Magabagarre 06

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è Dico Yegh! Perché mi sono rotto il cazzo di tutta la gente che non va a votare e tutti i giorni si lamenta del governo in carica! Dico Yegh! Perché mi sono stancato di sentire dire “c’è crisi!!” da gente che si trova a casa, sul divano, con una bottiglia di birra in mano, guardando Glee su sky, utilizzando lo smartphone da 400€ o l’Ipad da 700. Dico Yegh! Perché odio tutti i perbenisti che lottano a favore dell’immigrazione e quando una persona di colore si avvicina ai propri figli urlano allo scempio e scappano impauriti. Dico Yegh! Perché non se ne può più di tutti gli Italiani che sputano merda sul proprio paese ogni volta che gliene

capita l’occasione esaltando altri stati europei come la Francia e la Germania non prendendo in considerazione il fatto che forse in quei paesi è proprio lo spirito patriottico a far funzionare le cose. Dico Yegh! Perché ci lamentiamo di essere indietro rispetto agli altri paesi che rappresentano un avanguardia tecnologica lontana anni luce e poi manifestiamo contro la costruzione di inceneritori e centrali nucleari. Dico Yegh! Perché parliamo di democrazia e sottostiamo al volere del 3° governo NON ELETTO. Dico Yegh! Perché ho fame, ho sete..dico Yegh! Perché ho il singhiozzo. (Crofford)


spazioa rtistico CANILE - Agnese Monaco

Gabbie, soffuse da nebbie, animi sommersi da inesorabili pene, battiti ricolmi di solitudine, voci tremanti cantano in spazi che mancano. Cagne sterilizzate,dalle zampe sottili, a causa di abbandoni da vili, code mozzate,sguardi languidi tra i cani, sommersi da feci attendono ritorni vani. Libertà negata, alla cagna abbandonata, inflitta la sua pena, cerca una chimera. Illude il canto Senza peli il manto, sola,col cuore infranto, abbandona la vita, per colui che l’ha tradita. Canile è presente nel libro Metamorfosi - Agnese Monaco libritalia 2015. Acquistabile nei migliori store on line e nei negozi contenuti al seguente link. Parte del ricavato della vendita sarà devoluto ad Animaliberi Onlus a tutela degli animali in difficoltà. Si può ordinare Metamorfosi anche scrivendo alla redazione di MagaBagarre! http://agnesemonaco.altervista.org/metamorfosi.html


MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO

"I love you" (La Tempesta Dischi) Il 3° disco del M.D.D.P.O è uscito il 28/04/2015. E’ stato pubblicato da “La Tempesta Dischi”. Il disco è stato prodotto e registrato da Giulio Ragno Favero (il teatro degli Orrori). Le immagini collage della copertina e dell’artwork sono opera di Pasquale De Sensi. Le tracce scritte dalla band e raccolte in I Love You sono undici. Come sempre il tono fortemente letterario della scrittura del cantante Luca Romagnoli si rispecchia anche nei titoli. Due testi sono di altri autori: Scrivere un curriculum è tratto dalla poesia del premio Nobel Wislawa Szymborska, mentre Il mio giovane e libero amore è tratto da uno scritto anarchico del 1921. AMYCANBE - “Wolf” (Open Productions) In Italia molti hanno etichettato gli Amycanbe come la band nostrana con il suono più internazionale. Hanno difatti sempre guardato all'estero, dagli esordi con tour in UK a collaborazioni con musicisti e producers inglesi o americani. Inseriti in Cafe Mambo 2009, la prestigiosa compilation di Ibiza, in cui compaiono grazie al reMix di Mr Jose Padilla Roger O'Donnell dei Cure. Ora tornano con un nuovo album; "Wolf". Come nei precedenti, vede la partecipazione al missaggio di Mark Plati http://www.mark-plati.com (conosciuto per i suoi lavori con David Bowie, Prince, Dave Navarro, The Cure, Emelie Simon, Charlie Winston, Les Rita Mitsouko e moltissimi altri....). DISCOFORTICUT - “Femmes”

Discoforticut nasce nella primavera 2013 dall'inevitabile collisione di 2 pianeti differenti in orbita sopra il cielo di Torino. Discoforgia (produttore di musica elettronica), Ortiche (regista di numerosi videoclip musicali tra cui Subsonica e Dot Vibes). Insieme si concentrano sulla ricerca e la riscoperta di suoni etnici, su strumenti di dubbia provenienza raccattati negli anni in mercatini dell'usato di mezzo mondo, su cucchiaini battuti su bottiglie vuote dopo cena e chitarre acustiche ma senza falò, il tutto miscelato con l'irriverenza di drummachines e synth analogici, campioni vocali presi da vecchi dischi anni '80 dimenticati in uno scatolone ed altri registrati da sconosciuti con un microfono per le strade della loro città. Ethno indie chill out da urlo! MIMI STERRANTINO - "Un lupo sul divano"

“Un lupo sul divano” è il titolo dell’ultimo lavoro discografico di Mimì Sterrantino datato 2015.Comprende dieci brani, registrati sempre insieme agli Accusati che ripercorrono le vie sonore nord americane degli anni settanta. Blues, country, folk e rock si fondono insieme ai testi del cantautore siciliano che non abbandona la sua vena ironica, le lodi a madre natura, lo spirito rivoluzionario, la fantasia e la classica autoreferenzialità cantautorale con cui parla di se stesso e delle proprie esperienze di vita.


