALUTE sono medici di alto livello professionale che supportano e indirizzano, con la loro esperienza, un’informazione medico-scientifica corretta, vasta, comprensibile e continuamente aggiornata. L’impegno di questi clinici d’eccellenza favorisce chi consulta POCKET SALUTE contribuendo ad accrescerne in modo rilevante la cultura sanitaria e la salute in termini di prevenzione e di orientamento consapevole verso il medico curante. Pocket Salute® è un marchio registrato. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di testi, immagini o disegni pubblicati, senza l’autorizzazione scritta della Direzione e dell’Editore. Le opinioni degli autori impegnano la loro responsabilità e non rispecchiano necessariamente quelle della Direzione della rivista. All’interno dei contributi possono essere citati nomi di prodotti, anche farmaceutici, pubblicati nel rispetto delle opinioni degli autori e per completezza d’informazione sui temi trattati. Foto e illustrazioni: © Shutterstock Image

36 L’implantologia mini-invasiva

L’estetica dentale e la tecnologia mini-invasiva

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Ricerca ed eccellenza oncologica

FERTILITY DAY A BOLOGNA TAVOLA ROTONDA SU COME DIFENDERE LA SALUTE RIPRODUTTIVA DAL CANCRO Tumori: “ogni giorno 30 nuove diagnosi in pazienti under 40. Serve la rete dei centri, così potremo tutelare la fertilità” Il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM: “È indispensabile che i giovani malati siano immediatamente informati delle tecniche per preservare la possibilità di diventare genitori” Bologna, 22 settembre 2016 – “Ogni giorno in Italia vengono diagnosticati 30 casi di tumore in pazienti under 40, pari al 3% delle nuove diagnosi. La perdita della prospettiva della paternità o maternità a seguito dei trattamenti anti-cancro può avere un impatto notevole sulle persone che vivono l’esperienza della malattia e sui loro progetti futuri. Per questo è indispensabile che questi giovani pazienti siano immediatamente informati delle possibili tecniche per preservare la fertilità”. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) condivide il Fertility Day 2016, l’iniziativa del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per sensibilizzare i cittadini a salvaguardia della natalità nel nostro Paese a 360 gradi. Il Fertility Day prevede oggi una Tavola Rotonda su Come aiutare la salute riproduttiva e difenderla anche dal cancro a Bologna, dove interverrà il prof. Carmine Pinto, Presidente nazionale AIOM e Direttore dell’Oncologia Medica dell’IRCCS di Reggio Emilia. Bologna è una delle 4 città capofila dell’evento (insieme a Roma, Catania e Padova dove si terranno altri confronti). “Il periodo finestra tra il momento in cui il paziente riceve la diagnosi di tumore e l’inizio della terapia – spiega il prof. Pinto - è l’unico spazio utile per la crioconservazione dei gameti, cioè il loro congelamento e conservazione a bassissime temperature. Le principali tecniche di preservazione della fertilità nella donna sono costituite dalla crioconservazione degli ovociti o del tessuto ovarico e dall’utilizzo di farmaci (analoghi LH-RH) per proteggere le ovaie, nell’uomo dalla crioconservazione del seme o

del tessuto testicolare”. Il materiale biologico può rimanere crioconservato per anni ed essere utilizzato quando il paziente ha superato la malattia. “Le strutture sanitarie – continua il prof. Pinto - devono implementare e integrare al loro interno sia le competenze oncologiche che di medicina della riproduzione e queste conoscenze devono essere presenti in tutte le Regioni del nostro Paese, con professionalità e tecnologie adeguate”. Il modello organizzativo auspicabile, come evidenziato nelle Raccomandazioni sull’Oncofertilità stilate da AIOM, SIE (Società Italiana di Endocrinologia) e SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) è rappresentato dalla Rete dei centri di oncofertilità, in grado di applicare queste tecniche con informazioni costantemente implementate. Alla definizione delle Reti deve accompagnarsi una diffusa formazione di tutti professionisti che intervengono sul paziente oncologico. “In ogni Regione – conclude il prof. Pinto - dovrebbero essere presenti centri di riferimento identificati per requisiti di competenza, qualità e tecnologie disponibili collegati in rete con tutte le strutture oncologiche. In questo modo sarà più semplice la scelta della struttura sia per gli oncologi che devono mettersi rapidamente in contatto con i medici della riproduzione, che per i pazienti che possono disporre di maggiori strumenti decisionali in un momento della loro vita in cui, nei tempi più brevi possibili, devono operare scelte fondamentali per il loro futuro. I centri per l’oncofertilità devono quindi essere non solo vicini all’utenza in modo che la procedura non ritardi l’inizio delle terapie, ma anche validati per tecnologie e professionalità disponibili”.

INTERMEDIA Ufficio stampa AIOM Tel: 030 226105 Cel: 335 1892975 Cel: 335 265394


Ricerca ed eccellenza neurologica

SI APRE A PAVIA IL I CONGRESSO NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE DI NEUROLOGIA DELL’EMERGENZA URGENZA Pavia, 22-24 Settembre 2016

Pavia, 22 ottobre 2016. Si aprono a Pavia i lavori del Congresso Nazionale della Associazione Autonoma di Neurologia dell’Emergenza Urgenza (ANEU), che aderisce alla Società Italiana di Neurologia. L’evento è rivolto in primis alla individuazione di modelli assistenziali peculiari, che promuovano e rendano sistematico un approccio da parte del neurologo anche nel setting dell’emergenzaurgenza, come già accade per l’ictus ischemico o emorragico. I topic di una Neurologia d’Urgenza: • 1/3 delle visite di consulenza in Pronto Soccorso sono effettuate dal neurologo; • è dimostrato che la visita specialistica frequentemente modifica l’iter diagnostico e quindi degenza e prognosi; • il 67% in Italia e i 57% in Lombardia (anno 2012) sono i pazienti non ricoverati in Neurologia per una patologia di pertinenza neurologica; • la creazione di aree di degenza e modelli assistenziali dedicati alla specificità neurologica.

Il Progetto “Neurologia d’Urgenza” nasce nel 2008 con la fondazione a Milano di un Gruppo Intersocietario, comune alle due principali Società neurologiche italiane (SIN e SNO), che in Lombardia hanno sempre operato in assoluta sinergia e comunione di intenti. Nel 2009 un nutrito gruppo di esperti, coordinati da Giuseppe Micieli, ha stilato un documento programmatico per definire i modelli organizzativi dell’approccio alla neurologia d’urgenza, le modalità di formazione anche nell’ambito della scuola di specialità ed infine i requisiti di questa formazione. Nella realtà delle cose, questi passi hanno fornito strumenti operativi ad una realtà che si stava già configurando sia pure con grandi difficoltà e problematiche organizzative. Una Neurologia dell’Emergenza Urgenza ha come obiettivo quello di trattare le patologie di pertinenza in modo qualitativamente e quantitativamente efficace ed efficiente rispetto alle altre discipline con numerosi benefici quali minore durata di degenza, minore mortalità, minor numero di recidive a distanza, come acclarato da studi condotti da ricercatori del Mondino, ad esempio, in un recente (2012) Progetto di Regione Lombardia. Tuttavia molto rimane ancora da fare, considerato che l’urgenza è sempre un challenge molto importante in cui l’errore è sempre in agguato. L’incontro di Pavia fa seguito alla fondazione, proprio a Pavia, della Associazione ANEU, per iniziativa del suo attuale Presidente Micieli, nel Novembre 2015, e rappresenta una espressione di una novità culturale, ma anche di una proposta operativa efficace che vuole rispondere al fabbisogno di salute dei cittadini.

UFFICIO STAMPA GAS Communication Rita Cicchetti Tel: 06 68134260 Cel: 349 4246236 Email: r.cicchetti@gascommunication.com


Cardiologia Guida alla

medicina

Abruzzo

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE Prevenire e curare l’aritmia cardiaca con maggiore incidenza sulla popolazione

Che cosè la fibrillazione atriale? La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca con maggiore incidenza sulla popolazione occidentale: basti pensare che oltre il 4% ne soffre, è dovuta ad una serie di circuiti ed aree focali che contemporaneamente attivano gli atri rendendoli di fatto non contraentesi e alterando la frequenza di risposta ventricolare. E’ un aritmia che compare in età adulta e geriatria anche se in sporadiche condizioni si osserva anche nel giovane. Dal punto di vista clinico, è possibile distinguere quattro tipi di FA a seconda della presentazione e della durata dell’aritmia: FA parossistica, persistente, persistente di lunga durata e permanente. Questa aritmia aumenta il rischio di mortalità e ospedalizzazione sia per ictus cerebrale che per scompenso cardiaco. Come si cura la Fibrillazione atriale La profilassi delle recidive di FA include misure farmacologiche e non farmacologiche. Le misure farmacologiche comprendono sia farmaci antiaritmici che farmaci non antiaritmici (cosiddetto “trattamento upstream”). Le misure non farmacologiche sono, a loro volta, rappresentate da ablazione transcatetere ed ablazione chirurgica. L’ablazione transcatetere di questa aritmia è una metodica che dal 1998 ad oggi ha avuto nei laboratori di aritmologia interventistica un enorme sviluppo, per i risultati clinici che 8

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ha evidenziato nei pazienti refrattari a terapia farmacologica antiaritmica. Tecniche relative all’ablazione Transcatetere L’isolamento elettrico delle vene polmonari, preferenzialmente a livello antrale impiegando un sistema di mappaggio elettroanatomico e con verifica dell’avvenuto isolamento mediante catetere circolare mappante, rappresenta ancora oggi la pietra miliare delle tecniche di ablazione transcatetere della FA. Nel tempo, però, è diventato chiaro che, mentre l’isolamento elettrico delle vene polmonari è sufficiente ad ottenere buoni risultati nella FA parossistica (dove nell’eziopatogenesi dell’aritmia prevalgono i trigger per lo più a partenza dalle vene polmonari), esso non è in grado di assicurare risultati altrettanto soddisfacenti nella FA persistente, in particolare in quella di lunga durata (nel cui determinismo prevalgono le alterazioni del substrato quali la dilatazione e la fibrosi atriale sinistra).

DOTTORI M. FAUSTINO, T. AGRICOLA Specialisti in cardiologia Staff cardioaritmie.com Ospedale SS Annunziata Chieti Dott. Massimiliano Faustino Tel: 347 3578209 Email: massimilianof29@gmail.com Ospedale Spirito Santo Pescara Dott. Tullio Agricola Tel: 085 4252917 Email: t.agricola@cardioaritmie.com Sito web: cardioaritmie.com




Andrologia-Ginecologia

Abruzzo

L’INFERTILITà DI COPPIA L’infertilità di coppia da fattore maschile ha una incidenza di circa il 40%

Spesso la valutazione andrologica non viene adeguatamente eseguita o non viene eseguita per niente. Individuando e trattando le patologie maschili si può ottenere spesso una procreazione naturale. L’analisi del liquido seminale (o spermiogramma) è di fondamentale importanza per determinare il potenziale di fertilità dell’individuo. Oltre ai parametri di base dello spermiogramma quali la concentrazione, la motilità progressiva, la viscosità ed il volume si colloca la distinzione morfologica degli spermatozoi normali ed anomali. La presenza in un campione di liquido seminale di meno del 4 % di spermatozoi normali può ostacolare l’istaurarsi di una fecondazione naturale. Altro fattore da valutare è la presenza di microrganismi come Micoplasmi ed Ureaplasmi nonché di germi comuni per lo studio delle infezioni del tratto genitale sia maschile che femminile. L’istaurarsi di una gravidanza può essere impedita anche dalla presenza di stress ossidativo; in caso di elevato livello di stress ossidativo è indispensabile attuare una terapia antiossidante. Lo stress ossidativo è la maggiore causa di frammentazione del DNA negli spermatozoi. Tali condizioni comportano un alterazione della

concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi, rispetto ai valori di riferimento. Quando la frammentazione del DNA è superiore al 30% non vi è alcun risultato né in termini di impianto e neanche di concepimento. Risultati ottimi si possono ottenere con rapporti mirati o con l’IUI (Inseminazione Intrauterina) dopo però aver eseguito: • Spermiogramma computerizzato •Test di Frammentazione del DNA spermatico •Valutazione dei ROS nel liquido seminale La qualità degli spermatozoi è determinante sia nella fecondazione naturale che nella fecondazione assistita. L’approccio corretto è di modificare stili di vita errati (alcool, fumo, obesità) e ricorrere al consumo di antiossidanti naturali per combattere lo stress ossidativo che compromette la capacità fecondante. Lo Studio Medico Ledda Bottari è una struttura all’avanguardia nella diagnostica e nella terapia delle patologie del tratto genitale maschile e femminile e dell’infertilità di coppia. Le specializzazioni: •Andrologia •Ostetricia e Ginecologia •Seminologia •infertilità di coppia •Ecografia diagnostica ed interventistica Solo attraverso un’ approfondita analisi diagnostica del paziente e curando tutto ciò che può peggiorare gli spermatozoi, è possibile arrivare al risultato tanto atteso e ambito, un “bimbo in braccio” con il minimo della spesa e senza traumatismi per la donna.

