Notiziario della Marina ottobre 2014

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Marina

NOTIZIARIO della

Anno LXI - ottobre 2014


Cinquant’anni fa... La Marina di cinquant’anni fa, riproposta attraverso le immagini dei Notiziari dell’epoca e i vostri scatti dal numero di OTTOBRE 1964

In copertina- Dragamine in navigazione all’appoggio. In quarta di copertina - Il sommergibile “Tazzoli” in navigazione fotografato da un inelicottero.

Isola del Tino (La Spezia), ottobre 1964 - Audace manovra di un incursore rocciatore durante una esercitazione denominata “Tino”.

Castellamare di Stabia (Napoli) 19 settembre 1964 - Panoramica della cerimonia della consegna alla Marina Militare dell’incrociatore lanciamissili “Caio Duilio”.

inviate i vostri scatti dell’epoca, con una breve didascalia, a: notiziario.marina@gmail.com

Giulianova (Teramo),13 settembre 1964 - Cerimonia della consegna della bandiera di combattimento al dragamine “Ebano”, i fucilieri rendono gli onori alla Bandiera che sale a riva.


MARINA NOTIZIARIO

PeRI Od IcO

M A R I N A M I l I tA R e F O N d At O N e l 1 954 d ellA

R EGISTRAzIONE :

I SCRIzIONE :

n. 396/1985 dell’8 agosto1985

Tribunale di Roma

PROPRIETà: Ministero della Difesa - EDITORE: Ministro della Difesa

D IRETTORE R ESPONSAbILE :

Antonio COSENTINO antoniocosentinoit@gmail.com REDAzIONE, GRAFICA/IMPAGINAzIONE, SEGRETERIA:

Davide GALLI davide.galli@marina.difesa.it

Carlo DISMA carlo-disma@marina.difesa.it

Pasquale PRINZIVALLI pasquale.prinzivalli@marina.difesa.it

Silvio SCIALPI silvio.scialpi@marina.difesa.it D IREzIONE E R EDAzIONE : NOTIZIARIO DELLA MARINA Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare Piazzale della Marina, 4 - 00196 Roma tel. 06.36805556 e-mail: notiziario.marina@gmail.com

N ORME

PER LA COLLAbORAzIONE

Il Notiziario è organo di informazione e la collaborazione è aperta a tutti. Gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, investono la diretta responsabilità dell’autore, rispecchiandone le idee personali. Gli articoli dovranno pervenire per posta elettronica entro 10 giorni dall’evento, corredati di foto (in formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18 x 13 cm e risoluzione non inferiore a 300 dpi) e didascalie esplicative; gli elaborati dovranno essere redatti evitando possibilmente l’uso di acronimi, che eventualmente vanno esplicitati in maniera chiara e precisa. L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnano la Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione. La Direzione si riserva il diritto di dare all’articolo l’impostazione e i tagli ritenuti più opportuni. Al fine della corresponsione del compenso di collaborazione, è indispensabile che l’autore rediga una dichiarazione contenente tutti i dati anagrafici, recapito telefonico e coordinate bancarie. Dal momento della retribuzione l’autore cede ogni diritto di esclusività d’utilizzo al Notiziario. Nessuna parte dei testi e delle illustrazioni può essere riprodotta senza l’autorizzazione della direzione del Notiziario. Per la collaborazione a questo numero si ringraziano: Fondazione Francesca Rava, il CISOM, il Corpo Militare della C.R.I., il Corpo delle Infermiere Volontarie della C.R.I., l’Organizzazione Save the Children, Marco Maccaroni, Rosario Naimo, Stefano Giovannetti, Gaetano Conigliaro, Carlo boccadamo. Giovanna Scotton, Desirée Tommaselli. Per i contributi fotografici si ringraziano: Roberto Francesco Riso, Nicola Clemente, Daniele Messercola, Donato Mancini, Gabriele Lenzi, Marcello Riosolo.

Stampa: Tipografia Facciotti - Roma chiuso in redazione il: 31 ottobre 2014

Sommario

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A N N O LXI - O T T O b R E 2 0 1 4

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Editoriale di Antonio Cosentino Sitrep Mare Nostrum un anno di soccorsi e salvataggi La scelta di Catia 80 Miglia a Sud di Lampedusa di Marco Maccaroni Varato il sommergibile Pietro Venuti di Rosario Naimo Seafuture e Defence Ref itting: dall’arsenale di La Spezia unità di intenti per il rilancio di Rosario Naimo Nave Doria verso il giro di boa di Stefano Giovannetti Incursori a tutela degli interessi strategici nazionali di Carlo Disma e Gaetano Conigliaro

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Scuola di Comando Navale di Fabio Petruzzi Nave Garibaldi, fine della sosta lavori di Pasquale Prinzivalli Confitarma: il rilancio della competitività di Antonio Cosentino 54° Salone nautico di Genova di Antonio Cosentino Sicurezza, la Marina mette a disposizione il proprio know-how di Carlo Boccadamo

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Calendario 2015 della Marina Militare di Pasquale Prinzivalli Operazione Polluce: recuperato il “Tesoro dell’Elba” di Giovanna Scotton

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Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina: Raffaele Rossetti di Desirée Tommaselli

58 60 64

Agostino Straulino l’ammiraglio padrone del vento di Rosario Naimo Il mese in immagini di Pasquale Prinzivalli Regata “Off Valparaiso” di Pasquale Prinzivalli

In copertina: Muggiano (La Spezia), 9 ottobre 2014. Il sommergibile Venuti pronto per il Varo. (foto di Silvio Scialpi).

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In quarta di copertina: Muggiano (La Spezia), 9 ottobre 2014. Il sommergibile Venuti visto da poppa pronto per il Varo. (foto di Silvio Scialpi).

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Notiziario della Marina


Editoriale di Antonio Cosentino

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’ trascorso un anno dall’inizio di Mare Nostrum. Un anno di impegno e di sacrifici, di intensa attività della Marina e degli altri attori che la affiancano, ancora oggi, nelle delicate ma continue operazioni di ricerca e soccorso dei migranti in rotta nello Stretto di Sicilia. Nell’occasione si è commemorata la strage di Lampedusa - in cui perirono 366 naufraghi a pochissima distanza dalla costa dell’isola italiana - in un clima che rispecchia l’animo dei soccorritori. Tra essi troviamo moltissimi volontari, basti pensare alle Infermiere Volontarie ed al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, ai medici ed infermieri dell’Onlus Francesca Rava e del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, insieme agli operatori dell’organizzazione Save the Children. In questo numero vi racconteremo anche la loro storia ed il loro contributo all’operazione Mare Nostrum, giusto tributo per aver condiviso il fardello di questa difficile emergenza. Nel frattempo, al Muggiano è stato varato il sommergibile Pietro Venuti, il terzo della classe Todaro, che opererà presto a fianco degli altri due U-212 già in servizio per partecipare, in silenzio, al mantenimento della sicurezza nazionale. Stesso fine, altri compiti, quelli affidati al Gruppo Operativo Incursori, la leggendaria unità di forze speciali della Marina Militare, che questo mese si è addestrato nella liberazione di una piattaforma petrolifera caduta in mano a terroristi, tutelando la stabilità energetica del Paese. Non mancano poi le notizie liete, come la fine dei lavori di nave Garibaldi, le notizie d’interesse, come la partecipazione della Marina all’Assemblea di Confitarma, e gli approfondimenti storici, questo mese dedicati a Raffaele Rossetti e a Agostino Straulino. n

Un elicottero EH101, a 1000 yards a poppa di nave Andrea Doria, durante una fase di lancio flares, dei particolari razzi che bruciano ad una temperatura fino a 2000° C illuminando il cielo e lasciando dietro di sé scie di fumo. Le particolari forme dei vortici sono causate dall'interazione con i flussi d’aria originati dai rotori; i flares sono delle contromisure utilizzate dagli aeromobili per ingannare i missili ed impedire che colpiscano un’unità navale. OTTOBRE 2014

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oceano atlantico

mar

Campagne idro-oceanografiche Attività di monitoraggio Navi idro-oceanografiche ARETUSA e GALATEA

SNMCMG 2 STANDING NATO MINE COUNTERMEASURES GROUP 2

Gruppo Navale Permanente NATO di contromisure mine Pattugliatore di Squadra AVIERE (flagship)

Operazione Mare Nostrum

mar mediterraneo

Operazione militare e umanitaria nel Mediterraneo centro-meridionale e Stretto di Sicilia - COMGRUPNAV 29 1 Unità anfibia SAN GIORGIO (flagship) 2 Fregate classe MAESTRALE/BERGAMINI 2 Pattugliatori/corvette classi COMANDANTI, COSTELLAZIONI, MINERVA 1 Rifornitrice di squadra 1 Unità Moto Trasporto Costiero 1 Sommergibile 1 FLS (Forward Logistic Site) a Lampedusa Velivoli: MPA, P-180, AB-212, EH-101 Personale: M.M. e Brigata Marina SAN MARCO

Operazione Constant Vigilance/VI.PE. Attività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori 1 Corvetta/pattugliatore (OPV/PV)

Missione Italiana in Libia Attività di cooperazione militare post-conflict Italia-Libia Personale Marina Militare

Eubam Libia Attività di cooperazione militare post-conflict Unione Europea-Libia Personale Marina Militare

ATTIVITÀ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALE OPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALI ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALI

Bonifiche ordigni in mare

CONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALI

Attività di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in mare

ATTIVITÀ ADDESTRATIVA COMPLESSA/CAMPAGNE NAVALI/D’ISTRUZIONE

Personale Gruppo Operativo Subacquei


SITREP ottobre 2014

ISAF Afghanistan INTERNATIONAL SECURITY ASSISTANCE FORCE

Assistenza militare alle Forze A afgane e stabilizzazione Armate A dell’Afghanistan d Personale Brigata Marina SAN MARCO Gruppo Operativo Incursori

nero

Joint Enterprise Kosovo MULTINATIONAL BATTLE GROUP Personale Marina Militare

UNIFIL UNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANON

Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite Personale Marina Militare

golfo persico

Combined Maritime Forces

Forza marittima multinazionale p per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain) Personale Marina Militare

M.F.O. MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS

Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di Tiran GRUPNAVCOST 10: Pattugliatori ESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA Personale Brigata Marina SAN MARCO

mar rosso

EUNAVFOR Atalanta EUROPEAN UNION NAVAL FORCE

Operazione di contrasto alla pirateria marittima dell’Unione Europea Cacciatorpediniere ANDREA DORIA (flagship TF-465)

Nuclei Militari di Protezione Protezione naviglio mercantile nazionale in transito nelle aree a rischio pirateria Personale Brigata Marina SAN MARCO

BMNS Gibuti BASE MILITARE NAZIONALE DI SUPPORTO IN GIBUTI

Missione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta Personale Marina Militare