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PAOLO PREITE - “Don't Stop Dreaming” (Seahorse Recordings) L’album d'esordio di Paolo Preite è prodotto dal noto musicista e prod. americano Fernando Saunders (collaborazioni con LouReed, Jeff Beck, Marianne Faithfull e altri grandi artisti). Altri musicisti eccellenti che hanno contribuito al “sogno musicale” di Preite sono stati Kenny Aronoff (noto batterista molto apprezzato nel mondo del Rock), Marc Halbheer, Peter Krajniac e molti altri.. creando un sound originale dal sapore internazionale. “Don’t stop dreaming” è il frutto di cinque anni di duro lavoro e si presenta come un disco prevalentemente in acustico dove si possono percepire influenze e colori rock, pop, soul e country. PORNO TEO KOLOSSAL - “TANNOISER” Bambalam Records Un doppio CD prodotto dalla label cult Bambalam (etichetta di Acid Mothers Temple) per il gruppo torinese. Massimo Divenuto, artista e deus ex machina di Porno teo Kolossal (http://www.massimodivenuto.com) pensa alla musica della band come colonna sonora perfetta per i suoi quadri ed esposizioni (Dekapitalism). Assalto sonoro senza compromessi. Cronaca in musica. La colonna sonora dell'età moderna. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente reale. Ad una tecnica di registrazione tradizionale è stata affiancata una tipica configurazione utilizzata per le incisioni delle grandi orchestre classiche. Per questi motivi potremmo definire questo progetto Hi Live Fi. ALIS POMPEO - "Resonance" Indie Label 04011 Recods Cantautrice e musicista romana con all’attivo 3 dischi (di cui l’ultimo EP uscito a Maggio del 2015 per la Indie Label 04011Records), numerosi live in ambito nazionale ed internazionale, partecipazioni a festival musicali, opening e rassegne, come il prestigioso “Premio Fabrizio De Andrè” (in finale nel 2008). Ora un Ep (Resonsance) da cui è tratto il singolo. L'EP è nato durante un viaggio in Pensylvania e nel Maryland (USA), si è esibita a Philadelphia, Harrisburg, Gettysburg e Baltimora, un'esperienza che l’ha ispirata dando vita a questo lavoro, in cui è stata supportata nel processo artistico da Andrea Palumbo. LO SPIRITO DEL PIANETA - www.lospiritodelpianeta.it

Dal 29 al 14 Giugno è andato in scena al Polo Fieristico di Chiuduno (BG) la 15^ edizione dell’unico festival tribale indigeno in Italia. La grande area della manifestazione che, oltre al palco centrale , al percorso Maya, e alla zona ristoro totalmente al coperto, ha offerto un mercatino di oggetti per il benessere e il ritorno alle origini tra i più particolari in circolazione. Insomma la solita energia positiva che vi raccontiamo con un brano che il grande musicista irlandese Finlay Mac Donald, presente all’evento, ci ha gentilmente concesso.


r e c e n s i o n e

by LUPIX Album: I love you Artista: MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO In una parola: Geniali Boh! Cosa potrei scrivere? Se non gli ascoltate siete dei pazzi! Se non vi piacciono siete dei pazzi! Perchè sto scrivendo senza ascoltarli ancora ... sono un pazzo! Ok ora va meglio. Che non era il solito gruppo scontato lo si intuisce anche solo leggendo i titoli delle undici canzoni del loro nuovo album: I love you. “Vieni all'inferno con me”, “La patria dove si sta bene”, “Per non morire di vecchiaia”... già bastano loro per

catturare l'attenzione. Musica semplice ma efficace. Arrangiamenti azzeccatissimi che non stancano e che si incastrano alla perfezione con la voce. Testi di tutto rispetto. Intuitivi. Sull'orlo del poetico a volte. Niente di scontato. Alcuni brani , giuro, sono brani che avrei voluto scrivere io. Seriamente per me nessuna nota negativa. Spero di vederli dal vivo al più presto. Adesso basta. Mi butto nel letto e alzo il volume.

Formazione: Luca Romagnoli / V o c e Marco (Diniz) Di Nardo / C h i t a r r a Nicola Ceroli / B a t t e r i a Luca DI Bucchianico / B a s s o www.managementdeldolorepostoperatorio.it https://www.facebook.com/managementdeldolorepostoperatorio https://www.youtube.com/user/managementdeldolore


In questa stanza che m'ha insegnato un sogno che m'ha donato un senso oggi ci son solo immagini d'un tempo le storie del passato scandiscono l'inverno di un anno ormai ghiacciato di un io che oggi non c'è Non ho paura – The Sun

zAc - hei Giò! come te la cavi con la geografia? GiO’ - mah non sono un Maestro ma prova a dire.. zAc - oK, dove si trova il deserto del Sahara? GiO’ - Beh in Africa, guarda su questo non ci piove!

le freddure


r e c e n s i o n e

by LUPIX Album: Wolf Artista: AmyCanbe In una parola: Sorpresa Cazzo ma questo è il nuovo gruppo di quella cantante…di Londra? Si era londinese credo. Come si chiamava? Dai quella che si chiama come la nota pasta modellante per bambini … quella colorata. Ah no! Sbagliato! Che bella sorpresa. Non il fatto che siano bravi, si percepisce una marcia in più già dalla prima traccia. La sorpresa viene dalla scoperta che sono un gruppo di Cervia. Quasi dietro casa! Perchè non li ho mai sentiti nominare? Non è proprio il mio genere ma li ho ascoltati davvero molto volentieri. Bei pezzi e una voce stupenda. Chissà se verrebbero a farmi servizio

ninna nanna... pagherei per addormentarmi al suono di quella voce meravigliosa. Basta dai! Comunque ripeto, se non avessi letto la loro pagina Facebook avrei giurato fosse un gruppo internazionale.Un sound che esce dai soliti canoni musicali del vecchio stivale. Commerciale... nel senso buono. Non banale sia chiaro, ma nel senso che potrebbe avere mercato in qualsiasi parte del mondo. Brani musicalmente alla portata di tutti, immediati e che risultano piacevoli dal primo ascolto. Non è una cosa da sottovalu tare. Complimenti! Bravi Bravi.

Formazione: Francesca Amati / V o c e Mattia Mercuriali / B a s s p - C h i t a r r a - T a s t i e r a Marco Trinchillo / B a t t e r i a - T a s t i e r a Mattia (Matta) Dallara / T a s t i e r a http://www.amycanbe.it/ https://www.facebook.com/Amycanbe


01) Ritmo Tribale - "Universo" 02) Estra - "Signor Jones" 03) Massimo Volume - "Il Primo Dio" 04) Virginiana Miller - "Tutti al Mare" 05) Scisma - "Rosemary Plexiglas" 06) Prozac + - "Acida" 07) Elettrojoyce - "Balena" 08) Luciferme - "Il Soffio" 09) Karma - "La Terra" 10) Clandestino - "Lui non ci sarà"

zAc - hei Giò! ti vedo un po ammaccato , che hai combinato? GiO’ - ma niente, ieri sera mi son fatto 2 Mojito, mi fa male tutto lo stomaco.. zAc - Come ti capisco: ieri sera mi son fatto 2 negroni, mi fa male tutto il culo..