STUDIO MEDICO LEDDA BOTTARI Specialisti in urologia-andrologia-ginecologia Via Trento 138, Pescara Tel: 085 4216710 Email:info@studioleddabottari.it Sito web: studioleddabottari.it

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Formazione ricerca Guida allae medicina

Abruzzo

DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, ORALI E BIOTECNOLOGICHE UNICH Direttore prof. Sergio caputi

Il Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche è ubicato nel Nuovo Polo Didattico all’interno del Campus Universitario di Chieti. La struttura si sviluppa nel contesto della Cittadella della Scienza su un’area di oltre 10.000 mq in un edificio multi-livello, dove ai piani inferiori si svolge l’attività clinica mentre in quelli superiori si trovano gli ufficiamministrativi, i laboratori di Ricerca e le aule multimediali per la Didattica. Presso la struttura si svolgono fondamentalmente 3 tipi di attività scientifiche che sono riassumibili in Ricerca, Didattica e Clinica. Il Dipartimento è organizzato per eseguire Ricerca di base, in vivo e in vitro, mediante numerosi laboratori di ricerca all’avanguardia, tutto nel rispetto delle normative di legge vigenti. Da tantissimi anni si tengono corsi teorici-pratici utilizzando le aule multimediali, i laboratori e le 40 postazioni odontoiatriche presenti, certificati ISO 9001. RICERCA Di base • Biologia molecolare • Fisica e chimica molecolare • Morfologia cellulare • Istologia e istomorfometria Applicata 12 www.pocketsalute.it

• Biomateriali • Biointegrazione tissutale • Cellule staminali Clinica • Trial clinici nazionali e internazionali sull’uomo e l’animale DIDATTICA Caro Collega Di seguito troverà la lista completa dei corsi odontoiatrici attualmente istituiti presso il nostro Dipartimento. Per informazioni potrà contattare il personale ai numeri 08713554180/4070 o mandare una mail agli indirizzi postlaurea.dsmob@unich.it e scaputi@unich.it. La brochure è scaricabile sul sito www.dismob. unich.it Cordiali saluti Sergio Caputi Pre Lauream • Cl Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria • Cl Magistrale in Igiene Dentale Post Lauream • Sc. SPECIALIZZAZIONE Chirurgia Orale • Sc. SPECIALIZZAZIONE Ortognatodonzia • Sc. SPECIALIZZAZIONE Odontoiatria Pediatrica Master • II Livello Ortodonzia ATM e Tecnologie Digitali • II Livello in Alta Formazione e Qualificazione in Terapia del Dolore • II Livello in Scienze Regolatorie del Farmaco • II Livello in Medicina Estetica Corsi di perfezionamento • Medicina Legale Odontostomatologica • Radiologia Odontostomatologica e Maxillo-facciale • Chirurgia Parodontale Applicata • Parodontologia Clinica e Peri-implantologia • Igiene Dentale e Terapia Parodontale non Chirurgica • Igiene e Profilassi in Odontoiatria Pediatrica Sportiva • Odontoiatria Pediatrica • Odontostomatologia dello Sport • Ausili cosmetici e Medicina Estetica in Odontoiatria • Chirurgia Orale • Rigenerazione Ossea in Chirurgia Orale • Protesi Dentaria ed Implantoprotesi • Odontoiatria Estetica Minimamente invasiva


Corsi di formazione Abruzzo • Tecnologie protesiche • Assistente studio odontoiatrico I, II, II livello I Corsi di Formazione in Assistente di Studio Odontoiatrico di I, II e III livello sono organizzati dal Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnoligiche dell’Università degli studi “G.d’Annunzio” di Chieti e Pescara. Il Corso di Formazione in Assistente di Studio Odontoiatrico di I livello ha durata di un anno ed è rivolto a tutti coloro che intendono compiere, in un tempo ragionevolmente breve, un percorso formativo teorico-pratico che possa consentire un più agevole accesso al mercato del lavoro in un settore che richiede sempre più personale qualificato. Per accedere al Corso il requisito minimo è il possesso del Diploma di istruzione secondaria superiore. Il numero massimo di posti disponibili è 80 iscritti; tuttavia a giudizio del Consiglio di Corso, tale numero potrà essere variato. Per l’accesso al Corso i candidati saranno sottoposti ad un test di 25 domande a risposta multipla su argomenti di cultura generale e di anatomia di base. Il contributo di iscrizione al Corso è fissato in € 400,00 rateizzabile in due rate da €200,00. Il tirocinio teorico-pratico, per il quale è previsto l’obbligo di frequenza, si svolgerà presso i servizi clinici del Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche e in altre strutture convenzionate, per la parte pratica, mentre le lezioni teoriche sono svolte dai docenti del Corso

presso le aule multimediali del Dipartimento. LA CLINICA La struttura Clinica Odointoiatrica si avvale di unità operative specialistiche: Conservativa, Pedodonzia, Parodontologia, Igiene Orale, Ortodonzia e Gnatologia, Logopedia e Posturologia, Otorinolaringoiatria, Endodonzia, Chirurgia Orale, Odontostomatologia, Implantologia, Protesi Dentaria, Prime Visite, tutti ubicati in box riservati, a servizio dei quali sono presenti una sala di radiologia computerizzata con TAC CONE-BEAM, un attrezzatissimo laboratorio odontotecnico e una sala di sterilizzazione centralizzata. Fin dagli inizi il Dipartimento si è contraddistinto per la puntuale applicazione di normative, sia strutturali che organizzative, ponendo particolare attenzione ai vari processi della struttura che hanno come unico obiettivo il raggiungimento della Qualità Totale.

OLTRE 100 DOCENTI STRUTTURATI Odontoiatria oculistica Genetica chirurgia toracica Otorinolaringoiatria biochimica clinica Urologia igiene dentale Gastroenterologia patologia clinica

Medicina dello sport farmacologia Patologia generale oncologia Medicina predittiva scienze dell’alimentazione Anestesiologia chirurgia generale Fisioterapia biotecnologie www.pocketsalute.it 13



Oculistica

Abruzzo

L’ AMBLIOPIA Cos’è l’ambliopia, quali sono le cause e i rimedi

dell’ostacolo da noi creato e tornare a riacquisire una buona visione utilizzando l’occhio che avevamo coperto. E’ quindi fondamentale fare uno screening oculistico in tenera età per scoprire precocemente eventuali situazioni di ambliopia. Immediatamente se sorgono dubbi o se si hanno precedenti in famiglia ed al massimo entro i 3 anni se la situazione sembra normale. La terapia consiste in genere nella prescrizione di occhiali -che in questi casi hanno una vera e propria funzione medica- ed eventualmente una occlusione dell’occhio migliore per costringere l’occhio ambliope ad essere utilizzato dal bambino e di conseguenza migliorarne la visione.

Viene definito ambliope un occhio che abbia una ridotta capacità visiva non giustificata da alterazioni organiche. Le cause di ambliopia sono numerose ed a volte gravi, ma le più comuni e frequenti sono dovute allo strabismo ed alle marcate anisometropie (differenza di refrazione tra i due occhi). Le ambliopie si verificano solamente durante lo sviluppo plastico dell’apparato visivo, ossia dalla nascita all’età di 8-9 anni e quanto prima si inizia con la terapia tanto più rapidamente ed efficacemente essa funzionerà. E’ pertanto intuitivo che quanto prima si arrivi alla sua diagnosi tanto prima si potrà iniziare con la terapia e di conseguenza raggiungere risultati migliori ed in più breve tempo. Un test utilissimo che chiunque può eseguire a casa sua consiste nel coprire gentilmente l’occhio del bambino-magari facendo finta di accarezzargli i capelli-alternandone prima uno e poi l’altro. Se il bambino vede bene con entrambi gli occhi non mostrerà alcuna reazione particolare, se invece ha un occhio che vede decisamente meno (ambliope), quando si coprirà l’altro occhio mostrerà decisi segni di nervosismo e cercherà immediatamente di spostare la testa per liberarsi

I bambini accettano volentieri l’uso degli occhiali, contrariamente a quello che possono ritenere i nonni ed i genitori e con un po’ di pazienza si abituano anche a giocare ai pirati facendosi coprire l’occhio con l’apposita bendina. I tempi di guarigione sono in genere lenti, ma il piccolo costante miglioramento visivo dimostrerà l’utilità del trattamento e ricompenserà bambino e familiari del sacrificio effettuato. Anche la strumentazione tecnica ci può essere di aiuto inducendo stimolazioni supplementari sull’occhio pigro per migliorarene ulteriormente il visus o consolidare i miglioramenti già acquisiti. Il sistema di Biofeedback visivo con IBIS è lo strumento più recentemente introdotto a tal fine. Nella vita futura ogni decimo visivo riacquistato da un occhio avrà la sua grande importanza.

STUDIO MEDICO OCULAR TEAM SRL Specialisti in oculistica PROF. LUCIO LOBEFALO DOTT. LORENZO GRANNONIO DOTT. ROBERTO SALVATORE DOTT. PIERDOMENICO D’ANDREA Via Rieti 45, Pescara Tel: 085 4213583 Email:ocularteam@gmail.com Sito web: ocularteam.it www.pocketsalute.it 15


Abruzzo Servizi il cittadino: Cooperativa sociale Guidaper alla medicina

NASCE IRIS, COOPERATIVA SOCIALE DI CONFARTIGIANATO IMPRESE CHIETI PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE E OSPEDALIERA

sostegno a tutti i cittadini che necessitano di assistenza sanitaria e non solo; i servizi della cooperativa, infatti, sono numerosi e spaziano dall’ assistenza sanitaria a quella domiciliare rivolgendosi a malati, anziani, diversamente abili e minori”. In questa fase iniziale la sede della Cooperativa è all’ interno di Confartigianato Imprese Chieti per far sì che le attività vengano coordinate al meglio. “L’obiettivo - spiega Daniele Giangiulli, Direttore Generale di Confartigianato Imprese Chieti e neo Presidente della Cooperativa Iris – è, da un lato, rispondere alle esigenze degli associati di Confartigianato e Anap (Associazione Pensionati di Confartigianato) e dall’altro offrire una prospettiva lavorativa e occupazionale ai ragazzi che frequentano i nostri corsi formativi ”. Non a caso fanno parte della Cooperativa alcuni dei ragazzi che nei mesi scorsi hanno frequentato con successo i corsi di formazione per Operatore Socio Sanitario promossi e organizzati da ForMe, l’Organismo di Formazione di Confartigianato Imprese Chieti.

CHIETI - Nasce IRIS, la Cooperativa Sociale di Confartigianato Imprese Chieti con lo scopo di offrire servizi di assistenza socio-sanitaria domiciliare e ospedaliera a malati, anziani, diversamente abili e minori. La Cooperativa Sociale IRIS, costituita nella giornata di ieri sotto l’egida di Confartigianato Imprese Chieti, coprirà con i propri servizi tutto il territorio teatino e sarà il punto di riferimento per l’assistenza domiciliare e ospedaliera al fine di garantire assistenza quotidiana da parte di personale altamente qualificato. “La Confartigianato lavora da tempo sul sociale e ha molto a cuore i servizi alla persona. commenta Francesco Angelozzi, Presidente di Confartigianato Imprese Chieti - Con la costituzione della cooperativa sociale IRIS vogliamo dare una risposta concreta e un valido 16 www.pocketsalute.it

Il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa è composto da: Daniele Giangiulli - Presidente CDA; Pierluigi Arduini - Vice Presidente; Francesco Angelozzi, Giovanna Di Tella, Marcella Tunno, Daniela D’Agostino, Eleonora Jacquier, Gabriel Mingione e Maria Pia Barbetta, consiglieri. La Cooperativa Sociale Iris è già operativa e garantisce assistenza tutti i giorni, anche festivi, 24 ore su 24. Per prenotazioni e informazioni è possibile rivolgersi agli uffici di Confartigianato Imprese Chieti (tel. 0871/330270 mail: sociale confartigianato.ch.it).