Eucap Nestor

Missione UE civile-militare di Regional Maritime Capacity Building in Corno d’Africa (Gibuti e Seychelles) Personale Marina Militare

oceano indiano


MARE NOSTRUM un anno di soccorsi e salvataggi

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’Operazione Mare Nostrum (OMN) è stata disposta dal Governo, a partire dal 18 ottobre 2013, in conseguenza dell’incremento del fenomeno migratorio registrato dalla seconda metà del 2013 e dei tragici naufragi verificatisi a largo di Lampedusa. Il dispositivo aeronavale impiegato in Mare Nostrum ha il compito di incrementare la cornice complessiva di sicurezza marittima contrastando le attività illecite via mare, con particolare riferimento ai traffici di esseri umani e rispondere al-

l’emergenza in atto nel Mediterraneo assicurando un “presidio” navale d’altura per la salvaguardia della vita umana in mare e l’assistenza umanitaria, attraverso il pattugliamento aero-marittimo dello Stretto di Sicilia con una media di 5 unità navali e relativi assetti aerei della Marina. La Marina ha il Comando dell’Operazione. Il Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), esercita attraverso la Centrale Operativa della Marina, il Controllo Operativo di tutte le Unità Navali in mare impegnate nell’ambito dell’Operazione Mare Nostrum. In essa è ubicato il Dispositivo Integrato Interministeriale di Sorveglianza Marittima (DIISM), per mezzo del quale si assicura il coordinamento interagenzia e interministeriale con le sale operative delle altre Amministrazioni e dei Corpi Armati dello Stato coinvolti. I Comandanti delle navi della Marina intervengono per catturare le navi madre e per fermare i trafficanti di esseri umani,


nell’esercizio delle specifiche prerogative di polizia dell’alto mare che gli sono conferite dal diritto internazionale e dalle leggi dello Stato. La tipologia di assetti impiegati dalla Marina per la condotta dell’Operazione prevede: - una nave anfibia, medico-ospedaliera con ampi spazi di ricovero per naufraghi, con capacità di comando e controllo; - una/due fregate e due Unità navali d’altura di seconda linea (pattugliatori o corvette) con ampia autonomia logistica e capacità medico sanitaria imbarcata; - elicotteri imbarcati (rischierabili a Lampedusa/Catania su base necessità); - team della Brigata Marina San Marco imbarcati con compiti di ispezione natanti e mantenimento della sicurezza durante il trasporto dei migranti; - rete radar costiera e stazioni AIS (Automatic Identification System) della Marina Militare; - velivolo MPA (Maritime Patrol Aircraft) tipo Atlantic di base a Sigonella, per il pattugliamento marittimo;

Dopo 364 giorni di attività, i migranti assistiti nell’ambito di 421 eventi SAR sono stati 150.810 mentre 5 sono state le “navi madre” sequestrate. Tali risultati sono stati raggiunti grazie all’impiego di 32 Unità navali e 2 sommergibili che si sono avvicendati dall’inizio dell’operazione per un totale di oltre 45.000 ore di moto e l’impegno in media di circa 900 militari al giorno.

- un velivolo Predator A+ dell’Aeronautica Militare di base a Sigonella, per il pattugliamento marittimo; - velivolo P-180 MM dotato di FLIR (Forward Looking Infrared) di massima schierato a Catania; - due aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) S-100 Camcopter imbarcati su Nave San Giusto; - un Forward Logistic Site (FLS) – a Lampedusa per il supporto logistico di terra alle unità navali appartenenti al dispositivo Mare Nostrum. Com’è evidente, nell’ambito dell’operazione cooperano anche mezzi di altre Forze Armate, come i velivoli a pilotaggio remoto dell’Aeronautica Militare ed un elicottero dell’Arma dei Carabinieri. Per la raccolta degli elementi probatori sono stati inoltre efficacemente usati dei sommergibili, che hanno documentato in maniera occulta le attività criminali. Il dispositivo navale di Mare Nostrum esercita la sorveglianza su di una vastissima area dello Stretto di Sicilia. L’area d’operazione ha un’estensione di circa 70.000 kmq. Ad oggi, 330 sono gli scafisti consegnati alla giustizia. Risultato ottenuto in stretto coordinamento con i Comandi di

8 ottobre 2014, Mar Mediterraneo. Fasi del trasbordo dei migranti a bordo di un natante da sbarco anfibio di tipo LCM (Landing Craft Mechanized) della Marina Militare. (foto di Roberto Francesco Riso)


bordo, il Comando del 29° Gruppo Navale, CINCNAV ed il Gruppo Interforze di Contrasto all’Immigrazione Clandestina (G.I.C.I.C.) e delle Procure competenti. Contribuisce all’Operazione anche la task force del dipartimento di Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, imbarcata sulla Nave anfibia San Giusto, costituita da 14 operatori e da 2 mediatori culturali (linguisti). Inoltre, forniscono una preziosa collaborazione anche i medici e gli infermieri della Fondazione RAVA e del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM), del Corpo Militare e del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana che contribuiscono all’assistenza medico-sanitaria ai migranti a bordo delle Unità della Marina.

Lo scorso 18 giugno è infatti sottoscritto con la Direzione Generale per la prevenzione del Ministero della Salute un accordo di collaborazione per l`imbarco dei medici in servizio presso gli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF), con specifica formazione per la gestione delle problematiche quarantenarie, a bordo delle unità impiegate nel dispositivo Mare Nostrum. È operativo l’accordo con Save the Children, un protocollo d’intesa che prevede la presenza degli operatori professionali dell’Organizzazione a bordo delle Unità Navali impiegate nel dispositivo, allo scopo di fornire supporto, orientamento, informazione legale e mediazione culturale per i minori. I migranti sono sottoposti a “triage sanitario” all’arrivo a bordo per verificare lo stato di salute e sot-


toporre ad ulteriore visita medica i casi clinici più gravi. L’imbarco sulle navi dei medici dell’USMAF, ha consentito inoltre di costituire un filtro protettivo contro il rischio di importazione di malattie infettive e diffusive legato ai movimenti internazionali di persone. Ciò ha evitato l’arrivo dei migranti nei nostri porti senza che le strutture ricettive ne conoscano lo stato di salute a tutela della salute dei cittadini italiani e dei migranti stessi. n 16 ottobre 2014, Mar Mediterraneo. Migranti a bordo di un barcone pronti ad essere soccorsi dalla Marina Militare. (foto di Nicola Clemente)


MARE NOSTRUM la fondazione Francesca Rava da un anno al fianco della Marina nel soccorso sanitario ai migranti

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a Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus aiuta l’infanzia in condizioni di disagio e da 5 anni collabora con la Marina Militare in numerose emergenze che colpiscono i bambini in Italia e nel mondo. Sin dall’inizio dell’operazione Mare Nostrum è al fianco della Marina in modo continuativo nel primo soccorso sanitario ai migranti, con team di volontari che si avvicen-

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dano a bordo delle Navi impegnate nel Canale di Sicilia. In un anno, da ottobre 2013 ad oggi, 24 team per un totale di 55 volontari hanno prestato assistenza a 50.000 migranti, tra i quali 500 donne in avanzato stato di gravidanza, moltissimi bambini. La Fondazione Francesca Rava ha inviato medici volontari di area urgenza e materno infantile provenienti da 28 ospedali di tutta

Italia: pediatri, ostetriche, ginecologi, infermieri di rianimazione e terapia intensiva, immunologi, che hanno fornito consulenza specialistica e lavorato insieme allo staff sanitario della Marina, per salvare molte vite e fare uno screening sanitario prima dello sbarco sulle coste italiane. “Ringraziamo la Marina Militare per averci dato la possibilità da subito di essere in prima linea in


24 team di volontari si sono avvicendati costantemente per 12 mesi su 9 navi Ai lettori Per leggere le testimonianze dei volontari e per fare una donazione, i riferimenti della fondazione sono: Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus, tel 02.54122917, www.nph-italia.org, c/c bancario IT 39 G 03062 34210 000000760000 – causale: emergenza Lampedusa.

Mare Nostrum, per aiutare tanti bambini e le loro famiglie in fuga da guerra e povertà: insieme allo staff medico di bordo, i nostri me-

dici formano un’unica equipe in grado di fornire assistenza sanitaria in poche ore a migliaia di persone” dichiara Mariavittoria Rava, Presi-

dente della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus. L’impegno della Fondazione in Mare Nostrum è reso possibile dalla disponibilità dei volontari che hanno donato il loro tempo e la loro professionalità e dal sostegno di donatori privati e aziende, come Wind. General Electric ha messo generosamente a disposizione un cardiotocografo e due ecografi. n OTTOBRE 2014

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MARE NOSTRUM il CISOM ha contribuito con i suoi volontari al sogno di tanti...

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l flusso di migranti che vogliono raggiungere l’Europa attraverso l’Italia non accenna a diminuire, perché non esiste nessun elemento che possa far pensare ad una diminuzione. Dal 2008 il CISOM ha deciso di aumentare l’attenzione alla dignità di questi disperati, assicurando il primo intervento sanitario all’atto del recupero in mare. Un’azione profondamente umana, ancor prima che professionale. Bambini, donne e uomini troppo spesso umiliati da un viaggio che assomiglia più all’inferno, e, diverse volte, strappati alla morte.

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Sono medici nel Mediterraneo. Persone, oltre che eccezionali professionisti, con il privilegio di essere tra i primi, insieme agli

equipaggi delle Forze istituzionali, ad incrociare il loro sguardo. Un volto con i contorni del terrore, lenito dalla consapevolezza


di essere in salvo su un mezzo navale italiano. E’ sufficiente uno sguardo di gratitudine, una preghiera rivolta verso il cielo a un Dio forse comune. Questo è il più grande riconoscimento per gli uomini dell’equipaggio, di cui ci sentiamo pienamente parte. Persone lontane dalle loro famiglie che, giorno e notte, afferrano il braccio degli immigrati che su fatue imbarcazioni, attraversando quel mare che ha forgiato le nostre culture per secoli e che ora sembra non riconoscere nessuno dei suoi figli. Sette anni di attività medica in mezzo al mare, in ogni condizione di tempo, in cui si è maturata una particolare formazione nel soccorso sanitario. Non è certo un attrezzato pronto soccorso ospedaliero ma, piuttosto, la capacità di doversi adattare alle più svariate situazioni operative,

sette anni trascorsi in mare impegnati nel soccorso sanitario inclusa la necessità di trasferirsi da una nave all’altra, perché di là c’è bisogno. Ancora oggi il Sovrano Ordine di Malta nel Mediterraneo compie la sua secolare missione in favore dei

bisognosi. Un’esperienza arricchita dalla collaborazione con la Marina Militare, con i suoi uomini e con la comune consapevolezza di contribuire al sogno di tanti, per una nuova e più dignitosa esistenza. n

Il CISOM IN BREVE Attraverso l’opera di oltre 3.500 volontari dal 1970 il CISOM, il Corpo Italiano di Soccorso, esprime l’attività operativa dell’Ordine di Malta in Italia nelle situazioni di emergenza. E’ costituito nella maggior parte da volontari specializzati: infermieri, medici, psicologi, logisti, cuochi, magazzinieri, elettricisti, cinofili, piloti di aerei. L’emergenza umanitaria nel Canale di Sicilia è certamente fra le attività di soccorso più importanti e costanti degli ultimi anni.

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MARE NOSTRUM il contributo del Corpo Militare della C.R.I. "

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e tornerei in mare per l'Operazione Mare Nostrum? Certo, subito!" Il Capitano Istvan P., sanitario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, non ha esitazioni e parla di un diluvio di emozioni nate durante questa faticosa esperienza. " Al pari di altre missioni svolte in Albania, in Iraq, in Pakistan

o in Afghanistan, l'Operazione Mare Nostrum ha richiesto un notevole sforzo psicologico da parte di noi operatori - dice il Capitano - E' stata un'ulteriore occasione per toccare con mano il bisogno di umanità che dopo un secolo e mezzo dalla nascita della Croce Rossa ancora esiste nel mondo". Ci racconta anche della

125 specialisti del Corpo impiegati sulle varie unità navali uniti......

