Notiziario settembre2014

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L’avvio al Bicentenario al Colle Don Bosco e in Sicilia Carissimi tutti, abbiamo vissuto tre anni di preparazione (2011-2014) al Bicentenario della Nascita, soffermandoci sulla storia, sullo stile educativo e sulla profondità spirituale di Don Bosco. È stata per tutti l’occasione propizia per approfondire l’identità “a tutto tondo” del Padre, Maestro e Amico dei giovani, per sentirne tutto il fascino della santità e per lasciarci pervadere dalla sua stessa passione per Dio e per i giovani. Il passaggio dell’Urna, nel novembre del 2013, per i vari centri della Sicilia, documentato a dovere dal numero monografico di “Insieme”, ha avuto esiti inaspettati e imprevedibili, alcuni visibili agli occhi con il concorso entusiasta di tanti giovani e di tanta gente, altri meno palesi e più profondi, ma certamente più proficui e duraturi. L’Anno Bicentenario è iniziato a livello mondiale a Colle Don Bosco il 15 e 16 agosto e qui in Sicilia al Palacatania il 31 agosto con la presenza straordinaria del Rettor Maggiore, X Successore di Don Bosco, Don Ángel Fernándes Artime e della Madre Generale delle FMA Sr. Yvonne Reungoat. È stata un’esperienza che tutti portiamo nel cuore per l’amore a Don Bosco e per il suo Successore che immediatamente si è fatto apprezzare e voler bene. Dodici anni fa durante la pausa dei lavori del CG 25, Don Ángel, delegato dell’Ispettoria di Léon, era

sceso in Sicilia insieme ad un gruppo di Capitolari della Spagna e aveva apprezzato il nostro stile di accoglienza e di ospitalità. Ricordo che per la Veglia pasquale andammo a celebrare presso le FMA di Messina Valle degli Angeli e le consorelle promettevano di pregare perché uno di quei capitolari divenisse Rettor Maggiore. Dio non tarda ad esaudire le preghiere ed ecco che, dopo dodici anni, Don Ángel è diventato Rettor Maggiore. Le consorelle sono state così accontentate. Quando lo invitai a venire in Sicilia, subito dopo l’elezione, Don Ángel accettò ben volentieri e mi disse che voleva rivivere “la magia” di dodici anni fa. Ci auguriamo che sia stato così! Abbiamo iniziato in tutte le nostre realtà questo anno di grazia. Tornando alla “quotidianità”, cogliamo l’invito a vivere questo evento straordinario con esperienze che “insegnano”, che lasciano il segno in profondità, ripresentando con la vita e il nostro lavoro “Don Bosco vivo” per i giovani del nostro tempo. Per questo, in ogni luogo si attivino esperienze educative e pastorali significative, che concretizzano l’esperienza delle origini dei Becchi, di Valdocco e di Mornese…, secondo la Strenna del 2015: Come Don Bosco: con i giovani e per i giovani. In alcune comunità ed opere si è posto in cappella o in chiesa il segno della reliquia e della lampada accesa: è un richiamo continuo a rendere presente Don Bosco tra i giovani e ad alimentare continuamente la speranza in loro e in noi. Un invito continuo “alla papa Francesco” a “non lasciarci rubare la gioia e la speranza” (cfr. Evangelii gaudium, nn. 83, 86). Cedendo la parola al Rettor Maggiore, auguro a tutti voi Buon Bicentenario dandoci appuntamento al Colle delle Beatitudini giovanili il prossimo agosto 2015. D on Pipp o Ru ta

Insieme

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EDITORIALE

Editoriale


Messaggio del Rettor Maggiore

La parola del Rettor Maggiore

Duecento anni dalla nascita di Don Bosco, suscitato dallo Spirito Santo con l’intervento di Maria (cfr. Cost 1), è un tempo sufficiente per vedere e comprendere quel che abbiamo ereditato. In primo luogo, la vita di un uomo di Dio, un Santo che con cuore di padre visse quel che aveva promesso: “Ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani” (Cost. 1; cfr. MO 16). Abbiamo ereditato la responsabilità di vivere, e di far diventare realtà, l’autenticità di un carisma che è nato non da un progetto umano, ma dall’iniziativa di Dio per contribuire alla salvezza della gioventù (cfr. Cost 1). Celebrare nella società, nelle città, col popolo di Dio, il Bicentenario della nascita di Don Bosco ci permette di riconoscere che cosa significa per noi avere come Padre Don Bosco. È una opportunità per sentirci grati al Signore perché, duecento anni dopo la nascita di Don Bosco, ci troviamo qui, come dono di Dio per i giovani. Opportunità per riconoscere Dio presente nella nostra storia, poiché constatiamo che Lui (il Dio della Vita), ci ha sempre preceduti. È un impegnarci di più con forza del Vangelo che deve giungere in modo speciale ai giovani, e tra loro agli umili, a quelli che, senza aver fatto nulla perché ciò avvenga, sono stati esclusi dalla festa della vita. È un momento opportuno per raccontare nuovamente l’attualità di un carisma che si colloca al centro dei problemi del mondo d’oggi, in modo speciale del mondo dei giovani. Perché Don Bosco continua ad avere oggi parole e proposte per i giovani del mondo, giacché, anche se sono cambiate le situazioni ed i contesti, tuttavia il cuore dei giovani, di ciascun giovane, continua ad avere gli stessi palpiti di entusiasmo e di apertura alla Vita.

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Il carisma salesiano è stato ed è il regalo che il nostro Dio fa al mondo, avendo scelto Don Bosco per esso. Perciò insistiamo tanto, con convinzione, sul fatto che Don Bosco è un bene della Chiesa e di tutta l’Umanità. Egli si è formato nel tempo, dai primi momenti dell’esistenza sulle braccia di Mamma Margherita, fino all’amicizia con buoni maestri di vita e, soprattutto, nella vita quotidiana con i giovani che, plasmando nel quotidiano il suo cuore, lo hanno aiutato ad essere più di Dio, più degli uomini e più per i giovani stessi. Celebrare il Bicentenario nell’interiorità della nostra Congregazione e della nostra Famiglia Salesiana, significa vivere quel che San Paolo raccomanda a Timoteo chiedendogli che ‘ravvivi il Dono che ha ricevuto’. Per questo, ogni volta che un salesiano, un membro della nostra Famiglia Salesiana, vive in pienezza la propria vocazione, è a sua volta un dono di Dio al mondo. Celebrare il Bicentenario nell’intimità del focolare (come devono essere tutte e ognuna delle nostre comunità) vuol dire lasciarci interpellare nel nostro essere e nel nostro vivere, fino a poterci dire, con sguardo limpido e trasparente, che “la santità dei figli sia prova della santità del Padre”. Questa celebrazione significa anche rievocare duecento anni di storia di uomini e donne che hanno dato la vita per questo ideale, tante volte in modo eroico, in condizioni difficili, a volte anche estreme. Questo è un tesoro inestimabile che solo Dio può apprezzare nella giusta misura e a Lui lo affidiamo. Noi siamo tra quelli che credono che quel 1815, con la chiamata alla vita di Giovannino Bosco e la sua elezione da parte del Signore, è stato solo l’inizio di una lunga catena di testimoni e che anche noi, come Don Bosco, vogliamo impegnarci ad aiutare a scrivere il futuro della vita, e vita di credenti, dei giovani e tra di loro i più bisognosi, con i colori della speranza. Infine […] desidero sottolineare la singolarità che ha il carisma salesiano in quella nostra peculiarità nota come Sistema Preventivo, che è molto più di un metodo educativo. È una vera e ri cca forma di spiri tual ità, un m od o straor dinario di concepire il senso della vita nell’ot tica di Dio, essendo così un grande dono della nostra Congregazione e Famiglia alla Chiesa (ACG n. 419, pp. 26-29). Insieme


Apertura del Bicentenario

Festa della nascita di Don Bosco

Con gli occhi di un Giovane L’esperienza vissuta a Catania nei giorni 30 e 31 di Agosto è stata sicuramente attesa quanto unica nel suo genere. Rimettere piede in quel palazzetto dello sport a distanza di qualche mese dalla partecipazione ad un’altra festa, anch’essa speciale, in cui tutti attendevano l’urna contenente la reliquia di Don Bosco. Stavolta, però, gli ospiti d’eccezione erano Il Rettore Maggiore dei Salesiani Don Ángel Fernández Artime e la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice Sr. Yvonne Reungoat. Festeggiare con loro, in attesa dei duecento anni di Don Bosco, ci ha sicuramente dato una spinta in più per poter continuare a realizzare oggi i sogni di Don Bosco. La giornata del 30 è stata per lo più dedicata all’allestimento del Palazzetto, e i vari gruppi organizzativi hanno preparato tutto per la buona riuscita della festa. Dall’animazione sugli spalti, alla fotografia, dall’accoglienza, alla logistica: tutti i giovani presenti si sono impegnati affinché nulla fosse lasciato al caso. Nel pomeriggio abbiamo assistito ad un momento di Formazione con Gigi Cotichella, animatore piemontese che, tra una risata e l’altra, ci ha trasmesso quelle tecniche di animazione che spesso diamo per scontate, ma che poi finiamo per non applicare. Subito dopo cena abbiamo vissuto un piccolo ma forte momento di preghiera con Don Ángel e Sr. Yvonne. Penso che ogni ragazzo sia stato scosso e responsabilizzato dalla loro buonanotte: io sono un figlio di Don Bosco. Col nostro progetto di vita, secondo la nostra vocazione, possiamo essere speranza e gioia per coloro che soffrono e che sono meno fortunati, e potremo farlo sempre portando il Signore Gesù in noi. La giornata del 31 è stata molto movimentata. Da ogni parte della Sicilia si è creato facilmente quel clima di festa e di gioia che contraddistingue il carisma salesiano. Durante la mattinata, attraverso diverse modalità, sono state inscenate alcune tra le Insieme

più importanti figure della vita di Don Bosco, seguendo tre filoni. Attraverso la figura di Mamma Margherita si è evinto l’iniziazione alla fede del piccolo Giovannino: dalla nascita alla vita, alla nascita della fede. La figura di Don Cafasso, sotto le note della canzone “La Leggenda”, ha voluto trasmettere il senso dell’avere un amico dell’anima, una guida spirituale. Per finire, attraverso un filmato, e poi con i palloni gonfiabili che volavano all’interno del Palazzetto, è stato affrontato il tema della missionarietà di Giovannino tra i suoi coetanei. Il momento di assoluta profondità e intensità, è stato quello della Celebrazione Eucaristica. Don Ángel, nella sua omelia, ha ribadito che il sogno di Don Bosco si fa realtà con quanti di noi davvero seguono i suoi insegnamenti e quelli di Gesù Cristo. Nonostante i problemi e le preoccupazioni, dobbiamo saldamente vivere secondo il carisma cristiano e salesiano. Nel pomeriggio, anticipato da un flashmob musicale, il Grigio, la mascotte della giornata che si rifà al cane di Don Bosco, fa il suo ingresso con la torta di compleanno a forma di 200. A questo punto l’intera famiglia salesiana ha consegnato a Sr. Yvonne e Don Ángel dei doni, ognuno collegato a temi che fanno parte della missione della Famiglia salesiana di Sicilia: le comunità alloggio, la scuola, la formazione professionale, l’oratorio e la parrocchia. Sono state due giornate intense ed emozionanti, che danno carica e forza per ricominciare la scuola, l’oratorio, ecc. perché il sogno di Don Bosco continua con me. Gi u l i a Bru n o

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Cronistoria

S c o c c a t a l ’o r a X . Il successore di Don Bosco in Sicilia

Brevi tratti di una cronistoria: 29 agosto - 1 settembre L’abbiamo atteso e Don Ángel non si è fatto attendere per portare in Sicilia l’afflato e il battito del cuore di Don Bosco. 29 agosto – Arrivo alle 22.15, all’aeroporto di Catania, accompagnato dal fedelissimo segretario Don Horacio, accolto da una rappresentanza di salesiani, figlie di Maria Ausiliatrice e giovani. C’è anche Madre Yvonne con il suo sorriso e la sua amabilità. Saluti, bans e abbracci d’occasione con Don Ángel che a tutti riserva un saluto, una parola e un abbraccio. Qualche foto rimbalzata subito su facebook per dire a tutti “finalmente è arrivato!”. Non si finirebbe più di fare foto, selfie e parlargli, ma si sale in macchina e si va alla Casa ispettoriale di Via Cifali, per la Cena con i confratelli e andare a riposo. Giornate intense e indimenticabili attendono il nuovo Rettor Maggiore.

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30 agosto – Ore 8, il X Successore presiede la celebrazione eucaristica, alla presenza di confratelli sdb, consorelle fma, membri della Famiglia Salesiana, giovani che riempiono la Chiesa dedicata a Don Bosco dell’Istituto di Cibali. Durante la celebrazione, Don Ángel accoglie il rinnovo della professione di tre “giovani” confratelli: don Marco, don Alfredo e “don Francesco”. Dopo la colazione conviviale, il RM parla ai Salesiani e la Madre alle Figlie di Maria Ausiliatrice. In tale occasione vengono consegnati alle Comunità i testi del CG 27 e del CI 28. Segue nella seconda mattinata la conferenza stampa con i giornalisti, animata dall’exallievo Salvo La Rosa e un’intervista televisiva condotta dalla giornalista Valeria Maglia. Dopo il pranzo con i confratelli, alle 15,30 il RM incontra il Consiglio ispettoriale per mostrare la vicinanza alla nostra Ispettoria e dopo vola alla Casa FMA di Via Caronda, dove, dopo il saluto e l’ingresso trionfale, alle 18 si tiene l’incontro con la Famiglia Salesiana della Sicilia, i Consigli regionali e una rappresentanza dei membri giovani dei diversi rami presenti nell’Isola. Coordina Marco Pappalardo, curatore dei rapporti con la stampa e gli altri canali d’informazione. Dopo questo momento di dialogo e di comunione, si condivide la cena intervallata continuamente e insistentemente da richieste di foto. Alle 21 si parte per il Palacatania per incontrare i giovani animatori at work che, coordinati da Don Domenico Luvarà e Sr. Insieme


Maria Grazia Tripi, preparano la festa dell’indomani. Dopo un momento di preghiera, la buona notte a due voci del RM e della Madre. Alcuni momenti di confidenza e di contatti fotografici, e si parte per la Sede ispettoriale e riposare. 31 agosto – È domenica giorno della gioia, giorno del Signore! Giornata luminosa, calda e meravigliosa! Dopo colazione, il RM e la Madre arrivano al Palacatania gremito di giovani e ragazzi, di tanti membri della Famiglia Salesiana di Sicilia, alla presenza di Autorità civili e militari. Incontenibile la gioia di accogliere il X Successore di Don Bosco e d’iniziare con lui il Bicentenario della Nascita di Don Bosco. La mattina scorre con l’avvicendarsi del messaggio del Bicentenario attraverso un intarsio di balli, canti, spezzoni di recital e sorprese che coinvolgono i partecipanti all’evento. Alle 12 il Rettor Maggiore presiede l’Eucaristia con la partecipazione composta, orante e gioiosa di tutti: il Palacatania si trasforma in una grande Cattedrale per ringraziare insieme Dio per il dono di Don Bosco. Il pranzo e il dopo pranzo sono animati con vari stand di spiritualità e di tempo libero che permettono di socializzare e distendersi. Alle 15 continua la manifestazione con il “Buon compleanno a Don Bosco!” e offrendo vari doni a Don Ángel e Madre Yvonne. Particolarmente toccante è stato il momento in cui un allievo dell’Ist. Don Bosco di Messina ha cantato Granada e il canto tipico delle Asturias, terra natale di Don Ángel, con

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quella sua voce calda e pastosa, che ha elettrizzato letteralmente l’uditorio e ha incantato il Successore di Don Bosco. Dopo due interviste agli illustri ospiti, il RM ha raggiunto in auto Messina per incontrare i confratelli anziani ed ammalati della struttura “Mamma Margherita”, verso cui ha avuto parole e gesti di affetto. Dopo aver celebrato i Vespri e aver dato un pensiero di Buona notte, il RM ha visitato il San Tommaso e ha condiviso la cena con i confratelli, apprezzando il clima di cordialità e le varie portate, in particolare il “pesce spada” dello Stretto di Messina e le “cozze” di Ganzirri. Dopo una giornata intensa Don Ángel è andato in camera per il meritato riposo. 1 settembre – La mattina i confratelli della comunità del San Tommaso e qualche giovane invitato per l’occasione hanno avuto la gioia di partecipare all’Eucaristia presieduta da Don Ángel che ha rivolto parole belle e incoraggianti. Dopo colazione, ha raggiunto l’aeroporto di Catania. In auto, tra un panorama e l’altro, tra mare e paesaggio etneo, il Rettor Maggiore ha manifestato tutta la soddisfazione di aver trascorso delle belle giornate con la Famiglia Salesiana e il Movimento Giovanile Salesiano di Sicilia. Anche noi non dimenticheremo mai quei momenti così semplici e intensi… dandoci appuntamento alla prossima.

Caro Don Ángel, ti aspettiamo ancora quando vuoi e quando puoi!

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FORMAZIONE

Professione Perpetua

Professione Perpetua di E. Timpano

Il 21 settembre, presso la Parrocchia salesiana San Domenico Savio di Gela, si è celebrata la mia professione perpetua tra i salesiani di don Bosco. È stato un momento che ha segnato la mia definitiva appartenenza alla Congregazione Salesiana. Sono trascorsi otto anni dalla prima Professione, avvenuta al termine dell’anno di Noviziato. Otto anni impiegati in studi, esperienze di vita apostolica, vita in comunità, approfondimento del carisma salesiano, ma soprattutto una continua ricerca della volontà di Dio per provare a seguire Cristo e tentare di comprendere a cosa davvero mi chiamava e mi chiama. Con la professione perpetua, rispondo definitivamente a Dio impegnandomi a camminare in quel sentiero che per me ha preparato. Gli anni della professione temporanea sono stati preziosi e mi hanno aiutato a comprendere un po’ meglio cosa significhi essere salesiano di Don Bosco, quali difficoltà si possano incontrare, ma anche quali gioie riempiono il cammino.

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La celebrazione, presieduta da don Pippo Ruta, è stata intensa e partecipata. Tanti gli amici e i conoscenti che, da tante parti della Sicilia, sono stati presenti ed hanno reso grazie a Dio per il dono che mi ha fatto. Attenti e calorosi i ragazzi, i giovani e la comunità salesiana e parrocchiale di Gela che ha curato con attenzione ed affetto tutti i momenti della giornata. Enzo Timpano

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Io sono la Vite, voi i tralci

A conclusione del cammino dell’anno di noviziato, giorno 8 settembre 2014 abbiamo emesso i primi voti nella Pia Società di San Francesco di Sales, assieme ad altri 17 novizi, durante la celebrazione eucaristica presieduta da don Ángel Fernández Artime, X successore di Don Bosco, nella parrocchia SS. Trinità di Genzano di Roma. Erano presenti alla celebrazione i nostri familiari, l’ispettore don Pippo Ruta, il consigliere della Regione Mediterranea don Stefano Martoglio, diversi confratelli e i vari membri della famiglia salesiana. I neo professi eravamo provenienti dalla nostra Ispettoria, dalle due nuove ispettorie spagnole, dalla Croazia, dall’Ungheria, dall’Italia Meridionale e dall’Italia Centrale.

all’incontro con Cristo e con gli altri. Ha anche richiamato la frase evangelica scelta per il nostro cammino di noviziato, e scelta anche dal CG 27, e riferendosi al nostro inno ha sottolineato come bisogna essere dei tralci attaccati alla vite, che insieme portano frutto. Ringraziando il Signore per il dono della vocazione, siamo chiamati a condividere i suoi passi nello stile di Don Bosco, diventando portatori dell’amore di Dio ai giovani, studiandolo e imitandolo. Ringraziando per il sostegno nella preghiera, vi invitiamo a continuare a pregare, sia per noi post-novizi sia per i nuovi novizi Tonino Garufi e Stefano Cortesiano, affinché possano compiere la volontà di Dio. Pie rpa olo e Roc co

Don Pippo Ruta e i neo professi.

