Notiziario Settembre 2011

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Editoriale

La XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, con la partecipazione dei giovani provenienti da ogni parte del mondo, si è conclusa a Madrid il 21 agosto 2011. Il Beato Giovanni Paolo II inaugurò negli anni 80 questa manifestazione che non sente il peso del tempo trascorso, anzi è diventato uno spettacolo nel quale 2 milioni di giovani hanno partecipato con il loro entusiasmo, serietà, educazione e saggezza. Questi giovani che rappresentano la quotidianità dipendono dal web, frequentano forum, scrivono sui blog, usano la posta elettronica, acquistano online e hanno un profilo su Facebook. Sono proprio loro che assistono e partecipano al cambiamento epocale delle relazioni personali in un mondo sempre più veloce. Questi sono i giovani che hanno invaso Madrid per incontrare Cristo in Papa Benedetto XVI. Ai giovani radunati all’aeroporto di Madrid il Papa ha proferito testualmente: “Da questa amicizia con Gesù, nascerà la spinta a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi. Anche negli ambienti dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri”. In un momento di generale difficoltà il Papa esorta alla saldezza nella fede, forti della gioia e della bellezza dell’incontro col Cristo. La straordinaria esperienza vissuta dai giovani della GMG di Madrid, dove la Chiesa si pone al servizio delle nuove generazioni, rimarrà indelebile nel ricordo di una Chiesa universale, unica nel suo genere, piena di entusiasmo e slancio missionario. •

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Sommario

Messaggio del Rettor Maggiore

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Programmazione

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Lettera dell’Ispettore Formazione

Pastorale Giovanile

Forum Educatori

GMG - Madrid 2011

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Animazione Missionaria/VIS»

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Animazione Vocazionale

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Associazioni

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Federazione SCS-CNOS

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Comunicazione Sociale Famiglia Salesiana

Dalle case salesiane Guardando altrove Da ricordare

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Direttore Responsabile Felice Bongiorno

Registrazione: Tribunale di Catania N. 15 dell’11-04-2008

Redazione

Felice Bongiorno (coordinatore redazionale) Edoardo Cutuli Domenico Luvarà Marcello Mazzeo Antonino Rubino

Collaboratori

Vittorio Castiglione Domenico Paternò Salvatore Spitale Andrea Strano Antonio Villari

Direzione e redazione

Via Del Bosco, 71 - 95125 Catania Tel. 095 336369 Fax 095 339720 E-mail: insieme@sdbsicilia.org Sito web: www.sdbsicilia.org

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Scuola Grafica Salesiana Catania-Barriera

In copertina Dal poster bicentenario della nascita di Don Bosco.


Messaggio del Rettor Maggiore

«Conoscere Don Bosco»

Discorso ai giovani partecipanti all’Harambèe Un saluto cordiale a tutti. Ringrazio in particolare Madre Yvonne Reungoat per la sua presenza e per la presenza delle FMA missionarie, soprattutto perché stiamo parlando di una famiglia spirituale apostolica, quella di Don Bosco, unita attorno ad una missione comune: rendere visibile l’amore di Dio ai giovani, soprattutto a coloro che diversamente non avrebbero la capacità di scoprire che Dio esiste, li ama e gli vuole bene. Tra i tanti mezzi che Dio ha messo a loro disposizione si trova il VIS e, naturalmente, la nostra famiglia spirituale. Comincio con il porgere gli auguri al VIS che sta celebrando 25 anni. Sembrano pochi, ma ormai è una realtà molto consolidata che rappresenta una delle espressioni più belle della missione salesiana, ovvero la scelta per la gioventù povera, abbandonata, emarginata, esclusa, privata dei suoi diritti. Mi auguro che questa celebrazione del venticinquesimo sia un punto di partenza per una presenza ancora più salda ed efficace in tutte le parti del mondo. L’argomento di cui vi parlerò oggi è “Conoscere Don Bosco” e vi spiego il perché: innanzitutto ci stiamo avvicinando a grandi passi alla celebrazione del bicentenario della nascita di Don Bosco. Si tratta di una ricorrenza che ci deve trovare disponibili e pronti a scoprire chi siamo, cioè a rafforzare la nostra identità carismatica e la nostra passione apostolica. Il nostro compito, il prossimo anno, è prima di tutto comprendere, per interpretare e perpetuare le grandi intuizioni di Don Bosco, le sue scelte pastorali - maturate proprio qui dove ci troviamo – e l’azione pastorale da lui condotta, che Insieme

oggi si svolge in 132 Paesi del mondo. La genialità educativa di Don Bosco, la sua operosità instancabile, la sua spiritualità sono tre dimensioni che non possono separarsi. Una grande azione operativa, una genialità educativa ed una intensa spiritualità: senza questo non c’è carisma salesiano. Il primo passo è conoscere la persona di Don Bosco, conoscere la sua storia. È una conoscenza per cui siamo stati invitati ad avvalerci dei metodi della ricerca storica sapendo che oggi contiamo su di una ricchezza che 50 anni fa non esisteva. Penso ad esempio a tutta l’opera realizzata da Don Pietro Stella, da Don Pietro Braido, dall’Istituto di studi salesiani dell’Università UPS, dall’Istituto storico salesiano, da Don Francis Desramaut in Francia, da Don Arthur Lenti negli Stati Uniti. Tutti questi studi oggi ci permettono di conoscere Don Bosco in modo più approfondito di quanto potevamo fare fino a qualche decennio fa e ci aiutano a cogliere quale è stata la sua grandezza e il cammino – interiore ed esteriore – da lui percorso per arrivare lì dove è giunto. Vi chiedo però di prestare attenzione affinché lo studio della persona e della storia di Don Bosco non ci porti ad una sbagliata comprensione, quella che non ci permetterebbe di capire prima di tutto che la grandezza di Don Bosco è stata la sua dedizione per i giovani fino all’ultimo minuto di vita. Se lo studio che faremo ci aiuterà a scoprire, amare e venire incontro ai bisogni dei giovani più di quanto abbiamo fatto fino ad ora, sarà un anno di preparazione pieno di successo. Insieme a questa totale dedizione ai giovani, troviamo la consapevolezza di Don Bosco di essere uno strumento del disegno meraviglioso di Dio, di non star facendo altro che realizzare il piano di Dio per i giovani. Questi due elementi sono il frutto dell’anno dedicato a studiare la storia di Don Bosco:

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capire che lui visse per realizzare un sogno – dedicare tutta la vita ai giovani – e che in tutto questo faceva in realtà il sogno di Dio. Don Bosco è una figura poliedrica, non la possiamo ridurre a due o tre battute come a volte vorremmo. È un fondatore: dei Salesiani, dell’Istituto delle FMA, dei Salesiani cooperatori, dell’associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice. È un legislatore: il progetto di vita che noi Salesiani abbiamo professato è il suo, così come è suo quello delle FMA: lungo la storia ci sono state ovviamente delle modifiche per inglobarvi il contributo delle scienze umane e della teologia, ma Don Bosco rimane il nostro legislatore. Non si può dire dunque che si ama Don Bosco senza assumere il suo progetto di vita. Don Bosco è soprattutto un educatore: in tutto quello che faceva era soprattutto questo. Ed educare, cari miei fratelli, è un arte: lui è stato proprio un artista dell’educazione perché ha insegnato e aiutato i giovani a vivere, a trovare il senso della vita, a scoprire i loro progetti di vita, a ridare qualità alla loro esistenza. Don Bosco insegnò qui a Valdocco ai giovani a vivere insieme, ad optare per la comunione e la comunità: in un momento della società in cui prevaleva l’individualismo, quando lo stare insieme non si imparava neppure in famiglia, Don Bosco insegnò ai giovani a vivere e stare insieme. Insegnò loro a cercare la verità, non solo quella della scienza – e sapete quanto si impegnò per abilitare i suoi giovani nelle varie professioni – ma la verità sulle domande fondamentali: chi sono, da dove vengo, dove vado e attraverso quali strade. Don Bosco insegnò ai giovani a cercare ed incontrare la felicità in Dio. Dio non è una minaccia per la nostra felicità e questo lo seppero capire i ragazzi che stavano con lui all’oratorio. Allora: Don Bosco è un educatore, è un maestro di vita spirituale, un maestro che si fece santo mentre insegnava ai ragazzi a diventare santi. Il che vuol dire che era capace di comunicare un’esperienza di vita. Quando il Papa insiste nel dire che il cristianesimo non è una dottrina, non è un codice etico, non è una liturgia ma una persona, Cri-

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sto: ecco è quanto Don Bosco seppe fare, un maestro di vita spirituale. Ecco, carissimi fratelli e sorelle: quando vi invito a studiare la storia di Don Bosco è per evitare che possa andare smarrito quanto ci è stato tramandato. Perciò è urgente e necessario studiare e conoscere Don Bosco. Sono passati già 152 anni dalla fondazione della Congregazione, 1859. Sono passati già quasi 200 anni da quando Don Bosco è nato. C’è una distanza cronologica che continua a crescere. C’è una distanza geografica: Don Bosco visse qui a Torino, adesso abbiamo missionari che vengono dall’Asia, dall’Africa, dall’America Latina. C’è soprattutto una distanza culturale: il mondo in cui noi viviamo è completamente diverso da quello che conobbe Don Bosco. Si può correre il rischio di perdere quel clima affettivo che Don Bosco creò qui, quella vicinanza che lo rendeva familiare e che faceva sì che senza nessuna campagna vocazionale da questo oratorio di Valdocco siano uscite 2.000 vocazioni e che alla sua morte abbia lasciato 700 Salesiani. [...] Conoscere Don Bosco e reinterpretarlo oggi è molto impegnativo: forse questa è la Strenna più impegnativa che ho dato fino ad oggi perché è un invito ad inserirsi nei 132 Paesi in cui viviamo e svolgiamo la nostra missione con rinnovata convinzione di chi siamo, di quale dono siamo portatori e quale è il contributo che siamo chiamati ad offrire alla Chiesa e all’umanità. [...] Mi auguro davvero che sia un anno che, all’insegna di questo invito a conoscere più in profondità la storia di Don Bosco, sia stimolante e fecondo. Naturalmente questo sarà il primo passo del triennio per arrivare ben preparati al bicentenario della nascita di Don Bosco. Non vorrei che il bicentenario fosse semplicemente un “happening”, un grande festival dei giovani: sarà un autentico processo di salvezza se sarà parte di un processo che sboccherà in tutti gli eventi del 2015 e soprattutto che sarà un punto di partenza per incarnare Don Bosco fedelmente e fedelmente rispondere ai giovani di oggi.

Insieme


Lettera dell’Ispettore

Progetto Europa (II parte)

Cari Confratelli e Amici, all’inizio di questo nuovo anno educativo e pastorale 2011-2012, ci ritroviamo all’appuntamento di un nuovo numero di “Insieme”. Le giornate di programmazione alla fine di agosto sono state molto intense e partecipate e ci hanno anche offerto la possibilità di incontrarci e di incoraggiarci insieme ad intraprendere con fiducia e con obiettivi seri il nuovo anno. Il senso del concreto ci fa camminare con i piedi per terra e quindi con la consapevolezza che stiamo affrontando momenti non facili per l’Europa e per il mondo. La crisi dei mercati in atto ci fa immaginare scenari non esaltanti per la vita delle persone, delle famiglie e della comunità. Non ci lasciamo perdere d’animo e continuiamo ad impegnarci e a guardare al futuro con la “grande speranza”. Il nostro sguardo si concentra quest’anno sulla figura di Don Bosco, per approfondire la verità storica della sua persona, del suo ruolo nella Chiesa e nella società e percepire il significato profondo del suo carisma e della sua eredità. Concludo in questo numero la presentazione dei contenuti dell’incontro degli ispettori salesiani d’Europa di fine novembre 2010 sul tema del “Progetto Europa”. P roge tto Europ a ( II pa rte)

1.Sintesi dello studio delle Regioni d’Eu ropa fatto dal Consiglio generale (Relazione del Vicario del Rettor Maggiore) Il Vicario ha in primo luogo presentato alcune statistiche (confratelli professi, novizi dal 2004 al 2009, confratelli che hanno lasciato la Congregazione, confratelli defunti). Insieme

Confratelli Salesiani Professi Anno Europa Ov. 2000 1960 2005 1789 2009 1555

Italia - MO 2974 2631 2411

Europa N. 2939 2630 2448

Novizi dal 2004 al 2009 Europa Ovest 36

Italia - MO 115

Europa Nord 269

Confratelli che hanno lasciato la Congregazione dal 2004 al 2009 Europa Ovest 93

Italia - MO 94

Europa Nord 187

Confratelli defunti dal 2004 al 2009 Europa Ovest 220

Italia – MO 445

Europa Nord 304

Presenta successivamente le varie regioni d’Europa (Europa Nord, Italia Mor, Europa Ovest), secondo lo studio fatto di ciascuna nell’ambito del Consiglio generale. Nella pagina successiva trovate la tavola sinottica delle priorità indicate.

2 . Cammino delle Ispettorie e delle Regio ni secondo il piano di interventi del Pro getto Europa nel biennio 2009-2010. Presentazione dei Consiglieri Regionali. Ciascun Consigliere presenta i risultati dell’indagine fatta nelle varie ispettorie della Regione su alcuni punti: – comunicazione del progetto Europa e coinvolgimento dei confratelli; – i due principali motivi d’interesse e le due principali difficoltà dei confratelli; – strategie di governo ed interventi; – processi o interventi possibili nel 2011-2012; – passi avviati nella Regione nel 20092010. Per quanto riguarda l’apporto di ISI, in una mia lettera ho riportato integralmente il contenuto inviato a Don Frisoli sulla base di una analisi fatta nel Consiglio ispettoriale.

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é Tavola sinottica delle priorità.

3. Cammino dei settori in Europa secondo il piano di interventi per il Progetto Euro pa nel biennio 2009-2010. Presentazione dei Consiglieri di dicastero I Consiglieri dei Dicasteri della Formazione, della Pastorale Giovanile, delle Comunicazioni Sociali e delle Missioni hanno presentato le varie iniziative animate dal dicastero stesso nel biennio indicato. Vale la pena dare uno sguardo alle varie realizzazioni.

4. Ridisegnare le presenze salesiane nelle I s p e t t o r i e d ’ E u r op a . La relazione è stata presentata da Don Frisoli, che ha sviluppato i seguenti punti: • Il significato di presenza, visto sotto l’ottica della differenza tra “opera” e presenza e nella prospettiva di ridisegnare la presenza del carisma salesiano, piuttosto che far sopravvivere ad ogni costo le opere. • Criteri comuni di discernimento sulle presenze esplicitati secondo i seguenti riferimenti:

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– Le Costituzioni e i Regolamenti generali con l’indicazione ed esplicitazione del criterio permanente, come indicato nell’articolo 40 della Costituzioni; – I Capitoli generali 24, 25 e 26 (Laici, Comunità SDB e Da mihi animas • Criteri specifici di discernimento sulle presenze: – criteri operativi per la significatività: rendere nuove le presenze (la persona del salesiano, la qualità della vita fraterna, possibilità di diretto contatto con i giovani, la qualità educativa e pastorale, la fecondità vocazionale, la capacità di aggregare altre forze, l’impatto nel territorio sociale ed ecclesiale. • Criteri operativi per il ridimensionamento: ridurre o semplificare le presenze: – ridisegnare, perciò ridimensionare; – ridimensionare entro una visione complessiva di ispettoria; – la condivisione comunitaria; – la sostenibilità nel tempo; – l’attenzione alle risorse umane. Insieme


• Criteri operativi per la ricollocazione: “Aprire nuove presenze, attività ed opere”

I potes i di orientamento p er og ni isp ettoria. “Nel biennio 2011-2012 l’Ispettore con il suo Consiglio, all’interno del Progetto Organico Ispettoriale, farà un Piano per ridisegnare le presenze dell’Ispettoria, individuando quali presenze rendere significative e con quali interventi, scegliendo le presenze da ridimensionare o semplificare, trovando nuovi bisogni e nuove frontiere a cui rispondere con nuove presenze, attività o opere. A tal fine sarà importante approfondire ed eventualmente adattare alle situazioni dell’Ispettoria i vari criteri specifici di significatività, ridimensionamento e ricollocazione. L’Ispettore individuerà i modi più adeguati per coinvolgere l’Ispettoria. Quando avrà pronto tale piano, lo farà pervenire al Rettor Maggiore e al Consigliere regionale”. (Relazione Don Frisoli, pag. 16).

1 .2.5 . Pr ese ntaz ione d i due e spe rienz e La prima esperienza è stata presentata da Don Martin Coyle dell’ispettoria della Gran Bretagna che ha presentato l’esperienza dell’accoglienza di missionari in ispettoria. Don Simon Manjooran, indiano del Kerala e attuale ispettore UNG ha presentato la sua esperienza di missionario in Europa.

1.2.6. Sintesi dei lavori della Regioni Al termine dell’incontro Don Nuñez ha presentato la sintesi del lavoro dei gruppi delle varie regioni sui temi fondamentali: rivitalizzazione, ricollocazione, Europa, terra di missione. Le strategie da mettersi in atto sono riferite alle ispettorie, alle Regioni e ai Settori. Presento nei tre ambiti le conclusioni riguardanti le ispettorie. A re a 1 - R iv it al iz za zi on e • Continuare il processo di rinnovamento della vita consacrata nelle nostre comunità come processo di conversione integrale a Dio. • Recupero della centralità dell’evangelizzazione, a partire dalla comunità che si pone in atteggiamento di conversione, in ascolto obbediente della Parola, che celebra la Insieme

propria fede e la testimonia con la vita. “Annunciare la speranza, celebrare la speranza, testimoniare la speranza” (Ecclesia in Europa). • Impegno nella pastorale vocazionale, con attenzione ad avere più coraggio nella proposta e con l’attenzione a proporre lo specifico proprio della vita consacrata come scelta di vita (e non primariamente la scelta sacerdotale). Questo permette ai confratelli e alle comunità di mettersi in discussione e di rinnovarsi interiormente. “Portare l’annuncio vocazionale nella pastorale ordinaria” (Ecclesia in Europa). Questo implica una pastorale giovanile sistematica ed integrale. • Rafforzare i piani di formazione congiunta e permanente dei confratelli, i laici, i giovani e la Famiglia salesiana; specialmente la cura e l’accompagnamento dei Direttori. Are a 2 - Ric o llo c azi on e • Impostare il processo di ristrutturazione delle ispettorie per i prossimi anni, continuando con il processo di ristrutturazione interna nelle singole ispettorie e con la riflessione sulle nuove presenza e le presenze nuove. • Gli Ispettori con i loro Consigli, all’interno del Progetto Organico Ispettoriale, faranno un Piano per ridisegnare le presenze dell’ispettoria, individuando quali presenze rendere significative e con quali interventi, scegliendo le presenze da ridimensionare o semplificare, trovando nuovi bisogni e nuove frontiere a cui rispondere con nuove presenze, attività, opere. A r ea 3 – E ur o pa , t e r ra d i m i ss i one • Continuare la riflessione sulla evangelizzazione nell’Europa nelle diverse Regioni, approfondendo la dimensione evangelizzatrice della pastorale giovanile. Conoscere meglio la realtà giovanile e le possibilità di evangelizzare nei contesti delle nostre società. Continuare con l’accompagnamento dei confratelli che vengono dal di fuori dell’Europa facilitando il loro progressivo inserimento nella ispettoria.

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PROGRAMMAZIONE

Giornate Ispettoriali di Programmazione

“Anche io do la mia vita”

Indubbiamente si è trattato di giornate intense e molto partecipate, grazie anche ad una preparazione tempestiva e alla disponibilità dei materiali. Mi piace prendere spunto per una breve presentazione dei lavori dal tema della copertina dell’Agenda 2011-2012. Vi campeggia un Don Bosco giovane che il pittore Mario Bogani ha ritratto in un momento determinante della sua vita: Don Bosco convalescente dopo una grave malattia viene portato in trionfo dai ragazzi dell’oratorio. È una scena di vita di movimento e in filigrana quasi scorrono le parole del proposito incrollabile del giovane Don Bosco: “Prometto di spendere tutta la mia vita a vostro vantaggio spirituale e temporale”. Lo slogan formativo e pastorale del nuovo anno è la nostra risposta alla promessa di Don Bosco e ciascuno di noi risponde nella consapevolezza della propria vocazione e del proprio ruolo: “Anche io do la mia vita”. Nella prima giornata del 29 agosto a Zafferana si sono incontrati al mattino i direttori e gli economi insieme e al pomeriggio l’attenzione si è concentrata sui soli direttori. Al mattino si sono affrontati temi scottanti nel preoccupante contesto dell’attuale crisi finanziaria mondiale, delineando e rafforzando le strategie per affrontare sfide che spesso appaiono sproporzionate alle nostre forze. Con i direttori si è approfondito il compito dell’animazione delle comunità, sottolineando l’importanza di curare la formazione per-

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manente dei confratelli e dei collaboratori e l’animazione della CEP per una fedeltà dinamica alla comune missione salesiana. La seconda giornata del 30 agosto ha visto la partecipazione di operatori pastorali provenienti da tutte le opere dell’ispettoria, salesiani e laici insieme per un momento di comunione, di confronto e di dialogo. Erano presenti circa 180 persone e il ritmo della giornata è stato molto intenso e partecipato. Nella mattinata, dopo un momento di preghiera, Don Marcello Mazzeo, con l’aiuto di un efficace power point, ha presentato la proposta pastorale: “Sulle orme di Don Bosco Buon Pastore, Anche io do la mia vita”. Successivamente i presenti sono stati divisi a gruppi, secondo lo specifico settore di animazione, per un confronto sui risvolti operativi della proposta. Nell’incontro assembleare prima di pranzo ogni gruppo ha presentato alcuni elementi di particolare rilievo per la condivisione di tutti. L’ispettore ha presentato una sintesi veloce dei lavori di gruppo, evidenziando una convergenza sui contenuti da privilegiarsi e sugli strumenti da mettersi in atto. Circa i contenuti della proposta si converge sul sottolineare il livello culturale (una conoscenza di Don Bosco seria ed approfondita), la testimonianza (una conoscenza che porta all’imitazione) e una forte preoccupazione formativa ad ampio raggio. A livello di strategie e di strumenti molti gruppi hanno rilevato : la valorizzazione degli organismi di partecipazione, l’abitudine a lavorare in rete, l’opportunità di valorizzare i momenti significativi e tradizionali nella vita delle opere. Il tutto può essere sintetizzato con la felice espressione del Rettor Maggiore: una conoscenza effettiva ed affettiva di Don Bosco. Nel pomeriggio, dopo una partecipata agape fraterna, si è dato spazio ad una presentazione dell’animazione dei vari settori: vocazioni, missioni ed associazioni, dando poi una spazio particolare agli obiettivi specifici dell’anno settore per settore. La giornata si è conclusa con un incontro settoriale per Insieme


D o n G io v a nn i Ma zza li

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PROGRAMMAZIONE

gli operatori degli oratori per la presentazione del lavoro da intraprendersi localmente per la definizione dei progetti locali. La terza giornata del 31 agosto è stata dedicata ad un incontro di verifica e di coordinamento del settore emarginazione. Erano presenti tutte le realtà gestite dagli SDB e dai laici che fanno riferimento a Don Bosco e che sono coordinati nell’ambito dell’SCS. L’incontro è stato apprezzato da tutti i presenti ed ha posto le basi per un coordinamento più efficace ed in rete tra gli operatori e le svariate attività da essi organizzate ed animate.