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grande sinergia nata da subito con gli equipaggi della Marina Militare che hanno accolto con grande familiarità e disponibilità i 125 specialisti del Corpo impiegati sulle varie unità navali con turnazioni di circa venti giorni, uniti dallo scopo comune di rafforzare il dispositivo di sorveglianza sanitaria nei confronti dei potenziali rischi infettivi connessi ai flussi migratori. Il contributo del Corpo Militare nella missione è importante, poiché assicura su quasi tutte le unità navali schierate nel Me-


diterraneo assetti sanitari, comprendenti medici e infermieri, o di biocontenimento, con fornitura di particolari tende e barelle di isolamento e relativi operatori qualificati, contribuendo al controllo sanitario

già prima dell'arrivo dei migranti negli scali italiani, utilizzando il lasso di tempo intercorrente tra il recupero e l'arrivo in porto, elevando il livello di tutela dei cittadini residenti nel nostro Paese e dei migranti stessi. Il

concorso assicurato dalla componente militare della Croce Rossa Italiana in ausilio alla Forza Armata assume un ruolo significativo anche per il contenimento della spesa pubblica, in quanto fornito a titolo gratuito. n

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MARE NOSTRUM il Corpo delle Infermiere Volontarie della C.R.I.

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l Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa è un corpo ausiliario delle Forze Armate preposto a portare aiuto e conforto nel caso di guerre o di emergenze nazionali e internazionali, forte di oltre dodicimila socie iscritte. Le Infermiere Volontarie, o “Croce-

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rossine”, dopo un periodo di formazione di due anni, prestano la loro opera di assistenza infermieristica e socio-sanitaria sia in Patria, negli ospedali militari e civili, nelle postazioni di pronto soccorso e nei centri di assistenza, che all’estero, nell’ambito delle numerose missioni umani-


un’assistenza costante, sempre in prima linea in numerosi contesti tarie alle quali il Corpo, da sempre, prende parte. Le Crocerossine sono infatti in prima linea in numerosi contesti ad alto rischio: storicamente le troviamo nelle campagne di profilassi delle malattie infettive e nelle attività di “supporto alla difesa sanitaria contraerea ed antigas” della popolazione civile. Poi, più recentemente, le Infermiere Volontarie hanno preso parte alle numerose azioni di soccorso nell’ambito delle operazioni di peacekeeping e nelle attività di assistenza alla popolazione nel corso di emergenze civili e militari, in caso di epidemie e pubbliche calamità o dopo eventi catastrofici come terremoti, alluvioni e

conflitti bellici, assicurando un supporto sanitario a favore della Protezione Civile in Patria e delle Forze Armate all’estero. Sotto questo profilo operativo, nel corso del 2014, aliquote di Crocerossine hanno preso parte all’Operazione Mare Nostrum, sia imbarcando sulle navi della Marina Militare, sia assistendo alle operazioni di sbarco dei migranti a terra, come ha testimoniato l’Ispettrice Nazionale, Monica Dialuce Gambino, che ha parlato di un'assistenza “costante” offerta ai migranti, "fin dalla fase di primo soccorso, per poi proseguire nelle visite mediche, durante lo sbarco nei porti, fino ai centri di assistenza sul territorio". n

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MARE NOSTRUM Save the Children a supporto della Marina di Valerio Neri

Direttore Generale di Save the Children

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ppena sbarcati al porto di Augusta, in Sicilia, Omar e Safwat non si lasciano nemmeno per un minuto. Stanno

sempre vicini, si tengono per mano con la tenerezza dei bambini e la forza di chi è diventato adulto troppo presto. Sono due fratelli pa-


lestinesi di 9 e 19 anni, in fuga dal conflitto in Siria. La loro casa nel campo di Yarmouk, a sud di Damasco, è stata colpita dalle bombe, hanno ustioni e cicatrici in tutto il corpo. Dall’ottobre 2013, oltre 24 mila minori sono arrivati come loro sulle nostre dopo essersi affi-

dati ai trafficanti per attraversare il Mediterraneo, ed essere stati soccorsi e salvati in mare dalle Unità Navali della Marina Militare impegnate nell’operazione Mare Nostrum. Più della metà di loro, ha affrontato la fuga da rispettivi paesi di origine da sola, senza adulti di riferimento, per scappare da conflitti, fame o gravi rischi per la salute o la sopravivenza, facendo viaggi di mesi o anni, subendo spesso violenze e soprusi di ogni tipo. Proprio in considerazione della loro particolare vulnerabilità, Save the Children, che si dedica dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti in tutto il mondo, e la Marina Militare Italiana, hanno si-

glato un accordo per poter garantire la presenza degli Operatori specializzati dell’Organizzazione a bordo delle Unità Navali impegnate in Mare Nostrum, in modo da offrire da subito ai minori presenti la migliore assistenza, con attività di mediazione culturale, informazione, orientamento e supporto. È per noi una grande opportunità poter estendere alla fase di soccorso in mare le attività di supporto già svolte nelle principali aree di sbarco, dove operiamo a partire dal 2008 nell’ambito del progetto Praesidium, coordinato dal Ministero dell’Interno. È per l’Italia una grande responsabilità non smettere di salvare vite umane. n

Dal 1919 Save the Children si dedica alla salvaguardia dei bambini e a promuovere i loro diritti in tutto il mondo

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La scelta di Catia 80 miglia a sud di Lampedusa di Marco Maccaroni

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na donna comandante, una nave della Marina, le acque del Mediterraneo. E quei barconi alla deriva, carichi di vite da salvare. Una storia vera, quella di ''La scelta di Catia - 80 miglia a sud di Lampedusa'', il primo racconto in presa diretta dell'operazione Mare Nostrum, un viaggio emozionante, senza mai toccare terra, in cui l'adrenalina e la concitazione dei soccorsi vivono sul labile confine tra la vita e la morte. Un progetto editoriale - realizzato da H24 per Rai Fiction e il Corriere della Sera, in collaborazione con la Marina Militare - che comprende una docu-fiction, andata in onda in prima visione su Rai3 il 6 ottobre, e una serie web, diffusa a partire dal 29 settembre sul sito Corriere.it. Protagonista della storia è il tenente di vascello Catia Pellegrino. Il giorno in cui deve prendere il comando della sua

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nave, arriva sul ponte di volo in elicottero, dal mare aperto. Quando i marinai la vedono scendere in jeans, maglietta bianca e capelli al vento, capiscono subito che stanno partecipando ad un momento storico. Perché Catia Pellegrino, una ragazza di 37 anni, originaria della provincia di Lecce, occhi grigi, lentiggini e piglio deciso è la prima donna al comando in una nave militare: il pattugliatore Libra. Il racconto procede per flashback, accompagna il comandante Pellegrino nei continui salvataggi, in quegli istanti decisivi in cui occorre fare la scelta giusta quando il mare è molto mosso e gli interventi si fanno pericolosi. E' fondamentale arrivare in tempo, dirigere il pattugliatore Libra a tutta velocità verso quei barconi che rischiano di affondare, carichi di migranti, di donne e bambini. Tutto il suo equipaggio deve lavorare senza sosta perché queste vite siano portate in salvo. Il Libra non è una nave qual-

siasi. E' quella che l'11 ottobre dello scorso anno, ha salvato 214 migranti durante un terribile naufragio. Una data storica da cui è nata l'operazione Mare Nostrum (incluso il naufragio del 3 ottobre 2013). E quella di Catia è una missione importante, epocale, che lei alimenta con il fantasma di quell'11 ottobre: impedire ad ogni costo che quella tragedia si ripeta, che riaccada qualcosa di simile a quel giorno, quando ha dovuto guidare la nave tra i morti galleggianti per raccogliere i vivi. Catia ha fondato su questa esperienza la sua missione e il suo modo di guidare e infondere motivazione nel suo equipaggio. Il docufilm e la web serie sono stati presentati in due eventi distinti, il 23 settembre scorso, presso la sede Rai di Milano ed a Roma, il 2 ottobre presso la sala “tempio di Adriano”. Alla presentazione romana hanno preso parte il ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti, il capo di Stato Maggiore


Quello che emerge è una bella Italia, immagini forti, un nuovo linguaggio per far vedere i lati buoni dell’Italia

della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, il direttore generale RAI, Luigi Gubitosi ed il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli. Dopo una breve proiezione del trailer della web serie, si è svolta una tavola rotonda, moderata dal direttore del Corriere della Sera. Il direttore generale Rai, ha commentato - "quello che emerge è una bella Italia" - "immagini forti, un nuovo linguaggio, per far vedere i lati buoni dell'Italia". Mentre il ministro della Difesa ha affermato, riferendosi alla produzione di h24 - "siete riusciti a rappresentare effettivamente Mare Nostrum". n

Roma, 2 ottobre 2014. Dall’alto: un momento della proiezione della docu-fiction; il ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti mentre rilascia una intervista; il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi a colloquio con il tenente di vascello Catia Pellegrino, sullo sfondo il comandante Enrcio Vignola aiutante di bandiera del CSMM. Nella pagina accanto: primo piano del tenente di vascello Catia Pellegrino. (foto di Silvio Scialpi)

vai alla serie web sul sito internet www.marina.difesa.it OTTOBRE 2014

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Varato il sommergibile Pietro Venuti di Rosario Naimo

Al Muggiano firmato l’accordo per le navi militari tra Fincantieri e Finmeccanica


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Cantiere del Muggiano, 9 ottobre 2014. Il sommergibile Pietro Venuti pronto al varo. (foto di Silvio Scialpi)

iornata importante, lo scorso 9 ottobre, per la Marina Militare al Muggiano. Allo stabilimento spezzino di Fincantieri, dove dal 1907 sono stati realizzati 100 sommergibili (il primo fu il Foca, per la Regia Marina) la Forza Armata ha visto nascere il terzo battello della classe Todaro, dei quattro previsti, ed assistito all’inizio di una partnership industriale tutta italiana tra lo stesso complesso cantieristico e la Finmeccanica, unitesi con un accordo di collaborazione nel settore delle costruzioni navali militari al fine di aumentare la competitività sui mercati nazionali ed esteri. Due cerimonie celebrate alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha voluto sottolineare il fatto che la realizzazione di determinate opere e il traguardo di una legge navale sia frutto di unità di intenti, e del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che ha puntato i riflettori sul risultato ottenuto dalla Marina: l’individuazione di navi madri e l’arresto di scafisti nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum grazie proprio ad un suo sommergibile, il “Prini” (classe Sauro terza serie). Il nuovo sommergibile, intitolato all’eroe di guerra Pietro Venuti, è il 101o prodotto del Muggiano, realizzato in cooperazione con il German Submarine Consortium, come il Todaro e lo Scirè, e caratterizzato da soluzioni tecnologiche innovative. L’unità fa parte della seconda coppia in ordine di realizzazione, e precede di circa un anno il “Romeo Romei”, attualmente in costruzione presso lo stesso cantiere di Muggiano. Nella flotta della Marina questi battelli, la cui consegna è prevista nel 2015 e 2016, sono destinati a prendere il posto dei sommergibili “Prini” e “Pelosi” (classe “Sauro” – terza serie),


Un po’ di storia Pietro Venuti 2° Capo Silurista Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria. Nasce a Codroipo (Udine) il 10 giugno 1912. Volontario nella Regia Marina dal marzo 1931, frequentò a Pola il Corso per Specializzazione Torpediniere, al termine del quale si imbarcò sul cacciatorpediniere Strale, sulla torpediniera Cantore e sui sommergibili Squalo e Sciré, ottenendo la promozione a Sottocapo nel 1935. Partecipò alle operazioni militari in Spagna e, promosso 2° Capo, il 7 aprile 1939 prese imbarco sul sommergibile Galvani dislocato in Mar Rosso. Il 24 giugno 1940, nel corso di una missione di guerra nelle acque del Mare Arabico, il Galvani fu attaccato da unità nemiche di superficie e colpito nella zona poppiera da un proiettile, la cui esplosione provocò una pericolosa via d'acqua nel locale a lui affidato. Consapevole di votarsi a morte certa, anziché cercare la propria salvezza, vi si chiuse stoicamente all'interno, bloccando la porta stagna e, con il suo cosciente sacrificio, rese così possibile la salvezza dell'unità e del suo equipaggio.

