M ARINA
della
ANNO LXII M A R Z O 20 1 5
N O T I Z I A R I O
dal numero di:
M ARZO 1965
CINQUANTâANNI
Febbraio/Marzo 1965. Copertina
FA . . .
La Marina di cinquantâanni fa, riproposta attraverso le immagini dei Notiziari dellâepoca e i vostri scatti
Marzo 1965. Il Carabiniere durante la sua attivitĂ di squadra come Fregata.
Febbraio1965. La Spezia, giuramento reclute 1945/1°, veduta dello schieramento.
Marzo 1965. Il sommergibile Tazzoli in navigazione durante una rivista navale.
Marzo 1965. Lâultimo ammaina bandiera di nave Carabiniere; a fianco dellâunitĂ ormeggiata al Molo Balilla dellâArsenale di La Spezia, i CC.TT. lanciamisisli Impavido e Intrepido con gli equipaggi schierati in coperta.
inviate i vostri scatti dellâepoca con una breve didascalia a: notiziario.marina@gmail.com
MARINA N O T I Z I A R I O
T E S TATA
M A R I N A M I L I TA R E 1954
GIORNALISTICA DELLA F O N DATA N E L
I SCRIZIONE :
R EGISTRAZIONE :
Tribunale di Roma
n. 396/1985 dellâ8 agosto1985
PROPRIETĂ: Ministero della Difesa - EDITORE: Ministro della Difesa D IRETTORE R ESPONSABILE :
Antonio COSENTINO
CAPO REDATTORE
E
PHOTO EDITOR:
Davide GALLI
REDAZIONE, GRAFICA/IMPAGINAZIONE, SEGRETERIA:
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Cristopher SCARSELLA
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Luciano ERBAGGIO
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Pasquale PRINZIVALLI
D IREZIONE
E
R EDAZIONE :
NOTIZIARIO DELLA MARINA Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare Piazza della Marina, 4 - 00196 Roma tel. 06.36805556
e-mail: notiziario.marina@gmail.com N ORME
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Per i contributi fotografici di questo numero si ringraziano: Monica Palermo, Massimo Sestini, Maurizio Flamini, Massimo Stotani, Silvio Scialpi, Gian Carlo Cadeddu, Giuseppe Abate, Cataldo Palmisano, Ufficio Storico della Marina
Stampa: Tipografia Facciotti - Roma
chiuso in redazione il: 25 marzo 2015
Sommario
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A N N O LXII - M A R Z O 2 0 1 5
Editoriale
di Antonio Cosentino
Sitrep
Mare Aperto
di Marco Maccaroni
Smart Hunt 2015
di C. D.
Atalanta, primi numeri per il Grecale
di Cristopher Scarsella
Missione compiuta di Cristopher Scarsella
LâItalia e il Mare tra geopolitica, sicurezza e strategia economica di Michele Carosella
Le operazioni SAR nel Mediterraneo di Antonio Cosentino
Tredici nuovi Comandanti per la Marina di Pasquale Prinzivalli
Donne di Mare di Marika Tinè
Regata Fezzano-Talamone di Pasquale Prinzivalli
Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina: Andrea Bafile di Desirèe Tommaselli
Il mese in immagini di Pasquale Prinzivalli
Open day alla Scuola Navale âMorosiniâ di Pasquale Prinzivalli
In copertina: Mar Mediterraneo, 5 marzo 2015. La fregata europea multimissione Carlo Margottini in navigazione durante lâesercitazione Mare Aperto 2015.
M ARINA M ILITARE www.marina.difesa.it App NewsMM
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In quarta di copertina: Il manifesto della 32ÂŞ edizione del Trofeo Accademia Navale e cittĂ di Livorno, in programma dal 23 aprile al 3 maggio 2015.
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Editoriale di Antonio Cosentino
Mar Tirreno, 5 marzo 2015. Il caccia Luigi Durand de la Penne impegnato in unâattivitĂ di tiro a caldo con lâimpianto 127/54 durante lâesercitazione Mare Aperto 15-1.
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er la Marina, questo mese di marzo è iniziato nel segno della prontezza operativa, con lâordine perentorio per le unitĂ della Squadra Navale di mollare gli ormeggi e dirigere verso la zona di operazioni tra Mar Ionio e Mar Tirreno. Eâ iniziata cosĂŹ lâesercitazione complessa Mare Aperto 2015, ma poteva essere la chiamata per fronteggiare una qualunque emergenza nazionale o internazionale per la quale fosse necessario mobilitare le nostre navi. Sono ripresi gli eventi addestrativi su vasta scala della Squadra Navale - sospesi per tutto il 2014 a causa degli indifferibili impegni costituiti dallâOperazione Mare Nostrum, dal Dispositivo Navale di Sicurezza e Sorveglianza Marittima (DNSSM) e dallâ lâemergenza Norman Atlantic - seguiti giĂ dopo pochi giorni dallâesercitazione antisommergibile italo-tedesca Smart Hunt 2015. Nel frattempo rientrava a Taranto nave Doria, dopo oltre sei mesi di attivitĂ antipirateria come flagship della Task Force 465, nellâambito dellâoperazione UE Atalanta, alla
quale aveva preso parte anche nave Grecale, che ha giĂ fatto un resoconto dei suoi primi due mesi di attivitĂ . Chiaramente non sono mancati gli eventi di approfondimento a tema tecnico, come la tavola rotonda sulla âsicurezza ed emergenza umanitariaâ organizzata dallâAssociazione Italiana di Diritto Marittimo presso la sede di Confitarma, cosĂŹ come non sono mancate le consuete attivitĂ addestrative â pensiamo alla Scuola Comando â e numerosi altri eventi: si pensi allâ8 marzo, festeggiato anche dalle âDonne di Mareâ, allâOpen day della Scuola Navale Militare âMorosiniâ e alla vittoria, con una nuova barca messa a punto durante la regata, del velista della Marina Andrea Pendibene. Ultimo, ma non ultimo, Andrea Bafile, marinaio che âdominò tutti gli elementi, per mare, per terra, nellâariaâ, degno rappresentante degli uomini che hanno fatto grande la Marina. Buona lettura!