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PROGRAMMAZIONE


Verifica delle attività estive

Sabato 3 settembre i giovani confratelli che hanno animato le attività estive nelle nostre case si sono incontrati per una intera giornata a S. Gregorio di Catania, assieme al Vicario Ispettoriale e a Don Franco Di Natale. È stata una giornata intensa di fraternità e di verifica, caratterizzata dalla volontà di fare un serio discernimento su quanto hanno potuto fare nel loro impegno estivo. È emersa una generale soddisfazione per quanto si è svolto nelle singole case, ma anche sono state evidenziati alcuni elementi che vanno migliorati.

Ottima è stata l’accoglienza dei confratelli delle comunità, ma non sempre ben definito il ruolo loro affidato. La loro presenza ed animazione va resa più specifica e qualificata. Don Franco al termine degli interventi ha messo in evidenza gli elementi più significativi per la loro formazione e per una migliore esperienza pastorale. Si è conclusa la giornata con la Celebrazione Eucaristica. La Comunità di S. Gregorio è stata squisita nell’accoglienza e ci ha permesso di vivere una giornata veramente fraterna.

Un noviziato in Sicilia Questo anno 2011-2012 la Comunità dell’Ispettorato, in via Cifali, è stata eretta dal Rettor Maggiore a Noviziato ed il Maestro è Don Edoardo Cutuli. Il novizio è Padre Francesco Furnari. Un sacerdote che ha trascorso quasi tutta la sua vita vicino alla Congregazione Salesiana e che adesso ha chiesto all’Ispettore di poter diventare Salesiano consacrato. Così quest’anno abbiamo due novizi : Marco Tomaselli a Genzano e P. Francesco a Catania. Diverse motivazioni hanno portato il Signor Ispettore a chiedere l’erezione del noviziato a Catania. Questa vicinanza ci ricorderà di più di pregare per P. Francesco e per Marco. A loro facciamo i nostri migliori Auguri.

é Il gruppo dei novizi di quest’anno.

Carissimi Colleghi e amici, comunico ufficialmente che il nuovo Preside dell’Istituto Teologico “S. Tommaso” è il Prof. Don Franco Di Natale, Professore Straordinario di Teologia Pastorale. Ci congratuliamo con lui, rallegrandoci per l’incarico. Conosciamo le sue competenze e i doni del Signore; certamente guiderà, con la sua caratteristica passione, la nostra Comunità Accademica. Il Signore lo benedica sin dai primi passi del suo mandato; la Vergine Maria, Sedes sapientiae, lo accompagni. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, colleghi, studenti e personale amministrativo per la collaborazione in questi sei anni. Da oggi l’indirizzo email direzione.teol@itst.it passa al nuovo Preside. Il mio è quello della Direzione della Scuola Superiore di Bioetica e Sessuologia: bioeticalab@itst.it Un caro e grato saluto a tutti, Don Gianni Russo

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FORMAZIONE

Incontro confratelli a S. Gregorio


FORMAZIONE

Roma-Genzano

Prima professione religiosa di Alberto e Dario

Con immensa gioia nel cuore e gratitudine a Dio giorno 8 settembre 2011, nella chiesa “Santissima Trinità” di Genzano di Roma, siamo entrati a far parte della grande famiglia dei Salesiani di Don Bosco. La professione religiosa è stata l’apice di un lungo cammino di discernimento, conclusosi con l’anno di Noviziato. È stato un anno in cui, guidati dal nostro maestro Don Angelo Santorsola, ci siamo messi alla scuola di Gesù e di Don Bosco per conoscere e vivere quotidianamente i tre elementi essenziali della consacrazione salesiana: la comunità fraterna, la missione apostolica e i consigli evangelici. Un anno intenso: ricco di esperienze, di gioie ma anche di momenti difficili che ci hanno aiutato a crescere umanamente, ma soprattutto nella fede e ad ancorarci sempre di più e unicamente a Cristo. All’inizio del cammino eravamo quindici novizi, ma alla fine abbiamo professato in otto: quattro italiani, due croati, un albanese ed un ungherese. L’uscita di sette novizi è segno della serietà con cui si affronta, insieme al maestro, il

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discernimento. La professione religiosa, infatti, è una scelta radicale che va fatta in piena libertà e verità. Solo così la vocazione è vissuta in pienezza e conduce alla vera felicità. La celebrazione della professione è stata presieduta da Don Adriano Bregolin, Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, ed è stata vissuta in un clima intenso di preghiera e di fede. Dalla Sicilia hanno partecipato diversi salesiani e giovani, in particolare dai nostri oratori di provenienza: San Cataldo e Barcellona PG. Dopo alcuni giorni trascorsi in famiglia, dal 17 settembre ci troviamo nella comunità di S. Tarcisio (Roma), dove vivremo i due anni di postnoviziato, che prevedono studi filosofici presso l’UPS (Università Pontificia Salesiana). Siamo orgogliosi e felici di essere salesiani di Don Bosco, ma per esserlo in pienezza abbiamo anche bisogno delle vostre preghiere. Ringraziandovi di cuore, vi salutiamo e vi auguriamo di essere sempre felici nel tempo e nell’eternità. In Cristo con Don Bosco A l b e rt o e Da r io Insieme


1° Fase

Rinno vo d elle P rofe ssi oni

La professione perpetua è uno dei momenti più importanti nel cammino di vita dei salesiani di Don Bosco; è il momento in cui in modo definitivo ci si dona a Dio con l’intenzione di spendersi totalmente, col Suo aiuto, per i giovani. Considerata la fondamentale rilevanza di tale passo, la preparazione più prossima si svolge in due fasi, la prima delle quali si vive presso l’Istituto salesiano “San Tommaso” di Messina. Quest’anno 23 giovani salesiani, dal 21 al 27 agosto, hanno partecipato a questo primo momento, guidato nella sua parte centrale da Don Luigi Calapaj, che ha provato a stimolare la riflessione ed il confronto su quegli articoli delle Costituzioni dei Salesiani che hanno come comune denominatore la spiritualità salesiana. Altri momenti di incontro e condivisione sono stati la presentazione del Documento dei vescovi italiani sull’educazione presentato da Don Franco Di Natale e la relazione di sintesi dell’ispettore dei salesiani di Sicilia, Don Gianni Mazzali. Durante l’ultimo giorno di lavori, poi, è stato presente anche il Consigliere Generale della regione Italia-Medio Oriente, Don Pierfausto Frisoli. Hanno infine completato l’esperienza i momenti di fraternità e di informale confronto e quelli di spiritualità, culminati nella visitaritiro ad Alì Terme sulle orme di Madre Maddalena Morano.

Il giorno 31 agosto 2011 nella cappella della comunità ispettoriale, i chierici Angelo Orlando, Marco Aiello e Domenico Muscherà hanno rinnovato la loro consacrazione al Signore nella Congregazione salesiana. Una celebrazione semplice e sobria alla presenza dei confratelli dell’ispettorato e di pochi giovani convenuti per l’occasione. Il rinnovo delle professioni rappresenta per un salesiano in formazione, il consolidamento del “si” detto nella prima professione, è un dire al Signore: “Mi fido di Te andiamo avanti”. Ed è anche una rinnovata dimostrazione di fiducia di Dio nei confronti dell’uomo. Ci affidiamo alle vostre preghiere, per il periodo di tirocinio che abbiamo appena iniziato. Insieme

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FORMAZIONE

Preparazione alla Professione Perpetua


FORMAZIONE

3° fase - preparazione alla Prof. Perpetua

Dal cammino della formazione al Sì della missione

Dal 16 al 27 agosto si è svolta la terza fase del percorso formativo pensato per i confratelli in formazione che si preparano alla Professione Perpetua. Il corso, che ha visto diciotto salesiani provenienti dalle Ispettorie italiane e da Siria, Perù, Messico, Indonesia, prevedeva due momenti. Nel primo, fino a domenica 20 presso la casa madre di Valdocco, vi sono stati i maestri di noviziato (Don Franco Lotto e Don Felice Terriaca) che hanno tenuto alcune conferenze sulla spiritualità salesiana, partendo proprio dai luoghi storici della Congregazione: la Basilica, la cappella Pinardi, la chiesa di San Francesco di Sales e le camerette. Nel secondo, presso la splendida cornice delle montagne del massiccio “Gran Paradiso” che fa da sfondo alla casa salesiana di Cogne in Val d’Aosta, si sono tenuti gli Esercizi Spirituali predicati da Don Paolo Fichera, il quale ha toccato i temi dell’ascolto della Parola di Dio, della tentazione, dei consigli evangelici, della vita fraterna, della missione e della devozione mariana. Per noi confratelli provenienti dall’ispettoria sicula è stato facile approfittare di questi istanti e prepararsi spiritualmente alla Celebrazione che da lì a poco si sarebbe svolta. Finalê Torino-Valdocco: mente, nella chiesa del S. Corso di preparazione alla

Professione Perpetua.

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é Cogne: Esercizi spirituali.

Cuore dell’istituto salesiano di Barriera (CT) il 30 dello stesso mese, avremmo potuto suggellare il nostro desiderio di consacrazione, in risposta all’amore di Dio per noi. Per me e per Don Aloysius Arianto Susilo (ITM) non è stato difficile entusiasmarsi e lasciarsi guidare da coloro che dietro le quinte avevano preparato già tutto. Mi riferisco alla collaborazione significativa di molti confratelli che hanno pensato alle note logistiche e liturgiche, ai giovani di Barriera e S. Gregorio che hanno curato l’animazione dei canti e a quanti, da ogni parte della Sicilia, con la loro presenza si sono fatti animatori di gioia. Quindi, dopo diverse ore dedicate alla programmazione ispettoriale, vissuta insieme ai confratelli e ai collaboratori dell’opera salesiana, alle ore 18.30 si è celebrata la professione perpetua. Presieduta dall’ispettore Don Gianni Mazzali, durante la sua omelia, egli ha voluto esplicitare l’impegno costante che avremmo dovuto seguire, vale a dire, un’intensa vita spesa al servizio della gioventù più bisognosa e abbandonata. Finita la celebrazione ciascuno è tornato a casa propria sicuro di poter ringraziare il Signore per il dono della vocazione salesiana nella Chiesa. En ri c o F ru st eri C h i ac ch i er a Insieme


Diario di bordo della PG

PASTORALE GIOVANILE

Una lunga estate!

L’estate 2011 è stata per la Pastorale Giovanile e per il Movimento Giovanile Salesiano di Sicilia una “lunga estate”. Tante esperienze, campi, itinerari all’interno dei quali moltissimi ragazzi e giovani hanno potuto vivere una forte esperienza di fede, di spiritualità salesiana, di senso ecclesiale, di servizio in stile salesiano. Dal 13 al 15 giugno a Montagna Gebbia il primo campo per i ragazzi dalla V elementare alla II media. Una settantina di ragazzi e ragazze hanno approfondito il tema pastorale dell’anno “Venite e Vedrete” intrecciandolo con il tema dell’anno eucaristico “Quanti pani avete”. L’equipe ha accompagnato i partecipanti, attraverso molteplici dinamiche, a riflettere sull’eucarestia a partire da alcuni elementi con cui si realizza il pane, in particolar modo l’acqua, la farina e il sale. Non sono mancati momenti di gioco, di bagno in piscina, di fraternità e di musica. La preghiera ha scandito tutti i momenti del campo. Il 19 giugno, presso la casa salesiana di Cibali, i 240 giovani che andranno a Madrid a vivere l’esperienza della Giornata Mon diale della Gioventù. L’obiettivo della giornata era quello di realizzare un percorso di formazione sul tema della GMG “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” realizzato attraverso una provocazione iniziale di Don Marcello e un percorso con 3 tappe sugli atteggiamenti contrari al tema (sradicati, sgretolati e deboli nella fede) per far prendere coscienza ai ragazzi delle fatiche della vita quotidiana e del cammino di fede personale; il percorso invitava i ragazzi ad indicare i loro momenti di debolezza e a scegliere alcuni impegni per rinvigorire la propria fede. Il pomeriggio è trascorso tra momenti di gioco e fraternità, informazioni sull’aspetto logistico e organizzativo e la celebrazione eucaristica con il mandato. Nelle varie zone della Sicilia è stata celebrata la festa ragazzi con la partecipazione di tutti i ragazzi del grest. L’evento si è realizInsieme

é Catania-San Filippo Neri Nuovo: Festa ragazzi.

zato a Catania San Filipppo Neri Nuovo e a Palermo Gesù Adolescente. Nelle due giornate i 2500 ragazzi sono stati invitati a riflettere sul tema dell’accoglienza dello straniero e dell’immigrato attraverso il lancio del tema e un approfondimento tematico realizzato attraverso 3 giochi di interazione. Il torneo di calcio, i giochi a stand, i balli di gruppo, il karaoke e tanto altro divertimento ha dato alla giornata di formazione il colore della festa, una festa dal titolo “Tocca a te fare il primo passo”.

êCatania-San Filippo Neri Nuovo: Festa ragazzi.

Dal 1 al 12 agosto una quarantina di giovani dai 16 anni in su hanno vissuto l’esperienza del campo di lavoro che, questa estate, si è realizzato a Palermo Santa Chiara. Una forte esperienza di vita comunitaria, di preghiera e di servizio che i nostri giovani più matu-

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PASTORALE GIOVANILE

Dal 9 all’11 settembre si è realizzato l’ultimo campo estivo rivolto ai ragazzi che inizieranno la III media e il I superiore. Il campo lea der ha l’obiettivo di convocare i migliori ragazzi dei grest dopo il periodo di vacanza per ricompattarli, motivarli e lanciare con loro l’esperienza locale dei gruppi formativi. Un centinaio i ragazzi che hanno partecipato a questa esperienza realizzata a Montagna Gebbia e che hanno rafforzato la loro appartenenza al carisma e allo stile di Don Bosco realizzando un primo inserimento nel Movimento Giovanile Salesiano siciliano. Sono questi le speranze e i germi dei nostri oratori. é Palermo-Santa Chiara: Campo di lavoro.

ri si sono ritagliati tra i tanti impegni estivi. Le esperienze di servizio sono state realizzate in vari settori: a Santa Chiara con i 40 bambini dell’asilo, con i ragazzi dell’oratorio e con i giovani del quartiere; presso la Missione Speranza e Carità di Biagio Conte e Don Pino Vitrano con l’accoglienza, il dialogo e il servizio manuale per i fratelli e le sorelle immigrati. Dal 14 al 22 agosto 240 giovani provenienti dalle varie case salesiane di Sicilia hanno vissuto l’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid (cfr articolo di approfondimento). Dal 24 al 28 agosto 130 adolescenti hanno vissuto l’esperienza dei campi animatori del biennio e del triennio presso la casa salesiana di Pedara e quella delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Acireale. Il tema dell’itinerario spirituale è stato scandito dallo slogan “Sulle orme di Don Bosco, buon Pastore, anche io do la mia vita”; variegati i laboratori artistici e formativi. Differenziato invece il percorso di formazione che al campo del biennio ruotava attorno alla affettività e alla relazione e al campo triennio era incentrato sul tema della Spiritualità Giovanile Salesiana. I campi hanno raggiungo il culmine nell’ultima serata vissuta insieme tra i due campi con il musical sul tema formativo, la seratina, la cena insieme e la celebrazione eucaristica presieduta dall’Ispettore.

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Nella seconda settimana di settembre si sono svolte le consulte zonali del MGS a Palermo, Catania, Modica, Riesi e Messina. Hanno partecipato gli incaricati dell’oratorio SDB ed FMA e alcuni giovani da ogni casa. L’incontro aveva una molteplicità di obiettivi: presentare il tema pastorale dell’anno e le attività e itinerari ispettoriali, individuare gli impegni di cui ogni zona ha bisogno e individuare i giovani che faranno parte della consulta regionale MGS. Il 17 settembre presso la sede ispettoriale di Cibali si è tenuta la prima consulta regiona le MGS del nuovo anno. Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori e giovani si sono incontrati per programmare le varie attività del MGS in Sicilia e in particolar modo i tre eventi principali dell’anno: il confronto giovani che si terrà dal 25 al 27 novembre a Palermo, il Meeting Adolescenti che si terrà dal 3 al 5 gennaio e la festa giovani con la presenza del Rettor Maggiore il 4 marzo. Nella stessa riunione si è svolta una verifica delle attività estive che la Sicilia ha portato avanti. Il clima di responsabilità, di preghiera, di fraternità e di collaborazione ha facilitato il raggiungimento degli obiettivi preposti. P r os sim i A p p unta m en ti È uscito il nuovo bando del Servizio Civile Nazionale che in Sicilia prevede la presenza di 135 giovani che svolgeranno il loro servizio educativo nelle nostre opere salesiane. Insieme


Dal 15 al 16 ottobre ci sarà la seconda consulta regionale del MGS Sicilia presso la sede di Barcellona. Il 23 ottobre ci sarà l’avvio del percorso formativo per giovani intitolato Scuola di Mondialità animato dal VIS Sicilia. Un percorso che vuol sviluppare nei partecipanti i valori del volontariato nazionale e internazionale, del servizio educativo, della mondialità e dei diritti umani. L’itinerario è composto da 5 tappe realizzate lungo tutto l’anno. Per info contattare Don Domenico Luvarà. Domenica 23 ottobre a Marsala tutte le PGS di Sicilia si ritroveranno per iniziare con la PGSFest l’anno sportivo nel ricordo del 150° anniversario dell’unità di Italia. Per info contattare il comitato regionale PGS. Dal 4 al 6 novembre si terrà a Roma un convegno nazionale rivolto a tutti coloro che, all’interno della scuola e della Formazione Professionale, svolgono un ruolo educativo ed evangelizzatore. Il convegno si inserisce all’interno del percorso sessennale indicato dal Rettor Maggiore con il suo consiglio per approfondire i temi del Capitolo Generale 26. Il tema del convegno di questo anno ruota attorno al tema della necessità di convocare. Il 5-6 novembre prenderà avvio il cammino per fidanzati organizzato e animato da Casa Tabor. Un percorso annuale di maturazione e approfondimento della fede e della dinamica di coppia rivolto a tutti i nostri giovani che vivono il cammino del fidanzamento. L’itinerario prevede 5 week, i partecipanti saranno accompagnati da un’equipe composta da salesiani e coppie di sposi. Il 7 di novembre tutti gli incaricati di Ora torio di Sicilia si incontreranno a San Cataldo nella mattinata per il consueto incontri Insieme

trimestrale del settore oratorio. I temi saranno comunicati agli interessati via mail. Il 12-13 novembre inizierà il percorso intitolato GR Leader rivolto a tutti i ragazzi/e che frequentano la scuola media. Il percorso centrato sulla maturazione della fede e della sequela di Cristo si realizzerà questo anno in tre luoghi diversi della Sicilia (Casa Tabor, Alcamo, Montagna Gebbia) per facilitare la partecipazione di tutti gli oratori. I ragazzi saranno accompagnati da un’equipe composta da SDB, FMA e giovani. Per info marcellosdb@gmail.com Il 16 e 17 novembre si realizzerà l’ultimo incontro di formazione per tutti i giovani che hanno svolto in questo anno il Servizio Ci v i l e nelle nostre opere. L’incontro si prefigge di aiutare i giovani a rileggere l’esperienza vissuta in chiave vocazionale e professionale. Il 19-20 novembre inizierà il percorso intitolato GR Ado rivolto a tutti i ragazzi/e dai 14 ai 18 anni. Il percorso centrato sulla maturazione della fede e della sequela di Cristo e su un accompagnamento vocazionale si realizzerà questo anno in tre luoghi diversi della Sicilia (Casa Tabor, Alcamo, Montagna Gebbia) per facilitare la partecipazione di tutti gli oratori. I ragazzi saranno accompagnati da un’equipe composta da SDB, FMA e giovani. Per info marcellosdb@gmail.com Dal 25 al 27 novembre si terrà a Palermo Gesù Adolescente il Confronto Giovani del MGS di Sicilia. L’esperienza è rivolta a tutti i giovani dai 18 anni in su che vivono nelle nostre opere. Il tema di questo anno ruota attorno all’importanza della coerenza della vita del giovane rispetto alla propria fede. Dinamiche di gruppo, relazioni, panel, momenti di preghiera e di confronto permetteranno ai partecipanti di approfondire questo importante tema e di ritornare ai propri centri con impegni chiari e forti. D on M a r c el lo Ma z ze o

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Dal 21 settembre al 21 ottobre sarà possibile presentare la domanda per accedere alla selezione dei candidati. Per qualunque informazione contattate l’ufficio ispettoriale in via cifali 095.311676 aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 o andate sul sito www.scnsalessicilia.altervista.org.


