il primo rinascimento

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IL PRIMO RINASCIMENTO


DONATELLO O DELLA SCULTURA


agli Uffizi

Donato di Niccolò di Betto Bardi detto DONATELLO nasce nel 1386 a Firenze, dove morirà nel 1466. Scultore, orafo e disegnatore, è uno dei più importanti artisti italiani.

al Louvre


IL BANCHETTO DI ERODE,

fonte battesimale del Duomo di SIENA, cm. 43,5x65


Che cosa viene raccontato La formella mostra tre momenti del banchetto narrato dai Vangeli di Matteo e Marco. Secondo il testo biblico Erode Antipa, tetrarca della Giudea, conviveva con Erodiade, moglie del proprio fratellastro, suscitando scandalo. Rimproverato per questo adulterio da Giovanni Battista, lo fece rinchiudere in carcere su istigazione dell'amante. Più tardi durante il banchetto, venne conquistato dalla danza di Salomè, la giovane e bella figlia di Erodiade, e le promise in premio tutto ciò che avesse desiderato. Salomè allora, indotta dalla madre, chiese la testa del Battista. Erode, benché contrario perché sentiva la verità nelle parole di Giovanni, ordinò che fosse decapitato e che la sua testa fosse consegnata a Salomè.


In che modo - tecnica dello stiacciato, - applicazione regole della prospettiva: • la sovrapposizione: ci sono nove piani profondità • il rimpicciolimento - grande realismo - contemporaneità delle azioni: i musici: alludono alla danza di Salomè

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le scale alludono al palazzo reale Il servitore mostra la testa del Battista a Salomè

4, 6 e 9 aperture “a cannocchiale”

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9

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Un servitore mostra la testa del Battista ad Erode, che si scansa inorridito

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- spazio indefinito:

archi e figure tagliate a metà

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-coinvolgimento dello osservatore: il rilievo è adattato al suo punto di vista: la formella è sulla base della fonte battesimale

Erodiade


Lo stiacciato è una tecnica scultorea che permette di realizzare un rilievo con variazioni minime (talvolta si parla di millimetri) rispetto al fondo. Può essere realizzato sia in rilievo che incavato. Per fornire all'osservatore un'illusione di profondità, lo spessore diminuisce in modo graduale dal primo piano allo sfondo. Questa tecnica è per alcuni aspetti più simile ad un'immagine che alla forma della scultura e quindi si rivela adatta all'applicazione della prospettiva.


La statua ha gli attributi sia dell'eroe biblico (la testa di Golia ai piedi, la spada) simbolo delle virtù civiche e del trionfo della ragione sulla forza bruta e sull'irrazionalità, sia del dio Mercurio (i calzari alati), dio dei commerci (l'attività della famiglia Medici) che decapitò un gigantesco pastore dei cento occhi. L'eroe è raffigurato in piedi, con un insolito cappello a punta decorato da una ghirlanda di alloro (il petaso dei pastori classici). I capelli sono lunghi e sciolti, il volto rivolto leggermente verso il basso e enigmaticamente assorto.

Il viso di David non è solo pensieroso: se lo si guarda attentamente trasmette quella sensazione di superiorità e malizia di un adolescente, con uno sguardo che è consapevole della sua impresa mastodontica e ne è orgoglioso.

IL DAVID Nella mano destra tiene la spada abbassata e in quella sinistra, appoggiata sul fianco, nasconde il sasso con cui ha ucciso il rivale. La base è composta da una ghirlanda circolare appoggiata orizzontalmente. La testa di Golia è un capolavoro sotto più punti di vista, dalla forte espressività legata a un cesello finissimo della barba e della decorazione dell'elmo, dove Donatello citò una danza di putti presente su una gemma intagliata con il Trionfo di Bacco e Arianna.


La figura dell'eroe biblico non è più nuda, ma abbigliata come un adolescente paggio cortese. Con la testa del gigante Golia ai piedi, Davide si erge vittorioso con una posa fiera ed elegante, dolcemente ancheggiante sulla destra, bilanciata dal braccio appoggiato in vita e dalla testa girata a sinistra. Nel braccio destro invece tiene la spada, che scarta verso l'esterno. Lo sguardo è sfuggente, rivolto vagamente di lato, e con il sorriso appena abbozzato genera una sfumatura espressiva di spavalderia adolescenziale.