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SITREP
oceano atlantico
marzo
2015
SNMG 2 STANDING NATO MARITIME GROUP 2
Gruppo Navale Permanente NATO Fregata ALISEO
SNMCMG 2 STANDING NATO MINE COUNTERMEASURES GROUP 2
Gruppo Navale Permanente NATO di contromisure mine
mar
Fregata EURO (flagship)
OPERAZIONE ACTIVE ENDEAVOUR Operazione NATO di contrasto sul mare del terrorismo internazionale Sommergibile PRINI
ESERCITAZIONE MARE APERTO Attività addestrativa complessa nel Mar Ionio e Mar Tirreno meridionale Unità anfibia portaelicotteri GARIBALDI, Caccia MIMBELLI, DURAND DE LA PENNE, CAIO DUILIO, Fregate MARGOTTINI e BERGAMINI, Pattugliatori di squadra AVIERE e BERSAGLIERE, Unità anfibia SAN GIORGIO, Sommergibile PRINI, 2° RGT Brigata Marina S.Marco, Forze Speciali
mar mediterraneo
ESERCITAZIONE SMART HUNT AttivitĂ addestrativa complessa bilaterale Italia-Germania Fregata MARGOTTINI, Sommergibile SCIREâ
BONIFICHE
ORDIGNI IN MARE
AttivitĂ di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in mare Personale Gruppo Operativo Subacquei
VI.PE./OPER.CONSTANT VIGILANCE AttivitĂ di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori 1 Pattugliatore: SIRIO, ORIONE, FOSCARI, BETTICA
JOINT OPERATION TRITON Operazione congiunta di controllo delle frontiere esterne della UE sotto egida dellâagenzia FRONTEX
1 Pattugliatore: LIBRA, SIRIO, CIGALA FULGOSI
MCCID MALTA Missione italiana di collaborazione nel campo della Difesa Personale MM
ATTIVITĂ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALE OPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALI ATTIVITĂ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALI CONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALI CAMPAGNE NAVALI/DâISTRUZIONE, ATTIVITĂ ADDESTRATIVA COMPLESSA
mare terra
n
ar
UNIFIL UNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANON
Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite Personale Marina Militare
OPERATION INHERENT RESOLVE OPERAZIONE PRIMA PARTHICA Operazione di contrasto del terrorismo islamico Personale Marina Militare
COMBINED MARITIME FORCES Forza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain)
n ero
Personale Marina Militare
OPERAZIONE RESOLUTE SUPPORT
Missione NATO di assistenza e supporto alle forze di sicurezza e istituzioni dellâAfghanistan Personale Brigata Marina SAN MARCO, Gruppo Operativo Incursori
M.F.O. golfo arabico
MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS
Controllo e verifica della libertĂ di navigazione nello Stretto di Tiran GRUPNAVCOST 10: Pattugliatori ESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA, Personale Brigata Marina SAN MARCO
IFC SINGAPORE INTERNATIONAL FUSION CENTRE Scambio dati su traffico mercantile Personale Marina Militare
EUNAVFOR - OPERAZIONE ATALANTA EUROPEAN UNION NAVAL FORCE
Operazione di contrasto alla pirateria marittima dellâUnione Europea Fregata GRECALE
NUCLEI MILITARI
DI
PROTEZIONE
Protezione naviglio mercantile nazionale in transito nelle aree a rischio pirateria Personale Brigata Marina SAN MARCO
BMNS GIBUTI BASE MILITARE NAZIONALE DI SUPPORTO IN GIBUTI
Missione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta
oceano indiano
Personale Marina Militare
EUCAP NESTOR
Missione UE civile-militare di Regional Maritime Capacity Building in Corno dâAfrica (Gibuti e Seychelles) Personale Marina Militare
EMOCHM -OPER.JOINT WILL/VONTADE CONJUNTA Team internazionale di osservatori militari per la cessazione delle ostilitĂ in Mozambico Personale Marina Militare
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con la collaborazione della Sala Monitoraggio M.M. del 3° Reparto dello Stato Maggiore Marina
Mare Aperto
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Prontezza operativa e sicurezza marittima al servizio del Paese
Il 2 marzo le acque del Tirreno meridionale e dello Ionio hanno visto lâavvio dellâesercitazione Mare Aperto 2015 e la ripresa delle attivitĂ addestrative ad elevata intensitĂ e complessitĂ per Squadra Navale e componenti specialistiche
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di Marco Maccaroni
ieci giorni di intense esercitazioni per gli equipaggi della Marina Militare: dal Mar Tirreno al Mar Jonio, le navi della Marina hanno simulato situazioni che richiedono un intervento rapido. Il 2 marzo, quando lâordine di salpare è arrivato senza alcun preavviso, è iniziata lâesercitazione Mare Aperto 2015-1, che di fatto ha sancito la ripresa delle attivitĂ addestrative ad elevata intensitĂ e difficoltĂ crescente per le unitĂ della Squadra Navale e le componenti specialistiche. Un'esercitazione per riportare gli equipaggi delle navi ad uno standard di prontezza operativa necessaria a
Mar Tirreno, 5 marzo 2015. Le unitĂ della Squadra Navale impegnate in manovre di formazione durante lâesercitazione Mare Aperto 2015-1. Da sinistra verso destra: il caccia Francesco Mimbelli, la fregata multi-missione Carlo Margottini e il pattugliatore di squadra Aviere.
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Mar Tirreno, 5 marzo 2015. La fregata multi-missione Carlo Margottini alle prese con le avverse condizioni meteomarine riscontrate durante l’esercitazione Mare Aperto 15-1.
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far fronte ai diversi scenari per i quali il Paese potrebbe richiedere il supporto delle forze armate, ed in particolare della Marina Militare. Per circa dieci giorni, uomini e donne imbarcati sulle navi impegnate in una delle piĂš importanti esercitazioni della Marina - sospesa nel 2013 e per tutto il 2014 per lâintenso impegno nellâoperazione umanitaria e militare Mare Nostrum - si sono addestrati nelle principali forme di lotta, riguardanti soprattutto la sicurezza marittima, la difesa aerea e antisommergibile ed il contrasto alle attivitĂ illegali sul mare. Il contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo, comandante del Terzo Gruppo Navale di Brindisi e imbarcato su nave
giorni di intense esercitazioni âperDieci gli equipaggi delle unitĂ partecipanti, che hanno simulato situazioni da intervento tempestivo dal Mar Tirreno al Mar Ionio
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A sinistra: un elicottero EH-101 sul ponte di volo dellâunitĂ portaeromobili Garibaldi. Sulla scia dellâunitĂ seguono in linea di fila i cacciatorpedinieri Luigi Durand De La Penne e Francesco Mimbelli e il pattugliatore di squadra Aviere. In alto: il comandante del cacciatorpediniere Caio Duilio, capitano di vascello Giacinto Sciandra, e il comandante del terzo gruppo navale di Brindisi, contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo, seguono le manovre di formazione dallâaletta di plancia. Sopra: un team della Brigata Marina San Marco in assetto Force Protection scruta lâorizzonte dallâaletta di plancia del caccia Caio Duilio.
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San Giorgio, ha guidato la prima fase dell'esercitazione, che si è sviluppata soprattutto nel Mar Tirreno centromeridionale, seguendo i diversi temi addestrativi sia da bordo dell'unitĂ anfibia, sia da bordo del cacciatorpediniere Caio Duilio. Una prima fase, questa, che ha visto partecipare le navi San Giorgio, Caio Duilio e Bergamini, in un'ampia zona del Mar Tirreno che va da La Spezia allo stretto di Messina, con una parentesi nelle acque della Sardegna. La seconda fase si è svolta nel Mar Ionio, al comando del contrammiraglio Andrea Gueglio, comandante del Secondo Gruppo Navale di Taranto, che ha seguito e diretto le operazioni addestrative dallâunitĂ portaeromobili Giuseppe Garibaldi. Tiri di artiglieria, manovre cinematiche ravvicinate, difesa della Forza Navale da attacchi aerei e da attacchi di sommergibili, gestione delle emergenze di bordo e, sempre con un occhio attento al âmondo realeâ, sorveglianza e sicurezza marittima. Un elemento di difficoltĂ durante le attività è stato offerto dalle condizioni metereologiche avverse per gran parte dellâattivitĂ , che hanno ulteriormente messo alla prova la prontezza e la risposta degli equipaggi in ambienti proibitivi. La Mare Aperto è stata un'esercitazione complessa alla
A sinistra: la fregata multi-missione Carlo Bergamini in navigazione a velocitĂ sostenuta tra le onde del Mar Ionio. In basso a sinistra: la il pattugliatore di squadra Aviere e la fregata multi-missione Carlo Margottini affiancate durante una manovra in formazione. Sotto: il sommergibile Prini in emersione nel Mar Ionio durante unâesercitazione antisommergibile svoltasi nella seconda fase della Mare Aperto.
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partecipato allâesercitazione â Hanno piĂš di 2.000 uomini e donne imbarcati su oltre 10 unitĂ con lo scopo di garantire la massima prontezza ed efficacia dello strumento aeronavale
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quale hanno partecipato oltre 2.000 tra donne e uomini, impiegati nellâambito del dispositivo aeronavale costituito dalle unitĂ di superficie Garibaldi, Durand De La Penne, Mimbelli, San Giorgio, Margottini, Aviere, Caio Duilio, Bergamini, Bersagliere, dal sommergibile Prini e dagli elicotteri EH-101, AB-212 e SH-90. Lâefficienza e lâefficacia dello strumento militare sono compiti specifici delle Forze Armate, che devono essere in grado di rispondere con la massima tempestivitĂ ed operativitĂ , in qualsiasi momento. In questâottica, la Mare Aperto 2015, come è tradizione di questa esercitazione, ha contribuito a garantire la prontezza e lâefficacia operativa necessarie allo strumento aeronavale della Marina per assolvere i propri compiti istituzionali.
Mar Tirreno meridionale, 5 marzo 2015. Un elicottero EH-101 in volo al crepuscolo.
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Smart
Hunt 2015
UnitĂ di superficie e battelli italiani e tedeschi si confrontano in unâesercitazione congiunta di lotta anti-sommergibile di C.D.