PASTORALE GIOVANILE

Forum educatori 2011 “Sulle orme di Don Bosco, Buon pastore, anch’io do la mia vita!”. Questo il tema presentato al forum educatori che si è tenuto domenica 17 settembre presso la casa dell’Ispettoria delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Catania. Incontro che ha coinvolto più di cinquecento educatori, laici e consacrati, (animatori di gruppo, catechisti, allenatori, dirigenti delle associazioni, famiglie) che si impegnano con “ragione, religione e amorevolezza”, ad educare ragazzi e giovani. Dopo un breve saluto dell’ispettore, Don Gianni Mazzali, che ha sottolineato l’importanza dell’essere, come Don Bosco, educatori e soprattutto testimoni di vita cristiana, e un momento di preghiera, è seguito l’intervento di Don Marcello Mazzeo che ha illustrato all’assemblea, il tema che accompagnerà il Movimento Giovanile Salesiano e tutta la Famiglia Salesiana in questo anno pastorale e nel triennio che preparerà al bicentenario della nascita di Don Bosco nel 2015. Educatori e giovani sono stati invitati, anche, a segnare come punto di inizio l’approfondire e conoscere la strenna per l’anno 2012, del Rettor Maggiore Don Pascual Chàvez: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la propria vita per le sue pecore. Conoscendo e imitando Don Bosco facciamo dei giovani la missione della nostra vita”. Al termine di questa prima presentazione, l’assemblea è stata riunita nella chiesa di Maria Ausiliatrice per la celebrazione euca-

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ristica presieduta dall’ ispettore e animata dal coro della casa di Catania Barriera e di San Gregorio. Nel pomeriggio ogni educatore ha avuto la possibilità di partecipare, in base al proprio ambito in cui opera, ad un

laboratorio attraverso il quale approfondire la propria competenza educativa; i laboratori sono stati tenuti dai seguenti relatori: Don Pippo Ruta, Sr. Anna Aleo, Marco Pappalardo, Sr. Assunta, Don Enzo Timpano, Don Domenico Luvarà e il comitato VIS, Maurizio Siracusa e la famiglia Parrino, laboratori nei quali ognuno ha colto l’occasione per ampliare le proprie conoscenze, per confrontarsi sulle possibili scelte e sulle difficoltà presenti. Riunitosi nuovamente in assemblea, alcuni ragazzi e giovani animatori provenienti dalle diverse realtà del movimento giovanile salesiano presente in Sicilia che hanno partecipato ai campi animatori tenuti a fine agosto, hanno rappresentato un breve musical proprio dal titolo tratto dal tema “Sulle orme di Don Bosco, Buon Pastore, anch’ io do la mia vita”. Prima della conclusione della giornata Sr. Assunta ha presentato gli itinerari e le iniziative principali del nuovo anno e, dopo aver ringraziato l’ispettore che ci ha onorato della sua presenza e aver fatto il sorteggio in sostengo di coloro che hanno partecipato alla GMG a Madrid, l’assemblea si è data appuntamento a tutti i prossimi incontri che coinvolgeranno quanti si sentono parte della grande Famiglia Salesiana. Insieme


Cronistoria della GMG Madrid 2011

È gia trascorso un mese dal nostro rientro dalla GMG e si ritorna alla vita quotidiana, ma noi “Papa boys” vogliamo raccontarvi la nostra esperienza, il nostro pellegrinaggio, e tutto ciò che ci ha lasciato nei cuori, o meglio vogliamo condividere con voi un pezzo della nostra vita cristiana! 14 Agosto, ore 20. L’aeroporto di Catania è gremito di giovani ragazzi, zainetto sulle spalla e pronti per volare a Madrid, con in mente tanti dubbi, tanti desideri e tanta voglia di esplorare una nuova città, magari non proprio cosi consapevoli di ciò che ci aspetta! Ognuno parte con uno scopo ben preciso, altri mossi dalla voglia di esplorare nuovi orizzonti..A notte fonda si arriva a Madrid, dove ci accoglie calorosamente la comunità delle FMA nella propria casa. Giusto qualche ora per la sistemazione in comodi sacchi a pelo sdraiati a terra, e per un po’ di riposo. Non appena si alzano le prime luci del mattino veniamo travolti da una serie eventi, catechesi, actos culturales; e dopo una breve preghiera iniziale e una lauta colazione, siamo pronti per un tour quasi turistico alla scoperta della città. Basta spostarsi ad una sola fermata dalla nostra metro e capiamo che un movimento nuovo si sta creando! Razze, lingue e culture diverse, eppure noi pellegrini ci riconosciamo subito: zainetto, cappello, maglietta, borraccia e soprattutto quella gioia di accogliere ed essere accolti! Alla sera, dopo la buona notte, non si aspetta altro che un meritato riposo, ma ancora carichi e grintosi! Martedì 16. Sveglia presto, preghiera, colazione e pronti per Plaza Cibeles dove partecipiamo alla celebrazione di apertura di questa GMG dal titolo “ Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”!! Che emozione, saremmo stati almeno un milione tra giovani, curiosi e cittadini madrileni. Quasi tutte le celebrazioni soInsieme

no state celebrate in quattro lingue: inglese, spagnolo, portoghese e polacco, un modo forse per ricordare il Beato Giovanni Paolo II. Il card. Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, ci ha accolti con molto entusiasmo e nella suo omelia ha espresso forte gioia nel vedere la città di Madrid presente ad una grande testimonianza, qual è l’ amore di milioni di giovani verso DIO, il Signore, Gesù Cristo. Mercoledì 17 per noi è un giorno di grande festa! Ad Atocha altri giovani (più di 7000) ci attendono per condividere il carisma e lo spirito salesiano presente in tutto il mondo! È la festa del MGS mondiale. Un mix di balli, musical, preghiere, e poi l’ incontro con il Rettor maggiore e la nostra cara Madre Generale. Parole forti, piene di coraggio. E poi l’ invito a scambiarci dei bracciali di color verde come segno di fratellanza, di comunione, di appartenenza ad unica famiglia anche se si è “dall’ altra parte del mondo”. Troppe emozioni e non abbiamo ancora incontrato il Papa. Mercoledì 18. Il Papa arriva alle 18 a Madrid, attraversa la puerta Alcalà, simbolo di Madrid, accolto dai giovani rappresentanti i cinque continenti e si avvia verso Plaza Cibelas, dove migliaia di giovani lo accogliamo con commozione ed entusiasmo. Un

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Giornata Mondiale della Gioventù


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saluto caldo e intenso, saluta anche in cinese, quei giovani venuti da terre cosi lontane e segnate da forti contrasti e tra le sue parole dice: “Egli vi ama da sempre e vi conosce meglio di chiunque altro. Che questi giorni ricchi di preghiera, di insegnamento e di incontri possano aiutarvi a scoprirlo di nuovo per amarlo meglio. Che Cristo vi accompagni in questo tempo forte nel quale, tutti insieme, Lo celebriamo e Lo preghiamo.” Seguono tre giorni intensi di catechesi, dove insieme a settemila giovani italiani ci raduniamo per ascoltare insieme le parole del vescovo Betore, dell’ arcivescovo Bagnasco ed infine dell’ arcivescovo di Milano Tettamanzi che ci hanno aiutato ad approfondire e ad incarnare nella vita quotidiana lo slogan “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. Eravamo già stremati: catechesi al mattino, celebrazione eucaristica, actos culturales, preghiera della sera, ma mancava ancora qualcosa, qualcosa che avrebbe iniziato e concluso la nostra esperienza a Madrid: la veglia con il Papa. E cosi sabato mattina, sacco a pelo sulle spalle, borraccia e qualche panino e pronti per il lungo pellegrinaggio verso l’ aeroporto Cuatro Viento. Il caldo afoso e la fatica che cominciava a farsi sentire, non ci faceva altro che pensare a trovare un posto dove andare a sederci, ma appena arrivati, rimanemmo estasiati, milioni di giovani come noi uniti nello stesso amore, verso Gesù Cristo. Molti erano già li dalla sera prima.. ci sistemammo subito, e cercammo

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di ripararci dal sole costruendo una specie di tendopoli, ma a nulla servi quando arrivati alla sera un forte vento seguito da un gran acquazzone ci investì nel bel pieno della veglia! Ma andiamo con ordine. Arrivati ai Cuatro vientos, non potemmo rimanere stupiti dalla scenografia del palco, un grande muro largo almeno 30 metri tutto bianco dove si alternavano colori di luce, e al centro del quale stava una grande struttura a forma di albero..il segno era chiaro: “ radicati e fondati in Cristo saldi nella fede”, proprio come le radici di quell’ albero! Ahimè non potemmo godere a lungo di quella gior-

nata e di quella veglia, il tempo non ci favorì, il Papa sarebbe voluto rimanere tra noi e prima di andare ci disse: “Cari giovani! abbiamo vissuto un’avventura insieme. Saldi nella fede in Cristo, avete resistito alla pioggia! Prima di lasciarvi, desidero augurare a tutti la buona notte. Riposate bene. Grazie per il sacrificio che state facendo e che, non ho dubbi, offrirete generosamente al Signore. Ci vediamo domani, a Dio piacendo. Vi attendo tutti. Vi ringrazio per il meraviglioso esempio che avete dato. Come questa notte, con Cristo potrete sempre affrontare le prove della vita. Non lo dimenticate! Grazie a tutti!”. Domenica mattina durante la celebrazione eucaristica, il Papa ci rivolge queste parole: “Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. QuinInsieme


PASTORALE GIOVANILE

di, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio. Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continenti, sia una meravigliosa prova della fecondità del mandato di Cristo alla Chiesa: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio.Cari gio-

vani, prego per voi con tutto l’affetto del mio cuore. Vi raccomando alla Vergine Maria, perché vi accompagni sempre con la sua intercessione materna e vi insegni la fedeltà alla Parola di Dio. Vi chiedo anche di pregare per il Papa, perché come Successore di Pietro, possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede. Che tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità della vita e dare così testimonianza efficace che Gesù Cristo è veramente il Figlio di Dio, il Salvatore di tutti gli uomini e la fonte viva della loro speranza. Amen.” Dopo la santa benedizione, comprendi che è tutto finito, è ora di fare le valigie, o meglio lo zaino e ritornare a casa! E il 22 mattina ci ritrovammo di nuovo tutti nella nostra amata terra. Che dirvi cari amici, queste poche parole non potrebbero spiegare quello che abbiamo vissuto nel cuore e nello spirito; quanto ci sentiamo ricchi e quanto risulta difficile adesso essere coerenti e soprattutto impermeabili alle tentazioni della vita, ma noi ce la mettiamo tutta, e vi aspettiamo tutti alla prossima GMG nel 2013 a RIO de Janeiro! D on M a r c el lo Ma z ze o

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Giornata Mondiale della Gioventù 2011

Le testimonianze dei partecipanti

A Madrid per la GMG porto con me lo zaino! Sì, lo riempio dell’essenziale non del superfluo cercando di dare ordine alle cose. Metto in evidenza ciò che mi potrà essere utile e quotidiano. Lascerò spazio per un amico che non lo avrà nel suo, per un dono da portare. Sì, lo zaino! Quello della mia vita: gioie, dolori, dubbi, certezze, sogni, affetti. Sarà utile far spazio alla meraviglia, alla novità, ai doni, alla fantasia di Dio. Porto con me delle scarpe adatte! Chiuse e aperte, sandali e sportive, i piedi dovrò trattarli bene, ci sarà da camminare. Sarà utile usarle prima della partenza in modo che il piede si adatti. Sì, le scarpe! Simbolo di ogni cammino, piedi per terra e sguardo in cielo. Poi le toglierò come Mosè dove “il terreno è sacro”: la vita degli altri, la presenza di Dio. Passo dopo passo lascerò le mie orme, le mie su quelle di Gesù. Porto con me il cappello! Ne avrò almeno due, quello degli italiani e quello spagnolo. Mi proteggerà dal sole, sarà come un segno di riconoscimento e di appartenenza. Sì, il cappello! A volte metafora della ricerca di un ruolo, di protezione, di potere, di essere alla moda; ma togliersi il cappello è ancora meglio: è segno di chi riconosce di essere piccolo e umile, di chi comprende un gesto d’amore e sa ringraziare. Porto con me l’orologio! Conto alla rovescia: mancano pochi giorni alla GMG. Gli appuntamenti saranno tanti e la puntualità è un valore per non essere di peso agli altri e non perdermi nulla. Sì, un orologio! Non per diventare schiavo delle cose da fare, ma per valorizzare il tempo come un dono ricevuto e offerto. C’è un tempo speciale nel quotidiano di chi attende: il momento opportuno, l’Infinito che si fa presente. Porto con me una penna! Con la penna ho imparato a scrivere da piccolo, ho realizzato i miei temi migliori, con la penna ho scritto le prima lettere a chi amavo, ho firmato tutte le cose importanti della mia vita. Sì, quel piccolo vecchio strumento con cui,

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nell’era della comunicazione touch, scriverò il mio diario, i sentimenti, le impressioni, le parole più belle e provocanti delle catechesi e i discorsi del Papa. Porto con me un block notes! Roba vecchia nell’era dei cellulari multifunzione, ma sempre utile per appunti, per scrivere qualche pensiero. Un notes sa che i suoi fogli per essere significativi dovranno essere staccati e soffrirà sul momento lo strappo. Così è per una vita in attesa desiderosa solo di essere segnata dalla mano di un “Pittore invisibile”, perché da uno schizzo venga fuori un’opera d’arte. Porto con me una lampada tascabile! Durante un viaggio lungo è meglio averla a disposizione e, dormendo insieme a molti altri, può servire la notte per non disturbare accendendo la luce. Sì, una lampada, perché possiamo agire come “figli della luce” ogni giorno ed essere luce che segna una traccia nella notte di chi soffre, è solo, senza speranza. Poi spegnerò la lampada, certo che un altro vicino a me farà luce. Porto con me una borraccia! Ci sarà bisogno di una scorta d’acqua in pieno agosto e in previsione di lunghe camminate. Sì, una borraccia che mantiene l’acqua fresca come fresco deve essere l’entusiasmo nel vivere questo evento di fede. C’è una sorgente che non finisce ed è per la vita eterna, per quest’acqua ci mettiamo in viaggio, e ne conserveremo una parte da offrire una volta ritornati a casa. Porto con me le chiavi di casa! Così mi sentirò a casa anche a Madrid e non per nostalgia, ma perché “dov’è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore”. Sì, il cuore la cui porta si apre solo dall’interno, cioè con la nostra libera risposta all’amore di Dio: la vocazione. Le chiavi mi ricorderanno anche che, finito l’evento, si ritorna e inizia la vita quotidiana, non in Spagna ma a casa con uno sguardo nuovo sulla realtà. Porto con me il sacco a pelo! Sarà necessario per la notte, soprattutto a Cuatro VienInsieme


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meglio e ormai siamo solo alle prese con il bagaglio. Sono tutti alla prima esperienza e spero possa essere umanamente e spiritualmente intensa. Questi ragazzi sono ciò di più prezioso che avrò con me e, se non fosse per loro, io che ho già vissuto altre GMG, forse non avrei partecipato da solo. In fondo sono loro che portano me e io ringrazio! Porto con me le preghiere di tanti amici e non solo! Molti mi hanno chiesto di pregare per loro, soprattutto per le situazioni di sofferenza. Sì, porto tutte queste preghiere, quelle non espresse o di chi mi ha detto “che ci vai a fare”. Ho imparato che la preghiera è pericolosa: si è sempre ascoltati! Mai nessuno sa veramente quello che sta chiedendo. Così non domanderò nulla senza aggiungere: “Se è la tua volontà”. Ho pensato di portare con me: lo zaino, le scarpe adatte, il cappello, l’orologio, la penna, il block notes, la lampada tascabile, la borraccia, le chiavi di casa, il sacco a pelo, un cuscinetto gonfiabile, una piccola croce, il Vangelo, una foto di famiglia, la cura per i ragazzi che mi sono stati affidati. C’è quasi tutto, anche lo spazio per i doni della GMG. Non è più tempo di “portare”, ormai è tempo di partire! M ar c o

«Molte sono le membra, ma uno solo è il corpo». Mai come alla GMG ho percepito la bellezza e la realtà delle parole di San Paolo. In pochi giorni ho compreso cosa significhi essere Chiesa. Giovani da ogni parte del mondo stretti intorno alla Croce; una ricca molteplicità resa unità non da una bandiera, né dalla lingua, né tantomeno da una cultura comune ma unicamente dall’amore di Cristo. “Speranza” ecco la parola-chiave della mia GMG. Dice il Papa: “Il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino…”; questa è la speranza del cristiano, consapevole che il bene sconfigge il male, che la Resurrezione vince la morte. Esiste una gioventù che ha

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tos, meglio se impermeabile per l’umidità, non penso proprio per la pioggia. Sì, il sacco a pelo, simbolo di una vita in movimento, come una tenda, mobile non legata per sempre alla terra, che abbia invece i suoi appigli in cielo. Arrotolandolo porto via tutto, mi rimetto in cammino, non da vagabondo, ma verso una casa stabile lassù! Porto con me un cuscinetto gonfiabile! Non è solo un oggetto per dormire meglio, per quanto il sonno – anche se poco – è importante per affrontare bene le giornate ed essere più disponibili all’ascolto. È stato il regalo di una persona cara, un gesto di cura nei miei confronti! Non un classico “buon viaggio”, bensì un “ci tengo che sia sereno” detto con un gesto concreto, semplice e affettuoso. Così sognerò e ringrazierò! Porto con me una piccola croce! Non un accessorio, né un particolare ricordo di qualche esperienza. La croce è croce, non una cosa o un’altra! Il Calvario, ogni calvario, non dà la possibilità di girargli attorno, poiché la croce o la si abbraccia o si resta schiacciati. Non è facile, è doloroso, ma diciamo insieme a Don Tonino Bello che sul Calvario la sosta è vietata, non più di tre giorni poi c’è la resurrezione! Porto con me il Vangelo! Sì, una copia del Vangelo tascabile. Forse sembrerà ovvio, ma credo che non lo sia. Quanti lo hanno con sé quotidianamente così come gli immancabili cellulari, documenti, fazzoletti, ecc.? Lo terrò nel cuore e nella tasca, sarà la “guida delle guide” per ogni giornata e ogni incontro. Qualche volta sarà pesante e forse anche fastidioso, ma per questo lo porto: per destarmi quando sarò troppo comodo! Porto con me una foto di famiglia! Non per una questione nostalgica, ma perché ciò che sono oggi lo devo in buona parte alla mia famiglia, che mi sostiene sempre, crede in me, mi sta accanto anche quando sbaglio, condivide sogni e progetti. Sì, una foto, che è simbolo soprattutto di un “pezzo di cuore”, della piccola chiesa domestica che mi aiutava da piccolo a dire ciò che oggi da solo dico con forza: “Padre nostro”! Porto con me un gruppo di ragazzi: miei alunni e oratoriani! Ci siamo preparati al


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accolto il dono della fede e della speranza e che, grazie a queste, è in grado di cambiare il corso della storia, di testimoniare che Dio è presenza viva nel mondo. Ma r t ina M onc a d a Oratorio salesiano San Filippo Neri – Catania

Rendo partecipi tutti voi della bellissima esperienza fatta a Madrid! 7 giorni stupendi... tante emozioni... tante parole... anche qualche lacrima... insomma indimenticabile! Si parte giorno 15 alle ore 00.15 da Catania, direzione Madrid, 2 ore e mezza di viaggio infinite, sull’aereo si sentiva tanta gioia ed emozione da parte dei partecipanti dell’MGS Sicilia. Si arriva a Madrid dopo le 2… e si parte in direzione “Colegio Nostra Signora del Pilar” che sarà la nostra casa per una settimana: le suore ci attendono insieme ai volontari che ci aiuteranno a vivere al meglio la nostra esperienza. La giornata del 15 agosto è vissuta da semplice turista in visita ai monumenti più importanti della città dove si respira aria di festa e tantissimi giovani aspettano con ansia l’arrivo del Papa. La sera in collegio ci viene a trovare Emanuele Bonazzoli il Coordinatore della Segreteria Nazionale MGS, poche parole che colpiscono – ci ha visti stanchi e lo eravamo vera-

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mente – ma lui con é Il gruppo dell’oratorio salesiano “S. Filippo Neri molta semplicità ci nuovo” alla GMG di Madrid. ha detto: “Quando siete stanchi… guardate oltre e la stanchezza vi passerà”. 16 agosto: alle ore 19 l’arcivescovo di Madrid, il Card. Antonio Maria Rouco Varela aprirà ufficialmente questa 26° GMG in piazza Cibeles, ci sono migliaia di giovani ad attendere una Celebrazione molto toccante; nell’omelia ha spiegato il significato della GMG facendo un’analisi di come è cambiata la Chiesa negli ultimi 50 anni, sottolineato l’importanza della figura di Giovanni Paolo II, come fautore del cambiamento. Dopo la celebrazione si torna tutti a casa con il cuore pieno di gioia e di tanta forza. 17 agosto: iniziano le catechesi con il Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, sul tema “Saldi nella Fede”. Nella sua catechesi ci ha detto che la nostra fede è un itinerario, siamo “pellegrini nella fede”, sempre in cammino, sempre pronti a riprendere il viaggio. Dio è una relazione d’amore, credere vuol dire aprirci e credere nella relazione con Dio, uno e trino. Si è soffermato su tre domande fondamentali: Dio appartiene alla mia vita? Come incontro Dio? Possiamo vivere senza Dio? Nel pomeriggio, poi, la bellissima festa MGS Mondiale ad Atocha, tantissimi giovani che hanno un Insieme


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guardare all’essenziale del suo cuore, nello stile della sua vita, cioè Gesù, con il quale ci si può incontrare e confrontare. L’essenziale è lo stile, la coerenza tra il contenuto e l’essere. Se seguiremo Dio le nostre comunità saranno più aperte agli altri, perché lo Spirito del Signore continuerà a soffiare, nella Chiesa, in ogni cristiano, in ogni uomo. Conclude esortandoci a cercare la nostra vocazione, riconoscere quale è il nostro posto nel mondo, dobbiamo ritrovare una passione e un amore intenso, perché le difficoltà si superano con Dio. Nel pomeriggio nella casa salesiana di Atocha ci attendeva la festa con l’MGS Italia. Don Frisoli ha sottolineato l’importanza di essere nazione e di farlo vedere agli altri. Il Rettor Maggiore ci ha salutati a sorpresa dicendo che “gli abbiamo rubato il cuore”... ma lui ha fatto lo stesso con noi. Dopo cena ci siamo trasferiti nella Chiesa per una bella Via Crucis, molto intensa e ricca di emozioni. 20 agosto: è il giorno della grande veglia a Cuatro Vientos, una mattinata caldissima, ma quanta gente, tantissimi giovani, all’arrivo del Papa il tempo non è stato clemente, ma neanche la pioggia e il vento hanno scalfito la fede dei giovani presenti: che entusiasmo! Lì sono riuscito ad affidare a Lui tutti coloro che voglio bene e i giovani del mondo, chi ha partecipato alla GMG e chi era presente nel mio cuore. Tutto si è concluso giorno 21 con la messa della domenica, vista in un maxi-schermo ma lo stesso emozionante, come vedere la gioia dei brasiliani nell’apprendere che la prossima GMG sarà da loro fra 2 anni. Il mio consiglio è di partecipare almeno una volta, per chi può a queste esperienze che ti cambiano la vita. Grazie Don Marcello per l’opportunità! E adesso è giunta l’ora di annunciare al mondo quello che abbiamo visto e sentito. Ringrazio anche i ragazzi dell’Oratorio Salesiano “Cibali” di Catania, che hanno condiviso con me questa bellissima esperienza, grazie a loro sono riuscito a viverla molto meglio. N ic o la D i G r e go ri o San Francesco di Sales – Cibali – Catania

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solo uomo in comune che ha vissuto la sua vita per il giovani: Don Bosco. Una festa, iniziata con canti e balli, ognuno dei Paesi partecipanti ha proposto un ballo tipico della propria nazione, ma il momento più bello è stato quando la Madre generale ha esortato ad essere protagonisti del futuro, così anche Don Chàvez che ci ha spinti a non abbatterci e a non pensare a tutto il resto, ma affidarsi a Cristo che è l’unica fonte di vita. 18 agosto: seconda catechesi, oggi sarà il card. Carlo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della CEI, sul tema “Radicati e Fondati in Cristo”. Ha parlato di come l’uomo abbia bisogno di essere radicato, avere una storia alle spalle che gli consegni qualcosa di importante. “Fondati” vuol dire avere un progetto, la perseveranza di portalo sempre avanti e pur con i sacrifici come Gesù in croce, che accetta la volontà del Padre, fa il nostro bene e ci rende “figli del figlio”. Il cardinale ci ha dato anche 5 punti fondamentali per una vita spirituale: 1) conoscere; 2) stare (es. lo stare dei fidanzati); 3) custodire in noi la Fede; 4) vivere; 5) testimoniare. Dopo di ciò abbiamo celebrato la Santa Messa, presieduta dal Cardinale, poi tutti via perché ci attendeva un altro pomeriggio intenso. Finalmente nel pomeriggio l’arrivo del Papa: un breve incontro in piazza Cibeles, un’emozione bellissima, parole ricche di passione e amore per Cristo e per i giovani, qualche lacrima è scesa quando migliaia di giovani di molte nazioni del mondo hanno recitato il “Padre Nostro” ognuno nella propria lingua. 19 agosto: terza catechesi, a parlare oggi è il Card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. Ci ha fatto riflettere su come ritrovare la nostra fede prendendo come modello la comunità di Gerusalemme: il loro entusiasmo, l’essere più liberi, più poveri, più distaccati da sé, più fraterni tra noi, più disponibili all’ascolto; ma questa Chiesa siamo noi, siamo noi i membri della Chiesa. Dobbiamo essere noi a portare il mondo al Signore, con lo stile evangelico, con la preghiera. Ci invita a pregare per gli altri nelle nostre preghiere, se ci si riesce nascerà l’amore per tutto il mondo. Il cristiano deve