La frase che ha contrassegnato il nostro anno formativo è stata presa dal Vangelo di Giovanni: “Io sono la Vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.” (Gv 15.5). Essa ci ha accompagnato durante le varie tappe del nostro discernimento. Durante la celebrazione don Ángel ha voluto sottolineare tre punti: l’incontrarsi, il trasformarsi e il dare frutto abbondante; ha sottolineato l’importanza di una vita religiosa vissuta in pienezza, e della gioia di consacrarsi al Signore e dello spendersi al servizio dei giovani; il Rettor Maggiore ha tenuto a sottolineare che siamo stati chiamati ad essere ponte, e mai filtro, per condurre i giovani

Il 19 settembre 2014, presso la comunità di Postnoviziato San Tarcisio a Roma ci siamo ritrovati i quattro postnovizi della nostra Ispettoria: Andrea, Gabriele, Pierpaolo e Rocco, con tutta la comunità formata da postnovizi provenienti da Albania, Croazia, Italia Centrale e Meridionale, e dai formatori guidati dal nuovo direttore don Gianni Lo Grande, proveniente anche lui dalla nostra bella terra sicula. L’anno è iniziato con semplicità e con la gioia di spendersi per la comunità, per la missione e per lo studio, dopo alcuni giorni di conoscenza e di ambientazione, soprattutto per i confratelli del I anno. Nei giorni tra il 29 settembre e il 1 ottobre abbiamo fatto la Programmazione Comunitaria annuale a Gualdo Tadino e per conoscerci ancora di più, passeggiando anche per Gubbio e Spoleto. La colonia sicula che è in Roma, si prepara a vivere l’anno accademico che è ormai alle porte, per adesso ci dedichiamo allo studio delle nostre fonti. Fiduciosi in un anno ricco di allegria e di santità, ci affidiamo alle vostre preghiere. D o n G i a n n i , A n d re a e G a br i e l e

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FORMAZIONE

Prima Professione - Postnoviziato


FORMAZIONE

Zafferana Etnea (CT)

Esercizi spirituali del Quinquennio

Dal 17 al 23 agosto quasi 50 salesiani provenienti dalle ispettorie d’Italia hanno partecipato al Corso di Esercizi Spirituali guidato da Mons. Mauro Maria Morfino

mente contribuito a creare condizioni di pace, di silenzio e di bellezza per le meraviglie della natura circostante, fondamentali per svolgere proficuamente gli esercizi spirituali. La profonda capacità e preparazione del predicatore, la presenza per qualche giorno del nostro Regionale don Stefano Martoglio, la fraternità vissuta, l’apertura personale del cuore e soprattutto l’azione dello Spirito hanno offerto a ciascuno con abbondanza l’occasione di un rinnovamento in Don Pippo Ruta, Mons. Mauro M. Morfino e Don Stefano Martoglio. profondità della propria vita. (SDB), Vescovo di Alghero Bosa e organizI partecipandi agli esercizi spirituali, dozato dal coordinatore Don Luigi Testa. po il rinnovo della professione religiosa, La particolarità dell’iniziativa è data dal hanno potuto iniziare l’anno bicentenario di fatto che i convenuti sono sacerdoti ordinadon Bosco nel modo migliore con la fedeltà ti negli ultimi cinque anni e coadiutori che al Vangelo e la protezione di Maria Ausiliahanno emesso la professione perpetua neltrice. La Congregazione e molti giovani in l’arco dei cinque anni (Confratelli del Italia attendono di vedere quanto prima i “Quinquennio”). frutti di questo lavoro interiore e gli impegni La struttura salesiana “Emmaus” che si presi davanti a Dio. trova alle pendici dell’Etna, ha indubbia-

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Campo Giovani Confratelli Il 3 e 4 settembre scorso si è tenuto a S. Alfio - Casa Tabor il campo giovani confratelli. Il primo giorno era destinato a tutti i giovani confratelli della nostra Ispettoria che si sono radunati a Casa Tabor alla presenza dell’Ispettore, don Giuseppe Ruta, e del Vicario, don Calogero Montanti. La giornata è stata introdotta da don Montanti, che ha ricordato ai presenti l’importanza di vivere la fraternità nella quotidianità, come ci invita a fare con sempre maggiore insistenza il nostro Rettor Maggiore. A seguire, i confratelli hanno vissuto tutti insieme un momento d’intensa condivisione e di verifica sulle esperienze estive nei nostri oratori e comunità alloggio. Successivamente, su richiesta del sig. Ispettore, i giovani confratelli hanno condiviso e redatto una classifica dei punti di forza e punti deboli delle obbedienze estive degli ultimi anni. Nel pomeriggio dello stesso giorno l’Ispettore ha voluto riservare un momento per informare i giovani confratelli sulla situazione generale della Comunità Ispettoriale, rispondendo anche a domande circa le questioni più importanti che riguardano la vita dell’Ispettoria. La prima giornata si è poi conclusa con un pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Vena e con la preghiera del Rosario. La giornata del 4 è stata dedicata all’incontro tra Tirocinanti e i rispettivi Direttori alla presenza del sig. Ispettore. Introduceva don Montanti, il quale sottolineava l’importanza di questo incontro, nello sforzo di dare sempre più consistenza for-

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mativa al tirocinio. L’assemblea proseguiva con uno scambio di esperienze di coloro che hanno vissuto tutta intera la tappa del tirocinio, o solo il primo anno. Allo stesso modo i Direttori hanno condiviso la loro esperienza di accompagnamento dei tirocinanti. Ha concluso l’incontro don Ruta, con un intervento in cui affermava l’importanza della formazione iniziale, e soprattutto della tappa del tirocinio, per avere le “giuste proporzioni nella nostra vita”. L’Ispettore ha riportato l’esempio di Gesù che, nonostante già da giovanissimo avesse la capacità d’insegnare, tuttavia stava sottomesso e continuava ad apprendere. La tentazione che i tirocinanti devono fuggire è quella di dire: “io mi formo”; ognuno di noi, invece, ha bisogno di Dio e degli altri per formarsi. Don Ruta inoltre ha voluto dare un consiglio ai direttori dei tirocinanti, affermando che la vera formazione passa attraverso tre fasi: accompagnare, abbandonare, rimanere vicini; come fa una mamma che insegna al figlio a camminare. Questi due giorni sono stati anche una importante occasione per crescere nella comunione con i confratelli, grazie all’intensa e profonda condivisione fraterna, allo scambio semplice e cordiale dei propri punti di vista, alle celebrazioni e momenti di preghiera; un’esperienza in cui abbiamo sperimentato quanto sia bello vivere, lavorare e riflettere insieme, per i giovani secondo il carisma di don Bosco. Marco Tomaselli

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FORMAZIONE

S. Alfio - Casa Tabor


FORMAZIONE

Ordinazione Presbiterale

Un dono alla Chiesa, alla Congregazione e ai giovani

Ed eccomi al Tuo servizio, eccomi al Tuo amore, con la risposta da me dovuta: Fiat, Amen! Tu lo sai che ti voglio bene”: queste le parole (tratte dal testamento spirituale del Beato Paolo VI) che hanno fatto da leit motiv alla Sacra Ordinazione Presbiterale di Don Arnaldo Riggi lo scorso 21 Giugno, nella memoria di San Luigi Gonzaga e nell’anniversario dell’elezione di Papa Montini, e che sono state riportate nell’immaginetta ricordo. In una Chiesa Madre di San Cataldo gremita di giovani e fedeli giunti da tutta la Sicilia, Mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta ha ordinato presibitero il giovane Arnaldo Riggi, classe 1985, salesiano dal 2006, che va ad arricchire la lunga schiera di salesiani originari di San Cataldo, paese “salesiano” nel DNA! La celebrazione, arricchita dai canti della corale interparrocchiale di San Cataldo e dal prezioso servizio liturgico del Seminario Vescovile di Caltanissetta, ha raggiunto il suo culmine nel toccante momento dell’Ordinazione vera e propria. Dopo il Vangelo “l’ECCOMI” di Don Arnaldo all’elezione, la presentazione dell’Ispettore dei Salesiani, Don Giuseppe Ruta, dell’ordinando al Vescovo, l’elezione e l’omelia; Mons. Russotto ha interrogato l’ordinando sugli impegni da assumere per la nuova vita sacerdotale e, ottenuto il pubblico consenso, ha invocato, insieme all’assemblea, l’intercessione e l’aiuto dei Santi del cielo. Nel silenzio emozionato e curioso dei convenuti, il Vescovo e dopo di

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lui tutti i presbiteri hanno imposto le mani sull’ordinando, trasmettendo, nella tradizione ecclesiale, il sacro ordine del sacerdozio nel suo secondo grado. La lunga e solenne preghiera consacratoria e l’applauso scrosciante e prolungato dei fedeli hanno sancito la nuova identità di Don Arnaldo: sacerdote di Cristo per sempre! Molto toccanti i cosiddetti riti esplicativi: la vestizione della stola e della casula, la sacra unzione delle mani, la consegna del pane e del vino. Una nota speciale merita (anche se non fa parte del rito liturgico) il momento in cui la mamma di Don Arnaldo ha slacciato il fazzoletto con cui il Vescovo aveva poco prima congiunto le mani, appena consacrate con l’olio santo, del novello sacerdote. A conclusione della Santa Messa, Don Arnaldo, visibilmente emozionato, ha voluto ringraziare il Signore per il dono di tutti coloro che, presenti e non, hanno contribuito alla realizzazione del progetto di Dio per lui e ha invitato tutti a pregare per il dono di numerose e sante vocazioni alla Chiesa e alla Congregazione. Dopo la celebrazione, un momento di convivialità fraterna in Oratorio ha concluso questa giornata di Grazia! D on Arnaldo Rig gi

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Un evento che cambia la vita

L’8 giugno 2014, presso la Parrocchia Madonna della Pace, in Messina, Villaggio “Unrra”, due giovani salesiani, dopo aver consegnato definitamente a Dio la propria vita con la professione religiosa, hanno ricevuto l’ordine del diaconato per essere ancor di più a servizio dei giovani poveri ed abbandonati che la Provvidenza affiderà loro.

Io che vi scrivo mi chiamo don Cristian Filippo Scuderi, dell’Ispettoria Salesiana Sicula; mentre il mio confratello, don Charles Taban, proviene dall’Ispettoria del Sud Sudan. Ha presieduto la celebrazione eucaristica il nostro arcivescovo di Messina, S. E. Mons. Calogero La Piana, alla presenza di

don Giuseppe Ruta, ispettore dei Salesiani di Sicilia, di confratelli e giovani provenienti da varie case della nostra Ispettoria. Ho apprezzato molto che l’organizzazione di questa ordinazione sia stata curata dai confratelli della mia comunità del San Tommaso, nonché dai giovani della comunità parrocchiale presso il cui Oratorio lavoro da alcuni anni. Mi ha sempre affascinato il carisma di Don Bosco in quanto strettamente connesso con la gioia pasquale del Cristo risorto. La gioia della vocazione mi spinge ogni giorno della mia vita a configurarmi sempre più a quel Cristo che ho abbracciato per tutta la vita servendo i giovani come via privilegiata per la santità. Come Maria, docile nell’accogliere la Parola all’annuncio dell’angelo, anche io ho detto il mio sì gioioso al Signore “fino all’ultimo mio respiro”. Con il cuore in mano voglio dire a voi giovani che donarsi totalmente e senza riserve al Signore riempie di gioia e di senso alla vita. Come disse San Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura ad aprire le porte a Cristo, ma anzi spalancate le porte”. D o n C r i st i a n S c u d e r i

Don Cristian e Charles con Mons. La Piana.

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FORMAZIONE

Ordinazione Diaconale


PASTORALE GIOVANILE

Esperienze Ispettoriali

Diario di Bordo della PG «Il filo della storia non dev’essere ridotto a un succedersi superficiale di eventi, a una nomenclatura di dati e di date. È, invece, il luogo in cui Dio rivela se stesso e il suo messaggio; l’attenzione ai segni dei tempi è, perciò, essenziale al fedele». Mi sembrano quanto mai puntuali queste parole del Card. Gianfranco Ravasi; infatti, siamo chiamati a vivere, come comunità ispettoriale, la programmazione del nuovo anno pastorale e ad offrire molteplici attività ed iniziative ai nostri destinatari; la nostra agenda, infatti, si presenta ricca e variegata di appuntamenti. Qualcuno potrebbe anche affermare che c’è tanta “carne al fuoco”! Eppure il Signore si serve del tempo, degli eventi e di circostanze particolari per rivelarsi, ancora oggi, a noi. È questo il tempo per eccellenza del passaggio della grazia, del tempo opportuno, del kairos, termine con il quale i greci indicavano il tempo di Dio, il momento giusto, propizio, che ci fa interpretare in modo diverso l’esperienza di kronos. Questo nuovo anno pastorale è cominciato “carico” di eventi, di avvicendamenti, di momenti vissuti nella sana trepidazione, ma con il desiderio di lasciarci «guidare dal mistero di Dio che con la sua Incarnazione, Morte e Risurrezione afferma la sua presenza, in tutta la realtà umana, come presenza di salvezza» (Strenna 2014). All’inizio del mio mandato, desidero esprimere uno speciale ringraziamento e un

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apprezzamento a Don Marcello Mazzeo per lo splendido lavoro che ha svolto in questi anni nella Pastorale Giovanile e nel Movimento Giovanile Salesiano. Ho apprezzato soprattutto l’intelligenza del pensiero oltre che la passione, la serietà e la cura con cui ha esercitato il suo servizio per il bene della nostra Ispettoria. Gli auguro di continuare con tanto entusiasmo il suo ministero e il suo servizio presso la comunità della “Salette”. L’anno pastorale in corso, come accennavo pocanzi, ha avuto un avvio insolito e di grande impulso; l’apertura del Bicentenario della nascita di Don Bosco nella nostra ispettoria, avvenuta il 31 agosto 2014, ha visto la presenza del nuovo Rettor Maggiore e della Madre Generale delle FMA. Nonostante la scelta di avviare il Bicentenario in piena estate (infatti, è stato un giorno particolarmente soleggiato), abbiamo assistito ad un’intensa partecipazione (circa 4000 i partecipanti all’evento) da parte dei giovani e dei vari rami della Famiglia Salesiana; il 31 agosto al PalaCatania l’abbiamo vissuto come la Festa di una grande e bella Famiglia radunata attorno al proprio “papà” e alla propria “mamma” (sul Bicentenario non mi dilungo, perché troverete in questo numero del notiziario altri articoli a riguardo). Un altro appuntamento importante, come di consueto all’inizio dell’anno, è stata la programmazione ispettoriale del 29 agosto in cui sono state presentate la proposta formativa/pastorale e le attività dei singoli set-

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Un altro appuntamento settembrino è quello delle Equipe dei vari percorsi formativi e vocazionali (GR per fasce d’età, il percorso “Scuola di Mondialità”, ecc.) in cui viene programmato e organizzato tutto il lavoro dell’anno. Termino questa pagina del mio primo diario di bordo con le parole di una bella preghiera che ritroviamo nella Liturgia delle Ore, il lunedì della prima settimana; mi sembra l’atteggiamento giusto con cui rivolgerci al Signore ogni giorno, chiedendogli aiuto per averlo sempre vicino; e questo non solo nei momenti dedicati espressamente a parlare con Lui, ma anche durante le normali attività quotidiane, perché vogliamo che, oltre a essere ben fatte, diventino preghiera gradita a Dio. “Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto: perché ogni nostra attività abbia da te il suo inizio e in te il suo compimento”. Do n D o m e n i c o L uv a r à

Prossimi Appuntamenti • Il 25 e 26 Ottobre si svolgerà il primo appuntamento del GR Scelta. • Dal 7 al 9 Novembre, a San Gregorio di Catania, si svolgerà il “Confronto Giovani”, per i ragazzi dai 18 anni in su. Il tema scelto è quello relativo alla missione, per ricalcare e rafforzare quanto detto dal Rettor Maggiore. • Il 16 Novembre, si terrà il primo incontro del GR Leader. Quest’anno si è fatta la scelta di organizzare questo percorso nella sola giornata di domenica e di dividere gli incontri per zone pastorali: Messina, Catania, Centro Sicilia, Palermo e Sicilia Occidentale. • Il 22 e 23 Novembre vi sarà l’appuntamento con la scuola di Mondialità, organizzata come sempre dal comitato VIS Sicilia. • Il 29 e 30 Novembre inizia il GR Ado, anch’esso ripartito per zone pastorali (Sicilia Occidentale – Centrale – Orientale ). • Il 6 e 7 Dicembre ci sarà, a Palermo, il secondo incontro di Consulta Regionale MGS. • Dal 3 al 5 Gennaio si terrà il Meeting Adolescenti (quest’anno nella zona di Palermo) rivolto a tutti i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni che vogliono formarsi sul tema della missionarietà, tanto auspicato da Papa Francesco. Insieme

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PASTORALE GIOVANILE

tori della Pastorale Giovanile e della Famiglia Salesiana. Il calendario del mese di settembre è stato fitto di appuntamenti legati alla programmazione delle consulte zonali MGS e del Forum Educatori svolto non a livello regionale, ma nelle singole zone pastorali; questa scelta ha permesso un coinvolgimento maggiore di educatori e, quindi, una diffusione più ampia della proposta pastorale. Altro nuovo appuntamento è stato il Forum Docenti, organizzato dalle scuole SDB ed FMA di Messina e Palermo; all’incontro hanno partecipato, oltre che i docenti delle scuole Salesiane, anche un gruppo di insegnanti delle Apostole della Sacra Famiglia (Messina); è stata l’occasione per approfondire la proposta pastorale con i nostri docenti della scuola primaria e secondaria di I e II grado, avendo un’attenzione particolare all’orientamento scolastico e all’animazione vocazionale.


PASTORALE GIOVANILE

Esperienze Ispettoriali

Consulta Regionale MGS

Per conoscere meglio il significato della consulta Regionale del MGS, quale organismo fondamentale per l’organizzazione delle numerose attività che si svolgono a livello ispettoriale ed anche nazionale, possiamo partire da una citazione del CG23: “Il Movimento Giovanile Salesiano è una realtà aperta, a cerchi concentrici, che unisce molti giovani: dai più lontani, per i quali la spiritualità è un riferimento appena percepito attraverso un ambiente in cui si sentono accolti, a quelli che in modo consapevole ed esplicito fanno propria la proposta salesiana, questi ultimi costituiscono il “nucleo animatore di tutto il Movimento” (CG23, 276). Il MGS è caratterizzato da una parte, dal riferimento alla Spiritualità Giovanile Salesiana, dall’altra dal collegamento tra i gruppi e le associazioni per cooperare nel proprio impegno di formazione secondo la proposta educativo – pastorale. Per realizzare questa cooperazione il MGS ha bisogno di una struttura e di un’organizzazione: livello locale, livello territoriale – regionale e livello nazionale.

L’organo di coordinamento a livello territoriale – regionale è la Consulta che coinvolge i rappresentanti dei diversi gruppi della FS e dei diversi ambienti e associazioni presenti sul territorio. La consulta del MGS Sicilia è composta da un rappresentante inviato da ogni casa Salesiana delle Ispettorie FMA ed SDB, dai delegati zonali del MGS, da un rappresentante del VIS Sicilia, da un rappresentante dei giovani cooperatori, dai volontari del Servizio Civile che collaborano con l’Ufficio di PG, dai due rappresentanti della consulta Nazionale che rappresentano la nostra Ispettoria ed è coordinata dal delegato ispettoriale di PG, Don Domenico Luvarà e dalla Consigliera ispettoriale Suor Assunta Di Rosa. Gli incontri della Consulta Regionale previsti per l’anno 2014/2015 sono quattro. Il primo incontro sarà nei giorni del 4 e 5 Ottobre presso l’Istituto di Catania Cibali con il seguente ordine del giorno: verifica dei campi animatori, verifica della Festa di apertura del Bicentenario del 31 Agosto 2014, organizzazione del Confronto Giovani sul tema “Va per la città e guardati intorno” previsto per il 7-9 Novembre, organizzazione Meeting Adolescenti. Un altro incontro di Consulta è previsto per il 6 e 7 Dicembre 2014. G i ul i a Br un o

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Non c’è due senza tre!

Anche quest’anno si sono svolti i consueti Campi Animatori regionali dell’MGS, ancora una volta ospitati dalle opere salesiane di Montagna Gebbia, dal 25 al 28 agosto. Quest’anno, e da qui il titolo dell’articolo, la Pastorale Giovanile ha fatto la scelta di differenziare ulteriormente l’esperienza del campo, portando a 3 le fasce di età attenzionate e formate: la fascia del biennio (1° e 2° anno di scuola superiore), triennio (3° e 4° anno superiore) ed università (5° anno superiore e universitari). Questa ulteriore divisione ha permesso agli animatori più grandi e “navigati” di arricchire il proprio bagaglio culturale di nuove competenze nell’animazione salesiana e di non sentirsi “esclusi”, “chiamati fuori” dal movimento giovanile. Altra sorpresa di quest’anno, molto gradita, è stata la grande partecipazione da parte degli animatori di tutte le case salesiane, la quale ha portato ad accogliere circa 400 animatori. Infine, il campo di quest’anno ha rappresentato qualcosa di speciale, perché è stato testimone dello storico, anche se simbolico, passaggio di consegne alla guida della Pastorale Giovanile, tra il delegato uscente Don Marcello Mazzeo, e Don Domenico Luvarà. In conclusione, per una più concreta presa di coscienza dell’andamento di quest’anno, proponiamo il feedback diretto degli animatori appartenenti alle singole fasce di età.

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“È stata una esperienza molto interessante e formativa, sia perché mi ha dato la possibilità di conoscere e condividere esperienze con i miei coetanei di altre realtà, sia perché ho avuto la possibilità di conoscere meglio me stessa. Era il mio primo campo e sono rimasta molto contenta dal fatto che l’equipe condividesse con noi tutti i momenti di svago, come se fossero partecipanti e non coordinatori, facendoci sentire sempre a casa” – Rosi da Catania, campo Triennio. “Le serate di fraternità sono state molto divertenti e sono riuscite insieme ai momenti di svago organizzati, a garantire un ottimo rapporto tra i momenti di serietà e formazione, ed i momenti di gioco e leggerezza” – Simone da Catania, campo Biennio. “Anche se non era il mio primo campo, non mi aspettavo che quest’anno il campo fosse così bello e coinvolgente. Siamo sempre stati i veri e soli protagonisti del campo” - Angela e Lorena da Riesi, campo Triennio. “È stata azzeccatissima l’idea di aggiungere la sezione dedicata agli universitari, in quanto ci apprestiamo a vivere l’oratorio non come semplici animatori del Grest, ma come veri e propri educatori” - Eduardo da Catania, campo Universitari. A n dr ea Pr i v i te ra

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Campo Animatori 2014


PASTORALE GIOVANILE

Animazione Vocazionale

Apriti alla Verità... Porterai la Vita!

S. Gregorio di Catania 10-11 Maggio 2014 Lo scorso maggio si è svolto presso l’Istituto Salesiano “S. Cuore” di San Gregorio di Catania l’ultimo incontro della terza edizione del GR Unificato, che ha visto coinvolti circa 100 giovani e adolescenti provenienti da varie parti della Sicilia. Sabato pomeriggio l’ispettore Don Pippo Ruta

Non a caso, infatti, la data del GR Unificato è coincisa con la 51esima Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. La domenica mattina, i ragazzi, suddivisi per fasce di età, hanno partecipato alle lectio (due gruppi per il GR ADO e un gruppo di GR Discernimento/Scelta).

ha avviato l’incontro con un momento di catechesi sull’annuncio, la tenerezza e il coraggio di Santo Stefano. Subito dopo, i ragazzi sono stati suddivisi in tre diversi gruppi di approfondimento: il primo guidato da Sr. Luisa Nicolosi, ha affrontato il tema del servizio; il secondo, coordinato da don Arnaldo Riggi e don Paul Bhushan, ha trattato il tema dell’annuncio; il terzo, con l’aiuto di Antonio e Patrizia Maccarrone, ha sviluppato la tematica della Comunione nella Comunità e nelle famiglie. Nel dopo cena i ragazzi hanno partecipato ad un momento di fraternità organizzato dai prenovizi salesiani, per poi concludere la giornata con l’Adorazione Eucaristica e la veglia vocazionale.