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i è conclusa lo scorso 6 marzo lâesercitazione congiunta âSmart Hunt 2015â tra la Marina Militare italiana e quella tedesca, che nellâarco di tre settimane ha visto confrontare nel Mediterraneo unitĂ di superficie e battelli subacquei di entrambi i Paesi in scenari e procedure tipiche della lotta antisommergibile. Allâesercitazione hanno preso parte due sommergibili, lâitaliano ScirĂŠ ed il tedesco U33, la fregata multimissione Carlo Margottini (FREMM in versione âantisomâ) oltre alle due navi tedesche Planet, unitĂ da ricerca scientifica, e Main, unitĂ di supporto. In particolare, nave Margottini, al comando del capitano di fregata Pasquale Esposito, ha ricoperto il ruolo di flagship accogliendo a bordo il comandante della prima squadriglia sommergibili della marina tedesca, il capitano di fregata Jens Grimm, supportato da uno staff multinazionale. Come accade ormai da molto tempo, le esercitazioni di
Mar Ionio, 1° marzo 2015. Lâelicottero SH90 della fregata multi-missione in configurazione ASW Carlo Margottini sorvola lâUnitĂ impegnata nellâesercitazione anti-som Smart Hunt 2015.
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lotta antisommergibile rappresentano una preziosa occasione per svolgere attivitĂ di ricerca scientifica in campo subacqueo, cosĂŹ la fase âtatticaâ è stata preceduta da una âscientificaâ di ricerca di tecniche e procedure innovative nellâambito della lotta antisom. Nel corso della seconda fase, invece, i mezzi partecipanti si sono addestrati in scenari a difficoltĂ crescente, simulando la bonifica di aree ostili, la scorta di convogli e, non ultimo, il contrasto a sommergibili avversari. Lâesercitazione, oltre ad essersi svolta nellâottica di una crescente integrazione tra le forze armate europee â permettendo un produttivo scambio di personale finalizzato a condividere procedure ed esperienze â ha permesso anche di testare le potenzialitĂ dei moderni sistemi di scoperta e combattimento subacquei di un gioiello tecnologico come nave Margottini che, insieme alle altre unitĂ della propria sottoversione, rappresenta il principale mezzo di superficie della Marina Militare idoneo a contrastare ogni potenziale minaccia sottomarina.
Mar Ionio, lâunitĂ rifornitrice di squadra Etna impegnata in un rifornimento laterale con nave Margottini durante lâesercitazione italo-tedesca. In alto, da sinistra verso destra: una immagine del sommergibile tedesco U33 al tramonto; lo staff italo-tedesco dellâesercitazione congiunta Smart Hunt 2015 schierato sul ponte di volo della fregata Carlo Margottini; la prora del Margottini in navigazione in presenza di avverse condizioni meteo-marine.
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Atalanta,
primi numeri per il Grecale La fregata, al secondo mese di attivitĂ , è giĂ a pieno regime nellâarea dellâoperazione sotto egida UE a difesa del libero commercio sui mari
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di Cristopher Scarsella
ave Grecale contribuirĂ per i prossimi tre mesi alla sicurezza e alla libera navigazione dei traffici marittimi nazionali e internazionali in transito nellâarea del Corno dâAfrica e dellâOceano Indiano. LâunitĂ , inserita nella Task Force 465 dellâoperazione europea Atalanta dallo scorso 17 febbraio, fornirĂ inoltre protezione agli aiuti umanitari del World Food Programme e al trasporto marittimo per lâAfrican Union Mission in Somalia. Nave Grecale, al comando del capitano di fregata Onofrio Marco Frumusa, ha lasciato le acque del Mediterraneo il 6 febbraio scorso, diretta nel Mar Rosso e nel bacino somalo. Quasi cento miglia nautiche in circa sedici
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ore, questi i numeri dellâattraversamento del canale di Suez, durante il quale lâaddetto per la Difesa presso il Cairo, capitano di vascello Buccilli, ha trascorso qualche ora a bordo. Oltrepassato il canale, un forte vento contrario ha accompagnato nave Grecale fino allo stretto di Bab-el-Mandeb, superato il quale la fregata ha accostato verso Salalah, in Oman. Qui, durante una sosta operativa, il Southern Area Commander della Marina omanita ha omaggiato lâequipaggio di una sua visita.
Con il suo primo friendly approach, condotto lo scorso 17 febbraio, lâunità è attualmente parte dellâoperazione europea Atalanta, operando in unâarea di circa 200.000 miglia quadrate. In questa zona transitano mediamente ogni anno oltre 20.000 navi mercantili, delle quali circa il 15% italiane. Questâarea cosĂŹ vasta, estesa tra Mar Rosso e Golfo di Aden, rappresenta la principale via di transito dei flussi energetici mondiali, nonchĂŠ il luogo di incontro e confronto di interessi globali che coinvolgono, oltre ai paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo, anche Stati Uniti, Cina, India, Russia, Giappone, Iran, Brasile e Sud Africa. Proprio per questi motivi la Marina Militare, fin dal 2005, ha risposto concretamente allâesigenza di garantire la libera navigazione, la sicurezza e il libero commercio sul mare inviando navi militari che a piĂš riprese hanno dato un fondamentale e concreto contributo alla sicurezza marittima del Paese e della comunitĂ internazionale. Non ci resta allora che ringraziare i 241 uomini e donne dellâequipaggio del Grecale per quanto fanno giornalmente, augurando loro mare calmo e vento in poppa per il loro impegno nei prossimi mesi.
Una suggestiva foto aerea della fregata Grecale in navigazione durante una delle tante missioni che hanno caratterizzato finora la sua vita operativa. In basso, da sinistra: 10 febbraio 2015, il Grecale in navigazione nel Golfo di Aden verso la propria area di pattugliamento nellâambito dellâoperazione Atalanta.; 19 febbraio 2015, il sottocapo Bettina Coco applica il patch di Atalanta su uno dei capi di vestiario in sua dotazione.
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Missione compiuta
Il cacciatorpediniere Andrea Doria ha fatto rientro nella base navale di Taranto dopo aver trascorso quasi otto mesi in missione anti-pirateria nelle acque del Corno dâAfrica e dellâOceano Indiano di Cristopher Scarsella
Stazione navale Mar Grande di Taranto, 12 marzo 2015. Il cacciatorpediniere Andrea Doria durante la manovra di ormeggio al rientro dalla missione europea Atalanta; sulla sinistra la portaerei Cavour, dal lato opposto lâunitĂ portaeromibili Giuseppe Garibaldi.
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o scorso 12 marzo nella stazione navale Mar Grande di Taranto si respirava unâaria di festa: le sirene di tutte le unitĂ navali presenti suonavano allâunisono mentre parenti ed amici numerosi gremivano la banchina della base tarantina. Il cielo grigio e velato non rifletteva la gioia e lâallegria delle melodie intonate dalla banda musicale dipartimentale, nĂŠ il desiderio e la voglia di abbracciare quellâequipaggio a lungo impegnato in luoghi lontani. Dopo quasi otto mesi trascorsi nelle acque del Corno DâAfrica e dellâOceano Indiano, nave Andrea Doria, al comando del capitano di vascello Angelo Virdis, è finalmente tornata a casa, nel porto di abituale dislocazione. âLa vostra professionalitĂ ed il vostro operato sono stati un ottimo deterrente: nnessun atto di pirateria si è manifestato nel corso della vostra permanenza in area. Avete portato a termine una missione molto importante per la Marina e, soprattutto, per il nostro paeseâ. Con queste parole il comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Filippo Maria Foffi,
ha salutato i 193 marinai del caccia, a testimonianza dellâimpegno e la dedizione con cui la missione è stata portata a termine. Nave Doria era partita alla volta di Gibuti il 22 luglio 2014 ed aveva assunto il comando dellâoperazione europea Eunavfor Atalanta il 6 agosto 2014, divenendo lâunitĂ con la piĂš lunga permanenza come flagship della Task Force 465 dalla sua costituzione â nel 2008 â ad oggi. Oltre quattromila ore di navigazione e 42.852 miglia percorse dedicate al contrasto della pirateria marittima, alla garanzia del regolare flusso delle merci internazionali, alla collaborazione e interazione con numerose unitĂ militari e comandi stranieri presenti in area; 32 friendly approach con pescherecchi somali, yemeniti, iraniani ed indiani, mediante i quali è stato possibile ottenere importanti informazioni sul modo di agire dei pescatori locali, che con le loro particolari tecniche di pesca destano lâattenzione e la preoccupazione dei mercantili in transito in quelle acque. Questi sono solo alcuni dei numeri e dei risultati
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che hanno caratterizzato il lungo impegno di nave Andrea Doria a favore della sicurezza e della protezione delle principali rotte commerciali dellâarea, impegno ampiamente ripagato se consideriamo che in tutti questi mesi nessun attacco è stato compiuto ai danni di mercantili in transito. Il Doria ha proseguito il suo impiego fuori area partecipando anche allâInternational Exhibition and Conference (IDEX 2015) ad Abu Dhabi (E.A.U.), dove, simbolo e gioiello dellâeccellenza tecnologica della cantieristica nazionale, è stata testimone di importanti eventi a favore dellâindustria italiana e della locale comunitĂ italiana. Hanno salutato lâequipaggio, raggiungendo lâunitĂ nel Golfo di Taranto, anche il comandante del Secondo Gruppo Navale, contrammiraglio Andrea Gueglio e il contrammiraglio Guido Rando, che fino a pochi giorni prima aveva guidato le unitĂ della missione europea Atalanta a bordo del caccia italiano. Allâequipaggio di nave Doria auguriamo il giusto e meritato riposo dopo le importanti soddisfazioni e i brillanti traguardi conseguiti. Bentornati a casa!