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Animazione Vocazionale

Avvio itinerari GR: Discernere segni per realizzare i sogni

Le equipe dell’Animazione Vocazionale (AV) della nostra ispettoria offrono a tutte le fasce di età l’opportunità di partecipare ad alcuni percorsi di riflessione specifici per cogliere e aderire al disegno di Dio sulla propria vita. Da tre anni, ormai, l’AV di Sicilia aderisce al progetto nazionale “…Darei la vita” (progetto di AV della Regione Italia - Medio Oriente): si tratta di itinerari progressivi (GR Leader, GR Ado, GR Discernimento, GR Scelta) che mirano ad accompagnare i destinatari, senza forzare tempi di maturazione, conducendoli fino alla possibilità di confrontarsi direttamente con la vita consacrata salesiana. L’obiettivo prioritario degli itinerari vocazionali è quello di promuovere, accompagnare e sostenere l’animazione vocazionale locale così come Don Bosco l’ha vissuta ed intesa: orizzonte chiaro e ineludibile del cammino educativo di Valdocco. Tale obiettivo si concretizza a livello ispettoriale nella proposta di percorsi per le diverse fasce di età, dalla preadolescenza alla giovinezza, e a livello locale nell’impegno dei responsabili di collaborare e di saper offrire percorsi differenziati ai diversi destinatari ponendo particolare attenzione a coloro che si rivelano più sensibili. Gli itinerari GR fanno riferimento a tutte le fasce di età perché vogliono abbattere un tabù diffuso: l’opportunità di parlare di vocazione solo dopo i 18 anni. È vero un dato di fatto: la decisione vocazionale richiede

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maturità cronologica, psicologica ed affettiva. Ma la emozione vocazionale può essere avvertita a qualsiasi età. Il sogno dei nove anni insegna, e la storia di molti salesiani lo conferma! Quest’anno siamo invitati a ripartire da Don Bosco per imitarlo nella sua instancabile operosità nel promuovere vocazioni ecclesiali destinate tanto al sacerdozio come alla vita religiosa. Don Bosco continua ad essere il nostro modello e la nostra migliore propaganda vocazionale. Pertanto, anche noi come il nostro fondatore - afferma Don Pascual Chávez nella presentazione della Strenna 2012 -, «con affetto profondo e amore disinteressato cerchiamo di essere presenti in mezzo a loro con discrezione e autorevolezza, offrendo proposte valide per il loro cammino, le loro scelte di vita e la loro felicità presente e futura; in tutto ciò ci rendiamo loro compagni di cammino e guide competenti. […] Ci sta particolarmente a cuore colmare il vuoto più profondo del loro cuore, aiutandoli nella ricerca di senso della loro vita e soprattutto offrendo un percorso di crescita nella consapevolezza e nell’amicizia con il Signore Gesù, nell’esperienza di una Chiesa viva, nell’impegno concreto di vivere la loro vita come una vocazione». Siamo convinti che l’AV non è “reclutamento”, ma un servizio alla libertà di un giovane. Il prendersi cura dei giovani è una prerogativa dei figli di Don Bosco. L’AV non è “tu sì, tu no” ma “tu qui, tu là”, cioè il tentativo di accompagnare a decifrare i segni di Dio nella vita dei nostri giovani. Auspico che tanti nostri destinatari possano far parte di questi percorsi ispettoriali che esprimono il desiderio di Don Bosco e dei suoi figli oggi: “Uno solo è il mio desiderio: vedervi felici nel tempo e nell’eternità”. D o n D om e n i c o L u v a r à Insieme


Esperienza estiva in Madagascar

Provo a descrivere una esperienza unica, cercando di poterla raccontare in poche parole. Il nostro gruppo era composto da volontari di età e condizioni molto diverse tra loro ma accomunate, nella fede in Cristo, da uno stesso intento, portare un momento di festa, di gioia, vivere relazioni di amicizia, vivere l’impegno per gli altri, vivere ritmi diversi dal solito, scoprire la ricchezza e il valore di ogni persona incontrata, il sapore dello stare insieme in tanti e del sentirsi uniti anche se non ci si conosceva. La vita di gruppo è un aspetto fondamentale dell’esperienza di volontariato, è tenuta insieme dalla coesione delle persone che ne fanno parte. I momenti difficili di vita del gruppo sono stati a mio avviso pochi, in quei brevi momenti il confronto l’uno con l’altro mi ha sicuramente aiutato e nel confronto si ridimensionavano i conflitti all’interno del gruppo. Il gruppo assume una grande importanza, si entra in relazione con gli altri e il modo in cui ognuno lo fa è una cartina di tornasole rispetto al modo di affrontare singolarmente l’obiettivo condiviso. Le riunioni di scambio di opinioni sulla giornata trascorsa ed il presentare se stessi al gruppo, sono stati fondamentali come momenti in cui i comportamenti e gli atteggiamenti di ognuno venivano ripresi, analizzati e messi a confronto. Questo è anche un momento per redimere e analizzare le difficoltà e i conflitti che si potrebbero incontrare durante il percorso. Questa è stata sicuramente un’esperienza molto bella. Nei luoghi visitati, dalla caotica Toliare al cielo stellato di Ankililoaka, da Fianarantdoa a Betafo, da Ivato alla selvaggia Bemaneviky, stupendamente accolti dai padri e confratelli salesiani che ci hanno fatto sentire a casa, tra silenzi, spazi immensi, stupendi paesaggi, la trattazione dei temi di cui si è parlato in quei giorni e le discussioni nel corso degli incontri di gruppo, durante i quali credo siamo riusciti a comprende l’uno con l’altro il proprio pensiero, sicuInsieme

ramente ci hanno arricchito, non solo da un punto di vista religioso, ma anche da un punto di vista morale ed esistenziale. All’interno di esso si sono create delle discussioni sicuramente molto costruttive, non solo riguardo al viaggio ed alle sue finalità, ma anche a proposito del significato che avrebbe avuto in ognuno di noi. Riprendendo una definizione scolastica: “Un gruppo è un insieme (o totalità) dinamico costituito da individui che si percepiscono vicendevolmente come più o meno interdipendenti per qualche aspetto” (Kurt Lewin), si ha un gruppo quando se si hanno anche queste caratteristiche: un tempo suffi-

cientemente lungo per interagire; obiettivo/i comune/i; creazione di un clima affettivo. Il nostro gruppo si rispecchiava in queste caratteristiche. Attraverso queste caratteristiche il gruppo ha dato un valore che non si può avere o trovare in altri contesti di vita, il valore di aiutare i membri a vivere un’esperienza di crescita sociale e spirituale. Infatti questa esperienza ha consentito di poter approfondire temi che probabilmente ognuno non avrebbe mai esposto o non avrebbero mai pensato di trattare. Grazie ai compagni di viaggio e alla guida spirituale del gruppo ed alle loro esperienze, si sono potuti affrontare temi e pensieri che ognuno di noi consapevolmente o no si portava dentro. S a l v o D ’I g n o t i & C .

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Animazione Missionaria/VIS


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H a r a m b è e 2 0 1 1 - 1 4 2a s p e d i z i o n e m i s s i o n a r i a

Si parte... al Colle Don Bosco!

Anche quest’anno la Famiglia Salesiana ha sentito l’esigenza di ritrovarsi con tutti i missionari, che decidono di spendere la loro vita al servizio dei giovani in tutto il mondo! E non potevano certo mancare i giovani dell’Ispettoria Sicula! Portando la loro esperienza estiva fatta in Madagascar con il VIS, hanno voluto condividere le emozioni, le testimonianze, la gioia con chi ha vissuto un’esperienza simile in altri paesi del mondo come la Bolivia, il Ghana, l’Albania, il Camerun, la Repubblica del Congo, il Venezuela. Ma andiamo con ordine. Sabato pomeriggio, una grande moltitudine di giovani laici e consacrati di tutto il mondo si riunisce al Colle Don Bosco, spinti da un grande desiderio di raccontare le esperienze vissute e molti di loro aspettando la loro destinazione. Dopo una gioiosa accoglienza ed un breve saluto di Don Franco Fontana, animatore missionario nazionale, ogni gruppo proveniente dalle diverse Ispettorie ha presentato la piccola missione che ha svolto durante il periodo estivo. Non possiamo qui descrivere, l’entusiasmo, la meraviglia, l’enfasi che suscitavano questi “racconti” di vita vera, ma possiamo lasciarvi questo passo tratto dal vangelo di Giovanni 1, 39 “Andarono e videro dove abitava e rimasero con lui”. A conclusione di questa condivisione, ci si è riuniti in piccoli gruppi formati da persone diverse per razza, lingua e cultura, per vivere, ascoltare e fare tesoro della storia di

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ognuno di loro. Dopo la cena, con entusiasmo viene accolta la nostra amata Madre Generale Yvonne Reugonot, alla quale segue, in pellegrinaggio, la meditazione e recita del Santo Rosario fino a giungere la Basilica! Quattrocento giovani, e un silenzio “assordante”. Sarà forse stata la stanchezza, ma di certo ogni persona presente portava in cuor suo una grande missione da compiere. All’alba della domenica, molti giovani si ritrovano davanti a Gesù Sacramentato, giusto qualche minuto e poi in partenza per Valdocco! Don Bosco ci aspetta e insieme a lui il Rettor Maggiore Don Pascual Chavez! Arrivati a Torino, fummo radunati subito nel grande salone della Basilica di Maria Ausiliatrice, e alla presenza di Don Pascual Chavez, del consigliere generale per le Missioni, Don Klement Vaclav, della Madre Generale e della presidente VIS Carola Carozzone, con grande attenzione ascoltammo le parole di Don Pascual. In preparazione al bicentenario dalla nascita di Don Bosco, egli invita tutta la Famiglia Salesiana a conoscere la storia di Don Bosco e a studiarne la sua intima natura, evitando le facili esaltazioni in cui cadono certa storiografia e biografie di Don Bosco. È estremamente importante evitare questo, è estremamente importante evitare le facili esaltazioni per conoscere davvero e profondamente Don Bosco, per conoscere intimamente e con amore il suo messaggio e la sua spiritualità. E continuò con queste parole: «Vi invito a studiare la storia di Don Bosco, che non porti ad una deviazione nell’interpretazione della sua vita, che fino all’ultimo respiro dedicò ai giovani. Don Bosco rappresenta uno strumento di Dio. Nel sogno dei 9 anni egli diventa realizzatore del progetto di Dio. Noi siamo chiamati a portare avanti quel sogno. Don Bosco è una figura poliedrica: è un legislatore, un fondatore, ed è soprattutto un educatore, ed educare è un arte». Quando mi chiedono chi sono io, chi siamo noi salesiani, io rispondo con fierezza e convinzioInsieme


Insieme

identità, la nostra spiritualità. Che il bicentenario non sia un happening, un festival dei nostri giovani, ma un autentico evento di saggezza e un punto di partenza per incarnare Don Bosco nei secoli successivi. Plausi lunghi a questo umile e grande successore di Don Bosco. Segue l’intervento della Madre: «Quando giro tutto il mondo e poi vedo la casetta di Don Bosco, penso che da una casetta così piccola, umile e semplice si sia realizzato il grande sogno di Don Bosco. Così cari giovani missionari, anche i vostri sogni seppur piccoli, semplici ed umili posso realizzarsi. Essere missionario salesiano vuol dire prima di tutto fare esperienza personale con Gesù, tutto parte da un incontro che diventa luce, che non possiamo tenere per noi. Essere missionari significa dare la propria vita, rischiando fino alla morte. Tanti giovani non trovano a chi fare le domande che hanno dentro. I giovani devono essere contagiosi!».

Questo breve ma intenso incontro termina con la presentazione dei missionari, ben 74 di cui 31 SDB, 21 FMA, 5 suore della carità di Gesù, 3volontari della comunità “Missione di Don Bosco”, 14 laici membri delle ONG salesiane e conclude con la celebrazione nella Basilica di Maria Ausiliatrice, presieduta dal Rettor Maggiore, durante la quale viene consegnato il crocifisso missionario in segno del loro mandato evangelizzatore che, nello stile salesiano, non prescinde da quello educativo. Virginia Alescio & Marco Favetta

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ne: «Io sono un educatore! E credo che noi abbiamo la competenza e l’esperienza per poter fare questa affermazione», essere educatori è un arte e soprattutto è la nostra spiritualità. La storia di Don Bosco non è solo nostra, ma è della Chiesa, è di tutta l’umanità. Pertanto, compito di tutti i salesiani è studiarla per conoscere e riscoprire la nostra identità così da essere presenti nel dibattito culturale, di ogni istituzione di ogni parte della società, di ogni governo e assumere e darci in questo modo significatività storica, poiché a questo siamo chiamati, non possiamo e non dobbiamo rimanere nel chiuso delle nostre scuole e dei nostri istituti con i nostri giovani dobbiamo anche essere presenti e parte della società. E come faremo questo, dobbiamo “assumere i giovani come ragione della nostra esistenza, spendendo tutte le energie per loro”. Don Bosco non venne mai meno a ciò. Stimolare i ragazzi verso ciò che li guida alla valorizzazione della loro dignità, alla ricerca dei valori più autentici, per renderli uomini e donne nella società di domani. I giovani per noi salesiani non devono essere un pretesto ma sono la nostra opzione assoluta! Sono la chiave della nostra spiritualità, sono la nostra spiritualità, è questa l’identità dei salesiani. Ed oggi ci viene posta una sfida: il mondo digitale. Oggi i giovani sono anche lì nel mondo digitale e sapremo proiettarci nel futuro tanto quanto sapremo accettare e rispondere a questa sfida, dobbiamo imparare ad usare e vivere il mondo digitale. Perché i Salesiani così come ci ha insegnato Don Bosco seguono e vivono con e per i ragazzi. Per questo anno vi chiedo e vi assegno pertanto come compito di leggere e studiare le Biografie di Don Bosco, le storie dell’oratorio, per cominciare la preparazione per il bicentenario della nascita di Don Bosco nella conoscenza intima di questo grande Uomo, di questo grande Santo. E in questo nostro cammino se dovessimo incontrare difficoltà ricordiamoci ciò che ci disse Don Bosco: cercare i giovani, amare i giovani e amare ciò che amano loro; in questo modo potremo costruire l’incontro con loro è questa la nostra


PASTORALE GIOVANILE

Associazioni - PGS Sicilia

Campi Atleti luglio 2011

Esperienza di gioco, sport, amicizia. Due campi atleti, a Gambarie, per i ragazzi delle categorie Mini, Propaganda e Under 15 all’insegna del divertimento. Centocinquanta i partecipanti appartenenti alle Pgs Ardens di Palermo, Ilga, Palagonia, Vigor Sales Catania, Luce Messina animati da un’equipe diretta dal Direttore tecnico Carmelo Pergolizzi e coadiuvato da Gianni Di Bella, Maria Teresa Chiara, Mario Gatto, Sebastiano Quattrocchi, Don Salvatore Cultrera, Don Alfio Bruno, Sr. Pierina Gagliano, Sr. Maria Siragusa, Sr. Concetta Migliorisi, Sr. Carmela Musicò e da diversi giovani animatori delle Pgs locali. Le due settimane sono state intensamente occupate dai tornei di volley, calcio, basket, calcio balilla, dama, scacchi, tennis tavolo, dai giochi… senza frontiere, caccia al tesoro ma anche da passeggiate nei boschi aspromontani e da momenti di formazione cristiana curati dai Salesiani e dalle Fma presenti. Don Edoardo Cutuli

Giochi internazionali della Gioventù Salesiana Ragusa 26 aprile - 1° maggio 2012 Il Comitato regionale siciliano delle Pgs curerà l’organizzazione logistica e tecnica della manifestazione prevista in Sicilia per il 2012. Il nostro obiettivo è quello di far vivere ai giovani sportivi provenienti dalle diverse parti d’Europa e Medio Oriente un’esperienza di accoglienza e incontro attraverso lo sport, offrendo, contemporaneamente, la possibilità di vivere il fascino di un territorio ricco di storia e cultura. Per queste ragioni abbiamo scelto di concentrare l’ospitalità in un villaggio turistico che sarà esclusivamente riservato ai nostri gruppi sportivi per vivere l’esperienza complessiva del confronto, del gioco, della

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festa, della spiritualità. All’interno del villaggio si svolgeranno le gare del calcio e del calcio a cinque in campi in erba naturale, il tennistavolo, il nuoto; saranno anche allestiti campi all’aperto di basket e volley per gli allenamenti delle squadre. Le gare di volley e basket sono previste nelle palestre dei centri vicini al villaggio e collegati con bus navetta. Oltre allo sport, protagonista dell’evento, il programma prevede la dimensione turistica con visita ai siti di Ragusa e della Val di Noto, dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco, e alla città di Taormina che domina sul mar Jonio con una particolare conformazione urbanistica medievale. Insieme


Ma uri zio Sir ag usa Presidente Comitato regionale Pgs Sicilia

Comunicazione Sociale

Lettera di Don Filiberto González

Cari confratelli, e amici della CS, scrivo da San Paolo, dove sto partecipando a un incontro dei rappresentanti di Formazione delle Ispettorie della Regione del Cono Sud. Dall’inizio di quest’anno abbiamo accordato con i Dicasteri per la Formazione e la CS di condividere gli incontri durante gli anni 2011 e 2012 per stimolare, in modo integrale, la formazione alla CS. Già nel 2005 i due Dicasteri avevamo redatto insieme un documento per la Formazione Permanente e Iniziale che, purtroppo, è andato a finire nel dimenticatoio. Adesso, aggiornato il SSCS e integrato in esso quel documento, cerchiamo che sia conosciuto e applicato da formatori e formandi. Tocca ai Delegati Ispettoriali per la Formazione e la CS applicare insieme il SSCS mediante piani e accordi concreti, creativi, sistematici. La necessità di una formazione integrale, incarnata nella nuova cultura, capace di rispondere alla chiamata di Dio e ai bisogni profondi delle nuove generazioni esige una sinergia che deve superare i livelli di gusti o simpatie per centrarsi nelle persona ed essere capace di testimoniare Dio, comunicando il suo amore e predilezione per i giovani più poveri e raggiungere la santificazione personale e comunitaria in un’epoca e generazione diversa da quella in cui sono nati. Il futuro della Congregazione e dell’evangelizzazione dei nuovi giovani dipende, in grande misura, da questa sinergia e dalla capacità di guardare, attuando fin d’ora, verso il futuro. Dobbiamo scegliere il modo migliore di abitare nel continente nuovo dove si trovano, ad attenderci, Dio e i giovani a cui siamo inviati. Con stima in Don Bosco e chiedendo a Maria Ausiliatrice di farsi presente nelle vostre vite, nelle vostre comunità e nelle vostre famiglie e attività. Insieme

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Il momento celebrativo nella Chiesa Cattedrale di Ragusa sarà curato dal Movimento Giovanile Salesiano. L’animazione dei momenti di festa, affidata alle associazioni C.G.S. e T.G.S., legherà l’evento al cammino della famiglia salesiana in preparazione al bicentenario della nascita di Don Bosco. I Giochi internazionali sono cofinanziati con fondi europei (F.E.S.R. 2007/13) dalla Regione Siciliana e dagli Enti locali interessati che forniranno i servizi di trasporto, pubblicità e stampa, animazione, strutture sportive. I costi a carico dei partecipanti serviranno alla copertura delle spese di vitto e alloggio. Sul piano dei trasporti per arrivare a Ragusa è consigliabile utilizzare i vettori aerei con scalo a Catania-Fontanarossa. Diverse sono le compagnie che volano su Catania a costi accessibili soprattutto se prenotati in anticipo. Per chi volesse arrivare in treno, la stazione di riferimento consigliata è sempre Catania centro. I transfert da aeroporto e stazione saranno assicurati dall’organizzazione.


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Federazione SCS-CNOS

EDG-SCS novità qualificanti

Emarginazione Disagio Giovanile (EDG) e Servizi Civili e Sociali (SCS) Il 31 agosto si è riunita presso la sede ispettoriale una nutrita rappresentanza degli enti ed associazioni aderenti alla Federazione SCS-CNOS l’organismo dei salesiani che a livello nazionale opera nel settore dell’emarginazione e del disagio e gestisce anche il Servizio Civile. L’incontro promosso dall’Ispettore tende a dare un rinnovato impulso a questo settore che ha comunque messo in atto alcuni passi che potremmo definire epocali. Infatti nel luglio del 2010 è stato costituito il “Comitato Regionale SCS Michele Magone” anche su forte richiesta della sede nazionale. Il Comitato aggrega 10 realtà di natura salesiana e laica che operano sul territorio regionale in diverse tipologie dalle case di accoglienza per minori ai servizi per gli immigrati, dalla problematica legata al mondo del lavoro ai servizi in favore dei tossicodipendenti. L’incontro del 31 agosto era pienamente inserito nella programmazione ispettoriale erano presenti nella veste di conduttori dei lavori oltre l’ispettore Don Gianni Mazzali, il delegato di PG Don Marcello Mazzeo ed il delegato per l’Emarginazione e Disagio nonché presidente del Comitato Regionale SCS Don Giovanni D’Andrea. L’incontro verteva su due linee principali: la costituzione di una “Commissione” che funga da coordinamento per una migliore lettura dei bisogni in ambito sociale e mappatura delle risorse. Altra linea di azione è quella della revisione delle “Linee Guida per un servizio alle fasce deboli giovanili” redatte nel 2006 ed in riferimento ad un preciso mandato del Capitolo Ispettoriale 2004 che preve-

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da la redazione di un “Progetto Ispettoriale per l’Emarginazione”. Durante la mattinata dei lavori ci si è meglio conosciuti con i rappresentanti dei vari enti ed associazioni con una buona presenza di laici e sono stati costituiti tre settori di lavoro: – Comunità Alloggio per minori (Camporeale, Palermo Gruppo Appartamento, Metacometa Giarre) coordinata da Matteo Rallo della Comunità Jonathan di Camporeale; – Oratori/Centri aggregativi cosiddetti “di frontiera” (CT-Salette, ME-Giostra, PAS. Chiara, Gela) coordinati da Don Pippo Fallico; – Servizi ai migranti (PA-S. Chiara, Associazione “Padre Alberto” Siracusa, Associazione “Auxilium 2000” Piazza Armerina). Ci si è dati appuntamento a Piazza Armerina per il 10 ottobre alle 9,30. In questa sede i coordinatori illustreranno sul lavoro previo fatto nelle proprie sedi e che consiste nella redazione di una scheda conoscitiva dell’opera insieme per settori si elaboreranno eventuali strategie comuni dopo aver individuati i bisogni e comunicazioni delle buone prassi. Si lavorerà anche sulla revisione delle “Linee Guida per un servizio alle fasce deboli giovanili” per giungere ad un utile e necessario aggiornamento. Erano presenti i seguenti enti ed associazioni: Opera S. Gregorio di Catania, Ass. Matacometa Giarre, Opera di Viagrande, Gruppo Appartamento di Palermo, Comunità alloggio Jonathan Camporeale, Ass. Auxlium 2000 Piazza Armerina, Opera salesiana di ME-Giostra, Opera salesiana PA-S. Chiara, Ass. Padre Alberto Siracusa. La voglia di fare con la passione educativa di D. Bosco è tanta, l’auspicio è di poter concretizzarla quanto più possibile. D o n Gi o v an n i D ’A n d re a Insieme


Esercizi spirituali a Gibilmanna

Quest’anno, il consiglio regionale ADMA ha voluto intraprendere, a livello comunitario, un cammino spirituale per i soci dell’ADMA di Sicilia. Fin dalla riunione del consiglio in data 5 febbraio si era deciso il luogo dove svolgere gli Esercizi Spirituali, il periodo, il titolo da dare ed il sacerdote che ci avrebbe accompagnato in quest’itinerario di fede e di riflessione interiore, oltre naturalmente, ai delegati regionali, Don Edoardo Cutuli e suor Carmelina Cappello. Finalmente, dopo tanti preparativi, gli Esercizi Spirituali si sono svolti presso il santuario della Madonna di Gibilmanna, dove si trova ubicato un convento di frati francescani che ci hanno ospitato, dall’8 al 10 luglio 2011, il cui titolo: “Maria, Madre della speranza e guida della Famiglia Salesiana, nel cammino verso la santità”, ci fa capire su che cosa sono stati impostati. I centri che hanno aderito sono stati quelli di Canicattì, Calatabiano, Capaci, Catania Maria Ausiliatrice, Lercara Friddi, Marsala, Messina SS. Pietro e Paolo, Modica, Palermo e un gruppo di simpatizzanti dell’ADMA provenienti da Siracusa. Il sacerdote che ci ha guidato in questo cammino verso la santità è stato Padre Mario Gullo, un giovane sacerdote della Diocesi di Acireale che ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia presso il Pontificio Ateneo “S. Anselmo” di Roma e la licenza in Teologia Dogmatica presso la Pontificia ê Don E. Cutuli e Padre M. Gullo.