UFFICIO STAMPA CONFARTIGIANATO IMPRESE CHIETI P.zza G. Falcone e P.Borsellino 3, 66100 Chieti Tel: 0871 330270 Fax: 0871 322456 E-mail: info@confartigianato.ch.it


Chirurgia bariatrica

Abruzzo

IL SISTEMA ENDOBARRIER UNA NUOVA TECNICA CONTRO L’OBESITÀ Controllare il peso e le patologie legate all’obesità con la chirurgia bariatrica

tecnica dell’Endobarrier ed a partire da marzo 2014 ad oggi abbiamo trattato 23 casi (3500 casi nel mondo). Il sistema agisce in maniera simile a quella del più tradizionale intervento di bypass gastrico ovvero escludere una parte di intestino dall’assorbimento alimentare. Nel caso del bypass si tratta di un intervento chirurgico invasivo irreversibile in cui si esegue una resezione dello stomaco e dell’intestino; con il sistema Endobarrier invece, l’intervento avviene totalmente per via endoscopica, è meno invasivo, reversibile, efficace e con una notevole riduzione dei rischi correlati alla metodica. Durante l’anno di terapia con questo sistema si può arrivare a perdere fino a 20/30 chili. Sin dalle prime settimane, si nota una riduzione del senso di fame accompagnata da una progressiva perdita di peso. Per i pazienti diabetici abbiamo notato una riduzione di 2 punti dell’emoglobina glicata con riduzione/abolizione degli antidiabetici orali e dell’insulina.

La Chirurgia Bariatrica è quel ramo della Chirurgia Generale che si occcupa di interventi mirati al calo di peso e quindi al controllo delle patologie direttamente correlate all’obesità come ad esempio il diabete mellito. Attraverso interventi endoscopici e/o interventi chirurgici laparoscopici riusciamo a ridurre il volume gastrico (interventi restrittivi) oppure a ridurre la capacità assorbente intestinale (interventi malassorbitivi). In Italia sono presenti 6 milioni di persone obese e diabetiche ed il numero è in continuo aumento purtroppo anche nella popolazione adolescente. Sistema Endobarrier: E’ indicato per il trattamento del diabete di tipo 2 ed efficace anche nella perdita del peso in eccesso, l’endobarrier rappresenta una delle ultime tecniche endoscopiche eseguite nel mondo ed anche in Italia. Consiste in un rivestimento lungo 60 cm che, passando dalla bocca viene infilato su parte prossimale del piccolo intestino dove si ancora con 5 braccetti metallici che si fissano a livello del bulbo duodenale. Il nostro centro è riferimento nazionale per la

Ovviamente il trattamento è preceduto da una valutazione del nostro team multidisciplinare composto da chirurgo, nutrizionista, dietista e psicologo. Il paziente trattato segue una dieta controllata, gli alimenti devono essere ben masticati e frammentati per non incorrere in occlusioni del sistema. E’ fondamentale la volontà del paziente di cambiare il proprio stile di vita, introdurre esercizio fisico ed eseguire i controlli periodici suggeriti durante il followup. La versione integrale dell’articolo è disponibile su pocketsalute.it

DR. ANDREA FORMIGA Specialista in chirurgia bariatrica Via Basento 1, Montesilvano (PE) Tel: 333 2786689 Email: s.i.m.montesilvano@gmail.com Sito web: simmontesilvano.com

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Fisioterapia riabilitazione Guida allae medicina

Abruzzo

IL DOLORE ALLA SPALLA La patologia della cuffia dei rotatori è la causa più comune La cuffia dei rotatori è una struttura anatomica costituita da 4 unità muscolotendinee rappresentate dal sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare, che lavorano in combinazione con il deltoide per consentire l’elevazione della spalla. La cuffia dei rotatori mantiene la testa dell’omero centrata sulla glenoide e si oppone alla traslazione superiore esercitata dal deltoide grazie a un vettore di forza diretto verso la cavità glenoidea e verso il basso. Accanto a questi muscoli è necessario considerare il capo lungo del bicipite che, pur essendo estraneo al sistema scapola-tuberosità omerali, quando è stabile e funzionalmente valido, ha funzioni di depressore e stabilizzatore della testa omerale.

La patologia della cuffia dei rotatori è la causa più comune di dolore alla spalla e deficit funzionale e rappresenta, nella pratica ortopedica, la terza causa di dolore muscoloscheletrico più comune dopo il dolore lombare e cervicale. Tale patologia può presentarsi in forme differenti, che vanno dalla tendinite, tendinosi, alla lesione della cuffia dei rotatori stessa. Il dolore e/o il deficit funzionale sono i principali sintomi di presentazione delle lesioni della cuffia dei rotatori. Il paziente con una lesione, lamenta normalmente un dolore alla spalla con irradiazione laterale lungo il braccio fino a livello del gomito, tale dolore si accentua durante i movimenti di elevazione dell’arto. Il paziente riferisce frequentemente un accentuazione della sintomatologia dolorosa durante la notte e la necessità di alzarsi dal letto e assumere una posizione seduta o in piedi o se è steso, di portare l’arto in massima abduzione con rotazione esterna. Un altro sintomo frequentemente lamentato dai pazienti è la facile stancabilità dell’arto durante i lavori eseguiti con le braccia sollevate al disopra dei 90° e la necessità di dover mantenere l’arto abbassato per qualche minuto, prima di riprendere il lavoro. 18 www.pocketsalute.it

I test diagnostici includono la valutazione del range di movimento (ROM) attivo e passivo, la valutazione dei singoli tendini della cuffia dei rotatori, la valutazione di alterazioni del ritmo scapolo-toracico e l’eventuale presenza di patologie carvicali associate. Gli esami diagnostici possono essere di aiuto per meglio identificare la lesione dei tendini della cuffia dei rotatori ed eventuali lesioni associate. Al fine di una corretta valutazione diagnostica della lesione dovrebbero essere eseguiti i seguenti esami: •RX Spalla in 3 proiezioni(AP, Ascellare, Y di Neer) •Ecografia •Risonanza Magnetica Bisogna per prima cosa differenziare il trattamento conservativo delle lesioni della cuffia dei rotatori, da quello riabilitativo post-chirurgico. Il nostro approccio al paziente con lesione della cuffia dei rotatori, prevede, dopo un accurata fase anamnestica-clinicadiagnostica, la prescrizione di una terapia farmacologica finalizzata al miglioramento del dolore, alla prescrizione di un programma riabilitativo finalizzato al recupero funzionale e all’eventuale indicazione chirurgica artroscopica o artrotomica. Il tipo di approccio alla lesione della cuffia dei rotatori dipende dalla valutazione durante la visita e terrà conto di numerose variabili quali: età del paziente, attività lavorativa, sport, tipologia e bilateralità della lesione, retrazione del tendine.In pazienti con età inferiore a 65 anni, attivi dal punto di vista lavorativo e sportivo, con lesioni tendinee traumatiche o croniche-degenerative riparabili del sovraspinato e del sottospinato, dopo un primo approccio conservativo della durata di circa 3 mesi, se la sintomatologia non dovesse migliorare, preferiamo eseguire la riparazione artroscopica della lesione di cuffia. Se invece, dopo il programma riabilitativo, la sintomatologia dovesse migliorare notevolmente e il paziente si mostra soddisfatto di tale risultato, prescriviamo un programma riabilitativo di mantenimento e lo rivalutiamo clinicamente e con nuova RMN dopo circa 8-10 mesi. In pazienti di età superiore a 65 anni, poco attivi, con lesioni spesso croniche-degenerative o massive irreparabili, pazienti con patologie sistemiche associate che controindicano in maniera assoluta l’intervento chirurgico, pazienti diabetici scompensati, grandi obesi, con uso cronico di corticosteroidi e anabolizzanti, grandi fumatori, con condizioni psicologiche e con uso di ansiolitici e antidepressivi nella maggior parte dei casi, preferiamo prescrivere un programma riabilitativo finalizzato al controllo del dolore e al miglioramento della funzionalitàdell’arto. Riabilitazione conservativa Il recupero del ROM passivo, in pazienti con rigidità capsulare, si ottiene mediante l’esecuzione di


mobilizzazioni passive praticate dal fisioterapista su Abruzzo lettino 2-3 volte a settimana fino al completo recupero del movimento su tutti i piani, tali mobilizzazioni possono essere eseguite con opportune tecniche di presa, da terapisti esperti, anche in piscina con acqua riscaldata e generalmente a scapola “bloccata”. Il paziente eseguirà a casa esercizi pendolari di Codman senza peso 2-3 volte al giorno per 3 minuti, finalizzati alla decoaptazione gleno-omnerale ed esercizi di stretching capsulare contro la parete finalizzati al recupero dell’elasticità capsulare. Il paziente viene quindi istruito ad eseguire esercizi autopassivi, finalizzati al mantenimento e/o recupero del ROM attivo e al mantenimento e/o recupero dell’elasticità capsulare. Particolare attenzione viene posta al riequilibrio posturale e allo stretching della muscolatura parascapolare atti a ripristinare i rapporti scapolo toracici. Notevoli risultati ha dimostrato l’applicazione delle facilitazioni neuro cineticheprogressive secondo le quali seguendo delle traiettorie di movimento diagonali e spirali, si può portare unb muscolo, o meglio, un gruppo muscolare, da uno stato di massimo allungamento a uno di massimo accorciamento. Riabilitazione post chirurgica Il programma riabilitativo che prescriviamo al paziente operato per sutura artroscopica della cuffia dei rotatori può differire in base ad alcune variabili preoperatorie e intraoperatorie come: pazienti diabetici,il tipo di lesione tendinea il tipo e la stabilità della sutura. Successivamente al periodo di immobilizzazione con apposito tutore il paziente comincerà con il terapista mobilizzazioni passive prima sul piano scapolare e dal 35° giorno post operatorio aggiungerà esercizi auto passivi in acqua e mobilizzazioni passive al di sopra della scapola e nelle rotazioni fino al completo recupero del rom passivo. Dopo il 45° giorno dall’intervento, il pazienteverrà istruito ad eseguire a casa, delle mobilizzazioni autopassive con il bastone, la carrucola e l’asciugamano, finalizzate al recupero completo del ROM passivo e attivo. Ottenuto il completo recupero del ROM attivo e l’elasticità capsulare, il paziente comincerà il rinforzo con gli elastici degli abbassatori omerali e a seguire degli intra/extrarotatori.

DOTT. MARCO SAPORITO Medico Chirurgo specialista in Ortopedia Centro di Chirurgia della Spalla e del Gomito diretto dal Prof. Giuseppe Porcellini Presidio Ospedaliero Riccione-Cattolica Ospedale “D. Cervesi” Via L. Beethoven, 46 - 47841Cattolica (RN) Azienda USL della Romagna Sede Legale Via De Gasperi 8 – 48121 - Ravenna DOTT. SSA NADDEI ANNAMARIA Responsabile della Riabilitazione della Spalla e del Gomito Centro di riabilitazione KINESIS Pescara. Presso il centro di Riabilitazione KINESIS di Pescara, eccellenza nella riabilitazione della Spalla e del Gomito, sito in Via Regina Margherita 15 Tel 085/374203, è possibile effettuare una visita specialistica con il Dott. Marco Saporito, Medico Chirurgo specialista in Ortopedia - Centro di Chirurgia della Spalla e del Gomito diretto dal Prof. Giuseppe Porcellini Presidio Ospedaliero RiccioneCattolica Ospedale “D. Cervesi” Via L. Beethoven, 46 47841 Cattolica (RN)Azienda USL della Romagna Sede Legale Via De Gasperi 8, 48121 Ravenna - ed effettuare i protocolli riabilitativi eseguiti da fisioterapisti altamente specializzati nella riabilitazione della Spalla e del Gomito. Dott. Marco Saporito, Medico Chirurgo specialista in Ortopedia Centro di Chirurgia della Spalla e del Gomito diretto dal Prof. Giuseppe Porcellini Presidio Ospedaliero Riccione-Cattolica Ospedale “D. Cervesi” Via L. Beethoven, 46 - 47841Cattolica (RN) Azienda USL della Romagna Sede Legale Via De Gasperi 8 – 48121- Ravenna - Dott. ssa Naddei Annamaria Responsabile della Riabilitazione della Spalla e del Gomito Centro di riabilitazione KINESIS Pescara.

