Magabagarre 04

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M A G A B A G A R R E

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n. uscita


FERMI Vi sarete chiesti il perchè della marca da bollo in copertina: E' semplicemente perchè siamo fermi, siamo fermi in coda per pagare un bollettino, siamo fermi ad aspettare un protocollo in comune, siamo fermi ad aspettare un documento all'anagrafe o all'ufficio dell'entrate; insomma siamo fottutamente fermi. La marca da bollo è il simbolo che abbiamo voluto usare per esternare tutta la nostra frustrazione difronte a una scandalosa burocrazia in Italia. Siamo fermi anche se ci vogliamo muovere, legati con dei cavi d'acciaio a una montagna di carta che brucia nel nostro spirito ancora prima che qualcuno accenda un cazzo di accendino e dia fuoco a tutto. Siamo fermi, abbiamo idee, abbiamo voglia, abbiamo energie, ma siamo fermi. Non sappiamo come combattere ma ne abbiamo sicuramente le capacità se solo non fossimo fermi.

La musica è un potente mezzo di comunicazione, ammiriamo chi cerca di divincolarsi e speriamo sempre che molti prendano spunto da certe idee per liberarsi da finte catene e cercare in massa di cambiare noi prima di cambiare tutto il resto.

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Suonare in giro è diventato sconveniente per tutti: i locali sono costretti a pagare i diritti d'autore dei brani anche se si tratta di brani inediti di proprietà del gruppo/cantante stesso. Una cosa assurda! I gruppi vengono snobbati e di conseguenza non vengono pagati o pagati con cifre ridicole. L'autoproduzione di un disco se non ci sono delle entrate è una spesa troppo grande per chi già fa fatica ad arrivare a fine mese eppure, nonostante la rabbia che bolle e ci rende il sangue amaro siamo fermi, impossibilitati ad un accenno di reazione per colpa di quelle code, di quelle carte, per colpa di quella marca da bollo. Dobbiamo stare attenti a tutto la legge non ammette ignoranza ma prima o poi ignoranti ci diventeremo davvero e allora a cosa sarà servita tutta quella carta? L'odio aumenta e la sensibilità diminuisce. Tutto questo fa paura e la paura rende l'uomo cattivo, disonesto e senza scrupoli pur di rimanere in una certa condizione sociale, pur di rimanere vivo.In attesa che qualcosa cambi, continuamo a crescere insieme alla musica, a casa, nei garage nelle cantine e non fermiamoci mai. Crofford


SPAZI OARTI STICO

CRISI - 2012 – Peroz

Rappresentazione astratta della condizione economico/sociale italiana del 2012 – il “quadro” della situazione secondo l'autore.

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COMPILATION Il meglio della scena

Free Download YOKOANO - “VENTRE” (Maninalto! Records) Yokoano è una band italiana indipendente. Daniele Marceca con Fabio Zacchello e Dario Magri, fondendo i propri diversi background musicali (punk, hard rock, nu metal), ne hanno creato una sintesi non etichettabile in un genere. Grazie a queste diversità è nata una band che presenta elementi appartenenti a diverse sfumature di rock che insieme danno vita a Yokoano.

FUSCH - “MONT CC 9.0 SECOND ACT” (Jestrai) "Mont cc 9.0 secont act" è il secondo capitolo di una trilogia di cui il primo atto è uscito in aprile 2013 e il terzo atto previsto nell'aprile 2014. La scelta di pubblicare tre dischi in un anno è nata per poter esprimere musicalmente le emozioni, le esperienze e la crescita del gruppo, "Mont cc 9.0 secont act" è stato registrato nella cà desdocc, una cascina in montagna, tra luglio ed agosto. Ascoltando il disco si sentirà il calore di quei giorni. Tra psichedelia math rock e attitudine punk

NAGA - “VOGLIE DIVERSE” (Autoproduzione) NaGa ("serpente") è un'antica razza di uomini-serpente presente nella religiosità induista. Ma NaGa è anche Lela. Lei è la front woman di questa nuova rock band, che ha vissuto tra Cina e Italia (da cui il nome legato alla cultura orientale scelto per la band), e che supportata da un gruppo che cita la storia del rock (dai Police ai FooFighters passando per Skunk Anansie, Nine InchNails ed il rock psichedelico), dà vita a quello che Naga stessi definiscono un pop noise molto accattivante.