Insieme

Università Gregoriana di Roma, dove, attualmente, sta perfezionando i suoi studi teologici, insegna Teologia Dogmatica presso l’USMI di Roma, collabora alla rivista di Vita Spirituale ed ha scritto, fra tante altre cose, un libro che consiste in un commento teologico al messaggio di Lourdes intitolato: Maria SS. di Gibilmanna. “Rallegrati”. Gli Esercizi Spirituali si sono svolti in tre giorni, il primo giorno ha per titolo “Fate quello che Egli vi dirà”, il secondo giorno “Maria Madre della Speranza” ed il terzo giorno “Maria, modello di Santità”. La parola di Dio del primo giorno è stata impostata sul brano delle “Nozze di Cana”. La radice di tutto è il “SI” di Maria, per questo si parte dall’Annunciazione per raccontare le Nozze di Cana. Maria ha avuto fiducia in suo Figlio, Maria serva obbediente, modello per l’umanità. Quello che accomuna i due brani evangelici, Annunciazione e Nozze di Cana, sono l’umiltà e l’obbedienza, Maria non pesava d’orgoglio ma di umiltà, per questo Dio ha trovato la porta aperta. L’orgoglio rende sordo e cieco l’uomo, mentre l’umiltà lo predispone all’azione dello Spirito Santo. Una festa a nozze è simbolo di gioia, di fecondità, questo ci rimanda all’immagine della Chiesa, sposa di Cristo. Il vino nuovo è il vino dell’Annunciazione, è il sangue versato sulla croce è il sacrificio di Cristo per la redenzione degli uomini che sono liberi di accettare o no, Maria im-

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FAMIGLIA SALESIANA

ADMA Sicilia


FAMIGLIA SALESIANA

para da suo Figlio a indicarci la strada. Alle 19:00, la celebrazione Eucaristica. La prima giornata di Esercizi spirituali termina con il S. Rosario e con un sogno di Don Bosco raccontato da Don Edoardo Cutuli. Il tema del secondo giorno: “Maria, Madre di Misericordia”, giornata penitenziale inizia con la celebrazione delle lodi. Dopo la colazione, Padre Mario Gullo ci parla della grande Misercordia di Dio, quella misericordia che viene raccontata di generazione in generazione, Dio soccorre il suo popolo anziché punirlo, proprio perché è Amore. Spiega che la parola “misericordia” è la composizione di miseria e cuore che è il centro delle decisioni dell’uomo, cuore che si incontra con la miseria e Maria la misericordia l’ha portata nel suo grembo per questo è Madre di misericordia. Gesù ha scelto Maria per la sua umiltà infinita ed è proprio Lei il mezzo attraverso la quale riceviamo misericordia, Maria che viene in aiuto dei cristiani in vita e nel momento di morte per strapparci dalle grinfie del maligno. Segue la liturgia penitenziale nella cappella del convento con il brano evangelico della samaritana che va ad attingere acqua al pozzo di Giacobbe, dove incontra Gesù che le chiede da bere ed alla fine è riconosciuto come il Cristo. Non c’e brano migliore da adattare ad una liturgia penitenziale, l’acqua che purifica, versata sul capo dei battezzanti e usata anche da Giovanni Battista, seguono le confessioni e la S. Messa. Il pomeriggio, Don Edoardo Cutuli lo dedica alla storia ed alla spiritualità dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, agli impegni che ogni socio assume per portare avanti il progetto che Don Bosco stesso ha assunto nei confronti della Madonna e di Gesù Sacramentato per il bene dell’umanità. Essere soci significa impegnarsi ad una

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vita cristiana ispirata ai valori evangelici quali il senso della vita e la speranza di un futuro migliore, quella speranza di cui i giovani d’ oggi hanno profondamente bisogno. L’adesione personale all’Associazione comporta i seguenti impegni, avendo come luoghi privilegiati d’azione la famiglia, l’ambiente di vita, di lavoro e di amicizia: – valorizzare la partecipazione alla vita liturgica, in particolare ai sacramenti dell’Eucarestia e della riconciliazione; – vivere e diffondere la devozione in Maria Ausiliatrice; – rinnovare, potenziare e vivere le pratiche di pietà popolare; – la commemorazione del 24 di ogni mese; – il S. Rosario; – la novena in preparazione alla festa di Maria Ausliatrice; – la collaborazione alla vita parrocchiale; – imitare Maria coltivando nella propria famiglia un ambiente cristiano di accoglienza e solidarietà; – aiutare con la preghiera e l’azione i giovani e le persone in necessità; – pregare e sostenere la chiesa per le vocazioni laicali, religiose e ministeriali; – vivere la spiritualità del quotidiano con atteggiamenti evangelici. I vespri, la cena, il rosario e l’adorazione Eucaristica hanno concluso la giornata. Il terzo giorno, domenica 10 luglio: “Maria modello di Santità”, inizia con le lodi e dopo colazione la relazione di Padre Mario Gullo sulla santità della Madonna. Insieme


Calatabiano, 12 luglio 2011 Neri na Pet it t o

VI Congresso internazionale Maria A. Czestochova 26 aprile - 1° maggio 2012 Il VI Congresso internazionale di Maria Ausiliatrice, promosso dall’ADMA e dalle Ispettorie FMA e SdB della Polonia, si è svolto a Czestochova, dal 3 al 6 agosto 2011, con la partecipazione di circa 50 paesi e oltre 1.100 persone. Anche la Sicilia è stata presente con un gruppo di venti persone, facenti parte dell’ADMA di Calatabiano (CT), Catania e Floridia (SR), accompagnati dagli animatori ispettoriali, Don Edoardo Cutuli e Sr. Carmelina Cappello e da Padre Sebastiano Leotta, parroco di Calatabiano. Approfittando dell’evento, siamo partiti il 31 luglio, in modo da avere qualche giorno in più a disposizione per visitare la città di Cracovia, Wadowice, cittadina dove si trova la chiesa in cui è stato battezzato Giovanni Paolo II, Oswiecim, dove si trova il santuario dell’Ausiliatrice e la Casa Madre dei Salesiani di Polonia e Auschwitz, dove si trova il campo di concentramento e ancora oggi, entrando in quel luogo, si percepisce il dolore. L’indomani siamo partiti da Cracovia per arrivare in serata a Czestochova, ospiti della Casa del Pellegrino. Durante il viaggio abbiamo visitato i luoghi sopradescritti e ci siamo fermati per ascoltare la S. Messa, presso il santuario di Maria Ausiliatrice, ad Oswiecim, Casa Madre dei Salesiani. Durante la concelebrazione Eucaristica, presieduta da Don Pierluigi CameInsieme

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Maria, che come tutte le madri fa il figlio e lo dona agli altri, Maria che con la sua umiltà e la sua santità, in silenzio senza ribellione, ubbidiente fino ai piedi della croce del figlio suo “conserva tutte le cose nel suo cuore”, anche le più dolorose, essere santi, infatti, significa accettare la volontà di Dio qualunque essa sia, anche se potrebbe sembrare una pazzia. Dio ha mandato i santi nel mondo per testimoniare il Suo grande amore e tutti i santi hanno qualcosa che assomiglia, secondo il pensare degli uomini, alla pazzia come per esempio San Francesco che per testimoniare il suo grande amore per gli uomini e per Dio si spoglia dei suoi averi e dona tutto ai poveri, si mette nudo in piazza, cosa che solo un pazzo può fare, un pazzo d’Amore per Gesù. Maria, sin dal suo SI, cooredentrice del genere umano insieme con il suo Gesù, accetta la parola di Dio, la conserva nel suo cuore e poi la dà al mondo per la redenzione e la speranza degli uomini. La S. Messa, celebrata nel Santuario ha concluso gli Esercizi Spirituali.


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roni è stato benedetto lo stendardo dell’ADMA di Calatabiano. Il congresso è iniziato, verso le ore 16,30 del 3 agosto, nell’aula Padre Kordecki, presso il santuario di Jasna Gora, con i saluti di Don Adrian Bregolin, Mons. Stanislaw Nowak, arcivescovo metropolita di Czestochova ed il Rettor Maggiore Don Pascual Chavez Villanueva. Il quadro della Madonna di Czestochova è custodito, da secoli, dai Padri Domenicani, presso il santuario di Jasna Gora, che significa bianca montagna. Il tema del congresso è “Totus Tuus”, celebre motto di Giovanni Paolo II. Don Bregolin, ricordando gli impegni assunti durante il V congresso internazionale ADMA a Città del Messico: Devozione a Maria Ausiliatrice, diffondere tale devozione e approfondire la devozione Mariana, ha commentato che tali impegni sono stati

mantenuti, vista la numerosissima partecipazione al congresso. Il secondo giorno (il 4 agosto), dopo la santa messa, celebrata nella cappella del Rosario, inizia con la interessante relazione di Don Juan Josè Bartolomè: Ausiliatrice e Madre del credente, imperniata sul brano di Luca delle nozze di Cana. Maria, la prima discepola di Gesù, ma prima di essere discepola, è stata credente, colei che ha detto “SI” fin dal concepimento di Gesù, ha avuto fiducia fin dal primo momento. Gesù, l’evangelizzatore, inizia la sua attività taumaturgica facendo del bene e proprio nel contesto di un banchetto di noz-

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ze. Maria è la prima ad accorgersi della mancanza di vino e cerca di aiutare quella famiglia, informando Gesù che non c’è più vino, è una semplice constatazione, non è una richiesta. La gioia di quella famiglia è minacciata e non inizia bene la vita di una famiglia incapace di assicurare la gioia. Don Roberto Carelli ci presenta un’altra relazione: l’affidamento a Maria. L’evento, il fondamento, la profondità. Attraverso questa relazione spiega i motivi per cui bisogna affidarsi a Maria. E’ un atto concreto, ma del tutto soprannaturale che realizza una figliolanza, Gesù che al Calvario, nell’atto della redenzione, oltre a donarci se stesso ci dona anche sua madre. Evangelizzare significa condurre a Gesù e chi meglio di Lei può portarci a Dio. L’atto d’affidamento nasce ai piedi della croce, è un dono di Gesù quello di affidarci alla Madre che, a sua volta, l’affida a Giovanni. Da questo affidamento reciproco nasce la Chiesa. Il terzo giorno del congresso inizia con la S. Messa nella cappella della Madonna di Jasna Gora, presiede il Rettor Maggiore, Don Pascual Chàvez Villanueva. Durante l’omelia ha parlato del grande Papa, beato Giovanni Paolo II, elevato agli

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onori degli altari lo scorso 1 maggio ed ha ricordato una frase detta durante il suo pontificato: “Non vorrei altro che ridare Dio al mondo”. Il motto del congresso “Totus Tuus” prende spunto dal suo motto “tutto di Maria per essere tutto di Gesù”. Ha continuato affermando che la Famiglia Salesiana ha preso l’impegno di rinvigorire il volto della Chiesa, che è la madre della nostra fede ed in ciò, Giovanni Paolo II ci ha preceduti e ci ha lasciato un esempio da seguire. Dopo la Santa Messa, nell’aula Padre Kordecki, Don Jan Pach spiega le origini del santuario della Madonna di Jasna Gora a Czestochova che risalgono al 1382. La tradizione narra che il quadro della Madonna sia stato dipinto da San Luca. Sul volto dolcissimo della Madonna sono visibili due sfregi fatti durante una rapina e rimasti anche dopo il restauro. Non sono mancate belle e significative testimonianze come quella di Ada e Andrea, sposi e genitori di sette figli e quell’altra di Luca e Renata, una coppia di sposi giovani, genitori di quattro figli. Forte la testimonianza di Sr. Rosalina Ravasio che opera nella provincia di Brescia a favore di giovani drogati. Sia la suora che le coppie di sposi ringraziano Maria per le meraviglie che Dio ha operato in loro tramite l’intercessione di Maria. Nel pomeriggio di giorno cinque c’è sta-

to l’incontro dei gruppi linguistici, il cui esito finale delle tre domande proposte, quale messaggio viene da Czestochova per la FS, come curare e animare la vita, l’azione dei gruppi locali e come evidenziare la dimensione Mariana nel triennio di preparazione al bicentenario di Don Bosco, è stato il seguente: – offrire attenzione particolare alle famiglie ed ai giovani; – impegno sociale verso i più poveri; – promuovere l’ADMA giovanile, riscoprire la preghiera semplice e la devozione Mariana. L’intervento del Rettor Maggiore, a conclusione del VI congresso mondiale, nella mattinata di sabato 6 agosto, è stato molto sentito e toccante, ha invitato tutti, giovani e adulti ad essere apostoli per cambiare questo nostro mondo secolarizzato, dove tutto è relativo e nulla d’assoluto. Ha invitato ognuno dei partecipanti a trasformare il mondo con la testimonianza della vita vissuta. Rivolgendosi ai tanti giovani, presenti in sala, ha affermato che questo nostro mondo ha bisogno di loro, ha bisogno di giovani trasfigurati dalla parola di Dio. La carta d’identità della FS che sarà presentata nelle prossime giornate di spiritualità salesiana tratterà i seguenti punti: 1) Formazione. 2) L’impegno per le grandi cause, quale


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la difesa della vita. Dobbiamo difendere la vita fin dalla sua concezione, dobbiamo riempire la vita dei giovani. La famiglia è la culla della vita e dell’amore, perciò deve continuare ad essere scuola di socializzazione, Chiesa domestica, dove ognuno impara a mettere Dio al centro della vita. In questa assemblea è bello vedere la presenza di tante famiglie. 3) Cultura all’educazione, l’economia non è un valore supremo, oggi la cultura è capovolta. La F.S., per carisma, è una famiglia educativa. L’arte di far diventare persone umane consiste nel far aprire le porte del cuore. Per Don Bosco non era importante il punto di partenza, ma quello di arrivo, la cosa essenziale è portare i giovani all’incontro con Cristo. 4) Evangelizzare. Il mondo ha bisogno di Cristo, solo Lui può riempire di senso la nostra vita e rivolgendosi ai ragazzi presenti che stanno gia facendo questo percorso d’evangelizzazione, ha detto di condividere con gli altri quella gioia che viene dall’in-

contro con Cristo. San Paolo capì che dare un senso alla sua vita fu quello di andare ad evangelizzare. 5) Le vocazioni, abbiamo bisogno di essere persone, consacrate e laiche, che fanno del loro battesimo un progetto vocazionale, dobbiamo aiutare i giovani a trovare il progetto adatto alla loro vita. Don Bosco aveva ragione di dire che i giovani cambiano il mondo. La celebrazione Eucaristica nella festa della Trasfigurazione, celebrata nel pomeriggio, nell’ampio parco del Santuario, l’atto d’affidamento a Maria e la festa insieme hanno concluso il VI congresso internazionale di Czestochova. Un grazie di cuore a Maria Ausiliatrice, per sua intercessione e per volontà di Dio, abbiamo partecipato a questo congresso internazionale di Czestochova, è stato un dono meraviglioso che porteremo sempre nel cuore.

Calatabiano, 8 agosto 2011 Ner in a Pet i tt o

Elezioni del Consiglio regionale Giorno 18 settembre 2011 si sono svolte le elezioni del consiglio regionale di Sicilia, a San Cataldo, presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice che, gentilmente, hanno ospitato i sedici centri ADMA presenti all’incontro (Alcamo, Caltagirone, Calatabiano, Canicattì, Capaci, Catania Maria Ausiliatrice, Catania San Francesco, Floridia, Gela, Marsala, Messina SS.Pietro e Paolo, Modica, Palagonia, Palermo Ranchibile, Pozzallo, Taormina e un gruppo di giovani simpatizzanti ADMA di San Cataldo). Presenti i delegati regionali, Don Edoardo Cutuli e Sr. Carmelina Cappello, la vicaria ispettoriale delle FMA Sr. Gina Sanfilippo. È stato per tutti un tempo di grazia avere la presenza del nostro delegato mondiale, Don Pierluigi Cameroni che ha curato la giornata di formazione dei consigli locali di Sicilia.

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Alle ore 9:15 l’accoglienza di tutti i gruppi e verso le 9:30, come da programma, si inizia con la preghiera preparata da padre Sebastiano Leotta: l’Angelus e Memoria del VI Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice, che in poche parole dice tutto quello che è stato il congresso di Czestochova, rendendo grazie allo Spirito Santo per le meraviglie compiute. Non poteva mancare il canto che è stato il motto del congresso, Totus Tuus. Dopo l’ascolto della parola e le varie invocazioni a Maria, Don Pierluigi Cameroni inizia con i saluti da parte del presidente mondiale ADMA, sig. Luca Tullio ed ha commentato la preghiera iniziale dicendo che ha messo bene a fuoco quello che è stato il congresso mondiale. Attraverso la devozione a Maria, Don Bosco ha espresso la devozione popolare a Maria Ausiliatrice, la Madonna dei tempi Insieme


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che avevamo partecipato al grande evento di Czestochova, evento che ha lasciato, in ognuno di noi che abbiamo partecipato, qualcosa di indelebile e indescrivibile. In ricordo di questa giornata e sempre in tema del congresso, l’ADMA di Sicilia ha fatto omaggio di una targa a Don Pierluigi, nella quale è impressa l’immagine di Maria Ausiliatrice e la scritta Totus Tuus e di altri due piccoli doni, uno a Sr. Gina Sanfilippo e l’altro alla direttrice dell’Istituto di San Cataldo che ci ha ospitato. Alle ore 12:15 la S. Messa, concelebrata da tutti i delegati ADMA presenti e presieduta da Don Pierluigi Cameroni, i canti sono stati scelti, suonati e guidati da padre Sebastiano Leotta.

Dopo il pranzo, si riunisce l’assemblea delle elezioni, presso la sala teatro dell’Istituto e Don Edoardo Cutuli, delegato ispettoriale, legge l’art.14 del regolamento ADMA, mentre, la presidente regionale uscente fa una breve relazione sui quattro anni trascorsi. Dopo si passa alla designazione del comitato elettivo, presentazione dei candidati, elezione, scrutini, accettazione da parte dei candidati eletti e proclamazione degli eletti che sono: Auteri Giuseppe, Ciaramella Luigina, Petitto Venera, Canale Maria, Burrascano Nicola, Russo Rosario e Fichera Maria Grazia. L’incontro è terminato con l’Affidamento a Maria e un piccolo fiore contenente l’immagine della madonna di Czestochova offerto a tutti i presenti.

Calatabiano, 20 settembre 2011

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difficili e non solo allora, anche oggi stiamo attraversando momenti di crisi cristiana, dove tutto è relativo, dove tutto è permesso. Non possiamo costruire un’Europa senza Gesù Cristo, quell’Europa dalle profonde radici cristiane che cerca di stravolgere i valori veri della vita. Ci presenta, il video ADMA che inizia con cenni storici sull’Associazione, che nasce a Torino il 18/4/1869 per opera di Don Bosco, viene rinnovata per il centenario della sua morte nel 1988 e nel 2003 nasce il nuovo regolamento. Mentre viene proiettato il video commenta le immagini man mano che scorrono e parla del congresso esteso a tutti i gruppi della F.S., dove erano presenti tanti responsabili. Il motto Totus Tuus di Giovanni Paolo II è stato quello del congresso, anche mamma Margherita ha raccomandato a Giovannino di essere tutto di Maria. Continua, dicendo, che erano presenti circa 1.200 persone provenienti da tutto il mondo e si respirava un clima di famiglia, fede, fraternità e per la prima volta c’era una rappresentanza dall’Africa. Parla della grande devozione dei polacchi per la Madonna di Jasna Gora in Czestochova, che, nel mese di agosto, percorrono centinaia di chilometri a piedi per renderle omaggio. Mentre scorrono le immagini del video riguardanti la comunità Shalom, parla, entusiasta, di Sr. Rosalina Ravasio, una suora di grande spessore spirituale e umano che guida i 300 giovani, provenienti da brutte esperienze e vivono soltanto di provvidenza, tantissimi di questi ragazzi erano presenti al congresso ed hanno aiutato per l’animazione. Non meno importante la testimonianza dei santi che noi dell’ADMA dovremmo prendere a modello e cercare di imitarli e poi quella di due coppie giovani, Ada e Andrea, genitori di sette figli, tutti presenti al congresso e Luca e Renata, genitori di quattro bambini, anche loro tutti presenti al congresso. Dopo la presentazione del video, Don Pierluigi Cameroni ha chiamato a testimoniare coloro che eravamo presenti in sala e


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Conclusione del corso di formazione

Corso per operatori di pastorale familiare con lo specifico educativo

“La famiglia protagonista nella sfida educativa delle giovani generazioni” La giornata del 3 luglio 2011, ha visto la conclusione del Corso di formazione per operatori di pastorale familiare tenutosi per il secondo anno consecutivo al “S. Tommaso” di Messina. I partecipanti anche in quest’ultimo incontro del corso erano 21 coppie ed hanno riflettuto nel corso della mattinata sul tema: “Capire le dinamiche di gruppo per saper intervenire efficacemente nei gruppi famiglia”. Il tema è stato trattato da Sr. Mariella Lo Turco FMA ed ha aiutato le coppie di sposi presenti a saper affrontare il compito che li aspetta nella animazione concreta delle famiglie che saranno loro affidate. Nel pomeriggio, dopo il test finale per i partecipanti, l’Ispettore, Don Gianni Mazzali ha consegnato alle coppie l’attestato del Corso.

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Mentre si ringrazia la direzione del Corso, Dott. Franco Parrino e Melina sua moglie e l’equipe della famiglia Salesiana per la pastorale familiare per il buon andamento del corso, ci si augura che questo impegno della Famiglia Salesiana di Sicilia per la qualificazione di coppie a servizio delle famiglie delle nostre Opere, possa proseguire ancora con successo negli anni futuri.