Le lectio, tenute da don Paolo Fichera, don Marcello Mazzeo e don Domenico Luvarà hanno riguardato la testimonianza di Santo Stefano, partendo dal testo degli Atti degli Apostoli (7,51-60). I ragazzi sono stati quindi invitati ad un breve momento di riflessione individuale, a cui è seguito un momento di condivisione di gruppo. Infine don Marcello ha presentato le attività estive proposte dalla Pastorale Giovanile. La Celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Ispettore ha, concluso questo intenso e stimolante incontro. Roberta Tardo

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Harambèe 2014

“ 2 0 0 : d a a d ess o in p o i ”

Mi chiamo Mary e sono una giovane volontaria salesiana che svolge il suo servizio con i bimbi del Centro Infanzia Migrante di “Santa Chiara” a Palermo e mi è stata regalata un’opportunità speciale, quella di partecipare all’Harambée che ogni anno si svolge a Torino. L’Harambée è “l’incontro e il raduno festoso” di tutti i gruppi missionari salesiani d’Italia, giovani che hanno fatto l’esperienza missionaria estiva o che hanno scelto di donare addirittura anni della propria vita al servizio dei più bisognosi. Inoltre abbiamo avuto l’immenso piacere di poter visitare tutti i luoghi santi salesiani. Porterò dentro il mio cuore il ricordo di questi due giorni per tutta la vita. Sabato 27 settembre siamo arrivati al Colle Don Bosco. Trovarmi insieme a tanti altri giovani provenienti da ogni parte del mondo e respirare un clima di amicizia, di festa e di gioia è davvero qualcosa di speciale. Mi sono sentita accolta a casa! Condividere le proprie esperienze missionarie, ballare, cantare e pregare insieme, e poco importa se non si parla la stessa lingua, perché basta un semplice sorriso e uno sguardo per capirsi, quando si condividono gli stessi ideali. È proprio vero: tutti sorridiamo nella stessa lingua! Abbiamo visitato la casa dove è cresciuto il nostro papà Don Bosco e si è creato subito un clima di allegria, preghiera e impegno. Significativo è stato il momento del racconto delle testimonianze di salesiani e giovani che hanno fatto della missione il proprio stile di vita. Anche i momenti di gruppo e di fraternità sono stati importanti per conoscersi meglio e condividere lo spirito di Don Bosco. La recita del Rosario nella Basilica davanti al Cristo Risorto mi ha lasciato senza parole per la sua grandezza, ma Insieme

allo stesso tempo per la sua semplicità: mi sono sentita infinitamente piccola ma infinitamente amata. Domenica 28 siamo arrivati a Valdocco, dove Don Bosco ha passato gran parte della sua vita insieme ai giovani che tanto amava. Abbiamo accolto il Rettor Maggiore cantando e lo abbiamo ascoltato mentre ci spiegava il vero significato della missione. Poi durante la Celebrazione Eucaristica abbiamo assistito alla consegna dei Crocifissi missionari ai Salesiani sacerdoti, alle Figlie di Maria Ausiliatrice ed ai giovani laici salesiani. Ritorno a Palermo con tanto entusiasmo, consapevole e orgogliosa di far parte della Famiglia Salesiana. Ho capito ancora di più lo spirito salesiano e mi sono resa conto di come Dio si serva dei più umili per realizzare i suoi progetti più grandi e belli. Ora tocca a noi continuare a guardare il mondo con gli occhi di Don Bosco e dedicare il nostro tempo per trasformare il suo sogno in realtà, cioè vivere la nostra vita andando incontro agli altri. Sono convinta che il Signore affidi ad ognuno di noi la propria missione e che dobbiamo portarla avanti con coraggio, nonostante tutte le difficoltà che incontreremo nel nostro cammino. Affidiamo la nostra missione a Gesù e a Maria Ausiliatrice, proprio come fece Don Bosco, e vedremo accadere miracoli nella nostra vita! Ma r y M a rf ia

Davanti alla casa di Don Bosco.

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PASTORALE GIOVANILE

Animazione Missionaria/VIS


PASTORALE GIOVANILE

Scuola di MondialitÀ

Scuola di mondialità 2014 - 2015

La scuola di mondialità è un percorso formativo, fatto di seminari, gruppi di lavoro, attività laboratoriali e testimonianze, per approfondire le tematiche inerenti al mondo della Cooperazione Internazionale, del Volontariato, dell’Intercultura e della Missionarietà Salesiana. • A ch i si r i v o l g e: relatori esperti del settore si rivolgono a giovani dai 18 anni in su: studenti universitari, educatori, insegnanti, operatori del mondo della cooperazione e aspiranti volontari internazionali. • L a te m a t ic a d i q ue s t ’a n no: gli incontri si svilupperanno intorno alla tematica del Diritto al Cibo e delle sue implicanze dal livello globale a quello locale. • Es pe ri e n za e sti v a: in abbinamento al percorso predetto vengono proposte delle esperienze estive sia in Italia (campi lavoro o Settimana di Educazione alla Mondialità) che all’estero. L’esperienza di un mese in un Paese del Sud del mondo dove operano i Salesiani, mira a far conoscere approfonditamente e in prima persona la realtà di questi Paesi, immergendo i partecipanti nella vita delle comunità locali e nelle attività di animazione e formazione. • Date: 18-19 ottobre (Giornata Missionaria Mondiale: “Periferie: cuore della missione”); 7-9 novembre (Confronto Giovani MGS: “Va’ per la città e guardati intorno”); 22-23 novembre; 17-18 gennaio (Domenica Missionaria Salesiana); 7-8 febbraio; 20-22 marzo (EE.SS.); 9-10 maggio.

• C o sa p o rt ar e Occorre portare lenzuola, federa, asciugamani e occorrente per la pulizia personale. Strumenti musicali per l’animazione dei vari momenti di preghiera e di fraternità. • Iscriz io ne Confermare la propria adesione entro una settimana prima dalla data di ogni incontro, inviando una e-mail all’indirizzo vissicilia@gmail.com specificando “Iscrizione SdM” e la data dell’incontro.

Programma dell a Scuol a di Mondialità 2014-2015 Tema: Visione d’insieme del problema della Fame nel mondo e del diritto al cibo. Relatore: Comitato VIS Sicilia . Data: 18-19 Ottobre. Tema: Diritto al cibo e conflitti per il cibo. Relatore: Deborah Sanguinato (FAO). Data: 22-23 Novembre. Tema: Impiego degli OGM: implicazioni e biodiversità. Relatore: Don Gianni Russo. Data: 17-18 Gennaio (DO.MI.SAL). Tema: Settore agricolo in Sicilia e Sistema legislativo europeo. Relatore: Dirigente della Coldiretti Sicilia Data: 7-8 Febbraio . Tema: Catena alimentare: alimentazione bilanciata tra benessere e malattia. Relatore: Francesca Tornatore. Data: 9-10 Maggio.

• Luogo: Istituto Salesiano “Sacro Cuore”, Via Roma, 23/25 - San Gregorio di Catania.

Il Delegato ispettoriale Il Coordinatore del Comitato VIS Sicilia

• Quota di adesione: La quota di ogni incontro di SdM è 20 euro.

Don Luigi Calapaj - Daniele Tinaglia

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Per uno sport con i giovani e per i giovani L’anno sportivo che ci accingiamo ad iniziare è, certamente, un anno “speciale”. È l’anno in cui si celebra il bicentenario della nascita di Don Bosco, Padre e maestro dei giovani, fonte inesauribile del carisma salesiano che le Pgs esercitano nella loro missione educativa attraverso lo sport.

Tutta la nostra azione sarà rivolta a riscoprire i valori fondanti dell’Associazione Pgs incoraggiando e promuovendo nel territorio, attraverso le società sportive, la nostra originaria vocazione che consiste, principalmente nel “concorrere alla progressiva formazione integrale e sociale dei giovani, valorizzando la loro domanda educativa e la prassi di promozione umanizzante dello sport” (art. 2 Statuto Pgs). Non dobbiamo e non possiamo dimenticare o trascurare che per la realizzazione delle proprie finalità le Pgs si inseriscono “fra le proposte associative offerte ai ragazzi e giovani, in sintonia con le loro esigenze di protagonismo in un processo di socializzazione e di maturazione della loro personalità, secondo lo stile di Don Bosco” (art. 3 Statuto Pgs). Ci indirizza in questa direzione la Strenna 2015 del Rettor Maggiore dei Salesiani, don Angel Fernandez Artime, che con determinazione ci invita a stare con i giovani, Insieme

con loro e in mezzo a loro, stimolandoli ad essere protagonisti nella loro vita, e ad impegnarci per i giovani, specialmente i più poveri. Per rendere concreto questo impegno le Pgs siciliane hanno progettato una stagione sportiva che propone nel corso dell’anno: • un momento celebrativo e di festa che ci faccia riscoprire il valore del gioco e dello sport giovanile aperto ed inserito negli spazi urbani delle città e delle loro periferie PgsFest regionale: 19 aprile 2015); (P • una specifica attività formativa sugli alleducator delle associazioni impegnate con gruppi sportivi giovanili che, accanto ai saperi tecnico-sportivi, darà ampio spazio agli approfondimenti sulla pedagogia di Don Bosco attraverso un corso di specializzazione di secondo livello (ggennaio-marzo 2015) ed un campo residenziale di primo livello (29 luglio - agosto 2015); • una rinnovata versione delle Pigiessia di (15 - 17 maggio e 31 maggio - 2 giugno 2015) quale esperienza di condivisione, di incontro e di festa sportiva vissuta in un clima di rispetto, educazione e corresponsabi l i t à , in antinomia all’idea del divertimento = “sballo”; • un intervento di sostegno a favore dei ragazzi dell’opera salesiana di Manouba (Tunisia) dove il linguaggio dello sport elimina le differenze e diventa strumento di integrazione. A queste iniziative si aggiungeranno i campionati provinciali, indetti e organizzati per le diverse discipline dai comitati territoriali, i campi estivi per atleti, il beach volley e le altre manifestazioni locali che caratterizzano la vivacità del nostro Ente in Sicilia. Ripartiamo, quindi, con più slancio e più impegno per uno sport con “i giovani e per i giovani”! Buon anno! Ma uri zio Sir ag usa

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PASTORALE GIOVANILE

Associazione - PGS


PASTORALE GIOVANILE

Associazione - CGS

Visioni e condivisioni. Il CGS alla Mostra del Cinema

Portare percorsi formativi là dove sono i giovani, immergendosi in occasioni d’incontro e di scambio; seguendo questa sfida l’associazione nazionale Cinecircoli Giovanili Socioculturali - CNOS/CIOFS, da tempo presente alla Mostra del Cinema di Venezia, ha tentato quest’anno d’imprimere una decisa svolta formativa e giovanile al laboratorio terminato Sabato 6 Settembre 2014 al Lido. Si sono avvicendati in due turni di presenza – coordinati dai responsabili della Sezione Regionale Marche – i 18 giovani partecipanti, tra cui un Salesiano, che hanno condiviso vita quotidiana, visto i film alla Mostra, lavorato e si sono confrontati assieme. Ogni sera cominciava il dibattito, poi la fase di scrittura per produrre le recensioni, ben 52, da pubblicare sul sito www.sentieridicinema.it, con corredo di foto per documentare le giornate. Il laboratorio, inoltre, lavorava in parallelo per identificare il film cui assegnare la “Lanterna Magica”, premio collaterale riconosciuto dalla Mostra Internazionale. La Giuria C.G.S., ha designato quest’anno la pellicola Le dernier coup de marteau, di Alix Delaporte, in qualità di opera più vicina per tematiche e linguaggi, al mondo giovanile contemporaneo, aggiungendo

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la seguente motivazione: “Per la capacità di raccontare il percorso di crescita e maturazione del giovane protagonista in un contesto di rapporti familiari che, pur minati dalle difficoltà risultano aperti alla speranza. (…) Si distingue per una narrazione, discreta e significativa e per la leggerezza nel trattare tematiche forti con equilibrio senza incorrere nella facile emozione” è scritto nella motivazione. Così è stato possibile dare vita a Venezia, all’interno della Mostra del Cinema, a un vero e proprio campo di formazione sul cinema come linguaggio, veicolo importante di idee e punti di vista sulla contemporaneità. La scommessa, tipicamente salesiana, era proprio quella di confrontarsi senza paura, da cristiani, cattolici e salesiani, con una pluralità veramente caleidoscopica di visioni dell’uomo e del mondo. Da sempre la partecipazione al Festival di Venezia per i membri dell’Associazione CGS si configura come punto d’arrivo di un cammino di formazione locale, regionale e nazionale. Il laboratorio veneziano ha anche rappresentato l’attuazione della sinergia formativa che il CGS già da anni ha attivato, con percorsi e attenzione calibrati sull’età, presso il Festival di Giffoni. Da:“ANS”, Venezia 18 settembre 2014

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Campo espressione 2014

Anche quest’anno noi del CGS Life di Biancavilla non ci siamo fatti mancare quello che io trovo essere uno dei momenti più importanti e arricchenti di tutto l’anno: il campo espressione. Ci siamo ritrovati circa 50 persone (ragazzi dai 10 ai 25 anni e famiglie con figli) a Montagna Gebbia, una casa salesiana che si trova a Piazza Armerina su un piccolo colle che riesce ad accogliere ragazzi, animatori e famiglie, grazie agli ampi e vari spazi adatti a ogni esigenza, compresa l’ora di piscina! Quest’anno si sono aggiunti a noi dieci ragazzi di Motta e altri di Caltagirone non facenti parte del CGS, i quali ci hanno regalato una ventata di freschezza, quella freschezza che rinnova, che fa respirare aria nuova e pulita, che manda via l’aria della consuetudine, del “sempre le solite cose, le solite persone”, del “tanto so già come va a finire”. Tutto il gruppo è grato a questi ragazzi, che si sono adattati e inseriti tra di noi e alla nostra modalità di fare il campo senza proteste e critiche, con una predisposizione d’animo e una fiducia che ci hanno fatto crescere e riflettere. La modalità del campo si intuisce già dal nome “campo espressione”; in quanto CGS e in quanto facenti parte della famiglia salesiana i nostri obiettivi sono: Formarci spiritualmente e tecnicamente; Ascoltare attraverso le varie forme di preghiera individua-

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le e comunitaria; Riflettere su se stessi e sul gruppo, attraverso i momenti di deserto e di confronto nei piccoli gruppi di lavoro; Condividere, attraverso il vivere insieme e mettere in comune le proprie differenze e caratteristiche; tutto con uno spirito di allegria e gioco, come Don Bosco ci insegna. La parola “espressione” si riferisce al fatto che ogni lavoro svolto, ogni riflessione, ogni preghiera viene espressa attraverso le consuete forme artistiche di espressione: il canto, la musica, il teatro, il video, la danza, la fotografia, il disegno e tutto ciò che la creativitàà ci suggerisce. L’argomento trattato ha riguardato l’Ascolto, la Comunità, l’Eucaristia accompagnati dalla visione, a tappe, del film su Sant’Agostino, che ha fatto da filo conduttore di tutto il campo. Viste le differenti età presenti nel gruppo, si è fatta attenzione nel mantenere una giusta omogeneità di età nella suddivisione dei piccoli gruppi di lavoro, che di volta in volta venivano guidati da uno degli “anziani” del gruppo. Certo che l’autoironia non manca tra di noi visto che chi scrive fa parte dei suddetti anziani! Ci auguriamo che l’esperienza vissuta in quei giorni non sia solo un ricordo, ma cibo che fornisce energia e gusto alla nostra vita individuale e di gruppo. A r m a n d o B e l lo c c h i

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PASTORALE GIOVANILE

Associazione - CGS LIFE


PASTORALE GIOVANILE

Associazione - CGS

Campo Regionale 2014

Montagna Gebbia, 05/06/07 Settembre 2014 Si è svolto a Montagna Gebbia (EN), il Campo Regionale C.G.S. 2014. L’evento, fortemente voluto dal Direttivo Regionale ha visto la partecipazione di circa 30 giovani, provenienti da 10 Cinecircoli regionali, che hanno vissuto una bellissima esperienza di formazione e relazione. Il venerdì sera i partecipanti al campo hanno visto insieme il film “La Mafia uccide solo d’estate” di Pierfrancesco Diliberto, meglio conosciuto come Pif, film pluripremiato che porta ancora una volta sulle tavole del dibattito mediatico il problema della mafia, presentandolo però, nel corso degli anni ’80 e ’90, attraverso gli occhi di un bambino palermitano, che cresce e diventa un giovane impegnato nella lotta alla mafia e poi padre consapevole. Alla fine della visione del film si è acceso un dibattito ricco e stimolante, che ha visto generazioni diverse confrontarsi su questo tema che continua, purtroppo, a rimanere attuale.

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Le giornate di Sabato e Domenica prevedevano, invece, la partecipazione a due laboratori: uno di teatro, curato dall’attore Turi Giordano e uno sulla regia delle luci, guidato da Gaetano La Mela, tecnico luci del teatro “Stabile” di Catania. Il lavoro del Sabato mattina nei due diversi gruppi si è concretizzato la sera con la celebrazione di una messa molto sentita, che è stata accompagnata dall’inizio alla fine da una regia luci e che ha visto una proclamazione “teatrale” della prima e della seconda lettura. Domenica si è proseguito con l’ultima parte dei laboratori e infine è stata fatta una verifica di chiusura, dalla quale sono usciti commenti entusiasti e una rinnovata voglia di organizzare momenti del genere che, oltre a proporre una valida formazione per l’associazione, sono anche occasione di incontro e di rete tra i cinecircoli siciliani. Irene Tribolato

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“Pareva di rivedere Nino di nuovo in mezzo a noi, come se fosse stato via per un lungo viaggio!”. Tanta gente commentava così i giorni in cui sono state fatte le prime riprese del film di Nino Baglieri, talmente vero ed emozionante sembrava quello che stava capitando per le strade e i luoghi di Modica Alta, che Nino spesso frequentava. Ed è stata propria tanta la gente che ha dato il proprio contributo per poter realizzare quella che è stata una bellissima e importante esperienza. Così ne parla, il giovane diciottenne Gabriele Di Rosa, che ha interpretato il protagonista centrale: «È stata una settimana vissuta intensamente. Quando ho saputo che dovevo mettere in scena il personaggio di Nino Baglieri sono stato molto contento, dato che proprio un’ora prima del casting non sapevo manco se potevo andarci per alcune difficoltà. Dopo aver metabolizzato quello che mi stava succedendo, ho incominciato ad essere molto scettico. Sapevo che era una parte “difficile”, ma sostenuto da tante preghiere e grazie anche agli incoraggiamenti dei ragazzi del CGS “Life” di Biancavilla e del regista Armando, tutto mi è stato reso più facile ed entusiasmante. Infatti, una scena in particolare, mi ha colpito: quella della conversione di Nino. Su di me, in quegli attimi, ho sentito un brivido di freddo e sono sincero, mi sono pure commosso poiché dentro di me sentivo Nino. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutti, e non vediamo l’ora di vederci sullo

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PASTORALE GIOVANILE

La vita di Nino Baglieri diventa un film

schermo da protagonisti ma soprattutto testimoni di un Grande Uomo!». Si, è proprio così che si può definire quello che hanno vissuto gli interpreti coinvolti nelle parti del film: persone di diverse età con differenti livelli culturali, spinti da varie motivazioni: alcuni amici e conoscenti di Nino, altri lì soltanto per sentito dire. Ma l’unica cosa, che ha accomunato tutti quanti, è stata quella carica di energia che ha fatto rivivere il tutto come se fossi stato veramente spettatore di quella esperienza fatta di tanti sacrifici, ma anche ricca di altrettanti valori come la famiglia, l’amicizia, il lavoro, la fede. Ancora una volta Nino ci ha testimoniato che la vita vale la pena di viverla fino in fondo anche quando questa sembra esserti ostile e bastarda. Perché è proprio lì, in fondo in fondo alle situazioni, che tu scorgi il Volto di chi ti chiama a realizzare la tua felicità anche quando sembra impossibile, perché ti ama da sempre. D a ni e l e S p a d ol a

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PASTORALE GIOVANILE

Associazione - TGS

Turismo sociale per giovani e famiglie

Il T.G.S. (Turismo Giovanile e Sociale), è un’Associazione di Promozione Sociale e Turistica, che si occupa in modo particolare del turismo dei giovani e più in generale delle varie forme del turismo sociale, privilegiando la dimensione culturale e formativa dell’esperienza turistica e la proposta associativa, i cui destinatari sono soprattutto giovani e famiglie. L’Associazione, ispirandosi alla prassi delle storiche “passeggiate di don Bosco” promuove lo sviluppo personale e sociale dei Soci, attività di turismo sociale e culturale, l’educazione alla salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio artistico-culturale del Territorio; opera in sinergia con altre realtà oratoriane; organizza “Feste” e “Passeggiate” con visite guidate; cura la formazione sociale dei soci, giovani soprattutto, attraverso corsi e seminari di studio per animatori e operatori sociali. Il 29 agosto scorso al termine della programmazione ispettoriale ci siamo incontrati alcuni “veterani”, rappresentanti di alcuni T.G.S. per un “tentativo” di rilancio dell’As-

sociazione in Sicilia: tanti T.G.S. sono in letargo, pochi sono i T.G.S. ad oggi affiliati al Nazionale, per difficoltà varie. Abbiamo avanzato alcune proposte; di una abbiamo già un programma definito a livello regionale per il 16 novembre prossimo: la Visita guidata dei Castelli di Milazzo/o Castelbuono e S. Agata di Militello; abbiamo pensato anche ad una visita di un presepe vivente scelto per zona geografica, alla partecipazione al Festival delle Nazioni ad Agrigento in occasione della Festa del Mandorlo in fiore il 7-8 febbraio (o solo domenica 8) e alle manifestazioni classiche a Siracusa ai primi di giugno; abbiamo ipotizzato anche, a fine luglio, la visita ai luoghi di don Bosco, in prossimità del Bicentenario delle nascita del Santo dei giovani Si pensa, infine, ad un coordinamento regionale, sempre che tanti Oratori, Scuole, Parrocchie creino dei T.G.S. affiliati a livello nazionale all’inizio del nuovo anno. Don G ae ta no Ur so Delegato ispettoriale TGS

IPOTESI-PROPOSTE T.G.S. 2014-2015 16 Novembre (Visita guidata): 28 dicembre 04 gennaio: 07-8 febbraio 2015: 08-10 giugno 2015: Fine luglio – primi di agosto: 26

Castelli di Milazzo e S. Agata di Militello; Presepe vivente di…; Sagra del Mandorlo in Fiore (Agrigento); Manifestazioni classiche a Siracusa; Visita ai Luoghi di don Bosco. Insieme


Incontro straordinario dei delegati

L’incontro, che aveva carattere di incontro straordinario a causa delle urgenze pressanti e in vista di una proposta condivisa da parte delle ispettorie da sottoporre alla decisione della CISI del mese di luglio, aveva come ordine del giorno il chiarimento e l’organizzazione della comunicazione nazionale e delle varie ispettorie in vista degli eventi del bicentenario. Nella discussione iniziale si è fatto notare come il tema della comunicazione sociale in Italia abbia certamente bisogno di un cammino e di un monitoraggio più serio e più condiviso. Vanno organizzati meglio i collegamenti anche con ANS e con la struttura degli uffici nazionali. Il problema della frammentazione è quello più messo in evidenza nelle discussioni. Dopo questa introduzione generale si è visti costretti a stringere l’attenzione al punto in ordine del giorno, consapevoli che non tutto può essere risolto e rimandando al cammino dell’ufficio del prossimo anno, e successivi, di allargare l’orizzonte della discussione e del lavoro di coordinamento. Limitandoci al tema odierno, riportiamo qui le conclusioni che dovranno essere sottoposte agli Ispettori per trovare le approvazioni politiche e le risorse concrete. Ecco il quadro di come ci si organizzerebbe. Trattiamo il bicentenario come se fosse un evento o una somma di eventi, sulla falsariga del’evento dell’urna, con le sue similitudini e diversità. Distinguiamo due livelli e due cammini differenti per la comunicazione salesiana italiana: il cammino di www.donboscoitalia.it e quello di www.donboscoèqui.it. Per quanto riguarda il primo si decide che esso avrà uno sviluppo non legato al bicentenario; su di esso si dovrà lavorare e riflettere ancora in futuro, in particolare per definirne ruolo e obiettivi e anche per quanto riguarda l’eventuale presenza di un dipendente che se ne faccia carico: riteniamo Insieme

sia un problema che deve trovare la propria soluzione al di là del bicentenario. Per quanto riguarda il Bicentenario come evento, riteniamo che il sito da utilizzare per la comunicazione a livello nazionale, per il rapporto con i giornalisti e con gli esterni in genere e per il coordinamento delle ispettorie sia www.donboscoèqui.it che era già nato con questo scopo e che ha svolto egregiamente il suo lavoro in occasione del pellegrinaggio dell’urna. donboscoèqui andrà rifatto suddividendo il sito in tre parti più una: una parte riguardante la comunicazione degli eventi di carattere mondiale e nazionale (in collegamento anche con ANS); una seconda parte, non divisa per ispettorie, ma sotto forma di agenda, quindi in ordine di tempo, per gli altri eventi sul territorio nazionale organizzati dalle singole ispettorie; una terza parte, nuova, come luogo di informazioni per pellegrini e turisti che vogliono accedere ai luoghi durante il bicentenario. Infine, nei tempi in cui gli eventi saranno in minor numero, si pensava ad un aggiornamento del sito legato più alla formazione che all’informazione, ovviamente sempre su Don Bosco e la sua missione. donboscoèqui sarà attivato in vista dell’inizio del bicentenario e sarà chiuso alla fine di esso.