Stazione navale Mar Grande di Taranto, 12 marzo 2015 Familiari ed amici salutano lâequipaggio del cacciatorpediniere Andrea Doria al rientro dopo otto mesi dalla lunga missione operativa Atalanta; Pagina a fianco, in alto: personale dellâequipaggio di nave Doria ricambia i saluti della gente che li attende in banchina durante la manovra di ormeggio. In basso: equipaggio e familiari si ricongiungono nellâhangar del Doria .
Vai alla notizia web sul sito: www.marina.difesa.it
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LâItalia e il Mare tra geopolitica, sicurezza e strategia economica
UniversitĂ La Sapienza di Roma, 11 marzo 2015. Sopra: il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe de Giorgi e il presidente della Commissione Esteri del Senato, sen. Pier Ferdinando Casini durante il seminario dal titolo âlâItalia e il mare tra geopolitica, sicurezza nazionale e strategia economicaâ (foto di Massimo Stotani). Sullo sfondo: vista dellâaula magna del rettorato dellâUniversitĂ La Sapienza con gli autorevoli relatori intervenuti al seminario (foto di Maurizio Flamini).
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Al seminario organizzato presso lâUniversitĂ La Sapienza si è discusso sulla penisola italiana come frontiera piĂš avanzata di unâEuropa ribaltata di 180°
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di Michele Carosella
nâarea geografica europea ribaltata di 180 gradi dove nel Mediterraneo l'Italia rappresenta la parte piĂš avanzata, la frontiera dâEuropa piĂš esposta e attraverso la quale popoli, culture e idee migrano verso il vecchio continente. L'area nella quale è importante che lâEuropa ponga il massimo impegno e attenzione ora che lâinteresse geostrategico degli Stati Uniti si è spostato verso il Pacifico. Questo è stato il cuore del seminario dal titolo âlâItalia e il Mare tra geopolitica, sicurezza nazionale e strategia economicaâ, che si è tenuto nellâaula magna del rettorato dellâUniversitĂ La Sapienza di Roma mercoledĂŹ 11 marzo e organizzato dal dipartimento di Scienze politiche. A fare gli onori di casa e i saluti dâapertura lavori il Magnifico Rettore dellâUniversitĂ professor Eugenio Gaudio che ha evidenziato come lâUniversitĂ rappresenta il luogo piĂš idoneo di promozione della cultura e palestra di formazione per la futura classe dirigente nazionale ed europea. Lo scopo del seminario è stato invece annunciato dal professor Fulco Lanchester, direttore del dipartimento di Scienze politiche: âil seminario ha voluto riunire al tavolo e fare incontrare diverse realtĂ legate dal mare, come unico filo conduttore, per promuovere un momento di riflessione congiunto su una pluralitĂ di tematiche relative alle linee strategiche di sviluppo degli asset produttivi e di sicurezza del Paese nella dimensione marittimaâ. Tra i relatori al seminario molti autorevoli rappresentanti del mondo scientifico, economico, politico, e istituzionale del Paese. Tra questi il Sen. Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Esteri del Senato, il Sen. Nicola La Torre, presidente della Commissione Difesa del Senato
e lâOn. Domenico Rossi, sottosegretario del Ministero della Difesa. Una novitĂ assoluta è stata la partecipazione del Ministero dellâAmbiente e della tutela del Territorio e del Mare che con il sottosegretario On.le Silvia Velo ha precisato: âquesta occasione di incontro rappresenta un vero nuovo approccio nello studio e nel dibattito sulle strategie economiche e sulle politiche di sicurezza legate alla marittimitĂ e al mare. La parola chiave che il Ministero dell'Ambiente mette al centro del dibattito è lâequilibrio tra tutte le realtĂ economiche ed istituzionali e gli interessi in gioco che si sviluppano attraverso la risorsa mare. Nella nuova strategia della blue economy l'Italia deve avere un ruolo principaleâ. Nel suo intervento molto articolato il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi ha rimarcato come una serie di fattori inducano ad evidenziare che l'importanza del mare per l'Italia è fondamentale. L'Italia è un paese marittimo e deve interessarsi a proteggere gli interessi marittimi nazionali. Per farlo la Marina rappresenta uno strumento abilitante. Al seminario ha partecipato una platea variegata composta da studiosi, addetti ai lavori e molti studenti, ciò ha consentito di estendere la cultura marittima e lâattenzione sul mare quale principale fattore strategico di sviluppo alle generazioni piĂš giovani e alla futura classe dirigente italiana ed europea, proprio come era nella volontĂ degli organizzatori. Il seminario rientra tra le iniziative di promozione della cultura marittima nazionale che scaturiscono dalla collaborazione che la Marina Militare ha da tempo avviato con i piĂš autorevoli centri di formazione di eccellenza nazionali, come lâUniversitĂ La Sapienza di Roma.