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Associazione Salesiani Cooperatori

Dal 18 al 21 agosto 2011 si è svolto il Campo organizzato dell’Associazione cooperatori per le Famiglie Don Bosco nell’incantevole cornice dell’Oasi di Spiritualità di Montagna Gebbia a Piazza Armerina, destinato sia a coppie di Salesiani Cooperatori, sia a coppie simpatizzanti di Don Bosco e che desiderano “riprendere fiato”, anche se solo per un breve periodo. Questo Campo negli anni è diventato per la nostra famiglia un appuntamento fisso, per il quale programmiamo annualmente le nostre ferie ed al quale anche nostra figlia non vuole mancare. È un’occasione unica per fermarsi e riconciliarsi col mondo e con sé stessi: la natura che ci circonda ci invita a rendere grazie continuamente a Dio per i suoi doni, mentre il pregare e riflettere in comunione col proprio sposo e i fratelli, nel momento dello spazio coppie introdotto da Don Edoardo Cutuli, ci fa toccare con mano l’Amore che Dio ha riversato su noi. Nell’arco dei tre giorni in cui si è svolto il campo abbiamo riflettuto su “Il fascino dell’incontro con… ci attrae e ci trasforma”:

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Campo Famiglie Don Bosco 2011

il nostro Ispettore, Don Mazzali, ci ha condotto, attraverso “L’arte dell’incontro” a riscoprire la figura di Gesù nel mondo d’oggi ed a viverlo nella coppia e nel rapporto con i figli. Anche i ragazzi e i giovani presenti al Campo, mentre i bambini più piccoli giocavano sotto l’occhio vigile di Suor Maria Virzì, hanno seguito un percorso di riflessione, accompagnati dal giovane salesiano Don Marco Aiello e dagli animatori, che è culminato in un momento in cui tutta la famiglia si è riunita “incontrandosi”, tramite la stesura di una lettera ai genitori, in un confronto genitori/figli. Dopo cena, poi, è stato bello ritrovarsi sotto il capannone ai piedi di Maria per pregare, cantare, ballare e scherzare tutti insieme. Ad ogni fine campo abbiamo la sensazione che ogni campista porti con sé una parte di noi, mentre rimangono nel nostro cuore i volti, le parole e le storie di ognuno di loro. Rivedremo molte coppie il prossimo anno, mentre altre nuove speriamo si possano aggiungere ad arricchire ed ampliare questa bellissima esperienza. E nz o e Mar i sa L ip ar i

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Barcellona P. G.

Grest 2011 all’oratorio salesiano

Sono stati oltre 250 i ragazzi che quest’anno hanno partecipato al Grest organizzato dall’oratorio salesiano di Barcellona PG. Inaugurato giovedì 23 giugno, si è concluso sabato 23 luglio. Il numero chiuso di iscritti è una scelta che da qualche anno si è fatta, al fine di offrire un’esperienza non di massa ma di gruppo. Non bambini ma ragazzi preadolescenti fino ai 14 anni, con programmi educativi e ricreativi rispettosi dell’età evolutiva. L’Estate Ragazzi 2011 ha offerto ai ragazzi, accompagnati da oltre 50 animatori volontari, vera risorsa umana del territorio, la possibilità di vivere alcune settimane all’insegna del divertimento e della formazione, secondo lo stile giocoso ma profondo di Don Bosco. Il Tema scelto per quest’anno è di grande attualità: “Scateniamo la Pace”. Non possiamo rimanere immobili davanti ai fatti di violenza contro l’umanità che stanno sconvolgendo il mondo negli ultimi mesi. Guerre e violenze spesso ritornano ad essere le notizie di prima pagina dei nostri quotidiani. Anche la nostra Città ha bisogno di ritrovare elementi di Pace in un territorio particolarmente conflittuale. Attraverso questo tema formativo abbiamo voluto alzare la voce per “Scatenare la Pace” in noi e attorno a noi.. Non sarà molto ma il nostro piccolo

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contributo durante le 4 settimane di grest ci ha aiutato a sviluppare una mentalità-cultura di pace e a dire no!! No al terrorismo che incute paura e oppressione, no alla Mafia che provoca violenza e sopraffazione, no all’inquinamento che distrugge il mondo naturale, no al razzismo che alimentando l’orgoglio alza barriere tra gli uomini diversi. Ma non vogliamo dire solo no. Vogliamo fare di più, vogliamo dire ad alta voce un grande si alla PACE …perché la pace si può! La pace porta nel tempo frutti di grande e serena convivenza. Dunque il no ad ogni forma di violenza (contro l’uomo e la natura che esso abita) e il SI ad ogni riconciliazione con se stessi, gli altri, il creato. I partecipanti sono stati divisi in 4 squadre che prendono il nome da personaggi, araldi della pace nel mondo: Karol Wojtyla, Luther King, Mandela, Gandhi. Nella prima settimana già tante attività: una serata in cui ogni squadra ha presentato in modo originale il suo testimonial in un clima di grande manifestazione culturale, con video, musiche, canti, recitazioni,… una serata suggestiva di Inaugurazione delle Olimpiadi-Grest realizzate poi in Oratorio, in città, in spiaggia e al mare. Non sono mancati i momenti formativi di gruppo, i concorsi a temi, le grandi sfide sportive secondo le fasce di età, la S. Messa del sabato sera con i genitori, i grandi giochi pomeridiani, le creazioni artistiche di disegni, murales, cartelloni a tema, e l’Incontro plenario con l’Associaz. di Pace dell’ARCI cittadina. Oltre all’attività svolta in oratorio, i ragazzi hanno partecipato vivacemente ad escursioni in pineta, gite, acquapark, mare, feste,seratine con i genitori, che hanno colorato l’estate dei ragazzi sottratti all’ozio di una stagione libera da impegni scolastici e stimolati alla responsabilità della propria crescita armonica in una società complessa. Insieme


Catania-Barriera

All’Oratorio Sacro Cuore di Barriera si torna a fare Grest dal 6 al 10 settembre 2011, dopo la pausa delle vacanze ad agosto e prima della ripresa delle lezioni scolastiche. Confortati dalla presenza costante di circa 280 tra ragazzi/e da 4 a 13 anni (171), 50 adolescenti (circa 50) e oltre 70 animatori, tra giovani e adulti, coordinati da tre salesiani, Don Alfredo Calderone, studente di filosofia, Don Doudou, studente di teologia, proveniente dal Madagascar e da Don Gaetano Urso, direttore del medesimo Oratorio, abbiamo appena concluso il Grest 2011, con le varie attività programmate, all’insegna del volontariato, con lo stile della gratuità e del servizio. Il Grest 2011 ha seguito il tema “Centra il futuro!”, che ha segnato le giornate dei grestini. Giochi organizzati, spettacoli tea-

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Il Grest... settembrino

trali e musicali, karaoke, momenti di preghiera e celebrazione eucaristica ogni sabato sera con la presenza delle famiglie dei grestini, gite (percorso naturalistico alle Gole dell’Alcantara a Motta Camastra e nel Parco dell’Etna, ospiti della Forestale di Randazzo, Acquapark di San Cataldo, Pozzallo…), mare (due volte la settimana presso la Colonia Don Bosco alla Plaia), attività sportive/Olimpiadi (volley, basket, calcio, pattinaggio, danza), laboratori (teatrale, musicale, artistico, fotografico)... e il tempo è volato via. Il Grest-Ragazzi e il Minigrest si è svolto tutti i giorni dalle ore 17.00 alle 20.00, mentre quello riservato al Grest-Adolescenti dalle ore 20.00 alle 22.00 circa; il Grest-Famiglia ha offerto alcuni momenti da trascorrere insieme con i figli e qualche iniziativa specifica, come la Ginnastica dolce (istruttrice Michelangela Cristaldi) e il corso di Educazione alimentare (dietista dr.ssa Simona Trillè), con la prospettiva di allargare la presenza delle Famiglie dei ragazzi all’Oratorio parrocchiale del Sacro Cuore, anche durante l’anno sociale. Sabato 23 luglio si è concluso il GrestRagazzi, con un simpatico spettacolo musico-teatrale e con la premiazione delle squadre che hanno vinto il Grest 2011: 1° Saturno, 2° Venere, 3° Marte e 4° Giove. Le Olimpiadi, invece, le hanno vinte la

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squadra Giove. Il 29 luglio abbiamo chiuso anche il Grest-Adolescenti, una significativa esperienza, che apre anche la via al futuro dell’Oratorio, e si è conclusa con uno spettacolo musicoteatrale. Segreto della riuscita di un ottimo Grest sono stati senz’altro gli Animatori, preparati da circa 10 incontri di formazione da maggio a giugno; dall’equipe o staff di coordinamento Pellegrino Andrea, Privitera Santi, Crisafulli Nunzia, Vasta Ivan, Strano Andrea, Gangemi Maria Concetta, Rapisarda Davide , Nucifora Salvo, Bonaccorso Alessandra, Privitera Adriana, Borgesi Salvo, Buetto Mirko, Buetto Vanessa, Coco Veronica, Contina Antonella, Crisafulli Elia, D’Urso Zaira, Fabiano Giorgia, Finocchiaro Giovanni, Galeano Giulia, Galeano Noemi, Garofalo Vanessa, Guarnaccia Giorgio, Gullotta Luca, Messina Dario, Pagano Cinzia, Paladina Federica, Papale Alessio, Papale Andrea, Papale Rosario, Puglisi Maria Elena, Rapisarda Carmelo, Reito Concetta, Santini Andrea, Scavo Kevin, Stella Samuele, Tosto Giuseppe, Tudisco Annalisa, Tudisco Sabrina, Vinciguerra Simone, Vittorio Enrico, Xime-

nes Noemi, Zappalà Raffaele, Zito Laura… Numerosi i genitori che hanno affiancato i giovani animatori per la segreteria, l’assistenza in cortile e nei vari ambienti, i laboratori… tra questi: Blatti Caterina, Borgesi Gregorio, Buetto Antonio, Busà Clara, Cacia Nino, Cantarella M. Giovanna, Casabianca Melina, Catania Mariella, Costa Simona, Conti Dario, Trilleè Simona, Cristaldi Michelangela, D’Urso Giuseppe, Di Blasi Pina, Di Fede Gioachino, Grasso Alfio, Graziani Vittoria, Marcellino Lia, Ortoleva Carmela, Papale Santo, Platania Mario, Puleo Maurizio, Scuderi Gaetano… E dopo il Grest… settembrino, al via le iscrizioni alle attività ordinarie dell’Oratorio di Barriera (per info telefonare al 095.2247111 o visitare il sito www.oratoriosalesianobarriera.org) dallo sport (CAS di volley, calcio, danza per i piccoli, volley e calcio per adolescenti e giovani, ginnastica dolce per adulti…) ai laboratori teatrale, musicale, fotografico, naturalistico, alle commedie, gite, alla catechesi di iniziazione cristiana con stile catecumenale, la scuola di preghiera, il corso biblico, il Centro di accoglienza per la vita e la famiglia, il Punto-Circuito lavoro… E gli incontri di adolescenti, giovani, adulti… per dare opportunità e spazi di vita ai ragazzi e alla famiglie del territorio. Don G ae ta no Ur so

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Docce montate e... distrutte, reso vano il lavoro di alcuni studenti

Neanche il tempo di installare la prima doccia pubblica sul lungomare che i soliti vandali entrano in azione. In questa città è più facile distruggere che costruire e non è sempre la politica ad avere la colpa di ciò. Lo scarso senso civico di alcuni cittadini è una delle cause per cui questa città non fa passi avanti. La prima doccia pubblica sul lungomare è stata installata grazie a due studenti del Cnos che, con i loro docenti e istruttori, hanno messo il loro tempo libero a servizio della collettività. Ma ecco che, una volta terminato il lavoro d’installazione, sono entrati in azione i vandali distruggendo ciò che è stato costruito. La risposta dell’Amministrazione comunale consiste nell’andare avanti, ignorando i vandali. «L’Amministrazione sta facendo il possibile per render le spiagge della città fruibili al meglio per tutti i cittadini – ha detto il sindaco Fasulo – purtroppo, però, dobbiamo ancora una volta rilevare il consueto malcostume di chi, senza alcun rispetto per il bene comune, distrugge ciò che, invece, dovrebbe essere un patrimonio condiviso. Non ci fermeremo certo davanti a questo, sosti-

tuiremo le docé L’inaugurazione delle docce. ce danneggiate e aumenteremo i controlli per individuare i vandali. Voglio lanciare un appello ai cittadini affinché segnalino tutti gli episodi di danneggiamento di cui saranno testimoni. Bisogna lavorare insieme per estirpare ogni tipo di condotta incivile». Intanto nel lungomare prosegue l’attività di pulizia. Le aiuole con le palme sono state tutte pulite e nelle fioriere sono state posizionate piante fiorite. M.C.G. Da: La Sicilia, Gela 13 luglio 2011.

Al via due corsi per laureati ll centro di formazione professionale Cnos-Fap diretto da Don Enzo Ferrarella ha avviato due corsi di specializzazione attingendo dai fondi europei. Destinato a laureati, i corsi consentiranno di specializzarsi su “Strumenti e metodi di progettazione con fondi europei, nazionali e locali” e “Esperto nell’integrazione dei sistemi di qualità, sicurezza e ambiente”. Seguiti dal psicologo del centro salesiano, Salvo Di Simone, e dal responsabile Ugo Costa, i corsi avranno una durata di 250 ore, di cui 190 previste in attività di formazione per la progettazione con fondi europei e 200 per l’altro. Il costo di iscrizione per partecipante è fissato in seimila euro e prevede anche la realizzazione di progetti finalizzati da gruppi di allievi. Le adesioni di partecipazione dovranno pervenire al centro salesiano entro il 4 agosto. I corsi inizieranno ad ottobre. L U MA Da: Giornale di Sicilia, Gela 13 luglio 2011. Insieme

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Gela


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Messina-San Domenico Savio

Progetto “Legalopolis” «La nostra voce»

Percorso di legalità per giovani e adulti per creare cultura di cittadinanza e di vita vivibile La legalità costituisce una condizione fondamentale perché vi siano libertà, giustizia e pace tra gli uomini ed essi si trasformino da “sudditi” in “cittadini”. Ma il senso della legalità non è un valore che si improvvisa. Esso esige un lungo e costante processo educativo e la sua affermazione e la sua crescita sono affidati alla collaborazione di tutti. L’azione formativa è sempre stata per i Salesiani e per il CePAS una delle attività qualificanti la propria esistenza e il proprio operato. Nell’ambito della formazione, particolare attenzione, noi pensiamo, ha la scuola. La Scuola è infatti l’Istituzione dove, per la prima volta, avviene il trasferimento di saperi e di regole a livello intergenerazionale, dove vengono elaborate e fatte proprie le regole della convivenza civile, dove studenti e insegnanti insieme a genitori e volontari sono stati, in questi anni, soggetti attivi di percorsi formativi sui temi della legalità, della partecipazione responsabile e della crescita individuale e collettiva. Oggi, la sfida che ci attende è quella di costruire, ancora insieme, un percorso di educazione alla legalità che realizzi attraverso l’elaborazione di norme di convivenza e di democrazia, quel “patto sociale” al quale ogni cittadino è chiamato a partecipare atti-

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vamente e criticamente. Ritenendo, perciò, l’Istituzione-Scuola protagonista nella formulazione e nella diffusione della cultura della legalità, abbiamo pensato di realizzare un percorso dove gli Attori siano da un lato la Scuola in tutte le sue articolazioni (studenti, insegnanti e genitori) e dall’altra le Regole, intese come “strumenti condivisi da tutti e indispensabili per una civile convivenza...” (Don Luigi Ciotti). La voglia di sconvolgere il mondo, ciascuno con le proprie capacità, ha dato il via al Progetto “Legalopolis”, promosso e realizzato dal CePAS, grazie ai fondi del “protocollo di intesa fondazioni bancarie e volontariato del 5.10.2005” siglato da Acri, Forum permanente del Terzo Settore, Consulta nazionale del volontariato, Convol, CSV, Consulta Nazionale dei Co.Ge. Questo cammino di coinvolgimeno alla legalità e alla giustizia è stato accolto con particolare attenzione dai giovani di alcune scuole secondarie della città (Basile, Jaci, Maurolico e Seguenza), della scuola elementare D. Savio e del Centro Giovanile Domenico Savio. Il nostro percorso è stato tracciato seguendo modalità entusiasmanti: la prima, denominata “giovani protagonisti di legalità”, che si è incentrata sull’attivazione di due laboratori (scrittura creativa e recitazione), tenuti rispettivamente dagli esperti Guido Di Bella e Cinzia Muscolino. I primi incontri dei laboratori sono stati preparatori e d’introduzione della tematica. Sono stati invitati, infatti, alcuni importanti testimoni della nostra città, da Piero Campagna, fratello di Graziella vittima di mafia, a Carmelo Gugliotta, Questore di Messina, da Guido Lo Forte, Procuratore Capo della Repubblica, ad Antonio Saitta, Ordinario di Diritto Costituzionale, da Ivo Blandina, Presidente di Confindustria MesInsieme


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ha avuto un momento centrale e forte il 14 maggio con un “workshop” dal titolo “la nostra voce” aperto alle Scuole e alla Città che si è tenuto nel Salone-Teatro Savio. Sono intervenute circa 250 persone, ben distribuite tra giovani, adulti e volontari, creando un clima familiare e di festa. In questa atmosfera di famiglia e di festa, oltre ad alcuni interventi di testimoni, sono stati anche presentati i lavori teatrali prodotti dai ragazzi delle varie scuole. L’inizio è toccato agli animatori del Centro Giovanile Savio, che come espressione del loro impegno sociale di animazione nella città, hanno presentato un video, da loro ideato, dal titolo “per non dimenticare”. Sono seguite le divese drammatizzazioni realizzate dalle diverse Scuole. La filastrocca “l’origine e la gioia”, messa in scena dagli alunni della Scuola Elementare del Savio; “Lei” dall’Istituto Tecnico Commerciali “Jaci”, testo in cui si sono integrati le parole di Olympe de Gouges autrice de la «Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne» e di Madre Teresa di Calcutta; “Ogni giorno domani” trattato dalla poesia rivisitata di Salvatore Buttitta, e realizzato dagli studenti dell’Istituto d’Arte “Basile”, quindi è la volta degli studenti del Liceo Scientifico “Seguenza” che hanno elaborato e rappresentato in modo plastico uno sceneggiato dal titolo“The End”. Conclude la produzione dei diversi Laboratori di “scrittura creativa” e di “drammatizzazione” animati da Guido Di Bella e Cinzia Muscolino, la performace degli alunni del Liceo Classico “Maurolico” dal titolo “Il Prometeo Impastato” con un testo “originale” che assimila la

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sina, a Tano Grasso, fondatore della prima associazione anti-racket siciliana. I contenuti, emersi durante questi incontri, hanno permesso agli esperti di pianificare gli incontri successivi. Lo scopo dei due laboratori, che si sono integrati successivamente tra di loro, è stato così, chiaro sin dall’inizio: stimolare i ragazzi a scrivere testi originali da mettere in scena, un impegno ambizioso che alla fine ha dato risultati interessanti e di pregio artistico e culturale. Proseguendo con il lavoro svolto dai nostri volontari, è stato creato un secondo gruppo d’incontro: “costruire nuovi alfabeti culturali”. Sono stati organizzati diversi momenti (proiezioni di film, notte della cultura, incontri tematici, etc.), con la partecipazione di giovani e adulti, per tentare di ricostruire quel tessuto umano, alla base di una convivenza civile e solidale. Come terza e ultima attività, come dei cerchi nell’acqua, parallelo ai precedenti, ci si è incentrati sulla costruzione di una piattaforma web (www.legalopolis.net): una struttura orizzontale e non gerarchica, intesa come ambito comunitario in cui soggetti diversi si possano incontrare intrecciando relazioni durature. Il nostro “viaggio”, che si è snodato per tutto l’anno scolastico con incontri in sede Scuola e al Savio con cadenza quindicinale,


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tragedia di Prometeo a quella di Peppino Impastato. Di grande impatto e significato inoltre è stata la testimonianza di Salvatore Rizzo e Giuseppe Costa, presenti alla Giornata contro le mafie organizzata nella città a Potenza da Libera, come anche la comunicazione, semplice e suggestiva della giovanissima Antonella Crisafulli, da qualche mese Sostituto Procuratore a Reggio Calabria che ha raccontato la sua esperienza di giovane che ha scelto la magistratura. Tutto il percorso formativo che si è concluso a luglio, con gli incontri con gli esperti, con i giovani, con i docenti e con i genitori, e particolarmente la libera realizzazione delle produzioni laboratoriali, ha dato la possibilità a tutti noi, in tutto quest’anno

scolastico da settembre 2010 a settembre 2011, di “urlare a gran voce” l’importanza che ha la legalità nella nostra società, non solo con la forza della parola e della presenza in scena dei ragazzi, uomini, donne, giovani che decidono di cambiare se stessi e di lottare per il mondo in cui vivono affinché il dono della vita sia meritato. L’impegno sociale ci aiuta a rinascere, a rendere migliore ciò che ci appartiene ed è questo ciò che speriamo per i ragazzi, i protagonisti di domani, ma anche per noi adulti per realizzare quanto ci invitava e ci invita ancora, “prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”. G ui do D i B e ll a

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Don Nino Aprile nuova guida della parrocchia salesiana

Cambio di guida alla parrocchia salesiana Santa Maria Ausiliatrice di Ragusa, Don Gino Costanzo viene nominato direttore e parroco della comunità salesiana di Marsala, estremo lembo della Sicilia, mentre subentra, a Ragusa, Don Nino Aprile. Domenica 18 settembre alle ore 10.30 concelebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo, mons. Paolo Urso, per il saluto di tutta la comunità a Don Gino, che per cinque anni ha guidato la parrocchia salesiana, e di benvenuto a Don Nino. Don Nino Aprile è nato a Modica nel settembre del 1955, ha compiuto gli studi teologici al “San Tommaso” di Messina e laureato in lettere classiche all’Università di Catania. Salesiano dal 1972 e sacerdote dal 1983, ha maturato la sua esperienza pastorale nelle comunità di San Cataldo (CL), Cata-

nia-Nesima, Catania-Cibali, Randazzo, Palermo-Gesù Adolescente, MessinaDomenico Savio e, in ultimo, nella coé Don N. Aprile. munità salesiana Santa Chiara di Palermo con il compito di cappellano del carcere minorile “Malaspina”. A Don Nino il benvenuto nella comunità ragusana e a Don Gino il grazie di tutta la comunità; ad ambedue l’augurio di un fecondo apostolato lì dove il Signore li chiama. D o n G i a n ni L o G r a n d e

Festeggiamenti per il 90° compleanno di Don Duca A Modica, il 30 luglio, abbiamo festeggiato in comunità, e poi in oratorio, il novantesimo compleanno di Don Duca. Alla concelebrazione, presieduta dal signor ispettore Don Gianni Mazzali, hanno partecipato i ragazzi del Grest di Modica. D o n G i a n ni L o G r a n d e

Canicattì F e s t a p e r il 9 8 ° c o mp l e a n n o d i D o n L a M a n t i a Il 23 agosto 2011, attorniato da parecchi nipoti e pronipoti, dalla Comunità Salesiana di Canicattì e dai rappresentanti delle Comunità di Riesi e di San Cataldo, ha festeggiato il suo 98° compleanno Don La Mantia. Ad multos annos. Don Biagio Tringale Insieme

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Ragusa


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Palermo-Ranchibile

Ecuba: la banalità del male, u n lungo viaggio nella malvagità umana

Anno dopo anno, per noi è sempre più difficile mettere in scena una tragedia greca perseguendo il desiderio di innovazione ma salvaguardando, nel contempo, il messaggio originario del testo classico. Vorremmo attrarre lo spettatore, interessarlo e coinvolgerlo nell’azione scenica senza, tuttavia, essere ripetitivi rispetto ai nostri lavori precedenti. Da queste premesse ha avuto origine lo spettacolo Ecuba: la banalità del male, che abbiamo messo in scena al Teatro del “Don Bosco Ranchibile” di Palermo, nel mese di maggio, e con esso abbiamo partecipato anche alla XXVI Rassegna Internazionale di Teatro Classico della città di Padova, organizzata dal Centro Studi Teatrali “Tito Livio”, e al XVII Festival del Teatro Classico per giovani a Palazzolo Acreide (SR), organizzata dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Inoltre siamo stati ammessi al concorso teatrale “Colpi di scena” a Gravina di Puglia, che seleziona 14 scuole di teatro da tutta Italia e che avrà luogo a partire dal mese di Ottobre. Allo spettacolo hanno preso parte 65 allievi del liceo (classico, scientifico ed economico) dell’Istituto “Don Bosco Ranchibile”