Foto di gruppo

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PASTORALE GIOVANILE

Comunicazione Sociale


PASTORALE GIOVANILE

Rimandiamo a quel periodo la discussione sulla sua sorte finale. Allo stesso modo, alla chiusura del bicentenario, donboscoèqui passerà a donboscoitalia tutta la gamma dei suoi contatti con giornalisti e non. Resta nel sito donboscoèqui la parte legata al crowdfunding. Si pensa di destinarla alle spese e ai progetti legati al bicentenario, ma qui si lascia anche libertà agli ispettori di deciderne la destinazione finale. Al sito donboscoèqui sono collegati anche i relativi profili facebook e twitter. Il sito ha un unico referente: gli uffici di CS dell’ispettoria ICP perché la maggior parte degli eventi nazionali si verifica nel territorio piemontese. L’ICP mette a disposizione anche i redattori della propria Radio e il lavoro dei responsabili della CS (Don Moreno Filippetto in particolare) per seguire il sito dal punto di vista redazionale e anche come referente dei giornalisti nella press-room. Resta invece pattuito che referente politico dei comunicati stampa a livello nazionale sia don Claudio Belfiore. Le ispettorie sono coinvolte nella condivisione di un calendario degli eventi legati al bicentenario nei vari territori. Inoltre ogni ispettoria fornirà a donboscoèqui un referente che si impegnerà a segnalare in anticipo e a fornire materiali sui vari eventi che organizza. Il sito sarà fisicamente rifatto e tenuto aggiornato da un’unica persona che farà riferimento a don Moreno Filipetto in stretto contatto con ANS, con gli uffici nazionali e con i comitati organizzatori del bicentenario a vario livello. Se ICP ha la possibilità di trovare la persona che fisicamente faccia questo lavoro e già mette a disposizione varie forze per completare l’organizzazione, si chiede alla CISI di destinare i fondi necessari al pagamento del contratto di lavoro di questo web master, la cui spesa totale si pensi possa aggirarsi intorno ai 15.000,00 euro per un anno (24 ore di lavoro settimanale). Si decide di sottoporre alla CISI questo piano di lavoro condiviso, che ci sembra essere equilibrato ed efficiente, oltre che abbastanza flessibile, così come flessibile sarà l’evento bicentenario nelle sue varie sfaccet-

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tature e collegamenti. Ogni incaricato ispettoriale si prende l’incarico di presentare preventivamente al proprio ispettorie il quadro della situazione così da facilitare il lavoro nella prossima CISI. D o n A l b e rto M ar te l l i

L e d el i b e r az i o n i d el l a C I SI

La CISI delibera che si costituisca un ufficio stampa a livello nazionale con stanziamento di 15.000,00 euro annui per la persona incaricata e che questo ufficio stampa si assuma l’onere del Bicentenario, lavorando principalmente sul sito donboscoitalia, ma valorizzando anche il sito donboscoèqui. 1. il sito donboscoèqui resta per ora congelato come archivio: decideremo con calma il da farsi 2. il sito di riferimento resta donboscoitalia, anche per tutto ciò che riguarda il bicentenario 3. per il bicentenario verrà sviluppato un sito di secondo livello che dovrebbe essere bicentenario.donboscoitalia.it che svilupperà una propria grafica e potrà svolgere il ruolo di sito di riferimento per il 2015 4. l'ufficio stampa resta unico con quello di Roma, anzi resta quello di Roma, finanziato dalla CISI, ma vista lapolarizzazione degli eventi del 2015 a livello italiano e mondiale sul Piemonte, don Filipetto continuerà a svolgere il suo lavoro di ufficio stampa e l'incaricato del sito e del materiale di esso sarà reperito dall'ispettoria piemontese e si occuperà di donboscoitalia e siti di secondo livello, in accordo con don Claudio Belfiore e don Filipetto. Finito il bicentenario, tutto tornerà ad essere polarizzato su Roma. 5. Non appena il sito del bicentenario sarà sviluppato, l'incaricato del sito contatterà le varie ispettorie per procedere con il reperimento dei calendari e dei materiali che servono. Insieme


Chiesa in ascolto delle famiglie ferite

Interessante iniziativa dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia Nei giorni scorsi la Chiesa di Catania, spinta dallo zelo pastorale dell’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina attraverso l’Ufficio per la Pastorale della Famiglia, ha lanciato un’interessante iniziativa pastorale per venire incontro alle famiglie in difficoltà del nostro territorio: “Chiesa in ascolto delle famiglie ferite”. In un’epoca caratterizzata da “accelerate” trasformazioni sociali e culturali, in cui fatti epocali come “la globalizzazione”, “la terza rivoluzione industriale”e “l’individualismo libertario” travagliano questo nostro tempo, in una società definita ormai “liquida”, dove è pressoché impossibile costruire relazioni stabili e durature, ma soltanto “legami non solidi, fluidi, di scarsa consistenza e durata, legami del tipo usa e getta”, una delle istituzioni che viene seriamente messa in discussione è la famiglia. In un contesto così tormentato si parla di “famiglie spezzate” e in difficoltà. Sono quasi scomparse le “famiglie estese” e le famiglie numerose, dilagano le “unioni di fatto”, aumentano i “giovani adulti” che vivono con i genitori, si moltiplicano le famiglie di “anziani soli”, crescono “i single” quarantenni e le “famiglie uni-personali”, aumentano le “donne separate” con figli minori, si diffondono le famiglie “monoparentali” o “ricomposte”. Inoltre i dati ISTAT del 2013 registrano che i matrimoni civili a Milano hanno superato quelli religiosi e si stima che le separazioni in Italia raggiungano mediamente il 45% dei matrimoni celebrati. Nonostante tali notizie disarmanti, un programma di ricerca internazionale condotto dall’European Values Study (EVS) attesta che in Europa e in Italia la famiglia rappresenta un valore fondamentale per il benessere della società. Tutto ciò non può lasciare indifferente la Chiesa, la quale è chiamata ad interrogarsi per offrire i necessari interventi pastorali a sostegno delle famiglie in crisi. A tale proposito Papa Francesco ha sentito la necessità di convocare un Sinodo OrdiInsieme

nario e uno Straordinario nel biennio 20142015, che avranno come argomento “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Inoltre la quarta serie di domande si pone l’interrogativo: “Sulla pastorale per far fronte ad alcune situazioni matrimoniali difficili” (cfr. Documento Preparatorio, 2013). Gli educatori che hanno a cuore la famiglia sono chiamati a raccogliere questa sfida, dinanzi alla quale non possono farsi cogliere impreparati. In particolare, per quanto riguarda “la pastorale delle famiglie in situazione difficile o irregolare”, non possiamo non tener conto delle indicazioni del Direttorio di Pastorale Familiare (nn. 166-192), degli interventi autorevoli di Giovanni Paolo II nella “Familiaris consortio”, di Benedetto XVI (Passo di Bresso, 2 giugno 2012) e infine delle indicazioni pastorali di Papa Francesco che, tra l’altro, di recente ha affermato: “La cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli… Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia!” (Roma, 19 settembre 2013). Per questi motivi la Chiesa di Catania, spinta dalla sollecitudine pastorale del nostro Vescovo, attraverso l’Ufficio per la Pastorale della Famiglia, ha voluto chinarsi come il “Buon Samaritano” del Vangelo sulle “famiglie ferite” del nostro territorio, offrendo inizialmente un “contatto” grazie alla collaborazione di due sacerdoti, due diaconi e una coppia di sposi attivi nei vari paesi della Diocesi. Tale proposta intende avviare una pastorale di accoglienza, di accompagnamento e di cura per quanti ne faranno richiesta. È un primo passo verso una pastorale familiare “integrata”, che vede nella “prevenzione” e nell’“educazione all’amore” dei giovani una sfida per il futuro con l’obiettivo di proteggere e sostenere la Famiglia, unico e solido fondamento della società e della Chiesa.

Don A nge lo G ra ss o s db Da: Prospettive, 6 luglio 2014.

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FAMIGLIA SALESIANA

Famiglia e Chiesa


FAMIGLIA SALESIANA

II Festa della Famiglia Salesiana Relazione Conclusiva Come programmato dalla Consulta Cittadina della FS di Catania, si è tenuta la 2ª Festa della Famiglia, presso il Lido Don Bosco, alla Plaia di Catania, Domenica 25 Maggio 2014, dalle ore 9,00 alle ore 17,00. Sono state invitate a partecipare tutte le Famiglie che hanno un rapporto - contatto con una Casa o Gruppo Salesiano di Catania (Parrocchia, Oratorio, Scuola, Centro di Formazione Professionale, Associazione…). L’obiettivo era di far vivere alle Famiglie, che incontriamo nelle nostre CaseGruppi di Catania, una gioiosa esperienza di appartenenza alla grande Famiglia Educativa di Don Bosco, offrendo spazi di festa per la famiglia (musica, mare, pineta), di riflessione educativa e di ringraziamento a Dio per il dono della Famiglia. Si era chiesto pertanto di favorire la massima partecipazione delle Famiglie. Hanno partecipato n. 53 famiglie, provenienti dalla casa FMA di Canalicchio (n. 31), dalla casa SDB di Cibali (n. 17), dalla casa SDB di Barriera (n. 5). Il Coordinatore della Consulta FS di Catania ha aperto la manifestazione, collegandola alle indicazioni della Consulta Regionale di FS, per un movimento salesiano di fa-

miglie e alle sollecitazioni della Chiesa, per una rinnovata pastorale familiare. Il gruppo “Miaramandeha” di Pedara, coordinato da Tommaso Pezzino, ha animato con la musica l’intera giornata e la celebrazione eucaristica . Il relatore della giornata, Don Salvatore Bucolo, Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare, ha offerto una intensa, partecipata e apprezzata riflessione sulla Famiglia Chiesa Domestica. La seconda parte della giornata è stata caratterizzata dalla Celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Ispettore Don Giuseppe Ruta, che ha incoraggiato fortemente tutti a proseguire il cammino di Pastorale Familiare nella Famiglia Salesiana. La 2ª Festa della Famiglia, promossa dalla Consulta FS di Catania si è conclusa in un clima di grande gioia, di profonda soddisfazione da parte delle famiglie per l’esperienza vissuta insieme e con l’esplicita attesa di dare continuità a questa iniziativa di pastorale familiare comune della Famiglia Salesiana di Catania. Catania 26 Maggio 2014 Pi ero Qu i n ci Coordinatore Consulta FS di Catania

ADMA - Verifica Esercizi Spirituali I gruppi ADMA che, quest’anno, hanno partecipato agli Esercizi Spirituali sono: Calatabiano, Capaci, Catania San Francesco di Sales, Gela, Lercara, Palagonia, Palermo Ranchibile e Siracusa, ventinove persone in tutto. É stata una presenza dimezzata rispetto all’anno scorso, forse colpa della crisi economica.

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Presenti i delegati regionali, suor Carmelina Cappello e don Angelo Grasso, la presidente Luigina Ciaramella. Il tema: Spiritualità Mariana in don Bosco. Dopo la presentazione di ciascun partecipante, ognuno ha parlato dei propri centri e quasi tutti hanno manifestato la difficoltà ad avvicinare i giovani all’ADMA. Insieme


Suor Ausilia afferma, che grazie alla relazione di padre Mario Gullo, ha riscoperto la Famiglia Salesiana e si è innamorata del quadro di Maria Ausiliatrice che si trova nel santuario di Torino e che ci è stato spiegato in modo sublime. Tutti sono rimasti contenti di come il nostro relatore ha presentato quel quadro, ad iniziare da don Pennisi che si è detto entusiasta, Corrado e Pina hanno affermato che don Mario li fa innamorare sempre più della Madonna e che la sua spiegazione ha attenzionato anche su ciò che tutti noi non vediamo. Per Anna la lettura di quel quadro è stata arricchente, mentre Lucia ha affermato che ritorna a casa con un cuore più tranquillo per affrontare il domani. Angela Calvino ha ringraziato la Madonna perché grazie a questi Esercizi Spirituali si è avvicinata a don Pennisi, padre spirituale che per lei è stato molto importante. Tutti, compresa la sottoscritta abbiamo ricevuto molto da questi Esercizi Spirituali, sono stati un dono di Dio per tutti noi, grazie alle parole di padre Mario Gullo, che innamorato di Maria SS. fa innamorate tutti quelli che l’ascoltano; sono state parole di conforto e di speranza per affrontare il domani secondo gli insegnamenti di Maria SS., mediante la sua testimonianza, il suo silenzio, il suo conservare tutto nel suo cuore di Madre e nell’accettare tutta l’umanità come figli, persino quelli che avevano condannato Gesù.

Campo Famiglie 2014 Anche quest’anno, come da tradizione della Famiglia Salesiana, il campo famiglie si è svolto dal 21 al 24 Agosto a Montagnagebbia. Il tema di quest’anno è stato: “Quando si vive senza amore ...”. C’erano i “soliti”, ma anche nuove giovani coppie, che hanno già assicurato la loro presenza per il prossimo anno. Insieme

Abbiamo iniziato il campo affidando noi e le nostre aspettative a Maria Ausiliatrice. Siamo entrati nel vivo il giorno dopo con la preghiera del mattino tutti insieme, genitori e figli, e con le riflessioni per la coppia preparate da don Angelo Grasso (Delegato Ispettoriale della FS).

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FAMIGLIA SALESINA

Don Angelo consiglia di creare gruppi di soli giovani, perché hanno esigenze diverse dagli adulti; è una delle scelte che tutti i centri devono proporsi, in occasione del bicentenario della nascita di don Bosco: Far nascere le Associazioni giovani, se ci sono in seno ai gruppi due o tre giovani, che cerchino altri giovani facendo dei gruppi distinti, aiutati da qualche adulto, ma far lavorare solo loro nei loro orari e nelle loro modalità. Pina e Corrado, simpatizzanti ADMA, fanno parte del gruppo famiglia e svolgono volontariato presso l’Istituto delle F.M.A. di Siracusa, lamentano il fatto che non c’è stata volontà di far nascere l’Associazione in quella città. Caterina e Teria affermano che quella di Palermo Ranchibile è una realtà molto difficile e anche loro lamentano che non possono attirare i giovani all’ADMA; una cosa positiva è che hanno recuperato un ex-allievo, assente dagli ambienti salesiani e dalla Chiesa da oltre 25 anni e grazie a una partecipazione di una loro celebrazione è ritornato all’ovile, facendo l’impegno all’ADMA. Rosario Russo ha lamentato il fatto che il movimento salesiano di famiglia, in questo periodo, è in mano ai soli cooperatori, mentre lui insieme con la moglie, avendo fatto un percorso formativo, ed essendo preparati in materia, potrebbero dare un contributo. La sig.ra Caterina ha rilevato che a Lercara Friddi mancano i salesiani e che l’ADMA è nata per opera di un ex-allievo, il sig. Perrelli.


FAMIGLIA SALESIANA

Lo spazio-coppia di circa mezz’ora è uno dei momenti più importanti del campo, perché ci si ritrova con il proprio coniuge a dialogare, a riflettere e a ritrovarsi nell’amore di Dio. L’intervento del dott. Carmelo Impera, che ha affrontato il tema: “Famiglia oggi: c’è ancora Dio o lo abbiamo fatto fuori?” ha colpito la parte più intima di ciascuno dei presenti. La sua relazione sulle sintonizzazioni dell’amore di coppia ha innescato non solo un dibattito, ma un’esternazione di sentimenti e un’apertura del proprio cuore con le preoccupazioni e le ansie da parte di tanti. Ognuno di noi vive problematiche di diverso genere e il confrontarsi con chi vive le stesse situazioni aiuta ad affrontare più serenamente ciò che preoccupa; in più i consigli di un esperto, che trova le parole giuste per farti fare introspezione facendoti vedere la luce dentro di te, sono stati particolarmente utili. Anche le testimonianze di coppie/famiglie che hanno sentito e vissuto l’amore di Dio da molto vicino ci hanno fatto riflettere: la luce che vediamo nei momenti bui della nostra vita, quando tutto sembra andare per il peggio, quando non sappiamo come affrontare il dramma che viviamo; ecco la Sua luce, il Suo aiuto, che all’inizio non vediamo o non capiamo. È una bellissima sensazione amare e sentirsi amati da Dio. L’intervento dell’ispettore, don Pippo Ruta è stato altrettanto forte: “Dio Amore, fonte dell’amore coniugale”. Ha relazionato sui cinque verbi di movimento che Papa Francesco propone alle famiglie e che scandiscono un cammino di risveglio e di rinascita. Il riferimento alle parole di Papa Francesco è d’obbligo:

“I sacramenti non servono a decorare la vita; il sacramento del matrimonio non è una bella cerimonia, la grazia del matrimonio non è la bella festa. I cristiani si sposano nel sacramento perché sono consapevoli di averne bisogno. Ne hanno bisogno per essere uniti tra loro e per compiere la missione di genitori “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”. Nel loro matrimonio pregano insieme e con la comunità. Lo fanno perché ne hanno bisogno, per il lungo viaggio che devono fare insieme, un lungo viaggio che non è a pezzi, dura tutta la vita, e hanno bisogno di Gesù, per camminare insieme con fiducia, per accogliersi l’un l’altro ogni giorno, e perdonarsi ogni giorno”. Interessante è stato anche l’intervento di Don Angelo Grasso su “I 5 linguaggi dell’Amore: Parole di rassicurazione, Momenti speciali, doni, Gesti di servizio, contatto fisico”… Abbiamo capito che spesso non ci comprendiamo perché parliamo “lingue diverse” e invece è molto importante imparare il linguaggio del coniuge per riempire quel “serbatoio di amore” che con il tempo forse si è svuotato. Abbiamo scoperto che si tratta dell’”amorevolezza” di don Bosco tradotta in chiave familiare! Questi momenti e riflessioni ci hanno accompagnato alla Liturgia della Riconciliazione e alla recita del Santo Rosario intorno al falò. Meraviglioso! Il rinnovo delle promesse nuziali e lo scambio delle fedi durante la Celebrazione Eucaristica dell’ultimo giorno hanno concluso il nostro Campus. È sempre una nuova esperienza, è un ritrovarsi con se stessi, nella coppia, con i figli, con la famiglia! I “nuovi”,, seguendo la tecnologia, hanno formato un gruppo su whatsApp: Montagnagebbia 2014, dove ci si scambiano saluti, auguri, preghiere, fotografie e momenti del campo. Sono i tempi moderni che non hanno dimenticato la Famiglia! (Parabola del buon samaritano rivista). Grazie a tutti e ci vediamo l’anno prossimo.

Rosanna Pinzone 32

Centro D. Savio - Messina Insieme


Nuovo consiglio per gli Exallievi di Sicilia

Si è riunito il nuovo Consiglio di Presidenza dell’Unione Exallievi Don Bosco di Agrigento, recentemente eletto per il quadriennio 2014-2018, per procedere alla attribuzione delle cariche sociali previste dal Regolamento dell’Associazione. Alla seduta di insediamento del nuovo Consiglio presieduta dal neo eletto Presidente Angelo Errore, hanno preso parte i Consiglieri eletti Giuseppe Falzone, Aldo Gentile, Claudia Massimino, Emanuele Paci, Gaetana Parisi, Lucia Rubera, i Presidenti Emeriti e Distintivi d’oro di Don Bosco Mario Li Causi e Salvatore Faro, nonché l’Addetto Stampa e Distintivo d’oro di Don Bosco, Calogero Patti. All’inizio dei lavori, il Presidente Angelo Errore, interpretando i sentimenti del Consiglio, ha rivolto, anche a nome della Famiglia Salesiana agrigentina, espressioni di saluto e di augurio all’indirizzo di Don Ángel Fernández Artime, recentemente eletto dal XXVII Capitolo Generale nuovo Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana e X Successore di Don Bosco, dopo avere ricordato che Don Ángel da Ispettore dell’Argentina Sud, ha avuto modo di collaborare personalmente con l’allora Arcivescovo di Buenos Aires, Card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco, operando nelle periferie a favore dei poveri. A questo punto, il Presidente uscente, Mario Li Causi, ha tenuto a sottolineare che, avendo ricevuto dai Salesiani di Don Bosco il grande dono della formazione salesiana e sociale, non ha voluto egoisticamente tenere per sé questo dono, ma trasferirlo negli otto anni di vita associativa di Presidente dell’Unione Exallievi Don Bosco di Agrigento. Otto anni vissuti intensamente all’insegna del carisma salesiano, della evangelizzazione e della spiritualità salesiana a fianco dei giovani meno fortunati. “Oggi – ha concluso Li Causi – l’amore, l’orgoglio e l’onere di coordinare i lavori di Insieme

questa nuova Presidenza Unionale sono affidati ad Angelo Errore, che in continuità e con rinnovato slancio salesiano, saprà guidare l’Unione nell’attuazione della missione di salvezza dei giovani “come Don Bosco, con i giovani e per i giovani”. Il Consiglio ha, quindi, eletto all’unanimità Emanuele Paci Vice Presidente Vicario, Claudia Massimino Vice Presidente Giovani e, su proposta del Presidente, ha nominato Aldo Gentile Segretario, Giuseppe Falzone Tesoriere e Calogero Patti Addetto Stampa. Al termine dei lavori, Angelo Errore, nel ringraziare il suo predecessore per le espressioni di augurio ,rivolgendosi a tutto il Consiglio, così si è espresso: “La mia nuova esperienza alla guida dell’Unione, dovrà muoversi da risultati positivi sin qui raggiunti, per elaborare un nuovo progetto che, fortifichi l’esistente e realizzi un cambiamento epocale mediante la costruzione di una società religiosa per i giovani poveri e meno poveri e che al tempo stesso modifichi radicalmente i rapporti relazionali nel SOCIALE”. Da: Agrigento Web, 7 luglio 2014.