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Fisiatria

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LA SCHIENA A SCUOLA, METTIAMOLA IN MOVIMENTO Ricomincia la scuola e la prima regola per proteggere la schiena dei nostri figli è metterla in movimento. Qualunque postura, anche la più corretta, se mantenuta per un tempo prolungato, diviene dannosa, perché la colonna soffre il mantenimento del carico. I nostri bimbi, attraverso gioco e sport, dovrebbero muoversi il più possibile e durante le numerose ore scolastiche tutte le occasioni, dall’intervallo all’ora di educazione fisica, andrebbero sfruttate in tal senso. La cultura del movimento è fondamentale per una corretta crescita. Secondo i dati di ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) sono oltre il 95% i genitori che si preoccupano per posture scorrette o atteggiamenti sbagliati della colonna assunti dai loro ragazzi. In molti casi l’imputato principale è lo zainetto, seguito dal banco sbagliato o dalla postura poco corretta. In realtà al di là del carico comunque eccessivo trasportato (dal 22 al 27% del proprio peso corporeo contro il 15% massimo consentito) il primo aspetto da non sottovalutare riguarda le ore da dedicare al movimento. Una schiena in crescita è una schiena che deve muoversi. E l’attività fisica, fatta con costanza e con moderazione, è un’ottima prevenzione al mal di schiena (ne soffrono 5-6 adolescenti su 10) così come cambiare spesso posizione davanti al computer o al tablet. “Secondo le linee guida internazionali – spiega la Dott.ssa Francesca Di Felice, fisiatra specialista del Centro ISICO di Pescara- l’ideale sarebbe fare attività fisica almeno un’ora al giorno, più varia è meglio è”. Molti genitori osservano i loro figli convinti che una postura scorretta, una schiena troppo curva, magari sotto il peso di uno zaino indossato nella maggior parte dei casi per un breve tragitto, possono provocare ipercifosi o scoliosi.

“Deformazioni quali scoliosi o dorso curvo non hanno nulla a che vedere con lo zainetto o la postura – continua Di Felice –, uno zaino portato troppo a lungo o portato male tutt’al più può provocare un mal di schiena, ma non danni strutturali. Inoltre, se i ragazzi hanno un buon tono muscolare dettato da una regolare attività fisica, il rischio di incorrere nel dolore si abbassa notevolmente, questo perché un fisico allenato sopporta meglio il peso. Da un punto di vista ergonomico, inoltre, ricordiamo che a scuola, così come a casa, il piano di lavoro ideale è quello inclinato, perché permette di mantenere collo e testa allineati con la colonna, mentre schiena e glutei vanno appoggiati allo schienale della sedia”. Gli esperti di Isico hanno elaborato il vademecum “Schiena sana a scuola”, qualche semplice consiglio per prevenire la lombalgia. La versione integrale dell’articolo è disponibile su pocketsalute.it

Cos’è ISICO ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale), ha centri in tutta Italia è leader nel trattamento riabilitativo della scoliosi, gestito da un’ intera equipe di professionisti e formulato caso per caso in un rapporto di fiducia con il paziente.

DOTT.SSA FRANCESCA DI FELICE Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale Ambulatorio ISICO Via del circuito 52, Pescara Tel: 02 84161700 Email: francesca.difelice@isico.it Sito web: isico.it www.pocketsalute.it 21


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Osteopatia

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LA TESTA DEFORMATA Il mio bebè ha la testa deformata…aiuto all’osteopatia Quest’articolo è destinato, in primo luogo, a tutte le mamme e genitori che hanno un bambino affetto da plagiocefalia, brachiocefalia o da “testa piatta” in generale. Esso, inoltre, dovrebbe essere d’interesse anche per gli addetti in ambito medico sanitario (pediatri, ginecologi, ostetriche, osteopati, fisioterapiste…) che, spesso, non hanno chiaro nella loro mente cosa comporti questo problema di testa deformata, rimanendo passivi e dicendo semplicemente alle mamme: “passerà”… L’idea è nata in seguito a corsi e conferenze tenuti per ostetrici e ostetriche della regione Lazio e dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma negli anni 2005-2006. Durante questi corsi, mi sono reso conto che queste figure a quotidiano contatto con la nascita, possedevano pochissima conoscenza riguardo ai problemi relativi alla plagiocefalia e alla cosiddetta “testa piatta”, mentre sono i primi a venire a contatto con queste disfunzioni e le conseguenti anomalie. L’osteopatia è particolarmente utile per i più piccoli poiché utilizzando tecniche manipolative delicate non invasive né dolorose, riesce a risolvere alcune problematiche diffuse tra i bambini. Il trattamento manipolativo osteopatico permette di individuare celermente e prontamente le cause dei disturbi di cui soffrono ad esempio bambini nati da parti eutociti, da cesareo. Tra i più comuni traumi da parto che accadono nelle prime settimane di vita, vi sono: plagiocefalia, rigurgiti e reflusso gastroesofageo, stitichezza, coliche gassose, atteggiamenti scoliotici, difficoltà a prender sonno, otiti o sinusiti ricorrenti. La plagiocefalia e la testa piatta sono diventate per l’osteopatia e per l’osteopata un frequente motivo di consulto e preoccupazioni quotidiane. Cos’è la plagiocefalia In greco, plagiocefalia significa “cranio obliquo”. Molti neonati hanno il cranio appiattito da un lato, sinistro o destro. La pressione si esercita in modo asimmetrico sulla parte posteriore del cranio, sull’osso occipitale. Visivamente si

apprezzano uno spostamento delle orecchie, uno dei due lati dell’occipite affondato e appiattito e una asimmetria frontofacciale (l’emi frontale è proiettato anteriormente). Il tutto corrisponde ad una metà del cranio proiettata in avanti che prende la forma di un parallelogramma. Le strutture neurologiche cerebrali contenute all’interno delle pareti ossee subiscono la medesima deformazione. Brachiocefalia La pressione esterna esercitata sull’intera parte posteriore del cranio (occipite e parietale posteriore) modella l’occipite e il parietale senza il naturale arrotondamento ed estende la parte superiore del cranio. A queste deformazioni generalmente si associa un torcicollo: il bambino ruota la testa più facilmente da un lato rispetto all’altro. Le ossa del viso diventano asimmetriche, i genitori riferiscono che il bambino ha un occhio più grande dell’altro. Ma non è cosi, i due bulbi oculari sono identici. È il massiccio osseo che, essendo asimmetrico, fa sì che una fossa orbitale sia più stretta rispetto all’altra. La versione integrale dell’articolo è disponibile su pocketsalute.it

Scuola di osteopatia Pescara-Deforest osteopathy institute Per maggiori info visitate i seguenti siti: scuolaosteopaticapescara.it istitutoosteopatiapescara.it osteopatica.it

DR. EDDY DEFOREST Osteopath D.O. I.W.G.S. Parigi Direttore scuola osteopatica Pescara-Roma Corso Vittorio Emanuale II 257/5, Pescara Tel: 085 27077 Email:deforestosteo@yahoo.it Sito web: deforest.eu www.pocketsalute.it 23



Terapia anti aging

Abruzzo

TERAPIA O TRATTAMENTO ANTI AGING” ? ANALIZZIAMO LA DIFFERENZA Gentile Prof Iasonna, ci chiarisce la differenza tra “terapia anti aging” e “trattamento anti aging” ? Il “trattamento antiaging” è un intervento di medicina estetica o di chirurgia estetica che prevede trattamenti ed applicazioni cutanee per il ringiovanimento del volto e del collo o per rimuovere rughe o inestetismi della cute. La “terapia antiaging” è invece un programma terapeutico di Medicina Internistica, relativo ad alterazioni metaboliche o/e ormonali, al fine di ostacolare l’evoluzione della senescenza. In che settori opera l’antiaging? l’ANTI AGING opera nell’ambito della endocrinologia, prevalentemente nella “terapia ormonale sostitutiva” e delle Malattie Metaboliche e del Ricambio , utilizzando cognizioni di biochimica, genetica e dietologia. Ci chiarisce meglio a cosa è utile la terapia antiaging? Il fine della terapia antiaging è di riportare ai livelli normali i profili ormonali decaduti per l’età, per lo Stress Ossidativo, o per patologie intercorrenti: diabete, malattie della tiroide, menopausa, climaterio maschile, dislipidemie, ecc.. Oggi si parla molto di terapia ormonale sostitutiva nell’ambito della medicina antiaging e si discute se si debba intervenire con ormoni sintetici (HRT) o bioidentici naturali (BHRT), meglio tollerati. Se il nostro obbiettivo è allontanare la senescenza, il compito del terapeuta è di riassestare i valori ematici, in decadimento, ad un livello che corrisponda ad una attività ormonale e metabolica normale. In queste circostanze è più giusto parlare di “Terapia Ormonale Integrativa”, cioè limitare l’intervento medico alla correzione di quei valori ormonali alterati. Questa integrazione va eseguita, preferibilmente, con ormoni bioidentici, in dosi calcolate caso per caso, monitorate con l’andamento clinico e determinazioni analitiche. Alla base di un programma antiaging vi è la seguente considerazione: se quel determinato ormone a 30 anni ha un certo tasso ed a 60 è dimezzato,

perché non tentare di riportarlo, se non ai livelli iniziali, almeno a livelli funzionali più alti? Il concetto di “rance di normalità” è sostituito con quello di “livello di funzionalità”. Cioè il dato analitico deve essere confrontato con il dato funzionale dell’ormone. Ad esempio: una riduzione del testosterone ai livelli minimi della norma non è detto che garantisca la funzione adeguata alle necessità fisiologiche ed alla età, per cui vi potrebbe essere un calo di “capacità”: riduzione della forza fisica, tono muscolare, umore, memoria, capacità cognitive, ecc., fino alla compromissione dell’aspetto fisico. Nel trattamento antiaging si somministrano ormoni bioidentici a dosi sufficienti a ripristinare la funzione fisiologica, in opposizione alla degradazione biologica in atto, valutando caso per caso il programma terapeutico da adottare, per raggiungere l’obbiettivo preposto ed ottenere una funzione normale. Uno dei punti nevralgici del problema è la menopausa, per gli squilibri ormonali che induce. Infatti la HRT nasce proprio dall’esigenza di somministrare ormoni in sostituzione di quelli non più funzionanti, per eliminare o ridurre i disturbi legati alla menopausa. L’associazione di un eventuale programma antiaging andrebbe valutato in questi casi, comprendendo anche la terapia ormonale sostitutiva, ma preferibilmente come BHRT, cioè non utilizzando ormoni di sintesi chimica ma ormoni bioidentici, “naturali”, molto più compatibili e ben tollerati e con una netta riduzione degli effetti collaterali. La versione integrale dell’articolo è disponibile su pocketsalute.it

PROF GIULIO IASONNA Specialista in allergologia, malattie metaboliche, dietologia, terapia dell’obesità Equipe Medicina Estetica Viale Kennedy 37, Pescara Tel: 085 4159543 Email: info@equipemedicinaestetica.it Sito web: equipemedicinaestetica.it www.pocketsalute.it 25


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Disfluenze del linguaggio

se mancasse aria per iniziare. In verità l’aria esiste ma non viene emessa bensÏ immessa.

Abruzzo

LA BALBUZIA E LA SCUOLA La balbuzia nella scuola e la sfera emotiva dell’alunno La consapevolezza della balbuzie coinvolge la sfera emotiva dell’alunno. Tale consapevolezza di balbettare è il suo timore, la memoria negativa del vissuto scolastico balbettato produce e mantiene cioè la balbuzie stessa. Il feedback negativo che riceve dal suo parlato disfluente alimenta nel paziente vissuti negativi, abbassando l’autostima anche rispetto alle prestazioni e alla capacitĂ scolastiche. L’insegnante deve sempre tenere presente che nel balbuziente la preoccupazione del nascere del disturbo cambia il controllo motorio verbale di abilitĂ del parlato, proprio quando occorre cambiare, in particolar modo nelle occasioni di prestazione scolastica-verbale. Come per esempio l’interrogazione, il feedback, sentimento dell’attesa ansiosa del blocco verbale, lo agita e lo disorganizza. Ogni volta che avverte la possibilitĂ del blocco del parlato, l’alunno balbuziente cerca inutilmente di dominarlo, giungendo alla fine con un sentimento di forte frustrazione. Il ruolo dell’insegnante all’interno di un progetto di recupero dell’autostima della persona, è determinante nel superamento della disabilitĂ del linguaggio. Per esempio, l’alunno balbuziente può non alzare mai la mano in classe per partecipare verbalmente ad un dibattito relazionale tra compagni ed insegnante, non desidera leggere ad alta voce davanti ai compagni ed evita di interagire anche con i suoi compagni nelle ore extra scolari. Il disfluente sa perfettamente su quali parole balbetta e piĂš si avvicina al pronunciarle piĂš aumenta l’ansia di non riuscire.