David di Gian Lorenzo Bernini

OPERE A CONFRONTO

David del Verrocchio Diverso sia dal David di Donatello che da quello di Michelangelo, qui il Bernini isola l'istante drammatico che precede la lotta , istante di cui è evidenziata la psicologia del personaggio che risulta essere concentrato e teso.


PADOVA, MONUMENTO EQUESTRE AL GATTAMELATA Il Gattamelata in vita era stato un condottiero non particolarmente vittorioso, ma una volta morto ricevette l'onore di un monumento equestre, che solitamente era stato ad appannaggio esclusivo dei nobili più famosi e dei sovrani. Quando Donatello era ancora in vita correva il detto satirico che sul suo monumento il Gattamelata fosse rappresentato col cavallo col quale era solito fuggire dalle battaglie. Si tratta della prima statua equestre di grandi dimensioni fusa dai tempi dell'antichità ed una delle prime opere scultoree dell'epoca moderna svincolate da un'integrazione architettonica (come ad esempio il sottostare in una nicchia). Il monumento non nacque come cappella funebre, nonostante le porte nell'alto piedistallo. Ma l'opera, libera anche da funzioni funerarie, è la prima opera pubblica puramente celebrativa, dove erano sottintesi sicuramente ruoli politici che oggi appare difficile mettere a fuoco con assoluta chiarezza. Donatello trae ispirazione da modelli classici, come il Marco Aurelio romano, ma anche dalla semplice realtà, aggiornando i modelli:per esempio, il cavaliere cavalca alla moderna, con sella e staffe, non alla maniera degli antichi romani.


OSSERVA, CONFRONTA

Verrocchio, Bartolomeo Colleoni, Venezia


LA PITTURA DEL ‘400

Jan Van Eyck

Piero della Francesca

Sandro Botticelli


Piero della Francesca, Sacra Conversazione o Pala di Urbino o Madonna dell’uovo (1472-74)

San Girolamo, eremita, protettore degli Umanisti

Il dipinto rivela un carattere penitenziale, forse legato alla scomparsa di Battista Sforza (assente dal dipinto). Infatti San Gerolamo si percuote il petto con un sasso, San Pietro martire ha la testa spaccata e sanguinante, San Francesco mostra la ferita sul costato. L’elmo ammaccato del Duca , infine, ricorda la sofferenza terrena.

conchiglia: simbolo di Maria, nuova Venere e della bellezza eterna uovo di struzzo: simbolo di vita, della Creazione e della casata di Federico San Francesco

San Bernardino, confessore di Federico

San Giovanni Battista, patrono di Gubbio, di Urbino e di Battista Sforza (?), moglie di Federico, muore dopo avere partorito Guidobaldo (?) Il ciondolo è una prolessi

figura dominante

San Pietro San Giovanni Evangelista

Il committente, Federico da Montefeltro: l’armatura deve ricordare la conquista di Volterra (giugno 1472); la posizione è segno di umiltà ed è all’esterno rispetto ai santi, come prescriveva il canone gerarchico rinascimentale


Federico da Montefeltro è vestito dell'armatura, con la spada e un ricco mantello a pieghe, mentre in terra si trovano l'elmo, decritto fin nei piÚ ricercati riflessi metallici della luce e dell'elsa della spada, il bastone del comando e le parti dell'armatura che coprono mani e polsi, per permettergli di giungere le mani in preghiera. Le sue mani vengono attribuite al pittore spagnolo di formazione fiamminga Pedro Berruguete, artista di corte di Federico, che pare le abbia dovute rifare per mettere alle dita del Duca gli anelli vedovili. Ed è sull'armatura di Federico che Piero ha veramente misurato il proprio valore. Sulla corazza, infatti si riflettono il manto della Vergine e la finestra che è la fonte di luce nascosta a sinistra. Sull'elmo si riflette invece lo stesso Federico.


La prolessi

Andrea Mantegna, Cristo morto La pietra dell’unzione: nella tradizione ebraica è la pietra sulla quale viene adagiato il corpo del defunto per essere pulito e lavato; per i cristiani è quella sulla quale fu adagiato il Cristo morto, ed è rossa con le venature bianche: rosso per la passione del Salvatore e bianco per le lacrime della Madonna.

Francesco Bonsignori, Vergine e Bambino

Sotto il corpo del Bambino dormiente, sta ad anticipare proprio la passione del Cristo, la sua morte. Questo è la prolessi: un’anticipazione.


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