le freddure


1) I Granada Circus con me, felicissima di potervi intervistare, voi siete di Roma come me, calcate la scena alternative rock, in modo davvero interessante. Questo album ha undici tracce, Iniziamo subito con Zero Zen il primo brano, che nell'immediato ci da subito l'idea di quanto sarà corposo l'album. Cosa rappresenta per voi questa canzone? E perchè inserirla come apertura? Prima di tutto grazie! Cosa dire su Zero Zen, è la traccia di apertura perchè rappresentativa delle intenzioni del disco. Sicuramente per le sonorità, molto ritmica in alcune parti e molto dilatata in altre e con interventi misurati di suoni elettronici, sia per

il testo. E' una delle prime canzoni nate per questo lavoro e vede l'intervento di tutti i componenti del gruppo nella scrittura delle parole. Parole che, cosi accostate, creano un non-sense a nostro avviso 'visionario'. E' un insieme di immagini, spesso estremizzate, tratte da situazioni nelle quali ci siamo trovati e da storie e sogni che l'ascoltatore non puo' comprendere ma puo' fare sue aggiungendo la propria immaginazione. 2) Ma guardiamo da vicino chi sono i Granada Circus, chiedendovi come mai la scelta di questo nome, da chi è composta la band e come è iniziato nel 2009 il vostro esordio e questo viaggio..


a cura della D.ssa Agnese Monaco

...dove vi ha condotti fin ora oltre a velarci già da ora le date dei vostri prossimi concerti a cui NON voglio mancare! Granada perchè li è dove ha preso forma l'idea, dall'incontro di alcuni di noi. E Circus perchè la nostra musica vuole essere un circo di colori, emozioni sensazioni e personaggi. La band è composta da Federico e Stefano nella sezione ritmica (basso e batteria) e poi Alessandro alla chitarra e Milo alla voce e chitarra. Il viaggio fin ora è stato pieno di sorprese e soddisfazioni, partendo da zero ed arrivando a fare tante esperienze su palchi sempre piu interessanti e permettendoci di incontrare, conoscere e collaborare con tante bellissime persone che

ammiriamo e che ci hanno aiutato a crescere, non solo musicalmente. Per i nostri concerti potete seguire la pagina f a c e b o o k : https://www.facebook.co m/granadacircus e rimanere aggiornati sulle date. Stiamo preparando un po' di sorprese per l'estate... 3) Nel comunicato stampa scrivede “ I GranadaCircus hanno fatto questo album sudando” e lo ripetete più volte. Penso però che ne sia valsa la pena tutto questo sudore, specialmente per il batterista dalla bravura sporpositata, al limite del metal. “Apprezzo a stento”, ad un certo punto cantate: “...dannose emozioni che non mi dai mai...”, Quali sono queste dannose..


emozioni di cui parlate? Il sudore è una caratterista delle band che suonano. Nei box, sale prova, palchi. Il sudore è anche il simbolo del sacrificio che porta a realizzare qualcosa. Siamo molto contenti di aver sudato per questo disco! Di 'Apprezzo a stento', scelto come primo singolo, abbiamo girato un videoclip, andatelo a vedere su Youtube, è stato un bellissimo lavoro, faticoso ma molto divertente, per il quale dobbiamo ringraziare Veronica per la scintilla ed il PSDStudio di Roma per l'aiuto tecnico, senza di loro non avremmo potuto realizzare una cosa cosi fica! E le 'dannose emozioni' sono quelle che, pur esistendo, pur provandole, si cerca di nascondere per non esporsi nelle relazioni con le persone. E' bello e salutare potersi esprimere senza paura, a volte correndo dei rischi o facendo danni. 4) Cosa rappresenta l'immagine della copertina di Vertèbra? Perchè questa scelta? Indie Toys èmoltostrumentale, ricolma di virtuosismi chedimostrano molto chiaramente la vostra esperienza musicale. Come sono i vostri live? La copertina, ma in generale il lavoro grafico di Vertèbra, è stato affidato al grandioso Mattia Lullini. Il risultato è un astratto che si sposa molto bene con la musica che è contenuta al suo interno. Può rappresentare anche qualcosa di reale ma sta a voi deciderlo. L'anima del nostro progetto è proprio nel live che si manifesta. Tutta

la nostra energia e concentrazione a servizio di quel momento. Venite al prossimo live e potrete toccare con mano! 5) “La sedia di Vincent” è un chiaro riferimento a Van Gogh, perchè parlare di arte con il resto del testo che parla chiaramente di un soggetto? Come mai queste analogie anche con l' apparizione Della Vergine? La copertina, ma in generale il lavoro grafico di Vertèbra, è stato affidato al grandioso Mattia Lullini. Il risultato è un astratto che si sposa molto bene con la musica che è contenuta al suo interno. Può rappresentare anche qualcosa di reale ma sta a voi deciderlo. L'anima del nostro progetto è proprio nel live che si manifesta. Tutta la nostra energia e concentrazione a servizio di quel momento. Venite al prossimo live e potrete toccare con mano! 5) “La sedia di Vincent” è un chiaro riferimento a Van Gogh, perchè parlare di arte con il resto del testo che parla chiaramente di un soggetto? Come mai queste analogie anche con l' apparizione Della Vergine? La sedia di Vincent è il pretesto per parlare di incomprensione tra due persone.Non parliamo di arte o di pittura nel brano ma di una coppia che non trova il suo equilibrio e fa vincere la violenza. Violenza che però è accostata alla ragione, e trattata come qualsiasi altra espressione, quindi 'normale'. Poi la follia prevale in..


un delirio mistico. 6) L'album finisce con la canzone Anubi, perchè? Cito “La tua mente potrà cambiare la materia”, secondo voi la mente in genere potrà cambiare la materia? E se sì , perchè? E poi continua con “ Non ho mai, avuto, colpe da ammettere” e poi c'è “Dalla sabbia sei il fuoco che mi compone” , bella frase, ma in senso meno criptico che cosa volevate intendere nel testo? Anubi chiude un pò il cerchio di questo lavoro. E' il brano che ha avuto la gestazione più lunga ed ha una dinamica e atmosfera perfette per chiudere un discorso, lasciando belle sensazioni. Che la mente possa cambiare la materia è uno dei nostri punti di partenza. Se no stavamo in ufficio davanti ad un computer o alla macchinetta del

caffè. Le colpe sono un'altra brutta storia che bisogna saper gestire, per non vivere nella frustrazione. Ci si può trovare in una situazione che non si sarebbe mai voluta solo perchè non possiamo evitarla se non ferendo i sentimenti di un altra persona? Se proviamo ad immaginare di scambiare i ruoli in questa scena non abbiamo più dubbi. Non ci concentriamo sulle colpe da ammettere, anzi non ne abbiamo. La sabbia e il fuoco fanno riferimento all'alchimia ed in particolare alla storia di Nicolas Flamel, alchimista francese del 1300 che secondo la leggenda avrebbe trovato la pietra filosofale ottenendo, tra le altre cose, l'immortalità. Grazie per il tempo concessoci, bell'album davvero. Complimenti ragazzi! Agnese