L’insegnante può ascoltare all’interno della classe l’alunno balbettare di solito sull’attacco iniziale di una frase o di una parola. Lo studente rimane spesso, come mi piace dire, in apnea fonica: come

In effetti la balbuzie non solo si sente ma si vede. La parola è un atto motorio e tale atto balbettato è un corpo che balbetta. Dunque si vede il tentativo difficoltoso di pronunciare la parola ma non si sente. Cosa deve dunque fare l’insegnante: • non mostrare mai impazienza e nervosismo nei confronti del balbuziente mentre lo si ascolta parlare o leggere • cercare di non inserire parole o frasi che spezzino giĂ il difficoltoso elequio strutturato della frase dell’alunno. • mantenere un contatto visivo sereno e dare all’alunno il tempo di finire la frase • essere per l’alunno disfluente un modello motorio-verbale non ansioso e frettoloso • iniziare a parlare con chi balbetta con domande dalla risposta semplice e infondere fiducia e motivazione per abbassare il tasso di tensione nervosa • non esprimere commenti come “rallentaâ€?, “ prendi un bel respiroâ€? “rilassatiâ€? “ pensa a ciò che hai intenzione di direâ€?. Questi commenti rinforzano una differenza e consolidano il disagio verbale ed emotivo. Consiglio inoltre la pratica del dettato, perchĂŠ il movimento lento e circolare della mano che scrive sul foglio produce un tempo armonico che riflette positivamente sui tempi verbali, se con i movimenti delle labbra seguiamo i movimenti della mano sul tempo motorio-verbale indicato dall’insegnante. !""!)$ ( % ' #

DR. MARCO SANTILLI Pedagogista clinico e Counselor DR. SAVERIO DI DONATO Psicologo - Psicoterapeuta Centro Specialistico Italiano eliminazione delle balbuzie e disturbi del linguaggio " % (' "% *!' #% " %% *!' (&))

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New dagli ospedali riuniti Ancona Guida alla medicina

Abruzzo Marche

NEWS DAL RIUNITI ANCONA UMBERTO I - G.M. LANCISI G. SALESI”

gestendo oltre 85 mila accessi al pronto soccorso. In altre parole oltre 128 dimissioni al giorno, quasi 14 mila prestazioni e più di 233 pazienti che vengono assistiti in emergenza. Dei 47 mila ricoveri annui quasi la metà sono in ambito chirurgico mentre poco più del 15% sono i ricoveri riconosciuti ad alta complessità. L’Azienda è infatti riferimento regionale per quelle discipline caratterizzate da ampi bacini di utenza quali: neurochirurgia, chirurgia toracica, chirurgia vascolare, cardiochirurgia, cardiologia e cardiochirurgia congenita e pediatrica, chirurgia del pancreas, neonatologia, oncoematologia pediatrica, chirurgia dei trapianti ed angiologia.

Con circa mille posti letto l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti Ancona Umberto I-G.M. Lancisi-G. Salesi” è la struttura principale della Regione Marche. Costituita con legge regionale n. 13 20/06//2003 mediante fusione per incorporazione dei presidi ospedalieri monospecialistici: G.M. Lancisi (ex ospedale cardiologico) e G. Salesi (ex ospedale materno infantile) presso l’ospedale Umberto I. L’azienda è integrata con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche interagendo nelle attività di ricerca e di didattica connesse ai corsi di laurea, specializzazione, dottorato e master (ai sensi art. 2 D. Lgs n. 517 21/12/1999) ed è oggi collocata su due sedi, la principale a Torrette (zona nord-ovest di Ancona) e l’altra in pieno centro ad Ancona (con il Dipartimento Materno infantile). All’interno della sede principale è collocata la Direzione del Dipartimento Regionale Interaziendale di Medicina Trasfusionale (DIRMT) strumento organizzativo e gestionale per tutte le attività trasfusionali di raccolta e gestione dei flussi per la Regione Marche. Annualmente l’Azienda eroga circa 47 mila ricoveri corrispondenti ad oltre 300 mila giornate di degenza, produce oltre 5 milioni di prestazioni fra attività di laboratorio per interni ed esterni 28 www.pocketsalute.it

Il personale in servizio presso l’intera struttura, incluso quello universitario coinvolto nelle attività assistenziali raggiunge quasi le 3.500 unità di cui quasi 700 fra medici e dirigenti sanitari ed oltre 2000 appartenenti alle professioni sanitarie (infermieri, fisioterapisti, logopedisti, ostetriche, etc.). I numeri ed i termini fino ad ora riportati possono solo minimamente rappresentare il contorno dell’Azienda Ospedaliero Universitaria così come quei puntini che una volta collegati con un unico tratto di penna delineano un’immagine comprensibile, e vero ma che lascia quasi indifferente l’osservatore: senza colore, rilievi, prospettiva. Parlando dell’Azienda sarebbe necessario entrare nei dettagli raccontando di Cristina, Francesca, Marco, Giacomo, etc.. Nomi casuali che però identificano persone che entrano direttamente a contatto con pazienti e care givers, in una fase molto particolare del proprio vissuto, cogliendo la loro attenzione diventando per essi punti di riferimento. Cristina, Francesca, Marco, Giacomo non fanno altro che tradurre in relazioni e pratiche l’attività “core” dell’Azienda quella di diagnosi, cura e riabilitazione esplicitandola in dialogo, comportamenti, passione. Soprattutto nel settore dei servizi, accanto risorse messe a disposizione per soddisfare la domanda di salute che consentono di acquisire strumentazioni sempre più tecnologicamente avanzate, quello che viene immediatamente percepito dal cittadino è la competenza del


Abruzzo

Dettagli e curiosità

professionista mostrata durante i processi di lavoro nella relazione di aiuto. Competenza intesa come posizione di equilibrio nella triplice dimensione: conoscenza, capacità e soprattutto attitudine ad affrontare le diverse situazioni che possono verificarsi sul posto di lavoro. Le competenze degli operatori sanitari più che i dati statistici o le device elettroniche di nuova generazione hanno un ruolo fondamentale per l’intero sistema poiché sono in grado di condizionare la qualità del servizio e sono direttamente apprezzate dal cosiddetto “end user” il fruitore finale del servizio. La sfida che l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti Ancona Umberto I-G.M. Lancisi-G. Salesi” ha deciso di cogliere è quella di puntare sulle persone così che ognuna possa contribuire a portare colore, rilievo e prospettiva ad una struttura che ha voglia di offrire il massimo servizio possibile. Un primo suggerimento per il cittadino è quello di consultare il sito web aziendale internet raggiungibile all’indirizzo www.ospedaliriuniti. marche.it dove è possibile capire, fra l’altro, il “chi fa cosa” in Azienda. Navigando le pagine è possibile infatti recuperare, per esempio, i nominativi del personale medico in servizio presso le strutture aziendali. Di certo nome e cognome non danno alcuna indicazione delle competenze dei singoli; è solo un primo passo per dare un’informazione sempre più puntuale all’utenza.

Il logo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti Ancona Umberto I-G.M. Lancisi-G. Salesi” viene pubblicato con l’atto Aziendale nel febbraio 2005. Il pentagono richiama una delle costruzioni simbolo di Ancona il Lazzaretto commissionato nel 1733 da Papa Clemente XII a Luigi Vanvitelli per ospitare, in quarantena, merci e persone provenienti da altri paesi evitando il contagio con malattie infettive. La costruzione è situata all’interno dell’area portuale, cinta da mura fortificate e circondata dal mare. Oltre a svolgere la funzione di primo ospedale è stata anche caserma, raffineria di zuccheri e sede della manifattura. Oggi è un luogo culturale di grande prestigio con esposizioni temporanee, spettacoli e festival vari. La struttura a base pentagonale richiama inoltre i tre presidi ospedalieri che hanno dato vita all’Azienda Ospedaliero Universitaria (Umberto I, G.L. Lancisi e G. Salesi) l’Università Politecnica delle Marche ed appunto la Regione Marche cui compete l’organizzazione del Servizio Sanitario Regionale.

ROBERTO PENNA Ufficio Relazioni con il Pubblico CUP: 800 098 798 Tel: 0721 1779301 Email: roberto.penna@ospedaliriuniti.marche.it

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Chirurgia estetica Guida alla medicina

Abruzzo Marche

COS’È LIPOEMULSIONE SOTTOCUTANEA Che cos’è Tra tutte le tecniche utilizzate e proposte ai pazienti per ottenere risultati personalizzati più efficaci, la soft -liposcultura è in assoluto la più richiesta. I motivi risiedono nel fatto che si tratta di una tecnica non cruenta, di efficacia provata e ben tollerata, utilizzata per ridurre le adiposità e i depositi di cellulite localizzati. Questo metodo, ormai ampiamente collaudato, oggi si avvale di un nuovo e innovativo strumento: Il MICROLIPOCAVITATION certificato CE Medicale e a marchio depositato. Come funziona Si tratta di una tecnica di liposcultura che permette di sciogliere il grasso per mezzo di una multi frequenza ultrasonica pulsata che, sollecitando le cellule di grasso, le rompe sciogliendole. I vantaggi Rispetto alle altre tecniche, Microlipocavitation assicura molti vantaggi: • la multi frequenza pulsata agisce anche sulla struttura fibrotica di sostegno del grasso e della pelle, ottenendo un eccellente effetto lifting della zona trattata, rendendo la pelle aderente al nuovo volume ottenuto e contrastandone la flaccidità; • la tecnica è molto soft e micro, per cui consente di operare anche bei piani più delicati, rispettando il sistema vascolare e quello linfatico; • la procedura non prevede tagli alla struttura della pelle; • le incisioni praticate sono di 2mm e quindi non richiedono punti di sutura; • il trattamento viene effettuato ambulatorialmente in anestesia locale, senza i rischi di un’anestesia generale; • si è in grado di riprendere le normali attività quotidiane il giorno stesso in cui si è sottoposti al trattamento • grazie alla tecnologia più affidabile, basta

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una sola seduta per avere risultati eccellenti (come quelli di liposuzione) e eventualità di embolie, versamenti, edemi e avvallamenti sono praticamente inesistenti. Il trattamento è consigliato per : fianchi, interno ed esterno cosce, mento, braccia, ginocchia, caviglie, pancia, glutei.

La Lipoemulsione sottocutanea ( L.E.S.C.) è una tecnologia molto flessibile ed è efficace per tutti i seguenti trattamenti : • doppio mento - riduce il fastidioso eccesso di grasso sotto il mento e rende la pelle più tesa Braccio flaccido - riduce il grasso in eccesso e rende la pelle più tonica • ginecomastia - appiattisce le mammelle maschili troppo sporgenti • addome globoso - riduce il volume dell’addome sia sopra che sotto l’area ombelicale • fianchi - elimina le “maniglie dell’amore” • schiena - fa scomparire quei fastidiosi accumuli di grasso sotto le scapole o in zona lombare • cosce - riduce gli inestetici cuscinetti esterni. Riduce il grasso dall’interno coscia senza caduta della pelle soprastante • ginocchia - modella l’interno ginocchio rendendolo più snello • polpacci e caviglie - riduce il volume delle gambe che assumono un aspetto più armonioso • lipomi - riducono fastidiosi accumuli di grasso senza lasciare lunghe cicatrici • cellulite - riduce la buccia d’arancia migliorando la qualità della pelle

STUDIO DR. NICOLA SALVATORELLI Piazza Sacro Cuore 26, Pescara (Pescara) Tel: 085 4224780 Cel: 3473538970


Fisioterapia e diagnostica

Abruzzo Marche

FISIOMED PREVENZIONE, DIAGNOSI E CURA Venti anni di esperienza al servizio del cittadino

Il nostro centro da 20 anni lavora con questi principi e per raggiungere questi obiettivi. “Associati Fisiomed” è prevenzione con sollecito controllo del paziente, sempre adeguatamente informato e stimolato per ogni aspetto della sua salute; “Associati Fisiomed” è diagnosi della malattia, sicura e veloce con esami di laboratorio, diagnostica per immagini, ecografia, risonanza magnetica adeguatamente valutati da oltre 50 medici dalla garantita professionalità ed esperienza che coprono tutte le specialità mediche. “Associati Fisiomed” è consulenza medica specialistica, garantita dai migliori professionisti, che una volta stabilita la necessità, sono in grado di consigliare al paziente la migliore terapia adeguata e seguirne l’esisto in fase di follow up.ù

La salute psico-fisica è il più grande patrimonio di ogni essere umano. La buona salute è sicuramente un presupposto importante per tutte le nostre attività e prospettive esistenziali. Il concetto di salute sta evolvendo includendo in esso, oltre al buon funzionamento del nostro corpo e l’assenza di malattia, anche la ricerca del benessere, il valore aggiunto che determina la qualità della vita. In questo contesto la tutela della salute individuale e collettiva deve avvalersi di una buona prevenzione, di una precoce diagnosi in presenza di anomalia fisiologica ed infine di una eventuale adeguata terapia. L’individuo ne deve essere consapevole ed utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per raggiungere i suddetti obiettivi. La medicina privata, una volta poco influente in questo percorso virtuoso, nell’ultimo periodo ha assunto un ruolo sempre più rilevante e complementare del Servizio Pubblico. E’ una risorsa in più a disposizione della collettività per la sua costante ricerca delle migliori e più adeguate professionalità, tecnologie e per l’organizzazione del lavoro, che prevede tempi rapidi per ogni tipo di indagine e d’intervento. La medicina privata, quando è di ottima qualità, assume un ruolo sociale.