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FAMIGLIA SALESIANA

Zafferana Etnea (CT)


FAMIGLIA SALESIANA

Salesiani Cooperatori S a n C a t a l d o - C o n g r es s o d ei S al esi an i C o o p era to ri d i Si ci l ia

E sercizi S pi rituali d ei S alesiani Cooperatori a Messina (1-3 agosto)

Il 28 settembre, circa 80 Cooperatori rappresentanti dei Consigli della Sicilia salesiana si sono incontrati a S. Cataldo per un momento di formazione, di verifica, di confronto e di programmazione per l’anno del Bicentenario della nascita di Don Bosco. Il clima di famiglia e di gioia ha caratterizzato l’incontro.

Il 3 agosto si sono conclusi i meravigliosi Esercizi Spirituali dei circa 50 Salesiani Cooperatori di Sicilia animati da Don Giuseppe Buccellato su: “Tu sei per me importante”! È stata una tappa significativa per la crescita spirituale dei singoli e dell’Associazione Lodiamo il Signore.

Ca m p o G io v a n i C oo p e r a t or i

C a m pus Fa mi g l i e - Si c i l i a

S. Gregorio - 10 agosto

Montagna Gebbia 24 Agosto 2014

Si è concluso l’interessante e arricchente Campo dei 23 Giovani Cooperatori di Sicilia con le relazioni formative (Don Ruta, Sr. Gina, don Angelo), le bellissime esperienze e i ricchi momenti di preghiera, di evangelizzazione e di fraternità. Ringraziamo il Signore, Maria e don Bosco!

Circa 80 i partecipanti al Campus. Le famiglie provenivano da Trapani, Alcamo, Palermo, Catania, Messina, Gela, Acireale, Avola, Ragusa. Sono state giornate indimenticabili, caratterizzate dallo “spirito di famiglia”, intensa spiritualità, clima di preghiera e di riflessione, momenti di fraternità e di gioia semplice.

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Insieme


Exallievi

Gli Exallievi Don Bosco della Città dei Templi, guidati dal Presidente dell’Unione, Mario Li Causi, parteciperanno, unitamente agli Exallievi delle 23 Unioni della Sicilia, al Pellegrinaggio Mariano in programma Domenica 22 giugno a San Cataldo. Il pellegrinaggio, con visita alla Chiesa delle Suore Salesiane intitolata a Maria Ausiliatrice, è organizzato dalla Federazione Ispettoriale Sicula Exallievi Don Bosco presieduta da Pino Orlando, a chiusura dell’anno sociale. È prevista la partecipazione del nuovo Ispettore dei Salesiani di Sicilia, Don Giuseppe Ruta, del Delegato Ispettoriale, Don Enzo Giammello e del Vice Presidente Vicario della Federazione Italiana Exallievi Don Bosco, Giovanni Costanza. Il Salesiano, Don Enzo Timpano intratterrà gli Exallievi sul tema: “Don Bosco, Maria Ausiliatrice e i giovani”. A proposito di giovani, questo non sarà che un assaggio, perché gli Exallievi convenuti, gran parte di essi, “con la fronte solcata da rughe e i capelli incanutiti”, avvertiranno il profumo della giovinezza. Il profumo forte e coinvolgente degli oltre 40 giovani, che parteciperanno alla finale regionale del 1° Torneo Regionale “Don Bosco” 2014 di Calcio a 5, organizzato dalla Federazione Sicula grazie a una geniale intuizione dell’ex Presidente dell’Unione Exallievi

Insieme

Don Bosco di Pedara, Carmelo Laudani. Sono tre le squadre finaliste, che, avendo partecipato alle fasi di qualificazione ed eliminato le dirette avversarie, si contenderanno il Trofeo Regionale “ Don Bosco “ di Calcio a 5: le formazioni delle Unioni Exallievi Don Bosco di Gela, di Pedara e di Catania – S. Filippo Neri. La formazione più agguerita sembra essere quella di Gela, allenata dal Salesiano Don Enzo Timpano. Sarà proprio lui, che, smessi i panni del “ predicatore “, indosserà quelli non meno impegnativi di allenatore, per trascinare alla vittoria finale i suoi ragazzi, che nella fase di qualificazione, vincendo per 5 a 1, hanno inferto una dura batosta alla formazione agrigentina allenata da Giuseppe Gallo. Non è dato sapere al momento se Don Enzo Timpano ricorrerà al modulo tattico 5-5-5 (sic!) adottato con successo ad Agrigento e sempre consigliato dal più popolare degli allenatori, Lino Banfi, o se all’ultimo minuto ripiegherà su una soluzione strategica di più sicuro affidamento! Staremo a vedere. Sarà in ogni modo il fattore campo a decidere quale sarà la squadra, che con la complicità di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco, si aggiudicherà il Trofeo Regionale “Don Bosco” 2014 di Calcio a 5. Da: Agrigento Web, 18 giugno 2014.

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FAMIGLIA SALESIANA

Torneo Regionale “D. Bosco”


DALLE CASE SALESIANE

Catania - Barriera

Il laboratorio dei talenti La Chiesa italiana scommette sull’oratorio L’oratorio centro giovanile dell’Opera salesiana S. Cuore Barriera, in collaborazione con gli uffici diocesani di pastorale giovanile e del coordinamento degli oratori e con il Movimento giovanile salesiano, ha presentato “Il Laboratorio dei talenti: la Chiesa italiana scommette sull’oratorio”, incontro di riflessione e confronto alla luce della nota pastorale della Conferenza episcopale italiana sul valore e la missione degli oratori, nel contesto dell’educazione alla Vita Buona del Vangelo. Dopo la celebrazione della S. Messa presso il santuario diocesano S. Cuore di via del Bosco, don Giuseppe Ruta, ispettore dei Salesiani di Sicilia, nel salone-teatro ha svolto, col tipico stile dei discepoli di Don Bosco, una magistrale relazione sulla nota CEI, con la partecipazione di ragazzi, adolescenti, boy scout, suore figlie di Maria Ausiliatrice, giovani animatori di tanti oratori della città, dell’arcidiocesi e della provincia. Dopo gli interventi del direttore dell’oratorio don Gaetano Urso e del direttore della pastorale giovanile diocesana don Salvatore Gulisano, l’ispettore ha illustrato la nota che considera il “codice genetico” dell’oratorio esaminandone la memoria e l’attualità, i modelli del passato e del presente, la tradizione e le innovazioni richieste oggi, il solco educativo sul quale si colloca e si muove. Don Ruta ha fatto riferimento ai fondamenti della tradizione oratoriana nonché al-

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le dinamiche e allo stile che caratterizzano tale singolare ambiente educativo, con particolare riferimento alla Sicilia e a Catania dov’è molto significativa e necessaria la presenza della Famiglia salesiana, invitando all’impegno e richiamando alla responsabilità ecclesiale quanti sono implicati in questo progetto di promozione umana e cristiana. Dall’incontro è scaturita una moderna definizione-descrizione dell’oratorio come “permanente laboratorio educativo, realtà ricca di tradizione e nello stesso tempo capace di garantire un continuo rinnovamento per andare incontro alle odierne esigenze educative, dal momento che l’oratorio esprime il volto e la passione educativa della comunità”. Il messaggio ricco di speranza illustrato da don Ruta fa proprio lo stile di Gesù di fronte ai discepoli che volevano vietare ad altri di compiere i segni del Regno di Dio. “A nessuno deve dispiacere” ha concluso l’ispettore “che siano in tanti a «fare l’oratorio» e che quest’esigenza non sia appannaggio o prerogativa di pochi. La riflessione e l’azione oratoriana non è finita, ma continua… fra tante e ingenti difficoltà e tra mille sogni da realizzare”. A n t o ni n o Bl a n d in i Da: La Sicilia, 14 maggio 2014. Da destra: Don Pippo Ruta, Don Salvatore Gulisano e Don Gaetano Urso.

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Splendida esperienza di amicizia, di animazione, di festa Ancora in crescita il Grest presso l’Oratorio di Barriera (oltre 300 tra fanciulli del Minigrest, Grest Ragazzi e Grest Adolescenti, nonostante tante realtà ecclesiali e non, che realizzano nel Quartiere l’Estate-ragazzi o Grest o tempo prolungato nelle scuole). Il GR.EST. è il gruppo estivo di ragazzi, adolescenti, giovani e genitori che, per oltre un mese, vogliono vivere un’avventura meravigliosa di amicizia, divertimento, creatività, festa! Il Grest è un servizio alle Famiglie per l’animazione del tempo libero dei figli, in

un clima educativo, animato da Salesiani, giovani e adulti, in collaborazione con le Associazioni Salesiane del Tempo Libero C.G.S. Giuseppe Macrì (attività teatrale, musicali e artistiche), P.G.S. Nuova Don Bosco Barriera (attività ricreative e sportive, olimpiadi) e T.G.S. Ibiscus Catania (gite, natura, passeggiate, riscoperta del territorio), all’insegna del Volontariato. Il Grest iniziato il 23

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giugno si è concluso il 29 luglio. Riuscitissima la sfilata iniziale per le vie del quartiere, le Mini-Olimpiadi, il Festival della Canzone per ragazzi, le gite, le mattinate a mare... Contenti i ragazzi di partecipare ai vari laboratori (teatrale, musicale, fotografico, artistico, manipolazione e creatività, danza moderna, liturgico, multimediale…), alle attività sportive (le Miniolimpiadi con volley, basket, calcio, tennis tavolo, danza, pattinaggio, tiro alla fune, atletica leggera), ai giochi di animazione…, ai momenti formativi (il tema scelto è legato al “Progetto: Fuori di tenda... e sulla difesa della vita), alle celebrazioni (ormai tradizionale la S. Messa il sabato sera in cortile, con la presenza di tantissimi genitori), agli spettacoli… Il Grest è stato condotto da tanti animatori, adolescenti, giovani e adulti, coordinati da uno staff composto dai Salesiani don Cristian Scuderi e don Gaetano Urso, affiancati da Rosario Papale e Ivan Vasta, e da tanti animatori, giovani e adulti, all’insegna della gratuità propria del volontariato, accuratamente preparati anche tramite un impegnativo corso per animatori, che si è svolto lungo l’anno con la presenza di esperti nel campo dell’educazione e dell’animazione.

Do n G a et a no Ur s o

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Gr.Est. 2014


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All’oratorio gruppi e associazioni per i giovani “...gli Oratori sostengono e favoriscono il pieno sviluppo di tutte le dimensioni della persona, intellettive, affettive, relazionali e spirituali. In questa luce va considerata la convinta valorizzazione del gioco, della musica, del teatro, dello sport, della natura, del viaggio, della festa e, parimenti, la promozione della cultura, del volontariato, e della solidarietà” (Nota CEI, Il laboratorio dei talenti, n. 28). Gli obiettivi e le finalità anche in questo anno del BICENTENARIO si possono riassumere nel: a. camminare con i ragazzi, giovani e famiglie verso Gesù Cristo: da conoscere, amare, seguire, fedeli al Vangelo e al Magistero della Chiesa, con lo stile di don Bosco; b. prestare un’attenzione particolare ai giovani e alla famiglia; c. qualificare la presenza educativa ed evangelizzatrice dell’Oratorio-Centro Giovanile, perché sia sempre più punto di riferimento educativo per le realtà presenti nel Territorio; d. favorire la comunicazione, la condivisione e la comunione tra le varie realtà del nostro Oratorio all’interno delle attività dell’Opera Salesiana (gruppi e associazioni,

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Parrocchia, Centro di formazione professionale e il pensionato universitario). Se l’obiettivo fondamentale dell’Oratorio è formare “Onesti Cittadini e Buoni Cristiani” la scelta metodologica del nostro Oratorio è quella del gruppo e dell’animazione, che si realizza attraverso diversificate forme di aggregazione, da quelle civili a quelle che attraverso la spiritualità del quotidiano fanno diventare l’oratorio luogo ed opportunità dell’incontro con Gesù, il Salvatore in un clima che esprime concretamente una spiritualità della gioia e dell’ottimismo. Queste caratteristiche partono dall’intuizione pedagogica di don Bosco di amare ciò che amano i giovani: la musica, il teatro, le gite, lo sport, l’ambiente vivace e sereno del cortile che fa sentire i giovani protagonisti e non soltanto fruitori. Insieme


Concorso Letterario Nazionale dell’Università Cattolica del S. Cuore Il primo premio a Teresa Mazzullo

Movimenti spenti, poi appena più veloci, in una sala soltanto di specchi. E la mia scuola di danza è così. Il pavimento di un legno che mi ricorda casa, quattro mura che suonano soltanto musica, lasciando scivolare via ogni pensiero. Non è che un riflesso, quello che N. Caselli e T. Mazzullo. vedo, il riflesso di un’emozione espressa in pochi istanti sulle punte, il riflesso di un sogno che mi porta a continuare a credere di poter esprimere in un gesto tutto ciò che sento. A piccoli passi, gli occhi lucidi per l’emozione, raggiungevo il grande palco. La presentatrice mi aspettava con un sorriso rassicurante sul volto, quasi a voler esprimere, senza dir parole, la sua più sincera stima per me, per ciò che avevo scritto.

Nell’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano per un istante tutti si fermarono a guardarmi, mentre non riuscivo proprio a credere a quanto tutto questo fosse vero. Il concorso “Più bella cosa per me”, proposto dall’Associazione Amici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore chiedeva ai partecipanti di riflettere sul tema della bellezza, descrivendo un luogo particolare in cui ritrovavamo questo valore, ma che, al contempo, ci trasmettesse emozioni. E io ho pensato alla mia scuola di danza, ho ritrovato nella musica e nei passi che accompagnano quasi tutti i miei pomeriggi la bellezza di gesti con cui comunico tutto ciò che mi porto dentro. Ricevere un premio per qualcosa che avevo scritto è stata la mia soddisfazione più grande, visti anche gli ospiti importanti presenti alla cerimonia, quali una famosa psicologa, una vera e propria orchestra e un’attrice della serie televisiva “Don Matteo”, la quale consegnava gli attestati. Ancora fin troppo sorpresa di questo piccolo grande traguardo, spero sia soltanto l’inizio di un sogno che non smetterò mai di seguire. Teresa Mazzullo (V ginnasio A - Liceo Don Bosco)

Un premio nazionale per l’oratorio Si è svolta venerdì 9 maggio la premiazione del concorso “Più bella cosa… per me”, evento organizzato dall’Università Cattolica di Milano e promosso dall’Istituto Toniolo. Teatro della manifestazione la splendida Aula Magna a Milano. Diverse le scuole premiate, tantissimi i lavori pervenuti che hanno richiesto una seInsieme

lezione accurata quanto complessa. Istituti scolastici, ma non solo. Per la prima volta ad essere premiato è stato anche un oratorio. Si tratta dell’oratorio salesiano “San Francesco di Sales” di Catania. Bambini e ragazzi del centro giovanile si sono infatti cimentati nella realizzazione di diversi disegni e poesie con l’obiettivo di rappresentare la bellezza

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Catania - Cibali


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dal proprio punto di vista, nella sua semplicità. Tantissimi gli spunti dell’incontro che ha visto la partecipazione di importanti ospiti tra cui Nadir Caselli, attrice, e Stefano Bizzozi, allenatore di pallacanestro e membro dello staff della nazionale italiana. Conclusa la tavola rotonda, si è passati alla premiazione. Notevole l’interesse della platea al momento della premiazione dell’oratorio “San Francesco di Sales” rappresentato da cinque tra gli educatori: Fabio Alibrio, Claudio Amato, Antonio Arcoria, Gabriele Marletta

e Francesco Nifosì. La presentatrice Francesca Fialdini, giornalista e conduttrice televisiva, ha chiesto ai giovani educatori quale fosse l’attività svolta all’interno dell’oratorio ed ecco la risposta: “L’oratorio è un centro di aggregazione per i giovani che abbraccia tutte le fasce d’età. Il nostro compito è quello di far giocare e divertire i nostri ragazzi ma anche e soprattutto quello di poter dare un supporto nelle fasi più delicate della loro crescita”. Sulla struttura e l’organizzazione ha poi aggiunto: “All’interno ognuno si occupa di un settore (sport, musica, teatro, ecc…) seguendo un unico progetto e lavorando in sinergia con gli altri gruppi e l’incaricato dell’oratorio. Sentiamo la necessità di dare un supporto anche alle famiglie dei nostri ragazzi”. I rappresentanti del San Francesco di Sales sono stati premiati dal presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano che ha donato loro del materiale sportivo per i bambini dell’oratorio. F a bi o A l i b ri o

L’arcivescovo tra i giovani La mattina di sabato 21 giugno i 450 grestini dell’oratorio S. Francesco di Sales hanno vissuto un evento speciale allorché, lasciato il cortile dei Salesiani di Cibali, tutti i bambini, dai 4 ai 12 anni, raggruppati in sei squadre (“Brillantini luminosi” mini-mini, Smeraldo e Zaffiro minigrest, Giada, Ambra, Turchese e Rubino.grest) guidati dal giovanissimo direttore don Giuseppe Raimondi con l’ausilio di un centinaio di animatori e animatrici e volontari adulti, uomini e donne della comunità educativa, si sono messi in marcia per le strade della città e per i vialetti della Villa Bellini per raggiungere piazza Duomo e visitare nella sua Cattedrale l’arcivescovo mons. Salvatore Gristina che li attendeva.

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I piccoli Chiara e Giovanni con gioia hanno donato al Metropolita una statuetta lignea malgascia del Buon Pastore e rivolto i saluti di tutti i partecipanti con l’augurio che

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Salesio si è arricchito del Grest Mamme per 2 pomeriggi a settimana, del campionato Papà una sera a settimana, mentre i piccoli sono impegnati nei gruppi estivi sino al 26 luglio il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 8 alle 9.30 e da martedì a sabato dalle 16 alle 18. A nt o n i no Bl an di n i

450 bambini concludono il Grest La sera di sabato 26 luglio, l’ampio ed accogliente cortile dell’Istituto San Francesco di Sales di Cibali ha accolto i 450 grestini dell’oratorio “Don Bosco” per le due manifestazione finali – miniolimpiadi e spettacolo della premiazione- alle quali hanno assistito anche i genitori e i familiari dei bambini dai 4 ai 12 anni, raggruppati in 6 squadre con propri colori - “Brillantini luminosi” mini-mini; Smeraldo-verde e Zaffiro-azzurro Minigrest; Giada-arancione, Ambragiallo, Turchese-celeste e Rubino-rosso grest- guidati, per ben 6 settimane, dal direttore dell’oratoro don Giuseppe Raimondo, coadiuvato dal confratello don Francesco Bontà. I due giovani sacerdoti salesiani la sera dello spettacolo conclusivo hanno concelebrato la S. Messa domenicale con il direttore dell’Istituto, don Edoardo Cutuli. Essenziale l’ausilio di una sessantina di giovani animatori e animatrici liceali-universitari e del Servizio civile e di una quarantina di volontari adulti, uomini e donne della comunità educativa, coordinati dal capoanimatore Dimitri, per la riuscita realizzazione del progetto “Accendi una luce”, così chiamato per celebrare l’anno della spiritualità proclamato dal Rettor Maggiore in vista del bicentenario della nascita di Don Bosco, facendo un percorso attraverso la storia dei diamanti – tratta da un sogno del Santo che rappresentano ciascuno una virtù. Quest’anno l’oratorio si è arricchito del “Grest Mamme” per 2 pomeriggi la settimaInsieme

na, del “Campionato Papà” 1 sera la settimana; hanno entusiasmato tutti le giornate a mare al “Lido le Palme” della spiaggia della Plaia, le gite alla riserva naturale del Biviere di Gela, all’Acquapark di Sommatino, al Parco “Etna-Avventura” di Nicolosi-Rifugio Sapienza, al “Funny Island Bambinopoli Ludum” di Misterbianco, all’Acquario di Giarre, al Museo delle Scienze del “Centro Sicilia” della borgata San Giorgio. Tanti gli sport e i laboratori praticati, diversi dei quali di nuova introduzione: calcio, pattinaggio, pallavolo, pallanuoto, basket, canoa, corsa, lancio del disco, salto in lungo, gare di nuoto, chitarra, danza, karaoke, scout, giocoleria, cucina, teatro, danza, art attack, giornalismo, ecc.. Le miniolimpiadi sono state vinte dalla squadra Rubino-rosso per il medagliere più consistente del grest.

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fece la Madonna a Don Bosco nel sogno dei 9 anni: “Renditi umile, forte e robusto!”. L’arcivescovo ha ringraziato i simpatici grestini, impegnati nel progetto “Accendi una luce”, della visita e davanti alla cappella del Sacro Cuore di Gesù ha guidato una preghiera comunitaria con la benedizione del Signore. Quest’anno l’oratorio del San Francesco


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hanno cantato, danzato, suonato. I premiati sono stati 8 bambini del Grest (i primi due classificati per ogni squadra) e 4 del Minigrest, mentre le squadre vincitrici sono state l’Ambra-giallo per il Grest e lo Zaffiro-azzurro per il mini. Un uragano di applausi ha coronato l’esibizione come cantante del piccolo grestino Matteo Bellina, la simpatica mascotte che a causa della sua grave disabilità fisica (sindrome Marinescu-Sjogren) è costretto a stare seduto in carrozzella ma non a rinunciare a stare e a giocare con gli altri bambini. La sera delle premiazioni comunitarie ed individuali tanti bambini dei vari gruppi

A n t o ni n o Bl a n d in i

Sabrina Sapienza premiata al MAXXI La studentessa Sabrina Sapienza della classe III A del Liceo “Don Bosco” di Catania premiata al concorso Nazionale “La via della Bellezza”, organizzato dal Ministero dell’Istruzione e dal Cortile dei Gentili (Vaticano) per la Scuola secondaria di s e c o n d o g r a d o . Il premio è stato assegnato a Sabrina per l’arguto racconto intitolato “Con la Testa fra le nuvole”: Javier e Hugo, due Avvento-

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ri al Bar di ‘Dieuville’ che discutono con un Vecchio (Dio?) capitato lì all’improvviso, ma non per caso… Sabrina è stata premiata Roma il 30 settembre presso il MAXXI alla presenza del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, del Card. Gianfranco Ravasi, del Presidente Giuliano Amato, della Responsabile del MAXXI Giovanna Melandri.

Piove, nella cittadina di Dieuville. Piovono gocce grosse come lacrime, ma le parole sono ancora più abbondanti, cadono a fiotti in un bar del centro. Un cameriere talvolta passa e li vede ancora lì, quei due, teme quasi che resteranno per sempre ad occupargli quel tavolino nel suo bar di Dieuville. Li vede, o meglio, li sente litigare [...] Così quell’omino, con lo stesso passo felpato e la stessa candida barba con cui era venuto, prese il suo cappello (Non te l’ho detto che portava un cappello?) e sorridendo “pacatamente” (Beh, Hugo dice sempre che ha visto un uomo con un cappello al bar…) se ne andò (...che odorava di paradiso). E a Dieuville - e in quel bar - quelle gocce di pioggia grosse come lacrime cedettero il posto ad un perenne splendido sole. Insieme


Don Marcello Mazzeo nuovo direttore

Nel corso di una sobria manifestazione è avvenuto l’avvicendamento, come è nella consuetudine salesiana di spostare periodicamente i vertici istituzionali, tra don Antonino Rubino, direttore uscente, e don Marcello Mazzeo che gli subentra come direttore della casa salesiana della Salette. Su disposizione dell’ispettore dei salesiani di Sicilia don Giuseppe Ruta, è stato inoltre conferito l’incarico di nuovo economo della casa e vice parroco a don Salvatore Cultrera mentre don Alberto Anzalone è stato incaricato della collaborazione con l’oratorio.