Il momento del varo. (foto di Messercola)

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Notiziario della Marina


Una nuova dimostrazione dell’eccellenza della cantieristica italiana, di cui il Paese deve essere fiero

Cantiere del Muggiano, 9 ottobre 2014. La sen. Roberta Pinotti; a sinistra: l’intervento dell’ ammiraglio Giuseppe De Giorgi; a destra: stretta di mano tra l’ammiraglio De Giorgi e l’A.D. di Fincantieri Ing. Giuseppe Bono; sotto: operai di Fincantieri assistono al varo. (foto di Silvio Scialpi)

realizzati alla fine degli anni Ottanta. Il “Venuti” è stato interamente realizzato in materiale amagnetico, con l’applicazione delle più moderne tecniche di silenziamento per la riduzione della segnatura acustica. Inoltre è dotato di un sistema di

propulsione silenziosa basato sulla tecnologia delle celle a combustibile in cui l’energia elettrica viene prodotta tramite la reazione di ossigeno e idrogeno, quindi indipendentemente dall’aria, garantendo un’autonomia subacquea da 3 a 4 volte superiore a quella dei sistemi con-

venzionali a batteria. Ha anche un sistema elettroacustico di comando e controllo armi completamente integrato e un moderno sistema di automazione della piattaforma. Ha un dislocamento di superficie di 1.509 tonnellate, una lunghezza fuori tutto di 55,9 metri, un diametro massimo di 7 metri e può raggiungere in immersione una velocità superiore ai 16 nodi. L’equipaggio sarà composto da 27 persone. A margine del varo la firma dell’accordo Fincantieri-Finmeccanica che si svilupperà sfruttando le sinergie tecniche e commerciali tra l’unità di business Navi Militari di una e le aziende dell’altra che detengono competenze distintive nei sistemi di combattimenti, nell’elettronica e nei sistemi d’arma navali e subacquei. n

vai alla pagina web della notizia sul sito internet www.marina.difesa.it OttObre 2014

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Seafuture e defence refitting dall’arsenale di La Spezia unità di intenti per il rilancio di Rosario Naimo foto di Silvio Scialpi

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all'Arsenale della Marina Militare di La Spezia unità d'intenti sulla possibilità di rilancio in un'ottica di allargamento a

diversi settori industriali del Paese. Giorni di riflessione, offerti dal Sea Future e dal Defence Refitting, che hanno coinvolto il comparto Difesa in toto, con le aziende che gravitano attorno, fino a raggiungere anche e soprattutto i lavoratori. Un'edizione, la

quarta, più ampia e specializzata quale segnale di forza e di capacità di "fare sistema" in particolare nel settore navale. Segnale captato dagli addetti militari di otto ambasciate in Italia e dalle undici aziende straniere che nella base navale della Marina di La Spezia


Primo piano del capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Giuseppe De Giorgi davanti al Centro Mobile Informativo.

L’intervento del ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti.

La Spezia, 10 ottobre 2014. Nella pagina accanto in alto: il segretario Generale della Difesa e DN/A gen. C.A. Enzo Stefanini insieme all’ammiraglio Paolo Treu; a sinistra: il gen. C.A. Enzo Stefanini, il sottosegretario di Stato alla Difesa spagnolo Pedro Arguelles Salaverria, la sen. Roberta Pinotti, il vice ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il Commissario europeo per l’Industria e l’Imprenditoria Ferdinando Nelli Feroci e l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi.

hanno conosciuto un distretto tutto italiano di tecnologie marine fatto dall'aggregazione di Piccole e Medie Imprese al fianco delle Grandi, unite per concretizzare le linee di indirizzo del Governo, rappresentato dal ministro Roberta Pinotti, in materia di difesa. Ad emergere la consapevolezza del ruolo dell'Italia nel panorama interna-

zionale, come quello politico e militare in ambito mediterraneo, medio orientale ed euroasiatico. Quindi, alla luce degli eventi, l'importanza del Paese di poter contare su una Marina Militare, ed in generale su un apparato di difesa, capace di assicurare sicurezza al Paese, sostenuta da un forte tessuto industriale. n OttObre 2014

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Nave Doria verso il giro di boa Il cacciatorpediniere, flagship dell’operazione UE Atalanta dal mese di agosto e giunto ormai al terzo mese di attività, ha ricevuto la visita del comandante di Eunavfor e condotto ulteriori attività di cooperazione e addestramento congiunto di Stefano Giovannetti

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l cacciatorpediniere Andrea Doria, impegnato dallo scorso 6 Agosto nell'operazione sotto egida UE Atalanta in qualità di flagship della European Naval Force, si avvia ad effettuare il simbolico "giro di boa", che segna l'ideale completamento della prima parte della missione. I risultati ottenuti sono già considerevoli, e la visita dell'Operation Commander - il major general Martin Smith - dello scorso 23 set-

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Notiziario della Marina

tembre, nelle acque antistanti Gibuti, ha costituito per il Force Commander, il contrammiraglio italiano Guido Rando, un'occasione per riassumere i risultati raggiunti dalle unità sotto la propria responsabilità dopo due mesi di attività e discutere al contempo gli obiettivi futuri della missione, la quale è tenuta in grande considerazione da parte dell'Unione Europea, come testimoniato anche dalla presenza del capo delegazione

diplomatica della UE a Gibuti, Joseph Silva. Le unità navali e gli equipaggi che partecipano ad Atalanta, come ribadito dal generale Smith, hanno come compito primario quello di contrastare il fenomeno della pirateria e di proteggere il naviglio mercantile in transito nell'area del Corno d'Africa, in particolare le navi del World Food Programme dirette con il proprio carico umanita-


Golfo di Aden, 18 settembre 2014. Nave Doria, sullo sfondo, controlla a distanza un peschereccio nell’ambito dell’ attività di contrasto al fenomeno della pirateria nell’area. Sotto, 23 settembre 2014, centrale operativa di combattimento di nave Doria: il capitano di vascello Annunziata, comandante del cacciatorpediniere Doria, affiancato dal Force Commander, contrammiraglio Rando, illustra la situazione operativa in atto al major general Smith, operation Commander di Atalanta, e Joseph Silva, capo delegazione diplomatica UE a Gibuti.

rio in Somalia, ma anche quello di supportare le varie iniziative di maritime capacity building della UE nella regione, come EUCAP Nestor (per incrementare le capacità degli stati rivieraschi del Corno d'Africa nel controllo delle proprie acque di competenza) ed EUTM Somalia (missione di addestramento delle forze armate somale; dallo scorso febbraio il comando è assegnato all'Italia). OTTOBRE 2014

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Sul fronte della cooperazione il mese di ottobre ha visto due significative opportunità di cooperazione che hanno coinvolto rispettivamente le Marine di Oman e Giappone. La sosta nel porto omanita di Muscat a inizio mese ha consentito al contrammiraglio Rando, comandante della Task Force 465, ed al comandante di nave Doria, di incontrare i comandanti della Reale Marina e della Guardia Costiera del sultanato dell'Oman - illustrando punti di vista e conoscenze sulle operazioni di antipirateria - e successivamente di assistere a un'interazione con l'unità omanita Nasr Albahr nel corso di una breve ma significativa esercitazione nelle acque

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antistanti il sultanato. Più tardi, il 16 ottobre, si è concretizzata una serie di esercitazioni, pianificate nel corso di un incontro precedente, con l'unità delle forze di autodifesa giapponesi Takanami, inserita nella Task Force 151 che opera nelle acque del Golfo di Aden per contribuire al contrasto della pirateria marittima. L'attività addestrativa da parte delle due unità è consistita nel simulare, a turno, dei mercantili sospetti, in modo da giustificare le procedure di investigazione, l’abbordaggio con boarding team (formato da operatori della Brigata Marina San Marco per quanto riguarda Nave Doria) e il successivo controllo della documentazione e degli am-

bienti delle unità tramite le rispettive squadre ispettive. Questo tipo di esercitazione, che è comune a tutte le unità che partecipano ad operazioni di contrasto alla pirateria come anche ai traffici illeciti, ha costituito una valida occasione per testare, da una parte, il livello di addestramento del personale di bordo e, dall'altra, per osservare procedure e tecniche adottate da una marina del livello di quella giapponese. Ma occasioni come questa rappresentano anche un momento di incontro e di approfondimento della conoscenza reciproca che simboleggia la capacità delle Marine di interoperare e cooperare con estrema naturalezza, scambiando esperienze, punti di


Pagina a fianco, in alto: Muscat (Oman), 1 ottobre 2014: il capitano di vascello Angelo Virdis riceve gli onori del picchetto di nave Doria durante la cerimonia di assunzione del comando, appena ceduto dal capitano di vascello Gianfranco Annunziata.

vista e lessons learned in settori strategici come quello che riguarda la salvaguardia della libertà di navigazione e la protezione degli interessi nazionali. La sosta in Oman di inizio ottobre era stata caratterizzata anche da un momento particolarmente simbolico, seppure comune per una nave militare: la cerimonia di passaggio di consegne tra comandanti dell'unità. Il cedente, capitano di vascello Gianfranco Annunziata, ha lasciato l'incarico di comandante del cacciatorpediniere Andrea Doria dopo un anno di intensa attività insieme al proprio equipaggio, iniziato nelle acque antistanti il Libano con la Maritime Task Force dell'UNIFIL, sotto la bandiera delle Nazioni Unite, e culminato con la partecipazione alla missione antipirateria nelle acque del Corno d'Africa, sotto la bandiera della UE, e tuttora in corso. Ed è nel segno della continuità che la responsabilità del comando è passata al capitano di vascello Angelo Virdis, in una cerimonia sobria ma significativa, presieduta dall'ammiraglio Rando e alla presenza dei comandanti delle principali Task Force impegnate nel Golfo di Aden e Oceano Indiano il commodoro Jensen (TF 508) e il commodoro Millar (TF 151) - e dal vice capo missione dottor Carpintieri, in rappresentanza dell’Ambasciatore d'Italia a Muscat. Nave Doria terminerà il proprio impegno come flagship di Atalanta il 6 febbraio prossimo. n In alto: Golfo di Aden, 16 ottobre 2014, fasi dell’esercitazione condotta tra nave Doria e l’unità giapponese Takanami, in cui i rispettivi team di abbordaggio e ispettivi (in basso quelli nipponici) si sono addestrati al controllo di unità mercantili sospettate di attività illecite. Pagina a fianco, in basso: il Force Commander della TF 465, contrammiraglio Rando (al centro), posa con i membri del suo staff, i il comandante di nave Doria ed il comandanante ed alcuni ufficiali dell’unità giapponese Takanami sotto la plancia dell’unità italiana. OTTOBRE 2014

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INCURSORI

di Carlo Disma

a tutela degli interessi strategici nazionali

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Deployment di un team di operatori in acqua da un elicottero EH-101 ASH durante un’esercitazione.

ell’attuale quadro geopolitico, le fonti energetiche ricoprono un ruolo di primissimo piano per la stabilità economica di ogni nazione industrializzata, colmando il cosiddetto “fabbisogno energetico” delle famiglie e delle imprese produttive. Infatti, qualora non si riuscissero

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Sopra: un Fuciliere dell’aliquota della Brigata Marina San Marco armato con la carabina Beretta ARX-160 in calibro 5,56x45mm NATO ed un Incursore durante una fase dell’esercitazione. Sotto: Nei camminamenti della piattaforma gli spostamenti avvengono secondo procedure standard affinate in addestramento. L’Incursore è equipaggiato con elmetto Fast Ballistic

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Helmet e carabina HK 416 in calibro 5,56x45mm NATO customizzata con torcia, puntatore laser e ottica Trijicon ACOG 4x32. A destra: una fase dell’azione del team a bordo della piattaforma. I movimenti di ogni elemento sono studiati per assicurare a tutto il team una copertura a 360° mentre si sposta in un ambiente potenzialmente ostile.