“Associati Fisiomed” è innovazione tecnologica in costante aggiornamento: risonanza magnetica aperta, con o senza mezzo di contrasto che viene eseguita con tempi di attesa di 1-2 giorni; tomosintesi, un’evoluzione della mammografia con precisione diagnostica prossima al 100% per la prevenzione del tumore mammario; fibroscan, un esame ecografico particolare per la valutazione dello stato della cellula epatica in patologie evolutive gravi; OCT oculare, la TAC dell’occhio per la diagnosi precoce di patologie retiniche e corneali; doppler IMT per valutare un rischio cardiovascolare in soggetti apparentemente sani “Associati Fisiomed” è composta da persone che pongono il paziente al centro della struttura, fornendogli indicazioni e consigli, cercando in ogni modo di risolvere i suoi problemi di salute, migliorandone la qualità di vita a stretta collaborazione con il medico di base.

ENRICO FALISTOCCO Centro Medico diagnostico e riabilitativo Via Natali 1 Macerata (MC) Tel: 0733 202880 Email: associatifisiomed@live.it Sito web: associatifisiomed.it Social: www.pocketsalute.it 31


Rappresentatività e servizi per la terza età. ASSOCIAZIONE NAZIONALE ANZIANI E PENSIONATI

ISTITUTO NAZIONALE DI ASSISTENZA E PATRONATO PER L’ARTIGIANATO

CENTRO AUTORIZZATO ASSISTENZA FISCALE PENSIONATI E DIPENDENTI

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Svolge gratuitamente tutte le pratiche assistenziali e previdenziali.

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Fornisce ai propri soci i servizi sociali ed essenziali e promuove l’impiego del tempo libero.

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Assistenza diurna

Abruzzo

UN VALIDO SOSTEGNO AI MALATI DI ALZHEIMER: IL CENTRO DIURNO PEGASO

La malattia di Alzheimer è una patologia cronica del Sistema Nervoso Centrale, conosciuta fin dal 1906, anno in cui il medico tedesco Alois Alzheimer (1864-1951) descrisse ciò che aveva scoperto osservando al microscopio il tessuto cerebrale di una donna deceduta in seguito a una “rara” malattia mentale. La patologia ha un decorso graduale, progressivo, irreversibile e dura da 2 a 25 anni. Nelle fasi iniziali il soggetto presenta amnesie relative ad aspetti della sua vita quotidiana, come i nomi dei parenti, il posto in cui sono stati messi oggetti d’uso comune. Con il passare del tempo le capacità mnemoniche peggiorano ulteriormente: il paziente può perdersi in un luogo noto, leggere un brano e ricordare poco di ciò che ha letto. In seguito si manifestano sintomi più caratteristici della malattia: afasia; ansia e depressione; disprassia e aprassia; disorientamento; ecolalia; acatisia; girovagare (wandering per gli autori anglosassoni); bulimia; allucinazione e delirio; agnosia; abulia cognitiva. A tutto ciò si aggiungono disturbi comportamentali dettati dall’ansia, dalla rabbia, dalla depressione per la difficoltà di accettazione della malattia. Recentemente Kitwood promuove il benessere della persona affetta da demenza con ciò che lui chiama il positive person work, ossia un’assistenza come interazione, a seconda dei bisogni fisici e psicologici, della personalità e delle

capacità residue presenti in ciascun individuo. Il primo compito dell’assistenza alle persone con demenza è preservare l’essere persona di fronte alla perdita delle capacità mentali attraverso il soddisfacimento di uno o più dei bisogni psicologici: conforto, attaccamento, inclusione, essere occupati, identità. Per tali motivi negli ultimi anni l’assistenza alla persona con demenza avviene all’interno di centri diurni altamente specializzati in cui figure professionali rispondono in maniera accurata a tutti questi bisogni, attraverso attività riabilitative, occupazionali e di animazione, programmate e monitorate con attenzione. Il centro polifunzionale AlzheimerParkinson Pegaso si trova in Abruzzo, a San Giovanni Teatino, è aperto tutto l’anno e si propone come una valida risorsa per i cittadini e le famiglie, spesso gravate dal carico emotivo ed assistenziale dei familiari più anziani. Le finalità del centro sono quelle di offrire un sostegno all’anziano ed un aiuto alla sua famiglia, potenziare, mantenere e/o compensare abilità e competenze relative alla sfera dell’autonomia, dell’identità, dell’orientamento spaziotemporale, della relazione interpersonale e della socializzazione, garantire tutela socio-sanitaria, ritardare l’istituzionalizzazione. Il servizio è semi-residenziale con funzione intermedia tra l’assistenza domiciliare e la casa di riposo; il suo obiettivo è di contribuire al miglioramento della qualità della vita dell’anziano e dei suoi familiari, che necessitano di un’assistenza qualificata ed economicamente sostenibile. Il centro propone attività quali la pet-therapy, la musicoterapia, l’ortoterapia, laboratori di cucina e di arte (pittura, decoupage, ecc), percorsi di stimolazione cognitiva singoli e/o di gruppo, e tanto altro ancora; inoltre è convenzionato con le Università locali e collabora attivamente in alcune ricerche scientifiche su queste patologie.

DOTT.SSA CATERINA DI MICHELE Coordinatrice psicologa del Centro Pegaso Centro polifunzionale alzheimer/parkinson via Polo 20, Sambuceto (CH) Tel: 085 51101 Email: info@centropegaso.eu Sito web: centropegaso.eu www.pocketsalute.it 33


Chirurgia generale Guida alla medicina

Abruzzo

PIEDE DIABETICO, TUTTI I TRATTAMENTI Il piede diabetico: cause e rimedi Il Piede Diabetico è un insieme di alterazioni funzionali ed anatomiche secondarie a una ateropatia ostruttiva periferica e a una neuropatia diabetica. E’ caratterizzato da ulcerazioni molte volte complicate con infezioni cutanee e ossee che possono evolvere verso una gangrena. Se il piede diabetico non viene curato in tempo potrebbe essere amputato come unica soluzione terapeutica. Il piede diabetico, come tutte le altre complicanze croniche della malattia diabetica è dovuto ad un cattivo controllo della glicemia e degli altri fattori di rischio cardiovascolare (pressione arteriosa, colesterolo, fumo, ecc.), che rappresenta il cardine della prevenzione. La causa del piede diabetico è collegata ad una riduzione della sensibilità negli arti del paziente, riduzione provocataappunto dal diabete mellito, che può danneggiare i nervi degli arti inferiori e dei piedi. Come conseguenza di tale riduzione della sensibilità, si registra una difficoltà nell’avvertire la presenza di iniziali lesioni nella zona dei piedi. I sintomi del piede diabetico consistono in un arrossamento della parte, gonfiore o la presenza di vesciche nel piede, difficoltà nel camminare, dolore, cambiamento del colore della pelle nel piede, febbre. Nel piede diabetico molte volte incontriamo contemporaneamente segni legati alla neuropatia diabetica (Piede Neuropatico), alla ateropatia diabetica (Piede ischemico) ed alla infezione (Piede infetto). Piede neuropatico Il piede neuropatico è una conseguenza del danneggiamento da parte del diabete delle fibre nervose sensitive, motorie e vegetative. La neuropatia sensitiva determina una ridotta sensibilità del piede che coinvolge prima la percezione tattile, poi quella termica ed infine quella dolorifica. Il cattivo funzionamento della sensibilità può determinare il mancato riconoscimento di condizioni potenzialmente pericolose che pertanto non vengono allontanate causando la formazione di ulcere.La neuropatia motoria, invece, determina la riduzione del tono muscolare e la progressiva atrofia dei muscoli del piede con modificazioni del rapporto fra muscoli estensori e flessori delle dita che causano le tipiche deformazioni del piede neuropatico: le dita assumono il caratteristico aspetto a martello o ad artiglio, l’alluce diviene valgo e le teste metatarsali cedono con protrusione anteriore dei cuscinetti adiposi sottometatarsali. 34 www.pocketsalute.it

Le zone del piede sottoposte a questo continuo carico sviluppano come meccanismo di difesa l’ipercheratosi o callo che, a sua volta, riducendo ulteriormente la superficie di appoggio plantare, accentua l’ipercarico. Inoltre il callo, agendo da corpo estraneo, lesiona i tessuti cutanei e sottocutanei determinando la formazione di una raccolta sierosa o sieroematica che si estende in profondità per poi aprirsi all’esterno determinando l’ulcera diabetica. Piede ischemico L’ateropatia diabetica si distingue dall’aterosclerosi non diabetica, oltre che per la maggior precocità e gravità, anche per un caratteristico coinvolgimento delle arterie più distali che rende più improbabile lo sviluppo di circoli collaterali. Come conseguenza di questa ostruzione vascolare meno sangue giungerà nelle gambe e nei piedi rendendo difficoltosa la deambulazione. Spesso il paziente con ateropatia agli arti inferiori riferisce dolore durante la deambulazione e sente la necessità di fermarsi durante il cammino dopo aver percorso una distanza che è tanto più breve quanto più grave è l’ateropatia. Se il mancato afflusso di sangue riguarda la parte più superficiale del piede si formano le ulcere ischemiche che spesso si localizzano sulla punta e sul dorso delle dita, spesso tali ulcere, soprattutto durante la notte, possono essere molto dolorose. Se, invece, il mancato afflusso sanguigno coinvolge anche le parti più profonde dei tessuti si determina la gangrena. Le attuali possibilità terapeutiche prevedono l’uso di farmaci antiaggreganti o anticoagulanti e anche la possibilità di rivascolarizzazione. Piede infetto La comparsa di ulcere neuropatiche e ischemiche crea le condizioni per lo sviluppo di processi infettivi che comportano un aumentato rischio di amputazione (ulcera infetta). Più frequentemente l’infezione coinvolge la cute superficiale, le unghie, il sottocute e a volte può coinvolgere anche i tessuti più profondi come l’osso. L’infezione, che può essere causata da molteplici batteri, costituisce un ulteriore fattore predisponente all’ischemia in quanto determina una, maggior richiesta di ossigeno da parte dei tessuti. Le arterie, però, già parzialmente ostruite, non sono in grado di soddisfare questa maggior richiesta di ossigeno e pertanto si determina un peggioramento del quadro ischemico. Anche il controllo terapeutico con gli antibiotici può essere difficoltoso dato lo scarso afflusso locale dei farmaci. L’ascesso è una delle conseguenze più frequenti di un processo infettivo localizzato. Quando, invece, l’infezione si diffonde coinvolgendo i tessuti sottocutanei ma senza coinvolgere il tessuto muscolare, si presenta con necrosi massiva del sottocute e con colorazione bluastra della cute sovrastante conosciuta


come fascite necrotizzante. Se invece coinvolto solo Abruzzo di il tessuto muscolare (senza il coinvolgimento cute e sottocute) si parla di cellulite necrotizzante; si caratterizza per la presenza di ulcere a drenaggio sieroematico, dolenti e con enfisema sottocutaneo. L’osteomielite, invece, si ha quando il processo infettivo, non adeguatamente trattato, arriva a coinvolgere anche l’osso. Le ossa metatarsali e le piccole ossa delle dita sono le più frequentemente coinvolte ma ogni osso del piede può essere potenzialmente coinvolto. Se la terapia antibiotica e chirurgica dovessero fallire l’ultima possibilità terapeutica è rappresentata dall’amputazione dell’arto in quanto un’ulteriore diffusione dell’infezione (setticemia) potrebbe essere fatale per il paziente. La diagnosi di piede diabetico viene effettuata in base alla presenza di ulcerazione o distruzione dei tessuti profondi associate ad alterazioni dei nervi e/o delle arterie degli arti inferiori. E’ importante che il paziente sia a conoscenza della possibilità che questa patologia complichi il decorso del diabere così come della sua gravità. È fondamentale rivolgersi all’ambulatorio del piede diabetico in presenza di: una qualsiasi lesione a livello dei piedi (calli, graffi, ulcere, cancrena), dolore o formicolio oppure ridotta sensibilità alle gambe e ai piedi, prurito ai piedi, chiazze arrossate sulla pelle delle gambe e dei piedi, difficoltà a camminare, deformazione evidente dei piedi, rossore, infiammazione e gonfiore a livello di un’unghia del piede. A domicilio il paziente diabetico può seguire alcuni consigli per prevenire le lesioni del piede tali: fare ogni giorno un’accurata ispezione e igiene dei piedi, controllare la temperatura dell’acqua con un termometro o con il gomito prima di immergervi i piedi, asciugare bene e delicatamente i piedi, calzare sempre le scarpe con calze che non stringano e cambiarle ogni giorno, utilizzare creme specifiche se la pelle del piede e delle gambe è secca, non curare le callosità con callifughi e/o oggetti taglienti, tagliare le unghie con forbici a punta smussa e arrotondarle con una lima di cartone, non camminare mai a piedi scalzi, non utilizzare fonti di calore dirette (borse di acqua calda, camino, calorifero, etc.), utilizzare calzature per diabetici, controllare la glicemia e gli altri fattori di rischio cardiovascolare (pressione arteriosa, colesterolo, fumo, ecc.). La cura del piede diabetico si serve di: trattamento locale della lesione (medicazione e asportazione del materiale infetto o necrotico), ripristino dell’apporto di sangue (rivascolarizzazione) con procedure endovascolari o chirurgiche, trattamento aggressivo di eventuali infezioni con antibiotici mirati, scarico delle pressioni sulla lesione mediante uso di plantari e calzature apposite. Un piccolo accenno al Piede di Charcot, che rappresenta una particolare manifestazione del piede neuropatico. In questo caso le ossa tarso-metatarsali presentano osteoporosi diffusa e micro-fratture, le articolazioni sono lussate e alcune ossa (cuboide, cuneiforme)

sono dislocate. Ciò causa deformità delle ossa con perdita della curve anatomiche del piede “piede plantigrado”. La terapia della fase acuta dello Charcot è l’immobilizzazione con apparecchio di scarico gessato. I controlli devono eseguirsi con RMN, posteriormente si devono usare tutori speciali.