Formazione: Alessandro (Dave) Siccardi / C h i t a r r a - c o r i Milo Trementini / V o c e - C h i t a r r a Federico (Bue) Fascia / B a s s o - c o r i Stefano (Frank) Conigliaro / B a t t e r i a e l e t t r o n i c a fb: https://www.facebook.com/granadacircus itunes: http://apple.co/1HldUon spotify: http://spoti.fi/1RPYk77


5689 + 5897 = 11586 questa è la somma di due cifre senza significato, è il risultato che la calcolatrice mi ha indicato senza esitazione, mi è bastato spingere un tasto. Che io calcoli quante galline ci sono in un pollaio, da quanti metri quadri è formato un lotto, o a quanto equivale il numero di morti in un attentato, questo piccolo apparecchio sarà preciso, freddo, distaccato, e mi darà una risposta secca e indiscutibile. “È una cosa ovvia” penso, tanto ovvia da non averci mai fatto caso, e talmente ovvia che anche se ci pensassi non avrebbe comunque un gran senso. E allora perché sono qui a rifletterci? Cosa mi spinge a farne delle profonde considerazioni? Forse è soltanto il frutto della mia mente deviata e contorta, oppure un analisi profonda potrebbe realmente condurmi a delle interessanti conclusioni. Rifletto sul fatto che un calcolo matematico, a

prescindere che io utilizzi o meno la calcolatrice, è comunque un azione meccanica, certa, ferma sulle radici su cui è stata fondata, ferma sugli obbiettivi per cui è stata pensata. La calcolatrice è solo uno strumento programmato per sfruttare i principi matematici e velocizzare il fatto meccanico di un calcolo. Quindi se io inizialmente pensavo alla calcolatrice come a uno strumento che amplifica l’insensibilità verso alcuni spiacevoli argomenti, adesso mi ritrovo ad all’allargare questo mio sentimento negativo alla matematica in generale, o all’uso che ne facciamo. Numeri, i numeri sono il senso della matematica, sono alla base di un addizione di una sottrazione e di una qualsiasi complicata funzione o sistema o logaritmo che sia. Un numero è associabile facilmente a qualsiasi cosa: una data storica, gli orari dei treni, la targa di un auto, il civico di un abitazione, la fermata di un autobus, la taglia di..


un paio di jeans, i denti di un elefante, le ali di un ape, le lentiggini di uno scozzese, le medaglie di un ufficiale, il voto di una laurea..e potrei andare avanti per ore consumando la mia pazienza. Rileggendo le ultime righe mi accorgo che in effetti i numeri e di conseguenza la matematica, è un qualcosa di troppo grande e che ha un utilizzo troppo vasto per poterne mettere in discussione l’utilità nonché l’indispensabilità della stessa; l’unica riflessione che mi resta da fare, tornando alla considerazione iniziale “Che io calcoli quante galline ci sono in un pollaio, da quanti metri quadri è formato un lotto, o a quanto equivale il numero di morti in un attentato, questo piccolo apparecchio sarà preciso, freddo, distaccato, e mi darà una risposta secca e indiscutibile.” è che purtroppo, e lo dico senza troppi giri di parole: stiamo diventando dei numeri. L’essere umano è sempre più considerato soltanto un NUMERO calcolato per qualche statistica di incremento demografico, di morti in autostrada, di voti per la maggioranza, di tifosi allo stadio.

Ecco forse ho raggiunto il punto cruciale, il vero senso di questa bizzarra analisi: se sto calcolando il numero degli alberi presenti in una via o i soldi che ho fatturato del 2008 ho a che fare con dei numeri e la calcolatrice mi aiuterà a fare presto così che potrò tranquillamente guardarmi la partita dell’italia..ma se sto calcolando il numero dei morti in un attentato, in una strage, in un tornado, se sto calcolando le vittime di uno stupro, se sto calcolando gli ormai innumerevoli casi di pedofilia. Questi non possono essere soltanto dei numeri perché dietro ogni numero c’è un essere umano, c’è la sua famiglia, ci sono dei sentimenti distrutti, delle anime ferite per sempre, che sentendosi parte di una percentuale, perderanno ogni stimolo avvicinandosi sempre più alla convinzione di essere davvero soltanto un NUMERO. 5689 + 5897 = 11586 ho riflettuto su uno stupido calcolo che ho provato a rifare dopo la riflessione, il risultato non è cambiato e forse in mezzo a quel 11586 ci sono anche io. Crofford


1) Dalla Sardegna col suodisco d'esordio “I gelati alla moda”, Herbert Stencil è definito un cantautore ”Psycobeat”, ma andiamo per ordine. Cosa è per te lo psyco-beat? Psycho-beat è un modo di sentire la vita. Essere in movimento, sconfitti e con la testa fra le nuvole. 2) Di questo album dalle quattordici tracce mi ha colpito nell'immediato, la tua voce calda. In apertura la canzone “le macerie del tempo” dove canti :” porterò il tuo odore con me per sempre” e “io credevo che la nostra vita unica , sarebbe stata per sempre, scolpita sulla pietra del tempo”. Parlaci di questa pietra divenuta macerie. Ti ringrazio per il commento sulla mia voce: in effetti tra i vari lavori che ho fatto, c'è anche il "telefonista porno". La prima canzone è nata in pochi minuti, dopo che è naufragata una storia d'amore su cui credevo di poter costruire qualcosa di solido. Purtroppo (ahimè!) le cose sono andate in maniera catastrofica, lasciando dietro di sé un cumulo di macerie. Da queste rovine, però, devo dire che ho tratto la forza per capire quale fosse la strada da intraprendere come uomo. Insomma, uno Stencil sulla strada della maturità! 3) “Ci ho pensato domani”, pur rimanendo