Una targa ricordo a don Antonino Rubino.

Oltre che don Rubino lasceranno la Salette don Alessandro Malaponte e don Luigi Calapaj che, come tutti i salesiani che si sono succeduti alla Salette, lasciano un forte e intenso ricordo nei parrocchiani e negli oratoriani. Il parroco e vicedirettore don Enzo Andronaco, a nome di tutto la famiglia salesiana e della parrocchia della Salette ha ringraziato i salesiani destinati ad altri incarichi, per la dedizione con cui hanno svolto il loro ruolo verso tutta la comunità ma soprattutto verso i giovani, come è nello spirito salesiano, e ha espresso parole di caldo benvenuto ai nuovi superiori. Insieme

Don Marcello Mazzeo e don Pippo Ruta.

La dott.ssa Annamaria Polimeni, già viceprefetto vicario di Catania, intervenuta alla cerimonia, ha espresso parole di benvenuto al nuovo direttore e ha ringraziato, per il lavoro svolto, i salesiani che vanno via dalla Salette. Al termine dell’incontro il presidente della locale Unione Exallievi di Don Bosco, Salvatore Caliò, ha consegnato a don Rubino una targa-ricordo come espressione per il lavoro da questi svolto alla guida della famiglia salesiana della Salette ed ha altresì espresso la certezza che il suo cammino di impegno troverà ulteriore impulso nella sua nuova sede. A conclusione ha augurato buon lavoro al nuovo direttore don Mazzeo confermando l’impegno e la disponibilità degli exallievi all’interno della famiglia salesiana. Da: La Sicilia, 3 settembre 2014.

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Catania - Salette


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Don Marcello incontra la nuova comunità della “Salette” La comunità educativa pastorale della “Salette”, lunedì 1 settembre, ha accolto con gioia il nuovo direttore don Marcello Mazzeo, ringraziando di cuore don Antonio Rubino per il lavoro svolto nell’ultimo biennio. In Parrocchia, ha avuto inizio la cerimonia con la celebrazione dei Vespri, presieduta dall’Ispettore don Pippo Ruta, all’interno dei quali è avvenuto il passaggio delle consegne tra il direttore uscente e il direttore entrante. Presenti per questo momento di famiglia, oltre alla comunità salesiana, tante persone provenienti anche da altre case salesiane di Catania. Il parroco e vicario, don Vincenzo Andronaco, ha ringraziato don Alessandro Malaponte per il suo servizio attento e diligente come economo della comunità e ha presentato il nuovo, don Salvatore Cultrera. Ha inoltre accolto e presentato alla comunità il giovane salesiano in formazione, don Alberto Anzalone, chiamato a svolgere l’attività di tirocinio presso l’Oratorio e la Comunità Proposta, ed infine ha salutato e ringraziato i due giovani prenovizi, Stefano Cortesiano e Antonino Garufi che il 7 settembre entrano in noviziato a Genzano di Roma. Sinceri e profondi sono stati i ringraziamenti per don Luigi Maria Calapaj, per cinque anni incaricato dell’Oratorio che ha lasciato un buon ricordo nel cuore di tanti, in-

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staurando profondi legami con tutti. A seguire il momento conviviale ha permesso un primo approccio di conoscenza tra la comunità e i nuovi confratelli, deliziati da alcune esibizioni dei ragazzi dell’Oratorio e dalla degustazione di un buon gelato, concludendosi con un immancabile ed entusiasmante finale pirotecnico. Ci uniamo concordi all’augurio che don Pippo ha elargito al neo-direttore don Marcello chiamato ad animare e guidare l’opera con il cuore del Buon Pastore: “Carissimo don Marcello ti voglio lasciare uno dei ricordi confidenziali di Don Bosco ai direttori: La carità e la pazienza ti accompagnino costantemente nel comandare, nel correggere, e fa in modo che ognuno dai tuoi fatti e dalle tue parole conosca che tu cerchi il bene delle anime”. Alla comunità salesiana va il nostro più sincero ringraziamento per il lavoro educativo-pastorale svolto con dedizione in questi anni a favore dei giovani del quartiere, e come C.E.P ci impegniamo a lavorare insieme per essere come Don Bosco: con i giovani e per i giovani del nostro ambiente. La Nostra Signora della “Salette” benedica questa nostra casa con la sua dolce e materna assistenza. L a C o mu n it à E d uc a t i v o P a s t o r a l e d el l a “ S a l e t t e ”

Foto: Don Pippo con Don M. Mazzeo e Don L. Calapaj.

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Dal 25 settembre scorso è stata avviata la Comunità Proposta presso la casa della “Salette”, con la celebrazione dell’Ora media presieduta dal Direttore, don Marcello; pre-

Modica Alta fino alla scuola media e ho conseguito il diploma di Geometra. In seguito ho intrapreso gli studi universitari presso la Facoltà di Agraria di Catania nella quale sto frequentando l’ultimo anno di laurea Magistrale. Nel corso degli anni ho maturato un bel rapporto con il Signore, dapprima in Parrocchia e da circa sette anni anche all’Oratorio San Domenico Savio di Modica Alta, nel quale ho conosciuto ancora più da vicino la figura di Don Bosco e la spiritualità salesiana. A nt o ni o L a u r e tt a

sente oltre alla comunità salesiana anche don Domenico Luvarà e alcuni familiari e amici degli aspiranti. La CP accoglie, al momento, due giovani che desiderano un confronto per la comprensione del progetto di Dio sulla loro vita, e con la vita consacrata secondo il carisma salesiano. Il fine proprio della CP è quello di favorire il cammino di discernimento vocazionale facendo crescere la disponibilità totale nei confronti di Dio. I giovani attualmente presenti provengono dalla nostre case salesiane; essi sono: Antonio Lauretta dall’Oratorio SDB di Modica e Alfio Pappalardo dell’Istituto FMA di Trecastagni.

Mi chiamo Antonio, ho 24 anni e sono nato a Modica in una bella famiglia di cui sono il primo di tre figli. Già dall’asilo ho iniziato a conoscere il Signore e il mondo salesiano frequentando le FMA vicine alla mia Parrocchia di appartenenza, S. Giovanni Evangelista. Ho frequentato le scuole di Insieme

Mi chiamo Alfio, ho 23 anni e vengo da Trecastagni! Se conosco i salesiani è grazie a mia mamma che sin da piccolo mi accompagnava nelle case salesiane della zona, in maniera particolare dalle FMA di Trecastagni dove sono cresciuto, frequentando la scuola. Ho continuato il mio percorso di studi con i corsi di formazione professionale presso i salesiani di Barriera e adesso sto completando il mio percorso scolastico per conseguire il diploma. Nella mia vita ho sempre sentito lo sguardo di don Bosco e di Madre Morano ai quali sono molto legato. Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso nella CP perché abbiamo percepito in maniera forte lo sguardo di Dio su di noi. La Comunità salesiana della “Salette” ci ha accolti con gioia, facendoci sentire a casa nonostante le iniziali difficoltà per il distacco dalla famiglia e dagli amici. Siamo in questa comunità per approfondire il nostro discernimento sulla Volontà di Dio, accompagnati dalla preghiera della comunità e delle nostre famiglie. A l f i o P ap p a l ar d o

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Notizie dalla Comunità Proposta


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La festa della Madonna della Salette a Catania Nella Parrocchia di Santa Maria della Salette in Catania, officiata dai padri salesiani, si sono concluse le solenni celebrazioni in onore della Vergine SS. Nel 168° anniversario dell’apparizione avvenuta a “la Salette”, sulle Alpi francesi, il 19 settembre del 1846.

Il “settembre salettino” ha coinvolto non solo la Parrocchia, ma tutta l’opera salesiana della Salette di Catania, nonché le parrocchie del 2° vicariato. L’apertura delle celebrazioni è avvenuta il 1° di settembre, quando, durante la solenne celebrazione vespertina, c’è stato l’avvicendamento tra il direttore uscente della casa don Antonino Rubino ed il nuovo direttore don Marcello Mazzeo. Inoltre, la comunità parrocchiale ed oratoriana ha rivolto i più sentiti ringraziamenti ai padri salesiani che hanno lavorato alla Salette in questi anni e che sono stati chiamati a svolgere altrove il proprio mandato ed il più caloroso ed incoraggiante benvenuto ai nuovi sostituti arrivati. Particolarmente partecipato, e più degli scorsi anni, è stato il solenne ottavario in preparazione alla festa della Madonna.

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Abbiamo iniziato sabato 13 settembre con la giornata dedicata agli ammalati che, quest’anno, è stata animata dall’Unitalsi “associazione top” città di Catania e dai ministri straordinari dell’eucaristia operanti in Parrocchia. E così, nelle sere a seguire sino a sabato 20 settembre, con la giornata delle mamme in attesa preparata dagli animatori del Savio Club; la giornata dei defunti, con il pellegrinaggio e la celebrazione della santa messa al cimitero, animata dal circolo san Giuseppe; la giornata dei fanciulli, organizzata dagli animatori dell’oratorio. Mercoledì 17 settembre la giornata è stata dedicata al Sacramento della Riconciliazione, tanto raccomandato dalla Madonna durante l’apparizione, assieme alla santificazione del giorno festivo ed a non nominare invano il nome di Dio. Durante le confessioni la comunità di evangelizzazione permanente invitava i fedeli all’esame di coscienza con canti e preghiere appropriati. Il 18 settembre i catechisti hanno animato la giornata vocazionale ed eucaristica, culminata con una sentita e raccolta adorazione a Gesù Sacramentato.

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duto il rientro in chiesa del fercolo della Madonna. Domenica 28 settembre, la Madonna è stata portata presso le palazzine di via Acquicella porto, dove è stata onorata da questa porzione della Parrocchia, materialmente distante dalla nostra chiesa parrocchiale. Ovviamente, durante il mese di settembre, l’oratorio è stato coinvolto in parecchie iniziative ludico – sportive. Infatti, è stato ripreso il Grest; sono stati organizzati tornei di calcio, ping-pong e perfino un torneo di dama interprovinciale. I ragazzi dei laboratori di pasticceria e di cucina hanno messo a disposizione le leccornie da loro preparate. Il gruppo del C.G.S. ha magistralmente organizzato e curato i momenti culturali- ricreativi che hanno riunito le famiglie in piazza, nella serata della vigilia della festa e nel salone teatro, la vigilia dell’ottava. Un plauso con i più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita della festa, cominciando dai reverendi padri salesiani, con a capo il direttore ed il parroco, tutti gli animatori che hanno profuso il massimo impegno ed, infine, al comitato della festa che, dallo scorso mese di giugno, con cuore, devozione e spirito di sacrificio, si è dedicato a realizzare le varie iniziative per l’elevazione religiosa, culturale e sociale della nostra Salette “sempre forte e generosa”. C a rm e l o Me l i

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Venerdì 19 settembre, nel giorno del 168° anniversario dell’apparizione della Madonna a “la Salette”, tutte le parrocchie del 2° vicariato di Catania ed anche di altre parti della città, si sono radunate presso la Parrocchia di San Cristoforo e, in pellegrinaggio, hanno raggiunto la nostra chiesa parrocchiale, dove, il vicario foraneo don Duilio Melissa, ha presieduto la solenne Concelebrazione Eucaristica. Durante la processione per via Plebiscito e via S. Maria della Salette, la filodiffusione invitava i fedeli alla recita del santo rosario ed a inneggiare alla Vergine Santissima. Sabato 20 settembre, a conclusione dell’ottavario, il Parroco don Enzo Andronaco ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, animata dal consiglio pastorale, durante la quale un buon numero di coppie di sposi della Parrocchia ha rinnovato, davanti all’altare, il consenso matrimoniale. Domenica 21 settembre, giorno della festa della Madonna della Salette, ha visto, durante il mattino, la celebrazione della santa messa presieduta dal nuovo direttore don Marcello Mazzeo. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione dei vespri, il vicario ispettoriale dei salesiani, don Calogero Montanti, ha presieduto la solenne Concelebrazione Eucaristica. Subito dopo, ha avuto inizio la processione con la statua della Madonna della Salette per le vie del quartiere, preceduta dalla rappresentazione dell’apparizione a cura dei giovani del C.G.S. Durante la processione, la Madonna è stata accolta ed onorata dai fedeli, parecchi dei quali ne aspettavano il passaggio davanti l’uscio delle loro case, e, con commozione offrivano il loro omaggio floreale assieme a tutte le angustie del proprio cuore. Non sono mancate le soste per dei momenti di preghiera lungo le strade, dove gli abitanti hanno allestito degli altarini ed in via Belfiore, si è rinnovata l’antica tradizione della “calata di l’angilu”. Le marce sinfoniche eseguite dal corpo bandistico del maestro Virgillito hanno allietato il percorso della processione, mentre le fantasie pirotecniche della ditta “Vaccalluzzo” hanno prece-


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Catania - Etna

Madonna della Neve sull’Etna

Quest’anno la tradizionale memoria liturgica della Madonna della Neve è stata celebrata nell’altare dell’edicola votiva, eretta dai giovani di Azione cattolica dell’arcidiocesi in contrada ex Cantoniera - Rifugio Sapienza, unita al ricordo del beato Pier Gior-

A destra: Mons. Barbaro Scionti, accanto a sinistra l’arch. S. Di Mauro.

gio Frassati, il giovane universitario torinese ricco di carità cristiana verso i poveri e appassionato alpinista, dal momento che a lui è stato intitolato il sentiero etneo di montagna che raggiunge la Serra del Salifizio (m. 2070) sino alla Croce votiva in cima al monte Zoccolaro (m. 1740) sul fianco della Valle del Bove. Mons. Barbaro Scionti, delegato arcivescovile per la Cattedrale, all’omelia della s. messa da lui presieduta ha illustrato la straordinaria e poliedrica figura di Frassati, credibile testimone di Cristo tra la gioventù e la Accanto all’altare: Il Pr. A. Petralia.

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società del suo tempo che si può sintetizzare nel pensiero scritto nel 1925 all’amico Bonini: “Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verità, non è vivere, ma vivacchiare”. Nella presentazione dell’incontro l’arch. Salvatore Di Mauro - anche a nome degli ex dirigenti diocesani della GIAC presenti, Claudio Brambilla, Salvo Bruno, Saro Di Mauro, Alfredo Petralia- ha ricordato i legami del Beato con alcuni studenti universita-

Il quadro di Pier Giorgio Frassati.

ri catanesi di allora nella facoltà d’ingegneria del Politecnico torinese e, in particolare, la commovente iniziativa di un gruppo di giovani dell’Azione Cattolica dell’Oratorio S. Filippo Neri di via Teatro Greco i quali, dopo la morte del beato, si recarono a Torino per incontrare i genitori di Frassati che donarono agli oratoriani catanesi un grande ritratto di Pier Giorgio, per l’occasione posto sull’altare per la celebrazione eucaristica. Alla celebrazione oltre a tanti fedeli giunti da Catania e dai paesi etnei hanno partecipato il sacerdote salesiano don Felice Bongiorno, il luogotenente per la Sicilia dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme prof. Giovanni Russo, il vicesindaco del Comune di Nicolosi Antonio Borzì, il funzionario dell’ispettorato delle foreste dott. Giuseppe Mazzaglia che ha portato il saluto del direttore dott. Ettore Foti, a conferma del ruolo di salvaguardia degli ambienti naturalistici. A n t o ni n o Bl a n d in i Da: Prospettive, 7 settembre 2014. Insieme


“Disabilità”: Persone, Etica e Diritti Iniziativa organizzata dalla Scuola di Bioetica diretta da don G. Russo “Disabilità: Persone, diritti, etica”: questa l’importante tematica sulla quale si è voluto porre l’accento venerdì pomeriggio [9 maggio] al simposio organizzato dalla Scuola superiore di specializzazione in Bioetica e sessuologia dell’Istituto Teologico “San Tommaso” e dall’Associazione per l’ingegneria genetica “Maria Giovanna Stella Modaffari”. Al microfono Giacomo Caudo.

«Abbiamo pensato di accendere i riflettori su un argomento troppo spesso considerato solo sociale – spiega don Giovanni Russo, direttore della Scuola, che ha moderato i lavori – ma che, in realtà, è anche e soprattutto etico. Comprendere “il vivere” del disabile è essenziale». E, a tal proposito, don Russo si è soffermato sul “modello personalista”, basato sulla relazione personale reciproca. Con la relazione di Giuseppe Ruggeri, dirigente medico del Coordinamento commissione invalidi civili dell’Asp 5, si è entrati nel vivo dei lavori: «Penso a una Medicina “civile” che metta al centro l’uomo, l’uomo “agens”. Che, disabile o meno, deve essere messo in condizioni di offrire il proInsieme

prio contributo alla crescita sociale. Così, trasforma il disabile da soggetto passivo a soggetto attivo. La medicina, dunque, a servizio della comunità, sotto il vincolo dell’etica». «Il tema della disabilità attraversa la bioetica – osserva Marianna Gensabella Furnari, ordinario di Bioetica all’Ateneo peloritano e presidente dell’Associazione “Maria Giovanna Stella Modaffari” – dalle diagnosi prenatali al testamento biologico. Occorre vedere, inoltre, come, tramite la Bioetica, è possibile porre le basi per una cultura della disabilità fondata sul nuovo Umanesimo». «È necessario avviare una rivoluzione ulturale – afferma, infine, Giuseppe Terranova, vicepresidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi – e cominciare a portare avanti un processo per una nuova cultura della disabilità. Spesso, guardiamo alla disabilità e ci facciamo suggestionare tanto da non sapere come comportarci. Invece, il dialogo è molto importante. È un arricchimento per entrambi. La diversità è un valore». All’incontro è intervenuto anche il presidente dell’ordine dei medici, Giacomo Caudo. M ar ia nn a Ba r one Da: la “Gazzetta del Sud”, 11 maggio 2014.

Da sinistra: G. Terranova, M. Gensabella Furnari, Don G. Russo, G. Ruggeri.

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Messina - San Tommaso


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Palermo - Gesù Adolescente

In auge il PalaDonBosco

Nel 1965 a Palermo nasce la casa salesiana Gesù Adolescente, un’opera tanto desiderata dai salesiani di tutta la Sicilia. Negli anni successivi verrà aperto il centro professionale CNOS con i settori della grafica, ristorazione e meccanica. Negli anni ’90, la cooperazione tra i Salesiani e la Regione siciliana per espresso e caparbio volere dell’allora Presidente Nicolosi fa sì che si costruisce, all’interno della casa, un vero palazzetto dello sport cui verrà dato il nome “PalaDonBosco” su progetto dell’architetto Don Gorgone. Ultimati i lavori, l’attività più grande la porteranno avanti i salesiani a partire dall’intraprendente Don Biagio Tringale con la P.G.S. Villàurea. Infatti, il PalaDonBosco avrà l’obiettivo di accogliere i ragazzi di tutte le età soprattutto i più disagiati, proprio come don Bosco voleva. La struttura di 1000mq è dotata di un campo in parquet e di tutti i servizi attinenti le attività sportive. Anche quest’anno la struttura accoglierà circa 300 ragazzi tesserati P.G.S. di età compresa tra i 6 e i 17 anni, i quali faranno parte dei corsi di calcetto, basket e pallamano, tutti guidati da allenatori qualificati. Tutti parteciperanno a tornei vari con gli oratori cittadini. Il punto di forza è integrare la sfera ricreativa con la formativa, un

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connubio perfetto che rende l’opera salesiana unica e la più richiesta dalle famiglie che vogliono impartire dei valori aggiunti allo sport. Al PalaDonBosco la cooperazione genitori-organizzazione rende l’ambiente familiare e amichevole e si percepisce l’aria di famiglia. Gli sportivi una volta terminate le attività, si intrattengono in oratorio con i genitori, accolti dal direttore del centro don Salvino Raia, dagli animatori, i volontari del Servizio Civile e salesiani cooperatori. Ultimate le attività sportive dei nostri ragazzi, il PalaDonBosco, apre le porte a società sportive esterne che utilizzano la struttura. Sono circa 300 atleti provenienti da varie parti della città che usufruiscono di una struttura che in città è un punto importante di riferimento per lo sport palermitano.