Sopra: coppia di Incursori durante una fase dell’irruzione nei locali interni della piattaforma. Dalla foto si vede bene il movimento tattico del team, armato con carabine HK 416.

a soddisfare pienamente le esigenze di produzione e di consumo, si rischia di compromettere la competitività delle imprese e il benessere della popolazione, con ripercussioni potenzialmente gravi sulla vita dei singoli individui. Per questa ragione si parla di “infrastrutture critiche”: laddove l’interesse nazionale dovesse coincidere con la loro protezione, sarà necessario approntare misure idonee a contrastare ogni possibile minaccia anche in tempo di pace. Nel caso delle piattaforme offshore italiane nel Mediterraneo, per esempio, non è trascurabile il rischio di subire azioni dimostrative o offensive da parte di attori asimmetrici, quali sono le numerose cellule terroristiche di diversa natura attive attorno al nostro Paese, in Nord Africa e in Medio Oriente. Un attacco condotto contro queste installazioni richiederebbe l’intervento di unità delle Forze Speciali della Marina Militare. Entrerebbe così in scena il Gruppo Operativo Incursori, l’unità Tier-1 (cioè a maggiore OTTOBRE 2014

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Aspetti giuridici delle misure per la protezione antiterrorismo delle piattaforme offshore di Gaetano Conigliaro

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ll’indomani degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, l’Assemblea Generale dell’IMO, l’Organizzazione Marittima Internazionale, ha approvato all’unanimità l’elaborazione di nuove misure a tutela della sicurezza delle navi e degli impianti portuali, da sottoporre all’adozione della Conferenza dei governi partecipanti alla Convenzione Internazionale del 1974 sulla salvaguardia delle vite umane in mare (SOLAS). Per l’implementazione e l’applicazione di tale complesso normativo, è stato introdotto l’International Ship Port Security Code (Codice ISPS), che costituisce un insieme di norme obbligatorie per i Paesi firmatari. Successivamente, anche al livello dell’Unione Europea, tali regole hanno trovato riscontro con il Regolamento CE n.754/2004 del 31

marzo 2004, che menziona come obiettivi, nell’art. 1, l’introduzione e l’applicazione delle misure comunitarie finalizzate a migliorare la sicurezza delle navi adibite al commercio internazionale, nonché dei relativi impianti portuali e di perforazione offshore, contro le minacce di azioni illecite internazionali. Allegato a tale atto giuridico europeo vincolante, è menzionato il Codice internazionale per la sicurezza degli impianti portuali, delle navi e delle unità mobili di perforazione offshore (art. 2.2), che ha come obiettivi la creazione di un quadro internazionale di cooperazione tra i governi contraenti, le

agenzie governative, le amministrazioni locali e gli operatori navali e portuali, al fine di garantire un rapido ed efficace scambio di informazioni, nonché di rilevare le minacce alla sicurezza e predisporre le misure preventive. n

Un Incursore riporta la situazione dalla propria posizione al resto del team. Sullo sfondo si vede una piattaforma simile a quella dell’esercitazione.

Sbarco con barbettone da un SH-90A degli operatori del team di Combat Support della Brigata Marina San Marco..

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prontezza operativa) del Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei”, che si tiene costantemente addestrato per lo

svolgimento di operazioni di questo tipo. Il principale evento addestrativo italiano “a tema” è l’esercitazione

“Goldfinger”, alla quale quest’anno hanno partecipato, oltre agli Incursori e agli assetti di volo, anche una componente della Brigata Marina San Marco nel ruolo di Combat Support. L’esercitazione ha permesso di provare tutte le procedure previste, neutralizzando rapidamente le forze ostili, ottenendo quindi un completo successo che dimostra l’ottimo livello di sinergia raggiunto dalle diverse componenti della Forza Armata anche in situazioni estremamente delicate come le Operazioni Speciali. L’esercitazione, particolarmente articolata, ha confermato che la Marina Militare è pronta, come da tradizione, ad intervenire efficacemente a tutela degli interessi strategici nazionali. n

In alto: Incursore in osservazione da un camminamento. Le azioni sono pianificate in modo da non lasciare zone scoperte. A sinistra: Incursori durante una fase dell’irruzione nei locali interni della piattaforma. OTTOBRE 2014

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Scuola di Comando Navale Manovre ravvicinate per i frequentatori della 265ª sessione di Scuola Comando di Fabio Petruzzi

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ono 13 i tenenti di vascello che, coinvolti nella 265ª sessione della Scuola di Comando Navale, nelle acque antistanti la rada di Augusta si sono cimentati nello svolgimento di manovre cinematiche a difficoltà crescente. Le navi del Comando delle Forze da Pattugliamento della Marina impiegate erano le tre

17 settembre 2014, Mar Mediterraneo. Le corvette Fenice e Chimera del Comando delle Forze di Pattugliamento della Marina Militare durante lo sviluppo di manovre cinematiche a favore dei futuri Comandanti al largo delle coste siciliane.

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28 agosto 2014, Golfo di Augusta. Sopra: i tenenti di vascello Raffaele Martino, Melissa Maselli e Matteo Malerba, della Scuola di Comando Navale, durante una manovra di ormeggio di punta. Sotto: il tenente di vascello Alessandro Di Gianfilippo durante la preparazione alle manovre notturne.

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corvette Sfinge, Fenice e Chimera, che si sono alternate nella simulazione di varie manovre, come il rimorchio, l’affiancamento ed il cambio di posto. Nella logica di aumentare gradualmente il livello di difficoltà delle manovre, sono state poi svolte diverse attività reali,

come la navigazione in formazione ravvicinata, il rimorchio navale ed il passaggio di personale tra le unità. Tale manovra, assai delicata, vede le unità affiancate a soli 30 metri di distanza, come poi avvenuto anche durante il tradizionale affiancamento bilaterale. In que-


st’occasione, il 19 settembre scorso, le corvette in affiancamento hanno visto il personale spostarsi da una nave all’altra attraverso una seggiovia assicurata ad un cavo teso tra le unità. Ma la Scuola Comando ha regalato anche alcune suggestioni: una tra tutte, la manovra di “navi-

gazione all’appoggio” che, realizzata durante la cerimonia solenne dell’ammaina bandiera, ha permesso alle tre navi di ammainare contemporaneamente il Tricolore, sottolineando con solennità l’importanza, non solo tecnica, delle attività svolte. n

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Nave Garibaldi

di Pasquale Prinzivalli

dopo la sosta lavori attraversa il ponte girevole di Taranto

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Taranto, 15 ottobre 2014. Nave Garibaldi transita in uscita dal Canale Navigabile alla fine dei lavori. (foto di Donato Mancini)

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l 15 ottobre nave Giuseppe Garibaldi è transitata attraverso il ponte girevole di Taranto verso il Mar Grande, al termine di una sosta di ammodernamento e manutenzione fatta all’Arsenale di Taranto durata un anno. Le lavorazioni maggiormente rilevanti hanno interessato l’apparato di propulsione che hanno visto la sostituzione delle turbine a gas giunte al termine della loro vita operativa, il sistema di generazione elettrica con la revisione dei diesel generatori e del sistema di distribu-

zione della rete elettrica, il rifacimento del manto del ponte di volo, di tutti gli impianti di supporto alle operazioni di volo, il sistema di condizionamento sia estivo sia invernale, ai sistemi di sollevamento e movimentazione di velivoli e apparecchiature, agli accessori dello scafo, agli apparati ed armamenti del sistema di combattimento. Questi lavori, che hanno visto l’ammodernamento di apparecchiature e sistemi per un sempre maggiore rispetto e attenzione all’ambiente ed alla natura, consentiranno di

prolungare l’impiego operativo dell’unità per altri 7/8 anni. I lavori sono stati il frutto di un’eccezionale sinergia a tutti i livelli tra personale di bordo, personale delle ditte e delle maestranze arsenalizie. n

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Nonostante la crisi l’industria armatoriale italiana è competitiva e continua a fronteggiare con successo la concorrenza

CONFITARMA: il rilancio della competitività di Antonio Cosentino

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alvaguardare la competitività, promuovere ricerca e sviluppo, dedicare attenzione alla formazione, rafforzare la presenza nelle sedi internazionali ed europee; semplificare le norme e snellire le procedure burocratiche. Queste le sfide lanciate da Emanuele Grimaldi, presidente della Confederazione Italiana Armatori, nel suo discorso all’Assemblea svoltasi il 15 ottobre a Roma, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, del capo di Stato Maggiore della Marina, del comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, dei rappresentanti del mondo economico, armatoriale e sindacale. Il presidente Grimaldi, ha ricordato le peculiarità del settore marittimo, a

cominciare dall’esigenza di difendere navi ed equipaggi che operano in aree a rischio di pirateria evidenziando che: “l’azione della Marina Militare per il contrasto della pirateria marittima nell’Oceano Indiano

ha protetto le navi italiane e scongiurato il rischio di emarginare il Mediterraneo dal contesto dei traffici mondiali. Mentre, il ministro Lupi - ha sottolineato nel suo intervento - il grande contributo delle navi mercantili alle azioni di salvataggio della missione Mare Nostrum e, parlando di pirateria, ha definito paradossale la situazione dei Marò trattenuti in India. Per l’Italia – ha continuato il Ministro – non ci sarà crescita e ripresa senza l’economia del mare che rappresenta uno dei pilastri su cui risollevare il Paese: non si può parlare di futuro senza pensare alle eccellenze che abbiamo. Ma ci sono anche delle criticità che non vanno taciute e in particolare la competitività del siRoma, 15 ottobre 2014. Sopra: il tavolo dei relatori, nelle altre foto alcuni momenti dell’assemblea annuale di Confitarma. (foto di Gabriele Lenzi).