sullo sfondo rock, muta in sonorità, il ritmo si accelera. Geniale la frase “video poker mentali” e “morire è un privilegio di quelli rari”. Perchè? Sai, in certi momenti la nostra vita può apparire come un fattore estraneo a noi stessi, una casualità, una scommessa che si può vincere o perdere in qualunque istante. Ma nulla, in ciò, è predeterminato. E' come giocare alle macchinette del videopoker. In quest'ottica l'esistenza potrebbe essere vista come un valore o un disvalore, pertanto il suo annullamento potrebbe diventare un privilegio a cui anelare. Oggi sono particolarmente palloso nelle definizioni. 4) Con la terza traccia “Indie Rock” il ritmo esplode sia per musicalità e sia per testo. Si accenna anche un falzetto in alcune parti. Quindi cosa è realmente per te l'indie rock? L'indie rock, ma in generale direi tutto il mondo indie, è una patologia che porta conseguenze gravissime. Evitatelo. 5) Ma chi è Herbert Stencil? Parlaci di te, sei quello di “quando andavo al conservatorio” o della disillusione di “ le macerie del tempo”? Herbert Stencil è un collage di immagini che non mi appartengono. Posso solo dire, a mia parziale discolpa, che sono geneticamente incoerente.


a cura della D.ssa Agnese Monaco 6) I gelati alla moda, da anche il titolo all'album, come mai l'analogia con i gelati? Cosa profondamente volevi esprimere nel testo a questa corsa al consumismo? Di ritorno da una vacanza in Nepal, mi fermai qualche giorno a Milano, cittĂ che per me rappresenta una camera di compensazione tra il mondo vero e il deserto sardo. Durante uno dei miei classici giri di acquisti low-cost compulsivi, dentro un camerino di H&M mi resi improvvisamente conto

di quanto fragile sia l'esistenza umana. "Ma come", pensai, "quando ero un bimbo mi bastava avere la promessa di un Magic Cola da mangiare con mio fratello sul divano dei miei genitori davanti ad un episodio di Starsky & Hutch per essere il piĂš felice sulla Terra, ed ora ho bisogno di comprare un outlet alla volta per non sentire il mio respiro mozzarsi?". In altre parole, compresi alla tenera etĂ di trentasei anni che, fin dall'etĂ della (presunta) inno-

continua..


-cenza, la ricerca dell'appagamento materiale è velenosa, e nell'evoluzione dell'individuo cresce spaventosamente col passare del tempo. 7) Continui l'album con l'intro suonata con l'armonica ne “Il giorno è come me”, a mio avviso ricorda un po' un gradevolissimo influsso country, e come mai la canzone ”Palermo Centrale”? "Il giorno è come me", secondo la mia psicoterapeuta, è il manifesto del mio modo di pensare. In quanto al country, però, devo confessarti che sono sempre stato politicamente avverso al genere. Riguardo "Palermo Centrale"... intendi dire perché dedicare una canzone a Palermo? Quella città... che cosa mi fa? Sono innamorato di lei. 8) Prosegui con “il cervello mi è scaduto“ e successivamente con “il mio buco nero” inneggiando, in un doppio con una voce femminile ai rapporti sessuali, per poi continuare a raccontare “glorioso mondo” definendoti fuori dalla società. Per proseguire con “Crollo verticale”, per te, sei tu a crollare nella società o solo la stessa? Dici che tutto ruota attorno a un filo in equilibrio e concludi con la canzone Diecimilacento, partendo

sempre dal sesso per poi astrarre il concetto. Perchè questescelte? E per concludere Herbert Stencil ha trovato il suo equilibrio oppure è ancora appeso ad un filo? "Il mio buco nero" vorrebbe essere il grido di disperazione di una persona che, pur vivendo una vita al massimo, in fondo si sente impotente davanti all'incomunicabilità tra uomo e donna e, più in generale, tra gli esseri umani. "Glorioso mondo" è la disarmante ammissione del mio disimpegno politico e sociale, e della mia difficoltà a stare al passo col mondo reale. La società in cui viviamo, infatti, è in un evidente stato di decadimento a tutti i livelli. A breve crollerà verticalmente, lasciandoci il rimpianto di esserci giocati male le nostre chances. L'universo ipermoderno in cui galleggiamo è come un filo sospeso a 100 metri da terra, artigliandoci al quale cerchiamo di stare in equilibrio. "Diecimilacento" è un omaggio a Rino Gaetano. Ma solo nel titolo. Il resto è il racconto delle mie ossessioni. Attenti ragazzi, abbiate cura del vostro cervello: non fatelo scadere. Grazie per concessoci.

il

tempo

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r e c e n s i o n e

by LUPIX Album: TuttoNERO Artista: TuttoNERO In una parola: Salsola “Salsola: Cespuglio di alcune specie annuali che si stacca dalle radici e forma una "palla" vegetale che,sospinta dal vento,rotola lontano percorrendo anche grandi distanze nei territori pianeggianti dove tali piante sono solite crescere; permettendo in questo modo la dispersione dei semi. Questa curiosa formazione vegetale, chiamata tumbleweed, è tanto diffusa da essere diventata nell'immaginario collettivo quasi un simbolo dei deserti centro e nord americani,nei quali è una presenza costante del paesaggio nelle giornate ventose autunnali.”

Band di Torino/Aosta , si definiscono protopunk. Io sin dalla prima traccia dell'omonimo disco li ho automaticamente associati ad una sorta di ballata country. Quella chitarra e quei ritmi mi hanno richiamato a scenari western. È per quello che ho scelto la parola Salsola. Per il ricordo immediato a cui si associa ma anche per il fatto che è un disco che ti impollina la testa man a mano che lo ascolti. E se all'inizio si può storcere il naso pian piano ti si insinua nelle orecchie e te lo senti sempre più tuo. Sonorità che con un testo in italiano, intuitivo e provocatorio, diventa ancora più particolare.

Mai sentito un genere simile in italiano e ho apprezzato tanto questa scelta. Tornando al discorso “testi provocatori” (che apprezzo sempre, la provocazione nelle canzoni è un modo intelligente e velato per aprire la mente anche a chi generalmente rimane avvolto nella propria patina di ignoranza) sono dell'idea che bisogna sempre essere generici. Per questo avrei evitato il pezzo Cronaca Nera. Mentre pezzi come Bisogna aver Paura e Stacca il Cervello mi son piaciuti tantissimo (li sto canticchiando da ore). Bel lavoro dei cinque ragazzi che insieme formano i TuttoNero.