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La Scuola Teatro del Don Bosco al Festival di Cesena

Per la terza volta consecutiva la Scuola di Teatro dell’Istituto Don Bosco Ranchibile di Palermo si aggiudica il primo premio al Festival Nazionale di Teatro Antico di Cesena con la rappresentazione “Casa di Alcesti”, adattamento della celebre tragedia di Euripide con “La casa delle bambole” di Ibsen. TrinacriaNews ha avuto il piacere di raggiungere il Preside dell’Istituto, prof. Nicola Filippone,, per far conoscere meglio questa realtà nata per gioco, ma che, grazie alla dedizione, passione e professionalità di docenti e studenti-attori, si sta affermando sempre di più nel panorama culturale regionale e sovra regionale. Ecco le domande che gli abbiamo rivolto. Da quando è attiva la scuola di Teatro dell’Istituto Don Bosco? Chi se ne occupa? La scuola di Teatro è nata per gioco, il prof. Gianpaolo Bellanca, exallievo di San Cataldo, con alle spalle già un’esperienza di regista e di attore nell’oratorio del suo paese e nella facoltà di Architettura, nel 2006 propose ad un gruppo di docenti ed ex alunni del “Ranchibile” di mettere in scena “Dieci piccoli indiani”, di Agatha Christie. Lo spettacolo andò così bene che si pensò di creare un laboratorio teatrale nella scuola, secondo la migliore tradizione di Don Bosco; faccio presente che nelle case salesiane, in qualunque parte del mondo, ci sono tre elementi immancabili: la chiesa, il cortile ed il teatro. Grazie alla prof.ssa Myriam Leone, docente di latino e greco, si diede un taglio classico prediligendo il teatro antico. Nacquero così le Eumenidi (2008), le Baccanti (2009), Edipo, l’uomo (2010), Ecuba, la baInsieme

nalità del male (2011), L’opera di Antigone (2012), Casa di Alcesti (2013); in alcune rappresentazioni si è coniugato il testo classico con capolavori della letteratura contemporanea, ad esempio l’ “Alcesti” di Euripide con “Casa di bambola” di Ibsen. Dopo la prima, che ovviamente è sempre stata nel nostro teatro, i ragazzi si sono esibiti anche a Palazzolo Acreide e a Villa Sora, l’istituto salesiano di Frascati. Hanno inoltre partecipato a tre festival nazionali: quello di Gravina di Puglia, quello di Padova e quello di Cesena nel prestigioso Bonci, classificandosi in quest’ultimo sempre al primo posto. Lo scorso anno l’assessore comunale Giambrone ha consegnato ai ragazzi una medaglia del Comune di Palermo, per il notevole contributo culturale dato alla città. La vittoria di Cesena di quest’anno è la terza consecutiva ed ha avuto la seguente motivazione: “L’allestimento complessivo rivela una grande completezza negli apporti, tutti di alto livello, di ogni singola componente; il testo è frutto di una profonda rielaborazione drammaturgica di celebri opere, in realtà molto dissimili per epoca e scrittura; la regia integra bene i diversi contributi della scrittura in una unità coerente e stilisticamente omogenea; le coreografie e le musiche sono originali e molto curate; la recitazione è sorprendente per la sua qualità espressiva”. Qual è l’impegno richiesto ai ragazzi e quali prerogative devono avere per farne parte? Il ruolo dei ragazzi è fondamentale; sono loro l’anima di tutte le nostre iniziative, ma è noto a tutti quanto sia importante la figu-

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Palermo - Ranchibile


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ra dei formatori. In questo senso il lavoro dei colleghi è preziosissimo, Gianpaolo e Myriam hanno anche dato, e continuano a dare, una splendida testimonianza essendosi nel frattempo sposati e avendo avuto, proprio quest’anno, un bambino, che naturalmente è stato a Cesena con loro. Desidero sottolineare la loro competenza e professionalità, ma soprattutto la capacità di coinvolgere tanti giovani, alcuni dei quali con nessuna esperienza teatrale, e condurli a livelli così alti. Sappiamo bene quanta resistenza oppone oggi un ragazzo di fronte al lavoro duro e ai sacrifici, eppure la compagnia si mantiene compatta, affiatata e volitiva; io credo che il merito di ciò vada senza dubbio a loro due, che lo condividono con tanti altri collaboratori (insegnanti, genitori ed ex allievi), che si occupano delle musiche, del trucco, delle luci, della direzione di scena e dell’aiuto regia. Gli attori sono tutti studenti del Don Bosco o è possibile far parte della scuola anche da esterno? Una volta che ne fanno parte la loro permanenza è legata al ciclo di studi presso l’Istituto o possono continuare anche dopo la fine del percorso scolastico? Gli studenti sono allievi o exallievi; qualcuno proviene anche dall’oratorio; il cli-

ma familiare che si instaura fa sì che l’impegno continui anche dopo che si va via dal “Don Bosco”. Alcuni di loro si sono anche esibiti davanti al Presidente del Senato, una volta a Palazzo Madama e un’altra nella nostra scuola quando il Presidente ha voluto visitarla. Cosa rappresenta per l’Istituto questo premio e cosa, secondo lei, ha determinato la sua vincita? La scuola non può nascondere la soddisfazione dei successi conseguiti, ma la gratificazione più bella consiste nell’offerta formativa che essa, lo ripeto, nell’alveo tracciato da don Bosco, propone attraverso il teatro. In tempi di grande disagio e insoddisfazione giovanili, vedere dei volti compiaciuti e sereni, apprezzare talenti che possono esprimersi a più livelli, conferma la grande responsabilità degli educatori e lancia un inequivocabile messaggio di speranza. Si sta già pensando a una prossima performance della scuola di teatro? Adesso siamo alla vigilia dell’ultima fatica: “Orestea: Delitto e Castigo”, che andrà in scena il prossimo 10 maggio alle 18, nel teatro Ranchibile, con repliche il 16 e il 18 maggio. Da: Trinacrianews, 17/04/2014.

Orestea - Delitto e Castigo Lo scorso sabato 10 maggio al Teatro “Don Bosco Villa Ranchibile” di Palermo è andato in scena lo spettacolo “Orestea – Delitto e Castigo”, diretto da Gianpaolo Bellanca e realizzato dalla compagnia teatrale

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“Volti dal Kaos”, che si avvale della recitazione di studenti della scuola. L’intento era senz’altro audace: riunire in un unico spettacolo uno dei romanzi più densi e travagliati della letteratura occidentale, con una trilogia greca innervata da profonde questioni etiche. La distanza tra i testi, le culture, gli autori; la durata della rappresentazione; l’unità dello spettacolo. Molti gli ostacoli che si affacciavano alla mente di chi osservava le locandine appese all’ingresso del teatro. È pur vero che meno di un mese fa a Cesena, proprio la compagnia teatrale dell’Istituto “Don Bosco Villa Ranchibile” ha riceInsieme


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La via attica, che si fonda sulla divina giustizia e sull’umana ragione, la dea Atena e la fondazione dell’areopago; la via cristiana, nella declinazione ortodossa, che fonda il proprio riscatto sull’accettazione della sofferenza e del proprio male. Le due vie, nella trovata finale, giungono peraltro ad un ricongiungimento che pone un sigillo ai due percorsi, alle due vicende. Interessanti l’impianto scenico e i dettagli: i teli verticali bianchi e rossi, a suggerire la vicinanza e il contrasto tra purezza e colpa, candore e sangue; i giochi di luci e ombre ad evocare, insieme alle musiche, il percorso “processuale” della rappresentazione; gli artigli delle Erinni ad invadere la scena di nero e le voci degli Argivi a incrociarsi per il teatro. Tra le interpretazioni una nota di merito va riservata all’interpretazione di Raskol’nikov, Emanuele del Castillo. Ma senz’altro bisogna destinare un riconoscimento particolare alla regia di Gianpaolo Bellanca che, nonostante il ragguardevole numero degli interpreti (più di cinquanta), ha saputo mantenere apprezzabile la coesione e la qualità della rappresentazione. Si replica al teatro “Don Bosco Villa Ranchibile” venerdì 16 maggio alle ore 20.30 e domenica 18 maggio alle ore 18. Il ricavato dello spettacolo verrà devoluto in beneficenza al VIS: “Progetto Ijely in Madagascar”. Giuseppe Lupo Da: ItaliaPost, 13 maggio 2014.

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vuto per la terza volta consecutiva il primo premio del Festival nazionale di teatro scolastico “Elisabetta Turroni”, per lo spettacolo “Casa di Alcesti”. I precedenti, insomma, lasciavano ben sperare. La sfida è stata raccolta ponendo al centro dell’attenzione due cardini delle opere rappresentate: il dolore della colpa e il cammino dell’espiazione. Gli interrogatori e i dialoghi serrati del romanzo russo si sono alternati alle corali delle rappresentazioni greche. Pregevole il lavoro di tessitura testuale. Il nodo che lega le vicende sulla scena sono le pietre. La pietra sotto cui Raskol’nikov nasconde la refurtiva derivante dal “delitto”, le pietre che il coro degli Argivi pongono sulla tomba di Agamennone, ucciso a tradimento da Clitennestra per vendicare la morte della figlia Ifigenia. Le pietre che poniamo sulle nostre coscienze per nascondere i nostri stessi atti, i nostri delitti, le nostre vendette. Ma Paul Bourget ci ha insegnato che “i nostri atti ci seguono”. E questo vale sia per gli Atridi, che per Raskol’nikov, che per ogni uomo. Non possiamo nascondere i nostri delitti a noi stessi. La rappresentazione della compagnia teatrale salesiana mette in scena il progressivo riemergere della colpa nei due lontani contesti, quello russo e quello greco. E non si limita a questo, ma pone dinnanzi allo spettatore, parallelamente, le vie percorse da due autori tanto lontani per giungere ad una risposta al peccato e, in fin dei conti, al male.


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Ragusa

Il Musical su Domenico Savio al cine-teatro “Don Bosco” Le caratteristiche principali della spiritualità salesiana condensate in un progetto “unico”, sotto tutti i punti di vista. È il caso della commedia musicale “A.A.A. Buona Stoffa Cercasi”, che ripercorre la vita di San Domenico Savio attraverso 18 canzoni.

Don F. Crimì presenta lo spettacolo.

La prima dello spettacolo è stata portato in scena giovedì 22 maggio, in un affollato cine-teatro Don Bosco di Ragusa dai ragazzi dell’Oratorio salesiano. Il progetto teatrale nasce da un’idea degli autori Matteo Milanese e Cristian Siso, i quali avevano portato in scena, per la prima volta, la piece, oltre 10 anni fa. Quale, quindi, il “segreto” di una spiritualità che affascina e coinvolge un così alto numero di ragazzi? La possibilità, in sintesi, di uno “scambio generazionale” attivo che vede gli adulti collaborare insieme in maniera diretta per la preparazione del progetto teatrale. Un “laboratorio” lungo quasi un anno che ha visto la luce con un cast di oltre 30

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attori, giovani e meno giovani, coadiuvato da una squadra di tecnici, tra addette ai costumi, responsabili di palco e di sala, assistenti alla regia e alle coreografie, aiutanti tecnici, un’orchestra ed un coro armonicamente collocato, il tutto sapientemente guidato dalla regia del responsabile dell’oratorio Don Franco Crimì. Una “compagnia” che ha raggiunto, nonostante non sia formata da professionisti, una capacità elevata che ha coinvolto il numeroso ed entusiasta pubblico in un’esperienza di vera e propria scoperta del giovane Santo, modello per tutti i ragazzi, passati, presenti e futuri. È stata un’occasione per verificare quanto la “buona stoffa” del titolo sia ancora oggi, per i ragazzi dell’Oratorio salesiano, non solo un obiettivo ma una solida realtà. Alla fine del musical, attraverso la proiezione di foto, sono stati ricordati anche quei giovani oratoriani iblei che hanno camminato per il cortile dell’Oratorio di Corso Italia in questi anni e che oggi, pur non presenti fisicamente, hanno assistito dall’alto ad una rappresentazione che non può che essere a loro dedicata. Il debutto dello spettacolo è stato inserito nei festeggiamenti in onore di Maria Ausiliatrice, e considerato il successo riportato, sono già parecchie le richieste di repliche.

Musical realizzato in preparazione alla festa di Maria Ausiliatrice.

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Un’estate scoppiettante...

Sono stati i fuochi d’artificio di sabato 19 Luglio, a chiudere in bellezza un mese davvero intenso, vissuto all’insegna della gioia e dell’allegria: un mese trascorso al Grest dell’Oratorio Salesiano “S. Luigi” di San Cataldo. Una serata divertente e ricca di sorprese ne ha sancito la fine, proclamando “grestini” e squadra vincitrice. Dal 17 giugno scorso, infatti, oltre 470 ragazzi, divisi in grest (10-13 anni), minigrest (6-9 anni) e trainer (ragazzi di terza media), hanno trascorso intere giornate tra i cortili e gli ampi spazi dell’Oratorio Salesiano. Oltre 100, invece, gli animatori che lungo tutto l’inverno si sono preparati con vari corsi di formazione e che con passione e amore si sono dedicati totalmente da mattina a sera, sei giorni su sette, a tutti i ragazzi e ai bambini che come ogni anno sono accorsi numerosissimi. Svariati sono, inoltre, i gruppi di supporto e volontariato, che hanno fornito il loro sostegno all’interno dell’Oratorio Salesiano, a favore di iniziative come il Grest e tante altre attività gestite dalla casa salesiana nei mesi estivi ed invernali; tra questi: le “Mamma Margherita” e gli “Ex allievi di Don Bosco” ed altri ancora, sempre pronti a prodigarsi e a dare una mano per il benessere dei nostri ragazzi. “Fuori di Tenda” è stato il tema presentato quest’anno, un’ambientazione circense

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che ha coinvolto attivamente i grestini di tutte le fasce d’età. Le 4 squadre, infatti, hanno preso il nome da alcuni protagonisti del mondo del circo, provenienti da Spagna, Inghilterra e Romania, nazioni rinomate per la loro grande tradizione circense: Burun Green (squadra verde), Bula Rain (squadra blu), Singa Marillos (squadra gialla) e Traga Fuegos (squadra rossa). Diverse le attività mediante le quali i grestini hanno potuto dar sfogo alla loro fantasia: da quelle artistiche come danza, break dance, teatro, fotografia, a quelle manuali come art attack, quilling, carte e forbici, murales, senza dimenticare il complessino, il giornalino e il fitness con zumba e step. Attività che sono state intervallate da momenti di gioco, canti, bans e tanto divertimento.

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San Cataldo


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Due volte a settimana, inoltre, l’intero Grest ha fatto attività in piscina, mentre per le ore serali sono state organizzate serate a tema, durante le quali sono stati sapientemente intrattenuti sia ragazzi che genitori. Tutto questo col fine ultimo di riuscire a far emergere le potenzialità di ciascun ragazzo, dare la possibilità di aprirsi agli altri e di lasciare un segno, e di trascorrere qualche settimana in un ambiente sano ed educativo, caratterizzato dallo spirito di convivialità e fraternità salesiana. Ma l’estate all’Oratorio Salesiano San Luigi di San Cataldo non è di certo terminata con l’entusiasmante esperienza del GrEst.

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Lo spirito di convivialità che da sempre ci caratterizza ha ispirato ancora una volta i nostri giovani animatori, che al ritorno dalle loro vacanze hanno dato vita ad altre due interessanti e nuove iniziative per i ragazzi e gli adolescenti dell’oratorio, nonché per tutti i bambini che hanno partecipato al GrEst. Nella settimana dall’8 al 13 settembre, infatti, si è svolta la “Settimana dell’Animatore” alla quale hanno partecipato più di un centinaio di ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Una settimana piena di giochi, sfide, caccie al tesoro, giochi di strategia, ma anche tanta formazione e momenti di riflessione. Ed infine per concludere in bellezza l’estate salesiana, ma allo stesso tempo per dare il “La” a tutte le iniziative invernali, il 15 e il 16 settembre gran parte dei nostri cari “grestini” si sono ritrovati nei cortili dell’Oratorio per giocare e divertirsi, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, per il più elettrizzante di tutti i grest: GREST REPLAY! Due intensi pomeriggi trascorsi all’insegna dell’allegria e del sano divertimento, così come era solito fare Don Bosco con i suoi ragazzi a Valdocco; ma anche un momento utile a presentare tutte le interessanti attività che l’Oratorio Salesiano San Luigi ospiterà e realizzerà in questo nuovo anno. F a bi a n a Co r s in o

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Tunisia - Manouba

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Da Tunisi alla Sicilia: viaggio premio in stile Don Bosco Tredici ragazzi tunisini di 12 anni che hanno frequentato la scuola dei Salesiani di Manouba in Tunisia, sono stati premiati per il merito con una settimana, dal 29 giugno al 5 luglio, da vivere in Sicilia, accompagnati

Foto di una delle 27 scolaresche.

Equipe educativa con i responsabili.

da don Domenico Paternò, Direttore dell’opera salesiana missionaria, e dal coadiutore Roberto Lionelli. Nessuno dei ragazzi aveva mai visitato l’isola ed è stata ogni giorno una scoperta fatta di incontri con i tanti coetanei impegnati nelle attività estive degli oratori, di cultura e arte tra i monumenti di Catania, Palermo, Messina, di natura come l’escursione sull’Etna. L’istituto di Manouba è stato da poco incorporato all’Ispettoria Sicula e costante è la

cura dei salesiani siciliani nei confronti dei tunisini. Per la prima volta si sono spostati loro ed è stata una gran festa all’insegna della fraternità, della simpatia, del dialogo interreligioso ed interculturale. Il gruppo ha rappresentato i circa 800 studenti della scuola primaria dei salesiani in Tunisia e adesso racconterà ai compagni rimasti a casa questa vacanza speciale tra mare, montagna, gioco. I giovani si sono sentiti a casa ovunque, non solo per il clima, ma soprattutto per lo stile di Don Bosco che parla tutte le lingue e allo stesso tempo una sola, quella dell’amicizia e dell’accoglienza gioiosa. M arco P ap pal ard o Da: Avvenire, 16 luglio 2014.

I ragazzi tunisini in gita sull’Etna.

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Il Rettor Maggiore in visita a Manouba La visita del Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore, è un evento straordinario nella vita di una casa salesiana. La casa di Manouba, Tunisia, paese islamico, una delle più piccole della Congregazione e certamente la più piccola della nostra Ispettoria, con soli 2 confratelli, unica e sola in tutta la Tunisia, ha avuto questo grande onore e questa gioia. Mercoledì 10 settembre 2014 puntualmente alle 10.30 arriva l’aereo da Roma con il RM don Ángel Fernández Artime. Ad attenderlo dentro la sala arrivi tutta la famiglia salesiana di Tunisia (2 sdb e 5 fma) più l’ispettore ISI e l’economo ispettoriale e Sr Agnes Fma delegata dalla ispettrice FR impegnata nel capitolo generale delle Fma. Il clima è subito festoso e don Ángel e il segretario don Horacio sono accolti con grande affetto, è arrivato in Tunisia il X successore di S. Giovanni Bosco. La visita inizia con la celebrazione della Eucarestia nella cappella della casa salesiana presieduta dal RM. Il RM nella breve omelia esprime la gioia di essere insieme in que-

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sta periferia della Chiesa e della famiglia salesiana, piccolo seme nel seno dell’Islam con cui camminiamo accanto. Sono presenti i due confratelli don Domenico e fr. Roberto, l’ispettore don Ruta, l’economo isp. don Enzo, don Horacio e sei consorelle Fma. Dopo l’agape fraterna di famiglia, l’inaugurazione con il calcio di inzio dato dal RM di un torneo all’oratorio con ben 11 squadre, lo sport come centro aggregativo in un contesto che non permete altro e che da due anni vede una presenza crescente dei ragazzi exallievi e del quartiere; a sera don Ángel fa una prima sintesi e stabilisce con i confratelli punti fermi: Manouba è una presenza valida e significativa, essa va consolidata non con il fare di più ma con il rendere più solida e visibile la testimonianza fraterna della comunità con l’invio se possibile di altri due confratelli. Conferma anche il cammino sereno e rispettoso accanto alle famiglie, al personale e al contesto musulmano da apprezzare nei suoi valori e positività. Il giovedi 11 settembre il RM parte con don Domenico e gli altri confratelli verso

Alla destra del Rettor Maggiore l’Arcivescovo di Tunisi.

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orientamenti per vivere la nostra spiritualità nel contesto islamico e della educazione. Subito dopo incontra i religiosi argentini del Verbo Incarnato presenti a Tunisi. Alle 12 incontra tutto il personale musulmano della scuola, che oggi ha il suo rientro per riprendere le attività, lo saluta e lo incoraggi ed esprime il suo apprezzamento per il lavoro educativo che si fa insieme e per la ricchezza delle diverse culture che aiutano il cammino di crescita dei ragazzi e ragazze. Segue un aperitivo durante il quale tutti salutano ad uno ad uno il successore di don Bosco con grande senso di appartenenza pur con diversa religione. La visita si conclude con un pranzo offerto dalla equipe educativa della École privée di Manouba che, gustando delle specialità tunisine, si intrattiene con don Ángel con uno scambio di idee leale e sincero sui temi della educazione e della integrazione interculturale. La visita è stata molto semplice e priva di formalità, proprio come un padre che visita la sua famiglia venendo da lontano. Una bella esperienza di autentico stile salesiano di famiglia senza inutili esteriorità e con tanta allegria, sincerità, e profondità umana e spirituale. Alle 16 il Rettor Maggiore, salutati i confratelli con affetto e con la promessa di consolidare la comunità, viene accompagnato all’aereoporto per far rientro a Roma. D o n D o men i co Pate rn ò

Il Rettor Maggiore con i confratelli e l’Equipe educativa scolastica.

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DALLE CASE SALESIANE

Menzel Bourghiba, Casa delle Fma. Bella e calorosa accoglienza di famiglia. Buona e simpatica colazione tutti insieme e quindi il RM si raduna con le consorelle FMA di Tunisia e la delegata dell’ispettrice. Conclude la mattinata una festa per il RM condotta da allieve e insegnanti della scuola salesiana. Al pranzo incontro con l’Arcivescovo di Tunisi mons. Ilario Vescovo dell’unica diocesi di Tunisia. Segue un colloquio intenso e cordiale sulle prospettive della piccola chiesa che è in Tunisia e sull’avvenire della presenza salesiana nel Paese. Nel pomeriggio alle 18 vengono amici cristiani e musulmani della nostra opera salesiana. Sono circa 25 persone molto vicine a noi sdb di Manouba. L’incontro è cordiale e fraterno don Ángel saluta tutti uno per uno e dopo fa un breve discorso tradotto dal direttore. Segue un momento di scambio di idee semplice, tutti seduti in cortile attorno al RM, che volentieri risponde alle domande dei presenti ed ancora una volta conferma la validità della nostra presenza salesiana e la sua motivazione educativa e sociale per crescere con il popolo della Tunisia che si spera avviato alla democrazia. Venerdì 12 settembre al mattino don Ángel presiede l’Eucarestia con i confratelli nella cappella della casa, ricorre anche l’anniversario di professione di alcuni confrtaelli tra cui l’ispettore e il direttore della casa. Nella omelia fornisce alcuni


GUARDANDO ALTROVE

Guardando Altrove Salone del Libro di Torino: in au gu r a to il p ad i g li o n e d el l a L E V Oltre 1000 titoli, disposti su scaffali tutt’intorno a una grande cupola di San Pietro “fatta” di libri. Si presenta così lo stand della Santa Sede al Salone Internazionale del Libro di Torino, che quest’anno la vede come Paese ospite d’onore. Il Salone – come pure lo stand – è stato inaugurato questa mattina alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, che prima di visitare lo stand vaticano ha detto: “Grazie alla Santa Sede per aver dato prestigio a questa edizione del Salone”. “Una presenza fisica imponente – così Rolando Picchioni, presidente del Salone e della Fondazione per il Libro, la Musica e la

Pontificio Consiglio della Cultura, delle Accademie Pontificie. Nell’ampio stand della Santa Sede, oltre ai libri, ci sono poi in mostra alcuni pezzi rari, provenienti proprio dal Vaticano: reperti archeologici, come marmi romani del III e IV secolo; quindi un’Iliade del 1477, un libro d’ore del XV secolo, un’illustrazione della voragine infernale della Commedia dantesca realizzata da Sandro Botticelli. E anche quattro lettere autografe: una di Cavour, le altre tre indirizzate a Pio IX da don Giovanni Bosco, da Carlo Alberto re di Sardegna e dal re d’Italia Vittorio Emanuele. Tra le altre istituzioni vaticane presenti allo stand di Torino, anche l’Archivio Segreto Vaticano, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Ufficio Filatelico e Numismatico e la Radio Vaticana.

C an on izza zion e i l g i o r n o d ei 4 p a p i La formula di canonizzazione letta da Papa Francesco in latino.

Lo stand del Vaticano.