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... c’è una parola che, da sola, indica come rilanciare crescita e occupazione: competitività. Emanuele Grimaldi presidente Confederazione Italiana Armatori

... il tema della sicurezza marittima e dell’antipirateria è centrale per l’Italia e la collaborazione con Confitarma in tal senso è strategica. Giuseppe De Giorgi capo di Stato Maggiore della Marina

stema portuale. Successivamente, il capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Giuseppe De Giorgi, il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera ammiraglio Felicio Angrisano, il presidente di Assoporti Pasqualino Monti e Ugo Salerno, presidente ed Amministratore delegato Rina, hanno partecipato al dibattito moderato dal

giornalista Massimo Giletti. Tra i temi d’attualità trattati quelli del settore, quali: l’economia del mare, la portualità, l’attività marittima e militare nel “Mediterraneo allargato” e l’uso duale dello strumento militare, le nuove normative internazionali per la riduzione delle emissioni di CO2; le innovazioni tecnologiche per migliorare le performance delle flotte esistenti. E poi, ancora, si è

parlato dei rapporti di collaborazione instaurati con gli stakeholder bancari, dei rapporti con i sindacati e della necessità di adeguare il contesto amministrativo per favorire l’aumento della competitività delle aziende del settore ed il conseguente rilancio della porzione dell’economia nazionale che, dal mare, fortemente dipende. n OTTOBRE 2014

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54º Salone Nautico Internazionale di Genova

Sotto i riflettori la mostra fotografica “Centenario Grande Guerra – La Posta Militare” nonché i filmati riguardanti il ritrovamento del relitto dell’Incrociatore Giuseppe Garibaldi. 46

Notiziario della Marina


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di Antonio Cosentino

Genova ottobre 2014, Salone Nautico Internaizonale di Genova, vista panoramica. Sullo sfondo nave Aretusa, nave idrografica della Marina Militare.

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n uno scenario in mutamento, che vede il riaffermarsi dei mercati tradizionali, la nautica continua a rappresentare un formidabile driver di sviluppo. L’edizione del 2014 rappresenta il primo passo di un piano triennale di rilancio e riorganizzazione della più importante manifestazione nautica italiana. Un compito, questo, reso complesso

dalla difficile congiura economica che ha colpito in maniera particolarmente dura il comparto della nautica, anche se non mancano i primi segnali positivi che arrivano da questa edizione del Salone. La giornata d’apertura è stata caratterizzata dall'istituzionalità, con i dati forniti dall’Ufficio Studi di UCINA sull’economia del settore: le

stime per il 2014 sull’andamento indicano una crescita fra il +2% e +7% del fatturato complessivo. L’Italia rimane il Paese leader incontrastato nella produzione di super yacht con oltre il 37% degli ordini mondiali. I primi tre cantieri in classifica sono italiani (Azimut|Benetti Group, Sanlorenzo e Ferretti Group) e rappresentano da soli il 20% degli ordini OTTOBRE 2014

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Genova ottobre 2014, Salone Nautico Internaizonale di Genova, un momento della visita del Ministro della Difesa Sen. Roberta Pinotti allo stand della Marina Militare;

Il Salone in numeri

Foto “I Saloni Nautici”

Chiude con il sorriso il salone 2014. Grande soddisfazione per l’affluenza del pubblico con 109.200 visitatori e per il giro d’affari sviluppato. Il 53,8% degli operatori si è dichiarato più soddisfatto del 2013. Si tratta di numeri che rispecchiano molto bene l’entusiasmo degli operatori per un Salone che ha manifestato un grande fermento di visitatori lungo le banchine, con una vera folla “d’altri tempi”. Il Salone è stato quindi in grado di leggere la situazione del mercato e ha dimostrato di sapersi velocemente adeguare.

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mondiali. E’ interessante notare come i primi mesi del 2014 hanno fatto registrare un’inversione di tendenza del valore dei contratti di leasing nautico stipulati. Dopo sei anni di decisa decrescita, da gennaio a luglio 2014 si è invece potuto registrare un incoraggiante +5% rispetto alla stagione precedente. Quanto agli eventi, il Salone Nautico ha mantenuto le promesse con approfondimenti ricchi di contenuti e importanti dibattiti come la proiezione fotografica “Centenario Grande Guerra – La Posta Militare” che ha reso omaggio alla storia presentando gli scatti della mostra di cimeli e dell'ufficio postale militare d'epoca nonché dei filmati riguardanti il ritrovamento del relitto dell’Incrociatore Giuseppe Garibaldi silurato da un sommergibile della marina austriaca nel 1915. Presente al Salone anche uno stand promozionale della Marina con una mostra di vari modelli navali e un simulatore di plancia. Mentre, in banchina era presente la nave oceanografica Aretusa aperta alle visite a bordo. Tematiche economiche e normative legate alle evoluzioni del settore nautico sono state invece il perno degli incontri organizzati da UCINA con ASSOMARINAS: “Dal porto turistico al marina resort: l'evoluzione dei servizi italiani al turismo nautico internazionale per tornare a crescere con l'Europa” e il convegno “Nautica, il fisco che cambia”. E, sempre con Ucina, è stata come di consueto molto intensa l’agenda dei convegni e delle manifestazioni collaterali con incontri su temi tecnici (fisco, legislazione, sicurezza, design e tecniche di costruzione) alternandosi a eventi più “leggeri”, come le presentazioni di regate e altre manifestazioni legate al mondo del mare, spettacoli musicali, dibattiti e intrattenimento per il pubblico. n


Stipulata la convenzione basata sulla permuta di beni e servizi tra la società Augustea Tecnoservice e il Centro di Addestramento Aeronavale della Marina.

Primo Modulo - difesa passiva - corso antincendio di base - fase del rientro della squadra antincendio in un locale incendiato della Tuga A.I.; a sinistra: corso antifalla – fasi tamponamento di una falla a scafo con applicazione della campana turafalle sul simulatore antifalla presente presso il reparto A.S.P. di MARICENTADD.

di Carlo Boccadamo

L

’ Augustea Tecnoservice Srl, società del Gruppo Augustea, leader mondiale nel settore dei trasporti marittimi, al fine di migliorare l’assistenza, la consulenza tecnica ed i servizi di manutenzione e riparazione, ha richiesto alla Marina Militare di addestrare il proprio personale a svolgere ruoli ispettivi, valutativi e di supervisione per ciò che concerne gli aspetti safety, tecnici e di antinquinamento. Tale richiesta ha portato alla stipula

di una convenzione, basata sulla permuta di beni e servizi, tra l’ Augustea Tecnoservice Srl e il Centro di Addestramento Aeronavale della Marina Militare, da sempre in prima linea nell’affrontare tali aspetti. Il dipendente Reparto Addestramento Sistemi di Piattaforma ha subito messo a disposizione i simulatori, il personale qualificato e le strutture creando inoltre un corso ad hoc mirato sulla gestione degli impianti presenti sulle Navi della Società e sulla risoluzione delle possibili avarie. Tale corso, suddiviso in quattro moduli, ha visto il personale del-

l’Augustea partecipare al: primo modulo - Difesa Passiva, per l’acquisizione delle capacità di coordinare e gestire gli eventi concernenti incendi ed allagamenti; secondo modulo – Studio di impianti di automazione per la gestione e distribuzione dell’energia elettrica a bordo con analisi delle principali avarie; terzo modulo – Analisi delle normative internazionali di Marine Pollution, disanima degli impianti di trattamento rifiuti e studio degli impianti di condizionamento; quarto modulo – Motori e sistemi integrati di gestione della propulsione, della linea asse e delle eliche. Al termine del corso il Direttore del Reparto A.S.P., CV Enzo Fabio Totino, alla presenza del Fleet Director della Augustea Tecnoservice, Giuseppe Longobardi, ha consegnato i relativi diplomi di frequenza. n OTTOBRE 2014

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CALENDARIO 2015 M A R I N A M I L I TA R E Alla Barcolana la Marina presenta il nuovo calendario, dodici scatti d’autore. di Pasquale Prinzivalli

L

’11 ottobre, al Salone degli Incanti di Trieste, nell'ambito della partecipazione alla regata velica “Barcolana”, la Marina ha presentato il nuovo Calendario. Nei 12 scatti d'autore del fotografo Massimo Sestini, la realtà della Marina viene rappresentata nella sua "straordinaria quotidianità". Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, nell’indirizzo di saluto, sottolinea: "I compiti che la Marina Militare è chia-

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Notiziario della Marina

mata a svolgere sono estremamente rilevanti e, per il futuro, si annunciano sempre più gravosi, comportando un impegno continuo e profondo tanto per gli equipaggi quanto per i mezzi. Chi conosce ed ama il mare, sa quanto esso sia imprevedibile e irruento ma allo stesso tempo delicato e vulnerabile. La sua tutela significa salvare vite umane, curare un prezioso ecosistema e, soprattutto, difendere un patrimonio economico, storico e culturale di inestimabile valore." Anche quest'anno parte dei proventi

della vendita del calendario saranno devoluti alla Fondazione Francesca Rava per la realizzazione del progetto "Ninna Ho" contro l'abbandono neonatale. Lo stand istituzionale della Marina è stato presente dall’ 8 al 12 ottobre all'interno del Villaggio Barcolana: oltre 30mila metri quadrati di esposizione lungo i due chilometri delle Rive di Trieste, per un totale di 140 tensostrutture, con un concept completamente nuovo rispetto alle edizioni precedenti. n


OTTOBRE 2014

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Operazione Polluce: recuperato il “Tesoro dell’Elba” Il Gruppo Operativo Subacquei della Marina riporta alla luce l’ultima parte del prezioso carico del piroscafo Polluce di Giovanna Scotton

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onete d’argento, ad oltre 100 metri di profondità. Sono “colonnati spagnoli” da 8 reali e recano l’effige del Re di Spagna Carlo IV. Coniati nel 1789, giacciono da 173 anni in un’ansa del relitto del piroscafo Polluce, affondato il 17 giugno 1841, al largo delle coste meridionali dell’Isola d’Elba. A trovarli, sono i palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del COMSUBIN che, a bordo di Nave Anteo, hanno condotto l’operazione di recupero dei preziosi a sud di Porto Azzurro, lo scorso 25 settembre, in collaborazione con il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, a bordo di Nave Anteo. E’ l’ultima parte del leggendario tesoro, inabissatosi in meno di un’ora a bordo del piroscafo, uno dei pri-

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Notiziario della Marina

missimi, costruito in Francia e acquistato dal geniale armatore genovese, Raffaele Rubattino, che ottenne dal Regno di Sardegna la concessione del trasporto postale nella tratta Marsiglia-Genova-Napoli. Un tesoro che, nel proprio valore patrimoniale, custodisce un pezzo fondamentale della storia del nostro Paese che si avviava, in quegli anni, alle rivoluzioni del Risorgimento, fino all’unità d’Italia, nel 1861. E i piroscafi, in qualche modo, ne preannunciarono i venti di cambiamento: i loro motori propulsivi, infatti, furono una vera e propria “rivoluzione dei mari” perché prima di essi, esisteva solo la vela. Un recupero emozionante dunque, condotto grazie alla sofisticata tecnologia di Pegaso, il nuovissimo ROV (Remoted Operative Vehicle),

dotato di telecamere ad alta definizione e sonar di ultima generazione, che può raggiungere i 2.000 metri di profondità. Ma il cuore di Pegaso è quello degli specialisti del GOS che, dalla centrale di controllo a bordo della nave, danno vita al robot, muovendo con cautela e delicatezza le dita metalliche attaccate a potenti bracci meccanici, riportando alla luce i preziosi dischetti incrostati dalla salsedine, come perle nelle ostriche. “Un’operazione che esprime la grande flessibilità dei reparti subacquei della Marina” spiega il Contrammiraglio Francesco Chionna, al vertice del Comando Operativo Subacquei e Incursori “Teseo Tesei”. Una professionalità che estende l’addestramento specialistico militare ad attività che coinvolgono gli


Nave Anteo: "duale" per vocazione, dall'assistenza ai sommergibili alla tutela di arte, cultura e ambiente.

interessi dell’intera collettività, dalla sicurezza della popolazione civile alla tutela ambientale, dalla ricerca scientifica alla tutela del patrimonio culturale del Paese. “Una collaborazione proficua, quella tra il MIBACT e la Marina, nata nel 2003, grazie al progetto Archeomar” – spiega l’archeologa Pamela Gambogi, coordinatrice per la Soprintendenza dei Beni Culturali della Toscana dell’Operazione Polluce. “Il valore aggiunto di questa alleanza – spiega l’archeologa – risiede senza dubbio nella specializzazione professionale unica dei palombari della Marina e nell’utilizzo di strumentazioni all’avanguardia, ma anche nel controllo istituzionale sempre più fruttuoso - sulla tutela di un patrimonio culturale, il nostro, davvero immenso e pregiato”. n A destra dall’alto: Pegaso, R.O.V. di ultima generazione che opera fino a 2000 metri di profondità; al centro: l'ecoscandaglio di Pegaso al lavoro sul relitto; accanto: i "Colonnati Spagnoli" recuperati dal Polluce.


Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina:

Raffaele Rossetti di Desirée Tommaselli

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roe di guerra e uomo dipace”, Rossetti fu l’ideatore, il fautore e l’artefice della conclusione solenne e “avveniristica”, sul piano della tecnologia e della strategia militare, della Grande Guerra sul mare. Insieme a Raffaele Paolucci, Tenente Medico della Marina, all’alba del 1° novembre 1918, affondando la corazzata Viribus Unitis nel porto fino ad allora inviolato di Pola, mise a segno l’ultimo colpo della guerriglia navale che portò la Forza Armata e l’Italia alla vittoria del conflitto. Auspice dell’impresa, il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Thaon di Revel, che ordinò l’azione affinché

Il tenente colonnello Raffaele Rossetti.

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Notiziario della Marina


Incrociatore Pisa: a bordo di questa unità, il Capitano del Genio Navale Rossetti prese parte alla guerra italo - turca (Foto Ufficio Storico Marina Militare - fondo Fraccaroli).

Regia da battaglia Regina Elena passa il Ponte girevole a Taranto il 24 agosto 1910. A quella data Raffaele Rossetti vi era imbarcato col grado di Capitano del Genio Navale (Foto Ufficio Storico Marina Militare - fondo Fraccaroli)

la Marina contribuisse al “definitivo crollo del nemico”, fugando le ultime riserve che, in qualche misura, ancora alcuni nutrivano sul nuovo mezzo d’assalto: uno strumento nuovo che, come disse il suo stesso inventore, “non s'inquadra in alcuna delle specialità di armi navali; non ha uno stile; non è un sommergi-

bile, né un battello armato, né una torpedine; non è più un siluro”. L’apparecchio, prima definito siluro-uomo e, infine, torpedine semovente soprannominata “mignatta”, fu progettato da Rossetti a partire dal settembre 1915. Fu lo stesso ingegnere a raccontarlo nel volumetto da lui composto e

dato alle stampe nel 1925 con il titolo di Contro la Viribus Unitis. Precedentemente a tale pubblicazione, Rossetti ebbe diverse occasioni per raccontare l’impresa; nell’ambito di una conferenza da lui tenuta il 5 maggio 1919, ad esempio, ed il cui manoscritto è custodito presso il Museo Tecnico OTTOBRE 2014

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Navale di La Spezia, egli ricordò che “la costruzione dell’apparecchio fu autorizzata nel mese di aprile 1918, quando già stava iniziandosi la meravigliosa serie di tentativi di forzamento di Pola da parte del Comandante Pellegrini con uno speciale motoscafo armato di due siluri”, i barchini “saltatori” tipo Grillo. I lavori di costruzione, che si svolsero con grande attività nell’Arsenale di La Spezia, portarono in tre mesi all’approntamento del mezzo e, come racconta Rossetti “a Venezia poi proseguirono, coll’intervento del Dottor Paolucci, gli esercizi di allenamento al passaggio delle ostruzioni, che in meno di un mese ci portarono al perfetto affiatamento indispensabile per la buona riuscita dell’operazione finale”. Tutta la cronologia degli eventi è esposta nel libretto suddetto con dovizia di particolari, ad eccezione di quanto concerne il mezzo; infatti, pur fornendo alcune indicazioni, l’ingegnere di Marina descrisse sempre in modo vago il dispositivo di sua invenzione. Come disse egli stesso “non mi è lecito dare un cenno descrittivo dell’apparecchio; per la comprensione di quanto segue è sufficiente immaginare un siluro galleggiante, di proporzioni superiori a quelle dei siluri finora costruiti, che mediante motore meccanico è capace di na-

Museo Tecnico Navale di La Spezia: il museo venne istituito nel 1924 con lo scopo di raccogliere le memorie della Marina, in particolar modo relative al primo conflitto mondiale. La foto mostra come l’allestimento dell’epoca dedicasse uno spazio all’impresa della Viribus Unitis, con l’esposizione delle foto dei protagonisti, dei cimeli della corazzata e di un esemplare della “mignatta”, l’unico costruito oltre a quello impiegato e andato distrutto nell’azione. Nella foto, la “mignatta” è divisa in due parti, oggi unite. La torpedine Rossetti è conservata nel Museo della Forza Armata a La Spezia, affianco al suo diretto discendente, il siluro a lenta corsa. Si tratta dell’unico esemplare esistente al Mondo.

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Notiziario della Marina

vigare alla velocità massima di tre miglia all’ora”. Si trattava del primo mezzo d’assalto subacqueo della storia, prototipo e progenitore dei siluri a lenta corsa che tanta parte ebbero nelle vittoriose azioni italiane durante la seconda guerra mondiale e che rappresentano, ancora oggi, la Marina Militare italiana nei Musei navali del mondo. L’azione, che egli definì “straordinariamente avventurosa ed effi-

cace”, condotta da “due sole persone, con un piccolo, e tardo, e rudimentale apparecchio” rappresentava per Rossetti “quasi una sintesi delle qualità di fantasia, d’iniziativa individuale, di cauto ardimento che caratterizzano a meraviglia il sottile spirito italiano”. Assurto al rango di eroe nazionale – tutta la stampa parlò dell’impresa- non si vantò mai di questo fatto di guerra e, come militare di


Carta nautica recante lo schema degli sbarramenti del porto di Pola e la disposizione delle navi austroungariche al suo interno la notte del 1° novembre 1918.

antica tradizione, seppe riconoscere il valore e la generosa umanità del comandante della Viribus Unitis, cui dedicò il suo libro. n Napoleone Martinuzzi, Vittoria, bronzo dorato, La Spezia, Museo Tecnico Navale: la scultura venne dedicata dal Corpo del Genio Navale a Raffaele Rossetti; della statuetta esiste un’altra redazione, in bronzo a patina bruna, commissionata dal Vate al Martinuzzi, suo scultore di fiducia, e conservata al Vittoriale dal 1922.

Autografo di Gabriele d’Annunzio, La Spezia, Museo Tecnico Navale: il Vate fu l’autore della dedica posta alla base della scultura della Vittoria in bronzo dorato. Il testo è manoscritto sulla carta intestata di Gabriele d’Annunzio, Comandante della Prima Squadriglia Navale.

N

ato a Genova il 12 luglio 1881, laureatosi in Ingegneria Industriale presso la Regia Scuola di applicazione per gli Ingegneri di Torino il 1° settembre 1904, nel novembre dello stesso anno, a seguito di concorso, entrò nell'Accademia Navale di Livorno con il grado di Tenente del corpo del Genio Navale. Al fine di completare gli studi professionali, dal gennaio 1905 frequentò la Regia Scuola Superiore Navale di Genova, presso la quale conseguì la laurea in Ingegneria Navale e Meccanica il 1° dicembre 1906. Destinato quello stesso mese alla Direzione delle Costruzioni Navali presso il Regio Arsenale di Taranto, vi rimase fino al 1° maggio 1909. Promosso Capitano del Genio Navale nell’agosto 1908, fu imbarcato sul Regina Elena dal maggio 1909 al novembre 1910 e, subito dopo, sull’incrociatore Pisa, a bordo del quale prese parte alle operazioni navali nella acque libiche e dell'Egeo, nell'ambito della guerra italo-turca. Conclusa l’esperienza sul Pisa nel marzo 1912, fu trasferito sulla nave officina Vulcano, su cui svolse l'incarico di ufficiale tecnico dirigente fino al mese di luglio 1912. Insignito della Medaglia Commemorativa della Guerra italo-turca, ricevette un encomio per “distinti servizi in dipendenza della guerra italo-turca” nel marzo 1913. Destinato all'Ufficio Tecnico della Regia Marina di Genova dall'aprile 1915 al maggio 1917, fu trasferito alla Direzione delle Costruzioni Navali e Commissione Permanente del Regio Arsenale di La Spezia. Nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia nel maggio 1917, fu promosso Maggiore del Genio Navale nel giugno 1917. A seguito dell'azione contro la Viribus Unitis, fu avanzato al grado di Tenente Colonnello del Genio Navale per merito di guerra il 3 novembre 1918 e, pochi giorni dopo, venne insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Decorato della Medaglia Commemorativa della guerra italo-austriaca e nominato Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, nel novembre 1919, dietro sua domanda, fu iscritto nel ruolo degli ufficiali del Genio Navale di complemento, rinunciando volontariamente al grado il 1° settembre 1920. Dichiarato antifascista, fu esule in diversi paesi europei. Rientrato forzatamente in Italia nel 1939, in quanto riconosciuto eroe della Grande Guerra, non fu sottoposto a particolari misure restrittive della sua libertà personale da parte del regime. Morì a Milano il 24 dicembre 1951. n

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Agostino Straulino l’ammiraglio padrone del vento Nato per essere marinaio è cresciuto imparando a capire il mare e a conoscere il vento fino a farselo amico


di Rosario Naimo

N

Primo piano dell’ammiraglio Straulino a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci; in alto: Taranto 14 maggio 1965, la nave scuola Amerigo Vespucci, mentre transita nel canale navigabile; la mancanza di scia di a poppa conferma in maniera inequivocabile la navigazione a vela. (foto di Marcello Riosolo)

ato per essere marinaio: Agostino “Tino” Straulino da Lussinpiccolo dove è venuto al mondo cento anni fa (il 10 ottobre 1914) e dove è cresciuto imparando a capire il mare e a conoscere il vento fino a farselo amico. E’ stato Incursore: durante la Seconda Guerra Mondiale fece parte della “X Mas”, tra gli assaltatori del gruppo “Gamma” che piazzavano le cariche esplosive magnetiche sotto le navi britanniche nella rada di Gibilterra. E’ stato campione di vela, tra i più grandi: ha inanellato, nella classe Star, titoli europei, mondiali, italiani e l’oro olimpico ad Helsinki nel ’52

e l’argento ai Giochi di Melbourne nel ’56. Una vita ricca di trionfi, ma lui alla fine si definiva un ufficiale di Marina, il Comandante, come lo hanno sempre chiamato, anche dopo aver indossato i gradi da ammiraglio, gli allievi del corso ufficiali Kon-ti-ki (’65). Tra i cimeli più cari la mappa con sopra segnata la rotta del primo viaggio del Corsaro II, dall’Italia a Honolulu, e soprattutto la foto in bianco e nero del Vespucci che esce a vela dal porto di Taranto. Straulino sul Vespucci era l’ufficiale di Marina più contento del mondo. La nave più bella del mondo con il re della vela come comandante. Straulino è scomparso a Roma il 14 dicembre 2004, all’età di 90 anni. n OTTOBRE 2014

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ETTEMBRE

l Comando Flottiglia SommergiIincontro bili di Taranto ha ospitato, il 50° tra le delegazioni italiana, tedesca e norvegese del Software Problem Report BCWCS (SPRB), un gruppo di lavoro nato dalla decisione dei Ministeri della Difesa italiano, tedesco e norvegese di collaborare nell’aggiornamento e miglioramento del software del sistema di comando e controllo comune alle unità subacquee delle tre nazioni. L’SPRB è parte dell’organizzazione congiunta di supporto ai sommergibili che opera per garantire una continua collaborazione nei progetti U212A e ULA class.