Corrado / V o c e - Roberto / C h i t a r r a - V o c e Paolo / C h i t a r r a - Luca / B a s s o Simone / B a t t e r i a http://tuttonero.bandcamp.com/ https://www.facebook.com/tuttoneroband


1) Questo album ha undici tracce, tutte splendide, nonostante sia il vostro primo album non narra un inizio, non parla di una genesi in alcun caso, ma racconta la vita di noi trentenni oggi, mi ci ritrovo molto in quello che cantate, forse anche perché vostra coetanea. Quindi io partirei con il chiedervi chi sono I Topi non avevano nipoti? Come mai questo nome? E perché la scelta della grafica circolare e semplicemente essenziale della copertina? La prima traccia è “Le cavie” cosa rappresenta per voi questa canzone? E perché inserirla come apertura, ritenete che i giovani di oggi siano cavie dell'evoluzione di questo mondo? I Topi Non Avevano Nipoti sono quattro semplici ragazzi, quattro amici. Potrà anche essere banale ma è esattamente così, non potrebbe essere più semplice. Ognuno con la propria vita, il proprio lavoro, le proprie storie, uniti da una grande passione per la musica. O forse sarebbe più corretto dire con la

voglia di raccontare qualcosa attraverso la musica. Ci siamo conosciuti per caso e per caso abbiamo cominciato a suonare insieme e quasi immediatamente è nata la consapevolezza che insieme potevamo fare qualcosa di buono. E così abbiamo provato a farlo. Il nome stesso è forse il frutto di questo processo naturale… è un semplice gioco di parole (è infatti una frase palindroma, si può leggere indifferentemente da tutti e due i versi) nato quasi per scherzo durante quattro chiacchere davanti ad una birra. All’inizio ci faceva solo sorridere, poi col tempo ci è rimasto addosso e ci siamo affezionati. Inoltre è indubbiamente un nome particolare, e la regola “l’importante è che se ne parli” è sempre utile in questi casi. Il brano “Le Cavie” apre il disco perché è stato il nostro primo singolo, l’inizio di tutto potremmo dire e dunque ha di diritto un posto d’onore anche nell’album. Sicuramente la canzone parla del fatto che siamo più o meno tutti inquadrati nei mille schemi che la


a cura della D.ssa Agnese Monaco

società ci impone, ma allo stesso tempo punta l’attenzione proprio su chi in questi schemi non ci si ritrova. Il ritornello “Io non lavoro, io non funziono” gioca sul fatto che in inglese la parola “work” viene usata sia per il verbo “lavorare” che per il verbo “funzionare”, come a sottintendere che se non hai un lavoro, se non hai un ruolo funzionale nella società, praticamente non servi, sei rotto. Possiamo dire che è quasi un “grido” di chi rivendica la propria estraneità al conformismo della massa. 2) Proseguite con “Quartieri”, le origini di ogni singolo e poi continuate allargando gli orizzonti della nostra storia con la canzone “Il mondo, le radiazioni, L'inquinamento” piaghe del nostro tempo, per poi ritornare sul singolo con la traccia “non mi diverto più”. La mia domanda è: Non ci si diverte più perché ci si demoralizza davanti a questo futuro oppure perché troppo cresciuti per restare ancorati alla fanciullezza? La risposta alla tua

domanda è che purtroppo in realtà non lo sappiamo. Quello che possiamo dire è che tutte le canzoni parlano al singolare, sono tutte esperienze personali. Non sappiamo se siamo improvvisamente cresciuti, se gli impegni quotidiani ti tolgono lo spirito con cui vivevi le cose di sempre o altro ancora. I motivi potrebbero essere milioni, ma forse non è nemmeno importante sapere quali sono. Quello che conta, l’unica cosa reale, quello che ha dato origine alla canzone è quel sentimento che improvvisamente ti fa sentire diverso. I luoghi di sempre sono gli stessi ma il modo in cui li vivi è diverso. Per cercare di rispondere al meglio alla tua domanda possiamo dire che forse nonostante si faccia di tutto per creare una sorta di personale habitat protetto le cose hanno sempre una loro naturale evoluzione e questo può spiazzare in alcune fasi della vita. 3) Sipario è una splendida canzone, in merito ad essa per voi quando cala il sipario? E chi sono I topi non aveva-

continua..


-no nipoti quando non sono sul palco? Quando ci saranno le date dei prossimi concerti? Dove può il nostro pubblico trovare informazioni dettagliate su di voi? Possiamo dire con una risata che quello che c’è da capire è chi siamo quando siamo SOPRA il palco. Successivamente all’uscita del singolo Le Cavie abbiamo infatti avuto poche opportunità di esibirci live soprattutto da quando abbiamo deciso di lavorare alla realizzazione dell’album. Abbiamo capito che per poter tirare fuori il meglio avremmo dovuto focalizzarci esclusivamente sulla scrittura dei brani, e per questo le date live sono passate in secondo piano in quel periodo… cosa che non accadrà più in futuro. Ci stiamo infatti organizzando per un release party e per avere una costante presenza sul palco. Ogni informazione relativa a noi e al nostro progetto può essere trovata sulla nostra pagina facebook www.facebook.com/itopi nonavevanonipotiofficial. 4) “Dicono che per il sonno ci sarà sempre tempo” questa, una frase contenuta nella traccia 6-00, e voi in merito a questa frase cosa ne pensate? Forse questo è il “mantra” che è costretto a ripetersi chi, come noi, cerca di ritagliarsi uno spazio per sé al di là del lavoro, della routine di tutti i giorni. Conosciamo moltissimi nostri coetanei inghiottiti da questa routine, così focalizzati e presi dal lavoro che non

hanno tempo per nulla. E sono i più fortunati di questi tempi. Poi ci siamo noi, che conduciamo una vita come tutti gli altri ma che sentiamo comunque il bisogno di riappropriaci del nostro tempo… e l’unico modo che finora abbiamo trovato è quello di strappare questo tempo al sonno. La nostra è ovviamente una passione, una necessità potremmo dire, e dunque lo facciamo con gioia, per noi non potrebbe essere diversamente, ma non neghiamo che la stanchezza è un’esattrice spietata che non manca occasione per presentare il conto. Eppure noi non vogliamo rinunciare a nulla e dunque non possiamo far altro che ripeterci quello che mi dicevano i miei nonni quando ero piccolo e mi lamentavo di essere stanco: “stai tranquillo che di tempo per dormire ne avrai anche troppo”. 5) Bellissimo album! Avete analizzato con estrema cura tutti gli aspetti della crescita interiore e della senilità fisica, oltre ad aver affrontato i temi contingenti relativi al nostro tempo. Ottime anche le sonorità. “La paura del futuro è un effetto doppler, si fa più forte man mano che si avvicina la notte, mentre fuori è ancora buio, in questa notte insonne, e non mi basta dare la colpa a tutti questi caffè” proseguite con “perchè sto bene dentro questa istantanea”, è davvero geniale! Cosa c'è per voi di duraturo nella vita? Ti ringraziamo innanzi-