SONNOCOLLA - “E.R.A” (Seahorse recordings) Sonnocolla (neologismo tratto dal romanzo Arancia Meccanica di Anthony Burgess) sono una band sarda Nascono con l’intenzione di seguire un percorso tra il rock e il cantautorale, in cerca sempre di un approccio che porta la band a creare un rock di sostanza, con buone ritmiche, spunti psichedelici e melodie vocali spesso accattivanti.

CORDE OBLIQUE - “PER LE STRADE RIPETUTE” (The Stone of Naples Records) Il quinto album dei Corde Oblique è concepito come un viaggio attraverso i luoghi più rappresentativi della Campania. L'album contiene 9 tracce inedite, scritte da Riccardo Principe. Due brani sono stati incisi nel Tempio di Mercurio che si trova nell'area archeologica di Baia, vicino Napoli, sfruttandone il riverbero naturale. Il Videoclip del singolo (Averno) è stato girato nel Lago d'Averno (Pozzuoli), e diretto dal regista Valerio Vestoso. Un concept sulle tre età della donna.

MONTAUK – MONTAUK (Seahorse Recordings) Montauk è Musica Post-core, slo-core, con tratti emo non nei capelli. Parole punk scritte con una prosa in versi che scorre parallela a quella degli Offlaga, dei Massimo Volume, dei FBYC. Montauk non è i Fugazi, né gli Husker Du o i Fine Before You Came. Non siamo il Teatro degli Orrori, ma dentro queste band ci riconosciamo e a tratti ci rivediamo. Il

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disco è stato registrato in una settimana nel 2013 e mixato da Bruno Germano al Vacuum studio di Bologna, mixato da Carl Saff Mastering, Chicago.


FUORIZONA indipendente italiana

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INCENERE – BRINDO ALLA VITA (Maninalto! Records) Brindo alla vita è lo scoppiettante disco di Incenere. La band trevigiana sforna un album di 12 brani di sano punk-rock debitore del fortunato filone allargatosi a macchia d'olio tra gli anni '90 e 2000. Il disco non è un revival ma una naturale progressione di un genere musicale che, a braccetto con il rock'n'roll, è sempre seguito da appassionati che non vengono distratti dalle mode. Melodie accattivanti e cori coinvolgenti si stampano in testa dopo pochi ascolti, tutto rigorosamente in italiano.

SELFISHADOWS - “STEP ON” (Factum Est) Factum Est è una nuova label indie nata per volere di Jestrai, etichetta bergamasca fondata da Regazzoni Mariateresa, Prima uscita questo disco di SELFISHADOWS. Mescola abilmente nuovi e vecchi sintetizzatori, voce e batterie elettroniche in un kraut pop d'atmosfera pieno di pathos. Tra wave e glitch la ricerca sonora si piega alla naturale propensione verso un cantato di tipo crooneristico "terapeutico" secco e minimale. La staticità come espressione di movimento.

IL NIDO - “I PIEDI DELLA FOLLIA” (Gaiden Records) “Se I Mr. Bungle si dovessero riunire e fare un tour in Italia, la degna spalla dovrebbe essere Il Nido”. Testi criptici e sarcastici si spiattellano su ritmi funky, morbide sonorità jazz, temi folk/country e durezze rock.

CORDE PAZZE - “L’ARTE DELLA FUGA” (Autoproduzione) Vincitori del Premio Fabrizio De Andrè (2007), guardano alla tragicomicità di Jannacci, alla teatralità del signor G e trovano i suoni giusti, tra delicatezze e ruvidità, tra new wave, rock e canzone d'autore.

PERELMAN - MORRIS - PANDI - “ONE” (RareNoise Records) "One", con Ivo Perelman (iconico sassofonista free jazz), Joe Morris (chitarrista jazz americano attivo dagli anni 80) e il batterista ungherese Balazs Pandi. Puro free jazz nello spirito di Albert Ayler e John Coltrane.