L’ambulatorio del Piede diabetico e Ferite complesse diretto dal Dr Gustavo Velasquez svolge un’attività dedicata al trattamento di lesioni, ferite e ulcere con difficoltà alla guarigione, attraverso l’utilizzo di materiali e tecniche all’avanguardia. Le ferite difficili o complesse sono quelle che non guariscono in otto/ dodici settimane, sono considerate croniche e necessitano di una valutazione specialistica. Sono attivi percorsi per le seguenti lesioni: piede diabetico; ulcere vascolari arteriose, venose, linfatiche, miste; ulcere reumatiche; ulcere neoplastiche; ulcere da trauma; ulcere da pressione; lembi o innesti compromessi. I percorsi diagnostico assistenziali hanno come obiettivo il miglioramento della condizione della ferita e la diminuzione del dolore, favorendo nel complesso la guarigione.

DOTT . GUSTAVO ADOLFO VELASQUEZ Medico Specialista in Chirurgia Generale Esperto in: Wound Care, Ferite difficili e Piede diabetico Riceve: Clinica Pierangeli Unità Ferite e Piede Diabetico 1 piano Tel: 085 42411 Urgenze e visite domiciliari: Tel: 349 6035299 Lunedì- venerdì dalle 08:00 alle 18:00 Sabato dalle 08:00 alle 14:00 Studio Privato Via Italia, 70 Villa Raspa Tel: 349 6035299 E-mail: info@ulcerecutaneeabruzzo.it Sito web: www.ulcerecutaneeabruzzo.it www.pocketsalute.it 35


Odontoiatria Guida alla

medicina

Abruzzo

IMPLANTOLOGIA MINI-INVASIVA L’estetica dentale e l’implantologia mini - invasiva L’estetica dentale non è una disciplina ben distinta dalle altre ma è solo il punto di arrivo ed il valore aggiunto di terapie eseguite con scrupolo e razionalità scientifica. Abbiamo intervistato il Dottor Giuseppe Guiducci, odontoiatra e protesista dentale di Pescara, esperto in Implantologia Computer Guidata.

digitali evoluti CAD CAM e che presentano una biocompatibilità ed un’integrazione tissutale migliore. Il colore viene preso attraverso uno spettrofotometro digitale garantendo così un’estetica eccellente, con caratterizzazioni e traslucenza dei denti naturali”. Dottor Guiducci, rimane comunque preferibile riuscire a “salvare” i propri denti? “Nei pazienti suscettibili alla malattia parodontale molto importante è il monitoraggio dei tessuti di sostegno dei denti e l’eliminazione di sanguinamento ed infiammazione, attraverso singole sedute dedicate e mirate alla difesa dell’altezza della cresta alveolare ossea, decisiva per evitare la perdita degli elementi dentali.

Dottor Guiducci, cosa s’intende per implantologia mini invasiva? “Il costante sviluppo delle tecniche chirurgiche permette che l’intervento venga pianificato ed effettuato grazie ad un tipo d’implantologia avanzata mini-invasiva computer guidata. Avvalendosi infatti della TAC tridimensionale che evidenzia la struttura scheletrica è consentita la programmazione protesicamente guidata del caso e la realizzazione dell’intervento, attraverso apposite mascherine chirurgiche, con l’inserzione preventivamente programmata e non dolorosa d’impianti in titanio, biocompatibili, inerti, anallergici, su cui andranno ancorati monconi e corone in ceramica. Il sistema è quello più recente - prosegue il Dott. Guiducci - che permette di avere una prima sistemazione della bocca, sia estetica che funzionale, eseguita nella stessa giornata per poi raggiungere progressivamente, attraverso un’adeguata riabilitazione, la soluzione definitiva. In questo modo si riducono al minimo i disagi, anche in condizioni di completa mancanza di denti, e si consente al paziente di recuperare la piena efficienza funzionale masticatoria ed un sorriso estetico luminoso”. Quali vantaggi hanno apportato le nuove tecniche biologiche metal free in campo protesico? “Nell’odontoiatria protesica l’orientamento è rivolto all’utilizzo di corone in ceramica integrale e zirconio ceramica, realizzate attraverso software 36 www.pocketsalute.it

Nell’era dei grandi passi in avanti dell’odontoiatria, la sfida che oggi attende il dentista è di saper conservare la dentatura dei pazienti non più giovani ripristinando con tutte le tecniche estetico funzionali possibili, eventuali deprimenti strutturali dei denti. Diventano fondamentali una diagnosi scrupolosa e l’attenta esecuzione del miglior trattamento di ripristino della masticazione estetico funzionale”. Per quando riguarda l’estetica dentale, si sente sempre più spesso parlare delle faccette estetiche dentali; ci spiega in cosa consistono? ”Le faccette dentali rappresentano uno dei risultati miglioric dell’odontoiatria estetica moderna; consentono il raggiungimento di un eccellente risultato estetico in odontoiatria. Si tratta di sottili gusci in ceramica dello spessore di 0,4 mm realizzati su misura dopo un attento studio in laboratorio; applicate sulla superficie esterna dei denti sono in grado di donare forma e colore ideali per l’estetica del paziente.


Domande frequenti Abruzzo 1. Esiste un limte di età per l’inserimento degli impianti dentali? Una volta concluso il processo di crescita osseo scheletrico, gli spazi vuoti possono essere sostituiti con impianti dentali anche in età senile molto avanzata. 2.

L’inserimento

degli

impianti

dentali

Considerando il tempo impiegato per adattare continuamente le protesi o riparare i danni provocati nel tempo dai ponti, si può capire che gli impianti sono la soluzione che dà il miglior valore aggiunto e la tecnica di ripristino della masticazione più estetica, funzionale e salutare.

è

doloroso? No, l’inserimento degli impianti dentali viene eseguito in anestesia locale. 3.

Si prova dolore o fastidio dopo l’inserimento degli impianti dentali? No, grazie ad un tipo chirugia implantare mini invasiva si riduce al minimo il disagio ed il discomfort per il paziente, che nel giro di poche ore può tornare alle sue normali attività. In alcuni casi possono subentrare disturbi analoghi a quelli di una semplice estrazione dentale.

4. Qual è la durata media di un impianto dentale? Sane e corrette abitudini d’igiene orale, come spazzolarsi accuratamente, passare il filo interdentale e lo scovolino, insieme a controlli periodici e sedute d’igiene presso lo studio dentistico, ne garantiscono una lunghissima durata.

In breve i vantaggi degli impianti: • Mantengono sani i denti naturali • Sono affidabili e duraturi • Sono estetici • Tutelano le strutture ossee • Sono economici

DOTT . GIUSEPPE GUIDUCCI Odontoiatria e Protesista dentale Studio Odontoiatrico Via Venezia 36, Pescara Tel: 085 386258 Sito web: studiodentisticoguiducci.it

Sarà possibile così evitare tutti gli inconvenienti dovuti a ponti, protesi mobili, totali o parziali. L’implantologia spesso costa meno degli altri trattamenti? www.pocketsalute.it 37



Ricerca ed eccellenza dermatologica Abruzzo

DIGITAL AGING: PASSI TROPPE ORE ALLA SCRIVANIA? ECCO COSA FARE PER NON INVECCHIARE PRECOCEMENTE

Milano, 20 settembre 2016 – E’ oramai risaputo che passare troppe ore davanti allo schermo di un Pc, di un tablet o di uno smartphone comporta dei rischi per la salute degli occhi affaticati dalla troppa luminosità. E’ invece una recente scoperta della medicina estetica e della dermatologia l’incidenza negativa che i più comuni apparecchi elettronici hanno sulla pelle e sul tono generale del viso. “Se una volta inestetismi quali rughe, doppio mento e mancanza di tono della pelle erano appannaggio solo di persone di età avanzata, oggi – spiega il Dottor Giorgio Astolfi (giorgioastolfi.it), cofondatore del CDM – Centro di Dermatologia Integrata e Medicina Estetica di Milano – sono un problema anche delle persone più giovani che trascorrono troppo tempo al computer”. È il cosiddetto “digital aging”, cioè l’invecchiamento precoce della pelle causato in massima parta dalla disidratazione. Le onde elettromagnetiche emesse da computer e affini generano infatti un surriscaldamento dei tessuti ricchi di acqua con conseguente disidratazione e deterioramento delle proteine di college che costituiscono la struttura portante della pelle.

deve essere integrare: bere molta acqua, seguire una dieta ricca di alimenti idratanti quali frutta e verdura e alimenti ricchi di omega 3, omega 6 e omega 9 come pesce, cereali e frutta oleosa aiuta la pelle a ritrovare elasticità e turgore”. A ciò si aggiunge l’utilizzo quotidiano di un buon siero antiossidante sotto la crema da giorno e di una crema notte leggermente esfoliante per riparare il collageno danneggiato, meglio se a base di sostanze di origine vegetale. “Se invece il problema è a uno stadio più avanzato – continua il Dottor Astolfi – si può pensare ad un peeling superficiale per favorire il ricambio cellulare unito ad un ciclo di micro iniezioni biorivitalizzanti a base di acido ialuronico associato ad aminoacidi, vitamine e oligoelementi, oppure a base di plasma ottenuto prelevando il sangue dalla paziente stessa. Con questo trattamento, effettuato presso un serio centro di medicina estetica, il plasma ricco di piastrine viene purificato e reiniettato per rigenerare la pelle in modo totalmente naturale”. Infine il Digital Aging si combatte con regole di buon senso: porre attenzione alla posizione della scrivania utilizzando sgabelli ergonomici o una piccola pedana sotto i piedi per favorire la circolazione linfatica, staccare frequentemente gli occhi dal monitor e alzarsi per brevi pause, evitare la luce riflessa sullo schermo per evitare di dover strizzare le palpebre e favorire le antiestetiche rughe perioculari. Il Dr. Giorgio Astolfi è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano, specializzato in Medicina Interna, è iscritto al registro di Medicina indirizzo Estetica dell’Ordine dei Medici di Milano. È docente a corsi base e avanzati di tecniche iniettive di filler, tossina botulinica e biorivitalizzazione. È relatore e correlatore a corsi di perfezionamento in ambito Medico Estetico e Laserterapia ed è docente per i corsi di formazione Merz ai medici sull’utilizzo dei prodotti.

“Si tratta di un vero e proprio stress ossidativo – chiarisce Astolfi – a cui si può fare fronte seguendo poche facili regole. La parola d’ordine www.pocketsalute.it 39


Prevenzione pediatrica

PRONTI, VIA! RICOMINCIANO LE SCUOLE MA NON SOLO L’importanza di riconoscere e prevenire le infezioni più diffuse nella vita di un bambino Scuola, sport e infezioni: dalla pediculosi alla scabbia, dalle gastroenteriti alla “mani-piedibocca”, ma anche le infezioni respiratorie e la mononucleosi, sono solo alcune delle malattie infettive che possono colpire i bambini, dai più piccoli ai più grandi. Gli esperti dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid, ci spiegano come prevenirle e curarle per affrontare al meglio la ripresa di grandi e piccini. “I locali chiusi, spesso eccessivamente riscaldati e frequentati da tanti bambini – sottolinea la prof.ssa Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico dell’Università degli Studi di Milano e presidente WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (www.susannaesposito.it) – rappresentano un ambiente ideale per la diffusione dei virus, principali agenti eziologici delle infezioni nei primi anni di vita e durante l’età scolare. Ma adesso che riaprono le scuole quali sono i rischi infettivi più diffusi a cui mamme e papà devono prestare più attenzione? Ecco i consigli e le raccomandazioni degli esperti di WAidid per riconoscere e affrontare alcune delle infezioni più comuni che colpiscono bambini e ragazzi: La pediculosi del capo, è una infestazione del cuoio capelluto (soprattutto regione retroauricolare e nucale) da parte di pidocchi adulti, larve o uova (lendini) e si trasmette per contatto diretto tra testa e testa infetta o attraverso l’utilizzo di pettini, spazzole, cappelli o caschi infestati. La pediculosi può essere asintomatica ma spesso provoca prurito intenso e lesioni da grattamento.