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ETTEMBRE

ave Scuola Palinuro ha ripreso a solcare i mari con a bordo gli N allievi della Sailing Training Association – Italia e della Associazione Nazionale Marinai d’Italia. Nella tratta Taranto – Ravenna – Trieste, 23 allievi di cui 6 ragazze, hanno potuto vivere l’esperienza d’imbarco sul Palinuro, sia in navigazione che durante le soste, per un periodo di circa due settimane. I giovani provenienti dagli istituti superiori e di età compresa tra i 16 e 19 anni, hanno concretizzato l’opportunità di prendere contatto con la vita di bordo, d’imparare i primi rudimenti delle scienze nautiche e marinaresche.

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ETTEMBRE

bordo della portaerei Cavour, si A è svolto un clinic nell’ambito del progetto 'Un mare di sorrisi'. I me-

dici volontari della Fondazione Operation Smile Italia Onlus, insieme al personale sanitario della Marina del centro ospedaliero di Taranto, del centro di selezione di Ancona, dell’infermeria di Brindisi e di nave Cavour, hanno operato sei pazienti provenienti da Italia, Russia, India, Angola e Ucraina. Il sodalizio tra Operation Smile e la Marina è iniziato nel 2010 con la missione White Crane durante la quale, grazie all’impiego della portaerei Cavour, l’Italia ha supportato la popolazione di Haiti colpita dal sisma.

IL MeSe IN IMMAgINI


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TTOBRE

'equipaggio di nave Vesuvio ha L visitato la ludoteca dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. L'equipaggio ha coinvolto i bambini, simulando diverse attività tipiche del lavoro di bordo come la creazione di nodi marinari, utilizzo delle bandiere alfanumeriche del codice internazionale dei segnali (CIS), fare il punto nave su una carta nautica, maneggiare la strumentazione per la navigazione stellare (sestante), imparare a riconoscere le diverse tipologie di vela. I bambini hanno partecipato con entusiasmo e curiosità a questa giornata ricevendo un diploma di 'provetti marinai'.

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TTOBRE

ra il 3 ottobre 2013 quando un e barcone carico di migranti si inabissò davanti all'isola dei Conigli, a Lampedusa, e 368 persone persero la vita. A distanza di un anno da quell’immane sinistro marittimo, alla presenza del presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, e del ministro degli esteri, on. Federica Mogherini, i palombari di Comsubin, insieme agli altri subacquei che condussero il recupero di 190 salme alla profondità di 47 metri, sono tornati sul relitto del peschereccio ponendo sullo stesso un quadro. L’ opera di Monica Pizzo, rappresenta due mani che si stringono l'uno all'altra.

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TTOBRE

Palombari del gruppo Operativo IperSubacquei di COMSUBIN, che assolvere ai compiti d’istituto assegnati dallo Stato sono formati ed addestrati a neutralizzare qualsiasi tipo di ordigno esplosivo, hanno partecipato al Bomb Building Seminar, fase propedeutica alla Northern Challenge che si è svolta come ogni anno in Islanda, nella base della Icelandic Coast guard di Keflavik. Lo scopo di questa attività è quella di addestrare gli operatori IeDD (Improvised explosive Device Disposal, ordigni esplosivi improvvisati) alla riduzione del rischio costituito dagli ordigni esplosivi non convenzionali.

di Pasquale Prinzivalli


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TTOBRE

N

ave Milazzo, è salpata dal porto di Napoli con a bordo un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Istituto Universitario Parthenope. Nel centro del Mar Tirreno, nave Milazzo ha rilasciato a circa 3.350 metri di profondità, sofisticate apparecchiature che, nei prossimi dodici mesi, registreranno e memorizzeranno dati scientifici sulle correnti e sulle qualità chimico-fisiche delle acque. La Marina ancora una volta supporta attivamente gli studi scientifici in mare, a tutela dell’ambiente acquatico contribuendo così agli studi scientifici ed al monitoraggio dello stato di salute dei nostri mari.

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TTOBRE

i è svolta la dimostrazione finale del 1° stage per istruttori Marina S Militare al combattimento militare

corpo a corpo presso la Brigata Marina San Marco. Il programma e le tecniche sono state sviluppate inizialmente durante il 1° modulo integrativo per i boarding team e diffuse durante lo stage a tutti gli istruttori designati dalla BMSM. Lo scopo dello stage è stato fornire la padronanza e l’efficacia delle tecniche nonostante le limitazioni di movimento, dovute agli equipaggiamenti individuali. Un’accurata scelta ed un continuo perfezionamento delle tecniche, con un costante allenamento, rappresentano i punti di forza del combattimento corpo a corpo.

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TTOBRE

l plotone e.O.D. del 1° ReggiIMarco mento della Brigata Marina San ha preso parte alla Cadex 1410, la prima esercitazione multinazionale trilaterale tra Italia - Spagna - USA, che si è svolta in Spagna, nella base NATO di Rota. Lo scopo di questa attività è stata quella di addestrare gli operatori IeDD (Improvised explosive Device Disposal, ordigni esplosivi improvvisati) e CMD (Conventional Munitional Disposal) alla bonifica di ordigni convenzionali e alla riduzione del rischio costituito dagli ordigni esplosivi convenzionali e non.

IL MeSe IN IMMAgINI


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TTOBRE

n team di palombari del CoU mando Subacquei Incursori della Marina (Comsubin) è stato impegnato in zona Brignole/Foce (genova), per aiutare la popolazione del capoluogo ligure con l'ausilio di attrezzature specialistiche in dotazione e di alcune motopompe fornite dall'Arsenale Militare della Spezia. gli uomini del gruppo Operativo Subacquei della Marina (g.O.S.), sono stati tra i primi ad accorrere in aiuto della popolazione di genova, per rimuovere acqua e fango, che hanno messo di nuovo in ginocchio la città della lanterna.

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TTOBRE

a preso il via l’esercitazione H Noble Justification che vede impegnato, tra gli altri, anche il Secondo gruppo permanente della Nato di Contromisure Mine (SNMCMg2), attualmente al comando del capitano di vascello giovanni Piegaja. Composto dai cacciamine eSPS Duero (eSP), FgS Homburg (DeU), HMS grimsby (UK), TCg erdek (TUR) e dalla “Flagship” Aviere (ITA), il gruppo affronta una prima fase di attività schedulate, volte a favorire l’integrazione di forze provenienti dalle diverse Nazioni dell’Alleanza Atlantica.

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TTOBRE

Milano la Marina è stata insiA gnita del premio Green Global Banking Award, durante una giornata di studio dedicata al tema del buon funzionamento dell'economia verde, per lo straordinario impegno nella cura e nella custodia del nostro Mar Mediterraneo, attraverso il progetto "Flotta Verde" e con il contributo alla Marine Strategy dell'Unione europea. Flotta verde" è un'iniziativa della Marina Militare per il Sistema Paese. È un progetto diretto a dimostrare che si può dimezzare la dipendenza dal petrolio entro il 2020 e che si possono raggiungere e superare gli obiettivi su clima e ambiente della politica Ue.


Regata “Off Valparaíso” I Cadetti dell’Accademia Navale protagonisti sugli Oceani

di Pasquale Prinzivalli

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inque allievi della seconda classe dell’Accademia Navale del corso Admastor hanno conquistato una meritatissima medaglia di bronzo nella classe J24 alla regata “Off Valparaiso” in Cile, nei giorni 18 e 19 ottobre. Nelle acque dell’oceano Pacifico, antistanti l'Escuela Naval de l'Armada Cilena “Arturo Prat”, l’equipaggio composto dagli allievi Palmieri, Pratellesi, Casilli, Quarato e Bardetta hanno ben regatato dimostrando ottime capacità marinaresche in un campo di regata molto impegantivo. Le condizioni meteo avverse non hanno impedito all’equipaggio di portare a termine le prove previste, ottenendo questo prestigioso risultato che si affianca a quello ottenuto la settimana scorsa da un’altra rappresentativa dell’Accademia, impegnata nella 69ma regata “Escola Naval” in Brasile, facendo dei nostri futuri Ufficiali dei “protagonisti” degli Oceani. n

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Notiziario della Marina

Siamo davvero entusiasti dell'esperienza che ci è stata concessa di fare in terra cilena: a livello sportivo e marinaresco, avere l'opportunità di regatare nell'Oceano Pacifico non è certo comune..... con il dialogo abbiamo imparato a conoscere, stimare ed apprezzare cultura, tradizioni e peculiarità delle diverse Marine attraverso gli occhi di chi sta affrontando, in altre nazioni, un iter formativo analogo al nostro. Matteo Palmieri

In alto: l’equipaggio dell’Accademia Navale durante una regata a bordo del j24 di poppa mure a dritta sotto spinnaker. Sopra, la premiazione dell’equipaggio.

Vai alla pagina web della notizia sul sito internet: www.marina.difesa.it


CALENDARIO

2015

DISTRIBUITO DA



Articles inside

Regata “Off Valparaiso” di Pasquale Prinzivalli

1min
pages 66-68

Il mese in immagini di Pasquale Prinzivalli

6min
pages 62-65

Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina

7min
pages 56-59

Operazione Polluce: recuperato il “Tesoro dell’Elba”

2min
pages 54-55

Agostino Straulino l’ammiraglio padrone del vento di Rosario Naimo

1min
pages 60-61

Calendario 2015 della Marina Militare di Pasquale Prinzivalli

1min
pages 52-53

54° Salone nautico di Genova di Antonio Cosentino

2min
pages 48-50

Sicurezza, la Marina mette a disposizione il proprio know-how

1min
page 51

Confitarma: il rilancio della competitività di Antonio Cosentino

2min
pages 46-47

La scelta di Catia80 Miglia a Sud di Lampedusa di Marco Maccaroni

3min
pages 22-23

Incursori a tutela degli interessi strategici nazionali

4min
pages 34-39

Nave Doria verso il giro di boa di Stefano Giovannetti

5min
pages 30-33

Seafuture e Defence Refitting: dall’arsenale di La Spezia unità di intenti per il rilancio di Rosario Naimo

1min
pages 28-29

Nave Garibaldi,fine della sosta lavori di Pasquale Prinzivalli

1min
pages 44-45

Mare Nostrumun anno di soccorsi e salvataggi

16min
pages 8-21

Scuola di Comando Navale di Fabio Petruzzi

1min
pages 40-43

Varato il sommergibile Pietro Venuti di Rosario Naimo

3min
pages 24-27
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