DISORCHESTRA - “UMANO DISUMANO” (Seahorse Recordings) Riferimenti cinematografici (anche con espliciti riferimenti a Morricone e Rota) per un disco spesso dark nell'incedere, con echi di post-punk più' raffinato, suggestioni di cantautorato, lampi progressive. Band formata da Giulio Marino, musicista disordinato dal passato jazzistico come contrabbassista, dal trapassato post-punk e dal presente da ostinato viaggiatore in semilibertà, di suonare canzoni nate in diverse situazioni come diverse sono le parti di una vita.

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ECO DEL BARATRO ..il piacere è tutto mio.. Molta gente utilizza droghe, alcol, fumo, per appagare i propri vuoti esistenziali o per deviare il normale flusso del pensiero, alleviare preoccupazioni, sedare paure e frustazioni. Ma se parliamo di artisti, possiamo individuare una ulteriore favolosa, indolore e piacevole forma di sublimazione: la creatività. Pensiamo ai musicisti: con sole sette note possono comporre infinite ed esorcizzanti armonie e melodie, magari accompagnate da un flusso di parole. Che la musica è liberazione, ben lo sanno gli Eco del Baratro, un gruppo post-punk e noise sperimentale originario di Bono(TN), formatosi nel 2004. Dieci anni di musica nei quali “abbiamo ricercato una nostra dimensione sonora e umana” raccontano gli Eco, “In questo c’è sempre stato da parte nostra un certo pudore nel mostrarsi al pubblico e questo sicuramente ci ha penalizzati in quanto a successo commerciale.” Di commerciale, questo gruppo non ha proprio nulla. Le loro canzoni sono originali, apprezzabili solo da chi ha voglia di riflettere e ragionare sul significato delle stesse. Così come i testi, ermetici e quasi ossessivi, non immediati ma con la funzione ben chiara. “La musica è stata la nostra grande valvola di sfogo in cui incanalare emozioni e frustrazioni. Questo ci ha portato ad esprimerci in linguaggi molto introspettivi e personali di stampo prevalentemente claustrofobico e ossessivo.” Se potessimo ascoltare l'eco realmente, esso sarebbe un rumore assordante proveniente dal profondo baratro chiamato anima, quasi un grido di liberazione, percepibile nella sua pienezza solo da chi vive sulla stessa linea d'onda. “Il rumore è un velo dietro al quale mascherare le proprie paure.”

Il loro primo album è Caro Estinto, uscito nel 2011, mentre l'ultimo lavoro è Azione, uscito nell'Aprile del 2013. di Giuseppe Silletti

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Componenti Stefano Nicolini Francesco Armani Dennis Valenti

ecodelbaratro@hotmail.it www.facebook.com/ecodelbaratro www.myspace.com/ecodelbaratro www.ecodelbaratro.bandcamp.com


LA FRASE DEL GIORNO

è qualcosa stagnante e anche il vento non la toglie da davanti a me è una fila infinita di teste abbassate ma vedi la mia lì non c'è ho uno scopo una meta e un domani la salvezza dipende da me non mi sono stancato la sfida mi esalta ti aspetto comincia da me… quel gigante davanti a me detta legge solo finchè togli un dubbio dalla tua vita scegli da solo quello che sei si nasconde ovunque si va cambia voce fingendo che sia un amico in vena d'aiuto mille consigli sentiti già... M.I.B. (Macchina Incula Bambini) – Pornoriviste

Zac - Hei Giò ti andrebbe di cimentarti in uno sport estremo insieme a me? Sarebbe divertente! Gio - mm, per una volta devo ammettere che hai avuto una bella idea, mi interessa! Cosa pensavi di fare? Bungee jumping, paracadutismo, Rafting? Zac - Be, veramente pensavo di andare in posta a ritirare la pensione di mio nonno.