Il periodo di incubazione è caratterizzato dallo schiudersi delle larve del pidocchio 6-10 giorni dopo la deposizione delle uova; il pidocchio raggiunge la maturità dopo 8-9 giorni. Il soggetto è contagioso finchè continua ad ospitare pidocchi o lendini vitali; la vita media del pidocchio sulla persona è di circa 1 mese. Il trattamento consigliato: effettuare un’accurata ispezione del cuoio capelluto; trattare i capelli con prodotti specifici a base di piretrina in mousse o permetrina in gel o creme, lasciar agire in genere per almeno 10 minuti e risciacquare con acqua; sfilare tutte le lendini rimaste sui capelli servendosi di un pettine a denti molto stretti, partendo dalla radice dei capelli; ripetere il trattamento a distanza di 7-10 giorni; disinfestare le lenzuola e gli abiti che vanno lavati in acqua calda o a secco. La scabbia, è una malattia parassitaria della cute causata da un acaro e si trasmette per contatto diretto cutecute. Inizia con piccole macchie rosse e un intenso prurito, soprattutto notturno. Nei bambini al di sotto dei due anni, l’eruzione è spesso vescicolare con frequente localizzazione alla testa, collo, palmo delle mani e pianta dei piedi. Nei bambini più grandi vengono colpite in modo particolare le pieghe interdigitali (tra dito e dito), la zona dei polsi, gomiti e le pieghe ascellari. L’incubazione è di solito di 4-6 settimane. Il trattamento consigliato: fare attenzione al contatto con le lesioni o, comunque, con la cute; lavare accuratamente lenzuola e capi d’abbigliamento; iniziare il trattamento specifico con una crema o lozione medicata per uccidere gli acari. È necessario applicare la crema sulla pelle di tutto il corpo e non solo sull’area che presenta l’eruzione. Di solito la crema deve rimanere sulla pelle da 8 a 12 ore prima di poterla lavare via, è necessario ripetere il trattamento dopo una settimana. La contagiosità del soggetto dura fino alla distruzione degli acari e delle uova. La gastroenterite si trasmette per via orofecale ma anche per contatto e in alcuni casi per via respiratoria. A volte definita erroneamente “influenza intestinale”, la gastroenterite è un’infezione molto comune che riguarda lo stomaco e l’intestino ed è causata per lo più da virus come Rotavirus, che colpisce soprattutto i


bambini più piccoli, Norovirus, che colpisce anche Abruzzo gli adolescenti e gli adulti, Adenovirus, che può causare anche sintomi respiratori o da batteri tra cui Salmonella e Clostridium difficile. Siano esse virali o batteriche, le gastroenteriti sono caratterizzate da sintomi quali nausea, vomito, diarrea o dolori addominali. Il trattamento consigliato: nella maggior parte dei casi, quando si sviluppa una forma blanda di diarrea, i malati guariscono con un’adeguata idratazione. Tuttavia è consigliabile assumere anche probiotici, ossia microrganismi quali il Lactobacillus GG in grado di migliorare l’equilibrio della microflora endogena. Nei casi di diarrea acuta, la principale problematica è la disidratazione comune soprattutto nei bambini con meno di 2 anni di età. Vanno evitate le bibite ad alto contenuto di zucchero come i succhi di frutta confezionati che potrebbero aggravare la diarrea. E’ raccomandabile, poi, non smettere di mangiare, in pasti piccoli e frazionati (es. 6 pasti al giorno). Non vanno utilizzati né antibiotici né farmaci antiemetici. La malattia “mani-piedi-bocca” è una malattia esantematica molto frequente nei bambini dei primi anni di vita ed è caratterizzata da una faringite associata a un’eruzione cutanea di pustole, vescicole o bolle che si concentrano nel cavo orale, nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi. Il trattamento consigliato: la malattia ha generalmente decorso benigno, quindi tende di norma a guarire spontaneamente senza particolari complicanze. Va somministrato il paracetamolo in caso di malessere persistente o febbre ed eventualmente rimedi locali per attenuare il dolore in bocca e facilitare l’ingestione di cibo e liquidi. La mononucleosi è causata dal virus di EpsteinBarr (EBV) ed è una malattia che si contrae attraverso lo scambio di saliva infetta. Molto comune soprattutto tra giovani e adolescenti è caratterizzata da sintomi come febbre, astenia, malessere, cefalea e linfonodi ingrossati.

dei casi, la malattia è risolvibile con una decina di giorni a riposo e con una terapia di supporto farmacologica con paracetamolo in caso di febbre. Il riposo e una buona idratazione contribuiscono, nella maggior parte dei casi, a rendere più veloce il processo di guarigione. Le infezioni respiratorie virali sono malattie infettive che colpiscono gli organi dell’apparato respiratorio (naso, trachea, bronchi e polmoni) e sono molto frequenti in età pediatrica. Sono favorite da fattori ambientali quali umidità inadeguata o calore eccessivo che causano la secchezza delle mucose. Gli agenti responsabili delle infezioni respiratorie possono essere diversi: spesso la colpa è di virus, come l’Adenovirus o il Rinovirus, che causano infezioni virali. Tuttavia, anche se più raramente, queste infezioni possono essere di origine batterica. Tra le infezioni respiratorie, la più comune è la faringite virale, ossia l’infiammazione della faringe che si manifesta con senso di bruciore e difficoltà a deglutire; in alcuni casi compaiono febbre e malessere generale, talvolta si verifica anche un ingrossamento dei linfonodi cervicali. Nonostante i virus influenzali circolino nel nostro Paese soprattutto tra dicembre e marzo, sono stati riscontrati casi sporadici di influenza già in settembre e ottobre. Il trattamento consigliato: non esiste alcun trattamento specifico per la cura della faringite virale, dato che il fastidio tende a risolversi da sé. Ad ogni modo, è possibile trattare la febbre e il dolore con farmaci quali paracetamolo e UFFICIO STAMPA WAIDID GAS Communication Francesca Rossini - Manuela Indraccolo Tel: 06 68134260 Email: • f.rossini@gascommunication.com • m.indraccolo@gascommunication.com

Il trattamento consigliato: nella maggior parte www.pocketsalute.it 41



Libri e recensioni

Abruzzo

È ONLINE L’AUDIOLIBRO “IL MIO AMICO ALFRED” Come spiegare ai bambini la disabilità infantile

naturalmente. Simon Sword ha scritto questo libro in soli 3 giorni, spinto dalla voglia di sensibilizzare sia i grandi che i piccini al tema della disabilità infantile che ancora oggi nel 2016 viene trattato con fin troppa superficialità. Alfred è nato con lo scopo di trasmettere un messaggio di unione e di uguaglianza, non bisogna per forza avere dei superpoteri, per essere eroi nella vita di tutti i giorni! Il ricavato del volume sarà interamente devoluto in beneficenza e per scaricarlo al prezzo di 1,29€ basta andare al https: //play.google.com/s tore/music/ album/Lara_Mengozzi_Il_mio_amico_ Alfred?id=Beg47xquzdii62ibtu7w665dhga Per rimanere in contatto con l’autore Simon Sword si può seguire la sua Pagina Facebook https://www.facebook.com/simonsword.official Il suo canale Twitter https://twitter.com/simonsword_

E’ finalmente online il nuovo audiolibro di Simon Sword “Il mio amico Alfred”. Si tratta di un audiolibro per bambini, letto dalla bravissima Lara Mengozzi e scritto da Simon Sword con un tema che per certi versi è ancora molto delicato: la disabilità infantile. Il protagonista di questa avventura è Alfred, un simpatico orsetto che fin dalla nascita è costretto a muoversi solo grazie all’uso di una stampella.

il profilo Instagram: https://www.instagram.com/simon_sword o si può scrivergli direttamente alla email info. simonsword@gmail.com. Contatti stampa: info.simonsword@gmail.com

Il suo carattere forte e determinato lo ha sempre spinto ad affrontare la vita con spensieratezza e tenacia. Il trasferimento dal piccolo villaggio Orsino alla megalopoli Orsilandia, metterà nuovamente a dura prova il nostro piccolo eroe. Riuscirà Alfred a farsi accettare anche dai suoi nuovi compagni di gioco? Riuscirà a dimostrare alle persone a lui vicine che non è affatto un “diverso”? E soprattutto, riuscirà a trasmettere il seguente messaggio: “La disabilità deve unire e non dividere”? Lo scoprirete leggendo il libro al vostro bambino www.pocketsalute.it 43


Una campagna Senior Italia FederAnziani per l’a

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Per far comprendere alla popolazione anziana a non rassegnarsi alla sedentarietà ma che, gr ambire ad una vita attiva e soddisfacente, e per sensibilizzare l’opinione Pubblica e le Istit cura, SENIOR ITALIA FEDERANZIANI promuove, con il contributo non condizionante di Men

La campagna vuole evidenziare come una vita attiva possa incidere positivamente sullo stato quali la Cardiopatia Ischemica Cronica, lo Scompenso Cardiaco e la BPCO (broncopneumop


r l’attività fisica e la qualità della vita dei senior

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che, grazie ad un adeguato stile di vita ed alle più moderne opzioni terapeutiche, è possibile le Istituzioni sull’importanza del diritto di ogni cittadino di accedere al miglior percorso di di Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite S.r.l., la campagna “Due passi in centro”.

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News dalla regione Abruzzo

Abruzzo

A TERAMO INAUGURATO CENTRO DIURNO PER I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

trattamento per 3-5 giorni a settimana per i minori e 6 ore di trattamento per 6 giorni a settimana per l’età adulta e i ragazzi fuori dall’obbligo scolastico; questo percorso – conclude l’assessore – oggi rappresenta un modello riabilitativo riconosciuto a livello nazionale”.

SISMA: ESENZIONE TICKET FARMACI NEI 5 COMUNI DEL CRATERE I cittadini residenti nei Comuni di Montereale, Capitignano, Campotosto, Valle Castellana e Rocca Santa Maria, i centri abruzzesi ricompresi nel cratere sismico del terremoto dello scorso 24 agosto, sono esentati dal pagamento dei ticket farmaceutici fino al prossimo 28 febbraio. Il provvedimento è contenuto in un decreto del commissario ad acta per la sanità regionale ed è analogo a quanto già stabilito dalla Regioni Lazio e Marche.

L’apertura del centro diurno di Teramo, dedicato alle esigenze delle persone affette da disturbi dello spettro autistico, è un traguardo importante: è la prima concreta risposta che, dopo l’entrata in vigore della legge quadro nazionale, l’assessorato alla sanità regionale fornisce per la prevenzione e cura della patologia”.
 Lo ha detto l’assessore alla programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, intervenendo oggi all’inaugurazione del centro diurno per i disturbi dello spettro autistico in località Sant’Atto di Teramo, aperto grazie alla collaborazione e la sinergia istituzionale tra Regione, ASL di Teramo e Fondazione Il Cireneo Onlus per l’autismo.

“Alla luce della situazione di difficoltà che le popolazioni interessate stanno attraversando spiega l’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci - compresa la possibilità di usufruire pienamente dell’assistenza farmaceutica, abbiamo deciso di prevedere l’esenzione totale dal pagamento del ticket almeno fino alla fine del prossimo febbraio, salvo proroghe che dovessero rendersi necessarie”. L’esenzione è valida in tutte le farmacie convenzionate di Abruzzo, Lazio e Marche, e riguarda non solo la partecipazione degli assistiti alla spesa farmaceutica, ma anche l’eventuale quota dovuta sui medicinali equivalenti che non si adeguano al prezzo di riferimento regionale.

“I cittadini, in particolare, quelli teramani – sottolinea Paolucci – potranno usufruire di prestazioni riabilitative erogate dalla fondazione Il Cireneo Onlus, struttura accreditata per il trattamento dell’autismo, che da oltre un decennio opera in Abruzzo attraverso un sistema riabilitativo-educativo semiresidenziale appositamente studiate per le persone con autismo. Il percorso prevede – spiega Paolucci – 3 ore di www.pocketsalute.it 47


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