Cultura, ha definito lo stand della Santa Sede – che rappresenta un segno che resterà nella storia del Salone”. Mentre per il direttore editoriale della kermesse, Ernesto Ferrero, è “la cosa più bella che si sia vista in 27 anni di Salone”, “una metafora che ci riguarda tutti: senza quei ‘mattoni di carta’ non ci può essere crescita”. La Libreria Editrice Vaticana è presente a Torino con 700 volumi e occupa il 70 per cento dello stand. E uno dei quattro “emicicli” ricostruito attorno alla Cupola è totalmente dedicato ai libri di e su Papa Francesco pubblicati dalla LEV. Ma al fianco dell’Editrice Vaticana ci sono pure le pubblicazioni dei Musei Vaticani, della Biblioteca Apostolica Vaticana, del

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Il culmine della cerimonia seguita da miliardi di fedeli. Ottocentomila in Piazza San Pietro e zone limitrofe. Nell'omelia Bergoglio definisce Roncalli e Wojtyla "uomini coraggiosi, due papi del novecento, che non sono stati sopraffatti dalle tragedie del loro tempo". Sul sagrato anche Ratzinger.

Insieme


GUARDANDO ALTROVE

È stata la giornata dei 4 papi. Un evento planetario che ha coinvolto miliardi di persone e che ha portato a Roma un milione di fedeli.

Incontro di Papa Francesco e di Benedetto XVI.

Piazza San Pietro e tutte le zone limitrofe sono gremite fin da ieri pomeriggio per la canonizzazione di Papa Roncalli e Papa Wojtyla. E per la prima volta sul sagrato di San Pietro ci sono due pontefici, uno in carica, Bergoglio, l'altro emerito, Ratzinger. Un boato accompagna la formula di rito che sancisce la santificazione dei due Papi del novecento, come li definisce Bergoglio, "due papi che non sono stati sopraffatti dalle tragedie del ventesimo secolo. Roncalli è il Papa della docilità dello spirito, che è stato per la chiesa una guida-guidata, Giovanni Paolo secondo, invece, il Papa della famiglia, come lui stesso ha chiesto di essere ricordato”. Dicevamo un evento planetario: un milione di pellegrini, tremila tra giornalisti e operatori accreditati, seimila sacerdoti, 122 delegazioni ufficiali, con 24 capi di stato, tra presidenti e reali e dieci capi di governo. In piazza anche Napolitano e Renzi.

no la gioia dello stare insieme condividendo la bellezza e la responsabilità della vita come dono. Riflettono sulla loro capacità di sapersi spendere per ideali come la fede, l’amicizia, l’amore, il perdono e la santità”, ispirandosi alla vita di san Domenico Savio. L’urna del santo è stata presente nella diocesi di Acireale dal 13 al 17 settembre.

L’urna di Domenico Savio al Palagiar re Sabato 13 settembre scoppia a Giarre la “Love Revolution”, seconda edizione della festa dei giovani della diocesi di Acireale sul tema “Tutto è dono”. “I giovani e i ragazzi insieme al vescovo, monsignor Antonino Raspanti sperimentaInsieme

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GUARDANDO ALTROVE

I l Pos i do ne d ’a r g e n t o a lla s p e ra n za a Do n Pi pp o R u ta, i spet tore de i Sa les iani di Sicilia Con questo particolare premio si è voluto sottolineare la forza del messaggio educativo di Don Bosco, la festosa ricorrenza del Bicentenario della sua nascita che si celebrerà nell’agosto del 2015 e l’avvio dell’importante avvenimento a Catania con l’eccezionale presenza del Rettore Maggiore dei Salesiani Don Ángel Fernández Artime. Il Premio gli è stato conferito a don Pippo Ruta da S. E. Mauro Maria Morfino, Vescovo di Alghero Bosa. La XXII edizione del Premio Posidone è stata ospitata, sabato 23 Agosto 2014, presso la Corte del Casale Papandrea di Fiumefreddo di Sicilia,, organizzato negli ultimi anni in ricordo di Michele Luca. “La manifestazione volta a premiare personalità che nel loro ambito professionale, sociale e familiare fungono da stimolo per la crescita della società in cui viviamo e contribuiscono alla divulgazione dei valori della pace, del rispetto per l’ambiente, della promozione culturale e del territorio e dello sviluppo scientifico”. Assieme a Luca Parmitano, astronauta ed exallievo del S. F. Neri di Via V. Giuffrida, vincitore del Posidone d’argento, sono stati premiati: Pier Luigi Vercesi, direttore del settimanale Sette e del Corriere della Sera, Marina Nalesso, conduttrice del TG1 RAI, la “Trogylos” di Priolo, Elisa D’Ospina, per l’impegno sociale, lo scrittore londinese Craig Warwick. Alla domanda di Nino Graziano Luca, organizzatore e presentatore del “Premio Posidone”, sulle qualità che hanno reso il

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messaggio di Don Bosco tanto efficace, don Ruta ha elencato le qualità più essenziali e più belle del messaggio del Santo: Anzitutto la gioia. “Chi si accosta a Don Bosco e ai Salesiani – sottolinea don Pippo – coglie un messaggio di gioia, di immediatezza e di accoglienza. Noi accogliamo nei nostri ambienti, nei nostri oratori non soltanto cattolici, cristiani ma apriamo a musulmani, buddisti, induisti... perché l’oratorio, come dice Umberto Eco, è uno spazio per tutti e tutti possono diventare quello che sognano. Così come Don Bosco ha sognato vuole che ogni ragazzo realizzi il proprio sogno. Altra caratteristica la speranza. Mai dire mai. Quello che Don Bosco non voleva che pronunciassero i suoi ragazzi la grande bestemmia di dire “ormai”.

La rassegnazione è la grande bestemmia che non vorremmo sentire mai dai nostri giovani e dai nostri ragazzi”. Don Pippo parla ancora del sogno profetico di Don Bosco del 1883: Brasilia. “Perché Brasilia – continua don Pippo – è considerata l’emblema per eccellenza del messaggio lungimirante di Don Bosco, perché Brasilia è una città nuova, una città che accoglie le speranze dei giovani. Penso che Obama ha colto questa prospettiva: non spegnere la speranza dei giovani per cui Brasilia è il luogo dove si è realizzato un sogno e dove i sogni dei giovani si possono realizzare. Interessante constatare con questa previsione oggi è una realtà per cui i sogni non sono delle chimere, delle illusioni, ma sono delle realtà che si realizzano”. Infine, ringraziando gli organizzatori della manifestazione, don Pippo dedica il Premio a Don Bosco e ai salesiani specialmente a quelli che hanno dato la vita per i ragazzi più poveri. Insieme


O m el ia p er i l fu n era le d i D o n F e r d i n a n d o A ro n i ca Messina, 11 aprile 2014 Carissimi fratelli e sorelle, confratelli e amici della famiglia salesiana, il Signore ha chiamato a sé il nostro amico, fratello e maestro don Ferdinando Aronica in prossimità della Pasqua, il mistero della fede che anche quest’oggi professeremo con profonda convinzione: “annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”. L’attesa della venuta del Signore, il desiderio dell’incontro con Colui che è Vita e Risurrezione, è ciò che mi ha profondamento colpito nella visita che ho potuto fargli venti quattro ore prima della sua morte. La sofferenza degli ultimi giorni e la stanchezza fisica avvertita avevano accentuato ultimamente in lui la tensione verso l’abbraccio con il Padre per godere del riposo eterno. I suoi sentimenti e le sue invocazioni trovo ben espressi nella preghiera del salmista e nel ritornello più volte ripetuto: “Accoglimi, o Dio, nella tua dimora” – espressione di fiducia pronunciata da chi si è lasciato guidare dal Buon Pastore - verso pascoli erbosi ed acque tranquille; – espressione di sequela vissuta con fedeltà e con generosità nella vita religiosa; – espressione di coraggio detta dinanzi alle numerose difficoltà che ha dovuto affrontare; – espressione di riconoscenza espressa da chi “unto di olio il capo” e consacrato, si è nutrito quotidianamente alla mensa divina della parola e del corpo e sangue del Signore; – espressione di profonda gratitudine per avere sperimentato nei giorni della lunga vita Insieme

la compagnia della felicità e della grazia divine. La pagina delle beatitudini è “ideale di vita evangelica”, “risposta alla sete di Dio e di felicità dell’uomo”, “via sicura e autentico cammino per raggiungerla”, la sola “logica del Regno di Dio”. A me pare che proprio questa pagina evangelica sia quella che meglio esprime nell’insieme e nello spirito la tensione umana, spirituale e sacerdotale di don Aronica. La sua contagiosa simpatia, la sua passione per la verità, il suo generoso prodigarsi per gli altri, altro non sono che espressioni di cuore retto, purezza di animo, amore per la giustizia. Nelle beatitudini c’è tutta la logica del regno di Dio, in esse si rispecchia l’esperienza umana credente di Gesù e da Lui proposta ai discepoli con le sue parole e con la sua vita. Egli sapeva, infatti, di Chi parlava e di Cosa parlava. In esse Gesù ci offre il suo modo di vedere il mondo, l’uomo, e, soprattutto, Dio; non ci impone una nuova legge, ma, a partire dalla sua esperienza, ci colloca dinanzi atteggiamenti fondamentali, generatori di nuove e potenti energie e di indescrivibili traguardi: vivere nella povertà per contare su Dio, affrontare i limiti e le difficoltà della vita con gioia perché sicuri dell’amore del Padre, prodigo e misericordioso. Esprimo profonde condoglianze a don Pippo Ruta, Ispettore, a don Lillo Montanti, Vicario ispettoriale, a don Franco Di Natale, direttore della comunità del San Tommaso e a tutti i confratelli salesiani, anche a nome di Mons. Lupò, Vicario generale, del Presbiterio messinese e di tutta la comunità diocesana. I 93 anni di don Ferdinando sono stati densi di vita culturale impiegata interamente alla formazione dei candidati al Presbiterato, all’aggiornamento del Clero, alla ricerca teologica, all’apostolato della predicazione e alla guida spirituale di numerose comunità religiose ed ecclesiali. Don Ferdinando Aronica ha espresso vera e grande passione per la qualificata “Biblioteca San Tommaso”, da lui fondata e diretta per diversi decenni. Numerosissimi sono i sacerdoti, gli insegnanti di religione, i professori universitari e tanti giovani studiosi che devono alla sua fraterna collaborazione e al suo

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qualificato e generoso aiuto i risultati delle loro ricerche e della loro crescita culturale. Mentre lo ringrazio per il prezioso servizio che ha profuso per la nostra Chiesa di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, per la Sicilia e per le Chiesa del Meridione d’Italia, sento il dovere di esprimere viva riconoscenza e profonda gratitudine per la sua generosa dedizione alla comunità diocesana, soprattutto con la promozione degli studi filosofici e teologici organizzati dall’Istituto Teologico “San Tommaso”, dove confluiscono studenti seminaristi, religiosi e laici. Non posso trascurare di porgergli anche il mio particolare ringraziamento di Vescovo Salesiano. Soprattutto negli anni della mia prima formazione teologica, durante i quali don Aronica era il Direttore della comunità degli studenti salesiani che si preparavano al Sacerdozio, la sua guida illuminata, l’esemplarità della sua vita, intessuta di sano rigore, forte senso di sacrificio, generosa dedizione a Dio e ai fratelli, contagiosa giovialità e simpatia, apriva le nostre menti e i nostri cuori alla carità pastorale, modellata sull’amorevolezza di Don Bosco, che avrebbe forgiato le nostre anime quali portatori sereni ed entusiasti della vera gioia che scaturisce dall’esperienza quotidiana e progressiva del Signore Risorto. Il mio grazie si personalizza perché il Signore mi ha concesso la grazia di averlo avuto, oltre che Direttore della comunità religiosa salesiana, insegnante negli anni degli studi filosofici e teologici, guida spirituale saggia, e soprattutto fraterno e saggio maestro. Celebrando il memoriale della passione, morte e risurrezione di Cristo, mentre chiediamo per il nostro fratello sacerdote don Ferdinando il dono del riposo eterno e della luce perpetua, chiediamo a Dio per noi tutti di renderci capaci di accogliere l’amore che abbondantemente egli riversa nei nostri cuori per mezzo del suo Spirito e la grazia di donarlo generosamente e gratuitamente ai fratelli, così come con generosità e gratuità lo riceviamo dalla sua Provvidenza e dalla sua Misericordia. Maria Ausiliatrice, San Giovanni Bosco e tutti i santi della Famiglia salesiana, accompagnino don Ferdinando tra le braccia del Padre e per i sentieri dell’eternità.

Mo ns . C al og e ro La Pi an a

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O m el ia p er i l fu n era le di D on D o men i co M ai ol in o San Gregorio, 30 settembre 2014 La Parola di Dio afferma che l’uomo è un mistero e il suo cuore un abisso, un abisso che chiama l’abisso. Nessuno di noi fa eccezione e neppure il carissimo don Maiolino. Con il termine “mistero” non si indicano gli aspetti oscuri della vita o di una personalità, ma con uno sguardo di fede, il passaggio di Dio nell’esistenza di una persona e il lavorio discreto e incisivo del Suo Santo Spirito nel plasmarne il carattere e nel modellarne il temperamento. Di don Maiolino, vorrei tracciarne il profilo, alla luce della Parola che è stata proclamata e quasi commentando quanto disse nel discorso al termine del suo servizio come Parroco a San Gregorio: «Questa è una messa speciale per me che sono stato tanti anni con voi e per voi che mi avete voluto bene nonostante i miei limiti e i miei vistosi difetti. Faccio mie le parole di Paolo: “Dio mi è testimone del grande affetto che ho per voi, fondato sull’amore di Gesù Cristo”. Il profilo biografico di questo nostro confratello è già stato tracciato lodevolmente nell’eucaristia esequiale di ieri da don Franco Di Natale, e sarà disponibile come lettera necrologica in stampa, prossimamente, per tutte le comunità della Sicilia e del Madagascar. Io mi soffermo sul suo essere uomo, salesiano e prete. L’uomo. Chi è chiamato da Gesù a seguirlo più da vicino non è differente dagli altri esseri umani. Manifesta risorse e limiti, pregi e difetti. E sebbene ci si possa dare da fare per esibire pregi e nascondere i difetti, ognuno prima o poi, alcune volte in modo più palese, altre meno, manifesta quello che è. La metafora paolina del tesoro in vasi di creta rende bene come la grazia di Dio e il dono della feInsieme


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mente perseguita. S. E. Mons. Saro Vella sintetizza così, nel suo messaggio di cordoglio, il profilo di questo confratello: «Pur con il suo modo burbero e tante volte diretto, da tutto il suo cuore traspariva un amore immenso». Il salesiano. Lo spirito di appartenenza a Don Bosco e alla Congregazione salesiana appare nelle domande redatte in occasione delle varie tappe formative verso la professione perpetua. Il primo scritto depositato in Archivio è quello della Domanda di ammissione al noviziato e risale al 1947. Mimmo ha appena 16 anni: «Avendo il desiderio di salvare l’anima mia e poi le anime di tanti giovani abbandonati, ho manifestato questo desiderio al mio confessore, ed egli mi indicò di scegliere l’opera di Don Bosco. Ottenuto il permesso dei miei genitori, oggi festa del sacro Cuore di Gesù, invocato l’aiuto Suo, di Maria SS. Ausiliatrice e di S. Giovanni Bosco, faccio umilmente domanda di essere ammesso in cotesto Noviziato Salesiano, residente in Modica Alta, in qualità di novizio chierico. Per quanto riguarda il dovere che mi impone cotesto stato, con l’aiuto dei miei protettori, farò del mio meglio per corrispondere alla mia vocazione» (Domanda di ammissione al Noviziato - 13 giugno 1947). Man mano che procede nella vita salesiana, l’adesione al carisma di Don Bosco si fa più forte, motivata e radicale. Così si esprime nel 1951: «Amatissimo Signor Direttore, sono trascorsi già tre anni dalla mia professione religiosa e dopo di aver studiato a fondo nel noviziato e nella vita salesiana la mia vocazione ho compreso quale grande tesoro e perla preziosa ha dato a me il Signore nelle mani. Sento gli oneri e il sacrificio che essa porta ma tutto ciò con Cristo è un giogo soave e un peso leggero. Giovanetti abbandonati chiedono aiuto e soccorso e con l’aiuto di Dio, di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco voglio aiutarli ad andare a Gesù ed a Maria» (Domanda di ammissione alla seconda Professione – 24 maggio 1951). Gli stessi sentimenti e motivi si trovano in altre domande riguardanti il percorso salesiano, sintetizzate nell’espressione più alta, nella domanda del 1953 in vista della professione perpetua: «sentendomi ormai compreso dello spirito di S. Giovanni Bosco» (Domanda di ammissione alla Professione perpetua, 12 giu-

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de debbano fare i conti con la limitatezza umana: la preziosità della vocazione e la nobiltà della dignità filiale che ci è stata donata nel battesimo devono commisurarsi con la fragilità umana e con le tentazioni, con il peccato. Come si può dimenticare un uomo come don Maiolino? Il suo sguardo: con quegli occhi vivi, furbi e penetranti, la sua pronta battuta, la sua perspicacia nell’intuire il pensiero altrui, la tenacia nel portare le sue argomentazioni… sono particolari indelebili alla memoria di quanti l’hanno conosciuto… Non si scherniva, non nascondeva i lati belli e meno belli della sua personalità. Era terso e trasparente, coerente, tutto di un pezzo. Focoso e impetuoso, ma capace di alimentare la pazienza con la Parola di Dio e con l’aiuto dello Spirito. Quante volte accelerava e poi rallentava… tramutando il discorso umano in ricerca di fede che si interroga e intende seguire la volontà di Dio e non quella degli uomini. Leggendo quanto scrivono sinteticamente i salesiani preposti alla formazione di Don Domenico Maiolino, è possibile cogliere tale ambivalenza: da una parte una disposizione di fondo ad essere chiamato alla vita salesiana, dall’altra, alcuni lati della personalità che sin da allora richiedevano attenzione e cura. Una salute che oscilla tra gli aggettivi “buona”, “sufficiente”, “un po’ delicata”, “scarsa”; un temperamento che si muove tra timidezza e apertura, tra serietà e socievolezza. Dotato di capacità discrete di intelligenza, si distingue per il senso pratico. A livello di sensibilità religiosa, se ne sottolinea in particolare la “sentita pietà”, “buona e fervorosa” e una “coscienza delicata”. Una nota più volte ribadita è la “moralità sicura” a voler indicare la retta intenzione e la correttezza nei rapporti, alla ricerca continua della giustizia e della carità. Insomma, nonostante tutto, “di buona riuscita e di ottime speranze”, un “ottimo elemento nonostante il carattere che sa dominare e portare a bene”; in sintesi “impegnato nella formazione”. Chi ha conosciuto don Maiolino sa che questi tratti di forza e di fragilità sono rimasti; i primi corroborati dalla grazia di Dio, i secondi limati e purificati continuamente da un percorso di conversione esigente e voluta-


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gno 1953). Non dice di aver compreso lo spirito di Don Bosco, bensì di essere stato compreso da esso, coinvolto pienamente, affascinato e soggiogato. Quanti l’abbiamo conosciuto possiamo testimoniare che, nonostante tutto, tutto!, era diventato interamente salesiano. Il sacerdote e il parroco. Il futuro come educatore e pastore di don Maiolino, lo si scorge profeticamente nelle domande verso la meta del presbiterato. Poche essenziali battute che, non celando fragilità e miserie, manifestano l’identificazione a Cristo Buon Pastore che vigila attentamente sul gregge, sempre pronto ad offrire la vita per le pecore che conosce ed ama: «Confidando, nonostante la fragile e misera umanità, nella grazia che lo Spirito Santo infonde a chi lo invoca, nella misericordia del Cuore SS. di Gesù, nel valente patrocinio di Maria SS. Ausiliatrice, di S. Giovanni Bosco e di S. Domenico Savio di poter essere un sacerdote secondo il cuore di Dio, prego la S. V. Reverendissima che questa mia domanda possa essere benignamente accolta» (Domanda di ammissione alla Tonsura, 31 maggio 1955). «Voglia aiutarmi con le sue preghiere affinché nella gioia del futuro sacerdozio possa uniformarmi sempre più alla Vittima Cristo e santificare me stesso e gli altri» (Domanda di ammissione all’Esorcistato e all’Accolitato, 24 maggio 1956). «Dopo aver pregato, chiesto lumi allo Spirito Santo e consiglio al mio confessore, considerando quanto grande è la grazia che il Signore mi concede e quanto grande è la mia piccolezza e miseria, non avendo altro appiglio che nella infinita misericordia di Dio e nel potente patrocinio e aiuto della Vergine SS. e dei miei santi protettori, libero da qualsiasi violenza…» (Domanda al Suddiaconato 24 maggio 1957). La coscienza di diventare sacerdote e di donarsi agli altri in particolare ai giovani si fa esplicita sotto lo sguardo materno dell’Ausiliatrice, diviene maggiormente cosciente e responsabile, nella domanda al presbiterato: «Cosa posso offrire alla misericordia di Dio per si’ immensa, sconfinata, infinita grazia se non il mio povero cuore per le mani di Maria per farne di esso un altare onde immo-

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lare me stesso con Gesù per la Chiesa intera? È proprio oggi, nella festa di Maria SS. Ausiliatrice, nostra veloce soccorritrice, che presento questa domanda affinché Essa colmi quello che manca di preparazione a ricevere si’ grande grazia. Pieno di fiducia nella misericordia di Dio, che possa sempre più e sempre meglio dedicarmi alla santificazione della mia anima e all’acquisto del regno di Cristo nelle anime che dalla Provvidenza mi verranno affidate, spero che questa mia domanda venga benignamente accolta» (Domanda al Presbiterato 24 maggio 1958). Il ministero esercitato a Barcellona, Catania Nesima e Salette, Gela, Pedara, Ragusa e, qui, a San Gregorio, testimoniano che alcuni lineamenti di Gesù Buon Pastore e di Don Bosco prete dei giovani sono stati visibili e palpabili in don Maiolino. L’esercizio ministeriale delle confessioni e della direzione spirituale a beneficio di fratelli e sorelle, anche se invisibile agli occhi non è certamente tale agli occhi di Dio e nell’anima di tanti. Come anche il suo servizio appassionato, generoso e concreto alle Missioni, soprattutto verso il Madagascar, hanno manifestato il cuore apostolico, senza confini di questo confratello. Nell’ultimo dialogo, avuto prima dell’ictus, provocatoriamente dissi a don Maiolino: «Ma Lei prega per l’Ispettoria e per l’Ispettore?». Egli con gli occhi sgranati in tono di rimprovero, quasi a dirmi “ma sono domande che si fanno?”, mi confidò: «Io offro le mie sofferenze e la mia vita per te e per le vocazioni!». Caro don Maiolino, voglio dirti grazie a nome di tutti noi! Dio ti ha preso in parola e sono sicuro che abbia gradito il tuo dono. L’Ave Maria recitata al Policlinico di Messina nei miei ultimi contatti con te, che muovevi appena le labbra, sono le stesse richieste dal nostro Padre, Maestro e Amico insieme all’invocazione: «Cara Madre Vergine Maria, fa’ che io salvi l’anima mia!». In questo anno Bicentenario, l’Ausiliatrice e Don Bosco ti accolgano nel paradiso salesiano e ottengano alla nostra Ispettoria e a tutta la Famiglia salesiana tante e sante vocazioni. Amen!

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