LE FREDDURE

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NICK THE FREAK ..il piacere è tutto mio.. Si definisce “un fuoriuscito musicale, un progetto di anni nato in un pomeriggio, un suono che diventa una storiella, l'idea di un attimo che si trasforma in canzone”. Lui è Nick The Freak (Nicola Quarto), musicista della scena rock barese. Prende in mano la chitarra fin da giovanissimo, per iniziare a suonare in diversi gruppi a sedici anni. A vent'anni contribuisce alla formazione dei Modaxì, band con la quale ha suonato per ben dieci anni e che vanta di una collaborazione con Caparezza. Per la prima volta cantante solista nel progetto rock n' roll Good Ole Boys, e nei B.U.M, Bari Upbeat Movement, un'orchestra ska-reggae con la quale ha suonato all'Hootananny di Londra,. Nel frattempo si dedica alla sua attività da solista, componendo musiche e testi di quello che poi è diventando l'attuale Nick the Freak. Anche gruppi come Kif, Hobo, Drops, Diego Perrone, Big Ska Swindle Band hanno visto la sua partecipazione. La musica di Nick The Freak è ispirata da generi come rock n' roll, blues, soul, funk, reggae e ska, ma lo stimolo più grande sono stati i Beatles. Nick The Freak ci regala un sound energico, con il quale racconta storie di vita vissuta. Non cerca la poesia, ma un linguaggio colloquiale: come si direbbe nel barese, “canta come mangia”. di Giuseppe Silletti

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www.facebook.com/nickthefreak79 https://soundcloud.com/nick-the-freak www.youtube.com/user/NickTheFreak79


OROSCOROCK L'OROSCOPO BASTARDO DI MAGA

Se avete dei nemici e non sapete come liberarvene senza spendere troppo, ricordatevi del Crick per auto e delle catene da neve (obbligatorie) Se avete un rapporto stabile è opportuno destabilizzarlo a suon di rutti e scoregge per mantenere vivo il sentimento

Approfittate della prima settimana di questo mese per fare acquisti con la carta di credito di vostro marito che entro il 16 sarà vuota

Chiuso per lutto

Che grandioso periodo vi aspetta.. Vivete sempre come se non ci fosse un domani, tutto vi è dovuto, camminate a testa alta e non preoccupatevi troppo per gli altri. Promozioni in vista per il lavoro e grandi soddisfazioni sessuali faranno di voi uomini e/o donne superiori

Chiuso per seghe

Stai tranquillo fai bingo di sicuro! Fidati andrai forte per forza! Sei un grande, fai conto che hai già vinto! Periodo di gufate

Citazione: Cercate di essere cordiali e gentili al primo approccio, a insultare pesantemente si fa sempre in tempo. Dicazzo Latesta

Se avete casualmente investito un gatto ricordatevi di investire almeno un altro esemplare per specie, per ristabilire l'equilibrio naturale

Avete perso la voglia di ridere? Non preoccupatevi non è un problema del vostro io: E' che proprio non c'è un cazzo da ridere

Sarete sensibili alla strana posizione della luna che sarà pericolosamente influenzata da Plutone, Nettuno, Gandalf, Giove, Goku, Saturno, Cip, Mercurio e Ciop

Avete qualche dubbio sul

vostro partner? Traditelo, trattatelo male, rubategli dei soldi, rovinategli la macchina. Non ci sarà nessun dubbio a quel punto.. LE FREDDURE

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MUSI CAIN AUTO

T r a c k #0

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01 - Fantasma - linea77 02 - Apatia - litfiba 03 - Rosemary Plexiglas - scisma 04 - Sangue impazzito - timoria 05 - Uno - marlene kuntz 06 - Plastilina - afterhours 07 - Valvonauta - verdena 08 - Fedeli alla linea - CCCP 09 - Dietro il muro del rimpianto

- la quarta via

Zac - Hei Gio!! come va? Gio - Eh..non troppo bene mi hanno diagnosticato 5 ernie e ho qualche problemino alla prostata.. Zac - Cosa vuoi che sia Gio..pensa alla salute!!