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Le operazioni SAR nel Mediterraneo
Presso la sede di Confitarma il 20 marzo si è tenuta la tavola rotonda per parlare di âsicurezza ed emergenza umanitaria: una riflessione giuridicaâ, alla presenza di autorevoli esponenti
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di Antonio Cosentino
barchi di migranti, immigrazione irregolare via mare, operazione Mare Nostrum, operazione Triton. Molto è stato scritto sullâargomento, ma ciò non ha impedito il ripetersi di tragedie in mare. Nonostante la sua drammaticitĂ lâattenzione va focalizzata anche al quadro giuridico delle operazioni di ricerca e salvataggio in mare (Search and Rescue o S.A.R.) e alla sua applicazione. Alla luce dei fatti chi deve compiere le operazioni di salvataggio? Chi è responsabile per il mancato soccorso? Dal punto di vista giuridico, al fine di analizzare tali aspetti, la professoressa Elda Turco Bulgherini, Ordinario di Diritto della Navigazione allâUniversitĂ di Roma Tor Vergata, nonchĂŠ presidente della sezione romana dellâAIDIM (Associazione Italiana di Diritto Marittimo), ha organizzato una tavola rotonda presso la sede di Confitarma, con autorevoli esponenti del mondo militare e civile, rappresentanti di enti pubblici e privati che sono coinvolti a vario titolo nelle cosiddette âoperazioni SARâ nel Mediterraneo. La professoressa ha illustrato il quadro normativo (ossia la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, la Convenzione sulla salvaguardia della vita in mare, la Convenzione sulla ricerca e il salvataggio
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e la Convenzione sul soccorso) che stabilisce lâobbligo di prestare soccorso esclusivamente per gli Stati di bandiera o costieri. Inoltre, si è parlato delle convenzioni internazionali: la Solas di Londra del 1974 sulla salvaguardia della vita umana in mare, la SAR di Amburgo del 1979 sulla ricerca ed il salvataggio, la Convenzione di Montego Bay del 1982 sul diritto internazionale del mare, nonchĂŠ, per ultimo, il regolamento UE 656/2014 che stabilisce le norme per la sorveglianza delle frontiere marittime esterne. Uno degli aspetti evidenziati dai relatori è lâassenza di una politica europea di cooperazione e di assistenza a seguito delle âprimavere arabeâ. Inoltre vi è la difficoltĂ di gestire gli effetti del dopo Gheddafi in Libia, riguardo al blocco delle partenze dei migranti via mare, attualmente gestite in gran parte dallâISIS e dalla criminalitĂ organizzata transnazionale. E non ultimo il dramma del genocidio in Iraq ed in Siria da parte dellâISIS. Lâemergenza migratoria, ha assunto quindi dimensioni di straordinaria portata: lâItalia non è piĂš in grado da sola di sostenere i costi (9 milioni al mese) dellâoperazione Mare Nostrum che ha soccorso le imbarcazioni fin nelle acque territoriali libiche. La successiva operazione Triton (sotto lâegida dellâagenzia europea Frontex), invece, ha il compito di semplice
sorveglianza delle frontiere e non si spinge oltre le 30 miglia marine. Rimane, comunque, lâobbligo di soccorso nelle ipotesi di pericolo di vite umane, come sancito dalla normativa vigente. Lâarrivo in Italia di clandestini via mare non costituisce solo una minaccia allâordine pubblico, ma costituisce anche una concreta possibilitĂ che possano infiltrarsi terroristi addestrati con lo scopo di compiere attentati. Il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, relatore per la Marina, ha ricordato che i compiti istituzionali della Forza Armata sono quelli della vigilanza in mare assieme a quelli della prevenzione. La realtĂ operativa ha dimostrato che lâefficace risposta alle emergenze contingenti deve essere ricercata in un approccio trasversale-intersettoriale (cross-sectorial approach) basato sulla suddivisione degli spazi marittimi per un maggior coordinamento e sinergia di tutti gli assetti operanti in mare. Di fatto, oggi il soccorso in mare è diventato un soccorso di massa a cui si aggiungono i gravi pericoli rappresentati dalle organizzazioni criminali che gestiscono questi viaggi della disperazione. Tra gli altri interventi ricordiamo quello del professor Umberto Leanza, consulente per il servizio del Contenzioso del ministero degli Affari Esteri, che ha svolto un breve excursus sulle normative che regolano la salvaguardia della vita umana in mare; quello dellâammiraglio (CP) Felicio Angrisano, comandante ispettore capo del corpo delle Capitanerie di Porto, che ha evidenziato come il soccorso in mare risponda ad obblighi internazionali che pongono in capo allâautoritĂ nazionale SAR la responsabilitĂ della salvaguardia della vita umana in mare in unâarea di oltre 500.000 kmq, allâinterno della quale il Corpo assolve la funzione di coordinamento tecnico-operativo dellâorganizzazione nazionale preposta alla ricerca ed al soccorso. A seguire hanno preso la parola il capo del III reparto operazioni del Comando generale della
Guardia di Finanza, generale Stefano Screpanti, il ministro plenipotenziario Marco Del Panta, Direttore centrale per le politiche migratorie del ministero degli Affari Esteri, il dott. Giovanni Pinto, Direttore reggente della Direzione Centrale dellâImmigrazione e della Polizia delle Frontiere - Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dellâInterno, il prefetto Carmine Valente, Direttore centrale dei servizi civili per lâimmigrazione e Mario Mattioli, membro del consiglio di Confitarma. Questâultimo ha ricordato che la confederazione ha fatto presente ai piĂš alti livelli istituzionali che, in assenza di un chiaro coordinamento istituzionale, lâemergenza Libia non può essere gestita attraverso la continua e, quindi, non straordinaria, chiamata delle navi mercantili presenti nellâarea, evidenziando che nel corso del 2014, quasi 900 navi mercantili sono state chiamate in soccorso dei migranti.
Roma, 20 marzo 2015, il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, interviene alla tavola rotonda sulle operazioni di Ricerca e Soccorso in Mediterraneo tenutasi presso la sede di Confitarma (foto Monica Palermo).
Nella foto di sfondo: Stretto di Sicilia, 3 marzo 2013. La Marina Militare con nave Comandante Cigala Fulgosi soccorre e pone in salvo dei migranti partiti dalle coste libiche (foto Massimo Sestini).
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Tredici nuovi Comandanti per la Marina di Pasquale Prinzivalli
Acque antistanti Augusta (SR), 10 marzo 2015. Le navi Urania, Driade e Sfinge impegnate in manovre di affiancamento durante la 5^ settimana di attivitĂ della 267^ sessione della Scuola Comando. In alto: Augusta (SR), 13 marzo 2015, i tredici tenenti di vascello che si sono guadagnati lâappellativo di âcomandantiâ al termine della 267^ sessione della Scuola di Comando Navale.
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Lâimpegnativo percorso della Scuola Comando, durato sei settimane, ha coinvolto 300 persone e visto 7 navi cimentarsi in 500 manovre
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bbiamo affrontato sei settimane molto intense e impegnative, potendo contare sul supporto e lâaffetto delle nostre famiglie che seguono ogni nostra vicissitudine con lâorgoglio e lâemozione del primo giuramento in Accademiaâ queste le parole del capocorso, tenente di vascello Patrik Oliviero Lo Rè, nel suo sentito e conciso intervento durante la cerimonia di chiusura della 267^ sessione della scuola di comando navale. Il lungo e difficile percorso, che ha portato tredici ufficiali della Marina Militare al primo comando, ha coinvolto
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Acque antistanti Augusta (SR), 3 marzo 2015. Manovra di appoggio tra nave Urania, Driade e Sfinge durante la 5^ Settimana della 267^ sessione della Scuola di Comando Navale. Sotto: acque antistanti Lamezia Terme, 11 marzo 2015. Personale di nave Driade impegnato nella manovra di rimorchio effettivo di nave Singe durante la 6^ settimana della 267^ sessione della scuola di comando navale (foto di Fabio Mariani). In basso a destra: Nave Borsini, 24 febbraio 2015. I nuovi comandanti della Marina Militare durante la 2^ settimana della 267^ sessione della Scuola di Comando Navale.
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circa 300 persone e ha visto ben 7 navi cimentarsi in 500 manovre addestrative. âSiate sempre un esempio per i vostri uomini, rendete ogni giorno la vostra missione la missione del vostro equipaggioâ questo lâaugurio rivolto ai nuovi comandanti da parte del comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Filippo Maria Foffi, che ha presieduto la cerimonia di consegna degli attestati di idoneitĂ al comando tenutasi presso la sede del comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera (Comforpat) di Augusta. Ai tredici ufficiali di vascello, oggi comandanti, auguriamo le migliori soddisfazioni in un incarico cosĂŹ delicato ed entusiasmante.
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Donne di Mare
Con lâ8 marzo si celebra lâuniverso femminile. Quello rappresentato dalle donne in servizio nella nostra Marina è una galassia del tutto particolare: perfettamente integrate nel grande equipaggio marinaro, mettono a disposizione della Forza Armata le proprie peculiari capacitĂ senza risparmiarsi, non dimenticando mai la propria femminilitĂ di Marika Tinè
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on è sicuramente un giorno diverso dagli altri, però non câè mai stato anno senza che io e le altre donne a bordo non avessimo ricevuto un piccolo mazzo di mimosa. Chiaramente non facevamo nemmeno caso al fatto che fosse lâ8 marzo, âla festa delle donneâ, un po' perchĂŠ non ci importava, un po' perchĂŠ tra un servizio di sorveglianza e l'attivitĂ in mare non ne avevamo nemmeno il tempo, ma al nostro equipaggio faceva piacere omaggiarci in quel giorno: un modo carino e quasi timido di dirci âgrazie di esserci, avete reso lâambiente piĂš fresco, colorato e anche piĂš profumatoâ. Sono un sottocapo di seconda classe TLC e quando la mia carriera in Marina ebbe inizio, circa dieci anni fa, fu a bordo di un pattugliatore, presso la base di Augusta. Lâambiente era quasi prettamente maschile, sia in termini numerici che anche nel
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modo di vivere: luoghi di lavoro piccoli e grigi e un equipaggio al 90% composto da uomini. Tutto mi appariva quasi surreale. Non è però dovuto passare troppo tempo affinchÊ mi sentissi parte integrante di quell'equipaggio. Il merito non è stato certo tutto mio, ma principalmente dei miei colleghi che, via via passava il tempo, consideravo sempre piÚ fraterni amici, accorgendomi che la cosa era assolutamente reciproca. La bellezza di essere una donna della Marina sta proprio in questo: nel fatto che ci sono uomini meravigliosi disposti a trattarti come "uno di loro", senza alcuna differenza fisica e mentale, ma mai dimenticando l'eleganza nei modi e la gentilezza del chiedere, esattamente come è giusto fare nella vita civile e quotidiana di sempre. In questo giorno sento quindi di poter dire che sono orgogliosa di essere una donna, in special modo una donna della Marina perchÊ è grazie agli uomini, miei colleghi, che siamo considerate come forza e non come sottrazione della Forza Armata, come valore aggiunto al valore già consolidato di un equipaggio unito, solido, dotato di grande spirito di sacrificio e di squadra. Viva le donne (e gli uomini) della Marina!