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di Palermo, diretti dal maestro Gianpaolo Bellanca. La traduzione del testo era originale, di Myriam Leone, così come tutte le musiche dello spettacolo, composte dal maestro Daniele Mosca. Il nostro dramma, a partire dalla tragedia di Euripide, si propone di rappresentare la vicenda dell’omonima regina di Troia, dopo la distruzione della propria città, inquadrandola nell’attualità dell’orrore che suscita ogni conflitto umano: come quella di Troia, ogni guerra costituisce una negazione della dignità dell’uomo, e in qualunque epoca o luogo essa si verifichi, trascina dietro di sé non solo morte e distruzione ma anche un profondissimo senso di dolore. Come affermava amaramente Cesare Pavese: “Ogni guerra è una guerra civile”. Riflettendo sull’universalità di tale concezione, abbiamo pensato di rappresentare la sofferenza e la mortificazione dell’elemento umano insite in ogni guerra. Pertanto, è stata inserita fra i personaggi del dramma, la profetessa Cassandra, figlia di Ecuba, che nella tragedia originaria, pur essendo presente nell’accampamento greco, non compare in prima persona. La fanciulla troiana, sacerdotessa di Apollo, è anche una veggente. Nella nostra messa in scena, per tre volte Cassandra sarà preda dell’enthusiasmòs, la possessione da parte del dio, e in tale stato di invasamento avrà tre diverse visioni del futuro, concernenti tre diversi segmenti tragici della storia dell’uomo del Novecento. La prima profezia riguarda la Shoah degli Ebrei, vista, però, con gli occhi di chi è sopravvissuto all’eccidio dei campi di sterminio di Auschwitz e Treblinka. Sebbene ancora vivi nel corpo, i personaggi di tale scena appaiono ancora ossessionati e tormentati dai demoni della memoria e del terrore. E mentre essi ricordano, sullo sfondo si svolge il processo ad Otto Adolf Eichmann, brutale esponente del partito naziInsieme


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que Lapierre, “Un arcobaleno nella notte”, mentre la restante parte l’abbiamo scritta noi. Ciascuna delle suddette profezie si apre e si chiude attraverso la progressiva possessione estatica di Cassandra: la sofferenza e l’umiliazione provocate negli uomini dalla guerra e dall’ignoranza sono le stesse che provano Ecuba e le altre fanciulle troiane, ridotte in schiavitù e private di qualunque dignità. L a d a n z a d el l e M o rt i Nella nostra messa in scena, oltre al personaggio di Cassandra abbiamo inserito cinque fanciulle danzanti che rappresentano altrettante Morti e che accompagnano, coi loro suggestivi movimenti, la sacerdotessa troiana attraverso le sue profezie. La caratteristica di questi personaggi è che, nelle visioni di Cassandra, esse rivestono, di volta in volta, dei ruoli differenti, incarnando i diversi personaggi che incontriamo durante il lungo viaggio nella malvagità umana. Così, nella Shoah le Morti rappresentano sia i magistrati del tribunale di Gerusalemme che condannano l’imputato Eichmann sia i soldati delle SS che accolgono subdolamente i deportati di Treblinka; nella scena del Sudafrica, invece, le cinque fanciulle confondono il loro volto con quello degli abitanti di Sophiatown, umiliati e oppressi ma pronti a lottare per la propria libertà.

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sta accusato di avere commesso crimini contro l’umanità con l’intenzione di distruggere la stirpe ebraica: la sua condanna è narrata nel celeberrimo saggio di Hannah Arendt, La banalità del male (che ha ispirato il titolo della nostra messa in scena). La seconda profezia concerne, invece, l’attacco dell’Iraq contro l’Iran negli anni Ottanta, quando il Paese persiano era già fortemente provato dall’instaurazione della Repubblica islamica da parte dell’ayatollah Khomeyni. Con il suo rigido moralismo, quest’ultimo aveva fortemente limitato la libertà di espressione della popolazione iraniana, sui cui costumi dovevano continuamente vigilare i pasdaran, gli intransigenti guardiani della rivoluzione. Nella nostra messa in scena, tali eventi sono osservati dallo sguardo spaventato e inconsapevole di alcuni ragazzi di Teheran, Marjane Kurosh e Pardis. Infine, la terza profezia svela il Sudafrica degli anni Cinquanta e la rivolta contro l’Apartheid da parte della popolazione indigena guidata da Nelson Mandela. Sullo sfondo, i lunghi anni della prigionia di quest’ultimo, successivamente l’esultanza della sua gente per la tanto attesa scarcerazione e infine il riconoscimento dei propri diritti: attraverso la danza del toi toi, il popolo dei Sudafricani, uomini senza voce e senza volto, riscatta la propria libertà e finalmente sente di esistere. I testi delle tre profezie sono stati presi da diverse opere e poi “messi in scena”, ossia resi “scenicamente realizzabili”, dal regista: – per la scena della Shoah ci siamo basati sul testo di Hannah Arendt, “La banalità del male” (che ha anche ispirato il titolo del nostro lavoro) e sul documentario cinematografico di Karl Lanzmann dal titolo omonimo, “Shoah”; – per la scena sull’Iran ci siamo basati sul romanzo di Marjane Satrapi “Persepolis” e ci siamo avvalsi della consulenza linguistica e contenutistica della professoressa iraniana Mandana Yashrebi; – per la scena sul Sudafrica, abbiamo attinto parte dei testi del romanzo di Domeni-


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La “ c o nt a m i na zi o n e ” l i ng u i s t ic a Per quanto riguarda la lingua dei personaggi, abbiamo scelto di inserire alcuni versi in Greco antico (dialetto attico) e con la metrica originaria dei dialoghi (il trimetro giambico), corrispondenti a momenti di alta tensione drammatica, così da ricreare l’effetto che il testo originario doveva produrre sugli spettatori. Le parti in Attico sono abbastanza brevi (per non spezzare l’attenzione da parte del pubblico), e tutto quello che i personaggi dicono in Greco l’hanno già detto, immediatamente prima, in Italiano, cosicchè gli spettatori non abbiano difficoltà nella comprensione. Il Greco viene impiegato non solo nei dialoghi, ma a tratti anche nel canto (Ecuba si presenta in scena cantando in Greco), mentre i brani cantati dal coro sono generalmente in Italiano (anche se negli anni passati è capitato che fossero in Greco). Fra le parti corali delle schiave troiane, gli stasimi cantati sono stati fortemente voluti oltre che da me e dal regista, anche dall’insegnante di musica del laboratorio, che è anche un compositore e che ha curato personalmente la preparazione delle corifee cantanti, oltre ad avere composto TUTTE le musiche dello spettacolo. Alcune parti sono state eseguite sotto forma di canone e tutte sono state accompagnate dal flauto traverso che una delle nostre corifee suona dal vivo.

Infine, i personaggi delle tre profezie, per un maggiore realismo e al fine di creare una più profonda suggestione, parlano, a tratti, la propria madrelingua: il tedesco e l’ebraico nella scena della Shoah, il persiano in quella dell’Iran, lo xhosa e l’afrikaans nella visione del Sudafrica. I l s i gn i f i c a t o d e l l e m a s c h e r e Le cinque Morti danzanti e i personaggi delle tre profezie (Adolf Eichmann nella scena della Shoah, i pasdaran in quella dell’Iran, Nelson Mandela e la sua gente in quella del Sudafrica) indossano tutti delle maschere. Esse sono diverse l’una dall’altra e sono state realizzate interamente da alcuni dei nostri ragazzi. Nella nostra messa in scena le maschere non alludono ad arcaiche connotazioni di ritualità religiosa, ma piuttosto, in senso ‘pirandelliano’, servono a sottolineare il fatto che i suddetti personaggi, nelle loro azioni, interpretino un ruolo, recitino una parte che diviene spesso espressione di una diversità rispetto al quotidiano. Inoltre, parte della maschera di Eichmann, unitamente ad un’altra parte di quella di Mandela, verranno unite e ricomposte, come in un mosaico, sul volto di Ecuba, quasi a sottolineare il fatto che, sul viso della donna e, metaforicamente, nel suo animo, si sovrappongano gli orrori della storia umana. I nte rp r et az io ne fin ale : “no i s ia mo l’ orr ore ”

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L’Ecuba di Euripide, nella complessità dei suoi significati, si presta a molteplici interpretazioni. Nella nostra messa in scena, abbiamo cercato di approfondire una linea interpretativa particolare senza rinunciare, però, agli altri elementi concettuali costitutivi del dramma: il dolore della schiavitù, la dialettica fra Greci e barbari, la sacralità del vincolo di ospitalità, la dignità della nobiltà di stirpe, le manifestazioni e la gestualità della supplica. Nella nostra rappresentazione, alla fine della tragedia, mentre sembrano sanarsi le fratture temporali fra le varie profezie e i personaggi delle diverse epoche si mescolano fra di loro, accomunati dall‘universalità Insieme


levato un vento propizio e le navi greche sono pronte per ripartire, Cassandra, inorridita per quello che le sue profezie le hanno rivelato, timorosa del fatto che l’uomo scordi quanto è accaduto e che, per questo motivo, ciò possa verificarsi di nuovo, lancia a ciascuno di noi un monito affinchè nessuno dimentichi mai più quello a cui ha assistito. La giovane profetessa grida il suo sdegno con tutta la sua passione, ma la sua esortazione si tramuta presto in una maledizione, che echeggia le parole di Se questo è un uomo di Primo Levi e che ci spinge a non dimenticare mai più. Altrimenti… My ria m L eon e e G ianp a olo B e lla nca

San Cataldo

Rinnovato il Consiglio Ispettoriale

Si è riunito domenica 10 luglio 2011 presso l’Oratorio “San Luigi” in San Cataldo l’81° Consiglio Ispettoriale della Federazione Sicula Exallievi Don Bosco per il rinnovo delle cariche sociali per il quadriennio 2011-2015. Vi hanno partecipato novanta elettori provenienti dalle 23 Unioni della Sicilia tra Presidenti, Vice Presidenti, Vice Presidenti Gex, Delegati, Componenti della Presidenza Ispettoriale ed Exallievi insigniti del Distintivo d’oro. Gli ospiti sono stati accolti in un clima di cordiale familiarità nel segno della più autentica tradizione salesiana dal Direttore della Casa Salesiana, Don Filippo Pagano e dal Presidente dell’Unione Exallievi, Isidoro Medico. Dopo gli indirizzi di saluto e di benvenuto di Don Filippo Pagano, la preghiera iniziale guidata Insieme

da Don Enzo Giammello, il Presidente uscente, Giuseppe Orlando ed il Tesoriere, Pancrazio Di Bennardo, hanno svolto rispettivamente la Relazione di verifica dell’anno sociale 2010-2011 e sul Consuntivo di Cassa al 31 Dicembre 2010 nonché sulle proposte per l’anno sociale 2011-2012.

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della condizione di uomini sottoposti al male, per un’ultima volta rientra la sacerdotessa Cassandra. Ora, tuttavia, la profetessa appare più lucida e consapevole, in grado di interpretare le proprie visioni e di trarre da esse un’unica e amara morale: durante il lungo viaggio nella malvagità umana noi, insieme a lei, abbiamo assistito a degli orrori indicibili, orrori che avevano il volto dell’avido re del Chersonéso Polimestore, o quello degli spietati soldati nazisti, o ancora quello dei moralisti pasdaran, o perfino quello degli intransigenti esponenti dell’apartheid. Ma noi uomini dimentichiamo facilmente, e ci abituiamo sempre a tutto… Così, mentre nel Chersonéso Tracio si è


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Il Presidente Orlando ha tracciato preliminarmente un consuntivo delle principali iniziative realizzate nel decorso quadriennio, tra cui l’Incontro Nazionale dei giovani della Famiglia Salesiana a Catania nel 2008, la Scuola di Leader dei giovani exallievi europei a Zafferana Etnea del 2009, l’incontro di lavoro tra la Presidenza Nazionale e il Consiglio Ispettoriale a Gibilmanna nel 2010 con la consegna del Distintivo d’oro agli Exallievi Salvatore Faro e Calogero Patti, la Giornata Regionale dell’Exallievo ad Agrigento realizzata nell’aprile di quest’anno, grazie allo sforzo organizzativo di Giovanni Costanza, Mario Li Causi, Valerio Martorana, che ha condotto brillantemente la Giornata, Francesco Muceo, Don Enzo Giammello e del Consiglio Ispettoriale tutto, evento che ha suscitato una vasta eco in tutta l’isola e oltre lo Stretto e, per finire, l’offerta dell’olio per la lampada votiva di Don Bosco a Torino Valdocco, affidata per quest’anno sociale alla Federazione Ispettoriale Sicula. Si è, poi, soffermato sulla situazione difficile in cui versano diverse Unioni rivolgendo un accorato appello a non far morire dentro ciascuno di noi il senso di appartenenza alla famiglia salesiana e a dare più forza e vigore al ruolo che la nostra Associazione deve avere nella Chiesa e nella società civile. Ha posto, quindi, l’accento sulla necessità di continuare il sostegno alla borsa lavoro “per i giovani e minori a rischio” e ai Ce.P.La (Centri di promozione del Lavoro) e di sostenere la destinazione del proprio 5x1000 dell’Irpef alla Federazione. Per ultimo, il Presidente ha ribadito l’esortazione a promuovere gli Incontri interunionali e a partecipare agli Esercizi Spirituali di fine agosto. Ne è seguito un dibattito ampio ed articolato a cui hanno partecipato i Presidenti delle Unioni Giuseppe Fazio di Catania, Francesco Di Paola di Barcellona Pozzo di Gotto, Andrea Calamia di Trapani, Nino Gigante di Messina, Tina Cassarino di Gela, Stefano Carpino di Palermo, Mario Li Causi di Agrigento, Caterina Cumella di Cani-

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cattì, il Consigliere Ispettoriale, Antonino Cubeta, l’ex Presidente, Giovanni Costanza, gli Exallievi Salvatore Faro, Alfredo Scaglia e Carmelo Aiello. Gli intervenuti, accogliendo l’appello del Presidente Orlando, si sono impegnati a far veicolare in seno alle Unioni di appartenenza l’esigenza di rilanciare l’Associazione come soggetto capace di svolgere un ruolo propositivo per il miglioramento e la trasformazione delle realtà territoriali in cui si opera. Al termine del dibattito, è seguita nella bella ed accogliente Cappella della Casa Salesiana la Celebrazione Eucaristica presieduta da Don Enzo Giammello e concelebrata da Don Biagio Amata, Don Giuseppe Costa e Don Salvatore Alfano. Nel pomeriggio, al termine delle operazioni di voto, la Commissione Elettorale presieduta da Mariano Sprizzi, ha proclamato eletto alla carica di Presidente Ispettoriale l’uscente Giuseppe Orlando ed alla carica di Consiglieri Ispettoriali Antonino Bruno, Antonino Cubeta, Giuseppe Fazio, Riccardo Galioto, Mario Li Causi, Francesco Lucido, Maria Concetta Nicolosi, Giovanni Platania e Giuseppe Puglisi. Tra i Consiglieri neo-eletti, il Presidente dell’Unione Exallievi di Agrigento, Mario Li Causi, è risultato il primo per il maggior numero di voti riportati. A coronamento della bella giornata trascorsa nella accogliente Casa Salesiana di San Cataldo ( non poteva esserci epilogo migliore ! ) il Presidente Orlando, per incarico del Presidente della Federazione Nazionale, Bernardo Cannelli, ha insignito del Distintivo d’oro l’Exallievo Calogero Milazzo dell’Unione Exallievi di Canicattì per l’adesione sincera e generosa agli insegnamenti di Don Bosco dimostrata in tanti anni di militanza in seno alla Famiglia Salesiana. Calogero Milazzo, un passato di Docente nelle scuole salesiane di Agrigento e di Consigliere Ispettoriale, si è prodigato per una presenza dei salesiani nella sua Canicattì, che dura ormai da oltre un ventennio. Ca l o g e ro P a t t i Insieme


Guardando altrove

Per il secondo anno consecutivo gli Ispettori salesiani delle ispettorie CISI hanno scelto la Sicilia come sede per l’incontro di presidenza e per la condivisione annuale con gli Economi ispettoriali. Alcuni Ispettori ed Economi hanno anticipato al giorno 8 il loro arrivo in Sicilia ed hanno potuto godere di alcune rarità del ricco patrimonio artistico siculo. Nell’assolato pomeriggio del giorno 7 luglio sono stati catturati dalla magia e dalla grandiosità del teatro greco di Siracusa e dall’adiacente parco archeologico. Dopo una breve visita al Santuario della Madonna delle lacrime, hanno fatto visita alla comunità delle FMA e poi ai gruppo di animatori, ragazzi e bambini impegnati nel GREST. La mattinata del giorno 8 è stata dedicata alla visita alla Cattedrale di Monreale, alla Cappella Palatina e alle altre ricchezze del Palazzo dei Normanni. La comunità di Palermo, Gesù Adolescente ha offerto agli ospiti un momento conviviale molto apprezzato da tutti. I lavori della presidenza CISI sono ini-

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La presidenza CISI a Zafferana

ziati la sera di venerdì 8 luglio con un primo momento di condivisione da parte degli ispettori che hanno presentato sinteticamente la loro attività negli ultimi mesi. La giornata del sabato 9 luglio è stata dedicata quasi interamente all’incontro congiunto degli ispettori con il settore economia. È stato presentato il bilancio consolidato da parte di Don Ghioni a cui è seguita una dettagliata verifica e valutazione da parte dei presenti. La sola Presidenza CISI ha ripreso i suoi lavori il giorno 10 con i seguenti temi all’ordine del giorno: relazione del Presidente CNOS, lo sviluppo del CNOS-SPORT, la preparazione della Visita d’Insieme, l’avvicendamento delle responsabilità di ispettori e delegati nei vari settori, alcune delibere urgenti. Nella mattinata dell’11 luglio il cappuccino Padre Salonia ha intrattenuto gli ispettori sul tema “Attende tibi”, illustrando le situazioni di “burn out” che un ispettore deve affrontare, come affrontarle e di quali atteggiamenti psicologici e spirituali attrezzarsi. L’intervento è stato unanimemente apprezzato. D on G i ov a n ni Ma z za l i

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GUARDANDO ALTROVE

Ac i r e al e - O rd i na z i one E pi sc op al e d i M ons . An t oni n o R as pa n ti

é Mons. A. Raspanti.

Sabato 1° ottobre 2011 alle 16.30 nella Basilica Cattedrale di Acireale, il cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo Metropolita di Palermo e Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana conferirà l’Ordinazione Episcopale a Mons. Antonino Raspanti, vescovo eletto di Acireale. Saranno coordinanti mons. Pio Vittorio Vigo, Amministratore Apostolico di Acireale, e mons. Francesco Miccichè, Vescovo di Trapani, diocesi di origine di Raspanti. In questa circostanza il nuovo Vescovo darà inizio al Ministero pastorale ad Acireale, Diocesi finora retta dall’Arcivescovo mons. Pio Vittorio Vigo. Mons. Antonino Raspanti è vivamente grato a coloro che si uniranno a lui nella preghiera ed in particolare a quanti potranno partecipare alla Liturgia di Ordinazione.

P e r l a p ri ma v ol t a i n m os t r a 6 0 0 v ol u mi d e l P a pa . Sarà allestita a Castel Gandolfo, in Vaticano e poi a Friburgo La casa editrice Herder, in collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana, ha colto l’occasione della Visita del Papa in Germania, per raccogliere e presentare le opere di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI nelle loro molteplici traduzioni. In un’esposizione unica nel suo genere – allestita prima a Castel Gandolfo per il Santo Padre, poi per gli interessati in Vaticano al Campo Santo Teutonico ed infine presso la sede della casa editrice Herder a Friburgo – vengono esposti circa seicento volumi rappresentativi di più di venticinque Paesi. Per la prima volta, in uno stesso luogo, è possibile vedere l’edizione rumena di “Sale della terra” sino a quella cinese di “Dio e il mondo”, insieme alla grandi monografie di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. In questo modo la casa editrice Herder e la Libreria Editrice Vaticana intendono manifestare all’autore elogio e gratitudine. “Quale detentrice dei diritti degli scritti del Papa, è per la LEV motivo di grande soddisfazione vedere raccolti volumi tradotti nelle maggiori lingue del mondo”, dice Giuseppe Costa, Direttore della Libreria Editrice Vaticana. “Sarà per noi una grande gioia potere mostrare al Papa stesso l’esposizione, il 15 settembre prossimo a Castel Gandolfo, presso la sua residenza estiva”, afferma Manuel Herder. La mostra verrà presentata in Vaticano venerdì 16 settembre, dalle ore 10:00 alle ore 18:00, presso il Campo Santo Teutonico (Via della Sagrestia 17, 00120 Città del Vaticano). Presso la sede della Casa Editrice Herder la mostra verrà, invece, presentata in occasione di un incontro con la stampa durante la visita del Papa sabato 24 settembre, dalle ore 21, presso la Casa Editrice Herder (Hermann Herder Straße 4, 79104 Friburgo). Da: Zenit.org, Roma 13 settembre 2011.