LE FREDDURE

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Crofford

LA PREPOTENZA DEL

RAP Magabagarre per quanto abbia nell'anima marchiata a fuoco un indole rock non può fare a meno di riconoscere un movimento disordinato e rocambolesco ma tremendamente forte che sta scuotendo a suon di rime e assonanze il nostro paese, il RAP. E' ormai una realtà palese anche di scelte discografiche da parte delle major che sicuramente ci vedono lungo e stanno puntando molto sui rapper. Un movimento dettato secondo noi dal momento di particolare frustrazione e rabbia che stiamo vivendo: Il rap è una musica sfacciata, diretta, rabbiosa che attraverso un suono incalzante di batteria, sempre quello, sempre lo stesso, entra nella testa come un martello pneumatico quando il vicino d casa fa dei lavori di ristrutturazione tanto che se non ascolti le parole, da lontano, di sfuggita, può addirittura dare fastidio perchè il rap non lo puoi ascoltare superficialmente: devi concentrarti sul testo.

Ed è proprio per questo che molti si rispecchiano in questo genere, perchè siamo tutti stufi dei giri di parole, ci piacerebbe parlare chiaro, a volte anche in modo banale, poco poetico ma chissenefrega, abbiamo bisogno di farci capire e in questo modo ci si fa capire molto bene.

Spesso ci sono dei termini poco eleganti, un uso sfacciato di parolacce e toni decisamente aggressivi che smuovono i sentimenti di rabbia repressa che il periodo ci sta purtroppo imponendo. La vita vera si vive ogni giorno sulle strade ed è proprio da li che il rap quello vero proviene. E' un ascesa guadagnata grazie al lavoro incessante dei senatori del rap italiano che per mezzo secolo hanno sopportato una vita artistica ai margini ma che adesso hanno sfondato tutte le porte e hanno regalato uno spazio importante ai giovani.

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i big Cabron! Un imperativo che rieccheggia nell'epoca in cui viviamo. Cabron! Proprio tu, lì dietro uno schermo, preso dai mille problemi della tua esistenza. Proprio tu, che vivi in una realtà colma di contraddizioni, ingiustizie, sentimenti malati e repressi. E se l'arte è lo specchio della realtà, allora praticarla diventa quasi masochismo.

U' papun è una rock band di Bari nata nel 2006 che ben conosce questa forma di “arte-masochismo”. Osservatori attenti, riescono ad immergersi in quel caos che è la realtà facendola a pezzi, analizzandola in ogni minimo dettaglio e trasformandola in musica. Un sound impregnato da mille influenze: rock, folk, canzone d'autore, prog e dub, accompagnato da melodie tenebrose che cercano di portare a galla tutto il marcio intorno e

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dentro di noi. Il primo album pubblicato dal gruppo è Fiori innocenti, nel quale trapela subito il lato oscuro della band. I brani Biancaneve, Inutile Alchimia e Sega possono sembrare quasi misogeni, ma Alfredo Colella, cantante della band smentisce subito “Sottolineo che nei nostri brani non c'è volontà di far trasparire un pensiero maschilista ne alcuna avversione generalizzata nei confronti delle donne. Principalmente i nostri testi vogliono raccontare vizi e virtù del genere umano passando per svariate tematiche come può essere la condizione socio-politica, l'amore di coppia e perché no anche la masturbazione.” “Realizzo un motivetto per sbancare la classifica con gli ingredienti giusti senza componente artistica" canta Alfredo in


L'appapparenza, il brano fatto in collaborazione con Caparezza. Una frase pungente indirizzata all'attuale mondo musicale, altro tema delle canzoni di U' Papun. “La musica di oggi nel bene o nel male rappresenta i nostri tempi, per cui anche la scelta di ascoltare musica "commerciale" è un segnale da tenere in considerazione. Purtroppo c'è anche gente che fa sbancare i cinepanettoni ai botteghini o guarda le fiction, per cui di sicuro c'è una tendenza a seguire prodotti di scarsa qualità.” ci dice Alfredo “non dimentichiamoci che anche i Beatles e Totò erano fenomeni di massa, ma la loro leggerezza possedeva dei contenuti.”. Secondo album di U' Papun è Cabron!, uscito il 2012. La band dimostra ancora la sua oscura attitudine, con un particolare riferimento al tema amore. Si parla di assassinii passionali e di coppie annoiate al limite della follia, come nei brani “Luna” e “Amore cialtrone”. Una stranezza se consideriamo che nelle canzoni italiane si parla solo di “Amore meraviglioso”. “In queste due canzoni abbiamo descritto gli