Nella pagina accanto dalla foto in alto a sinistra, in senso orario: alcune donne della nostra Forza Armata riprese durante unâesercitazione antincendio, in cucina, in attivitĂ sportiva, sullâaletta di plancia, in un carruggetto di bordo, in plancia. In alto: il sottocapo Patrizia Pellegrino durante il suo turno di guardia nella centrale operativa di combattimento di nave Fenice. Sotto: il sottocapo Cinzia Fucile al brogliaccio di navigazione durante un turno di guardia in plancia a bordo di nave Fenice.
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Regata Fezzano-Talamone VELA
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di Pasquale Prinzivalli
ndrea Pendibene, atleta della Marina Militare, ha iniziato da protagonista lâedizione 2015 del campionato italiano classe Mini 6.50. Non si è fatto intimorire dal fatto di regatare con la sua nuova barca (ITA883 â Pegaso Marina Militare) e ha deciso comunque di correre in solitario, scoprendo e regolando la barca miglio dopo miglio, raffica dopo raffica. Dopo 30 miglia in solitario stacca il quarto posto assoluto ed è primo dei solitari, davanti al gruppone alla Fezzano-Talamone. Davvero niente male. Le sue parole al termine della regata: âTre anni di progetto condensati in 3 mesi di costruzione al top, la messa a punto eseguita durante la prima regata stagionale e tanti dubbi scomparsi all'arrivo di sabato mattina. La barca di serie (ancora in corso di omologazione) si è rivelata sin dalle prime battute molte veloce e competitiva, sono molto soddisfatto del risultatoâ. La regata ha richiesto un alto livello di concentrazione, le previsioni davano vento forte di scirocco, cosĂŹ la partenza delle 22 imbarcazioni è stata anticipata alle ore 12, ben 4 ore prima dellâora prevista dal bando di regata. Le barche hanno lasciato il porto ligure con una leggera brezza da sud est, aumentata poi fino a 12 nodi nelle prime ore di sabato 14 marzo. Lâatleta della Ma-
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Con una barca nuova, messa a punto durante la regata, Andrea Pendibene è primo dei solitari nella tappa che apre il campionato italiano Mini 6.50 rina ha commentato cosĂŹ la sua regata: âEâ stata una prova molto importante e un debutto servito anche da test per la barca, per la nostra sintonia e la mia preparazione mentale e fisica. Dopo un partenza conservativa, alle Melorie non avevo ancora chiuso occhio e sentendo al VHF la chiamata di soccorso di un concorrente spiaggiato e dei due Proto che hanno tagliato la zona di navigazione delle navi, ho capito che non dovevo esagerare e allora, sicurezza prima di tutto, ho deciso di riposarmi per 15 minuti per essere pronto allo sprint finale, con il vento in aumento e Pegaso che filava deciso verso il traguardo. Ho deciso di correre in solo e non in doppio per aumentare il feeling con la barca e continuare il mio percorso di preparazione in vista delle prossime regate. La scelta mi ha premiato, e sono giunto al traguardo come primo dei solitari con davanti solo due Proto in doppio e il gemello del Pogo 3 con a bordo il vincitore della Mini Transat 2003 Erwan Tymen e lo sviluppatore del cantiere Pogo. Passata la boa della prima prova del Campionato Italiano, si pensa giĂ alla seconda sfida: Arcipelago 650 sulla rotta Talamone-Capraia-ElbaGiannutri - Le Formiche-Talamone da correre in doppio con la co-skipper Giovanna Valsecchiâ.
Andrea Pendibene sottovento regola le vele della nuova barca, il Pogo 3 ITA 883 - Pegaso Marina MIlitare. Pagina a fianco, in alto: Andrea Pendibene a bordo del Pegaso, mure a dritta di bolina prima della partenza della regata FezzanoTalamone. In basso da sinistra: i Mini 650 sulla linea di partenza e Pendibene in cantiere per gli ultimi lavori sulla barca.
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Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina
Andrea Bafile
Per mare, per terra, nellâaria, col fuoco: Andrea Bafile dominò tutti gli elementi naturali nella sua vita di marinaio di DesirĂŠe Tommaselli foto: Ufficio Storico della Marina
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bile direttore del tiro, particolarmente versato nelle discipline balistiche, nel corso dei suoi numerosi imbarchi fu ripetutamente chiamato a âmaneggiare il fuoco navaleâ: designato a seguire lâallestimento degli impianti di artiglieria del Quarto - âuna delle unitĂ meglio riuscite della nostra Marinaâ, come dirĂ poi Alberto Da Zara â durante il comando sullâAirone fu incaricato dei servizi di artiglieria della 2ÂŞ Squadriglia Torpediniere e contribuĂŹ con un suo studio al perfezionamento del sistema di lancio notturno dei siluri. Destinato sul Quarto, ebbe anche a misurarsi con lâincendio sprigionatosi inaspettatamente nei locali prodieri inferiori, incendio che, se si fosse propagato fino ai sottostanti depositi munizioni, avrebbe provocato lâesplosione della nave. Bafile, a rischio della propria vita, si fece calare nella santabarbara dove aprĂŹ i tubi di allagamento, preservando lâequipaggio e salvando lâunitĂ . Assegnato ai treni armati, che venivano posti sotto il comando di tenenti di vascello direttori del tiro, riuscĂŹ a tornare a bordo quale comandante dellâArdea, con il quale svolse intensa attivitĂ di guerra in Il tenente di vascello Andrea Bafile. A destra: Bafile e dâAnnunzio a Brindisi dopo lâincursione aerea su Cattaro. Lâimpresa sancĂŹ lâamicizia tra i due abruzzesi che intrattennero una fitta corrispondenza, oggi in parte conservata presso la Biblioteca de LâAquila.
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Adriatico. Fu durante questo imbarco che venne incaricato dal Comando navale di fornire il proprio contributo alla spedizione aerea su Cattaro, che il maggiore Armani e Gabriele dâAnnunzio stavano preparando. Lâapporto di Bafile fu fondamentale per la riuscita dellâimpresa: come racconta il poeta-soldato, la Marina aveva fornito âcon larghezza, documenti utilissimi per la rotta e per
lâobiettivoâ, nonchĂŠ âuna serie di bussoleâ e âun ufficiale esperto per regolarle: il tenente di vascello Andrea Bafileâ, un tipo âcon unâaria modesta e schiettaâ. Lâufficiale dotò infatti i 14 aerei Caproni scelti per il volo delle bussole âa liquidoâ di tipo navale, molto simili a quelle regolamentari usate dalle torpediniere, che consentirono il volo cieco ai piloti di terra abituati al volo a vista. La notte del 4
LâEsploratore Quarto durante la Grande Guerra; varata nellâArsenale di Venezia il 9 agosto 1911 ed entrata in servizio lâ11 maggio 1912, fu tra le unitĂ della Marina che compirono il maggior numero di missioni di guerra durante il conflitto. Bafile ne seguĂŹ lâallestimento e, imbarcatovi tra il 1912 ed il 1913, la salvò dalle fiamme scoppiate inaspettatamente a bordo il 23 luglio 1913.