-tutto dei complimenti, per noi i testi contano molto e siamo contenti che vengano apprezzati. Tornando alla tua domanda, ognuno ha i suoi punti fermi nella vita, ed è dunque difficile dare una risposta univoca. Per questo, nella canzone che hai citato, a prescindere da tutto forse l’unica cosa che conta è il focalizzarsi sul “qui ed ora”, nella musica, nel presente. Se il passato non esiste se non nei nostri ricordi, se il futuro non è altro che una proiezione delle nostre aspettative ed immaginazione, l’unico tempo di cui poter godere è quello in cui viviamo. E questo a prescindere dal momento in sé stesso: sia esso o brutto o bello questo passerà ed è un pensiero rassicurante in un certo senso. 6) L'album finisce con la canzone “Io resto uguale”, perchè? I dubbi, le incertezze e le perplessità, di questi anni, sono condivisibili con tutti. “Scegliere il senso delle cose è difficile ma crederci è ancora permesso e che succede se tutto cambia ed io resto uguale? Forse è più semplice far finta di invecchiare”, fantastico testo. Ora mi domando per voi a parte la speranza, cosa vi conduce verso il futuro? Quale sarebbe secondo l'essenza finale dell'album il senso di

questa evoluzione? Quale risulta essere per voi il messaggio ultimo da dare agli ascoltatori? La domanda si lega direttamente a quella precedente ed il senso forse è lo stesso. Lo scorrere del tempo è una condizione inevitabile ma che ci va comunque stretta. Sebbene sia tutto diverso, anche quello che provi ti sembra diverso, noi comunque ci sentiamo sempre gli stessi. Partendo dai banchi di scuola passando per le aule universitarie fino ad arrivare alle scrivanie degli uffici è come se fossero tutte delle grandi scenografie che si sovrappongono, mentre tu sei sempre lì, sei sempre lo stesso, ad aspettare. Ad aspettare che quello che ti hanno sempre detto finalmente accada, ma non accade mai. Forse il più grande inganno che è stato fatto a quelli della nostra generazione è che ci hanno abituato ad avere delle aspettative. Il posto fisso, la famiglia, la pensione, le ferie pagate. Insomma tante, troppe. Per questo, noi, nello scrivere questo album non ce ne siamo poste, volevamo solo sentirci bene nel farlo. Volevamo solo dire qualcosa, e lo abbiamo fatto. Grazie, Grandioso album davvero. Complimenti! Grazie a voi per i complimenti e la splendida intervista. Agnese

Formazione Mattia Pecoraro / V o c e Nicolò Pedevilla / C h i t a r r e Adriano Garello / B a s s o Stefano Celano / B a t t e r i e

FB: www.facebook.com/itopinonavevanonipotiofficial


TU! Ariete! Donna Uomo, Misto, non temere NO! Se le cose ti vanno malino, se la sfiga ti perseguita e soprattutto se ti va tutto storto in amore! Non temere perchè per i prossimi TRE mesi e dico TRE non cambierà un cazzo! quindi avrai tutto il tempo per farci l’abitudine. Rilassati! Per i nati sotto il segno del Toro è ora di fare le valige e partire per una vacanza mozzafiato! non importa affatto dove andiate l’importante per voi è: divertirvi, giocare, bere, correre, ridere, vomitare, ledersi un gomito, scopare, piangere, uccidere, pregare, redimersi,occultare,appioppare, ardere.. Non c’è cosa più appagante per i Gemelli di questo periodo che ZAPPARE LA TERRA!! Munitevi di vanga e ZAPPATE senza sosta, senza ritegno, senza pudore; precipitatevi verso il primo terreno incolto e ZAPPATE liberi e spensierati per ore, per giorni, per mesi, come se non ci fosse un domani! Oggi giorno ci sono mille difficoltà da affrontare ma voi riuscite sempre a cavarvela! certo non avete un lavoro stabile, non avete il coraggio di manifestare per i vostri diritti, faticate ad arrivare a fine mese MA avete appena acquistato una fantastica offerta di Mediaset Premium!! Che poesia, che magnificenza, che profonda e infinita bellezza gira attorno ai Leone. La vostra esistenza sarà rosea e piena di ogni soddisfazione possibile, sia che le cerchiate che no. Sarete amati e idolatrati da tutti e prestissimo riuscirete a costruire il vostro impero in ambito lavorativo!! O vergine, Vergine..Quante volte ancora dovrete subire il/la cretino/a di turno che ridacchia sotto i baffi quanto gli esponete il vostro segno zodiacale! E’ ora di dire basta! se dovesse risuccedere mostrate tutto il vostro sdegno e dategli/fatevi dare una botta in amicizia senza imegno.


per voi è ora di fare BILANCI............................... mhmmmpFFFFFuhaaHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAhahahahahhhAHHahHAHAHAhhahahahahAHAH HAHAHAHAHahahahahahahahahhahHHA HAHHAHAhahahahahahHAHHAHAHAHA HAHAHAHAHAHAHahahahahahahah Lo scoprione da che mondo e mondo è un segno zodiacale che...lo scorpione da che mondo e mondo è un segno zodiacale. Cioè su questo non ci piove! Ragazzi non nascondiamoci dietro a questi finti perbenismi. Nei prossimi mezi lo scoprione spaccherà, cioè ZIO non zo se mi sono spiegato! Per tutti i Sagittario, fate molta attenzione a quello che sto per dirvi: Venere è sulla luna greca di Giove e Marte e incline all’angolo Nord di Saturno lato mare. Non prendetela sottogamba è importante agire con prudenza perchè se Plutone incontra la diagonale astrale di Mercurio sono CAZZI! Oggi più che mai se sei un capricorno ricco, sei un uomo fortunato. Scommesse, gratta e vinci,bingo,snai, lottomatiche. Quando ti sei sfogato per bene ed hai speso gli ultimi spicci per una cura che ti faccia smettere di giocare chiamami e andiamo a berci una birra tra poveracci! Sto cercando un amico. La soluzione ai vostri problemi: Avete talmente tanti cazzi per la testa che ormai ne avete le palle piene? Bene, andate da un ginecologo!