aspetti negativi dei rapporti di coppia, volontariamente in contrasto con l'amore tutto "rose e fiori" di cui solitamente si parla nella stragrande maggioranza delle canzoni italiane. E' un po' come per dire :"si l'amore è meraviglioso, ma non è sempre così in tempi in cui siamo mostruosamente egocentrici. Perché non parlarne?” Compositori ma anche interpreti. Guardare un loro concerto non è solo un'esperienza musicale, ma anche teatrale. Ed in questo si riconosce la grande influenza che ha avuto il “teatro-canzone” di Giorgio Gaber sulla band, che li ha portati a realizzare lo spettacolo “Far finta di essere...Gaber”. “Reinterpretare Gaber è una bella sfida per una band che da sempre inserisce il teatro-canzone nei suoi spettacoli. Nelle nostre composizioni è un influenza dal punto di vista letterario, ideologico e interpretativo, ma non l'unica.” ci dice Alfredo “Abbiamo deciso di rielaborare il suo repertorio perché contiene tantissime canzoni attualissime sia dal punto di vista tematico che linguistico. (continua..)

Guarda qui il video ufficiale di “CABRON!” http://youtu.be/G4fmXR1lrpE

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In questi anni di attività abbiamo scoperto di avere un pubblico molto variegato per cui abbiamo colto l'occasione per accontentare i nostalgici e farlo conoscere ai più giovani. La formula a suo modo ha funzionato, oggi alcuni ragazzi ci ringraziano per aver fatto conoscere loro il Signor G.” Si potrebbero definire i nuovi messia, ma Alfredo lo esclude, alludendo alla trasformazione dell'acqua in vino, ancora non riuscita. “Basterebbe aprire un po gli occhi su ciò che abbiamo intorno e su ciò siamo dentro per capire quanto siano ovvie determinate dinamiche. Basta guardare attentamente le facce dei nostri politici per non sentirsi affatto al sicuro. La realtà parla da sè, noi ci limitiamo ad inserirla nelle nostre canzoni” Concludendo ho chiesto se avessero mai pensato di trasferirsi in Madagascar, lontano da tutti i problemi del sociale per convivere con i lemuri, ricevendo una risposta saggia che riporto integralmente.

“Se non in Madagascar di sicuro in un posto dove la vita è decisamente più semplice e meno frenetica, magari in un paese come la Costa Rica che investe i propri soldi sulla valorizzazione delle riserve naturali del territorio, abolendo l'esercito militare. Mi chiedo spesso se noi occidentali saremmo realmente capaci di cambiare radicalmente il nostro stile di vita, o se in fondo ci piace sguazzare in questa situazione. Però confesso che ci riteniamo dei privilegiati perché la musica è una grande terapia e ci aiuta molto a vivere la vita con più serenità. Ovviamente anche nel nostro campo ci si scontra quotidianamente con problematiche sociali, anche perché attualmente la band non è di sicuro un lavoro a tempo pieno. Non per nostra volontà chiaramente e questo provoca non poche difficoltà. Però il fatto in sè di approcciarsi agli strumenti, scrivere musica, ascoltarla, suonarla per un pubblico con cui si crea sinergia, è di sicuro il nostro Madagascar interiore.”

COMPONENTI

Salutandoci: “Salutiamo con affetto tutti quelli che da qualche anno ci sostengono e danno un valore al nostro impegno. Vi confidiamo in anteprima che stiamo lavorando ad un nuovo videoclip di cui presto sentirete parlare. Buona fortuna CABRONES!” di Giuseppe Silletti Alfredo Colella (cantautore)

Enrico Elia, detto Ze

(tastierista, compositore e arrangiatore)

Mario Orlandi

(bassista, contrabbassista, arrangiatore)

Gigi Lorusso

(chitarrista, polistrumentista, compositore e arrangiatore)

Cristiano Valente

(batterista, arrangiatore)

Francesco Tatone (figurante)

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