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Signorina Maria Saladino

Ogni giorno in paese c’era un morto ammazzato dalla mafia… la situazione in paese era disperata. Io insegnavo alle scuole elementari, i miei alunni pianCarissimi amici, mi sento onorato di gevano per la fame. Io li soccorrevo copoter presiedere questa Eucarestia di me meglio potevo. Compravo i libri, i ringraziamento e di suffragio per la cavestiti. Il pane e la pasta. Facevo la rissima Signorina Saladino. maestra e lo stipendio se ne andava Come ho già detto, sono qui a nome tutto così… ma vedendo che ciò non badel Signor Ispettore dei Salesiani e stava ho cominciato a fare catechismo posso dire a nome di una nutrita schieed oratorio per educare i ragazzi al bera di Salesiani che hanno conosciuto ne, al bello e all’onestà”. per lungo tempo la Signorina Maria, e Il suo amore verso ogni bambino/a con essa hanno collaborato per il sogno era personale ed intenso fino a ricevedella sua vita: i ragazzi della valle del re le confidenze di ognuno e poi a provBelice. Siamo qui attorno alla sua salvedere alle loro necessità. Anche quema per ringraziare il Signore per la stosto non gli bastò, pensò allora di fare la ria meravigliosa che ha voluto fare con missionaria, ma il Signore gli fece capiquesta donna che è stata madre di tanre che doveva dedicare tutte le sue ti fanciulli e promotrice di tante opere energie a Camporeale “per salvare i radi bene. gazzi dalla violenza della strada”. Il Signore gli ha concesso una lunga Ben presto, pertanto, si rese conto vita: 91 anni; ma sopratche non bastava aiutare tutto gli ha dato un cuoi ragazzi con l’insegnare che è palpitato interamento, ma era necessamente per quei ragazzi rio tirarli fuori dalla loro che hanno riempito i suoi emarginazione. Così a pensieri, le sue preoccupoco a poco sviluppa pazioni, i suoi sogni. nella sua mente e nel La Signorina Maria suo cuore un meraviglioSaladino ha fatto di so progetto che sarà Camporeale una torre sempre un sogno mai dalla quale ha spaziato pienamente compiuto. per tutta la valle del BeIl carattere forte ed lice alla ricerca dei raenergico, del quale era gazzi e delle ragazze a dotata la sua personalirischio ed emarginati tà, ha fatto di lei una dalla società. grande condottiera che Come Don Bosco, non ha mai gettato la é M. Saladino tra i della cui famiglia faceva ragazzi del Belice. spugna nonostante le parte in quanto Consadifficoltà, i sacrifici e le crata fra le Volontarie di Don Bosco, ha resistenze che trovava attorno a se. Elspeso l’intera sua esistenza a cercare la ancora dice “Ci sono voluti 20 anni chiunque potesse aiutarla nell’impresa, prima di costruire il mio primo Istituto. che a tanti sembrava utopica, di creare Venti anni di battaglie contro tutti colocentri di educazione per i tantissimi raro che volevano farmi stancare e desigazzi e ragazze presenti nel Belice, stere… Non avevano però fatto i conti emarginati ed a rischio. con la mia testardaggine. Alla fine ho La Signorina Maria Saladino inizia il vinto io. Ho saputo resistere. Non mi suo impegno sociale come insegnante. hanno piegata. Fino ad oggi ho realizÈ una donna che sa guardarsi attorno, zato 9 Istituti”. e tutto negli anni ’40 gli parlava di sofLa sua fede intensa, che era intesferenza. Ella stessa dice “Quando camsuta da un intimo rapporto con Dio fino minavo per le strade di Camporeale, al misticismo, era la radice della sua ogni angolo mi ricordava una tragedia. forza interiore. Donna di fede, combattiva e determinata

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DA RICORDARE

Da ricordare


DA RICORDARE

Dopo aver impegnato tutti i suoi beni per realizzare strutture e luoghi di educazione, avverte l’insufficienza delle sue possibilità ed inizia una ricerca di aiuti presso le istituzioni statali e regionali ed il Tribunale dei minori. E non mancò persino l’aiuto dei Siciliani Emigrati in America, ove rimase per più di un anno raccogliendo offerte per i suoi ragazzi. In questa ricerca quanti sacrifici, quante resistenze, quanti ostacoli che avrebbero fiaccato qualunque progetto umano, che non fosse animato da una fede salda ed una volontà indomita come quella della Signorina Saladino. Ma il suo sogno era inarrestabile: iniziò così un dialogo persistente con i Salesiani, nella persona dell’Ispettore del tempo, per avere una Comunità Salesiana a Camporeale. Per raggiungere il suo obiettivo si rivolse ai Superiori Maggiori dei Salesiani e persino a Giovanni Paolo II. Dopo una lunga battaglia ottenne che i Salesiani avviassero un Oratorio nel Centro Sociale da lei costruito e dove già aveva ospitato un bel gruppo di ragazzi da interni. Furono anni creativi e di grande soddisfazione educativa. Don Vittorio Costanzo, Ispettore dei Salesiani nei tempi più fecondi della Saladino, mi diceva: “Era una donna che amava i suoi ragazzi uno per uno, con vero affetto di madre fino alla commozione. Ella era solito affermare «chi salva un bambino salva l’umanità»”. Con i Salesiani arrivarono le Figlie di Maria Ausiliatrice nell’Istituto Don Bosco tuttora esistente, per la cura delle ragazze a rischio di quel lembo della Sicilia, dimenticato da tutti. Poi sognò una Casa per le ragazze madri ed una Casa di riposo che lei ben presto costruisce ma non riuscirà mai a trovare persone idonee che se ne prendessero cura. Successivamente restaura la Casa del Fanciullo che affida alle Suore Benedettine e costruisce la struttura che accoglie la Casa Famiglia animata dai Salesiani sulla collina detta “il Paradiso”. Tutte queste opere sono state sempre espressione del suo amore per la

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gioventù pericolante, come diceva Don Bosco. Infatti lei ha saputo realizzare, nella sua storia, quello che abbiamo sentito dalla bocca di Gesù: avevo fame, ero nudo, ero abbandonato… e mi avete dato da mangiare, da bere e siete venuti ad aiutarmi… Don Giuseppe Troina, Ispettore dei Salesiani che le fu vicino per tanti anni dice “Vedevo in lei il cuore stesso di Don Bosco, che soffriva per la situazione di emarginazione dei suoi ragazzi. Tuttavia non le mancava il sorriso sulle labbra che gli veniva infuso dai sogni e dal sorriso dei suoi stessi ragazzi”. La Signorina Maria Saladino è stata un gigante della carità e non ha mostrato per nulla alcuna insofferenza per le difficoltà e le battaglie che ha dovuto affrontare nelle infinite vicissitudini di cui è piena la sua storia. Per questo suo amore di madre per i più piccoli ed indifesi, nonostante le sue insistenze che spesso potevano disturbare gli indifferenti, ha avuto un ascolto ampio ed un apprezzamento corale. Essa è stata una donna che ha saputo sempre sperare anche quando non c’era alcun che per poter sperare. Ed il Signore e la storia l’hanno premiata. Siamo certi che la Signorina Saladino avendo combattuto la buona battaglia dell’amore, ora ha ricevuto la sua ricompensa nel cuore di Dio, assieme a Don Bosco da lei tanto amato. Al termine di una vita così lunga e ricca di creatività, di amore, di dedizione incondizionata, e di generosi sacrifici tutti siamo chiamati a fare un sincero e sentito rendimento di grazie, al Signore Gesù che ce l’ha data, a Lei stessa che ha saputo chinarsi sulle necessità di tanti ragazzi e ragazze. Essa ha detto di se: “Io sono una sognatrice. Sogno cose bellissime. Bambini liberi dalla fame e dalla violenza, una giustizia sociale più vera, una società senza il dominio dei prepotenti, libera da ogni mafia… Non so quanti anni mi servono per realizzare tutte queste cose. Mi basta arrivare a 90 anni per completare tutti i miei progetti… Io ringrazio Dio per avermi dato un cuore di fanciullo sempre pieno di meraviglie, Insieme


Don Antonino Rubino

A Camporeale è considerata santa

A Camporeale (PA), è deceduta, a 91 anni, la maestra Maria Saladino. Nel momento in cui ha chiuso gli occhi una colomba bianca è entrata nella sua camera e non voleva più uscirne, come se volesse anche lei vegliare il corpo santo di Maria Saladino. Infatti, a Camporeale e da coloro che l’hanno conosciuta, è considerata una santa. Ha consacrato tutta la sua vita al Signore e alla Chiesa che ha servito costantemente attraverso il recupero dei ragazzi meno fortunati, figli di carcerati, di famiglie disgregate, povere ed emarginate. Laureata in Pedagogia, insegnò nella scuola elementare e giovanissima, fin dal dopoguerra, passava nelle singole classi per ricordare la lezione di catechismo che si svolgeva nel pomeriggio in un salone che aveva affittato. Intere generazioni di ragazzini in tal modo sono stati educati alla fede. Già negli anni Cinquanta svolgeva presso le famiglie la catechesi rionale, perché Maria Saladino precorreva i tempi. Era decisa, combattiva, determinata nel raggiungere il suo ideale di missione, per togliere i ragazzi dalla devianza e dare loro un mestiere e quindi un lavoro, per un avvenire di giustizia, di serenità e di solidarietà. Negli anni Sessanta andò negli Stati Uniti e raccolse il denaro tra gli emigrati per costruire le opere sociali a favore dei ragazzi del Belice. Affascinata dall’ideale educativo di san Giovanni Bosco, ha speso la sua vita «per ridare Insieme

un sorriso ai bambini del Belice», sottraendo centinaia di minori dalle mani della mafia e dalla miseria, ospitandoli presso le numerose strutture di accoglienza da lei stessa realizzate a Camporeale. Sosteneva che l’accoglienza e l’educazione sono le armi per la rinascita umana e per ogni riscatto sociale. Ai suoi ragazzi ha dato istruzione umana e professionale. Oggi la sua opera educativa viene portata avanti dai Salesiani, dalle Figlie di Maria Ausiliatrice e dalle Benedettine della Divina Provvidenza. A loro già aveva affidato gli istituti che ha realizzato. Ha sempre vissuto in maniera semplice e disinteressata, senza mai chiedere nulla in cambio per sé. Mai è stata scoraggiata, ma superava le difficoltà come gli antichi profeti. La sua forza proveniva dalla fede che ogni mattina alimentava alla mensa eucaristica e dalla certezza che riponeva nella Divina Provvidenza. Da: Famiglia Cristiana, anno LXXXI n. 40, 2-10-2011.

Omelia per il funerale di Don Giuseppe Pardo

Messina, 18.07.2011

Ho incontrato Don Pardo per l’ultima volta in occasione di una mia breve visita al San Tommaso, alla conclusione degli Esercizi Spirituali dei confratelli, il giorno 25 giugno. Sapevo delle sue condizioni precarie di salute, che avevano consigliato il suo temporaneo ricovero presso struttura la nuova “Mamma Margherita” dalla sua comunità di Messina, Savio. Rimasi tuttavia colpito dal fatto di vederlo in carrozzella é Don G. Pardo. e molto consunto. Le sue poche parole e soprattutto il suo sguardo incavato mi comunicarono quasi una implorazione e l’esplicito anelito di curarsi e migliorare. Non avrei comunque immaginato che si

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di entusiasmo, di gioia… Io nel cuore ho sempre 20 anni”. La nostra presenza qui da tante parti della Sicilia è il vero ringraziamento e riconoscimento della grandezza di mente e di cuore della Signorina Maria Saladino. Ricordiamola con la nostra mente e nel nostro cuore, perché susciti ancora dei veri apostoli per la gioventù di oggi, in una società così smarrita che è quella in cui viviamo.


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trattava di una condizione di debolezza che in poco tempo lo avrebbe portato a concludere la sua esperienza terrena. Don Giuseppe infatti ci ha lasciati la sera del 16 luglio, dopo un celere ricovero in ospedale, in seguito all’evidente e generale aggravarsi delle sue condizioni. Un percorso umano sufficientemente lungo quello di Don Pardo che il 6 marzo aveva compiuto 80 anni! Gli ottuagenari in effetti sono dal Salmo 89 indicati come i più robusti, anche se ci siamo abituati oggi ad accompagnare all’ultimo traguardo confratelli ancora più anziani. [...] La cartella personale di Don Giuseppe è scarna, semplice, specchio di una vita lineare e serena. I piccoli foglietti su cui sono stilati i giudizi dei suoi primi passi nella vita salesiana, nel periodo della formazione iniziale, ribadiscono la sua buona salute, le sue buone capacità intellettuali, uno spirito salesiano chiaro, una spiritualità semplice. Si percepiscono anche quelle note di temperamento e di carattere che lo hanno contraddistinto fino agli anni della vecchiaia: la semplicità che a volte poteva sembrare ingenua e al contempo espressioni di originalità che non erano facilmente armonizzabili e potevano dare l’impressione, come si esprime letteralmente un giudizio di una “certa stranezza”. Per riconoscimento universale il giovane salesiano si contraddistingue per il suo buon spirito, la sua volontà decisa e il suo impegno. Un percorso standard potremmo definirlo quello di Don Pardo che non era siciliano di nascita anche se lo divenne per aver trascorso tutta la sua vita praticamente in Sicilia. Era nato in Puglia ad Alessano in provincia di Lecce il 6 marzo 1931. In seguito al trasferimento del padre Santo, Maresciallo maggiore di finanza, in Sicilia il giovane Giuseppe ebbe il suo primo contatto con Don Bosco e i Salesiani a Palermo. Scrive nella sua domanda di ammissione alla prima professione: “All’Oratorio Salesiano di Santa Chiara, che sempre ricorderò con affetto (…) ho imparato ad amare vieppiù con ardore Cristo. E lì ho cominciato a nutrire una grande ca-

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rità verso i giovani, anche poveri ed abbandonati a sé, in mezzo alle strade. Immolarmi per i giovani, ecco quale è stato, è e sarà il mio programma”. Dopo il noviziato a Modica Alta, con il compianto Don Giardina come maestro dei novizi, emise i suoi primi voti il 16 agosto 1947. Seguì il percorso regolare della formazione iniziale: la filosofia, come si diceva allora, a San Gregorio (1947-1950), il tirocinio al Savio di Messina (1950-1953); gli studi teologici al San Tommaso dal 1953 al 1957 coronati con la consacrazione presbiterale il 29 giugno del 1957. Il suo percorso formativo gli ha consentito di lavorarsi, mostrando sempre un grande impegno, ma mantenendo anche quei tratti caratteristici della sua personalità che chi gli viveva accanto aveva modo di notare: “Robusto, carattere un po’ particolare e un po’ disordinato. Buono per impegno e volontà. Di buono spirito”. In una indagine della Direzione Generale delle Opere di Don Bosco realizzatasi nel 1971 a seguito del Capitolo Generale Speciale, Don Giuseppe così riassume la sua missione salesiana: “Chierico assistente nelle scuole medie e ginnasio e insegnante alle scuole elementari. Sacerdote e insegnante nelle scuole medie più gli studi universitari e un anno di pastorale. Catechista e consigliere, insegnante nella scuola media e centri di addestramento professionale”. In effetti Don Pardo, pur impegnato nel lavoro a Messina-San Luigi e a Catania-Salette, si impegnò negli studi universitari, conseguendo la laurea in lettere moderne il 24 febbraio del 1967 all’Università di Messina. Dal 1957 al 2004 quando approdò alla comunità del Savio, il suo itinerario fu piuttosto ricco di esperienze in varie opere dell’ispettoria: Messina-San Luigi, Catania-Salette, Randazzo, Ragusa, Modica, Alcamo, Alì Terme, Catania-San Filippo Neri. Se si escludono i tre anni di economo ad Alcamo, Don Giuseppe incarnò la figura classica del consigliere scolastico e di insegnante. Una missione ed un ruolo che lo mettevano costantemente a contatto con i ragazzi, specie negli inInsieme


Don Giovanni Mazzali

Ricordiamo i familiari defunti di confratelli: il fratello di Don Biagio Tringale, la mamma di Cristian Konan e il fratello del Signor Vincenzo Sortino. Insieme

Omelia per il funerale di Don Giuseppe Sorano

Messina, 02.08.2011

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ternati, con la responsabilità della disciplina e dell’organizzazione scolastica. Il suo amore per la scuola lo ha accompagnato fino a questi ultimi anni a Messina-Savio, dove ha svolto il compito di segretario della scuola, oltre all’impegno delle confessioni nella attigua chiesa del SS. Salvatore. “Questa è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna e io lo risusciti nell’ultimo giorno”, sono le parole di assicurazione, di conforto e di speranza proclamate nel Vangelo in questa eucarestia funebre. Don Giuseppe è stato sacerdote di quel Gesù che ha contemplato nella preghiera, nella celebrazione dell’Eucaristia e soprattutto nel volto di innumerevoli ragazzi e giovani incontrati nella sua esperienza salesiana. “Per il salesiano la morte è illuminata dalla speranza di entrare nella gioia del suo Signore. E quando avviene che un salesiano muore lavorando per le anime, la Congregazione ha riportato un grande trionfo”, sono le parole delle nostre Costituzioni che richiamano l’espressione letterale di Don Bosco. Sento il bisogno di rinnovare le condoglianze ai familiari presenti e ai confratelli di Messina-Savio che amorevolmente gli sono stati vicini, specialmente nelle difficoltà di questo ultimo anno di sofferenza e di disagio. Un grazie particolare alla comunità del San Tommaso e alla comunità delle Sorelle di Maria Ausiliatrice per averlo accolto negli ultimi tempi ed accompagnato all’incontro definitivo con Gesù Risorto. Caro Don Giuseppe, hai raggiunto lo scopo che ti assillava ultimamente: ricuperare la salute. Hai raggiunto la salute piena, la salvezza, la vita senza fine in quel Signore Crocifisso e Risorto di cui sei stato per tutta la vita intimo e sacerdote. La Vergine Ausiliatrice, nelle cui mani hai consegnato il tuo sacerdozio, ti guidi nei sentieri radiosi del cielo.

Non è stato possibile recapitare a Don Giuseppe la sua nuova obbedienza che ufficialmente siglava il suo trasferimento da Pedara alla Casa Mamma Margherita, qui al San Tommaso. Si stava preparando per l’obbedienza finale, la destinazione definitiva, il Paradiso promesso da Don Bosco ai suoi figli. È stato il lungo e lento declino di una vita longeva. Don Sorano aveva compiuto 93 anni il 23 maggio! Una forma accentuata di senescenza e una forte sordità gli avevano ridotto, negli ultimi anni, la possibilità di contatto con le persone e con l’ambiente. Io l’ho frequentato dal 2008, ma già allora risultava difficile intavolare un dialogo, soffermarsi a commentare con lui il suo stato di salute e le sue condizioni. Cantava, anche durante la notte, esprimeva, nel subconscio, la sensibilità e le percezioni del passato. Pregava con devozione, con tono alto, specie é Don G. Sorano. nella recita serale del rosario, quasi ad indicare un’anima bella, innamorata di Dio e della Madonna. Don Sorano è spirato nella Casa Mamma Margherita nelle prime ore del mattino di domenica 31 agosto con una morte attesa, certamente non priva di sofferenza, ormai isolato dalla realtà circostante e nell’impossibilità di comunicare. Gli sono stati accanto i confratelli, le suore e il personale della nuova struttura, in cui si trovava ormai da più di due mesi. [...] Don Sorano ci lascia in primo luogo la testimonianza di un sacerdote di Cristo, “mite e docile”, come scrive il giudizio di ammissione al presbiterato, del Consiglio della comunità di Pedara, presieduto dal direttore Don Antonino Orto. Un sacerdote dal cuore buono, un parroco, lo fu per 12 anni, semplice, amorevole, accogliente. [...]

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Ripercorrendo le tappe della sua vita si avverte che Don Giuseppe è stato salesiano autentico e per lunghi anni a contatto con i ragazzi e i giovani sia nell’apostolato pastorale della parrocchia e dell’oratorio che nella scuola. Giunge a Pedara da Melilli, suo paese natio, per gli anni di aspirantato (1930-1934); è successivamente ammesso al noviziato, con un giudizio lusinghiero in cui si mettono in evidenza le caratteristiche che lo accompagneranno lungo tutto il corso della sua formazione: “Pietà ottima, carattere mite e docile”. Emette i primi voti il 12 settembre del 1935 a San Gregorio, dove continua gli studi della filosofia fino al 1938. Viene inviato per il tirocinio un anno a Pedara (1938-1939) e due anni a San Cataldo (1939-1941). Si trasferisce, in pieno periodo bellico, fuori Sicilia per la formazione teologica. Trascorre un anno a Chieri, un anno a Bollengo e un anno a Macerata e poi rientra per un ultimo anno di studi a Pedara. Si percepisce dai vari trasferimenti che si è trattato di un periodo travagliato e con un percorso che dal nord lo ha riportato nella sua Sicilia, dove viene ordinato sacerdote il 6 maggio 1945, per le mani di Mons. Carmelo Patanè, nella chiesa delle Benedettine di Catania. Con il conforto di una esperienza salesiana precedente molto positiva sia nell’assistenza che nell’insegnamento Don Giuseppe per tre anni alterna la sua presenza tra Messina-Savio e Taormina (1945-1949). A Messina il 12 dicembre del 1949 consegue la laurea in lettere moderne che gli consentirà di dedicarsi per lunghi anni all’insegnamento delle materie letterarie. È consigliere scolastico e catechista a San Cataldo e ad Agrigento dal 1949 al 1958. Viene poi richiesto di un servizio pastorale come parroco per due anni a Riesi (1958-1960), per 6 anni a Trapani (1960-1966) e per quattro anni a Ragusa (1966-1970). Lo accoglie l’Istituto San Francesco di Sales di Catania-Cibali, dove resterà ininterrottamente dal 1970 al 2007 e dove sarà apprezzato come insegnante ed educatore. Il graduale deterioramento delle sue condizioni fisiche e il

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bisogno di cure consigliano il suo trasferimento nella comunità di Pedara (2007-2011) e da due mesi in questa comunità del San Tommaso, nella nuova struttura Casa Mamma Margherita. “Portate su di voi il mio giogo e imparate da me che sono mite ed umile di cuore”. La mitezza del cuore di Gesù ci è stata eloquentemente testimoniata dal nostro fratello Don Giuseppe: una famiglia di gente semplice, che lo stesso Don Sorano pone ad un livello socialmente modesto in un documento del 1971, un uomo semplice, diretto, senza complicazioni. È una lezione che viene impartita a noi che continuiamo il nostro percorso terrestre. Il ristoro, la serenità dell’anima abitano nella semplicità, nella trasparenza; sono lontani dalle simulazioni, dalle doppiezze, dalle falsità. Se percepiamo la stanchezza del cammino, la pesantezza di una umanità che non si vuole piegare, di un orgoglio che non si lascia domare, accogliamo questa eloquente testimonianza che ci ripete le parole di Gesù: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi e io vi darò sollievo”. L’ultima mia visita di domenica 24 luglio mi ha dato la percezione della gravità della situazione di Don Sorano, ma anche della cura e della vicinanza dei confratelli, delle suore SMA e del personale. Mentre esprimo, a nome di tutta l’ispettoria, le più sincere condoglianze ai familiari, ringrazio la comunità del San Tommaso, delle Sorelle di Maria Ausiliatrice del personale per la cura amorevole e l’assistenza con cui si sono tutti prodigati. Il Buon Dio vi ricompensi. Caro Don Giuseppe, ci giungono gli echi dei tuoi canti e delle tue espressioni, ora di gioia, dal Paradiso, dalla meta agognata del tuo peregrinare. Canta anche per noi, quando la tristezza e i problemi ci angustiano. Intercedi, con la tua bonarietà, presso il Padre e prega per noi la Vergine Ausiliatrice che hai amato con intensa tenerezza. “Beati coloro che muoiono nel Signore; riposeranno dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono”. Don Giovanni Mazzali Insieme


Ho voluto raccogliere in queste pagine le catechesi più importanti che hanno tracciato il cammino di questi anni nella comunità parrocchiale di S. Domenica V. e M. in Tremestieri (ME). Mi auguro che i tanti semi gettati in un terreno già tanto fecondo di doni spirituali possano portare molto frutto e arricchire tanti fratelli e sorelle che, venendo a contatto con noi, siano illuminati, spronati, incoraggiati a mettersi anch’essi “in cammino” e a scorgere nella nostra storia umana quella traccia indelebile dell’Amore di Dio per mezzo della quale tutto, proprio tutto, si rinnova, riprende vita e ritrova sempre il suo vigore originario.

Le Memorie dell’Oratorio sono, tra le opere di San Giovanni Bosco (1815-1888), una delle più personali, forse il libro più ricco di contenuti e di orientamenti preventivi che egli abbia scritto. Composte tra 1873 e 1875, in un momento di grande fervore operativo, riflettono sul cammino percorso per definirne il senso e focalizzare l’attenzione dei discepoli sull’identità di un’istituzione orientata alla salvezza dei giovani, pronta ad aprirsi in prospettiva mondiale. Risultano «una storia dell’oratorio più teologica e pedagogica che cronachistica, il documento più lungamente meditato e voluto da Don Bosco». Sono «un manuale di pedagogia e di spiritualità raccontata, in chiara prospettiva oratoriana» (P. Braido).



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