Il Pesce è una merce rara, pregiata, nobile ma alla portata di tutti proprio come in cucina. Troverete sempre e ora più che mai però, chi non saprà apprezzarvi e cercherà in tutti modi di infangare il vostro essere, la vostra freschezza, la vostra bontà.. Occhio quindi ai detrattori del vostro io; ai Vegani.


CSI - CONSORZIO SUONATORI INDIPENDENTI PEIODO DI ATTIVITA’: 1992-2001 - Nel 2013 “Ex CSI” poi “Post CSI” Formazione: Giovanni Lindo Ferretti (voce - 1992-2001) - Massimo Zamboni (chitarra - 1992-2000) - Gianni Maroccolo (basso, chitarra 1992-2001) Roberto Zamagni (batteria - 1992) - Pino Gulli (batteria - 1993-1994)Francesco Magnelli (tastiere, cori - 1992-2001) - Giorgio Canali (chitarra, cori 1992-2001) - Ginevra Di Marco (voce, cori - 1992-2001) - Alessandro Gerbi (percussioni - 1993-1994) - Gigi Cavalli Cocchi (batteria - 1996-2001)

M'accingo issa a drappeggiar di sperticate lodi una band, un cantore dal palpabile ascendente rock folkeggiante soffuso d'atmosfere meste, riflesso d'una turbolenza interiore sfociata al suo culmine in un'ardente e partecipata spiritualità, prima latente e poi manifesta, nei Per Grazia Rricevuta, approdo ultimo e probabilmente definitivo del carismatico - udite udite Giovanni Lindo Ferretti, ramingo trovator emiliano or ora avvolto in una messianica aura di deferenza ed enigmaticità. I suoi detrattori, i più fedeli a quella linea d'erubescenti cromie scarlatte da lui solcata per buona parte della sua carriera musicale, lo accusano di tradimento, quasi fosse un crimine imboccar altri sentieri ideologici; i suoi estimatori ne apprezzano questo musicale e personale arco evolutivo sì ricco di cangianze, introspezioni e profondità liriche. Correva l'anno 1994 d'un 3 giugno... I Consorzio Suonatori Dipendenti s'esibiscon in un concerto al chiuso raccogliendo l'invito esteso loro dall'emittente televisiva VideoMusic di partecipar al programma Acoustica. L'unplugged che ne risulta, In Quiete, si qualifica come una perla rifulgente di luce propria ch'estasia d'immenso membra e sensora dell'ascoltatore! Sorti dalle ceneri dei CCCP Fedeli alla Linea, primigenie vestigia di Ferretti e compagnia punkettara, i CSI ne riesumano, in questo live, alcune ballate riproponendole in chiave intimisticamente acustica (Stati di Agitazione, Depressione Caspica, Allarme, And the Radio Plays e Io Sto Bene ). Al netto poi d'un paio di covers, i restanti brani son prossoché tratti dall'album d'esordio Ko de Mondo (In Viaggio, Memorie di una Testa Tagliata, Palpitazione Tenue, Occidente, Fuochi nella Notte di S.Giovanni, Del Mondo). Dallo sfondo del video va stagliandosi sulla destra la dimessa sagoma d'un uomo su d'una seggiola assiso e ricurvo in avanti: è quella d'un allampanato Ferretti, che si porta appresso i segni del tumore di cui è afflitto. Volto scavato, carnagione cinerea. Eppure ciò non gl'ha impedito di prodursi in una mirifica performance. La band appare misticamente disposta in cerchio.


I sipari s'alzan sulle note di In Viaggio,brano qui rielaborato, a far da contraltare alle sovraincisioni chitarristiche della versione originale, in modo pulito ed essenziale dal pianoforte, che vien accompagnato da un evocativo coro all'unisono della band. Segue il successivo e prolisso inedito Inquieto, inizialmente cadenzato da un minimale inceder di piano e chitarra acustica sovresso cui evanescenti vocalizzi femminei scivolan elegantemente alternandosi in rival contesa alle di lui basse timbriche, poi prorompendo via via in un trionfo di chitarre sempre più distorte, al volger del cui epilogo s'apre l'altrettanto magniloquente Memorie di una Testa Tagliata, dove le chitarre fan da sfondo ed il piano da proscenio. Ma se sin ad ora le chitarre han dato un solo timido cenno di presenza, ecco che ex abrupto entran in scena da protagoniste assieme alla batteria nella frenetica Stati di Agitazione, e se dopo la tempesta arriva la quiete, la seguente Palpitazione Tenue, dal canto scandito da ritmiche esclusivamente batteristiche, ne rappresenta la trasposizione in note. Subentra dunque Depressione Caspica, seconda traccia una ballata dal sapore western, nella melodia; imperniata sulla caduta dell'URSS, nei testi. Mentre la successiva Occidente è sorretta da vispi e mondani fraseggi folkloristici. È il turno di Allarme, una tangheggiante ballata, a tratti da chiar di luna parigino, a tratti claustrofobica, rispetto all'originale discostatasene sideralmente. La quale apre le porte al dittico di covers accennato a fior di labbra qualche paragrafo addietro: la prima è Lieve dei Marlene Kuntz, che malinconicamente sfuma in rimandi psichedelici in simbiotica sinergia con un efficace passo canoro; la seconda è Aria di Rivoluzione di Franco Battiato, riveduta in un'irata versione gridata a cappella. Passando in rapida e conclusiva carrellata gl'ultimi quattro atti di quest'opera, Fuochi nella Notte di S.Giovanni spicca per le sue rievocazioni dal bucolico tepore; And the Radio Plays è esoticamente ricamata su calde ed avvolgenti melodie reg o quasi; Io Sto Bene, quinta ed ultima riesplorazione dei CCCP, tratteggia un caotico momento punkeggiante ; dulcis in fundo, la chiusa Del Tempodesta il nostalgico eco di rimembranze sopite facendo leva sui consueti giri di piano e le distorsioni di chitarra elettrica.

Florem Sanguinis



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