ottobre 1917 Bafile prese posto sul velivolo n. 4148, partecipando al bombardamento di Cattaro in qua-
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litĂ di osservatore. Durante la missione, che ebbe notevole risonanza per le difficoltĂ ad essa connesse (ridotta autonomia degli apparecchi, attraversamento di un tratto di mare con velivoli terrestri, condizioni meteorologiche avverse), Bafile riportò una lesione alla cornea che gli provocò lâoffuscamento dellâocchio destro, con conseguente sbarco dallâArdea. In eseguito ai fatti di Caporetto che, secondo dâAnnunzio, gli tolsero il âsorriso che gli era abitualeâ, Bafile
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volle fornire il proprio contributo alla difesa a oltranza di Venezia condotta dal Reggimento Marina fin dal Basso Piave. La nuova assegnazione lo vide quindi al fianco dei marinai che, adattandosi âcon lo spirito marino pieno di risorse e di ardireâ al terreno acquitrinoso, costituirono la salda barriera âallâinvasione nemicaâ. Posto al comando del battaglione di marinai arditi Caorle, che si stava preparando ad uno sbarco sulla sponda del Piave occupata dagli austriaci, volle personalmente eseguire una ri-
Marinai arditi. Bafile prese il comando del battaglione di marinai arditi Caorle il 2 marzo 1918. Vestiti dellâuniforme grigioverde, gli Arditi di Marina, quale segno distintivo, portavano cucite sul bavero della giubba le fiamme blu. In basso: il Reggimento Marina sul Piave nel 1917.
cognizione nelle linee nemiche al di lĂ del fiume per conoscere il terreno e le posizioni avversarie, in modo da predisporre e favorire la riuscita dellâazione dei suoi uomini. Scelti 4 marinai volontari, diede inizio alla missione la notte dellâ11 marzo 1918. Raggiunta su una zemola la riva
Gli Arditi di Marina passano il Piave. Al centro: una tavola del fumetto âAndrea Bafile tenente di vascelloâ di Riccardo Amedoro, LâAquila 2001. A seguire: la cannoniera di scorta Andrea Bafile. La storia dellâufficiale abruzzese colpĂŹ profondamente i marinai al fronte e la nazione intera. Pertanto, poco dopo la fine del conflitto, la Marina gli intitolò la cannoniera di scorta impostata nellâottobre 1919 e varata nel dicembre 1921 nel cantiere Pattison di Napoli. Negli anni Sessanta il nome Bafile fu poi assegnato ad una nave trasporto truppa.
del Piave allora in mano austriaca, Bafile per prima cosa si chinò e baciò il terreno: âĂ terra nostraâ, disse. Lâaccurata e strategica esplorazione fu condotta per ore ma, al momento di tornare, mancava uno dei marinai. Bafile tornò indietro a cercarlo, venendo poi raggiunto da un proiettile mentre ripassava il fiume. Riferito dellâesito della ricognizione e sinceratosi della salute dei marinai che avevano partecipato allâazione, morĂŹ durante il trasporto allâospedale da campo, con âancora sulle labbra il sapore della terraâ dâItalia che andava riconquistata. Alla sua memoria fu concessa la Medaglia dâOro al Valore Militare, la prima del Reggimento Marina, ed in suo onore il battaglione Monfalcone prese il nome di Bafile. âQuando sarĂ scritta un giorno, nei suoi particolari, la storia del Reggimento San Marco che del Leone alato, oltre allâinsegna, ereditò la gloria (âŚ) noi ameremo infinitamente di piĂš questa nostra gente del mare, che in silenzio, crede, combatte e muore.â
ato a Bagno (LâAquila) il 7 ottobre 1878, entrò all'Accademia Navale di Livorno nel settembre N 1896. Nominato guardiamarina il 21 dicembre 1899, fu destinato sul Lepanto, allora nave ammiraglia della Squadra Navale. Promosso sottotenente di vascello nel 1902, compĂŹ numerosi imbarchi
(Sicilia, Messaggero, Varese, Lepanto, Eridano, Aquila, Iride) durante i quali si dedicò allâartiglieria navale, tanto da ricevere dal Consiglio Superiore di Marina, nel 1908, un pubblico encomio per il suo âStudio sui congegni di miraâ. Tenente di vascello nel 1907, prestò servizio sul torpediniere Elba per quasi due anni (agosto 1908 â aprile 1910) e sulla nave da battaglia Vittorio Emanuele per i successivi 12 mesi. Trasferito nel luglio 1911 allâArsenale di Venezia, in qualitĂ di Ufficiale Dirigente la 1ÂŞ sezione tecnica della Direzione di artiglieria ed armamenti, fu incaricato di seguire i lavori dellâesploratore Quarto, varato nello stabilimento militare lagunare nellâagosto di quellâanno. Imbarcato quale direttore del tiro sulla medesima nave, la salvò dallâincendio divampato a bordo il 23 luglio 1913; per questâazione fu insignito della Medaglia dâargento al Valore Militare il seguente 27 luglio. Destinato sulle siluranti, seguĂŹ lâallestimento del cacciatorpediniere Audace, di cui fu ufficiale in 2ÂŞ dal gennaio 1914 al settembre 1915. Comandante della torpediniera dâalto mare Airone fino al luglio 1916 e del treno armato di Castellammare Adriatico nel successivo mese di agosto, a causa di una seria malattia fu costretto a lasciare temporaneamente il servizio. Assegnato allo Stato Maggiore della Squadra da battaglia, chiese di essere nuovamente imbarcato. Ottenuto il comando della torpediniera dâalto mare Ardea nel gennaio 1917, partecipò quale osservatore allâimpresa aerea di Cattaro (notte tra il 4 e il 5 ottobre di quellâanno) che gli valse la Medaglia di bronzo al Valore Militare. Dal volo, però, riportò una lesione allâocchio a causa della quale fu sbarcato dallâArdea e destinato a terra, presso il Comando in Capo di Venezia. Dopo Caporetto, chiese di essere assegnato al Reggimento Marina impegnato nel Basso Piave. Raggiunta la nuova destinazione il 12 novembre 1917, il successivo 27 dicembre ebbe il comando del battaglione Monfalcone e, dal 2 marzo 1918, quello del battaglione dâassalto Caorle. MorĂŹ in area di operazione il 12 marzo 1918. Decorato di Medaglia dâOro al Valore Militare alla memoria, ĂŠ sepolto nel sacrario di Bocca di Valle (presso Guardiagrele, Chieti) realizzato su progetto di Raffaele Paolucci per commemorare i caduti abruzzesi della Prima Guerra Mondiale.
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i è conclusa la âSettimana Bluâ, attivitĂ di orientamento a favore degli allievi del 2° corso della scuola navale militare âF. Morosiniâ, al fine di aprire agli allievi una finestra sul mondo addestrativo ed operativo della Marina e delle altre forze armate. Gli allievi del corso âAtlasâ hanno visitato, durante una settimana particolarmente intensa, il Comando operazioni aeree, lâAccademia militare di Modena, il 1° Rgt. Carabinieri Tuscania, lâAccademia navale di Livorno, la stazione elicotteri M.M. di Luni, lo stabilimento Fincantieri di Muggiano, il 5° Reggimento âRIGELâ dellâaviazione dellâEsercito, il Comando Brigata di Cavalleria âPozzuolo del Friuliâ, il Reggimento lagunari âSerenissimaâ e il Museo storico navale di Venezia.
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EBBRAIO
ave Andrea Doria, ormeggiata nel N porto di Mina Zayed di Abu Dhabi, ha partecipato alla dodicesima
edizione dellâInternational Defense Exhibition and Conference (IDEX) e alla Naval Defense and Maritime Security Exhibition (NAVDEX). Al centro di numerosi eventi, tra cui la visita a bordo del Ministro della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, e vari incontri con le principali ditte italiane presenti negli E.A.U., nave Doria ha supportato le iniziative italiane nellâambito dellâesposizione fornendo al pubblico una visione globale ed immediata dei sistemi presenti nellâarea espositiva.
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Marina Militare ha avviato un Ldeiaprogramma di ammodernamento radar ormai obsoleti, che verranno MARZO
sostituiti con apparati di nuova generazione, piĂš performanti e sicuri per la salute della popolazione civile e per il personale impiegato. Con il supporto del Centro Interforze Studi Applicazioni Militari (CISAM) e la partecipazione dellâ lâAgenzia Regionale per la Protezione dellâAmbiente Sicilia (ARPA), è terminata la campagna di rilievi elettromagnetici sul nuovo radar tipo RASS-CI installato a Favignana. La stazione radar di Favignana rappresenta un case study per gli altri siti interessati al programma di ammodernamento.
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i è tenuta a Taranto la cerimonia del Ssancisce âtaglio del nastro tricoloreâ che il termine dei lavori di ade-
guamento del 3° pontile fregate, presso la nuova stazione navale Mar Grande. Dopo il collaudo tecnico provvisorio delle opere di prolungamento del pontile n. 3, è stato consegnato a Maristanav lâultimo manufatto oggetto di intervento, che consentirĂ alla Forza Armata di disporre di altri due posti di ormeggio, destinati anche ad unitĂ navali della nuova classe âOrizzonteâ e unitĂ navali delle Marine estere cooperanti con la nostra Forza Armata.
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ella splendida cornice del Golfo di N Pozzuoli, nel piazzale del comprensorio di Nisida, ha avuto luogo la MARZO
cerimonia di passaggio di consegne del Comando logistico della Marina Militare. Alla presenza dellâammiraglio di squadra Claudio Gaudiosi, sottocapo di Stato Maggiore della Marina, lâammiraglio ispettore capo Stefano Tortora ha passato lâincarico di âComandante Logistico della Marina Militareâ allâammiraglio di squadra Donato Marzano. LâAlto Comando logistico costituito nel 2013, ha ereditato la sede e parte delle competenze logistiche dellâallora Ispettorato logistico e dei fari ubicato nella sede di Palazzo Marina a Roma. A fine dello stesso anno il Maricomlog è stato trasferito a Napoli.
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na delegazione di ufficiali della MaU rina Militare del Qatar è stata ospitata in Accademia Navale, durante una ARZO
visita ai vari istituti di formazione della nostra Forza Armata. Il C.A. Abdulaziz AL KUWARI, il col. Hamed AL SAIARI, il col.Youcef AL-HOR, il ten.Abdulaa AL NUAIMI e il ten. Samaan AL-DOSARI, accompagnati dal rappresentante dello Stato Maggiore Marina, capitano di vascello Dario Leccese, dopo essere stati accolti dal Comandante dellâAccademia navale, contrammiraglio Maurizio Ertreo, hanno visitato le varie strutture dellâistituto, tra cui il simulatore di plancia, i dormitori e gli studi collettivi della 1^ Classe, il planetario ed il brigantino interrato.
di Pasquale Prinzivalli
9M
ellâattuale contesto di riduzione N dei fondi destinati alla manutenzione militare, lâarsenale marittimo di ARZO
Taranto, in accordo con il Comando logistico, ha avviato una politica di uso duale delle proprie strutture, in particolare dei bacini di carenaggio, destinandoli anche alla manutenzione di navi mercantili con lâobiettivo di autofinanziarsi e sostenere lâindustria navalmeccanica e portuale della cittĂ . In tale contesto, il Dimonios (stazza lorda 26.904 t, 186 metri di lunghezza e 25,60 di larghezza) è lâottava nave mercantile messa a secco nei bacini di carenaggio dello stabilimento di lavoro tarantino, ma è la prima di dimensioni veramente considerevoli.
10 M
â stata inaugurata a Roma, presso il E Sacrario delle bandiere al Vittoriano, la mostra fotografica âI dirigibili ARZO
italiani della Regia Marina nella Grande Guerraâ. Lâesposizione fotografica, che si inquadra nellâambito delle manifestazioni commemorative del centenario della Prima guerra mondiale, presenta al pubblico una selezione di immagini sulle aeronavi tratte dalla collezione privata della famiglia Suber e appartenenti al fondo fotografico di Arrigo Osti che, allâepoca in cui le scattò, era un tenente di vascello della Regia Marina. La mostra, curata e sponsorizzata dalla Marina Militare, rimarrĂ aperta al pubblico fino alla fine di aprile.
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assaggio di consegne al Comando della seconda squadriglia pattugliaP tori di Augusta. La cerimonia si è tenuta a bordo di nave Comandante Cigala Fulgosi, ormeggiata presso la banchina Tullio Marcon. Il capitano di vascello Silvio Vratogna ha passato il testimone al capitano di vascello Alberto Maffeis, che assume anche lâincarico di Direttore della scuola di comando navale mantenendo altresĂŹ il proprio incarico di capo di Stato Maggiore di Comforpat. Il comandante Vratogna sarĂ invece impiegato presso il Comando in Capo della squadra navale.
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recentosettantatre volontari in T ferma prefissata annuale appartenenti al 1° incorporamento hanno giuARZO
rato fedeltĂ alla Repubblica Italiana nella Piazza dâArmi della Scuola sottufficiali di Taranto, alla presenza del comandante delle scuole della Marina Militare, ammiraglio di squadra Salvatore Ruzzittu e di varie autoritĂ civili e militari. Il motto del corso è Quis contra nos? (Chi contro di noi?) ed il suo nome è Animus, parola latina che esprime forza, fiducia e coraggio, valori eletti dai giovani volontari come pilastri sui quali fondare le loro prossime carriere di marinai al servizio dello Stato.
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a preso il via a Nettuno (RM) la H prima delle sette tappe del circuito nazionale 2015 della classe J24. ARZO
Venti gli equipaggi iscritti a questa edizione, tra cui quello del centro agonistico di Napoli a bordo dellâimbarcazione âITA 416 La Superbaâ. Lâimbarcazione, timonata da Ignazio Bonanno in equipaggio con il tailer Simone Scontrino, il prodiere Alfredo Branciforte, il due Francesco Picaro e il centrale/tattico Luigi Ravioli, neo campioni dâInverno e vincitori del trofeo Roberto Lozzi nelle stesse acque, si aggiudica la vittoria con sei primi posti conquistati su sei prove disputate.
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lla finale del K1 dellâInternational A Race di Solkan in Slovenia, il sottocapo Andrea Romeo, portacolori del
centro sportivo agonistico di canoa fluviale della Marina Militare di Luni, chiude al secondo posto conquistando lâargento a soli 38 centesimi dal tedesco Alexander Grimm, oro olimpico a Pechino 2008. Alle spalle lo sloveno, ben due volte campione del mondo, Peter Kauzer. Si ferma in semifinale, invece, il Sottocapo Omar Raiba nel K1 maschile. I risultati ottenuti sono certamente di buon auspicio per le prossime gare dei nostri slalomisti.
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MESE
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Open day alla Scuola Navale Militare "Morosini"
La scuola navale militare âFrancesco Morosiniâ, insieme allâAccademia Navale di Livorno e le scuole sottufficiali di Taranto e La Maddalena, fa parte degli istituti di formazione della Marina Militare
L
di Pasquale Prinzivalli
a scuola navale militare âFrancesco Morosiniâ di Venezia ha aperto le porte agli alunni delle scuole secondarie di II grado e alle terze classi delle scuole secondarie di I grado per far conoscere la propria offerta formativa e fornire informazioni sul prossimo bando di concorso e sulle peculiaritĂ della vita allâinterno dellâistituto. La scuola navale militare âFrancesco Morosiniâ, insieme allâAccademia Navale di Livorno e le scuole sottufficiali di Taranto e La Maddalena, fa parte degli istituti di formazione della Marina Militare. Il âMorosiniâ è equiparato a una scuola dâistruzione di secondo grado dove gli allievi-studenti frequentano lâultimo triennio del liceo scientifico o classico. La scuola navale fornisce un bagaglio culturale e di esperienze unico nel suo genere che, ad una attenta e profonda preparazione scolastica, unisce un arricchimento di valori e principi morali tipici delle Forze Armate. Gli studenti, oltre al percorso di studi, svolgono attivitĂ marinaresche quali la vela, il canottaggio, il nuoto e la voga veneta. LâattivitĂ formativa e addestrativa si completa con le campagne di istruzione a bordo delle navi della Marina.
Venezia, Scuola Navale Militare âFrancesco Morosiniâ, 21 marzo 2015. Lâistituto apre le porte ai numerosi visitatori, guidandoli allâinterno della scuola.
M ARINA N O T I Z I A R I O
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